Città di Noale (VE) - Stereoscopia di un territorio idrofilo

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INDICE 1. STEREOSCOPIA DI UN TERRITORIO IDROFILO 1.1 IL COMUNE

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1.1.1 ANOALIS NOVALIS NOAL NOALE

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1.1.2 DATI GENERALI E DEMOGRAFIA

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1.1.3 GLI ASSI E LA ZONA MONUMENTALE

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1.1.4 COSTRUITO

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1.2 IL TERRITORIO

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1.2.1 FORME E CARATTERISTICHE

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1.2.2 SPAZI APERTI

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1.2.3 UN TERRITORIO IDROFILO

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1.3 IDROLOGIA

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1.3.1 CORSI D’ACQUA E CANALI

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1.3.2 OASI DI NOALE

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1.4 SERVIZI PUBBLICI

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1.4.1 LA CITTA’ PUBBLICA

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1.4.2 LA MOBILITA’

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1.4.3 DISTANZE TRA I LUOGHI

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1.5 CRITICITA’ E POTENZIALITA’

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1.5.1 RISCHIO IDRAULICO E PERMEABILITA’

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1.5.2 TEMATICHE DI PROGETTO

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2. STRATEGIE DI CAMBIAMENTO

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2.1 STRATEGIA GENERALE DI PROGETTO

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2.2 UN NUOVO ASSE PER NOALE

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2.2.1 FUNZIONI PRESENTI // FUNZIONI PREVISTE

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2.3 WATER DESIGN TOOLS

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2.4 LA FITODEPURAZIONE

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3. ANAGLIPTO - LEGAME DIPOLARE W- S

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3.1 DELAYERING DI PROGETTO

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3.2 COMPONENTI E SCHEMI DI PROGETTO

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4. CONCEPT MODEL 20X20

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5. PROJECT MODEL SCALA 1 : 1000

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6. BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI

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ANOALIS NOVALIS NOAL NOALE STORIA DI UN TERRITORIO CONTESO TRA TRE PROVINCE

Tranquilla cittadina in provincia di Venezia, Noale occupa un’area pianeggiante nei pressi del fiume Marzenego. Le prime notizie sicure di un villaggio chiamato “Anoalis” si trovano solo agli inizi del XII secolo, ma non è azzardato farne risalire l’origine al X-XI secolo, durante il vasto processo di dissodamento e avanzamento delle colture. Anoalis significa appunto “terreno nuovo, maggese”, terreno da poco disboscato e strappato all’incolto. I molti reperti archeologici testimoniano che la civiltà era presente nel territorio già in epoca preromana e romana. A questi si aggiungono vari toponimi di chiara origine latina e la disposizione di strade e fossati che ricalca la regolarità della centuriazione. Novalis crebbe d’importanza dopo il 1000 quando venne fortificata per divenire un avamposto militare di Treviso, poco lontano dal confine con la rivale Padova, rappresentato dal fiume Musone. Le chiese e gli edifici storici che costeggiano le sue piazze testimoniano un passato importante strettamente intrecciato alle storie di Treviso e Venezia. Il volto dell’antico centro storico è legato alla famiglia dei Tempesta, amministratori dei beni del Vescovo di Treviso con la carica di “Avogari”. In epoca medievale, Noale vede la trasformazione del castello in residenza signorile; è ancora leggibile in ogni sua parte il sistema difensivo basato sullo sfruttamento dell’acqua del fiume, mentre il borgo conserva, oltre al disegno urbanistico della città fortificata, l’antica Rocca signorile ed il Castello. Quella di Noale è la storia di una cittadina contesa tra tre province: Treviso, Padova e Venezia.

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ANOALIS NOVALIS NOAL NOALE

Per un certo periodo Noale fu assoggettata al Comune di Padova da Guido Tempesta.

A seguito di un vasto conflitto scoppiato fra le città della marca STORIA DInel UN TERRITORIO CONTESO TRAassegnata TRE PROVINCE trevigiana, 1181 Noale fu definitivamente al Comune di Treviso. Tranquilla cittadina in provincia di Venezia, Noale occupa Nel Trecento Noale funei spesso vicende militari un’area pianeggiante pressicoinvolta del fiumenelle Marzenego. che sconquassarono il Veneto. Le prime notizie sicure di un villaggio chiamato “Anoalis” si Per un breve lassoinizi di tempo, scaligera, trovano solo agli del XIIdurante secolo, la madominazione non è azzardato farne all’incirca fra il 1329 e il 1339, Guecello Tempesta riuscì risalire l’origine al X-XI secolo, durante il vasto processo adi trasformare Noale nel capoluogo dicolture. un centro amministrativo dissodamento e avanzamento delle autonomo sia da Padova che da Treviso. Furono emanati degli Anoalis significa appuntouna “terreno nuovo”, “maggese”, terreno Statuti, più precisamente raccolta normativa, fu installato da poco disboscato e strappato all’incolto. un giudice alle dipendenze dei Tempesta e fu creato un ospedale per laarcheologici cura dei malati. I salariati che di Guecello I molti reperti testimoniano la civiltàTempesta era provvedevano anche alla tutela dell’ o rdine pubblico e la difesa presente nel territorio già in epoca preromana e romana. A militare un vasto territorio, che indiparte comprendeva questi si di aggiungono vari toponimi chiara origine latina e gli attuali comuni di Noale, Scorzè, e la disposizione di strade e fossati cheSalzano, ricalca Trebaseleghe la regolarità della Martellago. centuriazione. L’ arrivocrebbe della Repubblica di San Marco, nelquando 1339, pose Novalis d’importanza dopo il 1000 venne fine alle ambizioni dei Tempesta e cancellò l’autonomia fortificata per divenire un avamposto militare di Treviso,dipoco Noale. unconfine primo momento fu Padova, inviato un ufficiale condal lontanoIndal con la rivale rappresentato scopi prevalentemente militari, ma poi, dopo l’invasione fiume Musone. ungherese del 1356-1357, fu ricreato il distretto amministrativo Le chiese e gli edifici storici che costeggiano sue piazze comprendente numerose località degli attualilecomuni di Noale, testimoniano unepassato importante strettamente intrecciato Scorzè, Salzano Trebaseleghe. alle storie di Treviso e Venezia. Sotto la Repubblica di San Marco Noale conobbe un lungo Il volto dell’antico centro storico è legato alla famiglia dei periodo di pace, interrotto solo da una breve dominazione Tempesta, amministratori dei beni del Vescovo di Treviso dei Carraresi di Padova e dalla momentanea ritirata veneta a con la carica “avogari”. In epoca medievale, Noale vede la seguito della di battaglia di Agnadello. trasformazione del castello in residenza signorile; è ancora Dopo la parentesi napoleonica Noaledifensivo divenne basato centro sullo leggibile in ogni sua parte il sistema amministrativo sotto la monarchia asburgica, ma nel 1848 subì sfruttamento dell’acqua del fiume, mentre il borgo conserva, un declassamento come rappresaglia aver dato i nataliRocca al oltre al disegno urbanistico della cittàper fortificata, l’antica patriota Fortunato Calvi. signorilePietro ed il Castello. Nel 1866 Veneto nel Regno d’Italia, Quella di entrò Noalecon è latutto storiail di una cittadina contesa trapassando tre province, Treviso, Padova e Venezia.

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NOALE DATI DI NATURA GENERALE

Regione: Veneto Provincia: Città metropolitana di Venezia (VE) Popolazione: 16.031 abitanti (01/01/2017 - Istat) Superficie: 24,69 km² Densità per km2: 649,29 ab. /km² Coordinate Geografiche: 45° 33’ 1,44’’ N 12° 4’ 19,56’’ E Il territorio del Comune di Noale rappresenta il limite occidentale della provincia di Venezia, che con la legge 56/2014 è diventata dal primo gennaio 2015 una città metropolitana italiana composta da 44 comuni che si estende per circa 2467 km2. In particolare, il Comune della città di Noale fa parte del Comprensorio del Miranese, insieme ai vicini comuni di Mirano, Santa Maria di Sala, Salzano, Scorzè, Spinea e Martellago. Estendendosi per una superficie di 24,69 km2, confina ad ovest con il comune di Massanzago (PD), a nord con quelli di Trebaseleghe (PD) e Scorzè, ad est e nord-est con Scorzè, ancora una volta, e con Robegano, a sud con Mirano, a sud-est con Salzano e a sud-ovest con S. Maria di Sala. Da sempre considerato snodo viario di estrema importanza tra Treviso, Padova e Venezia, città che come già evidenziato in precedenza se ne sono contese il predominio, il Territorio del Comune di Noale comprende oltre al capoluogo le principali frazioni di Moniego (2,12 km), Cappelletta (2,68 km) e Briana (3,38 km), e le località di Bigolo, Mazzacavallo, Roverato, San Dono e Scotton.

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LA POPOLAZIONE NOALESE STATISTICHE DEMOGRAFICHE

La conoscenza del territorio, ai fini della ricerca e della progettazione urbanistica, non può che comprendere una conoscenza approfondita della situazione e delle dinamiche demografiche che avvicendandosi negli anni cambiano i protagonisti, cambiano gli utenti e cambiano le necessità della popolazione stessa. Indagare sullo spazio necessario al benessere e definire la quantità e qualità dello stesso, approcciandosi al concetto di welfare, non può prescindere dal legame che inderogabilmente deve essere creato con chi questo benessere deve percepirlo e viverlo. Anche nella progettazione, specie se di spazi collettivi e pubblici, la visione e le decisioni di progettisti e amministrazione, non devono avere un movimento discensionale e calare dall’alto ma bensì partire dal basso, da chi deve subire queste stesse scelte e può virtuosamente prendersi cura dei propri m2 di standard che lo Stato è tenuto a garantire al singolo individuo. Parlando di welfare non si può trascurare che il concetto di benessere non è un concetto univoco. Il benessere è qualcosa di soggettivo, è una percezione che ciascuno può provare o meno sulla base delle proprie inclinazioni e delle proprie caratteristiche fisiche e comportamentali.Oltre alle individualità, gli usi, i costumi, le tradizioni del paese da cui proveniamo sono parte di quei tratti sopracitati che ci determinano come persone, in quanto è forse nella differenza che risiede la nostra identità.

Popolazione residente nel 2001 - 14.750 abitanti Popolazione residente nel 2006 - 16.000 abitanti

Popolazione prevalentemente giovane. Percentuale esigua di anziani (15,50%) di età compresa tra i 70 ed i 100 anni. Età media di donne e uomini: 50 - 54 anni Età media dei figli: 0 - 24 anni

Flussi migratori continui. Anni di maggiore affluenza/con il più alto saldo positivo: 2007 - +215 2013 - +230

1 Gennaio 2017 - 1086 residenti stranieri = 6,8% della popolazione

Popolazione straniera prevalentemente giovane. Età massima: 80 - 84 anni Età media di donne e uomini: 35 - 39 anni Età media di giovani e ragazzi: 0 - 14 / 20 - 24 anni

Popolazioni straniere più numerose: 1. Rumeni 28,1% 2. Albanesi 15,0 % 3. Marocchini 9,6%

Nazioni di provenienza: 66,11 % Est Europa 15,29% Africa 14,55% Asia 4,05% America

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GLI ASSI PRINCIPALI VIE DI COLLEGAMENTO INTERNE

/ ESTERNE

La Città di Noale sorge lungo la SR 515, strada regionale che prende per questo il nome di “Noalese”, toponimo accompagnato da “Nord” e “Sud” a seconda del tratto viario preso in considerazione. Su questo asse verticale principale si innesta un secondo asse orizzontale, in direzione est-ovest, costituito dalla S.P. 38, che prende il nome rispettivamente di Mestrina, sul lato orientale che conduce all’agglomerato urbano più popoloso del Comune di Venezia, e quello di Strada San Dono in direzione invece di questa piccola località posta a occidente. Aggrappata come una forbice ai due assi principali al fine di collegarli anche a Mirano, ha uleriore rilevanza anche la S.P. 35, posta a sud-est del centro cittadino. Noale è inoltre dotata di una stazione ferroviaria sulla linea Venezia-Trento dove fermano tutti i treni che vi transitano. La struttura inaugurata nel 1910, denominata Noale-Scorzè e dotata di tre binari, è stata ristrutturata nel 2009, anno in cui è stata dotata di un sottopassaggio e di un parcheggio sul retro che ne hanno consentito l’ingresso in piena regola al centro del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (S.F.M.R.), progetto della Regione Veneto che sta puntando a fornire un servizio suburbano a frequenza ed efficienza sempre più elevata.

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CAMPO MAGNETICO CENTRO STORICO = POLO ATTRATTIVO

Chiunque si ritrovi per la prima volta per le strade di Noale, e non si limiti ad attraversare la città attraverso la S.R. 515 o la S.P. 38, finisce inevitabilmente con l’ essere inghottito dal campo magnetico della sua zona monumentale. Come la pallina metallica di una scultura d’arte cinetica gravita attorno al suo foro terminale prima di caderci dentro, così chi si addentra per le strade secondarie di Noale è spinto ineludibilmente a finire all’interno del suo centro storico. Circolando a piedi senza meta e senza una reale cognizione dei luoghi della città, il visitatore si immette spontaneamente e senza rendersene conto all’interno di essa, spinto dalle dinamiche cittadine e dai protagonisti della sua quotidianeità. La zona monumentale infatti, con il solo problema di dover attraversare l’incrocio cruciale dei principali assi della città, è interamente percorribile a piedi e/o in bicicletta, in un percorso che consente una lunga permanenza protraendosi da Piazza XX Settembre, a Piazza Castello, agli Spalti Nord e Sud della Rocca, collegati a completamento di questa importante centralità su cui è impostato lo sviluppo dell’intero centro abitato, fortemente condizionato anche dai due assi ortogonali principali. Questo meccanismo di sviluppo, del resto, è comune a tutte le città murate del circondario e, in generale, del territorio veneto.

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IL TERRITORIO FORME E CARATTERISTICHE PRINCIPALI GEOMORFOLOGIA

LITOLOGIA

SISMOLOGIA

La conformazione geomorfologica dell’area, prevalentemente pianeggiante con quote che variano da circa 19 m s.l.m. dell’estremità nord-occidentale, nei pressi del confine comunale di Trebaseleghe, a quote di circa 11 m s.l.m. della parte orientale, al confine con Salzano, ci permette di definire il territorio come una piattaforma piana orientata verso nord-ovest e sud-est, bagnata, cinta lateralmente e stretta dalle arginature ampiamente pensili sul piano campagna dei fiumi Muson Vecchio e Dese, e attraversata trasversalmente dal fiume Marzenego che, tagliandola in lunghezza, ne ha in gran parte definito l’identità nel corso dei secoli. Dal punto di vista litologico, nell’area del noalese sono presenti terreni di origine alluvionale con prevalenti sedimenti limosoargillosi, affiancati o alternati da corpi sabbiosi e sabbioso-limosi di ambiente di canale e di argine fluviale. Nell’Olocene, epoca geologica odierna ma iniziata circa 11700 anni fa, i sedimenti deposti hanno subito rimaneggiamenti parziali dall’attività dei corsi d’acqua di risorgiva ma soprattutto dal Fiume Musone che attraversava il territorio prima della sua deviazione nel Fiume. Dal punto di vista sismico, la zonazione veneta del 2006 classifica il comune di Noale nella zona 3, nella quale il territorio può essere soggetto a scuotimenti modesti. I valori, per i nodi più vicini al territorio di Noale, definiti secondo l’ordinanza del PCM del 28 aprile 2006, appartengono alla classe compresa fra 0,100 e 0,125 g (dove g è l’accelerazione sismica). Gli annali storici non segnalano un’importante attività sismica se non sporadici eventi sismici e tutti di modesta intensità.

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Nella Carta Geomorfologica del PAT Comunale, frutto del lavoro dei professionisti di settore della Provincia di Venezia del 2006, l’andamento altimetrico evidenzia e segnala due strutture relativamente più elevate (dossi fluviali) che percorrono il territorio da nordovest a sudest nella parte centrale e settentrionale, originandosi fuori dai confini provinciali. I dossi, evidenziati in rosa nella Carta, sono stati formati dalle divagazioni tardo- pleistoceniche del Fiume Brenta: sono strutture ampie da qualche centinaio di metri a un chilometro, con altezze inferiori ai 2 m sulla campagna circostante. Il dosso centrale è percorso dal rilevato della ferrovia VeneziaTrento, separa il corso del fiume Marzenego da quello del fiume Draganziolo e sulla sua modesta elevazione morfologica sorge la rocca del paese. Nel tratto di confine con il territorio di Salzano, il fiume taglia il dosso e dopo aver ricevuto gli apporti da un altro corso d’acqua di risorgiva, il Rio Draganziolo, prosegue in direzione sudest nella depressione interdossale che separa il dosso centrale stesso da quello settentrionale, di minore ampiezza e continuità.

CARTA GEOMORFOLOGICA DEL P.A.T. COMUNALE CONFORMAZIONE OROGRAFICA NOALESE

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“Il termine traccia oggi sembra rinviare ad un ampio spettro semantico, è passibile di diverse interpretazioni e porta con sé una fertile ambiguità. Da un lato, ricollegandosi al paradigma indiziario diventa quasi sinonimo di spia, di sintomo o indizio, di segno che consente di cogliere una realtà più profonda. Dall'altro ha a che fare con l'idea che quando tutto cambia, da ciò che è piccolo e tangibile a ciò che è grande e astratto, ciò che possiamo costruire sono solo "resoconti a posteriori", quadri composti di frammenti pazientemente cuciti uno dietro l'altro, "dopo i fatti". Per i fisici poi il termine traccia spesso indica la traiettoria di particelle che un rivelatore registra e disegna durante la disintegrazione della materia, rinviando sia all'idea che la traccia ha valore in sé, non in quanto chiave per aprire qualcosa di più importante e nemmeno perché è l'unica cosa che ci rimane dopo i fatti, ma in quanto fatto essa stessa, fenomeno rilevante in sé, sia all'immagine della progressiva frammentazione, dell'esplosione anche di forme, strutture e categorie che (come quella di città) pensavamo chiare e stabili.” - “Tracce di città. Esplorazioni di un territorio abitato: l'area veneta”, Stefano Munarin, Maria Chiara Tosi, Franco Angeli Editore, Milano, 2001. 18


UN TERRITORIO IDROFILO In un’area veneta in cui si arriva spesso a parlare di non-città, di non-cosa, di una forma degradata alla quale non resta che aggiungere il suffisso “estesa”, “dispersa”, “diffusa” quasi con significato spregiativo, il territorio di Noale è un piccolo tassello posto sulla diagonale di un più grande quadrato di trasformazioni che vede ai suoi vertici gli estesi centri abitati di Castelfranco Veneto, Treviso, Padova e Venezia, tre dei quali sono capoluoghi di provincia che maggiormente si configurano come città propriamente dette e definite. Quelle di Noale e delle parallele Badoere, Zero Branco, Trebaselleghe, Piombino Dese, sono di fatto regioni abitate entro le quali da lungo tempo si avvicendano, attorno a centri storici giustificati da precedenti manufatti residuali ancora molto attivi e importanti per i residenti, contemporanei fenomeni insediativi non riconducibili all'immagine tradizionale della città così come questa si è andata depositando nell'immaginario collettivo. A fare da guida e da binario, a questa diffusione, è una rete capillare di corsi d’acqua, canali e oasi che connotano questa porzione della pianura veneta come un territorio altamente idrofilo e per questo tendenzialmente volto alla capillarità. 19


I CORSI D’ACQUA I FIUMI E I CANALI DI NOALE

IDROGRAFIA

IDROLOGIA

IDRAULICA

IDROGEOLOGIA

Il territorio noalese è attraversato e bagnato, come già appurato precedentemente, da corsi d’acqua di risorgiva quali i fiumi Muson Vecchio, Marzenego, dal Rio Draganziolo e da una serie di canali minori con duplice scopo irriguo e di drenaggio, i più importanti dei quali sono il Rio Storto, gli scoli Vernice, Ruviego, Parauro, Musonello ed il Canale Piovega. I corsi d’acqua di risorgiva sono caratterizzati da un percorso per larga parte meandriforme, da scarsa pendenza e di conseguenza anche da velocità di corrente bassa. Per tutto il tratto percorso all’interno del territorio comunale gli alvei sono generalmente serrati in argini artificiali; Per quanto riguarda il drenaggio delle acque di origine meteorica o delle acque eccedenti i fabbisogni irrigui, nel territorio comunale di Noale lo scolo è naturale. Quasi tutti gli scoli svolgono la duplice funzione irrigua e di bonifica, favorita da diversi manufatti idraulici. Per quanto attiene all’idrogeologia le falde acquifere noalesi hanno come area di ricarica l’acquifero indifferenziato dell’alta pianura veneta. La falda freatica giace a una profondità compresa fra 0,5 e 2,0 m dal piano campagna e non è riconducibile ad un unico orizzonte permeabile ma a una serie di corpi lentiformi alloggiati sugli strati sabbiosi. In quasi tutto il territorio comunale, eccetto la porzione estrema sud-orientale, è segnalata dalla Provincia di Venezia la presenza di un’area denominata “risorsa idropotabile”, in cui vi è una diffusa presenza di pozzi per approvvigionamento autonomo dalle acque sotterranee.

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I fiumi di risorgiva che attraversano il territorio hanno avuto un’importanza fondamentale nella definizione del tessuto urbano di Noale, non tanto per le loro portate modeste che contribuiscono in maniera esigua alla rielaborazione morfologica dello stesso attraverso fenomeni di erosione e rideposizione durante gli eventi di piena, quanto per l’azione antropica dell’uomo che per sfruttarne la preziosa presenza, attraverso le proprie attività economiche, ne ha modificato i tracciati, deviato i percorsi, e resi innocui i movimenti, mettendo in sicurezza i propri insediamenti tramite opportuni accorgimenti e la costruzione di argini artificiali.

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Dopo venti anni di attività di escavazione di argilla, questo parte del territorio noalese è diventata un'Oasi riconosciuta come Sito d'Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale. L'area, di 18 ettari, è formata da un insieme di stagni con profondità molto variabili che hanno consentito la colonizzazione di una grande varietà di specie animali e vegetali. Essa costituisce un punto focale della serie delle aree umide nella rete ecologica della Provincia di Venezia.

Nella parte settentrionale del territorio il rilevato ferroviario è a stretto contatto con l’Oasi.

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IL RISCHIO IDRAULICO LA PRINCIPALE CRITICITA’ DEL NOALESE

Lo studio condotto sulle caratteristiche morfologiche, litologiche e idrografiche ha fatto emergere un diffuso rischio idraulico. Durante il secolo scorso, la capacità drenante del territorio rurale e urbano è stata fortemente ridotta dall’urbanizzazione diffusa. A causa della crescente industrializzazione, della ramificazione capillare della rete stradale e delle numerose nuove fabbriche urbane, gran parte del suolo comunale è stato reso impermeabile. Molti dei canali e dei corsi d’acqua sono stati deviati o sottoposti ad interventi artificiali che li hanno interrati. A livello odierno, la rete idraulica urbana di Noale, che ormai è in gran parte finita sottoterra, non è più del tutto in grado di dissipare le intense piogge, sempre più ricorrenti a causa dei cambiamenti climatici planetari.

Le sponde dei canali e dei corsi d’acqua principali mostrano gli strati litologici superficiali e gli interventi del Consorzio di Bonifica

Correntemente, l’urbanizzazione diffusa dell’area ha recentemente determinato un aumento del trasporto privato automobilistico, dovuto alle lunghe distanze interecorrenti tra abitazioni, servizi e luoghi di lavoro. L’impermeabilizzazione del suolo ha cambiato le abitudini degli abitanti, la qualità degli spazi pubblici alla scala urbana, rendendoli frammentati, scollegati, e ha compromesso anche la mobilità lenta e l’accessibilità dei luoghi. Quasi in protezione del territorio, la rete idrografica ha opposto un’interferenza fondamentale alle opere di diffusione urbana dell’uomo, cui continua a presentare il conto sotto forma di eventi di allagamento ed inondazione.

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PROBLEMATICHE E CRITICITA’ RICESELLARE NOALE

La città di Noale, come emerso dalle analisi compiute attraverso sopralluoghi, ricerche e verifiche all’interno della documentazione comunale, del P.R.G. e del P.A.T., offre una grande quantità di spazi pubblici e attrezzature collettive che si sono però diffuse nel territorio tanto quanto le residenze ed il resto del costruito. Le attività commerciali e i servizi sono solitamente posti lungo gli assi principali per essere facilmente accessibili al traffico automobilistico privato. La zona industriale, racchiusa nell’area compresa tra il Canale Taglio ed il Fiume Marzenego, si presenta come una sorta di “placca” impermeabile che non presenta ulteriori funzioni se non quella di ospitare le attività commerciali prospicienti la Noalese Sud. Gli spazi per usi collettivi sono spesso connessi da una rete ciclopedonale insufficiente che è interrotta pericolosamente dal traffico intenso delle vie principali. Ciascuno spazio pubblico o servizio offerto dalla municipalità si presenta completamente autonomo, infatti ciò che manca non è tanto lo spazio quanto invece una vera e propria rete, un vero e proprio sistema pubblico. Le inondazioni e criticità registrate nel territorio noalese sono localizzate nell’area urbanizzata che ha portato la rete di drenaggio sottoterra. È proprio il sottosuolo a racchiudere la più grande potenzialità del territorio, che potrebbe riuscire a ricollegare i grandi spazi autonomi collettivi e allo stesso tempo risolvere le problematiche principali legate al drenaggio e all’idraulica.

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STRATEGIA GENERALE DI PROGETTO

IDROGRAFIA Dal “test stereoscopico” eseguito in fase di analisi è emerso che la riapertura dei canali interrati ed il reinserimento degli stessi nel reticolo idrografico della città di Noale sono operazioni che insieme hanno la potenzialità di costituire il filo conduttore di una riqualificazione funzionale.

SPAZI DEL WELFARE

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CANALI INTERRATI L’applicazione di una sovrapposizione della rete sotterranea al panorama insediativo odierno ha consentito di individuare una possibile area di intervento che consentisse di rimettere in connessione gli spazi del welfare e gli spazi a standard del noalese. POTENZIALITA’ DI COLLEGAMENTO

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UN NUOVO ASSE PER NOALE CONCATENAZIONE FUNZIONALE E PERMEABILE

A seguito del test stereoscopico che ha visto la sovrapposizione del layer idrografico su quello degli spazi del benessere e degli standard urbanistici, è stato individuato un possibile asse di riqualificazione parallelo a quello principale della SR515, la cosiddetta Noalese, che taglia la città a metà da nord a sud, in quella porzione di territorio che si sviluppa da Via Artiglieri d’Italia a Via dei Cipressi. Il progetto ha lo scopo di collegare e creare delle relazioni tra gli spazi e gli edifici pubblici presenti, caratterizzati da differenti usi, che si affacciano o vengono intersecati da questa nuova “dorsale”, parallela alla preesistente, servendosi di interventi a volte puntuali, a volte lineari, che vedono come principali protagonisti l’acqua e la mobilità lenta, i cui percorsi vengono ampliati e ricuciti insieme. Obiettivo del progetto è la creazione di una nuova concatenazione dello spazio che permetta allo stesso tempo di collegare i numerosi spazi del welfare e a standard presenti, al momento non adeguatamente connessi dai percorsi pedonali e ciclabili, di rifunzionalizzare quelli che tra questi sono rimasti vuoti ed hanno la potenzialità di tornare utili alla comunità, ed infine di rendere nuovamente permeabile il territorio noalese e risolvere, in parte, il principale problema emerso dalle indagini preliminari: il rischio idraulico. 40


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DA SPAZI A STANDARD A SPAZI DEL WELFARE Il tratto settentrionale del percorso scelto come asse di progetto presenta una consistente quantità di spazi del benessere cittadino noalese quali, ad esempio, la Scuola dell’Infanzia “Italo Calvino”, la vicina Scuola Primaria “San Giuseppe” e la stazione degli autobus a stretto contatto con il parco e i playgrounds di Via Galiardi, punto di arrivo, ritrovo e parcheggio, e polo di attrazione molto frequentato dai visitatori e dai residenti del Comune. Obiettivo del progetto in quest’area è il collegamento e l’intensificazione della mobilità lenta tramite la giunzione ed una nuova configurazione dei tratti pedonali e ciclabili frammentati esistenti, oltre che il riutilizzo degli spazi a standard presenti, quali l’ampia area inutilizzata di Via Ippolito Nievo e lo spazio verde interstiziale di Via Bersaglieri d’Italia trasformabili, ai fini del welfare, rispettivamente in un’area spettacoli e concerti ed in un bacino di espansione e fitodepurazione delle acque.

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UN NUOVO CENTRO ATTRATTIVO IDROFILO Il tratto centrale del percorso scelto come asse di progetto, che include un’ altra Scuola Primaria, l’ oratorio con i suoi campi sportivi, e i due ampi spazi a standard di Via Tiziano Vecellio, serviti dal Parcheggio della Rocca e dotati di facile accesso, ha un diretto e stretto contatto con la Zona Monumentale, dovuto non tanto all’intersezione tra le due aree quanto invece alla presenza preponderante a livello visivo, contestuale e paesaggistico della Rocca dei Tempesta, simbolo della città che in passato, come oggi, è sempre stato in grado di influenzare le scelte urbanistiche e di gestione del paesaggio urbano prese dell’amministrazione. È proprio la presenza di questa icona noalese, dei suoi spalti, su cui corre il Sentiero delle Rimembranze, e soprattutto del suo fossato, all’interno del cui alveo scorre il Fiume Marzenego, a rappresentare un’ottima opportunità di riprogettare lo spazio urbano, con una fantastica scenografia di sfondo, risolvendo allo stesso tempo anche la problematica più importante e urgente emersa dalle analisi preliminari, quella del rischio idraulico, che verrebbe reso innocuo dall’ingresso dell’acqua in nuovi spazi del welfare idrofili. La vicinanza con il centro della città, interamente percorribile sia a piedi che in macchina e, come già osservato in fase di analisi, forte campo magnetico e attrattivo per la popolazione, potrebbe rendere un possibile progetto di riqualificazione immediatamente fruibile sia dalla cittadinanza che dai visitatori, oltre a favorirne l’immediata integrazione tra gli scenari e le location di feste e tradizioni cittadine quali il Palio e la popolare Festa dei Fiori.

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IDRAULICA DI COLLEGAMENTO L’ estremità meridionale del percorso di progetto, che fa in questo tratto il suo ingresso in un’ area esclusivamente residenziale, vede la presenza di una grande quantità di canali interrati che corrono longitudinalmente, da nord a sud, nel sottosuolo di Via Aldo Moro e della attigua Via Luigi Einaudi. La riapertura di questi canali sotterranei garantirebbe la creazione di una traccia idraulica cui far corrispondere una nuova pista ciclabile e/o ciclopedonale, che oltre a fungere ancora una volta da giunzione tra i tratti preesistenti, consentirebbe di collegare gli spazi a standard interstiziali presenti in quest’area e attualmente occupati da modeste e ridotte aree gioco, non molto frequentate, che potrebbero essere invece adeguatamente rifunzionalizzate.

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WATER DESIGN TOOLS

01. RIAPERTURA DEI CANALI INTERRATI La riapertura dei canali interrati oltre ad incrementare la portata della rete idrografica noalese può essere pretesto per una modifica della viabilità, un incremento della circolazione promiscua ed una più sana concatenazione degli spazi del benessere comunali; lo scavo e la creazione di nuove sponde potrebbe comportare in determinate zone la conseguente creazione di dispositivi di collegamento tra la sede stradale e gli accessi privati alle abitazioni.

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02. RISEZIONAMENTO DEI CANALI ESISTENTI Un allargamento delle sponde dei canali consente di aumentarne la capacità e allo stesso tempo di favorire la penetrazione dell’ acqua nel sottosuolo; questa strategia di progetto è applicabile laddove non vengano compromessi gli elementi circostanti e ci sia spazio a sufficienza per accogliere un volume idrico maggiore in caso di precipitazioni consistenti.

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03. COLLEGAMENTO DEI CANALI ESISTENTI CREAZIONE DI BACINI DI ESPANSIONE Collegando i canali preesistenti ed allargandone in alcuni punti le sezioni è possibile creare dei bacini di espansione, opere idrauliche strategiche aventi lo scopo di ridurre la portata durante le piene e stoccare temporaneamente parte del volume dell’onda di piena, nel caso essa si verifichi, al fine di prevenire straripamenti ed inondazioni.

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04. ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE CONCATENAZIONE DEGLI SPAZI L’ eliminazione di barriere e recinti di spazi pubblici quali i numerosi istituti scolastici del noalese, rappresenta una preziosa opportunità di ampliare ed intensificare l’offerta di aree per il benessere cittadino. Ovviamente una scelta di questo tipo deve essere necessariamente accompagnata da provvedimenti ed accorgimenti volti a salvaguardare la sicurezza degli studenti e da un maggiore e più attento controllo da parte degli insegnanti, o degli incaricati, sia durante la pausa ricreativa, che all’inizio e al termine delle lezioni, che si tratti dell’ingresso o dell’uscita degli scolari.

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05. RIUTILIZZO DEGLI SPAZI A STANDARD CREAZIONE DI PERCORSI E PARCHI IDROFILI Fare dell’idraulica e dell’acqua uno strumento di progettazione dello spazio pubblico non può che portare ad un diretto contatto tra le parti e ad una loro intersezione propizia in termini di welfare; un welfare idrofilo che si armonizza con la dinamicità e la variabilità dell’idraulica noalese in cui la variazione di livello è all’ordine del giorno; nasce da queste prerogative l’idea di creare parchi e percorsi che cambino aspetto quotidianamente, portando con sè anche una variazione degli utilizzi, delle pratiche e della fruizione degli spazi, in cui a rimanere stabile è la vicinanza e la propensione all’acqua.

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06. RIUTILIZZO DEGLI SPAZI A STANDARD CREAZIONE DI BACINI DI FILTRAZIONE Alla scala urbana, alcuni degli spazi a standard dei quartieri residenziali possono essere equipaggiati e trasformati in bacini di filtrazione che appositamente modellati e progettati potrebbero aumentare la funzionalità anche in termini di welfare. Una delle aree noalesi che meglio si presta a questa tipologia di intervento è l’ampio spazio aperto del quartiere di via Bersaglieri d’Italia, scelto per questo come punto di partenza nella redazione del masterplan di progetto.

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MACROFITE RADICATE EMERGENTI

LA FITODEPURAZIONE UNA BIOTECNOLOGIA IDROFILA

L’utilizzo di vegetazione e superfici specifiche può collaborare alla riqualificazione creando un habitat per i batteri fitodepurativi che riproduca nelle forme e le caratteristiche quello del principale spazio del welfare noalese: l’Oasi Faunistica del WWF. La fitodepurazione è un sistema naturale di depurazione delle acque di scarico costituito da un bacino impermeabilizzato riempito con materiale ghiaioso e vegetato da piante acquatiche. L’ azione combinata di substrato ghiaioso, piante, refluo e microrganismi presenti garantisce attraverso reazioni biochimiche, la degradazione delle sostanze inquinanti.

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MACROFITE RADICATE SOMMERSE E SUPERFICIALI

LA FLORA FITODEPURATIVA

Gli impianti di fitodepurazione oltre a svolgere la loro funzione senza alterare l’ambiente, possono rivelarsi, se opportunamente progettati, in grado di aumentare il valore paesaggistico grazie alla combinazione, nella piantumazione, di diverse essenze, specie se floreali. I sistemi più comunemente utilizzati e più adatti al territorio noalese sono quelli con piante macrofite radicate emergenti e/o sommerse, che consentono di avere una risposta rapida ed una minore superficie di intervento rispetto a tutti gli altri trattamenti e sono perfettamente applicabili in ambito residenziale.

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ANAGLIPTO LEGAME DIPOLARE W- S

L’incontro tra il tessuto residenziale noalese ed il fiume Marzenego è scenografico, molto pittoresco e capace di mettere in relazione il modo di vivere odierno della cittadinanza con tradizioni e contesti che contano millenni di storia e ciò nonostante continuano ad essere sede delle principali attività ludiche e ricreative della popolazione, senza mai cessare di garantirsi, di generazione in generazione, un posto importante e di spicco nell’immaginario collettivo. Il progetto di riqualificazione che viene di seguito proposto ed esplicato ha l’obiettivo di valorizzare, servendosi degli standard urbanistici designati in passato dal Comune, questo importante patrimonio storico e paesaggistico, aumentandone l’interazione con la vita frenetica dei cittadini odierni, al fine di garantire loro ulteriori spazi per il welfare e risolvere allo stesso tempo la ricorrente problematica del rischio idraulico che li vede ricorrentemente avere a che fare con disagi ed inondazioni facilmente risolvibili tramite un nuovo disegno e assetto dell’idraulica e del territorio.

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IDRAULICA // OROGRAFIA TEMATICA 01

Racchiusa dall’acqua del fossato su uno dei due rilevati più alti del territorio noalese, la Rocca dei Tempesta domina la vista dall’area di Via della Cerva, offrendo piacevoli scorci a chiunque ne visiti gli spalti passeggiando lungo il cosidetto Viale delle Rimembranze. Alla presenza di un terreno che crea dislivelli riempiti dalle acque del fiume Marzenego vengono perseguiti gli obiettivi dettati dalle precedenti analisi tramite l’applicazione delle diverse strategie di cambiamento previste durante la seconda fase di elaborazione del progetto: la creazione di bacini di espansione e di filtrazione che contribuirebbero a migliorare le condizioni idrauliche del paese, garantendo l’approvvigionamento involontario di una grande quantità di terreno scavato che, anzichè essere onerosamente smaltito altrove, diventa esso stesso uno strumento di progetto da aggiungere e armonizzare ai già descritti e citati Water Design Tools.

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TERRENI // VEGETAZIONE TEMATICA 02

La seconda tematica che il progetto deve inevitabilmente riconoscere come altrettanto fondamentale in quanto collaborante al raggiungimento dell’obiettivo principale è quella relativa alla permeabilità dei suoli e alla partecipazione della vegetazione nel processo di purificazione e miglioramento delle condizioni ambientali, che giocano entrambe un ruolo fondamentale nello smaltimento delle acque meteoriche, cagione anch’esse, in caso di forti precipitazioni, di problematiche idrauliche non indifferenti. Le nuove pavimentazioni previste per il percorso di progetto tentano di risponde a tali necessità attraverso una permeabilità totale o controllata che si fa impermeabile soltanto in alcuni tratti ben determinati; la vegetazione, utilizzata ora come filtro per la separazione degli spazi, ora come presenza dinamica che crescendo attraverso le stagioni cambia l’aspetto dell’area secondo le leggi del performative ground, riempie i vuoti creati dalla variazione orografica rendendoli sede della flora batterica adesa, vera protagonista della depurazione biologica.

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MOBILITA’ LENTA // MOBILITA’ IDROFILA TEMATICA 03

Un ultimo obiettivo che si è accompagnato alla trasformazione degli spazi a standard in nuovi spazi del welfare dalla polarità idrofila, è sicuramente stato quello di ricollegare i percorsi ciclopedonali esistenti che, a causa della collisione con il nuovo tessuto residenziale, hanno perso con il passare del tempo la loro coesione ed efficacia come sede della mobilità pulita e sicura. Proprio per queste considerazioni è stato scelto di prevedere una modifica della viabilità di Via Tiziano Vecellio, una strada che pur essendo servita dall’ampio parcheggio della Rocca, forse proprio a causa della sua ampiezza, è spesso occupata per il 30% dalle automobili delle famiglie residenti, parcheggiate indisciplinatamente ai bordi della carreggiata; data la quantità di spazio disponibile, la via possiede la potenzialità di ospitare un nuovo tratto di percorso ciclopedonale idoneo a conferire continuità al nuovo asse di progetto. Oltre a Via Tiziano Vecellio, un ulteriore contributo sotto questo aspetto viene conferito all’area dal nuovo parco idrofilo, progettato come elemento di collegamento, influenzato nella forma e nelle funzioni dall’ingresso dell’acqua, e da un dispositivo di connessione tra il parcheggio della Rocca e gli spalti della stessa, che da immediato accesso, specie a chi arriva in automobile, alla Noale ad Anello, pista che collega la città di Noale a Salzano e Santa Maria di Sala.

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SCHOOL LEN(T)S SPACE La prima porzione dell’area di progetto vede l’applicazione del principio di eliminazione delle barriere finalizzato all’allargamento dello spazio usufruibile dagli utenti tramite l’inglobamento di spazi pubblici che una volta privati delle loro recinzioni possono tornare utili anche a chi necessariamente non li frequenterebbe: è con questa finalità che il cortile della Scuola elementare, strettamente connessa alla Direzione Didattica di Via Giovanni Battista Rossi, viene privato della sua recinzione al fine di garantire a chiunque di poter fare il suo ingresso in un campo sportivo che altrimenti non verrebbe sfruttato a pieno. Trattandosi di un Istituto di Scuola Primaria non si può però, nel compiere questa azione, non prender in considerazione la questione dell’incolumità e della sicurezza degli studenti: per controllare l’ingresso e l’uscita di questi ultimi dal polo scolastico è stata prevista una nuova particolare recinzione che, ispirata al progetto Lent Space di Interboro, nella città di New York, vede inglobare in pareti modulari girevoli delle sedute che agevolino la permanenza in sito dei visitatori; nel caso delle Scuole elementari la dotazione corrispondente al singolo modulo girevole potrebbe anche non essere una seduta; la rotazione garantita, e quindi l’apertura, è stata indirizzata nelle principali direzioni di uso dello spazio.

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La porzione centrale dell’area di progetto è occupata da due grandi spazi a standard separati da canali della rete idraulica ed entrambi quasi completamente lasciati a prato e prospicienti la Rocca dei Tempesta. La presenza di queste due grandi aree consente di creare una dipolarità contrapposta, come quella di un legame a idrogeno, in cui uno spazio si innalza al fine di dare una visione di insieme sull’area e l’altro si abbassa per liberarne il campo ottico, a tal punto da entrare in pieno contatto con l’acqua.

ANAGLYPH ARENA & WOOD PROMENADE Lo spazio a standard posto ad ovest viene rifunzionalizzato attraverso una totale variazione orografica della conformazione del suolo, come già palesato ottenuta dalle modifiche apportate agli alvei e all’idraulica, che permette di creare un Terra-Playground, terrapieno che ingloba nei suoi livelli scivoli e sedute, un palco scenico naturale ad altezza della Rocca, che consente di averla come scenografia nel corso di eventi visibili dagli spalti antistanti e, tra i vuoti creati dai rilevati di terra, un’arena come ulteriore spazio di aggregazione e di seduta per gli spettatori, la cui pavimentazione è una prosecuzione dalla vicina Wood Promenade, prevista come area polifunzionale i cui dislivelli pongono le premesse dell’ulteriore abbassamento di quota subito dall’area antistante.

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Lo spazio a standard posto ad est presenta una forma allungata per la quale è stata prevista, nella porzione settentrionale, la creazione di un bacino di espansione e fitodepurazione molto ampio e sovrastato da una passerella volta a consentire ai visitatori di spingersi oltre le aree sottoposte ad intervento e riacquisire la libertà di avere un semplice sguardo alla Torre delle Campane, un passaggio sopraelevato capace di aprire ulteriori scorci sul contesto storico per il quale il progetto è stato previsto.

PARCO IDROFILO & 4D YOUTH CENTER Il tratto orientale di questa porzione di standard, prospicente l’acqua del fossato, gli spalti e la Rocca dei Tempesta, si presta perfettamente ad ospitare un nuovo parco idrofilo, un luogo in grado di mutare, così come la vegetazione del performative ground occidentale, sia aspetto che funzione, a seconda del livello cangiante dall’acqua che, così come dimostrato dai sopralluoghi e dalle indagini, presenta da un giorno all’altro significative variazioni che potrebbero appunto permettere di ospitare attività diverse a seconda delle condizioni metereologiche, temporali ed idrauliche del sito. A diretto contatto con il percorso garantito da questo nuovo dispositivo di collegamento, viene prevista la realizzazione di un centro ricreativo giovanile con lo scopo di integrare, avvicinare e tentare di mettere assieme le attività preesistenti, quelle di canotaggio, che specie durante il palio vedono i partecipanti remare nelle acque del fossato, quelle ludiche, di aggregazione e di semplice svago che possono essere svolte all’ombra di nuovi elementi introdotti: quattro rampe che fungono da pensiline, ognuna designata ad una singola attività ma che rappresentano di per se’ spazi multifunzionali aperti e accessibili a tutti. Le rampe, così come la pavimentazione ispirata nelle forme a quella dell’High Line di New York, hanno l’obiettivo, nella loro posizione, di essere usufruibili e utili ad ospitare anche particolari attività nel corso delle principali festività del Paese.

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BIBLIOGRAFIA 1. “Noale.

Tra storia e memoria”, Giacomo Dal Maistro, Multigraf, Spinea, 1994. “Tracce di città. Esplorazioni di un territorio abitato: l’area veneta”, Stefano Munarin, Maria Chiara Tosi, Franco Angeli Editore, Milano, 2001; 2.

3. “Marzenego

Fiume Metropolitano, Scenari di riciclo per i territori della dispersione insediativa”, Re-Cycle Italy, Maria Chiara Tosi, Cristina Renzoni, Aracne Editrice, Roma, 2016; “River.Space.Design: Planning Strategies, Methods and Projects for Urban Rivers.”, Martin Prominski, Antje Stokman, Daniel Stimberg, Birkhauser, Basilea, 2012; 4.

“Water Vs. Urban Scape: Exploring Integrated Water-urban Arrangements”, Marco Ranzato (ed.), Jovis, Berlino, 2017; 5.

“Bombe d’acqua: Alluvioni d’Italia dall’unità al terzo millennio”, Renzo Rosso, Marsilio Editori, Venezia, 2017; 6.

7. “Guida

tecnica per la progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane”, ISPRA, Roma, 2012. “S, M, L, XL: Small, Medium, Large, Extra Large”, O.M.A., Rem Khoolaas, Bruce Mau, The Monicelli Press, New York, 1995; 8.

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SITOGRAFIA CittĂ di Noale: https://www.comune.noale.ve.it/ hh/index.php; 1.

Infrastruttura dei dati territoriali del Veneto: http://idt.regione.veneto.it/app/metacatalog/ index?deflevel=165; 2.

TuttaItalia.it, sito di statistiche: https:// www.tuttitalia.it/veneto/57-noale/statistiche/ popolazione-andamento-demografico/; 3.

I Signori Tempesta: https://signoritempesta. wordpress.com/storia/; 4.

Oasi Cave di Noale: https://www.wwf.it/oasi/ veneto/cave_di_noale/; 5.

6.

Pro Loco Noale: http://www.proloconoale.it/

Divisare, Atlas of Architecture: https://divisare. com/atlas-of-architecture. 7.

DOCUMENTAZIONE 1.

PRG tav 13_1 intero territor. comunale 1-5000;

2.

PRG tav 13_3_1-2 capoluogo 1-2000;

3.

Documenti Piano delle Acque;

4.

Relazione Geologica e Geotecnica.

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