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numero trentadue - giugno 2018 - copia in distribuzione gratuita
Omofobia “nel pallone”? Matrimonio? A sorpresa! BELGIAN PRIDE 2018 Nozze, Unioni Civili e mutui: ecco che cosa prevede la legge La proposta? Fagliela sul ponte! Italia, ed è subito wedding tourism Nozze fuori dai canoni #uncovered
Parola d’ordine: stupire LUCE: veste gli spazi SUONO: amplifica gli ambienti VIDEO: immagini per ricordi indelebili ARREDO DESIGN E LUMINOSO: particolarità e ricercatezza Tel: +39 049 93 700 20
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VIVABOY Matrimonio? A sorpresa! L’EDITORIALE
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www.vivaboy.com | e-mail: vivaboy@vivaboy.com facebook.com/vivaboyguide Direttore editoriale Calogero Urruso
Siete pronti a dirvi sì quando nessuno se lo aspetta? Ecco qualche suggerimento per organizzare l’evento e i “pro e i contro” annessi a questa scelta
Direttore responsabile Salvatore Paglia
Direzione commerciale Jean Paul Bianco Livio Chiametti Editrice Sedit sc - C.P. 70 - Pont St. Martin (AO) Fax 02.91390360 Stampa Tipografia Giglio-Tos Pubblicità Tel. +39 329.8622268 vivaboy@vivaboy.com cover Photos by Thiago Martini Beauty: Max Araújo Model: Felipe Guaranha @Bid Talents
Pubblicazione abbinata a Lui Guide Magazine Reg. Tribunale di Milano N.169 - 03/2000
L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire.
SOMMARIO giugno 2018 pag. 10
OMOFOBIA “NEL PALLONE”? NOZZE FUORI DAI CANONI BELGIAN PRIDE 2018 NOZZE, UNIONI CIVILI E MUTUI
ph. Vaughn Wright
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ITALIA, ED è SUBITO WEDDING TOURISM
pag. 14
Un modo originale per festeggiare il proprio giorno di nozze è organizzare un matrimonio a sorpresa. State anche voi pensando che l’idea sia una trovata folle? Avete perfettamente ragione, ma se siete una coppia “easy”, particolarmente pazzerella, e non amante del matrimonio tradizionale, questa proposta fa proprio al caso vostro. Non negatelo: l’idea ha tutte le carte in regola per lasciare tutti i vostri ospiti increduli e con la bocca aperta. Se vi state impegolando in quest’avventura dovete considerare tutti i pro e i contro, ma a questo ci arriveremo tra qualche riga. Prima di tutto dovete tener presente che state prendendo in contropiede tutti i vostri invitati, quindi non potrete organizzare qualcosa in stile pompa magna anche perché i vostri ospiti non saranno pronti a tutto questo in nessun modo e per nessun modo. ci riferiamo a tutto: look, regalo, preparativi… continua a pag. 4
LA PROPOSTA? FAGLIELA SUL PONTE! COVER: EL CASERO pag. 26
pag. 18
ph. Jesse Goll
Attenzione: mantenere celato il vostro progetto non è cosa da poco: dovrete stare attenti a che cosa dire, quando dirlo e a chi dirlo, soprattutto sui vostri tanti amati social. Quindi se di vostro avete la lingua lunga, lasciate stare. È bene anche tenere a mente che meno persone saranno a conoscenza dei vostri piani e più facilmente ottenere il risultato “sorpresa” sperato, quindi non ditelo a nessuno che è la cosa migliore perché basta una parola di troppo per smontare completamente l’intera pianificazione del vostro programma. Importantissimo, e a dir poco fondamentale, è trovare un’ottima scusa che da una parte sia assolutamente credibile e che non alimenti sospetti e dall’altra raccolga tutte le persone care che volete invitare.
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Qualche suggerimento? Il festeggiamento di un determinato compleanno importante come un trentesimo o un quarantesimo, un anniversario particolare, la festa legata al vostro fidanzamento ufficiale, qualcosa inerente alla vostra professione tipo l’inaugurazione del vostro locale… La nostra “scusa” preferita? La lettura di un testamento da parte di un parente misterioso e lontano che ha fatto fortuna e che ha come parenti prossimi quelli della vostra famiglia: state pur certi che con questo pretesto all’appello non mancherà nessuno. Con la complicità di un amico notaio o ingaggiandone uno che si presti, tutto di certo assumerà una certa autenticità apparente.
continua a pag. 6
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ingresso tra l’incredulità, lo sballottamento e lo stupore di tutti i vostri ospiti. Adesso può partire la festa! Chiaramente, per non mettere in imbarazzo i vostri ospiti, il matrimonio a sorpresa sarà informale, magari in spiaggia, in un agriturismo, in una location privata, molto dipende “dall’evento di copertura” scelto. L’idea potrebbe funzionare anche per chi è alle seconde nozze. Per organizzare qualcosa di più semplice, ma comunque d’effetto, potreste raccogliere con una “scusa pilota” tutti i vostri ospiti nel centro della piazza del vostro paese/rione e poi arrivare con il vostro partner con uno striscione in mano comunicando quanto sta per succedere con una frase d’effetto tipo: “Ben venuti al nostro matrimonio”. Capatina in Comune e poi dritti alla festa magari organizzata in stile brunch a casa vostra, se possedete un immobile grande con giardino, o in un locale nella stessa zona raggiungibile a piedi. Passiamo ai “pro e ai contro”.
Iniziamo con le belle notizie
ph. Alex
In realtà il grosso dell’organizzazione gira attorno alla “ balla” di facciata scelta: nel caso tutto andasse secondo i vostri piani, di certo non avrete bisogno di chissà quali effetti wow per stupire i vostri invitati perché li avrete già presi in contropiede e non si continua a pag. 8
Una volta trovato il giusto evento di copertura dovrete pensare al luogo dell’appuntamento del resto non potete invitare tutti davanti ad una chiesa o al comune, altrimenti rischiereste di essere smascherati. L’ideale è fissare l’appuntamento in un determinato luogo incline alla scusa scelta, ad esempio lo studio del “famoso notaio” e di lì, continuando la “farsa”, ci sarà un pullman che porterà i vostri ospiti alla “vera” meta. Così facendo la sorpresa sarà ancora più grande e inaspettata. Da qui in poi tutto dipende dal tipo di matrimonio che intendete organizzare: religioso, il mezzo si fermerà davanti alla chiesa e un cartello/lavagna sistemato dinanzi al luogo sacro svelerà ai vostri ospiti che cosa realmente accadrà a breve… ovviamente voi nel frattempo vi dileguerete per prepararvi. Civile. In questo caso la “burla” può ancora andare avanti, come? Facendo accomodare tutti i parenti in una determinata sala/location dove il finto notaio introdurrà il discorso, la presentazione dei beni (magari illustrati su uno schermo gigante o su di un telo attraverso diapositive) e l’apertura del testamento. L’introduzione vi permetterà di dileguarvi e di indossare i vostri abiti nuziali. Sullo schermo compariranno immagini di ville, di auto, di gioielli, d’immobili… mentre il “finto notaio” illustrerà e spiegherà i vari beni. Quando sarete pronti sullo schermo/telo compariranno le vostre foto da bambini e attraverso le immagini il racconto della vostra storia d’amore... e infine la marcia nuziale con il vostro
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ph. James Bold
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ph. Valerie Elash
aspetteranno nulla di più di quanto già stanno vivendo. Non sapendo che vi state sposando nessuno metterà becco sulle vostre scelte, quindi potrete tranquillamente decidere tutto voi senza l’intromissione di consigli/obblighi poco graditi. Sarà di certo un matrimonio intimo, quindi con un numero ristretto d’invitati poiché è concretamente più complesso e quasi impossibile gestire un evento del genere dovendo invitare centinaia di persone. Meno persone, meno costi, così vi accerchierete di chi realmente vi ama. Visto che nessuno sarà vestito “adeguatamente” per l’occorrenza, risparmierete anche sulla location scegliendone di semplici e intime… la scusa regge: non era nel vostro intento fare qualcosa di estremamente sfarzoso per non mettere a disagio e in imbarazzo i vostri ospiti che di certo non si sono agghindati per l’evento giacché non erano a conoscenza che si stavano recando ad un matrimonio. Stesso discorso vale per i vostri abiti.
Adesso è il momento dei contro
Attenzione fare un’improvvisata di questo genere non significa essere disorganizzati, anzi, è esattamente il contrario. Qualcuno che si lamenterà lo troverete di certo, preparatevi a frasi di questo tipo: “Avreste, comunque, dovuto avvisarci”, “Questa volta avete esagerato!” “Ci
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ph. Fabio Alves
saremmo vestiti a dovere… non è giusto”! Inutile dire a queste persone che non aveva senso avvisarle altrimenti non sarebbe stata un matrimonio a sorpresa! Il nostro consiglio? Sfoderate il vostro sorriso migliore, senza aprir bocca! Regali, dovete tenere presente che gli ospiti non sono preparati nemmeno a questo, ma di certo sapranno come rimediare (forse). Siete pronti/e a rinunciare all’addio al nubilato o al celibato con le amiche e gli amici più cari? Sarete soli/e alla prova dell’abito, che è un momento piuttosto particolare di condivisione ed emozioni. Una soluzione per salvare capra e cavoli potrebbe essere questa: fissate per finta la data del matrimonio in un determinato giorno dell’anno e lasciate credere a tutti che le nozze si terranno quel giorno e poi sposatevi, in realtà, a sorpresa un altro dì; così facendo potrete dedicarvi alla ricerca dell’abito insieme a chi occupa una parte importante nel vostro cuore.
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Per concludere: a furia di fare troppo i misteriosi, ricordatevi di avvisare lo sposo, almeno lui deve essere a conoscenza di quello che sta accadendo… o magari anche no!
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Omofobia
“nel pallone”? I 20 anni dal suicidio di Justin Fashanu, primo calciatore gay di fama internazionale a dichiararsi al mondo, i coming out dei calciatori, le iniziative dei club, la parentesi italiana e…
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Nel mondo diversi club si stanno muovendo con iniziative anti-omofobia a Londra il presidente della Federcalcio inglese, Greg Clarke, ha tentato di organizzare un coming out collettivo per tutelare maggiormente la privacy del singolo dichiarando: “Propongo ai giocatori di alto livello che vogliono dichiararsi gay di farlo tutti insieme, ritengo che una persona non dovrebbe affrontare tutta la pressione da solo e che condividerla con altri possa essere d’aiuto”. L’uomo ammette: “Ho incontrato 15 sportivi omosessuali nelle ultime quattro settimane, tra questi c’erano anche dei calciatori e ho chiesto la loro opinione. È difficile trovare una soluzione perché molti calciatori gay sono felici come sono e non si preoccupano di come possano stare gli altri colleghi. Non voglio costringere nessuno ad uscire allo scoperto, deve essere una scelta personale”. Risultato? Nessun giocatore professionista si è offerto di partecipare, solo il campionato femminile, quello dei semiprofessionisti e dei dilettanti si è dimostrato essere più aperto a riguardo. In Danimarca la Federazione di calcio danese, in collaborazione con l’associazione calciatori e il Comune di Copenhagen, ha tappezzato con cartelloni pubblicitari contro l’omofobia le strade di tutta la capitale con un messaggio netto e chiaro: Fodbol For Alle (il Calcio è di tutti). Il centrocampista dell’Huddersfield, uno degli ambasciatori della campagna, ha detto: “L’omofobia è ancora parte del calcio ma insieme possiamo cambiare le cose, facciamo in modo che tutti si sentano benvenuti allo stadio, nei club e negli spogliatoi. Il calcio è il nostro sport, ci deve essere spazio per tutti”. Un bellissimo messaggio, semplice ed incisivo, che anche nella Nazionale italiana trova uno spiraglio di luce 10 VIVABOY
dopo le dichiarazioni infelici del passato di alcuni calciatori come Antonio Di Natale che asserì: “I gay restino nell’ombra, come la prenderebbero i tifosi”? Oppure Cassano che tempo fa dichiarò di non preferire i “froci in Nazionale”. Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori ed ex campione della Roma, ha partecipato al Forum Uefa Equal Game di Milano del 2017 dichiarando: “Nello sport bisogna essere se stessi, penso che oggi il mondo del calcio sia pronto ad
affrontare l’argomento omosessualità”. In Italia si parlò della possibile presenza di giocatori omosessuali nel calcio nel 1982 quando l’Italia di Bearzot, impegnata nel Mondiale poi vinto dagli Azzurri, non stava andando bene e rischiava di uscire mestamente dalla competizione e la stampa, più o meno ironicamente - visto le scarse prestazioni in campo di alcuni atleti - ipotizzò un “inciucio” sentimentale tra alcuni giocatori. Nel mirino dei giornalisti la “coppia” Rossi-Cabrini. In quell’Italia d’inizio anni ‘80 la possibilità che l’omosessualità fosse presente nel mascolino mondo del calcio era ripudiata dai tifosi e dai calciatori stessi. Ad ogni modo bisogna attendere gli anni ’90 per il primo coming out nel mondo del calcio. Ad avere il coraggio di rompere gli schemi è Justin Fashanu: primo calciatore di colore che ha dimostrato il suo talento giocando per il Manchester City e il Newcastle United. All’epoca il compenso del calciatore era pari a un milione di sterline. Lo sportivo dichiarò al mondo di essere gay attraverso un’intervista. La verità fu accolta con ostilità sia dal mondo sportivo, sia dalla comunità nera britannica. Lo stesso fratello John lo rinnegò pubblicamente e le reazioni ebbero un effetto devastante su Fashanu, che confessò di sentirsi “solo e disperato”. Negli anni a venire l’uomo tentò di rifarsi una posizione, ma con scarsi risultati. Fu lui stesso nel maggio del 1998 a togliersi la vita dopo essere stato accusato di stupro ai danni di un minorenne. Prima di suicidarsi il campione decise di scrivere un biglietto di addio spiegando non solo i motivi di quel gesto, ma la sua verità sull’accaduto ammettendo che il rapporto sessuale ci sarebbe stato, ma con il consenso del giovane. Fu quest’ultimo che al mattino avrebbe chiesto dei soldi al campione in cambio del silenzio. Ricatto al quale Justin si sarebbe rifiutato di cedere e che avrebbe dato vita a tutta la vicenda giudiziaria. Come siano realmente andate le cose lo sanno solo i diretti interessati, per tutti gli altri Fashanu era già colpevole ancora prima della sentenza. Colpevole di essere omosessuale. Quest’anno, e con esattezza il 2 maggio 2018, ricorre il ventesimo anniversario di quel triste epilogo. Nel suo biglietto d’addio l’uomo scrisse: « Desidero dichiarare che non ho mai e poi mai stuprato quel giovane. Sì, abbiamo avuto un rapporto basato sul consenso reciproco, dopodiché la mattina lui mi ha chiesto del denaro. Quando io ho risposto “no”, mi ha detto: “Aspetta e vedrai”. » «Sperò che il Gesù che amo mi accolga». La sua morte pose fine al procedimento penale. Gli esami tossicologici, indispensabili per verificare o confutare l’accusa di avere narcotizzato il giovane, per negligenza non furono mai eseguiti dagli inquirenti. A quanto risultò da un’inchiesta inglese del 1998, su Fashanu non pendeva alcun mandato di cattura e la polizia del Maryland aveva lasciato cadere le accuse per mancanza di prove. continua a pag. 12
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Ai giorni d’oggi, senza voler tenere in considerazione i tanti pettegolezzi che ruotano attorno a molti campioni italiani e stranieri, ad aver fatto pubblicamente coming out nel mondo del calcio ci sono: Robbie Rogers: “Da bambino sognavo di diventare un calciatore professionista e di rappresentare il mio Paese davanti al mondo. Quando ero un adolescente, però, la paura e la vergogna mi hanno consumato. Ad un certo punto quel bambino impaurito che era dentro di me ha deciso che per inseguire il suo sogno non poteva essere del tutto trasparente e doveva nascondere la propria sessualità anziché mostrarla pubblicamente. I miei anni più felici da giocatore di calcio sono stati quelli in cui ho potuto attraversare lo stadio, a partita conclusa, e raggiungere alla fine del tunnel il mio compagno e mio figlio che erano lì ad aspettarmi”. Yoann Lemaire è stato il primo, e finora l’unico calciatore francese, a rendere pubblica la propria omosessualità: “Dopo il coming out solo insulti e imbarazzi, il calcio non cambia. Per i tifosi di un’altra squadra è più facile urlare il loro odio e chiamarti pédé (frocio). Vengono allo stadio per sfogarsi, anche se non sanno dare un calcio a un pallone. Un calciatore avversario sa che può destabilizzarti con l’insulto. Così si sentono superiori, maschi, potenti. Ma più di tutti – continua l’uomo - i compagni possono essere crudeli e per prendere il tuo posto farebbero di tutto… ce n’erano alcuni disposti a umiliare e uno addirittura mi disse che s’imbarazzava a fare la doccia con me. Altri, mescolando la mia omosessualità con la loro fede, mi chiesero di non dividere più lo stesso spogliatoio”. Gli agenti e gli allenatori - conclude lo sportivo - consigliano di non parlarne e mantenere il segreto… La stampa, gli sponsor, la folla: devi affrontare critiche e il disprezzo spesso da solo”.
Anderson Luís De Abreu Oliveira nel 2006, a poche settimane dalla sua entrata ufficiale nel team del Porto, Anderson ha annunciato ai compagni di squadra di essere gay. La dichiarazione del giovane sportivo non ha però intaccato la sua carriera, che procede a gonfie vele. Liam Davis, calciatore del Cleethorpes Town FC nella Northern Premier League, ha recentemente dichiarato al Daily Telegraph di non avere mai avuto problemi per il suo orientamento sessuale, in nessuna delle squadre in cui ha giocato, né con i compagni, né con gli allenatori, né con la dirigenza. Davis ha poi ammesso di conoscere 20 giocatori gay di tutta Europa che vivono ancora una doppia vita, ma che sarebbero pronti a fare coming out.
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Thomas Hitzlsperger, ex centrocampista del Bayern Monaco, Aston Villa e Lazio si è da poco ritirato dopo una serie d’infortuni. L’uomo è stato il primo giocatore della nazionale tedesca ad ammettere pubblicamente la propria omosessualità dichiarando: “Io non mi sono mai vergognato di essere quello che sono, ma non è stato facile e c’è voluto del tempo. Negli ultimi anni c’è stato uno sviluppo positivo della cosa”.
Poi ci sono calciatori che oltre alle parole passano ai fatti e “sfidano” a cielo aperto ogni avversione nei confronti degli omosessuali, ci riferiamo al bacio in bocca che si sono scambiato in campo dinanzi agli avversari e a tutti i tifosi, i calciatori Gary Neville e Paul Scholes compagni di squadra nel Manchester United, e del bacio sulle labbra di Xabi Alonso e Steven Gerrard del Liverpool dopo la vittoria nella Champions League.
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Le location alternative e i “pranzi” non comuni
Non esiste regola che non sia nata per essere trasgredita e se è pur vero che parlando di matrimonio la tradizione detta legge, il voler osare diventa la chiave di volta in grado di trasformare le nozze in un appuntamento originale e fuori dal comune. Il vostro scopo è sorprendere i vostri ospiti allietandoli con uno sposalizio meno convenzionale e più brioso? State leggendo l’articolo che fa per voi! Attenzione però: uscire dal “confine” non significa fare qualcosa di pacchiano, ma vuol dire, semplicemente, lasciare il segno in modo che il vostro gran giorno sia ricordato, invidiato e copiato nel tempo. Partiamo dalle mode e dalle location. Sono piuttosto lontani gli anni quando il pranzo matrimoniale forzava gli invitati a stare a tavola per ore e ore, oggi si prediligono formule più elastiche ed informali più vicine ai tempi moderni. Per questo motivo le diverse location si sono adattate al cambio di rotta proponendo, allestendo e ospitando - in appositi spazi - diverse soluzioni. La formula all’aria aperta è tra le più gettonate, non a caso non c’è location che non goda di un’area esterna di tutto rispetto, ed è proprio qui che si possono organizzare molte idee. Ad esempio le ville storiche, i castelli e i borghi hanno di certo il loro impatto (consigliati per la soluzione wedding tè), ma non sono da meno le cascine, i vecchi casali e le masserie (più adatte per un wedding breakfast o un wedding brunch). Passando per i luoghi immersi nella natura, lo charme di una cornice naturale è impagabile (ideali per un wedding street food /wedding pic-nic). L’ideale sarebbe organizzare il vostro evento nella medesima location, onde evitare immensi e noiosi spostamenti in auto da un luogo all’altro. Naturalmente optando per le possibilità sotto indicate non dovrete rinunciare a nulla e potrete organizzare gli addobbi floreali, il lancio del riso, il taglio della torta, la musica, il tableau mariage, le foto… Potrete fare tutto, non lasciatevi intimorire dal cambiamento. Bando alle ciance, adesso è arrivato il momento di “tirare il collo” al pranzo o alla cena di nozze. Ricordate: qualsiasi sia la vostra scelta “bizzarra” non dimenticatevi di farla intendere, senza entrare troppo nei particolari, altrimenti vi giocate l’effetto sorpresa ai vostri invitati in modo che possano organizzarsi per tempo e scegliere anche l’abito giusto.
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Wedding brunch
Non siete dei tipi mattinieri e non volete buttare giù dal letto presto i vostri amici e parenti? La scelta giusta per voi è il brunch. A metà tra prima colazione e pranzo, il brunch coniuga sapientemente i sapori dolci e salati all’interno di un buffet ed è in grado di accontentare qualsiasi palato. Ecco che le isole con tramezzini, salumi e formaggi s’intervallano e amalgamano tra le postazioni delle creme, dei pasticcini, della frutta fresca, delle brioche, del pan dolce, del pan salato, delle focacce, delle pizze, delle tartine… Non possono di certo mancare i caffè, i cappuccini, i succhi di frutta, i vini leggeri… Che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Come per il wedding breakfast anche in questo caso si possono allestire postazioni dedicate a vari e diversi assaggi sfiziosi e atipici. continua a pag. 16
Wedding breakfast
Perché durante il fatidico giorno bisogna cominciare a festeggiare dopo aver pronunciato il sì? Perché partire con un banchetto negli orari prestabiliti quando si può iniziare dalla colazione? Celebrando il matrimonio di mattina presto, magari proprio all’alba su di un colle o in riva al mare (troppo romantico!), la soluzione breakfast può di certo essere un modo alternativo per cominciare con dolcezza la giornata offrendo ai vostri ospiti una colazione ricca e copiosa a base di brioche, di biscotti, di pane tostato, di yogurt, di cereali, di spremute, di omelette, di caffè, di cappuccini, di fette biscottate, di burro, di marmellate… Si può fare colazione tutti insieme e poi sposarsi o, viceversa, sposarsi nella mattinata e poi fare colazione; molto dipende da che cosa avete in mente. Nel primo caso la giornata inizia proprio con il pasto principale e successivamente prosegue con la celebrazione e un pranzo più leggero (saltando l’aperitivo); oppure termina con una colazione generosa seguita ovviamente dal taglio della torta e/o da una gita al sacco fuori porta. Si possono pensare anche a postazioni dedicate ai caffè del mondo, ai cappuccini particolari, alla confettata, alla fontana di cioccolata… insomma a varie degustazioni. VIVABOY 15
Wedding street food & wedding pic-nic
Il wedding pic-nic non ha più segreti! Ricordate? Ve ne abbiamo già parlato in alcuni precedenti articoli, ma visto il tema di questo pezzo non potevamo non citarlo. Però, ovviamente, abbiamo in riserbo una sorpresa per voi. L’idea delle lunghe tavolate, del profumo della brace che sfregola, dei falò in spiaggia coccolati dal fruscio del vento e dalle onde del mare non v’incantano? Allora organizzate una sorta di street food multietnico a cielo aperto in stile food trucks su mezzi a tre o quattro ruote adibiti a preparare il tanto famigerato, e di moda, cibo da strada. Ravioli cinesi, spaghetti di soia, noodles da passeggio, fritti misti, tacos, pizze, burritos, braciole messinesi, kebab, nachos, hot dog, arepas, arancine, hamburger, arrosticini, bagel, pastrami, temaki… avete anche voi già l’acquolina in bocca?
Wedding tè
Quella del tè è un’abitudine così chic e necessita anche di più accorgimenti. Di certo, tra le proposte che vi abbiamo fatto, questa è la più sofisticata e a tal proposito non potevamo che affidarci alle regole del galateo. Partiamo con l’orario: il tè si beve alle ore 17.00 in punto, chi c’è c’è! L’intero servizio deve essere rigorosamente in porcellana, la tavola deve essere 16 VIVABOY
elegantemente apparecchiata con posate e piatti. Tovaglia e tovaglioli devono essere di lino. Il cucchiaino va allineato alla destra della tazza. Limone, zucchero e latte devono essere disposti in apposite coppette. Sarebbe opportuno usare tè sfuso piuttosto che le bustine. Il tè va accompagnato con dolci monoporzioni, biscotti, cupcakes, tartelette muffins, torte poco elaborate, prelibatezze saporite come mini panini al latte ripieni di prosciutto, mousse di formaggio spalmabile, toast, stuzzichini salati vari. Come per il wedding breakfast, visto l’orario, potreste organizzare l’appuntamento del tè prima della celebrazione ufficiale; questo è un modo per stare con amici e parenti in serenità attendendo e condividendo con i propri cari il momento ufficiale del sì. Dopo la celebrazione potrete organizzare al ristorante una cena più leggera saltando, visto lo spuntino precedente, il momento dell’aperitivo.
Ei.Em.Eventi Un incanto tutto da vivere... la Puglia con le sue masserie, le sue tradizioni e il suo calore. Un calore che respiri, vivi e senti sulla pelle... Amore per la terra, per le tradizioni e per una cultura rurale che rende unica ogni esperienza! Cura dei dettagli ed eleganza, questi i connotati di un matrimonio in Puglia. Paesaggi e atmosfere che è possibile trovare solo qui, in questa piccola parte di mondo, dove il sole ti riscalda la pelle e i colori ti riempiono gli occhi. Ei. Em. Eventi, per rendere unico ed indimenticabile ogni matrimonio, in piena armonia con i desideri di chi ne sarà protagonista. Vi guideremo nella scelta di tutto ciò che parlerà di voi e per voi ai vostri ospiti.
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BELGIAN
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Per due settimane, a maggio, Bruxelles ha accolto migliaia di persone per il Pride del Belgio. Quest’anno hanno partecipato all’evento più di 100.000 persone che hanno sfilato lungo le strade della capitale europea, vestita a festa con i colori dell’arcobaleno. è stato Un vero successo, testimoniato dalle migliaia di persone che hanno sfilato e che si sono riversate in strada per manifestare, confermando il clima di libertà che contraddistingue la città. C’eravamo anche noi della redazione di Vivaboy, assieme a giornalisti provenienti da tutta Europa, a testimoniare quanto il Pride del Belgio stia diventando sempre più il Pride dell’Europa unita: le fotografie che vi proponiamo in queste pagine parlano chiaro e rendono l’idea. Parecchi gli appuntamenti che l’organizzazione ha messo in calendario: oltre alla festa, che ha coinvolto i cittadini e anche i tantissimi turisti che ogni giorno scelgono di visitare la capitale europea, sono state tante le iniziative che hanno permesso alla comunità lgbt belga di rivendicare i propri diritti. 18 VIVABOY
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La gay street di Bruxelles ha fatto il pienone di gay e di lesbiche, ma anche di simpatizzanti, provenienti da tutta Europa: ci sono stati momenti di divertimento, di riflessione e di condivisione di valori e battaglie. Giornate ricche di emozioni, di colori, di arcobaleni, di gente, di divertimenti e di eventi come le serate “La demence” che hanno fatto fare l’alba a migliaia di gay amanti della musica e del ballo: la serata di chiusura è stata ospitata addirittura in un palazzetto dello sport tanta era la gente attesa e che, giunta in massa, non ha deluso ovviamente le aspettative della macchina organizzatrice. è proprio il caso di dire che a Bruxelles a “La demence” c’era il mondo a ballare e ad assistere ad uno spettacolo veramente unico. continua a pag. 22
è il 23° anno che la città ospita il Pride del Belgio: un’evento che, anno dopo anno, raccoglie sempre maggiori adesioni e che per l’occasione fa registrare un boom di presenze tanto che la manifestazione sta diventando un motivo di orgoglio per Bruxelles, sempre più promossa come la capitale gay friendly per 500 milioni di Europei, grazie anche al clima di libertà e alla legislazione non discriminante che la contraddistingue e le rende unica. c.u. info: www.visit.brussels/lgbT - www.twizz.it FOTOREPORTAGE: visit.brussels/Eric Danhier Redazione Vivaboy
Nozze, Unioni Civili e mutui: ecco che cosa prevede la legge
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Comprare una casa è il sogno di ogni coppia, ma negli ultimi tempi questo tipo di progetto è stato accantonato da molti sposi oggi questo desiderio può diventare realtà sfruttando il Fondo di Garanzia dello Stato. Quest’opportunità, come dice la parola stessa, concede garanzie per l’acquisto di un’abitazione, la ristrutturazione e l’efficienza energetica d’immobili non di lusso, da destinare a prima casa. Il Bonus Casa 2018 raggruppa diverse voci di spesa come l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria /l’imposta catastale e il credito d’imposta. Analizziamo le singole voci. L’imposta di registro si riduce dal 9% al 2% quando si acquista da un privato oppure da un’impresa che vende in esenzione IVA. In questo caso il contribuente pagherà l’imposta non sul valore dell’immobile, ma sulla rendita catastale della casa. Viceversa quando la casa è comprata da un’azienda soggetta a IVA,
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la tassa passa dal 10% al 4%. Passando all’imposta ipotecaria e all’imposta catastale, quando si acquista da privato o da azienda IVA esente, si avrà un costo fisso pari a 50€, inversamente quando si compra da un’azienda soggetta a IVA, il costo è di 200€. Chiudiamo con il credito d’imposta che offre la possibilità ai contribuenti che vendono e riacquistano casa entro 12 mesi, di sottrarre all’imposta da pagare l’importo di quella già pagata per la compravendita dell’abitazione precedente. Il Fondo, con una dotazione a regime di circa 650 milioni (che potrà essere incrementato con contributi di Regioni e altri enti/organismi pubblici), potrà offrire garanzie su finanziamenti ipotecari per un ammontare complessivo stimato in 20 miliardi di euro. La garanzia è concessa nella misura massima del 50% della quota capitale per un massimo di 250 mila euro. Per far domanda di accesso al Fondo è necessario compilare una specifica modulistica e rivolgersi ad un istituto di credito aderente
(per trovarlo consulte il sito di Conap o Abi). È bene precisare che anche in caso di ammissione alla garanzia del Fondo resta la facoltà dei soggetti finanziatori di erogare il mutuo e in caso di risposta positiva il tasso applicato e le condizioni del mutuo sono negoziabili con i finanziatori. Ulteriormente le banche s’impegnano a non chiedere ai mutuatari garanzie aggiuntive, non assicurative, queste ultime nei limiti consentiti dalla legislazione vigente, oltre all’ipoteca sull’immobile e alla garanzia fornita dallo Stato. Per chi non lo sapesse la Garanzia è a prima richiesta, diretta, esplicita, incondizionata ed irrevocabile ed è efficace a decorrere dalla data di erogazione del mutuo. Tenete bene a mente che i soggetti finanziatori sono tenuti ad assicurare la piena operatività della propria adesione all’iniziativa del Fondo entro 30 giorni lavorativi dalla trasmissione del modulo, a condizione che sia stato emanato da 30 giorni lavorativi il Manuale d’uso. È importante sapere che il richiedente, alla data di presentazione della domanda di mutuo, non deve essere proprietario di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli. Inoltre è bene sapere che l’immobile da adibire a prima casa deve essere ubicato in Italia, non deve essere o avere caratteristiche di lusso. Giuseppe Maresca, capo della Direzione Interventi finanziari del Dipartimento del Tesoro, afferma: “Lo strumento nasce come stimolo per l’economia, con in più un’attenzione al sostegno alle famiglie, all’inclusione sociale (specie per i giovani e le fasce più deboli) e ai temi ambientali”. A proposito di fasce deboli tutti possono accedere al Fondo perché non sono previsti limiti di reddito, tuttavia, a fronte di più domande pervenute, la priorità spetta alle giovani coppie, ai giovani con lavoro atipico, alle famiglie monogenitoriali con un figlio minore a carico, agli inquilini di case popolari e a chi ha meno di 35 anni. Da questo incentivo non sono escluse le coppie di fatto (nei limiti di età sopra elencato da parte di almeno un coniuge) che potranno rientrare tra la schiera degli agevolati dimostrando la loro convivenza presentando il loro stato di
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famiglia che certifica che i due membri della coppia appaiono sul medesimo documento (atto da richiedere all’anagrafe del Comune di residenza). Per tutti l’immobile deve essere adibito a prima casa, non deve avere caratteristiche di lusso, non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi). La residenza dell’intestatario deve essere spostata entro 18 mesi dall’acquisto (pena la decadenza dei benefici) nel medesimo Comune dove viene fatta e accettata la richiesta. È possibile rientrare in questo piano quando l’immobile si trova in un altro Comune dove però l’acquirente svolge una qualche attività (studio, volontariato…); è stato trasferito all’estero per ragioni di lavoro nel Comune dove ha sede l’azienda per cui presta servizio, o è un cittadino italiano che si è trasferito all’estero. Per usufruire di questi privilegi l’immobile, inoltre, deve appartenere a queste categorie: A/2 (abitazioni di tipo civile), A/3 (abitazioni di tipo economico), A/4 (abitazioni di tipo popolare), A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare), A/6 (abitazioni di tipo rurale), A/7 (abitazioni in villini), A/11 (abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi). La domanda accolta al Fondo garantisce un mutuo ipotecario sull’acquisto di una prima casa non superiore a 250.000 euro con tassi applicati e condizioni stabilite dalle singole banche entro i parametri predefiniti.
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Italia, ed è subito CINQUE TERRE ph. Yifei Chen
L LAGO DI BRAIES ph. Stig Ottesen 26 VIVABOY
L’Italia? Il Paese più bello del mondo! A dirlo non siamo noi italiani - anche se un po’ di sano spirito patriottico non guasterebbe - bensì il numero crescente di stranieri che sempre più spesso non solo decidono di trascorrere le vacanze sulla nostra penisola, ma scelgono questa terra come cornice per i loro matrimoni. Ecco che il fenomeno del wedding tourism nel belpaese, anno dopo anno, incalza e registra cifre in continuo rialzo proiettando lo stivale del mondo tra le principali marketplace del settore. I numeri non mentono: secondo un’indagine della JFC, società di consulenza turistica e marketing territoriale, i 7.147 matrimoni stranieri celebrati in Italia nel 2017 hanno generato 385 milioni e 830mila euro di fatturato. Sono rosee anche le stime per il 2018: si parla di un aumento pari al +6.8%, traducibile in 7.633 celebrazioni. Sono moltissimi gli specialisti del settore wedding planner e le agenzie qualificate estere che propongono pacchetti esclusivi per matrimoni da sogno dal gusto
made in Italy, particolarmente attratti dalle bellezze che contraddistinguono la nostra terra ci sono gli inglesi, gli americani e i russi seguiti dai giapponesi, dagli irlandesi e dagli arabi. Le destinazioni più ambite, richieste e amate al momento risultano essere Firenze e la Toscana in generale, a ruota seguono la Costiera Amalfitana, il Veneto, Como con il suo affascinante lago e la Puglia. Non da meno il profondo sud con le sue isole: sono, infatti, la Sicilia, la Campagna e la Sardegna le regioni che continuano a registrare importanti e crescenti richieste. Le location più in voga sono le dimore d’epoca che con il loro fascino e la loro storia conquistano il 20,4% delle preferenze. Distaccati di qualche punto percentuale troviamo i casali e gli agriturismi (18,6%) - famosi per essere perfetti focolari di serenità e di amore famigliare - seguono gli alberghi e relais (13,3%), i castelli e le fortezze (10,6%). mentre i piccoli borghi si accingono a diventare i capostipiti dei prossimi trend per gli anni a seguire. L’Italia è particolarmente amata per la sua storia millenaria, le sue bellezze culturali, il suo fascino, il romanticismo (non a caso i miti di Giulietta e Romeo e di Renzo e Lucia resistono ancora e continuano a fruttare parecchi milioni di euro) e il cibo; ecco perché il turismo legato al wedding è, a tutti gli effetti, un altro mezzo con il quale possiamo promuovere il nostro bellissimo territorio ed è un modo che ci permette non solo di allungare i tempi di permanenza dei turisti, ma ci offre l’opportunità di far conoscere al meglio la
ROMA ph. Edgar Castrejon
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VENEZIA ph. Philippe Mignot VIVABOY 27
MATERA ph. Giuseppe Mondi
cultura, la storia, l’artigianato e l’enogastronomia che ci contraddistingue. L’obiettivo comune deve ed è solo uno: sostenere le piccole e medie imprese proiettandole nell’evoluzione dell’internazionalizzazione sostenendo le opportunità commerciali attraverso l’offerta del nostro artigianato di eccellenza. Per far questo è necessario promuovere l’attività d’incoming: pacchetti completi da proporre al mercato esterno volti a coinvolgere, far crescere e divulgare le caratteristiche offerte da una nostra determinata area o località. Tra l’altro il matrimonio internazionale è un eccellente canale per fidelizzare turisti e accrescerne quindi i flussi. Da diverse indagini incrociate è emerso che il 25% di chi si sposa in Italia torna per festeggiare il primo anniversario, il 47,6% delle coppie ritorna dopo due o tre anni, mentre il 12,4% dopo oltre cinque anni. Ma c’è di più: ben il 90% delle coppie straniere che si sono promesse amore eterno da noi consiglia ad amici e parenti l’esperienza. Non neghiamolo, ad aiutare quest’ascesa ci sono i vip internazionali che hanno scelto l’Italia come location per il loro matrimonio, contribuendo a far accrescere il desiderio d’imitazione. Le nozze delle celebrity hanno fatto sognare centinaia e centinaia di coppie nel mondo, tra le più conosciute citiamo George Clooney e Amal Alamuddin che con le loro nozze hanno portato a Venezia mezza Hollywood; degne di nota anche la cerimonia blindatissima tra Tom Cruise e Katie Holmes che si sono sposati al Castello Odescalchi di Bracciano.
POSITANO ph. Yoosun Won 28 VIVABOY
PISA ph. Yeo Khee
e ancora Justin Timberlake e Jessica Biel che per il lieto evento hanno noleggiato un intero resort, Borgo Egnazia, in quel di Fasano in Puglia o le nozze dell’attore premio Oscar Colin Firth che ha sposato Livia Giuggioli a Città della Pieve, in Umbria. L’elenco non termina di certo qui, ma per concludere citiamo le nozze gay degli attori Neil Patrick e David Burtka che (simbolicamente) si sono detti sì al Castello di Procopio sul Monte Tezio con tanto di elicotteri utilizzati come mezzi di trasporto per gli sposi e gli invitati. Secondo l’ISTAT, l’Italia rimane la meta ideale sia per i matrimoni civili (33% delle celebrazioni) che per quelli religiosi (34%) o simbolici (32%). Poi ci sono anche le coppie miste o d’italiani che vivono all’estero che scelgono di tornare nel loro capoluogo di nascita per festeggiare insieme alla stirpe d’origine l’incoronamento del loro sogno. Per gli stranieri il wedding made in Italy è un mix introvabile di buon cibo, di buon vino, d’arte, di cultura e di panorami mozzafiato; ma tra le altre qualità che difficilmente si trovano in altre nazioni spiccano il calore umano, l’amore per la famiglia e lo stile assolutamente inimitabile di noi italiani.
29 MONTEROSSO AL MARE ph. Fabio Santaniello VIVABOY 29
La proposta?
Fagliela sul ponte! 5+1 capolavori di architettura dove sentirsi dire “lo voglio!”
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Uno dei momenti e luoghi che rimarranno per sempre indelebili nel cuore di ogni innamorato è l’istante e il luogo dove è posta, o si riceve, la fatidica domanda: “ Mi vuoi sposare?”. A rendere unico, speciale e indimenticabile quest’attimo è la cornice e l’ambiente dove vengono pronunciate le fatidiche tre parole. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di dedicare a questo momento solenne uno spazio tutto suo. Nell’arco delle uscite mensili di Vivaboy affronteremo questo tema proponendovi e consigliandovi tante e suggestive location suddivise per “tipo”. Inauguriamo quest’appuntamento parlandovi di una delle nostre passioni: i ponti. metafora perfetta dell’amore perché non solo nascono per unire, bensì per “andare oltre”, oltre il fidanzamento, oltre le diversità, oltre i pregiudizi, oltre le avversità, oltre… Da qui devono passare gioia, tristezza, momenti bui, avversità varie, spensieratezza, comprensione, litigi, sorrisi, colpi di testa, rispetto… in una sola parola l’amore. Dalla sua estremità ogni singolo soggetto della coppia deve, passo dopo passo, aggiungere un elemento in grado di rendere solido il tragitto che porta all’altro. Ci teniamo a precisare che per rendere la proposta fattibile, e alla portata di tutti, l’articolo tiene in considerazione alcune mete facilmente raggiungibili con solo qualche ora di viaggio in aereo e ne tralascia molte altre ben più lontane, fatta eccezione di… 30 VIVABOY
L’Albert Bridge
Londra, Inghilterra L’Albert Bridge è uno dei ponti più belli della città. È vero che la struttura rimane un po’ fuori mano dai soliti percorsi turistici, ma è sicuramente il luogo ideale per una proposta tanto importante. Il momento migliore per andarci è alla sera, quando il ponte è completamente illuminato da oltre 4000 lampadine. Difficile non rimanere a bocca aperta. Concepito e costruito nel 1873 da Rowland Mason Ordish, il viadotto è stato modificato nel corso dei secoli più e più volte fino a raggiungere il risultato odierno: un insolito quanto splendido ibrido stilistico. A causa della sua tendenza a vibrare quando un gran numero di persone vi cammina sopra, il ponte è stato soprannominato “La signora tremolante”. Qui il tempo sembra essersi fermato: i caselli sono rimasti dove originariamente sono stati edificati e sono gli unici esempi ancora esistenti in città, mentre all’ingresso sono stati mantenuti i cartelli che invitavano le truppe a rompere il passo prima di attraversare il ponte. Negli Anni Cinquanta il ponte doveva essere demolito, ma grazie ad una gagliarda campagna sostenuta da cittadini e personaggi illustri - tra cui il poeta John Betjeman - la fabbricazione ha subito l’ennesimo restauro e ha scampato l’abbattimento.
Marienbrücke
Füssen, Germania
A Füssen giace il castello di Neuschwanstein. Per un effetto wow e godere di una vista spettacolare portate il vostro partner sul ponte di “Marienbrücke”, raggiungibile a piedi in appena 15 minuti di camminata tra i boschi. Questo ponte, costruito nel 1845, sorge accanto a due rupi a strapiombo e offre la vista più spettacolare del castello. Sospeso sulla gola del Pollat con tanto di cascata, la costruzione è stata dedicata alla regina Maria (dal quale prende il nome “Marienbrücke”). Il castello di Neuschwanstein, invece, è stato fatto costruire da Ludwig II di Baviera nel 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank ed è la fortezza delle favole per eccellenza, non a caso l’edificio è stato preso come modello dalla Walt Disney per la realizzazione delle dimore delle principesse e delle streghe disneyane.
Puente Nuevo Ronda, Spagna
Ronda è piuttosto “sconosciuta” perché lontana dalle rotte del turismo di massa pur essendo una città vivace e caotica. Aggrappata ad un dirupo sotto il quale sgorga un torrente, la località è collegata da un ponte che, anno dopo anno, conquista un numero sempre crescente di visitatori. La struttura si amalgama completamente con la parete rocciosa tanto da apparire quasi scolpita nella stessa gola di El Tajo che la ospita. L’effetto non è casuale ed è stato architettonicamente studiato nei minimi particolari. Il risultato di tanta magnificenza è dovuto ai piloni di sostegno che affondano direttamente nella parete rocciosa. Puente Nuevo è stato completato nel 1793 e ci sono voluti ben 42 anni per la sua concretizzazione. Da qui la vista è da urlo, particolarmente consigliata la visita in primavera quando la vegetazione circostante esplode in tutta la sua vivacità.
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Pont du Gard
Vers Pont du Gard, Francia Dall’alto dei suoi 40 secoli di storia il Pont du Gard è il ponte-acquedotto più alto innalzato in epoca romana. Costruita intorno al 50 d. C, l’opera è eretta su tre altezze costituite da volte: il livello inferiore è formato da sei arcate, quello intermedio da undici e quello superiore da trentacinque. Un tempo, in cima al ponte, vi era un canale, nel quale l’acqua circolava coperta da lastre di pietra. La struttura è stata costruita per permettere all’acquedotto di Nîmes di superare il fiume del Gardon e per ben cinque secoli ha rifornito l’acqua alle città vicine. I blocchi di pietra di sei tonnellate ognuno, sono stati disposti a 40mt di altezza e tenuti insieme con guarnizioni scolpite sul posto, mentre la parte alta adibita allo scorrimento dell’acqua, per evitare perdite, è stata congegnata con una poltiglia di ciottoli e di malta. Sontuosa e imponente l’edificazione esalta forme eleganti in una cornice floristica che non passa di certo inosservata.
Ponte di Rialto Venezia, Italia
In questa sezione non poteva di certo mancare una città come Venezia, assoluta protagonista d’incanto, charme e regina dei ponti per eccellenza. A Venezia ogni posto è giusto per dichiararsi, ma poiché l’oggetto in questione sono i ponti - e qui ce ne sono davvero di belli ed incantevoli - tra tutti citiamo Ponte di Rialto. Costruito per attraversare il Canal Grande, l’arteria più importante di Venezia e per congiungere la zona più antica e attiva della città sede del quartiere dei commerci, il ponte strutturalmente è ad un’unica arcata la cui corda misura ben oltre ventotto metri e porta due file di negozi che sono collegate tra loro, al centro, da due archi, di modo che l’intera lunghezza del ponte sia tripartita. Ponte di Rialto è di certo molto trafficato da turisti, trovare lo spazio per inginocchiarsi potrebbe essere non così semplice e sicuramente sarete presi di mira da molti flash, ma ne vale assolutamente la pena. Non dimentichiamoci di Firenze: Ponte Vecchio, famoso per le sue botteghe artigiane che sorgono su entrambi i lati dell’Arno, merita come minimo, una citazione.
Bow Bridge
Central Park, New York, Stati Uniti Bow Bridge si affaccia su The Lake, il lago più famoso di Central Park, ed è considerato uno dei luoghi più romantici al mondo. Il ponte prende il nome dalla somiglianza della sua forma a quella di un archetto di violino (bow) ed è spesso utilizzato dai registi come location per i loro film o da fotografi per servizi di vario tipo. La sua ringhiera è caratterizzata da un elegante profilo in ghisa decorata con cerchi legati tra loro, pannelli decorativi in bassorilievo e arabeschi intricati. Uno dei periodi particolarmente indicati per visitare Central Park è l’autunno o la primavera. In questi periodi dell’anno la vegetazione assume delle colorazioni magnifiche, variegate ed intense.
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Corte Bracco dei Germani
Monastero & Resort
L’elegante e suggestivo complesso si compone di due grandi blocchi autonomi: l’antico Monastero, immerso in un suggestivo giardino mediterraneo; il Resort, nuovo e moderno concetto di open space in cui raffinatezza e design si fondono in uno scenografico giardino di palme e giochi d’acqua. Ambienti diversi e ricchi di charme per ricevimenti, celebrazioni di riti civili, meeting, congressi, rassegne espositive, concerti, sfilate.
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Photos by Thiago Martini @thi_martini Beauty: Max AraĂşjo @maxsro Model: Felipe Guaranha @Bid Talents @bidtalents
lFM MILANO
Mi è stata data l’opportunità di raccontare di noi, del nostro club e della nostra storia che - seppur recente ha già un sacco di cose da dire. LFM nasce quasi 4 anni fa, a Ottobre, sotto il segno della Bilancia. Cosa c’entra lo zodiaco? Molto! Come tutti i nati sotto quel segno cerchiamo sempre la parità, la giustizia, il giusto equilibrio nelle cose. Lo abbiamo dimostrato tenendoci aperti e accoglienti verso tutti i tipi di feticismo e incoraggiando tutte le persone a mostrarsi per quello che sono. Ma andiamo con ordine. Dopo essere nati come club, abbiamo accettato la sfida di organizzare feste ogni mese per dare l’opportunità a tutti - nel nord Italia - di potersi incontrare indossando il loro gear preferito, senza dover andare all’estero per farlo. Abbiamo iniziato con leatherman, rubber, skin, cowboy e da ultimo, ma solo in ordine cronologico, sono arrivati i Puppy, con la loro allegria e la loro voglia di giocare. Un paio di anni fa, ci è venuto in mente di organizzare Mr Puppy Italia, un concorso che nel nostro paese non c’era. Per rendere il contest ancor più interessante per il pubblico, abbiamo deciso di inserirlo all’interno di Essence of Fetish, una tre giorni di eventi che si svolge a metà marzo. Mr Puppy è un concorso che ci sta dando molta soddisfazione e che orgogliosamente condividiamo con il Leather Club Roma (lcroma.com). Fin dalla prima edizione abbiamo visto la comunità Puppy crescere a vista d’occhio, grazie ai mister eletti,
prima Zaush e poi Aaron, attualmente in carica. Con i loro sforzi, è nato “The Italian Puppy”, una comunità interna a LFM, che accoglie tutti coloro che si sentono cuccioli nell’animo e hanno voglia di mettere il muso fuori di casa. Tornando alla nostra storia di club, sono Presidente da soli due mesi, dopo essere stato per tre anni anni segretario dell’associazione. Mi sembra doveroso ringraziare l’ex Presidente Klaus e i ragazzi che hanno lavorato con me per i primi tre anni (Mario, Danilo, Pietro, Christian, Marco e Rory). Allo stesso modo, mi sembra importante dare il benvenuto ai nuovi membri del direttivo (Zaush e Claudio), che assieme a Rory, Marco e me rappresenteranno l’associazione nel corso dei prossimi due anni. È con loro che, raccogliendo l’eredità del precedente direttivo, continueremo ad affrontare le nuove sfide che ci aspettano, prima fra tutte l’organizzazione della prima edizione di Mr Fetish Italia, che si terrà a gennaio 2019! Sarà un concorso aperto a quattro categorie fetish: leather, rubber, skin, e biker e il vincitore avrà l’onore e l’onere di rappresentare la comunità fetish in Italia e in Europa, affiancandosi ai mister già esistenti: Mr leather Italia, Mr rubber Italia e Mr Puppy Italia. Il regolamento e le modalità per partecipare al concorso verranno pubblicati più avanti, ma vi posso garantire che chi vincerà avrà un anno divertente, fatto di viaggi e nuove conoscenze in tutta Europa. Un’esperienza impegnativa certo, ma che senza dubbio ricorderà per tutta la vita. Le nostre serate si
svolgono al Bangalov (via Calabria, 5 Milano ndr), il nostro quartier generale, che, senza falsa modestia, pensiamo sia uno dei club più belli presenti a Milano. Questa è solo una piccola parte della nostra storia, una breve bio per presentarci e per raccontarvi quello che facciamo e ciò in cui crediamo. Per saperne di più, non vi rimane che venire a trovarci durante una delle nostre serate. Le date potete trovarle sul nostro sito lfmilano. com e sulla nostra pagina fb Leather & Fetish Milano. L’invito è aperto a tutti coloro che amano la frusta, i sigari, il leather, gli stivali, la gomma, i master, gli slave, i puppy, i biker etc etc etc. Qualsiasi sia il vostro fetish, vi aspettiamo per passare una serata fra amici che condividono la passione per il feticismo nel senso più vasto del termine, consapevoli del fatto che tutto quello che succede al Bangalov, rimane al Bangalov. Un forte abbraccio e a presto!! Ivan (Presidente di Leather & Fetish Milano)
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Cody Huston by KJ Heath
Qual è il tuo social network preferito e perché? Adoro Instagram perché mi permette di condividere il mio lavoro con molte persone. L’ultima volta che hai pianto è stato quando…? Il giorno del mio compleanno i miei amici mi hanno organizzato una festa a sorpresa molto bella e gradita che mi ha profondamente commosso. Mi ritengo una persona molto fortunata perché sono circondato da persone che mi vogliono molto bene. Hai mai baciato qualcuno del tuo stesso sesso? Assolutamente sì, molte volte. Che cosa hai fatto ieri sera? Ero in compagnia del mio migliore amico, abbiamo cenato insieme. Naturalmente ho cucinato io, sono un cuoco vegano e tra i fornelli mi giostro molto bene. Parlaci dei tuoi tatuaggi… Ne ho tre. Uno quasi sicuramente lo farò coprire perché è motivo di molti rimpianti, il secondo è una scritta in latino che ho fatto in un periodo molto difficile della mia vita e che si traduce in forza, determinazione e speranza, mentre il terzo rappresenta la frequenza 425hz che si trova in natura. Qual è la tua serie TV preferita? Naruto! Amo gli anime.
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MILANO
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Tel. 02.66982448 E-mail:
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#uncovered
Quando sei in compagnia dei tuoi amici di che cosa parlate? Spesso ci confrontiamo sui temi legati all’amore, al sesso, al cinema e alla musica. Di che cosa vai particolarmente fiero? Dei buoni rapporti che riesco ad allacciare con le persone. Ti sei mai innamorato di una persona del tuo stesso sesso? Sì, credo nell’amore e nella sua universalità. Che sport pratichi? Tiro con l’arco. Raccontaci una delle tue pazzie… Una sera ho indossato un paio di scarpe con il tacco alto e sono uscito con gli amici.
Pedro Palhão
by Guttho Marinho Agenzia: FMP - Fashion Modeling Profile Ufficio stampa: Guga Lima, Voll Produções
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João
by Guttho Marinho
Agenzia: Mônica Monteiro Management
Caratterialmente come sei? Sono un ragazzo che ama provocare, forse perché sono un tipo piuttosto indeciso. Hai mai infranto il cuore di qualcuno? Personalmente non ho mai giocato con i sentimenti altrui, purtroppo però non posso dire che le altre persone si siano comportate con me con altrettanto riguardo. Prendi mai decisioni di “petto”? In merito ho un’indole piuttosto impulsiva, quindi direi proprio di sì. Che cosa cambieresti della tua vita? Cerco la svolta in campo professionale. Quali sono i tuoi assi nella manica? Il mio corpo e il mio senso dell’umorismo.
IN ESCLUSIVA PER
@demasofficial #demassposi
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