n°27 febbraio '10
VASCO DAVE MATTHEWS BAND STEREOPHONICS EROS RAMAZZOTTI JOSS STONE NICCOLÓ FABI
Regalati una Wii
n°27 febbraio '10
VASCO DAVE MATTHEWS BAND STEREOPHONICS EROS RAMAZZOTTI JOSS STONE NICCOLÓ FABI
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Regole del concorso Onstage Magazine e Nintendo ti regalano una consolle Wii. Partecipare è semplicissimo, basta inviare una mail a nintendo@onstageweb.com oppure un sms al 320.2043040 (costo piano tariffario) indicando il tuo indirizzo mail preceduto da 223 (es.: 223mario@gmail.com). Il nome del vincitore estratto sarà pubblicato il 28 febbraio sul sito www.onstageweb.com nella sezione contest.
© 2010 Nintendo. TM, ® and the Wii logo are trademarks of Nintendo.
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editoriale/ febbraio di Daniele Salomone
La tentazione di scrivere qualcosa sulla tragedia di Haiti era forte.
Tutti i locali di Milano e Roma dove trovi Onstage Magazine
Ma ha prevalso la consapevolezza, nel senso assoluto del termine. Di fronte a catastrofi come quella che ha devastato lo stato caraibico, le parole stanno a zero. Meglio
tacere. E chi può agisca. Mi paiono inutili persino gli appelli di molti redattori che con poche righe si sentono di poter scuotere l’opinione pubblica. Chi vuole si sensibilizza da solo. Sia chiaro, queste considerazioni non riguardano chi si mette in gioco davvero, penso a tutte le persone e i volontari delle associazioni umanitarie che fanno della solidarietà la propria ragione di esistenza. In ogni caso, questi sono argomenti che toccano la coscienza e il codice morale di ognuno di noi. Insomma, meglio parlare di questioni che ci competono. Cercando di tenere ben presente eventi come quello di Haiti per sdrammatizzare tutto il resto. Certe sciagure possono almeno aiutarci a ritrovare il senso delle cose. Banale? Forse, ma funziona. A partire dalla musica, che resta qualcosa di molto importante per le nostre esistenze. Ma è pur sempre intrattenimento o, nella migliore delle ipotesi, arte. In qualunque modo la vediate, vogliamo (nel senso di “noi della redazione”) introdurvi a questo nuovo anno di Onstage. Che, come da tradizione, si è aperto con molte novità. Innanzitutto il nuovo web site (www.onstageweb.com) che sarà on line proprio nei giorni in cui cominceremo a distribuire il numero di febbraio. Un sito rinnovato nella veste grafica ma soprattutto nei contenuti e nelle possibilità di interazione per gli utenti, che sono (siete) più di 40.000. Mica pochi. Ma non voglio anticiparvi nulla, vi aspettiamo in rete (in realtà se girate pagina…). Veniamo al magazine. Non parliamo di “rivoluzioni” come accaduto nei precedenti anni, ma più di qualcosa si è mosso. Fondamentalmente ci siamo posti l’obiettivo di essere ancora più completi nell’offrirvi il quadro dell’attività live che si svolge nel nostro paese. In più ci faremo dare una mano da collaboratori speciali, persone che fanno musica e dunque ne parlano con superiore cognizione di causa. A proposito del magazine: se volete seguirci mensilmente basta che vi registriate al nostro sito, lo riceverete ogni mese (gratis naturalmente) in formato pdf. Anche quest’anno Onstage parte a mille. C’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre di più. Let’s stay together.
Direttore Responsabile Emanuele Vescovo Direttore Editoriale Daniele Salomone d.salomone@onstageweb.com Art Director Federico Riva f.riva@ineditweb.com Progetto grafico Inedit srl via Pietrasanta, 12 20143 Milano info@ineditweb.com Grafica Karin Kellner karin@ineditweb.com Photo editor Tommaso Riva tommaso.riva@gmail.com
Hanno collaborato a questo numero: Susanna La Polla, Massimo Longoni, Roberta Maiorano, Claudio Morsenchio, Gianni Olfeni, Silvia Pellizzon, Tommaso Perandin, Marco Rigamonti, Giorgio Rossini, Gianluca Vinci. Pubblicità Areaconcerti srl via Carlo De Angeli, 3 20143 Milano tel. 02.5695313 Luca Seminerio l.seminerio@onstageweb.com Francesco Ferrari f.ferrari@onstageweb.com Eileen Casieri e.casieri@onstageweb.com Marianna Maino m.maino@onstageweb.com
Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia Romagna Ever Est s.n.c. via Roma 5/A - 35010 Limena (PD) Tel. 049.8849246 info@everestadv.it
Stampa Centro Stampa Quotidiani Spa Via dell’Industria, 52 25030 Erbusco (BS)
Pubblicità Lazio Areaconcerti Srl Via Nizza, 53 00198 Roma Tel 06,45474811 Paola Marullo p.marullo@onstageweb.com
Web http://www.onstageweb.com http://www.mylive.it
Distribuzione Mario Vescovo m.vescovo@onstageweb.com
Onstage Magazine Registrazione al tribunale di Milano N°362 del 01/06/2007
Redazione Francesca Vuotto f.vuotto@onstageweb.com
La foto della cover di Vasco è di Matteo Cavalleri
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Regalati una Wii
Bar Magenta BhangraBar Biblioteca Sormani Blender Bond Cafe Milano Cargo Colonial Caffè Cuore Deseo Elettrauto Cadore Exploit Frank Café Fresco Art Good Fellas Ied Item Jamaica Julien Café Kapuziner
La Bodeguita del Medio La Fontanella Le Coquetel Le scimmie Lelephant Mom Morgans Pacino Café Pharmacy Store Radetsky Reefel Roialto Café Sergent Peppers Skip Intro Stardust Tasca Trattoria Toscana Twelve Volo Yguana
ROMA 200 gradi 3 jolì american bar Anima Bali Circolo degli artisti Latte piu’ Comingout Club 32 Express St’a Salotto 42 Emporio caffe’ Chakra caffe’ Caffe’ friends Stairs club Freni e frizioni Casina dei pini Mom art Le sorelle Sugar c Caffe’ letterario Blob Blow club Book Brasia Bulldog inn Charity cafè Club akab Deja’ vu Distillerie clandestine Fashion bar Fonclea Gregory’s jazz club Gusto I giardini di adone Il Bidone Il boom La locanda blues L’alibi Le Coppelle 52 Penny Lane Pride Pub Friend’s Art Café Birreria Martini
Birreria Marconi Antilia Trillo Pub Fata Morgana Crazy Bull Take it easy café Simposio Mondo Perduto Pub Tumbler Black Falcon Roma Q’s Pub Barbagianni Rock Castle Café Old Trafford Coyote On The Rox Morrison’s Jamboree Il Barone Rosso Lettere cafè L’infernotto Living room cafè Locanda atlantide Magnolia Meo pinelli Micca club Mojbha Nag’s head New scarabocchio Open music cafè Open wine cafè Ore 20 Punto g Secrets cafè Sgt. pepper’s pub Sotto casa di andrea Sotto sotto Tam tam Tantra pop gallery Trinity college Tumbler Vinoteca novecento Zen.0
Contributors
ONSTAGE MAGAZINE_ON TOUR_FEBBRAIO 2010
VASCO ROSSI: 5-6-10-1115-16-20-21/02 FEBBRAIO: Mediolanum Forum , MILANO; DAVE MATTHEWS BAND: 22 FEBBRAIO: PalaSharp, MILANO, 23 FEBBRAIO: PalaLottomatica, ROMA, 25 FEBBRAIO: Palasport, PADOVA; STEREOPHONICS: 11 FEBBRAIO: ALCATRAZ, MILANO; EROS RAMAZZOTTI: 19 FEBBRAIO: ZOPPAS ARENA, PADOVA
MILANO
n°27 febbraio '10
VASCO DAVE MATTHEWS BAND STEREOPHONICS EROS RAMAZZOTTI JOSS STONE NICCOLÓ FABI
I Perturbazione sono una delle band italiane più attive sul fronte live. Macinano chilometri su chilometri e lo facevano anche prima di unirsi in questa formazione. In più sono dei veri e propri letterati. Ci hanno raccontato una storia davvero speciale (a pag. 47). Che musica ascoltano i musicisti? Da questo mese in avanti, lo sveleremo con delle playlist suggerite proprio da chi nella vita fa dischi e concerti. Partiamo con The Niro (a pag. 49), bravissimo cantautore e fine conoscitore di musica.
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INDICE/ febbraio rubriche
10 ontour Il calendario completo dei concerti di febbraio. Dalle Hole ad Alessandra Amoroso, ce n’è davvero per tutti i gusti.
38 rock 'n' fashion
16. VASCO ROSSI
Guido Elmi, fedele produttore artistico del Blasco, ci ha aiutato a ricostruire il “behind the scene” del rocker più amato d’Italia.
Testa alta e piedi per terra, è questo lo stile One Republic. Ryan ci ha spiegato il momento della band proprio mentre usciva Waking Up.
46 live report I grandi reportage di Onstage Magazine: a gennaio siamo stati a vedere (e fotografare) Arctic Monkeys, Air e Incognito. Niente male.
48 what’s new Mentre i Massive Attack riesumano il trip hop, Peter Gabriel si da alle cover. Intanto gli horror sono amabili; e se proprio non volete dormire…
23. DAVE MATTHEWS BAND
Sembrano sbarcati dalla luna, ma Dave Matthews e soci sono esplosi negli States quasi vent’anni fa. Decisamente altri tempi.
30. stereophonics
A pochi giorni dall’uscita di Keep Calm And Carry On abbiamo fatto 4 chiachiere con Kelly Jones. E lui ci ha sorpreso.
54 coming soon I concerti di marzo, tra ritorni e conferme. E poi notizie per il futuro: alcune sembrano prossime alla conferma, altre è probabile che lo saranno.
onstageweb Esclusiva: Dashboard Confessional
34. eros ramazzotti
Sono 25 anni che Eros strizza l’occhio alla storia della musica italiana. Un flirt che abbiamo “smascherato”. Altro che gossip!
Video-intervista e immagini dello show milanese della band di Belle Of The Boulevard! In più, vi faremo ascoltare il nuovo disco (Alter The Ending) in anteprima assoluta per l’Italia.
Live Report I reportage fotografici di tutti i più importanti concerti del mese: Vasco, Dave Matthews Band, Joss Stone, Stereophonics, Kasabian, White Lies e molti altri!
FACE 2 FACE 12 14
Joss Stone
Niccolò Fabi
Interview: Pat Metheny In una grigia giornata milanese, il geniale chitarrista americano ci ha raccontato del suo nuovo e rivoluzionario progetto musicale, Orchestrion. Come d’incanto, è arrivata la primavera.
E poi tutte le news musicali, il calendario completo dei concerti, i contest, gli approfondimenti, le recensioni e i blog. Stay tuned! Segui Onstage anche su FACEBOOK Diventa fan di ONSTAGEMAGAZINE
ontour / FEBBRAIO
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os
Kasabian
1 Lunedì
18/02 Milano, Alcatraz 19/02 Bologna, Estragon 20/02 Roncade (TV), New Age
H
anno lasciato un ottimo ricordo al Milano Urban Festival dello scorso agosto (quello “paccato” degli Oasis) e adesso tornano in Italia per 3 date. Con il terzo album in studio, West Ryder Pauper Lunatic Asylum, i Kasabian hanno confermato la direzione artistica intrapresa fin dall'esordio: una sapiente fusione tra rock anni 70 ed elettronica, il cui risultato è un sound di rara potenza. Da Leichester con furore.
White Lies
Alex Britti - Torino Elio e le Storie Tese - Verona
D
Lunedì
Elio e Le Storie Tese Tutte le date nel calendario
P
er festeggiare i vent’anni del primo disco, Elio Samaga Hukapan, gli Elii hanno pubblicato Gattini, raccolta di brani riarrangiati in chiave sinfonica. A supporto, un lungo tour teatrale che, come recita il sito ufficiale della band “è partito a gennaio e fino alla fine di marzo non ha intenzione di tornare!”. Dissacranti e divertenti come al solito, restano una delle migliori live band in circolazione. Con la benedizione del maestro Frank Zappa...
C
ourtney Love ne ha davvero viste e combinate di tutti i colori. Sorprende poco, quindi, che abbia deciso (8 anni dopo lo scioglimento) di rispolverare il gruppo con cui ha fatto la storia del grunge. Non è certa la data di pubblicazione di Nobody's Daughter, nuovo disco delle Hole, nella cui line up figurano anche Micko Larkin (chitarra), Shawn Dailey (basso) e Stuart Fisher (batteria), ma è sicura la data di Milano. E scusate se è poco.
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Alex Britti - Napoli Davide Van De Sfroos - Monza Elio e le Storie Tese - Civitanova Marche (MC) Ludovico Einaudi - Modena Vasco Rossi - Milano
Lunedì 19/02 Milano, Magazzini Generali
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22
Alessandra Amoroso - Bergamo Alex Britti - Bari Carmen Consoli - Verona Dave Matthews Band - Milano Elio e le Storie Tese - Assisi (PG) Ludovico Einaudi - Trento
Alex Britti - Reggio Emilia Brett Anderson - Milano Carmen Consoli - Roma Elio e le Storie Tese - Savona Morgan - Reggio Calabria
9
Martedì Alessandra Amoroso - Catania Carmen Consoli - Lanusei (OG) Ludovico Einaudi - Ravenna Machine Head - Milano
Martedì
16
Elio e le Storie Tese - Jesi (AN) Vasco Rossi - Milano
Martedì
3 Mercoledì
Carmen Consoli - Roma
Alessandra Amoroso - Ragusa Alex Britti - Firenze Carmen Consoli - Cagliari Elio e le Storie Tese - Cesena Joss Stone - Milano Ludovico Einaudi - Pescara
opo aver cancellato le date previste a novembre per motivi di salute del cantante Harry Mc Veigh (problemi alle corde vocali), arriva finalmente in Italia una delle band rivelazione del 2009. Ottimi e acclamati interpreti del new wave revival, i White Lies (che con l’album di debutto, To Lose My Life, sono arrivati in testa alla chart Uk) sono in scena a Milano e Roma. Solo per veri amanti di Joy Division e compagni bella.
Hole
Martedì
Lunedì
17/02 Milano, Alcatraz 18/02 Roma, Piper
2
23
Dave Matthews Band - Roma Eros Ramazzotti - Bolzano Giuliano Palma&The Bluebeaters - Bologna Ludovico Einaudi - Trieste Neffa - Salerno
Mercoledì
10
Alessandra Amoroso - Cosenza Alex Britti - Bologna Carmen Consoli - Sassari Elio e le Storie Tese - Bologna Morgan - Como Neffa - Milano Vasco Rossi - Milano
Mercoledì
17
Carmen Consoli - Torino Eros Ramazzotti - Mantova Mario Venuti - Napoli White Lies - Milano
Mercoledì Alex Britti - Catania Mario Venuti - Milano Neffa - Roma Pat Metheny - Bolzano
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Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Alessandra Amoroso Montesilvano (PE) Davide Van De Sfroos - Seriate (BG) Morgan - Pisa
Beatrice Antolini - Certaldo (FI) Carmen Consoli - Firenze Elio e le Storie Tese - Carpi (MO) Morgan - Brescia Niccolò Fabi - Gattatico (RE) Punkreas - Trezzo D'Adda (MI) The Bastard Sons of Dioniso Torino The Swell Season - Ferrara Vasco Rossi - Milano
Carmen Consoli - Firenze Club Dogo - Castelletto Cervo (BS) Elio e le Storie Tese - Copparo (FE) Joss Stone - Padova Ludovico Einaudi - Nuoro Meganoidi - Vignole Borbera (AL) Morgan - Castelvetrano (TP) Punkreas - Firenze The Swell Season - Roma Vasco Rossi - Milano
Alessandra Amoroso - Palermo Beatrice Antolini - Vicenza Joss Stone - Roma Morgan - Palermo Neffa - Brescia The Swell Season - Milano Valerio Scanu - Napoli
Giovedì
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Delphic - Milano Elio e le Storie Tese - Firenze Ludovico Einaudi - Parma Mario Venuti - Firenze Morgan - Bergamo Stereophonics - Milano Vasco Rossi - Milano
Giovedì
Giovedì
Venerdì
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Alessandra Amoroso - Pordenone Backyard Babies - Bologna Bud Spencer Blues Explosion Bologna Club Dogo - Cagliari Davide Van De Sfroos - Rezzato (BS) Elio e le Storie Tese - Roma Emiliana Torrini - Milano Mario Venuti - Roma Meganoidi - Como Morgan - Varese Motel Connection - Trieste Neffa - Biella Punkreas - Torino
18
Carmen Consoli - Torino Kasabian - Milano Ludovico Einaudi - Alessandria Mario Venuti - Castrovillari (CS) White Lies - Roma
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5
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Alessandra Amoroso - Lanusei (OG) Carmen Consoli - Genova Dave Matthews Band - Padova Elio e le Storie Tese - Brescia J-Ax - Torino Mario Venuti - Bologna
Venerdì
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Alex Britti - Milano Club Dogo - Trezzo d'Adda (MI) Eros Ramazzotti - Conegliano (TV) Hole - Milano Kasabian - Bologna Mario Venuti - Ostuni (BR) Niccolò Fabi - Fasano (BR) Punkreas - Legnano (MI)
Venerdì Carmen Consoli - Cesena Mario Venuti - Torino Morgan - Firenze Neffa - Ancona Nina Zilli - Retorbido (PV)
26
Sabato
13
Alessandra Amoroso - Bussolengo (VR) Alex Britti - Livorno Bud Spencer Blues Explosion - Siena Carmen Consoli - Bologna Elio e le Storie Tese - Roma Emiliana Torrini - Scandiano (RE) Ludovico Einaudi - Milano Mario Venuti - Bari Morgan - Ferrara Neffa - Sestri L. (GE) Niccolò Fabi - Belluno Punkreas - Parma
Sabato
20
Alessandra Amoroso - Milano Carmen Consoli - Pordenone Davide Van De Sfroos - Varese Elio e le Storie Tese - Gallarate (VA) Kasabian - Roncade (TV) Ludovico Einaudi - Vicenza Port-Royal - Reggio Emilia Punkreas - Bologna Vasco Rossi - Milano
Sabato
27
Adam Green - Bologna Alessandra Amoroso - Napoli Alex Britti - Agrigento Carmen Consoli - Rimini Davide Van De Sfroos - Lodi Elio e le Storie Tese - Milano Giuliano Palma&The Bluebeaters - Rimini J-Ax - Roma Meganoidi - S. Donà di Piave (VE) Neffa - Ripalimosani (CB) Niccolò Fabi - Brescia Punkreas - Lecco
Domenica
14
Carmen Consoli - Bologna Emiliana Torrini - Roma Mario Venuti - Lamezia Terme (CZ)
Domenica
21
Alessandra Amoroso - Milano Stratovarius - Milano Vasco Rossi- Milano
Domenica
28
Adam Green - Milano Alessandra Amoroso - Andria (BA) Elio e le Storie Tese - Milano J-Ax - Roma Morgan - Torino
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FACE2FACE/ joss stone
di Marco Rigamonti
La diva della porta accanto Joss Stone Live 06/02 07/02 08/02
Padova Roma Milano
Quattro dischi, oltre dieci milioni di copie vendute e 23 anni ancora da compiere. Roba da perdere la testa. Ma i numeri poco dicono di chi veramente sia Joss Stone, musicalmente parlando quanto di più vicino alle grandi regine del soul esista oggi. Ma il portamento sexy e la potente voce “black” sono accompagnate da una semplicità che, davvero, non ci aspettavamo.
A
18 anni avevi già pubblicato due album di successo. Come ti sentivi? E’ stato un periodo pazzo della mia vita. Capitavano cose assurde, la gente mi vedeva da qualche parte e mi diceva di sapere le mie canzoni a memoria… Io non avevo ancora realizzato quello che era successo e mi chiedevo dove avessero potuto sentirle! Qualcuno mi diceva che gli sembrava strano che avessi già inciso due album così importanti a quell’età, ma io oltre alla scuola non facevo altro che musica. Per me la musica è un lavoro, la mia vita, è quello che faccio… Se avessi preso un’altra strada allora sì che sarebbe stato strano.
lo: ci volevano i soldi e quindi un lavoro. Stavo guardando la tv e mi stavo chiedendo che cosa potessi fare (soprattutto considerando il non trascurabile particolare della mia età…) quando mi venne in mente che tutte le volte che guardavo Stella per una notte (un programma che adoravo dove si cercavano talenti giovanissimi) mi confrontavo con i concorrenti e pensavo di essere in grado di fare quello che facevano loro. Non persi tempo, feci una cassetta con il mio karaoke personale e la mandai. Mesi dopo (quando già mi ero dimenticata di tutta la faccenda) mi arrivò la loro risposta che diceva: “Sei il numero 1682”. E allora andai a fare questa interminabile coda accompagnata da mia madre e mi presero. Cantai allo show, guadagnai 75 sterline e non riuscii a ricomprare Freddy. Ma ottenni un lavoro.
19.02.10
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“
Da piccola sognavi tutto questo? Volevo diventare una veterinaria, un’infermiera e una cantante. E credo che veterinaria e cantante siano le due professioni più ambite dalle bambine. Capitava quindi che sognassi ad occhi aperti mentre guardavo Mtv, oppure che cantassi le canzoni di Aretha Franklin’ e Whitney Houston. Ma onestamente non credevo che un giorno avrei potuto farlo davvero.
Il titolo dell’album è strano… Qual è il significato? Stavo per chiamarlo Free?, ma poi ho pensato che una parola con un punto di domanda potesse essere interpretata in troppi modi. L’ho chiamato Colour Me Free perché parla di come si può diventare liberi attraverso l’arte e rappresenta molto bene la mia persona. Io sono così, qualsiasi cosa faccio è filtrata attraverso colori e suoni. Non conosco un modo migliore per essere libera e felice.
La storia del cavallo Freddy è vera? Si dice che ti abbia aiutato a trovare un contratto discografico. Quando avevo 12 anni i miei genitori decisero di vendere Freddy perché non avevamo abbastanza soldi per mantenerlo. Ma io non ero d’accordo e decisi che me lo sarei ripresa in un modo o nell’altro. Mi sono seduta e ho pensato a come fare per riaver-
Sta partendo il tour. Svelaci un segreto: come ti prepari prima di salire sul palco? Beh, mi metto in cerchio con i miei collaboratori e prego che vada tutto bene! Sembra uno scherzo ma lo facciamo davvero. E’ un modo per caricarci di energia, la stessa che vogliamo trasmettere al pubblico un volta in scena. Nel backstage bevo molto tè. Ho un tè davvero speciale a base di miele, limone e zenzero. Poi mi trucco e vado in scena.
bellissimi Dvd
della Horror Collection Universal oppure una delle bellissime
Essere una star porta benefici ma anche qualche rischio. Qual è la sfida principale? Le sfide ci sono per tutti, non importa cosa fai nella vita. Nello specifico penso che la più grande che io debba affrontare riguarda la personalità. Devo essere abbastanza forte per Veniamo all’ultimo disco. Colour Me Free è stato definito come il tuo miglior album. riuscire ad avere a che fare con una schiera di persone che in qualche modo mi detestano. Ci spieghi come è nato e quali sono le differenze rispetto a Introducing Joss Stone? Perché se fai qualcosa che è connessa con milioni di persone nel mondo allora c’è una Ero nel Devon e stavo scrivendo insieme a Jonathan e Connor (i due produttori dell’albuona chance che qualcuno nel mondo ti bum, nda). Ero davvero ispirata: una mattina odi. Bisogna stare molto attenti e io non mi sono svegliata e semplicemente volevo sono una persona attenta: non mi piace fare un disco. Il giorno dopo ho chiamato la Prima di salire sul palco mi metto in cerchio trattare o trovare compromessi. mia band, abbiamo preso a noleggio il necon i miei collaboratori e prego che vada tutto bene! cessario per creare uno studio e l’abbiamo Bevo un tè speciale a base di miele, limone e zenzeE la parte migliore del tuo lavoro? suonato interamente in una settimana. Certo, ro, poi mi trucco e vado in scena. Fare musica insieme a dei fantastici musinel tempo abbiamo aggiunto qualcosina, ma cisti. Incontrare persone che mi ispirano. credo che il bello di Colour Me Free stia proE’ semplicemente fantastico: io non posso prio nella sua essenza live, nel fatto che è stato fare la musica che canto da sola. Sono così fortunata a suonare insieme a Jeff Beck (come scritto e registrato allo stesso tempo. Esattamente il contrario di Introducing, dove volevo in questo disco) o a musicisti di quel calibro… Darei tutto per fare quello che faccio, ho che tutto fosse perfetto e quindi anche i tempi di registrazione sono stati molto più lunghi. dato tutto e lo rifarei ancora. Sono due approcci diversi, ma entrambi divertenti e stimolanti.
“
dei
Come si chiama il personaggio interpretato da Anthony Hopkins? - Lawrence Talbot - John Talbot - John Dillinger
Suspense, mistero e atmosfere inquietanti... vivili con l’imperdibile Horror Collection Universal!
www.homevideo.universalpictures.it
Concorso valido dall’8 al 22 febbraio, estrazione finale entro il 15 marzo 2010. Totale Montepremi: € 187,20 iva esclusa. Regolamento completo su www.musicbox.it e www.sololive.it
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FACE2FACE/ niccolò fabi
di Silvia Pellizzon
L’uomo-artista
vinci il cd di Niccolò Fabi! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Niccolò Fabi“
Niccolò Fabi è davvero Niccolò Fabi. Il musicista che conosciamo è la persona che non sappiamo di conoscere. Non c’è un alter ego artistico, nessun “personaggio”. Insomma quel Niccolò Fabi è lo stesso che l’anagrafe di Roma ha annotato tra i suoi registri quasi 42 anni fa. Nel bel mezzo del suo tour, ci abbiamo fatto una chiacchierata per scoprire ciò che, in realtà, già sapevamo.
P
05/02
Taneto di Gattico (RE)
13/02
Belluno
19/02
Fasano (BR) con Gnu Quartet
26/02
Lugano (CH)
27/02 28/02
Brescia Repubblica di San Marino
sia rimasta dentro questa ipotesi di scelta. Dire quanto poi questo possa incidere artiamo dal tour con cui stai presentando il tuo ultimo disco, Solo un su scala nazionale è sempre difficile; la maggior parte degli studenti non viene a uomo. In alcune tappe hai suonato con gli Gnu Quartet, un quartetto questo tipo di incontri. A basarsi su questa minoranza saremmo una popolaziocomposto da flauto, violino, viola e violoncello. In che modo avete lavone meravigliosamente solidale: ovviamente il resto della società non segue questo rato agli arrangiamenti dei brani? tipo di approccio, ma noi lo portiamo avanti, sempre con grandissima convinzione. È stato tutto molto naturale. Le mie canzoni hanno una parte più intensa, sentimentale che ovviamente gli archi enfatizzano molto bene. In più loro hanno un modo In quest’ottica, come giudichi la mobilitazione internazionale che sta coinvoldi suonare molto ritmico, quindi riescono ad “accoppiarsi” anche con l’altra anima dei gendo il mondo dello spettacolo per l’emergenza ad Haiti? Credi che per alcuni brani, quella più fisica. La canzone è un luogo molto affascinante, ma dopo un po’ sento di questi artisti e personaggi ci sia solo un’occasione di esposizione mediatica il desiderio di allargare i suoi confini per andare anche in altri territori. Allo stesso tempo dietro l’intento umanitario? però deve avere una funzione di naturale intrattenimento: se si sperimenta troppo c’è il È inevitabile, ma bisogna distinguere, perché non siamo tutti uguali. Dietro alla rischio che perda la sua meravigliosa cantabilità, quella facilità con cui ti entra dentro. Il categoria che denominiamo “artisti” ci sono uomini che hanno componenti di vamio tentativo è di portare avanti le due cose parallelamente: in un recente concerto, ad nità e utilitarismo più o meno spiccate. esempio, abbiamo mantenuto intatta la struttuIo posso solo parlare per me, che non ra dei brani, lasciando all’inizio o alla fine delle canzoni i momenti d’improvvisazione sonora, Non ho mai pensato di risultare più affascinante ho questo tipo di problemi. Faccio semquel territorio libero, di sperimentazione, che creando distanza tra me e il pubblico. La mia espressi- plicemente quello che credo sia giusto, per un musicista è fondamentale. vità si basa sulla comunicazione diretta, della persona e con delle associazioni che preferisco conoscere bene, prima di collaborarci. non del personaggio Poi un po’ di vanità ce l’abbiamo tutIn alcune interviste sei stato definito un “muti, vogliamo sentirci utili e ci piace che sicista artigiano”, concetto che riporta in vita qualche volta venga riconosciuto. La frustrazione di chi non vede mai premiato il l’immagine dell’artista che crea musica nella sua “bottega”: ti ci riconosci? proprio sforzo, al contrario di chi non fa niente e va sulle prime pagine, è molto Assolutamente e credo valga per molti musicisti. Certo, alcuni artisti preferiscono creare forte. Medici con l’Africa lavora da 60 anni, senza mai aver fatto campagne promomaggiore distanza tra loro e il pubblico. Io non ho mai pensato di risultare più affascinante zionali: non la conosce nessuno e è l’ONG più antica attiva in Africa sul sistema con un atteggiamento del genere. Nelle mie chiavi espressive la comunicazione diretta, sanitario. In un’epoca in cui la comunicazione è più importante della realtà dei della persona e non del personaggio, è sicuramente un valore aggiunto. L’esporsi perfatti, la frustrazione c’è. Certo, ora stanno cercando di adeguarsi alla società in cui sonalmente è una conseguenza della musica che faccio e toglie tutto lo spazio all’aspetto viviamo, utilizzando i suoi linguaggi. Poi lo hanno chiesto a me e non ad un altro, spettacolare e modaiolo della musica. stiamo facendo un giro capillare nelle Università e non andiamo a Domenica In. Parallelamente al tour, stai presentando nelle università il documentario Parole che fanParole che fanno bene è anche il titolo di una tua canzone. Il verso “una parola no bene, realizzato in Uganda con l’ONG “Medici con l’Africa Cuamm”. Come viene lanciata nel mare/con un motivo ed un salvagente/che semplicemente fa il suo accolto questo progetto? dovere/una parola che non affonda/che magari genera un’onda/che increspa il Approfittando della tournèe, la mattina o il pomeriggio stesso del concerto, andiamo pattume e lava il letame” credo riassuma in modo molto poetico quella che semall’interno di una struttura universitaria, in special modo nelle facoltà di medicina, per bra una motivazione molto forte alla base del tuo lavoro. proiettare il documentario. Lo scopo è raccontare la storia di questa ONG ma anche moIndubbiamente, soprattutto il passaggio “semplicemente fa il suo dovere”. Può esstrare ai futuri medici una prospettiva professionale alternativa, quella del medico missiosere una parola semplicissima o un pensiero articolato, non è con la forma che si fa nario. Sta andando bene, le persone che partecipano a questo tipo di incontri sono sempre la differenza. L’importante è che non sia una parola inutile, detta tanto per dire. ben predisposte all’approfondimento, si dimostrano curiose ed entusiaste. Ecco, spero gli
Con la nuova avventura di Mario, il divertimento è per tutti… contemporaneamente! Mario è tornato per dare il meglio di sé! Con una nuova avventura nel Regno dei Funghi e la possibilità per ben quattro giocatori di farsi avanti! All’inizio sarà facile, ma le tante sfide e livelli renderanno presto l’impresa titanica! Per fortuna non rimarrai mai bloccato: se le cose si mettono male lasciati guidare dal gioco, o chiedi aiuto ai tuoi amici!
Modalità libera
Caccia alle monete
Divertiti un mondo con i tuoi amici! Collabora con loro per aumentare il punteggio, oppure ostacolatevi a vicenda!
Non si risparmia nessuno! Preparati a raccogliere più monete possibili: una sfida all’ultima moneta fino a un massimo di quattro giocatori!
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Niccolò Fabi Live
Nuovi costumi Mario e i suoi amici hanno nuovi e incredibili accessori! Vola in alto con la Tuta Elica, oppure indossa la Tuta Pinguino e scivola via alla massima velocità!
Nuovi controlli
Nuova modalità aiuto
Tante nuove mosse per Mario grazie a Wii! Inclina il telecomando per cambiare l’angolazione di piattaforme speciali, o scuotilo per fare una piroetta!
Non riesci a superare un livello difficile? Chiedi aiuto con la nuova modalità Super Guida. Luigi apparirà sullo schermo e ti guiderà fino alla fine del livello!
www.newsupermariobroswii.it
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OS 16
Vasco Rossi
Livestyle Concorso
> di Daniele Salomone / foto: Francesco Prandoni
regalati una Wii info a pagina 4 e 5
NON CI BASTANO LE SOLITE EMOZIONI
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In ogni grande storia musicale, ci sono sempre grandi produttori artistici. George Martin era un Beatles a tutti gli effetti e gli U2 devono molto a Brian Eno e Steve Lillywhite. Vale anche per Vasco, che con Guido Elmi ha condiviso trent’anni di vita, musica e successi. Una grande amicizia, un rapporto speciale tra persone che non si accontentano mai. Ecco il resoconto di una video-chiacchierata con Guido a pochi giorni dai concerti milanesi del Blasco.
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uido, raccontaci il tuo incontro con Vasco. Ho conosciuto Vasco nel maggio del 1979. Era da poco uscito Non siamo mica gli americani e lui doveva fare delle serate, dei concerti. Io fino ad allora della musica italiana conoscevo veramente poco, ho sempre ascoltato tutto quello che veniva dal mondo anglosassone; ero appassionato di rock-blues, di progressive, avevo persino un gruppo che faceva cover dei King Crimson (formazione inglese di progressive rock anni ’70, nda). E quindi non sapevo niente di Vasco. Poi l’ho incontrato e ho subito avuto la sensazione di avere conosciuto una persona speciale. Mi sono detto “Questo qui è uno giusto”. Vasco aveva negli occhi la scintilla di uno che avrebbe fatto strada. E così ho cominciato a suonare con lui, nelle piazze, come percussionista.
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nostre idee, il background cantautorale di Vasco con la mia impostazione più rock. Direi che ci siamo riusciti piuttosto bene fin da subito.
E da li è cominciata una storia che arriva fino ai giorni nostri. Il nostro rapporto va oltre una normale collaborazione produttore-artista. Attraverso di lui faccio cose che non avrei mai potuto fare da solo, realizzo dei sogni, come andare in America a suonare con musicisti che per me sono dei miti. E poi quando Vasco scrive il testo Com’era l’attività live allora? Non sapevo niente di Vasco. Poi l’ho incontrato e per un pezzo su All’inizio non avevamo certo le possibilità mi sono detto ‘questo qui è uno giusto’. Vasco aveva negli cui ho lavorato io è una sensazione di oggi, a volte i paganti erano poche deciocchi la scintilla di uno che avrebbe fatto strada incredibile, anne, ma c’era bisogno di occuparsi comuncora oggi, dopo que di tutto quello che succedeva fuori dal 30 anni, mi emoziono. Fa parte della mia vita, anche se in palco. L’organizzazione, le trattative con i promoter, il service per l’attrezzatura. Ogni qualche caso è stato faticoso. volta era un’avventura, ma quel periodo ha consentito a Vasco e a tutti noi, compreso il sottoscritto, di crescere così tanto. Abbiamo fatto la gavetta, quella vera. In che senso faticoso? Ad un certo punto, verso la fine degli anni Ottanta, ero Dopodichè sono arrivate le prime esperienze in studio insieme a Vasco. troppo coinvolto. Avevamo bisogno di staccare un po’ per Il mio sogno era sempre stato quello di fare il produttore, non il musicista. Mi affapoi ricominciare in modo diverso (Guido si riferisce al pescinava l’idea di curare il suono di una canzone, di un album. Siccome il produttore riodo coinciso con l’uscita di Liberi Liberi, autoprodotto da dei primi dischi (l’inglese Alan Taylor, nda) non c’era mai, pian piano ho cominciato Vasco, nda). E soprattutto, Vasco aveva bisogno di liberarsi ad occuparmene io; fino a Colpa d’Alfredo, uscito nel 1980, che è stato il primo album di me! (ride, nda). E’ stato giusto soprattutto per lui, i primi prodotto dal sottoscritto. La cosa interessante in quel momento era riuscire a fondere le
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livestyle/ vasco rossi
anni abbiamo lavorati troppo a stretto contatto. Oggi faccio solo il produttore artistico, mentre in passato ho fatto anche molte altre cose e Vasco aveva bisogno di ritrovare una certa libertà. Ricordo alcuni concerti del 1981: suonavo le congas, stavo al mixer, incassavo i soldi, scaricavo il camion… Non poteva durare! Anche perché mi toccava recitare la parte dello stronzo per riuscire a fare tutte quelle cose. La “separazione” è stata fisiologica. Ma in quel momento nessuno dei due ha rilasciato dichiarazioni in merito; se ci fossimo messi a fare i rancorosi, non ci sarebbe più stato il riavvicinamento. In ogni caso si è trattato di questioni lavorative, a livello umano non c’è mai stato problema. E’ cambiato negli anni l’approccio di Vasco alle session in studio? Vasco si è sempre occupato molto del lavoro in studio. In questi ultimi anni è ancora più coinvolto, anche perchè la tecnologia facilita il lavoro. Una volta era una bella rottura stare in studio; magari ci mettevamo due giorni per trovare il suono giusto di una cassa. Come fa un artista a star lì tutto quel tempo? Gli strumenti moderni, che per certi versi tolgono qualcosa in termini di suono, aiutano molto in fase di pre-produzione. Oggi è meno complicato e per questo Vasco si è appassionato ancora di più. Certo forse una volta era più romantico ma c’erano dei momenti davvero penosi. E poi la mania di lavora di notte… intere session notturne che riascoltate il giorno dopo non avevano alcun senso! Ma se stai componendo o comunque curando l’aspetto creativo, allora non c’è orario che tenga. Qual è il marchio di fabbrica del lavoro fatto insieme a Vasco in tutti questi anni? Sicuramente il suono della musica di Vasco Rossi, nato dall’incontro delle nostre passioni. Ma ciò che davvero non è mai cambiato è l’approccio: non ci accontentiamo mai. Quando un pezzo sembra pronto, io tendo a volerci lavorare ancora molto e Vasco è uno dei pochi artisti in circolazione che capisce queste esigenze. Anche perché lui, giustamente, è molto esigente riguardo alla sua musica. Vederlo contento quando un pezzo ha raggiunto lo standard musicale che si era prefissato è una gioia. Ma puoi stare tranquillo che finchè la musica non ci sfagiola (testuale, nda) non ci fermiamo. Nella discografia di Vasco c’è il pezzo perfetto? Ci sono dei momenti nella musica di Vasco che rasentano la perfezione, penso a Siamo solo noi, Bollicine, C’è chi dice no, Stupido Hotel e altre ancora, sono delle gemme. Ma noi siamo sempre proiettati al futuro. Quello che dobbiamo fare ci piace di più di quello che abbiamo fatto. Per esempio nelle cose nuove a cui stiamo lavorando c’è già qualcosa che preferiamo rispetto a quello che abbiamo inciso in passato, che pure ci soddisfa molto.
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La combriccola del Blasco
Nuovo
Maurizio Solieri, chitarra.
È il “…bellissimo, abbronzantissimo…” amico e chitarrista di Vasco fin dai tempi di Punto Radio (fine anni 70). Il vero e proprio alter ego strumentale del rocker di Zocca, al cui fianco ha composto molte delle sue canzoni più celebri.
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Claudio Golinelli, basso.
Con Vasco dal 1984, “il gallo” è uno dei suoi amici più fedeli oltre che bassista di straordinaria efficacia. Celebre la gag tra il Blasco e Golinelli durante le esecuzioni di Bollicine, immortalata in Live Anthology 04-05.
Matt Laug, batteria.
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Non ci accontentiamo mai, anche perché Vasco è molto esigente riguardo alla sua musica. Puoi stare tranquillo che finchè un pezzo non ci ‘sfagiola’ non ci fermiamo
È stata la new entry del 2007 e da allora Vasco l’ha sempre richiamato. Americano, originario della Florida, vanta numerose collaborazioni con celebri musicisti, tra cui Alanis Morrisette.
Stef Burns, chitarra.
“Stavo ascoltando Hey Stupid di Alice Cooper e lo straordinario chitarrista di quel disco era Stef. Così l’ho contattato ed è entrato nella famiglia”. Se lo dice Guido Elmi, c’è da crederci. Il virtuoso strumentista californiano fa il suo esordio live con Vasco nel 1995, in occasione del concerto-evento “Rock sotto l’assedio”.
Anti-Fragilità
Anti-Opacità
Alberto Rocchetti, tastiere.
“Il lupo maremmano ha perso il pelo ma non il vizio” disse una volta Diego, amico d’infanzia di Vasco e presentatore della band. Quel che è certo è che Rocchetti non perde il vizio di rimanere al fianco di Vasco, con cui collabora dal tour di Liberi Liberi (1989).
Frank Nemola, tastiere e tromba.
Anti-Sfibramento
Anti-Affinamento
“L’uomo che tromba” è parte della Combriccola del Blasco dal concertone di Imola del 1998. Centotrentamila persone non sono male per un esordio…
Andrea Innesto, sax e cori.
Anti-Doppie Punte
È il 1985 quando “Cucchia” entra nella band di Vasco. Il tour è quello di Cosa succede in città, il primo nei palazzetti e nelle arene, al termine del quale il Blasco e la sua band verranno acclamati come rockstar.
Clara Moroni, cori.
“La più amata, la più desiderata” delle vocalist italiane si è unita alla band di Vasco nel 1996, all’epoca del tour di Nessun pericolo... per te. Da allora, sempre presente, per la gioia del Blasco e di tutti gli uomini della Combriccola. D.S.
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livestyle/ vasco rossi
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Ci sono dei momenti nella musica di Vasco che rasentano la perfezione. Ma noi siamo sempre proiettati al futuro. Quello che dobbiamo fare ci piace di più di quello che abbiamo fatto.
CHE LUCE SIA
Il palco del Vasco Europe Indoor Tour Dopo anni di stadi e palchi mirabolanti, c’era grande curiosità attorno alla struttura del Vasco Europe Indoor. Disegnato da Giò Forma (studio milanese di architetti e designer che da tempo collabora con il rocker emiliano), il palcoscenico si presenta apparentemente minimal ma nasconde una complessità e una tecnologia degna delle più grandi produzioni recenti. Anzi, è più simile ad un’installazione d’arte contemporanea che ad un palco. La struttura è stata studiata per creare continuo movimento e offrire il senso della profondità. Che sia stato tutto ispirato dal 360° Tour degli U2? In ogni caso, enormi gabbie sistemate dietro e sopra le teste dei musicisti (insieme agli immancabili schermi per le videoproiezioni) producono fasci di luce potentissimi che si riflettono su una miriade di schermi di forma circolare sparsi per il palco. Il risultato è una trama ottica spettacolare, decisamente ipnotica. Dietro la band, una sorta di sipario costituito da strisce di led svolge la doppia funzione di partecipare ai giochi di luce e mostrare le immagini degli artisti e del pubblico. Insomma, più facile accorgersi della sua bellezza dal vivo che non spiegarlo. Immancabile la passerella (idraulica) che consente a Vasco di “camminare” in mezzo al pubblico. D.S.
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Parliamo dei live. Quant’è difficile per Vasco proporre sempre qualcosa di nuovo? Beh, intanto ha uno staff di primissimo livello, professionisti eccellenti che curano i diversi aspetti di un live. Io mi occupo di quello musicale, insieme a Vasco naturalmente. Il concerto è sempre una sfida nuova e quando arriva il debutto siamo sempre lì che ce la facciamo sotto, davvero (sghignazza, nda). In questi giorni abbiamo pensato a qualcosa di nuovo per le date di Milano, pochi accorgimenti rispetto ai concerti autunnali, ma continuiamo a chiederci “piacerà o non piacerà?”. Abbiamo il compito di pensare che ci sono due tipi di persone che vengono agli show: i fan e il pubblico. Accontentare entrambi è difficile, l’equilibrio è delicatissimo, anche perché il concerto non è un jukebox, ci sono al massimo 30 canzoni e la discografia di Vasco, se non sbaglio, raggiunge quota 160. Qualche pezzo rimane per forza fuori, quindi ci sarà sempre qualcuno che non è pienamente soddisfatto. Facciamo anche degli errori, ma credo che si riesca sempre a dare sempre qualcosa di molto buono alla gente. La tournèe in corso è qualcosa di diverso dalle recenti produzioni. È molto diverso. Vasco voleva un altro tipo di contatto con il pubblico rispetto a quello che si crea in uno stadio. Devo dire che è molto contento di come stanno andando le cose nel tour indoor. La gente è vicinissima, il suono arriva dritto, è coinvolgente. Forse era un po’ stanco degli stadi e di quel tipo di spettacolo. Prima o poi ci tornerà, ma in modo diverso, con una maggiore consapevolezza. Questo tour per Vasco significa un po’ ritrovare se stesso. Ha anche ripreso la chitarra in mano, cosa che non succedeva da tanti anni. E’ un ritorno alle origini. E’ importante che la gente percepisca il lavoro che fate? Se la gente viene ai concerti, significa che percepisce, perché nessuno ti regala niente. Probabilmente alcune cose non sono comprese fino in fondo ma di sicuro percepite. Se una sera l’audio si sente male, magari il pubblico pensa che Vasco non abbia cantato al top, piuttosto che la band abbia sbagliato. Per cui bisogna stare attenti. Ma se uno fa bene il proprio lavoro il pubblico ti premia. Se fai il furbo e prendi delle scorciatoie, il pubblico se ne accorge. Piacere a tutti non è possibile, sarebbe anche brutto, ma direi che il nostro lavoro è pienamente compreso e ampiamente ripagato. Il successo di Vasco è la prova di tutto questo. Vasco Rossi è al top della musica italiana da decenni. Hai sentito qualcosa ultimamente che, in futuro, potrebbe anche solo avvicinarsi al suo mito? La musica italiana mi è totalmente indifferente, eccetto quella di Vasco naturalmente. Ammiro il lavoro di molti artisti, non ho niente contro la musica italiana, però oggettivamente non l’ascolto mai. Nel mio iPod non c’è niente di italiano e neanche in macchina. Penso che alcuni autori meritino tutto il rispetto, Paolo Conte ad esempio, sono anche andato a sentirlo dal vivo; ma diciamo che per me l’aspetto musicale italiano lo risolve interamente Vasco.
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OS 22 foto Federico Riva
Concorso
Dave Matthews ClubBand Dogo
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C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA
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C’è stato un tempo in cui fenomeni musicali nascevano spontaneamente, ora da una parte, ora da un’altra. Anni, decenni, in cui intere scene o singole band emergevano dall’anonimato grazie al rapporto diretto tra artisti e pubblico. Se si escludono rarissimi casi, oggi quel tempo non c’è più. Per sua e nostra fortuna, Dave Matthews ha messo in piedi la band quando ancora le vie della musica erano libere da caselli e posti di blocco.
Dave Matthews Band Live 22/02 23/02 25/02
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foto Federico Riva
dopo undici anni di assenza (anche se sarebbe meglio parlare di prima volta, viste le pochissime presenze della data del ‘98) grazie ad una singolare iniziativa dei ragazzi di Con-Fusion. “Tutto è nato dopo il concerto acustico di Dave come solista a Milano, nel marzo del 2007” ci racconta ancora Lenzi. “ Abbiamo conosciuto da vicino il manager della band, ed abbiamo deciso di azzardare una petizione on line, da consegnare al gruppo, che chiedesse alla gente di manifestare il proprio interesse per possibili concerti della DMB in Italia. Tramite il nostro sito, tantissime persone hanno lasciato nome e indirizzo e-mail, che valeva come firma: abbiamo raccolto più di 2.000 adesioni in breve tempo e l’estate successiva abbiamo personalmente consegnato l’esito della petizione alla band. Una delegazione del fan club si è recata a West Palm Beach, in Florida, in occasione di una data della DMB,
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Abbiamo organizzato una petizione on line per chiedere alla gente di manifestare il proprio interesse per i concerti della DMB in Italia e abbiamo raccolto più di 2.000 adesioni
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portando (letteralmente) a mano la testimonianza d’affetto del pubblico italiano”. Il sacrificio è servito. Dave e soci, nel luglio scorso, si sono calati in quel di Lucca, regalandoci uno degli show più caldi ed emozionanti della loro interminabile carriera live. Oltre 3 ore e mezza di concerto, esaltante per esecuzione e professionalità, seguito dalla promessa di un pronto e solerte ritorno. Ed eccoci ai giorni nostri. Mantenendo la parola data, la band ha pianificato addirittura tre date in Italia, tutte nel mese di febbraio. Fidatevi di chi ha già avuto la fortuna di assistere ad un concerto della DMB: l’esperienza dal vivo libera senza freni la vera anima, l’essenza più viscerale di ogni singolo membro del gruppo. L’alchimia che si crea dal vivo instaura un legame infrangibile, una sorta di “patto di sangue” tra i musicisti e il pubblico, la stessa che ha consentito, quasi vent’anni
Remember this things Dal 1993 a oggi, in totale sono 9 le produzioni in studio della Dave Matthews Band. A questi vanno aggiunti numerosissimi live, tra cui le serie Live Trax (partita nel 2004, fino al vol. 6 è stata venduta solo tramite web) e DMB Live, iniziativa che dal 2008 consente ai fan di acquistare le registrazioni dei concerti in formato digitale (mp3 o flac) sul sito ufficiale della DMB. Ripercorriamo, album per album, la discografia della band di Charlottesville. 1993 - Remember Two Things (Bama Rags Records)
Autoprodotto e inciso in gran parte dal vivo (6 tracce su 10), l’esordio della DMB include pezzi (poi riproposti nei successivi Lp) che sono pietre miliari della discografia del gruppo, tra cui Ants Marching e Tripping Billies. Il disco si fa apprezzare nel circuito dei college, dove la band comincia a costruirsi un buon seguito di fan. Nel 1997 la RCA decide di ripubblicarlo.
1994 - Recently (Bama Rags Records)
E’ il primo e unico Ep della band. Le tracce sono 5 in totale: oltre alla cover di All Along The Watchtower di Dylan, spiccano le versioni acustiche di Dancing Nancies e Warehouse registrate dal vivo da Dave Matthews e dal chitarrista Tim Reynolds (fedele amico e collaboratore della band, di cui oggi è diventato membro fisso) in un club di Charlottesville.
1994 - Under The Table and Dreaming (RCA)
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in cui nulla era studiato, come se venisse fuori da una qualsiasi scalcinata rovate a chiudere gli occhi e immaginare l’atmosfera di un college sala prove (oggi lo stile di Dave, jeans-e-maglietta è ampiamente consaamericano. Lezioni, aule studio, squadre di football, apprendisti Steve crato), azzerava ulteriormente le distanze instaurando una sensazione di Jobs e perditempo in stile American Pie, cheerleader e future Hillary amicizia e fratellanza fra i musicisti e la gente. Insomma, artisti e studenti Clinton. Senza dimenticare confraternite varie ed eventuali. Insomerano tutti sulla stessa barca. ma, cultura e cazzeggio nella loro migliore rappresentazione possibiAltro elemento chiave nell’ascesa della band di Charlottesville è l’atle. Terreno fertile per la musica, la cui funzione d’intrattenimento è consolidata da secoli tività dal vivo. Mentre le canzoni pian piano invadevano le radio di colcosì come la capacità di interpretare l’urgenza espressiva di una generazione o di un lege e campus universitari per poi sbarcare sui network nazionali, Dave contesto socio-culturale. Continuate a tenere gli occhi chiusi e immaginate tutto questo e soci suonavano come matti in ogni angolo degli States, diventando agli inizi degli anni Novanta, quando la musica era ancora uno dei principali strumenti una delle più importanti live band americane. Presto il pubblico sarebdi community all’interno dei college, ben prima che questo termine acquisisse una vabe diventato di decine di migliaia di persone. “Il successo nell’ambiente lenza virtuale. All’epoca i social network erano spazi di aggregazione reali e gli mp3 non studentesco” continua Luigi, “creava facile e veloce pubblicità alla band erano ancora stati inventati (per dirla tutta neanche i cd erano ampiamente diffusi), lo che, senza particolari artefizi sharing musicale si faceva con il passaparola del music business, veniva e lo scambio di cassette registrate. Durante Il successo nell’ambiente studentesco creava fa- promossa spontaneamente. i party privati come in quelli ufficiali, tipo cile e veloce pubblicità alla band che, senza particolari In breve tempo, il gruppo si ballo di fine anno, sul palco era più facile che artefizi del music business, veniva promossa spontane- è ritrovato a suonare in stadi salisse una band con strumenti al seguito amente” Luigi Lenzi, fondatore di Con-Fusion. strapieni ed in luoghi spetpiuttosto che un dj. Del resto, ballare e fare tacolari, come Red Rocks in festa ascoltando musica dal vivo è una delle Colorado, uno dei posti più più antiche tradizioni del genere umano. suggestivi di tutti gli Usa (a cui la band e` particolarmente legata) e CenE’ in questo contesto che comincia a farsi conoscere una formazione guidata da un tral Park, New York City, dove nel settembre 2003 100.000 persone si timido ex-barman di origini sudafricane, tale Dave Matthews. La sua band, un gruppo radunarono per assistere ad un concerto del tour di Busted Stuff ”. di virtuosi stumentisti, suonava una musica in cui ritmi, suoni e atmosfere diverse si Nelle medesime ragioni che spiegano il successo della Dave Matcontaminano in modo delizioso ed efficace. “La molteplice influenza di stili del grupthews Band negli Stati Uniti, vanno, paradossalmente, ricercate le mopo”, ci spiega Luigi Lenzi, fondatore di Con-Fusion, attivissimo fan club italiano della tivazioni della scarsa visibilità del gruppo in Italia. Eppure qualcosa del band, “accontentava tutti. Dal rock al folk, dal pop alla world music, addirittura arrigenere a quanto successo in America sta accadendo oggi nel nostro pavando al progressive, chiunque si poteva riconoscere nella musica della Dave Matthews ese, dove l’amore dei fan più accaniti sta facendo crescere intorno alla Band”. A tenere tutti questo insieme, quel trascinante groove, che è l’unico, vero marchio band, in modo assolutamente spontaneo, una vera e propria communidi fabbrica del gruppo. “Oltretutto la suadente voce di Dave parlava un linguaggio ty, anche qui senza particolari interventi di marketing da parte del music molto semplice, capace di stabilire un contatto con i ragazzi dei college, coinvolgendoli biz. Fino al punto che, l’estate scorsa, il gruppo è tornato nel nostro paese ed emozionandoli” contina Luigi. Il modo di presentarsi del gruppo, poi, un non-look
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Le cose stanno per esplodere: la DMB firma con una major e avvalendosi della produzione di Steve Lillywhite pubblica un disco in cui sono inclusi 2 pezzi di Remember Two Things (Ants Marching e Satellite) e 2 di Recenty (Dancing Nancies e Warehouse), questa volta in studio-version. L’album consente al gruppo di farsi conoscere in tutti gli Stati Uniti.
1996- Crash (RCA)
E’ la definitiva consacrazione. Crash contiene alcuni tra i brani ancora oggi più amati dai fan, tra cui #41 e Crash Into Me, ma è con So Much To Say che la DMB vince un Grammy Award per "Best Rock Vocal Performance by a Duo or Group". In totale l’album ottiene 4 nomination ai Grammy. Dave Matthews è ormai una star e musicista tra i più apprezzati negli Stati Uniti.
1998 - Before These Crowded Streets (RCA)
Il terzo disco consecutivo prodotto da Steve Lillywhite debutta al numero 1 nella classifica del celebre magazine americano Billboard, dopo aver venduto 421.000 copie nella prima settimana. L’album segna una svolta in termini di suono (aumenta la complessità degli arrangiamenti) ma non tradisce l’anima della DMB: grandi canzoni e virtuosismo strumentale.
2001 - Everyday (RCA)
Prodotto da Glen Ballard (già con Alanis Morrisette) è un successo commerciale grazie a hit come la title-track e The Space Between. Ma il gruppo non è del tutto soddisfatto e molti fan pure: il disco suona troppo pop. In rete si diffondono i demo delle prime incisioni di Everyday, con Lillywhite in cabina di regia. Quei pezzi piacciono di più e così la band…torna in studio. continua...
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fa, a Dave e compagni di arrivare dritto al cuore del mondo studentesco statunitense. Ecco perché il gruppo di Charlottesville continua, in patria, ad essere considerato una delle migliori jam-band in circolazione, anzi la migliore, e contemporaneamente sta aumentando la propria visibilità in Europa, Italia compresa. Tecnica sopraffina, vibrante energia e mille percorsi musicali rendono unico qualsiasi show. Nonostante il gruppo si diverta a riarrangiare i propri successi, inserendo, ampliando, cambiando e manipolando a piacimento i brani, non si corre il rischio di rimanere spiazzati: è normale (o straordinario?), è la Dave Matthews Band, che sul palco sta semplicemente meglio che in qualunque altro posto. Non a caso la discografia live supera di gran lungo quella in studio, fra gli album dal vivo stampati in formato cd e quelli scaricabili dal sito ufficiale (www.davematthewsband.com). Ricordate l’esperimento iniziale? Adesso gli occhi li potete anche tenere aperti. Magari non catturerete la magia dell’America all’inizio degli anni Novanta, qualcuno non avrà più l’età per studiare (chi scrive, ad esempio), i palazzetti delle nostre città non saranno i college di una qualche metropoli statunitense, ma possiamo comunque vivere una grande esperienza, come se la favola della Dave Matthews Band stesse cominciando oggi. E le favole, si sa, hanno sempre il lieto fine. Buon divertimento.
2002 - Busted Stuff (RCA)
La “Lillywhite Session” include pezzi come Bartender, Grey Street e Grace Is Gone, grandi canzoni che meritano di essere incise. Alla fine sono ben 9 (su 11) i pezzi di Busted Stuff recuperati da quelle registrazioni. Come singolo di lancio viene però scelta Where Are You Going, nuova composizione. L’album è prodotto da Stephen Harris, fonico delle precedenti produzioni.
2005 - Stand Up (RCA)
Reduce da un intenso periodo di concerti e dalla pubblicazione di numerosi live (e qualche progetto solista, come Some Devil di Dave Matthews del 2003), la DMB torna in studio alla fine del 2004 e il maggio successivo pubblica il settimo Lp. Stand Up vale 465.000 copie in una settimana e la testa della Billboard Chart, ma la critica è divisa: capolavoro o disco mediocre?
2009 - Big Whiskey And The GrooGrux King (RCA)
foto Danny Clinch
Make some noise!
Prodotto da Rob Cavallo (Green Day, Alanis Morrisette e altri), è uno degli album più intensi dell’intera discografia della DMB. L’ispirazione di Dave è fortemente toccata dalla tragica scomparsa (nell’estate 2008) di LeRoy Moore, sassofonista e membro fondatore della band. Big Whiskey è la grande risposta a chi vedeva offuscata la stella del gruppo di Charlottesville.
Nonostante le rare apparizioni in Italia, la Dave Matthews Band può contare nel nostro paese su un nucleo di appassionati che, con rispetto e dedizione, si dedicano alla diffusione di notizie, curiosità, eventi, merchandising ed iniziative riguardo il gruppo americano, promuovendone la conoscenza in Italia. Tutto ha inizio nel 1998, durante la mitica (e per certi versi desolante, vista lo scarsissimo pubblico) apparizione della band a Correggio; lì si sono conosciuti e hanno deciso di creare Con-Fusion. In questi 12 anni hanno organizzato tributi e serate in onore della DMB, diventando uno dei più longevi fan club del gruppo in tutto il mondo. La svolta arriva con la creazione del sito davematthewsband.it; nell’affollatissimo forum girano notizie ufficiali, direttamente dagli Usa, commenti ed attività a livello nazionale. Svariate le iniziative della community legate all’esibizione della band tributo Joe Busted Band ed ai raduni, come in occasione dell’esibizione di Dave Matthews in versione solista (a Milano) e dell’ultimo concerto del gruppo al completo (a Lucca), dove i ragazzi del fan club sfoggiavano riconoscibilissime magliette rosse (nel capoluogo lombardo) e verdi (in Toscana). Per il tris di concerti di questo febbraio, hanno scelto magliette bianche, così il tricolore è completato. Segnaliamo l’evento del 21 febbraio, quando alla Salumeria della Musica di Milano è in programma un party in onore della band. Da non perdere per tutti gli aficionados la programmazione, tutt’ ora in corso in molte città italiane, del documentario Dave Matthews Band : The Road To Big Whiskey, una gigantesca testimonianza sul gruppo di produzione americana con immagini inedite. Secondo voi, chi si è occupato dei sottotitoli in italiano? C.M.
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Stereophonics
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TUTTO A POSTO Ci siamo fatti un’idea sbagliata di Kelly Jones. E’ un bravo guaglione, tutto lavoro e famiglia, altro che attaccabrighe. Oddio, qualche scazzottata ogni tanto ci scappa, ma si tratta solo di spiacevoli episodi. Del resto già il titolo del nuovo album dei suoi Stereophonics (Keep Calm & Carry On, uscito il 29/01) è un chiaro indizio di come la pensi. Ecco cosa ci ha raccontato in una “tranquilla” giornata di gennaio, tra una prova e una corsa a scuola dalle figlie.
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l Sunday Times ha definito Keep Calm & Carry On “il miglior album inciso dagli Stereophonics sinora”, mentre l’Independent scrive che “dopotutto ciò che lo attraversa è la confusione”. In effetti nell’album suonate diversi generi di rock, i pezzi sono molto diversi tra loro. Eravate confusi o è stato il nuovo produttore Jim Abyss (già al fianco di Kasabian e Arctic Monkeys) a portarvi in questa direzione? Jim non c’entra, perché ho prodotto il disco insieme a lui. In realtà ogni nota di ogni singolo disco che abbiamo inciso parte da me. Abyss lo abbiamo scelto semplicemente perché, dopo tre album con Jim Lowe, volevamo un nuovo produttore. Ne abbiamo provati un po’, poi ho lavorato con Jim, abbiamo realizzato dei demo insieme e il sound che ne è uscito mi è piaciuto molto. Così abbiamo prodotto Keep Calm & Carry On insieme.
Me How) e se esista ancora la speranza (100 Mph). Il brano più ottimista è forse Live and Love dove dici “Sii quello che vuoi essere, non aver paura di sognare”. Credi di essere diventato quello che volevi o sei ancora insoddisfatto? Nelle mie canzoni non parlo sempre e necessariamente di me stesso, ma anche di altri. Sicuramente sono storie realmente vissute. In questo momento della mia vita sono felice con la mia band e sono soddisfatto di dove sono arrivato. Quelle che metto nelle liriche sono tutte storie vere che possono riguardare il mio presente, esperienze da me vissute in passato, oppure possono riguardare altri. E soprattutto sono aperte all’interpretazione.
In Uppercut c’è un verso che dice “Pensi di essere un cane, in realtà sei solo una cagna”. E’ dedicato a qualcuno in Quali musicisti hanno influenzato il sound del nuovo disco? particolare? Io ascolto Tom Waits, quindi certamente In un certo senso sì. Una lui, ma anche i Breeders e i Pixies. Ma posera ero in un bar dove tremmo anche essere stati influenzati da Quando sei arrabbiato, non lo rimani per c’erano questi ricchi raDj Shadow, Tom Petty o i Jam, gli Aztec sempre, ad un certo punto ti passa e ti gazzi di città della midCamera, gli Arctic Monkeys. Ascoltiamo calmi. Nelle canzoni cogli quell’attimo, che non dle class, quelli che se ne davvero un sacco di musica, potrebbe deve necessariamente rispecchiare come ti stanno repressi tutta la averci influenzato chiunque. senti in un periodo della tua vita settimana ed esplodono il venerdì, danno di matCome avete scelto il titolo dell’alto, si ubriacano e cercano bum? guai. C’è stato un battibecco che si è concluso in una rissa sui marMi sono ispirato ad un vecchio poster di propaganda della Seconda Guerra Mondiale, ciapiedi fuori dal bar. E così è nato il verso “Uppercut from upperche non è mai stato usato e che ritrae persone durante quei tempi bui, un’immagine che class” (il montante della upperclass, ndr). Ecco, quella canzone è è stata riprodotta anche su stampe e cartoline. Era nella vetrina di un negozio dietro stata l’opportunità per esprimere il mio disgusto verso quel tipo di l’angolo di casa mia, a Londra. Mi piaceva la frase e pensavo fosse appropriata per molcomportamento. te delle canzoni del disco, che veicolasse lo stesso messaggio positivo e incoraggiante, ecco perché l’ho scelta. Nella stessa canzone canti “Questa città mi sta uccidendo”, in Trouble sostieni che “non ci sono più soldi in questa In realtà trovo che nella maggior parte dei brani di Keep Calm & Carry On città”. Ti riferisci a un luogo reale o immaginario? si avverta una sorta di disillusione ricorrente verso il mondo: chiedi che le Ancora una volta bisogna mettere tutto nella giusta prospettiva. vostre anime vengano salvate (Trouble), che ti venga mostrata la luce (Show
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Concorso
Stereophonics Live
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11/02 Milano
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livestyle/ stereophonics
Non è che io ogni giorno mi ritrovi a fare risse in strada. E’ stata un’esperienza che ho raccontato, perché certe esperienze vanno catturate e raccontate perché se non le scrivi non esisteranno più, non potranno mai essere condivise con gli altri. Quando sei arrabbiato, non rimani arrabbiato per sempre, ad un certo punto ti passa e ti calmi. Nella canzone cogli quell’attimo, che non deve necessariamente rispecchiare come ti senti in un periodo della tua vita”.
giusto equilibrio nella vita.
E’ noto che in passato non hai avuto un facile rapporto con i media. Com’è la situazione oggi? Quando fai parte di una band e hai 24, 25 anni e ti viene chiesta la tua opinione parli di quello in cui credi e ti dimentichi che hai di fronte un giornalista che vuole riuscire a realizzare un articolo appetitoso. Ora non prendo più così seriaPerò mi sembra chiaro il riferimento all’attuale crisi che ha investito mente le cose che vengono pubblicate ma quando ero più giovane ci credevo e difendevo la mia passione. Non eravamo famosi, non avevamo soldi, non aveil mondo occidentale. Nei periodi di crisi la maggior parte della gente si rivolge alla musica, al rock, vamo alcuna attenzione da parte dei media, e non c’era una grossa compagnia cerca di divertirsi. Trouble è un pezzo di rock’n’roll ad alto potenziale energetico discografica alle spalle, solo la nostra musica, così allora scrissi il brano Mr Writer che parla di un luogo dove fuggire durante i periodi problematici. La musica che è rivolto ad un giornalista in particolare. Non a tutta la categoria, ma ad una sola persona, anche se alla fine si concluse che non avevo un buon rapporto con può diventare un luogo in cui rifugiarsi. tutti i media. Ora sono soddisfatto di quello che faccio e come vedi non ho problemi a parlare con i giornalisti. C’è un pezzo, Beerbottle in cui Alla fine non fanno altro che parli dei tuoi genitori. Anche tuo chiederti del tuo lavoro e della padre cantava in una band (Oscar and the Kingfishers, ndr). QuanNon prendo più così seriamente le cose che tua vita, sono assolutamente to ha influenzato la tua scelta di vengono pubblicate ma quando ero più giovane ci tranquillo. fare musica? credevo e difendevo la mia passione. Ora non ho Moltissimo, sono cresciuto nei club, A proposito di relazioni problemi a parlare con i giornalisti ho ascoltato tantissima musica ed ero complicate: com’è andata sempre circondato da un sacco di gente a finire con Thom Yorke? che ne faceva. Ascoltavo le loro storie, Anni fa si diceva aveste guardavo persone che suonavano dal avuto problemi dopo una vivo, sin da bambino, uscivo con musicisti. Tutto questo certamente è stato de- tua infelice dichiarazione. Avete sistemato la faccenda? terminante. Mah, in realtà non ho mai conosciuto Thom Yorke. Alcune riviste qualche tempo fa hanno creato questa notizia e le altre si sono subito accodate ma in realtà io Adesso che anche tu sei padre di due bambine (Lolita Bootsy di 5 anni amo i Radiohead e le loro canzoni. NME e Melody Maker all’epoca ne scrissero e Misty di 2), come riesci a conciliare il tuo lavoro di musicista con gli ma io non ho mai litigato con Thom Yorke. impegni paterni? E’ pesante? Estenuante. Sono appena andato a portare le due bimbe a scuola e dopo che Che cosa ci dobbiamo aspettare dal vostro show dell’11 febbraio a avrò finito questa intervista salterò su una macchina per andare a fare le prove, Milano? Suonerete anche brani dai vostri precedenti album? poi dovrò andare a riprenderle… Insomma, è dura, ma io amo il mio lavoro, Abbiamo provato 50 brani fra quelli del nuovo album e di tutti i nostri precedenscrivere, fare musica ed esibirmi dal vivo ed ho anche due bellissime bambine ti dischi. Durante il tour cambieremo scaletta ogni sera, come al solito saranno delle quali prendermi cura e che vedo crescere. Non è stato facile quando siamo show ad alto potenziale energetico. I membri della band sono tutti ottimi mupartiti per il tour mondiale, che è durato 15 mesi, ma ci siamo organizzati per sicisti, ci divertiremo e daremo il nostro meglio per passare e far passare a tutti tornare a casa ogni tre settimane e rimanervi qualche giorno, per bilanciare il una bella serata. tutto. Non ti nascondo che è dannatamente dura ma è un modo per ottenere il
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Eros Ramazzotti Club Dogo
Livestyle Concorso
> di Daniele Salomone > di Roberta Maiorano / foto: Valeria Palma
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SE BASTASSE UNA SOLA CANZONE… Oggi Eros ha le tempie imbiancate dal tempo, è un padre premuroso, un artista completo e soddisfatto, ma c’è stato un tempo in cui era solo un ragazzo pieno di sogni e speranze. Tra allora e oggi la sua storia ha viaggiato in parallelo con quella della musica italiana. Ci siamo divertiti a ricostruire un pezzetto di questa storia mettendo a confronto 8 hit di Eros con altrettanti brani imprescindibili della canzone tricolore.
Q
uella sera del 1984 al Teatro Ariston di Sanremo, Eros Ramazzotti era entrato come uno sconosciuto poco più che adolescente, con il giubbotto sdrucito e grandi sogni nascosti sotto i riccioli. Sul palco era salito con le mani in tasca e lo sguardo da duro per cantare la sua Terra promessa. Fu proprio quella sera che, con la vittoria al Festival (nella categoria “Nuove Proposte” appena istituita), Eros divenne un nome importante per la musica italiana. A quel primo riconoscimento ne seguirono altri più significativi, ma era parso evidente sin dall’inizio che con Ramazzotti nasceva una nuova generazione di cantautori, o meglio un modo nuovo di raccontare, attraverso la musica, la nuova realtà giovanile: linguaggio semplice e senza retorica, melodie ben curate ma essenziali. In 25 anni di carriera Eros è diventato uno degli italiani più amati e conosciuti all’estero (al suo fianco si sono esibiti personaggi del calibro di Joe Cocker, Tina Turner e Anastacia) e i suoi live continuano ad essere bagni di folla, ovunque. La sua è una discografia ricca di successi che sono già dei classici; anno dopo anno, hit dopo hit, Eros ha segnato indelebilmente la storia della musica italiana. Eccone una prova, un confronto basato su parametri “scientifici”.
I parametri Costruzione musicale Caratteristiche testuali Posizioni in classifica Eco internazionale Segni particolari
Roberta Maiorano è co-autrice di 1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita, libro curato da Ezio Guaitamacchi e pubblicato da Rizzoli lo scorso dicembre (928 pagine, 21,50 Euro).
1984 Eros Ramazzotti Live 17/02 Mantova 19/02 Conegliano (TV) 23/02 Bolzano
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Terra promessa
E’ un esempio di rock melodico post adolescenziale: ritmo sincopato ed energico, refrain coinvolgente rafforzato da cori.
Ci vorrebbe un amico (A. Venditti) Una ballata malinconica ma sostenuta da un sound vivace .
Linguaggio ricco di espressioni giovanili da cui traspare la voglia di ritrovare ideali e punti di riferimento.
Il testo mostra la sofferenza di Antonello per la fine del matrimonio con l’attrice Simona Izzo: rabbia, rimpianto e malessere dell’uomo tradito.
Il singolo in classifica non ottiene i risultati sperati.
Il 45 giri arriva al numero 5 in classifica e l’album Cuore è il 33 giri più venduto dell’anno.
Cuori agitati, da cui è tratta Terra Promessa, è l’album più venduto in Francia alla fine del 1985. Il brano sarebbe dovuto uscire in ottobre, ma i discografici decidono che è il pezzo giusto per Sanremo.
Non risultano esserci riscontri internazionali per Ci vorrebbe un amico. Il singolo viene cantato in pubblico poco prima della pubblicazione ufficiale al Circo Massimo, dopo la sconfitta della Roma nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool.
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Se bastasse una canzone
Arrangiamenti più raffinati per una delle ballate più amate del cantautore.
Un soul esplosivo e trascinante, melodia accattivante e arrangiamento perfetto.
La canzone denota grande maturità narrativa. E’ il grido di chi soffre e sogna un'umanità migliore.
Il testo è un tributo alle due anime di Zucchero, il soul (citazione di The Devil In Me di Thelma Houston) e il blues (I’ve Got The Devil In Me di Big Foot Chester)
Il singolo svetta in testa alla classifica italiana alla fine del ’90 e ci resta per settimane. Eros è ormai una star internazionale e Se bastasse una canzone, con tutto l’album In ogni senso, entra in classifica in più parti del mondo. Il ’91 segna il debutto ufficiale negli Stati Uniti. L’implicito riferimento alla guerra contenuto nel testo viene lanciato in un momento decisamente teso: la Guerra del Golfo sta per sconvolgere il mondo.
1993
Cose della vita
Rock-ballad dal sapore internazionale, con chitarre distorte e tutto il resto.
1986
Adesso tu
La prima vera, grande ballata di Eros. La musica è composta dal fedele Piero Cassano.
Il clarinetto (R.Arbore) Testo zeppo di doppi sensi, ma ben stemperati dalla solita gentile ironia di Renzo.
Adesso tu stravince il Festival di Sanremo. Dopodichè si piazza al top della classifica e qui resta per numerose settimane.
La canzone arriva seconda a Sanremo e ottiene un buon riscontro di classifica, facendo tra l’altro parte della fortunata raccolta con i successi di Quelli della notte.
Il brano lancia il secondo album di Eros, Nuovi eroi, con cui si aprono le porte del mercato spagnolo.
Il clarinetto diverrà, nel tempo, uno dei pezzi più suonati da Renzo e l’Orchestra Italiana e uno dei più amati dal pubblico di tutto il mondo.
Nel 2007 Adesso tu viene riarrangiata per il greatest hits E²: gli arrangiamenti sono del maestro Gian Piero Reverberi e della London Session Orchestra.
Nella classifica ufficiale di Sanremo arriva seconda alle spalle di Adesso tu. Ma sfiora la vittoria per una manciata di punti nella votazione popolare, affidata alle schedine del Totip.
La luce buona delle stelle
Ballata, dai ritmi pacati e dai toni languidi grazie soprattutto alla voce di Patsy Kensit.
Quello che le donne non dicono (F.Mannoia) Uno splendido esempio di ballata in stile rock melodico d’autore.
Sebbene il testo non brilli per originalità, è pur sempre una tenera dichiarazione d’amore.
Scritta a quattro mani da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone, rivela sentimenti inespressi, ansie e speranze di ogni donna.
Il duetto con la Kensit dà una marcia in più al 45 giri che ottiene un buon riscontro in classifica.
Fiorella Mannoia porta il brano a Sanremo e conquista all’unanimità il premio della critica. Ma il singolo entra a fatica in hit parade, ottenendo un 10° posto.
Il brano, contenuto nel terzo album In certi momenti, è uno dei fiori all’occhiello di tutto il disco che per la prima volta esce dai confini europei.
Non si hanno notizie rilevanti di una presenza nelle charts estere del brano.
In certi momenti ottiene un successo enorme: 900 mila copie vendute solo in Italia e oltre 3.700.000 copie in tutto il mondo.
Nell’album che esce un anno dopo, Canzoni per parlare, il brano viene inspiegabilmente tagliato fuori dalla tracklist. Verrà reinserito solo nel 1993 nelle stampe digitali del disco.
1988
Musica è
Il brano è inserito nell’album Oro, incenso e birra, il più venduto del ’90 e, con 1.700.000 copie, dell’intera storia della musica italiana. Diavolo in me è un cavallo di battaglia del tour mondiale del ’90 di Zucchero (con debutto alla Royal Albert Hall di Londra). Di questo brano esiste una versione cantata in coppia con il grande Solomon Burke.
La solitudine (L.Pausini) La classica canzone melodica italiana, cucita addosso a una giovane e dotata interprete.
Un testo a tratti ermetico che non difetta però mai in positività.
Il brano sembra una pagina strappata al diario della diciassettenne Pausini: è il racconto della storia d’amore di due adolescenti, costretti a separarsi.
Il brano raggiunge il quarto posto in classifica nel 1993, anticipando il nuovo, grande successo di Eros, l’album Tutte storie.
Con la vittoria tra le Nuove Proposte di Sanremo, la Pausini viene immediatamente catapultata tra i grandi della musica italiana. La solitudine raggiunge il quinto posto in classifica.
Nel 1997 la canzone viene inserita nella raccolta Eros, cantata in duetto con Tina Turner (Can’t Stop Thinking Of You): in Olanda, Francia, Belgio e Svizzera raggiunge la Top 10.
Il brano rende la cantante nota a livello internazionale: viene tradotto in spagnolo (La soledad) e in inglese (Loneliness).
Il videoclip viene firmato da Spike Lee, che per la prima volta lavora con un artista europeo.
La critica prende una cantonata clamorosa durante il Festival: i giornalisti ritengono la ragazzina romagnola un fenomeno passeggero e la canzone zuccherosa e banale.
Uno swing sornione, impreziosito da due assoli di clarinetto dello stesso Arbore.
Il ragazzo di borgata che sogna una vita migliore e nell’amore trova il suo riscatto, il senso profondo dell’esistenza.
1987
Diavolo in me (Zucchero)
Perdere l'amore (M.Ranieri)
Un brano melodico, d’impostazione classica. Quasi una piccola suite.
Brano pop con un taglio orchestrale raffinato e suggestivo, cantato da un attore come Ranieri, capace di soppesare ogni frase con la giusta drammaticità.
Nel testo Eros dichiara la sua totale devozione alla musica, ragione di vita.
2000
Più che puoi
Tutti i miei sbagli (Subsonica)
Una lenta ballata, introdotta da un melanconico arpeggio di chitarra acustica.
Suggestioni elettroniche miste a pennellate rock. L’arrangiamento orchestrale dal vivo, sulla platea del Festival di Sanremo rende il pezzo più intenso.
La maturità artistica e umana di Eros è tutta qui: ”Guarir non è possibile, la malattia di vivere, sapessi com'è vera questa cosa qui. E se ti fa soffrire un po' puniscila vivendola, è l'unica maniera sorprenderla così”.
A firmare il testo, ricco di riferimenti all’uso di alcune “sostanze” è il chitarrista Max Casacci.
Brano di punta dell’album Stile libero, raggiunge un deludente 19° posto in classifica.
Nonostante un deludente 11°posto a Sanremo, Tutti i miei sbagli è l’8° singolo più venduto del 2000.
Il duetto con Cher rende Più che puoi un grosso successo in Europa Stile Libero resiste nelle zone calde e del brano cantato con Cher verrà registrato anche un video. Verranno realizzate anche delle versioni dance destinate alle discoteche.
1988
Parla con me
Non si ha notizia di riscontri a livello internazionale del brano. Il videoclip, diretto da Luca Pastore, mostra sequenze non-sense alternate ad immagini del gruppo.
Domani, 21.04.2009 (Artisti uniti per l'Abruzzo)
Un’altra inconfondibile ballata di Eros scritta con i fedeli Cogliati e Guidetti.
Delicato brano pop interpretato dai più grandi personaggi dello scenario musicale italiano.
Testo scritto da Giampiero Artegiani, racconta il rimpianto per un amore che sta per finire.
Seguito di Terra promessa. Il cantautore, padre di una ragazza di 14 anni, ha provato ad aprire un dialogo con le generazioni più giovani.
Il testo di Mauro Pagani (ex PFM) esprime la speranza per un futuro di ricostruzione e ritorno alla vita per la gente de L’Aquila, distrutta dal terremoto del 6 aprile.
Inserito nell’omonimo mini-album, Musica è resta ai vertici della classifica per tutto l’anno.
Dopo il trionfo sanremese, Perdere l’amore conquista il primato in classifica per 5 settimane consecutive.
Il brano ha anticipato l’uscita di Ali e radici nell’aprile del 2009 (210 mila prenotazioni).
E’il singolo più venduto del 2009. Il ricavato delle vendite è andato interamente alla popolazione abruzzese.
L’eco del successo del precedente In certi momenti è ancora fortissima in tutto il mondo. Ramazzotti comincia a guadagnarsi la fama d’italiano più conosciuto nel mondo.
La canzone è molto amata anche al di fuori dei confini nazionali, seconda soltanto a Nel blu dipinto di blu di Modugno.
Ali e Radici vende più di 650.000 copie nel mondo.
Più che per il brano in questione, è stato l’evento terribile che ha colpito l’Aquila a scuotere il mondo intero.
Qualche tempo dopo la pubblicazione, Ramazzotti duetterà in Musica è con un altro astro nascente della musica italiana, Andrea Bocelli.
Nel brano suonano due componenti degli allora semisconosciuti componenti di Elio e le Storie Tese: Rocco Tanica al piano e Feiez al sax.
Il video è stato diretto dal regista Marc Klasfeld e girato a Los Angeles. Presentato in anteprima su Repubblica.tv nell’aprile 2009.
Si era progettato di reinterpretare Hallelujah di Leonard Cohen, ma l’autorizzazione non è mai arrivata. Mauro Pagani propone di rifare un suo vecchio brano del 2003, intitolato appunto Domani.
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STILL ON THE GROUND Montarsi la testa dopo aver venduto milioni di dischi è facile, un passaggio quasi obbligato. Per molti, ma non per tutti, come diceva un famoso spot. Ryan Tedder e i suoi One Republic, nonostante il big bang del disco d’esordio (ricordate Stop And Stare?) e il successo annunciato del nuovo Waking Up, uscito lo scorso 15 gennaio, tengono i piedi, e non solo, ben piantati al suolo. Ma ci vuole stile per riuscirci davvero.
“Ricordo bene come mi sentivo quando cercavo di venir fuori dall’anonimato, sembra ieri. Ho ancora quella sensazione sulla pelle ed è meglio così: non dimentico chi sono, da dove vengo e resto concentrato sul lavoro. La nostra strada è ancora in divenire, non so dove saremo quando uscirà il terzo o quarto album, ma so bene quali errori dobbiamo evitare” “Il titolo dell’album? E’ una storia divertente. Il disco doveva chiamarsi Nine, avevamo anche l’artwork pronto. Poi abbiamo saputo che contemporaneamente al nostro album sarebbe uscito un film importante con lo stesso titolo. Così l'abbiamo cambiato. Waking Up non è una risposta a Dream Out Loud. So che sembra così, ma le cose sono andate diversamente” “Non abbiamo più l’urgenza di spaccare il mondo. Prima ogni canzone era pensata per diventare una hit radiofonica. Ma i brani non devono per forza andare da qualche parte ed è quello che succede in Waking Up. Certo, non abbiamo dimenticato che il nostro successo è stato inizialmente agevolato dalle radio” “Ho composto le canzoni con calma, anche durante il precedente tour, molto prima di sentirmi dire ‘ok hai 6 mesi per scrivere’. Non sopporto le scadenze, non si può fare musica avendo un termine nel tempo. Mi logora. Quando siamo entrati in studio avevo già 5 o 6 canzoni pronte, poi, chiaro, ci sono volute altre session per metterle a posto. “Nella nostra musica ci sono tanti generi. Ascolto soprattutto band come Radiohead, Arcade Fire, ma non solo rock. One Republic è una delle poche band al mondo che si possono permettere di spaziare nei generi, dall’hip hop alla musica classica. Le categorie non ci interessano, non abbiamo un genere di riferimento. iTunes non sa come classificarci!” “Io credo che uno dei principali problemi di molte cosiddette rock band della scena attuale sia il fatto che devono per forza sembrare cool. E quindi sono obbligati a vestirsi in un modo, dire certe cose, comportarsi secondo standard che oltretutto esistono da molto tempo. E poi, fondamentale, un bel sorriso a 36 denti, bianchissimi naturalmente” “Recupereremo la data di Milano ad aprile. Avremo più tempo di quando ne avremmo avuto a gennaio e farà molto più caldo. Sai, noi controlliamo le previsioni del tempo ogni sera e quando ci siamo accorti che d’inverno a Milano fa freddo, ci siamo detti ‘Ehi, aspetta un minuto, vogliamo andare in Italia quando fa caldo’”
A cura della redazione Styled by George Kotsiopoulos at margaretmaldonado.com Foto: Autumn De Wilde
Da sinistra DREW BROWN (chitarra): Vince shirt, Citizens of Humanity jeans, Yves St. Laurent boots ZACH FILKINS (chitarra e cori): John Varvatos shirt, Diesel Black Gold jeans, Nice Collective boots RYAN (voce, chitarra, piano): Nice Collective henley, Diesel Black Gold jeans, Vintage combat boots BRENT KUTZLE (basso, violoncello, cori, tastiere): Gap shirt, Levi's vintage jeans, Vintage combat boots EDDIE FISHER (batteria, percussioni): Theory shirt, American Apparel tank (under shirt), Gap jeans
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Da sinistra DREW: Calvin Klein suit, Nice Collective zip up sweater (w/ striped layer), American Apparel tee, Yves St. Laurent boots BRENT: Etro suit and plaid vest, Cole Haan boots RYAN: Jean Paul Gaultier suit, American Apparel tee over Vince henley, Moschino vest (over suit), Vintage combat boots ZACH: John Varvatos 3-piece suit, Nice Collective boots EDDIE: DKNY 3-piece tweed suit, Theory hoodie, American Apparel tee, Vintage combat boots
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Da sinistra EDDIE: Vintage vest, Diesel Black Gold shirt, Gap jeans BRENT: Diesel Black Gold tux jacket, American Apparel henley, Vintage Levi's cords RYAN: Vintage tuxedo coat, American Apparel tee, Vince pants ZACH: Jean Paul Gaultier blazer, H&M tee DREW: Theory sweater, John Varvatos vest, H&M pants
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Di Eileen Casieri e Marianna Maino
n o c a c o i g
1. Camomilla
2. Miss Sixty
3. Accessorize
3. Rayban
Non porti dei vestiti Tu addosso li "possiedi"
4. GURU
1. Mango 2. Pepe Jeans London
4. DIMENSIONE DANZA
Dove devi andare adesso...do'...ve E dovunque vai io vengo con te Fare l'amore e' molto semplice
E' proprio li...la forza che hai
E scusami tanto
E quando vedo i movimenti
Nessun perche prendilo com'e'
8. Comptoir des Cottoniers
Baby allora dai Gioca con me
se insisto
che fai
Non c'e'
Lo sai che cosi non resisto
8. adidas Originals
5. Levi's
5. Rosato gioielli
7. Seal Key 6. Reebok
7. Puma First Round Maxx
6. J BRAND - OLYMPIA
1. 53,00 € - Piccolo bauletto in velluto con maxi rosa applicata - 2. 500,00 € - Chiodo in pelle nera con collo alla coreana - 3. 322,90 € - Cintura in pelle con fibbia bombata - 4. 107,00 € - Chiodo in felpa grigia con zip trasversale - 5. da 90,00 € a 160,00 € - Bracciali in argento galvanizzati e colorati trattati con varie procedure: satinati, lisci, diamantati, godronati - 6. 245,00 € - Leggings 5 tasche in denim leggerissimo, www.jbrandjeans.com- 7. 85,00 € - Sneakers in pelle e nylon con suola in gomma, riedizione della mitica First Round nata nel 1987 - 8. 75,00 € - Maglia in cotone grigia con maniche a pipistrello e inserti rosa
'Gioca con me'”by Vasco Rossi 1. 59,00 € - Jolly Vintage, zaino sottoposto ad un lavaggio stone washed che gli conferisce un affascinante aspetto used - 2. 70,00 €- Camicia in tartan rosso-nero. - 3. 129,00 € - Modello in acetato colore blu - 4. 129,00 € - Giubbotto zippato in tessuto tecnico blu con dettagli a contrasto ed interno collo in maglia - 5. 52,00 € - Cintura in pelle marrone con fibbia logo storico Levi’s - 6. 127,00 € - AFFILI'ART, collezione che si ispira alle straordinarie opere di Jean-Michel Basquiat, guru della street art newyorkese degli anni'80 - 7. 168,00 € - Jeans neri effetto stropicciato - 8. 90,00 € - Windbreaker in cerata con inserti di felpa
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LIVEREPORT/ GENNAIO Cartoline dal Passato
Quella volta con i Sonic Youth di Rossano Lo Mele (Perturbazione)
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na decina di anni fa ci capitò una doppia esperienza piuttosto fuori dall'ordinario. Alcuni di noi si esibivano occasionalmente dal vivo con un progetto folk-rock di Torino chiamato Howth Castle, guidato da Stefano Giaccone e Lalli, assieme già nei Franti. Thurston Moore, chitarrista dei Sonic Youth, è un grande appassionato di musica. La più stravagante possibile. Fra i suoi amori c'erano proprio gli Howth Castle, di cui possedeva tutti i dischi, sebbene si trattasse di una piccola band acustica europea. Italiana, nonostante i testi in inglese. Decise allora, Thurston, di invitare gli Howth Castle ad aprire la data milanese dei Sonic Youth. Noi, impietriti ed eccitati di fronte alla possibilità di incontrare, in carne e ossa, coloro che per noi erano fonte di grande ispirazione estetica ed etica, ci presentammo all'appuntamento nel backstage. Dove scoprimmo che Kim Gordon, moglie di Moore, si portava in giro figlia e baby sitter. Che i Sonic Youth erano tranquilli, disponibili e socievoli. Con un camerino pieno di Kinder Bueno (che a fine concerto ci intascammo senza chiedere il permesso). Finita la serata ci salutammo. L'indomani Moore e compagnia avrebbero suonato a Collegno, Torino, due passi da casa nostra. Ci ripromettemmo di andarli a vederli. Così accadde, infatti. La sera successiva ci presentammo nel parco, davanti al palco, per vedere, senza l'ansia da prestazione, il concerto della band. Ma, soprattutto, non facemmo neanche in tempo ad avvicinarci all'area del concerto che tutti coloro che incontravamo si mostravano elettrizzati. Il perché lo capimmo solo dopo. La sera precedente, prima dei saluti di rito, regalammo a Thurston Moore una delle nostre primissime t-shirt, raffigurante un'ape stilizzata, pronta a parcheggiarsi su un fiore. La maglia era così naif e infantile che probabilmente a Thurston piacque subito. Di sicuro, comunque, decise di indossarla la sera dopo. Ancora oggi, alcuni di noi hanno appesa in casa la fotografia di Moore che suona con quella maglietta. Immagine di sicuro più duratura del concerto, che durò appena pochi minuti a causa di problemi di pioggia mista a vento. Perturbazione, appunto.
Ingognito live at Blue Note Milano, 29/01/2010 Photo: Tommaso Riva
Air live at Magazzini Generali Milano 21/01/2010 Photo: Francesco Prandoni
I Sonic Youth negli anni Ottanta, Thurston Moore è il primo da sinistra.
Arctic Monkeys live at PalaSharp - Milano 26/01/2010
Photo: Francesco Prandoni
Rossano Lo Mele è il batterista dei Perturbazione. La band piemontese ha pubblicato il primo disco (Waiting to Happen) nel 1998 e conta in totale 5 album di inediti. Attualmente il gruppo è in studio e il nuovo lavoro vedrà la luce questa primavera. Per tutte le informazioni: www. perturbazione.com
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what'snew/ musica Peter Gabriel Heart Sugar DI daniele salomone
Stereophonics
Massive Attack
Keep calm & carry on Mercury / Universal
Heligoland VerginRecords
DI marco rigamonti
DI marco rigamonti
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n campo musicale la cover sembra essere il trend del momento. Negli ultimi mesi gli album di rifacimenti (di pezzi più o meno noti) si sono sprecati, anche da parte di artisti insospettabili, lasciando il dubbio che più che una moda questa possa essere la spia di un inaridimento di ispirazione generale. Anche un numero uno assoluto come Peter Gabriel non è sfuggito alla rete delle cover ma, siccome anche in questo tipo di pratica i veri valori emergono, l’ex frontman dei Genesis ha dato ancora una volta prova di cosa sia un vero artista. Scratch My Back non è infatti la classica raccolta di insipide e irritanti copie carbone, sempre più sbiadite degli originali, ma una serie di vere e proprie riletture con arrangiamenti acustico-orchestrali. I brani originali sullo sfondo si riconoscono ma il modo in cui Gabriel li interiorizza e fa propri trasforma di fatto questo in una sorta di disco di inediti; è come se autori diversi si fossero (loro malgrado) messi a disposizione del pignolissimo Peter che in questo modo ha potuto concentrarsi maggiormente sul ruolo di interprete. Gli artisti coverizzati vanno da David Bowie a Neil Young, dai Radiohead a Paul Simon, con una scelta di brani che evita accuratamente le grandi hit (eccetto Heroes). Il progetto prevede una seconda parte (I’ll Scratch Yours) in cui gli artisti scelti restituiranno il favore interpretando ciascuno un pezzo di Gabriel. Una sfida aperta, ma anche puntare al pari sarà impresa ardua.
Pat Metheny
One Republic
Delphic
Orchestrion Warner Music
Waking Up Interscope /Universal
Alcolyte Chimeric/Cooperative Music
ai giudicare un album dal titolo o dalla copertina: si rischia di essere superficiali. Ma purtroppo ci sono dei casi che esulano da questa regola e non fa sicuramente piacere al sottoscritto (grande fan degli Stereophonics) constatare che quell' immagine e quelle parole, che riprendono un manifesto della Seconda Guerra Mondiale, hanno un che di insipido che si sposa perfettamente con il contenuto del disco. E dire che la voce di Kelly Jones è al solito magicamente perfetta e in alcuni casi (Innocent, Beerbottle) le melodie si dimostrano degne comprimarie, provocando più di un accenno di brividi sulla pelle. Ma la contestualizzazione dell'album è generalmente troppo povera: che si tratti di canzoncine buttate li in due minuti (Trouble), di pezzi senz'anima (Wonder) o di brani dal testo che definire poco profondo è un eufemismo (I Got Your Number), il risultato è quello di un encefalogramma quasi piatto. La sensazione (brutta) è che il frontman degli Stereophonics abbia riservato gli spunti più intimi e drammatici alla sua carriera solista (ascoltare Only The Names Have Been Changed per credere), lasciando la band in una terra di blando pop/rock da almeno 7 anni a questa parte. Resusciteranno prima o poi?
P
arlare di un album come l’ultimo di Pat Metheny non può limitarsi all’aspetto musicale. Il progetto merita di essere illustrato nel suo complesso, specialmente quando chi scrive se l’è fatto spiegare dall’autore stesso. Dunque, cos’è Orchestrion? Semplice, una rivoluzione. Pat ha passato gli ultimi 4 anni a studiare, insieme ad un gruppo selezionato di inventori, la possibilità di allestire una vera e propria orchestra meccanica che dipendesse da un unico musicista. Ci è riuscito: oggi è in grado di azionare un’intera ensamble senza che gli siano spuntate altre mani. Come? Lanciando impulsi (con una chitarra o una tastiera) a marchingegni che, applicati a strumenti, li fanno suonare in automatico e in contemporanea come fossero impugnati da musicisti in carne e ossa. Tecnologia a parte, l’invenzione consente a Pat (in futuro chissà a quanti altri) di espandere infinitamente le potenzialità artistiche dell’individuo. Era questo il fine unico del chitarrista americano: da solo è in grado di riprodurre in presa diretta, senza sovraincisioni, la complessità di un’intera orchestra, anche e soprattutto dal vivo. Capite bene che una simile tecnologia abbinata al genio compositivo e chitarristico di Pat Metheny ha prodotto qualcosa di straordinario. Qualcosa di cui solo tra qualche anno valuteremo il reale impatto.
DI gianni olfeni
C
he Ryan Tedder, cantante e principale artefice del progetto One Republic, fosse uno bravo lo si era intuito fin dall’esordio. Dream Out Loud, del 2007, mostrava una non comune capacità di “muoversi tra le linee”, spaziando tra generi apparentemente molto distanti come hip hop e rock. Una formula vincente che, con il contributo dei singoli Apologize e Stop And Stare, ha permesso all’album di vendere 2 milioni copie, per la gioia dell’onnipresente Timbaland, produttore esecutivo del disco e padrino artistico di Tedder. Oggi il talento del trentunenne musicista di Colorado Springs (che, sia chiaro, trova supporto nel lavoro degli altri guys della band) si manifesta in modo ben più evidente. Waking Up è un disco maturo e strutturato, ben più complesso negli arrangiamenti e nella costruzione complessiva. Alla manciata di future (probabili) hit, tra cui il singolo di lancio All The Right Moves e la title-track, si aggiungono momenti di grande intensità musicale, come Everybody Loves Me (groove trascinante) e la dolcissima Lullaby che chiude il disco. E’ intatta la capacità di spaziare tra r’n’b timbalandiano e rock à la Coldplay, qui ancora più convincente che all’esordio. Le rivoluzioni stanno altrove, ma i ragazzi ci sanno fare.
S
i apre bene il 2010 della scena dance-elettronica con l’album di debutto dei Delphic, band di Manchester prodotta da Ewan Paterson, che ha raccolto ampissimi consensi in patria. Ascoltando il disco è facile immergersi in una sorta di limbo magico fatto di voci angeliche. Con brani come Red light e Acolyte (e i loro intermezzi di big beat in particolare) la sensazione è di fare veri e proprio viaggi interstellari capaci di annullare il pensiero per lasciare spazio solo ai muscoli e al loro movimento. Certo, in alcuni momenti è davvero difficile non pensare ai cugini manchesteriani The Chemical Brothers, tra i suoni spinti dei synth e le vibranti basi portate al limite del down tempo. In ogni caso, Acolyte è un ottimo esordio e i Delphic una band di cui sentiremo parlare.
Hot Chip One Life Stand Parlophone DI gianluca Vinci
R
egolare come un orologio svizzero, arriva il nuovo lavoro (il quarto in 6 anni, Ep esclusi) della band electropop londinese. Dopo Made In The Dark (del 2008), un album di grinta sintetizzata e micro music fusa ad imponenti baseline, il gruppo inglese cambia pelle, rinnovando il suo stile seppur conservando la propria identità. One Life Stand sembra essere maggiormente riconducibile a sonorità meno acide, che ricordano la dance anni 90 dei Pet Shop Boys. Ma le influenze di questo lavoro sono molteplici ed eterogenee: funky, soul, elettronica e house music centrifugati con la sapiente regia dei cinque Hot Chip. Dovendo racchiudere in un brano l’essenza musicale di One Life Stand, funziona molto bene Keep Quiet; Alley Cats, peraltro già cantata regolarmente durante lo scorso tour.
Dieci brani dalla playlist di The Niro.
1
MY NAME IS CARNIVAL Jackson C. Frank My Name Is Carnival (Columbia, 1965)
2
3
KEEP YOUR DISTANCE Amon Tobin Foley Room (Ninja Tune, 2007)
COLD BEER AND CIGARETTES David Bazan Fewer Moving Parts (Barsuk Records, 2006)
4
MASTER'S HAND
5
YOU SWAN, GO ON
Charlotte Gainsbourg IRM (Because Music, 2009)
Mount Eerie Lost Wisdom (P.W. Elverum & Sun, 2008)
Corinne Bailey Rae
Sade
The Sea Virgin
Soldier of Love Sony Music
6
DI giorgio rossini
7
WRITTEN IN REVERSE
8
RED SUN, NO. 5
9
SHE'S STILL HERE
DI Tommaso Perandin
R
HOT LIST
I
l clima di fervida attesa per il nuovo lavoro dei Massive Attack non dipende unicamente dai 7 anni di distanza dall’ultimo disco; tanti indizi (dalla raccolta Collected, che chiude un’era, al ritorno di Daddy G in studio a fianco di Del Naja) portano a credere che Heligoland rappresenti una nuova pagina nella storia della band. Il punto di partenza per chi non ha mai smesso di credere nel collettivo di Bristol deve necessariamente essere Girl I Love You: incipit di basso profondo presto accompagnato da un beat scarno, dalla rassicurante voce di Horace Andy (uno dei padri del roots reggae) e infine da un miscuglio di fiati a tratti stonati ma in qualche modo perfetti. A riportare in vita un “genere” troppo in fretta dato per morto (leggasi trip-hop) contribuiscono diversi elementi: il climax di archi distorti in Paradise Circus, con la toccante interpretazione di Hope Sandoval, il blues Pray For Rain affidato a Tunde dei T.V. On The Radio; e ancora, l’incedere lento e insicuro di Splitting The Atom, la presenza dolce e inquietante di Martina Topley-Bird, la vibra dub-acid di Flat Of The Blade e quel tocco di spleen tipicamente british ad opera di Damon Albarn in Saturday Comes Slow. Trip-hop is very much alive.
DI gianluca vinci
DI daniele salomone
icordate Put Your Records On? Sono passati quattro anni da quando Corinne Bailey Rae monopolizzava le radio con quel brano, contenuto nell’omonimo album di debutto. Qui siamo al secondo capitolo: The Sea è un disco intimistico, gradevole, eterogeneo (le influenze vanno da Stevie Wonder a Bjork fino ai Pink Floyd) che trasmette emozioni e stati d’animo talvolta contrapposti. La ragazza di Leeds è cresciuta in fretta e ha registrato un album maturo, probabilmente ispirato dalla tragica scomparsa del marito (morto per una fatale overdose). La sua è una malinconia leggera, serena, che si diffonde con dolcezza e intensità grazie a quell’atmosfera che solo il soul sa creare. In questo senso il brano che chiude la tracklist (e che dà il titolo all’album), con quel “goodbye” di congedo, è il manifesto del feeling che pervade The Sea. Che non è un disco triste, anzi. Ci sono ritmi jazzy (Feels Like The First Time) e rock (Paper Dolls), che si fondono in una commistione di generi ben riassunta da Diving For Hearts. Siamo parlando di quello che si dice “un disco per palati raffinati”.
49
T
orna Sade dieci anni dopo l’ultima pubblicazione, Lovers Rock. Una decade da cui il mondo, non solo quello della musica, esce radicalmente cambiato. Ciò che è rimasto uguale è l’approccio di Sade, sia dal punto di vista dei temi trattati, sia sotto l’aspetto prettamente sonoro. Le atmosfere di Soldier Of Love sono figlie legittime del sound dei suoi illustri predecessori. Eppure il disco non è una prova di immobilismo artistico. Al contrario: i dieci brani della track list sono la naturale evoluzione della musica che ha reso celebre l’artista di origine nigeriana, “esplosa” nel 1984 con il singolo Smooth Operator. Gia nel brano d’apertura, The Moon And The Sky, il suono risulta più che mai contemporaneo, mentre nella title-track (che sarà anche il primo singolo) è evidente la ricerca di un sound più intenso e deciso rispetto al passato. E’ la voce di Sade che rende il tutto inconfondibile, quel timbro sensuale, elegante, vellutato che a tratti raggiunge vette d’intensità straordinarie, come nella meravigliosa Morning Bird, o in Long Hard Road. Un rientro in grande stile.
10
SILVER SOUL Beach House Teen Dream (Sub Pop, 2010)
Spoon Transference (Merge Records, 2010)
Owen Pallet Heartland (Domino, 2010)
Cody Chestnutt The Headphones Pasetrpiece (Ready, Set, Go, 2002)
SKINNY LOVE Bon Iver For Emma, Forever Ago (Jagjaguwar, 2008)
Davide Combusti esordisce nel 2008 con l’album che porta il suo nome d’arte (The Niro), di cui tutti ricordiamo il singolo Liar. Il cantautore romano si era già fatto conoscere, soprattutto all’estero, per le sue abilità di performer. Attualmente Davide è in studio e la pubblicazione del suo secondo disco è prevista per il prossimo marzo. Seguitelo su theniro.com.
On STAGE_ok.pdf
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what'snew/ cinema
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01/02/10
09:31
a cura di Nick
Amabili Resti Usa, Gb , drammatico 2009 Con Rachel Weisz, Mark Wahlberg, Saoirse Ronan, Susan Sarandon, Stanley Tucci Di Peter Jackson critica pubblico
E’ in edicola nick ferbbraio ! PETER JACKSON MARION COTILLARD OREN PELI ETHAN HAWKE
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sia uno dei grandi visionari del nostro tempo, non c'è dubbio. Da non perdere, in ogni caso. Con un inquietante Stanley Tucci che meriterebbe l'Oscar per la sua magnifica interpretazione.
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perdita, del ragazzo di cui è innamorata e del suo assassino, di cui vorrebbe vendicarsi. Sarà costretta in questo posto sino a che il suo corpo non sarà ritrovato e lei non potrà finalmente riposare in pace.
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P
ennsylvania, 1973. Susie, detta Salmon, è una vivace e solare ragazza di 14 anni che vive circondata dall'affetto della sua famiglia. La sua vita scorre tranquilla, sino a quando un giorno, mentre sta tornando a casa, viene adescata con l'inganno dal suo vicino che la brutalizza e la uccide spietatamente, nascondendone il cadavere. Salmon si ritrova cosÏ in una sorta di limbo, a metà tra l'aldilà e la vita terrena, e da questo luogo, che sembra il Paradiso, osserva le vite dei suoi familiari, che non si rassegnano alla
Perchè vederlo? Dal complesso romanzo di Alice Sebold, vendutissimo in America e ispirato a un episodio accaduto alla scrittrice. Sconvolgente, controverso, sbilanciato tra il crudo realismo della storia (vera) e la vertiginosa dimensione fantastica. Che Peter Jackson
DIVO . LAVORA SOLO CON I MIGLIORI. SI BATTE PER Lďż˝AMBIENTE. E RIFIUTA LO STAR SYSTEM. NEL ���� RITORNA LEONARDO DICAPRIO, IL PIĂ&#x2122; GRANDE ATTORE DEL NUOVO DECENNIO WOLFMAN
CODICE GENESI
TRA LE NUVOLE
IL FIGLIO PIĂ&#x2122; PICCOLO
LOST ďż˝ CENSURA OSCAR BURLESQUE OCEANO LINGUAGGI BERLINO
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Invictus
Wolfman
Codice Genesi
Paranormal Activity
Usa, drammatico 2009 Con Morgan Freeman, Matt Damon, Scott Eastwood, Zak Feaunati Di Clint Eastwood
Gb, Usa , horror 2009 Con Benicio Del Toro, Anthony Hopkins, Emily Blunt Di Joe Johnston
Usa, azione 2010 Con Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis Di Albert e Allen Hughes
Gb, horror 2007 Con Steve Evets, Eric Cantona Di Oren Peli
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critica
critica
critica
critica
pubblico
pubblico
pubblico
pubblico
Basato sul romanzo Playing the Enemy: Nelson Mandela and the Game that Changed a Nation di John Carlin, ispirato alla vita del presidente della Repubblica del Sudafrica, la nuova pellicola di Clint Eastwood narra di come Mandela, dopo la vittoria alle prime elezioni democratiche seguite allâ&#x20AC;&#x2122;Apartheid, abbia unito le sue forze con quelle del capitano della squadra di rugby sudafricana Francois Pienaar durante la Coppa del mondo ospitata nel Paese nel 1995.
Lawrence Talbot torna nel suo paesino natale in Scozia per indagare sulla scomparsa misteriosa del fratello, ma viene morso da un lupo, e scopre una maledizione millenaria a attenderlo. Dopo oltre un anno di rinvii e slittamenti sulla data di uscita, avvicendamenti in cabina di regia e (si dice) mezzo film rigirato daccapo, è finalmente arrivato il momento dellâ&#x20AC;&#x2122;atteso kolossal gotico su uno dei mostri classici piĂš longevi del cinema. Benicio Del Toro promette di essere un licantropo niente male.
In un futuro non troppo remoto, dopo che anche lâ&#x20AC;&#x2122;ultima guerra è finita, la Terra è un paesaggio arido e desertificato, una tabula rasa seguita allâ&#x20AC;&#x2122;esplosione del sole. Il paesaggio post-Apocalisse (il film è girato in New Mexico) è in balia della violenza anarchica delle gang, la civiltà è un ricordo lontano, non câ&#x20AC;&#x2122;è legge, nĂŠ dio. Un guerriero attraversa le macerie combattendo per custodire un misterioso libro, che nasconde una speranza e pare serbare prospettive di redenzione per lâ&#x20AC;&#x2122;umanitĂ .
Katie e Micah si sono trasferiti in una nuova casa a San Diego, California. Strani rumori notturni, imputabili a una presenza soprannaturale, spaventano Katie, che da piccola ha giĂ avuto una traumatica esperienza poltergeist. Micah decide di filmare di notte, grazie a una nuova videocamera digitale, la stanza dove dormono. Col passare dei giorni crescono sia le prove che qualcosa dâ&#x20AC;&#x2122;invisibile abita la casa, sia lâ&#x20AC;&#x2122;ossessione di Micah per documentare ciò che sta accadendo.
Perchè vederlo?
Perchè vederlo?
Perchè vederlo?
Da non perdere per chi amava i mitici horror della Universal e quelli altrettanto leggendari della Hammer (la trama può ricordare un classico assoluto del cinema di licantropi, il notevole Lâ&#x20AC;&#x2122;implacabile condanna, 1961, con Oliver Reed mannaro).
Per il talento visionario degli autori di La vera storia di Jack lo squartatore, alle prese con gli umori da fine della storia che permeano lâ&#x20AC;&#x2122;immaginario contemporaneo. E per capire come si spendono ottanta milioni di dollari di budget.
Lâ&#x20AC;&#x2122;esordiente Oren Peli, spendendo 15mila dollari, è riuscito a guadagnarne 142 milioni, grazie allâ&#x20AC;&#x2122;interessamento di Steven Spielberg, che ha voluto distribuire il film. Un nuovo The Blair Witch Project a tratti veramente spaventoso.
Perchè vederlo? Dopo il successo ottenuto lo scorso anno con Gran Torino, il vecchio Eastwood è di nuovo al botteghino. In America il film è stato accolto piÚ tiepidamente del previsto. Speriamo in una sorte diversa nelle nostre sale.
COMODO E SICURO
APRILE 2010 06 CONEGLIANO (TV) 08 ANCONA 10 BOLOGNA 12 FIRENZE 14 MANTOVA 16 ROMA 19 CASERTA 21 CONVERSANO (BA) 23 ACIREALE (CT)
ELISA TORNA IN TOUR CON IL SUO NUOVO ALBUM DA APRILE 2010
www . ovunqueKA . it
MAGGIO 2010 ZOPPAS ARENA PALA ROSSINI FUTUR SHOW STATION NELSON MANDELA FORUM PALA BAM PALA LOTTOMATICA PALA MAGGIOâ&#x20AC;&#x2122; PALA SAN GIACOMO PALASPORT
03 GENOVA 05 TORINO 07 PADOVA 10 PERUGIA 12 MODENA 14 MILANO
VAILLANT PALACE PALA OLIMPICO PALASPORT PALA EVANGELISTI PALA PANINI MEDIOLANUM FORUM
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what'snew/ games
Bayonetta (PS3 – Xbox 360) Genere: Action Immaginatevi una strega con la faccia da segretaria sexy provvista di un fisico mozzafiato e di un senso dell’humor “anglo-giapponese”. Ora gettatela attraverso una banale discendenza in mezzo ad una guerra tra fazioni di angeli e demoni che lottano per dominare il mondo. Ecco, quella strega si chiama Bayonetta, ed è l’eroina dell’ultimo Hack’n’Slash (genere video ludico che tradotto letteralmente diventa “taglia e sfregia”) prodotto da Platinum Games. Il paragone con la saga di Devil May Cry è dovuto, ma non scontato; infatti, a differenza del
a cura di Marco Rigamonti
Army Of Two: The 40th Day Platinum Games / Sega gioco targato Capcom , qui i combattimenti sono di gran lunga più “pensati” e, cosa da non sottovalutare, il livello di difficoltà è leggermente inferiore (anche grazie alla molto ben calibrata curva di apprendimento). Trama ingenua a parte, è un titolo che oltre ad essere bello da vedere provoca assuefazione e un impagabile senso di padronanza dei comandi, soprattutto se giocato a livelli hardcore. Un ottimo modo per inaugurare quello che è già stato definito “l’anno d’oro del game-playing”.
Mass Effect 2
(PS3 – PSP - Xbox 360) EA Montreal / Electronic Arts Genere: Third-person shooter L’idea che stava alla base di Army Of Two era cavalcare l’onda del successo di Gears Of War, ma con una focalizzazione più spinta sulla collaborazione tra due giocatori; l’obiettivo era stato centrato solo in parte, per la presenza di alcune lacune tecniche non trascurabili. E’ ora il momento del sequel, che fin dalle prime battute si presenta molto meglio del suo predecessore. Ma la forza di The 40th Day non sta tanto nelle prevedibili migliorie grafiche, quanto nell’ulteriore ampliamento delle dinamiche di cooperazione, che ora prevedono tattiche
di gestione che vanno al di là del classico “entra e distruggi tutto quello che si muove” o dell’ormai obbligatorio “sii furtivo e fai con calma” (si può per esempio fingere di arrendersi alzando le mani mentre il proprio compare aspetta il momento giusto per colpire acquattato nell’angolo). A tratti frustrante quanto in generale divertente, è un titolo che verrà sicuramente penalizzato dalla presenza di uscite contemporanee di ben altro calibro, e che quindi attirerà l’attenzione degli amanti del genere senza diventare un “must-have” a tutti gli effetti.
Saw
(Xbox 360 – Play Station 3) Genere: Action RPG
BioWare / Electronic Arts
(Xbox 360 – Play Station 3) Genere: Survival horror
Zombie Studios / Konami
E’ finalmente tornato il momento di rispolverare la divisa del comandante Shepard, già protagonista del primo pluripremiato episodio della (ex) trilogia di Mass Effect (il successo ottenuto con l’esordio ha fatto si che BioWare decidesse di non limitare a tre le puntate della saga, mossa condivisa da pressoché ogni singolo videogiocatore sulla terra). Ovvio, dato il lungo periodo di attesa e la proliferazione di voci e pseudo anteprime, il rischio delusione (anche minima) era in agguato: ma adesso non c’è niente da temere, perché bastano
i primi minuti di gioco per capire che questo non è solo un degno follow up, ma qualcosa che si avvicina alla perfezione. L’equilibrio tra azione, avventura e RPG è stato ulteriormente migliorato, il gameplay è più efficiente e immediato, il comparto sonoro e quello grafico sono a dir poco eccellenti e la varietà (e di conseguenza la ri-giocabilità) del titolo sono elevatissime. Detto senza mezzi termini: un capolavoro annunciato.
C’era una volta Alone In The Dark. Poi venne Biohazard (meglio noto in Europa come Resident Evil), e in quel momento nacque un nuovo genere denominato “survival horror”. Intorno alla fine del millennio la famiglia si allarga con i vari Silent Hill, Project Zero e Clock Tower, e diventa una categoria amata da una fetta sempre più importante di giocatori. Oggi è assodato: il grafico che disegna la popolarità di questo genere è in caduta libera. Sembra assurdo, ma i possessori di una console di settima generazione non hanno ancora avuto la fortuna di af-
frontare un’avventura della bellezza dei sopracitati titoli (Dead Space e Resident Evil 5 esclusi, anche se per molti aspetti il secondo ha in parte tradito le aspettative). Sebbene l’atmosfera claustrofobica del film sia rispettata, Saw si configura come gioco destinato unicamente ai veri appassionati della saga a causa di un sistema di controllo snervante, della pochezza degli enigmi e della ripetitività delle situazioni via via affrontate. Un vero peccato.
54
comingsoon/ marzo 1
2
3
Lunedì
Martedì
Mercoledì
50 Cent - Acireale (CT) Alessandra Amoroso - Porto S. Giorgio (AP) Alex Britti - Cosenza Spandau Ballet - Milano
Elio e le Storie Tese - La Spezia J-Ax - Firenze Lacuna Coil - Milano Spandau Ballet - Roma
Afterhours - Ascoli Alessandra Amoroso - Genova Alex Britti - Roma Spandau Ballet - Firenze
8
9
4 Giovedì Alessandra Amoroso - Torino Carmen Consoli - Milano Lacuna Coil - Bologna Nina Zilli - Roma
10
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Alessandra Amoroso - Bologna Elio e le Storie Tese - Catania Imogen Heap - Milano
Alessandra Amoroso - Trieste Florence and the Machine Bologna J-Ax - Milano Morgan - Mantova
Afterhours - Bologna Alessandra Amoroso - Trento Carmen Consoli - Belluno Elio e le Storie Tese - Lecce J-Ax - Milano
Alessandra Amoroso - Brescia Carmen Consoli - Reggio Emilia Elio e le Storie Tese - Bitritto (BA)
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16 Martedì
Elio e le Storie Tese - Napoli Pat Metheny - Milano Yeasayer - Milano
Afterhours - Milano Elio e le Storie Tese Rosignano Solvay (LI) Pat Metheny - Firenze The Cranberries - Milano
22
17 Mercoledì
18
23
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25
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
30 Seconds To Mars - Milano
Afterhours - Roma
Katatonia - Milano Motel Connection Campobasso
Carmen Consoli - Teramo Katatonia - Roma Le Vibrazioni - Firenze Motel Connection - Napoli Tokio Hotel - Torino
29 Lunedì
Martedì
Carmen Consoli - Palermo
Hayseed Dixie - Torino
30
Mercoledì
Afterhours - Padova Giuliano Palma&The Bluebeaters Nonantola (MO) J-Ax - Firenze Le Vibrazioni - Roncade (TV) Motel Connection - Lanciano (CH) Nina Zilli - Legnano (MI) Tokio Hotel - Padova
S
Giuliano Palma&The Bluebeaters - Civitanova Marche (MC)
27 Sabato
28 Domenica
Afterhours - Cesena Carmen Consoli - Ripamolisani (CB) J-Ax - Napoli Motel Connection - Bari Port-Royal - Ferrara
J-Ax - Cesena
31
Hayseed Dixie - Milano K. Costner & Modern West - Milano
RUMORS News, anticipazioni e mezze verità i farà? Non si farà? Questo il grande dilemma che attanaglia la rete e il mondo dell’informazione musicale in quest’ultimo mese. Stiamo parlando dell’Heineken Jammin’ Festival e capite bene perchè la suspense ed il tam tam di notizie si facciano sempre più pressanti. Del resto aspettiamo tutti un grande festival, l’Italia se lo merita, e poi i nomi che circolano sono importanti. L’unica certezza sembra essere la location, quel parco San Giuliano di Mestre (Venezia) che stava ospitando l’edizione 2008 prima che una tromba d’aria rovinasse tutto. Il totoartisti vede tra i più quotati Green Day, Iron Maiden, Placebo, Gossip e, in seconda battuta, si fa il nome di Red Hot Chili Peppers. Tra questi big si insinuano i Pearl Jam, e qui il mistero si infittisce. Il gruppo di Eddie Vedder è dato allo stadio Friuli di Udine per il 6 luglio, ma mancano conferme ufficiali. In più l’Heineken dovrebbe essere nello stesso periodo (il primo weekend di luglio) e tra Mestre e Udine si rimarrebbe comunque nel nord-est: sembra più probabile che in caso di unica data italiana, la band di Seattle scelga il festival. Passiamo agli artisti di casa nostra. Si dice che Ligabue possa essere l’headliner della giornata dedicata al rock italiano visto il forfait di Vasco, impegnato con il suo tour europeo indoor. Ma voci di corridoio giunte alle nostre orecchie vogliono il Liga impe-
21 Domenica
Afterhours - Firenze Carmen Consoli - Assisi (PG) Le Vibrazioni - Cesena Motel Connection - Roma Niccolò Fabi - Teramo Nina Zilli - Modena
26 Venerdì
J-Ax - Nonantola (MO)
20 Sabato
Carmen Consoli - Ancona Enrico Ruggeri - Padova Le Vibrazioni - Milano Motel Connection - Brescia Niccolò Fabi - Potenza
14 Domenica
Alessandra Amoroso - Padova J-Ax - Roncade (TV) Motel Connection - Rimini Yeasayer - Roma
19 Venerdì
Alex Britti - Genova Carmen Consoli - Civitanova Marche (MC) Hot Chip - Milano Le Vibrazioni - Torino
13 Sabato
Afterhours - Torino Carmen Consoli - Gattatico (RE) Elio e le Storie Tese - Cosenza J-Ax - Pescara Motel Connection - Milano Niccolò Fabi - Alcamo (TP)
7 Domenica
Alessandra Amoroso - Piacenza Carmen Consoli - Milano J-Ax - Bologna Lacuna Coil - Roncade (TV) Niccolò Fabi - Trento Nina Zilli - Isernia
12 Venerdì
Giovedì
6 Sabato
Afterhours - Montichiari (BS) Alessandra Amoroso - Pavia Carmen Consoli - Milano J-Ax - Padova Lacuna Coil - Roma Motel Connection - Nonantola (MO) Niccolò Fabi - Gattatico (RE) Nina Zilli - Cosenza
11
Lunedì
Lunedì
5 Venerdì
gnato in una nuova tournèe estiva negli stadi, di cui tappa certa sarebbe lo stadio di S. Siro a Milano. Di sicuro qualcosa bolle in pentola, se il programma Stereo a palla in onda su Ligachannel (canale multimediale ufficiale di Ligabue) ha dato appuntamento ai fan per il 4 febbraio con “nuovi temi e possibili anticipazioni”. Abbandoniamo l’Heineken per concentrarci su altri rumors. Rimaniamo in tema di concerti e sempre in Veneto, che oltre ad essere uno dei centri nevralgici del tessuto economico italiano, sembra voler diventare anche il punto di riferimento per i festival musicali. Il Piazzolla Live Festival di Piazzolla sul Brenta (PD) si è aggiudicato Mark Knopfler, a cui si aggiungerebbe Neil Young, anche se la Zed Live ha rivelato che potrebbe portarlo in piazza San Marco a Venezia. A proposito di questa suggestiva location, si vocifera che potrebbe ospitare anche Bob Dylan. A conclusione di questa panoramica veneta segnaliamo anche l’eventualità di un grande concerto sulla spiaggia, probabilmente a Sottomarina (VE), che avrebbe come protagonista Lady Gaga. L’evento principe dell’estate sembra comunque essere l’Heineken Jammin’ Festival (che potrebbe anche cambiare nome con l’ingresso di un nuovo sponsor). Scomodando e storpiando il Manzoni, sembra proprio che questo festival s’abbia da fare.
a cura di Francesca Vuotto
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