LE PAROLE DELL’ENCICLICA LAUDATO SI’

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Le parole dell’enciclica Laudato si’

Si possono ricordare: l’acido acetilsalicilico, antinfiammatorio che deriva dai fiori di olmaria (Spirea ulmaria) o dalla corteccia del salice bianco (Salix alba), impiegato nell’Aspirina, probabilmente uno dei farmaci più venduti nel mondo; il chinino, antimalarico contenuto nella china (Chinchona officinalis); la digossina e la digitossina, cardiocinetici nella digitale (Digitalis purpurea); l’efedrina, antiasmatico nell’efedra (Ephedra sinica); la morfina, potente analgesico nel papavero da oppio (Papaver somniferum); fino alle più recenti vinblastina e vincristina, antitumorali prodotti dalla pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus). I più grandi serbatoi di organismi dai quali gli umani traggono principi attivi farmacologici (e non solo), che risultano anche i più grandi serbatoi di biodiversità, sono le foreste pluviali (foresta amazzonica, foresta congolese, foreste del sudest asiatico), nelle quali si trova la metà di tutte le specie viventi del pianeta e si stima vi siano milioni di specie ancora sconosciute.6 È necessario che ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta, perché nella misura in cui tutti noi causiamo piccoli danni ecologici, siamo chiamati a riconoscere il nostro apporto, piccolo o grande, allo stravolgimento e alla distruzione dell’ambiente. Che gli esseri umani distruggano la diversità biologica nella creazione di Dio; che gli esseri umani compromettano l’integrità della terra e contribuiscano al cambiamento climatico, spogliando la terra delle sue foreste naturali o distruggendo le sue zone umide; che gli esseri umani inquinino le acque, il suolo, l’aria: tutti questi sono peccati. Perché un crimine contro la natura è un 6 da Dialogo fra una cicala, una formica e un grillo sui massimi problemi del pianeta, Giovanni Guerriero 2018

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I problemi: biodiversità

crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio. (LS8) Il riscaldamento climatico crea un circolo vizioso che aggrava ancora di più la situazione e che inciderà sulla disponibilità di risorse essenziali come l’acqua potabile, l’energia e la produzione agricola delle zone più calde, e provocherà l’estinzione di parte della biodiversità del pianeta. Lo scioglimento dei ghiacci polari e di quelli d’alta quota minaccia la fuoriuscita ad alto rischio di gas metano, e la decomposizione della materia organica congelata potrebbe accentuare ancora di più l’emissione di biossido di carbonio. A sua volta, la perdita di foreste tropicali peggiora le cose, giacche esse aiutano a mitigare il cambiamento climatico. L’inquinamento prodotto dal biossido di carbonio aumenta l’acidità degli oceani e compromette la catena alimentare marina. Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti noi. L’innalzamento del livello del mare, ad esempio, può creare situazioni di estrema gravità se si tiene conto che un quarto della popolazione mondiale vive in riva al mare o molto vicino ad esso, e la maggior parte delle megalopoli sono situate in zone costiere. (LS24) Anche le risorse della terra vengono depredate a causa di modi di intendere l’economia e l’attività commerciale e produttiva troppo legati al risultato immediato. La perdita di foreste e boschi implica allo stesso tempo la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l’alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi. Le diverse specie contengono geni che possono essere risorse chiave per rispondere in futuro a qualche necessità umana o per risolvere qualche problema ambientale. (LS32) Quando si analizza l’impatto ambientale di qualche ini29


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