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MAGIA DELLA TAVOLA

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SANT’OMERO

SANT’OMERO

Magia della

Tavola di Patrizia Manente Fra piatti rinomati e specialità teramane

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Tutta da scoprire la cucina tradizionale di Teramo, giustamente considerata la “Capitale della gastronomia abruzzese” per la varietà e ricchezza dell’offerta. A tavola imbarazzo della scelta. Vale la pena visitare gli innumerevoli e caratteristici locali lungo il litorale e non solo. Basta percorrere poche decine di chilometri per trovarsi alle prese con un fumante e gustoso risotto alla marinara o con il piatto classico e famoso dei “maccheroni alla chitarra”. Piatto-emblema della cucina teramana di una volta (apprezzatissimo persino dal re Faruk d’Egitto negli anni del suo esilio in Italia), che sempre attira e seduce i palati più esigenti. Tra le classiche specialità locali, non vanno dimenticati gli altri appetitosi primi, che rendono varia e attraente la mensa dei teramani. Dai cannelloni al timballo di scrippelle, ai ravioli dolci di ricotta e alle ceppe. Da “li maccarun a la mulènare” alle rinomate “virtù” (piatto forte del primo maggio). Per non dire delle famose e delicate “scrippelle in brodo”, come delle più robuste pappardelle al sugo di papera. Né sono da meno i secondi piatti. Fra i più gettonati dai buongustai: la pecora alla callara, il coniglio alla cacciatora, le mazzarelle, i peperoni ripieni, la ‘ndocca ‘ndocca, il baccalà, la squisita porchetta, gli arrosticini, il tacchino alla canzanese, la galantina, il formaggio fritto. Senza, naturalmente, dimenticare i dolci con la pizza dolce tradizionale, i bocconotti, i calgionetti, le sfogliatelle, i pepatelli (tipiche specialità natalizie per eccellenza). Capitolo a parte, la croccante di mandorle. Maestosa e ricca l’offerta generosa di salumi d’ogni genere con salsicce, ventricina, lonze e cotechini. Ma in una dispensa ben fornita non possono mancare formaggi e pecorini dei monti abruzzesi, i pregiatissimi vini delle colline teramane, olio extravergine di oliva, miele millefiori, d’acacia, castagno e via degustando.

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