Onstage agosto 2010

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n째33 / agosto '10

magazine

U2 LIGABUE ARCADE FIRE GUNS N' ROSES






ONSTAGE - EDITORIALE

Tutti i locali di Milano e Roma dove trovi Onstage Magazine Milano

di Daniele Salomone

Secondo alcuni studi pubblicati negli Stati Uniti, l’estate 2010 dovrebbe essere la meno ricca degli ultimi vent’anni quanto a concerti. In senso numerico (poche date) e dunque economico. Allarme rosso, in questi anni di crisi discografica l’industria del live è stata il ramo florido del music business. In realtà il calo potrebbe essere casuale. Se non fossero saltate sedici date degli U2 per l’infortunio di Bono (un milione di biglietti) forse le stime non sarebbero così negative e se, che so, Bruce Springsteen fosse partito per uno dei suoi lunghi tour probabilmente il mercato sarebbe addirittura cresciuto. U2, Springsteen, i soliti noti. E poi? Chi altro oltre al ristretto numero di artisti/band che da venti, trenta o più anni tirano la carretta potrebbe risollevare le sorti dell’annata? Le proiezioni degli analisti americani sono l’occasione per considerare un problema che è sotto gli occhi di tutti e che pure è ignorato o almeno sottovalutato: manca il ricambio generazionale. Riempire stadi e arene in giro per il mondo è un affare che riguarda - oltre ai già citati U2 e Springsteen Rolling Stones (che pare stiano organizzando un lungo tour d’addio, fissando nei 70 la linea di confine tra il rock e la pensione), Aerosmith, Depeche Mode, Madonna, Metallica. Mettiamoci anche Pearl Jam, Green Day e, per eccesso, Radiohead. Tra gli artisti di “nuova generazione” solo Coldplay e Muse valgono certi numeri. In Italia è difficile pensare anche a un solo artista/gruppo con un tour negli stadi il giorno che Vasco e Ligabue si saranno stufati. Non può essere un caso, e non lo è. I sopraccitati campioni hanno rappresentato, e rappresentano, l’eccellenza in termini di prodotto musicale. Da decenni tirano fuori una hit dopo l’altra e raggiungono senza soluzione di continuità persone di ogni età, sesso, razza, assicurandosi quel ricambio generazionale che è condizione necessaria per costruire un successo duraturo e avere concerti sempre pieni. Stiamo parlando di artisti che conoscono il proprio mestiere e che sono in grado di “tenere” qualunque palco, compresi gli stadi.

Bisogna essere capaci di offrire uno spettacolo degno di questo nome in certi spazi, e per farlo è necessario essere musicisti con due palle così, condicio sine qua non per qualunque progetto artistico veramente credibile. Non è il genio creativo che manca alla nuove generazioni. Quello che sembra latitare è la capacità di creare un prodotto musicale di alto livello in tutte le sue componenti, a partire dal live. L’impressione è che manchi quella coralità che è invece il segreto delle più longeve storie musicali. E se con un disco questa lacuna si può nascondere (ma fino ad un certo punto), dal vivo viene fuori. Senza canzoni non si va da nessuna parte, ma è sul palco che l’artista costruisce il rapporto con il pubblico - un album così così si può perdonare, un brutto concerto no. Un esempio virtuoso sono gli Arcade Fire: tra le band “emergenti” (eufemismo) sembrano gli unici destinati a crescere nel tempo, disco dopo disco, tour dopo tour. All’originalità e alla qualità delle composizioni, i canadesi aggiungono abilità musicali straordinarie, che dal vivo trovano la perfetta consacrazione. Provare per credere. Quali siano le cause di questa mancanza di ricambio è difficile stabilirlo. Potenzialmente sono infinite, anche perché in questo periodo stiamo assistendo a innumerevoli trasformazioni. Tuttavia avanza il sospetto che la tecnologia in qualche modo c’entri – anche se nessuno qui si sogna di criminalizzare il progresso tecnico. Forse la semplicità con cui si può confezionare un prodotto musicale ha cambiato le priorità di artisti (dalla musica al suono?) e operatori, meno esigenti sulla qualità con cui il prodotto è confezionato. Forse l’eccesso di offerta ha modificato il comportamento del pubblico. Forse la progressiva scomparsa del supporto tangibile ha diminuito la possibilità di stabilire un legame affettivo con una canzone, un disco e, in ultima analisi, una band. E’ chiaro che si sta generalizzando, e generalizzare non è mai saggio. Ma negare che qualche ingranaggio si sia intoppato è stupido. Bisogna riconoscere il problema e intervenire, con decisione.

Onstage Magazine on tour - Agosto 2010 LIGABUE: 2 AGOSTO: STADIO ADRIATICO, PESCARA; 4 SETTEMBRE: STADIO DALL’ARA, BOLOGNA U2: 6 AGOSTO: STADIO OLIMPICO, TORINO ARCADE FIRE: 2 SETTEMBRE: ARENA PARCO NORD, BOLOGNA GUNS N’ ROSES: 5 SETTEMBRE: MEDIOLANUM FORUM, MILANO

n°33 / agosto '10

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n°32 / luglio '10

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U2 LIGABUE ARCADE FIRE GUNS N' ROSES

n°33 / agosto '10

n°33 / agosto '10

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GUNS N' ROSES LIGABUE ARCADE FIRE U2

U2 LIGABUE GUNS N' ROSES ARCADE FIRE banda_onstage_RE:Layout 1

30-07-2010

11:05

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U2 LIGABUE ARCADE FIRE GUNS N' ROSES DAL 10 SETTEMBRE AL CINEMA

Foto: Anton Corbijn

6 onstage - AGOSTO

Foto: Alessio Pizzicannella

Bar Magenta BhangraBar Biblioteca Sormani Blender Bond Cafe Milano Cargo Colonial Caffè Cuore Deseo Elettrauto Cadore Exploit Felice San Sushi Frank Café Fresco Art Good Fellas

Gray Cat Pub Ied Item Jamaica Julien Café Kapuziner La Bodeguita del Medio La Caffetteria La Fontanella Le Coquetel Le scimmie Lelephant Magazzini Generali Maxi Bar Mom Morgans Pacino Café

Pharmacy Store Radetsky Reefel Roialto Café Sergent Peppers Skip Intro Stardust Trattoria Toscana Twelve Volo Yguana

Friend's Art Cafè L'infernotto Latte Più Le Sorelle Lettere Cafè Living room Cafè Locanda Atlantide Micca Club Mom Art On The Rox Open Music Cafè Pride Pub Rock Castle Cafè

Shanti Simposio Sotto Casa Di Andrea Sotto Sotto Tam Tam Zen.O

Roma Avalon Pub Birreria Marconi Cartolibreria Freak Out Casina dei Pini Circolo degli Artisti Crazy Bull Deja'Vu Distillerie Clandestine Express Fata Morgana Freni e Frizioni

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Pubblicità Luca Seminerio l.seminerio@onstageweb.com Francesco Ferrari f.ferrari@onstageweb.com Eileen Casieri e.casieri@onstageweb.com Marianna Maino m.maino@onstageweb.com Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia Romagna Ever Est s.n.c. via Roma 5/A - 35010 Limena (PD) Tel. 049.8849246 info@everestadv.it Pubblicità Lazio Areaconcerti Srl Via Nizza, 53 00198 Roma Tel 06.45474811 Paola Marullo p.marullo@onstageweb.com Distribuzione e Logistica Mario Vescovo m.vescovo@onstageweb.com Stampa Centro Stampa Quotidiani Spa Via dell’Industria, 52 25030 Erbusco (BS)

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Onstage Magazine Registrazione al tribunale di Milano N°362 del 01/06/2007



indice / AGOSTO

rubriche

10 - ontour

Il calendario completo dei concerti di agosto, con approfondimenti sulle date più interessanti.

46 - rock 'n' fashion

16. U2 L’infortunio di Bono ha colpito tutti. E sorprendente è stato pure il modo con cui il cantante ha elaborato la brutta vicenda. Si è scusato. Da dove arriva quel senso di colpa?

Madame e monsieur, ecco a voi i Jamaica. Divertiti e divertenti, nello spirito e nella musica.

46 - live report

Abbiamo immortalato l’avvio del Ligabue Stadi 2010. Ma non solo. Dice niente Jamiroquai?

48 - what’s new

Dischi, film e video-games: ancora una volta abbiamo ascoltato, visto e giocato per voi.

54 - coming soon

A settembre, da Bologna, riparte il Vasco Europe Indoor. Il Blasco scalpita, il pubblico pure.

22. LIGABUE Prima che partisse il tour, siamo andati a Correggio a verificare con i nostri occhi e orecchie quel che di buono si dice di Ligabue. E abbiamo trovato molto di più.

onstageweb

Live Report

I reportage fotografici di tutti i più importanti concerti del mese: Ligabue, U2 e molti altri!

Interviste

La versione completa dell’intervista a Eugene Hutz, vulcanico leader dei Gogol Bordello. E poi tutte le news musicali, il calendario completo dei concerti, gli approfondimenti. Stay connected!

28. GUNS N’ ROSES La storia dei Guns è una delle più travagliate che il grande libro del rock abbia mai raccontato. Tanto che sembra una soap opera, con un solo protagonista “ancora in vita” però: Axl Rose. Segui Onstage anche su FACEBOOK Diventa fan di ONSTAGE MAGAZINE

FACE TO FACE WITH ... 32. ARCADE FIRE I canadesi hanno pubblicato il terzo disco e sono pronti a sbarcare in Italia. Abbiamo chiacchierato con Tim, il bassista, per capire qualcosa in più del fenomeno Arcade Fire.

8 onstage - AGOSTO

12. GOGOL BORDELLO 14. ROY PACI



ontour/ agosto

Iron Maiden 17/10 Codroipo (UD)

26

27

28

2

3

4

Lunedì

Baustelle - Pontremoli (MS) Dalla&DeGregori - Catanzaro Eros Ramazzotti - Cagliari Litfiba - La Spezia Mario Biondi - Matera Michael Bolton - Gardone Riviera (TN) Motel Connection - Filago (BG) Patti Smith - Grado (GO) Simple Minds - Spilimbergo (PN)

Alessandra Amoroso - Cremona Carmen Consoli - Palermo Francesco Renga - Barberino (FI) Irene Grandi - Circello (BN) Ligabue - Pescara Lost - Cassino (FR)

C

he siate amanti o meno del metallo pesante (che in questo caso così pesante poi non è), giù il cappello di fronte agli Iron Maiden. Il leggendario gruppo britannico, attivo dal 1975, festeggia quest’anno il trentacinquesimo anniversario

della sua nascita. Come? con un disco (The Final Frontier), che sarà pubblicato a livello mondiale il 16 agosto – quattro anni dopo A Matter Of Life And Death - e un tour, che per la gioia di decine di migliaia di fan arriva anche in Italia.

Lunedì

30/08 Roma, 31/08 Padova

9

Baustelle - Catania Carmen Consoli - Ponza (LT) Dalla&DeGregori - Campione d'Italia (CO) J-Ax - Nettuno (RM) Noemi - Cisternino (BR) Simone Cristicchi - Corciano (PG) Velvet - Corigliano (CS)

Hole Lunedì

16

Dalla&DeGregori - Pescara Francesco Renga - Palmi (RC) Litfiba - Catanzaro Malika Ayane - Pietrasanta (LU) Motel Connection - Gallipoli (LE) Noemi - Alezio (LE) R. Paci&Aretuska - Melendugno (LE)

Lunedì

23

Mario Biondi - Taormina (ME) Noemi - Villaperuccio (CI) Roy Paci & Aretuska - Trescore (BG)

Foto di Stefano Masselli

Q

uando ancora non era uscito il primo disco delle Hole in otto anni - Nobody’s Daughter è stato pubblicato il 27 aprile - Courtney Love era già in giro a fare concerti, segno di una voglia matta di tornare sui palchi. Il pubblico

10 onstage - AGOSTO

ha risposto bene, Italia compresa, talmente bene che la band californiana non ha praticamente mai smesso di suonare. Buon per noi, che dopo la data milanese di febbraio abbiamo altre due occasioni per vedere le Hole dal vivo nello Stivale.

Lunedì Hole - Roma Irene Grandi - Catania

Martedì

30

Martedì

10

Litfiba - Cagliari Morgan - Lignano S. (UD) Simone Cristicchi - Santa Fiora (GR) Velvet - Conversano (BA)

Martedì

17

Mercoledì Alessandra Amoroso - Piombino (LI) Le Vibrazioni - Cassino (FR) Mario Biondi - Ostuni (BR) Noemi - Noventa (VE) Patti Smith - Rezzato (BS) Simone Cristicchi - Longobucco (CS)

Mercoledì

11

Afterhours - Offida (AP) Carmen Consoli - Gallipoli (LE) Dalla&DeGregori - Ostuni (BR) Irene Grandi - Riccione (RN) Mario Biondi - Maiori (SA) Noemi - Scoglitti (RG) R. Paci&Aretuska - Rispescia (GR)

Mercoledì

18

Dalla&DeGregori - Lioni (AV) Francesco Renga - Campofelice (PA) Irene Grandi - Dorgali (NU) Iron Maiden - Codroipo (UD) Mario Biondi - Avellino Mika - Cagliari Motel Connection - Pescara Neffa - San Martino (CB) Nina Zilli - Fratta Polesine (RO) R. Paci&Aretuska - Gambarie (RC) Simone Cristicchi - Baragiano (PZ)

Afterhours - S. Pancrazio (BR) Dalla&DeGregori - Villapiana (CS) G. Palma & The Bluebeaters - Ragusa J-Ax - Gallipoli (LE) Mario Biondi - Ischia (NA) Simone Cristicchi - Seravezza (LU)

Martedì

Mercoledì

24

Dalla&DeGregori - Agrigento Gogol Bordello - Orvieto (TR) Malika Ayane - Spello (PG) Mario Biondi - Palermo Nina Zilli - Trescore (BG) NOFX - Brescia Simone Cristicchi - Roma

Martedì Hole - Padova Nina Zilli - Lodi

25

Dalla&DeGregori - Taormina (ME) G. Palma & the Bluebeaters Trescore (BG) Gogol Bordello - Sarroch (CA) Irene Grandi - Nepi (VT) Morcheeba - Siracusa Nina Zilli - Vicchio (FI) NOFX - Palermo

31

1


29

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31

1 Domenica Carmen Consoli - Capo d'Orlando (ME) Dalla & De Gregori - Ragusa G.Palma & The Bluebeaters Giovinazzo (BA) Kings of Convenience - Catania Le Vibrazioni - Ubiale (BG) Motel Connection - Simaxis (OR) Noemi - Castrovillari (CS) Patti Smith - Venezia Roy Paci & Aretuska - Tre Fontane (TP) Simone Cristicchi - Fosdinuovo (MS)

5

Giovedì

Alessandra Amoroso - Viareggio (LU) Dalla&DeGregori - Massa (MS) Litfiba - Grottammare (AP) Mario Biondi - Molfetta (BA) Motel Connection - Trevignano (RM) Nina Zilli - Vasto (CH) Noemi - Rovigo Patti Smith - Gavorrano (GR) R. Paci&Aretuska - Civitavecchia (RM) Simone Cristicchi - Melara (RO) Velvet - Filago (BG)

Giovedì

12

19

Francesco Renga - Montepaone (CZ) Malika Ayane - Pescara Mika - Cattolica (RN) Neffa - Buccino (SA) Simone Cristicchi - Vallata (AV)

Giovedì

Venerdì

Afterhours - Este (PD) Simple Minds - Battaglia Terme (PD) Ska-P - Olbia U2 - Torino

Venerdì

13

Afterhours - S. Pancrazio (BR) Francesco Renga - Lignano S. (UD) G. Palma & The Bluebeaters - Gallipoli (LE) Linea 77 - Bugnara (AQ) Litfiba - Campofelice di Roccella (PA) The Bastard Sons of Dioniso - Baselga (TN)

Alice Cooper - Majano (UD) Carmen Consoli - Alghero (SS) Dalla&DeGregori - Barletta (BA) G.Palma & The Bluebeaters Ripalimosani (CB) Linea 77 - Albi (CZ) Mario Biondi - Nettuno (RM) Noemi - Partanna (TP) R. Paci&Aretuska - Posada (NU)

Giovedì

6

26

Nina Zilli - Brescia Noemi - Rapallo (GE) Roy Paci & Aretuska - Pordenone Simone Cristicchi - Ravenna

Venerdì

20

Dalla&DeGregori - Cagliari Neffa - Montalto (VT) Noemi - Assisi (PG) Simone Cristicchi - Orvieto (TR)

Venerdì

Sabato

A. Amoroso - Pontelandolfo (BN) Baustelle - Gallipoli (LE) Carmen Consoli - Riccione Elio e Le Storie Tese - F. dei Marmi (LU) Irene Grandi - Brindisi Ligabue - Oristano Litfiba - Majano (UD) Mario Biondi - S. Gimignano (SI) Motel Connection - Isola del Giglio (GR) Nina Zilli - Gallipoli (LE) R. Paci&Aretuska - S. Severino (PZ) Simone Cristicchi - Brindisi

Sabato

14

Baustelle - Rispescia (GR) Dalla&DeGregori - Cesenatico (FC) Francesco Renga - Riccione (RN) G. Palma & The Bluebeaters - Avellino Noemi - Cassino (FR) Roy Paci & Aretuska - Trieste

Sabato

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3

Sabato

Domenica

01/08 Venezia (in collaborazione con Emergency), 03/08 Grado (GO), 04/08 Rezzato (BS), 05/08 Gavorrano (GR)

8

Carmen Consoli - Roma Chemical Brothers - Lecce Dolcenera - Padova Elio e Le Storie Tese - Follonica (GR) Mario Biondi - Tarvisio (UD) Simone Cristicchi - Rispescia (GR) Ska-P - Rimini Velvet - Crotone

15

Domenica

Neffa - Policoro (MT) Simone Cristicchi - Montalto (CS)

22

Domenica

Francesco Renga - Conversano (BA) Goran Bregovic - Ariano Irpino (AV) Mario Biondi - Capo d'Orlando (ME)

Dalla&DeGregori - Alghero (SS) G. Palma & The Bluebeaters Canistro (AQ) Le Vibrazioni - Chiaromonte (PZ) Lost - Borore (NU) Malika Ayane - Diamante (CS) Neffa - Arce (FR) Nina Zilli - Siracusa

Baustelle - Reggio Emilia Carmen Consoli - Moena (TN) Dalla&DeGregori - Siena Giardini di Mirò - Cagliari G. Palma & The Bluebeaters - Pavia di Udine (UD) Irene Grandi - Palombara (RM) Mario Biondi - Cagliari Melissa Auf Der Maur - Bologna Morgan - M. di Pietrasanta (LU) Neffa - Ostia (RM)

2

7

Patti Smith

28

Alessandra Amoroso - Palermo Baustelle - Brescia Dalla & DeGregori - Torino Irene Grandi - Montefalcione (AV) Le Vibrazioni - Viterbo Mario Biondi - Alghero (SS) Nina Zilli - Riolo Terme (RA)

29

Domenica

Alessandra Amoroso - Taormina (ME) Carmen Consoli - Lampedusa (AG) Nina Zilli - Padova Placebo - Sarroch (CA) Simone Cristicchi - Carpineto (RM) Velvet - Mores (SS)

4

5

P

atti Smith ha un debole per l’Italia e viceversa. La sacerdotessa del rock è di casa dalle nostre parti, e gli otto concerti a cavallo tra luglio e agosto sono solo l’ennesima prova di questo legame. Dopo l’ospitata agli MTV Days di Torino

di fine giugno, Patti porta nello Stivale il tour We Shall Live Again, una sorta di greatest hits live (interamente acustico) arricchito da qualche anticipazione del suo prossimo disco. Da segnalare la presenza della figlia Jesse al pianoforte.

11 AGOSTO - onstage


face2face / GOGOL BORDELLO

di mattia sbriziolo

IMAGINE THERE’S NO COUNTRIES

live in italy 24/08 Orvieto (TR) 25/08 Sarroch (CA)

Cantava John Lennon quanto sarebbe bello vivere in un mondo senza confini, un posto dove tutte le persone siano in grado di convivere pacificamente. Quel mondo non lo avremo mai, ma possiamo immaginarlo sentendone, da qualche parte, l’eco inconfondibile. Nella musica dei Gogol Bordello, ad esempio, una musica che trascende tempo e spazio, che non conosce limiti. Eugene Hutz ci ha parlato del mondo senza confini della sua “creatura” artistica.

R

ick Rubin, uno dei più importanti produttori pegnativo, ma esaltante! Alla fine siamo riusciti a portare a tersione per questo mestiere. In passato abbiamo ricevuto premi del mondo, ha lavorato a Trans-Continental mine un progetto che ci ha donato molto, non solo da un punto per esserci dimostrati all’avanguardia a livello artistico e stilistiHustle, ultimo disco dei Gogol Bordello. Com’è di vista musicale, ma anche intellettuale ed emotivo. co, per l’originalità e l’energia espressa durante le nostre perfornata la collaborazione? Che tipo di musica contiene il nuovo album? mance live e per molte altre cazzate… Io rispetto il giudizio di Ci siamo conosciuti tre anni fa grazie a Tom Morello dei Rage Dentro Trans-Continental Hustle ci sono diverse combinaziotutti e ovviamente ringrazio, ma l’essenza dei Gogol Bordello è Against The Machine, nostro amico e supporter. Dopo aver asni, legate alla perfezione dal miglior gipsy sound. Pala Tute, My la musica e la capacità di suscitare emozioni con i nostri brani e sistito a qualche nostro concerto, Rick è venuto nel backstage Companjera e Sun On My Side sono canzoni acustiche da veri i nostri concerti. E’ qualcosa che viene da dentro di noi. e lì ho capito che era realmente attratto dalla band. Nel giro di sognatori, racconti romantici suonati con grande classe da tutti Tra i tanti posti, hai passato molto tempo anche in Italia. poche settimane aveva già in mano alcune delle mie canzoni. i miei compagni. Si passa poi al rock di In The Meantime In PerPensi che il nostro sia un paese razzista? Incredibile. mambuco, Break The Spell e Trans-Continental Hustle. Il razzismo è un grande ostacolo da superare in tanti paesi. Ti ha mai detto cosa lo avesse colpito della vostra Il fatto che in Italia diano così tanta importanza alle musica? vicende che accadono tra la popolazione locale e i << Il mio stile è stato definito trans-continental Non gli ho mai fatto espressamente questa domanda, nomadi può, a mio avviso, aiutare. Perchè in qualche streetcore. È qualcosa che rende i Gogol Bordello una l’argomento è venuto fuori in modo spontaneo. Mi ha modo la gente si rende conto del problema. In Romaband internazionale: il nostro è un vero e proprio giro confidato che quella dei Gogol Bordello è una musica nia e in Ucraina, per esempio, le cose vanno peggio: del mondo attraverso la musica >> senza tempo e che questo aspetto lo ha colpito fin dalla non ne parla nessuno! Ed è molto grave. prima volta che ci ha ascoltato. La musica può avere un ruolo per sensibilizzare E invece cosa ti ha colpito di lui? Immagino che il Brasile, paese in cui vivi, ti abbia dato l’opinione pubblica sulle grandi questioni sociali? Sin dai primi giorni di collaborazione mi ha impressionato molti spunti. Qualche tempo fa, in Turchia, abbiamo tenuto un concerto per il suo approccio: testa bassa e lavorare! Io prima di tutto doÈ facile essere colpiti dalla musica carioca. Sono stato ispirato di protesta in un quartiere di Istanbul - invitati da un nostro vevo pensare a scrivere, poi insieme lavoravamo sui brani scelti dalla bossa nova e da generi originali e meno conosciuti come il amico per suscitare l’interesse della stampa – poiché il governo per l’album. È stato un lavoro faticoso, per entrambi. Ma è il forrò o il maracatù. L’anima brasiliana è facilmente riconoscibile, aveva deciso di radere al suolo parte della zona. Siamo riuscimetodo adatto a un tipo come me. ma l’album racchiude un vero mix di musiche provenienti da ti a posticipare di otto mesi la costruzione di un parcheggio in Parlaci delle varie fasi del processo creativo di Trans-Contutto il mondo. Non a caso il mio stile è stato definito trans-contiquell’area. tinental Hustle. nental streetcore. È qualcosa di originale, poco sperimentato, che Non è molto. Sono stato tre mesi in Brasile – dove vivo – per poi tornarende i Gogol Bordello una band internazionale: il nostro è un Ti sbagli, è un buon risultato. La gente del posto ha quantore in California, a Malibù, e presentare il materiale a Rick, con vero e proprio giro del mondo attraverso la musica. meno avuto più tempo per pianificare il proprio futuro e trovacui ho studiato il giusto sound. Così sono nati pezzi come My Ti sei mai chiesto cosa pensa la gente che ascolta o vede per re un rifugio. Penso che la musica possa aumentare la sensibiliCompanjera, Sun On My Side, Rebellious Love, Immigraniada, Raise la prima volta i Gogol Bordello? tà delle persone. Magari non riesce a risolvere il problema, ma The Knowledge. Alcuni li abbiamo conclusi in poco tempo senza Ad un primo impatto potremmo dare l’impressione di un attraverso melodia e parole può influenzare il pensiero della eccessivi sforzi, altri ci hanno fatto impazzire e altri ancora non gruppo di pazzi dell’est europeo che se ne frega di tutto. Invece, gente. D’altra parte anche il Dalai Lama ha coltivato fiducia nel sono stati neanche inseriti nell’album. A mio avviso abbiamo a mio parere, la nostra forza è quella di essere una vera band mondo attraverso le sue parole. Un lavoro molto simile lo fa la scelto le migliori canzoni. L’intero processo è stato davvero imche suona con abilità e lavora duramente, trascinata dalla pasmusica… La buona musica, naturalmente.

12 onstage - AGOSTO



face2face / ROY PACI

di francesca vuotto

U' PICCIOTTU viaggiatore

live in italy 01/08 - Tre Fontane (TP) 05/08 - Civitavecchia (RM) 07/08 - San Severino Lucano (PZ) 11/08 - Rispescia (GR) 12/08 - Posada (NU) 14/08 - Trieste 16/08 - Melendugno (LE) 17/08 - Gambarie (RC) 23/08 - Trescore (BG) 26/08 - Pordenone Foto di Davide Perfetti

Come cita la più conosciuta web-enciclopedia, Roy Paci è un trombettista, compositore e arrangiatore italiano. Tutto vero, ma mancano almeno una mezza dozzina di aggettivi, tra cui siciliano. Dalla sua terra di nascita Roy ha ereditato la capacità di mischiare tradizioni locali e culture lontane, rielaborando il tutto in una forma di musica latina - anzi, latinista – che punta molto sull’improvvisazione. Ci ha spiegato tutto nel mezzo del suo lungo tour estivo.

H

ai appena partecipato al Nickelsdorf Jazz FestiDi sicuro passerà Eugene (Hutz, dei Gogol Bordello, che ha farlo, per esempio Carmen Consoli. val in Austria, ma so che non ti piace definirti collaborato con Roy nel brano Il segreto, nda), ma di solito gli Da alcune tue dichiarazioni mi è parso di capire che ti piaun jazzista. ospiti arrivano all’ultimo, perché sanno che il nostro palco ha ce cantare, ma ti dispiace che questo vada un po’ a discapito Non mi piace perché mi sento un’anima più la porta aperta. della tromba, è così? rock e punk, e poi la vedo come una definizione limitativa, in 30 In studio come riesci a conciliare l’improvvisazione con E’ così, ma se con gli Aretuska dessi più spazio alla tromba anni di carriera ho fatto talmente tanta musica che un’etichetta l’esigenza di mettere nero su bianco testi e musiche? mi ritroverei a fare brani molto lunghi e cambierebbe un po’ il precisa per la mia figura non esiste. Il jazz stesso l’ho suonato Improvviso facendo fluire nella musica quello che ho raccolclima. Il progetto discografico è stato concepito in questo modo per tantissimi anni e continuo a farlo, ma in maniera contamito in giro nei miei viaggi. Solo in un secondo momento passo ad e la mia Sofia (è il nome della sua tromba, nda) è un po’ sacrinata. un lavoro di rifinitura fatto di nozioni, strutture e arrangiamenti ficata, ma dal vivo posso sbizzarrirmi di più, così come con gli Quindi come ti poni nel panorama musicale italiano? per far sì che tutti gli ingredienti si trasformino in una serie di altri progetti paralleli a cui partecipo. Io sono un musicista a 360 gradi e in Italia una figura come portate ben servite, senza dissonanze o sapori astrusi. Per me Hai già esplorato la musica a 360 gradi, cosa ti resta da fare la mia è particolare perché sono quasi l’unico che canta in futuro? e suona. E’ un peccato perché nel nostro paese di gente Un bel disco heavy metal di soli fiati! E’ un genere << Quando dicevo al mio maestro che sarei morto come me ce n’è tanta, ma è un ruolo che stenta ad afferche seguo e mi piacerebbe riuscire a fare un’operaziodavanti a Miles Davis o Jeff Beck, lui ribatteva ‘tu sai marsi. ne del genere. cosa fanno loro, ma loro non sanno di cosa sei capace, E’ per questo che presti grande attenzione ai giovani Già solo questo è un bell’impegno… E sul fronperciò non preoccuparti delle aspettative >> nei tuoi progetti? te delle collaborazioni? Sogni di realizzarne ancora Per questo e perché voglio insegnare la musica qualcuna? come mestiere, passandola di mano in mano come avveniva improvvisare è comporre in tempo reale. Io e Tom Waits! Sto cercando di coinvolgerlo nel prossimo un tempo nelle botteghe degli artigiani. Solo così si trasmette Hai definito Latinista come “l’hapax definitivo e liberatodisco del progetto “Banda Ionica”, che è nato 12 anni fa per salquella componente umana che permette di suonare in maniera rio della mia musica”. Cos’ha in più rispetto agli altri album? vare il repertorio delle marce funebri del sud Italia. Abbiamo spensierata, sicuro di quello che stai dando e della forza che hai. Gli altri dischi avevano un’apertura musicale molto ampia, già fatto un album di inediti che rimandano a questa tradizione Quando dicevo al mio maestro che se mi fossi trovato davanti ma anche molto definita, invece Latinista contiene una grande coinvolgendo grandi voci dell’area mediterranea, come Vinicio Miles Davis o Jeff Beck sarei morto, lui ribatteva “tu sai cosa globalità di suoni e per questo mi soddisfa maggiormente. ReCapossela per l’Italia, Artur H per la Francia e Dani dei Macafanno loro, ma loro non sanno di cosa sei capace, perciò non alizza appieno quanto anticipato con Suonoglobal, aprendosi ad co per la Spagna e ora vorrei farne un altro con artisti dell’area preoccuparti delle aspettative”. orizzonti che non appartengono solo all’Italia. La canzone Fiesta anglosassone. Ho già sentito Dave Byrne dei Talking Heads, ha E’ da qui che deriva la facilità con cui improvvisi? Global per esempio ha strofe in nove lingue diverse. gridato al miracolo quando gliene ho parlato. L’improvvisazione è la regola fondamentale attorno a cui I brani affrontano anche tematiche impegnate, in contrasto La domanda d’obbligo a questo punto è: dove trovi le energira veramente tutto quello che ho creato. Spesso continuiamo con l’apparente leggerezza delle melodie, la stessa Bonjour gie per tutte queste attività? a suonare anche dopo la fine di un concerto, sotto al palco, ed Bahia parla della riscoperta del valore di ciò che perdiamo. Basta mangiare 200 grammi di peperoncino al giorno, rigoè capitato che si avvicinasse una band africana e cominciasse a Nella mia musica ho voluto mantenere una particolarità rosamente dell’Accademia del Peperoncino che mi ha conferito fare pezzi della sua tradizione e che noi ci unissimo diventando della tradizione musicale siciliana, che unisce melodie semplila laurea ad honoris causa come messaggero della cultura piccanuna backing band. cissime a testi di una tristezza immonda. Sono molto contento te nel mondo. E dormire poco, perché altrimenti non si ha il Hai previsto qualche ospite eccellente in questo tour? perché dopo di me anche altri artisti hanno avuto il coraggio di tempo di fare tutto!

14 onstage - AGOSTO


TAKE IT ALL ON ™


live style

u2 > di gianni olfeni, foto: anton corbijn

WHO’S GONNA PAY FOR YOUR CRASHed CAR?* *Chi pagherà per la tua macchina rotta?

Inaspettato quanto complicato, l’infortunio di Bono ha costretto gli U2 ad annullare sedici date negli Stati Uniti. Un evento più unico che raro nella storia della band irlandese, le cui implicazioni vanno ben oltre l’apparenza. Ricostruendo le tappe della spiacevole vicenda, ci siamo accorti di come in più di un’occasione il cantante abbia voluto scusarsi, direttamente o per interposta persona. Proviamo a spiegare le ragioni del senso di colpa di Bono.

E’

medici curanti dichiarano che il cantante – proprio quel gioril 21 maggio 2010. Sono passati solo undici no dimesso dall’ospedale - soffriva di compressione del nervo giorni da quando Bono ha compiuto cinsciatico dovuta ad una lesione del legamento intorno al disco quant’anni. Mancano due settimane scarse e ad un’ernia del disco stesso. Un problema che non poteva al 3 giugno, giorno del concerto di Salt Lake più essere gestito con metodi conservativi e necessitava di un City che segna la riapertura ufficiale del tour U2 360°, fermo intervento chirurgico. Nel comunicato c’è un passaggio preocai box dopo le date tra Europa e Nord America del 2009. Sul cupante nel quale si sottolinea come, al momento del ricovero, sito ufficiale della band irlandese appare un comunicato che le gambe del musicista presentassero parziali paralisi sotto il recita testualmente: “Bono è stato oggi sottoposto ad un interginocchio. Un infortunio molto grave, che “richiede un periovento alla schiena dovuto ad un infortunio rimediato durante do di riabilitazione di almeno otto settimane”, periodo che i la preparazione per il tour. E’ stato ricoverato in un ospedale medici individuano come minimo per recuperare la piena fordi Monaco ed è sotto le cure dei neurochirurghi Prof. Dr. Jorg ma fisica. Tonn e Dr. Muller Wohlfhrt. Bono passera nell’unità i prossimi Non appena rese note le condizioni di Bono, McGuinness giorni, prima di tornare a casa per la riabilitazione”. In brevisrassicura i fan americani, simo tempo la notizia rimbalsempre attraverso il sito deza in rete come una scheggia << Bono è quel genere di persona che non impazzita, suscitando preoccrede di poter avere impedimenti fisici. E’ un gli U2, annunciando ufficialmente che le date saranno recupazione per la salute del generoso, quando è concentrato tira dritto e cantante e per le imminenti basta. Ma si è sentito in colpa per aver causato cuperate. Lo spettacolo deve andare avanti e avanti andrà. date che, appare chiaro fin problemi al tour >> The Edge Il manager fa il punto anche da subito, subiranno cancelsullo stato morale dell’artista, lazioni o, alla meno peggio, che “si sente in colpa nei confronti della band e del milione di modifiche. Quanto è grave l’infortunio? Che ne sarà del tour? persone che avevano già acquistato i biglietti per i concerti, cui Pochi minuti dopo la diffusione della news, U2.com pubblisente di aver scombussolato i piani”. Si sente in colpa? ca la conferma che il concerto di Salt Lake City è stato posticiA quel punto dalle parti di Dublino devono aver capito che pato a data da destinarsi e, a ruota, Paul McGuinness, storico la brutta storia aveva bisogno di uno scossone, di qualcosa che manager della band irlandese, lascia un messaggio vocale in calasse il sipario su medici e ospedali e riportasse in primo piacui anticipa che tutte le date americane di giugno e luglio sono no la band. E così ecco spuntare il faccione con pizzetto (e rigoannullate e saranno riprogrammate il prima possibile. Dopo di roso cappellino scuro aderente) di The Edge, in collegamento che passano quattro giorni senza dichiarazioni ufficiali. Ora, la Skype da New York City. “Bono è quel genere di persona che tournèe degli U2 è un affaire da 7,5 milioni di dollari di ricanon crede di poter avere impedimenti fisici. E’ un generoso, vi medi a concerto, se saltano sedici date sparse su un mese e quando è concentrato su qualcosa tira dritto e basta. Ma adesso mezzo, evidentemente c’è sotto qualcosa di abbastanza serio. è molto dispiaciuto, si sente in colpa per aver causato probleE infatti. mi al tour”. Il chitarrista non può che partire dalla condizioni Il 25 maggio finalmente il sito del gruppo irlandese pubblipsicofisiche del band mate, aggiungendo divertito “questo è ca un bollettino medico sulle condizioni di salute di Bono. I

16 onstage - AGOSTO


live in italy 06/08 - Torino le foto del concerto degli U2 su www.onstageweb.com!

Gli U2 hanno pubblicato dodici album di inediti, l’ultimo dei quali è No Line On The Horizon. Il disco - registrato tra Fez (Marocco), Dublino e Londra – è stato prodotto dai tre storici collaboratori della band irlandese: Brian Eno, Daniel Lanois e Steve Lillywhite.

17 AGOSTO - onstage


livestyle - u2

U2 360° IN PILLOLE

1.

Annunciato nel marzo 2009, U2 360° è partito da Barcellona il 30 giugno. La tranche 2009 si è conclusa a Vancouver il 28 ottobre. La prima data del 2010 è Torino.

2.

Nel 2009 la band irlandese ha tenuto 44 concerti, tutti rigorosamente sold out, per un totale di 3.071.290 biglietti venduti e una media di 69.802 spettatori a spettacolo.

3.

The Claw, l’enorme palco a forma di artiglio, ha una base larga 56 metri ed un'altezza che raggiunge i 50 (con il “pennacchio” centrale). La struttura è interamente d'acciaio.

4.

Fin qui gli U2 hanno proposto circa 30 canzoni, suonandone tra le 22 e le 24 per show. La chiusura è sempre stata Moment Of Surrender (da No Line On The Horizon).

5.

Dell’ultimo disco in studio la band irlandese ha suonato in totale 7 pezzi compresa una versione dance/elettronica di I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight.

6. Per la prima volta da quando è stata incisa (nel 2002,

come singolo di The Best of 1990-2000), Electrical Storm è comparsa nella scaletta di alcuni concerti.

7.

La set list del 2009 ha segnato il ritorno di storici brani esclusi da tempo come MLK, The Unforgettable Fire, Ultra Violet (Light My Way), Angel Of Harlem e Bad.

8.

Tra i momenti più toccanti dello show c’è la proiezione di un discorso dell’arcivescovo Desmond Tutu, simbolo della lotta all’apartheid sudafricano, che introduce One.

9.

Durante alcune date, tra cui quelle di San Siro, Bono ha parlato in diretta con gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale in orbita intorno alla Terra.

10. La data al Rose Bowl di Pasadena (97.014 paganti) ha stracciato il record di spettatori per un concerto in uno stadio negli Stati Uniti, che già apparteneva agli U2.

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Foto di Francesco Prandoni

probabilmente il suo periodo di riposo più lungo in de- ci siamo mai riusciti”. Arriva anche il grido di battaglia cenni”. Per un attimo pare di scorgere un tono di rimpro- (“Quando saliremo sul palco saremo al top della condiziovero nelle parole di Edge. Ma è solo un attimo, il sorriso ne”), segno inconfondibile della voglia matta degli U2 di del chitarrista svela complicità e affetto nei confronti del tornare sul palco. Il 13 luglio è il giorno in cui viene messa la parola fine compagno in difficoltà. “Adesso è importante che segua le indicazioni dei medici sulla riabilitazione. Conoscendolo, sulla brutta vicenda di cui è stato involontario protagonista Bono Vox. Dopo aver annunavrà sicuramente voglia di ciato ufficialmente le date in forzare i tempi prendendo << Sono stato in giro e ho visto dei cui saranno recuperati i conqualche scorciatoia. Ma quecantanti straordinari. Ho suonato con certi americani (da maggio a sta volta non può permetteri Muse e sono grandiosi. Ma sapete luglio 2011) – quello di Toriselo”. Nella conversazione una cosa? Semplicemente non è lo no è confermatissimo come telefonica avuta qualche ora stesso. Abbiamo il miglior cantante in apertura della tranche 2010 prima, Edge e Bono hanno circolazione >> The Edge del tour - U2.com pubblica filosofeggiato sulla brutta un video che porta il signivicenda. “Ci siamo detti che c’è qualcosa di positivo in tutto questo: se fosse successo ficativo titolo “We’re coming back…”. Un inedito Larry durante il tour sarebbe stato molto peggio, quindi in un Mullen in versione regista – il set è lo studio in cui la band certo senso è andata bene così” dice il chitarrista, prima di si è riunita per provare - si rivolge a Adam Clayton chieannunciare che “abbiamo molte nuove canzoni e un paio dendo notizie sul cantante che accompagnerà il gruppo di queste vogliamo suonarle durante il tour. E’ qualcosa nelle prossime date degli U2. “Dovremmo avere un canche abbiamo sempre voluto fare, ma, per vari motivi, non tante, ma Edge ne sa sicuramente più di me”. Il chitarrista



livestyle - u2 raccoglie l’assist e insacca. “Sono stato in giro ultimamente e ho visto dei cantanti straordinari. Ho suonato con i Muse (Where The Streets Have No Name, sul palco di Glastonbury, nda) e loro sono grandiosi. Ma sapete una cosa? Semplicemente non è lo stesso. Se mai avessi avuto bisogno di una conferma, ora so che abbiamo il miglior cantante in circolazione. E ha un ottimo aspetto, proprio così…” dice indicando Bono che, dopo aver ringraziato il compagno per questo atto d’amore e stima, appare davanti alla camera di Larry. “Sto bene, posso sedermi, posso alzarmi, posso muovermi con fiducia, mi sento a posto. Sono pronto per le date europee e per recuperare quelle americane la prossima estate”. Come Paul McGuinnes aveva raccontato nei giorni immediatamente successivi al ricovero del cantante e The Edge aveva confermato poco dopo, Bono si sente mortificato per aver causato “problemi” e si scusa “con tutti quelli che avevano comprato i biglietti e avevano fatto programmi per i nostri concerti”. Poi parla del suo infortunio (“Non è stato divertente per me, l’operazione è stata piuttosto seria”) e infine trova l’aspetto positivo del periodo di riabilitazione: “Abbiamo composto nuove canzoni, che saranno sicuramente pubblicate e che vogliamo suonare durante i concerti” Infine la conclusione, rivolta al pubblico: “Non c’è altro posto dove vogliamo stare che non sia dove possiamo incontrare voi che ci regalate la possibilità di fare questo lavoro”. Nella catena di eventi causata dall’infortunio di Bono, c’è un aspetto che colpisce: il senso di colpa del cantante. Invece che farsi legittimamente coccolare, la superstar Bono Vox non ha perso occasione per scusarsi. Comprendere le cause di questo comportamento aiuta a capire le dimensioni e l’impatto sul mondo reale di una band come gli U2. L’onesta frustrazione del cantante (al di là delle pur gravi implicazioni personali) nasce sicuramente dal dispiacere per le complicazioni arrecate alle centinaia di migliaia di americani che, pur avendo in tasca un biglietto, dovranno rivedere i loro piani e aspettare l’estate 2011 per assistere ai

<< Mi scuso con tutti quelli che avevano comprato i biglietti e avevano fatto programmi per i nostri concerti. Sappiate che non c’è altro posto dove vogliamo stare che non sia dove possiamo incontrarvi >> Bono concerti della band irlandese. Ma non solo. Il frontman, che oltre ad essere un musicista è navigato manager e businessman, è perfettamente consapevole della quantità di mezzi, merci, persone e soldi mossi da una tournèe degli U2. Tanto per rendere l’idea, stiamo parlando di un tour che fino ad oggi ha fatturato oltre 311,6 milioni di dollari con la sola vendita di biglietti e che costa 750mila dollari al giorno escluse le spese di montaggio. Ci sono centoventi camion per ciascuno dei tre palchi (mentre se ne monta uno, un secondo è in fase di smontaggio nell’impianto che ha ospitato il concerto precedente e un terzo è in viaggio verso la città dello show successivo) e tutte le strumentazioni tecniche a supporto (il solo maxischermo circolare pesa 54 tonnellate ed è composto da 500 mila pixel, 320 mila elementi di fissaggio, 30 mila cavi e 150 mila parti meccaniche). Duecento sono le persone che viaggiano al seguito del tour, cui se ne aggiungono altrettante in loco per ogni data. Le sedici date rinviate avrebbero dato (daranno) lavoro per una settimana a oltre tremila americani. A tutto questo va aggiunto la gigantesca mole di lavoro svolta da Live Nation – colosso dell’entertainment, leader di settore per fatturato e personale – a cui gli U2 sono legati per quanto riguarda l’organizzazione dei tour. Mettiamoci gli interessi (notevoli) degli sponsor e l’indotto generato dai concerti (dalle affissioni pubblicitarie ai venditori di hot dog fuori dagli stadi) e il quadro è completo. Una macchina molto potente, già in movimento e pronta per essere lanciata a tutta velocità, viene improvvisamente e bruscamente frenata. La macchina sbanda, colpisce il guard rail e si ammacca. Fortunatamente alla guida ci sono navigatori esperti e affidabili, così la macchina riesce a restare in carreggiata senza perdere troppi pezzi e a continuare la sua corsa. E’ più o meno così che sono andate le cose dietro le quinte dell’infortunio di Bono. Ed è la consapevolezza del rischio fatto correre a tutti i passeggeri che ha generato il senso di colpa provato dal cantante. Qualcuno diceva che “è solo un rock’n’roll show”. Forse è quello che può sembrare da fuori, in realtà è molto di più.

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U2 360° AT THE ROSE BOWL Che bisogno c’era di un altro dvd live degli U2? E’ la domanda (leggittima) che un cinico osservatore potrebbe porre imbattendosi nella custodia di U2 360° At The Rose Bowl. In effetti, fin dal 1983, anno di Live From Red Rocks: Under A Blood Red Sky, gli irlandesi hanno sempre pubblicato materiale live al termine – o nel bel mezzo, come in questo caso - dei loro mastodontici tour. Che fossero documentari, come Ruttle And Hum (1988), riprese di concerti nude e crude, come Zoo TV: Live From Sydney (1994), o film tridimensionali come U2 3D (2008), Bono&co. non hanno mai saltato l’appuntamento. Ora, le implicazioni commerciali sono indubbie, ma c’è pure un aspetto artistico da valutare, anche perché in quel di Dublino sono fissati sulla qualità dei prodotti griffati dal prestigioso brand. Il grande merito di questa videografia è aver costantemente scongiurato la sensazione di “già visto” - impresa che riesce anche a quest’ultimo capitolo della serie – nonostante i protagonisti siano sempre gli stessi. Il punto è: come fanno? Indubbiamente gioca un ruolo chiave la qualità degli spettacoli live. Show resi unici da palchi avveniristici e scenografie innovative – non si è mai badato a spese – che rendono anzitutto i concerti, e poi le riprese degli stessi, esperienze sempre nuove. Chi ha visto The Claw, la gigantesca struttura circolare open che caratterizza U2 360°, sa di cosa stiamo parlando. Seguire i live degli irlandesi è come andare al luna park tutte le domeniche e trovare ogni volta una giostra nuova ed è così anche questa volta. Senza entrare in noiosi discorsi tecnici, va poi detto che gli U2 non si sono mai fatti mancare nulla anche per quanto riguarda le riprese. Per U2 360° At The Rose Bowl sono stat e utilizzate 27 telecamere - che hanno immortalato il concerto interamente in HD - sotto la sapiente regia di Tom Krueger, già al lavoro con Dublino per U2 3D e alcuni videoclip. Entrando ancora più nel concreto, il concerto del 25 ottobre 2009 a Pasadena (città-sobborgo di Los Angeles dove sorge il Rose Bowl) è stato il più affollato nella storia degli U2, con 97.014 spettatori

Foto di Francesco Prandoni

paganti, e il primo ad essere trasmesso in diretta su YouTube in tutti i continenti - “Che ora è nel mondo?", si chiede Bono durante lo show - con oltre 10 milioni di visualizzazioni in una settimana. Praticamente, un pezzo di storia in formato video. Dulcis in fundo, la canzoni, o meglio la capacità di Bono, The Edge, Adam e Larry di trasformare le musiche in esperienze che trascendono la forma canzone (un esempio su tutti: il medley tra I Still Haven’t Found What I’m Looking For e Stand By Me, quella di Ben E. King, contenuto nel dvd). E questo nonostante certe hit siano state ormai suonate in tutte le salse, nonostante la voce di Bono in qualche momento traballi, nonostante The Edge non sia proprio un guitar hero. Ma per certe cose non c’è una spiegazione, ed è proprio questo che le rende speciali. G.O.

U2 360° At The Rose Bowl è disponibile in quattro versioni. La versione standard, con il dvd del concerto, una Deluxe Edition formata da due dvd, un'edizione in formato Blu-Ray ed infine una Super Deluxe Edition. Le versioni deluxe e Blu-Ray offrono contenuti speciali, tra cui il documentario Squaring The Circle: Creating U2 360°.



live style

ligabue > di daniele salomone foto: alessio pizzicannella; foto live: iarno iotti

UNO DI NOI

(se fossimo come lui) Incontrare Ligabue è un’esperienza “rivoluzionaria”. Luciano è l’eccezione in un paese che elegge “rockstar dell’anno” il suo Presidente del Consiglio – ricordate la copertina di Rolling Stone? – perché protagonista di condotte (si fa per dire) esuberanti. Lui, il Liga, quello che riempie gli stadi, conserva l’onestà di un fanciullo e l’umiltà di un uomo di campagna, senza rinunciare alla genuinità del rock, quella che fa ballare, gridare e sudare. In Italia, in questo momento, è quanto di più anticonformista si possa immaginare. In casi come questo si dice “Ligabue è uno di noi”. Ma prima di pronunciare (o scrivere) quelle parole, dovremmo farci un bell’esamino di coscienza e capire quanto noi assomigliamo a lui.

H

piace, non con il produttore. Fare tornare i conti su aspetti tecnici o percepito Arrivederci, Mostro! come un album – quanto volume esce dal disco, quanto riesce ad essere uniforme che segna in qualche modo una svolta, o per lo nelle varie fonti sonore, eccetera - è un lavoraccio e non sei mai meno un nuovo inizio. Se la mia interpretazione è sicuro che vada bene. Un produttore fa questo dalla mattina alla giusta, vorrei sapere da dove nasce la necessità di sera, ha più competenza e più sicurezze. cambiare. Altrimenti, sei libero di smentirmi… Perché hai scelto proprio Rustici? Diciamo che ci sono una serie di piccole svolte. La più evidente è Ho una grande stima di Corrado perché riesce a entrare in un che per la prima volta non mi sono occupato in prima persona del progetto artistico senza sconvolgerne l’identità. La sua produzione suono, affidando tutto a Corrado Rustici. Non ho prodotto né cosi sente, ma devi andarla a cercare, perché non tende a imporsi. prodotto il disco e questo significa che l’album esce con le proposte Ha fatto così anche con me, lavorando tantissimo per fa sì che il di un altro che, in quanto tali, non avrei pensato. Da sempre scrivo i suono fosse cazzuto, internamiei testi e le mie musiche, mi occupo degli arrangiamenti << Non ho prodotto il disco e questo significa che zionale, ma anche pieno di sfumature. L’album si prestava, e curo ogni suono. Ma il mio l’album esce con le proposte di un altro che, in gusto cade inevitabilmente quanto tali, non avrei pensato. Volevo capire cosa essendo molto vario. Nel tempo sembra non poter stare nello sempre nello stesso punto, sarebbe successo affidandomi ad un altro >> stesso disco di Quando mi vieni proprio perché è il mio gusto! a prendere, così come Caro il mio Per cui avevo voglia di capire Francesco potrebbe faticare di fianco a La verità è una scelta. Lui è cosa sarebbe successo affidandomi ad un professionista come Corriuscito, in collaborazione con il sottoscritto, a creare un album che rado. Ognuno può farsi un’opinione, ma io credo che sia riuscito a della varietà facesse la sua forza, in cui ogni episodio è chiaro da un trovare un sound nuovo, fresco, pur mantenendo una certa contipunto di vista sonoro, pur essendo molto compatto. nuità con il mio passato. Il suono è sicuramente uno degli aspetti più interessanti di Ti sei messo in discussione dopo vent’anni di straordinario Arrivederci, Mostro!. Eppure l’elemento più immediato credo sia successo, lo trovo un gesto di grande umiltà. I tuoi colleghi soliil flusso emotivo che generano le canzoni. Avverto un’urgenza tamente fanno il percorso inverso, prima affiancati da produttori espressiva ancora più forte che in passato. e poi da soli. Esprimere la mia emotività credo sia l’unico modo per sentirmi Si vede che io sono partito troppo forte (ride, nda). Nel nostro bene quando scrivo. Chi fa musica gode di tanti privilegi, esporci mestiere il suono è importante. E’ la cifra stilistica con cui ti poni riè il minimo che possiamo dare in cambio. Non è un compito facile, spetto al resto del mondo. Se, ad esempio, Balliamo sul mondo avesse più ti esponi e più è facile che ti feriscano. Ma io personalmente creavuto una base pop, probabilmente la mia storia sarebbe stata dido di non aver scelta - sono fatto così - sento di dovermi mettere in versa. Ma occuparsi di questo aspetto richiede un grande dispengioco. Mi piace che tu senta questa urgenza e spero che la sentano dio di energia. In parte è un godimento, in parte è una faticaccia. In tutti. Credo sia il motivo per cui uno diventa così presuntuoso da questo momento io sono beato perché ho delegato a un altro questa dire “Scusate, voltatevi che vi devo dire la mia”. responsabilità, anche se poi se la prendono con me se il disco non

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live in italy 02/08 - Pescara 07/08 - Oristano 04/09 - Bologna Il tour di Ligabue continua, il calendario completo su www.onstageweb.com le foto del tour di Ligabue su www.onstageweb.com!

La copertina di Arrivederci, Mostro! è stata realizzata da Paolo De Francesco, che ha ripreso una famosa immagine di Erik Johansson, Fishy Island, alla quale ha aggiunto particolari legati alla vita di Ligabue.

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livestyle - ligabue

Buona la prima e pure la seconda ! Oltre ad essere uno dei più importanti musicisti nella storia della musica italiana, Ligabue si è cimentato anche con la letteratura (ha scritto un romanzo, una raccolta di racconti e una di poesie) e con il cinema. Proprio sull’esperienza da regista volevamo saperne di più. Sono passati otto anni da quando Ligabue ha girato il suo secondo e ultimo film (Da zero a dieci, 2002), dodici dal suo esordio come regista (Radiofreccia, 1998). Un tempo sufficientemente lungo per tornare sull’argomento, cercando di capire cosa gli abbia lasciato l’esperienza cinematografica - che in ogni caso gli è valsa premi e riconoscimenti, di pubblico e critica. “Fare il regista e salire su un palco sono due esperienze agli antipodi” racconta Luciano. “Mentre sul palco uno come me, con una chiara predisposizione emotiva, non deve far altro che lasciar fluire l’emotività - più o meno fregandosene di come farlo - quando giri un film è difficilissimo tirar fuori l’emozione perché la devi progettare”. Una forzatura per il rocker di Correggio, eppure l’esperienza è stata molto positiva perché ha accresciuto il suo bagaglio umano e artistico. “Proprio nel fare qualcosa che era contro la mia indole, ho maturato alcune caratteristiche come l’essere paziente, la capacità di lavorare d’equipe e di dare peso alla progettazione. Tutte cose che mi hanno fatto vedere il mio mestiere principale, il mio vero mestiere, da un’angolazione diversa”. Radiofreccia è sicuramente il film meglio riuscito tra i due, quello per lo meno che ha portato più riconoscimenti, ma entrambi i film sono stati soddisfacenti perché hanno permesso a Ligabue di mantenere fede ad un principio fondamentale. “Mi piace pensare di non dover per forza rispettare le regole, ho sempre lottato per avere la libertà di fare scelte controcorrente, anche per i film”. Come dire, conosco le regole, ma un po’ me ne sbatto. “E’ l’unico modo con cui puoi permetterti di lasciare il tuo segno, il tuo marchio. Radiofreccia è un film anomalo: è tutto discutibile da un punto di vista tecnico. Però c’è la spudoratezza dell’emozione. Nell’ultima inquadratura prendiamo Freccia (Stefano Accorsi, nda) di schiena, dopo che ha bruciato due macchine, sa che la ragazza non ne vuole più sapere di lui, e noi sappiamo anche che andrà a morire di overdose. Nel fatto di prenderlo di schiena mentre si sta facendo una paglia, c’è tutta l’impudenza della sua emozione. Ed era l’obiettivo che volevo raggiungere”. D.S.

Già nel 1994, con A che ora è la fine del mondo, lanciavi su di te. Si faceva in maniera empirica con il vinile, non poQuesto, naturalmente, non significa che tu ti sia preso un messaggio molto forte, esprimendo il tuo dissenso sul tevi skippare i brani e la musica aveva il tempo di entrarti troppo sul serio. E’ un disco molto vario, anche per quanto riguarda i te- potere delle televisioni. Faccio una considerazione banale: dentro. Oggi purtroppo è sempre più raro. Può anche darsi sti. Si passa da un brano come Quando canterai la tua canzone tantissime delle persone che in questi anni hanno ballato che sia l’uomo ad adattarsi a questa velocità e ad aver bisoche affronta il tema dell’autodeterminazione, che mi è stori- e cantato la canzone sono poi state vittime, diciamo così, di gno di meno tempo per farsi toccare dalla musica o da altre camente caro, per poi passare a La linea sottile che analizza questa deriva mediatica. Insomma, non hanno recepito il forme di comunicazione. Ma sinceramente, non mi sembra che stia accadendo. quanto siamo in bilico tra i nostri comportamenti migliori e messaggio. Ti pesa? Quindi ti dà fastidio se i messaggi delle tue canzoni non Parto da una considerazione: stiamo marciando ad una peggiori, e per questo dobbiamo perdonarci qualche errore. Poi arriva Nel tempo, in cui un tizio di 50 anni deve fare un velocità che non ci appartiene. Abbiamo bisogno di una sono recepiti. Per me è una grande soddisfazione già quando la mia mupezzo punk per dirti quanto veloce è stata la sua vita. Ci sono massa d’informazioni molto più grossa rispetto a, che ne so, sica spinge le persone anche solo a ballare, a momenti diversi, compresi alcuni leggeri, godere fisicamente della leggerezza di una giocosi. Però per me era importantissimo << Esprimere la mia emotività credo sia l’unico modo per sentirmi canzone. E’ chiaro che se poi uno fa attenfar sentire quanta partecipazione emotiva bene quando scrivo. Chi fa musica gode di tanti privilegi, esporci è il zione anche alle parole e queste producono ci fosse in questo disco. minimo che possiamo dare in cambio >> un effetto, che sia accelerare una riflessione, Un artista della tua “portata” genera strappare un sorriso o ancora trasferire un molte aspettative. Si capisce quanto ti stiano a cuore quelle che nutri verso te stesso. Come ti poni 5 anni fa. Raramente ci basta leggere un quotidiano la mat- sentimento di speranza, bè, mi riempie d’orgoglio. Mi aggancio ad una delle tracce del tema di maturità di tina, abbiamo bisogno di consultare una marea di siti web rispetto al pubblico? E’ fondamentale che siano appagate le aspettative della ogni ora per avere notizie fresche. Tutto questo toglie alla quest’anno: “La musica – diceva Aristotele (filosofo gregente. Per quanto mi riguarda considero necessario raggiun- gente la possibilità di fare i conti con la potenza della realtà. co del IV sec. a.C.) – non va praticata per un unico tipo di gere un pubblico tanto ampio da poter dire che le mie sono Il punto è quanto riesci a riflettere su un fatto e quanto lasci beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplicanzoni popolari. Il problema è che non c’è modo per pro- che questo lavori dentro di te, che produca qualcosa. Se uno ci, poiché può servire per l’educazione, per procurarsi la gettare questa cosa, perché le persone sono diverse. Se anche ha bisogno di sentire altre notizie subito dopo perché è as- catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il avessi conosciuto le aspettative di ognuno dei miei fan, non suefatto a questa velocità, è chiaro che i messaggi restano in riposo dallo sforzo”. Credi che il pensiero di Aristotele sia ancora attuale? avrei potuto trovare un modo per appagare tutti. Anche per- superficie, non entrano in profondità come devono. Io credo che dovrebbe esserlo. Ma stiamo vivendo un moQuesto vale anche per la musica. ché ogni individuo impatta un disco, piuttosto che un libro La musica ha tanti problemi. Penso alla crisi delle disco- mento di trasformazione e quindi per poter esprimere un o un film, in un momento preciso della sua vita in cui è una persona diversa rispetto a quella che sarà dopo un mese o grafiche, ai posti di lavoro persi, alle poche opportunità per giudizio dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza. In ogni che era un mese prima. Se vogliamo c’è di mezzo anche la gli emergenti. Ma è ancora più grave il rischio che diventi caso credo che non ci vorrà molto. In pochi anni potremo casualità. L’importante è sentire l’urgenza di comunicare un sottofondo. Un conto è se ascolti un disco mentre fai altre avere un’idea precisa del ruolo che svolge la musica in quecose, un altro è se gli dedichi attenzione e lasci che “lavori” sto particolare contesto storico. qualcosa e farlo. E poi incrociare le dita…

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livestyle - ligabue

Il combo del Liga Ligabue Stadi 2010 è il terzo progetto live che il rocker affronta con la stessa formazione, un misto di amici italiani vecchi e nuovi e new entry dagli Stati Uniti (suggerite da Corrado Rustici). Un combo affidabile che, come dice il Liga, “spacca”.

FEDERICO POGGIBOLLINI, chitarra Chitarrista bolognese classe 1968, “Capitan Fede” è al fianco di Luciano dal ‘94. E’ passato attraverso tutte le fasi della carriera di Ligabue, ma non dimentica “la prima volta a San Siro, nel 1997, un’esperienza indimenticabile”. Prima di unirsi al rocker emiliano, ha militato anche nei Litfiba (dal ‘90 al ‘93). Come solista ha pubblicato tre dischi (l’ultimo è Caos cosmico, 2009)

NICCOLO’ BOSSINI, chitarra Da quando suo padre gli regalò la prima chitarra – aveva 11 anni – Niccolò ha pensato solo a suonare. E’ passato da varie esperienze (tra cui i Raw Power, rock band italiana) fino al celebre concerto di Campovolo del 2005, suo esordio nella Banda. Della collaborazione con il Liga dice “E’ una grande fortuna, perché artisticamente non devo rinunciare a nulla”.

MICHAEL URBANO, batteria Nasce a Sacramento, in California, nel 1960. Da allora fa di tutto tra cui suonare la batteria con gli Smash Mouth (dal 1999 al 2006, quando lascia la band per “divergenze artistiche”) e collaborare con numerosi artisti, tra cui Elisa. Con Ligabue (a cui invidia le giacche di pelle) comincia nel 2007: è Corrado Rustici a suggerire Michael al Liga. Consiglio accettato.

KAVEH RASTEGAR, basso Bassista e compositore statunitense, Kaveh inizia a suonare sul serio nel 1999 dividendosi tra collaborazioni e progetti da lui personalmente avviati. E’ il fondatore dei Kneebody, che nel 2003 vincono un Grammy Award per la categoria “New Music”. Anche lui indicato da Rustici, fa l’esordio al fianco di Ligabue (che definisce “intenso, gentile e divertente”) nel 2008.

JOSE’ FIORILLI, tastiere Mette le mani sul pianoforte a tredici anni e a sedici è già sul palco. Folgorato da Jerry Lee Lewis (“Mi sconvolse il modo in cui suonava Great Balls Of Fire”), Josè accumula molta esperienza prima di arrivare alla corte di Ligabue, nel 2007, per il tour indoor ElleSette. Da buon romano, il suo ricordo più forte dell’avventura con il Liga è legato alla prima all’Olimpico.

LUCIANO LUISI, tastiere e programmazioni Toscano classe ‘63, Luciano comincia da piccolo con la musica classica, per poi “cedere” al fascino di quella moderna. Dopo aver incontrato Zucchero – al cui fianco resta per oltre dieci anni – “Luis” (così è comunemente soprannominato) collabora con artisti come Eric Clapton, Sting e BB King. Entra nella squadra del Liga in occasione del tour europeo del 2008 e diventa titolare fisso.

Voglio che tutti tornino a casa spossati, è la sensazione che Torniamo alla musica suonata. Parte il tour, che t’impe- risorse. Il volume ad esempio è uno degli aspetti critici: se gnerà tutta l’estate. Un nuovo spettacolo da organizzare e sei basso in uno stadio ne risente la qualità complessiva del piace provare a me quando vado a vedere un live. Tutto è suono. Fortunatamente a Milano hanno alzato il limite di predisposto perché sia così. Direi che siamo sul pezzo come una nuova sfida da affrontare. non mai. Maioli (il manager di Ligabue, nda) mi dice che i dati Recentemente ho visto uno show meraviglioso, quello dei un paio di decibel! di prevendita sono straordinari e che quinMuse a San Siro. Ti “sbattevano” in faccia di dobbiamo dare ancora di più. Il punto questo palco enorme fin dall’ingresso nello << Stiamo marciando ad una velocità che non ci appartiene, non stadio, una struttura in prospettiva davveriusciamo a fare i conti con la potenza della realtà. I messaggi restano è che a me sembra sempre di aver dato il massimo, anche in termini di produzione… ro grandiosa, simile allo scafo di una nave. in superficie, non entrano in profondità come devono >> Ma cercheremo di andare ancora oltre per La nostra è una produzione agli antipodi, Non ti chiedo di svelarci le sorprese, anche se l’istinto fare uno dei migliori concerti di sempre. nel senso che nascondiamo le carte. Il pubblico entra e vede che c’è qualcosa d’imponente ma cosa sia lo scopre solo du- mi suggerirebbe di farlo… Sono passati pochi giorni da quando ho chiacchierato con Meglio così, non ti direi niente (ride, nda). Di certo c’è il rante il concerto. Ci sono luci, video e tutto il resto, ma più fatto che Arrivederci, mostro! è il nocciolo del concerto. Tengo Luciano. Finisco di scrivere il pezzo e controllo il suo sito che sull’hardware ci siamo concentrati sul software. A livello di “hardware”, qual è l’aspetto di più difficile moltissimo a questo disco e lo suonerò quasi tutto. Anche se ufficiale (ligachannel.com) alla ricerca di possibili aggiornaè un rischio perché, sai, la gente reagisce in un certo modo menti. Magari nuove date sold out. Cosa trovo? Luciano ha gestione? Sicuramente il suono, è sempre difficile ottenere una buo- ai singoli, in un altro al resto dei brani. Questi spettacoli deciso di indire un concorso per band emergenti. L’iniziana acustica in spazi grandi. Ma siamo molto esigenti e non sono più lunghi rispetto al passato proprio perché voglio tiva (che prende il nome dal brano Quando suonerai la tua vogliamo saperne di problemi. Anche se ci rendiamo con- proporre tutto il nuovo album senza sacrificare le canzoni canzone) porterà gruppi ed artisti sconosciuti ad esibirsi sui palchi del Ligabue Stdi 2010 poco prima che il Liga entri in to delle difficoltà e per questo lavoriamo con uno staff che del repertorio. scena. Fossimo tutti come lui… Quelle che la gente non vede l’ora di cantare. conosciamo bene e che ci aiuta a gestire al meglio le nostre

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DAL 10 SETTEMBRE AL CINEMA


live in italy 04/09 Roma 05/09 Milano

le foto del tour dei Guns N' Roses su www.onstageweb.com!

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Axl Rose – vero nome William Bruce Rose - nasce a Lafayette, Indiana, il 6 febbraio 1962. Il suo carattere turbolento non gli ha impedito di mostrare il suo grande talento vocale. Rolling Stone lo ha classificato al numero 64 nella lista dei 100 migliori cantanti di tutti i tempi.


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guns n' roses > di emanuele mancini, foto: courtesy of Universal

HARD OPERA Venticinque anni fa, dalla fusione tra diverse band di Los Angeles, cominciava l’avventura di una delle più importanti e insieme travagliate band della storia della musica. Articolata tanto da sembrare opera di un gruppo di autori, la vicenda dei Guns N’ Roses è ricca di episodi, proprio come una fiction. In occasione del ritorno in Italia della gloriosa griffe (oggi di proprietà del solo Axl) ripercorriamo le tappe principali di questa soap molto rock.

L

zione. Ciliegina sulla torta, la registrazione dei gemiti a storia dei Guns N’ Roses è degna delle midi un rapporto sessuale consumato in studio da Axl gliori telenovelas americane, quelle intermicon una donna reclutata ad hoc, inserita in Rocket Quenabili e dal copione stirato. Qualcosa come en, brano di chiusura del disco. L’ingresso dei Guns Sentieri o Beautiful. Nessuno ha ancora mai nel panorama musicale internazionale è tutt’altro che sceneggiato una fiction sul rock and roll, ma se a qualin punta di piedi. cuno venisse l’idea di farlo, la band americana, tutta ecNel 1988 la band comincia il suo primo vero tour, cessi, donne e litigi, potrebbe prestarsi particolarmente che li vede aprire i concerti di realtà già affermate del bene come spunto. Basti pensare che ancora prima di rock e dell’hard rock - Rolling Stones, Aerosmith, Mötunirsi nella line up che ha dato vita al pluripremiato e ley Crüe - e li porta in Europa a supporto dei Kiss e fondamentale esordio Appetite For Destruction, la band degli Iron Maiden, in quel Monsters Of Rock che vernata dall’unione degli Hollywood Rose (in cui militarà tristemente ricordato per la morte di due spettatori va Axl) con gli L.A. Guns (di Izzy Stradlin) mostra i a causa della ressa esplosa proprio durante il set del suoi prematuri travagli cambiando tre musicisti su cingruppo californiano. que. Tra i nuovi, c’è un Una tragedia che farà chitarrista che segnerà << La mia unica colpa è stata quella di non guadagnare ai GN’R pesantemente il destino aver trovato il modo per aiutare Slash e l’etichetta di “band più della formazione: Saul Izzy a liberarsi delle dipendenze e portarli pericolosa del mondo”. Hudson, meglio noto allo stato in cui avevamo inciso Appetite I Guns si trovano ben come Slash. For Destruction>> presto a dover gestire alE’ proprio grazie tri eccessi, in particolare all’incontro tra il caratquelli con le droghe, di cui tutti fanno ampio uso. La fateristico stile di Slash e la voce graffiante e carismatica miliare immagine di Slash con una bottiglia di whisky di Axl Rose che il debutto dei Guns, un misto di hard in mano non la racconta tutta: il chitarrista è vittima di rock, heavy metal e glam rock, raggiunge il primo podipendenza da sostanze stupefacenti (eroina e cocaina) sto nella top 200 di Billboard, arrivando a vendere oltre e condivide la triste condizione con i compagni, fatta 35 milioni di copie e diventando il quarto esordio di eccezione, a quanto pare, per Rose. Oggi Axl attribuitutti i tempi. Roba da far tremare le gambe. L’album sce proprio all’incapacità dei suoi compagni di tenersi è noto per pezzi di enorme successo come Welcome alla larga dalle droghe la causa della rottura dei vecchi To The Jungle, Paradise City e Sweet Child O’ Mine, ma Guns. “Sono stato più volte accusato per aver troncato anche per la controversia legale dovuta alla copertina i rapporti con i miei ex-compagni. La mia unica colpa della prima edizione (un dipinto di Robert Williams è stata quella di non aver trovato il modo per aiutare raffigurante un mostro che assale un robot in procinto Slash e Izzy a liberarsi delle loro dipendenze e portarli di stuprare una donna) che vedrà costretti i GN’R a ritiallo stato in cui avevamo inciso Appetite”, ha dichiarato rare la prima tiratura dal mercato e a cambiare illustra-

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LE ROSE IN CANNA Sono cinque gli album registrati in studio dai Guns N’Roses (considerando Use Your Illusion I e II come un’unica pubblicazione): da Appetite For Destruction, uno dei momenti più significativi dell’intera storia del rock, a Chinese Democracy, fatica – nel vero senso del termine – del solo Axl Rose che, dal 1997, è proprietario unico dei diritti sul nome del gruppo.

APPETITE FOR DESTRUCTION (1987) Benvenuti nella giungla dei Guns N’Roses. La discografia ufficiale si apre proprio con Welcome To The Jungle, prima traccia di uno degli album più venduti della storia del rock (35 milioni di copie), il quarto esordio di sempre. I Guns scalano le classifiche grazie alla popolarità di hit come Paradise City e Sweet Child O’ Mine, scritta da Axl per la sua ragazza (più tardi moglie ed ex-moglie) Erin Everly.

GN’R LIES (1988) Come per Appetite For Destruction la produzione è affidata a Mike Clink, cui si aggiungono gli stessi Guns. Lies è composto dalle tracce dell’Ep Live Like A Suicide, del 1986, e brani acustici come Patience, Used To Love Her e One In A Million. Quest’ultima canzone è stata accusata di incitare al razzismo e alla xenofobia. Nonostante le spiegazioni di Axl, le critiche non si sono mai definitivamente placate.

USE YOUR ILLUSION I e II (1991) Mentre il grunge sta conquistando il mondo, i Guns ci consegnano il loro capolavoro. Un doppio disco - necessario per la notevole mole di lavoro prodotta - composto da trenta canzoni (16 +14) caratterizzate da una maggiore facilità di ascolto. Gli album contengono pezzi indimenticabili dei primi Guns: da November Rain a Yesterdays, da Don’t Cry alla cover di Knockin’ On Heaven’s Door.

THE SPAGHETTI INCIDENT? (1993) The Spaghetti Incident? è l’ultimo album della band con Slash e Duff . È realizzato principalmente con materiale scartato da Use Your Illusion e contiene solo cover. Il disco subisce critiche convinte da parte di stampa e pubblico. In particolare la ghost track, Look At Your Game, Girl, suscita grande scalpore in quanto scritta originariamente da Charles Manson, in galera per la strage di Bel Air del 1969.

CHINESE DEMOCRACY (2008) Il sesto album dei Guns si fa attendere 15 anni. I motivi del ritardo sono da ricercare nei continui cambiamenti di line-up e nell’abbandono da parte di Slash (1996) e degli altri membri fondatori. Di fatto, della formazione originale, rimane solo Axl Rose, più il tastierista Dizzy Reed, entrato nella band nel 1990. Con 13 milioni di dollari, Chinese Democracy è l’album più costoso della storia.

il cantante in un’intervista pubblicata all’inizio del 2009 sul sito ufficiale della band. In ogni caso anche Mr. Rose è uno difficile e trova modo di far parlare di sé per il suo carattere iracondo e i suoi comportamenti aggressivi. Famoso l’episodio di un concerto a St. Louis in cui si getta tra il pubblico per picchiare uno spettatore che sta filmando lo spettacolo. Tornato sul palco, insulta la security, getta con violenza il microfono a terra e interrompe l’esibizione. In quel periodo la storia è sempre la stessa: Slash, Izzy e Steven Adler (il batterista) che entrano ed escono da cliniche di disintossicazione, continui cambi di formazione (nel 1997 Axl è l’unico membro rimasto del gruppo originale), risse con fan e cameraman, rivalità e minacce con altre band, arresti, denunce. Insomma tantissime vicende buone a mantenere alta l’attenzione intorno ai Guns e ad arricchire la telenovela. Sul versante musicale invece, poca carne al fuoco: la pubblicazione, datata 1988, di GN’R Lies - la cui cover è una evidente parodia-denuncia nei confronti dei tabloid scandalistici, che con le loro “bugie” stanno minando la stabilità della band, privando i membri della loro vita privata – è un modo per prendere tempo. L’album contiene la riedizione del primo Ep dei Guns (Live Like A Suicide) e soltanto tre brani inediti, tra cui la fortunatissima Patience e l’infelice One In A Million accusata di contenere nel testo frasi razziste e

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omofobe. La difesa di Axl non placa le critiche - il testo lascia poco spazio a interpretazioni - e la canzone viene ben presto eliminata dalle scalette dei concerti. I successivi episodi hanno per fortuna di nuovo a che fare con la musica e con i record. Nel 1991 viene dato alle stampe il secondo lavoro dei GN’R, composto di soli inediti (eccezion fatta per due cover) pubblicati su due album separati, Use Your Illusion I e II, che entrano rispettivamente al secondo e al primo posto della classifica di Billboard, primato a

<< La morte dei vecchi Guns N’ Roses è arrivata durante le session di Use Your Illusion, quando per ragioni personali, gli altri della band cambiarono approccio, stile e metodo di lavoro >> tutt’oggi ineguagliato. Sono i dischi di Knocking On Heaven’s Door e di November Rain, la canzone più lunga (8 minuti e 57) ad essere entrata nella classifica di Billboard e uno dei video musicali più costosi di sempre - oltre un milione e mezzo di dollari - che nel ’92 vale l’Mtv Video Music Award come “Best Cinematography”. A supporto dei dischi appena stampati parte lo Use Your Illusion Tour - uno dei più lunghi della storia del rock, ventotto mesi per centonovantadue

date - che termina il 17 luglio 1993 a Buenos Aires e che vede per l’ultima volta insieme sul palco Axl, Slash e il bassista Duff McKagan. I fan non possono immaginarlo, anche perché l’ipotesi di una rottura è stata ventilata infinite volte, ma la parabola di quel gruppo di musicisti ha segnato il suo apice e volge al termine. “La mia opinione è che l’agonia dei vecchi Guns fosse cominciata molto prima, ma la morte è arrivata durante le session di Use Your Illusion, quando per ragioni personali gli altri della band cambiarono approccio, stile e metodo di lavoro”. Sta per cominciare il nuovo ciclo dei Guns N’ Roses, nel nome del solo Axl, non per questo meno ricco di suspense e colpi di scena, anche se con poche novità dal punto di vista musicale. Dalla data di Buenos Aires e per ben otto lunghi anni, la band non si esibisce più dal vivo. Nonostante lo scioglimento non sia mai ufficializzato, le defezioni di Slash e Duff nel ’97 tolgono parecchio senso alla ragione sociale GN’R. Nel frattempo esce un solo altro disco (The Spaghetti Incident?), composto esclusivamente di cover, e una canzone per la colonna sonora del film Intervista col vampiro (la cover di Sympathy For The Devil dei Rolling Stones). In quel periodo comincia ad affermarsi una nuova corrente musicale nota come “grunge”, i cui rappresentanti di spicco propongono uno stile di vita quasi agli antipodi da


FORMER MEMBERS

Che fine hanno fatto i membri originali dei Guns N’ Roses dopo aver lasciato il gruppo con cui hanno scritto la storia del rock?

SLASH Durante il suo ultimo periodo nei Guns, appena dopo la pubblicazione di The Spaghetti Incident? del 1993, Slash dà vita al progetto parallelo degli Slash’s Snakepit, al quale si dedica completamente dal 1996 al 2001. Dall’anno seguente si trova a lavorare insieme a McKagan e Sorum – entrambi ex Gunner – nei Velvet Revolver (nati come The Project), con cui incide Contraband (2004) e Libertad (2007). A marzo 2010 esce Slash, il suo primo album da solista.

IZZY STRADLIN La scarsa considerazione all’interno dei Guns, nonostante un ruolo di prim’ordine nel gruppo, e i continui litigi con i compagni, spingono Izzy a dare l’addio nel 1991. Da allora si dedica ai suoi Ju Ju Hounds con i quali, nel ‘92, pubblica Izzy Sradlin And The Ju Ju Hounds, disco dalle sonorità rock con contaminazioni reggae. Dal ‘98 a oggi vanta dieci album da solista e alcune collaborazioni, tra cui quella con Slash nell’album solista dell’ex band mate.

DUFF McKAGAN Nel 1997, lontano dai Guns, comincia la nuova vita artistica di Duff. A dire il vero, il primo album da solista lo pubblica nel 1993 (Believe In Me), in occasione della sua vittoria sull’alcool. Nel 1996 pubblica Neurotic Outsiders con l’omonima band, composta da Steve Jones (Sex Pistols), John Taylor (Duran Duran) e Matt Sorum (GN’R). Fonda numerose band, con alterne fortune, fino a stabilirsi nei Velvet Revolver. Anche lui collabora al disco dell’amico Slash.

STEVEN ADLER Il batterista dice addio ai Guns (o meglio, il gruppo lo sostituisce con Matt Sorum) nel 1990. La causa? L’eroina. A quanto pare troppa per suonare durante le registrazioni di Use Your Illusion. Dopo aver vinto una causa da due milioni di dollari contro gli ex compagni ed essersi riassestato fisicamente, riforma i Road Crew, formazione pre-Guns, che, senza Slash e McKagan, resiste poco. Torna nel 2003 con gli Adler’s Appetite e nel 2010 suona in Slash.

quello abbracciato dalla generazione del lustro precedente: un approccio più vicino al punk, distaccato dalle dinamiche del music business, disilluso e rabbioso. Le esagerazioni e l’umore instabile a cui ci hanno abituati Axl e soci - che spesso hanno portato all’annullamento di concerti o a ritardi di parecchie ore - e lo status di rockstar tutte sesso, droga e rock’n’roll cominciano a passare di moda, a non stupire più. La popolarità di certe band, primi fra tutti i Guns, cala. L’ultimo atto (per il momento) di questa “hard opera” si chiama Chinese Democracy come il nome del più recente album di inediti uscito sotto la sigla Guns N’ Roses. Un lavoro di cui si è parlato molto, con alcune canzoni già annunciate nel 1994 e pubblicate soltanto due anni fa. Costato oltre tredici milioni di dollari – un record assoluto - è stato bandito in Cina a causa del titolo e commercialmente non è stato all’altezza delle aspettative, segno del profondo cambiamento che il mercato discografico ha subito negli ultimi anni e del fatto che alcune sporadiche apparizioni live e un

po’ di gossip non sono sufficienti a mantenere una band al centro dell’attenzione. Axl dal canto suo è rimasto lo stesso, schivo e rissoso, testimone ultimo di un’esperienza iniziata quasi venticinque anni fa e dalla quale, nonostante tutto, non si è mai voluto

<< Personalmente, considero Slash come un cancro, prima lo si rimuove, meglio è. E credo che sia un bene per tutti ascoltare il meno possibile lui e i suoi compagni >> separare. Ascolti il loro (suo?) ultimo lavoro e quella voce aggressiva e penetrante è sempre la stessa. Ti dispiace che non si trovi più a duettare con la chitarra di Slash, ma dopo pochi minuti l’hai già dimenticato. Le canzoni si susseguono piacevolmente, c’è il familiare hard rock stavolta contami-

nato dall’industrial (complice l’ex chitarrista dei Nine Inch Nails, Robin Finck) e c’è anche molto pop, con la consapevolezza del panorama musicale nel quale il lavoro si sarebbe inserito. Il livello qualitativo è generalmente alto, anche se Rose ed i suoi nuovi compagni (l’unico dei vecchi è il tastierista Dizzy Reed) non sono stati in grado di raggiungere le vette di nessuno dei grandi classici del passato dei Guns. Poco dopo l’uscita di Chinese Democracy Axl ha dichiarato a nome della band di avere materiale a sufficienza per completare un nuovo album. Vedremo se si tratta della verità o dell’ennesima trovata per tenerci sulle spine. Quel che appare certo è che non assisteremo alla reunion con i membri fondatori di cui si è tanto chiacchierato proprio in prossimità dell’uscita del disco. Per lo meno non c’è verso che Axl si riappacifichi con Slash. “Personalmente lo considero come un cancro, prima lo si rimuove, meglio è. E credo che sia un bene per tutti ascoltare il meno possibile lui e i suoi compagni”. La telenovela dei Guns n’ Roses non avrà l’episodio più atteso.

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arcade fire > di marco rigamonti, foto: courtesy of Universal

ONCE UPON A TIME… C’era una volta una band che componeva canzoni per il gusto di farlo, tra amici, nel salotto di casa. Senza pressioni o particolari target da raggiungere. Come tutte le favole, anche quella degli Arcade Fire si presta ad essere collocata in un passato indefinito. Invece è attualissima. Merito di un disco appena pubblicato (The Suburbs, è il terzo) e di un tour che toccherà anche l’Italia a settembre con il concerto all’I-Day Festival di Bologna. Di questo e altro abbiamo parlato con il bassista Tim Kingsbury.

C

bassista – nonché “collante” della band - Tim Kingsbury. Proi sono storie che iniziano molto prima della loro prio Tim ci ha svelato una piccola parte dei segreti di questa effettiva esposizione mediatica. Ci sono band favola. che prima di stampare un disco passano anni Non deve essere per niente facile dare un seguito a dischi nell’underground, cercando posti dove proporsi. come Funeral e Neon Bible. Quali sono le principali differenCi sono formazioni che prima di ottenere un minimo di conze tra The Suburbs e i primi due album? siderazione cambiano ragione sociale tre volte per evitare che In generale penso che ogni disco nasca da un approccio le etichette colleghino il nome a qualche demo rifiutato in pasdifferente. Per Funeral non ci siamo posti molte domande: absato. Percorsi talmente battuti da risultare normali: è la clasbiamo solamente scritto i pezzi come ci venivano, cercando sica gavetta. Ma esistono anche le favole, e gli Arcade Fire ne una nostra strada. Con Neon Bible abbiamo avuto molto più rappresentano la quintessenza. Nascono nel 2003 e un anno tempo, è stato un lavoro in cui siamo stati assistiti in fase di e un Ep autoprodotto più tardi sono già nella top ten di più produzione; inoltre abbiao meno tutte le riviste mo registrato diverse tracspecializzate del mon<< Ci è venuto spontaneo tornare alle radici, do, hanno i favori della comporre i brani nel salotto di casa, non pensare ce nel nostro nuovo studio critica, l’apprezzamento subito agli arrangiamenti. E’ questo il motivo per (una chiesa sconsacrata in una cittadina sperduta nel del pubblico e una crecui in The Suburbs ci sono molte più canzoni >> Quebec, nda), avvalendoci dibilità invidiabile. Che anche di strumenti d’eponon si tratti di semplice ca. Nel nostro ultimo lavoro invece ci è venuto spontaneo tor“hype” lo dimostra il secondo disco - ancora oggi si fa a punare alle radici, comporre i brani nel salotto di casa, non pengni per stabilire quale tra Funeral (2004) e Neon Bible (2007) sia sare agli arrangiamenti da subito. Credo sia questo il motivo l’album meglio riuscito della band canadese. Ma è un dibattito per cui in The Suburbs ci sono molte più canzoni. d’importanza relativa. Prima di tutto perché è appena uscito Osservandovi dal vivo e vedendo tutti quei musicisti (e il terzo lavoro (The Suburbs) che sembra pronto a dire la sua quegli strumenti) uno non può fare a meno di chiedersi in quanto a bellezza e profondità. E poi perché il collettivo come nasca una canzone degli Arcade Fire. capitanato dai coniugi Win Butler e Régine Chassagne offre Anche qui il processo non è mai uguale, cambia ogni volta. molto altro oltre all’indiscutibile bravura compositiva. MescoMolti pezzi nascono nella maniera più classica che esista: una la art-rock di chiara ispirazione barocca con un modernismo chitarra, un piano, qualche volta un ritmo di batteria. Altre efficace ma dai contorni misteriosi, unisce il calore del country volte a qualcuno viene un’idea, la condivide con gli altri memcon (r)umori rock in maniera splendidamente naturale, passa bri del gruppo che ascoltano e poi aggiungono le proprie idee da un approccio contemplativo e religioso ad attimi di follia, melodiche scegliendo uno strumento. distruggendo chitarre in diretta al Saturday Night Live. SopratE’ corretto definire The Suburbs un concept album? tutto gli Arcade Fire danno il meglio della loro eccentricità Potrei capire se qualcuno lo definisse in questo modo, ma quando suonano dal vivo. Al fianco della già citata coppia noi non lo abbiamo registrato con l’intento di creare un conpoli-strumentista che guida il gruppo ci sono William Butler cept. Anche i nostri due dischi precedenti sono stati etichettati (fratello di Win, addetto ai synth e alle percussioni), Richard così da qualcuno, ma la verità è che mentre scriviamo ci viene Reed Parry (contrabbassista, tastierista, chitarrista, fisarmoninaturale affrontare temi simili, mantenere un certo filo logico, cista), la violinista Sarah Neufeld, il batterista Jeremy Gara e il

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live in italy 02/09 Bologna le foto del concerto degli Arcade Fire su www.onstageweb.com!

Gli Arcade Fire piacciono molto ai colleghi. Chris Martin, leader dei Coldplay, li ha definiti "migliore band della storia", mentre gli U2 hanno scelto Wake up come intro per il Vertigo Tour. Nell’ultimo disco di Peter Gabriel (Scratch My Back) è presente una cover di My Body Is A Cage.

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livestyle - arcade fire

Arcade Fire The Suburbs Merge Records

C

’è un aspetto che cattura immediatamente l’attenzione ascoltando i tre brani che aprono il nuovo lavoro degli Arcade Fire: la vena espressiva di gran lunga più leggera rispetto a quanto ci avevano fatto ascoltare in precedenza. I toni ultra-cupi di Funeral e Neon Light vengono smorzati da un suono classico e talvolta spensierato (Ready To Start), da ritmi che si riallacciano con facilità a folk e country, da pianoforti che scandiscono il tempo in battere (The Suburbs) e perfino da un ammiccamento spinto al rock radiofonico anni Ottanta (Modern Man) tutt’altro che fuori luogo. La tensione emotiva che conosciamo appare con Rococo - dove le pennate che trascinano un tempo moderatamente lento sono accompagnate da cori e archi - e soprattutto con Empty Room, la cui inquietudine iniziale viene improvvisamente squarciata da un turbine sonoro sostenuto e di grande impatto. L’eredità dei precedenti lavori si riconosce anche nell’impasto di chitarre che caratterizza City With No Children e nella drammatica Half Light I, che sfocia in una seconda parte più ritmata ma comunque poco rassicurante. Suburban War, Wasted Hours e Deep Blue riportano tutto al puro classicismo che apre l’album, anche se in mezzo c’è il rock’n’roll aggressivo (quasi punk) di Month Of May a spezzare l’incantesimo. Il singolo We Used To Wait è un’ode nostalgica, sospesa e speranzosa, mentre prima della reprise di The Suburbs che chiude il disco ecco che l’eclettismo degli Arcade Fire tocca l’apice con Sprawl I e II: l’intimità della prima parte si rovescia in un lucido farneticamento post-disco che proprio non ti aspetti. Non è più tempo di stupirsi di fronte alle intuizioni geniali dei ragazzi di Montréal. E’ il momento di elogiare The Suburbs, sedici tracce che provano definitivamente la qualità e la padronanza dei mezzi del collettivo canadese. Anche le band più affermate e acclamate un disco così se lo possono solo sognare. M.R.

scegliere ed inserire solo le canzoni che vanno d’accordo con nizzativi e di costi ci siamo fermarti a otto copertine diverse, mesi? Sarà solo ed esclusivamente una questione di live show. il resto del disco - ne abbiamo registrate molte di più di quel- così da mantenere i presupposti “artistici” senza strafare. Sarò un romantico, ma avevo letto in questo fatto delle Probabilmente faremo una piccola pausa nel corso dell’inle che sono finite in The Suburbs. Io considero The Wall un cover una connessione con il testo dell’ultimo singolo We verno, e siccome al momento non ci sono side-project o altre concept album. Noi non abbiamo fatto nulla di simile. Hai citato The Wall, che contiene un pezzo (Another Used To Wait, dove in sostanza esprimete il vostro amo- “distrazioni” credo che sarà un ottima occasione per portare Brick In The Wall) diviso in “parti”. E’ una cosa che anche re per i vecchi tempi, quando bisognava scrivere lettere avanti i pezzi che non abbiamo fatto in tempo a finire per voi avete fatto (Neighbourhood in Funeral) e continuate a e aspettare una risposta. Un concetto di vita in netto con- questo disco. In quanti siete a salire sul palco? fare (Half Light e Sprawl in The Suburbs). Che cosa volete trasto con questi tempi ultra-veloci fatti di e-mail e album Siamo in otto. A noi sette si aggiunge Marika Anthonyofferti sotto forma di file… comunicare? Ti dirò, non voglio fare l’ipocrita, uso internet tutti i giorni Shaw, che suona la viola. Credo che si possa vivere la stessa esperienza attraverso Quali sono gli artisti che hanno contribuito diversi punti di vista, come quando fai qualco<< Cento anni fa, senza cellulari e internet, le persone erano alla vostra formazione musicale? sa mentre sta piovendo e poi fai la stessa cosa il Siamo tanti e chiaramente ognuno di noi ha giorno dopo con il sole. E’ il tempo a cambiare sicuramente più calme. Una buona parte della tensione che si le proprie influenze. Personalmente da piccolo – non quello che stai facendo – e a influire sul respira di questi tempi dipende anche dalla tecnologia >> ascoltavo moltissimo Neil Young, ma allo stestuo modo di vedere e vivere le cose. Questa alcome tutti. Ma c’è qualcosa di davvero speciale nel mandare so tempo impazzivo per band più indie come i Pavement. meno è la mia interpretazione! Parliamo delle otto copertine diverse di The Suburbs. una lettera vera e aspettare una risposta. Oggi è tutto più Non mi sono mai posto dei limiti, così tutt’ora apprezzo sia Sappiamo che l’unico modo per scegliersi la propria cover comodo e più semplice e il fine del progresso è anche quello i Radiohead che gli AC/DC. Non tutti i membri della band è andare in negozio e sperare che ci sia. E’ forse una mossa di accorciare tempi e distanze. Ma sono certo che cento anni sono d’accordo con me, ma penso che questa diversità di per incentivare le persone ad andare nei negozi di dischi fa, quando non c’erano i cellulari e internet, le persone aves- gusti sia estremamente positiva per creare una miscela il più sero un atteggiamento diverso. Erano di sicuro più calme. personale possibile. invece di fare tutto con un paio di clic? E oltre alla musica? Cos’altro vi ha influenzati culturalAd essere onesto non ci avevo nemmeno pensato. In re- Una buona parte della tensione che si respira di questi tempi altà l’idea originale era di stampare cento copertine diverse, dipende anche dalla tecnologia, che come tutte le cose porta mente? Io sono cresciuto in una piccola città vicino a Toronto chiain modo tale che fosse davvero dura incontrare qualcuno in vantaggi ma anche effetti collaterali. Tornando ad oggi, che programmi avete per i prossimi mata Guelf, nell’Ontario. Direi che si potrebbe quasi definire possesso della medesima cover. Ma poi per problemi orga-

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The New Album

Released 6th September .DL.LP. Includes the Singles

LIGHTS & BARRICADE

LIVE MERCOLEDI’ 17 NOVEMBRE 2010 MILANO - PALASHARP www.indipendente.com


livestyle - arcade fire

I-Day Festival

2 e 4 Settembre 2010 - Bologna, Arena Parco Nord Il festival che ospita gli Arcade Fire festeggia quest’anno la sua decima edizione e il ritorno alla sede storica di Bologna dopo la parentesi milanese dello scorso anno. Nato nel 1999, l’I-Day è diventato nel tempo un appuntamento fisso di fine estate per migliaia di appassionati di musica rock, in ogni sua forma e distorsione. Il festival – siamo alla decima edizione, considerando che non è stato organizzato nel 2006 e nel 2008 – ha ospitato importanti artisti della scena italiana e internazionale. The Offspring (1999), Blink 182 e Limp Bizkit (2000), Muse (2001), Subsonica e NOFX (2002), Lagwagon (2003), Franz Ferdinand (2004), Queens Of The Stone Age e Editors (2005), Nine Inch Nails (2007), sono solo alcuni dei protagonisti che si sono avvicendati sul palco dell’I-Day in questi anni. Fino alla travagliata edizione 2009, quella con Kooks, Kasabian e Deep Purple, questi ultimi ingaggiati in fretta e furia per coprire il buco creato dall’improvviso forfait degli Oasis. Proprio nelle ore precedenti all’esibizione, infatti, i fratelli Gallagher stavano definitivamente separando le loro strade. Quest’anno il festival torna dell’Arena Parco Nord di Bologna, che si prepara ad essere invaso da migliaia di persone il 2 e il 4 settembre. Nella prima giornata, oltre agli Arcade Fire si esibiscono gli americani Modest Mouse, indie band di grande successo negli States, gli inglesi Chapel Club e i polistrumentisti scandinavi dei Fanfarlo. I protagonisti del “day 2” sono i redivivi Blink 182 - venti milioni di dischi venduti grazie a brani come What’s My Age Again?, All The Small Things e Adam’s Song - di nuovo insieme dal febbraio 2009 dopo la rottura di cinque anni fa. Tom, Mark e Travis sembrano aver risolto le scaramucce del passato e proprio in questi mesi sono al lavoro per il nuovo album, la cui uscita è prevista per la fine dell’anno. Il trio americano – che in occasione dell’I-Day del 2000 aveva radunato oltre 25.000 persone – è alla seconda partecipazione al festival. Completano il cast del 4 settembre i Sum 41, il punk dei comashi Leeches e i Simple Plan, che nell’ultima apparizione italiana hanno fatto registrare il tutto esaurito a Milano e Bologna. M.S.

tandoci e rispettandoci a vicenda. L’unico obiettivo vero che un contesto suburbano, per restare in tema con il titolo del ne meglio, giusto? Gli Arcade Fire hanno catturato l’attenzione di perso- abbiamo sempre avuto è quello di essere ciò che siamo in nostro album. Da bimbo ho assimilato un bel po’ della cultura popolare degli anni ‘80 e ‘90 soprattutto attraverso la naggi come David Bowie, David Byrne, U2 e Chris Martin. tutto e per tutto. Una delle cose che rende questo processo televisione. Mi piaceva la fantascienza, Star Treck e Guerre Hanno il favore della critica e piacciono al pubblico. Come facile è l’assenza di competizione tra i membri della band. Non c’è nessuno che vuole spiccare sugli altri, il nostro è un Stellari. Poi al liceo e al college il mio interesse si è spostato fate ad essere così “universali”? lavoro coeso che mira ad ottenere il meglio su libri e film indipendenti. L’indigestione di dalla nostra unione. produzioni enormi ha fatto sì che diventassi << Alcuni gruppi analizzano il mercato per capire come creare una sempre più critico con l’età. hit. Noi non siamo mai stati così e non lo saremo mai. Vogliamo L’affiatamento di una band numerosa che Un paio di anni fa hai dichiarato che ti solo crescere insieme, rispettandoci, ed essere noi stessi >> lavora duro, rispetta i ruoli e propone esclusentivi un po’ il “collante” della band. E’ sivamente quello in cui crede senza invidie o ancora il tuo ruolo oggi? Non ci siamo mai concentrati sul concetto di pop. Abbia- antagonismi interni può sembrare una fantasticheria d’altri Non sono di certo il primo a farsi venire in mente le idee più pazze! Sul palco sono il personaggio più composto del- mo sempre cercato di fare musica come piace a noi, distin- tempi nella spietata brutalità che caratterizza il mondo mola band. E’ questione di carattere, sono abbastanza timido. guendo quello che ci piace da quello che non ci interessa. derno. Se poi aggiungiamo che attraverso questo modo di Inoltre musicalmente il mio strumento è quello che regge Alcuni gruppi passano molto tempo ad analizzare il mer- concepire la musica sono arrivati anche gli elogi di mezzo la ritmica, lo scheletro delle canzoni. Sì, credo di essere la cato, magari insieme alle etichette, per capire come creare la mondo - tra critica, pubblico e addetti ai lavori – la favola persona più adatta a mantenere un certo “ordine”, che in prossima hit. Noi non siamo mai stati così e non lo saremo assume i contorni sfumati e poetici di un sogno. Per poi traparte è necessario. Ognuno dovrebbe fare quello che gli vie- mai. Quello che facciamo è cercare di crescere insieme, aiu- sformarsi, in modo del tutto naturale, in realtà.

36 onstage - AGOSTO


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ROCK 'N' FASHION

che pacchia! Chi l’ha detto che per fare i musicisti si debba per forza soffrire? Può essere un mestiere divertente, o per lo meno da affrontare con leggerezza. I Jamaica, da buoni francesi, l’hanno capito subito. Abbiamo conosciuto il frontman Antoine pochi giorni prima che la band si esibisse all’Italia Wave Love Festival, anteprima delle tre date italiane previste tra settembre e ottobre. di Vittoria Galtrucco photo by julie et roxane / picturesandco.tv Stylist: Jessica boukris'

antoine > pants: APC Jeans; top: navy blue shirt by Thomsencollant Top Shop

38 onstage - AGOSTO

flo > pants: Surface to Air; top: V Neck T-Shirt by American Apparel


ROCK 'N' FASHION

flo > pants: Surface to Air; top: V Neck T-Shirt by American Apparel

Racconta la leggenda che Antoine Hilaire and Flo Lyonnet – entrambi francesi – fossero alla ricerca di un nuovo nome per la loro band. Sorpresi che nessuno avesse mai utilizzato il nome della celebre isola caraibica, culla della musica reggae, decisero di chiamarsi Jamaica. “Avevamo già un duo, i Poney Poney, ma volevamo ricominciare tutto più seriamente e partire da un nuovo nome ci sembrava la prima cosa da fare” racconta Antoine, che dei due è quello che canta e suona la chitarra. “Jamaica ci piaceva, è un nome figo, di quelli che entrano facilmente in testa”. In effetti.

antoine > pants: APC Jeans; top: navy blue shirt by Thomsencollant Top Shop

39 AGOSTO - onstage


ROCK 'N' FASHION

Il titolo del primo disco del duo, "Jamaica No Problem" (uscirà in Italia il 10 settembre), è emblematico di come la band veda il proprio mestiere. “Facciamo il lavoro migliore del mondo. Credo sia normale mostrare un po’ di positività”. Il video del primo singolo ("I Think I Like U2") prosegue sulla stessa strada, raccontando, con ironia, la parabola di un gruppo che affronta tutti i clichè di una rock band: i demo, i contratti discografici, le copertine sui magazine, le donne, l’autodistruzione con le droghe, il ritorno. “Quel video è un gioco, la realtà è molto più dura, ma ci sembrava un modo carino per raccontare una storia”. C’è tanta leggerezza in questo inizio. “Non vogliamo passare per dei completi idioti, semplicemente ci piace l’idea di trasmettere il nostro entusiasmo per il lavoro che facciamo”.

antoine > top: vintage T-shirt

La musica dei Jamaica veicola la stessa positività di cui sopra. Sembra funk per l’attitudine, ma è rock. Un rock molto francese nel momento in cui condivide scorrazzate nel pop e nella dance - con accenni di elettronica e momenti acustici - con illustri colleghi come i Phoenix. Un modo per strizzare l’occhio ad un pubblico il più ampio possibile? “Non abbiamo mai pensato a raggiungere questo o quel pubblico, soprattutto perché le persone sono molto diverse. Anche se immagino che la nostra musica possa piacere ai giovani”. I giovani? Una parola che dice tutto e niente. “Diciamo che vogliamo rivolgerci a chi è in grado di capirci… Un po’ come fanno i cartoni animati, che piacciono ai bambini ma anche agli adulti”. Compiaciuto e divertito nella forma, riflessivo nella sostanza il buon Antoine. “E’ sempre difficile capire in anticipo come reagirà il pubblico. Se penso ai feedback sul nostro primo disco, bè, alcuni sono stati colpiti dall’anima rock, altri dal fatto che facciamo una musica ballabile, altri ancora dalle liriche. L’importante è che tutti possano trovare qualcosa che gli piaccia”.

40 onstage - AGOSTO


ROCK 'N' FASHION

Il rapporto di coppia non è mai semplice, tanto meno in una band. Ma le cose tra Antoine e Flo funzionano alla grande. “Siamo amici di lunga data, suoniamo insieme da molto tempo. Andiamo d’accordo perchè ci completiamo, siamo complementari. Per esempio io faccio le interviste perché parlo in inglese, mentre lui si occupa di tutte le questioni tecniche del suono che io detesto”. Un equilibrio perfetto. Ma dal vivo, in due, come fate? “In tour abbiamo anche un batterista. Vogliamo evitare di essere la nostra cover band per cui dobbiamo essere molto fedeli a quanto abbiamo inciso. Il disco è pieno di suoni, c’è molta produzione e noi cerchiamo di offrire lo stesso sound anche durante i concerti”. Quindi sequenze e campionatori come se piovessero? “Non esattamente. Cerchiamo di limitare al massimo l’uso dei computer, piuttosto portiamo le tastiere sul palco e ci affidiamo a quelle”.

flo > pants: Surface to Air; top: vintage Jamaica T-shirt

antoine > pants: APC Jeans; top: light blue shirt by Surface to Air

41 AGOSTO - onstage


ROCK 'N' FASHION

I Jamaica fanno buona musica e hanno idee chiare. Un’ottima base di partenza. Ci sono già progetti per il futuro? “Al momento siamo molto concentrati sul presente. Vogliamo suonare, offrire uno spettacolo sempre migliore. Poi è chiaro che ci sono delle cose che ci piacerebbe fare, come suonare insieme a certe band che per noi sono dei riferimenti”. Quindi "Jamaica No Problem" è una sorta di trampolino per tuffarsi nel mondo della musica che conta? “In realtà in acqua già ci siamo da un po’, dobbiamo solo nuotare più forte che possiamo”.

42 onstage - AGOSTO

flo > pants: Surface to Air; top: V Neck TShirt by American Apparel; shoes: Van's Era

flo > pants: Surface to Air; top: V Neck T-Shirt by American Apparel


ROCK 'N' FASHION

antoine > pants: APC Jeans; top: vintage T-shirt

Le band “di oggi” solitamente cercano di essere parte di qualcosa da un punto di vista puramente estetico. “Si tratta di un argomento a cui non avremmo mai dato grande importanza se non fosse che dobbiamo occuparcene per forza. Noi vogliamo apparire come siamo, cioè una live band. Ci piacerebbe essere ripresi sempre con strumenti in mano e se possiamo scegliere tra una foto in posa e una sul palco optiamo sempre per la seconda. Ma ci rendiamo conto che la gente ci vede anche attraverso i nostri video, il logo e cose così, quindi dobbiamo prendercene cura. Non si tratta di una scelta di marketing come quella dei Rolling Stones (Antoine si riferisce alla celebre linguaccia, nda)”. E allora di cosa si tratta? “Per noi è importante che la gente veda quello che siamo realmente e quindi facciamo scelte precise in questo senso. Vendere la nostra immagine, qualunque cosa significhi, non ci interessa minimamente. Vogliamo solo essere onesti con noi stessi e nei confronti di chi ci ascolta. E divertirci, possibilmente”. Naturalmente. antoine > pants: APC Jeans; top: shirt by Thomsen; shoes: Nike All Court Low x Fragment Design

43 AGOSTO - onstage


ROCK 'N' FASHION

It's a Beautiful Day di marianna maino e eileen casieri

1. CAMOMILLA MILANO

5. QUICKSILVER WOMEN

2. CATARINA MARTINS

4. RUCOLINE

3. ESPRIT

6. TEZENIS

8. ROXY HEART HENRY HOLLAND

7. RAYBAN

DONNA / 1. 9,00 € - Cerchietto con rose applicate - 2. 159,00 € - Stivaletto in pelle testa di moro modello texano, Tel.:+39 055 753299 - www.catarinamartins.com - 3. 154,00 € - Trench color senape con grandi rever, mostrine sulle spalle e sulle maniche e cintura in tessuto tono su tono - 4. 249,00 € - Shopper antracite 2in1: un corpo esterno in pelle verniciata lucida contiene un’altra sacca interna in nylon leggerissimo, rimovibile grazie ad un gioco di automatici. Tracolla regolabile e staccabile - 5. 115,00 € - Jeans in denim delavè dal taglio skinny e sdruciture, per un perfetto used look - 6. 11,90 € - Reggiseno balconcino leopardato, 6,90 € Culotte in coordinato - 7. 129,00 € - Occhiale dalla forma allungata leggermente a gatta, rieditato da un modello degli anni '60. Realizzato in acetato color tartarugato chiaro opaco - 8. 159,00 € - Maglia in cotone con grande stampa con pietra

44 onstage - AGOSTO


ROCK 'N' FASHION

2. Tshirt Triumph Castrol 68

4. Adidas Originals

1. True Religion 3. Eastpak

5. Meltin’Pot

7. LEVI'S FOOTWEAR & ACCESSORIES

8. Kangol

6. Puma Urban Glide

UOMO / 1. 278,00 € - giubbotto in denim con interno in felpa grigia con cappuccio - 2. 45,00 € - Il design di questa maglietta è un omaggio alla famosa TT Races che si svolge ogni anno sull'isola di Man sin dal 1907 - 3. 65,00 € - Tracolla DELEGATE, borsa con grande patta chiusa da clip, tracolla regolabile e staccabile, ampia tasca zippata sulla patta, tasca a velcro sul retro e inserti in nabuk - 4. 99,00 € - La nuova linea da sole maschile Santiago di adidas Originals eyewear esprime il fascino anni ‘70 - 5. 149,00 € - fit regular, denim blu effetto usurato - 6. 160,00 € - Sneaker in morbido nubuck con dettagli in pelle, suola in gomma e dettaglio in TPU sul tallone - 7. 41,00 € - cintura in pelle dalla linea pulita ed essenziale, con fibbia in metallo - 8. 50,00 € - Graph Rib Duke, in cotone pesante

45 AGOSTO - onstage


livereport / LUGLIO

Ligabue Roma, 09/07/2010 foto : Luigi Orr첫

Jamiroquai Napoli, 16/07/2010 foto : Simone Cecchetti

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what'snew / musica

Vasco Rossi

Foto di Francesco Prandoni

Vasco London Instant Live (04.05.2010 - Limited Edition) Emi DI daniele salomone

D

i Vasco si è detto tutto e il contrario di tutto. Osannato da almeno quattro generazioni d’Italiani, criticato per il suo stile di vita sempre al limite (e anche per qualche recente produzione non proprio all’altezza), il rocker di Zocca ha sempre messo tutti d’accordo con un solo argomento: i concerti. I live del Sig. Rossi sono tra i migliori spettacoli rock cui si possa assistere in Italia e nel mondo, eventi degni dei più grandi artisti internazionali. E questo grazie alle canzoni, che restano il centro di gravità dello show, ma soprattutto alla straordinaria capacità del Blasco di stare on stage – dove si sente a suo agio più che nel salotto di casa – e a una band di veri fenomeni (“i migliori” dice lui), una macchina da guerra composta da compagni di lungo corso e talenti venuti dagli States. Vasco London Instant Live è l’ennesima prova di tutto questo. Sicuramente la location - l’Apollo Hammersmith di Londra, leggendario tempio della musica dove la Combriccola si è esibita lo scorso 4 maggio - ha esaltato lo spirito rock di Vasco e della band, ma il risultato sarebbe stato uguale ovunque avessero registrato. La scaletta è quella che sta caratterizzando lo Europe Indoor tour - da settembre di nuovo in Italia – in cui trovano spazio brani ultimamente trascurati come Un gran bel film (che apre), Gli angeli, Deviazioni, Sono ancora in coma e pezzi immancabili come Stupendo, Vita spericolata e Albachiara (che chiude, come sempre). Merita una menzione particolare l’inedito Vasco che, voce e chitarra, interpreta Sally e Dillo alla luna in solitaria, con un’intensità vocale che si taglia a fette. Dentro Vasco London Instant Live c’è un grande concerto, c’è rock, emozione, disillusione, ironia. C’è Vasco, insomma.

Sheryl Crow

Ozzy Osbourne

Omar Pedrini

100 Miles From Memphis (A&M Records)

Scream Sony Music

La Capanna Dello Zio Rock Carosello

DI Giorgio rossini

C

ento miglia sono quelle che separano il Missouri, dove è nata Sheryl, da Memphis, capoluogo del Tennessee e madre terra di musicisti (Elvis, Johnny Cash, BB King e Aretha Franklin solo per citarne alcuni) che hanno scritto gran parte del patrimonio musicale statunitense. Il titolo dice tutto del settimo capitolo discografico della cantautrice. L’impronta black è molto forte in tutte le dodici tracce: dall’r’n’b di Summer Day alla reggaeggiante Eye To Eye (supportata da Mr. Keith Richard alla chitarra), passando per le cover di Sign Your Name di Terence T. D’Arby (impreziosita dalle armonie vocali di Justin Timberlake, anche lui di Memphis) e della splendida I Want You Back dei Jackson Five. 100 Miles From Memphis ci restituisce una Sheryl decisamente vivace e vocalmente in gran forma. Un buon disco, suonato egregiamente e con collaborazioni di prim’ordine, con cui la Crow omaggia la musica che l’ha cresciuta – e inevitabilmente influenzata - e una città che non smette di essere uno dei cuori pulsanti della musica americana.

48 onstage - AGOSTO

di claudio morsenchio

DI claudio morsenchio

A

I

sessant’anni suonati, il vecchio leone dell’heavy metal non ha per nulla intenzione di abbandonare il suo trono. A circa tre anni dal fortunato Black Rain, Ozzy ritorna sulle scene con una band rinnovata e con il suo inconfondibile carisma, rimasto intatto nella sua lunga ed interminabile carriera. Sostituito il fido Zakk Wylde alla chitarra con una giovane promessa delle sei corde come Gus G, il nuovo lavoro non suscita pero` particolari emozioni - nonostante un grande lavoro di produzione e di suoni, - risultando a tratti prevedibile e monotono. Il “principe delle tenebre” gioca di mestiere, rielaborando strade infinitamente percorse, ispirandosi ad un songwriting di ordinaria amministrazione, riuscendo a convincere solo in pochi momenti del disco: inquietante il ritmo portante di Diggin’ Me Down, piccolo refuso del repertorio sabbathiano, appena sufficiente la toccante ballata Time, sospesa nel vuoto la conclusiva I Love You All, un messaggio criptato che fa presagire un futuro incerto, quasi inaspettato o diabolicamente premeditato.

l desiderio di Omar oggi è quello di rileggere il suo passato artistico con leggerezza: via la malinconia, via il rancore, solo un piglio maturo, sincero. E spazio al divertimento. Il nuovo lavoro è infatti una scanzonata raccolta di alcuni dei più grandi successi pubblicati con i Timoria (con e senza Renga) e da solista - completamente risuonati e reinterpretati in una chiave maggiormente rock - che scandisce i momenti più significativi della sua ventennale carriera. Da Senza vento a Sangue impazzito, passando per Sole spento, Shock e molti altri. Ottimi ed ispirati anche i due inediti Zio Rock e Il figlio del vento, quest’ultimo inserito nella colonna sonora dell’ultimo film di Pupi Avati, Il Figlio più piccolo. Tutto e` celebrativo, solare, coinvolgente. Un piccolo bigino del mondo introspettivo dell’uomo Pedrini, uno spaccato degli anni novanta e duemila, un tributo autentico per uno degli artisti rock più onesti e talentuosi, nel cuore, nella mente e nello spirito. Non è poco di questi tempi, che ne dite?


Tao

Eminem

Love Bus/Love Burns DMB Music/Grace Orange/Halidon

Recovery Aftermath/Interscope/ Shady

DI giorgio rossini

T

erzo album per Tao, al secolo Valerio Ziglioli, giovane cantautore rock che da qualche anno porta in giro per l’Italia la sua musica a bordo di un vecchio furgoncino Volkswagen, in pieno stile flower power. Un doppio concept il cui tema centrale è l’amore, analizzato da due punti di vista: da una parte (Love Bus) si parla di amore universale, di musica che può cambiare il mondo e di tutte le tematiche riconducibili all’epoca dei figli dei fiori. Più riflessivo e introspettivo il capitolo Love Burns, in cui l’amore è quello di tutti i giorni, con i suoi tormenti e la sua irrazionalità. Il disco è certamente ben suonato e sono diversi i generi rivisitati nelle 21 tracce. Resta tuttavia più di un dubbio su un progetto che non brilla certo per originalità e che pare destinato a soddisfare una nicchia di pubblico tanto ristretta quanto nostalgica.

Kele Okerke The Boxer Wichita / Cooperative Music DI emanuele mancini

L

ontano dai Bloc Party, Kele Okerke può finalmente togliere i freni alla parte più danzereccia della sua vena creativa, dimostrando come ci fosse tanto di suo dietro la deriva elettronica che la band aveva seguito con l’ultimo disco, Intimacy. Si intitola The Boxer il suo primo disco solista, undici canzoni fra techno, jungle e minimal, che richiamano e omaggiano gran parte della “club scene” inglese, tanto che il singolo Tenderoni sembra un brano degli Orbital. Niente di così distante da quanto già sentito nella recente produzione dei Bloc Party, anche se con soluzioni sonore molto più radicali: chitarre quasi totalmente assenti e cassa in quattro. Un disco che sorprende per spessore e credibilità, ma che risulta disomogeneo ed insicuro negli episodi in cui il cantante guarda al suo passato.

Jobi 4 Jobi 4 Novunque

DI tommaso riva

L

e note calde e decise del pianoforte del giovane Fabio Visocchi si intrecciano con l’archetto del contrabbassista Cesare Pizzetti per aprire le porte ad un album che sembra raccontare il volo melanconico di una foglia d’autunno; presto arriva la voce dolce e sensuale di Federica Caiozzo che, con il suo inglese impeccabile, comincia a raccontare la favola di Jobi 4. Il gruppo nasce nel 2008 dall’autore e batterista italo-tedesco Johannes Bickler che, in poco meno di un anno, riesce a riunire al suo fianco giovani talentuosi della scena musicale italiana per dare vita, grazie all’etichetta milanese Novunque, ad un progetto musicale che fonde in sè elementi di jazz, pop, classica ed elettronica. Una musica pulita ed intelligente senza note sprecate o accordi banali. Non é roba da tutti i giorni.

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DI mattia sbriziolo

testi di Recovery ci raccontano che la dipendenza di Eminem da antidepressivi e pillole è terminata. Merito delle tre figlie e anche di un consulente personale. L’album doveva prendere il nome di Relapse 2, con l’intento di proseguire il lavoro di Relapse (la “ricaduta” del 2009), giudicato incompleto e insoddisfacente persino dallo stesso rapper. Boi-1-da, Jim Jonsin, DJ Khail e Just Blaize stravolgono però i piani, aggiungendosi in fase di produzione al guru Dr. Dre, collaboratore fisso di Slim Shady se si esclude Infinite del 1996. Il team dà alla luce un lavoro capace (forse) di accontentare più palati. Chitarre rock in Love The Way You Lie e nelle ballate Going Through Changes e Space Bound, basate rispettivamente su pezzi di Black Sabbath (Changes) e R.E.M. (Drive). Sonorità pop costruite ad arte in Not Afraid, singolo che ha anticipato l’album. Un regalo (discutibile) ai nostalgici della dance anni ’90 in No Love con la ripresa del campione di What Is Love di Haddaway. Ed infine un ritorno al passato - quello di The Slim Shady (1999) - con la ghost track che chiude il disco. In definitiva, un lavoro mediocre che non scioglie i dubbi sulla completa recovery (guarigione) di Eminem.

RPA & The United Nations Of Sound The United Nations Of Sound Emi Music DI mattia sbriziolo

I

l nuovo progetto artistico di Richard Ashcroft poggia su basi solide: arrangiamenti di Benjamin Wright (Off The Wall, Michael Jackson) e mixaggio audio curato dall’uomo-Motown Reggie Dozier (già collaboratore di Stevie Wonder e Marvin Gaye). La voce di Mad Richard è la stessa di 13 anni fa, quando camminava sui marciapiedi di Londra incurante di tutti e tutto (nel video di Bittersweet Symphony). A cambiare è il contorno. La grande complicità con la band - a dispetto dei contrasti con i Verve - e un sound tutto nuovo, figlio del felice incontro col produttore No I.D. danno vita ad un beat vicino all’hip hop, cui si mischiano strumenti orchestrali. Le chitarre elettriche e le distorsioni non mancano (America e How Deep Is Your Man), ma ad essere sinceri non stonano di una virgola di fianco alle morbide sonorità degli archi (Born Again e Royal Highness) e alle drum machine. Insomma un nuovo e riuscito mix tra componenti black e musica bianca. Una svolta sostanziale, visto che solo Are You Ready e Glory ci riportano al suono dei Verve. L’unico neo è Beatitudes, che riprende spudoratamente Where Are We Running di Lenny Kravitz. Ma è un errore perdonabile. Pollice in su per The United Nations Of Sound.

HOT LIST Dieci brani dalla playlist di

Gianluca Vitiello 01

02

RAPPER’S DELIGHT The Sugarhill Gang

Sugarhill Gang (Sugarhill Records, 1980)

MARY MARY Run-DMC

Tougher Than Leather (Profile Records, 1988)

03

04

HIP HOP HOORAY Naughty By Nature

19 Naughty III (Tommy Boy, 1993)

MAMA SAID KNOCK YOU OUT LL Cool J

Mama Said Knock You Out (Def Jam/Columbia/CBS Records, 1989)

05

06

STRICTLY BUSINESS EPMD

Strictly Business (Fresh Records/Sleeping Bag Records, 1988)

THREE MCs AND ONE DJ Three MCs And One DJ Beastie Boys

Hello Nasty (Capitol, 1997)

07

ME MYSELF AND I De La Soul

Feet High and Rising (Tommy Boy, 1989)

08

DEFINITION

Blackstar (Mos Def & Talib Kweli) Blackstar (Rawkus, 1998)

09

EASE MY MIND

Arrested Development Zingalamaduni (Chrysalis/EMI Records, 1994)

10

KILLING IN THE NAME

Rage Against The Machine Rage Against The Machine (Epic, 1992)

Appassionato fin dall’adolescenza di hip hop, inteso come linguaggio non solo musicale, Gianluca Vitiello fa parte della famiglia di Radio Deejay dal 2007 ed ha collaborato a numerosi programmi tra cui Deejay chiama Italia. Dal 2008 conduce insieme a Nicola Vitiello (sembrano parenti ma non lo sono!) lo show della notte Dee Notte e Weejay ed in agosto i due sono on air con I Vitiello, in onda dal lunedì al sabato dalle 7.00 alle 9.30.

49 AGOSTO - onstage


what'snew/ cinema

a cura di Nick

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L’APPRENDISTA STREGONE AMANDA SEYFRIED TAYLOR LAUTNER JAY BARUCHEL AUBIER & PATAR GOLSHIFTEH FARAHANI NICOLAS CAGE JAKE GYLLENHAAL

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critica pubblico

WANTED . IN INNOCENTI BUGIE LA SUPERSPIA TOM CRUISE. IN JONAH EX IL CACCIATORE JOSH BROLIN. THE EXPENDABLES DI STALLONE. E GREEN HORNET. IL NUOVO EROE È FUORILEGGE POLIZIOTTI FUORI MARRAKECH

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Usa, fantasy, 2010 -108 min Con Nicolas Cage, Jay Baruchel, Alfred Molina, Monica Bellucci di Jon Turteltaub

B

althazar Blake, stregone della Manhattan dei giorni nostri, è costantemente impegnato nella battaglia contro l’acerrimo nemico Maxim Horvath che minaccia la sicurezza della città. Ma dopo lunghi anni di lotta serrata e solitaria, Blake si sente stremato e decide che è arrivato il momento di reclutare un assistente ed educarlo all’arte della magia. La scelta ricade sul giovane studente Dave Stutler, un ragazzo apparentemente

normale, che non sembra possedere qualità eccezionali, ma che rivela al maestro e a se stesso delle doti nascoste. Dave viene sottoposto a un’estenuante quanto frenetica esercitazione: in pochissimo tempo il ragazzo deve imparare tutti i segreti necessari per aiutare il suo maestro a sconfiggere Horvath e il suo alleato, l’illusionista Drake Stone. Corposa produzione Disney ispirata all'omonima figura presente nel capolavoro delle origini, Fantasia.

Perché vederlo? Per chi al caldo preferisce il buio di una sala cinematografica, illuminata da effetti speciali corposi, una storia appassionante e un'inedita folta chioma del divo Cage. Una curiosità: il film ha avuto una gestazione definita “maledetta”: durante la lavorazione sul set una Ferrari ha perso il controllo e ha provocato due feriti e 48 ore più tardi un Suv ha travolto nove membri della crew del film.

Howl

Letters To Juliet

Shrek e vissero felici e contenti

Splice

Usa — 2010 drammatico — 90 min. Con James Franco, Andrew Rogers, Mary Louise Parker Di Rob Epstein e Jeffrey Friedman

Usa — 2010 commedia — 105 min Con Amanda Seyfried, Gael García Bernal, Vanessa Redgrave, Franco Nero Di Gary Winick

Shrek Forever After — Usa — 2010 animazione — 94 min Di Mike Mitchell

Canada/Francia — 2009 — 109 min Con Adrien Brody, Sarah Polley, Delphine Chanéac Di Vincenzo Natali

critica

critica

critica

critica

pubblico

pubblico

pubblico

pubblico

È il 1957 e la scena culturale di New York è percorsa dai primi brividi di una rivoluzione che cambierà il mondo. Il poeta Allen Ginsberg, appena arrivato da San Francisco, pubblica, con la complicità della casa editrice City Lights Bookstore di Lawrence Ferlinghetti il poema Howl, nel quale fa riferimento all’uso di droghe e a pratiche omosessuali. Scatta un processo per oscenità,un test spietato tra il bigotto conservatorismo del passato e un futuro di libertà espressiva.

Sophie è un’aspirante scrittrice, fidanzata con il cuoco Victor. I due si recano a Verona per una pre - luna di miele ma lui si lascia distrarre dalle bellezze culinarie del territorio, trascurandola. Sophie conosce le segretarie di Giulietta, che rispondono alle lettere lasciate dai cuori infranti sotto il balcone degli amanti shakespeariani. Una di queste missive, rimasta nascosta per quarant’anni, riporta in città Claire, una signora inglese che si mette in cerca dell’amore di gioventù.

L’orco Shrek ha nostalgia dei tempi in cui poteva soddisfare la sua natura terrorizzando i contadini, gli stessi che oggi gli chiedono di autografare i forconi. Dopo un litigio con Fiona decide di accettare un patto magico con l’infido Tremotino: gli saranno concesse ventiquattro ore durante le quali la vita tornerà alla semplicità d’un tempo. Si ritrova, però, catapultato in una realtà in cui la sua casa non esiste, Ciuchino non lo riconosce, Tremotino è re e Fiona guida una banda di ribelli.

Una coppia di ingegneri genetici, che da tempo tentano di creare una nuova forma di essere vivente ibrido mischiando il dna umano a quello animale, approdano finalmente a una importante scoperta. il risultato è dren, una creatura metà uomo e metà animale, dotata di una forza e bellezza prodigiosa ma inevitabilmente obbediente a istinti misteriosi che sfuggono al controllo dei due scienziati. le conseguenze sono disastrose e mettono a dura prova i limiti umani e morali dei due.

Perchè vederlo? Biopic? Docudrama? Film animato? Howl racconta tre momenti della vita di Ginsberg: prima, durante e dopo il processo. Il risultato, tra i cui produttori c’è Gus Van Sant, è affascinante e frammentario. Assolutamente da non perdere.

50 onstage - AGOSTO

Perchè vederlo? Per chi ama rilassarsi davanti allo schermo, apprezzando un’Italia da cartolina che esiste solo nell’immaginario americano. I giovani attori ce la mettono tutta, ma la scena è tutta per la Redgrave: il suo incontro con Franco Nero commuove.

Perché vederlo? I bambini amano Shrek, i genitori amano contare le strizzatine d’occhio alle favole classiche, tutti sono pazzi per il 3d. Ultimo capitolo di una saga un po’ stanca ma sempre gradevole. Ma attenzione: il vero nemico non è Tremotino ma Toy Story 3.

Perché vederlo? Intelligente e originale dissertazione sul mito di Frankestein e sulla sfida dell’uomo-scienziato nei confronti delle ferree leggi imposte da una natura per certi aspetti, ancora oggi, misteriosa e imprevedibile. Per intenditori orrorifici.


Marani Photo: Fulvio Bonavia

h 16.00

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what'snew/ games

a cura di Blueglue

Dragon Quest IX: Sentinels Of The Starry Skies (Nintendo DS) Genere: Role-playing game

Square Enix

La serie Dragon Quest ha quasi un quarto di secolo. In questi venticinque anni ha venduto nel mondo più di 50 milioni di copie - escludendo naturalmente questo nono episodio – e se mai dovessero fare un sondaggio in Giappone risulterebbe probabilmente più popolare di Final Fantasy. Eravamo rimasti al 2006, quando su PS2 uscì l’acclamatissimo capitolo VIII; oggi la saga continua con la decisione di concepire l’ultimo episodio esclusivamente per una console portatile (non era mai accaduto prima). La scelta si rivela azzeccata, considerata la predisposizione naturale del pennino del Nintendo DS che rende semplici i controlli tipici dei giochi di ruolo. Trama, grafica e sonoro sono sopra le righe come da copione, l’avventura è lunga e variegata (50 ore di gioco senza contare le missioni secondarie) e la possibilità di giocare in System Link (fino a quattro giocatori contemporaneamente) valorizza oltre ogni limite un titolo già di per sè splendido. Un must per gli amanti del genere, un’introduzione magnifica al genere per i neofiti.

Limbo (Xbox 360) PlayDead Studios/Microsoft Genere: Puzzle-platformer Game Studios Può un videogioco essere considerato una forma d’arte a tutti gli effetti? Il dibattito è accesissimo, e probabilmente proseguirà ancora per parecchio tempo. Da una parte la fazione dei videogiocatori incalliti, i quali sostengono che alcuni titoli non abbiano proprio niente da invidiare a certi film, dall’altra i puristi dell’arte che fanno fatica a prendere seriamente il mondo videoludico. Una cosa è certa: giochi come Limbo e un’esclusiva Xbox 360 firmata PlayDead danno una bella mano al partito del “sì”. Sulla scia del successo di quel capolavoro che risponde al nome di Braid, ecco un altro puzzle-platform in due dimensioni che punta tutto sull’atmosfera, sull’intelligenza richiesta per affrontare gli enigmi e sulla semplicità dei comandi di gioco. I contorni macabri della trama – un bimbo che si butta alla ricerca della sorellina che si è suicidata ed è finita nel limbo – sono resi in maniera superba sia dalla grafica (splendidi disegni, animazioni molto curate e una scelta emotivamente toccante e coraggiosa come quella dell’utilizzo del bianco e nero) che dalla colonna sonora (misteriosa e “silenziosa” al punto giusto). Poi ripensi all’ultima volta che hai speso male 70 euro (è capitato a tutti, non vergognatevene) e realizzi che Limbo è una produzione indipendente che costa meno della metà e ti fa divertire il doppio immergendoti in un’atmosfera da sogno (o da incubo, ma in senso “buono”): il realismo e gli effetti speciali si possono mettere da parte quando l’immaginazione e la fantasia raggiungono questi livelli, anche nel 2010.

Singularity (Ps3 – Xbox 360) Genere: First-person shooter

Raven Software/ Activision

Sarebbe bello potere viaggiare nel tempo, no? Poniamo il caso che vi troviate nei panni di un soldato dell’aviazione americana in missione su un’isoletta misteriosa al largo delle coste russe dove sono successe cose strane. Improvvisamente vi svegliate negli anni 50 e salvate la vita ad un personaggio che stava per finire incenerito nelle fiamme di un incendio. Che sensazione appagante: non vedete l’ora di tornare nel futuro ed incontrare quell’uomo, per sentirvi un vero salvatore. Sfiga vuole che il soggetto da voi salvato sia diventato un crudele tiranno che con il suo potere ha preso il controllo del mondo intero. E allora che ve lo dico a fare? E’ tempo di rimboccarsi le maniche e riparare al danno. Il nuovo titolo Raven è un classico sparatutto in prima persona che cita apertamente Bioshock sia per quanto riguarda l’ambientazione decadente che a livello di poteri utilizzabili per affrontare i nemici. Il simpatico dispositivo CMT ci permette di divertirci alterando il tempo con giochetti godibilissimi (non riuscite a salire al secondo piano? Fate tornare indietro nel tempo quelle macerie a quando erano ancora una scala!) che oltretutto possono tornare utili anche in fase di battaglia per tendere dei tranelli ingegnosi ai nostri avversari. Anche se dal punto di vista tecnico non stupisce (texture e sonoro sono solo accettabili, il sistema di mira a volte tradisce), il ritmo elevato e la varietà di combattimenti e situazioni fanno di Singularity un gioco divertente e a tratti appassionante.

52 onstage - AGOSTO

Crackdown 2 (Xbox 360) Genere: Third-person shooter

Ruffian Games/Microsoft Game Studios

Tre anni fa, quando l’ultima console di casa Microsoft si stava ancora assestando, al fianco di esclusive solide (leggi Gears Of War e Halo 3) apparve Crackdown, uno sparatutto in terza persona che sfruttava le potenzialità dell’approccio Open World. Il titolo riuscì a vendere bene e a divertire, ma l’assenza di una trama profonda e il poco mordente ne minarono in qualche modo la longevità, rendendolo un gioco intrigante ma nulla di più. Era lecito dunque aspettarsi un salto di qualità con il secondo episodio, ma l’impresa – detto senza mezzi termini - fallisce ingloriosamente. Il verbo “grind” in inglese videoludico significa “sgobbare”, e viene utilizzato per descrivere situazioni in cui bisogna ripetere certe azioni centinaia di volte al fine di potenziare il personaggio principale. Ecco, quando avrete raggiunto un livello decente vi sarete probabilmente già stancati di Crackdown 2. Non ci sono difetti particolari nel comparto tecnico e nella giocabilità, ma oggi bisogna essere molto più incisivi per destare un qualche tipo di attenzione.



comingsoon / SETTEMBRE Foto di Francesco Prandoni

VASCO ROSSI 22, 23, 27 e 28 settembre, 2 e 3 ottobre, Casalecchio di Reno (BO) – Futurshow Station

V

asco senza palco non sa stare. E’ il suo habitat naturale, la sua casa, la sua stessa vita. E’ sempre stato così e più passa il tempo e più questa “necessità” si trasforma in “dipendenza”. Nessuna sorpresa dunque se il rocker ha deciso di passare un anno intero in tour, tornando per di più nei palazzetti (da cui è mancato per quasi 15 anni), che gli consentono di essere molto vici-

30

31

6 Lunedì Irene Grandi - Verona

1

Elisa - Aosta Ligabue - Palermo Supertramp - Verona

13

Giovedì

Alessandra Amoroso - Lanusei (OG) Elio e Le Storie Tese - Cremona G. Palma & The Bluebeaters Calitri (AV) Leonard Cohen - Firenze Placebo - Noci (BA)

Arcade Fire - Bologna Simone Cristicchi - Lentiscosa (SA)

8 Giovedì

Dalla&DeGregori - Brescia Irene Grandi - Avellino Le Vibrazioni - Uta (CA) Neffa - Reggio Emilia

Baustelle - Pisa Carmen Consoli - Asolo (TV)

14

15

Martedì

Mercoledì

Blonde Redhead - Bologna Elisa - Catanzaro

Dalla&DeGregori - Bologna

Elisa - Taormina (ME)

Lunedì

21 Martedì

Elton John - Roma Le Vibrazioni - Villa Frati (PA)

27

28

Martedì

Vasco Rossi - Casalecchio (BO)

Vasco Rossi - Casalecchio (BO)

54 onstage - AGOSTO

Mercoledì Renato Zero - Roma

23 Vasco - Casalecchio (BO)

Renato Zero - Roma

18 Dalla&DeGregori - Rieti Elio e Le Storie Tese - Macerata Ligabue - Torino Limp Bizkit - Milano Motel Connection - Senigallia (AN) Neffa - Bagnoli (NA) Vasco Rossi - Cagliari

Elton John - Roma Le Vibrazioni - Catania

25

26 Domenica

Baustelle - Rimini Dalla&DeGregori - Padova Elio e Le Storie Tese - Alghero (SS) Motel Connection - Brescia

1

19 Domenica

Sabato

Elio e Le Storie Tese - Cagliari Elton John - Taormina (ME)

30 Giovedì

Blonde Redhead - Roma Malika Ayane - Cremona

Baustelle - Bologna Blonde Redhead - Milano Dalla&DeGregori - Genova Elio e Le Storie Tese - Sesto S. Giovanni (MI) Ligabue - Bari Mario Biondi - Monza Motel Connection - Pisa

24 Venerdì

12 Domenica

Sabato

Baustelle - Cernobbio (CO) Elio e Le Storie Tese - Bacoli (NA) Elton John - Milano Ligabue - Torino

Carmen Consoli - Ancona Elio e Le Storie Tese - Treviso Guns N' Roses - Milano Malika Ayane - Taormina (ME)

11

17 Venerdì

5 Domenica

Sabato

Baustelle - Teramo Elisa - Verona J-Ax - Ravenna Motel Connection - Fiuggi (FR) Roy Paci & Aretuska - Scario (SA)

Giovedì

29

Sabato

10

16

22

4 Alessandra Amoroso - Alghero (SS) Blink 182 - Bologna Carmen Consoli - Taormina (ME) Dalla&DeGregori - Udine G. Palma & The Bluebeaters - S. Margherita (GE) Guns N' Roses - Roma Irene Grandi - Brugnaturo (VV) J-Ax - Falconara (AN) Le Vibrazioni - Campanedda (SS) Ligabue - Bologna Linea 77 - Treviso Malika Ayane - Scoglitti (RG) Simple Plan - Bologna

Alessandra Amoroso - Cagliari Elio e Le Storie Tese - Verona Irene Grandi - Castellabate (SA) Linea 77 - Osnago (LC) Malika Ayane - Palermo Placebo - Codroipo (UD)

Venerdì

Dalla&DeGregori - Milano Ligabue - Torino

Korn - Milano Ozzy Osbourne - Milano Vasco - Casalecchio (BO)

Lunedì

Venerdì

Giovedì

Mercoledì

3

9

Mercoledì

Lunedì

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2

Mercoledì

7 Martedì

to all’aperto dell’intera tournée, a Cagliari il 18 settembre. A scaldare ulteriormente i già bollenti animi ci ha pensato il Blasco stesso, annunciando, dalla sua pagina Facebook, l’uscita di un nuovo album per il 2011. Che significa nuovo tour negli stadi la prossima estate? Probabile. Per il momento mancano però ancora molte date nei palazzetti. E’ questo il mondo che vuole Vasco.

no al suo pubblico. E’ partito da Mantova il 2 ottobre 2009 il Vasco Europe Indoor e ha girato tutta l’Italia passando per Pesaro, Ancona, Caserta, Milano e Torino fino allo scorso aprile. Nel mese di maggio si è trasferito in Europa: Londra, Bruxelles, Zurigo e Berlino. Poi un’intera estate per ricaricare le pile, in vista del ritorno in Italia con le date al Futurshow Station di Bologna, anticipate dall’unico concer-

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Peter Gabriel - Verona

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SETTEMBRE

OTTOBRE

OTTOBRE

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· APERTURA CAPOTE ELETTRICA: 3 DIVERSE POSIZIONI · NUOVO MOTORE 1.3 MULTIJET 95 CV: PIÙ POTENZA, MENO EMISSIONI · SISTEMA START & STOP DI SERIE: MENO CONSUMI, PIÙ RISPETTO DELL’AMBIENTE Ciclo combinato: (l/100km) 6,1. Emissioni C02: (g/km) 140.


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