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Effetti collaterali
Politica
Effetti collaterali
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di Antonella GOLINELLI
È nato il governo. Il nuovo governo. Quello giallorosso. Dopo il gialloverde il
giallorosso. Un semaforo in pratica. Ma non è di questo che voglio parlare.
Nuovo governo, ancora col cellophane, e già comincia la polemica su un ministro. Anzi su una ministra. Teresa Bellanova. Perché? Non è laureata. Il, anzi, la ministro dell'agricoltura non è laureata, ha la terza media. Scandalo al sole!
In effetti la Bellanova ha iniziato am14/15 anni la sua carriera di bracciante agricola. Sotto il sole c'è stata.
Cosa ne potrà mai sapere di agricoltura?
È stata una sindacalista prima nel settore agricolo poi, se non ricordo male, degli edili.
Cosa ne potrà mai sapere di sfruttamento e caporalato?
Ha già ricoperto incarichi ministeriali, ma poco importa. Non è laureata.
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E non voglio nemmeno discorrere a proposito delle critiche al fisico e all'abbigliamentoche sono una porcheria.
Accetto solo le critiche modaiole da chi se ne intende del settore non certo da unCapezzone qualsiasi di cui ricordo solo l'espressione sempre luttuosa.
Ma non era nemmeno su questo che volevo intervenire.
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Provo ad andare al sodo. Le critiche sul titolo di studio le ho viste, nella mia bolla ma ho capito molto più generalizzate, provenire dall'area renziana. Questo non me lo spiego. Nel senso che una bella messe di renziani ha criticato aspramente e crudelmente un ministro di area renziana. Ha un senso? Apparentemente no. Non me lo spiego. Tanto più che stamani il capo corrente è intervenuto con un post a difesa del ministro rivendicando l'area di provenienza.
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Domande:
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la comunicazione renziana ha badato a dare direttive, per canali loro, affinchéfosse avviata una campagna denigratoria?
È un moto spontaneo di gruppi di facinorosi?
Nel primo caso c'è da chiedersi perché. Per dare visibilità a un ministro d'area o- scurando nello stesso tempo altri? Per togliere visibilità o importanza a esponenti altri del governo con diplomi? Per creare un incidente preliminare? Per dare agio al capo corrente di esibire un'algida e fulgida corazza di purezza eroica? È un avvertimento di guerra di logoramento?
Vedremo come evolve. Statene certi. Nel secondo caso, quello di cui effettivamente vorrei ragionare, la questione è più
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complessa. Nell'appartenenza partitica una delle regole fondamentali è non attaccare i compagni di partito. Mi sembra il minimo. La difesa correntizia è ancora più stretta. Non sono pratica (da dove vengo io correnti non ce n'erano. C'erano opinioni diverse ma non correnti). Non sono pratica, dicevo, ma so che è cosi.
Quindi che valore ha l'attacco interno a una corrente? Cannibalismo primordiale puro e semplice? Stupidità intrinseca?
Ciò che mi ha stupito maggiormente è la spocchia, la supponenza, il disprezzo, esibiti come un bel vestito nuovo di sartoria (a proposito). Ciò che mi è intollerabile è la mancanza di volontà di confronto e riconoscimento dell'altro da parte di questi soggetti. Perché in qualche diatriba mi ci son buttata a capofitto. Non scherziamo. Risultato: minacce e compatimento. Accompagnate da un contorno di insulti e insinuazioni di squilibrio mentale. Poco importa argomentare puntualmente le posizioni. Non si confrontano. Rifiutano. Loro sono loro e noi non siamo un cazzo.
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Il disprezzo per le “classi inferiori” siano esse di tipo economico o accademico è strabordante.
Provo a metterla cosi: loro sono bravi, perfetti, colti, belli e buoni e noi no.
Loro si abbassano, ci concedono, di prestarsi generosamente a rappresentarci, nonostante siamo brutti sporchi e cattivi, mentre noi siamo impegnati nelle nostre giuste occupazioni di basso livello e rango.
Possibilmente al loro servizio a quel che ho capito. Questi sarebbero, dicono loro, di sinistra. Questo giustificherebbe il loro dissennato attacco al titolo di studio di un ministro. Ma anche no.
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Questo è il mondo renziano.
Quel mondo che si chiede come sia potuto succedere che, pur con tutto il loro impegno, noi cafoni non ci siamo allineati e li abbiamo lasciati lì da soli.
Quelli hanno perso tutto, compreso un patrimonio di elettori e sono ancora lì che pontificano su quanto sono bravi loro e quanto sono scadenti gli altri.
Anche se gli altri sono quelli seduti di fianco a loro alle leopolde. Perché il punto di caduta è proprio questo.
Come dice la mia amica Lucia: “Guardate che il problema della Bellanova non è la terza media: se la tua scuola sono state le lotte nei campi gli studi abbandonati presto ti fanno onore.
Il problema della Bellanova è che ha buttato in vacca questa bella storia per diventare renziana”.
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