Onstage Magazine luglio 2011

Page 1

c

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

VASCO | JOVANOTTI | BEN HARPER | AFTERHOURS | BEYONCé | HARRY POTTER

Anno V, n.43 - 1 luglio 2011

www.onstageweb.com

TAKE THAT

12 LUGLIO 2011 MILANO - STADIO SAN SIRO PRESENTED BY PROGRESS LIVE 2011 PRESENTED BY

6DPVXQJ 7DNH 7KDW [ LQGG

Samsung www.samsung.it/takethatprogresslive




EDITORIALE

Magazine Registrazione al Tribunale di Milano n. 362 del 01/06/2007

Direttore responsabile Emanuele Vescovo Direttore editoriale Daniele Salomone d.salomone@onstageweb.com Art director Eros Pasi e.pasi@onstageweb.com Caporedattore Stefano Gilardino s.gilardino@onstageweb.com Redazione Francesca Vuotto f.vuotto@onstageweb.com Marcello Marabotti m.marabotti@onstageweb.com Editorialisti Charlie Rapino, Mattia Odoli

A

vevo pronto un altro editoriale. Poi la Rai ha mandato in onda l’intervista con cui Vasco ha scioccato centinaia di migliaia di fan e sorpreso la restante parte degli italiani. Cestinato il pezzo scritto in precedenza, ragiono sulla mossa del Blasco, insospettabile. Neanche due mesi fa l’avevo incontrato – più avanti c’è la seconda parte dell’intervista pubblicata sul numero di giugno - e tutto mi era sembrato tranne che pronto al pensionamento. «Dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar, alla fine di questo tour naturalmente. Continuerò a fare canzoni e magari anche concerti, ma dopo trent’anni è arrivato il momento di dimettermi da rockstar. Credo che a sessant’anni non si possano più fare certe cose». Al microfono di Vincenzo Mollica (a proposito, quando cominceranno a estinguersi i dinosauri del servizio pubblico?), l’uomo d’oro della musica italiana ha sussurrato poche parole di cui però sentiremo l’eco a lungo. Molti hanno pianto, qualcuno ha esultato. Pochissimi si sono sforzati di capire perché cotanto uomo ha deciso di rinunciare a ciò che l’ha reso tale. è giusto appendere al chiodo stivali e occhiali da sole per sopraggiunti limiti di età? Oppure è nella natura intrinseca del rock spingersi oltre sempre e comunque? Magari c’è altro? Stiamo per la prima volta assistendo alla vecchiaia delle rockstar. Non era mai successo per questioni anagrafiche (del rock) e dobbiamo abituarci. I reduci degli anni Sessanta - quelli che non sono morti - navigano sulla settantina e oltre, vedi i Rolling Stones e Dylan. Chi ha segnato la decade successiva sta per arrivare allo stesso traguardo, come Roger Waters o, un poco più giovane, Peter Gabriel. Qualcuno ha scelto di alzare il piede dall’acceleratore - pochissimi come Lou Reed - altri continuano a schiacciare il pedale più che possono. A volte con immutata presenza scenica, penso a Bruce Springsteen, altre volte chiaramente diversi da come li abbiamo visti in passato - l’ultimo,

sciancato Iggy Pop è il caso più eclatante. Vasco, che in patria gode di una popolarità di gran lunga superiore a tutti i citati big, è più vicino al Boss che agli altri, nonostante dal carro del Komandante si cominci a vedere il fortino dei sessanta. E allora perché scegliere di “dimettersi” da rockstar? Certo l’aspetto fisico conta. Due ore di concerto davanti a 60.000 persone, su e giù per palchi immensi, sono massacranti, figuriamoci l’impatto di un tour intero. Però delle soluzioni si potrebbero trovare, per esempio si potrebbe fare qualche data in meno, lasciando più tempo tra un live e l’altro. Credo ci sia altro dietro la scelta di Vasco. Sono più di vent’anni che la storia del Signor Rossi da Zocca ha assunto una dimensione gigantesca. Il Blasco non è solo il musicista più amato dagli italiani. è anche un’enorme industria, che l’abbia voluto o meno. Ogni volta che apre bocca si mettono in moto persone, mezzi e denari. Ogni suo disco è come una medicina per l’ammalata discografia, ogni tour una sorta di “anti-stato” che impatta la vita di centinaia/migliaia di persone e decine d’imprese. Certo lui ne ricava popolarità e denaro, mica male, ma anche una pressione mostruosa. Credo sia stufo di essere così “ingombrante” e di sopportare questo peso. Non a caso la dichiarazione arriva a pochi giorni dalle quattro date sold out di San Siro, il momento più alto in termine di popolarità della sua carriera (e non a caso ha parlato di “dimissioni da rockstar” non di ritiro). Credo inoltre che sia stancato del fanatismo - da non confondere con l’affetto della gente che è invece il suo pane quotidiano - in cui non si è mai riconosciuto e tanto meno si riconosce ora. Credo in definitiva che la sua sia una scelta intellettuale più che fisico-anagrafica, e che soprattutto abbia preso una decisione parecchio onesta nei confronti di se stesso. Merita grande rispetto e ammirazione. Fosse anche solo per il coraggio di aver detto basta quando ancora il suo carro viaggia a velocità supersonica. Ci vogliono le palle. Daniele Salomone

AFTERHOURS | CYPRESS HILL | CLUB DOGO | HARRY POTTER | BEYONCÉ

www.onstageweb.com

Anno V, n.43 - 1 luglio 2011

VASCO Intervista esclusiva

“Quando scrivo una canzone, lo faccio per me, anzi per lei, perché esista una bella cosa”

c

AFTERHOURS | CYPRESS HILL | CLUB DOGO | HARRY POTTER | BEYONCÉ

www.onstageweb.com

Anno V, n.43 - 1 luglio 2011

c

VASCO | JOVANOTTI | BEN HARPER | AFTERHOURS | BEYONCÉ | HARRY POTTER

Anno V, n.43 - 1 luglio 2011

www.onstageweb.com

“Credo che ogni essere umano possa fare qualcosa per migliorare il mondo”

VASCO

VASCO

La seconda parte dell’intervista realizzata prima delle “dimissioni” da rockstar

La seconda parte dell’intervista realizzata prima delle “dimissioni” da rockstar

JOVANOTTI

Il ritorno di Robbie? Un lungo reality show

Uno speciale Cicerone ci guida alla scoperta dei segreti del tour di Lorenzo

BEN HARPER

JOVANOTTI

Uno speciale Cicerone ci guida alla scoperta dei segreti del tour di Lorenzo

TAKE THAT Il ritorno di Robbie? Un lungo reality show

Anno V, n.43 - 1 luglio 2011

www.onstageweb.com

BEN HARPER

TAKE THAT

“Credo che ogni essere umano possa fare qualcosa per migliorare il mondo”

AFTERHOURS | CYPRESS HILL | CLUB DOGO | HARRY POTTER | BEYONCÉ

TAKE THAT

TAKE THAT

JOVANOTTI Uno speciale Cicerone ci guida alla scoperta dei segreti del tour di Lorenzo

Il ritorno di Robbie? Un lungo reality show

BENHARPER

“Credo che ogni essere umano possa fare qualcosa per migliorare questo mondo”

12 LUGLIO 2011 PRESENTED BY

www.samsung.it/takethatprogresslive

ONSTAGE

Direttore marketing Luca Seminerio l.seminerio@onstageweb.com

06

LUGLIO

Ufficio commerciale Eileen Casieri e.casieri@onstageweb.com Marianna Maino m.maino@onstageweb.com Mattia Sbriziolo m.sbriziolo@onstageweb.com Amministrazione, distribuzione, logistica Mario Vescovo m.vescovo@areaconcerti.it Concessionaria per la pubblicità Areaconcerti srl via Carlo De Angeli, 3 20141 Milano tel. 02.533558 info@areaconcerti.it Filiale di Roma via Nizza, 53 00198 Roma Tel. 06.45474811 p.marullo@onstageweb.com

Via delle Industrie, 13 35010 Limena (PD) Tel. 049.8849246 info@everestadv.it Pubblicità Toscana e Umbria Sara Moretti s.moretti@onstageweb.com Stampa Centro Stampa Quotidiani Spa Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbruso (BS) Web www.onstageweb.com www.facebook.com/ pages/ONSTAGEMAGAZINE/40940075238 www.mylive.it www.areaconcerti.net Onstage Magazine è edito da Areaconcerti srl, via Carlo De Angeli, 3 20141 Milano

Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia Romagna Ever Est

Onstage Magazine on tour - Luglio 2011 VASCO ROSSI: 1-2 LUGLIO: STADIO OLIMPICO, ROMA; JOVANOTTI: STADIO OLIMPICO, ROMA; TAKE THAT: 12 LUGLIO: STADIO SAN SIRO, MILANO; BEN HARPER: 20 LUGLIO: ARENA CIVICA, MILANO;

Centri CTS dove trovi Onstage Magazine BOLOGNA: Viale Filopanti 4/M FIRENZE: Borgo la Croce 42/r GENOVA: Via Colombo 21/r MILANO: C.so Porta Ticinese 100, Largo Gemelli 1 c/o ISU Univ. Cattolica, Via Carlo Bo 1 c/o IULM ROMA: Via Solferino, 6-6/A, Piazza dell’Alberone 14, Piazza Irnerio 43 C.so Vittorio Emanuele II 297, Via degli Ausoni 5, TORINO: Corso Belgio, 141/A, Corso Duca degli Abruzzi, 24 VENEZIA: Dorsoduro Ca’ Foscari, 3252

Centri FNAC dove trovi Onstage Magazine FIRENZE: Centro Commerciale I Gigli, Via San Quirico 165, Campi Bisenzio (FI) GENOVA: Via XX Settembre 46/R MILANO: Via Della Palla 2 NAPOLI: Via Luca Giordano 59 ROMA: Galleria Commerciale Porta Di Roma, Via Alberto Lionello 201 TORINO: Via Roma 56 - Shopville Le Gru, Via Crea 10, Grugliasco (TO) VERONA: Via Cappello 34

Tutti i locali di Milano, Roma e Padova dove trovi Onstage Magazine MILANO Bar Magenta, Banghrabar, Biblioteca Sormani, Blender, Bond, Cafè Milano, Cargo Colonial Cafè, Cuore, Deseo, Exploit, Felice-San Sushi, Frank Cafè, Fresco Art, Grey Cat Pub, Huggy Bar, Ied, Item, Jamaica, Julien Cafè, Kapuziner, La Bodeguita del Medio, La Caffetteria, La Voglia Di, Le Coquetel, Le Scimmie, Lelephant, Magazzini Generali, Maxi Bar, Mom Cafè, Morgan’s, Pacino Cafè, Pharmacy Store, Refeel, Roialto Cafè, Salezucchero, Sergent Peppers, Skip Intro, Stardust, Sushi, The Good Fellas, Trattoria Toscana, Twelve, Union, Volo, Yguana ROMA Avalon Pub, Birreria Marconi, Cartolibreria Freak Out, Casina dei Pini, Circolo degli Artisti, Crazy Bull, Deja’Vu, Distillerie Clandestine, Express, Fata Morgana, Freni e Frizioni, Friend’s Art Cafè, L’Infernotto, Latte Più, Le Sorelle, Lettere, Cafè, Living Room Cafè, Locanda Atlantide, Micca Club, Mom Art, On The Rox, Open Music Cafè, Pride Pub, Rock Castle Cafè, Shanti, Simposio, Sotto Casa Di Andrea, Sotto Sotto, Tam Tam, Zen.O PADOVA Baessato Wine Bar,

MILANO - STADIO SAN SIRO PROGRESS LIVE 2011

Hanno collaborato Blueglue, Antonio Bracco, Guido Amari, Claudio Morsenchio, Gianni Olfeni, Daniel C. Marcoccia, Andrea “Teskio” Paoli, Gregorio Setti

Direttore commerciale Francesco Ferrari f.ferrari@onstageweb.com


INDICE

www.beviresponsabile.it

rubriche

3 Jukebox 1Cinque pagine ricche di avvenimenti: Marlene Kuntz, il capitolo finale di Harry Potter, Toto, Capitan America, Traffic Festival e molto altro ancora...

20 Face To Face Triplo incontro

26 Vasco Rossi

per questo numero: l’hip hop di Club Dogo e dei leggendari Cypress Hill e il ritorno del rock dei milanesi Afterhours.

L’annuncio shock sta facendo discutere tutto il mondo della musica italiana: niente più tour per Vasco Rossi? Intanto godetevi la seconda parte della nostra intervista.

50 Rock’n’fashion Il figliol prodigo Robbie Williams nella sezione uomo e la bella figlia di Sting, Coco Sumner, in quella femminile.

32 Take That

Sono stati uno dei prototipi della boy band e col ritorno in formazione di Robbie Williams si apprestano a rinverdire i fasti del passato, specialmente in Italia.

38 Jovanotti

Lorenzo ha inserito Onstage nel video del suo ultimo singolo rendendoci fieri di averlo nuovamente in copertina. Saturnino, suo storico bassista, ci svela i segreti del tour.

web

Questo mese su onstageweb.com Videointerviste, foto e immagini dei live: il meglio del Milano Jazzin’ Festival.

44 Ben Harper

È passato dall’Italia poco tempo fa per un breve showcase e noi l’abbiamo intervistato. In attesa che faccia il suo comeback con la leggenda Robert Plant!

Kasabian Videointervista esclusiva con la band inglese a poche settimane dall’uscita del nuovo disco Velociraptor, atteso per il 19 settembre.

55 What’s New I nostri consigli del mese in fatto di dischi, libri, film e videogiochi: Beyoncé, Depeche Mode, Kung Fu Panda 2, Mama Tandoori …

LA PRIMA BIRRA TEDESCA IN UNA BOTTIGLIA VERDE

E’ SOLO PARTE DELLA STORIA

62 Coming Soon Nuova edizione per l’I-Day, anche quyest’anno a Bologna: ospiti d’eccezione saranno Offspring, Arctic Monkeys, Kasabian...

E ancora foto di concerti, video interviste, recensioni e contest. Stay connected!

www.onstageweb.com ONSTAGE

08

SCOPRI DI PIÙ SU BECKS.IT LUGLIO


CELEBRATION

Celebration Of The Lizard

Ora la notte arriva con la sua legione viola Ritirati ora nelle tue tende e nei tuoi sogni Domani entriamo nella mia cittĂ natale Voglio essere pronto.

James Douglas Morrison (1944 - 1971)

ONSTAGE

10

LUGLIO


JUKEBOX

Musica, moda, cultura, spettacolo, cinema

14

è l’ultimo capitolo di una saga che ha tenuto milioni di fans col fiato sospeso. Siete pronti per la seconda parte de Harry Potter e i doni della morte?

SIVI E ESCLU IP U D I C N I V D RING V “DIAMON NCE� PER EXPERIE CERTO IL CON OVI! J DI BON eb.com w e su onstag

15

Siamo andati a vedere la prima data del tour estivo dei Marlene Kuntz e ci siamo fermati a fare due chiacchiere con Cristiano Godano e compagni.

16

Ăˆ uno dei supereroi Marvel piĂš famosi e si chiama Capitan America. Poteva mancare un film dedicato a lui?

18 live

Udine, Stadio Friuli, 17 luglio - OPEN AIR TOUR 2011 info: Barley Arts tel 02 76113055 www.barleyarts.com Prevendite su Ticketone.it, Lottomatica, Greenticket, azalea.it

Si svolge a Torino, è gratuito e si chiama Traffic Festival: l’edizione 2011 ci regala un cast che ripercorre gli ultimi 30 anni di musica italiana.

Musica

Come il vino buono

Si dice che i vini buoni, con il tempo, migliorino. Servono mesi, anni perchÊ le componenti trovino armonia, rivelando la vera natura dell’uva. Il percorso dei Bon Jovi ricorda tantissimo quello del nettare degli Dei. PiÚ invecchiano e piÚ migliorano. Il 17 luglio a Udine, berremo un vino pregiato, che Onstage ha già assaggiato qualche mese fa.

J

di Daniele Salomone

on non ricorda cosa pensassero esattamente all’ini- Richards (Life, nda) e lui è sicuramente uno dei miei eroi. bina, sarebbe stata Lady Gaga. Scherzi a parte, è molto zio. ÂŤMa credo che nessuno di noi immaginasse di Gli Stones in generale sono i miei idoliÂť. preparata musicalmente ed è una fantastica performer. arrivare dove siamo oggi. Tre decadi, due generaLa sera, durante il concerto, scopro che i Bon Jovi sul Credo che se resterĂ al passo con i tempi e continuerĂ a zioni di fan, cento milioni di dischi venduti. è un palco ci danno dentro come matti. SarĂ la vicinanza tra migliorare il suo sound avrĂ un futuro brillanteÂť. Secondo sogno, ma non svegliatemiÂť. Madrid, 6 novembre 2010. I palco e tribuna, ma la performance fa sbavare anche chi, Richie Sambora i nuovi protagonisti della musica monBon Jovi sono ospiti di MTV, che in occasione degli Euro- come il sottoscritto, non ha mai amato particolarmente Li- diale hanno un grosso problema. ÂŤDevono restare sempre pean Music Awards ha consegnato alla band sotto i riflettori. è una questione di sopravamericana il premio “Global Iconâ€?. La conÂŤ Siamo amici. è questo il segreto della nostra longevitĂ . vivenza, che oggi per loro è piĂš importante ferenza stampa anticipa di qualche ora l’esiContinuiamo a sentirci da soli contro il mondo e questo del successo. Con le condizioni in cui si trova bizione che Jon e soci hanno in programma il mercato discografico, conta sopravvivere. I rende il nostro rapporto sempre piĂš solido Âť la sera stessa, in una piccola location della miei migliori auguriÂť. capitale spagnola (non piĂš di 3.000 posti). I Bon Jovi resistono a tutto, alla crisi discoÂŤSiamo amici. è questo il segreto della nostra longevitĂ . ving On A Prayer e compagnia bella. Sembrano arrivare grafica e anche agli attacchi delle nuove stelle delle chart. Continuiamo a sentirci da soli contro il mondo e questo da un pianeta dove la musica è ancora una questione di ÂŤC’è molto talento in giro, ma non sentiamo la competirende il nostro rapporto sempre piĂš solidoÂť. Jon Bon Jovi bravura. ÂŤForse nella scorsa decade si sono visto in giro zione con quelli piĂš giovani di noi. Credo che ci sia spazio non ha molta voglia di parlare e si nasconde dietro due pochi artisti validi dal vivo. Ma oggi credo che le cose va- per tuttiÂť. Jon, Richie, Tico e David resistono al tempo che occhialoni neri grandi cosĂŹ. Però è gentile anche con chi lo dano un pò meglioÂť aveva detto nel pomeriggio il sempre passa, l’ostacolo piĂš pericoloso. Anzi, il tempo pare aiuprovoca (con domande tipo “Avete mai pensato di farvi biondissimo Jon. ÂŤI Kings Of Leon per esempio ci sanno tarli. ÂŤPer noi non è mai stato un problema. Il motivo è ricrescere i capelli?â€?). Ha un sussulto quando gli chiedo- fare sul palcoÂť. C’è anche Lady Gaga – che agli EMA 2010 molto semplice: ogni volta che ci buttiamo in nuovo prono chi sia il suo personale “global iconâ€?. ÂŤDovrei citarne ha vinto tutti i premi che c’erano da vincere – tra questi getto è come un nuovo inizio. Ogni momento è il migliore molti, ma ho appena finito di leggere la biografia di Keith artisti? ÂŤSe Elton John e Madonna avessero avuto un bam- possibile che potremmo vivereÂť. Provare per credere.

ONSTAGE

,WDOLDB B2Q6WDJHB [ B63/ LQGG

13

LUGLIO


JUKEBOX

JUKEBOX Musica

Musica

Il festival più grande d’Europa Milano Jazzin’ Dall’ 8 al 15 Agosto 2011, l’Isola di Obuda si tingerà di musica ospitando il Sziget Festival. Ad oggi è il più grande festival europeo di musica. di Guido Amari

N

ato nel 1993 dall’idea di un affiatato gruppo di studenti musicisti indipendenti guidati dall’artista ungherese Peter Muller Sziami, in collaborazione con Gerendai Karoly, ha visto negli anni un’evoluzione sorprendente: oggi vanta una media di 400.000 spettatori e più di 1000 spettacoli distribuiti in 7 giorni di musica e divertimento senza pausa. Per chi sente la nostalgia di Woodstock, Sziget offre un’atmosfera e un ambiente ben più che suggestivi: è sull’Isola di Obuda, a due chilometri dal centro di Budapest, che prende forma l’enorme impianto, dotato di ogni tipo di servizio, dai ristoranti e pub,

ai servizi bancari. Sui suoi palchi, fino ad oggi, si sono esibite vere e proprie icone della musica: David Bowie, Lou Reed, Iggy Pop, Justice, Patty Smith, The Cure, Franz Ferdinand, Oasis, The Prodigy, e molti altri. Quest’anno, il festival si svolgerà tra l’8 e il 15 agosto e offrirà un’indimenticabile esperienza, grazie soprattutto alla presenza di nomi del calibro di Gogol Bordello, Good Charlotte, Kasabian, Rise

VINCI UN TO! ABBONAMEN om .c eb su onstagew

Against, The Chemical Brothers (nella foto), Motörhead. Ma non è tutto, perché il Sziget è un festival studiato su tutti i generi musicali, ecco quindi che la lineup vede anche Interpol, Verdena, la world firmata Afrocubism e Bassekou Kouyaté, la dance dei Bloody Beetrots, Crystal Castles e i 2many Djs. Una jam di suoni, colori, strumenti e nazioni sul colore del Danubio. Avete già preso il biglietto?

Cinema

La battaglia finale di Harry Potter

Lacrime scorreranno a fiumi sui volti dei fan quando il 13 luglio, nei cinema, l’ultimo atto di Harry Potter, il mago di Hogwarts, sarà definitivamente compiuto. di Antonio Bracco

E

così siamo arrivati alla fine. Mestamente, dopo aver divorato sette romanzi e sette film, è necessario prendere atto che la saga del maghetto di Hogwarts cessa di alimentare le fantasie di bambini, adolescenti e adulti. Orfani di Harry Potter lo saranno davvero tutti, senza limiti di età, e proprio questa è sempre stata la forza delle storie narrate da J. K. Rowling. Un’epopea della narrativa moderna avvincente fin dalle prime pagine del primo libro. Resta quest’ultimo film, l’ottavo dopo la scissione in due del settimo libro, per concludere le avventure dei maghi che abbiamo conosciuto bambini e dai quali ci congediamo lasciandoli all’adolescenza inoltrata. Tre piccoli eroi capaci di ispirare e segnare la loro e le future generazioni. Voldemort permettendo, naturalmente, perché nella seconda parte de I doni della morte Harry, Ron e Hermione proseguono nella ricerca dei tre Horcrux rimasti se vogliono sconfiggere il loro acerrimo nemico. Benché ne scovino uno nascosto nelle segrete della banca Gringott, sono costretti a dirigersi a Hogwarts per distruggere gli al-

tri due ed è qui che Voldemort raduna tutto il suo esercito per lo scontro finale con gli studenti e l’Ordine della fenice. Daniel Radcliffe, 22 anni il 23 di questo mese, ne aveva 11 quando fu scelto per dare il volto a Harry Potter firmando una sorta di patto col diavolo, anzi con Voldemort. Quel giorno fu benedetto e condannato nello stesso momento. Ora è ricco, famoso, lanciato nel mondo del cinema e del teatro, ma per quanto possa tentare di scrollarselo di dosso il suo alter ego non lo abbandonerà mai. Riuscirà ad avere un futuro privo di frustrazioni solo se saprà conviverci. Meno invasivi saranno Ron e Hermione nelle vite dei rispettivi interpreti, Rupert Grint e Emma Watson. Insieme i tre ragazzi condividono un’esperienza che solo loro potrebbero definire con chissà quale aggettivo. E mentre negli ultimi undici anni crescevano loro, cresceva anche il pubblico dei loro affezionati coetanei che con queste magiche avventure ha imparato il significato dell’amicizia, della lealtà, del coraggio. Commuoversi alla fine di questo ultimo atto sarà spontaneo e salutare.

ONSTAGE

14

LUGLIO

Festival

L’Arena di Milano è di nuovo il teatro del festival meneghino. Quest’anno ancora più ricco: ben 27 concerti in 31 giorni.

01

THE MONTE CARLO NIGHTS ORCHESTRA

02

DAVIDE VAN DE SFROOS

03

RINGO STARR AND HIS ALL STARR BAND

04

ALESSANDRA AMOROSO

05

ARCADE FIRE + WHITE LIES + CLOUD CONTROL

06

AN EVENING WITH BURT BACHARACH & MARIO BIONDI

07

LUDOVICO EINAUDI

08

LOU REED

09

AFTERHOURS

10

CHICAGO

11

GEORGE BENSON

12

CYPRESS HILL

13

CYNDI LAUPER

15

SOULBOP

16

VINICIO CAPOSSELA

17

PAUL SIMON

18

BUENA VISTA SOCIAL CLUB

19

SKUNK ANANSIE

20

BEN HARPER+ROBERT PLANT & THE BAND OF JOY

21

ERYKAH BADU

22

MOBY

23

DURAN DURAN

24

GACKT

25

CARO EMERALD

26

SUBSONICA

27

P. MANGONI & F. SPINETTI

28

SLASH

Musica

L’elettricità di Marlene

London calling di Charlie Rapino - Produttore discografico

Capaci di ammaliarci su disco con le loro stupende canzoni pregne di rabbia e poetica, i Marlene Kuntz sprigionano tutta la loro intensità dal vivo. di Daniel C. Marcoccia

I

l nuovo tour sarà marcatamente rock, più classico come impatto sonoro e visivo, e in linea con quelle che sono le caratteristiche del loro lavoro più recente Ricoveri virtuali e sexy solitudini. Come ci spiega il frontman, Cristiano Godano: «Suonare come desideravamo, ovvero in più contesti, da quelli rock a quelli più intimi, come può esserlo un teatro in cui c’è quel silenzio fantastico, ci ha permesso di crescere e di sentire un po’ meglio i nostri strumenti, anche solo con le dita. Credo che questa sia una conquista per molti chitarristi e devo dire che la maggiore parte del suono che produci con una chitarra elettrica, alla fine, lo produci con le dita. Ricoveri Virtuali... è sicuramente un disco più rock rispetto al precedente Uno; in realtà eravamo entrati in studio portandoci dietro il modo di suonare che avevamo acquisito proprio nella coda finale del lungo tour di Uno, ovvero un ritorno abbastanza concreto a una suonata aggressiva, sensuale, molto elettrica e rock». Il per-

live

corso dei Marlene è invidiabile e riflette bene il gusto e la sensibilità di una band cresciuta e capace di provare strade diverse. Anche - e per fortuna - contro le attese di chi vorrebbe altre Festa mesta o Nuotando nell’aria. «Alla mia età, quindi sui 44 anni, non me ne frega un cazzo delle etichette e delle divisioni. La musica figa è ovunque e quella brutta pure. Certi atteggiamenti di piccoli raggruppamenti di persone che cercano di pensare in un certo modo, nonché certe dinamiche dell’underground mi stufano. Poi è un peccato perché in realtà sono nato in quel mondo, come ascoltatore, quando a 15/16 anni ero un vorace lettore di tutte queste riviste alle quali sono tuttora affezionato. Il problema è che poi sono passato dall’altra parte. C’è veramente tutta una serie di cose che hanno a che fare con una mitologia errata ed è un giochino che oggi, con la fine ingloriosa del disco, non ha più ragione di esistere. Non vogliamo dimostrare nulla a nessuno, fare solo quello che ci piace».

01/07 Foresto Sparso (BG), 03/07 Bari, 08/07 L’Aquila, 09/07 Napoli... Il calendario completo su onstageweb.com

Musica

Rock all’drogeno!

Per il Festival di piazzola del Brenta, rinominato Hydrogen, un cast davvero di grandissimo prestigio internazionale con Duran Duran ed Elton John. di Guido Amari

G

iunge alla sua quarta edizione, la prima con questa denominazione, e si riconferma una delle manifestazioni estive più importanti d’Italia. Un mese ricco di appuntamenti di primissimo piano, in una cornice spettacolare (anfiteatri, ville patrizie, giardini e poi i Colli e le Terme Euganee a breve distanza). A luglio si raggiungerà il momento clou, con le prime date live di Elton John, sul palco il 12 luglio con la sua band, per presentare un repertorio ormai immortale, fatto di pezzi storici e di un rock soffice che l’ha consegnato alla leggenda. Altre date da segnarsi assolutamente sono quella del 21 con Jamiroquai, in tour con il disco Rock Dust Light Star, e quella del 22 con i Duran Duran (nella foto). Non ci saranno più le ragazzine a strapparsi capelli e vestiti ma la band di Birmingham ha ancora talento da vendere e una storia glo-

I! BIGLIETT VINCI I eweb.com su onstag

riosa da ripercorrere e raccontare per l’ennesima volta. A completare il cast, infine, nomi di spicco come Jovanotti, Giovanni Allevi, Alborosie, Cesare Cremonini, Modà, Hooverphonic e parecchi altri. Per maggiori informazioni e il calendario completo: www.zedlive.com. E non scordate che Onstage, come da tradizione, vi regalerà biglietti per alcuni di questi incredibili spettacoli. Appuntamento sul nostro sito!

ONSTAGE

15

LUGLIO

A

Webstars (1975-2011)

nno 1974: sono gli ultimi giorni di scuola della prima liceo al collegio salesiano. In provincia si è usciti da un inverno terrificante, un anno di austerità dovuto a una guerra in Medio Oriente che ha mandato il petrolio alle stelle e il dollaro nella merda. Si parla di un tennista svedese, un certo Borg, che impugna la racchetta per il rovescio come Hendrix impugna la chitarra e che ha sconvolto il tempio del tennis di Wimbledon col suo look da rockstar. Sono contento di essere riuscito a scansare l’ira dei nonni a scuola, grazie al fatto che mi sono presentato con Selling England By The Pound dei Genesis sottobraccio il primo giorno di scuola. Un certo Santi, una specie di bestia violentissima, mi dice: «Brava spina di merda, ascolti roba giusta, seguimi». Da allora sono sotto la sua protezione e gli altri nonni non mi toccano: ci riuniamo spesso nella sua cameretta. Io, il più sbarbo, non potrei neanche esserci; Giovanni S., rampollo di una famiglia bene, è un pazzo totale molto sofisticato, ha un gusto estetico notevole, ascolta Bowie e Killers di Alice Cooper e mi ha regalato Diamond Dogs per il compleanno; Franco M. ascolta molto funk tipo Earth, Wind & Fire. Io rimango un fan degli Stones e aspetto il seguito di Marvin Gaye a What’s Goin’ On, ma nel frattempo sto andando fuori di testa per un gruppo nuovo che si chiama Steely Dan, due intossicati pazzi dalla California. Aspettiamo tutti il nuovo dei Genesis: Armando Gallo su Ciao 2001 parla di un doppio concept scritto da un Peter Gabriel sempre più fuori di testa. Si parla molto di un suono nuovo fatto da un italiano, un certo Moroder alle porte del cosmo che stanno su in Germania, un sound fatto solo di macchine e cassa in quattro. Si parla di un gruppo inglese, i Roxy Music, che se ne frega dei pezzi e fa pura estetica. Bowie pare sia distrutto dalla follia e dalle sostanze e intanto, fuori dalla cameretta del nonno, mentre ascoltiamo i dischi si sentono le urla degli altri che si dedicano al calcio, lo sport delle plebi dell’intelletto. Il sabato è il top: alla fine della scuola, nel pomeriggio, lavoro in un negozio di dischi in via Mistral non lontano dal collegio. Una ragazza più grande di me, Terry, manda avanti la baracca. Ormai so cosa vogliono i miei clienti e i ragazzi del collegio, mi è appena arrivato Rock’n’Roll Animal di Lou Reed, in importazione dall’America e lo tengo per Giovanni. Si parla di un concerto di tre giorni organizzato da David Zard e Franco Mamone al circuito di Santa Monica in cui ci saranno Lou Reed, CSN&Y e forse i Genesis. Terry ci va e mi ha detto che se potesse mi porterebbe con lei. Nella classifica ufficiale intanto domina Mina con la sua ultima canzone televisiva; ci sono i cantautoracci, fetidi vari supportati dal partito comunista, Orietta Berti e la Zanicchi, supportati dai fascisti. Io sono ormai convinto che sono loro a pagare i vari casinari “autonomi” che hanno interrotto Lou Reed a Roma, in quanto “fascista”, e hanno combinato un casino con la polizia al concerto dei Genesis a Reggio Emilia. Mi fanno vomitare con i loro eskimo, le loro molotov, i loro Rayban, i loro stivaletti, i loro giubbotti di pelle, il loro ‘68 all’italiana. Mi interessa molto di più un bel 69 al limite... Sono dei retrogradi antiestetici. Gli adulti, la sera a casa, si sparano Canzonissima con la Carrà, Mina e cacate varie. Col cazzo che vedo quella merda, mi sintonizzerò su Radio PopOff alle 22. C’è Massarini che suona il nuovo disco della PFM, che ha appena finito di fare un disco in Inghilterra con Pete Sinfield, paroliere dei King Crimson. Vedere Canzonissima: roba da ’68, roba da democrazia, roba da Repubblica!


JUKEBOX

Corsi & ricorsi di Mattia Odoli - Autore

Come mamma le ha fatte

V

anessa Williams il 23 Luglio 1984 diventa la prima Miss America a rinunciare al titolo, dopo che delle sue foto di nudo apparvero sulla rivista Penthouse. A quasi trent’anni di distanza questa notizia fa sorridere: oggi una showgirl non può sperare di sfondare senza aver prima realizzato un calendario che la ritrae senza veli. Gli anni 2000, infatti, passeranno alla storia come il decennio dei sexy calendari. Cominciò la Ferilli a mostrare le sue grazie, scatenando un effetto a catena: le vendite schizzarono alle stelle e le colleghe della Sabrina nazionale si misero al lavoro per trovare pose plastiche e location da urlo dove mostrare il loro talento neanche troppo nascosto. E così seguirono a ruota la Canalis, la Bellucci, l’Arcuri, Megan Gale e Nina Moric; in pratica tutte le show girl esistenti ad esclusione di Marisa Laurito. In poco tempo uscirono così tanti calendari sexy che, soltanto a nominare un qualsiasi mese dell’anno, la prima immagine che balzava alla mente era un seno o una natica. Ho letto che soltanto nel 2003 centinaia di camionisti hanno dovuto vendere il camion per acquistare tutti i calendari usciti nei primi giorni di quell’anno. A un certo punto, però, le vendite dei sexy calendari ebbero una pesante battuta d’arresto. Ormai quelle nudità non riscuotevano neanche piú l’interesse dei veri appassionati del genere, come i barbieri che, per cercare un po’ di trasgressione, affiggevano nei loro negozi i calendari dell’Arma dei Carabinieri. Uno degli aspetti più divertenti del fenomeno calendari erano le cantilene che le star immortalate recitavano in ogni intervista: “Sono favorevole al nudo solo se è un nudo artistico”. Tradotto per i non addetti ai lavori, “nudo artistico” significa: “ mostrare le proprie grazie dietro pagamento di un lauto compenso”. Crollate le vendite dei calendari per soli uomini, gli editori hanno provato a conquistare il mercato femminile lanciando le nudità dei più begli attori italiani. Il problema era che le signore non sapevano dove esporli: tutti i muri di casa erano già stati tappezzati dai mariti con i sexy calendari delle attrici sopra menzionate. Il risultato fu che a pochi giorni dall’uscita, venne bloccato il sexy calendario di Frate Indovino, l’ultima disperata mossa per rilanciare un settore in crisi.

Cinema

Il primo vendicatore americano

Capitan America, il più patriottico dei supereroi Marvel americani è il protagonista di turno nei cinema di tutta Italia per salvare il mondo dalla minaccia nazista. di Antonio Bracco

C

ome già fu per Spider-Man, il personaggio mantiene il nome originale non tradotto ed è meglio abituarsi da subito a chiamarlo come si deve, Captain America: Il primo vendicatore. Il fumetto fu ideato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1941 e ripreso una ventina d’anni più tardi dall’immortale Stan Lee. Il primo album uscì in piena Seconda Guerra Mondiale ed è da qui, dalla genesi dell’eroe, che il film comincia. Il giovane Steve Rogers decide che è tempo di far fuori qualche nazista, perché disgustato dalle ideologie di quella gente. Arruolarsi nell’esercito è il primo passo, considerato che non gli mancano buona volontà, determinazione e quel personale desiderio di rivalsa comune a molti supereroi. Il suo problema è un altro: è piccolo, esile e fragile come un grissino. Non ritenuto idoneo, ovviamente, si vede proporre dal generale Chester Phillips un programma sperimentale che mira a potenziare incredibilmente le facoltà fisiche e cerebrali di un uomo per farne un super soldato. È fatta, 30 kg in più in 30 secondi, tre mesi di addestramento e Captain America è pronto per la sua prima missione, nei migliori cinema anche in 3D dal 22 luglio. Dopo Thor, dunque, la Marvel punta tutto sull’atmosfera retrò dei film di guerra dove lo stacco netto rispetto agli altri fumetti adattati per il cinema riguarda soprattutto l’estetica, a cominciare dal costume. Vedere Chris Evans con divisa in cuoio e pelle sopra i suoi possenti muscoli è già piuttosto accattivante e ammirarne le gesta nel contesto storico offre un’alternativa accettabile. Il regista Joe Johnston aveva già realizzato qual-

cosa di molto vicino nel 1991 con il poco fortunato Rocketeer, ambientato nello stesso periodo. Ma quel contesto non durerà per Captain America. L’eroe a stelle e strisce sarà di ritorno in un sequel ambientato ai giorni nostri, ma prima ancora nel film dei Vendicatori insieme ad Iron Man (Robert Downey Jr.), Black Widow (Scarlett Johansson), Hulk (Mark Ruffalo) e Thor (Chris Hemsworth). E ora tutti in piedi per l’inno nazionale americano.

On Tour con

Bon Jovi summer live

La band, che è stata nominata per entrare nella Rock And Roll Hall Of Fame, ha pubblicato a novembre in tutto il mondo la raccolta Greatest Hits, anticipata dal singolo What Do You Got? Ora, i Bon Jovi portano il loro grande repertorio in giro per l’Europa. Per chi non andasse a Udine, ecco le nostre proposte con le relative offerte CTS. 8 luglio Turk Telekom Arena, Istanbul

27 luglio Estadio Olympico, Barcellona

Location: Stadio del Galatasaray da 15.000 spettatori. Con CTS: Volo per Istanbul da 148 euro a/r Hotel*** da 27 euro a persona

Location: Inaugurato nel 1929, ospita le partite dell’Espanyol. Con CTS: Volo per Barcellona da 80 euro a/r Hotel*** da 44 euro a persona

20 luglio Olympic Stadium, Atene

31 luglio Bela Vista Park, Lisbona

Location: Stadio del Panathinaikos celebre per aver ospitato gli eventi principali dei Giochi della prima Olimpiade. Con CTS: Volo per Atene da 111 euro a/r Hotel*** da 29,50 euro a persona

Location: Parco di 85,000 m² in cui si sono esibiti, tra gli altri, Ben Harper, Lenny Kravitz e Madonna. Con CTS: Volo per Lisbona da 129 euro a/r Hotel*** da 32 euro a persona

Le offerte indicate sono riservate ai soci CTS. Le quote dei voli sono per partenze da Roma e Milano. Le quote degli hotel sono a persona, a notte, in doppia, con prima colazione. Info e prenotazioni su www.cts.it, nelle sedi CTS o al n° 06-4411166.

ONSTAGE

16

LUGLIO

ZZZ PHWRQZHE FRP


JUKEBOX Musica

Torino grida viva l’Italia!

Un’edizione “speciale” l’ottava del Traffic Festival (dal 5 al 10 luglio), perché coincide con le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, che hanno il proprio punto focale a Torino. di Guido Amari

V Musica

Ultima tappa

I Toto, paladini yankee del rock melodico, toccano per l’ultima volta l’Italia e vanno alla conquista del Castello Scaligero di Claudio Morsenchio

P

er il suo trentennale, la storica band di Los Angeles ha deciso di concedersi l’ennesimo tour mondiale che farà tappa in Italia domenica 17 luglio. La location scelta per l’occasione è una delle più suggestive del nord Italia ovvero il castello Scaligero di Villafranca, a pochi chilometri da Verona. Costruito nel 1200, ospiterà fra la sue mura Lukather & soci, i quali torneranno nel nostro paese con una formazione sempre dinamica e coinvolgente che, oltre allo storico chitarrista e Simon Philips alla batteria, vedrà il ritorno di Steve Porcaro alle tastiere e Joseph Williams alla voce. Per chi non avesse mai saggiato dal vivo la loro bravura e il loro eclettismo musicale, la data scaligera è vivamente consigliata, anche perché, come ormai dichiarato da tempo, questo sarà il loro ultimo giro del mondo. Keep on rockin’ guys!

ista la location, ovvero il “salotto buono” di piazza San Carlo, in pieno centro città (con iniziative collaterali a qualche isolato di distanza, per esempio al Museo Regionale di Scienze Naturali, dove si sviluppa la sezione notturna, tra sfilate di stilisti torinesi e DJ set), il Traffic sarà un festival a cui partecipare muovendosi a piedi, o tutt’al più in bicicletta. Fulcro delle operazioni è il main stage, dove si esibiscono le stelle della musica nazionale di ieri, oggi e domani. Aprirà la canzone d’autore, con Francesco De Gregori, chiamato a dividere la scena con esponenti delle generazioni successive come Cristina Donà e Le Luci della Centrale Elettrica, legati da un filo rosso che ne associa le esperienze artistiche. Toccherà poi a tre personaggi scomodi della canzone italiana come Edoardo Bennato, nome leggendario soprattutto nei Settanta e Ottanta, Pierpaolo Capovilla, con l’unica esibizione dell’anno per Il Teatro degli Orrori, e i Tre Allegri Ragazzi Mortida Pordenone, piccolo miracolo dell’indie rock. La terza serata sarà appannaggio del progressive rock italiano, uno dei generi in cui

il nostro paese ha sempre svettato anche e sopratuttto a livello internazionale: potremo ascoltare quello storico della PFM, quello di nuovo conio degli ultimi Verdena e una personalissima versione a cura dei torinesi Stearica, prediletti della rivista britannica The Wire. Infine, l’happening domenicale ci riporterà alcuni nomi leggendari di un’etichetta altrettanto mitica, la Cramps Records di Milano. Sul palco Area, Eugenio Finardi, Claudio Rocchi e Arti e Mestieri, tutti e quattro, ai tempi, protagonisti del festival del Parco Lambro, uno dei momenti chiave per capire la storia della musica rock in Italia.

www.universalmusic.it

LA RACCOLTA DEI PIÙ GRANDI SUCCESSI DELLE ICONE DEL ROCK MONDIALE CD standard

Contiene i 14 brani più rappresentativi della band oltre a 2 inediti, tra cui il nuovo singolo “What Do You Got?”

CD deluxe

Contiene il CD standard oltre ai 13 brani preferiti dai fan e a 2 ulteriori inediti Disponibile anche in DVD

unico concerto italiano - 17 luglio 2011 - Stadio Friuli di Udine


FACE2FACE

live

02/07 Napoli, 03/07 Bari, 06/07 Roma, 09/07 Milano, 21/07 Recanati (MC)... Il calendario completo su onstageweb.com

AFTERHOURS

Attualmente in studio per registrare il nuovo album, gli Afterhours si concedono una pausa estiva da passare a suonare in giro per il nostro paese. A parlare con Onstage è ovviamente il leader Manuel Agnelli. I biglietti del tour degli Afterhours sono in vendita presso i negozi Fnac!

di Daniel C. Marcoccia - foto: Giulio Mazzi

T

our estivo e nuovo disco in lavorazione... questo. I suoni sono piuttosto abrasivi ma non per scel- che è questa la nostra anima, che vogliamo sorprendere avete praticamente gli strumenti sempre at- ta, assolutamente, non è che volevamo fare un disco più prima ancora che compiacere e questo è anche il nostro taccati. Intanto per chi uscirà il vostro pros- duro. È venuto fuori così. Ci stiamo muovendo con molta modo di rispettare il nostro pubblico, di essere sinceri con simo lavoro? calma, sfruttando il periodo di ispirazione e di eccitazione lui piuttosto che prenderlo per il culo recitando una parte Abbiamo deciso di fare uscire questo disco con una di- che stiamo vivendo. È una libertà che vogliamo prenderci e accontentandolo. stribuzione indipendente e quindi firmato con la Artist e per questo non uscirà entro quest’anno. Lo scorso ottobre vi siete esibiti in due concerti a First, praticamente il più grande distributore in Italia. È Durante questo tour estivo proporrete qualche brano Shanghai, in occasione del World Expo 2010. Che ricoruna struttura grossa ma che vanta un’agilità e una preci- nuovo? do avete di questa trasferta cinese? sione che le major oggi non possono avere. Per carità, le C’era l’idea di farlo, inizialmente, ma ora abbiamo qual- Abbiamo spesso un’idea distorta ed esagerata della Cina case discografiche classiche possono comunque e dei cinesi. È stata un’esperienza diversa ma essere ancora d’aiuto, soprattutto per gli esor« Indipendentemente da quello che c’è da costruire, anche umiliante per noi occidentali pieni di predienti o per chi deve ancora imparare a muoio credo che il voto sia stato un segnale incredibile, concetti e un po’ idioti. Abbiamo suonato in un versi e necessita di un’assistenza. Ma non voglio con un’acustica fantastica e un impianto ha fatto capire ai milanesi che da 25 anni erano in un club dare addosso alle major che comunque ci hanno potentissimo, una sala da 1000 persone quasi limbo di apatia e rassegnazione » sempre lasciato lavorare come volevamo, sia sold out: non solo italiani ma tanti cinesi e alquando abbiamo fatto uscire il dvd con la EMI, tri stranieri. È stato un concerto davvero molto sia quando abbiamo pubblicato con la Universal I milanesi che dubbio perché in realtà non sono ancora perfetti per bello e il giorno dopo siamo andati appunto all’Expo, daammazzano il sabato. È dal punto di vista gestionale, del essere suonati dal vivo. Magari succederà più avanti. vanti a tanti cinesi che sono arrivati sotto la pioggia per marketing e della promozione che in realtà loro vorrebbePensi che il vostro pubblico sia maturato negli ultimi vedere il concerto, curiosi di ascoltare una cosa che non ro avere voce in capitolo ed è lì che falliscono perché sono anni? capivano. È stata una grandissima lezione per noi e per il dei dinosauri: non hanno la possibilità di agire con preci- Credo proprio di sì e ne sono contento, hanno capito. Una pubblico occidentale. sione su ogni singolo progetto e finiscono per trattare tutti grossa parte del nostro pubblico era comunque già matuRecentemente avete anche suonato al concerto per in maniera standard. ra ma forse era la parte silenziosa. Oggi, probabilmente, Pisapia, prima della sua elezione a sindaco di Milano. Cosa ci puoi anticipare del nuovo disco? ha preso il sopravvento e sono molto felice di questo. Poi, Credi che riusciremo a salvare il sabato dai milanesi? Innanzitutto non voglio fare paragoni perché poi la gen- cosa molto importante, ci sono i nuovi arrivati, ragazzi Credo di sì, credo che qualcosa sia già successo con queste te si aspetta una cosa ben precisa e rimane delusa. Posso più giovani e meno contaminati che in passato dalle leg- elezioni. Indipendentemente da quello che c’è da costruisolo dire che non assomiglia a nessun altro disco nostro, gende su di noi. Hanno quella curiosità che a una par- re, io credo che il voto sia stato un segnale incredibile, ha questo è poco ma sicuro, ma è lo sforzo che facciamo ogni te del nostro pubblico per qualche anno è mancata. Ora, fatto capire ai milanesi che da 25 anni erano in un limbo di volta. Chi l’ha sentito, da Greg Dulli ai Verdena, dice che però, c’è di nuovo quella voglia di essere sorpresi da un apatia e rassegnazione. Votare e prendere posizione serve, è un disco abbastanza avventuroso e io sono d’accordo su disco del gruppo, anche perché i nostri fan hanno capito può cambiare le cose, almeno a livello locale.

ONSTAGE

20

LUGLIO


FACE2FACE

live

CYPRESS HILL

12/07 Milano

I biglietti del tour dei Cypress Hill sono in vendita presso i negozi Fnac!

Attivi sin dai primi anni 90, B-Real, Sen Dog e DJ Muggs sono considerati una delle migliori crew hip hop di sempre. Capaci di conquistare appassionati anche all’interno della scena rock, li rivedremo a luglio a Milano, per una data esclusiva all’interno del Jazzin’ Festival. Ne parliamo con il leader, B-Real. di Andrea “Teskio” Paoli

P

rima di tutto una domanda sullo spettacolo Magari assisteremo anche a una jam session con i Pu- sono le differenze? che terrete il prossimo 12 luglio qui a Milano. blic Enemy... Ci sono delle differenze sostanziali. Ai tempi noi eravaCosa si devono aspettare i fan? E chi può dirlo? (ride) Mi piacerebbe! Come ho già detto mo come degli studenti, ci applicavamo, studiavamo Come al solito metteremo molta passione ed considero i PE dei grandi e, insieme ai Run-DMC credo che l’hip hop, la cultura. Sapevamo chi ci aveva preceduto e energia nel nostro show, come d’altronde abbiamo sem- siano i pilastri dell’hip hop. Senza di loro molte cose che soprattutto come fare musica, approcciare il pubblico e pre fatto. Suoneremo molti dei pezzi più noti del nostro si ascoltano oggi non ci sarebbero.Hanno influenzato ogni le etichette discografiche mantenendo sempre il rispetto repertorio, ma aspettatevi anche qualche brano inedito artista di ogni genere. Noi stessi abbiamo iniziato a suo- per i nostri predecessori. Oggi quel tipo di attitudine si per l’occasione... Non vediamo l’ora di essere lì da voi! nare prendendo i Run-DMC ad esempio, ma ritengo che è persa. Si bada molto di più a come si appare nei video Siete stati diverse volte dalle nostre parti. Qui in i Public Enemy abbiano portato il “gioco” su altri livelli, e non si conosce nulla del passato. C’è una visione molto Italia avete un gran numero di sostenitori. più materialistica dell’hip hop, che non bada alla Cosa conosci e cosa ti piace del nostro Paese? « Molti dei nostri fan sono diventati loro stessi degli sostanza. Ecco perché credo che molti dei nuovi L’Italia è un gran bel posto, un Paese con un gran- artisti, hanno inciso il loro disco e sono diventati più artisti non abbiano lo stesso impatto che abbiamo de passato storico, e la gente è simpatica. Ma sonoi quando abbiamo iniziato. o meno famosi. Quando assisti a queste cose ti senti avuto prattutto penso che la scena hip hop italiana sia Sono più di vent’anni che suonate insieme: orgoglioso e motivato ad andare avanti » cresciuta parecchio rispetto alla prima volta che esiste sempre la stessa alchimia tra di voi? abbiamo suonato dalle vostre parti. Molti dei noSiamo cresciuti insieme e tutti questi anni trascorstri fan sono diventati loro stessi degli artisti, hanno inciso cambiando totalmente le carte in tavola e usando elementi si on the road hanno consolidato i nostri rapporti. Anche il loro disco e sono diventati più o meno famosi. Quando come il messaggio, lo stile, la produzione e l’immagine in se molte cose sono cambiate, esiste sempre la stessa inteassisti a queste cose e ti rendi conto che hai contribuito maniera intelligente. Ah, includo nella lista anche KRS- sa, perché ci piace quello che facciamo. Con questo non alla loro crescita artistica, alla maturazione della scena, ti One come mio artista solista preferito di sempre. voglio dire che non abbiamo mai avuto i nostri “periodi senti orgoglioso e motivato ad andare avanti. Cypress Hill, Run-DMC e Public Enemy hanno spes- bui”: succede nelle migliori famiglie! Tutto comunque fila Il 12 luglio suonerete insieme a Public Enemy e Hou- so flirtato con il rock. Continuerete su questa strada an- liscio, basta solo un piccolo periodo di separazione, per se Of Pain. Voi e loro siete considerati le migliori crew che in futuro? poi ritrovarsi più uniti che mai! hip hop di sempre... Sì, lo facciamo anche ora. Ci viene naturale, è qualcosa Il vostro ultimo album, Rise Up, è del 2010. Qualche Gli House Of Pain sono da sempre nostri fratelli, in pas- che nasce spontaneo quando scriviamo le canzoni. Nes- anticipazione rispetto a un nuovo disco? sato abbiamo condiviso molte volte il palco. Sono sicuro suna forzatura a riguardo. Il mischiare vari generi piace Stiamo preparando un EP insieme a Roscoe, un produtche la gente, rivedendoli insieme dopo tanto tempo, sarà al nostro pubblico, ma soprattutto ci ha permesso - e ci tore dubstep. Mi piace quel genere di musica e credo che entusiasta: hanno la stessa energia di sempre! Riguardo ai permette - di guadagnare molti sostenitori, soprattutto in quello che ascolterete vi stupirà. Rimanga tra noi, ascolto Public Enemy, beh, sono un loro grande fan e penso siano ambito rock. spesso drum’n’bass, electro e dubstep, ma è comunque delle vere e proprie leggende dell’hip hop. Sarà veramenRitenete che i rapper di oggi abbiano lo stesso impat- roba che non gira sempre nel mio stereo: alla lunga dite un bello spettacolo! to che avete avuto voi sul pubblico in passato? Quali venta pesante!

ONSTAGE

22

LUGLIO


FACE2FACE

live

09/07 Milano, 16/07 Follonica (GR), 22/07 Cologne (BS), 23/07 Rimini... Il calendario completo su onstageweb.com

CLUB DOGO

I biglietti del tour dei Club Dogo sono in vendita presso i negozi Fnac!

Sono appena usciti due dischi solisti di altrettanti membri della crew milanese - Il ragazzo d’oro di Guè Pequeno e Thori e rocce di Don Joe e Shablo -, ma i Club Dogo sono più uniti che mai, come dimostra anche il lungo tour che sta per concludersi in questa estate infuocata. di Stefano Gilardino

A

tale proposito, abbiamo interpellato il bra- camente ogni band o crew vive anche degli episodi solisti periodi duri o poco piacevoli a livello personale. vo Guè, che ci ha parlato sia del suo disco dei propri componenti, è una specie di valore aggiunto ai Parlare di temi personali di solito è sintomo anche di personale che delle novità che riguardano i dischi che escono a nome collettivo. una certa maturità acquisita, non trovi? Club Dogo nell’immediato futuro. Non vi fermate mai in pratica! Certo e mi fa piacere che tu lo dica. Restano gli episodi taL’album solista di un membro di un gruppo rappre- Proprio così, anche se non vedo l’ora di andare in vacanza marri tipici del mio stile, ma vedo anche io una maturità senta, di solito, una scappatella professionale verso altri sul serio e riposarmi. A parte tutto, però, ci sentiamo pieni compositiva a livello lirico che mi conforta molto e mi fa generi oppure una necessità impellente di svuotare un di energia e cose da dire e crediamo sia giusto continuare capire di essere sulla buona strada. Penso si intravedano cassetto pieno zeppo di pezzi che sarebbe un peccato finché siamo in forma. Il lavoro, da che mondo è mondo, dei passi in avanti e di aver seminato idee interessanti che fare invecchiare. Qual è il tuo caso? porta stress ma anche grandi soddisfazioni ed è lo stesso potranno fruttare nel prossimo futuro. Direi certamente il secondo, anche perché come I Club Dogo, tra le altre cose, smentiscono « Paradossalmente, chi ascolta solo musica rock Club Dogo siamo sempre stati molto prolifici. Io anche uno dei luoghi comuni dell’hip hop, che mi sono trovato con una serie di brani che riteneha un certo pregiudizio nei nostri confronti, ma ci vuole i gruppi rap poco incisivi e interessanti vo piuttosto interessanti e che non avevo voglia sono esempi di gruppi hip hop che dal vivo spaccano, dal vivo. Voi avete un’energia molto rock’n’roll, di destinare a un mixtape o a qualche progetto a ben vedere… vedi Cypress Hill o Beastie Boys » minore, così ho deciso di fare uscire un lavoro soBeh, a dirla tutta, i numeri puri e semplici dell’ullista che potesse mantenere alta l’attenzione verso i Dogo, anche quando fai il cantante o il musicista. timo nostro tour non hanno nulla da invidiare a quelli di in attesa del nostro prossimo disco, che uscirà probabilTorniamo un attimo al tuo disco solista. È facile intra- qualche cantante italiano famoso di musica pop e credo mente nel 2012. Tra l’altro anche Don Joe ha fatto la stessa vedere all’interno dei pezzi due anime ben distinte: da anche dipenda dal fatto che dal vivo noi offriamo un concosa anche se il suo progetto con Shablo è differente dal un lato, in episodi come Il blues del perdente o Da gran- certo vero e proprio. Io poi sono cresciuto senza grossi mio, più complesso forse e ricco di ospiti eccellenti. Il tut- de, si nota una vena introspettiva e quasi malinconica, paraocchi e mi piace andare a un concerto rock così come to ruota attorno al brano uscito come singolo pochi giorni dall’altro c’è la solita voglia di divertimento sfrenato, a una serata hip hop e questo mi serve molto quando a fa, Le leggende non muoiono mai, che vede alternarsi al mi- classicamente marcata Club Dogo. esibirmi sono io. So cosa vuole la gente, che tipo di enercrofono, a parte me, Fabri Fibra, il mio compare Jake La Direi che hai descritto il quadro alla perfezione, è proprio gia richiede e che deve andare a casa contenta di aver speFuria, Marracash, Noyz Narcos, J. Ax e Francesco Sarcina ciò che volevo raccontare in Il ragazzo d’oro, far vedere so i propri soldi. Paradossalmente, chi ascolta solo musica de Le Vibrazioni. entrambe le facce della medaglia, far capire che alla fine rock ha un certo pregiudizio nei nostri confronti, ma ci Nell’hip hop, poi, gli episodi solisti dei membri di di ogni serata di bagordi c’è un risveglio nella realtà, che sono esempi di gruppi hip hop che dal vivo spaccano, una crew non si contano nemmeno. Mi viene in mente il può essere duro e triste. Ad ogni up corrisponde un down vedi Cypress Hill o Beastie Boys. Non per niente festiWu-Tang Clan, ma gli esempi potrebbero essere decine e non si può sperare di vivere solamente alla massima ve- val come il Coachella presentano spesso artisti hip hop di altri. locità, serve rallentare ogni tanto e raccogliere le idee per in cartellone, segno che negli Stati Uniti, per esempio, la Bravissimo, hai centrato il punto. Nell’hip hop è una con- ripartire e migliorarsi. È un disco molto spontaneo, scritto distinzione fra generi è davvero poco sentita. Per l’Italia, suetudine quella di prendersi degli spazi personali, prati- quando ero in tour coi Dogo e che, quindi, riflette anche ci stiamo lavorando…

ONSTAGE

24

LUGLIO


LIVESTYLE

live

LIVESTYLE

Vasco Rossi

01-02/07 Roma

IN EQUILIBRIO

I biglietti del tour di Vasco Rossi sono in vendita presso i negozi Fnac!

FOLLIA

SOPRA LA

part 2

Lo scorso mese abbiamo pubblicato la prima parte dell’intervista a Vasco realizzata durante le prove per il suo Live Kom 011 (la trovate su onstageweb.com). Parlando della scaletta del tour, di professionisti scapigliati e del rapporto tra passato e presente, abbiamo raccontato il Blasco come un funambolo sempre in bilico tra istinto e ragione. Difficile trovare una metafora che meglio si presti alla vita e alla carriera del rocker di Zocca. Ecco la seconda parte dell’intervista. di Daniele Salomone - foto: Francesco Prandoni

V

asco si appoggia rilassato sul divano che ISTINTO PURO c’era già la risposta al futuro affondo di Morgan. «Non ci ospita mentre chiacchieriamo. Scarpe da «Quando scrivo una canzone, lo faccio per me, anzi per mi sono mai preoccupato di scrivere una canzone perchè ginnastica e pantaloni della tuta, camicia lei, perché esista una bella cosa. A quel punto la reazione potesse piacere a qualcuno, lo faccio per raccontare una scura aperta sopra una t-shirt nera. Effetti che avrà la gente è importante, spero che la mia emozione sensazione che ho in testa. E ogni volta che arrivo alla fine personali dentro una borsetta. Non esattamente il look di arrivi al cuore, ma non è più una cosa mia, e non è nean- sono io il primo ad essere colpito. Scrivere una canzone è una rockstar, ma i clichè non sono mai stati un riferimento che una cosa tua. Viaggia da sola». Una delle critiche che i come un miracolo». per il Blasco. Del resto siamo nella campagna bolognese, detrattori amano sparare addosso a Vasco riguarda il suo Alla corte di Vasco Rossi, i miracoli sono frequenti. «Ti a pochi chilometri da casa sua, i quartieri chic di Londra presunto cinismo nel confezionare hit a scapito della vo- racconto un aneddoto. Stavo scrivendo il testo di Vivere non o New York sono più lontani di quanto sembri. Beve un cazione artistica. Cioè, scriverebbe canzoni per piacere a è facile e non riuscivo a buttare giù le parole per la seconpo’ d’acqua mentre al sottoscritto offroda parte. Non me ne preoccupavo granché, no un bicchiere di vino bianco ghiacciato. anche se forse avrei dovuto, essendo uno dei « Non mi preoccupo di scrivere una canzone perchè L’immagine dell’incontro con Vasco mi repezzi più importanti di tutto il disco. Poi un piaccia, lo faccio per raccontare una sensazione sta impressa come l’istantanea di un ritrovo bel giorno ho cominciato a mettere insieme che ho in testa. E ogni volta che arrivo alla fine sono famigliare, quando sentirsi a proprio agio è questa benedetta seconda parte, quella in cui il primo ad essere colpito. Scrivere una canzone normale al punto da non farci caso. E infatti parlo del complice. Stavo arrivando al finaè come un miracolo » mi accorgo solo dopo, sulla via del rientro le della canzone senza sapere che cosa avrei verso Milano, di quanto sia stato (inaspettadetto ma pensando che comunque avrei contamente) semplice sedermi al cospetto del mito per un’ora qualcuno, non per cercare il bello in quanto tale. Addirit- cluso con il concetto dei debiti fatti con me stesso. E li è tura Morgan (“… ma sì Morgan degli U2…”) ha recente- venuta fuori la frase “non mi so difendere da me”. Erano buona. Merito suo, non certo mio. Vasco Rossi è soprattutto questo. Un uomo perenne- mente dichiarato che la morte artistica è giunta per il Bla- quarant’anni che volevo dire questa cosa e non ci ero mai mente in fuga da convenzioni e pregiudizi, come le imma- sco a 27 anni. Come dire, da allora solo business. All’epoca riuscito. Le parole sono arrivate così, come se fosse niente, gini del booklet di Vivere o niente raccontano chiaramente. dell’intervista, Vasco non poteva neanche immaginare la e sono rimasto di sasso. Per me la creatività è istinto puro, Per non farsi acchiappare ci vuole istinto unito a una buo- polemica che sarebbe nata con l’ex Bluvertigo - che peral- qualcosa che lascio venire fuori dall’inconscio. Figurati se na dose di saggezza e autocontrollo, specialmente quan- tro ai tempi delle sue uscite sulla dipendenza da cocaina posso pensare di scrivere una canzone per scatenare un do i nemici sono così agguerriti. In tre parole, ci vuole aveva trovato proprio nel rocker di Zocca un deciso di- certo tipo di reazione nella gente. Non esiste, non l’ho mai fensore - eppure nelle parole che ho ascoltato quella sera fatto e mai lo farò». equilibrio.

I numeri di LIVE KOM 011

23

I camion utilizzati per trasportare il ferro necessario alla costruzione del palco.

ONSTAGE

26

LUGLIO

49

I camion complessivi impiegati per la produzione del tour.

160

Le tonnellate complessive di pressione al suolo del palco.

ONSTAGE

27

LUGLIO

2

Le autogru (da 80 tonnellate cadauna) e le piattaforme aeree con 44 metri di braccio.

213

Le persone al seguito tra crew, artisti, gruisti, climbers, cuochi.


LIVESTYLE

Vasco Rossi

250.000. Come le persone che Vasco ha radunato nei quattro concerti di San Siro del mese scorso (16, 17, 21 e 22 giugno). Un record assoluto che rimarrà inviolato. Scommettiamo?

LIBERI DI VOLARE

“insomma ragazzi, dopo tanto tempo ho capito che non che raro a certi livelli. Posta video che lui stesso ha girato, Se volete trovare Vasco cercatelo dentro le sue canzoni. è è facile vivere”. Una gran bella consolazione. «In effetti è commenti a questioni che lo riguardano (vedi la sopraccilì che si nasconde, dove sono annidati i suoi pensieri, dove come se certi temi avessero trovato un approdo. Sono arri- tata querelle con Morgan) e anche a fatti che ci coinvolgono le paure convivono con le gioie e la nostalgia trova la com- vato a chiarire delle questioni e la consapevolezza quando tutti. «Facebook mi piace, lo trovo uno strumento molto pagnia del godimento. Le canzoni sono Vasco eppure lui arriva arriva, non puoi farci niente. Penso a una canzone utile per comunicare. è chiaro che per certe persone è un permette che diventino qualunque altra cosa, offrendole come Liberi… Liberi. Continuavo a chiedermi “siamo libe- modo per nascondersi ma per altre può essere una via come fossero fogli bianchi incustoditi di fianco a una sca- ri da che cosa?”. Adesso ho capito. Siamo liberi di volare per aprirsi e tirare fuori se stessi. Come al solito dipende tola di pennarelli. «Una volta che un brano è dall’uso che si fa delle cose. è da un po’ che fuori ha il significato che ogni persona vuole sono molto attivo, poi magari mi stufo e spa« C’è molta consapevolezza nell’ultimo disco, dargli con la propria immaginazione. Io larisco, non mi faccio vivo per mesi. Io sono anche troppa. Ne avrei voluta un po’ meno ma sono scio molti spazi tra le frasi, non racconto tutfatto così» stato sommerso da una valanga di consapevolezza! to, salto dei passaggi. E quei vuoti vengono Potrebbe anche scomparire davvero, ma Il buon senso però non ce l’ho ancora » riempiti proprio dall’immaginazione della è certo che Facebook ha cambiato il modo gente, che è potentissima. Quindi i miei pezdi comunicare di Vasco, come del resto del zi assumono significati che io neanche mi sarei sognato». se cadono le inibizioni. Lo dico in una canzone del nuovo mondo intero. Gli ha consentito di accorciare le distanNonostante questa democratizzazione delle canzoni, album. Ma non intendo Vivere o niente, intendo uno nuovo ze che lo separano dalle persone comuni, dai suoi fan in Vasco mette in musica tutto quello che è dentro il suo che deve essere pubblicato. La sentirai tra un po’». primis. «Noto che alla gente piace sentire il personaggio mondo nel momento in cui scrive. è sempre stato così e un po’ più vicino, mentre prima mi vedevano sulla luna. vale anche per Vivere o niente. Un album che già dal ti- IL PROFILO DI VASCO Sono contento che possano sapere come sono davvero, tolo rivela una nuova coscienza rispetto ai temi su cui si Negli ultimi tempi Vasco è stato protagonista in rete. La non ho bisogno di essere per forza qualcosa d’irraggiunè sempre concentrato. «C’è molta consapevolezza, anche sua pagina Facebook ha toccato quota 2.200.000 fan (!) e il gibile. Anche se è importante che il sogno resti». La rete è troppa. Ne avrei voluta un po’ meno ma è arrivata questa conteggio salirà ancora. Uno strumento che gli ha conces- uno strumento che consente a Vasco di stare in equilibrio valanga di cui sono esterrefatto anche io. Sono stato som- so di comunicare direttamente con la gente senza le can- tra persona comune e star. Volete vedere come sono fatto? merso da una valanga di consapevolezza! Il buon senso zoni, un canale tra lui e i suoi fan su cui non si abbatte la Eccomi qui, ma non troppo. «Qualcosa di nascosto deve però non ce l’ho ancora, quello me lo danno Tania e Fini scure dell’intermediazione. «Ce l’avessi avuto negli anni restare. Che poi raccontando la verità io racconto una Ottanta, avrei sentito molte meno stupidaggini sul mio bugia come un’altra. Cosa vedono da fuori? Quello che (la Sachs, ufficio stampa, e Floriano, manager, nda)». Ride, ma non scherza. Stavolta Vasco è davvero giunto conto! Anche io adesso posso dire la mia. Finalmente, ag- voglio che vedano. Potrei fingere, potrei essere completaa delle conclusioni. Penso a tanti brani del nuovo disco, giungerei». Scherzi a parte, il Blasco è attivissimo sulla sua mente diverso in realtà». tra cui quella Vivere non è facile in cui passa il messaggio pagina, che segue in prima persona, caso forse più unico Ride il Blasco ricordando che allo Iulm di Milano gli

I numeri di LIVE KOM 011

55

Le tonnellate di ferro utilizzate per la struttura portante.

44

mila i litri di acqua versati nelle vasche stabilizzatrici alla base del palco.

940

I metri quadri di superficie complessiva (come dieci appartamenti medi).

ONSTAGE

28

LUGLIO

748

I corpi illuminanti tra fari motorizzati e proiettori a LED.

8

Le macchine laser utilizzate per sparare raggi di luce su 30 specchi.


LIVESTYLE

Vasco Rossi hanno consegnato una laurea ad honorem in telecomunicazioni. «Tra un po’ mi stancherò di passare tutto questo tempo davanti a un computer, ma per il momento va bene così. Anche perché sai, io ho un sacco di tempo libero, in cui non so che cazzo fare. E quindi il computer m’inchioda. Ma prima di stufarmi credo che comincerò a fare dei discorsi anche più impegnativi, parlare di cose che mi stanno a cuore. Ci vado ancora un po’ calmo, ma prima o poi lo faccio».

NON MI SCHIERO

in quella dei doveri. «Rispetto i musicisti cosiddetti impegnati. Ma per come la vedo io la musica è una questione artistica, non c’entra niente con la politica. La politica è l’arte di amministrare il potere. è un’altra storia, un altro mestiere. Il potere, come diceva Spinoza, è il piacere che la gente sia affetta da tristezza. Noi siamo qui invece per portare un po’ di gioia e quindi non dobbiamo proprio essere politici». Certo non si può dire che Vasco non abbia mai affrontato temi che appartengono al sociale, come all’etica o alla religione. «Nelle canzoni metto dentro dei pensieri e delle riflessioni. Può essere che abbiano attinenza con argomenti politici. Ma la politica è una cosa seria

bertà deve essere difesa giorno dopo giorno. Non è una cosa acquisita per sempre. Settant’anni fa molta gente in questo paese è morta per la libertà. Ve lo siete dimenticato?». Ogni volta che il Blasco ha preso posizione su argomenti di interesse comune è perché ha sentito l’esigenza di farlo. Un’urgenza basata su temi realii. Schierarsi per un partito è un’altra cosa, nonostante in Italia da un po’ di tempo sembra che per i cittadini non sia rimasto altro compito che tifare per l’una o l’altra parte. «Mi viene in mente mio nonno. Quando gli chiedevo per chi votare lui mi rispondeva: “il voto è segreto”. Aveva ragione! Se lo dici, quello che non la pensa come te ti può fare il culo. Il voto è segreto mica per andare a dirlo in giro a tutti».

Recentemente Vasco ha usato proprio la sua pagina Facebook per affrontare una questione calda. Ogni volta che il paese entra in zona-elezio« La politica è una cosa seria che si fa nei luoghi ni, da più parti gli chiedono di schierarsi. Un dialogo tra opposti. Tutto il mondo di e nei modi della politica. Le chiacchiere da bar non Lui non ci sta, pur avendo dichiarato la sua Vasco si regge sul perfetto bilanciamento di servono a niente e schierarsi è una giustificazione, fedeltà al Partito radicale (a cui è iscritto da elementi che per natura tenderebbero a preperché nessuno fa un cazzo in realtà » molto tempo). «Qui in Italia c’è da anni una valere l’uno sull’altro. Istinto e ragione sono guerra civile strisciante, per cui se non ti i piatti della bilancia su cui poggiano pesi schieri dai fastidio a tutti. Io li capisco anche perché se tu che si fa nei luoghi e nei modi della politica. Le chiacchie- equamente distribuiti, la creatività da una parte e il proparteggi ti può scocciare che qualcuno non lo faccia. Però re da bar non servono a niente, si fa politica partecipando fessionismo dall’altra, trasparenza di qua e riservatezza non è giusto che io metta la mia credibilità al servizio di sul serio. Schierarsi e basta è una giustificazione, perché di là. è un equilibrio stabile, ma non per questo inviolabiqualcosa o qualcuno. Chiedere a Vasco Rossi di schierarsi nessuno fa un cazzo in realtà. Così è troppo comodo». le. Ci vuole una certa fantasia per trovare le contromisure politicamente è assurdo. Prima di tutto perché io sono un Diverso è stato l’approccio nel caso dei recenti referen- in grado di salvaguardarlo. Ci vuole abilità per riuscire a artista, non c’entro nulla con la politica». dum. In quel caso Vasco ha parlato, esprimendo la sua po- camminare sulla fune, così resistente eppure così sottile. Nella storia della musica italiana ci sono numerosi sizione soprattutto sull’acqua. Così come durante i primi Ogni funambolo fugge da qualcosa cercando riparo più in esempi di partigianeria politica, più o meno militante. Le- concerti del Live Kom 011 ha affrontato il tema della libertà, alto possibile. Sotto la corda su cui cammina Vasco c’è la gittimo, rientra nella sfera dei diritti di un artista. Ma non rivolgendosi ai suoi fan più giovani. «Ricordatevi che la li- follia di una vita straordinaria eppure difficilissima.

SUA ALTEZZAIL PALCO

V

ertiginoso. Con un’estensione verticale di 52,3 metri – praticamente un palazzo di quasi venti piani il palco del Live Kom 011 è la struttura più alta mai utilizzata dal Blasco, al punto che non è stato facile trovare impianti in grado di ospitarla (San Siro, l’Olimpico di Roma, il Friuli di Udine, il Dall’Ara di Bologna, l’Olimpico di Torino e il Partenio di Avellino). Opera di Giòforma – studio milanese da oltre dieci anni al fianco di Vasco – il palco ha una base triangolare, novità assoluta, e ricorda il gigantesco “The

Claw” che gli U2 hanno utilizzato per il 360° Tour, solo che in questo caso il pubblico sta solo davanti (e meno male). La struttura in ferro è al servizio della scenografia. L’immaginario è industrial, con i cavi, le travi e tutti gli altri elementi d’acciaio a vista, comprese le gru metalliche che dall’alto spostano su e giù alcuni elementi coreografici (tra cui due Ford Taunus, la macchina della copertina di Vivere o niente). Il tutto naturalmente ricoperto di schermi LED, che qui hanno la particolarità di essere semitrasparenti per

ONSTAGE

30

LUGLIO

creare particolari effetti tra i contributi video e l’ambiente. Va sottolineato che gli schermi si sposteranno verticalmente modificando ogni volta i connotati della struttura. Oltre all’imponenza, è proprio lo slancio verticale a colpire. Il palco del Live Kom 011 gioca con il concetto di equilibrio, sposando l’attuale condizione artistica di Vasco. è significativo che lo spettacolo preveda l’esibizione di un funambolo, che attraverserà il palco camminando su una corda sospesa nel vuoto. D.S.


LIVESTYLE

UN LUNGO Take That

I biglietti del tour dei Take That sono in vendita presso i negozi Fnac!

REALITY LIVESTYLE

Knebworth, agosto 2003. Nel grande parco che aveva visto l’ultimo concerto dei Queen con Freddy Mercury, 375mila persone stanno adorando la più grande popstar del mondo, Robbie Williams. Pendono letteralmente dalle sue labbra, ridono a ogni battuta, trattengono il fiato a ogni istrionica trovata, sanno tutte le parole delle sue canzoni e svengono, svengono a grappoli per il caldo, la calca, l’emozione. In pochi sembrano ricordarsi che Robbie prima era in un gruppo...

di Sebastiano Longhi

M

a non in una vera band, era in una boyband, quel vituperato format che tra la fine degli anni 80 e per tutti i 90, ha permesso alla discografia di non accorgersi che la gente stava cambiando modo di sentire la musica. Che importava? I soldi delle ragazzine continuavano a riempire i forzieri. Dei Take That a Knebworth, quella sera, nessuno si voleva ricordare. Erano tutti lì per Robbie, il bambinone prodigio capace di essere Phil Collins e Freddy Mercury contemporaneamente ma in più figo, capace di farti ridere e farti piangere e soprattutto abile a raccontare la favola dell’artista che ha saputo sopravvivere a se stesso. Quando partono gli accordi di Back For Good però il fantasma dei Take That tira su la testa. Il boato di Knebworth è spaventoso, tale da atterrire lo stesso Robbie. L’istrione la canta in maniera ironica, la accelera, ne fa una parodia dei Clash ma non basta: Back For Good appartiene alle fan che, per quanto Robbie possa aver fatto, non hanno dimenticato. Quando sul palco arriva Mark Owen, spaurito come un uccellino e disabuato da anni a quelle folle, il pubblico impazzisce. I Take That, anche se ridotti a due, vivono ancora. O qualcosa del genere. Mark e Robbie finiscono Back For Good. Knebworth li ama al punto che vorrebbe divorarli. Mark è visibilmente commosso, forse terrorizzato. Ma il più scosso è Robbie che continua a richiamarlo sul palco per fargli avere un applauso più lungo. Poi, come per esorcizzare il fantasma, alza un pugno e grida con quell’aria di sfida che tanto piace ai suoi fan: “Il ricordo dei TT vive ancora”. Come ha ragione.

live

ONSTAGE

32

12/07 Milano

Robbie è infelice, Robbie ha litigato con Gary, Robbie beve, Robbie si droga… le voci si fanno sempre più insistenti e nessuno si stupisce davvero quando, nel 1995, Williams lascia i Take That

LUGLIO

ONSTAGE

PROGRESS LIVE 2011 PRESENTED BY

www.samsung.it/takethatprogresslive

33

LUGLIO


LIVESTYLE Take That

UN SALTO ALL’INDIETRO

UNA SPALLA DI CLASSE

Quando nel lontano 1989, l’impresario Nigel Martin Smith ha pensato di mettere su una boyband inglese (secondo la formula fortunata degli americani New Kids on the Block) aveva in mente semplicemente di aggredire il e vi serve un ulteriore prova del livello di santificamercato teen. Il cuore del gruppo era l’autore dei pezzi, zione a cui sono arrivati i TT sappiate che ad aprire Gary Barlow e gli altri membri erano stati scelti uno a i loro concerti a San Siro ci saranno i Pet Shop Boys, uno con una breve ma ben focalizzata audizione. Gary, i pluripremiati, snobbissimi paladini del pop elettronico Jason, Donald, Mark e Robbie con il nome di Take That inglese. Poco importa che il loro ultimo album (The Most (preferito da tutti all’originale Kick It che aveva in mente Incredible Thing) sia una suite orchestrale per un balletto Smith) iniziano ad apparire in tv e a cantare, secondo il classico, quando si tratta di far ballare le folle con le loro modello americano, le loro canzoncine pop vagamente hits i vecchi Neil e Chris sanno ancora il fatto loro. Il giornale colorate di nu jack soul o di hip hop. Ci si accorse subito inglese The Guardian ha malignamente commentato che che non bastava: allora alla paletta del gruppo furono agavere i Pet Shop Boys prima dei Take That è come chiamare giunti anche suoni più dance e un paio di ballatone più Michelangelo per ridipingere il soffitto della cucina. Sarà, ma adulte. Le cose giravano meglio. Ed è proprio con la coconoscendo l’ironia di Neil Tennant e Chris Low, siamo pronver di un pezzo disco dei Tavares (It Only Takes a Minute) ti a scommetere che i primi a divertirsi saranno proprio loro. che i TT hanno il loro primo successo in classifica. Inizia una carriera dura, fatta di date in club sempre più grandi e con in testa una sola ossessiva idea: aggiustare la formula in modo da allargare sempre di più la base di fan. nelle loro camerette. I Take That diventano star mondiali favola luccicante dei Take That si trasforma in una specie C’erano anche delle sperimentazioni, non sempre felici, e i loro video si fanno sempre più sexy e sofisticati: tra di reality show. in fatto di look: la zazzera ossigenata di Gary (che lo face- location esotiche, nude look, coreografie sempre più stuva somigliare a una versione teen di Martin Gore dei De- diate e effetto bagnato più o meno di buon gusto. I rap- LA VERA POPSTAR peche Mode) se n’è andata in fretta, così come l’imbaraz- porti di forza all’interno della band sono impari: il capo è Robbie viene seguito dai tabloid inglesi ovunque vada. zante look leather della coperina del singolo di Do What Gary anche se i fan questo lo hanno scoperto dopo. Per la Viene fotografato mentre beve birra (scandalo!), le fasi U Like. Eppure erano esperimenti che servivano: i Take stampa i TT sono sempre sorridenti, amiconi dal sorriso della sua trasformazione da ragazzone sportivo a hooliThat più passava il tempo e meglio si sintonizzavano con smagliante e dalle dinamiche metrosexual che stuzzica- gan sovrappeso vengono monitorate dai fotografi scatto quella che sarebbe diventata una fanbase fedelissima. Il no la curiosità del pubblico più adulto. Quando iniziano dopo scatto. Robbie si sta rovinando. Robbie sta rovi1993 è l’anno del botto: il loro secondo album Everything ad arrivare voci su un malessere di Robbie Williams la nando la festa a tutti: ai suoi compagni e a milioni di fan. Robbie è infelice, Robbie ha litigato con Gary, Changes sbanca ovunque. Il pedale della disco Robbie beve, Robbie si droga… le voci si fanno (anzi più propriamente dell’hi-energy) è pestaCon il loro ultimo lavoro Progress hanno chiuso sempre più insistenti e nessuno si stupisce davto fino in fondo nel singolone Relight My Fire. il cerchio: sono riusciti a essere presi sul serio vero quando, nel 1995, Williams lascia i Take Un astuto crossover con il mondo dello discodalla stampa musicale e, soprattutto, hanno That. Nessuno tranne le fan che sono particoteche gay che chi voleva vederlo lo vedeva, ma riaccolto la pecorella smarrita Robbie Williams. larmente restie a elaborare il lutto. Per Robbie che rimaneva invisibile alle fan che sognavano

S

ONSTAGE

34

LUGLIO


LIVESTYLE Take That

TUTTI I SUCCESSI DEL RIBELLE DEL POP

52%%,( :,//,$06 Photographer: Julian Broad - Š You’re Not Famous

7+( &203/(7( &2//(&7,21

inizia la trasformazione piĂš sorprendente della storia del ferente. Jason e Howard capiscono di essere i pesci piccoli di Lulu in Relight My Fire e le inossidabili Sugababes come pop, mentre per i Take That si preparano tempi duri. Du- in questo gioco: uno si dĂ al djing e alla danza e l’altro si opening act. Nella data di Dublino arrivano perfino le rissimi. L’abilitĂ musicale e manageriale di Gary Barlow riiscrive all’universitĂ . Pussycat Dolls per chiudere il cerchio con il mainstream non basta piĂš a tenere insieme una baracca che fa acqua pop degli anni 2000. E le cose ricominciano a girare: le da tutte le parti. Continuare in quattro è difficilissimo: è Ăˆ TEMPO DI REUNION fan sono diventate mamme ma portano le loro figlie, e i come se l’incantesimo si fosse rotto. I fan sono delusi e Fast forward al 2005. L’industria discografica è un mondo biglietti vanno via che è una bellezza. Ecco come i Take Robbie, con estrema naturalezza, vampirizza tutta l’at- molto diverso da quando, dieci anni prima, i TT conqui- That hanno ricominciato a fare album e a venderli come tenzione trasformandosi in una popstar unica. Mostra le stavano l’Europa palmo a palmo. Ora sembra piĂš stordita ai vecchi tempi. E forse meglio. Con il loro ultimo lavoro sue insicurezze al pubblico, piange, ride e fa l’amore‌ delle ex star che ha generato. Si vive nelle retrovie, si vive Progress hanno chiuso il cerchio: sono riusciti, per la pritutte cose che la macchina perfetta dei TT non permet- di ristampe, di repackaging e di deluxe edition. PerchĂŠ ma volta, a essere presi sul serio dalla stampa musicale teva. Come in un lungo reality, Robbie condivide con il non provarci anche con i Take That? Ăˆ vero, il solo nome (o da ciò che ne rimane) e, soprattutto, hanno riaccolto pubblico la sofferenza del crescere e del divenla pecorella smarrita Robbie Williams. Mentre la tare uomo. E diventa la star piĂš amata d’Euromacchina dei Take That riprendeva a carburare, Dei Take That a Knebworth, quella sera, pa. The Ego Has Landed, il suo ego è atterrato, la fama di Robbie andava calando. Ricominciava nessuno si voleva ricordare. Erano tutti lĂŹ per come recita il titolo di uno dei suoi album solisti. il crudele gioco della bottiglia con i fan, come nel Robbie, il bambinone prodigio capace di Per gli ormai ex TT iniziano una sequela di piani 1996. Ora tutte vogliono baciare i Take That di essere Phil Collins e Freddy Mercury B e di tentativi solisti piĂš o meno riusciti. Gary Gary Barlow e nessuno vuole piĂš Robbie. I suoi contemporaneamente ma in piĂš figo, capace ormai ha la nomea del “cattivoâ€? nell’affaire Robultimi lavori solisti erano troppo ambiziosi e la bie e tutto l’amore che i fan riversano su Williams sua fragilitĂ ha iniziato ad annoiare. Primi fra tutdi farti ridere e farti piangere. è come se lo togliessero a Barlow. Anche lui tenti i tabloid che, ultimamente (estate 2010), si sono ta di crescere e di proporsi come performer adulto ma, fa sorridere i piĂš, Robbie Williams continua a macinare limitati solo a coprire pigramente il suo matrimonio con con le sue ballad al dolcificante, sembra solo una versione successi proprio grazie al fatto che è riuscito a lavarsi l’attrice Ayda Field. Giocoforza Robbie è dovuto rientrare annacquata di Elton John. In classifica non ha speranze e pubblicamente della “colpaâ€? di essere stato uno dei TT. nella band che aveva distrutto. L’ennesimo colpo di scena lentamente accetta il suo destino e scompare. Mark Owen Eppure Never Forget - The Ultimate Collection (l’ennesimo da reality. Lui si è limitato a dire che il tempo ha curato le è quello che funziona meglio: lui ha l’umiltĂ di ricomin- greatest hits impacchettato con un brano inedito) vola a a ferite e che ha fatto pace con Gary Barlow. Ma con scarsa ciare quasi da zero e si reinventa una dignitosa anche se sorpresa in cima alle classifiche. Le thatters (cosĂŹ si chia- convinzione. Il Progress Live 2011 Tour (che arriva a Milaun po’ esangue carriera da indie rocker. La sua credibilitĂ mavano le fan) sono cresciute ma evidentemente non no il 12 luglio) è diventato la macchina vendi-biglietti piĂš in ambito rock è sempre macchiata dallo status di ex bam- hanno dimenticato. Never forget, appunto. Viene messo in veloce della storia del pop britannico dimostrando che i boccio del pop ma lui, imperterrito, continua e sopravvi- piedi un tour (The Ultimate Tour) con supporter di lusso, buoni vincono sempre. O, se siete meno fan, che le buone ve nella musica per un decennio. Un traguardo non indif- tra cui l’eccezionale Beverley Knight che prende il posto idee continuano a vendere.

ONSTAGE

36

*Opera composta da 11 uscite. Dalla 1a alla 8a uscita: CD â‚Ź9,90 (rivista esclusa). Dalla 9a alla 11a uscita: DVD â‚Ź12,90 (rivista esclusa).

,Q HGLFROD

ALBUM ORIGINALI IN CONFEZIONE INEDITA In occasione dello straordinario concerto dei Take That a San Siro, Sorrisi e TuStyle celebrano Robbie Williams con l’INTERA DISCOGRAFIA in un digipack prezioso ed esclusivo. Vent’anni di successi della piÚ irrestibile, sexy e ironica popstar internazionale.

Licenza Emi Music Italy srl

CD 5 luglio Intensive Care - 12 luglio I’ve Been Expecting You - 19 luglio Escapology - 26 luglio Sing When You’re Winning - 2 agosto Swing When You’re Winning - 9 agosto Life Thru a Lens - 16 agosto Reality Killed The Video Star - 23 agosto Rudebox - DVD 30 agosto In and Out of Consciousness: The Greatest Hits 1990-2010 - 6 settembre What We Did Last Summer: Live at Knebworth - 13 settembre Live at The Royal Albert Hall

1° CD “INTENSIVE CAREâ€? ďż˝9.90* + COFANETTO OMAGGIO!

LUGLIO

B &G0XV 6F1 B2Q6WDJHB3 LQGG


LIVESTYLE

LIVESTYLE

live

I biglietti del tour di Jovanotti sono in vendita presso i negozi Fnac!

02/07 Piazzola Sul Brenta (PD), 05/07 Bergamo, 08-09/07 Roma... Il calendario completo su onstageweb.com

Jovanotti

per sempre

ora

Ritorniamo, per la terza volta, a parlare di Lorenzo e del suo nuovo capitolo discografico. Dopo l’intervista e la nostra recensione dello show, tocca alle parole del suo piÚ fidato braccio destro, il bassista Saturnino Celani, che ci aiuta a comprendere ancora meglio Ora. di Stefano Gilardino - foto: Stefania Rosini

ONSTAGE

38

LUGLIO

ONSTAGE

39

LUGLIO


LIVESTYLE Jovanotti

C

’è voluto qualche tempo per metabolizzare vedo perché non debba succedere anche per la musica. Bi- riflettere questa attitudine. Niente greatest hits con venil disco nuovo, contrassegnato da un forte sogna pensare in grande, a volte funziona; noi abbiamo ti successi uno in fila all’altro e spazio alle atmosfere dei uso dell’elettronica e da lunghi brani dance, un ufficio stampa negli Stati Uniti, lo stesso di Vinicio Ca- brani nuovi, senza dimenticare qualcosa di vecchio con e per scoprire e apprezzare un inedito live possela, Carmen Consoli e altri artisti interessanti e siamo un sound più attuale. Per fortuna abbiamo deciso di non set che si è rivelato un annunciato trionfo per Lorenzo. intenzionati a proseguire sulla strada tracciata» forzare la mano con i medley, una cosa che proprio non mi E dopo l’ennesima riconquista dell’Italia attraverso uno Tornando alle nostre latitudini, vale la pena ribadire convince, e lo dico da appassionato di musica. Sono staspettacolo innovativo e ricco di energia, Jovanotti e com- come lo spettacolo del nuovo tour di Lorenzo sia una del- to a un concerto di Prince recentemente a un certo punto pagni sono persino sbarcati negli States, invitati da Euge- le cose più interessanti viste in Italia, con ampio uso di ha accennato una serie infinita di pezzi, senza terminarne ne Hutz dei Gogol Bordello, curatore di uno dei palchi del immagini, effetti speciali e una band in forma smagliante, neppure uno!». Bonnaroo Festival. «Abbiamo suonato su quello « Mi sento spesso come un’ostetrica in sala più piccolo, ma con un cast di tutto rispetto, ed è parto, alle prese con la nascita di un bambino e ELETTRONICO MA UMANO La fatica di trovare il giusto equilibrio ci era già stato fantastico. Direi che contava soprattutto esio credo di avere la responsabilità, assieme agli stata confermata dallo stesso Lorenzo qualche sere lì e offrire il proprio massimo, cosa che siamo altri collaboratori di Lorenzo, di far venire fuori mese fa. Raccontava: «Sarà il mio concerto più riusciti a fare. A volte ci si scorda che siamo prinil disco nel miglior modo possibile » suonato in assoluto. Ci sarà molta elettronica, ma cipalmente musicisti, che tutta la sovrastruttura sarà tutta prodotta dal vivo, sul palco. Niente di che ci circonda - palchi enormi, effetti speciali, costumi - non deve far perdere il senso di un show. Ecco, a nonostante le evidenti difficoltà nel trasferire sul palco gli preregistrato. È una sfida affascinante e alla fine vincerà Bonnaroo eravamo solo noi on stage, davanti a un pubbli- umori elettronici dell’album. «Mai come questa volta ab- la forza delle canzoni. I miei concerti hanno la coerenza co di perfetti sconosciuti che dovevamo convincere. Posso biamo lavorato tantissimo in pre-produzione, cercando di del loro cantante, ovvero nessuna sul piano formale ma dire con orgoglio che ce l’abbiamo fatta! Negli Stati Uniti e capire dove volevamo andare a parare e come riprodur- totale sul piano umano». Saturnino conferma le parole di in quel genere di manifestazioni, a contare è solo la musica re fedelmente il disco sul palco. Devo dire che, stavolta, Lorenzo e ci racconta anche qualche gustoso retroscena. e penso che farebbe bene a un sacco di artisti italiani fare Lorenzo è rimasto fedele alla sua idea iniziale, pur ascol- «Il segreto dietro a questo affiatamento, secondo me, sta un’esperienza del genere, sia a livello di ego che di attitu- tando le nostre proposte con curiosità: non volevamo che anche nel fatto che tutta la band è composta da persone dine. Strumento a tracolla e via! Penso solo alla moda, qui diventasse un tour retrospettivo, soprattutto pensando di una generazione che considera l’elettronica come una da noi nasce già con una visione europea o mondiale, non all’album, che si intitola Ora, e quindi la scaletta doveva vera meraviglia e non come la nemica del rock. Per noi le

GIMME FIVE Il resto va da sè (Capo Horn, 1999) «Secondo me ha una struttura armonico-melodica molto interessante. E poi sono molto affezionato a questo brano».

I 5 pezzi del repertorio di Lorenzo preferiti da Saturnino L’ombelico del mondo (Lorenzo 1990-1995) «E’ un pezzo di world music. Lo abbiamo suonato ovunque, persino a Città del Messico. È il nostro passaporto per il mondo».

Ragazzo fortunato (Lorenzo 1992) «Questa canzone è un meraviglioso inno alla gioia, mi piace perchè quando la suono mi sento davvero bene».

ONSTAGE

40

LUGLIO

Piove (Lorenzo 1994) «Mi piace la purezza con cui è nata. Eravamo a Milano alle 4 di mattina e piovea. Jova ci ha chiesto di andare in studio a provare e pochi attimi è nata Piove»

Ho perso la direzione (Lorenzo 1992) «Ho suonato il contrabbasso elettrico e ogni volta che lo riascolto penso all’energia che c’ho messo nel suonarlo»


LIVESTYLE Jovanotti

due cose sono complementari e infatti sono molto felice a suonare, in camerino c’è un rito detto della “vestizione ma, nei momenti cruciali in cui le idee prendono forma. che un musicista come Trent Reznor abbia vinto l’Oscar incredibile”». «È una grande fortuna, lo ammetto, mi sento spesso come per la colonna sonora di The Social Network. Nel gruppo un’ostetrica in sala parto, alle prese con la nascita di un abbiamo un elemento come Leo Di Angilla, l’acquisto più TUTTA LA VITA IN TOUR bambino. Il bambino, ovviamente, è il disco finito e io crerecente, che suona le percussioni ma usa anche moltissi- Se qualche riga fa Saturnino ci ha raccontato il segreto di do di avere la responsabilità, assieme agli altri collaboratomi samples che poi riproduce live. Insomma, è un modo una macchina da live rodata e perfetta, non si può sotto- ri di Lorenzo, di farlo nascere nel miglior modo possibile, perfetto di unire vecchio e nuovo, percussioni e iPad, per valutare un altro aspetto fondamentale di tutta la carriera perfettamente sano, per continuare col paragone del parto di Jovanotti, ovvero il divertimento puro e semplice. Il (ride). Quindi la fase di gestazione è molto lunga, Lorenzo creare qualcosa di inedito». Se vi capiterà di assistere a una delle prossime ci racconta le sue idee, ne discutiamo in manieesibizioni live del gruppo – quando leggerete ra costruttiva, cercando di capire dove andare a « Il segreto dietro a questo affiatamento sta queste righe sarà appena ripartito il giro d’Italia a anche nel fatto che tutta la band è composta da parare e poi cominciamo a lavorarci in maniera suon di musica -, non potrete sicuramente ignoraintensa. Una volta nato, poi, tocca infine vestirlo, persone di una generazione che considera re anche solo il puro aspetto scenico della faccencon un arrangiamento che sia consono. Alla fine, è l’elettronica come una vera meraviglia da, con i musicisti vestiti in maniera piuttosto… fondamentale che sia contento Lorenzo, senza rie non come la nemica del rock » particolare! Ne sa qualcosa il bassista, inguainato pensamenti. Tieni anche conto che il suo livello di in una tuta color oro, di cui ci racconta l’origine. stress è molto più alto del nostro, perché il disco «Sai cos’è successo? A un certo punto Lorenzo ha man- gruppo sul palco ha l’aria complice di chi non smettereb- esce a nome suo, ci mette la faccia e la credibilità artistica. dato una mail a tutti per discutere appunto dell’aspetto be mai di suonare, che sia al Forum di Assago o in un Dopo Safari è stata dura, quell’album era stato un granscenografico, chiedendo a ognuno di noi di scegliere un piccolo club. La musica è la benzina pura che fa girare il de successo, ma credo che Ora sia un risultato ancora più personaggio mitico della propria adolescenza da poter motore e quella non scarseggia mai: «Io ho un concetto incredibile!». Lorenzo, il capitano della squadra dunque, incarnare sul palco. Io ci ho pensato un po’ su e poi ho molto americano della faccenda. Se ti scritturano per un quello con la fascia al braccio, il fuoriclasse che risolve la scelto C1-P8, il robot di Star Wars. Da lì arriva la mia tuta musical, tu suoni o reciti per sei mesi ogni sera e sempre partita ma che necessita di un team perfetto alle spalle per dorata, dovevo cercare di assomigliare a lui e ricreare il col massimo impegno. Ecco, per me è così, io non smette- rendere al meglio. «Diciamo che il suo team se l’è creato personaggio sul palco (ride). L’idea era quella di imper- rei mai di fare tour, starei sempre in giro. A volte gli amici alla perfezione scegliendo con cura in base alle sue sensasonare dei supereroi, una cosa che non dista poi così tan- fanno fatica a credermi, ma quando sono lì col mio basso zioni personali. Io ero un musicista sconosciuto quando to dal mestiere di musicista. In entrambi i casi, spesso ci e gli altri ragazzi del gruppo, io ritorno bambino. Non c’è mi ha sentito suonare dal vivo, ero appena arrivato a Misi deve mascherare e interpretare un ruolo ben preciso, niente altro che mi renda così felice». lano da Ascoli Piceno e avevo inciso le parti di basso di un Il suo strumento a quattro corde accompagna Lorenzo disco di Gatto Panceri, non avevo certo un curriculum da noi abbiamo deciso di giocarci un po’ su. Riccardo ha il mito del lottatore di wrestling, Cristian quello di Capitan da oltre vent’anni, un sodalizio artistico e umano che la poter mostrare in giro: abbiamo parlato tutta la serata dei Harlock e così via, ognuno di noi ha dato vita al proprio dice lunga sull’affiatamento dei due musicisti. Saturnino nostri gusti musicali e, alla fine, mi ha invitato a suonare sogno adolescenziale. Ogni concerto, prima di cominciare è presente anche durante il lavoro in studio e anche pri- con lui in studio. Non me ne sono più andato…».

DAL BASSO

Saturnino Celani non è solo il bassista di Jovanotti...

F

orse è il più “anziano” tra i membri della band di Jovanotti (presente in squadra fin dal 1991), la base su cui poggiano gran parte dei pezzi del cantante. Saturnino, come ricorda anche lui stesso nell’intervista, è stato scelto proprio da Lorenzo poco dopo essere sbarcato a Milano dalla natia Ascoli Piceno. Turnista di lusso, il bassista e polistrumentista ha anche una parallela carriera solista, partita nel ‘95 con Testa di basso, e un lungo curriculum di collaborazioni, tra cui Mietta, Franco Battiato, Pino Daniele, Luca Carboni e Max Pezzali. È stato produttore del primo disco di Giovanni Allevi, 13 dita, dando la spinta a uno dei musicisti italiani di maggior successo degli ultimi anni, e recentemente ha lavorato in studio con i bravi Bud Spencer Blues Explosion. Una piccola curiosità: nel 1998 ha partecipato come attore al (terribile) film degli 883, Jolly Blu, interpretando la parte del talent scout che scopre Max Pezzali!

ONSTAGE

42

LUGLIO


LIVESTYLE

Ben

LIVESTYLE

I biglietti del tour di Ben Harper sono in vendita presso i negozi Fnac!

Harper

è stato a Milano qualche giorno a metà maggio, in occasione dello showcase organizzato per promuovere il suo ultimo disco, Give Till It’s Gone. Incontrarlo è un’esperienza umana ancora prima che professionale. Magnetico, carismatico, mai presuntuoso, totalmente onesto, Ben Harper è la persona che vorremmo a governare il mondo. Avrebbe un consenso vastissimo. Più del suo amico Barack Obama. di Daniele Salomone

I

ncontro Ben Harper a Milano, negli studi di Radio Deejay, il mattino dopo l’esibizione con cui ha deliziato una platea di cinquecento fortunatissimi fan (organizzata dalla sua etichetta e da Fnac). Generoso come sempre, l’artista californiano ha trasformato quello che doveva essere uno showcase in un concerto acustico, suonando quasi novanta minuti. «Prima di tutto voglio prometterti che non ti chiederò nulla riguardo alla scelta di incidere un disco solista piuttosto che con una band e nemmeno della collaborazione con Ringo e Jackson Brown. Giuro». Sento il dovere di scusarmi per la tragicomica intervista a cui si è dovuto sottoporre prima dello show, quando ha risposto alle stesse domande che un noto sito web gli aveva rivolto qualche ora prima. «Te ne sei accorto eh?». Non lo dice con sarcasmo, che sarebbe pure legittimo - molti altri artisti si sarebbero proprio incazzati. Lo dice pensieroso, come cercasse una spiegazione. Questo è Ben Harper.

YES, WE BEN live

ONSTAGE

44

LUGLIO

18/07 Lucca, 19/07 Roma, 20/07 Milano

era “rock” e “free” e ancora “rock” e “free”. Mi è venuta l’ispirazione e ho iniziato a scrivere. Mi ci sono voluti quattro minuti e quando lui ha finito la sua canzone, io avevo già finito la mia. Proprio commentando Rock’n’roll Is Free hai affermato che «il rock non è mai stato così libero». A cosa ti riferisci? Mi sembra che ultimamente il rock non sia soggetto alle mode o alle pressioni di chi lavora nella discografia. Senza un’etichetta alle spalle è difficile riuscire a pubblicare un album e distribuirlo in tutto il mondo. C’è bisogno di qualcuno che ti sostenga, io non sarei qui se non fosse per la mia casa discografica. è molto importante che qualcuno di cui ti fidi si occupi del lato commerciale del tuo lavoro di musicista. Da solo non sarei riuscito a vendere una sola copia, non sono in grado di vendere nulla, non ne ho le capacità. Scrivo canzoni, suono la chitarra e vado in tour, non uso la calcolatrice. Detto questo, è molto importante che il business non influenzi il processo Parliamo di Give Till It’s Gone. La tua musica non è di scrittura delle canzoni e che non controlli la creatività mai stata così rock, neanche nel disco inciso due anni dell’artista, cosa che ho visto succedere molto spesso. Mi fa con i Relentless 7. Da dove arriva questa nuova at- sembra però che negli ultimi tempi i musicisti si stiano titudine? riprendendo la libertà di essere creativi. Amo che il mio ultimo album venga definito rock perché Molte canzoni di Give Till It’s Gone parlano di come è una parola che dovremmo essere ha un significato « Il business discografico non deve controllare e di come dovremmolto vasto. Viene la creatività dell’artista. E’ accaduto spesso ma mo comportarci intesa diversamenuna visione negli ultimi tempi mi sembra che i musicisti si in te da ogni singola ideale della vita. stiano riprendendo la libertà di essere creativi » Metti a confronto persona, in quanto ognuno di noi ciò che è giusto ha una diversa opinione di ciò che il rock rappresenta. I con ciò che è sbagliato, dove il giusto è l’Amore. Rolling Stones sono rock, i Metallica sono rock. Talvolta Non ho mai considerato le mie canzoni in questi termini, si pensa subito alle chitarre distorte o alle batterie assor- ma non significa certo che tu non possa avere ragione. danti. In questo disco ho messo canzoni che soddisfano Però non ho mai pensato di dire alla gente cosa dovrebbe la definizione di rock nella sua ampiezza. Brani pesanti fare. C’è qualche brano in particolare che ti ha fatto pencome Clearly Severely e Do It For You, Do It For Us, accan- sare questo? to a ballate come Feel Love - un brano senza fronzoli - e No, è tutto l’album e anzi è qualcosa che noto da semPray That Our Love Sees The Dawn. E ancora pezzi che rap- pre nelle tue canzoni. Non fraintendermi, non penso presentano invece una gamma di sfumature intermedie, che tu voglia fare il maestrino presuntuoso. Anzi. Semcome Spilling Faith e I Will Not Be Broken. Credo che que- plicemente scrivi, come si dice, con il cuore in mano e sto disco metta in discussione la concezione che general- da questo viene fuori una visione della vita, del mondo, mente le persone hanno del rock. delle persone, molto chiara. Hai scritto Rock’n’roll Is Free durante un concerto di Credo che ogni canzone debba stimolare delle reazioni Neil Young. Cosa ti ha ispirato? nell’ascoltatore. Quando John Lennon ha scritto StrawNeil stava terminando lo spettacolo con Keep On Rockin berry Fields Forever voleva sicuramente dirci qualcosa in In The Free World e in quel momento ho avuto l’idea giu- particolare ma poi ogni ascoltatore ha dato un significato sta per il brano. Lui cantava e tutto quello che sentivo personale a quel brano, filtrandolo con le proprie espe-

ONSTAGE

45

LUGLIO


LIVESTYLE Ben Harper

Ben

Harper

The Discography La discografia completa dell’artista statunitense.

FNAC CON LIGABUE A CAMPOVOLO 2.0

CAMPOVOLO - REGGIO EMILIA

16 LUGLIO 1992 Pleasure And Pain

1994 Welcome To The Cruel World

ÂŤ Una canzone può insegnare qualcosa a patto che chi la scrive non lo pretenda e parta dalla narrazione. L’unica cosa fondamentale è riuscire a raggiungere una sintonia emotiva con chi ascolta Âť

rienze. Credo che i testi del mio nuovo disco parlino di emozioni in cui tanti possono ritrovarsi, o almeno cosĂŹ spero. Mi piace l’idea che questo lavoro possa essere il riflesso delle esperienze di molte persone e non solo delle mie. Poi, certo, si può anche affermare qualcosa con il testo di una canzone in modo molto chiaro senza risultare arroganti. Quindi una canzone può insegnare qualcosa? Credo di sĂŹ. A patto che chi la scrive non lo pretenda e parta dalla narrazione. Parliamo per esempio di Don’t Give Up On Me Now (primo singolo di Give Till It’s Gone, nda). Non era mia intenzione insegnare nulla, semplicemente volevo comunicare le sensazioni che ho provato in un determinato momento. è questo l’importante ed è cosĂŹ che un messaggio arriva a destinazione. Non fa differenza che si tratti di London Calling o di qualsiasi altra canzone, quel che conta è la sinceritĂ dei sentimenti. Poi ci sono anche pezzi che hanno un significato piĂš evidente. Prendiamo With My Own Two Hands. Potete interpretarla come meglio ritenete, ma l’idea è precisa e chiara: posso cambiare le cose che non funzionano solo con le mie forze. Le canzoni lanciano messaggi all’ascoltatore in modo diverso, ma l’unica cosa fondamentale è riuscire a raggiungere una sintonia emotiva con chi ascolta. Give Till It’s Gone è il tuo decimo album. Cos’è cambiato rispetto al primo? Forse scrivi o vivi la musica in modo diverso? è cambiato quello che deve cambiare in una persona che vuole crescere. è solo espandendo e allargando i nostri orizzonti che le nostre creazioni si evolvono. Il modo in cui scrivo musica è invece rimasto esattamente lo stesso. Sono abbastanza convinto che si potrebbe credere che Give Till It’s Gone sia il mio primo album e Welcome To The Cruel World l’ultimo. La mia carriera avrebbe comunque un senso. E

non credo che molti musicisti possano dire la stessa cosa. Il legame tra Ben Harper e il pubblico è sempre stato molto forte, ma oggi mi sembra ancora piĂš solido. Per esempio durante lo showcase di Milano ti ho sentito dire che sei “finalmente in grado di apprezzare ogni singolo voltoâ€? davanti a te. è cosĂŹ ed è tutto dovuto a una mia maturazione personale. Sai, credo che prima o poi si raggiunga un momento in cui i piatti della bilancia sono in equilibrio perfetto: da una parte abbiamo tutto il nostro passato, dall’altra il futuro, e hanno piĂš o meno lo stesso peso. Una volta giunti a questo punto, entrambi i piatti della bilancia possono essere analizzati abbastanza chiaramente. Ecco, per la prima volta in vita mia mi sento in grado di vedere il futuro nitidamente, tanto quanto le esperienze che ho avuto in passato. E questo, anche se non so per quale motivo, mi ha portato ad apprezzare maggiormente quello che sono, quel che ho dovuto passare per arrivare fino a qui e tutto quello che accade intorno a me. Guardando indietro, hai dei rimpianti? Intendo musicalmente, non voglio entrare nella tua vita privata. Ho rimpianti, certo. Riguardano la musica come il mio privato. Alcune cose le avrei potute fare diversamente, altre in modo migliore. Credo che nessuno dopo venti anni trascorsi nel settore discografico possa dire di non avere alcun rimpianto, anche se devo ammettere che ho avuto talmente tante soddisfazioni che penso poco al resto. Visto che hai sempre supportato Obama, non posso fare a meno di chiederti se sei d’accordo con lui quando dice che, dopo l’uccisione di Osama bin Laden, viviamo in un mondo piĂš sicuro. Ci sono davvero stati momenti della nostra storia in cui l’uomo si è

ONSTAGE

46

1995 Fight For Your Mind

SOCIAL CONTEST FNAC CAMPOVOLO 1997 The Will To Live

Se hai acquistato o acquisterai il biglietto del concerto, partecipa al Social Contest Fnac Campovolo. Ai vincitori UN POSTO SOTTO IL PALCO e la possibilitĂ per due fortunati di INCONTRARE LIGABUE NEL BACKSTAGE.

www.fnac.it/ligabue e su www.facebook.com/FnacItalia

Tutti i dettagli su 1999 Burn To Shine

In collaborazione con

2003 Diamonds On The Inside

Libri, cd, dvd, blu-ray, nuove tecnologie, biglietteria, eventi Firenze | Genova | Milano | Napoli | Roma | Torino | Verona LUGLIO &DPSRYROR2Q6WDJH LQGG


LIVESTYLE Ben Harper

potuto sentire al sicuro? Se così fosse, vorrei poterli immobilizzare in un fermo immagine, riprodurli e conservarli per il futuro. Non capisco la razza umana, proprio per niente, me stesso incluso. Non riesco a vedere le ragioni che ci spingono alla guerra, non capisco la posizione che ci siamo arrogati all’interno del regno animale. Pensando a tutto questo non riesco a sentirmi partecipe di quello che accade intorno a me. Non ti capita mai di dare uno sguardo a quel che succede nel mondo in modo più realistico? Non ti capita mai di guardarti attorno, fare un respiro profondo, e chiederti se sei finito sul pianeta sbagliato? è davvero questo quel che meritiamo e con cui siamo stati lasciati a confrontarci? Non lo so. Però siamo qui e non ci resta che sistemare le cose giorno per giorno. Non mi piace parlare in assoluto, non porta da nessuna parte. Le certezze sono un bluff secondo me. Possiamo vivere in un mondo migliore? Me lo chiedo anche io, me lo chiedo davvero. Credo che qualsiasi essere umano possa fare qualcosa per vivere meglio in questo mondo e migliorarlo. Tutti potremmo. Tutti, anche se è complicato. Spesso gli avvenimenti più negativi e difficili da sopportare restano indelebilmente impressi nelle menti, e quelli positivi vanno ad aggiungersi a essi. Credo che in questo la vita sia davvero ingiusta. è tutto così frustrante. Prendiamo le relazioni e la vita amorosa. Puoi vivere tre mesi stupendi in cui pensi “Ah, l’amore è la cosa più bella del mondo!” ma poi, dopo un litigio, è come se quei tre mesi non fossero mai esistiti. Non so come mai ci siamo evoluti in questa direzione, ma è cosi. Non dobbiamo smettere di lottare per migliorare le cose. Qual è il tuo giudizio su Obama dopo quasi tre anni di presidenza? Ha riportato alla ribalta il decoro e il contegno e credo che per questo abbia fatto un ottimo lavoro. Non lo invidio, come non invidio qualsiasi capo di stato. Ma ciò che è stato in grado di fare allo spirito di una nazione, e di tutto il mondo in un certo senso, è davvero incredibile considerando il casino che ha ereditato. Il mio non vuole essere uno spot elettorale, ma credo che abbia fatto un lavoro incredibile. E a chiunque non è d’accordo si devono semplicemente mostrare i fatti. Le trame politiche sono estremamente complesse, ma lui ha certamente rappresentato una boccata di aria fresca e lo si capisce vedendolo lavorare. Probabilmente sarà la personalità politica di maggiore importanza dei prossimi cento anni. Non mi piace fare fotografie con gli artisti. Lo trovo ridicolo, oltre che un fastidioso rituale che serve solo per soddisfare il gusto del feticcio che solitamente attanaglia i fan. Non l’ho mai fatto in questi anni e pensavo che non sarebbe accaduto nemmeno stavolta. Anzi non ci pensavo proprio. E invece, finita l’intervista ne ho come sentito il bisogno. Mi sembrava che una foto potesse chiudere perfettamente il cerchio, cristallizzando un’esperienza che è stata soprattutto umana. Adesso quello scatto, orrendo, con i colori pessimi che solo i flash delle macchine digitali sono in grado di tirare fuori, è sul desktop del mio computer e da lì non si muoverà. Una sorta di santino. Ben for president!

2004 There Will Be A Light

2006 Both Sides Of The Gun

Ben

Harper

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

« Non ti capita di chiederti se sei finito sul pianeta sbagliato? Se è questo quel che meritiamo e con cui dobbiamo confrontarci? Però siamo qui e non ci resta che sistemare le cose giorno per giorno »

2007 Lifeline

ONSTAGE

48

2009 White Lies For Dark Times

LUGLIO

2011 Give Till It’s Gone


ROCK’N’FASHION

The Sumners are magic Coco Sumner

Come suo padre Gordon, meglio conosciuto come Sting, anche Coco Sumner ha fatto della musica la sua vita. è cantante e leader degli I Blame Coco, formazione inglese che si è fatta conoscere quest’inverno con il disco d’esordio The Constant. E come il papà, anche Coco è già diventata un icona di stile. a cura di Marianna Maino

Al e Ro: realizzato interamente con un materiale elasticamente deformabile, costo occhiale con all’interno 2 lenti intercambiabili, € 65

Gas: Il top Gennis, con fantasia floreale, € 89,00

Levi’s: short Red Tab Women’s Collection usato effetto vintage, € 100

L’oreal Paris: Glam Shine, vivaci e intense, donano una leggera iridescenza al colore naturale delle labbra, € 16,50

Serapian: Bauletto con due manici in nappa di vitello intreccio bianca, € 770

Le Coq Sportif: Sneakers “Toulon mid” , € 105

ONSTAGE

50

LUGLIO


ROCK’N’FASHION

Wear that Robbie Williams

LA TUA FINESTRA SUL MARE.

La reunion dei Take That non è stata completa finchè nel gruppo non è rientrato anche Robbie Williams, che nel periodo passato lontano dai suoi bandmate è diventato una star. Golden boy del pop britannico, Robbie incarna perfettamente il prototipo dell’uomo inglese. a cura di Marianna Maino

A I C E R G A L I L SCEG R TE E P A R U S I M SU

Quicksilver: camicia in morbido cotone, manica corta, due taschini sul petto e chiusura a bottoni. Realizzata con tessuto doppiato tinto in filo per una fantasia tartan all’esterno e vichy in percalle all’interno, € 65

Timberland: Short in lino e cotone organico della collezione Earthkeeper, € 74

Diesel Only The Brave: Eau de Toilette 35 ml spray € 36, Eau de Toilette 50 ml spray € 43, Eau de Toilette 75 ml spray € 51, Eau de Toilette 125 ml spray € 70

Havaianas: Urbis Eco Mid, sneaker alte in juta, caratterizzate dalla suola delle infradito in gomma mescolata a residui di tela, con punta in gomma rinforzata. Disponibili in 3 colori: marrone, sabbia e blu, € 65

Ray Ban: occhiale da sole dalla forma squadrata realizzato in acetato iniettato rosso dall’effetto gommato, € 109

Eastpak: zaino Padded Pak’r, prodotto icona del brand è uno zaino zippato realizzato in denim dai diversi lavaggi, con grande tasca frontale e spallacci imbottiti, € 75

SANTORINI VOLO A/R + 7 NOTTI + TRASFERIMENTI EURO A PERSONA A PARTIRE DA

238

MYKONOS VOLO A/R + 7 NOTTI + TRASFERIMENTI A PARTIRE DA EURO A PERSONA

258

PRENOTA SUBITO NELLE SEDI CTS, SU WWW.CTS.IT O ALLO 06 4411166. ONSTAGE

52

Offerte riservate ai soci CTS. Oneri esclusi. LUGLIO


WHAT’SNEW

Musica, cinema, videogames, libri

56

Il mese più caldo dell’anno vede il ritorno della bellissima Beyoncé, oltre che di altri nomi grossi come Depeche Mode, Incubus, Blondie, Jarabe De Palo, Kaiser Chiefs, Don Joe & Shablo, Statuto & Friends

58

Cinque pellicole da non perdere anche per luglio: I pinguini di mister Popper, Diario di una schiappa, Kung Fu Panda 2, In The Market e Come ammazzare il capo e vivere felici.

58

Appassionati di videogames qui c’è pane per i vostri denti con tre fantastici titoli all’insegna della pura avventura: Dungeon Siege III, Hunted: The Demon’s Forge e Alice: Madness Returns.

Beyoncé 4

(Sony)

HHHHH

60

La rubrica dei libri punta stavolta a farvi godere le vostre vacanze sotto l’ombrellone. Tre titoli: Atlante Illustrato del calcio ‘70, Mama Tandoori e la biografia dei Marlene Kuntz.

Niente di nuovo all’orizzonte

È forse il pericolo maggiore per un cantante, quello di non riuscire a evolversi e restare imprigionato nel proprio personaggio. Quello che è successo alla bellissima Beyoncé, stando alle notizie che provengono da 4, suo ultimo lavoro. di Emanuele Mancini

I

primi tre dischi di un artista ne delineano in manie- rà le sorti del pianeta. Questo, nonostante 4 non manchi Young e Love On Top che potrebbero essere degli inediti ra esaustiva la carriera: col primo ci si presenta e si di nulla - sonorità curatissime e attuali, canzoni prodot- del compianto Jacko, fino ad arrivare a omaggiare (votasta il terreno, il secondo è l’album della conferma, te dai numeri uno del settore (The-Dream, Diplo, Kanye lontariamente o meno, chi lo sa) Lionel Ritchie con il ritil terzo del consolidamento. Il quarto, mo afro e la sezione fiati di End Of Time. invece, viene spesso considerato quello Non serve a dare un valore aggiunto al Dei settantadue nuovi brani presentati alla casa della maturità in cui l’artista in questiodisco neanche la doppia ospitata d’ecdiscografica, ne sono stati scelti dodici a comporre una ne, raggiunta la piena coscienza del procezione di Kanye West e Andre 3000 in scaletta azzeccata e piacevole, che non brilla però di prio linguaggio espressivo, ha l’opporParty, un brano che suona talmente tanoriginalità e in cui a volte l’omaggio sfiora il citazionismo. to west coast hip-hop che ci si stupisce tunità di sperimentare, guardare oltre, e l’occasione per regalarci dei classici da del perché il featuring non sia di Snoop ascrivere nella storia della musica. Il quarto lavoro di Be- West) - e sia dominato dall’incredibile voce di Beyoncé, Dogg o di Warren G. L’ascesa di Beyoncé e la sua gloriosa yoncé Knowles, intitolato per l’appunto 4 (il primo senza sempre più sicura e versatile. Dei settantadue nuovi bra- carriera trarranno giovamento da questo lavoro, ma dal la produzione del padre, però), è un lavoro pregevole che ni presentati alla casa discografica, ne sono stati scelti do- mio punto di vista è un’occasione mancata. La Knowles venderà forse ancor più copie del predecessore I Am... dici a comporre una scaletta azzeccata e piacevole, che è di certo un’artista interessante, ma non si è ancora caSasha Fierce del 2008, grazie a singoli infallibili come il non brilla però di originalità e in cui a volte l’omaggio pito chi sia veramente. Il rimpianto è che l’ex single lady combat-r&b di Run The World (Girls) e il pop aureo di Best sfiora il citazionismo. Si apre con una 1+1 che sembra la pare intenzionata ad adeguarsi a fare quello che fanno Thing I Never Had, ma che non sposta di una virgola ciò sorella minore di Natural Woman di Aretha Franklin can- tutte le sue colleghe, pur continuando a farlo meglio e che sapevamo di lei e molto probabilmente non cambie- tata da Whitney Houston, per proseguire con Rather Die con più classe.

ONSTAGE

55

LUGLIO


WHAT’S NEW

WHAT’S NEW

Musica

Depeche in da club

Musica

Jarabe De Palo

Kaiser Chiefs

(Carosello Records)

(Polydor/Universal)

¿Y Ahora Qué Hacemos?

Tre interi cd di remix per i padrini del techno-pop. Il risultato finale è appagante…

di Andrea “Teskio” Paoli

HH

The Future Is Medieval

di Marcello Marabotti

N

ell’attesa che il gruppo di Basildon torni in studio per registrare nuove canzoni, ecco giungere per la gioia dei fan la seconda parte di Remixes, sorta di rimaneggiamento in versione “club” dei loro brani, il cui primo capitolo fu realizzato nel 2004. Urge subito segnalare la novità più eclatante, ovvero il ritorno dietro la consolle di Vince Clarke e Alan Wilder, due membri storici dei Depeche Mode. I risultati però - ahimè - sono differenti. Se per Clarke, infatti, il remix di Behind The Wheels porta una sorprendente ventata d’aria fresca a un brano già di per sé eccezionale, Wilder su In Chains, nonostante le atmosfere dark siano simili a quel capolavoro che fu Songs Of Faith And Devotion ma complice la mancanza

di una cassa adeguata, lascia abbastanza indifferenti. Per il resto, il “thumpthump” abbonda più che mai e, seppur il materiale sia davvero tanto, soprattutto nella versione a 3 CD, non tutti i remix sono all’altezza della situazione. Su tutti spiccano il singolo Personal Jesus manipolato da Tor Hermansen (Stargate), in rotazione radiofonica già da aprile, Everything Counts di Oliver Huntemann & Stephan Bodzin, Never Let Me Down Again di Eric Prydz e Puppets di Royksopp. Insomma un disco interessante come il primo Remixes, ma soprattutto utile per aver riavvicinato i Depeche Mode a quel genio di Clarke, il quale prossimamente lavorerà ancora con Martin Gore per un disco tutto techno.

Hot List

HH di Claudio Morsenchio

Dieci brani della playlist di “Adesso che facciamo?”. Il titolo dell’ultimo album degli Jarabe De Palo è piuttosto indicativo, perché il gruppo spagnolo sembra esser rimasto intrappolato nelle due storiche hit La Flaca e Depende. La simpatia e l’allegria che contraddistinguono il loro suono rimane piacevole, è forte però la sensazione che qui gli Jarabe provino a portare la barca a riva, senza dare la remata decisiva. Neanche La Quiero A Morir, il duetto con Francesco Renga - che segue la tradizione del gruppo di duettare con cantanti nostrani inaugurata con Jovanotti - riesce a entusiasmare. Le ballate estive riempiono la tracklist; se l’ascoltate mentre tornate dalla spiaggia è un piacevole sottofondo. Ma, a quindici anni dal primo album, Pau Dones e soci cercano la risposta che possa segnare l’intero progetto senza trovarla perché, dopo l’ascolto, rimane solo la domanda.

MAURO MICLINI

Sgombriamo il campo da dubbi. Il ritorno dopo tre anni dei Kaiser Chiefs è mediamente deludente. Molto impegno nella scrittura, nella ricerca dell’innovazione, nella costante ricerca di percorsi meno commerciali e piacioni. Alla fine purtroppo però, il risultato è un lavoro con poco corpo e poca anima, che disorienta anche la band stessa, votata più a far parlare di sè che a scrivere pezzi coinvolgenti. Manca soprattutto la spensieratezza dei singoloni che ne ha caratterizzato il successo negli scorsi lavori e che ha facilitato più volte i consensi del pubblico. Il mezzo voto in più va solo alla mirata azione di marketing che consente al fan di crearsi l’album che preferisce tramite il loro sito ufficiale, scegliendo fra più canzoni rispetto a quelle pubblicate sul cd e, ovviamente, a un costo minore. Ormai la scuola Radiohead ha sensibilizzato molti artisti sul modo di comunicare e vendersi in rete. I Kaiser Chiefs l’hanno capito, ora servono le canzoni.

Esordisce nel settembre 2000 con il programma Mixing For You all’interno del “Deejay Time” fino all’estate 2003. Dal gennaio 2008 conduce Sunday Morning dalle 4 alle 6 della domenica mattina.

Guè Pequeno Il Ragazzo d’Oro

Death Cab For Cutie Codes And Keys

(Atlantic/Warner)

HHHH di Claudio Morsenchio

È palese che alcune band hanno talmente tante cose da dire che non basterebbe un triplo album. I Death Cab For Cutie sono il gruppo che tutti vorrebbero amare. Semplici, a volte solari, a volte introspettivi, con un suono che scorre senza cadute di tono, con il magnetismo delle tastiere che rende tutto più fluido e pop. Con la produzione del sapiente Alan Moulder, specializzato nell’uso dell’elettronica in poche ma decisive occasioni, il lavoro coinvolge tutto d’un fiato, dall’inizio spiazzante di Home Is A Fire, fino alla bucolica Stay, Go Dancing. Il mondo indie che racconta la band di Ben Gibbard oggi, è contaminato dal successo di una band affermata che resta fedele alle sue radici, ma che con consapevolezza e idee, rende attuale e accessibile suono, liriche, contenuti e atmosfere.

Depeche Mode Remixes 2 81-11 (Mute/EMI)

HHHHH

Statuto & Friends

Big Talk

Undici

Big Talk

(Sony)

(Epitaph)

HH di Marcello Marabotti

Blondie

Panic Of Girls

HHH

(Eleven Seven/EMI)

di Guido Amari

A marzo Ronnie Vannucci aveva dichiarato che i Killers volevano prendersi tempo per il nuovo album. Lì in molti pensarono che forse la band voleva preparare un grande progetto; altri, invece, dissero che il gruppo si stava sciogliendo, traendo supposizioni nella notizia circolata a febbraio: il batterista della band americana sta registrando il suo primo disco solista, Big Talk. Se i Killers si scioglieranno o meno non lo sappiamo, ma possiamo dirvi che l’album, prodotto dallo stesso Ronnie e da Joe Chicarelli (The Strokes, My Morning Jacket) e mixato da Alan Moulder (U2, Foo Fighters), presenta 12 tracce di guitar pop che ricordano da vicino il suono della band di Brandon Flowers, senza imprimere un valido motivo per essere ascoltato. Insomma, Ronnie non è Dave Grohl.

Il rapporto tra gli Statuto, la più longeva e conosciuta modska band nostrana, e la loro città d’origine, Torino, è sempre stato ricca di contraddizioni. Odio e amore in egual misura, tra l’attaccamento, anche fisico, ad alcuni luoghi – Piazza Statuto appunto, ma anche la curva Maratona – e una disaffezione verso le politiche artistiche locali che si traduceva nell’autoesilio dai palchi cittadini durato dal 2004 fino a qualche mese fa, quando il quartetto ha deciso di ritornare con un concerto ricco di amici e ospiti. 24 pezzi in totale - compreso l’inedito Troppo lontana - raccontano una storia lunghissima e personale, fatta di coraggio e grande musica, a cui partecipano Nikki, Paolo Pulici, Righeira, Ron e i Gang. Una certificazione della bontà degli Statuto, insomma…

ONSTAGE

56

LUGLIO

(Universal)

Autosputtanamento

Come distruggere la propria credibilità artistica con un solo, pessimo disco? Chiedetelo agli Incubus. di Gianni Olfeni

T

emevo che sarebbe successo ma non pensavo così. Evidentemente è stato meno complesso del previsto convincere gli Incubus che quel bel visino di Brandon Boyd non poteva restare appannaggio di qualche sudato maschietto rockettaro. Troppo ampio e remunerativo il mercato femminile under 20 per non dargli in pasto uno dei più affascinanti frontman in circolazione. Ci sono voluti cinque anni – tanto è passato dal precedente lavoro Light Grenades – per portare a termine l’operazione, anticipata da un titolo che pare una dichiarazione a portafogli aperto. Il nuovo disco degli Incubus è un polpettone fatto di ballate strappalacrime, canzoncine e coretti parrocchiali. Giusto un paio di passaggi decenti. Credo che la libertà artistica sia un diritto fondamentale di qualunque musicista, ma rinnegare il passato come hanno fatto i californiani con If Not Now, When? è oltremodo oltraggioso. Nei confronti della propria storia e di tutte quelle persone (e non sono poche) che hanno seguito la band in questi anni. Mi chiedo con quale coraggio si presenteranno ai festival - ammesso che li invitino - di cui in un’altra vita sono stati persino headliner.

di Andrea “Teskio” Paoli

1

The Golden Age

The Asteroids Galaxy Tour Fruit

Dopo una serie di mixtape, ecco il primo disco solista ufficiale di Cosimo Fini AKA Guè Pequeno, talentuoso rapper dei Club Dogo. Uscito in contemporanea con Thori & Rocce (la recensione su queste stesse pagine), Il Ragazzo d’Oro dimostra ancora una volta l’incredibile abilità di Guè nella scrittura e nelle rime. Accanto a lui, oltre al solito Don Joe, una lista di produttori e ospiti d’eccezione. Rispetto al suo solito lavoro coi compagni di sempre, qui i testi di Guè si fanno più cinici e taglienti, alternando critica a episodi più leggeri. Interessante il brano simil-italodisco di XXX pt.1, così come il singolo-anthem Giù il Soffitto (qui la rima migliore che tira in ballo l’Euro...), la titletrack con un sorprendente Caneda e Il Blues del Perdente che ricorda - soprattutto nel beat di Shocca – atmosfere alla Neffa.

(2009, I.E. Music Ltd)

2

Shimbalaie Maria Gadù Shimbalaie (2009, Som Livre)

3

(Vivere) Riviera Life Caro Emerald feat. Giuliano Palma (Vivere) Riviera Life (2011, Grandmono Records)

4

Party Rock Anthem Lmfao

Party Rock Anthem (2010, Polydor Associated Labels)

5 Don Joe & Shablo

Milk & Sugar feat. Miriam Makeba (2011)

(Universal)

Hi-A Ma (Pata Pata) Hi-A Ma (Pata Pata)

Thori & Rocce

HHHH

6

di Andrea “Teskio” Paoli

HH

Sweat

Snoop Dogg (David Guetta RMX) Sweat/Wet (2011, Priority)

di Stefano Gilardino

Hanno più vite dei gatti i Blondie, morti e risorti più di una volta e sempre con ottimi risultati di vendita, se non artistici. Mancavano dal 2003 e, con tutto il bene che vogliamo a Debbie Harry e compagni (degli originali solo il fido Chris Stein e Clem Burke), non se ne sentiva una mancanza insostenibile. Panic Of Girls, disponibile in anteprima in una bella versione licenziata da Classic Rock accompagnato da un bellissimo magazine celebrativo di 132 pagine, poster e altre chicche, è un lavoro discreto ma che nulla toglie o aggiunge a una carriera gloriosa e che ha già espresso tutto il suo meglio. Qualche zampata di classe qua e là e poco altro, compreso un paio di cali di tensione davvero al limite dell’imbarazzo, con il pessimo reggae di Girlie Girlie come punto più basso dell’album. Altro che Heart Of Glass o Atomic…

HHH

Incubus

If Not Now, When? (Sony Music)

HHHHH

Ci sono proprio tutti qui. I migliori pesi massimi del rap italiano - circa una quarantina! - riuniti in un solo disco prodotto da due dei beatmaker più bravi sulla piazza: Don Joe (Club Dogo) e Shablo. Titolo appropriato Thori & Rocce (inutile spiegarvi il gioco di parole, l’avete già capito!), vista la levatura degli artisti in campo. Suono e beat sono molto freschi e internazionali, così come le rime, ed è quindi difficile stabilire quale sia l’episodio migliore del pacchetto. Sicuramente notevole la posse track in apertura, Le leggende non muoiono mai, con Fabri Fibra, Jake la Furia, Noyz Narcos, Marracash, Guè Pequeno, J-Ax e - strano ma vero - Francesco Sarcina, frontman de Le Vibrazioni. Bravi anche i rapper più giovani – Gemitalz, Johnny Marsiglia – mentre stupisce la performance dei napoletani Co’Sang, qui per la prima volta impegnati a rappare in italiano invece che nel solito dialetto napoletano. Insomma un’ottima fotografia di una scena hip hop più frizzante e in forma che mai.

ONSTAGE

57

LUGLIO

7

Save The World

Swedish House Mafia Save The World (2011, EMI UK)

8

Danza Kuduro Don Omar

Fast and Furious 5 - Rio Heist (2011, Universal Music)

9

Mr. Saxo Beat Alexandra Stan Mr. Saxo Beat (2011, e2)

10

Domenica da coma J-AX

Domenica da coma (2011, Best Sound)


On STAGE Amoroso.pdf

WHAT’S NEW Cinema

I pinguini di Mister Popper Usa, 2010, 95 min.

Cast: Jim Carrey, Carla Gugino, Angela Lansbury, Philip Baker Hall di Mark Waters critica pubblico

HH H HHH H

IJim Carrey torna alla commedia per famiglie senza perdere il suo istrionismo, o meglio, usandolo con parsimonia per il suo personaggio. Tom Popper è un uomo d’affari che non ha alcuna idea di quali siano le cose che davvero contano nella vita. La sua scala di priorità è destinata a cambiare quando riceve in eredità una cassa con due pinguini che si moltiplicano rapidamente. L’appartamento di New York dove vive si trasforma in un parco

giochi invernale, mentre la sua vita diventa un inferno. L’impiego di veri pinguini imperatori, oltre a quelli artificiali e telecomandati, ha costretto Carrey e la troupe a lavorare in un teatro di posa refrigerato dove è stato ricostruito l’appartamento. Questo non ha minimamente limitato la performance dell’attore. Il film è tratto dall’omonimo romanzo per bambini di Florence e Richard Atwater pubblicato per la prima volta nel 1938.

C

M

Y

CM

MY

CY

Diario di una schiappa

In The Market

Kung Fu Panda 2

Italia, 2009, 88 min.

Usa, 2011, 91 min.

Cast: Zachary Gordon, Chloe Moretz, Steve Zahn, Rachael Harris

Cast: Ottaviano Blitch, Marco Martini, Elisa Sensi, Rossella Caiani, Eleonora Stagi

di Thor Freudenthal

di Lorenzo Lombardi

Voci originali di: Jack Black, Angelina Jolie, Dustin Hoffman, Jackie Chan, Gary Oldman, Jean Claude Van Damme

Usa, 2010, 94 min.

critica pubblico

HH HHH

La scuola media è la più grande idiozia che sia mai stata inventata. Almeno stando a quel che dice Greg Heffley, studente di scuola media alle prese quotidianamente con bulli, imbecilli e professori scadenti. Senza contare che persino trovare un posto in sala mensa può diventare un’impresa. Un elenco di buoni propositi è quanto escogita Greg per non soccombere, ma tutto sembra inutile. Decide così di mettere per iscritto tutte le sue (dis)avventure in un confidenziale “giornale di bordo”. Dal fenomeno editoriale di Jeff Kinney, escono i primi due film (il secondo in sala dal 5 agosto) tratti dalla serie di libri e adattati con molta ironia tra live-action e animazione. Da adesso i problemi di chi frequenta la scuola media non saranno più presi sottogamba.

critica pubblico

di Jennifer Yuh

HH HHH

critica pubblico

Ispirato a fatti realmente accaduti. David, Sarah e Nicole sono in viaggio in auto per raggiungere il concerto della loro rock band preferita. Non immaginano minimamente quanto meglio avrebbero fatto se fossero rimasti a casa. Vengono rapinati rimanendo isolati, senza soldi e senza mezzi per poter avvisare la polizia. Decidono di nascondersi in un mattatoio vicino per trascorrere la notte. Quello che non sanno è che in quel posto non si macella solo carne animale. Coraggioso horror low budget tutto italiano di una squadra di ragazzi che ha lottato fino allo stremo delle forze per farlo arrivare in sala. Questo è già un ragguardevole risultato che andrebbe premiato andando a vedere il film. Gli effetti speciali sono del maestro Sergio Stivaletti.

ONSTAGE

HHHH HHHH

Il panda Po, doppiato in italiano da Fabio Volo come nel primo episodio, ha realizzato il sogno di diventare un Guerriero Dragone, scampando così ad un futuro davanti ai fornelli a cucinare noodles. Ora vive proteggendo la Valle della Pace con suoi amici e colleghi guerrieri Tigre, Gru, Mantide, Vipera e Scimmia, noti come I Cinque Cicloni. Ma la tranquillità della Valle è nuovamente minacciata da un terribile nemico. Costui progetta di conquistare la Cina e distruggere il kung fu grazie a un’inarrestabile arma segreta, ma non ha fatto i conti Po, i Cicloni e il maestro Shifu. Il primo film ebbe un successo sconfinato e questo secondo capitolo non ha alcuna intenzione di essere da meno. Non si registrano delusioni, Po è un panda vincente.

58

LUGLIO

Come ammazzare il capo e vivere felici Usa, 2011, 100 min. Cast: Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Colin Farrell, Jamie Foxx, Kevin Spacey di Seth Gordon critica pubblico

HHH HHH

L’unica cosa che può risollevare Nick (Jason Bateman), Kurt (Jason Sudeikis) e Dale (Charlie Day) dalle loro grigie giornate è vedere i rispettivi capi umiliati, schiacciati e sepolti nella polvere. Lasciare il lavoro non se lo possono permettere, ma l’oppressione quotidiana che subiscono deve finire. Con gli incauti consigli di un ex truffatore (Jamie Foxx) architettano un piano infallibile per togliere di mezzo quei tiranni. Il problema è che ogni piano infallibile perché sia efficace, deve essere congegnato da menti infallibili. E non è il loro caso. Gradevole commedia che regge grazie al talento comico degli attori. Inoltre, vedere recitare sopra le righe gente come Jennifer Aniston, Kevin Spacey e Colin Farrell vale il prezzo del biglietto.

CMY

K

1

29/06/11

11.54


WHAT’S NEW Videogames

Dungeon Siege III

Ripa di Porta Ticinese 63/A, 20143 Milano Tel: +39.02.36709352 Fax: +39.02.36709389 segreteria@bigfishent.it www.bigfishent.it

(Obsidian)

Disponibile per: X-Box 360/Ps3

HHH

La saga di Dungeon Siege affonda le sue radici nel 2002, quando il primo episodio apparve sugli scaffali dei negozi ad esclusivo appannaggio dei giocatori muniti di mouse. Tre anni dopo la stessa sorte toccò al follow-up, e il motivo è presto spiegato: le caratteristiche del gioco (a metà tra azione e gioco di ruolo) e il sistema di comandi rendevano naturale – se non quasi obbligato – lo sviluppo del titolo per Pc. Ma l’ultima generazione di console ha saputo dimostrare di essere in grado di valicare certi limiti, rendendo possibile la fruizione di alcune famiglie di videogiochi in precedenza riservate al

Big Fish S.r.l.

Genere: Action/RPG

pubblico bravo a destreggiarsi a colpi di punta e clicca; ecco quindi l’esordio di Dungeon Siege su Xbox 360 e PS3, sponsorizzato da Square Enix (Final Fantasy) e sviluppato da Obsidian (artefice del recente Fallout: New Vegas). è tempo quindi di afferrare i nostri fidi joypad, decidere la classe del personaggio che controlleremo (scegliendo tra mago, guerriero e una sorta di ibrido capace di utilizzare sia la magia che le armi) e di tuffarci nell’esplorazione dei dungeon disseminati nel regno di Ehb, da sempre scenario delle vicende della serie. Nonostante l’accento ricada esplicitamente sull’aspetto più “action”, nel corso del nostro cammino incorreremo nelle classiche dinamiche dei giochi di ruolo, che comprendono nell’ordine: 1-lunghe

vasche esplorative alla ricerca degli oggetti più fighi e misteriosi 2-ponderate decisioni a riguardo di quali incarichi secondari valga la pena eseguire 3-l’immancabile pratica del “grinding” (che in sostanza significa guadagnare punti esperienza per aumentare di livello il proprio personaggio in modo tale da non arrivare impreparati alla prossima missione). Qualcuno potrebbe trovare il tutto troppo ripetitivo, ma questo è un difetto praticamente impossibile da eliminare negli RPG; anzi, una volta passata la soglia dell’assuefazione il problema diventa farne a meno quando si termina l’avventura, soprattutto se il sistema di potenziamento è – come in questo caso – così ben congegnato.

Hunted: The Demon’s Forge (InXile)

Alice: Madness Returns (Spicy Horse)

Disponibile per: Xbox360/PS3

Disponibile per: Xbox360/PS3

Genere: Action/RPG

HHH

L’esordio di InXile nel mondo delle console di ultima generazione non può che essere accolto con curiosità e aspettative di un certo rilievo. Questa è la storia di una coppia di eroi che vaga per un mondo dalle tinte fantasy cercando lavoretti di poco conto per racimolare un po’ di quattrini. In seguito all’incontro con la fantomatica donna dei sogni di Caddoc, E’Lara fa un bel danno e rompe un sigillo maledetto: da quel momento in poi sono demoni come se piovesse. Il modo in cui approcciamo le valanghe di nemici che ci si parano davanti non è irrilevante: nonostante sia Caddoc che E’Lara abbiano la possibilità di attaccare sia da vicino che da lontano, i muscoli e la resistenza fisica del primo lo facilitano nella lotta in mischia, mentre l’esile corpicino e la padronanza dell’arco della seconda suggeriscono di evitare scontri diretti in favore di combattimenti a distanza. Inoltre i livelli sono disseminati di rompicapo che possono essere risolti esclusivamente attraverso la cooperazione tra i due personaggi principali.

Come non provare simpatia per un personaggio che sentenzia: “Mi piacerebbe essere il prossimo Walt Disney, solo un poco più perfido”? L’eccentrico in questione si chiama American McGee, ed è noto per avere lavorato a giochi mitici come Quake e Doom e per essersi poi buttato anima e corpo nel progetto che più gli stava (e sta) a cuore. La sua Spicy Horse nel 2000 dà vita ad American McGee’s Alice, una rilettura in chiave horror-pop del paese delle meraviglie dipinto da Lewis Carroll; nonostante una semplicità di fondo evidente, il titolo viene accolto con entusiasmo. 11 anni dopo, il follow-up si macchia di simili difetti e si fregia degli identici meriti: il gameplay derivativo è offuscato dalla genialità del contesto, a texture e modelli poligonali non all’altezza della concorrenza odierna si oppongono ambientazioni di altissimo livello artistico, il comparto tecnico assume un’importanza quasi trascurabile di fronte all’aspetto prettamente emotivo e al gusto scenico dei sei livelli che compongono l’avventura.

Titolo/Store

AFTERHOURS ROY PACI & ARETUSKA FUNKOFF SABINA GUZZANTI

Consigliato a chi...

Fallout New Vegas (PS Net. – Xbox Live - Marketplace) ...soffre di manie di completismo e vuole potenziare il personaggio con questo secondo DLC. MX Vs ATV Alive (PS3 - Xbox 360) ...sogna una simulazione di motocross con gli attributi e vuole ingannare l’attesa. Duke Nukem Forever (PS3 - Xbox 360) ...sente la mancanza della volgare spocchiosità dello storico duca.

MARLENE KUNTZ

Libri

A cura di Stefano Gilardino

M. Coppola - A. Piccinini

Ernest Van Der Kwast

Elisa Orlandotti

Atlante illustrato del calcio ‘70

Mama Tandoori (ISBN)

Marlene Kuntz. Un rampicante del cuore in dirittura finale

(ISBN)

Prima dell’avvento di Silvio Berlusconi, prima del calcio spettacolo, prima degli sceicchi, prima di tutto ciò esisteva un calcio italiano anni 70 fatto di calciatori simbolo (Rivera, Mazzola, Riva) e di squadre irripetibili come il Torino dei gemelli del gol Pulici e Graziani o il Cagliari campione d’Italia. In questo splendido libro, che arrivo dopo il volume dedicato agli 80, potrete rivivere attraverso le immagini un tempo ricco di magia, in cui il calcio ci pareva solo poesia e passione.

Con i dovuti paragoni, Mama Tandoori potrebbe essere un versione aggiornata al nuovo millennio di Il Budda delle periferie di Hanif Kureishi, in cui si trattava con grazie e umorismo il tentativo di integrazione razziale in un paese come l’Inghilterra dei 70. Ernest Van Der Kwast, invece, racconta la storia della sua famiglia, in particolare di sua madre Veena, emigrata da Bombay all’Olanda e sposata con uno studente di medicina. Una commedia molto divertente, ricca di personaggi indimenticabili.

60

LUGLIO

SIMONE CRISTICCHI

(Arcana)

Sono uno dei gruppi più amati del panorama rock italiano, attivi da 20 anni e con alle spalle una ricca discografia. A una formula musicale che si è evoluta dal noise alla Sonic Youth degli inizi fino al repertorio più rock degli ultimi album - i MK hanno sempre impressionato per le liriche di Cristiano Godano, passate al setaccio in questo bel libro di Elisa Orlandotti, dedicato a quelli che vogliono scoprire il mondo degli autori de Il Vile e Catartica.

MAURO ERMANNO GIOVANARDI

STATUTO

IN TOUR SCOPRI LE DATE SU: WWW. BIGFISHENT.IT

ONSTAGE

NICCOLò FABI

PUNKREAS

Genere: Action

HHH

Blueglue consiglia:

24 GRANA

www.facebook.com/bigfish.entER www.twitter.com/bigfishent

www.youtube.com/bigfishent www.myspace.com/bigfishlive


Marani

COMINGSOON agosto

I biglietti del I-Day Festival sono in vendita presso i negozi Fnac!

I-Day Festival 2011

L

bassista Andy Nicholson a lasciare la band a causa della sindrome del panico da palcoscenico. Al suo posto, Nick O’Malley, che già suonava durante i live. Oggi, dopo 5 anni da quell’esordio, stanno raccogliendo successi di critica e pubblico per il loro nuovo lavoro, Suck It And See, prodotto da James Ford, che contiene una piccola chicca: la canzone Piledriver Waltz fu precedentemente pubblicata nell’EP di debutto di Alex Turner, Submarine, ed è stata poi nuovamente registrata con tutta la band per il nuovo album. Tutto questo gli Arctic Monkeys porteranno live all’I-Day di Bologna, in scena il 3 e 4 settembre 2011. Nella line-up, oltre alle scimmie di Sheffiled ci saranno i Kasabian, che tornano in Italia dopo aver aperto il concerto dei Muse a San Siro, i White Lies che stanno raccogliendo

i frutti del loro Ritual, i Wombats, rivelazione dell’anno forti dell’esibizione a Glastonbury,ma non solo, visto il successo raccolto nel loro mini tour italiano di maggio, e sempre sabato, si esibiranno i Vaccines, il gruppo londinese già esaltato in patria, dove hanno colpito la critica, NME su tutti (che li ha indicati come una delle band rivelazione del 2011), con il loro album What Did You Expect From The Vaccines? Domenica poi, ci sarà spazio per le esibizioni degli Offspring, il gruppo punk americano che tutti aveva colpito con l’album Americana, che conteneva il singoli Pretty Fly (For A White Guy), The Kids Aren’t Alright e Why Don’t You Get A Job?. Due giorni di musica, due giorni di rock, due giorni da non perdere: quindi, why don’t you get a ticket?.

h 16.00

Photo: Fulvio Bonavia

eggenda vuole che il loro successo iniziò dalla distribuzione di un demo su internet, come nella migliore tradizione indie. Una leggenda che è stata confermata dal Alex Turner, frontman degli Arctic Monkeys che ha infatti dichiarato: «Da sempre ci infastidiva che alcuni gruppi emergenti vedessero il demo durante i concerti». Quell’esordio si intitolava Five Minutes with Arctic Monkeys ormai introvabile, e fu il primo passo nel mondo indie, dove la band inglese rimase prima di arrendersi poi nel 2005 alla casa discografica Domino Records, con il primo album Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not che entrò dritto nel Guinness dei primati con un milione di copie in soli 8 giorni, polverizzando il record degli Oasis. Un successo che, però, nel 2006 ‘costrinse’ il

Nikki

Arctic Monkeys: il gruppo guidato da Alex Turner sarà il protagonista assoluto della due giorni bolognese, assieme agli altri headliner The Offspring.

» ZUCCHERO 02/08 Lecce 04/08 Pescara 07/08 Kaliningrad, Russia 26/09 Verona » Franco Battiato 02/08 Spello (PG) » Ludovico Einaudi 02/08 Sarzana (SP)

» Subsonica 06/08 Majano (UD) 12/08 Viareggio (LU) 14/08 Gallipoli » Gianluca Grignani 03/08 Roma 11/08 Zafferana Etnea (CT) » Dir En Grey 16/08 Rimini

» Alessandra Amoroso 07/08 Sabaudia (LT) 02/09 Taormina (ME) 09/09 Brescia » Bad Religion 09/08 Senigallia » Panic! At The Disco 23/08 Cesena

» Paolo Conte 27/08 Ascoli Piceno » Vasco Rossi 27/08 Torino 02/09 Udine 06/09 Bologna » Avril Lavigne 08/09 Torino 10/09 Roma 11/09 Milano

» Broke Fraser 27/09 Bologna 28/09 Milano » Enter Shikari + Your Demise + LetLive 26/09 Milano » George Michael 11/09 Napoli 13/09 Verona

14/09 Verona » The Specials 22/09 Milano » Daniele Silvestri 10/09 Napoli » NOEMI 06/08 Siracusa 20/08 Roselle (GR) 04/09 Aosta

one nation one station ONSTAGE

62

LUGLIO

deejay tv

|

mydeejay tv

|

deejay.it

|

iphone.deejay.it

|

quando vuoi in podcast



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.