LUI 06 2016

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mensile - anno venti - numero sei - giugno 2016

italia

MODA Dsquared2 EVENTS Convivio PITTI 90 Karl Lagerfeld FOTOGRAFIA Tony Duran



Contraffazione: spina nel fianco del sistema moda EDITORIALE

L

’Italia è moda, non a caso i turisti incoronano il Belpaese come meta preferita per il proprio fashion shopping. Nel 2015 il comparto abbigliamento, calzature, pelletteria ed accessori ha registrato una certa vivacità, spinto, senza ombra di dubbio, anche dall’interesse movimentato dall’Expo. In aumento gli acquisti dei Cinesi (+56%), che rappresentano un terzo del totale delle vendite, quasi il triplo delle spese dei Russi (17,5%). Milano si conferma la meta preferita per lo shopping tax free (34% sul totale delle vendite in Italia a stranieri extra UE), registrando nel 2015 un incremento del 17%, al secondo posto Roma, a ruota Firenze e Venezia che registrano entrambe incrementi del 27% rispetto al 2014. I dati emergono dal Fashion & High Street Report realizzato da Federazione Moda Italia-Confcommercio con World Capital Group, in collaborazione con Osservatorio Acquisti CartaSi e Global Blue. È proprio con l’intento di salvaguardare lo stile italiano che tanto ci invidia il Mondo, e che di conseguenza viene sempre più spesso contraffatto, che nasce Traceability & Fashion: il sistema volontario di tracciabilità promosso da Unioncamere e dalle Camere di Commercio italiane, gestito da Unionfiliere e condiviso da Confartigianato, per riqualificare e valorizzare gli articoli delle filiere Moda e Artigianato artistico, protagoniste del nostro Paese. Si tratta di un vero e proprio “passaporto” del prodotto che serve a fornire al consumatore l’indicazione del luogo dove sono avvenute le principali fasi di lavorazione dell’articolo che si sta acquistando. Il sistema di tracciabilità TF fa sì che le informazioni relative all’origine delle lavorazioni siano riportate in un’apposita etichetta, insieme ad un codice alfanumerico che permetterà al consumatore di ripercorrere la storia della merce che ha acquistato. L’organo è così in grado di dare informazioni complete e trasparenti ai clienti circa l’origine delle lavorazioni e, eventualmente, altre caratteristiche più immateriali, quali l’eticità della produzione o la salubrità dei prodotti. Un passo da non sottovalutare tenendo in considerazione i dati d’Indicam, l’Istituto di Contromarca per la lotta alla contraffazione, che stima il giro d’affari dei produttori di falsi in Italia dai 3,7/7,5 miliardi di euro: di questi, oltre il 60% si riferisce al mercato dell’abbigliamento. Più del 50% della produzione mondiale d’imitazioni proviene dal Sud-Est asiatico. La destinazione riguarda per il 60% l’Unione Europea e per il 40% il resto del Mondo. Negli ultimi anni l’uso di internet a fini commerciali ha avuto una crescita esponenziale. I tratti maggiormente responsabili del suo uso distorto sono l’anonimità dell’offerta o la facilità di simularne l’autenticità, la possibilità di scegliere tra un’amplissima tipologia di punti vendita virtuali, la sicurezza delle transazioni sia sul lato economico, sia su quello distributivo-logistico. Il danno in questo caso non è solo per le marche, ma anche per i consumatori che sono tratti in inganno date le caratteristiche dei siti di vendita di merci false. Salvatore Paglia

N . 0 6 G I U G N O 2 0 1 6 cover Photo by Eric Ouaknine Styling by JNSN Mua: Alexiane Guyon Hair: Kevin Jacotot Models: Anastasia Denisenko Svetlana Grisovskaya from the left: Top and shorty Paloma Casile Unleaded glass and gold necklace Etienne Jeanson Body FIFI CHACHNIL Halter top THE MODEL TRAITOR editrice Sedit sc via Emile Chanoux, 26 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@luimagazine.com impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazione@luimagazine.com

stampa Tipografia Giglio-Tos pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo Alexia Mingarelli Claudio Marchese Michele Vignali Riccardo di Salvo Silvia Trepago Lui Magazine è un mensile distribuito gratuitamente (0,10 euro) in tutta Italia e Costa Azzurra Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.


SOMMARIO

FOTOGRAFIA 30

COVER 16 FOCUS 30

PITTI 90 Pitti Immagine Uomo “fa 90 e dà i numeri”

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COVER Col chic

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FOCUS Karl Lagerfeld - Visions of Fashion

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FASHION Bon ton

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ARTE 50

ARTE La strepitosa mostra itinerante di Ferragamo

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COSTUME I love t-shirt

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FASHION White

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FOTOGRAFIA Tony Duran

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COSTUME 58

FASHION Empire state of mind

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MODA Dsquared2 A/I 2016-17

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FASHION Lupin

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EVENTS Convivio

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SOMMARIO

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FASHION Front line attitude

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YOUNG DESIGNER Matteo Lamandini

YOUNG DESIGNER 146

Il bel tenebroso

MODA 98

EVETNS 118

FASHION

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BEAUTY Never ending shining

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STORIA La moda secondo Gabriele D’Annunzio

STORIA 178

FASHION Models goes color

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FASHION Scent of beauty

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ICONS Eleonora Duse

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Whispering beauty

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FASHION Sisters?

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BEAUTY 5 prodotti per prepararsi all’estate!

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FASHION Surf spirit

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ICONS 196

FASHION


Pitti Immagine Uomo “fa 90 e dà i numeri”


Lucky Numbers: qualitĂ estetiche, grafiche, simboliche, nella moda e oltre la moda


EVENTS

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itti Immagine Uomo è arrivato alla sua novantesima edizione tagliando traguardi sempre più importanti, conquistando un numero crescente di fedeli appassionati e diventando, a livello mondiale, un vero e proprio punto di riferimento della moda uomo e delle tendenze più attuali dello stile contemporaneo. La manifestazione debutta nel febbraio del 1972, all’Hotel Villa Medici di Firenze, con 43 aziende espositrici e 526 compratori intervenuti, di cui 98 i buyer esteri. Oggi i numeri sono ben diversi: 1.219 i marchi/collezioni presenti a questa presentazione dei quali 536 provenienti dall’estero. Ben 30.000 i visitatori in totale e oltre 20.000 i compratori all’ultimo appuntamento estivo, dei quali 8.200 i buyers cosmopoliti. 8


Karl Lagerfeld, Raf Simons, Gosha Rubchinskiy, Fausto Puglisi, Visvim e Lucio Vannotti

Non ci vuole di certo una laurea in matematica per capire che questi sono numeri che segnano l’evoluzione di un salone e di un mondo, che, ad ogni stagione, cresce e si evolve puntando su qualità, ricerca e internazionalità. È proprio di numeri si articola il tema di quest’edizione, battezzata Pitti Lucky Numbers, sulle loro qualità estetiche, grafiche, simboliche, nella moda e oltre la moda. Molti gli eventi speciali. Cominciamo con l’inaugurazione (14 giugno) a Palazzo Pitti di “Karl Lagerfeld - Visions of Fashion”, una mostra fotografica curata da Eric Pfrunder e Gerhard Steidl (articolo dedicato nelle prossime pagine). Il giorno dopo Gosha Rubchinskiy (Menswear Guest Designer) presenta la collezione P/E 2017 insieme ad un progetto fotografico concepito per quest’evento. 9


Il brand, prodotto e distribuito da Comme des Garçons, si basa sulla ricerca del designer che coniuga estetica delle culture giovanili della Russia post sovietica ad inflessioni sportswear, passando per suggestioni provenienti dalla fotografia e dal cinema. La sera di giovedì 16 Raf Simons presenta la sua collezione PE 2017 insieme ad un evento speciale, “Florance Calling: Raf Simons”, che celebra il ritorno a Firenze di uno dei grandi innovatori della moda contemporanea. Lo stesso giorno Hiroki Nakamura, fondatore e designer del brand Visvim ed eletto Designer Project, propone per la prima volta in assoluto un’experience completa del marchio in forma di performance. Il suo è un approccio eclettico, dove elementi workwear di matrice americana sono rinnovati attraverso un design high-tech. Fausto Puglisi è, invece, il protagonista di Pitti Italics Special Event; la sua visione riflette il contrasto tra le origini italiane e le diverse sfaccettature della cultura americana. Qui presenta, in anteprima internazionale, una prima capsule di moda uomo



EVENTS

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esibita insieme alla Resort donna 2017. Lucio Vanotti è il Pitti Italics di questa edizione ed è stato tra i finalisti del concorso Who is on Next? Uomo. Il suo esordio sulle passerelle è nel gennaio 2016, quando Giorgio Armani lo sceglie per sfilare al Teatro di via Bergognone. Know how sartoriale e purismo delle forme, così Vanotti porta avanti la sua identità: uno stile raffinato e unisex, naturalmente essenziale. Tra gli altri progetti vi consigliamo “Make” che ingloba una nuova generazione di artigiani provenienti da tutto il mondo con i loro pezzi raffinati, caratterizzati da una straordinaria cura del dettaglio, ma sempre al passo con la modernità. “Open”, le collezioni di nuova generazione che superano il concetto di maschile e femminile. Una selezione unica di abiti e accessori interpretati in maniera sofisticata e pensati per essere indossati con nonchalance da lui e da lei. “Unconventional”, la sezione dedicata agli stili luxury underground. Rappresentazione di una tribù urbana abituata ad esprimersi al di fuori dei diktats del momento con un mix d’innovazione, ricerca e


EVENTS

un approccio anticonformista. “Futuro Maschile”, da sempre tra le sezioni più ambite di Pitti Uomo per il suo riconosciuto ruolo di manifesto dei cambiamenti del menswear classicocontemporaneo. “Touch!”, la sezione che esprime l’eclettismo del guardaroba maschile contemporaneo, tra ricerca e internazionalità. “L’Altro Uomo”, il segmento che da sempre definisce le avanguardie dello stile. Per gli amanti dello sport segnaliamo “I Playnato” che esprime la sensibilità che ha spostato in avanti i confini della definizione di sportswear e che lega in modo creativo il mondo del vivere urbano all’abbigliamento tecnico. Chiudiamo con il padiglione centrale, che non ha di certo bisogno di presentazioni. Con una trasversalità dell’offerta potenziata anche dai nuovi Pop Up Stores, il percorso si sviluppa al Piano Inferiore con collezioni che rileggono la ricerca sartoriale in chiave contemporary classic, e al Piano Attico, con gli importanti esponenti del nuovo classico e l’altissima qualità del loro prodotto. Così, dall’interesse per l’anima più esclusiva di

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EVENTS

questo mondo è nato Just Like A Man, il layout che al Piano Attico interpreta il guardaroba maschile in modo nuovo: iper raffinato, composito e di alta gamma. Infine il Piano Terra, che si esprime con le collezioni di brand in un dialogo aperto con gli altri mondi di Pitti Uomo. In occasione di Pitti Uomo 90 si rafforza anche l’offerta culturale della città orientata al contemporaneo, grazie ad un programma di eventi e progetti curati da alcune delle più interessanti istituzioni coordinati e promossi dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.

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COL CHIC Photos by Eric Ouaknine styling by JNSN


Shirt and jacket PAUL SMITH Trousers DEUX A Bra PALOMA CASILE Shoes WALTER STEIGER


Sleeveless leather & fur jacket JITROIS Lace negligee FIFI CHACHNIL Organic cotton lace embroidered short ETIENNE JEANSON


on the left: Blouse DERHY Necklace XUAN Lace panties PALOMA CASILE on the right: Croptop ETIENNE JEANSON Necklace THE MODEL TRAITOR @ Brigade Mondaine Panties PALOMA CASILE Clutch PAUL SMITH


on the left: Leather knit top DROME Panties FIFI CHACHNIL Shoes WALTER STEIGER on the right : Shirt PAUL SMITH Velvet trousers NATARGEORGIOU Bra FIFI CHACHNIL Necklace ROSANTICA @L’Eclaireur Leather belt DROME Shoes WALTER STEIGER


Body FIFI CHACHNIL Skirt NATARGEORGIOU Harness ZANA BAYNE


Oversize coat LOUISE ASSOMO Bra & panties PALOMA CASILE Playsuit harness «Medusa» THE MODEL TRAITOR @Brigade Mondaine



Velvet jacket NATARGEORGIOU Leather bra and panties ISABEL BENENATO Fur scarf JITROIS Headband ROSANTICA @L’Eclaireur Harness ZANA BAYNE


Pullover PAUL SMITH Panties PALOMA CASILE Headband ROSANTICA @L’Eclaireur


Shirt PAUL SMITH Necklace «Minerva» BORDELLE @Brigade Mondaine Suspenders PALOMA CASILE Panties FIFI CHACHNIL Unleaded glass and gold bracelet ETIENNE JEANSON


on the left: Leather dress JITROIS Bra PALOMA CASILE on the right: Pullover and clutch PAUL SMITH Unleaded glass and gold bracelet ETIENNE JEANSON Necklace PP FROM LONGWY Panties PALOMA CASILE


Shirt dress LOUISE ASSOMO Lace suspender skirt & bra PALOMA CASILE


Body FIFI CHACHNIL Skirt NATARGEORGIOU Harness ZANA BAYNE

Photos by Eric Ouaknine - www.ericouaknine.com Styling by JNSN - www.jnsn.fr Mua: Alexiane Guyon Hair: Kevin Jacotot Models: Anastasia Denisenko and Svetlana Grisovskaya Production: EOP Paris Editing: Simona Vaicyte Retoucher


FOCUS

“Karl Lagerfeld - Visions of Fashion�

Un progetto antologico che celebra il ritorno della moda a Palazzo Pitti e apre il programma triennale di cultura della moda contemporanea



FOCUS

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arl Lagerfeld - Visions of Fashion è uno speciale progetto antologico che celebra la raffinata ed eclettica produzione fotografica di Karl Lagerfeld: scatti e servizi di moda pubblicati sui piÚ importanti fashion magazines internazionali. Un insieme, straordinario, di circa 200 immagini realizzate con tecniche varie: dagherrotipia, platinotipia, Polaroid transfer, resinotipia, serigrafia, stampa digitale.

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FOCUS

Con la mostra fotografica si apre ufficialmente una stagione di collaborazione strategica tra Gallerie degli Uffizi, Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine, che sviluppa l’intendimento, manifestato dal Ministero dei Beni Culturali, di aprire il patrimonio museale italiano alla moda e il progetto di trasformazione della Galleria del Costume di Palazzo Pitti in vero Museo della Moda, di cui si sta facendo promotore la Direzione delle Gallerie.

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FOCUS

Il percorso d’esposizione, che partendo dallo Scalone del Moro, si snoda attraverso le Sale della Galleria Palatina fino alla Sala Bianca e alle due Sale degli Appartamenti degli Arazzi, vede dialogare le dimensioni delle opere con gli spazi espositivi: più discrete quelle pensate per la Galleria Palatina, quasi a punteggiare l’itinerario dei visitatori lungo le stanze museali ricchissime di capolavori; più imponenti quelle negli Appartamenti degli Arazzi, come in un tacito rapportarsi con i preziosi arazzi esposti. 34


FOCUS

Per la Sala Bianca, dove nel 1951 è nata la moda italiana, i curatori hanno pensato ad una serie d’immagini di Alta Moda, stampate su carta preziosa e leggera, che calano fluttuando dal soffitto, a ricordare il movimento degli abiti delle indossatrici in passerella. Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, ammette: “Palazzo Pitti e la Sala Bianca hanno tenuto a battesimo la nascita e l’affermazione internazionale della moda italiana. Oggi siamo orgogliosi di avviare una nuova collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e di sottolineare così il 35


FOCUS

ruolo che il nostro Gruppo e Firenze svolgono a livello internazionale per la promozione di una moderna cultura della moda”. Entusiasta anche Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi: “La partnership progettuale e produttiva che si crea in questo modo con due istituzioni italiane di enorme prestigio, per giunta le più impegnate sul fronte della moda contemporanea, ci consentirà di offrire mostre insolite e di grande impatto per la città, ma non solo; lavoreremo insieme per trasformare la

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FOCUS

Galleria del Costume in un vero e proprio Museo della Moda, sfruttando le possibilità offerte dalla creatività contemporanea a questo versante della cultura italiana e internazionale”. Stilista, fotografo, editore, designer, oltre che regista, Karl Lagerfeld ha creato un universo in cui ogni linea è perfettamente definita, in cui ogni dettaglio ha un’importanza assoluta. La sua mente cartesiana ha dato vita ad uno stile caustico, ultramoderno e molto preciso, con un fascino e un approccio che emergono dai

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simboli grafici diventati i suoi inequivocabili tratti distintivi. È lui stesso ad ammettere: “La fotografia oggi è parte integrante della mia esistenza. Per me è impossibile vedere la vita senza lo sguardo della fotografia, il mondo e la moda attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Mi permette di mantenere un distacco critico nel lavoro di tutti i giorni: mi aiuta più di quanto avessi mai potuto immaginare”.


BON TON Photos by Andrea Sartore styling by Marianna Ferrara


Borsa Dolce&Gabbana (modello Sicily ) Collana assos.com Orologio Michael Kors Orecchini luxmadein.com Top e gonna ampia in seta Marianna Ferrara


Occhiali da sole Dior (modello So Real) Orecchini H&M Reggiseno intimissimi Body tulle, giacca e gonna tubino Marianna Ferrara




Scarpe Motivi Borsa Chanel (modello Boy) Bracciale Dolce&Gabbana Tiffany Anelli Swarovski Body Dsquared Tuta Marianna Ferrara


Borsa Chanel (modello Boy) Bracciale Dolce&Gabbana Tiffany Anelli Swarovski Body Dsquared Tuta e spolverino Marianna Ferrara



Orologio Cartier (modello santos demoiselle GM) Gioielli Swarovski Body intero e gonna ampia Marianna Ferrara Photos by Andrea Sartore - www.fotografoandrea.it Fashion designer & styling by Marianna Ferrara Make-up: Erika Ramazzotti Hair stylist: Sandra Bencini Model: Eleonora Mannini Location: Firenze



Prototipo di dĂŠcolletĂŠ, 1930-1935, capretto dipinto ricamato a punto catenella. Firenze, Museo Salvatore Ferragamo (Foto Arrigo Coppitz).

Prototipo di pianella, 1935-1938, camoscio stampato. Firenze, Museo Salvatore Ferragamo (Foto Arrigo Coppitz).


“Gala”, 1938, décolleté in camoscio con punta a corno di rinoceronte ideato da Salvatore Ferragamo nel 1938 e brevettato l’anno seguente. Firenze, Museo Salvatore. “Tirassegno” décolleté,1958, camoscio con applicazioni in capretto a motivo di tirassegno. Firenze, Museo Salvatore Ferragamo. (Foto Arrigo Coppitz). Nel 1958 Ferragamo sul modello di scarpa realizzato per l’attrice Marilyn Monroe, crea un nuovo décolleté dal nome “Tirassegno”, che prende ispirazione dai dipinti creati nello stesso periodo dall’artista americano Kenneth Noland, studi su forme concentriche, come bersagli che con una sapiente combinazione di colori catturano l’occhio quasi ipnoticamente dando l’impressione di muoversi.

Prototipo di pianella, 1938, feltro decorato con strisce di cotone. Firenze. Museo Salvatore Ferragamo. (Foto Arrigo Coppitz).


Campbell Soup Company, The Souper Dress, 1968, tessuto non tessuto in carta, cellulosa e cotone stampato con l’immagine della lattina di Campbell Soup. Kyoto, Collezione The Kyoto Costume Institute.Con i suoi progetti, Andy Warhol ha disseminato input estetici di forte impatto dalla natura spesso dissacrante. L’esempio più lampante è The Souper Dress, un concentrato tra moda, arte e logica industriale. È un abito prodotto negli anni sessanta con il motivo della celebre Campbell’s Soup, immagine ripetuta in sequenza, stampata in serigrafia della lattina della zuppa.

Bice Lazzari, Borsa, 1928, panno Lenci a intarsio. Roma, Archivio Bice Lazzari. (Foto Arrigo Coppitz). Nel mondo della ricerca formale più innovativa va citata anche la figura dell’artista Bice Lazzari che negli anni venti-trenta del secolo scorso realizzava magnifici arazzi e borsette in panno Lenci.

A

rte e moda: due facce della stessa medaglia direbbe qualcuno, spesso in sintonia altre volte completamente dissonanti affermerebbe qualcun altro. Eppure i confini, così marcatamente tracciati, sono più trasparenti di quanto sembri; basti semplicemente pensare alle forme di dialogo tra questi due mondi che si allacciano attraverso contaminazioni, sovrapposizioni, collaborazioni… si passa, ad esempio, dalle esperienze dei Preraffaelliti a quelle del Futurismo, dal Surrealismo al Radical Fashion. È questo il punto di partenza di “Tra arte e moda” la mostra voluta dalla prestigiosa Maison fiorentina Salvatore Ferragamo.

Fortunato Depero, Gilet Futurista, 1923, panno di lana, ricami ad intarsio a motivi geometrici. Cavalese (Trento), Collezione privata. Il gilet fu creato per Umberto Notari.

Germana Marucelli, Soprabito femminile, 1965, tessuto in diagonale di lana sfumata, quadrettatura ideata da Getulio Alviani. Roma, Collezione Enrico Quinto e Paolo Tinarelli. (Foto Arrigo Coppitz).


Germana Marucelli, abito da giorno,” Linea Assira”, 1961, collezione Alta Moda p/e 1962, abito in shantung di seta con motivi decorativi ideati e dipinti a mano da Paolo Scheggi. Collezione privata Foto Arrigo Coppitz. L’abito, secondo Marucelli, da “luogo” dell’individuo ne diventa l’estensione, come una sorta di “opera aperta”.

Il fulcro, ovviamente, è Il Museo Salvatore Ferragamo, contenitore espositivo di storia, eleganza e raffinatezza, che si apre ad un’esposizione suddivisa in otto sezioni. Il percorso punta il suo occhio di bue sull’attività, l’estro, l’impegno dello stilista, che sfociano, prendono forma e si ispirano alle avanguardie artistiche del Novecento, su alcuni atélier degli anni Cinquanta e Sessanta (luogo di studio e d’incontri), sulla nascita della cultura della celebrità, per proseguire con le sperimentazioni degli anni Novanta ed arrivare a domandarsi se nell’industria culturale contemporanea si possa ancora parlare di due mondi distinti, o se invece siamo di fronte ad un fluido gioco di ruoli.

Hussein Chalayan, Corpetto, collezione autunno/inverno 1995- 1996, quattro pezzi di legno uniti da bulloni metallici. Kyoto, Collezione The Kyoto Costume Institute.

Maison Vionnet, Modello “L’Orage”, 1922, abito in taffetas, lavorato a intarsio a motivo di rettangoli in progressione geometrica. Parigi, Musée des Arts décoratifs, collezione dell’Union française des arts du costume.

“Salvatore”, 1959, vitello con macchie di pittura. Firenze, Museo Salvatore Ferragamo. Le scarpe appartenevano ad Andy Warhol, che era molto attento alla propria eleganza.


Per come la vediamo noi il concetto dell’art pour l’art non è stato sempre rappresentativo nemmeno del mondo dell’arte, non a caso Andy Warhol ci ha insegnato che l’unicità dell’opera d’arte non collima più con la produzione artistica e oggi proliferano le mostre dei fashion designers e gli stilisti accolgono con disponibilità le pratiche dell’arte contemporanea. Un evento così ricco di fascino è riuscito a mettere in correlazione più istituzioni culturali rimarcandone il prestigio, l’importanza e l’accuratezza. Nello specifico ogni struttura ha caratterizzato la mostra attraverso la sua radicata natura ponendo così l’accento sulle diverse forme d’espressione che caratterizzano l’insieme. Germana Marucelli, abito corto da sera, “Linea Alluminio”, 1968, collezione Alta Moda, a/i 1968-1969, paillettes su organza di seta con motivi a “scudo” ideati in collaborazione con Paolo Scheggi. Milano, Archivio Germana Marucelli. (Foto Arrigo Coppitz).

Giuseppe Capogrossi, Superficie tondo azzurro, 1958, foulard in seta prodotto da Edizioni del Cavallino. Venezia, Collezione Cardazzo

A Firenze ospitano le diverse esposizioni la Biblioteca Nazionale Centrale, che analizza l’attinenza tra arte e moda nella stampa partendo dagli inizi del Novecento, con un particolare focus sull’Italia e le Gallerie degli Uffizi (Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti) che mettono in relazione la pittura con i diversi mutamenti del costume: le riproduzioni degli accessori e degli abiti, nelle opere esposte, riflettono a pieno i minuziosi dettagli nei primi e le caratteristiche degli intrecciati nei secondi. Il Museo del Tessuto di Prato evidenzia come arte, moda e design tessile diventano territori condivisi che si alimentano reciprocamente d’idee e di linguaggi espressi attraverso i nuovi materiali messi a disposizione dall’industria o sperimentati in atélier. Ultimo,

Yves Saint-Laurent, Abito da cocktail. Omaggio a Piet Mondrian, collezione autunno/inverno 1965-1966, jersey di lana lavorato a intarsio. Parigi, Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent. Nel 1965 Yves Saint Laurent, ispirato da un libro donatogli dalla madre, creò una collezione di abiti in cui il rigore dello stile Mondrian veniva adattato alle curve femminili, senza compromettere la geometria dei modelli. Il successo fu immediato e dette luogo a un trend di moda di enorme portata, che rese popolare l’opera dell’artista, contribuendo alla crescita del valore dei suoi dipinti. 36 Enrico Coveri, Outfit composto


Boudicca, The “Aketon” dress, collezione a/i 20012002, tela di cotone con collo alto,ampie maniche a punta, corsetto e grembiule in pelle con lacci di nastroe applicazioni in ottone. New York, The Museum at Fashion Institute of Technology

Ugo Mulas, Benedetta Barzini indossa abiti di Mila Schön ispirato all’opera di Lucio Fontana, p/e 1969. Milano, Eredi Mulas

Centenario, p/e 1998, foulard in twill di seta stampata su disegno di Ikko Tanaka. Firenze, Museo Salvatore Ferragamo. Il foulard fu realizzato nel maggio 1998 in occasione della mostra retrospettiva su Salvatore Ferragamo alla Sogetsu Kai Foundation di Tokyo. L’artista Tanaka fu responsabile dell’immagine della mostra, della grafica del catalogo e del progetto di ventidue vetrine per i più importanti department store del Giappone.

ma non ultimo, il Museo Marino Marini che fa risaltare come i confini tra arte e moda iniziano a diventare meno netti negli anni Ottanta, quando crescono a livello internazionale le forme di connessione tra i due mondi. Ecco che le istituzioni d’arte aprono le loro porte agli stilisti, come il Metropolitan Museum di New York nel 1983 con Yves Saint Laurent, o Palazzo Strozzi a Firenze nel 1985 con Salvatore Ferragamo. Saint Laurent e Ferragamo sono i pionieri di una tendenza poi sempre più diffusa, quella che vede come una forma di legittimazione dell’operato di un designer di moda l’esposizione del proprio lavoro presso un museo. Il

Franco Gentilini, La ragazza col limone, 1957, foulard in setaprodotto da Edizioni del Cavallino.Venezia, Collezione Cardazzo 96 Lucio Fontana, Concetto

Ugo Mulas, Benedetta Barzini indossa abiti di Mila Schön ispirato all’opera di Lucio Fontana, p/e 1969. Milano, Eredi Mulas


Gareth Pugh, abito e cappotto, collezione p/e 2011, cappotto in metallo e abito senza maniche in vinile. New York, The Museum at Fashion Institute of Technology

progetto espositivo ha coinvolto molte persone. La mostra al Museo Salvatore Ferragamo ha quattro curatori: Stefania Ricci, direttore del Museo Salvatore Ferragamo, Maria Luisa Frisa, Enrica Morini ed Alberto Salvadori, che con le loro diverse competenze e personalità hanno collaborato, giorno dopo giorno, alla costruzione del percorso insieme ai direttori e ai responsabili delle diverse istituzioni. Tra Arte e Moda. Museo Salvatore Ferragamo Palazzo Spini Feroni - Firenze Fino al 7 aprile 2017 Orario: 10.00 - 19.30

Salvatore Ferragamo con Yayoi Kusama, “Marisa”, p/e 2008, borsa modello “Tote” in nappa di vitello ricamato. Firenze, Museo Salvatore Ferragamo.

Issey Miyake, Pleats Please, Issey Miyake Guest Artist, Series No.1:Yasumasa Morimura on Pleats Please, collezione a/i 1996-1997, abito in poliestere plissettato e stampato. New York, The Museum at Fashion Institute of Technology, dono di Issey Miyake, Guest Artist Series #1.


Elsa Schiaparelli con Salvador Dalí, abito da sera, collezione febbraio 1937, organza di seta stampata con motivo di aragosta e prezzemolo. Filadelfia, Philadelphia Museum of Art, dono di Elsa Schiaparelli (1969).

Leonetto Cappiello, Magazzini Italiani. Napoli, E. & A. Mele & Ci. Novità per Signora, 1904, stampa litografica a colori su carta. Officine G. Ricordi & C - Milano. Bologna, Fondazione Massimo e Sonia Cirulli

Wiener Werkstätte, Vestaglia a kimono, 1928 circa, tessuto “Hoby”, seta stampata con metodo habutae a motivi di pavoni, disegnato da Mathilde Flögl. Kyoto, Collezione TheKyoto Costume Institute.

Fausto Melotti, Progetto grafico di tessuto per la X Triennale di Milano, 1954 circa, tempera su carta. Bologna, Fondazione Massimo e Sonia Cirulli


COSTUME

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t-shirt

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Emporio Armani

Alexander McQueen

Marlon Brando

COSTUME

Ci sono capi d’abbigliamento, come la t-shirt, diventati must have: capi indispensabili per tutte le ore del giorno e per tutte le stagioni e che ogni anno trovano spazio in tutte le collezioni degli stilisti. La storia della t-shirt è lunga e travagliata. Potremmo definire l’amata maglietta bianca la nostra bisnonna: quest’anno, infatti, compie la bellezza di 103 anni!

Givenchy

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a storia della t-shirt risale alla fine dell’Ottocento in Europa. In origine è stata inventata come capo d’abbigliamento intimo maschile con il nome ‘’maglia’’ o , per come la conosciamo oggi, ‘’maglia intima’’. Il primo debutto in società avviene nel 1013 quando molti uomini hanno iniziato ad utilizzarla, in inverno, per proteggersi dal freddo, essendo realizzata principalmente in lana. Qualche anno più tardi, durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1917, i soldati americani notano che i soldati europei sono soliti indossare magliette intime di cotone, molto larghe e pratiche: ben presto questo capo diventa popolare anche in America. È proprio in America che nasce il termine


Madonna

COSTUME

t-shirt che per alcuni deriva dalla forma a T della maglietta; per altri storici, invece, deriva dal fatto che è stata usata dai militari per gli allenamenti ‘’Training shirt’’ (da qui quindi t-shirt). Grazie ai soldati americani il ruolo della maglietta cambia, e passa da indumento intimo a quello da lavoro, usato soprattutto durante i lavori pesanti per rimediare al caldo. Negli anni Venti la maglieria inglese è stata molto di tendenza soprattutto nell’ abbigliamento maschile in tessuto di jersey, ma è diventata anche uno stile raffinato e mascolino per Coco Chanel che ha realizzato la maglietta alla marinara ispirandosi a quella utilizzata dai marinari in riva al mare che pescavano sulle barche: ha indossato la magliette a righe per prima, come poi farà nel 1926 con il petite robe noir. Coco Chanel


COSTUME

kenzo S/S 2014

Original Lottie Moss Calvin Klein

diventerà la testimonial di se stessa e le clienti imiteranno il suo stile, desiderando indossare quello che lei stessa indossava. In questo periodo la t-shirt entra anche nel mondo dello sport e diventa Polo, subendo una variazione: l’ aggiunta di un colletto e qualche bottone. Non dobbiamo dimenticare che nel 1933 nasce in Francia la Lacoste, azienda creatrice di numerosi capi sportivi come ad esempio le attuali polo con coccodrillo verde. Negli anni Trenta in America la maglietta è di gran moda ed utilizzata nei look casual: per questo è stata messa in vendita per corrispondenza grazie ai cataloghi dei grandi brands. Qualche anno più tardi, nel 1942, il magazine ‘’Life’’ ha pubblicato in copertina la foto di un soldato americano con indosso una t-shirt, e dopo la Seconda Guerra Mondiale la maglietta è entrata a far parte dell’abbigliamento comune. Nel 1948 il ‘’New York Times’’ ha scritto che erano

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Dolce&Gabbana Gym F/W 2011 - David Gandy

Naomi Campbell - Fashion Targets Breast Cancer (2016)

Campagna Dolce&Gabbana Gym-wear for Men

COSTUME

state realizzate delle magliette con alcune scritte per la campagna elettorale per le elezioni presidenziali come ‘’Dewey in with Dewey’’, a favore di Dewey, il Governatore di New York in corsa per la carica presidenziale. Questa è stata la prima maglietta a sfondo pubblicitario a cui è seguito ‘’I like Ike’’ nel 1952 a sostegno di Dwight D.Eisenhower. Anche il cinema negli anni Cinquanta ha dato un contributo molto importante per l’affermazione della t-shirt, grazie a famosissimi attori come James Dean, Marlon Brando e John Wayne. Questi attori hanno indossato la maglietta in numerosi film: un esempio eclatante è Marlon Brando, che portandola sotto la giacca in pelle da motociclista, ha fatto girare la testa a tante ragazze. 63


COSTUME

Miroslav Cech - Summer 2015 - Attitude sporty style

Jean Paul Gaultier

Moschino

Tra gli anni Sessanta e Settanta, la t-shirt, autodecorata in maniera grossolana, è indossata dai giovani in rivolta contro la guerra del Vietnam, i figli dei fiori. Ma hanno amato la maglietta anche i sessantottini a Parigi, i Beatles, Eric Clapton, le persone radunate per i concerti di Woodstock, Brigitte Bardot, Audrey Hepburn. In questi anni la maglietta è diventata uno strumento di comunicazione, come un foglio bianco, un media al servizio di pubblicità e propaganda, diventa tela per artisti, un capo unisex che non fa distinzioni, e compie una rivoluzione segnando una netta distinzione tra abbigliamento formale e informale. Anche le donne la indosseranno per abbattere pregiudizi e differenze sociali inesistenti, diventerà sempre di più un capo per tutti. Tra gli anni Ottanta e Novanta tutte la Case di moda lanciano la maglietta con il logo stampato e le persone diventano, così, i portabandiera di uno status symbol per una nuova generazione. La maglietta diventa anche il simbolo di cantati pop come Madonna che l’ha indossata in numerosi video musicali. La t-shirt, rimane sempre lei, e di questo si sono accorti anche gli stilisti; inoltre costa poco, è versatile, piace a tutti. Non esiste stilista che non l’abbia inserita nei suoi cataloghi di stagione. Armani la indossa con ostentata indifferenza sotto la giacca,

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Philip Plein

Hermes

Marc Jacobs

COSTUME

Zegna

ben consapevole che è un tocco di stile e di gioventù. Negli anni Duemila sano state di gran moda le magliette firmate Guru di ogni colore, ma rese uniche da una margherita; oggi sono di gran tendenza quelle di MSGM e di N°21. Possiamo dire che la maglietta è sempre stata democratica e si è sempre sposata per cause nobili. L’amiamo e la indossiamo con passione e molto spesso ci sentiamo a disagio quando non l’abbiamo. Quindi mi raccomando: mai più senza! Michele Vignali

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WHITE Photos by MELISSA MARCELLO styling by RICCARDO PAOLINI

Jacket and pants LUCIO VANOTTI Top ROQUE ILARIA NISTRI


Top CALCATERRA


Gilet ALBERTO ZAMBELLI Top BALLANTYNE Shorts TAGS


Top ALBERTO ZAMBELLI Pants CALCATERRA


Top TAGS


Coat H&M Shirt LUCIO VANOTTI Shorts ALBINO TEODORO Socks Stylist’s own Shoes PALOMITAS


Top LABEL 2 Shirt EDITH MARCEL Pants ROQUE ILARIA NISTRI


Dress ANGELOS FRENTZOS Gilet LABEL 2


Jacket MAURO GRIFONI Pants BALLANTYNE Shoes GAETANO PERRONE


Coat Stylist’s own Top EDWARD ACHOUR PARIS Pants LUCIO VANOTTI Photo by Melissa Marcello Styling by Riccardo Paolini Make-up and hair: Lisa Farneti Model: Kate @NextModelsManagement


La ricerca della bellezza e dell’interiorità del soggetto nella fotografia di

Tony Duran



FOTOGRAFIA

T

ony Duran è un fotografo di caratura internazionale, che opera a Los Angeles e che ha la capacità e la disponibilità di saper congiungere l’aspetto celebrativo, tipico della fotografia di scena, quella pubblicitaria e puramente di immagine, con l’aspetto estetico compositivo, creato e realizzato grazie a una sapienza tecnica e a una valutazione precisa della finalità dello scatto: immortalare l’anima del soggetto. Tony utilizza il bianco e nero, ricco di suggestive espressioni chiaroscurali, così come il color seppia, donando atmosfere quasi vintage all’opera, oppure, ancora, cromie luminose e colori nitidi, vivi e quasi pittorici, risaltando la luce e l’illuminazione. In queste serie, quasi tutte esclusivamente dedicate al ritrattismo, Tony Duran si destreggia tra diverse pose e diverse situazioni in cui colloca i propri soggetti, che risultano di certo centrali attraverso un occhio che vuole penetrare il personaggio, cercando di attraversare l’aspetto superficiale e addentrandosi nel carattere del personaggio ripreso. 78






FOTOGRAFIA

Tony Duran illumina, così, lo spettatore attraverso il linguaggio puro dell’immagine, la sua trasparente plasticità che innonda la nostra visione di estatica contemplazione di figure statuarie, di figure naturali, di figure che diventano vere e proprie icone mitiche, quasi rappresentazioni antropomorfe di significati reconditi e universali. In questo spazio compositivo e ideativo si colloca la serie che Tony Duran dedica e ha dedicato alle personalità di Hollywood, da Tom Cruise a Brad Pitt, da Jennifer Lopez a Jane Fonda e a Brad Pitt. La capacità tutta poetica, prima ancora che

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FOTOGRAFIA

compositiva estetica, di Tony Duran consiste nel rendere tali soggetti vere e proprie immagini che esprimono un valore intrinseco, una forte capacità espressiva, seguendo, come fatto con Jennifer Lopez, il soggetto stesso nei vari passaggi della sua carriera. Tony Duran gioca fortemente con la figura e con il soggetto ripreso, spesso riproponendolo, con abilità artistica elevata, sotto un’ottica differente, provocatoria e altamente divertente, la cui portata estetica ci porta a un apprezzamento della raffinatezza e della delicatezza di certe situazioni

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Kevin Spacey

Sharon Stone

Cindy Crawford

Tom Cruise

FOTOGRAFIA

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Jennifer Lopez

FOTOGRAFIA

ricreate, di certe pose e di certe raffigurazioni reinterpretate dal punto di vista creativo e intraprendente, teso alla sperimentazione e alla ricerca. Servizi fotografici di Tony Duran sono stati pubblicati su celebri magazine internazionali quali GQ, Vogie, Cosmopolitan, Marie Claire, Elle, Esquire, Interview e Glamour. Nelle opere di Tony Duran possiamo apprezzare una sintesi tra la leggerezza di uno scatto pubblicitario con la visione dell’interiorità del soggetto ripreso, esaltandone le linee e le forme anatomiche, operando nella ricerca costante verso la bellezza la traduzione di quest’ultima in una sintassi visiva che esplica sensualità e potenza dell’impatto visivo immaginifico.

Alessandro Rizzo

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EMPIRE STATE OF MIND Photos by LUCA TREVISANI styling by LORETO MANCINI

Trench, camicia e cravatta BURBERRY Gilet DSQUARED2 Collane MARC JACOBS


Abito EMILIO PUCCI Camicia E.I. Felpa verde ADIDAS ORIGINALS Collane MARC JACOBS


Maglione e tunica PIERRE CARDIN Maglia legata in vita EMILIO PUCCI Collane MARC JACOBS


Maglione E.I. Dress VERSACE Collane MARC JACOBS


Jacket CARHARTT Bandana dress DIESEL Collane MARC JACOBS


Jumpsuit ERMANNO SCERVINO Vintage top con applicazioni A.N.G.E.L.O. Collane MARC JACOBS


Dress VERSACE Collane MARC JACOBS


Body e pants DSQUARED2 Vintage green pants A.N.G.E.L.O. Scarf Mantero X LaDoubleJ Collane MARC JACOBS


Jacket CARHARTT Bandana dress DIESEL Collane MARC JACOBS


Trench DIESEL Collane MARC JACOBS Photos by Luca Trevisani @Hello There Milano Styling by Loreto Mancini Make-up and hair: Chantal Amari Model: Bronte @Next Models Production: www.hellotheremilano.com


#mangapunk: Dsquared2 A/I 16-17

Dal rigore del kilt alla spregiudicatezza del punk, passando per la disciplina dei samurai e la leggerezza dei manga



D

i certo non manca il carattere all’uomo proposto da Dsquared2 per l’autunno/inverno 2016-2017. Grinta e voglia di osare emergono attraverso due culture agli antipodi che riescono a trovare un punto d’incontro mantenendo saldi i loro patrimoni. Ecco che la Gran Bretagna e il Giappone si fondono sulla passerella attraverso i netti contrasti che li simboleggiano:


stiamo ovviamente parlando, da una parte, del rigore del kilt e della spregiudicatezza del punk, e, dall’altra, della disciplina dei samurai e della leggerezza dei manga. Ci piace questo coabitare di diversità che esplode in tutta la sua forza attraverso il must have dell’intera collezione: la gonna plissÊ, dalle tre contraddistinte misure (corta, longuette, lunga) fissata solo da un lato



al pantalone, oppure unita con leggerezza al centro in modo da formare un fluido e vibrante movimento. La collezione innalza volumi e forme per mezzo di cappotti metallici in nylon argentato, bomber in raso jacquard ispirati ai tessuti del kimono e coprispalla oversize. In quest’equilibrio non potevano di certo mancare i giochi di sovrapposizioni dati dai lunghi cappotti in lana


accostati a piumini dalle tinte decise o dai kilt accoppiati ad ampi pantaloni in lana. I jeans larghi sembrano quasi delle tuniche, i pantaloni hanno larghezze che spaziano da molto ampi fino a diventare una seconda pelle, le figure dei combattenti ninja rivivono rappresentati sulle felpe in raso nero, le giacche a vento si



presentano decorate con ideogrammi giapponesi e i parka sono impressi con immagini manga. Tra i dettagli che fanno la differenza spiccano i ricami tridimensionali di fiori in perline sulle t-shirt, le borchie verdi e rosa fluo (che ricordano dei tasti di computer) impreziosiscono le giacche di pelle, mentre i giochi di cerniere rimarca-


no uno stile non proprio convenzionale. Le calzature virano dagli stivali con lacci da trekking alle stringate con stampe fumettistiche dalla maxi suola. Minuziosi gli accessori: occhiali da sole squadrati a specchio e smisurati zaini a contrasto con le cravatte slim.

S. P.



LUPIN Photos by Manz-Ăš Styling by Marzia Lazzaroni e Valentina Fradegrad

Lei: Top, pantaloni e giaccia Tigha Lui: Giacca e pantaloni Tigha Cravatta e camicia Del Mare 1911 Scarpe Le Crown Helispin e Aeroclub Valbrembo



Chiodo pelle Filippo Fanini Uovo e gioielli Serafino Consoli



Intimo Parah Camicia Bagutta Pantalone Tigha



Intimo Parah Borsa Filippo Fanini


Corpetto: Agent Provocateur Uovo, bracciale e anelli Serafino ConsolI Photos by Manz-Ăš Assistant: Paolo Zen Styling by Marzia Lazzaroni and Valentina Fradegrada Make-up & hair stylist: Alessandro Filippi e Giovanna Iacovone Models: Alessandro Dellisola e Valentina Fradegrada Location: Magna Pars Suites Milano



EVENTS

Moda + ricerca = Le firme più autorevoli del mondo del fashion, del beauty, dell’arte e del design unite nella più grande manifestazione benefica italiana

Q

uest’anno uno degli appuntamenti impedibili del mese di giugno è quello con Convivio, la più importante Mostra Mercato di beneficenza organizzata in Italia a favore di Anlaids Lombardia. Molto più di un semplice evento di beneficenza, la manifestazione rappresenta un lungo cammino di solidarietà che nasce nel 1992 da un’idea di Gianni Versace con lo scopo di continuare a raccogliere fondi per affrontare la lotta contro l’Aids, malattia di cui si sente parlare sempre meno, ma che continua a registrare dati molto preoccupanti. La tredicesima edizione si apre al pubblico dall’8 al 12 giugno e oltre a cinque giorni di divertentissimo shopping a prezzo ridotto, quest’anno l’evento riserva una serie di sorprese speciali. Grazie ad una rinnovata struttura, frutto di un progetto realizzato ad hoc, Convivio si trasforma in un big store, dove oltre ai singoli corners monomarca e alla già affermata e intrigante sezione vintage, si alternano spazi come il “shoes and bag district”, 118



EVENTS

Illy

Federico Russo

Dexter Milano

Azzurra Gronchi

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EVENTS

dedicato interamente a scarpe e borse, la “kids area” e una zona destinata alla vendita di food & wine. Attesissimo anche l’appuntamento con l’arte, che prende forma nell’area “Art & Design” e lo spazio “design department”, riservato all’arredo contemporaneo. Altra chicca di quest’edizione l’area anni ‘70, dedicata ai motori che hanno fatto sognare i ragazzi di quel periodo. Qui potrete trovare auto e moto d’epoca conservate alla perfezione ed in vendita a prezzi ridotti. Nel periodo storico più social che stiamo vivendo non poteva di certo mancare l’App Convivio, applicazione gratuita compatibile con iOS e Android, strumento prezioso per lo scambio di news, eventi, foto e video. Questo strumento vi sarà particolarmente utile anche nei giorni 9 e 10 giugno perché in alcuni stands selezionati saranno organizzate vendite esclusive con un ulteriore ribasso sui prezzi già scontati. Queste vendite lampo, della durata di un’ora al massimo, coinvolgeranno due diversi stands contemporaneamente. Le vendite “smart” saranno svelate direttamente alla mostra mercato con un annuncio audio e 15 minuti prima attraverso una notifica push sull’App. Quest’anno si registra un’adesione record da parte delle più prestigiose griffe: sono oltre 170 i brand, contro i 110 del 2014, che donano a Convivio

Italia Independent

Max Kibardin

Marni

Collistar

Alessandro Cattelan

Calligaris

Micaela Spadoni

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EVENTS

capi di abbigliamento, accessori e oggetti di design delle proprie collezioni, venduti al pubblico a metà prezzo per contribuire a sostenere la ricerca. Convivio è sostenuto da una campagna, realizzata in accordo con Anlaids, che ha già fatto molto parlare e discutere: il claim “L’Aids è di moda” ha coinvolto la rete e i social network, riportando l’attenzione su un argomento caduto nel dimenticatoio da troppo tempo, ma che nella vita di tutti i giorni continua a fare vittime. Non solo shopping, Convivio significa prevenzione e divertimento, ma andiamo con ordine: Easy Test è il progetto di difesa per non abbassare la guardia contro l’infezione da Hiv e Hcv che permette con il suo approccio anonimo e gratuito di facilitare l’accesso al test, semplificarne l’esecuzione e continuare a promuovere la consapevolezza rispetto al virus e alla sua trasmissione. L’esame è semplice e viene eseguito da operatori esperti attraverso un tampone orale assolutamente indolore. Passando al lato gusto e relax è prevista un’ospitale zona di ristoro che consentirà ai visitatori di rilassarsi prima, durante e dopo le compere. Inoltre ogni sera, dalle ore 19 alle 21 sono previsti aperitivi con DJ set per concludere la giornata accompagnati da buona musica.

Roberto Cavalli

Milor Group

Paolo Pecora

Mirko Buffini

Rivieras

Riva 1920

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Nicola Savino & Linus

EVENTS

E la notte? Quella del 7 giugno è da annotare perché Convivio esce dai suoi confini e organizza “ConByblos”, un after party benefico al Byblos di Milano. Ovviamente il ricavato della vendita dei biglietti sarà totalmente devoluto ad Anlaids. Tornando agli acquisti, tutti i prodotti che resteranno invenduti saranno destinati a The Vintage Project dell’Outlet di Serravalle, primo charity shop in Italia a favore della ricerca oncologica, promosso da Fondazione IEO. Chiudiamo con un plauso al prezioso aiuto degli oltre mille volontari che grazie al loro contributo rendono possibile questa realtà e con qualche numero; ogni edizione Convivio ha registrato un crescendo di successi e le cifre lo dimostrano: dai 22.000 visitatori del 1992 agli oltre 60.000 del 2014; dai 400 volontari iniziali, ai 1000 dell’ultima edizione; dal miliardo e seicento milioni devoluti ad Anlaids nel 1992 agli oltre due milioni di euro del 2014.

Sambonet & Rosenthal

Dall’8 al 12 giugno 2016 FieraMilanoCity (MM Lotto e Portello) Padiglione 0, Gate 3 Ingresso libero dalle 10 alle 22

Paula Cademartori

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Il bel tenebroso Photos by Daniel Rodrigues styling by Stefano GuerriniÂ

Total look ANDREA POMPILIO Shoes ASICS



Denim jacket LEVI’S RED TAB Undewear DIRK BIKKEMBERGS Shoes ONITSUKA TIGER


Swimsuit 10x10 ANITALIANTHEORY


Sartorial sleeveless jacket DIRK BIKKEMBERGS SPORT COUTURE


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Total look LES HOMMES


Perfecto jacket ANDREA POMPILIO


Sweater LES HOMMES Swimsuit 10x10 ANITALIANTHEORY Photos by Daniel Rodrigues @MyCreativeRoom (www.danielrodrigues.it) Styling by Stefano Guerrini Stylist’s assistants: Enrico Dal Corno, Martina Bentivoglio and Carlotta Sorrentino Grooming: Federico @Tony&Guy - Torino Model: Daniele Paudice @ILoveModels Special thanks to Roberto Ancona


FRONT LINE ATTITUDE Photos by Paolo Tallarigo Styling by Paola Glam

Abito Alexander Cappello nero eco pelle con veletta SaraeLuca Lavoriincorso, Limited Edition Borsa shopper camouflage Miu Miu Orecchini resina, catena e bracciale Lim Glam



Giacca militare Mark McNairy Mini gonna paillettes Motel Orecchini e borsa tracolla a catena dorata con frange Lim Glam


Giacca nera con borchie Zara T-shirt nera a rete The ragged priest Shorts in eco pelle Divided by H&M Orecchini e catene Lim Glam Occhiali Ray Ban ovale vintage - Ottica Ellegi Camponeschi Boots Materia prima by Goffredo Fantini



Giacca in cotone camouflage con borchie The Ragged Priest Orecchini a cerchio Lim Glam


Giacca nera con borchie Zara T-shirt nera a rete The ragged priest Shorts in eco pelle Divided by H&M Orecchini e catene Lim Glam Occhiali Ray Ban ovale vintage - Ottica Ellegi Camponeschi



Top Paillettes Massimo Rebecchi Giacca impermeabile camou Moncler Giubbotto di renna verde Alexander Jeans Dsquared2 Catene dorate ciondolo vintage Lim Glam Cintura in vernice rossa e sandali con borchie dorate Gucci


Abito verde Alexander Cappello eco pelle con veletta SaraeLuca Lavoriincorso, Limited Edition Borsa shopper camouflage Miu Miu Orecchini resina, catena e bracciale Lim Glam Cintura in pelle nera Etro


Top verde Fine Collection Giacca paillettes Glamorous Pantaloni Camouflage Jacobs by Mark Jacobs Fusciacca bianca e nera Celyn b. Stivaletti di cavallino Jeffrey Campbell Orecchini e catena Lim Glam


T-shirt nera a rete The ragged priest Shorts in eco pelle Divided by H&M Orecchini e catene Lim Glam Boots Materia prima by Goffredo Fantini



Top verde Fine Collection Pantaloni Camouflage Jacobs by Mark Jacobs Fusciacca bianca e nera Celyn b. Orecchini e catena Lim Glam Occhiali Liu jo - Ottica Camponeschi Fascia capelli con frange Dolce & Gabbana Phoros by Paolo Tallarigo Styling by Paola Glam - limglam.com Assistant photographer: Rosario Talora Mua: Vanessa Johansdotter Hair stylist: Diana Gerardi Model: Andrea Jiga Location: Studio fotografico Tallarigo


YOUNG DESIGNER

Q

Matteo Lamandini

uesta volta incontriamo un giovane creativo che ha giĂ iniziato il suo percorso e che si farĂ sicuramente strada tra i grandi nomi della moda. Vi presentiamo Matteo Lamandini, classe 1989 ed ora approfondiamo la sua conoscenza.



Perché lo abbiamo scelto Ad averci attratto è stato sicuramente il suo senso estetico e narrativo, sì, perché osservando la collezione sembra proprio di addendrarci in un piccolo racconto o in alternativa sembra quasi di aprire un vecchio romanzo ed saltarci dentro, un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie. La nostra percezione non è sbagliata. Come ci racconta lo stesso designer la collezione FW 16/17 prende proprio spunto da un romanzo “La guerra dei bottoni” dello scrittore francese Louis Pergaud che racconta la storia di un gruppo di giovanissimi ragazzi, è ambientata nella campagna francese di fine

Ottocento e descrive l’evolversi in senso sempre più ampio della sfida “all’ultimo bottone” tra questi giovani scolari. Ma lasciamoci raccontare dal nostro intervistato da dove prende ispirazione la sua collezione e come si è sviluppata: “L’ispirazione della collezione FW 16/17 proviene dal romanzo “La guerra dei bottoni” all’interno del quale viene raccontata la vita dei bambini evidenziando ciò che veramente è per loro di primaria importanza, ovvero il proprio tempo libero; loro sono concentrati solamente sull’essere liberi, creare squadre con cui combattere e successivamente appropriarsi del loro bottino (bottoni o parti di capi d’abbigliamento).


Al giorno d’oggi i bambini non vengono lasciati cosÏ liberi come al tempo, ma questo romanzo li inserisce prima verso il mondo extrascolastico facendo loro capire la vita una volta finita la scuola, quindi il tutto proiettato verso la loro vita futura. Ho fatto miei molti concetti di questo romanzo tra i quali il contrasto tra la vita moderna e quella di un tempo resa evidente dal contrasto di tessuti, alcuni che ricordano il mondo bambinesco (velluti a tinte pastello) e altri che ricordano tessuti di altri tempi, quindi con colori che riportano ad epoche passate (tartan). Sono partito da un concetto formale, come ogni mia collezione, e per ironizzare la formalità ho deciso di


unire questi due concetti di tessuti anche all’interno di uno stesso capo in modo da ricreare quell’armonia che c’é all’interno del romanzo dopo una battaglia, quindi di un’abbigliamento fatto da rattoppi di tessuti perché chi perdeva la battaglia veniva spogliato da bottoni e da parti di tessuto”. Analizziamo ora in maniera più approfondita e tecnica la collezione insieme a Matteo che ci racconta: “I materiale utilizzati sono le lane, e troviamo una combinazione di tartan di vari colori, i cotoni e varie tipologie di velluto, dal 250 righe al 1000 righe. Nella collezione troviamo una varietà di colori passando da toni che ricordano l’antico come verde marcio e verde bosco abbinati a colori pastello che richiamano l’aspetto fanciullesco come il celeste chiaro ed il porpora


Capo traino

che uniti ai toni antichi ironizzano il tutto e rendono la collezione più giovanile e più fresca. Per quanto riguarda le linee troviamo sovrapposizioni di capi e contrasti tra lo slim-fit e l’oversize anche all’interno di uno stesso look”.

Ed eccoci nuovamente alla nostra ormai classica domanda, che non può assolutamente mancare: qual è il capo prediletto del nostro designer? Lasciamocelo raccontare da lui: “Non ho un capo preferito perché io amo i capispalla in generale, però se dovessi scegliere penso che quello più giusto sia il bomber per il suo volume ed anche perché non é composto dal tessuto originale del bomber, ma da un velluto che lo rende sicuramente più particolare”.

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ph. Latte+

Passato, presente e futuro Matteo Lamandini anche se molto giovane ha già compiuto un percorso lavorativo molto interessante. Lasciamoci raccontare come è iniziato il tutto e come si sta evolvendo: “Ho iniziato gli studi di ragioneria perché ero attratto dalle divise dei bancari e quindi ho intrapreso questa strada, poi successivamente ho capito che l’economia non faceva al mio caso; finiti questi studi mi sono trasferito a Milano per frequentare l’Istituto Marangoni. Una volta preso il diploma il mio primo lavoro è stato per MSGM come assistente ufficio stile uomo, il secondo lavoro per Marni, ma


nello stesso tempo mi ero iscritto al concorso, che ho vinto nel 2014, con sede a Berlino, “Designer for Tomorrow” il cui patron era Tommy Hilfiger. Ho dovuto quindi abbandonare la Maison Marni per iniziare un percorso che mi ha portato a realizzare una capsule collection per Tommy Hilfiger e in più mi ha permesso di fondare il mio brand “Matteo Lamandini” e di fare il mio primo fashion show alla settimana della moda di Berlino. Ora sono alla seconda collezione con il mio brand personale e in futuro punto a far crescere questo progetto che ad oggi è ancora una start-up”. Alexia Mingarelli



NEVER ENDING SHINING

Photos and Postproduction by Marco Bucco Make-up and Concept by Silvia Gerzeli Models: Giulia & Barbara @espritmanagement










Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC 6 Eyeshadows MAC Handwritten + 5 Colors Palette Christian Dior BAR + Urban Decay Half Baked & Smog & Darkhorse Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up

NEVER ENDING SHINING

Photos and Postproduction by Marco Bucco Make-up and Concept by Silvia Gerzeli Models: Giulia & Barbara @espritmanagement

Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC Eyeshadows 5 Colors Palette Christian Dior BAR Eyeliner Long-Wear Gel Bobbi Brown Black Ink Eyepencil Cream Shu Uemura Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up

Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC Eyeshadows Lancôme Eyeliner Long-Wear Gel Bobbi Brown Black Ink Eyepencil Urban Decay Electric Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up

Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC Eyeshadows 5 Colors Palette Christian Dior BAR + Parfait Amour MAC Eyeliner Long-Wear Gel Bobbi Brown Black Ink Eyepencil Urban Decay Electric Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up


Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC + Lipstick MAC Russian Red Eyeshadows 5 Colors Palette Christian Dior MONTAIGNE & BAR Eyepencil Urban Decay Freak Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up

Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC + Lipstick MAC Instigator & Diva Antics Eyeshadows 5 Colors Palette Christian Dior MONTAIGNE Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up

Fondation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corrector Burberry Powder Shu Uemura no color Lips Prep + Prime Lip MAC 6 Eyeshadows MAC Handwritten + 5 Colors Palette Christian Dior BAR + Urban Decay Half Baked & Smog & Darkhorse Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Fake lashes MAC Glitter Fardel Pro Make up

Photographer and postproduction by Marco Bucco www.designbunkerfirenze.com Make-up and concept by Silvia Gerzeli www.silviagerzeli.com Models: Giulia & Barbara @EspritManagement www.espritmanagement.it


MODELS GOES COLOR Photos by Massimo Pisati styling by Erika Guerrisi

Skirt and jacket MARIOS


Coat ERMANNO SCERVINO


Top and skirt TARA JARMON Necklace ROSANTICA MILANO


Bomber N°8


Hat PANIZZA 1879


Dress DROME


Salopette FRENCH CONNECTION Shoes ADIDAS SUPERSTAR FROM AW-LAB


Shirt MANGANO


Dress ERMANNO SCERVINO


Dress ERMANNO SCERVINO


Leather jacket and pants P.A.R.O.S.H. Bag LISA C.


Earring ROSANTICA MILANO Photos by Massimo Pisati Styling by Erika Guerrisi Make-up and hair: Serena Palma Photos assistant: Claudia Gnocchi Models: Laura @the Lab Kate @Major Anita @Wonderwall



STORIA

La moda secondo Gabriele D’Annunzio

“Io sono un animale di lusso e il superfluo m’è necessario come il respiro”



salotti ma non trascura di raccontare i dettagli dell’abbigliamento maschile; forniva, inoltre, dei consigli, che possono essere considerati di stile, su quali colori utilizzare, che tipo di stoffe mettevano meglio in risalto il fisico... Si può, pertanto, definire D’Annunzio un anticipatore dei giornalisti di moda e costume, che nasceranno, più tardi, negli anni Venti oppure un precursore dell’attuale consulente d’immagine o personal shopper. D’altronde si sa che gli esteti, gli amanti della bellezza, non possono non esprimere il loro gusto ricercato anche nell’abbigliamento: D’Annunzio amava, infatti, disegnare capi sia per sé che per le sue innumerevoli donne, rigorosamente profumate con Chanel N°5. Per loro realizzava soprattutto festosi foulards e raffinate camice da notte di pura seta, fatta arrivare dai migliori setifici di tutta Europa. Oltre ad abbozzare una sua linea d’abbigliamento si divertiva a creare meravigliosi motivi decorativi per le stampe dei tessuti che potevano essere motivi floreali o orientali, molto in voga all’epoca, realizzati, preferibilmente, in colori come il rosso e l’azzurro, che il poeta considerava colori erotici. Le sue idee ed istruzioni su come creare i capi erano inviati a famosi ateliers manifatturieri come Paulè Andrée Léonard e Belloni a Milano, Hermès a Parigi, De Nicola a Napoli, i Lanutti a Roma. Instancabile ricercatore di tessuti e fogge, si adornava di velluti e sete lussuose, come i meravigliosi broccati di Giuseppe Lisio

Io sono un animale di lusso e il superfluo m’è necessario come il respiro” parlava così il giovane Gabriele D’Annunzio nei primi anni a Roma, nella città eterna dove si respirava cultura, bellezza, opulenza e raffinatezza. Un mondo magico per un giovane ed intraprendente intellettuale che aveva la passione per la poesia, la ricchezza e la perfezione. Un intellettuale completo che ha saputo con grande maestria dividersi tra letteratura, politica, giornalismo, sceneggiatura e collezionismo. Sì, la vita del poeta vate del XIX secolo ha saputo esprimersi a tutto tondo anche in campi lontani dalla letteratura e dalla poesia come quello della moda, influenzandola e innovandola tanto da diventare, lui stesso, un modello da imitare per i giovani dell’epoca. Gli anni romani (1881-1891) vedono dunque un giovane D’Annunzio che si fa strada nei salotti frequentati dall’alta aristocrazia, un mondo di eletti che diventerà l’argomento dei suoi pezzi giornalistici e, qualche anno più tardi, nel 1889, de Il Piacere. Potremmo, quasi, definire questo romanzo una sua biografia ed il protagonista, Andrea Sperelli, che trascorre la sua esistenza all’insegna del principio esteta del “vivere la propria vita come se fosse un’opera d’arte”, un suo alter-ego. Negli articoli da cronista per “La Tiburtina” descrive, con grande accuratezza, gli abiti indossati dalle contesse, madame e duchesse che frequentavano i 181


e i tessuti sognanti di Mariano Fortuny. Orgoglioso delle sue creazioni stilistiche, fece apporre su di esse l’etichetta, in latino: “Gabriel Nuntius Vestiarius fecit”. Se aprissimo il suo armadio troveremmo centinaia di camicie e pigiami di seta, cravatte, cappelli, vestaglie a saio in stile Balzac, smoking, divise militari, paletot a tre bottoni e scarpe, i cui pellami pregiati erano scelti di persona. Avremmo, inoltre, modo di vedere scarpe prestigiose, realizzate interamente a mano; stivaletti in vitello e scamosciati, di tutti i colori, bianchi, marroni, neri, con ghette di feltro, realizzati da un calzolaio di fiducia. Nel guardaroba del Vate sono numerosi anche i capi di biancheria intima come camice da notte con un “oblò” sul davanti, vestaglie di ogni tipo: se ne contano, infatti, 360 ovvero una per ogni notte. Prediligeva tessuti preziosi come la seta, considerata un tessuto etereo, che per lui rappresentava la sensualità ma favoriva anche il sogno. Aprendo i suoi armadi esce una inaspettata nuvola di perbenismo: stoffe inglesi, cappelli di rito, guanti, calze di lana pregiata. Amante dei dettagli e della perfezione curava con zelo gli abiti che indossava per mostrarsi al suo pubblico in modo da essere sempre al centro dell’attenzione e ammirato come, oggi si direbbe, un’icona di stile. Avevano ragione gli intellettuali francesi, quando dicevano che recitava se stesso, che si comportava come un impresario in cerca di committenti. D’Annunzio fu anche testimonial di campagne pubblicitarie per l’Amaro 182


Montenegro e l’Amaretto di Saronno; non mancò di lanciare la propria linea di profumi, “Acqua Nunzia”; fu lui a ribattezzare i celeberrimi magazzini Bocconi di Milano “La Rinascente”. Strinse un assiduo legame con Alessandro Buccellati, l’illustre gioielliere milanese, al quale commissionò numerosi oggetti preziosi sui quali faceva incidere i suoi motti preferiti: “cosa fatta capo ha”, “A Noi”, “ardiscono non ordiscono”. Ma la moda non fu solo questione di marketing per il poeta, la moda fu parte della sua “arte di vivere e di amare”. Si comportava con le parole come con gli abiti: li amava entrambi e li conosceva talmente bene da potersi permettere di giocare con loro e inventarne di nuovi: fra le parole come non ricordare tramezzino, mare nostrum, intellettuale, bene culturale. D’Annunzio possedeva, contemporaneamente, una innata eleganza e abilità oratoria, un ottimo controllo della gestualità e delle movenze e un’ottima dialettica; la sua stessa voce, flebile, musicale, trascendente e leggera, diventò la sua arma di seduzione. La lezione dannunziana non è passata inascoltata né in poesia né nel mondo della moda: per questo, oggi, possiamo ringraziarlo per averci sottolineato l’importanza di un gusto estetico e creativo, di un linguaggio ricercato, elegante, musicale, a volte aulico ma sempre, comunque, concreto e innovativo perché, come lui sosteneva, occorre “ricordarsi sempre d’osare” . Michele Vignali

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Scent Of Beauty Photos by Donato Testoni styling by Alberto Messina

Gonna Alberto Messina Spallina/gioiello Vittorio Ceccoli



da sinistra: Corsetto Intex Abito/corsetto Alberto Messina Sartoria E. DiSanto Collier orchidee Vittorio Ceccoli


da sinistra: Bustino e gonna Alberto Messina Abito David’s Bridal Parfum Moschino Fresh




da sinistra: Bolero Alberto Messina Collier/diadema Vittorio Ceccoli


da sinistra: Sottogonna Oliviero Spose Bolero e gonna Alberto Messina Collier/diadema Vittorio Ceccoli




Gioielli Vittorio Ceccoli Photos by Donato Testoni Styling by Alberto Messina Jewels by Vittorio Ceccoli Hair style: Marco Zanardi Orea Malià, Attila Zanardi Orea Malià @Group/Davines Mua: Eleonora Volpi Models: Eva Lacroix, Alessandro Borgia e Leonardo Stoppini Assistant: Charlie Marchesini Location: Salone del Podestà presso Palazzo Re Enzo, gestito da Bologna Welcome Special thanks: all’Assessore Matteo Lepore e alla segreteria di Film Commission Bologna


ICONS

Eleonora tra fuoco e cenere Un secolo fa il film della Duse



C

i capita talvolta di vedere su Rai Storia il film Cenere. Il primo e unico sceneggiato e interpretato da Eleonora Duse, la divina del teatro europeo del primo Novecento. Ci impressionano la durata - solo 30 minuti - e l’intensità della pellicola costruita su una serie di sequenze staccate. Come una via crucis che segue il tormento della protagonista: Rosalia Derios, ragazza madre povera incapace di accudire il figlio Anania avuto da un uomo sposato. La donna affida il ragazzo al vero padre che lo accetta per compassione. Una volta adulto, Anania torna alla ricerca della madre. Culmine drammatico del film l’incontro di Anania con la madre non più giovane da cui è stato a lungo separato. Ci emoziona lo sguardo crepuscolare della Duse, nella scena dell’incontro di Rosa-

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lia con il figlio abbandonato che desidera portare con sé la propria madre. Ricostruzione immaginifica dell’omonimo romanzo verista di Grazia Deledda, la pellicola ci stupisce per la gestualità della Duse, genialmente limata su pochi tratti essenziali, fuori dal contesto retorico della propria iconografia divistica. Enfant prodige del teatro romantico, struggente Giulietta shakespeariana all’Arena di Verona nel 1873, Eleonora Duse diventò famosa nel personaggio di Santuzza che fa perdere la testa al bersagliere Turiddu Macca nella Cavalleria rusticana al Carignano di Torino, nel 1884. Ma l’incontro fatale nella vita e nell’arte fu quello con D’Annunzio nello splendido tramonto di fine Ottocento. Tra trionfi e débâcles, l’attrice e il poeta drammaturgo

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formarono un’inossidabile coppia che fu per entrambi il momento culminante della sinergia tra arte scenica e arte poetica. Nello stesso periodo in cui le attrici erano ancora legate a stereotipi veristi, Eleonora Duse inventò un nuovo stile teatrale, spostando l’azione drammatica dal piano verista alla dimensione onirica. Rivale solo della diva francese Sarah Bernhardt, l’attrice italiana riuscì a surclassarla per mezzo di una recitazione in cui fu vista come posseduta da uno stato di trance dionisiaca. Il film Cenere del 1916 ci mostra l’attrice all’età di 56 anni. è un anno cruciale sia per la storia mondiale - la Grande Guerra - sia per la storia cinematografica. Il nascente divismo si sposta dai palcoscenici teatrali ai set cinematografici. è l’epoca delle attrici dannunziane come Francesca Bertini, la diva numero uno del periodo. Nel 1916 lo scrittore di Pescara scrive con un occhio bendato un

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romanzo Il notturno in cui riemergono i frammenti della memoria involontaria del poeta, dall’infanzia pescarese fino allo scenario cruento della guerra. Sembra un destino che la Duse e D’Annunzio, ormai separati nella vita, s’incontrassero simbolicamente sul piano stilistico. Il poeta tende a un ripiegamento interiore di tipo crepuscolare, mentre l’attrice tratteggia il personaggio per mezzo di una sottrazione ai mitici gesti che la resero inimitabile nelle tragedie dannunziane. Il fuoco che aveva acceso i due artisti sembra ora spegnersi nella cenere di un incendio interiore fatto solo di frammenti espressivi. Esito di un’arte immaginifica che cento anni fa seppe concentrarsi in un cortometraggio di 30 minuti. Folgorante e tenebroso come un sogno illanguidito. Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese

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WHISPERING BEAUTY Photos by OLIVER BRAUMAN styling by JULIA GIFFEY

Leather top LUDUVIC WINTERSTAN



Bird brooch MARTINE & GINA Cuff bracelet PP FROM LONGWY Ring BERNARD DELETTREZ @Lessisrare Auim suit ALMA DA ONDA



Necklace ROSANTICA @L’éclaireur Top NATARGEORGIOU



Collar AMMUNITION COUTURE Nacklace, bracelet and ring MESSIKA Cuff bracelet HELGUERRA @Lessisrare Bra KAROLINE LANG


Necklace ÉLOÏSE FIORENTINO Ring DEMI MONDE Top NATARGEORGIOU


Headgear ROSANTICA @L’éclaireur Shoulder AMUNITION COUTURE Cuff bracelet & ring SYLVIA TOLEDANO @L’éclaireur Two fingers rings JULIE LAMBERT-COUCOT @L’Artisan Créateur Photos by Oliver Brauman - www.olivierbrauman.com Styling by Julia Giffey - www.giffey.format.com Make-up: Sylvie Mainville - www.sylviemainville.com Hair: Fred Teglia @B Agency Model: Daria Avdienko @Oui Management Location: Cheveu Concept Store



Sisters? Photos by Diana Lapin styling by Spring-Up Showroom

Left: Skirt Marianna Cimini Top Arianna Cerrito Right: Top Alice Tamburini Coat Annie P



Left: dress Lynnja Wang Right: top Alberto Zambelli Skirt Sergio Daricello



Top Sergio Daricello



Left: Top Arianna Cerrito Right: Coat e pants Annie P Top Alice Tamburini



dress Marta Ferrari



Left: mantellino Alice Tamburini pants Sergio Daricello Right: Top e accessori Gianluca Saitto Pants Alice Tamburini Occhiali Alberto Zambelli



top Alice Tamburini bag Aennis Eunis Photos by Diana Lapin Styling by Spring-Up Showroom MUA: Alice Taglietti Models: Elena Tretyakova @The Lab Models, Hesra Bijen @Luxx Management



BEAUTY

5 prodotti selezionati da Lui per prepararsi all’estate!

I

l primo passo per un abbronzatura perfetta è eliminare le cellule morte con uno scrub esfoliante. Noi abbiamo scelto un gommage di Carita: ha la consistenza di un miele scuro che dopo averlo massaggiato sulla pelle si trasforma in un olio trasparente e tonificante lasciando l’epidermide liscissima. La prova costume arriva sempre troppo presto ed il nostro migliore alleato per ridurre la fastidiosa pelle a buccia d’arancia è una siero super concentrato, con principi attivi di caffeina, placton, alga corallina e sale. Collistar ha studiato una formula che agisce durante la notte, quando i tessuti cutanei sono più ricettivi e permeabili, per risultati visibili già dopo le prime applicazioni!


Per contrastare le rotondità ribelli provate questa soffice crema della Clarins. Snellisce, ridefinisce la silhouette e rassoda. L’ingrediente segreto? Il papavero. A quanto pare questo bel fiore rosso ha la proprietà di bruciare i grassi in eccesso! Il sole e la salsedine indeboliscono i capelli, il colore si altera, Kerastase Soleil è un trattamento che nutre in profondità la chioma, rendendola setosa e brillante. Per non arrivare bianchissimi in spiaggia, qualche giorno prima dell’esposizione utilizzate un autoabbronzante. Quello scelto da noi è della Collistar: ci piace perché è facile da applicare, non macchia e lascia sulla pelle un piacevole profumo. Vanessa Scicchittano


SURF SPIRIT Photos by Carmen Campos styling by Officeimshoot


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Hawaii beach shorts and surf acessories for men H&M Photos by Carmen Campos - www.carmencampos.com Styling by Officeimshoot - www.officeimshoot.com.br Beauty: Max AraĂşjo - www.maxaraujo.com Direction: Vanilson Coimbra Models: Thiago Tamanini (Ford), Mariah Pickler, Byanca Will e Peterson Oliveira (DN) e Bruno Matthes( Joy Models Sc) Location: Praia do Campeche - FlorianĂłpolis - Brazil Special Thanks: Gabriela Melo and Fernando Saar


NEWS

per A novembre la linea creata per la catena low-cost

H

&M ha fatto ancora centro e dopo i prestigiosi sodalizi con Stella McCartney, Maison Martin Margiela, Comme des Garçons, Jimmy Choo, Versace e, più recentemente, Balmain, la nota catena di abbigliamento low-cost veste francese strappando un’importante partnership con Kenzo. La collezione A/I, oltre ad essere on-line, sarà disponibile dal 3 novembre 2016 in oltre 250 punti vendita in tutto il Mondo. La limited edition vanta due contraddistinte capsule collection dedicate rispettivamente all’universo maschile e femminile, correlate, ovviamente, da impedibili accessori. Che cosa dobbiamo aspettarci da questo connubio tra guest designer e il colosso svedese? Tutto è ancora avvolto nel mistero, ma conoscendo lo spirito del brand, che si è sempre contraddistinto per i copiosi accostamenti cromatici, le ricche stampe e le contaminazioni tra couture e street style, sicuramente qualcosa di mirabile. I direttori creativi di Kenzo, Carol Lim e Humberto Leon, si affacciano entusiasti al progetto e ammettono: “Questa partecipazione ci permette di pensare in grande, di andare oltre i limiti e affacciarci al mondo con tutta l’energia di Kenzo”. Soddisfatta anche la Creative Advisor di H&M, Ann-Sofie Johansson, che dichiara: “Non vediamo l’ora di far conoscere a tutti i frutti di quest’importante collaborazione che mette in risalto la creatività, il divertimento e l’amore per la moda”.

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MOSCHINO, Oliviero Spose, Donato

Messina, Vittorio Ceccoli, Marco Zanardi Orea Malià, Attila Zanardi Orea

Malià @Group/Davines, Eleonora Volpi, Eva Lacroix, Alessandro Borgia, Leonardo Stoppini, Charlie Marchesini, Marianna Cimini, Lynnja Wang, Sergio Daricello, ANNIE

P, Arianna Cerrito, Marta

Ferrari, Sergio Daricello, Gianluca Saitto, Alberto Zambelli, Alice Tamburini, Aennis Eunis, Diana Lapin, Spring-Up Showroom, Alice Taglietti, Elena Tretyakova @The Lab Models, Hesra Bijen @ Luxx Management, Derhy, Xuan, Walter Steiger, DROME, Walter Steiger, The Model Traitor, Isabel Benenato, Fifi Chachnil, JITROIS, Assomo,

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Alexiane Guyon, Kevin Jacotot, Anastasia Denisenko, Svetlana Grisovskaya, EOP Paris, Simona Vaicyte Retoucher, Del Mare 1911, Le Crown, Bagutta, TIGHA, PARAH, Filippo Fanini, Agent Provocateur, Serafino Consoli, Manz-ù, Paolo Zen, Marzia Lazzaroni, Valentina Fradegrada, Alessandro Filippi, Giovanna Iacovone, Alessandro Dellisola, Valentina Fradegrada, Mark Mcnairy, MOTEL,


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Mauro Grifoni, Ballantyne, Gaetano Perrone, Angelos Frentzos, LABEL 2, Edith Marcel, Roque Ilaria Nistri, Albino Teodoro, Palomitas, TAGS, Alberto Zambelli, Calcaterra, Melissa Marcello, Riccardo Paolini, Lisa Farneti, Kate @NextModelsManagement, Alessandro Rizzo, Luduvic Winterstan, Martine & Gina, PP From Longwy, Bernard Delettrez, Alma Da Onda, Ammunition Couture, MESSIKA, Helguerra, Karoline Lang, Loïse Fiorentino, Demi Monde, Natargeorgiou, ROSANTICA, Amunition Couture, Sylvia Toledano, Julie Lambert-Coucot, Oliver Brauman, Julia Giffey, Sylvie Mainville, Fred Teglia @B Agency, Daria Avdienko @Oui Management, Salvatore Ferragamo, ASICS, Onitsuka Tiger, Levi’s Red Tab,

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KENZO, H&M, Marco Bucco , Silvia Gerzeli, Giulia & Barbara @EspritManagement



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