Gennaio - Febbraio 2010

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Anno 18 Numero 4

Sentiamo spesso parlare di noi giovani. Ci intervistano, ci descrivono,…ci coccolano, ci sfruttano. Dicono che siamo opportunisti, bamboccioni, liquidi, nichilisti. Cercano di capire la nostra identità, i nostri pensieri, le nostre emozioni. Il perché è forse l’invidia, la voglia di ritornare nel passato. La necessità dei nostri padri di rivivere, in noi, il mito dell’eterna giovinezza. “I giovani sono liberi e liquidi come l’acqua”, dice il giornalista Eugenio Scalfari. Non tiene conto però che a volte quest’acqua viene imbottigliata ed etichettata. Non voglio dire che i giovani sono sempre vittime, tutt’altro. E’ però vero che viviamo in una società che non guarda l’umanità delle persone,

I.I.S. LUNARDI - BS

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le reputa oggetti di consumo, stereotipando informazione, abbigliamento e perfino idee. .Di noi giovani si dice che non abbiamo voglia di crescere, che non ci assumono le nostre responsabilità, che vogliamo rimanere eterni bambini. Ma è proprio tutto vero? Siamo davvero così? Vediamo con i nostri occhi che nessuno è uguale ad un altro. I giovani non sono tutti uguali. Siamo un’adolescenza plurale, multiculturale, multiidealista, multireligiosa e multicolorata. Si, oggigiorno se ne vedono proprio di tutti i colori. Non si può identificare tutto nel solo stereotipo della non identità. Un’identità ce l’abbiamo, la nostra, propria di ogni persona. Viviamo in un mondo do-

ve vige, nel bene e nel male, la legge del più forte e poi siamo rappresentati come persone “flaccide”, frivole ed immature? Prego, accendiamo la luce e rendiamoci conto di quello che ci sta intorno. Forse la non identità esiste soprattutto nel mondo adulto. IN QUESTO NUMERO: La riforma Gelmini pag. 3 Il Lunardi è salvo pag. 5 Stranieri max 30% pag. 4 Prove di futuro pag. 7 Arriva l’iPad Apple pag. 8 La memoria dei body pag.10 La scuola del gratuito pag.11 Pianeta musica pag.15 Letture pag.16 Note sul registro pag.17 Pagella Prof pag.18 Il villaggio globale pag.19 Fiabe dal mondo pag. 20 Avatar pag.21


2 Persone che non vogliono invecchiare e si aggrappano ad ideali giovanili. Leader che fanno interventi estetici, che si truccano, che nascondono magagne di ogni genere ( non solo estetiche). Le generazioni tendono a non distinguersi più, o meglio non vogliono distinguersi. “Tutti più giovani, tutti più belli”. Può esistere la globalizzazione dell’età? I problemi del mondo sono tanti, e non dipendono dai giovani d’oggi. Abbiamo ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri senza la possibilità di riscattarsi. Vediamo guerre insensate che non riusciamo a capire, lottiamo per la pace sperando in un mondo migliore, assistiamo a una crisi economica, morale, civile che certo non abbiamo causato noi. Il mondo che abbiamo non è stato costruito da noi, ma è frutto delle scelte e della vita di chi c’è stato prima. Bisognerebbe che ognuno pensasse a giudicare e cambiare se stesso prima di scaricare la colpa di tutto sugli altri. Forse si riuscirebbe a comunicare… Forse il mondo avrebbe la possibilità di sopravvivere. La Redazione REDAZIONE Archiati Elisa 4° L Bettoni Alice 5° A Bozza Ylenia 4° L Brotto Ilaria Bua Federica 5° H Busi Andreas 5° F Cazzago Leonardo 5D Coletti Michela 1L Colombo Erica 2° L Crescini Marta 3° L Cusato Matteo 3° F Dafir Kenza 5° E Delle Fave Marco 2G De Vito Andrea 1° F Galati Valeria Di Crescito Davide 4° L Govi Alessandra 3° F

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ALTROVE Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno. John Steinbeck

Quando insegui i tuoi sogni più felici si aprono porte anche là dove non c'erano porte. Joseph Campbell

Troppa gente si occupa del senso. Mettetevi in cammino. Voi siete il senso e il cammino. Jean Sulivan,

Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina. Sant'Agostino

Fate che il vostro spirito avventuroso vi porti sempre ad andare avanti per scoprire il mondo che vi circonda con le sue stranezze e le sue meraviglie. Scoprirlo significherà, per voi, amarlo. Kahlil Gibran

Sono figlio del cammino, la carovana è la mia casa e la mia vita è la più sorprendente avventura. Amin Maaluf: Leone l'Africano

IL VIAGGIO

Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto. Benjamin Disraeli Il saggio non pensa mai di essere arrivato... Anonimo La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili. William Burroughs

Guatta Samantha 1° BL Guidi Laura Krilova Daria 5° G Lanari Dayana 5° B Laudati Carla Lupoi Veronica 5° B Martinazzoli Lino Mattei Clarissa 1° BL Mattei Giuseppe Migliorati Elisa 3° L Mori Alice 1° BL Mucci Nadia 3° L Novali Chiara 4° F Noventa Milena 2° L Paoluzzi Miriam 5° B Pietroboni Silvia 1 L Pini Sara 5° B

Camminando si apprende la vita camminando si conoscono le persone camminando si sanano le ferite del giorno prima. Cammina, guardando una stella ascoltando una voce, seguendo le orme di altri passi. Cammina, cercano la vita, curando le ferite lasciate dai dolori. Niente può cancellare il ricordodel cammino percorso. Ruben Blades

Preda Claudia 3° F Rossetti Francesca 1° BL Scardavilli Sara 2° F Schiano Rebecca Tolotti Michele 1 I Tomasoni Marta 1BL Lunarfollie viene pensato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIMP dell’ IIS “A. LUNARDI” via Riccobelli, 47 - 25125 Brescia Tel. 030/2009508/9/0 Fax 030/390996 lunarfollie@lunardi.bs.it


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Parte la scuola superiore targata Gelmini definita “epocale” dallo stesso ministro. Dal prossimo mese di settembre la scuola secondaria di secondo grado, ferma sostanzialmente al 1923, verrà riformata. E saranno tantissime le novità. Vediamole. Si partirà dalle sole prime classi. Ma per tagliare oltre 17 mila cattedre in appena due anni (il 2010/2011 e il 2011/2012) i tecnici del ministero dell'Istruzione, sotto l'occhio vigile dei colleghi dell'Economia, hanno dovuto rivoluzionare i quadri-orario dei tecnici e professionali. E così, dal prossimo mese di settembre, quasi un milione di studenti che frequentano le seconde, terze e quarte classi di tali istituti si vedranno scontare le ore settimanali di studio. Secondo un modello che non è stato ancora presentato L'architettura. Dal prossimo anno scolastico la scelta sarà ridotta ad un numero relativamente concentrato di opzioni. E gli oltre 500 indirizzi (tra ordinamenti, sperimentazioni e progetti assistiti) tra i quali occorreva orientarsi fino all'anno in corso, saranno un ricordo. I licei avranno soltanto 6 indirizzi (artistico, scientifico, classico, delle scienze umane, linguistico e musicale/coreutico). Ma considerando i 6 indirizzi del nuovo liceo artistico (arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica; scenografia), l'opzione aggiuntiva per lo scientifico (delle scientifico delle "scienze applicate"), quella "economico-sociale" per il liceo delle scienze umane e i due indirizzi del musicale e coreutico si arriva a 14 indirizzi. Gli istituti tecnici saranno in tutto 11 (Amministrativo, finanza e marketing; Turismo; Meccanica, meccatronica ed energia; Trasporti e logistica; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni; Grafica e comunicazione; Chimica, materiali e biotecnologie; Sistema moda; Agraria e agroindustria; Costruzioni, ambiente e territorio) , suddivisi in due settori (economico e tecnologico). Mentre i professionali diventano 6, suddivisi in due settori (dei servizi e industria e artigianato): Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; Servizi commerciali; Produzioni artigianali e industriali; Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica. Le ore di lezione. Tutti i licei, ad eccezione di quello artistico e del classico, avranno 27 ore di lezioni settimanali al biennio e 30 ore a settimana al triennio. Al classico si studierà di più: 31 ore settimanali negli ultimi tre anni. Mentre al liceo artistico, per via delle materie di indirizzo che richiedono parecchie ore di esercitazione, si arriverà a 34 ore al biennio e 35 al triennio. Saranno invece 32 ore settimanali, per tutti e 5 gli anni, al liceo musicale e coreutico, che però inizierà in sordina: 40 sezioni di liceo musicale e 10 di liceo coreutico in tutta Italia. Nei tecnici e negli istituti professionali l'orario settimanale è stato invece calibrato su 32 ore. Autonomia. I curricula predisposti dal ministero possono essere modificati, entro certi limiti, dai singoli collegi dei docenti. Al biennio, i nuovi licei potranno ritagliare il 20 per cento del monte ore annuo per attivare insegnamenti opzionali. Quota che sale al 30 per cento al triennio. In questo modo, ogni liceo potrà "personalizzare" l'offerta formativa per renderla più vicina alle esigenze dell'utenza e del territorio. La quota di flessibilità nei tecnici e nei professionali è ancora più elevate e può superare la metà delle ore annue.

6 LICEI Classico Artistico Scientifico Linguistico Musicale Delle scienze umane 2 GLI ISTITUTI TECNICI Economico Tecnologico Con 11 indirizzi 2 ISTITUTI PROFESSIONALI Servizi e industria Artigianato Con 6 indirizzi


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… è opportuno attendere la lettura dei “documenti ufficiali” approvati dal Consiglio dei Ministri prima di costruire un giudizio che possa avere un minimo di spessore culturale. Perciò, in questo momento, in quanto educatori, pur non potendo esimerci dall’esprimere un parere, dobbiamo avere il senso del limite, o meglio, dei limiti oggettivi che possono essere individuati da un lato dall’urgenza di una Riforma, dall’altro dalle sollecitazioni di cui essa è figlia, e, dall’altro ancora, dalle naturali resistenze ai cambiamenti. Bene. Che un intero anno (non dobbiamo dimenticare che già lo scorso anno il Governo aveva fatto slittare il termine per le iscrizioni a febbraio) non sia stato sufficiente ad elaborare un progetto riformatore “condiviso” apre la strada a considerazioni che dovrebbero farci prendere le distanze sia da quanti enfatizzano l’evento, sia da altri che tendono a denigrarlo. In realtà Ri-formare, cioè restituire “forma” nuova ad una struttura che ha visto la luce in altro periodo storico e con altre finalità, non è certo facile: ma è ancora più difficile se questo processo si attua in un periodo di crisi economica in cui la preoccupazione principale sembra essere quella della ricerca forsennata di “risparmio” proprio su quello che viene unanimemente definito un settore “strategico” per tutto il paese. E che l’istruzione sia a fondamento non solo della libertà, della democrazia, dei diritti di cittadinanza e dell’economia, ma della civiltà in generale, nessuno, credo, può onestamente metterlo in dubbio. Che poi, però, si stiano operando scelte in sintonia con questi assunti, al momento, è almeno dubbio se è vero che, contestualmente, si azzerano o si tenta di azzerare, opzioni quali l’obbligo d’istruzione fino a

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16 anni che, se attuato secondo le convenzioni condivise a livello europeo, avrebbe costituito una risorsa fondamentale per un paese all’avanguardia. Infine, credo, si debba verificare, al di là della nuova “struttura”, se vi saranno novità, cioè inversioni di tendenza, in merito all’attenzione agli investimenti che si intende riservare alla scuola: al momento non sono visibili, ma non dobbiamo disperare. Chi ci dice, infatti che, questa “Ri-forma” non sia accompagnata, da altri atti che vogliano manifestamente mettere in evidenza una volontà veramente “riformatrice” e non di basso profilo come l’apparenza sembra consegnare all’immaginazione? Perciò, a mio parere, dobbiamo “volare alto”: evitare le accuse di resistenza ai cambiamenti ma, contestualmente, manifestare la massima vigilanza possibile perché le trasformazioni in atto possano essere “colorate” anche dal nostro protagonismo, dalla nostra ferma volontà non fare la fine degli “Animali” della famosa “Fattoria” di Orwel. Che ne dite? Giacinto Rinaldi


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La notizia, una volta tanto è di quelle buone, quelle che ridanno fiducia in una scuola spesso tartassata. L’Erica, il principale indirizzo del Lunardi, è salvo. Il Lunardi continuerà pertanto ad essere quello che è stato in questi anni: una scuola d’avanguardia che forma persone adatte al servizio delle aziende perché dotate di competenze linguistiche oltre che di competenze economico giuridiche, e capace di operare attivamente nei campo della amministrazione-finanza-marketing. Mentre scriviamo sono attesi i regolamenti attuativi delle riforma Gelmini e pertanto la conferma del futuro per il Lunardi. Questo non vuol certo dire che possiamo sederci soddisfatti dei risultati raggiunti. Anzi. La tensione verso il rinnovamento dovrà essere la principale preoccupazione nel prossimo futuro. Lo ha dichiarato anche Maria Rosa Raimondi, dirigente scolastico provinciale: “ E’ sempre difficile cambiare, ma ci sono momenti in cui cambiare con riflessione e lungimiranza è non soltanto un atto di coraggio, ma è doveroso”. I 13.000 studenti che frequentano la scuola media potranno quindi ancora abitare il Lunardi, la scuola che ha formato migliaia di professionisti che oggi garantisco-

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no molte aziende del nostro territorio. Siamo certi che tra le persone che dobbiamo ringraziare per questa che ci piace definire come una “vittoria” di chi ha a cuore il futuro ci sono tanti ex, tra cui vorremmo ricordare il preside Prof. Giuseppe Colosio che oggi è dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, ma che è stato a lungo preside del Lunardi e che lo ha traghettato dai suoi esordi (allora era ancora una succursale del Ballini) alla sua autonomia, all’ac-

quisizione di una identità moderna e a un posizionamento significativo nell’ambito della scuola bresciana. Ora bisogna avere il coraggio di guardare al futuro. Bisogna rispondere ai bisogni sempre nuovi del nostro contesto socioeconomico. Bisogna imparare a lavorare insieme: docenti, studenti, famiglie. Non è più il tempo della frammentazione, della dispersione. E’ il tempo dell’identità. Più forte sarà l’identità del Lunardi e più significativa ne sarà l’appartenenza. Una buona scuola è quella che ha un progetto formativo chiaro e solido, fondato su valori condivisi, e a noi piace tra questi riscoprire la gratuità (Vedi dossier ). Una buona scuola è quella che sa tenere insieme il discorso scientifico e quello umanistico, che sa mettere al centro la persona che è unità di senso, che sa creare saperi, competenze e relazioni significative. Una scuola della vita in cui il sapere e il saper fare hanno il loro focus ineliminabile nel saper essere. Formare persone attrezzate per affrontare le grandi sfide della complessità e della globalizzazione: è questa oggi la sfida . La Redazione


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Gli alunni nati in Italia non sono soggetti al decreto, avranno lo stesso trattamento degli alunni italiani e non saranno in nessun modo discriminati. governo deve aprire le porte ad una integrazione sana senza cadere nella xenofobia: chiunque rispetta le leggi italiane, paga regolarmente le tasse e rispetta la nostra cultura ha tutto il diritto di sentirsi italiano e di esserlo a pieno titolo. Così se un ragazzo è nato in Italia, non importa quale sia il colore della sua pelle o la sua religione, importa solo il fatto che ha voglia di apprendere e diventare parte integrante del nostro Paese.. Dal settembre prossimo entrerà in vigore un decreto che fisserà un tetto del 30% di alunni stranieri nelle classi italiane. Gli alunni nati in Italia saranno considerati italiani e quindi non saranno soggetti al provvedimento giurisdizionale; il ministro Gelmini assicura che il tetto non è rigido o discriminatorio, riguarderà solo poche scuole, e gli spostamenti dei bambini che non rientrano nella quota saranno brevi. Il presupposto principale del ministero è quello di evitare le clessi-ghetto senza discriminare gli alunni che si sono perfettamente integrati nella società; per questo motivo si potranno fare eccezioni anche per gli alunni che dimostrano di possedere una adeguata padronanza della lingua italiana. Il decreto è stato

suggerito da presidi e docenti che stanno a diretto contatto con classi composte in prevalenza da immigrati; il ministero ribadisce che il provvedimento interesserà un numero esiguo di scuole e alunni, e che verranno stanziati finanziamenti per potenziare «l' alfabetizzazione degli alunni stranieri per migliorarne l' apprendimento della lingua». È inevitabile che si aprano alcune questioni politiche. Alcuni deputati del Partito Democratico sono soddisfatti del fatto che chiunque sia nato in Italia sia considerato alla pari di un cittadino italiano. È un decreto che ha suscitato molte discussioni perché tocca lo scottante tema dell’immigrazione e dell’integrazione degli stranieri nella società italiana. È giusto ribadire che il

È ovvio che grandi responsabilità le possiedono anche gli alunni italiani, i quali si devono dimostrare non solo tolleranti, ma accoglienti nei confronti dei loro compagni figli di immigrati; gli studenti hanno la possibilità e il dovere di aiutare i compagni stranieri a sentirsi italiani e di favorire il processo di integrazione: un processo complesso che divide le opinioni della gente ormai da parecchi anni. E’ una questione di civiltà ed è un processo ormai irreversibile. Andreas 5f


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In arrivo nuove professioni . Da 8 a 10 mestieri nel corso della vita Tempo vent'anni e le guide turistiche spaziali potrebbero diventare una realtà; allo stesso modo dei costruttori di auto volanti e dei creatori di parti di corpo umano, che potrebbero persino rendere possibile la sostituzione delle gambe "difettose" nei giocatori di calcio. E' il futuro del mondo del lavoro, secondo una ricerca voluta dal governo britannico, che ha permesso di stilare una lista di 20 nuove professioni. Un futuro neanche troppo remoto, visto che tutte queste nuove occupazioni potrebbero prendere piede già nel 2030. E c’è di più: nell'arco della loro carriera, i lavoratori potranno sperimentare in media dalle 8 alle 10 professioni, in cinque ambiti diversi.Per stilare la lista dei lavori che verranno, la società "Fast Future" ha messo intorno ad un tavolo alcuni " futurologi", chiedendo loro, in prima istanza, di partire dall'analisi dei progressi in ambito scientifico e tecnologico, ma anche dalle previsioni dei mutamenti climatici. Alcuni degli sviluppi più interessanti sono stati individuati nel campo della medicina, visto che, secondo gli esperti, sarà possibile creare organi vivi ed arti, gestiti e realizzati dalla nuova figura professionale del "creatore di parti di corpo umano". I negozi di parti umane. Naturalmente, per favorire la commercializzazione delle parti umane, viene addirittura anticipata l'apertura di negozi

appositi e persino di "centri per la riparazione" di quelle difettose. Rohit Talwar, dirigente della Fast Future, prevede la possibilità di dar vita a degli "arti di ricambio", facendo notare anche l'utilità dell'operazione: per esempio per i calciatori e i militari feriti. Il"nanomedico"anticancro. Si affaccerà al mercato del lavoro anche la figura del "nanomedico", che potrebbe occuparsi, tra le altre cose, di speciali dispositivi in grado di percorrere il corpo umano e distruggere le cellule cancerogene. La medicina saprà anche predire quando e se un arto potrebbe venire meno: e si potrebbe sostituirlo in via preventiva, piuttosto che costringere il paziente a mesi di ricovero per guarire". Un'altra figura medica sarà quella del "chirurgo della memoria": come avviene per i computer, questi speciali dottori potranno intervenire chirurgicamente sui pazienti, per aumentare la loro memoria Il turismo spaziale. Progressi anche nello spazio: prospettive di lavoro si apriranno per guide turistiche, e non solo. "Con aziende già presenti nel mercato del turismo spaziale - nota la ricerca - si potrà aver biso-

gno di piloti e guide, ma anche architetti che dovranno costruire gli ambienti in cui vivranno e lavoreranno. Attualmente ci sono già dei progetti presso la University of Houston, per la realizzazione di mezzi per l'esplorazione spaziale e per una serra su Marte". L'agricoltore verticale. Altre professioni per le quali ci si potrà specializzare, includono quella di agricoltore verticale, specializzato in coltivazioni sui grattacieli; quella d’esperto di quarantena, che dovrà agire nel caso di diffusione di virus mortali tra le popolazioni; il consulente per il benessere della terza età; il gestore di insegnanti virtuali, che sostituirà quelli in carne ed ossa con degli avatar; il manager virtuale, che si occuperà dei nostri profili sui social network, di e-mail e password; lo sviluppatore di auto volanti e il gestore di dati informatici, che dovrà far sì che questi vengano distrutti in maniera da tutelare la privacy degli utenti Lavoratori plurispecializzati. La ricerca evidenzia anche come i giovani saranno chiamati a specializzarsi in più campi: "La carriera in un solo settore - viene fatto notare - sarà una cosa del passato. I neo-laureati potranno trovarsi ad avere fino a 10 lavori diversi nel corso della loro vita e questo è già in parte vero.


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a oggi i tablet pc erano considerati, nella loro versione più evoluta, netbook senza la tastiera. Con Apple ridefiniamo il concetto di tablet come un device che è definito da un'interfaccia utente di tipo touch e che può essere quello che vuole l'utente: ossia strumento per il gaming, Internet, ebook, video player, music player …

L’iPad, terza generazione dei telefoni portatili Apple è un prodotto magico e rivoluzionario. A una prima distratta occhiata sembra in realtà un iPhone extra large e in effetti utilizza lo stesso sistema operativo, le medesime modalità di interazione multitouch e l'iTunes Store esattamente come avviene per il melafonino e l'iPod touch. Un dispositivo, come previsto, per navigare sul Web e gestire le e-mail, riprodurre foto e video, ascoltare musica e giocare, leggere e-book e lavorare con applicazioni per la videoscrittura, l'impaginazione di testi, la creazione di presentazioni e di fogli di calcolo con grafici, funzioni e formule. Per Apple l'iPad è però molto più che un iPhone maggiorato o un lettore di libri elettronici. La casa di Cupertino riuscirà, con il suo nuovo tablet, ad aprire una nuova via

nei dispositivi mobili a metà fra i computer portatili e gli smartphone? Sintetizziamo un’ intervista esclusiva fatta da “Il Sole24ore” a Carolina Milanesi, Research Director Mobile Devices in Gartner, presente a San Francisco al lancio della nuova creatura di Steve Jobs.

Il tablet di Apple costerà da 499 a 829 dollari: prezzo giustificabile o troppo oneroso per pensare a un dispositivo per il mercato di massa? A mio giudizio il prezzo è veramente aggressivo e metterà molta pressione a venditori di netbook.

Innanzitutto una sua impressione: non si è fatto troppo rumore per questo prodotto? E perché è successo? Neppure per l'iPhone si era vista un'attesa così spasmodica Tanto rumore è stato in effetti fatto e a mio avviso per due ragioni. La prima: il prodotto è qualcosa che si aspetta da quasi due anni: La seconda: c'era molta aspettativa sul business model per gli ebook.

Secondo lei il tablet è una sfida che Apple lancia ad Amazon oppure va visto come la naturale evoluzione dell'ecosistema della Mela fatto di terminali, contenuti e applicazioni? O entrambe le cose? Non credo sia un attacco specifico ma la volontà di cogliere un'opportunità di un mercato che è pronto a decollare, aggiungendo un prodotto che si posiziona molto bene tra l'iPhone, l'iPod touch e il Mac.

Veniamo al tablet: lei come lo definirebbe? Un media device? Un mini computer? Cos'altro? Dipende da quello che intendiamo per tablet. Fino

Concorda con chi sostiene che il vero "segreto" dell'annunciato successo delle nuove tavolette digitali a schermo touch sarà l'of-


LUNARFOLLIE ferta di video, libri, film e altro? I contenuti sono senza dubbio l'ingrediente che rende il tablet un prodotto vincente. Gli slate pc di Hp, Dell e gli altri: ritiene questi prodotti appartenenti alla stessa categoria del tablet di Apple? E questa nuova categoria, al pari degli smartbook, insidierà in futuro le vendite di netbook o smartphone? No. L'iPad è un prodotto differente, che si focalizza su media e non sul classico utilizzo di un pc. Ripeto: i netbook verranno senza dubbio penalizzati dai tablet in termine di vendite. Il mercato potenziale dei tablet e di quello di Apple in particolare: c'è chi parla di vari milioni di pezzi già quest'anno. È una stima realistica? La stima di Gartner va dai tre milioni di pezzi nel caso peggiore ai nove milioni nell'ipotesi migliore. Ultima domanda: l'avvento dei tablet/slate pc apre un nuovo capitolo della sfida fra Apple, Microsoft e Google, almeno per quanto riguarda il mercato dei sistemi operativi per dispositivi mobili? Dalla parte di Apple, la vedo più come una continuazione della stessa battaglia considerando che sul tablet è integra-

9 ta la stessa piattaforma dell'iPhone. Per molti non si tratta di una “magia”, bensì di un’ennesima trovata pubblicitaria firmata Apple. Si legge spesso di forti critiche nei confronti di Apple, soprattutto per i suoi prodotti i cui prezzi non sono certamente popolari, di dubbia utilità e che non abbiano niente di innovativo; eccezion fatta per i fan Apple che, a detta delle critiche, dicono di si a prescindere. C’è però un problema abbastanza fastidioso che adesso l’ Apple deve sistemare se non vuole vedere il suo commercio scendere l’ escalation rapidamente: il nome scelto da Apple per il tablet pc si presume esista già. L’azienda giapponese Fujitsu ha infatti chiamato nello stesso modo un dispositivo palmare con schermo touch lanciato nel 2002. E ora ne rivendica la paternità. «Siamo convinti che il nome sia nostro», ha detto Masahiro Yamane, responsabile delle pubbliche relazioni Fujitsu. Yamane ha spiegato che la società era al corrente delle intenzioni di Apple e che sta già consultando gli avvocati. Il dispositivo della casa nipponica è un palmare, del costo di 2mila dollari, usato negli Usa prevalentemente dai commessi per controllare i prezzi e aggiornare la disponibilità delle merci. A cura di: Guatta Samantha, Tomasoni Marta, Rossetti Francesca 1°BL

DAMMI UN FIGLIO Ci è parsa stimolante questa preghiera del gen. D. MacArtur Ve la proponiamo Dammi un figlio, Signore, che sia tanto forte da accorgersi quando è debole, tanto coraggioso da ammettere di fronte a se stesso quando ha paura; un figlio che si conservi fiero e indomito in un’onorevole sconfitta, umile e magnanimo nella vittoria. Dammi un figlio che non sostituisca mai i desideri ai fatti; un figlio che si conosca e che sappia che conoscere se stesso è il primo fondamento di ogni conoscenza. Conducilo, te ne prego, non sulla via degli agi e delle comodità, ma sotto il pungolo e la spinta delle difficoltà e del rischio. Fa’ che impari a procedere retto nella tempesta, fa’ che impari a provare compassione per chi cade. Dammi un figlio che abbia il cuore limpido e che ponga molto in alto il suo traguardo; un figlio che impari a dominare se stesso piuttosto che voler dominare gli altri; che tenda al futuro, senza mai dimenticare il passato. E quando tutte queste cose saranno sue, concedigli ancora, te ne prego, la capacità di sorridere, tanto da poter essere sempre serio senza mai prendersi troppo sul serio. Dagli l’umiltà, dagli la semplicità della vera grandezza, la larghezza di idee della vera saggezza, la mitezza della vera forza.


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LA MEMORIA DEI BODY SCANNER La “Transportation Security Administration” (Tsa) americana mente nel momento in cui afferma che i nuovi strumenti utilizzati per il controllo dei passeggeri negli aeroporti rispettano la privacy personale dei cittadini; infatti a incalzarla è l’ “Electronic Privacy Information Center” (Epic), facendo notare che, a differenza di quanto sostenuto dai suoi membri, gli strumenti in causa, oltre ad essere funzionali alla conservazione delle immagini riprese dalla scansione, sono in grado anche di spedirle. Ma la Tsa continua a negare la presenza di dispositivi con tali capacità e sul suo sito si può leggere che gli scanner presi in considerazione <<non conservano, stampano, mandano né salvano le immagini acquisite dalle ana-

lisi. Tutti i macchinari sono privi di memoria e le scansioni vengono cancellate automaticamente una volta che gli addetti alla sicurezza aeroportuale abbiano provveduto al loro esame>>; un concetto simile è espressamente esplicato anche in un video dello stesso sito. La mancanza di coesione evidenziata dalla Epic fa scaturire in questo modo il dibattito riguardante il rispetto delle norme sulla privacy dei passeggeri: le immagini risultanti dalle relative scansioni potrebbero essere impiegate inadeguatamente e causare così eventuali scandali Ciononostante, una fonte anonima a cui si rifà la Tsa ha nuovamente ribadito la veridicità della tutela della privacy dei passeggeri. A questo punto, non ci resta che sperare nella buona volontà e nella coscienza del personale addetto a questo particolare tipo di controlli. Ci rimane però il sospetto che ancora una volta si evidenzino due estremi opposti: da una parte una rigorosa difesa della privacy e dall’altra l’assoluta mancanza di qualsiasi privacy. Forse, in questo campo così importante per la nostra vita abbiamo ancora molta strada da percorrere. Dafir 5° E

Riflessi nello specchio: - noi nella poesia – “IO VIVO LA MIA VITA” Io vivo la mia vita in dilatati circoli che sopra le cose si girano. Forse l’estremo d’essi mai non potrò comprendere, ma pur cercarlo voglio…lo giro attorno a Dio, alla Torre antichissima giro da mille secoli, e ignoro tuttavia se sono un falco, un turbine, oppure un grande canto. Rainer M. Rilke Questa breve poesia di R.M.R. mi fa riflettere in particolare su ciò che sono e ciò che vedo. La nostra età è definita spesso difficile, e chi può dire il contrario? Vivere in un corpo che si trasforma velocemente,vedere che la nostra mente cambia, scorgendo anche solo una piccola parte di ciò che potremmo essere… I circoli si dilatano, si amplificano giorno per giorno, ma mai abbiamo l’idea esatta di ciò che saremo. Assistiamo alla nostra evoluzione e nello stesso tempo ne facciamo parte attivamente, viviamo intensamente e intensamente scopriamo la vita, come l’emozione di un amore che spesso ci sembra enorme fino a che il seguente (amore) non lo supera. La scoperta dell’ Io e della vita stessa non ha termine…


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L’Associazione papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi è presente in 25 Paesi e svolge una significativa opera educativa. Abbiamo trovato interessante questo manifesto dal titolo “La scuola del gratuito”. Pertanto lo offriamo come stimolo a una riflessione sulla scuola in questo momento in cui parliamo di riforma e di riprogettazione. Se vorrete farci avere le vostre osservazioni le accoglieremo volentieri Premessa Il Manifesto della Scuola del Gratuito nasce dai tanti ragazzi che la scuola emargina spegnendone, assieme alle aspirazioni, le tante ricchezze che portano agli altri giovani, alla scuola stessa e alla società tutta. Vogliamo costruire una scuola in cui ogni persona sia guardata nella globalità dei suoi aspetti costitutivi, fisici, psicologici e spirituali e perciò accolta e valorizzata nella sua originalità; una scuola in cui sia la Gratuità ad educare come oggi invece educa il Profitto . Esso si offre ai giovani come unica ragione di impegno e di studio , (prendere i migliori voti , raggiungere il diploma, cercare un buon lavoro, guadagnare bene, avere successo e potere) formandoli nella falsa cultura dell'individualismo, e della solitudine. Siamo convinti che l'educazione non può che essere gratuità. Educare significa infatti

"sviluppare", "far emergere" dalla persona quelle doti e quelle potenzialità che aspettano di manifestarsi. Le attuali teorie scientifiche confermano che le forme di intelligenza sono numerose e diverse da individuo ad individuo. Nel processo educativo l'unico obbiettivo è pertanto che l'individuo

possa esprimere ciò che è, ciò per cui è stato chiamato all'esistenza. Qualsiasi altro obbiettivo per il quale si tenti di usare dei doni della persona rappresenta un profitto estraneo ed illecito. Esistono oggi diverse correnti pedagogiche ed esperienze che centrano l'educazione scolastica sul rispetto della persona e sul senso della cooperazione e del dialogo. Ciò che manca loro è forse un respiro comune, un ideale educativo di fondo che le colleghi e le garantisca dai pericoli di strumentalizzazione e di minimizzazione, attraverso un progetto unitario. La Gratuità ci sembra il valore attorno a cui cominciare a costruire una nuova educazione ed una nuova scuola.


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IL MANIFESTO 1. La scuola del Gratuito si propone di far crescere, sviluppare, per amore, i doni e le risorse contenuti in ogni persona, secondo il progetto originale e prezioso, unico e irripetibile che la persona stessa contiene, al di fuori di ogni logica di profitto individuale o collettivo su essa. Solo la Gratuità educa davvero perché fa sentire la persona amata e perciò libera di scoprirsi e di essere se stessa. 2. L'educazione del Gratuito si basa su rapporti di relazione vitale tra le persone. Tali rapporti sono garanzia fondamentale di gratuità e vero metodo educativo. La relazione interpersonale è la premessa indispensabile per una reale integrazione di ogni individuo nella scuola. Senza relazione, infatti, l'educazione decade a semplice informazione : obbiettivo della scuola divengono i soli contenuti su cui si sviluppano il successo personale e la competizione strumenti privilegiati del profitto e causa principale di emarginazione. 3. All'interno della relazione educativa la scuola esige dalla persona l'impegno a sviluppare tutte le sue potenzialità, come premessa e condizione per un processo di valutazione teso a promuovere l'individuo. 4. I1 luogo in cui l'educazione del Gratuito sviluppa tali relazioni vitali è la Scuola del Gratuito, che si fonda sulle scelte e gli strumenti qui di seguito riportati , garanti dei

principi suddetti

NELLA SCUOLA DEL GRATUITO 1. Gli allievi in situazione di difficoltà costituiscono una risorsa. La risposta alle loro necessità di percorsi, ritmi e relazioni individuali coinvolge, in particolare, la classe che impara a riflettere sui valori, a pensare ai bisogni di ciascuno, a darsi tempi più idonei a tutti per un sapere più profondo. Essi sono i primi artefici della scuola del Gratuito e della Gratuità come valore. Privilegiando i loro bisogni si costruisce una scuola migliore per tutti. Grazie ad essi ogni educatore impara ad accrescere la relazione educativa con ogni altro allievo. L'integrazione di questi allievi è pertanto obbiettivo irrinunciabile della Scuola del Gratuito. 2. La scuola del Gratuito è una scuola che si adegua ai bisogni dell'individuo e pertanto favorisce l'integrazione in ogni si-

tuazione educativa . Non esiste più la scuola uguale per tutti, ma ciascuno usufruisce di un percorso proprio, adatto a liberare le capacità individuali anche in situazioni di grave difficoltà personale. 3. Non esiste un programma unico per tutti, ma ciascuno ha diritto ad un programma personale continuo e aggiornato, che faccia riferimento agli strumenti culturali essenziali allo sviluppo e di cui l'individuo sia protagonista attivo e consapevole. 4. Non esiste una valutazione uguale per tutti, generatrice di competizione, di esclusione e di falsa motivazione allo studio. Ciascuno ha diritto ad una valutazione rispettosa della propria identità che sia atto educativo di fiducia e di valorizzazione. Nell'ottica della cooperazione e della responsabilità essa assume forme di valutazione compartecipata tra i membri della comunità di classe e di autova-


LUNARFOLLIE lutazione personale.Non esistono ritmi di lavoro e di apprendimento uguali per tutti. A ciascuno viene riconosciuto il ritmo proprio modellato sui bisogni personali.

13 coltà attraverso forme proprie di partecipazione. La lezione non obbliga l'allievo ad apprendere ma lo stimola gratuitamente a dare risposte ai suoi bisogni di scoperta e di vita.

5. L'insegnante è vero educatore. La sua professionalità va oltre l'istruire i propri allievi. Egli è disposto a condividere il loro stesso cammino facendosi coerente maestro di vita, capace di cogliere e valorizzare i doni e le diversità specifiche. Egli non esercita il potere sui suoi allievi, ma lo divide con essi, e ciò gli conferisce autorevolezza senza essere autoritario

tento ascolto della famiglia recependone anche tutte quelle indicazioni relative agli aspetti affettivi, di sensibilità, di sofferenza, di spiritualità, di solidarietà, di interiorità ecc.. dei propri figli che alla scuola possono più facilmente sfuggire. Per tali motivi la famiglia ha diritto di partecipare attivamente al processo di valutazione scolastica degli stessi. 10. Il lavoro educativo degli insegnanti e la collaborazione con le famiglie si avvalgono, come strumento importante di relazione e di risoluzione dei nodi educativi, della consulenza professionale di esperti nel campo psicopedagogico

6. La classe è luogo di esperienza della gratuità . Si sta assieme e si lavora , educatori ed allievi, non per raggiungere il proprio profitto ma per la passione dell'educare e del crescere . La classe è vera comunità di ricerca e di vita il cui clima è regolato dallo spirito di accoglienza e di cooperazione. Il dono del singolo diviene dono di tutti, il limite del singolo è superato dall'essere insieme.

8. Le attività svolte rispondono all'interesse degli allievi che partecipano alla scelta e alla programmazione delle stesse. Ciascuna attività è occasione e strumento di crescita delle persone ma sono previsti tempi specifici per lo sviluppo dei rapporti personali, e della vita comunitaria.

7. La "lezione" è il momento di ricerca della comunità di classe . Essa è strutturata secondo modalità di confronto ,di comunicazione attiva e partecipata, di laboratorio, al fine di realizzare un apprendimento cooperativo , perciò più ricco e interiorizzato e garantire l'espressione dei soggetti con maggiori diffi-

9. La famiglia, ente educativo primario, non è cliente della scuola ma sua stretta collaboratrice nell'educazione. La scuola chiede la partecipazione attiva della famiglia ai progetti educativi e alle scelte metodologiche costruendoli e verificandoli assieme nel rispetto dei ruoli specifici. Gli educatori scolastici si pongono in at-

11. Gli educatori scolastici svolgono il loro lavoro in stretta cooperazione in un clima regolato da spirito di accoglienza e stima reciproca . Essi progettano e verificano assieme con continuità le strategie educative relative ad ogni allievo in modo da affrontare con efficacia e tempestività ogni situazione od ostacolo. Essi sono disposti a svolgere un lavoro comune di revisione delle cause e delle conseguenze dei propri metodi e comportamenti. 12. Educatori e dirigenti cooperano avendo come riferimento comune la centralità e la gratuità dell'educazione. Tale collaborazione è intesa a sollevare gli educatori dai pesi burocratici e dagli impedimenti di ordine tecnicoamministrativo che ne possa-


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no limitare la piena espressione delle proprie capacità professionali e della fantasia educativa. 13. La collaborazione tra educatori scolastici e tra scuola, famiglia e servizi sociali è strumento essenziale perché sia garantita la centralità della persona. Laddove il potere di una componente educativa prevarichi sulle altre o si isoli , l'atto educativo è destinato a servire altri scopi ,lontani dal bene dell'individuo e della società.

pensiero più che bagaglio nozionistico e che si prestino ad un tipo di programmazione personalizzata. Tale modo di programmare deve prevedere percorsi e ritmi individualizzati per ciascun allievo rielaborabili sulla base del suo evolversi. Revisione del sistema di valutazione su principi di valorizzazione e di credito anziché di giudizio e su forme di autovalutazione e valutazione compartecipata. Partecipazione dei genitori ai processi di programmazione e di valutazione. 2. Riconoscimento, secondo le capacità personali emerse nel percorso educativo, di crediti formativi alternativi al conseguimento del diploma standard, certificabili e spendibili in attività lavorative anche nuove ed originali.

LINEE OPERATIVE Gli aderenti al Manifesto della Scuola del Gratuito indicano nei seguenti punti le riforme prioritarie per iniziarne l'edificazione. E' necessaria una legge quadro sulla scuola che riguardi tutti i cicli scolastici, imperniata sulla centralità della persona e sulla Gratuità dell'educazione in cui siano sottolineati: 1. Riarticolazione dei programmi secondo contenuti flessibili che siano occasione di ricerca e di formazione del

3. Costituzione di piccole scuole , più adatte alla creazione di climi relazionali e di ambienti educativi, al lavoro cooperativo e all'integrazione degli allievi in difficoltà. 4. Riduzione del numero di allievi per classe finalizzato al lavoro cooperativo di relazione e di apprendimento (15-16 per classe, 10 in presenza di allievi in difficoltà). 5. Riorganizzazione degli Organi Collegiali secondo nuovi criteri che assicurino una reale cooperazione, in campo programmativo e valutativo, tra educatori e tra scuola e famiglia tutelando il diritto primario all'educazione di quest'ultima. 6. La cooperazione trasparente

tra educatori , famiglie e studenti è strumento alternativo al controllo burocratico nel verificare l'efficacia dell'azione educativa della scuola. 7. Presenza strutturale, nella scuola, di esperti nel campo psicopedagogico che siano partecipi alla vita effettiva scolastica, nelle classi e nei momenti collegiali. 8. Formazione e aggiornamento degli insegnanti in ambito di ricerca e di significativa esperienza educativa (instaurazione di indirizzi educativi nei corsi di laurea, partecipazione a corsi di alta rilevanza professionale , esperienze di tirocinio postuniversitarie presso casefamiglia per bambini , carceri minorili per bambini nomadi o immigrati. 9. Revisione del sistema di determinazione degli organici degli insegnanti perché sia garantita la continuità educativa . L'insegnante che inizia un percorso con i suoi allievi deve poterlo portare a compimento soprattutto laddove siano presenti allievi con difficoltà, salvo ragioni educative prevalenti.


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R.I.P. The Rev (Avenged Sevenfold) "E' con enorme tristezza e con un cuore pieno di dolore, che vi annunciamo la scomparsa di Jimmy 'The Rev' Sullivan. Jimmy non solo era uno dei batteristi migliori al mondo, ma soprattutto era un amico e un fratello. I nostri pensieri e le preghiere vanno alla famiglia di Jimmy, e speriamo che possiate rispettare il loro lutto e la loro privacy in questi giorni. Jimmy, sarai per sempre nei nostri cuori. Ti vogliamo bene. M Shadows, Synyster Gates, Zacky Vengeance e Johnny Christ" E' così che la band californiana ha annunciato sul sito ufficiale la scomparsa del loro batterista, ma soprattutto amico e fratello, James Owen Sullivan, meglio conosciuto come The Rev. "Non avevo mai visto nella mia vita un rapporto come quello, e penso che l'amicizia che i quattro hanno ora li aiuterà ad attraversare questo momento traumatico" racconta il mananger Larry Jacobson ai microfoni di Fox LA. Il batterista 28enne è stato ritrovato nella sua casa di Huntington Beach (Orange County, California) la sera dello scorso 28 dicembre, privo di vita. Le dinamiche sono poco

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chiare, alcune fonti sostengono che i vigili del fuoco abbiano dovuto irrompere in casa, altre che la fidanzata (o moglie, non è sicuro) Leana McFadden l'abbia trovato disteso in salotto. L'ennesima tragedia per il mondo della musica, il 2009 non ha risparmiato nessuno. L'autopsia, secondo l''O.C. Register, è risultata inconcludente, il giovane sembrerebbe esser morto per cause naturali, anche se in merito sono state rilasciate poche notizie. The Rev è stato sepolto il 6 gennaio, in seguito ad una cerimonia privata a cui hanno partecipato circa seicento persone. Nel frattempo, in numerosi parti del mondo sono state organizzate veglie e fiaccolate dai fans per ricordare il batterista. Numerosi colleghi hanno volu-

to ricordare Jimmy in qualche maniera, chi attraverso blog, Twitter oppure interviste. Tra questi spiccano nomi come Good Charlotte, Atreyu, Slash (ex Guns N Roses), Zakk Wylde (Black Label Society), Lostprophets, My Chemical Romance, Puddle Of Mudd, Papa Roach, The Used, Shadows Fall, Trivium, Hawthorne Heights, ecc. Anche uno dei suoi idoli, Mike Portnoy, batterista dei Dream Theater scrive: Assolutamente scioccante. Che triste perdita.. The Rev ed io ci siamo scambiati molte email e messaggi nel corso degli anni. Mi ha sempre menzionato nelle interviste, citandomi come il suo preferito, ispirandosi a me ed ero orgoglioso di ciò. Pensavo fosse un grande batterista e sono un fan degli Avenged Sevenfold ormai da anni. Che tragedia, il mio cuore e le mie preghiere vanno alla sua band ed alla sua famiglia." Invece, Benji Madden (Good Charlotte) racconta di lui a Kerrang! con queste parole: "Credo di aver sentito una cinquantina di persone parlare di Rev come il suo migliore amico al funerale. E lo intendevano davvero. [...] Sto parlando del ragazzo che, come ricorda Shads (M Shadows), ha fatto la comunione con una maglia degli Slayer, a 12 anni, che ballava in chiesa, verso l'altare, facendo ridere i ragazzini. Parlo del


16 ragazzo che ha affrontato il suo eroe musicale di tutti i tempi perchè ha parlato con poco rispetto all'amica della sua ragazza. Lui non giudicava le persone. Non aveva un osso cattivo in corpo. Quella qualità è impossibile da descrivere. Era nato così. Era semplicemente il Rev.". Gli Avenged Sevenfold (formati nel 1999) avevano finito di scrivere il quinto album in dicembre e avrebbero dovuto entrare in studio di registrazione dopo le feste natalizie. "Avevamo appena finito di scrivere l'album con Jimmy. Non posso promettere cosa ci riserva il futuro, perchè ora è troppo doloroso pensarci, ma sappiamo che dobbiamo registrare e pubblicare questo disco in onore di Jimmy, per Jimmy" scrive il cantante Matt Shadows, legato a The Rev da ormai diciotto anni "Mi chiamava ogni sera per parlare delle canzoni e dirmi “Questa roba cambierà il mondo". Continua poi chiedendo ai fan di essere pazienti. "Dopo questo, chi lo sa? So che Jimmy ci aiuterà a fare la decisione quando arriverà il momento". foREVer. Claudia Preda 3^ F

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IL FIUME MORTALE L’ispettore Monk della polizia fluviale, intento a pattugliare il Tamigi, vede una coppia cadere dal ponte di Waterloo. Non è ben chiaro se i due siano precipitati accidentalmente o se uno abbia gettato l’altro dal ponte, perdendo poi l’equilibrio. La polizia scopre che si tratta di Mary Havilland e Toby Argyll. Indagando sui due giovani, Monk viene a sapere che anche il padre di Mary, James, è morto da poco e che, apparentemente, si è suicidato. Negli ultimi tempi l’uomo era ossessionato dai lavori per la costruzione della nuova rete fognaria: sosteneva che nel cantiere non venissero rispettate le norme di sicurezza e che il lavoro procedesse troppo velocemente. Indagando nei cantieri e interrogando i vagabondi che abitano quel mondo sotterraneo, i manovali e l’ingegnere responsabile, Monk capisce che tutte quelle morti sono collegate e non casuali e si troverà a scoprire una terribile verità. Arbery Muriel, L'ELEGANZA DEL RICCIO Parigi, un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia. Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea

stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni. Ma tutti nel palazzo ignorano le sue raffinate conoscenze, che lei si cura di tenere rigorosamente nascoste, dissimulandole con umorismo sornione. Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita. Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda. Due personaggi in incognito, quindi, diversi eppure accomunati dallo sguardo ironicamente disincantato, che ignari l'uno dell'impostura dell'altro, si incontreranno solo grazie all'arrivo di monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée. Veronica Lupoi, 5°B


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“E.R. si esprime come un marinaio”

“L’alunna G.R. gioca in classe con un piccolo riccio.” “P.C. scambia figurine con la bidella” “Alla richiesta di giustificare l’assenza di ieri, F. scappa” “La classe è incomprensibilmente dimezzata” “Oggi in classe è presente un solo banco. Gli alunni, invece, ci sono tutti.” “Alle ore 11.20, rientrati dall’intervallo, sorprendo G. e F. sghignazzare osservando qualcosa sotto il banco. Scopro con stupore misto a disgusto che hanno passato i 15 minuti di ricreazione a navigare su siti pornografici col videofonino. Sono inorridita.” “L.T., sbadigliando, manifesta tutto il suo più profondo disinteresse alla lezione odierna di matematica.” “L’alunno C.N nuoce alla didattica.” “La prorompente alunna F.

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viene trovata nascondere una quantità non indifferente di bigliettini di matematica tra i seni. Si sospetta fossero destinati ai compagni.”

goglioso il suo fondoschiena alle compagne tra lo stupore generale.” [L’alunno è stato sospeso]

“L’alunna E. dopo aver dato fuoco al quaderno degli appunti di biologia con un accendino e aver provocato paura per la nuvola di fumo formatasi, viene mandata in presidenza.”

“Alle ore 12.56 viene scoperto un cellulare che squilla durante la mia lezione di Inglese. Dopo molti minuti di indagine il cellulare torna a squillare con un rutto. L’alunno P.N. viene ritenuto responsabile dell’accaduto, pertanto viene allontanato dalla classe (con il cellulare che continua ad emettere rumori intestinali).” “R. viene sorpreso col cellulare in mano. Interrogato sul perché, risponde che sta registrando la lezione. Decido di non credergli e gli chiedo una verifica riproducendo ciò che ha registrato finora. Ed è così che alzando il cellulare al cielo ed asserendo “Prof. questa è la sua voce” fa iniziare la riproduzione di un forte rutto di pessimo gusto. Sequestrato il cellulare, verrà restituito alla madre che sarà convocata nel pomeriggio.” “La classe fischia rumoreggia.” “L’alunno D.C. si tira gli schiaffi”.

“Gli alunni B.L. e N.S. sono stati allontanati dalla classe dopo essere stati ripetutamente invitati a smettere di cantare, durante l’ora di matematica e in mia presenza, la canzone “Il mondo” di Jimmy Fontana, jingle della pubblicità di una nota compagnia telefonica.” “La classe disturba e scaraventa palline di carta inzuppate di saliva contro l’insegnante”. “L’alunno C. si presenta in classe vestito solo con un impermeabile e mostra or-

Jelly Fish


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Come ogni anno, è arrivato per noi studenti il periodo degli scrutini. E’ un momento particolare in cui si addensano ansie, frustrazioni, delusioni e, meno frequentemente, qualche soddisfazione. Vi proponiamo quindi una nuova scheda di valutazione, basata sul rapporto professore-alunni. I nostri insegnanti raggiungono la sufficienza in questo campo così importante e delicato? Questa scheda potrà essere compilata classe per classe. Si farà poi una media matematica complessiva! Il risultato sarà la pagella del prof. Vi chiediamo di compilare la scheda in modo veritiero, anche perché si tratta di una iniziativa seria. Ora tocca a voi. Se volete farci avere i risultati li pubblicheremo sul giornale Lunarfollie. Buon lavoro.

Pagella del prof.______________________________ Mai

DOMANDE 1

2

Raramente 3 4

Ti senti accettato? Ti senti incoraggiato? Ti è simpatico? Ammette i suoi errori? Favorisce un clima sereno in classe? Spiega in modo comprensibile? E’ disposto a spiegare nuovamente?(se sei stato attento) Cerca di coinvolgerti nelle lezioni? Le sue lezioni sono interessanti? Evita le differenze nelle valutazioni tra gli allievi?

VOTO MEDIO (somma i voti e dividi per 10) NB. Il calcolo del voto da attribuire al prof va fatto sommando i punteggi ottenuti con la risposta al questionario e dividendoli per 10, corrispondente al numero delle domande. Il numero che risulterà sarà il voto attribuito

Abbastanza 5 6

Spesso

Sempre

7

9

8

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tortura, i morsi della fame, siete più avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo.

Se si potesse ridurre la popolazione del mondo intero, in un villaggio di 100 persone mantenendo le proporzioni di tutti i popoli esistenti al mondo, tale villaggio sarebbe composto in questo modo:

Se potete andare in chiesa senza la paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi, siete più fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo.

Ci sarebbero

Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire, siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo.

57 Asiatici 21 Europei 14Americani(Nord Centro e Sud America) 8 Africani 52 sarebbero donne 48 uomini 1 possederebbe un computer 70 sarebbero non bianchi 30 sarebbero bianchi 70 sarebbero non cristiani 30 sarebbero cristiani 89 sarebbero eterosessuali 11 sarebbero omosessuali 6 persone possederebbero il 59% della ricchezza del mondo intero e tutti e 6 sarebbero statunitensi 80 vivrebbero in case senza abitabilità

1 avrebbe la laurea Se si considera il mondo da questa prospettiva, il bisogno di accettazione,comprensione, ed educazione, diventa chiaramente apparente. Prendete in considerazione anche questo: Se vi siete svegliati questa mattina con più salute che malattia, siete più fortunati del milione di persone che non vedranno la prossima settimana.

70 sarebbero analfabeti 50 soffrirebbero di malnutrizione 1 starebbe per morire 1 starebbe per nascere

Se non avete mai provato il pericolo di una battaglia, la solitudine dell'imprigionamento, l'agonia della

Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio e degli spiccioli da qualche parte in una ciotola, siete fra l' 8% delle persone più benestanti al mondo. Se potete leggere questo messaggio, avete appena ricevuto una doppia benedizione, perchè qualcuno ha pensato a Voi e perchè non siete fra i due miliardi di persone che non sanno leggere. Qualcuno una volta ha detto: Lavora come se non avessi bisogno dei soldi. Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire. Balla come se nessuno ti stesse guardando. Canta come se nessuno ti stesse sentendo. Vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.


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FAVOLA DI ORIGINE MAROCCHINA

Haina Una bellissima fanciulla di nome Haina, fidanzata con un bel giovane del suo paese, un giorno andò a raccogliere legna nel bosco con le sue amiche. Mentre raccoglieva i rami secchi vide a terra un mortaio d'oro. Subito pensò di prenderlo perché era molto bello e prezioso e lo mise da parte per portarlo a casa: aveva in mente di venderlo e di ricavarne tanti soldi. Quando fu l'ora di fare ritorno a casa, lo prese e si accorse che era molto pesante. Decisa nel suo intento, s' incamminò con le amiche ma faticava molto a tenere il passo. Le ragazze cercarono di dissuaderla dal suo intento, ma lei a tutti costi volle portarlo con sé. Rimase sempre più indietro e, ad un certo punto, non vide più nessuno e si ritrovò da sola. A questo punto dal mortaio uscì un diavolo che le disse di volerla sposare e le ordinò di seguirlo nella sua casa tra le montagne. Quando il fidanzato si accor-

se che Haina non era tornata, partì alla sua ricerca, ma nel bosco non c'era alcuna traccia di lei. Camminò in tutte le direzioni finché non arrivò alle montagne dai sette colori; chiese alla prima montagna se avesse per caso visto la sua ragazza, ma questa gli rispose di no. Poi chiese alla seconda e poi alla terza e così via, ma né la montagna gialla, né quella arancione, né quella rossa, né quelle di altri colori avevano notizie da dargli. Fu la montagna marrone ad informarlo che la sua ragazza era stata portata a casa del diavolo, nella montagna nera. Aggiunse però di fare molta attenzione perché se il diavolo l'avesse riconosciuto, se lo sarebbe

mangiato. Allora il giovane prese un pezzo di pelle di mucca, si travestì per non farsi riconoscere e salì sulla montagna nera. Vide che la ragazza stava pettinando i capelli del diavolo. Di nuovo fece ritorno alla montagna marrone. Questa gli consigliò di prendere molto sale e un ago; infatti il diavolo non sopportava il sale e con l'ago avrebbe potuto ucciderlo. Il giovane tornò alla montagna nera e vide che il diavolo si era addormentato, allora gli buttò il sale negli occhi, prese Haina e fuggì. Quando il diavolo si svegliò, sentì i suoi occhi bruciare, urlò dal dolore, si rese conto che la ragazza non c'era più e corse come un pazzo fuori dalla montagna. Vide i due fuggiaschi all'orizzonte e cercò di raggiungerli; quando arrivò nei loro pressi, il giovane gli buttò addosso dell'altro sale che lo mise ancora una volta in difficoltà. Quando ebbe finito il sale, il fidanzato di Haina colpì il diavolo con l’ago, uccidendolo. I due giovani tornarono finalmente al loro paese, si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.


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Avatar o il reincanto

“Avatar”, sta spopolando anche in Italia grazie anche al sapiente lancio. In questo film troviamo l’idea che la tecnologia – con i suoi effetti ipervisionari – produca un reincantamento del mondo, un ritorno dell’immaginario all’età della magia, quella che sembrava definitivamente sepolta dall’età industriale, con il trionfo della razionalità produttiva e l’uomo che avrebbe perso per sempre la visione prodigioso-simbolica dell’universo tipica del mito antico e del medioevo. L’idea, quindi, non è nuovissima ma è intellettualmente stimolante: si potrebbe dire che se l’età industriale ha prodotto un eccesso di razionalità antimagica, l’età digitale porta alla reintroduzione dell’incantamento, caratterizzata dalle capacità misteriose con cui i detentori del know how tecnologico producono mondi e creature ultrareali o comunque realtà improbabili. Oltre a questo nel film di Cameron c’è molto altro. C’è (collegato al reincantamento) un misticismo panteista che ci porta ad altri tempi: l’adorazione di un albero sacro e le danze rituali dei pandoria-

ni, insieme alla natura vista come una grande rete divina interconnessa, puzzano terribilmente di new age e di riti paganeggianti. La ripresa religiosa nel XXI secolo, dopo la grande secolarizzazione, pare andare in una direzione liquida e sincretistica (qualcuno la definirebbe neopagana) assai più che verso la religione del Libro. Ci sono poi in Avatar tante altre cose ancora. C’è, ad esempio, l’eterno mito del ritorno alla natura (il protagonista, dopo aver salvato le tribù amazzonico-pandoriane, sceglie di vivere tra loro) interpretato però in una chiave vagamente ansiogena, visto che la razionalissima Terra ormai ce la siamo sputtanata, non c’è più uno straccio di verde eccetera eccetera. Estremismo ecologista? Forse, ma anche qui Cameron ha interpretato bene lo spirito del nostro tempo, gli

effetti serra e via seguendo. E a proposito, la retorica antimperialista (se non antiamericana) del film ha fatto un po’ storcere il naso tanto a sinistra quanto a destra. Questi marines che invadono Pandora per impadronirsi del prezioso Unobtanium ovviamente sono ispirati a quelli veri sparsi per l’Asia centrale a impadronirsi del petrolio, e come loro si sono trasformati in mercenari senza morale. Del resto, da che mondo e mondo, gli americani sono quelli che invadono un paese e due anni dopo ci fanno un film per condannare l’invasione, non è che qui ci sia ’sto granchè di nuovo. Divertente, tuttavia, come la nebbiosa foresta di Pandora in cui gli indigeni si muovono talmente bene da riuscire a sconfiggere il nemico super armato, rimandi ancora una volta alla fangosa giungla del Vietnam, con i tunnel e i passaggi nascosti che facevano impazzire Robert McNamara. Non c’è una mazza da fare, sono passati 35 anni ma ancora gli americani devono elaborarlo del tutto, quel lutto lì. A proposito, il film è praticamente diviso in due. La prima parte è quella visionaria, una gran pippa di creature fantastiche in 3D che fanno godere gli occhi e l’immaginario di chiun-


22 que non abbia il cervello definitivamente inaridito. Nella seconda parte abbiamo l’apparizione delle montagne galleggianti, la parte visionaria finisce e iniziano le battaglie quadrifoniche con esoscheletri e bombardamenti vari. Ora, ognuno ha i suoi gusti ma a me pare che a questo punto Cameron abbia mandato in vacca tutto, trasformando un viaggio oltre la realtà in un western tecnologico rovesciato, dove i buoni sono gli indigeni e i cattivi i cowboys, ma alla fine è sempre un insegui-ammazza-inseguiammazza lungo troppi minu-

LUNARFOLLIE ti. L’armonia eco-new age della prima ora e mezza viene rotta in modo un po’ brusco, e non è che il messaggio sia propriamente pacifista visto che i cattivi superstiti si tolgono dalle palle solo dopo che la gran parte degli invasori sono esplosi in un mare di fuoco, e amen. La ciccia è tanta e ce ne sarebbe da chiacchierare per ore, ma è bene che prima vediate il film. C’è chi lo ha definito «Terminator new age», chi lamenta il tentativo fin troppo evidente di rivaleggiare con George Lucas e Guerre stellari senza averne il background

Venerdì 29 gennaio abbiamo vissuto una interessante assemblea di Istituto del tema: “La relazione affettiva”. Hanno guidato i lavori tre psicologi del Consultorio Diocesano e con loro abbiamo riscoperto il grande valore della affettività e della sessualità Purtroppo la nostra società banalizza il grande dono della sessualità e non ci aiuta a inserirla in un progetto di vita in cui la relazione vera e profonda diventa il cardine e il senso. Ora abbiamo nel nostro bagaglio culturale qualche informazione in più e soprattutto sappiamo che proprio vicino a noi c’è una realtà che può sempre venirci incontro: il Consultorio. Ma cos’è il Consultorio? E’ un servizio a disposizione della persona, della coppia e della famiglia e si propone la promozione e la tutela soprattutto della donna e della maternità, in un quadro di visione relazionale-familiare.

Sono tre le attività fondamentali: 1 Lo studio ostetrico-ginecologico, dove si possono trovare i seguenti servizi: visite ginecologiche e consulenze ostetriche; pap-test (prelievo e lettura); assistenza alla gravidanza; assistenza dopo il parto; consulenze sessuali; interventi di prevenzione.

culturale («si vede che Cameron è un ex camionista»). Qualcuno ha giocato a trovare le incongruenze temporali («ma com’è che nel 2154 c’è l’integrazionale neuronale uomo-macchina-vegetale e poi si spara al nemico con il fucile a pallettoni?») ma tra queste io ho trovato divertente il fatto che la superscienziata Sigourney Weaver fumasse allegramente la sua marlborina al chiuso dei laboratori hi tech, alla faccia dell’attuale proibizionismo. Forse conviene lasciarsi emozionare da questo Avatar e poi magari parlarne a lungo.

2 Percorsi di sostegno alla donna e alla genitorialità: incontri di gruppo su tematiche varie; visite di controllo dopo il parto, testing perineale; riabilitazione perineale per la diagnosi e la prevenzione dei problemi di incontinenza urinaria e prolasso genitale; gruppo di sostegno per l’allattamento. 3 Incontri di gruppo a tema a sostegno della coppia genitoriale con ostetrica e pedagogista: il sonno del bambino; svezzamento e prime pappe; le paure della donna, come gestione del parto,. del figlio, del proprio corpo, del nuovo rapporto con il partner; cambiamenti nella coppia genitoriale; fasi di crescita del bambino da 0 a 1 anno; regolazione della fertilità dopo il parto. I percorsi di sostegno sono gratuiti. Orari: Studio ginecologico Mercoledì dalle 9 alle 13 Percorsi di sostegno Giovedì dalle 13:00 alle 19:00 Via Schivardi, n° 58 – Brescia Telefono: 030 396613 Fax: 030 3392101 www.consultoriodiocesianobrescia.it


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En Brescia, en Santa Giulia, a partir del 4 de diciembre hay una esplèndida exposiciòn dedicada a las civilizaciones precolombinas. La exposición presenta las etapas principales de las civilizaciones que se sucedieron en Perú y documenta sus extraordinarias realizaciones en un interesante recurrido a travès de màs de 250 piezas : grandes obras de cerámica, finas elaboraciones de oro, turquesa, madera, además de tejidos con aplicaciones de plumas, en una extraordinaria variedad de expresiones artísticas. La exhibición evoca la magia y el misterio que todavía envuelve estas civilizaciones, desvelando sus rituales y celebraciones; permite descrubir la profuna relacciòn que ataba los pueblos prehispàni-

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cos a la naturaleza que los rodeaba y que ellos observaban, respeteban, veneraban. E m e r ge su espiritualidad hacia las fuerzas que controlaban el orden del universo y que garantizaban la supervivencia del hombre. La muestra es un cuento de imágenes una sinestesìa de mùsica, colores y materiales. Tumi (cuchillos) sacrificales, máscaras funerarias, narigueras, pendientes, collares, diademas y vestidos bañados de chapas doradas: los restos expuestos traen a la memoria las celebraciones, los rituales, las músicas y las danzas que acompañaron la vida de estos pueblos. En las salas expositivas repica irreductiblemente un sentido del sagrado "otro" pero, al contempo, sorprendentemente parecido, en un extenderse de materiales de rara belleza. Así las civilizaciones del oro se revelan en todo su resplandor: una exultación de expresiones, formas, estilemas, símbolos para siempre capaces de fascinar. Elisa Migliorati, Mucci Nadia, Marta Crescini.

XVII CONVEGNO DELLE TESTATE STUDENTESCHE Il 6 marzo, nella prestigiosa sede del Politecnico di Torino, si svolgerà il 17° Convegno delle testate studentesche. Ci si troverà per discutere dei problemi del giornalismo scolastico ma anche per parlare di scuola, di riforma, di problemi giovanili. Sono previste 70 redazioni e quasi 500 studenti Sono 17 anni che come redazione di Lunarfollie partecipiamo a questa stupenda iniziativa e la continuità nel tempo sta a dire dell’importanza della stampa studentesca. Nel prossimo numero vi informeremo sui risultati dell’incontro

SAN VALENTINO Arriva anche quest’anno la festa di S. Valentino, il santo degli innamorati. A tutti gli innamorati giunga l’augurio di Lunarfollie


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RINGRAZIAMO le classi che hanno già portato il loro contributo. Con 2 euro a testa riusciamo a raggiungere la cifra di 2500 che è necessaria per vedere realizzato il nostro pozzo. L’immane tragedia di Haiti, - oltre 200.000 morti - paese nel quale vorremmo realizzare il pozzo, non ci deve vedere insensibili. Portate il contributo della vostra classe al CIMP Diamo una mano alla ripresa di un popolo così provato dalla povertà e da grandi calamità naturali. Siamo certi che nessuno mancherà all’appello

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