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La serenata
La pareidolia è quella “tendenza” a ricondurre a forme note – per lo più volti –, oggetti dalla forma casuale. È un fenomeno talmente diffuso che Marina Rei ci ha persino intitolato un album (la notizia è che Marina Rei sia ancora in attività), ma in effetti a chi non è capitato di intravedere un coniglio in una nuvola?
Siamo una specie veramente perfetta per questo, direi quasi evoluta al fine di modificare la realtà a nostro piacimento. Lentamente e con grande metodo, siamo riusciti ad applicare al mondo "reale” concetti e meccanismi fino ad un tempo relegati al campo artistico. E allora ecco che nasce la finanzia creativa, la mobilità, il marketing, non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che fa clic, l’emergenza climatica solo nelle parole, le condizioni di acquisto illeggibili nelle pubblicità delle automobili in tv, i comunicati stampa dove ogni azienda è leader e ogni evento è imperdibile, i bandi pubblici costruiti ad hoc, le compagnie di utenze – vitali o meno, acqua, luce, gas o uno stupido gestore telefonico – che cambiano i contratti in essere dove in un modo o in un altro c’è scritto sempre che non conta come stanno i tuoi clienti ma quanti clienti hai. Eccetera, eccetera.
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Febbraio è mese del carnevale, delle maschere per eccellenza. Proviamo a toglierle. Proviamo a toglierci di dosso per un giorno, per un’ora, tutto il superfluo di cui ci siamo circondati fino a questo strambo 2020 e vediamo cosa resta.
La trasparenza e la concretezza, il sentirsi tranquilli guardandosi allo specchio e l’aver creato valore.
Buona lettura.
EDITORIALE
di Jacopo Aiazzi
Persone, tra sanpietrini e melanina
Da pochi giorni è nato un nuovo sito (www.storiedifirenze.it), ispirato al blog americano Humans of New York, che si propone di raccontare “l’esercito di persone che, anche lontano dai riflettori, contribuisce alla storia della città”. La questione è di disarmante semplicità: sono le persone, anche le più comuni, al centro di tutto. Ed è proprio in ricordo di alcune persone che sono state recentemente posizionate le “pietre d’inciampo” (in via del Gelsomino, via del Proconsolo, via Ghibellina e piazzale Donatello), ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig nei primi del Novecento: piccoli quadrati di ottone con sopra incisi nomi, cognomi e date della cattura posizionate di fronte all’abitazione delle vittime delle deportazioni nei campi di concentramento per ricordare ai passanti cosa è accaduto durante l’occupazione nazifascista. Ed è sempre riconducibile a quel buio periodo della nostra nazione il ricordo per la recente scomparsa di Silvana Galli, novantunenne residente a Camaiore. La sua storia inizia quando, durante la liberazione, Silvana si innamorò giovanissima di un soldato afroamericano della 92a Divisione “Buffalo” (la stessa che liberò Sant’Anna di Stazzema, nota per il feroce eccidio) da cui ebbe un figlio. Tutti, in paese, le consigliarono di abbandonare subito quel bambino mulatto, perfino il prete si rifiutava di farlo entrare in chiesa. Silvana ha dovuto combattere per tutta la vita contro le maldicenze e il razzismo, più resistente della dittatura che lo aveva sdoganato in tutto il paese. “Per tutta la vita Giorgio -il figlio- è stato discriminato. Pensate quanto siamo stupidi: a distinguerci è solo un poco di melanina” disse in un’intervista al Tirreno nel 2013. Seppur con microscopiche differenze, in questo mondo siamo tutti persone. E sembra stupido doverlo ancora ricordare.
IN COPERTINA Let the children play di Alect
Alessio Piccini, in arte Alect, è Creative Director e illustratore fiorentino, con un background da street artist che include murales e installazioni artistiche. Nel 2011 viene selezionato per l’esposizione di Pictoplasma a Parigi. Il suo lavoro di designer spazia tra visual video, poster e campagne di advertising. Insegna Visual Language a IED e fa parte dell’organizzazione del Type Thursday – l’evento mondiale sulla tipografia. Alcune delle sue illustrazioni le potete trovare su i muri di Bologna durante Cheap Festival, su riviste indipendenti come Inquieto, Frisco Speak e Lungarno.
Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 81 - Anno IX - Febbraio 2020 - Rivista Mensile
ISSN 2612-2294 Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: Tabloid Soc. Coop. • Firenze • N. ROC 32478
Direttore Responsabile: Jacopo Aiazzi Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato
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Lungarno ringrazia Marco Battaglia e la type foundry Zetafonts per aver concesso, rispettivamente, l'utilizzo delle font Queens Pro e Monterchi. I contenuti di questo numero sono a cura dell’Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Michele Baldini, Rame13, Giacomo Alberto Vieri, Martina Vincenzoni, Giulia De Giorgio, Giulio Garosi, Daniele Pasquini, Camilla Guidi, Gianluca Danti, Virginia Landi, Erika Gherardotti, Daniele C. Meyer, Alect, Riccardo Morandi, Tommaso Chimenti, Francesca Corpaci, Lafabbricadibraccia, Tommaso Ciuffoletti, Marcho, Caterina Liverani, Marianna Piccini, Walter Tripi, Luca Starita, Carlo Benedetti, Gabriele Giustini, Tazio Andrei, Giulia Focardi, Raffaella Galamini, Marco Tangocci, Davide Di Fabrizio, Marta Staulo, Andrea Bertelli, Lavinia Ferrone, Francesca Arfilli. Caporedattore: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori