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luca zanette | italian architect
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lucazntt@gmail.com + 39 349 61 66 086
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INDICE Territorio e temi Cibo: il perchè di una ricerca
09
CittĂ diffusa: urbs in horto
17
Produzione locale: best practices
29
Descrizioni La descrizione di un paesaggio: i territori di bonifica della laguna
49
Un caso studio: le Giare
61
La costruzione di un progetto Il metodo
95
Mitigazione
97
Adattamento
139
Bibliografia
193
Premessa Questo lavoro nasce da una serie di ricerche condotte a partire dal tema del cibo e da alcune questioni ad esso legate quali il benessere (salute), il consumo di risorse, lo spreco alimentare. Le diverse ipotesi di modifica delle nostre abitudini alimentari e di utilizzo del terriotrio, dell’uso/consumo di suolo, di pratiche agricole diventano necessità in un futuro in cui si prospettano un aumento della popolazione globale e una minore disponibilità di suolo coltivabile dovuti alle conseguenze dei cambiamenti climatici e a fenomeni di espansione urbana. In questo senso il terriotrio veneto diventa paradigmatico. La città contemporanea veneta conserva una
ricchezza (in termini di quantità) di spazi coltivati mescolati alla piccola media impresa e a contesti più o meno urbani. La densità della rete infrastrutturale, sia dell’acqua che della mobilità, ha costruito un territorio in tutte le sue parti accessibile ed abitabile. Questo ha consentito lo sviluppo di forme di utilizzazione isotrope, con carettistiche simili in tutte le direzioni ma non identiche. Al progetto dell’isotropia si affianca un progetto di riciclo, a volte concreto/fisico, altre legato alla costruzione di una nuova immagine o orizzonte di senso per questi territori. Abbiamo già accennato al fatto di attraversare un periodo di transizione e metaforfosi che ci porterà
ad utilizzare questo territorio in maniera differente: ad esempio con un agricoltra speriamo produttiva ma con pratiche e forme differenti da quelle attuali.
Territorio e temi
foto: lernert & sander
CIBO
il perchè di una ricerca “Cibo: una parola che in questi ultimi tempi, trainata dall’interesse per il tema dell’Expo milanese ‘Nutrire il pianeta: energia per la vita’, è stata modulata con aggettivi in molti modi diversi, coniugata con tante realtà culturali e geografiche molto lontante tra loro, condita con gli ingredienti più differenti per ottenere sapori a volte raffinati, a volte molto forti” (cit. Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia). Negli ultimi anni, diverse sono state le iniziative editoriali, televisive e propagandistiche legate al tema del cibo spesso cadute in una collezione di ossessive ricette e cure dietetiche. In realtà, nulla è articolato e struttu-
rato come il cibo: l’agroalimentare è uno dei settori portanti della nostra economia globalizzata, dove si intersecano agricoltura, industria, commercio e servizi e oggi è anche materia di finanza e speculazione. Il cibo è l’interfaccia principale tra l’uomo e l’ambiente in termini di uso e consumo di suolo, di acqua, di risorse naturali, della gestione dei rifiuti. Ma cibo è anche ricerca scientifica sofisticata, per i risvolti in tema di salute e tecnologie. Nulla è umano quanto il il cibo: da una parte, infatti, ci parla del nostro corpo e delle sue esigenze, della nostra biologia e appartenenza alla terra; dall’altra è cultura, elemento di definizione dell’identità e quindi
luogo di incontro interculturale; è società in quanto veicolo di pratiche di fraternità, condivisione e convivialità e del loro opposto; infine il cibo è simbolo
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carne prodotti animali frutta e verdura cereali
2500
+ 142 %
6,2
+ 36 %
kcal | giorno
diete a confronto Confronto tra le emissioni di gas serra della dieta media attuale e di una dieta equilibrata con riduzione degli sprechi alimentari.
consumi pro capite | anno Diagramma sui consumi medi di cibo pro capite | anno in Italia divisi per categoria.
dieta media
dieta equilibrata
diete a confronto Confronto tra il fabbisogno calorico giornaliero e il carico calorico della dieta media italiana.
kg CO2 eq | anno
3539
kcal | giorno
9,7
kg CO2 eq | anno
kg 800 700 600 500 400 300 200 100
1961
12
1970
1980
1990
2000
2010
cibo + salute in Veneto
NCD noncomunicable diseases Si definiscono NCD le malattie croniche, non trasmissibili tra individui, di lunga duranta e lenta progressione. Esse possono essere raggruppate in 4 famiglie principali: malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie e malattie nutrizionali-metaboliche. L’organizzazione mondiale della sanità (WHO) ha indivuato i principali fattori di rischio, modificabili e non, che causano tali malattie e le possibili soluzioni.
Paolo Spinella unipd dip. medicina
Simona Bertoli
unimi dip. alimentazione e nutrizione umana
realzione decessi ed alimentazione
decessi
malattie in cui i fattori nutrizionali sono determinanti
Veneto,2012
malattie in cui i fattori nutrizionali sono importanti altre patologie sovrappeso ed obesità In Veneto il 45 % della popolazione adulta è in sovrappeso.
fattori socioeconomici e culturali
fattori di rischio comuni
fattori di rischio intermedi
principali malattie croniche
globalizzazione
alimentazione scorretta
urbanizzazione invecchiamento della popolazione
inattività fisica consumo di tabacco ereditarietà età
ipertensione iperglicemia iperlipidemia sovrappeso ed obesità
cardiopatie ictus cancro disturbi respiratori cronici diabete
fonti: Regione Veneto, Occhio alla salute 2013; Regione Veneto, www.venetonutrizione.it; Who, World Health Organization, www.who.it; Inran, “Linee guida per una sana alimentazione”, 2013 Faostat; Istat, 2013.
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impronta ecologica L’impronta ecologica misura l’area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti.
+
cibo
costruito
terziario
trasporti
rifiuti
25 %
23 %
17 %
16 %
14 %
cibo emissioni di gas serra Emissioni di gas serra dovute alla produzione e consumo di cibo pro capite | anno confrontate con le emissioni medie di un automobile in Veneto.
cibo e combustibili fossili diagramma di consumo dei combustibili fossili nelle varie fasi della catena agroalimentare.
14
3267
kg CO2 eq | anno spreco
405
automobile
2000
kg CO2 eq | anno
cibo + risorse in Veneto
acqua contaminata
acqua piovana
pompaggio
nel prodotto
acqua inquinata
acqua fresca
contenuta nel prodotto
evapotraspirazione
impronta idrica L’impronta idrica è un indicatore del volume totale di risorse idriche utilizzate da un paese per produrre i beni e i servizi consumati dagli abitanti della nazione stessa.Comprende l’acqua, prelevata da fiumi, laghi e falde acquifere (acque superficiali e sotterranee), impiegata nei settori agricolo, industriale e domestico e l’acqua delle precipitazioni piovose utilizzata in agricoltura.
acqua virtuale Volume d’acqua utilizzato nelle varie fasi della catena di produzione agroalimentare.
H2O
ciclo naturale dei nitrati
H2O
N2
H2O
NO3
H2O
N2
fonti: Montagna F. Giuseppe, “Impronta ecologica: analisi della metodologia e applicazione alla regione Veneto”, Università di Padova, facoltà di scienze statistiche, aa 08/09; WWF, “L’impronta idrica dell’Italia, 2014; Filippi L., “Agroforestry urbanism to recycle rural Italy”, Università IUAV di Venezia, European Master of Urbanism, aa 13/14; Commissione europea, DG ENV 2010, Preparatory study on food waste across EU 27, Bruxelles, 2010.
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spreco totale
216
kg | anno
12,3 % consumi
16
cibo + spreco in Veneto
perdita e spreco alimentare Quando si parla di cibo sprecato, si distingue tra perdite (food losses) e sprechi alimentari (food waste). Per perdita alimentare si intende la perdita di massa o qualità nutrizionale del cibo originariamente destinato al consumo umano, causata da inefficienze nella filiera. Il cibo scartato, più frequentemente presso il punto di vendita e di consumo finale, rientra nella categoria dello “spreco alimentare”.
scenario: riciclo Se si diminuissero le perdite alimentari del 25 % e si riciclassero tutti gli sprechi si otterebbe una riduzione del 7 % dell’impronta ecologica del Veneto.
- 25 %
perdita
+
- 100 %
trasformazione 19 %
produzione 30 %
perdita spreco distribuzione ristorazione 12 %
=
consumatore 35 %
- 7 % EF
spreco - 2,6 % produzione ortofrutticola - 2,0 % energia - 1,8 % produzione ittica - 0,6 % produzione animale
fonti: Commissione europea, “DG ENV. 2010. Preparatory study on food waste across EU 27”, Bruxelles, 2010; Waste Watcher, “Osservatorio sugli sprechi alimentari delle famiglie italiane”, Last Minute Market, 2013; Faostat, 2011; Istat, 2010.
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citta’ diffusa
urbs in horto
Il terriotrio veneto rappresenta un caso paradigmatico. La città contemporanea ribalta le relazioni tra pieni e vuoti. La ricca struttura infrastrutturale dello spazio agricolo ha consentito nel corso degli ultimi decenni l’infiltrazione dei centri abitati e degli spazi della produzione della piccola-media impresa. L’utilizzo isotropo del territorio, l’elevata accessibilità, la mixitè funzionale si adattano in ogni situazione alle specificità delle diverse porzioni di territorio. La città diffusa veneta non è un territorio omogeneo o piatto ma eterogeneo. Come avviene in ecologia l’eterogeneità può essere considerata un valore. Il progettare l’isotropia consiste
proprio nel tentativo di far coesistere queste diverse piccole realtà apparentemente distanti le une dalle altre. Si tratta di un progetto di riciclo non solo di manuffatti fisici ma anche d’immagine, di ricerca di un nuovo orizzonte di senso per questi territori. I molteplici cambiamenti in atto, legati agli stili di vita, allo sfruttamento del territorio ed ai cambiamenti climatici, portano con sè l’idea di un territorio che funzionerà diversamente. Questa diventa l’occasione per ripensare questa città a partire dalle trame dell’acqua e della mobilità. Il carattere produttivo, agricolo, di questo territorio richiama alla mente il motto per Chicago di Urbs
in horto. Non si tratta però di una città nel giardino ma nell’orto, un territorio produttivo in cui coesistono lo spazio agricolo le placche della piccola media impresa veneta. E’ un terriotrio paradigmatico in cui le tre nature di John Dixon Hunt (selvaggia, antropizzata e domestica) cosesitono. La necessità di inserire una nuova riflessione di carattere ambientale comporta una percolazione della natura selvaggia all’interno del terriotrio agrario, creando nuovi spazi del wellfare.
19
agricoltura 62,4 %
bosco 16,8 %
provincia di Treviso
costruito 19,4 %
agricoltura 60,7 %
acqua 23,1 %
cittĂ metropolitana di Venezia
costruito 15,0 %
agricoltura 73,9 %
bosco 3,6 % 15,0 %
provincia di Padova
consumo di suolo | popolazione x 20.000
20
0
4
8 10
20
40 km
consumo di suolo
edificato spazio agricolo area boschiva acqua letto fiume
fonti: Arpav, Carta dei suoli Regione Veneto, Istat (2013)
21
permeabilità carattere che esprime la capacità di un orizzonte ad essere attraversato dall’acqua o dall’aria. La stima viene fatta in base alle caratteristiche granulometriche, di aggregazione, di consistenza, di porosità, nell’ambito della sezione di controllo (150 cm). molto bassa bassa moderatamente bassa moderatamente alta alta molto alta 0
2
4
6
8
10
20 km
permeabilità suolo carattere che esprime la capacità di un orizzonte ad essere attraversato dall’acqua o dall’aria. La stima viene fatta in base alle caratteristiche granulometriche, di aggregazione, di consistenza, di porosità, nell’ambito della sezione di controllo (150 cm), considerando come permeabilità dell’intero suolo la classe di permeabilità più bassa riscontrata negli orizzonti. source: ARPAV, Carta dei suoli Regione Veneto.
k < 0,0035 cm/h molto bassa 0,0035 cm/h < k < 0,035 cm/h bassa 0,035 cm/h < k < 0,35 cm/h moderatamente bassa 0,35 cm/h < k < 3,5 cm/h moderatamente alta 3,5 cm/h < k < 35 cm/h alta k > 35 cm/h molto alta
drenaggio proprietà intriseca del terreno a lasciar percolare l’acqua per gravitazione. rapido moderatamente rapido buono mediocre lento molto lento
riserva idrica dei suoli esprime la massima quantità di acqua presente nel suolo utilizzabile dalle piante per la propria cescita. E’ il risultato della differenza tra la quantità di umidità presente nel suolo alla capacità di campo,e al punto di appassimento permanente, nell’ambito della sezione di controllo (150 cm). molto bassa bassa moderatamente bassa moderatamente alta alta molto alta
22
0
4
8 10
20
40 km
sovranitĂ di paesaggio
aree di risorgiva pianura umida pianura asciutta rilievi collinari costiero-lagunare
fonti: Arpav, Carta dei suoli Regione Veneto, Istat (2013)
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vigneto 7,0 %
cereali 45,9 %
4,2 %
provincia di Treviso
colt. ind. 10,5 % prato 17,1 %
cittĂ metropolitana di Venezia vignetov 4,9 %
cereali 55,1 %
ortaggi 8,6 % colt. ind. 25,1 %
cereali 51,2 %
vignetov 4,5 %
4,9 %
ortaggi 13,0 %
provincia di Padova
colt. ind. 11,9 % prato 16,5 %
uso del suolo | vendita fitofarmaci x 100.000 kg
24
0
4
8 10
20
40 km
fonti: Corine Land Cover database Istat, VI censimento dellâ&#x20AC;&#x2122;agricoltura, 2010 progetto Fas, 2013
uso del suolo
acqua letto del fiume frutteto, oliveto ortaggi vigneto mais altri cereali colture industriali foraggera, prato bosco 25
distretti di qualitĂ 18 prodotti 18 prodotti 14 prodotti 28 prodotti 10 prodotti
IGP DOP DOCG DOC IGT
IGP fagiolo di Lamon marrone di Combai marrone di Monfenera asparago Cimadolmo asparago di Badoere radicchio di Treviso
DOP asiago casatella di Treviso grana padano montasio olio veneto Grappa asparago di Bassano
DOCG prosecco Valdobbiadene prosecco Asolo piave Malanotte
fonti: Regione Veneto, consorzi specifici
26
100
0
4
8 10
20
40 km
tessitura superficiale suolo
0
90
10
80 70
30
A
40
arg illa
50 60
40 30
FA
FSA
FL L
SF
S
fonti: Arpav, Carta dei suoli Regione Veneto
70 80
FS
10
100
FLA
F
20
0
o%
AL
AS
lim
%
60 50
90
proprietĂ fisica del terreno che lo identifica in base alla composizione percentuale delle sue particelle solide distinte per classi granulometriche secondo il principio delineato dallâ&#x20AC;&#x2122;USDA.
20
90 100
80
70
60
50
40
30
20
10
0
sabbia %
27
70 km
60
50
40
30
20
10
0
28
1.
2.
3.
4.
l’agricoltura e la produzione del Prosecco
l’agricoltura e il fiume Piave l’agricoltura e i territorio a rischio idraulico l’agricoltura e le cave di ghiaia nell’alta pianura asciutta
l’agricoltura e le cave di ghiaia con risalita della falda l’agricoltura il Sile e le grandi infrastrutture l’agricoltura e le aree produttive
l’agricoltura di prossimità
l’agricoltura e le infrastrutture della mobilità
kriging Il kriging è un metodo di regressione usato nell’ambito dell’analisi spaziale che permette di interpolare una grandezza nello spazio, minimizzando l’errore quadratico medio. Deve il suo nome a Danie Krige, ingegnere minerario sudafricano che sviluppò negli anni ‘50 alcuni metodi empirici per la previsione della distribuzione di minerale nel sottosuolo a partire da campionamenti del terreno. Conoscendo il valore di una grandezza in alcuni punti nello spazio possiamo determinare il valore della grandezza in altri punti per i quali non esistono misure. Nel kriging, questa interpolazione spaziale si basa sull’autocorrelazione della grandezza, cioè l’assunto che la grandezza in oggetto vari nello spazio con continuità.
1. fotopiano 2. sovrantà di paesaggio 3. consumo del suolo 4. uso del suolo 5. edificato 6. infrastruttre della mobilità
l’agricoltura nei territori di bonifica
5.
6.
29
mercato del contadino gruppo acquisto solidale
Produzione locale
best practices
Abbiamo già detto come alcuni elementi della città diffusa debbano essere inseriti in un nuovo orizzonte di senso oppure ne vadano esplicitate le relazioni gli uni con gli altri. In questa sezione vengono esposte brevemente alcune esperienze o tendenze presenti nel territorio veneto legate alla produzione locale o a scintille di cambiamento. L’accorciamento della filiera sembra presentare elementi positivi sia per il produttore che per il consumatore: ampi margini di guadagno per il primo, risparmio e maggiore genuinità del prodotto per il secondo. Diverse sono le realtà in cui si utilizza la filiera corta, dalla vendita diret-
ta in azienda allo spaccio aziendale, dalle manifestazioni quali sagre, mercati, fiere alla raccolta dei prodotti agricoli direttamente dal consumatore, ai farmers market. Incontrando i produttori che aderiscono a programmi di promozione della filiera corta ci si accorge come l’agricoltura di piccola scala sia spesso quella più vicina al rinnovamento. Diverse sono le esperienze riscontrate: chi si rivogle ad una produzione fuori suolo facendo ricorso alle tecniche di serricoltura idroponica; chi si avvicina tecniche agricole più vicine al rispetto dei cicli naturali quali ad esempio il biologico o la permacoltura; chi chi si rivolge ai gruppi d’acqusto solidale
per avere una vendita assicurata. Nel territorio veneto sono presenti inoltre esperienze di nuovi modelli di impresa agricola quali i agst, ovvero un gruppo d’acquisto dei terreni, oppure di modelli insediativi alternativi, di co-housing in cui si ricerca la massima autosufficienza possibile, sia energetica che alimentare.
31
mercato del contadino Il mercato degli agricoltori rappresenta un utile strumento sia per i produttori, che possono vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori, sia per i clienti che, altrimenti, troverebbero difficoltĂ a raggiungere direttamente lâ&#x20AC;&#x2122;azienda agricola per soddisfare il fabbisogno quotidiano famigliare.
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mercato del contadino in Veneto
33
10 km 5 km
distanza dei consumatori
1 km
attrezzature gazebo 3 x 4,5 m automezzo refrigerato | attrezzato
fonte: â&#x20AC;&#x153;Farmers market in Venetoâ&#x20AC;?, Osservatorio economico agroalimentare, Regione Veneto, 2010
34
mercato di Vittorio Veneto
bike sharing
casetta dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua
bus stop
mercato contadino
35
elenco produttori 01 | azienda agricola De Panni Attilio e Francesco 02 | azienda agricola Dall’Antonia Danilo e figli 03 | azienda agricola Tomasella 04 | azienda agricola Il Frutteto 05 | azienda agricola Casa Loffa 06 | azienda agricola San Martino 07 | società agricola coperativa Agricansiglio 08 | società agricola coperativa Frutticola 09 | società agricola Agribon 10 | azienda agricola Rizzetto Dario 11 | azienda agricola La Collina delle More
10 09 11 08 07
06 01
05 02 03 04
36
30 km ponte nelle alpi BL
200 km caldaro BZ
26 km budoia PN
07 02 10 km
20 km
30 km
40 km
11 04 03 06 10
01
09
05
08
150 km finale emilia MO
ricostruzione della filiera
37
38
01
03
04
azienda agricola De Panni Attilio e Francesco
azienda agricola Tomasella
azienda agricola Il Frutteto
carni avicole | salumi
ortaggi
ortaggi | frutta | succo di mela
Fonte | TV az. agricola familiare 3 lavoratori allevamento | laboratorio 9 ha 1/2 di proprietĂ
Gaiarine | TV az. agricola lavoro dipendente 6 lavoratori ricovero attrezzi | celle | magazzino 10 ha 1/10 di proprietĂ
Bibano | TV az. agricola familiare 4 lavoratori + 2 stagionali ricovero attrezzi | celle | magazzino 6 ha 5/6 di proprietĂ
07
08
09
societĂ agricola coperativa Agricansiglio
societĂ agricola coperativa Frutticola
societĂ agricola Agribon
formaggi | uova
mele | pere | ortaggi | succhi frutta
ortaggi | frutta
Fregona | TV 40 soci TV, PN, BL 20 dipendenti laboratorio | magazzino | punti vendita
Motta di Livenza | TV az. agricola familiare 5 lavoratori + 2 stagionali ricovero attrezzi | celle | magazzino 10 ha 9/10 di proprietĂ
Montebelluna | TV az. agricola familiare 4 lavoratori ricovero | serre | celle | magazzino 5 ha di proprietĂ
sede legale mercato del contadino lavorazioni esterne gas
39
40
30 km ponte nelle alpi BL
Francia 26 km budoia PN
10
05
06
03
12 50 km
40 km
30 km
20 km
10 km
10 km
04 13
09 01 07
02 11
08
150 km finale emilia MO
mercato di Conegliano
41
01
02
03
societĂ agricola Agribon
azienda agricola Trentin Luigino
azienda agricola Aristea
ortaggi | frutta
ciliegie | patate | asparagi
carni suino | salumi | vino | cereali
Montebelluna | TV az. agricola familiare 4 lavoratori ricovero | serre | celle | magazzino 5 ha di proprietĂ
Ponzano Veneto | TV az. agricola familiare 1 lavoratori ricovero attrezzi | celle | magazzino 3,5 ha di proprietĂ
Miane | TV az. agricola familiare 4 lavoratori ricovero attrezzi | celle | vigneto 10 ha 7/10 di proprietĂ
42
05
07
04
azienda agricola Carpenè Lucio
azienda agricola apicoltura Bozza
azienda agricola Il Frutteto
ortaggi
miele | pollini | creme | propoli
ortaggi | frutta | succo di mela
Revine Lago | TV az. agricola familiare 1 lavoratore allevamento | ricovero attrezzi 30 ha 4/10 di proprietĂ
Portogruaro | VE az. agricola familiare 2 dlavoratori laboratorio | magazzino
Bibano | TV az. agricola familiare 4 lavoratori + 2 stagionali ricovero attrezzi | celle | magazzino 6 ha 5/6 di proprietĂ
sede legale mercato del contadino lavorazioni esterne gas
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gruppo acquisto solidale I Gruppi di Acquisto Solidale sono gruppi di acquisto, organizzati spontaneamente, che partono da un approccio critico al consumo e che vogliono applicare i principi di equità, solidarietà e sostenibilità ai propri acquisti. L’aspetto etico, o solidale, di tali gruppi, è ritenuto fondamentale e li connota come esperienze nel campo del consumo critico. Secondario ma altrettanto fondante è il richiamo all’importanza delle relazioni sociali ed umane o del legame con l’ambiente circostante o con le tradizioni agricole e gastronomiche.
gas nella Marca coordinamento di Treviso: 21 gruppi coordinamento delle Prealpi: 11 gruppi coordinamento opitergino: 4 gruppi indipendenti: 14 gruppi totale: 50 gruppi
gruppo acquisto solidale terreni Il GAST, o Gruppo Acquisto Solidale Terreni, ha come obbiettivo quello di costituire e sostenere gruppi di cittadini risparmiatori per l’acquisto condiviso di una tenuta agricola e la sua conduzione con metodi moderni e sostenibili. Le aziende agricole sono coltivate con metodi biologici e gestite a filiera corta, puntando alla formazione di una nuova alleanza tra produttori e consumatori, in modo che i consumatori non siano l’ultimo anello della catena distributiva, ma diventino co-produttori.
44
lavoro fiducia risparmio sicurezza
Conegliano
Oderzo 20/30 famiglie
Trevignano
Treviso
Breda di Piave
gas: gruppo acquisto solidale in Veneto
75 km san gregorio nelle alpi BL
10 km
20 km
30 km
40 km
392 km volpiano TO
363 km langosco PV 200 km piadena CR
200 km modena
315 km gambassi terme FI 573 km lanuvio RM 1600 km trapani
1450 km palermo | bagheria
115 km ferrara
265 km rimini
378 km ancona
ricostruzione filiera gas di Zerobranco
fonte: www.associazioneprogettofamiglia.org
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pastificio Sgambaro Era il 1947 quando Tullio Sgambaro fondò a Cittadella, tra Padova e Treviso, un piccolo pastificio artigianale. Negli anni ’60 nacquero i marchi Jolly e Sgambaro, che si caratterizzarono sin dall’inizio per la minuziosa attenzione alla qualità del grano duro d’origine e per il rigoroso rispetto degli standard produttivi. La crescente eccellenza tecnologica si fonde con gli insegnamenti di una tradizione secolare, nella convinzione che solo attenti controlli lungo tutto il ciclo che porta dalla semina al prodotto finito, dal campo alla tavola, potessero garantire una qualità senza compromessi.
cittadella PD cologna FE
cerignola FG
progetto di compensazione A. bosco di compensazione ad alto fusto contribuisce alla riduzione del 35% delle emissioni di CO2 della linea Sgambaro. B. bosco limite del Brenta: la creazione di una foresta con 2.300 alberi per aumentare la fauna e la disponibilità delle risorse idriche a pochi passi dal fiume Brenta. C. le valli da pesca lagunari raccolgono la CO2 e la stoccano, naturalmente e senza nessun artificio meccanico, nel sottosuolo melmoso. È un processo naturale che viene favorito ed esaltato dal tipo di attività della valle da pesca. 0,898
0,800
0,562 0,176
0,086 0,038 produzione
0,036
cottura
emissioni kg CO2 equivalenti diagramma relaticvo alle emissioni di CO2 equivalenti nelle diverse fasi di produzione, trasporto e consumo di 1 kg di pasta Sgambaro.
fonte: www.sgambaro.it
46
altre esperienze
cavin de confin Cavin de Confin è una cooperativa nata dall’idea di un gruppo di soci G.A.S. che hanno scelto di evolversi in G.A.S.T. (Gruppo di Acquisto Solidale Terreni). In questa terra predata da cavatori senza scrupoli e produttori di prosecco e pesticidi, dove per troppo tempo si sono interrati rifiuti sulle rive del Piave e una politica scellerata ha cementificato ogni angolo del paesaggio, qui una piccola banda di musicisti improbabili si è messa a suonare una musica nuova, originale e potentissima. Immaginate un’azienda agricola biologica: un caseificio, due ettari e mezzo di campi da coltivare, un agriturismo a conduzione familiare. Grazie al rapporto che si instaura tra produttori e consumatori, alcuni componenti dei gas entrano in contatto con Evano Zaccaron, l’agri-
foraggera coltivazione biologica ortaggi
abitazione agriturismo da uganda ristorazione nel fine settimana laboratorio trasformazione foresteria woofers
ecovillaggio comunità basata esplicitamente sulla sostenibilità ambientale. I principi di questo tipo di comunità, secondo l’ecologo ed agronomo australiano David Holmgren (che ne è uno dei maggiori teorici), sono i seguenti: adesione volontaria dei partecipanti e condivisione dei principi fondanti; nuclei abitativi progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale; uso di energie rinnovabili; autosufficienza alimentare basata su permacultura o altre forme di agricoltura biologica.
coltore ormai sessantenne che da una vita intera porta avanti da solo un’attività faticosissima da tenere in piedi in tempi normali, figurarsi in quest’epoca di transizione da un modello fallito (la crescita ad ogni costo) a qualcosa di ancora indistinto. I suoi figli hanno studiato altro e non sembrano intenzionati a portare avanti l’azienda. Ecco la scintilla che accende il fuoco: trasformare il problema di una persona in un’opportunità collettiva. Alcuni gasisti illuminati decidono di portare il Gas ad un livello superiore, una sorta di gruppo di acquisto 2.0. Non solo più consum-attori consapevoli, ma auto-produttori attivi, convinti che è dal cibo e dalla terra che passa un cambio di paradigma in grado di fare la rivoluzione, evidentemente pacifica.
concimaia caseificio | stalla sale produzione formaggi stalla con 9 mucche deposito attrezzi agricoli
porcile bacino d’acqua biodiversità irrigazione fitodepurazione
frutteto
foraggera
fonte: www.cavindeconfin.it
47
198