Onstage Magazine Luglio 2010

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n째32 / luglio '10

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ELISA LIGABUE PAOLO NUTINI STEVIE WONDER SCISSOR SISTERS




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ONSTAGE - EDITORIALE

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di Daniele Salomone

quanto instabile. Di sicuro, affrontando i “mostri” impariamo a conoscerli. E conoscere il nemico è la prima regola per stare in battaglia così come, ancora prima, ammetterne l’esistenza è il primo passo per conoscerlo. Il pensiero che accompagna Arrivederci, mostro!, ultimo disco di Ligabue - che di mestiere non fa il filosofo ma neanche il pizzicagnolo – veicola proprio questo messaggio: se conosci il mostro, lo puoi affrontare. Ma è pure un’ammissione d’impotenza, in quell’arrivederci che nega l’addio, cioè la definitiva sconfitta dei “mostri”. Come dire, per il momento li ho affrontati e cacciati, ma è probabile che prima o poi rialzino la testa, magari più incazzati di prima. In questa guerra condividiamo una condizione: non abbiamo alleati. Noi e basta. Un po’ come l’artista che sale la scaletta del palco e si trova davanti una folla. Certo, può cercare conforto nella sua band - così come ogni individuo nell’abbraccio di una persona cara - ma poi è lui a impugnare il microfono o lo strumento. E a quel punto è lui, solo lui che deve fare la differenza. Nella vita siamo tutti protagonisti di un one man show. A presto, mostri.

LIGABUE: 9-10 LUGLIO: STADIO OLIMPICO, ROMA; 16-17 LUGLIO: STADIO SAN SIRO, MILANO ELISA: 13 LUGLIO: ARENA CIVICA, MILANO PAOLO NUTINI & FLORENCE AND THE MACHINE: 21 LUGLIO: ARENA CIVICA, MILANO

n°32 / luglio '10

n°32 / luglio '10

n°32 / luglio '10

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Foto: Paolo Nutini: Francesco Prandoni Ligabue: Alessio Pizzicannella Elisa: Veronique Vial

ELISA LIGABUE PAOLO NUTINI STEVIE WONDER SCISSOR SISTERS

6 onstage - luglio

Avalon Pub Birreria Marconi Cartolibreria Freak Out Casina dei Pini Circolo degli Artisti Crazy Bull Deja'Vu Distillerie Clandestine Express Fata Morgana Freni e Frizioni

Friend's Art Cafè L'infernotto Latte Più Le Sorelle Lettere Cafè Living room Cafè Locanda Atlantide Micca Club Mom Art On The Rox Open Music Cafè Pride Pub Rock Castle Cafè

Shanti Simposio Sotto Casa Di Andrea Sotto Sotto Tam Tam Zen.O

Onstage People Direttore Responsabile Emanuele Vescovo Direttore Editoriale Daniele Salomone d.salomone@onstageweb.com Art Director Federico Riva f.riva@ineditweb.com Progetto grafico Inedit srl via Pietrasanta, 12 20143 Milano info@ineditweb.com Redazione Francesca Vuotto f.vuotto@onstageweb.com Mattia Sbriziolo mattia.sbriziolo@onstageweb.com

Onstage Magazine on tour - Luglio 2010

ELISA LIGABUE PAOLO NUTINI STEVIE WONDER SCISSOR SISTERS

Pharmacy Store Radetsky Reefel Roialto Café Sergent Peppers Skip Intro Stardust Trattoria Toscana Twelve Volo Yguana

Roma

Dobbiamo tutti fare i conti con i “mostri”. Nascosti da qualche parte nel groviglio del nostro inconscio, ossessioni, paure, manie, insicurezze, fobie – loro hanno mille volti – fanno capolino con frequenza e intensità alterne ma senza abbandonarci mai del tutto, compagni di viaggio inseparabili per ogni singolo individuo che abiti questo pianeta. Rumorosi come orchestre o silenziosi come gatti, sono una delle più evidenti e concrete dimostrazioni del principio che vuole gli esseri umani tutti uguali. Il più bello, il più intelligente, il più simpatico e il più colto se la devono vedere con i loro mostri esattamente quanto il più brutto, il più stupido, il più antipatico e il più ignorante. Evviva, questa si che è democrazia. E’ diverso il modo in cui affrontiamo i “mostri”. C’è chi ha il coraggio di lottare a viso aperto e chi preferisce rifugiarsi nella fuga, chi attacca fregandosene delle possibili ferite e chi accetta il compromesso, anche se i vantaggi nel lungo termine sono tutti per l’altra parte. Non esiste una scienza che ci dica quale tra questi approcci sia migliore, ma esistono sufficienti prove per dimostrare che a truppe schierate il nemico si spaventa e può accettare l’armistizio, preludio ad un futuro di pace, per

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Gray Cat Pub Ied Item Jamaica Julien Café Kapuziner La Bodeguita del Medio La Caffetteria La Fontanella Le Coquetel Le scimmie Lelephant Magazzini Generali Maxi Bar Mom Morgans Pacino Café

Photo editor Tommaso Riva t.riva@ineditweb.com Hanno collaborato a questo numero: Blueglue, Damir Ivic, Emanuele Mancini, Massimo Longoni, Gianni Olfeni, Francesco Pedrazzoni, Silvia Pellizzon, Marco Rigamonti, Giorgio Rossini. Areaconcerti srl via Carlo De Angeli, 3 20141 Milano tel. 02.533558

ELISA LIGABUE PAOLO NUTINI STEVIE WONDER SCISSOR SISTERS

Amministrazione Mario Vescovo m.vescovo@areaconcerti.it

Pubblicità Luca Seminerio l.seminerio@onstageweb.com Francesco Ferrari f.ferrari@onstageweb.com Eileen Casieri e.casieri@onstageweb.com Marianna Maino m.maino@onstageweb.com Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia Romagna Ever Est s.n.c. via Roma 5/A - 35010 Limena (PD) Tel. 049.8849246 info@everestadv.it Pubblicità Lazio Areaconcerti Srl Via Nizza, 53 00198 Roma Tel 06.45474811 Paola Marullo p.marullo@onstageweb.com Distribuzione e Logistica Mario Vescovo m.vescovo@onstageweb.com Stampa Centro Stampa Quotidiani Spa Via dell’Industria, 52 25030 Erbusco (BS) Web http://www.onstageweb.com http://www.mylive.it http://www.areaconcerti.it Onstage Magazine Registrazione al tribunale di Milano N°362 del 01/06/2007



indice / LUGLIO

rubriche

10 - ontour

Il calendario completo dei concerti dal vivo di luglio, con un focus sui più importanti festival.

46 - rock 'n' fashion

L’ospite di questo mese è una futura popstar che non gradisce troppo clamore: Ellie Goulding.

54 - live report

Giugno è stato il mese del concertone dei Muse a San Siro. Noi, naturalmente, c’eravamo.

56 - what’s new

Dischi, film e video games: ancora una volta vi consigliamo il meglio e il peggio delle uscite.

62 - coming soon

Ad agosto, a Torino, arrivano gli U2. Sempre che la schiena di Bono non faccia brutti scherzi.

34. LIGABUE Prima che partisse il tour, siamo andati a Correggio a verificare con i nostri occhi e orecchie quel che di buono si dice di Ligabue. E abbiamo trovato molto di più.

16. PAOLO NUTINI

Chi dice che le nuove generazioni siano poco attente alle cose semplici? Paolo Nutini ha 23 anni e pare non interessarsi ad altro. Proprio come il suo papà.

22. ELISA

L’ex peperino del rock tricolore ci racconta come si è trasformata in donna matura e mamma accorta, senza smarrirsi. Tutto merito di una spontaneità immutata.

onstageweb

Live Report

I reportage fotografici di tutti i più importanti concerti del mese: Ligabue, Elisa, Paolo Nutini, Scissor Sisters, Stevie Wonder e moltissimi altri.

Contest

Onstage, in collaborazione con Fep Group, ti regala i biglietti per i concerti di Elisa e Mario Biondi. In più ti mandiamo all’IMARTs Festival di Carpi (con Litfiba, Patti Smith e gli Elii!) E poi tutte le news musicali, il calendario completo dei concerti, le interviste, gli approfondimenti, le recensioni e i blog. Stay connected!

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28. SCISSOR SISTERS Le Sorelle sono tornate, con un album molto danzereccio. Del Marquis e Babydaddy ci hanno raccontato della loro “missione” e di come vogliono terminarla.

42. STEVIE WONDER Attenzione, attenzione: pare che avessimo ottenuto un’intervista con il grande Stevie Wonder e che sia saltata per colpa nostra. Cosa diavolo può essere accaduto?

8 onstage - luglio

FACE TO FACE WITH ... 12. JONSI 14. MALIKA AYANE



ontour/ LUGLIO

Lucca Summer Festival Lucca, dal 4 al 27 luglio Il programma completo su www.summer-festival.com

09.07 Paco De Lucia 10.07 Mark Knopfler 13.07 ZZ Top + Jeff Beck

16.07 Seal 17.07 Eros Ramazzotti 18.07 Crosby, Stills & Nash

20.08 Paolo Nutini 23.07 Simply Red 27.07 Placebo

Milano Jazzin' Festival Milano, dal 12 luglio al 2 agosto

Lunedì

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29

30

5

6

7

Alessandra Amoroso Margherita di Savoia (BT) Cranberries - Roma Dalla&DeGregori - Torino Heineken Jammin'Festival - Mestre (VE) Linea 77 - Seriate (BG) Ozzy Osbourne - Piazzola (PD) Stevie Wonder - Verona The XX - Milano

Martedì Cranberries - Spello (PG) Heineken Jammin'Festival Mestre (VE) Massive Attack - Torino Mika - Roma Nina Zilli - Cuneo The XX - Roma

Mercoledì Gossip - Roma Mika - Codroipo (UD)

Il programma completo su www.milanojazzinfestival.it

Lunedì

12

Irene Grandi - Varallo (VC) Jeff Beck - Roma Mario Biondi - Milano Mark Knopfler - Perugia Morcheeba - Genova Simone Cristicchi - Rodda (SI) ZZ Top - Roma

12.07 Mario Biondi 13.07 Elisa 14.07 Mark Knopfler 15.07 Kruder & Dorfmeister 16.07 Crosby, Stills & Nash

17.07 Cerrone 18.07 Dweezil Zappa plays Zappa 20.07 Norah Jones 21.07 Paolo Nutini

22.07 Pink Martini 25.07 Mike Patton’s Mondo Cane 27.07 Gary Moore.

Traffic Free Festival

Lunedì

19

Afterhours - Milano Carmen Consoli - Biella Crosby, Stills & Nash - Roma Eros Ramazzotti - Bergamo J-Ax - Vigevano (PV) Litfiba - Napoli

Torino, dal 13 al 17 luglio Il programma completo su www.trafficfestival.com

Lunedì

13.07 Charlotte Gainsbourg 15.07 Paul Weller

10 onstage - luglio

16.07 Klaxons 17.07 Africa Bambataa

26

Alessandra Amoroso - Acri (CS) Deep Purple - Pescara Giuliano Palma & The Bluebeaters - S. Salvo (CH) Gotan Project - Torino Irene Grandi - Gardone R.ra (TN) Litfiba - Collegno (TO) Mondo Cane - Firenze Roy Paci & Aretuska - Jelsi (CB) Simply Red - Piazzola (PD)

Martedì

13

Al Jarreau - Vigevano (PV) Charlotte Gainsbourg - Torino Elisa - Milano Francesco Renga - Marina di Pietrasanta (LU) Gogol Bordello - Milano Ligabue - Firenze Malika Ayane - Portofino (GE) Mark Knopfler - Roma Os Mutantes - Roma Ska-P e 99 Posse - Roma Skunk Anansie - Taormina (ME) ZZ Top&Jeff Beck - Lucca

Martedì

20

Carmen Consoli - Monza Elisa - Torre del Lago (LU) Erykah Badu - Roma Giuliano Palma & The Bluebeaters - Milano Ligabue - Padova Linea 77 - Noventa (VE) Malika Ayane - Fiesole (FI) Mario Biondi - Mantova Morgan - Roma Noemi - Montecchio (RE) Norah Jones - Milano Paolo Nutini - Lucca

Martedì

27

Alessandra Amoroso - Catanzaro Baustelle - Spoleto (PG) Dalla&DeGregori - Ascoli Piceno Elio e Le Storie Tese - Carpi (MO) Eros Ramazzotti - Palermo Gary Moore - Milano J-Ax - Bergamo Kings of Convenience - Tarvisio (UD) Litfiba - Carpi (MO) Noemi - La Spezia Patti Smith - Carpi (MO) Placebo - Lucca Simply Red - Rimini

14

Mercoledì

Baustelle - Roma Devendra Banhart+Os Mutantes - Milano Diana Krall - Genova Gogol Bordello - Padova Irene Grandi - Porto Tolle (RO) Julian Casablancas - Vigevano (PV) Mark Knopfler - Milano Nina Zilli - Roma Simone Cristicchi - Porto Tolle (RO) Ska-P - Padova ZZ Top - Padova

21

Mercoledì

Afterhours - Roma Crosby, Stills & Nash - Aosta Dalla & DeGregori - Spello (PG) Daniele Silvestri - Torino Deep Purple - Gallarate (VA) Irene Grandi - Visciano (NA) Jonsi - Roma Nina Zilli - S.Stefano (SP) Paolo Nutini e Florence and The Machine - Milano Planet Funk - Noventa (VE) Scissor Sisters - Vigevano (PV) The Niro - Torino

28

Mercoledì

Carmen Consoli - Foggia Gotan Project - S. Leucio (CE) Irene Grandi - Brembate (BG) Linea 77 - S. Antonio Abate (NA) Nina Zilli - Città della Pieve (PG) Patti Smith - Ostia Antica (RM) Simone Cristicchi - Faenza (RA) Simple Minds - Torino


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4

Giovedì

Venerdì

Sabato

Domenica

Giuliano Palma & The Bluebeaters - Fucecchio (FI) Malika Ayane - Udine Mario Biondi - Parma Nina Zilli - Pescara Simone Cristicchi - Foresto Sparso (BG) The Niro - Milano

Baustelle - Padova Carmen Consoli - Senigallia (AN) Giuliano Palma & The Bluebeaters - Foresto Sparso (BG) Le Vibrazioni - Soverato (CZ) Linea 77 - Ome (BS) Mario Biondi - Rimini Ministri - Bucine (AR) Nina Zilli - Molinella (BO)

Baustelle - Sesto F.no (FI) Elio e Le Storie Tese - Senigallia (AN) Giuliano Palma & The Bluebeaters - Riccione (RN) Heineken Jammin' Festival Mestre (VE) Le Vibrazioni - Corigliano (CS) Linea 77 - Cesano Maderno (MI) LN Ripley - Bucine (AR) Ministri - Milano Simone Cristicchi - Asti Velvet - Novara

Alessandra Amoroso - Noci (BA) Baustelle - Pergine (TN) Dalla&DeGregori - Verona Elio e Le Storie Tese - Barletta (BA) Heineken Jammin'Festival Mestre (VE) Le Vibrazioni - Vibo Valentia Linea 77 - Livorno Malika Ayane - Roma Phoenix - Torino

8

Giovedì

Alessandra Amoroso - Lecce Baustelle - Asti Carmen Consoli - Massa (MS) Cranberries - Torino Dalla&DeGregori - Parma Linea 77 - Carpi (MO)

Giovedì

15

Alessandra Amoroso - Ponzone (BI) Diana Krall - Pescara Elisa - Parma Elvis Costello - Mantova Fat Boy Slim - Napoli Kruder & Dorfmeister - Milano Mario Biondi - Roma Motel Connection - Roma Niccolò Fabi - S. Giorgio (NA) Noemi - Varallo (VC) Paul Weller - Torino Simone Cristicchi - Viterbo Skunk Anansie - Roma The Niro - Napoli ZZ Top - Vigevano (PV) Velvet - Napoli

Giovedì

22

Deep Purple - Reggio Emilia Editors - Livorno Elisa - Cagliari Eros Ramazzotti - Foggia Florence and The Machine Roma Jonsi - Ferrara Kris Kristofferson - Vigevano (PV) Litfiba - Roma Motel Connection - Levico (TN) Neffa - Milano Nina Zilli - Arezzo Simone Cristicchi - Recanati (MC) Velvet - Faedis (UD)

Giovedì

29

Alessandra Amoroso - Grado (GO) Baustelle - Bergamo Dalla&DeGregori - Napoli Deep Purple - Taormina (ME) Francesco Renga - Cagliari Gotan Project - Molfetta (BA) Irene Grandi - Parma Kings of Convenience - Roma Le Vibrazioni - Pusiano (CO) Litfiba - Villafranca (VR) Motel Connection - Nichelino (TO) Noemi - Sommacampagna (VR) Patti Smith - Viareggio

9

Venerdì Giuliano Palma & The Bluebeaters - Sora (FR) Juliette Lewis - Bolzano Ligabue - Roma Linea 77 - S. Polo d'Enza (RE) LN Ripley - Sesto S. Giovanni (MI) Malika Ayane - Asti Mario Biondi - Perugia Mark Knopfler - Piazzola (PD) Morgan - Sarzana (SP) Paco de Lucia - Lucca

Venerdì

16

Afterhours - S. Agata (BO) Carmen Consoli - Roma Crosby, Stills & Nash - Milano Iggy & The Stooges - Azzano (PN) Irene Grandi - Imperia J-Ax - Toscolano M.no (BS) Jamiroquai - Napoli Klaxons - Torino Ligabue - Milano Malika Ayane - Chiusdino (SI) Mario Biondi - Pistoia Morgan - Cesenatico (FC) Motel Connection - Grosseto Paolo Nutini - Udine Rickie Lee Jones - Vigevano (PV) Seal - Lucca

Venerdì

23

Alessandra Amoroso - Ostia Antica (RM) Deep Purple - Arezzo Elio e Le Storie Tese - Collegno (TO) Faithless - Livorno Giuliano Palma & The Bluebeaters - Cuneo Kings of Convenience - Torino Le Vibrazioni - Noventa (VE) Malika Ayane - Rezzato (BS) Mario Biondi - S. Leucio (CE) Motel Connection - Pontassieve (FI) Nicolò Fabi - Tirrenia (PI) Nina Zilli - Novate (MI) Noemi - Grugliasco (TO) Norah Jones - Roma Simone Cristicchi - Arezzo Simply Red - Lucca

Venerdì

30

Deep Purple - Palermo Francesco Renga - Alghero (SS) Kings of Convenience - Locorotondo (BA) Le Vibrazioni - Grugliasco (TO) Ligabue - Salerno Malika Ayane - Lecce Nina Zilli - Palermo Noemi - Vernasca (PC) Simone Cristicchi - Savona

Sabato

10

Afterhours - Genova Baustelle - Barletta (BA) Elio e Le Storie Tese - Cervignano (UD) J-Ax - Pordenone Ligabue - Roma Mark Knopfler - Lucca Motel Connection - Vasto (CH) Nina Zilli - Brindisi Roy Paci & Aretuska - Crescentino (VC) Velvet - Collecchio (TO)

Sabato

17

Alessandra Amoroso - Cervia (RA) Baustelle - Azzano Decimo (PN) Cerrone - Milano Diana Krall - Taormina (ME) Elisa - Trieste Eros Ramazzotti - Lucca Gogol Bordello - Genova Ligabue - Milano Litfiba - Noci (BA) Linea 77 - Bauladu (OR) Motel Connection - Padova Nina Zilli - Isola d'Elba (LI) Paolo Nutini - Ferrara Seal - Mantova The Niro - Manera (CO) White Lies - Azzano Decimo (PN)

Sabato

24

Baustelle - Vasto (CH) Elio e Le Storie Tese - Piazzola (PD) Elisa - Alghero (SS) Eros Ramazzotti - Salerno Irene Grandi - Novara J-Ax - Cagliari Kings of Convenience - Ferrara Ligabue - Messina Litfiba - Arezzo Mario Biondi - Pescara Motel Connection - Simaxis (OR) Norah Jones - Venezia Papa Roach - Pinarella (RA) Roy Paci & Aretuska - Cassano (BA) Simply Red - Roma

Sabato

31

Alessandra Amoroso - Sottomarina (VE) Dalla&DeGregori - Palermo Giuliano Palma & The Bluebeaters Allumiere (RM) Irene Grandi - Asiago (VI) Kings of Convenience - Urbino Litfiba - Bergamo Malika Ayane - Locorotondo (BA) Motel Connection - Monfalcone (GO) Nina Zilli - Catania Patti Smith - Civitanova Marche

Italia Love Wave Festival Livorno, dal 21 al 25 luglio Il programma completo su www.italiawave.com

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Domenica The Niro - Isernia

21.07 Daniele Silvestri & Orchestra di Piazza Vittorio 22.07 Editors + Groove Armada

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Domenica

23.07 Faithless 25.07 Africa Unite + Julian Marley

10 Giorni Suonati Castello di Vigevano (PV) – dal 12 al 22 luglio Il programma completo su www.barleyarts.com

Alessandra Amoroso - Mantova Carmen Consoli - Piancavallo (PN) Crosby, Stills & Nash - Lucca Dalla&DeGregori - Matera Dweezil Zappa - Milano Elvis Costello - Tivoli (RM) Francesco Renga - Gardone Riviera (BS) Irene Grandi - Cagliari Mario Biondi - Varallo (VC) Noemi - Viterbo Paolo Nutini - Roma Roberto Vecchioni - Vigevano Simone Cristicchi - Veroli (FR)

25

Domenica

Africa Unite - Livorno Baustelle - Arezzo Belle and Sebastian - Arezzo Deep Purple - Sogliano (FC) Gotan Project - Tarvisio (UD) Irene Grandi - Luzzara (RE) J-Ax - Alghero LN Ripley - Brescia Mondo Cane - Milano Simone Cristicchi - Chiusi Scalo (SI)

13.07 Al Jarreau 14.07 Julian Casablancas 15.07 ZZ Top 16.07 Rickie Lee Jones 18.07 Roberto Vecchioni

19.07 J-Ax 21.07 Scissor Sisters 22.07 Kris Kristofferson + Harper Simon.

Imarts Carpi (MO), 27 luglio

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11 luglio - onstage


face2face / JONSI

di damir ivic

SINGLE è BELLO

live in italy Foto di Lilja Birgisdottir Inga Birgisdottir (Illustrator)

21/07 Roma 22/07 Ferrara

Trovarsi improvvisamente soli dopo una relazione di quindici anni non è facile per nessuno. Ma può essere anche una liberazione, un modo per ritrovare se stessi o semplicemente aprirsi a nuove possibilità. E’ il caso di Jonsi, che con gli islandesi Sigur Rós ha scritto pagine importantissime del Grande Libro della Musica per tre lustri e oggi si ritrova con un album solista, Go (uscito ad aprile). Nel bel mezzo del suo primo tour “da single” ci ha raccontato che da solo, in fondo, non sta così male.

A

Jónsi Birgisson mi lega un ricordo molto intenpossa essere sensato. Difficile dirlo. Quando canto sono talmente concentrato su so, fra i più intensi in assoluto nella mia carriera Il giornalista sei tu. Sta a te dirlo. Sei tu che devi decidere ed me stesso, ad occhi chiusi, che non ho particolare percezione di di giornalista: vederlo cantare dal vivo – un conanalizzare queste cose, no? chi o cosa sia davanti a me. certo dei Sigur Rós a Parigi, anno 2006, dove tra Ecco: il tuo rapporto coi giornalisti com'è? Il suono di Go è molto più vario e in certi momenti molto più orchestrale rispetto a quello che contraddistingue la band suggestione della musica e fascino della location il pensiero Buono (ma subito dopo che pronuncia quella parola qualche ti ha fatto diventar famoso. è stato costantemente “Non esistono esperienze più belle di cuno alle sue spalle scoppia a ridere, nda). Mi piace parlare con I brani di Go sono molto divertenti da suonare dal vivo già di questa”. Nel pomeriggio di quella giornata li avevo incontrati loro: sono chiacchierate sulla musica, che è un argomento per loro; in più metti il fatto che la band è costituita da cinque persotutti quanti, per una lunga chiacchierata, e l'impressione nitida cui sono sempre disponibile, e in generale sulle cose del monne che sono non solo miei amici, ma proprio miei compaesani fu “Si divertono ancora abbastanza a stare assieme, è vero, ma do, dove qualcosa di interessante da dire e da condividere salta – inevitabile che fra di noi ci sia un'intesa di ferro. Anche perché ancora di più non vedono l'ora di fare ognuno un progetto solisempre fuori. sono veramente bravi, pure più di quello che avessi sperato. Li sta”. Quattro anni dopo ritroviamo Jónsi, stavolta purtroppo in A proposito di condivisione, ora ti ritroviamo ad usare l'introvo realmente eccezionali. contesti meno poetici e molto più ordinari, e ciò di cui si parla glese, la lingua condivisa per eccellenza, dopo anni in cui hai adesso è il disco e il tour a suo nome. Doveva succedere, usato moltissimo quella strana lingua-che-non-c'è, è successo. l'hopelandic. << La paura di stare senza i Sigur Rós è soppiantata Ora che tutte le responsabilità ricadono su di te, perSono in effetti esperienze diverse. Quando canto dall'inebriante sensazione di essere io il capo e di ché c'è il tuo nome e la tua faccia a rappresentare un in hopelandic, che è una lingua fondamentalmente essere io quello che decide tutto. Posso fare sempre disco o un tour, ti senti più contento o al contrario più inventata sul momento e che si basa su suoni quasi capreoccupato? suali, posso esprimere la parte più emotiva e viscerale quello che voglio! Non è male come cosa >> La sensazione indubbiamente è strana. Girare e fare di me, senza filtri. Ma ora sentivo decisamente il bisomusica coi Sigur Rós per quindici anni è stata la mia vita, gno di essere più narrativo – nei confronti di me stesso Ma per il live hai dovuto cambiare gli arrangiamenti riritrovarsi all'improvviso senza di loro – almeno in questo pecosì come nei confronti del pubblico. Sono due modi diversi di spetto alle versioni in studio? riodo – è una cosa a cui non ero abituato. Ma l'eventuale preocesprimersi. Ma mi piacciono entrambi, non credo che mi sentiQualcosina. Senza una regola fissa. Alcuni pezzi sono divencupazione è presto superata da tutte le nuove sfide quotidiane rai mai dire che preferisco uno o l'altro. tati più rarefatti e minimali, altri più grintosi e imponenti... che affronto: una nuova band con cui interagire, nuovi posti in Com'è costruito il concerto che stai portando in giro ades...più rock, quindi? cui suonare... Il pericolo della noia e delle monotonia è compleso? Il momento topico arriva solo alla fine, o ci sono picchi Non so. Se vuoi usare il termine rock, usalo pure. tamente debellato. anche a metà scaletta? Quali sono gli artisti che più ti hanno più ispirato? Hai avuto comunque dei momenti in cui ti sembrava che Suono tutte le canzoni di Go più qualche inedito, pezzi miei Billie Holiday, Django Reinhardt, Bing Crosby. Impazzisco andare da solo fosse un passo troppo lungo? già pronti che ancora non ho avuto modo di incidere. E’ molta per loro. I loro arrangiamenti, il loro fraseggio, il modo in cui Oh sì, senz'altro. Ma questa paura veniva sempre soppianroba. Effettivamente comunque l'apoteosi arriva alla fine, con usano archi e fiati... pazzesco. tata dopo pochi minuti dall'inebriante sensazione di essere io l'ultimo pezzo: come se tutto fosse costruito per portare l'ascolTutta gente che non ha molto a che fare con la scena rock il capo e di essere io quello che decide tutto. Posso fare sempre tatore verso un trionfo finale. Mi piace vedere la musica come e indie rock attuale, quella a cui in teoria appartieni. Che so, quello che voglio! Non è male come cosa, non è male… un viaggio e raggiungere la meta resta sempre e comunque il a sentire il tuo disco a me sono venuti molto in mente gli ArE' cambiato il pubblico di fronte a te, rispetto agli spettacoli momento più importante, no? cade Fire, è da vedere quanto secondo te questo parallelismo dei Sigur Rós?

12 onstage - luglio



face2face / MALIKA ayane

di francesca vuotto

NULLA è COME APPARE live 01/07 Udine 04/07 Roma 04/07 Asti 13/07 Portofino (GE) 16/07 Chiusdino (SI) 20/07 Fiesole(FI) 23/07 Rezzato (BS) 30/07 Lecce 31/07 Locorotondo (BA)

Foto di Federico De Angelis

La dimensione musicale in cui si muove Malika Ayane ha i contorni rarefatti. Qualcosa di estremamente raffinato che non sembra avere inizio nè fine, come un sogno. E come i sogni, bisogna individuarne il significato ben oltre l’apparenza, una complessità (emotiva) che si scontra con l’apparente immediatezza di Malika. Abbiamo piacevolmente chiacchierato con lei poco prima che cominciasse la tranche estiva del suo tour.

s

ta per cominciare il Grovigli Tour 2010, come ti un mondo apparentemente asettico, dotato però di una forte E’ difficile per chi come me non è un artista che fa tutto da senti? componente visiva che sia in grado di trascinare emotivamensé, perché per esprimersi bisogna avere attorno un mondo se E’ la mia prima tournée e percepisco una grante il pubblico, anche se soltanto con le luci perché la scena è non perfetto, che almeno agevoli. Lavoro con Ferdinando da de aspettativa, ma i sold out di aprile a Milano molto minimale. Ci siamo ispirati alle fotografie di Newton e quando si occupava di jingle pubblicitari, ne ho cantati alcuni e Roma sono dei buoni presupposti. Sento un po’ di ansietta abbiamo giocato con il bianco e il nero per arricchire lo sguarper lui (Malika si è fatta notare dalla sua discografica Caterina perché ho in programma date che avverto come una grande do di chi assiste al concerto. Caselli con Soul Waver, colonna sonora dello spot di una casa responsabilità. Partecipo a festival di un certo prestigio, come Il minimalismo caratterizza anche l’artwork dell’album, automobilistica, nda). Abbiamo gusti musicali molto affini ed il Piazzola Live Festival 2010, in cui mi esibisco la sera dopo Bob eppure sembra in contrasto con un titolo come Grovigli. è stato facile creare qualcosa di bello assieme, anche grazie alla Dylan, e il Locus Festival di fine luglio, che mi vede protagoniMai giudicare dall’apparenza! Non è detto che non possa mia casa discografica che ci ha lasciato grande libertà. sta il giorno dopo i Kings of Convenience. esistere un groviglio sotto ad una superficie lineare ed asetNel momento di pausa tra aprile e giugno vi siete esibiti Però hai già affrontato per due volte (e in modo più che tica. Nell’album ci sono degli intrecci e si tratta ogni volta di all’estero? positivo) la platea dell’Ariston. L’esperienza su palchi imprendere un filo diverso, arrivando ad un nodo più grande e Siamo stati solo a Casablanca per una serata organizzata portanti non ti manca… nascosto, come quello che unisce i brani. dal Consolato Italiano, ma tra i tanti impegni di questo perioSanremo è diverso perché ha un pubblico variegado abbiamo preparato le edizioni internazionali di to e raggiunge 11 milioni di persone grazie ad una Grovigli, che a settembre uscirà in Francia, Germa<< Per il tour abbiamo creato un mondo apparentemente telecamera. Per un concerto invece c’è un organizzania, Olanda e nel Nord Europa, dove abbiamo già asettico, dotato però di una forte componente visiva che tore che decide di inserirti in una cornice in cui crede suonato e dove torneremo. emozioni il pubblico. Ci siamo ispirati alle fotografie di e per cui lavora, tu sei il portavoce del lavoro di chi Quando sei all’estero preferisci cantare i brani Newton >> collabora con te e la gente è lì apposta per ascoltarti. in inglese? Detto ciò non vedo l’ora di partire perché il live è la No, canto tanto in italiano perché credo che una situazione più divertente e creativa per un musicista. buona canzone arrivi a prescindere dalla comprenHai mai pensato alla tua musica come un’occasione per Ascoltando il tuo ultimo disco si percepisce una maggior sibilità del testo. In Germania tra l’altro ho vissuto una situaportare ad un pubblico vasto generi di riferimento per te compiutezza rispetto a Malika Ayane. Cosa è cambiato? zione paradossale: dopo l’esecuzione di Come Foglie gli unici come soul e jazz? Ferdinando Arnò, il principale compositore di entrambi, Italiani presenti mi hanno chiesto se ero un’americana che Non l’avevo mai considerata da questo punto di vista, però non aveva mai lavorato ad un disco prima di Malika Ayane, cantava in italiano! è vero che nelle platee vedo gente molto diversa; alcuni gioche è nato da un lavoro molto impulsivo. Con Grovigli è creA guardarla dall’esterno, la tua carriera appare come un vani arrivano addirittura con i genitori, che non ti aspetteresti sciuto lui, anche grazie al lavoro di ricerca di un co-produttore percorso che ti ha fatto crescere a poco a poco. Quali sono le possano seguire un’emergente di 26 anni. e di arrangiatori diversi, ma anche io, perché dai tanti live che prossime tappe? Le tue performance hanno una carica visual molto forte, ho fatto nel frattempo ho imparato ad essere più immediata Vorrei riprendere il violoncello (che da ragazzina ha stugrazie anche alla cura dei dettagli. Li ritieni parte integrannel raggiungere lo stato d’animo o l’atteggiamento migliore diato al Conservatorio di Milano per sei anni, nda) e penso che te del live o quest’attenzione è pura espressione della tua per ogni brano. Anche nella scrittura sono molto meno ansiolo tirerò fuori durante il tour. Voglio suonare tanto e vedere personalità? sa e paranoica rispetto alle mie possibilità. cosa verrà dalla tournèe e dal debutto all’estero dell’album, Un po’ tutte e due le cose, mi piace che un concerto posUna delle difficoltà maggiori per i musicisti spesso è troper poi prendere il meglio di queste esperienze e trasformarlo sa offrire qualcosa oltre alla musica, altrimenti per certi versi vare un entourage che li valorizzi al meglio, un problema in nuove canzoni. tanto vale ascoltare il disco a casa. Per il tour abbiamo creato che non sembra averti toccato.

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live style

PAOLO NUTINI > di tommaso riva, foto: courtesy of Warner Music

QUALCUNO ha idea di CHE GIORNO sia? E’ uno dei protagonisti indiscussi dell’estate musicale italiana con ben cinque date nell’arco di pochi giorni (a luglio). Ma non c’è nulla di più sbagliato che accostare Paolo Nutini ad un qualunque riferimento temporale. Nonostante la sua giovane età (è nato nel 1987), il cantautore scozzese è disinteressato alla dimensione tempo. La sua musica, la sua voce, ci sono oggi, ma potevano esserci 30 anni fa e ci saranno fra 40. Non provate a chiedergli l’ora o il giorno. Paolo non saprebbe davvero come aiutarvi. Chiedetegli di cantare, piuttosto.

D

vicina sempre di più al mondo della musica. Iniziando da nelle charts. Lui suona per il solo piacere di suonare, perché ifficile scrivere di Paolo Nutini dopo un’indietro le quinte, come roadie per un gruppo chiamato Spenon potrebbe fare altro. Art for art’s sake, si dice in inglese, tervista. Ancora più difficile è scrivere di lui edway, incomincia a capire le prime dinamiche del mondo arte per il gusto di fare arte. Lo ha detto lui stesso più di senza aver avuto la possibilità di scambiardella musica. una volta: “Da quando ho cominciato ad esibirmi dal vivo ci due chiacchiere. Gli avrei chiesto come é all’età di tredici anni, al liceo, suonare é diventata la cosa più possibile che un ragazzo tanto giovane, con IL FATTORE X importante della mia vita.“ un accento inglese maledettamente incomprensibile, sia Nel 2002 arriva la grande occasione, altresì chiamata riuscito in così poco tempo a conquistare il pubblico (e il “botta di culo”. Ooops. Un colpo di fortuna, ma anche nella MUSICA FAMI(G)LIARE cuore delle donne di mezzo mondo, Italiane comprese). E musica, si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Chiamato a intratPaolo deve molto alla sua famiglia. Nonostante il nome invece, la risposta, ho dovuto trovarla da solo. E si chiama tenere l’audience di una serie televisiva simil X-Factor - il (ma questo l’abbiamo sentito e risentito), é scozzese, origimusica. vincitore tardava a presentarsi - Nutini viene notato da un nario della città di Paisley. Dice di suo padre: “Che Dio lo In un panorama musicale come quello di oggi, che non certo Brendan Moon che, dopo averlo osservato seduto tra benedica, fa la stessa vita da sempre: si alza presto, va al sembra capace di proporre nient’altro che artisti/band usa il pubblico, gli propone di diventare il suo manager. Ed é lavoro nel suo negozio di fish ‘n’ chips e torna a casa tardi la e getta, schiavi dell’hype del momento, la figura di Paolo così che, alla tenera etá di 17 anni, Paolo Nutini decide di sera. Un uomo semplice, mio padre. Eppure io, pur facenNutini arriva come una boccata di aria fresca. Non che gli trasferirsi a Londra. do un mestiere così affascinante come quello del musicista, manchi l’aspetto fisico, diciamocelo. Il punto però è un alDopo essersi fatto conoscere nella scena UK (come dice non mi sento molto distante dalla sua filosofia”. Quando si tro: ascoltando una delle sue canzoni per la prima volta, per lui: “Gradually, gradually”), arriva molto presto la colladice dare l’esempio. caso, vi sembrerà di conoscerlo da sempre. La sua voce vi borazione con il produttore dei Coldplay, Ken ricorderà uno di quegli artisti che avete sentito a casa di quel vostro amico… Sí, quello che ha Paolo non suona per moda, ma solo per il piacere di farlo: Nelson, e un contratto di cinque anni con la Atlantic Records che, nel 2006, lo porta finalmente ancora i cd originali, magari addirittura qualche << Da quando ho cominciato ad esibirmi dal vivo a tredici a produrre il suo primo singolo, Last Request, vinile, roba seria, Marvin Gaye, John Martyn. O anni, al liceo, suonare é diventata la cosa più importante brano poi incluso nel suo album di debutto forse era Nick Drake? Ma perché non Muddy della mia vita >> These Streets. Composto prevalentemente da Waters o Bob Marley se non addirittura Ben E. canzoni autobiografiche, quel disco parla di King? storie vere, dei primi amori, le prime sbornie e, comunque, Nel background di Nutini c’è un’infanzia piena di pertutte le canzoni sono scritte prima che Paolo compisse disonaggi competenti nel campo musicale: dal nonno Jackie, LA COSA PIU’ IMPORTANTE ciotto anni. che per primo lo incoraggia a suonare, sino a una cerchia di Essere influenzati dagli artisti del passato che, con la loro E poi é tutto un crescendo. Apparizioni al fianco dei Rolamici di famiglia che permettono a Paolo, già da bambino, musica, hanno inevitabilmente segnato tutte le generazioni ling Stones, esibizioni al Carnagie Hall di New York, condi venire a contatto con i più svariati generi musicali, dal successive, è naturale per qualunque musicista. E non fa eccerti sold out in giro per il mondo. Tutto questo mentre la jazz all’opera, passando per il folk. Ricorda quando da piccezione il nostro Paolo Nutini. Peró quella voce? Insomma, maggior parte dei suoi coetanei vive ancora a casa con papà colo il nonno gli faceva ascoltare Verdi, Puccini, ma anche americano non sei, di colore neanche. Ma allora chi sei? e mamma, oppure spera in un tasso piú basso per il mutuo Lucio Dalla e Zucchero, artisti che sembrano affascinarlo in Un artista che a soli 23 anni sembra aver raggiunto la della propria casa, o ancora cerca un affitto più sostenibile. modo particolare. L’imprinting funziona alla grande e all’età consapevolezza di un vecchio signore barbuto che beve sidi 16 anni decide di lasciare la scuola per dedicarsi al perfelenziosamente la sua pinta di Guinness prima di riprendere LUNGIMIRANZA.COM zionamento delle sue attitudini musicali. a suonare l’amato fiddle nel pub di quartiere. Ecco chi è PaNon tutti sanno che il grande successo di Nutini, oltre Quando non si ha poco o niente (e qui parliamo di beni olo Nutini. Con quel sorriso un po’ beffardo, finto ingenuo, al colpo di fortuna che l’ha portato dritto a Londra, arriva materiali, non di valori morali e amore, perché quelli in casa estremamente intrigante ed affascinante - è stato contestato soprattutto da un singolo che esce nel 2006, ma solamente Nutini abbondavano) non si ha nemmeno tanto da perdere. da alcune critiche inglesi per essere un musicista troppo su internet. Il brano, These Streets, poteva essere scaricato Ed é proprio con questa filosofia di vita che Paolo, cosí come eclettico (???) - é uno di quegli artisti che non fanno musica gratuitamente dalla rete prima che qualsiasi traccia di un molti altri grandi artisti prima di lui, lascia “tutto” e si avperché fa moda o perché vogliono arrivare al primo posto

16 onstage - luglio


live in italy 16/07 Udine 17/07 Ferrara 18/07 Roma 20/07 Lucca 21/07 Milano

le foto del tour di Paolo Nutini su www.onstageweb.com!

Protagonista del concerto del primo maggio a Roma, Paolo Nutini è tornato in Italia il 3 giugno (al Teatro della Concordia di Venaria Reale, Torino). Lo scozzese si era esibito da noi anche nel 2009 (Treviso, Milano, Firenze, Roma).

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livestyle - PAOLO NUTINI

La magia delle cose semplici Nel suo ultimo disco, Sunny Side Up, c’è un brano autobiografico che svela il mondo di Paolo Nutini meglio di qualunque articolo, intervista o approfondimento. Simple Things è il manifesto del cantautore scozzese. Lo abbiamo tradotto, perché tutti lo possano capire.

If you love the life you live Then you'll get a lot more done Be more inclined to take the reins Than turn away and run It's very rare it seems to get a lifetime guarantee, So I suppose self satisfaction be the key My father is a wealthy, self made man But his wealth does not consist of richesor acres of land Instead he has a family who are His biggest fans That's something that I one day hope to have So I'll cherish the simple things The easy took for granted things Like going round my Mum's house for my tea And argue with my sister, Only God knows how I missed her It's the simple things that mean the most to me Argh, he gets up each day at five Starts the car and makes the drive Shutters up, starts the fryers Serves out food to all the buyers in the town As they stand there in the same old line Get there every day at the same old time No, you never hear him grumble and groan Cause they're the people in the line that he built it on And like me he cherished the simple things The easy took for granted things Like going round his Mum's house for my tea And argue with his sister, Only God knows how he missed her It's the simple things tha mean the most to... him

Se amate la vita che state vivendo, Allora otterrete molto di più Abbiate il coraggio di prendere in mano le redini della Vostra vita, poi giratevi e correte via. E’ molto raro, sembra una garanzia per la vita, Quindi immagino che la soddisfazione personale sia la chiave di tutto Mio padre è un facoltoso self-made man Ma la sua facoltà non consiste in ricchezze o acri di terra Lui ha una famiglia che è Il suo più grande ammiratore E’ qualcosa che un giorno vorrei avere anche io Per questo mi prendo cura delle cose semplici Quelle che diamo per scontate Come andare in giro per la casa di mia madre per cercare il mio tè E discutere con mia sorella Solo Dio sa quanto mi è mancata Sono le cose semplici che significano di più per me (Mio padre) Si alza tutte le mattine alle cinque Accende la macchina e si mette a guidare Alza le saracinesche e accende le friggitrici Serve cibo a chiunque ne voglia in città Mentre loro aspettano in fila, sempre nella stessa vecchia posizione (Loro) stanno lì ogni giorno alla stessa ora di sempre Non lo sentirete mai (mio padre) brontolare e lamentarsi Perché loro sono le persone che aspettano nella coda che lui ha “costruito” E come me si prende cura delle cose semplici Quelle che prendiamo per scontate Come andare in giro per la casa di sua madre per cercare il suo tè E discutere con sua sorella Solo Dio sa quanto gli è mancata Sono le cose semplici che significano di più per… lui

disco fosse ancora presente sul mercato. A Le persone ascoltano le canzoni, la fama quanto pare, gli internauti avidi di nuova cresce e l’audience dei concerti aumenta. musica e le fanciulle desiderose di nuovi Certo, se i governi non punissero questa idoli si affrettarono a trasferire quel primo pratica sarebbe come andare in un negozio prezioso brano sul loro iPod per ascoltar- di musica e rubare della merce. E’ un furto, lo senza soluzione di continuità. E così quindi da condannare, ma é una pratica che continuerà. i suo concerti É importante cominciarono << La gente continuerà a scaricare imparare a utia riempirsi e il musica illegalmente. E quindi è lizzare questa successo ad ausituazione a toalimentarsi. importante imparare a utilizzare proprio vanIn un’intervista questa situazione a proprio taggio e non pubblicata da un vantaggio e non vederla come un vederla come magazine ecoostacolo >> un ostacolo”. nomico italiano, Quello che ha interpellato sulla sua posizione nei riguardi della mancanza fatto lui, lungimirante. di tutela per la musica su internet, Paolo COMPLESSITA’ ELEMENTARE si è espresso con toni soft: “Penso che sia Saranno i due pacchetti di sigarette al un rischio, ma anche un’opportunità. Per le case discografiche non é una cosa buona giorno, saranno tutte le storie d’amore, perché non fanno più soldi, ma ai musicisti sarà qualche annetto di esperienza in più, internet dà grande visibilità. La situazione sarà quel che sarà, ma Nutini con l’uscita per gli artisti é quella in cui mi trovo io: non del secondo album Sunny Side Up (2009) guadagniamo con la vendita dei cd, ma sembra aver definitivamente maturato il semmai con le esibizioni in pubblico. Da suo talento, vocale e compositivo. Da Penquesto punto di vista é un ottimo strumen- cil Full Of Lead, con il suo retro-swing alla to per far sapere alla gente che suoniamo. Brian Setzer Orchestra, a Worried Man e

18 onstage - luglio



livestyle - PAOLO NUTINI

Tricks Of The Trade, che richiamano il folk scozzese, fino ad arrivare alle sonorità soul di High Hopes, Paolo ha definito il suo marchio di fabbrica. Una sorta di “complessità elementare” per cui una musica che mescola generi e stili anche molto differenti tra loro riesce ad avere una sua precisa identità, perfettamente riconducibile all’autore. L’eclettico ragazzo scozzese sfugge a qualunque etichetta, pur esprimendo in modo molto chiaro la sua personale visione musicale. Ha raggiunto questo risultato suonando per anni con i suoi amatissimi e fidati Vipers (Donny Little, Mike McCaid, Dave Nelson, Seamus Simon, Gavin Fitzjohn e Fraser Speirs), ma anche avendo un ruolo molto più

Opening Act: Florence + The Machine Per aprire la data milanese di Paolo Nutini (il 21 luglio all’Arena) è stata scelta un’altra giovane star britannica, Florence Welch. Insieme ai suoi The Machine ha pubblicato il disco d’esordio esattamente un anno fa: Lungs è un misto di soul, blues, indie rock e pop servito su un letto di suoni elettronici. Il 16 ottobre scorso, in occasione del suo primo live in Italia, Onstage ha incontrato la rossa cantante.

Nutini rimescola e riadatta musiche vintage – che provengano dalla più sperduta America o dalla tradizione popolare scozzese – in un suono che non conosce coordinate temporali. attivo nella produzione artistica. Collabora con il producer Ethan Johns, noto per aver lavorato con artisti del calibro di Rufus Wainwright e Kings of Leon. Con lui, con loro, rimescola e riadatta musiche dal sapore vintage – va bene sia che provengano dalla più sperduta America che dalla tradizione popolare scozzese - in un suono che non conosce coordinate temporali. SIMPLE THINGS Paolo ha un'aria da sognatore, come se la sua testa fosse costantemente all’inseguimento di qualcosa che si trova altrove rispetto a lui. Con quel sorriso allegro, come l’organetto di Candy. Più di una volta hanno cercato di fargli svelare il suo segreto. Ma la questione è chiara, ancora una volta. E’ la musica. La sua musica potrebbe appartenere a ogni tempo e la musica, quando diventa eterna, si trasforma in arte. Altro che usa e getta. Altro che hype del momento. Mi piace immaginare che Muddy Waters e Marvin Gaye si siano reincarnati nel suo corpo e si stiano divertendo a farlo cantare. Chi lo sa. L’immaginazione vola, ma le certezze sono qui davanti a noi. La musica di Paolo é pura, il messaggio é chiaro: abbiate cura delle cose semplici, delle cose che, troppo spesso, vengono date per scontate. Abbiate il coraggio di prendere in mano le redini della vostra vita, di girarvi e correre via. Magari infilandovi un paio di new shoes.

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Com’è cominciata la favola di Florence Welch? Tutto nasce durante gli anni del college quando, con grande curiosità, osservavo i miei compagni suonare nelle garage band. Mi ha colpito il modo con cui sfogavano la loro depressione attraverso la musica. E così ho cominciato anch’io. Quali sono i modelli che hanno influenzato i brani di Lungs? La musica che più mi ha ispirata è senza dubbio il soul. Quello di Nina Simone, Etta James, Otis Redding e Annie Lennox. Amo anche il blues, il

pop e musicisti come Tom Waits. All’interno del disco si può trovare un po’ di tutto ciò. E’ difficile dargli una collocazione precisa perchè credo che il mio stile sia abbastanza unico. Volevo solo che suonasse forte. E credo di esserci riuscita. In quali situazioni ti vengono fuori le canzoni? Devo essere sincera? Le mie migliori composizioni derivano da stati di alterazioni mentali dovute all’alcool o all’hangover che segue qualche violenta sbronza. Posso dire che quando non sei in completa sintonia con la realtà, i pensieri scorrono meglio. Ma non prendetemi per un’ubriacona… Ovviamente scrivo anche da sobria. Diciamo solo che serve il giusto stato mentale per comporre. Considerando che è rimasto stabile al numero 2 della chart inglese per 5 settimane (tra luglio e agosto dell’anno scorso) subito dopo la pubblicazione, sei contenta dei risultati di Lungs? Moltissimo. E se consideriamo che in quelle settimane al primo posto in classifica c’era Michael Jackson la soddisfazione è davvero enorme. È incredibile, non me lo sarei mai aspettata. In che modo è cambiata la tua vita? È migliorata, non c’è dubbio. Ho cambiato certe abitudini, ma non mi sono trasformata completamente. Dal momento che un artista deve avere un proprio stile ed esprimere un’immagine originale, ad esempio, non potevo continuare a comprare abiti nei charity shop o nei negozi vintage. Ora sono i giovani stilisti inglesi che mi propongono i loro capi. Tu sei molto giovane e ce l’hai fatta. Credi che gli emergenti abbiano le giuste occasioni per farsi notare? Sicuramente non è facile. In Inghilterra i giovani musicisti hanno molto spazio sui media, ma se da un lato può far piacere, dall’altro questo crea grandi aspettative da parte del pubblico. Se non sei in grado di resistere alla pressione puoi anche bruciarti. Io fortunatamente non ci ho mai fatto caso all’inizio, soltanto nel periodo di lavorazione dell’album ho avvertito un momento di difficoltà, perché temevo di non riuscire a dargli il suono che sentivo nella mia testa. Ma alla fine tutto si è concluso nel verso giusto. D.S.



live style

elisa > di massimo longoni foto: veronique vial, simone cecchetti (live)

IT’S ALL RIGHT MAMA! Lo cantava Elvis al mondo intero nel 1954, ma lo potrebbe cantare anche Emma Cecile a sua mamma Elisa. C’è molto della recente maternitĂ nello straordinario momento che la cantante di Monfalcone sta attraversando in questa nuova fase della sua carriera e della sua stessa vita. Del resto, un figlio mette a posto un sacco di cose. Ascoltando le parole di mamma Elisa è facile avvertire tranquillitĂ e soddisfazione. Insomma, tutto sembra filare per il verso giusto.

A

di Luca Tommassini è una garanzia in questo senso. nche in tempi di crisi del disco, riesce sempre Avevamo iniziato nel 2008 (con il Mechanical Dream Tour, a raccogliere intorno a sè i fan e a vendere denda) a proporre un concerto un po’ piĂš articolato e tornare cine di migliaia di copie di album. Da qualche indietro adesso sarebbe stato brutto. Non avevo voglia di anno i suoi show sono pensati in grande, cauno show tradizionale senza un minimo di spettacolo e mi paci di coniugare musica e ricerca visiva come le grandi piaceva l’idea di proseguire con un concept in cui la musiproduzioni delle star internazionali (e come loro riempie i ca fosse contaminata da altre forme d’arte. Pur sempre di palazzetti e le arene di tutta Italia). Giusto per gradire, è una un concerto si tratta, non parliamo certo di un musical, ma tra le poche artiste di casa nostra in grado di fare un tour la componente visiva è molto forte. E lavorare con Luca è americano ed entrare nelle classifiche di vendita degli Stati sempre un piacere, è un grande professionista. Uniti (nel 2008, con Dancing, raccolta che include brani scelParlando della ti tra gli album pubblicati musica, invece, come fino ad allora, escluso Pi<< Emma Cecile mi ha cambiato la vita in ti sei orientata nella pes & Flowers). Insomma, maniera radicale. Prima c’è lei, e deve stare composizione della che Elisa sia davvero una bene. Quando vedo che è contenta e felice inizia scaletta? big della musica italiana la mia vita e il mio spazio di musicista >> Non volevamo uno è ormai nei fatti. Provate spettacolo antologico a dimostrare il contrario. perchĂŠ quello lo abNon a caso, dopo una biamo proposto ai tempi di Soundtrack. Questo è il tour di prima tranche trionfale di date nei palasport, l’Heart A Live Heart e quindi lo show è fortemente imperniato sull’ultimo Tour prosegue per tutta l’estate nelle piĂš suggestive arene album, che suoniamo quasi per intero; anche se ovviamenall’aperto del nostro paese, dall’Arena di Milano a quella di te non possono mancare alcune hit del passato che sarebbe Verona, passando per il Gran Teatro Pucciniano di Torre brutto escludere, se non altro per rispetto del pubblico. In del Lago (LU), fino al Teatro Antico di Taormina. tutto sono quasi due ore di concerto. Per evitare di lasciar fuori brani che sono molto significativi nel mio percorso Anche questa volta hai voluto presentare uno show musicale – come Luce, Sleeping In Your Hands e Dancing - ho molto ambizioso dal punto di vista scenografico. La regia

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live in italy 13/07 Milano 15/07 Parma 17/07 Trieste 20/07 Torre del Lago (LU) 22/07 Cagliari 24/07 Alghero (SS) le foto del tour di Elisa su www.onstageweb.com!

In quattordici anni di carriera, Elisa ha venduto circa due milioni e mezzo di dischi. Nel 2006 ha pubblicato la sua prima raccolta, Soundtrack ’96-‘06, seguita l’anno successivo da una versione dal vivo, Soundtrack Live.

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livestyle - elisa

Discographistory Tra il 1997 e il 2009, Elisa ha pubblicato sei album di inediti. A questi vanno aggiunte alcune raccolte per il mercato italiano e internazionale, come Elisa (2002, uscito in Europa), Soundtrack (2006, Italia) e Dancing (2008, Usa). Ecco un “bignami” della storia discografica della cantante friulana.

1997 - Pipes & Flowers Compiuti i 18 anni, Elisa vola in California (a San Francisco) dal produttore Corrado Rustici per mettere a punto il suo primo album, scritto interamente in inglese. I singoli Sleeping In Your Hand e Labyrinth le regalano grande popolarità in patria, proiettandola verso una carriera di successo.

2000 - Asile's World Complice la presenza di Howie B (guru dell’elettronica), Asile's World segna una svolta verso suoni sintetici e sperimentazioni sonore. Lo stesso anno Elisa partecipa a Sanremo con Luce, suo primo brano in italiano. Il pezzo stravince il festival e viene incluso in una nuova versione dell’album.

2001 - Then Comes the Sun Torna Corrado Rustici in cabina di regia e così dopo la “sbornia elettronica” Elisa recupera (in parte) le sonorità del primo album, senza tuttavia rinnegare quanto fatto con Asile's World. Il successo di Heaven Out Of Hell aiuta Then Comes The Sun a diventare triplo disco di platino.

pensato di fare anche un piccolo medley, da sola al un San Siro dentro il pancione (per Amiche per l’Abruzzo, nda) e adesso è in tour da quando pianoforte. Tra l’altro proponi un’incantevole versione di non aveva neanche sei mesi di vita. Una bambina decisamente rock. Sono i tempi moderni. Wuthering Heights di Kate Bush. C’è qualche canzone del tuo repertorio che E’ stata una piccola sorpresa che ho voluto fare a mia sorella. Abbiamo sempre amato quella canzo- eviteresti di suonare ma che non puoi togliere ne e ho deciso di cantarla in un concerto per farle dalla scaletta perché la vuole il pubblico? Sono sincera nel rispondere di no. In realtà un regalo. Ma è venuta così bene, e il pubblico ha apprezzato così tanto, che è entrata a far parte defi- mi salva il fatto che facciamo sempre musica in qualche modo nuova. Con i ragazzi della band nitivamente della set list. In concerto presenti anche Pour Que L’Amour e con il produttore del momento lavoro tantissimo sull’arrangiaMe Quitte, una mento, sul sound ninna nanna << Mi piacciono tutti i brani in scaletta. Mi e sul testo. E poi, francese che sei alla fine, le canzosolita cantare a salva il fatto che lavoriamo tantissimo sul ni a cui tenevo di Emma Cecile. sound, sugli arrangiamenti. E poi le canzoni più a livello emoCome è cambia- a cui tenevo di più sono sempre diventate tivo sono sempre ta la tua vita con singoli >> diventate singoli, il suo arrivo? quelle che hanno In maniera radicale. Prima c’è lei e deve stare bene. Quan- anche trovato successo in termini di pubblico. do vedo che è contenta e felice inizia la mia Luce, per fare un esempio, è un pezzo che mi vita e il mio spazio di musicista. In tour è con piace tutt’ora. In ogni caso abbiamo fatto delle noi perché sto ancora allattando. Ogni tre ore scelte in questo senso. Per esempio Almeno tu mangia, quindi anche prima dei concerti... Do nell’universo non è in scaletta; se proprio la ril’ultima poppata e poi via, sul palco. Si è fatta chiedono qualcosa ci inventeremo, magari una

24 onstage - luglio

2003 - Lotus Elisa ama reinventarsi e non perde occasione per dimostrarlo. Lotus è un disco interamente acustico che contiene brani inediti (tra cui Broken) ma anche cover (come Allelujah di Leonard Cohen) e reinterpretazioni di brani già incisi (vedi Labyrinth). Al disco segue il primo tour teatrale.

2004 - Pearl Days Anticipato dal singolo Together, il disco segna un ritorno al rock energico degli esordi. Il produttore è Glenn Ballard (già con Alanis Morisette), che regala a Pearl Days un sound internazionale. Esce una seconda versione, contenente Una poesia anche per te, secondo pezzo in italiano di Elisa.

2009 - Heart Si arriva alla storia recente di Elisa, che il 13 novembre 2009 pubblica il suo sesto disco di inediti, anticipato dalla hit Ti vorrei sollevare, cantanta in duetto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Nel frattempo Elisa è diventata mamma e ha decisamente cambiato look.



livestyle - elisa

Sempre più amiche Ricordiamo tutti lo straordinario evento del 21 giugno 2009. Le più importanti donne della musica italiana riunite per un grande concerto a San Siro, una maratona live con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati alla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009 sconvolse l’Abruzzo. Insieme a Laura Pausini – che dell’evento era stata l’ideatrice - sul palco del Meazza salirono Elisa, Gianna Nannini, Giorgia, Fiorella Mannoia e tantissime altre. Le Amiche per l’Abruzzo raccolsero un milione e duecentomila euro, destinati in parte alla Onlus “Aiutiamoli a vivere”, in parte alla ricostruzione della scuola “Edmondo de Amicis” de L'Aquila e in parte all'acquisto di case in legno per i terremotati. Un anno dopo, l’impegno delle Amiche non si è ancora concluso. Le cinque madrine dell’evento di San Siro avevano costituito l’associazione no profit Madraxa, con l’obiettivo di diventare titolari del master del concerto. Quel master è diventato ora il doppio dvd Amiche per l’Abruzzo – è uscito il 22 giugno scorso - quattro ore di musica e oltre 50 brani che documentano la grande festa di Milano. Il dvd è stato anticipato (a fine maggio) dal singolo Donna d’Onna, brano scritto da Gianna Nannini e Isabella Santacroce e cantato proprio dalla Nannini insieme a Elisa, Laura Pausini, Giorgia e Fiorella Mannoia. I proventi della vendita del dvd e del singolo saranno naturalmente destinati alla ricostruzione in Abruzzo. Una manifestazione di solidarietà che in Italia, a livello musicale, non ha precedenti. Chapeu. G.O.

È sempre stato un grande sogno, in parte realizzato versione chitarra e voce, ma almeno per questo tour con l’ultimo tour americano. Per quanto piccolo come vorremmo concederle un giro di riposo. Torniamo per un attimo al tuo ultimo disco, Heart. dimensioni (delle location, nda) mi ha dato grandi sodAnche per questo album ti sei divisa tra testi in in- disfazioni per le ottime critiche ricevute, sia da parte glese e altri italiano. Non hai ancora deciso cosa farai dei media che del pubblico. Mi piacerebbe continuare su questa strada in maniera molto serena, senza troppi da grande? Più cresco e più mi dico che non ha assolutamente pensieri riguardo ad attività promozionali e a discorsi importanza. Dipende da come nasce la canzone, se mi discografici. Vorrei piuttosto ragionare sull’immagine sento bene, se mi piace e mi convince. Questa regola artistica con la quale mi piacerebbe presentarmi. Quinper cui tutto debba essere in un modo o nell’altro non di continuo a lavorare sulle mie cose, puntando molto la sento più granché giusta. Di sicuro c’è che non ho sul digitale. Mi interessa avere una presenza di un cermai fatto qualcosa per una semplice scelta commercia- to tipo sulla piattaforma web, ci lavorerò parecchio. In studio hai spesso collaborato con grandi nomi le, di mercato: ho accettato di cantare in italiano ogni volta che sentivo il brano anche a livello emotivo, al- della musica internazionale ma poi, al momento di andare in tour, ritrovi trimenti ho lasciato i compagni di sempre. perdere. << I ragazzi della band sono musicisti maturi Quanto sono importanL’impressione è che che, anche se non fossero miei amici, sceglierei comunque l’inglese comunque: c’è una grande affinità, abbiamo un ti per te? Molto, e lo sono stati sia sempre l’approdo linguaggio musicale tutto nostro >> soprattutto nei primi più sicuro. La possitempi. Eravamo tutti bilità di un album inparecchio giovani e andare in giro con loro mi ha dato teramente in italiano è molto lontana? Non lo so. Perché in realtà ci ho provato, eccome. una grande sicurezza. Lavorando con miei coetanei, Proprio con Heart l’intenzione era quella, ma alla fine che per di più sono diventati tutti amici, mi ha pernon sono riuscita ad assemblarlo e a scrivere tutti i testi messo di realizzare almeno in parte il sogno di avere nella nostra lingua. Avevo le versioni in inglese pronte un percorso con una mia band. Era quello che ho sempre desiderato, non si è mai realizzato del tutto ma con ma non mi venivano le trascrizioni in italiano. Cantare in inglese ti ha permesso di affacciarti sul loro c’è un po’ il feeling di un gruppo vero e proprio. mercato statunitense con maggiore facilità rispetto a La formazione rispetto agli inizi è in parte cambiata molti tuoi colleghi che fanno rock. Quanto conta per ma Andrea Rigonat (chitarrista e compagno di Elisa, nda) e Max Gelsi (basso, nda) ci sono sempre stati. Oggi Elisa la possibilità di uno sbocco internazionale?

26 onstage - luglio

sono musicisti maturi che collaborano con altri artisti e posso dire che, anche se non fossero miei amici, li sceglierei comunque: c’è una grande affinità, abbiamo un linguaggio musicale tutto nostro. Ti ricordo tanti anni fa – eri agli esordi - in una trasmissione di Red Ronnie, presa in giro bonariamente per un paio di ciabattoni di gomma arancioni che indossavi. Mi ha fatto un po’ impressione vederti sexy e aggressiva nelle ultime foto promozionali. Cosa è rimasto dell’Elisa degli esordi? Di quella ragazzina conservo lo spirito. Io mi sento sempre abbastanza uguale ma se poi mi volto indietro vedo un abisso rispetto a quella che ero. Soprattutto negli ultimi tempi ho deciso di puntare un po’ di più sullo stile. Da una parte ero indecisa perché temevo potesse risultare una cosa un po’ finta, quasi non fossi io, con tutte questi abiti e accessori super alla moda; dall’altra ero anche stufa di non mettere mai un po’ di femminilità nel mio modo di propormi. L’ho fatto quando mi sono sentita pronta. Quindi spazio al tacco 12... In realtà li avevo già messi a Sanremo rischiando la morte... Potevo finire a pelle d’orso ai piedi della Carrà! Un tacco a spillo pazzesco. E dire che in albergo avevo fatto le prove, scendendo le scale dell’hotel. Adesso mi puoi vedere anche in giro vestita così. A 18 anni qualche volta mi facevo la permanente e mettevo le zeppe, ma una volta diventata personaggio pubblico non avevo mai osato. Posso dire che oggi la mia è un’immagine complessa che comprende tutta una gamma di stili che vanno dalle sneakers al tacco a spillo.


Che progetti hai per il futuro? Penso a una terza parte del tour totalmente teatrale. Mi piacerebbe prendere i teatri per due sere e suonare la prima Heart e la seconda Blue, il disco di Joni Mitchell. È uno dei miei album preferiti in assoluto. Ho in testa un progetto un po’ folle, con un sacco di voci femminili, tipo otto o nove, con il nostro batterista che suona i bicchieri. Una roba acustica però articolata. La scaletta sarebbe più o meno la stessa di questi mesi, naturalmente rivista in una chiave totalmente diversa. Parliamo di un’idea o di un progetto in fase avanzata? Diciamo che è... un’idea in fase avanzata. Ci terrei molto. Tra l’altro proprio su una canzone di Joni Mitchell lo scorso Natale ho duettato con una cantante americana, Sierra Naomi. Lei è un po’ la regina di YouTube, un’altra piccola Ani Di Franco. Le ho già parlato ed è entusiasta, mi ha promesso che ci sarà.

<< Penso a una terza parte del tour totalmente teatrale. Mi piacerebbe prendere i teatri per due sere e suonare prima Heart e poi Blue di Joni Mitchell. È uno dei miei album preferiti >> Hai pensato di trarne un disco live? Potrebbe essere la tua versione degli album di cover che vanno tanto di moda in questo periodo... Io per prima sono talmente fan di quel disco che per ora non oserei registrarlo, mi sembrerebbe un sacrilegio. Le cover mi affascinano, ma ho paura che buttarmi in un progetto del genere potrebbe essere interpretato come “la solita minestra”. In questo momento è qualcosa di davvero inflazionato. Quindi devo aspettare che passi un po’ la moda. E nel frattempo? Nel frattempo ho da scrivere per il prossimo album e incidere un disco con l’orchestra. Per fare tutto quello che ho in mente serve stare in salute e concentrarsi. E soprattutto... occorre una tata molto brava.

Onstage per Nintendo

sponsor dell’Heart Alive Tour di Elisa Intervista a Alessandro Carpignani

Sales Director - Nintendo of Europe Gmbh Perchè un'azienda come Nintendo sceglie di abbinare il proprio brand alla musica? Partiamo da un dato certo: il mercato dei videogiochi è in costante crescita. E questo perché porta importanti e rivoluzionarie novità, che a loro volta veicolano gioia, divertimento, entusiasmo, ma soprattutto emozioni! Ciò che attrae il pubblico è la giusta unione tra tecnologia, esperienza di gioco e condivisione di quest’ultima. Nintendo è leader indiscusso nelle console domestiche, nelle portatili e nel software. Tutto questo grazie a una filosofia semplice, quasi banale, ma - vi assicuro - concreta ed efficace: Nintendo ha l'approccio dell'eterno sfidante! Da sempre portiamo il sorriso nelle case della gente – è la nostra mission - grazie a giochi e a personaggi indimenticabili come Super Mario e i Pokemon, che sono così amati perché regalano forti emozioni. Le stesse di cui vive il mondo della musica: la musica è

energia, è vitalità, ha l’incredibile capacità di far apparire il sole in una giornata di pioggia! Da questo semplice pensiero - e forse anche perchè mi sento molto vicino al mondo della musica - mi è venuta l’idea di questo connubio. La proposta musicale è molto varia, in termini di stile e pubblico di riferimento. Come mai avete optato proprio per la cantante di Monfalcone? Elisa è giovane, italiana ed è un'artista veramente completa. Un vero talento! E poi è una cantante trasversale: è amata da tutti, uomini e donne, quattordicenni come over 50! Si rivolge ad un pubblico all’avanguardia, dinamico e innovativo, ma soprattutto è un'artista passionale – non a caso il suo ultimo album si intitola Heart – come passionale sono io. Ci vuole tanto cuore per far bene il proprio lavoro, perché penso che il lavoro sia soprattutto passione… E le canzoni di Elisa ne sprigionano tanta. A maggior ragione adesso in veste di neo-mamma! In qualche modo la scelta è stata influenzata dal gusto di chi prende le decisioni all'interno di Nintendo o ci sono motivi puramente strategici? Come accade nella vita di tutti i giorni, le scelte sono sempre influenzate da componenti emotive e razionali. Sia io che il nostro Trade Marketing Manager Claudia Rezzonico – è lei che realizza concretamente la collaborazione - siamo grandi fan di Elisa. Quando però si parla

di scelte aziendali, allora entrano in gioco criteri oggettivi. Tra questi c’è sicuramente la volontà di essere presenti a grandi manifestazioni per ottenere visibilità ma, soprattutto, per conoscere sempre meglio il nostro potenziale consumatore. In questo caso siamo particolarmente felici che le scelte personali e professionali coincidano. Avete mai pensato a Super Mario come a una possibile rockstar? In fondo la popolarità non gli manca... Questa domanda mi piace proprio. Sono certo che se Super Mario potesse cantare sarebbe una popstar da concerti sold out! Forse non tutti lo sanno ma stiamo parlando del personaggio dei videogiochi più conosciuto e anche più amato, nel mondo e in Italia. In futuro è possibile che Nintendo ripeta operazioni di comunicazione nell'ambito della musica live? Penso proprio di sì. L'abbiamo già fatto in passato con artisti come Baglioni, Zucchero, Renato Zero e ora con Elisa, e lo ripeteremo sicuramente. Del resto, come già detto, il mondo del videogame e della musica sprigionano entrambi grandi emozioni. La musica regala emozioni, gli artisti regalano emozioni, NOI diamo emozioni. Per questo ritengo che siamo davvero tutti fortunati a lavorare in mercati come questi!

27 luglio - onstage


live in italy 21/07 Vigevano (Pv)

le foto del concerto degli Scissor Sisters su www.onstageweb.com!

28 onstage - luglio

Facebook ha censurato la copertina del nuovo album degli Scissor Sisters, Night Work. Dal social network hanno fatto sapere che l’immagine è “inappropriata, eccessivamente esplicita”. Chi l’avrebbe mai detto?


live style

SCISSOR SISTERS > di mattia sbriziolo, foto: courtesy of Universal

WE FEEL LIKE DANCIN’! Ci sono band che fin dalla nascita si pongono una missione ben precisa da portare a termine. Quella degli Scissor Sisters è molto semplice: fondere il rock e la dance affinchè la gente possa scatenarsi ballando. Semplice? Non proprio. Del Marquis e Babydaddy (rispettivamente chitarra principale e polistrumentista tuttofare) ci hanno parlato degli orizzonti in cui si muove la band newyorkese. Ballate, ballate, le sorelle forbici son tornate.

C

vinci il cd degli Scissor Sisters! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Scissor“

mente ultimati, perchè volevamo assolutamente raggiungere il ominciamo dal vostro nuovo disco, Night Work. nostro obiettivo: pubblicare l’album. Qual è il significato del titolo? Quali connessioni E’ insolito che un gruppo come voi racconti con questa onestà ha la vostra musica con la notte? di aver passato un momento del genere. Sono veramente colDel Marquis: Il lavoro notturno è quello che facpito. ciamo da sempre: ci esibiamo e lavoriamo proprio durante quelle B: Che poi, in realtà, penso sia stato solo un momento di penore. È la nostra vita. sieri negativi. È stato un lungo processo che volevamo concludeBabydaddy: E’ l’elemento che collega tutti i membri del gruppo. re nel miglior modo possibile, perché avevamo bisogno di uscire Specialmente per Jake (Shears, voce della band, nda) la notte rapcon qualcosa di sorprendente e di fresco. Volevamo tornare e presenta la parte migliore della giornata. Si diverte ad andare in sentirci importanti. giro per locali e ascoltare musica. Osserva ciò che accade e riversa Che ruolo ha assunto Struart Price nella scelta e nella ricerca tutto nei testi delle canzoni. Tutto questo è entrato a far parte del del sound utilizzato per la versione definitiva del disco? disco. Cercare, quando possibile, un legame con le altre persone B: Stuart ha certamente contribuito a livello di sound, ma penche vivono dopo il tramonto è quello che abbiamo sempre cercato so sia stato utile per tutti noi soprattutto psicologicamente. Ci ha di fare. E continueremo su questa strada. stimolato ad andare avanti e concludere il disco. È stato più facile Proprio Jake ha affermato che Night Work rappresenta davvedel previsto lavorare con lui. ro gli Scissor Sisters, è la vostra quintessenza. Condividete? D: Può essere considerato D: E’ il miglior album che uno “yes-man”. Nel senso abbiamo mai pubblicato. Ci << Con Night Work vogliamo trasmettere gioia, ha permesso di valorizzare la divertimento e voglia di lasciarsi andare. Fin dal che non ha mai affermato l’impossibilità di raggiungere fase di scrittura, la produzione primo ascolto la gente deve avere il desiderio di un risultato. Ci ha dato grane anche la performance live. È ballare e distrarsi >> de carica! molto complicato per una band Ho letto che non vi piace eccellere in tutti questi ambiti. essere etichettati come “gay-band” e non volete essere coinvolti Noi ci proviamo e crediamo di esserci riusciti. in discorsi che hanno a che fare con la sessualità. B: Ascoltando il disco, anche in solitudine, credo si percepisca B: Anche se tre di noi sono dichiaratamente gay, è vero che non ciò che vogliamo trasmettere: gioia, divertimento e voglia di lavogliamo essere qualificati come “gay-band”, perché è limitante. sciarsi andare. Nulla di pesante insomma. Fin dal primo ascolto Gay o non-gay siamo sempre un gruppo di musicisti che fanno la gente deve avere il desiderio di ballare e distrarsi. pop music. La sessualità, invece, è un argomento che non abbiamo Prima di arrivare al risultato finale c’è stato qualche probleproblemi ad affrontare e sul quale discutiamo liberamente perchè ma. Alcune canzoni erano pronte già a metà del 2009, ma avete fa parte della nostra vita come esseri umani. cancellato tutto e siete ripartiti da zero. Ci spiegate com’è anOltretutto, che importa? Il vostro mestiere è fare musica. data? D: E’ proprio questo che cerchiamo di far capire alla gente. Per D: Non tutti i componenti della band credevano nel lavoro che noi non è affatto un problema. Forse lo è per qualcun altro. avevamo portato a termine. Specialmente Jake aveva l’impressioB: Noi siamo cresciuti ascoltando band gay ed etero, esclusine di cantare qualcosa che non andava a genio a tutti quanti. Convamente perché attratti dalla musica. Sono gli altri che avanzano cludere un disco senza essere entusiasti è un grande errore. pregiudizi e ci guardano con occhi diversi. Per noi le tendenze B: Dopo aver passato un periodo di frustrazione ci siamo rimsessuali non sono importanti. boccati le maniche. Non avevamo niente in mano, quindi siamo Certo, voi ci mettete del vostro. La cover dell’album mostra andati avanti a scrivere, modificando anche i brani precedente-

29 luglio - onstage


livestyle - SCISSOR SISTERS

Diverso da chi? La storia della musica è piena di band che hanno dovuto rendere conto dei propri orientamenti sessuali tema sempre caro a media e opinione pubblica. Una sgradevole, inutile seccatura toccata per lo più ai leader carismatici di band importanti, proprio come a Jake Shears degli Scissor Sisters. Alcuni non hanno accusato il fatto di essere etichettati, altri l’hanno sofferto molto. Ecco i casi più significativi in entrambi i sensi.

FREDDY MERCURY - QUEEN Il frontman dei Queen non ammise mai apertamente di essere bisessuale ma non fece nulla per dimostrare il contrario. L’orientamento di Mr. Bad Guy era del resto chiaro a tutti, persino alla compagna Mary Austin che, col tempo, assunse il ruolo di sorella. Molto famose erano le sue feste: grandi eventi in maschera che ospitavano persone di differenti inclinazioni sessuali, senza alcuna inibizione.

MICHAEL STYPE – R.E.M Per stimolare i giovani ad uscire allo scoperto, il leader dei R.E.M. ha dichiarato due anni fa (senza stupire nessuno) la verità sui suoi gusti sessuali. “Affrontare apertamente l’argomento è un fatto estremamente positivo e può aiutare a vivere con maggior serenità ogni maniera di amarsi”. Michael, che già nel 2001 si era definito “un artista gay”, non ha mai avuto problemi con la sua omosessualità.

NEIL TENNANT – PET SHOP BOYS Etichettare i Pet Shop Boys come gruppo gay manda su tutte le furie il suo leader Neil Tennant, come più volte dichiarato alla stampa britannica. In ogni caso, Neil ha fatto outing nel 1994. Del resto la band inglese - che si è fatta conoscere con il remake di Go West dei Village People (band gay-friendly per antonomasia) tratta il tema dell’omosessualità in molti brani come To Speak Is A Sin e Metamorphosis.

GEORGE MICHAEL – WHAM! Si dai tempi degli Wham!, George Michael ha avuto un tormentato rapporto con la sessualità. Esortato da Elton John ad essere più esplicito e criticato dal collega-rivale Boy George per aver nascosto troppo a lungo “il segreto di Pulcinella”, ha fatto coming out solo nel 1998, dopo un arresto per condotta immorale (beccato nei bagni di un parco in atteggiamento “intimo” con un poliziotto in borghese).

BOY GEORGE – CULTURE CLUB Orgoglioso della sua omosessualità, Boy George guida i Culture Club negli anni ’80 portandoli in vetta alle classifiche con la sua voce, il look androgino e tutti i suoi eccessi: le droghe (pesanti), i guai con la giustizia (la tranquillità non sembra essere il suo forte) e un’ambiguità sessuale che ha sempre fatto discutere, così come il suo rapporto con il batterista della band (Jon Moss). M.S.

30 onstage - luglio

il sedere di un ragazzo. Quale messaggio volete portare America, era la troppa sessualità in mostra. E questo ci ha spinto a fare delle scelte. alla gente? Si può quindi spiegare con una certa mentalità ameriB: La cosa interessante della copertina è che ci dice molto di chi guarda o compra il disco. Alcuni si scandalizzano, al- cana il fatto che abbiate ottenuto successo in Inghilterra tri lo apprezzano, altri ancora provano ribrezzo. È il culo di più rapidamente che negli Stati Uniti? D: E’ più che altro una questione musicale. Negli States, Jake ed è interessante capire ed ascoltare le opinioni delle il mondo delle discoteche è completamente separato da persone che se lo trovano di fronte. D: E’ una copertina volutamente ambigua: spesso si giu- quello del rock’n roll, cosa che non accade in Europa. Poidicano le persone più per la forma - il culo, o comunque per chè nella nostra musica cerchiamo il punto d’incontro tra i due mondi, è naturale l’aspetto - che non per che in Inghilterra ci abla sostanza. Non siamo << E’ vero che non vogliamo essere qualificati biano capito prima. persone che fanno del come “gay-band”, perché è limitante. Gay o Immagino che per sesso il loro unico pennon-gay siamo sempre un gruppo di musicisti New York, città in grado siero di vita, ma ci piace che fanno pop music >> di apprezzare quel mix usarlo per provocare. tra culture dance e rock A proposito di prodi cui parlate, si debba vocazioni, la vostra cover fa venire in mente quella di Sticky Fingers dei Rolling fare un discorso a parte. D: Decisamente. All’ultimo nostro concerto nella GranStones (del 1971), in cui veniva mostrata la zona vita di un de Mela c’erano 7000 persone. paio di jeans con evidente “rigonfiamento”… B: Suonando molte volte dal vivo nei locali newyorkesi B: Pensa che il manager degli Stones ci ha mandato una mail chiedendoci perché avessimo pubblicato il retro di Sti- ci siamo creati il nostro seguito, mentre nelle altre città decky Fingers. È stato divertente! Senza dubbio abbiamo pre- gli States la gente ci conosce soprattutto attraverso le radio; so spunto dalla loro copertina. Comunque, come ha detto così è più difficile apprezzare la nostra musica. Torniamo a Night Work. Come sarà suonarlo dal vivo? Del Marquis, con questa cover volevamo andare oltre alla D: Mi auguro sorprendente! Suoneremo ogni canzone sessualità. Avete avuto dei problemi con Wal-mart (catena ameri- nel modo in cui la gente l’ha ascoltata dall’album, anche cana di centri commerciali) dopo l’uscita del vostro pri- se, spesso, risulta complicato portare sul palco la stessa mo album, Scissor Sisters, proprio per via della copertina. musica incisa in studio. Ogni tanto può cambiare qualche arrangiamento. Cosa ne pensate della censura negli Stati Uniti? Fa differenza per voi esibirvi in uno spazio aperto riB: Il retro dell’album mostrava le tette di una ragazza e abbiamo dovuto coprire il disco esposto nei negozi e im- spetto a un palazzetto per esempio? Il vostro show campacchettarlo come fosse un regalo. Apprezzammo il fatto bia? B: Sono esperienze assolutamente diverse, ma ci piacdi poter vendere comunque il cd; il contenuto era diventato una sorpresa per chi acquistava l’album. Abbiamo avuto ciono entrambe. Abbiamo produzioni diverse in base alla anche delle discussioni con i responsabili delle vendite, poi- struttura che ci ospita. Prendendo spunto dai concerti rock, ché all’inizio non ci offrivano molti spazi. Ma non essendo cerchiamo di offrire un’esibizione spettacolare per il pubstupidi, abbiamo capito che il problema, specialmente in blico che ci ascolta e ci supporta. Vogliamo dare tutto!


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ligabue > di daniele salomone foto: alessio pizzicannella; foto live: iarno iotti

UNO DI NOI

(se fossimo come lui) Incontrare Ligabue è un’esperienza “rivoluzionaria”. Luciano è l’eccezione in un paese che elegge “rockstar dell’anno” il suo Presidente del Consiglio – ricordate la copertina di Rolling Stone? – perché protagonista di condotte (si fa per dire) esuberanti. Lui, il Liga, quello che riempie gli stadi, conserva l’onestà di un fanciullo e l’umiltà di un uomo di campagna, senza rinunciare alla genuinità del rock, quella che fa ballare, gridare e sudare. In Italia, in questo momento, è quanto di più anticonformista si possa immaginare. In casi come questo si dice “Ligabue è uno di noi”. Ma prima di pronunciare (o scrivere) quelle parole, dovremmo farci un bell’esamino di coscienza e capire quanto noi assomigliamo a lui.

I

Corrado. Ognuno può farsi un’opinione, ma io credo che sia riuscito a trovare un sound nuovo, fresco, pur mantenendo una certa continuità con il mio passato. Ti sei messo in discussione dopo vent’anni di straordinario successo, lo trovo un gesto di grande umiltà. I tuoi colleghi solitamente fanno il percorso inverso, prima affiancati da produttori e poi da soli. Si vede che io sono partito troppo forte (ride, nda). Nel nostro mestiere il suono è importante. E’ la cifra stilistica con cui ti poni rispetto al resto del mondo. Se, ad esempio, Balliamo sul mondo avesse avuto una base pop, probabilmente la mia storia sarebbe stata diversa. Ma occuparsi di questo aspetto richiede un grande dispendio di energia. In parte è un godimento, in parte è una faticaccia. In questo momento io sono beato perché ho delegato a un altro questa responsabilità, anche se poi Ho percepito Arrivederci, Mostro! come un album che sese la prendono con me se il disco non piace, non con il progna in qualche modo una svolta, o per lo meno un nuovo duttore. Fare tornare i conti su aspetti tecnici – quanto volume inizio. Se la mia interpretazione è giusta, vorrei sapere da esce dal disco, quanto riesce ad essere uniforme nelle varie dove nasce la necessità di cambiare. Altrimenti, sei libero di fonti sonore, eccetera smentirmi… - è un lavoraccio e non Diciamo che ci sono una << Non ho prodotto il disco e questo significa che sei mai sicuro che vada serie di piccole svolte. La l’album esce con le proposte di un altro che, in bene. Un produttore fa più evidente è che per la quanto tali, non avrei pensato. Volevo capire cosa questo dalla mattina alla prima volta non mi sono sarebbe successo affidandomi ad un altro >> sera, ha più competenza occupato in prima persoe più sicurezze. na del suono, affidando Perché hai scelto protutto a Corrado Rustici. prio Rustici? Non ho prodotto né co-prodotto il disco e questo significa che Ho una grande stima di Corrado perché riesce a entrare in un l’album esce con le proposte di un altro che, in quanto tali, progetto artistico senza sconvolgerne l’identità. La sua produnon avrei pensato. Da sempre scrivo i miei testi e le mie muzione si sente, ma devi andarla a cercare, perché non tende siche, mi occupo degli arrangiamenti e curo ogni suono. Ma a imporsi. Ha fatto così anche con me, lavorando tantissimo il mio gusto cade inevitabilmente sempre nello stesso punto, per fa sì che il suono fosse cazzuto, internazionale, ma anche proprio perché è il mio gusto! Per cui avevo voglia di capire pieno di sfumature. L’album si prestava, essendo molto vario. cosa sarebbe successo affidandomi ad un professionista come Incontrare Ligabue è un’esperienza “rivoluzionaria”. Luciano è l’eccezione in un paese che elegge “rockstar dell’anno” il suo Presidente del Consiglio – ricordate la copertina di Rolling Stone? – perché protagonista di condotte (si fa per dire) esuberanti. Lui, il Liga, quello che riempie gli stadi, conserva l’onestà di un fanciullo e l’umiltà di un uomo di campagna, senza rinunciare alla genuinità del rock, quella che fa ballare, gridare e sudare. In Italia, in questo momento, è quanto di più anticonformista si possa immaginare. In casi come questo si dice “Ligabue è uno di noi”. Ma prima di pronunciare (o scrivere) quelle parole, dovremmo farci un bell’esamino di coscienza e capire quanto noi assomigliamo a lui.

34 onstage - luglio


live in italy 09/07 Roma 10/07 Roma 13/07 Firenze 16/07 Milano 17/07 Milano 20/07 Padova 24/07 Messina 30/07 Salerno Il tour di Ligabue continua, il calendario completo su www.onstageweb.com le foto del tour di Ligabue su www.onstageweb.com!

La copertina di Arrivederci, Mostro! è stata realizzata da Paolo De Francesco, che ha ripreso una famosa immagine di Erik Johansson, Fishy Island, alla quale ha aggiunto particolari legati alla vita di Ligabue.

35 luglio - onstage


livestyle - ligabue

Buona la prima e pure la seconda ! Oltre ad essere uno dei più importanti musicisti nella storia della musica italiana, Ligabue si è cimentato anche con la letteratura (ha scritto un romanzo, una raccolta di racconti e una di poesie) e con il cinema. Proprio sull’esperienza da regista volevamo saperne di più. Sono passati otto anni da quando Ligabue ha girato il suo secondo e ultimo film (Da zero a dieci, 2002), dodici dal suo esordio come regista (Radiofreccia, 1998). Un tempo sufficientemente lungo per tornare sull’argomento, cercando di capire cosa gli abbia lasciato l’esperienza cinematografica - che in ogni caso gli è valsa premi e riconoscimenti, di pubblico e critica. “Fare il regista e salire su un palco sono due esperienze agli antipodi” racconta Luciano. “Mentre sul palco uno come me, con una chiara predisposizione emotiva, non deve far altro che lasciar fluire l’emotività - più o meno fregandosene di come farlo - quando giri un film è difficilissimo tirar fuori l’emozione perché la devi progettare”. Una forzatura per il rocker di Correggio, eppure l’esperienza è stata molto positiva perché ha accresciuto il suo bagaglio umano e artistico. “Proprio nel fare qualcosa che era contro la mia indole, ho maturato alcune caratteristiche come l’essere paziente, la capacità di lavorare d’equipe e di dare peso alla progettazione. Tutte cose che mi hanno fatto vedere il mio mestiere principale, il mio vero mestiere, da un’angolazione diversa”. Radiofreccia è sicuramente il film meglio riuscito tra i due, quello per lo meno che ha portato più riconoscimenti, ma entrambi i film sono stati soddisfacenti perché hanno permesso a Ligabue di mantenere fede ad un principio fondamentale. “Mi piace pensare di non dover per forza rispettare le regole, ho sempre lottato per avere la libertà di fare scelte controcorrente, anche per i film”. Come dire, conosco le regole, ma un po’ me ne sbatto. “E’ l’unico modo con cui puoi permetterti di lasciare il tuo segno, il tuo marchio. Radiofreccia è un film anomalo: è tutto discutibile da un punto di vista tecnico. Però c’è la spudoratezza dell’emozione. Nell’ultima inquadratura prendiamo Freccia (Stefano Accorsi, nda) di schiena, dopo che ha bruciato due macchine, sa che la ragazza non ne vuole più sapere di lui, e noi sappiamo anche che andrà a morire di overdose. Nel fatto di prenderlo di schiena mentre si sta facendo una paglia, c’è tutta l’impudenza della sua emozione. Ed era l’obiettivo che volevo raggiungere”. D.S.

Nel tempo sembra non poter stare nello stesso disco di Quan- cui uno diventa così presuntuoso da dire “Scusate, voltatevi ne emotiva ci fosse in questo disco. Un artista della tua “portata” genera molte aspettative. do mi vieni a prendere, così come Caro il mio Francesco potreb- che vi devo dire la mia”. Questo, naturalmente, non significa che tu ti sia preso Si capisce quanto ti stiano a cuore quelle che nutri verso te be faticare di fianco a La verità è una scelta. Lui è riuscito, in stesso. Come ti poni rispetto al pubblico? collaborazione con il sottoscritto, a creare un album che della troppo sul serio. E’ fondamentale che siano appagate le aspettative della varietà facesse la sua forza, in cui ogni episodio è chiaro da E’ un disco molto vario, anche per quanto riguarda i testi. Si passa da un brano come Quando canterei la tua canzone gente. Per quanto mi riguarda considero necessario raggiunun punto di vista sonoro, pur essendo molto compatto. Il suono è sicuramente uno degli aspetti più interessanti che affronta il tema dell’autodeterminazione, che mi è sto- gere un pubblico tanto ampio da poter dire che le mie sono di Arrivederci, Mostro!. Eppure l’elemento più immediato ricamente caro, per poi passare a La linea sottile che analizza canzoni popolari. Il problema è che non c’è modo per progettare questa cosa, perché le persone credo sia il flusso emotivo che genesono diverse. Se anche avessi conosciuto rano le canzoni. Avverto un’urgenza << Esprimere la mia emotività credo sia l’unico modo per sentirmi le aspettative di ognuno dei miei fan, espressiva ancora più forte che in pasbene quando scrivo. Chi fa musica gode di tanti privilegi, esporci è il non avrei potuto trovare un modo per sato. minimo che possiamo dare in cambio >> appagare tutti. Anche perché ogni indiEsprimere la mia emotività credo sia viduo impatta un disco, piuttosto che un l’unico modo per sentirmi bene quando scrivo. Chi fa musica gode di tanti privilegi, esporci è il quanto siamo in bilico tra i nostri comportamenti migliori e libro o un film, in un momento preciso della sua vita in cui è minimo che possiamo dare in cambio. Non è un compito peggiori, e per questo dobbiamo perdonarci qualche erro- una persona diversa rispetto a quella che sarà dopo un mese facile, più ti esponi e più è facile che ti feriscano. Ma io per- re. Poi arriva Nel tempo, in cui un tizio di 50 anni deve fare o che era un mese prima. Se vogliamo c’è di mezzo anche sonalmente credo di non aver scelta - sono fatto così - sento un pezzo punk per dirti quanto veloce è stata la sua vita. Ci la casualità. L’importante è sentire l’urgenza di comunicare di dovermi mettere in gioco. Mi piace che tu senta questa sono momenti diversi, compresi alcuni leggeri, giocosi. Però qualcosa e farlo. E poi incrociare le dita… Già nel 1994, con A che ora è la fine del mondo, lanciavi urgenza e spero che la sentano tutti. Credo sia il motivo per per me era importantissimo far sentire quanta partecipazio-

36 onstage - luglio



livestyle - ligabue

Il combo del Liga Ligabue Stadi 2010 è il terzo progetto live che il rocker affronta con la stessa formazione, un misto di amici italiani vecchi e nuovi e new entry dagli Stati Uniti (suggerite da Carrado Rustici). Un combo affidabile che, come dice il Liga, “spacca”.

FEDERICO POGGIBOLLINI, chitarra Chitarrista bolognese classe 1968, “Capitan Fede” è al fianco di Luciano dal ‘94. E’ passato attraverso tutte le fasi della carriera di Ligabue, ma non dimentica “la prima volta a San Siro, nel 1997, un’esperienza indimenticabile”. Prima di unirsi al rocker emiliano, ha militato anche nei Litfiba (dal ‘90 al ‘93). Come solista ha pubblicato tre dischi (l’ultimo è Caos cosmico, 2009)

NICCOLO’ BOSSINI, chitarra Da quando suo padre gli regalò la prima chitarra – aveva 11 anni – Niccolò ha pensato solo a suonare. E’ passato da varie esperienze (tra cui i Raw Power, rock band italiana) fino al celebre concerto di Campovolo del 2005, suo esordio nella Banda. Della collaborazione con il Liga dice “E’ una grande fortuna, perché artisticamente non devo rinunciare a nulla”.

MICHAEL URBANO, batteria Nasce a Sacramento, in California, nel 1960. Da allora fa di tutto tra cui suonare la batteria con gli Smash Mouth (dal 1999 al 2006, quando lascia la band per “divergenze artistiche”) e collaborare con numerosi artisti, tra cui Elisa. Con Ligabue (a cui invidia le giacche di pelle) comincia nel 2007: è Corrado Rustici a suggerire Michael al Liga. Consiglio accettato.

KAVEH RASTEGAR, basso Bassista e compositore statunitense, Kaveh inizia a suonare sul serio nel 1999 dividendosi tra collaborazioni e progetti da lui personalmente avviati. E’ il fondatore dei Kneebody, che nel 2003 vincono un Grammy Award per la categoria “New Music”. Anche lui indicato da Rustici, fa l’esordio al fianco di Ligabue (che definisce “intenso, gentile e divertente”) nel 2008.

JOSE’ FIORILLI, tastiere Mette le mani sul pianoforte a tredici anni e a sedici è già sul palco. Folgorato da Jerry Lee Lewis (“Mi sconvolse il modo in cui suonava Great Balls Of Fire”), Josè accumula molta esperienza prima di arrivare alla corte di Ligabue, nel 2007, per il tour indoor ElleSette. Da buon romano, il suo ricordo più forte dell’avventura con il Liga è legato alla prima all’Olimpico.

LUCIANO LUISI, tastiere e programmazioni Toscano classe ‘63, Luciano comincia da piccolo con la musica classica, per poi “cedere” al fascino di quella moderna. Dopo aver incontrato Zucchero – al cui fianco resta per oltre dieci anni – “Luis” (così è comunemente soprannominato) collabora con artisti come Eric Clapton, Sting e BB King. Entra nella squadra del Liga in occasione del tour europeo del 2008 e diventa titolare fisso.

sono recepiti. Questo vale anche per la musica. un messaggio molto forte, esprimendo il tuo dissenso sul Per me è una grande soddisfazione già quando la mia La musica ha tanti problemi. Penso alla crisi delle discopotere delle televisioni. Faccio una considerazione banale: tantissime delle persone che in questi anni hanno ballato grafiche, ai posti di lavoro persi, alle poche opportunità per musica spinge le persone anche solo a ballare, a godere fie cantato la canzone sono poi state vittime, diciamo così, di gli emergenti. Ma è ancora più grave il rischio che diventi sicamente della leggerezza di una canzone. E’ chiaro che se questa deriva mediatica. Insomma, non hanno recepito il un sottofondo. Un conto è se ascolti un disco mentre fai altre poi uno fa attenzione anche alle parole e queste producono cose, un altro è se gli dedichi attenzione e lasci che “lavori” un effetto, che sia accelerare una riflessione, strappare un messaggio. Ti pesa? Parto da una considerazione: stiamo marciando ad una ve- su di te. Si faceva in maniera empirica con il vinile, non po- sorriso o ancora trasferire un sentimento di speranza, bè, mi riempie d’orgoglio. locità che non ci appartiene. Abbiamo Mi aggancio ad una delle tracce del bisogno di una massa d’informazioni << Stiamo marciando ad una velocità che non ci appartiene, non tema di maturità di quest’anno: “La mumolto più grossa rispetto a, che ne so, riusciamo a fare i conti con la potenza della realtà. I messaggi restano sica – diceva Aristotele (filosofo greco 5 anni fa. Raramente ci basta leggere in superficie, non entrano in profondità come devono >> del IV sec. a.C.) – non va praticata per un un quotidiano la mattina, abbiamo unico tipo di beneficio che da essa può bisogno di consultare una marea di siti web ogni ora per avere notizie fresche. Tutto questo to- tevi skippare i brani e la musica aveva il tempo di entrarti derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per glie alla gente la possibilità di fare i conti con la potenza della dentro. Oggi purtroppo è sempre più raro. Può anche darsi l’educazione, per procurarsi la catarsi e in terzo luogo per realtà. Il punto è quanto riesci a riflettere su un fatto e quanto che sia l’uomo ad adattarsi a questa velocità e ad aver biso- la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo”. Credi che lasci che questo lavori dentro di te, che produca qualcosa. Se gno di meno tempo per farsi toccare dalla musica o da altre il pensiero di Aristotole sia ancora attuale? uno ha bisogno di sentire altre notizie subito dopo perché è forme di comunicazione. Ma sinceramente, non mi sembra Io credo che dovrebbe esserlo. Ma stiamo vivendo un momento di trasformazione e quindi per poter esprimere un assuefatto a questa velocità, è chiaro che i messaggi restano che stia accadendo. Quindi ti dà fastidio se i messaggi delle tue canzoni non giudizio dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza. In ogni in superficie, non entrano in profondità come devono.

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COME SIAMO COME ERAVAMO E LE CANZONI DI LUCIANO LIGABUE

UN FILM DI

PIERGIORGIO GAY

DA SETTEMBRE AL CINEMA

www.nientepaura-ilfilm.it


livestyle - ligabue

caso credo che non ci vorrà molto. In pochi anni potremo avere un’idea precisa del ruolo che svolge la musica in questo particolare contesto storico. Torniamo alla musica suonata. Parte il tour, che t’impegnerà tutta l’estate. Un nuovo spettacolo da organizzare e una nuova sfida da affrontare. Recentemente ho visto uno show meraviglioso, quello dei Muse a San Siro. Ti “sbattevano” in faccia questo palco enorme fin dall’ingresso nello stadio, una struttura in prospettiva davvero grandiosa, simile allo scafo di una nave. La nostra è una produzione agli antipodi, nel senso che nascondiamo le carte. Il pubblico entra e vede che c’è qualcosa d’imponente ma cosa sia lo scopre solo durante il concerto. Ci sono luci, video e tutto il resto, ma più che sull’hardware ci siamo concentrati sul software. A livello di “hardware”, qual è l’aspetto di più difficile gestione? Sicuramente il suono, è sempre difficile ottenere una buona acustica in spazi grandi. Ma siamo molto esigenti e non vogliamo saperne di problemi. Anche se ci rendiamo conto delle difficoltà e per questo lavoriamo con uno staff che conosciamo bene e che ci aiuta a gestire al meglio le nostre risorse. Il volume ad esempio è uno degli aspetti critici: se sei basso in uno stadio ne risente la qualità complessiva del suono. Fortunatamente a Milano hanno alzato il limite di un paio di decibel!

<< Voglio che tutti tornino a casa spossati dopo i miei concerti, è la sensazione che piace provare a me dopo un live. Tutto è predisposto perché sia così. Siamo sul pezzo come non mai >> Non ti chiedo di svelarci le sorprese, anche se l’istinto mi suggerirebbe di farlo… Meglio così, non ti direi niente (ride, nda). Di certo c’è il fatto che Arrivederci, mostro! è il nocciolo del concerto. Tengo moltissimo a questo disco e lo suonerò quasi tutto. Anche se è un rischio perché, sai, la gente reagisce in un certo modo ai singoli, in un altro al resto dei brani. Questi spettacoli sono più lunghi rispetto al passato proprio perché voglio proporre tutto il nuovo album senza sacrificare le canzoni del repertorio. Quelle che la gente non vede l’ora di cantare. Voglio che tutti tornino a casa spossati, è la sensazione che piace provare a me quando vado a vedere un live. Tutto è predisposto perché sia così. Direi che siamo sul pezzo come non mai. Maioli (il manager di Ligabue, nda) mi dice che i dati di prevendita sono straordinari e che quindi dobbiamo dare ancora di più. Il punto è che a me sembra sempre di aver dato il massimo, anche in termini di produzione… Ma cercheremo di andare ancora oltre per fare uno dei migliori concerti di sempre. Sono passati pochi giorni da quando ho chiacchierato con Luciano. Finisco di scrivere il pezzo e controllo il suo sito ufficiale (ligachannel.com) alla ricerca di possibili aggiornamenti. Magari nuove date sold out. Cosa trovo? Luciano ha deciso di indire un concorso per band emergenti. L’iniziativa (che prende il nome dal brano Quando suonerai la tua canzone) porterà gruppi ed artisti sconosciuti ad esibirsi sui palchi del Ligabue Stdi 2010 poco prima che il Liga entri in scena. Fossimo tutti come lui…

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Quelli tra palco e realtà Volete sapere che emozione si prova a salire una manciata di minuti prima di Ligabue sul suo palco? Potreste chiederlo, per esempio, a Marco – fratello di Luciano – che con i suoi Rio è presente a ogni data del tour estivo del Liga (eccetto quella di Oristano). Oppure potreste fare la stessa domanda agli artisti che suoneranno come opening act durante il Ligabue Stadi 2010: Alberto Bertoli (13 luglio a Firenze e 4 settembre a Bologna), alle Charleston (9 luglio a Roma e 17 a Milano), a Kaballà (7 settembre a Palermo), a Paolo Simoni (10 luglio a Roma e 16 a Milano), ai Lombroso (30 luglio a Salerno e 11 settembre a Bari), ai Park Avenue (24 luglio a Messina e 2 agosto a Pescara) o ai Little Taver & His

Crazy Alligators (20 luglio a Padova). A loro vanno aggiunti gli artisti sardi – tra cui i Tazenda – che suoneranno in occasione dell’Ichnusa Livefest di Oristano del 7 agosto. Tra i protagonisti del pre-Liga c’è anche spazio per giovani artisti che rientrano tra i fortunati vincitori di un contest promosso da Ligachannel, sito ufficiale del cantante. A volte un video caricato sulla pagina di Facebook, in base al gradimento del popolo del web, può tramutarsi in un sogno: Quando canterai la tua canzone…sul palco di Liga (questo il nome del concorso) dà infatti l’opportunità ai solisti e ai gruppi che riceveranno più preferenze di esibirsi sullo stesso stage di Ligabue davanti a decine di migliaia di persone. Da brividi! M.S.



live style

STEVIE WONDER > di emanuele mancini, foto: courtesy of Universal

(NON) HO INTERVISTATO

STEVIE WONDER! Per quanto nel variopinto mondo delle redazioni ne succedano di tutti i colori (quotidianamente), questa proprio non ce l’aspettavamo. Riesci nell’impresa di fissare un’intervista con Stevie Wonder e ottieni indietro un pezzo finto. O meglio, inventato. Robe da matti. Eppure, è successo. Talmente surreale, che resta un dubbio. Sarà vero? Saranno realmente andate così le cose? Noi pubblichiamo – anche perché non c’è tempo per trovare una valida alternativa – dopodiché, giudicate voi.

live in italy 05/07 Verona le foto del concerto di Stevie Wonder su www.onstageweb.com!

Lo scorso 13 maggio Stevie Wonder ha compiuto 60 anni. Nonostante non sia più un ragazzino, non sembra voler rallentare. “Non vedo l’ora di tornare in Europa per questi concerti” ha dichiarato alla vigilia del tour.

t

utto, ma questo no, non può essere accaduto davvero. O forse è in linea col resto degli eventi, ad esempio con l’improbabilità di poter intervistare Stevie Wonder in un incontro a due e non in conferenza stampa, praticamente un miracolo per me che come giornalista sono nato ieri, un novellino. Invece avrei potuto eccome, la rivista per cui scrivo voleva dedicargli uno speciale in vista della sua unica data italiana ed ero io il prescelto, proprio io, per questa missione così delicata e importante. Perché do l’aria di essere affidabile? Perché la gente si fida di me quando è chiaro che non dovrebbe? Forse c’è più di un motivo a giustificare il fatto che abbia perso il treno. Non è una metafora, l’ho perso sul serio, l’Intercity delle 09:00 che da Bologna mi avrebbe portato a Milano in un’ora

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e mezza, poi in pullman fino all’aeroporto di Malpensa e via verso Londra, destinazione Hyde Park. Nel parco più famoso della capitale inglese avrei incontrato Stevie Wonder, headliner del festival Hard Rock Calling (in programma dal 25 al 27 giugno). Immaginavo già tutto: mi sarei fatto accreditare per entrare nel backstage blindatissimo, avrei gioito – perfido - delle facce di centinaia di fan che non si sarebbero dati pace vedendo entrare in largo anticipo un comune mortale come loro, per dirigermi infine ai quindici minuti più lunghi della mia vita, che aspettavano di essere riempiti dalle domande che avevo preparato per il mostro sacro. Ma è andata decisamente in altro modo. In stazione il tabellone segnala un ritardo di venti minuti, un grande classico. Decido di perderne quasi quindici fra caffé e sigaretta, al binario ne aspetto altri venti, prima di

scoprire che il treno ha recuperato il ritardo ed è partito perfettamente in orario. Per una volta le cose hanno funzionano maledettamente bene. Inutile prendere il successivo, non arriverei in tempo a Malpensa. Dovrei trovare una soluzione alternativa. Ma quale? Ce n’è una sola, per quanto assurda. L’unica che possa salvarmi: simulare tutto, inventarmi l’intervista. Tanto nessuno lo scoprirà mai. A quelli della discografica dirò che il Sig. Wonder è stato molto gentile e disponibile, alla mia rivista spedirò il pezzo entro i tempi stabiliti (strettissimi) e tutto andrà come previsto. E’ necessario un enorme sforzo d’inventiva, devo riadattare le domande troppo personali alle quali di certo non posso rispondere in sua vece. E calarmi nel personaggio, mettermi nei suoi panni, nei panni di una leggenda vivente


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stesso, per questo ci metto così tanto a far uscire materiale nuovo! Ricordo quando vinsi il Grammy per il miglior album per tre anni consecutivi: l’anno seguente Paul Simon scherzosamente mi ringraziò per non aver pubblicato nesSig. Wonder, prima di tutto ci tengo a dirle di quanto mi sun disco, permettendo a lui di aggiudicarsi il premio, che senta onorato a poterla incontrare e a poter conversare con fu di nuovo assegnato a me all’appuntamento successivo. lei, e di quanto ammiri il suo lavoro e la sua ricerca stilistiHo deciso di produrre meno materiale per lasciare spazio ca così fondante per la musica contemporanea. agli altri (ride, nda)! Ti ringrazio, anche per me sarà un onore parlare con te, Veniamo al presente e al futuro. L’ultimo disco di inedia patto che tu non mi faccia domande stupide (ride, nda)! O ti è uscito cinque anni fa ed è dal 2007 che ha ricominciato meglio, preferirei parlare di qualcosa di diverso dal come ad andare in tour con una discreta continuità: cosa dobbiavivo la mia cecità e di quello che provo riguardo alla scommo aspettarci da lei alla fine di questa serie di concerti? Ha parsa di Michael Jackson. nuovi progetti in cantiere? Certamente. Allora credo che eliminerò all’istante la Vorrei scrivere un libro sulla mia vita e mi stuzzica molto quarta domanda. Le avrei chiesto della sua performance al la prospettiva che possa diventare un film. Potrebbero esseMadison Square Garden per il 25esimo anniversario della re di forte ispirazione le vicende che ho vissuto crescendo da Rock’n Roll Hall Of Fame, in cui durante l’esecuzione di ragazzo cieco e le traversie per le quali mia madre è dovuta The Way You Make Me Feel, con la quale rendeva omaggio passare per riuscire a tirarmi su… poi si potrebbe girare un all’amico scomparso, le lacrime le hanno interrotto il canaltro film sulla seconda parte della mia vita, ma mi alletta to. ancora di più l’idea di un musical, nel quale mi piacerebbe Non mi fraintenda, non volevo essere rude, ma sembra anche recitare. Dal lato discografico è da un po’ che sto lavoche alla stampa ultimamente non interessi altro. Vede, noi rando a diversi progetti contemporaneamente: un disco gosiamo comunicatori, io come lei, abbiamo il dovere di veispel ispirato dalla scomparsa di mia madre Lula, nel quale colare le informazioni perché è di questo che la gente ha biesamino l’enorme crisi spirituale e culturale che ci troviamo sogno, lei lo fa tramite le parole, io con le canzoni. Ciò che ad affrontare attualmente, e poi una sorta di concept album provo per la scomparsa di Michael è di sicuro una profonda intitolato Through The Eyes Of Wonder, in cui rifletto sulla tristezza ma voglio dire che questo sentimento non può esmia esperienza da uomo non vedente. Delle voci riguardo sere filtrato da altre persone, essere trascritto su una rivista. un album jazz con Quincy (Jones, nda) e Tony (Bennet, nda) Le mie emozioni trovano la loro espressione nei concerti, be’, posso dire che ad oggi rimangono tali, solo ricami fatti a insieme al pubblico, è con loro che acquistano il loro vero simestiere da qualche giornalista che avrà sentito delle chiacgnificato; per questo sull’argomento non ho niente da dire se chiere da bar fatte tra amici (ride, nda). non che potrete capire come mi sento << Vorrei scrivere un libro sulla mia vita e mi stuzzica la prospettiva Entusiasmante! C’è dunque da aspetriguardo alla scomparsa di Jacko vetarsi molto da lei nei prossimi anni. nendo al concerto. È dalle emozioni che possa diventare un film. Mi alletta ancora di più l’idea di un Credo che non si possa basare la proche traggo ispirazione e da ciò che acmusical, nel quale mi piacerebbe anche recitare >> pria vita sulle aspettative degli altri. Ogni cade nella mia vita, siano episodi tristi progetto verrà alla luce quando mi sentirò o felici. Tempo fa decisi di tornare in Provo ancora stupore per quello che mi accade ogni gior- pienamente soddisfatto del risultato. tour dopo dieci anni di pausa per il bisogno di elaborare Fine, è andata, l’articolo è chiuso. Lo invio domani mattina la perdita di mia madre e di farlo tramite la musica. Più di no ed è quello stupore a darmi la spinta per continuare, trent’anni fa dedicavo una canzone alla mia prima figlia (Ai- nonostante le difficoltà e le cose terribili che accadono ogni e poi terrò le dita incrociate sperando che nessuno si accorga giorno nel mondo. Certe volte penso che essere cieco sia una di niente. Magari passerà anche inosservato, verrà letto da sha, Isn’t She Lovely, nda). Canzone contenuta in Songs In The Key Of Life (1976), che benedizione perché probabilmente non durerei un minuto poche persone, o forse no. Ma che importa se ho inventato è considerato all’unanimità da critica e pubblico il suo se potessi vedere le cose intorno a me. Ma la vita continua tutto, non sarò stato certo il primo giornalista a ricorrere a capolavoro e l’apice della sua espressività artistica. Ag- a darmi grandi gioie e io mi ci relaziono ogni volta come un simile stratagemma per salvare la faccia, neanche sarò giungerei tra gli estimatori anche i suoi colleghi, visto che se fosse una cosa nuova, il mio primo giorno sulla terra: l’ultimo. Poi magari un giorno lo incontro davvero Stevie e è l’album è stato saccheggiato da tantissimi musicisti che, qualche mese fa ero all’Hard Rock Cafè di Los Angeles, a un riesco a fargli queste stesse domande. campionandone le canzoni, hanno confezionato numerose certo punto hanno passato un mio disco e io mi sono messo hit di successo. Come ci si sente ad essere uno degli artisti a piangere, a piangere come un bambino, pensando alla for[Tutte le risposte di Stevie Wonder sono elaborazioni trattuna di aver ricevuto in dono queste canzoni da Dio. I premi più campionati di sempre? Lo trovo molto stimolante. È interessante come un altro vinti e i traguardi raggiunti sono uno stimolo per continuare te da sue reali dichiarazioni raccolte fra interviste audio, viartista possa prendere quello che per te è completo e finito a dare sempre il meglio e pretendere sempre molto da me deo, stampa e biografie, nda] della musica. Una cosa non da poco, per non dire impossibile. Vediamo… come avrei iniziato?

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e trovargli altre potenzialità espressive che tu non avresti minimamente immaginato. Ed è allo stesso tempo lusinghiero, un apprezzamento nei confronti di quello che fai. In più essere “saccheggiato” da un collega mi porta sempre ad incuriosirmi del suo lavoro e a conoscere musica nuova, un’esperienza che spesso si è concretizzata in collaborazioni che poi, di rimando, hanno influenzato anche la mia scrittura. Le contaminazioni sono importanti, il giorno in cui non troverò più nulla di valido che mi colpisca sarà forse il giorno in cui smetterò di fare arte. Songs In The Key Of Life è un disco per me fondamentale, talmente carico di messaggi che in seguito ho preferito non scrivere nient’altro per parecchi anni. Ha ispirato molti artisti, ma non lo considero il mio apice: dire questo per me significherebbe dire che Dio non sente più il bisogno di usarmi per lo scopo per il quale mi ha dato l’opportunità di fare musica. E semplicemente non ci credo. Un rapido excursus sulla sua carriera. Ha vinto più Grammy di qualsiasi altro artista solista, un Oscar per I Just Called To Say I Love You, scritto dischi pionieristici e di importanza storica che hanno ridefinito i confini di gran parte della musica black (dal funk al soul, all r’n b), riuscendo contemporaneamente a vendere milioni di copie. E non dimentichiamo che ha cominciato a calcare le scene a undici anni. Se non bastasse c’è anche il suo attivismo sociale-politico a tutto campo, che ha portato ad esempio all’istituzione del giorno dell’assassinio di Martin Luther King come festa nazionale in America. Sente ancora quel fuoco sacro che ha alimentato tutte queste incredibili gesta?



ROCK 'N' FASHION

La ribalta si può guadagnare anche in punta di piedi, con stile sobrio e delicatezza. Ellie Goulding fa electropop (ma giusto perché le definizioni fanno comodo) e pure bene, visto che il suo disco d’esordio, Lights è entrato nella classifica inglese dal gradino più alto. Ma preferisce distorcere i suoni piuttosto che la mente.

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ROCK 'N' FASHION

LUCI (Soffuse) FOTO di ALAN CLARKE STYLIST: JOHN McCARTY

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ROCK 'N' FASHION

Elena Jane Goulding nasce a Hereford, nell’Inghilterra occidentale, il 30 dicembre 1986. Quindicenne, comincia a cantare e a suonare la chitarra ma senza alcuna ambizione. “Per lungo tempo non ho pensato ad una carriera da professionista, semplicemente non mi sembrava di avere qualcosa di speciale”. Eppure le qualità di Ellie, che oltre alla voce sa usare chitarra, batteria e piano (“ma non chiamatemi wonder woman!”), vengono fuori rapidamente. Si trasferisce a Londra e nel 2009 ottiene un contratto con la Polydor (“devo ringraziare le molte persone che hanno creduto in me”); poi, all’inzio di quest’anno, prima ancora che il suo album di debutto venisse pubblicato, vince il “Critics Choice Award” ai BRIT Awards.

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Lights nasce nella camera da letto di Ellie.“Più che delle canzoni avevo delle visioni. Poi è arrivato Starsmith (noto producer inglese, nda) e con lui ho cominciato a dare forma alla mia immaginazione”. Alchimia pura. “Non c’è nessuna formula che descriva la nostra intesa. Quello che abbiamo fatto è venuto fuori in modo organico”. Altri produttori hanno lavorato alle canzoni di Lights: un approccio pericoloso, si rischia di non trovare l’identità di un album. “Non è successo perché al centro di tutto c’ero io. Non sono certo andata per negozi mentre qualcuno metteva le mani sulla mia musica”. Ellie sembra molto sicura di sé.“So di dare questa impressione, ma in realtà sono molto timida”.

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ROCK 'N' FASHION

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ROCK 'N' FASHION Lights esce a marzo e debutta direttamente al numero 1 della Uk chart. “Non mi aspettavo niente di tutto questo, mi bastava aver creato qualcosa dal nulla. So bene da dove vengo e non avevo mai pensato alla classifica. In generale non mi sono mai aspettata troppo da me stessa”. Adesso qualcuno che si aspetta qualcosa da lei però c’è: “Quelli dell’etichetta si prodigano per vendere il tuo disco e per farti stare bene. Le aspettative sono altissime, ma io continuo a mettere la mia vita al centro di tutto e a lavorare. In fondo fare il musicista è un lavoro. Credo che la Polydor abbia puntato su di me proprio perché sono una che lavora sodo”.

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La questione dell’immagine è decisiva nella popular music e la Goulding conosce bene le regole. “I fan vedono una pop star in me. Ma io voglio portarli a capire la persona che c’è dietro”. Ok, ma il look esteriore è quello del primo impatto. “Mi prendo cura del mio corpo, mi tengo in forma (è un’accanita runner, nda) e sto attenta a quello che mangio. Mi rendo conto di non essere proprio una rock star, ma m’interessa poco. Però capisco che la gente abbia delle aspettative e, ad esempio, mi voglia vestita in un certo modo. Io mi adeguo e mi prendo un vantaggio da questo. Lo considero una parte del mio lavoro”. E il futuro? “M’interessa seguire il mio cuore, molto più di quanti dischi che riuscirò a vendere. Il percorso umano viene prima di tutto: per quanto la musica sia il mio lavoro, ho una vita da vivere”.

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DI daniele salomone

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prile 2010. Milano, Roma, Firenze (2 volte), Acireale. Cinque concerti per celebrare la reunion tra Piero Pelù e Ghigo Renzulli, anima e cuore (o viceversa, fate voi) della band che più ha significato per il rock italiano. Una vera e propria festa in 5 atti, un party itinerante che ha riavvicinato i Litfiba a quel pubblico che era già lontano prima dello scioglimento, prima cioè di Mondi sommersi e, soprattutto, Infinito (album registrato a divorzio consumato, nel 1999, non a caso totalmente escluso dalla scaletta dei concerti). Il feeling con la gente, quella gente, è totale: brani come Cangaceiro, Bambino, Tex, Cuore di vetro, Maudit scaldano il cuore e trasformano la frustrazione – per questi anni buttati via - in energia, in un gioco di rimbalzo tra palco e platea. Una sorta di rito liberatorio di massa, un momento probabilmente unico e irripetibile nella storia del gruppo guidato da Pelù e Renzulli. Tutto questo è quello che si trova in Stato Libero di Litfiba. Un doppio album live (registrato a Firenze) che cristallizza la carica emotiva dei concerti della reunion, riportando la band toscana ad uno status che nella seconda metà dei Novanta era venuto meno, a quel fascino che i Litfiba avevano fino alla pubblicazione di Spirito (1995). E qui si arriva al nodo cruciale. Cosa e come saranno i Litfiba d’ora in poi? Una prima risposta provano a darla i due inediti contenuti nel live, Sole nero e Barcollo. Rock senza mezze misure, con Pelù nuovamente libero di costruire il suo impianto accusatorio per incastrare l’imputato di sempre, l’ingiustizia sociale. Due brani onesti che lasciano presagire un altrettanto onesto futuro. Abbastanza lontano, però, da quel passato in cui i Litfiba hanno indicato la via, innovatori, provocatori, ribelli, interpreti unici di un sentimento generazionale senza altri interlocutori (musicali). Quel passato che Stato Libero di Litfiba mette in cornice. E che appende al muro.

Rox

Ellie Goulding

Kelis

Memoirs Rough Trade

Lights Polydor

Flesh Tone Interscope

DI Giorgio rossini

S

in dalle prime note s’insidia minaccioso il sospetto: non sarà l’ennesimo tentativo di cavalcare l’onda lunga (anche troppo) del fenomeno Winehouse? Poi i minuti passano e si scopre che fortunatamente c’è molto altro. Rox è una giovanissima ragazza inglese, di origine giamaicana, con in dote un talento vocale fuori dal comune. Il suo primo disco, lanciato dalla hit My Baby Left Me, spazia nella black music e arriva anche oltre: dall’arrangiamento neo r’n’b del brano d’apertura No Going Back, al tempo in levare di Rocksteady, fino alla bellissima ballata acustica Heart Ran Dry. Ascoltando di filato di tutti i pezzi dell’album non si avvertono momenti di cedimento; anzi, sono molti i brani che, per orecchiabilità e freschezza, potrebbero diventare singoli. Oltretutto la varietà degli stili è ben bilanciata, altro valore aggiunto del disco. Insomma, Memoirs è certamente un ottimo biglietto da visita per questa giovane promessa della black music. Aspettiamo fiduciosi i prossimi capitoli.

56 onstage - luglio

Foto di Francesco Prandoni

di gianni olfeni

E

vinci il cd di Ellie Goulding! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Ellie“

llie Goulding è l’ultima (in senso temporale) delle “terribili ragazze” che l’Inghilterra ha ultimamente lanciato nella mischia. In realtà lei di terribile ha ben poco, anzi ha un’aria angelica e una voce fanciullesca. Il suo disco d’esordio, Lights, è il frutto dell’incontro con Starsmith, un tuttofare quando ci sono di mezzo suoni sintetizzati (produce, remixa, etc...). La collaborazione ha dato vita a dieci tracce in cui le composizioni di Ellie - scrive testi e melodie – si travestono da musica elettronica che strizza l’occhio alla dance. E qui sta il punto: in alcuni casi, come il singolo Starry Eyed, l’esperimento riesce; in altri si ha l’impressione che i brani galleggino su un tappeto di electro-pop che non rende giustizia alla scrittura. Verrebbe voglia di ascoltare Lights in versione voce&chitarra, intuendo nella Goulding doti di performer acustica piuttosto che di pop star tutta synth. In ogni caso, la musica di Ellie arriva anche così: il disco ha debuttato al numero uno della classifica inglese. E qualcosa vorrà pur dire.

DI marco rigamonti

I

tempi delle derive soul, delle citazioni funk e dell’attitudine R&B sono andati. Se vuoi essere pop oggi devi essere dance, anche a costo di “rinnegare” dei momenti di puro splendore che hanno caratterizzato la tua carriera. Kaleidoscope, il raffinato disco del 1999 che aveva presentato Kelis al mondo, non potrebbe sembrare più lontano: i ritmi lenti e sinuosi vengono seppelliti da drum machine compresse all’esasperazione, l’incedere hip-hop è cancellato da quattro-secchi-e-imprescindibili-quarti, gli strumenti veri sono a prendere la polvere in soffitta mentre gli arrangiamenti vengono affidati alla freddezza di sintetizzatori analogici (quando va bene) o emulazioni virtuali dei suddetti (quando va meno bene). Passi il gradevole singolo Acapella - con la produzione di quel prezzemolo di David Guetta - evviva i fratelli Benassi che producono due tracce ascoltabili, ma la sensazione è che qui il talento vocale di Kelis sia assolutamente sprecato. E’ proprio obbligatorio essere pop?


Perturbazione

Scissor Sisters

Del nostro tempo rubato Santeria/Audioglobe

Night Work Polydor Records/ Universal

DI silvia pellizzon

I

l gruppo torinese torna dopo l’uscita di Pianissimo Fortissimo (2007) e il progetto Le città viste dal basso (2009), con un nuovo, bellissimo album che segna un cambio di etichetta e di formazione (al basso). Del nostro tempo rubato ha un formato insolito, 24 canzoni, una per ogni ora, una per ogni umore. Anche la confezione è particolare, una scatola di cartone e un cd-r per fare il proprio “trasloco”, la propria playlist. Ma nonostante la lunghezza, quasi fosse un album doppio, la scaletta ospita alcune delle canzoni più belle dai tempi del loro capolavoro In Circolo (2002). Fin dalla traccia d’apertura si capisce lo spirito del disco: in Istruzioni per l’uso Tommaso Cerasuolo canta “ora quel che conta si deciderà da sé”. Lasciatevi portare via da questo trasloco, non sarà tempo rubato inutilmente.

Jack Jaselli & The Great Vibes Foundation It’s Gonna Be Rude, Funky, Hard Bollettino/Edel

S

DI massimo longoni

e non sapete nulla di Jack Jaselli e dei suoi Great Vibes Foundation, fidatevi: sono un gruppo italiano al 100%. Difficile da credere affidandosi soltanto all’ascolto perché It’s Gonna Be Rude, Funky, Hard è un impasto di incendiario rhythm’n’blues, con accenti funky e soul, che sembra uscito direttamente da un fumoso locale di New York. Sarà per il fatto che la sezione ritmica ha alle spalle una collaborazione eccellente con Sananda Maitreya (il “fu” Terence Trent D’Arby), sarà la passione per la black music di Jaselli, laureato in filosofia da 110 e lode col physique du role e la voce plasmata per far di lui un crooner di livello. Si passa dal funky di Rude, Rebel Revolution alla cover rockeggiante di Could You Be Loved di Bob Marley, consapevoli che questo è un biglietto da visita per una band che trova poi dal vivo il suo ambiente naturale.

We Are The Fallen Tear The World Down Universal Republic Records

C

DI marco rigamonti

i sono dischi che a giudicare dal titolo o dalla copertina talvolta possono riservare sorprese. Non è questo il caso del debutto di We Are The Fallen, che con quella bimba vestita di bianco inserita in un contesto notturno e decadente fa tutto il possibile per comunicare il suo gusto gotico. Tre dei cinque membri della band hanno fatto parte in passato degli Evanescence, ma se li doveste incontrare non fate il nome di Amy Lee, a quanto pare non sono rimasti in buoni rapporti. La voce di Carly Smithson arriva invece da American Idol - un album solista seguito da una veloce liquidazione da parte della MCA alle spalle - classica favola moderna finita male, verrebbe da dire. Sommando nome, copertina, note di credito e ascolto il risultato appare quindi scontato: alternative metal (o come lo volete chiamare) piuttosto nella media.

A

DI mattia sbriziolo

distanza di ben quattro anni da TaDah si rivedono gli (le?) Scissor Sisters con la loro “quintessenza”, così come la definisce Jake Shears (voce della band e proprietario delle chiappe in copertina). Dopo 18 lunghissimi mesi di lavoro e l’ok di Sir Elton John – già pianista in I Don’t Feel Like Dancing – tornano con 12 tracce grondanti di disco music, funky, rock, dance ed electro-pop. Prodotto col supporto di Stuart Price (producer di Madonna, The Killers e più recentemente di Kylie Minogue), Night Work è in grado di far muovere (almeno) la testa e picchiettare il piede a tempo anche al più diffidente ascoltatore dell’album. Un viaggio attraverso le saltellanti sonorità del clubbing notturno londinese e newyorkese mixate in puro stile Scissor: eleganti e raffinate combinazioni di elementi appartenenti a diverse sfere musicali. Arrangiamenti con bassi slappati (Any Which Way), chitarre distorte (Night Work) e tastiere synthetizzate (Skin This Cat) accompagnano ora il falsetto alla Bee Gees di Shears e ora la sensuale voce di Ana Matronic. La tracklist del terzo album della provocatoria band americana trasmette spensieratezza, divertimento e tanta voglia di dancefloor. Are you ready to dance?

HOT LIST Dieci brani dalla playlist di

Vic

01

I

DI marco rigamonti

cinque minuti che danno il benvenuto a Further ti portano indietro di una decina di anni. Precisamente a Come With Us, che vide la luce nel momento d’oro del duo, quando il suono dei Chemical Brothers - dapprima un concetto riservato a pochi - divenne un vero e proprio standard, spesso emulato, mai eguagliato. Fanno pensare al meglio, quei cinque minuti. E la conferma non tarda ad arrivare: Escape Velocity ruba un riff agli Who, lo contorce e lo sbatacchia qua e là tra pulsazioni acide e una cassa intransigente, crescendo brutalmente fino a farti scoppiare il cervello. Dopo tanta irruenza la decompressione di Another World – sottoforma di una techno più lenta e dalle atmosfere celestiali – ti lascia in una strana estasi post-rave, nudo e stremato, sdraiato su una pista da ballo deserta con gli occhi lucidi. L’attitudine psichedelica di Dissolve (un pezzo rock a tutti gli effetti), un esercizio di stile burlesco come Horse Power, la sublime esperienza eterea del singolo Swoon e un viaggio dai contorni epici come Wonders Of The Deep riprendono un discorso indie interrotto qualche album fa senza inventare nulla di nuovo, ma rafforzando la convinzione che Ed Simmons e Tom Rowlands siano ritornati in splendida forma.

Dionne Warwick & Burt Bacharach Dionne Warwick sings the Bacharach and David songbook (Music Club, 1995)

02

AIN’T NO MOUNTAIN HIGH ENOUGH Marvin Gaye & Tammi Tarrell United (Tamla, 1967)

NATURALLY

03

04

The Chemical Brothers Further Emi

I SAY A LITTLE PRAYER

05

06

Huey Lewis and The News Fore! (Chrysalis, 1986)

I’VE JUST SEEN A FACE The Beatles

Help! (Parlophone, 1965)

SOMETIMES IT SNOWS IN APRIL Prince

Parade (Paisley Park/Warner Bros., 1986)

INNOCENT WHEN YOU DREAM Tow Waits

Franks Wild Years (Island Records, 1987)

07

08

09

HAPPY TOGETHER The Turtles

Happy Together (White Whale Records, 1967)

MAKE YOUR OWN KIND OF MUSIC The Mamas & The Papas

Make Your Own Kind Of Music (Dunhill Records, 1969)

PERFECT DAY

Elvis Costello & Lou Reed

NOT FOR ALL THE LITTLE WORDS

10

The Magnetic Fields

69 Love Songs (Merge, 1969)

Marisa Passera esordisce a Radio Deejay nel 2008 con il nome d’arte La Giada al fianco di Federico Russo per il programma FM. Il sodalizio continua anche nella stagione 2009/2010, che li vede insieme per Weejay, il programma del weekend in onda il sabato dalle 7.00 alle 19.00, a cui si aggiunge nel mese di luglio Senza Palla, talk show semiserio che accontenta chi come Marisa non si interessa di calcio e chi come Federico non può farne a meno, con l’aiuto degli ospiti in studio e delle telefonate del pubblico e dei VIP. Diretta su Radio Deejay e Deejay TV dal lunedì al venerdì a partire dalle 20.00.

57 luglio - onstage


what'snew/ games

a cura di Blueglue

Super Mario Galaxy 2 (Nintendo Wii) Genere: Piattaforma

Demon’s Souls (PS3) Genere: gioco di ruolo

Software / Namco Bandai

Erano così belli i tempi dei Dungeon scuri e complicati? A giudicare dalla piega che hanno preso i giochi di ruolo negli ultimi tempi – soprattutto quelli che hanno riscosso maggiore successo - non proprio. Ma chi in passato ha gustato giochi come Might & Magic, Ultima o Eye Of The Beholder (per citarne tre) non saprà trattenere la gioia di fronte al nuovo titolo From Software, promesso un anno fa ma nei negozi solo ora. Qui infatti non c’è nemmeno l’ombra di personaggi cartooneschi e colori vivi: verrete catapultati in un’ambientazione tenebrosa e grigia, estremamente seria. Viene inoltre messa al bando la promiscuità a favore di un approccio più specifico: in parole povere se scegliete di essere un guerriero scordatevi di raggiungere livelli di potenza magica elevati. Non crediate poi che basti esplorare a casaccio e brandire la spada per procedere: è necessario essere metodici e ragionatori, anche nei combattimenti in apparenza semplici. L’assenza di una trama memorabile è in realtà una dichiarazione d’intenti: Demon’s Souls si basa sul concetto di role-playing game più classico, che focalizza quasi interamente l’attenzione sullo sviluppo dei personaggi – non a caso si raggiungono livelli a due zeri, quasi 800 per la precisione - obbligando quindi il giocatore a incrementare il proprio rango per evitare di essere letteralmente triturato. Tecnicamente non eccelso (ma questo è un aspetto che passa in secondo piano), interminabile e bastardo… ma dall’atmosfera impeccabile: la vittoria della vecchia scuola.

58 onstage - luglio

Ladies & gentlemen, Mario is back. E non è come annunciare un nuovo episodio di un videogioco qualsiasi, che ve lo dico a fare. Qui c’è di mezzo la storia. Qui si parla di qualcosa di sacro che ha cambiato in maniera radicale l’approccio verso il mondo dei videogiochi, dato che il suo spessore è paragonabile senza alcun dubbio a quello di pietre miliari del calibro di Pac Man o Space Invaders. Esiste forse qualcosa di più difficile che migliorare un prodotto rivoluzionario senza ripetersi o cadere nel solito clichè “Figo il due, ma l’uno rimane il migliore…”? Di anni ne sono passati, e bisogna ammettere che Nintendo raramente ha sbagliato dei colpi. E’ vero, talvolta il marchio è stato sfruttato a fini commerciali e per produzioni di dubbio gusto – sempre e comunque al di fuori della serie principale - ma alzi la mano chi non si sarebbe lasciato tentare. E soprattutto: come non prendere atto della genialità di Shigeru Miyamoto (l’ideatore di Mario) che in 25 anni è riuscito a rendere ogni fol-

Nintendo EAD Tokyo / Shigeru Miyamoto low up del suo primo storico gioco sempre più avvincente e divertente? Intanto vi dico subito che anche questa volta Peach viene rapita da Bowser: se volete una trama cercate altrove, perché a Super Mario Galaxy 2 – come del resto a tutti i suoi predecessori – non serve. Poi vi informo del fatto che se già il primo Galaxy era da urlo, questo è proprio assolutamente imperdibile. Merito di una struttura di gioco da 10 e lode, di un ulteriore ampliamento dello scenario giocabile, della maggiore varietà di situazioni, di un’intelligenza artificiale sublime (vedi gli scontri con i boss di fine livello), nonché dei “soliti” comparti grafico e audio impeccabili. Non è un’impresa facile descriverlo: bisogna giocarci. Chi quasi un quarto di secolo fa comprò il NES principalmente per potere giocare a Super Mario Bros (diciamo il 90% degli acquirenti?) consideri seriamente l’ipotesi di procurarsi una Wii al più presto per godersi questo capolavoro.

Naughty Bear (Ps3 – Xbox 360) Genere: Azione

Artificial Mind and Movement / 505 Games

Mettiamo che siate stanchi di gironzolare per città futuristiche nei panni di qualche supereroe (o super eroina visto il trend degli ultimi anni) muscoloso e munito di un arsenale da Terza Guerra Mondiale intento a fare fuori interi eserciti di soldati o mostri mutanti. Ma immaginiamo anche che non vi sfagioli nemmeno un po’ l’alternativa di controllare personaggi carini e buonisti costretti ad agire nella maniera più giudiziosa che esista. Che ne dite allora di vestire i panni di un simpatico orsetto emarginato che decide di mettere in atto la propria vendetta sui suoi simili facendo del sadismo la sua unica legge di vita? Interessante, vero? In questo nuovo titolo firmato Artificial Mind And Movement il protagonista viene costantemente irriso e rifiutato, e la goccia che fa traboccare il vaso è un mancato invito ad un party di orsetti su un’isola paradisiaca. Naughty Bear è uno splendido esempio di Cartoon Violence, dove il divertimento vince su tutto, anche su un aspetto grafico molto semplice e non esattamente all’avanguardia. Sta a voi decidere se non andare per il sottile (ovvero triturare i vostri nemici nei modi più cruenti e spassosi che possiate immaginare) oppure se gustarvi una vendetta molto più gratificante (spaventare a morte la popolazione e portare al suicidio i poveri orsetti che impazziscono di fronte alla vostra brutalità e freddezza da vero serial killer). E chissenefrega se dopo un po’ mangerete la foglia e subentrerà un pizzico di ripetitività: onore alla fantasia di chi questo gioco l’ha pensato, prima di tutto.



what'snew/ cinema

a cura di Nick

Toy Story 3 - La grande fuga Usa, animazione, 2010 Tit.

Originale Toy Story 3

109 min di Lee Unkrich critica pubblico 8EEF . % *#'' >@L>EF&CL>C@F& 8>FJKF nnn%e`Zbc`m\%`k

Daycare Center, un luogo dove i bimbi dell’asilo passano il pomeriggio mentre gli adulti sono al lavoro. Woody, unico toy “libero”, si accorge dell’errore e cerca di salvare gli altri infiltrandosi nel centro per organizzare una spassosa fuga.

AMANDA SEYFRIED TAYLOR LAUTNER JAY BARUCHEL AUBIER & PATAR GOLSHIFTEH FARAHANI NICOLAS CAGE JAKE GYLLENHAAL

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I

giocattoli veri invecchiano, anche quelli sullo schermo, ma con uno splendore notevole. Non tutti i compagni della nostra infanzia, infatti, hanno alle loro spalle le meraviglie del 3-D come capita ai protagonisti dell’ultimo capitolo della saga d’animazione digitale del cowboy Woody e dell’astronauta Buzz. Toy Story 3 - La grande fuga, diretto da Lee Unkrich, ha una forza grafica unica, ottima per tenere il ritmo delle avventure dei due giocattoli che meglio condensano l’american dream, la frontiera di Woody e le stelle di Buzz. Andy, il protagonista umano dei precedenti episodi, ha compiuto 18 anni e sta per partire per il college. Decide comunque di tenere i giocattoli e li raccoglie in un sacco da mettere in soffitta, e di portare al college, con sé, solo Woody. Ma la madre, per sbaglio, prende i giochi e li dona al Sunnyside

Perché vederlo? Un’avventura divertente per grandi e piccini. tra omaggi per sguardi attenti, in un’inquadratura spunta Totoro, personaggio amatissimo del maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki, e nuovi personaggi imperdibili, come un Ken di Barbie, ossessionato dal suo look e doppiato in orginale da Michael Keaton.

WANTED . IN INNOCENTI BUGIE LA SUPERSPIA TOM CRUISE. IN JONAH EX IL CACCIATORE JOSH BROLIN. THE EXPENDABLES DI STALLONE. E GREEN HORNET. IL NUOVO EROE È FUORILEGGE POLIZIOTTI FUORI MARRAKECH

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Brotherhood

Il Solista

Predators

The Box

Broderskab - Danimarca - 2009 drammatico - 90 minuti Con Davdi Dencik, Thure Lindhardt, Claus Flygare, Morten Holst Di Nicolo Donato

The Soloist - Usa - 2008 drammatico – 109 minuti Con Jamie Foxx, Robert Downey Jr., Catherine Keener, Tom Hollander, Stephen Root, Nelsan Ellis Di Joe Wright

Usa – 2010 horror Con Adrien Brody, Topher Grace, Alice Braga, Laurence Fishburne, Danny Trejo, Walton Goggins, Oleg Taktarov, Maershalalhashbaz Ali Di Nimród Antal

Usa 2010, thriller Con Cameron Diaz, Jason Mardsen, Frank Langella, James Rebhorn Di Richard Kelly

critica

critica

critica

critica

pubblico

pubblico

pubblico

pubblico

Possono due biechi neonazisti (Thure Lindhardt e David Dencik), appartenenti a un gruppo antisemita che organizza raid contro extracomunitari e comunità gay, scoprirsi omosessuali e innamorati l’uno dell’altro? Da questo presupposto prende piede Brotherhood, opera prima del regista italo-danese Nicolo Donato, che ha trionfato all’ultimo festival del cinema di Roma aggiudicandosi il Marco Aurelio d’oro della giuria come miglior film, e che testimonia la vitalità del “piccolo” cinema danese.

Steve Lopez è un giornalista il cui ultimo scoop è considerato un pezzo d'antiquariato, un uomo che non riesce più a raccontare le storie della vita. Mentre la sua, di vita, va a rotoli: con il lavoro, anche l'amore con una collega svanisce. Un giorno, nella suburbia losangelina, si imbatte in Nathaniel, clochard affetto da schizofrenia, ma con un talento esaltante per la musica. Con questo incontro Steve non trova solo una storia da raccontare, ma anche qualcosa di umano in cui credere.

Condotto dal mercenario Royce, un gruppo di soldati scelti dall'opinabile condotta morale si trova su un pianeta sconosciuto. Da lì a poco gli spietati assassini (yakuza, condannati, membri di squadroni della morte e via elencando) comprenderanno il destino che qualcuno ha riservato loro: essere prede di feroci entità extra-terrestri in cerca di vendetta. Predatori umani sfidati da predatori alieni. Scorrerà il sangue. Sequel/reebot di un b-movie anni '80 divenuto oggetto di culto per gli amanti del genere.

Una mattina, davanti alla porta di casa, una giovane coppia di sposi si vede recapitare una scatola di legno. Nel pomeriggio ricevono la visita di un tranquillo signore dal volto orrendamente deturpato. L'uomo spiega alla coppia che premendo il bottone sopra la scatola accadranno due cose. La prima è che una persona nel mondo che loro non conoscono morirà, la seconda è che verrà consegnato loro un milione di dollari in contanti. Tuttavia non tutto va come previsto e la vita dei due coniugi comincia a essere in serio pericolo.

Perchè vederlo? Per chi ama i film da festival e le storie estreme. Nato da padre italiano e madre danese, il regista si è fatto le ossa con videoclip e cortometraggi prima di iniziare a lavorare alla Zentropa, la casa di produzione di Lars von Trier.

60 onstage - luglio

Perchè vederlo? Torturato da assurde vicende distributive, il film vanta due delle performance attoriali più acclamate dello scorso anno e la regia di un talento vero. Per chi sa commuoversi ancora per l'amicizia virile e l'incanto di un violino.

Perché vederlo? Robert Rodriguez, cultore di buone cose di serie b e retrogusto trash, spolvera un antico progetto, affindandolo al talento di Nimród Antal (Kontroll, Vacancy): humour cinefilo e adrenalina garantiti e d'origine controllata. Vuoi una caramella?

Perché vederlo? Terzo film per il regista di Donnie Darko. Tratto da un racconto di Richard Matheson, scritto per la serie Tv Ai confini della realtà, Richard Kelly torna a mostrare il suo talento visionario per un fanta thriller ricco di suspense e colpi di scena.



comingsoon / AGOSTO

U2

06 agosto, Torino Stadio Comunale

C

he “fatica” dedicare questo spazio agli U2. Non che il ritorno in Italia dell’Artiglio – il gigantesco e avveniristico palco “open” protagonista del 360° Tour – non sia l’evento clou di agosto. Solo che la data di Torino sarà la prima dopo lo stop forzato dovuto ai noti acciacchi di Bono (un problema alla schiena che recen-

Foto di Francesco Prandoni

temente è peggiorato al punto da richiedere un intervento chirurgico), e quindi il timore che il concerto possa saltare non è ancora svanito, nonostante le conferme arrivate dai promoter italiani dell’evento e dall’entourage degli stessi U2. Insomma, come si dice a Milano, non volevamo menare rogna. Ma siccome in questa sede vestiamo i panni dei

soci % per tutti i SCONTO 50 NSE COOP ESTE ketone dita Tic nei punti ven ara odena e Ferr province di M o e al botteghin

professionisti – la scaramanzia non può condizionarci – lo spazio glielo abbiamo dedicato comunque. Con la speranza che tutto vada come deve andare e che, anzi, essendo quella di Torino una sorta di data zero, la voglia e la carica degli U2 siano persino superiori ai concerti di Milano dello scorso anno (sono ammessi tutti gli scongiuri del caso).

www.imartsfestival.it

festival


Offerta valida fino al 31/05/2010 a fronte di rottamazione di qualsiasi usato. Il veicolo da rottamare deve essere intestato al proprietario da almeno 6 mesi. Solo per vetture in stock, grazie al contributo dei FordPartner. IPT esclusa. Ka 1.2 benzina: consumi da 4,2 a 5,1 litri/100 km (ciclo misto), emissioni CO 2 da 112 a 119 g/km. La vettura in foto può contenere accessori a pagamento.

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