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Il Rublogate, l’autonomia differenziata e il futuro del Governo Conte
Politica
Il Rublogate, l’autonomia differenziatae il futuro del governoConte di Aldo AVALLONE
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Il 20 luglio è trascorso e il governo è ancora in carica, anche se l’aria che tira dalle parti di palazzo Chigi è alquanto burrascosa. Per comprendere al meglio la questione va evidenziato che la data del 20 luglio rappresentava l’ultima finestra utile, nel caso di caduta dell’esecutivo, per poter votare entro settembre prossimo. A norma di legge nulla vieterebbe al Capo dello Stato di indire le elezioni anche oltre tale termine ma la necessità di approntare e approvare la manovra finanziaria 2020 fa pensare che Mattarella non sia disposto facilmente ad accondiscendere a una campagna elettorale che si prospetterebbe durissima e, visti i tempi necessari alla formazione del nuovo governo, porterebbe di filato all’applicazione della clausola di salvaguardia con relativo aumento dell’IVA. Un disastro per la Lega e il Movimento 5 Stelle che avrebbero grosse difficoltà a spiegare ai cittadini la conseguente crescita dei prezzi al consumo. Che Di Maio non auspichi il voto appare evidente: il Movimento è dato in calo da tutti i sondaggi i quali, al contrario, premiano la Lega nonostante la brutta vicenda del Rublogate. Nel partito di Salvini ormai c’è una forte componente, Giorgetti in primis, che spinge verso le elezioni convinta di poter raggiungere la maggioranza assoluta e governare in solitudine. Cosa farà il
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leader leghista resta ancora oscuro. È probabile che premerà ancora più forte sull’acceleratore per ottenere subito autonomia differenziata e flat tax per poi andare a raccogliere i frutti elettorali in primavera.
Intanto in questa settimana si succederanno, in sequenza, due passaggi decisivi per il prosieguo dell’avventura governativa giallo – verde. Il primo è fissato per mercoledì in Senato dove sarà direttamente Conte a riferire sul caso dei presunti finanziamenti alla Lega da parte della Russia di Putin. Il caso, ormai, ha assunto toni internazionali visto che anche la Merkel ha chiesto chiarimenti al governo italiano e l’attesa delle dichiarazioni del primo ministro cresce a ogni ora. Il secondo, dopo una serie di incontri tecnici preliminari, dovrebbe essere fissato per giovedì a palazzo Chigi per la definizione dell’autonomia regionale differenziata, tema sul quale lo scontro che vede coinvolti il premier Conte da un lato e i governatori di Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia, dall’altro ha raggiunto toni molto alti. Per il primo ministro trovare un compromesso accettabile sarà molto difficile. I cinquestelle proveranno ad allungare i tempi chiedendo un dibattito parlamentare come ha dichiarato ieri il presidente della Camera Fico. Solo a fine settimana, dopo questi due appuntamenti, sarà più chiaro il destino del governo e della legislatura.
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