LUI MAGAZINE

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ISSN 2039-0262

mensile - anno diciotto - numero sette - luglio 2014

ITALIA

INTERVISTA ESCLUSIVA A

WERNER SCHREYER

MODA Who is on next? YOUNG DESIGNER Gianfranco Villegas ARTE david Brad


editoriale

“A me non capiterà mai”

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rogrammare significa organizzare qualcosa stabilendo in partenza alcuni punti fermi. In linea di massima lo facciamo tutti costantemente in modo tale da pianificare, ad esempio, una serata tra amici: “Ci vediamo alle 20.00 in pizzeria perché il cinema comincia alle 22.30 e poi andiamo a berci qualcosa”. Oppure progettiamo il corso della nostra giornata: sveglia alle 06.30, colazione alle 07.15 lavoro 08.20, paura pranzo 13.00 palestra 18.15… o addirittura la nostra intera vita. Ma spesso, anzi molto spesso, tutto non gira come lo abbiamo deciso: l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e il fuori programma ci sguazza. Programmare, in un certo qual modo, ci regala la finta speranza di poter escludere dal nostro cammino l’inaspettato, ingombrante e devastante intoppo. Per intralcio non ci riferiamo di certo al raffreddore improvviso, all’incidente che ci tiene bloccati in autostrada per delle ore, o allo sciopero improvviso dei mezzi, ma a tutto ciò che possiamo inserire nella categoria “a me non capiterà mai”. Eppure i fatti di cronaca tutti i giorni sfornano storie di vita comune che possiedono dei retroscena agghiaccianti e quasi surreali. Il distacco da questi episodi non ci rende di certo immuni ed il fatto che geograficamente certi avvenimenti sono distanti dal nostro quartiere, città, paese o provincia non li rende meno reali. Pensiamo a quell’uomo che ha ucciso nel sonno i suoi due bambini e sua moglie dopo aver consumato con lei un rapporto intimo ed in seguito è uscito di casa per andare a vedere la partita come se nulla fosse. Programmare lo sterminio della propria famiglia: da brivido! La storia dei due, prima della tragica svolta, è una come tante altre: una famiglia felice, forse solo all’apparenza, una casa, due bambini e i classici problemi di sempre; il

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editoriale

N . 7 L U G L I O 2 0 1 4 mutuo da pagare, l’educazione dei figli, i soldi che non bastano mai e una vita privata da proteggere dinnanzi ad occhi indiscreti. Quanti di voi potrebbero rivedersi in questa coppia? Crediamo in molti. E quanti hanno pensato a me non capiterà mai? Altrettanti. Forse la stessa triste protagonista di questa storia l’ha pensato. Quante ragazzine possiamo vedere in Yara? Quante fanno pallavolo, nuoto, danza… quanta adolescenza e voglia di vivere? Tante. Nel loro mondo fatto di sport, scuola, compiti, primi batticuori… di certo non c’è ancora spazio per soffermarsi e riflettere sul “a me non capiterà mai”. Chi l’ha uccisa di certo l’ha programmato. Come quelle madri di figli nati da un rapporto consumato fuori dalle mura familiari e che si è trasformato in una gravidanza… una verità scomoda, da nascondere. Quante madri hanno fatto e fanno questo? Le statistiche segnalano almeno un figlio su dieci, ma c’è chi addirittura dice uno su tre… scommettiamo che voi state già pensando: “A me non può capitare”. Giusto per smorzare i toni di un argomento che ha preso una certa piega, non capiamo il disappunto dei maturandi di quest’anno che si sono lamentati perché si sono dovuti confrontare con Quasimodo in prima prova. Ok, sono stati molti gli istituti che non hanno nemmeno citato nel programma il celebre autore del Novecento vincitore perfino di un premio Nobel. Capiamo le ansie le notti insonne a ripassare, la tensione e lo stress che si accumulano, ma ragazzi stiamo parlando di Quasimodo… lecito pensare a me non capiterà mai? Salvatore Paglia

cover Werner Schreyer ritratto con gli occhiali da sole Icon Werner! di gloryfy Photocredit: gloryfy/olschewski editrice Gemeco sc - via Emile Chanoux, 22/24 10026 Pont Saint Martin (AO) gestione editoriale Sedit sc direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Luciano Mantelli direttore Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco biancoagency@gemeco.it pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@gemeco.it impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazionelui@gemeco.it stampa Arti Grafiche Celori - Terni pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo, Alexia Mingarelli, Andrea Vittorio Romagnoli, Claudio Marchese, Cristiano Fabris, Marco Daverio, Riccardo di Salvo, Silvia Trepago Lui Magazine è distribuita gratuitamente (0,10 euro) nei locali e nelle attività gay friendly di tutta Italia e Costa Azzurra Abbonamenti Per abbonarsi a Lui Magazine (11 numeri annui) è sufficiente inviare 50 euro a mezzo bollettino postale sul C/c 26781286 intestato a Gemeco scrl specificando nella causale “abbonamento a Lui” e specificando da quale numero desiderate che l’abbonamento abbia inizio. La rivista verrà recapitata mensilmente a mezzo posta in busta chiusa, sigillata e anonima. Lui Magazine non è responsabile per la qualità, la provenienza o la veridicità delle inserzioni. La direzione di Lui sì riserva il diritto di modificare, rifiutare o sospendere un’inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa eventualmente da esso sopportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazioni di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire. I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti e quelli degli inserzionisti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio del giornale e la pubblicazione degli annunci e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.

il prossimo numero in distribuzione ad inizio agosto 2014

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sommario

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FASHION Secret garden

10

MODA Who is on next? Speciale Pitti Uomo 2014

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FASHION Wild chic

30

PEOPLE Werner Schreyer : L’uomo della moda, ma non solo

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FASHION 30

YOUNG DESIGNER “Self Made” by Gianfranco Villegas

PEOPLE 40

YOUNG DESIGNER 06

FASHION 50

FASHION 10 MODA 22 4

FASHION The lost desert

50

ARTE La fotografia ritrattistica moderna di David Brad

62

FASHION Latin lovers

64

FASHION The garden Eden

74

DESIGN Plinca Home

84

FASHION Beach is my home

86


sommario

ARTE 62

MOTORI 500 L Trekking

128

TEATRO Speciale Festivals estivi

130

I LOVE SICILY La Sicilia e gli scrittori

132

ESTATE I consigli per vincere il caldo

134

FASHION 74

FASHION 86

DESIGN 84

FITNESS 126

100

ESSENZE CK One Summer 2014

112

ANNIVERSARIO Nutella: mezzo secolo e non sentirlo

113

FASHION The Burnout Man

114

FITNESS Il nuovo Fiat Ducato

126

MOTORI 128

FASHION Coco-gothic style

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YOUNG dESIGNEr

“SELF MADE” by Gianfranco Villegas

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YOUNG dESIGNEr

P

er soddisfare come sempre i nostri lettori più curiosi ed interessati a scoprire le nuove leve della moda, vi presentiamo un giovanissimo e talentuoso designer: Gianfranco Villegas. Il suo brand “Self Made” è raccontato attraverso una capsule collection, una “limited edition” che si ispira alle origini culturali del nostro designer.

Perché l’abbiamo scelto

Gianfranco Villegas nasce a Firenze nel 1990, da genitori che provengono dalle Filippine: questa sua origine è fondamentale per poter comprende fino in fondo il suo brand e quello che ha creato nella sua ultima collezione. Che è l’evoluzione conclusiva del suo final work scolastico, il capitolo finale di un percorso che si sviluppa e ramifica in nuove strade. Come già preannunciato è forte l’influenza delle Filippine, ma non solo, dato che l’ispirazione proviene anche dall’Italia, nazione in cui è nato è cresciuto. “Self Made” è un mix di culture, una collezione fatta per chi vuole vivere un’esperienza di unicità in quanto ogni pezzo è infatti irripetibile e prodotta in Italia con materiali pregiati.

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YOUNG dESIGNEr

Come ci racconta lui stesso, è una collezione autobiografica: “La collezione prende spunto dalla mia vita personale, essendo nato e cresciuto a Firenze da genitori con origini Filippine. Per questa collezione mi sono basato principalmente sulla cultura sartoriale italiana mista alla cultura hip-hop / streetwear dei ghetti delle Filippine”. C’è anche da dire che la collezione è unisex, bomber o camicie oversize che possono essere indossati da lui come da lei. In “Self Made” Villegas mescola la migliore seta italiana, cachemire, cotone e pelle con neoprene trattata. Infatti lui stesso dice: “In seguito a queste ispirazioni caratterizzate da forti contrastanti, ho mischiato i materiali più pregiati come la seta e il cashmere per tirarne fuori infine capi streetwear. Le stampe sono nate dalle influenze street filippine. I volumi e i tagli sono oversize, che richiamo sempre lo streetwear, ma sottolineo nuovamente tutto esclusivamente creato con i migliori materiali e le migliori tecniche sartoriali Italiane. Ogni singolo pezzo della collezione è ora disponibile in esclusiva su NOtJUStaLaBEL.COM. È in limited edition o pezzo unico per garantire un capo esclusivo a ogni cliente”. Le stampe prendono ispirazione dalla street-art e dai colori delle

opere d’arte di dan Colen. E sono una serie di collage di immagini che raccontano il Paese di origine dei suoi genitori, luoghi e zone difficili da vivere. Oppure stampe di parole scritte e grafismi, create e scelte dallo stesso designer che raccontano di lui e del suo animo. Si può quindi definire la collezione come un lussuoso streetwear fatto su misura ed è proprio perché costituito di questi grandi contrasti che abbiamo voluto scegliere Villegas, contrasti fatti di culture diverse, materiali alternativi, modi di vivere differenti che lui è riuscito ad unire e a far parlare in unico e personalissimo linguaggio creativo.

Capo traino

Il capo che per Villegas rappresenta di più la collezione e al quale è più legato è il bomber: “Questo è il capo più importante che mostra in maniera dettagliata le stampe di un collage di fotografie che rendono visibili le zone originali dei ghetti e dei quartieri più poveri delle Filippine”. attraverso i suoi capi si comprendono anche i suoi punti di riferimento stilistico nel mondo della moda come raf Simons, Martin Margiela e il primo Hedi Slimane.

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YOUNG dESIGNEr

Self Made by Gianfranco Villegas Shot Marcello Arena Pablo Ferrrari and Renan Jacoby @ 2morrow model Noemi Ercolani @ Joy Model Managment Milano

Passato, presente e futuro

Gianfranco Villegas si diploma nel 2013 al Polimoda di Firenze, che lo ha aiutato ed influenzato tantissimo nella sua personale crescita e formazione artistica. Nel gennaio 2012 con il suo primo progetto di maglieria, un particolare leggins in maglieria colorata e con un fit extra large, è stato scelto dall’ex art director di Comme des Garçons e Yohji Yamamoto ossia Marc ascoli, che sceglie di esporre il suo capo all’interno di un evento moda molto importante, l’evento con il nome “Vestirsi da uomo” durante “Pitti uomo 81”. In seguito Villegas con tanta determinazione ed ambizione inizia nuove collaborazioni con giovani artisti e riviste indipendenti di tutta Europa. Nell’ottobre del 2012 inizia la sua collaborazione con il talentuoso designer Erik Bjerkesjo, fino a divenire il suo assistente principale. attualmente vive e lavora ad anversa presso un’azienda di moda, dove cerca di fare nuove esperienze e allo stesso tempo porta avanti il suo progetto personale “Self Made” by Gianfranco Villegas”. Alexia Mingarelli

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the SECRET GARDEN photos by Manz-첫 STYLING by Eda Hurtado












Photos by Manz-첫 Styling by Eda Hurtado Art assistant: Elisa Contessotto Mua & hairstylist: Giovanna Conti Rossini Models: Hugo Lopes, Erika Bilinsky, Daisy Mancini Agency: The Fashion Model - Milano Special Thanks to Parco Scherrer - Morcote, Lugano


MOda

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014:

i 6 finalisti e tutte le novitĂ della sesta edizione T.Lipop SS14

Marco Betti

Studiopretzel

Jimi Roos

Maison Lvchino


MOda

S Alberto Premi

i è appena conclusa la sesta edizione di Who is on next ? Uomo, il concorso destinato alla ricerca di nuovi talenti, italiani o di base in Italia, nella moda maschile. Nei giorni del salone una giuria internazionale composta da top buyer, firme del giornalismo di moda e opinion maker, è stata chiamata a giudicare le collezioni dei 6 finalisti suddivisi in due contraddistinte categorie: quella dedicata al prêt-à-porter, che vede concorrere Jimi roos, Maison Lvchino, Studiopretzel, t.Lipop, e quella riservata agli accessori dove a scontrarsi si sono trovati alberto Premi design e Mobi. ad aggiudicarsi un premio in denaro e l’opportunità di essere protagonisti di un evento speciale in occasione della prossima edizione invernale di Pitti Uomo (Pitti Uomo 87, 13-16 gennaio 2015), sono stati t. Lipop e alberto Premi design. Oltre a ciò yoox.com ha offerto ai vincitori una visibilità speciale, supportandoli nello sviluppo del proprio brand, mentre la tomorrow London Limited ha promesso l’opportunità di presentare la propria collezione durante la campagna vendite. E da quest’anno, novità assoluta, il vincitore per prêt-à-porter avrà la possibilità di produrre una capsule collection con le aziende del distretto pratese che operano nella moda e che hanno aderito a Fashion Valley. tra vincitori e vinti non c’è spazio per le lacrime, ora è il grande pubblico a decidere: le campagne vendite sono aperte e i giochi potrebbero anche cambiare. tenetevi forte perché lo spettacolo è appena cominciato.

c.u.

T.Lipop SS14

Alberto Premi


WHO IS ON NEXT?

Jim Roos

Finalista categoria prêt-à-porter

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014

Nato in Svezia e formatosi in Italia, Jimi inizia il suo percorso professionale nel 2010. La sua tecnica di ricamo, nella sua semplicità, è il complesso risultato di anni di formazione nelle botteghe artigiane di Firenze. Tutto è realizzato in Italia: dal tessuto ai fili in cotone per i ricami, come ogni fase di lavorazione. Un estro inconfondibile per ottenere un risultato che svela e dichiara con estrema semplicità la sua ispirazione: la bellezza degli errori. Ed è proprio da un errore che è nato lo spunto per Jimi Roos: da un punto di ricamo dritto sbagliato che, presentato al rovescio, rivela la sua identità di stile. www.jimiroos.com

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WHO IS ON NEXT?

Maison Lvchino Finalista categoria prêt-à-porter

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014

Maison Lvchino si presenta come un manifesto d’indipendenza. “Vogliamo celebrare il coraggio, l’audacia e l’autenticità delle idee. La nostra piccola maison dà vita ad un nuovo stile elegantemente confidenziale. Si attinge dai classici, vera radice culturale del fare abbigliamento e si celebra la contemporaneità. Lvchino è un inno alla libertà, un invito sempre aperto. Un’esortazione alla ribellione, una proposta per affermare la propria individualità. Sempre senza prendersi mai troppo sul serio...”. www.luchino.com

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WHO IS ON NEXT?

Marco Betti Finalista categoria accessori

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014 Dopo il diploma all’Istituto Marangoni ed esperienze in aziende come Costume National e Acne, parallelamente all’attuale collaborazione con Neil Barrett, Marco Betti crea il proprio brand di calzature MOBI, dalle prime e ultime lettere del suo nome e cognome. Lancia così una linea di scarpe dal twist iper contemporaneo ma d’ispirazione artigianale, nate dalla completa destrutturazione di classici modelli maschili. Le sue collezioni unisex, caratterizzate da gran qualità ed esclusività, sono totalmente realizzate a mano secondo le migliori tradizioni manifatturiere italiane in Toscana e Lombardia. www.mobishoes.it

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WHO IS ON NEXT?

StudioPretzel

Finalista categoria prêt-à-porter

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014

L’anima di StudioPretzel è Emiliano Laszlo. Perenne fonte d’ispirazione delle sue collezioni il Giappone con i suoi usi e costumi: il guerriero contemporaneo veste un outfit fatto di elementi sovrapponibili e componibili, con un eterogeneo assemblaggio di texture e colori. Obiettivo: rendere accessibili all’uomo di oggi materiali e capi confortevoli. Un brand che porta avanti con vigore una filosofia dell’“Handmade in Tuscany”, ottenuto attraverso lo straordinario lavoro di un vasto team di artigiani locali, con la loro gran cura del dettaglio, della manifattura, della sartorialità. www.studiopretzel.com

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WHO IS ON NEXT?

Alberto Premi Design Vincitore categoria accessori

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014 Calzature bespoke con pellami personalizzabili di prima qualità, grand’attenzione ai dettagli e un’artigianalità genuinamente italiana. Con queste caratteristiche ogni singolo paio di scarpe diventa un pezzo unico, plasmato dalla volontà del cliente e dalla creatività dello shoe designer Alberto Premi. Affascinato dal mondo dello street-style, Premi coniuga nel suo stile ogni spunto creativo capace di attrarre la sua attenzione. Dalla collaborazione con Maurizio Montani (fotografo) e Nicola Sciré (web engineer), nasce il progetto di fashion design 10den-C, con collezioni che vanno dalle classiche derby rivisitate alle sneakers urbane. www.albertopremidesign.com 28


WHO IS ON NEXT?

T.Lipop

Vincitore categoria prêt-à-porter

WHO IS ON NEXT? PITTI UOMO 2014 Un’estetica decisamente minimale abbinata a tessuti di pregio e ad un tailoring altamente innovativo. È questa l’anima del brand inglese T.Lipop, marchio ready to wear nato nel 2011 dalla creatività di Tom Lipop e dal suo socio in affari Eser Aydemir. Nell’uomo firmato Lipop, la logica del “less is more” si evolve attraverso la reinterpretazione dei canoni sartoriali maschili contemporanei, con tagli raffinati e forme destrutturate. www.tlipop.com

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Lingerie and accessories by Lena Garkavaya


Wild Chic photos by Katherine Chulkova STYLING by Lena Garkavaya


Brown dress Andres Sarda Accessories Lena Garkavaya Fox WTS studio






Coat Zara Men Lingerie and accessories Lena Garkavaya



Brown dress Andres Sarda Jewellery hand made by Lena Garkavaya Bird WTS studiO Photos by Katherine Chulkova Styling by Lena Garkavaya Hair Roma Bess Make-up Nona Tishchenko Model Darina Lyubimova


Photocredit: gloryfy/olschewski


PEOPLE

L’UOMO DELLA MODA, MA NON SOLO C avalca le passerelle dei più prestigiosi designer, è il testimonial di punta di parecchie campagne pubblicitarie, fotografi del calibro di Mario testino, Herb ritts, Bruce Weber e richard avedon l’hanno fortemente voluto davanti al loro obiettivo. Il cinema l’ha preso in prestito alla moda svariate volte, dando voce al suo fascino. tra una sfilata, un servizio fotografico, un ciak e tanti check in, Werner Schreyer scopre e si avvicina alla pittura: ed è amore a prima vista. Conosciamo Werner attraverso l’ufficio stampa di gloryfy, i noti occhiali da sole che non subiscono rotture neanche torcendoli. affascinati da tale peculiarità chiediamo un incontro. Ci viene mostrata la collezione, proviamo diversi modelli e ci guardiamo un po’ in giro. Quando capiamo di non essere osservati ( adesso possiamo confessarlo) cominciamo a “torturarli” tra le mani: in un primo momento piuttosto cautamente, poi con più vigore… nemmeno un graffio. Che bellezza! Soddisfatti scambiamo il nostro contatto con l’ufficio stampa. Mentre uscivamo rimaniamo incuriositi da alcune tele e chiediamo informazioni in merito. apriti cielo! Musica per le nostre orecchie. a dipingerle è stato proprio Werner che che in occasione del lancio della nuova collaborazione ha voluto omaggiare il marchio con i suoi dipinti (L’occasione fa l’uomo ladro). “dobbiamo assolutamente intervistarlo” abbiamo esclamato. E da lì è cominciato tutto. Purtroppo non siamo riusciti a portarci a casa uno dei suoi dipinti, ma siamo riusciti ad avere un’intervista esclusiva con lui. abbiamo incentrato le nostre domande cercando di scoprire qualcosa legato più alla persona che al personaggio (di lui, professionalmente parlando, si sa tutto a tempo di record). attraverso le sue risposte abbiamo captato la sensibilità, l’animo e la trasparenza di un uomo che non si nasconde dietro la facciata del divo, come fanno molti dei suoi colleghi, ma con carattere e spontaneità rivela anche i suoi “nervi scoperti”. Questo è sinonimo di grande forza e consapevolezza del proprio essere, questo è Werner Schreyer.

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PEOPLE

Che cos’è lo «stile» per lei? Si ha stile quando il comportamento di una persona e il suo outfit sono perfetti l’uno per l’altro. Per stile intendo anche non seguire qualsiasi sciocchezza ci venga propinata, ma utilizzare la moda per sottolineare la propria personalità.

indosserei io stesso. Dal punto di vista professionale, riveste sempre il ruolo di «super-macho». Ma quando e perché ha pianto l’ultima volta? Piango spesso…l’ultima volta mentre guardavo un reportage in cui si descriveva la storia di un uomo che ha ritrovato il fratello dopo anni. I due erano orfani e sono stati adottati da due famiglie diverse. È stato incredibilmente commovente.

e quali sono i suoi tabù? tabù è andare contro i miei valori. Se mi espongo in prima persona, significa che quel capo o accessorio è di buona fattura e lo

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PEOPLE

in un’intervista ha dichiarato: «Non vorrei essere ricordato solo per il mio aspetto». Si è dedicato alla pittura per questo motivo? Sì, ma non solo per questo. Un pittore porta la sua parte più intima all’esterno. Un modello lo fa solo in parte.

Di che cosa ha paura? di ammalarmi e non riuscire più a badare a me stesso da solo. Preferirei morire in quel caso. Qual è il suo rapporto con la nudità? Nessun problema da quel punto di vista ;)

Dove si trova più a suo agio? in passerella, su un set davanti alla telecamera o davanti a un cavalletto? Faccio tutto con passione. altrimenti preferisco non farlo.

La moda è ciclica e, di conseguenza, lo sono anche le tendenze. Quali non le piacciono?

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Werner ritratto con gli occhiali da sole Icon Werner! di gloryfy


PEOPLE

Non mi piace quando la moda diventa sinonimo di trascuratezza e fa apparire brutti. La moda dovrebbe fare esattamente il contrario: far apparire al meglio. tutti parlano di quello che si può fare con il denaro. Cosa ne pensa a riguardo? Il denaro è un mezzo per arrivare a uno scopo. rende la vita più semplice, ma non bisogna guadagnare denaro a ogni costo. Bisognerebbe guadagnare con costanza e rispetto. Che cos’è per lei la «normalità»? La normalità è quello che dice la massa. È un concetto molto, molto ampio. e per quanto riguarda l’amore? L’amore esiste in varie forme. E nel cuore c’è spazio per molto amore. Spesso è stato etichettato in molti modi. Cosa ne pensa? Sì, certo, sono stato etichettato in molti modi... per la mia nazionalità, il mio lavoro, il mio genere. È difficile far cambiare opinione a chi pensa a compartimenti stagni. Ognuno deve sapere chi è. action speaks louder than words. Come è arrivato alla moda? e al cinema? È stato molto naturale. Sono arrivato alla moda grazie a mia madre e a Mario testino. al cinema grazie a Gerard Vergez. Cosa trova imperdonabile? La mancanza di rispetto. Non uscirebbe mai di casa senza…? I miei occhiali da sole gloryfy Boxer o slip? Entrambi, dipende dal tipo di pantaloni che indosso. Qual è lo scherzo più curioso che le ha giocato il destino? Non saprei… tutta la mia vita è piuttosto interessante e curiosa.. Bisogna tenere sempre a mente i ricordi difficili o dimenticarli? Bisogna certamente rifletterci, ma prima o poi bisogna anche lasciarli andare. ha una particolare passione? arte, moda, persone, cucina

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PEOPLE

Per lei la spiritualità è strettamente legata a..? Natura, universo e il viaggio nell’Io.

ha qualche rimpianto nella vita? Farei alcune cose in modo diverso. Ma nel momento in cui le ho fatte andavano bene così.

Cosa la moda (agli inizi), il cinema (successivamente) e il mondo della pittura (oggi) non hanno ancora capito di lei? alcune cose... Werner è un vero e proprio mistero, talvolta anche per se stesso.

Per quanto riguarda il suo lavoro, si è mai sentito un «oggetto di scena»? Qualche volta, ma l’ho superato. Ho trovato il mio ruolo e il mio posto.

Che cosa vuole fare da grande? Quello che faccio.

Che cosa contiene ora, in questo momento, la sua borsa?

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Spazzolino da denti, deodorante, chiavi, cellulare, soldi e i miei gloryfy. Si sente incompreso quando…? Può succedere sempre. Comunicare può essere difficile... ma ho sempre trovato il modo per farlo. Come ha iniziato a collaborare con gloryfy? Ero a sciare allo Zillertal quando mi sono imbattuto per la prima volta negli occhiali indistruttibili dell’azienda tirolese gloryfy.


PEOPLE

E per puro caso ho poi conosciuto l’inventore, Christoph Egger. Ci siamo capiti al volo fin dal primo momento. Gli occhiali mi sono piaciuti all’istante. L’idea di collaborare è arrivata subito dopo. Che cosa l’ha colpita maggiormente di questa azienda? Mi piace soprattutto la caratteristica peculiare degli occhiali, cioè che sono indistruttibili. E questo vale non solo per la montatura, ma anche per le lenti. È questo che differenzia i modelli gloryfy dagli altri occhiali presenti sul mercato. Questa caratteristica mi ha anche ispirato sotto il profilo artistico. Ho quindi deciso di rappresentare il tema dell’indistruttibilità nella mia pittura. Ne è nato il ciclo «unbreakable». Mi è poi piaciuto il fatto di poter creare i miei occhiali da sole gloryfy, gli Icon Werner!. Che cosa intende per «unbreakable»? Per me essere «unbreakable» significa dover correre qualche rischio nella vita. Conoscere gli alti e i bassi per uscire ancora più forti e «indistruttibili» dai periodi negativi. Ho cercato di rappresentare tutto questo nel ciclo «unbreakable». Le radiografie vogliono dire che bisogna penetrare fin nelle ossa per trovare sé stessi, per poter superare questi estremi. Le radiografie raffigurano la parte vulnerabile, ci ho poi dipinto sopra e applicato un collage sotto forma di occhiali a rappresentare protezione e sicurezza. dietro agli occhiali ci si può infatti anche nascondere.. Salvatore Paglia

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THE LOST DESERT photos by Ivan Avila STYLING by Alex Vinash












Photos and grooming: Ivan Avila - www.ivanavilaphotography.com Designer and stylist: Alex Vinash - www.alexvinash.com Models: T. J. Degenhardt and Philip Michael Muscato Location: Desert of Las Vegas (US)


ARTE

Eleganza neoclassica di fotografia ritrattistica moderna ed interiore: David Brad

T

leggono numerose pubblicazioni, in una serie, ricca e coerente, di fotografie ritrattistiche a giovani soggetti, prevalentemente maschili, delicati nelle pose, rilassati e naturali nell’espressività, contemplati e ripresi senza alcun artificio che possa appesantire la portata e la sostanza del messaggio estetico e contenutistico dell’opera, falsandone la portata complessiva della fotografia, dai toni eleganti e dalle dimensioni tenui e lievi. Il bianco e nero ritorna a essere lettura ed alfabeto estetico compositivo di una produzione fotografica che accoglie la delicatezza e la raffinatezza, la grazia senza sconfinare nel glamour eccessivo e finto, di un ritratto di un ragazzo e di una ragazza, che diventano quasi decontestualizzati e delocalizzabili, non inseribili nei frammenti limitanti delle categorie spazio e temporali, quindi universali. Il soggetto è un primo piano classico, non accademico, lineare, armonioso; le tonalità, poche perché solamente chiaroscurali, nella loro essenza disegnano con sobrietà e semplicità i contorni dei

rovare analogie è sempre complesso quanto semplificante tra artisti, sia nell’aspetto estetico, sia contenutistico, sia di genere, di tecnica e di poetica. Diventa operazione maggiormente superflua se al nostro cospetto si presenta la produzione di un artista che può definirsi autosufficiente, tale da ritagliarsi un considerevole spazio nella scrittura di pagine della storia antologica delle arti visive. Stiamo parlando dell’autore che questo mese andiamo a trattare, David Brad, fotografo freelance, tedesco, operativo in Europa e negli Stati Uniti per diverse agenzie, talent scout, tanto da accendere i riflettori di questa arte vista in un’ottica glamour e pubblicitaria sul nostro continente, rendendo la proposta artistica, tale è definibile la sua ampia produzione, competitiva con quella storicamente presente negli Stati Uniti. David Brad ama la bellezza, nel senso quasi neoclassico del termine, elevandola a protagonista dell’intero suo portfolio, in cui si

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ARTE

percorso unico e universale; infine, “BW” presenta un figurativo che ci dona ilarità e gioia di una visione maschile che si raffigura nella sua portata leggera quanto idilliaca, poetica e lirica, in una produzione sapiente e consapevole di un autore coerente. Nella fotografia di Brad assaporiamo un’infinita ricerca, soprattutto quando, come lui stesso affermerà, si può apprezzare nell’opera la volontà, l’intento e la finalità, qui la funzione, unica, della sua arte, di “portare fuori il meglio di ogni modello”. I ritratti diventano, così, espressione maieutica, sensuale quanto intrigante, della personalità bella, così come lo è l’immagine visiva che occupa nella sua totalità la fotografia, di quei ragazzi attenti, divertiti, rilassati e curiosi che costellano i vari scatti, in un trionfo dell’estetica, di una gioventù che diventa moto poetico in una suggestione di emozioni e di classicità, che vuole essere pura eufonia di vibrazioni di forme, atletiche, perfette, mostrate nella loro essenza e nella loro portata scultorea.

fisici, dei visi, dei lineamenti che definiscono la statuaria presenza di una freschezza: questa la sensazione che ci proviene dalla loro osservazione, quasi leggerezza di un’immagine, pulita quanto nitida, tanto da attribuire alla produzione fotografica e artistica di Brad un aspetto iperrealista. L’elemento oggettivo, il ritratto, ci apporta verso scenari altri e interiori, in un’intensità estetica e compositiva che può essere definibile come universale, essenziale, non funzionale, ma opera d’arte a tutto tondo, omaggio alla bellezza che ci porta a una contemplazione unica quanto originale, tanto da assurgere l’aspetto tecnico a una visione estetica. David Brad non può, seppure ricalchi la soffusità di un certo vintage che ci riporta a memoria la monumentalità delle figurazioni maschili di un Bruce of LA, essere, come si prospettava all’inizio, una ripetizione quasi accademica di un solco già interpretato e visto, che ha segnato gran parte della storia dell’arte del novecento in quell’ambito che si considera, erroneamente, ancella povera dell’arte pittorica. È in questo che si inserisce la proposta editoriale di David Brad dal lato esotico, quasi marino, di un “A chillin beach story”, narrazione di un’estate fatta di fisicità e di allegria, che trasuda nelle immagini immortalate di ragazzi gioiosi in riva al mare; di un “It’s all about”, visione coinvolgente quanto suggestiva di una primitività dell’individuo, il soggetto maschile che campeggia come primario. “Striking Island Diaries” propone una narrazione unica e universale di un aspetto naturistico di un figurativo, rilassato quanto compiacente, della visione estetica, mentre in “Highflyer” si sprigiona la staturietà di un’immagine che si ripropone lungo un

Alessandro Rizzo

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LATIN LOVERS photos by THIAGO MARTINI



Tank top Hering White linen Shorts Zara Shoes and accessories Collection White t-shirt Hering Navy blue cargo shorts and belt Riachuelo


Shirts ESSENCIAL DE MARY ZAIDE Social shirt ZARA Beige shorts ZARA Blue jeans CALVIN KLEIN Bordeaux pant and black jeans RIACHUELO Shoes ACERVO


Tank top Hering White linen shorts Zara Shoes and accessories Collection


White t-shirt Hering Navy blue cargo shorts and belt Riachuelo Shoes and accessories Collection


Linen sports jacket Riachuelo White t-shirt Hering Black shorts Pyramid Shoes Collection


Shirts ESSENCIAL DE MARY ZAIDE Accessories Collection



Shorts: Zara, Adidas, Nike, Malwee Accessories and sandals CollectioN Photos by Thiago Martini - sYt Pictures Producer Ton Lima Beauty Dennya Carvalho Models: Gabriel Reif, Vicente Tuchinski, Silas Albuquerque, Renato Menezes Agency 40 Graus Models


THE GARDEN EDEN photos by TOBIAS WIRTH STYLING by JOSIA N.


Veste Jean Paul Lespagnard Top Sess첫n Pantalon Rochas Bracelets python The Middle


Chapeau House of Flora Veste Monographie


Chemise Paul Smith Pantalon Jean Paul Lespagnard Pochette FaurĂŠ Le Plage


Veste Innamorato Chemise Alexandre Vauthier Pantalon Rochas Lunettes Prada Bracelets Viveka BergstrÔm Chaussures Pierre Hardy


Veste et robe Rochas Montre FOB Bracelet Viveka BergstrÔm



Chapeau House of Flora Veste Cuir CĂŠdric Charlier Top Repetto Short Dice Kayek Pochette Nasha Mekraksavanich Chaussures Walter SteigeR


Robe Félipe Oliveira Baptista Boucles d’oreilles Viveka BergstrÔm


Foulard Pierre Louis Mascia Chemisier Dice Kayek Jupe en cuir VĂŠronique Leroy Sac Pierre Hardy Chaussures Christian Louboutin Photos and concept by Tobias Wirth Styling by Josia N. Styling assistance: Winny Rielly Hair and make-up: Helena Narra @ Nina Klein using Tom Ford & Tigi Model: Danielle Hayes @ IZAIO


DESIGN

L’artigianato strizza l’occhio al design Plinca Home: e tutto prende colore

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rendete la forza del colore, aggiungetevi l’importanza delle linee, uniteli al legno, alla stoffa o ai materiali grezzi più impensati. Fatto? Bene, ora aggiungete una manciata di tessuti variegati, un pizzico di fantasie eccentriche e tanta, tanta passione. Benvenuti nella realtà Plinca Home: un progetto dove il design, il gusto per la sfida, il colore, il restyling ed il riciclo si combinano perfettamente con la varietà e la cultura di un’isola molto cara all’Italia: la Sicilia. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalle creazioni che Simona Incatasciato, ingegnere edile, e il suo compagno Massimo Pluchino, artigiano del legno, creano all’interno della loro piccola, ma in forte

espansione, impresa artigianale. Qui tutto si ricicla, si trasforma e prende una nuova forma grazie alla creatività e al gusto di due giovani che hanno voluto dare una possibilità al loro estro e al loro talento. Un esempio solido e compatto che, proprio in tempo di crisi, vuole essere uno sperone per molti altri giovani. Il sogno della coppia è quello di esportare all’estero la veracità, il carattere e la vitalità della loro terra attraverso i loro oggetti di design. Segni di riconoscimento del duo l’uso intenso del colore, che alle volte si rende protagonista dando vita a forme ben strutturate ed a motivi di forte impatto, in un gioco di forti contrasti. Molto spesso accade anche che l’elemento cromatico condivide il ruolo di

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DESIGN

figura di spicco con i decori utilizzati: ecco che i tessuti, i pendenti e i materiali di ogni genere ottengono il massimo rendimento con l’ausilio della tinta, diventato parte integrante e armoniosa dell’insieme. Altro elemento distintivo di Plinca Home è il riciclo: materiali grezzi o di base passano attraverso le sapienti mani di Simona o Massimo e si trasformano in oggetti carichi di forza espressiva e di carattere. Già, perché al di là dell’elaborazione tecnica ex novo di alcuni elementi di arredo, il duo si occupa di rivisitare in chiave moderna anche gli oggetti che hanno accompagnato la vostra infanzia, ma che il trascorrere del tempo non ha risparmiato. Una sorta di seconda giovinezza che, da

una parte rievoca il valore affettivo dell’elemento d’arredo mantenendo la sua forma originale, dall’altra, invece, può letteralmente trasformarsi in un qualcosa di diverso e unico. A voi la scelta. Tutti i prodotti di design firmati Plinca Home sono interamente fatti a mano e proprio per questo motivo appartengono a quella schiera di beni che vantano l’appellativo di esclusivo. Anche le collezioni a tiratura limitata, essendo lavorate rigorosamente in modo artigianale, conservano quell’unicità che solo un prodotto con queste caratteristiche riesce a garantire. Siete pronti a far entrare il colore e l’ottimismo nelle vostre case o nelle vostre attività? Noi lo abbiamo già fatto. Silvia Trepago

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BEACH IS MY HOME photos by LUKASZ WOLEJKO-WOLEJSZO STYLING by BEN CHIN


Jumpsuit Hermès


Shirt Burberry Prorsum


Blazer Dior Homme Wetsuit O‘Neil


Hat Billabong


T-shirt Anastasia Klose Shorts ck Clavin Klein



Shirt Prada Shorts Versace Beachwear


Towel Billabong


Tank ck Calvin Klein Shirt Versace


swimwear Versace Beachwear


shirt VersacE



trousers Burberry Prorsum Photos by Lukasz Wolejko-Wolejszo Styling by Ben Chin Model: Indra - London MGT Group


Coco-Gothic Style photoS, style AND concept by Diana Lapin


Dress River Island Shoes Vince Camuto





Dress Hanrain Boots Michael Kors



Top H&m Hat Panama Hatters



Dress Cropp Town, Chillin series Shoes Vince Camuto



Black top MangO Photos, style and concept by Diana Lapin - www.dianalapin.com MUA Franci Cherry Model: Jordyn Weekly @ Flash Model Management, Milan


ESSENZE

CK One Summer 2014

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untualmente arriva l’estate e immancabilmente sugli scaffali delle profumerie appare la versione corrente del profumo One Summer di Calvin Klein. La fragranza, ad edizione limitata, nuova e diversa di anno in anno, nel 2014 coglie la sua ispirazione e il suo brio ispirandosi al beach party. Sabbia calda, mare, buona musica, un cocktail e tanti amici, sono la fonte ispiratrice di questa nuova combinazione olfattiva che mantiene come fulcro centrale l’acqua marina. Non a caso lo storico flacone disegnato da Fabien Baron ed il packaging di CK One Summer 2014 sono avvolti da vivaci sfumature di turchese, giallo e verde proprio per ricordare e valorizzare la fonte ispiratrice. Le note di testa si aprono con pompelmo e lime, rinfrescanti e ghiacciati, associati al succoso melone. Il cuore è un divertente e vivace cocktail di tequila, fresia bianca e cipresso; a chiudere le note dolci di latte di cocco, zucchero tritato e cedro. È un profumo unisex giovane e gradevole che si lascia indossare in molte situazioni garantendo una fresca e piacevole copertura; sarà di certo un compagno ideale della vostra estate. Piramide Olfattiva Note di testa: Pompelmo, Lime, Melone Note di Cuore: tequila, Fresia bianca, Cipresso Note di Fondo: Latte di Cocco, Zucchero tritato, Cedro

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50 aNNIVErSarIO

compie

anni

Mezzo secolo e non sentirlo

spalmata sul pane, ora si può leccarla sul francobollo

E

ra l’aprile del 1951, quando ‘supercrema’ venne prodotta nel primo vasetto nello stabilimento di alba (CN). La Nutella è diventata un prodotto venduto in tutto il mondo, un’icona italiana al pari della Vespa, della Fiat 500 o della Ferrari. apprezzata da intere generazioni per il suo gusto inimitabile, c’è da chiedersi quale sia il segreto. dalla Ferrero fanno sapere che non c’è alcun trucco: “tanta bontà è data dalla qualità degli ingredienti”, ragion per cui il gruppo ha acquistato ettari ed ettari di terreni in Cile, Sud africa e australia per avere sempre nocciole fresche. L’idea della cioccolata spalmabile nasce negli anni ‘20 da un’intuizione di Pietro Ferrero che, notando gli operai che andavano in fabbrica portandosi da casa la pagnotta con il salame o il formaggio, pensò a una merenda al cioccolato a basso prezzo da consumare con il pane. difficile immaginarla per noi, amanti del consumo a cucchiaio, venduta nel 1946 a peso e tagliata a fette. Il 1963 è l’anno della conquista dell’Europa: Michele Ferrero, figlio di Pietro, decide di commercializzare il prodotto fuori dall’Italia, un anno in cui gli ingredienti, etichetta e nome cambiano e si arriva ad avere la ricetta ufficiale e il nome definitivo del prodotto: Nutella (combinazione del sostantivo nut, noce, e il suffisso italiano ‘ella’). Gli omaggi che il mondo della musica, dell’arte, del cinema ha fatto alla famosissima cioccolata spalmabile non si contano. Ultimo, ma, siamo certi, solo in ordine di tempo, Poste Italiane le dedica un francobollo iconico. L’affrancatura da 70 centesimi si presenta al mondo su una base dorata sulla quale spuntano le date della ricorrenza e, naturalmente, il famoso barattolo. Cristiano Gianmaria Fabris

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the Burnout Man photos by Arne Grugel STYLING by Julia Quante


jacket Lagefeld



Total look Marc Stone



suit Lagefeld shirt Herr von Eden



suit Marc Stone shirt Herr von Eden socks Falke



Look Herr von Eden shoes Doc Martens



suit Paul SmitH Photos by Arne Grugel | www.arnegrugel.com Photo assistant Nadja Mahamied | www.nadjamahamied.com Styling by Julia Quante | www.juliaquante.de Hair and MakeUp by Helena Narra con Tom Ford | S. Professional Model Yani | M4 Models


FITNESS

Dovete uscire di casa ed iniziare! ‘La’ fitness è la capacità di un organismo di adattarsi alle richieste del proprio ambiente. L’uomo contemporaneo ha deformato un pochino, lentamente ma inesorabilmente, questo modo di guardare alle finalità dell’esercizio fisico, spostando sempre di più il concetto di fitness verso quello di ‘forma’. Mentre la parola ‘fitness’ rimanda ad un’idea di funzione, la parola ‘forma’ rimanda ad un ideale estetico, o soprattutto estetico. Chi ci legge ed è un atleta sa già tutto quello che c’è da sapere ferme restando le attuali conoscenze ‘in progress’, chi invece è un sedentario stia pur allegro e rilassato: l’adattamento del corpo alle richieste allenanti è immediato, veloce, ed avviene a tutte le età in organismi sani e ben nutriti. Partendo dal presupposto che vogliate migliorare la vostra salute cardiovascolare e la vostra forza muscolare, il primo consiglio che possiamo darvi è quello di fare in modo di arrivare, lentamente, a correre 30 minuti 3 volte a settimana; se riuscite a correrne 40 , meglio, se riuscite a farlo 4 o 5 volte a settimana, meglio ancora. Nella corsa, siate lenti e inesorabili. Niente sprint, almeno per ora: lo sforzo deve essere tale da permettervi di parlare con un compagno di allenamento, ma con difficoltà; se non riuscite a parlare state facendo tropo, se riuscite a chiacchierare come se niente fosse state facendo troppo poco. Quando questo obiettivo sarà raggiunto, caro ex sedentario, potrai iniziare a frequentare una palestra, anche la più spartana in cui sia possibile fare questi esercizi. 1 parallele 2 tirate alla sbarra a presa inversa 3 squat 4 stacco da terra. Riguardo la tecnica che deve essere usata per eseguire gli esercizi vi rimandiamo a qualsiasi manuale o istruttore, sono esercizi semplicissimi. Allenatevi 3 volte a settimana, a giorni alterni. Eseguite tutti e quattro gli esercizi, ognuno per cinque serie e con un peso che permetta di arrivare a fatica a eseguire 5/8 ripetizioni. Tra una serie e l’altra e tra un esercizio e l’altro riposatevi quanto basta per sentirvi pronti ad affrontare uno sforzo notevole 126


FITNESS

senza bisogno di cronometri, svegliette, ecc. Questi esercizi allenano tutto il corpo, non c’ è bisogno di farne altri; al limite, alla fine della corsa aggiungete, quando vi va, un po’ di addominali. Questo non è il miglior programma che sia mai stato inventato e che sia uscito in qualche cyberlibreria sportiva, ma è sensato, razionale, che può svolgere chiunque. Pensare ai vostri progressi in termini di “forza”. Quando potere fare 5 serie per 8 ripetizioni con un certo peso, aumentatelo del 5/10%. Per i sedentari volenterosi ci aspettiamo un aumento della forza del 50% in tre/quattro mesi. Non è poco, ma potete farcela. Questa scheda non vi farà dimagrire. Non esistono schede per dimagrire, esistono abitudini alimentari efficaci. Consumate tre pasti al giorno, uno spuntino a metà mattinata ed una merenda di pomeriggio. Mangiate leggero, i cereali siano integrali, eliminate dolci, prodotti da forno, merendine, stuzzichini e qualsiasi caloria che non nutra. Nutritevi di carni bianche, uova, pesce, verdure in quantità, un po’ di frutta, pochissimi latticini (yogurt) e poca frutta secca. Evitate lo zucchero bianco. Evitate le bibite che non siano acqua e un bicchiere di vino rosso la sera. Evitate i superalcolici. Mangiate, comunque, poco. Non diventate vegani. Dovete solo iniziare, e tenere duro? Ne riparleremo. Ah, un’ultima cosa: appena il vostro entourage saprà che vi volete mettere o rimettere in forma, come per magia vi offriranno integratori di ogni tipo con effetti magici. Sono dannosi, non alla salute, ma al portafogli; risparmiate i soldi che spendereste in integratori inutili per comprare cibo di qualità. Farete un ottimo affare. Andrea Romagnoli

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MOTORI

500 L Trekking Liberi si muoversi senza troppi problemi

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he piaccia o meno, la Fiat 500L in poco più di un anno dal debutto sul mercato ha già venduto più di 100.000 unità in tutta Europa conquistando la leadership nel suo segmento. Sarà per la simpatia della linea, per il giusto abbinamento dei colori e la corretta proporzione dei volumi, sta di fatto che in Italia ha anche il podio delle diesel. Riesce a conquistare un pubblico eterogeneo, dato che il 45% degli acquirenti sono donne, contro una media del segmento che non va oltre il 29%, mentre, l’età media di chi la sceglie è più bassa di 10 anni rispetto a chi preferisce le altre monovolume. Noi abbiamo provato per voi la versione Outdoor quella dedicata al tempo libero a chi è appassionato di sport e manco a dirlo durante una sosta cittadina abbiamo incontrato il Gruppo di pattinatori UrbanRoller di Torino. Così la 500L è diventata la coreografia per gli allenamenti e il rifugio per le attrezzature del gruppo.

Pensata per il tempo libero

Trekking, così viene definita questa versione con carattere allround della nuova Fiat 500L che strizza l’occhio al mondo Suv. Senza mezze misure è evidente già a prima vista sia dai paraurti specifici e gli scudo di protezione (anteriore e posteriore) che le conferiscono un’immagine più dinamica, sia per l’assetto rialzato di

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MOTORI

10 mm rispetto alla 500L. A completamento del quadro i pneumatici M+S, che risultano utili nell’affrontare i fondi viscidi. Lunga 4,27 metri, larga 1,80 m, con un passo di 2,61 m raggiunge l’altezza di 1,68 metri. Gli interni sono molto simili a quelli di tutte le altre 500L, quindi estremamente spaziosi, in particolar modo per i passeggeri dei sedili posteriori. Il bagagliaio ha una capacità di 412 litri, che aumentano fino a 1.480 se si abbattono i sedili posteriori e che grazie al ripiano Cargo Magic Space (regolabile su tre livelli) si possono separare gli oggetti su diverse altezze. Le differenze emergono invece nei tessuti utilizzati, nelle colorazioni e dotazioni degli interni: inserti in pelle nei sedili, fianchetti porta, volante bicolore e di serie il sistema multimediale Uconnect con schermo touch da 5 pollici, che integra tutte le funzioni dell’auto, compreso il sistema di navigazione.

azione.. Entrambe confermano tutte le ottime caratteristiche stradali della versione “liscia”, con un comportamento sempre sincero e sicuro. Ciò che colpisce maggiormente è la luminosità dell’interno, dovuta oltre che all’ampio tetto in cristallo anche, alla soluzione tecnica del montante anteriore sdoppiato, che contribuisce anche alla facilità di manovra e, in ogni caso, rappresenta una caratteristica di sicurezza, visto che l’auto non ha praticamente angoli morti. Su strada innegabilmente i 95 cv sono più adatti all’uso cittadino o extraurbano, mentre i 120 CV sono molto indicati per i viaggi autostradali, con il motore che a 1700 giri regala una vivacità inaspettata. Eccellente il comportamento dell’impianto frenante: quattro dischi che possono contare sul grip dei pneumatici da 225/45-17. Stesso apprezzamento anche per lo sterzo che con la funzione City del servosterzo elettrico, alleggerisce di molto lo sforzo al volante e parcheggiare diventa molto semplice. Infine una considerazione sui consumi: nella uso medio il vantaggio è a favore del propulsore più potente che si attesta a 18 km con un litro di carburante contro i 15 km del piccolo 95 cv.

Doppia anima: tranquilla o cattiva

Le due motorizzazioni da noi provate su strada rappresentano l’opposto di scelta: il 1.4 95 cv di potenza, molto turistico e per nulla impegnativo si contrappone al 1.4 turbo con 120 cv molto brillante, con vezzi quasi sportivi, merito da condividere con il cambio a 6 rapporti, che è ben scalato e non è mai macchinoso nella sua

Cristiano Fabris

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TEATRO

Scelti per voi...

Opera

In questa rubrica vengono segnalati alcuni spettacoli che possono interessare i lettori appassionati di prosa, musica, opera e balletto

Speciale Festivals estivi

Tempo d’estate: voglia di relax al mare o in montagna, di viaggi più o meno esotici... ma anche tempo di festivals dedicati alla musica e al teatro.

Il Rossini Opera Festival è un ente autonomo che promuove l’omonima manifestazione lirica internazionale interamente dedicata a Gioachino Rossini che quest’anno ha luogo dal 10 al 22 agosto a Pesaro, città che dista pochi chilometri dalle celebri mete vacanziere di Rimini e Riccione. Suo scopo è il recupero, la restituzione teatrale e lo studio del patrimonio musicale legato al nome del Compositore. Il Rossini Opera Festival è stato istituito nel 1980 ad opera del Comune di Pesaro con l’intento di affiancare e proseguire in campo teatrale l’attività scientifica della Fondazione Rossini: è nato così un originale laboratorio interattivo di musicologia applicata, finalizzato al recupero musicologico, teatrale ed editoriale di tutto il sommerso rossiniano. Accanto a partiture classiche del catalogo rossiniano, ricondotte alla lezione autentica, il Festival vanta anche un lungo elenco di titoli sconosciuti, restituiti in allestimenti importanti, accolti da critica e pubblico come autentici eventi culturali. Nel programma di quest’anno spiccano la prima dell’edizione critica di “Aureliano in Palmira”, penultima opera del Catalogo rossiniano messa in scena da Mario Martone; la nuova “Armida” firmata da Luca Ronconi e “Il barbiere di Siviglia” nella versione semiscenica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. Torna “Il viaggio a Reims” dei giovani dell’Accademia Rossiniana, le “Sei sonate a quattro” con Salvatore Accardo, “la Petite messe solennelle” diretta da Alberto Zedda, la “VI sessione dei Péchés de vieillesse” insieme a concerti, recital e conferenze. In omaggio alla memoria di Claudio Abbado, il Festival proietterà in Piazza del Popolo, il giorno prima dell’apertura, Il viaggio a Reims del 1984. Tra gli interpreti alcuni tra i migliori specialisti di canto rossiniano come Antonino Siragusa, Carlo Lepore e la nuova rivelazione belcantista Jessica Pratt. Il calendario completo nel sito web della manifestazione: www.rossinioperafestival.it

Musica

Per gli appassionati di jazz e di buona musica è un appuntamento estivo imperdibile: Le Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore tornano anche quest’anno dal 24 luglio al 6 settembre con una serie di appuntamenti circondati da un panorama stupendo. Le Settimane Musicali sono nate nel 1961 per iniziativa di Italo Trentinaglia de Daverio, nobile avvocato veneziano, spinto ad occuparsi di musica non da interessi personali ma perché sempre vissuto a contatto con la musica: il padre Erardo era infatti organizzatore musicale, direttore generale del Teatro alla Scala a Milano, sovrintendente del Teatro La Fenice a Venezia e compositore. La famiglia Trentinaglia possedeva una villa a Stresa, dove convenivano spesso musicisti e autori, tra i quali Arturo Toscanini, Umberto Giordano e Gianandrea Gavazzeni, tutti attirati dalle bellezze naturali del Lago Maggiore. Durante un soggiorno in questa villa, nell’autunno del 1961, l’Avv. Trentinaglia maturò l’idea di creare una manifestazione annuale che potesse fare di Stresa la sede di uno di quei festival internazionali di musica classica che rendevano famose alcune tra le più belle località d’Europa. Dal 1999 il Festival ha assunto la nuova denominazione di “Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore”; fra le località coinvolte risalta l’incantevole Eremo di Santa Caterina del Sasso, ove ogni anno, per il prologo del Festival, vengono eseguite le Suite per violoncello solo di J. S. Bach. Nuove sedi concertistiche sono anche l’Auditorium “La Fabbrica” di Villadossola, il Castello Visconteo di Vogogna, la Rocca Borromeo di Angera, Villa Ponti ad Arona, Villa San Remigio e la Chiesa Madonna di Campagna a Verbania, la Chiesa Vecchia di Belgirate e la Basilica di San Giulio ad Orta. Dal giugno 2000 le Settimane Musicali hanno un nuovo direttore artistico: Gianandrea Noseda, giovane direttore che ha raggiunto in breve tempo una solida posizione nel panorama internazionale. Vecchi e nuovi direttori, solisti, complessi sinfonici e cameristici continuano il cammino tracciato oltre quarant’anni fa, all’interno dello stes-

Prosa

Nell’incantevole cornice di Cividale del Friuli, città d’arte inserita nell’ Unesco World Heritage List, meta turistica vicina alle spiagge di Grado e Lignano, si svolge uno dei festival teatrali più importanti a livello europeo: il Mittelfest, dal 19 al 27 luglio. L’edizione di quest’anno è caratterizzata da una forte connotazione internazionale, con la presenza di oltre 10 Paesi dell’area centro europea (Austria, Croazia, Germania, Repubblica Ceca, Serbia Slovenia, Svizzera fino a Paesi Bassi e Kazakistan), produzioni e ospitalità italiane, anche in anteprima assoluta, ed alcune eccellenze artistiche del Friuli Venezia Giulia, delineano l’edizione 2014 di Mittelfest, sotto la rinnovata Presidenza di Federico Rossi e la Direzione Artistica di Franco Calabretto, con la consulenza sul settore Teatro di Rita Maffei, per il CSS-Teatro Stabile d’Innovazione. Si profila come uno degli eventi più attesi della stagione, il prologo internazionale che anticipa lo svolgimento di Mittelfest 2014 e ne segna l’avvio ufficiale. Domenica 6 luglio nel maestoso scenario del Sacrario di Redipuglia il M° Riccardo Muti dirigerà la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi per le vittime di tutte le guerre, una coproduzione Ravenna Festival e Mittelfest, resa possibile grazie anche alla Regione FVG. Attesa la presenza del Presidente Napolitano, oltre ai capi di Stato di altri Paesi coinvolti, per un evento di portata internazionale che sarà trasmesso in diretta su Rai Tre e il 1 agosto su Rai Uno. A seguire un’avvincente programma di spettacoli teatrali che vedono impegnati alcuni tra i migliori artisti del panorama internazionale tra cui la nostra bravissima Adriana Asti. Per il programma completo consultare il sito web: www.mittelfest.org.

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TEATRO

Chiari di Luna

so coerente itinerario e ad esso sempre fedele, lungo quella linea ascensionale che nel mondo dell’arte appare senza confini e si perde nell’ideale infinito di goethiana memoria. Il programma dettagliato di quest’anno nel sito web del festival: www.stresafestival.eu

Anche Milano da quest’anno ha un suo festival estivo grazie alla collaborazione tra la Provincia e il gestore teatrale Gennaro Davanzo, persona sempre ricca di spirito d’iniziativa e audacia imprenditoriale. La rassegna è intitola “Spettacoli ai Chiari di Luna” (titolo scelto come tributo al grande attore Walter Chiari a cui è intitolato uno spazio teatrale in loco) e si svolge all’Idroscalo, un bacino acquifero alle porte di Milano inaugurato nel 1930 come scalo per idrovolanti ed oggi divenuto un delizioso parco con lago artificiale, frequentatissimo dai milanesi soprattutto durante la calura estiva. Oltre al citato teatro Walter Chiari, un’arena di circa 200 posti, gli spettacoli si svolgono su un originale e grande palcoscenico installato sull’acqua davanti ad una tribuna che può accogliere oltre mille persone. Sui due palcoscenici si alterneranno le “stelle” della rassegna che assicurano un’offerta culturale per ogni tipo di pubblico spaziando a 360°: dalla danza, sia classica che moderna, all’opera lirica con orchestra dal vivo, dal musical alla prosa, dal cabaret ai concerti, con nomi di forte richiamo, come Giorgio Albertazzi, Max Pisu, il Balletto di Milano, Enrico Intra e tanti altri ancora. Il calendario soddisfa anche i gusti più esigenti e costituisce un caso unico nel panorama milanese per la qualità e la varietà delle proposte presentate, nonché per l’accessibilità dei prezzi, con un tetto massimo di 30 euro. L’orario di chiusura delle zone interessate di Idroscalo si sposterà dalle 21.00 a mezzanotte, rivelando un Parco “by night”, per chiunque abbia voglia di trascorrere una serata diversa dalle altre, che sia un concerto jazz o un’esibizione di burlesque, all’insegna dell’intrattenimento di alta qualità. Con gli “Spettacoli ai Chiari di luna”, Idroscalo si presenta come polo culturale e rivela un volto inedito che si aggiunge a quello consueto di meta per il benessere e lo sport, nella direzione già tracciata dall’apertura del Parco scultoreo dell’Arte. Il festival termina il 31 luglio e il programma degli spettacoli è consultabile sul sito web dell’associazione che lo organizza (indirizzo senza i soliti www iniziali, esattamente come scritto di seguito): sanbabila.associazionesanbabila.it

Danza

I festivals di danza estivi più importanti sono terminati con la fine di giugno ma c’è ancora un appuntamento che vale la pena segnalare. All’Arena di Verona nel corso del celebre festival operistico più noto dell’intero pianeta, è in programma il 22 luglio una manifestazione speciale tutta dedicata alla danza: “Roberto Bolle” & friends. Il grande ballerino italiano e l’Arena di Verona formano un binomio imperdibile regalando alla grande danza internazionale un nuovo evento in una cornice estremamente suggestiva. Per questo nuovo appuntamento Roberto Bolle, Étoile della Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet di NY acclamato in tutto il mondo, ha creato uno spettacolo che porta sul palco entrambe le sue patrie artistiche: quella americana e quella europea. Accanto ad alcune delle più splendenti star dell’ABT, tra cui i celeberrimi Principal Julie Kent e Daniil Simkin, affiancherà artisti provenienti dalle migliori Compagnie d’Europa per uno spettacolo all’insegna dell’eclettismo e dell’internazionalità. Un “assaggio” di eccellenza nell’ambito della danza a livello mondiale. Maggiori informazioni sul sito web dell’Arena di Verona in cui è disponibile anche il calendario di tutte le opere liriche della stagione, che quest’anno sono, oltre all’immancabile “Aida”, “Carmen” , “Un ballo in Maschera”, “Romeo et Juliette” , “Madama Butterfly” e “Turandot”: www.arena.it

Buone vacanze e buon divertimento a tutti ! Arrivederci a settembre. Marco Daverio

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Sophia Loren e Marcello Mastroianni

I LOVE SICILY

La Sicilia e gli scrittori

tima interpretazione. Una ragione di più per vedere dal vivo l’ultima diva hollywoodiana Nicole Kidman, nella parte di Grace Kelly, con il cuore in gola nell’attesa della diva assoluta del nostro cinema, in una parte che fu recitata nel 1948 dalla tragica per eccellenza. Anna Magnani. Ci siamo chiesti allora se valesse la pena risparmiare aereo e albergo. Assolutamente no. Il cinema ci emoziona. Non possiamo resistere al suo fascino. Questa volta Cannes ci riporta alla scena mondiale, senza dimenticare la porta accanto. E’ in concorso alla semaine de la critique una pellicola di Sebastiano Riso. “Più buio che a mezzanotte” che racconta la tormentata storia di un gay quattordicenne dai capelli rossi , angelico e insieme torbido come lo splendido Tadzio del romanzo “Morte a Venezia” di Thomas Mann. Con una differenza. L’adolescente del film di Riso non appare sulla spiaggia del Lido di Venezia, ma in quella specie di luna – park del sesso che si estende tra villa Bellini e San Berillo. La Catania a luci rosse, pullulante di ragazzi di vita come una borgata della Roma pasoliniana. Ancora una volta i riflettori illuminano la Sicilia in un’ottica non standardizzata sugli stereotipi della mafia e della lupara. E’, al contrario, una full immersion nel modo della trasgressione dove vivono personaggi emarginati. Prostituti di ogni genere e clochard, feriti ma dignitosi della propria scelta controcorrente. Non ci siamo pentiti di vedere questo film. Più che per l’argomento e per la qualità artistica, la storia narrata da Sebastiano Riso ci è parsa ricalcata, in un mix piuttosto discutibile, di tante altre storie, in particolare su due racconti di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese. Il primo “L’odore del gelsomino notturno” (da “Corpi di brace”, Croce 2008) è una tranche de vie che ci ricorda un grande amico, l’attore e doppiatore Franco Gamba prematuramente scomparso nel 2005. Franco ci raccontò la storia di uno dei detenuti che egli andava a trovare e confortare nel carcere di San Vittore. Diventò poi il nostro racconto scelto per una piece teatrale dal regista catanese Davide Gullotta. Ma nel film di Riso sono confluite anche scene drammatiche di un altro libro della coppia Di Salvo – Marchese “San Berillo e altre tentazioni” (Croce 2010). Recensito dalla famosa giornalista Carmelita Celi e da Max Capitanio sul mensile “Sipario”. Nulla sotto il sole dei riflettori passa inosservato.

di Riccardo Di Salvo (info@riccardodisalvo.it) e Claudio Marchese (info@claudiomarchese.it)

Dalle luci rosse di Catania al red carpet di Cannes

C

ome cinefili stiamo svegli di notte, per vedere film di culto che la TV non trasmette in prima o seconda serata. Se vogliamo emozionarci con le divine degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta, è raro che la loro icona illumini il piccolo schermo alle ore 21 o 22. Non ci resta che aspettare la notte fonda. Quest’anno ci siamo lasciati sedurre dal circo mediatico che già ai primi di maggio lanciava fasci di luce 24 ore su 24 puntati sulla mitica croisette di Cannes. E noi non siamo rimasti indifferenti davanti all’immagine del divo italiano per eccellenza. Marcello Mastroianni. La macchina del festival l’ha usato come souvenir dei vecchi sogni cinematografici che hanno accomunato noi italiani ai cugini d’Oltralpe. Perché Marcello è stato il trait d’union tra il nostro e il loro cinema. Simbolo del Bel Paese uscito dalla tragedia della guerra. Premiato a Cannes insieme con la sua inseparabile partner Sophia Loren, presente quest’anno in carne ed ossa con la sua ul-

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I LOVE SICILY

Ma parliamo adesso di vero cinema e veri talenti. Cannes mette ogni anno a nudo film di ogni genere. Ne scandaglia i meandri più profondi dove dive e divi sono tali solo se hanno davvero capacità recitative ed espressive uniche e irripetibili. Chi potrebbe mai contestare la bravura di Bette Davis o Joan Crawford? Chi potrebbe mettere in dubbio la tragicità della Magnani? Solo gli incompetenti possono assegnare valore ad attricette e a guitti di scarso valore. Ci sarebbe uno stuolo da elencare a tal proposito. Mai e poi mai, sarebbe peccato mortale, paragonare la Ferilli alla Loren. Il pubblico sapiente di cinema questo lo sa. La Kidman sì. Può paragonarsi, invece, indiscutibilmente alle dive del passato ma sempre in chiave rinnovata. Chi non la ricorda nell’interpretazione difficilissima quanto riuscita nel ruolo di Virginia Woolf? O in “The Others” dove, nella parte della madre fantasma nevrotica e assassina, manda in delirio il pubblico? Nessuna critica da gossip la può scalfire. Ha interpretato superbamente il ruolo di Grace di Monaco. A parte la somiglianza, la Kidman, ha colto l’essenza della diva di Hollywood e quella della futura principessa. Soprattutto nello stile. Il fascino, lo charme, la fragilità e la forza di una donna nel film “Grace di Monaco” sprizzano da tutti i lati. Boicottato dalla famiglia Grimaldi e fischiato da chi ha dell’arte una visione riduttiva, il film rimane un capolavoro immortale anche se nessuna pellicola potrà essere l’equivalente della realtà. Nemmeno il copione più realistico può pretendere di fotografarla. L’arte è sempre interpretazione e il cinema riesce a scrutare nei labirinti della vita di personaggi anonimi o di quelli più celebri, senza ridursi a reality – show. In questa sua potenza immaginifica il cinema è davvero un contenitore di sogni e di desideri che si incarnano sullo schermo nella figura della diva. Appellativo ormai abusato dai mass – media, in origine era riservato all’attrice dotata di forte carisma, capace di creare un personaggio solo con la forza del proprio sguardo e del-

Nicole Kidman nei panni di Grace di Monaco

la gestualità. In questo senso poche attrici oggi possono meritare questo appellativo. Nicole Kidman è l’ultima di una specie in via di estinzione. Ecco perché la sua interpretazione ha creato tante aspettative. Nel film “Grace di Monaco” del regista Olivier Dahan, l’attrice si è confrontata con un personaggio che aveva tutti i requisiti del divismo, prima di salire su un palcoscenico, quello della vita di corte, in cui continuò a recitare, pur avendo rinunciato alla propria vocazione professionale. Possiamo dire che Nicole Kidman è riuscita ad essere diva nella parte di una diva. Ruolo difficilissimo. Il festival di Cannes quest’anno ci ha riservato la sorpresa di vedere Sophia Loren alla soglia dei suoi imminenti 80 anni. La diva assoluta del cinema italiano, il monumento di una storia iniziata sul set del kolossal “Quo vadis?”, come semplice comparsa. Attrice istintiva, rivela le proprie capacità drammatiche nel film “La donna del fiume”, di Mario Soldati nel 1952. Prima come rappresentante di un divismo nostrano, nelle parti della popolana sensuale e generosa (“Pane, amore e…”, “Peccato che sia una canaglia”, “La fortuna di essere donna”), ascesa poi al rango di diva internazionale con “La ciociara” di De Sica nel 1960, che le valse il suo primo Oscar come migliore attrice italiana. Ora Sophia Loren a Cannes è tornata ad emozionare in un film diretto dal figlio Edoardo Ponti. La storia del monologo “La voce umana” di Jean Cocteau è riscritta in dialetto napoletano da Erri De Luca e ambientata in un fatiscente interno partenopeo del 1950. Una camera da letto e una donna nevroticamente attaccata al telefono. Sophia Loren è riuscita a rendere il delirio del personaggio di Angela che parla con l’uomo amato, come se lui fosse presente nella conversazione, mentre in realtà è solo un simulacro in cui lei rivive i momenti felici di un amore finito, nell’illusione di essere ascoltata. Finché la disperazione le spezza il cuore. La maschera dell’attrice esprime tutte le sfumature del personaggio, attraverso la mimica e la voce. L’ultima tragica del nostro cinema è impareggiabile.

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EStatE

Estate 2014: i consigli per vincere il caldo

L

’estate è arrivata, ma le vacanze sono ancora molto lontane. Nelle metropoli si boccheggia e la corsa ai locali climatizzati è una meta fissa. durante il giorno le poche zone ombreggiate della città sono prese d’assalto, mentre la notte il festival delle persiane socchiuse e delle finestre spalancate raggiunge il tutto esaurito. Come sopperire a questo periodo? Stringendo i denti, rincuorandoci con il conto alla rovescia, e accendendo l’aria condizionata dopo aver fatto una grossa scorta di ghiaccioli. Oppure, nel concreto, possiamo far tesoro di alcune semplici regole comportamentali in grado di limitare l’esposizione alle alte temperature, facilitare il raffreddamento del corpo ed evitare la disidratazione. di seguito i consigli degli esperti. Cappellino e occhiali da sole devono diventare come una seconda pelle. In casa e fuori prediligete abiti non aderenti, preferibilmente di fibre naturali per assorbire meglio il sudore e permettere la traspirazione della cute. Sul posto di lavoro (anche se siete fuori per la pausa pranzo, in riunione o…) e in casa (anche se siete fuori tutto il giorno) schermate le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende…

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ESTATE

Ricordatevi di mantenere la temperatura del vostro condizionatore tra i 24°C - 26°C e di non esporvi sotto il getto fisso (alla lunga non perdona). Rimanendo in tema di aria condizionata e mettendo una mano nel portafogli, vi raccomandiamo di evitare l’uso contemporaneo di elettrodomestici che producono calore o consumo di energia, di provvedere alla loro manutenzione e alla depurazione regolare dei filtri. Più il macchinario sarà pulito meglio funzionerà e poco vi costerà. Ridurre la temperatura corporea è cosa buona e giusta, ma per mantenere i benefici per più ore evitate docce gelide che allietano solo per un breve frangente ed optate per quelle tiepide. Sul posto di lavoro, invece, rinfrescatevi braccia e faccia. Cercate di bere a piccoli sorsi almeno due litri di acqua al giorno (salvo diversa indicazione del medico curante), anche se non se ne sente il bisogno. Cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura) sono da preferire anche come spuntini e merende, ma ricordatevi di far particolarmente attenzione alla conservazione, soprattutto se siete fuori per lavoro per l’intera giornata. Papà, mamme, zie e zii alla guida: prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini di sicurezza, verificare che non siano surriscaldati. Stesso discorso vale per i padroni di animali: non inserite immediatamente il vostro cucciolo negli appositi “trasportini”, chiusi in macchina si trasformano in veri e propri forni. Attenti ai farmaci: molti richiedono temperature di conservazione non superiori ai 25-30°C. Non dimenticatevi della vostra nonnina e di quell’adottiva del piano di sotto: se vivono da sole e, ove possibile, aiutatele a svolgere alcune piccole faccende. Ultimo, ma non ultimo, sorridete! Un sorriso non combatterà di certo il caldo, ma senza dubbio allieterà la giornata. C.U.

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