SPECIALE
mensile - anno diciannove - numero due - febbraio 2015
ITALIA
MODA Uomo A/I 2015/16 ARTE Richard Phibbs INTERVISTA Bianca Nappi TRAVEL Toronto
EDITORIALE
Quel “pidigozzo”di troppo
L
’identità di genere è uno degli ultimi tabù che la società odierna sta plasmando. La moda, portatrice di messaggi, è ormai diventata il primo strumento con il quale si veicola il concetto liberale e sociale. Se da una parte l’idea è di cavalcare il politicamente corretto, nel concreto l’intenzione è quella di raggiungere la meta opposta. Fino a quando non diventa elemento integrante della società, il “gioco del veto” diventa terreno fertile che nutre e alimenta concetti, idee, provocazioni e allusioni. Il nudo, ad esempio, parliamo al momento di quello femminile, è stato per decenni portatore “sano” di provocazione. Sfruttato, proposto, sbattuto e utilizzato in tutte le salse è ormai un elemento somatizzato che non “provoca” alcuna reazione riconducibile ad un’istigazione. Svuotato completamente della sua bellezza è ormai asettico alla provocazione. Attenzione, provocazione che non ha nulla a che fare con il cattivo gusto… a quello purtroppo non c’è limite. L’emisfero femminile è stato talmente deturpato da doversi “trasformare in altro. Porto sereno, senza voler guardare troppo lontano, l’universo maschile. Quest’ultimo, fino a ieri mai schernito, attaccato e sempre al vertice, è diventato il traguardo da raggiungere. Parte così il processo di “mascolinizzazione” dell’essere donna. Al sicuro, protetto e difeso nel suo sempre meno resistente bozzolo, l’uomo non poteva di certo immaginare che gli sarebbe toccata la stessa sorte. Oggi è lui il vero “oggetto” di mercato. È su di lui che si sperimenta, è attraverso il suo corpo che si provoca, è la sua posizione sociale che viene messa in discussione.
N . 0 2 F E B B R A I O 2 0 1 5 I riflettori sono su di lui, e, “oggetto” di scandalo, sul suo “pidigozzo”. Già, perché quando si parla di una donna senza veli, non ci scandalizziamo se la vediamo completamente nella sua interezza. La stessa cosa non vale per il l’uomo. Si dice uomo nudo quando è di spalle e mostra i glutei, se il taglio dell’immagine è in ombra o se i genitali non sono in vista. Per assurdo è più nudo quando è completamente vestito. I giorni scorsi alla Parigi Fashion Week hanno sfilato uomini senza biancheria intima, con il sesso in vista appena velato da stoffe semi trasparenti e da fori tagli e aperture all’altezza dell’inguine. Lo stilista americano Rick Owens, già noto per essere un creativo di rottura, ha coperto l’uomo, ma ha svelato il suo organo sessuale, ciò è “bastato” per urlare all’uomo nudo. Ma come? Non è tanto quindi mostrare il corpo… è più nasconderne una parte, quella parte. Siamo quindi nudi a metà? Lo saremo veramente quando sarà il totale che farà la differenza e non il “singolo”. Al momento anche Armani, categorico nel portare in passerella il rigore della mascolinità, durante la Milano Moda Uomo A/I 2015-2016 (collezione Emporio), ha fatto sfilare l’uomo con l’occhio visivamente sfumato; mentre per la presentazione della linea Giorgio Armani, sulla pedana ha sfilato anche lei indossando gli stessi capi portati dal lui. Le due linee, la prima dedicata ai giovani e la seconda declinata ad un pubblico più maturo, sottolineano in modo delicato che: se alla “mamma è permesso rubare dal guardaroba di papà, al figlio è lecito frugare nel suo beauty. E il mercato sorride. Salvatore Paglia
cover Photo by Nocera&Ferri Styling by Marita Virgillito Model: Dino Sabanovic @Fashion
pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000
Giacca di lana e pantalone: Tug Store Vintage Selection Gilet: Novemb3r Camicia a fiori: Lamula Spilla in ceramica: Cor Sine Labe Doli Cappello: Superduper Hats
hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo, Alexia Mingarelli, Andrea Vittorio Romagnoli, Andriy Mishchenko, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Riccardo di Salvo
editrice Gemeco sc via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO)
Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra
gestione editoriale Sedit sc direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Arti Grafiche Celori - Terni
Abbonamenti
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il prossimo numero in distribuzione a marzo 2015
SOMMARIO
Antonio Marras
YOUNG DESIGNER 60
SPECIALE MILANO MODA UOMO 05
FASHION The outsider
18
MODA Pitti Immagine Uomo 87a edizione
32
SPECIALE MILANO MODA UOMO Dsquared
38 FASHION 18
FASHION Factory
50
YOUNG DESIGNERS Superology: Capsule Collection “Alchemy”
60
FASHION Heart of Black, Heart of Gold
66
FASHION Vanidad
80 FASHION 80
MODA 32 FASHION 50
MODA Gender bender, pelle e pelliccia
92
COVER Unbalancing
94
SPECIALE MILANO MODA UOMO John Richmond
108
ARTE Richard Phibbs
120
SOMMARIO
COVER 94
società La lacca mettila in testa, non nel naso!
204
SPECIALE MILANO MODA UOMO Vivienne Westwood
206
Fitness I diabolici
218
SPECIALE MILANO MODA UOMO John Varvatos Mormon
130
SPECIALE MILANO MODA UOMO MSGM
220 FASHION 130
FASHION
144
ESSENZE Wings 2.0: Jeremy Scott per Adidas Originals
156
FASHION Ferting
158 ARTE 120
FASHION Dark Shadow
232
TRAVEL Toronto, capitale della diversità
242
ICONS Virna Lisi, Una diva per tutte le stagioni
248
FASHION Matilda La Loren
166
INTERVISTA Bianca Nappi
176
SPECIALE MILANO MODA UOMO N°21
182
FASHION Its Paris rive droite
194
INTERVISTA 18
FASHION
250
SPECIALE
Antonio Marras photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
Coat M.A.+ by Maurizio Amadei @Lift ĂŠtage Headwear F.M. Mauvaise @Xanadu Tokyo Sunglasses Gaultier @Sullen Gloves Ralph Lauren
THE OUTSIDER Photos by Jus Vun STYLING BY Daiki Ushijima
Jacket/tricot Comme des Garçons Homme Shirt Daniel Andresen @Lift étage Pants M.a+ @Lift étage Hat WACKO MARIA
Hat Christian Dada Long tanktop, corset & bracelet DressedUndressed @The Wall Showroom Inner Keisuke Nakamura Necklace Black Triangle Design @Xanadu Tokyo
Jacket M.a+ @Lift ĂŠtage Shirt Thom Krom @Via Bus Stop Museum sunglass vintage @Sullen Ring Tatsuhiko Nishibata @XanaduTokyo
Black vest Rick Owens Cardigan Transvestite @Xanadu Tokyo White shirt Keisuke Nakamura Necklace Black Triangle Design @Xanadu Tokyo Shoes Dr.Martens
Pants Damir Doma inner Individual Sentiments @Lift ĂŠtage Gilet, head and neck accessory Roggykei @Xanadu Tokyo
Long sleeve ninja mask sweater Boris Bidjan Saberi Hooded cardigan Rick Owens Coat Kishida Miki @Xanadu Tokyo Pants M.a+ @Lift ĂŠtage Ring Exist @Xanadu Tokyo
Hat and shoes Christian Dada Long tanktop, corset & bracelet DressedUndressed @The Wall Showroom Inner Keisuke Nakamura Necklace Black Triangle Design @Xanadu Tokyo
Hat and shoes Christian Dada Long tanktop, corset & bracelet DressedUndressed @The Wall Showroom Inner Keisuke Nakamura Necklace Black Triangle Design @Xanadu Tokyo
Hooded coat, pants & belt M.a+ by Maurizio Amadei @Lift ĂŠtage Photos by Jus Vun (www.jusvun.com) Wardrobe Stylist: Daiki Ushijima Photographer Assistant: Naoki Kudo Wardrobe Styling Assistant: Izumi Horikoshi Makeup Artist: Yuko Tamiya Model: Taiki Takahashi @ Elite Homme - Paris
MODA
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MODA
S
A conti fatti… Pitti Immagine Uomo 87a edizione
volta al termine, l’edizione 87 di Pitti Immagine Uomo ha confermando le ottime attese comunicate nei giorni della manifestazione. A conti fatti, quella appena conclusa, è stata un’edizione positiva su molti fronti. Avendola vista e vissuta ( a volte semplicemente con l’occhio da spettatore, altre invece con lo spirito giornalistico) appieno, abbiamo deciso di raccontarvela suddividendola attraverso i suoi quattro punti focali.
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MODA
L’affluenza Questa edizione è partita immediatamente con il botto: buono il numero di presenze che ha raggiunto quota 24.000 compratori, in aumento del 15% rispetto alla precedente edizione invernale (erano stati 20.800 i buyers intervenuti). I segni positivi si registrano con l’aumento del +11 dei compratori esteri e del +17% di quelli italiani. Nel complesso i visitatori che hanno partecipato al salone hanno raggiunto le 35.000 presenze.
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MODA
L’espressione Lo stile maschile si è affacciato su un panorama che ha esaltato le sue molteplici sfaccettature: si è passati in modo molto rilassato dall’abbigliamento più formale e classico alle tendenze dal carattere più deciso e rock’n roll.
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Il prodotto Aziende e designers hanno spinto molto sul valore del prodotto, proponendo ed esaltando la ricerca nei tessuti, nelle proporzioni e strizzando l’occhio all’eleganza vera e sartoriale. Qualitativamente parlando il livello è altissimo: la crisi ci ha insegnato che non è più tempo dei fashion victim, e chi compra un capo non può permettersi di metterlo in soffitta la stagione successiva. Ragion per cui ad avere la meglio è il vestiario senza tempo, variegato allo sconfinamento divertente e non condizionato.
ph. Enrico Labriola www.pittimmagine.com
Il programma Gran successo per gli eventi e gli ospiti speciali in calendario a quest’edizione - solo per citarne alcuni Marni, Hood by Air, la performance Cloakroom di Olivier Saillard e Tilda Swinton - acclamati da stampa e compratori, che per quasi una settimana hanno coinvolto e incantato la città di Firenze. Soddisfatto del risultato ottenuto, Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, commenta: “Un’edizione di Pitti Uomo più che incoraggiante, un’ottima partenza di stagione che porta con sé gran fiducia e ottimismo. Non possono essere che questi gli aggettivi e i toni per un bilancio di quest’edizione: una crescita nelle presenze che non riguarda solo il fronte estero, ma anche - e aggiungo con soddisfazione - il nostro Paese, e questo non può che farci che piacere. Senza dubbio il record iniziale di aziende partecipanti a quest’edizione - quasi 1.200 in totale, sommando anche le aziende di Pitti W - è stata la premessa per il record di affluenza finale. Il merito di questo risultato è in primo luogo proprio delle nostre aziende: sono stati loro i protagonisti assoluti, grazie al loro impegno incredibile nel realizzare e presentare collezioni sempre più creative e con un livello di qualità altissimo”.
S.P.
SPECIALE
Dsquared photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
Factory Photos by Maria Cristina Franco STYLING BY Emilie Berger
From left Him: Total look LAURENCE AIRLINE Him: Total look DSQUARED UOMO Her: Dress ELISABETTA FRANCHI Coat VINTAGE Earrings, bracelet and necklace CAROLINE BAGGI
Him: total look RYNSHU shoes AINUR TURISSBEK Her: Total look KENTA MATSUSHIGE Shoes VIC MATIE Necklace and ring HELENE ZUBELDIA
Her: Skirt & jacket LOLA Top MES DEMOISELLES Shoes VINTAGE Scarf MEESHA Sunglasses SKY EYES Him: : Shirt LAURENCE AIRLINE Trousers LAURENCE AIRLINE Cardigan AMERICAN VINTAGE Shoes HED MAYNER
From left Him: Top & jacket SANDRINE PHILIPPE Trousers VINTAGE Shoes HED MAYNER Him: Trousers SANDRINE PHILIPPE Shirt ASSK Jacket AEROBATIX PARIS Shoes RYNSHU Her: Dress ELISABETTA FRANCHI Fur cardigan VINTAGE Shoes THOMAS LIEUVIN Clutch DSQUARED2 Sunglasses SKY EYES Bracelets BANGLE UP
From left Him: Jacket and trousers DSQUARED UOMO Shoes AINUR TURISBEK He: Overall STEPHANIE COUDERT Long coat ART/C Shoes ELISABETTA FRANCHI Jewels VINTAGE Him: Shirt and trousers RYNSHU Jacket AMERICAN VINTAGE Shoes RYNSHU
From left Him: Shirt reversed LAURENCE AIRLINE Trousers SANDOR LAKATOS Jacket U-NI-TY Shoes HED MAYNER Him: Top and skirt LA FEE MARABOUTEE Sleevless coat STEPHANIE COUDERT Shoes JEFFREY CAMPBELL Necklace BIJOUX DE FAMILLE Him: Jacket and trousers SANDOR LAKATOS Cardigan VINTAGE Boots AINUR TURISBEK
Photos by Maria Cristina Franco Styling by Emilie Berger Mua: Quinty Axelle Hair: Mayu Morimoto Assistant photo/Set Designer: Giuseppe Longobucco Models: Manin Mylène @MademoiselleAgency RenÊ Grincourt @MarilynAgency Genia @Management
Nigredo Matter T-shirt unisex
YOUNG DESIGNER
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YOUNG DESIGNER
Felpa Nigredo unisex
SUPEROLOGY: Capsule Collection “ALCHEMY”
In questo numero vi faremo conoscere un duo creativo. Diversamente dal solito queste due ragazze non sono delle vere e proprie designers di moda: il termine più indicato per loro è semplicemente “creative”. Si chiamano Vanja Borozan e Sara Tutone ed il loro brand non parla solo di loro, racconta soprattutto delle relazioni creative che si possono instaurare tra più persone ed artisti. Il risultato finale è Superology, nome del brand. Scopriamone ancora di più...
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Perché le abbiamo scelte Questa volta vi parleremo di un brand che realizza soprattutto t-shirts. Superology non è solo questo: per farvi capire al meglio chi sono vi riportiamo le loro stesse parole, in maniera specifica le parole di Sara: “Superology è un progetto completamente femminile, non ci piace definirci semplicemente un brand di t-shirts in quanto il nostro progetto nasce dalla condivisione di saperi creativi tra artisti e designers, dando vita alle Capsule Collection rigorosamente Made in Italy. I capi hanno tirature limitate e numerate come le opere d’arte. Produciamo quantitativi piccoli, il nostro progetto esprime i contenuti attraverso collaborazioni artistiche, fusioni tra le diverse discipline artistiche, contaminazioni che esaltano il talento di ciascuno e non solo semplici indumenti. Vanja è artefice e madre della creazione come irrazionalità pura, mentre io mi identifico come “custode delle regole”, ordine dietro all’apparente follia caotica. Siamo due opposti che si completano: non a caso le nostre collezioni hanno il filo conduttore del bianco e del nero. Superology è il risultato di queste forze opposte che però trovano una completezza nella loro diversità”. Il motivo per cui le abbiamo scelte è semplice, ci piace parlare di progetti innovativi fuori dalle regole del mercato: per noi Superology rappresenta questo, un dialogo creativo che mette in relazione molteplici sfere artistiche che realizzano infine un prodotto artistico. Superology nasce circa un anno e mezzo fa. L’ultima collezione è una capsule collection dal nome ALCHEMY, una parola ci trasporta in maniera diretta e veloce nel mondo al quale Vanja e Sara ci vogliono portare. Le parole di Sara ci fanno comprendere al meglio quali sono le ispirazioni: “Capsule Collection - ALCHEMY” si ispira al mondo dell’occulto rappresentan-
do un viaggio in quei luoghi magici e misteriosi che generano un’energia unica che sostiene e muove la vita. Superology ha dato il via a due nuove collaborazioni con il dj italiano di nascita, trasferitosi poi a Berlino, Dubit e l’art director pubblicitaria Sarah Micol Grimaldi. Due interpretazioni diverse, ma complementari della visione alchemica. Abbiamo deciso di collaborare con due artisti molto differenti tra di loro in quanto come dicevo prima siamo in continua ricerca di nuovi stimoli, e collaborare a stretto contatto con due artisti completamente differenti, unire la musica con la visual art è stato un modo di confrontare idee, stimoli e metodi di lavoro differenti che ci hanno portato ad un arricchimento professionale e personale”. In maniera più approfondita Vanja ci spiega come è realizzata la collezione e come è stata separata tra i due creativi, dal dj Dubit e dall’art director Sarah Micol Grimaldi: “Dubit ha interpretato per Superology la capsule collection NIGREDO, opera al nero, dove la dissolvenza della materia arriva ad una nuova rinascita. Codici visivi segreti e texturizzazioni materiche che compaiono attraverso stampe serigrafiche sulle t-shirt e felpe, capi unisex rigorosamente black con i dettagli zip e forme rigorosamente geometriche. Le stampe serigrafiche nascondono messaggi segreti e di speranza: dal nero nasce sempre la luce. Invece Sarah Micol Grimaldi ha curato per Superology la capsule collection ALBEDO, atto purificatorio che restituisce bianchezza alla materia annerita descrivendo tramite se stessa la purificazione nella ricerca del sé più profondo usando nelle sue opere sempre la sua personale immagine con un appeal surrealista. Dettagli morbidi, minimalismo monocromatico rigorosamente black & white, t-shirts, top e felpe da donna impreziosite con lettering e messaggi minimal”.
Nigredo Formula T-shirt
YOUNG DESIGNER
Art Director: Vanja Borozan & Sara Tutone Artist: Nigredo Collection Dubit Photography: S ara Mautone Styling: Stefania Sciortino Make Up: Giovanni Belli Hair Styling: Mod Salons Rome Poser: Andrea Tassalini Location: Roma 64
Nigredo Matter T-shirt unisex
YOUNG DESIGNER
Capo traino Ora giungiamo alla nostra consueta domanda. Qual è il loro capo preferito? Vanja: “Sono particolarmente affezionata alla felpa “Nigredo”, per le sue forme minimal e geometrie pure, anche per il messaggio che trasmette. Sul retro abbiamo voluto lasciare “dal nero nasce la luce”. Il concetto si riferisce al fatto che dalle situazioni negative e difficili nasce sempre qualcosa di positivo”. Sara: “Io invece amo molto la t-shirt “Marmo” che è un capo unisex androgeno. Amo molto le texturizzazioni e i patterns e penso che questo capo racchiuda perfettamente il mio stile e il gusto estetico”. Passato, presente e futuro Sara e Vanja sono cresciute in due contesti paralleli ma diversi. Vanja da come ci racconta lei stessa è maturata inizialmente all’interno dell’atelier del padre immersa tra pennelli e colori ed ha lavorato in seguito in note agenzie come art director; Sara invece ha maturato un esperienza diversa, connessa alle vendite. Entrambe hanno sempre avuto una grande passione per la moda pur non essendo delle addette ai lavori e proprio per questo hanno poi scelto di far nascere Superology. Attualmente portano avanti questo progetto, diversificandolo ogni volta ed integrando sempre nuove relazioni ed esperienze. Hanno ricevuto dal mercato delle buonissime risposte, hanno un corner nel Concept Showroom The CARTel a Dubai dove attualmente rappresentano brands emergenti italiani, in Olanda presso Outspoken Concept Store conosciuto per la nota galleria d’arte Contemporanea Majke Husstege, show-room on line a Hong Kong. Richiamando l’attenzione di pubblicazioni press e media nazionali e internazionali: nel mese di agosto GQ UK ha pubblicato una recensione del loro brand e del loro shop on-line. Per il futuro Vanja e Sara vogliono continuare su questa strada, un percorso nuovo, composto sempre da nuovi stimoli e soprattutto dal mondo Superology.
Alexia Mingarelli
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Heart of Black, Heart of Gold Photos by Marco Barbaro STYLING BY Giorgia Gabrielli
Dress Givenchy Necklace and bangle Ted Baker
dress Givenchy necklace and bangle Ted Baker Clutch Rodo Shoes Bruno Premi
Glasses Pollini sunglasses Black Silk and organza Cache-coeur La Perla Black mesh triangle bra and black culotte Calvin Klein Underwear Black High-heeled sandals RenÊ Caovilla Black leather envelope clutch Mango’
Silk top Carla G. Black crystal long necklace Swarovski Culotte Calvin Klein Underwear
Crop top Chantelle Bra La Perla Studio Culotte haute and porte jardelle Sous Entendus Pink gold bracelet Pomellato Gioielli Stockings Wolford
Bathing suit MARGERIE BELEK Necklace Selected Femme Golden Clutch Rodo Blush and lipstick Dior Shoes Kat Maconie London
Dress Sita Murt Necklace Oasis Shoes ZarA Photos by Marco Barbaro Styling by Giorgia Gabrielli Mua & Hair: Elisa Colarossi Model: Francesca Turchetta
VANIDAD Photos by Patrick Styrnol STYLING BY Jennifer Kalaitzis
Shirt PRADA
Coat DENHAM Leatherscarf MALAIKARAISS
Knit ISABEL BENANATO
Pullover HIEN LE PantsTRUSSARDI 1911 Suspenders Stylists Own
Suit PATRIZIA PEPE Shirt COMME DES GARÇONS PLAY
Shirt BALENCIAGA Pants MESSAGERIE Cuffs Stylists Own
Jacket PATRIZIA PEPE Shirt PRADA Trousers WEEKDAY COLLECTION Ring ARIANE ERNST
Coat HIEN LE Shirt PRADA
Pullover DENHAM Poncho CAPEMÄDCHEN Pants HERR VON EDEN
Denim Jacket DENHAM Shirt WEEKDAY Photos by Patrick Styrnol (www.patrickstyrnol.com) Styling by Jennifer Kalaitzis (www.managementofstyle.com) Mua & Hair: Melanie Goldmann (www.melgoldmann.com) Model: Finn Brock @TuneModels
MODA
Ph: imaxtree.com - www.cameramoda.it
Gucci - Versace - Giorgio Armani
Gender bender, pelle e pelliccia Tendenze uomo A/I 2015-2016
C
hiusi i battenti sulla kermesse meneghina di Milano Moda Uomo, scopriamo le tendenzeproposte dagli stilisti per la prossima stagione fredda. La pelliccia è padrona. L’uomo si accolla l’ennesima nota iper-femminile e glam caratterizzata dalla pelliccia. Il suo ego però non si ferma al più famoso e discusso capospalla, ma la declina nelle svariate forme: ecco che mocassini, cappucci, parka, blouson e accessori vari si vestono di pelo. Anche l’essenza milite si fonde alla pelliccia e mantiene lo scettro, seppur quasi abbandonando la sua iconica fantasia. A tener alta la bandiera ci pensano i capi strutturati tipici della disciplina. I montoni dal taglio aviatore, i pantaloni a palazzo e le applicazioni che ricordano gli stemmi sulle divise, si aggiungono alle diverse contaminazioni (Antonio Marras, Dsquared2, Fendi, Philipp Plein, Versace…), ma è il ritorno del bomber la vera novità (Corneliani, Calvin Klein, Tom Rebl, John Richmond…). Tengono testa i capi sartoriali, sempre vicinissimi ai veri cavalieri. Tartan e patchwork cavalcano l’onda e si mescolano non solo alla maglieria, ma anche agli abiti e agli accessori. La palette dei colori è varia e trova sfogo nel classico e nel bizzarro. (Moncler, N°21, Stella Jean, John Varvatos, Vivienne Westwood...). I pantaloni in pelle sembrano accontentare ogni taglio: skinny, oversize, a sigaretta… ce n’è per tutti i gusti (Costume National, MSGM, Tom Rebl…). La parità di genere abbraccia ovviamente l’anima gender bender e il gioco dei ribaltamenti dei ruoli si slega dalla definizione di uomo o donna per cingere il concetto comune di abbigliamento. I modelli efebici di Gucci, le borsette a tracolla di Vivienne Westwood, le gonne di Thom Browne, i leggings di Versace… ne sono un chiaro esempio. Le spille, portatrici di messaggi, diventano un complemento di stile in grado di smorzare i toni o esaltare uno stile (Dior, MSGM). Le sneakers, must have anche il prossimo anno, sono adorate da tutti gli stilisti. Chiudiamo con le sciarpe: lunghe, larghe, immense o corte non importa… indossarle non è di certo un problema, soprattutto quando fuori le temperature sono tutt’altro che miti (Salvatore Ferravamo, Burberry Prorsum, Vivienne Westwood...). Salvatore Paglia
John Richmond - Philipp Plein - Tom Rebl
Dsquared2 - Roberto Cavalli - Tom Rebl
Costume National - Fendi - Salvatore Ferragamo
Ermanno Scervino - Stella Jean - Vivienne Westwood
UNBALANCING Photos by Nocera&Ferri STYLING BY Marita Virgillito
Giacca e maglia MESSAGGERIE Camicia in seta TUG STORE VINTAGE SELECTION Pantalone NOVEMB3R Papillon in ceramica COR SINE LABE DOLI
Top di pelle ZUZANA KUBICKOVA Gonna di vernice e pelle MIRKOG. DI BRADIMARTE Camicia seta TUG STORE VINTAGE SELECTION Parigine VIVIENNE WESTWOOD Scarpe JEFFREY CAMPBELL
Natasha Camicia con fiocco DAIZYSHELY Gonna con frange AUGUSTIN TEBOUL Borsa trapuntata BENEDETTA BRUZZICHES Polacchino PREMIATA Dino Maglione oversize ANGELOS FRENTZOS Pantalone NOVEMB3R Occiali da sole REJECTED SAMPLES Scarpe ALBERTO PREMI
Natasha Gonna plissè e maglione di mohair DAIZY SHELY Polacchino PREMIATA Dino Bomber MESSAGGERIE Camicia e cappello TUG STORE VINTAGE SELECTION Pantalone NOVEMB3R Scarpe ALBERTO PREMI
Gonna di tulle e blusa lucida con zip dietro MESSAGGERIE Occhiali da sole REJECTED SAMPLES Scarpe JEFFREY CAMPBELL Parigine VIVIENNE WESTWOOD
Giacca di lana e pantalone TUG STORE VINTAGE SELECTION Gilet NOVEMB3R Camicia a fiori LAMULA Spilla in ceramica COR SINE LABE DOLI Cappello tesa larga SUPERDUPER HATS
Abito con drappeggio ANGELOS FRENTZOS Cappotto di lana e seta TVSCIA Borsa di sughero BISTRUSSO Parigine VIVIENNE WESTWOOD Scarpe suede SI-V
Natasha Abito dolcevita RICOSTRU Borsa di sughero e pelle BISTRUSSO Occhiali da sole REJECTED SAMPLES Polacchino PREMIATA Dino Camicia, gilet e pantalone NOVEMB3R Papillon in pelle e ceramica COR SINE LABE DOLI Calzini VIVIENNE WESTWOOD Sneakers PREMIATA
Natasha Camicia di seta TUG STORE VINTAGE SELECTION Papillon in ceramica COR SINE LABE DOLI Dino Camicia NOVEMB3R Papillon in pelle e ceramica COR SINE LABE DOLI Photos by Nocera&Ferri (www.noceraferri.com) Styling by Marita Virgillito Make up artist: Giovanni Iovine @WM Management Hair styling: Marina Caffagna Models: Natasha K. and Dino Sabanovic @Fashion
John Richmond photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
SPECIALE
ARTE
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ARTE
Richard Phibbs: il ritratto diventa espressione di una fotografia eclettica, fatta di colori e tonalitĂ delicate e decise, sensuali quanto iperreali
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ARTE
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i può essere eclettici pur rimanendo nel solco di un genere artistico visivo: l’occhio vivace e mai appagato di Richard Phibbs, fotografo, sconfina nei soggetti e nella ricerca estetica quanto contenutistica, ribadendo una certa capacità e sapienza nell’utilizzo strumentale dei contrasti chiaroscurali, dei tempi di esposizione, molto ridotti, quasi immediatezza di uno scatto, utili e funzionali a dare contenuto all’opera. Phibbs opera a New York, metropoli dove si sono segnati i passi della fotografia iperrealista, del ritrattismo neopopartistico, toccando, infine, la produzione aurea beefcake, trionfo del culturismo in un’ottica pubblicitaria, e si colloca in uno spazio artistico differente, posteriore, in una produzione che vuole affiancare il lato poetico con quello puramente glamour, in un equilibrio armonico e compositivo senza precedenti. Il momento che precede lo scatto porta Phibbs a definire quella chiave di volta di una propria ispirazione, quel richiamo visivo e sostanziale che lo induce a definire l’istante esatto per immortalare il soggetto: “qualcosa - confessa Richard - mi tocca, qualcosa dice al mio cuore adesso”. 122
ARTE
Non si comprende che cosa sia che inviti l’artista a scattare la fotografia, ma sicuro è il profondo legame che si crea con il soggetto, persone e animali, corroborato da una certa capacità di introspezione, particolare attitudine che definisce una permeabilità interiore della persona, una lettura degli interstizi dell’animo, l’abilità di definire una connessione tra lo sguardo e l’interiorità, la possibilità di saper giocare con la saturazione, sempre completa, con la luminosità, sempre di tonalità leggere, con la totalità del ritratto, che diventa parte portante, unica e universale dell’immagine nella sua interezza, coi colori, quasi pastellati, ottenuti con una magistrale attenzione dei tempi di esposizione e di apertura dell’obiettivo, con le luci che si calibrano sui soggetti. Queste caratteristiche sono riscontrabili nella serie Sports, atleti si succedono dando voce al trionfo del fisico nella sua monumentale ed erculea portata, in una profondità di sguardi. Phibbs si dedica anche al sociale attraverso una lunga produzione dall’immensa intensità psicologica, umana e descrittiva del volto, fatta di opere dedicate ai bambini rumeni, molti di loro orfani, affetti da hiv. 123
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Una nota che rende autorevolmente autonomo e riconoscibile Phibbs come fotografo di fama internazionale, lavora per Vanity Fair, Vogues Hommes, The New York Times Magazine, è la realizzazione del provocante volume “Richard Phibbs - Chasing Beauty”, dove sensualità e anatomia dei corpi si uniscono alla tonalità del bianco e nero che disegna le forme e le linee dei fisici scultorei, dando espressione piena della loro equilibrata plasticità. Questa pubblicazione segna il passo verso un’affermazione ancora più autorevole dell’autore, inno all’erotismo e alla dinamica del corpo in tutta la sua portata, con particolare cura dei fasci muscolari. In Real People troviamo i ritratti di persone reali, immerse in ambienti quasi astratti, illuminati da un’esposizione accorta e attenta alla luce, elemento che calibra non solo esteticamente le forme delle figure, ma anche ne esalta l’espressività.
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ARTE
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Eleganza e raffinatezza si susseguono come costanti nella serie Still life, esercizio di alto valore compositivo che rende Phibbs un fotografo di immagini aggraziate, di una finezza delicata e leggera, allo stesso tempo sincera e incisiva nella raffigurazione. Apprezziamo in Celebrity fashion la capacità dell’autore di diventare vero ritrattista contemporaneo, immortalando volti noti del mondo dello spettacolo, della cultura, della politica, cercando di dettagliare quell’espressione, quasi in modo iperrealistico, a tal punto da rendere i sentimenti riconoscibili come nostri, emozioni e sensazioni da noi provate, rendendo lo stesso personaggio quotidiano e vivo, a noi familiare: un’esperienza artistica, questa, che inocula poetica in un ritratto che apparirebbe mera patinatura pubblicitaria. Alessandro Rizzo
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MORMON Photos by Peter Soubbotnik STYLING BY Bombaysaphyrpod
Hat Lanvin Jacket The Kooples Pants Zadig & Voltaire Boots The Kooples
Coat Gianfranco Scotti Shirt Issey Myake Pants Zadig & Voltaire Boots The Kooples Hat Lanvin
Hat Lanvin Coat Vintage Jacket Gant Vest Gianfranco Scotti Shirt Issey Myake Pants Daniele Alessandrini
Hat Lanvin Jacket Gant Vest Gianfranco Scotti Pants Zara Boots Dolce & Gabbana
Shirt Malo Pants Daniele Alessandrini Belt Iceberg Gloves Vintage
Hat Lanvin Jacket Replay Long skirt Vintage Pants Daniele Alessandrini Tanktop American Apparel Belt Iceberg Boots The Kooples
Coat Gianfranco Scotti Shirt Issey Myake Pants Zadig & Voltaire Hat Lanvin
Hat Lanvin Jacket Gant Vest Gianfranco Scotti Pants Zara
Vest Gianfranco Scotti Skirt Issey Myake Pants Zara Belt Iceberg
Hat Lanvin Jacket The Kooples Pants Zadig & Voltaire
Sleeveless sweater Ralph Lauren Pants Daniele Alessandrini Hat VintagE Photos by Peter Soubbotnik (www.petersoubbotnik.com) Styling by Bombaysaphyrpod Make-up and grooming: Tia @Bombaysaphyrpod Model: Peter @MostWantedModels - Germany
MSGM photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
SPECIALE
ESSENZE
Wings 2.0: Jeremy Scott per Adidas Originals
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ESSENZE
A
metà tra una celebre favola (quella di Cenerentola) e una nota pubblicità di energy drinks (che recita: …ti mette le ali), Jeremy Scott firma per Adidas Originals una fragranza in limited edition che ha come boccetta una sneakers di vetro alata. Stiamo naturalmente parlando della celebre Adidas Wings, protagonista indiscussa della popolare collezione che il designer ha ideato per il noto marchio di calzature sportive. L’originale involucro riproduce fedelmente tutti i particolari dell’iconica scarpa e le ali estraibili possono essere riutilizzate come complemento di un outfit. Il packaging, fedele nel design delle scatole di scarpe realizzate da Adidas, aggiunge quel tocco di estro in più che di certo nessuno si aspetta. Jeremy Scott ammette: “Ho iniziato a lavorare sull’aroma cercando di creare qualcosa di unico, che mi appartenesse. Una cosa molto difficile dal momento che i miei talenti risiedono nella sfera visiva e non nella sfera olfattiva, per questo motivo ho chiesto l’aiuto di due nasi esperti”. La fragranza unisex racchiude un accordo di note che ha come interpreti il Bergamotto inglese, il pepe bianco, l’incenso e il legno sapientemente dosati dai profumieri Maurice Roucel e Philippe Roques. Il risultato finale è un’essenza calda, definita, dagli accenni passionali e decisi. La scelta di portare la tiratura ad un massimo di 10.000 pezzi sottolinea ancora una volta l’esclusività dell’eau de toilette. L’essenza sarà disponibile negli store Adidas e in selezionate profumerie. Inutile smarrire la “scarpetta”, tanto non vi calzerà mai… più facile, invece, che il principe azzurro che state cercando si avvicinerà a voi domandandovi che profumo indossate. C.U. 157
Hat Augustin Teboul Dress Bianca Fleisch Shoes & Other Stories
Fertig Photos by Scarlett WErth STYLING BY Julia Quante
Hat Jeonga Choi Berlin Top Steinrohner Pants Dawid Tomaszewski
Rollneck Samsoe Samsoe Dress Avelon
Overall Perret Schaad
Top Luxaa Skirt Kaviar Gauche Shoes Schutz Pantie American Apparel
Top Augustin Teboul Pants MonkI Photos by Scarlett Werth Photographer assistant: Michaela Stahl Styling by Julia Quante Styling assistant: Matthias Huber HaIr & Make-Up: Manuela Zabatta Model: Jules @VivaModels
LA LOREN Photos by JEFF SEGENREICH, MARINA FAVA, ROBSON MAESTRELLI, SIMONE FRANSISCO, TADZO QUEIROZ & THIAGO MARTINI STYLING BY ROCCO ADRIANO GALLUCCIO
Ph. Thiago Martini vestito Daizy Shely - scarpe O Jour - borsa Oui Odile
Ph. Thiago Martini Giacca Julian Zigerli - mutande Intimissimi
Ph. Tadzo Queiroz Lei: body Christie’s - vestaglia A.N.G.E.L.O vintage Lui: Canotta Primark
Ph. Robson Maestrelli minidress e gonna Alcoolique - cintura A.N.G.E.L.O Vintage - scarpe Giannico
Ph. Robson Maestrelli Giacca Julian Zigerli
Ph. Marina Fava Lui: maglia H&M - pantaloni Messaggerie Lei: borsa Oui Odile - foulard Giannico - top e pantaloncino Alice Tamburini
Ph. Marina Fava vestito Dolce&Gabbana - cintura Vintage - occhiali Younger
Ph. Tadzo Queiroz Camicia Emporio Armani
Ph. Marina Fava Lui: maglia H&M - scarpe Vintage - cappello Stetson - jeans Levi’s Lei: top Alcoolique - gonna Daizy Shely - scarpe O Jour - maglioncino Vivetta
Photos by Jeff Segenreich, Marina Fava, Robson Maestrelli, Simone Fransisco, Tadzo Queiroz, Thiago Martini @Officeimshoot Styling by Rocco Adriano Galluccio Make & Hair: Max AraĂşjo Assistant Make & Hair: Anne Coimbra Models: Anastassia Bianchi @Why Not Models, Fabio Mancini @D Management Roger Balduino @Urban Model Management Location: Alzaia Naviglio Grande - Milano
Ph. Marina Fava Lui seduto: Total look Messagerie - scarpe Premiata - cappello Panizza Lui in piedi: Camicia H&M - Pantaloni Prada - Giacca Messagerie Lei: Body Christie’s - scarpe Cori Amenta - Calze Calzedonia
INTERVISTA
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INTERVISTA
“Non c’é stato un momento preciso in cui ho detto voglio fare l’attrice”
Bianca Nappi 177
INTERVISTA
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ianca Nappi, nata a Trani, di origini napoletane, è un’attrice grintosa, energica e piena di entusiasmo. L’abbiamo vista nei film di Ferzan Ozpetek, ne ha fatti tre, uno dietro l’altro iniziando con “Un giorno perfetto” per poi proseguire con “Mine Vaganti”, dove interpretava la simpatica sorella dei fratelli gay nella famiglia pugliese, protagonista del film; e in ultimo “Magnifica presenza”. Ha tanti progetti a cui lavora tra i quali “Short Skin”, il film opera prima di Duccio Chiarini ad aprile nelle sale e lo spettacolo teatrale sull’eccidio delle fosse Ardeatine “Tante facce nella memoria”, di Francesca Comencini e presto in arrivo a teatro. Appassionata di astrologia e letteratura, cura l’oroscopo settimanale per il sito Ladyblitz ed ha una suo blog all’interno dell’Huffington Post. Abbiamo incontrato Bianca Nappi nella sua casa romana intervistandola in esclusiva per Lui Magazine.
Raccontaci un po’ dei tuoi inizi. Perché hai deciso di fare l’attrice? È il mestiere che ho sempre voluto fare, non c’è stato un momento preciso in cui ho detto “voglio fare l’attrice”, sono sempre stata affascinata da questo mondo, anche se vengo da una famiglia che non ha niente a che fare con lo spettacolo. Sono cresciuta in un paesino della Puglia che, quando ero piccola, era molto provinciale. Ora ci sono stati molti cambiamenti ma prima gli unici attori pugliesi erano Michele Placido e Sergio Rubini. Da ragazzina ho iniziato subito a recitare con una compagnia amatoriale che proponeva tutte le commedie di Eduardo De Filippo, cercavo in ogni modo di fare esperienza. Cosa pensavano i tuoi genitori della tua scelta? Ho perso mio padre molto presto. Mentre mio fratello più grande e mia madre, anche se non mi hanno mai ostacolato, credo non abbiano capito mai fino in fondo la mia scelta. Ho avuto la fortuna di avere genitori molto rispettosi, mi hanno lasciata libera e li ringrazio tantissimo: il sentimento di libertà è la più grande lezione che mi hanno trasmesso. Con Ferzan Ozpetek hai girato tre film uno dietro l’altro: “Un giorno perfetto”, “Mine vaganti” e “Magnifica presenza”. Com’è nata la vostra collaborazione? Devo dire che a me capita spesso di lavorare più volte con un regista, anche in teatro, perché al di là del lavoro si crea un feeling umano. Inoltre nel nostro lavoro la parte artistica non è separata da quella umana, sono due percorsi uniti. E con Ferzan è successo proprio questo, si è creato feeling, perché lavorando insieme ci si conosce e si diventa amici.
C’è stato qualche ricordo particolare? Le scene dei pranzi e delle cene erano infinite. Una scene di una cena l’abbiamo girata per due giorni, mangiavamo in continuazione; il cibo buonissimo, a fine giornata avrò messo due chili. E poi ricordo una bellissima atmosfera di lavoro, Ferzan è stato molto concentrato sul creare una famiglia. Lavorare con lui è molto facile e naturale, penso che lui sia un regista che ama il rapporto vero con gli attori.
Com’è stato girare “Mine vaganti”? Per me è stata un’esperienza molto forte anche perché è stato il mio primo lavoro cinematografico importante. Un film con un grande cast, molto riuscito e che racconta molto bene la storia. Mi sono divertita ma sopratutto ero molto concentrata sul mio ruolo. 178
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Il tuo prossimo film in uscita, “Short skin”, sarà presentato al Cinema Festival di Berlino. Con il regista Duccio Chiarini abbiamo fatto un gran lavoro sin dall’inizio. È la sua opera prima e consiglio a tutti di vederlo. Il film racconta di adolescenti, io ho interpretato l’unico ruolo di adulta, la mamma del protagonista Eduardo.
Quali sono gli attori o i registi con i quali vorresti lavorare? Sicuramente mi piacerebbe lavorare ancora con Ferzan. Poi mi farebbe piacere lavorare con Gabriele Salvatores, un regista che apprezzo tantissimo perché non fa mai lo stesso film, rischia sempre, credo che sia un grande artista. Come gli attori mi piacciono molto Fabrizio Gifuni, Margherita Buy e Lunetta Savino.
Ti piace viaggiare? Hai mete preferite? Adoro viaggiare! Il mio obiettivo è di poter girare il mondo. Sono innamorata dell’Africa, ci sono stata diverse volte: Kenia, Tanzania, Zanzibar. Mi piacerebbe andare in Asia, non ci sono stata ancora. Cerco di visitare ogni anno un posto nuovo, un paese diverso.
Qual è la differenza per un’attrice tra il teatro e il cinema? Per me il lavoro è sempre lo stesso, quello che cambia sono i tempi e anche la possibilità di approfondire o meno una cosa. A teatro e anche al cinema devi andare molto in profondità, per questo si passa più tempo insieme, provando, lavorando di più. Girando in tournée teatrali si diventa una famiglia con i colleghi tanto del tempo che si passa assieme. Invece al cinema, nonostante i tanti attori del cast, puoi non incontrarti mai con alcuni di loro perché si girano scene diverse in giorni diversi.
Cosa e chi ti ispira nella vita? Nella vita mi ispira la vita! Proprio oggi dicevo al mio fidanzato che, da quando abbiamo il cane e lo porto a spasso nel parco, ho scoperto il “mondo” delle persone che hanno i cani e nascono amicizie. Inizi parlando del tuo cane e poi di quello che fai nella vita ecc... e questa cosa mi ispira, sono le opportunità che il caso ti offre.
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Non sei sola, hai un compagno da nove anni. Ma secondo te cos’è la solitudine? Un sentimento intimo, personale, che ha a che fare più con se stessi anziché con il mondo che ci circonda. Dipende da quanto siamo disposti ad aprirci e a lanciarci; a metterci in gioco, ad essere curiosi. Aprirsi agli altri significa anche essere criticati, cambiare le proprie abitudini. Ci si sente soli quando ci si chiude in se stessi. Un meccanismo di difesa, magari sbagliato, crea la solitudine.
L’astrologia! Com’è nata questa passione? Ho sempre avuto la passione per l’astrologia fin da piccola, come hobby: è un gioco bellissimo che aiuta a parlare di sé, dà stimoli e spunti di riflessione. Ho due rubriche su internet che vanno molto bene mentre sul sito di attualità “lady blitz” ho il mio oroscopo che aggiorno settimanalmente. L’astrologia è una disciplina antichissima, studiandola apprendi anche la storia di popolazioni altrettanto antiche nonché la storia dell’agricoltura, alla quale sono legati tutti i segni zodiacali. Ed è affascinante anche dal punto di vista culturale e antropologico.
Cosa ne pensi dell’omosessualità e dei matrimoni gay? Io sono favorevole ai matrimoni gay. Da ragazzina ho avuto sempre amici gay, per cui non è mai stata una cosa strana che mi abbia dato fastidio. Quando qualcuno dice “è gay ma non fa outing” oppure “quel tale ha fatto outing” penso a se io dovessi andare in giro dicendo “sono Bianca e sono eterosessuale”, è assurdo! Secondo me i gay dovrebbero smettere di “essere gay”, perché più l’omosessualità è argomento di discussione, e più mancherà nella società l’accettazione di essa. È una cosa normale, stiamo parlando di gusti sessuali, non me ne frega nulla; caso diverso se si tratta di un ragazzo che mi piace.
Cosa rappresenta la religione nella tua vita? Ho praticato molto poco la religione nella mia vita. Mi ricordo che da bambina non ho voluto fare la prima comunione. Quando facevo domande sulla religione non ho avuto sempre risposte; così ho detto a mia madre che non mi interessava. Ma sono molto attratta dalle persone che hanno una vera vocazione e non ho niente contro le religioni o la Chiesa. Se c’è una cosa che non mi piace, è la superficialità: mi dà proprio fastidio. Quanto è importante la sincerità nella vita? È fondamentale, ma lo è ancora di più l’onestà. Sono due concetti diversi, potrei essere onesta pur non essendo completamente sincera. L’importante è essere onesti con se stessi e con gli altri, un impegno quotidiano che rende più forti. Senza l’onestà si costruiscono cose false. Quali sono i tuoi prossimi impegni e progetti? Proprio in questi giorni sto girando nuove puntate di una web serie che ho già fatto due anni fa, si chiama “Cast Away”. è andata benissimo, è molto comica e racconta il mondo degli attori giovani alle prese con i provini. Poi sto facendo le prove per uno spettacolo teatrale di Francesca Comencini sulle fosse ardeatine: in scena saremo sei donne partigiane che hanno fatto la resistenza a Roma; il cast è bellissimo, c’è anche Lunetta Savino, attrice straordinaria nonché mia amica. Poi devo girare il seguito di una serie tv per raiuno, “Questo mio paese”. Come descriveresti Bianca Nappi? Con la descrizione che fece di me una carissima amica. Disse: “Sei un po’ come una signora di sessant’anni, che fuma sigarette una dietro l’altra; ma sei allo stesso tempo una ragazzina di dieci anni che corre scalmanata”. Ecco, credo che questa descrizione mi rappresenti molto. Andriy Mishchenko Photos: Roberta Krasnig - Stylist: Andreas Mercante Hair & Make-up: Veronica Caboni - Press: Antonino Pirillo 181
N째21 photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
SPECIALE
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its Paris Rive Droite Photos by Joseph Degbadjo STYLING BY Mark L Bobo
Manteau WUNDERKIND
Top et pantalon HOTEL PARTICULIERS Collier et boucles d’oreilles H&M Sac a dos et Sneakers CHRISTIAN LOUBOUTIN
Veste, pantalon, ceinture, gants et bottines JOHN GALLIANO Chemise H&M
Robe HOTEL PARTICULIERS Bottes CHRISTIAN LOUBOUTIN
Manteau GUY LAROCHE Jupe, pull et bonnet JOHN GALLIANO
Manteau GUY LAROCHE Top JOHANNA HO
Robe WUNDERKIND Escarpins et pochette CHRISTIAN LOUBOUTIN
Top JOHANNA HO Pantalon HOTEL PARTICULIERS Manchettes ZARA Photos by Joseph Degbadjo Styling by Mark L Bobo Assistant photographer: Yan Simons Assistant stylist: Marilyne Meyssonnier Make up: Yann Boussand Larcher Hair: Cyril Laforet using catwalk by Tigi Model: Jessica Lebleis @Next Model Special thanks to the CafĂŠ Grand Corona
società
L
o “sniffing”, dall’inglese “to snif”, cioè annusare e assumere le inalazioni di prodotti per capelli, eau de toilette , trielina, solventi… è il fenomeno che sta diventando emergenza. Lacche, deodoranti, colle, carburanti, vernici, diluenti, gas come bombolette da campeggio e accendini, sono solo alcuni di prodotti acquistabili, alla luce del sole e senza suscitare alcun sospetto, dallo scaffale di qualsiasi supermercato. Vista la facilità con cui si posso reperire, il basso costo per l’acquisto e l’impossibilità della Pubblica Sicurezza a controllarne il consumo, l’uso delle cosiddette “droghe povere” si sta diffondendo a macchia d’olio. I giovanissimi credono che sia un gioco innocuo gli adulti invece sono certi di non poterne diventare dipendenti, mentre gli esperti lanciano un grido d’allarme poiché l’effetto è devastante per il cervello in particolar modo sulle membrane che proteggono i neuroni. La tossicità e i sintomi clinici variano a seconda del prodotto inalato, anche se tutti, a concentrazioni adeguate, sono in grado di provocare alterazioni del sistema nervoso centrale, nonchè danni a fegato e reni. Se si giunge all’intossicazione acuta il soggetto prova un senso di esaltazione, con vertigine, confusione e linguaggio impacciato. La facoltà di giudizio è indebolita con illusioni di forza superiore o di grande capacità atletica. A seconda della concentrazione di solvente inalato, questa prima fase dell’intossicazione durerà dai 45 ai 60 secondi. L’abuso ripetuto e l’esposizione massiccia ai solventi può provocare, infine, anche atrofia cerebrale, con conseguenze gravi quali demenza, tremori o epilessia. Lo sniffing viene praticato in svariati modi a seconda delle caratteristiche del prodotto usato. Spesso, per aumentare l’efficacia dell’inalazione dei prodotti liquidi, un panno viene imbevuto e inseguito premuto su bocca e naso. Le colle vengono riscaldate affinché i solventi contenuti evaporino. I prodotti gassosi, invece, vengono spruzzati in un sacchetto che viene portato alla bocca o addirittura, in cui si entra con la testa. Questa pratica, oltre ad essere estremamente tossica, può causare morte per soffocamento. Inoltre, le sostanze da sniffing sono altamente infiammabili ed esplosive e un uso inadeguato può avere conseguenze drammatiche. Cristiano Fabris 204
societĂ
La lacca mettila in testa, non nel naso
Dilagano, soprattutto tra i giovani, le inalazioni di prodotti beauty e da banco
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SPECIALE
Vivienne Westwood photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
FITNESS
I DIABOLICI
S
e avete scelto l’allenamento con i pesi per cercare la vostra forma migliore inevitabilmente, vi imbatterete in qualche copertina in cui dei modelli che assomigliano molto a culturisti fanno bella mostra di sé, facendovi inevitabilmente pensare che un allenamento e una nutrizione adeguata possano farvi diventare molto muscolosi facendovi perdere molto grasso. Se, da una parte, é verissimo che con tenacia e impegno è possibile non solo migliorare la funzionalità del proprio corpo, ma anche la sua estetica, è estremamente improbabile raggiungere certi risultati senza un aiuto farmacologico. Purtroppo questo tipo di aiuto farmacologico è sia illegale che dannoso. Esperienze personali, non pettegolezzi, ci permettono di conoscere con certezza ciò che viene usato e come, per ottenere un certo tipo di corpo, e ne parleremo in questa sede non certo per favorire qualsiasi tipo di abuso, ma, al contrario, per fare in modo che possiate riconoscere e stare lontano da quei personaggi sempre troppo pronti, per interessi personali, ad elargire consigli e non solo, di cui le palestre un po’ dappertutto purtroppo sono piene. I farmaci più usati per costruire i muscoli, abbinati ad un allenamento duro e ad una dieta ipercalorica-iperproteica, sono il testosterone e gli steroidi anabolizzanti, che fondamentalmente, del testosterone stesso, sono dei derivati. Le dosi usate, nettamente sovrafisiologiche, vanno dai 500 mg. fino a salire spaventosamente a 3000 mg. Anche dosi sovrafisiologiche di insulina e ormone della crescita, aiutano a costruire una massa muscolare fuori dalla norma. Gli effetti collaterali, che sono molti, riguardano, nei casi più gravi, l’apparato cardiovascolare, determinando essenzialmente un precoce invecchiamento dello stesso (arterosclerosi, ipertensione, infarto, ictus, ecc...). Per ridurre a livelli inquietanti il grasso corporeo, si usano invece accelleratori del metabolismo come clenbuterolo, efedrina, ormone tiroideo. Anche questi farmaci vengono usati ai massimi dosaggi tollerati e, unitamente agli effetti cardiovascolari immediati, hanno anche effetti psichiatrici, sia sul breve che sul lungo periodo, soprattutto ansia e depressione. Nei casi più estremi alcuni fanno uso di farmaci che agiscono sulla secreziome di cortisolo (il cortisone che il nostro corpo fabbrica dall’interno) mettendo il fisico nella condizione di non potere reagire ad eventuali infiammazioni nel caso si presentassero.
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FITNESS
State lontani da chiunque insinui che questi farmaci possano aiutarvi a ottenere un fisico migliore; vi creerebbero dei grossi problemi sul lungo periodo. Siate entusiasti di ciò che riuscirete ad ottenere con allenamento duro e dieta sana, che non sarà poco, qualsiasi sia la vostra età o predisposizione predisposizione genetica. Non pensate che esistano scorciatoie rispetto ad allenamento e dieta, e anche al di fuori del discorso farmacologico, integratori miracolosi. Non esistono miracoli, solo duro lavoro, informazione corretta e perseveranza. Questi sono le colonne che sorreggeranno le vostre giornate in palestra o sui campi di allenamento, non assumere pastiglie (o fiale) non meglio identificate. Siate speciali nel vostro essere sani, forti, e unici, non nel soffrire di un qualcosa che assomiglia pericolosamente ad un disturbo dell’alimentazione. Mangiate correttamente, allenatevi duramente (ma mai fino all’esaurimento) e ‘sentitevi’ come vorreste sentirvi. Le profezie si autorealizzano. Non interpretate questi tre pilastri come un’ossessione, ma apprezzatene il ritmo. Le ossessioni non hanno ritmo ed il numero ‘tre’ ha per noi umani qualcosa di speciale. Perseverate, non c’è nulla di diabolico in questo caso. Dare il via ad un’azione è il solo modo per portarla a termine. Ce la farete. Andrea Vittorio Romagnoli
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John Varvatos photos by Andrea Benedetti & Umberto Primiceri
SPECIALE
DARK SHADOW Photos by FRANCESCO ITALIA STYLING BY MATILDE BERGAMASCHI
Lui: Giacca TOM REBL Camicia DIRK BIKKEMBERGS Lei: Maglia DANIELE FIESOLI Collane STEFANO DE LELLIS Pelliccia DIRK BIKKEMBERGS Occhiali TYG SPECTACLES Borsa GRETA BOLDINI
Lui: Giacca TOM REBL Lei: Giacca THREE LOVERS Maglia e collana TOM REBL
Lui: Collana TOM REBL Lei: Maglia e collana TOM REBL
Giacca, pantaloni e collana TOM REBL Scarpe DIRK BIKKEMBERGS
Lui: Giacca e dolcevita DIRK BIKKEMBERGS Pantaloni e scarpe TOM REBL Lei: Giacca DIRK BIKKEMBERGS Collana e bracciale STEFANO DE LELLIS
Lui: Giacca TOM REBL Camicia DIRK BIKKEMBERGS Lei: Collane STEFANO DE LELLIS Pelliccia DIRK BIKKEMBERGS Occhiali TYG SPECTACLES Borsa GRETA BOLDINI
Lui: Giacca e dolcevita DIRK BIKKEMBERGS Lei: Giacca DIRK BIKKEMBERGS Collana e bracciale STEFANO DE LELLIS Borsa GRETA BOLDINI Photos by Francesco Italia Styling by Matilde Bergamaschi Mua: Alessia StefĂ no Hair: Giampaolo Gori Assistant: Ennio De Cola Models: Sidney Mello @2MorrowModel and Maria Elena Monego
Toronto, capitale della diversitĂ
Viaggio lgbt alla scoperta della cittĂ canadese
TRAVEL
I
è che però si conosca l’inglese. Il Canada è terra di emigranti. E noi Italiani in queste terre, dove nei mesi invernali fa buio presto e per via del freddo pungente molte attività si svolgono nella dowtown, la città sotterranea, dicevamo noi Italiani qui siamo ben visti: la generazione precedente alla nostra ha costruito le città. Senza inglese, anzi anglo-americano, non si va avanti. Almeno a Toronto. A meno che non si conosca la seconda lingua più parlata in città che è il cinese. Qui la Cina ha una sua vera e propria colonia, con tanto di quartiere e ipermercati made in Sol Levante, e addirittura 4 canali televisivi in lingua mandarina. Anche gli Italiani hanno un canale che trasmette parzialmente in lingua (fondato da un Italiano) segui-
l Canada è tutto un altro mondo. Questo, in sintesi, è quanto ci sentiamo di raccontare del nostro viaggio alla scoperta di Toronto organizzato lo scorso dicembre dal tour operator Twizz, specializzato in viaggi lgbt, e a cui abbiamo partecipato con grande entusiasmo e soddisfazione. Sembra di essere in America, ma in versione meno caotica. Toronto è una sorpresa continua: opere d’arte sparse lungo le strade, un museo archelogico con fossili preistorici invidiato in tutto il mondo, l’ex torre panoramica più alta del mondo prima che venisse superata dagli Arabi di Dubai, ma anche una gay street piena di locali dove socializzare è certamente più facile che da altre parti: la conditio sine qua non
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TRAVEL
In otto ore e mezza l’Air Canada con un volo comodissimo e confortevole ed un servizio tra i migliori che una compagnia aerea possa offrire ci ha catapultati in una realtà che, grazie anche alla professionalità della Twizz, oggi siamo in grado di poter consigliare senza indugio alcuno a tutti i nostri lettori in cerca di vacanze o locations per i loro matrimoni. Un posto ideale dove divertirsi, fare shopping e venire accettati per quello che si è. Perché a Toronto la parola d’ordine è la diversità: di razze, di culture, di lingue, di nazioni di provenienza, di religione e di orientamento sessuale. Che aspettate a venire a Toronto?
tissimo soprattutto dalla marea di Sudamericani che si sono trasferiti quì per lavoro. La città è bella, pulita, ordinata e senza delinquenza, al tal punto che nella prima cintura le villette non hanno neppure recinzioni protettive o inferriate sui finestroni al pian terreno. L’unico neo potrebbe essere il freddo rigido dei mesi invernali che però si combatte con le molteplici occasioni di svago e divertimento che la città offre. A pochi chilometri da Toronto, al confine con gli Stati Uniti, ci sono le cascate del Niagara: uno spettacolo della natura, che se ammirate dall’alto con i voli in elicottero ripagano anche con gli interessi il viaggio affrontato. Noi le abbiamo sorvolate d’inverno: uno spettacolo impagabile.
C.U.
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TRAVEL
Fotoscatti di Toronto e delle cascate del Niagara
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TRAVEL
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ICONS
Virna Lisi
Una diva per tutte le stagioni Addio a un’Italia scomparsa Ci ha colti di sorpresa la notizia della sua morte, il 19 dicembre 2014, periodo prenatalizio, dedicato allo shopping di un Natale povero o alle partenze per le vacanze di fine anno. Proprio l’immagine radiosa del suo sorriso, apparsa su tutti i TG e su tutti i quotidiani, ci riporta indietro a un’epoca sepolta. Quella dell’Italia del boom economico. L’Italia che guardava al futuro del progresso economico - tecnologico, mantenendo un piede nel solco della propria tradizione rurale. Virna Lisa, all’anagrafe Pieralisi, nata ad Ancona nel 1936, diventò un’icona pop nel 1957 con lo spot del dentifricio Chlorodont del mitico Carosello: “Con quella bocca può dire ciò che vuole”. Un perfetto mix di assoluta bellezza, grazia e ironia. Durava sul piccolo schermo pochi minuti ma diventò
simbolo di un Paese che cresceva a ritmo vertiginoso insieme con lei e con poche altre dive del piccolo e del grande schermo. Ora questo Paese, patria della Grande Bellezza, è irriconoscibile. Dominato da una cultura globalizzata. In costante discesa verso il basso impero mediatico dove il Bello si confonde con l’esibizione di particolari anatomici banali e prevedibili. Ai tempi di Virna Lisi, la bellezza della diva era l’armonia del corpo e dell’anima. Non una bocca siliconata o una farfallina tatuata nell’inguine. Si tratta di un divismo imposto dalla dittatura di una società tecnocratica dove la bellezza non si identifica più con il sogno di un mondo migliore. Con la speranza gioiosa di un popolo che nelle icone ritrova le proprie radici nazionali e guarda con orgoglio al futuro. 248
ICONS
La diva italiana che disse no a Hollywood
L’immagine di Virna Lisi è una sintesi di elementi diversi ma complementari. L’oro dei capelli spumeggianti sul viso o raccolti in eleganti chignon, gli occhi trasparenti come acqua marina, a volte velati da un’ombra inquietante, il sorriso radioso e bamboleggiante formavano una potente calamita per lo star-system italiano e americano nel boom economico. Dapprima rappresentante di un divismo nostrano - film comici con Totò e Peppino De Filippo alternati a pellicole a episodi come “Le bambole” di Risi (1965) - s’impose come attrice melodrammatica in sceneggiati televisivi di enorme popolarità: “Orgoglio e pregiudizio”, “Una tragedia americana” nel ruolo che sul grande schermo fu di Liz Taylor e “Ottocento” dove interpretò l’affascinante contessa di Castiglione cugina del conte Camillo Benso di Cavour. La fama conquistata in patria le aprì le porte di Hollywood nel 1964. L’attrice firmò un contratto pluriennale sulla scia di colleghe già sbarcate in America, come Anna Magnani, Gina Lollobrigida e Sophia Loren. Ma la Mecca del cinema d’oltreoceano si rivelò una trappola per la bionda diva italiana. Hollywood volle fare di lei la nuova Marilyn. Sette anni, con l’obbligo di 2 film all’anno. Nel primo “Come uccidere vostra moglie” (1965) appare come una svampita biondo platino, in una parte cucita su misura sul modello Monroe e rifiutata da Brigitte Bardot. In un’intervista di Oriana Fallaci, la diva italiana dichiarò polemicamente: “Questi americani sono pazzi. Sono mesi che glielo dico: come si fa a sostituire la Monroe? Che c’entro con Marilyn?”. Virna Lisi dimostrò un carattere difficile, troppo forte per andare d’accordo con i produttori della Paramount. Fu disposta a pagare di persona una penale e abbandonò senza rimpianti il cinema U.S.A. Rischiò di bruciarsi una brillante carriera. Gli americani dissero che aveva un carattere originale. In realtà il rifiuto di Hollywood fu la dimostrazione della sua umanità e del suo talento che non potevano piegarsi ai compromessi dell’industria culturale. Alla babelica Mecca americana, Virna Lisi preferì una solida vita coniugale durata fino alla morte del marito, l’architetto romano Franco Pesci, scomparso nel 2013. Hollywood non ebbe nessuna nuova Marilyn, diva per essenza inimitabile. In compenso il cinema e la TV italiani disegnarono sul volto di Virna Lisi personaggi memorabili. La seducente cassiera bruna del bar di provincia che fa perdere la testa a un frustrato Gastone Moschin nel capolavoro di Germi “Signore & signori” (1966). Poi contraddicendo bellezza e grazia, diventò grassa e sguaiata ex prostituta e cantante fallita nel torbido film “La cicala” di Alberto Lattuada (1980).
Fece la parte della suora nella serie pop “Zanna bianca” con l’amico Franco Nero. Ma fu Liliana Cavani che intuì la capacità di Virna Lisi di calarsi nei panni di donne né belle né simpatiche, anzi spigolose. Come la sorella autoritaria e vendicativa del filosofo Nietzsche nel film “Al di là del bene e del male” (1977), recentemente restaurato in DVD e venduto su Amazon.it. Parte scomoda che, insieme ad altre, le fruttò premi prestigiosi. Accettò, inoltre, di imbruttirsi con l’uso di protesi nel ruolo di Caterina De Medici nel film “La regina Margot” di Chèreau. Palma d’oro a Cannes come migliore attrice nel 1994. Ci emozionerà vederla a metà marzo 2015 nella sua ultima interpretazione “Latin Lover”, il nuovo film di Cristina Comencini con cui lavorò in molti film di successo. Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese 249
MATILDA Photos by Nale Michela STYLING BY Caminito Gasparro
Photos by Nale Michela Styling by Caminito Gasparro using Greta Boldini and Daks London Make-up: Julia Wilson Hair: Piera Berdicchia Model: Elina @ProfileModels - London
Thank Andrea Benedetti
ANTONIO MARRAS Umberto Primiceri Francesco Italia TOM REBL
Dirk Bikkembergs Daniele Fiesoli Stefano De Lellis TYG SPECTACLES Greta Boldini THREE LOVERS Matilde Bergamaschi Alessia Stefàno Giampaolo Gori Ennio De Cola Sidney Mello @2MORROWMODEL and Maria Elena Monego Enrico Labriola DSQUARED2 Wunderkind Hotel Particuliers
H&M Christian Louboutin JOHN GALLIANO GUY LAROCHE Johanna Ho
ZARA Joseph Degbadjo Mark L Bobo Yan Simons Marilyne Meyssonnier Yann Boussand Lar-
cher Cyril Laforet Tigi Jessica Lebleis @Next Model SUPEROLOGY: Capsule Collection “ALCHEMY” Nigredo Collection Dubit Alexia Mingarelli M.A.+ by Maurizio Amadei F.M. Mauvaise GAULTIER
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Christian Dada Dressed Undressed Keisuke Nakamura Black Triangle Design THOM KROM Tatsuhiko Nishibata Rick
Owens Transvestite Keisuke Nakamura Dr.Martens Damir Doma Individual Sen-
timents Roggykei Boris Bidjan Saberi Kishida Miki EXIST Jus Vun Daiki Ushijima Naoki Kudo Izumi Horikoshi Yuko Tamiya Taiki Takahashi @Elite Homme - Paris Cristiano Fabris LA FEE MARABOUTEE Stephanie Coudert JEFFREY
CAMPBELL Laurence Airline Sandor lakatos U-NI-TY
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NOVEMB3R
John Richmond TUG
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