Febbraio 1997

Page 1

Anno 5 Numero 4

E’ finito il primo quadrimestre. Mezzo anno si è concluso ed è tempo di un primo bilancio. Due gli atteggiamenti da evitare: quello superficiale che dice “c‟è ancora tempo” e quello catastrofico di chi dice “non c‟è più niente da fare”. Ambedue sono falsi perché non affrontano il problema. Allora dobbiamo avere il coraggio della verità. Se ci ritroviamo con due, tre, cinque o più materie dobbiamo chiederci il perché, da dove hanno origine quelle insufficienze. Per farlo ci vuole un po‟ di calma, un momento di seria riflessione che riveda alla moviola questi mesi appena trascorsi. Se la causa è lo studio, la lazzaronite, la terapia non potrà essere che un impegno più serio, da subito. Se vicende famigliari o personali hanno determinato la situazione, niente panico: ci sono i corsi di recupero e tante possibilità di farsi aiutare. Se la causa è dovuta all‟amministrazione (e quest‟anno qualche disguido c‟è stato) è necessario prendere coscienza dei propri diritti e rivendicarli presso chi di dovere. Un problema potrebbe essere quello di una classe intera che si ritrova insufficiente in una o più materie. Qui il caso si fa serio perché ci ricordiamo di aver letto da qualche parte (era forse “Lettera a una professoressa” di don Milani) che se la pagella dell‟alunno va letta in orizzontale, quella dell‟insegnante va letta in verticale . Invitiamo quindi anche gli insegnanti a soffermarsi davanti a quei tabelloni che assomigliano tanto a lapidi tombali e a chiedersi: è sensato che il 70% o addirittura il 90% dei miei alunni abbia l‟ insufficienza. E‟ tutta colpa loro o anche mia? La Redazione

I.T.C. LUNARDI - BS

Febbraio 1997

SCRUTININSIEME?

dibattito tra docenti e alunni e che magari fosse avviata una qualche sperimentazione da parte del nostro Istituto che a questo ci sembra particolarmente attento. IL GIORNALINO E‟ DISPONIBILE A OSPITARE I VOSTRI PARERI.

Mentre stiamo per andare in stampa ci colpisce una notizia che viene pubblicata sul “ Giornale di Brescia”. Facendo riferimento allo “Statuto degli studenti e delle studentesse”, nel capitolo dei diritti relativi alla formazione, cita l‟art. 3.5 che dice: “Agli studenti è riconosciuto il diritto di partecipare alla valutazione degli esiti di percorso didattico, nel rispetto della libertà di insegnamento e della personalità dei docenti”. Una delle letture possibili di questo articolo potrebbe prevedere la partecipazione degli studenti agli scrutini del primo quadrimestre e a quelli finali. Su questo punto ci piacerebbe che venisse aperto un vasto

INDICE Sparliamo di donne pag. 2 S. Valentino pag. 3 L‟amicizia pag. 4 Messaggi pag. 5 Cinema pag.6 Speciale indagine pag. 7 “cosa pensiamo della scuola” Auguri genn./febb. pag.10 Definizioni insolite pag.12 Orienta l‟intruso pag.13 Lunardi Intranet pag.13 Viaggi di istruzione pag.14 Fumetto pag.15


2

Pensate cosa è riuscito a tirar fuori dalla sua bocca sapiente e arrotondata a “bip” di gallina il grande Cicerone. Secondo lui, se non ci fossero le donne, gli uomini converserebbero con gli dei. Secondo lui. Secondo me, se non ci fossero le donne, gli uomini s c o v e r e b b e r o immediatamente un altro argomento per dire delle scempiaggini. L‟ultima cosa cui possono pensare è proprio la conversazione con la divinità. Tanto più che quel tipo di

REDAZIONE BARONE SILVIA BIANCHI SONIA BONDIOLI NADIA CLAUSER ELISA COVERLIZZA ALESSANDRO DEL MEDICO ELISABETTA INSELVINI DANIELE MARTINAZZOLI LINO MATTEI GIUSEPPE PALAMARA STEFANIA PODETTA ROBERTA SONCINA STEFANO TAGLIETTI MASSIMILIANO TURCATO FRANCESCA ZANOTTI ELENA ZILIANI GIOVANNA

Lunarfollie viene pensato, p r od ot t o , st a mpa t o e distribuito presso il CIC dell‟ ITC LUNARDI, via Riccobelli 47 25125 Brescia, Italia. Tel. 030/2009508/9/0 Fax 030/390996 n. E-MAIL Lunardi@master.cci.unibs.it

LUNARFOLLIE

conversazione esclude le scemenze, di cui invece gli uomini proprio non possono fare a meno. Modestamente, vorrei consigliare ai vari movimenti femministi di raccogliere in una monumentale enciclopedia (forse non bastano cinquanta volumi), tutte le cattiverie che gli uomini, più o meno di spirito, hanno inventato sul conto della donna. E diffonderle il più presto possibile con ogni mezzo. Sparlando di donne, infatti, l‟uomo ci rimedia una pessima fi gura. Si compr ende i m m ed i a t a m en t e ch e i l cosiddetto sesso forte ha fabbricato quel cumulo enorme di idiozie per nascondervi dietro le proprie vergogne, la propria mentalità imbecille, le proprie mascalzonate, il proprio comportamento da farabutto, i propri complessi di colpa. Dopo di che, non rimarrebbe all‟uomo che una sola, indiscutibile superiorità nei confronti della donna: la malalingua. Così è. Anche se non vi pare. Le donne indovinano tutto e non sbagliano che quando riflettono. Karr

Le donne sono dei demoni che fanno andare all‟inferno passando attraverso le porte del paradiso. San Cipriano

Le donne preferiscono aver ragione che essere ragionevoli. O. Nash

Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare. Ci riesce da sola. H. Bogart

La donna non ama essere protetta se non da chi allo stesso tempo è un pericolo. K. Kraus

L‟amicizia tra due donne è semplicemente una congiura contro una terza. A. Karr

Quando una donna ha torto, bisogna cominciare a chiederle perdono. F. de Croisset

Una bella donna è il paradiso degli occhi, l‟inferno dell‟anima e il purgatorio della borsa. Proverbio spagnolo

Le donne hanno la passione per la matematica. Dividono la loro età per due. Raddoppiano il prezzo dei loro vestiti. Triplicano il salario dei mariti. E aggiungono cinque anni all‟età delle loro migliori amiche. M. Achard

La donna parla a un uomo, ne guarda un altro e pensa a un terzo. Proverbio indiano

Sono dispostissimo a concedere che le donne ci siano superiori. Purchè ciò le dissuada dalla pretesa di esserci eguali. S. Guitry

Donne, cani e altri animali impuri non possono entrare. Cartello infisso all‟ingresso delle moschee

A cura di Silvia


LUNARFOLLIE

O g g i fo r s e d e d i ch er a i un‟attenzione particolare alla persona che ami; le farai un regalo, le scriverai un biglietto nel quale metterai tutta la tua tenerezza e il tuo amore. Forse riceverai un regalo ed un biglietto, pensati e donati con lo stesso amore, la stessa attenzione, la stessa tenerezza. Sia il dono che tu fai che quello che ricevi sotto frutto di un atto completamente libero, la cui unica motivazione risiede nel volere bene, e vivono della gioia del dare, della sorpresa del ricevere, unendoti alla persona amata con un forte sentimento di affetto, di empatia e di calore. Ci sono altri esseri su questa Terra che desiderano un tuo San Valentino. Non ti chiedono nulla, così come nulla ti ha chiesto la persona che amo, ma se tu rivolgi loro un pensiero d‟amore, arriverai a vestire a festa il loro cuore. Sono persone che ti sono care, persone con le quali hai dei problemi, persone che conosci o che non hai mai visto, persone che soffrono, persone ch e a n co ra n o n so n o consapevoli della potenza dell‟Amore. Non dimenticare nessuno nella tua lista; non hai

3

bisogno di fare economia, hai sicuramente amore per tutti. L‟Amore è fatto così: più ne dai, più ne hai da dare. E più ne ricevi; ma questo è un altro discorso. Questa festa di febbraio tanto cara a noi giovani serpeggia un po in tutto il giornalino ma ufficialmente la vogliamo celebrare con queste tre poesie che dedichiamo agli gli innamorati che ci risulta siano veramente tanti. A tutti il nostro cordiale augurio. Ritratto Esiste una bocca scolpita, un volto d‟angiolo chiaro e ambiguo, una opulente creatura pallida dai denti di perla, dal passo spedito, esiste il suo sorriso, aereo, dubbio, lampante, come un indicibile evento di luce. Vincenzo Cardarelli

Le voglio troppo bene? cosi non va? Le voglio troppo bene?cosi non va? semplice: toglierò subito il troppo resterà solo il bene

quando avrò raggiunto la giusta quantità festeggieremo insieme o soli la mia maturità? Vivian Lamarque

Eppure, amore, corri come un bambino Eppure, amore, corri come un bambino e lasci il tuo sorriso nell‟azzurro, corre nel fiilo la tua voce e accarezza gli angeli malati, i libri dove imparavo la cenere del tempo. Lontano alberi sottili, un „ombra scheletrita che aprile dona a questo sguardo di povera anima caduta tra soffitte di bambole e trenini. Dentro mi resta un soldatino, un ussaro di stagno che mi addormenta sul cuscino. Roberto Carifi


4

“L’amicizia...secondo noi” Questa pagina è dedicata a tutti coloro che vogliono scoprire il vero significato dell‟Amicizia. Fra i giovani d‟oggi, infatti, questo sentimento viene spesso messo in secondo piano. Abbiamo perciò ritenuto opportuno mettere in evidenza quelli che, per noi, si possono considerare come: “I COMANDAMENTI DELL’AMICIZIA” 1. Tutti vogliono avere un amico, ma nessuno si preoccupa di esserlo (come vi considerate voi?). 2. Chi cerca un amico senza difetti, resta senza amici (ma vi siete mai guardati allo specchio?). 3. Una condizione per creare una base di amicizia è quella di essere profondamente “veri”,di non travestirsi (in fin dei conti carnevale viene una volta all‟anno). 4. L‟amicizia esige un po‟ di mistero. Nominarla ad ogni occasione significa profanarla(...chi è un vero amico lo sa...). 5. Chi smette di essere amico non lo è mai stato (perché, secondo voi, la vera amicizia non è per sempre?). 6. L‟amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce a metà (...se si è in due...). 7. Abbi la tua piccola cerchia

LUNARFOLLIE

di amici, ma che questa cerchia non sia una prigione (...getta le chiavi della tua cella...). 8. L‟amicizia è una traccia che scompare nella sabbia se non la si rifà senza posa (attenti:potrebbe finire in mare!!!) 9. Se hai un amico va‟ spesso a trovarlo perché le spine e le siepi invadono la via che non viene percorsa (non dimenticare mai le cesoie, potrebbero esserti utili....) 10. Nessuno ha amore più grande di colui che sacrifica la propria vita per i suoi amici.Voi siete degli amici... (..........) Non pretendiamo che tutti sappiano accettare questi consigli, ma: RIFLETTETECI!!! ( a cura della 3 D)

CIAO IVAN

Voglio ricordare ai ragazzi di oggi un cantautore che noi r a g a z z i d i u n a c er t a generazione abbiamo amato. Ivan Graziani, poeta, chitarrista, compositore, se n‟è a n d a to c o n l a s t e ss a discrezione con cui ha condotto la sua vita di artista: schivo e refrattario alla superficialità

dei falsi miti. Per me e per tutti, ecco il testo della sua canzone piu‟ nota, “Agnese”: Se la mia chitarra piange dolcemente stasera non è sera di vedere gente e i giochi nella strada che ho chiusi dentro al petto mi voglio ricordare. Io penso ad un barcone rovesciato al sole in un giorno -in pieno agosto- le biciclette in riva al mare Agnese mi parlava nella sabbia infuocata ed io non so perché non l‟hò dimenticata. Lei mi raccontava di quello che la gente diceva del suo corpo con malizia ed allegria ed io che sto provando le cose che provavo ieri, non ho capito ancora se è gelosia o se sono prigioniero di questo cielo nero e di un ricordo che fa male e se continuo a bere i miei liquori inquinati è vero che quei giorni non li ho dimenticati. E‟uscito un po' di sole da questo cielo nero l‟inverno cittadino sembra quasi uno straniero Agnese, dolce Agnese, color di cioccolata adesso che ci penso non ti ho mai baciata. Agnese, dolce Agnese,... Io vado in bicicletta per sentirmi vivo alle cinque di mattina con la nebbia nei polmoni però non c‟è piu‟ Agnese seduta sul manubrio a cantare canzoni Ciao, Ivan Ida Tagliabue


LUNARFOLLIE

ATTENZIONE !!! A tutte le ragazze che corrono dietro a Marco (3H) e Giorgio (3E), ma non vi rendete conto che il loro amico Luca è il più carino ?!? SVEGLIATEVI !!! AeI PER ANDREA LONATI Sei bello una cifra esagerata, vorrei almeno conoscerti. Vieni in 2 F: MANUELA 80 PER ANDREA LONATI You are bon, bon come il maxi bon. You are bel, bel, come un toc de straciatel... Andrea sei strabello mi piaci molto, e ti vorrei... E.80 PER MANU 3 G Speriamo che il 1997 sia migliore del 1996 e che LUI si svegli un po' fuori, altrimenti, lasciatelo proprio dire, è tonto fesss! T V B CRI PER DARIO GARATTI 5 I Non abbiamo molte cose da dirti, anche perché se vorremmo dirti tutto non basterebbe tutto il giornalino. Per noi sarai sempre l‟unico. IL PIU‟ STRAFIGO DELLA SCUOLA!!! ELY,RO‟ 82,SBIBI 1 L PER PAOLA E CINZIA 1 M Allora, dite che lo vinceremo il viaggio a Bora Bora con i 3 Bora Boresi? Speriamo di si!!! V V U C D B BY FRANCY P.S. Paola, pensa a qualcosa di diverso che alle sue mani! PER LE TRE MOSCHETTIERE Non potrei desiderare delle compagne di avventura migliori!!! V V B STAIN vostra DARTAGNAN

5

PER IL PROF.GIACOMELLI (GIACO PER GLI AMICI). EMBEH! ALLORA! HA I FINITO?!? Siamo noi, quei malati mentali, porci con le convulsioni, iene rideus con la sifilide, che non verrebbero mangiati neppure in una gabbia di leoni. Non siamo un asilo differenziale ma l‟ex 2 I. Aspettiamo in grazia una sua supplenza, e la solita giornaliera nota sul registro (per un totale di 23). CON AFFETTO EX 2 I PER FRANCY BONICI 2 B In fondo in fondo mi sei dispiaciuta. BY MARCO „ Z. PER TUTTA LA 1 I Un saluto a tutti con un messaggio particolare a Mariella: attenta agli scalini del pullman!! CIAO DA PA‟ E CO‟. PER ELY E MANU 2 I. Siete la topa e il leone più simpa della scuola.V.V.B.F. ! Non cambiate mai!! Ely.: e provaci con... N.B. Manu: lascia perdere Tony! V V B LAURA. PER DARIO GARATTI Nella vita sono ormai poche le cose che contano veramente ...Tu sei una di queste ,non dimenticarlo. BY PEPERINA 2 F. PER MARCO 4 I. Scrivo a te perché non so a chi scrivere. E tu, sei stra simpa e stra carino, insomma sei un “BIMBO TATTICO”! BACIONI DALLA TUA AMICA. MICKY 81.

A TUTTI I FESSI CHE CI HANNO CREDUTO: é stato bello finchè è durato, il fatto è che non è mai iniziato. V V B GHIDA 2 Ie ANDREA 2 D PER ROBERTO D‟AGOSTINO Per me sei come l‟aria e senza l‟aria non si può vivere. BY ANONIME INNAMORATE DI TE PER GIOVANNA ZILIANI 4 L O Giovanna del mio cuore, i miei occhi non vedono che te, di notte, di giorno a tutte le ore non ci sei che tu nei miei pensieri. T V B F STEFANIA P .S. mi fi sse rai un appuntamento??? P S S chi sa cosa penseranno i lettori!!! A ONEDA: S. 1 I Onix,sei unico! Nessuno è come te! (per fortuna). Scherziamo(?!) SALUTONI DA MICKY :D & ELENA R. PER I NUOVI ACQIUSTI DI 3 B: siete troppo fuori, mancavate solo voi nella nostra mitica classe. Avete fatto proprio bene a farvi canare, senò non vi avremmo conosciuto!!! E anche voi vi sareste persi un affarone. CIAO ,V V B ANTO PER NADIA BELLERI 3 G Ti voglio un casino di bene. Vedrai ci divertiremo fess in gita. Mi dicono di dirti che ti vogliono bene anche la Daly, la Stefy, e la Silvia. BY DESY


6

LUNARFOLLIE

SPIRITI NELLE TENEBRE -THE GHOST AND THE DARKNESS di Stephen Hopk i n s. Co n Mi cha el Douglas, Val Kilmer e Brian McCardie. Usa 1996. Il film è stato tratto da una storia vera: John Patterson (Val Kilmer) è un giovane e ambizioso ingegnere irlandese incaricato di sovrintendere la costruzione di un ponte sul fiume Tsavo, in Kenia. Anno corrente 1896. L'Africa è considerata una miniera d'oro e tutte le grandi potenze europee sperano di poter assicurarsene una parte in vista degli incredibili vantaggi economici che ne ricaverebbero. In questa guerra per la terra, l'Inghilterra non è da meno, quindi incarica Patterson per la costruzione di questo ponte che permetterà alla grande potenza di accaparrarsi il lucroso mercato d el l 'a v o r i o. P o n t e ch e idealmente doveva essere completato entro cinque mesi. Fin dall'inizio però i lavori procedono a rilento a causa dei problemi di convivenza degli operai africani e indiani, che non hanno in comune che l'odio per gli inglesi. La situ azione p eggi ora drammaticamente quando due leoni cominciano ad attaccare i campi di lavoro e a mietere una quantità allarmante di morti. In pochi mesi i leoni divorano più di 130 uomini e p er qu est o, v eng o no soprannominati dai superstiti

the Ghost e the Darkness, il Fantasma e le Tenebre, perchè convinti che siano posseduti da uno spirito infernale. Nel frattempo Patterson cerca di mostrarsi calmo e di avere tutto sotto controllo, almeno in pubblico, ma all'ennesimo attacco dei temibili leoni è costretto ad ammettere di aver bisogno di aiuto. A questo pu n t o en t ra i n scen a Remington (Micha el Douglas), un americano, cacciatore di professione. Il film è stato girato completamente in Sud Africa usando comunque tecnologie sofisticatissime, specialmente nelle inquadrature in cui uomini e leoni compaiono contemporaneamente. L'ironia della sorte ha portato ad importare gli interpreti dei leoni mangia-uomini, perchè i re della giungla locali erano troppo "pigri" e una volta sdraiati specilmente quando faceva caldo, nessuno riusciva a smuoverli! Sono infatti stati scelti cinqu e bellissimi esemplari recu perati in Francia, dall'aria così feroce da sembrare davvero indemoniati ma perfettamente ammaestrati. E' inevitabile notare come una delle trovate migliori del film siano i ruoli "rovesciati" dei due protagonisti: il 52enne Douglas è l'anticonformista capellone mentre il bel Kilmer è il classico eroe tutto d'un pezzo. Consiglio di fare attenzione ai bellissimi paesaggi africani ritratti nel film che hanno la capacità di togliere il respiro.

A G L I A M A N T I DELL'AFRICA, TERRA DI AVVENTURE E DI CONFRONT O UOMO NATURA. Altri film di questo periodo che potrebbe valere la pena vedere sono: -SHINE di Scott Hicks. Con Geoffrey Rush, Armin MuellerStah e Lynn Redgrave. Australia 1996. -OGNUNO CERCA IL SUO GATTO di Cèdric Klapish. Con Garance Clavel e Zinedine Soualem. Francia 1996. -RANSOM-IL RISCATTO di Ron Howard. Con Mel Gibson, Rene Russo e Gari Sinise. Usa 1996. -SURVIVING PICASSO di James Ivory. Con Anthony Hopkins, Natascha McElhone e Julianne Moore. Usa 1996. -UNA CENA QU ASI PERFETTA di Stacy Title. Con CAmeron Diaz, Ron Eldard e Jonathan Penner. Usa 1996. a cura di Silvia Barone


LUNARFOLLIE

7

1. CI SONO, OGGI, PARERI CONTRASTANTI SULLA SCUOLA: INCHIESTA SPECIALE (indica, per ciascuno dei pareri qui elencati, quanto sei d'accordo)

sono d'accordo

molto/ abbast

poco/nulla %

1. 1 La scuola serve soprattutto per tenere occupati i giovani

63

37

1. 2 La scuola offre ancora molto a chi si impegna nello studio

85

25

1. 3 La scuola va male perché gli insegnanti non sono preparati

37

63

1. 4 La scuola serve solamente per avere un diploma

13

87

1. 5 La scuola riesce davvero a preparare i giovani alla vita e al lavoro futuro

48

52

1. 6 La scuola è ancora troppo separata dai problemi veri della società di oggi

70

30

1. 7 La scuola oggi va meglio di prima

52

48

1. 8 Per prima cosa la scuola dovrebbe insegnare una vera professione

70

30

1. 9 La scuola insegna cose poco utili

15

85

1.10 La scuola va male perché i giovani studiano poco

35

65

1.11 Per cambiare davvero la scuola, bisogna cambiare radicalmente i programmi: sono ormai troppo superati

43

57

1.12 La maggior parte degli insegnanti non capisce i veri problemi dei giovani

63

37

1.13 Gli studenti partecipano poco alla vita della scuola

78

22

1.14 I genitori partecipano poco alla vita della scuola

73

27

Abbiamo vuluto fare una indagine sul rapporto che abbiamo con la nostra scuola e questi sono i risultati che abbiamo pensato di pubblicare analiticamente. Il campione (biennio e triennio) è stato di 150 persone. La scuola offre ancora molto a chi si impegna nello studio. Questa è la meditata convinzione dell‟85% degli alunni del Lunardi. Può stupire (ha stupito in realtà anche noi), ma questa scuola che attende riforme da anni, questa scuola selettiva, talvolta autoritaria è realtà che arricchisce, che offre opportunità, che ci risulta tutto sommato gradevole. Non mancano certamente le critiche e le principali sono tre: -la scuola è troppo separata dalla società (70%) - la scuola non riesce a insegnare una professione(70%) - la scuola serve soprattutto a tenere occupati i giovani (63%). Siamo capaci anche di autocritica: il 78% di noi pensa che gli studenti partecipino poco alla vita della scuola e che poco partecipino anche i genitori (73%). Quello della partecipazione è indubbiamente oggi da ritenersi il problema più serio vista la crisi degli organi collegiali specie quelli studenteschi che servono solo per proclamare scioperi.


8

LUNARFOLLIE

2.. CHE COSA PENSI TI STIA DANDO O TI ABBIA DATO LA

SCUOLA CHE FREQUENTI? (rispondi ad ogni domanda)

sono d'accordo molto/abbast %

poco/nulla %

2. 1 Capire me stesso, le mie capacità

73

27

2. 2 Partecipare alla vita sociale

53

47

2. 3 Capire la situazione politica, sociale ed economica

55

45

2. 4 Acquistare una buona preparazione culturale

92

8

2. 5 Trovare un posto di lavoro migliore

77

23

2. 6 Fare nuove amicizie

87

13

2. 7 Fare una nuova esperienza di vita

78

22

2. 8 Partecipare alla vita della scuola

32

68

2. 9 Capire i problemi di noi giovani

47

53

2.10 Prendere decisioni autonome dalla famiglia

48

52

2.11 Ragionare con la mia testa

87

13

2.12 Acquistare una buona preparazione professionale

77

23

2.12 Acquisire un comportamento

75

25

5. COME GIUDICHI IL RAPPORTO CON I TUOI COMPAGNI?

ottimo

14%

buono

49%

accettabile

pessimo

28%

9%

6. COME GIUDICHI IL RAPPORTO CON GLI INSEGNANTI?

ottimo

0%

buono

mediocre

pessimo

48%

49%

3%

Cosa dà la scuola? Il 92 % di noi (una m a g g i o r a n za d a v v er o bulgara) dice che la scuola offre una buona preparazione culturale. Qu alcu no, su qu est o, potrebbe avanzare dei dubbi ma è indubbio che questa è la nostra convinzione. Al secondo posto con due secchi 87% abbiamo la convinzione che la scuola ci permette di fare nuove amicizie e di ragionare con la nostra testa. Sono due cose i mporta nti ssi me che indubbiamente qualificano gli anni dello studio. Significativo è anche il fatto che il 73% di noi ritenga che la scuola aiuti a capire sè stessi, le proprie potenzialità e a mettere a fuoco la personale vocazione di ciascuno. A noi piace pensare che il “Progetto Giovani” iniziato con entusiasmo nel 1990 da alcuni di noi, stia portando alcuni frutti senza dubbio apprezzabili. Abbiamo un‟alta opinione dell‟istruzione: più del 90% ritiene sia un mezzo per farsi una migliore posizione nella vita e che ci garantisca un futuro migliore. I rapporti con i compagni sono giudicati positivi, solo il 9% parla di rapporti “pessimi”. Anche dal punto di vista della socializzazione la scuola sembra quindi rappresentare uno strumento efficace e a suo modo significativo per quasi tutti gli alunni.


LUNARFOLLIE

9

3. PERSONALMENTE, CHE COSA PENSI DELL'ISTRUZIONE? (rispondi a tutte le affermazioni)

sono d'accordo molto/abbast %

poco/nulla %

90

10

2

98

3. 3 E' un mezzo per farsi una migliore posizione nel lavoro

92

8

3. 4 E' un mezzo per affrontare tutti i problemi della vita

45

55

3. 5 E' un mezzo importante, ma non indispensabile

13

87

3. 6 E' un mezzo per essere utile agli altri

58

42

3. 7 E' un mezzo per garantirsi un futuro migliore

91

9

3. 1 E' un mezzo per avere soddisfazione nella vita 3. 2 E' un sacrificio che alla fine rende poco

4. CHI O CHE COSA HA MAGGIORMENTE INFLUITO SULLA SCELTA DI CONTINUARE GLI STUDI (*) (indica due scelte: 1°, 2°) 4. 1 Un mio interesse nel voler studiare

3

4. 2 I miei amici/compagni

8

4. 3 I genitori

4

4. 4 Gli insegnanti

7

4. 5 La certezza di non trovare un lavoro altrimenti

5

4. 6 La paura del lavoro

6

4. 7 La convinzione di dover prepararmi seriamente alla vita

2

4. 8 La necessità di avere un diploma per un lavoro migliore

1

4. 9 Perché riesco bene negli studi

9

(*) I numeri indicano l‟ordine della scelta e non le percentuali

Meno positivi i rapporti con gli insegnanti che in fondo rivelano una certa usura e una certa stanchezza. Il 50% di noi infatti li considera “mediocri”, termine che è sinonimo di grigiore e che in fondo denuncia una mancanza di creatività. Forse qui avremmo bisogn o di rispolverare i vari documenti che ci siamo dati in questi anni, in modo particolare il Progetto Educativo di Istituto, per arrivare a un vero e proprio patto formativo che permetta alla scuola di diventare una casa comune in cui insieme si cresce nel rispetto dei ruoli e delle co mp et en ze ma an ch e coltivando il dialogo e la massima cooperazione. Già lo abbiamo sostenuto in altre occasioni e lo ribadiamo qui come conclusione della nostra inchiesta: crediamo che sia possibile stare bene a scuola, venirci volentieri, costruire il futuro con creatività e impegno. Non è, tutto ciò, una utopia intesa come luogo che non c‟è. E‟, se p r o p r i o v o g l i a mo , un‟utopia intesa come luogo di possibile perfezione. La Redazione


10

LUNARFOLLIE

Con questo numero concludiamo un anno di auguri in occasione dei vostri compleanni. Dal prossimo numero continueremo a fare gli auguri soltanto ai primini che avendo iniziato il Lunardi quest’anno non hanno mai visto pubblicato il loro nome. ALUNNI CLASSE 1^A Nember Laura CLASSE 1^ B Pellizzato Paola Podetta Roberta Forti Renè Tarantino Luca Vittorio Valentino CLASSE 1^ C Delpero Elisa Pedrinelli Barbara Pinzoni Francesca Zappettini Francesca Saottini Elisa Zanini Paola CLASSE 1^D Dalla Pozza Silvana Moglia Roberto Pedromi Laura Quaranta Laura Temponi Chiara

Lupatini Rossana Moscatelli Alessandra Natali Annalisa Pezzulo Tatiana Smussi Alessandra Verzelletti Elena CLASSE 2^B Crescimbeni Laila Cristani Luca De Rossi Francesca Griotti Clarissa Moretti Patrizia Verità Andrea CLASSE 2^C Baruelli Michela Calamusa Isabella Frerotti Sergio CLASSE 2^D Bonassi Eleonora Garbelli Simona

CLASSE 1^I Benedetti Nadia Lucini Manuela Umberti Monia CLASSE 1^L Bussi Daiana Lira Federica Issana Rossella Polcino Luciana CLASSE 1^M Balzani Veronica Gatti Vanda Manenti Cinzia Prandelli Roberta CLASSE 2^A Fagoni Nazzareno Ferrari Franco

Classe 3^A Frassine Roberta Martinelli Elisa Zanola Sara Classe 3^B Cafazzo Katia Coverlizzza Alessandro Greci Chiara Iacopetta Francesca Pizzicara Rosanna Simoncelli Laura Soncina Stefano Classe 3^c Consoli Claudia Gafforini Andrea Negretti Roberto Tordi Moreno Classse 3^D Cornado Elena Facondini Valentina Fornari Selena

CLASSE 1^E Cetti Sonia CLASSE 1^F Garofali Francesca Palestro Fabio Romeo Marco Tonin Kenoran

Classe 2^N Mazzetti Annalisa Pecoraro Marco Ravera Carla

CLASSE2^E Bodei Marta Capurso Andrea Cassetti Roberta Danisi Francesca Verzeletti Elena CLASSE 2^F Varinelli Elena Zanini Marta CLASSE 2^I Boniotti Laura Izzo Fabio Salvi Eleonora Zubani Emanuele Classe 2ì L Calvia Annarita Piceni Emanuela Serina Elisa Terna Veronica

Classe 3^E Cominelli Raffaella Felter Paola Maestri Francesca Tonni Sara Volpi Alessandra Classe 3^F Bruni Francesca Liberini Fabiana Losio Grazia Savoldi Elena Classe 3^G Barone Silvia Bonardi Ilenia Chiapparini Cristina Fanconi Stefania Palamara Stefania Classe 3^H Bongiovanni Sonia Mantovani Elena Mosconi Fabiana Venturini Emanuela

Classe 3^L Arcari Riccardo Belleri Valentina Bergoli Nicola Bonetti Emiliano Borra Arianna Carvelli Nadia Marzanni Paola Melini Ivan Montalbano Sabrina Classe 3^M Consonni Maria Frigerio Natalia Classe 4^B Bordiga Silvia Mutti Sara Classe 4^C Apostoli Luisa Francio Elena Moladori Chiara Classe 4^D Arrighini Adriana Bontacchio Romina Rozzini Barbara Classe 4^E Bertoloni Eleonora Bontempi Erika Bosetti Michela Damonti Paola Pizzi Sabrina Classe 4^F Carone Stefania Castagna Andrea Classe 4^G Inverardi Chiara Marzo Claudio Classe 4^H Prevosti Vera Classe 4^I Bianciotto Marco Corfani Silvia De Aprile Barbara Ondei Daniela Pezzotti Stafania


LUNARFOLLIE Classe 4^L Cinghia Chiara Coradi Francesca Don Marco Marelli Oriana Polonini Letizia Tonni Sara Viola Daniele

Classe 5^M Saravesi Veronica Vezzoli Luisa Classe 5^N Scolari Elisabetta

Nella chiesa di S. Paolo in Baltimora (USA) è stato trovato questo documento datato 1642 che ci pare di notevole rilievo morale.

DOCENTI Adami Anna Agostino Emanuela Bianco Maria Cristina Catuogno Giulio Cristofolo Franca Maria Comini Giacomo Dalla Bona Marta Diana Antonio Folgarait Maria Ghidoni Luciano Lanzani Silvana Marchetti Monica Mariani Rosanna Mattei Giuseppe Pellegrini Giovanna Pollini Marzia Rinaldi Giacinto Schultz Elisabeth Sozzi Regina Tomasoni Annamaria Ventura Catherine Zimmermann Margarita

“Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace ci può essere nel silenzio. Finchè ti è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone. Di la verità con calma e chiarezza; ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare. Evita le persone volgari ed aggressive, esse opprimono lo spirito. Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio ed acredine, perchè sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te. Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti. Conserva l‟interesse per il tuo lavoro, per quanto umile, è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, perchè il mondo è pieno di tranelli. Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali e dovunque la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all‟amore; poichè a dispetto di tutte le aridità e disillusioni, esso è perenne come l‟erba. Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall‟età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza. Coltiva forza dello spirito per difenderti contro l‟improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l‟mmaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di la di una disciplina morale sii tranquillo con te stesso. Tu sei un figlio dell‟universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l‟universo si stia schiudendo come dovrebbe. Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita. Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti è ancora un mondo stupendo. Fai attenzione. Cerca di essere felice.

Classe 4^M Gabrieli Daniela Gorni Ilaria Grazioli Laura Ivanov Michela Muscatelli Annalisa Papetti Francesca Classe 4^N Angeletti Daniela Ferrari Silvia Ferrari Tamara Giacomazzi Elena Taddei Stefania Venni Cristina Classe 5^A Antonini Antonio Ziliani Enrica Classe 5^B Cinghia Silvia Sala Michela Turinelli Daniela Classe 5^C Falappi Kinga Folgoni Caterina Venturini Silvia Classe 5^G Bodei Marica Cavagnini Luisa Davì Rossella Fontana Giordana Tupputi Anna Maria Classe 5^H Baiguera Andrea Ponzoni Monica Classe 5^I Anelli Alessandra Buizza Emanuela Bulgaro Giuliana Ferrari Marika Lazzari Roberto Lazzaroni Simona Classe 5^L Peroni Francesca

11

NON DOCENTI Bodei Lucia Bresciani Maria Cozzatti Tullia Fanetti Giuliano Gandinelli Alfredo Giarolli Laura Mazzilli Giacomo Medeghini Maria Teresa Minniti Vincenzo Zuccalà Cristoforo


12

LUNARFOLLIE

“P” Pelliccia: Un pelo che ha cambiato bestia. Pigro.: Un uomo che non fa finta di lavorare. Pornografia: La pornografia è noiosa perché fa pettegolezzo su un mistero. Preti: Ministri della pazienza di Cristo. Professore: Uno che parla nel sonno altrui. Psichiatra: Un uomo che ha l‟ idea fissa di guarire le idee fisse degli altri. Pregiudizi: Sono le ragioni degli sciocchi. Profeta: Colui che si ricorda dell‟avvenire. Pace: L‟armistizio fra due guerre. Pazienza: Il salvadanaio della volontà. Pass io ne: E‟ qu el sentimento che senti quando senti che stai per sentire quel sentimento mai sentito prima. Prigione: Un luogo dove, qualche volta, chiudono dentro qualcuno che doveva stare fuori. Prudenza: La prudenza è la paura che cammina in punta di piedi. Palio di Siena: Non si corre per vincere, ma per impedire di vincere all‟avversario.

“Q” Qualunquismo: E‟ il partito dei senza partito.

“R” Rancore: E‟ la memoria del cuore.

cattiva

Ricchezza: Unico modo di sfuggira alla povertà. Riconoscenza: E‟ la memoria del cuore. Ricordo: E‟ l‟unico paradiso dal quale non possiamo venir cacciati. Rime: Due sorelle gemelle. La seconda si fa pregare. Romanzo: Un romanzo, in fondo, è una “supplica” all‟Arte, alla Poesia, raramente esaudita.

“S” Sani: I sani sono malati che si ignorano. Santi: I santi sono delle canaglie di cui Dio si è occupato in modo particolare. Scherzo: La burla è la forma più intelligente della carità. Scoraggiamento: E‟ la scusa degli imbecilli. Scocciatore: E‟ un tale che, se gli chiedi come sta, te lo dice. Segreto: Ciò che si racconta a una sola persona per volta. Sfiducia: La peggior forma dell‟avarizia. Sepoltura: Una cerimonia che lascia freddo l‟interessato. Silenzio: I nove decimi della saggezza. Slogan: E‟ la malattia della formula. Speranza: Il sogno di un uomo sveglio. Storico: Un giornalista voltato all‟indietro.

“T” Tatto: La parte non detta di ciò che uno pensa. Terra: E‟ il manicomio dell‟universo. Timidezza: Desiderio di piacere e timore di non riuscire.

Tolleranza: Tolleranza vuol dire saper ridere quando qualcuno vi pesta i calli mentali.

“U” Uomo: E‟ l‟unico errore della natura. Uva: Innocenza del vino. Utopia: Nome che gli imbecilli attribuiscono ad ogni idea che superi le loro forze. Umiltà: E‟ quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla.

“V” V anit à: E‟ i l fru tto dell‟accopiamento del niente e dell‟orologio... è l‟orologio del vuoto. Verità: La verità è il coraggio del cuore che la bocca attesta. Volgarità: Una miscela di ignoranza , presunzione e insicurezza. E, senza neppure agitare troppo, ecco che esplode la volgarità. Volontà: La volontà è l‟unica cosa al mondo che quando si sgonfia bisogna punzecchiarla.

“Z” Zitella: Una donna che aspetta sempre. Zoofilo: Una persona dal cuor d‟oro e così sensibile da essere capace di ammazzare un uomo che facesse male a una mosca. Zucca: Pianta il cui frutto ha press‟a poco il volume e il contenuto della testa umana.

a cura di Stefania P.


LUNARFOLLIE

13 “Lunardi intranet”.

Scusate se m‟intrometto in questo numero di “Lunarfollie” e mi permetto di ritagliare uno spazio, ma sento il bisogno di rendere pu bblica la mia riflessione in merito al problema dell‟orientamento. Il 16 dicembre scorso si è tenuto un convegno al risorante “Ca n ö a ” : “ L ‟ o r i en t a men t o scolastico e professionale a sostegno della progettualità giovanile”, un titolo che prospettava una conferenza importante, complessa, ma interessante a cui hanno preso parte presidi, professori e una ristretta cerchia di studenti. L‟apertura è stata affidata al professor Remo Bernacchia che, dopo aver chiarito come orientare i giovani significhi prendersi carico della loro situazione attuale nella società odierna, ha affermato come non basti informare, ma occorra rapportarsi con i ragazzi e i loro problemi per prevenire il disagio giovanil e. Per qu esto è indispensabile insegnare a progettare per aumentare il senso di adeguatezza in modo da poter fronteggiare qualsiasi compito. Il giovane deve liberare quindi le potenzialità e liberarsi dalla paura di non averne. Nella società del

duemila, una società incerta, è indispensabile essere disponibili a cambiare. Dopo una premessa di questo taglio però, il convegno ha preso un‟altra direzione e il dott. Roberto Vaccani si è dilungato a parlare delle attitudini di una persona. Si è perso di vista il problema principale, fondamentale, navigando in un mare di parole. Nel pomeriggio, durante il dibattito, noi ragazzi abbiamo cercato di riportare l‟attenzione sul tema del co n v e g n o a t t r a v er so u n intervento. Abbiamo chiesto come si potrebbe realizzare un ponte di collegamento tra orientatori (docenti) e orientandi (studenti). Infatti secondo il nostro parere manca proprio un rapporto di comunicazione tra “fornitori” e “utilizzatori”, tra adulti e ragazzi. Questa domanda però non ha avuto una reale risposta. Sinceramente mi dispiace che si sia persa una giornata parlando di un niente. Che forse si abbia avuto paura di affrontare il problema vero e proprio? C o mu n q u e r a g a z zi n o n disperatevi, c‟è ancora qualcuno che s‟interessa veramente a voi. Se dovete compiere la grande scelta “Cosa farò terminata la scuola?”, nella biblioteca dell‟istituto potete trovare interessanti materiali sulle facoltà universitarie e sulla rete interna è presente un programma (Il filo di Arianna) che vi aiuterà a indirizzare la vostra scelta. Mi raccomando prendete u na decisione solo dopo una vagliata e attenta riflessione e... in bocca al lupo per il vostro futuro! Gio

La rete interna dell‟istituto è una realtà. Essa rende disponibili a tutti gli alunni e docenti avvisi, circolari, verbali e altri documenti con la dovuta sicurezza. Essi possono esser e l etti , memorizzati sul proprio dischetto o anche stampati. In prospettiva tale rete sarà anche utilizzata per contenere materiali didattici utili per i docenti e gli allievi. Tale rete è visitabile anche da casa, attraverso degli accessi appositamente predisposti. Quindi tutti gli alunni, le famiglie e gli interessati potranno seguire le attività del “ Lu nardi” ed esser e aggiornati sulle iniziative in essere. P er propor si all‟attenzione degli alunni è stata predisposta una versione informatizzata della rubrica “Lunarfollie messaggi”. Essa vuole essere uno spazio di creatività e di fantasia a disposizione degli alunni per scambiarsi messaggi o altro ancora. L‟abitudine all‟uso di servizi e ambienti in rete rappresenta un primo passo per conoscere le tendenze attuali nell‟affascinante mondo della multimedialità e dell‟interattività utilizzando in maniera intelligente risorse telematiche che saranno sempre più essere presenti sia nella scuola che nella realtà esterna quotidiana del lavoro e del gioco. Troverete “Lunarfo llie mess ag g i” ut il i zzan do Netscape al seg uente indirizzo: http://172.31.11.101/ intra2.html


14

LUNARFOLLIE

“Il Gigante Egoista” Ai fortunati che vanno in viaggio di istruzione (ex gita) oltre che augurare tanto apprendimento e tanto divertimento vogliamo chiedere una cosa: fate una colletta e comperate un poster che illustri un tratto per voi significativo della città visitata. Lo esporremo al CIC e rimarrà come simpatico ricordo.

E’ una fiaba senza tempo che riesce a parlarci a ncora , che ri esce ancora a coinvolgere nella sua struggente trama un centinaio di attori: bambini, ragazzi, giovani; e a farli muovere nelle sue parole, sui suoi silenzi, sui suoi messaggi. E’ una fiaba che piace ai bambini, ma è anche un fiaba che ricorda ai grandi che si sono dimenticati del “bambino” che è in loro, che l’egoismo gela il mondo. Il giardino del Gigante Egoista è un giardino che non dà frutti perché i semi, là sparsi, sono stati addormentati dal gelo, anziché essere nutriti da fertile humus; tra i suoi alberi si aggirano ombre, fantasmi, anziché corpi con un cuore che batte. Ma quando il gigante aprirà il suo cancello e proverà la gioia della

DESTINAZIONE

CLASSI

ALUNNI

1) Praga 2) Salisburgo - Vienna

5C - 5M 3D - 4I - 5I

30 48

3) Vienna - Salisburgo

4L - 5L - 5F

53

4) Londra

4N - 5N

43

5) Londra

3A - 3B

40

6) Parigi

3H - 4D

43

7) Parigi

4E

16

8) Barcellona

3E - 5G

47

9) Barcellona

3F - 4F

35

10) Atene

4B - 4H

30

11) Tra la via Aurelia e la via Cassia

2C - 3C

37

12) Sorrento - Pompei - Capri

1M

26

13) Roma

5B

14

condivisione, frutti e fiori, come per incanto, rallegreranno i suoi occhi, ma anche gli occhi degli abitanti del borgo: la gioia allora non sarà solo sua, sarà gioia di tutti, perciò più intensa per ciascuno. Tra i suoi fiori, le rose faranno a gara per abbellire i muri, i loggiati, le pergole, e tra loro ci sarà anche una “rosa blu”, rosa rara, di cui sappiamo poco, sappiamo solo che ha tanto bisogno d’amore e che il suo profumo rende unico il giardino che la possiede.

In ogni fiaba si cerca la mo ra l e. Qu el l a del “Gigante Egoista” è fatta di poche parole: non si può essere felici da soli, o lo saremo tutti, compreso le “rose blu”, compreso quelli che non sono come noi, quelli che non la pensano come noi, quelli che non fanno quello che facciamo noi...o non lo sarà nessuno! No i r a ga zzi q u es to l’abbiamo capito, e “a quel filo di luce che nel buio è diamante” ci siamo afferrati. Lo faranno anche i giganti che sono tra noi?


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.