VIVABOY #35 2018

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numero trentacinque - ottobre 2018 - copia in distribuzione gratuita

Generazione “fluida” Chanel lancia “Boy”, una linea di trucchi dedicata all’uomo Il linguaggio di Fido e Micia Iacopo LAGHI è il gay più bello d’Italia 2018 Viaggi di nozze: clima e mete gay friendly #uncovered


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L’EDITORIALE

Generazione

“fluida”

35 www.vivaboy.com | e-mail: vivaboy@vivaboy.com facebook.com/vivaboyguide Direttore editoriale Calogero Urruso

Le nuove generazioni si aprono ai rapporti sentimentali che non tengono in considerazione l’orientamento sessuale. Moda del momento, curiosità, enfatizzazione, emancipazione sociale o semplice libertà di scoprire da soli la propria sessualità?

Direttore responsabile Salvatore Paglia Direzione commerciale Jean Paul Bianco Livio Chiametti Editrice Sedit sc - C.P. 70 Pont St. Martin (AO) grupposedit@gmail.com Stampa Tipografia Giglio-Tos Pubblicità Tel. +39 329.8622268 vivaboy@vivaboy.com cover Photo by Thi Martini Styling by Yun Lee Model: Vinícius Piccoli @Office IM Men

Pubblicazione abbinata a Lui Guide Magazine Reg. Tribunale di Milano N.169 - 03/2000

L’apparizione di un modello sulla copertina o sulle pagine del giornale non costituisce implicazione relativa al suo orientamento sessuale. Il © delle immagini è di proprietà degli autori. L’editore rimane a disposizione per gli eventuali accordi di pubblicazione che non è stato possibile definire.

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ph. Duy Pham

Secondo un recente sondaggio della Bbc sono in forte aumento i giovani inglesi dai 16 ai 22 anni che si definiscono bisex. Una ricerca in Francia afferma che la percentuale di uomini e di donne sotto i 25 anni che dichiarano apertamente di essere attratti da ambedue i sessi è pari al 20% della popolazione. Percentuali simili si riscontrano in studi effettuati in Spagna e in altri Paesi della Comunità Europea. Gli esperti affermano che il crescente numero dei bisex è da attribuirsi ad un diverso modo di affacciarsi e di vivere la sessualità. Ecco che per i giovani di oggi l’attrazione per il genere lascia il posto all’attrattiva nei confronti delle persone. Se negli anni passati la maggioranza degli studiosi considerava l’orientamento sessuale come un tratto stabile e innato, oggi gli esperti ritengono che l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale possa mutare nell’arco del tempo. Una scoperta, per modo di dire, che trova origine nel passato quando già negli anni Cinquanta gli studi del sessuologo americano Alfred Kinsey avevano fatto luce e chiarezza sulla presenza di sfumature diverse tra gli orientamenti eterosessuali e omosessuali. L’inchiesta statistica condotta dall’uomo nel campo del comportamento sessuale umano è composta da ben 18.000 interviste e formano il materiale del famoso rapporto Kinsey: due volumi intitolati “Il comportamento sessuale dell’uomo” (1948) e “Il comportamento sessuale della donna” (1953), oltre ad una serie di elaborazioni continua a pag. 4

SOMMARIO OTTOBRE 2018 pag. 08

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Viaggi di nozze: clima e mete gay friendly Chanel lancia “Boy”: una linea di trucchi per lui COVER: TALKING STRAIGHT Il linguaggio di Fido e Micia IACOPO è IL GAY PIù BELLO D’ITALIA 2018 #UNCOVERED


teoriche (la più celebre fu l’Heterosexual-Homosexual Rating Scale anche detta “scala Kinsey”). Già ai tempi lo studioso affermò: “Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. È fondamentale nella tassonomia (disciplina della classificazione) che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è in continuo aggiornamento. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione delle realtà del sesso”. Dieci anni orsono, correva l’anno 2008, fu la psicologa americana Lisa Diamond ad introdurre nella vita di tutti i giorni il termine di “sessualità fluida”, ipotizzando che l’essere umano, e in modo particolare il genere femminile, ha una “capacità di reattività sessuale flessibile a seconda delle varie situazioni”. Oggi tra i più recenti sondaggi autorevoli citiamo quello effettuato da Yougov - una tra le più importanti società di rilevazioni statistiche – che ha interessato più di 1600 abitanti del Regno Unito. Ai partecipanti è stato semplicemente domandato di collocare se stessi su uno dei sei valori presenti nella cosiddetta “scala Kinsey”. La scala è formata da sette livelli che vanno da 0 che indica una tendenza esclusivamente “eterosessuale” a 6 che indica invece una propensione esclusivamente “omosessuale; nel mezzo i numeri da 1 a 5 fanno riferimento alle diverse e svariate sfumature della sessualità dove la componente bisessuale, leggera o accentuata, testimonia la presenza di una sessualità dalle tante sfumature rappresentate da questo criterio di gradualità: 0 esclusivamente eterosessuali; 1 prevalentemente eterosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze omosessuali; 2 prevalentemente eterosessuali, ma con una forte componente omosessuale; 3 le tendenze eterosessuali e omosessuali si equivalgono (bisessualità); 4 prevalentemente omosessuali, ma con una forte componente eterosessuale: 5 prevalentemente omosessuali, ma in alcune circostanze con tendenze eterosessuali; 6 esclusivamente omosessuali. Analizzati i risultati che coinvolgono la fascia di giovani tra i 18 e i 24 anni è sorto che il 46% si definisce “esclusivamente eterosessuale”, il 6% dichiara, invece, di essere “esclusivamente omosessuale” e ben il 48% ritiene di non essere totalmente etero.

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ph. Levi Guzman 4

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ph. Zachary Nelson

Per i giovani di oggi etichettarsi eterosessuali, alla pari dell’essere gay, è considerato “limitante”. L’apprendere e conoscere la realtà omosessuale non com’era stata in passato dottrinata (gay= effeminato, lesbica= mascolina), ha permesso ai giovani uomini e alle giovani donne di domani non solo di far cadere alcuni preconcetti, ma di poter scoprire la propria sessualità in modo diverso permettendo agli adolescenti di sperimentare non solo una nuova libertà, ma anche un nuovo modo di definirsi (a tal proposito vi suggeriamo di leggere il libro “La fluidità sessuale. La varianza dell’orientamento e del comportamento sessuale” di Davide Dèttore, Emiliani Lambiase). Secondo gli esperti dell’University of Notre Dame in India le donne dimostrano maggior desiderio di esplorare nel proprio eros perché in loro non incombe il dover dimostrare di “essere femmine”, contrariamente ai maschietti che devono comprovare la loro virilità fin dalle prime fasi adolescenziali. Questa “condizione” ha permesso e permette alle donne di conoscersi meglio, di passeggiare mano per la mano, di entrare in bagno o in camerino insieme, di abbracciarsi e scambiarsi gesti carini in pubblico senza suscitare alcuna occhiata indiscreta. Tutto ciò ha creato una sorta di “zona comfort” dentro la quale il gentil sesso si è rifugiato e gli ha concesso di instaurare con il suo stesso sesso un rapporto di complicità, di scoperta e di confidenza assolutamente diversa rispetto a quella elargita ai ragazzi. Se la società ha sempre ostacolato le simpatie tra maschi, la moda, il cinema, e l’arte ne ha fatto quasi un vezzo costruendo campagne, foto immagini e storie volte a incuriosire e allo stesso tempo scandalizzare l’opinione pubblica. Dalla finzione alla realtà il passo e breve: sono diversi i personaggi dello star system, dello sport e della cultura che a colpi di twitter e foto su istagram sono usciti allo scoperto sbandierando apertamente la loro “identità fluida”. Tra i nomi più noti del presente ci sono Kristen Stewart, Angelina Jolie, Cara Delevingne, Megan Fox, Lady Gaga, Amber Heard, Anna Paquin, Evan Rachel Wood… Perfino la leggenda del porno italiano Rocco Siffredi ha dichiarato: “Sono stato anche con uomini, diventeremo tutti allsex”. Per quanto l’atteggiamento di alcune star, o per alcuni la troppa libertà della società odierna, possa spingere un ragazzo continua a pag. 6


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ph. Sam Manns

o una ragazza a baciare un suo stesso simile, se in costui o costei non c’è il desiderio di farlo difficilmente lo farà e nel caso in cui lo facesse per semplice curiosità o per scimmiottare il suo idolo ciò non farà di lei o di lui una ragazza o un ragazzo lesbica gay o bisessuale. Se così fosse, ad esempio, in America dopo le dichiarazioni di un attore del passato dal calibro di Marlon Brando tutti i suoi fan sarebbero oggi gay o bisex. Vi risulta che sia così? Il divo in un’intervista rilasciata nel 1976 dichiarò: “L’omosessualità ora va così di moda che non fa più notizia. Come tantissimi altri uomini, anch’io ho avuto esperienze omosessuali e non me ne vergogno. Non ho mai prestato attenzione a ciò che la gente pensa di me”. Gay, bisessuali, etero… si nasce, non si diventa con il tempo. Il coming out da parte dei personaggi di spicco aiutano le persone Lgbt a non sentirsi escluse e a far fronte alla loro natura senza sentirsi menomate rispetto agli altri coetanei. Di certo - siamo convinti che possiamo parlare in nome di tutte quelle persone gay che nei decenni scorsi in Italia sono cresciute con il timore addosso di essere le “uniche al mondo” a provare dei sentimenti nei confronti di persone appartenenti al proprio sesso e di aver taciuto per paura di essere emarginati - se nella nostra adolescenza ci fosse stato qualcuno che avesse sostenuto il nostro percorso o più semplicemente ci avesse fatto sentire meno soli con la sua testimonianza, probabilmente ci saremmo risparmiati la metà delle

angosce e delle sofferenze. Non dimentichiamoci che la società e l’ordinamento giuridico italiano per molti anni, e di conseguenza la censura, è sempre stata molto intransigente in merito alla divulgazione di alcuni temi e con il silenzio puntava a cancellare del tutto l’omosessualità negandole perfino l’esistenza. Ecco che il non parlarne equivaleva a zittire sul nascere la questione. Dal non dire nulla si è passati ad etichettare l’omosessualità come qualcosa di sporco, promiscuo, sbagliato, malato… di conseguenza questo modo di “non affrontare e non approfondire” l’argomento ha creato molta confusione nella gente ed errati modi di pensare. Aggiungeteci poi il carico ecclesiastico… A questo punto la domanda nasce spontanea: “Quanto incide la componente culturale rispetto alla libera espressione della sessualità?”. La storia parla chiaro: le relazioni bisessuali nell’antica Grecia e nell’antica Roma non erano di certo del tutto bandite. Che dire invece degli usi e dei consumi nelle terre indiane dalle quali è emerso il Kamasutra, antico manuale sanscrito sulla sessualità e sull’amore dove sono illustrate e spiegate le posizioni più adatte a due uomini, a due donne e un uomo e una donna? Spostandoci poi in Cina e Giappone, durante gli anni feudali e imperiali, sono molte le prove che confermano la presenza comune di pratiche bisessuali (per approfondire l’argomento vi consigliamo di leggere la pubblicazione “Tutta un’altra storia, L’omosessualità dall’antichità al secondo dopoguerra” di Giovanni Dall’Orto). Facendo un passo nel presente, la bisessualità oggi è entrata nella quotidianità attraverso l’uso del colore. Non è di certo un caso che il Pantone Color Institute abbia proclamato la tinta 18-3838 Ultra Violet colore del 2018 definendola come “una sfumatura piena di emozioni la cui profondità simboleggia la sperimentazione e la non conformità”. Allo stesso tempo non è di certo una coincidenza che il colore principe della bandiera dell’orgoglio bisessuale sia il viola ed è dato dalla mescolanza di due colori primari dai significati opposti: il rosso del fuoco del sole ed il blu misterioso della notte che rappresentano rispettivamente il maschile e il femminile. Ecco che la sovrapposizione dei due colori simboleggia la combinazione tra i due orientamenti sessuali. Sarà il “concetto di fluidità” a renderci, finalmente, tutti “normali”?

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clima e mete gay friendly Ecco dove e quando partire. 10+1 località tutte da scoprire

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Organizzare un matrimonio è divertente, ma anche piuttosto impegnativo e richiede il dispendio di molte energie. Fortunatamente a rimettere in sesto i novelli sposini dopo il tour de force legato al giorno del sì, ci pensa il tanto atteso e famigerato viaggio di nozze. Attenzione però: per godersi appieno la vacanza è importante sapere quali sono le condizioni climatiche che caratterizzano la meta prescelta in quel determinato periodo dell’anno, soprattutto se avete intenzioni di visitare un luogo situato dall’altra parte del mondo. Già, perché un conto è far fronte ad una leggera pioggerellina e un altro è ritrovarsi nel bel mezzo di un uragano o di una tempesta tropicale. Oltre il meteo è opportuno informarsi sugli usi e i costumi del Paese che volete visitare, ma soprattutto è importante sapere quali sono le normative in vigore che riguardano l’omosessualità e come e se è tutelata la comunità Lgbt. Trattandosi di un viaggio di nozze, supponiamo che desideriate, almeno, dormire nello stesso letto! State pensando ad un viaggio alla scoperta delle metropoli più importanti o desiderate trascorrere delle giornate all’insegna del relax? Preferite il mare o la montagna? Le mete da raggiungere sono così tante e affascinanti che una persona si perde ancor prima di partire! Per questo motivo abbiamo selezionato per voi 10+1 mete tra le più gettonate e in voga del momento, senza però trascurare i diversi, i molteplici e i personali modi d’intendere una vacanza. Amate fare il bagno come mamma vi ha fatto? Girare per città ricche di storia e di cultura? Scrogiolarvi al sole o sciare fino a notte fonda? Eccovi accontentati! A voi non resta che preparare le valigie. P.S. Prima di buttarvi a capofitto in questa fantastica avventura vi consigliamo di tenervi sempre aggiornati consultando il sitoviaggiaresicuri.it della Farnesina (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale). e di cominciare quest’esperienza scegliendo un tour operator o un’agenzia viaggi in linea con le vostre esigenze. Che abbia inizio il vostro viaggio. ph. Raphael Nogueir

Caraibi

da dicembre ad aprile: temperature più basse, giornate ventilate e meno umidità. agosto e ottobre: tempeste tropicali, temuti uragani, aria molto umida e afosa. Puerto Rico e le Isole Vergini sono destinazioni particolarmente ospitali verso la comunità Lgbt, mentre la Giamaica, le Barbados e le Isole Cayman non sono dicerto famose per l’accoglienza nei confronti delle coppie dello stesso sesso. In questa triste lista aggiungeteci pure Antigua, Barbuda, Dominica, Grenada, Guyana, Santa Lucia, Saint Kitts, Nevis, Saint Vincent, Grenadine, Trinidad e Tobago. Pur non vigendo delle leggi a favore dei gay non tutte le isole caraibiche sono omofobe, particolarmente friendly sono le oasi di St. Barts (definita l’isola più gay-friendly dei Caraibi) e Curaça che ha incluso campagne di marketing finalizzate al turismo gay che comprendono informazioni su hotel e club gay-friendly; seguono in ordine sparso Saba, St. Martin, Puerto Rico, Aruba, i Caraibi messicani e Cuba. 8

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Canarie Tenerife

Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera, El Hierro Il clima delle Canarie è mite tutto l’anno: dai 25°C d’estate si passa ai 20°C durante l’inverno. da maggio a settembre. ph. Cristian Palmer Precipitazioni (nuvole con pioggia) da novembre a gennaio, quantità ridottissime intorno ai 5 cm al mese; da aprile a settembre piogge pressoché inesistenti. Con le sue numerose spiagge, Gran Canaria è la destinazione ideale per qualsiasi tipo di target; siete pronti ad immergervi in un’eterogeneità più unica che rara? Maspalomas, Playa del Inglès e in particolare la parte meridionale di Gran Canaria, sono alcune delle mete predilette dal turismo gay di tutta Europa. Qui le temperature che oscillano tra i 18 e 25 gradi nell’arco di tutto l’anno. continua a pag. 10


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ph. Conor Luddy

Isole Galápagos

Da febbraio a maggio per chi desidera prendere il sole e fare il bagno. Da luglio a novembre, indicato per chi ama scoprire la natura e la cultura circostante. Da settembre a novembre per chi soffre di mal di mare. Le Isole Galápagos sono stupende! Pinguini, leoni marini, foche, fenicotteri e umani vivano insieme pacificamente, non a caso ciò che vi lascerà a bocca aperta è, oltre alla meraviglia del luogo, la mancanza di paura degli animali nei confronti della gente. Ogni isola è famosa per una peculiarità e credeteci sono tutte da scoprire! Qualche esempio? Potrete tuffarvi con gli animali marini o fare un’escursione sull’altipiano alla scoperta del Cratere Nero: la seconda più grande cavità vulcanica del mondo. Le Isole Galápagos stanno lentamente conquistando la comunità Lgbt internazionale: sono diverse le crociere dedicate ai gay anche se in loco non vi è presenza di locali rainbow o affini.

Tel Aviv

Toronto

da metà maggio a fine settembre. A maggio e all’inizio giugno portatevi un maglioncino. Toronto è la meta canadese gay per eccellenza e ospita la più grande comunità Lgbt del Canada. La città è riconosciuta come una delle più progressiste delle Americhe per via della sua accoglien-

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San Paolo Brasile

da aprile a settembre. Il periodo giugno-agosto è il più fresco e il meno piovoso. La stagione delle piogge va da ottobre a marzo. Qui i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali sono stati quasi completamente equiparati. Sono diverse e differenti le zone Lgbt della città: si passa dal quartiere di lusso Jardins (collocato proprio tra il quartiere finanziario Av. Paulista e la zona della moda R. Oscar Freire) ricco di ristoranti, bar e discoteche; al più easy e vivace Rua Frei Caneca, dove sono presenti moltissimi locali gay. Il gay pride di San Paolo del Brasile è considerato uno dei più grandi del mondo ed è arrivato al suo 22° anno di celebrazione. ph. Renan Kamikoga

per i mesi di aprile, di maggio e di ottobre. Da giugno a settembre fa davvero molto caldo, mentre da dicembre a febbraio si alternano giornate piacevoli a giornate un po’ fredde. Al contrario di quanto si possa pensare a Tel Aviv vige una politica di libertà individuale e tolleranza verso il prossimo. Il merito è da attribuire agli abitanti di questa magnifica e frizzante città che hanno saputo, nel corso degli anni, smussare le discrepanze politico-religiose. Per questo motivo anche nei luoghi e nei locali non prettamente gay sventola la bandiera arcobaleno proprio per rimarcare che lì la discriminazione non è di casa. Proprio a Tel Aviv è presente una delle più importanti spiagge gay friendly del Mar Mediterraneo: Hilton Beach. Almeno una capatina è d’obbligo. ph. Brxxto

za e per i tantissimi locali gay sparsi in tutto il territorio. Toronto è una delle rare città che ospita due quartieri gay: Church e Wellesley, contraddistinti da due animi ben differenti. Il primo è famoso per i suoi ristoranti, le diverse librerie, i tanti bar e i teatri; il secondo è rinomato per il suo carattere disinibito e pungente. Chi visita Toronto non può di certo farsi mancare una gita alle Cascate del Niagara. Assolutamente imperdibili!

New York - USA

stagioni intermedie, per evitare il freddo invernale e il caldo estivo, particolarmente consigliato è il mese di maggio e da metà settembre a metà ottobre. Detto questo siete certi di voler rinunciare alla magia del Natale che nel periodo di dicembre investe la città in tutta la sua magnificenza? La cultura gay è parte integrante del DNA di New York e la scelta tra diversi ambienti a tema LGBT rappresenta la norma. New York City si distingue per la sua gigantesca e vibrante comunità Lgbt e i quartieri Chelsea, tra la 23th Street e la 30th Street in west side di Manhattan, e il Greenwich Village, quartiere a sud della 14th Street, sono i punti di ritrovo più conosciuti. Il primo ospita negozi di lusso, gallerie d’arte, bar e ristoranti più in; il secondo continua ad essere sede di quei movimenti culturali, artistici e sociali che contribuiscono a modificare la cultura statunitense. Vi ricordiamo che proprio qui nel 1969 all’interno dello storico locale Stonewll Inn ebbe simbolicamente inizio il movimento di liberazione omosessuale a seguito di una retata della polizia all’interno del locale ai danni di un gruppo di ragazzi gay. I giovani stufi di essere presi sotto mira dalle autorità per via del loro orientamento sessuale si continua a pag. 12


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sono ribellati dando vita ad una vera e propria guerriglia che durò fino alle 4 del mattino. A parte queste due zone sono molti i locali friendly sparsi per la città e per quanto riguarda la metropoli, non ha di certo bisogno di presentazioni. ph. Robert Gramner

Svezia

per chi ama sciare è marzo il mese ideale perché offre giornate più lunghe e temperature più clementi, ma sempre sotto lo zero. giugno e luglio caratterizzati da giornate più lunghe, con il sole a mezzanotte al nord e le notti bianche al sud. La Svezia è uno dei Paesi più “gay-friendly” d’Europa. Il matrimonio e le adozioni gay sono completamente legali e le persone omosessuali sono protette da leggi anti-discriminazione sul campo del lavoro e dei servizi pubblici. La Svezia è affascinante sotto molti punti di vista ed è per questo che la inglobiamo completamente tra le mete proposte. Attenzione a scegliere il periodo che maggiormente vi affascina perché qui le stagioni contano… e come se contano! In estate, con il sole che sembra non tramontare mai, la gente locale e i turisti si dedicano alla vita nella natura; mentre il rigido inverno apre scenari duri ma allo stesso tempo molto affascinanti come la pesca sul ghiaccio, lo sci e le passeggiate con le ciaspole. ph. Erik Eastman

Tokyo

il periodo migliore per un viaggio in Giappone è durante l’inizio della primavera, (marzo/aprile) a inizi maggio, o nel tardo autunno (novembre) quando le precipitazioni non sono abbondanti e le temperature sono molto più accettabili rispetto a quelle rigide invernali o quelle calde e molto umide dell’estate. Tokyo sta diventando una delle capitali più apprezzate dal turismo omosessuale. Muoversi per la città alla ricerca di locali gay è più difficile del solito poiché i quartieri in realtà sono delle vere e proprie città. A Tokyo ci sono un numero davvero infinito di bar gay, ma la stra-maggioranza dei locali trovano la loro ubicazione nel quartiere Shinjuku Ni-Chome. Altri quartieri gay sono Shinbashi, Ueno e Asakusa. In Giappone l’omosessualità è ben accettata, reperti storici risalenti a più di 250 anni addietro testimoniano che i samurai non solo praticavano il sesso 12 VIVABOY

omosessuale, ma lo consideravano come la più alta forma di amore. Considerando che i giapponesi hanno un grandissimo rispetto delle tradizioni e della storia del loro Paese, l’essere gay non è mai stato considerato un “peccato” da parte della società. ph. Atanas Malamov

Manuel Antonio Park Costa Rica

a gennaio a metà aprile e in particolare i mesi di febbraio e marzo. Le leggi anti-discriminazione sono in vigore dal 1999. Perché l’abbiamo scelta? Per i suoi paesaggi mozzafiato, le stupende spiagge dedicate ai naturisti e il mare cristallino. Il Parco nazionale Manuel Antonio si affaccia sul Pacifico, comprende l’aspra foresta pluviale, spiagge di sabbia bianca e barriere coralline. Per godersi la magia del posto vi consigliamo di scegliere un periodo lontano dall’ondata turistica. Se amate surfare, o volete perlomeno provare a cavalcare qualche onda, questa è la meta ideale. ph. Aran Mtnez

Palm Springs

a circa sessanta chilometri a est da Los Angeles è un paradiso in cui il sole splende quasi tutto l’anno. A Palm Springs si trova il più grande numero di negozi e di centri solo per donne di tutto il mondo e non a caso la località ospita il “Dinah”, l’evento più importante sulla faccia della terra dedicato all’universo lesbo. Palm Springs è una delle 10 città degli Stati Uniti con la più alta concentrazione di coppie omosessuali (è stato stimato che il 7,2% dei nuclei familiari è costituito da una coppia dello stesso sesso, a fronte di una media nazionale dell’1%). Le temperature sono da capogiro! La media invernale è di 21,9 gradi, in primavera di 31,1 gradi, in estate di 41,3 gradi e in autunno di 32,5 gradi. Verso la fine dell’autunno e l’arrivo dell’inverno, la scena si fa veramente animata, gli appuntamenti sono tanti e tutti particolarmente ricchi di brio. A fine ottobre gli amanti della pelle non possono assolutamente perdersi l’elezione di Mr Leather, considerato uno dei più grandi eventi. a livello nazionale. Rosy Difato


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Da un’idea innovativa nasce a Milano, negli anni 90, la prima agenzia di viaggi monoprodotto, che a differenza delle altre agenzie di viaggi che vendono il mondo intero, si è specializzata per la sola destinazione Cuba. Questo ha portato la Cubapoint ad essere, in brevissimo tempo, l’agenzia numero uno in Italia specializzata in voli, viaggi e vacanze per chi vuole recarsi in quest’Isola del Caribe. Nell’agenzia che ha sede principale sotto il Consolato Cubano, a Milano in Via Giovanni Battista Pirelli 30, si viaggia solo da e per Cuba. Quasi tutto il personale è cubano, altamente specializzato, frutto di una lunga esperienza e seria preparazione in collaborazione con il ministero del Turismo di Cuba. La Cubapoint è un vero punto di riferimento per la comunità cubana mettendo a disposizione un servizio ad hoc che permette di viaggiare sulla maggior parte dei volo aerei con il doppio dei Kg consentiti al resto dei Passeggeri di altre nazionalità. Accanto alla sede di Milano, sempre in via Giovanni Battista Pirelli 30, Cubapoint ha creato un’agenzia specializzata nelle pratiche per poter invitare i cubani in Italia. Quest’ultima, denominata “PRONTOCUBA”, offre inoltre un servizio per legalizzare i documenti, richiedere certificati di nascita e fare proroghe ai passaporti cubani. Nel corso degli anni e a grande richiesta la Cubapoint ha aperto un’altra sede a Roma, di fronte l’Ambasciata Cubana, in Via Licinia 2 e a Gallarate, all’uscita dell’autostrada Milano-Varese, 14 VIVABOY

quest’ultima aperta per i numerosi clienti del Canton Ticino, data la vicinanza con il territorio svizzero. Sono tantissimi gli italiani appassionati dell’Isola. “Ogni settimana - spiegano quelli di Cubapoint - partono dall’Italia in media cinque / sei voli charter diretti e venti voli di linea, sempre pieni tutto l’anno. Sono sempre di più, inoltre, le coppie che si rivolgono a Cubapoint per organizzare i loro viaggi di nozze e non solo, con destinazione Cuba con possibilità di soggiorni nei vicini Stati Uniti. Cuba, denominata anche “Tierra de l’Amor”, viene spesso scelta dalla clientela single alla ricerca dell’anima gemella”. Cubapoint offre in tutte le proprie agenzie la possibilità di acquistare il visto turistico e l’assicurazione medica, obbligatori per l’ingresso a Cuba. Questo servizio è stato potenziato, inoltre, con la realizzazione di un apposito sito internet che consente l’acquisto con pochi e semplici click 24 ore su 24, per chi non riesce a recarsi in agenzia. La tarjeta turistica viene spedita direttamente a casa tua tramite corriere. Sul sito www.cubapoint.it troverete il collegamento per l’acquisto di visto e assicurazione e anche i moltissimi servizi che Cubapoint offre, come ad esempio noleggio auto, tour, trasferimenti, case private e prenotazione hotel. Se siete alla ricerca invece di un tour personalizzato ad hoc per singoli e coppie e/o per piccoli medi gruppi passate in agenzia o scriveteci a cuba@cubapoint.it.


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Chanel lancia “Boy”, una linea di trucchi espressamente dedicata all’uomo (etero), ed è subito polemica!

Sono lontani i tempi in cui il prototipo di uomo virile sfoggiava con fierezza petti villosi, zampe da gallina, mani callose… ma ciò lo rendeva davvero più macho? delle donne per scrivere il vocabolario di una nuova estetica personale per gli uomini”. Sebbene la prima linea di trucchi del marchio integralmente consacrata all’uomo lasci presumere che il nome scelto, “Boy”, sia un appellativo pubblicitario selezionato ad hoc con riferimento al genere maschile, in realtà la denominazione è un omaggio al primo amore di Gabrielle Chanel: Boy Capel, pseudonimo di Arthur Capel. In pochi sanno che fu proprio Arthur a finanziare economicamente l’apertura della prima boutique di Coco Chanel e a consigliarla sui primi affari. L’uomo, famoso anche per essere un celebre giocatore di polo, morì in un tragico incidente d’auto il 22 dicembre del 1919. Tornando alla linea, quest’ultima è composta da un fondotinta disponibile in otto tonalità arricchito da acido ialuronico, matite per sopracciglia in quattro gradazioni e un balsamo idratante chiaro per le labbra con finitura opaca. La collezione sarà distribuita a novembre sulle piattaforme di e-commerce della casa e dal gennaio 2019 nelle boutique di Chanel. continua a pag. 18

“Linee, colori, atteggiamenti, gesti… Non esiste un prerequisito assolutamente femminile o maschile: solo lo stile definisce la persona che desideriamo essere”. Con queste parole la Maison Chanel - specializzata nei beni di lusso legati ai mercati dell’alta moda, del prêt-àporter, degli accessori, della cosmetica e della profumeria - lancia Boy de Chanel: la prima linea di trucchi interamente dedicata all’universo maschile. “Proprio come Gabrielle Chanel - ha affermato la società in un comunicato stampa - ha preso in prestito elementi dal guardaroba maschile per vestire le donne, il compartimento beauty della Maison trae ispirazione dal mondo 16 VIVABOY


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In merito allo sdoganamento del trucco Chanel non è di certo stata la prima maison che ha lanciato sul mercato prodotti di make up per gli uomini, diverso tempo prima ci ha pensato Tom Ford con la linea men’s grooming collection e ancora prima MMUK Man che già nel lontano 2012 è stato uno dei primi marchi a sfidare gli stereotipi di genere immettendo sul mercato una serie di trucchi dedicati a lui come il correttore, la matita riempitiva per la barba, per le sopracciglia e perfino il mascara. A questo punto ci domandiamo: come mai il lancio da parte di Chanel di una linea trucco uomo ha smosso tanto gli animi da parte di un nutrito numero di persone? Certo, nell’immaginario collettivo dell’uomo medio - o per farla più semplice nell’educazione culturale - l’uso del make up nella vita di tutti i giorni è sempre stato circoscritto al mondo femminile, ma anche la depilazione una volta per l’uomo era considerata un vero e proprio tabù… o meglio ancora “una cosa da femmine” che intaccava l’essere “macho”; oggi, invece, è più facile scontrarsi con una donna con i baffetti piuttosto che con un uomo non interamente depilato! Sì anche lì! Sono lontani i tempi dove il prototipo di uomo virile sfoggiava con fierezza petti villosi, zampe da gallina, mani callose… non che ciò lo rendesse interiormente “più uomo”, ma esteticamente e a livello sessuale, senza voler intaccare o mettere in dubbio i gusti e la sensibilità di nessuno, bisogna ammettere che alcune volte gli equilibri sono a dir poco rovesciati. Attenzione: non è una questione di essere più o meno uomini o

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per qualcuno essere o non essere gay, il fattore estetico non ha mai “interiormente” intaccato l’essere eterosessuale o omosessuale, semmai è la società di un tempo che etichettando e dipingendo l’uomo gay come una macchiolina che scimmiottava una donna ricoprendosi di parrucche, di piume, di lustrini e focalizzava l’essere macho “nell’uomo che non doveva chiedere mai” ha, nell’immaginario collettivo, dato vita a due figure che non si rispecchiano nella vera natura delle parti in causa. Questa errata visione assorbita dalla società ha creato e rimarcato dei profili e dei confini ben lontani dalla nuda verità che tutt’oggi rimangono, per molti, concetti invalicabili: uomo = macho, gay = travestito. Arrivati a questo punto, poi, è bene considerare due aspetti fondamentali: i brand commerciali, in questo caso parliamo di Chanel, hanno come unico fine quello di far soldi e per vendere devono per forza di cose targettizzare i propri prodotti, quindi immettere sul mercato una linea di cosmetici espressamente destinati agli uomini serve per avvicinare il maschio medio etero a considerare l’idea di truccarsi e non di certo per convincere gli uomini gay a farlo. Per questa ragione è normale che anche il packaging, la grafica, il colore del prodotto siano studiati per accattivarsi il target. Il risultato visivo e finale del prodotto, in conformità a ciò che vuole trasmettere e a chi è indirizzato, svolge un ruolo fondamentale e nasconde diversi messaggi subliminali. In questo caso la linea oltre a voler rassicurare il consumatore accarezza anche la sua vanità,


prodotti specifici per lui o per lei è che siano in grado di rispondere e agire alle diverse esigenze, in questo caso del differente PH, femminili o maschili. A livello visivo, poi, gli ingredienti che compongono i prodotti dedicati al maquillage per lui oltre a tener conto delle caratteristiche della pelle devono donare un effetto “mat” (per i meno affini del settore i prodotti mat sono quelli opacizzanti che donano un tono alla pelle senza renderla lucida) e dare un look più naturale possibile. C’è da domandarsi: nel prossimo futuro saranno le donne a mettere mano nel beauty degli uomini o continueranno ad essere i maschietti a farlo? Si prospettano tempi duri per la frase della buona notte, a soppiantarla potrebbe essere l’espressione: “Amore ho finito il latte struccante, mi presti il tuo?!” E che dire poi del risveglio del giorno dopo una notte di passione e di trasgressione condivisa con un estraneo? Il timore di mostrarsi a viso pulito alle prime luci del mattino era una “paura” tutta femminile, da oggi in poi invece…

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in un certo senso è come se gli dicesse: “Ehi tu uomo, se ti trucchi sei sempre un maschio Alpha, ma sei più bello, più affascinante e conquisti più figa!”. C’è anche da dire, però, che mentre la mentalità dell’uomo gay è più fluida a livello psicologico, l’uomo etero può farsi mille congetture e complessi nell’avvicinarsi al trucco proprio perché deve “sentire puzza di testosterone”. Ci spieghiamo meglio portando un esempio: conosciamo molti ragazzi eterosessuali che ordinano la coca cola zero piuttosto che quella light perché secondo loro il termine zero è più virile di quello light, per questo motivo, ipotizziamo che Chanel per il packaging del prodotto maschile abbia usato espressamente il colore nero (rispetto al classico bianco impiegato per i prodotti femminili) e altri accorgimenti, proprio per dargli una caratteristica più mascolina. Se l’intento fosse stato quello di avvicinare soltanto l’uomo gay al prodotto sarebbe bastato, per assurdo, inserire nella confezione originale un bollino arcobaleno e non rivedere completamente l’intera confezione. Ciò non è accaduto, fortunatamente, perché il prodotto mira ad un pubblico maschile (etero o gay che sia) e nella sostanza ciò che dovrebbe differenziare un prodotto maschile da uno femminile è la sua costituzione e non il suo involucro, ma, come ben sappiamo, anche l’occhio vuole la sua parte. Oggettivamente la pelle di una donna (etero o lesbica che sia è sempre una donna) è diversa da quella di un uomo (etero o gay è sempre un uomo), per questa ragione ciò che ci si dovrebbe aspettare dai VIVABOY 19


TALKING STRAIGHT Photos by Thi Martini


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Il linguaggio di Fido e Micia

Ogni postura o movimento equivale ad una specifica richiesta, ecco come “parlano” i nostri amati amici a quattro zampe

ph. Hannah Lim

ph. Anusha Barwa 30 VIVABOY

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Se per comunicare con una persona che non parla la nostra lingua ci impegniamo ad imparare il suo lessico, perché la maggior parte della gente si relaziona con il suo pet rivolgendosi a lui come ad un essere umano? Per approcciarsi nel modo migliore con il proprio animale non solo è opportuno educarlo nel giusto modo, ma diventa indispensabile cogliere ciò che il nostro fedele amico vuole dirci attraverso il suo modo di esprimersi. Stabilire un contatto diretto con il cucciolo non significa, solamente, insegnargli i comandi di seduto!, resta!, fermo!... perché questi ultimi hanno a che fare con la sfera educativa e non hanno nulla a che vedere con la scoperta e la costruzione di una convivenza basata sulle emozioni e il linguaggio. Sebbene gli animali - per conformità fisica e altro - comunichino in modo diverso da noi, utilizzano gli stessi nostri strumenti e molto spesso, proprio come fa l’essere umano per enfatizzare uno stato d’animo, sovrappongono gli atti comunicativi. In entrambi i linguaggi, i tre livelli su cui si basa tutta la comunicazione sono:


verbale (i suoni intesi come parole/abbaio/miagolio…), paraverbale (il tono, il volume, il timbro di voce) e infine il non verbale ovvero il linguaggio del corpo/ posture. A tal proposito è bene sottolineare che il processo di apprendimento è bidirezionale; anche i cani/ gatti devono imparare a riconoscere i nostri comportamenti e il nostro codice comunicativo, ma in merito possiamo tranquillamente affermare che in questo, e anche in molto altro, i nostri fedeli amici sono molto più bravi di noi poiché hanno sviluppato uno spirito d’osservazione maggiore e riescono a decifrare variazioni impercettibili che i nostri occhi, la nostra bocca e le nostre sopracciglia producono al variare del nostro umore e stato d’animo. Come rimediare a ciò? Bisogna tradurre il loro codice d’espressione! Già, ma in che modo? Osservando da vicino il vostro animale in situazioni differenti e provando a comprendere che cosa sta tentando di dirvi osservando e scoprendo il linguaggio del suo corpo. Ciò ovviamente richiede del tempo, ma credeteci che è ben speso perché vi permetterà di costruire insieme un sodalizio vincente. A questo punto la domanda nasce spontanea: in che modo Fido e Micia ci “parlano”? Proprio come abbiamo visto poche righe sopra attraverso: 1) la comunicazione verbale servendosi di versi, dei toni, del timbro e del volume svariati in base alla gravità/sensazione/emozione. È bene tener presente che ogni animale utilizza la sua continua a pag. 16

ph. Charles Deluvio VIVABOY 31


ma anche perché ci permette di tradurre nel giusto modo le sue emotività e di prevedere alcuni suoi comportamenti. Ecco che in situazioni che lo richiedono è opportuno, ad esempio, rassicurare il nostro amico peloso quando non deve avere paura, oppure stimolarlo quando lo vediamo sottotono. Tradurre nel giusto modo questi segnali diventa assolutamente importante per vivere insieme felici. L’errore più comune che commette un proprietario di animali è di antropomorfizzare (tendenza ad attribuire caratteristiche fisiche o psicologiche umane a esseri diversi dall’uomo) il suo quadrupede, con questo comportamento controproducente l’uomo finisce con il non rispettare le vere emozioni dell’animale e i suoi reali bisogni per appagare i suoi. Per questo motivo l’antropomorfizzazione ci spinge a valutare il nostro come “il punto di vista” e non come una delle tante prospettive e di conseguenza ciò si trasforma in un limite nella capacità di leggere quello che gli animali ci stanno dicendo e ciò che realmente cercano da noi. In sintesi con quest’atteggiamento si finisce col mancare del tutto quelle che sono le sue vere emozioni e i suoi concreti bisogni.

ph. Irene Davila

gamma di suoni per trasmettere qualcosa di diverso. per questa ragione, ad esempio, imparare a distinguere un uggiolio festoso o di eccitamento da un guaito di sottomissione o di paura diventa indispensabile per stabilire un corretto scambio d’informazioni. 2) Con i movimenti del corpo: determinate posture, occupazione dello spazio, movimento della coda o delle orecchie, espressioni degli occhi e della bocca… Solitamente con le posture amichevoli o di socializzazione l’animale tende a mostrare il suo corpo in modo rilassato assumendo pose mansuete, contrariamente quelle aggressive mirano a farlo sembrare più grande e per questa ragione l’animale s’irrigidisce. La coda, invece, è da considerarsi la parte più comunicativa dell’animale e come un’antenna funge da trasmittente di svariati segnali. La stessa andatura la dice lunga sulle intenzioni dell’animale: un passo spedito e rettilineo non lascia presumere nulla di buono, al contrario di un’andatura ondulata e lenta. 3) Con le azioni: dare la zampa, graffiature, marcature urinarie, morsicature oggetti… Riuscire a capire quello che l’animale cerca di dirci diventa indispensabile non solo per affinare l’affinità con lui e prevenire molte piccole incomprensioni che con il tempo potrebbero trasformarsi in veri e propri problemi che necessitano l’intervento di uno specialista (manifestazioni di disagio o di autolesionismo), 32 VIVABOY

ph. Daniel Octavian


ph. Raul Varzar

Gatto: i movimenti più comuni e il loro significato

Miagolio: breve = saluto; multipli = eccitazione; media intensità e/o multipli = richiesta (cibo, acqua…); smorzato = protesta/rabbia. Fusa = bisogno di contatto; Soffio = stammi alla larga; Coda: dritta = felicità; movimenti nervosi = eccitazione/ansia; movimenti sereni = euforia/felicità di vedervi; a “N” = aggressività; tra le zampe = paura. Sbattere gli occhi lentamente = tenerezza/benessere. Muso umido sulla tua pelle = bacino/gesto affettuoso. Strofina testa, fianco o coda sulla persona = saluto. Ti lecca = fiducia/ amore/amicizia molto stretta. Mostrare la pancia = assoluta fiducia.

non toccano la testa = tristezza/ansia; rilassate = gesto amichevole/attesa. Abbassarsi con la parte anteriore del corpo, quasi fino ad accovacciarsi + latrati brevi e acuti = desiderio di giocare. Spostamento della testa in senso laterale (verso altro cane) = evitare il conflitto; spostamento della testa in senso laterale (verso l’uomo) = cerca di capire la richiesta/curiosità nei confronti dell’interlocutore. Leccare = dimostrazione d’affetto. Pancia in su = sottomissione/fiducia (mostra la parte più debole del suo corpo). Dare la zampa = richiesta attenzioni. Gesto della monta = dominanza. Abbaiare: questo è senz’altro il suo linguaggio vocale preferito, e lo utilizza in modi diversi. Abbaio = richiesta di attenzione/avvertimento; guaito = dolore/emozione; ringhio = avvertimento negativo; ululato = richiesta contatto sociale. Occhi socchiusi = piacere/tranquillità; occhi fermi e ben aperti = pronto all’attacco. Le informazioni riportate non sono consigli medici, i contenuti non sostituiscono il parere medico.

ph. Jamie Street

Cane: i movimenti più comuni e il loro significato Sbadiglio = infastidito; Orecchie: dritte = attenzione; indietro = timore; tese in avanti = sfida; abbassate e rivolte all’indietro = sottomissione; basse+abbaio = cerca attenzione; all’indietro ma che

ph. Pawel Adamczak VIVABOY 33


Iacopo LAGHI è Il Gay più bello d’Italia

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