Febbraio
PROGETTO BIOENERGY FARM
Il dilemma delle rinnovabili Per sostenere l’azienda agricola nel momento della decisione, un consorzio di partner europei ha messo a punto una serie di strumenti di calcolo, adattabile ad ogni singola azienda. Si chiama BioEnergy Farm ed è un progetto il cui obiettivo è quello di “incoraggiare gli agricoltori e i proprietari di terreno a considerare l’uso e la produzione di bioenergie, mettendo a loro disposizione l’insieme di conoscenze necessarie a definire l’opzione migliore per la loro situazione”. Un obiettivo fondamentale perché spesso l’agricoltore si trova lasciato da solo a decidere se e come considerare la produzione di bioenergie per la propria azienda. La caratteristica essenziale di questo progetto, finanziato dalla comunità europea nel programma quadro Intelligent Energy for Europe, è proprio questo: fornire informazioni imparziali e strutturate sulla fattibilità dell’impiego di determinate tecnologie o meno. Come ci spiega il prof. Berruto, Università di Torino - Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale DEIAFA e partner italiano del progetto: ”È nostro interesse guidare l’agricoltore ad
una soluzione che sia per lui obiettivamente vantaggiosa. Questo progetto non vuole sostituirsi o sovrapporsi alle aziende di consulenza nel settore, con le quali eventualmente potremmo cooperare, ma semplicemente assistere direttamente l’azienda agricola nei primi passi verso le agroenergie o meno”.
I primi passi Gli strumenti sviluppati dal progetto BioEnergy Farm sono tutti a disponibilità gratuita, previa registrazione al sito www.bioenergyfarm. eu. Gli strumenti prevedono due fasi di utilizzo. In un primo tempo si tratta di analizzare il ciclo produttivo dell’azienda, con gli apporti energetici, di forza lavoro, di materiali, ecc. - per poter quindi alla fine determinare il vero rendimento - monetario ed energetico – della produzione di biomassa da parte dell’azienda stessa. “Si tratta di un programma, gratuitamente scaricabile dalla pagina internet del
IL RISULTATO
In quanto tempo si ammortizza? Ecco un esempio di quello che si può ottenere da questo tipo di analisi. L’informazione che si ottiene è il tempo di ammortizzazione degli investimenti e gli utili derivanti nel tempo. I calcoli si basano sul valore degli incentivi attuali e sui prezzi dell’energia. L’analisi di questi risultati mostra come la legislazione e gli incentivi siano ad oggi i motori principali delle bioenergie. Esemplari sono le analisi condotte per quantificare eventuali utili derivanti dalla produzione di biometano e dallo sfruttamento termico del calore prodotto dagli impianti a biogas in Italia. Entrambe queste fonti non sono al momento incentivate e i risultati mostrano chiaramente come impianti destinati a questa produzione non riescano a ripagarsi. Tale situazione varia da caso a caso e ci sono differenze notevoli tra gli stati membri (e tra i contributi erogati dagli stessi).
progetto, è in italiano ed è relativamente semplice da usare. Da parte dell’azienda si richiede l’inserimento di molte informazioni sul suo sistema produttivo, in modo da poter calcolare in maniera il più precisa possibile per la singola azienda i costi effettivi”. Tra le informazioni richieste vi sono, per esempio, tutte le operazioni di campo, la dimensione degli appezzamenti e la loro la distanza dal centro aziendale, il tipo di trattrici e il loro utilizzo, la quantità di prodotti utilizzati (fertilizzanti, diserbanti, sementi, ecc.), il loro costo ed infine il prezzo di vendita del prodotto finito. Così facendo l’azienda ottiene una stima piuttosto precisa dei suoi costi e dei suoi ricavi. Questo calcolo serve per poter poi definire il vantaggio o meno nell’utilizzo del prodotto per la produzione di bioenergie. Esso ha però anche un secondo utilizzo, un plusvalore, ovvero quello di fornire da una parte uno specchio relativamente fedele (a seconda anche della precisione con cui i dati vengono inseri-
ti) dei costi di produzione aziendali e dei ricavi netti e dall’altra di una possibile stima di costi e ricavi in condizioni diverse. Permette cioè una previsione di come potrebbe cambiare l’economia dell’azienda cambiandone alcuni parametri (ad esempio: dimensioni, tecniche colturali, nuove colture).
Quindi… Una volta determinato il costo della produzione, subentra il calcolo della fattibilità di un utilizzo del prodotto a scopi energetici. A questo punto si prendono anche in considerazione gli scarti agricoli, i reflui zootecnici e tutti gli elementi di cui l’azienda può disporre per produrre energia. Gli strumenti a disposizione prevedono l’analisi per la produzione di biogas e per la combustione di biomassa da silvicoltura e da bosco ceduo di rotazione. Mentre il primo tipo di analisi descritta qui sopra può essere condotta dall’azienda stessa, l’utilizzo degli strumenti per il calcolo dei costi/ricavi dell’eventuale produzione di bioenergie viene condotta
in una prima fase on-line ed una seconda fase con l’assistenza dei tecnici dell’Università di Torino. “Noi contattiamo ogni azienda che si iscrive alla nostra pagina e decide di fare le analisi on line. Se sussiste interesse, proponiamo una visita da parte nostra in azienda per poter approfondire l’analisi sulla convenienza o meno nella produzione di bioenergie, sia essa riferita agli impianti a biogas o agli impianti a combustione di biomassa legnosa”. Lo scopo del progetto BioEnergy Farm è quello di arrivare ad una nuova potenza installata di 40 MW nei paesi partecipanti al progetto stesso, di avere un’analisi di circa 3000 aziende agricole e raccogliere 80 casi esemplari di aziende che, in seguito alle analisi effettuate, decidano di passare alla produzione di bioenergia in azienda, a partire da biomassa di origine aziendale. f
di Maria Luisa Doldi
INFO&CONTATTI
g www.bioenergyfarm.eu
Il malinteso sulle agroenergie A questo proposito vorremmo qui ricordare che la produzione delle bioenergie di derivazione agricola è nata originariamente come possibile produzione locale di energia, decentralizzata, in mano all’agricoltura e a ciclo chiuso. A questo si aggiunge che, facendo attenzione ad utilizzare i residui delle colture per alimentazione, ottimizzando l’uso delle risorse e l’uso di quelli che fino a ieri erano considerati solo scarti agricoli o dell’agroalimentare, è possibile oggi attenuare quello che può diventare un motivo di conflitto tra produzione alimentare e produzione energetica e sfruttare al meglio tutte le risorse a disposizione. Il problema allora che rimane è la regolamentazione della crescita delle bioenergie in modo tale da evitare uno sviluppo selvaggio e incontrollato del settore a vantaggio di pochi, grandi investitori e a svantaggio dell’agricoltura o forse
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della società tutta. Infatti, la corsa alle bioenergie può degenerare e non essere più sostenibile quando, a causa di interessi terzi che non arrivano dal mondo agricolo, si realizzano impianti e modalità di produzione che non sempre sono in sintonia con il paesaggio, con la produzione di cibo e con la gestione dell’azienda agricola. Per questo è necessario che l’agricoltura che produce la materia prima divenga anche padrona della produzione di energia. Ben vengano allora tutti gli strumenti e i percorsi che vogliono essere un contributo obiettivo ed indipendente alla valutazione di un utilizzo delle biomasse per le aziende agricole. Gli strumenti messi a punto nel progetto Bioenergy Farm sono costruiti proprio con lo scopo di fornire uno strumento gratuito, in grado di effettuare una prima valutazione degli scenari proposti dall’utente. © RIPRODUZIONE RISERVATA