Anno 16 Numero 6
I.T.C. LUNARDI - BS
Tanta politica in questo mese di aprile. Il confronto è per il rinnovo del parlamento e per la scelta del nuovo leader a livello nazionale (Berlusconi o Veltroni) ma anche per la scelta del sindaco e del consiglio comunale della città (Del Bono o Paroli) e di tanti paesi della provincia. Confessiamo che ci troviamo spaesati e confusi di fronte ai tanti messaggi che arrivano a noi in mille modi: urlati, sussurrati, cantati, scritti a caratteri cubitali ovunque. Confusi perché fatichiamo a capire quello che succede, quello che dobbiamo fare. Nemmeno la scuola in questo ci è di aiuto. Gli insegnanti dribblano sul tema politica/elezioni e non vanno al di la di ambigue battute vagamente allusive. Ancora una volta ci sentiamo cittadini di serie B, minorati, non considerati. Qualcuno ci dice che votare è inutile e la tentazione di seguire le indicazioni di Beppe Grillo con un V...è forte, qualcuno ci dice che solo quello attribuito alla sua parte è voto utile, nessuno ci aiuta a riflettere, a capire, a fare scelte coerenti, intelligenti e sagge. Ma cos’è la politica?
Aprile 2008
La definizione che ci convince di più è quella elaborata dai nostri costituenti 60 anni fa: “Costruire la città dell’uomo a misura d’uomo”. E’ questo il senso nobile della politica, quello per cui vale la pena spendere intelligenza ed energie. Anche per il voto allora l’indicazione è quella di scegliere persone intelligenti, capaci di cogliere i problemi del Paese, umili per poter essere al servizio di tutti e soprattutto persone che sappiano elaborare scelte che favoriscono gli ultimi, i più disagiati, le famiglie, i giovani. Non ce ne sono tante, ma ce ne sono. La Redazione
IN QUESTO NUMERO: Altrove pag. 2 Io studio pag. 3 EXPO 2015 pag. 4 Studenti giornalisti pag. 6 Convegno Piacenza pag. 7 DOSSIER TIBET pag. 8 Tedeschi in scambio pag.12 Mendicante pag.13 Movie pag.14 Scoperte pag.15 GameMania pag.16 Curiosità pag.17 AVIS pag.18 Oroscopo pag.19
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ALTROVE Rien ne va plus e salta la pallina in mezzo a quella grande ruota un solo punto verde tra il rosso e il nero l'incognita apparente di uno zero Rien ne va plus Non credo a ciò che in Francia chiamano coupe de foudre l'amore occupa il capillare molto lento mediando la ragione con un nuovo sentimento Però... cambiano le donne insieme alle stagioni e allevano bambini che inseguono aquiloni e il musicista ancora le rincorre con nuove canzoni e poi...
REDAZIONE 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19.
Albano Cristina Anglisano Vincenzo Apicella Roberta Bertoletti Simona Bertoloni F. Bettoni Alice Bescotti Mara Bezzi Marco Bono Daniela Bonometti Luca Broglio Matteo Bua Federica Carlotti Luca Chafik Amine Chiariello Donato Colonna Claudio Colosio Marta Demrozi Marinela Di Criscito Davide
4B 4F 3D 4A 4B 4A 4B 5F 4B 4F 4D 4H 4B 1H 4C 3C 3N 4I 3C
diventano madri quelle signorine purchè ci sia un uomo che le veda ragazzine quell'uomo non le faccia invecchiare le lasci cantare Poi... Rien ne va plus Potremmo sbilanciarci e dire pour toujours ma attenti a non sbagliare qualche accento spettinare dal vento
ritorno sta decollando un satellite che gravita attorno Pour toujours Pour toujours ah, pour toujours Qualcuno poi sutura le ferite c'è qualcuno da fuori che ci aspetta alle uscite come il giocatore sconfitto che si allena per nuove partite ci stanno dicendo buongiorno e il girone di andata fa posto al ritorno sta decollando un satellite che gravita attorno. (Enrico Ruggeri)
Però... Qualcuno poi sutura le ferite c'è qualcuno da fuori che ci aspetta alle uscite come il giocatore sconfitto che si allena per nuove partite la portinaia che ci dice buongiorno e il girone di andata fa posto al
20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40.
Fedeli Selene 4B Ferrazzi Federico 4G Fiini Chiara 3H Fostini Elisa 4F Frassine Alessandro 2L Fu Cheng Jie 5A Gandini Marzio 5B Giacomini Stefania 4F Gozzini Mattia 3B Grechi Veronica 4D Greco Giada 4A Guerreschi Lidia 4A Joaca-Bine Simona 4B Kaur Ramandeep 4D Krylova Daria 3G Inverardi Giada 3B Lanari Dayana 4B Mancini Jessica 4B Martinazzoli Lino CIMP Mattei Giuseppe CIMP Massolini Silvia 4F
41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53.
Musiyaka Yaroslava Pasini Beatrice Piovani Jessica Portunato Mattia Prati Nicholas Purpura Clarissa Quinzanini Luana Robba Sara Sala Cristina Simoni Lorinda Ussoli Stefania Valcamonico Marika Volpini Sara
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Lunarfollie viene pensato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIMP dell’ ITC LUNARDI, via Riccobelli 47 - 25125 Brescia Tel. 030/2009508/9/0 Fax 030/390996 E-MAIL lunarfollie@lunardi.bs.it
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DA SETTEMBRE gli studenti italiani potranno visitare musei e biblioteche, andare al cinema e viaggiare gratis o a prezzi scontati. Ma non solo. Le agevolazioni spaziano dallo sconto sui libri agli ingressi ai siti dichiarati Patrimonio dell'umanità. E' nata "iostudio" la carta destinata a oltre due milioni e mezzo di studenti delle scuole secondarie superiori. L'iniziativa è stata realizzata, con l'Alto patronato del Presidente della Repubblica, dal ministero della Pubblica istruzione in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività culturali, l'Associazione generale italiana dello spettacolo (Agis) e l'Unesco. "Con la carta dello studente dichiara il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - abbiamo mantenuto un impegno preso con gli studenti e con le famiglie e abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti per l'affermazione di una scuola che vuole garantire a tutti l'accesso alla cultura e al sapere". I benefici della Carta, che verrà distribuita a settembre a tutti gli studenti certificandone lo status, offre ai ragazzi delle scuole superiori "tante agevolazioni e diffonde ancora di più l'orgoglio di appartenere a un sistema scolastico che vuole dare a tutti pari opportunità di crescere e di raggiungere risultati di eccellenza".
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L'esibizione della Carta dello Studente darà libero accesso a tutte le agevolazioni, convenzioni, offerte culturali e formative consultabili sul portale d e l l o S t u d en t e, www.istruzione.it/studenti. Tra le tante: l'accesso gratuito a tutti i musei, i siti archeologici e i complessi monumentali in Italia, a tutti i siti patrimonio dell'Umanità e alle Riserve della Biosfera situate sul territorio italiano. Tutti i lunedì pomeriggio, sarà inoltre possi-
bile fruire dei prezzi ridotti in tutte le sale cinematografiche del territorio nazionale. E ancora. Sconto del 10 per cento sul prezzo dei libri extra scolastici nelle librerie dell'Associazione librai italiani (ALI) aderenti all'iniziativa, bonus di benvenuto di 2 mila punti viaggio spendibili nell'ambito del programma "CartaViaggio" di Trenitalia, condizioni di favore per visitare le oasi, le biblioteche e per attingere al patrimonio di materiali didattici, esperienze, conoscenze e pubblicazioni scientifiche del Wwf Italia. I possessori di "iostudio" avranno accesso a tariffe agevolate (con riduzioni dal 25 al 100 per cento), ai beni di interesse artistico, storico e paesaggistico gestiti dal FAI e da Italia Nostra. Sarà possibile ricevere gratis la tessera Aig (Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù) valida per tutti gli ostelli della gioventù presenti sul territorio nazionale e internazionale e soggiornare con uno sconto dell'8 per cento negli agriturismo confiscati alla mafia gestiti dalle associazioni Libera (nomi e numeri contro le mafie" di Portella della Ginestra - coop. Placido Rizzotto) e di Gorgo del Drago (coop. Pio La Torre). Finalmente qualche buona notizia anche per noi studenti. La Redazione
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Una città dove si respira meglio perché emette il 15 per cento in meno di Co2. Dove si viaggia in metrò da Niguarda a San Siro, e da Lorenteggio a Linate. Dove saranno stati spesi 14 miliardi di euro in infrastrutture, autostrade e opere pubbliche. Ma anche una Milano con sette anni di cantieri davanti e 29 milioni di persone in visita nei cinque mesi dell'Esposizione universale dedicata all'alimentazione, previste in media 160mila al giorno con (con punte di 250mila). Una città da skyline anche verticale, con l'Expo Tower a Rho-Pero a contendere ai giganti di Citylife il record di altezza milanese. E con 11 miliondi di metri quadri di verde in più sparsi per tutte le periferie. Ma anche con un nuovo quartiere residenziale a Rho-Pero, dopo che smontata una parte dei padiglioni tirati su per l'Esposizione, si costruiranno al loro posto case e uffici. Promesse e cartoline dalla Milano del 2015. Sperando di usare la locomotiva Expo per ripartire. Le stime, a guardare il dossier di candidatura di un migliaio di pagine, parlano di 70mila nuovi posti di lavoro - stima di una ricerca della Bocconi per costruire tutto l'occorrente. Di quasi quattro miliardi
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di euro di indotto per il sistema economico locale. Di un'Esposizione universale ecosostenibile, un evento a "impatto zero", dove si viaggerà a idrogeno e si prenderà energia dai pannelli solari. Ma arrivarci non sarà indolore. C'è tutta l'area della Fiera di RhoPero da trasformare in un cantiere a ciclo continuo per accogliere i visitatori. E di certo non aiuta l'umore vedere che oggi, a tre anni dall'apertura del polo sotto la Vela di Fuksas, non siano ancora finiti i lavori per strade e collegamenti intornoIl rispetto dei tempi, questo sarà il primo banco di prova per l'operazione-Expo. L'altro sarà trovare, con bandi internazionali, gli architetti che disegneranno le strutture. A partire dalla torre di 200 metri d'altezza che dovrà diventare il simbolo dell'evento. Serviranno architetti, ingegneri, tecnici. Ma serviranno, anche, 36mila volontari che dovranno contribuire all'accoglienza dell'esercito di stranieri che farà tappa a Milano. A tutti sarà chiesto un impegno non più lungo di
16 giorni. Il dossier da un migliaio di pagine con cui Milano si è candidata a vincere racconta la rivoluzione per Rho-Pero. L'area espositiva dovrà praticamente raddoppiare rispetto a oggi. Allargandosi verso est. Un milione di metri quadrati aperti al pubblico solo per gli spazi espositivi, altrettanti per le strutture di servizio e la logistica (parcheggi, alberghi, ristoranti, bar, un centro congressi). In totale, due milioni di metri quadri da strasformare. Chi la visiterà, nel 2015, si troverà otto padiglioni per illustrare i progetti espositivi di mezzo mondo sull'alimentazione immersi in un parco, che da solo coprirà circa la metà dell'area giardino all'inglese. Un lago artificiale e ruscelli. Al centro di tutto, cuore e simbolo, la torre con ai lati due "ali" con sale per eventi, seminari, attività culturali, negozi. E pure un "centro ecumenico" per la preghiera. Sopra la torre invece, a 200 metri d'altezza, terrazza panoramica e ristoranti. Il tutto con padiglioni immersi in un parco di 500mila metri quadrati, la metà dell'area. Ristoranti per 8mila metri quadrati e altrettanti per bar e ristoranti, 2.500 metri quadrati di negozi. Piazza Italia con un anfiteatro all'aperto di 9mila me-
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Il simbolo dell'Expo 2015 – ha detto Letizia Moratti - non sarà una realizzazione architettonica come la Tour Eiffel realizzata a Parigi per l’Expo del 1889. Noi pensiamo invece a un Centro di Sviluppo Sostenibile, il centro di una rete di solidarietà e cooperazione per realizzare centri di ricerca e di formazione per tutti i Paesi del mondo, così ognuno potrà essere davvero tri quadrati, e un auditorium di 6mila. Verde che dovrebbe aumentare comunque in tutta la città con 11 milioni di parchi in più. Altro capitolo delle promesse Ma cinque mesi di Expo non si fermano a Rho-Pero. Il dossier di canditura racconta di tutta una Milano ambientalista. Miracolosamente capace di diminuire del 15 per cento entro il 2012 (e del 20 per cento entro il 2020) le sue emissioni di anidride carbonica e dare una mano contro il gas serra. E se la scossa dell'Ecopass ormai sarà stata ampiamente metabolizzata, dovrà contribuire la bioedilizia, il teleriscaldamento e l'utilizzo dell'acqua di falda. Il tutto, però, contando sul fatto che nel frattempo le sempre attese infrastrutture, dalla Brebemi alla Pedemontana, alla Tav e alle metropolitane 4 e 5 in città, siano più che pronte per sopportare il peso dei turisti. Un capitolo da non meno di 10
miliardi di euro di investimenti pubblici in cantieri. Solo per l'Expo serviranno quattro miliardi di euro, per costruire l'area fieristica e i collegamenti, 530mila metri quadrati di parcheggi e la ricettività. Quasi altrettanti torneranno però come indotto assicurato dalla vetrina internazionale e dall'afflusso dei visitatori. L'Esposizione in sé, tra affitto dei padi-
glioni, sponsorizzazioni e vendita dei biglietti d'ingresso, garantirà invece circa 900 milioni di euro. La Milano del 2015 non sarà un'altra città ma almeno, oggi, spera di usare la locomotiva Expo per crescere. Altro, fondamentale capitolo, è quello sull'eredità. Qui molte sono le incognite. Si sa che a Rho-Pero resterà il parco, resterà la torre che dovrà essere rigenerata come spazio culturale e sociale. Resteranno altri padiglioni ed edifici di servizio. Ma la loro rigenerazione pubblica, oggi, è ancora tutta da inventare. Il punto è che la maggior parte dei padiglioni verrà smontata. Le aree date in prestito al Comune torneranno ai loro proprietari, privati, ovvero la Fiera e il gruppo Cabassi. E là dove fino a oggi non si poteva costruire, in una zona vincolata dal piano regolatore per uso agricolo, potranno farci un nuovo quartiere residenziale. Cristina & Simona 4B
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IL “SOGNO” DEGLI STUDENTI GIORNALISTI Sessanta testate d’Istituto del nord Italia si sono riunite a Piacenza per vivere il XV loro Convegno. Da Brescia abbiamo organizzato un pulmann che ha portato 11 redazioni855 persone): il Lunardi, l’Olivieri, l’Arnaldo. L’ITIS, l’istituto San Francesco, l’istituto Canossa, il Leonardo, il Gambara, il Bonsignori di Remedello e la redazione di Metagiò, il giornale on line degli studenti bresciani. Il tema, affascinante e di estrema attualità “Oggi per sognare il nostro domani – 60 anni di Costituzione” è stato introdotto dal giudice costituzionale Domenico Gallo. Forti le affermazioni del magistrato: “ La Costituzione è tanto attuale che vogliono cambiarla perché sfida gli assetti politici che in questo momento tendono a ridurre i diritti dell’uomo e svincolare il potere dal rispetto del diritto” Il tema del Convegno che ha visto la partecipazione di studenti di Brescia, Alessandria, Casalpusterlengo, Piacenza, Torino e Milano quest’anno era centrato sul bilancio dei primi 60 anni della Costituzione. Dalla riflessione di Gallo sono scaturiti numerosi spunti di riflessione trasformati in un vivace dibattito con il relatore. Si sé passati dai temi economici a quelli della laicità dello stato, dalla cultura alla politica. Severo il giudizio del magistra-
to sul comportamento politico attuale. “La Costituzione crea degli impacci al governatore, quindi da anni esiste un conflitto politico per cui taluni vorrebbero manomettere la costituzione per far avere ai governanti maggiore potere”. Colpevole del degrado democratico del Paese, secondo Gallo, è anche l’attuale legge elettorale che toglie ai cittadini il potere di scegliere chi votare. “Oggi il potere politico si è strutturato in una tendenza monarchica per cui la partecipazione dei cittadini è stata fortemente mortificata, tanto è
vero che in queste elezioni due o tre capi politici “attribuiscono” la carica di deputato o senatore e i cittadini non possono più metterci il becco”. Il pomeriggio ha visto il protagonismo dei partecipanti nei lavori di gruppo. Le commissioni, presiedute rigorosamente da studenti, sono state 13 è hanno svolto una stimolante riflessione. Tra i temi trattati quello dell’immigrazione e della convivenza tra culture
diverse in Italia. Marzio Gandini (del Lunardi) ha presieduto una commissione che è arrivata a queste conclusioni: è vero che spesso la politica compie veri e propri misfatti, tuttavia bisogna essere ben decisi a boicottare i propugnatori dell’astensione elettorale: il voto va esercitato anche se non c’è un candidato che ti rappresenta. Dibattuto ampiamente il tema del bullismo. Gli episodi denunciati sono: intimidazioni e nonnismo da parte dei più prepotenti nei confronti dei più piccoli, vandalismi contro strutture pubbliche, discriminazioni per motivi culturali, religiosi, etnici, sociali; violenze fisiche e sessuali. Tante le cose dette che qui non possiamo riportare. Possiamo però dire che dal Convegno di Piacenza è emersa la “voglia di mettersi in gioco” la voglia di ridiventare protagonisti anche della vita scolastica e sociale, la voglia di “sognare” il nostro domani come bello, attraente, solidale. Dalla stampa studentesca arriva quindi un forte messaggio di speranza che Lunarfollie intende portare avanti con forza e decisione grazie al contributo della Redazione e di tutti gli studenti che vorranno dare il loro apporto. La Redazione
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AL CONVEGNO DI PIACENZA Il 14 marzo un gruppo di undici redattori del giornalino del nostro istituto, accompagnati dal professor Mattei, si sono recati, con la compagnia di altri ragazzi provenienti da istituti cittadini,a Piacenza al XV convegno Interregionale della Stampa Studentesca, dal titolo: “Oggi per sognare il nostro domani” 60 anni di Costituzione. Arrivati nella città piacentina attorno alle 9.00 siamo andati in fretta e furia verso la Fondazione di Piacenza e Vigevano. In un affollatissimo auditorium, che raccoglieva tutti gli studenti provenienti dalle scuole di Piemonte Lombardia ed Emilia Romagna, abbiamo trascorso l’intera mattinata. Prima di tutto ci sono stati rivolti i saluti da alcune autorità intervenute all’incontro, quale il sindaco della città, poi il testimone è passato nelle mani del dott. Domenico Gallo, magistrato di cassazione che ha tenuto la relazione “i principi fondamentali della Costituzione”. Dopo l’interessante spie-
gazione di questi principi, a volte un po’ dimenticati, che non sto a riportare, sono state poste al Magistrato alcune domande inerenti il tema della costituzione dato che il tema del convegno era proprio questo. La mattinata si è conclusa con il baratto dei giornalini dei vari istituti intervenuti al raduno. Dopo un giro turistico per la città, con la guida dei ragazzi di Piacenza siamo arrivati all’ITIS della città dove era stato organizzato il pranzo; poi ogni ragazzo si è recato nella commissione scelta, dove ha discusso dell’argomento trattato nella commissione. A conclusione dell’intera giornata si è tenuta un’assemblea plenaria conclusiva nella quale sono state esposte le relazioni sui vari temi trattati nei gruppi. Poi preso l’autobus ci siamo diretti verso Brescia , ma colpo di scena a metà strada ci siamo accorti di aver dimenticato i simpatici ragazzi di Remedello …li abbiamo dimenticati a Piacenza. Fostini Elisa 4^F
Primavera vicina Più morbida, più lieve l'aiuola, ecco, s'inturgida; candide come neve, ondeggian le campanule, un vivo ardor di fuoco va dispiegando il croco; il suol di sangue stilla, lo smeraldo sfavilla. Le primule si gonfiano con borioso piglio; mentre l'astuta mammola s'asconde ad ogni ciglio, un alito possente scuote la vita intera. E' viva, è qui presente ormai la primavera
Primavera in montagna In questa stagione gli uomini per consuetudine antica, salgono le pendici e cercano le vette. Primi sono i pastori. Hanno passato lunghi mesi tra le case del villaggio chiusi talvolta per settimane tra quattro pareti di contro al biancore compatto d'intorno. Belavano le bestie affamate, piangevano i bimbi infastiditi, e i vecchi sollevavano gli occhi all'immagine di Maria, trepida nel chiarore della lampada, quando l'urlo delle valanghe giungeva fin laggiù. Ora son tutti fuori nel sole: spingono innanzi le bestie, mai sazie di erba tenera, verso i pascoli alti. La baita sull'orlo del prato, a sera fuma, l'occhio del bimbo fissa la stella piccolina, ch'è spuntata laggiù. G.Fanciulli
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DOSSIER TIBET La Cina, il più grande paese al mondo, il paese emergente economicamente e politicamente, sta portando avanti nel pacifico Tibet, un’azione repressiva assurda e inumana. In questo dossier vogliamo presentare la situazione e chiederci ma noi cosa possiamo fare?
Il treno del cielo Svetta verso le cime dove si poggia il cielo azzurrissimo del mondo. È il treno che collega Pechino con Lhasa, capitale del Tibet, inaugurato in pompa magna nell’estate del 2006 dalle autorità cinesi. Un’opera di ingegneria tecnologica straordinaria, che copre in 40 ore 4.200 chilometri e capace di correre oltre i 5.000 metri di altitudine del “tetto del mondo”. Un convoglio sbalorditivo, con vagoni passeggeri costruiti per resistere a quelle altezze: doppi vetri con filtri per smorzare i raggi ultravioletti, pressurizzazione come negli aerei per garantire l’ossigenazione.Per riuscire in questa impresa titanica, il governo cinese ha stanziato oltre 5 miliardi di euro. Sono serviti a vincere gli ostacoli che il territorio del Tibet metteva di fronte agli ingegneri: stabilità dei binari a quelle altezze, dove il suolo è sempre ghiacciato, precipizi da superare con ponti arditi, varchi da aprire nelle valli remote. Niente ha fermato le migliaia di operai che, come operose formiche, si sono lanciate nell’impresa, coronando un sogno accarezzato già mezzo secolo fa da Mao, rimasto irrealizzato perché la tecnologia allora era inade-
guata.Il “treno del cielo”, com’è stato ribattezzato, è diventato così il fiore all’occhiello dell’amministrazione di Pechino, che va ad aggiungersi ad altri pesanti interventi attuati negli ultimi anni in Tibet: costruzioni di autostrade, palazzi e grattacieli, impianti per l’estrazione mineraria, gasdotti e dighe. Uno sviluppo simile a quello già attuato in altre zone e città della Cina, che il presidente Hu Jintao ha chiamato “modernizzazione”. C’è un problema, però. La “modernizzazione” non è stata chiesta dai tibetani, è stata loro imposta: con la forza e la violenza. E, purtroppo, è una storia vecchia.
Il pugno rosso Grande come l’Europa, il Tibet ha sempre fatto gola alla Cina per la sua strategica posizione geo-politica. Si trova ai confini con l’India e l’Asia
Centrale, dal suo territorio sgorgano le vitali sorgenti d’acqua dei maggiori fiumi del continente (lo Yangtze, il Fiume Giallo, il Mekong, l’Indo, il Brahmaputra) e custodisce giacimenti di minerali preziosi come oro e uranio. Lo capisce subito Mao Zedong che, appena un anno dopo la conquista del potere, nel 1950 scatena l’Esercito di Liberazione Popolare, che invade la regione all’ombra dell’Himalaya arrivando fino alla capitale, Lhasa.I cinesi hanno vita facile nell’occupazione. Di fronte, si trovano un popolo numericamente ridotto (6 milioni di abitanti), m i l i t a r m e n t e “disarmato” (8.000 soldati tibetani contro 40.000 cinesi), sostanzialmente mite, costituito da pastori, montanari e monaci buddisti. È una società, difatti, in cui la religione, il buddismo, ha un’importanza centrale. Seguita praticamente da tutti gli abitanti, con monasteri sparsi nell’intero territorio, ha in Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, la sua suprema guida spirituale e politica, riconosciuta dai tibetani. È infatti lo stesso Dalai, allora adolescente, che cerca all’inizio una mediazione con Mao affinché il suo popolo e la sua cultura millenaria non vengano brutalmente cancellati. Sono tentativi inu-
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LA LIBERTA’ SOFFOCATA tili. L’esercito cinese opera arresti e repressioni di massa, tanto che nel 1959 il Dalai, in pericolo di vita, lascia il Tibet e fugge avventurosamente in esilio in India. Troverà ospitalità a Dharamsala, insieme a migliaia di profughi, dove stabilisce il suo quartiere generale intorno alla “nuova” comunità tibetana.
Aumenta la repressione L’occupazione cinese non allenta la sua morsa. Anzi, nel 1965, in piena “Rivoluzione culturale”, si fa più cruenta. Scrive Federico Rampini, corrispondente del quotidiano La Repubblica, nel suo L’ombra di Mao: «Il fanatismo radicale delle Guardie Rosse aizzate da Mao devasta uno dei più ricchi patrimoni artistici e archeologici dell’umanità. Molto prima dei talebani in Afghanistan o di Pol Pot in Cambogia, i comunisti cinesi decidono di annientare tutto ciò che ricorda la religione: castelli e statue, dipinti e libri antichi vengono distrutti. Dei seimila templi e monasteri censiti prima del 1959, nel 1976, dopo dieci anni di Rivoluzione culturale, non ne resta intatto neanche uno». Anche il numero dei morti fa tremare i polsi. Oltre un milione di tibetani, monaci e monache com-
presi, sono uccisi dai militari, un quinto dell’intera popolazione. La terribile tempesta rossa non piega però l’anima tibetana, che resta comunque devota ai principi del buddismo e alla sua guida in esilio, il Dalai Lama, di cui è proibito tenere l’immagine. Il popolo prova persino a rialzare la testa nel decennio successivo, con insurrezioni e contestazioni, favorito da un leggero calo di attenzione del regime. Il risultato, alla fine, è l’arrivo di un giovane rampante della nomenclatura di Pechino, Hu Jin-
tao, attuale presidente della Cina, a cui è affidato il compito di mettere ordine nella regione. Nel 1988, Hu istituisce la legge marziale e dà il via a una nuova ondata di sanguinose repressioni. Saranno le ultime, almeno di così grosse proporzioni. All’orizzonte si fa largo un altro tipo di repressione, più subdola e strisciante, ma non meno devastante della passata.
Il tempo della modernizzazione Il cambio di rotta voluto da Deng Xiaoping, con l’apertura economica al mercato internazionale, e proseguita con i suoi successori, ha fatto diventare la Cina il colosso che è oggi. Quel cambio, più che in altre regioni lontane da Pechino, ha avuto riflessi significativi anche in Tibet.Il nuovo corso, difatti, segue due vie che si intersecano fra loro: quella della ricchezza capitalistica e quella della colonizzazione, con una vasta immigrazione di cinesi sotto le cime dell’Himalaya. «La Cina globalizza il Tibet – dice Gabriel Lafitte, esperto di economia tibetana all’università di Melbourne, Australia - . Investimenti stranieri, alta tecnologia, borsa valori, infrastrutture. C’è fretta di integrare non solo il Tibet, ma tutta la metà occidentale del Paese, drenare le sue risorse e fronteggiare un malcontento diffuso delle popolazioni di quelle aree lasciate indietro dallo straordinario sviluppo concentratosi soprattutto a est». Il Tibet, in particolare, offre la possibilità di invertire il flusso di manodopera cinese, finora diretto verso le ricche metropoli ormai ai limiti della sopportazione demografica.
10 Risorse da sfruttare Il tetto del mondo, d’altra parte, benché ostico dal punto di vista climatico, è tra i più appetibili. «Il Tibet è stato da sempre considerato uno scrigno di tesori – scrive lo scomparso giornalista e scrittore Tiziano Terzani, che ha vissuto buona parte della sua vita in Oriente - . E i suoi abitanti, prigionieri dei loro tabù e terrorizzati dalle proprie superstizioni, non hanno mai mosso un sasso alla ricerca di minerali, né hanno mai cercato di aprire delle strade pensando che ciò avrebbe reso sterile la terra».Secondo Robert Thurman, uno dei più autorevoli studiosi del Tibet, grazie alla loro adorazione di tutto ciò che vive, i tibetani hanno preservato il più sofisticato ecosistema della Terra, «un ambiente così fragile che, una volta scomparso, non potrà ritornare mai più». Un angolo di Paradiso, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. A Pechino, però, tutto questo poco importa. La svolta “modernista” deve proseguire a spron battuto. Ci sono risorse da sfruttare per soddisfare il bisogno “onnivoro” della Cina e che possono dare lavoro a migliaia di cinesi, incentivati a fare le valigie verso Lhasa e ad allentare così le tensioni sociali interne al Paese. Non a caso, il governo ha facilitato le pratiche per la residenza in Tibet e la regione riceve più sussidi che in altre Province. È un nuovo tipo di “occupazione”, in parte meno violenta di quella militare, ma forse più desta-
LUNARFOLLIE bilizzante. L’afflusso di coloni cinesi ha ormai ridotto a minoranza i tibetani e il “miracolo economico” in atto nella regione ha portato loro scarsi benefici. A Lhasa, specchio del cambiamento, si ricostruiscono interi quartieri, si innalzano grattacieli e si asfaltano strade. «I tibetani – riporta il giornalista Joshua Kurlantzick in un articolo apparso sul mensile Rolling Stone – vengono sospinti
to, apre le porte anche al turismo, che sbarca dagli aerei migliaia di visitatori, cinesi e stranieri, in Tibet. Un numero in aumento con la nuova linea ferroviaria PechinoLhasa, che inonda il territorio di 800.000 immigrati e turisti all’anno. Ad accoglierli, nella capitale in trasformazione e sempre più simile alle megalopoli cinesi, hotel di lusso, grandi magazzini, fast food, locali notturni con contorno di prostituzione e di spaccio di droghe, problemi un tempo sconosciuti.
L'armonia spezzata
ai margini: nei quartieri più recenti non riesco a trovare neppure un negozio di proprietà di un tibetano. Il flusso di contante ha generato crescita e creato prosperità, favorendo però i cinesi».I coloni, insomma, viaggiano su corsie preferenziali, favoriti dal fatto che i centri di potere sono tutti nelle mani delle autorità di Pechino, che non si sforzano neppure di imparare la lingua del Tibet. È cresciuto così l’impoverimento di tanti tibetani, incapaci di competere con gli immigrati e di inserirsi in un mondo imprenditoriale dominato dai cinesi. Il risultato è l’emarginazione sociale ed economica. La “modernizzazione”, intan-
A osservare questo mesto panorama, c’è il maestoso Potala, il palazzo sacro più elevato del mondo a 3.800 metri di altitudine. Per 360 anni è stato la dimora dei vari Dalai Lama, di cui ospita le salme. Oggi, restaurato e aperto dalle autorità cinesi che in passato lo avevano chiuso, è meta di continue visite da parte di turisti cinesi e occidentali, ma anche di molti pellegrini locali. È il segno di una religiosità ancora profonda e diffusa, che resiste nel popolo tibetano nonostante gli sforzi delle autorità cinesi di cambiarla con ogni mezzo. «Un’antica cultura muore – spiega Renata Pisu, giornalista attenta ai problemi dell’Oriente – e si tenta di farla sopravvivere nei suoi aspetti folkloristici, e cioè danze tibetane, maschere tibetane, salmodiare di preghiere, il tutto a uso e consumo di un turismo incolto e vorace».La Cina, infatti, da circa un decennio, ha cambiato registro nei con-
LUNARFOLLIE fronti della religione buddista. Una volta constatato quanto sia difficile estirparla, ha concesso delle aperture, ovviamente a suo modo. Lo spiega bene Joshua Kurlantzick: «Pechino sostituisce sistematicamente i monaci locali più venerati con propri leader fantoccio, torturando e uccidendo coloro che si rifiutano di sommettersi all’autorità cinese». E chi si ostina a pretendere libertà viene messo a tacere con discrezione dalle forze di polizia. Tra i religiosi che vivono sul filo del rasoio, sempre sotto controllo delle autorità, c’è Nyima Tsering, 38 anni, il vice-abate del tempio buddista Jokhang, uno degli edifici più antichi e sacri di Lhasa. Confessa a Federico Rampini: «Per accumulare denaro si distrugge l’armonia tra gli uomini, e tra gli uomini e la natura. Non ho nulla contro i cinesi che arrivano, se vengono per studiare la nostra cultura. Il buddismo appartiene anche a loro, a tutta l’umanità. Ma vengono per il business, distruggono la natura, questa è una tragedia». E aggiunge: «L’altra delusione della mia vita, dopo essere
11 entrato in monastero, è l’assenza di un maestro. Non si impara bene il buddismo senza un grande maestro. Qui non ce ne sono».
Dialogo e non violenza Il “grande maestro” è chiaramente il Dalai Lama in esilio, che non calpesta la sua terra da 49 anni, ma conosce bene i gravi problemi del Tibet. Sa quanto sia difficile, se non impossibile allo stato attuale delle cose, far cambiare rotta a Pechino. Per questo, da tempo, ha modificato le sue legittime richieste: non chiede più l’indipendenza, ma il riconoscimento di una vera autonomia del suo Paese all’interno della Costituzione della repubblica popolare cinese. Dal 2001, ci sono stati sei incontri tra la delegazione tibetana e il governo cinese che sembravano aprire spiragli positivi. Poi, all’improvviso, nel 2006, il dietro front di Pechino, con l’aumento della repressione in Tibet e l’attuazione di una strategia di denigrazione verso il Dalai. Proprio lui, che ha avuto parole benevoli persino per il “treno del cielo” Pechino -Lhasa: «La mia terra è arretrata. Siamo un grande Paese ricco di risorse naturali ma del tutto sprovvisto di tecnologie o conoscenze per sfruttarle. Perciò se restiamo dentro la Cina potremmo ottenere benefici più grandi, a patto che si rispetti la nostra cultura e il nostro ambiente naturale. La nuova ferrovia, per esempio, è un’ottima cosa, utile allo svi-
luppo, purché non la usino politicamente».Come la usino i cinesi, si è visto. E la dichiarazione del Dalai non è piaciuta ad alcune frange più estremiste del Tibet, che sono per la lotta armata. Una soluzione, questa, che la massima guida spirituale tibetana non accetta e di cui non vuole sentire parlare. Anche se i crimini contro i diritti umani continuano nel suo Paese, l’unica via da seguire, per lui, passa attraverso la non violenza e il dialogo. I gesti terroristici, inoltre, offrirebbero a Pechino la scusa per stringere ancora di più la morsa sul suo popolo. La strada scelta, quindi, è in salita e tortuosa. Se è vero che il “progresso” ha portato un certo diffuso benessere e dei miglioramenti nella società, come fanno intuire le parole del Dalai, è altrettanto vero che questo benessere raggiunge una minima parte dei tibetani. Non solo. La millenaria cultura della regione sta scomparendo, sostituita da “valori” che non appartengono al suo popolo. I cinesi, per quanti sforzi facciano, per adesso non sono ancora riusciti a farla scomparire. L’immagine del Dalai Lama è proibita eil suo nome non si può dire. Il suo pensiero e la sua fede, però, superano la cornice delle vette himalayane e arrivano ugualmente nel suo Paese. E forse non sono mai andati via dal Tibet e dalla sua gente, perché è difficile cancellare ciò che custodisce l’anima. Claudio F.
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TEDESCHI IN SCAMBIO Nella settimana che va dall’8 al 16 marzo la nostra scuola ha ospitato, precisamente nella 4^F, 12 studenti provenienti dal Gymnasium Sonthofen e Gymnasium Oberstdorf nel sud della Baviera. Questi studenti, ospitati da 12 nostri compagni di scuola, sono venuti in Italia per effettuare uno scambio-stage aziendale, il primo del nostro istituto. In questa settimana, i ragazzi anziché assistere alle lezioni nella nostra scuola, come negli altri scambi tradizionali si sono recati in alcune aziende dove hanno potuto vedere come un’azienda italiana funziona. Martedì 11marzo i ragazzi tedeschi sono venuti nella nostra scuola dove sono stati ufficialmente accolti dal preside e dalla vice, è stato regalata loro la borsa del Lunardi con 1 cartolina della città e la maglietta dell’istituto. I ragazzi di 4^F hanno esposto una breve presentazione in power point in tedesco nella quale si presentava la città, la Val Sabbia, la Val Camonica, la Val Trompia, il lago d’Iseo e di Garda. Terminata la presentazione si è tenuto un piccolo buffet durante il quale alcuni di loro sono stati intervistati sull’esperienza vissuta in Italia. Dall’intervista è emerso che l’Italia, nel complesso, è piaciuta molto e si sono trovati subito bene sia con i ragazzi che con le loro famiglie italiane ospitanti.
I componenti le famiglie sono stati molto gentili e disponibili tanto che si sono sentiti come fossero a casa loro. Durante le serate organizzate da trascorrere tutti insieme si sono divertiti molto e hanno conosciuto altri ragazzi. La città di Verona, visitata di domenica, è sembrata, ai nostri amici, romantica e al tempo stesso turistica. Nell’azienda dove hanno praticato lo stage, (per alcuni un'agenzia, per altri un hotel), tutto sembra funzionare, anche se il primo giorno è stato un po' noioso ed è risultato difficile comprendere tutto ciò che veniva detto loro. La ragazza che serviva nell’hotel ha confessato che l’esperienza è stata un po’ stressante anche perché gli sono stati fatti alcuni scherzi che lei però ha accettato volentieri anche per rompere l’aria troppo seria che assumeva il lavoro e per farla divertire un poco. Un’altra diversità ri-
levata è il fatto che la città di Brescia sia trafficata e per dei ragazzi abituati in un paese tranquillo come Sonthofen e Oberstdorf, è risultato stressante l’uso dei pullman, e rischiosa la vita in città per i numerosi incidenti nei quali si può essere coinvolti. Siamo venuti ha sapere che l’Italia la conoscono per il cibo, il turismo il mare ma anche per la storia e la Città del Vaticano. Una differenza importante con il loro paese è che nella nostra città vi è la presenza di grattacieli, grandi negozi; uscire la sera è più divertente e comprare bibite in discoteca risulta più economico in Italia. La cucina è piaciuta molto nonostante le abitudini alimentari siano diverse infatti i nostri amici tendono a mangiare più a colazione e meno la sera, nel menù italiano è sempre prevista la verdura e la frutta, mentre si mangia si parla e si ha una maggiore varietà nei piatti serviti. Positiva dunque l’esperienza che ha visto anche un’escursione a Venezia , particolarmente apprezzata dai nostri amici stanti le sue straordinarie caratteristiche. I nostri compagni si sono recati in Germania dal 30 marzo sino al 7 aprile. Fostini Elisa . 4^F
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È dura la vita del mendicante il giorno dopo l'ordinanza del Comune di Firenze. "Mai più accattoni distesi sui marciapiedi", aveva detto l'assessore Graziano Cioni, già padre dell'ordinanza sui lavavetri, scatenando una mezza bufera. E così in pochi ieri hanno sfidato le ire della polizia municipale. Per un giorno anche io ho fatto il mendicante chiedendo l'elemosina fra l'indifferenza della gente, qualche minaccia e pochi spiccioli. Un posto sul marciapiede anche nell'angolo del centro storico di Firenze, in piazza Duomo, dove qualche giorno fa una signora non vedente è inciampata su una mendicante cadendo e rompendosi la bocca. L'ultima scintilla che ha dato il via all'ordinanza anti-mendicanti. Alla fine della giornata per strada, il bilancio della raccolta: appena due euro e quarantacinque: "La gente non ha soldi, tutti sono arrabbiati", racconta Anatoly, mendicante da 12 anni. La giornata inizia alle 9.30: il tempo di vestirsi male, comprare le sigarette e trovare un vecchio berretto. In tasca, una scatoletta di tonno da 125 grammi per il pranzo. La gente passa, quasi tutti senza rallentare. Un signore si ferma, guarda e dice: "Ma nessuno ti ha detto nulla? Non ci puoi stare sul marciapiedi, via di qui, devi sparire". Intanto arrivano i primi spiccioli. Il romeno "padrone" della zona si ingelosisce e inizia a dire cose incomprensibili, probabilmente non complimenti: alla fine per farmelo amico gli cedo il bottino. Passano anche il regista Leonardo Pieraccioni e l'attrice del suo ultimo film, Laura Torrisi. Pieraccioni sorride ma tira dritto, poi fa un passo indietro e lascia due euro prima di sparire. In giro non ci sono altri mendicanti. In un giorno dalle strade di Firenze sono scomparsi i questuanti che si distendono sui marciapiedi, testa bassa, mano tesa. In tre centralissimi marciapiedi (via Calzaiuoli, piazza San Lorenzo e via Martelli), la reazione è decisa, non lascia repliche: "C'è un regolamento che impedisce di mendicare distesi", dice un vigile che invita ad andarsene. Lo stesso vigile ricorda che il divieto non è in realtà una novità assoluta: "Già nel vecchio regolamento erano previsti dei divieti", spiega il vigile. Resta da capire cosa introdurrà veramente di nuovo l'ordinanza del Comune. Nell'attesa i mendicanti, che si sono passati la parola, se ne stanno tutti in piedi e non più distesi in terra, per evitare guai. L'assessore Cioni è tornato a spiegare il perché del provvedimento: "Dire che non ci si deve distendere sul marciapiede non è né di destra né di sinistra, è buonsenso. I vigili potranno identificare le persone e far intervenire i servizi sociali". L'eco della polemica raggiunge le strade del centro, dove la giornata finisce, con gli ultimi spiccioli raccolti e l'indifferenza della gente. Per LUCA 4 F Ciao Luca… Volevo farti gli auguri per il tuo compleanno e dirti che per me sei importante e che non mi dimenticherò mai di te.. Ti voglio tantissimo bene… Grazie di tutto Sara Per PIER di 5 E Pier sei un figo Da puoi immaginare chi
Per GIULIA 2 B Giuly, fatti forza, noi siamo con te. Ti vogliamo bene, tanto, tanto, tanto, tanto La tua classe Per GIULIA, ti siamo vicini in questo difficile momento delle tua vita. Il papà è un dono grande e la sua perdita è una prova dolorosa. Coraggio. Lui è ancora con te. Per qualsiasi necessità sai che
noi ci siamo. Un abbraccio cordiale I tuoi insegnanti Per MARCHINA 4 D Sono una tua fan, sei bellissimo, vorrei conoscerti By anonima
Per ALESSIA 2 B Nella vita incontrerai sicuramente qualcuno che ti farà soffrire, ma sarai colui che avrai amato veramente. Jimmy
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Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street Never forget. Never forgive. Sweeney Todd. Storia di un killer che cerca la sua vendetta ideata da Thomas Peckett Prest, famoso musical di Broadway del 1979 di Christopher Bond e Stephen Sondheim e ora film il cui regista è il celebre Tim Burton. D’altronde chi più di altri non poteva girare un film di questo genere? Benjamin Barker (Johnny Depp) è un barbiere londinese, innamorato di Lucy (Laura Michelle Kelly), bellissima e virtuosa ragazza bramata dal giudice Turpin (Alan Rickman), il quale condanna ingiustamente l’uomo a una vita di lavori forzati in Australia, lontano dalla moglie e dalla figlia Johanna. Dopo 15 anni, sfuggito alla pena inflitta, Barker, sotto il nuovo nome di Sweeney Todd, ritorna a Londra grazie all’aiuto di un giovane, Anthony Hope (Jamie Campbell Bower). Il barbiere arriva al suo vecchio appartamento, in Fleet Street, sopra al negozio di Mrs. Lovett (Helena Bohnam Carter, compagna di Burton), che, scoperta la sua vera identità, gli racconta che, dopo la sua condanna, Turpin violentò Lucy, la quale ingerì veleno per sfuggire all’umiliazione, e prese in affido la figlia, Johanna (Jayne Wisener). Da questo momento inizia la
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collaborazione tra i due, mentre Todd rasa barbe e taglia gole, accecato dal suo desiderio di vendetta, la carne delle vittime viene usata da Mrs. Lovett per “deliziosi” pasticci, che cominciano ad andare a ruba nella Londra di quel tempo. Nel frattempo Anthony, girovagando per la città, vede affacciata ad una finestra la giovane Johanna, e se ne innamora perdutamente, e nonostante le minacce e le ripercussioni del giudice e del suo usciere non rinuncia a salvarla da quella prigione. Durante i 116 minuti di film, si incontrano nuovi personaggi come il barbiere di strada Adolfo Pirelli (Sasha Baron Cohen), che si rivela essere l’apprendista di Benjamin Barker, e il suo giovane aiutante orfano Toby (Ed Sanders), e si scoprono nuove verità, inaspettate e sempre più tristi. Il film, uscito in Italia il 22 febbraio e vietato ai minori di quattordici anni, è molto cruento, soprattutto in alcune scene, ma a parere mio molto coinvolgente e decisamente triste, circondato da un’atmosfera cupa, in perfetto stile Burton. Facilmente apprezzato anche ai non amanti dei musical, le canzoni non sono mai superflue e gli attori hanno dimostrato davvero ottime abilità canore, critiche molto positive soprattutto per Johnny Depp e Helena Bonham Carter. Ha conquistato un Oscar per la miglior scenografia, due
Golden Globe per miglior film musicale e miglior attore in un film musicale e il National Board of Review 2007 per miglior regista. Quindi non aspettate ancora :D Claudia Preda 1^ F
Il cacciatore di aquiloni E’ uscito nelle sale anche il bellissimo film tanto atteso: “Il cacciatore di aquiloni” dallo stupendo romanzo omonimo di Khaled Hosseini, autore anche di “Mille splendidi soli”. Un film drammatico e commovente, dalla trama tutt’altro che banale e tragicamente reale. Amir jan, uno dei protagonisti di questo film, è uno scrittore afgano che vive in America, cui viene pubblicato il primo libro. Un giorno riceve una telefonata, da cui parte un lunghissimo flashback. Un flashback che racconta la tormentata vita di un bambino di soli dodici anni, che vive a Kabul –capitale dell’Afghanistan- degli anni ’70. Una vita dove un incubo si trasforma in realtà, dove due bambini sono legati da qualcosa che forse, anzi sicuramente, è più di una semplice amicizia, dove per un aquilone qualcuno è disposto a compiere un atto tanto orribile come lo stupro di quello che è solo una bambino che
LUNARFOLLIE non vuole deludere il suo migliore amico. La storia di un bambino costretto a scappare dai comunisti con il padre, lontano dalla sua casa, dalla sua terra. La loro meta è l’America, dove Amir trova l’amore e il padre dopo aver assistito al matrimonio, trova la morte. Il mittente della telefonata lo supplica di tornare a Kabul, perché ha cose importanti da riferirgli riguardo al suo passato. Una terribile scoperta cambierà la sua vita… Si possono notare tantissimi parallelismi, tra la vita da bambino e da adulto, che, bellissimi e riflessivi, sembra che vogliano mettere in risalto il fatto che molto spesso le persone non possano, o non riescano, o più semplicemente non vogliano cambiare. La critica non è stata molto favorevole nei confronti del film, diretto da De Laurentis, effettivamente era un po’ pesante, e di certo non riusciva a dare le stesse emozioni del libro, che ha portato moltissime persone alle lacrime. Alcune scene, considerate le più interessanti e caratteristiche da molti, sono state tagliate, suscitando un disaccordo generale. Quindi vi invitiamo di leggere prima il libro, perché altrimenti si rischia di non capire quello che viene raccontato nel film. Comunque lo consigliamo a chi vuole aprire gli occhi su una realtà diversa dalla nostra, ma non così lontana. Auguriamo buona visione a tutti. Anto & Erica 1^ F
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La prima voce umana registrata "Era il nove aprile di 148 anni fa" Per decenni abbiamo pensato che le prime registrazioni della voce umana si dovessero a Thomas Edison. Dato che fu lui a presentare il 21 novembre del 1877, trent'anni dopo la comparsa del telegrafo, il primo fonografo della storia. O meglio, quello che fino a oggi si credeva essere il primo fonografo della storia. Ma le cose sembra che stiano in modo diverso. Un gruppo di ricercatori americani guidati da David Giovannoni ha scovato in un archivio di Parigi una registrazione di 10 secondi risalente al 9 aprile del 1860. E' un frammento di una canzone popolare, "Au Clair de la Lune", registrata con un apparecchio in grado di catturare i suoni ma non di riprodurli come invece era capace di fare il fonografo di Edison arrivato 17 anni dopo. L'AUDIO La storia è stata raccontata dal New York Times, che per primo ha reso disponibile in versione digitale questi preziosi 10 secondi risalenti a quasi 150 anni. Che Giovannoni presenta all'annuale conferenza della Association for Recorded Sound Collections a Palo Alto in California. La registrazione, destinata a cambiare i libri di storia, sarebbe opera di Édouard-Léon Scott de Martinville. Il suo apparecchio era formato da un corno attaccato a uno stilo che incideva le onde sonore su fogli di carta anneriti dal fumo di una lampada a olio. Come dicevamo prima, questo strumento non era in grado di riprodurre quanto registrava, forse perché Scott pensava al suo fonografo come un sistema di archiviazione. Il team di ricerca americano, nei Lawrence Berkeley National Laboratory di Berkeley, ha usato una sorta di stilo virtuale decriptando digitalmente la registrazione realizzata da Scott de Martinville. O meglio: le registrazioni, dato che quella del 1860 sarebbe solo una fra quelle trovate da Giovannoni. Alcune risalirebbero addirittura al 1853 e 1854. Solo che a quei tempi la macchina di Scott non era stata calibrata in maniera ottimale, compromettendo quindi la qualità del suono. In realtà gli storici sapevano già da tempo degli esperimenti di Scott. Nessuno però fino ad oggi aveva mai trovato delle prove concrete.
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Final Fantasy VII Crisis Core Nel biennio 1997/1998 il mondo dei videogames assistette ad una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre i videogames, sia in oriente, sia nello scettico occidente… 10 anni fa nasceva Final Fantasy VII. Complice il potente formato CD, una grafica paurosa per l’epoca, filmati epici, un sonoro da paura ed una storia indimenticabile vissuta attraverso personaggi leggendari entrati nella storia , Final Fantasy VII cambiò la storia degli RPG, portandoli anche fuori dal giappone e dei videogames in generale. Ed è proprio sulla scia di questo gioco che nacque la Compilation of Final Fantasy VII. Per alcuni bieca trovata commerciale Square, per altri un modo per dare nuova linfa vitale ed onore a FFVII, portando i nuovi utenti PS2 nelle magiche terre di Midgar, questa bizzarra operazione multimediale ha già prodotto 3 nuovi Final Fantasy VII, il famoso sequel in CG Advent Children, l’ancora inedito da noi Before Crisis per cellulare e lo sparatutto Dirge of Cerberus. Le aspettative dei fan sono state di nuovo deluse dall’ennesima commercialata o finalmente il leggendario FFVII avrò un degno successore ( beh, predecessore in questo caso ) ? Partiamo dalla trama: Crisis Core è un prequel di FFVII ed ha come protagonista assoluto il Soldier Zack Fair, personaggio importante ma piuttosto misterioso, apparso solo in alcuni flashback del gioco originale. Il fulcro della vicenda sono gli avvenimenti di Nibelheim avvenuti 5 anni prima delle avventu-
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re di Colud & co, ma attorno ad essi si svilupperà una nuova storia, che introduce eventi e personaggi che influenzeranno i successivi giochi della Compilation, tra cui Angeal, maestro di Zack e primo possesore della mitica Buster Sword e Genesis, primo prodotto del Project G, esperimento parallelo al Jenova project. Nonostante le novità, il vero fulcro del gioco sarà il fattore nostalgia, nel rivedere luoghi e personaggi che tutti noi abbiamo nel cuore, e magari scoprire qualcosa di più su di loro. Ritroveremo quindi Cloud, che vedremo per la prima volta nei panni di comune soldato, Aerith, impegnata in una relazione con Zack, Sephiroth, del quale scopriremo il lato più umano e altri personaggi storici come la piccola Yuffie, Reno, Rude e Tseng dei Turks, Vincent e Tanti altri. Il gioco presenta un battle system che strizza l’occhio a Kingdom hearts: con la levetta analogica muoveremo Zack nei campi di battagli e con i tasti L/R faremo scorrere il cursore nel tipico menù “attacco”, “magie”, “oggetti”, ecc…, confermando con il tasto X. Ritornano inoltre le Materie ( sfere magiche colorate ) equipaggiabili in numero limitato a Zack, che acquistano esperienza in battaglia, salendo di livello e sbloccando quindi nuovi attacchi ed abilità, proprio come nel primo FFVII. Oltre al tipico attacco fisico, Zack potrà contare sulle magie classiche della serie e sulle immancabili evocazioni, la cui spettacolare evocazione in CG non potrà non risvegliare dolci ricordi nei fan di vecchia data. La vera novità del gioco sara il Digital Mind Wave, un nuovo sistema che si concretizza in una roulette dove in 3 ruote compaiono i volti
dei personaggi incontrati fino a quel moento da Zack, a ciascuno dei quali è assegnato un numero, e allineandone 3 ( personaggi o numeri ) sarà possibile ottenere potenziamenti di status, abilità speciali, evocare Summon ed utilizzare i mitici Limit Break. Il bello è che questo sistema è interamente automatico e quindi sarà la fortuna ad aiutarci negli scontri più ardui! Graficamente il gioco è una meraviglia e spinge le potenzialità grafiche della PSP a limiti visti solo con Metal Gear Solid Portable OPS e anche il sonoro spacca, con un’ottima colonna sonora ed alcuni remake di temi musicali del primo FFVII. In definitiva, Crisis Core, grazie anche al sistema di battaglia semplice e geniale preso dall’altro grande gioco Square Kingdom Hearts, riesce nel suo intento di dare lustro ed onore a Final fantasy VII dove il precedente gioco aveva fallito. FFVIICC è uscito da poco in america e tra qualche mese toccherà a noi… non perdetevelo perché ne vale sicuramente la pena, sia per i fan di Final Fantasy VII, sia per i nuovi giocatori che vogliono immergersi per la prima volta nel mondo di questo straordinario gioco… Portu
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(Cesare, con i venti favorevoli, giunse alle spiagge della Lidia..) Cesare, in venti secondi, s’infilò nel letto di Lidia…
Perché si dice così? Cari amici, la vita è spesso fin troppo complicata ecco perché credo sia giusto semplificarla ed addolcirla! Un po’ di evasione non può farci che bene! Personalmente ho sempre trovato molto divertente cercare stranezze e curiosità di vario tipo, quelle cose che riescono a strapparti un sorriso e ti rendono la vita più leggera e serena. Avete mai pensato ad esempio a quanti strafalcioni e frasi ridicole si sentono e si dicono a scuola? Eccone alcune: - Per favore ragazzi, un attimo di concentramento! - Ragazzi adesso fate una bella pausa e rifucilatevi. - Se in questo momento Dante fosse vivo si rivolterebbe nella tomba. - In questa classe c’è troppo lassativismo. - Non voglio sentire voci sottovoce. - Fammi un esempio di verbo attivo./ Io mangio la mela./ Volgilo al passivo./ Io non mangio la mela./ Perché sarebbe passivo?/ Perché sono passivo, sto fermo e non mangio la mela. - Caesar, ventis secundis, in Lydiae litura pervenit…
- A bizzeffe: viene dalla lingua araba, dove bizzaf significa “molto”. - Alle calende greche: nel calendario romano con la parola calende si indicava il primo giorno di ogni mese. Ma questo era ignoto ai Greci. Perciò fin dai tempi remoti, si dice “rimandare alle calende greche” una faccenda per intendere che non verrà mai fatta. - Chi ha fatto trenta può fare trentuno: Papa Leone X, il 1° luglio 1517 creò trenta nuovi cardinali; poi gli parve che un altro prelato fosse degno di quell’onore e nominò cardinale anche lui. A chi si meravigliò per questo fatto rispose “ Chi ha fatto trenta può fare trentuno”. - Prendere una cantonata: se chi guida un carro fa una curva troppo stretta, urta con il mozzo della ruota contro l’angolo e può accadere un guaio, quindi in senso figurato l’espres-
sione significa commettere un errore, prendere un abbaglio. - Restare di sale: nella Bibbia si narra che durante il fuoco celeste deciso dal Signore per distruggere la città di Sodoma, Dio ordinò ai fuggiaschi di andare via senza mai volgersi indietro a guardare la distruzione ma la moglie di Lot, incuriosita si voltò e fu trasformata in una statua di sale.
Lo sapevi che…? Normalmente ogni persona ride 15 volte al giorno. La Coca-Cola originariamente era verde. Il Papa più giovane di tutti i tempi aveva 11 anni. L’unico alimento che non si deteriora è il miele. Il coccodrillo non può tirare fuori la lingua. Lo scarafaggio può vivere 9 giorni anche se privato della testa, dopodichè… muore di fame. E’ impossibile starnutire con gli occhi aperti. La formica può sollevare pesi pari a 50 volte quello del suo corpo e spingere oggetti 30 volte più pesanti di lei. L’accendino è stato inventato prima dei fiammiferi. In Scozia quando inventarono un nuovo gioco solo per gli uomini, lo chiamarono “Gentlemen Only Ladies Forbidden” da cui, più semplicemente, G.O.L.F. A cura di Vincenzo 4F
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Spiritosaggini DONARE SANGUE: UNA SCELTA PER GLI ALTRI, UNA SCELTA PER SE STESSI Pochi giorni fa la mia classe ha partecipato a una conferenza dell'AVIS, la conosciuta associazione per la donazione del sangue e sono rimasta impressionata di quanto un piccolo gesto come la donazione del sangue possa cambiare la vita a tante persone. È questa la ragione per la quale ho deciso di diventare una donatrice di sangue per dare una chance a chi bisogno di trasfusioni. Non si sa mai che io stessa ne abbia bisogno in futuro. Essere donatori di sangue è anche un modo per imporsi di vivere una vita sana, senza troppe trasgressioni e quindi non è che un bene che facciamo a noi stessi. Voi chiederete: per quale motivo dovrei donare il sangue? Perché Il sangue umano è un prodotto naturale, non riproducibile artificialmente e indispensabile alla vita. Donare il sangue è un atto volontario e gratuito, è un dovere civico, è una manifestazione concreta di solidarietà verso gli altri, esalta il valore della vita, abbatte le barriere di razza, religione o ideologia, e rappresenta uno dei pochi momenti di
vera medicina preventiva. E' un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone. Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al loro posto. Ci sono tante altre interessante cose da sapere sulla donazione del sangue ma siccome non vi voglio annoiare vi dico soltanto DECIDETE PER IL MEGLIO e vi lascio a disposizione il sito dell'AVIS che vi potrà essere d'aiuto nel prendere la giusta decisione: www.avis.it Simona IV B
- “Pensa ogni volta che respiro muore un uomo”. “Hai provato a prendere qualcosa per l’alito?” - All’inizio Dio creò la terra e poi si riposò. Poi creò l’uomo e si riposò. Poi creò la donna. E da allora né Dio né l’uomo hanno più riposato. - Cosa mangia il conte Dracula a colazione? I fiocchi … da vena! - Interrogazione ad un corso di laurea di medicina. Professore: “Come si definisce fisicamente l’impotenza?”. Studente: “L’impotenza è quel fenomeno che si verifica quando la forza d’attrazione della terra risulta maggiore della forza d’attrazione della donna”.
Ho visto… Ho visto un binario morto che aspettava di essere sepolto. Ho visto un cartello per la strada con scritto: Esso a 1200 m., ma lui non sono riuscito a vederlo. Ho visto gatti neri rincorsi da cani razzisti. Ho visto firmare assegni circolari con un compasso. Ho visto dei cannibali leccarsi le dita e dire:era una persona veramente squisita. Ho visto diabetici morire in luna di miele. Ho visto tutto questo, ma non riesco ancora a capire una cosa molto importante: ma una rosa senza spine… va a batteria?
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19 Scorpione Vi trovate in questo mese a dover scegliere tra dare retta a chi vi è legato particolarmente o seguire la vostra testardaggine. In entrambi i casi c'è il rischio di rimanere insoddisfatti ma non perdete la calma e lasciate che le cose vadano come devono andare.
Ariete Buone opportunità arrivano questo mese: la luna vi rende briosi, pieni di vita e molto curiosi. Venere, l’astro dell’amore, promette svolte importanti sul piano affettivo. Approfittatene e cercate di fare le scelte giuste! Toro Con la luna nel vostro segno, la fiducia in voi stessi aumenterà ancora di più, riuscendo a farvi ottenere ciò che volete. Se saprete giocare bene le vostre carte, le soddisfazioni saranno a portata di mano. Gemelli In questo periodo dovreste concentrarvi molto di più e organizzare i piani per l'immediato futuro. Cercate di fermarvi un attimo e raccogliere le idee, capendo cosa è meglio per voi… Solo così riuscirete a ritrovare il vostro equilibrio.
stata molto generosa con voi… È arrivato perciò il momento di capire di LASCIARE PERDERE i rapporti inutili e che non portano da nessuna parte!! Così finalmente riuscirete a tornare felici… Vergine La luna per voi è dolce e promettente per riportare equilibrio nella coppia. Non si può dire altrettanto della vostra vita scolastica: pretendete buoni risultati con il minimo sforzo… cercate invece di impegnarvi di più e vedrete che i risultati arriveranno! Bilancia Questo mese il sentimento che verrà messo a dura prova sarà l’amicizia… Sappiate star vicino a un amico in difficoltà e verrete ricompensati. Per quanto riguarda la scuola sarà un periodo che richiederà maggior impegno ma ne uscirete con soddisfazione.
Capricorno Siete tutti molto fortunati in questo periodo. Utilizzate dunque la vostra fortuna anche in ambito scolastico e, aggiungendo anche un pizzico d’impegno, vedrete che i risultati saranno molto gratificanti. Pesci Che voi ci crediate o no, le cose stanno per migliorare. Finalmente ritornerete a capire quanto è bello essere innamorati; a scuola i progressi non tarderanno ad arrivare; e quella stanchezza che sentivate continuamente… Bè, consideratela già acqua passata!! Sagittario Sveglia! La luna nuova è nel vostro segno! Sarete travolti da una nuova energia che vi porterà a dare il massimo a scuola, in amore e in famiglia. Incontrerete piccoli ostacoli, che però supererete senza troppe difficoltà.
Cancro Anche se vi troverete di fronte a scelte difficili, sappiate che possono cambiare in meglio la vostra vita futura. Sarà un mese duro… Siate decisi e determinati e riuscirete a superarlo con successo!
Acquario Lasciate stare il passato. Forse torna la nostalgia per un ex che non valeva niente o piccole rivendicazioni rimaste nei vostri pensieri; non fate passi indietro, ormai è storia vecchia. Per scacciare i cattivi pensieri dedicatevi agli amici.
Leone Venere fino ad ora non è
A cura di Jessica 4B
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Ciao ragazzi questo mese per la mia sezione di musica vi descriverò brevemente, come da promessa fatta nell’articolo del mese scorso, il Grunge. È una corrente americana nata a Seattle e in voga tra il 1988 e il 1993. La cultura Grunge, fiorita nel solco della musica punk britannica, trova la sua massima espressione nel gruppo dei Nirvana, le cui melodie rabbiose sono sorrette dal suono pesantemente distorto delle chitarre e da testi in continua oscillazione tra idealismo e pessimismo. I principali riferimenti musicali della band spaziano dall'hard rock dei Black Sabbath alla sensibilità melodica dei Beatles. Ai Nirvana si affiancarono una serie di gruppi sempre di Seattle, come i Pearl Jam, i Soundgarden e gli Alice in Chains, i newyorkesi Sonic Youth e gli Smashing Pumpkins di Chicago. Ostili al potere del denaro e animati da ideali antimaterialisti, gli esponenti del Grunge iniziarono a sentirsi pesantemente compromessi dalla commercializzazione delle etichette discografiche e dallo sfruttamento che l'industria della moda aveva fatto del loro abbigliamento "da straccioni". Gli ideali grunge e l'aggressività della loro musica iniziavano ormai a essere molto edulcorati Filmato introduttivo quando il cantante e leader dei Nirvana, Kurt Cobain, si tolse la vita nell'ae relazione della prof.ssa prile del 1994 Marco 5F
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“Mai più violenza sulle donne”
Venerdì 11 aprile 2008 In Audiovisivi 1dalle 10 alle 12,30
Anna Caponi