THE BLACK KEYS | MISSION: IMPOSSIBLE | SUBSONICA | MAROON 5 | TIZIANO FERRO
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Anno V, n.47 - 2 dicembre 2011 www.onstageweb.com
The King of 2011
JOVANOTTI
«Questo è l’anno più straordinario di tutta la mia carriera»
Face to face
CAPAREZZA
Faccia a faccia con i californiani
RED HOT CHILI
PEPPERS «Abbiamo sempre seguito le nostre regole senza doverci svendere»
«Dovrei interrogarmi sulle ragioni del mio successo?»
Black Power
RIHANNA
La Madonna nera dei Caraibi arriva in Italia
SPECIALE Onstage Awards 2011 25.000 voti - più quelli della giuria - hanno decretato il meglio (e il peggio) dell’anno. Tutti i risultati all’interno
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EDITORIALE
L’articolo che trovate qui sotto è l’introduzione del libro Onstage Live Book 2011, (Areaconcerti, 2011) in vendita online su onstageweb.com e in tutti i negozi Fnac d’Italia.
Magazine Registrazione al Tribunale di Milano n. 362 del 01/06/2007 Direttore responsabile Emanuele Vescovo
L
a rivoluzione digitale e la diffusione di Internet hanno avuto un impatto fenomenale sul sistema musica, modificandone le regole e alterando gli equilibri tra industria, artisti e pubblico. Canzoni e album si trovano facilmente in rete e con uguale semplicità si scaricano e duplicano a costo zero. Uno scenario che ha avuto effetti immediati sul giro d’affari: nonostante gli store online stiano considerevolmente aumentando i propri fatturati, i portafogli delle case discografiche si sono sgonfiati, causando un taglio degli investimenti su talenti emergenti e artisti “minori”. D’altro canto chiunque oggi può utilizzare Internet per promuovere il proprio lavoro: fino a ieri senza il supporto di un’etichetta eri fregato, oggi puoi far circolare la tua musica con grande velocità su piattaforme e social network. E se la rete si accorge di te, presto o tardi lo farà anche un discografico, sempre che tu ne abbia ancora bisogno. In termini di sistema, l’effetto più evidente di queste trasformazioni è la ritrovata centralità della dimensione live. Non che avesse mai perso significato, semplicemente oggi ci sono molti più concerti che negli anni Ottanta e Novanta. Tralasciando chi ancora vende grandi quantità di dischi - una specie in via d’estinzione - gli artisti si guadagnano da vivere organizzando tour e concerti senza soluzione di continuità. L’album è ancora importante, ma non è più l’unità di misura musicale, e questo vale anche per chi ancora è capace di grandi numeri. Siamo tornati indietro di sessant’anni, quando la commercializzazione dei primi supporti fisici non raggiungeva le masse e per i musicisti era naturale spendere la propria vita passando di città in città, di club in club, di spettacolo in spettacolo, alla ricerca di un applauso (e di un ingaggio!). Non li chiamavano “tour” perché si trattava di una condizione stabile, altro che “giro” di concerti. Oggi sta accadendo qualcosa di simile: ci siamo riavvicinati alla condizione primordiale della musica, che è orale, live. I concerti sono un rifugio di verità. Il momento in cui tra artisti e pubblico si abbatte ogni barriera e il rapporto diventa umano. Quando una voce entra
Direttore editoriale Daniele Salomone d.salomone@onstageweb.com Art director Eros Pasi e.pasi@onstageweb.com Caporedattore Stefano Gilardino s.gilardino@onstageweb.com Redazione Francesca Vuotto f.vuotto@onstageweb.com Marcello Marabotti m.marabotti@onstageweb.com Editorialisti Charlie Rapino, Mattia Odoli Hanno collaborato Antonio Bracco, Blueglue, Claudio Morsenchio, Emanuele Mancini Gianni Olfeni, Guido Amari, Marco Rigamonti, Sebastiano Longhi
Direttore marketing Luca Seminerio l.seminerio@onstageweb.com Direttore commerciale Francesco Ferrari f.ferrari@onstageweb.com Ufficio commerciale Eileen Casieri e.casieri@onstageweb.com Marianna Maino m.maino@onstageweb.com Mattia Sbriziolo m.sbriziolo@onstageweb.com Amministrazione, distribuzione, logistica Mario Vescovo m.vescovo@areaconcerti.it Concessionaria per la pubblicità Areaconcerti srl via Carlo De Angeli, 3 20141 Milano tel. 02.533558 info@areaconcerti.it Filiale di Roma via Nizza, 53 - 00198 Roma Tel. 06.45474811 p.marullo@onstageweb.com
Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia Romagna Francesca Camerini Tel. 051.4070125 f.camerini@pn3.it Pubblicità Toscana e Umbria Sara Moretti s.moretti@onstageweb.com Stampa Centro Stampa Quotidiani Spa Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbruso (BS) Web www.onstageweb.com www.facebook.com/ pages/ONSTAGEMAGAZINE/40940075238 www.mylive.it www.areaconcerti.net Onstage Magazine è edito da Areaconcerti srl, via Carlo De Angeli, 3 20141 Milano
Onstage Magazine on tour, dicembre 2011
a Concerti
JOVANOTTI: 6-7/12: Palalottomatica, Roma; 9-10/12: Mediolanum Forum, Milano;
La copertina di ONSTAGE LIVE BOOK 2011
26/12: Palalottomatica, Roma;
nel microfono, le note di uno strumento nell’amplificatore e le grida della folla riempiono l’etere, sta accadendo davvero, in quel preciso istante. Gli artisti si nutrono dell’energia che arriva dalle platee e la ributtano fuori sotto forma d’intensità. Se ne sono capaci, naturalmente. Il live è un circolo virtuoso in cui si crea (o si distrugge) definitivamente il legame tra chi suona e chi ascolta. Sono le dinamiche tipiche di un rapporto tra individui: proprio come si fa presto a dimenticare un litigio, ma è impossibile andare avanti se manca il rispetto, così un disco brutto si può perdonare mentre una pessima performance è irrimediabile. Il libro che avete tra le mani immortala questo scambio. Gli attimi in cui si stabilisce una connessione reale, concreta, profondamente umana tra chi è sul palco e chi sta sotto. L’obiettivo dei nostri fotografi ha inquadrato soprattutto gli artisti perché nei loro gesti e sguardi si catalizza l’intero flusso emotivo di un live. Il racconto di quanto successo in Italia nel 2011 in termini di concerti, festival e grandi eventi musicali non è solo il più naturale degli approdi per Onstage, che dal giugno 2007 si occupa di live con un magazine mensile distribuito prima dei concerti e un sito web che pubblica news, interviste, foto report e scalette. È qualcosa di più: un tributo all’essenza stessa della musica. Daniele Salomone
RED HOT CHILI PEPPERS: 11/12: Mediolanum Forum, Milano; 12/12 PalaOlimpico, Torino; RIHANNA: 11/12 PalaOlimpico, Torino; 12/12: Mediolanum Forum, Milano; LAURA PAUSINI: 22-23-25-26-28-29/11: Mediolanum Forum, Milano; 28-29/12, 4-6/01: Palalottomatica, Roma
a BOLOGNA: Viale Filopanti 4/M FIRENZE: Borgo la Croce 42/r GENOVA: Via Colombo 21/r MILANO: C.so Porta Ticinese 100, Largo Gemelli 1 c/o ISU Univ. Cattolica, Via Carlo Bo 1 c/o IULM ROMA: Via Solferino, 6-6/A, Piazza dell’Alberone 14, Piazza Irnerio 43 C.so Vittorio Emanuele II 297, Via degli Ausoni 5, TORINO: Corso Belgio, 141/A, Corso Duca degli Abruzzi, 24 VENEZIA: Dorsoduro Ca’ Foscari, 3252
a FIRENZE: Centro Commerciale I Gigli, Via San Quirico 165, Campi Bisenzio (FI) GENOVA: Via XX Settembre 46/R MILANO: Via Della Palla 2 NAPOLI: Via Luca Giordano 59 ROMA: Galleria Commerciale Porta Di Roma, Via Alberto Lionello 201 TORINO: Via Roma 56 - Shopville Le Gru, Via Crea 10, Grugliasco (TO) VERONA: Via Cappello 34
a Locali
MILANO Bar Magenta, Banghrabar, Biblioteca Sormani, Blender, Bond, Cafè Milano, Cargo Colonial Cafè, Cuore, Deseo, Exploit, Felice-San Sushi, Frank Cafè, Fresco Art, Grey Cat Pub, Huggy Bar, Ied, Item, Jamaica, Julien Cafè, Kapuziner, La Bodeguita del Medio, La Caffetteria, La Voglia Di, Le Coquetel, Le Scimmie, Lelephant, Magazzini Generali, Maxi Bar, Mom Cafè, Morgan’s, Pacino Cafè, Pharmacy Store, Refeel, Roialto Cafè, Salezucchero, Sergent Peppers, Skip Intro, Stardust, Sushi, The Good Fellas, Trattoria Toscana, Twelve, Union, Volo, Yguana ROMA Avalon Pub, Birreria Marconi, Cartolibreria Freak Out, Casina dei Pini, Circolo degli Artisti, Crazy Bull, Deja’Vu, Distillerie Clandestine, Express, Fata Morgana, Freni e Frizioni, Friend’s Art Cafè, L’Infernotto, Latte Più, Le Sorelle, Lettere, Cafè, Living Room Cafè, Locanda Atlantide, Micca Club, Mom Art, On The Rox, Open Music Cafè, Pride Pub, Rock Castle Cafè, Shanti, Simposio, Sotto Casa Di Andrea, Sotto Sotto, Tam Tam, Zen.O PADOVA Baessato Wine Bar,
ONSTAGE
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DICEMBRE
INDICE
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Jovanotti
Fresco vincitore di ben tre Onstage Awards, Lorenzo Jovanotti ci ha di nuovo concesso un po’ del suo tempo per parlarci delle nuove date di dicembre e di un’annata straordinaria.
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Red Hot Chili Peppers
Il tour mondiale dei quattro Red Hot Chili Peppers è il consueto trionfo annunciato. Su questo numero troverete un lungo estratto della conferenza stampa a cui ha partecipato Onstage.
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Onstage Awards 2011
Gli Onstage Awards hanno riscosso un grande successo. Come garanzia, una giuria di qualità, un pubblico attento e moltissimi voti. Tutti i vincitori e i premi li trovate su questo numero.
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Laura Pausini
videointerviste
Tiziano Ferro The Horrors Dente Kasabian Negrita Marco Mengoni
buster come Mission Impossible e Sherlock Holmes, i Subsonica a teatro, i Maroon 5, due mostre a Milano e molto altro.
16 Face To Face Il solito scoppiettante Caparezza, intercettato durante le prove del suo tour, ci racconta le novità che bollono in pentola.
Questo mese spazio al bianco e nero. Due colori che da sempre contraddistinguono il mondo della moda e non solo.
55 What’s New
Rihanna
Talk That Talk è l’ennesimo assalto alle classifiche della Madonna dei Caraibi, colei che rischia seriamente di ereditare il trono di miss Ciccone. Ecco la sua storia, in attesa dei suoi show!
Onstageweb.com
11 Jukebox Due block-
52 Rock’n’fashion
Dopo una lunga pausa, ecco il ritorno di una delle artiste italiane di maggior successo. Siamo andati a sentire tutte le novità di Inedito proprio alla sua conferenza stampa milanese.
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rubriche
Tiziano Ferro ci spiega la semplicità dell’amore, ma abbiamo anche Black Keys, Amy Winehouse, R.E.M., Marracash, videogames e cinema.
62 Coming Soon Gli aretini facebook/ONSTAGE MAGAZINE twitter/ONSTAGEMAGAZINE
foto live
Jovanotti Laura Pausini Maroon 5 Red Hot Chili Peppers Rihanna
ONSTAGE
contest
08
DICEMBRE
Giorgia Giuliano Palma Luca Carboni Marracash PFM
Negrita sono ormai una certezza del panorama rock italiano. Il loro nuovo album viaggia nelle charts mentre aspettiamo le prime date del tour.
JUKEBOX
Musica, moda, cultura, spettacolo, cinema
12
Arrivata al quarto episodio, la saga di Mission Impossible cala l’asso: la regia, infatti, è stata affidata a J.J. Abrams. Sì, proprio lui, quello di Lost. Oltre, naturalmente, a Tom Cruise.
12
Milano si fa ombelico dell’arte con due mostre da non perdere: la prima dedicata ad Andrea Pazienza; la seconda, Da Bacon ai Beatles, è uno sguardo sull’arte e sulla cultura pop.
13
Dopo avere annullato la data di marzo, i Maroon 5 tornano in Italia per due show sold-out.
14 live
2/12 Grosseto, 3/12 Montecatini, 4/12 Latina, 6/12 Ancona... Il calendario completo del tour dei Subsonica su onstageweb.com
Il nuovo grande film di Sherlock Homes, con le solite immense interpretazioni di Jude Law, Robert Downey Jr..
Musica
Teatrolabirinto
Un anno impegnativo quello dei Subsonica che, smessi per un attimo i panni delle star a proprio agio con i palazzetti e i dancefloor, si rimettono in gioco abbassando i volumi e suonando seduti. Colpo di teatro! di Emanuele Mancini
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a strano guardarli e ascoltarli così. Eravamo or- veste assolutamente inedita, con undici date in altrettanti ventura, l’artista Stefano Giorgi, che improvvisa degli acmai abituati ai Subsonica che riempiono piazze teatri italiani, in una serie di concerti intimi, destinati a querelli, proiettati su maxischermo, descrivendo esteme palazzetti, a vederli su palchi enormi, avvolti un pubblico di pochi fortunati fan. Come dei consumati poraneamente la scenografia dei concerti. Dicevamo che da scenografie e luci fantascientifiche, sostenuti cantautori, ripropongono il meglio del loro repertorio, fa strano, ed è palpabile lo spaesamento del pubblico, che da impianti audio capaci di far crollare i muri. Il tour ap- rispolverando quei brani che con difficoltà si adeguano non riesce a trattenersi dal cantare e dal battere le mani, pena concluso non ha fatto altro che confermare la loro al loro attuale set molto elettronico e danzereccio. Pezzi come è solito fare, rischiando di sovrastare le delicate arstoria e il loro status: diciassette date per oltre chitetture strumentali preparate per l’occasioduecentomila persone, risultato di una carriene. Lo stesso Samuel fa fatica a restare fermo Come dei consumati cantautori, i Subsonica ra che in quindici anni li ha portati a essere ripropongono il meglio del loro repertorio, rispolverando sulla sedia e a non incitare la platea. Si rifà la più grande band italiana. Ma chissà, forse ritrovando appieno la sua natura di cantante. quei brani che con difficoltà si adeguano al loro in cerca di nuovi stimoli, forse perché anche In conclusione, aldilà delle intenzioni attuale set elettronico e danzereccio. loro ormai - come si dice a Roma - “c’hanno compresa la necessità di promuovere la nuova un’età”, alla fine del tour elettrico, i Subsoniedizione di Eden (con due inediti e il featuring ca hanno deciso di staccare la corrente e di abbassare i come Lasciati, Strade e Preso blu, facendone risaltare i testi, di Battiato) - la scelta della dimensione teatrale premia volumi, sedersi e invitarci tutti a teatro. riportandoci indietro nel tempo, a quando le persone ai i Subsonica. Il risultato è un evento prezioso e intenso, Il cappellino di Samuel è diventato un Panama bianco, loro concerti erano ancora poche migliaia e ci si emozio- che consigliamo di non perdere. Il loro è un gesto d’amole tastiere di Boosta sono accompagnate da un pianofor- nava per le loro doti da musicisti e per la scrittura, più re nei confronti del loro mestiere e della propria musite; Ninja suona una batteria minimale, tanto da sembrare che per l’impatto scenico e il volume. Ritroviamo dunque ca, dedicato al pubblico che li ha sostenuti sin dal loro un jazzista, mentre dal canto loro Max e Vicio sfoggiano la band che abbiamo amato anni fa e ce ne innamoriamo esordio e che ci dispiacerebbe fosse raccolto soltanto dai con orgoglio strumenti semiacustici che non avevano mai di nuovo, delle loro canzoni, della loro ricercatezza e bra- fan dell’ultima ora. Perché Samuel, Boosta, Max, Vicio e potuto portare prima su un palco. vura, del loro cuore, che avevamo perso di vista da un Ninja girano sul palco teatrale come nuvole rapide nel I Subsonica proseguono il giro della penisola in una po’. Sul palco insieme a loro, sesto elemento di questa av- cielo di Torino.
ONSTAGE
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DICEMBRE
JUKEBOX Cinema
Sempre più impossibile
JUKEBOX Cultura
la saga e le premesse sono ottime in quanto segna l’esordio alla regia di un film con attori in carne e ossa per Brad Bird. Chi è? Il genio che ci ha regalato due capolavori assoluti dell’animazione: Ratatouille e Gli Incredibili. Quest’ultimo, peraltro, ottimo film di spionaggio per famiglie dal gusto retrò. Il solo Tom Cruise alla soglia dei 50 anni non offre più il richiamo necessario per attirare le masse al cinema. Per rientrare sui costi e guadagnarci sul budget speso per questo film non serve che molta gente lo veda, serve che lo si veda in massa. Cruise ne è consapevole, essendo da anni il produttore di se stesso. Oltre a immolarsi in una nuova spericolata acrobazia, correre sulle pareti esterne del Burj Khalifa di Dubai che con i suoi 828 metri è il grattacielo più alto del mondo (e non gli si può dire niente perché è proprio lui quello appeso là fuori), l’attore ha chiamato accanto a sé Jeremy Renner, richiestissimo al momento e forse un po’ inflazionato, ma di nove anni più giovane. Così la franchise potrà sopravvivere con un nuovo agente se Cruise decidesse di passare la mano, restando saggiamente saldo nel ruolo di produttore. Sempre se la massa accorre.
Musica
è sempre “Tanta Roba”
Dall’esordio e i grandi successi ottenuti con i Club Dogo, Guè Pequeno ora va per la sua strada, sbancando con il disco d’esordio e i live. Come si conviene a un Ragazzo d’oro. di Marcello Marabotti
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orse non lo si direbbe per il personaggio; sicuramente lo si direbbe per i suoi numeri. Con i Club Dogo ha sbancato ogni botteghino: Jake La Furia, Don Joe e Guè, infatti, sono diventati i rapper di punta della scena milanese mettendo in fila una serie di dischi strepitosi, a partire da Mi fist. Ora, il Guercio ha preso gusto anche nella carriera solista. I mixtape di Fastlife vol. 1 & 2 sono stati il primo passo, diventando un must, prima del cambio di rotta per l’album d’esordio Il ragazzo d’oro con i produttori Don Joe, Shablo, 2nd Roof, Denny The Cool, Dj Shocca, Zonta, Bassi Maestro, Fritz da Cat, First Million, Del
London calling di Charlie Rapino - Produttore discografico
L’inizio della fine
di Marcello Marabotti
di Antonio Bracco
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Hands all over Italy
Dopo aver annullato la data di marzo all’Alcatraz, i Maroon 5 di Adam Evine, tornano in Italia forti del successo planetario del singolo Moves Like Jagger.
Continuano senza sosta le missioni (soprattutto le acrobazie) di Tom Cruise che alla soglia dei 50 non la smette di giocare all’agente segreto senza usare controfigure in Mission: Impossible - Protocollo fantasma.
con questo sono quattro. A parte l’agente segreto Ethan Hunt, sempre interpretato da Tom Cruise, e l’ispirazione tratta dall’omonima serie televisiva in onda nel periodo 1966-1973, presi individualmente questi capitoli del brand di Mission: Impossible hanno molto poco a che spartire l’uno con l’altro. Registi diversi, stili agli antipodi, addirittura lo stesso cinema d’azione è a secoli di distanza dal primo film del 1996 firmato da Brian De Palma. Si è rarefatta la suspense da allora e si direbbe che gli spunti per le trame siano partiti da Tom Cruise e da come farlo apparire sempre più cool, mentre dimostra a tutti che ha fegato da vendere essendo la quintessenza dell’attore. Appeso a una parete di roccia, capello lungo e look casual, riprese in slow-motion orientaleggianti grazie alla regia di John Woo. Oppure capello di nuovo corto, più militaresco ispirato maggiormente ai videogame d’infiltrazione e pronto a farsi tirare da un cavo (rimosso in postproduzione) contro una macchina allo scoppio di un missile nei paraggi. Regia in questo caso di J.J. Abrams. Mission: Impossible - Protocollo fantasma è dunque la nuova veste del-
Musica
e i suoi più stretti amici che hanno anche duettato con lui in diverse tracce del disco: Entics, Caneda, ‘Nto, Jake La Furia, Marracash, Vincenzo da Via Anfossi, Duellz, Montenero, Baby-K, Zuli, Emis Killa, Vacca, Ensi, Caprice, Nex Cassel. Prima dell’uscita del nuovo album, prevista per l’anno prossimo, Guè Pequeno arriva a Milano il 4 dicembre ai Magazzini Generali per una data speciale a chiosa di un tour che ha registrato ovunque sold out. Sarà una festa. Sul palco anche Fedez, il primo artista messo sotto contratto da Guè per la sua etichetta, formata con Dj Harsh. Il nome della label? Tanta Roba, come il rap del Guercio.
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DICEMBRE
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Rock, arte e fumetti
Due mostre molto differenti, ma che offrono interessanti spunti di riflessione su arte e cultura pop. Se capitate a Milano, non potete perdervele…
na decina d’anni fa i Maroon 5 cantavano «Not coming home»: ancor oggi, è uno dei versi che più li rappresenta. Il 10 e l’11 dicembre presentano all’Atlantico di Roma e all’Alcatraz di Milano il loro ultimo album, Hands All Over: un disco pensato, ideato e scritto durante il tour del 2007, perché è proprio tra un concerto e l’altro che Adam Levine e soci scrivono la loro musica: «È un processo continuo di creatività - ci hanno raccontato passiamo da una città all’altra, suoniamo sul palco e quando scendiamo ci piace fare jam session nelle quali creiamo il nostro suono». Una ricerca che per quest’ultimo lavoro si è avvalsa della collaborazione di Mutt Lange, storico produttore degli AC/DC. «L’esperienza con Mutt è stata fantastica. Una sincera collaborazione tra il nostro suono e la sua influenza. Gli abbiamo fatto sentire alcune canzoni e lui ci ha incoraggiato e spinto verso un nuovo step della nostra evoluzione sonora». Lange ha avuto ragione, perché Hands All Over è
un “kyller hybrid” di rock, pop, funk e r’nb che richiama da vicino Tupac Shakur e Marvin Gaye. Radici storiche che da sempre contraddistinguono il riferimento dei Maroon 5, che, su tutti, adorano Stevie Wonder: «Quando abbiamo cantato Happy Xmas durante la cerimonia “Christmas Tree” alla Casa Bianca lo scorso dicembre, abbiamo provato una sensazione così forte che avremmo proprio voluto scriverla noi quella canzone». Un’emozione da ricordare, come quella che lega i Maroon 5 e l’Italia. Un feeling, quello con il nostro paese, talmente intenso che il prossimo album, probabilmente, la band americana lo registrerà in Toscana. «L’Italia è un posto incredibile. Mentre registravamo l’album in Svizzera, in un posto isolato, abbiamo focalizzato il disco nel suo complesso, vedendo quel che si saremmo aspettati dal prossimo. Eravamo così lontani dalle distrazioni di casa che la creatività ci ha invaso. Il posto migliore per far diventare questa esperienza una realtà, è la Toscana».
di Stefano Gilardino
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artiamo con i fumetti, anzi con uno dei maestri riconosciuti della settima arte, l’indimenticato Andrea Pazienza, agitatore culturale, fondatore e collaboratore di riviste come Frigidaire e Il Male, capace di esprimere il disagio (ma anche il divertimento, la rabbia, la passione) di una generazione intera, quella cresciuta negli anni Settanta tra terrorismo, lotte studentesche, rock e un mondo in rapido cambiamento. Partito dall’Abruzzo, Andrea è diventato rapidamente un punto di riferimento della scena artistica bolognese, riscuotendo successo e fama prima di terminare la sua corsa sconfitto dall’eroina a soli 32 anni. Ca’ di Fra’ (Via Carlo Farini 2, Milano), in collaborazione con Little Nemo Art Gallery di Torino, ha raccolto moltissimi suoi disegni originali, in mostra fino al 28 gennaio 2012. Sempre a Milano, ma al Palazzo della Permanente (Via Turati, 34) fino al 12 febbraio 2012, vi consigliamo invece la mostra Da Bacon ai Beatles – Nuove immagini in Europa negli anni del rock, storia di una ricerca figurativa che, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, prese le mosse dalla lezione di Giacometti e Bacon. Il percorso mira a rievocare l’atmosfera di allora attraverso un nucleo di 70 opere, fra sculture e dipinti, da ammirare armati di cuffie e con un sottofondo musicale in tema con la rivoluzione sonora che si attuò contemporaneamente a quella estetica. Si va da Hockney, Hamilton e Blake (qui è presente la sua celebre cover per Sgt. Peppers dei Beatles) ai francesi Arroyo e Buri fino agli italiani Schifano, Adami e Baj.
Musica
Canzoni da Italia deturpata
Vasco Brondi, Le Luci Della Centrale Elettrica, non si ferma più e dopo i successi del secondo disco e della tournée con Jovanotti, torna con altre date in giro per l’Italia. di Marcello Marabotti
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er molti è il nuovo cantautore, colui che è stato in grado di sintetizzare la poetica dei Grandi attualizzandola agli anni zero. «Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero?» infatti, è il verso che meglio caratterizza la poetica de Le Luci Della Centrale Elettrica. Una carriera iniziata nel 2007 con un demo autoprodotto dal titolo omonimo e diventato in poco tempo un must nel circuito indie/rock. Un successo seguito nel 2008 dal vero esordio con Canzoni da spiaggia deturpata (Targa Tenco come opera prima) prodotto con Giorgio Canali (ex C.S.I.) e con una copertina caratterizzata dall’opera dell’illustratore Gipi. È solo il primo passo per Brondi, che da lì comincia un percorso che lo porta ad aprire i concerti di Afterhours, Subsonica, Blonde Redhead, Notwist e Vinicio Capossela, oltre a prestare la canzone Per combattere l’acne per la colonna sonora del film Fuga dal call center (regia di Federico
Rizzo). Nel 2010 esce la seconda prova del cantautore, Per ora noi la chiameremo felicità, a cui segue il tour teatrale che vede Le Luci Della Centrale Elettrica approdare nei teatri di Roma, Firenze, Verona, Milano, Bari e Ferrara con un inizio timbrato con quattro sold-out consecutivi. La consacrazione arriva nell’aprile 2011 quando Lorenzo “Jovanotti” Cherubini vuole Vasco Brondi come opener del suo Ora in Tour. La riflessione cantautorale solista di Vasco Brondi è contrapposta alla moltitudine colorata dello spettacolo di Lorenzo: un’occasione che regala al giovane cantante la sicurezza per affrontare i grandi palchi, prima dell’approdo al Traffic Festival di Torino, dove accompagna sul palco Francesco De Gregori, chiudendo la serata con una versione inedita di Viva l’Italia, riarrangiata per l’occasione dallo stesso Brondi. Ora, torna con una nuova serie di date tra dicembre, gennaio e febbraio. Non mancate!
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DICEMBRE
11/11/11. Il Daily Telegraph annuncia che Universal compra EMI dalla Citigroup...
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dischi che significato hanno? Se non siete della mia generazione, probabilmente nessuno, ma se leggete queste righe significa che siete dei casi patologici come il sottoscritto, per il quale la migliore fantasia adolescenziale era quella di avere un’immensa magione con supermacchine e biondine nel parco e misteriose catacombe sotterranee contententi in rigoroso ordine alfabetico tutti gli album registrati nella storia moderna. Qualsiasi psicoanalista mi diagnosticherebbe un caso di fissazione anale e avrebbe ragione! Mi piace questa merda! Tutti questi album avevano un’etichetta che mi piaceva vedere girare come le ruote di qualche macchinone; il logo della RCA così rotondo e grasso con un bel fulmine - deve essere stato un disco di Ennio Morricone o forse qualche putridata di Rita Pavone - verso i 5 anni mi faceva venire in mente i cerchioni di qualche Cadillac nero. Guardando quello della EMI mi immaginavo di essere su una Bentley, con un bel sigarone, in qualche magione nel Surrey. Sulle copertine spuntava sempre une sorta di pubblicità occulta nella quale si raccomandava di usare il panno Emitex per la pulizia del vinile: “Mi raccomando ragazzi, tra uno spino e l’altro, mentre ascoltate Atom Heart Mother, il vinile pulitelo bene!”. Insomma, se sballare con un disco degli Stooges o dei Doors su Elektra significava schiantarsi contro il muro con la tua AC Cobra, con quel marchio confortante (un mattoncino blu e bianco e la scritta EMIHAYES-MIDDLESEX) ci si sballava ma nel comfort di una Bentley Continental Flying Spur. Purtroppo un giorno, per ragioni noiosissime che non stiamo qui a elencare, la EMI finisce in mano a qualche investment banker che, essendo ricco e quindi senza alcun gusto estetico (i ricchi, si sa, non sanno manco portare un Rolex e magari guidano il Cayenne, quindi fica interessante ne vedono poca), pensa che : A) Mi compro la EMI e faccio tanto grano col rock’n’roll. B) Vado a trombare assieme a Mick Jagger. In entrambi i casi la cosa non succede perché i soldi nel rock’n’roll si fanno per sputtanarseli, non certo per reinvestirli, e perché Mick Jagger non scopa con te, al limite si fotte la tua donna. Infine arriviamo ai dirigenti che hanno cercato di far ragionare casi patologici come il sottoscritto come laureati della pessima Bocconi; cazzo, sono entrato nel rock’n’roll per evitarla, l’università! L’affondamento era cosa a questo punto inevitabile. Di banca in banca, da un finanziere all’altro, piano piano ci siamo ritrovati un pezzo d’Inghilterra in vendita. Mi mancherai vecchia EMI col tuo pannetto Emitex. I banchieri: quella roba da democrazia, quella roba da repubblica!
JUKEBOX
Corsi & ricorsi di Mattia Odoli - Autore
Simbologia semiseria del presepe
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5 dicembre 1223, Francesco d’Assisi crea il primo presepe. Il presepe, o presepio, elemento cardine della tradizione natalizia, è la ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo. Già il primo presepe di San Francesco era carico di un simbolismo che vale la pena approfondire in vista delle fatiche che ognuno di noi dovrà affrontare il 25 dicembre. Il presepe, è bene ricordarlo, rappresenta il primo Natale che l’umanità ricordi. E allora, se bisogna capire il passato per comprendere il presente, sarebbe il caso di osservare bene cosa successe quel 25 dicembre dell’anno zero. Maria e Giuseppe, pur non avendo i mezzi, decisero di organizzare il primo Natale della storia a casa loro. Essendo molto poveri, i due neo genitori ebbero la brillante idea di porre il neonato nella mangiatoia per mettere subito in chiaro che, a mani vuote, nessuno sarebbe stato invitato al banchetto. Nacque subito una regola: io ci metto la casa, voi contribuite alle cibarie. Ho scritto apposta la parola “contribuire” perché gli ospitanti, ovvero Maria e Giuseppe, dovettero comunque provvedere alle portate principali. Ecco spiegata la presenza del bue e dell’asinello: bollito il primo e stracotto il secondo, contribuirono in maniera determinante a saziare tutti gli invitati e a conferire a tutti i Natali successivi uno stampo prettamente gastronomico. Cosa pensate ci faccia nel presepe quella folla di curiosi accorsa davanti alla grotta di Gesù? Rappresentano i parenti, quegli sconosciuti che vediamo una volta all’anno, ma che ci riservano sempre lo stesso copione: veloci chiacchiere per ingannare l’attesa degli antipasti, abbuffata a tavola e pennica finale sul divano. Ci si vede l’anno prossimo. Arriviamo così alle statuine che nel presepe rivestono un’estrema importanza iconografica: i Re Magi, intorno ai quali aleggia un velo di mistero. Non tutti sanno che le scritture indicano la presenza di quattro Re Magi, e non di tre come ci hanno fatto credere. La leggenda vuole che il quarto, infatti, si presentò a mani vuote al cospetto di Maria e Giuseppe che lo cacciarono in malo modo, trovando il gesto a dir poco deplorevole. Per fortuna che gli altri tre Magi, grandi viaggiatori e uomini di mondo, portarono la crema mascarpone, lo spumante e un potente digestivo, assicurandosi di diritto un ruolo da co-protagonisti nella storia dei presepi nei secoli deisecoli. Qualcuno di voi potrà obiettare con questa ricostruzione storica, dicendo che in quel Natale dell’anno zero mancavano del tutto le luminarie natalizie. Sbagliato: Giuseppe si indebitò fino al collo per avere sopra la grotta una stella cometa che l’umanità intera ancora gli invidia. Quindi, se quest’anno pensate di organizzare un Natale in tono minore per via della crisi, sappiate che la tradizione vuole che non si badi a spese perché, in fin dei conti, “Natale arriva una volta all’anno”. Per fortuna. Buon Natale a tutti.
Cinema
Gioco di ombre
Ritorna l’adrenalinico Sherlock Holmes di Guy Ritchie, dal 16 dicembre in contemporanea mondiale. Preparatevi per due ore in bilico tra avventura e giallo. di Antonio Bracco
E
videntemente Sir Arthur Conan Doyle non si è rivoltato nella tomba. Il secondo film sull’investigatore londinese calca maggiormente sullo stile pop del primo film, con quel tocco tarantinesco che Guy Ritchie ha preso in prestito fin dai suoi esordi con Lock & Stock e Snatch per poi farne un proprio copyright. Dopo aver sconfitto Lord Blackwood, in questo sequel Sherlock deve vedersela con l’arcinemico suo antagonista in decine di racconti, il Professor Moriarty, un’acuta mente criminale con un’intelligenza pari a quella di Holmes e con una predisposizione al male tale da mettere in seria difficoltà il rinomato detective. Holmes è sempre il più astuto di tutti e non gli servono più di cinque minuti per capire che il Principe d’Austria non è morto suicida, come tutte le prove raccolte da Scotland Yard sembrano indicare inconfutabilmente. Scoprire le cause della morte del Principe non significa altro che afferrare il primo pezzo di un ingranaggio messo a punto dall’ingegnoso Pro-
fessore, una trama snocciolata tra Inghilterra, Francia, Germania e Svizzera. Ma a parte le sequenze al limite dell’epilessia, tra un fast-forward e uno slow-motion, i ritocchi d’immagine su colori, luminosità e contrasto, a metà tra il kitsch e il post-moderno, il vero spasso è offerto dai protagonisti. Robert Downey Jr. è ancora irresistibile nei panni dell’insolente primo della classe, dal sarcasmo al vetriolo, e spalla migliore di Jude Law in quelli del Dr. Watson non poteva avere. Il successo di questa saga che facilmente arriverà al terzo episodio, lo si deve alle loro interazioni da investigatori senza paura o pettegole zie di fronte a tè e biscotti. I nuovi arrivi nel cast di questo Sherlock Holmes - Gioco di ombre sono di primo livello: l’ottimo Jared Harris, visto ne Il curioso caso di Benjamin Button oltre che nei due serial tv Fringe e Mad Men, la ragazza svedese della trilogia di Millennium Noomi Rapace e Stephen Fry che interpreta il fratello maggiore del detective, Mycroft Holmes.
On Tour con
Rihanna live
è stata la prima cantante barbadiana a vincere un Grammy Award. La sua carriera inizia nel 2005 quando esordisce con l’album Music Of The Sun e si consolida nel 2007 grazie a Good Girl Gone Bad. Nel 2011 è tornata con Talk That Talk. Ecco a voi quattro suggerimenti per seguirla fuori dall’Italia. 7 dicembre CzechO2 Arena, Praga
14 dicembre Spain Palau Sant Jordi, Barcellona
Location: Ha ospitato i più grandi della musica, dagli AC/DC a Beyoncè, da Bocelli a Pavarotti. Con CTS: Volo per Praga da 132 euro a/r Hotel*** da 35 euro a persona
Location: Arena indoor, può contenere fino a 24,000 persone per un concerto. Con CTS: Volo per Barcellona da 32 euro a/r Hotel*** da 73,50 euro a persona
8 dicembre Hungary Papp László Budapest Sportaréna, Budapest
17 dicembre Portugal Atlantico Arena, Lisbona
Location: Qui hanno suonato da Dylan a Roger Waters, e può ospitare più di 10.000 persone. Con CTS: Volo per Budapest da 137 euro a/r Hotel*** da 40,50 euro a persona
Location: Con una capacità di 20.000 persone, ha già ospitato Rihanna nel suo Loud Tour. Con CTS: Volo per Lisbona da 110 euro a/r Hotel*** da 41,50 euro a persona
Le offerte indicate sono riservate ai soci CTS. Le quote dei voli sono per partenze da Roma e Milano. Le quote degli hotel sono a persona, a notte, in doppia, con prima colazione. Info e prenotazioni su www.cts.it, nelle sedi CTS o al n° 06-4411166.
ONSTAGE
14
DICEMBRE
FACE2FACE
I biglietti del tour di Caparezza sono in vendita presso i negozi Fnac!
live
CAPAREZZA
7/12 Cesena, 10/12 Napoli, 16/12 Bassano del Grappa... Il calendario completo del tour di Caparezza su onstageweb.com
È senza dubbio uno dei dominatori di questo 2011, capace di piazzare in classifica un disco come Il mio sogno eretico e di girare tutta l’Italia con ben tre tour differenti. A riconferma di come Caparezza sia uno dei nomi più rispettati del nostro panorama musicale. di Stefano Gilardino
L
’ultima volta che ci siamo visti, avevamo tarmi quello che ho ottenuto. Forse ci sarebbe da interro- mente ci sono dei tempi tecnici per le scenografie, se devi inevitabilmente parlato di Berlusconi e tu mi garsi sulle cause del mio successo, ma posso affermare che costruire un gonfiabile non puoi farlo certo in due giorni, avevi confessato che avresti preferito dedicar- ciò che ho seminato nel corso degli anni sta cominciando a ma fa parte del gioco, non è certo un problema. Tutto ciò ti alle canzoni dello Zecchino d’Oro piuttosto dare i suoi frutti. Ho sempre cercato di allestire uno spet- che vedete sul palco è frutto di una ricerca personale di che passare una vita a trovare ispirazione in lui per i tuoi tacolo personale, un po’ cartoonesco e fumettistico, che si tutti noi, non abbiamo una produzione che lavora al posto testi. Ora che si è dimesso, cambia qualcosa? Ti stai avvi- adattasse all’artista Caparezza. Nonostante alcuni dei temi nostro insomma. Senza contare, poi, che è pur sempre un cinando al tuo sogno? trattati siano seri, mi piace affrontarli con gli occhi del fan- concerto e quindi bisogna essere perfettamente preparati (ride) Magari! Purtroppo la questione Berlusconi esula dal ciullo, se così si può dire, e per chi viene ai miei concerti anche dal punto di vista musicale. I pezzi non sono semmero aspetto politico e si è trasformata in un problema so- è più semplice immedesimarsi. Anche se parlo di politica, plicissimi - ci sono molte parti elettroniche che vanno stuciale. Tralasciando per un attimo il suo personaggio, non faccio molta attenzione a non fare propaganda inutile o diate e preparate con cura - e spesso bisogna conferirgli un possiamo certo essere felici della fase politica italiana in risultare retorico. Cosa posso dire? Mi piacerebbe molto carattere diverso da quello che hanno su disco, perché in questo momento, l’impressione è che nessuno sappia che poter fare The Wall, ma non ho i mezzi e le possibilità, per versione live si tramutano in un’altra cosa. Insomma, non pesci pigliare. Mi sembra che si giri sempre si tratta di un lavoro semplice e non è frutto « Forse ci sarebbe da interrogarsi sulle cause del mio attorno al problema, cercando di minimizdi improvvisazione, ma di una pianificaziozarlo e di fare in modo che la gente non successo, ma posso affermare che ciò che ho seminato nel ne molto seria. capisca bene cosa sta succedendo. Quanti La parola “vacanza” non rientra nel tuo corso degli anni sta cominciando a dare i suoi frutti » italiani pensi che abbiano anche solo una vocabolario, quindi... vaga idea di cosa siano lo spread, il debito pubblico o i cui mi arrangio in stile Art Attack (risate). Ecco, mi pare Se si intende stare sdraiati su una spiaggia immobili a bund? Pochissimi ovviamente. Detto questo, resta lo Zec- una bella definizione questa: il mio spettacolo live è una prendere il sole, direi di sì, non mi attrae. Sono interessato chino d’Oro, per cui spero di cominciare a scrivere fin da sorta di The Wall fatto con l’Art Attack. E funziona, arriva al dinamismo, aspiro alla frenesia! subito, per lanciarmi definitivamente in una nuova fase a chiunque. Tra l’altro, aggiungo che questa terza parte La tua partecipazione al prossimo e atteso disco de Il della mia carriera. di tour sarà ancora una volta differente rispetto alle altre Teatro Degli Orrori rientra in questa tua idea di lavoro Stai per iniziare la terza fase del tuo tour, dopo quello due, quindi il consiglio è di tornare a vedermi per sentire continuo? primaverile nei palazzetti e quello estivo. Non si può cer- altri pezzi ancora e godersi scenografie e costumi inediti. Beh, in parte sì, perché mi piacciono le collaborazioni con to dire che tu sia uno che riposa sugli allori… Quanto ci mettete a preparare uno spettacolo così com- altri artisti. Se poi aggiungi che questa arriva da una band Hai ragione, mi piace tantissimo suonare, sono uno che plesso? di cui sono grandissimo fan e da cui non mi sarei aspettaama fare lunghi tour anche perché è la parte che più reputo È un lavoro complicato, ma siccome tutti noi, io e i ragazzi to un invito, ecco spiegata la mia grande soddisfazione. vicina a un lavoro vero e proprio. È fatto di sudore, fatica, che collaborano con me, siamo appassionati a ciò che stia- Aspettatevi una bella sorpresa, un pezzo che suona per passione, tempo, dedizione e mi dà l’impressione di meri- mo facendo, non risulta per nulla faticoso, anzi. Chiara- davvero come un mix tra Il Teatro e Caparezza!
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DICEMBRE
LIVESTYLE
Jovanotti
LIVESTYLE
I biglietti del tour di Jovanotti sono in vendita presso i negozi Fnac!
SOSTIENE
LORENZO È il grande protagonista del 2011, non lo dicono solo gli Onstage Awards. Ci sono i numeri - straordinari e in crescita rispetto a un già grande passato - e l’affetto della gente, che in Lorenzo “Jovanotti” Cherubini vede un riferimento in termini di energia e onestà artistica. Per chiudere l’anno in bellezza e celebrare i suoi successi, lo abbiamo raggiunto telefonicamente. Ci ha raccontato la sua versione dei fatti, l’unica che conta, spiegandoci come sono andate le cose durante questi trionfali dodici mesi. di Daniele Salomone - foto di Martina Barbon
L
orenzo, hai vissuto molti momenti positivi duran- che questo comporta. Qualcosa di poco attinente con l’attualità, te la tua carriera, ma questa mi sembra davvero la comunicazione e tutto il rumore di fondo che fanno le notiun’annata magica. zie, da cui difficilmente abbiamo riparo. Un viaggio verso un È la più straordinaria di sempre, specialmente per territorio lontano, che parte dal buio per raggiungere la luce. quanto riguarda il live. La tournèe di Ora ha triplicato il pubbli- Che poi non è nient’altro che il percorso di un essere umano co di quella precedente. Tanto per farti un esempio, in passato a verso la libertà. Come il viaggio di Ulisse, quello di Dante nelMilano facevamo due date mentre quest’anno arriviamo a sei. E la Divina Commedia e persino di Luke Skywalker nella saga di saremmo potuti andare avanti se non avessi deciso di fermarmi Guerre stellari. a fine anno. E dire che già con il tour di Safari avevamo raddopLa stessa storia che però hai raccontato con un altro tipo di piato il pubblico di Buon sangue. Sono risultati che specialmen- linguaggio. te di questi tempi è molto difficile raggiungere. Sono davvero Esatto, con il linguaggio della tecnologia e della modernità. Mi molto felice. piaceva l’idea di inscenare un viaggio in versione pop, con tanti Cosa più ti ha gratificato di questo straordinario 2011? stimoli diversi. Non volevo stare al centro dell’attenzione per Il fatto che lo spettacolo sia piaciuto molto. Era una scommessa. predicare o pontificare. All’inizio nel mio team erano tutti perplessi, impauriti dal fatto Della parola “pop” oggi abbiamo diverse interpretazioni. che in scaletta ci fossero tredici brani del disco nuovo, con tutta Per te cosa significa? quell’elettronica poi. La mattina dopo la prova generale erano Per me il pop è David Bowie, è Michael Jackson. Spesso si parla proprio agitati, mi dicevano «guarda che la gente vuol sentire di musica pop e si intendono progetti come quello di Britney solo le hit». Ma io credevo Spears o Katy Perry, senza e credo che il pubblico sia «Questo spettacolo è un viaggio che parte dal nulla togliere a loro che più maturo di quello che buio per raggiungere la luce. È il percorso di confezionano prodotti ecloro pensavano. Le persone cezionali. Però io sono creun essere umano verso la libertà. vanno ai concerti per diversciuto con un’altra idea: per Come il viaggio di Ulisse, quello di Dante e me un disco pop è il primo tirsi e vivere un’esperienza. persino di Luke Skywalker» Sapevo che se fossi riuscito dei Velvet Underground. a trasferire loro la passione I Beatles erano pop e oggi che ho messo dentro la musica di Ora, anche uno spettacolo lo sono i Chemical Brothers e Dead Mouse. Anche Lady Gaga rischioso come questo avrebbe funzionato. naturalmente. Pop è tutto quello che interpreta lo spirito del I fatti ti hanno ampiamente dato ragione. momento senza rinunciare a indicare una nuova via. È andata bene fin dalla prima sera e con il tempo lo show è È un tema che meriterebbe ampio spazio, ma voglio tornare cresciuto. Ha acquisito fluidità e si è arricchito di molta energia al tour. Nonostante sia andato bene, immagino che abbiate ine anche di qualche trovata, pur rimanendo quello che avevo contrato anche qualche difficoltà. pensato. Perché non c’è dubbio che si tratti di uno show molto Certo. Abbiamo sofferto all’inizio perché mettere insieme tutragionato, su cui ho riflettuto a lungo. Avevo una sensazione ti i pezzi del puzzle non è stato facile. È uno spettacolo molto dentro che volevo trasferire al pubblico e mi stava bene prende- costoso rispetto agli standard, abbiamo speso il 30% in più di re dei rischi per riuscirci. Non mi spaventava l’idea di comin- quanto si faccia mediamente per una produzione di ottimo liciare solo con i pezzi del nuovo album e che il primo singolo vello. E per raggiungere certe cifre è chiaro che il livello di comarrivasse quaranta minuti dopo l’inizio. plessità è per forza molto alto, e noi abbiamo dovuto gestirlo. Quale sensazione volevi trasferire alla gente? Un altro grande rischio che ho voluto prendermi. Volevo che il pubblico s’imbarcasse in un viaggio a bordo di Hai investito moltissimo in questo tour, e non mi riferisco una navicella spaziale, staccandosi dalla terra con tutto quello solo all’aspetto economico. Che cosa chiedi a un concerto?
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DICEMBRE
live
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1/12 Genova, 3-4/12 Firenze, 6-7/12 Roma, 9-10/12 Milano... Il calendario completo del tour di Jovanotti su onstageweb.com
LIVESTYLE Jovanotti
Io sono fermamente convinto che sia il momento più im- questo momento. Lascia ampi margini di manovra crea- co ha l’impressione che sia così. Io cerco di fare in modo portante per un artista, perché è dal vivo che determini il tiva e poi è molto umana. Se ci pensiamo bene, siamo cir- che i miei spettacoli funzionino in questo modo, anche legame con il pubblico. Quando vado a un concerto pre- condarti da questi oggetti, la nostra ormai è un esistenza perché ogni sera vivo sensazioni completamente diverse tendo il massimo: se esco deluso, è difficile che riesca a cablata. Per cui dobbiamo esaltare le tecnologie mentre ci e quindi trasmetto alla gente qualcosa di completamente mantenere un vero rapporto con l’artista che ho visto. Il sforziamo di far uscire il sangue dai fili elettrici, di tirare diverso. live è la prova definitiva. Se uno show non mi convince, fuori l’elemento umano della macchina. Alcuni artisti invece fanno del continuo cambio di scapoi stranamente non mi piacciono neanche i dischi dello Ci sono delle novità nei concerti di dicembre? letta una religione. stesso progetto. Come spettatore sono molto esigente, per Ho riflettuto a lungo sulla possibilità di inserire qual- È un altro tipo di concerto, che mi piace altrettanto. L’ho cui naturalmente lo sono anche riguardo ai proposto anche io, specialmente all’estero. miei concerti. Cerco sempre di realizzare lo Nell’ultimo tour in America, dove ho suo«L’elettronica è umana. Siamo circondarti da questi spettacolo che vorrei vedere, ci metto tutto nato tantissimo tra il 2009 e il 2010, salivaoggetti, la nostra ormai è un esistenza cablata. me stesso fregandomene dei rischi. mo sul palco senza avere alcuna scaletta. I Per cui dobbiamo esaltare le tecnologie mentre ci The Edge (chitarrista degli U2) parlando ragazzi della band erano un po’ perplessi sforziamo di far uscire il sangue dai fili elettrici» del suono di Acthung Baby, disse che «la all’inizio, ma poi è andata bene. Decidevamusica elettronica è così fredda da esaltare mo pezzi sul momento in base all’energia le scintille di umanità che si nascondono tra le sue pie- cosa di nuovo, ma lo spettacolo mi piaceva troppo per che percepivamo nell’aria. Ma lo spettacolo di quest’anghe”. Mi sembra che questa frase vada bene anche per cambiarlo. Ha l’equilibrio giusto per consentirmi di fare no richiede un approccio diverso. spiegare il progetto artistico partito con Ora e prosegui- cose nuove tutte le sere. Proprio perché c’è una scaletta Restando in America, qualche settimana fa un importo con la tournèe. rigida, io ho la libertà di rinnovarmi, di essere ogni vol- tante sito statunitense ti ha dipinto come «lo SpringstePrima di tutto ci tengo a dire che gli U2 con Acthung Baby ta completamente diverso. Se cambiassi i brani, alla fine en italiano». Ti riconosci in questa definizione? hanno fatto un lavoro straordinario. È un disco incredibi- si tratterebbe solo di questo, e invece io voglio vivere lo Sinceramente mi sembra un po’ esagerata. Questi parale, ricordo benissimo che già dalla copertina avevo capi- show sempre come se fosse la prima volta. Penso ai tem- goni bisogna sempre prenderli con le molle. Probabilto che avrebbe cambiato la mia percezione della musica. pi teatrali: non si cambiano le battute quando si porta in mente mi hanno visto dal vivo e hanno notato un certo Tornando a me, sicuramente in testa avevo un’idea simi- scena una commedia. Gli attori ripetono lo stesso copione atteggiamento. Ma credo che con Springsteen condivida le. L’elettronica mi sembra la frontiera più interessante in come se fosse l’unica volta e se sono bravi anche il pubbli- con me giusto il segno zodiacale! È l’unica cosa che mi
1988
“Joe Vanotti”, divenuto poi per errore del tipografo “Jovanotti”, esordisce nell’87 con l’album Jovanotti For President. La hit Gimme Five anticipa il boom del singolo La mia moto, 600.000 copie vendute.
1991
Per la prima volta Lorenzo filtra nei testi i temi dell’impegno sociale, il cui sigillo è il singolo Cuore, in memoria dI Giovanni Falcone, contenuta nell’album Una tribù che balla.
ONSTAGE
20
DICEMBRE
1997
L’albero sorprende critica e pubblico, con un suono intriso di musica etnica, world e un’approfondita ricerca dei testi che, nel 2002, con il Quinto Mondo tocca l’apice della consapevolezza politica.
LIVESTYLE Jovanotti
2000
Lorenzo festeggia il nuovo millennio con il suo primo disco dal vivo, Autobiografia di una festa, doppio album che raccoglie le hit della prima parte della sua carriera. Da segnalare il curioso booklet, disponibile in varie profumazioni.
2005
Arriva la prima influenza “elettronica” con (Tanto)³, singolo di lancio dell’album Buon sangue. Il discorso elettronico viene accantonato poi con Safari, album dai suoni pop-rock che ha nelle ballate, A Te su tutte, la sua fortuna.
ORA
Jovanotti sorprende ancora, con 15 tracce elettroniche (25 nell’edizione deluxe) di cui molte al limite della techno: ancora una volta, Lorenzo dimostra di essere il migliore interprete italiano delle sonorità del nostro tempo.
viene in mente oltre al fatto che sono un suo grandissi- che venga spezzettato in mille parti per essere usato. rete, siamo nella merda. mo ammiratore. Il Boss è la dimostrazione che si può in- E a quel punto non significa più niente, è solo carne da Lorenzo, hai mai pensato a cosa farai dopo? Intendo vecchiare bene, ancora oggi offre concerti meravigliosi e giornali. quando smetterai di fare musica. scrive canzoni pazzesche. Evidentemente non per forza Credi che gli artisti possano ancora sensibilizzare le A dire la verità no. Non credo nei ritiri o in cose simili. le cose migliori si fanno da giovani. persone? Come fai? Ti ritiri da essere umano? Una persona creativa Credo che il sito americano si riferisse proprio al tuo Ci credo ancora di più. Ma è molto importante il modo in ha l’esigenza di esprimersi fin da quando è bambino e approccio ai live. Jovanotti e Springsteen hanno in co- cui si dicono certe cose. Anche perché siamo bombardati non può smettere. Poi certo c’è il fisico. Finchè regge conmune il sudore sul palco. di notizie e rischiamo la saturazione. Io per primo, quan- tinuerò a saltare sul palco, poi magari mi metterò seduSpero che sia cosi. Lui è sempre stato un to e farò finta di suonare il pianoforte! Non esempio per me, un punto di riferimento penso mai al futuro, non mi piace, per me «Nella musica dobbiamo cercare l’emozione. come performer. Credo che sia il migliore di il futuro non esiste. Non so neanche se sarò Se ascoltiamo un disco, o assistiamo a un concerto, tutti dal vivo. Ho visto tanti concerti di artivivo fra due ore, come faccio a pensare al fue ci arrivano le stesse cose che leggiamo sui giornali, sti fantastici, ma Springsteen resta il numero turo? Cerco di vivere ora, adesso. Se poi mi o in rete, siamo nella merda» uno. Se vai a un suo spettacolo e non conosci si dovesse seccare la lingua allora, che ne so, neanche una canzone non c’è problema, ti comporrò canzoni per altri. O forse scriverò stende lo stesso. do ascolto della musica, voglio qualcosa che mi porti da guide per viaggiatori. Probabilmente oltreoceano hanno notato anche la tua un’altra parte con la testa. Fino a qualche tempo fa una In effetti, considerando quanto hai viaggiato, potrebbe sensibilità sul sociale. A proposito, mi sembra che ulti- canzone poteva parlarti di un certo argomento in anti- riuscirti molto bene. mamente in Italia anche gli artisti più attivi in questo cipo su tutto e tutti, oggi oltre ai media ci sono i social Mi piacerebbe molto, a patto che siano guide diverse dalambito stiano evitando di esporsi. Non è il momento? network e il web in generale. Non bisogna pensare che le solite, un po’ più narrative. Ma la vita è una sola e io Abbiamo un grosso problema: qualunque posizione gli artisti siano impauriti. Io per lo meno non ho paura cerco di sfruttarla al massimo facendo meglio che posso tu prenda, diventa una posizione estremista. Sostan- di mettermi in gioco, non me ne frega niente, l’ho sempre il mio lavoro, che consiste nel mettere tutto dentro una zialmente Berlusconi è riuscito a creare una spaccatura fatto. Cerco solo di essere efficace. canzone. Non c’è niente di più importante. Ancora oggi netta tra chi è con lui e chi è contro, e quindi un artista Cosa dobbiamo cercare nella musica? le canzoni sono uno degli strumenti più potenti per far rischia di essere strumentalizzato ogni volta che parla. Se Quello che manca al resto delle informazioni che ci arri- stare insieme le persone, per fargli vivere delle emozioio esprimo un concetto e questo diventa uno strumento vano al cervello: l’emozione. Abbiamo bisogno di stac- ni. Io vedo l’effetto che la musica ha su di me: provo lo di propaganda politica, non conta più niente. Diventa care per affrontare la vita e nel ritmo, nell’energia che stesso piacere di quando avevo sedici anni, anzi è ancora una pubblicità. E quindi è più saggio dire certe cose in sprigiona la musica possiamo trovare il nutrimento che ci meglio perché conosco molte più cose. Direi che per adesun altro modo, utilizzando un linguaggio meno esplicito serve. Se ascoltiamo un disco, o assistiamo a un concerto, so l’idea di smettere proprio non mi sfiora. In fondo, ho che consenta di recapitare il messaggio. Altrimenti rischi e ci arrivano le stesse cose che leggiamo sui giornali, o in appena cominciato.
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LIVESTYLE
LIVESTYLE
Red Hot Chili Peppers
I biglietti del tour dei Red Hot Chili Peppers sono in vendita presso i negozi Fnac!
RENEGADES OF FUNK
Dopo una lunga pausa, oltre cinque anni, e il secondo abbandono di John Frusciante - sostituito dal giovane Josh Klinghoffer - i Red Hot Chili Peppers sono tornati con un nuovo capitolo discografico, I’m With You. Ecco cos’hanno raccontato durante un’affollata conferenza stampa milanese. di Stefano Gilardino
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10/12 Torino, 11/12 Milano
lea, con una t-shirt di Theolonious tutti quanti, avevo collaborato con John in Monk, e il giovane chitarrista Josh passato e trovarsi con Flea, Anthony e Chad Klinghoffer sono i due Peppers in sala prove mi è sembrato quasi naturale. deputati a soddisfare le curiosità Ero un fan, suonavo già molti dei loro pezzi, di moltissimi giornalisti accorsi per celebrare c’è stata un’armonia naturale e immediata». degnamente una band dalla carriera invidia- Tocca a Flea fornire ulteriori particolari. «Il bile, capace ancora di piazzare qualche zam- primo giorno in cui ci siamo trovati a propata di classe nonostante gli anni che passa- vare con Josh avevamo ricevuto la notizia no, gli stravizi (ormai abbandonati, pare) e della scomparsa di un nostro carissimo amil’inevitabile perdita di un po’ di smalto. È co, Brandon Mullen. In suo onore ci siamo soprattutto il minuto bassista a mostrare i lanciati in una jam improvvisata che è poi segni del tempo - si sta anche riprendendo diventata Brandon’s Death Song, uno dei pezda un fastidioso zi del disco. Posmal di schiena «Punk per me significa ragionare siamo dire senza che l’ha immobitema di smentite con la propria testa, fare quello lizzato per qualche I’m With You che si vuole senza che nessuno che giorno -, ma giorinterferisca. Io ho seguito le mie èno,natoconquel i capelli tinti di l’arrivo regole e ho avuto successo senza di Josh e il primo un viola pallido dovermi svendere o fare e il sorriso rilasbrano composto. sato mantengono La magia tra di musica di merda» Flea viva l’illusione noi è scoccata di trovarsi davanti a uno dei personaggi più istantaneamente, non c’è stato bisogno di aggenuinamente selvaggi della scena alterna- giungere altro, avevamo il chitarrista adatto a tive rock americana. Anche Josh appare a noi, quello che serviva ai RHCP per ricominsuo agio davanti a una platea affollata e, per ciare a suonare con convinzione. Parte del forza di cose, a lui vanno le prime domande. merito di questo album è proprio dell’enNon potrebbe essere altrimenti, visto che ha tusiasmo contagioso di Josh oltre che del avuto il difficile compito di sostituire l’ama- suo talento». tissimo e talentuoso asso della sei corde John Frusciante, alla sua seconda - e pare definiti- CITY OF ANGELS Brandon Mullen, per chi fosse poco addenva - uscita dal gruppo. «Ovviamente è un grandissimo onore tro alla storia del punk losangelino, è stato prendere il posto di un musicista così bravo, il proprietario (e impresario unico) del Mama il mio ingresso nei Red Hot Chili Peppers sque, leggendario locale in cui nacque la è stato piuttosto indolore. Conoscevo già prima scena cittadina, quella composta da X,
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LIVESTYLE
Red Hot Chili Peppers
SPICY!
La discografia completa dei Red Hot Chili Peppers.
1984 The Red Hot Chili Peppers
1985 Freaky Stiley
1987 The Uplift Mofo Party Plan
1989 Mother’s Milk
QUATTRO PEPERONCINI CALDI. La line-up attuale dei Red Hot Chili Peppers: dall’alto in piedi Chad Smith (batteria), alla sua destra Josh Klinghoffer (chitarra), seduti da destra Michael “Flea” Balzary (basso) e Anthony Kiedis (voce)
1991 Blood Sugar Sex Magik
Germs, Dickies, Weirdos e innumerevoli altre miscono- scena, immersi e circondati da determinate band e perso- di un affetto che non smette di circondare il quartetto. «È sciute band. Flea e Anthony Kiedis all’epoca (parliamo di ne che ci hanno influenzati e plasmati. Il fatto che i Red vero, abbiamo dei fan straordinari e sono orgoglioso di fine anni Settanta e inizio Ottanta) erano due ragazzini in Hot Chili Peppers siano un gruppo di grande successo poter sfruttare la mia posizione come membro della band cerca di emozioni forti, innamorati di punk rock, droghe non cambia il nostro approccio alla musica, né ciò che per esprimere ciò che sento nella maniera più genuina. e della vita selvaggia di L.A. ci piace a livello personale. Posso ascoltare i Bad Brains Chi viene a vederci suonare sa che noi siamo esattamente Mullen, uno scozzese trasferito in California, aveva come recita la tua t-shirt e, allo stesso modo, anche John in quel modo, quattro musicisti che si identificano nella chiuso il Masque dopo enormi casini burocratici e lega- Coltrane, non ho nessun preconcetto a riguardo. Punk propria musica, è una faccenda spirituale se devo dire li, ma la passione per la musica era rimasta intatta. Pro- per me significa ragionare con la propria testa, fare quel- la verità. Abbiamo preparato uno spettacolo di un’ora e prio lui fu uno dei primi a credere nel potenziale degli lo che si vuole senza che nessuno interferisca, suonare ciò mezza con diciotto/venti canzoni circa, ci stiamo diveracerbi Red Hot Chili Peppers, spingendoli tendo come ragazzini». in ogni modo e sfruttando le sue conoscen«Chi viene a vedere i concerti dei Red Hot Chili CINQUE LUNGHI ANNI ze per farli suonare nei molti club locali. Peppers sa che noi siamo quattro musicisti che si Riesce semplice capire l’eccitazione di Flea e È piuttosto interessante che una band dal identificano nella propria musica. è una faccenda compagni verso il lato fisico della loro prosuccesso planetario tenga sempre a ribadire spirituale se devo dire la verità» Flea fessione - senza contare che il live è sempre il proprio legame profondo con l’attitudine stato un momento fondamentale e catartico punk e con un passato che, all’interno della loro musica, trova sempre meno spazio, sostituito da un che si ama. Io l’ho sempre fatto, ho seguito le mie regole per il gruppo - soprattutto perché cinque anni di pausa classic rock di maniera e dalla solita abbondante razione e ho avuto successo senza dovermi mai svendere o fare sono davvero molti per chi è abituato a ritmi serrati e ipedi funk. È ancora il bassista a chiarire il concetto quan- musica di merda. In qualche modo sono rimasto lo stes- rattività. «Beh, dipende da come la si vede. Cinque anni do gli chiedo come sia possibile conciliare quel tipo di so ragazzino di diciotto anni che girava disperato per le sono molti, è vero, ma non siamo stati certo con le mani background con gli ingaggi stellari, i tour mondiali, gli strade di Los Angeles in cerca di droghe, rock’n’roll ed in mano, anche se era necessario un periodo di decomhotel a cinque stelle e i milioni di dollari guadagnati in emozioni forti. Per questo motivo, mi sento assolutamen- pressione dopo il lungo tour precedente. Se devo dire la verità, quando ci siamo presi una vacanza, non ero nemcarriera. «Credo che siano due cose differenti e che l’at- te in pace con me stesso». titudine non dipenda dal conto in banca. Mi piacciono i Manco a dirlo, dopo l’uscita di I’m With You è partito il meno certo di cosa sarebbe successo, sapevo solamente soldi come a chiunque altro, ma non sono il fine ultimo tanto atteso giro del mondo in tour con date ai quattro an- che in quel momento non volevo sentir parlare dei Red da perseguire. Noi siamo nati e cresciuti in quel tipo di goli del globo e biglietti esauriti già in prevendita, segno Hot Chili Peppers in nessuna maniera. Ero scarico, avevo
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LIVESTYLE
Red Hot Chili Peppers bisogno di stimoli, per tutti era così e ognuno ha reagito LA MUSICA DIVINA difese naturali. «Non penso assolutamente che il fatto a modo suo. John, dopo una lunga riflessione, ha deci- La copertina di I’m With You è stata affidata a uno dei di essere il chitarrista di una rock band famosa possa so di proseguire da solo senza di noi, ha fatto una scelta più grandi artisti contemporanei, l’inglese Damien Hirst, cambiare il modo in cui sono e in cui mi comporto. Sono coraggiosa, ma penso non fosse possibile altrimenti. Le celebre per il suo squalo in formalina, per il teschio inte- cosciente della fama che hanno i Red Hot, ma non mi nostre strade si stavano dividendo. Chad ha suonato con ramente rivestito di diamanti e le sue opere dissacranti faccio spaventare facilmente. Poi magari finirò per dii Chickenfoot, per esempio, io invece ho frequentato un e provocatorie. «Damien è un caro amico della band e ci struggere stanze di alberghi, corrompere giovani ragazcorso di pianoforte, in cui mi sono rimesso in gioco. È è sembrato naturale chiedere a lui di disegnare la nostra ze, farmi tutti i tipi di droghe e spaccare chitarre sul palco stato illuminante, mi è servito anche come esercizio di di- copertina. Non gli abbiamo dato nessuna indicazione a (ride)». sciplina e tutto ciò l’ho poi sfruttato quando si è trattato riguardo, solo il titolo, ma non credo ce ne fosse bisogno. La conferenza torna su binari più normali quando Flea di comporre il nuovo album. Quindi, tornando alla do- È uno dei più bravi e famosi artisti al mondo, di certo non ricomincia a parlare del grande potere taumaturgico delmanda iniziale, cinque anni sono volati ora la musica. Sesso, droga e rock’n’roll? Dalle che ci ripenso, e bisogna anche aggiungere sue parole spuntano affermazioni legger«Sono cosciente della fama che ha la band, l’ingresso di Josh come nuovo chitarrista e le mente più pacate: «Sono un fottuto hippy! ma non mi faccio spaventare facilmente. Poi magari prove e le registrazioni dell’album». Credo veramente che la musica arrivi da un finirò per distruggere stanze di alberghi, corrompere luogo divino e il meglio che posso fare è Proprio Klinghoffer parla della scaletta giovani ragazze, farmi tutti i tipi di droga e spaccare approntata per il tour dal suo punto di vista, cercare di raggiungere quel posto e lasciare quello dell’ultimo arrivato che si trova a doche scorra attraverso di me. La mia vita chitarre sul palco» Josh Klinghoffer versi confrontare con un repertorio classico intera ruota attorno a quel luogo magico e impegnativo come quello dei RHCP. Un compito che ha necessità di un nostro suggerimento. Il significato? Bi- anche se non sono religioso». La conferenza è finita farebbe tremare i polsi anche a musicisti ben più esperti sognerebbe chiederlo a Damien, a noi piace moltissimo e nel marasma generale chiedo a Flea se il piccolo cerdi lui. «È bizzarro entrare a far parte di una formazione perché è grande arte e, come spesso invece si tende a di- chio tatuato sulla sua mano sia un omaggio al famoso di cui sei stato fan per moltissimi anni. Io mi ricordo chia- menticare, l’arte serve soprattutto a porsi domande e non “Germs burn”, simbolo dei fan della punk band losanramente quando ho acquistato One Hot Minute e quan- ad avere risposte». gelina. Mi guarda stupito e sorride dicendomi che il Se, per caso, voleste anche sapere che tipo di pillola prossimo sarà la bandiera dei Black Flag, altro classito mi piacesse quell’album. Peccato che John non abbia mai voluto avere a che fare con il materiale scritto con vorrebbero essere Flea e Josh (sulla cover campeggia una co logo hardcore. Gli mostro il mio e tutto compiaciuto Dave Navarro, ma lo capisco. Anche ora quei pezzi non mosca che si posa su una capsula), il bassista non ha esi- mi dice di aggiungere una frase tratta da una delle trovano spazio dal vivo, ce ne sono di molto più impor- tazioni quando sbotta con “acid!” tra l’ilarità generale, loro canzoni, TV Party. «Io scriverò il testo di Rise tanti da regalare al pubblico anche se a me piacerebbe mentre il chitarrista glissa con un sorriso imbarazzato Above e me lo farò tatuare da Lars Frederiksen, il chitarpoterne suonare qualcuno. Chissà, magari in futuro fare- sull’argomento. La sua timidezza è palpabile e nemmeno rista dei Rancid, appena ritorno a casa a Los Angeles. mo un’eccezione alla regola e ne proporremo qualcuno, la certezza di essere entrato in un vortice che lo porterà Se ci vedremo una prossima volta te lo mostrerò!». a diventare un musicista famoso riesce a scalfire le sue So long, Flea. credo che i fan apprezzerebbero».
1995 One Hot Minute
1999 Californication
2002 By the Way
2006 Stadium Arcadium
CASA DOLCE CASA. L’identificazione dei Red Hot Chili Peppers con Los Angeles è totale fin dai tempi di Californication. Non è un caso che il video del singolo che ha lanciato I’m With You, The Adventures Of Rain Dance Maggie, sia stato girato sul tetto di un palazzo di Venice Beach, celebre quartiere di LA.
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2011 I’m With You
in collaborazione con
Per un Natale super regalati un Mario super!
SUPER MARIO 3D LAND segna il ritorno del divertimento platform senza tempo della serie Super Mario e mescola la classica azione di Mario in 2D con il nuovissimo effetto 3D che i fan di Super Mario apprezzeranno molto. Il gioco è stato realizzato in esclusiva per Nintendo 3DS. www.supermario3dland.it
Dopo aver riscosso un grande successo in Giappone SUPER MARIO 3D LAND sbarca anche in Italia! Il nuovo capitolo di casa Nintendo è l’evoluzione in 3D del classico platform di Mario con tanti nuovi livelli e sfide aggiuntive! Prova tutte le nuove abilità muovendoti tra livelli completamente nuovi! Tra le super novità: il ritorno dell’amatissimo Mario Tanuki, le piramidi di Goombae una Pianta Piranha che sputa inchiostro per oscurare la visuale del giocatore!
Nintendo e Onstage mettono in palio una NINTENDO 3DS SUPER MARIO 3D LAND PACK. Partecipare al concorso è molto semplice: invia una mail a nintendo@onstageweb.com inserendo nell’oggetto Mario 3D Land e indicando il tuo nome e cognome. Potrai essere il fortunato vincitore!
Il concorso termina il 31/12/2011
Confezione speciale con console Nintendo 3DS bianca + gioco Mario 3D Land.A
Speciale
AWARDS 2011
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opo cinque anni di lavoro e 47 numeri pubblicati (compreso quello che avete tra le mani), per un totale di quasi cinque milioni di copie distribuite, qui a Onstage Magazine abbiamo deciso di lanciare la prima edizione degli Onstage Awards, riconoscimenti ai momenti musicali migliori (e non solo) dell’anno. Una nostra versione dei Grammy Awards. Nove categorie, dieci nomination per ogni categoria. Il pubblico ha espresso le preferenze nelle apposite pagine del sito di Onstage (onstageweb.com): ogni voto è valso un punto. Al giudizio dei lettori si è sommato quello della giuria di qualità - quantificato in 15 punti per ognuno dei voti - composta da personaggi di rilievo del settore musicale. Eccellenze assolute tra i cosiddetti “addetti ai lavori”. Le nomination sono state curate dalla redazione. Fino all’ultimo abbiamo pensato e ripensato a quali artisti, album e canzoni inserire nelle categorie. Un lavoraccio. Abbiamo escluso nomi importanti e protagonisti della musica italiana e internazionale - se mai non ce ne fossimo accorti, ci hanno pensato i commenti degli utenti a ricordarcelo - ma siamo sicuri di aver fatto il massimo, con imparzialità, per rappresentare con equilibrio l’universo musicale popular che ha caratterizzato il 2011. Alle 19.00 di mercoledì 30 novembre, erano oltre 25.000 i voti registrati sul nostro sito web. Tra i vincitori delle diverse categorie, qualche sorpresa e più di una conferma. In ogni caso gli Onstage Awards sono un grande, grandissimo successo, superiore alle nostre più rosee aspettative. Un motivo di orgoglio per tutti noi di Onstage e l’ennesima dimostrazione di quanto la musica resti una delle principali passioni degli italiani. Oltre che uno straordinario momento di aggregazione.
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SPECIALE
SPECIALE
Onstage Awards 2011
Onstage Awards 2011
La giuria
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Artista dell’anno JOVANOTTI
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Miglior tour J-AX
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Miglior evento live CAMPOVOLO 2.0 - Ligabue
Ecco i magnifici nove di cui si componeva la giuria di qualità degli Onstage Awards 2011
LINUS Direttore artistico Radio Deejay
LUCA DE GENNARO Head of Talent & Music MTV Italia
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Miglior disco ORA - Jovanotti
ROBERTO DE LUCA Managing Director Livenation Italia
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Miglior disco indipendente 21 - Adele
FLAVIO BRIGHENTI Vice-Caposervizio XL Magazine
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Miglior singolo GOODBYE MALINCONIA - Caparezza Miglior video TUTTO L’AMORE CHE HO - Jovanotti
FERDINANDO POSA Buyer musica FNAC Italia
DAVIDE “DADE” PAVANELLO Musicista Linea 77
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Artista dell’anno JOVANOTTI
’erano pochi dubbi a riguardo e sono stati fugati dal premio più ambito degli Onstage Awards, quello di “artista dell’anno”, senza contare gli altri due che si è aggiudicato, “miglior disco” e “miglior video”. Un trionfo, o poco meno, per il musicista di Cortona che, con il suo nuovo disco ma pure con lo spettacolo live, è riuscito nella difficile e improba impresa di riuscire a raccontare il proprio tempo, ma senza paura di immaginare quello del futuro prossimo. Ora è il titolo (dell’album e del tour) e un manifesto programmatico che vale più di mille parole. Come ha dichiarato in un’intervista qualche mese fa a Onstage: «Mi sono reso conto che nel mio iPod stava girando quasi solo musica elettronica e molta dance, anche la più popolare tipo David Guetta o Black Eyed Peas. Era un periodo in cui ascoltavo più volentieri gli album di Rihanna che quelli dei cantautori, e allora ho deciso che bisognava assecondare quel momento. Fergie e Will.I.Am (dei Black Eyed Peas appunto) sono più creativi della maggior parte dei jazzisti in circolazione. I loro testi di cinque parole funzionano, raccontano dove siamo oggi. È la musica di adesso e a me interessa sempre la musica che racconta il mio tempo». GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Caparezza Negramaro Verdena Modà Foo Fighters Adele Vasco Rossi Coldplay Red Hot Chili Peppers
CLAUDIO BONOLDI A&R Director Universal Music Group
Artista rivelazione ERICA MOU
GIUSEPPE MARMINA A&R Ghost Records
Artista delusione LADY GAGA
PIETRO CAMONCHIA Management artistico, Metatron Group,
ONSTAGE
LIVE BOOK 2011 Un anno di concerti, festival e grandi eventi live in Italia
220 pagine, 200 foto 120 artisti, 11 fotografi Con la prefazione di Cesare Cremonini
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DICEMBRE
Onstage Live Book 2011 è l’appassionato racconto della stagione musicale dal vivo, con fotografie e ampi approfondimenti sui grandi appuntamenti live del 2011. Il libro si può acquistare su onstageweb.com a partire dal 5 dicembre oppure nei negozi FNAC a partire dal 15 dicembre.
SPECIALE
SPECIALE
Onstage Awards 2011
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Onstage Awards 2011
Miglior tour J-AX
onostante una competizione di livello altissimo, con i giudizi di pubblico e critica equamente divisi tra i primi tre della clssifica finale, il premio come miglior tour dell’anno se l’è aggiudicato J-Ax con il suo rap’n’roll, neologismo da lui coniato che spiega meglio di troppe parole la sua miscela di rap e rock’n’roll. Ax non ha peli sulla lingua, punta tutto sull’energia e l’immediatezza e nelle due ore di spettacolo condensa una carriera personale che ormai si è fatta lunghissima e ricca di materiale anche senza l’aiutino dei vecchi successi degli Articolo 31. Un palco molto semplice, con visual e luci strobo e una band che incorpora pure un dj in onore dei bei tempi: a J-Ax piace così.
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Miglior evento live CAMPOVOLO 2.0 Ligabue
a grande giornata del Rock in IdRho e il concerto dei Take That a San Siro sono arrivati al rush finale, ma alla fine l’ha spuntata Luciano Ligabue, tornato al Campovolo sei anni dopo il concertone con quattro palchi e 200.000 persone (e qualche polemica). Campovolo 2.0 è stato una scommessa, un lascia o raddoppia che il rocker di Correggio ha stravinto. Uno show di oltre tre ore, con gli Orazero, la prima band di Luciano, i ClanDestino, La Banda, Il Gruppo e gli ospiti Mauro Pagani e Corrado Rustici. Il Liga ha portato sul palco anche due brani inediti: M’abituerò, scritta ai tempi di Sopravvisuti e sopravviventi, e Sotto bombardamento, rimasto fuori da Buon compleanno Elvis.
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Miglior disco ORA - Jovanotti Universal
econdo trionfo per Lorenzo che si aggiudica anche il premio come disco dell’anno. Ora prende le distanze dall’ultimo album, Safari, timbrando il 2011 con un progetto fortemente ispirato al sound di questi nostri giorni. Le ballate ci sono, a partire da Le tasche piene di sassi, ma sono altri i pezzi che segnano questo lavoro, come Megamix e Amami, che si fanno manifesto della miscela di elettronica, pop e dance propria del Lorenzo di Ora. Il tutto, spinto da una passione e da una cura che regalano una qualità straordinaria a questo disco. Chapeu. GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Sogno eretico - Caparezza, Wow - Verdena, Vivere o niente - Vasco Rossi, Mylo Xiloto - Coldplay, Wasting Light - Foo Fighters, The King Of Limbs Radiohead, I’m With You - Red Hot Chili Peppers, Ceremonials - Florence + The Machine, Marinai, profeti e balene - Vinicio Capossela
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Miglior disco indipendente 21 - Adele XL Recordings
1 non è solamente il titolo del disco con cui la britannica Adele ha trionfato nei nostri Awards (e in tutte le classifiche del mondo, più o meno), ma pure una testimonianza di quanto la sua giovane età sia un’arma da non sottovalutare per il prossimo futuro. Dopo aver debuttato con 19, Adele ha bissato con un bellissimo secondo lavoro, ricco di soul, ballate e pop ai massimi livelli. La sua voce, possente e fragile al tempo stesso, è il segreto che sta dietro a singoli magistrali come Someone Like You, Rolling In The Deep e Set Fire To the Rain. È nata una stella!
GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Caparezza, Jovanotti, Negramaro, Modà, Verdena, Subsonica, Daniele Silvestri, Zucchero, Gianna Nannini
GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Rock in IdRho, Take That - Progress Live, Roger Waters - The Wall Live, MTV Days, Heineken Jammin’ Festival, I-Day Festival Big Four, Sonisphere, Paul McCartney On The Road
GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Suck It And See - Arctic Monkeys, Io tra di noi - Dente, Il sorprendente album d’esordio dei Cani - i Cani, Nati per subire - Zen Circus, Anna Calvi - Anna Calvi, In The Grace Of Love - The Rapture, The Rip Tide - Beirut, Helplessness Blues - Fleet Foxes, Mirror Traffic - Stephen Malkmus and The Jicks
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LIVE BOOK 2011 Un anno di concerti, festival e grandi eventi live in Italia
220 pagine, 200 foto 120 artisti, 11 fotografi Con la prefazione di Cesare Cremonini
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Onstage Live Book 2011 è l’appassionato racconto della stagione musicale dal vivo, con fotografie e ampi approfondimenti sui grandi appuntamenti live del 2011. Il libro si può acquistare su onstageweb.com a partire dal 5 dicembre oppure nei negozi FNAC a partire dal 15 dicembre.
SPECIALE
SPECIALE
Onstage Awards 2011
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Onstage Awards 2011
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Miglior singolo
GOODBYE MALINCONIA
Caparezza
opo aver lottato come un leone fino all’ultimo anche in altre categorie, Capa si è aggiudicato a mani basse quella del miglior singolo con Goodbye malinconia, incontro/scontro con un mito degli anni Ottanta, Tony Hadley. «A Londra magari non saranno felicissimi, ma almeno hanno un lavoro e un’aspettativa migliore di vita: da qui arriva Goodbye malinconia, che è nata già con quel mood anni 80 e a cui ho voluto aggiungere una voce baritonale proprio come quella di Hadley, classicamente legata a quel periodo. Lui è stato gentilissimo, gli è piaciuto il pezzo e ha deciso di collaborare. È stato davvero semplice lavorarci e Tony sta addirittura pensando di farne una versione inglese da mettere nel suo disco». Magari per i prossimi Awards!
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Miglior video
TUTTO L’AMORE CHE HO
Jovanotti
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l vero mattatore degli Onstage Awards si chiama Lorenzo “Jovanotti” Cherubini, come conferma anche questo terzo riconoscimento ufficiale, a coronamento di un’annata straordinaria. Il video di Tutto l’amore che ho è stato realizzato con la tecnica dell’action movie ed è stato diretto da Maki Gherzi. Nella clip, Jovanotti è il protagonista di un cammino ostacolato da terroristi, aggressori, animali feroci, mentre Lorenzo riesce a proseguire ballando. Quando il video è stato pubblicato, qualcuno ha fatto notare la somiglianza con la clip del brano Solitude Is Bliss dei Tame Impala. Probabilmente si tratta semplicemente di due video con gli stessi riferimenti cinematografici, vedi 28 giorni dopo, Io sono leggenda, The Road, Duel, Il ladro di orchidee e Non è un paese per vecchi.
Rivelazione dell’anno ERICA MOU
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a molti soprannominata “la Bjork italiana”, Erica Mou ha dimostrato di avere grande dimestichezza con la musica e, soprattutto, con le sue qualità. Sicura e per nulla intimorita, a giugno ha calcato il palco dell’Heineken Jammin’ Festival, arrivando in punta di piedi ma sorprendendo tutti. Erica, classe ’90, ha iniziato a studiare musica a 5 anni e ha impugnato la chitarra a 11. A ottobre è sbarcata negli Stati Uniti per l’Hit Week Festival, il più grande appuntamento con la musica italiana negli States, a coronamento di un percorso artistico cominciato nel 2008 con la pubblicazione del primo album, Bacio ancora le ferite, e proseguito nel 2011 da È, uscito per la Sugar di Caterina Caselli. GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Bruno Mars, Raphael Gualazzi, I Cani, Entics, Anna Calvi, The Vaccines, James Blake, Aloe Blacc, Laura Marling
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Delusione dell’anno LADY GAGA
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GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Il più grande spettacolo dopo il Big Bang - Jovanotti, Paradise - Coldplay, La differenza tra me e te - Tiziano Ferro, Rolling In The Deep - Adele, Io sono ancora qua - Vasco Rossi, Basta così - Negramaro ft. Elisa, Born This Way Lady Gaga, Junk Of The Heart - The Kooks, I Need A Dollar - Aloe Blacc
GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Istrice - Subsonica, Brucerò per te - Negrita, Lotus Flower - Radiohead, You and I - Lady Gaga, Ma che discorsi - Daniele Silvestri, Days Are Forgotten - Kasabian, Pryntyl Vinicio Capossela, UBerlin - R.E.M., Don’t Play No Game That I Can’t Win - Beastie Boys
l nostro Sebastiano Longhi l’ha definita una gigantesca idrovora che ha finito per cannibalizzare persino sè stessa, e i risultati degli Onstage Awards 2011 paiono dargli ragione. Onnipresente in qualunque occasione - concerti, copertine di riviste, televisione, radio, social network e Internet in generale - Lady Gaga pare essersi dimenticata dell’unica cosa veramente importante: la musica. Il suo sophomore album Born This Way, per dirla all’americana, è un pasticcio di stili e influenze che, nonostante le vendite astronomiche, non ha convinto pienamente la critica e neanche gli stessi fan di Lady Gaga. GLI ALTRI (in ordine di preferenze) Noel Gallagher, Beady Eye, Blink 182, 99 Posse, R.E.M., Limp Bizkit, Gorillaz, Moby, Incubus
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Onstage Live Book 2011 è l’appassionato racconto della stagione musicale dal vivo, con fotografie e ampi approfondimenti sui grandi appuntamenti live del 2011. Il libro si può acquistare su onstageweb.com a partire dal 5 dicembre oppure nei negozi FNAC a partire dal 15 dicembre.
LIVESTYLE
LIVESTYLE
I biglietti del tour di Laura Pausini sono in vendita presso i negozi Fnac!
Laura Pausini
Ben ritrovata semplicità
Capita anche alle più affermate star, quelle che sembrano sempre avere la strada in discesa, di dubitare del proprio percorso artistico. È un bene che sia così, perché troppa sicurezza non porta da nessuna parte. Laura Pausini si è domandata se non fosse il caso di cambiare strada e ha capito che non era necessario. Meglio ritrovare la semplicità di sempre, con qualche novità. Ha raccontato tutto durante la conferenza stampa organizzata per presentare Inedito. di Marco Rigamonti
A
da risultare... inedito. Tutto comincia un paio d’anni fa, quando, circondata da una tranquillità che non assaporava da tempo, si trova inevitabilmente a riflettere sulla sua vita in modo diretto e naturale. Pensa di cambiare, Laura. Pensa al mercato che va a braccetto con la dance, alle classifiche pop dei giorni nostri intasate da band con un’immagine forte che si fanno produrre da disk jockey cool, pensa al tempo che passa. Non vuole mettere tutta se stessa dentro un lavoro che poi potrebbe venire bollato come “il solito album della Pausini” – e il riferimento non è solo alle spietate parole di Pino Scotto (“Ma quale crescita artistica? Ma se canti la stessa canzone da trent’anni!”). Si ritrova con 256 proposte di ho brani da esaminare, valutare e – il compito più trascurato per troppo tempo. Così ho deciso di STACCARE LA SPINA difficile – scegliere. Ne prova 74, ma poi qualcotornare a vivere per un po’ con la mia famiglia, sa la blocca. «Mi sono resa conto che stavo per Con oltre 45 milioni di dischi venduti nella sua alla ricerca di una calma per me atipica» ventennale carriera - esplosa nel 1993 grazie a La selezionare le canzoni che dovevano rappresolitudine, il pezzo che le ha fatto vincere “Sansentarmi, un processo di cui mi occupo persoremo Giovani” e che è stato il suo trampolino di lancio di Ravenna, è la sua città natale) serviva un cambio di nalmente fin dal terzo disco. Dopo avere fatto chiarezza verso il successo planetario - è normale che Laura abbia prospettiva, che poco aveva da spartire con il bisogno di nella mia testa, ho optato per 14 brani che non sono un sviluppato quella confidenza in se stessa necessaria ad lasciare da parte la musica. E infatti non vedeva l’ora di cambiamento: sono me. Arriveranno inevitabilmente giuandare a cantare negli stadi di mezzo mondo in cinque tornare, anche perché Laura non chiede nient’altro che dizi contrastanti, ma penso che sia inutile farsi prendere lingue diverse. Ciò nonostante conserva un modo di fare «stare sul palco a cantare». È la sua grande e unica certez- da questo tipo di paure, perché il giudizio importante è provinciale, nel senso buono del termine: è genuina e di- za. «Oggi sono molto meno insicura di quanto fossi a 18 il mio. Adoro essere trasparente: io sono la musica che sponibile, “alla mano” si diceva una volta. «Lo sanno tut- anni, ma dentro di me ci sono ancora molte paure. La mia ascoltate». ti, mi sono presa una pausa. Girare per mesi, a volte anni, unica certezza è che canterò fino quando ci sarà qualcuÈ un “chissenefrega” che non c’entra niente con il proè tutto quello che avrei desiderato dalla mia vita – ha rac- no disposto ad ascoltarmi. Se non dovessero essere più le verbiale dito medio punk. È molto più azzeccato citare contato durante la conferenza stampa organizzata il gior- arene, tornerò a cantare nei pianobar» Gloria Gaynor e la sua I Am What I Am: “Io sono quello no prima dell’uscita ufficiale del suono album - ma sentiche sono / Non voglio elogi e non voglio compassione vo che mancava qualcosa. Volevo riscoprire quella parte PERCORSO INEDITO, STESSA IDENTITà / La vita non vale niente / Fino a quando non potrai di vita che ho trascurato per troppo tempo. Così ho deciso La storia del nuovo disco della Pausini è ricco di sfuma- gridare / Io sono quello che sono”. Laura tiene molto al di tornare a vivere per un po’ insieme alla mia famiglia, ture. Prende vita da un contesto talmente dimenticato tema dell’identità, che è presente spesso nel disco. Come volte un numero dice più di tante cifre. alla ricerca di una calma per me atipica. è un’esperienza Nella fattispecie l’uno. L’uscita di Inedito, che consiglio a tutti: quando sei un adolescente il rappordecimo album in studio di Laura Pausini, to con i tuoi è in qualche modo conflittuale o comunque è stata fissata per l’11.11.11, una ricorrenza scomodo. Raggiunta l’età adulta, dopo avere provato cosa di quelle che capitano una volta ogni cento anni. Sulla co- significa vivere da soli, ci si ritrova a parlare di argomenti pertina, Laura, scalza, sembra uscire da una scatola nella mai affrontati prima e si instaura una complicità unica, quale era rimasta chiusa per un po’ di tempo. Un mezzo talmente bella che non si può descrivere». sorriso dipinge sul suo volto una piacevole smorfia di La definizione di “pausa” offerta da Laura non è esatserenità, mentre il titolo scritto a caratteri cubitali dona tamente quella che si trova nei dizionari. Forse “staccare all’immagine una sensazione tipo “eccomi, mi sto svelan- la spina” descrive meglio quello che è successo. Sostando, sono come non mi avete mai vista prima, non voglio zialmente alla cantante faentina (Faenza, in provincia più nascondervi niente e sono contenta di potermi mostrare per quello che realmente sono”. «Volevo riscoprire quella parte di vita che
live
22-23-25-26-28-29/12 Milano, 31/12 Roma, 1-3-4-6/01 Roma... Il calendario completo del tour di Laura Pausini su onstageweb.com
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Laura Pausini
ANNI d’oro Sono tante le annate significative nella carriera di Laura, ma alcune sono più importanti delle altre.
1993
Arriva il primo successo con la partecipazione vincente al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il brano La solitudine.
1997
Ottiene il Premio Europa al Festivalbar nella categoria Artista italiana che ha venduto più nel mondo.
2002
Riceve il premio I.F.P.I. Platinum Europe Award per aver superato 1 milione di copie vendute con l’album The Best of Laura Pausini - E ritorno da te.
2003
Il 12 ottobre si aggiudica il World Music Award nella categoria “miglior artista italiana” e ritira il disco di diamante a Montecarlo per aver superato i 20 milioni di dischi nel mondo.
2006
L’8 febbraio è la prima donna italiana a ricevere il Grammy Award nella categoria Miglior album Pop latino dell’anno, vincendo con il brano Escuchà. A marzo, invece, riceve l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana conferitale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
2011
Inedito raggiunge la prima posizione della classifica dei dischi più venduti e Benvenuto arriva alla posizione numero 1 di iTunes.
vivi senza me, ad esempio, parla proprio di come l’esigenza di cambiare possa strangolare le persone. «Quel pezzo prende spunto dalle difficili situazioni in cui si ritrovano le coppie sposate. Si va in crisi perché non si trova niente di nuovo da fare. È sbagliato. Non dico che dovremmo accontentarci, ma cosa c’è di male nell’amarsi per come ci siamo conosciuti? È davvero obbligatorio che l’evoluzione coincida con il cambiamento? Il mio ultimo disco ha seguito un percorso inedito, ma sono la prima a dire – con orgoglio – che il risultato finale mi rappresenta completamente. E lo amo già come tutti i miei lavori precedenti».
ca la mano, ricordandole le accuse di plagio che le sono state mosse per quell’attacco di batteria che ricorda un po’ troppo un brano di Phil Collins. «È un chiaro tributo a un grande artista che conosco personalmente. Siamo così in confidenza che mi aveva rivelato l’intenzione di appendere le bacchette al chiodo prima di annunciarlo pubblicamente. Abbiamo ricercato volutamente il movimento e il suono del brano di Phil e se qualcuno pensa che sia un taglia e incolla mi fa piacere: vuol dire che siamo stati bravi».
va risuonarla da capo e lui è venuto in studio ad assistere alla registrazione. Mentre stavo cantando la versione spagnola ho buttato un occhio alla regia e l’ho visto molto preso. Allora sono uscita dalla sala d’incisione e gli ho chiesto se voleva partecipare. Alla fine ha cantato la parte più importante del pezzo e ha fatto un assolo di chitarra stupendo. È stato un onore collaborare con un cantautore del suo livello e spero che questa non sia l’ultima canzone che scriverà per me». Nella title track appare Gianna Nannini e il risultato non poteva che essere più aggressivo degli standard ai quali Laura ci ha abituati. «Anche «Per Inedito ho scelto brani che non se mi si identifica come un tipo elegante, io di sono un cambiamento: sono me. Arriveranno MEGLIO BEN ACCOMPAGNATA base sono ruspante. Chiunque sia mai venuto inevitabilmente giudizi contrastanti, ma l’unico Un piccolo grande cambiamento rispetto al a un mio live avrà notato, spero, che mi lascio che davvero mi interessa, che conta, è il mio. passato c’è stato. Per la prima volta nella andare, che dentro di me c’è anche del rock. Adoro essere trasparente: io sono sua vita, Laura ha scritto personalmente ai Corrado Rustici (produttore artistico, nda) ha la musica che ascoltate» presidenti delle case discografiche che pubsaputo tirare fuori questo mio lato e renderlo blicano i suoi lavori in giro per il mondo, credibile». Di tutt’altra pasta invece il duetto comunicando la ferma intenzione di scegliere Benvenuto Collins non appare nei crediti, com’è ovvio che sia. Ma con sua sorella Silvia: «Volevo un brano che parlasse della come singolo di lancio di Inedito. «È un pezzo ottimista, qualche altro personaggio di rilievo sì. Al fianco dei col- fiducia tra due persone che vivono il loro rapporto pronon volevo un ritorno malinconico. Lo dedico a tutte le laboratori storici (Paolo Carta, Niccolò Agliardi, Daniel fondamente e senza paura. Il testo è di Niccolò Fabi, ci persone che hanno il coraggio di non essere uguali alle Vuletic, Cheope e Beppe Dati) spiccano tre featuring di eravamo ripromessi di fare qualcosa insieme. Mentre proaltre e sono capaci di essere semplicemente se stesse. Se a grandissimo spessore. Ivano Fossati, ad esempio, ospite vavo Nel mio primo sguardo mi sono resa conto che stavo molti non è piaciuto, mi dispiace». e autore di Troppo tempo. «Quando ho ascoltato il provino parlando di mia sorella. Mi è tornato in mente quando da In effetti molti hanno storto il naso dopo avere ascoltato di Ivano ho subito pensato che fosse talmente perfetto da piccola la costringevo a farmi da corista. Avevo provato in Benvenuto. Qualcuno, durante la conferenza stampa, cal- chiedergli la base e registrarla così. Chiaramente bisogna- passato a chiederle di cantare con me, ma non sono mai
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Laura Pausini
Laura & friends
Molti sono stati gli artisti che hanno collaborato con la Pausini. Alcuni scrivendo canzoni, altri duettando. Ne abbiamo scelti 5.
Biagio Antonacci Storica la collaborazione tra Laura e il cantautore milanese, iniziata con le inedite versioni dei brani Tra te e il mare, (che dà anche il titolo all’album del 2000) e Vivimi incise dalla Pausini, proseguita poi durante i concerti e con il brano Vivimi scritta da Biagio. Vasco Rossi: Il rocker di Zocca è stata una delle preziose collaborazioni che hanno segnato l’album di Laura Resta in ascolto, per il quale ha scritto il testo del brano Benedetta passione, di cui la musica è stata composta da Gaetano Curreri e da Saverio Grandi. Madonna: La superstar americana ha ceduto, nel 2004, il brano Like A Flower composto per l’album del 1998 Ray Of Light, poi scartato. Laura l’ha tradotto e adattato in lingua italiana con il titolo di Mi abbandono a te. Gianna Nannini: La loro amicizia-collaborazione è stata timbrata dall’’impegno a favore della popolazione abruzzese con il brano Domani 21/04.09, e dal megaconcerto “Amiche per l’Abruzzo”, organizzato dalla stessa Pausini. Inoltre, nel nuovo album, di Laura, Inedito, la title track è proprio un duetto con Gianna. Tiziano Ferro: Laura partecipa il 5 maggio 2004 alla data romana del 111% Tour di Tiziano, esibendosi in duetto nei brani E ritorno da te e Imbranato. L’album Io canto contiene il duetto Non me lo so spiegare, portato live al Mediolanum Forum d’Assago nel Nessuno è solo Tour 2007 di Ferro. Nell’album Alla mia età, il titolo del brano La paura non esiste gli è stato suggerito da Laura, con cui Tiziano l’8 dicembre conduce su Rai 2 il programma Due, durante la quale cantano insieme Questione di feeling, Non me lo so spiegare, Vivimi e Heal the World.
riuscita a convincerla. Ora posso dire di avercela fatta! Mi ha fatto un regalo grandissimo. Fino a qualche anno fa non avrei mai pensato a un duetto con un familiare, avevo paura di risultare troppo sdolcinata. Ma ora non me ne importa proprio niente di quello che può pensare la gente» «ll
gente come Pink Floyd, U2, Elton John, Genesis e Muse), sul gusto di Patrick Woodroffe (lighting designer che ha collaborato con Rolling Stones, Bob Dylan, Depeche Mode e AC/DC), sullo stile della belga Catherine Buyse
insolito momento dance. Lo staff è di qualità eccelsa, lo spettacolo impegnativo, ad alta tecnologia e spero divertente: è una sfida per lasciare un segno nel mondo.” Laura vuole lasciare un segno nel mondo, come se non l’avesse già fatto. Non è insoddisfazione, ma voglia di mettersi in discussione per miglioragruppo di lavoro che seguirà questo tour Quella voglia di cambiare che l’aveva impriè totalmente nuovo. Lo staff è di qualità eccelsa, re. LA SFIDA gionata in un nugolo di pensieri non ha trovato lo spettacolo impegnativo, ad alta tecnologia e Il 22 dicembre, al Mediolanum Forum di Assasbocco nel suo percorso discografico: ha resistito spero divertente: lo considero come una sfida go (MI), parte l’Inedito World Tour, che si articoalla tentazione per non snaturare la sua identilerà in più di cento date e conta già centinaia tà. Ma i concerti – il modo in cui un’artista si per lasciare un segno nel mondo» di migliaia di biglietti venduti. Anche in quepresenta al pubblico – sono terreno fertile per sto caso il titolo calza perfettamente: non assisteremo a Dian (ex stilista e ora in forza nell’industria del cinema la sua voglia di rinnovarsi e attualizzarsi, per soddisfare un semplice concerto, ma piuttosto a un vero e proprio che conta come costume designer) e sulla bravura del l’idea di cambiamento che l’aveva attratta e che in qualshow. Oltre alla regia di Marco Balich (direttore creativo coreografo greco Nikos Lagousakos (anche lui esperto che modo doveva manifestarsi. E allora ben vengano gli e produttore esecutivo di eventi d’importanza mondiale in grandi spettacoli e manifestazioni sportive di rilievo show con ballerini, coreografi e luci mozzafiato, basta che come la cerimonia di apertura e di chiusura dei Giochi internazionale). «ll gruppo di lavoro che seguirà que- al centro di tutto restino le canzoni, il carattere di Laura olimpici di Torino del 2006), il tour conterà sulla profes- sto tour è totalmente nuovo – spiega Laura visibilmente e soprattutto la sua voce. Tutto quello, cioè, che l’ha resa sionalità di Mark Fisher (che ha progettato spettacoli per soddisfatta. Ci saranno parti acustiche, rock, pop e un prima ambasciatrice della musica italiana nel mondo.
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I biglietti del tour di Rihanna sono in vendita presso i negozi Fnac!
Rihanna
LA Madonna
nera
dei caraibi È tornata con un disco nuovo, Talk That Talk e un tour mondiale che farà tappa anche in Italia. I tempi di SOS sono davvero lontani per Rihanna, diventata in breve tempo una star applaudita e imitata. Ecco la storia della sua irresistibile ascesa… di Sebastiano Longhi
L
live RECORD GIRL. Robyn Rihanna Fenty, in arte Rihanna, è entrata nel Guinness World Record nel 2010 nella categoria musica come “Artista che ha venduto più singoli e album nel Regno Unito”.
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11/12 Torino, 12/12 Milano
e brave ragazze vanno in Paradiso, quelle cat- solo il potenziale di questa sedicenne così determinata da credono che tu sia un’artista reggae? Tu gli dai la dance tive vanno dappertutto. Nell’estate del 2005, fare spavento. L’anno dopo Rogers fa sentire un demo di elettronica. Ti credono una popstar per teenager? Tu gli quando usciva Pon de Replay, il primo singolo quattro pezzi a Jay-Z, (superstar del rap, capo della stori- sfoderi Unfaithful, la ballatona che piace anche alla mamdi Rihanna, nessuno credeva che quella bella ca etichetta Def Jam e marito di Beyoncé) che la scrittura ma. Ti prendono per una traditrice delle tue radici? Tu ragazzina caraibica acqua e sapone sarebbe potuta diven- immediatamente. ripeschi il giamaicano Sean Paul per un duetto dancehall. tare così cattiva. E andare in così tanti tanti posti. Lei aveLa carriera della ragazza dunque parte non proprio in Ti dicono ok, sei carina ma sul palco sei goffa e hai il sex va appena 17 anni e la sua miscela di reggae, dancehall e sordina ma neanche con un vero botto. Il primo album appeal di un sacco di patate... E tu parti in tournée con le pop non sembrava tanto diversa da quella di tante one hit Music of the Sun (una raccolta tirata su in fretta e furia per Pussycat Dolls. La gente che diceva che Rihanna era stata wonder di quel periodo. Qualcuno si ricoda di Lumidee e contenere un paio di singoletti) non fa gridare al mira- plasmata da Jay-Z a immagine e somiglianza di Beyoncé dei suoi svenevoli “Uh Oh”? La piccola Rihanna sembrava colo. Ma permette a Rihanna di prendere le misure del- non riusciva neanche a finire la frase: RiRi era già schizpronta a fare quella fine: una piccola hit, un paio di video la giungla in cui sta per entrare. La cosa che colpisce, da zata avanti. blandamente sexy, una collaborazione hip È nel 2007 però che Rihanna inizia a calare hop (quella non si nega a nessuno), magari i suoi assi e a scoprire davvero il gioco. UmQuando la vedrete sul palco pensate solo a una un tour come spalla di una Gwen Stefani o brella è semplicemente la canzone pop degli cosa: nel lasso di tempo in cui Lady GaGa sceglie di una Britney e poi sveglia. Il sogno finianni 00. E quando esce l’album manifesto cosa mettersi per uscire, questa ragazza sce lì. Eppure Robyn Rihanna Fenty (classe Good Girl Gone Bad si capisce che Rihanna non ha già piazzato tre singoli nelle classifiche. 1988) ha una stoffa diversa. È solo una raè una bomba normale. Non è un ordigno ingazzina ma in testa ha un modello ingomtelligente come Lady GaGa ma è una cluster brante: Madonna. RiRi (così la chiamavano a casa e così la questo punto della storia in poi, è la velocità con cui suc- bomb, una bomba a grappolo. La sua immagine diventa chiamano i suoi fan) è ossessionata dalla Ciccone: dai suoi cedono le cose. Rihanna, a meno di otto mesi dal primo più aggressiva e Shut Up & Drive, Don’t Stop the Music e look, dalla sua capacità di cambiare e di stupire sempre. album, ne tira fuori un altro, A Girl Like Me che, con il Hate that I Love U, con la loro raffica di riff, di ganci e di Rihanna viene dalla periferia estrema dell’Impero (le iso- singolo SOS, sfodera a sorpresa un suono più aggressivo ritornelli, sono la più letale sventagliata di proiettili pop le Barbados) ma ha un solo grande desiderio: diventare e dance. Il pezzo campiona Tainted Love dei Soft Cell (un che potesse colpire il mercato. E la macchina di Rihanla Madonna dell’R&B. La Madonna Nera, tanto per non classico del synth pop anni 80) e la allontana anni luce dal na inizia ad andare a pieno ritmo. Nel giugno 2008 per reggae caraibico degli esordi. SOS fa capire ai più attenti non lasciare il mercato scoperto esce Good Girl Gone Bad: scomodare un’altra icona ingombrante. che RiRi è una macchina da guerra e che in testa non ha Reloaded, repackaging dell’album con pezzi nuovi, come S.O.S.! solo le palme e i juke box sulla spiaggia. SOS vola subito Take a Bow (sarà una coincidenza ma è anche il titolo di Il giorno della sua prima audizione (era una fortuna che al numero uno della classifica Usa e le fa guadagnare una un vecchio singolo di Madonna), che diventano subito il produttore e autore di Christina Aguilera Evan Rogers serie di lucrose sponsorizzazioni. Ma è solo l’inizio della hit radiofoniche. La guerra ora è con Lady GaGa più che fosse in vacanza alle Barbados!), Rihanna tiene nascosto guerra lampo che questa ragazzina delle Barbados dichia- con Beyoncé: e ogni avamposto va occupato. È una gueril suo vero idolo. Decide invece di portare un pezzo di ra al mondo del pop. ra a colpi di download, di visualizzazioni su YouTube, di Beyoncé, un’artista che era sulla buona strada per divenLike sui social network, di onnipresenza sui media. Già, tare la prima Madonna dell’R&B. Rihanna canta Emotion UNDER MY UMBRELLA i media. Rihanna è troppo famosa, troppo nell’occhio del (una canzone dei Bee Gees che le Destiny’s Child avevano Fin dal 2006 si capisce qual è la sua strategia: mai inse- ciclone per non aver mai avuto uno scandalo. riportato al successo), insieme a due amiche, nella classi- guire il successo ma anticiparlo. Proprio come faceva MaE lo scandalo, anche troppo puntualmente, arriva. L’otca formazione della girlband R&B. Le due bambine che donna all’inizio della sua carriera. Anticipare le aspettati- to febbraio del 2008 la cantante deve apparire agli Gramsono con lei scompaiono dalla storia perché Rogers vede ve del pubblico tirando fuori sempre qualcosa di diverso: my Awards ma l’esibizione viene annullata. I bene infor-
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mati parlano di un brutto litigio con il fidanzato, il cantante sequenza. E RiRi parte per l’ennesima, lunghissima tournée, Chris Brown. Quando su TMZ.com appaiono alcune foto The Last Girl On Earth Tour. (“trapelate” dalla Polizia di Los Angeles) di una Rihanna La cantante non si ferma neanche quando è in giro per coperta di lividi, tumefatta e chiaramente vittima di abusi, il mondo: di sera canta per arene gremite di fan e di giorla verità viene a galla. Brown viene processato, ma le foto no macina collaborazioni, nuove canzoni e business. E nel fanno il giro del mondo e lo scandalo è enorme. Per un paio 2010 Rihanna può guardarsi allo specchio e dirsi di avercela di settimane la carriera di Rihanna è sospesa: quando si par- fatta: è davvero lei la Madonna nera. Beyoncé aveva aperto la di lei si parla solo di violenza domela strada ma Rihanna la stessa strada stica, di privacy, del diritto che hanno Il giorno della sua prima l’ha spianata con uno schiacciasassi. o non hanno i media di mostrare deaudizione Rihanna tiene Non legandosi a nessun genere muterminate immagini. Ma è presto per sicale in particolare e mantenendosi nascosto il suo vero idolo. furbamente in quell’hip-hop mutante parlare di ragazze interrotte. Anziché Decide invece di nascondersi dopo un’esperienza così che è ormai il tessuto connettivo del portare un pezzo di dolorosa e umiliante, RiRi torna più pop di oggi, è diventata davvero la determinata che mai. La nuova Rihanpopstar meticcia e globale che BeyonBeyoncé, un’artista che na, più dark, fa il suo debutto nel vicé non è mai riuscita a essere. Subito era sulla buona strada deo di Paranoid di Kanye West per poi prima di far uscire il suo album sucper diventare la prima spalancare le ali nell’album Rated R cessivo, Loud, fonda anche la sua casa Madonna dell’R&B. che esce nel novembre 2009. di produzione, la Rihanna Entertainment, con lo scopo di concentrare tutti VIETATA AI MINORI gli affari che le girano intorno, tra musica, film, live, libri Secondo Rolling Stone, è il miglior album pop dell’anno. Si- e linee di profumi. I singoli tratti dall’album vedono una curamente Rated R è la più riuscita e sofisticata metamorfosi Rihanna sempre molto aggressiva e sexy ma più giocosa: il di un’icona pop. Il video di Russian Roulette non ha nulla di video di S&M è quasi una parodia di Bad Romanteen o di rassicurante, ma è una claustrofobica, terrifican- ce di Lady GaGa e anche l’iperrealista e tutto sommate ballad sulla dipendenza sessuale. La brava ragazza delle to violento video di Man Down, dopo Russian Rouisole del sole è entrata in un tunnel senza luce. Ma il suo lette, sembra una passeggiata. Neanche il tempo successo è più saldo che mai: Hard, Rude Boy, Rockstar 101 di finire la tournée e Rihanna è ancora on the road: stavolta e perfino l’insipida Te Amo diventano successi mondiali in con il Loud Tour.
Black Sisters
Rihanna è una delle “sorelle” che stanno spopolando nella musica e più in generale nello show biz. Scopriamo le altre regine. Jennifer Hudson
Nata nel 1981 a Chicago, fin da bambina mostra il suo talento, iniziando dall’età di 7 anni a cantare nel coro della chiesa locale. Esordisce nel 2008 con il singolo Spotlight, che anticipa l’album di debutto omonimo. Ma è nel 2011 che Jennifer esplode, con I Remember Me, che debutta al numero 2 della classifica di Billboard vendendo 170.000 copie nella prima settimana. Ashanti
Cantautrice, attrice, produttrice, modella. Tutto questo è Ashanti Shequoyia Douglas, in arte Ashanti. Debutta nel 2002 con l’album che porta il suo nome, vince un Grammy nel 2003 e in poco tempo diventa multiplatino negli Stati Uniti. Entra nel mondo del cinema nel 2005: è la co-protagonista di Coach Carter. Nonostante l’ultimo The Vault, abbia avuto meno fortuna, rimane una delle colonna dell’r&b . Janet Jackson
Nota ai più come la sorella di Michael, Janet è una delle più importanti star della musica contemporanea: conta numerosi record, tra cui il settimo posto come artista di maggior successo a livello di singoli (al primo posto ci sono i Beatles. A riprova del suo successo, Billboard l’ha proclamata la nona artista di maggior successo nella storia della musica leggera. Nel 2006 è stata proclamata anche “personaggio più cercato su internet della storia”. Beyoncé
Beyoncé Giselle Knowles, Beyoncé per tutti, ha iniziato come bandleader delle Destiny’s Child. Quando ha intrapreso la carriera solista, molti pensavano fosse un errore, ma i fatti le hanno dato ragione. Il suo secondo album B’Day (2006), ha debuttato al numero 1 di Billboard. Da lì, un successo dopo l’altro, tanto da risultare (per la Recording Industry Association of America) l’artista con più certificazioni del decennio. A novembre 2011, la televisione scozzese STV ha dichiarato che Beyoncè è l’artista più pagata al mondo. Kelly Rowland
Da sempre attiva nelle campagne di sensibilizzazione contro l’HIV e fondatrice di due importanti fondazioni umanitarie, nel 2008 è diventata Ambasciatrice “Staying Alive”. Kelly, che ha cominciato la sua carriera da solista nel 2002 con l’album Simply Deep, contenente influenze alternative-R&B e rock è divenuta celebre con la hit mondiale Dilemma cantata con il rapper Nelly e con le Destiny’s Child, vendendo in totale 100 milioni di dischi nel mondo.
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LIVESTYLE Rihanna
Come al solito iper-lavoro: oltre che per gli Love che, di fatto, trasforma in un pezzo pop un show, l’artista trova il tempo di cantare nel disco intermezzo strumentale della band post-tutto, dei Coldplay (Princess of China) e di infrangere, The XX. In realtà è l’ennesima prova del trasforfinalmente, un record mismo onnivoro di importante. Nel setun’artista che dà l’imQuando esce l’album tembre del 2011, con di aver solo manifesto Good Girl Gone Bad si pressione il successo del sincominciato a fare sul capisce che Rihanna non golo We Found Love serio. Il 12 dicembre a è una bomba normale. nelle classifiche ameMilano dovrete essere ricane, RiRi diventa preparati: parafrasanNon è un ordigno intelligente l’artista solista più do il titolo che si era come Lady GaGa ma è rapida della storia ad conferito il grande Jauna cluster bomb, una accaparrarsi 20 sinmes Brown, vedrete bomba a grappolo. goli da Top 10. Di chi la hardest working woera il primato preceman in showbusiness. E dente? Ovviamente di Madonna. L’ultimo disco quando la vedrete sul palco pensate solo a una in studio, Talk That Talk, la trova più in forma e cosa: nel lasso di tempo in cui Lady GaGa scepiù trasfosmista che mai. I puristi dell’indie rock glie cosa mettersi per uscire, questa ragazza ha sono inorriditi quando hanno sentito Drunk on già piazzato tre singoli nelle classifiche.
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Rihab
Il 31 ottobre a Malmoe Rihanna ha annullato i concerti in terra svedese. Stressata? Ammalata? No, ubriaca. «Stop all’alcool o si ammalerà seriamente». Così il medico della star barbadiana aveva espresso la sua preoccupazione dopo che Rihanna aveva cancellato gli show svedesi tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, scusandosi su Twitter con i fan postando una foto che la ritraeva con la flebo al braccio, in quanto era stata ricoverata all’ospedale di Stoccolma. In principio si era pensato fosse solo un’influenza, ma in seguito si è arrivati alla conclusione che Rihanna debba cambiare il suo stile di vita. Da quel momento il tour è ripreso e la cantante, ora, è pronta a prendersi l’Italia.
ROCK’N’FASHION
ROCK’N’FASHION
Black & Whi te UNIVERSE B
ianco e nero. Nero o bianco. Due parole, due colori, o meglio due non-colori. L’alfa e l’omega che racchiudono tutto un universo cromatico, capaci di esprimere a volte idee diverse, a volte complementari. Fanno venire in mente l’essenzialità, il rigore, la linearità e la chiarezza, ma anche concetti come dualismo, contrapposizione e scelta. E poi c’è il cosiddetto “fascino del bianco e nero”, quell’inspiegabile appeal che cattura, che non stanca mai, che valorizza i contrasti appianandoli; che è capace di donare eleganza anche agli aspetti più aggressivi della realtà, che, creando un gioco di luci e ombre, tira fuori caratteri inattesi e fino a quel momento nascosti. Un mix che resiste alle insidie del tempo e al quale si fa sempre ritorno, dopo essersi concessi momentanee e fugaci divagazioni. È quel porto sicuro a cui nella moda si fa ritorno quando non si ha più voglia di giocare con la gamma di colori offerta dalle tonalità fluo e accese e da quelle più tenui e delicate, quando si vuole colpire l’attenzione e stupire con la semplicità di un grande classico. Un po’ come quando, musicalmente, dopo essersi prodigati per scovare artisti nuovi, sperimentali e precursori di nuove avanguardie, si ha voglia di tornare alle origini, riascoltare quelle canzoni che hanno segnato la storia e che sono insindacabilmente dei pezzi intramontabili. (F.V.)
Le pietre rotolanti Mick Jagger e Keith Richards ai tempi dell’incisione di Exile On Main Street (1972). Foto di Dominique Tarle
Sergio Tacchini: Vivaldi, il piumino senza maniche con cappuccio removibile, € 249,00 Puma: sneaker alta in suede, ispirata alla mitica Puma Suede, € 90,00
Timberland: maglione in lana jacquard con bottoni in cocco naturale, € 125 Museum: giacca donna bianca in pura lana e interno in pelliccia ecologica, € 550 Levi’s: jeans 511 slim bianco ottico, linea Levi’s Red Tab Men’s Collection, € 96
Polo Ralph: Ralph Lauren eyewear, € 130
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Lacoste: L!VE-Polo manica corta in jersey di cotone, € 99,50
True Religion: modello skinny nero, prezzo su richiesta
Morellato: orologio in silicone con cinturino bianco e quadrante nero, € 49
Philip Plein: sneakers in pitone argentato con stampa a macchie nere, € 798
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WHAT’SNEW
Musica, cinema, videogames, libri
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Un mese ricco di grandi album quello di dicembre, con Black Keys, Marracash, R.E.M. e il disco postumo della mai troppo compianta Amy Winehouse.
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George Clooney è pronto a sbancare botteghino e cuori con Le idi di marzo; ma non solo, perché ci sono i grandi ritorni di Pieraccioni con Finalmente la felicità, e de Il gatto con gli stivali.
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Tiziano Ferro
L’amore è una cosa semplice
Perdetevi nei misteri di The Elder Skrolls V: Skyrim, immergetevi nei due nuovi, fantastici, capitoli di Super Mario, Batman Arkham City e Saints Row: The Third.
(Emi)
HHHHH
L’eccezione che conferma la regola
Tre anni dopo Alla mia età, Tiziano Ferro pubblica il suo quinto disco. L’amore è una cosa semplice conferma quanto di buono il cantante di Latina aveva già mostrato in passato. Il suo è un vero progetto artistico, credibile come pochi nell’ambito del pop italiano. di Daniele Salomone - foto Francesco Prandoni
E
siste in Italia, ma non solo, la diffusa pratica di trat- sione. Tra la provincia di Latina e l’ombelico del mondo e nella bossanova - anche se TVM fa un po’ troppo Sergio tare la musica pop prima di tutto come un prodot- (musicale) ci sono di mezzo oltre duemila chilometri e Cammariere. Toni bassi, produzione squisita ma poco into. Ci si siede intorno a un tavolino, si pianificano uno spazio ideale infinito. È proprio in quello spazio che vadente e una rara cura per i dettagli sonori: L’amore è una obiettivi e strategie e poi si comincia a lavorare. Ho sem- Tiziano è trasferito, curioso di capire piuttosto che copia- cosa semplice è uno di quei dischi che meritano di essere pre pensato, fin dai tempi di Rosso Relativo (era il 2001), re, voglioso di rinnovarsi quando gli bastava ripetersi. ascoltati con attenzione, usando gli auricolari o un’amche Tiziano Ferro avesse le potenzialità per aggiungersi L’amore è una cosa semplice gratifica la sua intelligenza e plificazione degna di questo nome. Possibilmente senza al risicato schieramento di eccezioni compressione - mp3 e simili - anche a questa pessima regola. Mi sembra se mi rendo conto che suoni come Tiziano compie un deciso passo verso la definitiva che i fatti diano ragione ai molti che una bestemmia. È più facile ottenere consacrazione del suo status artistico, qualcosa che non c’entra questo risultato quando ti chiudi in hanno avuto la mia stessa impressionulla con le classifiche, che pure sono il suo naturale habitat ne. Non è impresa da compiersi in studio con i più quotati musicisti del fretta, ma siamo a buon punto: con mondo - gente come Vinnie Colaiuta L’amore è una cosa semplice Tiziano compie un nuovo passo rispecchia la sua voglia di crescita. (batteria), Michael Landau (chitarra) e Larry Goldings verso la definitiva consacrazione del suo status artistico, Azzeccato il singolo di lancio, La differenza tra me e te, (piano e tastiere) - ma non per questo è scontato. qualcosa che non c’entra nulla con le classifiche, che pure perché bene rappresenta l’idea di cambiamento che l’alL’amore è una cosa semplice è un album rilassato e rilassono il suo naturale habitat. Manca ancora qualcosa, ma la bum cova. Ma il disco è un’altra cosa, preferisce le atmo- sante. Non c’è traccia della sofferenza che siamo abituati meta si avvicina. sfere intime agli slanci e alle aperture, a parte qualche raro ad ascoltare nella musica di Tiziano. Fare i conti con queCinque anni di vita in Inghilterra hanno cambiato le caso tipo il duetto con John Legend, in Karma, e Smeraldo. stioni personali importanti, venirne a capo, gli ha permesprospettive di TzN – come ama firmarsi. Allontanandosi Altri brani – penso a Hai delle isole negli occhi, (raffinato so di liberarsi definitivamente dei macigni che ha portato dall’Italia, si è messo al riparo dalla benevolenza incon- r’n’b e miglior pezzo del disco per il sottoscritto) oppure sullo stomaco per molto tempo. Si capisce tutto dalla sua dizionata di cui godono le nostre star, una bambagia ca- a interludio: 1000 scuse - dicono molto di più del progetto, voce, più forte che in passato. Sistemare la sua vita è stata tastrofica che impedisce agli artisti di mettersi in discus- ricco di sfumature musicali al punto da sconfinare nel jazz la migliore conquista artistica che potesse ottenere.
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WHAT’S NEW
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Musica
La leonessa e il padre tuttofare
Abbiamo atteso per anni il terzo album di Amy Winehouse e ora ce lo ritroviamo nei negozi neanche cinque mesi dopo il suo decesso, con lo zampino del padre Mitch. Ne avremmo fatto a meno, nonostante una qualità fuori dal comune.
Musica
Snow Patrol Fallen Empires (Universal)
HHH di Claudio Morsenchio
Nickelback
R.E.M.
Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage 1982–2011 (Warner)
HHHH
Here And Now
Hot List
(Roadrunner/Warner)
HH
di Claudio Morsenchio
Dieci brani della playlist di
di Marcello Marabotti
di Gianni Olfeni
M
itch Winehouse ha annunciato l’uscita di Lioness: Hidden Treasures quando erano passati tre mesi dalla morte della figlia Amy. La tempestività con cui il Sig. Winehouse ha portato a termine l’operazione - casualmente il disco esce poche settimane prima di Natale - è davvero fenomenale. Per lo meno quanto il fatto che abbia inciso l’album jazz che da sempre sognava (con tanto di tour) solo quando, qualche anno fa, il successo di Amy gli ha offerto un barlume di popolarità e che stia ultimando la biografia della figlia. Perfido opportunismo di un padre cinico o gesti d’amore di un papà riconoscente? Se solo avesse gestito tutto con maggiore delicatezza, adesso non staremmo considerando l’eventualità che Mitch sia un mostro. Che c’entra tutto questo con una recensione? Lio-
ness: Hidden Treasures esce per essere venduto e dunque credo sia giusto informare del “behind the scene” chi pensa di acquistarlo. Quanto al contenuto musicale, un disco di Amy si può comprare a scatola chiusa, anche se gli inediti sono giusto un paio (Between The Cheats e Like Smoke, featuring NAS) e le altre tracce sono cosiddetti “alternative take” di brani già ascoltati, provini ripescati negli archivi dei produttori Mark Ronson e Salaam Remi, oppure cover come Our Day Will Come e The Girl From Ipanema. Il talento di Amy merita solo riconoscimenti, ma questo disco è una prova di cui non sentivamo il bisogno. Facciamo un patto: io gli do quattro stelle, perché lo spessore artistico della defunta cantante non si discute, ma voi riflettete sulle intenzioni di suo padre e del branco di collaboratori che gli è andato dietro scodinzolando.
Amy Winehouse
Lioness: Hidden Treasures
Gary Lightbody ha una bellissima voce. Non è immediatamente riconoscibile come quella di alcuni suoi più illustri colleghi, ma ha il pregio di essere pulita e viene impiegata con mestiere. La musica degli Snow Patrol è sempre stata semplice e immediata, dagli inizi indie fino alla conquista del grande pubblico. Il loro rock melodico e quadrato trova una logica dimensione nelle colonne sonore delle serie tv americane, puntando su un’emozione in un certo senso prevedibile ma non per questo censurabile. Dopo la raccolta Up To Now (2009) gli scozzesi avevano dichiarato che con Fallen Empires ci sarebbe stata una svolta che, prevedibilmente, non arriva. Proprio come la voce di Gary, qui è tutto pulito e costruito con competenza; purtroppo manca ancora quel quid necessario per rendere la loro musica davvero memorabile.
Essere una star del pop rock americano comporta sacrifici, marchette, copertine per teenager e singoloni amorosi: insomma, una vita d’inferno. Lo sa bene Chad Kroeger, leader e frontman dei Nickelback, che da oltre quindici anni gigioneggia con il suo faccione e la sua chioma bionda, in tutte le foto e i video del gruppo canadese, capace con il suo songwriting di vendere, senza sosta, decine di milioni di copie in tutto il mondo. Il successo del suo gruppo sta praticamente tutto nella disarmante abilità di produrre singoli spensierati per tutte le stagioni, contornati soltanto in minima parte da ruvide schitarrate che delineano fino alla monotonia il sound iperprodotto della band. Materiale gustoso quindi per le radio a stelle strisce e per gli amanti dell’easy listening, senza intellettuali e impegnative intenzioni: quando il riff distorto supera troppo il desiderato, ecco immediatamente la ballad a smorzare le atmosfere per il bene delle vendite. Giusto cosi, senza pretese ci si diverte di più. E la saga può continuare.
PLATINETTE Platinette, volto noto della televisione, da oltre 10 anni è anche una delle voci più seguite di Radio Deejay, dove la si può ascoltare dal lunedì al venerdì dalle 18.30 alle 20.00 con Platinissima.
Marracash King del rap (Universal)
(Island)
HHHHH
«To anyone who ever felt touched by our music, our deepest thanks for listening». Così, il 21 settembre 2011, i R.E.M. hanno comunicato al mondo il loro scioglimento. In molti, in quel momento, hanno riconosciuto l’onestà di Stipe e soci di fronte alla consapevolezza di essere arrivati al termine di una carriera durata 29 anni. Per ripercorrerla esce Part Lies, Part Heart, Part Truth, Part Garbage 1982–2011, un doppio album che raccoglie 40 tracce che vanno dai grandi pezzi storici del gruppo americano (tutte le canzoni che avete in mente ci sono) a tre inediti: A Month of Saturdays, We All Go Back to Where We Belong e Hallelujah. Qual è, però, il vero significato di questa opera? I R.E.M. hanno annunciato l’uscita della raccolta 24 ore dopo la notizia del loro scioglimento. Si è detto sia stata una mossa commerciale, visto che la band di Athens iniziò a considerare l’ipotesi durante il tour del 2008. A noi importa poco, perché come nel calcio, questa è una grandissima partita d’addio.
HHH di Guido Amari
Se si eccettuano i vari mixtape, prerogativa di chi scrive centinaia di rime e vuole continuare a mantenersi attivo, King del rap è il terzo lavoro del rapper milanese, il più difficile come spesso si dice, ma anche quello in cui trova la giusta quadratura del cerchio tra il lato guascone e quello introspettivo. Per il primo fanno testo il pezzo che intitola l’album (nonché primo singolo), S.e.n.i.c.a.r. con ospite l’amico Gué Pequeno, Rapper/Criminale e Semtex, mentre è interessante notare come una maturazione evidente abbia lasciato parecchie tracce sulle sue rime. Ci piace pensare che la strada verso il regno del rap passi anche e soprattutto per Noi no, con un bel featuring dei Co’ Sang, Quando sarò morto (ad aiutarlo Fabri Fibra e Jake La Furia), In faccia e la doppietta Né cura, né luogo e Marrageddon.
In “cammino” verso il successo
1
Amy Winehouse
Dopo i White Stripes tocca a un altro duo riportare il rock in classifica? Se si vuole dar retta a El Camino parrebbe proprio così…
Back To Black (Island, 2006)
di Stefano Gilardino
G
iunti a un nodo fondamentale della propria carriera, i Black Keys paiono ancora una band in piena ascesa, anche quando si tratta di bissare il successo artistico, prima che ancora commerciale, di Brothers. La nuova fatica del duo di Akron, rilocato in quel di Nashville, dove il chitarrista Dan Auerbach ha anche costruito uno studio di registrazione casalingo in cui comporre e produrre con calma il miglior disco targato Black Keys. El Camino, omaggio al van con cui i due (l’altro membro è il batterista Patrick Carney) hanno girato per anni in tour, ma anche “cammino” in lingua spagnola, è uno dei mi-
gliori dischi rock dell’anno che sta finendo, ma siamo certi che rientrerà anche nelle playlist del prossimo, tale è la sua forza. A cominciare dal singolo bomba Lonely Boy, tutto quanto fa pensare che i due siano la medicina perfetta per chiunque si senta orfano di un’altra celebre coppia, quella dei disciolti White Stripes. Il talento pare davvero essere lo stesso e, ancora più che in passato, cominciano a fioccare con costanza anche i pezzi di qualità superiore. Qui se ne trovano davvero molti: Money Maker, Gold On The Ceiling, Stop Stop, Nova Baby, Little Black Submarines... Praticamente tutto El Camino. Una prova di forza sorprendente.
Love Is A Losing Game
2
Sweet Dreams (Are made Of This) Eurythmics
Sweet Dreams (Are made Of This) (RCA Records, 1983)
3
Purple Rain Prince
Purple Rain (Warner Bros. Records, 1984)
4
I Believe I Can Fly R Kelly R. (Zomba Recording, 1998)
5
Human
The Killers Day & Age
Outback
Kate Bush
Smith & Burrows
(Frida Label)
(Warner)
(Pias )
L’incostanza di un momento
HHH di Guido Amari
Gianluca Pantaleo, Gabriele Raggi, Eugenio Della Mora e Francesco Nesta sono gli Outback. Tutti under 24, con una classica formazione fatta di voce, chitarra, basso e batteria hanno fatto la loro grande apparizione al Rock In IdRho 2011, dove si sono esibiti prima dei Ministri sullo stesso palco degli headliner Iggy & The Stooges e Foo Fighters, per intenderci. Ora, sbancano con il loro primo album L’incostanza di un momento, anticipato dal singolo Liquido, manifesto dell’intero album, in cui alternano italiano e inglese, per un suono di stampo indie-rock caratterizzato da una sfumatura pop (che si rifà a Coldplay, Muse e Temper Trap su tutti) che rende coinvolgente l’intero progetto.
Funny Looking Angels
50 Words For Snow
HHHH di Guido Amari
Intanto un paio di considerazioni: il nuovo album della cantante inglese ha un mood invernale ma non è un disco a tema natalizio (che francamente sarebbe anche un insulto all’intelligenza artistica della Bush) e, inoltre, incredibile a dirsi vista la sua parsimonia, arriva pochi mesi dopo Director’s Cut, ultimo capitolo della sua discografia. A tutto ciò, per buona misura, aggiungete il fatto che 50 Words For Snow fotografa l’artista durante uno stato di grande ispirazione, a suo agio con atmosfere soffici e delicate e lunghe dissertazioni strumentali. Solo sette brani, tutti molto lunghi, ma di altissima qualità come i più rappresentativi Snowed In Wheeler Street e Misty, che supera i tredici minuti di durata.
ONSTAGE
(Island Records, 2008)
56
DICEMBRE
6
HHH
Only You Yazoo
Upstairs at Eric’s (Mute, 1982)
di Claudio Morsenchio
7
Qualora non ne possiate più delle classiche e scontate canzoncine natalizie e desideriate ascoltarvi un po’ di buona musica sotto l’albero, questo lavoro fa per voi. L’idea di reinterpretare alcune memorabili cover e scrivere qualche inedito sul giorno più atteso dell’anno (il Natale, ovviamente), arriva da due protagonisti della recente storia della musica britannica, Tom Smith degli Editors e Andy Burrows dei Razorlight provano a cimentarsi sul tema, vincendo a pieni voti la scommessa. Tutto è soffuso, dolcemente suonato, da ascoltare osservando dalla finestra una lunga nevicata, chiudendo gli occhi e sognando il desiderio più ambito. Per una volta lasciamoci trascinare dalla magia anche effimera del Natale senza chiedere niente in cambio. Lo hanno fatto loro per noi, fermiamoci ad ascoltarli, ne avremo un positivo giovamento.
Slave To The Rhythm Grace Jones
Slave To The Rhythm (Island Records, 1985)
8
Believe Cher
Believe (Warner Music, 1999)
The Black Keys El Camino
9
(Nonesuch/Warner)
DICEMBRE
Nobody Else
More Than Words
10
57
Take That
(RCA Records, 1995)
HHHHH
ONSTAGE
Back For Good
Extreme
Pornograffitti (A&M Records, 1990)
WHAT’S NEW Cinema
A cura di Antonio Bracco
Le idi di marzo Usa, 2011, 102 min.
Cast: Ryan Gosling, George Clooney, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti di George Clooney critica pubblico
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Arriva in sala il film d’apertura della scorsa Mostra di Venezia. Diretto e interpretato dal divo George Clooney, Le idi di marzo è ambientato nel mondo politico statunitense in un prossimo futuro, durante le primarie in Ohio per la presidenza del Partito Democratico. Racconta la vicenda di un giovane e idealista guru della comunicazione che lavora per il governatore Mike Morris, candidato alla presidenza, e che si trova suo malgrado
pericolosamente coinvolto negli inganni e nella corruzione che lo circondano. Il giovane è interpretato da Ryan Gosling, richiestissimo ormai e indicato da tutti come l’erede, per fascino e sex appeal, dello stesso Clooney. Il film, tratto dalla pièce teatrale Farragut North di Beau Willimon, è elegante ed equilibrato e dimostra ancora una volta quanto George Clooney abbia le idee chiare sul cinema che sceglie di fare come regista.
Finalmente la felicità
Il gatto con gli stivali
The Artist
Cambio vita
Italia, 2011, 93 min.
USA, 2011, 90 min.
Francia, 2011, 100 min.
Usa, 2011, 112 min.
Cast: Leonardo Pieraccioni, Rocco Papaleo, Ariadna Romero, Thyago Alves, Andrea Buscemi, Shel Shapiro, Maurizio Battista, Michela Andreozzi
V0co di: Antonio Banderas, Salma Hayek, Zach Galifianakis, Billy Bob Thornton, Amy Sedaris
Cast: Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Missi Pyle, Penelope Ann Miller
Cast: Ryan Reynolds, Olivia Wilde, Jason Bateman, Leslie Mann, Alan Arkin
di Leonardo Pieraccioni
critica pubblico
critica pubblico
HH HHH
Il film racconta la storia di Benedetto, un professore di musica di Lucca interpretato da Leonardo Pieraccioni. Un giorno gli arriva l’invito a partecipare come ospite alla trasmissione televisiva di Maria De Filippi C’è posta per te. Qui scopre che la madre scomparsa da poco, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Quella bambina è adesso una splendida modella che vuole conoscere il “fratello” italiano. Due mondi a confronto, due modi di vedere la vita, ma senza dubbio un unico obiettivo: capire perché il destino ha voluto che loro due s’incontrassero. La sceneggiatura è stata scritta, così come le precedenti, dallo stesso Pieraccioni insieme a Giovanni Veronesi. Prima esperienza come attrice per la modella Adriana Romero.
di Chris Miller
di Michel Hazanavicius
HH HHHH
critica pubblico
Molto prima di incontrare Shrek, il fuorilegge noto come il Gatto con gli Stivali diventa un eroe quando, per salvare la sua città, si imbarca in un’avventura con la tosta e intelligente gattina di strada Kitty Zampe di Velluto. Non cedere al fascino del Gatto è un’impresa titanica, essendo anche un ottimo spadaccino e soprattutto un gran seduttore. Insieme ai due in questa avventura compare un uovo, il cervellone Humpty Dumpty. A sbarrar loro la strada, però, si parano i famigerati banditi Jack e Jill, pronti a tutto per far fallire l’impresa di Gatto e la sua banda. Nato da una costola di Shrek, Il Gatto con gli Stivali poggia interamente sullo charme latino di Antonio Banderas che doppia il personaggio anche nella versione italiana.
ONSTAGE
HHHH HHH
Nella Hollywood del 1927, George Valentin è una star di prima grandezza del mondo del cinema muto. Il sonoro è però alle porte e l’attore deve correre ai ripari. Non sarà facile fare i conti con l’avvento di questa rivoluzione tecnica. La sua carriera rischia un’improvvisa e prematura conclusione mentre quella della sua amata, la giovane comparsa Peppy Miller, sta per trasformarsi in quella di una diva. Osannato dalla critica allo scorso Festival di Cannes, The Artist di Michel Hazanavicius è un geniale omaggio al cinema che fu di Douglas Fairbanks e Gloria Swanson. Raffinato ma popolare, a tratti irresistibilmente divertente, il film ha permesso al suo protagonista Jean Dujardin di vincere il premio come miglior attore proprio a Cannes.
58
DICEMBRE
di David Dobkin critica pubblico
HH HHH
Mitch e Dave sono cresciuti insieme e un tempo erano praticamente inseparabili, poi si sono un po’ persi di vista. Dave adesso è sposato, padre di tre figli ed è un avvocato sempre molto impegnato. Mitch invece è rimasto un bambinone single, non ha un lavoro fisso e non si è mai deciso a prendersi una responsabilità nella vita. Per Mitch, a Dave non manca nulla: ha una bellissima moglie, i bambini lo adorano e lavora in uno studio prestigioso. Per Dave invece, vivere come Mitch, senza obblighi, conseguenze e stress, sarebbe un sogno. Dopo aver trascorso una nottata alcolica insieme, i due si risvegliano uno nel corpo dell’altro. Non è certo un tema originale al cinema quello dello scambio di corpi, soprattutto nella commedia. La simpatia degli attori però non è scontata.
WHAT’S NEW Videogames
The Elder Scrolls V: Skyrim (Bethesda) Disponibile per: PS3 - Box 360
Genere: RPG
HHHH Il nostro risveglio non è certo dei migliori: ci ritroviamo con le mani legate su un carro che ci sta conducendo a un’esecuzione capitale. Gli altri prigionieri parlano e sembrano rassegnati: a uno a uno vengono chiamati al cospetto del boia. Quando arriva il nostro turno non ci ribelliamo, ma ci limitiamo ad appoggiare la testa in attesa della scure. In quel preciso istante succede qualcosa di assurdo e spaventoso: un enorme drago attacca l’insediamento e interrompe
il nefasto evento, consentendoci di scappare. Comincia così il quinto magnifico episodio della saga Elder Scrolls che, grazie al precedente Oblivion, ha fatto innamorare dei giochi di ruolo un bel po’ di gente che aveva comprato una console per tutt’altre ragioni. E proprio da Oblivion deve partire l’analisi di Skyrim, che si presenta molto simile al suo illustre predecessore in tutti gli aspetti fondamentali: libertà assoluta (sia di esplorazione che di comportamento), chilometrici e appassionanti quest secondari ad accompagnare la storia principale, personalizzazione spinta di razza e abilità del personaggio. Il bello però è che ogni singola sfaccettatura è stata abilmente affinata: che si tratti di introdurre novità (la possibilità di apprendere “urli” o di utilizzare due in-
cantesimi contemporaneamente) oppure di snellire a beneficio di una maggiore fluidità (i 7 attributi principali ora sono ridotti a 3 parametri di base), Skyrim non sbaglia un colpo. Parlando del lato tecnico siamo ben oltre gli standard qualitativi odierni, soprattutto considerando l’ampiezza del territorio esplorabile. Non stupitevi se vi ritrovate a vagare per le fredde lande del continente gustandovi il panorama sulle delicate note dell’incantevole colonna sonora: è del tutto normale, anzi, vivamente consigliato. Immenso, profondo e completo: Skyrim rappresenta tutto quello che un RPG moderno deve avere - e non avere - per diventare un bestseller e riuscire nell’ardua impresa di convincere anche i puristi.
Super Mario 3D Land (Nintendo)
Batman Arkham City (Rocksteady)
Disponibile per: 3DS
Disponibile per: Xbox 360 - PS3
Genere: Platform
Genere: Azione
HHHH
HHHH
Se chiedete a qualche ultra-trentenne il motivo per cui nel lontano 1987 abbia acquistato il mitico Nintendo Entertainment System la risposta sarà pressoché univoca e riassumibile in tre magiche paroline: Super Mario Bros. Provate invece a chiedere a qualcuno leggermente più giovane quale sia stata la molla che l’ha spinto a comprare il Super Nes: probabilmente vi risponderà Super Mario World (il quarto capitolo della serie). Se invece doveste incontrare me per strada fatemi un piacere, non mi chiedete niente, farei una certa fatica a confessare che rubavo dai miei genitori le 200 lire per andare a giocare a Mario in sala giochi. Se Nintendo fosse una frazione, al denominatore ci sarebbe un idraulico baffuto che salta sbattendo contro il trattino, nella speranza che invece di una misera monetina esca qualche fungo magico. Non poteva esistere 3DS senza il “suo” Mario; di contro, Super Mario 3D Land è la scusa migliore che si possa trovare per mettere le mani sulla nuova console di casa Nintendo. Invincibile ed eterno.
In seguito agli eventi di Arkham Asylum, il direttore Quincy Sharp è riuscito in qualche sporco modo a farsi eleggere sindaco e a portare avanti il progetto Arkham City, un gigantesco centro di detenzione dove viene radunata tutta la feccia della città. Lì dentro i super-criminali si sfidano in cruente guerre tra gang, mentre le guardie sembrano fregarsene: l’unica persona che può fare luce sui pericolosi traffici che avvengono all’interno dell’enorme manicomio è ovviamente Bruce Wayne. E lo farà a modo suo: infiltrandosi, indagando e menando le mani. Il gameplay lo conosciamo già, dato che riprende la solida struttura del primo episodio di Batman (2009) con qualche gustosa aggiunta: nuovi gadget, nuove mosse (a impreziosire l’efficientissimo Free Flow Combat), più varietà grazie alle missioni secondarie, maggiore libertà di movimento (anche nelle fasi di volo) e grande cura nel tratteggiare le personalità dei protagonisti. Capolavoro annunciato, Batman Arkham City mantiene le promesse e riesce a migliorare il già ottimo primo episodio: bentornato, Cavaliere Oscuro.
Saints Row: The Third (Volition Inc.)
Mario Kart 7 (Nintendo)
Disponibile per: Xbox 360 - PS3
Disponibile per: 3DS
Genere: Azione
Genere: Racing
HHH
HHHH
Mai fu più indicato quel bollino rosso in copertina che riporta la dicitura 18+, che spesso è stato oggetto di discussioni tra finti buonisti e realisti fiduciosi: Saints Row: The Third merita di essere censurato per via dei suoi inequivocabili e deliberati eccessi. Quello che avviene a Stillwater trascende il pulp e va oltre il limite del buon gusto, puntando su una comicità spiccia e pesantemente diretta. I temi trattati sono prevedibilmente violenza, sesso e vizi di ogni tipo, che interessano non solo le due bande principali (i Santi e i Syndicate), ma anche ogni singolo cittadino in cui ci si imbatte nel corso dell’avventura. Mantenendo i tratti che hanno caratterizzato i primi due episodi (free-roaming con sparatorie in terza persona a farla da padrone), il terzo capitolo di Saints Row scommette ancora una volta su un divertimento frivolo e chiassoso, senza mai prendersi sul serio e strappando qualche sorriso ignorante con le sue esagerazioni. Dedicato agli specialisti del fancazzismo!
Dicesi “spin off” un videogioco ricavato elaborando elementi o prendendo spunto dai personaggi di una serie già esistente. Le corse in go-kart con i protagonisti della saga di Mario esistono da una ventina d’anni e hanno appassionato milioni di giocatori di tutto il mondo per il loro modo (cosiddetto “arcade”) di intendere la simulazione di guida, svincolato da leggi fisiche e che punta tutto su un’azione frenetica e spensierata. Non che ci fosse davvero bisogno di inserire qualche tipo d‘innovazione per rendere attuale un titolo che probabilmente lo sarà sempre, ma qualche novità in questo nuovo episodio c’è: potrete personalizzare il vostro kart come più vi aggrada, per esempio. Oppure - se ve la sentite - potrete guidare sott’acqua, piuttosto che effettuare delle fantasiose planate in aria. Sono elementi che adornano un prodotto già di per sé perfetto, che offre un divertimento genuino e garantito – e in questo caso anche in tre dimensioni.
ONSTAGE
60
DICEMBRE
COMINGSOON gennaio
I biglietti del tour de iNegrita sono in vendita presso i negozi Fnac!
Negrita
O
rmai non sono più ragazzini, questi uomini ora fanno sul serio. La quasi ventennale favola dei Negrita delinea un piccolo spaccato di storia del rock italiano, un sensibile racconto che accontenta grandi e piccini, senza mode e senza età. Un gruppo di giovani musicisti escono in fretta dall’amata provincia toscana e si tuffano chiassosi nel mondo del music business senza ragionare troppo, con una miscela di 4/4, ritmi saltellanti e una buona dose di appeal commerciale, piaciona ma mai scontata. Scrivono testi come “Io a militare non ci voglio andare, cosa devo dire, cosa devo fare” che rimbalzano nella testa di migliaia di giovani assatanati di rock puro e semplice. Suonano ovunque: piazze di paese, piccoli club. Poi la svolta con
live
l’album XXX, che porta dappertutto la musica, la poesia e la rabbia positiva del gruppo, prima nei palazzetti, poi addirittura al cinema, con la colonna sonora di Tre uomini e una gamba di Aldo Giovanni e Giacomo. Da quel momento la macchina Negrita, non si ferma più: si muove autonoma, curiosa, viaggia in giro per il mondo, si innamora perdutamente dei ritmi sudamericani e contamina la crescita personale e musicale con i suoni e i colori del pianeta. Bellissimo il tour in supporto all’album L’uomo sogna di volare, che ospita in qualche data la tromba di Roy Paci e alcune percussioni latine a scandire il battito di mani. In quel periodo, il girovagare spasmodico della band rafforza la passione per i temi sociali che da sempre marcano
con energia i testi di Pau, contribuendo a rafforzarne il pensiero e svolgendo, a volte, il difficile compito di “influenzare” inconsapevolmente sperdute masse di giovani. Il tutto culmina in Helldorado, ottimo lavoro uscito nel 2008, con cui il gruppo diventa apprezzato anche fuori dall’Italia. Ed è proprio della nostra attuale difficile condizione che i quattro di Arezzo ci parleranno nel loro tour imminente, in supporto ai temi riflessivi ma speranzosi di Dannato vivere, il loro nuovo freschissimo album, un lavoro che decreta per loro un ruolo di assoluti protagonisti, senza il narcisismo del mainstream. L’Arena Tour, parte il 31 del prossimo mese a Firenze e si conclude a Milano l’11 febbraio. È il caso di non mancare, per vedere da vicino quanto sono cresciuti e diventati uomini. (C.M.)
31/01 Firenze
» BUD SPENCER BLUES EXPLOSION 28/01 Perugia » DANIELE SILVESTRI 17/02 Taneto di Gattatico (RE) 18/02 Cesena » Elio e Le Storie Tese 25/01 Cascina (PI) 27/01 Roma 02/02 Firenze 04/02 Latina 08/02 Rimini
18/02 Bergamo 19/02 Cremona 24/02 Montecatini (PI) 25/02 Grosseto 27/02 Verona 28/02 Ferrara 29/02 Reggio Emilia
» Guano Apes 25/01 Milano
27/01 slogna 10/02 Torino
» Kasabian 24/02 Roma 25/02 Padova
» Marco Mengoni 03/02 Udine 04/02 Rimini 13/02 La Spezia
» Dream Theater 20/02 Pordenone 21/02 Milano 22/02 Perugia
» Laura Pausini 01/01 Roma 03/01 Roma 04/01 Roma 06/01 Roma
» Giorgia 21/01 Roma 24/01 Milano
» Le Luci della Centrale Elettrica 06/01 Senigallia (AN)
ONSTAGE
» Marlene Kuntz 06/01 Caramanico Terme (PE)
62
» Marracash 06/01 Ferrara 07/01 Cesena 12/01 Milano
DICEMBRE
» Mauro Ermanno Giovanardi 06/01 Firenze 21/01 Bologna » Max Gazzè 27/01 Torino » Pete Doherty 09/02 Roma 10/02 Brescia 11/02 Bologna 12/02 Roncade (TV) » The Black Keys 30/01 Milano
» Planet Funk 07/01 Bologna 21/01 Ciampino (Roma) » Raphael Gualazzi 19/01 Viareggio (LU) 21/01 Taneto di Gattatico (RE) 23/01 Verona 06/02 Civitanova Marche (MC) 07/02 Ascoli Piceno 10/02 Bologna 13/02 Torino 15/02 Genova