Anno 14 Numero 1
Questa espressione – certamente ottimistica – non è nostra. L’abbiamo rintracciata nella biografia di Erasmo da Rotterdam che nel 1400 dava le ali a un umanesimo che predicava tolleranza e pace. (Stwefen Zweig, Erasmo da Rotterdam, Rusconi 1981).
Ci è piaciuta e l’abbiamo scelta per indicare un modo d’essere in questo nuovo anno di scuola. Non siamo certamente così ingenui e sprovveduti da credere che questa sia una constatazione. Quello che vediamo attorno a noi è grigiore,
I.T.C. LUNARDI - BS
Settembre-Ottobre 2005
banalità, incomprensione, violenza, odio, lotta, apparenza, menzogna… e potremmo continuare. Il nostro è un tempo che manca di certezze, di speranza, che non sa indicare un centro che possa dare senso alle azioni e ai desideri. Siamo tutti un po’ disorientati, delusi, fluidi. Vivere però, il concetto che ci appartiene della vita, è sostanziato proprio da quella piccola parola: gioia. La vita senza gioia, senza felicità o, se vogliamo, sen-
za la bellezza, non ha senso. Allora ci piace iniziare un nuovo anno scolastico all’insegna della gioia. Vorremmo (e se ci impegnamo ce la facciamo) costruire gioia, studiare con gioia, avere gioa dall’amicizia, dal tempo libero… dalla vita. Un benvenuto cordiale a chi arriva fresco al Lunardi, ai “primini”, ma anche ai numerosi nuovi insegnanti. Siamo certi che porterete tra di noi nuova linfa capace di far crescere il grande albero della nostra scuola Avanti allora, la gioia di vivere è possibile. La gioia sia con ciascuno di noi! La Redazione IN QUESTO NUMERO: Si riparte pag. 2 La riforma che non c’è pag. 3 Siamo state a Colonia pag. 5 In 200.000 per la pace pag. 6 Perle di saggezza pag. 7 La storia dei jeans pag. 8 Game Mania pag. 9 Pianeta Musica pag.11 Un soffio pag.12 Movies pag.13 BresciaEstate pag.15 Amico Libro pag.16 Test del Mese pag.18 Ecuador pag.19 PACS pag.20 Ricerca bellezza pag.21 Sfida di Einstein pag.22 Biblioteca pag.23
2 REDAZIONE Abbiatico Elisa 5C Addis Federica 4F Bertolotti Enrico 2A Bianchini Sonia 5B Bodini Matteo 4B Bombardieri Valentino 5 B Cazzago Chiara 4B Daldoss Paola 4F David Sara 5G Falappi Alessandra 4F Fortunato Mattia 3A Franceschini Michela 5 G Gandini Marzio 4B Glisenti Lara 4F Grama Ioana 4H Guerra Giulia 5F Hamidi Meryem 3B Jarrera Federica 5B Laconi Cesare 5B Maiolo Paola 5G Mattei Giuseppe CIMP Martinazzoli Lino CIMP Moretti Alice 3M Moroni Chiara 4C Muhic’ Mirela 4F Osei Sharon 5B Pellini Lisa 5B Piaz Metteo 5B Plodari Marta 5G Pitossi Michela 4B Portunato Mattia 3A Protopop Diana 4C Prunean Valerio 4D Quarenghi Silvia 4B Sheko Klotilda 5B Verzelletti Simone 3B Viviani Laura 4F Zubiria Marcela 1H Lunarfollie viene pensato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIMP dell’ ITC LUNARDI, via Riccobelli 47 25125 Brescia, Italia. Tel. 030/2009508/9/0 Fax 030/390996 E-MAIL lunarfollie@lunardi.bs.it
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Non è facile offrire una fotografia della nostra scuola all’inizio di questo nuovo anno scolastico. Ci proviamo comunque. Il Preside (che ora si chiama Dirigente Scolastico, ma lui si presenta come Capo di Istituto) è sempre il prof. Fausto Mangiavini. Due i collaboratori da lui scelti (si tratta di riconferme) la prof. Antonella Preti che svolge la funzione vicaria e il prof. Diego Parzani. Nonostante possa sembrare che la scuola stia cadendo a pezzi, tranquilli! È tutto sotto controllo… anzi: baldi giovani stanno lavorando per noi. E ora passiamo ai numeri: quanti siamo? Tanti! Tanti! Tanti! Esattamente 1295, divisi in 14 sezioni e 62 classi totali. Un bel pò, vero? Le iscrizioni sono aumentate, mentre negli scorsi due anni si era registrato un lieve calo. Veniamo in gran parte dalla provincia: i “cittadini” sono “solo” 401; altri paesi con più provenienze sono Ospitaletto e Gussago; sul terzo gradino del podio si trova Concesio. Nella parte bassa della classifica ci sono invece coraggiosi che vengono da Bione, Erbusco, Lonato, Orzinuovi e Verolavecchia. Purtroppo anche l’andamento generale delle bocciature è in aumento: l’anno scorso è stato rimandato l’11,69%, del quale più della metà frequentava il primo anno. Primini, non spaventatevi: superato il primo ostacolo, la
strada si fa in discesa. Il numero di chi deve ripetere, infatti, diminuisce man mano “si va in alto”. Per quanto riguarda i nostri amatissimi insegnanti, quest’anno c’è qualche new entry: un grande benvenuto ai prof: Stocchetti Amilcare– Mate Cirelli G. Luigi-Economia Bitonti Anna-Matematica. Macario M.Rita-Italiano Bonin A. Maria-Francese Camarda -Francese Licalzi Angela-Ed. Fisica Cocuzza Barbara-Scienze Santoro Giuseppe-Econ. Mastrone Francesca-Sost. Deligia Silvia-Spagn. Vi sono poi i supplenti: Santini, Magni, Parise, Rizzotto, Chiarini, Morenghi, Larovere, Cromeni, Prandini, Funk, Martinez, Català, Costa. Anche fra il personale tecnico c’è una simpaticissima nuova arrivata: è la signora Maddalena Pagliuca. Le classi che l’anno scorso hanno perso più ore sono le ex 2°D, 1°F e 3°L. Di contro, chi ha dovuto sgobbare maggiormente (ovvero ha perso meno ore) sono, nell’ordine: ex 3°, 4° e 5°H. Per finire, vorremmo augurarvi di trascorrere un anno pieno di felicità, gioia e… promozione! Michela e Sara 5G
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La riforma Moratti, tanto per cambiare, è stata ancora rimandata. La data fatidica di avvio è l’anno scolastico 2007/08, arrivando così alla (udite, udite) tredicesima bozza. La riforma si fonda sulla completa rivisitazione del sistema scolastico con la creazione di due percorsi formativi: l’istruzione e formazione professionale (IFP) e i licei. Questi ultimi saranno ulteriormente suddivisi in otto indirizzi: artistico, classico, economico, linguistico, musicale-coreutico, scientifico, delle scienze umane, tecnologico. Il percorso liceale prevede una durata di cinque anni ed è suddiviso in due bienni e un anno terminale. L’anno terminale è da realizzarsi con le università o con le accademie o i conservatori, per garantire la prosecuzione degli studi superiori a cui il liceo è propedeutico. Il nostro “caro” ITC Lunardi diventerà così un liceo eco-
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nomico, perdendo la prerogativa linguistica. Gli indirizzi saranno infatti quello economico istituzionale e quello economico aziendale. Inizieranno nel secondo biennio e ad essi sono dedicate le ore dell’orario opzionale obbligatorio, che perciò funzionano come ore di indirizzo. I settori di studio sono per l’indirizzo istituzionale quelli della ricerca e dell’innovazione, l’internazionale, della finanza pubblica e della pubblica amministrazione; per l’indirizzo aziendale sono quelle della moda, dei servizi, del turismo e dell’agro-alimentare. Ad essi sono dedicate le ore facoltative. Se ne deduce chiaramente (e tristemente) che anche i settori sono facoltativi. Per quanto riguarda gli orari nel primo biennio avremo un totale di 28+3 ore, nel secondo 28+6+3, mentre nel quinto anno 26+5+3 Alle innovazioni si aggiunge l’introduzione della figura del
tutor (prevista solo nei licei). Fra i suoi compiti c’è quello di orientare lo studente nella scelta dell’attività opzionale e facoltativa, coordinare le attività educative e didattiche, curare le relazioni con le famiglie, curare la documentazione dello studente. Per quanto riguarda la valutazione, essa sarà periodica ed annuale, ma (salvo casi gravissimi) solo al secondo, al quarto ed all’ultimo anno si può sanzionare con una bocciatura il mancato raggiungimento di tutti gli obiettivi. L’unico superstite del buon senso rimane l’esame di stato. Dopo la proposta indecente del ministro Moratti di dimezzare le ore settimanali di educazione fisica, a cui sono seguite feroci critiche, si torna alle due ore settimanali, che possono essere però surrogate con attività sportive private da parte dell’alunno. Da sottolineare l’inserimento di nuove materie (a nostro parere lontane dallo scopo prefissato dalla nostra scuola), come latino e musica. Non passa di sicuro inosservata la cancellazione dei laboratori, mezzo utile per l’approfondimento ed una migliore comprensione di determinate materie. La gran parte degli studenti sembra non mandare giù il disegno di legge e lo dimostra con continue manifestazioni con le quali vogliono difendere una conquista che ora si vorrebbe distruggere:
4 una scuola di tutti e per tutti, dove ciascuno possa trovare l’opportunità di futuro a cui ha diritto. Se ci è concesso, in qualità di studentesse, anche noi avremmo qualcosa da ridire su questa legge, a nostro parere ridicola. In primo luogo parliamo del tempo pieno, la cui sostanziale abolizione risospingerà gli studenti delle famiglie meno attrezzate culturalmente in una condizione di inferiorità, visto che li costringerà a passare più tempo in un contesto poco adatto a stimolare l’intelligenza e la curiosità. Suscita scalpore la scelta precoce tra l’istruzione superiore e quella professionale. Che cosa significa imporre questa scelta a dei bambini, visto che tali si è a tredici anni? Significa impedire ogni speranza di miglioramento sociale per chi, trovandosi in condizioni economiche disagiate, sarà obbligato a scegliere l’avviamento professionale per contribuire il più presto possibile al sostentamento della famiglia. I pove-
LUNARFOLLIE ri stiano al loro posto, sembra dire la Moratti. E ci torna, con un sorriso sulle labbra, l’innocua imitazione di Paola Cortellesi: “W la scuola pay! Abbasso la scuola free!”. Ultimo ma non meno importante punto da ribadire è il tentato insabbiamento della teoria di Darwin, teoria che è stata la base dei più grandi studi, fino al sopraggiungere cauto e silenzioso della Moratti. Questo macroscopico tentativo è solo la punta dell’iceberg, che dimostra la smania di allinearsi al fondamentalismo della destra americana più conservatrice. Tentativo però abbattuto, almeno per il momento, per la grande rivolta intellettuale che ha provocato. La fede religiosa sembra essere la guida della Moratti. Discriminazione pura. L’Italia si dichiara, infatti, stato laico; e non siamo noi a dirlo, ma uno dei primi articoli della Costituzione, che dovrebbe fungere da “Bibbia” per qualsiasi Ministro della Repubblica, senza eccezione alcuna
Canti scordati Tremano gli alberi di questa stagione. Tutto s'avvicina per lasciare spazio allo sguardo. È incredibile perdersi, smarrirsi nei pressi di casa.
Federica e Mirela 4^ F Palpito come loro e mi allontano nel nulla. Questo viaggio va verso Te senza vestito. Abbraccia il mio cuore per non cedere ai canti.
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Il 15 Agosto siamo partiti verso le 6 di mattina (!!!!) carichi e frizzanti per questa nuova avventura con altri 2000 giovani di Brescia. Dopo una lunga giornata di viaggio (16 ore) finalmente siamo giunti a Colonia dove ci hanno accolto pioggia, vento e fame. Infatti uno dei pochi lati negativi di questa esperienza è stato proprio il cibo…o forse la sua assenza! Siamo sopravvissuti mangiando wurstel (canini?!!), margarina, insalate pronte in scatole, pasticci di verdure di ananas e uvetta; oltre che a un piatto di pasta ci è mancata molto l’acqua, distribuita poche volte. Ricordiamo anche la pessima organizzazione sia dell’evento che dei trasporti: sempre affollati e soprattutto poco chiare le indicazioni. Nonostante ciò è stata un’esperienza unica nella quale abbiamo potuto conoscere nuove persone provenienti da tutto il mondo, mettere alla prova le nostre conoscenze lin-
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guistiche e vivere momenti indimenticabili di comunione. Una delle tante occasioni avute è stata la festa degli Italiani alla quale sono accorsi altri 70.000 nostri connazionali e numerosi artisti come Povia, Tosca, Masini, Linda e il mitico Trapattoni!!!! Altri momenti toccanti sono stati vissuti il sabato e la domenica a Marienfeld, spianata dove ci siamo accampati per trascorrere questi 2 giorni con il Papa. Il sabato dopo essere arrivati da un lungo e faticoso pellegrinaggio cari-
chi dei nostri zaini ci siamo sistemati per la sera e abbiamo subito iniziato a barattare spille, bandiere, magliette e cappelli con ragazzi di altre nazioni. Verso le 20 la veglia del Papa è cominciata, un’atmosfera magica ha pervaso la serata, con lumini, canti, preghiere e gesti. La nottata all’aperto è stata fredda, umida e interrotta per alcuni da animaletti simpatici come topi, zanzare. Giunta finalmente la mattina ci siamo preparati a trascorrere l’ultima giornata della settimana, tristi perché la nostra esperienza era ormai terminata ma nello stesso tempo felici per i bei momenti vissuti insieme. Celebrata la Messa con il Santo Padre ci siamo dati appuntamento alla prossima GMG a Sidney nel 2008. Consigliamo a tutti di partecipare a questo evento con la certezza che cambierà (in meglio) ognuno di voi. Marta, Michela
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Dal prossimo numero pubblicheremo i vostri messaggi. Li potete imbucare liberamente nelle apposite cassette poste all’inScriveteci-Scrivetevi!!! gresso e in portineria.
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Una catena umana di persone. Duecentomila persone tra le bandiere arcobaleno. La Marcia della pace è partita alle 9 da Perugia, e la testa del serpentone arrivata verso le 15 ad Assisi. Davanti una grande fascia, lunga 100 metri, con una scritta rossa: 'Stop alla povertà'. La Marcia, 24 chilometri, è alla sua 16esima edizione. Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha inviato agli organizzatori e ai partecipanti un messaggio di saluto: "La pace è un bene indivisibile: occorre affrontare con decisione i flagelli che tormentano milioni di esseri umani nel mondo". "Siamo una moltitudine di gente - ha affermato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace - Tanta gente bella, responsabile, gente che ha capito che oggi dobbiamo fare i conti con i grandi problemi del mondo. Ciascuno di noi può fare qualche cosa, oggi stiamo organizzando la speranza di cambiare il mondo". "Rilanciamo - ha proseguito Lotti - un appello forte per dire basta al terrorismo e alla guerra, alla violenza e alla miseria. Non è possibile continuare a tollerare l'esistenza di questi crimini. Spetta a noi dire basta e spetta alla politica metterlo in pratica". Come da tradizione, il corteo partito da Perugia era solo una piccola parte di quello che è arrivato alla Rocca di Assisi. Già a Ponte San Giovanni,
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quando la strada ormai diventa pianeggiante, c'è stato l'ingresso di un sostanzioso troncone di manifestanti che hanno preferito arrivare con i bus in un'area più facile da raggiungere, senza avventurarsi nella problematica viabilità del centro storico. Altri gruppi sono entrati durante il tragitto. L'ultimo innesto proprio a Santa Maria degli Angeli, da dove inizia la salita finale. In testa alla Marcia c'era il pulmino verde della pace. Seguivano scout in verde e tanti ragazzi con la tshirt bianca, che è il colore dominante della marcia. Nella prima fase impressionava soprattutto il corteo dei sindaci e con fascia tricolore e dei gonfaloni istituzionali degli altri enti locali, da Trento a Marsala, dalla provincia di Roma al comune di Scanzorosciate. Brescia era presente con due pulmann. Sono 550 le associazioni che hanno aderito, 438 le Province, i Comuni e le Regioni presenti con i loro rispettivi gonfaloni. E inoltre parlamentari, istituzioni locali e 180 partecipanti internazionali dell'assemblea dell'Onu dei popoli provenienti da tutto il mondo. Presenti inoltre 10 associazioni formate dai familiari delle vittime della guerra e del terrorismo, alcune delle quali provenienti da New York, Colombia, Algeria, Israele, Palestina, Sudafrica e Irlanda. C'erano anche circoli islamici, con ragazze velate ed
uno striscione che annuncia, nella ricorrenza dell'11 settembre, la lotta a ogni forma di terrorismo. C'era un cartello "boikottare la Coca Cola", e uno di ispirazione botanica che recitava: "Dove si pianta la pace fiorisce la giustizia" A partire dalle 13 la Rocca maggiore di Assisi è stata teatro delle iniziative conclusive della Marcia. Alle 13.30 il "concerto per la giustizia e la pace" condotto da Massimo Cirri e Filippo Solibello della trasmissione Caterpillar di Radiodue. Alle 15.15 il via alla manifestazione conclusiva della giornata con l'appello ai vertici di capo di Stato delle Nazioni Unite, la denuncia e le proposte dell'Onu dei popoli e dell'Onu dei giovani.
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Vi sono espressioni che rappresentano un genere letterario sintetico e appunto per questo particolarmente efficace. Nascono dal popolo, dalla gente e ne riassumono la sapienza accumulata nel corso dei secoli. Iniziamo dai detti latini perché è dal latino che scaturisce la nostra lingua . Tutti ricorderete il famoso “Carpe diem” reso noto dal film l’Attimo fuggente. I detti latini sono però numerosi e particolarmente interessanti. Ab ovo: dall’uovo. Nell’antica Roma i grandi pranzi iniziavano con un uovo e finivano con la frutta. Da qui il detto”Ab ovo usque ad malum” (dall’uovo alla mela). Significa cominciare da capo, ripetere tutto.Si dice di chi inizia a raccontare prendendo le mosse da lontano. Ad calendas graecas: alle calende greche. E’ un detto dell’imperatore Augusto e si riferisce a coloro che rimandano sempre (senza mantenerle) le loro promesse. Le “calendae” sono tipiche del calendario romano.ù Ad hominem: all’uomo. Cioè giusto per la persona di cui si tratta. Significa qualche cosa che colpisce in pieno perché riguarda direttamente la persona. Ad usum Delphini: per l’uso del Delfino. Era così chiamato il primogenito del re di Francia: per lui si “purgavano” o annotavano i libri dei classici greci e latini. Si dice di testi alterati, contraffatti, adattati per raggiungere uno scopo preciso. Ad libitum: a piacere. Come uno ritiene più opportuno.
Advocatus diaboli: avvocato del diavolo. E’ così denominato colui che è chiamato a contrastare le prove favorevoli in un processo. Alibi: altrove. E’ la proba di estraneità in un delitto perché si era “altrove”. A priori – a posteriori: da ciò che precede, da ciò che consegue. Aut – aut: o,o. Dilemma di chi deve decidere tra due cose importanti Carpe diem: approfitta dell’oggi. E’ l’invito a sfruttare il momento a cogliere le occasioni che si offrono. E’ stato reso famoso dal film “L’attimo fuggente”. Cicero pro domo sua: Cicerone per la sua casa. Ricorda un famoso discorso di Cicerone in difesa di una sua proprietà. Si dice di chi tira l’acqua al suo mulino. Ex aequo: a parità. Si intende a parità di meriti, di risultati. Eureka: ho trovato! Fu l’espressione di gioia di Archimede quando scoprì una legge di idrostatica ed è normalmente rappresentata con l’accendersi della lampadina.
Conditio sine qua non: condizione senza la quale non… Condizione senza la quale non è possibile che accada o che si possa realizzare qualche cosa. Pertanto condizione necessaria. Cui prodest?: a chi giova?. Domanda che vuol sapere chi trae vantaggio da una data situazione. De facto: di fatto normalmente usato in senso opposto a de iure, di diritto. Deus ex machina: il Dio (che appare) dalla macchina. Nei tetri antichi (greci e romani) la divinità appariva mediante elaborati marchingegni per risolvere situazioni particolari del dramma. Si dice di chi tiene in mano le redini di tutto tanto che senza di lui non si può fare niente. Errare humanum est: sbagliare è umano. Per indicare la limitatezza e la fallibilità della persona umana. Fac simile: fa una cosa simile. Si dice di una riproduzione aderente all’originale Honoris causa; a motivo di onore. Sono le lauree che le Università attribuiscono a persone particolarmente me-
8 ritevoli senza richiedere esami e senza conferire il diritto di insegnare o concorrere. Imprimatur: si imprima (si stampi)Termine tecnico che la censura usava per permettere la stampa di un libro dopo averlo esaminato. Oggi è l’ordine di stampare un libro dopo aver corretto le bozze.
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LA STORIA DEI JEANS Sbiadito, ricamato, come giacca o pantalone: chi non è mai stato stregato dal “fascino blu” più indossato nel mondo? E chi lo sapeva che i jeans sono un’invenzione tedesca?
In extremis: all’estremo (all’ultimo istante). Si riferisce a tutto ciò che accade all’ultimo momento. In pectore: in petto. Si dice di candidati la cui elezione è decisa ma non ancora annunciata Intelligenti pauca: alle persone intelligenti occorre poco. Corrisponde al proverbio italiano “a buon intenditor poche parole” Inter nos: tra di noi. Qualcosa che si fa o si dice in confidenza, privatamente. Ipso facto: immediatamente. Si dice di qualcosa che si verifica con lo stesso fatto e quindi immediatamente. Lapsus: sbaglio, svista, soprattutto (dopo Freud) significa dimenticanza involontaria. Lupus in fabula: il lupo nella favola. Si dice di qualcuno che compare al momento giusto, quando si parla di lui.
Levi Strauss non è una figura importante nella storia, ma questo non giustifica che il suo nome non sia conosciuto in tutto il mondo, come è di fatto. Levi è nato in Baviera il 1830 e nel 1848 emigra in America, portando con se un ricordo della sua Germania e cioè della stoffa. Vivendo in Kalifornia, dove c’era molto oro a quei tempi, propone la vendita della stoffa ai ricercatori d’oro. Per avere un guadagno maggiore decide poi di cucire dei pantaloni per i lavoratori della miniera. Il
primo paio di jeans è stato cucito nel 1850 ed ha avuto molto successo, poiché i lavoratori avevano bisogno di un capo di abbigliamento comodo e a basso costo; infatti i primi jeans costavano sei dollari. Nel 1950 il jeans è stato esportato in Germania dove ha avuto altrettanto successo, perché viene usato per la prima volta come capo di abbigli amento per il tempo libero. Come mai il “pantalone dalla stoffa blu” viene chiamato “jeans”? La sua fama deriva dal nome francese “Genes”, cioè dal grande porto di esportazione. La risposta moderna dell’ex direttore creativo di Gucci, Tom Ford, è “il jeans interpreta il nostro stile di vita”. Ora gli stilisti si sono sbizzarriti nel personalizzare questo capo intramontabile. Così, sul pantalone, sono ora spuntati i pizzi colorati, le decorazioni con perline, gli squarci e i disegni. Anche le dive non rinunciano al piacere di indossare il jeans, e se non sono pantaloni, gonne o giacchine, fa lo stesso. Purchè sia jeans, solo jeans.
Diana 4C
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Salve Lunardi, come va? le vacanze sono finite, e la scuola è rincominciata, e con lei anche la nostra rubrica che vi terrà informati sulle novità dal mondo dei videogames. Quest’anno sarà un anno di fuoco per le uscite dei videogames e l’anno prossimo sarà ancora meglio. Infatti il 2006 vedrà l’arrivo della PS3, la console più potente di tutti i tempi Ed ora cominciamo. PSP: The ultimate portable console is finally here. Finalmente la PSP è giunta in Italia e in un edizione di lusso che ci fa gioire ( in un certo senso ) di essere sempre gli ultimi. Al costo di 250 euro avremo infatti il Value Pack ( allo stesso prezzo in giappone e in america si prendeva solo la PSP ), contenente oltra alla PSP, il caricabatterie, un auricolare con comando a distanza, una memory stick da 32 MB, una custodia, un lac-
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cio da polso e un umd con i video dei primi giochi e contenente la versione 2.0 del sistema, che permetterà di collegarsi via internet con la PSP, in un futuro molto prossimo. Ecco ora le recensioni dei 3 migliori giochi del momento per PSP MEDIEVIL RESURRECTION Un gioco molto popolare per PSone di circa 6-7 anni fa era un certo Medievil, dove un buffo cavaliere scheletro senza un occhio e senza mascella, con uno stupido sorrisetto a 5 denti, sfidava un grande mago che 100 anni prima aveva già attaccato la terra di Gallowmere. Ora la Sony riporta su PSP il simpatico Sir Daniel Fortesque in un remake meraviglioso del primo Medievil, con alcuni elementi inediti, come nuovi livelli e alcuni minigame utilizzabili anche in coppia tramite il collegamento wireless. Il miglior plataform per PSP
FIRED UP In un certo senso questo gioco è l’incrocio tra Twisted Metal Black e GTA. Interpretanto il protagonista Addo e i suoi compagni ribelli, a bordo dello loro macchine armate di tutto e di più, dovremo affrontare una malvagia repubblica che stringe nel pugno di ferro i paesi di un’europa orientale alternativa, eseguendo missioni e distuggendo i veicoli nemici, all’interno di enormi scenari, cittadini e non. Inoltre questo è il primo gioco per PSP a sfruttare il game sharing, cioè potremo giocare insieme fino a otto persone via wireless, nonstante solo un giocatore abbia il gioco nella sua PSP WIPEOUT PURE Il gioco di corse futuritiche più famoso per PS2, ritorna su PSP e dimostra senza ombra di dubbio quanto possa essere potente la piccolina di mamma Sony. Oltre alle venti e più macchine ed alle decine di piste, potremo scaricare nuovi per-
10 corsi e veicoli da Internet, che potremo giocare con più giocatori, sia via wireless, sia via game sharing Quest’estate le uscite per PS2 sono state poche, se si esclude il bellissimo Tekken 5, ma con i primi di settembre, i primi grandi giochi arrivano Ecco infatti il primo gioco della stagione 2005/2006 per la Ps2 RESIDENT EVIL OUTBREAK FILE 2 Quando la Capcom fece un patto di esclusiva con Nintendo per la serie di Resident Evil, molti fan della serie ci rimasero male, e molti pur di seguire la loro serie preferita, comprarono un Game Cube. Ma per quelli che rimasero fedeli alla PS2, la Capcom creò Resident Evil Outbreak, un idea di gioco tanto innovativa, quanto divertente, che univa alle classiche meccaniche della serie la possibilità di giocare online. Purtroppo il gioco uscì senza l’online, ma l’avventura in generale non era male. Interpretando uno tra 8 persone comuni in Raccoon City ( un poliziotto, una guardia giurata, un conducente di metropolitana, un dottore, una cameriera, una giornalista, una studentessa e un idraulico ), dovevamo farci stada insieme a 2 compagni tre 5 scenari originali o presi da alcuni episodi di RE, come l’ospedale di RE3 o il laboratorio di RE2. RE Outbreak file 2 ripropone la stessa struttura di gioco del predecessore,
LUNARFOLLIE con nuovi livelli e la possibilità di giocare online.
ANGOLO DELLA SFIDA Pensate di essere abili nei videogames? vi ritenete dei campioni? l’angolo della sfida di Game Mania fa per voi, Ogni mese proporremo tre o più sfide, accettabili da chiunque abbia la console e la voglia di mettersi alla prova. Quando avrete vinto una sfida,scrivete un e-mail, con magari qualche dato o un nickname, all’indirizzo sfidagamemania@libero.it e noi vi proclameremo vincitori della sfida e vi inseriremo nel numero seguente ( niente premi, per ora... ) Ecco le sfide di questo numero: RESIDENT EVIL 4 (GAME CUBE): La sfida dell’esperto: cercate di completare il gioco in modalità esperto, senza trucchi e senza armi bonus RESIDENT EVIL OUTBREAK FILE 2 (PS2):
Chi non muore si rivede: quando avrete ottenuto l’opzione per giocare da soli, senza partner, scegliete Kevin e andate nel livello dell’RPD e completatelo. Alla fine inconterete una coppia di personaggi che i fan della serie conosceranno bene. Chi? SILENT HILL 3 (PS2,PC): La difficoltà suprema: Silent Hill 3 è un gioco difficile, ma il livello di difficoltà Estremo X (10) è un’impresa spaventosa. Dimostrate di essere dei veri esperti di Survival Horror finendo il gioco in questa modalità TEKKEN 5 (PS2): Il combattente divino: Esperti di picchiaduro, è il vostro momento. Sia che siate affezzionati ai personaggi dei precedenti episodi, sia che vi siate adattati alle new entry di T5, scegliete il vostro lottatore preferito e nella modalità arcade, cercate di raggiungere il livello supremo: la divinità Portu e Berto
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JANIS JOPLIN Il mito di Janis Joplin comincia a Port Arthur il 19 gennaio 1943. Port Arthur è una piccola cittadina del profondo Texas, nella quale Janis cresce e sviluppa l'insofferenza verso ogni ambiente conservatore che sarà il suo eterno marchio di fabbrica. La musica è una via di fuga per la cantante: fin da ragazza inizia a strimpellare blues e folk per fuggire lontano da questo ambiente che le trasmette solo oppressione e contraddizione. A soli 17 anni fugge dalla sua adolescenza infelice alla ricerca del successo: si trasferisce a San Francisco, capitale culturale per ec-
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cellenza di tutti gli anni ’60, ruolo che verrà poi preso dalla Grande Mela nel decennio successivo. Ed è proprio a San Francisco che nel 1966 avrà il primo fortunato incontro con la sua storica band: i “Big Brother And The Holding Company”. Con il gruppo, Janis inciderà i suoi primi due album. Il primo lavoro, intitolato semplicemente con il nome della formazione, esce nel 1967 e viene prodotto da una etichetta minore. Il 1967 è anche l’anno in cui Janis partecipa al Monterey Pop Festival, regalando al pubblico una delle performance live registrate più coinvolgenti di tutta la sua carriera. Per il secondo lavoro Janis e la band firmano un contratto con la Columbia Records. “Cheap Thrills” esce nel 1968. Accolto con grande entusiasmo dalle nuove generazioni di musicisti, viene aspramente criticato dai giornalisti del periodo. Al centro dei giudizi negativi vi è la, così definita, mancanza
di tecnica degli strumentisti, necessaria per le lavorazioni in studio. La cantante (la cui personalità è notoriamente insicura) sentirà troppo il peso delle critiche, a causa delle quali deciderà, dopo la partecipazione al festival di Woodstock, di lasciare il primo gruppo per costituirne uno nuovo: The Kozmic Blues Band. Intitolato a questa band uscirà un solo album, il terzo della carriera di Janis: “I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!”, registrato e pubblicato nel 1969. Dopo questo album Janis, sempre più imprigionata nel circolo dell’alcool e della droga, non registra più nulla per qualche mese, fino all’incontro con i cinque musicisti della Full Tilt Boogie, ultima formazione a cui Janis si legherà prima della morte. La cantante comincia a registrare in studio le canzoni che andranno a comporre il nuovo album, album che non farà in tempo a completare. Alle sei di domenica 4 ottobre, infatti, il produttore Paul Rothchild aspettò invano Janis agli studi. John Cooke; il "road manager" di Janis, la trovò riversa per terra, nella sua camera al Landmark Hotel di Los
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Angeles. L’album, terminato dai soli musicisti, verrà pubblicato a pochi mesi di distanza dalla morte di Janis. La canzone “Me and Bobby McGee” arriverà al primo posto della classifica statunitense. Nonostante la sua breve (ma storica) carriera, Janis è diventata una icona nella storia della musica moderna, un emblema della rivoluzione nel rock della figura femminile, che aprirà la strada ad altre cantanti ribelli come, solo per citarne alcune, Patti Smith, PJ Harvey o, arrivando ai giorni nostri, Alanis Morissette. E’ inoltre di pochi mesi fa la pubblicazione della ristampa di “Pearl”, rimasterizzato e pubblicato in un doppio cd, insieme ad un concerto tratto dal Festival Express Tour del 1970. Sta per partire anche il film “Il vangelo secondo Janis” di Penelope Spheris (la protagonista dovrebbe essere la popstar Pink). La figura di Janis continua inoltre ad essere sfruttata da compagnie cinematografiche e televisive: sono infatti in lavorazione un altro film (la cui protagonista sarà l’attrice Renee Zellweger) ed addirittura un reality show programmato per le TV statunitensi. Federica e Mirela 4^ F
In tutti questi anni ho incontrato gente servile, qualunquista, senza proprie idee, per interesse, per paura, per comodità, per ignoranza o per godere una fetta di potere. Ho incontrato gente contraria in ogni modo a tutte le forme di potere, fino all’incomprensione. Poche sono state le persone, i gruppi, e le associazioni, le comunità che mi hanno trasmesso un senso di pace interiore, di serenità, di attesa, una scelta di saggezza, di libertà al di fuori della propria visione, delle proprie necessità. Ancor meno sono state le persone che hanno scelto l’amore sopra tutto. Come vorrei incontrare un santo, un saggio, un uomo di pace. Ma più i miei passi si fanno corti, più la strada è cosparsa di stupidità: gente che guarda i teletubbies gente che si dispera per la fine di beautifoul, gente che gioca a far la guerra con pallottole di plastica, parassiti per pigrizia, gente che si gonfia il seno a dismisura gente che si diverte a distruggere le cose belle, gente che schiaccia un verme senza motivo, gente che si suicida o uccide perché il partner lo rifiuta, gente che rifiuta la verità e che condanna, pur sapendolo, innocenti, gente che ruba ai poveri, gente che diventa buddista perché il suo attore preferito ha girato un film in Nepal, gente che condanna libri senza averli letti e che segue le orme di un vecchio solo perché è popolare, gente che non saluta il collega perché è più bravo di lui, gente che brucia gli ebrei e i suoi anni con la droga perché la vita non dà la possibilità di esprimersi, gente che s’annoia, gente che non ha ancor visto il proprio paese.
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VENEZIA La famosa mostra del cinema di Venezia ha chiuso i battenti senza troppe critiche e polemiche. Si può dire che quella di quest’anno sia stata la manifestazione più “glamour” degli ultimi anni grazie soprattutto alla presenza di star del calibro di George Clooney o Russell Crowe fino alle new entry come Orlando Bloom o Jake Gyllenhaal. E proprio con uno di questi “big” del cinema hollywoodiano iniziamo a parlarvi dei film che hanno partecipato alla rassegna per la conquista del Leone d’oro. Il più acclamato ed atteso film è stato senza ombra di dubbio Good Night and Good Luck, prodotto, scritto, interpretato e, infine, diretto dall’uomo passato alla storia come accanito bevitore di Martini..si cari, stiamo proprio parlando di lui, George. La sua pellicola narra la vicenda di Edward R.Murrow, giornalista televisivo della CBS News che riuscì a metter la parola fine a quel regno di terrore creato dal senatore Joseph McCarthy, attraverso i suoi reportage, mostrando un’America ossessionata dalla paura di possibili presenze sovietiche all’interno del Paese. Dato per favorito all’inizio della mostra si è poi dovuto accontentare della Coppa Volpi per la migliore inter-
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pretazione maschile(David Strathairn) e l’Osella per la migliore sceneggiatura. Di tutt’altro tipo è invece il “vincitore” del Leone d’oro, “Brokeback Mountain” di Ang Lee. La storia è ambientata nel Wyoming dei primi anni sessanta e descrive la vita di due giovani cowboy, assunti come pastori. La loro sincera amicizia, nata sul monte Brokeback, si trasformerà in vera passione, capace di resistere al tempo e alle relazioni che i due avranno con altrettante donne. La pellicola ha commosso fino alle lacrime gli spettatori, decretandone il successo. Ricordiamo a tutti che il film è tratto dal racconto Gente del Wyoming di Annie Proulx. Una parentesi è doverosa per i “made in Italy”; a cominciare dall’opera che ha permesso all’attrice Giovanna Mezzogior-
no di vincere la Coppa Volpi come miglior interpretazione femminile. Questa è l’unica soddisfazione che il cinema italiano ha ottenuto alla mostra: gli altri lungometraggi presentati sono stati un autentico fallimento e hanno dimostrato ancora una volta che l’Italia non è ancora pronta per affrontare i grandi colossi americani e giapponesi. A questo proposito è nato addirittura il dubbio che i giudici abbiano in qualche modo voluto premiare un’italiana per non far sfigurare il nostro Paese… COMING SOON Innanzitutto parliamo del campione d’incassi in America e anche in Italia prodotto dalla Dreamworks : MADAGASCAR Nello zoo di New York vivono quattro amici : Alex il leone, Marty la zebra, Melman la giraffa e Gloria l’ippopotamo. Marty la zebra, nel giorno del suo decimo compleanno, comincia a sentire una fortissima attrazione per la natura e decide di scappare dallo zoo. I suoi tre amici lo seguono dando il via a molte avventure. Questo film ha esibito una comicità molto creativa, i personaggi sono geniali, resi credibili dalla grande professionalità dei doppiatori, Fabio de Luigi, Ale e Franz e Michelle Hunziker.
14 THE ISLAND Anno 2019. c’è stato un disastro ecologico che ha distrutto quasi interamente il pianeta, rimane solo un’isola incontaminata e un’area protetta dove vivono, monitorati 24 ore al giorno i sopravvissuti. Ma se tutto ciò fosse solamente una copertura per un sistema di clonazione che crea pezzi di ricambio per esseri umani? Jordan two-Delta è appena stata scelta per andare sull’isola, luogo lussureggiante e meraviglioso, dove solo i più fortunati trovano alloggio, ma Lincoln Six Echo, che nel frattempo si è innamorato di lei, ha scoperto la verità. L’isola non esiste., loro sono cloni di esseri umani che vivono nel mondo reale e vengono sacrificati in caso di trapianto, intervento, maternità. NATA PER VINCERE Terri Fletcher è una ragazzina di provincia con sogni grandiosi. Dotata di una voce melodiosa, Terri ha il desiderio di frequentare il Bristol Hillman Conservatory a Los Angeles. Nonostante abbia molto talento, le sue più segrete aspirazioni vengono spazzate via dal suo dispotico padre Simon, ma anche a causa della tragica morte del suo adorato fratello Paul. Terri, seppur abbattuta, si rassegna comunque a rimanere a casa durante le vacanze, ma sua madre Frances e sua zia Nina prendono in mano la situazione e segretamente si alleano per mettere a punto un piano che le permetterà di non lasciarsi scappare l’opportunità della sua vita. Ale & Laura
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I migliori da non perdere Siamo sempre più affascinati dal mondo del cinema. Si girano molti film, ma si va meno al cinema, visto le statistiche in costante calo. Forse è solo cambiato il modo di consumare il cinema, che non si limita più, come un tempo, al rito della sala buia. Oggi ci sono le multisale, i dvd arricchiti di contenuti speciali e le prime visioni dei canali satellitari . Comunque il cinema continua a esercitare un grande richiamo, qui di seguito Vi proponiamo un anticipo della stagione che si sta aprendo:
glioso o terribile? Jackson non è uomo da mezze misure: chi vuole rendersene già conto può leggere in Rete (www.kongisking.net) il suo diario scritto durante i vari ciak.
I fratelli Grimm, di Terry Gilliam, con Matt Damon e Monica Bellucci. Dal 7 ottobre. Una fiaba nera,fantasiosa, che mette a confronto i fratelli Grimm, due imbroglioni, con la realtà di una strega cattiva, una straordinaria Monica Bellucci. Un film imperdibile, trionfo di magia e fantasia. La leggenda di Zorro, di Martin Campbell, con Catherine Zeta-Jones e Antonio Banderas. Dal 28 ottobre. Seguito ideale dl primo film, con gli stessi protagonisti, ormai sposati e ancora molto innamorati. Alejandro de la Vega vorrebbe vivere tranquillo, tenendo nel cassetto la mascherina da Zorro e la spada, ma quando l’ingiustizia chiama, lui “deve” accorrere King Kong, di Peter Jackson, con Naomi Watts. Dal 16 dicembre. Dal regista del Signore degli anelli, il remake del celebre film. Risulterà meravi-
Harry Potter e il calice di fuoco, di Mike Newell, con Daniel Radcliffe. Dal 25 novembre. Un eroe che cresce con la sua saga, sia al cinema sia nei libri. Non solo, è uno dei rari casi in cui i fan non contestano, anzi adorano il modo in cui il maghetto è sbarcato sugli schermi. Un miracolo su tutti i fronti, compreso l’aver riportato alla lettura (e che lettura! Volumi da centinaia di pagine) un esercito di adolescenti. Syrina, di Stephen Gaghan, con George Clooney. Nel 2006. Farà discutere: la vicenda si svolge in Medio Oriente,
LUNARFOLLIE tra traffici poco puliti della Cia e la guerra del petrolio, tutto di strettissima (e tragica) attualità The interpreter, di Sydney Pollack, con Nicole Kidman e Sean Penn. Dal 28 ottobre. New York, Palazzo dell’Onu (che per la prima volta ha aperto le sue porte a un film): una traduttrice sente in cuffia qualcosa di troppo e diventa ei stessa un bersaglio. Sean Penn è un agente segreto, il cuore dell’intrigo è in Africa. Mr and Mrs Smith, di Doug Liman, con Brad Pitt e Angelina Jolie. Dal 2 dicembre. Attesissimo, non fosse altro per scoprire se i due protagonisti si amano anche fuori dal set. Due killer a pagamento, incaricati di farsi fuori a vicenda, scoprono di amarsi. Storia surreale e romantica. In her shoes, di Curtis Hanson, con Cameron Diaz, Toni Collette e Shirley MacLaine. Dall’11 novembre. Che cosa succede se scopri tuo marito a letto con tua sorella? Pasticci di famiglia in un’atmosfera spigliata, alla Bridget Jones, con attrici pimpantissime. Rumor has it, di Rob Reiner, con Jennifer Aniston e Kevin Costner. Dal 23 dicembre. Che cosa fareste se scopriste, giusto alla vigilia delle nozze, che un filmone di culto come il laureato è ispirato alla vita di vostra nonna? Un inizio eccentrico per un film, che ha tutte le carte in regola per funzionare.
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L’estate appena trascorsa è stata ricca di avvenimenti di cronaca, soprattutto a Brescia e nella sua vasta provincia, ma che hanno avuto anche un eco nazionale. Si pensi all’omicidio dei coniugi Donegani e al collegato processo di Guglielmo Gatti. Naturalmente, come in ogni fatto di cronaca nera che si rispetti, in cui compaiono orrendi omicidi e sanguinari assassini senza scrupoli, sull’onda della popolarità e del pettegolezzo viene a crearsi una fiction a puntate, propagandata da televisione e giornali, seguita dalla gente con un’attenzione che nel tempo si deteriora. Una morte oscura e intrigante è sempre un avvenimento fortemente mediatico e fonte di speculazioni. Purtroppo, parallelamente a tutto ciò si deteriora, anzi, crolla il rispetto per le vittime e per l’uomo. In primo luogo da parte dell’omicida che si avvale del diritto di poter eliminare una o più persone, il più ignobile degli atti perché la
sacralità della vita dovrebbe essere il principio cardine di ogni buona società. Poi da parte di chi trasforma l’avvenimento in saga. Questa, è stata anche un’estate di tragedie sulle strade, di incidenti, feriti e morti. Ma tutto ciò non è una novità, rappresenta piuttosto una normalità triste e ripetitiva, lo stillicidio di ogni sabato sera. Ho fatto una piccola ricerca personale ed ho individuato dati che riflettono la drammaticità del problema. Ogni anno, le vittime della strada nell’Unione Europea sono circa 500.000. A Brescia, nella sola provincia, sono in media 200 e i feriti sono nell’ordine di migliaia. Inutile ripetere che chi muore sono soprattutto giovani. Inutile evidenziare che tutto ciò avviene prevalentemente il venerdì o il sabato notte. Inutile anche, a questo punto, approfondirne le cause. A mio parere, l’unica cosa da fare è riaffermare il valore della centralità della vita, che è inestimabile e non ci si può permettere di giocarla per disattenzione, magari per scherzo, in una serata. V. Bombardieri
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Con l’inizio di un nuovo anno scolastico può venire la voglia di un buon libro. Eccovi le ultime novità che potete trovare in libreria. Si tratta, per ora, solo di una veloce segnalazione. Su alcuni di questi testi ritorneremo con il nostro parere all’interno di questa rubrica. Cinici, ambiziosi, maledetti gli antieroi di cui abbiamo bisogno Tra le novità anche l'ultimo affresco di Paul Auster un omaggio a New York che fa i conti con l'11 settembre. Cussler, Lansdale, Savater e quel povero diavolo di Camilleri L'anima nera dell'America, l'autobiografia di un grande laico e il papà di Montalbano alle prese con un demonio di serie B. Apocalittici, apocrifi e non integrati i modi per scrivere un'altra storia Tra le novità anche un viaggio nella Magna Grecia del mito e l'ultimo lavoro di Ulrich Beck, "Lo sguardo cosmopolita" Crimini, misteri e misfattila premiata ditta Camilleri & Co Il commissario Bordelli, ex militanti, mafiosi, vigilantes tra cospirazioni, arbitri uccisi e lo strano caso di Edgar Poe, Libri, reportage dal pianeta così l'uomo si gioca il mondo
Le battaglie di Giorgio Bassani, le visioni di Moscoviti Alberi che pensano e predatori di cui sentiremo la mancanza .
liane: Parrella, Gambetta, Brescia tra adolescenti soli, amori che finiscono, noir e città che si sfaldano
Marai, Coetzee, Tim Parks elogi delle fughe impossibili Tra le altre novità, le maree alla Conrad di Amitav Ghosh e tre saggi sul Medio Oriente con qualche lampo di speranza .
Per fame, per cultura, per piacere cucina e cibo affollano le librerie Storie di sapori che hanno resistito ai secoli e sfidato imperi e avventure di critici culinari camuffati per stanare i ristoratori.
Taibo e il Subcomandante guidano le voci dell'impegno Si va dalla guerra di Spagna a Cuba alla Russia di Putin all'Italia Tra le novità, "L'impresa irresponsabile", il nuovo saggio di Gallino Il Vietnam, l'Ohio e Little Italy le Americhe che abbiamo dentro I rapporti tra Vaticano e Usa nel '46, il mondo libero di Garton Ash Ma la guerra vive anche nei racconti della provincia profonda e senza legge Valeria, Deborah e le altre quelle che non sono Melissa P. La stagione delle scrittrici ita-
Libri, il nuovo j'accuse di Chomsky "L'America imperiale e bugiarda" Tra le novità l'Afghanistan del Grande gioco, l'oscuro romanzo di Tommaso Pincio e le poesie postume in vita di Gianni Clerici. Libri, non solo Stephen King anche in Italia l'horror d'autore Tra le novità anche il secondo romanzo del sorprendente Safran Foer l'America della destra che vince le elezioni e il marketing sui bambini Libri, quando Gandhi incontrò Mira e Joseph Roth
LUNARFOLLIE scriveva sui giornali Tra le novità, una serie di noir d'autore e nuovi talenti e l'omaggio del filosofo Derrida agli amici scomparsi Delitti, misteri e gol leggendari libri tra calcio e cronaca nera Tra le novità anche un saggio sui legami tra Pentagono e Holliwood da Frank Capra ad "Apocalipse Now" fino alla guerra in Iraq Se non avessero bocciato Hitler…..dopo Roth un'altra storia parallela Tra le novità ritratti di donne straordinarie dal Quattrocento al West un noir tra Calabria e "Milano da bere" e il diritto d'autore ai tempi di Internet Il ritorno di Jonathan Coe e gli inediti di Andersen Esce "Circolo chiuso", il nuovo romanzo dello scrittore inglese Si moltiplicano i titoli per il bicentenario del grande narratore di fiabe
17 Libri, "I magnifici Amberson"il capolavoro che stregò Welles Per la prima volta in Italia il romanzo di Tarkington che ispirò il film Libri, tra Hillman e Philip Roth viaggio notturno nelle nostre ansie Tra le novità, la storia di una donna pakistana punita con l'acido, una crime story post-11 settembre e i falsi idoli svelati da Ovadia Libri, essere Orson Welles condannato a vivere da genio Una raccolta di interviste al grande regista. Tra le novità anche l'ultimo bestseller di Wilbur Smith L'alcol, il fumo, la strada Simenon diventa americano Tra le novità anche un uomo che affoga nella foga per il football la storia degli ebrei in Germania e una guida per amare gli Usa.,
Libri, voci dall'Italia che resiste scritti 'off' e il teatro di Celestini Esce l'antologia delle riviste letterarie del nostro Paese e il cofanetto del monologo "Radio clandestina" sulle Ardeatine Dopo le puttane di Marquez il catalogo di Carlos Fuentes Tra le novità anche il racconto-commedia di Erri De Luca e la storia di uomini allo sfascio tra gioco d'azzardo e tradimenti. Droga, sesso e letteratura paura e disgusto in libreria Esce "Intoxication", antologia di racconti in stile "Trainspotting" Tra le novità un romanzo fantapolitico. Protagonista Berlusconi. Sopravvivere al proprio mitola ballata di Bob Dylan Tra le novità un giallo nella Cracovia occupata dai nazisti storie di vite difficili e disperate e lo strano paese di Meridiano
A TUTTI GLI STUDENTI DEL LUNARDI Se sai scrivere in modo brioso, se sei capace di disegnare, se sei curioso e ti piace capire quello che succede attorno a te puoi venire a dare una mano nella redazione di
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Farai una interessante esperienza giornalistica e inoltre entrerai a far parte di un gruppo di amici simpatici e dinamici. Se sei interessato fatti vivo al CIMP. Ci troverai!!!
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TEST DEL MESE
In questi anni in cui la moda impone la legge dell’apparire, chi non cura il proprio aspetto e non ha un’immensa considerazione di sé è visto come un alieno. Lo specchio può essere considerato il simbolo della vanità del nostro tempo: tu che rapporto hai con questo oggetto? Scoprilo con il nostro test! 1. Durante la giornata ti guardi allo specchio: a. 1 o 2 volte al massimo b. più o meno 5 volte c. 10 volte e più! 2. Il tuo specchio ideale è: b. grande quanto una parete c. portatile, da tenere sempre con te a. quello che trovo… sono ok anche le vetrine dei negozi 3. Lo specchio svela: c. i difetti di chi si guarda b. gli umori e i pensieri a. la vanità dell’esistenza 4. Prima di un appuntamento importante resti davanti allo specchio: a. qualche secondo, giusto per vedere se sei presentabile b. qualche minuto per dare gli ultimi ritocchi c. ore e ore, per riuscire a sentirti davvero affascinante! 5. Abbina lo specchio con uno
di questi personaggi di fantasia: b. la regina Grimilde (la strega cattiva di Biancaneve) a. Dorian Gray (di Oscar Wilde) c. Narciso (personaggio mitologico) 6. Preferisci guardarti allo specchio: a. figura intera b. solo il viso c. solo alcune parti secondo l’occasione 7. Lo specchio nelle credenze popolari è un simbolo del male. Superstizione o realtà? a. superstizione: nessuno crede più a queste banalità! b. verità, perché porta sfortuna se si rompe c. un fondo di verità c’è, perché chi si guarda spesso potrebbe convincersi di essere il migliore e di bastare a se stesso 8. Ti guardi allo specchio e ti vedi:
c. bellissimo, il meglio che c’è! b. decisamente da rifare… a. a volte stupendo, a volte inguardabile 9. Quante volte fissando la tua immagine ti sei ritrovato immerso in pensieri profondi? c. mai, sono troppo occupato ad aggiustarmi al meglio a. spesso, soprattutto quando mi guardo negli occhi b. qualche volta, quando attraverso momenti difficili 10. Ti fai le smorfie allo specchio? a. sì, e mi viene da ridere c. no, non mi sembra da persone normali b. a volte, per prendermi in giro A cura di Michela
Maggioranza risposte A: SPECCHIO MIO NON TI CONOSCO! Non fuggi quando sei di fronte a uno specchio, ma decisamente non perdi tempo rimanendo ore e ore a rimirarti. Per te lo specchio non è altro che una parte dell’arredamento della tua camera. Hai un buon rapporto con te stesso che non necessita delle conferme di un’immagine riflessa. Cerchi di dare il giusto peso a ogni cosa, anche al tuo “io”, non facendo prevalere aspetti negativi quali la vanità e la superficialità. Qualche volta fermati comunque a osservare la tua immagine riflessa, ti può essere d’aiuto per guardarti dentro, conoscerti a fondo e scoprirti… bello! Maggioranza risposte B: FUOCHINO, FUOCHINO… VANITOSO A META’ Ti capita diverse volte di farti vincere dalla vanità e ti fermi a osservarti allo specchio in tutto il tuo splendore. Dopo un po’ allo specchio tutti si trovano stupendi, perfetti, senza alcun difetto (non solo fisico, ma anche caratteriale). Il problema è che si vede solo l’immagine riflessa di se stessi, cioè quello che vorremmo o crediamo di essere. La realtà è leggermente diversa. Dunque invece di bearti in quello che non sei, sfrutta i momenti trascorsi con lo specchio per analizzarti criticamente: forse ti sentirai meno bello, ma sicuramente più soddisfatto. Maggioranza risposte C: NARCISO Più che discendente di Adone, lo sei di Narciso che passò tutta la vita a guardare la sua bellissima immagine riflessa. La tua vanità basterebbe per tutti gli abitanti del tuo quartiere! Decisamente non puoi trascorrere le tue giornate specchiandoti dovunque ne hai la possibilità. L’apparenza non è tutto. Prova a pensarti tra qualche decina di anni, quando l’aspetto non sarà più florido: cosa ti resterà? Quali saranno per te le cose importanti? Oltre a osservarti allo specchio sforzati di guardare dentro e intorno a te.
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Nella vita ci sono esperienze che influiscono profondamente nella coscienza delle persone, le cambiano, quasi le completano. Questa estate abbiamo avuto la fortuna di viverne una, grazie a un viaggio in america latina. Ma forse sarebbe meglio parlare di una serie di esperienze: siamo stati in Ecuador assieme a un gruppo di ragazze frequentanti le diverse scuole di Brescia, accompagnati dalla fondazione Tovini, tutti accomunati dal desiderio di conoscere realtà totalmente diverse dalla nostra. Appena usciti dall’aereoporto di Quito (la capitale), è impossibile non accorgersi che nelle strade domina un nauseante odore di petrolio e i bambini, fin dalla più tenera età, sono costretti dall’indigenza a fare i lustrascarpe o chiedere l’elemosina. Una visione che contrasta, è impropria se, alzando lo sguardo, ammiriamo le splendide montagne che circondano la città. Quito è una città spezzata in due, divisa tra ricchi e poveri. Nel nord i locali, gli alberghi, i bar, i ristoranti, i turisti. Nel sud le baracche, la delinquenza, la gente in fila lungo i marciapiedi che attende un posto di lavoro, i rifiuti per le vie, il degrado. Fortunatamente, l’Ecuador non è solo Quito, il fuoco della speranza in una vita
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normale, non si è ancora spento, grazie a uomini, persone che hanno dedicato la propria vita al prossimo. Come padre Antonio Polo, il fulcro dell’esperienza di Salinas, l’uomo che trent’anni fa instaurò in questa comunità andina uno stile di vita economica e sociale basato sul cooperativismo, sulle “minghe” (cioè lavoro socialmente utile e completamente gratuito) e sulla solidarietà. Così si è formato un modello economico che funziona, che ha garantito ai Salineros un livello di vita più che dignitoso. Ed è proprio qui che noi ragazzi italiani siamo venuti a contatto con delle persone speciali, persone umili le quali ci hanno trasmesso valori prima sottovalutati. Salinas è situata ad un’altitudine di circa 3600 metri, è completamente circondata dalla natura e da distese di verde sconfinate, a tratti interrotte da caratteristici villaggi. Abbiamo immediatamente riscontrato
che i ragazzi del posto nutrono una grande affinità con questa natura che li circonda come se facesse parte di loro, conoscono flora e fauna, e ne sanno cogliere qualsiasi peculiarità; in questo rispetto che riservano per il mondo che li circonda ne abbiamo tratto insegnamento. Ci hanno accolto (così come le loro famiglie) con tanto affetto e calore, in pochissimo tempo hanno instaurato con noi un bellissimo rapporto, ci hanno offerto i loro letti per dormire, dato da mangiare in abbondanza, trattati come fossimo delle persone conosciute da tanto tempo. Ci hanno riservato una cura e un’attenzione che fino ad allora non la si era percepita che nelle proprie famiglie. Sensazioni uniche vissute durante i dieci giorni trascorsi insieme, dove la gioia di vivere esplodeva ogni notte quando tutti insieme ci si ritrovava a ballare, animati dalla passione che in quei momenti legava le due diverse culture. Gli abitanti di Salinas possiedono veramente poco dal punto di vista materiale: il loro tesoro lo custodiscono nell’anima, la loro vera ricchezza, il loro dono più grande sono l’umiltà, la generosità e la forza di volontà che gli hanno permesso di creare una realtà pulita, non macchiata da quell’egoismo, quell’avidità che caratterizzano la vita dell’uomo occidentale. Valentino B. 5 B
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La politica discute sulla legge per le coppie di fatto Pensavo di scrivere un ’articolo nel quale spiegare cosa fossero queste PACS ma mi sono trovato nella condizione di dover riassumere più di 8 pagine di citazioni dileggi Italiane e Francesi delle quali avrei dovuto poi necessariamente spiegarne il contenuto. Quindi ho optato per una soluzione più semplice ed indolore. In breve parlerò dei contenuti del disegno di legge proposto dall’onorevole Prodi sul modello delle PACS francesi. Innanzi tutto conviene spiegare cosa sono i PACS ovvero i PAtti Civili di Solidarietà, ovvero in termini più semplici contratti tra privati per una civile convivenza. La natura del PACS però presuppone come base non la sola convivenza ma una vita di coppia e il contratto è di
natura prettamente patrimoniale. In base all’attuale legislazione italiana, non sarebbe consentita la stipulazione di PACS a coppie omosessuali e a parenti in linea retta fino al 3°grado (pena l’annullamento del contratto). Come dicevo le PACS hanno natura prettamente patrimoniale, infatti lo stato civile dei richiedenti non viene in nessuno modo modificato e non esiste l’obbligo di fedeltà, il patto semplicemente regola una situazione di patrimonio comune e determina alcuni obblighi assistenziali. Se in un paese liberale come la Francia questa legge dopo essere stata a lungo dibattuta è stata infine approvata, anche se immediatamente sottoposta al giudizio del Conseil Constitutionel che però ha regolato l’interpretazione in senso re-
Nomi sul registro
strittivo di alcune norme senza giudicarle incostituzionali, l’Italia paese moralmente molto più chiuso sotto l’influenza non indifferente della chiesa ,che si è già pronunciata sfavorevolmente a riguardo, dovremo aspettarci un’ acceso dibattito lungo e combattuto. Vorremmo invitarvi ad esprimere la vostra opinione e per fare in modo che possiate informarvi eccovi un indirizzo dove potrete trovare tutte le norme legislative riguardanti questi disegni di legge. Questo è un sito che io reputo attendibile poiché non presenta opinioni ma discute le semplici leggi lasciando ognuno libero di crearsi la sua opinione. www.diritto.it/ giustizia/ver_giustizia/ ord_giu21.html Marzio G: 4°B
Laura S ha scritto questo. "...Quello che ho ben chiaro è che la Maria Livia ha paura. Ha paura dei PROF. Ha paura perché siamo all’ultimo anno e abbiamo l’esame e i prof potrebbero TENERE CONTO delle assenze. Ora, alla povera Maria Livia sfugge un particolare oserei dire FONDAMENTALE: Ai prof non gliene frega niente di niente. Proprio niente eh. I nostri prof non sanno neanche di essere al mondo. La metà del corpo docente che frequenta la mia classe non sa neanche il mio nome di battesimo. Ma questo è il meno, mica me la prenderei per una cosa del genere. Non c’è rapporto, corrispondenza, o come cavolo vogliamo chiamarla. Il mio prof di italiano e storia fa lezioni fotocopia, spiegazioni fotocopia, compiti fotocopia, si può fare tutt’altro durante le sue ore. Stesso discorso per mate e inglese. Quello di diritto ormai parla da solo. Nessuno si preoccupa di vedere chi gli sta di fronte. Perché dunque dovrei preoccuparmene io? Io non ho fiducia nei miei professori, e il poco rispetto che mi è rimasto ce l’ho perché riconosco che sono persone che hanno studiato. Ma io me ne frego di quello che pensano di me, perché molto probabilmente non hanno uno straccio di pensiero su di me!" Ma leggetevelo tutto. Un’amica Poi ditemi che non è vero.
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L’annuale incontro delle redazioni delle testate giornalistiche studentesche è una tradizione assestata e ben rodata che fa capo a 4 poli organizzativi. Anzitutto Piacenza, da cui l’iniziativa è partita e poi Torino, Brescia, Alessandria e da quest’anno Casalpusterlengo. La collaborazione tra queste quattro città procede ormai da anni con costante e crescente successo. La comunicazione scritta è un aspetto della vita studentesca di notevole importanza. E’ luogo di creatività, è spazio di libertà, è soprattutto una palestra in cui ci si può misurare e allenare anche per decollare (perché no?!) verso traguardi più ampi a livello di studio ma talora anche a livello professionale. L’esperienza accumulata in questi ultimi 15 anni ci dice che una qualche forma di espressione giornalistica dovrebbe esserci in tutte le scuole perchè la sua assenza è sovente sinonimo di appiattimento e di poca partecipazione e quindi anche di assenza di quel protagonismo giovanile che rappresenta la ricchezza creativa e il futuro della nostra scuola. Ora, nel 2006 ci si incontrerà a Brescia e sarà il XIII convegno. Brescia è la seconda volta che ospita l’iniziativa che ha ormai assunto importanza nazionale, con una partecipazione media di 70 redazioni e di 300 studenti. Quello che importa agli organizzatori – che pensano così
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di fare un servizio alle persone e alla scuola – è il protagonismo dei ragazzi. Sono loro che da sempre decidono i temi, preparano e presiedono i gruppi di studio, e, dopo attenta riflessione, traggono le conclusioni da adottare nel corso dell’anno scolastico successivo. La scuola, che vede una caduta preoccupante della partecipazione, ha bisogno di un nuovo protagonismo degli studenti e noi siamo convinti che strumento significativo irrinunciabile è senz’altro il giornale di istituto attorno al quale si costruiscono idee, si lanciano iniziative, si innescano confronti, si fa correre la fantasia. Perché abbiamo scelto la bellezza “Non chiederti dove dimora, ma cerca i segni dei suoi passi. La bellezza non è il tuo volto, ma la sua profondità. La bellezza non è la luce, ma è il sole che la illumina. La bellezza non è evidente, è ciò che non si vede della meraviglia. La bellezza è la meta, ma lo è
anche il suo percorso. La bellezza non è "parola", ma è vita che genera vita!” Il tema scelto, la bellezza, vuole condurci in una navigazione critica e consapevole, ironica e smaliziata giocata tra essere e apparire, tra successo facile ed effimero legato all’esteriorità e all’estemporaneità e valore legato alla permanenza. Ci siamo chiesti, e ci chiediamo ancora, perché la bellezza esteriore viene spesso assunta come elemento di successo e quindi di guadagno. Che cosa ci dicono il fenomeno delle veline, dei calciatori superpagati e rissosi, degli spettacoli giocati totalmente sulla esteriorità, sul pettegolezzo, sulla esternazione esasperata del privato affettivo e dei sentimenti, sulla contrapposizione costruita e incentivata da vere e proprie fazioni appositamente costituite. A partire da qui, consapevoli di toccare un ambito di grande rilevanza perché qualcuno ha detto che la bellezza salverà il mondo, abbiamo scelto il tema: “GIOVANI… E LA BELLEZZA?”. Vorremmo, con questo, operare una rivisitazione del bello, di ciò che oggi possiamo considerare veramente tale, perchè siamo convinti che questa sia una dimensione importante dell’essere giovani. Il bello ha tanti volti: quello dell’estetica, dell’arte, quello dell’immagine, quello
22 della poesia e della letteratura, quello che troviamo in un paesaggio, in un volto, in un corpo, in uno spirito. La bellezza ci rapporta immediatamente alla felicità e il desiderio della felicità è troppo importante per la nostra vita. Non può essere svenduto, manipolato, sfruttato, brutalizzato da una società e da una comunicazione che rischiano di perdere il senso dei valori, il senso cioè del vero, del bene e del bello. Si, perché il bello vale e se vale è valore a cui dobbiamo sentirci fortemente legati. L’invito che facciamo è quindi quello di riflettere su questo tema e di raccogliere per tempo idee, trasformarle in articoli sui nostri giornali, scambiarle con chi si occupa di comunicazione sia essa stampata che a video. L’invito è ad esercitare con creatività la nostra capacità critica per tirare fuori idee, suggerimenti, proposte, risorse umane. Essere giovani è bello se la giovinezza viene vissuta come bellezza. Vorremmo provare a dircelo tra noi che ci crediamo, a gridarlo ad altri giovani che fanno fatica a capire questa dimensione della loro esistenza, a invocare dagli adulti il diritto alla bellezza e quindi l’eliminazione di tutto ciò che è schifezza, spazzatura, provocazione di basso livello, ricorso non tanto all’intelligenza dell’uomo ma alla sua fragilità. Siamo convinti, e non dite che è presunzione, che la bellezza, se sapremo riscoprirla e ridonarla al nostro tempo e alla nostra giovinezza, grazie a noi salverà il mondo.
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LA SFIDA DI EINSTEIN
Albert Einstein scrisse questo indovinello agli inizi del 1900 e sostenne che il 98% della popolazione non sarebbe stata in grado di risolverlo. Secondo quanto disse lo scienziato, nella nostra scuola almeno 24 ragazzi sapranno farlo. E tu? Sei uno di questi? Fai parte del 2% delle persone più intelligenti? Risolvi l’indovinello, manda la risposta alla redazione… e lo scoprirai nel prossimo numero! Ricorda: non ci sono trabocchetti, ma solo logica. Buona fortuna! In una strada vi sono 5 case dipinte in 5 colori differenti. In ogni casa vive una persona di diversa nazionalità. Ognuno dei padroni di casa beve una differente bevanda, fuma una differente marca di sigarette e tiene un animaletto differente. Domanda: a chi appartiene il pesciolino?
Indizi: 1. l’inglese vive in una casa rossa 2. lo svedese ha un cane 3. il danese beve the 4. la casa verde è a sinistra della casa bianca 5. il padrone della casa verde beve caffè 6. la persona che fuma Pall Mall ha gli uccellini 7. il padrone della casa gialla fuma sigarette Dunhill’s 8. l’uomo che vive nella casa centrale beve latte 9. il norvegese vive nella prima casa 10. l’uomo che fuma Blends vive vicino a quello che ha i gatti 11. l’uomo che ha i cavalli vive vicino all’uomo che fuma le Dunhill’s 12. l’uomo che fuma le Blue Master beve birra 13. il tedesco fuma le Prince 14. il norvegese vive vicino alla casa blu 15. l’uomo che fuma le Blends ha un vicino che beve acqua.
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CONSIGLI DI LETTURA FINLANDESE PAASILINNA ARTO, I veleni della dolce Linnea, Iperborea PAASILINNA ARTO, Il mugnaio urlante, Iperborea PAASILINNA ARTO, Il bosco delle volpi, Iperborea
Arto Paasilinna è nato nel 1942 a Kittilä, in Lapponia, è autore-culto in Finlandia, dove ogni suo libro supera sempre le 100.000 copie, e uno dei pochi scrittori finlandesi che vive unicamente della sua penna. Ex guardaboschi, ex giornalista, ex poeta, ha cominciato nel 1975 la sua folgorante carriera di scrittore. Molto amato all’estero per il suo humour travolgente, quella capacità tutta finlandese di raccontare ridendo anche le storie più tragiche, ha pubblicato finora più di trenta romanzi, oltre a pièces teatrali e sceneggiature.
VIAGGIARE IN FINLANDIA Viaggiare in Finlandia significa godere di un silenzioso equilibrio tra caldo e freddo, tra terra e acqua, tra antico e moderno. Si resta incantati dagli immensi boschi e laghi che ci si trova a costeggiare per raggiungere località oltre la capitale. Sembra questo l’unico paesaggio visibile per molti chilometri. Parchi e laghi rendono questo paese estremamente gradevole e il chiarore delle giornate che durano fino alle 11 di sera amplia il silenzio intorno. Si può navigare in barca per ben 500 km, perché i laghi sono tutti tra loro comunicanti. Un’ occasione per conoscere meglio le tradizioni di questa terra è quella di sperimentare la sauna e tuffarsi nelle acque per godere di una piacevolissima sensazione di relax.
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Abbiamo deciso di inserire quest’annuncio nel giornale di istituto per chiedervi un po’ di solidarietà. Cosa pensereste se vi dicessimo che una ragazza che frequenta la vostra stessa scuola, una di quelle tante ragazze all’apparenza spensierate, che magari avete visto chissà quante volte passare per i corridoi, in realtà è costretta a portare sulle spalle il peso di responsabilità più grandi di lei? Cosa pensereste se vi dicessimo che la mamma di questa ragazza è afflitta da una malattia che la costringe a letto da ormai otto anni senza poter nemmeno riconoscere sua figlia? E che grazie allo zelo della sua nuova casa di cura questa mamma sembra in miglioramento? Cosa ci direste se vi dicessimo che basta un Euro da ciascuno di voi per assicurarle la permanenza per un altro mese, in attesa della pensione di invalidità? RAGAZZI, vi stiamo chiedendo di mettervi una mano sul cuore. Quello che per voi può sembrare solo un piccolo gesto, per questa mamma sarà davvero importante.
N.B. nei prossimi giorni passeremo nelle classi a raccogliere quanto avrete donato