mensile - anno venti - numero nove - settembre 2016
italia
MODA Milano Donna PROGETTO Jeans for Refugees ARTE Culture Chanel ICONS Anna Magnani
Un’offerta alla moda EDITORIALE
P
er il secondo anno consecutivo la Camera Nazionale della Moda ha deciso di patrocinare il progetto benefico di Charitybuzz, il portale americano di aste benefiche online che dal 2005 ad oggi ha raccolto più di 145 milioni di dollari a sostegno di associazioni ed enti senza scopo di lucro in tutto il Mondo. In occasione dell’appuntamento con le sfilate più attese di Milano Moda Donna, il sito mette all’asta gli inviti per molte attesissime presentazioni. Tra i brands che hanno aderito all’iniziativa ci sono Versace, Missoni, Ermanno Scervino, N21, Antonio Marras, Fausto Puglisi, Simonetta Ravizza, Stella Jean, Genny, Byblos, Gringo, ma l’elenco, fino all’ultimo, è destinato a crescere visto che diversi prestigiosi nomi della moda italiana hanno deciso di appoggiare l’iniziativa offrendo i pass per i loro show dedicati alla primavera/estate 2017. L’esperienza permetterà a chi si aggiudicherà i lasciapassare di vivere un evento da protagonista all’interno del Fashion System, conoscere personalmente tutto lo staff, il designer del brand e scattare foto nel backstage. Ogni offerta sostiene una grande causa e accontenta tutti: le case di moda hanno la possibilità di scegliere l’associazione o l’ente no profit a cui devolvere il ricavato dell’asta, il partecipante ha l’opportunità di realizzare un sogno e il sito di portare avanti con successo la mission stabilita. Non a caso il motto abbraccia perfettamente intenzioni e motivazioni: When you join Charitybuzz every dream is a new way to make a difference. L’occasione? Per tutti è quella di far del bene attraverso un’offerta che in un modo o nell’altro parte dal cuore. Salvatore Paglia
N . 0 9 S E T T E M B R E 2 0 1 6 cover Photo by Melissa Marcello Styling by Alessandro Grimoldieu Mua: Genni Cecchini Hair stylist: Mimmo Tortola Model: Mette @Monster Dress costume national Jewels rouge paris
editrice Sedit sc via Emile Chanoux, 26 10026 Pont Saint Martin (AO) direttore editoriale Calogero Urruso direttore responsabile Salvatore Paglia pubbliche relazioni Jean Paul Bianco pubblicità Tel. +39 329.8622268 info@luimagazine.com impaginazione e grafica Michele Alberti redazione Fax 02 91390360 redazione@luimagazine.com stampa Tipografia Giglio-Tos
pubblicazione mensile Reg.Trib. di Milano N. 169 - 03/2000 hanno collaborato a questo numero: Alessandro Rizzo Alexia Mingarelli Claudio Marchese Michele Vignali Riccardo di Salvo Silvia Trepago
Lui Magazine è un mensile distribuito gratuitamente (0,10 euro) in tutta Italia e Costa Azzurra
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SOMMARIO
RUNWAY 06
FASHION Bright prospect
90
MOSTRA Culture Chanel
98
FASHION Suite 661
110
FOTOGRAFIA Nicola Bertoglio Milano Moda Donna
120 COVER 22
RUNWAY 06
moda Jean Paul Gaultier for OVS
16
cover The dark monologue
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PROGETTO Jeans for refugees
32 MODA 16
FASHION Urban story
130
DESIGN Milano. Ultima chiamata per…
138
fashion Be normal so cool
148
CINEMA Fashion Film Festival Milano A groundbreaking shoreditch
PROGETTO 32
FASHION 40
CAMPAGNE premonitrici e promotrici di stile
54
FASHION Daddy’s boy
70
festival Future vintage Festival
158
80 4
SOMMARIO
The island’s metamorphosis
FOTOGRAFIA 120
FASHION 166
ESSENZE Pitti Fragranze N.14: Numbers & Flowers
182
fashion Alone
192
ARTE Mitoraja a Pompei
204 CAMPAGNE 54
FASHION A new gang in town
250
LIBRI Le parole della moda
260
FASHION Sakura
264
ICONS Anna Magnani Mermaids from the universe
ARTE 204
beauty
270
212
MOTORI Alfa Giulietta
226
FASHION Barbe (beards)
232
COSTUME Benvenuto Made in Italy
242 MOSTRA 98
FASHION Gotta catch ‘em all!
276
ARTE Venere incontra Venere
284
FASHION City colors
5
290
RUNWAY
Milano Moda Donna
Gli assenti, il calendario, l’asta benefica‌
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RUNWAY
7
RUNWAY
Q
uando pensiamo a settembre inevitabilmente salta all’occhio uno degli appuntamenti più attesi dal fashion system internazionale: Milano Moda Donna. Con i suoi due appuntamenti all’anno organizzati da Camera Nazionale della Moda Italiana, la manifestazione innesca un meccanismo florido di eventi, appuntamenti e parties dove l’unico filo conduttore è il fashion. 8
RUNWAY
La settimana della moda milanese per la presentazione delle collezioni Autunno Inverno 2017/18 quest’anno si svolgerà dal 21 al 27 settembre 2016 e come sempre il capoluogo lombardo sarà preso d’assedio non solo dagli operatori del settore, ma anche da un nutrito numero di turisti attirati dagli eventi e dalle mostre aperte al pubblico. Per la maggior parte delle persone assistere alla sfilata del designer del cuore rimane uno dei tanti sogni rinchiusi nel cassetto, ma oggi, anzi in realtà già dallo scorso anno, il desiderio può diventare realtà. Come? Basta partecipare all’asta benefica di Charitybuzz,
11
RUNWAY
il portale americano che si occupa di raccogliere fondi da destinare ai più bisognosi attraverso le diverse associazioni. Attenzione però se nelle vostre intenzioni ci fosse quella di partecipare alla sfilata di Emporio Armani, dovete sapere che la presentazione quest’anno, eccezionalmente, si terrà a Parigi; dunque lo stilista sfilerà all’Armani Teatro presentando solo, si fa per dire, la prima linea Giorgio Armani. A confermarlo è lo stesso designer: “I restyling del negozio e dell’Emporio Armani Caffè di Saint-Germain sono stati l’occasione per ripensare il luogo e il momento dello show”. 12
MILAN FASHION WEEK 21-26 settembre 2016 / 21st-26th September 2016
PRIMA BOZZA DI CALENDARIO - Milano, 3 agosto 2016 - aggiornamento al 2 settembre 2016 MERCOLEDÌ 21 SETTEMBRE 09,30 GRINKO VIA DAVERIO, 7
10,30 BLUGIRL VIA SAN BARNABA, 48
11,30 WUNDERKIND VIA SAVONA, 56
GIOVEDÌ 22 SETTEMBRE 09,30 MAX MARA CORSO VENEZIA, 16
10,30 GENNY PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
11,30 LUISA BECCARIA LOCATION DA COMUNICARE
12,30 FENDI VIA SOLARI, 35
13,15 PORTS 1961 14,30 GUCCI VIA VALTELLINA, 7
15,30 FAY VIA VALTELLINA, 27
16,30 ALBERTA FERRETTI VIA E. BESANA, 12
17,30 N°21 VIA COMPAGNONI, 12
18,30 FAUSTO PUGLISI VIA MASCAGNI, 8
19,30 FRANCESCO SCOGNAMIGLIO LOCATION DA COMUNICARE
20,30 ROBERTO CAVALLI VIA SAN PAOLO, 10
21,30 PHILIPP PLEIN PIAZZA VI FEBBRAIO
VIA BERGOGNONE, 26
14,00 ANTEPRIMA VIA SAVONA, 56
15,00 EMILIO PUCCI VIALE ALEMAGNA, 6
16,00 LES COPAINS CORSO VENEZIA, 16
17,00 CRISTIANO BURANI PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
18,00 PRADA VIA FOGAZZARO, 36
18,00 DANIELA GREGIS PIAZZA SANT'AMBROGIO 23/A
19,00 BYBLOS MILANO LOCATION DA COMUNICARE
20,00 MOSCHINO VIA SAN LUCA, 3
20,30 DAIZY SHELY
VENERDÌ 23 SETTEMBRE 09,30 DIESEL BLACK GOLD VIA VALTELLINA, 7
10,30 GIORGIO ARMANI * VIA BERGOGNONE, 59
11,30 UMA WANG PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
12,30 SPORTMAX VIA COMPAGNONI, 12
13,15 KRIZIA VIA MANIN, 21
14,00 ETRO VIA PIRANESI, 14
15,00 GIAMBA LOCATION DA COMUNICARE
16,00 MARCO DE VINCENZO VIA TURATI, 34
17,00 TOD'S VIA PALESTRO, 14
18,00 VERSACE PIAZZA CARLO MAGNO - GATE 17
19,00 AIGNER VIA SAVONA, 56
20,00 ELISABETTA FRANCHI VIA SAN LUCA, 3
20,30 ATSUSHI NAKASHIMA PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
LOCATION DA COMUNICARE
* GIORGIO ARMANI h.10,30 - 1a SFILATA h.11,30 - 2a SFILATA
PRESS SHUTTLE SERVICE PARTENZA TUTTI I GIORNI *MERCOLEDI' 21/09 PARTENZA H.08.30
Camera Nazionale della Moda Italiana si riserva di apportare qualsiasi modifica alla struttura del calendario, in relazione alla funzionalità ed a © Camera Nazionale della Moda Italiana. Proprietà artistica e letteraria riservata. Riproduzi
SFILATE/FASHION SHOWS
SABATO 24 SETTEMBRE 09,30 BOTTEGA VENETA LOCATION DA COMUNICARE
10,30 VIVETTA PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
11,30 ANTONIO MARRAS VIA COMPAGNONI, 12
12,30 BLUMARINE VIA PASSIONE, 12
13,15 SIMONETTA RAVIZZA CORSO VENEZIA, 51
14,00 ERMANNO SCERVINO
DOMENICA 25 SETTEMBRE 09,30 ALBERTO ZAMBELLI PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
10,30 MARNI * VIALE UMBRIA, 42
11,15 RICHMOND LOCATION DA COMUNICARE
VIA LUCA BELTRAMI, 5
16,00 CIVIDINI CORSO VENEZIA, 48
17,00 GABRIELE COLANGELO VIA CINO DEL DUCA, 8
18,00 AQUILANO.RIMONDI LOCATION DA COMUNICARE
19,00 PHILOSOPHY DI LORENZO SERAFINI VIA FESTA DEL PERDONO, 7
20,00 LEITMOTIV
Supported by CNMI
VIA SAVONA, 56
10,30 ASSEGNATO VIA BERGOGNONE, 59
11,30 MILA SCHÖN VIA BERGOGNONE, 26
12,00 LAURA BIAGIOTTI
12,30 SAN ANDRES MILANO
VIA RIVOLI, 6
Supported by CNMI
12,45 STELLA JEAN PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
VIA SAVONA, 56
13,30 PICCIONE.PICCIONE Supported by CNMI
VIA SAVONA, 56
LOCATION DA COMUNICARE
15,00 JIL SANDER *
LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 09,30 LUCIO VANOTTI
15,00 MSGM
14,30 IN ASSEGNAZIONE
VIA COMPAGNONI, 12
16,00 SALVATORE FERRAGAMO PIAZZA AFFARI 6
17,00 TRUSSARDI CORSO VENEZIA, 16
18,00 ARTHUR ARBESSER VIA OLONA, 6 B
19,00 MISSONI VIA PRIV. G. VENTURA, 14
20,00 DSQUARED2 LOCATION DA COMUNICARE
PIAZZA DUOMO - SCALONE ARENGARIO
20,30 AU JOUR LE JOUR LOCATION DA COMUNICARE
* JIL SANDER h.15,00 - 1a SFILATA h.16,00 - 2a SFILATA
* MARNI h.09,30 - 1a SFILATA h.10,30 - 2a SFILATA
H.09.00* DA PIAZZA DUOMO, FRONTE PIAZZA DEI MERCANTI
alla logistica dello stesso (vedi Regolamento Generale CNMI, scaricabile dal sito internet www.cameramoda.it nella sezione Eventi/Calendari). ione in qualsiasi forma, memorizzazione o trascrizione con qualunque mezzo, sono vietate.
MODA
a novembre la capsule collection di 60 pezzi
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MODA
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no getta scompiglio nel pianeta moda da 40 anni diventando il simbolo della cultura frenchy e attraverso la sua creatività, il suo spirito istrionico e la sua libertà comunicativa si aggiudica il titolo di “Punk sentimental”; l’altro è il primo brand italiano nell’abbigliamento con oltre 900 negozi in Italia e all’estero che offre a tutti la libertà di vestire con stile al miglior prezzo. Avete capito di chi stiamo parlando? Ma di Jean Paul Gaultier e OVS che insieme annunciano la creazione di un’esclusiva capsule collection disponibile da metà novembre 2016 in una 18
MODA
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MODA
selezione di stores e on-line su ovs.it. La collezione comprenderà circa 60 pezzi, tra indumenti e accessori uomo e donna, prodotti e distribuiti con l’etichetta “Jean Paul Gaultier per OVS”. Una collaborazione che già profuma di successo e che si aggiunge all’elenco dei connubi vincenti stretti tra la nota catena del vestiario e i protagonisti del mondo della moda e dell’arte: ricorderete infatti la cooperazione con Elio Fiorucci, Costume National, Matthew Williamson, Kristina Ti, Alberto Aspesi. Con questa nuova alleanza, e grazie all’espansione dei propri confini creativi e alla costante ricerca della qualità, OVS rimarca l’obiettivo di accrescere l’appeal del brand e della sua immagine con lo sguardo che strizza l’occhio al mercato internazionale. Dal canto suo la Maison Jean Paul Gaultier si affaccia ad operazioni commerciali low-cost guadagnandosi l’interesse e la fiducia di un’interessante fetta di consumatori non abituali, mantenendo inalterata la sua verve, la sua energia, ma soprattutto la nomina di enfant terribile del fashion. 21
dress costume national jewels rouge paris
the dark monologue Photos by Melissa Marcello Styling by Alessandro Grimoldieu
dress nina loo paris @La Boutique Parisienne
dress costume national jewels rouge paris
top melville Pants melville bag qoowl amsterdam shoes louboutin
dress prada
dress costume national jewels rouge paris
top melvillE Photos by Melissa Marcello Styling by Alessandro Grimoldieu Mua: Genni Cecchini Hair stylist: Mimmo Tortola Model: Mette @Monster
PROGETTO
Un artista, 100 celebritĂ e altrettanti jeans a sostegno dei rifugiati di tutto il Mondo
PROGETTO
Emma Watson jeans
Kate Moss jeans
“
Jeans For Refugees” è il progetto fortemente voluto dall’artista Johnny Dar con il connubio di 100 celebrità internazionali del calibro di Benicio del Toro, Carla Bruni, Claudia Schiffer, David Copperfield, Kate Moss, Vivienne Westwood, Woody Allen (giusto per citarne alcuni), che ha lo scopo di raccogliere fondi da destinare ai rifugiati. Il perfomer ha chiesto alle stars che hanno aderito all’iniziativa benefica di donargli i propri jeans per trasformarli in una raccolta di espressioni artistiche che ha l’obiettivo di affermare che ogni essere umano ha un valore unico ed uguale e ha il diritto di vivere nella stabilità, nella sicurezza e nella pace. Gli indumenti saranno protagonisti di una live performance dove, all’interno di un campo profughi, l’artista trasformerà ogni capo in un’esclusiva ed unica opera d’arte che successivamente verrà venduta on line alla Saatchi Gallery di Londra. In un evento d’anteprima, appositamente studiato per accendere i riflettori sulla trovata, il 22 luglio sono stati acquistati i primi 15 paia, il resto dei pantaloni sarà battuto all’asta il 30 ottobre.
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PROGETTO
Come anticipato tutti i proventi raccolti saranno donati all’International Rescue Committee (rescue.org) e a tal proposito la casa d’aste Catawiki ha già raccolto le offerte. Johny Dar ha deciso di dipingere i “jeans per i rifugiati” rispettando la personalità unica di ogni celebrità cercando di carpire il loro sogno. Già, perché, è anche di sogni che si parla: da una parte ci sono quelle degli artisti che hanno superato grandi sfide per imporre il loro talento e guadagnare lo status d’icona all’interno della società globale e dall’altra ci sono i sogni, di un valore inestimabile, dei rifugiati che si trovano ad affrontare la sfida inimmaginabile di credere nella
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PROGETTO
speranza di una nuova casa e di un nuovo inizio, dopo aver sperimentato gli effetti devastanti della guerra, della fame e della distruzione. Johny Dar dichiara: “Ho voluto mettere al servizio la mia arte per una causa comune. Grazie a tutte le persone che stanno sostenendo il progetto e che hanno contribuito alla sua realizzazione. Grazie a chi ha messo a disposizione i suoi mezzi, la sua persona e il suo interesse. Questo è il segnale che insieme, tutti insieme, possiamo fare la differenza, possiamo cambiare le cose. Uniti abbiamo la forza e la capacità di costruire un mondo migliore. Migliore per tutti”.
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Pink jeans
Jessica Hart jeans
Ecco i big che hanno aderito al progetto donando i loro jeans: Albert Hammond Junior, Alicia Vikander, Anna Wintour, Audrey Tatou, Bella Hadid, Benicio del Toro, Bryan Adams, Camille, Candice Swanepoel, Cara Delevingne, Carl Cox, Carla Bruni, Cat Stevens, Catherine Deneuve, Chanel Iman, Charlotte Church, Christina Ricci, Christine Taylor, Claudia Schiffer, David Copperfield, Daniel Bruehl, Daniel Radcliffe, Dannii Minogue, Elle McPherson, Elton John, Emma Watson, Eva Herzigova, Fearne Cotton, Florence Welch, Heather Graham, Iris Berben, Isabelle Adjani, James Norton, Jamie Theakston, Jane Birkin, Jaoquin Phoenix, Jim Broadbent, Julio Iglesias, Karlie Kloss, Kate Moss, Lars von Trier, Lily Allen, Linda Evangelista, Macy Gray, Marianne Faithful, Melanie C, Minnie Driver, Nicholas Hoult, Nina Hagen, Ozzy Osbourne, Peaches, Pedro Almodovar, Pink, Roger Waters, Ryan Gosling, Sadie Frost, Selah Sue, Sharon Osbourne, Sharon Stone, Sofia Coppola, Tinie Tempah, Tom Waits, Toni Garrn, Tuppence Middleton, Twiggy, Usher, Victoria Beckham, Vivienne Westwood, Woody Allen
Lily Allen jeans
PROGETTO
Sharon Stone jeans
Male model Coat, shirt and trousers Tokyo James Feather loafers Diego Vanassibara Female model Chain dungarees Jamie Wei Huang Tiered skirt Nicopanda Earrings O thongThai Shoes Toga Pulla
A Groundbreaking Shoreditch Photos by Simon Minardi Styling by Belda Chung
Coat Mai-gidah Shirt and trousers wooyoungmi
Female model Dress Toga Pulla Choker and earrings O thongThai Heels Darmaki Male model Coat Mai-gidah Shirt and trousers wooyoungmi Loafers Diego Vanassibara
Top and skirt Jamie Wei Huang Earrings O thongThai Leather collar Roksanda Shoes Toga Pulla
Male model Blazer Muslin brothers Trousers Several Loafers Diego Vanassibara Female model Coat Miuniku Dress ROKH
Coat wooyoungmi Sweater Mai-gidah Trousers Tokyo James Loafers Diego Vanassibara
Male model Pinstripe blazer and trousers Tiger of Sweden Shirt Mai-gidah Loafers Diego Vanassibara Female model Crop jacket and trousers ROKH Heels Darmaki Earrings O thongThai
Female model Top Maticevski Choker ROKH Trousers Roksanda Male model Knitwear top Tokyo James Embroidered Trousers Wooyoungmi
Top Gabriel Vielma Skirt Maticevski Ballerina Flats Nicholas kirkwood Earrings O thongThai
Male model Blazer MUSLIN BROTHERS TROUSERS SEVERAL Loafers DIEGO VANASSIBARA Female model Coat MIUNIKU Dress ROKH Shoes TOGA PULLA
Top GABRIEL VIELMA Skirt MATICEVSKI Ballerina flats NICHOLAS KIRKWOOD Earrings O THONG THAI
Photos by Simon Minardi Styling by Belda Chung Mua/Hair: Jinny Kim Models: Rosa and Liam @Select London
CAMPAGNE
Advertising: premonitrici e promotrici di stile Le nuove campagne pubblicitarie A/I 2016-2017
L
e campagne pubblicitarie invadono la città tappezzando la metropoli di tutto il Mondo con colori e situazioni che inevitabilmente catturano l’attenzione e fanno sognare. Spesso sono romantiche, alle volte anticonvenzionali, subiscono influenze che passano dal pop al dark senza una logica apparente, per poi sfociare nel retrò o nell’afro con totale disinvoltura. Geometriche, raffinate, portatrici di messaggi subliminali o ambasciatrici sociali poco importa, perché prima di tutto sono delle vere e proprie premonitrici e promotrici dei diversi stili adottati dalle Maisons nelle stagioni a venire.
Mario Testino dirige Keira Knightley per la campagna pubblicitaria Coco Crush. L’attrice, dall’indiscusso fascino e dall’eleganza innata, è già stata per la casa di moda testimonial del profumo Coco Mademoiselle e della collezione Rouge Coco, la Knightley. Una scelta che conferma il semplice e allo stesso tempo sofisticato dna Chanel.
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CAMPAGNE
Tradizione e modernità dialogano apertamente in casa Gucci cercando uno stallo comune sul quale ripartire. È un equilibrio instabile che alle volte sconfina nel caos, altre, invece, si tinge di calma apparente. Il fotografo Glen Luchford si lascia guidare dall’art director Christopher Simmonds, mentre tra i modelli spiccano Petra Collins Sofia Friesen, Lia Pavlova, Polina Oganicheva, Mae Lapres, Jack Chambers, Chistopher Paskowski, Joep Van de Sande e Yan Kumral. 56
CAMPAGNE
Hana Jirickova e Jordan Barrett sono i giovani volti scelti da Ermanno Scervino per interpretare le sue creazioni. Per la fotografia lo stilista si è dato alle mani esperte di Peter Lindberg. Lo stilista fiero delle sue scelte ammette: “Ho voluto due volti giovani e belli per raccontare una collezione forte e delicata e solo il carisma di Peter poteva catturare l’essenza della mia visione estetica. Far parlare gli abiti in modo da valorizzare la personalità di chi li indossa è l’obiettivo alla base di ogni mia creazione”.
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CAMPAGNE
Lachlan Bailey firma per Emporio Armani una campagna dalla cornice underground dove la miseen-scène comunica un linguaggio privo di eccessi e allo stesso tempo perfettamente accordato. Qui vengono ritratti i modelli Luna Bijl, Damaris Goddrie, Ophelie Guillermand, Jordy Baan e Kit Butler. Decisamente più sofisticata, e rigorosamente in bianco e nero, l’adv della linea Giorgio Armani. Il designer si lascia conquistare dalla sensibilità fotografica di due professionisti del settore: Mert Alas e Marcus Piggott che interpretano la collezione con un estremo senso del concreto. Ad interpretare il mood troviamo l’intensità e l’incanto di Mathilde Brandi, Maartje Verhoef, Heather Kemesky, Julian Schneyder, Andrey Zakharov e André Bona.
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Marc Jacobs ancora una volta ci sorprende e per incarnare la sua collezione invernale punta sulla forza di testimonials dalla fortissima personalità , dal renge di età variegato e dai caratteri vivi e vivaci. Le sue scelte sono cadute su Susan Sarandon, Cara Delevingne, Marilyn Manson e Kendall Jenner. Le quattro stelle sono state immortalate dall’obiettivo di David Sims che ha improntato l’allure degli scatti attingendo al mondo del teatro e dello spettacolo. 59
CAMPAGNE
Steven Meisel firma la campagna Dior e punta sulla modella Julia Nobis. Dalle immagini emerge la vitalità moderna dell’essere donna in tutte le sue sfaccettature, caratterizzata sempre dal continuo e incessante movimento: evergreen incontrastato dell’essere femminile.
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CAMPAGNE
Dolce & Gabbana abbandona la Sicilia e si rifugia a Napoli. Contemporaneamente si scosta dalla scuderia dei fotografi del fashion system per attingere in quello dei grandi reporters optando per la fotografia di Franco Pagetti. Ad incantare, oltre i colori, i vicoli e la vita quotidiana del sud, c’è lei: Bianca Balti.
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Prada Uomo si affida completamente al volto e all’interpretazione di uno degli attori più acclamati e apprezzati del cinema moderno: Eddie Redmayne. Tra buoni e cattivi, a lui il compito di calarsi in diversi personaggi ispirati ai dipinti neoclassici del 19esimo secolo.
Un accenno al passato e uno sguardo al futuro che sottolineano una mascolinità costante. A rendere immortale l’insieme ci ha pensato la mano di Craig McDean.
CAMPAGNE
L’adv Versace è stata scattata a Chicago e firma la ritrovata armonia, dopo ben 17 anni, tra la casa di moda e il famoso fotografo Bruce Weber. Fra momenti di vita reale e rappresentazioni oniriche si muovono le tre top model Gigi Hadid, Karlie Kloss e Dilone accanto ai modelli Trevor Signorino, Charlie Kennedy e Marcus Watts.
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CAMPAGNE
nzionale L’anticonve spinge o Moschin celeratore ac ll’ su e ed il pi e una on op pr t e sul se molto ha e ch rivoluzione n la a che fare co ale. attu quotidianità azzacce” Le sue “rag qquadro so a mettono o la loro an la città, sfog rciagola ua sq a ia rabb o i muri. e insudician ne che fa Una ribellio oluzione, riv n rima co te eternata, en accuratam , nuovamente eisel. da Steven M
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CAMPAGNE
È un connubio di spiritualità e sofisticata ricercatezza esotica che affonda le sue radici nell’essenza mistica e che accarezza in modo netto la multiculturalità. Tra i modelli protagonisti: Tiffany Johnson, Annabell Hafner, Tamy Glauser, Linda Byrn. “Unisex Buddista” da questa definizione si plasma la campagna pubblicitaria di Vivienne Westwood e Andreas Kronthaler scattata dal fotografo Juergen Teller.
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CAMPAGNE
Riccardo Tisci per Givenchy si affida alle mani di Mert Alas e Marcus Piggott e ai volti di Irina Shayk, Bella Hadid e, l’immancabile, Mariacarla Boscono. La Maison francese si aggiudica così l’ennesimo colpo da novanta.
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CAMPAGNE
Alberta Ferretti punta su Kate Moss e sul duo fotografico Luigi & Iango. Il risultato è mix di composta sessualità e grazia smisurata messe maggiormente in contrasto dai toni del bianco e nero.
CAMPAGNE
La coreografa Blanca Li è ritratta da Rene Habermacher per Christian Louboutin. Nel suo ambiente naturale: la sala prove. Tra un Arabesque, un Assemblé (pas) e un Battement dégagé i ballerini danzano e si allenano indossando le celebri calzature del noto stilista.
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Burberry miscela le illustrazioni dell’artista Luke Edward Hall con l’inconfondibile tratto fotografico
di Mario Testino. Il risultato? Una combinazione insolita, ma d’effetto. I volti rimangono quelli della modella Edie Campbell e dell’attore Callum Turner, confermati per il secondo anno consecutivo dalla griffe.
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DADDY’S BOY Photos by CLAUDIA DIAZ Styling by JILL KRAMER
Shirt ARMANI Suit and handkerchief SUITSUPPLY Shoes TOM FORD Fly JOOP
Shirt Armani Suit Versace Shoes Hugo Boss Fly Suitsupply Sock Boss
Dressing gown SEIDENSTICKER Pants CINQUE
Shirt KARL LAGERFELD Suit SUITSUPPLY handkerchief DRYKORN Shoes TOM FORD Fly JOOP Cummerbund HAWES&CUTIS
Pants JOOP Tie HERR VON EDEN Shirt D&G Socks BOSS Shoes TOM FORD
Photos by Claudia Diaz Styling by Jill Kramer @21agency.de Hair and make-up: 21agency.de Model: Sascha Weissenborn @ModelWerk.com
Future Vintage Festival, l’appuntamento che ha cambiato il modo di vedere e interpretare il vintage in Italia Tre giorni di eventi, lectures, workshop, esposizioni artistiche e nightlife
FESTIVAL
L
’immagine scelta come campagna ufficiale della settima edizione del Future Vintage Festival immediatamente ci suggerisce il claim che lo caratterizza: il “Classico Contemporaneo”. Il mood è uno scatto che rappresenta in chiave rock, ironica e irriverente un “selfie-dipinto” in stile “Nuovo Rinascimento”. Con questo il festival vuole rimarcare sin dalle prime battute l’ossimoro temporale dal dialogo creativo tra presente e passato mettendo in totale risalto la sua mission: essere un osservatorio sui diversi linguaggi. Non a caso il concetto, quest’anno, viene esplicitato già dal nome rinnovato in “Future Vintage Festival”. Ricca e curiosa è l’agenda che personalizza l’appuntamento a Padova dal 9 all’11 settembre, così come lo sono gli ospiti protagonisti. Qualche nome? Ambra Angiolini, Rocco Siffredi, Linus, Tiromancino, La Pina e Diego; moderatore ufficiale di alcuni incontri è Andrea Vianello, direttore e giornalista Rai. 82
FESTIVAL
E ancora workshop creativi, 21 mostre ed esposizioni, appuntamenti serali e fuori festival. Un’esperienza ricca e unica nel suo genere, dove la connessione multigenerazionale e un’attenta fusione tra passato e futuro, artigianato e tecnologia, la fanno da padrone. Assolutamente da non perdere la sezione “Icon”, che ospita tre eccellenze che hanno fatto la storia del nostro Paese e oggi ancora contemporanee. Si comincia con Memphis, il collettivo artistico che grazie all’opera di Ettore Sottsass, all’inizio degli anni ‘80, rivoluzionò il mondo del design. Si prosegue con Fiorucci e il suo archivio ufficiale autorizzato a cura di A.N.G.E.L.O.: sono presenti 25 capi originali dello stilista che ha segnato in modo indelebile l’alta moda nel mondo con il suo stile pop, giovane ed eccentrico. Si conclude con Olivetti attraverso un percorso espositivo proveniente dall’archivio storico con pezzi originali che ripercorre oltre un secolo di grandi valori imprenditoriali, cultura industriale ed eccellenza nell’innovazione, nel design e nella comunicazione pubblicitaria. Da segnalare anche la presenza della collezione Fattobene, progetto rivelazione del Fuori Salone di Milano: un atlante del patrimonio industriale italiano che promuove prodotti e le storie d’icone immortali, da generazioni nell’immaginario comune. Lo spazio Agnelli Design, invece, propone inedite creazioni artigianali: qui parti di bici d’epoca si fondono con pezzi di moto dal sapore antico. Del tutto nuovo e inedito è lo spazio Wunderkammer la “camera delle meraviglie artigianali”, tra oggetti reali o immaginari che incarnano fantasie, sogni e ossessioni. Siamo certi che gli amanti della musica si piomberanno a picco sulla mostra fotografica “Hey Oh Let’s Go” che documenta i primi anni e i primi successi dei Ramones attraverso gli scatti di Danny Fields, primo manager della storica formazione punk newyorkese, che ha catturato i momenti più intimi della band consegnando alla storia immagini molto diverse da quelle, seppure bellissime, on stage. Obiettivo della manifestazione, grazie al patrocinio e alla collaborazione del Comune di Padova e dell’Assessorato al Commercio e alle Politiche Giovanili, è coinvolgere un pubblico ampio e trasversale in una tre giorni che non sarà limitata alla sede istituzionale, rappresentata dal Centro Culturale San Gaetano, ma coinvolgerà tutta la città di Padova al fine di valorizzarne le risorse turistiche, artistiche ed economiche, attraverso attività satelliti interattive e virali, già consolidate nel territorio e con un bacino d’utenza ampio e diversificato. A tal proposito arte, cibo, storia e cultura si fondono in Chic Nic, l’aperitivo culturale della manifestazione esportato nelle migliori location storico-artistiche del territorio e del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Nel plateatico esterno di Caffè Pedrocchi, simbolo della città, si svolge il concerto dei Tiromancino (8 settembre), mentre sabato 10 settembre avrà luogo il party 85
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ufficiale del Festival, Dopo aver percorso le vie di Roma, Firenze e Milano, torna domenica 11 settembre a Padova l’originale Tweed Ride, l’elegante pedalata in stile retrò e abiti vintage per le strade del centro. La kermesse è sostenuta da Radio Deejay, Media Partner Ufficiale, che per la prima volta ha deciso di valorizzare un evento del Nord Est condividendo contenuti culturali, artisti e visioni su scala nazionale: “Mi piace il gioco di contrasti tra future e vintage - spiega Linus, conduttore della radio - sembra un paradosso, ma è invece il principio su cui si basa il mio lavoro. Una radio come Deejay è contemporaneamente storia, memoria, racconto e innovazione, ricerca, proposta. Costruire il futuro partendo dalla garanzia del passato”.
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FUTURE VINTAGE FESTIVAL 2016 venerdì 9, sabato 10, domenica 11 settembre Centro Culturale Altinate / San Gaetano - Via Altinate, 71 - Padova Orari: venerdì 15:00 - 21:00 / sabato 10:00 - 21.00 / domenica 10:00 - 21:00 Ingresso gratuito alle sale espositive e al concerto inaugurale Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a incontri in auditorium e workshop Ingresso expò/mostra mercato: 5€ a sostegno di Fondazione Foresta e Androlife (valido per 3 giorni anche per l’entrata all’Area Chic Nic, Fuori Festival Ufficiale della manifestazione).
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Bright prospect Photos by Stefano Sciuto Styling by Leonardo Persico
Shirt Raf Simons Necktie Cor Sine Labe Doli Dress DROMe
Shirt Stylist Own Leather t-shirt Rick Owens Jacket Messagerie
Shirt Yves Saint Laurent Jacket Delfrance Ribeiro Pants Maison Martin Margiela Earrings Chanel
Shirt Raf Simons Dress Domenico Cioffi
Shirt Stylist Own Dress Augustin Teboul Earrings Co.Ro.
Shirt 120% Lino Dress Max Mara Bracelets Nicholas K
Sweather Jil Sander Jacket Comme des Garcones
Shirt 120% lino Dress Domenico Cioffi Pants Messagerie Shoes Elena IachI
Photos by Stefano Sciuto Styling by Leonardo Persico Mua&Hair: Mara Cifronti using Mac Cosmetic Model: Giulia @BraveModel Milan
Culture Chanel La donna che legge MOSTRA
Douglas Kirkland Ritratto di Gabrielle Chanel sul suo divano, mentre guarda la sua biblioteca, luglio 1962 Fotografia Collezione Douglas Kirkland, Los Angeles Š Douglas Kirkland
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Jean Moral Gabrielle Chanel sul suo divano in daino beige dai cuscini imbottiti, 1937 Fotografia Collezione privata Š Photo Jean Moral/Brigitte Moral 100
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Pablo Picasso Donna sdraiata che legge, 1952 Olio su tela e carboncino, 162x130 cm - Collezione privata © Succession Picasso
è
a Venezia e nello specifico a Ca’ Pesaro, nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 che il pubblico scoprirà per la prima volta la biblioteca della donna che ha rivoluzionato la storia del costume: mademoiselle Coco Chanel, pseudonimo di Gabrielle Bonheur Chanel, ed è proprio attorno alla sua libreria che prende vita la mostra “Culture Chanel, La donna che legge”. Ma andiamo con ordine. Culture Chanel si definisce come “una collezione di mostre”, in quanto ogni singolo evento fa parte 101
MOSTRA
Pablo Picasso Mademoiselle Léonie (Studio), 1910 - Matita e inchiostro su carta, 64,3x49,5 cm - Fondazione MAPFRE, Madrid © Colecciones Fundación MAPFRE / Photo Fernando Maquieira / Succession Picasso
di un progetto unico. L’idea nasce nel 2007 e nel corso di questi nove anni Jean-Louis Froment, ideatore, elaboratore e direttore artistico delle esposizioni realizzate con il sostegno della Maison Chanel, affronta la storia singolare dell’artista mediante la scelta di un tema continuamente nuovo. Un appuntamento sempre diverso e itinerante attorno al Mondo che dopo il suo debutto a Mosca al Museo Statale delle Belle Arti Puškin è approdato a Shanghai (Museum of Contemporary Art) e Pechino (National Art Museum of China) nel 2011, Canton 102
MOSTRA
Thierry Depagne Biblioteca di Gabrielle Chanel, 2013 Fotografia Collezione Patrimonio di Chanel, Parigi Š Thierry Depagne 103
MOSTRA
Jean Cocteau Coco Chanel, circa 1930 Disegno a matita, 48x32,5 cm Collezione Stéphane Dermit, deposito presso la casa Jean Cocteau, Milly-la-Forêt © ADAGP Paris, 2016. “Con la gentile autorizzazione di Pierre Berger, Presidente del Comitato Jean Cocteau” 104
MOSTRA
Pablo Picasso Busto di giovane donna, ispirato a Cranach il Giovane II, 4 luglio 1958 Linoleografia, 64x53,4 cm Museo Picasso, Parigi © RMN-Grand Palais (Musée Picasso de Paris) Martine Beck-Coppola / Succesion Picasso
(Opera House) e Parigi (Palais de Tokyo) nel 2013, Seul (Dongdaemun Design Plaza) nel 2014 e nel 2016 è la volta di Venezia, uno dei principali luoghi d’ispirazione della stilista. Questo settimo episodio evoca l’universo creativo di Gabrielle Chanel dal punto di vista inedito del suo rapporto con il libro e la lettura. La mostra gioca sulle analogie e le corrispondenze visive che mettono in luce da una prospettiva contemporanea la relazione di Chanel con i testi e la scrittura, in particolare quella poetica, che trova degli echi nella concezione della sua 105
MOSTRA
Anonimo, François Clouet (ispirato a) Ritratto a mezzo busto di Caterina de’ Medici, XVI secolo - Pittura su legno, 9,5x8,5 cm Istituto di Francia – Museo di Condé, Chantilly - © RMN - Grand Palais (Domaine de Chantilly) - René-Gabriel Ojéda
creazione. Dediche, archivi, fotografi e, quadri, disegni, si mescolano con un vestiario di creazioni di moda che svelano, al pari di una biblioteca, il vocabolario estetico della creatrice di moda, il suo gusto per il classicismo e per il barocco, l’amore per la Russia e per gli ori di Venezia. Dai classici greci ai poeti moderni, la fornitissima biblioteca di Coco svela opere che hanno segnato la vita e modellato la personalità di quella che fu una gran lettrice. Dalla solitudine degli anni trascorsi nell’orfanotrofio di Aubazine, fino alla fine dei suoi giorni, i libri e i loro 106
MOSTRA
Pablo Picasso Mlle Léonie - Illustrazione da Saint Matorel di Max Jacob, pubblicato da Henri Kahnweiler, 1911 Acquaforte, 20x14,1 cm - Collezione privata © RMN-Grand Palais (Musée Picasso de Paris) Thierry La Mage/ Succesion Picasso
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MOSTRA
Pierre Reverdy Rivista Nord-Sud, N°1, 15 marzo 1917 - 28,5x19,5 cm Collezione Patrimonio di CHANEL, Parigi © Con la gentile autorizzazione del Comitato Pierre Reverdy
autori guidano la traiettoria della designer, nutrono il suo immaginario, rispondono al suo bisogno di una ricerca mistica dell’invisibile e, soprattutto, le mostrano come iscrivere nel tempo e la propria visione del mondo. Questo dialogo attraverso le epoche, che vanno dall’Antichità fino ai contemporanei, è costellato in particolare di riferimenti alle opere di Omero, Platone, Virgilio, Sofocle, Lucrezio, Dante, Montaigne, Cervantes, Madame de Sévigné, Stéphane Mallarmé, ed entra in risonanza con gli autori che lei ha frequentato e apprezzato, come lo stesso Pierre Reverdy, Max Jacob o Jean Cocteau. Ed è forse merito di queste infinite influenze che la donna ha trovato la sua scrittura, quella della moda, una modernità che sfida la propria temporalità e si proietta ben oltre. Inoltre oggetti d’arte provenienti dal suo appartamento parigino sono esposti per la prima volta, insieme ai gioielli e ai profumi. In totale circa 350 pezzi, da considerare come elementi che tracciano il ritratto intimo di una creatrice, mostrata attraverso le sue letture, che ha saputo fare della propria vita una leggenda. CULTURE CHANEL La donna che legge Venezia, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna 17 settembre 2016 - 8 gennaio 2017 108
MOSTRA
Pablo Picasso La lettrice, 29 gennaio 1953 - Olio su legno compensato - Museo Picasso, Parigi © RMN - Grand Palais (Musée Picasso de Paris) Jean-Gilles Berizzi / Succession Picasso
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SUITE 661 Photos by Steve Wells Styling by Emilie Berger
Bolero NORA RIESER
Dress ELISABETTA FRANCHI Shoes CLELIA TAVERNIER
Left: Dress COPPELIA PIQUE Right: Dress with holes MARIA ARISTIDOU Earring HELENE ZUBELDIA
Left: Babydoll lace and mesh TARA Right: Blue dress DROME
Left: Long white jacket ELISABETTA FRANCHI Shoes CLELIA TAVERNIER Glasses SEAFOLLY Right: Lingerie, body long sleeves AGENT PROVOCATEUR
Left: Black dress PATUNA Right: Khaki dress ELISABETTA FRANCHI Photos by Steve Wells @stevewellsphotography Styling by Emilie Berger @emilie_berger_ Assistant styling: Madhu Bastoul Make-up & hair: Ronnie Ethel @ronnie_makeup_artist Retouch: Rita Stade @m_stade Video: Remi Cluzeau @kluzoremi Model: Sandra Ackerl @sandra.ackerl Location: Le Bristol - Paris
FOTOGRAFIA
La ritrattistica nell’era delle nuove tecnologie:
Nicola Bertoglio
e la ricerca dell’essere uomo attraverso le fisicità
Lotta perpetua
N
icola Bertoglio nasce a Cremona e passa la propria infanzia in campagna, a Pieve d’Olmi, attraversato dalla lentezza dei tempi scanditi dalla natura: le sue prime espressioni artistiche sono rivolte alla poesia; parteciperà a diversi concorsi, per, poi, incominciare a nutrire la passione che ancora oggi lo caratterizza, ossia quella per la fotografia, lo studio dell’immagine, la conoscenza delle tecniche che diventano sintassi compositive uniche e universali. In questa fase Nicola esprime una propria poetica che caratterizzerà fortemente la propria produzione: la ricerca estetica di un itinerario quasi onirico rappresentato attraverso un afflato junghiano, ossia il procedere tramite la frammentazione della realtà come se fosse una sequenza di fotogrammi di un sogno interiore, di
Non in equilibrio
un viaggio intimo nei meandri dell’inconscio. Nicola si trasferisce a Milano dove incomincia a investire tempo e ricerca nella fotografia, dedicandosi nella prima fase a quella di viaggio: in nuce si nota già la mano compositiva di un indagatore della realtà. A Malta, nel 2010, Nicola scoprirà la portata dell’iphoneografia, ossia la fotografia attraverso l’utilizzo di quel dispositivo ormai di uso comune e presente nella nostra quotidianità: Nicola incomincerà, così, a utilizzare Instagram, applicazione nota, che renderà maggiore contenuto estetico nella fase della post produzione dell’immagine, calibrandola in base alla sostanza del messaggio poetico e lirico che l’autore esprime.
Torso scomposto
Mani sole
Capendo Adamo è una serie, esposta a Milano presso la Zoia Gallery di Milano, che Nicola ha realizzato con la tecnica dell’iphoneographia, donando alla stessa una propria originalità e unicità: Adamo è l’uomo, è metafora di esso, concetto che Nicola vuole conoscere, interpretare, iniziando a parlare di se stesso, partendo dalla propria interiorità. La bellezza e l’estetica si confrontano e diventano parti principali di una narrazione che vede in dittici e in trittici la decomposizione, la scomposizione e la ricomposizione della figura in un’ottica di indagine universale sull’uomo, di autodeterminazione e di lettura dell’io. I corpi dei soggetti che si susseguono sono inni estatici a visioni di corpi marmorei, seppure di ragazzi comuni, che ci apportano intensamente nella dimensione allegorica, in una definizione del mito, quello umano e quello maschile che si eleva a simbolo di una lettura intima in una rilevanza che diventa alfabeto universale. In questa visione si inseriscono la tecnica come capacità suggestiva e le pose che esaltano soggetti atletici senza identità: schiene inarcate che si specchiano in un dittico, tanto da delineare una visione speculare in uno spirito di movimento circolare, figure che si deformano perchè deformante è la visione dell’uomo nella sua fase attuale di alienazione e di spersonalizzazione.
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Equilibrio
è in questo contesto che con luci fredde e colori più opachi, resi tali anche grazie a supporti quali Chromaluxe alluminio, ripercorrendo anche nel formato dell’opera la dimensione di Instagram, le figure si presentano quali definizioni di un’emozione, di un istinto creativo, l’immediatezza dello scatto, di una visione immaginifica che ci apporta e ci conduce, non si può fuggire, nella lettura interpretativa dell’interiorità psicanalitica. Le figure diventano, così, delle porzioni di fisicità statuarie e alfabeti che hanno l’onere e l’onore estetico di raccontare la complessità della ricerca intima dell’autore e dell’essere Uomo. La tecnologia si eleva, pertanto, a mezzo tramite cui delineare una tecnica che ci induca in modo diretto ad affascinarci delle immagini e delle seducenti parti di corpo e, pertanto, addentrarci nel poliedrico e frammentario itinerario onirico.
Sulla simmetria
Ne “La S/Vestizione”, esposta presso l’Auditorium Olmi di Milano, nuova serie di opere realizzate con l’Iphoneografia su lastre di alluminio Chromaluxe, l’autore ha immortalato il ragazzo, giocatore di calcio, nella fase di svestizione e di rivestizione, azioni che accompagnano momenti di vita domenicale negli spogliatoi, quando la passione, irrefrenabile e autentica, si riversa sulla fisicità scultorea di soggetti che si susseguono e che
Priapo
si presentano nella loro potenza atletica. “Questi ragazzi ogni domenica si mettono la maglia e scendono in campo spiega lo stesso autore - Non guadagnano nulla, non sempre vincono, si fanno male, si infuriano e alcune volte si abbracciano”. è ancora l’essenza della genuinità della persona, ripresa in uno dei momenti più sinceri e disinteressati, a palesarci quell’amore che si riflette in una ritrattistica pura, in pose semplici che esaltano quell’espressione fisica naturale e sincera. Formichiere
Alessandro Rizzo
URBAN STORY Photos by Karolina Trawinska Styling by Sophie Ostrowska
Shirt and pants IRAKLI
shirt and pants Coralie Marabelle
top Zara Studio pants and coat IRAKLI
shirt-dress Coralie Marabelle shoes Mango
shirt IRAKLI
Shirt H&M Studio pants Coralie Marabelle
dress Zara Studio Photos by Karolina Trawinska Styling by Sophie Ostrowska Make-up: Kasia Furtak Hair: Yumiko Hikage Model: Barbara @Karin Models Agency
EVENTS
Milano. Ultima chiamata per…
F
orse vi sono sfuggite, probabilmente sommersi da mille impegni ve ne siete dimenticati, oppure avete semplicemente rimandato la visita a dopo le vacanze. Stiamo parlando di alcune delle mostre più interessanti presenti nel capoluogo lombardo ancora per pochi giorni e che hanno a che fare con il mondo del design, del fumetto, dei gioielli e della fotografia. Questa è l’ultima chiamata per…
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EVENTS
Sempering Fino al 12 settembre al Mudec, Museo delle Culture All’interno del variegato panorama contemporaneo, la mostra opera una scelta di alcuni “eventi progettuali” di natura e scala diversa organizzandoli secondo otto possibili azioni, otto metamorfosi che trasformano materiali o componenti in manufatti, in elementi attivi della nostra vita quotidiana e della nostra cultura. Sempering: ingl. presente continuo del verbo “to semper”. In architettura e design un’azione costruttiva su un materiale o un elemento che lascia una traccia formale significativa nel prodotto finale. Neologismo dal cognome dell’architetto Gottfried Semper, 1803-1879.
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EVENTS
Patrick Tosani - La forma delle cose Fino al 12 settembre al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo Per la prima volta in Italia un’importante selezione di opere di Patrick Tosani, uno dei più noti fotografi europei contemporanei nell’ambito della ricerca artistica. Attraverso la luce, l’indagine fotografica della forma degli oggetti rivelati nei loro più minuti particolari, la dimensione scultorea, talvolta monumentale, delle immagini, la potente analisi dei volumi e dello spazio, l’artista lavora alla “fabbricazione di nuovi oggetti”, ad un’oggettivazione del Mondo, secondo le sue parole: la fotografia, utilizzata come strumento non solo di descrizione esatta della nostra quotidianità, ma anche di potenziamento della visione e di sfida alla percezione, diventa un oggetto essa stessa, un mondo autonomo rispetto alla realtà. “L’oggetto non è quello che sta davanti a noi - afferma Tosani - ma quello che colpisce i nostri sensi”.
Neo Preistoria - 100 verbi Fino al 12 settembre al Palazzo della Triennale La mostra percorre il lungo cammino che collega gli strumenti dell’antica preistoria alle moderne nano-tecnologie; un percorso sospinto dall’impulso di “100 verbi” e “100 strumenti” che, come flussi di energia vitale e misteriosa, guidano lo spettatore attraverso le tenebre della storia e di uno spazio infinito. La mostra non si propone di indagare il futuro, ma piuttosto di guardare il presente e le sue componenti geniali e pericolose; per poi giungere alle attuali frontiere della ricerca scientifica, volta ad espandere la sopravvivenza umana attraverso la produzione dei pezzi di ricambio del nostro organismo. 141
EVENTS
La bellezza quotidiana Fino al 12 settembre nella Villa Reale di Monza Una selezione di oltre 200 pezzi iconici, testimonianza delle innovazioni, delle sperimentazioni e dell’eterogeneità della storia del design italiano. Il percorso è organizzato cronologicamente e spazia dagli anni cinquanta ad oggi, alternando le opere di grandi Maestri (da Gio Ponti a Piero Fornasetti, da Franco Albini a Bruno Munari, da Alessandro Mendini ad Andrea Branzi) a quelle di nuovi e giovani designer (da Lorenzo Damiani a Martino Gamper, da Fabio Novembre ai Formafantasma). In mostra un corpus di pezzi fra i più rappresentativi in termini d’innovazione formale e tecnologica applicata al prodotto.
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Brilliant! Fino al 12 settembre al Palazzo della Triennale Oltre 50 gioielli italiani, opera di maestri e giovani talenti, di abili artigiani e di Maisons orafe, espressione dell’alta capacità manifatturiera come della migliore produzione industriale, in una commistione di arte, design, moda e nuove tecnologie. La mostra vuole evidenziare tanto la vocazione manifatturiera quanto l’innovazione tecnologica nella produzione orafa italiana contemporanea e gli innesti con discipline diverse. Emerge un pluralismo di linguaggi, di sperimentazione e ricerca, dall’alta gioielleria alle nuove tecnologie indossabili e interattive.
EVENTS
Architecture as Art Fino al 12 settembre al Pirelli Hangar Bicocca Dallo spazio pubblico, alla performing art, alle installazioni, alla museografia, alle costruzioni, al paesaggio, gli sconfinamenti dei diversi campi operativi tra architetti, designers, artisti, paesaggisti, sono diventati consueti. La mostra, dedicata ai rapporti tra Arte e Architettura, si prefigge di proporre uno “sconfinamento” particolare contando sulla predisposizione di un ambiente espositivo appropriato in modo da suscitare la comprensione dell’architettura come fatto artistico.
Diabolik: Il passato, il presente, il futuro Fino al 18 settembre al Wow, Spazio Fumetto Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano La più grande retrospettiva mai dedicata al criminale più affascinante del fumetto, con uno sguardo al futuro, in un percorso che parte dalla letteratura di genere che ispirò Diabolik alle sorelle Giussani fino ad arrivare ai progetti futuri passando per l’evoluzione grafica e psicologica del personaggio. È un grande percorso espositivo che racconta cinquantaquattro anni di puro mito attraverso tavole originali, albi d’epoca, pubblicazioni, libri, gadgets, memorabilia, ricostruzioni 3D e video. Un percorso che si completa con inserti e approfondimenti multimediali attivabili attraverso l’app ufficiale Diabolik.it, scaricabile gratuitamente. Il visitatore potrà interagire con l’allestimento attraverso QR-Code e la realtà aumentata per scoprire contenuti extra e tentare di aprire virtualmente la cassaforte battendo Diabolik sul tempo. 145
Quattroruote Road to (R)evolution Fino al 12 settembre nella Villa Reale di Monza Un viaggio nelle aspettative passate, presenti e future della mobilità, spiegando come la visione del futuro sia stata e sia ancor oggi un tema in grado di scatenare fantasie sfrenate, interpretazioni talora immaginifiche e proiezioni sovente poetiche. Quello proposto da Quattroruote è un percorso inedito, che vuole essere uno spunto di riflessione sul possibile domani partendo da quanto si pensava nel passato e analizzando quanto accade oggi. Protagonista assoluta e costante è, ovviamente, l’automobile con la sua evoluzione storica, il suo design in evoluzione e i paradigmi tecnologici che ne marcano il progresso.
EVENTS
Joan Miró - La forza della materia Fino al 11 settembre al Mudec - Museo delle Culture Il lavoro di Joan Miró, una delle personalità più illustri della storia dell’arte moderna, è intimamente legato al surrealismo e alle influenze che artisti e poeti di questa corrente esercitarono su di lui negli anni venti e trenta. È attraverso di loro che Miró sperimenta l’esigenza di una fusione tra pittura e poesia, sottomettendo la sua opera ad un processo di semplificazione della realtà che rimanda all’arte primitiva, al tempo stesso punto di riferimento per l’impostazione di un nuovo vocabolario di simboli e strumento utile a raggiungere una nuova percezione della cultura materiale. La retrospettiva intende porre l’attenzione su quest’ultimo aspetto, mostrando attraverso un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1931 e il 1981, l’importanza che l’artista ha sempre conferito alla materia, non solo come strumento utile ad apprendere nuove tecniche, ma anche e soprattutto come entità fine a se stessa. 147
BE NORMAL SO COOL Photos by Chiacchio and Ptashko Styling by Acrisio Neto
Panta corto nero e boots Les Hommes
Total looks Les Hommes
Maglia Paul&Shark Panta corto nero and boots Les Hommes
Camicia popeline e cravatta les Hommes Panta completo blu scuro Paul&Shark
Camicia, panta completo blu scuro e scarpe stringate classic Paul&Shark
Cappotto lana nero Paul&Shark
da sinistra: Felpa neoprene Les Hommes Panta completo e citura Paul&Shark Cappotto lana nero Paul&Shark Panta nero Les Hommes Photogs by Chiacchio and Ptashko Styling by Acrisio Neto Make-up and hair: Ildana Khalitova Models: Andi and Denis @NBM Milano
CINEMA
Un contenitore di forza espressiva tra principio estetico e mediatico
è
giunto al terzo anno il Fashion Film Festival Milano, la rassegna fondata e diretta da Constanza Cavalli Etro che dà voce alla moda attraverso l’uso della pellicola. A Costanza va il merito di aver saputo leggere tra le righe le contaminazioni tra cinema, arte visiva e moda raggruppandole, in tempi ancora non sospetti, in un contenitore di forza espressiva dedito a valorizzare il principio di estetico e mediatico. FFFMilano, con il rinnovato supporto di Mercedes-Benz e il patrocinio del Comune di Milano, apre i battenti dal 24 al 26 di settembre. Per l’occasione sono stati visionati dal comitato artistico del Festival, diretto dalla curatrice Gloria Maria Cappelletti, più di 750 films provenienti da oltre 50 Paesi.
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CINEMA
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CINEMA
“Interruption” by Pietro Cocco
Arduo il compito della giuria, composto quest’anno da personalità provenienti da mondi distanti, che ha il compito di eleggere i vincitori delle 14 categorie (Best Director, Best Fashion Film, Best Italian Fashion Film, Best Production, Best Photography, Best Editing, Best Music, Best Styling, Best Experimental Fashion Film, Best Animation, Best New Director, Best New Designer/Brand, Best New Fashion Film, Best New Italian Fashion Film) raccolte in due macrosezioni: Established Talent (talenti affermati) & New Talent (nuovi talenti).
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CINEMA
Ultimo giudice, non in ordine d’importanza, il pubblico che con la formula del Voting Online ha la possibilità di esprimere il suo influente giudizio ribaltando, semmai, così la classifica dei vincitori. Per non precludere la visione e la partecipazione dei giovani talenti, FFFMilano offre iscrizioni gratuite alla selezione e libero accesso alle sale, permettendo indiscriminatamente a tutti gli appassionati di prendere parte sia al concorso che alle proiezioni.
“The Spirit of Travel”, Cruise 2016 by Gordon Von Steiner for Louis Vuitton
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CINEMA
Diverse le novità che caratterizzano quest’edizione: a sigillare la preziosa collaborazione con Mercedes-Benz, la manifestazione dedica al suo Main Sponsor un nuovo premio, il Mercedes-Benz Special Award, destinato al filmato che valorizzerà l’innovazione e l’utilizzo di nuove tecnologie nel processo cinematografico. Si continua con Fashion Film Festival Milano Channel, il primo pop-up channel al mondo interamente dedicato ai fashion film. Su “DPlay”, la piattaforma digitale di Discovery Channel Italia, verranno trasmessi i contenuti
“The Feeling” by Matt Lambert for Marc Jacobs
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CINEMA
“8 Ways to Get Rid of Hiccups” by Marco Adamo Graziosi and Maria Host-Ivessich for Missoni
delle precedenti edizioni, quelli di quest’anno, insieme a del materiale inedito. Inoltre, grazie alla nuova collaborazione con la Cineteca Nazionale, all’interno del Festival saranno proiettati alcuni fashion film sperimentali italiani degli anni Sessanta e Settanta selezionati da FFFMilano, Elena Testa (Cineteca Nazionale di Torino) e in collaborazione con la giornalista di moda Renata Molho. Insomma saranno tre giorni intensi che si concluderanno con la serata ad invito dell’Award Ceremony nella meravigliosa cornice della Triennale di Milano.
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CINEMA
““Pippin and the Pursuits of Life” by Femke Huurdeman for Maaike Fransen
Qui la giuria composta da Claudia Llosa, regista vincitrice dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino candidata al Premio Oscar, Andrea Lissoni, Senior Curator, International Art (Film) della Tate Modern a Londra, Miroslava Duma, fondatrice della piattaforma digitale Buro24/7, Olivier Zahm, fotografo, regista e fondatore della rivista Purple Magazine, Emanuela Martini, direttrice del Torino Film Festival e critica cinematografica, Michelangelo
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CINEMA
Di Battista, fotografo di moda di fama internazionale, Enrico Dorizza, Chairman & CCO di J Walter Thompson Milano e Franca Sozzani, Direttrice di Vogue Italia e de L’Uomo Vogue, decreteranno i vincitori. FFFMilano affonda così le sue radici nel presente, ma guarda al futuro con un atteggiamento contemporaneo, all’avanguardia e rivoluzionario.
“High Tide” by Albert Moya for Dries Van Noten
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the island’s metamorphosis Photos by Andrea Sartore
Gilet FOREVER 21
Collana ACCESORIZE
Costume Forever 21 Occhiali Prada
Costume e collana H&M
Costume Calzedonia Occhiali Prada Collana H&M
Vestito Max Mara Bracciale Primark Scarpe Sergio Rossi
Photos by Andrea Sartore - www.fotografoandrea.it Models: Michelle Wong and Daniela Caruso Location: Lefkada - Greece Thanks to Avelecazzate - www.avelecazzate.com
Numbers & Flowers ESSENZE
Pitti Fragranze n.14
ESSENZE
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e il linguaggio dei numeri è uno dei codici dell’universo del profumo, le componenti floreali rivestono spesso un ruolo essenziale nel determinare un olezzo. Da questo concetto si sviluppa la quattordicesima edizione di Pitti fragranze dal tema Numbers & Flowers. In linea con il concetto dei saloni estivi di Pitti Immagine, Pitti Lucky Numbers, il nuovo concept di allestimento punta a rendere visibile ciò che è astratto e a dare forma all’invisibile con l’idea che la materia organica riesca a produrre impalpabili sensazioni attraverso le opportune proporzioni numeriche. Negli spazi della Stazione Leopolda a Firenze, dal 9 all 11 settembre, il salone evento presenta le migliori proposte della profumeria artistica internazionale. Qui i nomi di riferimento del settore e i nasi più prestigiosi a livello internazionale si ritrovano per fare il punto sui nuovi trend della cultura olfattiva e sulle interconnessioni tra l’universo delle fragranze e il lifestyle contemporaneo. 184
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ESSENZE
Un osservatorio d’eccezione, a tutto tondo, sul mondo del profumo: le essenze più esclusive con la loro eccellente qualità artigianale, le novità per la bellezza e il benessere, ma anche preparazioni cosmetiche e accessori sofisticati, proposti da oltre 270 tra le Maisons e i brands più qualificati del panorama mondiale. A caratterizzare quest’edizione diversi eventi e i progetti particolari. Cominciamo con Raw, il format che racconta la materia prima del profumo e vede come protagonista del 2016 l’ipnotico Patchouli: piccola pianta originaria dell’Asia la cui essenza è al centro di tante creazioni della profumeria. La nota calda, speziata e intensa non ha perso nel tempo il suo potere seduttivi, anzi dagli anni Settanta ad oggi è sempre sulla cresta dell’onda. A cura del progetto Micaela Giamberti (direttore divisione Fragranze di Mane Italia, advisory board member di Centrimark - Università Cattolica di Milano, e board member di Accademia del Profumo), con l’intervento di produttori, distributori ed esperti. Si continua con gli speciali talk curati da Chandler Burr, giornalista e scrittore americano e già Perfume critic per il New York Times, nelle vesti, anche quest’anno, del presentatore e moderatore dei workshop in programma.
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Proseguiamo con la caccia ai profumi di nicchia e il trend di mercato che li vede, attualmente, coinvolti in acquisizioni da parte di molti grandi player della cosmetica. Fra gli ospiti attesi di quest’appuntamento c’è Catherine Walsh, già manager di punta di Coty, gruppo Estée Lauder, ora impegnata in prima persona con la sua società Walsh House, che fornisce consulenza strategica, marketing e creativa per luxury brand di alto profilo con focus particolare nel mondo del Beauty. Poi è la volta di multimarca vs monomarca, profumerie vs department stores: retailers a confronto che ha tutte le intenzione di portare alla luce le dinamiche legate alla distribuzione. Si conclude con un viaggio in India, Paese in cui operano i più importanti produttori mondiali di materie prime per la profumeria internazionale e terra dove il mercato delle fragranze ha registrato una crescita costante negli ultimi cinque anni. A lei Pitti dedica un trend lab specifico curato da esperti del settore che presenta il quadro complessivo e le tendenze del fragrance market indiano, con un’attenzione particolare anche alle materie prime e agli ingredienti aromatici prodotti.
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ESSENZE
Pitti Fragranze n.14 9-11 settembre 2016 Stazione Leopolda Viale Fratelli Rosselli, Firenze
Orario: 10.00 - 18.00. Ingresso gratuito riservato agli operatori del settore Sabato 10 settembre: apertura al pubblico, biglietto d’ingresso 10 Euro www.pittimmagine.com Twitter: #PittiFragranze www.facebook.com/fragranze
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Alone Photos by Max Valerio Styling by Ele Bi
Coat Agata Della Torre sunglasses kuboraum
Photos by Max Valerio Styling by Ele Bi Assistant: Matteo Di Pippo Hair stylist: Frank Peroni Mua: Stefania Gazzi Model: Susan Stork @Next Models
Mitoraja a Pompei ARTE
Due realtĂ che finiscono col fondersi e col con-fondersi senza mai sopraffarsi
Grande Toscano alla Basilica
Tindaro e Ikaro blu al Foro
ARTE
S
ono ben 28 le sculture monumentali in bronzo create da Igor Mitoraj e magistralmente collocate in diversi settori degli scavi archeologici di Pompei. Un’unione eccellente che in perfetto equilibrio esalta le caratteristiche individuali di un insieme che sembra non aver confini. Non ci sono prevaricazioni: gli elementi si completano a vicenda arricchendosi di una forza che ne esalta l’insieme. Ecco che le due realtà, quindi, finiscono col fondersi e col con-fondersi, senza mai sopraffarsi l’una all’altra, instaurando un legame dialettico armonioso che evidenzia e valorizza tanto la solennità storica degli scavi quanto le delicate figure. Quello di “Mitoraj a Pompei”, dopo il successo delle esposizioni alla Valle dei Templi di Agrigento e ai Fori di Traiano di Roma, è un appuntamento che a tutti gli effetti va a suggellare un binomio dimostratosi osmotico tra il classicismo archeologico e la contemporaneità dell’arte del maestro polacco. Le aree scelte per l’evento espositivo promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dalla Fondazione Roma Mediterraneo, e organizzato dalla Soprintendenza Pompei, dalla Galleria d’arte Contini (Venezia – Cortina d’Ampezzo) e dall’Atelier Mitoraj (Pietrasanta) sono quelle dal Santuario di Venere al Foro, da Via dell’Abbondanza alle Terme Stabiane, fino al Quadriportico dei Teatri. Qui gli imponenti ed eleganti personaggi scultorei, ispirati all’iconologia classicista dei miti e delle leggende, convivranno fino all 8 gennaio 2017 con le architetture dell’antica Pompei: Dedalo e la Villa Imperiale, il Centurione ed il Tempio di Iside, Ikaria e i Lupanari. Un appuntamento ricco di fascino e pathos capace d’incantare ed emozionare per la sua concreta unicità. 207
ARTE
Cenni biografici Igor Mitoraj nasce il 26 marzo 1944 ad Oederan, un piccolo centro della Sassonia, da madre polacca e padre francese. Nel 1968 lascia la Polonia e giunge a Parigi per ampliare la sua formazione culturale. Il Ministero francese della cultura gli mette a disposizione uno studio a Montmartre nel Bateau Lavoir, mentre l’anno seguente è invitato a partecipare alla XLII Biennale di Venezia. Nel 1987 acquista un grande atelier a Pietrasanta e, nel 1989, presenta per la prima volta le sue opere alla New York Academy of Art. Negli anni successivi espone in numerose mostre personali, riceve inviti ad esporre nei piÚ importanti musei internazionali, contemporaneamente, riceve prestigiosi incarichi per la realizzazione di sculture monumentali in molte metropoli.
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Tindaro al Foro
Memorie al Foro
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Si dedica alle scenografie e ai costumi per la “Manon Lescaut” e la “Tosca” di Giacomo Puccini, rappresentate nell’ambito del Festival Puccini di Torre del Lago. A Roma, nel 2003 installa la monumentale Dea Roma e nel 2006 le porte monumentali della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Nel 2011 la Valle dei Templi di Agrigento accoglie le sue opere monumentali. Con questa prestigiosa première il sito archeologico si apre all’arte contemporanea. Nel 2012 le sue opere sono esposte a Ravello, nella Cappella di Villa Rufolo e nell’Auditorium Niemeyer. Nel 2013, in occasione del Centenario della “Fondazione dell’Arena di Verona”, realizza la scenografia della “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi. Nel 2014, in occasione del 950° anniversario della fondazione della cattedrale di Pisa, le sue opere vengono esposte nella piazza del Duomo, all’interno del Palazzo dell’Opera del Duomo e del Museo delle sinopie. Ancora una volta, Mitoraj porta l’arte contemporanea in un luogo in cui non si era mai affacciata. Igor Mitoraj muore a Parigi il 6 ottobre.
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Torso alato grande al Foro
Torso di Ikaria grande e Porta Marina
ARTE
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MERMAIDS FROM THE UNIVERSE Photos by Matteo Rovella Make-up and Concept by Silvia Gerzeli
Blue eyeshadow model Make-up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Concealer Burberry Powder Shu Uemura no color Eyeshadows Lancome + MAC Fresh Water Eye pencil Electric Urban Decay Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC
Make-up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Powder Shu Uemura no color Eyeshadows MAC Handwritten & Soba + Inglot Silver Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC
Make up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Concealer Burberry Powder Shu Uemura no color Eyeshadow MAC Paint Pot Groundwork Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC + MAC lipstick Show Orchid
Purple lips model Make up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Concealer Burberry Powder Shu Uemura no color Eyeshadow MAC Paint Pot Constructivist Eyepencil Shu Uemura Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC + MAC Lipstick Instigator + vaseline
Make up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Corre Burberry Powder Shu Uemura no color Eyeshadow MAC Paint Pot Soft Ocre + Christian Dior Montaigne Palette Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC Supracolor red Kryolan
Make-up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Powder Shu Uemura no color Eyeshadows MAC Handwritten & Soba + Inglot Silver Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC
Make-up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Concealer Burberry Powder Shu Uemura no color Eyeshadows Urban Decay Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC + MAC Lipstick Diva Antics & Matte Royal
Make-up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Powder Shu Uemura no color Eyeshadow MAC Paint Pot Soft Ocre + MAC Paint Pot Chrome Angel Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC Airbrush light blue Eugenspiegel
Make-up Foundation MAC Studio Waterweight + MAC Strobe Liquid Lotion + Bobbi Brown Skin Stick Powder Shu Uemura no color Eyeshadows Christian Dior Montaigne Palette + Urban Decay Eyebrows MAC Pro Longwear Waterproof Brow Set Lips Prep + Prime Lip MAC + Pro longuer Eye-liner black ice
Photos by Matteo Rovella www.matteorovella.com Make-up and concept by Silvia Gerzeli www.silviagerzeli.com Make-up assistant: Lisa Pascucci Models: Charo Galura www.charogalura.net & Dinara Murzabayeva
Alfa Giulietta MOTORI
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ra l’obiettivo di Marchionne sin dall’inizio del suo insediamento far rinascere il marchio Alfa con il vero spirito di granturismo sportiva. La strada è stata lunga e non facile, soprattutto di fronte ad una forte concorrenza, in primis tedesca. Con tali premesse abbiamo deciso di provare la media compatta, che rappresenta al meglio questa scommessa: Alfa Giulietta. Sorella minore di Giulia, è stata oggetto di un leggero restyling che l’ha resa ancora più attraente senza stravolgerne le linee che tanto sono piaciute alla clientela. In test non poteva che aver per oggetto l’accoppiata motorecambio più equilibrata per un’auto del suo segmento: in cuore 1.600 cc multijet, con 120 cv di potenza, 195 km/h di velocità di punta e il nuovo cambio automatico a doppia frizione TCT. Un mix perfetto tra potenza, brio, consumi e, diciamolo, anche nel prezzo. Su strada: 1000 km di puro divertimento Esteticamente la nuova Giulietta rende omaggio alla nuova arrivata Giulia, con piccole ma significative modifiche: muso con il “baffo” rosso, carbon look nei fari e la famosa calandra Alfa che perde le barrette orizzontali e guadagna la griglia a nido d’ape.
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Nuovo logo del Biscione e nuovo lettering per il nome, che si sposta a destra sul portellone. A bordo rassicura la maturità del progetto, perché, nonostante sia sul mercato già da qualche anno, gli interni di Giulietta sono ancora oggi uno dei punti di riferimento in quanto a sportività, comodità e visibilità. La plancia è moderna e molto piacevole nella linea, sviluppata orizzontalmente e decorata con un inserto orizzontale in grigio scuro (con due differenti finiture a seconda delle versioni). Non generosissima come numero di vani a disposizione, si compensa con l’ampiezza di quello sottoplancia, nel bracciolo e nel fianchetto porta. Restando in tema di spazio, il vano di carico ha una capienza minima di 350 litri, che salgono fino a 1.045 litri abbattendo gli schienali posteriori. L’abitabilità di Giulietta è piacevole e tutti i comandi sono ben leggibili, intuitivi e pratici grazie al nuovo sistema di infotainment U-connect, chicca di questo restyling . Si apprezzano molto le plastiche sia quelle della plancia che hanno un trattamento superficiale di finitura tale da non riflettere, sia quelle delle porte che al tatto offrono una percezioni di robustezza. Alcuni dettagli come il rivestimento del vano bagagli, le guarnizioni delle portiere, l’ordine e isolamento del vano motore, sono addirittura da livello ben superiore ad un media con un prezzo di 25.000
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euro e stranamente si scontrano con le guide dei sedili parzialmente scoperte o le sbavature delle maniglie con cui si regolano in altezza i due sedili anteriori. La conferma di aver intrapreso la strada giusta per la rinascita del marchio Alfa, arriva proprio quando si gira la chiave di avviamento. Qui l’ottima disposizione del telaio e dello sterzo, che rimangono due punti di riferimento per qualsiasi concorrente, esaltano il divertimento alla giuda. Piatta senza essere scomoda, gira con precisione nei tornati del Col di Tenda (Cn) durante la prova. La scalata è veloce, mentre il TCT impedisce di sollecitare eccessivamente il motore e Esp, sempre inserito, ti ricorda che sei alla guida di una berlina per la famiglia. è innegabile che il meglio di Giulietta sia nel misto: briosa e divertente da guidare, con entrate in curva che sebbene sollecitate non scalfiscono la traiettoria imposta. Trasmette una sensazione di solidità e utilizzando il cambio automatico in modalità sequenziale si può sfruttare al massimo la qualità del TCT che risponde in maniera efficace sia sulle marce alte che in scalata. Il cambio a doppia frizione consente di innestare la marcia successiva, mentre la precedente è ancora selezionata ed è decisamente un vantaggio sia per la velocità di cambiata e al
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tempo stesso un grosso comfort di guida senza strappi senza perdite di potenza in cambiata e perdite di coppia, quindi con un effetto finale di guida molto fluida con cambiate molto veloci. Ad esaltare il piacere di guida c’è la possibilità di variare tre tipi di assetti. Si chiama D.N.A., acronimo inglese per Dynamic Normal All Weather, ed è il sistema ti consente al guidatore di modificare il comportamento della vettura attraverso un manettino. Basta premere il selettore in una delle tre modalità di funzionamento e l’auto dà il meglio: Normal (situazioni di guida normale, in cui si prediligono i consumi), Dynamic (impostazione più sportiva) e All Weather (letteralmente ogni condizione atmosferica, indica le situazioni con fondo a bassa aderenza). Il sistema agisce sulla risposta del motore, sulla taratura dell’impianto frenante e sulla servoassistenza, ma anche sul livello di intervento dei dispositivi elettronici (ABS e controllo di stabilità), sul cambio e attraverso la funzione Pre-Fill che attiva preventivamente l’impianto frenante nelle situazioni di emergenza. Un ultimo cenno va fatto ai consumi, che si attestano a oltre 20 km con il litro di carburante: E per un’auto dal cuore sportivo sono parecchi. Cristiano Fabris
BARBE (Beards) Photos by Antonio Guzzardo Styling by Valeria Gaetano
a sinistra: Bomber di raso Kyte a destra: Capospalla Francesco Carraro Short e scarpe Martina Scattarella Camicione bianco Martina Scattarella Giacca Francesco Carraro Stivaletti Silvia Stefanucci
a destra: Camicione bianco Martina Scattarella Giacca Francesco Carraro a sinistra: Maglia vintage Cappotto Martina Scattarella Slip Versace Borsa Silvia Stefanucci Occhiali Plexyshock Scarpe Adidas
a destra: Pantaloni e cappuccio Francesco Carraro T-shirt e scarpe Adidas a sinistra: Gilet pelle Francesco Carraro
a sinistra: Tunica Francesco Carraro a destra: Tuniche Francesco Carraro Smanicato Martina Scattarella Spilla Plexyshock Capospalla Francesco Carraro Short e scarpe Martina Scattarella
a sinistra: Gilet pelle e top Martina Scattarella Pochette a forma di slip Francesco Carraro Occhiali Plexyshock Stivaletti Silvia Stefanucci a destra: Smanicato Martina Scattarella Spilla Plexyshock
Photos, retouching and art director: Antonio Guzzardo - Styling by Valeria Gaetano Hair stylist: Vincenzo Panico - Make-up artist: Maddalena Brando Model: Valerio @IconModels Guest models: Jean Pierre @IamManagement, Giuseppe, Gabriele, Biagio, Vincenzo, Marco and Peppe Photos assistant: Luna De Bartolo Location: Studio 001 - Via Pisoniano, 9 - Roma Thanks to Patrick Jendrusch and Alessandro Donati
COSTUME
Benvenuto Made in Italy
Forse l’abito non fa il monaco, ma il “Made in Italy” sì!
L
a storia del Made In Italy è ricca di aneddoti, personaggi e artisti che hanno fatto sì che il nostro stile e la nostra cultura viaggiassero lontani in tutto il Mondo. Tutto questo successo italiano nasce grazie ai circoli virtuosi che si sono creati a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e che hanno rafforzato la competitività a livello internazionale dell’intero sistema industriale e distributivo. Dopo la fine del doloroso e drammatico. Secondo conflitto mondiale, gli Americani avevano percepito che la moda italiana possedeva un gusto e una bellezza innata. Unica e diversa da quella francese, ricca di un gusto diverso dato da tanta bellezza e cultura che circonda il nostro paese. La nostra produzione era soprattutto artigianale: grandi ateliers manifatturieri realizzavano gli abiti a differenza degli Americani che erano però abituati a metodi di produzione caratterizzati dalla standardizzazione seriale, di stampo fordista, che si ripercuoteva in modo speculare anche sull’abbigliamento. Erano abituati al cosiddetto “ready-to-wear” ovvero pronto da indossare. In Italia l’assetto industriale era organizzato per distretti specializzati per nulla capaci di lavorare insieme e di poter creare così una grande industria capace di comunicare e commercializzare tra di loro. Quello che mancava era la capacità di progettare un sistema d’offerta innovativo che conciliasse il gusto europeo alla produzione statunitense. Per questo la parziale apertura delle frontiere commerciali diede la possibilità agli industriali italiani di visitare le fabbriche americane e di apprendere i sistemi di produzione.
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Pochi Italiani capirono quanto gli Americani ci avevano donato e ci avevano messo a disposizione: uno di questi fu il marchese Giorgini, con la sua mente nuova e visionaria. Sarà proprio lui il primo ad avere l’intuizione di investire sull’abbigliamento come settore adatto all’esportazione verso gli USA. Sarà Giorgini, buyer già affermato, che, puntando sulla propria credibilità professionale, nel 1951 organizza la prima manifestazione internazionale di moda italiana a Firenze a Villa Torrigiani. L’anno seguente, vista la notevole affluenza e la risonanza, l’evento sarà spostato nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. Questa diventerà la passerella ufficiale del “Made in Italy”. Una stoccata molto forte e dura per i fratelli francesi che sino a qualche anno prima dettavano legge nel fashion mood però. 245
Rocco Barocco
Tutto cambiò grazie al Piano Marshall che portò gli aiuti da lì a poco le industrie cominceranno ad avere una configurazione più programmata tanto che gli Usa metteranno a disposizione finanziamenti e macchinari per l’Italia con l’obiettivo di trasformare le modalità di consumo italiane e di fabbricare beni adatti al mercato statunitense. Per questo si aprì da subito un nuovo canale commerciale con gli Stati Uniti che riguardava però solo il ‘pronto moda’, un concetto nuovo in Italia ma che negli anni ha fatto strada ed ancora oggi ci rende unici sul mercato. Ma facciamo un passo indietro. L’anno chiave è il 1947 quando le riviste internazionali come Vogue cominciano a parlare della moda italiana. Il primo ad essere pubblicizzato fu lo ‘’scarpaio delle star’’ Salvatore Ferragamo. Nello stesso anno Ferragamo vince il premio per l’Haute Couture per le calzature. Nello stesso periodo l’Italia inizia ad essere meta di buyers americani in cerca di capi da inserire nel loro sistema moda.
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Valentino couture s/s 2016
Fino alla metà degli anni ‘60 la moda italiana rimane sull’onda di quella francese. L’Haute Couture continua a produrre pochi capi di altissima qualità e destinati esclusivamente all’élite, ovvero all’aristocrazia e alle dive del cinema che affollavano Cinecittà. Tutto cambia ancora verso la fine del decennio quando nelle grandi città si inizia a respirare aria di cambiamento, dettata anche dalle rivoluzioni epocali che stava subendo la società. Se da una parte rimangono le storiche sartorie che creano abiti di Haute Couture, dall’altra si comincia a testare il modello statunitense. La prima città metropolitana ad offrirsi disponibile al cambiamento fu la città della Madonnina ovvero Milano. A fare da sfondo saranno le vie del quadrilatero della moda come via della Spiga, Piazza San Babila, via Santo Spirito dove nascono negozi come Cose, Gulp e Fiorucci che propongono capi diversi, che vanno verso il nuovo modo di fare moda, più simile a quello che nasceva per le strade di Londra. Fiorucci studiò il suo negozio sul modello di Mary Quant a Londra, uno spazio per giovani che hanno voglia di cambiamento e di uno stile nuovo, un luogo dove ritrovarsi per ascoltare musica nuova e affacciarsi su un mondo
diverso; per questo anche la concezione dell’abito subisce un definitivo cambiamento diventando una forma di travestimento stagionale, l’immagine cambia in tempi rapidissimi. Il decollo dovrà però aspettare la metà degli anni ’70, ovvero alla fine della recessione, e il momento di inversione del ciclo economico. In questo momento infatti le imprese, anche quelle del Gruppo Finanziario Tessile, fino a quel momento specializzate nella produzione di abbigliamento a basso contenuto di design, si rendono conto che si può instaurare un rapporto con i couturiers in modo da cogliere più facilmente e rapidamente la domanda. Per poter fare capi d’avanguardia diventano necessarie delle professionalità nuove, dei creativi innovativi e 246
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consapevoli del fatto che la lavorazione deve adattasi alle nuove idee. Il gusto deve essere internazionale, lo stesso che caratterizzava le manifestazioni giovanili dell’epoca e, al tempo stesso, c’è il bisogno di imprenditori capaci di produrre mantenendo ritmi rapidi. Il primo a cogliere l’eccezionalità della situazione è Walter Albini che dà il via alle partnerships tra stilisti e aziende. Uno degli obiettivi principali dello stilista diventa trovare uno stile personale, con cui farsi riconoscere, che lo identificasse. Il popolo giovane non è più disponibile a riconoscersi in un’unica tendenza sinonimo di omologazione. Tra gli altri, Missoni scelse di concentrarsi sulla maglieria e sui colori, Ken Scott sui grandi stampati, Albini sul revival. Nel 1975 Milano diventa ufficialmente la capitale del prêt-à-porter e cominciano a comparire i nomi di Versace, Armani, Ferré che non avevano avuto parte nella fase pioneristica. Tutto cambia e si rivoluziona anche grazie ad un evento nuovo e travolgente; prende il via anche il Modit, evento che ospitava a Milano ogni anno circa duecento aziende con l’obiettivo di riunire in un unico spazio tutte le iniziative che nel corso del decennio si erano autonomamente svolte in città. Questo evento si trasformerà nella Settimana della Moda. Viene definitivamente sancita l’identificazione dell’Italia come centro di riferimento per la moda. Inoltre dal ‘71 al ‘91, grazie agli incentivi finanziari e al minor costo della manodopera, la produzione italiana sarà l’unica a non far ricorso ai cosiddetti “paesi a basso costo di manodopera”. 247
Giorgio Armani Prive haute couture 2014
È questa la decisiva ragione della nascita del Made in Italy come sinonimo non solo di gusto, ma anche di qualità. Dopo Albini, che delineò la prima generazione dei grandi stilisti italiani, la seconda generazione degli stilisti italiani si dedicherà ad un modo di vestire eclettico che combinava diversi capi di differenti stili. Armani diventa il Re del casual. Reinventa la giacca, un indumento formale classico, in chiave moderna, proponendola con i tessuti morbidi che caratterizzavano gli indumenti femminili e con lievi differenze tra uomo e donna. Con la stessa matrice Missoni fa diventare il cardigan una divisa colta per intellettuali. Nel 1980 inizia la deregulation. Carriera, successo, denaro e potere sono le nuove parole d’ordine. La cura del corpo e l’edonismo in generale diventano un trend. Ricompaiono uomini vestiti in modo impeccabile con completi formali, bretelle, camicie e cappelli. Le abitudini sociali mutano ancora: è il momento della disco-dance e i vestiti diventano di spandex, lurex,
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lamé d’oro e paillettes.Gli anni ‘90 si sono identificati invece come gli anni del total look. Il brand inizia ad avere un ruolo cruciale nella costruzione della propria identità sociale. E la scelta di una griffe piuttosto che di un’altra diventa sinonimo di adesione a determinati valori. In tutto il mondo le persone si vestono dalla testa ai piedi Fendi, Gucci, Versace, Prada e Dolce e Gabbana, rigorosamente senza mixare. Il nostro è uno stile unico nato da poco, ma che è ricco di emozioni, sensazioni, lavoro e bellezza. Con quello che ultimamente sta accadendo aziende che chiudono, stilisti che vanno ed altri che vengono, una Settimana della Moda che forse non ha più il valore per cui era stata concepita, nuove frontiere commerciali che nascono, cambiamenti ai vertici e sempre più gradi stilistici che si ritirano dalle scene l’Italia continuerà ad essere un centro del Fashion? Dovrà trovare idee, stili, messaggi e di certo motti nuovi, e anche un grande ricambio generazionale. In bocca al lupo Italian Fashion Style.
Schiaparelli haute couture s/s 2014
Michele Vignali
A new gang in town Photos by Francesco Italia Styling by Andrea Sangiorgi
Shirt F**K woman Coat Marco Corso Skirt Ivories
Left: t-shirt YNOT coat Daniel Wong trousers creazioni Antonella boots Vaerso Right: sweater F**k Woman jeans Kaos Jeans
Left: sweater West Naples trousers Ivories boots Vaerso Right: sweater, jacket and trousers Kaos jeans shoes Nike
jumpsuit Marco Corso boots Vaerso
Left: top Mangano jacket Kaos jeans jeans YNOT Right: t-shirt YNOT gilet Kaos jeans jeans Mangano shoes and socks NikE Photos by Francesco Italia Styling by Andrea Sangiorgi Make-up and hair: Letizia Pecchia Graphics: Valerio Torrisi Model: Trang Khieu @Why Not Models
Le parole della moda LIBRI
Piccolo dizionario dell’eleganza
Un libro? Una guida? Un vocabolario? Tutto questo e molto, molto altro
LIBRI
O
gni mestiere ha la sua lingua, così come ogni arte ha un punto focale d’ispirazione. Si tratta di un linguaggio proprio che non ha sinonimi, non ha contrari, ha semplicemente una definizione che immediatamente riporta a questo piuttosto che quello. Così, banalmente, come per i cacciaviti, per citare qualcosa di “maschio”, esistono quelli a punta e quelli a stella. Per chi non ha sufficiente padronanza della materia è solo e semplicemente un giravite, ma la differenza è sostanziale. Totale. Netta. Ovviamente anche la moda ha un linguaggio tutto suo formato da espressioni e parole che da una parte identificano una determinata caratteristica e dall’altra, quella spesso abusata, ha a che fare con un aggettivo. Ad esempio continuiamo a leggere che le persone confondono l’essere glam con l’essere chic… C’è un mondo che distanzia i due significati, forse anche tre o quattro. Anzi, togliamo pure il forse. Ma davvero conosciamo il vero senso di tutte le terminologie? Da dove vengono parole come denim, manila, bucherame, jeans? Che cosa differenzia, ad esempio, un abito ad anfora da uno a guaina? E uno a palloncino da uno a tubo? Che cos’è un eden? E un ottomano? Non lo sapete? Bene… oddio troppo un bene forse non lo è, dipende che cosa fate nella vita, ma questo è un altro discorso. Per i più curiosi, gli amanti della moda e per chi lavora nel mondo delle passerelle o chi della moda vorrebbe fare il proprio mestiere, come giovani bloggers, giornalisti, stilisti, studenti, Anna Canonica-Sawina ha scritto “Le parole della moda - Piccolo dizionario dell’eleganza” edito da Franco Cesati Editore. Un libro fresco, interessante, dettagliato e curioso. 178 pagine che racchiudono un piccolo compendio di storia della moda, le definizioni fondamentali del lessico dell’eleganza, tantissime curiosità, immagini, informazioni e aneddoti. Anna Canonica-Sawina Le parole della moda Piccolo dizionario dell’eleganza Franco Cesati Editore, 178 pp.
SAKURA Photos AND Styling by Laura Daria Pezzini Make-up artist: Erika Ramazzotti
Maglia rosa e bianca Miss Sixty
Abito rosa Pommes de Claire Collana bianca e argento Giulia Boccafogli Bracciale da mano Design Digest
Camicetta fantasia Romwe collana Lo Scrigno
Collana bianca Klamir
Abito turchese Romwe Orecchini decorati Bubbles forte dei marmI Photos and styling by Laura Daria Pezzini www.lauradariapezzini.com Make-up artist: Erika Ramazzotti Hair stylist: Marta Matteuzzi Photos assistant: Matteo Paoli Model: Iuliia O. @Das Models
Anna Magnani
Lupa capitolina e rosa hollywoodiana
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C
ome scrittori cinefili e amanti del teatro, siamo emozionati ogni volta che la vediamo in TV o in DVD. Riesce sempre a toccare il fondo del nostro cuore questa signora diventata diva internazionale, dopo essere stata icona tragicomica del Cinema italiano. Anna Magnani, nata nel 1908 e morta nel 1973, appare tra le poche dive italiane nel programma notturno di Marzullo “Cinematografo”. Un flash violento in bianco e nero la inquadra nella scena più drammatica di “Roma città aperta”. L’attrice è visibile nella silhouette della popolana Pina uccisa a raffiche di mitra dai tedeschi, mentre si oppone all’arresto del marito, il tipografo comunista Francesco. L’urlo disperato “Francesco, Francesco!” rimbalza dal video e giunge nel nostro orizzonte mass – mediatico. Più spettacolare ma meno espressivo. Unica nella sua dimensione tragica, diventò icona per tutte le attrici drammatiche italiane. Da Silvana Mangano di “Riso amaro” (1949) a Sophia Loren del film “La ciociara” (1960). Noi che siamo viaggiatori inquieti, vediamo Anna Magnani per le vie e le piazze di Roma. “ Anna Magnani, Nannarella per tutti noi, Cruda e proterva come la gente dei bassifondi, fiera e intrepida come la Lupa capitolina, rosselliniana e pasoliniana, fedele alla sua città e al nostro grande Cinema,
ICONS
buca lo schermo ed entra nel nostro quotidiano populista…” (Sorelle d’Italia, Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese, terza edizione, Libreria Croce, 2015). Anna Magnani è entrata per sempre nell’immaginario collettivo. Con i suoi occhi neri, disperati, furiosi su un volto color terreo. Quello che lei ci ha dato come emblema di un’Italia post – bellica, accompagnato da uno straripante sorriso popolare. Risate di gioia e risate amare destinate ad entrare nella galleria delle grandi dive cinematografiche. Da “Roma città aperta” a “Mamma Roma”, fino ai film per la TV nei primissimi anni Settanta, dove l’attrice recita se stessa con Massimo Ranieri e canta “O surdato innamorato”. Il recente libro di Italo Moscati “Anna Magnani, un urlo senza fine”, riporta all’attenzione l’attrice romana, in alcuni particolari editi ed inediti su di lei. Emergono tratti noti ed altri meno noti della sua biografia. Per esempio, la Magnani antidiva recitava in commedie per il cinema, con un volto che sfuggiva ai canoni del bello, nell’epoca in cui il bello voleva dire conforme al Cinema dei “telefoni bianchi”. Ma Anna aveva un fascino fatto di sguardi e gesti da divina. Con questi attributi approda a Hollywood, seguendo le orme di Alida Valli. Qui girò la “Rosa tatuata”, regia di Daniel Mann (1955), con Burt Lancaster.
ICONS
Nella parte di una vedova italo – americana che coltiva la memoria del marito scomparso. Per questo film Anna Magnani nel 1956 vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista. Hollywood rese omaggio alla mitica “rosa”, poi la consacrò con “Pelle di serpente” di Sidney Lumet (1959). Ma la Magnani mantenne un rapporto fedele con Cinecittà dove girò “Nella città l’inferno” (1959) con Giulietta Masina e “Risate di gioia” (1960) con Totò, biondissima nella parte di una soubrette dell’avanspettacolo, con il partner per eccellenza “il principe della risata”. Il libro di Moscati ricostruisce vita e opere di Anna Magnani. L’attrice tragicomica del nostro Cinema, scrive Italo Moscati nel volume “Anna Magnani, un urlo senza fine” (Lindau, Torino 2015). “…c’è anche la parte sommersa di un impegno dispiegato in più di quarant’anni di scena, 50 film e altrettanti interpretazioni teatrali e riviste, genere a lei congeniale”. Anna Magnani fu memorabile interprete di “Assunta Spina” (1948) con Eduardo De Filippo e Titina De Filippo. Nella parte di una donna fatale in versione neorealistica. Fiera e impetuosa, divisa tra colpa e innocenza. Ma fu anche madre coraggio nel memorabile “Bellissima” di Visconti (1951) e in “Mamma Roma” di Pasolini (1962).
ICONS
L’attrice interpreta magistralmente la parte della “mater dolorosa” adatta alla sua recitazione. La “Lupa capitolina” rimase fedele a se stessa. Occhi spietati, sguardo tenebroso, con sottili rughe che rendevano più espressivo il suo viso. Finché Fellini la provocò nel finale del film “Roma”, grand tour in una capitale neobarocca, tra raccordo anulare, bordelli, Trastevere e sfilate di abiti ecclesiastici. Nel finale Anna Magnani rientra a casa, a notte fonda. Fellini la incontra nel suo vagabondaggio notturno e l’apostrofa “Simbolo de Roma”. Lei risponde ironica “Simbolo de che? Ma va a dormì Federì”. Una maschera, quella di Anna, popolare e aristocratica. Controcorrente rispetto ai film omologati degli anni Settanta che lei definiva “maialate”. Li rifiutò in cambio di film per la TV come quelli girati con il marito Goffredo Alessandrini. In uno di questi appare nella parte di un’automobilista spiazzata dentro il caos di una Roma tentacolare, Di quella capitale bella e amara che l’attrice salutò nel finale del film felliniano “Roma”. Con la tenera violenza che fece di lei l’icona della capitale e del Bel Paese, prima della débâcle che travolse il nostro Cinema e la nostra cultura, nei primi anni Settanta del Novecento.
ICONS
Come poche artiste dello star – system , Anna Magnani non è stata solo attrice “laureata” dall’Oscar. E’ stata ed è ancora una punta di diamante dell’arte della recitazione, tanto che alcuni suoi film, oggi dimenticati, come “Campo de’ fiori” (1943) in cui recita la parte della pescivendola romana e “La carrozza d’oro” (1952) in cui è la regina dei commedianti, sono oggetti di culto. Culto che merita indubbiamente anche “ L’onorevole Angelina” (1947) diretto da Luigi Zampa. Nel film la Magnani diventa sostenitrice agguerrita della povera gente di Pietralata, degradata borgata romana. L’iconografia della celebre attrice non poteva non dare la parola a Franco Zeffirelli suo regista nella versione teatrale “La lupa” dalla novella verghiana. “Una pantera nera con gli occhi di fosforo che bucano l’aria, pronta a difendersi e ad aggredire: una belva stupenda” da “Women in Italia Cinema di Tonia Caterina Rivello, Edizioni Croce, 2001). di Riccardo Di Salvo e Claudio Marchese
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“Venere incontra Venere”
Come due “gemelle diverse”, ma profondamente unite, le due Veneri di Botticelli si specchiano una nell’altra
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a Nascita di Venere è senza dubbio una delle opere d’arte più famose ed amate del mondo. Dipinta da Sandro Botticelli tra il 1482 e il 1485, è diventata un simbolo della pittura del 400 italiano. Ciò che non tutti sanno è che oltre alla celebre Venere conservata agli Uffizi di Firenze il maestro ne realizzò altre, di cui solo tre sono giunte fino a noi: la Venere “di Torino”, la sorella conservata presso la Gamäldegalerie di Berlino (entrambe realizzate nel 1490), e una terza che fa parte di una collezione privata svizzera. Grazie a “Venere incontra Venere”, una contenuta, ma eccezionale, mostra-confronto allestita presso gli spazi della Galleria Sabauda dei Musei Reali fino al 18 set286
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tembre, l’opera berlinese viene portata per la prima volta in Italia e le due sorelle si offrono insieme al pubblico per essere ammirate in un unico colpo d’occhio. Come due “gemelle diverse”, ma profondamente unite, le due Veneri si specchiano una nell’altra, si tratta di due opere ispirate alla dea che Botticelli dipinse con la collaborazione della sua bottega. Venere incontra Venere inaugura lo Spazio confronti della Galleria Sabauda, dedicato ad allestimenti di ridotte dimensioni che metteranno due o più opere talvolta a confronto, talvolta in dialogo, per far scoprire al pubblico i tanti parallelismi e legami dell’arte attraverso le epoche. In precedenza la Venere di Torino è stata esposta in Cina (Pechino, 287
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Hong Kong e Macao), in Giappone (a Tokyo) e insieme all’opera berlinese anche a Londra e Berlino. L’opera è richiestissima nelle grandi mostre internazionali e sarà una delle ambasciatrici dei Musei Reali nel mondo. È bene sottolineare che la visita di Venere incontra Venere è inclusa nel biglietto dei Musei Reali. Le Veneri di Botticelli sono nudi monumentali, che possono essere annoverati tra i primi dipinti rofani dell’Europa postclassica e che trovano ispirazione in un modello antico che conosciamo come Venere de’ Medici, o Venere pudica, dove la Dea è sorpresa a coprirsi con le mani il seno e il pube. La scultura, oggi esposta agli Uffizi, arrivò a Firenze solo nel XVII secolo, ma è probabile che altri esemplari con la stessa iconografia esistessero in città già ai tempi di Botticelli e godessero di grande fama. Il pittore riprende fedelmente il movimento delle gambe e delle braccia, cesellando con grande eleganza il nuovo movimento della capigliatura e stendendo sul volto, fisso sul riguardante, quel velo di dolce malinconia che caratterizza tutte le sue creature femminili. La tradizione vuole che il viso della Venere degli Uffizi proponga il ritratto della bellissima Simonetta Vespucci, amata da Giuliano de’ Medici e morta tragicamente all’età di ventitrè anni. Secondo la mitologia Venere è un’antica divinità latina, che nel II secolo a.C. viene assimilata all’Afrodite greca, dea dell’amore. Alcune fonti indicano Afrodite come figlia di Zeus, altre come figlia di Urano, personificazione del cielo. Secondo la tradizione, Urano fu evirato da suo figlio Crono e i suoi organi sessuali, cadendo in mare, generarono la dea, la “donna nata dalle onde” o anche “nata dallo sperma del Dio”. Appena uscita dal mare Afrodite fu portata dai venti (Zefiri) prima sull’isola di Citera e poi a Cipro, accolta dalle Stagioni (le Ore), vestita, e condotta presso gli Immortali. Sandro Botticelli ha raffigurato il mito della nascita di Venere nella celebre opera dipinta per la villa di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici nel 1486 e oggi conservata al Museo degli Uffizi di Firenze. L’immagine femminile incarna gli ideali di bellezza e di armonia dell’Umanesimo fiorentino, intriso di cultura classica. La precisione e la grazia del disegno, la delicatezza dei colori e il soave pallore perlaceo del corpo nudo di Venere, posto al centro della composizione, alludono alla purezza dell’amore come forza motrice della natura.
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