Anno 3 Numero 4
L’
intitolazione del nostro Istituto ad Astolfo Lunardi venne deliberata dal Consiglio di Istituto nella primavera del 1987. Si c erc ava un p er s on ag g i o f or t em en t e connesso con la storia della città di Brescia e che potesse testimoniare con la sua opera valori civili condivisi. Astolfo Lunardi non era un politico di profes sione: svolgeva il mestiere di tipografo e nello stesso tempo prestava impegno sociale e politico in un periodo (il ventennio fascista) nel quale tale impegno poteva risultare pericoloso. Durante la prima guerra mondiale si era distinto per il suo valore fino a ricevere la medaglia d’argento al valore militare. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e la fondazione della Repubblica sociale italiana si rese conto della necessità di resist er e all’ oc c upazi on e nazifascista e soprattutto della necessità di ricostruire l’unità della nazione per mezzo di una cultura democratica. Egli pensava a questo movimento c om e a u n s ec on d o risorgimento. Ma per aver coltivato questo proposito, venne ben presto arrestato, sommariamente processato e fucilato il 6 febbraio 1944, proprio nelle vicinanze del nostro Istituto. A s t ol f o L u n ar d i v e n n e immediatamente riconosciuto dal movimento di liberazione bresciano come suo ispiratore e fondatore. Il Preside
Febbraio 1995
Nasce a Livorno il primo dicembre 1891. Nel 1911 si trasferì a Brescia presso una ditta e si acclimatò in questa città come in una seconda patria tanto da farne sue le tradizioni, i modi di vita e perfino il dialetto. Militò nelle fila del Partito Popolare e ne fu valido sostenitore in ogni iniziativa. Scoppiata la guerra, n el 1 9 1 6 fu s o l d a t o dell’aeronautica, ma volle rinunciare a questo comodo posto ed essere volontario sul fronte.
Fu decorato per il suo coraggio con una lusinghiera motivazione: a capo di un plotone di arditi, piombava su una posizione nemica, faceva strage di nemici e strappava loro una mitragliatrice.Finita la guerra rientrò a Brescia dove si dedicò a opere di bene. Co st itu ì la " gu ardia civile" (1943) che si occupava
della diffusione di volantini e ciclostilati con l’intento di incitare alla resistenza contro l’occupazione tedesca. Il 6 gennaio 1944 venne arrestato insieme a Margheriti e ad altri, successivamente venne processato dal "tribu nale speciale per la difesa dello stato". La denuncia a suo carico è risultata giuridicamente non valida. Riassumendo: le accuse, un falso, il reato, inesistente, la sentenza una mostruosità giuridica. Giunse così l’alba del 6 febbraio quando, al poligono di Mompiano (vicinissimo al nostro Istituto) ebbe luogo l’esecuzione. Soldato valoroso, cittadino esemplare, lavoratore eccezionalmente capace, padre tenerissimo, viene ricordato per l’importante contributo che ha saputo dare in favore della resistenza. "Nell’inferno della vita entra solo la parte più nobile dell’umanità. Gli altri stanno sulla soglia e si scaldano"(Hebbel). (da "IL RIBELLE", Brescia, 5 marzo 1944) a cura di 2 alunne della 5 0
2
LUNARFOLLIE PER NON DIMENTICARE postumi, le testimonianze dirette,
Son morto che ero bambino son morto con altri cento passato per il camino ed ora sono nel vento. Ad Auschwitz c’era la neve il fumo saliva lento nei campi tante persone che ora sono nel vento. Nel vento tante persone, ma un solo grande silenzio, è strano non ho imparato a sorridere qui nel vento.
Alle ore 15.00 del 27 gennaio 1945, nella pianura polacca, una pattuglia di soldati ucraini, in tuta mimetica bianca, varcò un cancello in ferro colorato sormontato da una strana scritta: "Arbeit macht frei". In quell’istante, attraverso gli occhi dei soldati, il mondo cominciava a prendere conoscenza del luogo "dove il male fu assoluto perchè t u t t o v i p ot è a c c a d e re " : AUSCHWITZ. Al di là della scritta "IL LAVORO RENDE LIBERI" i sopraggiunti trovarono montagne di scheletri, camere a gas, forni crematori in parte demoliti, tonnellate di capelli, vestiti, scarpe e 7000 esseri umani, povere larve, molti moribondi. "Nessuno sa quanti furono i morti di Auschwitz: è un fatto terribile", scrive Otto Friedrich, che alla storia del lager ha dedicato un saggio. Il comandante del campo, Rudolph Hoess, ammise 2 milioni e mezzo di uccisi più mezzo milione di morti per fame e ma l a t t i a . Al p r oc e sso d i Norimberga si calcolò un totale di 4 milioni di vittime. Ora si propende per un milione e mezzo.
No, io non credo, che l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e che il vento mai si poserà. Ancora tuona il cannone ancora non è contenta di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento. Ancora tuona il cannone ancora non è contento saremo sempre milioni in polvere qui nel vento. (F. Guccini)
Le SS avevano meticolosamente registrato i nomi dei morti, con età e cause del decesso. Ma prima della fuga avevano bruciato i registri. Quel numero resterà per sempre sconosciuto. Per molti la disumana dimensione dell’ Olocausto è frutto di distorsioni e propaganda: tutto ciò che non è falso è stato falsificato, contraffatto. I cumuli di scheletri? Fotomontaggi. Le memorie dei sopravissuti, i diari
sono una biblioteca. Qualche libro ha le stimmate riconosciute del capolavoro. Per esempio "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Ma un superstite francese ha osservato: "Le parole esprimono solo la superficie, il visibile, l’apparenza". Anche il cinema ha dedicato al l a ge r a lc uni fil m fa mosi , come:"Olocausto", "Schindler’s list", "Jonah che visse nella balena". Ma chi c’ era dice: "Bei film, ma non fu solo così". La verità vera di Auschwitz appa rtiene alla sfe ra dell’ indicibile. Il premio Nobel Elias Wiesel (entrò fanciullo ad Auschwitz) si domanda tutt’oggi "Com’è potuto accadere?". Il sopravvissuto unghe re se Euge ne Hi e mle r "Dov’era Dio?". Domande della disperazione, senza risposta. Ma ad una risposta hanno diritto i sopravvissuti e i loro figli: perchè chi seppe - e molti, molto in alto seppero - non parlò, non agì?. D a l l’ a b i sso d e ll a "Vernichtung" (annientamento) sale il monito di Primo Levi: vigilate perchè Auschwitz non si ripeta. "Meditate che questo è stato". "Vi comando queste parole". "Scolpitele nel vostro cuore" (1946) Monica Forbice 5^O
E' stata allestita nel corridoio antistante la biblioteca una "mostra" organizzata dalla Regione Lombardia in collaborazione con l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia dal titolo: "DOPOGUERRA IN EUROPA E NASCITA DEL FASCISMO IN ITALIA". Ci sembra interessante da "studiare non solo per le classi quinte che si preparono alla maturità, ma anche per tutti coloro che vogliono vivere il loro oggi senza dimenticare che è frutto di tanti sacrifici del passato.
LUNARFOLLIE
Ricordate la raccolta di fondi per l’alluvione del Piemonte? In questo numero pubblichiamo il grazie della scuola di Ceva che ci è arrivato con due lettere, una della Preside e l’altra degli alunni. Mondovì, 28 dicembre 1994 Al Preside I.T.C. "Lunardi", Brescia L’I.T.C.G. "Baruffi" di Ceva sta lentamente risorgendo dopo il disastro lasciato dalla catastrofe del novembre scorso. La vostra collaborazione è stata generosa e ci sarà preziosa per il ripristino delle attrezzature che sono andate interamente di strutte dall’alluvione. La vostra solidarietà non ha rappresentato soltanto un aiuto concreto, indispensabile per la ricostru zione, ma pure, insieme ad altre innumerevoli testimonianze, una spinta formidabile ad andare avanti e un profondo arricchimento a livello dei rapporti umani.. Vi ringraziamo quindi sia per il segno tangibile, sia per il conforto morale di chi non si è mai sentito solo e ne ha fatto lezioni di vita. Colgo l’occasione, insieme agli alunni e a tutto il personale docente e non docente della nostra scuola, per porgere a Lei, ai Docenti e agli alunni, oltre ai sensi della nostra commossa gratitudine, i più cordiali auguri per l’anno nuovo. La Preside Yvonne Fracassetti Brondino
3
Agli alunni Ceva, 15 dicembre 1994 Cari amici, a nome dell’Istituto Tecnico C o m m e r c i a l e "Baruffi" (sezione staccata di Ceva), un grazie a Voi studenti che vi siete attivati per aiutare la nostra scuola colpita dall’alluvione. La vostra iniziativa di solidarietà ci ha fatto un grande piacere. Come già sapete, la piena del Tanaro ha invaso il pianoterra della nostra scuola, ha superato le finestre, ha reso inservibili le aule e ha danneggiato irrimediabilmente i computer e i laboratori. La scuola è rimasta chiusa per una ventina di giorni. Ora, grazie a l l ’ o p er a d i n u m er o si volontari, sono nuovamente agibili. Per noi l’apertura delle scuole ha rappresentato il ritorno, pian piano, alla normalità. In questi giorni ci siamo accorti di non essere soli, di poter contare su altre braccia e altri mezzi. Nel nostro istituto, professori e studenti hanno aiutato a portare via il fango, a pulire i muri e i pavimenti. L’aiuto che Voi ci avete offerto ci ha dato una lezione di solidarietà u ma na c h e n on dimenticheremo perché ci ha dato la certezza di avere tanti amici come Voi. Ricordandovi sempre con simpatia, Vi ringraziamo. Gli alunni
Molte classi dell’Istituto nel corso degli ultimi tre anni hanno avuto l’opportunità di conoscere Carlo Mega, un attore milanese che si è prodotto in nu merosi recital poetici. L’incontro della classe 2 A è avvenuto proprio nei giorni drammatici dell’alluvione che ha devastato il Piemonte e la Lombardia ed è proprio per questo motivo che a conclusione della sua performance l’attore ci ha sollecitato ad aderire alla sottoscrizione aperta dal comune di S.Stefano Belbo per la ricostruzione della biblioteca di Cesare Pavese. Ci si potrebbe chiedere, di fronte alla perdita della vita o dei beni di tante persone, se una preoccupazione si mil e (qu ella p er u na biblioteca) abbia il diritto di esistere. Noi che abbiamo ascoltato e" partecipato" con emozione all’atmosfera magica evocata dalla musica delle parole, della poesia, rispondiamo affermativamente perchè riconosciamo nella cultura letteraria una delle espressioni più vitali e autentiche della nostra storia e nei manoscritti di Pavese una delle sue radici. Sull’importanza di conservare e valorizzare la conoscenza storica della specificità culturale di ogni popolo ci pare utile proporre la rilettura di un brano della raccolta:"La terra e la morte". Ringraziamo tutti gli studenti e insegnanti per aver contribuito al fondo Pavese con la somma di Lit.575.000 versata il 15/12/94 su cc 15873128 e intestata al comune di S.Stefano Belbo.
4 LA TERRA E LA MORTE Terra rossa terra nera, tu vieni dal mare, dal verde riarso, dove sono parole antiche e fatica sanguigna e gerani tra i sassi non sai quanto porti di mare parole e fatica, tu ricca come un ricordo, come la brulla campagna, tu dura e dolcissima parola, antica per sangue raccolto negli occhi; giovane, come un frutto che è ricordo e stagione il tuo fiato riposa sotto il cielo d’agosto, le olive del tuo sguardo addolciscono il mare, e tu vivi rivivi senza stupire, certa come la terra, buia come la terra, frantoio di stagioni e di sogni che alla luna si scopre antichissima, come le mani di tua madre, la conca del braciere. (27 ott.1945)
PER MICHELE 4^H Tanti affettuosi saluti da tre ragazze simpaticissime. Non montarti la testa, non sapevamo cosa fare! Barbara Paola Silvia 5^G PER ROBERTA 3^G Abbiamo un piccolo segreto da confidarti : Filippo 5^G sbava al tuo passaggio, sei la sua musa ispiratrice! STEFANO 5^G la la la!!!! BABY
LUNARFOLLIE PER REBOLI 5^D Certo che la tua ragazza non è fra le migliori, però d’altro canto tu non ti meriti di meglio. Anonima Innamorata Invidiosa PER QUELLO CON L’F10 GIALLO Sembri un negro, tiratelo di meno! Silvia PER CRI 2^G T.V.T.T.B. sei simpa fess! Tua Claudia GIORGIO 1^E Smettila di fare il figo perchè tanto non lo sei! by Anonime PER STEFANO 5^G Il tuo pizzetto fa ridere in confronto al mio, perchè invece non fai crescere i pochi capelli che ti restano? By Jean Philippe Turrà 5^G
PER PIPPO 5^G Certo che se li facessi crescere come le tue sopraccilia sembrerei "Cugino It". Stefano PER PEDRO Non le sembra ora di tagliarsi quei quattro peli che ha sul mento? Affettuosamente STE, BABY, SISSY, PAOLA, PIPPO, ELIOBACK. VERONICA 3^G Signorina "sono tutto io"...... concordiamo: hai un naso
davvero perfetto! Marco ‘77 PER MICHELE 4^H Ciao Malmosto! Vieni a trovarmi qualche volta. xxx 1^H SILVIA MAZZOLENI 1^G Lo sai che tuo cugino ENRICO è veramente stupendo!? Sara’s Sister LIZZI R. Anche con i capelli corti sei sempre un mostro. Anonimi MARCO BARESI Alto, bello, occhi azzurri ... ma sarai anche dispomibile? S.S. SARA 5^C Come te la passi con Dario? Forse ho sbagliato ragazzo, non importa , conta solo il pensiero. Befana ‘76 CLARA 5^O Ricordati che le nostre strade si sono solo apparentemente divise. Io sono sempre vicino a te come la prima volta. Steve Harris ALESSANDRA SPAGNA Non ti sembra giunta l’ora di atterrare? SGIONFET! PER CRY: cavoli, è da dieci anni che ci conosciamo, ma di te non mi sono stufata ‘neanch’ora. PER ROBY 2D Sono strafelice di aver fatto la pace. Salutami la Simo. TVUCDB TISSIA
LUNARFOLLIE PER MANU: la lettera che mi hai scritto è stupenda! Grazie fess di tutto. TVBFUC anche io e non voglio perderti...ELISA PER YURI 5H alto, fluente, chioma nera, sorriso smagliante, sguardo magnetico... per ulteriori informazioni rivolgersi al "Yuri Bassani fans club" PER LAURA E PATTY 2B (anche KICCA): sopportateci ancora V.V.B. By D.eF. PER ANNAMARIA 3G: anche se non siamo più in classe insieme ricordati che T.V.B.F. Laura PER NICOLA 3F: ma perchè non ti accorgi di me ? Io ti sono vicino anzi molto vicina. By anonima PER ROBERTA E FLAVIA DI 4C: insieme ne combiniamo di tutti i colori, continuiamo così! V.V.B Laura
5 PER NICOLA 5D: lasciarti perdere è inutile per me che sei l’unico figo conosciuto a scuola. XXX 78 PER IARNO 2H: sei srabello ! Ci prendi fess By anonime PER MICHELE 4B: mi prendi troppo tanto! By quella che ti chiama sempre dalla finestra. PER MARIO 3H: tutte che guardano il tuo "fondo schiena", ma non hanno mai visto i tuoi bellissimi occhi , che mi hanno fatto perdere la testa per te?! T.V.B. Ely PER CHIARA 5B: Resta sempre come sei e vedrai che nella vita farai molta strada!! By Chiaretta, Gilda, Cry e Paola PER PAOLA 5B: sei stupenda anche con quel taglio di capelli!!
PER CHURCH: molla la tua ragazza e mettiti con noi ! By church’s fans PER MICHELE 4B: ma non ti ha mai detto nessuno che sei dolcissimo? by anonima PER TISSIA: quand’è che impartiremo lezioni di geografia? Scherzo! Sei una vera amica... T.V.B. Iaia
PER BARESI MARCO 2G: ti credevo un ragazzo fantastico, invece sei solo uno scroccone! anonima PER NICOLA BONO 5D: Devo ammetterlo oltre ad essermi simpatico mi prendi un casino.Purtroppo siamo solo amici..T.V.U.C.D.B. By anonima (mi conosci bene) DEDICATA AL MIO AMORE.... 1) tu sei il mare che con le sue onde culla il mio sonno tu sei il vento che con il suo impeto risveglia in me l’amore tu sei il sole che con il suo bagliore illumina i miei giorni tu sei la luna che nelle notti buie veglia sul mio riposo tu sei l’amore che da tanto sto cercando tu sei....ah si ...tu sei tutto per me!! 2) quando ti guardo negli occhi so che solo tu potrai rendermi felice quando i tuoi occhi brillano so che solo tu sai diffondere dolcezza quando dalla tua bocca esce qualche parola so che sono pensieri che vengono dal cuore. Tu sei l’amore! PER MONI 5A: Svegliati prima la mattina anzi svegliati in tuttii sensi!! Scherzo !! T.V.B by Gilda
PER CIANFRI 5B: eih! stronzona ! non venirci mai a trovare! e non darmi neanche un passaggio in macchina! Salutami fex la Zeudi T.V.B.F. Simo
PER GILDA 5B: Secondo me dovresti diventare una "MARINES"per raggiungere la tua dolce metà!! By Chiaretta AD ALESSANDRO ED AMICO 1D: Deficiente: HEIDI non aveva le treccine . Meglio le treccine che
6 un naso di avvoltoio e i jeans da marinaio. P.S: potevi degnarti di scrivere il tuo nome: Coniglio! By Angela & Company 2N PER MANU, CRY, EVA 2F Va bhe, che vi voglio bene lo sapete già.. Quindi non mi resta che dirvi che non voglio perdervi per nessun motivo. V.V.B.U.C. By Elisa PER CHIARETTA 5B: vuoi un consiglio? amati per quello che sei e vedrai che la vita ti sorriderà di più!! By le tue amiche PER CRY 5B: quando il treno per Venezia prenderai, non scordare mai, che tante amiche per sempre avrai. CCPG
Il basket disabili si fa strada in tutto il. bresciano. La PBH, polisportiva bresciana handicappati, offre vasti spazi e fondi per la squadra bresciana che quest’anno ha rappresentato la nostra provincia al campionato italiano. Nonostante il grande entusiasmo della squadra questo sport continua ad essere trascurato da coloro che affermano: "Sono solo ragazzi bavosi e non sanno fare altro che rendersi ridicoli, senza offrire un minimo d’azione..."
LUNARFOLLIE Ebbene, ho un messaggio da trasmettere a tutte le persone che la pensano così: il basket in carrozzella è una disciplina che può eguagliare, se non superare, in quanto ad azione, il basket comune. Infatti, le cadute, i canestri, la velocità tutte componenti ti pi ch e d el ba sk et i n carrozzella, offrono azioni a volontà per tutti coloro che cercano nuovi spunti e che, da veri amanti dello sport, vogliono vedere, al di la di ogni pregiudizio, una partita veramente "speciale". Toglietevi dunque dalla testa scene pietose e commoventi: è indiscutibile il fatto che per avere accesso a questo sport gli atleti devono faticare e sottoporsi a duri sforzi oltre che a rigorose visite mediche per acquisire la forza e l’equilibrio necessari . Il Brescia, oggi come oggi, è co mp o st o dai segu en ti elementi. Gli atleti Gnsii Franco, Antonini Maurizio, Verzelletti Ugo, Magri Erminio, Minari Fabio, B r eg o l i F a b i o n o n ch è l’impareggiabile "punta" Luca Lovardi. E’ inoltre importante ricordare il nostro eccezionale coach Acerlu s Alberto, premiato giocatore di basket della FIP (federazione italiana pallacanestro). A chi interessa, gli allenamenti si tengono il Martedì e il Giovedì dalle 19 alle 21 e il Sabato dalle 14 alle 16. E non dimenticate gli appuntamenti per le partite in casa che troverete segnalati sulle bacheche della scuola. Minari Fabio 1 L
Credetemi, so quanto sia poco piacevole per chi legge vedersi porre delle domande, soprattutto se hanno gusto retorico, ma è più forte di me: mi chiedo quanti tra i giovani, me compresa, possano esprimere un’idea su quello che è stata la Re si stenza . Posso immaginare le vostre espressioni: "Non mi interessa: è passato", "Non saprei...", "Uffa! Ancora la Resistenza". Ebbene sappiate che studiando il passato possiamo costruire un futuro che non gli faccia da copia ed è bene che proprio noi giovani, gli artefici dell’avvenire, sappiamo quali errori sia opportuno evitare. L ’ a r g o me n t o " r e si st e n z a " , purtroppo, non è conosciuto da noi giovani come dovrebbe, nelle sue reali misure storiche. E’ per questo motivo che i ragazzi del gruppo teatrale "L’alveare", a distanza di 50 anni dal termine della guerra di liberazione, hanno deciso che sarebbe finalmente il momento di illuminare quell’angolo oscuro della nostra conoscenza storica proponendo un progetto educativoculturale. Così nasce l’idea di un seminario, da tenersi in orario pomeridiano e composto da cinque incontri con cadenza settimanale, durante il quale ci saranno testimonianze dirette, filmate e mo me nt i d i di ba t ti t o c he permetteranno una rilettura della nostra storia più recente, approfondendo le problematiche che riguardano il Fascismo, la resistenza, la lotta di liberazione e la Costituzione. Voglio sperare che l’indifferenza e la pigrizia non prevalgano sul desiderio di una conoscenza necessaria non più solo per comunicare, ma anche per educarsi agli importanti valori dell’uomo libero. Simona Scorda
LUNARFOLLIE
7
CIAO FRANCESCA Francesca Ferlenga, alunna della classe 3^ A del nostro Istituto, è morta nella notte di mercoledì 25 gennaio scorso, a causa di un tumore alle ossa: aveva 18 anni. In queste pagina abbiamo voluto ra c cog li e re al cun e d el le riflessioni suscitate in noi da questa esperienza per la sofferenza, la perplessità e gli int errogativi che l'hanno accompagnata. All'inizio nella celebrazione eucaristica di addio a Francesca nella chiesa di Sant'Afra, il celebrante leggeva questa poesia di un amico che descrive Francesca con molta obiettività e partecipazione: EFFE Effe se n’è andata, non tornerà più. Giovane e piena di vita era "F". A scuola era svogliata dicevano gli insegnanti; ma lei, lei aveva voglia di vivere. Eppure le è stato detto di no! Svogliata e vitale, bella ed estroversa dolce e ineducata erano gli epiteti per "F". E lei, con i suoi occhietti da faina, diceva: gli insegnanti, che s...! Non si smentiva "F", era proprio una a ma bile maleducata. Ma era sè stessa. Furtivo era il suo sguardo. Squillante e chiara la sua voce si innalzava nei campi di calcio quando furtivamente seguiva la sua squadra. Si, era davvero una Francy così la chiamavamo.
L’ho vista, dormiva. Adesso nessuno le dirà più che non aveva voglia di studiare. Addio, cara Francesca. Dopo il rito della comunione, Michela Montagano prestava la voce alla compagna Roberta Zani per comunicare le sensazione sue e delle amiche della classe 4^ A: "Il 25 gennaio sarà uno di quei giorni che tante persone non riusciranno mai a cancellare dal cuore. Ci hai lasciato tu, Francy, te ne sei andata portando con te tutti i tuoi sogni, le tue speranze, la tua allegria, e lasciando il tuo banco vuoto per sempre , così come lo sono i nostri cuori, ora. Di te non ci restano che i ricordi, ti vediamo ancora adesso ridere e scherzare, difendere la tua squadra del cuore e le tue opinioni, condividere con noi gli anni che preparano alla vita, ma che per te l'hanno conclusa. Niente è giusto a questo mondo, tu non dovevi andar via così, perché avevi ancora mille esperienze davanti a te. Anche se non ti vediamo, sappiamo che adesso tu sei qui con noi e ti promettiamo che d'ora in poi ogni momento felice che vivremo lo dedicheremo a te, in nome della felicità che non potrai più vivere. E nei momenti brutti, nessuno di noi sarà veramente solo, perché vicina ci sarai tu, un angelo andato in cielo prima del tempo." Fanno seguito altre espressioni di affetto: "Cara Francy, in una serena ma fredda mattinata di gennaio ci hai lasciati con quella stessa
risolutezza e caparbietà che era il tuo essere. Improvvisamente come flussi e riflussi vengono in mente i ricordi, la vita scolastica, i momenti polemici e quelli dell'esaltazione. Le ore di diritto ed economia caratterizzate dal tuo entusiasmo per il Brescia e le polemiche sugli arbitraggi che io difendevo a spada tratta. Mai un momento di sconforto in questa annata non per niente e sa l t a nt e , ma spe ra nz a e ri sol ut e z z a , e ra no l e t ue caratteristiche. Sicuramente ogni domenica sarai ancora là nella tua curva con la sciarpa biancoazzurra al collo a fare un tifo esagerato come hai fatto sempre. Così come il tuo banco rimarrà vuoto della tua allegria e vivacità. Ciao, Francesca. Il professore di diritto e i tuoi compagni di 3^ e 4^ A Francy, La tua presenza ci ha sempre rallegrato, la tua voglia di vivere ci contagiava ogni giorno. Ora che non sei più qui un vuoto costante ci opprime. Perdona questo nostro momento di sc o n f o r t o , d i d o l o r e , d i disorientamento. Saremo capaci di pensare di nuovo a te con il sorriso sulle labbra, forse con le lacrime agli occhi, ma con la serenità nel cuore. Ti vogliamo bene! alcuni amici di scuola Francesca, il tuo banco vuoto, l'affetto dei tuoi amici e le cose a te più care ci ha nn o fa t t o ri fl e t t e re : c i accorgiamo dell'importanza della vita solo di fronte alla morte. i tuoi nuovi amici la classe 2^ A
8 Se conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo; se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra, non piangeresti per me se mi ami. anonimo Cara Francesca, La penna risponde "triste" e "sbigottita" alla mano che tenta di fermare assurde parole, per rompere il silenzio del sonno, in cui si è annullata la tua lieve viccenda terrena. Ora che le banalità del vivere quotidiano mi appaiono in tutto il loro grigiore, ti ringrazio di avere, talvolta bruciato le distanze ed i ruoli convenzionali con le tue imprevedibili battute, forse, un po’ sconcertanti, ma sempre cariche di voglia di dire e vivere senza finzioni, nè ipocrisie. Per questo voglio ricordarti vivace, come eri, pensare che, ancora, dal tuo banco un po’ irrequieta, mi ascolti e, per alleviare la fatica, all’improvviso sorridi; ma, al di la della tua natura, ilare e lieta, è sintomatica la traccia che hai scelto per il tuo pensoso ed ultimo tema in classe: voglio riproporla ai tuoi compagni, perchè la gamma delle tue speranze appaia loro in tutta la sua ricca varietà di colori "il giovane, oggi, è turbato nella sua coscienza e scandalizzato dalla società in cui vive, ma, allo stesso tempo, è esigente e sensibile ai valori della verità, della carità, dell’amicizia ed attende di incontrare qualcuno che sappia comprendere queste sue attese e corrispondervi" (Giovanni Paolo II). La tua attesa è durata un lampo, per cedere il passo ad altre verità, fuori e oltre il tempo, i tuoi compagni hanno senzaltro saputo esprimerti il valore che tu avevi, allora,particolarmente sottolineato: l’amicizia, fatta di onestà, bontà d’animo e calore umano. Per chi rimane è bello credere che in questa sfera di affetti limpidi, sei,
LUNARFOLLIE più che mai, ancora presente e viva. La tua insegnante Giovanna Pellegrini Una zia di Francesca, di fronte a l la co mmo zion e e a ll a m a n i f e st a zi o n e d i a f f e t t o dimostrate dai compagni, si fa così interprete dei sentimenti dei suoi genitori, delle sorelle e di tutti i parenti
Gent.mi Professori, vorrei rubare pochi minuti ai vostri programmi, per rivolgere due pensieri ai ragazzi amici di Francesca, nella convinzione che la vita nel suo evolversi, è sempre materia di insegnamento. Cari ragazzi, a nome di Francy vi dico ciao, vi dico grazie, non vi chiamo per nome perché non li conosco ma Francy tramite me lo sta facendo. Siete stati molto cari a venire a salutarla e il vostro gesto ha suscitato un sorriso in noi che siamo nel dolore. Anche lei vi sorride ora che è al di fuori del tempo e forse dal momento in cui la verità si è aperta ai suoi occhi, vuole dirvi di continuare a vivere con gioia, intensità e bontà i vostri anni di giovinezza e di compiere a tempo opportuno il vostro dovere di studenti. Così ora mantenete viva la sua presenza, studiando anche per lei, partecipando attivamente alla scuola, colmando voi il vuoto che lei ha lasciato in questa vostra aula. L'amicizia, la solidarietà, la partecipazione, lo spirito di gruppo, sono sempre stati sinonimo di giovinezza e voi l'avete
dimostrato. Anche Francesca pensando a voi si faceva forza e si curava con fiducia, perché era grande il desiderio di tornare a scuola, allo stadio, di tornare a uscire con voi, suoi amici. Non tornerà fisicamente, ma portatela con voi nel vostro cuore e lei allora ci sarà. Ciao a tutti e grazie.
... un grande delitto di Dio...
E’ vero! la morte di Francesca ci ha scosso dentro e ha suscitato in tutti un profondo impulso di commozione. E ci siamo chiesti: "perché?". In molti questo "perché?" è diventato una sfida o una accusa a Dio o, magari, ci ha indotti a dubitare della sua esistenza e del suo interesse per noi. E’ proprio questo interrogativo che dovrebbe trovare spazio dentro di noi, scavare un po’ alla ricerca di una risposta. La morte di Francesca, infatti, non è una semplice parentesi, un fatto isolato e chiuso in se stesso. E’ piuttosto l’espressione violenta e massiccia di una sofferenza più prof ond a e l ac e ra nt e c he accompagna, giorno dopo giorno, il nostro cammino di uomini nella st oria. C hiederci "pe rché ?" significa, anzitutto, evitare di chiudere gli occhi su una realtà che fa tutt’uno con la nostra vita. E significa, pure, lasciarci interrogare da questa misteriosa realtà del dolore e della morte per vedere di scoprire dove sta l’assurdo: se necessariamente in essa o non piuttosto in noi che ne rifiutiamo il messaggio e ci sbarriamo così la strada verso una vera liberazione nella responsabilità e nella solidarietà. Una responsabilità che, forse, dovrebbe tradursi nel far progredire in noi quella voglia di vivere che era di Francesca e una solidarietà che ci spinge ad accorgerci di chi ci sta accanto e ci tende semplicemente una mano. prof. Giancarlo Moroni