Anno 2 Numero 4
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l nostro Istituto, durante le ultime due settimane, ha organizzato un lavoro di autogestione che ci è sembrato, nel suo complesso, abbastanza positivo e produttivo nell'ambito: -della riflessione sulla riforma della scuola secondaria superiore; -dello s vol gi mento di atti vità alternative autogestite che ci hanno consentito di comprendere in modo generale con quali modalità sarebbe opportuno fosse organizzata la scuola in futuro. Nell'analisi degli articoli della "Legge quadro" abbiamo riscontrato aspetti positi vi e negat i vi s ui qu ali esprimiamo un commento formuliamo propost e. Vo rre m mo, pe rò, puntualizzare di non essere contro una riforma della scuola secondaria superiore in sè, ma contro il metodo con il quale questa "Legge quadro" è stata stilata. Chiediamo una riforma che ci renda protagonisti all'interno della scuola e non semplici utenti. ART.1 Ci troviamo perfettamente d'accordo con questo articolo in quanto è necessario un vero processo di riforma della scuola secondaria superiore che consenta un valido inserimento dei giovani nella società e nel mondo del lavoro. ART.3 E' possibile suddividere questo articolo in diversi punti: -il carattere pubblico della scuola va salvaguardato, così come deve essere c o n t r a s t a t a o g n i i p o t es i d i p ri vat i zza zi o n e at t ravers o u n intervento finanziario pubblico adeguato. I contributi dei privati devono essere, perciò soltanto aggiuntivi e integrativi; -l'ingresso dei privati nella scuola
Dicembre 1993
provocherebbe la divisione degli istituti in diverse categorie, a seconda dei tipi e delle quantità dei finanziamenti ricevuti, dell'importo delle tasse da pagare e della collocazione in aree depresse o industriali. I contributi a carico degli
studenti non devono aumentare consistentemente per evitare che la condizione economica e sociale di ogni singola famiglia influisca sulla possibilità di conseguire gli studi secondari superiori. Inoltre la partecipazione dei privati non deve incidere pesantemente sulla didattica, in modo che lo studente sia autonomo e libero di scegliere senza essere oppresso e manipolato da interessi finanziari; -i fondi ricevuti tramite convenzioni potrebbero essere versati alle province che provvederebbero a distribuirli equamente fra le varie scuole del territorio, allo scopo di mantenere possibilità economiche equilibrate fra gli istituti; -il conseguimento della autonomia gestionale è un obbiettivo essenziale. Intendiamo, però, precisare che l'autonomia deve valorizzare la
partecipazione delle varie componenti scolastiche (genitori, insegnanti e soprattutto studenti) e non della burocrazia ministeriale. Una riforma degli organi collegiali scolastici ed una modifica dei decreti delegati sono quindi necessarie. Per ottenerle è necessario però: - e g u a g l i a r e i l n u me r o d e i rappresentanti degli studenti a quello degli insegnanti nel Consiglio di Istituto; -attribuire al Comitato Studentesco funzioni non solo consultive -specificare la provenienza dei membri e le modalità della loro nomina, in caso di conservazione della Giunta esecutiva prevista dalla "Legge quadro". ART.4 Essendo gli studenti solo utenti del l 'Ist itu zi on e s co lasti ca, ma soprattutto parte integrante della stessa, auspichiamo l'introduzione di tale co mpon ente nei Co mitati Nazionali di verifica e valutazione. ART.5 Nell'ambito di questo articolo, richiediamo l'istituzione a livello universitario di corsi specifici per l'insegnamento, quali ad es. pedagogia e didattica, che garantiscano ai futuri insegnanti la capacità di trasmettere le nozioni apprese in modo adeguato. ART.8 L'elevamento della scolarizzazione obbligatoria al sedicesimo anno di età costituisce un obiettivo importante, un mezzo per ridurre la dispersione scolastica e l'adeguamento al sistema scolastico degli altri Paesi europei. Chiediamo, però, che il titolo di studio conseguito al termine di tale biennio e la consistenza dello stesso vengano definiti con precisione.
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Ci viene spesso ripetuto che la scuola non deve essere il luogo delle esperienze e della vita, ma piuttosto l'ambito che partecipa alla formazione globale della persona, offrendo agli alunni gli strumenti adatti per riflettere sull'esperienza, sulla vita. Anzi, ci viene precisato che più lasciamo fuori dalla porta della scuola i nostri problemi, più riusciamo ad apprendere e, quindi, a "coronare di successo i nostri sforzi intellettuali". Ma, riflettendo bene, i problemi per cui ci siamo arrabbiati e abbiamo attuato la nostra azione di protesta rendendo impossibile lo svolgimento delle lezioni, non ce li siamo portati da casa: li abbiamo semplicemente trovati dentro la struttura scolastica. Così ci siamo messi in testa di fare un tent ati vo p er tro vare qu al ch e soluzione. Siamo stati caotici, disorganizzati p erd i t emp o , co n t rad di t to ri .. . l o riconosciamo! Ma chi ci è stato accanto, chi ha partecipato alle nostre assemblee o alle nostre attività, ha visto i nostri sforzi: abbiamo detto no! alle lezioni dettate dai professori, abbiamo chiuso i libri di testo. Però ci siamo confrontati, abbiamo aperto altre pagine che ci hanno fatto incontrare una realtà che ci colpisce direttamente. Così abbiamo imparato a leggere dei documenti legislativi, a confrontare le nostre idee con quelle di analoghe esperienze riportate dai quotidiani... abbiamo u mil mente chiesto la collaborazione ai nostri insegnanti e l'abbiamo spesso ottenuta. Forse abbiamo esagerato con le nostre potenzialità organizzative e, a detta di qualcuno, non siamo stati in grado di sfruttare pienamente questa occasione. Comunque ci sentiamo un po' più "grandi", siamo cresciuti e anche maturati di fronte ai problemi che ci hanno provocato. Qualcuno ha fatto anche il "furbo" , ma lo avrebbe fatto anche senza autogestione. Loro sono rimasti b a mb i n i . L a c o s a c h e p i ù dà ,soddisfazione è che siamo riusciti, almeno all'interno del nostro Istituto a
LUNARFOLLIE n o n l as ci arci co nd i zi on are o manipolare da ideologie di partiti o di sindacati, anche se abbiamo captato alcuni inviti. Ora sarà duro riprendere, abbiamo perduto il ritmo. Ma abbiamo certamente guadagnato in coscienza e profondità: "il diritto allo studio" per noi non è più solo una bella frase. La Redazione CRONACA DELLA SECONDA S E T T I M A N A D I AUTOGESTIONE Si pensava ormai che lunedì 6 dicembre la protesta si sarebbe spenta, ma nuovamente i rappresentanti di Istituto hanno convocato una assemblea straordinaria in palestra. Zacchi si è espresso negativamente in merito alla continuazione dell'autogestione: "... Proseguire sarebbe controproducente... Penso che la partecipazione massiccia di sabato pomeriggio sia stata una farsa...". Bassani (4° H) ha controbattuto dicendo che, comunque, circa trecento persone si sono fermate a scuola, ad organizzare alcune possibili attività; gli sembre dunque giusto portare avanti la protesta. Rossella (capo della sicurezza) si è così espressa: "Dobbiamo continuare non per perdere la scuola, ma perchè se noi smettessimo adesso, il Governo capirebbe che la nostra protesta è d i s co n t i n u a e q u i n d i s e n e "fregherebbe". Se al contrario proseguiamo, la nostra "legge" passerà in primo piano". Bini Cristina (rappresentante di Istituto) pensa invece che se continuassimo rischieremmo di rovinare tutto ciò che è stato fatto finora. Infine Sonia (3° M) si è dichiarata d'accordo a continuare, ma, come Za c chi , ci gi u di ca de gl i "opportunisti" ("Perchè solo sabato vi siete svegliati?" - in effetti non tutti erano stati avvisati delle riunioni pomeridiane - ndr.). Ha inoltre aggiunto che se l'autogestione proseguisse, i rappresentanti di Istituto ed il Comitato Organizzativo non farebbero più la parte degli studenti che organizzano, ma di quelli che coordinano. Dopo le noti zie ri cevute d ai telegiornali di mercoledì 8 dicembre,
nei quali si diceva che tutti i Presidi di Italia erano stati invitati a far cessare ogni forma di protesta nelle scuole, si pensava che davvero l'autogestione terminasse. Invece, ancora una volta, è stata indetta una Assemblea di Istituto (che si è tenuta in palestra!!! -ndr.) tenutasi il 9 dicembre. I rappresentanti hanno affermato che la nostra protesta cadrebbe nel ridicolo se rimanesse tale. Pertanto hanno espresso l'intenzione di passare all'azione propositiva, cercando di creare una "controriforma" con l'aiuto dei professori di diritto e di italiano. Come spunto ci hanno fornito la fotocopia di documento stilato da 6 di loro martedì 7 dicembre. Ne rimarrebbe quindi la lettura, la discussione e una eventuale integrazione da parte degli studenti, seguita dalla presentazione della stessa in Parlamento. Il fine ultimo di questa azione sarebbe quello di fare sottoscrivere la "nostra riforma" da almeno cinquantamila maggiorenni, in modo che le autorità ricevano a gran voce le nostre proposte e ci rispondano. Nell'attesa ci si preoccupa di o rgani zzare l a mani fes tazi on e d el l 'u n d i ci d i ce mb re, ch e s i svolgerebbe in piazza Garibaldi e coinvolgerebbe Abba, Tartaglia, Itis, Lunardi, Copernico e Gambara.
LA ROSA E' DA POTARE PRENDI I TUOI DIRITTI PER PRIMO QUELLI SCRITTI CERCA DI LOTTARE COME SE FOSSE AM AR E Q UE LLO E ' IL DINOSAURO NON DEVI FARLO ALZARE IN AUTOGESTIONE CONTRO IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE 5^N AL L UN AR DI NON C 'E ' UN CRETINO C HE STA DALLA PARTE DELLA JERVOLINO 3^L JERVOLINO STROZZINO L'HAI
LUNARFOLLIE FATTO SOLO PER IL BOTTINO I LOVE M Y SC HOOL ! L A JERVOLINO QUESTO NON LO CAPISCE 4^M JERVOLINO LA TUA RIFORMA E' UN GRAN CASINO 2^O
3 giovedì 9 dicembre. Se questo non fosse chiediamo che dal giorno indicato l'entrata nell'Istituto venga consentita unicamente a chi intende seguire regolarmente le lezioni.
NON POTETE COMPRARE LE NOSTRE MENTI PAGHEREBBE UN PREZZO TROPPO ALTO. ITC LUNARDI ABBIAMO IL TEMPO E LA FORZA, DOBBIAMO RIMETTERE OGNI COSA A POSTO IL TUO TRAMBUSTO E' FUMO NEGLI OCCHI E NON CI FA PAURA E': UN DELITTO PERFETTO LA JERVO LINO V UO LE COMANDARE MA NOI DE L L UN AR D I C I S AP P IAM O ORGANIZZARE L UN AR D I AUT O GE S T IT O JERVOLINO HAI FALLITO NON VOGLIO LE ROSE: MI RICORDANO LA ROSA R IF OR M A SEZIONE I
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NO
GR AZ IE
I genitori si impegnano a collaborare, oggi e nel futuro alle istanze degli studenti nei confronti della riforma scolastica proposta dal Governo a patto ch e d alla p ropost a d ell '"AUTO GE S TIONE " o r mai scaduta nei significati, si passi alla fase propositiva specificando quali sono le esigenze che dovranno essere concretizzate nel disegno di legge sulla riforma che comunque è ritenuta non più rimandabile. Chiediamo che venga comunque riservato lo spazio e la collaborazione di tutte le componenti scolastiche affinché gli studenti producano un loro documento indicante quale riforma vorrebbero attuata. Con la prospettiva sopra indicata si intende che la scuola riprenda la sua normale attività didattica fin da
Sull'autogestione il Preside, di ritorno dagli Stati Uniti per uno scambio culturale, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Se è apprezzabile il modo col quale l'autogestione è stata condotta dagli studenti e il fatto che finalmente anch'essi abbiano sentito la necessità di affrontare in prima persona il tema della riforma della scuola, non si può non constatare come il risultato sia, allo stato attuale, deludente. Infatti è stato interrotto o quantomeno ritardato il processo di autonomia delle scuole. Alla burocrazia statale e forse anche agli ambienti legati al Ministero della Pubblica Istruzione, da sempre ferocemente contraria all'autonomia, è stato fatto un insperato regalo. La scuola così come è oggi resta sostanzialmente "privatizzata" in quanto sottratta ad una reale possibilità di intervento da parte degli utenti (lo sanno bene gli studenti e le famiglie quando hanno a che fare con i problemi didattici). Io mi auguro che si possa ripartire nel processo di riforma dai contenuti dell'ultimo documento elaborato dagli studenti che va nel senso, che io condivido dell'autonomia. Alle 10.43 del 14.12. 83 la Camera dei Deputati ha approvato l'art. 4 del Decreto Legge coll egato all a finanziaria, che conferisce a tutte le scuole personalità giuridica ed autonomia organizzativa, finanziaria, didattica, di ricerca e sviluppo da attuarsi con decreti legislativi entro 9 mesi . Il Preside si è dichiarato soddisfatto di questa approvazione che definisce "fatto storico"
Dopo una attesa di ben 23 minuti, passati ad osservare lavori al computer, telefonate, discussioni con altri professori, ecco che il nostro Vice Preside prof. Spagnoli ci concede un'intervista tanto picacevole quanto attesa. CHE COSA NE PENSA DEGLI SVILUPPI DELL'AUTOGESTIONE? L'autogestione, secondo me, è partita con alcune idee di fondo valide ed interessanti, ma c'è stata anche parecchia disinformazione e alcuni problemi organizzativi. Gli sviluppi, soprattutto nella seconda settimana, sono sotto gli occhi di tutti. Non si è avuto niente di nuovo rispetto a quello già fatto e questo ha portato ad un momento di "stagnazione" completa nella vita dell'Istituto. CHE RIPERCUSSIONI AVR A' TUTTO QUESTO S UL SUCCESSIVO SVOLGIMENTO DELLE LEZIONI? Ci saranno sicuramente ritardi e recuperi affannosi: certo questo influirà maggiormente sugli studenti più deboli. L'IM PR ESS IONE DI NOI S T UD E N T I E R A C HE L E I A P P O G G I A S S E L ' AUTOGE S T IONE : IN C HE P OS IZ IONE S I TRO V A REALMENTE? La mia posizione iniziale non era né negativa nè positiva; dimostravo solo una particolare attenzione al problema. In un secondo momento, però, ho assunto un atteggiamento negativo. L'impressione iniziale che è stata data, mi fa invece riflettere su un'altra cosa: si da più peso al tono di voce che ai fattie alle parole. Ho sempre espresso infatti la mia preoccupazione sulla eccessiva durata, affermando che quando non c'è più dibattito la positività si perde. Vorrei inoltre contestare la domanda, secondo me priva di fondamento, poichè alla fine di ogni mio intervento nelle assemblee sono sempre stato fischiato . COME ANDRA' A FINIRE LA
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LUNARFOLLIE
QUE S TIONE DE I QUATTR O GIORNI A FEBBRAIO? Penso che in tutte le iniziative, comprese quelle degli studenti, bisogna avere a cuore gli interessi della scuola in generale. Se vuoi proprio il mio parere personale (ha chiesto lui di sottolinearlo - ndr.) è che forse bisognerebbe utilizzare quei quattro giorni per fare lezione. Ciò non vuol dire, però, che non si possa trovare un modo didatticamente valido e diverso di affrontare il problema Sottolineo che è una opinione strettamente personale.
discussione e all'approfondimento delle tematiche proposte
AMME TTE NDO C HE LA RIFORMA COSI' COME E' STATA F OR MULATA F OS S E A P P R O V A T A C H E RIPERCUSSIONI AVREBBE IL NOSTRO ISTITUTO? Non credo che la cosa cambierebbe molto, anche se una certa autonomia è importante per poter gestire un Istituto come il nostro.
-Come è andata questa settimana? -Secondo me questa seconda settimana non è andata bene perché si è perso tutto ciò che era stato fatto nei giorni precedenti. Settimana scorsa abbiamo ottenuto un buon livello di partecipazione degli studenti e l'attenzione dei mass-media mentre in questa settimana si è rovinato tutto. -Perché volevi smettere sabato? -Perché per me questa protesta consisteva in due fasi: quella dell'autogestione vera e propria e q u ell a p ro pos iti va. An ch e s e smettavamo sabato la partecipazione alla manifestazione dell'11 ci sarebbe stata lo stesso. -Cosa ti aspetti dalla manifestazione? -Spero che ci sia partecipazione e che serva a sensibilizzare gli studenti a questo problema che ci tocca in prima persona. La manifestazione dovrà essere l'atto conclusivo della protesta, mentre per quanto riguarda le prossime settimane abbiamo stabilito con la Presidenza un calendario d'incontri per seguire l'evolversi della situazione. -Cosa ne pensi della riforma? -Ci sono aspetti positivi e negativi. Voglio comunque chiarire che il nostro movimento è a favore della riforma ma non fatta in questo modo. La riforma che noi vogliamo deve rendere gli studenti protagonisti all'interno della scuola e deve darci maggior chiarezza. -Il LUNARDI secondo te otterrebbe i finanziamenti dei privati? -Io non voglio guardare solo la realtà del nostro istituto ma a tutte le scuole. I finan ziamenti d egli sponsor creerebbero scuole di serie A e B in base all'efficienza e agli indirizzi di studio;
VUOL DARE AL LUNARDI UN ANNUNC IO DEL TUTTO UFFICIALE A PROPOSITO DI QUESTI AVVENIMENTI? Mi sento di dire qualcosa in particolare agli studenti: riconoscere i propri errori è una cosa ragionevole, non un motivo di vergogna. Gli studenti dovrebbero riflettere e interiorizzare di più l'autogestione e spero che anche questo non sia scambiato per un giudizio favorevole all 'autogesti one (non si preoccupi:abbiamo capito la lezione ndr.).
Il Collegio dei docenti a seguito della riunione del 6-12-1993, in merito alla situazione venutasi a creare dopo la proclamata autogestione degli studenti, esprime: 1. attenzione nei confronti delle iniziative assunte dagli studenti nell'autogestione dell'Istituto 2. conferma dell'atteggiamento della disponibilità già assunta dal Collegio tramite i singoli docenti alla
3. invita gli studenti a riprendere l'approfondimento dei problemi in discussione e l'attività didattica nelle rispettive aule a partire da domani 7 dicembre alla ore otto. CRISTINA BINI
infatti scuole come il liceo artistico verrebbero penalizzate, mentre gli istituti tecnici otterrebbero i maggiori benefici. Noi studenti invece vogliamo che il diritto allo studio sia garantito a tutti nello stesso modo e chiediamo che lo Stato si impegni a rafforzare il carattere pubblico di settori come quello sanitario e quello scolastico. SONIA AYALA-IACUCCI -In un'assemblea tu hai definito gli studenti "opportunisti", perché? -Perché solo con le minacce siete venuti alle riunioni pomeridiane in cui si decideva il programma per il giorno dopo; infatti siete venuti solo quando abbiamo detto:"O fate questo o entrate a fare lezione". -Cosa ne pensi della posizione dei genitori? -I genitori avevano ragione nel dirci di smettere sabato perché altrimenti ci r e n d a v a m o r i d i c o l i me n t r e , s b agl i avan o q u an d o vo l e van o intervenire nelle decisioni. Io credo che noi studenti dobbiamo sentire i pareri delle altre componenti d el l a s cu o l a e p oi d eci d ere autonomamente. -Che ne pensi della Sicurezza, anche in seguito alle polemiche che ci sono state? -Nella prima settimana la Sicurezza è stata anche esagerata, mentre nella seconda è stata inutile perché gli studenti che hanno deciso di continuare l'autogestione devono anche sapersi autocontrollare. -Il bilancio finale della protesta? -Positivo per quanto riguarda la responsabilità dimostrata dagli studenti che hanno imparato cosa significa doversi organizzare. Alcuni obiettivi sono stati raggiunti anche se io credo che ci siamo resi ridicoli nei confronti dei genitori e dei docenti, che fino a quel momento ci avevano appogiati, quando abbiamo deciso di continuare.