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missione notturna con il 34 gruppo squadroni “toro�
31 maggio 2007
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Introduzione
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l “205” scivola nella notte volando a pochi metri dal suolo. La vernice scura con cui è dipinto lo rende indistinguibile tra le ombre, lo scarico del motore schermato impedisce ai rilevatori di calore di scoprirne la presenza, tutte le luci esterne sono spente. Solo il suo equipaggio riesce a distinguere l'altro elicottero che vola a fianco in formazione, e solo grazie ai visori notturni e alle comunicazioni radio; così il “205” scivola nel cielo indisturbato, pronto ad intervenire per evacuare un ferito, recuperare una squadra di soldati o semplicemente sorvegliare il territorio. Questa è la notte per il 34° Gruppo Squadroni “Toro” di Venaria Reale, questa è la missione dei suoi equipaggi di volo, questo è il quotidiano dell'Aviazione dell'Esercito. E questa è la cronaca di una missione addestrativa notturna svoltasi nei pressi di Cremona, seguita da terra e a bordo di un AB.205 Esc-3, precedente di pochi giorni il rischieramento del 34° “Toro” in terra libanese nell’estate del 2007.
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“Mole 328” 18:15 Zulu
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’ elicottero contraddistinto dal numero individuale “328” sarà il nostro compagno di viaggio per questa notte. Fresco di revisione da parte di AgustaWestland l’AB.205 Esc-3 presenta già la vernice anti-IR utilizzata anche sul “Mangusta”, interni completamente riverniciati in nero, soppressore IR allo scarico del motore e illuminazione interna compatibile con i visori notturni utilizzati dagli equipaggi. Le macchine del 34° vengono nominate con il numero individuale preceduto dal nome “Mole”, come quella Antonelliana.
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Avviamento 19:27 Zulu
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erminati gli ultimi preparativi sulle cinque macchine che parteciperanno alla missione addestrativa, non resta che mettere in moto e attendere il decollo. Il nostro “328” volerà in coppia con un altro elicottero dotato di verricello e allestimento “MEDEVAC” per il soccorso e l’evacuazione dei feriti dalle zone di combattimento. La missione consisterà nell’individuare e soccorrere un ipotetico soldato colpito e il compito del nostro elicottero sarà quello di supervisionare e dirigere le operazioni di recupero. 8
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elicottero multiruolo AB.205 Esc-3 equipaggio: due piloti e un tecnico di bordo lunghezza: 18 mt altezza: 4.50 mt Diametro rotore: 14.50 mt superficie del disco rotore: 168 mq peso a vuoto: 2300 Kg. peso massimo al decollo: 4310 Kg impianto propulsivo: un turboalbero Honeywell T53 L13D da 1400 Hp Velocita’ massima: 120 Kts
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Ok, libero per il decollo 19:53 Zulu
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ortelloni chiusi, cinture strette, visori notturni calati sugli occhi, un ultimo controllo visivo per assicurarsi che nulla possa impedire il decollo e lentamente i cinque elicotteri staccano i pattini dal terreno dando inizio alla missione. Il nostro elicottero è pilotato da un Capitano con oltre 1.800 ore di volo, mentre sul sedile del secondo pilota trova posto il Comandante di Gruppo. Altri due sottufficiali trovano posto alle spalle dei piloti; contribuiscono alla navigazione in continuo contatto radio con il resto dell’equipaggio, pronti a segnalare ostacoli e minacce che potrebbero compromettere la missione. 9
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In volo nel buio 20:31 Zulu
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istanziati di alcune decine di metri, gli elicotteri si tuffano nel nero della notte. Le luci di posizione e quelle rosse lampeggianti anti-collisione vengono spente; senza i visori notturni è impossibile distinguere le sagome dei velivoli immersi nel buio che avanzano “pancia a terra” per confondersi con il terreno circostante. Nell’interfono è un susseguirsi di comunicazioni tra gli equipaggi, il volo è rigorosamente “a vista” e solo l’utilizzo dei visori notturni rende possibile che tutto si svolga in completa sicurezza.
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Contatto! 20:57 Zulu
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inalmente il “ferito” viene individuato lungo le rive dell’Adda: “Mole 262” atterra e, sotto la protezione offerta dai soldati sbarcati dagli altri elicotteri l’equipe medica presta i primi soccorsi al militare colpito. Tutto si svolge in fretta ma senza confusione, come in una coreografia studiata nei minimi particolari. In breve il “ferito” viene caricato sulla barella e da qui imbarcato su “Mole 262”; anche la quadra di supporto si imbarca nuovamente e in pochi minuti la zona è sgombra da ogni presenza.
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IN VOLO NEL BUIO 23:01 Zulu
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istanziati di alcune decine di metri, gli elicotteri si tuffano nel nero della notte. Le luci di posizione e quelle lampeggianti anti-collisioni vengono spente; senza i visori notturni è impossibile distinguere le sagome dei velivoli immersi nel buio che avanzano “pancia a terra” per confondersi con il terreno circostante. Nell’interfono è un susseguirsi di comunicazioni tra gli equipaggi finché ecco che improvvisamente il Comandante comunica l’avvenuto contatto con il “ferito”. Tre elicotteri scaricano i soldati incaricati di proteggere la zona in modo tale da permettere 20
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Rientro e atterraggio 21:45 Zulu
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nche il rientro alla base prevede il volo a pochi metri dal suolo e in assetto tattico: luci spente, comunicazioni radio ridotte al minimo, voliamo bassi e veloci tra i filari di pioppi e le strade di campagna. In prossimità della zona di atterraggio il Comandante del Gruppo ordina il passaggio alla modalità di navigazione ICAO: i cinque elicotteri accendono le luci e i fari di atterraggio comparendo improvvisamente dall’oscurità come fantasmi e posando infine i pattini sull’erba dopo circa due ore di volo. Scendiamo a malincuore dall’elicottero; la sensazione del volo notturno è stata un’esperienza entusiasmante ed è difficile separarsi dai nostri compagni di viaggio che ci hanno regalato questa notte indimenticabile. 22
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Rifornimento 22:18 Zulu
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i compila il libretto di volo e si scarica la tensione tra una battuta e uno sbadiglio, mentre gli specialisti instancabilmente si dedicano alle prime cure degli elicotteri e procedono con il rifornimento di carburante in previsione delle missioni programmate per i prossimi giorni. Sul libretto di volo del “328� vengono indicati i nomi dei passeggeri che hanno partecipato alla missione... 24
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Le missioni del “205” -Supporto di fuoco (con razzi da 70 mm e mitragliatrici a canne rotanti da 7.62 mm); -Autodifesa (con mitragliatrici brandeggiabili da 7.62 mm); -Lancio di paracadutisti; -Attivita’ antincendio (con benna della capacita’ massima di 1000 litri); -Elitrasporto tattico di personale; -Elitrasporto tattico-logistico di materiali; -Soccorso (puo’ essere dotato di verricello per la calata e il recupero di personale). 25
Š Luciano Pontolillo - info@luckyplane.it
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