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L’Università scende in campo
Università e Politica
L’Università scende in campo
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di Umberto SCOTTI DI UCCIO
Il documento stilato dall’Osservatorio sul Regionalismo differenziato, istituito dal Rettore Gaetano Manfredi presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Napoli Federico II (http://www.giurisprudenza.unina.it/it/images/stories/doc/ repository/documento_osservatorio.pdf), si scaglia contro l’interpretazione strumentale del concetto di “residuo fiscale”, un cavallo di battaglia dei Governatori di Veneto e Lombardia. Ma è giusto che un Ateneo prenda una posizione politica?
O invece la politica dovrebbe restare fuori dalle Scuole e dalle Università, come va dicendo qualcuno, tipicamente da destra?
Se fosse così, l’istituzione dell’Osservatorio sarebbe inopportuna e questo documento irricevibile, un’invasione di campo che, per dirla con una battuta di spirito, meriterebbe ai professori il titolo di baroni rossi (tanto per pareggiare il conto con le toghe).
Io però penso esattamente il contrario.
Sotto il martellamento dei media non pensiamo a due fatti importanti: primo, la politica è una scienza viva che si studia e s’impara; e secondo, abbiamo bisogno vitale di approccio scientifico per l’analisi dei progetti politici.
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Deve sorprendere allora che un intero Ateneo, tra i più grandi d’Europa, scenda incampo in modo ufficiale su un tema di attualità politica?
Eh, no: come il documento sinteticamente dimostra, l’Osservatorio ha analizzato la questione sul piano tecnico-giuridico, e questo è proprio il mestiere dei ricercatori universitari.
Il problema, allora, sta dalla parte di quei professionisti della politica (penso soprattutto a Zaia e Fontana) che aizzano il popolo forzando la Costituzione e le Leggi dello Stato a esclusivo vantaggio di una parte e si offendono dei ragionamenti solidi e strutturati.
Opponiamoci: atteggiamento scientifico e populismo non vanno d’accordo.
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