Viaggiatori della luna
Viaggiatori della luna Storia, arti e mestieri dalla Fiera al Luna Park a cura di Emilio Vita
IKON EDITRICE
e
Chantal Rossati
ANESV-AGIS
I wrat01i e l'editore ringrazia n o per i lol'O significa tivi in te1·venti: Zeev Go u rcirie1; Tinin Ma ntegazza e Agostin o Volpi (Presiden te o n o ra rio dell'ANESV). Si ringrazia no, ·i noltre, per il con t1·ibuto iconografico le Arti Grafiche Fiorin, Augusto Carola, Ma u rizio Martini, Antonio Orl andini, Carlo Picca luga e tillti i «Viaggiatori» che h a n no fornito, con rarn entusiasmo, documenti e immagin i storiche altrimenti introvabili. Ci scusiamo se pei· motivi editoriali non tutt·i h an no potu to trovare spazio in questo libro.
Copyright
© 1997 Ikon Editrice
I Edizione Ottobre 1997 Ikon Editrice srl Via G. B. Bertini 3/a - 20154 Milano Te!. 02/3452458 - fax 33600525 Le foto a colori, quando non diversamente indicato, sono state tratte da Il était u n e fois la féte foraine de A à Z di Zeev Gourarier. Stampato in Italia da C.E.N.S. Melzo (Milano)
Prefazione Questo volume viene edito dall'ANESV -Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti- nel cinquantenario della s ua costituzione. Da mezzo secolo opera l'NA ESV, sorta nel 194 7, facendo prevalere nelle formazioni locali che già si
riconoscevano nell'AGIS -Associazione Generale Italiana dello
Spettacolo- il vecchio, basilare spirito unitario, quello clell'Associazionismo, per adottare un ter niine oggi diventato di uso corrente. Quale Presidente dell'ANESV non intendo addentrarmi o intrattenermi sv, argomenti di caraUere storico in quanto nelle pagine che seguono, dovute a diversi av,tori e in esecuzione di un ben definito piano editoriale, si potranno trovare elementi desc1·ittivi di una attività che ojfoncla le radici nel tempo, che è tra le primigenie forme di dive1·timenlo e di spettacolo, che si è
trn�formata negli anni e che oggi può ben collocarsi tra le mi ' gliori «possibilità» di impiego del tempo libero.
S'i potnlnno trovare in queste pagine anche descrizioni che ormai appartengono al passalo, più o meno remoto, e che non si addicono all'odierno spettacolo viaggiante, quello delle giostre e delle att1 azioni grandi o piccole che nel tempo si sono trnsjormate, in linea con il progresso e lo sviluppo. Oggi, nei Parchi cli divertimento o Luna Park, si è in presenza di attrazioni che vengono azionate cla «macchinista-pilota» secon do precise elaborazioni tecniche, in grado di compiere m ovimenti ed evoluzioni in altre epoche inconcepibili. Si viaggia sempre più verso il <<fantastico», ben lungi dal sottovalutare i trattenimenti di modeste dimensioni, che hanno fatto anche questi la storia dello spettacolo viaggiante e che proseguono e si aggiornano per la gioia dei fanciulli e lo svago degli adulti.Le piccole e medie attrazioni, sempre bene inserite, fanno parte a tutti gli effetti dei luoghi di ricreazione e di aggregazione..Struggente passione della giostra a cavalli.' Questo volume ha caratteristiche antologiche, è composto cli vari capitoli scritti cla autori diversi, ognuno con la propria specializzazione.La parte sto1·ica è stata offidata a Zeev Gourcl1'ie1; Conservatore del Museo Nazionale cli Arti e Tradizioni Popolcl?'i di Parigi e a Emilio \lita, membro della Commissione Nazionale Ci?'chi e Spettacoli Viaggianti. ' le prova delle loro Entrambi hanno già dato incliscutibi capacità e se1·ietà professionali con altre pubblicazioni cli indubbio valore sollo diversi profili e rnalizzando esposizioni
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di livello internazionale. Il professor Gourarier è stato contattato proprio in seguito alla sua accurata mostra Il était une fois la fete foraine de 1850 à 1950, allestita nel parco La Villette a Parigi e ora ospitata in Giappone. Il libro si conclude con le testimonianze di alcuni esercenti spettacoli viaggianti che hanno rilasciato interviste o hanno usato la penna secondo il proprio stile, la propria sensibilità, il proprio modo di interpretare fatti o situazioni. A tutti, a nome della Presidenza dell'ANESV, desidero che giunga il più sentito ringraziamento per lo spirito di collaborazione che ha ben distinto ognuno, per il loro impegno volto a dare immagini dello spettacolo di piazza, di ieri e di oggi, sia di quello propriamente viaggiante sia a carattere permanente, vale a dire i «parchi fissi». Il cinquantenario dell 'ANESV mi è imperioso motivo per ricordare coloro che mi hanno preceduto nel delicato incarico presidenziale e hanno lasciato indelebile traccia della loro opera, che sempre rimarrà esemplare. Analogo ringraziamento, anche se ciò non rientra nella prefazione o presentazione di un volume, a quanti con me condividono gli atti e le ansie di ogni giorno al vertice associativo, o che hanno condiviso in passato e condividono tuttora, quali esponenti dell'AGIS, le problematiche dello spettacolo viaggiante. Avendo già debordato dai limiti della presentazione, a completamento invio anche un cordiale saluto -non solo a tutti i Lettori- ma ai soci dell'ANESV, agli Esercenti del settore e alle Autorità che ci seguono. L'ANESV è in cammino da 50 anni. Superato questo traguardo andiamo incontro all'avvenire con indefettibile impegno. Gastone Rampazzo
Presidente ANESV
Gioco degli anelli a Parigi nella Foire China e acquarello, seconda metà del XVIII secolo. Una delle '[Yri,me ranrresentazioni di una giostra in fiera, tratta aux Porcherons.
da Manèges d'autrefois
di Z. Gourarim; éd. Flammarion.
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Gente del viaggio «Chi vuol essere lieto sia
(.. .)del diman non i"è ce1·tezza»
Lorenzo il Magnifico
I fi e ranti o lunaparkisti, come li chiamiamo n oi i «viaggiaLori» o ,
«gente ciel viaggio» come si chiamano l o ro , meritano un'attenzione
che va ben olLre le poche giornate in cui, in modo ricorrente si sta ,
\!ecchio ingresso di
nu
Lww Pwk
de/lafamiglia Adricwo De Matteo di Casel'ta. (1939-J,O}.
biliscono con le loro attrazioni iLineranti nei nosLri cent ri abita! i, se condo un calendario pre stabiliLo come le stagioni e ricorrenLe come i ricordi.
Il loro arrivo sui variopinti automezzi fantasiosamente 1 ersonaliz
zat i, accompagna Li eia casca Le cli suoni e luci spezza la monotonia clel
lèi nostra q uoLic lianità Invitano a inoltrarsi in un caleidoscopico mon .
do l'atto cli mobilità e leggerezza, cli ebbrezza e sensualità, dove il vi-
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Pagina a fronte. In alto: evoluzioni e giochi equestri nobiliari a Dresda,
1 709.
In basso: una versione dell'antico gioco di abilità detto «gioco degli anelli» e precisamente La bague chinoise, inizio XIX secolo. Tratto dal Libro dei giochi di Henry René D'Allemagne, Civica Raccolta . Stampe Bertarelli (CRSB), Milano.
Sopra: Das Karussel. Anche oggi i tedeschi, assieme agli italiani, sono fra i migliori costruttori di giostre a livello internazionale. A destra: Carosello durante la fiera di San Lorenzo. Litografia di Thierry Frères,
1840
ca., Museo Nazionale
Arti e Tradizioni Popolari (MNATP), Parigi. Oggigiorno è possibile imbattersi in rudimentali giostre di questo tipo in paesi extraeuropei (Bangladesh, Afghanistan ecc.).
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s i tatore sa istintivamente cli intraprendere un viaggio iniziat ico d u rante il quale la sua abil i t à , il suo coraggio, la sua generosità , i suoi desid eri e perfino i l suo destino verranno messi alla prova. Nel mon do d ella kermesse è proprio attraverso le prove , i l superamento cli sé stessi, il rito cli passaggio e la t rasgressione che si raggiunge uno sta to cli festosa e spensierata allegrezza. In Europa le ult ime p rofessioni nomadi della st oria sono esercita t e dai battellieri e dai «Viaggiatori». Ent rambi si spostano con t utto i l nucleo famil iare e con dei mezzi c h e cos t ituiscono l a loro dimora per manente ma, mentre i b a tt ellieri at t raversano pressocché inosserva t i le contrade in cui svolgono la l o ro attivi t à , «la gente ciel viaggio» per pot er vivere deve attirare l'attenzione dei cent ri in c u i irrompe a scadenze fisse , per rallegrare sagre , fiere, feste popo lari . Dal pun t o cli vist a etnologico e ant ropologico è doveroso sottolineare il fatt o che, in realtà, « la gent e ciel viaggio» è semi-nomade e non noma d e . Infat ti il semi-nomade percorre itinerari fissi a intervall i regolari, mentre il nomade -e questo era la nonna in Europa anche dopo il Medioevo e si verifica tuttora nel Terzo Mondo- p e r sopravvivere è costretto , non certo per capriccio , ma per precisi motivi c l imatici o bellici o cli impoverimento e infertilità ciel t erreno a spingersi in t erritori mai bat t u t i prima cli allora . Occorre alt resì precisare c h e «la gente ciel viaggio», pur spostandosi in carovana (che non ch iamerà mai «rou lot te» ) è una categoria professionale eia non confondere con gli Zin gari i quali costituiscono un'etnia a se stan t e: diverse le origini , d i verse le regole cli vita. Vi sono stati contatti fra quest i gru ppi e ve ne sono tuttora: oggi non è infrequente trovare d egl i stand cli attrazioni
gest ite da famiglie zingare mentre ai tempi alcuni Rom erano not i ammaestratori cli orsi e cli scimm ie che venivano esibiti nelle Ciere.
Ma tornando ai «viaggiatori» cons t a tiamo che ormai i l loro raggio d 'a zione è assai limitato rispet t o ai tempi passat i e , in Italia, per esem-
«Attn1zio11i modeme» e «11ovità se11sazio11ali» cli 11110 baracca
cl'entmta degli i11izi clel XX secolo.
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Gli "Ursa nti» o a i n maestmt01·i di orsi e gli «Sci m m ia n ti», a in nwestni tori di sciin m ie, sono figurn orm a i scomparse dalle Fiern. Ca rtolina del 1920, Collezione Ma u rizio iV!ai"tinL
pio, si limita in genere a coprire due o tre regioni limitrofe. Uno sguardo attento sullo spazio occupato da carovane, stand e giostre supera ben presto una prima impressione di disordine. Si im para ad apprezzare la gamma delle attrazioni proposte al loro giusto valore facendo qualche passo a ritroso nel tempo. Chi si addentra nella storia dei Luna Park scopre che molti tipi di divertimento che li caratterizzano vantano nobili ascendenti e altri si perdono nella notte dei tempi. L'origine dei divertimenti su sedili ro tanti è remota e oscura: un bassorilievo bizantino sembra dimostrare sin dal VI secolo d. C. l'uso della ruota per questo genere di passa tempo. Attrazioni girevoli erano conosciute anche dagli Aztechi, da gli Indù e dai Turchi del XVI secolo. La storia insegna che i musei sono nati sulla scia delle «Curiosae»
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cioè delle prime «baracche d'entrata» ideate dai fieranti che vi rac coglievano elen1enti e fenomeni curiosi e stupefacen ti, naturali o più o meno sapientemente artefatti. L'inesauribile curiosità insita nel l'uomo, abilmente sfruttata dall'inesauribile inventiva di altri uomini, può trasformarsi in inesauribile fonte di piacere e di guadagno. Altre forme culturali quali la Pantomima, la Farsa e l'Opera comi ca -perlomeno quella francese- discendono direttamente dai «me stieri da banco» dei fieranti che si esibivano sia per puro spettacolo sia per attrarre l'attenzione del pubblico verso prodotti o attrazioni varie. Nella seconda metà del XVII secolo gli attori fieranti, esperti mimi, danzatori e acrobati, interpretano varie commediole che sono ben lungi dal concorrenziare quel Teatro istituzionale qual era ed è la Comédie française. Ma nel 1697 una troupe di fieranti di nazionalità italiana si esibisce
in w1 pezzo che riesce assai sgradito a Madame de Maintenon, la quale reputandosi apertamente presa in giro espelle dal regno la troupe. Ep pure gli italiani, in quel periodo, recitavano solo nella loro lingua nata le. Eseguivano quelle acrobazie proprie dell'Accademia dell'arte in mo do così professionale da essere imitati dai fieranti di altre nazionalità che cominciarono ad attingere largamente al repertorio itaUano. Allora la Coniédie française insorge e comincia ad accanirsi contro i teatrini delle fiere sino a ottenere, dal 1703 al 1709, diversi decreti con cui vie
tare ai teatranti itineranti di esprimersi per mezzo di dialoghi e impedi
re addirittura, in un secondo tempo, qualsiasi lingua parlata. Per aggi
rare genialmente il primo ostacolo i fieranti mimano i testi scritti su am pi pannelli o alternano dei rnonologhi con ritornelli cantati iJ1 coro,
creando così le premesse del «vaudeville». Dopo l'Lùtimo clivieto del
1709 si mettono sotto la protezione dell'Accademia reale di musica e so stituiscono la lingua parlata col canto dando origine all'Opéra-comique.
Ca rtolina d'epoca . Aspetti di vita ]JCl?"igina lu ngo i Ca mpi Elis i, 1900. Coll. NJNATP, Pa rigi.
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DALLA FIERA AL LUNA PARK
Cavalieri erranti Le giostre girevoli a cavallucci sono una reminiscenza dei tornei.
Classica giostm ottoceutesca
«Giostrare» significava «combattere eia vicino». Ma, mentre un Lem
co11 pregiate e accnmte rUiniture.
po, i tornei e i «caroselli» erano riservati unicamente agli arisLocraLi
clie costituisc01w nn lmw Park so1w
ci, la nascita delle giosLre a pagamento offre u n passatempo accessi
bile a t u tt i gli aclu!Li che, con modica spesa, non sono più relegati al
ruolo cli semplici spettatori, ma vengono coinvolti in prima persona .
le giostre e tutte le attmzioni
chiamate «mestieri» dagli ese1·centi.
Ai bambini si penserà in un secondo tempo e le loro giostre saranno più piccole e più lente, per ovvi motivi cli sicurezza.
Sin1ili a cavalieri erranti i «viaggiatori» percorrono itinerari preci
si per proporre puntualmente, cli città in città ( cli «piazza in piazza» secondo i I loro gergo) l'infinita varietà delle attrazioni o «mestieri»:
non solo giostre ma anche stand cli curiosità che, a seconda ciel loro contenuto, vengono talora definite «Stanze degli orrori» nel qual ca so ternlinano in una galleria cli specchi deformanti per assicurare una risata liberatoria degli astanti, labirinti, giochi di abilità e di forza co JTte i tiroassegno e i pugnometri, lotterie la cui istituzione offre un nuovo modo di pensare e quindi cli affrontare la vita. Infatti per lWl.go tempo la ruota ciel destino si è mossa in senso nega
tivo esprimendo w1 fato ineluttabile. Nel Medioevo la fortw1a è vista co-
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me wl'azione implacabile: l'irrunagine della ruota che schiaccia ogni spe ranza ha spinto gli artisti a esprimere una visione tragica del destino raf figw·ando le Età o quadranti della vita, dalla nascita sino alla morte. La grande ruota della fortuna -intesa come sorte- il cui rosone il lumina la navata di innumerevoli cattedrali, sembra il negativo della grande ruota panoramica che illumina oggi la città in festa: la prima precipita gli uomini verso il proprio declino e fa cadere i re dal trono,
mentre l'altra travolge il pubblico spensierato in una fantasmagoria di luci e suoni al ritmo di tutte le giostre che danzano ai suoi piedi. In epoca rinascimentale gli umanisti hanno tentato invano cli ria bilitare questa dea bendata, forse terribile, ma che sa anche elargire beni ai temerari che la sfidano: condottieri e conquistadores, grandi mercanti e artisti illustri. A eccezione cli poche opere «firmate» in cui la fortuna è raffigurata come una seducente e prosperosa creatura, l'iconografia popolare si ostina a illustrarla come una poderosa mac china che spezza il destino cli tutti. Solo con l'invenzione della lotteria cioè della ruota della fortuna, nasce la speranza che, finalmente, ogni tanto perlomeno, il destino «giri per il verso giusto». Nel Luna Park l'ondeggiare delle giostre accornpagna il movimen to delle lotterie per inebriarci cli piaceri effimeri e guidarci verso la felicità. In piena Belle
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époque,
simili alle trottole con cui si può gio-
Un
giardino pubblico agli inizi clel
XX secolo. in cui si nota
n11a 1·icca giostm cn11 imponenti couigli bianchi cavalcali da adulti!
DALLA FIERA AL LUNA PARK
care d'azzardo o trarre pronostici, piroettavano delle giostre il cui plateau funzionava come una grande ruota della lotteria: la fila di ca vallucci di legno che si arrestava di fronte a un determinato punto di riferimento vinceva un premiai
Una giost rci cli prnporzion i pm 'ticola nn ente ciggniz-iate e riccamente cleconita cla sculture, dipin t i e aclclobbi .
Le giostre europee differiscono eia quelle inglesi soprattutto per il senso di rotazione: quelle anglosassoni ruotano in senso antiorario contrariamente alle nostre. Il senso orario sottolinea il fatto di esse re state costruite ricalcando il modello degli antichi tornei. Ma dopo la morte di ben due re francesi, Enrico II e Carlo IX, in seguito alle ferite riportate durante questi violenti scontri, i tornei vennero sosti tuiti dai carrousels o «Caroselli», agli inizi del XVII secolo. I carosel li, la cui origine etimologica deriva sia dall'italiano «carosello» che dallo spagnolo garosselo o carossela col significato di «piccola guer ra», consistevano in ampie sfilate di carri che però non furono in gra do di sostituire in modo soddisfacente la pompa e l'emozione solle vata dai tornei. Per ovviare a tale inconveniente si pensò cli abbinare ai caroselli anche il gioco degli anelli cioè uno degli esercizi di alle namento ai tornei. Effettivamente il fascino dei cavallucci cli legno sulle prime giostre
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Esibizione di uno dei tanti «Ercoli» che hanno reso celebri le fiere di nn tempo.
è aumentato dal piacere di tentar d'afferrare gli anelli o il fiocco che pendono dal soffitto oltre che dalla bellezza delle decorazioni o dall'e mozione provocata dal movimento rotatorio, ondulatorio o sussultorio. «Il gioco d€gli anelli fu in auge alcuni secoli fa, soprattutto in Francia, al tempo di Luigi XIV Il re praticava questo gioco a cavallo, affiancato da tutti i suoi cortigiani e con un seguito pittoresco. A Pa rigi, il nome di Place du Carrousel attribuito a uno spiazzo nei pres si del palazzo delle Tuileries deriva proprio da una festa (carosello)
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DALLA FIERA AL LUNA PARK
gioco moresco degli a n elli, i ncisione, CRSB, Mila n o.
Il
particolarmente spettacolare, nel corso della quale si praticava il gio co consistenLe nell'agganciare a un albero o a un palo un corto ba stone disposto orizzonLalmente, a cui erano appesi, mediante fili as
sai sottili, alcuni anelli e nel cercare di infilare, col cavallo a spron
baLLuLo, o correndo a piedi, t 11tti gli anelli in una lancia tenuta in ma no» spiega la Guido ai .c;iochi cli René Alleau. li «gioco degli anelli»,
cli probabile origine moresca, è praticato sin dal XII secolo in Inghil
Lerra dove viene chiamato, come in Italia, «quintana» e la succitata
Guida ai giochi ne spiega
le leggere differenze: «La q uintana, gioco
medioevale eletto anche "giostra del saracino'', consisteva nel colpi re, a cavalcioni cli un cavallo al galoppo, lo scudo imbracciato eia un fantoccio mobile fissato a un perno, di solito raffigurante un saraci no. Questo fantoccio aveva l'altro braccio proteso in fuori con il pu gno chiuso oppure armato eia una mazza. Il cavaliere, dopo aver col pito lo scudo doveva cercare di evitare il gran colpo della mazza che gli veniva cli ritorno dalla sagoma postasi in moto.» La differenza evidenziata, dal XVII secolo in poi, fra il lussuoso ca rosello, con carrozze e cavalieri vistosamente bardati, e il semplice gioco degli anelli propriamente detto si è conservata nella lingua francese: infatti mentre il termine «giostra» (manège) indica un'at trazione modesta, quello cli «giostra da salone» (manège-carrousel o carrousel-salon) spetta a strutture imponenti tanto per dimensio ni quanto per magnificenza: i carrousel sono importanti costruzioni dalle facciate colorate, arabescate, scolpite, intarsiate, dipinte, orna te spesso con grande gusto e raffinata qualità che ospitano magnifi che giostre a cavalli e carrozze sfavillanti che, contrariamente alle al tre, sono al riparo dagli sguardi ciel pubblico che vi può accedere so lo dopo aver pagato il biglietto d'ingresso. Ormai di questi splendidi oggetti è stato salvato un unico esemplare, il Demeyer, visibile nel l'Ecomuseo alsaziano nei pressi di Mulhouse, a Ungersheirn.
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ANARCTICA
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Pbotogrrapbie des Couleuris oatt.ztteUes
Exposilion uniuerselle de Liége 1905
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Esposizio11e internazionale
cli Liegi. Cw·toli11a del 1905, Coll. Mcu-tini.
Ogni anno, a partire dal 1931, il gioco degli anelli si effettua cli
n uovo ad Arezzo nella terza domenica cli giugno e in num erose altre località italiane si svo lgono diverlissemenls cli chiara reminisce nza
medievale: Asco li Piceno col Torneo cavalleresco, Foligno con la Gio stra della qui ntana; Urbi n o , nella Lerza domen ica di agosto ricostitui sce giochi cavallereschi cli origine quatt rocentesca; Oristano con la
famosa Sart iglia carnascialesca, vera e propria prova cli resistenza a cavallo e cli abilità nell'infilzare i bersag l i sospesi; Gubbio con il Tor neo dei quar t ieri e il Palio della balestra, tanto per cit are qualche esempio attinente al nostro terna . Col passare del tempo la fantasia dei costrnttori si sbizzarrisce e i lignei destrieri vengono alternati o sos t i tuit i da altri soggett i più o meno f antasiosi , sino a riprodurre gli amat i personaggi dei cartoon disneyani: i l divertimento dà vita a vere e proprie i ndustrie. Dopo la Seconda guerra mon d iale i l mondo delle giostre subisce una profonda trasformazione: le n uove leghe, i materiali sint e tici, i comandi e lett ronici rendono le cos t ruzioni p iù leggere e veloci, p iù durature e sicure, più i mponenti ed elaborate. Oltre a l le a l t a lene e alle giostre a c a va l l i anche i labirin ti vantano origini tanto nobili quanto a n t ic he . N u merose opere sono sta t e scrit te sulle i nterpretazioni dei labir i n t i . Poiché, fra l 'altro, simboleggia no il p ercorso accident ato dell a vita in lotta contro i l peccato d a l l 'apparenza spesso ingannevole, vennero spesso raffigura t i sul pavi mento delle chiese più importa n t i ma anche, solo per gioco , nei giar dini cli numerosi aristocratici palazzi europei: i l a b irinti ricavati sa gomando cespugli e arbusti a d arte non fecero altro che arricchire la gamma dei diversivi già a disposizione dei nob i l i: altalene e cion dol i , gioco degli anelli, spettacoli mus i c a l i e teatral i , giuochi d ' a c qu a (Tivoli) e cli l u c i . . .
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Ingresso cli un serraglio in wwfiem
fmncese dell'inizio clel XX secolo.
L'epoca dei primi voli spaziali i11terpretata dal momlo delle giostre. Coli. Marti11i.
li labirint o de i rnoclerni Luna Park, che può essere anche a più p ia ni e addirittura poggiat o su piatt aforme in m ovirnenLo, è cost ituito eia inLricat e gallerie e svo l t e (ambagi) c h e si int ersecano, spesso sono
senza sbocco, e sono formate eia specc h i e lastre cli vet ro che fanno perdere il senso dell'orientament o . Una vol ta entrat i nel labirinto bi sogna indovinare il percorso che permeLLe cli sbucare all 'aperto sot Lo gli occhi divert i t i del pubblico che, al l'esLerno cli quella specie cli d iabolica serra, segue le evoluzioni cli chi riesce a malapena a trova re l'usci t a proprio come awenne, molli secoli prima, al principe cli Conclé che , sperdutosi nel proprio labirinto cost ruito nel giardino de lla sua residenza cli C hant illy non giunse in tempo a part ecipare ai fest eggiamenti preparat i in
uo onorel
L'augurio è quello cli non perdersi nell'intreccio dei molt eplici rneanclri cli questa appassionant e st oria sulle arti clel l'inLrattenirnen
to pubblico e cli saper ricostruire il variopinto mosaico ciel mondo
della «gen t e ciel viaggio». In Europa la riscoper t a, assai recent e , del l'universo dei «viaggiatori» è iniziata con iniziative sparse: eia un lat o
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« Venere anatomica» in cera del Museo Spitzner. Le Esposizioni
anatomiche create per informare e stupire il pubblico chiusero i battenti dopo alcune campagne pseudo moralis tiche che tacciavano di oscenità questo tipo di esibizioni.
a opera degli studiosi di cinematografia che ben sanno che il cinema
Nella pagina a fronte.
è stato adottato durante i primi suoi sette anni di vita da fiere e Lu
Treno da giostra realizzato da Henri
na Park prima che gli venisse riconosciuto quel valore di cui gode og
De Vas , allievo di
gi; d'altro lato gli appassionati di musica strumentale meccanica han no ricercato e studiato gli organi da giostra e infine , dopo gli anni 70 ,
G. Bayol ad Angers ,
Francia, 1930. Sirena dell 'artista tedesco Friedrich
il mondo dello spettacolo ha rivalutato e riconosciuto il suo debito
Heyn, 1 8 70 ca., coll. MNATP
to ancora pienamente sviscerato ma sono già stati pubblicati e tra
Sabrina, la chiromante-automa, 1 920.
nei confronti dei teatri tipici delle fiere di un tempo. Non tutto è sta dotti libri d'arte sul mondo delle giostre, sono stati girati documen tari e allestite mostre. Da quel momento gli antiquari hanno sistema ticamente cominciato a raccogliere i rrùgliori pezzi delle antiche at trazioni smembrate o cadute in disuso mentre alcuni collezionisti hanno dato vita a veri e propri Musei delle Arti della Fiera, sulle or me del maggior museo del divertimento esistente al mondo: l'Ameri can Museum of Public Recreation, nel parco di Coney lsland. Solo in America è stato possibile ricostruire accuratamente archi vi, manufatti, testimonianze sull'evoluzione delle tecniche di costru zione delle giostre: per il semplice motivo che in quella nazione le at-
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MNATP
DALLA FIERA AL LUNA PARK
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1)ft(l11j d11 P1kc".1 H·af: })(.1 \'\'llft' dt' la grancÌt' rampr au wr/1r du nil
I
II I i
i t razion i sono s o l i tamen t e r i c h i e s t e p e r i n u m e ro s i parchi s t a b il i c l i di vert i m en to q u i n d i n o n r i s c h i a n o c l i essere c o n t i nua mente s m o n t ate e rimon ta t e né subire rip e t u t i viaggi, pericolosi p e r l ' i n c o l u m i t à d e l l e l o ro rifi n i t u re . I p e r s o n aggi i n o l t re sono scol p i t i in un legno m o lt o più s o l i d o r i s p e t t o a q u e l l o u t i l i zzat o ab i t ua lm e n t e i n E u ro p a . Tut t o c i ò p e r m et t e a g l i a r t i st i che l i mocl e l l a n o cli sbizzarri rsi i n d e l i c a t e fi orit u re c l i aclclobbi c h e l i d i s t i nguono i m medi a ta m en t e cl a g l i s t i l i e u ro p e i . L a r i va lu t az i o n e storica, a rtist ica e u m a n a c l e i fie ra n t i , u u i t a a u n c e r t o g u s t o del reviva l , h a permesso non solo agli s t u d i o s i ma a n c h e a l l a g e n t e c o m u n e c l i spoglia rsi c l i pigri p r eg i u d i z i e a p p rezza r n e l e cara tt e ri s t i c h e q u a li l o s p i ri t o d i organizzazione e c l i s o l i d a r i et à , i l r i s p e t t o d e l le t ra d i z io n i , p r i m e fra t u t t e la fam ig l i a pat ria rc a l e , l 'es t ro e l 'indust riosi t à .
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Viaggiatori, imb onitori, lunap arkisti Per un'ipotesi storica della nascita del Luna Park Che cosa è un Luna Park?
semplicemente, il d i fferente modo cli concepire l a v i ta . 1
Un sistema cli giochi dalle origini antiche, ma tra
L a s toria delle fiere e d e i giochi cli piazza i n E uropa in
sformati e riproposti in forma « macchi n a » .
fatti è assai diversa eia quella ciel nostro paese, « dove la
L a risposta «rubata» alla s t ud iosa E lisabetta S ilve
propensione s i p o t rebbe dire m e d iterranea e insieme cli
strini è breve, concisa e fot ografa perfettamente la len
origine comunale, all'uso polivalente della piazza h a
ta trasformazione dei giochi c h e a n imavano le fiere ai
probabil mente
« mestieri» dei Luna Par k .
spettacoli eia fiera sull 'uso delle primitive macchine eia
determinato
il
lungo
p revalere
degli
D a l punto c l i vista storico, è infatt i ancora p o c o ch ia
Luna Park. Automi, organi meccanici, pianole, giostre,
ro il passaggio , avvenuto nei gru p p i fiera n t i , dagli spet
vennero infa t t i importate i n I talia, i n izialmente, soprat
tacoli cli piazza o cli tipo circense, a l l a gestione delle
t u t t o dalla Germania
e
dall'E uropa centrale, eia quei pae
macchine d e i Luna Park . I n questo saggio si c e rc h erà ,
s i cioè depositari cli una cultura dell'orologeria, cli una
alm eno in parte , c l i colmare questo vu o t o .
tecnologia certamente già piuttosto avanzata, ma proba
L a storia c l i m o l t e attrazion i , dalle a n t i c h e alle mo
bilmente anche cli una dimensione culturale, in cui gio
d e rn e , dalle rud imentali altalene all'ottovolante, è ana
stre, percorsi accidentat i , giochi cl i piazza fissi erano già
lizzat a in un c o ntesto e u ro peo , ma con riferi menti pre
patrimonio stabile della società c iel tempo . »2
cisi al loro apparire e al loro evolversi in I talia. In effetti
Ma quanti erano gli artisti ambulant i che popolavano
le condizioni cli svi luppo i n a l t ri paesi possono esse re
l e nostre piazze nelle occasioni cli festa·7 E' d i fficile dare
s t a te anche molto divers e , dato il maggiore o min ore
delle risposte precise, perché l a natura s tessa della loro
benessere, la diversa capac i tà ind ustriale o anche, più
professione ambulante l i sottrae agli a ffretta t i censi-
Sta mpa. inglese del 1804 con u n a gm ncle ruota. a. navicelle oscilla n t i; il moto è coi�ferito da. u n a tni s m issione cornna-pign one azionata da trn openii che spingono i b mcci ii�fissi n el palo rn tc m te.
33
menti, così come è complicato indagare sulla storia del
svolgevano gli scambi comm erciali , ma era anche occa
le famiglie che operarono e operano nel settore, perché,
sione d'incontro e centro d i aggregazione sociale: meta
salvo poche eccezioni , esse hanno cambiato « mestiere»
privilegiata quindi d i artisti ambulanti che c ercavano cli
continuamente. L'eterogeneità dei padiglioni e dei «me
intrattenere e divertire l'uditorio con i propri vi rtuosi
stieri» che compongono un parco divertimenti , inoltre ,
smi o con altre attrazioni.4
rende difficile ricondurne le origini a un'unica fonte. Prima fase: l a fiera come metafora del Teatro
Dalla fiera al Luna Park LA
LENTA TRASFORMAZIONE DEI «MESTIERI»:
DALLE ATTRAZIONI ALLE GIOSTRE
Le fiere e le feste han.no accompagnato la vit a del mon do euro-occidentale durante la cosiddetta età preindu
striale: u11 lw1go periodo che va quindi ben oltre i limi ti del Medioevo.
«La fiera è la rottura più o meno frequente di un ordi ne stabilito, quello della vita quotidiana, della produzione
Il ricercatore Sergio Calorio, a conclusione dei pro
e della scansione dei ruoli sociali: una rottura che ribadi
pri studi sull'argomento , ha suddiviso l'epopea della fie
sce quell'ordine e che conferma quelle scansioni anziché
ra in quattro grandi periodi stori c i :
contestarle o metterle in crisi».5
1 ) mercato fino alla m e t à d e l Settecento ; 2) fase di
La tendenza che ha l'uomo a voler credere nel meravi
trasformazione da luogo di commercio a occasione di
glioso e nel soprannaturale aLUllenta in particolare modo
divertimento e spettacolo, dalla metà del Settecento ai
quando è in uno stato di debolezza e di impotenza. Così
primi del Novecento; 3) parchi dive rtimento, tra i l 1 900
quando con le proprie forze non riesce a risolvere un pro
e il 1 950; 4) Luna Park completamente meccanizzato a partire dalla seconda metà del Novecento. 3
blema si affida a c hi gli promette di risolvere i suoi enigmi.
Prendendo pe r corrette le quattro fasi ipot izzate eia
se, eia sibille, rimpiazzate poi nel Medioevo da maghi e
Calorio, si entrerà nel merito dei vari periodi s torici , fa
astrologhi; in epoche successive i protagonisti erano inve
cendo alcune puntual izzazion i . Già la prima fase «mer cato fino al 1 750» non ci vede pienamente concordi . La
buona parte del Cinquecento furono infatti secoli d'oro
fiera fi n
dalla sua mscita, non era solo il luogo dove si
Nei tempi antichi tale compito veniva assolto da pitones
ce indovini, magnetizzatori e ciarlatani. Il Quattrocento e per i ciarlatani. Le cronache riportano che verso la fine del
Incisione del 1869 che rn.ffig u ra u na giostra con velocipedi.
34
DALLA FIERA AL LUNA PARK
I divertimenti
mente lo storico Piero Camporesi- se l'horrw luclens per
nel 1894;
decine di secoli è stato intrattenuto stille piazze da i.nfiru
alle Esposizion i R iimite di Milan o l a Ferl'Ovia Aerea, l a Torre Stigler e il Toboggan , catalogo Sonzogno, Milano 1895.
te generazioni cli ciarlatani.s « La fiera è trionfo della parola, dell'attore, della di mensione corporea vissuta direttamente, e quindi an
Cinquecento piazza Navona brulicava di ciarlatani, medi castri, giocolieri, mangiatori di fuoco, bari e saltimbanchi,
che del rischio possibile anche se improbabile: la sfida ai lottatori o all'orso era una sfida reale; gli spettacoli de
sebbene sulla Roma di papa Sisto V soffiasse un vento ma
gli acrobati, degli arrUT\aestratori cli animali, dei serragli,
laugurante di austera e gelida repressione.6
avevano una l oro parte, sia pure limitata, cli rischio rea
La piazza offre quindi un genere di spettacolo non de
le. La fiera possiede in un certo senso un carattere
nesco, ricco di invenzioni strampalate e di gigionismo ca
pariscente m a più garantito rispetto al rischio, e certa
salingo, bonario e furfantesco, con i suoi trucchi vistosi e il suo iperbolico linguaggio. Il visitatore delle fiere era
mente più "mediato" (attraverso l'uso sistematico della
finibile, perché occasionale, tm teatro variopinto e cialtro
cruento, che è invece estraneo al Luna Park, molto ap
quindi stordito dai mille richiami , dalle infinite attrazioni,
simulazione e dell'irnmagine) ».9 Le attrazioni in questa prima fase erano vissute so
dalle lusinghe promesse, e si aggirava sorpreso e incanta to in mezzo allo spettacolo che lo circondava, lo assedia
come vero e proprio spettacolo. Il « mestiere» del ciarla
va, lo seduceva.7 In mezzo a questo castello delle meravi glie a portata di tutti non c'è da stupirsi -sostiene giusta-
prattutto come mezzo primario di sopravvivenza e non tano fu quasi sempre frutto cli un bisogno e in pochi ca si di libera scelta, uno stato di necessità che costringe-
35
Passeggiata aerea, 1 9 1 7, CRSB, M'i lano.
locale o nazionale si verifica una lenta trasformazione dei parchi divertimento . Accanto alle attrazioni fa ntasti che degli ambulanti trovano gradualmente posto anche
va poveri , diseredati, disoccupati e mendicanti a una
giochi meccanici , altal ene, giostre e altre cost ruzioni
continua mimetizzazione, a una dolorosa girandola cli invenzioni sempre diverse per meravigliare il pubblico e
provvisorie. Tali esposizioni avevano il duplice scopo di i n t rattenere i visitatori e nello st esso tempo p resentare
cli conseguenza per sopravvivere. io Il «meraviglioso» -
n uovi ritrovati t ecnologici .
sottolineava lo storico Kinclermann- serve ad avviare «il
Tali mestieri, c h e un t e m p o p e r i frequent atori ave
processo cli guarigione cli una umanità sofferent e » . D a i mondi che convivevano all'interno delle antiche
vano praticamente solo un aspet to visivo, e che erano stati creati in base alle sole capacità art ist iche e orga
fiere e fino al decadere cli queste, si sono a ffermati au
nizzative degli stessi operat ori, si t rasformarono e furo
tonomamente almeno quattro tipi differenti cli spettaco
no poi integrati e completati dalle macchine-giostre,
lo e cli divertimento: i t eatranti e la Commedia dell'Arte
che coinvolsero direttamente chi ne usufruiva, solleci
con le sue maschere; gli spettacoli dei burat tini e delle marionette; il circo, e il Luna Park. 1 1
tandone le sensazioni fisiche. « Le origini recenti del Luna Park sono da ricerc arsi
Seconda fas e :
nel periodo fine Ottocent o-inizio del Novecento, anni in cui si al lestiscono n umerose Esposizioni indust rial i , a
nascita d e l d ivert i m e n t o c o m e s p e t t a c o l o
carat tere locale o nazionale, nelle quali t rovano posto
Mentre le stravaganti esibizioni offerte dai saltim
giochi, macch i ne, costruzioni provvisorie che avevano lo
banchi e da altri ambulanti hanno accompagnato la vita
scopo di intrattenere i visit a t ori e nello stesso tempo cli
delle fiere e delle feste del mondo euro-occidentale du
present are le nuove tecnologie costruttive. Certamente
rante l'età preindustriale, con l'avvento alla fine dell'Ot
giostre e padiglioni erano già abbastanza diffusi nelle
tocento cli numerose esposizioni industriali, a carattere
fiere dalla metà dell'Ottocento; ma le esposizioni indu-
36
DALLA FIERA A L LUNA PARK
Ca 'l'O va n e di u n L n n a Pa i'k del 1 9 19. Ma n m a no che a vv iene la distinzione .fi·a Pa 1'co dive1'ti?nenti e Piern m e rcato a u m enta no le dimensio n i delle co. 1·ova n e; molte s o n o a nco1'a a t· m i n o a n imale. Oltrn a lla cultn 'l'a del trnsporlo e a quella della .fi'eq u en te insta llazione e 1imozione degli iinpia n t i è degna di interesse la cn ltu ni dell 'abitazione che i « V iaggiat0 1·i,, ha n no saputo e/ a bo1'a 1 'e nel corso del te1npo.
sL riali segnano il m o m e n t o di uno sca t t o t ecnologico
riguarda i l Luna Park è p i u t tost o raro t rovare un feno
nella cost ruzione d e i giochi e d e i padigli o n i , e c o n t em
meno analogo p re-o t t o c ent es c o n e l l e classi popolar i , i n
pora n e a m e n t e l 'affermarsi cli una fi ducia nel progresso,
quelle nobiliari, u n r i fe ri m e n t o c h e possa avere u n a
cli una ideologia posit iva della "macchina", che sembra
qualch e rispondenza con il Luna Park p u ò essere cost i
no i n t rinsecamen t e l egat i al sign i ficato profondo ciel Lu na Park » . 1 2
t u i t o dai giard i n i e c c e n t rici o giardini e p a e s i d'illusione.
N o n dobbiamo diment icare, i n o l t re, c h e i rivolgi
cost ruire d a V i c i n o Orsi n i , l a V i l l a cli Pratolino v i c i n o a
XIX secolo prod ussero cleUe profonde
F i renze (poi V i ! Ja D e m icloff) , fa t t a cost rui re da France
m e n t i s t o rici ciel
«li c i nquecentesco sacro bosco cli Bomarzo
(VT) , fat t o
m o d i ficazioni nel t essuto soc ial e , con la relat iva scom
sco I de' M ed i ci n el
parsa d e l l e classi divise second o la ripart izione in ari
M o s t r i cli Palagon ia ( PA) , o p e ra c l i Ferdinando Fran c e
1 568- 1 58 1 , la settecent esca Villa de i
II G ravi na Prin c i pe c l i Palago n ia , i giardini d'illusio
sL ocra t ici e popolo e l'avv e nt o della mode rna suddivi
sco
sione i n b o rghesia e p ro l e t ariato. Così se p e r quello che
n e s e t t ecenteschi s t udiati da Balt rusait i s , contengon o
37
leli, quali trasformazioni e mutazioni genetiche hanno subito le attrazioni con la nascita dello Stato italiano? Fino ad un certo momento la fiera ha offerto il «di vertimento» attraverso le sole risorse umane (fantasia, doti fisiche e intellettuali dell'uomo) senza mezzi mec canici. Con l'avvento dell'industrializzazione e dell 'ideo logia positivista della «macchina» , gli spettacoli delle fiere cambiano progressivamente l a loro veste e acqui siscono nuove tecnologie per attirare e intrattenere il p ubblico. Con l'introduzione dei mezzi meccanici si v e rifica quindi un progressivo abbandono, eia parte degli artisti ambulanti, delle proprie attività nelle piazze, per ché tali professioni erano diventate poco remunerative a causa ciel graduale benessere e dell'accrescimento c ulturale che portava il pubblico a non apprezzare p iù con
la genuinità cli un tempo i loro ingenui intratteni
menti, preferendogli elaborati più sofisticati. Con l'in gresso dei parchi divertimento cambia anche la valenza ciel pubblico in rapporto alle attrazioni, essendo o ra c oi n vo l t o più direttamente. « lnizialmente si fece ri corso ad attrezzature che erano attivate dal p ubblico stesso,
per esem pio l e altalene, messe i n movimento dal
come
le p e rsone
ch e , facendole muovere a s p i n t a , vi s i dive r
tivano. Oppure si fece uso della forza animale, co me nel le giostre rotonde con cavalli c li legno, s p i n t e normal rm� nte da un cava l l o b e n cla t o . » 1 �
A ques t e segu iro n o
quelle con seggiolini aggan cia ti a lunghe cat en e , deno minate Calc i , mosse i n iz ia l men t e dalla forza muscolare
Ca ro'V ana di l usso i n due foto del 1920. La «ge n te del 'Viagg·io» n o n ch iamerà m a i «roulotte» ma sempre «caro'Van a » il prop1·io microcosmo a bitciti'Vo. Costretti a rispettarn le local izzazio n i assegnate e più che m a i soggetti a lle 'Variazio n i clim at iche e a l l 'essenzia lità degli spazi gli abdcin ti del L u n a Pa rie esprimono nel focolare ci?-colan te la ricerca cli agi e cli oggetti simbolici della domesticità sta nzia.le.
delle braccia dell'uomo. Poi verso l a fin e d el l O t t oce n t o '
apparvero in Italia le primordiali giostre a saliscendi c h iamate O n de cli mare, perché i l l o ro movimento rot a
torio e on d u la t o rio ne imi t ava i l m o v i m e nt o . Secondo Florian sì via,
Dering, g i o s t r e , l a b i ri n t i , s c i vol i , a l t a l e n e e c o
cioé i giochi e le prove che costit uiscono oggi
l ' a t tu a l e L u n a Pa r k , solo dalla se co n d a
metà dell'Ot t o
cento in p o i h an n o raggi u n t o cara t teristiche t e c n i c h e c o s t ru t t i ve e man eggevol e zza t a l i , eia
poter es se re t ra
sportati in giro n e l l e p i a zze , e q u i n d i u ti l izzat i d a i itinerari e percorsi a t t raverso mostri e m eravig li e , con
gruppi cli fi e r a n t i ; i n p r e c e d e nza q u e s t i s t es s i p a d ig l i o
elemen t i comuni al Luna Park at t ual e ma n o n certo di
ni e
esso es c l u s i vi,
pubblico,
come il mostru o s o , il giga n t i sm o d e l l e fi
gu re , l'esot ismo, la r icost ruzione degli a m b ien t i ( s i ve dano, a Bomarzo , la casa e il mausoleo
cli G i ulia Orsini) ;
soprattutto s ign i fi c a t ivi , r i s p e t t o alla fiera e a l Luna Park, sono i l bosco
giard i n o lo spazio rec i n t a t o , una forma cli ,
magico in cui avve n t urarsi può essere rischioso e
certamente carico
cli sorp rese » . 1 3
Ma cosa è sop ra vvi ssu t o cli questi due mondi parai -
38
giochi, ug u a l m e n t e u sa t i p e r i l d iv e r t im e n t o c i e l erano fis s i . 1 5
li L u na Park
si in se ri s c e nel parco divert i m e n t i d e l l e
fi ere allo st esso modo ciel c i rc o , ma rispetto a qu est 'u l t i mo
sembra aver ass u n t o u na valenza n e t t am e n t e di
versa.
« O l t re i n fa t t i , alla b ip art i z io n e "spettacolo" e
"gioco'', tra c i rc o e L u na Park possono individuarsi alt ri e l e m e n t i c h e c o n figurano una a l m e n o apparente oppo sizione; da un l a t o il risc h i o viss uto a n cora
c ome r e al e
DALLA FIERA AL LUNA PARK
possibilità; dall'altro il rischio simulato . Da un lato una
della fortuna; specchi deformanti; labirinti degli spec
struttura spettacolare che, sia pure attraverso i neces
chi; tiri a segno (eletti sport, tiro a sport, grande sport,
sari ammodernamenti, si mantiene legata a canoni fissi,
con fucili ad aria compressa con pallini cli metallo o a
e con una cospicua dose di orgoglio professionale; dal
tappi cli sughero, o con fucili da tiro Flobert con pallini
l'altro la continua trasformazione delle macchine nel
metallici) ; tiro a segno «tre palle u n sold o » , i cui bersa
Luna Park, il quale sopravvive e ha la sua essenza esclu sivamente nell'incessante rinnovarsi» . 1 6
gli prendevano la forma cli un turco, un b ulgaro , un au
Terza fase: i primi parchi divertimento meccanici
striaco durante la prima guerra mondiale; prove di for
za (per esempio mazza che battendo su di un disco fa ceva salire un indice metallico fino alla cima cli un palo) ;
All'inizio del secolo in molte città si inaugurano i par
castelli incantati (tunnel con percorso buio, fantocci e
chi divertimento. Il grande appassionato bolognese di
pavimenti mobili, da percorrere a piedi, o con un car
teatro forense Alberto Menarini ci ha lasciato una pre
rello dopo l'avvento della corrente elettrica) ; giostre (la
cisa e importante testimonianza delle innumerevoli esi
più nota a Bologna era la giostra el Sandrein) ; trabalero
bizioni e giochi presenti nelle piazze ciel capoluogo emi
e carrello o slitta con discesa dall'alto in basso) ; tubo ro
liano nei primi decenni del nostro secolo. Le fiere erano
tante, posto orizzontalmente; rotor, pozzo della morte
infatti popolate da venditori ambulanti; venditori di lec-
(con motociclette) ; toboga; montagne russe; automi e
cornie; ciarlatani (venditori cli unguenti e di « unto cli 1 teatri meccanici; Museo G reppi (padiglioni con pezzi marmotte») ; animali (merli, gazze, topolini) che sce-
anatomici in cera) ; padiglione con vedute ottiche e con
glievano i biglietti con l'oroscopo; giocatori d'azzardo
soggetti quali la guerra di Tripoli, la guerra cli Crimea,
(gioco delle tre noci, gioco delle tre carte) ; gioco dei eia-
l'affondamento cli una nave) ; Nichel Odeon (serie cli fo-
cli (con picco, ancora, cuore , luna) ; ginnasti e acrobati;
tografie o cli disegni montati su cli un rullo , che girato a
lotta greco-romana (un vecc h io l ottatore che sfidava il
manovella clava il senso ciel movimento) ; fotografie cli
pubbli co) ; un orso l ottatore; un piccolo circo; se rragli;
piazza; padiglione con p ro iezioni cinematografiche (tra
fenomeni ; il barcone della sirena (che offrendo la mano
le pii:1 note negli anni antecedenti al primo contlitto
clava la scossa elettrica) ; una macchinetta a corrente
mondiale, Entrée du t rain a l a gare de la Cio t a t , nel
elettrica (accumulatore a pile che graduava l'emissione
la quale si mostrava un t reno che correva a tutta velo
della corrente , fino a che l o sfidante rinunciava) ; fachi
cità verso il pubblico) . 1 7
ri; ingoiatori cli fuoco; la sonnambula; lotterie; la ruota
11
parco divertimenti cl i Bologna può certamente es-
Parata, cioé �fila ta ecl esibizione cli personaggi pe1· attira re il pu bblico. Coll. Martin i.
39
sere preso come esempio cli molti altri installati tempo
state ciel 1 9 1 3 nel terreno privato dello Zaglia si siste
raneamente nelle diverse città d'Italia. Questa testimo
marono tre giostre, tre padiglioni a uso fotografia istan
è quanto mai importante perché ci fa riflettere
tanea, u n bersaglio, una manifattura stoffe e un serra
sullo stretto legame che coesisteva ancora nei primi de
glio. Trevisan giustamente nota come a Venezia fossero
nianza
cenni ciel Novecento fra i virtuosi della piazza e i «me
scomparsi eia anni i musei delle cere, gli automi , le ma
stieri» dei lunaparkisti.
rionette, i burattini, le compagnie drammatiche ambu
A Venezia la sera ciel primo giugno 1 9 1 4 apre il pri
lanti, quelle d'arte varia, le proiezioni con lanterne m a
è strepitoso. L'attrazione
gich e , le scatole ottiche dei cosmorami e dei panorami e
mo parco giochi. Il successo
principale era rappresentata dalle montagne russe e per
il cinematografo fosse ormai proiettato solo nelle appo
il suo impianto scenografico e meccanico, e per le nuo
site sale . 1 9 Nel primo Novecento quindi il tipo cli produ
ve emozioni che procurava.
zione offerta dai baracconi, allestiti temporaneamente
Così molte città italiane alla pari cli Londra, Parigi e Copenaghen poterono provare «le più violente sensa zioni dello sport unite a un lato un1oristico e gai o . » 1 8 Dai permessi consultati negli archivi comunali cli Ve
nelle fiere, anelava via via mutando: erano sempre più la scienza e i nuovi mestieri a fare spettacolo. Dopo la prima guerra mondiale avendo a disposizio n e molti residuati bellici , il parco divertimenti della fie
nezia lo studioso Albano Trevisan, conferma la tesi so
ra completa la sua lenta trasformazio ne nell'odierno Lu
prascritta da Menarini, della lenta evoluzione e trasfor
na Park, con tutti i vari sistemi sofisti cati cli movimento
mazione dei mestieri all'interno delle fi ere. Durante l'e-
ottenuti utilizzando i principi dell'oleodinamica e dell'e lettronica. Le prime giostre meccaniche apparse in Ita
British Ernpire Exhibition, cartolina del 1 924 . Coll. Martùii.
Hl A 1U5e•lENt PARK
40
lia erano cli origine straniera e avevano un meccanismo mosso dal vapore. « E rano le monumentali shimmy, le
DALLA FIERA AL LUNA PARK
F A E N Z A - Ex
Piazza c a v a l l erizza u t i l izzata al d i v e r t i m e n t i
barche volant i (sul tipo dell'onda del mare, ma motoriz
estivi ,
tradizionali nel mese di G i ugno, ricorrenza
di S.
P i e tro
biarono completamente il paesaggio ciel parco dei diver
zata) e le giostre a cavalli galoppant i . Di alcune cli que
timenti. Le grandi scene dipinte potevano essere viste
ste si erano già viste le inunagini all'Esposizione cli Tori
anche nella notte e poteva essere prolw1gato l'orario d'a
no del 1 898, alle fiere di Prato, cli Casale Monferrato; di
pertura del parco stesso; mentre precedentemente venj
Padova, cli Udine e cli Torino, della stessa epoca o cli po
va aperto all'alba e trovava w1 proprio limite naturale cli
chi anni dopo. All'Esposizione cli Milano del 1 887 era an
fwlzionamento nell'oscurità. Finalmente l a luce elettrica
che apparso un primo rustico e semplicissimo toboga
aveva trionfato e ogni punto ciel parco, og1u giostra e ogni
stabil e ; mentre in quella del 1 906 era stata addirittura
baracca era riscruarata eia una lampaclina; il motore elet
allestita la prima effettiva macchina con motore elettri
trico stava soppiantando quello a vapore e il suono degli
co: l'aeroplano, che in ultima analisi era una enorme cal ci di progettazione inglese. ,,20
organini meccanici aveva i giorni contati . Eravamo ormai alla fine degli aruu Venti; gli speccluetti, gli intagli e le de
Ma la «rivoluzione» nei parchj divertimento è già av
corazioni erano state sostituite dagli effetti cli luce , che
venuta grazie all'introduzione della corrente elettrica:
giocavano con i colori vivaci delle strutture, diventate
anche questa trasformazione, come tutte le tradizioni
sempre più grancli con l'introduzione delle montagne rus se, degli autoballo e degli autoclromi . »2 1
nel mondo popolare, è stata lenta e graduale. Prin1a del la luce elettrica erano in voga gli impianti a gas: impian
Ma i due mondi fiera e parco divertimenti erano an
ti, però, clifficilmente applicabili a installazioni precarie
cora distanti , isolati e differenti.
grazie a lampade portabili ad acetilene accanto ai lumi a
Lm'antica forma nomadica dello spettacolo. L'altro gio
petrolio. «Certo è che le prime lampade elettriche cam-
vane e stabile, frutto di investimento cli capitali, e stu-
come il parco giocru. l mestieri quindi erano visibili solo
«Uno povero ed emarginato, diretto discendente di
41
SOCIETÀ INTERNAZIONALE Data
timbro po1tale.
�,
()),'1fEOtRAZ10SE Ol'!Nl'!RAl f ,ASCISTA DEll' INDUSTRIA ITi\LIA.'14
FEDERAZIONE NAZIONALE FASCISTA DELLE INOUSTRlE DELLO SPEnACOLO
Gruppo Nazionale Fascista Proprietari Spettacoli Viaggianti - ROMA - C...snu
VIA1t QoPtlJA N. 53
POSTAL? 415
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Roma.
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rrr. ,
l1nnrin o JX1.�$1'Uln m·n·t rt1i P1 np i
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dortrt di puhbficnrlo sul llMfro Gion10/t , uniro mu:o ptrd� iia co11osciuto 1foll'infrm rnrpnmziout.
f;
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11unlt, 1111rl1t or unn ./i
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eh,., trntlli111lo tlin-ll•nnt11/r ro11 /u nostra Società,
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u1ollo , /1(1 ,'JÙÌ (/(1/0 <li s� splrnclid�
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i n i o n a p e r i ! e r i e () .
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v 1 v a ::i e c t e
con particolare benevolenza
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t a r i f fa r i e p e r
Allo scopo p o i d i
pubbl i c i
p r a t i cando
t r a t t e n im en t i
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anche
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più
possibilmente vantaggiose
l · o c c u p a i i o n e d e l s u o l o p u b !J l i c o . e l i::ii n are d a l l a
C a t e go r i a
tutti
coloro
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che
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r e c a n o d i s d o r o ed anche pcrchè n o n ci se :n bra logico che nell 'Anno X d e ll'Era Fascista vi debbano essere ancora degli individui che vi\•ano in margine al Fa scismo ed alle Organizzazioni Corporative �irultandone i numerosi benefici senza sostenere li minimo sacrificio, pre gh i "co c a l d ac e n t e l a S. v. 1 1 1 . c a . n e l l e
concessioni di
a r e a p e r i m p i a n t o d i t r a t t en i r.i c u t i o pt H r i l a s o i o l i ce n z e
d · es e r o i i i o d e i ::i e d e s i t:1 i .
d:
Y O l e r c h i ed e re l a e i: i b l 1 i on e d e l l a t o s s e r a
d e l l a C o n f e d e r a i i o n & O e n e r e l 11 f'as c i :J t a d e l l • l n d u:o t r i a l t r:r. l i an a · r e c a n t e la
f o t o g r a f i a d e l l • i nt e c t a t ar i o e d i 1
preferenza
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d e l l · anno i n c o r e o - d a n d o l a
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la d e n oi:i i n a � i a n e di
�iostre, circhi equestri, serragli, tiri a 'iC&'uo, montagne russe, PADIGLIONI OA BALLÒ, padiglloni fotografici, ollici e illuslonistici, cinema e teatri viaggianti di . marionette, di varietà, e o c . t u t t i c o l o r o . 1_ ns oi:J::ia . che e s e r c 1 s c o n o uo • 1 n d us t r i a
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diato ad hoc per una nuova società massificata e imper
te, cioè « di tutto ciò che si riferisce all'arte musicale,
sonale . L'uno ammaliatore e ipnotico, l'altro dirompente
drammatica e coreografica» .
e c hoccante, entrambi raffigurazioni architettonkhe ef
Con l'avvento dell'epoca fascista furono molte le re
fimere e cli fantasia, luoghi cli viaggi labirintici e iniziati
strizioni che le autorità imposero anche allo spettacolo viaggiante . Da un clocwnento distribuito il 9 maggio
ci . . . E' desiderio del corpo umano di farsi macchina es so stesso, di provare i "brividi" dell'illusione ciel rischio,
1 932 dal Gruppo Nazionale Fascista delle Industrie del
delle esasperate sensazioni fisiche, tattili e sinestetiche.
lo Spettacolo è possibile constatare quali erano le attra
La fiera rinviava alla magia, alla ciarlataneria, alla cultu
zioni fieristiche ancora operanti e le condizioni pratiche
ra delle classi subalterne , alla gente nomaclica della
a cui tali ambulanti dovettero assoggettarsi per poter la vorare. 23
strada, a w1 mondo che anelava scomparendo con la se dimentazione industriale . »22
Il sindacato fascista degli spettacoli viaggianti inoltre
Con la nascita dei primi parchi meccanici, i lavorato
nel 1 92 7 comunicò a tutti i Comuni di riservare tratta
ri dello spettacolo viaggiante avvertirono l'esigenza cli
menti privilegiati agli ambulanti muniti cli tessera ciel
darsi una maggiore tutela. Nel 1 89 0 , infatti, costituirono
sindacato. Quasi tutte le domande, infatti, eia allora fu
a Monza, con formula cooperativa e con lo scopo cli dar
rono contrassegnate dal timbro ciel sindacato fasc ista
si una forma cli assistenza e previdenza, una Società in
degli spettacoli viaggianti.
ternazionale di prevenzione fra proprietari cli pubblici spettacoli ambulanti . Tale associazione nacque forse sull'oncia della Banca teatrale internazionale cli Mutuo Soccorso costituita a Bologna nel 1 8 72 , cooperativa che si occupava però solo dello spettacolo considerato cl'éli-
42
Quarta fase: le nuove te cnologi e , i Luna Park 11
Luna Park (parco lunare) , termine di uso america
no introdotto in Italia nel secondo dopoguerra, si iclen-
DALLA FIERA AL LUNA PARK
tifica nei moderni parchi divertimento, corrispondenti a
na o addirittura con aeroplani, motociclette e razzi vo
loro volta alle antiche fiere. Tale struttura si caratteriz
lanti. Per le autopiste e gli autoscontri, abbandonate le
za e si impone sul mercato grazie all'impiego dell'ener
primissime macchine con motore a scoppio e con il pa
gia elettrica e della tecnica meccanica, sfruttando i gu
racolpi, l'anello protettivo inferiore che nel caso specifi
sti e le esigenze della nuova utenza attratta dal movi
co era ancora il legno, si cercarono vetturette con linee
mento violento, dalla velocità e dall'illusione del rischio.
moderne, più accoglienti e al passo con i l progresso au
«Fino alla fine della seconda guerra mondiale dove
tomobilistico. Dopo la stasi della guerra, all'inizio degli
va resistere ancora il legno come materiale d i base per
anni Cinquanta, vi è stata un'autentica esplosione nel
tutte le costruzioni smontabili, ma si era già alla ricerca
l'impiego del ferro al posto del legno, nonché di tutti i
di materiali nuovi e quindi anche di una linea diversa
materiali leggeri. Alla decorazione, valida un tempo per
per le attrazioni . . . Ci si affannava a trovare novità per le
il richiamo, si sostituiva la linea pratica ed essenziale
giostre dei bambini, sostituendo le carrozzine e le prime
dell'attrazione. Da quel momento era il congegno mec
rudimentali automobiline con quelle di linea più moder-
canico, a dare l'idea per un nuovo movimento: sussulto rio, rotatorio , verticale, eccentrico, inclinato. »24
Un classico nella storia dei Luna Park è la giostra a cavalli galoppanti. Dall'SOO in poi si brevettano ingegnose invenzioni per rendere le attrazioni più complete e funzionali celandone spesso i meccanismi dietro pannelli decorativi.
« Il Luna Park diventa la macchina "umoristica e gaia", la nuova piazza cittadina, non un ganglio urbano di interrelazioni sociali, ma semplice luogo di compre senze sociali differenti e anonime. Se la fiera si rivolge al pubblico attraverso il suo imbonitore, le insegne lu-
43
.. ' AlU � id)ai?�"
.......: .�-��-- � 4-._
F L I P FLAP, I M P E R I A l I N T E R N AT I O N A L E X H I B.I T I O N . L O N D O N , 1 909
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minose, gli striscioni del Ltrna Park assolvono a quel
Sul fi.tlire degli arnli '50 comunque per una tacita auto
ruolo solo in maniera impersonale e differenziata. »25
regolamentazione, per la mancanza di spazio sufficiente
D'altra parte, anche se alcuni artisti delle fiere hanno
e per questioni concorrenziali, i circhi non convivono
continuato a vagabondare per proseguire la loro atavica
più con i Luna Park neanche nell'ambito delle grandi
professione per le molte piazze d'Italia subito dopo la
fiere annuali . Se è pur vero che alcuni numeri di attra
nascita e l'evoluzione del Luna Park, non bisogna di
zioni fieristiche sono stati assorbiti nel circo, bisogna
menticare che molti dei suoi protagonisti sono stati as
comtrnque ricordare che molti Luna Park ancora oggi
sorbiti dal circo. Il circo infatti ha accolto al suo interno
ospitano diversi padigUoni d'entrata, nei quali l'aspetto
molte attrazioni della fiera trasformandole in un'wuca
dell'in1bo11irnento e della esibizione di fenomeni o di ar
rappresentazione, non essendo di conseguenza più ese
tisti con specifiche abilità (il derby day, l'autopista, la
guite contemporaneamente e caoticamente come avve
Virginia al bagno, la dorn1a elettrica, il muro della mor
niva nella fiera. Anche il circo, fino agli anni '50 circa,
te, il cinema a 1 80 ° , l'acquario, il simulatore, la mostra
spesso veniva ospitato all'interno di fiere o mercati im
fawlistica e altri) convive con le attrazioni meccaniche ,
portanti convivendo con il Luna Park e le residue esibi
attribuendo all'attività dei lunaparkisti una valenza che
zi011i di saltimbanchi. Il circo diventava in quelle occa
ha definito tale attività «Spettacolo viaggiante » . La linea
sio11i il fulcro della fiera e presentava non solo uno o due
di demarcazione tra l'attività circense e lo spettacolo
spettacoli giornalieri a ore ben precise e programmate,
viaggiante, costituita dalla differenziazione tra arte ed
come avviene oggi, ma realizzava le camerate che era
esercizio di macchine, non è quindi così netta come po
no rappresentazioni di seguito a partire dal primo mat
trebbe apparire a una superficiale lettura: ancora oggi
tino quando cominciavano ad arrivare i p rinli visitatori.
sono « Spettacolo» anche gli abbaglianti colori, gli armo-
44
DALLA FIERA AL LUNA PARK
niosi suoni, le fantasmagoriche luci , gli inebrianti profu
divertimenti mobile era ed è in rapporto a una cadenza
mi, l'assordante musica che avvolgono e coinvolgono il
calendariale ben precisa (carnevale, inizio di una sta
pubblico alle soglie e all'interno del Luna Park.
gione, Natale, feste patronali) e legato quindi a un tem
Dopo la Liberazione i Luna Park si svilupparono e si
po festivo; nei Luna Park fissi questo non è più possibi
ammodernarono con sempre nuovi ritrovati tecnologici
le, e il tempo festivo si concentra nella domenica e nel
e rinnovati mestieri. E' in tale periodo che i l Luna Park
le feste principali.
ha avuto l'ultima grande espansione con la conquista, in
Dal punto
cli
vista sindacale gli esercenti dello spet
estate, di molte località marine. Nel dopoguerra, inoltre,
tacolo viaggiante , dopo i l periodo fascista, si organizza
nascono anche in Italia le grandi installazioni penna
rono con la costituzione a Roma nel 1 944 del Consorzio
nenti sulla scia del Prater di Vienna e dell'immenso Co
Spettacoli Viaggianti che poi partecipò alla sottoscrizio
ney Island di New York . Napoli, Roma, Milano e altre
ne dell'atto costitutivo dell'AGIS (Associazione Genera
grandi città si attrezzano quindi, per installare Luna
le Italiana Spettacolo) nel 1 945 e l'AIESV (Associazione
Park fissi. Tra il parco divertimenti mobile e i Luna Park
Italiana Esercenti Spettacoli Viaggianti) fondata a Mila
fissi c'è comunque una significativa distinzione: il parco
no nel 1 94 5 . Attualmente i lavoratori dello spettacolo viaggiante sono divisi in diverse associazioni cli catego ria. La più antica e rappresentativa è sicuramente l'A
Giostra z'ig-zag degli Anni '30-'40 di Virgilio Ghidini.
NESV
(Associazione
Nazionale
Esercenti
Spettacoli
Viaggianti) , costituita nel 1 94 7 e aderente all'AGIS.
45
Particolari del progetto di una delle prime <iferrovie del tunnel» in cui una piccola locomotiva a vapore trainava 2 o 4 carrozze. Il divertimento consisteva sia nel salire su ii,n mezzo di locomozione allora modernissimo sia nell 'approfittare del buio del tunnel per qualche scherzo e bacio innocente.
Nel 1 968 il Ministero, con la legge del 1 8 marzo nu mero
337, riconosce la fw1zione sociale dei circhi eque
Disegno del moto delle «barche a dondolo». Le «gabbie oscillanti» spinte dall 'interno dagli stessi avventori furono per decenni un 'attrazione molto popolare. L'antichissimo movimento altalenante delle «barche a dondolo» fu motorizzato per la prima volta nel 1 888.
sempre alla ricerca di nuove attrazimù che lo coinvol gessero e lo entusiasmassero.
stri e dello spettacolo viaggiante. L'articolo 2 di tale leg ge recita che «Sono considerati "spettacolj viaggianti" le attività spettacolari, i trattenimenti e le attrazioni alle
La città mobile
stiti a mezzo di attrezzature mobili, all'aperto o al chiu so, ovvero i parchi permanenti, anche se in ma1ùera sta
I PROFETI D E L PARCO D IVERTIMENTI
bile. Sono esclusi dalla disciplina di cui alla presente
Il Luna Park è costituito da molti mestieri, alcuni dei
legge gli apparecchi automatici e senù-automatici da
quali assai djversi tra loro per modalità di gioco o per
trattenimento » .
tecnologie costruttive.
Nella suddetta legge d e l '68 venivano anche elenca
Giochi che, secondo un'analisi eseguita da Elisabet
te tutte le categorie in cuj sono stati raggruppati i me
ta Silvestrini negli aruù Ottanta, possono essere ricon
stieri, i trattenimenti e le varie attività dello spettacolo
dotti ad alcune categorie fondamentali di tipo nùsto sto
viaggiante . Nella lunga elencazione sono ancora inseriti
rico-morfologico-antrop ologic o :
i teatri meccanki, i teatri viaggianti e quelli delle mario
mondo sotterraneo e autonù; giostre; prove dj coraggio
nette, ormai scomparsi dal parco divertimento, mentre
o percorsi accidentati; battaglie collettive; prove di for
lab i rinti;
viaggi
nel
Tagadà
za; altalene; prove di abilità e tiri a segno; divinazione
all 'Enterprise, mestieri inseriti poi in circolari successi
del futuro; lotterie; ritratti; cinema. Gli ultinù arrivati
ve .
sono invece: go-kart; pattinaggio; sala giochi. 26
mancano tutte le grandi giostre meccaniche dal
Q uesta lw1ga distinta di attrazioni è comunque un
utile strwnento per verificare il notevole cambiamento dei mestieri dell'attuale Luna Park.
Ma quali erano gli antesignani mestieri del Luna Park?
In conclusione si può tranquillamente sostenere che
In primo luogo le baracche d'entrata, una delle
la storia della spettacolo viaggiante contiene in sé quel
principali forme di spettacolo e attrazione d e l parco
la di tutti i possibili divertimenti che si sono avvincen
divertimenti della fi era. G l i esercenti dello s p e ttaco
dati nel tempo: questo perché il pubblico della fiera era
lo
46
viaggiante
distinguevano
tali b aracche
in
due
DALLA FIERA AL LUNA PARK
grandi categorie: quelle di parata e quelle di racco
no come protagonisti i prodigi della natura. Lo storico
laggi o . C o n l e prime s i indicavano i padiglioni che of
francese Escudier, alla fine dell'800, presentava quei fe
frivano singole attrazioni (giochi di prestigio, feno
nomeni scrivendo che «tra coloro vi è una speciale ge
meni, a c r o b az i e , cinema) e nei quali il pubblico en
nia, la quale non riconosce che un regno al mondo: il
trava grazie all 'imbonimento dell 'artista davanti alla
Mostro, sotto tutte le sue forme, perché il mostro lo fa
bara c c a . Con il termine raccolaggio (da raccolta) ci
vivere senza che egli debba fare la minima cosa. Che
si riferiva invece a quelle baracche che conse ntivano
tanti colleghi si sloghino, si contorcano, ballino sulla
l'ingre s s o c o ntinuat o , perché l'attrazione non aveva
corda, si buchino lo stomaco mangiando chiodi e scia
interru zioni ( p e r es empio labirinti degli s p e c c h i , mu
bole, sollevino cannoni o si lancino attraverso lo spazio
sei anatomi c i , castelli incantati, trenini fantasma) .2 1
col rischio di rompersi il collo, è affar loro. Un buon mo
Le più antiche e rinomate baracche d'entrata aveva-
stro, piccolo o grande, ben presentato, è infinitamente più vantaggioso per il ciarlatano . »28 Non mancano in queste attrazioni i falsificatori che t entavano di camuf
La prima automobilina per autoscontro costruita da Ernesto Soli (1925). Reggio Emilia é la provincia che conta il maggior n umero di aziende costruttrici di attrezzature per Luna Park. Il primo a iniziare tale attività industriale è stato Ernesto Soli nel periodo 1 920-23.
fare alcuni individui, sottoponendoli a delle assurde mi metizzazioni, sfornando degli uomini-ragno, delle don ne-tigrate, uomini dalla testa di cane, sirene e altri tipi di s trampalati fenomeni . In E uropa le esibizioni viventi di mostruosità umane gravi, dopo la prima guerra mon diale, furono interdette. In Occidente attualmente le
47
esibizioni di giganti, nani, donne-cannone , donne-bar
dagli scienziati a i ciarlatani. M a fu solo con l'avvento del
bute, uomini scheletro, uomini-tronchi e altri fenomeni
positivismo che ogni genere di nuova scoperta venne
non sono registrate in alcuna specifica legge o decreto,
trasformata in oggetto di spettacolo. In questo clima di
ciascun individuo può quindi disporre a suo gradimento
invenzioni nacquero i palloni aerostatici, le macchine
di se stesso.
ottiche, i teatri meccanici, le statue cli cera e la fotogra
Ma le baracche d'entrata oltre ai fenomeni erano ri
fia che entrò nei padiglioni delle fiere come una forma
servate anche all'esibizione di animali selvaggi , sapienti
particolare cli spettacolo. Molto diffusa era inoltre l'e
o esotici: tali padiglioni venivano chiamati « Serragli » .
sposizione cli lanterne magiche, camere ottiche con fi
N e l secolo scorso, infatti, n o n v i era fiera che non com
gure dipinte, automi eletti figure matematiche, panora
prendesse fra le proprie attrazioni il serraglio, poiché
mi e cosmorami: spettacoli poi tramontati, alla fine del
era convinzione diffusa che, se il visitatore non udiva i
secolo scorso, con l'affermarsi della cinematografia.30
ruggiti dei leoni, l'intera fiera ne veniva screditata nel
«Confusi nella grande marea cli venditori ambulanti che
l'opinione generale dei frequentatori.29 La funzione del
clilaga dal Seicento i lanternisti diffondono la loro luce su
serraglio all'interno della fiera era importante per la cu riosi.tà e il fascino che suscitavano alcune specie di ani mali allora sconosciuti per i pochi mezzi divulgativi . Sin dal XVIII secolo, inoltre, gli esperimenti scienti fici costituivano un momento di spettacolo: nei circoli
territori sempre più ampi e agiscono sulle cellule emotive
modificando, nel giro di pochi decenni, la logistica dei de sideri, dei sogni collettivi e soprattutto le aspirazioni a usci re dal prop1io limitato 01izzonte vitale per appropriarsi vi sivamente del mondo. Anzi di più mondi.»31
intellettuali aristocratici di tutta Europa si assisteva al
Con la nascita della macchina da presa gli automi, le
le sperimentazioni come a una rappresentazione teatra
figure di cera e i cosmorami diminuirono considerevol
le. Non ci stupisce quindi, se alcune delle nuove sco
mente perché l'interesse del pubblico si orientò rapida
perte passarono dai laboratori ai baracconi delle fiere,
mente verso quest'ultima novità della scienza. Subito
48
L'imm ensa ruota pa noram ica svetta co me u n gi·attacielo. Per ga1witi1"e la massima sicurezza di questa e di t u tte le altre giostre ci si aj]ida a ditte a l ta men te specializzate.
prima dell 'avvento dell'apparecchio cinematografico, E dison aveva stupito il pubblico delle fiere nel 1 894 con
il kinetoscopio, che permetteva di vedere le immagini in movimento attraverso un oculare, dopo aver introdotto w1a moneta nelI'apparecchio, anziché proiettarle su uno
schermo. Il kinetoscopio ebbe una certa fortuna, ma in A fronte. Anche la fotografia ai suoi primordi, come la cinematografia, diven ne appa n n aggio delle fiere e ulteriore motivo per i n cu riosire e a ttra rl"e il pubblico.
seguito i visitatori delle fiere preferirono l'invenzione dei fratelli Lumière. Lo studioso E. Ferdinando Palmie ri nel suo saggio
Dalla baracca alla sala analizza con
puntualità questo importante passaggio. «Nato nel salo-
49
Una, dieci, cento storie
Auto-circuito del periodo pre-bellico a ntesignano dell 'autoscontro.
al Luna Park
ne I n diano del Gran Café cli Parigi, nel dicembre 1 89 5 , il
SOCIETÀ E COSTUME AL PARCO DIVERTIMENTI
cinema continua in strada . . . Uno spettacolojorain non soltanto in Francia.
E' privo di locali, e poi l'indu striali
Nella storia delle fiere e del Luna Park confluiscono
smo l o trascura, gli i.ntellettuali lo disprezzano, gli atto
molte storie; gli spettacoli sono una summa di mestieri
ri c e lebri lo sdegnano. E' la stagione dei carrozzoni e
e diverse rappresentazioni: alla storia cli ogni spettacolo
delle tende , il periodo avventuroso dei casotti. I casotti
sono certamente legate altre storie di famiglie, di lega
con l o schermo appaiono accanto al Barnum Museum, al
mi , di rituali che influenzano lo stesso quadro rappre
castello incantato e alla don.na volante. Nel nostro Pae
sentativo. Storie che appassionano, perché straorclina
se è il periodo delle baracche dove i film vengono
riamente umane e coinvolgenti.33
proiettati su un lenzuolo. Neppure le nostre élite han.no compreso,
vanno
comprendendo l'importanza della
conquista fatta dai Lumière; e le baracche sono là per i
Le fiere e i Lw1a Park -precisa la Silvestrin.i- sono at 1
tività di gruppi professionali che, con una espressione molto generale e omnicomprensiva, possono essere de
non raffinati . . . Nel 1 896 si può assistere in un baracco-
finiti fieranti. I n realtà i gruppi che portano in giro spet -
cli scene di mari: mare in bur
tacoli di piazza e Luna Park in Italia costituiscono un
rasca, barche sul mare calmo, pescatori al lavoro. Nello
complesso culturale estremamente eterogeneo e strati
ne torinese a documentari
stesso an.no a Milano il fotografo I talo Pacchiani costrui
fi cato, composto di fieranti per tradizione familiare, ori
sce una macchina da presa e da proiezione simile a quel
ginari di singoli paesi o di alcune aree localizzate della penisola; di fieranti di recente tradizion e ; di giovani che
la dei Lumière. Le baracche però non si moltiplicano con rapiclità; tra
lavorano come dipendenti nei Lu.na Park fissi; a parte si
il problema della luce elet
pone la questione del rapporto tra cult ura dei fieranti e
l'altro, è un'Italia alle prese con
trica. Diventeranno molte solo col passar del tempo_ ,,32
50
cultura dei nomadi (particolarmente i gruppi sinti) .34 I l
DALLA FIERA AL LUNA PARK
marginale è al di fuori del sistema di vita «normale » , al
sia festiva? Può gestire quello spazio dell'alterità e del
di fu ori dei mocU di produzione e delle forme sociali isti
rovesciamento? Può mostrare incarnata la possibilità di
tuzionali, quindi al cli fuori dei sistemi cli sicurezza crea
un altro modo cli vivere? « I l marginale non vende solo
ti e garantiti dalla società. E' qui che si inserisce, come
servizi (musica, canto , spettacolo) , vende l'ebbrezza del
giustamente la definisce lo studioso Glauco Sanga, «la
festivo, dove è abolita la quotidianità; è soppressa la di
cultura dell'ansia » . L'ambulante vive infatti in un regime
stinzione tra tempo feriale e tempo festivo, perché il la
di precarietà e d i spaesamento. Una vita di ansie , dove
voro per i l marginale è la festa, si lavora facendo festa;
l'insicurezza sociale è riprodotta culturalmente per es sere trasformata da rischio esistenziale in mezzo cli so
è rimosso l'orizzonte domestico per essere trascinati in
u n viaggio senza fine . . l marginali, col loro stile di vita, .
pravvivenza. «Il mito ciel mondo alla rovescia, e quello a
offrono la libertà, la rottura ciel quotidiano, una vita non
esso collegato ciel paese della Cuccagna35, è il grande mi
programmata, ma sempre nuova, sempre diversa. Certo ,
to dei marginali. Non sarà allora un caso che, nelle società
è una libertà in gran parte illusoria, pagata col rischio,
con articolata stratificazione e divisione sociale ciel lavo
con l'ansia, con la costrizione a essere nuovi e diversi,
ro , le feste passano progressivamente a essere gestite dai
sempre e dappertutto, a non avere mai patria, né fisica,
marginali: si pensi alla fiera, al Lw1a Park, allo spettacolo
né tanto meno psicologica.»3 8
viaggiante. Il marginale diventa lo specialista ciel tempo
Molto spesso il comune pensare ha identificato i fie
festivo e -sempre alla rovescia- lavora la domenica e ri
ranti con gU zingari: w1a confusione che ha portato la
posa il lw1ecll . »36 La fiera, basata su un meccanismo an
categoria a essere,
siogeno (la sospensione del lavoro, della quotidianità, ciel
« Non risponde alla realtà, certamente, l'identificazion e ,
tempo feriale) è vista in quest'ottica come celebrazione
comunemente effettuata, dei fieranti c o n gli zingari, an
cli un certo tipo cli società che nella sua proiezione ideale
che se questi ultinU, soprattutto i n passato, hanno eser
ingiustamente,
sotto-classificata.
chiama a sé tutte le componenti espressive cli cui dispo
citato mestieri di piazza e con animali ammaestrati, co
ne, ognuna con la propria autonomia: «il tempo diverso
me suonatori ambulanti o come zingare esercitanti l a di
della festa per il suo stesso porsi, funziona da elemento
vinazione) . I fieranti traggono invece la loro origine dal
catalizzatore. ,,37
le culture stanziali particolarmente difficili dal pw1to di
La cultura dell'ansia coincide quindi con la cultura
vista economico, soprattutto in periodi storici cli crisi
della festa: chi meglio ciel marginale può provocare l'an-
delle culture agrarie; crisi che harmo rovesciato sulle
I
51
strade e sulle piazze gruppi che per sopravvivere aveva
trice propria. E ' u n impiego di capitale notevole il cui
no intrapreso una vita caratterizzata dal semi-nomadi
ammortizzamento è affidato al . . . bel tempo e al deside
smo, e che offrivano al pubblico giochi e spettacoli . » 39
rio della massa cli trasco rrere un'ora serena al Luna
A conforto della tesi sostenuta dalla Silvestrini è utile
Park . »40
riportare una testimonianza d i Luciano Manfredini che nel
'69 dalle pagine ciel quindicinale del Luna Park scri
veva. « Non so come è nata la confusione -che la cate goria degli spettacolisti per l a verità non ha mai fatto
Ci piace chiudere questo squarcio cli vita del Luna Park citando le parole d i Augusto Pi è arcli (primo Presi dente clell'ANE S V, dal
1 94 7 al 1 963) che nel '57 regi
strò i nomi e le figure (che si riportano in nota) dei pri
nulla per dipanare- ma essi sono anche chiamati "giro
mi grandi protagonisti d el l o spettacolo viaggiante . « P ur
vaghi" con tutto quello che cli spregiativo e inquietante
contenuto nel numero delle imprese, il nos tro settore -
vi può stare i n questo vocabolo . . . Le attrazioni che la
sc riveva con una nota d ' o rgoglio Picardi- prevalente
gente chiama impropriamente "baracconi" sono una ve
mente formato da elementi artigiani c h e , come i loro
ra e propria industria. Una giostra (ottovolante p e r
lontani antenati "si sono fatti da sé", contiene in germe
esempio) costa milioni e milioni , servono sette otto
serie e fondate possibilità d i sviluppo in Italia, come già
p e rsone per montarla e farla funzionare. Per il traspor
altrove . . . In queste caratteristiche, sostanzialmente di
to cli un ottovolante eia una località all'altra, dove si
verse da quelle delle altre forme dello spettacolo, pos
svolgono le fiere, necessitano da cinque a sei automez
siamo facilmente s c orgere gli elementi passionali che
zi pesanti. Accanto agli automezzi cli lavoro , vi sono poi
hanno sostenuto i n passato , e maggiormente premono
le carovane abitazione, generalmente trainate con mo-
adesso, tutta la categoria che ha saputo esprimere no-
52
DALLA FIERA AL LUNA PARK
Photo Flandrin
73 ,_ M A�oc ._Les balançoires dejours �de Fete
mi e figure che non si sono mai adattati al criterio di ri
Revrod. interd
lazzi magici, il castello fan tasma, ecc.) sono chiaramen
manere fermi nel loro stato ma al contrario, sono stati
te percorsi iniziatici. I percorsi effettuati al buio, o ca
sempre prote s i , nonostante una difficile vita, verso il
ratterizzati da ostacoli e effetti ottici, automi, figure tri
meglio . . .
»
41
dimensionali, immagini inquietanti) e difficoltà nel pas saggio affondano le loro radici nei complessi mitico-ri
Luna Park, un rito d 'iniziazione?
tuali ciel mondo mediterraneo classico e preclassico, con tutti i simbolismi relativi all'attraversamento della caverna, della discesa agli inferi. La caverna nella sim bologia popolare raffigurava l'utero materno. La caver
ORIGINI RITUALI E AGRARIE DEI MESTIERI
na infatti, è presente nei riti cli origine, cli rinascita e cli
DEL LUNA PARK
iniziazione di numerosi popoli.
Roger Caillois nel suo avvincente saggio scrive che i
Si tratta, quindi, cli una rappresentazione di prove
giochi sono largamente dipendenti dalle culture in cui
iniziatiche (che e quivalgono a quelle che ci sottopone il
vengono praticati. E ssi ne sottolineano i gusti, ne pro
nostro vivere quotidiano) che terminano con il supera
lungano le usanze, ne riflettono l e credenze. Partendo
mento , il ritorno alla luce, la catarsi finale.
dalle considerazioni dello storico francese si può reali
Un altro tipo di rito che può essere individuato nei Lu
di
«inversione»
(il mondo alla rovescia e
sticamente affermare che i mestieri del Luna Park sono,
na Park è quello
in un certo modo, una forma di rito iniziatico che il gio
il paese della Cuccagna sopracitati) . «Il complesso mitico
vane e anche l'adulto affrontavano e affrontano per
ciel mondo alla rovescia, ed elementi tipici di un rito di in
mettere alla prova la propria «forza» , e vincere paure
versione possono trovarsi distribuiti qua e là nei giochi e
ataviche affermandosi di fronte a se stessi e agli altri. Le baracche d'entrata (i tunnel delle streghe, i pa-
negli spettacoli cli piazza; negli spettacoli circensi (si pen si all'iconografia dell'acrobata, del trapezista, del giocolie-
53
re a testa in giù e gambe in aria) , e nel Luna Park come
Chenille des neiges ovvero bruco delle nevi, giostra
esperienza possibile, soprattutto nelle macchine che pro
acquistata in Francia da due «viaggiatori» che lavoravano in coppia: Gastone Rampazzo quando non era ancora Presidente dell 'ANESV e Cesare Pelucchi quando non era ancora Presidente di Gardaland.
ducono
il
movimento più veloce e nelle quali si affronta,
la forza
di
gravità, e ci si consegna alle forze centrifuga o
sempre in una situazione controllata, il superamento del
centripeta. Paese di Cuccagna è anche il Luna Park, ne gli allestimenti dei premi e dei regali nelle lotteri e , nei ti ri a segno e nei giochi di abilità.»42 Le macchine del Luna Park, e i giochi che attraverso
giolini, giostre a navette sospese, ruote panoramiche, al talene oscillanti, "gabbie", e tutti i loro derivati discen
di esse si possono effettuare, pongono in primo luogo la
dono dal gioco rituale dell'altalena, diffuso come è noto
questione della loro origin e . Se la ricerca finora effet
nell'India vedica, nell'Italia centro-meridionale e nel Me
tuata ha individuato le origini di alcuni dei più significa
diterraneo (si vedano ad esempio la canofiena romana,
tivi mestieri del Luna Park, molto lavoro resta ancora da
o l'altalena rituale maltese) , e come gioco rituale prima
effettuare, per scoprire l'origine di numerosi giochi di
verile nella Russia agraria del secolo scorso. Il gioco ri
piazza.
tuale agrario dell'altalena, con il suo trasparente simbo
Tuttavia alcune considerazioni possono già antici
lismo sessuale, e con la sua funzionalità magica di con
parsi; la provenienza geografica o culturale di un gioco
giunzione della terra con il cielo, e di propiziazione del
definisce, soprattutto per i secoli passati, molti aspetti
l'altezza ciel grano , si è trasformato , eia espressione di
della sua utilizzazione nel Luna Park e soprattutto del
un complesso mitico-rituale presente nelle società agri
suo passaggio alla cultura dei fieranti.
cole e stanziali , in un gioco gestito da fieranti, e inserito
«Le più significative macchine da Luna Park traggo
nella sfera dell'urbano, ciel festivo e (apparentemente)
no la loro origine da giochi diffus i nelle società stanzia
del profano. In questa nuova dimensione non è pensabi
li, e particolarmente nelle culture agrarie . Giostre a seg-
le che si siano conservate le stesse funzionalità, anche
54
se permangono probabilmente alcuni simbolismi prima ri (per esempio il simbolismo sessuale, il simbolismo ciel
qualità ·e quantità ciel lino che avrebbero ottenuto . 45 ·
«Un particolare genere cli scivolo, il toboggan o ta
vol o , la ricerca della vertigine) ; ma è certamente vero
boga, con la vettura che scende precipitosamente verso
che le altalene e altri giochi esibiti sulle piazze dai fie
il basso con un percorso spiraliforme, si rifà probabil
ranti offrono una esperienza cli ilinx, cli emozione e cli
mente ad analoghi giochi diffusi in E uropa centro-set
vertigine che risponde, ancora, probabilmente, alla ri
tentrionale , e trova corrispondenza in un giocattolo tra
chiesta cli alcune fasce sociali e cli alcune classi d'età
dizionale ligneo, kakelorum o tivolispiel, diffuso nell'a
(soprattutto adolescenti e giovani) , nonostante la diffu
rea europea germanofona, nel quale una pallina di legno
sione cli massa dello sport nelle nostre città, e nono
scende a spirale verso il basso. L'autolooping invec e ,
stante le mille emozioni visive offerte quotidianamente
percorso a elica in verticale effettuato da un treno di ·
dai mass meclia . » 43
vetturette, non è altro che la trasposizione su vettura e
In tutta l'Asia sud-orientale l'altalena è associata ai
per il pubblico del giro della morte, l'esibizione acroba
riti cli fertilità e cli fecondità a causa ciel suo movimento
tica dei motociclisti della "piazza", a sua volta assogget
alternato. I Brahmani chiamavano l'altalena «la nave
tata alle stesse leggi fisiche che governano le esibizioni
che porta in cielo» secondo un evidente simbolismo ciel
dell'acrobata e ciel ginnasta sulla trave , e del corrispon
movimento che Mircea E liacle evoca anche come conte
dente giocattolo, con l'acrobata snodato che si muove
sto sciamanico. Per gli antichi inoltre, l'altalena accom
sul filo. »46 Sulle considerazioni della Silvestrini e dei suoi colla
pagnava il rinnovamento della terra. Legati ai giochi rituali delle società agrarie sono an
boratori, l'antropologo Glauco Sanga interviene accet
che le montagne russe e tutti i tipi cli scivoli derivati dal
tando l'ipotesi del Luna Park quale rito d i iniziazione,
gioco cli scivolare sulla neve in base alla forza cli gravità:
ma contestando i paralleli con i riti agrari. La prima in
giochi tanto praticati nei mesi invernali nella Russia
tuizione -puntualizza Sanga- è persuasiva basti pensare
agraria dei secoli passati e trasformati alla fine ciel XVIII
alle diverse prove (d'abilità, forza, maturità) nel supera
secolo in attrazione su macchine fisse. Il gioco delle
re la paura ciel turu1el delle streghe. Ma per la seconda
montagne russe deriva eia un uso rituale agrario . Du
più che a improbabili paralleli con riti agrari vedrei qui,
rante il Carnevale i novelli sposi dovevano infatti, scivo
con particolare evidenza, affiorare quel meccanismo ti
lare eia alture su slitte, o su pelli bovine, o su asticelle cl i
picamente festivo che è lo spaesamento: tecnica di de
legno davanti a tutto il paese.
stabilizzazione psicologica momentanea, che appare an
Nel distretto
cli Pinez la slitta veniva trattenuta in
ci
ma all'altura, dallo sposo e dagli uomini, sposati e sca
che nel ballo, nella musica, negli eccessi alimentari e comportamentali propri di ogni festa.47
poli, ciel paese, finché la sposa, che era salita sull'altura inchinandosi più volte, non aveva baciato il marito in
Le ipotesi e le discussioni sul significato antropologi co del Luna Park, rimangono quindi ancora aperte e da
quantità ritenuta sufficiente. Il rito dello scivolo -ipotiz
sviluppare: l'importante, ai fini del presente saggio, è
za la Silvestrini- praticato dagli sposi dell'anno, poteva
cercare di comprendere le funzioni e le origini dei gio
forse propiziare la fecondità e la fertilità e denotava cer
chi, a volte legati a un filo diretto di scomparsi passa
tamente una forma cli accettazione nella comunità della
tempi popolari o aristocratici.
nuova coppia.44 Un'altra credenza -citata eia Propp- di
«Le giostre, o caroselli, traggono la loro lontana ori
ceva che le filatrici che scivolavano dalle montagne sul
gine dalle giostre medioevali, durante le quali i cavalie
le assi usate come sedili per la filatura stessa, traevano
ri combattevano a cavallo , tra due avversari o tentando
dalla lunghezza ciel percorso effettuato, pronostici sulla
di colpire una figura posta a lato del percorso prefissa-
55
C A R T 0 i... 1 "- A
(avalier Tolò �rinrna Jolan�i 66
___ 1 :.S cm. elh�ue et>l'li 25
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LILIANA
16 Ga llo fenomeno AN NI
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to; questo gioco è quasi del tutto scomparso dalle gio stre del Luna Park, tranne per la giostra "a seggiolini". Le giostre derivano invece la loro recente origine dalle "altalene orizzontali" russ e , una variante delle "altalene verticali"; secondo Florian D e ring . . . le giostre come gio
A sinistra.
Retro e fmnte di una cartolina postale mjJigurante Gli sposi più piccoli del mondo. A destra. Muro della morte. coll. Martini.
co avrebbero una origine turca, importata in E uropa at traverso la mediazione russa. Il viaggio effettuato sui cavalli o sulle vetture della giostra è un percorso circo lare: un cerchio magico che chiude ed esclude, estrania
ne la raccomandava ai giovarl.i come preferibile al gioco
dalla realtà circostante , innesca la dimensione della
dei dadi. Molti studiosi intravvedono nel gioco della trot
vertigine, secondo l'affascinante ipotesi di Roger Cail
tola, reminiscenze di antichi riti religiosi o magici. Essa
lois; l'estraniamento e la vertigin e , come viaggio al di là
era certamente
della sensorialità,
Dalle caratteristiche del moto di grandi trottole inoltre i
impli c ano
quindi
un'uscita dalla
realtà, e un ritorno, an ch'essi interpretabili come tec
w10
strumento di indovini e di stregoni.
contadini di certe regioni traevano pronostici per l'arma
niche da rito iniziati c o . I l viaggio sulla giostra, e parti
ta.
colarmente sul rotor, sul tagadà e sulle giostre dalla
essere di derivazione aristocratica delle giostre e dei tor
Secondo un'altra ipotesi le giostre a cavalli possono
tecnologia più recente, è una prova, un conflitto tra la
nei medioevali, e attraverso la mediazione, attuata nei
forza centrifuga che vorrebbe lanciare il corpo lonta
secoli successivi, dei giochi nei giardini principeschi e
n o , e la necessità di tendere verso il centro, unico
delle giostre di piazza nei paesi dell'antica civiltà comu
punto di riferimento solido e stabile nella situazione
nale (vedi la giostra del saracino) . Della stessa origine
estraniata. ,,48
aristocratica o popolare possono derivare anche i tiri a
Il movimento rotatorio della giostra può essere indi
segno, originati dalla cultura della caccia.
viduato, anche nella figura della trottola, giocattolo dal
I giochi documentano, quindi, le forme tradizionali
le origini molto antiche . La trottola era infatti un gioco
della nostra vita, ma queste forme rispecchian o , allo
prediletto presso i greci e i romani ; la ricordano Platone
stesso tempo, usi, riti, scongiuri, credenze, canzoni e
e Aristofane, come Plinio, Persia, Virgilio e Ovidio; Cato-
danze del mondo popolare.49
56
Note
1 - G. Pretini, Dalla fiera al Luna Pa rk,
1 8- A. Trevi.san, Dal «casotto» al Luna
37- F. Cruciani-0 . Seragnol i , Studi sul
ca
logna, 1 983 , pag. 9.
Udine, 1 984, pag. l .
Paik, in G. Sanga (a cura di) , « La ricer
2 - E . Silvestrini (a cura di) , La piazza
1 989, pag.84.
u n iversa le, Roma, 1 988, pag. 7 1 .
fol k l orica » ,
Brescia,
n ° 1 9 , aprile
tea t ro del Rinascimento italiano, Bo
38- G . Sanga (a cura di) , in op. cit.,
1 9- A. '[)·evi.san, Dal «casotto» al Luna
1 989, pag. 5
Torino, 1 98 1 . Testo ricavato dalla tesi d i
1 989, pagg. 83-84.
39- E . Silvestrini (a cura di) , op. cit . ,
nomadiche del d'ivertimento: i L u n a
20- G. Pretini, op. cit., pagg. 26-27.
3 - S . Calorio, Lo spettacolo viclggia n te ,
laurea dello stesso autore, Strull urn
Park, in G. Sanga (a cura di) , op. cit . ,
Park .
4 - T.
2 1 - G. Pretini, op. cit., 1 984 , pag. 49. Garzoni
(da Bagnacavallo) , La
piazza u n iversale di t u l le le p r nfes
sioni del mondo, Venezia, 1 585, capi
tolo sui cerretani pagg. 74 1 -749; G. D. Ottonelli, Della
Christia n a modera
22- A. 1ì·evisan , Dal «casotto» al L un a
Park, i n G . Sanga ( a cura d i ) , op. c i t . ,
1 989, pag 8 4 .
tione del theat ro, libro eletto l 'a m mo
23- E . Vita, il tea t ro delle niemviglie,
n i m e n to a ' 1 ·ecitant i , Firenze, 1 652.
Ravenna, 1 990, pag. 4 1 .
5- F. Cardini, il sagrato, la piazza, la
24- G . Pretini, op. cit. , 1 984, pagg. 49-
1 988, pag 63. 40- L . Manfredini, « Rassegna ciel Luna Park e del tempo libero » , 1 969, Milano, a. I I , n° 1 1 .
15 giugno
4 1 - A . Picardi, Nomi e figure dello spet t ac o l o viaggiante,
i n Lo Spettacolo
viaggian te, edito dall'ANESV nel de
cennale deLla sua fondazione, Roma, 1 957, pagg 1 00- 1 05:
« Nel settore del Luna Park troviamo fi
50.
gure di grande e significativo rilievo: il
6- P. Camporesi (a cura di) , il l i b rn dei
25- A. 1ì·evisan, Dal «casotto» a l Luna
papà Manfredini, il Re deLl ' Ottovolante,
Park , in G . Sanga (a cura di) , op.cit. ,
vagabondi, Torino, 1 9 73, pag. C I .
1 989, pag. 84 .
pianto cli quanti lo conobbero; il Mago
7- F. Mastropasqua , introduzione a F. D e
26- E . Silvestrini (a cura di) , op. c i t. ,
corte, in E. Silvestrini (a cura di) , op.
cit. , l 988, pag. 38.
Lucis, La fiera delle meraviglie , Reg
d e cano
dello
Spettacolo Viaggiante,
recentemente scomparso tra il com della Luce, nonno Falchero che orga nizzò splendidi Parchi aLl'estero e con
l 9 8 8 , pag. 77
cluse la sua vita operosa nel Luna Park
2 7- G . Pret ini, op. cit. , 1 984 , pag. 1 35 .
matore instancabile;
2 8 - G . Escudier, Les sallimban ques,
"montagne russe".
leurs vie, leurs moeu rs , Parigi, 1 875.
Una importante ed eletta schiera cli ele
pag. 76.
29- E. Vita, op.cit., 1 990, pag. 1 64 .
verdisce, neLla nostra associazione la
1 0- P. Camporesi, op. cit, 1 9 73, poscrit
30- E . Vita, o p cit., 1 990, pag. 209.
spetta di pieno diritto al cav. Emilio Pe
3 1 - G . P. Brunetta, I sentieri l u m in osi ,
stra aeroplani; dopo la grande guerra
gio Emilia, 1 98 1 .
8- P . Camporesi, op. cit . , l 973, pag. CL
VI I
9- E . Silvestrini (a cura d i ) , o p . cit . ,
to pag. C L X X I X .
1 1 - G . Pretini, o p . cit . , 1 984, pag. 20. 1 2- E . Silvestrini (a cura di) , op. cit, ,
in AA.VV. , Le lanterne magiche, Vene
zia, 1 988, pag. l O .
della Fiera ciel Levant e del quale fu ani Leandro Greppi,
che fu il primo a present are in It alia le
menti anziani e giovani, perpetua e rin tradizione ciel Luna Park. li primo posto
lucchi che a 1 8 anni lanciò la prima gio ' 1 5- ' 1 8 , tornato dal front e , col suo socio
Drouet costruì, in Italia, il primo ottovo
lante , (sic) ha presentato in questi ulti
pag 77.
3 2 - E . F. Palmieri, Cinema, dalla ba
mi
1 3- E. Silvestrini (a cura di) , op. cit.,
Milano, 1 959, pagg. 1 24- 1 28.
pioniere deLla categoria, Emilio Peluc
33- E . Silvestrini (a cura d i ) , op. c i t . ,
zioni, ottovolanti, automotoscooter, tre
l 988, pagg. 64-65 .
racca alla sal a , in AA.VV. , La piazza ,
1 4- G. Pretini, op. c i t , 1 984, pag. 26.
1 988, pag. 7.
1 5- E . Silvestrini (a cura di) , op. cit . ,
34- E . Silvestrini (a cura di) , op. c it . ,
anni
( 1 94 9 ) .
ed
il
famoso
Costruttore,
"scoiattolo",
inventore, vero
chi , ha presentato ben 2 7 nuove attra n o-fantasma, charleston, rumba, indiriz
zando i l settore cleLle costruzioni verso posizioni di risonanza internazionale. I n
1 988, pag. 70.
1 988, pag. 63.
Italia e all'estero, a l Cairo, in Francia,
1 6- E. Silvestrini (a cura di) , op. cit.,
35- Sul mondo alla rovescia vedi G. Coc
indiscusse e geniali capacità, oltre che
1 988, pag. 77.
chiara, Il mondo alla rovescia, Torin o ,
E.milio Pelucchi è ben noto per le sue
per la sua ilmata modestia.
1 98 1 .
Accanto al Pelucchi, capostipite di una
Silvestrini in
36- G . Sanga ( a cura di) , La piazza.
un 'altra grande famiglia: quella dei Pic
Cei·cando la vertigine, i n G. Sanga (a
A m b u lanti vagabondi malviven t i fie
scia, n° 1 9, aprile 1 989, pagg. 57-58.
scia, numero 1 9 , aprile 1 989, pag. 5.
1 7- La puntuale descrizione di Menarini è stata t rascritta da E.
cura di) , «La ricerca folklorica», Bre
ran t i , in «La ricerca folklorica», Bre
attivissima famigli a , cl i spettacol isti , caluga, dal Piemonte alla Lombardia, al
l e Puglie ha svolto e svolge una brillan te attività. I n una rapida sintesi delle nostre figure rappresentative, troviamo: Ferdinando Ginolino, notissimo in Pa-
57
tria e all'estero, con E nrico Frezzato
E rn esto Soli organizzano importantissi
che organizza splendidi Parchi in Grecia
me
in Turchia, in Egitto, in Tunisia, oltre
Marche, nell' Umbria ed in Italia.
manifestazioni
spingendosi
nelle
che in Italia; Marinoni Felice parimenti
La tirannia dello spazio ci vieta cli parla
noto nei Balcani, e tra noi; Aldo Prova
re cli t u t t i i nostri esponen t i , che dalla
glio, conosciutissin10 in Francia e in tut
Sardegna con la Signora Monti Anna, al
to l 'ambiente , i Faccio e gli Zamperla,
la Sicilia, a tutto il territorio nazionale e
Facciali, Martinelli e Meclini del Veneto,
aLl ' estero continuano nonostante tutte
i Viotto, i Colligiani, i Michelassi, i Duc
le difficoltà, nella loro brillante e gradi
ci, i Canigiani della Toscana, gli Zena,
ta attività, ma non sappiamo non ricor
tra i quali i l nostro Vice Presidente G.
dare la famiglia dei Canigiani, dei Mar
Battista che, col papà, fu il pioniere ciel
chesi, dei Cagno, e ancora i Rossi, i
Cinema in Italia, i Campese, i Cordoni e
Mannucci, l ' Amadi o, Angelo Lombardi,
l ' imponente gruppo lombardo. DaLle Pu
Martano nel settore degli Zoo, e Mainar
glie Nicola Caggiano che, col compianto
cli,
Falchero furono i pionieri del Luna Park
gruppo dei gestori cli Balli a palchetto
Montacchini e
tutto l'imponente
alla Fiera ciel Levante, continua la fasto
del Piemonte, della Lombardia, delle
sa tradizione organizzando ricchi Parchi
tre Venezie e dell ' E milia insieme col
oltre che nelle Puglie e in Calabria, in
sorgente settore dei microparchi che
Toscana, a Roma e alla Fiera cli Cagliari.
attraverso i locali cli Dazio, cli Martone,
I Piccaluga, i Marini, i Casini ed altri co
cli Vascollo, cli Dragoni, cli Valiani, cli
stellano coi loro Parchi la sponda adria
Germani, cli Bardi, cli Michelli, Valiani,
tica e si spingono in tutto il Tavoliere.
Ventavoli,
Dalla Sicilia E ugenio Vanfiori, Giovanni
completano il quadro delle attività ciel
Cecchi, la sig.ra Koska, i Soragni orga
nostro settore nel significante rilievo
Germani
e cli mol t i altri,
nizzano a Palermo, a Messina, a Catania
delle famiglie che l e compongono e
manifestazioni che assurgono ormai , col
contribuiscono con la loro appassionata
loro festoso rilievo, ad in1portanza na
dedizione a perpetuare nel nostro Pae
zionale.
se, la nobilissima tradizione dei "For
A Napoli e in tutta la Campania, Oreste
matori cli Spettacoli" spingendola, an
Rossotto, al quale risale i.I vanto
della
prima riorganizzazione ciel settore, colla
che a costo cli ingenti ed ignorati sacri fici, verso il futuro . »
Mostra delle attività romane, con annes so Luna Park, al Piazzale Cloclio, ha svi !uppato
e
s\'Olge una intensa
e
brillante
attivita col grandioso Parco aLla Mostra d'Oltremare , e con quello cleLla Villa Co
42- E . Silvestrini, Cercando l a vertigi ne, in G . Sanga (a cura ùi) , op. cit . , 1 989, pag. 56.
munale, perpetuando una tradizione cli
43- E. Silvestrini (a cura di) , op. cit . ,
eleganza e cli modernità che ha lasciato
1 988, pag. 54.
tracce indimenticabili a Roma e dovun
que. Pure nel napoletano il nostro Pu gliè Giuseppe, il De
Matteo,
la S . ra
Grossi, il Di Gioia e un folto gruppo cli pionieri dello Spettacolo Viaggiante, ca peggiato dal nostro Amadio, sostengono
44- E. Silvestrini (a cura cli) , op. cit . , 1 987, pag. 78.
45- V. Propp, Feste agrarie russe, Bari, 1 978, pagg. 2 1 8-22 1 .
brillantemente l e affermazioni ciel no stro settore.
46- E . Silvestrini, Cercando la vertigi
Nel Lazio accanto ad Enrico Frezzato,
ne, in G . Sanga (a cura cli) , op. cit . ,
troviamo Rodolfo Preziotti, che conti
1 989, pag. 54.
nua la brillante fatica paterna, svolgen do col fratello una ferace attività con at
4 7 - G . Sanga (a cura di) , op. cit. , 1 989,
trazioni
pag. 1 5 1 .
e l egantissime,
presentando
Parchi rinomati; Franco Lomanto, Mar cello Pesarini, il gruppo in1portante dei
48- E . Silvestrini (a cura di) , op. cit.,
Livero, eia papà Umberto, infaticabile
1 988, pag. 78.
pioniere ai figlioli Bruno e Ferruccio, ben noti per la loro operosità, oltre che nel Lazio, nell'Abruzzo, nel Molise e al l ' estero. Nell'Emilia, un grande pioniere del no stro Spettacolo, Carlo Catellani insieme con Pinfari, con Vacondio Otello, con E milio e Ferdinando Manfreclini, con
58
49- E. Vita (a cura cli) , Dire fare bacia
re lettera o testamento, Ravenna, 1 993,
pag. 1 4 .
Nella pagina a fronte.
Quirinale: attribuzione della Targa Gemini. Da sinistra: Agostino Volpi, Gianni Da Ronche, Luciano Pavarotti, Gastone Rarnpazzo, Alberto Vincentini, Massimo Piccaluga.
50 anni eia quando fu sottoscrit to di
bensì agi.i altri gruppi che già si esprimevano nel conte
nanzi al notaio Michel e Barone, che aveva il suo s t udio a
sto cli organizzazioni territoriali cli Esercenti Cinema e
Roma in Largo Goldoni n. 4 4 , l'atto costit utivo dell'Asso
Teatri , al Nord e al Centro-Sud.
Sono trascorsi
c iazione
Nazionale
( AN E SV)
E s e rcenti
Spet tacoli
aderente aLl'associazione
Viaggianti
Generale
I t aliana
dello spettacolo (AGJS) . L'atto fu sottoscritto effettiva
L'avv. Camili o B runo, Presidente clell'ANESV dal me se cli n ovembre ciel
1 963 al giugno 1 97 1 , ha lasciato una
breve s t oria clell'ANESV, a puntate, titolata: « Uno sguar
mente presso la sede clell'AGlS in Roma, allora in Via Si
do al nostro passato » . Egli volle fare menzione -nell'atti
stina n .
vità dei periodi precedenti l'unificazione- non solo degli
91.
Contestualmente aLl'atto costitutivo fu approvato lo Statuto sociale cleLla nuova o rganizzazione, che conser verà a lungo i suoi primi lineamenti. Sottoscrissero l'atto costitutivo il 22 luglio
esercenti cli Lombardia e ciel Lazio, ma anche della To scana e ciel Piemonte. Cronologicamente e sotto tale profilo si deve risalire
1 94 7: E r
-quale primo atto- alla nascita ciel Consorzio spettacoli
cole Togni , Aldo Martano, Augusto Picarcli, Franco Lo
viaggianti avvenuta a Roma nel
manto , Antonio Rossi, Alfredo De Matteo, Oreste Ros
sivo all'ingresso delle truppe alleate nella capitale (e
sotto, Remo Zena e Arturo Ducci. I sottoscrittori sono
quei giorni si conservano rare e consunte pubblicazioni a
1 944 nel periodo succes
cli
tutti deceduti come risulta dagli archivi e dalle pubblica
stampa sotto forma cli «bollettini» che risentivano chia
zioni clell'AN E SV.
ramente delle difficoltà economiche del momento , in
L'atto ciel
1 947 segnò l'unificazione cli gruppi o asso
ciazioni cli imprese cli spettacoli viaggianti già aderenti a organizzazioni territoriali cle ll'AG I S , quest'ultima costi tuitasi a Roma il
7 dicembre 1 945. Nell'atto costitutivo
particolare nel settore cartario) e, quindi, alla precitata AJESV sorta a Milano nel
1 945, dopo la Liberazione.
Ovviamente la storia clell'ANESV si intreccia con quella clell'AGIS e, nel tempo, con gli esponenti associa
clell'AG I S anche i nominativi ciel Gruppo spettacoli viag
tivi delle due organizzazioni. Dall'ANESV -che nel
gianti e Parchi attrazioni assistiti clall'avv. Carlo Mazzoni:
annoverava i Circhi, i quali l'anno successivo vollero dar
1 94 7
Oreste Rossotto, Ferdinando Genolino e Aldo Provaglio
si una propria autonomia con la costituzione dll'Ente Na
dei quali si conservano memorie, anche oralmente per
zionale Circhi- derivarono la SAPAR (Sezione apparec
venute , e si hanno notizie relative alla loro attività. Molti esercenti spettacoli viaggianti in seguito sotto linearono che l'unificazione del
1 94 7 non dovesse fare ri
chi per pubbliche attrazioni ricreative) e l'Unionparchi permanenti che poi vollero darsi un assetto autonomo
sia in seno all'AGIS che fuori dalla medesima, con riferi
ferimento soltanto a un gruppo e all'AJ E SV (Associazio
mento in questo caso all'Un.ionparchi. Tutto ciò sta a si
ne Italiana Esercenti Spettacoli Viaggianti - Alta Italia)
gnificare l'ampiezza dell'azione clell'ANESV e la sua evo-
59
a t t ività all'interno o a i margini dei Luna Park, in occasio ne c l i sagre e fiere. La s t o ria c lel l 'ANESV, si può ribadire nel c i nquante nario della sua cost it uzione e riprendendo una vecchia t e s i , è la d i retta p rosecuzione cli quella i n iziata nell'ult i mo periodo del t rascorso secolo, del
1 800. li co m pia nt o
Camillo Bruno, che respingeva nei suoi riguardi la defi nizione di s t oriografo, v o l l e sost enere c h e le origini del l 'ANESV dovevano mett ersi in relazione a l la Societ à in ternazionale cli mutuo socc orso fra propriet ari cli pubbli ci spe t t acoli e d affini ciel 1 888, p e r giungere a t t raverso glj anni e l e vari e vicende st oriche d'Italia agli even t i i m mediatamente successivi a l la Seconda guerra mondiale e proseguire . Una t esi -anche eia altri sos t en uta- c he st abi lis ce un legamento ideale, che nessuno ha mai c o n t esta to, sia per l'au to revol ezza , la figura e l'op e ra cli CamilJo Bruno c h e per la logica successione cli accadime nt i , e sia p e r dare una cont i n u i t à a l movimento associat ivo s inda cale dello spettacolo viaggia n t e ed alle sue finalità . Della Socie t à cli mutuo soccorso, sopra ri c hi amat a , dell'ultimo clecenn.io c i e l luzione operativa nel tempo per muoversi sot t o il vasto
1 800 n o n si h a n n o m o l t e not izie
e documenti. E s istono alc uni esemplari dello stemma,
a rco dello spettacolo di piazza, anche se poi conceLL ual
predisposto per l 'esposizion e a l l 'est e rn o delle a t t ra zioni
men te e l egisla t ivamente , con la Legge
337/ 1 968, le fo r
o dei carri domiciliari, pubblicat o p i ù volte da « Lo SpeL
me di i n t ratten imen t o andranno al di là delle caratt eri
tacolo Viaggiant e » , organo u fficiale clell'ANE SV, c h e gra
stiche specifiche cl eLla mobi l i t à e deLle a t t ivi t à all 'aperto
fi camente, nel suo in s ie me , un isce le foglie cli ulivo, sim
L'esercizio cli speLtacoli viaggiant i infa t t i si è in part e t ra
bolo cli pace e fecondità, a quelle di quercia, significat ive
sformato i n « Stanzial e » .
di vecchie e gloriose origin i . AJ centro cli ques t o stemm a
Nel campo d'azione cleLl'ANESV un posto i mportante,
i J sole con i suoi raggi e , ai due lat i , piccoli cart igli con la
per ciò che hanno rappresentato e rappresentano sotto
scrit ta : «Tu t t i per uno, uno per t u t t i » . Vi erano , come a p
i l profiJo della cultura e della t radizione, gli spettacoli di
parirà dalla breve descrizione, e l ement i e richiamj c h e
marionette, i burattini, i pupari e , inoltre i t eatri viag
appartengono a u n l o n tano periodo . AJlora si usava spes
gianti c h e , p u rt roppo, si può affermare sopravvivano nel
so il «Tut t i per uno » , con l'i mmagine delle mani ch e si
ricordo d i quanti li apprezzarono. L e d i fficoltà i n campo
stringono. E rano i giorni d e l le Società operaie e del m u
autorizzatori o, una serie cli disposizioni riferite a piccoli
t u o soccorso.
allest i m e n t i , assai onerose, hanno determinato una deci
Sui legament i storici cle!J'AN E SV con i l passato, con
di queste att ività teatrali che già procedevano
riferimento agli anni '30 e u t i Jizzando a l t re ricerche clel
mazione
a fat ica nel solco d i w1a antica tradizione familiare.
l ' avv. Carnill o Bruno, con un preciso richiamo a l suo di
Nell'ampio raggio d'azione dell'AN E SV altre attivi t à ,
scorso tenuto a l Teatro L i rico d j M i lano i l 5 maggio 1 9 68
c o m e quelle d e i «balli a palchetto» c h e t u t t ora hanno
i n occasione dei festeggiament i p e r iJ ventennale dell'A
funzioni d i richjamo nell'ambito cli festeggiamenti patro
NESV (i quali furono abbinati a queUi per l'avven u t a
n a l i e fiere i n a l c u n e region j , p i ù d i ffusamente in Pie
promu lgazione cl ella Legge 33711 968) r i p rendiamo: « L'e
mont e , nonché quelle dei « microparc h i » p e r l'esercizio
satta data c l i nascita clel l'ANESV c i è data, d i fa t t i , eia una
degli apparecchi automati c i da t rattenimento in sede fis
not izia cli cronaca
pubblicata dal giornale « L'eco degli
sa, c h e eia tempo, nel l'amb i t o dei parchi cli divertimento,
Spettacoli» d e l d i cembre 1 934. Questi era iJ bollettino
hanno ceduto i l passo alle sale giochi Queste a t tività
mensile del Gruppo nazionale degli industriali dello spet
meritano c i tazione al pari ciel « dolciari » , che ebbero una
tacolo viaggiante c h e già contava 45 anni cli vita. I l n .
specifica possibilità d i adesione a l l 'A N E SV, trattandosi di
d i tale giornale-bollett ino riportò i l verbale del 1 ° Con -
60
12
miche per la maggior parte degl i esercen t i erano assai scarse. Buona parte delle att razioni ciel periodo post-bel l ico conservavano prevalent i cara t t eristiche art igianal i , i « Cost r u t tori cli a t t razi on i » , per usare una t e rrn.inologia
c h e diven t erà di largo uso, erano appena all'inizio della loro fase evolut iva e pe r t a n t o ben l o n t a n i dagli a t t ua l i ver t i c i p ro d u t t iv i e t e c n ol ogici . Le agevolazioni cred i t i z i e n o n e s i s t eva n o , a n c h e se i n ques ta d i rezione n o n s i fara nno m a i l u nghi pass i , n o n si sapeva ch e cosa fosse i l leasing e si ignorava la s o t t oscrizione e l'ava l l o d e i «pagherò» p rima che quest ' u l t i m i c o n d i zi onassero i l m e rcat o .
I mezzi cl i trasport o , a utocarri e cari.aggi , erano ant i quat i , mol t i eserce n t i , sp ecialme nt e per i l u nghi t rasfe ri m e n t i delle proprie a t t razioni si servivano delle ferrovie,
A ugusto Pica nli, Prnsidente dell 'ANESV da l 194 7 a l 1963. Alla sua s inistra Adriano Man n ucci, Oreste Rossotto, Giiglielnw Medin i e Antonio F?·ezza to. In basso. Da sinistra: Anto n io Frnzza to, Ca m illa Bru no, Prnsiden te del l 'Anesv da l 1963 al 1971, L u igi Gmssi e Mario Faccio.
e allora si discut eva s u ll'applicazione della tariffa più agevolat i va d is t i nguendo quella della classe
80 dalla gra
vosa n . 68. Poi t e n n e ro banco i residuati b e l l i c i in campo a u t oveicolare: Ford, Aus t i n , MG , Chevrolet e, sopra t t ut t o , Doclge. A breve dist anza prese avvio lo sviluppo ciel parco a u t o m obil ist ico in c hiave p i ù moderna e a ciclo d i esel, più moderna per u n s e t t ore c h e era passa t o dai t rasporl i i p po t rai nat i , legat i a i m magi n i pionierist i c h e , alla p ri m a fase c l i mot orizzazione con l'impiego dei glo
gresso nazionale d egli i n c lusL ria li dello s pe t L acolo viag g i a nLe t e n u t osi a Roma nei giorni
20-2 1 novembre 1 93 4 .
riosi F' I AT 1 3 Ll 8
e
1 8 P dalle res i s t e n t i ru o t e d'acciaio
st ampat e con cerch ioni a gomma piena e c h e m o n tavano
p i ù precisament e dal d i
L rasmissioni a cat e na . I carri, d o m i c i l iari e n o n , t a lvolta
s corso p ro nu nciat o dal cl irigen L e G r. U ff. U m bert o Calle
prese n t a vano ruot e t o t a l m e n t e in fe rro. Furo n o u t i l izza
gari , risu l t a che quest i , dopo avere afferma t o «che il
t i , per con cludere quest o genere c l i a n not azioni, a n c h e i
D a l resoco n t o c i e l congresso
e
2 . 000 d i t t e c h e davano lavoro ad o l
1 5TE R e gli SPA, limit ando le c itazioni a i p i ù d i ffu s i .
20 .000 pres L aL oFi d'opera , soggiunse che l'u t i l i t à c l el
Questi aut ocarri, che c l i d i ri t t o appart engono alla s t oria
l'organ i zzazi o n e era profondamente sent i t a » . U n modo
dei veicoli industriali e mili tari , h a n n o con t ribuit o n e l
c l i sen t ire c h e si è t ramandato nel t em po . Callegari Um
t empo a s c rivere la s t o ria dello spett acolo viaggia n t e .
G ruppo i nquadrava t re
bert o era i l nonno dell'at t uale Pres iclenLe dell 'ANESV Gast one Rampazzo. Tralasciando i r i feriment i storici su o r igini e lega m i si può passare all'att ivi t à clell'AN ESV dal 1 94 7 i n poi. Lasciat a a l l e spalle l a Seconcla gue rra mondiale, era già s t a t a avvia t a l'opera cli ri cost ruzi on e . Mol t o , mol t o c'era d a fare i n quei giorni per risanare le fe ri t e , per a f frontare le d i ffico l t à c li vario gen ere (si pensi alle Limita zioni i n materi a di erogazione c l i en ergia elet t ri ca) e , p e r ch é n o ? , per il reperimen t o dei plat eat i c i , un problema che poi divent erà cronico quantunque i n quegl i anni s i pot esse prefigurare l a u t il izzazione cli a r e e c e n t ra l i o che consenti ssero favorevoli previ s ioni cli lavoro.
I costi c li
ges t ione avevano un loro peso, i m e s t ie ri , pe r i nt en dere l e at t razioni , era n o eia r i n n ovare e l e possib i l i t à econo-
61
t est imonianza. Furono espe ri t i i n t ervent i s u vast a scala, spesso reit erat i , per arginare il costo d e i plat eat ici
e
più
ancora per o t t en e rl i ; per l e assegnazi o ni cli carburante con la riduzione previ s t a per le att ività industria l i ; p e r la riduzione della tassa di ci rcolazion e che fec e regist rare erronee d i fformità imposit ive in alcune Regi o n i , un pro blema rimasto sempre aperto e parimen t i oggett o c l i ri serve e discussioni anche dopo l'i nseri m e n t o dei veicoli cleLlo spe t t acolo viaggiant e , aven t i specifiche cara t t e ri st i c h e , t ra q uelli ad uso speciale: per c h i ri t e nne c l i sot t opo rre i pro p ri mezzi a n uovo collaudo
e
cli sottostare
agli adempiment i d i norma.
Da s i n istm: Mcl'l'io Faccio, Nicola De Pirro, Prnsiclente ANESV cla l 1972 al 1975, Ga stone Ra mpazzo e Rorlo(fo Preziott'i.
Per i t rasport i fe rroviari arriveranno delle agevolazio n i , sia per il t rasport o cli mat eriali c h e per i «viaggiat ori» muniti della t esse ra cli colore rosa-a ntico della storica IX conc ession e c h e poi dive n t e rà , nel n uovo modello, t es sera c l i qualificazione professionale rilasciata dal Mini
L e spese d i gestione del secondo dopoguerra erano
s tero ciel t urismo e dello spet t acolo dopo la sua cost it u
t u t t'altro che lievi, andavano dal costo clei plat eat ici agli
zione. Occorrevano i bonifici fe rroviari , p rima cl i colore
importi della fornitura el et t ri ca e relat ivo cont ributo cli
rosa anche quest i , poi cli colore verde , e c i voleva i l t i m
allacciamento, e ia! costo dei trasp o rti -c'era ancora il ra
bro e la firma d e l l'a ut orità cui compet eva la convalida del
zionamento e la carta per le assegnazioni c l i ca rburan te
mot ivo cli viaggio. Allora queste agevolazioni avevano un
alle aliquote cleLle t asse e d i ri tti erariali (verranno le so
significat o che oggi probabilment e a mo l t i s fuggi rà . Per la S I A E , vale a d i re per d i ri t t i
vra i mposte per la costituzione del Fondo cli assist enza
e
im poste dall a
per i ciechi civiU , iJ sovrapprezzo per i J Fondo nazionale
stessa riscossi , furono sottoscri t te e rinnova t e varie Con
soccorso invernal e , per la Lega i t aliana per la lot t a con
venz i o n i , agevolat ive sotto l 'aspetto della determinazio
t ro i t umori e per la Croce rossa i t a l iana) . Sovrai mposte
ne degli imponibili e cli versamen t o , cioè mediante abbo
e addizionali c he si appl icavano alle a t t i vità cli spettaco
namen t o annuale in base a una media c l i giorni lavora t i
lo, « Viaggianti » compresi , c h e hanno sempre versato nel
vi ovvero per gio rnata c l i attiv i t à . Un sistema forfettario,
modo previ s t o , quantunque i l soccorso invernale lo invo
l 'abbona mento e ra i ndivisibile (la rateizzazione i n versa
cassero coloro che non avevano possibilità lavorative
m e n t i bimest rali era un'alt ra agevolazione clell'ANESV
dalla novembrina fiera cli Santa Caterina sino all' inizio
per i propri soci a seguito cli prestata e «Cos t i t u i t a » ga
del carneval e . Un modo p e r sottolineare situazioni e dif
ranzia ) . Le convenzioni AGI S-ANE SV-SIAE hanno fa t t o
ficolt à . I n quel periodo si discuteva spesso sulla tassa c l i ci r
epoca e l 'u l t ima c i e l
1 965 ha retto per ben 27 a n n i , a n c h e
d o p o le riforme t ributarie c i e l
1 972, fino all'inizio ciel
colazione e se ne discuterà vieppiù in relazione all'am
1 993 quando e n t rò in vigore -dopo p relim inari inc on t ri
pliamento complessivo dei mezzi i m piegati e con riguar
t ra i rappresentant i del M in ist ero delle finanze, de lla
do alle percorrenze numericamente esigu e nel corso del
SIAE e cli esponent i dell e organizzazioni cli cat egoria cl el
l 'anno e per m odesti chilometragg i . Si seguiterà a discu
i o spet t acolo viaggiante- i l D . M . previst o dal D P R n .
tere anche dopo il provvedimento c h e cl i fatto t rasfor
ciel
merà la tassa cli c i rcolazione in quella cli « proprietà» del
co di t empo c h e sta a signiJicare la validità dei criteri
veicolo.
640
26 ot t obre 1 972. Dal 1 965 al 1 993 è t rascorso u n a r
adottati a part i re eia quell'anno, dopo un se rrat o e d e c i
In questo scenario, certamen te i ncompleto , f u chia
sivo i n co n t ro t ra esponenti della S IAE e c lell'AJ'1ESV nel
mata ad agire l'AN ESV per i l ragg i u ngimento delle fina
la vecchia sede romana cli via Valaclier, rispondendo a
lità esp resse neLlo stat u t o sociale redatto con spirito de
duplici esigenze, quelle del fisco e quell e degli operator i .
mocratico.
V a e l e t t o alt resì - e d è stato proposto per un legam en
G l i a t t i assoc iativi d i quel periodo , la corrispondenza
t o con la parte irrrn 1ecliatame n t e successiva d i questo
e l e pubblicazioni p o trebbero essere rivisi t at i a riprova, a
scritto- che t ra l e problemat i c h e , non solo ciel p eri odo
62
A.N.E.S. V. A.G.l.S. ASSEMBLEA GENERALE DEI DELEGATI -
ini ziale delle a L L ivi L à cl eL l 'AN E SV, ebbero (e hanno) u n pos L o cl i r i l ievo l e d i sposizioni per il rilascio d e l l e a u t o rizzazi o n i per l'esercizio c l i a L t razioni d e l l o spet tacolo viaggia n t e e per l'organizzazione c l i parchi c l i cliverL i m e n L o . U n a s e r i e c l i c i rcolari i n a t t uazione d e l l e vigent i n o r me legislaL ive i n fa tt i disciplinò a lu ngo il rilascio di t a l i a u t orizzazio n i , prima e i a parte d e l l a Presidenza c iel Con siglio dei m i n ist ri e poi del M i n i s t e ro del t urismo e dello spet t acolo, sino alla abrogazione cl i questo a segu it o cli refere n d u m . Sono t a ppe dist a n t i una clall'a l L ra . I n q u e s t o arco c l i t empo vi e ne a collocars i la Legge n.
337, promulga t a il 1 8 marzo 1 968. La prima legge c li s e t L o re d e l l ' I t alia democrat ica, a l ungo att esa, la prima vera
legge per qualità e q u a n t i t à cli contenuti e per i l caratt e
re c l elle provvidenze rispet t o a p recede n t i legislat ivi d ' a n t eguerra:
d e c re t o
corpora t ivo
ciel
27 novembre
1 939, c h e in p remessa si rich iamava a disposizioni ciel 1 934. La
337/ 1 968 segn ò la realizzazione c l i aspirazionj a
A sin istni Gastone Ra mpazzo, attuale Presidente dell 'ANESV, con ·il suo predecessore Pasquale Lopez.
l u ngo colt ivat e e fu la degna conclusione c l i at t i , injzia t i ve, int e rven t i presso autorit à c l i governo, p ol i t i c i
e
parla t o in precede nza, va u n i t a la sigla dell'Ente nazionale c i r
mentari. S u i p recec lenL i c l i quest a legge, c h e non sort irono gli
chi per i c o n t ribu t i dat i nel t e mpo. Per l ' A G I S si impon
e lTeLL i c l esiclera t i , si ra breve cenno all'incont ro c ie l m in i
gono i n o m i c iel Presi de n t e I t alo G e m i n i , clececl u t o nel
s t ro Alb e rt o Falchi con coloro i quali avevano preso par
1 984 , e ciel Vi ce presiden t e e segretario generale Franco
t e alla riunione ciel Consiglio d i re t t ivo c l ell'AN l� SV il
23
Bruno. Per il mondo ci rc en se Orlando Orfei ecl Egidio
1 963. NeLla c i rcostanza fu messa in risalt o la fu n
Pal m i ri . C o rsa cont ro i l t empo i n quanto i l disegno cl i leg
zione schiet t a men t e popolare dello spett acolo viaggian
ge fu approvato eia! Consiglio dei m i n i s t ri ( Presidente
L e , che giust i fi cava l ' interven t o dello Stato . E proprio con
o n . Aldo Moro) il
q uesL e fin a l it à la Direzione generale cl e L l o Spet t acolo
va verso la fi ne della IV legislat ura -si voterà per il rin no
aveva già predisposto
vo q u i nquennale ciel Parlamento i l
l uglio
w1
disegno cl i legge c h e n o n ebbe
23 d i c embre 1 967 aLlorquancl o si anela 1 9 maggio 1 968- per
esi t o per « d ecorsa legisla t u r a » . Non ebbe migl iore fort u
i n iziare i l suo iter parlamentare: aLla Camera il
na alt ra propos t a cli legge , ciel
c en t o parl a m e n t ari -pri.n[j fir ma t a ri gli o n . l i Radi e Ric
1 968, al Senat o il 29 febbraio successivo. Poi la feli ce conclusione nel mese cli marzo ciel 1 968.
cio- con t e n e nt e solo provvidenze fiscali e agevol azioni in
F u u n m o m e n t o cli gra n de e u for i a per t u t t i , p e r i l
1 962 , presentata eia oltre
22 gen
naio
m a t eria cli t rasport i speciali automobi l i s t ici e ferroviari
p o p o l a re set t o re d e i d ivert i m e nt i , p e r l e a u t o r i t à c l i g o
nonché cli forn i t ura cli energia elett rica.
v e rn o , p e r l a D i rezione d e l l o spett a c o l o e p e r le orga
Gli a t t i fi n a l i , che portarono alla promulgazi one della Legge
3371 1 968 -lega t a poli t i camente al nome c iel M i n i
n i zzazi on i c l i catego ria c h e si rico noscevano n e l l 'A G I S . C i fu c h i - rappres e n t a n d o a l t re orga n izzaz i o n i d e l l o
st ro c iel L urismo e dello spettacolo o n . Ach ille Corona e
spet t a c o l o viaggi a n t e- i n u n p r i m o tempo s i pavoneg
al President e clell'ANESV Camilla B ru n o p e r l'incliviclu a
giò c l i avere dato c o n t r i bu t i a l l a fel i c e c o n c l u s i o n e
zione delle tematiche che cost i t u i ranno la part e norma
p o i , d i n a n z i a l l a real t à d o c u m e n t a l e , p r e ferì assumere
t i va e delle p rovvidenze- furono defin it i u n a vera corsa a
a t t eggi a m e n t i c ri t i c i .
e
c ron ome t ro , c o n t ro i l tempo. Va evidenz i a t o che i n dica
L a n u ova Legge segnò i l primo e autorevole interven
re due persone sola m e n t e n ulla t oglie a col oro che s i i m
to dello S t a t o in modo posit ivo e completo a favore cli
pegnarono a ffinchè d u e sett ori i m port a n t i come lo spet
questo settore popolare dello spettacolo. Il M iJ[jst ro Co
tacolo viaggia n t e e il c i rco avessero la pro pria, att esa leg
rona sot t oli neò nel suo saluto a i dest in atari della Legge
ge . Al l' i n t reccio A N E S V e AGIS, c u i si è fatt o riferimen-
c h e l ' i n t ervent o dello Stat o non era volt o solamente a eia-
63
re « u na soluzione ai prob lemj e a stabi]jre agevolazioni e
aree d isponibili e per la redazione del regolamento di
c o n t r i b u t i , ma s o p ra t t u t t o a c o n ferire agli esercenti e
concessione delle stesse. Poi alcune sensibi l i riduzioni
lavora t o r i del circo e dello spe ttacolo viaggiant e , u n a
t a ri ffarie e , anche i n questo caso p e r l a p r ima vol t a , in
qual i fi c azione mai prima c on t em p lat a in a l t r i provv e d i
materia cli assis t e nza e previdenza con l 'es t e nsione al
menti » .
settore delle clisposizionj legislat ive per gb esercenti at
l i riconosc ime nto d el la funzione sociale non aveva -e
t ività commerc iali .
t u tt o ra non ha- precedenti nella legislazione italiana.
Finalmente approvata la Legge, sorgerà il problema
Questo venne evidenziato e rappresen terà il fiore all'oc
dell'applicabilità eia parte dei Com u n i . Prima esist eva il
chiello o il bigl i e t t o d a visita c l i queste forme d i spetta
problema unico, della approvazione, poi si chrà che sorge
colo. Della funzione sociale a onor ciel vero se ne pa rlava
vano o sorgeranno olt re 8.000 problemj , grosso modo,
nel s e ttore già da t empo e , tra i primi, M ons . Dino Tor
quante sono le amminist razioni comunali i t ahan e . Ciò s l a
reggiani, l'umjle prete di Reggio E m.i l i a , apostolo t ra la
a cl.i.mos t rare le cl. i JTicoltà che s u b i t o s i inc on t rarono in
gente ciel viaggio e fondatore dell' Istit u to secolare servi
questa direzione, che misero in luce sia la i n sensibiljtà cl.i
della Ch iesa. Egli fu anche il fondatore della Casa di ri
alcLme arrmlinistrazioni che la permanenza cli vecch i , i n
poso cleLlo s pe ttacolo vi<tggia n t e e circhi -che dal
1 95 1
giustificat i preconcet t i o prevenzioni . L'azione clell'ANESV
seguita a eia re famjJiare ospitalità agli anziani del settore
si è quù1cli espressa per anru, un po' dovunque , per supe
e ciel coL legio Villa Maria i n Treviso che, p urtroppo, ha
rare le cliJficolt à c l'ognj giorno per il rispe t to della legge .
chiuso i b a t tenti nel
1 995 p e r obiet tive d i fficoltà econo
Alc u n e provvidenze, in relazione a n u ove d isposizio
mj c h e derivant i dalla non disponibilità c l i i d o neo perso
ni legislative, sono poi state rec ep it e i n n uovi t es t i . S i
na le. Il co mpianto D o n Dino -così veniva fam i l iarmente
pensi all 'imposta spet taco l i , a l l a t assa cl i o c cupazione
ch iamalo- aveva quest e apert u re sociali a nc he in campo
suolo p ubblico, ai d i rit t i cli a ffi ssione
o ratorio.
t a riffe elett rich e .
e
pubb l i ci t à
e
alle
Sulla funzione sociale nessuno si espresse in t e rm ini
P o i verranno n u ov i pro b lemi in campo a u t o rizzat orio
t a n t o elevat i ecl esplicit i come S . S . Paolo Vl nel corso
e c lalla c i rcolare c i el M i n ist ero c iel t u rismo e c l e l lo spe t t a
dell'udi enza c ie l 10 febbraio
1 966 concessa a i parteci
pant i al X l i Congresso i n te rn azionale clel l 'U . F. E . (Un ion
colo n .
5444 c i el 1 9 7 1 -che t e rrà per ben 1 6 ann i- si a rri
verà alle n u ove d i sposizioni clella ci rcolare n.
4908 c i el
Fora i n e E u ropéenne) . Più c l i una vol t a il Pontefice volle
1 987 e , quasi a ridosso, c i el la c i rcolare n . 4803 ciel J 989
fare benevolo riJerim e n t o all'a tL i vità cli spettacolo viag
e al t re s ucc ess ive reca n t i lievi mocliJicaz i o n i .
g ia n t e , ai suoi valori m o ra l i e sociali: «Vi è ben a l t ra cosa
'lì-a l e problemat i c h e , eia annot a re quelle riguarda nt i
che una sempli ce funzione ricreat iva : è un ruolo benefi
le assicurazioni a u t omobilist i c h e , della responsa b ilit à c i
c o c h e voi eserc i t ate a favore cli coloro -giova n i e vecc h i
v i l e conn essa all 'e sercizi o delle at t razi oni e cont ro l' i n
che accorrono ai vostri spettacol i , voi svolgete una fun
c e n d i o : a propos ito c l i assicurazioni, negli anni su c cess i
zione umanitaria e social e » . D a l disco rso ciel
vi alla costit uzione clcll'A N E SV, fu sott oscri t t a una poliz
1 966 al 1 968 anno c l i prom ulgazione
za con «la Minerva» cont ro l ' i ncendio e la c ad u t a ciel fu l
La nuova legge , ol t re al riconoscimento clella funzio
va , sia p u re quale base m i n i ma cli garanzi a . La pol izza era
della Legge
337 il passo è breve .
mine il cui p remio era congloba t o nella quota associat i
n e sociale e l 'impegno dello S t a t o cli sost enere il consoli
i nseri t a nei li bre t t i c l i agi bilit à che ven ivano sostit u i t i
damento e lo svil u p p o c lei circ h i e dello spe t t acolo viag
ogni a n n o . P o i ovviamente s i affronterenno nuove situa
giant e , definì che cosa s i dovesse int endere per spetta
zioni.
coli viaggia n t i , vale a d i re « le att ivi t à spettacolari, i t rat
I n fi n e , i n ra pida sint e s i , dive n teranno ogget t o cl i i n
t e njm enti e le a t t razioni allestite a mezzo cli a t t rezzat ure
t erven t i associa t ivi i p robl em i cl e l la s ic urezza d e l l e a t t ra
mobi l i , all 'aperto o al chiuso, ovvero i parchi p ermanen
zioni e dei collaudi e, a ncora una volt a , q u e l l i d e i t ra
t i , anche se in man iera sta b il e » . E qui si r ipropone l'am
sport i stradali. S i pot rebbe conti nuare nella esposizione
pi ezza opera t iva c l e l l 'ANE SV.
e sopra t t u t t o con la p revisione cli un n u ovo i n t ervento
Con la
337 inoltre vennero d e fi n i t e le principali in
combenze m i nisteriali sul piano a u torizzatorio e delle
dello S t ato, allo s t udio, per una nuova legge cl i sett o re a c irca
30 annj claLla 337.
Amministrazioni comunali per la compilazione e aggi or
I n ordine agli i n t e rventi legislat ivi dopo la legge ciel
namento -almeno u n a volta all'armo- dell'elenco delle
1 968 e grazie all'impegno clell'AGIS e cle!J'ANE SV, furo no
64
criteri diversi da quelli del passato, e per l'istituzione di comitati tecnici.
Il cinquantenario è anche motivo per la stesura di al cune note di carattere interno. Si è già fatto richiamo al l'assetto statutario dell'ANESV, alle finalità iniziali del
1 94 7 in base alle quali «svolge la sua attività su tutto il territorio dello Stato italiano , senza finalità di lucro e con carattere di assoluta apoliticità, con lo scopo di provve dere nell'ambito nazionale a rappresentare le imprese associate in tutto quanto riguardi questioni di carattere approvate disposizioni per il rifinanziamento della
nazionale tutelandone gli interessi singoli e collettivi in
337
che aveva stabilito, si deve ripetere «per la prima volta» ,
tutto quanto concerne la loro attività e favorendone lo sviluppo tecnico ed economico» .
l'erogazione di contributi in conto capitale, o a fondo
Si è andati avanti per molto tempo con questo statu
fu isti
perduto, per la ricostruzione delle attrezzature distrutte
to, poi -per afferrare le modificazioni sostanziali-
o danneggiate da eventi fortuiti -sempre ipotizzabili per
tuita (Firenze,
chi agisce all'aperto ed è esposto a calamità naturali- o
dell'ANESV con criterio rappresentativo di tutte le cir
1 959) l'Assemblea generale dei delegati
per accertate difficoltà di gestione. Si può fare riferi
coscrizioni territoriali, dalle quali in seguito presero av
mento, a completamento di quanto immediatamente
vio le Consulte locali, e quindi fu approvato il regola
375 del 1 975, alla 390/1980 (un'al
mento di disciplina che atteneva all'azione dei probiviri.
precede, alla Legge n.
1 978, ancora a Firenze , fu deciso che in seno all'As
tra vittoriosa battaglia) che comportava interventi anche
Nel
per l'acquisto di nuove attrazioni e beni strumentali, ma
semblea e al Consiglio direttivo i componenti fossero
1 63/1985. Quest'ultima, definita legge
portatori di voti con criterio proporzionale , secondo il
madre, lasciava il campo alla previsione di nuove leggi di
numero di iscritti a ciascuna circoscrizione associativa.
settore, o leggi-figlie, per i vari settori dello spettacolo e
Fu inoltre approvato che alla sigla ANESV seguisse, a in
le previsioni all'atto pratico si riveleranno di più lunga
tegrazione, «e parchi».
soprattutto alla
gestazione e ancora permangono per le attività dello
Con l'Assemblea di Roma del
1 982 furono istituite le
1 6311985, istitutiva del
Sezioni territoriali, disciplinate da proprio statuto, con au
Consiglio nazionale dello spettacolo e del Fondo unico
tonomia rappresentativa e operativa, sempre salvaguar
spettacolo viaggiante. La Legge
per lo spettacolo, non solo pose in essere più adeguate
dando lo spirito unitario della compagine associativa e,
erogazioni di pubblico denaro ma si fece apprezzare per
nuovamente a Roma nel
l'inserimento dello spettacolo viaggiante nel contesto
za paritetica delle tre categorie (grandi, medie e piccole
dello spettacolo italiano di riconosciuti valori culturali.
attrazioni) negli organi sociali che, del resto, era stata
Importante questo nuovo riconoscimento dopo quello
mantenuta con carattere facoltativo a livelli regionali.
concernente la funzione sociale: lo spettacolo viaggiante
1 991 , fu abolita la rappresentan
1 994 furono definite le cariche «Onora fu istituita la carica di Consigliere delegato e ri
A Rimini nel
da vecchia data porta intrattenimenti anche in località
rie» e
disagiate e assai prima della diffusionè dei mezzi televi
scritta la norma relativa al Segretario nazionale.
sivi, con un ruolo veramente meritorio nel campo del
La penna della memoria suggerisce di riservare qual
l'impiego del tempo libero. Un ruolo sempre importante
che periodo alle persone che per tanti anni sono state tra
-a qualsiasi latitudine- per la ricreazione di giovani e non.
i rappresentanti della vita associativa e che hanno colla
Si potrebbe fare richiamo ad altri elementi «educativi» di
borato efficacemente allo sviluppo dell'ANESV e della
queste attività dalle lontane origini.
categoria tutta. Un elenco sarebbe lungo e incompleto
A chiusura delle note sugli interventi legislativi dopo
ed è opportuno aggiungere che molte persone non han
1 968, un breve richiamo
no mai cercato la ribalta né sollecitato gratitudine. Sia
promulgazione della Legge del
39411994 per la concessione di contributi e
consentito, dopo un accenno doveroso a tutti i soci, di ie
per il rilascio di autorizzazioni per l'esercizio di attività
ri e di oggi, di fare breve riferimento soltanto a coloro
650 del
che sono stati ai vertici dell'Associazione, sia nella veste
1 996 per la nomina delle Commissioni consultive, con
di Presidente che di componente dei Comitati di presi-
alla Legge n.
nell'ambito della Unione europea e alla Legge n.
65
nell'organizzazione del XXVII° Congresso dell'UFE non ché per dare un nuovo volto statutario all'ANE SV. Gastone Rampazzo (segretari nazionali Volpi e Mau rizio Crisanti) glio del
è stato eletto Presidente nel mese di lu
1 988. E' in carica (Vice presidente vicario Gian
ni Da Ronche, Presidente onorario Volpi e Vice presi denti onorari Mario Faccio ed Alberto Vicentini, consi gliere delegato Massimo Piccaluga) dopo essere stato a lungo Vice presidente e componente della Commissione consultiva ministeriale e del Consiglio nazionale dello spettacolo. E' il primo Presidente nato nello spettacolo viaggiante e ha pOrtato al vertice associativo il bagaglio di esperienze maturate in prima linea, riservando spe ciale attenzione alle questioni fiscali e della «Sicurezza» delle attrazioni, per una nuova legge di settore, dopo la
Il Sen. Piero Bargellini, sindaco di Firenze, insieme a Carlo Stagi e Piercarlo Ruffilli (oggi scomparsi) e agli esercenti Gianni (}uarùw e (}regorio Salvatori e soprattutto Alberto Vincentini che da oltre trent'anni segue con dedizione profonda l 'andamento della Casa di riposo di Scandicci. Foto scattata nel 1970 in occasione della consegna di un pullmino ojfe?to dagli ese?·centi dell 'ANESV
337/1 968, e per dare una nuova veste tipografica alla Rivista « Lo Spettacolo Viaggiante». Del I Comitato di presidenza
.
( 1 963) e del II ( 1 9 7 1 )
fecero parte Antonio Frezzato, Mario Faccio e Luigi Grassi; del III
( 1 975) oltre a Frezzato e Faccio, Rodolfo
Preziotti e Gastone Rampazzo. Un'altra doverosa citazione -anche se ripetitiva- per i Presidenti dell'AGIS che nel tempo si sono adoperati per la
denza cui diedero vita, con carattere temporaneo ed ec
soluzione dei problemi dell'ANESV: Italo Gemini, sempre
cezionale, i competenti Organi sociali.
presente e partecipe nei lunghi amli del suo presidentato
Augusto Picardi (segretari Ottorino Lippi e Bruno Mancini) ha retto le sorti dell'ANESV dal
1 947 al 1 963,
negli armi della ricostruzione, affrontando tutte le tema tiche relative alle attività del settore e, nel contempo, dedicandosi con impegno ai problemi assistenziali, so
e convinto assertore dei meriti della più antica forma di
spettacolo; Franco Bruno che ha vissuto fin dall'inizio tut ti gli atti dell'ANESV, di cui
è stato Vice segretario nel 1 948
e, quindi, quale Vice presidente e segretario generale e poi Presidente dell'AGIS,
è stato tra i più attenti e sensibili ad
prattutto quelli degli anziani. Durante il suo presidenta
ogni problematica, suggerendo soluzioni in ogni sede,
to l'ANESV entrò nell'Union Foraine Européenne.
spesso in modo detenninante. Altrettanto sensibili e at
Camillo Bruno (segretario Bruno Mancini) , dal al
1963
1 9 7 1 ha profuso le migliori energie per dare alla cate
tenti Carlo Maria Badini, David Quille1i e Antonio Mazza rolli.
goria dello spettacolo viaggiante una legge che ne rico
Una rassegna delle attività dell'ANESV in ambito
noscesse i meriti e la funzione sociale, adoperandosi per
giornalistico, editoriale, culturale e organizzativo richie
il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
Nicola de Pirro (segretario nazionale Bruno Mancini)
derebbe lunghi capitoli. Si può concludere con la pre senza dell'ANESV in campo internazionale, europeo. L'a
è pervenuto al vertice dell'ANESV ( 1 972-1 975) dopo es
desione all'UFE , costituitasi ad Amsterdam nel
sere stato Direttore generale dello spettacolo, portando
(prima della sottoscrizione del Thattato di Roma del
una somma di notevoli esperienze. Avviò a soluzione i
1 957) , è significativa, è un'apertura verso traguardi che,
1 954
problemi dell'assicurazione obbligatoria dei veicoli e vol
nello spirito, vanno ben oltre le finalità squisitamente
le dare nuovi impulsi per la formazione dei giovani.
economiche.
Pasquale Lopez (Segretario nazionale Agostino Vol
E' scritto sulla bandiera dell'Organizzazione europea
pi) , anch'egli proveniente dal Ministero del turismo e
degli esercenti spettacoli viaggianti: « Il grande mondo è
( 1 977- 1 988) nel fiancheg
il nostro campo>>. Un motto in cui sono racchiusi grandi
giare l'azione dell'AGIS in modo particolare per nuovi in
dello spettacolo, si impegnò
valori che vanno dalla difesa di attività di antica tradizio
terventi legislativi in favore dello spettacolo viaggiante e
ne alla umana solidarietà e civile convivenza.
66
LE PUBBLICAZIONI
ANESV-AGIS
DELL'ANESV A Firenze, durante il luglio
1 ° congresso ANESV (2 1 ,22,23
1 948) venne deliberata, fra l'altro, la creazione di
un periodico che fosse un organo ufficiale dell'Associa
zione: «Lo Spettacolo Viaggiante d'Italia» . Per tanti anni
rappresenterà !\mica pubblicazione del settore. Sino a maggio
1 963 conserva il formato « lenzuolo», vale a dire
quello dei grandi quotidiani (cm
66x42) . Dopo tale data
la pubblicazione si presenta con una nuova impostazione
grafica e il formato rivista, l'intestazione a caratteri gotici abbreviata diventa
«Lo
Spettacolo Viaggiante» tout
court. In ogni prima di copertina appariva un'istantanea
�ONE NAZIONALE F.sERCENTI SPEITACOU VIAGGIANTI E PAROD
di attualità (p.es. il Luna Park organizzato da Felice Ma rinoni a Bucarest; la visita a S.S .Paolo
V1; Rita Pavone al
delfinario del Luneur; Enzo Tortora mentre intervista la bella del Luna Park con le sue
1 967; lo skotter di Giuseppe Puglié
5.000 lampadine; la settecentesca giostra a ca
pubblicazioni belghe e spagnole e la tedesca
«Der Ko
valli di Osvaldo Spini; la moderna autopista di Pirovano
met». Questa, da anni , propone il monumento ai viaggia
Boni . . . ) . La serie si conclude nel
tori caduti per la patria nei due conflitti mondiali.
1 971 con una veduta pa
noramica di Zurigo, sede del XV Congresso UFE (Union Foraine E uropéenne) . Il prof. Tornei firma la nuova copertina ispirata a
Gli apporti pubblicitari contenuti nello «Spettacolo
Viaggiante» sono inferiori ai costi tipografici ma lo spirito
w1
di collaborazione di redattori e soci permette di evitarne
ottovolante tricolore come la bandiera italiana. Mentre il
l'appiattimento e la voce dell'ANESV ha registrato i fatti
il secondo evidenzia una foto di attualità in
menti statutari, disposizioni legislative e circolari applica
primo dei due cerchi che formano 1'8 contiene il titolo
della rivista,
carattere con un articolo interno. Con il numero speciale
111176 dedicato al XIX con
gresso UFE appare una nuova copertina, sempre ad ope ra del Tornei, raffigurante una giostra stilizzata di cui va
salienti associativi e del settore: cariche sociali, linea tive, attività dei grandi parchi di divertimento, resoconti delle fiere specializzate, normative fiscali, premiazioni, concorsi e così via. Dal
1 995 «Lo Spettacolo Viaggiante» cambia nuova
rierà il colore di fondo per ogni edizione. «Lo Spettacolo
mente veste e, coerente con questa nostra società del
Viaggiante» non é la sola testata di notiziari settoriali a
l'immagine, la sua copertina sottolinea fotograficamente
presentare sempre la stessa copertina: basti vedere le
alcune delle notizie sviluppate all'interno del periodico.
67
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Gioco detto della Ramasse. CRSB
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Alla ricerca del tempo passato «Osservando ciò che comprendere quel che
è antico, è moderno»
Massima giapponese
Guardiamoci indietro: perché stupirsi se ancora all'inizio del XX secolo un pubblico folto di qualsiasi ceto era pronto a meravigliarsi e a pagar denaro sonante solo per vedere un elefante o una giraffa, un nano o una donna cannone? E' comprensibile se si pensa che allora non esistevano né mass media, né zoo, né musei, né associazioni sportive, né scuole obbligatorie, né viaggi turistici organizzati e tan tomeno vacanze pagate. Per cui si veniva informati sulle meraviglie o bizzarrie della natura e anche sulle più recenti innovazioni tecnologi che da quegli attenti imprenditori oggi generalmente chiamati dal va sto pubblico «giostrai» , talvolta con una sfumatura negativa. « Quelli delle giostre» preferiscono definirsi i «viaggiatori» o «la gente del viaggio » . Questi termini poetici indicano i componenti dei Luna Park e si contrappongono all'appellativo di «Circolanti» o, più moderna mente, « circensi» cioè appartenenti al mondo del Circo. I «viaggiatori» per primi hanno fatto conoscere ai nostri nonni e
Parata o Passarella: sfilata di personaggi che si esibivano per s trada o di fronte ad uno s tand per attirare il pubblico e reclamizzare gli spettacoli.
71
Centauro Alì Pascià. La scultura di tipica fattura inglese Spooner,
1890.
è firmata
Direttore d 'orchestra con tricorno. Atelier Mooghuys, Belgio Coll. MNATP
bisnonni e trisavoli gli spettacoli realizzati con lanterne magiche, i
fùm muti, gli automi e la fotografia, l'applicazione alle giostre dell'ener
gia a vapore e di quella elettrica, le esposizioni itineranti di statue di dattiche di cera, gli organetti a manovella; hanno organizzato i primi vo li di mongolfiere e lanci col paracadute: tutte le innovazioni di quei tem pi circolavano di fiera in fiera, di paese in paese, di piazza in piazza co me usano dire i viaggiatori nel gergo professionale. Talvolta il pubblico rischiava di essere ingannato grossolanamente ,
per esempio quando gli si mostrava una serie di fantasiosi collage spac ciati per vere sirene imbalsamate, oppure quando veniva scaraventato
a sua insaputa da una giostra in uno scivolo «Belvedere» , dove il «bel
vedere» era offerto sia dalle vesti scompigliate delle sfortunate signore colte alla sprovvista sia dalle espressioni stralunate dei loro accompa gnatori. . .
Questi e numerosi altri episodi del genere, gustosamente descritti fra l'altro nel libro di Raymond Queneau Pierrot man ami o accennati nel capitoletto Testimonianze dietro le quinte, grazie alla memoria di un anziano «gaggio» perfettamente inserito nel mondo della gente del viaggio, possono spiegare il permanere di una certa diffidenza nei con fronti della figura del viaggiatore.
Nella lingua « zerga» (gergo) dei viaggiatori i «fermi» o «gaggi» o «Contrasti» sono gli uomini non nomadi. Molti «fermi», nelle zone rura li francesi e italiane , particolarmente in Piemonte, in mancanza di altro lavoro hanno scelto la professione ambulante, imparando a costruire da sé i «mestieri» cioè giostre e altre attrazioni a conduzione familiare. Fra le cause di forza maggiore che hanno spinto i «fermi» a «muoversi» , ve n'è una assai romantica: l'amore. Molti spettacolisti stranieri, soprattut to tedeschi e austriaci che nel periodo invernale non potevano eserci tare la propria professione nei loro paesi troppo freddi, «scendevano» in Italia, specie in Piemonte e lì avevano l'occasione di contrarre matri
moni con persone del posto. Matrimoni misti che spiegano anche l'ori ginalità dei nomi esotici che caratterizzano spesso la loro discendenza.
L'amore fra fermi e viaggiatori, fra fermi e circolanti ha fatto nascere in tere famiglie dedite per lunghe generazioni ai Luna Park o al Circo.
72
1890 ca.,
Cavallo tedesco da giostra firmato Joseph Hubner, 1914 ca., Coll. Marchal.
Conduttore di risciò per giostra.
Realizzato da Camille Soccorsi di origine italiana e tuttora vivente e operante nel sud della Francia a Tarascona.
L'occhio dell 'artista «L'unica costante della realtà
è la mutazione» Proverbio cinese
In un'Italia straripante di opere d'arte tanto numerose quanto im portanti, le Arti popolari rischiano spesso di essere trascurate. Que sto è dovuto anche all'abitudine tutta occidentale di dividere l'Arte dall'artigianato , le Arti minori dall'Arte tout court. Il voler parlare di un discorso evolutivo artistico nei Luna Park (pittura dei fondali di giostre e teatrini; pannelli per diorama; miniature sui vetrini delle lanterne magiche; scultura dei personaggi che ornano strumenti mu sicali, tiroassegno e altri mestieri; grafica di locandine, manifesti e pianeti della fortuna; fogli dei cantastorie; strumenti musicali; auto
mi; ceroplastica e così via) diventa un'ardua impresa perché in Italia la bibliografia sull'arte del divertimento e in particolare sulle giostre
è scarsissima. Fra gli studi esteri più recenti e innovativi, ricordiamo la pubblicazione di Mare Grodwohl, direttore dell'Ecomuseo alsazia no, sull'architettura dei Luna Park, che nulla ha da invidiare per esempio alle ricerche effettuate a suo tempo da altri autori sull'ar chitettura industriale. Queste forme di passatempo nel nostro paese appaiono molto tar di rispetto alle altre nazioni. In Italia, fino agli anni '50 non esisteva no grandi parchi permanenti di attrazioni e perfino il termine italo inglese Luna Park, ormai internazionalmente utilizzato, in Italia è sta to adottato solo nel secondo dopoguerra. Infine, e questo discorso vale per tutta l'Europa, la maggior parte delle opere relative al tem po libero sono state distrutte, dimenticate o malamente ristrutturate per adeguarsi alle nuove mode o, nei casi migliori, smembrate per es sere vendute a caro prezzo a collezionisti e antiquari. D'altra parte il materiale stesso in cui erano costruite le attrazio ni non ne permetteva una lunga vita.
73
Particolare dell 'organo da giostra della famiglia Zena (Coll. C. Piccaluga), costruito nella Foresta Nera a Waldkirch, uno dei siti più noti ancor oggi per questo tipo di produzione. Fabbricante
A. Ruth &
Sohn. L
=
m 5,75; H = m 2,45; P = m 1,25.
Le misure fornite rispecchiano
l 'ingombro reale dello strumento ma i costruttori hanno l 'abitudine di fornire misure inferiori perché riferite unicamente alla sola parte meccanica, che veniva poi «rivestita» e decorata a seconda delle necessifiL del cliente. Foto
Come già detto, nella maggior parte degli stati europei, l'Ottocen to è stato il periodo aureo delle giostre, ma non è stato un periodo
d'oro per gli italiani costretti per lunghi anni a emigrare numerosi in
altre contrade per guadagnarsi da vivere. Ecco la ragione per cui non si può fare a meno di notare -anche in questo campo- nomi pretta mente italiani, spesso figli di artigiani e artisti stabilitisi all'estero, quali Bacigalupo o Bacigalupi, Barberi, Berni, Bracco, Buglione, Pie tro Gallici, Gasparini, Gaviali, Marenghi, Ruggeri. . . a malapena ricor dati nel loro paese d'origine. Tanto in Italia quanto all'estero ci si im batte in un'ampia terminologia prettamente italiana
(bagonghi,
ban
co, berlingozzo, carosello, ciarlatano , lazzi, legra o leggera, lotto e lot teria, madonnari, maneggio , orvietano , scarpoletta, Tivoli . . . ) . La creatività e l'ingegno italiani sono sempre stati doverosamen te apprezzati anche dai paesi stranieri, tant'è vero che, in Francia per esempio, gli spettacolisti del secolo scorso assumevano voluta-
74
A. Orlandini
Lavori di restauro dell 'ottocentesca giostra appartenente alla famiglia Amedea Degli Innocenti. Come in tutte le imponenti giostre di quell 'epoca l 'organo orchestrale troneggiava al suo centro.
mente nomi d'arte italiani come sicuro richiamo per un folto e cu rioso pubblico. Tanto per citare uno degli esempi più famosi basti ricordare l'illu sionista francese Robert Houdin, ( 1 805- 1 87 1 ) , così abile da essere inviato dal governo francese in Algeria per sedare gli animi dei ribel li berberi intimorendoli con spettacoli di magia. Houdin fu allievo di un mago francese che però, in tournée, usava il cognome del cogna to italiano: Torrini. Sino alla metà del XIX secolo i baracconi erano decorati in modo sommario e naif. Le scene raffigurate avevano perlopiù lo scopo di il
lustrare le attrazioni presentate all'interno dello stand. Le scritte e i disegni, ingenui e volutamente esagerati e caricaturali erano kitch o pop-art ante-litteram, atti a stuzzicare la curiosità dei visitatori. Un viaggiatore celebre per la sua «baracca d'entrata» di curiosità, volen do rinnovarne l'effetto precisò al pittore interpellato di aggiungere la
dicitura seguente:
«Autentica mummia egiziana I Champollion l'ha vista I La perizia
è stata effettuata dalla facoltà di medicina/ Presentata alla corte del l'Imperatore del Giappone / . . . »
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-Ma questo non significa niente !- osservò l'artista. -Appunto!- ri battè pronto il viaggiatore, forte della propria esperienza di acuto os servatore. -E proprio per questo il pubblico accorrerà a frotte!-. Ancor oggi la pubblicità da cui siamo bersagliati con tutti i mezzi è effettivamente basata sull'iperbole e il fantastico e non pochi stu diosi p ensano seriamente che la paternità delle prime campagne pubblicitarie sia da attribuirsi alla gente del viaggio. Addirittura c'è chi vuol fare un raffronto fra la «parata» e le mo derne «Sfilate» di moda, spesso provocatoria e assurda ma sicura mente divertente. Ma durante la Belle époque i gusti cambiano e di ventano più raffinati e non si può più parlare, affrettatamente, di «ciarpame da Luna Park» come lo fa, pur riferendosi a tutt'altro con testo, Lea Vergine, una delle maggiori critiche d'arte in Italia nel suo
Lessico delle tendenze artistiche 1 9 60-1990. Più di uno degli arti
sti da lei nominati si sono ispirati, più o meno coscientemente, anche al mondo del Luna Park. Non ultimi gli scultori Calder, con il suo tea
trino i cui personaggi, forgiati e animati dall'artista in persona ricrea no un magico e nostalgico spettacolo di arti ambulanti di antica me moria, e lo svizzero Tinguely che ha scritto testualmente mentre rea lizzava Grosse Méta Maxi-Maxi Utopia, una delle sue tipiche mac chine in movimento:
«Je veux faire quelque chose de gai, quelque chose pour les enjants, qui grimpent, qui sautent, j'aimerais que cela devienne bien, impressionnant, joyeux, fou et style jete foraine aussi . . . » (Voglio fare qualcosa di allegro, qualcosa per i ragazzi che si arram picano, che saltano, vorrei che diventasse una cosa impressionante, fes tosa, folle e nello stile Luna Park) . Si rimane stupiti di fronte alla ricchezza dei pannelli che arabe scavano gli stand dei mestieri fra la fine del XIX e l'inizio del XX se-
Cavallo da giostra proveniente dalla Germania come risulta dalla caratteristica decorazione laterale a sirena e dalla coda costituita dal crine di animali veri.
Coll. C. Piccaluga. Foto A Orlandini.
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Automa poveniente dalla Sala dei Ricordi collezione di strumenti musicali e altri cimeli da Luna Park del viaggiatore Carlo Piccaluga. Foto A. Orlandini.
colo. Tanto lusso esprime l'apogeo raggiunto dall'arte del divertirsi. D'altronde la nascita di un'arte fieristica vera e propria è la diretta conseguenza del successo riscontrato dalle prime giostre. E ' il periodo in cui numerosi spettacolisti, trasformatisi in accorti imprenditori alle prese con gigantesclù mestieri trasportati via treno, non si rivolgono solo alla massa popolare ma vogliono attirare anche la classe borghese . Perciò si adoperano a rivestire gli imponenti pan nelli di facciata con cariatidi, specchi che moltiplicano i gioclù di lu ce, candelabri e vetrate caleidoscopiche. Per avere un'idea dell'im ponenza di queste opere citiamo l'Hyppopalace, di cui oggi rimango no alcuni pezzi funzionanti in un ristorante, che pesava 38 tonnella te e aveva un diametro di 1 8 metri. Occorrevano 23 vagoni ferrovia ri per trasportarlo, 1 0 uomini e 10 giorni di lavoro per smontarlo e al trettanto tempo e personale per assemblarlo. La firma più celebre fra i' pittori dediti, più o meno saltuariamen te, a questo tipo di abbellimento è indubbiamente quella di Toulou se-Lautrec . Per la sua arnica La Goulue, che fu anche domatrice, rea lizzò dei pannelli in cui immortalò Jane Avril, Oscar Wilde, Maurice Guibert, Valentin le Désossé e se stesso. I dipinti obbedivano ai re quisiti indispensabili a quel genere di opere: tutta la scena si svolge sullo stesso livello prospettico mentre in primo piano i personaggi raffigurati devono dare l'impressione che la folla si diriga incessante mente a vedere l'attrazione. Una serie di trompe-l'oeil. Le decorazioni di teloni, fondali, facciate intorno ai vari mestieri, oltre a evidenziare l'attrazione che vi si svolge, devono anche essere una cornice adatta sia che la giostra o lo stand si trovi in una fiera
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affollata da altri mestieri concorrenziali sia che , al contrario, venga installata in uno spazio isolato. Allora è più che mai necessario dare l'impressione di una folla che si accalca e studiare la prospettiva in modo da allargare e allungare il più possibile il volume dell'attrazio
Cavallo inglese da giostra. Notare il tipico elaborato lavoro d 'intarsio che co·1rre interamente il corpo del destriero, 1900.
ne da reclamizzare. Ogni diverso tipo di attrazione o mestiere richie de un diverso tipo di decorazione: per esempio scene di caccia per i tiroassegno, putti e pampini per le giostre stile rétro, sfilar di mostri per i trenini-fantasma . . . Ma le scene non debbono essere eccessiva mente realistiche. Lo ha imparato a sue spese quel viaggiatore che pretendeva una raffigurazione seria di Indiana Jones per il suo Pa
lazzo delle risate: il pubblico in realtà preferisce una messinscena comica o grottesca e disertava quello stand così come diserterebbe un carnevale morigerato .
I più antichi tiroassegno da fiera pervenuti sino a noi sono deco rati con episodi delle guerre napoleoniche ma nel 1 900 i dipinti di queste attrazioni si diversificano e moltiplicano trofei venatori, cani che puntano e scene di caccia alla volpe. Nascono poi i tiroassegno con sorpresa in cui i personaggi, perlopiù caricaturali (il monaco ubriaco , il marito schiavizzato dalla moglie megera, la ballerina che solleva la gonnella mostrando le mutandine) danno vita a gustose scenette in movimento . Gauthier in Francia e Witz in Austria furono i maggiori specialisti capaci di ritagliare silhouette metalliche ispira te al repertorio grottesco o a quello delle immagini di Epinal: il pom piere , il capostazione, l'arrotino, l'uomo-orchestra, l'acrobata, il sol levatore di pesi. I tiroassegno da fiera sono veramente degni di nota
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Particolare di pannello decorativo di una giostra scolpito dall 'inglese Anderson, 1900 ca.
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quando diventano veri e propri teatrini o vetrine animate da automi in grado di illustrare in poche rapide mosse un'intera storia. Un esempio: festa nuziale allegramente annunciata dal campanaro ma ecco apparire un'amante abbandonata con tanto di figlio appresso! Col passare del tempo lo stile che contraddistingue i soggetti da giostra tedeschi, inglesi e francesi si definisce sempre più nettamen te. I primi, di chiara ispirazione medioevale, presentano personaggi squadrati, con ciocche disposte simmetricamente, bardature con bor chie colorate o placche di rame inciso e una sella su cui svetta un'a quila, l'espressione dei destrieri è calma e pacata, le orecchie diritte. Coda e criniera provengono da animali veri. Talora i soggetti tedeschi sono sprovvisti di sella e scavati all'interno così che le persone non vi salgono sopra ma vi si infilano tramutandosi in novelli centauri. I cavalli inglesi, sospesi come se corressero , si ispirano al reperto rio Barocco. Il corpo dei destrieri è talmente decorato da sembrare interamente tatuato oppure le selle elaborate si stagliano sul manto dorato degli animali. La sovrabbondanza di intrecci e motivi orna mentali richiamano lo stile Rococò. Con la scoperta degli animali esotici provenienti dalle colonie il serraglio dei Luna Park si diversifica sempre più. Lo stile francese è naturalistico con un tocco ironico: spesso le espressioni dei lignei animali spettinati hanno un che di umoristico. Le selle si rifanno alle forme di quelle abitualmente usate da chi pra tica sport equestri. Grazie all'inventiva e all'industriosità di falegna mi, carradori, scultori, fabbri, decoratori, pittori, costruttori di orga ni da chiesa o di polene per navi, vengono modificate e inventate nuo ve attrazioni rese ancor più interessanti dall'applicazione delle sco perte e delle tecniche sempre più evolute: prima l'energia a vapore, poi quella elettrica che oltre a render più veloci le giostre le accende di mille luci. Il fantasmagorico sistema di illuminazione che farà ben presto parte integrante dei Luna Park verrà adottato pari pari da città piccole e grandi come addobbo per sagre e feste natalizie. Fra gli artisti di origine italiana tuttora viventi all'estero e precisa mente in Francia, ricordiamo Camille Soccorsi, classe 1 9 19, che de ve al padre ebanista i rudimenti della sua futura professione di scul tore. Durante la sua permanenza in marina effettua vari viaggi che lo influenzano profondamente e forse i suoi cavalli da giostra risentono dello stile americano. Superstite di un campo di deportazione, dopo la seconda guerra mondiale, scolpisce soggetti religiosi ma gli vengo no richiesti nuovamente soggetti per decorare le giostre e realizza personaggi disneyani arricchiti da svariati accessori quali tricicli, pat tini a rotelle e così via. Non firma le sue prime opere che però sono riconoscibili perchè contraddistinte da una specie di stemma: una margherita, intera o spezzettata. L'Italia è stata un po' il fanalino di coda in questa storia? Ma ha recuperato sul tempo perso se si pensa che attualmente molte fra le maggiori ditte fabbricanti di giostre che esportano regolarmente le loro creazioni innovative in tutto il mondo si trovano in Germania e in Italia.
Bersaglio da tiro a segno. Altezza cm 1 ,90, Germania 1 800 ca.
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La scatola magica . . . . . inquadrato burocraticamente fra i divertimenti da baraccone, il cinema aveva modi plebei che scandalizzavano le persone serie, era il divertimento delle donne e dei bambini... da Le Parole di Jean-Paul Sartre
I fratelli Lumière nacquero a Besançon ma cominciarono a svol gere la loro attività di celebri inventori del cinematografo ( 1 895) a Lione. Seppur perfezionata da innumerevoli altri geniali ricercatori tra cui lo stesso Edison, la portata di tale invenzione non venne ca pita subito e, per anni, rimase appannaggio delle attrazioni da fiera sotto i più disparati nomi e brevetti: actograph, american biograph, andersonoscopograph, animatograph, biactograph, bioscop, camera graph, cinecosmorama, chronophotograph, ediolascope, ekneto graphe, electrograph, fenachistoscopio, iconograph, isolatograph, Ki netografo, kinoptikon, marvelous cinematograph, mutoscope, pa noptikon, phantascope, photomotoscope , phototachygraphe, poìy scope , scenematographe , thaurnatographe, vitascope . . . Tra le prime sale cinematografiche vi furono i baracconi da fie ra. Erano sale decorate con gusto un po' carico, spesso fortemente illuminate. Un organo di legno, intagliato e dipinto, faceva mostra di sé accanto al botteghino. Ma il richiamo maggiore per il pubblico era la «passerella» degli artisti, animata dall'imbonitore assistito dagli inservienti. Un altro modo di avvicinarsi a poco prezzo alle brevi riprese era quello di vederle nelle singole macchinette a mo neta chiamate cinetoscopi e messi a disposizione del pubblico nel le fiere e nei Luna Park.
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Vetrino da lanterna magica raffigurante una delle farfalle che si usava proiettare su ballerine sospese a fili invisibili offrendo in tal modo esibizioni difantomatiche «Aerogine» o «donne farfalle» e «danze se1-pentine».
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Lanterna magica e, a fronte, immagine proiettata.
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Grazie alle riprese cinematografiche si capiranno i meccanismi, sfuggiti all'occhio umano, della locomozione degli animali che corro no. D'ora in avanti pittori e scultori, anche quelli dediti alla realizza zione degli animali da giostra saranno in grado di offrire una produ zione più aderente alla realtà. «Prima dei Lurnière, per secoli, migliaia e migliaia di anonimi viag giatori ambulanti, con la semplice dotazione di una lanterna magica a tracolla (ed è alle caratteristiche delle lanterne magiche che si ispi ra per maneggevolezza e formato anche l'apparecchio tuttofare dei Lurnière) con un organetto o un tamburo , avevano intrecciato le lo ro strade con i venditori di almanacchi, di pianeti della fortuna, di lu nari, coi venditori di stampe, che partivano spesso dalle montagne del Veneto e del Trentino spingendosi sino alle più remote località dell'Europa settentrionale e orientale» ricorda Gian Piero Brunetta, uno dei massimi esperti di cinema e pre-cinema; e prosegue: «Questi viaggiatori infaticabili non mancavano ad alcun appuntamento popo lare e partecipavano, in modo non certo marginale, alla costruzione di quel sistema di trasmissione della cultura popolare di cui si sono per ora indagati alcuni aspetti e caratteristiche ideologiche, ma non si è ancora definita l'articolazione e la morfologia . . . Rispetto alle altre
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forme di cultura e di editoria popolare la caratteristica della lanterna magica è la sua capacità di penetrazione interclassista anche in luo ghi tradizionalmente riservati a forme di spettacolo alto . . . Le imma gini in movimento del cinema sono la continuazione di una memoria visiva e il corrispettivo di una memoria orale, ben radicata nelle tra dizioni popolari. . . Il luogo d'eccellenza della lanterna magica resta la piazza, il momento della grande socializzazione popolare come la fe stività religiosa, la sagra, il mercato, la fiera. Frati e ciarlatani, signo ri e bambini, nobili e popolani usano o si accostano alle immagini of ferte dalle lanterne, attratti dalla promessa di viaggi meravigliosi nel lo spazio e nel tempo. Preceduto dal Kinetoscopio Edison, il Cinematografo Lumière fa il suo ingresso ufficiale in Italia il 1 3 marzo 1 896 a Roma. Sempre in quell'anno Italo Pacchiani presenta alla fiera annuale di porta Geno va, a Milano, il suo "baraccone delle meraviglie" dove "fra tanti sten dardi e pochi centesimi è finalmente possibile vedere il cinemato grafo". Con Pacchiani si apre al cinema la lunga strada dei successi popolari nelle fiere, nei mercati, nelle sagre paesane o almeno si alli nea e continua una grande tradizione di spettacoli di piazza e viag gianti. . . I programmi cinematografici di questi fieraioli hanno lo stile, i colori e le forme grafiche dei foglietti di canzoni popolari, dei pia neti della fortuna che tipografie popolari come quella di Pennaroli fa cevano circolare in quantità nelle campagne. » L a famiglia Zamperla è stata una delle primissime fra l e grandi di nastie di viaggiatori italiani a diffondere il cinema in fiera avvalen dosi della collaborazione di numerosi familiari spesso musicisti di notevole talento , necessari a sottolineare musicalmente le fasi sa lienti delle proiezioni mute.
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A sinistra. Manifesto anonimo per reclamizzare l 'Aerogina o «donna volante». A destra. Manifesto prodotto
da
Méliès per «La conquista del Polo». Da Il était une fois la fete foraine de A
à Z.
LA FIERA DELLE MERAVIGLIE
Il cinema può esser anche il surrogato di altre forme di spettaco lo. Un esempio ci è dato da Leopoldo Fregali al quale i Lumière con cedono di registrare, dal 1 898 alcuni numeri del suo repertorio di tra sformista. «La serie di brevi scenette che lo vedevano come unico protagonista (Fregali al caffè , Fregali al ristorante, Una burla di Fre gali, Fregali dietro le quinte) vengono presentate in una sezione ap posita del suo spettacolo -che prende il nome di Fregoligraph- in tut te le maggiori città europee. » Quando il cinema diventa autonomo non dimenticherà del tutto il Luna Park e ne parlerà, da vicino o da lontano in molti film di tutti i generi, dal sentimentale al poliziesco e anche cartoni animati (molto interessanti alcuni della serie Merrie & Melodies in bianco e nero) . Fra i maggiori registi che hanno guardato con sensibile attenzione il mondo dello spettacolo itinerante ricordiamo l'ineffabile Jacques Ta ti (Jour de jéte; Parade) , il poeticissimo Marcel Carné con i suoi Amanti perduti (Les Amants du Paradis) il Fellini ora commoven te ora grottesco (La strada, I clowns) , il caricaturale Festa Campa nile con Il petomane, solo per citarne qualcuno. Lastra di lanterna magica, paesaggio di Puesch, fotografia D. Adam, MNATP, Parigi.
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Giostre e giostrine Conservare l 'infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere il piacere di capire la voglia di comunicare. Bruno Munari (*)
Questo paragrafo si rivolge non solo ai bambini veri e propri ma anche a quel bambino che è rimasto in noi, più o meno ben nascosto. Come si diceva, inizialmente le giostre a cavalli di legno sono un surrogato degli antichi spettacoli costituiti dai combattimenti caval lereschi. Fino alla fine del secolo scorso le giostre non erano affatto disdegnate dagli adulti, anzi erano riservate proprio a loro. Impettiti signori con tanto di cravatta e mustacchi si mettevano a cavalcioni dei lignei destrieri con al fianco la propria dama, più comodamente installata in una poltroncina appositamente costruita. Ma col passa re del tempo e il modificarsi dei gusti e soprattutto col soprawento delle tecnologie che aumentano la potenza e la velocità di tutti i con gegni meccanici a cui vengono applicate, anche i mestieri cambiano. Le classiche vecchie· giostre dette familiarmente «calcinculo» o sempli cemente «Calci» nel gergo dei viaggiatori e che invece nella lingua fran cese vengono chiamate più romanticamente «gioco degli anelli», si di versificano e diventano così vorticose che già all'inizio del 1 900 rischia no di essere pericolose per i bambini. Vengono quindi studiate e messe in commercio giostre di dimensioni ridotte e abbastanza lente, adatte ai più piccini. Le giostrine più ricercate recano la firma dello scultore fran cese Gustave Bayol ( 1859- 1 93 1 ) . Con un diametro di 6 metri e con or-
La figlia dello scultore francese Gustave Bayol a cavalcioni di un maialino scolpito dal padre (18591 931).
Giostre-giocattolo. CRSB, Milano.
(*) L:eclettico artista Munari: designer, gra fico , pittore, scultore, docente, architetto honoris causa, scrittore per grandi e piccoli, PETITS CHAAIOTS AEPRtsafTANT LEI "EUX DE BAOUE i•o •i:L • t Tu t . .... .. .. .. L • C • 1>'c • r.o • • •CA•T • • t r"ou :
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è qui ricordato soprattutto per aver messo
a punto un metodo didattico per lo sviluppo della creatività infantile.
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namentazioni così raffinate da essere ribattezzate «manèges-bijoux» (giostre-gioiello) questi raffinati giocattoli sono ormai contesi da anti quari e collezionisti. In Italia il primo ideatore di giostre miniaturizzate (aerei, auto-scontro ed altri soggetti ancora) è stato Antonio Zamperla fondatore dell'omonima ditta vicentina. E , a proposito di giocattoli, chi ricorda più che i vari pupazzi che rappresentano un coniglietto-tamburi no alludono probabilmente ai viaggiatori in fiera? Infatti il personaggio che guidava la parata o passerella cioè il battage pubblicitario di allora, per richiamare l'attenzione della folla con una lepre addestrata che suo nava un tamburo battendovi ritmicamente sopra con le zampe. Oltre alle altalene e ai dondoli, di antichissima memoria, oltre alle varie attrazioni, stagionali nelle località turistiche o permanenti negli spazi riservati all'infanzia o nei Luna Park stabili quali il Prater di Vienna o il Coney Island di New York, e gli italianissimi Gardaland, Mirabilandia di Savio di Ravenna, Italia in miniatura della famiglia Rambaldi a Rimini, il parco acquatico Aquafelix di Civitavecchia, e al tri ancora (reperibili sulla rete Internet) , un altro motivo di richiamo per i più piccoli è offerto dalle bancarelle di dolciumi, indissolubil mente legate alla nozione di festa e di spensieratezza.
Giostra miniaturizzata con accompagnamento di musica meccanica. Coll. Carlo Piccaluga. Foto A. Orlandini
Dolciumi e torroni Sino al Medioevo l'unico alimento dolcificante era fornito dal mie le. Anche per quei fortunati che , contrariamente alla maggioranza, potevano sfamarsi a sufficienza, le spezie e il miele rappresentarono a lungo un piacere raro e ricercato. Entrambi gli ingredienti si trova no abbinati nel tipico «pan pepato» , noto in tutta Europa sotto di versi appellativi ma con ricette molto simili. Nel XV secolo i Venezia ni cominciarono a irnportare lo zucchero dall'isola di Creta, dove si coltivava la canna da zucchero. Creta si chiamava allora Candia: da
La signora Gelsomini, venditrice di zucchero filato. Foto Carlo Piccaluga.
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qui deriva l'aggettivo «candito» . Dal XVII secolo sino alla Rivoluzione francese lo zucchero invece proviene dalle Antille, poi quando viene messa a punto la tecrùca di raffirtazione della bietola, questo alimen to è finalmente alla portata di ogrù borsa. Ciononostante rimane as sociato all'idea di golosità e di superfluo: non viene consumato per appetito, ma per puro piacere. Nelle Fiere spesso a questa gioia si ag giunge la possibilità di assistere alla folkloristica preparazione dei va ri dolci, croccanti o morbidi, variopinti e profumati, dove ogrù addet to è contemporaneamente «battitore» , cioè dà spettacolo mentre la vora e vende la propria mercanzia. Ogrù festa, ogrù paese, ogrù cittadina ha i propri dolci tradizionali che sono spesso uno dei mezzi di esprimere la religiosità popolare: gli esempi sono molteplici e non si possono ricordare tutti in poche righe . Citiamo, fra quelli più trascurati, probabilmente perché così goffamen te tozzi da sembrare malriusciti le «Beatine» di Ghemme, informi dol cetti da sagra che ricordano vagamente i fusi con cui è stata martiriz zata Santa Panacea, protettrice della cittadina piemontese. Più noti in vece i «canestrelli parigirù» che in realtà sono tipici dolci belgi e fran cesi (J;aufres) , i «tiramolla» , le caramelle a righe colorate, le mandorle tostate, dolcificate e «perlinate» , i «berlingozzi» (tetramente defirùti da un freddo vocabolario «Caramelle a forma tetraedrica») che pur essen do italiarù sono forse più noti in Francia perché, nel 1 890, un certo Maxirnilien, ex fabbricante di fiammiferi, si mise a produrli e far vende re questi berlingots dalla sua bellissima moglie soprannominata la Mi gnonne (carina) che divennero notissimi col nome di Berlingot Mi gnon . . . Un appunto particolare merita lo zucchero filato: si legge nel li bro Dalla Fiera al Luna Park che in Italia queste «nuvole di zucche ro» comparvero per la prima volta, nel 1 906, a Udine, portate rùentedi meno che da Buffalo Bill, alias Capitano Cody, quando girava il mondo per presentare il suo celeberrimo show al seguito del Circo Bamum.*
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(*) Liberamente tradotto d a Il était une
jois lajetejomine
de A à Z di Zeev
RMN.
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Gourarier, 1 995, éd.
Musica Maestro.! «L'uomo che non ha musica dentro di sé ed è insensibile agli accordi delle dolci melodie, è pronto per tradimenti, stratagemmi e rapine» Shakespeare,
Il mercante di Venezia
Cerchiamo di immaginare l'ambiente di una grande festa popo lare a cavallo fra l' '800 e il '900: ovunque gli imbonitori convoglia no a suon di grancassa la folla che si raduna per ammirare la «pa rata» che si svolge di fronte all'ingresso di ogni «baraccone» o «Ca sotto » . C'è chi ricorre a megafoni e chi forma vere e proprie orche strine dove gli ottoni hanno voce preponderante e coprono gli altri suoni della festa. In mezzo a tanto frastuono l'esile richiamo della campana che preannuncia l'inizio di un nuovo giro in giostra rischia di restare inosservato. Per ovviare a questo inconveniente i viag giatori ricorreranno agli organetti la cui musica gradevole scandirà il movimento delle giostre. Una fiera senza organetti diventerà im pensabile, poi questi strumenti cadranno in disuso col sopravvento
Organo tedesco da giostra dei primi del '900. Strumento a cilindro di legno dentato con lettore pneumatico a scarica indiretta di 93 fori. Canne in legno ad anima e ad ancia. Le canne in metallo della facciata sono soltanto ornamentali. (}rancassa, tambw-ino, piatto. Fabbricante: A.Ruth & Sohn, Waldkirch. Prop'l-ietm-io: Gianni Zena, esposto nella collezione di C. Piccaluga.
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degli annunci al microfono e della musica diffusa dagli altoparlanti. « Molti organi sono andati distrutti o dimenticati dalla seconda guerra mondiale salvo poi essere venduti a caro prezzo ad appassio nati antiquari e conoscitori. Solo più tardi alcuni proprietari delle gio stre si sono ricordati dei loro organi impolverati e li hanno fatti re staurare portandoli nuovamente in giro nelle piazze, purtroppo più per decorazione che per la musica. In Italia e in tutta Europa le me lodie di Verdi sono diventate famose, anche al di fuori dei teatri liri ci, proprio grazie agli organetti a manovella. » « Fra i tanti fenomeni di costume che caratterizzarono l'Ottocento quello della musica meccanica fu uno dei più duraturi . . . » si legge nel catalogo sulla rassegna Scatole sonore in mostra realizzata a Torino nel 1 995 dalla Camera di Commercio che espose gran parte dei rari e preziosi oggetti della Collezione di Carlo Piccaluga, appartenente a una delle più antiche e note dinastie di viaggiatori piemontesi. « Il diffondersi dell'opera lirica e, in un secondo tempo, dell'ope retta, -prosegue il curatore del catalogo- moltiplicarono il consumo di arie e romanze anche in occasione di fiere o di feste popolari . . . Pianole e pianoforti meccanici entrarono, per restarvi stabilmente lungo parecchi decenni, nei cafés-chantant, nelle birrerie, nei ri storanti, mentre gli organetti -detti «di Barberia» dal nome del (presunto) primo costruttore, l'italiano Barberi o Barbieri- destina ti ad eseguire musica all'aperto , furono i padroni incontrastati di fiere e feste popolari. Alcuni di essi, di dimensioni particolarmente grandi, erano utilizzati per allietare il sempiterno moto della gio stra . . . L'organetto di Barberia rappresenta l'evoluzione dell'organo idraulico rinascimentale . . . Con il tempo le dimensioni dell'organo di Barberia si fecero più grandi; rulli di diametro maggiore consenti vano l'esecuzione di brani di maggior durata; alle canne venivano
Automa per organo da giostra con copricapo a forma di felino. Belgio, 1875. Da Il était une fois la fete foraine de A à Z .
Organo orchestrale per giostre e fiere. Fabbricante: A. Ruth & Sohn, Waldkirch, Baden. Anno di restauro 1 984. Funzionamento meccanico con attuatore pneumatico a scarica indiretta con lettore a 65 fori di cui almeno 4 di servizio. Canne ad anima e ad ancia. (}rancassa, tamburino e piano. Coll. Sala dei Ricordi di C. Piccaluga. Foto: A. Orlandini.
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aggiunti altri strumenti quali il tamburo, le nacchere, i piatti, i triangoli, i campanelli. Di questi apparecchi, che contemplando pa recchi strumenti venivano denominati « Orchestrion» se ne costrui rono di giganteschi. Gli orchestrion furono utilizzati principalmen t e nelle fiere p e r fornire l'accompagnamento musicale alle giostre. Di solito , sulla facciata decorata fastosamente a colori vivaci, erano sistemati degli automi che mimavano il movimento degli strumenti o battevano il tempo» . Gli organi da Fiera, ie1i come oggi, si possono ammirare regolarmente funzionanti all'Oktoberfest di Monaco, e nelle periodiche Fairground (fiere del suono) inglesi o in occasione di raduni di auto e mezzi mecca nici d'epoca. Si trovano anche in w10 dei più grandi musei europei di Stru menti Musicali Meccanici come quello di Savio, in provincia di Ravenna e vengono prodotti o restaurati in alcuni centri specializzati, per esempio nella Foresta Nera a Waldldrch o in Francia a Vienne e a Tolosa. Quando nel 1 8 0 1 il lionese Joseph Marie Jacquard mise a punto un sistema di schede perforate per la riproduzione meccanica di di segni per la tessitura non pensò cli certo che la sua invenzione avreb be dato un apporto utile anche in campo musicale! Un altro lionese, certo Claude Félix Seytre avrebbe adattato, 40 anni dopo, la sua in venzione a uno strumento cli musica automatica: «Applicando il si stema inventato da Jacquard fu possibile sostituire il rullo a denti con una banda di cartone perforata, la quale oltre a poter essere costrui ta della lunghezza richiesta dal singolo brano musicale consentiva an che di ottenere sonorità più ampie , di durata proporzionale alla lun ghezza della perforazione» . Dopo il 1 860 perfino nei lontani Stati Uniti inizia la realizzazione
Organo orchestrale per giostre e fiere. Fabbricante: Gebriider Bruder, Waldkirch, Baden. Fine '800. Da restaurare. Funzionamento meccanico con attuatore pneumatico a scarica indiretta con lettore a 57 fori di cui almeno 4 di servizio. Canne in legno ad anima e ad ancia. Grancassa, tamburino e piatto. Proprietario Fm-ruccio Livero, esposto nella Sala dei Ricordi di C. Piccaluga. Foto: A. Orlandini.
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di pianole funzionanti secondo questo principio che venne applicato agli organi solo alla fine del XIX secolo dal modenese Ludovico Ga viali (Cavezzo 1 807-Modena 1 875) che arricchì la musica popolare e le Fiere con i suoi strumenti riconoscibili per la fattura accurata ed elegante. Realizzò fra l'altro un organo per la cappella di corte di Eli sabetta II di Spagna e fondò in Francia la nota ditta Gaviali & C . Ce lebre il suo «Carro con l'organo dagli automi suonanti» che fece ac correre grandi folle in tutte le località dove venne esibito. A proposito di Gaviali, Giancarlo Pretini annota nel suo libro Dal la Fiera al Luna Park che in Inghilterra 1'Illustrated London News del 1 846 scrisse quanto segue: « . . . è arrivato un organo mostro della strada ad aggiungersi alla nostra giornaliera tortura. Proviene dalla prolifica fabbrica Gaviali di Modena e costa 1 50 sterline. E ' trainato da un cavallo vero e ci sono due uomini al suo servizio, affinchè pos sa sviluppare in pieno tutte le sue risorse orchestrali» . L'organo meccanico è stato preso come simbolo per ricordare tut ta la «gente del viaggio» scomparsa: nel 1 983, Carlo Piccaluga ha inaugurato a Genova il «Monumento itinerante al viaggiatore» costi tuito da un festoso organo funzionante realizzato per percorrere le strade della penisola e per sostare in tutte le «piazze» (città nel ger go dei viaggiatori) delle fiere e dei Luna Park. Ulteriori notizie sui Gaviali si leggono in Manèges d'autrejois e in Il était unefois la jeteforaine. . . de A à Z di Gourarier che ricorda: «In Germania la Ditta Bacigalupo , fondata nel 1 867 è una delle tante concorrenti dei Gaviali, fu una delle rare botteghe private autorizza te a Berlino Est. ( . . . ) Luigi Bacigalupo nel 1 904 verrà chiamato negli Stati Uniti per costruire organi adatti alle giostre di Gustave A. Dent zel. Quando Anselm Gaviali succede a Ludovico, la Ditta verrà tra-
Organo meccanico sinfonico orchestrale per giostre e fiere. Fabbricante; Gebriider Brudm� Waldkirch, Baden. Fine '800- inizio '900. Anno di restauro: 1 988. Funzionamento meccanico con attuatore pneumatico a scarica indiretta. Lettore a 78 fori di cui 1 O di servizio. Canne in legno ad anima e ad ancia. Grancassa, tamburino, piatto. Strumento dotato di 9 statuine di cui 7 in grado di compiere movimenti semplici sincronizzati con brani musicali in esecuzione. Importato in Italia dalla famiglia Campese nel dopoguerra, passato in proprietà di C. Piccaluga. Si tratta del pezzo più imponente della collezione con quasi 6 metri di lunghezza, un 'altezza di 3,40 m e una profondità di 1 , 60 m. Pagina a fronte:
Orlandini.
Particolar-i. Foto A.
sferita in Alsazia e rimarrà distrutta da un incendio. Per ripristinarla Anselm si rivolge ai migliori talenti. Nel 1 892 mette a punto l'organo a schede abbinato al sistema pneumatico destinato alle giostre e ai balli all'aperto . . . Gli organi delle giostre sono i più robusti e i più so nori. Malgrado il successo degli organi a schede i Gavioli, nel 1 90 1 , non riescono a far fronte alle spese necessarie per le innovazioni e uno degli associati, Marenghi, abbandona l'impresa con alcuni fra i mi gliori operai per fondare una nuova ditta utilizzando i segreti di fab bricazione degli ex padroni. Quando i Gavioli cominciano ad essere in difficoltà, nel 1 900, gli organi Limonaire riconquistano il mercato francese. La competen za acquisita da alcune ditte che lavorano anche per la Chiesa spie ga forse l'eccezionale qualità delle sculture ornamentali di questi strumenti, simili all'arte statuaria a tutto tondo: nei suonatori di triangolo o nei direttori d'orchestra coperti con pelle di gatto e dal le braccia e dalla testa animati meccanicamente , non si rileva nes sun errore nelle proporzioni o negli atteggiamenti. Oltre agli orga ni dei grandi mestieri, che possono avere perfino 1 00 tasti e la fac ciata arricchita con automi, le ditte propongono strumenti più mo desti adatti a giostre di qualsiasi dimensione. In Francia la ditta Li monaire si fa conoscere soprattutto grazie a questa possibilità e i suoi strumenti diventano addirittura sinonimo di organetti di Bar beria, col rischio di far dimenticare che questa stessa ditta co struisce pregevoli giostre e fa scolpire i soggetti che le ornano. La fama di Limonaire relega nell'ombra le altre fabbriche i cui organi erano richiesti per la l oro monumentalità: i Gavioli, i Marenghi o i Gasparini, oppure i belgi Mortier, Hooghuys e Verbe ek .» Un tocco tutto italiano, che ha sottolineato e sottolinea tuttora gli eventi popolari, è offerto dalla Banda musicale. E bbene , come giustamente ricorda Pretini, «appena è stato possibile nel recinto della Fiera e del Luna Park è entrata, festosa e a pieno diritto, la Banda musicale! Non l'orchestra o i complessi con i suoni dolci . . . ma la Banda, quella con lo strepito inebriante degli ottoni; cioè proprio la "Musica", ed è emblematico, come la chiamava il popo lino» .
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A sinistra. Organo da giostra francese fabbricato da Gasperini. Durante l 'esecuzione musicale le colonne a tortiglione girano su se stesse dando l 'illusione di una cascata in movimento. Ultimo acquisto della Coll. C. Piccaluga. A destra. Autopiano a cilindro. Fabbricante; Chiappa, Torino. Fine '800. Anno di restauro: 1 990. Funzionamento meccanico a manovella con cilind1·0 in legno dentato. Dispone di 20 note e 8 motivi diversi. Coll. C. Piccaluga. Foto A. Orlandini
Le professioni della piazz a dal cav adenti al burattinaio Chi abbia costruito e poi agitato per la prima volta u n simulacro umano cercando di dargli un movimento c h e esprimesse vitalità, n o n
è dato di saperlo. Probabilmen
te quel pupazzo era protagonista cli qualche rito magico propiziatorio. Non sembra un caso che in alcune zone d'Italia il Bu rattino
è eletto «Magatello» con questa radice «maga»
che fa trasparire un antico significato. Ancor oggi d'al tronde esistono pratiche stregonesche che usano pu pazzetti trafitti eia spilli per mandare accidenti a perso ne odiate. In questa sede però le origini magiche ci interessano poco, la sola magia che vogliamo prendere in considera zione
è quella della teatralità popolare viaggiante nelle
Vettura di un cavadenti ambulante, 1 850 ca. Musée de la voiture, Compiègne (RMN, Réunion des Musées Nationaux). Le altre immagini che illustrano questo capitolo sono della collezione Martini.
sue varie discipline, soprattutto quelle riguardanti il teatro d'animazion e , alcune delle quali hanno avuto no tevole ruolo sulle piazze e nelle fiere .
Ogni specificità in italiano ha un suo nom e : Mario
nette quelle mosse a fili, Pupi quelli animati con spran ghe rigide, Burattini quelli a guanto, Ombre (o ombre cinesi) se proiettate in trasparenza, Fantocci certe ma rionette mosse dal sotto con spranghe e con le gambe penzoloni, Pupazzi a tavoletta (o Ballastelli) quelli che per mezzo di spaghi o asticelle ballano a tempo sulle no te dei musici. Anche la struttura scenica cambia a seconda del ge nere: baracca o castello per burattini e fantocci, ponte sopraelevato per marionette e pupi, schermo semitra sparente per le ombre, cielo aperto per altri generi. Nel la storia dello spettacolo viaggiante il teatro d'animazio ne si affianca a saltimbanchi, ciarlatani, commedianti, musici, cavadenti e imbonitori con funzione cli richiamo. Sino al
1 500 nelle piazze sono prevalenti i burattini,
agili, cli esiguo impianto scenico, di facile mobilità, ma novrati eia una sola persona (talvolta due) ; la marionet
ta più complessa e raffinata compare più tardi, verso il
1 600, la sua esibizione richiede un impegno più onero so, con l'impiego
di più persone e mezzi di trasporto; più
rara la presenza d i altre forme .
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Tutti questi tipi di teatro, così come la Commedia dell'Arte e la saltimbancheria, hanno origini antichissi m e , dalla cultura greca e poi romana si strutturano in Italia per poi diffondersi in tutta E uropa, adattando i personaggi e le vicende ai diversi costumi locali. Nella separazione tra cultura colta e cultura popola re così come si viene a determinare tra Medioevo e Ri
culture si s eparano ancor di più, per i nobili diventa sconveniente assistere agli spettacoli popolari. Se per molto tempo
il teatro viaggiante si rivolge al
suo pubblico senza distinzione d'età, verso la fine del l'Ottocento alcune compagnie marionettistiche s i siste mano in vere e proprie sale teatrali e rivolgono partico lare attenzione al pubblico infantil e .
nascimento al teatro d'animazione viene riservata im
Il fenomeno è determinato anche dal sistema censo
propriamente la definizione di teatro minore, anche se
rio, la trasgressione e l'irriverenza proprie della satira
in realtà le esigenze attorali e di tecnica scenica sono
non sono più tollerate, i gendarmi esigono di leggere i
assai complesse e richiedono grande maestria. Ma nella «piazza» a quale pubblico si rivolgeva il tea tro dei b urattini e delle marionette?
copioni, vietano ciò che a loro giudizio è «pericoloso » , per comici, burattinai e marionettisti l o spazio s i re stringe, al teatro del dissenso si sostituisce quello del
Come per tutta la teatralità viaggiante non c'è un confine generazionale: adulti, bambini e ragazzi assisto
consenso, il pubblico dei bimbi diventa un'oasi, un rifu gio rimediato.
no assieme a questi spettacoli, così come non c'era dif
Infatti è di quel periodo la metamorfosi sociale, dal
È solo dopo il 1 600
la società contadina si passa a quella industriale, nelle
ferenza di ceto o di livello culturale .
che inizia il boom della costruzione dei teatri pubblici,
fabbriche entrano tutti, uomini e donne, i loro bimbi ri
ciò che prima avveniva solo nelle residenze dei nobili si
mangono affidati a se stessi, la loro indipendenza diven
sposta nelle sale teatrali e l'evento spettacolare diventa
ta un problema, la scuola diventa un'esigenza per tutta
la grande occasione d'incontro per l'aristocrazia. Non c'è più la «piazza» per tutti, a questa rimango no le classi inferiori, per i potenti ora ci sono i teatri: le
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la popolazione, il bimbo diventa una «novità» della qua le farsi carico al di fuori della famiglia. Se per i bambini nasce un mercato dello spettacolo,
il trattenimento sulle piazze non si specializza e rimane
stra fa recitare il burattino, il dialogo avviene tra il bu
per tutti, senza differenze d'età, ma lentamente il teatro d'animazione si stacca e va verso il pubblico dei ragazzi
rattinaio stesso che porge le battute e il burattino che le dice, una recitazione a due voci, come per i ventriloqui,
ed è anche in sensibile declino, sono pochi gli artisti di
che ha dato presumibilmente origine al termine «spalla». La baracca è molto piccola per i guarratelli, diffusi
valore, per molti la qualità non esiste, al teatro popola re si sta per sostituire il cinematografo. I tempi cambiano, nelle fiere sono apparsi dei curiosi
maggiormente al sud, fatta apposta per poterla sposta re rapidamente senza doverla smontare.
cassoni e al loro interno si possono vedere le immagini
I burattini in gergo sono dette «teste» e se quelle
della «lanterna magica» , ultimo ritrovato della scienza ot
meridionali sono piuttosto piccole, quelle del nord sono
tica, antenata del cinema, il quale, quando arriverà sarà
più grandi, soprattutto quelle bergamasche, di notevole
muto e saranno proprio i burattinai a portarlo sulle piaz
dimensione, molto vicina a quella della testa umana.
ze e nei villaggi perché loro, abituati a recitare a più voci,
Il burattinaio non recita a copione, ma a canovaccio,
sono particolarmente adatti a dar voce agli attori; non
cioè seguendo una scaletta riassuntiva delle diverse
sanno che quella novità sta per diventare il grande con
scene, la durata di ciascuna delle quali dipende dal pub
corrente della loro teatralità: dall'artigianato si passa al
blico, più si diverte e più si allunga grazie alle improvvi
prodotto industriale, lo spettacolo non viaggia più, viag
sazioni del burattinaio, in caso contrario la si cambia.
mate o lozioni, vendono lo spettacolo: si paga il biglietto.
paese la sera prima della fiera, andare in una locanda e
Il Circo ricostruisce la «piazza» sotto il tendone, in
ascoltare pettegolezzi: il giorno dopo il canovaccio sarà
giano le pellicole di sala in sala, i fùrn non vendono po
Una delle tecniche più usate è quella di arrivare in
stato adattato alle vicende locali, gli amanti avranno no
venta grandi spettacoli itineranti, la stessa cosa la fa il marionettista Vittorio Podrecca che porta in molti teatri
mi
del mondo un super spettacolo ricco di quadretti folclo
quel posto, i prepotenti avranno similitudine a quelli cit
ristico-musicali con il contributo di diversi artisti di
tadini e così per sbirri e strozzini.
grande valore.
professionali simili a quelli di amanti chiacchierati in
Satira quindi, e vita pericolosa, può infatti capitare
Ma torniamo alle origini, quando i burattini alias ma
che le persone prese di mira si vendichino e al povero
gatelli, fracurradi, tutui, guarratelli o gioppini agivano
burattinaio arrivi tra capo e collo una sonora bastonatu
sulle piazze. Inizialmente il burattinaio non ha nemmeno
ra se non peggio.
la baracca, recita tenendo con la sinistra un lungo man
Ma non c'è punizione che faccia desistere questi pro
tello che faccia da boccascena, dietro al quale con la de-
tagonisti dello spettacolo viaggiante, la componente li-
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b ertaria del loro carattere è troppo importante, la loro è
spandono quindi a criteri di economicità pur avendo
una scelta di vita.
una gestione ben più cara di quella del burattino.
La «piazza» si anima per le fiere, le feste civili e re
Oggi certe figure di piazza sono scomparse o si sono
ligiose, il carnevale, i mercati e le occasioni politiche
totalmente modificate. Sia sufficiente pensare all'ante
con le loro conflittualità, ogni occasione è buona per
nato imbonitore all'angolo di una strada nel Medioevo e
esercitare commerci e ad attirare l'attenzione ci pensa
confrontarlo con il suo discendente che vende mercan
lo spettacolo.
zie dal video. Quello di oggi è w1 divo, conduce una vita
Il burattinaio fa da richiamo per vendere pomate e
ben diversa da quella del suo storico predecessore. Il
lozioni, aiuta il cavadenti e con le urla delle sue teste di
pubblico è cambiato numericamente, dalle decine di
legno copre quelle dei pazienti. Sino alla fine del XIX se
persone si passa alle centinaia di migliaia, e lo si rag
colo i cavadenti viaggiavano in carovane spesso ricca
giunge a domicilio tramite le telecamere.
mente decorate e praticavano la loro arte sui ponti o
I baracconi dei fenomeni non ci sono più, le loro fun
nelle fiere, organizzando vere e proprie parate o «in
zioni parascientifiche o di semplice stimolo di curiosità
canti» per richiamare l'attenzione di possibili clienti.
sono annullate dal cinema e dalla televisione, lo stesso
Se l'estro artistico corrispondeva all'abilità terapeu tica dimostrata da questi personaggi, il re dei cavadenti
discorso vale per gli animali esotici, anche se il leone,
l'elefante o il bisonte visti dal vivo possono dare qualche
-in Francia- fu di certo un tal Laurent Mourguet che, al
emozione, oggi il video ce li ha fatti conoscere nel loro
la fine del secolo scorso, creò le celebri marionette: gui
ambiente naturale assieme a panda, koala, ornitorinchi
gnol, gnafron e, probabilmente, anche madelon che so
e gorilla. Se i prestigiatori e illusionisti oggi sono prota
no ormai inseriti nel folclore lionese così come gianduja
lo è a Torino !
gonisti del video e dei grandi teatri, nelle strade agisco no ancora piccoli biscazzieri clandestini: ombrello aper
La marionetta arriva dopo e si ferma p o c o in piazza,
to per tavolino, tre carte mosse con destrezza, un nutri
il suo allestimento scenico richiede maggior riparo , na
to gruppo di compari che simula vincite finché arriva il
scono i teatri smontabili, ma soprattutto ci si rivolge agli
«gonzo» che viene indotto a giocare e alla fine perde un
ambienti chiusi, il repertorio riguarda le sacre rappre
bel po' di soldi.
sentazioni, melodrammi, balletti virtuosistici e comme
Il popolo del «viaggio » ha i suoi usi e costumi, un suo
dia dell'arte, le scene diventano veri e propri meccani
gergo, una scuola di vita e di abilità: tante specializza
smi teatrali. Il più celebrato marionettista e costruttore
zioni, ciascuna con le sue tecniche: si fa spettacolo con
di ingegnose macchine scenografiche opera verso la
burattini e marionette, ma anche con molto meno, il
metà del
cantastorie, da solo o in gruppo, magari con l'ausilio di
1 600, si chiama Filippo Acciaiali e lavora a Ve
nezia, a Roma e a Napoli. Il teatro marionettistico si rivolge ad un pubblico più elitario e sostituisce gli attori in carne ed ossa che sono più costosi, facilmente litigiosi, le figurine di legno ri-
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cartelli dipinti, racconta in rima fatti e fattacci e vende
il foglio con il testo stampato, indossa abiti eccentrici e può fare anche gag comiche. Ancor più esigua l'attrezzatura del «Cuntu» che agi-
sce in meridione: è narratore cli notevoli capacità atto
«farceurs, bateleurs, bul"foni pubblici», sovente nemme
rali e mimiche che racconta le gesta cli eroi cavallere
no figli d'arte, bensì dilettanti dotati cli talento che riu
schj, cli briganti e cli garibaldini.
nivano in un solo comico il funambolo, il prestigiatore, il
I « fogli volant i » dei cantastorie sono ormai oggetto cli
ballerino, il musicista eccentrico e l'acrobata saltatore.
col lezionismo e cli mostre, i soggetti raccontano con poe
Se il lazzo cli Lionello ci può ricordare w1a delle nu
tica ingenua, sovente anche maliziosa, la cronaca che sia
miche dello straordinario Totò, la descrizione ciel Ricco
nera o politica o sportiva, anche con una certa genialità.
b01u ci dà la ricetta del perfetto clown.
Oggi, grazie ai mass media, cultura colta e cultura
Questi artisti intrattenevano e davano i loro «Consi
popolare tendono a fondersi, la separazione è diventata
gli per gli acquisti» smerciando « conserve cli ginepro » ,
relativa, la qualità artistica si è affinata, clown, mimi, bu
« olii cotti » , « contravveleni» e altri rimedi farmaceutici
rattinai e marionettisti hanno assunto grande dignità.
tanto nuracolosi quanto privi cli scientificità.
Rivisitare il passato ci è utile per capire un mondo
Oggi la credulità popolare è molto cambiata così com'è
ciel quale esiste troppa poca memoria storica.
cambiato l'imbo1utore, la funzione ingannevole è senunai
Già nel 1 585 Tommaso Garzoni descrive efficacemen
appaimaggio dei mass media, nella piazza ci si ritrova per
Piazza 'llniversale di l'lltle le professioni
il pmo trattenimento e il livello qualitativo dei nuovi sal
te ne!Ja sua
del mondo saltatori, cerretani, buffoni e saltimbanchi.
timbanchi, conuci e bmattinai è sempre più elevato.
1ì·a questi racconta ciel comico Lione!Jo che campava con
All'artista che viaggiando va a raggiungere il suo
il lazzo cli allLmgare il collo e torcere la bocca e lo com
pubblico in piazza si sostituiscono altre situazio1u, lo
menta facendogli la morale e spiegando come si doveva fare correttamen�e l'istrione: «non s'han eia dire manco
1
spettacolo popolare passa dal video, dal cinema, dai parchi permanenti, il viaggio ora lo fa il pubblico ed è in
parole sporche, né far atti men che honesti, né distorcer
corso una vera rivoluzione culturale: il cinema cerca un
troppo il viso come fa quel Mammalucco cli Lionello, né ti
suo nuovo equilibrio commerciale tenendo un rapporto
rare il collo e torcer troppo le persone senza ritegno». Gli anunonimenti ciel Garzoni non avevano però al
confronto con la temibile concorrente televisione, tutto lo spettacolo viaggiante cerca nuove soluzio1u, ciò che
cun effetto -probabilmente non erano stati nenm1eno
una volta era plebeo ed emarginato oggi viene riscoper
letti- se ·nel 1 728, centoquarantuno aruu dopo, Lelio Ric
to e riconsiderato, le sculture, le scenografie, i canovac
coboni confrontando gli attori italiani con quelli france
ci e i copioni diventano oggetto cli studio, tesi e ricerche
si scrive -tentennando tra il disprezzo e l'amnurazione
illUversitarie: sta nascendo una nuova cultura molto più
che non si tratta cli veri conm1eclianti, ma piuttosto cli
aperta, senza compartimenti stagni.
97
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L' A R R E S T O
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Aiieuore [om11Bde KM- O-- .-! ca.il&B PlCCHI (MIM u u-.i&O.U.)• .,.. • ooat• Ml.I'......, I. fra le morte ac.que 1tapu\i delle "lloride ria.'\ie · Vtrollleai, UD ;n.it coaftiUo . li
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DHllchelJI Il - lamlgeralo, da pN anni 1'(idjyò dalte :uudie m cercato.
Jla coa boria t�111eraria
. quti compifa. l'aggrenioni, ··�•tnt.Utdo coa miDICde quei padlld colool
Aul IODO, a. UonUc:'llo dalle �ntle fu !trito, ma di DUOfO btilaate per miracolo i 1!1gilo.
.a.. Uglla bea rial.oD la -� pel Blollfli1IO :
be cong;.
1ri:euo
PaAri dece�tl, CO.I •I ·supplico Di stare allenli . Al YOllri ftgll rate 1.niu.r
Ma d•oa tntto i due. soepeui se 11. . repen1� mentn i tre canibiaieri comn d.iet.ro ai due
fu�ti.
Uo conftlllo di1peralo p. 1' impegna... ecco •1a baadito cade. e 'imte am.ma.nettato. L' Jltro fugge �d ts ia�lliJ.
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Se gli oltnggib.
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Pare impos,ibite
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Cb. M elo... � VloMrO pa caapioai E "Pf*D ,..,..... Or .I riuo-1,
L'-r 4i taate. no... pl&ata Di C'M •&IN.
MuU&, �ta. OoriDdl. doGu lorte, Cha .... '-- ... motto & ..,,. ...Or Brae.ta. A.malia. r.,. i-ttWa. Oiuo•cd.
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Quodo � ll caapo Coo tt..ta Mjoeoul:, Vo' W di l•I t-4eUa,
o •oglio ucl&' '° ...,.,. ! 11 mo ikfpiao Da • ,.nl.
E Ml c:o-.ba&Sere feti -' '
I
La città di Sofronia si compone di due mezze città. In una c 'è il grande ottovolante dalle ripide gob be, la giostra con la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo del la morte coi motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L'altra mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli opifici, i palazzi, il mattatoio, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze città è fissa, l 'altra è provvisoria e quando il tempo della s1.w sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via per trapiantarla nei terreni vaghi d 'un 'altra mezza città. Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di petro lio, l 'ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di piazza in piazza l 'itinerario di ogni anno. Qui resta la mezza Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso dalla navicella dell 'ottovolante a capofitto, e comincia a contare qiianti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che ritorni la carovana e la vita intera ricominci.
tratto da Le città invisibili
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di Italo Calvino
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Il servizio fotografico di questo capitolo è stato realizzato da Andrea Chisesi.
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Manifesti e locandine delle Arti Grafiche Fratelli Fiorin di Milano.
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Testimonianze Chi s 'incammina per la nuova via, che portava alla periferia, dove nulla era sicuro solo un avvenire oscuro, oscuro ... Composizione del viaggiatore Otello Vacondio in Ricordi bolognesi
« . . . I mestieri (giostre) sono mezzi meccanici di straordinaria precisione tecnica, garantiti da un ottimo materiale» osservava Luciano Manfredini, appartenente a una nota famiglia della «gente del viaggio» in occasione di un congresso europeo di giornalisti riunito nel lontano giugno 1 969. Manfredini continuava il suo accorato appello, che qui trascriviamo. «Praticamente non vi possono essere incidenti se non a causa del le inavvertenze del pubblico . . . Rammentate qualche grave incidente nei Luna Park? Sono certo che moltissimi di voi non ne hanno mai avuto notizia o al massimo ricordano uno o due casi. Eppure quanta gente affolla queste fiere? ! Accadono molti incidenti nelle stazioni fer roviarie, durante le gare sportive o in qualsiasi altro assembramento di folla, ma il Luna Park ne sembra immune .» «Inoltre è stato appurato che nessuno s i è mai lanciato d a una tor re metallica di un'attrazione per suicidarsi: eppure le torri delle gio stre raggiungono 1 5/20 metri d'altezza . . . »
Luciano Man/redini
La Fiera a Porta Genova durante la Settimana grassa, Milano, 1 883. Disegno di Ximenes, CRSB.
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« . . . In Italia numerosi problemi e pregiuclizi colpiscono questo setto re che comprende fra grandi, medi e piccoli mestieri circa 6mila ditte; ciò significa lavoro e mantenimento per almeno 15mila persone . . . «Vorrei farvi entrare nelle case viaggianti, quelle che l a gente del viaggio chiama carovane . Troverete, anche nelle più modeste, ordi ne e pulizia, troverete c ucine economiche razionali, dotate dei più moderni elettrodomestici, lucidatrici, lavatrici, servizi igienici, am bienti puliti, arredati con proprietà, spesso anche con dovizia; gli ambienti per i bambini non sono antigienici, al contrario . Per inciso dirò che vi sono in Italia ditte specializzate (che esportano in tutto il mondo) per l a trasformazione di autocorriere in carovane per spettacolisti viaggianti . . . « Come s i può lottare a volte contro il pregiudizio della gente che giudica male perché questo lavoro dà divertimento?» «Un bambino
è stato rapito? La gente subito tende a puntare il di
to s u quelli dei baracconi, quelli delle giostre, i girovaghi . Magari c'en trano dei girovaghi veri e propri, gente che non ha nulla da spartire con la categoria, gente che è abituata a vivere da nomade, come e più de gli spettacolisti ma in maniera che non si può definire civile . . . » «Anche la cronaca dei grandi giornali spesso offende moralmente lo spettacolista viaggiante . . .
A Milano, tempo addietro, i giornali han
no riportato a caratteri cubitali la cronaca del processo "dell'assassi nio del Luna Park" . Cosa c'entrava il Lw1a Park con la lite di due fi
danzati, cosa potevano farci i lw1aparkisti se la donna nel fuggire ha voltato a destra, finendo dietro un Luna Park? Se girava a sinistra sa rebbe stata colpita davanti a 1m ba.r o a un cinema: in questo caso nes
sun cronista avrebbe definito il fatto "delitto del bar" o "delitto del ci nema". Due pesi e due misure. E videntemente nel subconscio dei
CRSB, Milan o.
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Ernesto Manfredini, nonno di Luciano, era noto come il «Re degli ottovolanti». Acquistava questo tipo di giostre, in un primo tempo in Germania e successivamente dal primo costruttore italiano di ottovolanti: Emilio Pelucchi.
giornalisti il Luna Park è più torbido, più adatto per l'atmosfera di un delitto e fa anche naturalmente più cronaca. Io vorrei quindi pregarvi di aiutare questa categoria. Vorrei che la consideraste nella prospetti va che le si addice, in una dimensione umana normale, in una dimen sione di lavoro del tutto pari alle altre categorie di lavoratori» . « I l lavoro degli attrazionisti è spesso svalutato. Semplicisticamen te si dice: si può chiamare lavoro quello? Nessuno pensa a quel che c'è dietro. Quante ansie, quanti tormenti, quanto sudore, quanti sacrifi ci. E dietro agli affanni ci stanno anche le scadenze per onorare gli im pegni verso le ditte costruttrici, le assicurazioni che comprendono tutti i rischi, dall'infortunio all'incendio, alla responsabilità civile ec cetera. La categoria paga anch'essa le tasse regolarmente. (Per que sta faccenda lo Stato li reputa finalmente cittadini di serie A) . Que sta è gente orgogliosa del proprio mestiere. Le giostre sono costruite in Italia da ditte che esportano in tutto il mondo. Alcuni dei più famosi ottovolanti d'America sono fabbricati in Italia a Reggio Emilia. Gli at trazionisti sono i primi architetti delle loro attrazioni pur essendo pri vi di qualifiche e di lauree. Sono loro che inventano la giostra o la mo dificano, sono loro che vanno nelle fabbriche di attrazioni e negli uffi ci tecnici e discutono con ingegneri e periti su progetti che la loro fantasia (italiana, quindi doppiamente latina) suggerisce. » « . . . La legge sullo spettacolo viaggiante del 1 8.3.68 n . 337 ricono sce ad esso w1a precisa fw1zione sociale perché le attrazioni offrono al pubblico w1 divertin1ento moralmente sano, all'aria aperta, econo mico sotto tutti i punti di vista sia per colui che può spendere sia per colui che è "in bolletta". Al Luna Park ci si può divertire anche solo guardando le giostre, ascoltando le musiche, assistendo ai giochi del pubblico.» « ... Gli attrazionisti sono iscritti alle camere di commercio ma cosa sono? Commercianti, industriali, ambulanti? E' un mistero . . . Il settore dello spettacolo viaggiante non pretende in definitiva sovvenzioni fa volose di denaro, ma di essere posto nella condizione di poter lavora re bene, per la gioia dei grandi, dei giovani e dei bambini. » Questi fatti enw1ciati ben 2 8 anni fa sono ancora riscontrabili oggi,
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sia quelli negativi sia quelli positivi, e non nella sola Italia ma anche nel resto d'Europa. «Sempre più burocrazia e autorizzazioni, sempre meno piazze, sem pre più spese, sempre meno entrate . . . » Non è Manfredini che parla ma Venziani, un esercente cli Lugano che, assieme ad altri colleghi rispon de a una intervista televisiva della TSI inserita nel documentario sulle giostre Tra brivido e nostalgia girato nel '97 da Ludy Kessler. «Le idee per costruire nuovi tipi cli divertimento cli solito vengono ai proprietari cli giostre che si rifanno alla loro esperienza. -Aggiw1ge Oscar Bruch, un altro esercente giostre, durante lo stesso servizio te levisivo. - Stando nel mestiere si percepiscono i bisogni del pubblico, bi sogna sempre stare al passo con i tempi . . . La gente ha più tempo di w1a volta ma è anche più difficile da soddisfare. » «Non è vero che l a massa cerchi solo l a sensazione forte, l'emo zione, il brivido. C'è una certa saturazione e noi del settore vi abbia mo contribuito rispondendo sempre molto rapidamente alle nuove tendenze, cambiando spesso le attrazioni. Il pubblico esige più che mai la sicurezza. Se qualcuno si fa anche solo un graffio, cerca subito un colpevole invece di chiedersi se quel qualcuno si è comportato in modo corretto. Direi che la gente cerca le emozioni forti, ma devono essere sicure.» Opinione condivisa anche da Andrea Cielo della famosa ditta ita liana Zamperla: « . . . gli ottovolanti, le giostre che danno mille movi menti piacciono a una fascia molto ridotta del pubblico: ai teen agers. La fascia giovani e adulti con famiglia non va a cercare quel ti po di macchina. Certo sono cose spettacolari per cui risultano attra zioni indispensabili per un parco, ma il pubblico è più tranquillo di quanto non sembri. » Forse l a gente era più impavida tempo addietro. I primi proprietari cli mestieri, secondo Peter Petz, costruttore e pittore cli giostre, diplo mato all'Accademia cli Belle Arti cli Berlino, da «veri pionieri della tec nica harmo dato alla gente dei sostituti d'avventura, la possibilità cli esercitarsi a volare, per esempio. Siccome oggi tutti hanno preso al meno una volta l'aereo, le giostre devono proporre qualcosa di più emozionante per rimanere attrattive . » L e giostre itineranti debbono fare i conti con il moltiplicarsi dei par chi stabili cli divertimento anche se è opinione diffusa fra gli operatori stranieri che questi non siano concorrenziali ma che rappresentino più che altro un complemento all'offerta delle fiere. Il signor Marck, ap partenente ad una famiglia cli costruttori cli carrozze e cli giostre da cin que generazioni nonché proprietario cli uno dei numerosi parchi tede schi, afferma che: « Con la crescente mobilità della gente è stato possi bile costruire in Europa, negli anni '70 e 80 numerosi Luna Park i.spi rati alla realizzazione cli Disneyland a Los Angeles, realizzazione che ri sale al 1 955. Prima erano le giostre a dover andare dalla gente, oggi spesso è la gente che si reca nei parchi-divertimento. Ma le fiere e i Luna Park vantano una lunghissima tradizione e le giostre tradizionali non moriranno a causa dei parchi stabili. Inoltre si constata che negli '
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DIETRO LE QUINTE
Autoscontro della famiglia Davanzo.
ultimi anni, malgrado la nascita di numerosi parchi, le fiere popolari e i Lw1a Park tradizionali incontrano sempre un grande successo di pub blico e non hanno perso nulla della loro forza di attrazione». Che i moderni impianti di divertimento siano mezzi meccanici di massima sicurezza è un fatto confermato OVW1que: le ditte specializza te nella loro progettazione e costruzione, oltre ad avvalersi del con corso di ingegneri e designer per assicurarsi il materiale di massima qualità si rivolgono a fabbriche specializzate addirittura nella costru zione di sommergibili, silos e cisterne in acciaio, navi mercantili, dighe, rotaie, ripari per valanghe, ponti . . . in grado quindi di offrire prodotti che superano al meglio i rigidi test di sicurezza rigorosamente richie sti dalle normative vigenti. Non poteva mancare fra i più caratteristici «testimoni» un «gaggio» perfettamente inserito nel mondo dei viaggiatori: l'ineffabile Gustavo Cottino, detto .Mister Cotin. Colto e plurilingue , figlio di un assicuratore torinese, lascia molti decenni fa la sua vita borghese per sposare un' artista dello spettacolo, tanto bella quanto brava. Grazie alla sua verve diventa presto il «re degli imbonitori» . Invece di narrare l a sua vita così ricca d i aneddoti, d i fatti insoliti, curiosi, di esperienze straordinarie o che sembrano tali in bocca sua, tanto che meriterebbe uno scritto a parte, ci offre invece un rapido ex cursus sugli imbonitori italiani dal 1 920 ad oggi. « L'imbonitore -scandisce Mr. Cotin con la sua voce colorata e una mimica impareggiabile- è colui che stimola la fantasia imbrogliando il pubblico con arte e, più che con lo spettacolo viaggiante, è legato ai fie ranti, agli attori di piazza, ai guitti, ai cantimbanchi, ai continuatori del la Commedia dell'Arte medioevali. » Riferendosi all'opera La mia piazza, che secondo il suo volere
Gustavo Gattino
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La famiglia più piccola del mondo,
presentata dalla famiglia Albini. Palermo, Fiera Campionaria 1955.
verrà pubblicata postuma, cita una trentina cli personaggi che ebbero a parer suo il talento cli veri professionisti, cli autodidatti, sotto le più svariate forme. Oltre all'elegante Biavati, che vendeva bicarbonato co me dentifricio e grasso cli maiale come callifugo oppure saponette co lorate tutte cli borotalco e alla cui memoria la città cli Bologna intestò adclirittma una lapide tuttora esistente in piazza 8 Agosto, ricorda «con stupore l'avvocato del Foro fiorentino Tulli o Pachetti che si inva ghì della Donna Ragno, vista alla Fortezza Da Basso in Firenze mentre questa lavava i panni alla fontana e la volle sposare. A lui si deve l'in venzione della gag Virginia al bagno: un sigaro a bagno in w1a baci nella d'acqua! » Effettivamente la fantasia del viaggiatore suppliva alla povertà cli mezzi dando vita alle cosiddette «baracche d'improso» (significa «im broglio » in gergo) che mostravano «la donna colosso» (una donna con un osso in mano!) e altri ameni rebus del genere. E se qualcuno del pubblico se la prendeva a male veniva ben presto convinto dall'imbo nitore, fine psicologo, a tornare l'indomani con qualche amico a cui proporre l'innocua e poco costosa presa in giro. « Onore e gloria -prosegue Cotin con enfasi professionale- a Dario Mantovani cli Rovigo, detto Taiadella, il re dei cantastorie, così coin volgente da riuscire a far inginocchiare e scoprire il capo alla folla a cui vendeva canzoni e pantomime scritte da lui stesso! Un ricordo merita anche il defunto tzigano Franchini eletto "'Il Tatàni" che presentava lo stregone della giungla sui carboni ardenti, raddrizzava ferri arroventa ti e addirittura se li passava sulla lingua. » «Le donne invece potevano essere provette danzatrici, addirittura in levitazione, come le Sorelle Menta esibite dal vecchio Bacone e cli cui oggi il giovane mago Copperfielcl ripresenta il trucco ricopiandolo pari pari, o le Donne volanti cli E rnestino Bailo (da non confondere con Giuseppino Bailo che invece sfornava la Nave dei mostri con topi di fogna) . » Suprema raffinatezza: talora sulle donne volteggianti venivano proiettate variopinte lastre cli lanterne magiche per dar l'illusione cli un volo cli farfalle: balletti aerei in grado cli interpretare le eleganti e ag graziate circonvoluzioni tipiche dell'Art Nouveau. Alle donne che non si dedicavano al ballo spettava una sorte meno
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DIETRO LE QUINTE
invidiabile: perdevano o raddoppiavano la testa (mediante sapienti gio chi di specchi) e Cotin enumera: «Fausto Rossi, come il padre, presentava la Dorma a 2 teste mentre Mario Bignami, detto "Codogno", era l'intellettuale della categoria e presentava la donna perforata nonché la donna senza testa. Si è già ac cennato alla donna ragno presentata dalla signora Rostagn che per non perder tempo di solito sedeva sul "Giulio".»* «Silvio Matera alias il mago del tirreno sfoggiava la taggia, ovvero l'artista più eclettica capace di proporsi sia come donna proiettile sia come donna vampiro e infine in qualità di ingoiatrice di rane e vipere che dapprima ingurgitava con catinate d'acqua eppoi risputava sulla testa del pubblico a una distanza di 3 o 4 metri. » « Claudi Michele e l a sua numerosa famiglia si esibivano tutti nel la Donna gallina. Poco importava che fossero maschi o femmine , ba stava che si scambiassero la parrucca fra di loro e l'illusione risulta va perfetta. » Bruno Pogliaghi e suo figlio Gallinella esibivano il cosiddetto uomo
* La comoda venne chiamata «Giulio»
in
segno di spregio verso un gagà poco simpatico che sì chiamava per l'appunto Giulio.
Fiera Campionaria, Palermo 1 955. Da sinistra: Giuseppe Albini (Beppe dei nani), Sergio e Adolfo Pietro (Mangiamilioni), Bertino Diana, Piero Gallegari e, inginocchiato, Roberto Albini.
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Famiglia Divero.
elettrico, certo Gay Luis, graziato a Sing- Sing ma anche lo Yeti che in una grande gabbia d'acciaio mangiava le galline crude . » «Il famoso Philip Kais, una specie di essere scampato ai forni cre matori,
(il
pubblico era invitato a gettare carta ed altro materiale in
fiammabile che subito s'inceneriva nella cassa rovente in cui l'uomo apparentemente era rinchiuso) ha fatto il giro di mezza Europa pre sentato da Mister Cotin. Il quale Mister Cotin era sposato alla signora Loy che impersonava la Crocifissione di Milenka Sacovitch, una russa che fece sbalordire il mondo al punto da essere scritturata per esibirsi nelle processioni in Brasile. Il trucco c'era, ma non si vedeva: Lma sor ta di chiodo pieghevole invece di penetrare nelle carni si snodava at torno ai polsi. Biamino Luigia Cottino Loy era acrobata del temibile muro della morte, oppure indossava il camice inunacolato da infermie ra o si trasformava in donna serpente . » «Non mancava l o specialista d i fenomeni ricavati dalla cartapesta: Galvan Luigi li presentava con grande faccia tosta come se fossero vi vi e vegeti. Non c'è da stupirsi: egli proveniva da Voghera, patria della scuola del gioco delle tre carte. A buon intenditore poche parole . . . « Imbonitrici erano le sorelle Giovannina e d Ines Tomaselli Paolella che esibivano gli sposi più piccoli del mondo o, come dicevano "Narli giganti", ovvero "Pigmei del Congo Belga". » «Adolfo Pietro detto Mangiamilioni presentava la casetta lillipuziana
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di soli 50 centimetri, in cui era capace di arrotolarsi uno spilungone che
però veniva reclamizzato come l'uomo più piccolo del mondo. Bernar
do Berna aveva un'Arca di Noé e un appetito formidabile: ingoiava la
mette e finte spade e se non la mangiava, usava la sega per tagliare le donne a pezzi. Piangeva a comando, anche
50 volte al giorno . Una vera
A sinistra.
Tiro-tappi di Dina Garbi di Macerata. A destra.
Vecchia giostra a cavalli della famiglia Ognibene.
fontana inestinguibile! Né si può dimenticare Demetrio Agus, allievo dell'imbonitore papà Toti, che asseriva di presentare la vergine della giw1gla. Quando tali pseudo-vergini erano ricoverate nella casa di ma
ternità, venivano sostituite da giovani bellissimi ballerini che si sfogava
no nella cosiddetta Danza del Chisk Kebab . » «Nel Veneto ebbe particolare successo la dorma gorilla presentata
dal triestino Gianfranco Grandi. Questi però verme amm onito a più ri prese perché, nella foga dello spettacolo, gli attori si slanciavano dalle scale verso il pubblico, provocando così un fuggi fuggi generale.» Cotin chiude la lista con due grandi personalità degli Armi
20:
«Amedea Diana, madre di tutti i Diana, e Guido Secchi, padre del
povero Alfredino, quel Guido che a furia di imbonire sacrificò le pro prie corde vocali per sfamare i nwnerosi figli. » Ma, come Alice nel paese delle meraviglie , lasciamoci alle spalle
Gastone Rampazzo
questo mondo cli iperboli, di illusioni, di «magie» e di sfrenata fantasia per ascoltare invece problemi, desideri ed episodi da parte di rappre-
sentanti dello spettacolo viaggiante attuale, prin10 fra tutti Gastone Rampazzo, Presidente nazionale dell'ANESV. Gentile, riservato, giovanile, si muove elegante e sorridente anche se spesso preoccupato. Silenziosamente (non si sente il suo passo, non si sente il suo respiro) come in un gioco di prestigio appare e scompare velocemente. Egli cerca di evitare l'intervista col pretesto di aver vissuto una vita non degna di nota. Ma insistiamo: proprio per la carica che riveste con tanto tatto e capacità organizzativa spetta a lui esporre almeno qualcuno dei problemi e delle aspettative della categoria. La prima domanda sistematicamente rivolta a tutti gli intervistati riguarda la loro appartenenza allo «spettacolo viaggiante» : da quanto tempo ne fanno parte? «Da molte generazioni la mia famiglia appartiene, da parte di madre,
alla categoria della gente del viaggio. Mio padre invece era di Verona do
ve lavorava in qualità
di elettricista e costruiva impianti per i Luna Park.
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I
I
Irmamoratosi di mia madre si è aggregato alla carovana. Mentre la gene razione di mia madre ha sempre viaggiato, mio padre ha iniziato questo tipo di vita a 27/28 anni . Ha lavorato con diverse piccole attrazioni e gio stre per bambini. Anche mia sorella e i miei figli lavorano nei Luna Park
A sinistra. In volo con la famiglia
Davanzo. A destra. Autoscontro in ferro con
vecchia cassa di legno della famiglia Adriano De Matteo di Caserta.
Mio figlio ha gestito assieme a me la giostra «ballerina» e il «barcone del
pirata» . Attualmente è proprietario della giostra a cavalli a due piani si tuato nel parco dell'Idroscalo a Milano, mentre mia figlia cura la giostra per bambini alle "va.resine'', sempre a Milano. » Quando i viaggiatori non sono più i n grado di lavorare per motivi di età chi si occupa di loro? «Abbiamo un grande rispetto per gli anziani. Lo spirito di famiglia dei viaggiatori fa sì che gli anziani restino nel nucleo familiare. E ' vero che esiste a Scandicci una casa di riposo per i viaggiatori, ma ci vanno in pochi e solo di propria volontà. Luciano Manfredini vi è andato ma non per riposare: si è sempre mantenuto attivo tant'è che appena arri vato ha fondato un giornale . » Sfoglia l e pagine patinate d e l periodico «Lo Spettacolo viaggiante» che spesso pubblica servizi fotografici ed articoli sulle manifestazioni culturali e religiose svolte in quella casa di ricovero. «Tante volte sogno a occhi aperti e immagino una casa di riposo più moderna, che molto probabilmente verrà realizzata con la vendita de gli stabili di Scandicci e di Villa Maria, istituita invece per i giovani.
E,
perché no, accanto alla casa di riposo sogno anche uno spazio adibito a una vera e propria scuola di avviamento professionale per i giovani. Vedo quindi giovani e anziani affiancati. La mente e il braccio. I giova ni che faranno tesoro dei consigli forniti dagli anziani ricchi di espe rienza! » «Un altro cruccio è che, per forza di cose, sempre spostati di qua e di là, studiamo poco, i nostri giovani frequentano irregolarmente la scuola*. Ora comunque per legge si deve ottenere almeno
il diploma
della scuola obbligatoria. In Veneto abbiamo il collegio per giovarli, al quale accennavo prima, la Villa Maria, ma da quando la gestione è cam biata e non offre più le garanzie di un tempo, cerchiamo di venderla e col ricavato migliorare la casa di ricovero in Toscana» Che differenze nota fra
il viaggiatore straniero e quello italiano?
«Fondamentalmente il viaggiatore italiano non badava a spendere, ora però è più cauto: da quattro o cinque anni c'è crisi nel nostro set tore e questo per molteplici fattori fra cui il moltiplicarsi dei parchi sta bili di divertimento. All'estero non è così. In Germania, per esempio, i parchi permanenti temono molto lo spettacolo viaggiante, mentre in Italia è
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il contrario. I viaggiatori stranieri grazie alla loro maggiore di-
*
Si segnala l'innovazione che diventerà
operativa nel '98, attuata dalla Preside della Scuola media M. Ricci cli Milano, Pinuccia Samek, cli contattare telematicamente le scuole che ospitano questi allievi per coordinare i loro programmi cli studio.
sponibilità finanziaria sono in grado di far costruire attrazioni ternibil mente concorrenziali rispetto a quelle offerte dai parchi di diverti mento stabili. Proprio perché economicamente più solidi rispetto agli italiani possono permettersi di svernare in vere e proprie villette, men tre da noi, in Italia, solo il 1 0% circa ha questa possibilità. Spilamber to, in provincia di Modena, e Maleo , vicino a Milano , sono i centri più noti in cui chi può trascorre la cosiddetta stagione morta. In compenso i viaggiatori italiani, proprio perché italiani, appena possibile si concedono il lusso, poco diffuso all'estero, di vivere in ric che carovane straordinariamente funzionali. L'Italia ha il primato nella costruzione delle migliori carovane , rifornite di tutte le attrezzature, comfort e optional abitativi più ricercati. Naturalmente questo com porta qualche difficoltà nel trovare gli spazi adeguati per la collocazio ne dei veicoli » . E ffettivamente, dopo aver ammirato una carovana con tanto di ca minetto e di idromassaggio, è facile credere a quanto afferma la pub blicità di una di queste ditte costruttrici: « L'unica differenza fra una vil-
Ruota panoramica al Carnevale di Venezia, 1 971 .
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Milano, le giostre in piazza Duomo per Carnevale.
la e una carovana residenziale è che , al posto della cantina, ci sono le ruote ! » M a ora cambiamo pagina per sapere come s i svolgeva il lavoro nel l'anteguerra. «L'itinerario dei viaggiatori un tempo veniva organizzato dai pro prietari delle attrazioni più importanti e quindi da poche persone. In fatti non erano molti quelli che possedevano w1 ottovolante o l'auto scontro: non venivano eletti, si proponevanG come volontari. Perso naggi come Manfredini, Pelucchi, Callegari, Falchero e altri ancora stu diavano l'itinerario da percorrere e la composizione del Luna Park. Fa cevano un esame dettagliato della situazione e ne traevano le soluzioni più convenienti: ho la "calci", ma mi manca la giostra per i bambini, mi mancano dei tiroassegno e così via: contattavano i rispettivi proprietari che si aggregavano alla tomnée. Eppoi prendevano accordi con le Fer rovie Statali per ottenere convogli speciali chiamati "treni-asse". A quei tempi non esistevano automezzi in grado di trasportare le giostre per lunghi percorsi. C'erano i BLR e i
18 P che erano ancora camion resi
duati della Prima guerra mondiale, con le ruote piene. Inoltre era sem pre un grosso problema mettersi in contatto gli uni con gli altri. Il tele grafo era il mezzo più funzionale . Invece il telefono comportava attese
1W1ghissime: per chiamare da Milano a Genova bisognava andare alla Sip e aspettare
3 o 4 ore. Dopo il 1 945 la distribuzione delle piazze as
sume una fisionomia più bmocratizzata e ora, in molte città, si è arriva ti quasi al perfezionismo. A Genova, per esempio, già da molti anni ab biamo studiato un regolamento che attribuisce punti di partecipazione a ogni titolare. Si fissa un organico di parco assieme all'Amministrazio ne comunale (Sindaco, Comnùssioni) . Quando viene a mancare un cer to tipo di attrazione che sia sostituibile, la si ricerca su un'apposita lista d'attesa in cui ha la precedenza chi ha il maggior punteggio. Un'eccezione è costituita dalle novità: chi costruisce una nuova at trazione desta l'interesse dei Comuni che ne tengono debito conto . Esiste anche un disciplinare in merito: in un parco infatti non possono esserci più di una o due novità che , oltre a portare un beneficio ai pro prietari offre qualcosa di diverso , di cmioso, di innovativo al pubblico» . L o sguardo si sofferma sulle fotografie che rallegrano l'ufficio : gio stre e parchi di divertimento affollati. Forse richiamavano più gente ie ri rispetto ad oggi?
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DIETRO LE QUINTE
« Attualmente il pubblico ha meno possibilità economiche di un tempo, fa un giro in giostra e via. Di conseguenza è indispensabile con tenere i prezzi con varie iniziative. All'Idroscalo di Milano è stato mes so a punto tm bracciale di carta che si pinza. Costa circa 25. 000 lire e, come per lo skilift, dà il diritto d'accesso alle casse per 4-5 ore. E sse registrano il passaggio nelle varie attrazioni.' Questo passag gio viene segnalato al computer c entrale che suddivide il tutto equa mente. Infatti ci sono attrazioni di diverso costo e ad ogni singolo proprietario spetta la giusta percentuale. Questo sistema dell'Idro scalo è forse più sofisticato rispetto a quello di Gardaland dove si ac quista semplicemente un biglietto d'ingresso, come quando si va al cinema: il cliente trova un contenitore che ha tutto. All'Idroscalo si è dovuto impostare il controllo in modo differente perché i proprietari sono diversi. » « Tutte l e attrazioni sono assicurate contro gli incidenti, non con tro il furto . Abbiamo una convenzione con una prestigiosa assicura zione che ci applica un buon prezzo perché ha visto che è conve niente: statisticamente non ci sono molti incidenti e mai per imperi zia del conduttore delle giostre o per rottura della struttura; in ge nere è sempre stata accertata la responsabilità dei clienti che sono a volte troppo spericolati» . Il Presidente Rampazzo ricorda un altro problema più frequente: «Siamo relegati spesso in spazi angusti o situati in zone troppo peri feriche oppure in aree comw1que inadeguate alla nostra attività. Men tre all'estero, a Vienna, a Parigi, Copenaghen, Amsterdam e in tutta la Germania alle nostre attrazioni vengono riservate le piazze più grandi e importanti anche dal punto di vista storico, in Italia le città che offrono uno spazio adeguato sono Genova, Torino, Venezia e pochissime altre. » «Genova è una delle migliori piazze, specie nel periodo d i Natale. Se il tempo è clemente gli esercenti risolvono i loro problemi per 2 o 3 mesi. Tempo addietro nacquero degli attriti con alcW1i abitanti del-
Autopista di Remo Zena.
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la zona che si lamentavano del rumore e così via. Per cui ho parte cipato a una riunione di zona con l'Assessore competente . Quand'e ra il mio turno d'intervenire ho cercato di spiegare che si doveva ac cettare questo parco divertimenti che esiste da ben
1 50 anni. "Dal '44 mia nonna è sepolta qua a Genova -ho detto loro- perché ci sen tiamo proprio integrati nel tessuto di questa città. Non ci sentiamo 'ospiti'. Voi che siete negozianti e commercianti -ho aggiunto- cer cate di capire e sopportare . Vi verremo incontro limitando al massi mo i rumori che danno fastidio . Ma pensate che , se da un lato por tiamo via qualche soldo, c'è uno scambio e c'è anche un incremento di attività e di commercio quindi un maggior giro di denaro, poiché anche noi spendiamo: dobbiamo mangiare , dobbiamo verniciare, dobbiamo vestirci, c'è pure chi deve comprarsi la macchina, tanto per fare qualche esempio. Siamo qui p er
600/700 persone che si fermano 40-50 giorni. E ' come un piccolo paese che dà lavoro anche
alla gente del posto: quotidianamente i motorini del salumiere, del panettiere, del fruttivendolo portano direttamente alle carovane la spesa . . . » Il suo sguardo è deciso come le sue assennate parole e prosegue convinto. «C'è anche chi sostiene che inquiniamo l'ambiente ma è un errore
di valutazione. Il rumore può benissimo coesistere sia con la piazza sia di più le automobili e allora per
con il verde. Inquinano certamente
ché non salvaguardare la tradizione degli spettacoli in piazza anche so lo per pochi giorni? » «Il giorno successivo dovevamo tornare a Milano e mia moglie mi chiede
di comprare la famosa focaccia genovese. Il panettiere della zo
na a cui mi rivolgo e che non conosco non vuole farmi pagare nulla "La porti via, gliela regalo perché ha parlato bene delle giostre! " Probabil mente non sapeva che ero proprio uno delle giostre ! » Nei sui occhi alcune pagliuzze d'oro danzano a l ritmo
di un a silen
ziosa risata, ma per poco e conclude pensieroso. «Molti problemi ci assillano giornalmente. Con i miei collaboratori cerchiamo
di affrontarli nel migliore dei modi confidando nel sostegno 337 la funzione sociale del
dello Stato che già riconosce, con la legge la nostra attività» .
Se non è stato facile ottenere l'intervista col Presidente Rampazzo che , schivo qual è , non desiderava «mettersi ulteriormente in mostra» né «rubare spazio ad altri» che secondo lui avrebbero avuto «più cose da dire» non è stato semplice nemmeno incontrare Gianni Da Ronche, Presidente della Sezione ANESV dell'Emilia-Romagna, Marche e Umbria; nella sede dell'AGIS di Bologna è infatti continuamente subissato da urgenti telefonate d'ufficio che si accavallano senza tregua. Eppure
lui, conciso e deciso riesce a dar retta a tutti, a trovare la parola giusta, a calmare gli animi e a concedermi col sorriso
di rubargli un po' del suo
tempo quanto mai prezioso.
«In Italia le famiglie che possano vantare con certezza una lunga di-
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Gianni Da Ronche
Mostra scientifica, museo di Pierùw Lavagna.
nastia, nell'ambito della gente del viaggio sono poche: si contano sulle dita di due mani. » « I miei, per esempio provengono dalla Francia e s i sono installati dapprima nel bellunese e in seguito a Ferrara. Mio nonno costruiva e impagliava sedie. D'estate girava per raccogliere ordinazioni. Svolgeva quindi un'attività ambulante che ha ampliato in seguito portandosi ap presso anche un tiroassegno. I discendenti suoi hanno poi via via am pliato e diversificato questa sua nuova attività, specializzandosi poco per volta in giostre di diverso tip o . » «Dopo l a guerra del
'15 '18 mio padre h a costruito d a solo una gio
stra azionata con un motore a scoppio e ha cominciato a lavorare nel le fiere. Assieme ad un amico fraterno, che noi da bambini avevamo preso l'abitudine di chiamare zio, ha anche acquistato un bellissimo teatro meccanico austriaco, con tanto di automi. Poi si è passati alla giostra a cavalli sino ad arrivare alle autoscontro e ai ritrovati più at tuali» . S e gli s i chiede quale sia l a sua giostra preferita s i illumina e col suo simpatico accento emiliano spiega. «Di attrazioni ne ho avute tante, ma quella che mi ha dato e mi dà tuttora maggiore soddisfazione è la giostra per bambini. Perché si la vora con un pubblico sincero. Ritengo in assoluto che la giostra per bambini sia la più gratificante. Non tanto per
il guadagno che può es
sere relativo, ma perché si lavora col mondo dei bambini. Il sentire che i bambini ti chiamano Gianni in modo confidenziale, che intendono gio care anche con te . . . il vederli sorridere e divertirsi, notare che grazie a loro anche le famiglie stringono amicizia . . . tutto questo ci ripaga am
piamente dei problemi e della fatica legati alla nostra attività. Lavora re con i bambini è una cosa fantastica! Lo spettacolo viaggiante favori sce la conoscenza fra le persone. Invece, in una sala teatrale o cine matografica, tanto per citare un esempio, si rimane l'uno accanto al l'altro , senza fraternizzare». Anche Gianni Da Ronche, come Gastone Rampazzo, dimostra una acuta sensibilità verso gli anziani e i giovani e le loro problematiche . Una sensibilità che deriva loro dalle responsabilità e dall'impegno che la carica che rivestono comporta, ma anche e soprattutto perché ap partengono allo spettacolo viaggiante : una categoria ancora molto le gata alla famiglia di stampo patriarcale e di conseguenza rispettosa non solo verso la propria ma anche verso le altre famiglie . Da più parti si
1 25
sente ripetere che la gente del viaggio è fiera di offrire un sano diver timento: niente droga, niente pornografia, niente malcostume. Da Ronche prosegue con l'obiettività che lo contraddistingue. «Il problema degli anziani è sentito anche da noi. Essi risentono del le difficoltà provocate dai continui spostamenti in carovana. Natural mente possono essere ospitati nella casa di riposo di Scandicci, che ab biamo avuto anni fa come lascito e l'abbiamo accettato anche se non è in posizione ideale. Infatti è situata in collina e gli ospiti fanno fatica a passeggiare in salita. Alcuni nostri anziani hanno impiantato nel giar dino che circonda l'istituto il proprio tiroassegno o la propria carova na, per sentirsi ancora circondati dal mondo che hanno amato. Molti di loro sono stati operai o comunque dipendenti del settore ed è giusto che abbiano diritto ad una sistemazione dignitosa anche se, per quan to moderna e bella possa essere una casa di ricovero (e non è certo il caso di Scandicci) , a mio parere, un'istituzione del genere è pur sem
pre l'anticamera della morte. Ora abbiamo
17
o
18
ospiti.
Questa no
stra casa dev'essere ristrutturata in modo da risultare agibile dalle per sone non autosufficienti. Arrivano da autosufficienti e lo sono, ma col passare del tempo rischiano di non esserlo più». Che cosa Le piace di più nella vita dei fermi e cosa l e piace di meno? «Quello che mi piace nella vita dei fenni è la loro possibilità di ave re il tempo per dedicarsi a più interessi . Dopo il lavoro possono visita re mostre, musei, coltivare hobby. Noi la mattina siamo occupati con la manutenzione generica e l'ordinaria anuninistrazione burocratica, poi fino a tarda sera, anche e soprattutto il sabato e la domenica, lavoria mo e trascuriamo la cultura» .
«La cosa invece che non invidio ai fermi è la routine. Noi siamo mol to più avventurosi. Riusciamo a inventarci le giornate. Loro no, tutto è abitudinario, è una vita più noiosa, programmata. Per noi, tutte le mat
tine quando ci si alza è un'avventura e non c'è l'assillo del cartellino da timbrare . . . Lo spettacolo viaggiante è libertà pur con i disagi. Sai quan do parti, non sai mai quando arrivi» . Eppure u n uomo così entusiasta d i questo tipo d i vita, scelto e con diviso anche dai suoi tre fratelli, ha avuto il coraggio di sacrificarla in gran parte. «Mi sono sposato a soli 21 anni e i figli sono arrivati subito. Perciò ho volutamente ristretto il mio campo d'azione a Ferrara e dintorni per permettere alle mie tre figlie di seguire regolarmente gli studi » . «Non sono mai stato all'estero, nemmeno per i nostri congressi in ternazionali, coinvolto come sono da famiglia, lavoro e dall'impegno politico per il bene dell'associazion e » . L a sua espressione si fa sempre p i ù seria, m a n o n certo perché è ora
di mangiare. Sono ben altri i pensieri da affrontare.
«Ci sono problemi nuovi. La crisi del nostro settore è il riflesso del
la crisi generale ma la ragione fondamentale è che il nostro slogan era "un divertimento popolare to
di
126
di
massa", mentre adesso è un divertin1en
massa ma senza più nulla
di
popolare. Innanzitutto il prezzo che
.......--;;- .
si applica non è llil prezzo popolare e , in secondo luogo, subentra il fat to dell'inquinamento acustico. Se si vuole continuare quest'attività bi sogna rispettare il cittadino e rispettare la comlllle convivenza. La so cietà è diventata intollerante su tutto, specie sulle forme cli diverti
mento pubblico : feste politiche, circhi, Llllla Park.
Prima ancora che
apra llll Llllla Park ci sono già lagnanze sul rumore che farà! E' finita l'epoca della musica assordante, così come è finita l'epoca cli imbonire
il pubblico . Se invece della musica rirnbombante ci fosse llil tenue sot
tofondo musicale all'interno dei parchi si acquisirebbe più clientela. La gente sa riconoscere la professionalità. Sa vedere dov'è la gestione mi gliore. Se vogliamo continuare la nostra attività dobbiamo anelare in contro alle esigenze delle persone e fare un'analisi profonda del perché non siamo ben accetti come un tempo. Purtroppo una parte della no stra crisi dipende anche da alcuni esercenti con poca professionalità e che nella maggior parte dei casi non appartengono alla nostra cate goria) che operano in altri settori usando la giostra come copertura. L'insieme cli tutti questi fattori ha portato a LUla minore considerazio
ne da parte del pubblico dello spettacolo viaggiante. Infine anche da noi c'è llil appiattimento dei valori: l'invidia e l'egoismo entrano anche nel nostro mondo. Quando le giostre chiudono tutti rimangono rinta nati nel proprio guscio a guardarsi la
TV.
Una volta, sul distintivo del
l'associazione spiccava su sfondo blu il motto seguente: "Tutti per w10,
llllO per tutti". Questo credo va scomparendo al giorno d'oggi. Siamo tornati alla legge della gillllgla -conclude- e forse ci ragioneremo sopra quando sarà troppo tardi» . I viaggiatori s i distinguono per la loro lllllga memoria e per llll at-
Carlo Piccaluga
tacca.mento forse e ccessivo verso tutto ciò che ricorda i fanilliari scomparsi, il luogo natìo e «il buon tempo antico » . Carlo Piccaluga lo dimostra nel modo più evidente: appartiene a llila delle più antiche famiglie del viaggio e pur continuando a esercitare assieme a figli e nipoti, tra Voghera, Pavia e Andora, ha dedicato tempo, denaro, passione e pazienza per gettare le basi cli w1 museo che raccoglie oggetti da Lw1a Park, nel torinese, dove trascorre la stagione morta cioé
il
periodo in-
vernale. Il primo in1patto nella Sala dei Ricordi -così è denominata l'importante collezione dedicata alla memoria cli llil figlio prematura.men-
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La ruota panoramica di Oreste Rossotto, Villa Comunale cli Napoli,
1956.
te scomparso- è con imponenti organi da giostra, colossali come quel li da chiesa, perfettamente restaurati da un suo prezioso amico « fer mo», da sempre appassionato di musica. «Questo piccolo organo era stato murato dal suo proprietario, in tem po di guerra, perché i Tedeschi non se lo portassero via. Quello invece, questo colosso tutto dipinto a mano, appartiene a Giovanni Zena della famiglia Zena che è stata una delle prime a far conoscere il cinemato grafo nelle fiere italiane. -Spiega Carlo Piccaluga con voce inconfondibi le da grande fumatore e con accattivante e incontenibile emozione.- In fine quest'altro era in uno stato pietoso quando l'ho trovato. Ho fatto ac comodare tutti i suoi tasti rosicchiati dai topi, meno uno, per ricordo e per far capire quanto lavoro è stato necessario per rimettere in sesto l'in tero meccanismo. Sentite che bel suono? Ma quando non c'era l'energia elettrica bisognava farlo fìmzionare a mano, ecco così.-stacca la spina, inserisce un pomolo constmto nel meccanismo e fa girare manualmente la cinghia tesa- Noi delle giostre davamo qualche lira ai giovanotti pieni di buona volontà per far iìmziona.re l'organo, ma dovevano avere un "goccino d'orecchio" e non girare né troppo piano né troppo veloci per evitare stonature. E che fatica dopo un po'. Sembra facile . . . » Chi non aveva soldi e voleva guadagnarsi un giro gratis in giostra doveva, anche in quel caso, azionarla a mano. E' rimasto un detto in Lomellina, a questo proposito: «L'è a to piasé me pllncià la giustra» (E' a tua volontà, come spingere la giostra) . E, sempre in tema del cosid detto «bel tempo passato», Piccaluga continua. «Vedete queste brocche di rame? Quando nelle carovane non esiste va l'acqua corrente, le nostre donne davano qualche biglietto per un gi ro gratis in giostra ai ragazzini del paese se in cambio ci riempivano le brocche. Si passavano la voce e l'acqua non mancava mai! Vogliamo an dare ancora più indietro nel tempo? Qui ci sono i quaderni di mio non no. Sapeva appena scrivere ma segnava tutto accu.ratamente, giorno per giorno: conti e annotazioni. Per esempio: "Dato mancia al carrettiere'', "Piazza non buona perché lontana dal centro", "Se si dà una lira ai gio vanotti presenti e due ai più grandi, allora vengono di sicu.ro ad aiutare "». Piccaluga continua il giro degli strun1enti. Se Anthony Quinn aves se l'accento piemontese potrebbe essere considerato il fratello dell'ab bronzatissimo e grintoso Carlo Piccaluga. «Questo in1rnenso organo costruito a Waldkirch, è stato trasportato
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DIETRO LE QUINTE
anche in piazza Duomo a Milano, con tanto di guardie notte e giorno. Quando Gardaland aveva appena aperto i battenti l'ho prestato per at tirare pubblico. L'ho lasciato gratis per sei mesi, a w1 solo patto: che lo trasportassero senza mai superare i 50 km all'ora per non rovinare tut to il complesso meccanismo sonoro, le statuine e tutte le decorazioni! Ho mandato con loro mio figlio, allora aveva 1 1 anni, e gli ho chiesto che non staccasse mai lo sguardo dal cruscotto. Al ritorno mi ha riferi to il viaggio per filo e per segno» . Ecco un modo per inculcare il sen so di responsabilità in un ragazzo! Non basta comprare e far funzionare una o più giostre per essere automaticamente inseriti fra la gente del viaggio. Farne parte vuol cli re credere in quei valori tradizionali che sono, come già detto, il senso della famiglia, il rispetto per i maggiori, la solidarietà, la generosità, un'infinita capacità lavorativa e l'orgoglio di aver scelto uno stile di vi ta speciale. «Sono nato in carovana e morirò in carovana, ecco quanto af fermano con fierezza tutti, anche i giovani, sottolinea Piccaluga. Ecco perché i "bergantini" non appartengono al nostro mondo. Sono conta dini, provenienti perlopiù da Bergantino, in provincia di Rovigo, che comprano giostre e ci fanno concorrenza. Nulla da ridire sul conto lo ro : sono lavoratori seri ma non appartengono al nostro mondo anche se ci stanno d'attorno da w1a quarantina d'armi. Loro sognano di met tere i soldi da parte per comprarsi casa e terreno e ritirarsi al più pre sto dal mestiere. Non ci mettono passione. Quanto alla casa devo am mettere che anch'io ne ho una: piccolina, proprio qui vicino alla Sala dei Ricordi. Chissà quando la finirò: d'altronde non mi interessa». Ma le nuove generazioni di viaggiatori come sono? Piccaluga non ha esitazioni. «Proprio l'altra sera dicevo che sta ve nendo su una bella gioventù. L'w1ica differenza è che i giovani voglio-
1 944. Piazza di Moncalieri prima e dopo il bom bardamento che p rovocherà 144 m orti. Carlo Piccaluga é stato fotografato davanti alle giostre pochi minuti p1ima del bombardamento ed é stato uno dei pochissimi superstiti.
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Campo Gambini di Milano, 1949. Da sinistra, in piedi.
Umberto Leporati (Burmschina), Vezzani, Carlo Vigna (Pippetta), Gino Losito, Restelli (Licio), Giiglielmo Faggioni (Memo), Aldo Bertolazzi. Seduti. Ciccio Bertolazzi, Cesare Dognini, Federico Formaggia, (col piccolo Gianni Lepora ti), Ezio Sa lina (Bignami) , Riccardo Pegora ro, Giulio Monzeglio.
no un po' più di indipendenza, più presto di quanto toccava a noi » . E racconta episodi in cui la figura paterna appare sempre imperiosa. «Non potete immaginare il peso di certi pezzi da giostra. Ci si lavo rava in tanti a montarla e in fretta. "Mai più di un'ora" esigeva nostro padre e noi ce la mettevamo tutta: per paura di non finire in tempo, non impiegavamo mai più di 45 minuti ... » Mostra con tenerezza la carovana e le giostre di sua proprietà, w10 scivolo e un «brucamela» (giostra per bambini rappresentata da un ar dimentoso bruco che attraversa una mela-twmel) riprodotti in rninia tura dallo scomparso viaggiatore Daccò. «Ai viaggiatori che si sono fermati per sempre ho dedicato tre vo ltmli. Un quarto libro è solo per la gente del Circo. Amo molto il Circo, d'altronde la mia seconda moglie è circense. La prima era una ferma e il mio matrimonio, che comw1que è durato 25 anni, ha suscitato molto scalpore. Ne harmo parlato anche i giornali». Sfoglia uno dei volumi manoscritti. In ciascun album familiari e ami ci trascrivono i nomi dei defw1ti e gli epitaffi. Solo i circensi amano che si aggiunga la foto dello scomparso. Quando qualcuno muore, i con giunti vengono da me: su una grande pagina faccio calligrafare da w10 specialista il nome del defunto e sotto, tutti scrivono un pensiero. Fi nora i nomi raccolti sono 800 » . Nella Sala dei Ricordi gli strumenti musicali. seno affiancati da in numerevoli svariati cimeli: due cavallucci montati un tempo da Um berto II accanto allo smisurato paio di scarpe di un gigante «fenomeno da baraccone», automi e giochi come la « ritorna» o i dischetti metalli ci con cui si doveva coprire interamente una figura. «Sono giochi da "spilladore" cioé giochi col trucco che permettono di spillare quattrini al pubblico » . I n realtà si tratta di giochi di grandissima abilità. Le pareti della Sala sono letteralmente tappezzate da fotografie: accanto all'im menso baobab genealogico dei Piccaluga, si vedono foto che docu mentano via via delegazioni del viaggio ricevute da vari Papi, e poi onorificenze , distruzioni belliche, amici, parenti, riprese cinemato grafiche tra le giostre e ancora il Monumento itinerante al viaggia tore di sua invenzione . Sorprendente una grande fotografia raffigu-
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DIETRO L E QUINTE
rante i 1 7 o 1 8 fratelli Manfredini, molti dei quali gemelli, tutti ve stiti da Balilla. «Allora sì che si potevano fare le "parate'', queste sfilate antesigna ne del music-hall, che servivano a reclamizzare le attrazioni e a richia mare il pubblico -commenta Piccaluga- ma oggi che le famiglie sono meno nwnerose w10 spettacolo simile è impensabile. Bisognerebbe as sumere a ore alcune comparse e il costo di una breve apparizione si aggirerebbe sul milione! » . Questa categoria professionale è bersagliata dal fisco come tutte le altre. Pochissimi anni fa la stampa aveva dato rilievo alle «tasse gio stricide» e a qualche dimostrante, gestore di giostre, che si era incate nato per protesta ai cancelli ministeriali di Roma. Particolarmente de leterie per la gente del viaggio risultano le nuove regolamentazioni sul l'anzianità dei veicoli in circolazione. «Statisticamente non è mai successo w1 incidente grave e tanto meno mortale fra di noi. Eppoi -si infervora Piccaluga scuotendo i ca pelli piuttosto lunghi, argentati come la nuvola di fumo delle sue siga rette- se alla fine dell'anno si fa il conto, non percorriamo così tanti chi lometri visto che ci fermiamo per mesi nelle varie piazze. Quando ci mettiamo in viaggio, ci portiamo tutto appresso: la famiglia, la casa, gli strwnenti cli lavoro. Sarebbe una follia non guidare prudentemente e non far revisionare regolarmente i nostri mezzi» . Inoltre non è da sottovalutare il valore affettivo che questa gente di mostra verso le proprie macchine, automezzi o giostre, spesso perso nalizzate in modo fantasioso. «Ha notato quell'articolo pubblicato recentemente su "Auto d'epo ca" e intitolato Musei viaggianti? Vi si leggeva: "Curiosare tra le ca rovane degli spettacoli itineranti può riservare delle belle sorprese: ca mion e autobus di 30 e 40 anni fa sono ancora in servizio, un po' ag giornati forse . . . comunque sono giunti fino a noi!"».
Tl'Ottola zig-zag di Nci tale Maggi, Milano, Ccirnevale 1 936.
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Tre n i n o cli Oreste Rossotto, Villa Com u na le cl i Navali, 1956.
Via per Padova a incontrare Errùlio Zamperla, già Presidente della sezione ANESV del 1ì·iveneto. Alto e imponente, con i suoi gesti misu rati e gli occhi color mare in tempesta più che a un viaggiatore via ter ra fa pensare a un lupo di mare. Ha viaggiato molto: nei paesi d'oltre cortina, quando esisteva ancora la cortina e in tutto il bacino mediter raneo. Ricorda con particolare attaccamento la Turchia. «E' difficile stabilire con esattezza da quante generazioni i miei ap partengano allo spettacolo. Certo è che si tratta di una storia molto antica. Sto facendo ricerche sia sulla rnia famiglia sia sullo spettacolo viaggiante in genere: per esempio raccogliendo le tesi redatte dai va ri laureandi interessati alla nostra categoria. Tali ricerche evidenzia no immediatamente una carenza della lingua italiana: manca un ter mine preciso che definisca chiaramente la nostra attività. Lo spetta colo viaggiante si chiama Carnival negli Stati Uniti e Tivoli nel Nord Europa, Forains (quelli che vengono da fuori) nei paesi francofoni. Noi, in Italia tendiamo a evitare ormai il termine giostrai, che pure è etin10logicamente corretto, perché grazie a certa stampa affrettata e disinformata è diventato siJ1onjmo di "poco di buono'', soprattutto in Veneto . Evitiamo anche il termine "attrazionisti" che è vago e appli cato da un 'associazione appoggiata alla CGIL mentre noi vogliamo mantenerci apolitici. "Fieranti" è un termine assai siJnile al francese "forain", anche se rischia talvolta cli e ssere interpretato in modo erra to eia certi Comuni che pretendono la reciJ1zione delle attrazioni assi milando il concetto di Luna Park a quello di Fiera campionaria . . . » «Gli Zamperla provengono dal circo, iJ1 seguito hanno abbracciato anche campi diversi: chi lavora nei Luna Park, come me e i nuei figli, chi si dedica alla costruzione di giostre conosciute e richieste in tutto il mondo e chi continua la tradizione del teatro viaggiante o Carro cli Tespi*. Poiché siamo stati tra i prllni a diffondere il ciJ1ema muto nelle fiere, ancor oggi abbiamo una tessera cli accesso gratuito nelle sale ci nematografiche, tessera che comw1que non ho più osato usare quan do è iniziata la crisi ciel cinema . . . » Una piccola frase che lascia una grande iJnpressione . . . «Allora ciJ1ematografia significava accompagnamento musicale. Tutti i membri della fanuglia imparavano a suonare uno strumento: era una questione di sopravvivenza!»
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Emilio Zamperla
''Tespi ( V I sec. a . C . ): poeta greco dell'Attica, ritenuto iniziatore della tragedia. Secondo la tradizione introdusse l'uso della maschera per gli attori coi quali andava peregrinando su di un carro che nei villaggi serviva anche da teatro, donde: Carro di T. denominazione delle compagnie drammati che girovaghe che danno recite all'aperto o in teatri improvvisati. (Dalla Nuovissima Enciclopedia I llustrata, I E I ).
«A dieci anni ero operatore cinematografico. lJapparecchiatura fun zionava con una specie di manopola da tenere vicino a due carboni da cui si sprigionava una fiamma che, riflessa in w10 specchio, dava la lu ce sulla pellicola. Bisognava essere sempre presenti per regolare la lu ce. Se mi addormentavo mio padre veniva a sgridanni perché la gente reclamava . . . » «Poi vennero inventati dei giochi meccanici nei quali io, da piccolo, sono stato rinchiuso anche per nove ore di seguito. Ho evitato ai rniei figli una fatica del genere. Certo, i tempi sono molto cambiati. Oggi ge stisco due treni-fantasma. Attualmente con l'avvento dell'oleodinami ca, dell'elettronica e di altri ritrovati si fa meno fatica a montare le gio stre. Oggi due bambini potrebbero assemblare da soli alcune giostre ma fino a ieri era una fatica immane . Anche per sistemare i vari pezzi sui treni occorreva una tecnica particolare. Con mio padre facevo 36 piazze, ora i miei due figli ne farmo sette o otto. Gli spazi nei quali la vorare sono infatti dimil1uiti, sia in città sia al mare e certe fiere si so no allungate . Per esempio a Mantova la festa di S. Anselmo durava due domeniche, mentre ora si prolw1ga per cinque o sei domeniche» . L a sua voce s i vela d i rimpianto. « Oggi questo lavoro ha perso i11 poesia: tutto è progranunato, non c'è più il gusto dell'avventura. Se mi si chiede, a caso, tma data qual siasi subito so rispondere dove lavorerò in quel giorno. Non è più viag giare ma solo spostarsi! Ma non è sempre stato così. Mio nonno stava per esempio uno o due giorni in provincia di Ferrara poi subito dopo lo si ritrovava i11 Thentino: viaggiava tutta la notte!» Sfoglia quasi con tenerezza w1 libricci110 rilegato in pelle che fra le sue possenti mani sembra ancor più piccolo di quanto non sia in realtà. E' w1 pezzo wuco: nientemeno che il quaderno del nonno. Riporta i permessi manoscritti e bollati dalle autorità -Comw1i, Sindaci, Podestà, Capi delle Guardie, Ispettori- dal 1 880 in avanti, permessi indispensa bili allora per esercitare la professione nelle varie località italiane ed estere. Rigira con in1barazzo il librino fra le maiu. E' come se facesse parte della sua vita: i11 quel «libri110» fa rivivere suo nonno rievocando usi, costumi, mentalità ormai in disuso. «Visto per oggi e doma11i il trattenin1ento di cui in programma. Il sindaco cli Conegliano, 29 gennaio 1 883» . « Comw1e di Campolongo, li 1 0 febbraio 1 888. Visto si permette l'e sposizione dome11ica 12 i11 Piazza rispettate le funzioni del rnatti110 e dopo pranzo.»
A sinistra.
Giostm dell 'Officina meccan ica Bega, S. MCl?·tino in R io (Reggio Emilia). A destra. Giostm silurn della signom Spigcwi o l .
1 33
Pagine del diario del nonno di Emilio Zamperla. Foto Giorgio De Giorg'i.
«20 agosto 1 889, Il Capo ComW1e del Municipio di Condino. Si ac corda il permesso per tre giorni, sotto condizione che arrivando qui la compagnia girmastica di Angelo Bergami nel frattempo, alla quale fu concesso prima la piazza sia obbligato il Sig. Zamperla di tosto sgom brarla e metterla a disposizione del Sig. Bergami. » « S i permette al Sig. Zamperla Emilio d i impiantare i l suo circo d i ca vallerizzi nel piazzale del mercato bovini sotto l'espressa condizione però di dar termine alle sue rappresentazioni w1 quarto d'ora prima, cioé sia dato principio allo spettacolo d'opera al Teatro Sociale. Con travvenendo a questa disposizione sarà considerato nullo il presente permesso e il Sig. Zamperla dovrà sgombrare il posto. l.:Ispettore, Uff. di Polizia di Mirandola, 2 7 settembre 1 889». «Visto, si permette l'esercizio della sua professione dal 24 al 26 gen naio 1 893 purché non si contravvenga alle leggi sulla moralità, buon costume e decenza. Li 23 giugno 1 893, il Sindaco di Thiene». «Visto si permettono pubbliche produzioni equestri per la durata di otto giorni, 29 agosto 1 89 1 , Municipio di Mezzolombardo». «Visto si permette l'esercizio in questo ComW1e con gabinetto otti co ed esercitazioni girmastiche per otto giorni, Piovene, 3 aprile 1 89 1 » . Chiudiamo il libro e ascoltiamo nuovamente Emilio (il nipote, non il normo) Zamperla. «Avevamo lma vita splendida, w1a vita spensierata nonostante i di sagi. I fermi ci chiamavano i "dritti" vedendoci sempre vestiti a festa, anche nei giorni feriali, e spendere senza badare al denaro . Probabil mente i maggiori disagi erano sopportati dalle donne che sono le vere colonne portanti della nostra categoria, grandi lavoratrici, ottirne cuo che. I compiti della donna, nel nostro campo , sono più pesanti per il so lo fatto di doversi spostare con tutta la casa» . «Dal '73 al '93 c 'è stato benessere d a n oi ma ora il calo è grande. Il disagio è dovuto anche alla minore solidarietà fra di noi. Spariscono le piole ("piola" o "crota" è un termine usato tanto in Piemonte quanto nel Veneto e significa osteria) che ci servivano come luogo d'incontro: incontro col cibo, incontro con l'oste e con gli amici e colleghi per be re "un'ombra" di vino o degustare quel vinello locale che in alcuni pae si si chiama "schiava" . In tutta Italia esistevano le piole scelte da noi con una sorta di passaparola. Un po' come fanno i camionisti. Noi per forza di cose facevamo le ore piccole dopo la chiusura delle giostre e, a notte alta, quando tutti gli avventori andavano via, il padrone o la pa-
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DIETRO LE QUINTE
clrona abbassava la saracinesca e si sedeva con noi. Ma questi luo ghi chiudono o si modernizzano trasformandosi in fast food anoni mi e dozzinali. Scomparendo le piole, scompare uno stile cli vita. C ome per lo spettacolo viaggiante : col benessere scompare il senso di solidarietà. Con la televisione c'è meno contatto fra la gente. Le o ccasioni per ritrovarsi tutti sono soltanto i matrimoni con la diffe renza che un tempo duravano anche tre giornate intere e oggi un giorno solo » . «Siamo circa 7.000 esercenti, con una media d i due attrazioni per famiglia. Di questi esercenti almeno 2.500 fanno parte dell'ANE SV, o Anesvù come la chiamiamo spesso. Assieme a pochi altri avevo propo sto, ben prima della nascita di Gardaland, di unirci per costituire un parco divertimenti con le nostre attrazioni. Naturalmente era un pro getto a lungo termine. Ma non entrava nell'ottica dei viaggianti e nes suno l'ha accettato. Siamo troppo individualisti». Dopo questa osservazione Zamperla rimane un attimo pensieroso. Poi volta bruscamente pagina. «I bambini di adesso non sono più stupiti dal nostro arrivo : anche loro hanno il camper, vanno all'estero -ogni anno in un paese cliverso si istruiscono più di noi, i loro genitori hanno le ferie pagate, magari hanno fatto le formichine e messo qualche soldo da parte e , tutto som mato, vivono meglio di noi». Tocca un altro tasto importante che dipinge con delicatezza: «Prima che si parlasse tanto cli handicap in Italia e altrove, noi
Treno fan tasma.
1 35
della categoria abbiamo proposto con successo, la giornata del disa bile, invitando i Comuni a far qualcosa in favore degli handicappati . E anche quando ci siamo imbattuti i n dirigenti incert i , come è suc
cesso ternpo fa al Gottolengo , non abbiamo esitato a mettere a di
sposizione la nostra gioventù per accompagnare e aver cura dei pic coli ricoverati . E ra emozionante vedere come quest i ragazzi meno fortunati fossero sensibili alla novità che rappresentava per loro la giostra ! » « C i sentiamo utili alla società perché siamo consci cli offrire al pub
blico un sano divertimento, concetto ribadito da tutti i Papi che hanno accolto delegazioni della nostra categoria. Il concetto cli "sano diverti mento" è stato sancito altresì dalla legge. La quale però al giorno d'og
gi non ci facilita le cose . . . basti pensare al vertiginoso awnento della tassazione per l'occupazione del suolo pubblico. Sono ben lontani i tempi in cui per ottenere un visto cli lavoro in piazza comunale basta va che
"il signor Zamperla rimettesse a sue spese il suolo nello stato
prin1iero" come diligentemente riportato nel libriccino del nonno in da ta 29 gennaio 1 890! » .
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Nizza, 1 921. In questa .foto d 'epoca Em ilio Pelucch i (terzo a destm) poso con i collaboratori dav a n t i al 7wim o ottovolan te d a l u i costru ito.
CARTOLINA
POSTALE
RICORDO DE LLA FIERA CAMPIONARIA DI MI LANO
-
"127
SOCIETA IT A L I A N A
.O.UTOPISTE E DIVERTIMENTI \7ia 8ntonio Rosmini, 3 Il
PIÙ
DE L L A
GRANDE
FI ERA DI
TORll10
·
SUCC ESSO
CAM PIONA RIA
MILANO
1927
I l giotello dei d1ve1 timenh
rDSTRUZIONE
ITALIANA
PELUC(l'tl ENIUO
e
DROUET ERNAIVO
Fiera Camp·iona ria di Milano, 1 927. Autoscontro di Emilio Pelucch i ed Enn a n n o Drnuel.
Nel capoluogo lombardo vive ormai da « fe rmo» w1 figlio delle gio
Cesare Pelucchi
stre che ha percorso w 1a strada particolare. Signorile, asciutto, elegan t e , Cesare Pelucc h j , già organjzzat ore del LLma Park delle Varesine a M i lano, socio cos t i tuente m Gardaland e suo Presidente fmo al '94, Pass President della Unfonparcru afferma che, sotto molti pw1ti di vista, è
p i ù difficile gestire w1a semplice attrazione che w1 intero parco e ricor da volentieri il tempo in cw lavorava nello spettacolo viaggiante. «Una volt a le attrazio1ij , piccole, medie o grand i , venivano realizza te dai proprietari stessi, per cw tra il costruttore, l'ideatore -direi qua si il creatore- e la sua attrazione nasceva w1 rapporto che andava al cli
là del rapporto abitualmente stabilito con w1 semplice utensil e . La pri
ma cosa che si faceva al mattino, prin1a ancora di bere il caffè e di far si la barba, era di uscire a vedere l a giostra. Perchè questa era come tm figli o , un figlio che era rimasto fuori tutta la notte . Indifeso, sull'area
aperta della piazza, esposto alle intemperie e ai dispetti m qualsiasi ba lordo di passaggio » .
« C i voleva mol t o tempo per costruire un'attrazione. I l materiale non era facilmente reperibile . Oggi basta andare in qualunque negozio spe cializzat o , in segheria, in falegnameria, in carpent eria , d a l colorificio . . . Una volta il colore, la vernice bisognava pensarl i , inventarseli da sè. E
t utto quest o non lo si poteva fare senza possedere una vasta gamma di conoscenze che permetteva di destreggiarsi in tutte le attività artigia nali . La lenta nascita dj tm'attrazione costruita giorno dopo giorno era insomma paragonabile alla nascita e alla crescita di un figlio » . Segna tma pausa, sottolineata da un breve sospiro, come se tutti i ricordi che gli si accavallano in mente fossero difficili da enumerare
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per ordine e forse
è
Altalena a barche della .famiglia Livero.
anche un grande sforzo cercare cli spiegare pro
prio tutto a qualcuno che, per età e professione,
è
così estraneo al suo
mond o . Ma riprende con un fuggevole sorriso. «L'ottovolante
è
la mia giostra preferita, forse perché mio padre,
Emilio, ne ha costruiti sette » . E ' un numero fatidico, come nelle favole e , come nelle favole, le qualità cli Emilio Pelucchi vennero premiate. Con affetto e giusto or
goglio C esare Pelucchi sfoglia un vecchio articolo cli giornale in cui
è
raccontata, in uno stile un po' desueto ma pur sempre accattivante la storia del padre. Non aveva denaro per acquistare libri e riviste ma ave
va a iosa -riferisce il giornalista suo biografo- « quella moneta che solo pochi possono spendere: la volontà» . Mentre sua madre, vedova, gira va per l'Italia con w1a piccola giostra, un'altalena, egli dovette lasciare
ben presto la scuola per imparare Lm mestiere all'officina. La sua sete
di sapere era tale che dopo il lavoro offriva i propri servigi ad un gior nalaio chiedendogli in cambio non denaro ma wùcarnente la possibilità di leggere qualche rivista, qualche giornale che puntualmente restitui va. Nel 1 92 1 costruirà il primo ottovolante italiano, interamente cli le gno , come si usava allora.
Depositò in banca le
5.000
lire in monete
d'oro economizzate da sua madre per realizzare quell'attrazione a cui teneva tanto. Purtroppo la banca falli lasciandolo senza un soldo. Ma la segheria che gli forniva il legname per costruire l'ottovolante, fece credito a quell'accanito lavoratore, permettendogli cli portare a tenni ne la giostra. Il successo fu enorme. A Biella, in un mese, incassò Lma
cifra che copriva quasi per intero il costo cli tutta l'attrazione che, con i suoi
50
metri per 12 era molto grande per quell'epoca. Cesare Peluc
chi indica Lma fot o color seppia che rappresenta il padre accanto a uno dei suoi ottovolanti e aggiunge: «Anche w10 dei priini ottovolanti iI1 metallo italiani fu costruito da mio padre nel '49. Si trattava di w1a co struzione stupenda, modernissinu Solo a Torino lavorava per
1 50
lire
a persona, una som1na enorme di quei tempi». Forse non tutti sanno che il fasciI10 dell'ottovolante Stati Uniti si
è
è tale
che negli
costituita un'associazione cli fans: l'AC E , American Coa
ster Enthusiast (Appassionati americani di montagne russe) .
I patiti cli
questa giostra si divertono a sperimentare tutti i più complessi model li offerti dalle tecnologie cli costruzione più moderne affidate a proget tazioni computerizzate (Computer-Aided Design) . Per ottenere il mas-
1 38
DIETRO LE QUINTE
simo dell'emozione i fans clell'ottovolante seguono regole particolari: braccia sollevate e piedi che non toccano terra per «Sentire» meglio il giro. Usano un gergo speciale pieno di curiose espressioni come «ZO na morta» e «g» negativi. Da notare che gli americani esigono le sen sazioni estreme, al linùte della sopportabilità; gli europei invece prefe riscono percorsi più morbidi. Ma seguiamo cli nuovo il pacato racconto cli Cesare Pelucchi. «Fra i lati poetici della nostra attività ricordo con particolare no stalgia il viaggio con le carovane su ferrovia. I tragitti potevano anche raggiungere migliaia di chilometri. Da Milano si proseguiva per Roma, Napoli, Bari . . . » « Lo stretto cli Messina era entusiasmante! -Interviene con calore la moglie . - La carovana sopra il treno , il treno sopra la nave , la nave sul mare in rotta verso un'isola . . . E ra un momento fantastico per noi bambini» . «Anche il fatto di cambiare scuola, -prosegue sorridendo Pelucchi cli trovare dei compagni nuovi che, al primo giorno ci guardavano co me alieni, poi . . . con i biglietti omaggio e un mucchio di cose eia rac contare diventavamo i padroni della classe. Nel '40, in prima elemen tare a Milano potevo già dire ai miei compagni cli aver visto il Po e il mare, cosa ben rara per la maggior parte della popolazione di allora. E ravamo visti come esploratori, i compagni di scuola venivano a tro varci, eravamo ricercati» . «Perdevamo molti giorni di scuola durante g U spostamenti -aggiun ge la signora- e si perdeva ancora tempo perchè, ogni volta, occorreva rifare le pratiche d'iscrizione nei nuovi istituti. Chi poteva cercava cli rimanere in collegio». La guerra ha lasciato ricordi indelebili in lui, come in tutti quelli che l'hanno vissuta in prima persona. « Si lavorava anche in tempo di guer ra ma si chiudeva presto per via ci el coprifuoco. In caso cU pericolo ci Da sinistra: Primo Mantova n i, Sergio Zena, Italo Tassa n , Er1n a n no Pelucch i (si vede solo pci rte del volto), Gaston e Ra mpazzo, Carlo Uderstlwt, "Bistecca ", To1n maso Vin otti (in basso), Lilia n a B'icincato, Gmziella Leporat i, Lucia n o Z ampe1·la, B ru n a Fen·ern, Lucia Leporci ti. Foto sca ttata a l pa rco divertiin e n ti eh Porta Genova, Mila n o , 1952.
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si rifugiava dove capitava, sotto gli alberi per esempio. Nel 1 943, assie me a Manfredini mio futuro suocero , volevamo spostarci da Trieste verso Bolzano, clislocati su tre treni.
Solo il primo convoglio riuscì a
raggiungere Bolzano mentre, per un bombardamento sulla rete ferro viaria, il secondo treno, rimase bloccato a Verona e il terzo a Padova. La nostra gente che a Bolzano aveva già scaricato alcw1e attrazioni in piazza verme bombardata. La buca più piccola aveva 20 metri di dia metro! In quella terribile circostanza andarono distrutte nwnerose ca rovane e molti dei nostri morirono». Nel corso della narrazione tocca un punto che non è un fatto personale ma w1 episodio essenziale nel la vita della categoria viaggiante . « Nel 45, subito dopo la guerra, è ac caduto un fatto straordinari o .
A
qualcuno forse la parola straordinario
potrà sembrare eccessiva, ma quelli della mia età mi capiranno e con
dividerarn10 l'emozione di quanto sto per ricordare. Dopo appena qua rantacinque giorni dalla fine di questa terribile guerra che aveva pro vocato la divisione tra italiani, i viaggiatori vollero inmlediatamente ri costituirsi in associazione. Tutti gli esercenti giostre si riwlirono pro venendo da ogni parte d'Italia e superando disagi imm a ni: basti ricor dare che per andare a Genova non c'era ancora il ponte sul Po. E' sta ta w1a cosa bellissima il fatto che una categoria che viaggia, che si muove, che in prati ca si incontra in maniera sporadica w1a, due o tre volte all'anno , abbia sentito questo desiderio di rivedersi, di contarsi, di darsi un assetto diverso. Questo dimostra fino a che punto siamo stati pronti a recepire il nuovo corso degli eventi e ad unirci per la di fesa del nostro lavoro, al disopra di sentimenti, egoismi ed ideologie. Un esempio che lascia meditare» . Anche il suo sguardo è meditativo. Pochi arnli fa un intervistatore di Pelucchi parlò deì suo « sguardo sognante» . Forse perchè, anche se sin da piccolo ha nutrito una certa ritrosia nei confronti della folla e del run1ore, ha comunque passato la vita a studiare divertin1enti per il grande pubblico. E ' curioso sapere che una difficoltà incontrata da Pelucchi quale membro della Comnlissione di sicurezza CEE e non ancora risolta in mailiera soddisfacente, dipende da una carenza della lingua italiana, già lamentata da altri esercenti giostre. « Quale termine usare per definire correttamente e senza perifrasi la nostra attività e quindi come identificare anche la Commissione che se ne occupa? Contrariamente alle altre lingue, in italiano non esiste
Lm termine preciso in proposito: se si usano le voci gergali gente del
viaggio o viaggiatori ogmmo le interpreta a modo proprio e nessuno può capire al volo cli cosa si parla. Un anlico, -ma anche in questo ca so la lingua italiana, pur bella e ricca, si din1ostra nuovamente carente perchè il ternline "anlico" fa di tutte le erbe Lm fascio- un amico gior
nalista sostiene la necessità di mai1tenere la radice "giostra" e ha in ventato n per n la parola "giostriere" cl w. mi affretterò a proporre alla prossima seduta! Visto che è soprattutto grazie a frettolose e spesso in consistenti giudizi della stalllpa che
il
termine di "giostraio" è cli.venuto
negativo, nli sembra giusto che tocchi a w1 giornalista correre ai ripari! »
Cambia discorso e questa volta sì che i suoi occhi diventano so-
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Dido di Milano, 1 930, Coll. Mmt i n i.
gnanti: pensa a lunghi e lontani viaggi in ampi spazi. « TI:a poco mi recherò nel Kazakistan per una consulenza su un par co divertimenti a Alma Ata. Sulle orme di mio padre che ha organizza to parchi non solo in Italia, ma anche in Spagna, Portogallo, Algeria, Egitto . . . All'estero, specie in Germania, mi colpisce il fatto che, nei giorni di festa, intere città accettano periodicamente di far occupare i loro pregevoli centri storici dalle giostre» . Ridiventa pensieroso. « Ciò comporta u n grande impegno sia d a par te delle istituzioni che della popolazione. E ' un aspetto culturale che manca in Italia. A Milano le giostre lavoravano a Porta Venezia per la Festa di S. Carlo, a Porta Vittoria per la ricorrenza delle 5 Giornate, ai Bastioni di Porta Genova in occasione del Carnevale e all'Arena nel pe riodo primaverile. Ormai queste tradizioni stanno scomparendo per far posto a manifestazioni cli tipo più commerciale, di stampo americano che forse tra 50 o 1 0 0 anni faranno parte del folclore locale, ma visto che anche noi abbiamo le nostre tradizioni perchè rinunciarvi? Mi ri mane il cruccio di non essere riuscito a far capire ai miei amici e colle ghi che stavamo sbagliando, che mancavamo in qualcosa nei confronti delle città in cui operavamo. Non si può andare in un ·luogo qualsiasi, lavorarvi, guadagnare soldi e poi allontanarsi dimenticando quella lo calità e quella gente per poi tornare l'anno seguente pretendendo lo stesso trattamento. A lungo andare il risultato è stato quello di non po ter più impiantare un parco nei centri storici. Siamo, è vero, un'attività viaggiante, ma dovremmo lasciare un segno, dovremmo creare un le game maggiore col territorio» . A questo punto Pelucchi spezza una lancia in favore dei parchi sta bili di divertimento, in cui si realizzano non solo giostre, ma anche spettacoli teatrali, rappresentazioni dialettali e comunque sempre ma nifestazioni cli cultura.
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«I parchi tematici tipo Gardaland rappresentano un'evoluzione dei parchi viaggianti. Il nascere di tali centri diffonde w1 aspetto culturale che va a beneficio anche dei parchi viaggianti e della categoria nel suo insieme» . «I cosiddetti "giostrieri" non hanno avuto l o stin1olo per creare da sè i parchi permanenti. E ' vero che sarebbero diventati "fermi", ma avrebbero permesso ad altre famiglie, soprattutto ai giovani, di viag giare di più con le loro attrazioni e non si sarebbe creata l'attuale si tuazione cli collasso provocata da w1a domanda superiore all'offerta, a detrimento della categoria». A Firenze vive una delle « colonne» dell'ANE SV: Alberto Vinc entini che da quasi due lustri è completamente dedito alla categoria del viaggio e i n particolar modo ai suoi anziani rappresentanti. Giustamente è stato nominato da tempo Vice p residente onorario dell'ANESV, ma come tutte le persone che lavorano con passione (termine che egli usa spesso e che in questo caso diventa sinonimo di idealismo) non aspira a «far carriera» : le cariche non interessano né lui né l 'altro grande suo amico Agostino Volp i, Presidente onorario dell'ANE SV. C on piglio deciso e sguardo tagliente addolcito dal sorriso e dalla parlata toscana s ciorina brevemente il suo c urriculum. «Mio babbo era fermo a Firenze, dove aveva una bottega di bici clette . E aveva anche la passione di correre a cavallo. Vinse, fra le al tre , una corsa organizzata da un circo equestre dove fu premiato con un bacino datogli da una bella ragazza che sarebbe poi diventata mia madre. Lei lasciò il circo e lui le biciclette, assieme comprarono una giostra a cavalli proveniente dalla Germania. Funzionava trainata da un cavallo vero, nascosto nella parte centrale della giostra, poi mio babbo, da buon meccanico seppe farla girare a motore. In seguito venne trasformata in giostra a seggiolini. Ma tutto venne distrutto dalla guerra! » Malgrado questa osservazione carica di ombre egli con tinua senza recriminazioni, da vero viaggiatore abituato a superare ogni contrarietà e a non trastullarsi nelle illusioni. «La nostra è una categoria che vive di passione: ci affascina il no stro lavoro . I matrimoni fra fermi e viaggiatori non creano problemi: cioè i fermi si adattano molto bene a questo tipo di vita anche se i sa crifici son tanti: questi spostamenti e questa mancanza di piazze, per esempio . . . è una lotta continua. Per questo dopo la guerra la mia in tenzione, la mia passione, era diventare un rappresentante dell'asso ciazione per curare gli interessi della categoria» . Ha combattuto la guerra cli liberazione e ha trascorso 18 mesi di pri gionia in territorio tedesco. Ha mietuto medaglie e onorificenze, ma i soli meriti a cui accem1a sono quelli sportivi. Proprio come gli altri viag giatori incontrati sinora si guarda bene dallo sfoggiare i suoi titoli, vi ac cenna glissando, ma si sofferma a parlare cli ciò che ritiene essenziale. «Già nel '47 il gruppo fiorentino mi nominò consigliere , poi nac que l'ANESV e, se i conti son giusti, da 45 anni sono Presidente re-
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Alberto Vincentini
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--" = =::-,.,
1 927. Fiera anniwle settembrina a
Casalguidi (Pistoia), con una delle p rirne giostre equestri di costruzione tedesca, azionata da un cavallo. Acquistata alla fine dell 'Ottocento da Giuseppe Vincentini, padre di Nardino e di Alberto attuale Presidente del l 'ANESV Toscana.
gionale. Divenni ben presto anche membro del Consiglio nazionale. La cosa più bella che mi sembra di aver realizzato insieme alla Presi denza nazionale e all'appoggio fraterno dell'indunenticabile Don Di no Torreggiani è la Casa di riposo dello Spettacolo viaggiante e dei Circhi equestri a Scandicci. Ho passato la vita assistendo la Casa di riposo e mi son occupato di dare le piazze agli associati e a svolgere l'attività di viaggiatore . » Sì, ha i capelli bianchi e gli occhiali, m a porta benissimo i suoi an ta; è energico e volitivo e se ogni tanto intercala un «ormai son vec chio» o «alla mia età . . . » è certo per vezzo o per ricordare a se stesso e agli altri la propria età. « Ho la fortuna di avere una famiglia numerosa: tre figli, di cui due femmine, e vari nipoti che lavorano nell'ambiente. Mia moglie, una ferma viareggina, non ha mai parlato di fermarsi e sì che siamo spo sati da 54 anni! Copriamo tutta la Toscana, non è che si sconfini mol to: in base al regolamento della legge 337 si tien conto dell'anzianità di frequenza che obbliga a ripercorrere le medesime piazze. Si ha di ritto di sconfinare se si è in grado di proporre un'attrazione innovati va, come quella creata recentemente da me e da mio figlio Giuseppe. Ora, a una certa età, ho preferito rimanere a Firenze nell'associazio ne e voglio girare di meno. In Toscana siamo 600 ditte, con una me dia di 5/6 persone a famiglia. Tutti messi assieme formiamo un pic colo paese. Se quel che mi garba dei fermi è che, ora come ora, han no meno preoccupazioni di noi, quel che non mi garba è che son fis si in un posto mentre noi si vede più gente. Il più delle volte in uno stabile non si conoscono i vicini accanto mentre noi ci si conosce tut ti. Si lética anche, però poi ci si rimette insieme, si va a mangiare as sieme, ci si conosce, ci si scambia le idee . Siamo tutta gente che la vora e, statisticamente, è stato dimostrato che fra la gente delle gio-
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stre c'è meno delinquenza che negli altri ambienti. Ognuno di noi sa fare un po' di meccanica, un po' di falegnameria e poi fa l'elettricista, il fabbro, l'imbianchino . . . E' una vita piena . » U n altro toscano gli fa e c o per certi versi: Indro Montanelli quan do nella sua Storia d'Italia osserva: «L'industrioso contadino di quei tempi (antica Roma) , staccate le bestie dall'aratro, diventava fale gname o si metteva a battere il ferro per ricavare ganci o pentole. La vita di questi artigiani era piena e varia più che ai giorni nostri» . En trambi parlano di gente sana e ingegnosa, contraria alla routine, alla robotizzazione, alla clonazione. «Già al ritorno dalla guerra con mio fratello abbiamo lavorato per un fabbro e risparmiato al cento per cento per costruire la giostra a seggiolini. Mio fratello, che era un bravo disegnatore, ideò questo mestiere, poi quando ci è avanzato qualche soldo ci siam comprati un'altra attrazione. Ci son voluti sette o otto anni per rimetterci be ne in sesto. Dopo la famosa giostra di mio padre ho avuto un'autopi sta, poi w1 autoscontro (l'autoscontro è un mestiere che non muore mai) , giostre-aeroplano, twist, matterhorn e ultimamente, come di cevo, col mio figliolo abbiamo avuto l'idea di far costruire da una dit ta di Rovigo una novità: un Battello Mississipi moderno, che è una specie di ottovolante . L'acqua schizza attorno alla vettura che gira e attraversa un tunnel. Comunque quel che tiene in vita i Luna Park in genere son soprattutto le giostre da bambini. I soggetti si rinnovano, ma il movimento è sempre quello » . Inevitabile a questo punto ricordare l a Fiera internazionale d i Ri mini, nata nel 1 988, realizzata dalla Presidenza nazionale dell'ANESV assieme a tutti i costruttori italiani di giostre , destinata a far cono scere agli addetti del settore, che a ogni edizione affluiscono sempre più numerosi e da tutte le parti del mondo, le più moderne attrazio ni per parchi divertimento, stabili o itineranti. La stampa ha coniato -'
-
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ff; -- -
--
Costruzione i n piazza di u n a pista veloce. Famiglia Umberto Ada lia, 1930.
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Torino, Piazza Vittorio, anni '50.
a tal proposito il curioso ma efficace termine di «divertimentificio » . E l a nota d i chiusura d i Vincentini è ottimistica, simpatica. « Ci sono dei nostri che han venduto il mestiere, si son fermati un paio d'anni, poi l'hanno ricomprato e si son rimessi a girare non per chè non guadagnavano , ma perchè mancava loro quell'allegria: le lu ci, il divertimento , la musica. Veder le genti allegre ci ridà vita e fa passare anche a noi i nostri pensieri. Noi si balla tutti i giorni. Siamo sempre in mezzo all'allegria! » Allegri forse , spensierati non proprio: basta spostarsi a Napoli e parlare con Adriano De Matteo e sua sorella Matilde, che tutti cono scono come Lilly. Anch'essi esaltano la figura paterna: un fermo che si è trasformato in uno dei maggiori sostenitori del mondo del viag gio, uno dei soci fondatori dell'AGIS, un pluridecorato che ha sempre lavorato nell'Associazione anche quando non rivestiva cariche socia li, fino a pochi mesi prima della sua dipartita, quando oltrepassata l'ottantina, subì l'amputazione di una gamba. Lilly inizia vivacemente il racconto. «Nostro padre Alfredo aveva un negozio di parrucchiere al centro di Napoli, ma evidentemente mosso da spirito di avventura, si è in serito fra i viaggiatori già nel '39, a Roma, nel parco del Villaggio del Soldato, inizialmente con attrazioni di dimensioni modeste come il ti ro-barattoli e altri stand a premi. Nemmeno nostra madre , nata a Ro ma, era del viaggio. Col passare degli anni la loro situazione è anda ta migliorando e hanno potuto gestire attrazioni più importanti, e papà è diventato organizzatore di parchi. Se si conosce un poco la ca pitale partenopea si capiscono immediatamente le capacità organiz zative di quell'uomo. Basti pensare che è riuscito a impiantare giostre
Adriano e Lil ly De Matteo
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Carovana di Armando Betoschi all 'imbarco nel porto di Smirne in partenza per Caifa, 1 959.
nei punti più strategici, storici e artistici della città: per esempio, ne gli anni ' 6 0 , al Chiostro di Monte Oliveto durante il periodo natalizio . I l fatto importante è che i suoi parchi, itineranti o fissi, venivano im postati secondo una struttura non solo fisica, ma anche etica: un co dice morale di comportamento che contribuiva a migliorare l'imma gine dell'intera categoria» . E' coinvolgente Lilly De Matteo e ha le idee chiare come i suoi occhi. «I nostri genitori sono stati - come dire? - i pionieri delle giostre nell'Italia meridionale. Papà ha creato nel '73 il piccolo parco perma nente Indianapolis, che abbiamo dovuto chiudere nel '90, soprattut to perchè non eravamo abbastanza numerosi per continuare l'atti vità, dopo la morte di un nostro fratello. Spaziamo dalla Campania al l'Abruzzo e Molise, dalle Puglie fino in Calabria. Nelle Puglie il pub blico ha l'abitudine di frequentare il parco dalle sette di sera fino a mezzanotte. Va a casa e poi ritorna alle giostre dalle 2 sino alle 5 del mattino. L'ottanta per cento delle loro feste si svolge secondo questo ritmo! » Lilly, l a maggiore dei fratelli D e Matteo, d a qualche anno si è fer mata mentre Adriano continua l'attività, con difficoltà innumerevoli a tal punto da augurarsi che i figli non seguano la sua strada che pu re ha tanto amato. «E' la società in genere che sta cambiando e , di riflesso, cambia anche il nostro ambiente. Ho fatto le mie esperienze in tempi più tranquilli. Oggi è molto più problematico per un giovane farsi strada, in tutti i campi. In ogni categoria ci sono infiltrazioni di persone ne gative, basti pensare all'ambiente della moda per esempio. Il rappor to con la gente non è più facile come prima. C'è molta prevenzione, troppi giudizi affrettati: se uno si muove in carovana è automatica mente classificato nomade e basta. Ora anche molti extracomunitari
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In viaggio sulla nave mercantile jugoslava Sfonit da Tl-i.este per Beirnt, 1 957.
vivono in roulotte, il che aumenta la confusione e i pregiudizi verso di noi per il solo fatto di avere un'abitazione itinerante. Ma questa è una necessità per il nostro tipo di lavoro. Accade, specie nelle loca lità balneari, che le nostre carovane-abitazione siano poste in luoghi di passaggio per il pubblico e ne attirano la curiosità, l'interesse e la meraviglia quasi più delle giostre: non siamo vacanzieri e quindi at trezziamo le nostre carovane in un modo inaspettato ai loro occhi. Abbiamo delle carovane più piccole per gli spostamenti, ma si tratta pur sempre di veri e propri appartamenti con pavimenti di marmo, maiolica alle pareti, verande estraibili. Abbiamo perfino posto per il coniglio nano di mia figlia che ama tanto gli animali. . . » Contrariamente al previsto, la scolarizzazione dei viaggiatori qui non rappresenta un problema. Potrebbe essere scambiata per un'in segnante alla vigilia della pensione Lilly dai corti capelli argentei mossi, il vestito semplice e senza fronzoli, dai discreti toni pastello. Con la sua voce nitida spiega che grazie ai parchi fissi o semi-perma nenti, c ome quello di Caserta, aperto nove mesi l'anno , i ragazzi se guono le scuole regolarmente. Adriano riprende il ritratto di famiglia. «Ho tre figli, una femmina ormai diplomata e fidanzata con uno che non è del nostro mestiere, e due maschi, uno di 2 1 e l'altro di 1 4 anni. I l primo segue brillantemente la Facoltà d i E conomia e Com mercio, l'altro ha terminato le medie e si iscriverà a ragioneria. La cultura non fa mai male e vorrei che studiassero abbastanza per es sere in grado di affrontare ad armi pari le difficoltà amministrative che soffocano la nostra categoria togliendoci quasi la forza di conti nuare. Vorrei che i miei figli avessero una vita più tranquilla» . Accarezza i baffi neri, forse per nascondere un sorriso. « In fondo era quello che si augurava anche mio padre . . . ma io h o interrotto gli studi e assieme a mia sorella e all'altro mio fratello ab biamo voluto stare nel viaggio » .
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Sfila lentamente i suoi occhiali neri come se volesse osservare a occhio nudo il quadro che descrive a tinte fosche. «Nel Nord, numericamente parlando, ci sono più viaggiatori che nel Sud. Qui siamo più isolati, abbiamo rapporti meno frequenti con i colleghi del resto d'Italia. A causa delle distanze non riusciamo nem meno a partecipare in modo regolare al Park show di Rimini, che pu re si svolge nei giorni non festivi per permettere a tutti noi di lavora re regolarmente durante il week-end. Dal punto di vista tecnico di problemi ce n'erano molti di più anni fa. Un tempo si doveva ricorre re a molta manodopera, oggi anche solo il suo aiuto mi basta . » Parla c on voce pacata indicandomi l a figlia esile e longilinea. Pro segue con una smorfia di dolore, per la gamba ferita in seguito a un recente incidente. Dovrebbe starsene a riposo, ma non può: questa è la stagione di lavoro a ritmo pieno. Dopo aver enumerato i mestieri che gli sono passati per le mani afferma con emozione. «Quando dobbiamo disfarci di un'attrazione il distacco è doloroso, ci affezioniamo, è triste. Preferiamo che venga venduta all'estero per non aver l'occasione di vederla in altre mani. Ci si separa da qualco sa con cui abbiamo vissuto tanto tempo, ci ha dato soddisfazioni, ci ha dato da vivere: questa non è retorica! Si è costretti a cambiare at trazione perchè bisogna offrire novità al pubblico, bisogna stare ai tempi, oppure perchè la si deve adattare agli spazi che ci sono desti nati o perchè è diventata troppo costosa da mantenere o per man canza di personale e infine per deterioramento della struttura stessa, ormai troppo vecchia. L'attrazione che ha mi dato maggior soddisfa zione personale, sia come impegno, sia dal punto di vista puramente estetico è stata l'autopista elettrica. Quella che ha dato maggiore soddisfazione a livello di lavoro materiale ed economico è quella che ho attualmente: il treno-fantasma. Anzi ne ho due, uno ancora di ti po vecchio che si smonta e si rimonta pezzo per pezzo, dal primo al l'ultimo, e attualmente è al parco fisso di Ostia, mentre l'altro, che ha solo 4 anni, sta su un semi-rimorchio e si assembla in modo sempli cissimo e brevissimo. » Lilly ricorda ancora la figura paterna. « Nel '68 finalmente è sta ta varata la legge 337, voluta dai famosi pionieri, in testa a tutti il Presidente Camillo Bruno che ne è stato il massimo artefice. Ad An cona nostro padre era presente ai festeggiamenti col ministro Co rona, promotore di questa legge che ci ha permesso di acquisire dei vantaggi o perlomeno un riconoscimento sociale , cosa che prima non avevamo» . Persone intorno alla cinquantina come i De Matteo possono già esclamare: «Ai nostri tempi ! » . Osservano che generalmente sono i masc hi a voler c ontinuare il mestiere p aterno p erchè mossi da una maggiore aspirazione alla libertà e un gusto più spinto per l'avventura. «Il nostro lavoro ci dà la sensazione di essere liberi, di non essere vincolati da certi schemi, da orari, anche se in fondo non è proprio così» -osserva Adriano mentre Lilly tocca un altro tasto- «Tutti gli an-
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nj, in passato, a ogru apertura di parco, non solo erano presenti le au torità comunali, i vari assessori e qualche volta il sindaco, ma si po teva contare anche sulla presenza del vescovo della città .» Adriano si illumina esclamando: « Nel ' 5 6 ho fatto l a Prima Comu nione sulla pista dell'autoscontro! So che si sono svolti anche dei ma trimoni sulle giostre, qui e all'estero, e non si trattava nenm1eno di viaggiatori. » Lilly sottolinea: «Esistevano quindi buo1u rapporti con le autorità locali sia laiche sia religiose, rapporti di stima reciproca, di fiducia e di collaborazione. A Benevento nostro padre comprò una Madonruna e la fece benedire dal parroco della chiesa più vicina. Fa ceva il giro di tutte le case questa statuina, protetta da w1a teca con la scritta " Omaggio del Luna Park". Ha offerto anche scranni nelle chiese . Nella Villa Comunale di S. Maria Capua Vetere, vicino a Ca serta, dopo aver smontato le giostre, ogni a1mo faceva rimettere a po sto, a sue spese naturalmente, le aiuole che erano state calpestate dal pubblico. Questi esempi spiegano qual era l'impronta con la qua le si andava avanti nel lavoro! » Tutto è azzurro a Napoli: i l cielo, l'acqua del mare e l a fiumana di polizia che invade la città. Immagine sconfortante che giustifica i mo menti di scoramento di alcune fanuglie viaggiatrici italiane incontra te sinora.
Tiro a segno della famiglia Belinazzi. Padova, 1 929.
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In Sicilia, terra di vulcani, esiste un'altra forza della natura: Rita Anna Rossi Cucè. Di madre francese e di padre veneto appartiene a quel dieci per cento delle famiglie viaggiatrici italiane di origini cir censi e Sinti. Indubbiamente innamorata del proprio lavoro e della propria famiglia ne traccia uno stupefacente ritratto cominciando ca vallerescamente dalla famiglia del marito. «Mio suocero, catanese, ha cominciato da ragazzino a lavorare in teatro, nell'avanspettacolo, affiancando personaggi del calibro di An gelo Musco , Rabagliati, Aldo Fabrizi. Molto fantasioso è passato al circo e si è applicato per avere un numero tutto suo. E ' diventato un lanciatore di coltelli di una bravura a livello europe o . Si rifaceva al personaggio di Buffalo Bill, anche come loo k , con tanto di baffi e piz zetto. La somiglianza era notevole. Aveva tanto entusiasmo da con vincere i genitori a lasciarlo fare. Loro erano lontani mille miglia da quel mondo : fermi e timorati di Dio. D'altronde se una cosa si fa con piacere non diventa sacrificante. Quando sento dire da certi colleghi che la nostra è una vita di sacrificio, io ribatto che non son mica ob bligati a continuare. Ma dove sono tutti questi sacrifici? Io quello che faccio lo faccio con tanto amore perchè so che dev'essere così! Se tutto va liscio , diventa facile , diventa noia, diventa antipatico e non si vedrebbe la capacità di una persona: se vali qualcosa, lo tiri fuori nel momento del bisogn o ! » Viene interrotta dall'altrettanto effervescente « comare» , questo è il termine squisitamente pirandelliano , con il quale è stata presenta ta, amica del cuore da oltre trent'anni. «Se uno si tiene la giostra si occupa solo di quello, non può, che so io? al mattino tenere il negozio, tanto per fare un esempio, o la piantagion e , per dirne un altro, e la sera aprire il Luna Park rovinan do la piazza di altri che vivono solo di quel' lavoro. E' un po' come il supermercato che ti mangia i negozi piccoli. E c'è di peggio: per esempio chi usa la giostra come copertura per altri traffici, tanto ha le spalle coperte. E se arriva l'ordinanza di non impiantare più giostre in quella piazza, perchè c'è stato troppo rumore e sporco, ci andiamo di mezzo noi che lavoriamo davvero. E cco cosa rovina il nostro lavo ro e ti fa disamorare. Quando ci viene rinnovato il libretto dovrebbe esserci automaticamente assicurata la piazza dove lavorare». Rita Anna scuote la bionda criniera e con la sua bella voce squil lante ha un'immagine folgorante . « E ro nelle giostre già nove mesi prima d i nascere! Mia madre mi ha partorito in una carovana tirata dai cavalli. Il mio mestiere, per me, è il più bello del mond o . Non ne conosco e non ne farei altri» . La comare invece ha vissuto una situazione diversa. «Mio padre viveva nel lus s o : aveva il precettore in casa. S u o pa dre, cioè mio nonn o , aveva la macchina, a quei temp i ! E un'orefice ria e pure una salsamenteria e la fabbrica di forchette e un negozio di ferramenta. Mio padre ha cominciato a 1 4 anni a seguire le gio stre, mio nonno lo andava a c e rcare e aveva un bel legarlo alla s e dia perchè non scappasse: n o n c'era verso che cambiasse idea! A
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Il signore e la signora Rossi
D IETRO LE QUINTE
casa non ci stava e la nonna gli portava da mangiare in carovana! » Quasi in coro: «Era passione, non c'è niente da fare!» Rita, che nella foga del discorso ha fatto scivolare qualche forcina, si ravvia i folti capelli che ha sempre tenuto lunghi. « Per quanto riguarda mio suocero -che ha appena compiuto 90 anni- durante le tournée è rimasto in Sardegna, bloccato dalla guer ra. Lì, con una ferma del posto, ha impiantato un circo. » Aldo Rossi, pacato, dice l a sua: «La scuola non era il mio forte e arrivato all'età di 1 2 anni ho preso anch'io la via del circo . Son di ventato un acrobata, un ginnasta. Più giovani si comincia meglio è . » La moglie s i affretta a osservare: «Anche da noi s i comincia mol to presto, io a nove anni ero dietro il banco del bersaglio e a quattor dici facevo la "donna elettrica" cioè accendevo delle lampadine ful minate! » «E' un numero che è stato trasmesso anche dalla televisione. -ri corda il marito.- Non si trattava di mia moglie, ma il numero era lo stesso» . La signora Rossi non dimentica gli agganci della sua famiglia con il circo. «La madre di mio padre, mia nonna paterna, e la nonna degli Or fei erano sorelle. E qui torniamo indietro nel secolo scorso. Faceva no il filo sulla gabbia dei leoni, senza rete di protezione! Ho svariati parenti nell'Emilia-Romagna, almeno l'ottanta per cento dei viaggia tori della zona. Son tutte famiglie numerose, meno la mia: ho un so lo figlio , Mauro. A Cagliari, il parco fermo del Poetto appartiene a dei miei cugini primi, figli della sorella di mia mamma. La zia è anzianot ta, del 1 9 1 0 , ma ancora va in cassa. » Il signor Rossi interviene sempre con grande calma e con dizione chiarissima, senza mai interrompere il discorso altrui, senza accaval lamenti. Con grande armonia marito e moglie sembrano farsi reci procamente da spalla.
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« In Sardegna gli spettacoli circensi di mio padre coincidevano con le varie fiere . -continua l'Aldo Rossi- C'erano le sagre, le varie Ma donne, la gente ci teneva tanto e vi andava con carretti trainati da ca valli perchè le macchine non le avevano . I miei restavano qualche giorno accampati vicino alle chiese. C'era una marea di pubblico. Fa cevamo spettacoli anche trenta volte al giorno cominciando alle cin que del mattino , con le luci accese, a rotazione continua. Lì ho cono sciuto la famiglia di mia moglie che dalla Corsica era passata in Sar degna. Andavano anche in Algeria con navi da carico . . . Nell'800 era un'avventura. Loro avevano le giostre . E' la strada che ho scelto an ch'io dopo il matrimonio: m'ero stancato di faticar tanto . Tenevano anche baracche d'entrata con incontri di pugilato o mostre con dei negri o cose un po' fantasiose per la gente di allora. » Rita interviene sempre animatamente, è il suo carattere, genero so e schietto. « Il circo è più stressante. Si riposa poco e intanto lo spettacolo deve andare avanti anche quando uno è stanchissimo e può diventare pericolo s o . Si viaggia molto di più e le soste sono mol to più brevi rispetto allo spettacolo viaggiante . Aldo era il figlio gran de e quindi sempre in pista: i cariani, bambù, il rullo, gli anelli, la spalla . . . » Riprende a parlare il signor Rossi. Non alza mai la voce, trasmet te un senso di calma. Un equilibrista evidentemente è equilibrato, an che e soprattutto all'interno cli se stesso. «Abbiamo avuto baracche d 'entrata, tagaclà, autoscontro e ora un telecombattimento che è un modello perfezionato dell'aviogiostra con un computer che dice al pilota, tramite sintetizzatore , cosa av viene sull'aereo . Ho avuto l'idea, rifacendomi alle vecchie giostre, di far realizzare una parte che si solleva inclinando l'asse centrale di 2 0 ° , quindi gli aerei volano molto obliqui Oltre alla giostra aerea ab biamo anche una giostra per bambini, di tipo tradizionale , ma che funziona col computer. » Invece la comare , che lavora anche a Malta, in Marocco e in Libia, dove gli italiani, perlomeno quelli delle giostre, sono particolarmente ben accetti a suo dire , possiede un Enterprise e un treno-fantasma. Tanto è bruna e snella la comare, quanto .è bionda e morbida Rita, ma hanno entrambe lo stesso modo di concepire la vita: gli ostacoli li af frontano di p etto e mai l i aggirano . «Mio marito è p i ù accomodante -nota l a signora Rita- e m i allunga il piede sotto il tavolo appena faccio osservazioni ai funzionari se sba gliano: sbagliano a dirci "giostrai" in senso negativo ; sbagliano a cre dere che non ci interessi istruire i figli (io al mio facevo dare ripeti zioni, aveva solo mezz'ora per mangiare e poi di corsa a studiare, era un doppio lavoro per lui e una spesa per noi) ; sbagliano quando non ci fanno trovare terreni allestiti come vuole la legge (come si fa se non c'è l'attacco per la luc e , per l'acqua?) ; sbagliano a destinarci in zone lontane dalle nostre carovane di abitazione : non possiamo la sciare le giostre da sole ! » . Quando s i parla cli burocrati anche l a comare s'infiamma così co-
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DIETRO LE QUINTE
Zero volante della famiglia Livero, 1 937.
me s'infiammano tutte le categorie professionali di qualunque tipo (Le tasse le pago) . A tu per tu con le donne del viaggio, specie con la signora Rossi che, contrariamente alla più giovane comare, crede che l'uomo debba essere «atteso» e accudito in tutto, ci si aspettava forse un tranquillo scambio di idee sul modo di allevare i figli o di ri cette gastronomiche , invece ci si trova di fronte ad agguerrite donne di casa che devono di continuo far di conto perchè ovviamente le cat tive condizioni dell'econornia locale incidono anche sull'andamento della loro attività, né gli stranieri in vacanza servono a rimpinguare loro le tasche, perchè non frequentano più di tanto le giostre. La fa miglia Rossi è pronta ad affrontare la prossima fiera settembrina di Reggio Calabria anche se la situazione è peggiorata. « La piazza che abbiamo fatto in tutti questi anni ora l'hanno adi bita al mercatino settimanale. A noi questi mercati fanno un gran ma le perchè loro , pur lavorando solo per un totale di 7 o 8 ore settima nali ci tolgono del tutto la possibilità di montare i nostri mestieri. Quest'anno la zona che ci voglion dare è bruttissima, fuori mano, sporca e con gente c he non ti lascia in pac e : vuole il pizzo, ti ruba la macchina . . . » Ma le avversità possono funzionare da stimolante e Rita ripete convinta, guardando affettuosamente il nipotino Aldo che a soli set te anni aiuta già a montar l e giostre . « E sono guai se non lo chia miamo » . « La nostra è una vita talmente bella che è difficile staccarsi per andare a fare una vita monotona, triste , magari in un appartamento. La casa ce l'abbiam o , ma non ci abbiamo mai dormito dentro! Insom ma: la vita è un viaggio e viaggiare vuol dire vivere due volte. »
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Aggiungiamo le parole di un'altra donna, la poetessa Else LaskerSchiiler che, come tutti i poeti, manca forse di spirito pratico.
Getti via tutti i libri e organizziamo una fiera. . . Mi sono già irijormata legno dei più semplici una giostra addobbata con pendagli di pesanti perle di vetro capannoni smontabili. . . Ma non le sfugge l'essenza delle cose.
Giostra significa riconciliazione, un conoscersi a vicenda! All'inizio di questa ricerca sul mondo delle giostre era lecito pensa re che quei fermi, borghesi o aristocratici, pronti a lasciare gli agi del lo ro ceto per aggregarsi alle carovane , lo facessero solo perché attratti dal lato avventuroso e romantico della vita itinerante. Invece considerata la profonda umanità dei personaggi dello spettacolo viaggiante si è più propensi a credere che proprio per le loro qualità vengano seguiti vo lentieri da chi non si accontenta di una vita di routine, di una vita spes so priva di grandi valori. La gente del viaggio, che crede di non avere cultura solo perchè impossibilitata a seguire studi regolari, è in realtà depositaria di una cultura orale e di una vivacità di idee e di ideali che si contrappone all'appiattimento della nostra società dei consumi. Lunga vita ai viaggiatori della luna!
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Sommario 5
PRE FAZIONE
DALLA FIERA AL LUNA PARK
7 9
GE NTE DEL VIAGGIO
di Zeev Gourarier Cavalieri E rranti
17
VIAGGIATORI, IMBONITORI, L UNAPARKISTI
33
PER UN'IPOTESI STORICA DELLA NASCITA DEL LUNA
PARK
di Emilio Vita
Luna Park, un rito d'iniziazione?
34 46 50 53
CINQUANT'ANNI DI ANESV
59
Dalla Fiera al Luna Park La citta mobile Una, dieci, cento storie al Luna Park
di Agostino Volpi Le pubblicazioni dell'ANESV
LA FIERA DELLE MERAVIGLIE
ALLA RICERCA D E L TEMPO PASSATO
di Chantal Rossati L'occhio dell'artista La scatola magica Giostre e giostrine Dolciumi e torroni MUSICA MAESTRO
67 69 71 73 80 84 85 87
LE PROFESSIONI DE LLA PIAZZA DAL CAVADENTI AL BURATTINAIO
di Tinin Mantegazza
LA CITTÃ&#x20AC; DELLA LUNA DIETRO LE QUINTE TESTIMONIANZE
di Chantal Rossati BIBLIOGRAFIA
93
99 1 09 111
157