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Bollettino di informazione del Centro Kades delle Assemblee di Dio in Italia spedizione in a.p. art.2 comma 20/c L.622/96 - n.1 anno XXV - dicembre 2016/febbraio 2017

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Gesù ricostruisce le vite distrutte Combattere strenuamente per la fede Nella grande confusione dottrinale ed etico/morale che sta imperversando nella società, con influssi purtroppo anche nella chiesa, calzano in modo pertinente e attuale le parole di Giuda, fratello di Gesù e Giacomo, che con una sintesi accurata ci esortano a “combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (Giuda v.3) La fede nella Parola di Dio richiede pertanto maggior attenzione da parte di quanti credono in Cristo Gesù e appartengono alla Chiesa del Signore, perché siamo circondati da così tante interpretazioni etico/bibliche che si è dato spazio a diverse modalità di attuazione del comportamento cristiano. Ciò che ci è stato trasmesso attraverso la Parola di Dio, la Bibbia, rimane un punto fermo sia per noi credenti attuali, sia per quanti il Signore ne chiamerà. Ma è anche un punto di riferimento per tutti gli uomini che abitano la terra, perché essi saranno giudicati secondo la Parola di Dio che rimane ferma e attuale per l’eternità. La fede in Dio e in Gesù è indispensabile per non essere turbati, confusi, imbrogliati, sconvolti da una generazione perversa. (Giovanni 14:1; Filippesi 2:15) Non facciamo sconti, non compromessi né baratti. La nostra fede vale “più dell’oro che perisce” e va difesa strenuamente a costo di perdere la vita terrena per guadagnare la celeste. Annunciamo questa fede viva e inalterata una volta per sempre insegnata ai santi! Lino Brancato

IX Seminario al Centro Kades

“Messaggeri di liberazione” Sabato 26 novembre 2016 abbiamo avuto, come di consueto, il seminario rivolto a credenti che desiderano “collaborare” all’esterno con il Centro Kades. La numerosa partecipazione a questo evento ci ha incoraggiati tutti nel continuare a servire il Signore Gesù annunciando il Messaggio di Liberazione dell’Evangelo a tutte le persone che si trovano in situazioni di disagio. Per l’occasione è stato invitato il pastore Giuseppe Crapanzano, vice presi-

dente del Centro Kades, a portare lo studio al mattino dal titolo “Messaggeri di liberazione”. Dio ci richiama a maggior consapevolezza di essere noi annunciatori del grande e meraviglioso messaggio di salvezza e liberazione e di andare per le strade. Per il culto del pomeriggio il pastore Abele Trosino ha letto il testo biblico di Esodo capitolo 3 versi da 7 a 12 portandoci a riflettere sul tema: “Dio è sceso per liberare il Suo popolo”.


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L’autorevole comando divino

“Libera quelli che sono condotti a morte, e salva quelli che, vacillando vanno al supplizio” (Proverbi 24:11) È un dovere importante per l’uomo onesto quello di intervenire in caso di una ingiustizia subita da un suo simile. Se ne abbiamo le possibilità, pur non avendo alcun impegno o legame particolare, siamo chiamati a metterci dalla parte di chi è oppresso e subisce. L’indifferenza, l’indolenza, il disinteresse non dovrebbero far parte dell’uomo e soprattutto di colui che ha realizzato il grande amore di Dio. Salomone, nel verso successivo a quello citato, ipotizza una possibile giustificazione: “… noi non ne sapevamo nulla” (v.12). Questa potrebbe essere una scappatoia dinanzi agli uomini, ma come può esserlo dinanzi a Colui che vede e conosce ogni cosa ? L’esortazione del nostro testo risuona con maggiore forza nel cuore di chi è stato liberato dalla morte spirituale: “Cristo ci ha liberati dai nostri peccati con il Suo sangue”

(Apocalisse 1:5) e ora ci manda come strumenti di liberazione. È ovvio che sono tantissimi gli uomini che oggi si trovano nella morte spirituale e sono inesorabilmente condotti alla morte eterna. “Condotti”, senza la capacità di resistere o svincolarsi dal potente laccio del nemico. Non abbiamo giustificazioni che reggono. Il comando che Dio ci rivolge (“libera quelli che sono condotti a morte…”) ci carica di una grande responsabilità. Come possiamo liberare questi prigionieri? Abbiamo le armi per poter contrastare la determinazione e la potenza di chi li tiene legati? Sì, Dio ce le ha donate, infatti “le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze …” del nemico. È più facile di quanto possiamo immaginare perché “il potere” è quello di Dio non certo il nostro. Il compito di ogni credente è portare ad ogni prigioniero di Satana il messaggio di liberazione. Vi sono tre punti fondamentali sui quali concentrare l’attenzione:

Hai desiderio di servire il signore in un campo speciale come il centro kades? parlane con il tuo pastore e chiamaci! centro kades onlus 0144.41222

1. Portiamo gli uomini a prendere coscienza della loro reale condizione. Il nemico ha accecato la mente di ogni persona e come il “pifferaio magico” li sta trascinando al supplizio. È urgente annunciare la verità che “il salario del peccato è la morte”. Bisogna avere la franchezza di continuare a predicare la necessità di un profondo pentimento e di un reale ravvedimento;

la Parola dice: “Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare” (Isaia 55:7). Fino a che l’uomo non vede il pantano nel quale si trova e la fine che lo aspetta non troverà la forza di chiedere aiuto. La Bibbia non minimizza il peccato, non è uno “specchio” distorto che mette in luce solo le cose piacevoli, ma ci mette a nudo, ci fa vedere come siamo realmente;

2. Indichiamo con chiarezza il Salvatore. Non dobbiamo indicare una religione o attirare gli uomini con i nostri atti di vita devozionali, ma dobbiamo presentare Gesù Cristo. Parliamo con chiarezza della Sua opera straordinaria, del Suo amore incondizionato e della Sua eccellente potenza che può cambiare la vita delle persone. Annunciamo questa buona notizia a tutti senza preconcetti o dubbi di alcun genere. Paolo afferma: “Infatti non mi vergogno del Vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco” (Romani 1:16); 3. Investiamo la nostra vita senza riserve. Non è tempo di rimanere sugli spalti ad osservare i soliti noti che si affaticano nell’opera del Signore. Non è neanche opportuno rimpiangere i tempi passati, nei quali Dio compiva opere straordinarie. La chiamata è rivolta ad ogni credente oggi, nessuno escluso. La chiamata risuona come un allarme: “libera …”. Bisogna farlo prima che sia troppo tardi. Possa ognuno di noi disporsi liberamente e pienamente al progetto di Dio per la nostra generazione rispondendo alla voce del Signore: “Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi, manda me!»” (Isaia 6:8). Abele Trosino


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PROPOSTA DI LETTURA

La Croce è ancora più potente del pugnaLE di Don Wilkerson

Circa 40 anni dopo la conversione di Nicky Cruz e la fondazione del Teen Challenge, la buona notizia di Gesù Cristo sta ancora salvando tanti ragazzi distrutti in tutta la nazione! Pieno di speranza per i tossicodipendenti, La croce è ancora più potente del pugnale presenta sia la soluzione della “lotta alla droga” che una sfida alla chiesa perché raggiunga con l’Evangelo la “generazione dal coltello facile”. Don Wilkerson, co-fondatore del Teen Challenge con suo fratello David, ci parla dell’opera miracolosa e continua che questo ministero ancora oggi svolge fra le strade delle grandi metropoli come Los Angeles e New York, e ci racconta testimonianze toccanti e spesso vissute in prima persona. Con la più alta percentuale documentata di tossicodipendenti e alcolizzati recuperati, rispetto ad ogni altro programma, il Teen Challenge è sempre in prima linea per aiutare la gioventù in crisi grazie ai suoi Centri sparsi in tutto il mondo. È possibile acquistare questo libro in qualunque libreria evangelica o richiederlo al Centro Kades onlus, Loc. Basso Erro 41, 15010 Melazzo (AL), tel. 0144.41222, email: centrokades@gmail.com www.centrokades.org. Ogni ricavo derivante dalla vendita di questo libro sarà utilizzato per il sostegno dell’attività del Centro Kades

“Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” Grazie, Dio! Sì non potrei iniziare questo articolo in altro modo. Sono Maria e ho 27 anni e vi racconterò dell’ opera di Dio nella mia vita e di come mi sono “ritrovata “ al centro Beser (sez. femminile del Centro Kades) a svolgere un periodo di volontariato. Sono nata e cresciuta in una famiglia che non conosceva il Signore, la mia infanzia è stata caratterizzata dalla tristezza a causa dei problemi matrimoniali dei miei genitori, mi sentivo così impotente e arrabbiata perché desideravo sentirmi amata e avere una famiglia che mi facesse sentire al sicuro. Nel corso dell’adolescenza ho iniziato a cercare tra le amicizie quanto mi era mancato in famiglia. Il vuoto dentro di me diventava sempre più grande ed incolmabile, mi chiedevo spesso quale fosse il senso della vita, credevo in Dio ma in un Dio lontano che non era interessato a me. Uno dei sabato “da sballo” tornata a casa stavo male sia fisicamente che moralmente ed ho gridato a Dio. Dio ascoltò quel grido di aiuto e pochi giorni dopo una delle sorelle di mia mamma chiamò a casa e le parlò di Gesù; venne a trovarci e con tutta la famiglia iniziammo a frequentare la comunità di Desenzano del Garda (BS). Mia mamma accettò Gesù nella propria vita e questo mutò completamente la situazione matrimoniale, grazie a Dio successivamente anche mio padre fece un esperienza personale con Gesù. Fantastico! Sì, riconoscevo l’opera di Dio nella mia casa, eppure dicevo a me stessa che non avevo bisogno di Lui, ma Gloria a Dio per l’opera dello Spirito Santo che ad ogni culto parlava al mio cuore, fin quando una domenica ho sperimentato la Grazia di Dio, ho confessato a Lui i miei peccati e L’ho accetto come mio personale Salvatore e Signore. Avevo 17 anni. Dio ha svuotato il mio cuore da tutto il dolore, la tristezza, la rabbia e l’ha riempito di gioia, pace, amore tutto quello che stavo cercando. Finalmente diede un senso alla mia vita e mise in me un profondo desiderio di servirLo: tutti dovevano sapere che cosa Gesù

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aveva fatto in me e quanto avrebbe potuto fare anche nelle loro vite. Sentivo nella mia comunità parlare del centro Kades e quest’opera non era indifferente al mio cuore; nel corso degli anni ho partecipato a qualche seminario e dicevo al Signore: “Signore, quanto mi piacerebbe fare parte di quest’opera, essere testimone diretta di queste vite distrutte ricostruite da Te!” Pregando, dicevo: “Signore se questo desiderio è da parte Tua mantienilo vivo dentro di me” e così è stato. Nel settembre 2015 questo desiderio è diventato di più, una pressione nel cuore ed ancora di più lo è diventato dopo il raduno nazionale giovanile di Fiuggi del 2015. Ho chiesto al Signore di parlarmi chiaramente attraverso la Sua Parola. Il 1 Gennaio 2016 mi trovavo al Centro Comunitario Villagio Resegone, dove il pastore ha predicato su 1 Re 19:19-21: “Vo-

cazione di Eliseo”. Elia getta addosso ad Eliseo il suo mantello e senza aggiungere altro gli chiede di seguirlo; il fratello diceva: “Se il Signore ti sta chiamando, seguiLo, non porti altri interrogativi” ed io capii che questa era una prima risposta. Parlai con il mio pastore, comunicai al lavoro che avevo intenzione di chiedere un periodo di aspettativa di 6 mesi e Dio aveva preparato ogni cosa perché loro avevano assunto già una persona e quindi lei avrebbe preso momentaneamente il mio posto. Continuavo a ringraziare il Signore e continuavo a pregare. Mandai la richiesta al Centro e così i primi di marzo venni qui qualche giorno, il tempo sufficiente per confermare nel mio cuore la volontà di servire il Signore qui. Quando venni a maggio per il culto di fine programma, come una doccia fredda, mi fu comunicato che momentaneamente CONTINUA IN ULTIMA PAGINA


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il Beser era senza utenti ed io andai un po’ in crisi; credevo di essermi sognata tutto, di aver compreso male le risposte del Signore. Durante il culto Dio parlò direttamente al mio cuore, il passo predicato fu 2 Re 19: 1-4 il verso chiave della predicazione era “Così parla Ezechia: Oggi è giorno d’angoscia, di castigo e di disonore; poiché i figli stanno per uscire dal grembo materno, però manca la forza per partorirli”. Il fratello diceva: “Sei nella sala travaglio, hai un progetto che deve nascere, c’è un impedimento, ma Dio è con Te, Lui ti farà uscire da questa sala travaglio, vai avanti!”. Uscii da quel culto sicura che il Signore avrebbe operato. Tre giorni dopo ricevetti un messaggio: il Centro sarebbe stato riaperto a metà luglio, ero al lavoro e feci un salto dalla sedia! Provai una gioia pazzesca e ringraziai il Signore per la Sua Fedeltà. Sono arrivata qui il 19 settembre entusiasta e con il desiderio di servire il Signore, di vedere la Sua Gloria nella vita delle donne raggiunte dalla Sua Grazia. Ed è quello che ho visto: quando Gesù entra nel cuore di queste anime è il punto di svolta del loro percorso e Dio poi le fortifica nelle Sue vie. I momenti di questa esperienza che più mi hanno segnata sono stati quelli vissuti con loro in preghiera, quando ho detto loro che non era tutto finito ma che Dio aveva un piano meraviglioso per la loro vita, quando le ho incoraggiate con la Parola di Dio perché non sono parole d’uomo ma Parole di Vita e il loro volto cambiava. Sì, Dio è meraviglioso, la Sua Grazia, il Suo Amore sono ricchezze eterne che cambiano il cuore e la vita di chi si affida a Lui. Ringrazio il Signore per i fratelli e le sorelle che fanno parte di quest’opera, che mi hanno ac-

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Sostieni il Centro Kades con il TUO 5x1000 colta e mi hanno fatta sentire sin da subito parte integrante del gruppo. Ringrazio il Signore per Rosy e la sorella Anna perché in questi mesi mi hanno incoraggiata e aiutata; non potevo desiderare compagne migliori di loro per questa tappa del viaggio della mia vita. Ringrazio il Signore per i fratelli e le sorelle della mia comunità che mi hanno sostenuta e accompagnata con le loro preghiere e il loro affetto che non mancano mai di dimostrarmi. Ringrazio il Signore per mia mamma che, nonostante papà sia stato chiamato dal Signore alla casa del Padre il 31 luglio, mi ha incoraggiata a non venir meno alla chiamata del Signore. So che non è stato facile per lei, sebbene fosse felice per me, e insieme a mia sorella ha tanto pregato per me. Sono profondamente grata al Signore per questa esperienza, perché mi ha portata a inginocchiarmi di più alla Sua Presenza, a rendermi conto ancor di più che l’opera è di Dio ed è Lui che la porta avanti, che servirLo appaga il mio cuore, ma allo stesso tempo mi fa sentire così inadatta e lo ringrazio per questo. Sono venuta qui per dare qualcosa nel mio piccolo e quanto ho ricevuto è molto molto di più: servire il Signore è troppo bello! Questa esperienza sarà parte di me per sempre. Maria Faccioli

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Il Centro Kades onlus da oltre 30 anni opera nel campo delle dipendenze da sostanze e da comportamenti patologici con ottimi risultati dell’80% fra coloro che hanno terminato il programma di recupero. Il Centro Kades ha un reparto maschile Kades, uno femminile Beser e l’Unità di Strada per portare un messaggio di speranza. Sostieni il Centro Kades e firma per il 5 per mille dell’IRPEF nel Modello Unico, nel Modello 730 o nel CUD nel riquadro “Sostegno del volontariato delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale” indicando il Codice Fiscale del Centro Kades:

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Bollettino trimestrale d’informazione dell’Associazione Centro Kades Direttore responsabile: Natale Brancato Autorizzazione Tribunale Acqui Terme n. 69 del 14/12/91 Spedizione in a.p. art. 2, comma 20/c, L. 662/96 Autorizzazione Area Servizi Postali - Filiale di Alessandria Hanno collaborato: Lino Brancato, Abele Trosino, Maria Faccioli Consiglio di Amministrazione Centro Kades onlus: Redazione: Vito Spinella, Chiara Favaretto presidente: Mauro Stevanato Impaginazione: Lorenzo Framarin direttore: Natale Brancato Stampa: Cooperativa Tipografica Operai - Vicenza consiglieri: Giuseppe Crapanzano, Alessandro Cravana, Giuseppe Tona Distribuito gratuitamente consigliere onorario: Antonio Rocca In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente


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