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TUTELA DEI DATI

Il turismo in Alto Adige è giunto ad un bivio

GLI ARTIGIANI ALTOATESINI INTENDONO PROPORRE SOLUZIONI CONDIVISE PER FAVORIRE I DIVERSI SETTORI.

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Per alcuni è necessario, mentre altri lo temono. Stiamo parlando del cosiddetto blocco all’aumento dei posti letto nel turismo in provincia di Bolzano, una tematica molto discussa nelle ultime settimane. I cambiamenti previsti fanno parte del concetto di sviluppo turistico deciso dalla Giunta Provinciale e recentemente presentato dall’assessore provinciale Arnold Schuler. In concreto, il blocco implica l’introduzione di un limite massimo di posti letto per gli ospiti e di una capacità ricettiva massima: ciò significa che un certo tasso di occupazione non dovrà più essere superato a livello provinciale. L’anno di riferimento scelto per la definizione di tale soglia è il 2019. L’assegnazione dei posti letto all’interno del territorio provinciale sarà gestita con flessibilità, ma si prevede una sorta di “blocco delle domande”: fino a quando non sarà fissato il tetto massimo di posti letto, non potranno essere presentate relazioni di attività che comportino un aumento dei posti letto per l’affitto privato. Le significative innovazioni costituiscono al momento unicamente una bozza, ma saranno discusse e approvate in occasione dell’esame del disegno di legge Omnibus previsto a fine luglio in Consiglio Provinciale. Nel frattempo, i toni si stanno alzando tra operatori turistici, sindaci, albergatori e uffici provinciali. “I settori economici dell’Alto Adige sono tutti strettamente interconnessi – ha ricordato il presidente di lvh.apa Martin Haller -. Il turismo finisce sempre per influire anche sull’artigianato.” Proprio per questo lvh. apa intende reperire delle soluzioni costruttive. “Per noi è particolarmente importante delle interruzioni all’attività di settore, perché ciò avrebbe conseguenze anche sull’artigianato – ha concluso Haller.

LUCIA MENINI Consulente Effizient Srl in tema di privacy

Un aiuto concreto contro il marketing eccessivo

Quante volte vi è capitato di ricevere, appena seduti a tavola, la chiamata di un call center che voleva vendervi qualcosa? Quante volte vi siete chiesti dove ha preso il numero, e come far smettere le chiamate indesiderate? Un aiuto per gestire il telemarketing indesiderato arriva dal Registro delle Opposizioni, un sito (www.registrodelleopposizioni.it) a cui potersi iscrivere per non ricevere più telefonate promozionali o marketing cartaceo indesiderato. Per iscriversi come utenti sarà sufficiente andare nella sezione “Area Abbonato” e seguire le istruzioni.

Il Registro delle Opposizioni è fondamentale anche e soprattutto se, come azienda, volete iniziare a fare attività di telemarketing o spedire pubblicità tramite posta tradizionale: prima di mettere in atto qualsiasi campagna promozionale è necessario iscriversi al sito, sezione “Area Operatore”, e verificare che i soggetti presenti nella lista da contattare non siano iscritti nel Registro: se sono iscritti non è possibile fare marketing, altrimenti si vìola la normativa privacy.

Attenzione! Il Registro delle Opposizioni vale solo per la posta tradizionale (invio di brochure, dèpliant etc.) e per le telefonate con operatore. Il marketing effettuato con altri strumenti, come le newsletter, è sottoposto ad altre regole specifiche!

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