Onstage Magazine Ottobre 2010

Page 1

n째35 / ottobre '10

U2 VASCO SANTANA BRANDON FLOWERS


revolut

FIAT PRESENTA 5OO CON TWINAIR. IL MOTORE A BENZ

1 5 % i n m e n o d i e m i s s i o n i , 1 5 % i n m e n o d i c o ns

• 875 cm3 turbo 2 cilindri • 85 CV con tecnologia Multiair • Ciclo Comb.: 4,1 l/100km e * Secondo standard NEDC. ** Rispetto a 500 1.2 benzina.


utionair.

ZINA PIÙ ECOLOGICO DEL MONDO*.

sumi, 25% in più di potenza.**

e 95 g/km di CO2 • Euro 5 con Start&Stop di serie

w w w. f i a t . i t






ONSTAGE - EDITORIALE

Tutti i locali di Milano e Roma dove trovi Onstage Magazine Milano

S

ettant’anni fa nasceva John Lennon. Era la notte del 9 ottobre 1940 e Liverpool bruciava sotto il fuoco nemico della Luftwaffe. Piombo e polvere da sparo battezzavano il piccolo John e solo quattro decadi più tardi – per un infame scherzo del destino - avrebbero dato l’estrema unzione al grande Lennon, assassinato a New York dai colpi di pistola di uno squilibrato. In mezzo, un vita piuttosto movimentata. L’infanzia è difficile - allontanato dalla madre a soli 5 anni, cresce con sua zia - poi il rock ‘n’ roll e l’incontro con Paul McCartney cambiano tutto. I Beatles portano a John fama, soldi e gloria terrena (una volta disse, scatenando un putiferio, che i Fab 4 erano più famosi di Gesù: aveva ragione). Ma anche molte tensioni, culminate alla fine degli anni Sessanta con la separazione dagli ex compagni. Ancora oggi si dibatte sulle reali motivazioni che portarono allo scioglimento dei Beatles. Semplicemente, Lennon non era più compatibile artisticamente con McCartney in primis, e poi con gli altri. Anche umanamente le posizioni erano lontane. O meglio, la distanza artistica era umana e viceversa. John si inquadrava da una nuova angolatura, visione tanto nitida ai suoi occhi quanto sfuocata alla vista degli altri Scarafaggi. Voleva mettersi in gioco. Umanamente, artisticamente, socialmente, politicamente. Paul, George e Ringo non condividevano. Il decennio successivo allo scioglimento dei Beatles ha mostrato il canyon che si era scavato tra Lennon e gli altri. Mentre canzoni come Power To The People, Give Peace A Chance e Imagine diventavano inni del movimento pacifista, Lennon appoggiava - moralmente ed economicamente - attivisti ed estremisti statunitensi come John Sinclair e i Black Panther. Era diventato un personaggio scomodo, tenuto sotto controllo da FBI e CIA, con tanto di espulsione dagli Stati Uniti e Green Card negata (i problemi nascevano ufficialmente per possesso di marijuana). Persino i discografici, nonostante le vendite record di tutti i suoi dischi solisti, erano

spaventati. E se sei John Lennon è difficile accettare una cosa del genere... C’erano le droghe e Yoko Ono, che sembrava avere una grande influenza sul marito , ma è difficile immaginare che l’ex Beatles si fosse cacciato in quei pasticci senza rendersene conto. Ci aveva messo la faccia volontariamente. Credeva in quello che faceva, era disposto a correre rischi e pronto a subire le conseguenze. Allora, esclusa una minoranza conservatrice (e l’establishment), la gente amava John Lennon. Oggi, fan a parte, lo crocifiggeremmo. Una rockstar milionaria che si batte per i diritti umani e sostiene cause umanitarie? Falso! Ipocrita! Opportunista! Sarebbero nate polemiche infinite sul suo patrimonio, accuse sul suo stile di vita. E’ quello che è accaduto in questi anni a Bono, il cui impegno umanitario in qualche modo ricorda la dedizione pacifista di Lennon, considerando lo status e il livello di popolarità dei personaggi. Gli anni Settanta sono stati un periodo di lotta e grandi trasformazioni sociali. Condivise. Si remava dalla stessa parte. Oggi, accanto ad una più ampia coscienza sociale, civica e umanitaria, è cresciuta la consapevolezza della natura opportunistica dell’uomo - di parte del genere umano – e dunque la diffidenza. Come non storcere il naso mettendo in relazione il conto in banca di Bono e il suo impegno per l’Africa? Credere o non credere alla buona fede del leader degli U2, a John Lennon o chi per loro, è una questione di coscienza, privatissima quindi. Oggettivamente, però, si tratta di individui che mettono in gioco se stessi e quello che sono diventati, si espongono, con tutti i rischi che ne conseguono. Il Signor Bono Vox non ha certo avuto bisogno di pubblicità per avere successo - le canzoni hanno un potere immenso, creano consenso come e forse più delle televisioni. E quindi, onesto o meno, perché non lasciare che faccia, lui come altri? Nella peggiore delle ipotesi, sarebbe solo innocua vanità. Daniele Salomone

Gray Cat Pub Ied Item Jamaica Julien Café Kapuziner La Bodeguita del Medio La Caffetteria La Fontanella Le Coquetel Le scimmie Lelephant Magazzini Generali Maxi Bar Mom Morgans Pacino Café

Pharmacy Store Radetsky Reefel Roialto Café Sergent Peppers Skip Intro Stardust Trattoria Toscana Twelve Volo Yguana

Friend's Art Cafè L'infernotto Latte Più Le Sorelle Lettere Cafè Living room Cafè Locanda Atlantide Micca Club Mom Art On The Rox Open Music Cafè Pride Pub Rock Castle Cafè

Shanti Simposio Sotto Casa Di Andrea Sotto Sotto Tam Tam Zen.O

Roma Avalon Pub Birreria Marconi Cartolibreria Freak Out Casina dei Pini Circolo degli Artisti Crazy Bull Deja'Vu Distillerie Clandestine Express Fata Morgana Freni e Frizioni

Onstage People Direttore Responsabile Emanuele Vescovo Direttore Editoriale Daniele Salomone d.salomone@onstageweb.com Art Director Federico Riva f.riva@ineditweb.com Progetto grafico Inedit srl via Pietrasanta, 12 20143 Milano info@ineditweb.com Redazione Francesca Vuotto f.vuotto@onstageweb.com Mattia Sbriziolo mattia.sbriziolo@onstageweb.com Photo editor Tommaso Riva t.riva@ineditweb.com

Onstage Magazine on tour - Ottobre 2010 U2: 8 OTTOBRE: STADIO OLIMPICO, ROMA; VASCO ROSSI: 12-13-17-18 OTTOBRE: MANDELA FORUM, FIRENZE; CARLOS SANTANA: 19 OTTOBRE: MEDIOLANUM FORUM, MILANO n°35 / ottobre '10

Bar Magenta BhangraBar Biblioteca Sormani Blender Bond Cafe Milano Cargo Colonial Caffè Cuore Deseo Elettrauto Cadore Exploit Felice San Sushi Frank Café Fresco Art Good Fellas

n°35 / ottobre '10

n°35 / ottobre '10

Hanno collaborato a questo numero: Blueglue, Susanna La Polla, Massimo Longoni, Roberta Maiorano, Emanuele Mancini, Claudio Morsenchio, Gianni Olfeni, Marco Rigamonti, Giorgio Rossini Areaconcerti srl via Carlo De Angeli, 3 20141 Milano tel. 02.533558

U2 VASCO SANTANA BRANDON FLOWERS

U2 VASCO SANTANA BRANDON FLOWERS

Foto: Francesco Prandoni

8 onstage - ottoBRE

Foto: Francesco Prandoni

U2 VASCO SANTANA BRANDON FLOWERS

Foto: Timothy Saccenti

Amministrazione Mario Vescovo m.vescovo@areaconcerti.it

Pubblicità Luca Seminerio l.seminerio@onstageweb.com Francesco Ferrari f.ferrari@onstageweb.com Eileen Casieri e.casieri@onstageweb.com Marianna Maino m.maino@onstageweb.com Pubblicità Triveneto, Mantova, Emilia Romagna Ever Est s.n.c. via Roma 5/A 35010 Limena (PD) Tel. 049.8849246 info@everestadv.it Pubblicità Lazio Areaconcerti Srl Via Nizza, 53 00198 Roma Tel 06.45474811 Paola Marullo p.marullo@onstageweb.com Pubblicità Toscana e Umbria Sara Moretti s.moretti@onstageweb.com Distribuzione e logistica Mario Vescovo m.vescovo@onstageweb.com Stampa Centro Stampa Quotidiani Spa Via dell’Industria, 52 25030 Erbusco (BS) Web http://www.onstageweb.com http://www.mylive.it http://www.areaconcerti.it

Onstage Magazine Registrazione al tribunale di Milano N°362 del 01/06/2007



indice / ottobre

rubriche

10 - ontour

Il calendario completo dei concerti di ottobre, con approfondimenti sulle date più interessanti.

46 - rock 'n' fashion

20. VASCO Seconda e ultima parte dell’inchiesta su Vasco cominciata il mese scorso. Questa volta i nostri testimoni speciali sono tre: il Gallo, Frank Nemola e Clara Moroni.

Ospite di questo mese Valentina Parisse, anzi Parisse e basta come vuole lei. Brava e bella.

46 - live report

Osannati dalla critica e amati dal pubblico, gli Arcade Fire hanno presentato a Bologna l’ultimo album, The Suburbs.

48 - what’s new

Linkin Park, Fabri Fibra, Phil Collins, Ben Affleck regista, Halo: Reach e molte altre novità.

54 - coming soon

Tra i tanti eventi di novembre spiccano i concerti di Shakira e Lady Gaga. E’ derby tra dive.

26. SANTANA Abbiamo ascoltato Guitar Heaven, il nuovo progetto della premiata ditta Carlos Santana-Clive Davis. Le premesse sono quelle degli ultimi dischi, il risultato pure.

onstageweb

Live Report

I reportage fotografici di tutti i più importanti concerti del mese: Steve Winwood, U2, Santana, Grinderman, Goldfrapp, Hurts, Renato Zero e molti altri.

Interviste

Alessandra Amoroso si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo album, Il mondo in un secondo. Ma non finisce qui…

34. U2 Instancabile altruista o impostore miliardario? Tra polemiche, accuse e difese, in molti si chiedono quale sia la vera natura di Bono Vox. Ce lo siamo chiesti anche noi.

E poi tutte le news musicali, le interviste, i contest, il calendario completo dei concerti, gli approfondimenti. Stay connected!

Segui Onstage anche su FACEBOOK Diventa fan di ONSTAGE MAGAZINE

FACE TO FACE WITH ... 40. BRANDON FLOWERS Il frontman dei Killers si è preso una vacanza (forzata) dalla sua band e ha pubblicato un disco come solista. Che parla di buoni sentimenti e fede.

10 onstage - ottoBRE

16. HURTS 18. MARTA SUI TUBI





ontour/ ottobre

Sting 25/10 Firenze

Il tour prosegue anche a novembre, tutte le date su www.onstageweb.com

27

28

29

4

5

6

Lunedì Brandon Flowers - Milano

N

ell’ultimo lavoro, Symphonicities, Sting reinterpreta alcune sue hit accompagnato esclusivamente dalla Royal Philharmonic Orchestra di Londra. Un progetto che ha fatto storcere il naso a chi non può ignorare quanto la strada sinfonica sia battuta in questo periodo. E’ legittimo pensare che si tratti di un modo per mascherare un

calo d’ispirazione. Ma è legittimo pure che artisti del calibro di Sting (e vale anche per il Peter Gabriel di Scratch My Back) vogliano togliersi qualche sfizio. Nel frattempo Sting continua a vivere in Toscana e adesso produce alimenti bio. Che stia pensando di ritirarsi a vita privata (e contadina)? Dopo una carriera come la sua sarebbe legittimo pure questo.

Lunedì

11

Martedì

Brandon Flowers - Roma Irene Grandi - Biancavilla (CT) Renato Zero - Roma

Martedì

12

Blind Guardian - Roma Vasco Rossi - Firenze

Grinderman

Mercoledì Grinderman - Trezzo (MI) Renato Zero - Roma

Mercoledì

13

Blind Guardian - Milano Linea 77 - Catania Vasco Rossi - Firenze

6/10 Milano, 7/10 Roma

Lunedì

18

Vasco Rossi - Firenze

R

iecco Nick Cave, stavolta in incognito, nascosto dietro i Grinderman. Nel progetto nato tre anni fa (forse per festeggiare i cinquanta di Re Inchiostro) sono coinvolti Martyn P. Casey al basso, Warren Ellis al violino elettrico e Jim Sclavunos alla batteria. Ovvero, gran parte dei Bad Seeds. E allora perché usare un altro marchio? E’ probabile

14 onstage - ottoBRE

Lunedì che Nick e soci volessero recuperare l’approccio grezzo e rabbioso della musica che avevano abbandonato da qualche anno. La psichedelia dell’ultimo Grinderman 2 ben si sposerebbe con il grande schermo, da sempre sfogo di King Ink. Non a caso, pare che Cave stia sceneggiando The Crow, remake de Il Corvo, che uscirà nel 2011 per la regia di Stephen Norrington.

Anais Mitchell - Milano Sting - Firenze

Martedì

19

Mercoledì

20

Carlos Santana - Milano

25

Martedì

26

Mercoledì

27


30

7

Giovedì Goldfrapp - Milano Grinderman - Roma Vasco Rossi - Bolzano

Giovedì

1

Doobie Brothers - Milano

3

Venerdì

Sabato

Domenica

G. Palma & The Bluebeaters Aprilia (LT) Irene Grandi - Cupramontana (AN) La Fame di Camilla - Eboli (SA) Motel Connection - Roma

Dalla & De Gregori - Padova G. Palma & The Bluebeaters - Terni La Fame di Camilla - S. Fortunato (PG) Le Vibrazioni - Cupramontana (AN) Motel Connection - Brescia Nina Zilli - Napoli Noemi - Varazze (SV) Renato Zero - Roma Steve Winwood - Milano Vasco Rossi - Bologna

Neffa - Luras (OT) Niccolò Fabi - Villa Castelli (BR) Renato Zero - Roma Steve Winwood - Roma Vasco Rossi - Bologna

8

Venerdì

Fiction Plane - Milano Le Vibrazioni - Trieste Linea 77 - Savona Marta Sui Tubi - Seregno (MI) Neffa - Forlì Renato Zero - Roma U2 - Roma Vasco Rossi - Bolzano Velvet - Trieste

14

2

Venerdì

15

Giusy Ferreri - Milano Motel Connection - Prato

9

Sabato

Sabato

Bandabardò - Livorno Giusy Ferreri - Milano La Fame di Camilla - Catania

2/10 Milano, 3/10 Roma

10

Domenica

Marta Sui Tubi - S. Fortunato (PG) Motel Connection Cortemaggiore (PC) Renato Zero - Roma

16

Steve Winwood

17

Domenica Vasco Rossi - Firenze

D

ici Steve Winwood e scrivi Hammond. Steve è un polistrumentista – soprattutto dal vivo lo abbiamo visto spesso imbracciare la chitarra - ma resta uno dei migliori interpreti del glorioso organo elettrico, il cui suono inimitabile ha caratterizzato una bella fetta di musica sin dai tempi della sua creazione (1935). Winwood, assie-

me ad altri giganti come Billy Preston e Rick Wright dei Pink Floyd, ha contribuito a rendere l’Hammond molto popolare tra i ’60 e i ’70. Ricordate Gimme Some Lovin, dei Blues Brothers di Dan Aykroyd e John Belushi? Ecco, per chi non lo sapesse, il pezzo è di Winwood, che oltretutto è stato protagonista di formazioni come Blind Faith e Traffic. Serve altro?

Goldfrapp 7/10 Milano

Giovedì

21

Linea 77 - Erba (CO)

Giovedì

Venerdì

22

La Fame di Camilla - Milano Linea 77 - Vicenza Motel Connection - Bologna

28

J-Ax - Latina La Fame di Camilla - Roma Velvet - Firenze

29 J-Ax - Modugno (BA) La Fame di Camilla - S. Salvo (CH) Linea 77 - Cortemaggiore (PC) Motel Connection - Legnano (MI) Velvet - Rimini

Sabato

23

Anais Mitchell - Torino La Fame di Camilla - Recanati (MC) Linea 77 - Brescia Marta Sui tubi - Arezzo Motel Connection - Roncade (TV) Roy Paci & Aretuska - Milano Supertramp - Torino

30 J-Ax - Acireale (CT) Linea 77 - Marghera (VE)

24

Domenica Hurts - Milano

31 Motel Connection - Genova

è

il 1995 quando la giovane Alison Goldfrapp ottiene la sua prima collaborazione importante – per l’album d’esordio di Tricky, Maxinquaye. Seguono altre esperienze, finchè Will Gregory, compositore di colonne sonore per il cinema, rimane folgorato dalla voce eterea di Alison. Inizia così la favola dei Goldfrapp. Oggi, dopo cinque album, col-

laborazioni illustri (Nick Cave, Peter Gabriel, Duran Duran), il duo gode di una certa credibilità, nonostante i fan di lunga data non abbiano accolto troppo bene l’ultimo disco. Head First, uscito a marzo 2010, è accusato di essere troppo commerciale. Più probabilmente è solo una nuova tappa del percorso musicale che i Goldfrapp hanno intrapreso dieci anni fa.

15 ottobre - onstage


face2face / hurts

di marco rigamonti

pet shop boys chi? live in italy 24/10 Milano

Foto di Laurence Ellis

Come i primi due singoli (Better Than Love e Wonderful Life) lasciavano intuire e l’album d’esordio (Happiness) conferma, gli Hurts hanno una chiara predilezione per certi gruppi cult anni Ottanta. Nessuno avrebbe invece mai sospettato che Theo Hutchcraft e Adam Anderson - entrambi di Manchester – avessero una sincera ammirazione per la discomusic italiana che ha caratterizzato i Novanta. Che, a sentir loro, è sottovalutata.

L

a prima cosa che ho notato quando ho visto la sia troppo freddo, visto che facciamo musica elettronica. Ci abbiamo firmato il contratto avevamo la possibilità di costruire copertina del vostro disco è stato il contrasto tra sono anche un tastierista, un batterista e una cantante d’opera, uno studio super-professionale, potevamo permetterci tutta la il nome della band (Hurts) e il titolo dell’album che ci danno una mano a “riscaldare” la nostra performance. strumentazione analogica del mondo. Ma le nostre intenzioni (Happiness). Come si può spiegare questa forte Come nascono le vostre canzoni? erano diverse e infatti abbiamo registrato l’intero disco in una contrapposizione? Adam: Per quest’album è partito tutto da un piano, una manspecie di cantina, con un computer portatile buttato lì nell’anTheo: Innanzitutto quando abbiamo scelto il nome della band ciata di accordi e la voce di Theo. E’ strano pensarci, ma in pasgolo, una tastiera, un paio di casse e un microfono. Però in molti eravamo essenzialmente infelici. Scrivevamo canzoni tristi e sato facevamo l’esatto contrario: provavamo a scrivere in modo pezzi dell’album ci sono degli strumenti veri: un’orchestra, tracnostalgiche, non eravamo nello stato d’animo che ci consentismolto più elaborato, concentrandoci su particolari dell’arrance di batteria suonate dal vivo, delle chitarre. Questi elementi, se di comporre pezzi spensierati. Il titolo del disco invece allude giamento ancora prima di avere una vera e propria canzone tra come dicevo prima, contribuiscono a dare un po’ di calore alla alla ricerca della felicità più che alla felicità in quanto tale. I testi le mani. Abbiamo capito una delle leggi più importanti della musica, a renderla più viva. sono tristi ma speranzosi, e ricordano quello che è successo a musica, soprattutto elettronica: se una canzone spogliata da So che siete venuti anche in Italia a cercare l’ispirazione. noi: quando abbiamo cominciato a scrivere eravamo un po’ giù ogni tipo di arrangiamento è forte, allora lo sarà anche quando T.: Certo, siamo stati a Verona, ed è stata una tappa impordi morale, senza lavoro, senza niente. Una volta finito l’album verrà arricchita. tantissima. Devi sapere che quando avevamo 8 o 9 anni - inle nostre vite sono cambiate. torno alla metà degli anni ’90 - gli italiani occupavaParlando del vostro passato, so che avete trascorsi << Il complimento migliore che ci possano fare è no i posti alti delle classifiche inglesi. In quel periodo in altre due band, Bureau e Daggers. abbiamo scoperto la musica pop, anche attraverso accostarci a Depeche Mode e Tears For Fears. Il T.: Quando ci siamo incontrati, quattro anni, fa abartisti che forse oggi vengono sottovalutati, come paragone che ci confonde di più è con i Pet Shop Boys. biamo cominciato a scrivere canzoni, prima noi due, Corona. Quindi volevamo provare sulla nostra pelle Giuro che fino a tre mesi fa non avevamo mai ascoltato poi insieme ad altri musicisti. E’ stato un periodo in cosa significasse vivere in Italia, e cercare di fare nostra un loro disco >> cui abbiamo sperimentato molto, ma ci siamo accorti l’atmosfera perché si riflettesse almeno in parte nella presto che qualcosa non funzionava. Abbiamo comnostra musica. messo molti errori, come è naturale che sia, ma sono contento E quindi avevate le canzoni nude e crude… ma poi chi si è Però la critica vi ha paragonato a musicisti che appartengoche sia successo. In teoria dagli errori si impara e ora speriamo occupato della produzione? no agli anni ’80, tipo Depeche Mode, Pet Shop Boys e Spandi non commetterne più. Comunque sia, è stato quando abA.: Solo noi! I pezzi ci sono venuti molto facilmente, mentre dau Ballet. Quale di questi nomi vi ha fatto pensare “Wow! biamo messo in piedi gli Hurts che le cose hanno cominciato a il lavoro di produzione è stato quello che ci ha portato via più La nostra musica suona davvero così”? girare nel verso giusto. tempo. Ma anche in questo caso eravamo noi due a prendeT.: Il complimento migliore che ci possano fare è accostarci Comporre insieme ad altri musicisti inibiva la vostra ispire le decisioni, nessun altro. Quindi quello che è venuto fuori ai Depeche Mode, perché sono stati importantissimi per noi. razione? appartiene a noi, è come piace a noi e suona esattamente come Un altro nome che ci riempie di orgoglio è quello dei Tears T.: Diciamo di sì. Credo che essere in due aiuti a mettere a avremmo voluto. For Fears. Il paragone che ci confonde di più invece è quello fuoco in modo più chiaro quello che si vuole ottenere. Quando Per quanto riguarda la strumentazione utilizzata, le vostre con i Pet Shop Boys. Giuro che fino a tre mesi fa non avevamo si tratta di prendere delle decisioni che riguardano l’identità del preferenze ricadono sull’analogico o sul digitale? mai ascoltato un loro disco. Credo che con l’uscita dell’album suono che si propone meno si è meglio è. Detto questo, non abA.: Assolutamente digitale. Se utilizzi i synth analogici dai questa diceria finirà, perché se si va oltre l’immagine in coperbiamo niente in contrario al concetto di band. Anzi, dal vivo siaun’idea istantanea di passato, cosa che non avviene se i suoni tina non abbiamo niente in comune con i Pet Shop Boys e la mo in cinque perchè vogliamo evitare che il sound degli Hurts provengono dal tuo laptop. E’ divertente pensare che quando gente se ne accorgerà.

16 onstage - ottoBRE



face2face / marta sui tubi

di giorgio rossini

MARTA E’ CRESCIUTA

live in italy Foto di Alice Pedroletti

08/10 Seregno (MI) 09/10 S.F. alla Collina (PG) 23/10 Arezzo

Quello dei Marta sui Tubi è un progetto in continua evoluzione. Partiti come duo (Muscoli e Dei, 2003), oggi lavorano in cinque al quarto album. Sono andati oltre il format concerto contaminandolo con altre discipline artistiche e hanno partecipato al Woodstock 5 stelle di Beppe Grillo. Giovanni Giulino, che insieme a Carmelo Pipitone forma il nucleo originario della band, ci ha parlato della maturità di Marta.

C

oncerti, spettacoli, il Woodstock di Beppe ne. Perciò sarà una sorta di tour parallelo alla tourneè classica, ampio respiro, e altri brani invece più criptici e meno immeGrillo e un disco in uscita a inizio 2011. Giodella quale approfitteremo per presentare qualche piccolo asdiati. In questo senso siamo abbastanza eclettici, quindi credo vanni, i Marta sui Tubi sono più vivi che mai. saggio del disco nuovo. sia difficile dare un nome al genere che proponiamo. Stiamo bene e abbiamo un sacco di idee. SiaA proposito, è un album attesissimo dai fan. A che punto Underground o meno, siete stati invitati a Cesena per parmo reduci da un’estate di concerti e il progetto Arte sui Tubi ci siete? tecipare al Woodstock 5 stelle di Beppe Grillo. Un evento ha dato molte soddisfazioni. Abbiamo già registrato una decina di pezzi e siamo molto molto importante. Dimmi qualcosa in più di Arte sui Tubi. E’ un tipo di spetsoddisfatti, ma siamo ancora in fase compositiva perché abSiamo molto orgogliosi dell’invito. Quando ce l’hanno protacolo diverso dal formato del concerto tradizionale? biamo un sacco di idee. Ci stiamo dilungando più del solito posto abbiamo subito accettato. È un movimento che ci piace E’ decisamente diverso e in un certo senso lo supera. È uno proprio perché ci sono brani su cui stiamo ancora lavorando e vogliamo appoggiarlo. La classe politica che ci ritroviamo spettacolo a 360 gradi, che non si ferma alla musica, ma tocca e che vorremmo inserire nell’album. Sarà un disco molto dideve essere contestata e sradicata e questa è una grande ocanche altre forme d’espressione. Accanto a noi che suonavaverso da Sushi & Coca (terzo e finora ultimo disco, nda) anche casione per farlo. Decine di migliaia di persone chiedono un mo si avvicendavano artisti di vario tipo, acrobati, trapezisti, perché Mattia Boschi, il violoncellista che da qualche anno ci cambiamento radicale. Beppe Grillo è un personaggio che orfunamboli. Ci sono stati anche momenti dedicati alla lettura di segue in tour, entrerà a far parte della band in pianta stabile. mai ha acquisito grande credibilità e far parte di tutto questo alcuni racconti. Insomma Arte sui Tubi è un momento ci nobilita. Certo che fa effetto suonare ad una manifedi contaminazione tra varie forme artistiche. << Mi sembra che la maggior parte delle persone stazione che porta quel nome… Da un certo punto di Ne parli con molto entusiasmo. siano disinteressate a quello che succede e che si vista potrebbe quasi sembrare “indegno” utilizzarlo. E’ stata un’esperienza meravigliosa e molto stimoSicuramente è importante il valore simbolico che accontentino di quello che passa il convento, sia l’evento del 1969 conserva a oltre quarant’anni di dilante. Dopo tanti anni di concerti, confesso di essermi politicamente che culturalmente >> emozionato come non mi succedeva da tempo. Amiastanza. Il vero punto in comune con allora è la necesmo suonare davanti al nostro pubblico, ma sono consità di una svolta decisa. Anche grazie a personaggi vinto che nella forma del concerto tradizionale esistano delle Marta sui Tubi è una realtà nel panorama underground come Beppe Grillo forse oggi c’è una maggiore consapevobarriere, fisiche e non, che sarebbe giusto abbattere. Mi riferiitaliano, sebbene il vostro stile sia molto particolare, anche lezza. sco alle transenne, ai buttafuori e a tutto ciò che costituisce una per quel movimento. Me lo auguro veramente. Grillo vuole sollevare l’attengrossa linea di demarcazione tra chi suona e chi ascolta. Negli Non ci siamo mai identificati molto con l’etichetta ‘underzione su determinati temi e giustamente punta a coinvolspettacoli di Arte sui Tubi il pubblico è parte integrante dello ground’ e non abbiamo mai voluto far parte di una scena mugere i giovani. La musica, quella con dei contenuti, quella show. Chi assiste si sente coinvolto perchè in un certo senso sicale. Si tratta di una definizione che serve più alla stampa dell’evento di Cesena, è un forte veicolo in questo senso. viene abbracciato dagli artisti e dallo spettacolo. Trovo tutto per cercare di inserirci in un contesto musicale indipendente Purtroppo però, guardandomi intorno, mi sembra che la questo molto interessante. e certamente non pop. Suoniamo in acustico e per lo stile che maggior parte delle persone siano disinteressate a quello Immagino che il progetto non si fermi qui. Farete altri abbiamo forse “folk” sarebbe una definizione più appropriache succede e che si accontentino di quello che passa il conspettacoli di questo tipo? ta. Nel mio immaginario ho sempre associato l’underground vento, sia politicamente che culturalmente. Spero che questo Penso di sì, magari verso la fine dell’anno. Per Arte sui Tubi a sonorità più ruvide, come il grunge. Anche noi sappiamo Woodstock possa essere il primo grande passo verso un’inabbiamo bisogno di location particolari, in cui si possa creare essere ruvidi, ma in un altro modo. Il nostro repertorio contieversione di tendenza e che possa iniziare a diffondere nelle un allestimento adatto allo show e non è molto facile trovarne brani molto diversi tra loro; ci sono pezzi più melodici e di persone una coscienza diversa.

18 onstage - ottoBRE



live style

vasco > di gianni olfeni, foto: annalisa russo

IL “CASO VASCO” part two Vasco è uno di quegli artisti che mettono in musica anche gli aspetti più intimi della propria vita. Lui non ci nasconde nulla. Eppure, raccontare l’uomo che sta dietro il musicista non è affatto semplice. Non bastano le opinioni di chi lo “interpreta” da fuori, serve la testimonianza di qualcuno che abbia un rapporto umano prima che professionale con lui. E così, dallo scorso numero, Onstage si è messo sulle tracce dei suoi compagni di band. Dopo Andrea Innesto e Alberto Rocchetti, è la volta di Claudio Golinelli, Clara Moroni e Frank Nemola.

E

ZURIGO-BOLOGNA SOLO ANDATA ravamo rimasti a metà di un lungo viaggio che ci aveA proposito di Golinelli, eccolo finalmente seduto al tavolo con va portato a sfiorare il mito, a lambire il percorso di me, in compagnia di Clara, entrambi pronti a rispondere alle mie Vasco attraverso le parole e i racconti dei suoi musicicuriosità. Per esempio, e per andare con ordine, quali sono stati gli sti e collaboratori, che ci svelavano ulteriori lati inediti inizi dei due, con e senza Vasco. “È stato molto semplice il nostro di un artista di cui, ormai, pensiamo di sapere quasi primo incontro” racconta il Gallo. “Lui è venuto a sentirmi suotutto. Per completare il quadro e offrire a voi lettori tutte le prove nare quando ero bassista del gruppo di Gianna Nannini, e dopo necessarie a questo inedito “caso Vasco”, mi muovo alla volta di il concerto si è presentato e mi ha chiesto di andare in studio da Bologna per intercettare tre personaggi chiave come Claudio Golui e incidere la parte di basso di Siamo solo noi. Siamo diventati linelli, il Gallo, storico bassista del gruppo, Clara Moroni, cantante amici piuttosto in fretta, ma io ho e corista, e Frank Nemola, continuato a suonare con Gianna addetto a tastiere e alle parti << Quando ho conosciuto Vasco, ho pensato che fino al 1984, prima di mollare il elettroniche e, occasionalcolpo, ritornare in Italia ed enmente, alla tromba. fosse uguale alla Nannini. Avevano entrambi un trare in pianta stabile nella sua I primi due - che intermetodo di lavoro personale, passavano nottate band”. Per chi non lo sapesse o visto in contemporanea in intere a scrivere e correggere canzoni e testi >> fosse troppo giovane per ricordaun hotel qualche ora prima Claudio Golinelli re, la Nannini, quasi in contemdel terzo di sei concerti al poranea con i suoi primi successi Futurshow - sono il Gallo e in patria, conquistò le vette delle classifiche tedesche, finendo per Clara, rilassati e tranquilli, ancora senza segni dell’adrenalina che stabilirsi in pianta stabile in Germania, anche su insistenza del suo carica i musicisti prima di un grande spettacolo live. Aspettando produttore (il mitico Conny Plank) che aveva sede a Colonia. “Sicche scendano dalle loro camere faccio due chiacchiere con Stefacome i musicisti del gruppo erano sparsi in Europa, il nostro punto no Bittelli, assistente della band. “Conosco Vasco dalla fine degli d’incontro era Zurigo, non proprio dietro l’angolo. Era bellissimo anni Settanta, da quando ho cominciato a frequentare tutto il giro suonare con Gianna, ma era piuttosto faticoso. Così nel 1984, quandei musicisti della città. Era un periodo di grande creatività, si do Vasco ha cominciato a diventare famoso sul serio, dopo Bollicipercepiva la voglia di esplorare nuove cose e c’erano molte comne e il Festival di Sanremo, mi ha telefonato mentre ero a Colonia mistioni tra generi: punk, new wave, rock, funk. Ho suonato un per chiedermi di suonare con lui e io mi sono precipitato in Italia po’ con tutti, oltre a collaborare con Vasco, e ora sto per esordire senza pensarci due volte. Ero stufo della Germania, basta crauti! all’alba dei 50 anni con un disco solista in cui ovviamente trovano (risate, nda). spazio tutti gli amici di sempre. Anche il Gallo, non poteva certo mancare”.

20 onstage - ottobre

live in italy 02/10 Bologna 03/10 Bologna 12/10 Firenze 13/10 Firenze 17/10 Firenze 18/10 Firenze 07/10 Bolzano 08/10 Bolzano

le foto del tour di Vasco su www.onstageweb.com!


ALTRO CHE MINIMAL. Il palco del Vasco Europe Indoor (disegnato da Giò Forma), all’apparenza semplice, nasconde complessità e tecnologie avanzatissime. Come i fasci di luce potentissimi che si riflettono su schermi circolari creando una trama ottica ipnotica - studiata per creare movimento e offrire senso della profondità.

21 ottobre - onstage


livestyle - vasco

NELLE PUNTATE PRECEDENTI… Le frasi più significative pronunciate da Andrea Innesto (Cucchia) e Alberto Rocchetti nel primo episodio de "Il caso Vasco” (il pezzo completo su onstageweb.com). “Nel 1984 mi chiamarono per fare un provino a Casalecchio. Una settimana dopo vidi per la prima volta Vasco, che mi disse ‘sei un bel gigino e…sei assunto!’. E’ stata una grande emozione”. Cucchia "Quando l’ho conosciuto, Vasco era già un mito per milioni di persone e anche per me. Ma era tutto tranne che una rockstar viziata. Non mi sarei mai aspettato di trovare un uomo così semplice”. Rocchetti “Non ho il suo numero di telefono, ma continua a darmi delle grandissime soddisfazioni. In ventidue anni di rapporto mi ha sempre trattato bene e non mi ha mai mancato di rispetto”. Rocchetti “Quello che conta davvero è la complicità quando siamo sul palco. Lui sa che nessuno lo tradirà mai e noi sappiamo lo stesso di lui. E questo rende il nostro rapporto molto solido”. Cucchia “Abbiamo imparato anche a mandarci a ‘fanculo ma ci si vuole un bene dell’anima e ci si rispetta”. Cucchia “Quando è mancata mia madre, per tre concerti consecutivi l’ha salutata dal palco. Mi ha commosso. È stato un gesto naturale e gliene sarò sempre grato. Lasciamelo dire: Vasco riesce a stupire soprattutto dal punto di vista umano”. Rocchetti Con Vasco dal 1984, Claudio Golinelli è uno dei suoi amici più fedeli oltre che bassista di straordinaria bravura ed efficacia. Celebre la gag tra il Blasco e il Gallo durante le esecuzioni di Bollicine, immortalata in Live Anthology 04-05.

EFFETTO SPECIALE IN CARNE E OSSA Piuttosto diversa, e non potrebbe essere altrimenti, la storia personale di Clara Moroni, cantante, arrangiatrice vocale e, solo per Vasco – che nell’ultimo disco live la presenta come ‘un effetto speciale in carne e ossa’ - corista d’eccezione. “Ho iniziato suonando la batteria in alcuni gruppi punk a Milano, ci piacevano i Sex Pistols, poi mi sono dedicata completamente alla voce, cominciando a collaborare con Mauro Pagani e Guido Elmi, che aveva prodotto Carta del cielo di Alberto Fortis, in cui facevo la corista. L’incontro con lui è stato fatale perché poi ha lavorato a due dischi della mia band, Clara & Black Cars, in cui suonava anche il qui presente Gallo, fino al momento in cui mi ha proposto di curare gli arrangiamenti vocali e i cori su Gli spari sopra. C’erano pezzi come Vivere o Stupendo che necessitavano proprio di una sorta di arricchimento, quindi mi sono trovata a lavorare con un certo margine di manovra e creatività. Le mie idee devono essere piaciute perché mi hanno richiamata anche per il disco successivo, Nessun pericolo… per te, nel 1996, anno in cui sono entrata ufficialmente a far parte anche della formazione live, che proprio in quel periodo stava vivendo una rivoluzione intestina, con parecchi cambi e assestamenti. Era tornato Massimo Riva a suonare la chitarra assieme a Stef Burns, c’erano il Gallo, Rocchetti e Cucchia, che sono qui ancora oggi”. STRAVOLTO, MA CON DISCREZIONE Se nel 2010 è facile immaginarsi il personaggio Vasco Rossi, immutato da parecchio tempo, così famoso e conosciuto da risultare quasi privo di segreti (che invece e per fortuna

22 onstage - ottobre

ci sono sempre), i due l’hanno conosciuto in momenti diversi, Claudio addirittura quando il fenomeno ancora non era esploso e il futuro rocker si batteva per un posto al sole. “Pensa che quando è venuto a parlarmi, nel 1980, io nemmeno l’avevo riconosciuto, è stata mia moglie, poco dopo, a dirmi che quello era Vasco Rossi. Ero sempre in Germania, quindi seguivo poco la musica italiana, ero tagliato fuori dalle novità. Quando l’ho conosciuto mi ricordo di aver pensato che fosse uguale a Gianna: due stravolti, insomma (risate, nda). Avevano entrambi un metodo di lavoro molto

<< Magari è difficile da immaginare, ma Vasco è molto timido e quando ci siamo conosciuti in studio è stato gentile e affabile ma anche discreto, non mi ha fatto nessuna pressione >> Clara Moroni personale e particolare, passavano nottate intere a scrivere e correggere le canzoni e i testi, si stava in studio per settimane intere a provare soluzioni musicali differenti, erano tempi magici. Oggi, purtroppo, si lavora in modo differente, non ci sono nemmeno più i soldi per stare due mesi a registrare, ognuno fa le cose a casa propria in pre-produzione e poi ci si trova solo per sistemare e incidere in maniera definitiva”. L’incontro di Clara con Vasco è avvenuto ben quindici anni più tardi, ma la cantante conferma il carisma e la simpatia del personaggio a prima vista. “So che magari è difficile da immaginare, ma Vasco è molto timido e quando ci siamo conosciuti in studio è stato gentile e affabile ma anche discre-

to, non mi ha fatto nessuna pressione. Devo anche confessare una cosa: a quei tempi ascoltavo praticamente solo musica straniera e dei suoi pezzi conoscevo giusto quelli più famosi perché ogni tanto li sentivo in radio. Quindi, le prime volte che si provava assieme, spesso ero costretta a farmi dare i cd per imparare le canzoni, ascoltarmi tutto il materiale vecchio, era anche imbarazzante! Eppure non me l’ha mai fatto pesare. Ora finalmente, dopo anni, posso dire di conoscere a memoria quasi tutto il repertorio di Vasco”. ECCO FRANK Sono quasi le sei di sera e Clara e il Gallo scalpitano per tornare nelle proprie camere a prepararsi per la serata e quindi li lascio liberi, soddisfatto dei racconti inediti e dell’ennesima “versione dei fatti”. Veloce telefonata a un taxi e via verso il Futurshow, dove mi aspettano un pass per il backstage e Frank Nemola. Dopo qualche difficoltà – d’altronde un concerto di Vasco Rossi è un evento di quelli davvero faraonici – riesco a fare il mio ingresso dietro le quinte e vado a sbattere proprio contro Frank, che sta entrando in quel momento con suo figlio. Una rapida presentazione e siamo già seduti tranquillamente in una stanza a far due chiacchiere sulla sua carriera, che parte da molto lontano, dalla fine degli anni Settanta e da un gruppo chiamato Band Aid, uno dei migliori della new wave italiana, ritmi rock con inserti free jazz. Dal Salento a Bologna, il passo è breve… “Mi sono trasferito a Bologna all’inizio degli Ottanta, in tempo per pubblicare il primo album dei Band Aid, No autostop, e collaborare con tutte le band della Italian Records di Oderso Rubini, l’etichetta che pubblicò oltre al nostro disco anche tutti quelli della scena punk e new



livestyle - vasco

VASCO EUROPE INDOOR TOUR pillole Vasco torna a suonare al chiuso dopo ben 13 anni. L’ultima volta nei palazzetti coincise con il tour successivo all’uscita di Nessun pericolo per te Tour (1996). Il Vasco Europe Indoor Tour ha preso il via con la “data zero” di Mantova il 2 ottobre 2009 e si concluderà con l’ultima delle 4 serate di Firenze, il prossimo 18 ottobre. In totale sono 48 i concerti del tour, di cui 44 in Italia e 4 all’estero. Le date europee - Londra, Bruxelles, Zurigo e Berlino - sono state concentrate nel mese di maggio. Senza considerare la “data zero”, ai primi 30 show italiani dello Europe Indoor Tour (Pesaro, Ancona, Caserta, Milano e Torino) hanno partecipato oltre 275.000 spettatori. Gli 8 concerti al Mediolanum Forum di Milano (a febbraio) hanno registrato altrettanti sold out, per un totale di 89.734 spettatori e un incasso di circa 5 milioni di euro. Tra tutti gli spettacoli in programma, quello del 18 settembre alla Fiera di Cagliari è stato l’unico in cui il Komandante e la sua Combriccola si sono esibiti all’aperto. In occasione della data all’Hammersmith Apollo di Londra – prima del Blasco nella capitale inglese - è stato registrato il doppio cd Vasco London Instant Live 04.05.2010. Durante i primi appuntamenti, Vasco ha presentato Ad ogni costo, cover di Creep, hit dei Radiohead del 1992. È l’unico inedito inserito in scaletta fino a novembre 2009.

“La più amata, la più desiderata” delle vocalist italiane si è unita alla band di Vasco nel 1996, all’epoca del tour di Nessun pericolo... per te. Da allora Clara Moroni è sempre stata presente, per la gioia del Blasco e di tutti gli uomini della Combriccola.

wave cittadina (e non, in alcuni casi). Ho suonato pra- mi e contribuire. Pur senza conoscerlo di persona, ho ticamente con tutti, esclusi gli Skiantos. Era un conti- saputo che aveva apprezzato il mio lavoro e quindi nuo ribollire di creatività sotterranea, l’underground sono stato convocato anche per il progetto Rock, cioè era davvero stimolante e ricettivo, in sincrono con ciò la digitalizzazione del suo materiale più vecchio. Era che succedeva in Europa e negli Stati Uniti. Nel corso un mondo diverso dal mio, ma estremamente affadella mia carriera ho poi suonato con Banda Magne- scinante, professionale… Ecco, una cosa che mi va di dire di Vasco, al di là del tica/Teatro di Strada, Aefatto che è una persona roplanitaliani e, col nome << Vasco è di una professionalità semplice e spontanea, di Tubi Forti, ho prodotto pazzesca, che nemmeno t’immagini è che è di una profesuna parte della prima scedall’esterno. Tutto quello che sionalità pazzesca, che na hip hop italiana come produce e scrive viene sottoposto nemmeno ti immagiIsola Posse All-Stars, Lu a un lavoro scrupoloso che deve ni dall’esterno. Tutto Papa Ricky e tutti quelli che contribuire a renderlo perfetto >> quello che produce e gravitavano attorno al giro Frank Nemola scrive viene sottoposto bolognese”. a un lavoro scrupoloso che deve contribuire a renderlo perfetto. In una sola LA COSCIENZA DELLA SILLABA Un curriculum di grande interesse e pregio, ma che parola, è un artista, ha ‘coscienza della sillaba’, come con il Vasco nazionale c’entra poco o nulla. Come è dico io”. Che vorrebbe dire??? “È facile: ogni singola arrivato il momento di svolta, quello che dall’under- sillaba che canta ha un valore emotivo, non come paground l’ha catapultato davanti a decine di migliaia rola, e lui ne ha piena coscienza. Questo lo porta a un di spettatori in concerti passati alla storia? “Per caso, livello superiore, tipico dei grandissimi”. Non c’erano come molto spesso succede. Sono stato chiamato in dubbi a riguardo, ma la risata contagiosa di Frank che studio a risolvere dei problemi di sincronizzazione ci saluta per dirigersi verso il palco mi accompagna delle macchine quando stavano lavorando sul disco per qualche minuto ancora, mentre ripongo il regiRemixed, quello coi pezzi rimissati di Vasco e, dopo stratore nella borsa. Basteranno anche le sue parole a aver trovato il problema, mi è stato chiesto di fermar- risolvere il “caso Vasco”? Voi che dite?

24 onstage - ottobre

La set list del concerto annovera alcuni brani selezionati dal rocker dopo molti anni di assenza, come Ieri ho sgozzato mio figlio, La nostra relazione e Ogni volta. La scaletta cambia spesso. Alcuni momenti, però, sono “intoccabili”. In uno di questi, un inedito Vasco sale sul palco da solo per suonare Sally e Dillo alla luna, voce e chitarra.

Frank Nemola suone le tastiere, la tromba e programma le sequenza musicali. “L’uomo che tromba” è parte della Combriccola del Blasco dal concertone di Imola del 1998. Centotrentamila persone non sono male per un esordio...



live style

santana > di massimo longoni foto: timothy saccenti

IL PARADISO DELLA CHITARRA Non è un negozio né una liuteria. Guitar Heaven è il nuovo disco di Santana e mette in fila una serie di classici della chitarra rivisitati da Carlos e dal suo braccio destro Clive Davis, leggenda della discografia mondiale. Con un ricchissimo elenco di ospiti speciali come ciliegine sulla torta. Un formula che ha già portato fortuna (e premi e soldi) al chitarrista messicano e che si annuncia vincente anche questa volta. In attesa dell’attesissimo concerto di Milano, abbiamo spulciato il disco.

C

i sono incontri che segnano in maniera indelebile il destino delle persone. Difficile dire cosa sarebbe stato di Carlos Santana e della sua Blues Band senza Clive Davis. Nella settimana di Natale del 1968 il gruppo si esibisce al Fillmore West di San Francisco, il locale di Bill Graham. È proprio quest'ultimo a suggerire a Clive Davis, all'epoca presidente della Columbia Records, di vedere e ascoltare questa band dal sound innovativo, che si muove tra rock, blues e ritmi latini. Davis fiuta subito il talento e offre a Santana il contratto che gli cambia la vita. L'anno successivo sarà l'esibizione al Festival di Woodstock a consacrare definitivamente il chitarrista messicano.

ha già funzionato una volta, riprovare non sembra un grande azzardo. Così è proprio l'Arista a offrire a Santana, rimasto senza contratto, quella che sembra l'ultima chance.

SQUADRA CHE VINCE… È il 1999, l'album s’intitola Supernatural ed è un successo senza precedenti. Per 102 settimane nella classifica di Billboard (di cui 12 al numero uno), solo negli Stati Uniti diventa 15 volte disco di platino e nel resto del mondo la cifra delle copie vendute si raddoppia. Ma non finisce qui, perché Supernatural si porta a casa nove Grammy, un record tuttora ineguagliato per un singolo album. Tutto questo a trent'anni esatti dall'album di debutto. Nessuno è mai riuscito nelSU E GIU', GIU' E SU Dal 1968 a oggi gli anni Guitar Heaven è un progetto partorito dalle menti la storia della musica in una simile impresa. Se teniamo sono tanti e mantenere una di Santana e Clive Davis. Hanno individuato una conto di quanto siano camcarriera ad altissimi livelli lista di canzoni e invitato una serie di ospiti di biati i numeri della discogracosì a lungo non è facile per prim'ordine a cantare su ognuna di esse. fia, questo record è destinato nessuno. Nemmeno per a rimanere infrangibile. un artista stimato e riveriDall’uscita di quel disco to come Santana. Dopo il fenomenale sono passati dieci anni e il duo torna alla carica. successo negli anni '70, le due decadi seguenti sono difficili da Guitar Heaven è un progetto partorito in tandem dalle menti di affrontare. Lungo tutti gli anni '80 e '90 il cammino di Santana Santana e Davis. Partendo dalla loro enciclopedica conoscenza è un piano inclinato verso l'anonimato, con album che vendodel rock, i due hanno individuato una lista di canzoni incentrano sempre meno e continui cambi di etichetta alla ricerca della te sulla chitarra e invitato una serie di ospiti di prim'ordine a soluzione per uscire dall'empasse. Nel frattempo anche Clive cantare su ognuna di esse. Perché in Supernatural, così come nei Davis passa i suoi guai: nel 1976 la Cbs lo licenzia con l'accusa seguenti Shaman (2002) e All That I Am (2005), Carlos e Clive avedi aver usato soldi della società per scopi personali. Non che la vano trovato l'uovo di Colombo affiancando cantanti giovani al sua carriera ne abbia risentito più di tanto: Davis fonda l'Arista, talento chitarristico di Santana, ottenendo duetti che impreziosiun'etichetta che sforna successi su successi. E siccome l'alchimia

26 onstage - ottobre


live in italy 19/10 Milano le foto del concerto di Santana su www.onstageweb.com!

MAESTRO MILES. Santana crede ciecamente nel dogma musicale “less is more”. Merito di un maestro che in pochi hanno avuto la fortuna di incontrare. “Miles Davis mi ha insegnato che con tre note puoi dire quel che di solito si dice con tre milioni, e queste tre note la gente se le ricorda” ha raccontato Carlos qualche anno fa.

27 ottobre - onstage


livestyle - santana

UN CHITARRISTA ULTRATERRENO di Capitan Fede Poggipollini Molta musica è passata sotto i ponti da quel 16 agosto 1969, quando Carlos Santana si è esibito sul mitico palco di Woostock. Ma la sua musica, la sua chitarra riconoscibile fin dal primo vagito con quello stile tipico della rock star, non ha perso nulla della carica esplosiva di quel momento. Con la vibrante e ispirata performance al festival più famoso di sempre, con cui ha infiammato il pubblico grazie ad una scatenata versione di Soul Sacrifice, da perfetto sconosciuto Santana diventa una trionfante rockstar. Oggi Carlos rimane uno dei pochi sopravvissuti di un’epoca leggendaria, gli anni Sessanta, e in lui si riflette tutt’ora l’immagine di quel periodo. Il suo rock latino, spesso carico di influssi etnici, è costantemente attuale, segno che questo mostro sacro della musica mondiale rimane e rimarrà sempre un simbolo di un’era musicale in anticipo sui tempi. La sua carriera è tra le più longeve nel mondo della musica ed è ricca di alti e, ad essere sinceri, di qualche scivolone, che tuttavia non potrà mai cancellare la genialità che Santana ha tirato fuori all’apice della carriera. Il suono timido ma al momento giusto tagliente, morbido e pulito nei passaggi semplici ma riempito di una distorsione marcante nei passaggi veloci, e quelle note lunghissime, sono tra le armi vincenti di Carlos, le stesse che dopo il periodo di buio a cavallo tra gli anni '80 e '90 l’hanno fatto tornare in auge. Nella musica di Santana il caso non esiste, ogni nota è come se seguisse un disegno ultraterreno, lo stesso che muove le azioni umane. In questo ultimo disco, Guitar Heaven, la sua chitarra è veramente scatenata, ricca di una nuova energia carica di naturalezza. La contaminazione musicale, la sensualità dello spirito e l’intensità del suono: tutto questo è Carlos Santana. Un artista talmente influente che possiamo riconoscere in molta della nuova musica che ascoltiamo oggi.

Foto di Luigi Orrù

Federico Poggipollini, bolognese classe ’68, entra nel giro che conta con i Litfiba nei primi Novanta (El diablo, 1990, e Terremoto, ’93). Nel 1995 diventa il chitarrista della band di Ligabue di cui è ancora oggi un punto fermo. Al suo attivo ci sono anche tre lavori solisti, l’ultimo dei quali, Caos cosmico, è uscito nel 2009.

28 onstage - ottobre

Foto di Francesco Prandoni

vano i brani. Squadra che vince non si cambia, e così la formula viene replicata anche in questo caso con risultati spesso al limite dell'eccellenza.

ti i tempi. La chitarra di Santana non ricama ma ruggisce e alla voce fa un'ottima figura Chris Daughtry, rivelazione dell'edizione 2006 di American Idol.

ANCHE NO CON RISPETTO ARRANGIANDO Arrivano anche le dolenti note. Va bene voler solleApre le danze un classico dei Led Zeppelin, Whole Lotta Love. La versione è rispettosissima dell'origina- ticare il gusto di una certa parte del pubblico (giovale, la chitarra di Santana evita troppi orpelli e va giù ne) statunitense. Va bene voler dar spazio a un rapdura a ricreare il devastante muro sonoro ideato da per affermato come Nas, ma la versione hip hop di Jimmy Page, mentre Chris Cornell dimentica (grazie Back In Black degli AC/DC lascia davvero interdetti. al cielo) i recenti trascorsi tra hip hop e dance sfo- Angus Young e soci avrebbero tutto il diritto di chiederando un'interpretazione che non fa rimpiangere dere a Santana perché proprio loro, visto che questo è l’unico pezzo realmente stravolto in un disco in cui Robert Plant. Si prosegue con Cant'You Hear Me Knockin', pez- le versioni originali sono un costante riferimento. Bazo dei Rolling Stones tratto da Sticky Fingers (1971). sta sentire due tracce più in là Smoke On The Water, Scelta da intenditori: il brano non è di quelli più noti con Jacoby Shaddix dei Papa Roach alla voce e una fedeltà filologica al grande pubblico, ma molti nel sound tale che fan degli Stones considerano La versione hip hop di Back In Black s’immagina Sanil suo riff introduttivo uno dei lascia davvero interdetti. Angus tana mettere da migliori mai partoriti da Keith Young e soci avrebbero il diritto di parte per una volta Richards. E Santana lo riprochiedere a Santana perché proprio la sua Paul Reed duce alla perfezione in una loro, visto che è l’unico pezzo Smith per imbracversione del pezzo che, pur realmente stravolto. ciare la Stratopiù corposa, rispetta il mood caster di Ritchie dell'originale. Apprezzabile anche Scott Weiland, leader degli Stone Temple Pi- Blackmore. Lo stesso vale per Riders On The Storm dei lots, nei panni di Mick Jagger. Per Sunshine Of Your Doors. Non fosse altro per la presenza alle tastiere Love dei Santana ritrova Rob Thomas dei Matchbox di Ray Manzarek. Qui i problemi semmai vengono Twenty, con il quale aveva duettato in Smooth, il sin- dal cantato. Chester Bennington ce la mette tutta ma, golo trainante di Supernatural. Pur senza stravolgerla, con il dovuto rispetto, tra i Linkin Park e i Doors c’è Santana dà una bella lucidata alla canzone, decisa- di mezzo il mare, e anche solo avvicinarsi al carisma mente più moderna rispetto alla versione dei Cream, sciamanico di Jim Morrison è un'impresa improba non tanto per il riff di Eric Calpton quanto per il can- per molti. Più semplice per Pat Mohanan dei Train mettersi tato di Jack Bruce. Tutt'altro paio di maniche per While My Guitar nei panni di David Lee Roth. Timbri diversi ma MoGently Weeps. Il capolavoro di George Harrison nahan infonde a Dance The Night Away il giusto tono pubblicato nel White Album (1968) dei Beatles viene sbarazzino, nonostante la carica sensuale e la sfrontalevigato e reso un pezzo di raffinata atmosfera. Una tezza del cantante dei Van Halen sia di un altro livelballata soul dove la calda voce della cantante India. lo. Anche in questo caso la versione non si discosta Arie viene accompagnata dai ricami della chitarra molto da quella originale anche se Santana aggiunacustica di Santana e dal violoncello di Yo-Yo Ma, ge qualche svolazzo che Eddie Van Halen eseguiva grandissimo artista parigino di origine cinese, a cui soltanto nelle esecuzioni dal vivo. Santana si fa prenè affidata la linea melodica portante. Atmosfere sua- dere la mano invece nel rifacimento di Bang A Gong denti che ne fanno il perfetto primo singolo di Guitar (Get It On) dei T.Rex. Al caratteristico riff sostituisce Heaven, anche se forse i puristi di Harrison avranno una cascata di note in una sorta di assolo continuo da ridire, pensando anche alla magnifica cover fatta dall'inizio alla fine. Il tutto è fatto con estremo gusto ma la mancanza del riff ideato da Marc Bolan si negli anni '90 da Jeff Healey. Il clima di questo pezzo viene subito spazzato via sente. Senza infamia e senza lode la prestazione di dall'impatto sonoro di Photograph, brano firmato dai Gavin Rossdale (ex Bush) che partiva dall'handicap Def Leppard nei primi anni '80 che VH1 ha piazzato di doversela vedere con un altro mostro sacro come al 13° posto tra le più grandi canzoni hard rock di tut- Bolan.



livestyle - santana

CARLOS, LO SCIAMANO DEL ROCK di Omar Pedrini

Foto di Francesco Prandoni

La chiusura è affidata a un altro brano che risale MAESTRI&TALENTI In questo piccolo compendio dei migliori pezzi agli anni in cui Santana ha esordito. Quando nel 1969 di chitarra di tutti i tempi non poteva ovviamente i Creedence Clearwater Revival pubblicano Fortunamancare il Maestro Jimi Hendrix, del quale viene ri- te Son, il pezzo diventa ben presto un simbolo del letta Little Wing. Anche in questo caso, forse per una movimento che si oppone alla guerra in Vietnam. forma di reverenza, l'esecuzione è più che rispettosa Quarant'anni più tardi, e in un contesto compledell'originale. La batteria di Dannies Chambers è re- tamente diverso, la protesta perde molta della sua forza e Santana gistrata con un sound non manca di sotdecisamente 60’s e Santana è riuscito nella non facile impresa tolinearlo smuslui si cala nella parte di far sembrare suo un album di cover, sandone le aspesuonando con gusto e ritoccando qua e là per togliere un po' rità. A sporcare misura gli stessi bredi polvere, e per il resto rispettando le l'atmosfera – la ak di Mitch Mitchell, cover rischiava batterista della Jimi intenzioni degli autori. di essere troppo Hendrix Experience. asettica - ci pensa Alla voce Santana ha chiamato un vecchio volpone come Joe Cocker, met- Scott Tapp, ex cantante dei Creed, con la sua voce tendo insieme, seppur virtualmente, i tre artisti che grassa e graffiante. più caratterizzarono Woodstock. Little Wing è stato Santana è riuscito nella non facile impresa di far coverizzata decine di volte e dire qualcosa di nuovo era quasi impossibile, ma Santana riesce comunque sembrare suo in tutto e per tutto un album di cover a infondergli un apprezzabilissimo senso di tributo. con pezzi oltretutto appartenenti ad epoche diverse Da circoletto rosso la rovente interpretazione di I (si va dagli anni '40 agli '80). Ci è riuscito ritoccando Ain't Superstitious, classico del blues scritto da Willie qua e là per togliere un po' di polvere, e per il resto Dixon (inciso nel 1961). Molto del merito per la riu- rispettando le intenzioni degli autori. A fare da elescita del pezzo va alla vocalità dell’americano Jonny mento unificatore c'è l'inconfondibile suono della Lang, che non ha nulla da invidiare ai grandi del sua chitarra e la compattezza di una band (Dennis rythm and blues degli anni '40. Le dita di Santana Chambers alla batteria, Benny Rietveld al basso, scorrono veloci sulla chitarra e Lang dà spessore e Karl Perrazo ai timbales, Tommy Anthony alla profondità ad una versione che sembra avere come chitarra ritmica, Freddie Ravel alle tastiere, Andy punto di riferimento quella di Rod Stewart con Jeff Vargas ai cori e Raul Rekow alle congas) rimasta Beck, in un ideale punto di mezzo tra quella caden- pressoché inalterata dal 1999 ad oggi. E ovviamente zata e scarna di Howlin' Wolf (il primo a mettere la la mano di Clive Davis in fase di produzione. Pervoce su I Ain't Superstitious) e quella trash-metal dei ché, come si diceva all’inizio, ci sono incontri che segnano il destino. Megadeth.

30 onstage - ottobre

Santana non è solo un musicista. E’ uno sciamano, e per capire la sua cultura sarebbe necessario conoscere la civiltà Maya. O forse basterebbe un viaggio nel Messico più vero, non quello turistico (il muoversi del turista è diverso da quello del viaggiatore: uno vuole vedere, l’altro vuole conoscere). C’è anche un modo meno dispendioso e più economico - di questi tempi non guasta - per questo tipo di conoscenza: i libri di Castaneda (non a caso si chiamava Carlos!), le cui vicende magiche, oniriche, sono utili per capire e cogliere una cultura atavica, antica e sanguigna come quella di Don Juan. Ascoltare Santana è un po’ come vedere un film di Iodorowsky (consiglio El Topo), un’esperienza vicina, permettetemi l’azzardo, all’uso sapiente che lo sciamano fa del peyote. Carlos va ascoltato rigorosamente con gli occhi chiusi per poter vedere i colori del mondo, dello spazio, dello spirito. Perché non siamo noi a trovare Santa ma è lui a trovare noi. Un personaggio un po’ alla Tex Willer, un po’ alla Spazio 1999, tra lo zingaro felice e il figlio dei fiori. Sicuramente ha dato una svolta epocale al rock tipicamente anglosassone e anglofilo, mostrando al mondo che anche noi latini potevamo dire la nostra contaminando il suono ruvido e tagliente dell’hard rock con i ritmi trascinanti e sensuali della nostra musica. Abraxas (1970) è un’esperienza psichedelica e i suoni, da quando è uscito, non sono più stati solo quelli che si conoscevano fino a quel momento. Carlos è un artista seminale quindi; non solo per lo stile inconfondibile - caratteristica indispensabile per essere un artista e non solo un semplice musicista - ma anche per il tocco magico della sua mano (nota da chitarrista: è gigantesca la sua mano destra). Ecco perché gli perdoniamo anche qualche episodio dell’ultimo disco in cui si è mosso in maniera audace (vedi Smoke On The Water). Guitar Heaven è a tratti bellissimo a tratti un po’ ingenuo, ma lo stile è sempre grande, è sempre il suo. Lo scorso anno per la prima volta Santana ha suonato nella mia Brescia. Ho ascoltato tutto il concerto con gli occhi chiusi e un plettro di Santana stretto nella mano, quel plettro che David aveva “guadagnato” ad un suo concerto tanti anni fa e che David ora non può più stringere. David, il più accanito fan di Santana, è morto a Spotorno a causa di un incidente in moto. Ma sono certo che l’incredibile musica di Santana sia arrivata fin lassù. David, è dedicato a te!

Foto di Marco Donazzan

Omar Pedrini nasce a Brescia nel 1967 e inizia con i Timoria nell’86. Insieme a Francesco Renga porta la band ad essere un riferimento del panorama rock italiano. Nel 2002, quando Renga se ne va, Omar non scioglie la band che di fatto però non esiste più. Il suo primo lavoro solista è del ‘96 (Beatnik), l’ultimo, La capanna dello Zio Rock, del 2010.





live style

u2 > di roberta maiorano foto: francesco prandoni

DR JEKYLL O MR HIDE? Paul David Hewson è un signore di cinquant’anni che vuole rendere la Terra un pianeta migliore in cui vivere. Il fatto è che Mr Hewson è meglio conosciuto come Bono Vox e di mestiere fa il cantante degli U2. Cioè guida di una gigantesca macchina da soldi, non proprio la tipica condizione di chi è impegnato a livello umanitario. Ergo, le polemiche sono sempre dietro l’angolo, quando non diventano insinuazioni o, peggio, accuse. In attesa che la band irlandese si esibisca a Roma, approfondiamo l’argomento.

D

simo secolo. i Bono, per una volta, non vogliamo raccontare Il leader degli U2, oltre che rockstar amata da almeno tre genele gesta artistiche. Proveremo a riflettere – senza razioni, ha sempre vestito i panni dell'agitatore sociale, culturale l'arroganza di un giudizio che non ci spetta - sulla e politico in favore della gente più bisognosa. Nel 2004 ha persigestione della sua immagine, quando l'inconfonno creato una fondazione anti-povertà, One, nata dall’esperienza dibile e amatissima voce sporca smette di cantare per le folle da maturata con DATA (Debt, Aids, Trade, Africa), organizzazione stadio. Per lui il rock è sempre stata l'arma migliore per provare a umanitaria in cui Bono è coinvolto insieme a Bob Geldof sin dal combattere ingiustizie e ipocrisie, ma anche la migliore cura con2002. tro il male dell'anima. Il suo impegno è encomiabile, il suo cariFin qui tutto bene. Se non fosse che la sua fondazione è finita sma è indiscutibile, la sua generosità non si può criticare. Eppure nell'occhio del ciclone: pare infatti che soltanto una piccola parte l'atteggiamento di Bono Vox, voce e anima degli U2 da trent'anni, della cifra raccolta tramite donazioni non sempre appare limpido, sovada a finire nelle mani dei bisognoprattutto osservando il numero e Quando si parla di Bono si fatica ad si del pianeta. Da un'inchiesta partiil livello di amicizie altolocate che individuare il confine tra la genuinità ta dalle pagine del New York Post, può vantare. Quando si guarda del benefattore e l’ ambiguità della sua si è scoperto che di circa 9 milioni di al passato (non musicale) del ropresenza in qualsiasi manifestazione, sterline racimolate nel 2008 appena cker di Dublino e si scruta il suo campagna e incontro con politici e 118.000 sono state distribuite per le presente, si fatica ad individuare cosiddette “buone cause”, il che siil confine tra la genuinità di certi operatori umanitari. gnifica poco più dell’1%. L'opinione atteggiamenti da benefattore e la pubblica adesso chiede alla rockstar sottile ambiguità della sua presenpiù impegnata del secolo delle spiegazioni. A intervenire è Oliver za in qualsiasi manifestazione, campagna pubblicitaria e incontro Buston, portavoce di One, che minimizza: “Il denaro viene solicon politici e operatori umanitari. tamente utilizzato per promuovere le campagne di sensibilizzazione e consapevolezza che comunque giovano alle popolazioni ONE UNDER ATTACK bisognose”. La mano di Bono sulle più grandi operazioni umanitarie del La precisazione del collaboratore di Bono sembra non bastare pianeta è costantemente tesa, così come non manca mai la sua per mettere a tacere chi ritiene One un'enorme agenzia pubblicitapresenza agli appuntamenti con i potenti del mondo. Non ultimo, ria che porta profitti alla “azienda” U2. Ancor peggiore è l’accusa quello di settembre al Palazzo di Vetro, con le grandi personalità secondo la quale, sotto le vesti di band amica dei poveri, si nadell'ONU riunite per valutare i progressi nella lotta alla povertà sconda una sorta di “associazione” in grado di inventarsi escamonell’ambito dell’accordo sugli Obiettivi di sviluppo del millennio, tage per pagare meno tasse. quel MDG approvato dalle Nazioni Unite all’inizio del ventune-

34 onstage - ottobre


live in italy 08/10 Roma

le foto del concerto degli U2 su www.onstageweb.com!

GENEROSO. “Bono è quel genere di persona che non crede di poter avere impedimenti fisici. E’ un generoso, quando è concentrato su qualcosa tira dritto e basta”. Così diceva The Edge dopo l’infortunio occorso al cantante lo scorso maggio, costato agli U2 l’annullamento di ben 16 date in America (che saranno recuperate nel 2011).

35

ottobre - onstage


livestyle - u2

U2 360° IN PILLOLE Annunciato nel marzo 2009, U2 360° è partito da Barcellona il 30 giugno. La tranche 2009 si è conclusa a Vancouver il 28 ottobre. La prima data del 2010 è stata quella di Torino (06/08). Nel 2009 la band irlandese ha tenuto 44 concerti, tutti rigorosamente sold out, per un totale di 3.071.290 biglietti venduti e una media di 69.802 spettatori a spettacolo. The Claw, l’enorme palco aperto a forma di artiglio, ha una base larga 56 metri ed un altezza che raggiunge i 50 (con il “pennacchio” centrale). La struttura è interamente d'acciaio. A partire dal 2010, Beautiful Day ha sostituito Breathe come brano d’apertura. Quattro i brani inediti entrati (a rotazione) in scaletta: North Star, Glastonbury, Every Breaking Wave e Mercy. La band irlandese ha proposto in totale 7 pezzi dell’ultimo No Line On The Horizon (4 gli esclusi) compresa una versione dance/elettronica di I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight. tento di non far scivolare nell'ombra questo tipo di tragedia, I CONTI IN TASCA Non è certo la prima volta che il leader degli U2 si trova Bono si è recato anche alla Casa Bianca per un incontro pricoinvolto in affari economici non proprio cristallini: anni fa vato con l'allora presidente George Bush jr, dopo essersi fatto fu accusato infatti di evasione fiscale, per colpa di alcuni spo- promettere cinque miliardi di dollari di aiuti per i paesi più stamenti di beni verso paesi più compiacenti a livello fiscale. poveri del mondo. In quell'occasione Bono - accompagnanDopo questi episodi, parte dell'opinione pubblica s'è scagliata do Bush sul prato della Casa Bianca per il discorso ufficiacontro Bono, giudicandolo un ipocrita, uno che predica bene le – disse: “Questo è un importante primo passo, un serio e e razzola male incitando alla sottrazione dei capitali alla tas- ammirevole nuovo livello di impegno. Ciò deve accadere ursazione, uno che fa della rivolta fiscale la sua filosofia di vita gentemente, perché questa è una crisi. Sarebbe più facile e più e che critica il capitalismo occidentale per vendere più dischi alla moda per me stare sul fronte del palco con qualcosa che e poi finisce per utilizzare quegli stessi metodi a scopi perso- mi tappi il naso, la cosa migliore per una rock'n'roll star. Ma posso fare di meglio, proprio mettendo piede qui e parlando nali. I detrattori non si fermano soltanto a fare i conti in tasca alla a un uomo che io credo ascolti e voglia sentir parlare di questi rockstar, pubblicando spesso e volentieri i suoi fatturati da ca- argomenti”. pogiro (grazie a investimenti POCA CHIAREZZA fatti, negli anni, nel campo << Sarebbe più facile e più alla moda per Troppo facile sparare sendella ristorazione, del real me stare sul palco con qualcosa che mi tenze a sfavore di un uomo estate, della moda, ecc...), ma tappi il naso, la cosa migliore per una rock tanto importante, così come lo additano come uno dei più star. Ma posso fare di meglio parlando a un semplice è rimestare nel torgrandi lobbisti del nuovo millennio: Bono infatti da tempo uomo che io credo ascolti >> Bono dopo un bido pur di far passare Bono Vox come un ipocrita, un opera a favore di organizzaincontro con Bush nel 2002 personaggio ambiguo o una zioni come Amnesty Internastar vanitosa in preda a contional, Burma Campaign U.K e Greenpeace, ma viene accusato di sfruttare gli utili di ogni tinui deliri di onnipotenza. Il suo impegno a livello umanitacampagna a favore delle proprie casse, lasciando alle azioni rio non si può negare inopinatamente, se si pensa soprattutto umanitarie soltanto le briciole. Essere da decenni sotto i riflet- al fatto che nel 2005 è stato annoverato fra le 100 personalità tori indubbiamente non porta solo benefici e grandi guadagni: candidate al Nobel per la pace. Quello che in molti però non gli perdonano è sempre la le accuse, le malignità – vere o presunte – l'invidia e i rumors hanno fatto di Bono Vox uno dei personaggi più chiacchierati poca chiarezza negli affari economici: Bono, infatti, non didello show business musicale, l'artista più criticato per le sue chiara quando dona alle tante organizzazioni che supporta, né si dice disponibile a rendere trasparente i bilanci delle sue innumerevoli e talvolta ambigue amicizie. attività. Come se non bastasse, il manager che lo affianca da sempre (Paul McGuinnes) s'incazza ferocemente contro chi CANCELLARE DEBITO E AIDS Stima e insofferenza nei suoi riguardi si sono mescolate fomenta la pirateria musicale, finendo così per condizionare soprattutto dopo il 1999, anno in cui il leader degli U2 ha de- negativamente l’immagine del suo assistito, che rischia di pasciso di scendere in campo in prima persona nella campagna sare come difensore degli interessi del mondo discografico. C’è dunque un aspetto su tutti che rende Bono Vox un perdi sensibilizzazione per l'azzeramento del debito dei paesi del Terzo Mondo. Una scelta indubbiamente coraggiosa per una sonaggio discusso: la mancanza di chiarezza sulle sue attività. Dovrebbe forse essere più esplicito, fornire numeri, dati e rockstar. Nel maggio 2002, poi, ha accompagnato il Segretario del Te- riferimenti. Solo così potrebbe mettere a tacere una volta per soro americano Paul O'Neill in un viaggio attraverso quattro tutte le critiche. Ammesso che consideri il consenso una priostati africani devastati dalla piaga dell'AIDS. E proprio nell'in- rità assoluta.

36 onstage - ottobre

Sono riapparsi in scaletta brani assenti da tempo (The Unforgettable Fire, Ultra Violet, Hold Me Thrill Me Kiss Me Kill Me e Miss Sarajevo) e uno mai suonato dal vivo: Electrical Storm. Tra i momenti più toccanti dello show c’è la proiezione di un discorso dell’arcivescovo Desmond Tutu, simbolo della lotta all’apartheid sudafricano, che introduce One. Durante alcune date del 2009, tra cui quelle di San Siro, Bono ha parlato in diretta con gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale in orbita intorno alla Terra. Due i compleanni festeggiati sul palco: il diciottesimo di Memphis Eve Hewson (figlia di Bono) a Milano il 7 luglio 2009 e il quarantanovesimo di The Edge a Torino lo scorso 6 agosto. La data del 25/10/2009 al Rose Bowl di Pasadena (97.014 spettatori) ha stracciato il record di spettatori per un concerto in uno stadio negli Stati Uniti, che già apparteneva agli U2.



livestyle - u2 un artista può ottenere. E impegnarsi gli UN FAN ILLUSTRE In mezzo a tante critiche, una voce ha creato una gran quantità di guai. Ma fuori dal coro si è fatta sentire in favore anche una felicità che la sola carriera non di Bono: quella di Roberto Saviano. Di può darti”. recente il fondatore degli U2 (in Italia ad LA DIFESA agosto per la data di Torino nell’ambito Vale la pena infine di prendersi ancora del 360° Tour) ha voluto conoscere di persona lo scrittore campano, stringergli due minuti e riflettere anche sulle parole la mano e complimentarsi per il corag- che Bono ha rivolto a Saviano, mostrangio dimostrato attraverso le pagine dei do alla severissima parte dell'opinione suoi libri. Forse sono proprio le parole pubblica che lo critica da anni quali siano di Saviano a riportare Bono Vox sotto i suoi reali intenti. “Soldi significa corruuna luce diversa, più chiara e obiettiva. zione e, quindi, se vuoi i soldi devi esseVale la pena dunque riflettere su quanto re corrotto. Se tu invece dici ‘Ok, voglio raccontato dal giovane scrittore – sulla guadagnare, ma sono uno per bene’ non ci credono. cui sensibilità riguardo cer<< L'equilibrio che Bono ha costruito ‘A chi la dai a bere?’ ti ti temi non è miracoloso. Parlare di grandi temi dicono. In si può certo a milioni di persone, mentre saltano, Irlanda c'era discutere – a cantano, si divertono. Entrare in una in passato, proposito grande festa e far capire che quella per motivi della rockstar felicità deve essere condivisa >> diversi, lo irlandese, Roberto Saviano stesso tipo da lui amadi mentalità. tissima sin da ragazzino. “L'equilibrio che Bono è Aver successo significava essere colluso riuscito a costruire ha qualcosa di mira- con il nemico. Che erano gli Inglesi. E coloso. Parlare di grandi temi a milioni anche dopo l'indipendenza, se avevi sucdi persone, mentre saltano, cantano, si cesso, significava andare a braccetto con divertono. Entrare in una grande festa il nemico. E quindi, c'era un rapporto e cercare di far capire che quella felicità davvero molto strano con il successo. Gli deve essere condivisa. Che combattere U2 hanno cercato di far ripartire l'orola povertà ti riguarda e non pretende logio da questo punto di vista. E sono che tu debba cadere nella miseria o nella felice di poter affermare che la maggior rinuncia. Ma aumenta la tua felicità. È parte della gente in Irlanda, ora, ha camriuscito a coinvolgere milioni di ragazzi biato idea su di noi. Per lo meno, il fatto di diverse generazioni non temendo la che ce l’abbiamo fatta non è più visto neretorica, non avendo paura di sbagliare. gativamente. Per arrivare a questo, però, Fare e sbagliare è meglio che non fare. hanno dovuto far ripartire il computer Tutto questo cercando di essere concre- e riaccendere un nuovo modo di ragioto. Finanziando progetti. Capendo che nare. Ed è estremamente positivo che si c'è un modo sano di fare danaro e di sia riusciti a far ciò, almeno per noi. Se tu usare il danaro. Bono poteva non impe- dipingi la Cappella Sistina, il fatto che a gnarsi e non occuparsi della questione qualcuno possa dar fastidio, non sminuafricana. Aveva ottenuto tutto quello che isce ciò che hai fatto".

U2 360° AT THE ROSE BOWL Che bisogno c’era di un altro dvd live degli U2? E’ la domanda (leggittima) che un cinico osservatore potrebbe porre imbattendosi nella custodia di U2 360° At The Rose Bowl. In effetti, fin dal 1983, anno di Live From Red Rocks: Under A Blood Red Sky, gli irlandesi hanno sempre pubblicato materiale live al termine – o nel bel mezzo, come in questo caso - dei loro mastodontici tour. Che fossero documentari, come Ruttle And Hum (1988), riprese di concerti nude e crude, come Zoo TV: Live From Sydney (1994), o film tridimensionali come U2 3D (2008), Bono&co. non hanno mai saltato l’appuntamento. Ora, le implicazioni commerciali sono indubbie, ma c’è pure un aspetto artistico da valutare, anche perché in quel di Dublino sono fissati sulla qualità dei prodotti griffati dal prestigioso brand. Il grande merito di questa videografia è aver costantemente

38 onstage - ottobre

scongiurato la sensazione di “già visto” - impresa che riesce anche a quest’ultimo capitolo della serie – nonostante i protagonisti siano sempre gli stessi. Il punto è: come fanno? Indubbiamente gioca un ruolo chiave la qualità degli spettacoli live. Show resi unici da palchi avveniristici e scenografie innovative – non si è mai badato a spese – che rendono anzitutto i concerti, e poi le riprese degli stessi, esperienze sempre nuove. Chi ha visto The Claw, la gigantesca struttura circolare open che caratterizza U2 360°, sa di cosa stiamo parlando. Seguire i live degli irlandesi è come andare al luna park tutte le domeniche e trovare ogni volta una giostra nuova, ed è così anche questa volta. Senza entrare in noiosi discorsi tecnici, va poi detto che gli U2 non si sono mai fatti mancare nulla anche per quanto riguarda le riprese. Per U2 360° At The Rose Bowl sono state utilizzate 27 telecamere - che hanno immortalato il concerto interamente in HD - sotto la sapiente regia di Tom Krueger, già al lavoro con Dublino per U2 3D e alcuni videoclip. Entrando ancora più nel concreto, il concerto del 25 ottobre 2009 a Pasadena (città-sobborgo di Los Angeles dove sorge il Rose Bowl) è stato il più affollato nella storia degli U2, con

97.014 spettatori paganti, e il primo ad essere trasmesso in diretta su YouTube in tutti i continenti - “Che ora è nel mondo?", si chiede Bono durante lo show - con oltre 10 milioni di visualizzazioni in una settimana. Praticamente, un pezzo di storia in formato video. Dulcis in fundo, la canzoni, o meglio la capacità di Bono, The Edge, Adam e Larry di trasformare le musiche in esperienze che trascendono la forma canzone (un esempio su tutti: il medley tra I Still Haven’t Found What I’m Looking For e Stand By Me, quella di Ben E. King, contenuto nel dvd). E questo nonostante certe hit siano state ormai suonate in tutte le salse, nonostante la voce di Bono in qualche momento traballi, nonostante The Edge non sia proprio un guitar hero. Ma per certe cose non c’è una spiegazione, ed è proprio questo che le rende speciali. G.O.

U2 360° At The Rose Bowl è disponibile in quattro versioni. La versione standard, con il dvd del concerto, una Deluxe Edition formata da due dvd, un'edizione in formato Blu-Ray ed infine una Super Deluxe Edition. Le versioni deluxe e Blu-Ray offrono contenuti speciali, tra cui il documentario Squaring The Circle: Creating U2 360°.



live style

brandon flowers > di susanna la polla, foto: courtesy of Universal

FEDE, FAMIGLIA E ROCK ‘N’ ROLL E’ ufficiale: Brandon Flowers ha deciso di distruggere l’immaginario r’n’r che decine di rocker dannati hanno costruito in sessant’anni. Strano per uno che è nato a Las Vegas, città del vizio per antonomasia, ma vero. La prova definitiva è questa sua prima avventura senza i Killers – di cui è leader e cantante - un disco di inediti dedicato alla sua città (Flamingo, uscito in Italia il 7 settembre). Che però è un’ode ai buoni sentimenti. Non ci sono più i rocker di una volta.

"V

NON LASCIO LA BAND iva Las Vegas” cantava ormai quattro deLa tournée di Flowers, approdata quest’autunno nel Veccadi orsono Elvis Presley. Avrebbe potuto chio Continente, è ora pronta a sbarcare a Milano (all’Alcatraz anche intitolarsi così l’album di debutto il 4 ottobre) e a Roma (al Circolo degli Artisti il 5). Brandon come solista di Brandon Flowers. Pubarriva in veste solista ma si è subito preoccupato di tranquilblicato lo scorso mese su etichetta Island lizzare i fan smentendo la notizia di un eventuale scioglimenRecords, Flamingo è infatti chiaramente ispirato alla capitale to della sua band: “Questa mia esperienza non farà altro che del gioco d’azzardo, dove al frontman dei Killers ha vissuto renderci più forti. Voglio che il prossimo album dei Killers sia fino agli otto anni e dove si è ritrasferito all’età di quindici una meravigliosa collaborazione tra quattro persone pronte a dopo una breve parentesi trascorsa nello Utah. Lo si intuisce realizzare il miglior disco che sono in grado di fare" ha dichiagià dal titolo del disco, che porta il nome della grande strada rato all’inizio dell’estate. Anzi, il cantante non ha nascosto di di Las Vegas dove Brandon ha trascorso gran parte della sua aver a tratti sofferto in giovinezza e lungo la quale studio della mancanza si trova quel Sam’s Town << Questa mia esperienza non farà altro che rendere di quella sensazione di Casino cui fa riferimento il più forti i Killers. Voglio che il prossimo album sia fratellanza che lo lega secondo album dei Killers. una meravigliosa collaborazione tra quattro persone alla sua band: “A volpronte a realizzare il miglior disco possibile >> te mi sono sentito un BE BOP A LULA po’ solo” ha confessato Per presentare al puba Radio 1 della BBC. blico la sua prima fatica in Questo ovviamente senza nulla togliere ai nuovi validissimi solitario, lo scorso 14 agosto, Flowers non poteva scegliere una collaboratori, insieme ai quali ha portato a termine Flamingo location migliore di quell’Hilton Hotel che, fra il 1970 e il 1976, fra i Battle Born Studios di Las Vegas e gli Henson Recording ospitò a Las Vegas centinaia di concerti di Elvis, prima della Studios di Hollywood: i produttori Stuart Price (già al lavoro sua tragica scomparsa l’anno seguente. Un debito, quello versull’ultimo album dei Killers, Day & Age), Daniel Lanois (Bob so The King, suo idolo da sempre (ricordate quando Brandon Dylan, Neil Young, Peter Gabriel) e Brendan O’Brien (Madonlo scimmiottava nel video di Read My Mind girato a Tokyo dai na, Bob Dylan, Aerosmith, Bruce Springsteen, U2, tanto per Killers nel 2006?), che il cantante ha voluto rimarcare anche citarne alcuni) e la cantante Jenny Lewis, frontwoman dei Rilo qualche settimana fa - lo scorso 9 settembre per la precisione Kileys. - al Garage di Londra, dove ha tenuto un concerto intimo per promuovere il nuovo album. In quell’occasione Brandon ha IL DISCO MANCATO DEI KILLERS? regalato al suo pubblico un’interpretazione del classico preLe canzoni contenute in Flamingo sono solo una parte di sleiano Are You Lonesome Tonight?.

40 onstage - ottobre


live in italy 04/10 Milano 05/10 Roma

le foto del tour di Brandon Flowers su www.onstageweb.com!

SEX SYMBOL. Dopo aver debuttato con Hot Fuss, i Killers si sono aggiudicati numerosi premi. Tra questi ce ne sono due, piuttosto curiosi, assegnati al solo Brandon. Nel 2005, il magazine inglese New Musical Express, riferimento assoluto del rock alternativo (e non solo), lo ha nominato “Uomo meglio vestito" e "Uomo piĂš sexy" dell’anno.

41 ottobre - onstage


livestyle - brandon flowers

FUOCO INCROCIATO Crossfire è il primo singolo estratto da Flamingo e una delle canzoni più rappresentative dell’intero album. Il tema dominante è il conflitto tra il bene il male, che Brandon racconta con un testo ispirato - pieno di metafore secondo il suo classico stile - che merita di essere tradotto a beneficio di chi non va a nozze con l’inglese.

There's a still in the street outside your window You're keeping secrets on your pillow Let me inside no cause for alarm I promise tonight not to do no harm I promise you babe, i won't do you no harm And we're caught up in the crossfire Of heaven and hell And we're searchin for shelter Lay your body down Watching you dress as you turn down the lights I forget all about the storm outside Dark clouds roll their way over town Heartache and pain came pouring down Like hail, sleet and rain, yeah, they're handing it out And we're caught up in the crossfire Of heaven and hell And we're searchin for shelter Lay your body down Tell the devil that he can go back from where he came His fiery arrows drew their bead in vain And when the hardest part is over we'll be here And our dreams will break the boundaries of our fear The boundaries of our fear Lay your body down Next to mine

C'è silenzio per la strada fuori dalla tua finestra Tu mantieni i tuoi segreti sul cuscino Lasciami entrare non c'è alcun motivo di allarmarsi Prometto che stasera non farò nulla di male Ti prometto babe, che non ti farò nulla di male E siamo intrappolati in mezzo al fuoco incrociato Del paradiso e dell'inferno E stiamo cercando un riparo Appoggia il tuo corpo Ti guardo vestirti mentre spegni le luci Mi dimentico completamente della tempesta che c'è fuori Nuvole scure corrono verso la città Angoscia e dolore stanno arrivando qui giù Come la grandine, nevischio e pioggia, sì, si stanno espandendo E siamo intrappolati in mezzo al fuoco incrociato Del paradiso e dell'inferno E stiamo cercando un riparo Appoggia il tuo corpo Dì al diavolo che può tornare da dove è venuto Le sue frecce di fuoco sono state lanciate invano E quando la parte più difficile sarà finita noi saremo qui E i nostri sogni romperanno i confini delle nostre paure I confini delle nostre paure Appoggia il tuo corpo Vicino al mio

quelle che Brandon aveva scritto mentre si tro- sound del primo album dei Killers (Hot Fuss, del vava in tour insieme ai Killers per promuovere 2004) si ispirava a quello di band come The Smil’ultimo disco e sono nate come tutte le altre can- ths, New Order e Pet Shop Boys. Per questo Flozoni della band: “Le registro sul cellulare quan- wers e soci sono stati inizialmente scambiati per do mi viene un’idea, devo sembrare un pazzo a una band britannica. Il che ha lasciato il cantante quelli che mi vedono canticchiare dentro a un te- sbalordito: “Vengo dal Nevada e dallo Utah e la lefono” racconta Brandon. Dieci brani che erano gente pensa che io sia inglese!”. Da qui la decisiostati inizialmente pensati per la nuova fatica dei ne di rimarcare le proprie origini: “Questo frainKillers, prima che il gruppo di comune accordo, tendimento mi ha portato a guardare dentro di dopo sette estenuanti anni di tournée, decidesse me. Volevo rappresentare per bene Las Vegas, di prendere una pausa e lasciasse così carta bian- perché è da qui che provengo”. Non a caso il ca a Flowers per usarli. Forse proprio per questo disco si apre con Welcome To Fabulous Las Vegas, il primo disco di Brandon senza i suoi sodali (non pomposo brano (con Brandon che sembra un po’ proprio tutti, visto che il batterista Vannucci Jr rifare il verso a Freddie Mercury) che racconta ha collaborato a diverse canzoni dell’album) non i vizi di Sin City, una cartolina che ne mette in luce i contrasti della si distanzia metropoli, svelandone molto dal << La mia famiglia non viene spesso la perdizione maschesynth pop in tour con me. Amo la musica, ma rata dietro ai neon sfarock cui sivorrei trascorrere più tempo con i miei villanti di facciata. nora i Killers figli. Vorrei essere lì con loro quando Las Vegas è il simbolo ci avevano inizieranno ad andare a scuola >> del conflitto fra bene e abituati, a male – vero tema domiparte qualche parentesi acustica. Per quanto riguarda i te- nante del disco - di cui è emblema anche il primo sti, Flamingo è un disco molto intimo. Ed anche singolo dell’album, Crossfire, (prodotto insieme questo è un punto di contatto con le produzioni a Brendan O’Brien), che ha debuttato al vertice dei Killers – è sempre Flowers che scrive – anche della classifica britannica scalzando l’onniprese qui il musicista accentua la componente per- sente Katy Perry e nel cui videoclip Brandon sonale dei versi, dedicando gran parte di essi alla recita al fianco della bellissima Charlize Theron. Flowers, come sua abitudine, ricorre a numerose città in cui è nato e ai suoi affetti. metafore sia in questo brano che in Jilted Lovers & Broken Hearts per evocare il gioco d’azzardo, BENE VS MALE L’urgenza mostrata da Brandon nel raccon- alla febbre del quale, confessa, lui stesso non è tare la sua città nasce da un grande equivoco: il mai stato immune: “E’ davvero eccitante e io ho

42 onstage - ottobre



livestyle - brandon flowers

DISCOGRAFIA ASSASSINA Brandon Flowers è il leader e fondatore dei Killers, che ha messo in piedi nel 2003 insieme al chitarrista Dave Keuning. A loro si sono successivamente aggiunti il bassista Mark Stoermer e il batterista Ronnie Vannucci Jr. Ad oggi sono tre gli album prodotti dalla band.

HOT FUSS (2004) L’album di debutto dei Killers è trainato da un primo singolo che invade radio e televisioni di mezzo mondo: Somebody Told Me. La band passa dall’anonimato al successo planetario nel breve volgere di qualche mese e Hot Fuss diventa l'album più venduto nel Regno Unito nel decennio 2000 - 2009. Un successo inatteso nonostante fosse chiaro fin da subito che il sound del disco, ispirato alla new wave inglese anni '80, fosse in linea con l’hype del momento.

SAM’S TOWN (2006) Il fatidico secondo disco si rivela un grande successo per i Killers. Anticipato dal singolo When You Were Young, Sam’s Town – titolo ispirato dal Sam's Town Hotel di Las Vegas - debutta al numero 2 delle chart statunitensi e alla fine venderà la bellezza di quattro milioni di copie in tutto il mondo. Musicalmente, pur non tradendo lo stile dei Killers, il disco segna un avvicinamento a sonorità maggiormente pop, che spianano la strada alla svolta di Day&Age.

DAY&AGE (2008) Arriva la definitiva consacrazione. Human, primo singolo di Day&Age, è una super hit oltre che il simbolo della nuova direzione musicale intrapresa dai Killers. Tastiere e sintetizzatori si sovrappongono alle chitarre – spesso le scalzano - creando un suono decisamente meno fedele agli standard rock. Day&Age è inizialmente accolto con scetticismo (come spesso capita ai dischi che rompono con il passato) per poi essere osannato da tutti, critica compresa.

LA CRITICA Nonostante il tentativo di fare il grande salto e spiccare il volo, una buona parte della critica ha tarpato le ali al cantante americano. Se alcuni infatti hanno scritto che LA MIA FEDE in Flamingo è forte l’influenza di mostri sacri come Bruce Il padre di Brandon, ex alcolista ritornato sulla retta via Springsteen, Bono Vox (specialmente in Magdalena) e persidopo aver sposato la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli no Johnny Cash (in particolare in quello che è il suo primo Ultimi Giorni (meglio conosciuta come Chiesa mormone) tentativo di cantato country gospel, On the Floor), molti non quando lui aveva solo 5 anni, viene citato in Playing With gli hanno risparmiato critiche velenose. Tra questi ulFire - brano che rimanda ai Calexico e al deserto del Mojave - in cui il cantante rivendica la posizione di << Ho smesso di bere e frequentare feste ed eventi timi la bibbia musicale britannica New Musical Express (“Sembra un album sulla carta. Ci sono un sacco di chi, pur non frequentando la chiesa, si sente in diritto mondani. Credo fosse il 2006 o il 2007. E’ stato idee teoricamente grandi, audaci, stupide, ma che di dichiararsi credente (“La mia chiesa potrebbe non sorprendente rendermi conto di quanto tempo in quando sono effettivamente registrate, piuttosto che essere riconosciuta per il campanile, ma questo non sipiù mi ritrovassi fra le mani >> suonare ridicole, semplicemente suonano come una gnifica che camminerò senza un Dio” recita il testo delzuppa di piselli insipidi”) o la rivista americana Spin, la canzone). Il tema della fede nella chiesa mormone, che Brandon ha ereditato dal padre, torna anche nel brano in tour. “La mia famiglia non viene spesso con me. Amo secondo la quale i suoi “verbosi, consapevolmente mitici Magdalena - ispirato a un documentario che testimonia i 60 la musica, ma vorrei trascorrere più tempo con i miei figli. testi accartocciano le melodie”. Nessuno vuole mettere in chilometri di pellegrinaggio che ogni 4 ottobre migliaia di Vorrei essere lì con loro quando inizieranno ad andare a discussione gli autorevoli pareri delle prestigiose riviste, ma va anche ricordato che pure Day&Age dei Killers venfedeli compiono da Nogales a Magdalena, in Messico (“Sto scuola". pensando di farlo anch’io” ha confessato il cantante) - e an- Padre di due bambini, con un terzo in arrivo, Flowers, che ne accolto con grande scetticismo proprio dagli stessi che cora in uno degli ultimi brani del disco, On the Floor, una il prossimo giugno compie 30 anni, con Flamingo si ferma oggi esprimono giudizi negativi su Flamingo. Sappiamo sorta di preghiera in forma di ballata country. Un pezzo anche a riflettere sul tempo. Che corre e scorre. In Hard tutti quali risultati ha poi mostrato di saper raggiungere che Brandon ha dichiarato essere stato ispirato dalla madre Enough è centrale la frase “I'm getting older now”; Bran- quell’album, sia in termini artistici che di vendite. Jean, morta lo scorso gennaio a causa di un tumore al cer- don ha recentemente dichiarato di accettare l’avanzare Riguardo alle esibizioni di Brandon dal vivo il parere, povello: “Una delle cose per le quali sono grato a mia mamma dell’età e la comparsa dei primi capelli bianchi di buon sitivo, è invece unanime. Sul palco Flowers è sempre coinè che mi ha insegnato come pregare. Penso che dalla con- grado. Probabilmente non ha intenzione di rimanere l’eter- volgente, sia che si tratti di intonare una qualche ballad templazione di ciò per cui sono riconoscente ai miei genitori no dandy di Somebody Told Me o Mr Brightside. Da qualche con la mano sul cuore – fatto che crea una sincera intimità anno inoltre ha smesso di bere e persino di frequentare fra lui e il pubblico - sia quando si scatena sui pezzi più sia nata una canzone come On The Floor”. feste ed eventi mondani: " Credo fosse il 2006 o il 2007. E’ up-tempo del suo repertorio, trasformandosi in un vero e stato sorprendente rendermi conto di quanto tempo in più proprio animale da palcoscenico. Che l’ipotesi migliore sia FAMIGLIA ascoltare Flamingo dal vivo? Naturalmente in Flamingo c’è spazio anche per qualche mi ritrovassi fra le mani”. una tendenza a diventarne dipendente, proprio come mio padre, per questo cerco di tenermene alla larga”.

44 onstage - ottobre

brano legato alla personale situazione sentimentale di Brandon. Come Is It Something That I Said?, che racconta di una travagliata love story vissuta on the road, ma soprattutto Hard Enough, un duetto con la frontwoman dei Rilo Kiley Jenny Lewis, con cui il cantante intende spiegare alla moglie Tana Munblowsky quanto sia difficile per lui sopportare la sua lontananza durante i lunghi mesi di tournée. Di recente Flowers ha dichiarato quanto sia faticoso essere



ROCK 'N' FASHION

Ph. Laurence Ellis

46 onstage - ottobre


ROCK 'N' FASHION

giovane,

LIBERA & felice

Attrice, modella e cantante, la venticinquenne Parisse potrebbe diventare una diva. Anche se dei clichè con cui solitamente identifichiamo una diva, lei ha solo la bellezza. E’ vero, crede nel valore dell’immagine, ma crede soprattutto nella libertà. E nel soul della Motown.

a cura di Francesca Vuotto Fashion Designer & Stylist: Antonio Frana Visual Art Director: Sergio Pappalettera for Studio Pro Design

camicia Trussardi foto: Gianluca Saragò

47 ottobre - onstage


ROCK 'N' FASHION

P

er raccontare Valentina Parisse, in arte semplicemente Parisse, basta citare una sua frase: “Lasciarsi andare e correre, correre, correre”. E’ questa la filosofia delle sue canzoni, che affondano le radici nel mondo giovanile (del resto ha solo 25 anni). Vede ragazze e ragazzi apparentemente liberi, ma in difficoltà quando si tratta di esprimersi per quello che sono. “Tante persone vorrebbero liberarsi delle barriere e degli schemi ma non ci riescono per paura di quello che c’è dopo. Ci sono paletti dentro di noi che bisogna avere il coraggio di abbattere”. Sul tema della libertà si muove anche il singolo che l’ha fatta notare, Feel Like Runnin’. Racconta la storia di una ragazza

48 onstage - ottobre

che capisce di poter trovare se stessa solo scappando da una vita già scritta. “I miei sono pezzi per ‘fare l’amore’, nel senso di entrare in sintonia con quello che ci piace, che sia una persona, uno sport o un lavoro, avendo il coraggio di abbandonare ciò che spesso ci è imposto dalle circostanze”. Parisse lo dice con una freschezza e convinzione che spingono a passare rapidamente in rassegna la propria vita per verificare di aver fatto altrettanto. Valentina ha assaggiato un po’ di notorietà qualche anno fa grazie ad alcune esperienze nella pubblicità (una delle quali con la regia di Gabriele Muccino), ma il suo obiettivo è rimasto affermarsi con la sua musica.

...

abito Stella McCartney foto: Mirta Lispi


ROCK 'N' FASHION

abito Stella McCartney foto: Mirta Lispi

49 ottobre - onstage


ROCK 'N' FASHION

...

Ci tiene a far trasparire ciò in cui crede anche attraverso la propria immagine e per questo è contenta della collaborazione con la stilista Stella McCartney per le performance al Roma Fiction Fest 2010 e per il videoclip di Feel Like Runnin’. “Una delle caratteristiche principali delle donne è l’indipendenza e gli abiti di Stella McCartney esprimono questo tratto in modo semplice e raffinato, mi fanno sentire completa”. Questa ragazza dalle idee chiare “tradisce” però nel parlare e nel cantato una voce calda e squillante che lascia intuire un lato più sentimentale, quello che la porta ad entusiasmarsi genuinamente di fronte ai traguardi raggiunti con sacrificio: “Sentirmi per la prima volta in radio è stato pazzesco, perché ho realizzato che in quel momento condividevo con tante persone un po’ di me e di quello che ho fatto. Mi sono fermata con la macchina in mezzo al traffico ed ho alzato

50 onstage - ottobre

il volume più che potevo”. L’album di debutto, previsto tra fine 2010 ed inizio 2011, non può che portare il suo nome, perché i testi raccontano tutta la Parisse di questi anni, senza tralasciare le influenze della sua esperienza di vita in Canada, dove ha anche lavorato al disco. “La componente acustica è molto presente nella musica canadese e siccome mi ha sempre affascinata l’ho inserita nel mio progetto, insieme a quello che mi viene dai big della Motown a cui mi ispiro, Marvin Gaye su tutti”. Tra le sue tante anime, è sempre la Parisse più grintosa ad avere la meglio. In particolare quando vuole comunicare con i suoi coetanei. “La cosa importante è realizzare se stessi perché solo così si può star bene con gli altri. Per questo ho sempre fatto scelte controcorrente. Come mi vedo tra 1000 anni? Magari sola, ma felice di quello che ho fatto”.


ROCK 'N' FASHION

completo Stella McCartney foto: Mirta Lispi

51 ottobre - onstage


ROCK 'N' FASHION

1. ACCESSORIZE

4. Comptoir Des Cotonniers

2. GURU

3. MUSEUM

5. TRUE RELIGION 7. DIMENSIONE DANZA

6. TEZENIS 8. TIMBERLAND

DONNA / 1. 37,00 € - Borsalino Check fantasy - 2. 65,00 € - Camicia di cotone a quadretti bianchi, marrone e nocciola con piccola arricciatura e maniche lunghe arrotolabili mediante un’asola nascosta - 3. 1.249,00 € - Pregiatissimo capo realizzato in morbida pelle e pelliccia di montone lavata. Contrasto in tessuto check sotto il collo e pelliccia a vista sui polsi - 4. 210,00 € - Postina in cuoio - 5. 249,00 € - Jeans a zampa di elefante - 6. 11,90 € - Reggiseno balconcino pizzo leggero, 5,90 € - Slip pizzo leggero - 7. 99,00 € - Tight nero in felpa - 8. 210,00 € - Stivale al ginocchio d’ispirazione equitazione, realizzato in pelle di prima qualità; suola in gomma Green Rubber™, ottenuta per il 42% da gomma di pneumatici usati. Collezione Earthkeepers™

52 onstage - settembre


ROCK 'N' FASHION

a cura di marianna maino e eileen casieri

3. adidas Originals

2. TIMBERLAND

1. STONE ISLAND

5. PUMA 4. Gas Jeans

6. EASTPAK

7. Kangol

8. Diesel Timeframes

UOMO / 1. 625,00 € - LIQUID REFLECTIVE JACKET, giaccone con cappuccio in tessuto altamente rifrangente grazie ad una spalmatura realizzata con migliaia di microsfere di vetro - 2. 34,00 € - Timberland Wolf Tee, T-shirt in cotone organico con stampa frontale.Collezione Earthkeepers™ - 3. 90,00 € - La Woodside 84 è una calzatura caratterizzata da suola in gomma e tomaia in pelle traforata con accenti in pelle - 4. 119,00 € - Jeans Morrison Forrest: La sua particolarità è la stampa check al rovescio - 5. 135,00 € - Zaino Puma Um BackPack in nylon con spalline regolabili, tre tasche con chiusura a zip bidirezionale, 4 ganci a cintura per facilitare il controllo degli ingombri - 6. 89,00 € - Cardigan con scollo a V in pesante cotone grigio con fantasia frontale a contrasto - 7. 53,00 € - Cappello in lana grigio - 8. 199,00 € - Quadrante a specchio con display digitale negativo a scorrimento e visualizzazione dell’ora in rosso

53 settembre - onstage


livereport / SETTEMBRE

ARCADE FIRE Bologna, 02/09/2010 foto : Annalisa Russo

54 onstage - ottobre


Il sogno americano è diventato realtà NEW YORK da €653 MIAMI da €591 TASSE INCLUSE!

Offerta valida per i soci CTS.

Info e prenotazioni presso le sedi CTS o allo 06.4411166

VOLO A/R DA MILANO + 4 NOTTI IN HOTEL

Prezzo a persona in camera doppia. Periodo di vendita: fino al 31 marzo 2011; Validità viaggi: dal 1 novembre al 15 dicembre 2010 e dallʼ11 gennaio al 31 marzo 2011.


what'snew / musica

Linkin Park

Foto di

A Thousand Suns Warner Music

DI marco rigamonti

Q

uando Mike Shinoda annunciò che il quarto disco dei Linkin Park sarebbe stato un concept, molti diedero poco peso alle sue parole. Per tutta risposta A Thousand Suns inizia non con una, ma con due intro. E l’aria che tira non è affatto leggera: l’apertura (The Requiem) gira attorno ad una voce lontana che recita un mea culpa apocalittico, decretando la nostra fine nel “fuoco di mille soli” a causa dei peccati commessi da noi, dai nostri antenati e dalla nostra prole. La tensione sale ancora quando The Radiance cita Robert Oppenheimer, il fisico statunitense che ha contribuito alla creazione della prima bomba atomica - fatto che lo indusse a rifiutare di collaborare alla creazione della bomba ad idrogeno. Il tema del fuoco caratterizza anche il primo vero pezzo dell’album (Burning In The Skies), dove Chester Bennington canta di innocenza bruciata nei cieli. Si respira inquietudine anche nella percussiva When They Come For Me, che fa leva su un rap arrabbiato alla Public Enemy (anche se una citazione molto più lampante arriverà più avanti con Wreteches And Kings). Il barlume di speranza che affiora con Robot Boy (“Il peso del mondo ti darà la forza per continuare”) è effimero, visto che il brano è seguito dai pensieri cupi del trittico formato da Jornada Del Muerto, Waiting For The End e Blackout. Da brividi il discorso di Martin Luther King su Wisdom Justice And Love che conduce a Iridescent: ecco un altro tentennio verso la speranza subito troncato - da Fallout, una sorta di reprise del requiem in apertura. Quando arriva il momento del singolo The Catalyst, si capisce immediatamente che siamo lontani dalle hit spaccachart a cui i Linkin Park ci hanno abituato. The Messenger chiude il disco con un ultimo sussulto e ti lascia lì a meditare, ancora un po’. E’ scritto anche nelle note di copertina: “Non volevamo fare un disco prevedibile, volevamo osare, a costo di perdere la coscienza ‘commerciale’”. Magari in futuro Shinoda e compagni faranno un passo indietro, ma intanto godiamoci lo splendido presente.

Fabri Fibra

Grinderman

Goo Goo Dolls

Controcultura Universal Music

Grinderman 2 Mute Records

Something For The Rest Of Us Warner Music

DI MATTIA SBRIZIOLO

di GIANNI OLFENI

DI MaRCO RIGAMONTI

I

C

C

l genere musicale controcultura per eccellenza? Senza dubbio l’hip-hop. Il rapper italiano più irriverente? Mi viene da dire Fabri Fibra. E come si chiama il sesto album dell’artista milanese? Controcultura, ovviamente. Le diciotto tracce scattano una fotografia inquietante al nostro Paese, immerso in una crisi sociale (e non solo) che sembra non avere fine. I bersagli preferiti di Fibra sono politici e protagonisti dello show biz e le frecciatine - a volte dei veri e propri dardi infuocati degni del miglior Robin Hood - non si fanno attendere. Fabri, sempre sicuro e mai banale, sguazza a meraviglia nel mare burrascoso delle provocazioni, accompagnato dalla una musica che lui stesso definisce “un cellulare che invia messaggi”. Per inviarli ci vuole coraggio, qualità che certo non manca al rapper. Controcultura è un album volutamente spavaldo, politicamente scorretto, con cui Fibra conferma di essere un abile paroliere. O voi che siete i destinatari del “codice fibriano”, se ci siete battete un colpo.

56 onstage - ottobre

hiedete in giro di Nick Cave: tanti lo conoscono ma pochi sono in grado di citarvi una sua canzone. L’australiano è uno di quegli artisti riusciti nell’impresa di segnare la storia del rock pur non avendo mai scritto hit da primi posti in classifica. Per intenderci, non esiste una Born In The Usa nella discografia di Cave – che non è certo Springsteen, ma è comunque un mito per intere generazioni. E allora come ha fatto Re Inchiostro a conquistare la popolarità e il rispetto di cui gode? Semplice: restando sempre se stesso nonostante le molte maschere indossate in questi trent’anni. L’ultima di queste, i Grinderman – in cui ha riunito storici partner musicali come Warren Ellis – è un compendio dello stile insieme crudo e raffinato che Nick ha nel dna. Anche in questo secondo capitolo, garage e blues si frantumano sulle canzoni di Cave, generando una tempesta psichedelica devastante. Stavolta però qualche riparo ci viene offerto, seppure fugace e insicuro. Come direbbe lui, che si fottano le hit.

i sono band che si evolvono costantemente, album dopo album, tracciando una linea a 45 gradi nel grafico tempo/maturità. Altre band invece fanno le stesse cose per una vita, per poi venire improvvisamente fulminate da qualche evento e imboccare strade che non avresti mai immaginato. Bene, all’alba del nono disco si può ragionevolmente affermare che questi avvenimenti non faranno mai parte della storia dei Goo Goo Dolls. La band di Buffalo si è assestata dopo i primi tre dischi in quel contesto che sommariamente viene definito pop-rock, raggiungendo l’apice della celebrità mondiale con l’album Dizzy Up The Girl, poco prima della virata del millennio. Sulla scia di un singolo rilevante come Iris ne è arrivato un altro (Here Is Gone) con il successivo Gutterflower (2002). E poi? Un Let Love In (2006) - tutt’altro che brutto, ma decisamente prevedibile – e un più che giustificato Greatest Hits. Quattro anni dopo il discorso non cambia di una virgola. Se è un bene o un male decidetelo voi.


Eels

Brian Wilson

Tomorrow Morning E Works/Vagrant

Reimagines Gershwin Emi

DI EMANUELE MANCINI

DI CLAUDIO MORSENCHIO

C

on Tomorrow Morning, Mr. E porta a conclusione un unico concept work iniziato nel 2009, una trilogia che ha affrontato i temi del desiderio, della perdita e, in quest'ultimo capitolo, della redenzione. Il tutto in linea con lo stile Eels: un songwriting disimpegnato di matrice folk, disturbato da un'elettronica low-fi che ricorda il Beck di qualche lustro fa. Un disco che ci si aspettava mostrasse un lato più ottimista dell'Everett-pensiero e che invece sembra mosso dal desiderio di espiazione più che da una ritrovata gioia ispiratrice. Lo sguardo diretto verso il giorno nuovo nasconde la necessità di esorcizzare le ombre che, nonostante il tempo, ancora aleggiano sull'uomo dietro il musicista. Le canzoni, non sembrando pienamente convinte del messaggio che portano, stentano a convincere.

Phil Selway Familial Bella Union DI emanuele mancini

D

ifficile accogliere un disco d'esordio come tale se il musicista che l'ha composto è il batterista di una delle più influenti band del pianeta - i Radiohead per l'esattezza. Così come è difficile immaginare Phil Selway imbracciare la chitarra acustica e cantare con voce esile ma decisa "We just want a simple life, please turn off the lights", anche se la richiesta di una "vita tranquilla" sarebbe più che plausibile da parte sua. È proprio dalla necessità di una dimensione espressiva personale, distante dalla sua esperienza primaria, che nascono le canzoni che compongono Familial. Racconti introspettivi sussurrati fra sé e sé o bisbigliati agli amici (Lisa Germano, due dei Wilco e il bassista dei Soul Coughing), che meritano l'attenzione che si dovrebbe ai gesti sinceri e privi di aspettative.

Isobel Campbell & Mark Lanegan Hawk V2 DI CLAUDIO MORSENCHIO

D

iciamolo, ci hanno preso gusto. Dopo i due fortunati lavori precedenti, la Campbell e Lanegan (una sorta di La bella e la bestia in versione musicale), danno alle stampe un nuovo disco. Lei, Isobel, soave e celestiale voce già protagonista con i Belle & Sebastian; lui, Mark, icona grunge degli anni Novanta, menestrello inarrestabile del rock alternativo, instancabile ospite speciale di progetti più o meno duraturi ed eterno aspirante Tom Waits. La musica proposta è il perfetto equilibrio dei loro stili e intenti. Rispetto agli esordi, i molti momenti acustici e riflessivi - marchio di fabbrica dei due interpreti - vengono efficacemente affiancati da brani sporchi di un polveroso rock-blues e da colorazioni contaminanti, che brillano incastonate in un scenario a cavallo fra paradiso ed inferno.

L

a seconda giovinezza di Brian Wilson è uno spensierato ritorno all’infanzia, un tuffo nei ricordi, un rispettoso omaggio ad uno dei più grandi compositori del nostro tempo. Con non poca ambizione, l’ex leader dei Beach Boys s’immerge nello sconfinato mondo di Gershwin reinterpretando alcune tra le perle del geniale artista newyorkese. E lo fa con leggerezza eterea, curando scrupolosamente ogni arrangiamento e personalizzazione. Il lungo studio e l’accurata applicazione generano un disco intenso, ricco di purezza e classe, che miscela tutte le spirituali melodie del musicista dei primi del Novecento con la genialità immortale di Wilson, uno dei più importanti autori contemporanei. Il fuoriclasse californiano confeziona a puntino l’operazione – perfettamente riuscita - mantenendo intatta la sua personalità e l’approccio ai brani. C’è una precisa ma sottile alchimia di fondo che rende semplice, distensivo e poco impegnativo l’ascolto di tutto il lavoro. Un incontro senza precedenti quindi, figlio dell’ammirazione spassionata di Wilson per Gershwin, fra echi di swing, fiati, partiture da musical e frammenti di jazz imbevuti dello humor e dell’inconfondibile stile del re del surf-rock.

HOT LIST Dieci brani dalla playlist di

NIKKI 01

02

DI MASSIMO LONGONI

S

e non ci fosse stato questo disco non ci sarebbe stato nessun disco di Phil Collins”. L’ex Genesis ha spiegato il senso del progetto con una frase. Ormai in pensione come compositore e in parte come musicista per qualche acciacco fisico - ha persino dichiarato di volersi dedicare alla famiglia che ha trascurato in passato - Phil è tornato in studio soltanto per divertirsi con la musica che più ha amato nella sua vita: il soul della Motown. Going Back è un salto nel passato, intanto perché si tratta di un disco fatto di cover di canzoni degli anni '60; secondariamente si riallaccia a uno dei più grandi successi della carriera solista di Collins, You Can’t Hurry Love, altra cover Motown, del 1982. E poi guarda alla gioventù di Phil, che non a caso ha messo in copertina una sua foto da ragazzino. Ben 18 pezzi rifatti con certosina attenzione filologica al sound originale, ricercato addirittura attraverso sistemi di registrazione ormai superati. E proprio questa fedeltà alle versioni di riferimento è uno degli elementi che più si fanno apprezzare. La gioia di Collins nel cantare questi brani è contagiosa, anche se non tutti i pezzi sono sullo stesso livello e la sua voce dà qualche segno di usura. Ma se di addio si tratta, è fatto con stile.

Jack Johnson

To The Sea (Brushfire Records/ Universal Records, 2010)

I CAN DO THAT Futureheads

The Chaos (Nul Records, 2010)

03

04

RADIOACTIVE Kings Of Leon

Come Around Sundown (RCA, 2010)

THE SOUND OF SUNSHINE Michael Franti & Spearhead

The Sound Of Sunshine (Capital/Boo Boo Wax, 2010)

Phil Collins Going Back Atlantic

AT OR WITH ME

05

06

07

I FOUGHT THE LAW

Rhythms Del Mundo feat. Green Day Rhythms Del Mundo Revival (Universal Music, 2010)

DIVANO VISTA MARE No Guru

Milano Original Soundtrack (Bagana Records, 2010)

OLD FANGS

Black Mountains Wilderness Heart (Jagjaguwar, 2010)

08

MURDER WEAPON Tricky

Mixed Race (Domino Recording Co, 2010)

09

MEMORIES Weezer

Hurley (Epitaph, 2010)

10

PAPER PLANES

Street Sweeper Social Club Ghettoblaster Mini Album (Cooking Vinyl, 2010)

Chitarrista e cantante (era sua L’ultimo bicchiere, hit dell’estate 1994), mc, membro del collettivo Rezophonic, Nikki dal lontano 1999 è anche lo storico animatore del programma di Radio Deejay Tropical Pizza, che alterna l’ascolto del rock più alternativo con live eseguiti in radio, e che vanta una community di ascoltatori molto vasta e variegata, i tropicalisti. Tropical Pizza, che prende il nome da una pizzeria scovata da Nikki durante un viaggio in Australia, va in onda dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 17.00.

57 ottobre - onstage


what'snew/ cinema

a cura di Nick

THE TOWN critica pubblico

USA, 2010 - 123 min - Poliziesco REGIA: Ben Affleck CAST: Ben Affleck, Jeremy Renner, Chris Cooper, Pete Poslethwaite, Blake Lively, Rebecca Hall

D

oug (Affleck), Jem (Renner), Albert e Desmond rapinano banche. Sono i migliori di Boston: rapidi, efficienti, non lasciano mai tracce. L’F.B.I. li insegue da anni ma resta all’oscuro delle loro vere identità. La vita si complica quando il gruppo, per salvarsi da una situazione difficile, rapisce l’impiegata Claire. Prima di liberarla

scoprono che è nata e cresciuta nello stesso piccolo quartiere cha ha dato i natali alla banda. Li avrà riconosciuti? Doug decide di incontrarla a volto scoperto e investigare ma se ne innamora; Gem, al quale il crimine ha dato alla testa, vorrebbe sbarazzarsene. Intanto il nodo scorsoio della giustizia è sempre più stretto.

Perché vederlo? Ben Affleck torna nella sua Boston, dopo l’indimenticabile esordio Gone Baby Gone, portando sullo schermo la riduzione di un romanzo di Chuck Hogan. Ci mette più azione e uno spirito ruvido e realistico che si appoggia ai classici degli anni ’70. Il botteghino e la critica l’hanno già premiato, ora tocca agli Oscar.

Buried

Cattivissimo Me

Gorbaciof

The Horde

Spagna/Australia, USA, 2010 94 min - Thriller Cast: Ryan Reynolds

USA, 2010 - 95 min - Cartoon animazione 3D Titolo originale: Despicable me Cast doppiatori italiani: Marco Giusti

Italia, 2010 - 85 min - Drammatico Cast: Toni Servillo, Mi Yang, Geppy Gleijeses, Nello Mascia, Gaetano Bruno, Hal Yamanouchi

di Rodrigo Cortés

di Pierre Coffin, Chris Renaud, Sergio Pablos

di Stefano Incerti

Francia, 2009 90 min - Azione/horror Titolo originale: La horde Cast: Eriq Ebouaney, Aurélien Recoing, Jean-Pierre Martins, Jo Prestia, Claude Perron, Yves Pignot di Yannick Dahan, Benjamin Rocher

critica

critica

critica

critica

pubblico

pubblico

pubblico

pubblico

Il camionista Paul Conroy si sveglia all’interno di una bara, sepolto vivo. Con sé ha soltanto un accendino, un cellulare e un coltello a serramanico. È stato rapito mentre trasportava materiali edili in Iraq e ora i terroristi vogliono che chiami gli USA e convinca i suoi capi a pagare un riscatto. Prima che finiscano l’aria o le batterie del telefono, Paul cercherà di convincere amici, parenti e autorità ad intervenire. Alla fine le uniche cose sulle quali potrà fare affidamento saranno il proprio ingegno e l’istinto di sopravvivenza.

Il dottor Gru (doppiato in Italia da Max Giusti) non è un cattivo qualsiasi. E’ la più grande mente criminale di tutti i tempi e per dimostrarlo al mondo intero ha intenzione di riuscire in un’impresa senza precedenti: rubare la luna. Armato di razzi restringenti e congelanti, con al suo servizio un piccolo esercito di esserini gialli chiamati minions, per portare a termine il suo diabolico piano Gru è intenzionato a usare le tre piccole orfane Margo, Edith ed Agnes. Tuttavia le tre bambine risveglieranno in lui sentimenti puri aiutandolo a tornare sulla retta via.

Napoli. Al carcere di Poggioreale lavora come contabile Marino Pacileo, detto Gorbaciòf a causa di una voglia sulla fronte che ricorda quella del leader sovietico. Pacileo ha due amori: il gioco d’azzardo e una ragazza cinese di nome Lila. Quando viene a sapere che il padre della giovane si è indebitato fino al collo al tavolo verde, ruba i soldi dalla cassa del carcere e li dona a Lila. Per colmare il buco finanziario, però, è costretto a sprofondare sempre di più nel baratro del gioco, delle tangenti e delle rapine, mettendo a repentaglio la sua incolumità.

Alla periferia di Parigi quattro poliziotti corrotti decidono di vendicare un amico, assassinato da terribili delinquenti che si rinchiudono in un edificio abbandonato. Raggiunto il loro nascondiglio, però, i poliziotti si trovano risucchiati in un incubo: intrappolati dal nemico, sono convinti di avere le ore contate. Ma accade l’impensabile: orde di creature sanguinarie li attaccano con rara violenza. I sopravvissuti si rifugiano sul tetto e qui scoprono che il mondo è piombato nel caos. Malviventi e poliziotti non hanno altra scelta che unire le forze.

Perchè vederlo? Mai prima d’ora un regista aveva avuto il coraggio di girare un film interamente in uno spazio di un metro per due, nell’oscurità quasi totale. Cortés imbastisce uno spettacolo tanto minimale quanto mozzafiato: è il titolo di culto per eccellenza del 2010.

58 onstage - ottobre

Perchè vederlo? Perché il film, che arriva dal produttore de “L’Era Glaciale”, presentato al Festival di Giffoni è stato accolto con grande entusiasmo da un pubblico di oltre 300 bambini che si sono subito innamorati dei divertenti Minions e del cattivissimo Gru che a tratti ricorda Peter Sellers ne “La Pantera Rosa”.

Perché vederlo? Un po' appendice di Gomorra, un po' rimescolamento di situazione classiche da nero contemporaneo (da Carlito's Way a Pulp Fiction). Con un Toni Servillo che tiene il livello drammatico alto.

Perché vederlo? Continua il processo di ridefinizione dei canoni horror messo in atto dalla cinematografia francese, con risultati alterni: in questo caso si parte da un’idea di violenza surreale e incendiaria che diventa in fretta un luna-park. Per chi ha amato Planet Terror di Rodriguez.



what'snew/ games

a cura di Blueglue

HALO: REACH Bungie - Microsoft (Xbox 360) Genere: Sparatutto in prima persona

E’ noto dal 2007: le strade di Microsoft e Bungie si divideranno definitivamente dopo questo capitolo, nuovo episodio di una delle saghe più appassionanti degli ultimi dieci anni. Halo rientra pienamente nella definizione di “killer application” (videoludicamente parlando, un gioco talmente importante da giustificare l’acquisto della console) e quindi il marchio non verrà abbandonato. Ma il fatto che questo sia l’ultimo capitolo curato in tutto e per tutto da chi ha plasmato la serie circonda il titolo di un alone quasi epico, alzando inevitabilmente le aspettative per quello che deve essere un gran finale. L’anno è il 2552 e l’unico pianeta che resiste alla minaccia dell’Alleanza Covenant è Reach. Toccherà ai

guerrieri appartenenti alla stirpe degli Spartan (una razza di soldati dalle spasmodiche potenzialità belliche) fronteggiare il nemico e cambiare il destino dell’umanità. Il gameplay è cosa nota e non cambia quasi di una virgola rispetto agli episodi precedenti - d’altronde sarebbe da stolti apportare delle variazioni importanti a un sistema di gioco vincente: alla fine le uniche novità che influiscono sul modo di giocare sono l’implementazione di alcuni potenziamenti (come l’invisibilità), che permettono un approccio più tattico alle fasi di battaglia e una missione a gravità zero. L’assenza di qualcosa di veramente innovativo non

mina la giocabilità, da sempre punto di forza di Halo, sia nella modalità “campagna” che in quella “multiplayer”. Parlando di tecnica, graficamente si tratta del capitolo migliore della saga (com’è naturale che sia, perché con gli anni che passano sarebbe un errore imperdonabile fare dei passi indietro). Rimangono ancora grezzi alcuni particolari estetici, ma la regia e l’accompagnamento sonoro sono semplicemente perfetti, facendo così passare in secondo piano piccolezze come la modesta interattività con il mondo che ci circonda (soprattutto negli spazi interni) e un motore grafico datato, seppure solido. Non aspettatevi un capolavoro assoluto. Ma pronunciare le parole “finale col botto” è decisamente azzeccato.

Dead Rising 2

Sports Champions

(Xbox 360 - PS3)

(PS3)

Blue Castle Games – Capcom Il primo titolo che viene in mente quando si tira in ballo il binomio Capcom – Zombie è inequivocabilmente Resident Evil, il capolavoro che è di fatto il principale responsabile dell’invenzione del genere Survival Horror. Ma chi qualche anno fa ha avuto modo di vestire i panni del simpatico giornalista Frank West non può essersi dimenticato dell’esperienza adrenalinica e claustrofobica condita da ampie dosi di humor nero che offriva Dead Rising. Pur essendoci opinioni contrastanti sul sistema di gioco (che si basa pesantemente sul tempo), il titolo del 2006 rimane una delle esclusive Xbox meglio riuscite fino ad oggi. L’attesissimo follow-up è ora disponibile anche per Play Station 3, e va subito detto che il protagonista non è più Frank West. Purtroppo, perché un personaggio così ben caratterizzato diventa inevitabilmente difficile da sostituire. Al suo posto troviamo il comunque affabile ex-motociclista Chuck Greene, che dopo avere perso la moglie nel disastro di Las Vegas (un’invasione di morti viventi che ha contaminato l’intera città) è alle

60 onstage - ottobre

Genere: Survival horror prese con la zombificazione imminente della figlioletta Katey: la piccola ha bisogno di massicce dosi di un medicinale chiamato Zombrex per non trasformarsi in una mangia-uomini. La trama si presenta abbastanza articolata e fantasiosa, e comprende personaggi burleschi, un folle show televisivo (dove dei centauri fanno a gara a chi massacra più zombie in gigantesche arene) e un’organizzazione tanto assurda quanto comica denominata C.U.R.E. (Cittadini per i Diritti e l’Uguaglianza degli Zombie) che si oppongono allo sterminio dei morti viventi. La meccanica di gioco rimane fedele al primo episodio: si trovano armi in ogni angolo della città, ci si cura mangiando e bevendo qualsiasi cosa e il tempo gioca ancora un ruolo fondamentale quando si tratta di salvare i superstiti in cui ci si imbatte. L’unica vera novità sono le armi combo: cercate bene in giro, perché unire due oggetti per trasformarli in armi improbabili è uno dei motivi per cui definire questo gioco divertente può essere addirittura riduttivo.

San Diego Studio - Sony La guerra alla Nintendo Wii comincia ufficialmente da qui. Il nuovo controller Sony Move è una meraviglia della tecnica (si basa su sensori di campo magnetico, accelerometri e giroscopi) che, avvalendosi di una comunicazione con la fotocamera digitale PSEye per rilevare i movimenti del corpo del giocatore, promette un sistema di controllo totale e libero. Il primo gioco degno di nota doveva quasi obbligatoriamente avere a che fare con il mondo dello sport e a conti fatti non è niente male. Sports Champions - meglio tralasciare lo sforzo di fantasia dei programmatori per quanto riguarda il titolo - si compone di sei discipline differenti: dai classici beach volley e ping pong ai più particolari disc golf (una sottospecie di incrocio tra golf e frisbee) e gladiator duel (il nome dice tutto). La meccanica del tiro con

Genere: Sport game l’arco, del ping pong e del fantasioso disc golf colpisce per precisione, libertà e tempi di azione (si fa davvero fatica ad individuare un qualche tipo di ritardo dal momento in cui ci si muove a quello in cui il nostro avatar agisce). Qualche nota stonata invece salta all’occhio nelle restanti tre discipline, vuoi per una disposizione dei comandi non proprio comoda, vuoi per la mole di spazio che occorre per eseguire le mosse in maniera perfetta (un problema non trascurabile). Come ampiamente pronosticabile, è un titolo che dà il meglio di sè quando si gioca tra amici, situazione in cui il divertimento sale in maniera esponenziale: ottimo per giocatori occasionali e profani dei giochi elettronici, spassoso e interessante per chi mangia pane e videogiochi.


UN SOLO MONDO globo 235x255:-

4-10-2010

17:06

Pagina 1

claudio baglioni un solo mondo one world tour 2010

riparte il tour mondiale dal 7 ottobre all’11 dicembre 2010 SANPIETROBURGO TORONTO MONTREAL MASHANTUKET NEW YORK ATLANTIC CITY

MOSCA AMSTERDAM BRUXELLES BUDAPEST KIEV LONDRA STOCCARDA MONACO BUCAREST PARIGI VIENNA ZURIGO MADRID BARCELLONA IL CAIRO

DUBAI

TOKYO PECHINO SHANGAI

SAN JOSE’ CARACAS BOGOTA’

SANTIAGO

PERTH

SAN PAOLO BUENOS AIRES per info biglietti +39 02 4805731 www.fepgroup.it

SYDNEY MELBOURNE


comingsoon / novembre

vs

LADY GAGA 9/11 Torino + 4 e 5/12 Milano Mettere a confronto Lady Gaga e Shakira è come giocare un derby. Dive moderne (e instancabili lavoratrici) che si battono sullo stesso campo, ma con maglie diverse e tattiche agli antipodi. L’italo-americana, prima che Poker Face diventasse il tormentone estivo 2009, ha fatto gavetta, provando sulla sua pelle tutti i clichè dell’artista che insegue l’occasione giusta – a partire da droghe e alcool per finire con esibizioni al fianco di drag queen e spogliarellisti. La colombiana a 14 anni era già una star nel suo paese, bambina prodigio ben due lustri prima che Whenever, Wherever invadesse il mondo nel 2001. Entrambe giocano molto con l’immagine, ma con obiettivi e risultati molto diversi. Lady Gaga è l’emblema della trasgressione. E’ un’esibizionista in continua trasforma-

1

2 Martedì

Mercoledì

Black Rebel Motorcycle Club - Roma The Coral - Milano

Prince - Roma Sting - Milano

Prince - Milano Sting - Torino The Parlotones - Roma

8 Lunedì

9 Martedì

15 Martedì

Mercoledì

!!! (Chk chk chk) - Milano Levinhurst - Bologna Macy Gray - Firenze

!!! (Chk chk chk) - Firenze Futurheads - Torino Levinhurst - Milano The Drums - Milano

Futurheads - Firenze Interpol - Milano Macy Gray - Roma The Drums - Bologna

23

24

Martedì

Mercoledì

Linea 77 - Milano Plan B - Milano

Adam Lambert - Milano Litfiba - Trento

Black Rebel Motorcycle Club - Torino Litfiba - Rimini

62 onstage - ottobre

30

Dalla & De Gregori - Milano

Venerdì

25 Giovedì

1

2

Le Vibrazioni - Roma Linea 77 - Colle Val d'Elsa (SI) Love Amongst Ruin - Roma The Parlotones - Torino

14 Domenica

Paul Smith - Roma Sum 41 - Milano Tricky - Firenze Velvet - Modena

Joe Cocker - Milano Macy Gray - Milano Morgan - Milano Paul Smith - Mirano (VE) Tricky - Bologna

20 Sabato

21 Domenica

Linea 77 - Cento (BO) Litfiba - Torino Simply Red - Milano Velvet - Legnano (MI)

26

27

Venerdì

Sabato

Motel Connection - Trezzo (MI)

Black Rebel Motorcycle Club - Treviso I. Campbell & M. Lanegan Firenze Litfiba - Jesolo (VE) Shakira - Torino

3

Love Amongst Ruin - Bologna

13

19 Linea 77 - Roma Simone Cristicchi - Portogruaro (VE) Velvet - S. Colombano (GE)

7 Domenica

Sabato

Elio e Le Storie Tese - Milano Paul Smith - Milano Tricky - Milano

18 Giovedì

Litfiba - Milano

Martedì

Venerdì

Alice Cooper - Milano

Lunedì

29

12

17

Lunedì

Lunedì

11 Broken Social Scene - Milano Carl Barat - Bologna Scissor Sisters - Roma

6 Sabato

Linea 77 - Parma Love Amongst Ruin - Milano Simone Cristicchi - Gavirate (VA)

Giovedì

Carl Barat - Milano Scissor Sisters - Milano Sting - Roma

5 Venerdì

La Fame di Camilla - Castiglion F. no (FI) Le Vibrazioni - Milano Love Amongst Ruin - Torino Simone Cristicchi - Gavirate (VA) The Parlotones - Milano

10

16

22

4 Giovedì

Mercoledì

Lady Gaga - Torino

27/11 Torino

zione, sempre pronta a spiazzare il pubblico e a nutrirlo di atteggiamenti scandalosi. Shakira è una figura femminile rassicurante, sicuramente provocante, sensuale ma mai particolarmente conturbante. Sono molto diverse anche artisticamente. La loro musica strizza l’occhio alla dance, ma oltre a questo presupposto c’è poco in comune. La statunitense ha trasformato le sue passioni musicali (i Queen, David Bowie) in un electro-pop danzereccio in cui trovano spazio suoni spesso acidi, distorti, comunque molto ricercati. La sudamericana è invece più elegante, accanto alle hit pensate come riempi-pista è facile trovare ballate acustiche, con testi romantici o comunque intimi. Quello che le due dive condividono è il successo. Ci sono arrivate in modo diverso: una ha gradualmente conquistato la vetta, l’altra è esplosa improvvisamente. In ogni caso, sono entrambe pilastri dello show business mondiale, facce diverse della stessa sfavillante medaglia. Per chiunque tifiate, è una sfida davvero interessante.

3

Lunedì

SHAKIRA

28 Domenica

4

Black Rebel Motorcycle Club - Firenze I. Campbell & M. Lanegan - Milano

5


Marani Photo: Fulvio Bonavia

h 16.00

Nikki

one nation one station

deejay tv

|

mydeejay tv

|

deejay.it

|

iphone.deejay.it

|

quando vuoi in podcast


TBL_ON STAGE 235X355_T.indd 1

8-09-2010 16:43:33


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.