Onstage Magazine settembre 2012

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THE XX | MED IN ITALI | L’ERA GLACIALE 4 | SLEEPING DOGS | THONY

www.onstageweb.com

Anno VI, n.55 - 2 settembre 2012

Celebration DEPECHE MODE Nel settembre del 1987 usciva Music For The Masses. Celebriamo il disco che ci ha consegnato la migliore versione del gruppo inglese

Concertone solidale

ITALIA LOVES EMILIA

150.000 persone (sold out) e 14 big della musica italiana. Tutti insieme per la ricostruzione delle zone terremotate. La parola ai protagonisti

Dischi tiepidi

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/BS

THE KILLERS

A quattro anni da Day&Age, Brandon e soci pubblicano il loro quarto disco. Non ci è piaciuto granché...

Cover story

RADIOHEAD

È(finalmente) arrivato il momento di godersi i concerti della formazione guidata da Thom Yorke, band di culto della nostra epoca. Nessuno come loro ha il potere di liberarsi dalle logiche del music business aumentando la propria popolarità. A cosa si deve questo fenomeno?

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GO ON TOUR

Paris, Berlin, London, Amsterdam, Brussels, Milan. Make sure you’ve seen then all.

WHEN WAS THE LAST TIME YOU DID SOMETHING FOR THE FIRST TIME?






EDITORIALE

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Onstage Magazine on tour SETTEMBRE 2012

a Concerti

ITALIA LOVES EMILIA: 22/09 Campovolo, Reggio Emilia; MODà: 16/09 Arena di Verona, Verona; RADIOHEAD: 22/09 Ippodromo Capannelle, Roma; 23/09 Parco delle cascine, Firenze; 25/09 Arena Parco Nord, Bologna;

a

N

on ci sono molte parole da usare di fronte a certe tragedie. Immagini e suoni spiegano meglio di quanto possano una, dieci, mille frasi. Siamo vicini alle popolazioni

emiliane e lombarde colpite dal terremoto in modo attivo partecipando alla raccolta fondi di Italia Loves Emilia. A questo proposito ringraziamo tutti i nostri partner per averci sostenuto nell’iniziativa. Daniele Salomone

Twitter: @danielesalomone

FIRENZE: Centro Commerciale I Gigli, Via San Quirico 165, Campi Bisenzio (FI) GENOVA: Via XX Settembre 46/R MILANO: Via Della Palla 2 NAPOLI: Via Luca Giordano 59 ROMA: Galleria Commerciale Porta Di Roma, Via Alberto Lionello 201 TORINO: Via Roma 56 - Shopville Le Gru, Via Crea 10, Grugliasco (TO) VERONA: Via Cappello 34

a Locali

MILANO Bar Magenta, Banghrabar, Biblioteca Sormani, Blender, Bond, Cafè Milano, Cargo Colonial Cafè, Cuore, Deseo, Exploit, Felice-San Sushi, Frank Cafè, Fresco Art, Grey Cat Pub, Huggy Bar, Ied, Item, Jamaica, Julien Cafè, Kapuziner, La Bodeguita del Medio, La Caffetteria, La Voglia Di, Le Coquetel, Le Scimmie, Lelephant, Magazzini Generali, Maxi Bar, Mom Cafè, Morgan’s, Pacino Cafè, Pharmacy Store, Refeel, Roialto Cafè, Salezucchero, Sergent Peppers, Skip Intro, Stardust, Sushi, The Good Fellas, Trattoria Toscana, Twelve, Union, Volo, Yguana ROMA Avalon Pub, Birreria Marconi, Cartolibreria Freak Out, Casina dei Pini, Circolo degli Artisti, Crazy Bull, Deja’Vu, Distillerie Clandestine, Express, Fata Morgana, Freni e Frizioni, Friend’s Art Cafè, L’Infernotto, Latte Più, Le Sorelle, Lettere, Cafè, Living Room Cafè, Locanda Atlantide, Micca Club, Mom Art, On The Rox, Open Music Cafè, Pride Pub, Rock Castle Cafè, Shanti, Simposio, Sotto Casa Di Andrea, Sotto Sotto, Tam Tam, Zen.O PADOVA Baessato Wine Bar

ONSTAGE

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SETTEMBRE



INDICE

rubriche

13 Jukebox

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Settembre è il mese di MITO, festival “colto” che unisce Milano e Torino con musica ed eventi. Ma è anche il mese del Milano Film Festival, e della prima al cinema di Magical Mystery Tour dei Beatles. A Udine c’è Keith Haring.

Speciale Italia Loves Emilia

150.000 persone e 14 big della musica italiana: l’evento benefico di Campovolo è qualcosa di straordinario. Attraverso le parole dei protagonisti (artisti e organizzatori), abbiamo messo nero su bianco lo spirito di questa lodevole e unica iniziativa.

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Modà

Prima di chiudersi in studio per registrare il seguito di Viva i romantici, i Modà si sono regalati un ultimo concerto. All’Arena di Verona, con l’orchestra. Kekko ci parla di questa nuova avventura del gruppo.

18 Face To Face

Francesca Caiozzo in arte Thony ci racconta la sua esperienza in Tutti i santi giorni, diretto da Paolo Virzì. Mentre in tema di musica vi presentiamo i Med In Italy, nuova interessante realtà della scena rock italiana.

52 Rock’n’fashion

I Vaccines e la loro Magnetic Or Mythical hanno ispirato la nostra rubrica Rock’n’Fashion e non solo a quanto pare, visto che sono a tutti gli effetti i punti di riferimento del panorama hipster in fatto di look e sound.

47 What’s New

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Radiohead

Dopo il rinvio dei concerti di inizio estate, è finalmente giunto il momento di assistere agli attesissimi live di Thom Yorke e soci. Ci siamo chiesti come mai questa band ottenga così tanto successo in Italia.

Onstageweb.com interviste

The Killers The Vaccines Bugo Modà The Temper Trap

56 Coming Soon

facebook/ONSTAGE MAGAZINE twitter/ONSTAGEMAGAZINE

foto live

contest

Italia Loves Emilia

Radiohead Modà Afterhours Nina Zilli

ONSTAGE

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Killers, Bob Dylan, Animal Collective, Band Of Horses e David Byrne per un settembre dedicato alle sfumature del rock. Nella sezione cinema il ritorno de L’Era Glaciale 4: continenti alla deriva e infine nei games l’attesissimo Sleeping Dogs.

Refused Afterhours Giorgia Giuliano Palma Jarabe De Palo

SETTEMBRE

L’attesa è quasi finita: è ormai prossimo il ritorno in Italia di Lady Gaga, popstar del momento e apprezzata inteprete dal vivo. Appuntamento a Milano.



CELEBRATION

MUSICA CHE PIACE ALLE MASSE

La carriera dei Depeche Mode ha conosciuto diversi momenti esaltanti - e altrettanti deprimenti - ma dovendo indivuarne uno in particolare non fatichiamo a scegliere il periodo di Music For The Masses. Con quell’album, che proprio questo settembre compie 25 anni, la band inglese ha cambiato per sempre il priorio suono, gettando le basi per raggiungere il successo planetario che dura ancora oggi

L

Di Stefano Gilardino

a cosa più straniante, quando si parla dei De- con A Question Of Lust, tratta dal quinto lavoro in studio, tri due capolavori come Violator e Songs Of Faith And peche Mode, succede nel momento in cui si fa Black Celebration. Devotion, scurissimi e vendutissimi - e lancia la band un giro su YouTube a vedere i videoclip dei loro Quello che davvero manca al quartetto, a cui si era anche e soprattutto sul mercato americano, grazie a sinesordi, quelli di I Just Can’t Get Enough o New aggiunto in precedenza Alan Wilder, altra mente so- goli a effetto come Never Let Me Down Again, StrangeloLife, tanto per capirci. L’effetto “nerd che suona la tastiera praffina, è la svolta definitiva, qualcosa che li separi dal ve e Behind The Wheel e a un tour che passerà alla storia, con vestiti improponibili” è subito dietro l’angolo e si fa synth pop innocuo degli esordi e che rispecchi maggior- quello immortalato sul DVD 101, un documentario che riuna fatica pazzesca a credere che quei tre - Martin Gore, mente le caratteristiche dei due poli attorno a cui ruota trae il quartetto all’apice della popolarità mentre suona al Andy Fletcher e il frontman Dave Gahan (Vince Clarke se tutto il resto: da un lato il “master mind”, Martin Gore, Pasadena Rose Bowl, davanti a oltre 60.000 persone. ne va a formare Yazoo ed Erasure poco dopo il debutto) unico autore e leader, l’uomo capace di confezionare le Pareva impossibile, ma il record sarà superato brillan-, siano gli stessi che qualche anno temente poco dopo, quando i dischi dopo conquisteranno il mondo a successivi decreteranno l’ingresso dei Music For The Masses è il punto di svolta nella carriera dei suon di singoli e dischi decisamente Depeche Mode nell’Olimpo delle star Depeche Mode, che si staccano dal sinth pop innocuo degli più malati, dark e tormentati, riflesso della musica, con tutti i privilegi del esordi per diventare qualcosa di più intricato. È il disco che di una vita personale spesso oltre le caso, ma anche con il più classico dei lancia la band sul mercato americano, grazie a singoli come righe. rovesci della medaglia: Dave Gahan Never Let Me Down Again, Strangelove e Behind The Wheel Quando il 28 settembre 1987 esce rischierà di lasciarci la pelle per ben Music For The Masses, i Depeche handue volte per altrettante overdose di no già alle spalle una buona serie di album e una certa hit che servono per conquistare le chart, dall’altro Dave eroina, provocando una frattura all’interno del gruppo pratica con la fabbricazione di hit planetarie in grado di Gahan, passato dall’essere un giovanotto con un ta- che verrà ricomposta con grande fatica. Sarà una storia scalare le classifiche: ci sono riusciti, anche dopo l’abban- glio di capelli imbarazzante a sexy rockstar sul model- a lieto fine, però, senza morti e (troppi) litigi e che, per dono di Clarke, principale compositore di Speak & Spell, lo Iggy Pop, pantaloni in pelle, tatuaggi e torso nudo. nostra e loro fortuna, continua ancora nel 2012. In attesa con Everything Counts (da Construction Time Again), People Music For The Masses, dunque, è il punto di svolta della di nuovi segnali, niente di meglio che festeggiare i 25 anni Are People e Master And Servant (da Some Great Reward) e carriera dei quattro di Basildon - seguiranno a ruota al- di questo grandissimo album.

Era il 28 settembre 1987... Pubblicato dalla Mute Records e registrato tra lo Studio Guillame Tell di Parigi il e il Konk di Londra, Music For The Masses è prodotto da Dave Bascombe. Dall’album Vengono estratti quattro singoli (Strange Love, Never Let Me Down Again, Behind The Wheel, Little 15), più una versione “1988” della stessa Strange Love. I primi tre entrano nella top 100 di Billboard, un risultato che oggi sembra mediocre ma che allora era straordinario. Nel 2006 Music For The Masses - che Rolling Stone ha piazzato al 194esimo posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi - è stato ristampato in versione rimasterizzata.

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SETTEMBRE


CELEBRATION

LINE-UP Da sinistra: Martin Gore (tastiere e chitarra), Alan Wilder (tasitere, piano e batteria), Andy Fletcher (tastiere) e Dave Gahan (voce)

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JUKEBOX

Musica, moda, cultura, spettacolo, cinema

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Dal 1996 il Milano Film Festival è un appuntamento fisso per chi ama il cinema. Vediamo le novità dell’edizione 2012.

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Tempo di festeggiamenti in casa Hip Hop TV, giunta alla quarta candelina. Per celebrarla appuntamento al Mediolanum Forum di Assago, dove il 25 settembre si esibiranno i migliori artisti della scena rap italiana.

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Con la versione restaurata di Magical Mystery Tour i Beatles tornano nelle sale cinematografiche.

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Per la prima volta Woody Allen si racconta in un documentario a lui dedicato, diretto dal regista Robert Weide.

Musica

L’UNIONE FA LA FORZA

È fin troppo facile prendere a prestito il vecchio e saggio proverbio per parlare di MITO. Un festival che unisce due città importanti come Milano e Torino per dare al pubblico italiano una grande occasione di ascoltare musica, gratis o quasi. di Francesca Vuotto

a

nche quest’anno, per la quinta volta, Mila- spettacoli che propone il programma e che sono anche il meneghina la sera del 23 settembre, e per il quale MITO no e Torino diventano idealmente un’unica pretesto e lo spunto per scoprire o riscoprire luoghi na- ha scelto di puntare sull’elettronica. Già il titolo (ma sogrande megalopoli in cui a farla da padro- scosti e suggestivi delle due città. Da quest’anno la ras- prattutto il sottotitolo) la dicono lunga: DISCOverITALY na è la musica in tutte le sue declinazioni. segna ha voluto aprirsi ancora di più alle varie realtà che - Esplosivamente Dance. In consolle, Alessio Bertallot, Dal 5 al 23 settembre nelle due città torna infatti MITO compongono e vivono le città e ha coinvolto nel progetto Stefano Fontana aka Stylophonic, Boosta dei Subsonica SettembreMusica, la rassegna musicale che accontenta i location anche periferiche, i licei e le università, senza di- e Claudio Coccoluto, per dare la loro personalissima regusti di tutti proponendo eventi e live dei più dispara- menticare i più piccoli. Grande spazio quindi anche al interpretazione della canzone italiana degli Anni Settanti generi, dalla classica al jazz, dal pop al rock, ta e Ottanta (ingresso 10 euro). Autori e cantanti all’elettronica, passando per la world music come Giancarlo Bigazzi, Raf, Umberto Tozzi, Da quest’anno la rassegna ha voluto aprirsi e la musica antica. In tutto 190 appuntamenRaffaella Carrà, Adriano Celentano e Loredana ancora di più alle varie realtà che compongono ti (di cui ben 89 a ingresso gratuito e gli altri Bertè che fino a ieri erano canticchiati dalle mame vivono le città e ha coinvolto nel progetto a prezzi accessibili), 156 concerti e più di 4100 me o al massimo animavano i momenti revival location anche periferiche, i licei e le università, artisti provenienti da 28 nazioni. Questi i nudei party di Capodanno vi faranno ballare fino a senza dimenticare i più piccoli. meri dell’edizione 2012, la cui Presidenza, per tarda notte. Il tutto senza minimamente temere la prima volta, è stata assunta congiuntamente la (scongiurata) ipotesi di pioggia, perché l’avdai sindaci Giuliano Pisapia e Piero Fassino. «Per tutti mondo dei giovani, che a Torino assistono a Marta Sui veniristica Piazza Città di Lombardia che ospita la festa è noi MITO SettembreMusica è la prova che la collaborazione Tubi play Lucio Dalla for MITO e che a Milano ascoltano costituita da 4 mila metri quadrati coperti all’interno del tra le grandi città consente di produrre innova- una delle ultime band salite alla ribalta sulla scena indie- nuovo grattacielo sede del Palazzo della Regione, in zona zione e diffusione della conoscenza artistica e folk internazionale, gli islandesi Of Monster And Men Garibaldi. Non resta quindi che cominciare ad allenare il musicale, non più patrimonio di pochi, ma beneficio di molti» (nella foto), che sono già pronti a tornare in Italia anche fisico per sopravvivere a questi 19 giorni speciali. hanno dichiarato i due primi cittadini. nel 2013, per altri due live a Bologna e Roma. Guide all’ascolto, colloqui con i musicisti, incontri preIn questa direzione si muove anche il grande evento Calendario completo e tutte le info su MITO su www.mitosetparatori nelle scuole si uniscono ai numerosi concerti e di chiusura della manifestazione, che si tiene nella città tembremusica.it

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JUKEBOX Musica

Cinema

Buon compleanno Hip Hop TV!

MILANO CAPUT CINEMA (INDIE)

Sono passati già quattro anni da quando Hip Hop TV, sorella di Rock TV, ha aperto i battenti, divenendo rapidamente il punto di riferimento televisivo per la musica rap in Italia. di Stefano Gilardino

P

er celebrare degnamente il compleanno, il 25 settembre al Mediolanum Forum di Assago (MI) si daranno appuntamento i 40 principali artisti della scena hip hop italiana, tra cui vale la pena segnalare Club Dogo, Marracash (nella foto), Emis Killa, Entics, Mondo Marcio, Piotta, Dargen D’Amico, Noyz Narcos, Bassi Maestro, Tormento, Vacca e Salmo. Insomma tutto il meglio a parte Fabri Fibra, impegnato nelle registrazioni del nuovo disco. Tra un’esibizione e l’altra, ci sarà la possibilità di assistere alle spettacolari e acrobatiche coreografie di danza hip hop, con ballerini di fama internazionale, e le immagini in anteprima assoluta per l’Italia del film Step Up 4 Revolution 3D (presenti anche i due protagonisti), in uscita il 4 ottobre al cinema. Come maestro di cerimonie di questo appuntamento imperdibile per chiunque ami il rap italiano è stato scelto Max Pezzali, il quale ha appena ripubblicato il suo esordio targato 883 in una nuova versione con ospiti speciali molti degli artisti presenti al Forum. Insomma, sarà un bello scontro generazionale e l’occasione per tastare il polso alla scena nazionale, ormai sempre più commercialmente di successo. Il biglietto costa 15 euro + prevendita ed è valido anche per l’anteprima del film del 27 settembre. Per maggiori informazioni: www.hiphoptv.it e www.stepup4revolution.it

Anche questo settembre, Milano ospita la rassegna cinematografica che dal 1996 riempie la città di film ed eventi. L’edizione 2012 del Milano Film Festival, sempre organizzata da Esterni, conferma il trend degli ultimi anni, ampliando la proposta artistica.

s

ettembre è il mese del cinema. È il periodo in cui si concentrano le nuove uscite ed è il momento della Mostra del Cinema di Venezia. Tanta passarella, star e grandi produzioni, ma anche tanto cinema indipendente. Ad accedere i riflettori sul mondo indie ci pensa il Milano Film Festival dal 12 al 23 settembre; l’edizione 2012 conferma quell’ampliamento di orizzonti cominciato già con le edizioni precedenti. Al Teatro Strehler, centro nevralgico delle varie attività, e nelle altre otto location che hanno aderito (Teatro Studio, Parco Sempione, Auditorium San Fedele, Cinema Anteo, Cinema Ariosto, Cinema Rosetum, Cinema Palestrina e Spazio Oberdan) non ci sarà spazio solo per lungometraggi e cortometraggi in concorso e fuori concorso, ma anche per workshop, anteprime, eventi paralleli e concerti (programma: www. milanofilmfestival.it). Per tenere fede all’imprinting originale, anche gli eventi musicali del Sagrato del Teatro Strehler strizzano l’occhio al mondo indipendente. Tra i numerosi artisti in cartellone, I Monaci del Surf (12/09), Maria Antonietta (21/09) e Diego Mancino (23/09). Il Milano Film Festival è uno slancio verso il futuro, ma offre anche due occasioni per rivolgere lo sguardo verso il passato con la rassegna-omaggio Play It Again, Woody! - dedicata a Woody Allen - e la retrospettiva collettiva Italia 80. Quando la televisione provò a mangiarsi il cinema. La prima è curata dal celebre music

supervisor americano Randall Poster (ultimamente ha lavorato a Hugo di Martin Scorsese) che ha l’interessante compito di guidare gli estimatori del grande regista e tutti gli spettatori del festival in un viaggio attraverso le musiche che Allen ha voluto per i suoi film. Tra i protagonisti del cinema dell’artista Usa, infatti, oltre alle città (New York su tutte) e alle inestricabili situazioni sentimentali, figurano anche le colonne sonore, particolarmente influenzate dal jazz e dallo swing degli anni Trenta. è attraverso l’analisi di sette pellicole che Poster mostrerà come Io e Annie, Manhattan o Hannah e le sue sorelle debbano molto del loro successo anche a delle azzeccatissime scelte musicali. Il tutto, condito con una buona dose di chicche e curiosità sugli artisti che hanno lavorato con il regista americano. La retrospettiva Italia 80, approfondimento sul cinema di casa nostra degli anni Ottanta, è un tuffo nel decennio in cui la televisione ha minacciato di soppiantare il grande schermo, che dal canto suo ha contrattaccato chiamando a raccolta registi affermati e nuove leve. Questo è però soltanto un assaggio, o per meglio dire un primo tempo, poiché i dodici giorni del Milano Film Festival non sono abbastanza lunghi per poter indagare a fondo questo momento. I materiali inediti, i registi, i video-documentari e le edizioni restaurate sono talmente tanti che la rassegna continuerà anche nel 2013. (F.V.)

Cultura

keith IN ITALY

Tornano in Italia le opere di Keith Haring, pittore e writer americano, in mostra a Udine da settembre 2012 a febbraio 2013.

A

lzi la mano chi non ha in casa una tazza, una matita, una stampa o una T-shirt con i celebri omini stilizzati di Keith Haring. Quello che non tutti sanno è che non si è divertito a dipingere solo i muri di città come Parigi (parte dell’Hospital Necker), Berlino (alcune sezioni del Muro) o New York (edifici di Harlem), ma ha anche lasciato il suo inconfondibile segno nel nostro Paese. Sulle pareti di quello che era il negozio Fiorucci a Milano (1985), sullo zoccolo del Palazzo delle Esposizioni di Roma (1982) e, sempre nella Capitale, in metrò, nel tratto tra le fermate Flaminio e Lepanto. Inoltre ci ha lasciato una delle sue principali opere a cielo aperto, a Pisa, con il murales Tuttomondo realizzato sulla parete esterna di un edificio nel 1989. Proprio in Italia, l’artista americano, prematuramente scomparso all’età di 31 anni, viene di nuovo celebrato quest’anno con la mostra Keith Haring Extralarge, che inaugura a inizio settembre nella ex chiesa di San Francesco a Udine e che prosegue fino al 15 febbraio 2013. La particolare location, che da diverso tempo

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si occupa di mostre ed installazioni, ben si adatta ai capolavori di Haring che sono ospitati, la serie The Ten Commandments e The Marriage Of Heaven And Hell, il suo più grande quadro su tela. La serie dedicata ai Dieci Comandamenti è stata realizzata nel 1985 in soli tre giorni, inizialmente per essere collocata tra le arcate di un vecchio magazzino di Bordeaux e trova una collocazione quasi naturale negli ambienti spaziosi della location, che tanto si avvicinano a quelli per cui è stata pensata. La seconda opera, sempre del 1985, è stata realizzata in bianco e nero su una tela (13 metri di lunghezza e oltre 7 di altezza) per una coreografia di Roland Petit al Ballet National de Marseille. Si ispira, per il titolo, ad un libro scritto ed illustrato dal poeta e artista inglese William Blake tra il 1790 e il 1793, caro a Haring per la sua capacità di vedere con occhio onirico e visionario la realtà. La mostra si inserisce nel calendario dalla rassegna Bianco&Nero, che da inizio settembre coinvolge la città friulana in un mix di eventi legati al mondo dell’arte, della musica, della cucina e della fotografia. (G.O.)


JUKEBOX Cinema

London calling

VIAGGIO MAGICO (FINO AL CINEMA)

di Charlie Rapino - Produttore discografico

In un momento in cui si moltiplicano gli eventi musicali al cinema, potevano forse mancare i Beatles dal grande schermo? Certo che no. E infatti, il 26 settembre, la versione restaurata di Magical Mystery Tour arriva nelle sale.

I

P

sichedelici, visionari, sperimentali. Qualcuno si sorprenderà (non chi davvero conosce la storia dei Fab Four) mai ma questi sono gli aggettivi più utilizzati per descrivere i Beatles. In particolare nella veste cinematografica. Tra il 1964 e il 1970 i John, Paul, George e Ringo sono stati protagonisti di cinque diversi film che non hanno avuto la stessa fortuna delle loro canzoni ma che nel tempo sono diventati dei veri e propri cult per i loro fan. In tempi di epocali cambiamenti per la tecnica cinematografica, che hanno reso possibile restauri e rimasterizzazioni di tante pellicole, non potevano mancare all’appello i lungometraggi del quartetto di Liverpool, che tra l’altro quest’anno festeggia il cinquantenario della carriera discografica. A maggio è uscita la versione restaurata del film di animazione Yellow Submarine e ora è arrivato il turno di Magical Mystery Tour, ideato e diretto da loro nel 1967 per promuovere sei nuove canzoni (Magical Mystery Tour, The Fool On The Hill, Flying, I Am The Walrus, Blue Jay Way e Your Mother Should Know) sulla scia del successo di Sgt. Pepper.

L’idea è balenata nella mente di Paul Mc Cartney che, dopo aver raccolto i consensi dei compagni, ha caricato su un pullman troupe, amici, famigliari e cast e ha dato inizio al viaggio da Londra alla Cornovaglia che fa da sfondo al film. Girato spontaneamente senza seguire trama o copione, scelta che è costata a Macca e soci giudizi non così favorevoli da parte della critica, è stato poi trasmesso in bianco e nero dalla BBC prima di finire negli albi dei collezionisti. Dopo un lungo lavoro di restauro che lo ha arricchito di un audio in alta definizione, torna a far mostra di sé nella sola giornata del 26 settembre, quando verrà proiettato in diversi Paesi tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone. Per l’Italia saranno alcuni cinema selezionati di Milano, Roma, Firenze, Genova, Torino, Napoli, Bologna, Bari, Palermo, Padova, Trieste e di molte altre città (elenco completo su www.nexodigital.it) a portare sul grande schermo le immagini di Magical Mystery Tour, insieme a parti inedite, interviste a Paul McCartney, Ringo Starr e altri membri del cast e della troupe e vari approfondimenti. (F.V.)

Musica

LA RICREAZIONE È FINITA

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© Flavio e Frank

l 18 settembre Malika Ayane torna nei negozi di dischi con il suo terzo album Ricreazione, di cui abbiamo ascoltato un’anticipazione quest’estate con il singolo Tre cose, scritto a quattro mani insieme a Alessandro Raina degli Amor Fou. «...è volutamente imperfetto perché si rifà all’animo umano. è una storia d’amore (come ce ne sono tante) che attraversa due fasi: la prima, da dove emerge la parte più irrazionale, istintiva e passionale; la seconda, inframezzata da un brano-intervallo (The Morns Are Meeker Than They Were), dove si smette di essere irrazionali perché la passione diventa la base della consapevolezza che guida o distrugge un rapporto». Se volete saperne di più su come è nato questo disco c’è un’intervista che vi aspetta su onstageweb.com e Malika nelle librerie La Feltrinelli di Milano (18/09), Genova (19/09) e Napoli (20/09). (G.O.)

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Impressioni di settembre

laureati sono peggio dei conservatori. Basta vedere “questi qua” al governo adesso. Penso che non ho una laurea e viaggio sul Guzzy V7, progettato da un genio senza laurea (Lino Tonti). Penso al mio maestro Chris Briggs, niente laurea. Briggsy segue la carriera del mio ex pupillo Robbie WIlliams (è tanto se ha fatto quella che da noi è la terza media) che ha sfangato un altro album e probabilmente venderà un altro sfracelo di copie grazie ad un ottimo singolo, Candy, scritto con Gary Barlow, niente laurea, e prodotto da Jacknife Lee, niente laurea! Si prevedeva pure un featuring di Slash (anche lui non è andato oltre le nostre medie). Aggiungo che in Inghilterra ci deliziamo ad ascoltare il “Korean Pop”, il nuovo trend del momento, e in particolare il rapper PSY, una delle più folli putridate che abbia mai sentito... Un capolavoro! Non penso che nella Korea del sud ci siano tanti laureati in scienza della comunicazione, ma di sicuro PSY non lo è. Una volta il vecchio Briggs e il sottoscritto, all’apice del nostro successo, fummo invitati da un’Università a spiegare perché bisognava iscriversi al loro corso di Music Business. Ci cacciarono a calci in culo. In sync dicemmo che eravamo entrati nel business musicale per non fare la fottuta università. Ed è qui che sta il nocciolo della questione. Di base chissenefotte della musica o meglio dello studio della musica o anche dello studio superiore. Robbie mica è entrato nel biz per fare il cantante. Ci è entrato per fare la star, perchè era una star! Nella vita “normale” non avrebbe combinato nulla. A conferma di essere star basta vedere che cosa è successo all’ultimo concerto dei Take That qui a Londra. Quando è apparso è venuto giù Wembley!. Stessa cosa per PSY. Un paese pronto al dominio del mondo mica si fa con le lauree, ci vogliono degli apprendisti, ci vuole il lavoro manuale! Guarda il vecchio Guzzy! Uno dei motivi di questa crisi industriale e forse dell’intero mondo occidentale è che si sono troppi laureati, tipo questi marketing guys che mi ritrovo intorno, che hanno tutti fatto scienza della comunicazione (che cazzo significa?). Robbie? PSY? Settembre mi confonde. Che c’entra in tutto questo con l’università? E che c’entro io? Non so, chiedetelo a un laureato. I laureati, roba da democrazia... roba da Repubblica!


JUKEBOX

Cinema

SEMPLICEMENTE WOODY

Woody Allen non è un tipo facile. Eppure si è mostrato insolitamente aperto e disponibile con il regista Robert Weide, che ha girato il primo - probabilmente sarà l’unico - documentario sulla vita del grande artista Americano. Woody, questo il titolo del film, esce il 21 settembre. di Antonio Bracco

«

Quand’ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte. Ma io sono sempre riuscito a trovarli». Questa è una delle centinaia di battute da lui pensate e scritte per testi di cabaret, opere teatrali, saggi e naturalmente film. Woody Allen, nato a New York il 1° dicembre 1935, è senza dubbio alcuno il più geniale umorista vivente. Comincia la sua carriera scrivendo battute per cronisti e comici poi, a 20 anni, è tra gli autori del programma The Sid Caesar Show. Il successo in televisione e le esibizioni nei locali notturni gli valgono l’incarico di scrivere la sceneggiatura di Ciao Pussycat. La commedia esce nel 1965, ha successo, ma per Allen l’esperienza di vedere una sua sceneggiatura rovinata in mani altrui lo porta a ripromettersi di dirigere lui stesso mantenendo il completo controllo del suo lavoro. Prendi i soldi e scappa, Il dittatore dello stato libero di Bananas, Il dormiglione, Amore e guerra sono i primi esilaranti titoli che gli procurano una nicchia di ammiratori devoti, il rispetto dei maggiori critici, e un notevole profitto per i suoi produttori. Il grande successo arriva nel 1977 con Io e Annie che vince quattro premi Oscar: Miglior Film, Miglior Regista, Migliore Sceneggiatura e Migliore Attrice per Diane Keaton. Ma è da ancor prima, dall’infanzia trascorsa nella zona di Midwood a Brooklyn, che questo documentario semplicemente intitolato Woody comincia a raccontare la sua vita. Il regista Robert Weide è arrivato al momento giusto, sorpreso per primo lui stesso dalla disponibilità di Allen a raccontargli di sé. La

reticenza alle interviste, a parlare del suo lavoro, delle sue passioni, che hanno peraltro contaminato tutti i suoi film, è stata messa da parte; l’artista ha permesso che il suo processo creativo fosse documentato per la prima volta dalla macchina da presa. «Ho avuto l’imbarazzo della scelta grazie alla natura prolifica della produzione di Woody - racconta Weide - che nello stesso arco di tempo che io ho impiegato a realizzare questo documentario, lui ha girato tre lungometraggi». E questo la dice lunga su quell’inesauribile vena creativa che Allen possiede, capace di scovare originalità anche dopo 42 film in 42 anni. Come Midnight in Paris che l’anno scorso è diventato il suo più grande successo commerciale negli Stati Uniti. Esplorando il processo di scrittura, la scelta del cast, la regia e il rapporto con gli attori, il documentario segue Allen dal set londinese di Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni fino alla prima a Cannes proprio di Midnight in Paris. Weide ha inoltre avuto accesso alla casa dell’artista visitando la stanza di montaggio. Le nuove interviste realizzate con, tra gli altri, Antonio Banderas, Penelope Cruz, Scarlett Johansson, Sean Penn, Mira Sorvino, Naomi Watts e Owen Wilson, hanno rivelato molti aspetti inediti di questo signore intellettuale amante del jazz. A proposito, «gli intellettuali sono come la mafia» assicura Allen nel suo film più ambizioso, ispirato dalle sue icone europee Federico Fellini e Ingmar Bergman. «Gli intellettuali sono come la mafia. Si uccidono tra loro».

Agenda

LIVE

Gli appuntamenti imperdibili di settembre selezionati per voi da Onstage.

NINA ZILLI 01/09 Molfetta (BA), 03/09 Cerisano (CS), 07/09 Verona, 15/09 Varazze (SV)

SUBSONICA 07/09 Legnano (MI), 08/09 Reggio Emilia, 09/09 Treviso

BUD SPENCER BLUES EXPLOSION 01/09 Almenno (BG), 15/09 Pistoia

Musica

Un’iguana a Firenze

Iggy&The Stoogies sono gli ospiti che l’Hard Rock Cafe di Firenze ha scelto per festeggiare il suo primo compleanno. Appuntamento il 27 settembre in Piazza della Repubblica.

L

e vacanze sono decisamente lontane per quasi tutti e ormai, in attesa della ripartenza a pieno ritmo della stagione dei concerti, rassegne, festival e tour stanno spuntando le ultime date sul calendario, prima di lasciare la scena a chi invece comincia con ottobre. Tra gli eventi da vera chiusura con il botto c’è Hard Rock Cafe Rocks The Square, proposto dall’Hard Rock Cafè di Firenze in collaborazione con il Comune, che porta nella centralissima Piazza della Repubblica nientepopodimeno che Iggy & The Stooges. Il concerto è un’occasione imperdibile per i giovani (e i meno giovani) della città visto che è gratuito, ma anche il regalo di compleanno che il leggendario locale si fa per il primo anno di vita della sede fiorentina (nel 2011, in occasione dell’apertura, hanno suonato i Simple Minds). Questa volta invece tocca all’Iguana, che possia-

mo definire un aficionados dell’Italia visto che almeno una volta l’anno un’esibizione nel Belpaese se la concede: è stato tra gli headliner del Rock In IdRho 2011 e solo due mesi fa ha tenuto un concerto al Castello Scaligero di Villafranca in provincia di Verona. L’ormai sessantacinquenne precursore del punk rock non ne vuole sapere di fermarsi e, come ha dimostrato con la sua ultima performance veneta, ha ancora tanto da dare e da insegnare sul palco. A cogliere la sua magistrale lezione nella serata del 27 settembre, in apertura, ci saranno in vincitori del contest per band emergenti Battle Of The Bands, lanciato sempre dall’Hard Rock Cafè, di cui si conoscerà il nome solo il 20 settembre e che avranno l’onore di scaldare gli animi prima del tripudio che scateneranno Iggy e i suoi. (S.G.)

ONSTAGE

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SETTEMBRE

NORAH JONES 17/09 Roma, 18/09 Milano

FRANCESCO DE GREGORI 01/09 Ravenna, 02/09 Govone (CN), 14/09 Marostica (VI)



FACE2FACE

MED IN ITALI

Sono un quartetto di Torino nato cinque anni fa per le strade d’Irlanda, grazie alle menti di Niccolò Maffei e Matteo Bessone. Come veri buskers hanno suonato un po’ ovunque, dove la musica li ha portati. Il loro cammino è iniziato sotto un oceano di nuvole e luce, e ora trova il suo compimento nel disco d’esordio Coltivare piante grasse, arrivato dopo due Ep e molte città, Dublino per prima. Niccolò ci svela i segreti di questo viaggio. di Marcello Marabotti

L

a vostra è una storia affascinante. Come è nato di trovare commercianti disponibili, perché faceva gioco sicali, come il funky, il jazz, il blues, il rock, il pop e l’inil progetto Med In Itali? anche a loro che noi fossimo lì, soprattutto nel periodo die. Una miscela figlia dei nostri ascolti: personalmente Nel 2007 io e Matteo abbiamo deciso di parti- estivo: suonando davanti alle loro vetrine magari pote- mi piacciono gruppi come Marta sui tubi, Il Teatro Degli re per l’Irlanda, all’inizio più per vacanza che vi aiutarli a vendere qualche capo d’abbigliamento in Orrori, Colapesce, mentre gli altri hanno una formazione per lavoro. Poi, parlando, ci siamo detti: «Perché non ci più. Certo, molte sono state le volte in cui si è creata la che parte dal jazz. Questo fa in modo che i nostri arranportiamo dietro anche i nostri strumenti?». Così abbiamo situazione contraria, perché comunque occupi un suolo giamenti siano molto vari. iniziato a suonare per strada, con un repertorio di una pubblico. Ci è anche successo che qualcuno dagli apparAnche come tematiche, avete cercato di unire vari trentina di pezzi (la maggior parte in italiano e qualche tamenti alle nostre spalle ci chiedesse di smettere perché aspetti ed esperienze. Mi ha colpito molto, ad esempio, canzone in inglese). Con una batteria giocattolo per bam- stava cercando di studiare o di dormire. È naturale. Musicista precario. bini e una chitarra acustica ci siamo messi a suonare per Quanto c’è in questo disco del vostro percorso? E per- Non è facile vivere di musica. L’assurdo è che, prendenle strade di Dublino. È stata un’esperienza importante ché questo era il momento giusto per farlo uscire? do la nostra esperienza, guadagnavamo di più quando che ci ha aperto la mente. Abbiamo inciso un Ep e colti- Il momento è semplicemente arrivato. L’Ep aveva già suonavamo per strada. Nel momento in cui entri nel cirvato i nostri progetti paralleli: Matteo ha accompagnato avuto un discreto successo e abbiamo pensato di arri- colo “canonico” in cui presenti il disco e cerchi di suonare un duo di acrobati australiani, mentre io poi nei club, il cammino è in salita. Il più «Non è facile vivere di musica. L’assurdo è che, prendendo ho girato Abruzzo, Lazio, Toscana, Umdelle volte, andando in tour non riesci a bria e Marche facendo musica di strada, coprire i costi. Ma è un investimento. la nostra esperienza, guadagnavamo di più quando tornando poi a Torino. Abbiamo iniziato Altri buskers che di strada ne hanno suonavamo per strada» così a guadagnarci la pagnotta. fatta parecchia sono gli Zen Circus, che Quali sono state le esperienza che vi hanno insegnato vare anche a livello nazionale. Però all’interno del disco - grazie anche alla loro attività live - sono uno dei pochi di più e cosa vi hanno lasciato? l’influenza della nostra esperienza maturata fra le stra- gruppi, oggi, a fare dell’ottima musica. Si sono mai inLa strada è stata un palco importante perché ci ha per- de è tanta, molte canzoni si sono portate dietro quelle crociate le vostre strade? messo di sciogliere la timidezza e farci le ossa. È stato atmosfere, stravaganti e particolari. Alcuni brani sono Mi piacciono molto. Nel nostro primo Ep li abbiamo inil teatro migliore perché puoi essere anche un musicista caratterizzati da un sax decisamente “sbarazzino”, con seriti nelle descrizioni che mandavamo in giro: scrivevafantastico, ma se non attrai le persone difficilmente riesci riferimenti al mondo del circo. Molte sono sonorità che ci mo delle nostre esperienze di busking in Italia e Irlanda a portarti a casa dei soldi. Il nostro obiettivo era quello hanno aiutato ad attirare la gente per strada; ma l’intero e come attitudine sottolineavamo la nostra vicinanza con di guadagnare con i concerti che facevamo in strada, così lavoro è un fluire di esperienze che abbiamo vissuto. il loro progetto. Non li abbiamo mai incontrati, ma spero abbiamo iniziato a capire quali erano gli atteggiamenti Anche dal punto di vista musicale, Coltivare piante che le nostre strade si possano incrociare in futuro. giusti da utilizzare, con senso critico verso noi stessi. grasse è molto vario. Dove possiamo vedervi suonare nei prossimi mesi? Come riuscivate ad attirare le persone, i passanti? La nostra intenzione è stata quella di trovare un filo con- Il 30 settembre ci esibiremo all’interno del torneo di calAbbiamo provato molte soluzioni. Certo non era sempli- duttore, un discorso che partisse proprio dalle sonorità cetto per etichette indipendenti Tutto molto bello 2012, al ce. Ad esempio, il mio amplificatore era a batterie, quindi create con la nostra formazione base, cioè chitarra acu- Locomotive di Bologna. Dopodiché presenteremo il disco delle volte ci ha lasciato a piedi (ride, ndr), e così chiede- stica, basso, batteria, alla quale abbiamo aggiunto il sax al BlaBla di Torino e il 22 novembre saremo in apertura a vamo aiuto a qualche negozio. Molte volte ci è capitato e qualche clarinetto. Abbiamo mescolato vari generi mu- Nicolò Carnesi al Salotto Muzika a Milano.

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SETTEMBRE


PARTECIPA AL CONCORSO Rai Cinema e Onstage Magazine ti regalano la fantastica opportunità di vincere 10 biglietti validi per due persone per l’anteprima a Milano, Roma, Bologna, Firenze e Padova del film Tutti i santi giorni, in uscita l’11 ottobre. Per partecipare rispondi alle seguenti domande:

1 Qual è stato l’ultimo successo di Paolo Virzì? 2 Che lavoro svolge l’attore protagonista? COME PARTECIPARE

Per partecipare invia una mail a contest@onstageweb.com. Indica come oggetto “Tutti i santi giorni”, scrivi le risposte esatte e i tuoi dati: - nome - cognome - numero di cellulare - indirizzo - età

Ricordati che potrai giocare una volta sola per ogni persona e l’indirizzo e-mail deve essere esistente ed attivo. Nel caso contrario la giocata sarà annullata. Ogni biglietto è valido per 2 persone.

Guarda il trailer del film su www.tuttiisantigiorni.libero.it

PARTECIPA FINO AL 4 ottobre


FACE2FACE

THONY

Ha stregato Paolo Virzì grazie alla sua voce e alla sua personalità. Thony, all’anagrafe Federica Caiozzo, firma le musiche di Tutti i santi giorni - che usciranno in un disco, Birds - e ne è la protagonista femminile. Oltre a svelarci le sue passioni musicali (Alanis Morissette in particolare), ci ha parlato di come il regista si sia accorto di lei e della gioia con cui sta vivendo questo momento. di Antonio Bracco - foto: Alessandro Cantarini

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ei diventata attrice grazie a Paolo Virzì. Te ne mi appartiene. Non c’è un confine tra lo scrivere e l’inter- simpatia. È molto carina, ha proprio una bella faccia. Vorsei già resa conto? pretare, è un flusso continuo. Per interpretare un perso- rei avere la sua bocca. È stato un fulmine a ciel sereno. Non sono anco- naggio ideato da qualcun altro c’è un margine in cui devi Dai, dimmi un paio di nomi italiani. ra riuscita ad assimilare quello che è successo. scovare dentro di te una fervida immaginazione. Ho reci- Ok. I Zen Circus li ascolto molto volentieri. Mi piace ColaForse lo farò dopo l’uscita del film. Sono piacevolmente tato di getto, se ci avessi pensato non ci sarei riuscita. pesce perché è giustamente rock. travolta da tutto, ma non ho ancora elaborato niente. Insomma, Birds è il tuo secondo ma primo album uffiElisa si è costruita una carriera cantando prevalenteNegli anni Virzì, oltre che un ottimo regista, ha dimo- ciale, nonché colonna sonora di Tutti i santi giorni. Esce mente in inglese. Di lei che ne pensi? strato di essere un coraggioso scopritore di talenti. Che l’11 ottobre. Com’è l’attesa? Il primo e secondo disco mi sono piaciuti molto, poi ho cosa di te lo ha artisticamente sedotto? Sono eccitata, sono curiosa. Non so spiegarmi meglio. Ci trovato troppo sdolcinata qualche canzone successiva. La Paolo ha sentito dei provini che avevo caricato su My- sono dentro, forse ho anche una visione distorta, solo mia stessa cosa mi è successa con Carmen Consoli. Dopo i priSpace, fatti in casa, di notte, chitarra classica e voce. Fatti di quello che ho fatto. Voglio sapere cosa ne pensano, come mi dischi ero super innamorata, poi ricordo che nei suoi di cuore, anzi “de core”, se non suona troppo trash. Era andrà, se piacerà. Io ogni tanto me lo risento (ride, ndr). brani diventò tutto un po’ troppo femminile. Però restainteressato alla sonorità acustica sul quale poi ho cercato Scrivi e canti in inglese. E la musica italiana? no due artiste che stimo, anche se mi sono allontana per di mantenere la colonna sonora del film. A livello stilisti- Non l’ho mai ascoltata. Ultimamente mi ci sto avvicinan- questioni di gusto. Anche Alanis non mi piace più. Ma lei co Paolo è stato chiaro. I testi, di comune è il dio. accordo, li abbiamo voluti didascalici. Le Quando hai capito di avercela fatta? «Virzì ha sentito dei provini che avevo caricato su MySpace, scene dovevano essere accompagnate Prima di adesso, che è un altro momento fatti in casa, di notte, chitarra classica e voce. Fatti di cuore, con le note e l’armonia. Poi, lui non mi di piccola svolta nella mia vita, già vivevo anzi “de core”. Era interessato alla sonorità acustica ha chiesto di scrivere in italiano e questo a Roma e grazie alle canzoni su MySpae così mi ha chiamato» per me è stato fantastico, anche perché ce mi aveva contattata un’agenzia che si non l’avevo mai fatto. Ho scritto i testi in chiamava Booking Alive. Mi avevano inglese, raccontavano del film ma erano una mia visione do. Negli anni 90 era la musica inglese che amavo, su fissato quattro o cinque date. Fino a quel momento non personale. E a lui andava bene. MTV si vedevano i primi videoclip. Il mio mito era Alanis avevo idea di cosa fosse la felicità. Andavo a suonare e E ti ha scritturato anche come protagonista femminile Morissette. Avevo 15 anni, vivevo in Sicilia, e vedevo un qualcuno mi veniva a sentire. Tre persone forse, la prima accanto a Luca Marinelli. po’ tutto mitizzato. Cinecittà mi sembrava un continente volta, ma io ero felicissima. Il personaggio di Antonia è una ragazza estremamente lontanissimo. Poi quando sono arrivata a Roma e l’ho viUltima domanda. Da dove arriva Thony? impulsiva, verace, ciò che lui ha trovato in queste registra- sta, mi sono detta «Ah... è questa Cinecittà?». Al liceo qualcuno, non so chi, ha iniziato a chiamarmi Toni zioni è l’istintività senza filtro. Siamo andati avanti su queChi erano gli altri miti? perché avevo provato a giocare a calcio. Avevo giocato sta strada, cose notturne, intime, immediate, cose semplici I Pearl Jam, i Radiohead, Jeff Buckley. Poi mi sono avvici- due partite e mi presero in giro chiamandomi Toni. Poi che rimangono semplici. nata alla cantautrice. Per empatia, credo. raccontandolo a casa, è venuto fuori che tutte le amiche di Ma tu non avevi mai recitato. Ho letto su Internet che sei stata paragonata a Cat Po- mia madre quando era incinta di me le dicevano che ero Mi ha aiutato facendomi pensare di essere in grado di far- wer. senza dubbio un maschio. Ero molto grande. Mia mamma, lo. È stato un percorso grandioso. Sì, è successo due o tre anni fa. E fino a quel momento non prima di sapere che ero una femmina, mi aveva chiamato Interpretare cantando e interpretare recitando. Quanto l’avevo mai ascoltata. Non mento. Anthony. Lei è polacca e Anthony non è neanche un nome è diverso per te? Natalie Imbruglia? polacco, ma lei era arrivata in Italia, le piaceva. Ci sono Interpretare canzoni, scrivendole io stessa, è qualcosa che Oddio cosa hai tirato fuori! Ricordi d’adolescenza. Mi fa cose che ritornano. Ecco da dove arriva Thony.

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Eventi

E I S N A N A K SKUN mbre ore 18.30 tte se 23 a ic en m do | O FNAC MILAN

Skin e compagni incontrano i fan per una eccezionale anteprima. In esclusiva alla Fnac di Milano signing session del nuovo album Black Traffic, con due giorni di anticipo sull’uscita ufficiale del disco.

Scopri il programma completo degli Eventi su fnac.it Libri, cd, dvd, blu-ray, videogiochi, nuove tecnologie, biglietteria, eventi Firenze | Genova | Milano | Napoli | Roma | Torino | Verona


LIVESTYLE

MODà

CON

I PIEDI

PER TERRA

Dopo la trionfale cavalcata partita con la pubblicazione di Viva i romantici e conclusasi con un tour da record, i Modà tornano a suonare dal vivo. Una breve e speciale parentesi prima di tornare a lavorare sul nuovo disco: all’Arena di Verona, con l’orchestra diretta dal Maestro Charles Burgi. Ci sarebbe da montarsi la testa, in un momento del genere. È invece, come nelle storie che ci piacciono, Kekko e compagni restano umili e concentrati sul proprio lavoro. È il cantante e leader della band milanese a spiegarci come stanno le cose. di Francesca Vuotto - foto: Francesco Prandoni

è

il 14 giugno 2012 quando ha inizio la vendita dei bi- UNA BELLA SFIDA glietti per il concerto dei Modà all’Arena di Verona Hanno riempito l’Arena in pochi giorni ma, nonostante il grandel 16 settembre. è (solo) il 22 giugno quando viene de successo di Sanremo 2011, dell’ultimo disco Viva i Romantici e annunciato che il live è sold out. Tutto esaurito. Di del successivo tour, non se lo aspettavano nemmeno loro. «Queste 12.000 posti, nemmeno più un buco libero. è l’unica esibizione che cose è bello augurarsele e sognarle, ma non bisogna mai aspettarsele, Francesco “Kekko” Silvestre e compagni hanno in programma per non rimanere delusi. È sicuramente un risultato importante, forse per quest’anno ed è un’occasione veramente speciale che li porta dopo tanti anni il più alto. 12.000 persone le abbiamo portate anche al sul palco insieme ad un’orchestra e accompagnati da Pau Donés Forum di Assago, ma l’Arena di Verona è un posto sacro e fa la diffedegli Jarabe De Palo, che ha già collarenza. Ci siamo preparati con attenzione borato al singolo Come un pittore, e a al live anche perché in questo momento «Ci siamo preparati con un altro misterioso ospite la cui idenin tanti aspettano un nostro errore, però attenzione anche perché tità sarà svelata solo durante la serasiamo tranquilli, cambia lo scenario ma in questo momento in tanti ta. è un risultato che apre scenari più quello che dobbiamo fare sul palco è, come aspettano un nostro errore. sempre, fare musica». L’attenzione di che idilliaci per la band e poco prima Ma siamo tranquilli, come di incontrare Kekko per intervistarlo cui parla è sicuramente dovuta ansempre dobbiamo pensare solo che alla delicatezza del progetto, che (trovate l’intervista sul sito di Onstaalla musica» ge) mi immagino di trovarmi davanti li “costringe” a proporre i loro pezzi un’esplosione di gioia ed entusiasmo in una veste diversa. «È una bella sfianche un po’ sopra le righe, vista l’eccezionalità del momento. E da dal punto di vista dei suoni perché abbiamo dovuto ammorbidirli invece lui si dimostra certamente contentissimo, ma con i piedi per lasciare spazio all’orchestra e al coro. Questa combinazione di pop ben saldi a terra, apparentemente non così “preso” come mi sarei e classica mi esalta parecchio, anche perché sono da sempre un amante aspettata. «è un evento che potrebbe anche non ripetersi più» mi dice, dei violini, come dimostra la forte presenza degli archi in tutti i nostri precisando che «ovviamente ci auguriamo il contrario!». dischi».

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LIVESTYLE

live

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16/09 Verona


LIVESTYLE Modà

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eweb.COM

© Davide Di Lorenzo

onstag

VIVA I ROMANTICI TOUR. L’ultima tournée dei Modà risale all’autunno 2011. 15 in totale le date per Kekko e compagni, con diversi sold out (compreso quello, storico, al Mediolanum Forum di Assago, Milano)

NIENTE PONTI LEVATOI fisso sulla musica, senza spostare troppo l’asse della bi- FORTI DI TESTA Dietro alla realizzazione di un evento simile, che per lancia verso la spettacolarità o gli ospiti. «Non nevicherà, «Il fatto di essere esplosi al quinto disco e non al primo ci ha usare le sue parole «resterà nella storia della musica dei non ci saranno ponti levatoi, nè fuochi d’artificio. Di speciale aiutato a comprendere molte cose. Ne abbiamo visti cadere molti Modà», c’è un lavoro che ha coinvolto in prima persona ci sarà l’emozione di salire su quel palco ed è questo che cerche- prima di noi e abbiamo avuto il tempo di capire che il successo il Maestro Charles Burgi, che salirà in pedana per diri- remo di trasmettere alla gente perché solo ciò che è autentico non è solo sintomo di bravura, ma un mix di tantissime comgere l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e il Coro colpisce veramente. Pau Dones canterà insieme a me Come un ponenti, tra cui fortuna e umiltà. Io non credo che le canzoni di di Verona. Il gruppo ha già lavorato con lui nel 2006 per pittore e interverrà anche in altri momenti, e a lui si aggiunge Viva i romantici siano tanto superiori a quelle degli altri nol’album Quello che non ti ho detto e Kekko lo definisce affet- un altro ospite di cui possiamo anticiparvi solo che si tratta di stri dischi. Hanno avuto successo perché abbiamo incontrato un tuosamente «un vero pazzo della musica classigrande discografico e una struttura come quella ca». Ha scritto le partiture per 160 elementi, di Ultrasuoni (l’etichetta dei Modà, ndr) che si «In questo ambiente ti fanno sentire il numero oltre che per il coro e alla luce anche solo di sono innestati su una base nostra fatta di tanti uno e il mese dopo uno stronzo. Devi essere forte anni di lavoro». Ma anche messi nel frullatore questo particolare è un peccato che tutto si nella tua testa per capire che non sei né l’uno esaurisca in una sola data. «Quando si lavotutti questi elementi, la ricetta non viene se né l’altro, ma sempre te stesso» ra coinvolgendo così tante persone è necessario manca il giusto atteggiamento mentale. Si suonare in location grandi che permettano di ririesce ad ottenerlo solo se non ci si scoraggia entrare con le spese vendendo molti biglietti, ma mi piacerebbe, un uomo. Abbiamo limitato la lista a queste due persone per- davanti a tanti tentativi non andati a buon fine e alle tante magari sotto Natale, fare 5-6 spettacoli in teatri più piccoli con ché vogliamo dare ai nostri fan quello che chiedono: i Modà. porte chiuse. L’umiltà è anche l’ingrediente più difficile una formazione orchestrale più ridotta, per cercare di sfruttare Quando un giorno organizzeremo il Modà&Friends faremo di da mantenere quando si passa ad un livello superiore, il lavoro fatto». Nonostante la grandiosità del progetto, il più...» chiosa ridendo, lasciandosi trascinare dalla fanta- quando si arriva alla notorietà. «In questo ambiente ti fanno tutto è stato affrontato con la volontà di tenere lo sguardo sia. Ma torniamo immediatamente alla realtà. sentire il numero uno e il mese dopo il numero uno degli stron-

Quando il rock e’ entrato all’Arena

© Jarno Lotti

Diversi sono i cantanti italiani di musica leggera che hanno avuto l’onore di calcare il palco di un posto che - insieme alle figure di Romeo e Giulietta - è l’icona della città veneta, della musica classica e, soprattutto, della lirica. Nel 1999 fu Luciano Ligabue (con replica nel 2008), accompagnato dall’Orchestra dell’Arena di Verona di settanta elementi diretta da Marco Sabiu. a fare tappa all’Arena nel bel mezzo del suo Miss Mondo Tour. Un esperimento che il rocker di Correggio ha reso indimenticabile grazie all’arrangiamento orchestrale che ha esaltato alcuni suoi pezzi storici (come Ho messo via), oltre alla versione “speciale” di Sogni di rock’n’roll, cantata solo dai suoi musicisti - Robi Pellati, Fabrizio Simoncion, Rigo Righetti, Mel Previte e Federico Poggipollini. Nel 2005 un Maestro della musica italiana, Paolo Conte, porta la sua valigia nel teatro scaligero, occupandosi personalmente dei testi, delle musiche e dell’orchestrazione. Pezzi come Bartali, Madeleine ed Elegia hanno colorato al meglio una cornice come quella dell’Arena, nella quale, nel 2011 (per tre sere consecutive) Biagio Antonacci ha illuminato le notti venete con i suoi classici. Infine, Antonello Venditti, nel luglio scorso, ha riassunto il rapporto tra l’Arena e i suoi ospiti pop: «Benvenuti, grazie di esser qui a Verona. Per noi hanno smontato l’Aida e la rimonteranno stanotte, siamo una parentesi leggera in mezzo alla musica seria». (M.M.)

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LIVESTYLE Modà

MODA story

La discografia completa della band lombarda.

2003 Via d’uscita Include il singolo Favola. Il brano Quello che meriti verrà adattato nel disco successivo.

2004 Ti amo veramente La band si affida a Francesco Silvestre (Kekko) per la composizione dei testi e delle musiche.

nascita ha sicuramente segnato un punto di svolta nella sua vita. «Io non credo che la musica dei Modà subirà chissà quali mutazioni dopo quest’esperienza di Verona perché dobbiamo sempre ricordarci cosa ci ha portato qui. L’ho detto tante volte: non sono un musicista, so suonare un po’ il pianoforte e lo uso per scrivere le canzoni, ma mi limiterò sempre a fare un genere che è semplice, mi piace e che, a quanto dicono i risultati, mi viene bene. Il disco sarà fedele al nostro mon-

quando si poteva rispondere senza problemi a tutti. I tempi, per fortuna loro, sono cambiati e non è più possibile scrivere due righe a ognuno, ma c’è chi non se ne rende conto e si lamenta accusandoli di essersi montati la teIL CARROZZONE sta. «Cerchiamo di testimoniare la nostra vicinanCome ha spiegato nel libro autobiografico za a chi ci segue aggiornando il nostro sito, anche Come un pittore, della scena musicale italiacon contributi dalla nostra quotidianità, ma la vena Kekko ha una visione particolare: è una rità è che chi ha comprato il nostro cd non ha comgrande carovana in viaggio, c’è chi è più prato noi, la nostra vita è un’altra cosa. Il tempo è avanti, chi è più inpoco, per cui per le ridietro, chi è partito da sposte cerchiamo di «Non sono un musicista, so suonare un po’ poco. Gli unici ad aver selezionare le email che il pianoforte e lo uso per scrivere le canzoni, raggiunto il traguardo ci propongono eventi ma mi limiterò sempre a fare un genere semplice, di beneficienza o di fare del sono Vasco Rossi e Luche mi piace e, a quanto pare, mi viene bene» cio Battisti: «Potrà andabene a chi è meno fortunato. re bene come potrà andare Ai fan dico questo: se volete male, ma non si arriva mai, è sempre un cammino do, al racconto di cose semplici come l’amore, la che continui a fare il cantante, non posso risponcontinuo. Se c’è qualcuno che può dire di essere famiglia, le amicizie, i figli. Anche in questo caso dere a tutte le mail Per cui non arrabbiatevi se arrivato, quelli sono Vasco Rossi e Lucio Battisti. la gente non deve aspettarsi sperimentazioni». non ricevete risposta!». Per tutti gli altri, noi compresi, è solo una questione di chi durerà più a lungo». In attesa del 500 MAIL Ci scambiamo qualche battuta conclusiva giudizio finale, Kekko e compagni continua- A proposito di aspettative, chi non le ha mu- sulla facilità con cui si sarebbe potuta radno per la loro strada e si preparano all’uscita tate riguardo al rapporto della band con i fan, doppiare questa data, almeno stando ai del prossimo disco, atteso per il 2013, a cui senza rendersi conto di quanto tutto sia cam- dati di vendita dei biglietti e lasciando da seguirà un nuovo tour. Come i precedenti, biato, sono i più o meno 500 ammiratori che parte le questioni organizzative. Un lennasce dalla quotidianità e dalla vita che han- ogni giorno scrivono a Kekko e che diventano to avvicinarsi (e magari un giorno eguano sempre fatto e a cui sono rimasti attaccati, anche quasi mille dopo i concerti o esibizioni gliare) al record di Ligabue che ha suonato rifuggendo ogni coinvolgimento nel carroz- come quella al Festival di Sanremo. C’è chi per sette sere quasi consecutive all’Arena zone dello spettacolo che non sia musicale. gli chiede di cantare al suo matrimonio, chi di di Verona registrando il tutto esaurito. Ma E infatti l’album si chiamerà come la figlia chiamare la fidanzata per farle una sorpresa, anche in questo caso è Kekko che riporta tutdi Francesco, Gioia, a cui è anche dedicata la chi consigli su come sfondare nella musica. to alla realtà: «Abbiamo sempre fatto piccoli pascanzone Come l’acqua dentro il mare e la cui Ma, ovviamente, non è più come una volta, si ma sempre tutti in avanti e va bene così». zi. Devi essere abbastanza forte nella tua testa per capire che tu non sei né l’uno né l’altro, ma sempre te stesso, e che puoi vivere il tuo momento magico e poi anche quello più sfortunato».

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2006 Quello che non ti ho detto Il disco è anticipato dall’uscita, nel giugno 2006, del singolo Quello che non ti ho detto (Scusami).

2008 Sala d’attesa Segna l’addio di due componenti della band: se ne vanno il chitarrista Tino e il batterista Manuel Signoretto.

2011 Viva i romantici Esce in concomitanza con la partecipazione a Sanremo 2011, dove i Modà portano Arriverà.


17 NOVEMBRE BOLOGNA

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Loves Emilia

TUTTI PER UNA

Italia Loves Emilia, in ordine alfabetico, si scrive così: Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Tiziano Ferro, Giorgia, Lorenzo Jovanotti, Ligabue, Litfiba, Fiorella Mannoia, Negramaro, Nomadi, Laura Pausini, Renato Zero e Zucchero. Un’occasione di solidarietà e spettacolo (sold out) più unica che rara.

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n’occasione irripetibile, sebbene fornita da un episodio drammatico che tutti conosciamo, ovvero quel terremoto che ha messo a dura prova l’Emilia Romagna qualche mese fa. Una calamità su cui è bene non spegnere i riflettori, per evitare che diventi l’ennesima occasione mancata nella storia del nostro disastrato paese. A contribuire a mantenere alta l’attenzione ci pensano quattordici tra musicisti e band italiane che rendono davvero imperdibile l’appuntamento del 22 settembre al Campovolo di Reggio Emilia. Non potevano mancare Ligabue (che gioca quasi in casa), Nomadi, Pausini e Zucchero, emiliani di nascita, ma tutti hanno degli ottimi motivi per partecipare

di Guido Amari - foto Maurizio Bresciani

a questo atteso happening. E, se da un lato l’aspetto sociale e umanitario ha un peso preponderante, dall’altro c’è anche una grande curiosità di assistere a cosa succederà dal punto di vista squisitamente musicale, con possibili duetti, sorprese e scalette impreviste. Intanto, prima che lo spettacolo abbia inizio, Onstage ha ascoltato le parole di tutti e quattordici i partecipanti, raccogliendo impressioni, ricordi e promesse per un grande spettacolo. LA MUSICA È CENTRALE Come in occasione del concerto del 25 giugno allo stadio Dallara di Bologna, anche in questo caso l’adesione a Italia Loves Emilia è stata unanime e immediata, come ricorda

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Tiziano Ferro: «Assolutamente sì, addirittura penso che, come musicisti, siamo stati in grado di unirci con maggior efficacia rispetto a tanti altri organi preposti per supportare delle cause come quella dell’Abruzzo e, ora, quella dell’Emilia. Sono felice di far parte di un gruppo eterogeneo e vivo di artisti e di rappresentare la musica italiana. Ogni tanto capita che qualcuno tratti il nostro patrimonio musicale alla stregua di una cugina scomoda, invece è una delle poche cose, nel nostro paese, in grado di unire e affratellare». Un concetto ribadito dalla totalità dei partecipanti. Secondo Giorgia «è quasi scontato che chi fa musica abbia un obbligo maggiore rispetto ad altri verso tragedie del genere. È un’emergenza a cui non possiamo dire di no, ora ci serve solo il pubblico!». Che sarà presente e numeroso.


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Dello stesso avviso i Litfiba: «La nostra solidarietà è anche dovuta al fatto che sappiamo benissimo che l’Italia è un paese che spesso ha dovuto fare i conti con terremoti nel corso degli ultimi anni. È successo all’Aquila poco tempo fa, ora in Emilia, serve che la musica dia aiuti e risposte per quanto in suo potere. Siamo felici che il ricavato andrà alla ricostruzione di alcune scuole, è un obiettivo che ci trova tutti quanti d’accordo». Le origini del Liga, così come il senso di fratellanza e amicizia, vengono prepotentemente a galla quando si parla della sua terra, offesa e umiliata da un sisma inaspettato e potentissimo. «Sono rimasto toccato ed emozionato soprattutto da una cosa: dopo il terremoto parecchi miei colleghi, sapendomi vicino all’epicentro, mi hanno scritto per avere mie notizie e darmi ogni tipo di aiuto. Non potendo organizzare una manifestazione del genere, ho chiesto una mano a chi lo sa fare offrendo la mia adesione e quella dei miei amici. È nato tutto rapidamente e credo faremo un concerto bello tosto in cui ognuno farà la sua parte, ma con grande senso di partecipazione

collettiva. È certamente uno spettacolo che promette qualcosa di speciale, più di tanti altri e il merito è soprattutto della musica. Tanto bistrattata, sfruttata, ridotta a livello di semplice merce, dimostra la sua centralità nella vita di ognuno, anche quando si cerca di farla diventare un sottofondo senza qualità artistiche. Sarà importante ricordare, il 22 settembre, che siamo ancora in fase d’emergenza con scuole, lavoro, case, che servono soldi per ricostruire e che non bisogna sentirsi mai soli. La nostra presenza servirà anche a quello». Da un emiliano DOC ad altri tre, Nomadi («Si dice spesso che i cantanti sono impegnati solo a promuovere se stessi e invece questa è una splendida occasione per dimostrare il contrario!»), Laura Pausini («Non voglio soffermarmi troppo sull’aspetto economico del concerto, la raccolta dei fondi e tutto il resto. Mi piace ricordare come Italia loves Emilia sia anche un modo per trascorrere assieme del tempo, per sentire artisti fantastici, per condividere un’esperienza che deve essere gioiosa. C’è un tempo per tutto e il 22 settembre sarà l’occasione per

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poter vivere assieme delle emozioni fortissime») e Zucchero, il risultato non cambia, con un accento che si sposta sulla grande voglia di riscatto sociale che contraddistingue la popolazione locale. Proprio Sugar ce lo conferma: «Sento una vibrazione bellissima a riguardo, ovviamente ho detto subito di sì, come potevo mancare? Le mie radici profonde sono qui e amo la mia gente, i miei parenti abitano in Emilia. La popolazione ha vissuto momenti dolorosi e ha bisogno della nostra musica. Assieme agli altri partecipanti e amici, stiamo già pensando a come dare continuità a questa serata». SPERANZA E RICOSTRUZIONE C’è chi ricorda l’Emilia con affetto perché ha mosso i primi passi della propria magnifica carriera proprio in questa regione, come Renato Zero. «Sono cresciuto in questa terra dalla quale ho ricevuto tantissimo, soprattutto a livello artistico visto che il pubblico emiliano mi ha adottato fin dagli inizi. Oggi ritorno a consegnare lo stesso affetto e amore che ho ricevuto in


Loves Emilia quegli anni e sono lieto di partecipare con altri colleghi». E c’è chi si mostra impaziente all’idea di salire su quel palco, come Elisa: «Personalmente ho sempre creduto che la musica sia una forma di comunicazione molto potente e spirituale: è inafferrabile, è aria che si muove, ma se manca percepisci nettamente la differenza rispetto a quando riempie gli spazi. Spero con tutto il cuore che il giorno del concerto si sentano vibrazioni positive e buone, che diano forza, energia e speranza e, alla fine, anche svago, che è un elemento importante allo stesso modo. Ho un’ammirazione infinita per chi continua a vivere in maniera normale la propria quotidianità in circostanze che, invece, sono

del tutto eccezionali: nelle tende, senza agi e senza tutte quelle cose che ci sembrano scontate ma che non lo sono per nulla». Molto intense le parole di Lorenzo Jovanotti, uno che mai si è tirato indietro quando è stata l’ora di far valere la propria statura artistica per cause nobili. «Siamo italiani e quindi coinvolti, prima di tutto, da un punto di vista emotivo. Ero a casa mia in Toscana e ho pensato immediatamente agli amici che stanno qui in Emilia, come farebbe chiunque. Ho mandato un messaggio a Luciano Ligabue, per chiedergli notizie e per mettermi a disposizione. Non ci sono molte parole da spendere, direi, serve rimboccarsi le maniche e darsi da fare, reagire

in qualche modo, ognuno con le modalità che sente più affini. Questo concerto alimenterà anche la speranza che, a volte, è importante quanto il denaro per la ricostruzione e sarà un modo per noi italiani di confrontarci e capire la nostra voglia di rimetterci in gioco. Si deve ripartire da qui. La voglia c’è». La voglia c’è, dice Jova, e questo 22 settembre può essere un ottimo punto di partenza, come ribadisce Biagio Antonacci, nato a Milano ma emigrato a Bologna. «Da sempre la musica aiuta, stimola e aggrega. Spesso si ha la concezione dell’artista come di un personaggio che vive in un mondo parallelo e che difficilmente viene toccato da ciò che succede quotidianamente.

le fotlooves di italiaia su emil .COM

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Anima e cuore

I 14 protagonisti di Italia Loves Emilia hanno altrettante storie da raccontare a proposito della partecipazione emotiva nei confronti dell’Emilia e della sua gente. Per saperne di più, abbiamo rivolto loro una domanda ciascuno. Ne esce un quadro esaustivo delle motivazioni che li hanno spinti a esserci. TIZIANO FERRO

Prendendo spunto da un paio di tuoi titoli, possiamo dire che per questo appuntamento “nessuno è solo” e “l’amore è una cosa semplice”? La musica da sempre rende meno soli e aiuta a esprimere i propri sentimenti, anche quelli scomodi di cui spesso mi faccio portavoce come la fragilità, il dolore o l’impotenza. Le canzoni sono delle zone franche in cui ognuno si sente libero di esprimere ciò che sente e il 22 settembre sarà una specie di messa in cui si canterà, si ballerà, si piangerà. Sarà liberatorio, senza dubbi.

NEGRAMARO

Salento ed Emilia sono lontane, sia geograficamente che culturalmente, ma voi avete spesso deciso di fare base nelle zone colpite pochi mesi fa dal terremoto. Per molti anni abbiamo vissuto in Emilia, la conosciamo bene e ha rappresentato una grossa parte della nostra carriera. Alcuni di noi hanno parenti e amici da quelle parti. È una seconda casa e questo è un ulteriore motivo che ci ha spronati a partecipare a questo concerto.

ELISA

Tu sei nata l’anno successivo al grande terremoto che ha distrutto moltissimi paesi e città della tua regione, il Friuli. Sono fortunata a non aver mai dovuto sperimentare di persona cosa significhi un terremoto, ma ho sentito moltissime testimonianze di chi invece ha subito danni, più o meno gravi. Il Friuli, credo, ha dato un grande esempio durante quella tragedia, lo stesso che sta dando l’Emilia: dignità e voglia di ripartire.

ZUCCHERO

Le tue origini reggiane ti rendono, come dicevi, molto sensibile agli avvenimenti di questa terra. Hai scritto una splendida canzone che ne ricorda i profumi e i colori, Il suono della domenica. L’ho scritta quasi due anni fa ed è stato straziante vedere persone costrette a scappare dalle macerie. Ma la mia è una canzone positiva, di speranza, e la gente delle mie parti ha la testa dura, non si arrende alle botte e ai colpi di sfortuna della vita. Il mio paese ha le mani tese verso l’eternità e verso la rinascita.

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LITFIBA

Nelle vostre canzoni fanno spesso capolino temi politico-sociali anche sul profondo disagio del nostro paese. La tragedia del terremoto è avvenuta in un contesto già estremamente complicato... Certo, era meglio che non fosse capitata, ma è una risposta scontata. “Terremoto, governo ladro”, si sarebbe detto qualche anno fa, ma l’Italia per fortuna resta una grande nazione e siamo certi che l’Emilia risorgerà dalle proprie ceneri.

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GIORGIA

Eventi come quelli dell’Emilia ci ricordano la nostra impotenza come esseri umani? Spesso ci sentiamo padroni del pianeta, fino a quando la natura, con questi stravolgimenti, ci ricorda come sono le gerarchie. Noi tendiamo a dimenticarcelo, ma possiamo anche pensare che un terremoto ci dia l’opportunità, una volta passata la fase crudele, di migliorare come esseri umani.

JOVANOTTI

Una tua canzone dice «non c’è montagna più alta di quella che non scalerò, non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò», un invito a provarci sempre. Quanto, in questa situazione, serve scalare e quanto, invece, giocarsela? In ogni situazione penso siano richieste entrambe le cose, anche nella quotidianità e non solo quando capitano cose eccezionali. Qui si parte svantaggiati, quindi l’impegno deve essere maggiore, ma la sostanza resta la stessa.


Loves Emilia essere condivisa, tra due o milioni di persone, non importa. In questo caso, invece, speriamo che il Campovolo sia pieno zeppo di gente, anche perché sarà possibile assistere a un evento irripetibile, con artisti incredibili sullo stesso palco. Noi, siamo certi, non lo dimenticheremo mai». Anche il pubblico, ne siamo sicuri, non potrà mai scordare uno spettacolo con quattordici big della musica italiana, la cui qualità viene ricordata anche da Fiorella Mannoia: «In Italia la musica viene spesso considerata un po’ il fanalino di coda della cultura. In maniera quasi denigratoria viene etichettata come musica leggera, ma resta la forza comunicativa più grande, quella che apre un ca-

nale emotivo che nessun altro tipo di arte riesce a raggiungere». Celebrazione di una rinascita ed elaborazione di un grande dolore, quindi? Ne è convinto Tiziano Ferro: «In questo momento di grande crisi, la musica rappresenta il miglior veicolo possibile per esprimere sentimenti, unire la gente, migliorare la propria condizione. È così in tutto il mondo, da sempre. Mi piace l’idea che, al di là dell’aspetto umanitario, che rimane fondamentale e al centro dell’attenzione, il pubblico possa godere di un concerto con così tanti artisti diversi sullo stesso palco. Non credo abbia molti precedenti e sono sicuro che di questo show se ne parlerà per molti anni».

© Alessio Pizzicannella

Questo concerto è la dimostrazione, invece, che soffriamo per gli stessi motivi di chiunque altro. Speriamo che sia solo l’inizio». Baglioni ribadisce il concetto («Gli artisti e i musicisti in particolare hanno molti onori e privilegi nella vita. Uno di questi, è di poter diventare semplici cittadini e immedesimarsi nella disgrazia che ha colpito l’Italia e l’Emilia Romagna in particolare. Speriamo che il nostro coro si riveli essere una serata indimenticabile»), mentre i Negramaro già pensano di includere il concerto del 22 settembre tra le serate indimenticabili della loro carriera. Parla Giuliano Sangiorgi: «Come potrebbe essere altrimenti? Sai, la musica è fatta per

LAURA PAUSINI

Hai partecipato al concerto del 25 giugno e devoluto l’incasso dei tuoi show di Verona alle popolazioni colpite dal sisma, dimostrando l’affetto che ti lega alla tua terra. È una cosa molto spontanea, ma ho provato lo stesso orgoglio anche quando ho organizzato Amiche per l’Abruzzo qualche anno fa. Se però pensi alle mie radici, capisci come posso sentirmi in questo momento: la mia anima ruspante da romagnola viene fuori in tutta la sua prepotenza.

CLAUDIO BAGLIONI

Da anni sei particolarmente impegnato nel sociale con la Fondazione O’Scià e sebbene le motivazioni siano diverse, ti occupi di gente che ha perso tutto tranne la speranza. Come il concerto del 22 settembre, anche O’Scià è un modo per dire che la vita è l’arte dell’incontro e che la vera felicità passa sempre attraverso qualcun altro.

FIORELLA MANNOIA

Sei testimonial di un’importante Onlus internazionale, la Axè, una parola che curiosamente in emiliano significa “così”, una forma di incitamento! Non lo sapevo! Axè, in lingua yoruba, significa energia, quella positiva che muove tutto il cosmo. È bello sapere che anche in Italia il senso sia quello di movimento, di riscossa.

NOMADI

Con altri colleghi, siete stati i padroni di casa del concerto del 25 giugno allo stadio Dallara di Bologna. Il viaggio da Bologna a Reggio Emilia è bellissimo, tra la via Emilia e il West come dice Guccini. Il 22 settembre sarà la seconda parte di un evento unico, quello per aiutare l’Emilia. Speriamo di non averne più bisogno in futuro, noi artisti potremo ritrovarci assieme anche in occasioni più felici.

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RENATO ZERO

Sarà un evento coloratissimo, come quando sei sbarcato in Emilia negli anni Settanta. Ero ricoperto di piume di struzzo, lustrini e vestiti sgargianti, ma ripiegai ben presto sul minimalismo perché un clown lo si riconosce anche quando è vestito in doppiopetto.

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BIAGIO ANTONACCI

Pur essendo milanese di nascita, hai con l’Emilia un rapporto molto particolare. Vivo a Bologna da molti anni e l’Emilia Romagna mi ha adottato con grande generosità. Ho moltissimi amici in questa regione, i miei due figli sono nati proprio qui e quindi questa disgrazia mi ha toccato da molto vicino. Un ottimo motivo per mettersi immediatamente a disposizione a favore della comunità.

LIGABUE

Molti dei tuoi pezzi parlano di speranza. Qual è la speranza immediata in questo caso? Ho parlato con la responsabile di un campo a Cavezzo, un’operaia che ha perso casa e lavoro e che ha deciso di rimboccarsi le maniche e di lavorare per gli altri. Lei mi ha detto: «Avevo due scelte: comprare una corda per impiccarmi oppure decidere che non è tutto finito e che si può ripartire in qualche modo, magari occupandosi degli altri». È una lezione impagabile. La speranza, quindi, è quella di montare in sella e ripartire.


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UNA COSA MAI VISTA

Campovolo, Reggio Emilia. Quello che per due volte è stato il regno incontrastato di Luciano Ligabue diventa per una sera il centro dell’Italia musicale che non sta a guardare, che vuole impegnarsi in una buona causa. E per quattordici big nostrani che salgono sul palco ci sono 150mila spettatori venuti da ogni dove, doppiamente felici per il fatto di assistere a un evento musicale dando al contempo una grossa mano a una intera regione che prova a rialzarsi dopo la tragedia del terremoto. Tra paletti burocratici, imponenza dell’operazione e qualche piccolo equilibrismo necessario a gestire tante stelle, mettere in piedi un’impresa del genere non era una cosa da tutti. Ci hanno pensato Ferdinando Salzano, patron di Fep Group (uno di più importanti promoter italiani) e Claudio Maioli, manager storico di Ligabue.

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di Massimo Longoni

artiamo dal principio: chi ha avuto l’idea? tutti. Ma a quel punto chi poteva decidere quando dire una grossa somma. Claudio Maioli: Diciamo che il semino è sta- basta? Perché fermarsi a quindici o venti artisti e non a Sul fronte della gestione degli artisti invece? to deposto da me, che sono emiliano, e da un cinquanta? E siccome credo che chiunque ha comprato C.M.: Il fatto di porre tutti allo stesso livello ha messaggio postato da Ligabue sul suo sito il biglietto voglia ascoltare almeno tre canzoni per arti- creato sicuramente un clima favorevole. Magari c’è dove diceva che avremmo tentato di fare qualcosa. Que- sta, la gestione della cosa sarebbe diventata impossibile. stato qualcuno che ci ha messo un po’ di più a capirlo, sta è stata la scintilla, ma nel momento in cui ho lanciato F.S.: Oltretutto quando c’è di mezzo la beneficenza si ha ma nessun problema grave: tutti e quattordici hanno l’idea a Ferdinando non solo l’ha condivisa ma l’ha anche sulle spalle un peso dieci volte superiore, anche per chi accettato fin dall’inizio di partecipare con uno spirito ottiaccettata subito. fa il nostro mestiere, perché bisogna mettere da parte in- mo. Tanto la motivazione che sta alla base quanto il fatto Dal proposito di fare “qualcosa” all’organizzare un teressi commerciali o di lavoro quotidiani. Personalmente che nessuno ci sta guadagnando, li ha messi nella condiconcerto il passo è stato breve? mi sono sentito in serio imbarazzo di fronte ad artisti con zione di accettare anche qualche lieve disagio. C.M.: Sono subito arrivate risposte da una serie di artisti, i quali lavoro abitualmente e che, per vari motivi, sono ri- Quando si parla di eventi di beneficenza, dal Live alcuni nostri, altri di Fep, che si sono dichiarati disponibi- masti fuori. Però per essere davvero inattaccabili era fon- Aid ad Amiche per l’Abruzzo, c’è sempre qualcuno che li. Quando arrivano così forti le onde non possono essere damentale che il numero dei cantanti rimanesse tale e così pone la domanda: “ma poi i soldi a chi vanno?”. Senza contenute ma solo cavalcate e quindi abbiamo deciso di è stato da quando li abbiamo annunciati a giugno. contare che spesso si è scoperto che per intoppi burocratici lanciarci. In un paio di giorni abbiamo messo insieme il Come sarà organizzata la serata? ci sono stati grandi ritardi nella consegna delle somme cast e a quel punto i giochi erano fatti, ben sapendo che C.M.: Anche su questo fronte abbiamo seguito una via raccolte. Come vi siete mossi per evitare questi problemi? sarebbe stata un’impresa unica nel suo genere. mai battuta prima. A differenza di altre manifestazioni C.M.: Quando abbiamo proposto l’idea agli artisti, alla Come siete arrivati al numero di quattordici artisti? similari, dove il pubblico deve sopportare moltissimi tem- luce delle esperienze passate, molti di loro hanno solFerdinando Salzano: Lo abbiamo deciso esclusivamente pi morti tra un set di canzoni e l’altro con il risultato di levato il problema. Forti di questo abbiamo cercato di pensando a quattro ore di musica con un numero adegua- fermare l’emozione della musica, sin dall’inizio abbiamo coinvolgere dei professionisti per capire come muoverci to di canzoni per ognuno. L’importante era al meglio. Per questo sono nate associazioche il gruppo di cantanti fosse gestibile. E già ni di cui noi risponderemo con la faccia. «Abbiamo un’associazione per raccogliere così siamo al limite perché abbiamo quattorF.S.: È stata costituita un’associazione e una il denaro delle operazioni commerciali e una dici padroni di casa... Onlus, la prima per raccogliere il denaro proOnlus per le donazioni. Vogliamo finanziare Anche se, visti i precedenti, la casa semveniente da operazioni commerciali, la seconla ricostruzione di una o più scuole, bra più quella di Ligabue. da quello delle donazioni. Nell’associazione il denaro non finirà su un conto della C.M.: Invece sin dall’inizio Luciano ha speci siamo sia noi che gran parte dei manager Protezione Civile» Ferdinando Salzano cificato di non voler essere il padrone di casa degli artisti perché deve servire come orgalasciando che ognuno si sentisse calato in no di controllo ma anche di condivisione: in questo ruolo. Anche da questo deriva il titolo “Italia Lo- sottolineato il concetto di concerto. Per garantire questo questo modo i cantanti sanno in ogni momento come sta ves Emilia”: sono gli artisti italiani i protagonisti, ogni cosa monteremo un palco a fronte unico ma sdoppiato in due, procedendo tutta l’operazione. I quattordici padroni di deve essere condivisa da tutti. con un’alternanza che permetterà di non interrompere il casa, insieme a noi, si impegneranno perché questo denaAvete chiuso alla quota di 150mila biglietti nonostante flusso musicale. Non ci saranno interruzioni per allestire i ro, il cui scopo è finanziare la ricostruzione di una o più la location sia uno spazio aperto e ci fossero ancora molte rispettivi set e nemmeno ci saranno presentatori. scuole, non vada disperso e soprattutto non finisca su un richieste. Come mai? Quali sono i problemi più grossi cui si va incontro orga- conto corrente intestato alla Protezione Civile e rimanga lì C.M.: Ci sono dei limiti di sicurezza perché anche se si nizzando un evento di questa portata? parcheggiato senza avere una finalità. tratta di un grande prato bisogna pensare che da quel F.S.: La motivazione benefica ti mette sempre in una conNiente paure di eventuali polemiche quindi? grande prato devono entrare e uscire decine di migliaia di dizione di grande attenzione da parte della burocrazia e C.M.: Io ho avuto un’altra esperienza benefica, quella de persone. In termini fisici non esisterebbe una capienza di delle istituzioni. In questo caso credo che gli interlocutori Il mio nome è mai più con Ligabue, Pelù e Jovanotti. Ci fuun luogo come quello però, insieme al questore e alle forze emiliani coinvolti fossero anche molto motivati. Per tutto rono polemiche non tanto sui denari quanto sul perché si dell’ordine, abbiamo dovuto porre dei paletti. ciò che dipendeva dal governo locale del territorio abbia- facesse quella cosa e non si andasse nei posti della guerra. In una situazione di questo tipo è ovvio che chi rimane mo avuto grossa apertura e disponibilità. Purtroppo quan- Le polemiche poi però lasciano il tempo che trovano e il fuori si lamenti. Penso a Gigi D’Alessio o Mario Biondi do si sale al livello nazionale le cose si complicano: esisto- risultato è che abbiamo raccolto due miliardi dell’epoca che hanno protestato pubblicamente. no delle regole che non vengono superate neanche in caso che sono serviti per costruire un ospedale in Afghanistan, C.M.: E non sono stati di certo gli unici. Nei giorni e nel- di avvenimenti il cui scopo è benefico. Faccio l’esempio che in tutti questi anni ha permesso di curare decine di le settimane successive, privatamente o pubblicamente, dell’Iva, che non dipende da nessun funzionario dell’Emi- migliaia di bambini. Sono orgoglioso di aver fatto quella più di qualcuno ha chiesto come mai non potesse veni- lia Romagna ma dallo Stato. Nemmeno in questi casi è cosa come spero di essere orgoglioso in futuro di quanto re. O chiudevamo a una cifra precisa oppure aprivamo a previsto una forma di esenzione e quindi dovremo versare fatto a Campovolo.

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I biglietti del tour dei Radiohead sono in vendita presso i negozi Fnac!

RADIOHEAD

IMPRESCINDIBILI (quasi troppo)

Da molto tempo ormai, i Radiohead rappresentano qualcosa di assolutamente unico nel panorama musicale mondiale. Più si sono allontanati dalle logiche “popular”, prima in termini artistici poi come modello di business, e più la gente li ha amati. Un fenomeno più unico che raro. L’attesa per i concerti italiani era alta molti mesi prima dei concerti, inizialmente programmati tra fine giugno ed inizio luglio, ed è rimasta tale nonostante il rinvio. Come si spiega tutto questo? di Emanuele Mancini

L

a notizia dell’arrivo dei Radiohead in Italia non mi torna, che non mi convince fino in fondo. Ancora è giunta come una folgorazione ed è stata non riesco a far quadrare tutto questo clamore. Non sono accolta come manna dal cielo. In quei giorni certo gli U2, né Springsteen, dei quali i media parlano per del novembre 2011, quando la band inglese settimane e settimane quando ne vengono annunciate le ha annunciato le prime date europee tra cui quella pro- date. Non passano in radio, è quasi roba da nerd. Non grammata a Bologna nell’incredibile quanto discutibile sono neanche i Pearl Jam, che live dopo live hanno colocation di Piazza Maggiore, non si parlava d’altro, e non struito una fanbase impressionante, specialmente qui in solo fra la solita schiera di appassionati. L’aggiunta di Italia. I Radiohead restano comunque degli outsiders, altre tre date, Roma, Firenze e Codroipo e il cambio di come dimostrano le loro scelte editoriali di indipendenza sede per la data bolognese a favore di uno spazio più ca- assoluta. I loro ultimi due dischi in prima battuta erano piente, ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo e allo stesso disponibili solo sul loro sito e anche se ormai gran parte tempo ha gettato la penisola della popolazione mondiain uno stato febbricitante, le possiede un computer e Non capisco questo clamore scatenando la corsa ai biglietuna connessione, è evidente intorno ai loro concerti. ti. Chiunque incontrassi non quanto un simile approccio I Radiohead restano comunque diceva altro che «Hai sentito? abbia ristretto il loro raggio degli outsiders, come dimostrano Ci vai?» e in brevissimo temd’azione. le loro scelte editoriali po le date sono andate tutte O forse lo ha soltanto di indipendenza assoluta. sold out, Roma e Bologna il messo a fuoco meglio, indigiorno stesso dell’annuncio. rizzandone la musica escluPersonalmente ho recepito la notizia con un normale mix sivamente a chi ne è davvero appassionato (e ha la posdi entusiasmo e interesse, trovandomi però in dissonan- sibilità di scaricarla). D’accordo, sono onnipresenti sulle za con una inspiegabile frenesia generale. Sembrava non copertine di qualsiasi rivista musicale, ma non hanno si trattasse di musica, era più l’avvento di una specie di mai raggiunto il tasso di patinatura delle grandi star. Il divinità pagana, di cui gioire increduli e di cui spargere loro disinteresse per una certa deriva dell’industria li ha la voce il più possibile bloccando la gente per strada an- portati di rado sulle passerelle dei galà musicali. Pensare nunciando “Il giorno è vicino!”. che l’ultimo dei quattro Grammy Award che hanno vinto (contro i 16 di Beyoncé, per citare un’artista a caso) gli TASSO DI PATINATURA è stato assegnato per il miglior packaging per l’edizione Ok, sono pur sempre i Radiohead, il meglio del meglio, book di Amnesiac, ha del ridicolo se si focalizza sullo spesla band più importante di questo decennio, dello scorso sore e la qualità della loro musica, e allo stesso tempo è e probabilmente anche del prossimo, ma c’è qualcosa che molto esplicativo.

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22/09 Roma, 23/09 Firenze, 25/09 Bologna, 26/09 Codroipo (UD)


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AD OGNI COSTO o High And Dry. Il più classico dei karaoke sui singoloni famosi. Chi riempirà le quattro sedi che ospiteranno i loro altrettanti con- Noncurante di tutto questo, sperando di essere smentito e di trovare certi? Chi ha comprato tutti i biglietti (solo Roma ne ha 20.000) risposte alle mie domande, ho cominciato anch’io ad attendere giufino ad esaurirli? Non certo i bagarini, è un periodo di magra gno. Nel frattempo, lo scorso febbraio da Miami, è iniziato il tour anche per loro. Da qualche parte dunque, nascosti nella peniso- dei Radiohead, alla distanza siderale di un anno dall’uscita di The la, devono esserci all’incirca 80.000 fan italiani dei Radiohead. King Of Limbs. Le motivazioni per questo ritardo sono da addurre Molto spesso ho sentito fare il loro nome quando si trattava di alla complessa organizzazione dei loro tour, vincolata dalla volonfare una citazione colta, antà di ridurre al minimo le Il timore è che un concerto dei Radiohead sia cor più spesso senza cogniemissioni di CO2 e l’impatto diventato l’evento a cui dover prendere parte zione di causa, da persone dei loro concerti sul pianeta, che li conoscono soltanche li porta a prediligere le a ogni costo, per poterne parlare un giorno to per il video di Paranoid navi rispetto ai camion per il ai nipoti, aldilà del concerto stesso. Android o di No Surpritrasporto delle strutture e a ses, risalenti al ‘97. È lecito, quelli erano gli anni d’oro delle te- decidere in maniera oculata i luoghi in cui suonare, per ottimizzare levisioni musicali, c’era la pappa pronta, era tutto più sempli- gli spostamenti. ce. Altre volte li ho sentiti etichettare come - aiuto - i Pink Floyd del 2000, da persone che non conoscono né l’una né l’altra band. IN RETE Il mio timore è che il concerto dei Radiohead sia diventato l’even- Nell’anno intercorso tra l’uscita del disco e il primo concerto, cos’è to a cui dover prendere parte a ogni costo, per poterne parlare un accaduto dunque? A livello promozionale, è stato diffuso su ingiorno ai nipoti, al di là del concerto stesso. L’avvenimento a cui ternet soltanto il video musicale del brano Lotus Flower, nel quanon mancare solo per poter dire “C’ero anch’io”. Su un paio di cose le Thom Yorke balla come un invasato, preso in giro e parodiato a sono pronto a scommettere in anticipo: in quei giorni le nostre ba- più riprese, tanto da diventare addirittura un meme - una di quelle cheche Facebook non parleranno d’altro, con chiunque, anche il immagini riconoscibili per la ripetitività con cui vengono condivipiù insospettabile degli amici, che posterà le loro canzoni o, me- se, pubblicate etc. Ecco cosa succede ad affidarsi troppo alla rete. glio, una sua ripresa del concerto fatta con lo smartphone; seconda Pochi giorni dopo il rilascio di The King Of Limbs, in corrispondenza cosa, il live sarà seguito da un generale silenzio imbarazzato, che del Record Store Day (la festa mondiale dei negozi indipendenti di esploderà in un coro soltanto su brani come Karma Police e che rag- dischi) la band ha recapitato a chiunque avesse acquistato il disco giungerebbe il suo apice se mai dovessero riproporre dal vivo Creep sul loro sito, due canzoni inedite in formato digitale, Supercollider

OK GUYS

10 brani imprescindibili tratti dai nostri quattro album preferiti dei Radiohead

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Street Spirit (Fade Out) (da The Bends). Se la frase non suonasse male, potremmo dire che è la fine dell’inizio, ovvero quando i Radiohead cominciano a fare sul serio. Singolo eccezionale che anticipa Ok Computer.

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Fake Plastic Trees (da The Bends): dedicata a una zona di Londra, il Canary Wharf, dominata da alberi di plastica, è una delle migliori canzoni di un album denso di rock ed escursioni quasi pop.

03

Exit Music (For A Film) (da Ok Computer): scritta appositamente per i titoli di coda di Romeo + Juliet, viene inserita dentro Ok Computer. Quel senso di spazio infinito floydiano sarà una delle caratteristiche di un album coraggioso.

04

Paranoid Android (da Ok Computer): il singolo più improbabile del decennio eppure un successo incredibile. Nato dall’unione di diverse intuizioni musicali, è diventato un classico dei Radiohead.

05

Lucky (da Ok Computer): una ballad allucinata, con alcune aperture elettriche che la rendono un capolavoro (e una prova vocale davvero notevole di Thom Yorke).

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Idioteque (da Kid A): l’elettronica algida di Idioteque è uno dei temi di Kid A, album che soddisfa la voglia di innovazione di un gruppo che non si accontenta mai. Spettrale, ma perfetta per il dancefloor.

07

Morning Bell (da Kid A): è proprio Idioteque a sfumare in Morning Bell, con un pianoforte elettrico liquido e un basso a comporre la semplice melodia. Su tutto la voce lamentosa di Yorke e un senso di straniamento, aumentato da una chitarra dissonante.

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Everything In Its Right Place (da Kid A): posizionata come opener, per volere di Yorke, serve a far capire immediatamente il tono dell’album. Missione compiuta e pezzo indimenticabile.

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Pyramid Song (da Amnesiac): primo singolo dell’album e centro pieno. Ancora il pianoforte a dettare la melodia e, verso metà, la meravigliosa entrata in scena della batteria di Selway.

10

Knives Out (da Amnesiac): una delle poche concessioni al pop e al rock e un brano che potrebbe arrivare dritto da Ok Computer e che rivaleggia coi migliori episodi di quell’album.

le foto r del touEAD su H DeI RADIO .COM

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SETTEMBRE



LIVESTYLE Radiohead

LA FORMAZIONE. I Radiohead suonano insieme dal 1995: Phil Selway (percussioni), Ed O’Brian (chitarra), Jonny Greenwood (chitarra), Colin Greenwood (basso e sintetizzatori) e Thom Yorke (voce)

e The Butcher, a rimpinguare la striminRIMANDATI A SETTEMBRE Il nuovo approccio alla diffusione dei loro lavori zita scaletta (solo otto brani) dell’album Tra un concerto e l’altro, i più fortunati mostra un trend positivo. Ed O’Brien ha ammesso appena uscito. Nei mesi successivi hanhanno anche potuto assistere alle esibiche «I Radiohead vendono meno dischi no poi dato alle stampe, in vinili da 12 zioni di un iperattivo e inesauribile Thom ma guadagnano di più» pollici, la bellezza di otto dischi, più Yorke nelle inusuali vesti di dj e vocalist uno riassuntivo, contenenti i remix dei loro ultimi brani, ze discografiche, hanno prima pubblicato l’album intero accanto al pupillo Flying Lotus (vi ricorda qualcosa?) e affidati ad artisti amici tra i quali Four Tet, Caribou e i Mo- e poi, mese dopo mese, hanno mantenuto vivo il contatto all’inseparabile Nigel Godrich. Se non bastasse, il 6 setdeselektor, mettendoli in contemporanea sul loro canale con i loro fan e alta l’attenzione sulla loro musica. Il tut- tembre esce Default il primo singolo ufficiale degli Atoms YouTube, ascoltabili gratuitamente. to è culminato nell’uscita del blue-ray contenente l’intera For Peace, il supergruppo formato qualche anno fa proDi lì a poco, un nuovo video, con un’altra canzone esibizione del Live From The Basement, in cui eseguono dal prio da Yorke e Godrich, insieme a Flea dei Red Hot Chili inedita stavolta eseguita dal vivo, Staircase, estratta dal- vivo tutta la scaletta di The King Of Limbs con l’aggiunta Peppers, al percussionista Mario Refosco e al batterista lo speciale concerto televisivo The King Of Limbs - Live di Staircase e The Daily Mail. Un video dalla qualità stel- Joey Waronker, ad anticipare un album di prossima usciFrom The Basement. Nel filmato appare per la prima volta lare, imprescindibile, che ce li restituisce in forma super- ta. Mese dopo mese, l’attesa dell’avvento stava via via il set con due batteristi che adesso è presenza fissa negli ba. Una meravigliosa anteprima per mostrare al pubbli- diminuendo, quando una tragedia ha costretto il tour a spettacoli dei Radiohead. Accanto all’insostituibile Phil co, permettendogli di entrare a sbirciare nella loro “sala un brusco arresto: il 15 giugno, a Toronto, crolla il tetto Selway, c’è Clive Deamer, turnista ben noto nella scena di prove”, quello che vedranno sui palchi di mezzo mondo, del palco prima del concerto e nell’incidente perde la vita Bristol per la sua collaborazione con i Portishead e Roni proprio come fecero quattro anni fa con Scotch Myst, il Scott Johnson, tecnico della band. Sconvolti dall’accaduSize, reclutato per la necessità di riuscire a riprodurre le film girato per Current Tv in cui, chiusi nel loro studio di to, i Radiohead decidono di annullare tutte le successive intricatissime strutture poliritmiche che caratterizzano Oxford, proponevano in presa diretta tutto In Rainbows. date, con la promessa di riprogrammarle presto. Come TKOL. Chissà se questo approccio rivoluzionario rispetto alle spiegano in una maniera forse anche troppo razionale nel classiche logiche commerciali che da sempre prevedono blog del loro sito ufficiale: «Mentre stiamo tutti facendo i APPROCCIO RIVOLUZIONARIO la reiterazione del ciclo scrittura-pubblicazione-tour, por- conti con il dolore e lo shock derivati da questo terribile inciCon l’uscita di The Daily Mail, quarto brano inedito pub- terà i suoi frutti o se confonderà il pubblico disorientan- dente, ci sono anche molte considerazioni pratiche di cui tener blicato successivamente al disco ufficiale, sembra essersi dolo. La risposta resta ai soliti posteri, anche se i numeri conto». Nel crollo sono andate perdute delle luci molto concluso l’attuale ciclo creativo dei Radiohead, che forse, dei primi risultati delineano un trend più che positivo. sofisticate per le quali non avevano un rimpiazzo immecosì facendo, hanno voluto cominciare a tastare il terreno Come lo stesso Ed O’Brien ha ammesso in una puntata diato e lo stesso vale per strumenti vintage danneggiati e rispetto ad un’ulteriore evoluzione del tradizionale modo dello show televisivo “The Colbert Report”: «Vendiamo non recuperabili. Questo, oltre al dolore, non ha lasciato di fare e proporre musica. Svincolati da contratti e scaden- meno dischi, ma facciamo più soldi». che la necessità di rimandare tutti a settembre.

LIVE IN THE USA

Le scaletta dei Radiohead cambia ad ogni concerto. Thom Yorke e soci scelgono le canzoni all’interno di un repertorio che preparano accuratamente e di cui dispongono a piacimento sera dopo sera. Ecco tutte le canzoni che hanno suonato tra febbraio e aprile negli Stati Uniti, in ordine alfabetico. 15 Step, Airbag, All I Need, Bloom, Bodysnatchers, Climbing Up The Walls, Codex, Cut A Hole, Everything In Its Right Place (With “After The Gold Rush” intro), Feral, Give Up the Ghost, How to Disappear Completely, I Might Be Wrong, Identikit, Idioteque, Karma Police, Kid A, Little by Little, Lotus Flower, Lucky, Morning Mr. Magpie, Myxomatosis, Nude, Packt Like Sardines in a Crushd Tin Box, Paranoid Android, Planet Telex, Pyramid Song, Reckoner, Separator, Staircase, Street Spirit (Fade Out), Subterranean Homesick Alien, Supercollider, The Amazing Sounds of Orgy, The Daily Mail, The Gloaming, The National Anthem, There There, These Are My Twisted Words, Weird Fishes/Arpeggi, You and Whose Army?

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SETTEMBRE


Live is better onstageweb.com

facebook.com/onstageweb

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ROCK’N’FASHION

l’estate

sta finendo

s

ettembre è il mese del rientro a scuola, per qualcuno significa il liceo e per i più grandi l’università. Storie di compiti delle vacanze non fatti (da un recente sondaggio risulta che uno studente su cinque non li ha terminati e non teme le reazioni degli insegnanti) e di mal di pancia per i test d’ingresso, ma anche di flirt e storie d’amore nate tra i banchi (me ce ne sono anche tra le scrivanie dell’ufficio) prima della pausa estiva, temporaneamente messe da parte al mare o in montagna, e pronte a ripartire con il nuovo anno scolastico. E

Colmar Originals: giacca con cappuccio in piuma naturale. Stampata all-over camouflage, € 365

Eastpak: tracolla regolabile, compartimento principale formato A4 con clip per chiave e fascia di protezione per computer, tasca con risvolto e cerniera impermeabile, € 78

se non siete propriamente dei teenage icon “magnetic or mythical” come il protagonista dell’omonima canzone dei Vaccines, ma come lui siete più suburban and typical (cosa che può avere il suo fascino, beninteso), una mano ve la possono dare accessori e colori che saranno il trend modaiolo della stagione in arrivo. Il grigio e il bianco in tutte le loro tonalità - dal silver all’antracite il primo, dall’optical al ghiaccio il secondo vanno bene alle bionde così come alle brune (e lo stesso vale per i loro boys) e, resi un po’ meno estivi da acco-

stamenti a contrasto con il blu o il nero, mettono in risalto quel po’ di abbronzatura rimasta, che abbiate quella cioccolato delle pelli più scure o quella lunare (così in voga per l’estate 2012) delle carnagioni più chiare. E quanto allo stile da seguire, anche per quest’anno c’è l’imbarazzo della scelta: via libera alla fantasia e spazio a tutti i look. Per il tempo libero vanno sia il militare che lo sportivo, potete rispolverare pantaloni e giacche mimetiche e tutto ciò che abbia le borchie, felpe, sneakers e polo. (F.V.)

Le Coq Sportif: polo in piqué di cotone blu navy con piccolo logo ricamato a contrasto, € 65 Levi’s Red Tab Men’s Collection: jeans 508 regular taper fit, finissaggio blue bleach, € 112

Adidas Originals: sneaker di colore blu con tomaia in nabuk e suola in gomma sottoposta a particolari trattamenti volti a ricreare l’effetto vintage, € 106

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Rayban: l’icona Ray-Ban Aviator da sole più cool, thin and light perché realizzata in LiteForce, € 169


ROCK’N’FASHION

THE VACCINES La band inglese è il simbolo della nuova british invasion, non solo per quel suono che ha portato NME a definirli “The Next Big Thing” ma anche per quello stile hipster che li contraddistingue.

Freddy: felpa con cappuccio in cotone blu con stampa a contrasto, € 74,90

Esprit: pantalone in denim stretch effetto used € 59,95

Museum: parka outdoor realizzato in tessuto 70% cotone, 30% nylon water repellent e traspirante. Imbottito con piuma di razza Moulard, € 499

Tezenis: reggiseno balconette effetto metallizzato, € 12,90 slip effetto metallizzato, € 5,90 Vogue: un occhiale da vista dal sofisticato gusto classico, € 125

Reebok: modello Freestyle ispirato all’aerobica anni ‘80, in suede grigio, € 100

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WHAT’SNEW

Musica, cinema, videogames, libri

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Con il nuovo album Coexist gli XX fanno il passo decisivo verso la consacrazione. Settembre è mese di ritorni illustri: Bob Dylan con Tempest, David Byrne, Band Of Horses e Animal Collective.

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Per la gioia di grandi e piccini fanno il loro ritorno Scrat e Manny, protagonisti indiscussi di L’Era Glaciale 4: continenti alla deriva. E sempre in questo numero: Resident Evil: Retribution, Candidato a sorpresa, Reality e Magic Mike.

The Killers Battle Born

(Island Def Jam)

HHHHH

BATTAGLIA PERSA

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In attesa di Grand Theft Auto V sfogatevi con Sleeping Dogs, titolo che fa già discutere. Spazio poi all’intramontabile Super Mario, Darksiders 2 e Shound Shapes.

C’è grande attesa per il nuovo disco dei Killers. Un po’ perché l’ultimo risale a quattro anni fa, un po’ perché il gruppo di Las Vegas è diventato un riferimento della scena pop-rock mondiale. Battle Born è un albun di buone canzoni, ma è ben lontano dall’essere un gran disco. di Daniele Salomone

C

osa aspettarsi dal nuovo album dei Killers? Per le per dare un nome al loro studio di Las Vegas. Quella Infine, c’erano da fondere ego sempre più grandi in qualquanto mi riguarda, canzoni e una ventata di fre- frase ricorda la Guerra Civile americana, dalle cui ceneri cosa che avesse nuovamente una sola identità. Operazione schezza. Non voglio rassegnarmi a un presente in è nato il Nevada. Non è chiaro cosa c’entri con le dodici assai difficile per chi partorisce un mostro da 15 milioni di cui il pop è solo dance. Fra vent’anni vorrei ancora andare canzoni contenute nel nuovo disco. A meno che il titolo copie con tre album. a vedere concerti in cui si suonano le chitarre invece che i non si riferisca alla “battaglia” combattuta per portare a Battle Born è un disco di buone canzoni. Nessuna delle dischi di altri. Sarò old fashion, ma mi auguro che Battle termine l’album. La storia è questa. Dopo la conclusione dodici tracce mostra segni di debolezza. Sono tutte potenBorn aiuti tutti a tenere botta. È merito di Brandon Flowers del tour di Day&Age, Brandon e Ronnie sarebbero torna- ziali singoli, che si tratti di ballate come Here With Me, peze soci se ho fiducia in loro. Fin dai tempi di Hot Fuss, che ti immediatamente in studio, Mark e Dave manco morti. zi rock e veloci come A Matter Of Time, brani electropop pure era stato accolto e acclamato come un come Deadlines And Commitments o inni da album di alternative rock, singoli come Sostadio come Miss Atomic Bomb. Nell’ampia Le canzoni sono il centro di gravità di tutto il disco. mebody Told Me, Mr. Brightside mostravano gamma di sfumature stilistiche e sonore che Perfetto, dunque. E invece no. Perché mancano chiaramente il campo sul quale si sarebbei Killers ci propongono il filo conduttore è i sussulti, le giocate di classe, gli scatti vincenti. ro battuti. Erano belle canzoni, cariche di sempre il songwriting: i riflettori sono punNon scorre adrenalina adrenalina e destinate a un pubblico che tati sulle canzoni, centro di gravità di tutto il fosse il più vasto possibile. Così come When disco. Perfetto, dunque. E invece no. Perché You Were Young e Bones di Sam Town’s - e cito solo i singoli. Così i Killers si sono presi una pausa forzata di un paio mancano i sussulti, le giocate di classe, gli scatti vincenMolti fan della prima ora hanno storto il naso ascoltando d’anni, con gli stakanovisti a incidere album solisti e gli ti. Non scorre adrenalina. Proprio come nel primo singoDay&Age, il disco con cui la band ha virato verso un suono altri due a riposarsi - in realtà poi anche Mark c’ha dato lo Runaways, un buon pezzo che però fatichi a ricordare più morbido e sintetizzato. Ma è un’inutile e anacronistica dentro in solitaria. A un certo punto, però, i nostri eroi in anche dopo dieci ascolti. L’impressione è che il disco sia diatriba sulla forma, perché la sostanza era evidente già studio insieme ci sono dovuti tornare, e non è stato tut- stato buttato fuori troppo presto, probabilmente per necesotto anni fa: il potenziale compositivo della formazione to rose&fiori. Innanzitutto, nessuno dei superproduttori sità discografiche. Non aggiunge nulla a quanto Flowers americana è destinato a un pubblico che non chiede alla scelti poteva dedicarsi completamente a loro e così alla e compagni ci avevano fatto sentire. Loro sostengono che musica altro che emozione e divertimento. E così sia. fine saranno cinque i producer di Battle Born (nientemeno Battle Born sia «i Killers che fanno quello che sanno fare me“Battle Born” è la frase che campeggia sulla bandiera che Daniel Lanois, Steve Lillywhite, Damian Taylor, Stuart glio». Io dico che è il peggiore album della loro discografia, dello Stato del Nevada, di cui i Killers sono orgogliosi Price e Brendan O’Brien), una frammentazione che ha altro che ventata di freschezza. Mi dispiace, ma la battaglia cittadini - tanto che hanno usato quelle stesse due paro- complicato il lavoro. Poi, non avevano sufficienti canzoni. è persa.

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WHAT’S NEW Musica

revolution #12

La band inglese torna con un secondo bellissimo album, capace di andare oltre il successo del disco d’esordio, con il quale hanno rivoluzionato la musica indie europea. Con Coexist, gli XX segnano un nuovo punto di riferimento nel genere, impresa che solo un altro musicista è riuscito a compiere di recente: James Blake. di Marcello Marabotti

C

i sono serate nella storia della musica che diventano storiche. E se per caso te le perdi, poi te ne penti. L’8 giugno scorso, sul palco del Traffic Festival di Torino, due erano gli headliner. Gli XX, salirono per primi. Sono in tre, vengono da Wandsworth, un piccolo paese a sud-ovest di Londra. Il loro omonimo album d’esordio, autoprodotto e registrato - di notte - in un piccolo garage accanto allo studio della casa discografia indipendente XL, arriva secondo nel sondaggio lanciato da NME per eleggere il miglior album del 2009 (primi arrivarono gli Horrors con Primary Colours). XX è un piccolo capolavoro, con il quale la band ben presto diventa il riferimento delle nuova scena indie e hipster. E non solo perché quel disco aveva brani come Crystalised, Intro, vcr e Islands. Ma, soprattutto, perché in quelle canzoni dalle forti tinte dark c’era un suono che rompeva le regole tradizionali del ritmo, squadrando bassi, beat e melodie. Con il nuovo album Coexist, Romy Madley, Croft Oliver Sim e Jamie Smith spostano ancora l’asticella, segnando un nuovo punto di riferimento. Una volta, un critico letterario, parlando di David Foster Wallace, disse che secondo lui l’autore americano (destinato a rivoluzionare la letteratura d’oltreoceano) scriveva tenendo nella mano destra James Joyce e nella sinistra William Faulkner. Bene, questi tre ragazzi inglesi suonano come se avessero sparso i dischi fondamentali della popular, electro

e dance music sul pavimento, li avessero studiati per bene e avessero fatto poi tutto il contrario, squadrando quello che è stato per creare quel che sarà. Ed ecco allora una lunga cavalcata onirica in cui gli XX cantano (anche a cappella in Tides) l’amore nelle sue sfumature, dal suo sorgere (Sunset) alla malinconia, la distanza

(Missing) e la riscoperta (Reunion) su un tappeto fatto di synth delicati, una batteria che scandisce il tempo del sogno e un basso che ne traccia la scia. Una rivoluzione che solo un altro musicista è stato in grado di portare: James Blake. Ora, indovinate chi salì sul palco del Traffic quella sera d’estate dopo gli XX.

The XX Coexist

(Young Turks)

HHHH

Malika Ayane

Bob Dylan

Nesli

(Sugar)

(Sony)

(Carosello Records)

Ricreazione

HHH

Voglio - Nesliving Vol. 3

Tempest

HHHH

di Antonietta Frezza

Tempistica perfetta per Malika Ayane, che a distanza di due anni dal secondo disco Grovigli e a quattro dall’omonimo debutto, regala alle stampe il suo terzo album di inediti intitolato Ricreazione. Un lavoro che è quasi un concept, con dodici canzoni che raccontano le due grandi fasi che si susseguono in una storia d’amore: quella passionale e irrazionale dell’inizio e quella che subentra in seguito, quando sono la ragione e la consapevolezza a prevalere. Ricreazione è «volutamente imperfetto perché si rifà all’animo umano», dove imperfetto è sinonimo di genuino, autentico, vero. Così ad aprire e chiudere il disco ci sono due provini, Grovigli e Occasionale, finiti sull’album con tutte le loro “imperfezioni”, ma pregni di quell’intensità che scaturisce solo dalle primissime interpretazioni di un brano. Si fa volentieri a meno anche di sovraincisioni ed elettronica, davvero scarse, per affidare sentimenti ed emozioni ai più classici e insostituibili pianoforte, chitarre, archi e fiati. Molte le collaborazioni all’interno del disco, da Pacifico a Paolo Conte, passando per Boosta, Tricarico e Alessandro Raina degli Amour Fou, coautore - tra l’altro - del primo singolo Tre Cose. Di Sergio Endrigo invece le inedite note di The Morns Are Meeker Than They Were, brano-intervallo a metà tracklist, dai toni distensivi, rilassante e delicato. Opera di Malika, per la prima volta, l’intera produzione dell’album, tutto meno che imperfetta.

di Marcello Marabotti

Nel 1962 usciva un vinile dal titolo semplice, Bob Dylan, con in copertina un ragazzo che in testa portava un cappello da marinaio, il Greek Fisherman hat. L’album non vende molto, abbastanza solo per pagare le spese di produzione. Cinquant’anni dopo, Bob ci regala dieci tracce sorprendenti, che poco o nulla hanno a che fare con quel suo primo disco, se non per quella sensazione - netta - che in Tempest sembra essere creativo e narratore come in quel ‘62. Con la sua voce roca - esaltata dall’orchestrazione musicale della sua fedele band - si muove tra folk, blues e qualche accenno western. Non mancano gli echi delle ballate più intime, ma qui Dylan è il capo di una banda e di un viaggio che inizia su un treno (Duquesne Whistle) con un nuovo “scagnozzo”, David Hidalgo dei Los Lobos, e prosegue al chiaro di luna, con le donne che si fanno prostitute (Soon After Midnight) e amori dai quali farsi perdonare occhi che nascondono molto più di uno sguardo («There are secrets in them that I can’t disguise»): segni di una vita chiusi in una manciata di parole (Long And Wasted Years). Ritratti che albergano nell’affondamento del Titanic, immagini e persone che Dylan dipinge attraverso il lungo incubo (14 minuti di canzone) di un personaggio misterioso, The Watchman, che ogni notte sogna di salvare quei lord e ladies dalla tragedia. E alla fine il tempo è degli eroi, ed ecco la visionaria Roll On John, nella quale Dylan immagina l’esperienza fisica della morte di Lennon, fino al suo ultimo respiro. Con John, Bob divideva molte cose, prima fra tutte quel Greek Fisherman hat.

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HHH di Giovanni Spreafico

Fresco di ingresso nella scuderia di artisti della Carosello Records, Francesco Tarducci, aka Nesli, presenta il nuovo capitolo della saga Nesliving. A 3 anni da Fragile - Nesliving volume 2 (e a due da L’amore è qui), il rapper torna sotto le luci della ribalta forte del tributo di Tiziano Ferro, che ha voluto inserire nel suo ultimo album la cover di La fine. Voglio - Nesliving volume 3 vede l’artista marchigiano continuare la sua riflessione sui grandi temi della vita e sui sentimenti, attraverso il racconto di esperienze passate, come i ricordi dell’infanzia. Tutto l’album è immerso in un’atmosfera molto più pop che hip hop. Come il primo singolo Perdo via: accompagnato da una linea melodica di pianoforte e con inserti quasi dance, il pezzo ben rappresenta il mood del disco, a metà tra nostalgico e giocoso. Solamente un incubo e Respiro continuano sulla scia malinconica che connota la prima parte del disco, mentre Ti sposerò segna il cambio di passo, aumentando ritmo e umore: un segnale di amore e speranza spinto da una base elettronica e da una batteria a tratti rock. Chiudono il lavoro gli echi anni ’80 di Voce e le riflessioni finali di Guarda l’amore cosa fa, vero e proprio inno al sentimento più antico del mondo. Con ormai oltre 10 anni di carriera alle spalle, Nesli si toglie definitivamente l’etichetta di ‘fratello di Fabri Fibra‘, confermandosi artista di rilievo grazie al suo stile personale, a metà tra cantautorato e rap.


WHAT’S NEW Musica

Mumford & Sons

David Byrne & St. Vincent

(Gentleman Of The Road / Cooperative Music)

(4AD)

Babel

HHHH

HHHH

di Marco Rigamonti

Approvati da tutti e stroncati da Pitchfork, Mumford & figli ritornano tre anni dopo Sigh No More, miglior album inglese ai Brit Awards del 2011. Inutile dirlo, a grandi imprese corrispondono grandi aspettative; e il loro particolare approccio - che unisce folk, bluegrass e rock - necessita di tanta qualità in fase di scrittura per funzionare a dovere. C’è da dire che le intenzioni della band di Londra sono sempre state chiare, fin dall’annuncio del nuovo disco: non si cambia, semmai si lima e si cerca di perfezionare lo stile. Ed è proprio quello che succede in Babel: alla sedia del mixer c’è il fido Marcus Dravs (il loro primo e unico produttore, tra l’altro fresco di Coldplay), i testi rimangono aulici (se Sigh No More era un verso rubato a Shakespeare, Babel ha un evidente riferimento religioso) e la musica non cerca di stupire, ma punta a confermare. Gli ingredienti della formula vincente dei ragazzi si riconoscono subito: un muro sonoro composto da vari strumenti a corda, la voce di Marcus sugli scudi e un impasto ritmico che travolge nonostante manchi un vero batterista (cassa e qualche piatto bastano e avanzano). Il singolo I Will Wait è raffinatissimo nella sua accessibilità, i momenti più lenti e intimi (Ghost That We Knew e Reminder) parlano al cuore, mentre quando il rock ha la meglio viene fuori un pezzo come Lovers Of The Light, dove la batteria c’è e il banjo viene filtrato attraverso una distorsione. Verso la fine del disco una bomba emotiva come Broken Crown toglie il fiato, per poi lasciare spazio a Below My Feet e Not With Haste, due oneste dichiarazioni di umiltà e passione: «Saremo ciò che siamo, e loro cureranno le nostre ferite / la tristezza rimarrà lontana». Bene così.

HOT

Love This Giant

di Stefano Gilardino

Diciamo che era più o meno dai tempi di Rei Momo, capolavoro solista del David Byrne più brasileiro, che non sentivamo così tanti fiati e ottoni su un suo album e, guarda caso, la collaborazione con Annie Clarke, in arte St. Vincent, rischia di essere la cosa più interessante dell’ex testa parlante da parecchio tempo a questa parte. I due hanno cominciato a fare comunella dopo essersi conosciuti alla serata benefica Dark Was The Night a New York e si sono mantenuti in stretto contatto per un po’ tempo prima di mettersi definitivamente al lavoro su Love This Giant: dodici brani che uniscono pop, fiati coloratissimi e pazzerelli da brass band, le solite influenze world di Byrne, il trip hop della signorina e molto altro. L’intuizione, prima ancora del risultato finale, è di quelle giuste, magari studiata pure a tavolino, ma comunque genuina e caotica quanto basta, sempre sul punto di esagerare e, invece, pronta a fermarsi quando serve per poi ripartire. Il primo singolo, Who (a proposito, gran bel video), fornisce già le coordinate entro cui i due si muoveranno nel corso del disco, ma gli episodi migliori arrivano poco dopo: Weekend In The Dust è scoppiettante e contagiosa, Ice Age è opera della sola St. Vincent e odora di Björk, ma senza la minima intenzione di plagio, Lazarus ricorda certa new wave anni Ottanta (di cui proprio Byrne fu uno dei massimi protagonisti). E, ancora, The Forest Awakes, uno degli apici di Love This Giant, con dei fiati fantastici a puntellare un ritmo elettronico e glaciale, e The One Who Broke Your Heart, in cui si risentono proprio i fantasmi di Rei Momo, con Byrne a menare le danze. Consigliato senza mezzi termini!

LIST

La playlist dei brani più ascoltati a settembre dalla redazione di Onstage (in ordine rigorosamente casuale).

Bob Marley

Positive Vibration Rastaman Vibration (1976)

New Order

Band Of Horses

Animal Collective

(Sony)

(Domino)

Mirage Rock

HHH

Centipede Hz

Da stelle dell’indie, casa Sub Pop per intenderci, a piccole star del panorama rock mondiale. Il passo è stato tutto sommato breve per i Band Of Horses di Ben Bridwell, una delle migliori realtà uscite da quell’inesauribile calderone che è la scena alternativa americana, e la riprova sta in questa nuova prova che pare confermare le ottime impressioni suscitate fin dagli esordi. Prendetelo come un complimento, ma questo sound così debitore degli anni Settanta - e il produttore Glyn Johns, nome leggendario, ha dato una grossa mano in tal senso - è semplicemente una nuova versione di quel soft rock perfetto per lunghi viaggi su autostrade infinite, possibilmente con il sole avviato verso il tramonto. Un’esperienza magari più difficile da comprendere per noi europei, ma con un senso ben preciso per chi è cresciuto ascoltando decine di stazioni radiofoniche su cui si alternano Journey, Eagles, Boston, Electric Light Orchestra, Black Crowes, Grateful Dead e REO Speedwagon. Vi stanno venendo i brividi? Non preoccupatevi, perché Mirage Rock ha tutte le carte in regola per piacere anche a chi ha una visione più “snob” del nuovo rock americano, grazie a una manciata di canzoni che ha il dono innato di conquistare dopo pochissimi ascolti. Il country rock di Slow Cruel Hands Of Time, così ricco di melodie, il singolo Knock Knock, la dylaniana Shut-In Tourist e la conclusiva Heartbreak On The 101, ambientata su una di quelle highway di cui parlavamo poco sopra, sono alcuni degli episodi che danno una marcia in più a Mirage Rock. Il rischio, in casi del genere, è quelli di indebolire il suono fino a ridurlo a una parodia, ma qui siamo ben lontani da tale evenienza. Commerciale sì, ma decisamente nel senso migliore del termine.

di Giovanni Spreafico

Sono passati tre anni dalla pubblicazione di Merriweather Post Pavilion, lavoro universalmente apprezzato e incoronato da Pitchfork come “miglior album del 2009”. Giunto il momento di dare un seguito al grande successo dell’ottavo album, gli Animal Collective sono tornati in studio alla fine del 2010 con lo stesso produttore, Ben H. Allen (già al lavoro con artisti del calibro di MIA e Christina Aguilera), continuando il progetto di sperimentazione psichedelica che li ha resi famosi: un percorso che li ha portati dopo quasi due anni alla pubblicazione di questo Centipede Hz. Experimental rock, neo psychedelia, freak folk, noise pop... Sono solamente alcune delle definizioni utilizzate per descrivere il suono del gruppo, frutto di una continua sperimentazione che non riesce però a nascondere le forti radici statunitensi del collettivo. Se da un lato il primo singolo estratto dal disco, la bellissima Today’s Supernatural, non nasconde le somiglianze con alcuni pezzi degli MGMT, la passione per le tastiere e per le percussioni africane tolgono ogni dubbio sul fatto che Remain In Light dei Talking Heads sia stato un punto di riferimento fondamentale per la band capitanata da Panda Bear. Centipede Hz raccoglie i moltissimi spunti che abitano la fantasia degli Animal Collective, spunti che spesso sono trasformati in ottimi pezzi (la già citata Today’s Supernatural, New Town Burnout, la bellissima Monkey Riches, Amanita...) ma che non sempre si trasformano in qualcosa di veramente efficace (come dimostrano Rosie Oh, Father Time, Mercury Man...). Un disco comunque pieno di idee interessanti, personale e originale, in cui emerge un grande lavoro di ricerca sonora, frutto di una curiosità e di un impulso alla sperimentazione senza fine.

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Singolo (1987)

The XX

HHH

di Guido Amari

TRue Faith

SETTEMBRE

Chained

Coexist (2012)

Whitey

Stay On The Outside Kitsune Maison Vol. 4 (2007)

MUSE

Madness

The 2nd Law (2012)

Green Day

When I Come Around Dookie (1994)

Skunk Anansie

I Believed In You Black Traffic (2012)

The Strokes

Barely Legal Is This It (2001)

Alt-J

Breezeblocks

An Awesome Wave (2012)

Dave Dee Dozy Beaky Mick And Titch

Hold Tight Singolo (1966)


WHAT’S NEW Cinema

A cura di Antonio Bracco

L’Era Glaciale 4: continenti alla deriva

USA, 2012, 88 min.

Con le voci di: Claudio Bisio, Pino Insegno, Filippo Timi, Francesco Pannofino, Roberta Lanfranchi, Lee Ryan di Steve Martino, Mike Thurmeier critica pubblico

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L

’Era Glaciale non risale a milioni di anni fa. Per un foltissimo pubblico composto da famiglie (e anche adulti senza bambini), l’inizio è datato 2002. In dieci anni le avventure di quegli animali estinti hanno portato risate e quattrini in grosse quantità. Le prime nei cinema e nei salotti di casa, i secondi nelle tasche dei produttori Blu Sky Studios e 20th Century Fox Animation. Giunti al quarto film, non si ferma la forsennata caccia all’inafferrabile ghianda da parte di Scrat. Un personaggio che doveva essere poco più di una comparsa,

l’unico privo della parola, che si è aperto una breccia nei cuori degli spettatori. Forse perché simpaticamente disgraziato. Quella maledetta ghianda non riesce proprio a restargli tra le zampe per più di 10 secondi, neanche per il tempo di un piccolo morso. Una caccia iniziata nella notte dei tempi che stavolta ha conseguenze sconvolgenti per il mondo intero. Scrat avvia la deriva dei continenti, quando ancora ne formavano uno solo chiamato Pangea. Una deriva che sfocia in un’avventura grandiosa per il resto della truppa,

Reality

Magic Mike

Italia, 2012, 115 min.

USA, 2012, 110 min.

Cast: Aniello Arena, Loredana Simioli, Claudia Gerini, Ciro Petrone, Nunzia Schiano, Nando Paone, Graziella Marina, Paola Minaccioni, Rosaria D’Urso, Giuseppina Cervizzi, Vincenzo Riccio, Salvatore Misticone

Cast: Channing Tatum, Alex Pettyfer, Matthew McConaughey, Olivia Munn, Matt Bomer, Joe Manganiello

di Matteo Garrone critica pubblico

HHHH HHHH

Un pescivendolo napoletano per integrare i suoi guadagni si arrangia facendo piccole truffe. Dotato di una inesauribile dose di simpatia, l’uomo non perde occasione per esibirsi davanti ai clienti della pescheria e ai parenti. Un giorno, spinto dai familiari, partecipa a un provino per entrare nel celebre e discusso programma TV del Grande Fratello. Da quel momento la sua percezione della realtà inizia a cambiare. Dopo Gomorra, Matteo Garrone sceglie una commedia per riflettere sulle illusioni della nostra società. Il protagonista Arena, detenuto da 20 anni nel carcere di Volterra, ha ottenuto un permesso speciale per girare questo film.

Resident Evil: Retribution Germania/USA, 2012, 95 min.

di Steven Soderbergh critica pubblico

Manny, Diego e Sid. Nel cataclisma i tre si separano dagli amici iniziando a vagare per gli oceani senza una meta, quando una combriccola di pirati assortiti decide di impedire loro il ritorno a casa. Oltre ai confermati Claudio Bisio per Sid e Pino Insegno per Diego, interpretazioni che hanno certamente contribuito al successo della saga nel nostro Paese, nel cast di voci italiane entrano Francesco Pannofino, doppiatore dell’orango pirata Capitan Sbudella, e Filippo Timi che sostituisce Leo Gullotta al doppiaggio di Manny.

HHHH HHHH

ONSTAGE

Cast: Will Ferrell, Zach Galifianakis, Jason Sudeikis, Sarah Baker, Dylan McDermott, Brian Cox, John Lithgow, Dan Aykroyd

di Paul W.S. Anderson

di Jay Roach

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Il T-virus mortale della società farmaceutica Umbrella Corporation continua a devastare la Terra, trasformando la popolazione mondiale in legioni di zombie affamati di carne umana. Alice, unica speranza per la razza umana, si risveglia all’interno della struttura segreta della Umbrella e, svolgendo indagini approfondite, scopre alcuni segreti del suo misterioso passato. Senza un rifugio sicuro, Alice continua a cercare i responsabili dell’epidemia percorrendo un viaggio non privo di sconcertanti rivelazioni che la costringerà a rimettere in discussione tutte le sue certezze. Quinto e (forse) ultimo film della saga tratta dal noto videogame e interpretata da Milla Jovovich, moglie del regista Anderson dal 2009. In 3D.

50

USA, 2012, 85 min.

Cast: Milla Jovovich, Michelle Rodriguez, Sienna Guillory, Kevin Durand, Oded Fehr

critica pubblico

Mike è un imprenditore dai molti talenti e dal grande fascino che insegue il Sogno Americano con ogni mezzo. Di giorno. Di notte, invece, Mike diventa semplicemente magico. Focosa star di uno spettacolo tutto al maschile, Magic Mike, grazie al suo stile originale e al suo eccezionale modo di ballare, è da anni l’attrazione principale del Club Xquisite. E più lui piace alle donne, più loro spendono, più Dallas, il proprietario del locale, è contento. Intuendo delle potenzialità in un diciannovenne che ha soprannominato The Kid, Mike lo prende sotto la sua ala protettrice iniziandolo alle raffinate arti di ballare, animare una festa, rimorchiare le donne e fare soldi facili. Basato sui trascorsi da stripper del protagonista Channing Tatum.

Candidato a sorpresa

SETTEMBRE

critica pubblico

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Quando il parlamentare di lungo corso Cam Brady commette un’enorme gaffe pubblicamente, prima di una imminente elezione, una coppia di ultra milionari trama contro di lui spalleggiando un candidato rivale per ottenere la maggioranza nel loro distretto della Carolina del Nord. Il prescelto è l’ingenuo Marty Huggins, direttore del locale Ufficio del Turismo. Inizialmente, Marty sembra essere la scelta meno appropriata ma, con l’appoggio dei suoi nuovi benefattori, oltre a quello di una vecchia canaglia della politica, diventa ben presto un degno rivale. Con l’avvicinarsi delle elezioni, i due si trovano coinvolti in un’atmosfera incandescente, finché il loro unico scopo sarà quello di distruggersi a vicenda. Dal regista di Ti presento i miei e Austin Powers.


è vicino alle popolazioni colpite dal terremoto e partecipa attivamente alla raccolta fondi di Italia Loves Emilia.


WHAT’S NEW Videogames

Chip Talk di Blueglue

Next-Gen: Wii U compie il primo passo

S

i avvicina sempre di più il lancio del nuovo dispositivo Nintendo, una scatoletta bianca che - sottolineando fin dal nome di battaglia la convinzione di puntare sui concetti di interazione e famiglia (Wii U = Noi e voi) - andrà a sostituire la Wii e aprirà la strada all’ottava generazione di console nella storia dei videogiochi. è una mossa che la casa giapponese aveva compiuto in maniera molto meno pianificata (ma comunque vincente) nel lontano 1983, quando anticipò tutti e immise sul mercato il NES (che in oriente si chiamava Famicom, abbreviazione di Family Computer). Ai tempi non ci fu storia: il NES dominò a mani basse il mondo delle console a 8 bit, lasciando le briciole al Sega Master System e all’Atari 7800. Fu così che Sega cercò una rivincita con la generazione successiva, lanciando il Mega Drive con due anni di anticipo sul Super Nintendo (o Super Famicom), approfittando anche del fatto che Nintendo si trovava impegnata a inaugurare il mercato delle console portatili con il mitico Game Boy; nonostante il botto iniziale, il Mega Drive fu letteralmente steso dall’arrivo del Super Nemico, che ancora una volta tagliò il traguardo vincitore. La medesima aggressiva tattica di anticipo costò carissima alla Sega due generazioni più tardi: dopo il presto dimenticato (e costoso) Saturn di metà anni 90, tutti gli sforzi furono concentrati nello sviluppo di un grande fallimento a 128 bit, il Dreamcast. Questa volta però Nintendo contribuì solo parzialmente alla resa (definitiva) di Sega; perché intanto un colosso come Sony che aveva già fatto mangiare la polvere alle ormai datate cartucce del Nintendo 64 con i 32 bit della sua Playstation che disponeva di un più capiente e duttile Cd-Rom - confermò la sua leadership grazie alla perfetta Playstation 2. Ma c’è di più: nella sesta generazione tra il primato della Sony e il GameCube targato Nintendo si insinuò anche Microsoft, che riuscì a vendere parecchio con la sua nuovissima Xbox. Il resto è storia recente: la generazione in corso (la settima) verrà ricordata da una parte per il duello a colpi di esclusive tra Xbox 360 e Playstation 3 e dall’altra per l’approccio universale della Wii munita di controller più interattivi (come il Wiimote, il Nunchuck e il Balance Board). Mentre Sony e Microsoft mantengono un certo riserbo sul futuro e filtra qualche rumor che vorrebbe la Apple pronta a sbaragliare la concorrenza entrando di prepotenza nel mercato delle console, Nintendo è già pronta: che l’ottava generazione abbia inizio.

Darksiders 2 (Vigil Games)

Sleeping Dogs

(Square Enix /United Front Games)

Disponibile per: PS3, Xbox 360, Wii U Genere: Action/Adventure

Disponibile per: PS3, Xbox 360 Genere: Action

HHHH La nuova stagione videoludica viene inaugurata ottimamente dal successore di Darksiders, titolo del 2010 che vedeva protagonista Guerra, uno dei quattro cavalieri dell’Apocalisse. In questo follow-up - cronologicamente parallelo al primo episodio - vestiremo i panni del cavaliere Morte, che per dimostrare l’innocenza del fratello Guerra si avventura alla ricerca dell’Albero Della Vita, l’unica soluzione per ristabilire l’equilibrio sulla terra distrutta dall’Armageddon. Brandendo le nostre doppie falci ci muoveremo in un mondo decadente, affrontando momenti di esplorazione (con tanto di arrampicate sui muri in stile Prince Of Persia) e battaglie ultraveloci alternate a intelligenti puzzle ambientali; una miscela tanto varia quanto vincente, condita anche da qualche elemento ruolistico (il sistema di livelli e la personalizzazione di armi e armature profonda al punto giusto), che non può che portare all’assuefazione. Piccoli difetti tecnici (i classici problemi di movimento della telecamera, per esempio) passano decisamente in secondo piano di fronte alla personalità dell’avventura, ispirata e capace di coinvolgere il giocatore dall’inizio alla fine, confermando (e migliorando) tutto ciò che di buono aveva espresso il suo predecessore.

HHHH Ci avevano detto che in attesa di Grand Theft Auto V avremmo potuto fare affidamento su Sleeping Dogs, titolo che nel 2011 era stato cancellato per problemi di budget da Activision e che poi è stato ripreso e completato da Square Enix e United Front Games. In un certo senso si sbagliavano: Sleeping Dogs non è un semplice palliativo. Ambientato in una Hong Kong semi-reale splendidamente realizzata, il gioco racconta di un ragazzo che dopo una vita sregolata decide di collaborare con le forze dell’ordine e si infiltra sotto copertura negli affari di una pericolosa gang locale per capirne le dinamiche e cercare di risolvere gli intrighi mafiosi dell’isola. La trama non offre niente di nuovo, e nemmeno il gameplay: si tratta di un classico free-roaming dall’intelaiatura che ricalca i titoloni Rockstar, con tanto di missioni, corse pazze, fasi di guerriglia e mini-giochi. E quindi perché consigliarlo? Semplice: è un gioco divertente come pochi, che riesce a essere completo in ogni suo aspetto senza rincorrere il dettaglio a tutti i costi. La guida arcade è spassosa e immediata, i combattimenti sono ottimamente congegnati e le luci al neon che colorano la città donano alla storia un proprio carattere e un’atmosfera unica.

New Super Mario Bros 2 (Nintendo)

Sound Shapes (Queasy Games)

Disponibile per: 3DS Genere: Platform

Disponibile per: PS Vita – PS3 Genere: Platform/Puzzle

HHHH

HHH

Ma come Nintendo, mi sforni un capolavoro come Super Mario 3D Land per la tua ultima console portatile che sfrutta le tre dimensioni e dopo nemmeno un anno mi vai a ripescare un titolo come New Super Mario Bros che avevi legato al lancio del DS nel 2006? Intendi dire che mi devo scordare i salti in diagonale, la profondità e tutte le meraviglie del 3D per riadattarmi al piattume bidimensionale dei platform vecchia scuola? Cioè, è la solita faccenda di correre, raccogliere i funghi, schiacciare i nemici, calarsi nei tubi, calibrare i salti, recuperare le monete, raggiungere la bandiera in fondo al livello e salvare Peach dalle grinfie degli scagnozzi di Bowser? Ma chi vuoi fare fesso Nintendo? Io queste cose le facevo quasi trent’anni fa, quando per giocare a Mario dovevo fare la fila ai cabinati al bar... adesso c’è il treddì, il multiplayer, la coop, i giochi traboccano di cutscene epiche in stile Hollywood e si usano una decina di tasti minimo, mica solo il salto e la corsa! Come pretendi che un idraulico che salterella in mezzo a mondi colorati possa soddisfare la mia voglia di gaming nel 2012? Guarda, lo provo giusto perché sei tu, Nintendo. Mah. Però. Beh... oddio, non è malissimo, eh. Carino. ...scusa, Nintendo, avevi ragione tu.

Immaginate di essere una pallina. Una pallina speciale, a dire il vero; che possiede l’abilità di saltare e di appiccicarsi a quasi tutte le superfici in barba alla gravità. Vi spostate orizzontalmente e verticalmente in un contesto a due dimensioni, suddiviso in cinque mondi (album), ognuno con una caratterizzazione ambientale e soprattutto musicale differente. Ci sono ad esempio i colori tenui e morbidi del mondo pop elettronico, oppure i pixel arcade del mondo dance. Il vostro scopo è banale: uscire vivi dagli stage. Ma mentre vi impegnate in questa impresa avete anche la possibilità di collezionare dei simpatici cerchiolini sparsi per i quadri: per ogni cerchiolino raccolto l’arrangiamento del background musicale (inizialmente scarno) si arricchisce, e attraversando i livelli vi scoprirete co-autori delle tracce che vi accompagnano. E vi accorgerete presto che muoversi seguendo il ritmo comporta innegabili vantaggi: completare una fase a tempo di musica rende tutto più fluente e appagante. Sound Shapes è una piccola gemma che invece di puntare tutto sull’azione prende ciò che solitamente è tappezzeria (il sottofondo musicale) e lo mette sotto i riflettori, rendendolo essenziale. Intrigante l’idea, ottima la realizzazione.

ONSTAGE

52

SETTEMBRE


On STAGE. Set.pdf

1

14/09/12

11.20

OTTOBRE 2012 05 TRENTO 06 PARMA 09 MILANO 10 MILANO 13 ROMA 16 EBOLI (SA) 18 PESCARA 20 BARI 21 BARI

PALASPORT PALA B. RASCHI MEDIOLANUM FORUM MEDIOLANUM FORUM PALA LOTTOMATICA PALA SELE PALA GIOVANNI PAOLO II PALA FLORIO PALA FLORIO

NOVEMBRE 2012 C

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02 VERONA 03 PADOVA 08 CUNEO 10 FIRENZE 24 FORLI’ 27 TORINO 28 VARESE

PALASPORT PALA FABRIS PALASPORT NELSON MANDELA FORUM PALA FIERA PALA OLIMPICO PALA WHIRLPOOL


COMINGSOON ottobre

Lady Gaga

I

biglietti per i concerti di Lady Gaga si vendono come e più del pane, altro che fabbrica di cioccolato e biglietti d’oro Wonka! Chi ha la fortuna di riuscire ad accaparrarseli per tempo se li tenga stretti perché, esperienza insegna, non ci vorrà molto perché vadano esauriti. Inutile provarci per il prossimo 2 ottobre, quando Gaga tornerà ad esibirsi in Italia al Mediolanum Forum di Assago perché, udite udite, i biglietti sono stati venduti tutti in poche ore. Tutto nella norma per una del suo calibro, abituata ai sei zeri quando si tratta di vendere dischi, diventata in pochissimo tempo un’icona della cultura popolare e amatissima dalla sua fan base, i “little monsters” che sanno bene che assistere ad un suo spettacolo (chiamarlo concerto sarebbe riduttivo) è un’esperienza unica e fuori dal comune.

Si chiama Born This Way Ball il fortunatissimo tour che Lady Gaga sta portando in giro per i cinque continenti, per promuovere l’ultimo lavoro in studio Born This Way. Descritto da lei stessa come una “electro-metal pop-opera”, era subito stato annunciato come uno show ancora più esagerato di quello portato in scena nel precedente Monster Ball Tour. L’opera è divisa in cinque atti e tocca tematiche politiche e sociali non certo nuove per l’artista italo-americana: «È il racconto dell’inizio, della genesi del Regno della Fama. Di come siamo nati e di come moriremo celebrando», ha spiegato. La scenografia, ideata dalla popstar insieme al suo team creativo, consiste in un enorme castello medievale, con tanto di mura, torri e lunghe passerelle che circondano il parterre sotto palco, il “Monster Pit” come lo chia-

ma Gaga, la fossa pronta ad ospitare «i fan che sono arrivati per primi, quelli che hanno aspettato tutta la notte, che si sono vestiti per il Ballo». Musica, story line, coreografie, effetti speciali. E poi carne cruda, copricapi improbabili e reggiseni-fucile! Ve le siete forse dimenticate le mise stravaganti, eccentriche e molto poco convenzionali di Miss Germanotta? Sono ben quattordici i cambi d’abito che scandiscono l’esibizione, firmati dai più importanti nomi della moda italiana, Armani, Versace e Moschino. L’attuale regina del pop è pronta ad aprire le porte del suo castello ai fan italiani. Chi non ce l’avesse fatta ad assicurarsi uno dei preziosissimi biglietti “dorati” non disperi, Lady Gaga ha già annunciato l’uscita del suo prossimo album, Artpop, per il 2013 e chissà che non sarete più fortunati al prossimo Ballo. (Antonietta Frezza)

live

» ADRIANO CELENTANO 08/10 Verona 09/10 Verona » AFTERHOURS 06/10 Bologna » ANTONELLO VENDITTI 06/10 Rimini 13/10 Padova » Biagio Antonacci 05/10 Trento 06/10 Parma 09/10 Milano 10/10 Milano 13/10 Roma 16/10 Eboli (SA)

18/10 Pescara 20/10 Bari » Bon Iver 30/10 Milano » Bud Spencer Blues Explosion 05/10 Bologna 06/10 Arezzo 12/10 Roma 13/10 Perugia 19/10 Torino 20/10 Conegliano (TV) 27/10 Mezzago (MB) » Cesare Cremonini 26/10 Torino 27/10 Milano 30/10 Genova

» Il Cile 05/10 Firenze 06/10 Torino 12/10 Roncade (TV) 13/10 Cesena 16/10 Milano 19/10 Rezzato (BS) 20/10 Roma 27/10 Gattatico (RE)

» Fun 18/10 Milano

» Maxïmo Park 15/10 Milano

» Marracash 19/10 Cortemaggiore (PC) 20/10 Brescia 26/10 Napoli 27/10 Bologna 31/10 Catanzaro

» Mike Portnoy, Billy Sheehan, Tony MacAlpine e Derek Sherinian 22/10 Roma

» Europe 25/10 Firenze 26/10 Nonantola (MO) 27/10 Padova 29/10 Milano

» Serj Tankian 15/10 Milano

Noel Gallagher’s High Flying Birds 05/10 Firenze 06/10 Bologna

» The Cranberries 28/10 Padova 29/10 Milano 31/10 Roma

ONSTAGE

» Keane 26/10 Bologna

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SETTEMBRE

» Pino Daniele 12/10 Brescia 15/10 Milano 17/10 Mantova 20/10 Bergamo » Slash feat. Myles Kennedy and the Conspirators 23/10 Bologna 24/10 Roma

02/10 Milano

26/10 Padova » Tenacious D 16/10 Milano » The Parlotones 07/10 Mezzago (MB) » Wilco 10/10 Padova 11/10 Firenze 12/10 Torino » The Crookes 27/10 Perugia 28/10 San Giovanni (BO) 29/10 Roma » REFUSED 07/10 Bologna





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