IVREA
N. 04 OTTOBRE 2015
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MENSILE FREE PRESS
A MBIENTE il Canavese unito per pulire il mondo dai rifiuti!
S PORT Ivrea Mombarone, una gara che s’ha da fare!
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“L’Elzeviro”
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I NCHIESTA
L’editoriale del direttore
Mi è particolarmente piaciuta l’iniziativa della famiglia Nicoletti che per festeggiare i 60 anni di attività dell’omonimo mobilificio ospiterà fino al 20 di ottobre nello show room di Settimo Vittone una mostra sull’Olivetti e sulla figura del suo fondatore Adriano. L’idea di promuovere l’importante (e direi imprenditorialmente meritato) traguardo raggiunto da un’attività commerciale facendo cultura va certamente incoraggiata e l’esperimento messo in campo mi sembra, visto il riscontro di pubblico avuto finora, che abbia mietuto un buon successo. è un’occasione per riscoprire la figura innovatrice di Adriano Olivetti, un imprenditore visionario che riuscì a conciliare profitto e solidarietà, contribuendo allo sviluppo economico, culturale e sociale di tutto il Canavese. L’industriale aveva creato un modello di fabbrica nuovo, che distribuiva parte dei profitti per far crescere il benessere dei propri dipendenti che a loro volta ricambiavano aumentando la produttività. L’operaio non era più manodopera da sfruttare, ma una risorsa. La fabbrica era considerata uno strumento anche per migliorare le condizioni di vita di chi ci lavorava, sia nell’ambiente di lavoro, spazioso e luminoso, che nelle abitazioni private immerse nel verde. Adriano Olivetti fu un uomo “illuminato”, che, negli anni 50, permise ad Ivrea di crearsi una propria dimensione economica. La famiglia Nicoletti ha giustamente voluto rendergli omaggio dedicandogli una mostra che ripercorre la storia dell’azienda rispolverando modelli significati della produzione dell’Olivetti, dalla prime macchine per scrivere fino all’M24: una storia che vale la pena ricordare.
E VENTI Masino: una tre giorni del gusto nel cuore del Canavese
Chi vuole la centrale del Crist? pag. 02
C ULTURA L’ecomuseo AMI porta in scena il romanico
A TTUALITà
T RADIZIONI BORGOFRANCO Patronale di San Maurizio
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L A PERLA
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T ERRITORIO CAREMA I vincitori del concorso “Grappolo d’Oro”
Il direttore responsabile
Calogero Urruso
direttore@citynotizie.it
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“Alla barista: perché chiudi gli occhi quando conti i soldi? Risposta: Così li vedo meglio” Fonte Enrica Bar L’Oasi - Carema
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Il Tenente Guerra è il nuovo comandante dei Carabinieri di Ivrea
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I NCHIESTA
Chi vuole la centrale del Crist?
Opposizione dei residenti dell’area abitativa del Crist di Ivrea al nuovo impianto idroelettrico a 600 metri a monte dell’Isola dei Conigli, ma intanto sono partiti gli espropri per 12 ettari di terreno
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La Dora nei pressi dell’Isola dei Conigli
a posizione dei cittadini eporediesi che abitano la collina del Crist in merito alla costruzione di una centrale idroelettrica lungo il corso della Dora era stata netta e ribadita con fermezza durante gli ultimi incontri pubblici svoltisi nella sala di Santa Marta: un reciso “no” all’impianto voluto sin dal 2002 dalla società torinese Idropadana, una struttura con turbine ad immersione collocata a meno di un chilometro dall’Isola dei Conigli, con ripescaggio di 40 metri cubi al secondo per una potenza di 2500 kilowattora, lungo un canale in cemento armato, a tratti intombato, largo mediamente 11 metri, che sfrutta un salto di 6,5 metri per un investimento totale di 14 milioni di euro. Neppure la variante al progetto originale, avversato già a suo tempo con una prima mobilitazione, che escluderebbe l’ipotesi di costruzione di un tunnel sotterraneo al di sotto della collina, ora sostituito da un canale che invece scorrerebbe attorno alla base, ha convinto gli abitanti a cambiare idea. Dal loro punto di vista, in primo luogo, troppe sono le incognite riguardanti la sicurezza di chi ha la casa sul colle e l’interesse per le opere di compensazione previste
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Mensile di informazione e attualità Direttore responsabile Calogero Urruso direttore@citynotizie.it Tel. 02 21.11.82.71 Redazione redazione.ivrea@citynotizie.it Tel. 0125 1906650 Fax 02 91390360 Pubblicità Tel. 0125 1906650 pub.ivrea@citynotizie.it Editrice G.E. SEDIT soc coop Via Emile Chanoux 22-24 11026 Pont Saint Martin (AO) Cell. 329 8622268 grupposedit@gmail.com
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Autorizzazione del Tribunale di Aosta numero 1/2015 del 19 marzo 2015
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dal progetto non è tale da indurre ad un ripensamento: le piste ciclopedonali sui tracciati già esistenti lungo il canale di collegamento tra la centrale di Montalto e quella di Ivrea non trovano il consenso di chi vedrebbe “invaso” il proprio spazio privato, e neppure le opere in rilevato a protezione in particolare di via Delle Germane e la proposta di rivegetazione sono state più di tanto gradite, tanto più che quasi nessuno ha maturato convinzione sull’effettiva utilità del progetto in generale, in rapporto a costi da sopportare e benefici conseguenti. Su questa posizione di rifiuto di un ulteriore impianto idroelettrico sembrava apparentemente essersi posta anche l’amministrazione comunale, pur se non dichiaratamente, e senz’ombra di dubbio Legambiente, che ha spostato l’ottica dal punto di vista della salubrità di un fiume che nel suo corso tra Carema e Ivrea ospita già sette centrali, per cui andrebbero considerati anche elementi come qualità dell’acqua e garanzie alla biodiversità. A seguito della Conferenza dei Servizi dello scorso mese di luglio, cui hanno partecipato amministratori di Ivrea, Montalto e Banchetta, oltre al circolo Legambiente Dora Baltea, che ha visto da parte di Torino la richiesta di ulteriori integrazioni tecniche (tra cui lo spostamento dell’area di allocazione del cantiere), e, su indicazione e suggerimento dei cittadini residenti, l’approvazione di una serie di osservazioni sulle compensazioni, che riguardano garanzie sull’inquinamento acustico e sull’impatto ambientale, l’esigenza di una sorta di sponda lungo il canale artificiale, a salvaguardia delle abitazioni, e cautela nelle operazioni di esproprio, tuttavia la Città Metropolitana ha già depositato all’Ufficio Tecnico di Ivrea, la documentazione relativa alla procedura di esproprio, con l’elenco di tutti i cittadini coinvolti e i dettagli delle aree in questione, comunicando l’avvio del procedimento di approvazione definitivo. Interessati agli espropri circa 140 proprietari (per 12 ettari complessivi di terreno), oltre agli stessi Comuni di Ivrea e Montalto nonché il demanio pubblico dello Stato, che hanno un mese (dal 25 settembre)per comunicare eventuali osservazioni al servizio appalti, contratti ed espropriazioni della Cit-
tà Metropolitana. Dal documento prodotto si notifica anche la possibilità di eventuale espropriazione di frazioni residue degli immobili per le quali risulti una disagevole utilizzazione o la necessità di effettuare considerevoli lavori per renderne possibile l’utilizzo, senza tener conto, ai fini della quantificazione dell’indennità di esproprio, delle costruzioni, piantagioni e migliorie realizzate dopo la data dell’avvio del procedimento. Non ci sta ovviamente Legambiente e l’associazione di quartiere, pronte ad attivarsi per una massiccia opposizione. Proprio l’associazione di quartiere aveva già rimandato al mittente (in questo caso l’amministratore delegato di Idropadana Roberto Bruera) l’osservazione riguardante “l’occasione persa per 150 posti di lavoro di lavoro” qualora fosse stato impedito il proseguimento dell’iter di approvazione, considerata una forzatura di parte a fronte di un progetto considerato dagli oppositori pericoloso, dannoso e non economico. A questo punto sia Legambiente che l’associazione di quartiere si sono resi disponibili nell’aiutare i proprietari nella stesura delle loro osservazioni e almeno una trentina degli interessati farà pervenire quanto prima alla Città Metropolitana i documenti riportanti i loro dubbi e perplessità sul progetto. Michele Tetro
La ricostruzione grafica della futura centrale idroelettrica
Lettere aperte al giornale
redazione.ivrea@citynotizie.it
Ogm, glifosato e celiachia Il nostro territorio, sebbene sia stato interessato da una forte industrializzazione, ha conservato in parallelo la vocazione agricola di un tempo. L’agricoltura degli ultimi decenni è stata oggetto di rivoluzioni tecniche e scientifiche, le quali con la solita promessa del benessere e dell’aumento dei profitti hanno convinto gli agricoltori ad abbandonare i metodi tradizionali e investire in sementi ingegnerizzate, fertilizzanti chimici e diserbanti sintetici. Fin ora, la prudenziale unione Europea è riuscita a limitare fortemente la diffusione delle sementi OGM (Organismi Geneticamente Modificati), rendendole ad oggi vieta-
te nella maggior parte dei paesi comunitari. Il tempo della prudenza è però finito, le grosse multinazionali della bioingegneria, come la Monsanto, Syngenta, Pioneer ecc... spingono per l’abrogazione di tutti i divieti e leggi volte alla limitazione degli OGM. Uno dei punti chiave del famigerato TTIP pare essere proprio questo. Purtroppo, al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori, è veramente difficile affrontare la tematica, perché le persone comuni non hanno le nozioni necessarie per farlo. Questo gap informativo è il cavallo di troia usato per penetrare indisturbati nel mercato, far sparire le sementi storiche e centralizzare la vendita di sementi brevettate. Enormi campagne marketing convinceranno gli agricoltori che con gli OGM servirà meno lavoro,ci saranno meno seccature e la produttività sarà straordinaria. Questo è il sogno americano che si realizza sotto gli occhi degli agricoltori, ma essendo appunto un sogno, una volta aperti gli occhi biso-
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Il Tenente Guerra: «Arrivo a Ivrea con entusiasmo e umiltà» A TTUALITà
Il Tenente Guerra, giunto da Castelvetrano
Il nuovo comandante dei Carabinieri di Ivrea ha 28 anni ed un curriculum significativo per quanto breve. Terminata la formazione all’Accademia militare di Modena, ha guidato per tre anni il nucleo operativo e radiomobile di Castelvetrano, nel Trapanese, il paese del superlatitante mafioso Matteo Messina Denaro
«Sono arrivato a Ivrea animato da due sentimenti: entusiasmo e umiltà. Entusiasmo perché mi rendo conto che si tratta di un incarico prestigioso, umiltà perché so di raccogliere un’eredità importante, quella lasciata dal Capitano Claudio Sanzò». È stato questo il biglietto da visita del Tenente Domenico Guerra, nuovo comandante della Compagnia Carabinieri di Ivrea. Guerra, originario di Bari, è un giovane ufficiale dell’Arma: 28 anni e un curriculum significativo per quanto breve. Terminata la formazione all’Accademia militare di Modena, ha guidato per tre anni il nucleo operativo e radiomobile di Castelvetrano, nel Trapanese, il paese del superlatitante mafioso Matteo Messina Denaro. In Sicilia, il Tenente Guerra ha condotto operazioni significative, tra tutte spiccano quelle denominate “Cold Case” ed “Eden 2”: la prima ha portato all’arresto dei presunti autori del duplice omicidio, avvenuto vent’anni prima, di due amanti castelvetranesi, mentre la seconda ha portato in carcere 16 presunti affiliati alla famiglia Messina Denaro. Ora il panorama cambia radicalmente: «Ivrea sicuramente è una realtà completamente diversa da Castelvetrano - ammette Guerra - ma gli stimoli sono comunque forti: questa è una Compagnia molto vasta, sotto il profilo territoriale (14 stazioni che coprono 95 comuni, n.d.r.), per cui le realtà da conoscere e affrontare sono molto diverse fra di loro.
gnerà fare i conti con la realtà. Non è tutto rose è fiori, nel mondo stanno emergendo gravi “effetti collaterali” dall’impiego degli OGM. In primis l’aggressiva repressione delle multinazionali nei confronti dei contadini che continuano ad usare i semi tradizionali, seguono poi gli effetti negativi del glifosato sull’ambiente e sulla salute umana e lo sviluppo di veri e propri mostri a causa delle imprevedibili mutazioni genetiche che avvengono al di fuori dei laboratori, quando le piante OGM vengono impollinate da piante non OGM. Intere zone del pianeta sono state messe in ginocchio da questo sistema, con esplosioni di suicidi tra gli agricoltori dell’India, l’aumento delle malattie in Centro America e la distruzione del patrimonio genetico di intere specie, adattato e migliorato nel lento ma naturale scorrere dei millenni. Personalmente ho notato già ora, vivendo in zone di campagna, un aumento di neoplasie rare nei contadini. Che ci sia correlazione tra i diserbanti, gli agrofarmaci e l’incremento di malattie? In molti iniziano a chiedersi se il glifosato, di cui il famoso e diffusissimo diserbante Roundup ne è il nome commerciale,possa causare effetti deleterei sulla salute. Uno studio dimostrerebbe addirittura un legame tra questa sostanza, usata in special modo abbinato ai cereali OGM roundup ready, e la celiachia. Pierre Blasotta
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Il nostro primo obiettivo sarà, nel solco di quanto fatto da chi mi ha preceduto, garantire la sicurezza dei cittadini, su tutti i fronti. Non credo ci siano reati più importanti e altri meno. Dobbiamo agire sempre sia contro la microcriminalità che contro la microcriminalità, senza distinzione». Una prima analisi della situazione canavesana ha permesso al Tenente Guerra di capire come il principale allarme sia quello dei furti: «I reati predatori sono sicuramente quelli con la maggiore incidenza - rimarca - e su questo fronte il nostro impegno sarà massimo. Ma quando parlo di “garantire la sicurezza del cittadino” mi riferisco a qualcosa di più ampio. A quella capacità che i Carabinieri devono avere, sulla scorta della loro tradizione, di farsi sentire vicini alla popolazione, di essere un punto di riferimento non solo in caso di reati, ma anche per un consiglio o una segnalazione. Siamo pronti ad ascoltare e contiamo molto sulla collaborazione della popolazione, perché spesso sono proprio gli occhi dei cittadini i primi a notare presenze o atteggiamenti sospetti e questo può essere fondamentale in un’ottica di prevenzione. Dialogo e vicinanza umana devono essere i primi strumenti per relazionarci con le persone». Nelle sue prime settimane di comando, il Tenente Guerra ha proseguito l’attività di controllo sul territorio che era fra gli obiettivi principali del Capitano Sanzò: «Il monitoraggio del territorio è fondamentale: serve per far sentire la nostra presenza e, posso assicurarlo, è un compito che gli uomini di tutte le stazioni compiono quotidianamente: si controllano persone e veicoli e spesso, quando tutto è in regola, questo lavoro non diventa notizia, ma in ottica preventiva è importante come quando porta alla luce situazioni non regolari». Il Capitano Claudio Sanzò, ha lasciato
Non tutti gli emigranti sono uguali
Buongiorno egregio Direttore, Le scrivo in riferimento al suo editoriale nel numero di Settembre di Ivrea City. Ho letto con interesse quanto riportato inerente ai nostri passati minatori, finché sono giunto alle ultime righe, che ho colto con perplessità. Come fa a paragonare gli italiani immigranti con quelli attuali che ospitiamo in Italia? Non mi sembra che gli Italiani, proprio come ha scritto lei, fossero accolti in caldi appartamenti, vestiti, accessoriati di cellulari e saziati. I nostri emigranti andavano in paesi bisognosi di costruire nuove città, nuove strutture, in paesi insomma che avevano mercati industriali in completa espansione, non andavano in paesi con disoccupazione sopra il 10%, in Economie in recessione o con picchi di disoccupazione giovanile sopra il 40%.
Andrea Moretto
La ringrazio per l’attenzione riservata al mio editoriale. Ben lungi da me l’intenzione di paragonare i nostri emigranti con quelli attuali che siamo costretti ad ospitare in Italia. La riflessione era di ricordarci chi siamo stati. E se in passato l’uomo, mi permetta il termine, è stato una bestia arrivando perfino a mettere a rischio la vita dei suoi simili per ottenere
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Ivrea dopo quattro anni: la sua carriera proseguirà a Roma, ma prima di approdare nella capitale, ha voluto lasciare un messaggio al Canavese: «Sin dal mio esordio in Canavese, ben quattro anni fa, ho incontrato un’unanime condivisione tra il “personale militare” e le Comunità civili che è stata valido sprone del nostro lavoro. Il primo intento, sin dall’inizio del mio periodo di Comando, è stato quello di ristabilire un clima di cooperazione e armoniosa convivenza, nel rispetto delle individualità e delle professionalità, oltre che delle cariche superando alcune difficoltà pregresse. L’intento c’è stato. Non sta a me giudicare se il risultato sia stato ottenuto, ma sono ottimista nel giudizio». L’ultimo saluto di Sanzò è per il suo successore: «Al collega Tenente Domenico Guerra che sta per assumere il Comando, ricordo che sarà un compito impegnativo, ma sono certo che la strada tracciata sarà disseminata di altrettanti successi ancora più cristallini grazie ai Carabinieri ed alle Popolazioni di questa meravigliosa parte d’Italia perché no, suffragata da stretta collaborazione con i rappresentanti della carta stampata, dei moderni mezzi di comunicazione e dei network che operano con professionalità e dedizione sul territorio». Federico Bona
Per il capitano Sanzò un futuro nella Capitale
un profitto, questo non deve più avvenire! Oggi la situazione è più complessa. Ci sono sfruttatori italiani(ha presente il caporalato?), emigrati che lavorano e si integrano (mi viene in mente quel ragazzo dell’est che nel sud Italia è stato freddato perché è intervenuto contro i rapinatori a difesa dell’incasso del supermercato dove lavorava), ma anche Italiani che hanno bisogno di badanti rumene a basso costo ed allevatori che per guardare le vacche sono costretti a ricorrere a marocchini perché nessuno vuole più fare il vaccaro. La mia personale opinione è che, è vero, la disoccupazione esiste ed è un problema, ma forse quello che manca è solamente il posto fisso e comodo da una parte e la voglia di accontentarsi dall’altra. Quindi ci sono emigranti di cui la nostra economia ha bisogno e altri che invece “sfruttano” la nostra ospitalità. Per questi ultimi, proprio per non fare la figura dei fessi e per una sorta di giustizia sociale nei confronti dei cittadini italiani, offrirei vitto e alloggio in cambio di lavoro: mi pare che il nostro territorio e i nostri torrenti necessitino di una ripulita totale per scongiurare le purtroppo sempre più frequenti alluvioni e che il nostro patrimonio museale potrebbe accogliere molti volenterosi. Non capisco onestamente perché questo non venga fatto da chi di dovere!
turismo Settanta candeline per Il è ancora una delusione Confindustria Canavese I numeri IVREACityNOTIZIE
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E CONOMIA
dello studio di Confindustria confermano che il settore non è ancora trainante
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Giorgio Squinzi
La festeggiata si appresta a celebrare i sette decenni di attività e, per questa occasione, ha organizzato un incontro all’Officina H, storica memoria olivettiana, per la giornata di lunedì 26 ottobre. Ospite d’onore sarà Giorgio Squinzi, Presidente Nazionale Confindustria
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ettant’anni: un compleanno da celebrare in pompa magna, soprattutto se la “vecchietta” gode di buona salute, ha molti progetti nel cassetto e nessuna intenzione di mettersi a riposo. La festeggiata è, in questo caso, Confindustria Canavese, che si appresta a celebrare i sette decenni di attività e, per questa occasione, ha organizzato un incontro all’Officina H, storica memoria olivettiana, per la giornata di lunedì 26 ottobre. Ospite d’onore sarà Giorgio Squinzi, Presidente Nazionale Confindustria. In questi settant’anni, la realtà economica canavesana è cambiata in maniera radicale: si è passati dagli anni della ricostruzione postbellica all’epoca d’oro della Olivetti, fino alla crisi e al declino dell’azienda che a lungo è stata un tutt’uno con il territorio. Fino a oggi, in un contesto completamente rivoluzionato: basti pensare che si è letteralmente invertito il rapporto di lavoratori impegnati nella piccola e nella grande industria: nel 1975 tre quarti dei lavoratori erano alle dipendenze delle grandi aziende. Oggi la stessa percentuale lavora in realtà economiche di piccole dimensioni. Confindustria ha seguito le aziende del territorio in questa evoluzione del tessuto economico canavesano e oggi conta circa 300 associati e svolge un’intensa attività su diversi fronti. Tra le ultime iniziative dell’arzilla settantenne un incontro, al Castello di Pavone, su temi del Forun Ambrosetti: le Giunte delle sedi territoriali di Confindustria del Canavese e Biella, con i rispettivi Comitati Piccola Industria e Gruppi Giovani Imprenditori, si sono incontrati per un momento di incontro, condivisione e formazione; nell’occasione Marco Grazioli, presidente e senior partner di The europeanhouse Ambrosetti, ha fatto una brillante sintesi dei lavori dell’ultima edizione del forum di Cernobbio. «Due ore di grande interesse – commentano dalla sede eporediese di Confindustria -, in cui il manager e docente universitario ha spaziato dai grandi temi globali di economia, geopolitica, scienza e tecnologia a quelli dell’Europa e della sua politica, ai migranti, alla finanza, agli scenari futuri, per concludere con uno sguardo all’Italia». La “festa di compleanno” del 26 ottobre all’Officina H si aprirà alle 17.00 con l’intervento di Fabrizio Gea, Presidente Confindustria Canavese, cha introdurrà la .tavola rotonda “Riprogettare il futuro” (con interventi di Riccardo Donadon di H-Farm, Marco Gay, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria, Fabrizio Majorana di Six Sigma Management Institute Europe, Ermanno Rondi del Gruppo Incas e Fabio Vaccarono di Google Italia). Alle 18 il momento clou, con il dialogo tra Fabrizio Gea e Giorgio Squinzi, Presidente Nazionale Confindustria. In chiusura di giornata, la Presentazione nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori e la consegna dei riconoscimenti alle Aziende fondatrici. F. B.
l turismo non decolla in Canavese. Lo dicono i numeri dello studio Sintesi, realizzato per conto di Confindustria. «Il Canavese appare l’area meno caratterizzata sotto l’aspetto turistico tra quelle poste a confronto nell’analisi scrivono i ricercatori - e questo vale per tutte le sue sub-aree che si collocano in fondo alla classifica teorica stilata sulla base di un indicatore di sintesi per il turismo».
In primo luogo al Canavese si può attribuire solo un basso tasso di turisticità (833 presenze su 1000 abitanti), inferiore anche a quello della provincia di Biella (1206) e distante da quelli calcolati per le aree circostanti. Basti pensare che la provincia di Torino ha un tasso attorno a 2900. «È un territorio che presenta una scarsa densità ricettiva: si contano solo 3,6 posti letto per chilometro quadrato, contro i 7,6 posti letto del Piemonte e i 14,9 dei Comuni della provincia. Tra il 2007 e il 2014 vi è stato tuttavia un incremento della densità ricettiva che ha portato ad una crescita di 0,5 posti letto, in linea con la crescita registrata in regione». I turisti, inoltre, si fermano nel Canavese meno che negli altri territori circostanti: solo 2,7 giorni di permanenza media. A fronte di una generale, seppur minima, riduzione della permanenza che accomuna il turismo in tutto il Paese, nel Canavese la situazione è relativamente migliorata tra il 2007 e il 2014 con un incremento della permanenza media di 0,3 giorni mentre in provincia di Torino è rimasta stabile nel tempo. I turisti stranieri, però, sembrano trovare meno interesse nel territorio del Canavese rispetto alle altre zone prese a confronto: nel 2014 hanno rappresentato il 19,3% del totale degli arrivi, una quota anche più contenuta di quella rilevata nel complesso della provincia di Torino (19,9%). È il ciriacese a mostrarsi meno attraente nei confronti della clientela straniera (7,3% degli arrivi). «Complessivamente sembra tuttavia di poter dire che il turismo qui non sembra essere un settore capace di attrarre imprenditorialità» sentenzia lo studio di Confindustria.
A. P.
CASTELLAMONTE
La discarica di Vespia torna a far paura
Torna a fare paura la discarica dismessa di Vespia, tra le frazioni Campo, Muriaglio e Preparetto di Castellamonte. Il percolato dell’impianto, infatti, sembra sia nuovamente colato nelle acque del torrente Malesina, utilizzato da molti agricoltori della zona per l’irrigazione dei campi. Dall’Arpa, però, nessuna conferma. «L’acqua del torrente Malesina è pulita? Allora beviamola tutti insieme». È la provocazione del comitato «La voce dei Monti Pelati» che da anni si batte contro la riapertura della discarica di Vespia. Per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, il comitato sta organizzando una serie di eventi per la fine di ottobre. Tra questi anche un «acqua party» per testare la qualità del torrente Malesina. «La scorsa primavera - spiegano dal Comitato - poco dopo l’ultima conferenza dei servizi, l’Arpa ci ha comunicato che l’acqua del Malesina, il cui destino è tristemente collegato allo stato di salute della discarica, è pulita. Addirittura potrebbe essere bevuta dalle persone». L’ultimo sopralluogo della polizia municipale e dei carabinieri ha evidenziato un altro sversamento di percolato dalla discarica di Vespia all’acqua del torrente. Provocato, soprattutto, dalla forte pioggia. «La realtà è che i nylon di copertura non riescono a proteggere la montagna di rifiuti - dicono dal Comitato - dobbiamo attendere il disastro ecologico per avere attenzione?». La discarica, al momento non in funzione, da un paio d’anni è stata ceduta dall’Asa (in liquidazione) alla società «Agrigarden» che ne ha preso in carico la manutenzione in vista dell’ampliamento. La riapertura, però, è subordinata al superamento di tutte le criticità ambientali che, secondo il Comitato, sono ancora più che attuali. «La riapertura della discarica - fanno sapere dagli uffici della pianificazione ambientale dell’ex provincia - è subordinata al superamento delle attuali criticità ambientali». Solo che, se non riapre, sarà difficile trovare delle risorse per terminare i lavori di bonifica e manutenzione. Un circolo vizioso destinato a continuare. A generare il maggior numero di problemi la «scomparsa» di otto milioni di euro che l’Asa avrebbe dovuto mettere da parte per gestire il post mortem della montagna di spazzatura. Invece il consorzio pubblico, travolto dai debiti, non ha accantonato nulla. A. P.
«Due Città al Cinema» festeggia il suo 34esimo compleanno
CUORGNé
Ancora off-limits la villa del «boss» Bruno Iaria
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Congelata la convenzione del Comune con l’associazione Mastropietro che dovrà trasformarla in un centro per i senzatetto
nnesima fumata nera, a Cuorgnè, sull’avvio dei lavori per la trasformazione della villa del presunto boss Bruno Iaria (confiscata nel 2011) in un centro per l’emergenza abitativa. Gli arredi dell’abitazione, infatti, formalmente non confiscati alla famiglia dell’esponente locale dell’ndrangheta (condannato nell’ambito dell’operazione Minotauro), sono ancora al loro posto: mobili, materassi, quadri ed effetti personali. E nessuno, al momento, vuole prendersi l’onere di portarli altrove. In consiglio comunale, per l’ennesima volta, la ratifica della convenzione con l’associazione «Mastropietro Onlus» di Cuorgnè (che dovrà occuparsi della gestione del bene confiscato insieme a Libera) è stata ritirata. «Non avevamo scelta – dice il sindaco Beppe Pezzetto – i locali oggetto della concessione, in località Cascinette, non risultano liberi dagli arredi e dai beni mobili». Di fatto sono ancora proprietà della famiglia Iaria fino a quando l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, non avvierà la procedura di alienazione. Al momento, in quella direzione, non si è ancora mosso nulla. Per questo la Mastropietro ha chiesto di temporeggiare. «Scriveremo nuovamente a tutti gli enti competenti per sbloccare la situazione» assicura il primo cittadino. La «consegna» dell’immobile al Comune da parte dell’agenzia nazionale dei beni confiscati alla criminalità organizzata è avvenuta il 17 gennaio 2014. Da allora, però, gli intoppi burocratici hanno avuto la meglio, congelando l’ambizioso progetto di riutilizzo della villa. A. P.
RIVAROLO
I sindaci della zona protestano per il servizio pubblico scadente 46 primi cittadini chiedono un incontro urgente alla Gtt dopo i disagi provocati a studenti e pendolari
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indaci dell’alto Canavese sul piede di guerra contro i disservizi del trasporto pubblico locale. Il sindaco di Rivarolo, già portavoce nella Città Metropolitana dei 46 Comuni del Canavese occidentale, ha chiesto un incontro urgente alla Gtt perchè i nuovi orari, entrati in vigore qualche settimana dopo l’avvio dell’anno scolastico, stanno creando disagi a studenti e pendolari. «A nome di tutti i colleghi ho chiesto un incontro ai vertici della Gtt e, in particolare, al presidente e amministratore delegato Walter Ceresa - conferma Rostagno - in una lettera ho espresso il disagio che studenti e famiglie canavesane stanno affrontando a seguito delle recenti modifiche negli orari del servizio autobus». La lettera di Rostagno guarda a tutto il Canavese e prende spunto da numerose segnalazioni, specie dai Comuni di montagna. «Le zone più periferiche sono particolarmente penalizzate - conferma il primo cittadino - in un territorio già fortemente in sofferenza per la mancanza di lavoro e per la crisi economica, la riduzione dei trasporti locali rischia di compromettere ulteriormente la qualità della vita. I trasporti sono fondamentali per evitare lo spopolamento dei territori più periferici». A subire i maggiori disservizi sono gli studenti che frequentano le scuole del territorio che, dopo l’inizio dell’anno scolastico si
sono trovati (a sorpresa) con corse tagliate e orari impazziti. Senza alcuna concertazione o preavviso. Una beffa a fronte di abbonamenti che costano, all’anno, qualcosa come 600 euro. La Gtt ha assicurato che il tavolo tecnico si farà. «Con l’inizio del nuovo anno scolastico è stato necessario calibrare le corse sugli orari delle scuole - dice il presidente Walter Ceresa - nelle prime settimane, gli orari provvisori possono aver generato delle criticità. Con l’entrata in vigore degli orari definitivi pensiamo che la situazione migliori. Saranno rimodulati alcuni orari per assicurare, in particolare a Rivarolo, le coincidenze per le varie direttrici». A generare qualche problema di troppo, la decisione di molte scuole del territorio di rivedere i propri orari dal lunedì al venerdì, lasciando gli studenti a casa il sabato. «Ad ogni modo, in alcuni casi sono già stati disposti dei correttivi». E sui problemi lamentati dai Comuni di montagna, l’azienda conferma che per quanto riguarda il numero complessivo di corse, quest’anno non sono stati attuati tagli nella zona e che, comunque, il numero di corse è parte del contratto generale con la Città Metropolitana. «Gtt non vuole scaricare responsabilità – aggiunge Ceresa - ma invita i sindaci a dialogare con tutte le parti in causa». A. P.
Torna la storica manifestazione culturale al cinema Margherita, promossa, anche quest’anno, dai Comuni di Cuorgnè e Rivarolo
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on “Il racconto dei Racconti”, ultima opera di Matteo Garrone, lo scorso 13 ottobre al Cinema Margherita di Cuorgné, ha preso il via la 34ª edizione della rassegna “Due città al Cinema”, organizzata, come di consueto, dagli assessorati alla Cultura dei Comuni di Cuorgné e Rivarolo. Una rassegna di cinema d’autore che non tralascia le commedie e che in questa fase affronterà anche tematiche legate alla figura femminile con la proiezione di “Per Amor Vostro” Giuseppe Gaudino. Anna, interpretata da una straordinaria Valeria Golino, premiata a Venezia con la coppa Volpi come miglior attrice, è una donna che a 20 anni ha smesso di vedere quello che accade davvero nella sua famiglia, preferendo di non prendere posizione, sospesa tra il bene e il male. Con “Taxi Teheran” il regista iraniano Pahami, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino, ci racconta clandestinamente l’Iran di oggi a bordo di un taxi tra risate ed emozioni. «Lo slogan di questa edizione è: il cinema è cultura e la cultura fa vivere meglio - afferma il direttore artistico, Santho Iorio – il cinema è il mezzo che si assume la responsabilità sociale e morale di veicolare temi di riflessione. Nonostante la crisi e budget ridotto abbiamo deciso di non aumentare il costo del biglietto e dell’abbonamento, mantenendo comunque uno standard di qualità elevato inserendo film che difficilmente sarebbero fruibili in realtà minori come le nostre. Dopo cinque anni è doveroso fare un bilancio e il nostro è sicuramente positivo sotto tutti i punti di vista, sia di gradimento, gli spettatori paganti crescono di anno in anno, che economico: da tre anni chiudiamo in attivo la gestione economica, senza gravare ulteriormente sui bilanci comunali». «Due città al cinema cinque anni fa è stata rinnovata, diventando un contenitore che potesse raccordare le diverse iniziative culturali del territorio, senza però stravolgere la formula iniziale che ne ha decretato il successo da 34 anni. Una rassegna unica nel panorama piemontese». Informazioni ai numeri (0124) 657523-655252-26377. I films tutti i martedì alle 21.30. A. P.
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“Percorsi della fede”:
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C ULTURA
il terzo numero spazia da Rivarolo a Chivasso
L’ecomuseo AMI porta in scena il romanico
La via Francigena Morenico-Canavesana, che si sviluppa lungo 50km tra il tratto valdostano e quello biellesevercellese abbracciando il territorio di ben dieci comuni, è impreziosita da un fitto numero di chiese, testimonianze romaniche del fervore religioso, artistico ed architettonico che si diffuse in Canavese dopo l’anno Mille, assieme alla diffusione dei pellegrinaggi
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Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pessano ( Bollengo)
Campanile di San Martino (Bollengo)
Battistero di San Lorenzo a Settimo Vittone
uest’estate l’Ecomuseo AMI con il sostegno della Fondazione Guelpa, e del bando Risorsa Canavese, ha realizzato un circuito culturale e turistico, coinvolgendo proprio le chiese romaniche, preziose tappe per il ristoro del corpo e dello spirito lungo un itinerario che non era solo un tracciato devozionale, ma anche una via di transito di uomini politici e di cultura, mercanti, eserciti che portò alla sostanziale unità della cultura europea tra il X ed il XIII secolo. Nove i Comuni dell’itinerario storico religioso e tredici i luoghi di culto, simbolo dello stile romanico minore in Canavese: la cattedrale di Santa Maria Assunta ad Ivrea, la chiesa di Santa Maria ad Andrate, la pieve e il battistero di San Lorenzo a Settimo Vittone, la chiesa di San Giacomo di Montestrutto, la Chiesa di Santo Stefano di Sessano a Chiaverano, il campanile di San Martino e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Pessano a Bollengo, la chiesa di Santa Maria Maddalena a Burolo, la cappella di San Grato a Pavone, la chiesa priorato di Santo Stefano del Monte e la parrocchiale di San Michele Arcangelo a Candia e, infine, il santuario della Madonna di Miralta a Moncrivello. Si tratta per lo più di edifici modeste dimensioni (talvolta superstiti solo nel loro campanile) che sorgono suggestivamente in luoghi isolati di campagna o sulle colline moreniche che caratterizzano il paesaggio canavesano. «L’iniziativa - ha spiegato Giuliano Canavese, presidente dell’Ecomuseo - ha avuto molto successo. Abbiamo voluto creare un sistema culturale diffuso e permanente che metta in rete le chiese romaniche attraverso una promozione e comunicazione unitaria, l’organizzazione di itinerari specifici e l’apertura al pubblico dei siti coinvolti in giorni ed orari definiti ». L’obiettivo generale è quello di innescare un forte processo di presa di coscienza del valore storico, culturale e identitario di questi monumenti e, nello stesso tempo, del loro potenziale turistico con benefici per tutto il sistema economico locale. Il progetto delle chiese romaniche intende ampliare il percorso della rete museale Ami, attingendo al suo nutrito bacino di visitatori, giunto nel 2014 a quota 20.800. Le visite saranno possibili fino a domenica 25 ottobre con orari diversi, raccolti in un calendario che può essere scaricato dal sito dell’AMI. A guidare i visitatori una trentina di giovani guide locali esperte in storia dell’arte e formati dall’ecomuseo che li ha assunti attraverso un bando. Info: www.ecomuseoami.it G. M.
Il primo itinerario, con cui inizia il terzo volume sulla quadrilogia, parte dalla città di Rivarolo, ne tocca le zone vicine, poi passa ad Agliè, famoso sia perché scelto in passato come soggiorno dai duca di Savoia, sia per i ricordi letterari di Guido Gozzano, sia per l’incredibile numero di chiese straordinarie
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untuale, a inizio stagione, così come successo a marzo e giugno, ecco il terzo volume dei “Percorsi della fede in Canavese”, iniziativa della casa editrice eporediese Hever, realizzata in collaborazione con la Diocesi di Ivrea. Così come nei volumi dedicati a “Ivrea e Canavese Orientale” (prima uscita) e “Il Canavese delle Valli Dora, Chiusella, Sacra e Soana” (pubblicato a giugno), l’autore Rolando Argentero ha tracciato precisi itinerari, dedicandosi questa volta alla zona che spazia da Rivarolo fino a Chivasso. Il primo itinerario, con cui inizia il terzo volume sulla quadrilogia, parte dalla città di Rivarolo, ne tocca le zone vicine, poi passa ad Agliè, famoso sia perché scelto in passato come soggiorno dai duca di Savoia, sia per i ricordi letterari di Guido Gozzano, sia per l’incredibile numero di chiese straordinarie. Con il secondo, si prosegue “nelle terre dell’Erbaluce”, ovvero nell’area del calusiese che di questo vino è principe. Stupefacente sarà scoprire anche il grande numero di chiese di valore che la cittadina e le sue ben quattro frazioni hanno a disposizione, quasi tutte dotate di organi (di cui gli abitanti del luogo sono particolarmente appassionati). Attorno vi sono altre realtà importanti come Candia, da un lato, Vische e Mazzè dall’altro che sembrano gareggiare per la ricchezza dei luoghi di culto. Quando poi il fedele si avvia sul terzo percorso avrà di fronte a sé le bellezze dell’abbazia della Fruttuaria, con testimonianze ancora originarie dell’epoca della costruzione. Lo stesso Papa, il Beato Giovanni Paolo II, nel suo viaggio del 1990 rimase commosso. Infine, Chivasso il cui Duomo sembra un capolavoro di ricamo per i fregi e le figure in cotto di gusto tardogotico e il grande rosone sormontato dalla figura di un angelo che reca il tondo raggiato con il monogramma del nome di Gesù. Dopo un giro nel parco fluviale del Po, l’itinerario si chiude a Villareggia, comune un tempo ricco di storia. Il volume, è in vendita al prezzo di 15 euro. E ora non resta che attendere il solstizio d’inverno, quando la quadrilogia si concluderà con il volume dedicato alle valli dell’Alto Canavese. F. B.
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Il Parco dei Cinque il Canavese unito per Laghi ricorderà pulire il mondo dai rifiuti! il cigno Baldassarre
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A MBIENTE
I volontari locali e migranti raccolti intorno al Municipio di Ivrea
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Il cigno in uno scatto di Fulavio Lavarino
Il gruppo riunito nel parco giochi di Lessolo
I bambini delle scuole di Montalto coinvolti nella pulizia del paese
Dal nord al Sud del Paese oltre 600mila persone in 1.700 comuni hanno ripulito 4.000 località dai rifiuti abbandonati: è il bilancio della campagna di volontariato ambientale organizzata in tutta Italia da Legambiente dal 25 al 27 settembre
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a grande mobilitazione collettiva per riappropriarsi e restituire alle città la loro grande bellezza deturpata da sporcizia e degrado “Puliamo il mondo”, organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai, è giunta quest’anno alla sua 23esima edizione. Oltre 600mila volontari, di cui circa 300mila studenti, hanno preso parte all’iniziativa. Nell’eporediese sono stati organizzati tre appuntamenti significativi a Ivrea, Lessolo e Montalto Dora per sensibilizzare i cittadini a prendersi cura dei preziosi tesori di cui siamo fortunati custodi. Ad Ivrea lo slogan della giornata di pulizia dei giardini del centro storico è stato “Puliamo il mondo da ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione”: un sodalizio virtuoso tra chi la città la vive da sempre e tra chi arriva da paesi lontani fuggendo da miseria e conflitti. Un puliamo il mondo per rendere i nostri luoghi più piacevoli ma anche per sconfiggere indifferenza e pregiudizi nei confronti di uomini e donne che in questo momento hanno la necessità di essere accolti e capiti. A Lessolo, invece, i volontari si sono riuniti al parco giochi per dare un tocco di nuovo e vivibile ai luoghi pubblici attraversati ogni giorno e fare insieme un gesto concreto a favore dell’ambiente. Infine a Montalto Dora sabato 26 settembre sono state coinvolte le scuole locali, le associazioni e i cittadini montaltesi al fine di dare un segnale concreto di identità territoriale e rinsaldare il rapporto tra ambiente e i cittadini. Un pomeriggio di condivisione dedicato alla pulizia dei rifiuti depositati sui sentieri, nei boschi e lungo le rive del Lago Pistono, terminato con una gustosa merenda offerta a tutti i partecipanti presso la trattoria “La Monella”. L’occasione è servita per approfondire i concetti basilari della raccolta differenziata ma anche per rendersi conto di quanti rifiuti, ogni giorno, vengono abbandonati nel segno dell’incuria e dell’inciviltà. «L’attenzione all’ambiente, in tutti i suoi aspetti - hanno ricordato i responsabili del Circolo Legambiente Dora Baltea - è parte essenziale della nostra identità legambientina ed ha come fondamento il senso civico dei cittadini e delle comunità». Puliamo il Mondo va proprio in questa direzione: coinvolgere i cittadini in azioni concrete a favore dell’ambiente e diffondere la pratica del corretto smaltimento e riciclaggio dei rifiuti per contribuire ad un virtuosismo che fa bene al Paese e che dà slancio ad un’economia rispettosa di salute e natura. C’è da augurarsi che la sensibilizzazione al raggiungimento e al mantenimento di un mondo più pulito non si fermi con il termine di queste manifestazioni, ma continui e diventi prassi comune nelle case e famiglie di tutti quelli che hanno partecipato. Info: www.puliamoilmondo.it - www.legambientedorabaltea.it www.facebook.com/circololegambiente.dorabaltea.it G. M.
a morte del cigno Baldassarre, la privazione di uno dei simboli del nostro territorio, la dimostrazione di una mancanza di cultura dell’ambiente e del paesaggio, l’opportunità di definire nuove linee di attenzione e di sviluppo di questa bellissima parte dell’Anfiteatro Morenico ha portato alla costituzione del Parco Naturale Cinque Laghi. Tanto si era detto e tanto si era proposto all’epoca del “cignicidio”, a maggio: addirittura era stata avanzata la proposta di erigere un monumento al volatile, sull’isolotto che si trova in mezzo al Lago Sirio, lo specchio d’acqua che da anni ospitava Baldassarre. Passata l’ondata emotiva e superate le esagerazioni del primo momento di sdegno, si è optato per un’iniziativa più concreta e fattiva: «Riteniamo - spiega Maurizio Fiorentini, Sindaco di Chiaverano fra i promotori del parco - che la difesa e la valorizzazione delle bellezze naturali e del paesaggio, e della cultura che li sostengono e li caratterizzano, costituiscano sempre di più uno dei valori vincenti di un territorio». L’iniziativa ha il consenso ed è supportata dai Sindaci dei comuni interessati (Ivrea, Chiaverano, Montalto Dora, Borgofranco di Ivrea e Cascinette di Ivrea), e verrà chiesto che venga inserita come uno dei riferimenti nel Piano Strategico della Zona Omogenea dell’Eporediese della Città Metropolitana di Torino in corso di elaborazione. Nel frattempo, in attesa delle verifiche in atto per l’immissione di una coppia di cigni nel lago Sirio, l’obiettivo è promuo-
Baldassarre nell’incantevole scenario del Lago Sirio
vere e organizzare iniziative e manifestazioni indirizzate allo sviluppo di cultura dell’ambiente e di fruizione delle bellezze naturali che qui sono presenti, che si possano aggiungere a quelle già in essere. Gli obiettivi sono sicuramente ambiziosi: fra questi spicca il collegamento con università e associazioni per la individuazione e la realizzazione di progetti specifici per la conservazione della biodiversità. A livello culturale è prevista l’istituzione di una sezione dedicata al Parco Cinque Laghi nell’ambito del Wild Art Festival e dell’Oasis Foto Contest di Chiaverano «Inoltre - prosegue Fiorentini - puntiamo a organizzare iniziative ed eventi di richiamo per aumentare l’offerta turistica dell’area e a diffondere azioni volte a facilitare la presenza di particolari animali, ad esempio il recente regolamento edilizio di Chiaverano per facilitare nelle case il ritorno delle rondini con opportune realizzazioni nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni». Infine, è prevista una serie di interventi nelle scuole per diffondere i valori della iniziativa. In questa fase di avvio del progetto, si stanno studiando anche le possibili sinergie: il comitato promotore prenderà a breve contatto con le attività economiche presenti nell’area per coinvolgerle nel progetto e con le Associazioni interessate allo sviluppo di nuova cultura come Legambiente, Lipu, WWF, FAI per integrare indirizzi e azioni opportune. «Il nostro invito a tutti i cittadini - concludono i membri del comitato promotore - è di collaborare per il successo di questa iniziativa, che non dovrebbe comportare nuovi vincoli oltre quelli già esistenti e che può diventare un ulteriore elemento di pregio dell’area oltre che di sviluppo turistico ed economico». Il comitato è composto da Giorgio Panattoni, Maurizio Fiorentini, Giacomo Vassia, Maurizio Tentarelli, Roberta Benetti, Maria Revello Chion, Paolo Eusebio Bergò, Donatella Nespolo, Silvia Faggian, Sabrina Germano e Silvia Ollearo, ma è aperto ad altre adesioni. Per contatti, è stato creato l’indirizzo e-mail: parcocinquelaghi@gmail.com. F. B.
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Masino: una tre giorni del gusto nel cuore del Canavese www.citynotizie.it
Il Castello e Parco di Masino, bene del FAI, ha proposto la prima edizione della mostra mercato “Tre giorni del gusto: paesaggi italiani e artigiani del cibo” in linea con le ormai consolidate manifestazioni primaverile “Tre giorni per il giardino” a maggio e la “Due giorni per l’Autunno” ad ottobre, importanti per il florovivaismo di qualità. Il tutto con il Patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, del Comune di Caravino, della Città di Ivrea e di Expo Milano 2015
a grande fiera en plein air dell’eccellenza enogastronomica italiana, in cui i piccoli produttori e gli artigiani del gusto di tutta Italia hanno potuto raccontare le loro eccellenze, è stata ideata da Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015 e inviato della rubrica “Paesi e Paesaggi” di Striscia la Notizia. Oltre cinquemila i visitatori accorsi al lussureggiante parco settecentesco del castello provenienti da Milano, Varese e Torino, in sintonia con l’obiettivo di promuovere e valorizzare i prodotti dell’enogastronomia italiana e locale. Il messaggio che si è voluto trasmettere, come hanno evidenziato Marco Magnifico, da 30 anni vicepresidente del Fai e Francesco Reale, direttore del castello di Masino, è far si che il patrimonio culturale e storico del Canavese venga conosciuto e apprezzato da un sempre più vasto pubblico, e questo sarà possibile solo lavorando in forte sinergia con il territorio e organizzando eventi all’insegna della condivisione e
dello stare insieme. Il tutto nel contesto di un progetto che riscopre le sagre del Canavese e si lega alla città di Ivrea, facendo leva sul rapporto fra cultura del cibo e storia delle tradizione.
Il momento saliente della manifestazione è stato il “Pranzo del Rammendo” tenutosi domenica 13 settembre: una grande tavolata, con 250 posti e vista mozzafiato sulla Serra Morenica d’Ivrea, il Canavese e la Val d’Aosta, allestita nella magnifica Allea del castello e imbandita con ricette trasmesse dalle massaie di un tempo e rivisitate da giovani e talentuosi chef della Scuola Alberghiera di Ivrea, per realizzare un ponte tra le nuove generazioni e le antiche tradizioni culinarie del territorio. Le pietanze sono state accompagnate dai migliori vini del Canavese raccontati dai sommelier del Consorzio Tutela Vini D.O.C. Caluso Carema Canavese, partner dell’iniziativa. Per la prima volta, inoltre, il castello ha ospitato lo Storico Carnevale d’Ivrea con i cibi tradizionali del
Carnevale e rendendo possibile ammirare l’evoluzione dei carri da getto, protagonisti della famosa “Battaglia delle arance”. Infine, nei pomeriggi di sabato 26 e domenica 27 settembre, bambini e adulti hanno partecipato al laboratorio della Torta ufficiale di Carnevale a cura del Maestro pasticcere Mauro Morandin. La manifestazione è stata resa possibile grazie al prezioso contributo di SAPISE, per la prima volta a fianco del FAI in qualità di main sponsor dell’evento, al significativo sostegno di ENGIE, dal 2011 sostenitore del FAI, di PIRELLI che rinnova la consolidata amicizia con la Fondazione e di Cedral Tassoni, marchio storico italiano che per il quarto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI. Info: www.fondoambiente.it faimasino@fondoambiente.it
G. M. Foto di Gabriele Barbero
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Assalto alle cantine alla Festa dell’Uva e del Vino di Carema
Interno di una “cruta”
Uno dei gruppi musicali che hanno animato il tour del vino
La Festa dell’Uva e del Vino di Carema, organizzata dall’Amministrazione comunale, con il patrocinio della Regione Piemonte ed in collaborazione con le diverse associazioni ed enti operanti sul territorio, ha celebrato quest’anno la sua 63a edizione tra la soddisfazione dei viticoltori per un’annata qualitativa davvero eccezionale
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nnesimo successo per uno degli appuntamenti più attesi di tutta la kermesse, “Andar per cantine antiche”, il percorso enogastronomico nel suggestivo centro storico del borgo illuminato dalle fiaccole e animato da intrattenimenti musicali.
Prima tappa culinaria sui gradini della Chiesa
Per l’occasione i caremesi hanno aperto al pubblico le loro antiche cantine (“crote”), undici in tutto, dove degustare i migliori vini e grappe di Carema immersi nell’ambiente in cui queste eccellenze vengono prodotte e conservate, insieme a una pregiata selezione di vini piemontesi. Previsti anche cinque punti ristoro lungo il percorso per assaggiare tra un bicchiere e l’altro i saporiti piatti della tradizione locale montanara, come la ricotta salignun, polenta e spezzatino e deliziose tome d’alpeggio. Una vera e propria abbuffata itinerante, dove curiosi, gruppi di amici ed estimatori giunti da ogni dove, seduti sui gradini della chiesa parrocchiale o in paziente attesa davanti alle crute, chiacchierano, brindano, cantano, in un clima gioioso di condivisione, scoperta e ammirazione per i sapori del territorio. «Sarò démodé - ci ha raccontato Lucia di Torino, originaria di Carema - ma le feste di paese, le sagre dove si mangia in modo rustico, con l’orchestrina che suona e dove sono tutti amici sono le migliori! Appena possibile mi concedo queste evasioni, che si rivelano sempre molto piacevoli. Se poi riscopro anche un pezzetto delle mie radici, ancora meglio!». Nel pomeriggio una placida passeggiata tra i vigneti lungo la Via Francigena per apprezzare l’incantevole paesaggio vitivinicolo ha preceduto l’inaugurazione nell’antica chiesa di San Matteo della mostra con le opere degli scultori Pino Bettoni e Silvano Ferretti, mentre domenica si è tenuto il consueto mercatino dei prodotti tipici e naturali e la Mostra mercato dell’Artigianato. G. M.
I vincitori del concorso “Grappolo d’Oro”
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opo l’affascinante visita delle cantine antiche e la gara podistica tra i vigneti del 4° Memorial Aldo Arvat si è chiusa all’insegna del successo, sia in termini di eventi che di presenze, anche questa 63esima Festa dell’Uva e del Vino di Carema, la seguita cinque giorni di appuntamenti enogastronomici e culturali culminata nelle premiazioni finali delle migliori uve prodotte nelle vigne locali. La sagra ha avuto importanti momenti culturali con i convegni svoltisi alla recuperata chiesa di San Matteo, nelle giornate di mercoledì e giovedì, aventi come tema il dialetto francoprovenzale (il “patois” valdostano) che è retaggio storico della zona a confine tra due regioni, con la presentazione del lavoro svolto dallo sportello linguistico della Città Metropolitana di Torino, e la presentazione ufficiale del Piano Strategico che coinvolge le amministrazioni di Carema, Borgofranco, Andrate, Chiaverano, Lessolo, Montalto, Nomaglio e Settimo Vittone, volto a favorire e progettare scenari condivisibili per la futura progettazione territoriale, sia a livello socio-economico che turistico. Gran finale quindi domenica, con l’attesa premiazione del Grappolo d’Oro per i coltivatori del posto: in gara 71 partecipanti, premiati una sessantina con strumenti e attrezzature atte alla produzione nei vigneti. La cinquina finale ha visto collocarsi al primo posto Augusto Vairos, seguito da Mauro Arvat, Andrea Vair Piova, Stefano Iachi e Mario Bosonetto. L’appuntamento con la Sagra dell’Uva e del Vino sarà naturalmente per il prossimo autunno. M. T.
Primo classificato Augusto Vairos col sindaco Giovanni Aldighieri
Secondo classificato Mauro Arvat
Terzo classificato Andrea Vair Piova
Quarto classificato Stefano Iachi
Quinto classificato Mario Bosonetto
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Le aree terrazzate dell’alta Dora Baltea, paesaggio da preservare
Al Terzo Incontro Mondiale dedicato a questo tema e ambiente i Comuni canavesani tra Piemonte e Valle D’Aosta si distingueranno per le peculiarità e le eccellenze del loro territorio, un “unicum” da conservare e tramandare ai posteri
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Relatori del Terzo Incontro Mondiale Paesaggi Terrazzati
Pubblico all’incontro di presentazione dell’evento del 2016
n importante incontro di levatura internazionale vedrà protagonisti i Comuni dell’Alta Dora Baltea, specificatamente Carema, Settimo Vittone, Borgofranco, Nomaglio per la parte piemontese e Donnas, Perloz e Pont St. Martin per la parte valdostana, cioè quei paesi che sorgono su una peculiare realtà orografica di confine tra montagna alpina e collina morenica della Serra, caratterizzata dal tipico paesaggio terrazzato, favorito da un microclima ideale e da un importante retaggio storico-culturale tali da generare elementi di peculiarità e unicità diversi da altri eco-ambienti similari. Caratteristiche che hanno fatto sì che quest’area sia stata scelta assieme ad altre dieci sedi decentrate del Terzo Incontro Mondiale dei Paesaggi Terrazzati, che nell’ottobre 2016 prenderà il via a Venezia (dopo le edizioni in Cina del 2010 e in Perù nel 2014), e coinvolgerà in workshop tematici itineranti (tra le altri sedi, oltre a quella piemontese-valdostana, anche Liguria, Valtellina, Valpolicella, val d’Ossola, Trentino, Costiera Amalfitana, Pantelleria) oltre trecento persone provenienti da tutto il mondo, per discutere sulle prospettive future dei paesaggi terrazzati.
Tema abbinato da approfondire alla sede canavesana quello del paesaggio, della polifunzionalità, dell’agricoltura e della scuola della pietra a secco. L’evento è stato presentato, in occasione della presentazione del Piano Strategico dei Comuni alla 63esima Festa dell’Uva e del Vino di Carema, da Federica Corrado, presidente della Commissione Internazionale Protezione delle Alpi. “Saranno messe insieme istituzioni, ricercatori, abitanti e produttori, artigiani e associazioni”, ha spiegato Corrado, “il tutto per sottolineare il molteplice valore delle aree terrazzate, capaci di unire pregiate produzioni agro-alimentari, difesa del suolo, trasmissione di sapere e tecniche di lavorazione alla conservazione di un paesaggio di grande pregio estetico”. Alle giornate di visita, ancora da programmare nei prossimi mesi, saranno chiamati a partecipare ecomusei, cantine sociali e luoghi di trasformazione dei prodotti coltivati, in modo da favorire un contatto diretto sul posto tra gli studiosi e gli attori locali. Il programma della manifestazione si svilupperà nel corso di dieci giorni, con un evento inaugurale a Venezia che vedrà anche l’apertura di una mostra fotografica sugli aspetti più affascinanti di questi paesaggi, e si concluderà infine all’Università di Padova. Un’iniziativa che potrà tradursi nell’avvio di nuovi flussi turistici e nell’inversione di tendenza che vede oggi l’abbandono dei terreni terrazzati, configurando nuove dinamiche capaci di valorizzare la tipicità delle coltivazioni autoctone e la suggestione paesaggistica di queste aree. M. T.
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Patronale di San Maurizio a Borgofranco T RADIZIONI
Residenti, commercianti e associazioni del paese uniti per la celebrazione del Santo Patrono, che si è svolta tra numerosi eventi culturali, enogastronomici e religiosi
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ltre mille presenze solo nella giornata di sabato 19 settembre confermano la devozione dei cittadini di Borgofranco d’Ivrea per il loro Santo Patrono Maurizio: anche quest’anno ha riscosso molto successo, grazie anche a quattro giorni di bel tempo e al coinvolgimento da parte dell’amministrazione comunale di associazioni locali e commercianti, la tradizionale festa patronale del paese, appuntamento molto sentito dai residenti, che per questa edizione ha proposto davvero un programma molto articolato, unendo idealmente eventi di tipo culturale, enogastronomico e sportivo integrati alla festa religiosa. Cominciando con la conferenza in sala consiliare del professor Claudio Savant Aira intitolata “1756, Paratore. Piccola storia di una battaglia ecologica”, per proseguire con la mostra “Don Aimino, una storia dalla grande guerra”, promossa dall’associazione Mario Clemente nella Chiesa di Santa Marta e la possibilità di visitare i locali della biblioteca, rimasti aperti, con una bancarella di libri attiva in piazza Germanetti, e continuando con l’esposizione e la mostra dei modelli storici della Fiat 500 in piazza del Municipio, il Terzo Raduno Vespistico, la serata dedicata al teatro popolare J’Ardie (con incasso devoluto all’AISM) e il Torneo di Bocce “Marino Broglio”. Attenzione anche per i più piccoli, con i pomeriggi di svago, gioco e merenda lungo via Marini organizzati dalla Pro Loco, e naturalmente immancabile il mercatino e il banco di beneficienza (curato dalla Usb Pallavolo e con incassi destinati ancora alla sezione eporediese dell’AISM) in piazza Germanetti, cuore della celebrazione, culminata domenica 20 settembre con la processione della statua del Santo Patrono, portata dagli Alpini, e dei Priori per le vie del paese, dopo la Messa mattutina, l’attimo aggregante più partecipato. La colonna sonora della festa è stata garantita dalla Filarmonica di Borgofranco al Salone dell’Olmetto, con ospite della serata la Banda di Pont San Martin e l’apporto del Gruppo Pifferi e Tamburi e del gruppo Midnight, che ha seguito la serata danzante. M. T.
San Maurizio, chi era?
Borgofranco d’Ivrea è uno dei 34 Comuni italiani che condividono l figura di San Maurizio come Santo Patrono, senza contare le centinaia di altre località europee che portano il suo nome, soprattutto in territorio francese (dove ben 650 istituti religiosi sono a lui dedicati e 52 toponimi gli rendono omaggio) o svizzero (con 18 chiese distribuite in vari Cantoni). Diversi ordini religiosi cavallereschi sono stati costituiti in suo onore, tra i quali l’Ordine del Toson D’Oro del Sacro Romano Impero (di cui Maurizio è anche Santo Patrono, così come lo è del Corpo degli Alpini) e l’Ordine di San Maurizio dei Savoia (la Medaglia Mauriziana viene concessa ancora oggi come riconoscimento per chi ha compiuto 50 anni di servizio militare). Ma chi era davvero San Maurizio e perché la Chiesa lo venera come Santo? Mito e realtà si fondono tra loro: la leggenda dice che Mauritius fosse un generale romano del III secolo d. C. a capo della famosa Legione Tebana (quindi presumibilmente egiziano per natali), spostata poi da Massimiano in Gallia per presidiare i confini dell’impero oltre il Reno. Secondo l’agiografia, i legionari erano tutti cristiani e quando ebbero ordine di sterminare le popolazioni locali convertite al Cristianesimo, si rifiutarono di macchiarsi del loro sangue, finendo decimati dallo stesso imperatore, mediante decapitazione, in Rezia, l’attuale bassa Svizzera. Per altri storici si tratta di una leggenda devozionale inventata a posteriori, per spingere i soldati romani ad ignorare gli ordini dei loro comandanti e farsi cristiani. San Maurizio è sovente raffigurato a cavallo, in armatura, con una croce rossa sullo scudo: dal Medioevo in poi ha assunto tratti somatici dalla pelle scura (essendo stato, secondo alcune fonti, molto probabilmente nubiano e con un nome che deriva appunto da “moro”) ma la statua portata in processione a Borgofranco ha mantenuto i lineamenti d’origine caucasica.
Successo per il Festival Olistico a Ivrea
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Un appuntamento per sensibilizzare il pubblico sulla filosofia vegana, nel rispetto assoluto di ogni forma di vita, organizzato dall’associazione “Animal Vibe”
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l Festival Olistico “Il Tuo Mondo”, che si è tenuto ad Ivrea il 20 settembre, nel Parco della Polveriera, ha suscitato grande entusiasmo, sia tra gli standisti che gli invitati ai tavoli di relazione. Anche gli ospiti hanno esternato la loro soddisfazione per la bellezza delle attività olistiche proposte, la professionalità dei relatori e degli spettacoli offerti. Lo scopo del Festival è stato la diffusione del veganismo, nella sua accezione di un maggior rispetto verso tutti: gli animali umani, quelli non umani e l’ambiente. Il titolo dell’evento è stato scelto per far riflettere sul fatto che il mondo è di tutti e che tutti meritano di vivere la loro vita fino in fondo, eliminando ogni forma di specismo e di pregiudizio, consapevoli del fatto che ogni vita ha il suo valore particolare e che nessuno merita meno di qualcun altro, animali inclusi. Lo scopo sociale mirava invece a raccogliere fondi per la creazione di un rifugio per animali sottratti alla crudeltà umana. Il Festival Olistico è stato organizzato dall’associazione vegana “Animal Vibe”, con la preziosa collaborazione dell’associazione “Serra Morena”. Un evento aperto a tutti, per chi potesse sentire curiosità per le attività olistiche e per chi volesse semplicemente passare una giornata ricca di emozioni, musica e sapori. Oltre agli ottimi piatti vegani preparati dal Ristorante “La Baracca” di Settimo Vittone, si è potuto gustare panini con salamella, straccetti, bresaola e pizzottera affumicata, tutto rigorosamente vegano. Ai cani presenti sono state distribuite gratuitamente crocchette vegane offerte da Denkadog e da Vita da Cani Onlus.Tra i relatori personalità conosciute a livello mondiale come Amadio Bianchi e Emy Blesio, presidenti dell’associazione mondiale di Yoga e Ayurveda, assieme alla medium Imma Lucà, Giorgio Roffino, fondatore della scuola Sfere di Ivrea e Ivan Calabrese, che ha condotto il talk show.
Da sinistra la Maestra Yoga Emy Blesio, il presidente della scuola Surya Amadio Bianchi, la medium Imma Lucà e Giorgio Roffino
M. T.
La castagna torna regina a Nomaglio
Vera Lucia Rocha
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i svolgerà domenica 18 ottobre la 17a edizione della Sagra della Castagna a Nomaglio. La lotta al cinipide galligeno, la vespa nera di origine cinese che da circa un decennio ha infestato i boschi di castagno in Italia e in Piemonte, provocando un significativo crollo della produttività, sta cominciando a dare buoni frutti, grazie soprattutto all’intervento coordinato dei comuni coinvolti che hanno lavorato in forte sinergia per debellare il parassita. Nel corso del 2015 la presenza delle galle di cinipide e di rami disseccati si è fatta via via più rada e la vegetazione è diventata più rigogliosa, con una raccolta autunnale di castagne nuovamente apprezzabile. Durante la kermesse, accanto alla degustazione di prodotti a base di castagna, sarà possibile visitare la mostra di castagne crude e dell’artigianato ed il mercato di prodotti tipici e naturali. Inoltre verrà effettuata a scopo dimostrativo la macinatura di castagne secche nell’antico mulino ad acqua, al termine della passeggiata sulle mulattiere del percorso ecomuseale all’aria aperta. L’amministrazione comunale di Nomaglio ha avviato dal 1996 un progetto mirante al recupero e alla valorizzazione delle testimonianze di cultura materiale presenti sul suo territorio, dedicato in gran parte alla coltura del castagno da frutto, che fu per secoli un vero e proprio “albero del pane”, da cui dipendeva la sopravvivenza di tutta la comunità montana. Intrattenimenti musicali e giochi per bambini allieteranno i visitatori durante tutta la giornata. Info e prenotazioni: Comune di Nomaglio - Via Roma 10 - Nomaglio (TO) nomaglio@reteunitaria.piemonte.it - www.comune.nomaglio.to.it G. M.
Brasiliana dello stato di Bahia è istruttrice certificata di SambaFit, Bokwa e Zumba. Nel 2014 ha fondato l’Associazione Sportiva Dilettantistica Zumbrasil Italia, con l’obiettivo di diffondere la cultura del proprio paese attraverso la musica il ballo ed il divertimento. Attraverso la disciplina SambaFit ha reso il Samba ed i balli brasiliani alla portata di tutti, unendo l’attività del Fitness all’allegria ed i colori del suo paese. Samba-Fit è la nuova disciplina che fonde il Samba Brasiliano e il cardio-fitness. Divertente,coinvolgente e allo stesso tempo ad alto impatto sotto il profilo del consumo calorico e dell’efficienza fisica. Per chi vuoi conoscere Samba-Fit si trova anche a Castellamonte, San Giorgio e Barbania. PER INFORMAZIONI: 347 2574403
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L’Olivetti in mostra al mobilificio Nicoletti
Sorrisiland,
una buona occasione per ritrovare il sorriso
A Mercenasco il 21 e 22 novembre, nel pluriuso Gianni Peretto, un grande evento di divertimento, riflessione e di solidarietà
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er festeggiare i 60 anni di attività il mobilificio Nicoletti di Carema ha ospitato nello show-room di Settimo Vittone “Le mani pensanti”, una piccola esposizione di prodotti e grafiche che hanno fatto la storia dell’Olivetti, curata dalla fondazione Natale Cappellaro. La mostra, di sicuro interesse, ha proposto anche le illustrazioni di Joey Guidone sull’architettura olivettiana ed alcune stampe e pubblicità dell’epoca messe a disposizione dalla libreria Cossavella. La mostra è stata inaugurata sabato 10 alla presenza di numerose autorità locali e dei curatori ed ideatori e rimarrà aperta fino al 20 ottobre. Per informazioni telefonare al numero: 0125 757718 www.nicolettionline.com
Aperto dal martedì alla domenica dalle ore 21
SERVIZIO BAR WI-FI GRATUITO PARCHEGGIO PRIVATO SALA CLIMATIZZATA TESSERAMENTO GRATUITO
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IN SALA 8 TAVOLI PROFESSIONALI - CHIPS PERSONALIZZATE - STAFF DI DEALER
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Aperto dal martedì alla domenica dalle ore 21:00
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uante volte abbiamo letto o sentito dire: “… è un ridente paesino sulle colline…”. Ebbene, questa volta è vero nel senso che Mercenasco diventerà, per due giorni, un ‘sorridente’ paesino sulle colline canavesane e, questo, grazie a Sorrisiland, la Festa dei Nati per Sorridere. Ma chi sono questi Nati per Sorridere? Chiaramente non sono solo gli iscritti dell’Associazione Culturale Nati per Sorridere che, in collaborazione con la Pro-loco di Mercenasco, organizza l’evento ma sono tutti coloro che hanno compreso quanto sia falso il pensiero che l’uomo è nato per soffrire. L’essere umano nasce per godere appieno dei doni che la vita può dare e se impara a mantenere vivo il sorriso, può riuscire a superare meglio e con meno sofferenza i momenti tristi che il fato pone sulla strada di ognuno. Nel programma, le conferenze avranno proprio la caratteristica di divenire piacevoli conversazioni atte a segnalare varie strade per percorrere la via del sorriso. Al sabato pomeriggio: alle 15,30 «I significati nascosti di forme, numeri e colori per costruire il mandala personalizzato sulla tua data di nascita» Fabrizio Ferracin Arte-mandala. Alle 16.30 «Rumi e Shams: il sorriso cosmico nell’infinito del Cielo» Conferenza di Giuliana Colella, Presidente Associazione Lamakan di Roma, autrice del libro «Rumi, dialogo con l’Universo» (Ed. Mediterranee). Alle 17.30 «Mantenere il sorriso anche nei momenti difficili, come fare? Una via negli insegnamenti del Maestro Omraam Mikhael Aivanhov» a cura di Fratellanza Bianca Universale. Prima di Volare nel blu, alle 20,30, Conferenza di Davide Ghezzo con tema: «La musica che fa volare l’anima ed il cuore», mentre precede il Cantanimali Magic Show, la conversazione con Francesca Manzone Con tema: «Il rapporto empatico con gli Anima-li». Il divertimento è assicurato e ci sarà tanta buona musica; i momenti conviviali, aperi-cena del sabato, aperi-pranzo della domenica e grande cena finale, saranno accompagnati da Leonardo Polverelli, cantautore riminese detentore del Guinness World Records per la maratona canora più lunga interpretata da un solista. Il record è stato assegnato dopo una maratona canora continua che è durata pochi secondi meno di 102 ore che l’ha visto eseguire più di 1200 brani. Chi sorride, in genere, predispone il suo animo all’incontro con gli altri ed è proprio per questo che i Nati per Sorridere hanno a cuore i più deboli, siano essi umani e no quindi, parte assolutamente importante della manifestazione, saranno due momenti di solidarietà, realizzati in collaborazione con A.M.I. (Associazione Musicisti Italiani) per raccogliere fondi da destinare a scopi benefici. Tutte le informazioni sul sito: www.natipersorridere.org Nicoletta Viali
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Ivrea-Mombarone... una gara che s’ha da fare!
Ivrea-Mombarone partenza dal centro storico di Ivrea
Primo assoluto il Ruandese Jean Marie Vianney Uwajeneza
La terza domenica di settembre l’appuntamento è fisso con la “Momba”, la gara leggendaria che non può mancare nel carnet di ogni eporediese che si rispetti, un’antica tradizione che non ha ancora perso la sua aurea mitica
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na limpidissima giornata di sole e vento ha fatto da cornice a questa gara storica, tanto semplice quanto unica, divenuta ormai simbolo del Canavese, alla stregua del Carnevale delle Arance, una vera e propria “festa della montagna”. Un tempo l’Ivrea-Mombarone era considerata una gara epica, quasi di extreme endurance, mentre oggi è così fitto il calendario di appuntamenti di prestigio internazionale e realmente estremi, come il concomitante Tor Des Geants, che correre a perdifiato dalla città alla vetta che la sovrasta non appare più eroico con un tempo. Tuttavia il fascino della Mombarone è rimasto immutato, anzi sembra addirittura aumentare con gli anni, considerati i numeri in crescendo dei partecipanti e la folla che diventa sempre più protagonista. Anche quest’anno la corsa da Ivrea alla Colma di Mombarone ha saputo entusiasmare e, come sempre, proporre un dosato mix di novità a tradizione. Tra le novità, sicuramente, la prima vittoria di un atleta di colore, il Ruandese Jean Marie Vianney Uwajeneza, che ha inserito il suo nome nell’albo d’oro dopo quello del neozelandese Jonathan Wyatt, vincitore dell’edizione 2014. Chissà se nel futuro arriveranno vincitori anche dall’America e dall’Asia, per chiudere i cinque cerchi olimpici… Wyatt, pur senza partecipare quest’anno, è riuscito a mantenere il record della gara: Uwajeneza ha chiuso con un onorevolissimo 1h 58’ 57”, a oltre tre minuti dal primato (1h 55’ 17”). Ruandese anche il secondo classificato, Jean Baptiste Simukeka (2h 02’ 45”), mentre sul gradino più basso del podio è salito Marco Moletto (2h 05’ 48”), già vincitore negli anni 2012 e 2013, precedendo l’altro bivincitore Enzo Mersi (2007-2008). Si è piazzata invece 29^ assoluta la vincitrice della prova femminile, Barbara Cravello, anche lei nome nuovo dell’albo d’oro della Momba; 2h 32’ 02” il suo tempo finale. Sul podio con lei Susanna Serafini (2h 36’ 39”) e Katarzyna Kuzminska (vincitrice del 2013). Quarto posto, infine, per un’altra ex vincitrice: Marcella Belletti, tre volte trionfatrice della corsa (2009, 2010 e 2012). La tradizione non può che avere il nome e il volto dei “Tre moschettieri” della Momba: anche quest’anno erano presenti Mauro Salizzoni, Giancarlo Valanzno e Luigi Bianchetti, gli unici tre atleti che hanno disputato tutte le 39 edizioni. E sbaglia chi pensa che siano tre presenze simboliche: il migliore del terzetto, Bianchetti, classe 1960, si è piazzato 56°, con un tempo che fa invidia mol-
Il giovanissimo Davide Vacchiero stringendo i denti negli ultimi cento metri
Federico Bona alla sua prima partecipazione come regalo per i “50 anni”
ti trentenni: 2h 44’ 55”. Poco più di tre ore per Valanzano (155°) tre ore e mezza per Salizzoni (248°). Per loro l’obiettivo è sicuramente punto sulla nuova sfida al Mombarone il prossimo anno, per celebrare degnamente il 40ennale della corsa. Le gesta di chi si cimenta in questa sfida di sola salita, per 20 km, e 2100 mt di dislivello, da correre, camminare o arrancare, meritano di certo una zoomata, per capire meglio gioie e dolori di chi la “Momba” la vive, in fondo più con il cuore che con le gambe. Perché, per non demoralizzarsi quando dai cubetti di porfido del centro storico di Ivrea alzi lo sguardo sull’irraggiungibile vetta, occorre non solo un giusto mix di preparazione, ferrea volontà e lucida follia, ma anche l’amore, l’amore per la propria terra, l’amore per le sfide della vita...quella forza incredibile che ti fa credere nell’impossibile e che verrà poi alimentata dal tifo della folla lungo le mulattiere, le borgate, nelle frazioni, fino alla meta. Si corre quasi con la gente! È, come dicono in molti, una gara vinta insieme. «Un motivo per farla - racconta Ernesto Tarchini classificatosi primo di categoria over 60 - è che la “Momba” è una gara anomala, unica nel suo genere, dove si devono fondere le qualità del corridore di montagna nella parte alta del percorso con quelle dello stradista, cruciali nella prima metà di gara fino ad Andrate. La competizione inizia ancora prima della gara stessa...sfidando gli amici a ipotizzare i tempi nelle varie fasi della corsa, senza dubbio uno stimolo in più!». Qual è stato lo scoglio più grande di questa grande avventura che ti ha regalato la vittoria di categoria? «Io faccio solo la Mombarone, non sono un runner e non mi alleno per le corse; tutto si concentra nelle ultime settimane e poi in gara tiro fuori le armi segrete...diciamo che vivo un po di rendita per le attività in montagna che porto avanti da oltre 40 anni! L’ansia piu grande? I crampi... sai che prima o poi arriveranno e quindi rallenti per paura di non finirla. Se non puoi fare il t, almeno cerchi di arrivare alla colma! Un aiuto in questo frangente critico è giunto da mio figlio che mi ha incitato a proseguire, correndomi a lato per l’ultimo esigente tratto». Quindi la Mombarone è stata l’unica gara corsa nel 2015. Il motivo di questa scelta selezionatissima? «La “Momba” la senti dentro, è una sfida con te stesso sul percorso più amato dai canavesani che corrono e che amano la montagna. Ho partecipato tre anni fa per la prima volta e mi era rimasta dentro
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Chiara Giovando. Quinta femminile e 51a assoluta all’arrivo e alla premiazione con il sindaco di Ivrea Carlo della Pepa
La mia “Momba” per un amico di Chiara Giovando (quinto posto in classifica femminile)
Ivrea-Mombarone arrivo sulla Colma del Mombarone
Ernesto Tarchini all’arrivo. Primo di categoria over 60
la voglia di migliorare». Qualche delusione? «Nessuna, anzi. E una gara gestita al meglio, ben segnalata e i ristori davvero numerosi, anche quelli non ufficiali, ti portano di bicchiere in bicchiere fino al Lago Pesci a quota 2119m. In Val Neira, poi, l’accoglienza è di un festoso disarmante e ti dà la carica per la parte più dura; c’era addirittura un cartello con il limite dei 50, il megafono, il boccalone di birra, mani nell’aria a incitarti e sospingerti affettuosamente. E a questo punto è quasi fatta, la cima è solo “a due passi” e ormai non fa più paura!». «L’aspetto più bello - interviene Federico Bona, che fra poche settimane compirà cinquant’anni, alla sua prima esperienza sull’agognata vetta - è il clima che si respira, è quello di una grande festa di popolo, di un popolo che si identifica in una vetta. La giornata è stata straordinaria anche sotto il profilo meteo. I veterani hanno detto che da almeno 15 anni che non c’erano un sole e una temperatura del genere». Ma cos’ha la Mombarone di così speciale da risultare irrinunciabile almeno una volta nella vita? «Di diverso rispetto ai trial c’è il fatto che qui corrono i campioni (metterci meno di due ore è da marziani!!!) ma anche gli appassionati, gli amatori, chi ha voglia di sfidare solo se stesso e, magari, gli anni che passano. La molla a partecipare per me è stata il fascino della Momba... a forza di scriverne mi è venuta voglia di cimentarmi. Proprio un anno fa, scrivendo l’ennesima cronaca della gara, ho deciso di “regalarmela” per i 50 anni. Ci ho lavorato per 12 mesi, perché è una corsa molto “di testa”. Devi convincerti pian piano di essere in grado di affrontarla, lavorare sul fondo, provare qualche ascesa e poi farla, almeno una volta, tutta intera per capirla fino in fondo e non avere sorprese il giorno della gara». Cosa ti è rimasto maggiormente impresso di questo viaggio pazzesco? «La partenza la ricordo poco, ero quasi in trance, conscio di essere parte di qualcosa di grande. Poi man mano che la strada scorreva sotto i piedi, nel ritrovare i riferimenti conosciuti negli allenamenti, è subentrata la confidenza. E all’arrivo... un coacervo di emozioni, la voglia di ridere e piangere, di gridare e di stare zitto. La felicità perché era finita e la malinconia perché... era finita! Lungo il percorso... la gente: quella che corre, quella che applaude e incita, quella che lavora per la gara. Bello fare un pezzo di strada con altri atleti e poi perdersi, per restare soli o entrare in un altro gruppetto. Ci si aiuta, ci si sprona, non si è mai soli!». E poi ci sono i giovanissimi, con lo spirito da guerrieri e un entusiasmo che smuove le montagne. Davide Vacchiero di Tavagnasco è stato il più giovane in gara con i suoi 22 anni e un tempo da far invidia ai campioni
sul podio: 2:35:40. «Un anno fa ero all’arrivo sotto il Redentore, ad ammirare atleti come un 8 volte campione del mondo di corsa in montagna ma anche molta gente comune e mi sono detto che dovevo assolutamente provarci- spiega raggiante. Sono partito da zero, mesi di corsa al freddo, facendomi aiutare dal grande Erminio Nicco che mi ha ben consigliato. È stata una gara che mi ha portato molte gioie...dal vedere amici e conoscenti pronti a incitarmi alle buone sensazioni fisiche che mi hanno accompagnato fino a Val Neira, dove sono iniziate le vere fatiche! Cosa mi ha colpito di più? Sicuramente la marea di gente accorsa sul percorso. La gente della Mombarone è unica, ti trasmette un’energia che nessun altro trail ti può dare, qualsiasi preparazione tu abbia». Ma perché un eporediese o canavesano dovrebbe correre la “Momba”? «Per la stessa ragione per cui tira le arance a Carnevale: per provare un’emozione che non si può raccontare - conclude Federico. Non credo che per me ci sarà una seconda volta, perché è stata un’esperienza così bella che a ripeterla rischierei di guastare il ricordo. Se avessi vent’anni di meno, invece, credo che ci riproverei». Ernesto, invece, non ha dubbi: «Sicuramente la rifarò...con l’obiettivo di abbassare il tempo ancor di più!», mentre Davide sorride complice e rilancia: «Bisogna scendere sotto il muro delle 2h e 30’!». Info: www.amicidelmombarone.it www.pantacolor.it
Giulia Maringoni e Federico Bona Foto archivio 2015 di Pantacolor
Mi sento un po’ “runner per caso”…e questo piazzamento all’Ivrea-Mombarone 2015, una delle gare più dure di tutto il Piemonte (e non solo), l’ho vissuto quasi come un affronto che ho involontariamente fatto a runner molto preparati e di calibro ben più alto di me… ma tant’è… Sono sempre stata, e mi considero tuttora, più alpinista che “runner”: zaini pesanti, avvicinamenti lunghi a salite in alta montagna e a vie di roccia in stile classico. L’idea di usare i sentieri come terreno di allenamento per correre leggeri l’ho maturata recentemente, per l’esattezza un anno fa, e purtroppo in seguito ad un evento spiacevole. Il 4 maggio dello scorso anno, in seguito ad un incidente causato dal distacco di un lastrone da vento, durante una gita di scialpinismo, mi ritrovo fisicamente e mentalmente “distrutta”, ginocchia a pezzi, legamenti da ricostruire, e schiena dolorante; ma la cosa più dolorosa, in realtà, è accettare la perdita di due cari amici, in modo particolare di Daniele, mio migliore amico, affiatato compagno di cordata e di tante belle salite. Daniele non era un ragazzo qualunque: era un giovane alpinista che arrivava dal mondo del running, ma che da qualche anno aveva ridotto la sua partecipazione alle competizioni per poter coltivare nuove passioni. Ma alla Ivrea-Mombarone, Dani non mancava mai! Vivendo ad Ivrea, questa era per lui la “sua” gara, quella a cui era maggiormente affezionato ed in cui si esprimeva al meglio: 2 ore e 13’ il suo miglior tempo. Insomma, Daniele aveva solo 25 anni ma aveva già un grande motore. Dopo l’incidente, man mano che il mio fisico riprendeva forza, ho iniziato a maturare l’idea di provare a fare delle gare di corsa in montagna, finalizzando gli allenamenti proprio alla IvreaMombarone dell’anno successivo. Sarebbe stato come onorare la memoria del mio amico nel miglior modo possibile! Onestamente, non ho mai fatto nulla in maniera forzata: non mi sono mai allenata se non ne avevo voglia. Sapevo che se lo facevo, dovevo farlo con gioia, perché così era per Daniele! Solo dopo ferragosto, decido di andare a provare per la prima volta il percorso della gara. Le sensazioni sono bruttissime, non riesco a prendere un ritmo, fino a Bienca non si sale e un po’ mi annoio; i tratti di asfalto sono abominevoli e mi spaccano le gambe. Nella parte finale c’è pure il nebbione e arrivo in cima mettendoci un’eternità! Sul sentiero di ritorno sono afflitta e mi faccio mille pensieri: “Ce la farò? Vorrei stare sotto le 3 ore… Ma se mi vengono i crampi!?!”.
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Mi rendo conto che bisogna essere degli atleti completi per fare un buon risultato qui, molto veloci sul terreno “piatto”, e delle gazzelle sui sentieri più impervi; è una gara unica e particolare in questo senso. La sfida di fare del mio meglio mi attira e mi motiva tantissimo, e in più so che Daniele quel giorno correrà con me! La mattina del 20 settembre, in piazza Ottinetti, ho addosso la maglia rossa che era di Dani, e dopo aver calzato il pettorale cerco di alleviare un po’ di tensione scambiando battute con gli amici che sono lì con me: c’è mio marito Davide, c’è il mitico evergreen Ernesto, ci sono Marianna e Fabrizio, e tanti altri noti canavesani! Il clima è allegro e leggero, l’organizzazione impeccabile, il cielo incredibilmente blu e c’è un leggero vento da nord. Oggi non ci sarà la nebbia in cima, evviva!! Quando danno il “via” parto con il mio ritmo, cercando di fare la “mia” gara, senza farmi trascinare dal ritmo-gara, inevitabilmente al di sopra di quello che per me è congeniale, e che mi serve per scaldarmi. I primi 7 km fino a Bienca stranamente mi volano E se prima diversi atleti mi superavano, da qui in avanti non mi capiterà più; anzi, sarò io a chiedere il mio spazio sulle ripide rampe che portano ad Andrate. Il tifo della gente è calorosissimo, ed è una delle cose che più mi ha colpito di questa competizione: tutto il percorso è disseminato di gente di ogni età, i bambini sono bellissimi e ti incitano a gran voce; sotto la cima ti danno il “cinque” e ti urlano “Bravo!”. Ma le espressioni più toccanti sono state quelle delle persone anziane: loro, i più “maturi”, hanno uno sguardo speciale, dentro c’è un misto di malinconia e voglia di combattere ancora. Un signore, verso la fine, mi dà una leggera spinta dietro la schiena, alleviandomi per un attimo la fatica di quegli ultimi interminabili metri. Una donna mi incita con entusiasmo, dicendomi che sono tra le primissime donne. Ed io quasi non ci credo, e mi commuovo dalla gioia: ho persino la pelle d’oca!!! L’arrivo è indescrivibile, e solo se si partecipa lo si può veramente comprendere. Per me la gara si conclude in 2 ore 42’ 35”. Quinta in classifica femminile e 51esima assoluta. Innegabilmente soddisfatta! La forza di volontà non mi ha mai abbandonata...e qualcuno da lassù mi ha aiutata! Credo che il prossimo anno la rifarò soprattutto perché la “Momba” è la nostra gara, la gara di Ivrea, “capitale” del Canavese. Ogni runner canavesano dovrebbe sentirla sua, come era per Daniele, e come da oggi sta capitando anche a me.
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Con la Gran Piemonte il ciclismo sulle strade del Canavese
Il prossimo anno, invece, il Giro d’Italia non vedrà protagoniste le strade canavesane: dopo la full immersion degli ultimi anni, è previsto solo un passaggio nel Chivassese nel corso della 18a tappa (giovedì 26 maggio) che porterà la corsa rosa da Muggiò, nel milanese, fino a Pinerolo
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opo tre ani di assenza, il Giro del Piemonte è tornato nel calendario del ciclismo internazionale: l’ultima edizione, datata 2012, era stata vinta da Rigoberto Uran sul traguardo di Biella, poi la corsa era stata messa in naftalina. Quest’anno RCS Sport ha deciso non solo di rispolverarla, ma di rinnovarla e dare nuovo vigore a questa classica che sta per celebrare il suo secolo di storia. Rinnovamento nel nome, diventato Gran Piemonte e nel tracciato che, grazie a un accordo con il Velodromo Francone di San Francesco al Campo, si è svolto quasi interamente sulle strade canavesane. San Francesco al Campo, dove è stato dato il via, sino a Ciriè, località prescelta per il traguardo, distano una decina di chilometri, ma i concorrenti ne hanno percorsi 185, quasi sempre sotto la pioggia. Il tracciato ha toccato i laghi di Candia e Viverone, ha sconfinato nelle province di Vercelli e Biella, prima di attraversare Ivrea e lanciarsi verso i gran premi della montagna di Alice Superiore e Prascorsano. Salite che hanno fatto selezione, assieme al maltempo: al traguardo sono giunti solo 72 dei 151 partenti. Ad alzare le braccia sul traguardo di Cirè è stato il belga Jan Bakelandts (AG2R La Mondiale), bravo a scattare negli ultimi chilometri e a mantenere un vantaggio minimo sul gruppo, fino all’arrivo. Alle sue spalle due azzurri: Matteo Trentin (Etixx - Quick Step) e Sonny Colbrelli (Bardiani CSF). Soddisfatto Mauro Vegni, responsabile delle corse ciclistiche organizzate da RCS Sport: «Abbiamo avuto la conferma che era giusto riportare sulle strade questa corsa. Nonostante il maltempo e la giornata feriale, la risposta del pubblico è stata più che positiva e anche il rapporto che abbiamo instaurato con la Regione Piemonte e i responsabili del Velodromo Francone sono una garanzia per il futuro». Vegni ha parole di lode anche per il vincitore: «Il nome di Bakelandts impreziosisce l’albo d’oro della corsa: è un corridore di grande valore e si è reso protagonista di una bella impresa». Anche nei prossimi anni, quindi, la Gran Piemonte dovrebbe incentrarsi sulle strade canavesane. Il percorso probabilmente varierà, ma il coinvolgimento del territorio è garantito. Il prossimo anno, invece, il Giro d’Italia non vedrà protagoniste le strade canavesane: dopo la full immersion degli ultimi anni, è previsto solo un passaggio nel Chivassese nel corso della 18a tappa (giovedì 26 maggio) che porterà la corsa rosa da Muggiò, nel Milanese, fino a Pinerolo. Gli appassionati canavesani, che si erano abituati bene negli ultimi anni, dovranno sobbarcarsi qualche chilometro per andare ad assistere agli arrivi di Pinerolo, Sant’Anna di Vinadio o di Torino, dove è previsto (domenica 29 maggio) il gran finale in via Roma. «è giusto così - commenta Giovanni Ellena, Canavesano e direttore sportivo della Androni-Sidermec - il Giro è uno spettacolo itinerante che deve toccare tutto il territorio. Negli ultimi anni abbiamo avuto numerosi passaggi, gli arrivi di Ivrea e Rivarolo e la partenza da Agliè. Ora giustamente tocca a qualche altro territorio e noi possiamo consolarci con la Gran Piemonte che è una garanzia di spettacolo e tradizione». F. B.
Giovanni Ellena (Androni Sidermec)
Successo per Jan Bakelandts a Ciriè
Bakelandts, Trentin e Colbrelli sul podio
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C ALCIO
Master 201516 calcio a5
Partenza con il botto per il team di Ivrea City al Campionato Master Solativo che si svolge
Coppa Miss Eporedia
6a appassionante edizione della coppa Miss Eporedia di calcio a5 disputatasi a Samone nella struttura sportiva gestita da Gianni Altamura. Il team dell’Azeglio ha vinto la preziosa coppa disputando un gran bel torneo. Bene si sono comportati anche l’ Hdemia l’ Aromatik Café e il Bar Piemonte.
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di Bruno Cossano
presso la struttura del calcio a5 di via Cascinette ad Ivrea ed organizzato per l’undicesima stagione dal giornalista Bruno Cossano. Francesco Tarantino, il bomber del team capitanato da Mario Casiddu e Fabio Zublena, dopo la 4a giornata guida la classifica capocannonieri con 18 reti ed il team sta secondo in classifica alle spalle, per ora, di un vero e proprio schiac-
ciasassi e leader della classifica a punteggio pieno come l’Fbf di capitan Simone Muratore. La squadra composta da Simone D’Amico, Fabio Mastromarino, Michele Pascarella, Marco Miolato, Sousa Nelson, Jodi Scalco, Toni Mollo ha certamente mostrato dei buoni numeri in campo ed è apparsa tra le squadre più attrezzate per disputare un signor campionato.
Giovanni Franchi è stato eletto miglior giocatore e Davide Santina, capitano dellAzeglio Team, è stato invitato in giuria alla elezione di Miss Eporedia. Premi speciali anche per Cristian Agiato, premiato come miglior difensore, Simone Santina, miglior portiere. Il goal spettacolo è stato assegnato ad Annette dell’Aromatik Café. Grande soddisfazioni degli organizzatori che metteranno in cantie-
re l’edizione numero 7 il prossimo autunno 2016 come sempre collegata al classico concorso mondano di Miss Eporedia.
Ivrea Rugby:
presentazione della stagione
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na fantastica e suggestiva presentazione all’americana ha contraddistinto l’apertura di stagione dell’Ivrea Rugby al Campo Santi di San Giovanni di fronte al pubblico delle grandi occasioni. Il presidente Franco Rosso ha fatto gli onori di casa supportato dal presentatore e giornalista Bruno Cossano in classica veste di speaker. Presentate ufficialmente tutte le categorie di giocatori dall’ under 6 e 8, capitanate da Stefano Pierobon con l’ausilio di Sergio Tibaldi all’under 10 guidata da Diego Scrinzo quindi, under 12 con coach Domenico Vallino, l’under 14 di Gianfranco Zanlorenzi, l’under 16 di coach Luca Bellafiore e la squadra femminile capitanata da Giulio Mingione, allenatore anche della prima squadra, supportato da Ruggiero Manlio e Marco Brunetto detto Canun. Un piacevole rinfresco ha concluso una giornata all’insegna del grande rugby eporediese e il presidentissimo Franco Rosso ha ufficializzato in primavera la disputa di un big match al femminile al Santi di San Giovanni con la nazionale femminile italiana contro la nazionale inglese. Un bellissimo appuntamento sportivo a cui la la città eporediese darà il giusto risalto. B. C.
Terza categoria: avvio col botto
Ivrea City League:
per le formazioni eporediesi
ecco tutti gli incontri
Dopo tre giornate, quindi, la classifica parla eporediese: San Grato in testa a punteggio pieno, che potrebbe essere affiancata dall’Ivrea Montalto se saprà approfittare del recupero, con l’Ivrea 1905 in agguato, a due soli punti In attesa degli scontri diretti, le tre formazioni eporediesi impegnate nel campionato di Terza Categoria hanno subito fatto la voce grossa, dimostrando di voler essere protagoniste del torneo. Nel turno inaugurale spicca il 5 a 0 con il quale l’Ivrea Montalto ha travolto al Pistoni lo Junior Torrazza, ma anche
l’Ivrea 1905 ha vinto largamente, con un 4 a 0 in trasferta sul Chambave. Più sofferto il 3 a 2 Del San Grato Ivrea a Locana, ma tre vittorie su tre sono state un buon viatico per la stagione. Nella seconda giornata, un’altra “manita”: quella del San Grato, al debutto casalingo, sul San Benigno, mentre l’Ivrea 1905 ha dovuto accontentarsi di un pareggio casalingo
(2 a 2) con il Locana e l’Ivrea Montalto non ha concluso il suo match contro la Rondinese per un infortunio all’arbitro, che ha costretto le formazioni a rientrare negli spogliatoi e ad attendere il recupero. Nuovo enplein nel terzo turno: vittorie casalinghe in rimonta per Ivrea Montalto (2 a 1 sul Cvc Aosta) e San Grato (4 a 1 sugli Amici del Calcio), mentre l’Ivrea 1905 è andata a sbancare il campo del San Benigno con un netto 3 a 0. Dopo tre giornate, quindi, la classifica parla eporediese: San Grato in testa a punteggio pieno, che potrebbe essere affiancata dall’Ivrea Montalto se saprà approfittare del recupero, con l’Ivrea 1905 in agguato, a due soli punti. Sugli scudi anche i bomber delle tre squadre: Chiarella (San Grato), a segno in tutti i match, ha già firmato sei reti, mentre Enrico ne ha siglate quattro. Da segnalare anche il primo gol stagionale del sempiterno Marco Bergantin (Ivrea Montalto), che nel terzo turno è stato decisivo nella vittoria della sua formazione. Bergantin, 41 anni, è ’ultimo reduce degli anni d’oro del calcio eporediese: è stato protagonista dell’ascesa degli Arancioni dai dilettanti alla Serie C, poi si è reso disponibile quando è stata ora di rifondare il calcio sulle rive della Dora e oggi, al fianco di compagni che potrebbero quasi essere suoi figli, dimostra ancora entusiasmo e attaccamento ai colori cittadini. F. B.
Prima sfida del nostro torneo, il 18 ottobre, con il San Grato ospite al Pistoni dell’Ivrea 1905. Al termine del campionato verranno premiati la migliore tra le tre formazioni eporediesi e il cannoniere dei derby Come annunciato sullo scorso numero di Ivrea City News, la nostra testata vuole dedicare una particolare attenzione alle tre formazioni eporediesi che disputano il campionato di Terza Categoria. Un riconoscimento alla passione e all’entusiasmo di tutti coloro che stanno lavorando per tenere vivo l’interesse calcistico in città, anche se per farlo è stato necessario ripartire dal gradino più basso. A fine stagione l’Ivrea City League premierà la squadra che avrà conseguito i migliori risultati nei sei derby previsti dal calendario e un trofeo speciale andrà al bomber che avrà messo a segno più reti in queste sei sfide. Questo il calendario degli incontri. 18 ottobre: Ivrea 1905 - San Grato 22 novembre: San Grato - Ivrea Montalto 29 novembre: Ivrea Montalto - Ivrea 1905 28 febbraio: San Grato - Ivrea 1905 10 aprile: Ivrea Montalto - San Grato 17 aprile: Ivrea 1905 - Ivrea Montalto F. B.
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Con le “Calendar girls” si apre la stagione del Giacosa T EATRO
Intanto, è possibile sottoscrivere, fino al 22 ottobre, i nuovi abbonamenti per la stagione teatrale: sono previste due diverse formule: quella più ricca comprende otto spettacoli e il prezzo varia da 60 a 160 euro, mentre la versione più leggera (sei spettacoli) va da 50 a 120 euro
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’è anche il direttore artistico del Teatro Giacosa, Laura Curino, fra le protagoniste di “Calendar Girls”, lo spettacolo che martedì 27 ottobre (alle 20,45) inaugurerà il ricco cartellone della stagione 2015-2016 del teatro eporediese. Lo spettacolo è una commedia, spassosissima, ma che fa anche riflettere. Sul senso della vita, u ciò che ognuno può fare per la società e sulla possibilità di accogliere con un sorriso l’incedere dell’età. “Calendar girls” trae origine da una storia vera, raccontata da Tim Firth in un libro, poi diventato film nel 2003, con la regia di Nigel Cole e infine approdato sul palcoscnico teatrale. L’adattamento italiano è stato curato da Stefania Bertola, mentre alla regia di questo lavoro tutto al femminile c’è Cristina Pezzoli. La trama ripercorre una vicenda realmente accaduta nello Yorkshire: le sei protagoniste (con Curino e Finocchiaro ci sono Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris e Corinna Lo Castro) decidono di realizzare un calendario in cui mostrano le loro grazie per raccogliere fondi per il reparto di oncologia dell’ospedale locale. Storie commuoventi, comiche e a volte paradossali messe in scena con spirito e humor. La lacrima in agguato si trasforma in sorriso. Una splendida Angela Finocchiaro interpreta il ruolo che fu di Helen Mirren nella versione cinematografica. Il prezzo dei biglietti, a seconda dei settori del teatro varia da 10 a 24 euro.
Intanto, è possibile sottoscrivere, fino al 22 ottobre, i nuovi abbonamenti per la stagione teatrale: sono previste due diverse formule: quella più ricca comprende otto spettacoli e il prezzo varia da 60 a 160 euro, mentre la versione più leggera (sei spettacoli) va da 50 a 120 euro. IL prezzo è sempre in funzione dei settori di teatro prescelti. C’è anche un abbonamento dedicato alle tre serate di cabaret in programma, tra dicembre e marzo, all’Anfiteatro di Montalto Dora: in questo caso il prezzo è unico, 60 euro. Per acquistare gli abbonamenti è possibile rivolgersi al Contato del Canavese, in piazza di Città 12 (1° piano) a Ivrea dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14.30
alle 16), alla “Galleria del Libro”, in via Palestro 70, sempre a Ivrea, e presso la libreria “Il Punto”, in corso Torino 100 a Rivarolo. La vendita dei singoli biglietti per tutti gli spettacoli della stagione inizierà domenica 25 ottobre dalle 8.30 alle 12.30 presso la biglietteria del Teatro Giacosa. Eventuali biglietti non distribuiti in prevendita saranno disponibili alla biglietteria del Giacosa un’ora prima dell’inizio di ogni spettacolo. Da martedì 3 novembre, infine, sarà possibile acquistare i biglietti sul sito www.ilcontato.it. F. B.
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MusicLife Appuntamenti ed eventi
L’AGENDA Rubrica a cura di HBmusic
nei locali canavesani
Comunicate i vostri eventi a: eventicanavese@citynotizie.it
GLOBAR CAFè (C.so Nigra)
IVREA (TO) Lunedì 19/10 dalle 21,00: Jam This Monday Venerdì 23/10 dalle 20,00: Canapè - apericanapa con dj Elettro-Reggae Lunedì 02/11 dalle 21,00: The Outsider Play Blues Lunedì 16/11 dalle 21,00: Jam This Monday
L’ESAGONO (Via Jervis, 22) IVREA (TO) Sabato 10: Gianluca Bello dj set Venerdì 16: Stay Rock! con Zizzi Venerdì 30: Stay Rock! con Dj Qom
BAR H (Loc. Montiglie, 1/C)
Settimo Vittone (TO) Tutti i venerdì di ottobre, dalle 19.30 in avanti, ricco buffet con eccellenze del territorio e piatti speciali, aziende vinicole e dj set. Venerdì 2: Vincent ‘n’ Jules dj set Venerdì 9: Gianluca Bello & Genny Jay dj set Venerdì 16: Vincent ‘n’ Jules & Luca Perino dj set Venerdì 23: Gianluca Bello & Luca Perino dj set Venerdì 30: Vincent ‘n’ Jules dj set
ZAC (Via Dora Baltea, 40/B)
IVREA (TO) Venerdì 3 ottobre alle 22: Paolo Spaccamonti live (Post-rock evocativo e cinematico) Venerdì 9 ottobre dalle 21: serata di danze popolari Irish Set Dancing con Pier Giorgio Lancerotto Sabato 17 ottobre: “ANCHE SENZA” - festa senza alcool, in collaborazione con l’associazione ACAT The Circle + Woodoo Dolls in concerto Venerdì 23 ottobre alle 22: Gianni Giublena Rosacroce in concerto. Percussioni ipnotiche e fiati sognanti al limite tra la colonna sonora e una psichedelia
Sabato 24 ottobre: Single party con Dj Qom (HBmusic) Sabato 31 ottobre alle 22: collettivo Floating Forest live (Jazz-rock dal vagabondare armonico)
SOLATIVO (C.so Re Umberto, 1/A - Lungo Dora)
IVREA (TO) Tutte i weekend ospita la “La Domenica Pop-Juke Box”. Tutte le settimane i dj’s proporranno una selezione musicale di tutte le hit pop che hanno dominato le classifiche italiane a partire dagli anni 70 sino ai giorni nostri. L’aspetto innovativo della serata è la possibilità da parte del pubblico di poter richiedere una canzone attraverso l‘innovativa APP “Domenica Juke Box”. Scaricandola sarà infatti possibile scegliere un brano da diverse playlist suddivise per anno e richiederlo al dj, che lo suonerà in tempo reale. Domenica 11: Zizzi & Zoncky Domenica 18: Zizzi & Dj Qom Domenica 25: Dj Qom & Zoncky Domenica 1: Zizzi & Dj Qom
EVA (C.so Vercelli, 334)
IVREA (TO) Venerdì 16/10: Gadget Party con Dj’s Borgazzi + Datta Sabato 17/10: Remember Milù con Dj’s Datta + Rovier
COUNTRY INN (Via Monte Stella, 8)
IVREA (TO) Tutti i mercoledì dalle 22,00: “Colours of Jazz” 21 ottobre: Zanella Trio 4 novembre: Brunod, Barbieri, Gallo 18 novembre: Bang 2 dicembre: Panku 4et 16 dicembre: Dixie Band
S POT LIGHT
RedWine
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a storia dei RedWine inizia a Ivrea nei primi giorni del 2010 con la scoperta della comune passione per la musica da parte di tre amici che, per caso, si ritrovano a una festa a suonare le loro chitarre classiche e acustiche. Al gruppo iniziale, composto da Nicola De Stefano (chitarra e voce), Lorenzo Pallante (chitarra) e Francesco Quesada (chitarra e voce), si aggiunge il pianista Davide Molino, compagno di classe dei tre fondatori.
LA PIAZZETTA (Via Amedeo di Castellamonte, 23)
IVREA (TO) Due domeniche al mese aperitivo con dj set NuJazz, NuBossa e NuDisco. Domenica 11: Re Fungo aperitivo con Gianluca Bello & Genny Jay dj set Domenica 25: ZuccHalloween aperitivo con Vincent ‘n‘ Jules dj set
LA FAVOLA (loc.Torre Balfredo)
IVREA (TO) Tutti i venerdì e sabato dalle 18: apericena musicale con dj.
FENICE DISCO CLUB (Via Gobetti 9) IVREA (TO) Sabato 3: Generation con Dj K. Rovier Sabato 10: Dj K. Rovier Venerdì 16: Serata lgbt “Queever” Sabato 17: S. Datta & Beppe Borgazzi Sabato 24: Dj K. Rovier Sabato 31: Supersonica live + Dj K. Rovier
FREEDOM LOUNGE BAR (Via Perloz, 58)
PONT ST. MARTIN (AO) Ultimo mese di serate prima della chiusura definitiva. Venerdì 16: Preparty coscritti Perloz & Lillianes ‘97- Zander dj set Domenica 18: Live music Venerdì 23: Bierfest Night con Zizzi dj set Sabato 24: Balloon Party con Vincent ‘n’ Jules Vs Feles& Ghetto dj set Venerdì 30: Freedom Random shoot con Zander & Genk dj set Sabato 31: The last night . Halloween Party con Vincent ‘n’ Jules & HBmusic dj’s
Lorenzo intanto compra una chitarra elettrica e Nicola una acustica; il genere diventa così il classico rock leggero, influenzato molto dai Red Hot Chili Peppers. Nell’estate del 2011 il gruppo accoglie tra i suoi membri la violinista Veronica Penna, allieva del conservatorio G. Verdi di Torino, e Lorenzo Ravetto, chitarrista “preso in prestito” dal complesso “Gente Loska”. Nel 2012, la band continua ad esibirsi in una serie filata di nove concerti tra maggio e giugno, tra i quali spiccano le partecipazioni a Tavagnasco Rock e Folkera. Il duemilatredici è un grande anno per la band: ad Aprile, dopo un intenso lavoro in studio, esce l’album di esordio “Alla Fine del Mondo”, presentato davanti ad un Auditorium Mozart talmente pieno da costringere qualcuno a restare in piedi. Il cd piace e diverte, tanto da raggiungere in meno di un anno le mille copie vendute. Nel frattempo i concerti continuano: i RedWine vincono ampiamente il concorso di Ivreainmusica, vengono scelti per la IV edizione del Frassibeer, dove condividono la serata con gli “Stiliti”, riescono a guadagnarsi un posto tra le 20 band selezionate in tutta Italia per partecipare al Miscela Rock Festival e partecipano al Reset Festival in piazza Vittorio Emanuele a Torino. Il gruppo, a partire da settembre 2013, lavora alla composizione di un nuovo cd di inediti per proseguire il cammino intrapreso con “Alla Fine del Mondo”. Così, dopo circa un anno di lavoro, ad ottobre del 2014 cominciano le registrazioni per il nuovo album “Controvento”. Questa nuova “fatica” è stata presentata sabato 11 aprile 2015 all’Auditorium Comunale di Pont Saint-Martin. A maggio e giugno sono previsti una serie di concerti volti a promuovere i nuovi brani composti.
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Parte il Tour della nuova free press del Canavese che sarà ospite nei migliori locali e nelle manifestazioni della zona in occasione degli eventi più importanti
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cco il reportage del secondo evento ufficiale marchiato Ivrea City in Tour presso lo storico locale “Country Inn” di Viale Monte Stella in occasione del concerto del gruppo eporediese “Red Wine”. Per la titolare, Elisa Mulas e il suo staff è stata una stagione estiva molto postitiva sia dal punto di vista dell’affluenza che per appuntamenti musicali che hanno caratterizzato le serate.
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In occasione della seconda data dell’ “Ivrea City in Tour - LIKE CONTEST” ospite del locale Country Inn, presentiamo la foto dei vincitori del premio messo in palio.
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Il Canavese che lavora
ontinua Ivrea City in Tour “il Canavese che Lavora” per mettere in luce i Giovani Imprenditori della zona che hanno deciso d’investire su se stessi ed i loro sogni . Questo mese siamo stati ospiti del locale Globar Café di Corso Nigra ad Ivrea , appena rinnovato, per conoscere da vicino la nuova gestione che dal 1° marzo di quest’anno è in mano a Matteo Bozzo (in foto a sinistra), qualificato all’alberghiero d’Ivrea nel 2009 e con esperienze lavorative passate nel settore. La filosofia portata dal giovane eporediese classe 1991, diplomato all’alberghiero d’Ivrea, è soprattutto improntata sulla qualità del servizio, sempre cortese e professionale, che lo ha portato a fidelizzare una vasta clientela di tutte le età. Matteo prova ad esaltare colazioni con nuove alternative di caffetteria e pranzi con variegate preparazioni e presentazioni di prodotti sempre nuovi, dai classici panini, brioches salate e piadine anche ed’asporto, fino ai piatti più composti freddi e caldi. Molta attenzione è riservata al momento dell’aperitivo con particolare dedizione per la preparazione degli svariati cocktails presentati. Degne di nota sono le serate del lunedì dedicate con passione alla musica live con un calendario di appuntamenti che svariano dalle più nostrane jam sessions alle esibizioni dei vari gruppi locali.
Miss Lady C ONCORSI
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rande successo al Bar Piemonte per la primissima edizione del concorso “Miss Lady Bar Piemonte” ideato da Grazia Barberis con l’ausilio del giornalista Bruno Cossano, presentatore in coppia con la bellissima Sammy Netti. Un concorso che ha visto la partecipazioni di entusiaste signore over 35 che si sono contese la 4 fasce in palio. Marcella Polonia è stata eletta Miss Lady, Gabriela Rauso Miss Fashion, Rosy Grio Miss Elegance e Rachel Sferrazza Miss Beauty. La giuria era composta da Laura Bethaz, meglio conosciuta in città con il nome Laura Shop, presidente di giuria,
Fulvio Lavarino, storico fotografo eporediese, Nisio Gismondi titolare dell’Agenzia Bivio Tours e Consuelo Menon ideatrice di Miss Eporedia. La vincitrice Marcella Polonia è stata premiata con un bellissimo piumino Colmar. Le altre tre Miss premiate con classici jeans Armani e Diesel, premi anche per le altre concorrenti con un buono offerto dalla parrucchiera Jessica Ollearis ed occhiali della Peripoli offerti dai titlari del Bar Piemonte: Marcello e Andrea Testa. Il grande successo di pubblico ha fatto si che gli organizzatori abbiano deciso di bissare ll concorso che verrà allestito nella primavera 2016. B.C.
E VENTI
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l prossimo 6 novembre presso la discoteca Garage 2 di Cigliano si ricorderà il grande e indimenticato dj eporediese Tiziano Marchetti, dopo 17 anni dalla sua tragica scomparsa, grazie ad un’idea messa in cantiere da Bruno Cossano, grande amico dello scomparso Tiziano il quale è stato uno dei grandi dj piemontesi: “Due di Denari” di Cigliano, “Acchito” di Caluso, “Big Club” di Torino, “Jamming” e “Mixò” ad Ivrea, sono stati i locali principali dove ha suonato, oltre a numerose esperienze radiofoniche. Lucido visionario, precursore dei tempi, sempre avanti di almeno un decennio, spesso contro corrente. Si è fatto amare dentro e fuori dalla consolle, nelle altre svariate attività che svolgeva, tra palestre e direzioni artistiche di locali. Una persona dal grandissimo carisma, diventato leggenda. Un uomo con la forza delle proprie idee, troppo presto scomparso. L’idea di ricordarlo ha preso forma con una serata a scopo benefico dedicata a lui. Un cast stellare si proporrà per ricordarlo alla grande composto dal meglio dei dj’s Eporediesi e Torinesi: Sergio Flash, Nello, Gianluca “I-Robots” Pandullo, Lello B, Exiointhehouse, Sergio Datta, Maurizio De Stefani, Tex, Ricky Rosetta, Valter Costantino, Giorgio Mare, Giò Damiani, Alex Erre. La serata è stata approntata a scopo benefico, tutti i dj suoneranno gratuitamente e parte del ricavato sarà devoluto per contribuire al sogno di Gionni Billeci, per l’acquisto di un’automobile attrezzata per disabili. B.C.
Campionato Italiano Assoluto di Wakeboard
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Come annunciato Ivrea City in Tour è stato ospite delle fasi finali del Campionato Italiano Assoluto di Wakeboard che si sono svolti nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 settembre sul Lago di Viverone
S
i è trattata delle 12a edizione sul Lago piemontese, la nona gestita dal Team Comollo, titolare del rinomato Club Le Ski Nautique. Un ampio successo di affluenza di spettatori e grande soddisfazione da parte dell’organizzazione per il livello tecnico presentato nella competizione, suddivisa tra la categoria assoluta donne e uomini e con la partecipazione della Nazionale Italiana fresca dei successi di squadra agli Europei d’Olanda con la medaglia d’oro. La mattina soleggiata di sabato ha visto gli atleti darsi battaglia a colpi di salti, acrobazie e gesti tecnici per le qualifiche alle semifinali, che si sono svolte nel pomeriggio per la categoria femminile e nel mattino successivo per quella maschile, il tutto intervallato da una serata di gala con una cena per un centinaio di persone tra riders, staff e giudici con presentazioni degli ospiti di lusso presso l’elegante Ristorante “Taverna Verde” di Anzasco. La domenica pomeriggio, a seguito del consolidamento dei passaggi di turno, si sono effettuate le rispettive finali che hanno illuminato con lo spettacolo una giornata grigia solo dal punto meteorologico riscontrando al termine il successo nella categoria Ladies di Giorgia Gregorio davanti a Claudia Piagnini seconda e Chiara Virag terza, mentre negli Open Men il trinfatore è stato Massimiliano Piffaretti con nicolò Caimi secondo e Lorenzo Soprani al terzo posto. Ospite d’eccezione, a valorizzare ancor di più l’evento sportivo di uno degli sport acquatici più in voga tra i giovani, il Pro di Wakeboard 3° al mondo Shawn Watson che ha deliziato esperti del settore e spettatori con un’esibizione demo di altissimo livello. A chiusura della manifestazione, prima della rituale e professionale premiazione degli atleti meritevoli l’organizzazione ha offerto una spettacolare demo di Flyboard eseguita dal Pro Benny Pasuello direttamente dai mondiali di Dubai. Paolo e Cesare Comollo, principali artefici dell’evento sportivo in collaborazione con la Federazione Italiana di Wakeboard ci segnalano la loro soddisfazione personale per la splendida riuscita, pensando già alla prossima edizione confermando la loro dedizione a migliorare quanto già dimostrato quest’anno e credendo sempre più nello sport che da sempre amano e dove fin da giovanissimi i ragazzi e futuri atleti possono esprimersi in totale libertà.
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Il Gioco del Mese: 12 Differenze
RIDIAMOCI SU… Innamorati… • Lui: “Cara, oggi è San Valentino, la festa degli innamorati!” “Parla per te.” • “Caro, non mi porti mai fuori!” “Ma cara… io sonoBionde… • Una bionda entra in un negozio e vede un oggetto luccicante. Chiede al commesso: “Cos’è? Ed il commesso: “Un thermos.” “Ed a che cosa serve?” Il commesso spiega: “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde.” La bionda lo compra e il giorno dopo va al lavoro con il suo nuovo thermos. Il suo capo le chiede: “Cos’è quell’oggetto luccicante che hai lì?” E la bionda: “Un thermos”. Il capo allora chiede: “Ed a che cosa serve ?” “Mantiene calde le cose calde e fredde le cose fredde”. Il capo allora chiede: “Wow, e che cosa ci hai messo dentro?” E la bionda: “Due tazze di caffè ed un ghiacciolo”. Uomini… • Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenticano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricordano dolorosamente. • Alcune ricercatrici hanno scoperto perché Mosè errò per 40 anni nel deserto col popolo d’Israele: un vero uomo non chiede mai indicazioni. … e donne!
Trova nell’immagine di destra i 12 particolari differenti.
• Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 minuti scenderà. È inutile citofonare ogni mezz’ora. • Le donne sono esseri meravigliosi, guardano sempre avanti e mai indietro… anche quando parcheggiano! Innamorati… • Lui: “Cara, oggi è San Valen tino, la festa degli innamorati!” “Parla per te.” • “Caro, non mi porti mai fuori!” “Ma cara… io sono un latitante!” Il colmo per… Taxi… • Un carabiniere va a Roma. Per la prima volta in vita sua prende un taxi e per evitare spiacevoli sorprese, prima di salire chiede quanto costa. “Dipende dal tempo” risponde il taxista. “Mettiamo che resti nuvoloso, ma non si metta a piovere...” Tra amici… • Non trovo 100 mila euro, dovrò dichiarare fallimento!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire che mi presterai il denaro?” “No, però ho degli ottimi sonniferi!” • Alcune ricercatrici hanno scoperto perché Mosè errò per 40 anni nel deserto col popolo d’Israele: un vero uomo non chiede mai indicazioni. Uomini… • Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenticano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricordano dolorosamente. • Ieri sera, mia moglie ed io
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Il Puzzle
Matt Damon AGIATO ANGELES ATTORE AZIONE BESTSELLER BOSTON COMMEDIE DAMON DOGMA - FILM GERONIMO GRINTA HUNTING IMPRONTE INVICTUS ORIGINALE PAIGE - PALCO PASSIONE RICERCATO SQUADRA STELLA - WILL
Inserite, incrociandole opportunamente, le parole date. A schema risolto, nelle caselle grigie risulterà la nazione della città.
Intarsio
3 lettere AJA - GAD - INA RAL 4 lettere AJAX - ARTI OUDE 5 lettere MUSEI - REALE SPORT
6 lettere ARINGA SAMPAN TEATRO 7 lettere NAUTICA 9 lettere VAPORETTI
eravamo seduti a tavola, parlando delle cose della vita. Quando siamo arrivati a parlare di vita e di morte, le ho detto: “Non mi lasciare mai vivere in stato vegetativo, in dipendenza completa da una macchina e alimentato da una flebo. Se mi dovessi vedere in questo stato, spegni gli apparati che mi tengono in vita!” Allora lei si è alzata, ha spento il televisore ed il computer e mi ha tolto la birra. • Tra fantini: “Il mio cavallo da corsa ha fatto una bruttissima gara, ma sai cosa lo ha umiliato veramente?” “No, cosa?” “Quando uno spettatore gli ha gridato: E datti all’ippica!” • Una vecchia signora dice al marito: “Sai caro, dopo tanti anni di matrimonio,
voglio confessarti una cosa.” “Dimmi cara.” “Tutte le volte che facevo l’amore con te pensavo a Cary Grant.” E il marito: “Confessione per confessione: anch’io pensavo a lui.” • Una signora chiede al marito: “Ma perché la gente dice che i gatti sono falsi, crudeli e traditori?” Lui risponde carezzandola teneramente: “Perché è vero, gattina mia!” • Due amici al bar: “Sai, mia moglie si lamentava spesso
perché voleva più libertà.” “E tu cos’hai fatto?” “L’ho accontentata. Ho ingrandito la cucina.” Call-center… Pronto sono Elena in che cosa posso esserle utile? Se ricarica 20 euro la prima settimana, 30 euro la seconda e 50 euro la terza avrà in omaggio un telefonino quando arriva alla fine del mese! Sì ammesso che alla fine del mese riesca ad arrivarci!
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