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GIANNA NANNINI | JOVANOTTI | ZUCCHERO | NICCOLò FABI | BEN HARPER
Anno V, n.41 - 2 maggio 2011
SHAKIRA
Un piranha nella vasca del pop
24/24:PARIS
www.lacostelive.com
UNCONVENTIONAL CHIC
EDITORIALE
Magazine Registrazione al Tribunale di Milano n. 362 del 01/06/2007
Direttore responsabile Emanuele Vescovo Direttore editoriale Daniele Salomone d.salomone@onstageweb.com Art director Eros Pasi e.pasi@onstageweb.com Caporedattore Stefano Gilardino s.gilardino@onstageweb.com Redazione Francesca Vuotto f.vuotto@onstageweb.com Marcello Marabotti m.marabotti@onstageweb.com Fashion editor Chiara Zannini c.zannini@onstageweb.com
L
a rivoluzione digitale è già oltre se stessa. Viaggia a una velocità spaventosa e produce cambiamenti tanto rapidi quanto radicali. Nell’era di Internet ogni innovazione ha un istantaneo impatto globale e per questo induce infinite reazioni a catena, rendendo lo scenario in continuo aggiornamento. È una rivoluzione inesauribile, in perenne “versione beta”. Niente è destinato a mantenere a lungo lo status di ultima frontiera tecnologica. L’avamposto è ogni giorno un metro più in là. Il tempo di abituarsi all’idea che si può digitalizzare tutto quello che non è troppo umano per essere trasformato in file (fino a prova contraria un’emozione non si può salvare in pdf), e già proliferavano le piattaforme per la condivisione – si pensi ai vari MySpace, Flickr, Twitter, Facebook, Soundcloud. Abbiamo familiarizzato con questi servizi social ed ecco che dallo sharing in rete stiamo già passando all’archiviazione in rete. Il cloud computing, è storia recente, nel giro di un paio d’anni o forse meno sarà imprescindibile. I giganti del web stanno puntando forte lì, e un motivo ci sarà. L’idea di condividere dati in remoto, ossia in uno spazio che non è fisicamente nelle disponibilità dall’utente, è sdoganata da tempo. È più fresco invece il progetto di creare enormi server in cui si possano parcheggiare, via Internet naturalmente, tutti i nostri file. Contenitori virtuali - gratuiti o a pagamento dipende da quanto spazio ci serve – accessibili da qualsiasi luogo della Terra in cui sia possibile connettersi. In pratica, sposteremo i nostri desktop e hard disk in rete. L’ultimo livello della smaterializzazione verso cui il world wide web ci ha lentamente condotto. «Tra poco sarà impossibile dimenticare, perdersi, annoiarsi, restare soli – ha recentemente dichiarato Eric Schmidt, presidente di Google, durante un incontro con la
stampa riportato da repubblica.it - una rivoluzione per l’intero pianeta e non solo per una piccola élite. Grazie a smartphone, tablet e, soprattutto, al cloud computing». Nella visione di Schmidt – e di molti altri a Mountain View - la nuvoletta è una memoria eterna che diventerà, se lo vorremo, il nostro spazio privato dentro la rete. Potremo cambiare gli strumenti attraverso cui accedervi, il luogo da cui farlo, ma sarà sempre a nostra disposizione. E saprà tutto di noi. Il cloud computing è un’innovazione alla quale i giganti del web guardano con entusiasmo. E ci credo: i dati archiviati attraverso questo sistema saranno classificabili e analizzabili dai possessori dei server in cui questi dati sono raccolti. Cioè loro. Un tesoro inestimabile. «Più Google saprà di voi, con il vostro permesso s’intende, più i suoi consigli e le sue indicazioni saranno puntuali» ha detto Schmidt in merito a questo tema. Tradotto: è vero, violeranno la nostra privacy, ma sarà un bene che accada, perché questo consentirà loro di offrire servizi su misura che soddisfino i gusti specifici di ognuno di noi. E se non vogliamo, nessuno ci obbliga. Abbiamo davanti un futuro (a brevissimo termine) in cui Internet sarà personalizzato e potrà trovare le soluzioni più adatte a ogni nostra esigenza perché conosce ogni dettaglio della nostra vita. Dobbiamo in qualche modo temere la nuvoletta? È difficile credere che il progresso tecnologico sia un rischio piuttosto che un’opportunità. E comunque abbiamo smesso di occuparci della nostra privacy già da un po’. Carte di credito, telefoni cellulari e compagnia bella tracciano la nostra quotidianità da molto tempo. E poi, chi sbandiera la questione della privacy nel mondo reale? Chi deve nascondere qualcosa e non semplicemente custodirla. Come il bimbo monello a cui mamma e papà controllano il diario. E ormai s’è capito, anche il web è paese. Daniele Salomone
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Editorialisti Charlie Rapino Mattia Odoli
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Onstage Magazine on tour - Maggio 2011 GIANNA NANNINI: 18 MAGGIO: FUTURSHOW STATION, BOLOGNA; 20/21 MAGGIO: ARENA, VERONA; 27/28/29 MAGGIO: NELSON MANDELA FORUM, FIRENZE; 4 GIUGNO: PALAOLIMPICO, TORINO; JOVANOTTI: 10/11/13/14 MAGGIO: MEDIOLANUM FORUM, MILANO; 18/19 MAGGIO: PALAOLIMPICO, TORINO; 24 MAGGIO: FIERA, BRESCIA; ZUCCHERO: 2/3/4/6/7 MAGGIO: ARENA, VERONA SHAKIRA: 2 MAGGIO: FUTURSHOW STATION, BOLOGNA; 3 MAGGIO: MEDIOLANUM FORUM, MILANO; INTERPOL: 30 MAGGIO: ATLANTICO, ROMA; NICCOLò FABI: 10 MAGGIO: TEATRO CIAK, MILANO; GOTHAM PROJECT: 17 MAGGIO: ALCATRAZ, MILANO;
Centri CTS dove trovi Onstage Magazine BOLOGNA: Viale Filopanti 4/M FIRENZE: Borgo la Croce 42/r GENOVA: Via Colombo 21/r MILANO: C.so Porta Ticinese 100, Largo Gemelli 1 c/o ISU Univ. Cattolica, Via Carlo Bo 1 c/o IULM ROMA: Via Solferino, 6-6/A, Piazza dell’Alberone 14, Piazza Irnerio 43 C.so Vittorio Emanuele II 297, Via degli Ausoni 5, TORINO: Corso Belgio, 141/A, Corso Duca degli Abruzzi, 24 VENEZIA: Dorsoduro Ca’ Foscari, 3252
Centri FNAC dove trovi Onstage Magazine FIRENZE: Centro Commerciale I Gigli, Via San Quirico 165, Campi Bisenzio (FI) GENOVA: Via XX Settembre 46/R MILANO: Via Della Palla 2 NAPOLI: Via Luca Giordano 59 ROMA: Galleria Commerciale Porta Di Roma, Via Alberto Lionello 201 TORINO: Via Roma 56 - Shopville Le Gru, Via Crea 10, Grugliasco (TO) VERONA: Via Cappello 34
Tutti i locali di Milano e Roma dove trovi Onstage Magazine MILANO Bar Magenta, Banghrabar, Biblioteca Sormani, Blender, Bond, Cafè Milano, Cargo Colonial Cafè, Cuore, Deseo, Exploit, Felice-San Sushi, Frank Cafè, Fresco Art, Grey Cat Pub, Huggy Bar, Ied, Item, Jamaica, Julien Cafè, Kapuziner, La Bodeguita del Medio, La Caffetteria, La Voglia Di, Le Coquetel, Le Scimmie, Lelephant, Magazzini Generali, Maxi Bar, Mom Cafè, Morgan’s, Pacino Cafè, Pharmacy Store, Refeel, Roialto Cafè, Salezucchero, Sergent Peppers, Skip Intro, Stardust, Sushi, The Good Fellas, Trattoria Toscana, Twelve, Union, Volo, Yguana ROMA Avalon Pub, Birreria Marconi, Cartolibreria Freak Out, Casina dei Pini, Circolo degli Artisti, Crazy Bull, Deja’Vu, Distillerie Clandestine, Express, Fata Morgana, Freni e Frizioni, Friend’s Art Cafè, L’Infernotto, Latte Più, Le Sorelle, Lettere, Cafè, Living Room Cafè, Locanda Atlantide, Micca Club, Mom Art, On The Rox, Open Music Cafè, Pride Pub, Rock Castle Cafè, Shanti, Simposio, Sotto Casa Di Andrea, Sotto Sotto, Tam Tam, Zen.O
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MAGGIO
INDICE
28 Shakira
La scalata della cantante colombiana, dalla sua prima canzone a otto anni, intitolata Tus gafas oscuras (I tuoi occhiali scuri) e dedicata a suo padre, al successo mondiale di Waka Waka.
rubriche
1Vi 3regaliamo Jukebox le novità del prossimo festival di Cannes, l’hip hop psichedelico di Gonjasufi, il tango elettronico dei Gotan Project.
18 Face To Face Questo mese abbiamo incontrato “faccia a faccia” l’affascinante attrice Isabella Ragonese e il cantautore romano Niccolò Fabi.
46 Rock’n’fashion “Pimpate” il vostro guardaroba con il servizio fotografico di Grido, alle prese ora con il suo progetto solista.
22 Jovanotti
Un disco che ha battuto ogni record. Un tour da capogiro in quattro dimensioni, esaurito in ogni data. Noi, siamo andati a vedere atterrare l’alieno Lorenzo.
34 Gianna Nannini
La mamma più rock della musica italiana racconta la scaletta del tour, la maternità, il nuovo album in un’intervista esclusiva per Onstage Magazine.
web
è online il nuovo sito di Onstage Magazine, al suo interno oltre al restyling grafico troverete contenuti esclusivi, il calendario di tutti i concerti, interviste live report e contest.
40 Zucchero
Il “contadino della musica” ci racconta, in una trattoria alle porte di Milano, il suo nuovo tour italiano, l’emozione dell’Arena di Verona e lo spettacolo del tour europeo.
Continuate a seguirci sul nostro sito e scoprite come vincere, a partire da maggio, cinque coppie di biglietti (due a vincitore) per il Rock In IdRho, festival di cui Onstage è media partner ufficiale. Scopri come su www.onstageweb.com
www.onstageweb.com ONSTAGE
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55 What’s New Queste vi consigliamo i dischi di Vasco Rossi, Beastie Boys, I pirati dei Caraibi 5, The Tree Of Life e il nuovo libro di Massimo Carlotto.
62 Coming Soon Vi presentiamo la line-up definitiva e gli artisti dell’evento più rock di giugno, Rock In IdRho 2011, del quale Onstage è partner.
CELEBRATION
Free our mind
Bob Marley muore l’11 maggio 1981, stroncato da un male contro cui aveva deciso di non combattere. Il rifiuto delle cure che minano l’integrità del corpo (avrebbe dovuto amputare l’alluce di un piede) è uno dei principi cardine della religione rastafari, la cui filosofia ha influenzato la vita e l’arte di Marley più di quanto il mondo occidentale, che pure ha reso Bob un’icona, abbia mai compreso. La sua intera produzione artistica era dovuta alla volontà di veicolare un messaggio. La musica, il reggae, erano solo mezzi. Le canzoni di Bob Marley teorizzano la liberazione delle popolazioni nere e di tutti gli oppressi attraverso l’autodeterminazione. Il suo però non è un semplice invito alla rivolta ma piuttosto un richiamo all’importanza della volontà umana nel percorso verso la libertà. “Emancipate voi stessi dalla schiavitù mentale, nessuno a parte noi stessi può liberare la nostra mente” cantava Bob in Redemption Song. Ci sono dei responsabili per le ingiustizie che colpiscono i figli della Grande Africa e gli altri popoli sofferenti, ma la liberazione è un fatto prima di tutto intellettuale. È straordinaria la potenza del messaggio di Marley: non si può essere veramente liberi se non si libera la propria mente. Un invito a rendersi padroni del proprio destino, un sentimento di speranza universale che oggi, guardando alle rivolte nordafricane e mediorientali, suona più attuale che mai.
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Foto © LGI Stock
CELEBRATION
Positive Vibrations. Nonostante i suoi messaggi di speranza, la carriera del più grande profeta del reggae Bob Marley si è interrotta bruscamente a soli 36 anni.
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JUKEBOX
Musica, moda, cultura, spettacolo, cinema
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Tra suggestioni psichedeliche, hip hop, beat al rallentatore e spiritualità si muove come un felino Gonjasufi, una delle migliori scoperte dello scorso anno.
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Che vi piaccia o meno il tango, non potete perdere i Gotan Project, trio francese che ha saputo proiettare la musica di Astor Piazzolla nel nuovo Millennio.
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Inseguimenti mozzafiato, auto distrutte, combattimenti corpo a corpo e il solito corollario a base di azione e belle donne per il quinto capitolo di Fast & Furious.
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Non fatevi ingannare dai ciuffi emo, i Funeral For A Friend possiedono energia sufficiente ad accontentare chiunque.
Cinema
Yes we Cannes
Nanni Moretti e Paolo Sorrentino concorrono per la Palma d’Oro al 64° Festival di Cannes, dall’11 al 22 maggio, ma un premio l’Italia l’ha già conquistato grazie a Bernardo Bertolucci, a cui verrà consegnato un importante riconoscimento alla carriera. di Antonio Bracco
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francesi sanno rendere chic un’insalata verde con le privè sulla spiaggia e dentro alberghi di lusso sono l’in- film selezionati in passato, tra i quali Caro Diario che gli è loro salse, non c’è da stupirsi dunque che il Festival trattenimento ideale per i facoltosi in trasferta. Tra questi, valso il Premio per la Regia nel 1994 e La stanza del figlio, di Cannes sia il più prestigioso, il più glamour, il la tradizionale serata di gala dell’AmfAR a scopo benefico Palma d’Oro nel 2001. Pur di avere il suo Habemus Papam più raffinato, il più autorevole tra le manifestazioni nella quale la madrina Sharon Stone s’improvvisa bandi- gli organizzatori sono andati contro le loro stesse ferree cinematografiche mondiali. Ogni anno, in quei 12 giorni trice d’asta. Ma qual è il segreto di Cannes? La Mostra di regole accettando il film nonostante fosse già uscito in sala di maggio, Cannes si popola di intellettuain Italia. Paolo Sorrentino si è visto consegnaRespirare aria di cinema e salsedine è tremendamente re il Premio della Giuria nel 2008 per Il divo, li, artisti, celebrità, produttori, distributori e curiosi. Gli organizzatori si gongolano con quando a presiederla c’era Sean Penn. Tra i piacevole, mentre da qualche altra parte della città gli autori e le star di grido sul red carpet, o quell’aria è respirata da Pedro Almodóvar, Lars von Trier. due sbocciò l’amore, il cui frutto This Must Be meglio sulla Montée des Marches. Lontano The Place - storia di una ex rockstar interpredai riflettori, invece, si fanno affari nei padiglioni del Mar- Venezia è più longeva, la Berlinale non è meno autorevole, tata da Penn che va alla ricerca del persecutore di suo paché, una vera fiera della compravendita di film. Sono circa perché non hanno lo stesso richiamo? Vale la pena azzar- dre - non poteva non avere la sua prima mondiale proprio 30.000 gli accreditati che costituiscono l’insieme di tutte dare la risposta: non hanno la Croisette, né la primavera. sul luogo del delitto. Entrambi i film sono in concorso per le figure professionali della settima arte. Non mancano i Passeggiare sotto le palme in riva al mare, in maniche cor- aggiudicarsi la Palma d’Oro, assegnata quest’anno da Rogiornalisti che hanno fatto di Cannes il festival mediatica- te con lo sguardo all’orizzonte e respirare aria di cinema e bert De Niro. Chi una Palma l’ha già in tasca è Bernardo mente più coperto di qualunque altro. Ammontano a ol- salsedine è tremendamente piacevole, mentre da qualche Bertolucci che la riceverà per una carriera la cui “implicatre 4000 gli inviati da tutto il mondo in rappresentanza di altra parte della città quell’aria è respirata da Pedro Almo- zione politica e sociale, portata con profondo lirismo e con 1600 testate, perché solo a Cannes l’arte del cinema nella dóvar, Lars von Trier e Terrence Malick. Insieme a loro e ad una messa in scena precisa ed elegante, ha dato ai suoi sua più alta espressione riesce a conciliarsi con la mon- altri cineasti contemporanei, sono tre gli autori italiani in- film un posto singolare nella storia del cinema mondiale”, danità. I numerosi eventi collaterali a bordo di yacht, nei vitati quest’anno. Nanni Moretti è un habitué, con cinque sentenzia il Festival a ragione.
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JUKEBOX Musica
Musica
L’arte del killer
A distanza di oltre un anno da un esordio discografico davvero stupefacente, Gonjasufi raggiunge l’Italia per un paio di date che promettono scintille, il 20 maggio a Bologna e il 21 a Torino.
live
di Stefano Gilardino
20/05 Bologna 21/05 Torino
Anche questo mese vi presentiamo i vincitori del progetto, sia quelli selezionati da MTV che la nostra scelta personale. Infranti Muri
Claudio Luisi (voce synth e chitarra), Francesco Damonte (percussioni), Giacomo Langella (chitarra), Lee Boyes (basso). Questi sono gli Infranti muri, una giovane band torinese, scelta da Mtv perché «sono belli e pieni di energia. Un nome bizzarro che nasconde un progetto musicale di forte impatto sin dal primo ascolto». Un sound electro rock che vede come produttore Gianfranco Randone (cantante degli Eiffel 65). One Mic
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ra tutte le definizioni tentate per descrivere A Sufi ga il musicista e noi possiamo soltanto annuire e stupirci a And A Killer, debutto di Sumach Ecks, in arte Gon- ogni ascolto. La musica e i concerti dal vivo però non sono le jasufi, la migliore è quella che lo definisce come un sole occupazioni di Sumach, impegnato giornalmente come incrocio tra “J Dilla che produce George Clinton dopo essere praticante e maestro di yoga, una disciplina che, manco a stato in visita dal Dalai Lama”. Ecco, nei 19 brani di quel di- dirlo, ha influenzato in maniera determinante le tracce che sco, diversissimi tra di loro al punto compongono A Sufi And A Killer. della schizofrenia, ma uniti da un « Lo yoga mi ha insegnato l’arte “Lo yoga mi ha insegnato l’arte di unico filo comune, quello del suo di restare immobili, una cosa che restare immobili, una cosa che la compositore, l’hip hop di J Dilla, parte delle persone trova la maggior parte delle persone maggior molto psichedelico e dilatato, perimpossibile. Proprio in quell’imtrova impossibile » vaso da un forte senso spirituale, mobilismo posso creare l’azione e va a braccetto con intuizioni degne il movimento, la lezione più prodel leader dei Parliament/Funkadelic e non solo. Ci sono fonda che io abbia imparato nella mia vita. È tutto ciò che mi accenni rock, pop e jazz in un mix letale come il killer citato serve per rapportarmi col mondo esterno”. Ed è anche tutto nel titolo: “La mia parte sufi mi ha aiutato a vincere l’assassi- ciò che serve a noi per attendere con pazienza - immobili no che è in me e a liberarmi da etichette di ogni sorta”, spie- verrebbe da dire - il suo spettacolo live…
Musica
Ensi + Raige + Rayden sono i OneMic sono tre Mc di Torino che hanno alle spalle 7 LP ufficiali + 3 EP + 1CDpromo. A sei anni di distanza da Sotto la cintura la ‘ragione sociale’ OneMic torna all’opera con Commerciale, uscito il 22 marzo. Mtv li ha scelti perché «, nella tempesta di rime e rap corrosivo, emerge davvero l’urgenza di esprimersi a colpi di talento e intelligenza. Tre voci diverse, tre penne diverse e un solo microfono». Scelto da noi About Wayne Band di Roma con un passato fatto di musica originale e cover, che gli ha permesso di raggiungere una miscela di rock esplosa nel debutto Ruschim. Una menzione particolare per la versione di Eleanor Rigby. Gli About Wayne sono Giampaolo Speziale (voce) Daniele Giuili (chitarra) Jacopo Antonini (chitarra) Giovanni De Sanctis (basso) Francesco Maras (batteria).
3.0: i Gotan Project come Maradona
I biglietti del tour dei Gotan Projects sono in vendita presso i negozi Fnac!
Il trio francese torna in Italia con un progetto sospeso tra tango, elettronica e blues, per un viaggio dal Mississippi a New York, passando per Messico ’86, dove il Gotan Project si è soffermato a rendere omaggio al Pibe de Oro.
live
di Marcello Marabotti
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re, come i membri del gruppo: Philippe Cohen Solal, Eduardo Makaroff e Christoph H. Muller. Tre, come le date dei Gotan Project in Italia, tra Padova (14), Roma (16) e Milano (17). Tre come 3.0, il loro terzo album di inediti pubblicato lo scorso dicembre in versione deluxe. Un progetto con cui i Gotan hanno spostato nella dimensione digitale il loro tango, il suono che li ha resi celebri in tutto il mondo, dopo quattro anni di assenza. In questo tempo Christoph ha realizzato un progetto dalle
sonorità country e un disco di black music in collaborazione con musicisti peruviani dal titolo RadioKijada; con Eduardo ha registrato la colonna sonora del film francese Louie Louie e la docufiction El Gaucho; in tutto questo, sono andati in Francia per registrare 3.0. Un disco in cui il trio evoca Buenos Aires ma si apre anche alle influenze e agli odoridel delta del Mississipi, a New Orleans, a Nashville e New York. Un viaggio che contiene molte curiosità. Nel singolo La Gloria il trio ha usato un sample del commenta-
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14/05 Padova, 16/05 Roma, 17/05 Milano
tore Morales (vi ricordate il gol di Maradona contro l’Inghilterra a Messico ‘86?) che descrive l’azione dei Gotan Project come se fossero una vera squadra di calcio, con il celebre urlo “gooool” che diventa “Gotaaaan!”. Nel brano Tango Square, invece, si sono avvalsi del timbro dell’organo Hammond di Dr. John, celebrità del voodoo blues, senza rinunciare alla voce di Cristina Villalonga, che si esalta nella magica Desillusion. Un viaggio che fa tappa in Italia, anche se non è ancora un paese 3.0.
JUKEBOX Cinema
Fast And Furious 5
London calling di Charlie Rapino - Produttore discografico
Se in sala vi doveste sentire pervasi da un odore di pneumatico bruciato, niente panico, significa che il film sta mantenendo le promesse. Il potere della suggestione non è una prerogativa del cinema d’azione e Fast & Furious ne è la prova. di Antonio Bracco
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iamo al quinto film di una saga che fonda il suo successo sul secondo binomio perfetto, donne e motori (il primo è pane e Nutella). Tra le favelas della nuova location Rio De Janeiro, Fast & Furious 5 è una sorta di gran reunion con quasi tutti i protagonisti delle precedenti scorribande, ma a bruciare l’asfalto più degli altri sono sempre loro, il fuorilegge Vin Diesel e l’agente (ormai ex) dell’FBI Paul Walker. Con loro Jordana Brewster, sorella del primo e fidanzata del secondo. Ricercati dal governo degli Stati Uniti, i tre trovano un buon rifugio in Brasile e contano di fare un ultimo lavoretto prima di sparire nel nulla. A sbarrargli la strada ci sono ben due temibili personaggi, un potente uomo d’affari locale e un super agente americano sulle loro tracce, interpretato con un certo “spessore” dal mastodontico Dwayne “The Rock” Johnson. In una scena memorabile, quest’ultimo e Vin Diesel se le danno di santa ragione sfondando vetri e
pareti di un capannone abbandonato, due ammassi di muscoli che rotolandosi uno sull’altro si misurano a vicenda il tasso di testosterone. Inseguimenti d’auto ce ne sono, ma non quanto ci si aspetterebbe da un film Fast & Furious. La pazienza accumulata, però, trova un pieno risarcimento nell’ultimo quarto d’ora in cui Diesel e Walker devastano mezza Rio trainando con due bolidi una cassaforte grande quanto una cella frigorifera. Una sequenza mozzafiato, che da sola avrà richiesto metà budget del film, in cui emerge la bravura del regista taiwanese Justin Lin. Solo a fine corsa, dopo la scena post-titoli che è il preludio al sesto episodio, Fast & Furious 5 vi permette di allentare la presa sui braccioli ai quali eravate aggrappati da molti minuti senza esservene accorti. Un consiglio: la tentazione di tornare a casa in derapata sarà forte, quindi lasciate il volante in mano a qualcun altro, qualcuno al quale il film non sia piaciuto.
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Ho perso un amico
e mie mattine si aprono con un senso di down. Il mio pranzo all’Ivy del venerdì con i colleghi è molto solitario: sguardo perso nel vuoto, ho perso il mio migliore amico (Life, autobiografia di Keith Richards) due settimane fa e sto ancora cercando di rimettermi dalla perdita. Ho centellinato la lettura, pagina dopo pagina, paragrafo dopo paragrafo, riletto alcuni capitoli due o tre volte cercando di non terminare il libro, non volevo vedere la fine. La sera a casa, magari dopo il golf, sapevo che avrei ritrovato Zio Keith a raccontarmi i suoi segreti, le sue storie, le sue droghe, le sue fighe, di come gestiva il tracollo personale mentre scriveva Exile On Main Street (quasi tutto il libro ruota intorno a Exile). Le giornate scorrono lentissime, la mia vita fa schifo, sono in cold turkey. La prima volta che ho incrociato Keith era in camera di un certo Giampaolo - chiamami se sei in giro - eravamo entrambi due “military brats”, lui aveva 14 anni e io 4; aveva un poster dei Rolling in camera e gli chiesi: «Ma chi è quello lì con quella faccia da spostato?». «Cazzo, quello è Keith!» . Keith divido con te un compleanno e 46 anni… Devo svegliarmi, reagire e quindi ecco il vecchio Montezemolo che mi illumina, l’unico altro maschio che campeggiava assieme a Keith tra le varie foto di Bardot e Marylin sul muro della mia cameretta con tanto di foulard e Ferrari (i miei compagni tanto per dire avevano i calciatori e i cantautori... che stronzate). Mi chiede perché non vado a divertirmi con quel bolide che mi sono preso: esco dal negozio al volante di una fiammante Fiat Abarth SS e mi sparo un viaggio da Londra a Villefranche Sur Mer in Costa Azzurra. Exile è stato registrato lì nella villa di Keith. Lo sento di fianco a me mentre ascolto l’audiolibro sull’iPod con la Abarth a palla: parliamo di gnocca, musica, macchine e di quanto Mick gli fa girare le palle. La Abarth è molto “Rolling Stones”, piccola, cattiva ed efficiente al punto giusto, Keith Richards la preferisce alla Flying Spur e facciamo a turno a guidare. Siamo rincorsi dalla polizia di tutta Europa perché quando guida lui è una bestia, ha già fatto quattro testacoda da terrore. La SS vola più del Porsche, siamo due fottuti fuorilegge ma non c’è problema, il principe Loewenstein ha già chiamato gli avvocati, siamo al di là della legge; ci fermiamo da Byblos e lì rimorchiamo Kate e Sienna, a Nellcote (la villa di Keith a Villefranche) ci aspettano Bobby Keys e Gram Parsons. Exile va a palla sullo stereo sulla litoranea da Saint Tropez verso Montecarlo, Kate e Sienna sul sedile dietro ridono e mostrano il dito medio ai Ginkos che ci rincorrono con le loro DS. Ecco cos’è il mio amico Keith, ecco il rock’n’roll, ecco Exile: non conta il cosa, ma il come. I dischi di Keith non sono musica, ma manifesti sociosessuali e valgono tutta la discografia italiana degli ultimi 50 anni a parte Morricone. Quando arriviamo a Nellcote, c’è la polizia di mezzo mondo; blocco l’Abarth e lasciamo che Kate e Sienna parlino a “les gendarmes”, Keith non li degna di uno sguardo e entriamo direttamente in studio. Il suo sguardo mi conferma che la sfangheremo e Jimmy Miller, il produttore, dice : «Charlie Watts non c’è, prendi le bacchette e suona tu la batteria. Il pezzo si chiama Happy». Altro che democrazia, altro che Repubblica, altro che Vasco, altro che Morgan…
Spettacolo
Mischia in consolle
Per celebrare degnamente i prossimi mondiali di rugby, che si terranno in Nuova Zelanda (patria degli All Blacks), la 505 Games annuncia un nuovo entusiasmante videogioco con cui potrete rivivere le gesta di Mirko Bergamasco e compagni oltre a quelle di altri diciannove team. di Guido Amari
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e non vedevate l’ora di placcare (si fa per dire…) un vostro amico con un gioco dedicato al rugby, sport che negli ultimi anni ha visto una crescita di popolarità (specialmente in Italia) davvero incredibile, abbiamo quello che fa per voi. Rugby World Cup Limited ha annunciato la realizzazione di Rugby World Cup 2011, il videogioco ufficiale del torneo che si svolgerà quest’anno in Nuo-
va Zelanda. Disponibile a partire dal 26 agosto per Xbox360 e PlayStation3, questo titolo porterà su console tutta l’azione e il fascino dei mondiali, con un livello di realismo davvero incredibile. Al vostro servizio ci saranno tutte e venti le compagini che prenderanno parte alla manifestazione e potrete scegliere la vostra preferita con cui tentare di vincere il titolo e alzare al cielo la prestigiosa Webb Ellis Cup.
ONSTAGE
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JUKEBOX Musica
Apocalisse a domicilio
I biglietti del tour dei Funeral For A Friend sono in vendita presso i negozi Fnac!
Tornano a farci visita i Funeral For A Friend, una delle migliori realtà emocore europee - i ragazzi sono gallesi, per l’esattezza -, alle prese con la presentazione del nuovo album, Welcome Home Armageddon. di Guido Amari
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l titolo della quinta fatica della band, accasata ora alla la Roadrunner, dopo gli esordi indipendenti su Ferret e una lunga parentesi con una major, è certamente poco rassicurante. La loro storia, partita da un sound hardcore e giunta in fretta a una letale miscela di melodie emocore e spunti pop, pare giunta a uno snood cruciale, almeno stando a sentire le parole del cantante Matthew Davies-Kreye: «Con questo album abbiamo davvero portato la nostra creatività a livelli mai raggiunti
in precedenza. Ci siamo ricompattati dopo aver perso per strada Darran Smith, il nostro chitarrista, ma la sua scelta di andarsene ci ha convinti a tentare avventure musicali inedite e così abbiamo deciso di esplorare ogni possibilità. Il cambiamento della line-up ci ha reso più uniti e ha riacceso la nostra passione, permettendoci di lavorare duramente al nuovo corso». Alla sei corde si è dunque installato Gavin Burrough, in precedenza bassista del gruppo, mentre il basso è passato nelle mani del nuovo
ingresso Richard Boucher, ex Hondo Maclean. Il punk rock semplice del nuovo singolo Sixteen ha dunque introdotto il lavoro sulla lunga distanza, che regala anche brillanti sfuriate emocore come Front Row Seats To the End Of The World e Owls (Are Watching). «Siamo proiettati verso il futuro con questi nuovi brani, che parlano di temi importanti come la necessità di venire a patti con ciò che si è e la voglia di non mollare mai. Queste canzoni vanno nella direzione che ho sempre sognato e sono molto fiero».
Corsi & ricorsi di Mattia Odoli - Autore
Le nuove frontiere della psichiatria
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l 13 maggio 1978, in Italia entra in vigore la legge 180. Piú nota come legge Basaglia dal nome del suo promotore, è la prima e unica legge che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Tra tutte le nuove strutture che seguono pazienti con gravi disturbi mentali, la più famosa rimane tuttora la casa del Grande Fratello. Questa nuova frontiera della psichiatria non si pone l’obiettivo di guarire i pazienti dalle loro malattie, bensì di trovare loro una collocazione nella società. Il programma di ricerche è rivoluzionario: ogni anno in tutto il paese si passano in rassegna migliaia di persone affette da gravi disturbi, tra i quali ne vengono scelte una trentina con patologie croniche rarissime. I prescelti vengono rinchiusi in una struttura rivoluzionaria: un enorme appartamento lussuoso in cui gli operatori sanitari monitorano i comportamenti dei pazienti dietro a vetri in cui non possono essere visti. Le terapie adottate dai ricercatori sono varie: innanzitutto si perde il concetto di età anagrafica dei pazienti. Se chiedete loro quanti anni hanno, vi risponderanno di averne tra i 18 e i 40. Inoltre i reclusi, per superare i loro problemi legati alla socializzazione, sono portati ad accoppiarsi innumerevoli volte e con diversi pazienti man mano che il ricovero volge verso il termine. Spesso si assiste a manifestazioni incontrollate di regressione all’infanzia come pianti, urla e spasmi causati dall’incontro tra i pazienti e i loro familiari, fenomeni che si scatenano anche dopo pochi giorni di lontananza dai propri cari. Per tutta la durata dell’internamento, i malati sono sottoposti ad attività quali il disegno, la recita di filastrocche, l’apprendimento di balletti puerili e tentativi di alfabetizzazione in vista delle dimissioni dal centro. Da questo momento in poi, tutti i pazienti rientrano nella fase B del trattamento: invece di essere monitorati per 24 ore al giorno, questi dementi ricevono cure sempre meno frequenti in centri specializzati in cui sono invitati a condividere, con persone affette da simili patologie, la loro esperienza nel centro di igiene mentale del Grande Fratello. Tra le strutture più note ricordiamo Pomeriggio Cinque e Verissimo, diventati un punto di riferimento per tutte le persone colpite da disordini mentali. La ricerca deve fare ancora molta strada e per questo ha bisogno di te. Se soffri di uno dei disturbi sopra menzionati, non esitare a contattare il Grande Fratello e ricordati che le domande di ricovero crescono ogni anno. Affrettati!
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05/05 Milano, 06/05 Roma, 07/05 Ravenna
On Tour con
Glasvegas live in Europe
con il nuovo album Euphoric Heartbreake hanno conquistato l’Europa portando le riviste inglesi a definirli “la miglior rock’n’roll band del mondo”: un entusiasmo che neanche Oasis e Blur avevano scatenato negli anni ’90. Noi, vi proponiamo 4 date del loro tour primaverile con le relative offerte Cts per seguirli in tournée. 3 maggio 02 Academy, Manchester
19 maggio Globens Annex, Stoccolma
Location: Sala con 1500 posti dove hanno suonato dagli Oasis a Lady Gaga. Con CTS: Volo per Manchester da 250 euro a/r Hotel*** da 42 euro a persona
Location: La più grande costruzione emisferica del mondo con 16.000 posti. Con CTS: Volo per Stoccolma da 74 euro a/r Hotel*** da 89 euro a persona
17 maggio The Circus, Helsinki
20 maggio Rockefeller Music Hall, Oslo
Location: Una splendida cornice finlandese dall’ottima acustica. Con CTS: Volo per Helsinki da 138 euro a/r Hotel*** da 51 euro a persona
Location: sala da concerto in Market Street nello stesso edificio del vecchio Mercato. Con CTS Volo per Oslo da 120 euro a/r Hotel*** da 71 euro a persona
Le offerte indicate sono riservate ai soci CTS. Le quote dei voli sono per partenze da Roma e Milano. Le quote degli hotel sono a persona, a notte, in doppia, con prima colazione. Info e prenotazioni su www.cts.it, nelle sedi CTS o al n° 06-4411166.
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FACE2FACE I biglietti del tour di Nicolò Fabi sono in vendita presso i negozi Fnac!
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06/05 Palermo, 07/05 Lamezia Terme, 09/05 Roma, 10/05 Milano Il calendario completo su onstageweb.com
NICCOLò FABI
Il suo ultimo disco, Solo un uomo, è stata una rivelazione per pubblico e critica. Dopo il grande calore e affetto ricevuto il 30 agosto nel grande concerto Le parole di Lulù, dodici ore di musica con cinquanta musicisti e ventimila persone, Niccolò torna dal vivo, con il suo Da Solo Tour: uno spettacolo incredibile. di Marcello Marabotti
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a Solo Tour: per la prima volta nella tua Credo che l’uomo abbia dimenticato gradualmente di ambito universitario? Cosa prevede nella pratica? carriera, sarai solo sul palco. Perché hai essere un abitante della terra e non il suo padrone. Ora Ho una straordinaria sintonia con il mondo universiscelto questa dimensione? la natura gli sta rispondendo, non credo che terremoti e tario, con quel momento della vita in cui ci si prepara Ho scelto di costruire uno spettacolo te- tsunami siano semplicemente casuali. La natura è molto ad affrontare qualcosa. Abbiamo avuto un primo conatrale, come fosse un piccolo racconto, fatto di diversi più forte dell’uomo, anche se pensiamo di essere in gra- tatto pratico quando nella tournée precedente abbiamo elementi musicali, sonori, diversi strumenti, molti movi- do di governarla. Il cinismo con cui trattiamo le risorse organizzato, insieme al CUAMM di Padova, una serie menti di scena. Non volevo proporre un concerto in cui naturali a fini unicamente commerciali senza nessuna di incontri in tutte le facoltà di medicina suonando, racpresentare solo una serie di canzoni una dopo l’altra, ho attenzione alla qualità dell’ambiente è evidente e la na- contando l’attività di Medici con l’Africa, attraverso la cercato di creare un progetto dinamico che fosse diverso tura per ribellarsi usa il suo linguaggio: basta una piccola visione di un documentario realizzato durante un viagdai miei tour precedenti. spallata e butta giù tutto. È molto più forte di noi. gio in Uganda. Ora, con questa nuova tournée, che non Come sarà la scaletta? Il 25 aprile suonerai alla Festa Nazionale della Libe- ha quell’appendice universitaria, in ogni data i ragazAbbiamo pensato di puntare sulle canzoni che meglio si razione e nel tuo brano Mettere le ali dici “insegniamo zi possono lasciare una testimonianza, alcuni possono adattano allo spettacolo, senza proporre un intento anto- ai parlamenti a mettere le ali”. Mi ha sempre colpito entrare alle prove, avere biglietti in omaggio piuttosto logico. Sono andato a ripescare molti brani che non mai questa frase, perché sono sempre stato convinto che che miei interventi, parole e musica per la loro radio ho suonato dal vivo, mi sono divertito a riuniversitaria. « È una sfida che ho voluto affrontare. Normalmente arrangiarli utilizzando diversi strumenti. Nell’intervista per il concerto “Le parole i musicisti scelgono i tour “da solo” per semplificare, Ho letto sul tuo sito che, come semdi Lulù” hai detto che il dolore in solitudipre, sei eccitato, agitato, curioso e spane è disperazione, il dolore condiviso può perché sia tutto più semplice; io, in realtà, ho fatto ventato da questo tour: cosa ti spaventa? essere una grande fonte di arricchimento. il contrario, per fare qualcosa di più articolato » Come tutte le esperienze nuove che non hai Anche questo Solo tour è un momento di mai fatto, questo spettacolo ha quella componente di ec- questo non potesse accadere, almeno per una certa condivisione: salire su un palcoscenico e fare musica è citazione legata alla novità, e, insieme, una sensazione di parte del Parlamento. Tu, cosa pensi? È possibile? So- un atto di condivisione delle proprie creazioni artistiche. paura, perché ci sono tante cose che devo fare che non prattutto a fronte di quello che sta succedendo oggi? Certo, la giornata del 30 agosto, è stato l’apice massimo, ho mai fatto, sia tecniche che sceniche. È una sfida che È abbastanza complicato. Tutto va nella direzione op- aveva una straordinarietà che questo tour non ha, ovho voluto affrontare. Normalmente i musicisti scelgono posta al volo, tutto va in direzione della terra, del basso viamente, ma è evidente che lo stato emotivo è sempre i tour “da solo” per avere la situazione sotto controllo, e non dell’alto, quindi quella canzone rappresenta una molto alto e la condivisione continua. perché sia tutto più semplice; io, in realtà, ho fatto il con- meravigliosa utopia: credo che l’arte e la musica debbaHai in previsione un album? trario, per fare qualcosa di più articolato. no stimolare il sogno, il volo e, magari, anche l’utopia, Sinceramente al momento non so ancora che disco devo Nel 2010 hai vinto il premio “Le voci della pace” cercando una via d’uscita, consapevoli che la situazione scrivere. Ora sto collaborando, come sul disco di Daniele calamitando l’attenzione verso i problemi dell’Afri- attuale è veramente deprimente. Silvestri (Sornione, S.C.O.T.C.H.): trovo ora più liberatoca. Cosa pensi della situazione della terra in un moCome è nata la collaborazione con Ustation e Ra- rio e tranquillo scrivere con qualcun altro. Quando avrò mento in cui il disastro di Fukujima, ultimo di una duni, rispettivamente il network dei media univer- trovato una forma, la pubblicherò. Ora mi dedico a quelunga lista, ha raggiunto un livello pari a Chernobyl? sitari e l’associazione degli operatori radiofonici in sta tournèe, uno spettacolo incredibile.
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ISABELLA RAGONESE Trent’anni tra poco, madrina della scorsa Mostra del Cinema di Venezia, attrice per Ligabue nel videoclip di Il meglio deve ancora venire, un nuovo film in uscita e un altro con Fabio Volo: Isabella Ragonese ha un radioso futuro davanti a sé e tutto il bello che l’aspetta se lo è ampiamente meritato. di Antonio Bracco
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l primo incarico di Giorgia Cecere, dal 6 maggio tetti, un modo di protestare molto bello e poetico. Mi sen- grazie a mio fratello più grande. Sapevo a memoria tutnei cinema, è la storia di una giovane insegnan- to sempre vicina a loro, sono dalla loro parte. Anche se te le canzoni dei Velvet Underground, ma il mio primo te degli anni 50 costretta a trasferirsi lontano da oggi faccio l’attrice, mi sento di chiedere qualcosa di più concerto di nascosto è stato quello di Lou Reed a Firenze, casa per seguire la classe di alunni che le è stata rispetto ai tagli che sono stati fatti. mentre tutti credevano che fossi a Bologna da mio fratelassegnata. Cosa c’è dietro questo personaggio? Il meglio deve ancora venire è un brano di Liga- lo. Negli anni 90 ho vissuto in pieno il periodo grunge. Una ragazza con la difficoltà di conciliare più cose della bue che sembra scritto apposta per te. Infatti sei Mi ricordo benissimo la morte di Kurt Cobain, un lutto sua vita, un problema che esiste anche oggi. È un film in la protagonista del videoclip di quella canzone. terribile. costume che parla di questioni che ci sono sempre state. Per questo devo ringraziare il regista Marco Salom che ha Tra gli italiani, invece? Le nostre nonne da eroine, da pioniere hanno aperto la suggerito il mio nome. Abbiamo girato in un luna park a Un italiano che mi è sempre piaciuto moltissimo, perché i strada per farsi rispettare oggi, per essere bravi suoi testi sono vere e proprie poesie, è Paolo Con« Quando viaggio ho sempre la musica del mio nel lavoro, per cercare se stessi. te. Quando è venuto a Palermo ho finto a 16 anni Una storia del passato per guardare da una iPod nelle orecchie, mi faccio i videoclip personali di essere una giornalista pur di parlarci un po’ prospettiva diversa il presente. di più. guardandomi intorno mentre ascolto » Sì. Ai giovani viene spesso chiesto cosa voglioTornando al cinema, hai lavorato con Paolo no fare, ma stanno anche crescendo e devono capire chi Barcellona aperto solo per noi, ho fatto dieci volte il giro Virzì, Emanuele Crialese, Daniele Luchetti, Luca Lucisono, non solo quello che vogliono… mentre l’essenza di quella giostra fino alle 4 del mattino con il gelo e, non ni, Silvio Muccino. Cos’ha più degli altri il regista che della crescita e della vita sfuggono. so come, senza vomitare. riesce tirar fuori il meglio di te? Tu eri una brava studentessa? E soprattutto hai conosciuto lui. Il regista ha un’idea, l’attore ha una proposta. L’ideale è Ero un po’ paracula. Nel senso che non studiavo le pagine Ligabue è un miracolo, perché è così come lo si vede, un incontrarsi in un punto intermedio. Una cosa che chiedo che avrei dovuto, così dirottavo la discussione verso la ragazzo di Reggio Emilia. È incredibile come lui con que- è il rispetto, perché penso di lavorare seriamente. Non cosa di cui mi interessava parlare in quel momento. Ero sto successo pazzesco che ha, milioni di fan, sia rimasto ho pretese come molti pensano degli attori che fanno i molto brava, sono stata una delle pochissime nella storia quello di sempre, una persona umile. Sembra di parlare capricci, tipo il sushi a pausa pranzo. Il regista bravo è del mio liceo ad avere 10 in italiano. con un ragazzo che suona in un garage. quello che sa che si deve comportare diversamente con Che ricordi hai dei tuoi insegnanti? Sei molto legata alla musica, dicevi. Quanto? ogni attore, perché ogni attore è diverso. C’è quello che ha Intanto devo l’inizio di tutto alla mia professoressa di la- Invidio chi ha il dono di scrivere canzoni che le persone bisogno di forza e quello che necessita di più tempo. tino e greco, perché è stata lei a inventare il laboratorio nel mondo associano a momenti della propria vita. Il poDopo l’estate uscirà il film tratto dal romanzo Il giorno teatrale e a infilarmi dentro a 14 anni. I miei insegnanti tere della musica è quello di arrivare a tutti, anche in ma- in più. Ne sei protagonista insieme all’autore, Fabio Volo. avevano serietà e passione per la loro materia e la sape- niera passiva, più di quanto faccia il cinema. È come un Il film si discosta dal libro, perché lo spirito non si potevano trasmettere. Questa è la cosa più bella. Sapendo ora profumo che quando risenti ti ricorda subito una persona va cogliere restando fedeli. È stata un’esperienza molto come vivono, gli stipendi che hanno, le difficoltà, penso o un momento del passato. Quando viaggio ho sempre la bella, abbiamo girato a New York dove non ero mai stata. siano degli eroi dei nostri tempi. musica del mio iPod nelle orecchie, mi faccio i videoclip Fabio è una persona molto sincera. È impossibile passegCome hai vissuto la riforma della scuola messa in atto personali guardandomi intorno mentre ascolto. giare con lui, ogni due secondi lo ferma qualcuno. Ha un dal governo? Qualche nome? rapporto con il pubblico straordinario, chiacchiera con Sono stata vicina agli studenti che hanno manifestato sui Dai 12 anni ho cominciato a formarmi un gusto musicale tutti, non mette nessuna distanza tra lui e i suoi fan.
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LIVESTYLE I biglietti del tour di Jovanotti sono in vendita presso i negozi Fnac!
Jovanotti
L’ELEMENTO UMANO NELLA MACCHINA pt.2
Dopo averlo intervistato nello scorso numero di Onstage Magazine, siamo andati ad assistere di persona a una data (la seconda per esattezza) del nuovo tour di Lorenzo, a Conegliano Veneto. Le oltre due ore di spettacolo hanno confermato come la svolta elettronica dell’ultimo disco sia un successo tangibile anche dal vivo. di Stefano Gilardino - Foto live © Martina Barbon
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uona un po’ come una frase di circostanza, sport di Rimini con un Lorenzo visibilmente emozionama è pur vero che ogni volta che un artista to e preoccupato, come capita sempre alla prima data, il si ritrova a dover pensare a un tour, lo sti- carrozzone si sposta a Conegliano Veneto, raggiunto da molo principale è quello di mettere in piedi Onstage Magazine, curioso di valutare dal vivo le buouno spettacolo che possa surclassare i precedenti e of- ne vibrazioni scaturite dall’ascolto dell’album, elettrico/ frire ai propri fans due elettronico come mai ore indimenticabili. Lo aveva osato Jovanotti Dopo la ballad Battiti di ali di farfalla, stesso ha fatto Lorenprima. La prima imLorenzo si esibisce persino con una zo Jovanotti, come ci pressione positiva deriseconda batteria, in solitaria nella ha anche confessato il va dalla configurazione porzione di palco in cui pare davvero mese scorso nell’interdel palco, costruito in a suo agio. vista e come abbiamo modo da avere tutta potuto seguire giorno la band a sinistra e un per giorno con gli aggiornamenti che provenivano con enorme schermo per i video alla destra, sezione in cui costanza dal luogo deputato alle prove dello show. Ef- spesso Lorenzo si esibisce in solitaria, sfruttando anche fettivamente, un disco come Ora, nuova fatica della sua un’appendice che si estende in mezzo al pubblico, quasi lunga carriera, meritava stimoli inediti, che permettesse- una passerella che segna alcuni tra i momenti più caratro a un album attuale e contemporaneo di uscire fuori al teristici dello show. La necessità era quella di rompere meglio. Il primo pensiero, però, è stato quello di adope- con la tradizione del palco come “altare” e del gruppo rarsi a livello ecologico e trovare il modo di compensare come divinità da adorare, e per l’occasione è stato scelto le emissioni prodotte da un tour imponente: tutte le at- lo stesso designer che ha progettato lo stage dei Linkin tività, dal trasporto di materiali e persone, alla stampa e Park. alla pubblicità, saranno monitorate in modo da calcolare con esattezza l’anidride carbonica emessa e da compen- BENVENUTI ALLO SHOW sare. Grazie alla collaborazione con Treedom ed Enel, Prima dell’esibizione di Jovanotti, va citata comunque la ben 12.000 alberi verranno piantati nel villaggio di Man- breve apparizione di Vasco Brondi, ovvero Le Luci Della kim in Camerun, una zona afflitta dalla deforestazione e Centrale Elettrica, che solo con la sua chitarra acustica dal taglio illegale del legname. Dopo la partenza al pala- regala venti minuti di musica tratta dai suoi due album.
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LIVESTYLE
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2-3/05 Firenze, 05/05 Bologna, 7-8/05 Mantova, 10-11-13-14/05 Milano Il calendario completo su onstageweb.com
JOVA PARK. Jovanotti ha dichiarato parlando dell’intento musicale e sonoro del nuovo album Ora: «Ho pensato alle canzoni da luna park, da sentire alla giostra calcinculo, roba da maranza che ti entra dentro e diventa la musica di oggi»
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LIVESTYLE Jovanotti
Il pubblico, pur di parte, mostra di apprezzare molto e Si parte con Megamix e il pubblico della Zoppas Arena vincente che consente ai pezzi di Ora di diventare il fulgli tributo il giusto omaggio, troppo spesso il suono ri- – tutto esaurito ovviamente – capisce che ci sarà da su- cro del tour, quasi più della carrellata di classici che non sulti troppo riverberato e poco chiaro. Mezzora di pausa dare, con un Lorenzo elegantissimo in nero (ma con una può mancare. La porta è aperta e Amami sono due altre e, a sorpresa, poco dopo una poesia di belle incursioni nella dance e i musicisti Ungaretti che fa la sua comparsa sullo Le elaborazioni digitali sono il cuore pulsante di questo della band paiono a proprio agio anche schermo (“Ricorderai d’avermi atteso in questa versione quasi techno, con un tour e non si fermano a qualche videowall che ormai fa tanto e avrai negli occhi un rapido sospiSaturnino vestito con una tuta dorata che tanto festival di Sanremo, ma cercano di sfruttare le ro”), l’introduzione del concerto è affidasi destreggia tra basso, tastiere e percusmigliori tecnologie per regalare emozioni inedite. ta a un video di Piero Angela che invita il sioni, solito braccio destro imprescindipubblico a viaggi spaziali e che anticipa bile del Jovanotti live. L’elemento umano la prima parte dello show, quasi un’ora affidata a ma- cravatta rossa), pronto a ballare con uno stile particola- nella macchina – titolo del pezzo e perfetta definizione del teriale tratto principalmente dall’ultimo album, quasi re e dinoccolato e a cambiarsi d’abito per ben sei volte cantante in questa fase della carriera – vede Lorenzo a a voler mettere in chiaro come il Jovanotti del 2011 sia durante l’arco dello spettacolo. Il suo grande feeling con pochi centimetri dalla gente, sulla passerella, immobile una sorta di cantautore elettronico perfettamente a suo la world music e i ritmi africani pare un po’ messo da con il microfono sull’asta (prima) e scatenato durante la agio anche in questa inedita e ulteriore trasformazione. parte e, a dirla tutta, ci pare un’idea brillante, la mossa chiusura elettronica (dopo), un attimo prima che imma-
Prima di ogni concerto di Lorenzo, i fan hanno la possibilità di essere ripresi e intervistati dentro l’Orabox, una cabina colorata posizionata all’esterno delle location che ospitano gli show. L’obiettivo è costruire un film e un sito internet che testimonieranno l’esperienza del pubblico durante tutto il tour.
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A giugno Jovanotti interromperà il tour per andare in America: «Mi hanno invitato al popolarissimo Bonnaroo festival nel Tennesse, non voglio mancare». Lorenzo si esibirà insieme ad artisti del calibro di Eminem, Arcade Fire, Black Keys, Neil Young, The Strokes e Robert Plant.
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In supporto all’album Ora, Jovanotti ha lanciato una serie a fumetti dal titolo La Fabbrica delle Nuvole che narra le avventure musicali nate in studio di registrazione e racconta di un Nuovomondo fatto di stravaganti personaggi in carta e ossa, di rumori e suoni, di sogni che escono dal cassetto.
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Parlando di Tutto l’amore che ho, Jovanotti ha spiegato: «È stata proprio la parola “amore” a rafforzare la mia voglia di cantare questa canzone. Dopo averla sentita pronunciare in un comizio politico ho sentito forte il bisogno di riprendermela, di riportarla dove è giusto che sia, nelle canzoni e nella vita vera».
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Il video di Le tasche piene di sassi è ispirato a un film Lenny di Bob Fosse. «Lo spettatore non sentirà quello che dico e non mi vedrà cantare. Vedrà un uomo da solo, al buio, illuminato da un occhio di bue che racconta una storia ad un pubblico in penombra: una storia che è la vita, forse la sua, forse di quelli tra il pubblico»
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gini delle recenti rivolte in Africa e Medio Oriente faccia- UNO SGUARDO AL PASSATO non finire. Manca solo Serenata rap per chiudere il cerchio, no da sfondo a La notte dei desideri, un’idea copiata a un Dopo la ballad Battiti di ali di farfalla, Lorenzo si esibisce ma viene misteriosamente accantonata per cedere la scefan che su YouTube aveva postato un clip con il popolo persino con una seconda batteria, in solitaria nella por- na all’ultima parte di concerto, che prima si sofferma sul iraniano in piazza e la canzone come accompagnamento zione di palco in cui pare davvero a suo agio. Ci si mette fortunatissimo singolo Fango, pezzo portante dello scormusicale. Ci si avvicina al primo break, rappresentato poco a riconoscere il beat che caratterizza uno dei suoi so album Safari, e poi vede Lorenzo impegnato come un dal medley acustico che accorpa Le tasche piene di sassi, pezzi più celebri ovvero L’ombelico del mondo, qui in una crooner anni 40 con il jazz di Quando sarò vecchio. Viene Come musica e l’applauditissima A te, tra il delirio e i cori versione ancora più spasmodica e ritmata, perfetta anche subito alla mente la beatlesiana When I Get Old, stesso in un set poco tribale come quello del tour di Ora. La titolo e stessa atmosfera, ma la vecchiaia è solo un attimo del pubblico. Jovanotti si concede pochissime pause, perché a ruota Jovanotti si scatena con sembra persino parco di parole, quasi un’applauditissima versione di Ragazzo Il suo feeling con la world music e i ritmi africani pare temesse di perdere la concentrazione e fortunato, che fiacca definitivamente la un po’ messo da parte e, a dirla tutta, ci pare un’idea la tensione risale con altre tre canzoni resistenza del pubblico dell’arena, che brillante, la mossa vincente che consente ai pezzi di Ora gli tributa un’autentica ovazione prima nuovissime, rese ancora più eccitandi diventare il fulcro del tour. ti da effetti speciali in 4D – bellissimo il che lui e i musicisti lascino la scena per momento in cui sullo schermo due Jouna pausa brevissima. Il bis è composto vanotti fingono un incontro di boxe, mentre sul palco scaletta procede con un’altra hit del passato, Mi fido di te, da tre ulteriori brani: tocca ancora a un estratto dell’ullo stesso cantante mima i movimenti del clip in diretta che introduce la seconda pausa acustica, questa volta con timo album, la rockeggiante Il più grande spettacolo, che e dirige lo show. Le elaborazioni digitali sono il cuo- l’intero gruppo di musicisti che si trasferisce sulla passe- scatena persino i più immobili, poi alla ballata Baciami re pulsante di questo tour e non si fermano, per for- rella e circonda Lorenzo per rendere il tutto più intimo. ancora, in cui i telefonini brillano in tutta la platea e, infituna, a qualche videowall che ormai fa tanto festival Strumenti a corde, qualche percussione, una fisarmonica, ne, a La bellavita, che Lorenzo introduce come il proprio di Sanremo, ma cercano di sfruttare le migliori tecnolo- oltre alle scarpe di strass alla Sammy Davis Jr. (proprio tributo alle radici africane della sua musica. Accantonagie per regalare emozioni inedite. Ora, Tutto l’amore che il Rat Pack pare essere l’ispirazione principale di Loren- te per l’occasione ma pur sempre presenti nel cuore del ho e Io danzo - in cui trovano spazio accenni a Tan- zo, specialmente a livello visivo), sono ciò che serve alla musicista e cantante, che saluta brandendo una spada e to3, Una tribù che balla e persino a una vecchissima hit band per intonare (e inventarsi un karaoke gigantesco…) abbracciando tutta la band: Riccardo Onori, Saturnino, misconosciuta come Ci si skiaccia - sono l’apoteosi piccoli classici come Bella, Punto, Piove, Una storia d’amore Christian Rigano, Franco Santernecchi, Gareth Brow e elettronica e chiudono un’ipotetica prima parte. e Ciao mamma in rapida successione, scatenando boati a Leo di Angilla.
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LA TUA FINESTRA SUL MARE. CIA E R G A L I L G E SC R TE E P A R U S I M SU
SANTORINI VOLO A/R + 7 NOTTI + TRASFERIMENTI EURO A PERSONA A PARTIRE DA
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LIVESTYLE I biglietti del tour di Shakira sono in vendita presso i negozi Fnac!
AND THE WINNER IS. 8 volte vincitrice del Latin Grammy Award, è inoltre considerata l’artista musicale colombiana di maggior successo commerciale, con oltre 75 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
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02/05 Bologna 03/05 Milano
Shakira
DIVa
GLOBALE
Due sole date in Italia - 2 maggio a Bologna e 3 maggio a Milano - per la cantante sudamericana che ha saputo imporre in mezzo mondo la propria visione di pop latino, permettendosi di scalzare dale classifiche pezzi grossi come Madonna e sgomitando nelle prime posizioni con Lady Gaga. Seguiteci in questa disamina del suo successo… di Sebastiano Longhi
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l pop è un ecosistema in cui determinati orga- è come essere dei topolini nati in laboratorio. Shakira nismi mangiano, cantano, ballano e si ripro- era sì una bambina ricca (è riuscita comunque a viverducono. Si adattano alle mode e alle tendenze, si la bancarotta della sua famiglia), ma ha inciso il priin certi casi si evolvono, in altri soccombono e mo album (con canzoni scritte da lei) a 13 anni. I suoi scompaiono. Ogni tanto arrivano dei mutanti che ob- contatti familiari possono averla aiutata ma il talento bligano l’intero sistema a ritararsi. Recentemente, Lady c’era ed era innegabile. Ok, non aveva alcun controllo GaGa è stata come un piranha buttato nell’acquario artistico, ma ha imparato abbastanza in fretta a nuotadei pesci tropicali: Christina Aguilera è stata divorata re tra i pesci grossi di un mercato (quello pop latino) subito, Britney si dienorme e agguerrito. fende come può ma Passano i Mondiali ma Waka Waka resta La produzione e la è lì che ogni giorno nelle radio. Nel nostro paese si esaurisce promozione dei suoi perde qualche pinna, primi tre album in solo quando il sindaco di Milano LetiPink è sparita sotto lingua spagnola, in zia Moratti decide di andarla a ballare un sasso e aspetta cui cercava di venin televisione invece di cantare l’Inno di dersi come un’incrotempi migliori. Madonna è stata spocio tra la Morissette Mameli per i 150 anni d’Italia. stata in un acquario e una giovanissima protetto in attesa di capire cosa farne. Shakira è l’unico Gloria Estefan, l’hanno fatta crescere. Quando, nel pesce che può sopravvivere. La signorina Mebarak Ri- 2001, Shakira ha fatto irruzione nel mercato globale poll, in parte libanese e in parte colombiana, ha due con Whenever Wherever aveva già 10 anni di showbiz cose che le altre popstar non hanno: un DNA artistico sulle spalle ed era una macchina da guerra. Altro che estremamente complesso e una storia. Venire dal Di- uno scorfano/piranha nell’acquario: quell’anno nella sney Club, come Britney o Christina, non è una storia: vasca del pop hanno buttato un barracuda.
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LIVESTYLE Shakira
COMUNQUE, DOVUNQUE L’estate del 2001 era un momento strano. La bolla della new economy stava scoppiando e quell’11 settembre le vacanze sarebbero finite con un cataclisma storico che avrebbe trasformato il mondo per sempre. Il pop globale di Whenever, Wherever, con quel sapore andino (con charango e flauto di Pan) e quella voce così adulta e drammatica che usciva da una ragazzina che da lontano poteva sembrare Britney, è stata la colonna sonora di un mondo che collassava. Era una canzone di un ottimismo disperato, interpreta da una fanciulla bionda senza età e senza confini: una ragazza che poi, sul più bello, iniziava a fare la danza del ventre. Altro che le coreografie stucchevoli dei video R&B che, tutti uguali, soffocavano i palinsesti musicali di quegli anni… Shakira, in quel 2001 di confini che crollavano, di guerra dentro casa, di antrace spedita per posta, di terrore per il diverso, ha stravinto proprio perché era diversa. Il suo primo album in inglese, Laundry Service, è stato un successo
Guardate il video di Beautiful Liar, il duetto vagamente bollywoodiano tra Shakira e Beyoncé: sembra quasi una lezione di danza in cui la regina dell’R&B più glitterato si mette lì a imparare un linguaggio nuovo. Senza tacco 12 e senza orpelli da shopping selvaggio. tanto grande quanto inatteso. I singoli successivi facevano vedere un lato sempre diverso di Shakira. La sua voce così ruvida e così poco addomesticata era inconfondibile ma le canzoni erano schizofreniche: ballate rock, pezzoni dance, tanghi new wave. Shakira osava (e vinceva) mescolando i generi senza nessuna attenzione per la propria fascia di mercato. In un momento in cui la discografia agonizzante e terrorizzata tendeva sempre di più a trattare i propri artisti come dei brand, Shakira ha sbaragliato tutti semplicemente dimostrandosi viva. E nel frattempo gli artisti internazionali fanno a gara a duettare in spagnolo improbabile con la popstar ispanica di turno: Whitney Houston con Enrique Iglesias, Christina Aguilera con Ricky Martin. L’ ambiziosa Mariah Carey pensa bene di alzare la posta e di fidanzarsi (molto pubblicamente) con Luìs Miguel, ex teenstar messicana e
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LIVESTYLE Shakira
IMPRESCINDIBILI
Dieci video della cantante sudamericana da cui non si può prescindere. La tortura (2005) Fijacion Oral vol.1 L’Ultimo tango a Parigi dei video musicali. Whenever, Wherever (2001) Laundry Service Il debutto in inglese. Lei sembra un’amazzone scesa dalle Ande. Hips Don’t Lie (2005) Oral Fixation vol.2 Puro sex appeal senza orpelli. Da manuale. Beautiful Liar (2007) Beautiful Liar (single) Il duetto Bollywood con Beyoncé. Non c’è gara. Waka Waka (This Time For Africa) (2010) Sale El Sol Scegliete l’originale. Ed evitate il balletto televisivo di Letizia Moratti. She Wolf (2009) She Wolf Tra Barbarella e Vampirella. E un nude look da cardiopalma. Did It Again (2009) She Wolf Amore e arti marziali. Shakira è davvero instancabile. Sale El Sol (2010) Sale El Sol In cui si dimostra di avere ancora diverse hit da sfornare. Ojos Asi (Grammy Latin 2000) Donde Estan Los Ladrones? A sentire i fan la sua migliore performance mai ripresa in tv. La Isla Bonita (1989) Ebbene sì. Shakira da bambina è stata costretta a cantarla alla tv.
asso pigliatutto del mercato discografico centroamerica- Aguilera: c’è la sensualità di una danza antica e il gancio che, l’Asia, l’Europa e ora anche l’Africa. La canzone dino. I due album bilingui successivi (Fijaciòn Oral Vol. 1 e di un pezzaccio pop da assalto radiofonico. Nello stesso venta un tormentone e cresce come una valanga. Passano 2) vedono Shakira lavorare con il produttore Rick Rubin, periodo Fergie (la bionda dei Black Eyed Peas) impazza i Mondiali ma Waka Waka resta nelle radio. Nel nostro pal’uomo dal tocco d’oro che ha inventato i Beastie Boys e con una canzone che si chiama My Humps (le mie curve). ese si esaurisce solo quando il sindaco di Milano Letizia ha saputo mettere a fuoco la carriera dei Red Hot Chili Rispetto alla sensualità contagiosa e sorridente di Hips Moratti decide di andarla a ballare in televisione invece Peppers. E Shakira era proprio di una messa a punto che Don’t Lie, Fergie sembra una moneta falsa con i suoi dop- di cantare l’Inno di Mameli per i 150 anni d’Italia. La Shaaveva bisogno. La Tortura (duetto con lo spagnolo Alejan- pi sensi grotteschi e le movenze da tarantolata. La verità kira che arriva a Bologna il 2 maggio e a Milano il 3, con dro Sanz) la rivede nelle vesti di canil The Sun Comes Out Tour è una star montante latina con una canzone tanto sexy diale al culmine del successo e della fama. Quando, nel 2001, Shakira ha fatto irruzione nel mercato quanto massiccia. Ma non c’è facile esoArriva anche surfando una poderosa onda globale con Whenever Wherever aveva già dieci anni tismo né nel video né nella musica: siadi gossip: la sua relazione con il calciatodi showbiz sulle spalle ed era una macchina da guerra. mo anni luce dal kitsch de La Isla Bonita, re spagnolo Gerard Piqué (confermata via Altro che uno scorfano/piranha nell’acquario: la lingua meticcia di Shakira la parlano Twitter a fine marzo dall’artista stessa) sta tutti e lei ipnotizza uomini e donne con quell’anno nella vasca del pop hanno buttato un barracuda. riempiendo le pagine di giornali di ogni quello che è L’ultimo tango a Parigi dei tipo. Shakira riesce a essere innovativa anclip musicali. Neanche l’immancabile duetto con Carlos è che le altre dive del pop devono adeguarsi. Guardate che nella gestione del gossip: è uscita da una relazione deSantana riesce ad attaccarle polvere addosso o a renderla il video di Beautiful Liar, il duetto vagamente bollywoo- cennale per iniziarne una nuova senza alcun mistero, anzi diano tra Shakira e Beyoncé: sembra quasi una lezione di dichiarando candidamente tutto tramite i social network. impacciata. danza in cui la regina dell’R&B più glitterato si mette lì Non usa il gossip come carburante trash da bruciare in UNA BELLA BUGIARDA a imparare un linguaggio nuovo. Senza tacco 12 e senza fretta in mancanza di altro: se si parla di lei è più per le Quando la formula di Shakira sembrava solida e soprat- orpelli da shopping selvaggio. E la buona notizia è che sue iniziative umanitarie o per i suoi successi pop che per tutto iniziava a essere imitata qua e là, lei ha rialzato an- impara in fretta. La marcia trionfale di Shakira continua le intemperanze o le follie da star. Le follie Shakira le fa cora l’asticella: Hips Don’t Lie è un pezzo dance che diven- proprio perché lei gioca con regole sue: se Hips don’t lie è sul palcoscenico: si trasforma in star del flamenco, in diva ta il veicolo perfetto per i suoi ancheggiamenti. C’è ironia stata la canzone più suonata dalle radio di tutto il mondo, di Bollywood e in donna lupo. Cambierà pelle, suono e nel sex appeal di Shakira e autentica gioia nel muoversi e Waka Waka (This Time for Africa), tema ufficiale dei Mon- voce correndo all’impazzata verso una Waka Waka finale nell’esibirsi. Non ci sono i pitoni di I’m A Slave 4 U di Brit- diali di calcio, batte il record. Ormai Shakira è un’artista che promette già di trasformare lo stadio in una immensa ney Spears o i bordelli thailandesi di Dirrrty di Christina davvero globale: nel suo DNA musicale ci sono le Ameri- discoteca afro-beat. Il futuro del pop non ha confini.
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Il tour della cantante toscana è iniziato con grande successo e noi celebriamo anche le date di maggio con la seconda parte dell’intervista iniziata sul numero scorso. Anche in questo caso, Gianna si racconta a tutto campo, parlando di passato, presente e futuro... di Silvia Crivella
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a costruito il suo presente mattone per IL SUONO DELLA VOCE mamma Gianna, «e lavorare a questo album con il panmattone, lottando prima in casa, affinché Gianna ritorna volentieri a parlare di se stessa e dell’im- cione è stata una sensazione unica e meravigliosa. Dal gli affetti più cari riconoscessero le sue portanza del lavoro svolto negli anni sulla sua voce: per- punto di vista “fisico”, la gravidanza aiuta l’emissione doti, e poi all’esterno, sui palchi di un’Eu- sino la sua tesi di laurea in Lettere e Filosofia, presentata della voce e il canto: le corde vocali sono irrorate da una ropa abituata a pensare all’Italia come il paese del sole a Milano nel 1994, affrontava questo argomento. “Il cor- maggior quantità di sangue e quindi anche la voce ne e del mare, ma non certo come a una fucina di talenti po nella voce - Relazioni corpo-voce in una prospettiva trae beneficio». Un beneficio che ha influenzato anche il rock. E così, dopo aver combattuto la propria battaglia di antropologia musicale” è lo studio dell’allora 38enne titolo dato all’album e al tour 2011 e che evidenzia i rappersonale al ritmo di chitarre e batterie, ecco che arriva Gianna e prendeva esempi come le cantanti Janis Joplin porti tra le persone: «Adesso ci siamo Io e te, uno davanti Penelope Jane a rivoluzionarle la vita. Non deve essere e le donne griotte del Mali, per dimostrare che esiste una all’altro» spiega la Nannini, «non ci sono scuse, mezze facile abituarsi in età matura, dopo tanta indipendenza, relazione tra la voce e il corpo femminile nelle diver- verità, finzioni o imposizioni». Si tratta del tentativo di allo status di mamma. «Una volta pensavo troppo a me se culture. «Se pensiamo alla voce come a un marchio armonizzare i rapporti tra genitori e figli, come in quele alla musica», conferma. «Ora sono un tutt’uno con la dell’umanità, non si può prescindere dalla corporeità e li amorosi, nei conflitti che nascono e nelle aspettative musica e con Penelope. È lei che mi fa scrivere spesso deluse. Ancora una volta, è l’invito a ninna nanne rock tutto il giorno». C’è da aspetrispettare le differenze, piuttosto che andare « Vorrei mettere una canzone di Modugno tarsi un disco di melodie per bambini? In fondo verso la paura e l’omologazione. Un tema a in ogni disco, sono certa che riuscirei a Madonna si è messa a scrivere favole, dopo la cui Gianna crede molto, tanto da aver collainterpretarle tutte quante alla perfezione, nascita dei figli. La rocker nega categoricamenborato anche con il regista Giovanni Veronesi te: «No, le mie ninne nanne sono solo per lei, perché mi appartengono, come modo di cantare » per la realizzazione del film Genitori e figli, di anche perché non le registro e il giorno dopo le cui ha curato parte della colonna sonora. La ho già dimenticate. A volte non ricordo di “essere una dalla socialità». Uno studio che ha messo in pratica nel- canzone Scusa nasce proprio da una riflessione sui raprockstar” ma la musica è una parte fondamentale della la sua professione, cercando di lavorare sempre sulla porti familiari: «Del testo se n’è parlato per telefono anmia vita, questo non cambierà e i prossimi concerti sa- propria vocalità, prima con Conny Plank e poi con Wil che con Giovanni: “alla fine perché uno deve chiedere ranno molto pieni di rock, amore ed energia». Basta an- Malone. Una fisicità che con la gravidanza deve essere scusa? Se non fai nulla, non devi chiedere scusa, questa è cora un attimo di pazienza per poter verificare di perso- cambiata nella percezione e nella realizzazione dei brani la filosofia”. Chiaro? Ho scoperto che l’amore vuole dire na nella prima tappa doppia a Milano, il 29 e 30 aprile... di Io e te. «Ho un ottimo rapporto con il mio corpo», dice “ti voglio tanto bene”, come il nuovo singolo. Ascoltate-
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3-4-5/05 Roma, 7/05 Reggio Calabria, 9/05 Acireale, 12/05 Eboli (SA)... Il calendario completo su onstageweb.com
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GIANNA & EMMA. Per le date di Roma e per la data prevista il 14 maggio a Caserta, la cantautrice senese sarà accompagnata sul palco da una supporter di eccezione, Emma Marrone. Le due cantanti poi proseguiranno ognuna con il proprio tour.
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Gianna Nannini
1982
Esce l’album Latin Lover che conferma il successo europeo di Gianna, specialmente in Germania, con il concerto al Rockpalast di Essen: il disco, uscito in quei giorni, arriva a vendere circa 250.000 copie.
2009
Al concerto rock sinfonico all’Arena di Verona hanno assistito oltre 12 mila persone: nella scaletta dello spettacolo, la Nannini ha proposto i brani di GiannaDream, album che ha venduto più di 400.000 copie.
#1
Io e Te, l’ultimo album di Gianna, contiene nella tracklist la cover di Domenico Modugno Nel blu dipinto di blu, riproposta con chitarre aggressive. Il disco, ha esordito al primo in classifica FIMI come album più venduto.
lo». La nuova vita materna piace talmente alla signora decisione del governo francese di riprendere gli esperi- la propria identità grintosa e passionale di professionidel rock che ha già dichiarato: «Mi piacerebbe avere menti nucleari nell’atollo di Mururoa, in Polinesia. Lei, sta del rock anche in situazioni “ludiche”, come quando un altro figlio. Io pensavo fosse un maschio all’inizio, insieme a un gruppo di attivisti, si arrampicò su un bal- ha interpretato l’inno del mondiali di calcio assiema a perché avevo avuto un aborto l’anno prima, proprio cone di Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Fran- Edoardo Bennato. È stata lei a evocare grandi emozioquando è uscito Gianna dream». Nel rivelarlo ora è se- cia, e a dispetto degli ammonimenti del suo agente di ni negli stadi di Italia ’90 cantando “Notti magiche inserena: «Gli si era fermato il cuore, questo ora lo posso lasciar perdere improvvisò un concerto di protesta. Nel guendo un goal”, nell’indimenticabile Un’estate italiana. dire, non lo sapeva nessuno. Così anche questa volta 2001, dopo l’attentato alle Torri Gemelle di New York, Oltre a essere diventato il singolo più venduto in Italia pensavo a un maschio. Quando invece ho sanel 1990, il pezzo si è imposto anche tra i tifoputo che era femmina, dopo tre secondi ero si europei, ed è stato intonato dai supporter « A volte non ricordo di “essere una rockstar” entusiasta, pensavo di farle fare tutto quello ma la musica è una parte fondamentale della mia tedeschi alla fine di Germania-Portogallo 3-1, che faccio io!». finale per il terzo posto dei Mondiali di Calvita, questo non cambierà e i prossimi concerti cio 2006, ed è stato diffuso dagli altoparlanti saranno molto pieni di rock, amore ed energia » durante la premiazione degli azzurri, trionfaL’EREDITà La piccola Penelope Jane, quindi, si ritrova in tori nella finale dello stesso torneo. mano un’eredità tutt’altro che facile, specialmente se la Nannini ha preso parte anche alla marcia della pace pensiamo all’impegno anche extramusicale messo in Perugia-Assisi. Non c’è da stupirsi quindi se, dopo il PAROLE PAROLE PAROLE mostra dalla rocker toscana. Fin dagli anni 90, quan- terremoto a L’Aquila del 2009, si sia mobilitata con col- Quando le parole sono talmente forti nella loro semplido la sua carriera era già decollata, Gianna si è distinta leghe cantanti come Elisa, Giorgia e Laura Pausini, per cità, serve una professionista come Gianna per evitare come paladina dei diritti civili, e non solo a parole. I fan raccogliere fondi con l’iniziativa Amiche per l’Abruzzo. di scivolare nel banale: «Io vedo un mondo migliore», storici ricorderanno forse il 4 luglio 1995 a Roma, in cui Insomma, lei la faccia ce la mette sul serio quando si spiega la cantante parafrasando il testo, «perché a volla Nannini si è resa protagonista di una delle azioni più tratta di combattere battaglie importanti in cui crede. te le persone sono negative, tendono a troncare anche i eclatanti di Greenpeace in Italia, per protestare contro la Ma la sua peculiarità è forse quella di aver mantenuto rapporti a causa di questa negatività, lo fanno perché
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Gianna Nannini non ci si riesce a incontrare e discutere. Quindi è nella Amburgo, in Germania. Così non c’è da stupirsi più di riuscita ad ascoltare la prima inedita versione del pezpositività che bisogna credere. Ti voglio vedere splendere è tanto che in Io e te ci sia una reinterpretazione di Nel blu zo di Domenico Modugno, custodita dalla moglie. «Ho una frase che ho scritto: bisogna vederlo un mondo mi- dipinto di blu. «Vorrei mettere una canzone di Modugno avuto l’occasione di sentire questa versione, immortalata gliore, se no che ci stiamo a fare qui?». La sua attenzio- in ogni disco», dice ora, entusiasta del risultato. «Sono con un registratore Geloso sotto il Tevere, dove c’era la ne nei confronti dei giovani, oltre a spingerla loro casa, e si sente proprio lui al pianoforte che a portare con lei musicisti non famosi e scelti inventa Volare. E c’era questa parola “piccino”, « Mancano gli spazi dove esercitarsi con la in ogni tappa del tour, l’ha vista protagonista che è un toscanismo, che poi è cambiata con Mimusica e poterne fruire. Le nostre istituzioni di talent show come X-Factor o Amici, dove gliacci. Alla fine, m’ha dato il permesso di usardovrebbero pensarci, invece ignorano il valore ha incontrato ragazzi che sognano una carla visto che ero io». Quindi meglio tenersi pronriera artistica. «Hanno diritto a farsi una co- dell’arte, quindi ciascuno cerca la propria strada » ti, il viaggio nella tradizione rivista e corretta scienza musicale come ho fatto io per scoprire secondo Gianna è appena iniziato. Chissà quale il proprio suono». Poi puntualizza: «Mancano gli spazi certa che riuscirei a interpretarle tutte quante alla perfe- sarà la prossima. «Donizetti, Puccini, Verdi, Modugno… dove esercitarsi con la musica e poterne fruire. Le no- zione, perché mi appartengono, come modo di cantare. sono la cultura musicale del nostro Paese. E io la porto stre istituzioni dovrebbero pensarci, invece ignorano il Specialmente nella versione rock di oggi, perché secondo avanti guardando al futuro!». Quando però le abbiamo valore dell’arte, quindi ciascuno cerca la propria strada». me il bello della musica non è tornare indietro ma anda- chiesto cosa pensasse dei 150 anni dell’unità d’Italia ha Gianna ama sperimentare e sperimentarsi, così non si re avanti nella tradizione. Questa è una frase che ho im- risposto: «Come diceva Gaber: “Io non mi sento italiano tira indietro davanti alle sfide. L’abbiamo vista duetta- parato da Caterina Boeri: l’importante sono le varianti. ma per fortuna o purtroppo lo sono”». Perché Gianna è re con Pacifico in Tu che sei parte di me e con Fabri Fibra Questo cambiamento l’abbiamo procurato con un arran- così: femminista, ribelle, ma anche fieramente legata alla nel brano di protesta In Italia, può persino vantare una giamento straordinario. Sono molto orgogliosa e felice di sua terra, sebbene viva all’estero da tanti anni. E da vera esibizione con Sting e Jack Bruce già nel 1987 nella rap- averla messa, persino la moglie di Modugno mi ha detto italiana, se le si chiede cosa le manca dell’Italia a Londra, presentazione de L’Opera da tre soldi di Bertold Brecht ad delle parole bellissime». La cantante, per l’occasione, è lei risponde: «Gli odori, i sapori e il cibo!».
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maggio 2010, all’Arena di Verona, la Nannini vince con Giorgia il Wind Music Awards di platino per le vendite di Salvami, canzone scritta con Pacifico e incentrata sul dialogo tra due donne che si fanno forza l’un l’altra.
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Meravigliosa creatura, dopo esser stata scelta come colonna sonora dello spot Fiat Bravo, raggiunge la vetta delle classifiche di vendita, diventando la terza numero 1 della carriera dopo 17 anni che Gianna non raggiungeva la prima posizione nella classifica dei singoli.
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L’album Grazie, primo del catalogo Universal Music a essere pubblicato in formato Dual Disc e prodotto con Wil Malone (Madonna, Skunk Anansie e Iron Maiden) è rimasto al primo posto dei dischi di vendita per 11 settimane, raggiungendo 5 dischi di platino.
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Zucchero
L’ODORE DEI GRANAI Alla fine di marzo Zucchero ha incontrato la stampa per presentare il Chocabeck World Tour. Nulla di strano, se non fosse per la location piuttosto inusuale per una conferenza. In realtà, una cascina nella campagna alle porte di Milano è il più naturale dei luoghi in cui possa stare Sugar oggi. Perché la sua immersione nella realtà contadina non è solo una trovata artistica frutto di uno stato d’animo passeggero. È una vera e propria riscoperta delle proprie radici.
di Daniele Salomone - Foto © Andy Earl
NEL MITO. Dopo aver suonato all’ omaggio per Freddie Mercury a Wembley nel ‘ 92, Adelmo Sugar Fornaciari ha partecipato nel ’94 al raduno rock commemorativo di Woodstock, a Bethel, 25 anni dopo il festival della leggenda.
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2-3-4-6-7/06 Verona Il calendario completo del tour di Zucchero su onstageweb.com
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sservando Milano da una cartina geografica si nota quanto poco sia esteso il territorio metropolitano verso est. Qui i tentacoli della città hanno trovato un ostacolo: Linate. Lo scalo aeroportuale, che dista pochi chilometri dal centro, ha arrestato l’avanzata della periferia favorendo piuttosto la nascita di quartieri residenziali (come l’arcinota Milano 2) e comuni medio-piccoli. Seppure numerosi, gli insediamenti umani sorti in questa parte della provincia meneghina non hanno impedito che il Parco agricolo sud - che a dispetto del nome copre un’area molto vasta intorno alla città - mantenesse il suo “dominio” sulla zona. Insomma, appena fuori Milano, a est del capoluogo lombardo, la campagna delimita il confine urbano. Non è un caso che Zucchero abbia deciso di presentare il suo nuovo tour mondiale proprio in questa parte del territorio milanese, scegliendo una tipica trattoria a metà strada tra Segrate e Peschiera Borromeo piuttosto che un lussuoso albergo in città. I cantieri di nuovissime residenze (alla faccia della crisi immobiliare) sono a due passi, ma la cascina in cui Zucchero ha riunito la stampa evoca un passato non troppo lontano in cui da queste parti giravano solo contadini e qualche cacciatore. «Vi ho invitato qui perché dobbiamo stare bene, mangiare e bere bene – dirà una volta seduto a tavola - così come i miei fan devono ascoltare bene la mia musica. La qualità è tutto». Jeans scuri e stivali, occhiali da sole, giacca sportiva sopra una t-shirt, Sugar saluta i proprietari della trattoria, che sembra conoscere da una vita, prima ancora dei giornalisti. Grandi sorrisi e pacche sulle spalle. «Sta attraversando un momento di grande serenità - mi confida Marina Testori, da trent’anni al fianco di Zucchero come ufficio stampa - aver recuperato le sue radici gli è servito molto. Non lo vedevo così tranquillo da tempo».
BECCO VUOTO Facciamo un passo indietro. Il 3 novembre 2010 esce Chocabeck, undicesimo disco in studio di Mr Fornaciari (a cui vanno aggiunti i numerosi live e le raccolte). Un album che ha spiazzato molti - a partire dai discografici, che non hanno nessuna difficoltà ad ammetterlo – perché il “Re del blues” italiano ha totalmente accantonato i ritmi afroamericani in favore di un folk universale (nel senso geografico). Ma l’operazione musicale non è causa della nuova direzione artistica. È casomai effetto, perché la volontà di Sugar era concettuale. «Questo album parla delle mie radici. Frammenti di vita ed emozioni di una tipica domenica nel villaggio dove sono cresciuto». Basta una frase, scritta nel booklet di Chocabeck, per svelare tutto il senso del progetto di Zucchero. Aprire il cassetto della memoria per tirare fuori i ricordi d’infanzia, nella campagna lunigiana, quando la quotidianità era la vita contadina, con gli stenti e le gioie mischiati fino a confondersi.
« Voglio ricreare il suono della domenica nel villaggio, con il calore e l’amore che si respira nell’aria. Non saprei che cos’altro inventarmi perché in questo momento con la testa e lo spirito sono lì »
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Già il titolo è una dichiarazione d’intenti: “chocabeck” è quel percorso personale finisce dentro una canzone, in mento con la testa e lo spirito sono lì». un’espressione dialettale reggiana che il padre del futuro un album, che centinaia di migliaia di persone possono Il Chocabeck World Tour porterà in giro per il mondo un Sugar rivolgeva a suo figlio quando da mangiare in casa ascoltare (Chocabeck, tra Italia e Europa, è a quota 500.000 concerto che è la fedele trasposizione live di quanto inciso non c’era niente (significa “becco vuoto”) e che invece il copie). Zucchero è così coinvolto nella sua ritrovata di- nell’album. «Sto pensando a uno spettacolo in due tempi, piccolo Adelmo pensava indicasse un cibo prelibato. mensione contadina che persino il nuovo tour mondiale con due scenografie, entrambe ispirate alla vita di camZucchero ci racconta una storia che appartiene alla cultu- sarà totalmente calato in questa realtà. «Non datemi del pagna. Mi piacerebbe suonare per intero Chocabeck, con ra italiana, il suo ultimo disco è un concept album sulla rincoglionito. In questo momento sono semplicemente le canzoni nella stessa sequenza del disco. Probabilmente nostra tradizione contadina. Naturalmente per evocare più Adelmo che Zucchero». Sorride, seduto al centro del la prima parte dello show sarà dedicata a questa operaquella realtà erano necessarie musiche diverse da quelle tavolo dove siedono quelli del suo staff e i giornalisti dei zione, dopodiché passerò ai successi. Ma per i brani del a cui ci ha abituato. Con l’aiuto di due mostri passato voglio scrivere nuovi arrangiamenti, in sacri della produzione come Don Was e Brenmodo che ci sia un filo conduttore con il presen« Ho seminato tanto per avere successo anche dan O’Brien, l’artista emiliano ha inciso un alall’estero ma non sapevo quando avrei raccolto. te». Tra le canzoni più famose verrà rispolverata bum con i suoni del paese e le atmosfere della Donne, la prima grande hit di Zucchero, che tutPensavo “magari non ci arriverò mai ma campagna. Non che in passato non si fosse mai tavia non ha praticamente mai trovato posto dal vorrei che capitasse”. Adesso è arrivato confrontato con quel tipo di atmosfere – basti vivo («tranne che in un lontano tour nei club in il momento di raccogliere » pensare alla meravigliosa Diamante, scritta per cui cantavo su basi registrate») perché, confessa lui da Francesco De Gregori – ma certo mai avel’autore, «mi è sempre sembrata una canzonetquotidiani, che lo ascoltano, come tutti del resto, affasci- ta». Forse un nuovo look, più folk, potrebbe donarle quelva pubblicato un album folk. nati dalla serenità di Sugar, che certo non è mai stato un la complessità che Sugar non ha mai creduto possibile. PIù ADELMO CHE ZUCCHERO campione in questo senso. «Per lo spettacolo che porterò Confrontarsi con il proprio passato è una sfida complessa, in giro per il mondo m’ispiro al paese, come quando ho IL TEMPO DELLA RACCOLTA che coinvolge la nostra memoria e quanto di più intimo lavorato al disco. Voglio ricreare il suono della domenica La prima parte del Chocabeck World Tour comincerà il 9 sia nascosto lì dentro. Non ci si può ritirare rapidamen- nel villaggio, con il calore e l’amore che si respira nell’aria. maggio da Zurigo per concludersi a Pescara il 4 agosto. In te. Per un musicista è ancora più impegnativo, perché Non saprei che cos’altro inventarmi perché in questo mo- mezzo, le quattro notti di giugno all’Arena di Verona («Il
LE SUGAR CARD Per le date di giugno all’Arena di Verona arrivano le Sugar Card: sono 5 come le lettere del soprannome di Zucchero. Oltre a valere come ticket d’ingresso, le card danno diritto a vari tipi di sconto su alberghi, ristoranti e servizi. Per info: zucchero.it
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mio pubblico vuole qualità e quel posto è davvero magi- è merito del vino che accompagna questo pranzo/confe- tour. È per questo che ci metto tanto a decidermi e poi sto co per la musica, sto pensando di prolungare la libidine renza (l’hanno messo a dieta in vista della tournèe, niente in giro almeno un anno e mezzo». Da qualche tempo ordei concerti con una serie di eventi a contorno»), lo stadio alcool e cibo in bianco). Viene tutto da dentro, gli occhi mai Zucchero pianifica tournèe lunghissime, perché molOlimpico di Roma a luglio e tantissime date in Europa. Le ridono ancora prima che le smorfie del viso spalanchino tissimi sono i paesi dove ha un seguito. Come si diceva vendite dei biglietti per i concerti europei vanno a gonfie il suo sorriso. «Anche questa volta non ho badato a spese. prima, anche questa volta non sarà da meno, anzi. vele – al momento della conferenza stampa erano già più La produzione è maestosa e poi ci sono undici musicisti All’estero tutti conoscono la nazionalità di Mr Fornaciari. di 50.000 i ticket acquistati dai fan stranieri – a tePurtroppo, nelle escursioni mediatiche a cui il stimonianza dell’ormai consolidata fama di Zuclavoro lo costringe, nessuno gli domanda della « Il processo creativo è rimasto lo stesso, nel chero oltre i confini dell’Italia. «I numeri sono un campagna italiana e delle tradizioni lunigiane. senso che le migliori suggestioni dei territori di po’ pallosi, ma è innegabile che siano incredibili. ricerca, le prendiamo, le elaboriamo e ne facciamo Le interviste finiscono sempre nello stesso punIo sono un contadino, ho seminato tanto ma non to. «Ogni volta mi chiedono cosa penso di Beruna canzone, che è quello che il pop deve fare » lusconi. Non posso non rispondere, quindi mi sapevo quando avrei raccolto. Pensavo “magari non ci arriverò mai ma vorrei che capitasse”. limito alle frasi di circostanza. Cosa volete che Adesso è arrivato il momento di raccogliere». oltre al sottoscritto. Avete idea di quanto costi portare in dica?». Sugar nomina il premier e il piacevole clima in cui Tour dopo tour, mettendo sempre in primo piano la qualità giro per il mondo undici persone che cambiano saponetta si svolge l’insolita e goliardica conferenza cambia. Brusio. dello spettacolo – in quest’ottica vanno interpretate anche ogni giorno? Quelli scialano coi soldi miei!». Quando si Toccato il tema, è come se tutti si aspettino che Zucchero si le prestigiose collaborazioni degli ultimi quindici anni - dice la concretezza dell’uomo di campagna. sbilanci, lasciando intendere il suo orientamento di voto. Sugar si è guadagnato grande credibilità nel Vecchio Con«La verità è che non capisco questi politici, di qualunque tinente come in altre parti del mondo. Non a caso il tour NOVE MAIALINI schieramento siano. Non mi arrivano. Proprio come quanin autunno si sposterà sulla costa est degli Stati Uniti per Non è facile per un contadino abbandonare la propria ter- do ero ragazzo e non mi arrivavano né il prete né quello poi approdare, nel 2012 nell’ovest degli States, in Suda- ra per tanto tempo. Ma se il contadino in questione ha una della cooperativa». La preferenza di Sugar è ancora una merica e forse in Australia. «Ogni volta mi preoccupo di carriera come musicista e la sua fama è mondiale, deve volta per la campagna, altro che politica. «Io credo solo offrire un grande show. È un miracolo se pareggio i costi allontanarsi per lunghi periodi. «Quando comincia il tour al contadino. Nella mia fattoria sono nati nove maialini e ed è per questo che ho cambiato cinque manager… Non sono in crisi perché sto troppo bene a casa, poi una vol- l’ho detto al mio vicino. Lui non me li ha fregati. Capito? ci guadagnano mai niente!» Ride di gusto Sugar, ma non ta partito non voglio più finire perché sto troppo bene in Gli ho detto la verità e non mi ha fregato».
IN CAMMINO VERSO LA DECCA
Mentre il terzo singolo estratto da Chocabeck (Vedo Nero) fa il suo debutto nelle programmazioni radiofoniche, Zucchero prepara lo sbarco nei paesi anglosassoni. Il suo ultimo disco, che già nella sua versione italiana ha superato le 500.000 copie (di cui 300.000 vendute all’estero), uscirà prossimamente negli USA e nel Regno Unito per la storica etichetta Decca – label del gruppo Universal Music per cui hanno inciso, tra gli altri, nientemeno che i Rolling Stones. La tracklist è la stessa dell’edizione italiana, con una sola, importante differenza: sette degli undici brani saranno cantati in inglese, lingua con cui Sugar si è egregiamente confrontato più di una volta in passato. Per i testi della riedizione di Chocabeck, Zucchero ha chiesto una mano ad gruppo di amici illustri: Bono, Iggy Pop e Roland Orzabal dei Tears For Fears. Firme prestigiose che sigillano un progetto ambizioso, con cui l’artista emiliano “punta” un pubblico esigente come quello inglese e americano.
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ROCK’N’FASHION
A metà tra un oratore e un cavaliere contemporaneo, coperto da un’armatura di tatuaggi, Grido esordisce con un disco solista in cui parla di amore, amicizia, politica. Mettendosi letteralmente a nudo. foto: Loris Savino stylist: Silvia Gabrielli hair and make up: Marta Vetere using Mac Cosmetics per TWA
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a cura di Chiara Zannini
otrebbe essere la classica eccezione che conferma la regola, Grido. Oppure potrebbe semplicemente rappresentare l’altra faccia della medaglia, quella che mostra il carattere morbido ed educato del rap, che smentisce i luoghi comuni che vorrebbero tutti i rapper tormentati, aggressivi, arrabbiati per default. Arriva sul set e la scena è subito sua, un sorriso aperto, una stretta di mano e inizia a raccontare di sè come un fiume in piena, senza protagonismo, ma con tanto entusiasmo. È un grande oratore (“logorroico” , si definisce lui) e così svela che il suo soprannome è nato in famiglia, era il fratellino minore e per farsi sentire doveva alzare la voce. Un nome che poi si è portato dietro a 14 anni, quando ha cominciato a fare il writer con i suoi amici. Il fratello maggiore, J.Ax, che ha 7 anni più di lui e proprio in quel periodo cominciava ad avere seriamente successo, è da sempre il suo punto di riferimento. “È il numero uno”, dice, e ne parla con tutto l’affetto e la stima che un fratello minore
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PGiacchina argento K-Way, maglione girocollo nero Lacoste, jeans Seven for all Mankind, cappellino Vintage
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ROCK’N’FASHION
Camicia a quadri Diesel, jeasn Diesel, cappellino Vintage
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può provare nei confronti di quello più grande. Si somigliano moltissimo, stesso taglio di occhi, stesso modo di parlare. Condividono la passione più grande, quella per la musica rap, e un’altra per i videogiochi. Ora che sta uscendo il primo disco da solista, “Io Grido”, racconta: “Ax ha partecipato a questo progetto completamente. È stato lui il primo a dirmi di incidere i pezzi, il primo a crederci. È dentro ogni canzone dell’album, ma non ho voluto duettare con lui né farlo comparire in maniera plateale. Sarebbe stato troppo facile. Volevo prima dimostrare di saper camminare sulle mie gambe, e poi chissà,
in futuro…”. È un album in cui Grido ha voluto mettersi letteralmente a nudo, come sulla copertina e nel booklet interno: “Tutte le immagini le ho create io, sono un patito di grafica 3D. Ho voluto ritrarmi come un cyborg, come in realtà un po’ mi sento: metà uomo, metà robot”. Una dualità con cui gioca e che è una scelta ben precisa per comunicare i diversi aspetti della sua personalità e della sua arte; proprio per questo ha deciso di uscire con due singoli, lanciati in contemporanea: «Fumo e malinconia è la ballad, racconta il mio lato romantico, mentre SuperBlunt è il mio modo di essere sopra le righe». Così mentre la
prima canzone, che racconta di una litigata con Ilaria, la ragazza di cui è pazzamente innamorato, passa in tutte le radio, SuperBlunt registra visualizzazioni record per quello che definisce «il più costoso street video della storia». Il ritornello tormentone, è quello di una vecchia canzone di Anna Oxa. «È stato un colpo di fulmine. Guardavo uno dei vecchi e mitici film con Jerry Calà dei primi anni Ottanta e in un momento in cui lui viene scaricato parte la musica, struggente… ho subito voluto farla mia!». Poi continua: «Ho voluto inserire pezzi con influenze e contaminazioni diverse, voglio fare rumore in una socie-
Camicia in denim Diesel, t-shirt November, jeans H&M, cappellino Iron Fist
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tà che ci vorrebbe zitti e omologati. Il mio pubblico è un fruitore autentico di vita e vuole musica con un’anima, canzoni che trasmettano qualcosa. Io ci ho messo dentro tutto me stesso, i miei valori, le cose in cui credo e la polemica verso quello che non mi piace e non mi appartiene». Non si imbarazza nel parlare dello stato di grazia sentimentale che sta vivendo, racconta anche di credere fermamente nel matrimonio. «I miei genitori si sono separati quando ero un bambino e ovviamente non l’ho vissuta bene. Oggi però hanno un ottimo rapporto. Poi qualche
anno fa si è sposato Ax e mi ha voluto come testimone di nozze; è una cosa bellissima, magica, quella che si crea tra un uomo e una donna che decidono di condividere la vita”. Racconta di sua mamma, ormai dedita alla pittura a olio, alla quale ha commissionato un ritratto in cui appare nelle vesti di un re rinascimentale, seduto accanto a Dea, la sua gatta, e al chihuahua di Ilaria. Il talento manuale si è trasmesso da madre a figlio, visto che una delle sue attività preferite è quella di creare maschere in vetroresina e armature, tra cui il robot alto due metri che
compare nel video di Immorale di J.Ax. I tatuaggi sono ovviamente uno dei suoi argomenti preferiti. «Ho poca memoria e le cose importanti della vita me le segno sulla pelle. Un cavaliere medievale simboleggia il primo disco con J.Ax, Cavaliere senza volto, del 1996, un rasoio mi ricorda una rottura sofferta di una relazione. Il veliero sul costato, l’ultimo che mi sono regalato, rappresenta un viaggio lungo e faticoso, che non so dove mi porterà. Ovviamente, si riferisce a questo mio primo album solista».
Felpa Diesel, t-shirt November, jeans Seven for all Mankind, scarpe Superga
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Gilet H&M, polo bianca Lacoste, jeans Seven for alla Mankind, cappello East Plaza
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Shakira
Ojos asì Shakira è sensualità allo stato puro quando canta e quando balla, ma anche nel modo di vestire. Un corpo perfetto che ama svelare giocando a fare la vamp, come dimostra sia dal vivo che nei video. a cura di Chiara Zannini
Intrecci in preziose tonalità dorate. € 95,00. Tommy Hilfiger
Frange, pelle di rettile e decori metallici per la nuova versione della borsa da lavoro. Angel Jackson
Pelle effetto used e abbottonatura asimmetrica per il bolerino ispirazione biker. Twenty8Twelve by S.Miller
Il segreto dello sguardo magnetico delle donne indiane, il magico khol, in polvere libera. € 31,20. Guerlain
Si ispira a una delle storiche muse di Monsieur Dior la Palette Mitzah. Per scolpire il viso con i colori caldi dell’estate. € 88,00. Dior
Chiave giovinezza è una linea completa per mantenere la pelle giovane, idratandola e prevenendo i primi segni d’espressione. € 17,40. L’Oreal Paris
Plissettature di morbida pelle scamosciata nel colore dell’estate, il corallo. Giuseppe Zanotti Design
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Ben Harper
In the colors
Lo stile di Ben Harper, così come la sua musica, è un gioco di contaminazioni. Tra reggae e funk, rock e pop, serio e faceto, casual e sport. Un artista completo che non rinuncia all’eleganza in musica. a cura di Chiara Zannini
Il classico modello Trilby si veste di un’inedito color pistacchio. € 99,00. Hilfiger Denim
Il classico modello Trilby si veste di un’inedito color pistacchio. € 140,00. Borsalino
Rivisitazione estiva dell’iconico CK One, con freschi sentori agrumati e aromatici. Tra le note, mandarino, cedro, verbena. € 52,00. CK One Summer, Calvin Klein Un classico dell’eyewear. Total black con dettagli cromati. Persol
Nuova versione deluxe, in morbida pelle scamosciata, per le classiche espadrillas. Mauro Grifoni
Taglio slim e morbida tela denim, versione candida. € 190,00. Seven For All Mankind Gli strumenti immancabili per il rito della rasatura: Mousse de Rasage e gel idratante. € 19,90. Biotherm Homme
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BEN HARPER GIVE TILL IT’S GONE Giovedì 12 maggio Ben Harper presenta il nuovo album a Milano, in un’esclusiva serata a invito al Teatro Ciak Webank.it. Inviti in distribuzione nei megastore Fnac dal 10 maggio, con l’acquisto del disco.
Libri, cd, dvd, blu-ray, nuove tecnologie, biglietteria, eventi Firenze | Genova | Milano | Napoli | Roma | Torino | Verona HarperOnStage.indd 1
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WHAT’SNEW
Musica, cinema, videogames, libri
Vasco Rossi
Vivere o niente (Emi)
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Anche questo mese non vi potete certo lamentare, con le uscite di big come Beastie Boys, Gorillaz, Kate Bush e Ben Harper e, per l’Italia, Daniele Silvestri e Vinicio Capossela.
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I consigli per le vostre serate al cinema riguardano il nuovo episodio de I pirati dei Caraibi, oltre che Una notte da leoni 2, Paul e The Tree Of Life.
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Siamo certi che amerete alla follia anche il secondo episodio di Portal, ma potrete sbizzarrirvi anche con Mortal Kombat e il tennistico Top Spin 4.
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Vasco campione d’Italia
Anche per maggio abbiamo pronti tre consigli letterari: Il 33° giro è un’ode sperticata ai negozi di dischi, Sotto anestesia ricorda gli anni Ottanta in provincia e Alla fine di un giorno noioso un noir firmato da Massimo Carlotto.
Non si dovrebbe mai scrivere una recensione senza conoscere la storia di chi firma l’opera recensita. Un disco va inquadrato in un ambito più ampio, che tiene conto del percorso compiuto dall’autore fino a quel punto. Come si può giudicare il risultato di una partita se non si considera tutta la stagione? di Daniele Salomone
L
a carriera di Vasco Rossi mi ricorda il campiona- scatenando però entusiasmo tra i tifosi. Poi arriva la fase altissima, la squadra, schierata secondo il fidato “modulo to di una squadra di calcio che sta per vincere il in cui è la consapevolezza della propria forza a risultare rock” è solida in tutti i reparti e difficilmente si lascia sortitolo dopo una grande stagione, in cui ha con- determinante. Con la svolta rock, Vasco continua a racco- prendere. Ma della spregiudicatezza d’inizio campionaquistato il primato con merito, domenica dopo dome- gliere successi, un filotto (da C’è chi dice no a Nessun peri- to non c’è più traccia. Ancora una volta il Komandante nica. Più ascolto Vivere o niente e più me ne convinco. colo… per te) tipico dello squadrone convinto dei propri si è poco curato di scrivere le musiche, ed è un peccato All’inizio del torneo, quando ancora i meccanismi devono mezzi, che va a prendersi il risultato sempre e comunque. perché, senza nulla togliere ai suoi fidati amici/collaboessere rodati, è la voglia di vincere a dare ratori, i migliori momenti artistici - veri lo slancio. Il periodo degli esordi, in cui sprazzi di calcio spettacolo - sono quelli La qualità è sempre altissima, la squadra, schierata Vasco pubblica i primi album. Uno scosecondo il fidato “modulo rock”, è solida in tutti i reparti usciti dalla sua chitarra (Prendi la strada nosciuto che comincia a raccogliere cone L’aquilone, il pezzo più interessante e non si lascia sorprendere. Ma della spregiudicatezza senso tra il pubblico, proprio come una dell’intero disco). Guardare tutti dall’ald’inizio campionato non c’è più traccia. squadra che centra i primi risultati imto può procurare vertigini. Non è facile portanti. Vittoria dopo vittoria aumenta gestire il primato, la pressione è tanta e l’entusiasmo e, forte di questo, l’undici titolare comincia Negli ultimi dieci anni il Rossi più famoso d’Italia ha ge- solo le grandi squadre sono capaci di restare compatte. anche a macinare bel gioco. è per il Blasco la fase che va stito il primato. Il vantaggio sulle inseguitrici è rimasto Anche se in modo diverso dal passato, meno spettacolare, da Colpa d’Alfredo a Cosa succede in città. Spettacolo e con- rassicurante nonostante qualche comprensibile passaggio Vasco continua a vincere e chi vince ha sempre ragione. cretezza, come solo le grandi squadre sanno fare. Destino a vuoto - è difficile mantenere alto il rendimento per tutta Forse il pubblico dal palato fine, sugli spalti, si diverte di tutte le big, il rocker si attira l’antipatia degli avversari, la stagione, lunga e ricca d’impegni com’è. E tra i risul- un po’ meno che a inizio stagione. Poco male, per il titolo della stampa - “l’ambiente” si dice in gergo calcistico - tati di questa fase c’è anche Vivere o niente. La qualità è contano solo i tre punti.
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WHAT’S NEW Musica
Guano Apes
Ben Harper
Give Till It’s Gone (Emi)
Bel Air (Sony)
HH
HH di Guido Amari
di Gianni Olfeni
Un paio d’anni fa Ben Harper decide di cimentarsi con il rock, che fino ad allora aveva fatto da comparsa nella sua pur varia produzione musicale. Forma una band (i Relentless 7) e pubblica un disco (White Lies For Dark Times) per poi andare in tour. L’aspirazione artistica è legittima, specialmente per uno “libero” come lui. Solo che l’album, che pure suona bene, risulta piuttosto piatto. Il grande talento di Ben e la dimestichezza con i generi della tradizione black sembrano sacrificati da questa improvvisa vocazione rockettara. Conclusa l’esperienza con i R7, arriva finalmente una nuova avventura solista. Le undici tracce di Give Till It’s Gone, però, risentono ancora del recente passato:
l’album, se possibile, è più rock del precedente e – udite, udite - meno ispirato. Si sente l’influenza del Neil Young elettrico (Rock N’ Roll Is Free), dei Led Zeppelin (Dirty Little Lover) e della psichedelia di fine anni Sessanta (Get There From Here, il cui drumming, non a caso, è opera di Ringo Starr). Chiariamoci, il californiano è un grande professionista e infatti la qualità complessiva è buona. Ma dov’è il soul? Dov’è la slide guitar? Dove sono le ballate acustiche? E il funk? Dov’è finito il Ben Harper che catalizza e reinterpreta meravigliosamente sonorità e atmosfere nere e bianche senza distinzione? Nei panni del rocker è un’artista come tanti che fa dischi come tanti. Se la fase iniziata con i Relentless 7 doveva avere una coda, spero tanto sia questa.
Come quasi ogni mese ormai, non poteva mancare la categoria “reunion”, con l’ennesimo ritorno - e diciamoci la verità, di cui non si sentiva una mancanza insostenibile. Con tutto il bene che abbiamo voluto alla brava Sandra Nasic e ai suoi compagni di band, i tedeschi Guano Apes ci sono sempre sembrati una versione pallida e meno talentuosa degli Skunk Anansie, affascinati dalla formula rock metallico+aperture pop, ma incapace di pennellare pezzi davvero efficaci come quelli della compagine di Skin. Per i fan del quartetto comunque, le buone notizie sono che la band ha ricominciato la propria carriera esattamente nel punto in cui l’aveva abbandonata la prima volta e Bel Air è un album in linea con quanto fatto in passato, con un tocco di freschezza in più per renderlo adatto a questo 2011. Basterà per riconquistare il successo?
Hooverphonic The Night Before (Sony)
HHH di Marcello Marabotti
I biglietti del tour di Ben Harper sono in vendita presso i negozi Fnac!
Cat’s Eyes
Gorillaz
(Polydor)
(Emi)
The Fall
Cat’s Eyes
Con The Night Before gli Hooverphonic sono tornati alle origini, con una differenza importante: la 22enne Noémie Wolfs ha sostituito l’ex vocalist Geike Araert, nella band per 11 anni, che ora si è dedicata alla carriera solista. Un passaggio di consegne fortunato: oltre ventimila, infatti, sono già le copie vendute da Alex Collier & Raymond Geerts, influenzati dalle sonorità di Ennio Morricone e dal romanticismo di Nuovo Cinema Paradiso. Il risultato è un disco che suona alternative pop in una forma, come ci ha rivelato Noémie, «che guarda al passato, registrato con strumenti ‘veri’, al contrario della musica di oggi dominata dai dj». Forse, un rimando al 1965, quando Paul McCartney in Wimpole Street compose una canzone, destinata al film Help! e la chiamò The Night Before.
HHH di Guido Amari
Kate Bush
Director’s Cut
HH
(Emi)
di Claudio Morsenchio
È indubbio che a Faris Badwan, dinoccolato cantante degli Horrors, quintetto indie-garage britannico, piaccia stupire i propri fans, almeno a giudicare da questo suo nuovo progetto. I Cat’s Eyes sono la somma del suo talento vocale e compositivo e di quello di Rachel Zeffira, cantante di opera canadese, nonché multistrumentista. Oltre a questa inedita unione, di per sé affascinante, i due hanno anche pensato bene di esordire dal vivo, qualche mese fa, in Vaticano (su YouTube trovate tutto). Detto del contorno, veniamo al piatto principale, ovvero il disco di debutto, che sembra piombato sul nostro stereo direttamente dai Sixties più psichedelici e ispirati. La produzione si ispira chiaramente a numi tutelari come Phil Spector e Joe Meek e il pop sognante che lo caratterizza è datato e immortale al tempo stesso.
È ormai evidente che ai Gorillaz piace prendersi gioco di noi. Questa volta lo fanno spacciandoci per degli “appunti di viaggio” un mix di elettronica e idee rattoppate, registrate con l’iPad fra una camera d’albergo e un live show nel lungo tour dello scorso anno. Diciamolo, l’intenzione della band non sarebbe neanche male, ma provare almeno a scrivere uno straccio di canzone? Niente di tutto questo invece, solo operazioni ed esperimenti di collaudo, fra loop minimali e fraseggi sonori noiosetti, dediti più a divertire i presunti compositori che a deliziare i fan. Tranne un paio di passaggi da salvare, il tutto risulta troppo altezzoso e snob per essere seriamente considerato un disco. Ne attendiamo con trepidazione uno vero, appena ad Albarn e soci ritorna l’ispirazione che ha segnato i successi precedenti.
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HHH di Stefano Gilardino
Lo ammetto con candore, non sono mai riuscito a costruirmi un’opinione precisa di Kate Bush, nonostante abbia seguito la sua carriera spesso con curiosità (ma senza grande costanza). Al pari di pezzi davvero belli, credo che abbia consegnato ai posteri una lunga serie di canzoni poco interessanti, finendo per restare un oggetto misterioso. Parere personale, lo so, ma riconfermato dall’ascolto di questo Director’s Cut, sorta di upgrade di alcuni brani tratti da The Sensual World (1989) e The Red Shoes (1993), due dei suoi lavori più celebrati. Che dire? Il risultato, come molti “director’s cut” cinematografici, sta a metà del guado, e persino la stessa Kate pare indecisa tra il vecchio e il nuovo. Molto bella Deeper Understanding (scelta come singolo), altalenante il resto, tra sprazzi di grande talento e mestiere. Resto col dubbio, insomma…
WHAT’S NEW Musica
Vinicio Capossela
Marinai, profeti e balene
Hot List
(Warner)
HHHH di Marcello Marabotti
Dieci brani della playlist di La “Marina Commedia” con la quale Vinicio torna a distanza di tre anni, è un disco da ascoltare, un viaggio da compiere salendo sulla nave del capitano Capossela, che naviga su un oceano di carta tra Melville, Conrad e Celine, suonando strumenti che mai prima ha conosciuto, come le percussioni indonesiane gamelan, la viola d’amore barocca o la lira cretese di “Zeus” Antonis Xylorius. Ancestrale e simbolico, Vinicio canta inni pirateschi cadenzati dai cori dei marinai - figure intraprendenti simbolo del viaggio dell’uomo - dalle parole dei profeti e dall’incedere della balena, metafora di tutto quello che è fuori misura, compreso questo disco, doppio come fosse un vinile. Nel lato A l’atmosfera biblica suona nella forma dell’inno e della ballata, mentre nel lato B Ulisse ritorna a Itaca. Sopra Vinicio, però, non si richiude il mare. Sopra Vinicio si apre la tastiera del suo Pequod, issato a 80 metri dal mare, dove solo gli spettri hanno sentito arrivare la nave del capitano Capossela.
LA PINA La Pina conduce con Diego Pinocchio, da cui è nato Ciao che fai?, libro scritto a mille mani con il pubblico in questi anni in cui hanno ascoltato le storie ironiche e travolgenti che si leggono in ogni capitolo.
Beastie Boys
Hot Sauce Committee Part Two (Capitol/Emi)
HHHH di Stefano Gilardino
Fleet Foxes
Helplessness Blues (Sub Pop)
HHHH di Claudio Morsenchio
Qualche anno fa, al loro esordio discografico, qualcuno aveva gridato al miracolo. Il bellissimo primo album aveva creato una linea guida per la nuova frontiera dell’indie folk americano, fra echi roots e sfumature country rock, mettendo un po’ d’accordo tutti sulla ventata di freschezza che caratterizzava l’abile band di Seattle. Viste le pesanti aspettative e le pressioni del caso, era difficile ripetersi, ma i talentuosi musicisti ci vanno vicino, sfornando il naturale seguito con leggerezza e dedizione maniacale per i particolari, conservando il loro sound retrò pieno zeppo di riferimenti ai classici del genere, ma dimostrando ancora una volta la loro perspicace e marcata personalità. Amabile l’intro di Montezuma, suggestivo il ritmo cadenzato di Battery Kinzie, festoso e disteso l’andamento danzante di Lorelai fra scarne ambientazioni e tenue dissonanze vocali. Chiude la scorbutica linea melodica di Grown Ocean, dove il cantato di Robin si arrampica su melodie sospese fra cacofonia e riverberi sonori. Bentornati.
Questo disco porta con sé due notizie buone: la prima, ovvio, è che finalmente l’album dei Beastie Boys annunciato e registrato oltre un anno e mezzo fa finalmente vede la luce, sebbene in versione riveduta e corretta. La seconda, più importante, è che evidentemente le condizioni di salute di MCA, un tumore era il motivo del ritardo, sono nuovamente buone, news confortante, soprattutto di questi tempi. A ciò, aggiungete il fatto che Hot Sauce Committee Part Two è un album coi fiocchi e capirete l’entusiasmo del vostro recensore. Gli ingredienti di questa “salsa piccante” ci sono tutti, e al posto giusto, con l’hip hop (Make Some Noise, Nonstop Disco Powerpack, Too Many Rappers con ospite Nas) a fare da collante tra tutte le passioni dei tre newyorchesi, che siano punk (Lee Majors Come Again), synth wave (OK, Multilateral Nuclear Disarmament), incursioni nel pop (Don’t Play No Game That I Can’t Win con la partecipazione di Santigold). Non un disco epocale come Check Your Head o Paul’s Boutique, ma una grande prova di vitalità e forza.
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(Stax/ Atlantic, 1962)
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Here I Stand Usher
Resta ancora Esa
Robe Grosse (Doner Music, 2005)
Push It
Salt’n’Pepa Hot Tub Time Machine (Rhino, 2010)
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Gran Premio
(La Face Records, 2008)
(Sony)
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Giuliano Palma
Here I Stand
S.C.O.T.C.H.
Abbiamo sentito pochi dischi così. Daniele Silvestri è tornato alla grande con un album d’impatto che suona pulito. Il cantautore romano ha molto da dire e per farlo propone 15 canzoni dal sound vario ma dal sentimento omogeneo che, come la canzone d’apertura Le navi, ci accompagnano in un viaggio nell’Italia di oggi. Dalla rivisitazione di Io non mi sento italiano di Gaber, ai versi di Precario è il mondo (Non c’è un futuro da difendere solo il presente e anche di quello di salvabile c’è poco o niente/ io mi sono rotto, non ho più voglia di abitare lo Stivaletto) alla esplicita Monito, la catastrofica situazione attuale è cantata da Silvestri con un’ironia tagliente di cui avevamo bisogno. La chatta, rilettura de La gatta di Paoli, racconta di una chat del sito Macchianera, ormai superata da Facebook: una chicca. Sulla sua nave Silvestri ha un equipaggio d’eccezione - dall’amico Niccolò Fabi a Stefano Bollani e Andrea Camilleri – per un disco che, forse, è il suo capolavoro personale.
Musica di musica (V2, 2002)
Daniele Silvestri
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Booker T & The M.G.’s Green Onions
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Green Onions
You Got Me The Roots The Roots (Universal Music, 2004)
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I Fought The Law The Clash The Clash (Epic Records, 1979)
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By Your Side Sade
Lovers Rock (Epic, 2000)
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Appocundria Pino Daniele Nero a metà (EMI, 1980)
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I Need A Dollar Aloe Blacc
Good Things (Stones Throw, 2010)
WHAT’S NEW Cinema
a cura di
www.nicklive.it
Pirati dei Caraibi 4 oltre i confini del mare Usa, 2011, 141 min. Cast: Johnny Depp, Penélope Cruz, Geoffrey Rush, Ian McShane di Robert Rodriguez, Ethan Maniquis critica pubblico
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Il destino fa incontrare Jack Sparrow e una donna che appartiene al suo passato, lasciandolo nel dubbio che lei sia davvero innamorata o solo un’avventuriera che vuole usarlo per trovare la Fonte della Giovinezza. La donna lo costringe a imbarcarsi sulla Queen Anne’s Revenge, la nave del temibile Barbarossa.
Perché vederlo? Un campione di gigantismo produttivo: girato in 3D, prodotto dal colossale Bruckheimer, diretto da Rob Marshall (Chicago), con l’ingresso della Cruz nel cast, questo quarto capitolo assomiglia più a un’attrazione da parco divertimenti che a un film. Ma che attrazione.
Una notte da leoni 2
Paul
Hai paura del buio
The tree of life
Usa, 2011, 108 min.
Usa, 2011, 108 min.
Italia, 2010, 90 min.
Usa, 2011, 138 min.
Cast: Bradley Cooper, Zach Galifianakis, Stu Price, Justin Bartha, Nick Cassavetes, Jamie Chung
Cast: Simon Pegg, Nick Frost, Jason Bateman, Sigourney Weaver, Seth Rogen
Cast: Alexandra Pirici, Erica Fontana
Cast: Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain
di Massimo Coppola
di Terrence Malick
di Todd Phillips critica pubblico
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Dopo il rocambolesco addio al celibato di Doug a Las Vegas, è arrivato il momento anche per Stu di sposarsi. E, soprattutto, di organizzare l’addio al celibato. Viste le esperienze passate, Stu ha optato per un brunch sobrio e tranquillo. Ovviamente, nulla sarà sobrio e tranquillo, soprattutto considerando che l’addio al celibato è a... Bangkok. Perché vederlo? Un sequel attesissimo, che non era assolutamente in programma ma che si spiega con il grandissimo successo avuto dal primo episodio, diventato già un cult comico degli anni Duemila. Persa, per forza di cose, l’originalità dell’idea, rimane un fuoco di fila di gag esilaranti, che rendono questo episodio un film da vedere.
di Greg Mottola critica pubblico
critica pubblico
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Graeme e Willy, due nerd troppo cresciutelli, viaggiano negli Stati Uniti inseguendo il mito degli UFO. Nel bel mezzo del deserto del Nevada si imbattono in Paul, un vero alieno (parlante) che ha appena scoperto di essere stato recluso per sessant’anni nella leggendaria e blindatissima Area 51. Inseguito dagli agenti federali e da altri bizzarri personaggi, l’extraterrestre approfitta dei due imbecilli (e del loro furgone) per mettersi in fuga. Perché vederlo? Dal regista di Suxbad e Adventureland, ormai pellicole di culto anche qui da noi in Italia, ecco una nuova commedia bizzarra al limite (e anche oltre) del demenziale con la ritrovata coppia Pegg-Frost. Si ride, in lingua originale anche un po’ di più.
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pubblico
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Un’operaia di Bucarest, Eva, decide di partire per l’Italia poiché il suo contratto non le è stato rinnovato. La sue destinazione è Melfi, sede di uno degli stabilimenti industriali più grandi del sud Italia. Dopo aver trovato ospitalità dalla collega Anna, Eva inizia a seguire un gruppetto di donne, poi solo due, infine una sola, della quale diviene l’ombra e il doppio, in un drammatico “gioco del gatto e del topo”.
Su tutti i film di Terrence Malick, come da copione, vige il massimo riserbo e la segretezza più assoluta. The Tree of Life - solo il suo quinto film in 38 anni - racconta la storia della famiglia O’Brien e dei suoi tre figli: il maggiore Jack, da adulto, è interpretato da Sean Penn; il padre, che vediamo negli anni Cinquanta, è Brad Pitt. Da settimane circola un criptico trailer in Rete, cliccatissimo e commentatissimo.
Perché vederlo? Brillante - ma sarebbe meglio dire “oscuro”, dati i toni tesi e dark del film - esordio nella fiction di Massimo Coppola, già conosciuto al pubblico per il suo programma televisivo più riuscito, Avere vent’anni (trasmesso da MTV qualche anno fa), che sceglie i toni del giallo psicologico su uno sfondo di crudo realismo sociale.
Perché vederlo? Solo Stanley Kubrick ha fatto aspettare tanto un nuovo film nella sua carriera, e il paragone - nel caso di Malick, straordinario regista di capolavori come La rabbia giovane e La sottile linea rossa - è tutt’altro che fuori luogo. Non perdete The Tree of Life, sulla fiducia: se non sarà il film dell’anno, almeno è il più atteso.
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WHAT’S NEW Videogames
Portal 2 (Valve) Disponibile per: X-Box 360/Ps3
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Chi non ha mai sentito parlare di un gioco chiamato Portal è pregato di procurarselo in tempo zero prima ancora di proseguire a leggere questa recensione. Si, perché per quanto ci si possa sforzare, tentare di spiegare a parole la logica che sta alla base di questo gioiello non è proprio una cosa immediata. Innanzitutto quella che reggiamo tra le mani non è una vera e propria arma. Non c’è bisogno di trivellare nemici per superare i livelli, come non è strettamente necessario avere riflessi impeccabili. Lo strumento a nostra disposizione ci consente di creare dei portali, attraverso i quali possiamo passare per
Mortal Kombat
Genere: Puzzle
proseguire nel nostro cammino. Un esempio? Spariamo un portale arancione su una parete, e poi un altro blu sul soffitto: entrando nel portale arancione usciremo cadendo da quello blu sul soffitto. Naturalmente questo procedimento rappresenta unicamente il concetto base, perché in men che non si dica le cose tendono a complicarsi, le interazioni con i pochi oggetti sparsi per le stanze spoglie aumentano e le reazioni a catena innescabili si moltiplicano. In questo attesissimo sequel - inevitabilmente minacciato da aspettative spaziali - Valve riesce ad apportare delle valide modifiche senza strafare. Graficamente non ci sono state grandi evoluzioni: d’altra parte non sarebbe stato giusto stravolgere il minimalismo estetico del gioco,
Top Spin 4 (2k Czech)
(NetherRealm)
Disponibile per: Xbox360/PS3
a suo modo un’opera d’arte. Il senso di alienazione - una delle carte vincenti del primo episodio - è mantenuto quasi totalmente: ci si sente sempre delle vere e proprie cavie agli ordini di una scienza spietata e solo una voce umana che ci accompagna nella trama smorza leggermente il mistero. I veri cambiamenti stanno nella trama (quasi inesistente nel capitolo precedente) e in alcune fasi di avventura all’aperto che comportano un po’ di esplorazione (il primo Portal si svolgeva completamente all’interno dei laboratori). Rimane intatta la convinzione che questo non sia un titolo per tutti; ma è anche palese che la sua genialità è tale da fare pronunciare la parola capolavoro senza remore di sorta.
Genere: Picchiaduro
Disponibile per: Xbox 360/PS3/WII
Genere: Sport
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“Papà, papà, mi porti alla sala giochi? Ho imparato una nuova fatality!”. Se siete sulla trentina e avete avuto un passato da amanti di videogiochi sapete di cosa sto parlando: nelle sale giochi menare le mani era diventato quasi uno sport e i cabinati con doppia postazione che permettevano duelli a singolar tenzone erano presi d’assalto. Anni luce più violenta ed esplicita di mamma Street Fighter, la serie Mortal Kombat (la cui prima incarnazione risale a quasi vent’anni fa) deve gran parte del suo successo al momento finale dell’incontro, quando una scritta rosso sangue istigava il vincitore a finire il suo sfidante con la sopracitata “fatality”: una rapida combinazione di tasti ed ecco che il nostro avversario veniva fatto a pezzi nei modi più cruenti che si potessero immaginare. Chi si aspetta grandi cambiamenti, un comparto tecnico perfetto e dinamiche innovative cerchi altrove; ma chiunque ha voglia di un bel picchia duro splatter e sadico troverà in questo nuovo Mortal Kombat tutto quello che cerca.
I maniaci della consolle spesso snobbano i titoli che hanno a che fare con lo sport. Al contrario, i giocatori occasionali si gingillano con Fifa o Pro Evolution Soccer. E il tennis, dico io? “Non c’è una simulazione di tennis abbastanza coinvolgente”, rispondono loro. Ecco, l’uscita del quarto capitolo della serie Top Spin potrebbe cambiare qualcosa. Tecnicamente parlando ci siamo: le animazioni sono quanto di più fluido e realistico ci si possa aspettare, i campionamenti sonori curati e la fisica del gioco praticamente perfetta. A livello di licenze non ci si può lamentare: tra campioni del presente, leggende e nuove promesse abbiamo a disposizione un ventaglio ampio. La modalità carriera è un vero spasso: tra tornei, possibilità di personalizzare a piacimento la crescita del nostro alter-ego e bonus guadagnati mettendo in pratica i consigli di diversi allenatori c’è da sbizzarrirsi. A tutto ciò si somma anche una sezione multiplayer convincente, che offre la possibilità di partecipare al Tour Mondiale.
Blueglue consiglia:
Libri
Titolo/Store
Consigliato a chi...
Might & Magic: Clash... (PS Network – Xbox Live) Bit Trip Flux (WiiWare) God Eater Burst (PSP)
...ama i giochi di ruolo strategici un po’ cartooneschi. ...è in astinenza da rhythm game e ha un’inclinazione alla psichedelia ...è fan della saga Monster Hunter e cerca una valida alternativa.
A cura di Stefano Gilardino
Graham Jones
Matteo B. Bianchi
Massimo Carlotto
Il 33° giro – Gloria e resistenza dei negozi di dischi (Arcana)
Sotto anestesia (Terre Di Mezzo)
Alla fine di un giorno noioso
La lunga esperienza dell’autore nel campo della vendita e della distribuzione di dischi è la chiave di volta di un libro come Il 33° giro (il titolo inglese è Last Shop Standing), appassionato racconto sull’importanza culturale dei negozi di dischi, in un momento in cui la crisi mondiale sta costringendo alla resa anche i più agguerriti. Se siete appassionati di musica, non potete proprio esimervi dalla lettura, resa scorrevole dalla notevole mole di aneddoti.
(E/O)
Uno dei migliori scrittori italiani e un libello di una cinquantina di pagine, veloce da leggere ma appagante. A Pavia negli anni 80, Matteo e un amico decidono di mettere in piedi una fanzine, Anestesia Totale, dedicata alla new wave italiana (soprattutto) e inglese. Senza mezzi ed esperienza si ritrovano in un mondo fatto di interviste, concerti e dischi fondamentali (per loro e per la scena) come quelli di Diaframma e Litfiba. Un racconto da divorare tutto d’un fiato e con la colonna sonora adeguata.
ONSTAGE
60
MAGGIO
Quasi a sorpresa ritorna il protagonista di uno dei più bei romanzi noir di Massimo Carlotto, Arrivederci amore, ciao, ovvero Giorgio Pellegrini. Dopo essere stato truffato dal suo avvocato, viene costretto da quest’ultimo a diventare un galoppino della criminalità organizzata. Pellegrini si trasforma quindi in vittima ed è costretto a subire, proprio lui che per diventare rispettato non aveva esitato a uccidere, rapinare e stuprare. Finale a sorpresa e tensione narrativa a livelli ottimali.
PRESENTA
NICCOLÒ FABI 05.05.201 CATANIA - LE CIMINIERE 06.05.2011 PALERMO AUDITORIUM TEATRO DANTE 07.05.2011 LAMEZIA TERME (CZ) TEATRO GRANDINETTI 09.05.2011 ROMA - AMBRA JOVINELLI 10.05.2011 MILANO - TEATRO CIAK
MARLENE KUNTZ
07.05.2011 con Band
13.05.2011
COMUNANZA (AP) AUDITORIUM
PETE YORN
21.05.2011 con Band
23.05.2011
MILANO SALUMERIA DELLA MUSICA
24.05.2011 ROMA PIPER
TANETO DI GATTATICO (RE) FUORI ORARIO
22.05.2011 con Band
MORTEGLIANO (UD) FESTINTENDA
14.05.2011
RIMINI VELVET
26.05.2011 “Li Romani in Russia” 27.05.2011 “Li Romani in Russia” SESTRI LEVANTE (GE) ANDERSEN FESTIVAL
19.05.2011 GRUGLIASCO (TO) TEATRO LE SERRE 20.05.2011 SCICLI (RG) TEATRO ITALIA 26.05.2011 SCAFATI (NA) TEATRO SAN FRANCESCO 27.05.2011 TANETO DI GATTATICO (RE) FUORI ORARIO
STATUTO 21.05.2011 SIENA FESTA DI PRIMAVERA 28.05.2011 ISOLA DEL LIRI (FR) RADUNO VESPA
28.05.2011
TANETO DI GATTATICO (RE) FUORI ORARIO
FUNKOFF
MARGHERITA DI SAVOIA (BT) FESTA IN PIAZZA CORTONA (AR)
25.05.2011 BOLOGNA ARTERIA
SIMONE CRISTICCHI
18.05.2011 CIVITANOVA MARCHE (AP) TEATRO ANNIBAL CARO
24 GRANA 13.05.2011 SALERNO C.S. CANTARELLA
07.05.2011 BASILEA (CH) 27.05.2011 MISTERBIANCO (CT) 28 e 29.05.2011 CAGLIARI EXPO PARCO monte claro
Big Fish S.r.l. Ripa di Porta Ticinese 63/A, 20143 Milano Tel: +39.02.36709352 Fax: +39.02.36709389 segreteria@bigfishent.it www.bigfishent.it www.facebook.com/bigfishent www.twitter.com/bigfishent
www.youtube.com/bigfishent www.myspace.com/bigfishlive
COMINGSOON giugno
I biglietti del tour di Biagio Antonacci sono in vendita presso i negozi Fnac!
Rock In IdRho
A
rena Concerti Fiera di Milano-Rho, 15 giugno: un luogo e una data da segnare in rosso sul calendario. Perché ora che il cast è completo, può finalmente iniziare il conto alla rovescia verso il Rock in Idrho 2011. Una line-up importante, con i Foo Fighters che si esibiranno per la loro unica data italiana presentando il loro disco Wasting Light, registrato nel garage di Dave Grohl insieme a Butch Vig, già in studio con Dave per Nevermind. Un album, definito dal nostro Gilardino, «una
live
bella bordata rock’n’roll». Ma è l’intera line-up a rendere eccezionale l’evento, con Outback ad aprire la manifestazione e i Ministri che presenteranno una miscela di pezzi estratti dal loro ultimo album Fuori oltre alle canzoni storiche. The Hives, Flogging Molly, Social Distortion e Band Of Horses forti delle canzoni usate da serie come Fringe, Falsh Forward, Gossip Girl e The O.C., oltre a The Twilight Saga: Eclipse, Guitar Hero 5, e il film Parto col folle, non saranno da meno. Una giornata dove il rock sarà padrone
di Milano, in cui non poteva mancare l’iguana: Iggy Pop con i suoi Stooges suoneranno, un repertorio classico fatto di tre album leggendari come il debutto omonimo, Funhouse e Raw Power. Questo il programma della giornata: alle 12.00 l’apertura dei cancelli, alle 15.30 gli Outback, alle 16.00 i Ministri, alle 16.50 Flogging Molly, alle 17.45 Band Of Horses, alle 18.40 The Hives alle 19.45 Social Distortion prima della grande doppietta Iggy & The Stooges (21.00) e Foo Fighters (22.30).
15/06 Milano
Il Rock In IdRho segna anche il ritorno in Italia dei Social Distortion, band punk di culto capitanata da Mike Ness.
» 30 SECONDS TO MARS 17/06 Milano 18/06 Roma » BEADY EYE 08/06 Firenze » Linea 77 02/06 Olgiate (LC) 03/06 Pegognaga (MN) 04/06 Luserna San Giovanni (TO) 11/06 Sassari 24/06 Filettole (PI) 25/06 Trebaseleghe (PD) 28/06 Piazzola sul B. (PD)
» Bob Dylan 22/06 Milano » Eric Clapton & Pino Daniele 24/06 Napoli » Korn 28/06 Piazzola sul B. (PD) 29/06 Roma » MARRACASH 04/06 Lignano Sabbiadoro 11/06 Saluzzo (CN) » Fabri Fibra 01/06 Rovereto (TN)
16/06 Napoli 18/06 Torino 25/06 Codroipo (UD)
» The Kills 06/06 Milano Vasco Rossi 16-17/06 Milano 21-22/06 Milano 26/06 Messina
» Nesli 01/06 Latina 11/06 Varese » Subsonica 30/06 Roma » System Of A Down 02/06 Milano » The Chemical Brothers 04/06 Milano
ONSTAGE
Verdena 04/06 Gradisca (GO) 11/06 Cuneo 12/06 Milano 30/06 Bergamo Zucchero 2-3-4-6-7/06 Verona
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HEINEKEN JAMMIN’ FESTIVAL Parco San Giuliano, Mestre (VE) 09/06: Coldplay, Cesare Cremonini, Beady Eye, We Are Scientists, Echo & the Bunnymen 10/06: Negramaro, Fabri Fibra, Interpol, Verdena, Elbow 11/06: Vasco Rossi, All Time Low, The Pretty Reckless SONISPHERE FESTIVAL Autodromo Enzo e Dino
Ferrari, Imola (BO) 25/06: Iron Maiden, Slipknot, Motörhead, Bring Me The Horizon, Papa Roach e altri 26/06: Linkin Park, My Chemical Romance, Sum 41, Guano Apes, Alter Bridge e altri 10 GIORNI SUONATI Castello Sforzesco, Vigevano (PV) 26/06 Primus 28/06 Black Country Communion, John Mayall 29/06 Jeff Beck
Marani Photo: Fulvio Bonavia
h 16.00
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