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n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1
Soppresse le commissioni provinciali di Vigilanza DisabilitĂ e fruizione delle attrazioni Meeting dei parchi avventura
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ANESV e anche:
Editoriale
È
un periodo intenso, quello di questi mesi, perché siamo impegnati su vari fronti: dalla soppressione delle Commissioni provinciali di Vigilanza, alla emanazione dei decreti sui contributi del Fondo Unico Spettacolo, alle fiere e manifestazioni di settore nelle quali l’Associazione è stata di Evelina Christillin coinvolta. Ci saranno novità che, mi Presidente dell’ANESV auguro, potremo comunicare già dal prossimo numero. Tanti gli articoli che trattano temi importanti; in questo numero ci occupiamo infatti della scolarizzazione dei ragazzi degli esercenti itineranti. Alcune esperienze significative, realizzate in Veneto e Toscana, grazie alla dedizione di alcuni volontari ed all’attenzione degli Uffici Scolastici regionali, fanno ben sperare sulla soluzione di alcune difficoltà, in particolare sulla frequenza degli istituti secondari superiori da parte di giovani che seguono le loro famiglie nei ripetuti spostamenti. Diamo inoltre notizia di due iniziative che siamo lieti di segnalare, perché evidenziano ancora una volta la grande attenzione del mondo che rappresentiamo verso tematiche sociali ed iniziative di solidarietà. Mi riferisco in particolare al progetto “Una Giostra per Tutti”, per garantire l’accessibilità alle attrazioni anche alle persone con esigenze speciali. Il gruppo di lavoro, che coinvolge associazioni di familiari di persone diversamente abili, aziende produttrici di attrazioni, gestori di parchi divertimento e la nostra Associazione, sta continuando il lavoro. L’iniziativa, avviata due anni fa con il “Protocollo C+1”, una sperimentazione attuata in alcuni parchi di divertimento associati, ha assunto valenza scientifica, grazie ai test clinici realizzati sul campo e si concluderà con la emanazione di linee guida per l’accessibilità sulle attrazioni delle persone diversamente abili. Il gruppo, che opera su base volontaria, è composto da professionisti ed esperti del settore, che stanno lavorando intensamente ad un progetto che ha appassionato i referenti delle più importanti aziende mondiali. Mi ha colpito a riguardo il filmato – visibile sul sito www.anesv.it - realizzato nel corso delle giornate di test effettuate a Minitalia Leolandia e Miragica. I volti di familiari e ragazzi che provano le attrazioni e scendono sorridenti sono difficili da dimenticare. A Torino poi, nel padiglione che ospita “Natale in Giostra”, ho avuto il piacere di partecipare a un’iniziativa di solidarietà a favore della Fondazione Alberto Musy, costituita dai familiari per ricordare il consigliere comunale scomparso due mesi fa. È stata una manifestazione molto bella, resa tale dagli esercenti piemontesi, che hanno generosamente lavorato per favorire le famiglie in difficoltà, assistite dalla Fondazione. Concludo con gli auguri di un felice Natale ed un 2014 ricco di soddisfazioni per tutti gli esercenti, di vero cuore.
Sommario IN COPERTINA 8 11 55
Siamo al 28 Novembre. Soppresse le Commissioni prefettizie? Prosegue il lavoro sull’accessibilità dei parchi Parchi Avventura Italiani di nuovo a Bergamo per formazione e programmazione dell’attività
ANESV Informa 6 10 12 13 14
Cambia l’art. 69 TULPS Smaltimento dei rifiuti? Caos di tasse Riprendono i Corsi per il corretto montaggio Fatture ENEL. Attenti alle date Il punto sulla scolarizzazione dei figli di esercenti itineranti
Eventi 24 A Torino torna Natale in Giostra 28 ENADA a Roma successo inatteso Parchi di divertimento 30 38 46 48
Parksmania Awards e seminario di settore al Castello di Gropparello Halloween walk-through nei parchi di divertimento: l’Italia s’è desta? Venezia avrà un suo “polo culturale”. Sarà “Venezialand”? Sì, ma anche no… Spettacoli nei parchi Disney. Intervista a Katy Harris, Show Director
Parchi acquatici 52 Parchi acquatici, e la la pulizia degli spogliatoi?
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n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1
Soppresse le commissioni provinciali di Vigilanza Disabilità e fruizione delle attrazioni Meeting dei parchi avventura
#11-12 novembre dicembre 2013 anno LI Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 565/1996 Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Direttore responsabile Massimo Piccaluga Vicedirettore Maurizio Crisanti Dalle sezioni Amedeo Zanetti, Adriano Rossi, Angelo Catellani, Franco Moruzzi, Fabio Mannello, Ciro Guida, Cosimo Amato, Salvatore Speciale Direzione, amministrazione e pubblicità ANESV–AGIS Via di Villa Patrizi, 10 tel. 0688473-273 o 274 – Fax 0645481356 info@anesv.it www.anesv.it www.parchipermanenti.it www.parchiavventuraitaliani.it Grafica Massimiliano D’Affronto mdaffronto@gmail.com Stampa 8x8 S.r.l.
Fuoricampo 58 Giochi cinesi o prodotti italiani? 60 Centri d’intrattenimento. Una tendenza che non si arresta 61 Lettera… 62 #svegliamuseo, un progetto di marketing museale sui social network
Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».
Cambia l’art. 69 TULPS SCIA per eventi fino a 200 posti che si concludano entro le ore 24 del giorno d’inizio ulla G.U. n. 236 dell’8 ottobre 2013 è stata pubblicata la legge 7 ottobre 2013, n. 112, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 9, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”. Il provvedimento modifica, tra l’altro, gli artt. 68, 69 e 71 del TULPS. Una SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) potrà sostituire la licenza se: all’evento partecipino fino ad un massimo di 200 persone. – l’evento si svolga entro le ore 24,00 del giorno di inizio. Resta comunque l’obbligo di rispettare l’art. 80 Tulps, che come noto, per eventi finoa 200 posti consiste nel parere della locale commissione di vigilanza, che non effettua il sopralluogo, sostituito da un’attestazione di professionista abilitato.
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Riassumendo Dallo scorso 9 ottobre è possibile sostituire la licenza di cui all’art. 69 Tulps con la SCIA per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, e ferma restando l’osservanza dell’art. 80 Tulps.
ARTT. 68 E 69 E 71 TULPS COSÌ COME MODIFICATI (In grassetto le integrazioni) Art. 68 1. Senza licenza del Questore non si possono dare in luogo pubblico o aperto o esposto, al pubblico, accademie, feste da ballo, corse di cavalli, nè altri simili spettacoli o trattenimenti, e non si possono aprire o esercitare circoli, scuole di ballo e sale pubbliche di audizione. Per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si’ svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza e’ sostituita dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, presentata allo sportello unico per le attività produttive o ufficio analogo. 2. Per le gare di velocità di autoveicoli e per le gare aeronautiche si applicano le disposizioni delle leggi speciali. Art. 69 Senza licenza della autorità locale di pubblica sicurezza è vietato dare, anche temporaneamente, per mestiere, pubblici trattenimenti, esporre alla pubblica vista rarità, persone, animali, gabinetti ottici o altri oggetti di curiosità, ovvero dare audizioni all’aperto. Per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza e’ sostituita dalla segnalazione certificata di inizio attivita’ di cui all’articolo 19 della legge n. 241 del 1990, presentata allo sportello unico per le attivita’ produttive o ufficio analogo. Art. 71 Le licenze e le segnalazioni certificate di inizio attività, di cui negli articoli precedenti, sono valide solamente per il locale e per il tempo in esse indicati. www.anesv.it
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Siamo al 28 Novembre. Soppresse le Commissioni prefettizie?
aradossale la situazione che si è creata il 28 novembre, decorso cioè il termine individuato dal Consiglio di Stato (vedi Lo S. V. n. 7/8 2013) per la soppressione degli organi collegiali. Non si sa se le Commissioni continueranno ad operare. Se si pensa che città come Torino e Firenze non hanno istituito la commissione comunale, che dovrebbe assumere le competenze dell’organismo prefettizio, è difficile valutare le conseguenze del silenzio del Ministero dell’interno su questo tema. Alcuni segretari di CPVLS, interpellati per le vie brevi, hanno confermato che l’intendimento è quello di sospendere l’attività a far data dalla fine di Novembre. E le iniziative natalizie? Non è dato saperlo. La nostra Associazione ha rappresentato al Ministero dell’interno ed all’ANCI il prevedibile, caotico scenario che si prospetterà qualora non fossero impartite adeguate indicazioni. Ma sono proprio soppresse le Commissioni provinciali? Non è detto, perché anche l’ANCI sta esaminando la questione, e in una nota di indirizzo di imminente emanazione darà la propria interpretazione riguardo all’abrogazione. Forse così il Ministero fornirà finalmente le indicazioni che tutto il settore attende.
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Smaltimento dei rifiuti? Caos di tasse Tarsu, fino al 2012, e a fine anno tocca alla Tares, ma per il 2014 si è parlato di Trise – erede di Imu e Tares – poi diventata Tuc. No, non è un cracker, è il Tributo Unico Comunale, ma non è detta che non sia finita qui. ra si parla di Iuc. In ogni caso, chiamiamola come vogliamo, una imposta dovrebbe accorpare i costi per la gestione dei rifiuti, dei servizi indivisibili (illuminazione delle strade ecc.) e sostituire la tassazione locale sugli immobili. Come è la situazione? A fine Novembre molti comuni non erano ancora riusciti a gestire il passaggio dalla Tarsu alla Tares – ed una norma emanata ad ottobre ha consentito di incassare Tarsu anche nel 2013 – con il risultato che gli esercenti pagheranno in un comune la Tarsu ed in quello limitrofo la Tares. Del resto – sostiene ANCI – le norme sulla finanza locale è stata aggiornata 36 volte nell’ultimo biennio. Si susseguono da parte delle Associazioni dei consumatori i comunicati sulle nuove tariffe del tributo, che presentano una media del 30% di aumento rispetto al 2012. Una questione che preoccupa tutti i settori imprenditoriali. Come sempre, purtroppo questo tema si gioca sui tavoli di oltre 8.000 comuni, e non è facile per le Sezioni dell’ANESV monitorare l’emanazione dei nuovi regolamenti, verificando se siano stati previsti abbattimenti per lo spettacolo viaggiante ed i parchi di divertimento, dunque per occupazioni temporanee e permanenti. Il 16 dicembre si pagherà la rata, con l’aumento deliberato dai Comuni, stabilito per legge in non meno di €0,30 al mq, elevabile fino a €0,40. Sarà dura per tutti. (M. C.)
La TARES giornaliera Per il servizio di gestione dei rifiuti assimilati prodotti da soggetti che occupano o detengono temporaneamente, con o senza autorizzazione, locali o aree pubbliche o di uso pubblico, i Comuni stabiliscono con regolamento le modalità di applicazione del tributo, in base a tariffa giornaliera. L’occupazione o detenzione è temporanea quando si protrae per periodi inferiori a 183 giorni nel corso dello stesso anno solare. La misura tariffaria è determinata in base alla tariffa annuale del tributo, rapportata a giorno, maggiorata di un importo percentuale non superiore al 100%. L’obbligo di presentazione della dichiarazione è assolto con il pagamento del tributo da effettuarsi con le modalità e nei termini previsti per la tassa di occupazione temporanea di spazi ed aree pubbliche ovvero per l’imposta municipale secondaria prevista dall’art. 11 del D. Lgs. n. 23 del 2011, a partire dalla data di entrata in vigore della stessa. L’estensione al tributo giornaliero della disciplina relativa al tributo annuale comporta l’applicazione, sussistendone i presupposti e in quanto compatibili, delle riduzioni e delle agevolazioni previste per il tributo annuale. (fonte: Dipartimento delle Finanze) 10 Lo spettacolo viaggiante
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Prosegue il lavoro sull’accessibilità dei parchi Più volte abbiamo trattato da queste pagine il tema dell’accessibilità delle attrazioni alle persone diversamente abili. Il lavoro degli esperti, avviato lo sorso mese di giugno a Minitalia Leolandia, si è arricchito di nuovi appuntamenti. Si sono tenute riunioni tra progettisti, legali che rappresentano produttori di attrazioni, gestori di parchi e famiglie di persone con esigenze speciali, ospitate anche nella sede ANESV. Inoltre a Miragica, il parco pugliese, si sono svolte in Ottobre due giornate di test sull’utilizzo delle attrazioni da parte di ospiti con disabilità fisiche, la cui foto pubblichiamo. Ad Orlando, in occasione di IAAPA Expo, si terrà una sessione del gruppo di lavoro internazionale, che sta elaborando le norme tecniche di settore. Il punto centrale è attualmente quello di rispettare la “Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”, che introduce i concetti di “accomodamento ragionevole” delle strutture ed impianti ai fini della massima inclusione, e della “progettazione universale”, finalizzata alla più ampia fruibilità di beni e servizi. La Convenzione dispone infatti, all’art. 30 che “5. Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a… (c) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi che ospitano attività sportive, ricreative e turistiche; (d) garantire che i minori con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri minori, alle attività ludiche, ricreative, agli svaghi ed allo sport, incluse le attività previste dal sistema scolastico; (e) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell’organizzazione di attività ricreative, turistiche, di tempo libero e sportive”. Dunque quello di pervenire alla massima fruibilità delle attività ricreative costituisce un obbligo per gli Stati. L’I-
talia vi ottempera senza troppo entusiasmo, ma nel caso delle attrazioni per parchi di divertimento il vuoto è colmato dal senso di responsabilità del comparto, nel quale progettisti, costruttori e gestori si stanno rapportando al mondo delle diverse abilità con coraggio, ancorché limitati dalla legislazione italiana, nella quale il piano delle responsabilità è quanto mai scivoloso. Ovviamente nessuno ha interesse a limitare l’accessibilità delle attrazioni, tuttavia è a tutti evidente che non sia semplice prevedere che tutti gli ospiti, a prescindere da condizioni fisiche o psichiche, possano fruire di ogni tipo di attrazione. Certamente la Convenzione ONU impone che eventuali divieti siano adeguatamente motivati, e scientificamente fondati. Su questo atteggiamento, quello di una prudenza aprioristica, sia pure comprensibile, di produttori e gestori, è cresciuta la consapevolezza da parte di tutti i soggetti coinvolti. Si è finalmente compreso che eventuali limitazioni nella fruizione delle singole attrazioni, disposte dai documenti tecnici dei produttori o dei gestori, vanno riesaminate alla luce di esperienze concrete, disposte solo dopo un’attenta valutazione dei rischi. Il lavoro di coloro che, in genere su base volontaria, si stanno occupando della stesura delle norme sta dando ottimi risultati, perché nella progettazione di nuove attrazioni le imprese italiane stanno tenendo conto – forse con qualche ritardo, diranno alcuni, ma mostrando coraggio, senso di responsabilità ed impiegando risorse proprie – della massima fruibilità. In questa ricerca il gruppo di lavoro italiano registra il consenso dei grandi player internazionali del settore. Proprio per questo, gli estensori delle norme internazionali in corso di elaborazione sono motivati ad inserire alcuni paragrafi sull’accessibilità delle attrazioni per persone con esigenze speciali. Continueremo a seguire questo tema con interesse. (M.C.) www.anesv.it 11
Riprendono i Corsi per il corretto montaggio Da tempo l’ANESV ha intrapreso un percorso per eliminare il vincolo del possesso dell’autorizzazione ministeriale (soppressa nel 1998) per frequentare il corso di 8 ore, riservato agli esercenti “esperti”. l Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha recentemente accolto la richiesta di sostituire il possesso del Nulla Osta con un quinquennio di titolarità di licenza di P.S., sostituendo anche le 56 ore di formazione pratica per gli esercenti “non esperti” con un medesimo monte ore di tirocinio in affiancamento ad esercente abilitato. È quindi possibile organizzare nuovi corsi e conseguire l’abilitazione a certificare il corretto montaggio. Per semplificare le modalità di iscrizione, è stato predisposto un sito (http://www. correttomontaggio.it) attraverso il quale si effettua una pre registrazione, non impegnativa, che consente però di organizzare gli interessati che, raggiunto un numero minimo – il numero massimo è fissato dal decreto in 20 unità – saranno informati su luogo e data dei prossimi appuntamenti. Il sito è ottimizzato per essere consultato facilmente da computer, tablet e cellulare. Dal 2011 l’ANESV ha formato oltre 250 esercenti, per abilitarli a predisporre al dichiarazione di corretto montaggio delle loro attrazioni.
IN SOSTANZA: Gli esercenti che possano documentare 5 anni di titolarità di licenza di cui all’art. 69 possono essere abilitati al sottoscrivere al dichiarazione di corretto montaggio delle attrazioni. Essi sono tenuti a frequentare un corso di 8 ore, tenuto da un soggetto abilitato dal Ministero dell’interno. A cosa serve il corso? Ci sentiamo a volte ribattere che la certificazione del corretto montaggio non servirebbe a nulla, in quanto non include – e non può includere, a termini di legge – anche quella relativa all’idoneità dell’allacciamento elettrico. E’ certa12 Lo spettacolo viaggiante
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mente una difficoltà, quella di richiedere la certificazione ad un professionista, tuttavia esistono molti casi (uso di gruppi elettrogeni, attività con gonfiabili, tiri a segno e rotonde in fiere di paese, attrazioni nei centri commerciali, attrazioni in aree e spazi privati, tappeti elastici, allacciamenti a quadri elettrici con interruttore magnetotermico e presa CEE 17, Mixtreme ecc.) nei quali gli esercenti non hanno necessità di predisporre la documentazione sulla connessione elettrica. In questi casi la praticità, ed il risparmio, conseguito con la dichiarazione di corretto montaggio delle proprie attrazioni è innegabile. Inoltre, c’è anche una questione che riguarda la professionalità: siamo tutti convinti che difficilmente un professionista, che interviene ad attrazione installata, sia in grado di valutare molti aspetti del montaggio di un’attrazione. Aver ottenuto al possibilità che sia l’esercente, d debitamente formato, ad attestare direttamente il corretto montaggio, costituisce il riconoscimento della sua professionalità. C’è di che esserne orgogliosi. (M.C.)
Fatture ENEL Attenti alle date Numerosi esercenti itineranti stanno segnalando che ENEL sta continuando a fatturare forniture temporanee anche dopo la data di scadenza contrattualmente richiesta. Invitiamo pertanto a fare massima attenzione alle bollette, in quanto sono possibili fatturazioni successive alle date richieste. Coloro che rilevassero problemi li segnalino alle proprie Sezioni territoriali, perché l’ANESV ha necessità di raccogliere ulteriori elementi e richiedere l’intervento dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas.
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Il punto sulla scolarizzazione dei figli di esercenti itineranti L’esperienza della provincia di Rovigo Il problema del “Diritto allo Studio” dei figli degli esercenti itineranti è una questione di lunga data, che non ha mai avuto, non ha e probabilmente non avrà mai una soluzione ottimale e pienamente soddisfacente. Tuttavia, ciò non esime la scuola e tutte le organizzazioni, pubbliche e private, preposte alla funzione educativa, dalla ricerca costante delle forme più varie e flessibili per dare una risposta al bisogno di istruzione dei giovani itineranti.
di M. Bergamini egli ultimi anni qualcosa si è fatto (tanto? poco?), si è dato comunque inizio ad un percorso che, al di là del suo valore, dei suoi pregi e dei suoi limiti, ha il merito di aver mosso i primi passi di un viaggio che si annuncia ancora molto lungo. Questa nota vuole ripercorre proprio questi primi passi.
IL LIBRO DEI SAPERI Il mondo dello Spettacolo Viaggiante e Circense è un mondo reale, numericamente importante, formato da famiglie costrette dal lavoro a spostarsi continuamente in luoghi diversi d’Italia. Persone giuridicamente presenti, cittadini italiani a tutti
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gli effetti, contribuenti dello Stato […] responsabili e capaci, con una lunga storia alle spalle, che desiderano mantenere la famiglia con un certo decoro e garantire una educazione ai loro figli, che portano con sé e che curano con amore. Così inizia un lungo documento sulla realtà e sui problemi degli spettacolisti viaggianti, redatto dalla “Fondazione Migrantes” della Conferenza Episcopale Italiana, che da anni si prende cura della pastorale dei Circensi e dei Lunaparkisti. Da sempre il problema principale dei viaggiatori è l’educazione e l’istruzione dei figli. Basta scorrere, a tal proposito, l’ampia raccolta di testimonianze curata da Tommaso Zaghini, direttore del Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Itinerante (Bergantino – Rovigo) e pubblicate nel volume Gente del viaggio (Patron, 2000). Tuttavia, fino ad appena sette anni, nulla era stato possibile fare in proposito. I figli degli itineranti trascorrevano il loro anno scolastico frequentando in maniera estremamente frammentaria un numero rilevante di scuole, in paesi diversi, in contesti e situazioni le più varie e, spesso, scoraggianti e demotivanti. Nel 2005, grazie alle sinergie messe in campo dal Museo Storico della Giostra, dal Comune di Bergantino, dall’Amministrazione Provinciale di Rovigo, dalla Fondazione Migrantes, ma soprattutto grazie alla tenacia di alcuni conoscitori della realtà itinerante, come la famiglia Ravelli e la prof.ssa Fabbri di Bergantino, è nato il Libro dei saperi. Il Libro dei saperi ha prima di tutto una funzione di sostegno morale per i giovani studenti itineranti, che spesso si recano a scuola del tutto privi di materiale scolastico, non potendo ovviamente acquistare i libri di tutte le scuole frequentate. Il Libro dei saperi è il “loro” libro: un libro speciale per studenti speciali. Ma il Libro dei saperi è soprattutto un strumento didattico, che funziona come un raccoglitore di esperienze, un diario di viaggio, sul quale viene regolarmente annotato il tratto di strada percorso, di scuola in scuola, dallo studente. Il Libro dei saperi è uno strumento di lavorocontatto tra l’alunno e i docenti, un registro di competenze che segue lo studente in ogni istituto scolastico, e permette ai docenti di prendere immediatamente conoscenza della storia scolastica compiuta dal ragazzo, di svolgere un argomento del proprio programma e di inserirlo, sotto forma di materiali vari (fotocopie di testi, appunti, verifiche…) nel Libro stesso. In questo modo è possibile, al termine dell’anno scolastico, verificare il programma svolto dall’alunno e quindi avere una testimonianza concreta del suo “sapere”. La diffusione del Libro dei saperi, curata da Monica www.anesv.it 15
Bergamini responsabile per la Fondazione Migrantes e da Valeria Ravelli, curatrice del Libro e coordinatrice del progetto, è stata capillare. E a questo punto si è fatto un nuovo passo in avanti.
UN PO’ DI NUMERI Girando per le piazze, i luna park, le sagre e le fiere paesane a proporre il nuovo strumento del Libro dei saperi, Valeria Ravelli ha potuto entrare fino in fondo in una realtà variegata e tracciarne i contorni. Si è trattato di raccogliere numeri su numeri, date su date, comporre un puzzle di migliaia e migliaia di pezzi fatti dagli spostamenti di centinaia di famiglie e da centinaia di bambini e ragazzi del viaggio. Si è trattato soprattutto di migliaia di contatti, di ore ed ore passate ad ascoltare le storie, i problemi, i bisogni della gente del viaggio, la loro trepidazione per il problema atavico dell’istruzione dei figli. Il prodotto finale si trova in un rapporto, pagine e pagine di tabelle in cui sono state annotate con cura i paesi delle varie province del Veneto, i periodi in cui in essi si svolgono sagre e fiere ed il numero di bambini/ ragazzi del viaggio che in quei giorni risiedono in quei
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luoghi. La statistica dei bambini delle fiere è stata poi arricchita da uno studio analogo per le province di Reggio Emilia e di Modena. Sono stati censiti più di duecento Comuni del Veneto ed un cinquantina di Comuni emiliani: un lavoro impressionante. Oltre ad essere uno strumento di conoscenza della realtà, questi dati, la cui raccolta ed elaborazione ha certamente richiesto un lavoro molto lungo, costituiscono un punto di incontro, sono vivi e dinamici. Scorrendo le pagine di queste tabelle, si può sapere, ad esempio, che nel periodo della fiera della terza domenica di novembre a Camposampiero, in provincia di Padova, ci sono una quindicina di bambini e ragazzi del viaggio da inserire a scuola; per San Martino (11 novembre) a S.Biagio di Callalta (TV) ci sono dai 18 ai 22 figli di itineranti; 14 itineranti anche a Castelmassa (RO) nella stessa data… numeri impressionanti. Impressionanti anche le storie che Valeria Ravelli ha raccolto attraverso i contatti personali con le famiglie di spettacolisti itineranti, storie fatte a volte anche di rifiuti da parte delle istituzioni scolastiche. Ecco, allora, com’è nata un’altra idea e come si è percorso un altro tratto di strada di questo cammino.
IL DIRITTO ALLO STUDIO Com’è possibile che alcune scuole si rifiutino di inserire nelle loro classi i figli degli esercenti di spettacoli viaggianti? A volte succede… e succede probabilmente più spesso di quanto si possa pensare. Ecco allora che, su sollecitazione della responsabile Migrantes Monica Bergamini, lo studio legale Gruppioni e Bimbatti di Castelmassa ha studiato il caso ed ha recentemente approntato gli strumenti normativi per poter contrastare il ricorrere del problema con un “Parere in merito all’inserimento dei figli degli esercenti di spettacoli viaggianti nella scuola dell’obbligo” (16 agosto 2012). Il documento, di alto profilo giuridico, fa riferimento ai diritti sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, dal Protocollo addizionale alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, dalla Convenzione contro la discriminazione nell’educazione adottata dalla Conferenza Generale dell’ONU per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dalla Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. Si legge nel documento: Il rifiuto all’inserimento dei figli degli esercenti spettacoli viaggianti nelle scuole dell’obbligo presenta profili di illiceità sia civile che penale, in quanto contrasta con diritti fondamentali sanciti da una pluralità di atti normativi sia interni che internazionali. E’ vero che a volte i Dirigenti scolastici devono fare i conti con classi già sovraffollate che, con l’inserimento di nuovi studenti, sforerebbero il numero massimo di alunni per classe consentito dalla legge. Tuttavia, precisa il legale, la legittimità di tale rifiuto può essere messa in discussione in quanto contrasta con il dovere costituzionale di assicurare l’istruzione obbligatoria che prevale sulle norme aventi semplice forza di legge ordinaria, tanto che potrebbe essere sollevata questione di legittimità costituzionale di tali norme nella parte in cui non prevedono apposite deroghe di fronte a situazioni come quelle dei “migranti”, eccezioni necessarie, oltretutto, ad evitare discriminazioni nel campo dell’istruzione. Il documento è uno strumento preziosissimo per chi opera in questo campo, perché offre un appoggio normativo e dà indicazioni anche molto pratiche per perseguire con efficacia la richiesta del rispetto del diritto allo studio.
L’INNALZAMENTO DELL’OBBLIGO SCOLASTICO Dall’anno scolastico 2007-2008, il Ministero dell’Istruzione ha fissato a 16 anni l’obbligo scolastico, prewww.anesv.it 17
vedendo per tutti gli studenti, al termine della Scuola Secondaria di Primo Grado, la frequenza di almeno un biennio nella Scuola Secondaria di Secondo Grado. Questa semplice norma ha comportato un problema rilevantissimo per gli alunni itineranti: a quale scuola superiore iscriversi? Ma soprattutto, sarà possibile trovare in ogni luogo una scuola con lo stesso indirizzo di studi da frequentare? Infatti, se un ragazzo itinerante si iscrive ad un Istituto Alberghiero, dovrà trovare quasi settimanalmente, in ogni paese o nelle vicinanze. Di fronte a questa problematica, molte famiglie hanno dovuto scegliere una via fortemente penalizzante, quella di far bocciare i figli per mancanza di numero di giorni di frequenza sufficienti, in modo da fermarli, fino al compimento del sedicesimo anno di età, nella Scuola Secondaria di Primo Grado. La scelta rappresenta un escamotage veramente umiliante per gli alunni itineranti, una “soluzione” al problema che, in realtà, aggiunge difficoltà a difficoltà. Ma, nonostante vari tentativi di dialogo con le istituzioni scolastiche, per alcuni anni non si è arrivati a compiere nessun passo in avanti in materia. Finché…
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LA NUOVA SFIDA DELL’ISTRUZIONE PARENTALE Nell’anno scolastico che ha appena preso avvio è nata una forma di collaborazione tra il mondo degli itineranti e l’Istituto Comprensivo di Castelmassa (Rovigo), il Liceo Artistico “B. Munari”, sempre di Castelmassa, l’Istituto Professionale “M. e T. Bellini” di Trecenta e l’Istituto Professionale “E. Bari” di Badia Polesine. La nuova frontiera della formazione scolastica degli itineranti è la homeschooling, ovvero l’”istruzione parentale”. A questa sorta di progetto pilota per gli itineranti hanno già aderito tredici ragazzi (ma essendo da poco iniziato l’anno scolastico il numero risulta in sensibile aumento). In cosa consiste l’homeschooling? La normativa prevede il ricorso all’Istruzione parentale già da qualche anno, ma la novità e la peculiarità di questa esperienza sta nell’uso delle nuove tecnologie informatiche, che rendono più efficace questa forma di istruzione. I docenti degli istituti superiori, infatti, non si limitano - come prevede la legge - a testare a fine anno scolastico le conoscenze dell’alunno, come se si trattasse di un “privatista”, essi anzi rimangono in contat-
to con gli alunni itineranti, inviano loro, attraverso e-mail, gli argomenti delle lezioni svolte in classe e gli eventuali materiali didattici (appunti, fotocopie, approfondimenti, power-point…), verificano il processo di apprendimento attraverso i compiti (che gli alunni inviano ai docenti, dopo averli svolti), le verifiche periodiche e le interrogazioni via Skype. Si tratta, insomma, di una sorta di corso scolastico on line, che si avvale però del contatto diretto con i docenti delle varie discipline ed anche della collaborazione di un docente con la funzione di tutor itinerante. Forse è proprio questa la strada più giusta per l’istruzione degli itineranti: una scuola che viaggia e li segue percorrendo le vie dell’etere, una scuola a portata di clic. Forse si potrebbe pensare, in futuro, alla nascita di un polo scolastico che, dalla scuola primaria fino al conseguimento del diploma di Secondaria di Secondo Grado, si prenda cura di fornire a centinaia e centinaia di bambini e ragazzi itineranti di tutta Italia gli strumenti fondamentali per la loro istruzione. Sì, lo sappiamo tutti: è ancora un sogno. Ma gli spettacolisti viaggianti non vivono forse con i piedi nella realtà ed il cuore traboccante di fantasia? Sono loro i dispensatori dei nostri sogni più belli ed arditi: un piccolo grande sogno probabilmente glielo dobbiamo anche noi.
20 Lo spettacolo viaggiante
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L’ESPERIENZA DELLA MIGRANTES TOSCANA Anche in Toscana è da anni presente un’esperienza di scolarizzazione dei ragazzi dello spettacolo viaggiante itinerante. Dallo scorso anno il progetto è stato esteso anche allo scuola superiore, grazie all’istituto professionale Barsanti, con alcuni ragazzi iscritti alla sezione turistica ed altri a quella commerciale. Sono stati definiti con la scuola una serie di incontri con periodicità mensile. Il collegamento tra scuola e ragazzi è garantito dagli operatori della Fondazione Migrantes e da un gruppo su Facebook. E’ stata definita una programmazione settimanale, ed i volontari collaborano con i ragazzi creando schede semplificative e lezioni online per le materie più complesse. Per la scuole elementare e media il progetto riguarda circa 60 bambini, che frequentano una rete di istituti scolastici. Ivonne Tonarelli, coordinatrice del progetto dal 2004, registra un crescente coinvolgimento delle famiglie, che ormai si relazionano con i vari istituti scolastici e con la Fondazione, informando degli spostamenti.
A Torino torna Natale in Giostra La magia delle giostre fa bene al sorriso, e questo lo si sa. Ma quel caleidoscopio di luci, suoni e colori è anche capace di riscaldare il cuore. E Natale in Giostra, il grande luna park che ogni anno viene allestito all’interno del Quinto Padiglione di Torino Esposizioni, è lì a dimostrarlo, da ben 36 anni.
di Paolo Varetto erché, edizione dopo edizione, la grande famiglia dell’Anesv ha rinnovato il proprio contributo di solidarietà nei confronti di una città che li ha sempre accolti con calore e simpatia. Senza ovviamente dimenticare gli ultimi, i diseredati, le vittime di una crisi che prima ti strappa il sorriso e poi si prende anche la dignità. Negli anni sono decine le famiglie bisognose che si sono viste consegnare dal vicepresidente dell’Anesv-Agis, Massimo Piccaluga, l’incasso del primo giorno della kermesse. E quest’anno la donazione è andata ad Antonella Musy, sorella del consigliere comunale Alberto Musy morto dopo più di un anno di agonia per le conseguenze di un agguato che gli venne teso sotto casa nel marzo del 2012. Alberto Musy, stimato docente universitario e apprezzato avvocato, era un uomo che aveva deciso di dedicare buona parte della propria esistenza al bene comune della propria città. Complice una passione politica che era un tratto distintivo del suo carattere, Musy aveva corso per la poltrona di sindaco di Torino entrando poi in consiglio comunale come leader del terzo polo. La sua integrità morale e la sua passione erano riconosciute da tutti, colleghi di partito ed avversari politici. Fino a quando, in una tiepida mattina di inizio primavera, un sicario mascherato non ha premuto il grilletto per cause ancora da accertare, facendolo precipitare in un abisso nero che lo avrebbe poi condotto alla morte. Ma il suo ultimo desiderio era di continuare a fare qualcosa per Torino. Da qui l’idea sostenuta dalla sua famiglia, dalla moglie Angelica e dalla sorella Antonella, di creare una fondazione che portasse il suo nome e che avesse la 24 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
missione di assistere, materialmente e moralmente, le famiglie che devono quotidianamente parare i colpi della crisi. I casi più delicati vengono indicati dalla Curia di Torino. E i giostrai di Natale in Giostra hanno fatto il resto, consegnando i loro incassi nelle mani di Antonella al termine di una cerimonia semplice e toccante. L’occasione è stata la benedizione da parte del parroco di San Salvario, don Mauro, del presepe che ogni anno viene allestito all’interno del Quinto Padiglione. Insieme con Massimo Piccaluga anche la presidente dell’Anesv Evelina Christillin, che di Alberto Musy era anche fraterna amica. Pochi minuti, nei quali il trasporto è andato ben oltre le fredde convenzioni. E al termine dei quali Antonella Musy ha espresso tutta la propria riconoscenza per un gesto che toccherà il cuore di coloro per i quali il Natale rischiava di essere un giorno come un altro, dove la gioia stemperava negli affanni, nelle preoccupazioni e nelle incertezze. Ma in fondo, ma la magia del luna park è tutta qui. E Natale in Giostra la perpetua da 36 anni, in un’ininterrotta tradizione per Torino e i torinesi. La kermesse con le sue sessanta magnifiche attrazioni ha aperto i battenti lo scorso 16 novembre per continuare fino al 12 gennaio, in un calendario di appuntamenti che impreziosiranno di eventi questi due mesi.
divertimento è continuato con Cosplay, una giornata di animazione clown e trucco in stile Manga per i più piccoli a cura di Cos&Play Actions. Sabato 23 novembre, invece, al Quinto Padiglione ha fatto tappa la carovana delle Fiat 500 d’epoca, che hanno fatto la gioia degli occhi degli appassionati. Ma in una città che vedrà riconosciuta la propria antica vocazione agonistica con l’incoronazione a Capitale Mondiale dello Sport 2015, la ricetta offerta da Natale in Giostra è quella di un divertimento sano e responsabile. Domenica 24 novembre, infatti, l’appuntamento è stato con Natale in Bicicletta, la tradizionale corsa cicloturistica riservata ai bambini delle scuole elementari. I partecipanti, in sella alle proprie biciclette, hanno percorso il tracciato che si snodava tra viale
Si è iniziato il 16 novembre con la grande sfilata che ha attraversato le vie del centro di Torino: piazza Statuto, via Garibaldi, piazza Castello, via Roma, Porta Nuova, nuovamente via Roma e infine l’arrivo in piazza San Carlo. E la domenica successiva, il www.anesv.it 25
Ceppi, viale Boiardo, ciclopista del Po, ponte Balbis, viale Virgilio, viale Mattioili, viale Mattioli, viale Ceppi, per concludersi davanti al Quinto Padiglione. Tra tutti i partecipanti ricchi premi in palio: una bicicletta Bmx e 12 carnet di biglietti omaggio per le attrazioni del Luna Park. La settimana successiva, domenica primo dicembre, ha poi debuttato la grande novità dell’edizione 2013: Corri a Natale in giostra, la corsa podistica non competitiva aperta a tutti i bambini e i ragazzi, su un percorso che si snodava tra viale Ceppi, viale Boiardo, viale Virgilio, viale Mattioli e viale Ceppi. In palio, una carnet per 10 film omaggio al cinema e 12 carnet di corse per le giostre. “Anche assecondando il desiderio espresso dall’assessore allo Sport della Città di Torino, Stefano Gallo – puntualizza a proposito Massimo Piccaluga – abbiamo deciso di dedicare l’edizione di quest’anno al divertimento sano e responsabile, per avvicinare i più piccoli a uno stile di vita nel quale lo sport e l’attività fisica abbiano per davvero un ruolo centrale in qualunque fase della crescita. Da qui l’idea di raddoppiare i nostri eventi non agonistici e di ulteriormente allargare il ventaglio di appuntamenti che tradizionalmente accompagnano le nostra kermesse”. Ma gli appuntamenti di Natale in Giostra non finiscono qui. L’8 dicembre è il momento del concento musicale “La Curva”, mentre nelle domeniche di dicembre sarà Babbo Natale in persona a prendere casa al Quinto Padiglione, in un favoloso villaggio natalizio dove i bambini potranno consegnare le proprie let26 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
terine. Il 29 dicembre e il 5 gennaio sarà poi l’occasione per passare una domenica in allegria con i giocolieri e gli artisti di strada, mentre il 6 gennaio sarà la Befana a calarsi su Natale in Giostra, grazie alla collaborazione dei Vigili del Fuoco. Gran finale il 12 gennaio, con la cerimonia di chiusura e la possibilità di godere della grande promozione prendi 2 paghi 1 valida su tutte le attrazioni del Luna Park. Anzi, ben consapevole del periodo storico e della congiuntura economica che stiamo vivendo, i giostrai del Quinti Padiglione hanno anche introdotto una conveniente novità per tutti i bambini e per i loro genitori: ogni martedì, infatti, tutte le giostre saranno offerte al prezzo straordinario di un euro, a prescindere da quale sia il costo della corsa esposto.
ENADA a Roma
successo inatteso C´era molta curiosità intorno alla 41a ENADA, la prima che ha registrato l´assenza della maggior parte dei Concessionari di rete, ma l´ENADA che si è chiusa il 18 ottobre ha sorpreso tutti gli operatori. Le fiere, infatti, non si misurano solo in metri quadri – e questa edizione non era, ovviamente, tra le più estese – e nei tre giorni di fiera abbiamo visto gli stand molto visitati, ed i corridoi affollati nelle ore centrali. Anche lo stand di questa rivista ha avuto molti contatti, e 350 copie sono terminate il secondo giorno. Bilancio positivo quindi per l´organizzazione, un risultato quasi insperato alla vigilia data la complessità del mercato. 28 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
Tra le ditte che hanno partecipato alla rassegna anche ELMAC, Faro Games, Leonardo, Luca srl e World Giochi, che hanno presentato prodotti innovativi. Tra i corridoi aleggiava un “Se non ci sono i concessionari è meglio”, come riporta una rivista di settore. Francamente il pensiero è venuto anche a noi che rappresentiamo i gestori di attrazioni, orfani di una fiera italiana. Anche la SAPAR, che con Rimini fiera organizza l’evento è soddisfatta “Siamo ovviamente dispiaciuti ha commentato il presidente Raffaele Curcio - per la mancata presenza, a parte BPlus, dei concessionari, pur tuttavia il valore che riveste la nostra fiera è stato ben percepito. Abbiamo dimostrato compattezza e idee chiare, abbiamo potuto interloquire coi vertici istituzionali, rappresentando una situazione nella quale l´assenza di decisioni strategiche e durature, oltre alla sovrapposizione di enti locali che normano cedendo alla demagogia e non ancorandosi alla re-
altà, rischiano di compromettere un intero sistema economico”. A ENADA 2013 anche la presentazione di uno studio di SAPAR, dal titolo ´Analisi del mercato del gioco e del settore newslot´ (elaborazione Centro Studi Automat in collaborazione con Agimeg), che ha fotografato una realtà nella quale operano 112.248 imprese, numero da cui è facile desumere il valore del livello occupazionale del settore. Nel 2012, per l´Italia l´introito erariale dai giochi è stato di 8,1 miliardi di euro. A Roma è stato annunciato anche il Campionato europeo di flipper sportivo, in programma nel prossimo marzo in coincidenza con la fiera del gioco che nella sua edizione 26a primaverile si terrà a Rimini dal 19 al 21 marzo 2014. www.anesv.it 29
Parksmania Awards e seminario di settore al Castello di Gropparello Il Castello di Gropparello ha ospitato l’edizione 2013 dei Parksmania Awards, preceduti da un’interessante dibattito tra gli addetti del settore. L’occasione ha consentito uno scambio di idee ed informazioni sugli esiti della passata stagione e su alcuni aspetti del marketing più innovativo. anno partecipato i responsabili di 35 parchi di divertimento italiani e i rappresentanti di Disneyland Paris e del costruendo parco acquatico croato Istralandia. Presenti anche i rappresentanti di ANCASVI, IAAPA EUROPE e EAASI, associazioni che rappresentano i parchi italiani e i costruttori europei di attrazioni. Il dibattito è stato aperto da Roberto Canovi, che ha introdotto i temi dei successivi interventi. Massimiliano Freddi, ha descritto la stagione del parco Minitalia Leolandia, segnalando che la prima parte della stagione, è stata fortemente penalizzata dalle difficili condizioni meteorologiche. Dopo un giugno discreto, c’è stato il miglior agosto di sempre, un Autunno interessante, che ha concluso una stagione difficile ma con risultati importanti. Le vendite online hanno superato il 20%, fornendo un buon cash flow quotidiano. Il sistema di gestione del prezzo dinamico, che si aggiorna quotidianamente sulla base del venduto, ha livellato i picchi di presenze. Dunque code quasi inesistenti in biglietteria e poca differenza tra domeniche e infrasettimanali in agosto. Il pubblico si è finalmente spalmato sulla settimana. L’80 percento dei biglietti è stato venduto entro le 72 ore prima ma il 20% è un venduto - sicuro - nel periodo precedente. Aumentando il costo del biglietto “open”, la quasi totalità dei biglietti venduti è stata del tipo “a 30 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
data fissa”, con evidente beneficio per il parco ed i suoi ospiti. La crisi, ha detto Freddi, non ha inciso sul numero dei visitatori. Uno dei problemi sono le previsioni meteo che ormai condizionano tutti. Stefano Cigarini, Direttore Generale di Rainbow Magicland, ha ricordato che nei parchi si offrono esperienze, e che la competizione si genera sul tipo di esperienza che viene offerta; la semplice competizione sull’attrazione sarà sempre perdente, in quanto ci sarà sempre qualcosa di migliore altrove. Sull’aspetto del prezzo, esiste un “prezzo atteso” cioè una fascia di prezzo che il pubblico è disposto ad accettare in rapporto all’offerta del parco. Cigarini ha segnalato l’opportunità di non puntare troppo sul prezzo nella comunicazione istituzionale, perché i clienti sono in grado di scoprire gli sconti da soli. La capacità è quella di segmentare l’offerta rispetto alle tipologie di pubblico, operando con offerte diverse, su canali diversificati. Francesco Russello, titolare di Etnaland, ha raccontato l’esperienza di una stagione difficile, condizionata fortemente dalle condizioni meteorologiche che hanno inciso sul periodo di agosto. Il parco tematico ed il parco acquatico operano contestualmente per una parte dell’anno, ed è stato particolarmente complesso comunicare la novità del prodotto “parco tematico” rispetto al parco acquatico preesistente. Il parco è fortemente legato al pubblico siciliano e la stagione che si è conclusa ha confermato la scarsa dimestichezza con internet, condizionando l’efficacia del web marketing e della vendita online. Si è poi parlato di promozioni, con uno scambio di esperienze e condivisione di strategie. Freddi ha evidenziato il rischio di essere presenti con troppe iniziative di co-marketing. È stato segnalato, come esempio pericoloso, il caso in cui qualche mese fa, negli autogrill, lo stesso parco offriva buoni sconto su più prodotti ed in più punti vendita in prossimità del parco. In questo modo si rischia di posizionare il prodotto “parco” su una fascia di prezzo assolutamente non rappresentativa del suo valore. All’intervento di Freddi è seguito un dibattito su esperienze di marketing, nel corso della quale collaboratori di strutture - tra le quali Mirabilandia, Aqualandia, Rainbow Magicland, Etnaland, Aquavillage, Aquafollie, Cavallino Matto e Zoomarine - hanno raccontato le proprie esperienze. Tra i casi affrontati, l’offerta “il giorno dopo entri gratis” e le serate a tema. Quanto al social media marketing, il direttore commerciale di Mirabilandia ha segnalato di aver impiegato un budget pari al doppio dello scorso anno nella gestione dei social network, con www.anesv.it 31
È stata una stagione difficile - ha evidenziato Cipriano - per i visitatori italiani della Disneyland francese. E’ calata la propensione alla spesa e pesano molto anche i siti di couponing. Infine Gianni Chiari, professionista che si occupa dei temi della normativa tecnica e sicurezza delle attrazioni, ha presentato il progetto C+1, sulla fruizione dei parchi di divertimento alle persone diversamente abili. Un progetto del quale parliamo anche in altra parte di questa rivista. (M. C.) risultati significativi. Attraverso alcune mini campagne solo sui social, il parco ne ha potuto verificare in modo diretto l’efficacia. I titolari del parco delle Fiabe di Gropparello hanno raccontato l’esperienza con i camperisti, che ha generato risultati grazie alla partecipazione alle fiere specializzate. Riguardo all’utilizzo di siti di couponing, i pareri sono stati discordanti, ma sono state descritte anche esperienze positive, realizzate con lo scopo di intercettare nuovo pubblico, avvalendosi delle mailing list dei siti di social deal, ma effettuate solo per brevi periodi e con proposte diversificate rispetto alla vendita del solo biglietto d’ingresso. Si è passati quindi al tema delle scuole, ed i responsabili del settore a Zoomarine hanno rappresentato la esigenza di differenziare tra materne, elementari e medie. Si è discusso sull’utilizzo di database difficili da aggiornare, soprattutto riguardo ai referenti scolastici dei viaggi d’istruzione, ed alla opportunità di effettuare un mailing cartaceo, costoso rispetto all’efficacia. Anche il tema del costo di trasporto degli studenti – è stato evidenziato da tutti – sta condizionando fortemente la scelta dei docenti. Sulla formazione del personale Daniela Di Genova, responsabile del personale di Zoomarine ha illustrato le modalità di selezione e formazione delle risorse, sia per i nuovi inserimenti che per la parte, consistente, di collaboratori che sono in forza al parco dalla sua apertura. Coaching per i dirigenti, formazione on the job e meccanismi di incentivazione sono le chiavi della crescita nella qualità dei servizi del parco, nei quali la qualità del personale è indubbiamente importante. Claudio Di Capua, amministratore del parco, ha evidenziato che la formazione è tutta finanziata, da Fondimpresa e Provincia di Roma. Di Capua ha fatto presente che l’esperienza che il parco offre ai visitatori deve riguardare anche i collaboratori, a loro volta inseriti in un’esperienza lavorativa coinvolgente. Marina Cipriano, responsabile per l’Italia di Disneyland Resort Paris, ha descritto le differenze tra un marchio come Disney e gli altri parchi tematici, con i quali il parco condivide le difficoltà in cui versano i consumatori. 32 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
I PARKSMANIA AWARDS 2013 Il 17 ottobre 2013 sono stati consegnati i Parksmania Awards 2013, prestigiosi riconoscimenti che coinvolgono il mondo dei parchi di divertimento e i suoi protagonisti: le attrazioni, le grandi scenografie, gli spettacoli e soprattutto la magia che solo all’interno di questi mondi fantastici riesce a sprigionarsi. La cerimonia si è svolta con la collaborazione degli attori in costume medievale del cast del Parco delle Fiabe – attrazione di punta di Castello di Gropparello. I premi sono stati consegnati ai parchi italiani ed europei che nel corso della stagione 2013 si sono maggiormente distinti nelle diverse categorie, quali, ad esempio, migliore nuova attrazione, migliore show, parco dell’anno e migliore personale. Presenti a ritirare i premi loro assegnati i rappresentanti di Europa Park (Germania), Puy du Fou (Francia), Splash & Spa Tamaro (Svizzera) e Mack Rides, l’azienda tedesca che ha costruito “The Storm”, rollercoaster installato nel nuovo parco Etnaland Themepark che ha vinto il premio come migliore nuova attrazione europea dell’anno. Infine, una suggestiva visita al Castello animata dagli attori del parco, prima della elegante Cena di Gala che ha chiuso le giornata.
LE NOMINATION E I VINCITORI Il parco italiano che ha registrato il maggiore salto di qualità dalla scorsa stagione a quella attuale. ETNALAND Novità dell’anno e importante segnale di ritrovata vitalità per il settore italiano, in un parco che offre un prodotto completo e ricco di attrazioni coinvolgenti e ben realizzate. Nomination: AQUALANDIA, ETNALAND, ZOOM TORINO La struttura acquatica che nel corso della stagione si è maggiormente distinta sommando i seguenti parametri: qualità generale dei servizi, personale, miglioramento/
inserimento attrazioni, spettacoli, rapporto qualità/prezzo Riguardo ai parchi acquatici: AQUALANDIA Aqualandia non smentisce la sua propensione a stupire, offrendo continui miglioramenti che arricchiscono sempre più un’esperienza unica e magica. Nomination: ACQUAVILLAGE CECINA, PARCO CAVOUR Per la migliore Attrazione family 2013 La migliore nuova attrazione family presentata nel corso della stagione MINITALIA LEOLANDIA (Mediterranea) Originale nel tema e coerente nell’esecuzione, garantisce un’esperienza completa e divertente per tutta la famiglia. Nomination: ETNALAND (Kaos), RAINBOW MAGICLAND (Battaglia Navale) La migliore nuova attrazione presentata nel corso della stagione MOVIELAND (Kitt SuperJet) Tanto divertimento, velocità e la giusta dose di “follia” caratterizzano un’esperienza unica nel suo genere e ricca di spunti creativi Nomination: ETNALAND (Eldorado), ETNALAND (Etnaland Tower) Per il miglior show indoor Nomination: MIRABILANDIA (Alice nel parco delle mirabilie) Spazio alle fiabe e ai cartoni animati in due produzioni ricche di musica, colore e fantasia che coinvolgono sapientemente grandi e piccini. Nomination:CAVALLINO MATTO (Freedom), GARDALAND (Madagascar Live – It’s Circus Time) Il migliore nuovo show outdoor OLTREMARE (L’isola Chenoncera) Peter Pan in un’interpretazione inedita e unica, ricca di acrobazie, canti e balli, assieme a 14 performer di grande valore. Nomination: MIRABILANDIA (Laser Show), MIRABILANDIA (Scuola di Polizia)
Miglior Personale Il personale che si è maggiormente distinto nel corso della stagione per gentilezza con gli ospiti, motivazione e impegno nel problem solving www.anesv.it 33
MINITALIA LEOLANDIA Professionalità, disponibilità e il sempre benvenuto sorriso sono gli elementi che caratterizzano in maniera vincente tutto lo staff di Minitalia Leolandia. Nomination: GARDALAND, ZOOMARINE
Premi speciali Questi premi vengono assegnati a chi si è particolarmente distinto con l’inserimento di nuove attrazioni o con investimenti particolarmente significativi, anche in relazione al budget economico del parco. Questo permette anche alle strutture di piccole e medie dimensioni di vedere riconosciuti gli sforzi compiuti per migliorare il proprio prodotto e la soddisfazione degli ospiti. Il premio viene assegnato anche a persone che si sono particolarmente distinte nel corso degli anni nel settore dei parchi di divertimento e alle aziende che investono nella realizzazione di nuove strutture del divertimento. Premio meriti professionali (fondatore del Museo Nicolis) Grande passione e dedizione hanno caratterizzato il lavoro unico e certosino di un uomo che ha saputo trasformare in realtà, un sogno legato alla passione smisurata per le auto e i cimeli antichi
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Premio speciale della giuria (Nuova area Robinson’s Beach) Colorata e divertente, la nuova area tematica offre innumerevoli spunti di divertimento in un ambiente tematizzato e coinvolgente Premio speciale della giuria (Nuova area “Padiglione Cetacei”) Importante ampliamento della struttura attraverso un’architettura elegante e funzionale che arricchisce ancor più il già noto valore di questo acquario Premio speciale della giuria (Nuova area “Serengeti”) Zoom prosegue nel suo percorso unico che prevede la creazione di habitat ben tematizzati e in linea con le più recenti tendenze di mercato Premio speciale della giuria (Nuova attrazione “Skyfall”) Investimento di rilievo per un gruppo scivoli colorati e divertenti, che comprende tre esperienze uniche e differenti fra loro Premio speciale della giuria (Iniziativa imprenditoriale per nuovo parco Splash e Spa) La nuova struttura indoor del Canton Ticino si presenta come uno spettacolare luogo che mescola relax e divertimento con architetture moderne e piacevoli Premio speciale della giuria (Iniziativa imprenditoriale per nuovo parco AcquaPark Egnazia)
Premi europei Parco europeo dell’anno: Puy du Fou Puy du Fou stupisce sempre più per la particolarità dell’esperienza proposta e per la qualità globale della sua offerta unica e sempre rinnovata, che stupisce e ammalia i visitatori di tutte le et Migliore nuova attrazione europea: Etnaland (The Storm) Adrenalina pura per una montagna russa in grado di offrire sensazioni forti e grande divertimento per tutti gli amanti del genere Miglior evento Europeo: Europa Park (Halloween Horror Nights) Grande successo di pubblico e critica per l’evento più “pauroso” dell’anno, sempre ricco di sorprese e idee originali e punto di riferimento europeo del genere.
POS nei luna park dal 2014? Lo diranno i decreti attuativi Dal 1° gennaio 2014, chi effettua «attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali», dovrà «accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito» (cioè bancomat, non carte di credito), quindi, dovrà installare un Pos presso il proprio punto vendita, ufficio o mezzo ambulante. A prevederlo è l’articolo 15, commi 4 e 5, del Dl 179/2012, il quale però prevede anche l’emanazione di un decreto attuativo - non ancora emanato - che potrà prevedere esoneri esoglie minime di spesa.
Cosa è il P.O.S. Il terminale P.O.S. – dall’inglese point of sale – è un apparecchio che consente di accettare pagamenti con carte di credito o debito. Il POS GSM si collega attraverso la rete cellulare e può essere utilizzato dove manca la linea telefonica fissa e rappresenta uno strumento per i pagamenti con carte di debito e credito per tassisti, ambulanti oppure da chi non è raggiunto da una linea telefonica tradizionale, o in mercati e fiere. www.anesv.it 37
Halloween walk-through nei parchi di divertimento: l’Italia s’è desta? L’importanza delle Horror Walk-Through realizzate dai parchi di divertimento nel periodo di Halloween è innegabile. Qual è la situazione italiana? a cura di Roberto Canovi o crediamo da tempo, Halloween è una grande opportunità anche per i parchi italiani e non solo per le strutture collocate nei paesi di cultura anglosassone. Da ormai 10 anni – il primo fu Gardaland con un timido accenno nel 2002 – si assiste nel nostro paese alla celebrazione di Halloween anche all’interno dei parchi di divertimento. Andiamo a scoprire come. Praticamente tutte le strutture che restano aperte i canonici 7 mesi all’anno inseriscono l’evento di Halloween nel proprio calendario, ma in realtà solo alcune di esse, chi più, chi meno, investono per un intero mese – ottobre – in scenografie ed eventi sul tema specifico. Riassumendo, oltre al già citato Gardaland, gli interventi più significativi si sono registrati a Movieland e Italia in Miniatura dal 2004, Fiabilandia e Cowboyland dal 2005, Cavallino Matto e Minitalia Leolandia dal 2008, oltre a quelli delle recenti new entry Miragica (2009), Mirabilandia (2010) e Rainbow MagicLand (2011). 38 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
Prima di addentrarci in un’analisi più approfondita è però opportuno specificare che se vogliamo parlare di qualcosa che può andare oltre la classica scenografia o lo show, fatti salvi Gardaland, Mirabilandia e Rainbow MagicLand, non è possibile al momento prendere in considerazione le altre strutture citate. Questo perché caratterizzate da dimensioni decisamente minori sia in termini di estensione, budget e presenze potenziali, nonché – particolare di fondamentale importanza – target cui si rivolgono. Determinati parchi non possono infatti permettersi di inserire massicciamente nell’evento quella componente granguignolesca che sempre più ha preso piede nel corso delle ultime stagioni. Queste tre realtà, inoltre, sono le sole che possono essere comparate con altri parchi importanti europei al fine di proporre un quadro oggettivo e corretto della situazione attuale, che andiamo ora a descrivere per sommi capi. In Europa la valorizzazione di Halloween come pretesto per attirare ospiti nei parchi in un periodo statisticamente... morto, è abbastanza recente in quanto i primi esempi veramente interessanti si registrano dal 2000 in poi, sull’onda di quanto già da oltre 20 anni accade negli U.S.A. con, solo per fare un esempio, le “Horror Nights” degli Universal Studios a Orlando e Los Angeles.
Pur riconoscendo che resta ancora improponibile, oggi come ieri, il confronto tra Nuovo e Vecchio Continente, è innegabile il fatto che – escludendo Disneyland Paris per ovvie ragioni di filosofia e target di riferimento – alcune strutture europee propongono finalmente un assai interessante prodotto sul fronte horror ai propri ospiti durante l’intero mese di ottobre, a prescindere dalla classica tematizzazione tipica di questo periodo. La nostra analisi verte infatti non sulle scenografie – zucche, ragnatele, covoni di paglia, ragni giganti, carri funebri, teschi, scheletri, tombe, etc. – ma su attrazioni o eventi temporanei offerti come effettivo plus agli ospiti che visitano il parco durante il normale orario di apertura o – meglio ancora – in orari extra. PortAventura presenta ormai da qualche anno una serie di walk–through horror temporanei che in alcuni casi hanno previsto la fruizione successiva – a fine percorso – di un’attrazione classica del parco. Da segnalare anche e soprattutto la presenza di un walk–through più complesso – a pagamento – brandizzato [REC], che si ispira ad una serie di quattro film horror di produzione spagnola (2007 – 2008 – 2012 – 2013) e che ripropone in oltre 300 metri di percorso alcune delle scene più famose presenti nelle pellicole.
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Sicuramente meno appetibile al confronto con i ben più famosi brand “The Walking Dead” o “Resident Evil” di Universal Orlando Halloween Horror Nights 23, ma comunque sempre un bel passo avanti rispetto ai primi timidi tentativi operati solo qualche anno fa dal parco spagnolo. La qualità delle attrazioni temporanee di PortAventura è quindi da considerarsi buona e sicuramente migliorativa di un prodotto – in termini di scenografia generale e spettacoli – già di per se posizionato su standard elevati che giustificano una visita anche da parte dei visitatori stranieri. Movie Park Germany è da considerarsi come il parco che per primo ha investito nella componente horror di Halloween e i quindici anni appena festeggiati da “Halloween Horror Fest” sta a dimostrarlo. Il parco tedesco effettua diverse aperture prolungate fino alle ore 22,00 – alcune con prenotazione obbligatoria del biglietto – e una parte del parco si trasforma, al calare delle tenebre, in una scary zone popolata da centinaia di comparse truccate più o meno sapientemente a tema horror. Quello che però caratterizza maggiormente il periodo di Halloween è la presenza di alcuni Maze – o walk–through – di alto livello in quanto a cura dei particolari inseriti sui percorsi e numero di attori coinvolti. Molto azzeccati alcuni dei temi proposti, tra cui spicca non solo l’ormai collaudato Ospedale infestato “Deathpital Reloaded”, ma 40 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
anche il già citato “The Walking Dead”, in questo caso licenziato da FOX Television e non AMC Cable Channel come accade negli States. Sempre in Germania, anche Europa Park ha pesantemente investito nell’evento raggiungendo un livello decisamente elevato. Caratteristica distintiva del parco di Rust, oltre alla spettacolare tematizzazione generale, sono le “Horror Nights” organizzate dopo la chiusura delle ore 18,00 all’interno di un’area apposita che comprende anche una parte delle attrazioni del parco. Il deciso balzo in avanti è stato compiuto nel 2007 quando a fianco delle già da tempo presenti tematizzazioni classiche di Halloween si è deciso di copiare l’esempio degli Universal Studios – e perché no, di Movie Park Germany – investendo sull’horror più spinto. Il primo timido tentativo del 2007 è stato caratterizzato dall’utilizzo di un brand sconosciuto. Utilizzando infatti il nome di Mark Terenzi, noto esclusivamente per essere il compagno di una cantante molto popolare in Germania e presentandolo come un grande esperto di Halloween grazie a una sua precedente esperienza negli USA, l’evento non veniva direttamente collegato al parco. Il timore della proprietà era quello di “contaminare” il prodotto Europa Park, fortemente orientato al target delle famiglie, con qualcosa di completamente antitetico che avrebbe potuto forse causare disapprovazione nel pub-
blico. A maggior ragione se l’iniziativa si fosse rivelata un flop. Al contrario, lo strepitoso successo ottenuto ha fatto si che negli anni seguenti sia aumentato considerevolmente sia il numero delle serate che la superficie interessata dall’evento. Abbandonato quest’anno anche il marchio Terenzi, si sono registrati quasi 80.000 visitatori nel corso di 21 serate. Considerato il non indifferente costo del biglietto d’ingresso – dai 20 ai 24 euro – e l’ulteriore spesa effettuata dagli ospiti per Food & Beverage, il ricavo economico è davvero notevole. Ma qual’è la caratteristica più apprezzata delle “Horror Nights” di Europa Park oltre alla presenza di numerosi attori che si aggirano tra gli ospiti all’interno dell’intera area dell’evento? La risposta è semplice: gli horror walk–through. Al momento nessun brand è utilizzato, ma “Take Away” è per molti esperti uno dei migliori Maze mai realizzati al mondo. All’interno di questa entusiasmante riproduzione di un ristorante cinese si nota una cura dei particolari a livello maniacale, la giusta dose di ironia mescolata al gore, attori truccati alla perfezione e situazioni davvero interessanti anche da un punto di vista tecnico.
Non si tratta ovviamente dell’unico walk–through inserito nell’area – in totale 5 – e un’altra menzione particolare la merita infatti “The Villa”, aperto anche durante il normale orario di visita al parco pur se con meno attori all’interno. Terza menzione per “Snow White”, il Maze che conduce poi all’attrazione di tipologia wild mouse del parco, che si inserisce perfettamente nel percorso regalando sia divertimento che un pizzico di adrenalina agli ospiti. Scendendo in Italia, Halloween si è dimostrato anche nel nostro paese un evento che permette, se ben gestito, un considerevole ritorno in termini di presenze, ma l’impressione è che i tre parchi principali, per diversi motivi, fino ad ora non ne abbiano ancora sfruttato appieno le potenzialità. O meglio, non abbiano investito a sufficienza. Nello specifico, Gardaland non ha praticamente mai modificato il format adottato fin dal 2003 e non si è nemmeno distinto nell’incremento delle scenografie e degli spettacoli. Men che meno sul fronte delle attrazioni a tema horror temporanee, chiudendo inoltre prematuramente anche il peraltro deludente walk–through permanente “Inferis” inaugurato all’inizio della stagione 2010. A prescindere quindi dai risultati confortanti in termini di
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numeri che il parco segna ad Halloween – indice di apprezzamento da parte del pubblico – resta il pollice verso sul fronte del prodotto offerto dal parco gardesano, che non è affatto in linea con il proprio blasone e potenzialità. Almeno per il momento. Rainbow MagicLand è un parco nuovo che ha dovuto affrontare enormi problematiche derivanti da un’apertura affrettata e non ha potuto/voluto investire massicciamente su Halloween e Natale. Di conseguenza ha presentato scenografie ridotte al minimo, accompagnate da qualche spettacolo a tema. Troppo poco sicuramente, ma allo stesso tempo è necessario concedere ancora un anno di rodaggio alla struttura romana, che sta ancora lavorando per capire quali sono le proprie potenzialità e limiti. Non si deve comunque dimenticare che è appena stato inserito “Demonia”, un nuovo percorso walk–trough permanente
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a tema horror, proprio in concomitanza dell’inizio di Halloween 2013. Rivedibile con riserva. A questo punto può sorgere nel lettore un dubbio nemmeno tanto ingiustificato. “Ma allora il titolo di questo articolo è ingannevole e non solo l’Italia non s’è desta, ma pare proprio dormire profondamente...”. Manca però ancora, non a caso, Mirabilandia che ha iniziato già dallo scorso anno un percorso interessante, sicuramente sotto diversi aspetti acerbo, ma che alimenta una fiammella di speranza nel panorama della Penisola. In occasione del terzo anno di apertura nel periodo di Halloween siamo dunque andati a scoprire, il 1 novembre 2013, che cosa offre il parco di Ravenna al proprio pubblico. Fin da subito si ha, complice anche una giornata spettacolare dal punto di vista Meteo, un segno inequivocabile dell’interesse suscitato dal tema. Oltre 20.000 infatti le persone presenti nel parco, con conseguenti tempi di attesa alle attrazioni che si sono assestati sui 45 minuti, con picchi ben oltre i 60 per quelle più gettonate. La nostra visita è comunque finalizzata alla valutazione dei walk–through inseriti a corollario dell’offerta di questa giornata che terminerà, senza aumenti del costo del biglietto d’ingresso, alle 22,00. In questo caso, in parte perchè il target cui si rivolgono i walk–through esclude le famiglie con bambini al di sotto dei 12 anni e in parte perchè alcuni ospiti non hanno idea della natura di questo surplus di offerta e si spaventano facilmente alla vista delle code preferendo concentrarsi sulle attrazioni classiche, le attese per ogni singolo Maze si attestano sui 30–40 minuti al massimo. Iniziamo osservando la tematizzazione Halloween del parco che, anche se ben realizzata, è concentrata praticamente solo in alcune aree. Considerando che l’apertura del parco è limitata in questo periodo ai soli weekend, che Mirabilandia è in effetti un parco enorme come estensione e che ulteriori pesanti investimenti negli elementi di contorno ben difficilmente potrebbero essere coperti da adeguato ritorno economico, il risultato può essere considerato abbastanza soddisfacente e in linea con quanto siamo abituati a vedere in Italia. Con eventuali piccoli incrementi
– anno dopo anno – si può sicuramente migliorare, ma ulteriori investimenti futuri si potranno forse meglio indirizzare, come si evince dall’argomento di questo articolo, in altre direzioni. Nello specifico, nei percorsi a tema horror. Tralasciando il walk–through “Phobia”, operativo – a pagamento – durante tutto l’arco dell’anno, quest’anno Mirabilandia ha replicato il primo tentativo effettuato lo scorso anno con l’inserimento di 4 walk–trough accessibili ai maggiori di 12 anni e uno riservato ai bambini. I 4 percorsi più “forti” sono stati realizzati in due casi all’interno di una porzione della queue line – la coda d’accesso – di attrazioni esistenti e negli altri due occupando una piccola porzione di camminamenti secondari solitamente utilizzati dal pubblico negli altri periodi della stagione. Sgombriamo subito il campo da ogni possibile equivoco: non è possibile paragonare questi 4 walk–through con quelli precedentemente citati presenti negli altri parchi europei. La brevità dei percorsi, la natura dei materiali utilizzati, il numero degli attori presenti e il livello dei dettagli proposto risultano un poco imbarazzanti al confronto. Però, e questa è la nota lieta, le reazioni del pubblico sono estremamente positive. Le ragioni sono essenzialmente quattro: Gli attori si sono rivelati decisamente bravi e pienamente coinvolti nella parte. Se consideriamo che, come ci tiene a sottolineare Giovanni Scafoglio, responsabile della Comunicazione di Mirabilandia, “Si tratta di normali cast member del parco che si sono prestati ad impersonare le varie inquietanti e terrorizzanti figure che popolano i percorsi”, il risultato è veramente da applausi Buon livello del trucco e dell’abbigliamento degli attori Ottima gestione del flusso dei gruppi all’interno dei singoli percorsi, anche se certamente favorito dalla brevità
degli stessi e dal numero esiguo di persone – da 4 a 8 – che va a comporre i gruppi medesimi L’effetto novità per gran parte del pubblico, che ovviamente solo in bassa percentuale ha potuto visitare altre attrazioni simili al di fuori dei confini nazionali Ragionando dunque su queste evidenze è facile intuire come i margini di intervento sulle scenografie dei percorsi siano decisamente ampi e possano crescere di pari passo con quella che sarà la naturale evoluzione che caratterizzerà il pubblico italiano nei prossimi anni su questo fronte. Importante sarà non fermarsi nell’illusione di un successo che oggi è comunque appagante, ma allo stesso tempo potrebbe rivelarsi a breve effimero. In questo senso si deve interpretare quanto segue, che rappresenta un’analisi più tecnica che emozionale. La reazione del pubblico stesso all’uscita del percorso “Black Shelter” lo dimostra. Pur utilizzando un tema assai interessante – quello militare – il walk–though proposto si è rivelato infatti assolutamente inadeguato alle aspettative generate dalla tutto sommato buona tematizzazione esterna. L’idea di un percorso inserito più per onore di firma che per una effettiva volontà di innovare e stupire si è rivelato un boomerang, con commenti decisamente negativi all’uscita da parte della stragrande maggioranza dei visitatori. Si inizia con gli ospiti a cui vengono legati i polsi con nastro adesivo all’ingresso della prima tenda militare – simpatica implementazione – cui fa purtroppo seguito un breve percorso confuso nella narrazione, da affrontarsi quasi correndo e in cui mancano sostanzialmente sia la suspense che l’incontro traumatico con gli attori. Decisamente un flop. Anche “Hotel Kalifornia” presentava un tema accattivanwww.anesv.it 43
te – pur se già molto sfruttato – ma l’adozione di spogli pannelli di compensato come pareti di un percorso troppo stretto e lineare e condito solo da qualche sporadica buona idea come l’ingresso nell’armadio e una buona tematizzazione dell’ingresso con la minuscola hall, ha prodotto un risultato ben al di sotto delle sue potenzialità. Questo genere di percorso necessita infatti di maggiore inserimento di elementi scenografci – i cosiddetti props – cura dei dettagli e utilizzo di spazi più ampi in alcune scene, nonché di un’adeguata illuminazione che crei l’atmosfera. Buono peraltro il lavoro operato dagli attori, che tengono decisamente desta l’attenzione dei gruppi in transito. Nella norma per questa tipologia di tema – la macelleria – anche se non particolarmente curato nei dettagli, il percorso “Il Matador”. Sacchi contenenti cadaveri appesi al soffitto, strumenti di tortura, pezzi di corpi umani straziati e tutto il campionario del genere, pur se in dosi minime, non mancano. Compresa una poco credibile – troppo artigianale la realizzazione – sega circolare che si abbatte su un attore riverso su un tavolaccio. La sensazione è quella, come per “Hotel Kalifornia” del vorrei ma non posso, ma
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nel suo complesso è un buon percorso e specialmente il pubblico che ama alla follia i film splatter sembra gradire. Concludiamo con quella che a nostro parere è la migliore walk–trough di questa edizione, “The Cannibal”. Può sembrare assurdo, ma proprio il percorso che presenta un tema tutto sommato banale, poco ricco di spunti per raccontare la storia e soprattutto caratterizzato da una tematizzazione che usa elementi molto semplici come rami, foglie, canne, filamenti di rafia e punta sull’oscurità per creare le diverse situazioni, risulta il più divertente. La spiegazione è tutto sommato semplice e insita nella constatazione che se non è possibile realizzare una scenografia veramente efficace, gli elementi che si possono prendere in considerazione per coinvolgere e procurare ansia e spavento nel pubblico sono quelli che attengono alle paure ancestrali e culturali dell’uomo tra cui il buio, la foresta e, come in questo caso, il cannibalismo. E’ divertente osservare che in questo caso incute più timore e ansia un uomo – fintamente – di colore alto 2 metri vestito da cannibale che ti fissa con lo sguardo da pochi centimetri di distanza nel silenzio dell’oscurità, anzichè la vista di personaggi pur terrificanti come uno zom-
bie o un vampiro, ma che a livello inconscio si percepiscono essere comunque irreali. In definitiva, comunque, il meccanismo che meglio funziona – anche il più utilizzato ovunque – è quello dell’improvvisa comparsa dell’attore,
a prescindere dal trucco, nelle immediate vicinanze del malcapitato di turno. In conclusione, l’inserimento di questi percorsi all’interno dell’offerta di un parco è davvero un valore aggiunto? E ha un valore anche il solo poterli inserire nella comunicazione pubblicitaria? E i costi necessari per realizzare uno o più walk–through temporanei di buon livello sono giustificati da un maggiore numero di ingressi? E’ difficile dare una risposta certa e definitiva, ma crediamo sia indubitabile il fatto che un incremento sia nell’offerta che nella qualità del prodotto non possa che giovare ai parchi che si impegnano il tal senso. Esempi molto più evoluti come ad esempio quello di Europa Park, in cui c’è in effetti un riscontro oggettivo dato dall’introito quantificabile dell’evento separato, stanno a dimostrarlo. Mirabilandia ha iniziato un primo timido percorso che potrebbe ulteriormente svilupparsi nei prossimi anni e fungere da esempio anche per gli altri parchi che per struttura, fatturato, dimensioni e collocazione geografica possono permetterselo. E’ importante segnalare inoltre che come ulteriore plus, al calare delle tenebre in alcune aree di Mirabilandia si registra la presenza di numerose comparse, che, anche se truccate in alcuni casi piuttosto sommariamente, vagano tra il pubblico interpretando personaggi tipici del genere horror. Un applauso convinto dunque al parco ravennate confidando che, nel tempo, questo si possa trasformare in una vera e propria ovazione. www.anesv.it 45
Venezia avrà un suo “polo culturale”.
Sarà “Venezialand”? Sì, ma anche no… di Maurizio Crisanti i parco di divertimento parlano solo i giornali stranieri, in Italia si titola “Non sarà Venezialand”, e sì, perché bisogna fare attenzione con le parole; nel nostro Paese molto spesso i giornalisti ed i politici usano il termine “Disneyland” per indicare un progetto che degraderebbe il Bel Paese, patria del “bel canto” e di Dante Alighieri, retrocedendolo alla stregua – udite, udite - delle altre nazioni industrializzate. Non sanno, costoro, che l’universo dei Walt Disney World Resort occupa oltre 67.000 persone, ed offre un sano divertimento a ragazzi e famiglie, altrimenti ne parlerebbero con maggiore rispetto. In ogni caso, un po’ è vero. Non sarà proprio Disneyland, perché il progetto della Zamperla spa, presentato il 30 ottobre nella prestigiosa sede dell’università Cà Foscari, dal Rettore Carlo Carraro, in un’aula con vista mozzafiato sul Canal Grande, è qualcosa di più. Innanzi tutto per la scelta del luogo, l’isola di San Biagio: Sacca San Biagio è un’isola della Laguna Veneta e, come le altre “sacche”, è artificiale e di recente formazione. Fu realizzata infatti settant’anni fa, in seguito
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all’accumulo delle immondizie. Una discarica che ha poi ospitato l’inceneritore, attivo fino alla metà degli anni ’80. Un ambiente degradato che il nuovo progetto intende bonificare e riqualificare. Poi per il contesto, la città di Venezia, territorio estremamente prezioso, sul piano dei beni artistici ed, architettonici, e delicato sul piano naturalistico, che impone scelte rispettose ed adeguate. Ma veniamo al progetto, presentato da Alberto Zamperla, titolare della Antonio Zamperla spa - azienda con oltre 500 dipendenti, produttrice di attrazioni dal mercato mondiale, sue molte attrazioni nei parchi Disney, e noto per aver riqualificato in 100 giorni il parco newyorkese di Coney Island - che si è soffermato sulla sua passione per la storia e per Venezia, “città dal potere sempre democratico, mai occupata per mille anni” nel quale sarà realizzato un giardino, sull’esempio del Tivoli di Copenaghen, che consentirà ai visitatori di conoscere la storia della città, grazie ad 80 milioni di investimenti, che creeranno circa 500 posti di lavoro in piena stagione. L’architetto Lorella Bressanello ha presentato il progetto: sull’isola, circondato da una cintura a disposizione della città, per piacevoli passeggiate, sarà realizzato un polo “dedicato a cultura, recupero di storia ed antiche tradizioni lagunari”. All’isola si accederà con apposite linee di vaporetti, o dal ponte che la collega a Sacca Fisola dove sarà realizzato un grande anfiteatro all’aperto, in grado di ospitare rappresentazioni ed eventi. Il polo sarà interamente tematizzato e progettato senza barriere architettoniche e con la massima attenzione all’inclusione delle persone con esigenze speciali. All’ingresso sarà realizzato un grande mercato delle merci, tipico della grande Repubblica marinara, che ospiterà l’eccellenza dell’artigianato veneto, e consentirà poi di immergersi nella storia della città, attraverso una grande installazione multimediale, seguita da un
bacino artificiale che ospiterà la ricostruzione della battaglia di Lepanto ed un’area dedicata ai fasti del Carnevale, noto in tutto il mondo. Patrizia Torricelli, professore ordinario di ecologia, ha presentato l’area dedicata alla ricostruzione dell’habitat della laguna, che sarà visitabile attraverso una passerella che si inoltrerà in un tunnel sottomarino. Alcune barene, tipici casoni dei pescatori, ospiteranno uno spazio didattico sulle tecniche e sugli attrezzi per la pesca in laguna. Saranno introdotte piante ed animali tipici dell’ambiente veneziano. Infine Sauro Genchi, professore ordinario di archeologia medievale, ha presentato l’area tematica sulla storia di Venezia, dal IX secolo in poi, attraverso una installazione multimediale di forte coinvolgimento, seguita dal bacino artificiale che ospiterà tre galeazze – grandi navi armate, l’evoluzione della galea prima della realizzazione del galeone – della battaglia tra Veneziani ed Ottomani. L’area che riprodurrà i fasti del Carnevale sarà uno spazio all’aperto, con attrazioni e spettacoli a tema. Da tempo gli operatori turistici della città lagunare lamentano la mancanza di uno spazio nel quale scolaresche e gruppi di turisti possano informarsi sulla città, partecipare a spettacoli e trascorrere una serata senza congestionare il delicato tessuto urbano, sempre pieno di turisti. La Alberto Zamperla spa Zamperla ha proposto un progetto intelligente, che riqualifica uno spazio fortemente degradato, non adiacente al delicato centro storico ed ai musei cittadini, in grado di offrire ciò che manca al sistema turistico veneziano. Un potenziamento dei servizi al turismo, ed uno spazio per eventi - un mercato che non sempre la città lagunare riesce ad incerettare – al servizio della città, con la finalità di far fermare i turisti una notte in più. www.anesv.it 47
Spettacoli nei parchi Disney Intervista a Katy Harris, Show Director che ha firmato alcuni dei maggiori successi sul fronte degli spettacoli all’interno dei parchi Disney Intervista a cura di Andrea Monti Traduzione a cura di Monica Ternelli (Parksmania.it) aty Harris, dopo una breve carriera come ballerina e attrice nei teatri del West End di Londra, è arrivata nel 1993 a quello che una volta si chiamava EuroDisney come ballerina al Lucky Nugget, fino a partecipare alla produzione di eventi stagionali come “Kids Carnival” (Walt Disney Studios) e la parata per le celebrazioni del 15° compleanno. Negli ultimi anni ha lavorato come show director al Walt Disney world, ad Hong Kong Disneyland, fianco a fianco con il reparto di WDI (Walt Disney Imagineer) alla creazione dello show per i 20 anni di Disneyland Paris “Disney DREAMS” e quest’anno al nuovo show “Disney DREAMS fete Noel/ celebrates Christmas” e alla nuova cerimonia di accensione dell’Albero di Natale. La tua è una storia di successo alla Disney: risalire tutta la gerarchia fino a diventare show director. Come ti senti a guardarti indietro? Come mi sento? Mi sembra di vivere un Sogno. Ho iniziato a ballare nel 1993 sul palcoscenico dello show “La Bella e la Bestia” al Lucky Nugget e sono arrivata a 48 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
dirigere show grandi e piccoli, parate e spettacoli serali. Mi sorprende sempre quanto è successo e quanto velocemente. Qual è quello che tu consideri il tuo successo migliore? Sarebbe facile dire l’ultimo show al quale ha lavorato il nostro team (perché è sempre un lavoro del team, e sono stata fortunata a lavorare con team incredibili); sono particolarmente orgogliosa della nuova cerimonia di accensione dell’Albero di Natale e credo che il nuovo show serale “Disney DREAMS celebrates Christmas” sia veramente spettacolare. Ovviamente se mi guardo indietro non posso non pensare a come è stato meraviglioso lavorare nel 2007 alla parata del 15° anniversario “Disney’s Once Upon a Dream Parade”. I mesi trascorsi a Hong Kong Disneyland nel 2006 sono stati molto divertenti e diversi dal mio modo di lavorare a Parigi, e sicuramente c’è anche lo show “Celebrate the magic” al Castello di Cenerentola del Magic Kingdom! La prima notte di prove ad Orlando con il mio team è un momento che non dimenticherò: praticamente da soli a Magic Kingdom a proiettare immagini sul Castello! Wow! Un sogno dei Giochi Olimpici! Abbiamo dato anche le medaglie che diventa realtà! d’oro ai vincitori dei vari giochi che facevamo! Queste medaglie girano su Ebay e valgono un sacco di soldi, Cosa vorresti che gli ospiti, sia i fans che quelli che chi lo avrebbe detto! visitano il parco per la prima volta, vedessero nel tuo lavoro? Ti è servito in seguito per l’energia trasmessa con High Il cuore! Ma con significati diversi per ognuno degli School Musical? ospiti. Le parate e gli show Disney vengono percepiti High School Musical è diventato un successo immemolto diretti e chiari. Cerco, con il mio team, di mettere diato negli anni successivi, quando sono tornata a Paqualcosa per ognuno negli show. Qualcosa che pos- rigi da Hong Kong e la direzione ha affidato a me e sa arrivare in modi leggermente diversi ad ognuno e al mio team il compito di imparare tutti i movimenti che faccia sorridere e provare il desiderio di rivedere direttamente dal film stesso! Forse il pubblico non si gli show ancora e condividerli con i prori cari! Questo è è reso conto, ma siamo stati in grado di portare tutti i quello che abbiamo fatto con la cerimonia di accensio- movimenti dal film allo show a Walt Disney Studios; e ne dell’Albero di Natale “Christmas wishes”. sì, il nostro cast di Parigi è stato altrettanto dinamico di quello di Hong Kong! Hai lavorato anche a Hong Kong nell’anno delle Olimpiadi alla creazione di uno show nel cortile del Castello. Sei passata dalle grandi parate del 2007 per il 15° anniSicuramente un grande cambiamento: cosa hai portato versario a piccoli eventi nel 2008 e 2009 e poi di nuovo a Parigi di questa esperienza? al grande “DREAMS”. Da 30.000 persone che assistono Hong Kong mi ha permesso di conoscere un cast diffe- alle parate, a 2.000 per gli eventi, e ancora a 70.000 di rente e un diverso pubblico, anche multilingue (inglese Dreams: dal più grande al più intimo. Qual è il segreto per e cinese, qualche volta cantonese) molto diverso nel mantenere lo stesso cuore? gusto ma molto, molto “affamato” di tutto il mondo Di- Rimanere fedele alla piccola ragazza inglese che c’è sney. Ho lavorato allo show del 2006, che veniva ese- dentro di me che, quando era piccola, sempre, semguito 5 volte al giorno di fronte al Castello della Bella pre, sempre ha voluto ballare per Mickey! A parte gli Addormentata. Era una produzione spettacolare, piena scherzi, sono felice che il pubblico riconosca il cuore di esercizi acrobatici e ballerini con ogni tipo di sport che c’è negli show; la maggior parte delle nostre prowww.anesv.it 49
ve vengono fatte di notte (DREAMS Fete Noel fa solo 5 settimane di prove, per esempio). Non puoi fare tutto questo lavoro se non ci credi tu stesso e non sai cosa vuoi esattamente; quello che io voglio, che desidero, è che gli ospiti vadano via dagli show sorridendo. Quindi ti chiedo: cosa fa sorridere di più Katy Harris? Vedere l’audience piena per DREAMS con le orecchie di Topolino in testa che si illuminano? Oppure vedere una bimba di 4 anni vestita come Biancaneve che piange quando la sua principessa si inginocchia vicino a lei al Princess Pavilion? O ancora Mickey che fa le foto con una famiglia, Stich che fa confusione? O il saluto e un bacio che una Principessa manda da uno dei carri a una bambina? Guardo agli occhi degli ospiti. Spesso gli occhi dicono più del sorriso; girando tra la gente durante uno show cerco di osservare su cosa la gente focalizza l’attenzione, cosa preferisce e come guarda tutto.
lebrate the Magic”. Possiamo aspettarci qualcos’altro da te a Orlando? “Celebrate the Magic” è venuto subito dopo DREAMS: era stato pensato come un rinnovamento dello show precedente “The Magic the Memories and you”, ma ben presto ha preso il suo ritmo. Ero particolarmente felice di poter fare un tributo “vintage”, come la mano di Walt che disegna Mickey, e Mickey con il pantaloncini rossi (qualcosa che usiamo raramente a Parigi). Lo show era stato concepito in segmenti, così da poter aggiungere scene estive, scene di Halloween e ora anche scene da “FROZEN” con la bellissima canzone “Let it go”, come la utilizziamo qui a Parigi per “Disney DREAMS fete Noel”.
“Celebrate” ha un momento veramente “Disney fan”, quando il castello diventa di carta e compare il profilo di Walt e la sua mano che disegna Mickey con una matita. Disneyland Paris ha ormai 22 anni. Pensi che il pubblico europeo cominci ad assomigliare a quello Dopo DREAMS ti sei occupata dello show di fronte al americano e potremo vedere questo genere di cose Castello del Magic Kingdom a Walt Disney World, hai anche a Parigi? trasformato “The Magic the Memories and you” in “Ce- Sono molto diversi ma condividono la stessa passione
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per Disney. Negli Stati Uniti la figura di Mickey deve essere più disponibile, più accessibile, perché negli anni è diventata più la mascotte di una multinazionale che il simpatico (e a volte monello) Mickey che era all’inizio. A Parigi Mickey è conosciuto come il topo americano dal grande cuore, subito riconoscibile come un bravo tipo. Disneyland Paris ha l’abitudine di creare molti nuovi eventi stagionali. Seconda solo a Tokyo (ma non sempre) Parigi ha sempre considerato il Natale un punto importante della stagione; quale è il tuo contributo di novità a questo evento di Natale? Quest’anno abbiamo un nuovo albero, quello di prima era quello originale della stagione invernale del 1992, la prima del parco, e abbiamo un nuovo fantastico sistema di illuminazione a LED! La tecnologia non è mai abbastanza alla Disney e con questo moderno e unico sistema di illuminazione noi abbiamo costruito una storia, la storia dei desideri dei bambini sotto l’albero di Natale, un messaggio profondo che colpisce ognuno in un modo diverso. Con il nostro team abbiamo deciso di fare uno show, contrariamente alle versioni precedenti, che si possa vedere da tutta Town Square e da Main Street, uno show senza carri e personaggi, con la voce narrante del Grillo Parlante (inglese) e Pinocchio (francese) che aiuta i bambini di tutte le età a ricordare la gioia di riunirsi con la famiglia intorno all’albero di Natale illuminato. Negli anni Parigi ha utilizzato il Natale per presentare molte nuove tecnologie: le luci degli archi in inverno, le luci sul Castello per renderlo “ghiacciato”, i lampadari. Cosa si devono aspettare i fans per questa nuova stagione? Speriamo che questo show diventi un classico come “Believe in Holiday Magic” lo è a Disneyland USA o “Osborn Lights” a Disney Studios Florida! Abbiamo cercato di fare qualcosa per tutti e ci abbiamo messo molto amore in tutte le notti durante le quali abbiamo sviluppato la storia per l’Albero; non vedo l’ora di vedere le facce degli ospiti quando cadrà la neve! Per quanto riguarda “Disney DREAMS fete Noel”, all’inizio tutti pensavano che sarebbero state aggiunte delle scene a DREAMS. Invece è uno show completamente nuovo. Quanto tempo ci è voluto per crearlo dall’inizio alla fine? In febbraio abbiamo avuto via libera; abbiamo riunito i team di “World of Color” e di DREAMS, dato loro i concept e gli strumenti per produrre i due show. Abbia-
mo lavorato durante l’estate 6 settimane in California sull’animazione e testato lo show su un modello del Castello, poi di nuovo a Parigi a settembre e abbiamo cominciato con le prove di notte per 5 settimane! Gli ospiti vedranno qualcosa di molto diverso tra gli show di Parigi e California, abbiamo condiviso la tecnologia e i concept, ma europeizzato il tutto. Nello show c’è Olaf il pupazzo di neve del nuovo film Disney “Frozen” come voce narrante, per la prima volta appaiono anche Mickey e Minnie nel loro look degli anni ’30, Bambi impara a pattinare sul ghiaccio, e i soldatini verdi di Toy Story fanno la migliore interpretazione dello “Schiaccianoci” di Fantasia. Paragonato a DREAMS sembra un classico show con più Disney retrò. E’ una decisione presa di proposito? Natale e l’inverno sono un tema ricorrente per Disney; abbiamo tutti nel cuore le immagini del piccolo Bambi che impara a pattinare sul ghiaccio o dei dalmati che scappano nella neve. Immagini dell’albero di Natale sono presenti in Lilli e il Vagabondo e nel nuovo film Frozen. Inserire Mickey e Minnie in versione vintage sul Castello è comunque un ricordare a tutti noi chi è il Boss! DREAMS ha avuto due nuove scene, il Re Leone e Brave, al posto di Mary Poppins e il Libro della giungla. Possiamo aspettarci nuovi cambiamenti per DREAMS nei prossimi anni? E per Fete Noel? Il bello di questi show è che possono essere cambiati e migliorati in ogni momento! Un po’ come diceva Walt per Disneyland: “Non sarà mai completata fino a quando ci sarà l’immaginazione” e, se posso aggiungere, spazio per le proiezioni nel mondo e sul Castello! Ovviamente una domanda che è sempre sui forum dei fans: qualche possibilità per una versione di Halloween? I cattivi cercano di conquistare il Castello ogni notte per 3 minuti e 42 secondi… forse un giorno vorranno tutti i 22 minuti per loro! Ombra e Peter Pan cercano di tenerli a bada ogni notte… ma sono personaggi molto interessanti e chissà, forse una notte qualcosa potrebbe andare storto! Lo show è stato creato insieme al nuovo “World of Color Presents: dreams of Winter” a Disney California Adventure. In cosa i due show sono diversi? Condividono lo stesso concept, cuore, spirito e alcune scene, come lo Schiaccianoci di Toy Story, ma la parte finale è esclusiva di Parigi. Grazie di cuore, Katy, per il tempo che ci hai dedicato! www.anesv.it 51
Parchi acquatici, e la la pulizia degli spogliatoi? Le strutture che ospitano un numero elevato di utenti sono sottoposte ad un carico inquinante massiccio, che deve essere periodicamente rimosso per assicurare un grado di igiene e pulizia adeguato ad evitare il possibile contagio di malattie infettive. di Rossana Prola* I virus ed i batteri sono organismi che isolati hanno pochissime possibilità di sopravvivere. Nel caso dei virus queste possibilità sono praticamente nulle. Per poter proliferare questi micro-organismi hanno la necessità di trovare un luogo confortevole, al riparo da agenti esterni fatali per la loro debolissima forza vitale. I virus devono addirittura penetrare in un altro organismo, che può essere quello di un batterio più grande o quello di un altro essere vivente. Un virus isolato è un virus morto, in natura non esiste. Virus e batteri per essere patogeni, quindi pericolosi, devono moltiplicarsi, e possono farlo solamente se “colonizzano” un luogo sicuro. L’aria e l’acqua, gli urti, lo scuotimento, sono incompatibili con la loro vita. Hanno bisogno, sostanzialmente, di un luogo nel quale non essere disturbati e potersi moltiplicare. Lo sporco, soprattutto quello incrostato negli angoli più nascosti, è sicuramente un supporto ideale per la proliferazione dei microrganismi. Per questo, da sempre, si è compresa la necessità della pulizia dei luoghi dove vivono gli esseri umani: dove c’è sporcizia c’è pericolo di malattie. Se non fosse così il nostro cervello non assocerebbe allo sporco un significato di repulsione e di pericolo. Consideriamo brutto e sgradevole un luogo sporco perché inconsciamente sappiamo che in quel luogo corriamo il rischio di ammalarci ed abbiamo imparato nei 52 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
secoli a dare una valenza positiva, gradevole e sicura ai luoghi puliti, negativa e brutta a quelli sporchi. Il concetto di pulizia si è profondamente modificato nei secoli, affinandosi sempre più e passando di fatto dalla semplice rimozione dello sporco alla sanificazione e quando necessario alla disinfezione. In una struttura grande e complessa come quella di un parco acquatico o comunque dove sono presenti ambienti destinati allo spogliatoio, dotati di bagni e docce, la pulizia rappresenta un aspetto da curare con grande impegno. Negli spogliatoi sono oggetto di un protocollo di pulizia oltre ai bagni, alle docce ed ai pavimenti, una serie di superfici quali: panche, cabine a rotazione, armadietti, mensole, ma anche asciugacapelli, griglie di scarico dell’acqua e di aspirazione dell’aria. Per la pulizia di questi spazi è indispensabile stendere un protocollo di interventi, poiché la periodicità di fasi e di componenti da pulire può essere molto diversa e questa “sfasatura” può far si che vengano completamente trascurate alcune parti in favore di altre. Inoltre alcune pulizie sono compatibili con la presenza di utenti ed altre no. Solo una programmazione scritta può far si che la periodicità venga correttamente rispettata. La finalità deve essere quella di mantenere un accumulo di sporco non eccessivo, in modo che non diventi pericoloso e difficile da rimuovere. Soprattutto lo sporco non visibile, come ad esempio quello che ristagna nelle canaline di scarico dell’acqua a pavimento, può rappresentare un habitat ideale per parassiti e microrganismi. Per assicurare il massimo livello possibile di igiene è necessario distinguere tre fasi fondamentali: la pulizia intesa come semplice asportazione dello sporco, la sanificazione e la disinfezione. Con il termine pulizia si intende la rimozione meccanica dello sporco dalle superfici. Di norma viene eseguita con l’impiego di agenti meccanici (scope, stracci, macchinari) insieme ad acqua e detergenti diluiti nella giusta proporzione. Per sanificazione si intende la metodica che si avvale dell’uso di detergenti specifici per ridurre il numero di contaminanti batterici presenti sulle superfici consentendo di mantenere livelli igienici di sicurezza. Per disinfezione si intende l’uso di un disinfettante per abbattere a zero la contaminazione batterica. La disinfezione può essere eseguita solamente dopo la pulizia e la sanificazione. La frequenza con la quale eseguire queste operazioni è chiaramente diversa. Se la pulizia va eseguita più volte al giorno nei periodi di massimo afflusso, la sanificazione può avvenire ad esempio una volta a settimana e la disinfezione un paio di volte a stagione, se possibile.
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tesa di disinfettare, ma che possono aiutare, tramite l’utilizzo continuativo, ad indebolire i microorganismi e soprattutto ad evitare che si moltiplichino. La disinfezione invece va fatta con agenti ossidanti e disinfettanti forti, in genere a base di cloro, iodio, sali di ammonio quaternario, clorexidina, ecc. Le operazioni di disinfezione, se la pulizia e la sanificazione vengono compiute correttamente, sono di tipo straordinario e possono essere eseguite una o due volte a stagione, oltre che in situazioni particolari di inquinamento (grandi affluenze o presenza di sangue/ materiale organico), magari solo su alcune superfici. Le parti a rischio infatti sono solamente quelle dove le persone possono contaminarsi a vicenda e quindi panche, maniglie, porte delle cabine a rotazione, ante degli armadietti, asciugacapelli. Nel compiere queste operazioni è necessario adottare tutte le precauzioni necessarie, relativamente all’utilizzo dei prodotti chimici, alla loro corretta diluizione, allo stoccaggio, all’uso dei necessari DPI. Le schede di sicurezza di tutti i prodotti utilizzati per la pulizia vanno appese in modo visibile nel locale dove sono immagazzinati. Non va mai dimenticato infatti che l’utilizzo di prodotti chimici da parte dei dipendenti rientra nella valutazione dei rischi del personale e va fatto oggetto di procedure specifiche. Anche nel caso in cui le pulizie vengano appaltate ad una ditta esterna i rischi specifici dell’ambiente nel quale il personale opera devono essere riportati del DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze). Oltre alla salvaguardia della salute dei dipendenti va posta attenzione ai possibili incidenti che possono occorrere agli utenti e quindi i prodotti chimici non devono mai essere lasciati incustoditi sui carrelli né immagazzinati in luoghi accessibili al personale non autorizzato. Le superfici devono sempre essere accuratamente risciacquate e le pulizie vanno fatte arieggiando sempre i locali. Spesso la situazione contingente è di impedimento, poiché per la pulizia e la sanificazione degli armadietti, ad esempio, è necessario averli tutti aperti e ciò è possibile solamente in assenza di utenti, così come la disinfezione, in generale, è incompatibile con la presenza di utilizzatori degli spazi e delle attrezzature. Questa difficoltà di tipo organizzativo può portare a diradare o ad evitare del tutto queste procedure, che invece risultano necessarie al fine di dare un servizio ottimale all’utenza.
I prodotti e le attrezzature utilizzati nelle varie fasi sono ovviamente diversi. Per la fase di pulizia vanno utilizzate attrezzature in grado di rimuovere meccanicamente lo sporco, quindi principalmente acqua, detergente tensioattivo e scopa, scopettone, lavasciuga o idropulitrice. In questa fase il detergente va scelto in base alla tipologia di sporco da rimuovere. Negli ambienti dove c’è un forte consumo di acqua (bagni e docce) sarà probabilmente necessario l’utilizzo di un anticalcare a base acida, alternato comunque ad uno sgrassante poiché la componente organica dello sporco è sicuramente presente ed importante anche in questi ambienti (pensiamo ad esempio allo shampoo ed ai saponi sulle piastrelle delle docce). I detergenti alcalini hanno infatti un effetto sulla componente organica dello sporco (grassi, saponi, unto della pelle, eccetera) mentre i detergenti acidi hanno effetto sulle incrostazioni derivate da sali minerali come i carbonati. In ambienti con forte presenza di acqua vi è la contemporaneità di entrambe le tipologie di sporco (organica ed inorganica) e per una pulizia efficace è necessario utilizzare le due tipologie di detergenti, basica ed alcalina. Per la sanificazione esistono in commercio molti prodotti sia specifici sia che uniscono la azione detergente a quella sanificante che viene svolta solitamente da sali quaternari di ammonio. Questa seconda tipologia di prodotti è la più utilizzata, poiché consente di concentrare due fasi di detergenza in una sola operazione. * Professioneacqua.it Si tratta di sanificazioni deboli, che non hanno la pre54 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
Parchi Avventura Italiani di nuovo a Bergamo per formazione e programmazione dell’attività di Maurizio Crisanti
Bergamo ha ospitato per la seconda volta il meeting dei parchi avventura italiani. Quella che si è tenuta dall’11 al 13 ottobre è’ stata una edizione molto interessante, che ha visto la partecipazione di circa 60 operatori. Il meeting si è aperto il venerdì, con un corso di formazione di 8 ore per la verifica dei DPI. rganizzato da Form Up, in collaborazione con CAMP, unica tra le ditte fornitrici di parchi avventura ad aver accolto l’invito ad intervenire. Luigi Trippa, di FormUp, ha tenuto la prima sessione del corso presentando alcune slides ed inquadrando il contesto normativo e le responsabilità dei soggetti che si avvalgono di dispositivi di protezione individuale. Dopo la pausa sono stati presentati alcuni DPI da Trippa coadiuvato da Roberto Parolari e Massimo Brini,per CAMP, ed è stato svolto un test a risposta multipla, che ha consentito di rilasciare un attestato di avvenuta formazione a 39 operatori. Un vero successo, che sarà ripetuto a Roma in Novembre per coloro che non hanno potuto prendere parte alla prima edizione. Il tema della verifica dei DPI è molto sentito dai gestori di parchi avventura, i quali operano www.anesv.it
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in genere avvalendosi di dispositivi di varie marche, e hanno necessità di essere formati senza dover necessariamente frequentare un corso per ogni fornitore. Per Parchi Avventura Italiani è stata una prima esperienza, che va nella direzione dell’offerta di servizi qualificati ai propri Associati. La cena sociale, con circa 50 persone presenti, ha costituito un momento di socializzazione e scambio di esperienze tra gestori provenienti dalla Lombardia alla Sicilia. Il giorno successivo, nel corso della fiera Alta Quota, si sono tenuti due importanti momenti di approfondimento. Nella prima parte della mattinata il presidente Franco Di Carlo ha invitato tutti ad una riflessione sulle azioni da adottare nei confronti di strutture palesemente fuori norma. Dalla proiezione di alcune fotografie sono emerse situazioni che hanno destato forti perplessità tra i presenti. Si è quindi discusso di certificazione, in un contesto nel quale solo un organismo è attualmente accreditato presso Accredia, mentre altri continuano ad operare in un contesto di scarsa chiarezza e, ad opinione di molti, alcuna legittimazione. E’ poi seguita la parte più attesa, l’intervento di Alberto Pradella, componente del CEN CT136, il comitato europeo per la revisione della norma EN15567. Pradella ha commentato le principali novità della revisione, che sarà emanata a breve. “Nella parte 1 è stato modificato il 90% del testo” ha affermato il costruttore di parchi
L’Assemblea dei Soci Nella vita di un’Associazione il momento assembleare è sempre prezioso: è il momento della condivisione delle esperienze, è possibile fare il punto della situazione ed individuare nuovi obiettivi. Nell’Assemblea Franco Di Carlo ha relazionato sull’attività del consiglio Direttivo, che si è riunito sette volte, con circa 8 ore di lavoro in audio conferenza. Il presidente ha quindi ripreso alcuni 56
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avventura. Tra le novità delle definizioni la previsione di dpi con intelocking system (moschettoni intelligenti), di strutture temporanee, cioè operative per non più di 7 giorni, e di strutture mobili. Sono state infatti modificate le definizioni dei sistemi di sicurezza, classificati in collettivi (es. reti) o individuali, con quattro tipologie di moschettoni. Anche in merito ai cavi di sicura ci sono novità: è stata eliminata la possibilità di avvalersi di cavi con anima in fibre naturali. E’ stata inoltre inserita qualche previsione che riguarda i cavi delle teleferiche (zip line), prevedendone la sostituzione in caso di specifiche rotture, in relazione al diametro. Quanto alle norme di riferimento, è stato ribadito che i percorsi di altezza inferiore ad un metro devono rispettare la norma EN11761, la quale prevede, ad esempio la installazione di una pavimentazione antitrauma in gomma. In questi casi i connettori di tipo A (moschettoni “one action”, senza ghiera di sicura) possono essere utilizzati solo se il frazionamento viene effettuato su un elemento stabile. Tra le novità che riguardano la certificazione, è rilevante quella che prevede che, dopo l’ispezione di inaugurazione, le ispezioni annuali possano essere effettuate entro 15 mesi dalle precedenti, e non più entro un anno, al fine di evitare che un percorso certificato
temi della mattinata, evidenziando la necessità di elaborare un Codice etico per gli Associati, e di valutare come gestire il tema delle ispezioni e delle certificazioni, in un contesto non troppo chiaro. E’ stato quindi presentato il budget per il 2014. Si è quindi provveduto e reintegrare il Direttivo, a seguito dell’indisponibilità di Pietro Barigazzi a proseguire nel mandato. All’esito dello scrutinio è risultato eletto Stefano Savio di Antharesworld, struttura in provincia di Torino.
per la prima apertura in piena stagione, debba poi organizzare un’ispezione nel momento di maggior lavoro. L’ispezione deve essere effettuata “in altezza” – sembra banale inserirlo in una norma tecnica, ma purtroppo non lo è, in Italia come altrove – verificando la conformità al progetto e l’esistenza di relazioni di calcolo. La norma prevede poi l’obbligo di un controllo giornaliero e di uno, più approfondito, ogni tre mesi, i cui esiti andranno riportati e sottoscritti in apposito registro. La norma dispone che la sostituzione di componenti “like for like” cioè con attrezzature comparabili dovrà essere adeguatamente registrata e documentata, ma non richiederà una nuova ispezione, se effettuata da persona competente. Per modifiche sostanziali dovrà invece essere effettuata un’ispezione da organismi di certificazione, entro un anno. Anche la parte 2 della EN15567, quella sulla gestione, ha subito importanti cambiamenti. Viene meglio definita la figura dell’istruttore, modificati i livelli di supervisione ed introdotta la figura dell’”adulto responsabile”. L’Istruttore, nella nuova definizione, è colui che ha la capacità, le conoscenze, l’esperienza e il giudizio per supervisionare le attività su un percorso acrobatico in maniera soddisfacente. Il ruolo potrà includere o attività di formazione per garantire che dpi e percorsi siano correttamente, il controllo sull’adeguatezza della attrezzatura fornita ai partecipanti, la valutazione dell’autosufficienza di un partecipante ad utilizzare un percorso avventura. L’Istruttore dovrà fornire adeguati livelli di controllo, garantire che le
norme di sicurezza siano rispettate, avvisare un soccorritore, se richiesto, fornire assistenza ai partecipanti ed intraprendere ispezioni visive di routine. La novità più significativa è rappresentata dalla Tabella che riassume i livelli di supervisione. Purtroppo, a causa del copyright, non è possibile pubblicarla, tuttavia essa è divisa in tre settori, che riguardano i livelli di supervisione sui percorsi prova, sui i primi 5 attrezzi e sul resto dei percorsi. I livelli di supervisione variano a seconda che si utilizzino moschettono one action, moschettoni con ghiera di sicura, moschettoni di nuova generazione – classificati in due categorie, a seconda che riducano la possibilità o impediscano del tutto che qualcuno possa staccarsi dalle linee di vita – o linee di vita continua. Viene introdotta la supervisione di un adulto, la cui presenza attenua il livello di supervisione degli addetti, relativamente a partecipanti di alcune fasce di età. Sul piano operativo la questione impatta sul numero di istruttori, e dunque sui costi di gestione del parco. Alla presentazione di Alberto Pradella – che ringraziamo per l’impegno profuso, senza rimborsi, nel partecipare attivamente alle sessioni del Comitato, rappresentando autorevolmente la nostra organizzazione – è seguito un dibattito su aspetti tecnici, molto interessante perché condotto tra persone veramente esperte nella realizzazione e gestione dei parchi avventura.
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Giochi cinesi o prodotti italiani? Ne parliamo con Marco Borrello (Tuttogonfiabili) Si fa presto a dire “Playground e Tappeti Elastici” ce ne sono di tutti i tipi, i materiali presentano differenze sul piano della resistenza e della durata, ma anche della rispondenza alle norme di sicurezza. asta navigare su internet per trovare playground e tappeti elastici a prezzi impensabili in Italia, salvo poi avere magari qualche problema nell’assegnazione del codice identificativo da parte dei comuni, perché – i lettori di questa rivista lo sanno – anche i playground cosi come i tappeti elastici rientrano nell’elenco ministeriale delle Attrazioni dello spettacolo viaggiante e come tali devono essere provvisti di codice identificativo. In sostanza una situazione molto frammentata, nella quale importatori dell’ultim’ora affiancano imprese presenti da anni sul mercato. Qualcuno di essi si orienta ormai sul servizio, su una produzione che realizza giochi su ordinazione, effettua riparazioni e risponde con la qualità all’invasione di dubbia provenienza e sicurezza. Tra questi la Tutto Gonfiabili. Abbiamo chiesto al dott. Marco Borrello amministratore della suddetta azienda di fare con noi il punto della situazione su questo mercato :
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“Ma non è tutta roba cinese?” Questo si sente spesso dire dai gestori, quando osservano i prodotti nelle fiere. Ha ancora senso produrre in Italia “Playground e Tappeti Elastici”. Sul web costano meno… Si costano meno… è vero, ma spesso questo dipende dalla bassa qualità dei materiali e dalla assoluta mancanza di ogni tipo di certificazione e quindi, quello che inizialmente può sembrare un risparmio, si tramuta ben presto in spese per ricertificazioni, adattamenti, riparazioni e via dicendo… Voi avete importato molti prodotti, ed ora li realizzate in Italia. Quali sono i punti deboli dei prodotti a basso costo, e cosa hanno in più i prodotti italiani? Si inizialmente anche noi abbiamo importato qualche prodotto per capirne le caratteristiche e le criticità. Una volta avuta una panoramica precisa di tutte le problematiche del settore ci siamo decisi a sviluppare direttamente questi prodotti internamente. La nostra forza infatti consiste nel produrre playground e tappeti elastici su misura per i clienti. Veri e propri abiti sartoriali, fatti in modo da poter soddisfare in pieno le loro esigenze mantenendo allo stesso tempo dei costi decisamente più bassi della media grazie alla nostra grandissima esperienza sul web del quale sfruttiamo però solo gli aspetti migliori, vale a dire la possibilità di comunicare direttamente con la nostra clientela in tutta Europa senza che i nostri prodotti siano gravati dai costi di agenti, intermediari e faccendieri vari.
Ludoteche, Etc. Etc.) fa si che l’adattabilità ad ogni tipo di spazio disponibile diventi un valore aggiunto ed imprescindibile per soddisfare le richieste dei committenti. Vendete in tutta Italia. Dai contatti che avete, quali sono le tipologie di attrazioni che danno più soddisfazione ai gestori, e le tendenze delle aree ludiche? Se dovessi dirle un prodotto che va per la maggiore in verità non saprei risponderle, la nostra azienda è molto gettonata forse per la capacità che abbiamo nel cercare di creare delle aree gioco “razionali”, facendo in modo che le attrazioni proposte vengano studiate in base alle caratteristiche del cliente e della location in cui andrà a nascere la sua attività. Un esercente dello “spettacolo viaggiante” avrà sicuramente caratteristiche ed esigenze differenti rispetto per esempio ad un Family Park che magari punta più sul business del party che su quello dell’ingresso a gettone. Detto questo crediamo che la piu’ grande soddisfazione in generale sia quella di poter dare al cliente una sicurezza nella fase pre e post vendita ed è quello che ogni giorno cerchiamo di fare. Si parte da una progettazione ad una produzione, tutte fasi nelle quali ci piace coinvolgere i nostri clienti ed infatti, pur lavorando su scala nazionale, non di rado i nostri vengono in Azienda a vedere come i giochi prendano forma… ed è un vero piacere vedere che riusciamo a lasciarli a bocca aperta… proprio come i bambini che si troveranno quelle strutture davanti pronte per essere riempite del loro divertimento!
Infatti il pubblico spesso non sa che una parte della produzione è di fatto “su misura”. Anche dei semplici tappeti elastici possono essere richiesti in dimensioni personalizzate? E’ forse in questo servizio la chiave per rispondere alle esigenze del cliente? Si, per il cliente è fondamentale poter decidere le caratteristiche del suo prodotto. Inoltre la grande richiesta di prodotti di questo genere nelle location più svariate (Centri Commerciali, Piazze Comunali, Family Center, www.anesv.it 59
Centri d’intrattenimento Una tendenza che non si arresta Stanno prendendo piede sempre di più, diventando spesso un vero punto di riferimento per i bambini del quartiere. Stiamo parlando dei Family Park, veri e propri mini-parchi divertimento dotati di gonfiabili, giostre, trenini e piccole attrazioni, spesso luogo prescelto per le feste di compleanno. più strutturati si presentano proprio come parchi divertimento in miniatura, con possibilità di abbonamenti, giornalieri, mensili e annuali dove però, a differenza di “fratelli maggiori” non si paga un biglietto di ingresso, ma si paga per ogni singola attrazione, con monete o attraverso appositi gettoni. Quasi un ritorno all’antico, quando i nostri nonni ci portavano “alle giostre” e si trascorreva quel paio d’ore domenicali tra lucine e musichette. Ma di diverso da allora è che oggi ci troviamo di fronte ad aree recintate, spesso con aree al coperto (fruibili quindi tutto l’anno) e aree scoperte per quelle attrazioni più grandi e impegnative. I bambini più grandi possono girare anche liberamente perché l’area è solitamente circoscritta e perdersi di vista non è poi così facile. Concettualmente sono una via di mezzo tra lo spettacolo viaggiante e le attrazioni fisse. Questi piccoli Family Park lavorano moltissimo con le feste di compleanno, dove i bambini invitati ricevono spesso un distintivo (ad esempio un adesivo da attaccare alla maglietta) e hanno campo libero nel parco, anche perché il festeggiato distribuisce a tutti gettoni in numero sufficiente per assicurare il divertimento. Si può spaziare dagli apparecchi redemption come gru o giochi di abilità (quelli che rilascino i ticket da convertire in premi alla cassa), trenini, giostre carosello tradizionali, calci, e quante più attrazioni il gestore possa ospitare. I genitori hanno spesso a disposizione un bar o un punto ristoro, oltre a panchine (spesso in tema, grazie alla fantasia dei ben noti produttori di arredi per sale giochi e Fec) su cui star comodamente seduti mentre si controllano i propri figli nei playground o suo gonfiabili. Non mancano distributori di calzini, phon per asciugare i capelli dei più scalmanati e aree giochi libere con altalene e scivoli. Insomma, come dicevamo all’inizio si presentano come veri e propri parchi in miniatura, che risolvono ai bambini una domenica pomeriggio o un giorno particolarmente no60 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
ioso con costi estremamente contenuti per le famiglie. Chi ci sa fare, e “pensa in grande” ha capito che le giornate a tema possono essere un’ulteriore fonte di guadagno. In occasione di festività o giorni particolari (Natale, Pasqua, Halloween) vengono organizzate attività a tema, con animatori, musica e giochi, ma spesso sta alla fantasia di chi gestisce trovare mille occasioni per risvegliare la curiosità e invitare bambini e adulti a raggiungere il parco. Volantini che preannunciano gli eventi possono essere affissi anche diverso tempo prima, il passaparola poi, farà il resto. Come sempre, in definitiva, se si ha fantasia e voglia di innovare, il business non manca, neanche in un periodo come quello di oggi, in cui la crisi sta mettendo in ginocchio moltissime attività. Anche perché, quello che spesso emerge dalle tante statistiche diffuse, è che, se è vero che si cerca di risparmiare su tutto, è altrettanto vero che gli ultimi ad essere tagliati sono gli acquisti legati ai bambini. Ecco perché riteniamo che una offerta di intrattenimento come quella di questi piccoli parchi possa rappresentare davvero un’occasione da sfruttare: sia in termini di guadagno per il gestore, che di fonte di impiego. Giocare a piccoli prezzi, avere spazi aperti dove poter correre liberamente, ma allo stesso tempo avere a disposizione strutture al chiuso e piccole comodità che un’area di verde pubblico spesso non offre (servizi igienici e di piccola ristorazione). Possono davvero fare la differenza. Ovviamente, i prodotti devono essere di qualità, resistenti nel tempo, certificati e soprattutto controllati e revisionati con attenzione e periodicamente perché con la sicurezza oggi non si scherza. E se la crisi ci porta tutti a cercare il risparmio, non bisogna dimenticare che la qualità è fondamentale e irrinunciabile, in particolar modo in strutture di questo tipo. Un parco con giochi rotti, gonfiabili consumati, colori sbiaditi e cuciture lente non attira nessuno e se un bambino ci fa poco caso, i genitori invece vi guardano molto. Quindi, da non dimenticare, qualità, servizio, rinnovo e manutenzione. E affidarsi solo a fornitori qualificati.
La lettera Riceviamo e pubblichiamo Ricevere lettere dai lettori fa sempre
piacere. Questa in particolare, perché proviene da Cesare Pelucchi, già tesoriere dell’ANESV, primo presidente di Unionparchi, l’associazione di parchi permanenti che fu costituita nell’ANESV nel 1988, e già presidente di Gardaland spa. Al di là dei complimenti, ciò che apprezzo di più è la conclusione, nella quale si fa riferimento alle nuove generazioni di esercenti, troppo giovani per aver vissuto gli anni eroici dello spettacolo viaggiante nel Dopoguerra, ma anche per ricordare anni in cui questa attività ha dato le giuste soddisfazioni agli esercenti. Colpisce inoltre l’attenzione, di una persona non più giovane, alle opportunità offerte dalle nuove forme di promozione attraverso il web, riservate non solo alle imprese che gestiscono installazioni fisse, ma anche ai luna park. Con questa rivista tentiamo infatti, con i limiti del caso, di fornire elementi di riflessione a tutti i lettori, a prescindere dalla tipologia di attività esercitata, e stimoli per migliorare.
… desidero ringraziarla per l’invio graditissimo e direi ormai tradizionale della Rivista “ Lo Spettacolo Viaggiante”. Ogni arrivo è per me un piacevole ritorno nel passato, anche se accompagnato da un velata ma credo naturale malinconia, per gli innumerevoli ricordi che suscita e che danno conto del lungo tempo trascorso e dei molti amici ormai non più tra noi. Ma bando alla tristezza voglio complimentarmi con lei per l’articolo ed intervista su “Tripadvisor” letti nell’ultima edizione. Un giusto suggerimento non solo per i Parchi Permanenti, ma studiando tempi e modalità potrebbe dimostrarsi di molta utilità anche per i Grandi Parchi Tradizionali. Uno strumento che si presta egregiamente, per la sua naturale velocità operativa, a supportare l’attività Giostrense in continuo movimento. Con personale compiacimento, anche perché hanno fatto parte di episodi della mia vita di lavoro, ho letto i due articoli riguardanti le Attrazioni - Eva (M. Bressan) e Go-Karts (M. Cristina Cesa). Articoli molto puntuali, da plauso, nella descrizione della loro storia e delle loro caratteristiche A questo proposito mi permetta di darle alcune notizie, a beneficio della sua curiosità e forse di quella dei giornalisti e del completamento dell’ informazione.
L’attrazione Eva fu da me comperata in Brasile dal sig. Casoli Giancarlo allora socio appunto della Fionda Rides nonché della S.D.C. di Reggio Emilia. La migliorai in Italia e poi la collocai in Gardaland, quale attrazione in esclusiva proprietà. La concessione mi fu data dal C.d.A. in ragione della mia responsabilità e lavoro nell’ambito del Consiglio stesso, evitando così un aggravio dei costi societari (vedi emolumento)! Ebbe un grande successo, la vendetti appunto nel 1993 al Parco di Fasano diretto allora da Leandro Manucci e poi terminò la sua “esistenza” a Lignano. La Storia dei Go-Kart è un po’ più complessa. Negli che vanno dal 1926 al 1930, mio padre Emilio, già costruttore e gestore di Ottovolanti (1921), costruisce Autopiste con vetture con motore a scoppio ed elettriche, di grande successo ( Carnevale di Torino 1926/27) e acquisisce, con il socio Drouet, il brevetto (come da voi pubblicato) di un meccanismo per interrompere l’energia alle vetture e quindi fermarne la corsa. Il dispositivo non diede grandi risultati pratici e non fu più applicato nelle successive costruzioni. Il Go-Kart come Attrazione da Luna Park, invece venne da me collocato per la prima volta, nel grande Parco Divertimenti organizzato direttamente dall’ANESV nel 1961 a Torino in occasione dei festeggiamenti del Centenario dell’Unità d’Italia. Feci un nastro di asfalto con alcune curve e balle di paglia come Guard-rail, Erano otto i Go-Kart che viaggiavano contemporaneamente sulla pista. La corsa durava circa un minuto e costava Lit. 1.000! Successo incredibile per sei mesi, ma moltissimo impegno e lavoro per adattare i mezzi di allora, ad uso pubblico, salvaguardando sicurezza e divertimento. Alla chiusura del Parco , ricordo che un costruttore veneto mi propose di costruire insieme una Pista Viaggiante, risposi che di Go-Kart ne avevo abbastanza. Comunque l’idea continuò ed ebbe il successo che sappiamo. Anch’io nel 1972 misi una Pista Karts nel Parco Varesine di Milano e nel 1997 aprii in Milano- Buccinasco un DromoKart, tutt’ora in attività, in un capannone di oltre mq. 10.000 con Ristorante, Bar e sale Meeting. Mi perdoni se mi sono dilungato ma per i molti Esercenti delle nuove Generazioni, che poco sanno delle radici storiche dello Spettacolo Viaggiante , ho ritenuto giusto far conoscere anche questi piccoli spezzoni del passato, di questa benemerita Categoria e mi consenta di aggiungere con orgoglio, che l’avventura nelle Giostre della Famiglia Pelucchi, inizia nel 1891 con l’acquisto di una giostra, Barchette o Altalena, come allora venivano chiamate. La ringrazio per l’ospitalità e le faccio tanti auguri di buon lavoro. Saluti cordiali Cesare Pelucchi www.anesv.it 61
#svegliamuseo,
un progetto di marketing museale sui social network C’è da imparare anche per le piccole e grandi strutture del divertimento di Maurizio Crisanti
Social media marketing di un museo? Una vera sfida, per un prodotto culturale legato ad un’immagine “polverosa”, che sembra attrarre un pubblico non proprio incline all’utilizzo del web. Non è così, e l’esperienza del progetto #svegliamuseo dimostra il contrario. Quale l’obiettivo? E’ ben chiaro da subito “Musei italiani poco social? Svegliamoli!” è infatti il claim che appare in bella vista sulla home page del sito. Il progetto nasce per creare una coscienza comune e spingere i musei a migliorare la comunicazione online, avvalendosi degli strumenti più diffusi - ed economici - del momento. Del resto, dei circa 6.000 musei e collezioni presenti nel Bel Paese, la quasi totalità non utilizza consapevolmente i social network, e si presenta con siti internet che offrono le più comuni informazioni – orari, tariffe ecc. – ma non sono in genere orientati ad attrarre visitatori. Incuriositi da un tweet del Ministro Bray, che ha apprezzato il progetto, abbiamo consultato www.svegliamuseo.org, apprendendo che “ il sito Museum Analytics. org alla voce Twitter mostra l’andamento degli account museali mondiali in uno scenario dominato – almeno nei primi dieci posti – dai musei americani e inglesi, 62 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
con il MoMA e i suoi 1.536.328 follower in testa alla classifica. Per incontrare un museo italiano in questo elenco è necessario scendere fino alla 98esima posizione, dove troviamo @MuseiinComune di Roma con 39.791 follower. Il secondo nome italiano in questa singolare classifica è il @Maxxi: in posizione 175 con 20.953 follower. Seguono La Triennale di Milano al 179esimo posto (20.322 follower) e il Mart al 263esimo (12.708 follower). A livello italiano, il quadro è imbarazzante, con soli 48 musei registrati”. Riguardo a Facebook – che è ancora il social più usato in Italia, sia pure con recenti segnali di perdita di mercato – la situazione è equivalente quindi, almeno statisticamente, ancora più grave. Insomma, c’è molto da fare, ed anche il settore delle piccole e grandi strutture del divertimento deve confrontarsi con esperienze analoghe, come il progetto #svegliamuseo, perché le regole, i ragionamenti, le strategie di promozione sui social network sono, per molti aspetti, equivalenti. Piccole e grandi strutture, parchi avventura, parchi giochi nelle città, laser game, sono anch’esse alle prese con il marketing sui social network. Per utilizzarli al meglio, serve competenza, ma è possibile iniziare a non fare errori navigando sul web – ci sono almeno un centinaio di siti che offrono articoli su questo tema – o partecipando a qualche evento di formazione, anche online. In poche ore di attenzione si acquisirà una sensibilità verso le strategie e le tecniche di social media marketing. Dove puntare? In questi giorni, dati non ufficiali segnalano che Google Plus avrebbe raggiunto 1 miliardo e 13 milioni di utenti, contro 1 miliardo e 14 milioni di utenti presenti su Facebook. Presto il sorpasso… (M.C.)
L’intervista I dati confermano che c’è carenza di attenzione, dovuta anche alle scarse risorse ed alla mancanza di specifiche professionalità. Cosa si può fare? Lo abbiamo chiesto a Francesca De Gottardo, archeologa prestata al social media marketing, realizzatrice del progetto #svegliamuseo. Promuovere un museo, nel paese più ricco di beni culturali al mondo, è una bella sfida. Queste istituzioni sono in genere alle prese con carenza di risorse ed organici ridotti. Cosa può fare il web per rompere l’isolamento? Non si può pensare che il web da solo possa risolvere la situazione – abbastanza grave – in cui si trovano i musei italiani, con pochi finanziamenti e scarse risorse a disposizione. Quello che può fare sicuramente è aiutare il mu-
seo a migliorare il contatto con il suo pubblico. La comunicazione online rimane fondamentale per avere visibilità e per portare le persone al museo, sia virtualmente sia, in un secondo tempo, fisicamente. Per ottenere risultati serve una strategia digital completa, di cui i social network rappresentano solo una parte. Questi strumenti sono in grado, se utilizzati nel modo corretto, di stabilire un’interazione con gli utenti e di garantire dei feedback al museo, e promuovere la produzione di user generated content. Si crea quindi una vera e propria conversazione con il pubblico, invece di limitare il dialogo alla sola comunicazione di dati di servizio, come orari o aperture straordinarie. Il fatto che i musei siano in genere privi di finalità commerciali, incide secondo te in questa disattenzione verso l’utilizzo del web come strumento di marketing? Credo che il fatto che i musei siano privi di finalità commerciali non significhi, però, che non abbiano comunque delle necessità di gestione economica e che, a fronte di una spesa, non debbano anche loro avere un ritorno sugli investimenti. In altre parole, ottimizzare la comunicazione online rappresenta anche nel caso della cultura un costo che può essere ripagato in termini di pubblico, sia online sia in situ (e quindi monetizzabile). In parte, quindi, il problema dell’ancora scarso uso degli strumenti online da parte dei musei trova una causa nella mancanza di fondi per affrontare la spesa necessaria affinché questi strumenti siano utilizzati nel modo corretto, ovvero professionalmente. In molti casi però - e questo lo dico sulla base di quanto io stessa sto apprendendo da quando mi sono avvicinata a questo mondo grazie a #svegliamuseo - il punto di vista economico non è la sola causa di stallo. Vi si aggiunge un fatto: l’atteggiamento più o meno aperto verso lo strumento digitale e le sue potenzialità: in alcuni casi, i social network e gli altri strumenti web sono ancora visti come accessori e non vengono neanche presi in considerazione per una strategia di marketing museale. Una strategia di social media marketing richiede un progetto, più o meno complesso, e persone che non gestiscano i social network come i propri profili personali. Da tempo sosteniamo infatti che il web non sia gratis, che sia, cioè, questione per persone adeguatamente formate. Come può chi si occupa di marketing imparare a sfruttare al meglio le opportunità del web? Sono d’accordo con te che sia necessario un approccio professionale e specializzato. Il web e i social network sono sì alla portata di tutti nella vita quotidiana ma l’utilizzo di questi strumenti a fini di marketing – aziendale o museale – richiede competenze e preparazione che non si improvvisano dall’oggi al domani. Sono tuttavia anche
strumenti per i quali esistono numerosi corsi di formazione di diversa natura, dai workshop di pochi giorni ai master più completi. Si tratta quindi di competenze acquisibili da chi si occupa di marketing, come da chi gestisce una realtà culturale. Nei musei, così come tra i parchi di divertimento di cui ci occupiamo, esistono piccole strutture, con una conduzione “artigianale” del proprio marketing, e grandi istituzioni, che possono porsi obiettivi e mettere in campo risorse assai diversi. Che consigli darebbe ad un piccolo museo e ad una istituzione con notorietà internazionale? Per quanto riguarda la seconda, il consiglio è che, visto che può permetterselo, ricorra a personale specializzato e qualificato che sia in grado di utilizzare al meglio strumenti, immagine e risorse per una comunicazione online ottimale. I professionisti sono tanti ed è, in genere, sempre meglio che ricorrere all’outsourcing tramite agenzie. Nel caso dei musei, la considerazione è supportata dal fatto che bisogna conoscerne bene la collezione per poter creare un dialogo efficace su di essa con il pubblico e solo una persona dall’interno saprà creare quel mix magico di passione e professionalità che serve. Infine, in che direzione andrà il progetto #svegliamuseo, dopo aver “evangelizzato”, come si usa dire nel web, i musei, e quante istituzioni state contribuendo a “risvegliare”? #svegliamuseo è un progetto partito da poco e con una mission inziale molto semplice e a breve termine. Per aiutare ad attirare l’attenzione sulla problematica della comunicazione online dei musei, abbiamo scelto un naming e un approccio molto social, puntando da un lato alla condivisione dei temi che ci stanno a cuore, e, dall’altro, alla creazione di una community che riunisca gli appassionati e i professionisti del settore perché si confrontino e cerchino insieme una possibile soluzione. Il progetto per raggiungere questi due obiettivi è quello riportato nell’About del nostro sito: contattare i community manager dei musei stranieri che meglio si comunicano online per chiedere loro consigli, esempi e best practice che possano servire a “svegliare” i musei italiani. Il fatto che i piccoli musei locali stiano cominciando a offrirsi volontari per essere consigliati è indicazione che l’Italia è pronta – almeno sul piano teorico – e che stiamo andando nella giusta direzione. Speriamo di riuscire ad ottenere una decina di consigli entro la fine dell’anno e speriamo soprattutto che possano servire! Quanto al futuro, ci piace molto la community che si sta creando intorno al nostro progetto e vorremmo che con il 2014 #svegliamuseo diventi più “pratico”, coinvolgendo le persone in qualcosa di attivo. Stiamo valutando diverwww.anesv.it 63
se strade, ma per il momento siamo coinvolte a 360 gradi nelle attività attuali per cui vedremo più avanti, anche in base a come procede il progetto. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare Aurora e Federica per il loro aiuto fondamentale e per invitare i lettori di Lo spettacolo viaggiante a unirsi al gruppo Facebook e a condividere con noi le loro opinioni: #svegliamuseo è open source e chiunque può contribuire a “svegliare” la cultura in Italia! I dati del Censis sulle abitudini degli italiani. C’è da riflettere per chiunque debba promuovere la propria attività, piccola o grande che sia. A metà ottobre il Censis, ha emesso l’11° rapporto sulla comunicazione. In sintesi, rispetto ai giovani, è emerso che “il 49,4% degli under 30 segue la web tv e l’8,3% la mobile tv. Anche per la radio si conferma una larghissima diffusione di massa (l’utenza complessiva corrisponde all’82,9% degli italiani), nonostante la riduzione dell’uso dell’autoradio dipendente dalla diminuzione del traffico automobilistico (-1,5%), mentre l’ascolto per mezzo dei telefoni cellulari risulta in forte crescita (+5,4%). L’uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza è ormai arrivata al 39,9% de-
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gli italiani (e la percentuale sale al 66,1% tra gli under 30). Solo il 2,7% degli italiani utilizza l’e-reader, ma l’utenza del tablet è quasi raddoppiata in un anno, passando dal 7,8% al 13,9% della popolazione (e la percentuale arriva in questo caso al 20,6% tra i giovani). Su Internet è il 63,5% degli italiani, e crescono ancora i social network. Gli utenti di internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5% della popolazione (+1,4% rispetto a un anno fa). La percentuale sale nettamente nel caso dei giovani (90,4%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,3%), e dei residenti nelle grandi città, con più di 500mila abitanti (83,5%). L’adsl è il tipo di connessione a internet al momento più diffuso: la utilizza il 62,9% degli internauti. Il wifi cresce notevolmente (40,9%, tra i giovani il 46,7%) e la connessione mobile ha ormai raggiunto una quota significativa (23,5%). Non si arresta l’espansione dei social network. È iscritto a Facebook il 69,8% delle persone che hanno accesso a internet (erano il 63,5% lo scorso anno), che corrispondono al 44,3% dell’intera popolazione e al 75,6% dei giovani. YouTube arriva al 61% di utilizzatori (pari al 38,7% della popolazione complessiva e al 68,2% dei giovani). E il 15,2% degli internauti (pari al 9,6% degli italiani) usa Twitter.
n. 1-2 gennaio febbraio 2013 • anno L1
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n. 3-4 marzo aprile 2013 • anno L1
n. 5-6 maggio giugno 2013 • anno L1
www.anesv.it
L’ANESV aderisce a Federturismo Confindustria IVA al 10% sull’energia elettrica per le abitazioni mobili Promozioni nei parchi di divertimento Opportunità o pericolo?
Benedetto XVI incontra lo spettacolo viaggiante Emanate le modifiche al DM 18 maggio 2007 Novità per gli apparecchi che erogano ticket
1-2 gennaio febbraio 2013
ANESV Informa 6 Modificato il DM 18 maggio 2007 14 Il Mibac vuole la PEC. Resta l’obbligo di inviare il cartaceo 15 In arrivo la TARES 16 Legge di stabilità 2013. Novità per gli apparecchi che erogano ticket 18 Rinnovati gli accordi SIAE per la musica sulle attrazioni 20 Modificato il codice della strada 21 Calendario 2013 dei divieti alla circolazione per i mizzi pesanti
Parchi di divertimento 22 Parchi di divertimento italiani 2013: calma piatta… o quasi 23 Valutazione dei rischi, il DVR slitta al 5 maggio per imprese fino a 10 dipendenti 24 Ancora Awards per premiare le eccellenze nei parchi 28 Situazioni critiche nei parchi di divertimento e rapporti con la stampa. Un decalogo IAAPA
Parchi acquatici 30 Acquascivoli. La norma EN 1069-2:2010 (3a parte) 36 Convention sui parchi acquatici, con Castiglione Acquaparchi & Scivoli
Parchi avventura 38 Rapporto sui parchi avventura italiani 2012 42 Lloret del Mar: i parchi avventura europei a convegno
Eventi 44 Tredicino 2013: le novità 46 Quando nelle Capitali, il Natale è sinonimo di lunapark
Fuoricampo 48 Crisi nel luna park. E la sala giochi? 51 Giostre in esposizione a Bologna. Una mostra fotografica di Betty Zanelli
Notizie in breve 18 Quote associative ANESV. Importi invariati per il 2013 21 Comitato di regenza all’AGIS 27 Diritti camerali 2013: nessun aumento 27 Natale a Scandicci
Udienza del Santo Padre 53 Una giostra in Piazza San Pietro
Circolare sulle competenze delle Commissioni di vigilanza Forumpiscine ed ENADA La rivincita del bigliardino
5-6 maggio giugno 2013
3-4 marzo aprile 2013
IN COPERTINA 6 Competenze delle Commissioni di vigilanza sui luna park Una nota ministeriale fa il punto della situazione 36 Convention di parchi acquatici a Forumpiscine 60 Biliardino o Calciobalilla. Un gioco sempre attuale
ANESV Informa
8 Contributi ministeriali 2013: minimo di spesa a € 10.000 8 Buoni lavoro. L’inps conferma il valore nominale al netto 9 Ministero del lavoro: Decreto delle assunzioni di lavoratori licenziati 10 Nuove regole per ii sistemi antincendio 12 Accordo con Glamoo per il social deal 13 INPS. Nuove aliquote
Parchi di divertimento 14 Prezzo dinamico a Minitalia Leonlandia 17 Carta dello Studente: collaborazione con il MIUR 18 Un’area Wi-Fi per i visitatori 22 Il parco su tablet e smarthpone 24 Il Merchandise nei parchi di divertimento: l’esperianza di Gardaland
Parchi avventura 40 Ispezioni periodiche dei DPI. Quali gli adempimenti
Eventi 46 Il luna park di Pellerina 50 25 anni di ENADA. Novità e valore aggiunto 54 Franchini. Un mondo di Kiddie Rides 55 Mondogiochi ad ENADA 56 Il saluto agli ospiti della Casa di riposo di Scandicci 57 Bondeno, la fiera è anche dalla parte dei piccoli
Fuoricampo 58 Doodle Google per San Valentino 64 Le giostre di Betty Zanelli
Occasioni 66 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro
IN COPERTINA 6 L’ANESV aderisce a Federturismo Confindustria 8 IVA al 10% sulle forniture di energia alle abitazioni mobili. Ha ragione l’ANESV 24 Le promozioni selvagge nei Parchi di Divertimento: opportunità o preludio alla disfatta?
ANESV Informa 12 Valutazione dei rischi. Entro maggio 2013 è obbligatorio predisporre il DVR 14 Inquadrare i familiari come collaboratori? 18 Un consulente energetico per le forniture di energia elettrica? Ne parliamo con S.E.E.
Parchi di divertimento 22 Previsioni meteo errate. L’opinione di Luca Mercalli 30 LISEBERG, dal parco svedese una campagna di comunicazione che coinvolge anche l’Italia, tra le polemiche 32 Parchi di divertimento e cattiva informazione 36 “Per qualche visualizzazione in più”… Quando gli imbecilli imperversano su YouTube! 38 Glamoo. L’accordo associativo sta dando risultati 40 Il progetto Matebilandia vince un importante premio europeo 41 Smartphone, didattica e parchi di divertimento
Parchi avventura 42 Un nuovo logo per Parchi Avventura Italiani 42 Quando il divertimento è una miscela di sensazioni. Un gonfiabile diventa zip-line 44 Gestire i percorsi con Rfid
Parchi acquatici 48 I parchi acquatici e la normativa: è necessaria la distinzione dalle piscine pubbliche
Eventi 52 Laser game? È l’ora degli smartphone 54 Premio Collalti in Campidoglio. Annunciato il premio Volpi
Fuoricampo 58 Scandicci, una casa per i nostri anziani 60 Online. Rivista e newsletter per essere più vicini ai Soci
Occasioni 65 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro
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www.anesv.it
n. 9-10 settembre ottobre 2013 • anno L1
www.anesv.it
n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1
www.ane sv.it
n. 7-8 luglio agosto 2013 • anno L1
Registrazione delle attrazioni Arriva la circolare
Aggiornato l’elenco delle attrazioni Sfere galleggianti e Tiro turaccioli Soppresse le commissioni provinciali di Vigilanza
Attrazioni e norme di sicurezza
Collaboratori familiari Regolarizzarli? Forse no
Disabilità e fruizione delle attrazioni
Benvenuti all’ENADA
Commissioni Provinciali operative fino a novembre
Meeting dei parchi avventura
IN COPERTINA 6 Una circolare a commento del DM 13 dicembre 2012 16 Collaboratori familiari. Soluzione interpretativa del Ministero del lavoro 22 Commissioni di vigilanza. Sono operative fino a novembre 2013
ANESV Informa 30 In vigore le modifiche al decreto 81 del nuovo decreto legge “del fare”
Eventi 36 “Una giostra per tutti” 46 Incontro tra gli esperti sull’accessibilità ai parchi divertimento delle persone con speciali esigenze 48 Giostre. Che festa sarebbe senza di loro? E a proposito di tolleranza zero
Parchi di divertimento
IN COPERTINA 6 Aggiornato l’elenco delle attrazioni. Entrano le Sfere galleggianti 14 Il punto della situazione sulle disposizioni di sicurezza che disciplinano i parchi giochi 33 Benvenuti all’ENADA
ANESV Informa 8 Carlo Fontana nuovo presidente AGIS 10 Il DL “Valore cultura” è legge: ce n’è per tutto lo spettacolo, ma non per lo spettacolo viaggiante ed i parchi di divertimento 12 Flavio Zanonato, un Ministro attento al settoreI
Eventi 30 EAS 2013, successo parigino
Parchi di divertimento
36 Arriva GEEWHEZ. Un software ERP per la gestione 50 Le acque scenografiche. Quali i parametri e la disciplina dei parchi di divertimento da applicare? 40 TripAdvisor. Luci ed ombre del sito di recensioni, ma 54 Thrill coasters + attrazioni per famiglie = Successo. anche interessanti opportunità Questa la chiave del rapporto 2012 Theme Index di TEA 45 Eva e le sue sorelle. La nuova giovinezza delle donne 56 Previsioni meteo inattendibili. Si attiva la Regione Emilia giganti Romagna Parchi acquatici 58 I Social media marketing e parchi di divertimento. L’esperienza di Mirabilandia 50 Attenti alle cloroammine, poco amate dagli ospiti delle piscine
Parchi acquatici
60 Acquascivoli: il punto sulle norme tecniche
Parchi avventura 64 Cosa ricercano i clienti in un parco avventura 65 Parchi Avventura Italiani ritorna a Bergamo
Fuoricampo 66 Giostre a cavalli. Una rassegna itinerante installata a New York
11-12 novembre dicembre 2013
9-10 settembre ottobre 2013
7-8 luglio agosto 2013
Parchi avventura 54 Parchi avventura crescono. Le nuove sfide imprenditoriali dei gestori
Fuoricampo 58 Paintball la cessione di pallini è attività commerciale 60 Giochi a premio in Olanda: l’erba del vicino è sempre più verde 62 Go kart, da sempre “spettacolo viaggiante” 65 Promuovere un’attività di divertimento con Vine. Se lo fa la Disney...
Occasioni 66 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro
66 Lo spettacolo viaggiante novembre dicembre 2013
IN COPERTINA 8 Siamo al 28 Novembre. Soppresse le Commissioni prefettizie? 11 Prosegue il lavoro sull’accessibilità dei parchi 55 Parchi Avventura Italiani di nuovo a Bergamo per formazione e programmazione dell’attività
ANESV Informa 6 Cambia l’art. 69 TULPS 10 Smaltimento dei rifiuti? Caos di tasse 12 Riprendono i Corsi per il corretto montaggio 13 Fatture ENEL. Attenti alle date 14 Il punto sulla scolarizzazione dei figli di esercenti itineranti
Eventi 24 A Torino torna Natale in Giostra 28 ENADA a Roma successo inatteso
Parchi di divertimento 30 Parksmania Awards e seminario di settore al Castello di Gropparello 38 Halloween walk-through nei parchi di divertimento: l’Italia s’è desta? 46 Venezia avrà un suo “polo culturale”. Sarà “Venezialand”? Si, ma anche no… 48 Spettacoli nei parchi Disney. Intervista a Katy Harris, Show Director
Parchi acquatici 52 Parchi acquatici, e la la pulizia degli spogliatoi?
Fuoricampo 58 Giochi cinesi o prodotti italiani? 60 Centri d’intrattenimento. Una tendenza che non si arresta 61 Lettera… 62 #svegliamuseo, un progetto di marketing museale sui social network
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anesv .it
n. 11-12 novembre-dicembre 2013 • anno L1
Soppresse le commissioni provinciali di Vigilanza DisabilitĂ e fruizione delle attrazioni Meeting dei parchi avventura