ANDREA CARPITA
#STATEMENT La mia pittura è caratterizzata da una sospensione surreale in cui l’interesse per l’immagine in assenza di luce è un pretesto per lasciare chi guarda disorientato, faccia a faccia con un isolamento tangibile proposto in ogni ciclo pittorico. Il paesaggio, parte fondamentale della mia ricerca, viene trattato prestando grande attenzione alla commistione fra geometria ed elementi naturali, giungendo a una situazione di costante compresenza tanto dell’umano e dell’artificiale, quanto della natura e dell’architettura. L’elemento architettonico, infatti, può fungere come semplice scenario o celare complessi rimandi simbolici, con forti richiami alla storia e al concetto di limite, da intendersi nella sua accezione politica e geografica, o come metafora stessa dell’impossibilità umana di varcare una soglia. Anche la ricerca del colore ha un’importanza decisiva: la resa finale dell’opera ha come fine quello di indagare la pittura nei suoi limiti ed è spesso frutto di un lungo processo di velature, abrasioni, matericità che conferiscono una sensazione di rarefazione, di continua mutevolezza tonale e un aspetto vicino alla monocromia. La mia ricerca sta continuando verso una direzione sempre più intimistica, sfociando nell’elemento autobiografico e nell’autoritratto: partendo dall’utilizzo della fotografia e della luce sul volto arrivo a scomporre l’immagine, giungendo a una visione diversa e distorta della stessa persona.
#BIO Andrea Carpita nasce nel 1988 a La Spezia. Presenta la sua prima personale in una galleria d’arte di Milano presso Anfiteatro Arte. La mostra, intitolata Sulla cima di un monte appeso alle nuvole e curata da Mattia Munari, riscuote un grande successo. In seguito espone ad Art First Arte Fiera a Bologna nel 2011. A marzo 2012 si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara con la tesi Giappone e giapponismo, completando un ciclo di piccole tele dedicate esplicitamente all’opera di Hokusai. A settembre 2012 espone all’interno della mostra personale Fluctuantia a cura di Stefano Annibaletto, presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova. A ottobre 2012 la mostra viene riproposta con degli arrangiamenti a Treviso presso la Casa dei Carraresi.
#SOLO SHOW 2013
Studio della stella polare, Molino Stucky, Venezia a cura di Clarenza Catullo
2012
Fluctuantia, Casa dei Carraresi, Treviso a cura di Mattia Munari
2012
Fluctuantia, Scuderie di Palazzo Moroni, Padova a cura di Stefano Annibaletto
2011
Andrea Carpita Solo Show, Anfiteatro Arte, Padova a cura di Mattia Munari
2010
Sulla cima di un monte appeso alle nuvole, Anfiteatro Arte, Milano a cura di Mattia Munari
#AWARDS AND RECOGNITIONS 2012
Premio Celeste artista selezionato da Carolina Lio
2011
Premio Under 30 Gruppo Euromobil, Art first Bologna artista partecipante
2010
Premio Combat artista finalista
#SELECTED GROUP EXHIBITIONS 2013
Untitled - Blu Corner, Carrara
2012
L’Isola dei Morti (Die Toteninsel) - EXMA, Sassari
2012
Zerounoduemiladodici - Nicola Ricci Arte Contemporanea, Carrara
2011
Car on air, special project fot White June – Superstudio più, Milano
2011
Carrara – Palermo A-R, Centro Arti Visive, Pietrasanta (LU)
2011
Adamà. Cantica per la terra, PaRDeS, Mirano (VE)
2011
Great Minds Think Alike, Anfiteatro Arte, Padova
2010
Ecole del Disegno, Pietrasanta (LU)
2010
LX International Art Exhibition, G. B. Salvi Prize, Sassoferrato (AN)
2010
Premio Combat, Livorno (LI)
#ART FAIRS 2012
AAM, Sede Sole 24Ore, Milano
2012
Affordable Art Fair, Superstudio Più, Milano
2011
Art First Art Fair, Bologna
2010
Arte Padova, Padova
WORKS
Ain’t no black significa letteralmente “non è nero”. Quest’opera è una delle prime realizzazioni con una certa predilezione verso il monocromo e in particolare verso l’ambientazione notturna. Il titolo vuole enfatizzare le caratteristiche del dipinto. In principio lo sfondo ci appare nero. Da un punto di vista tecnico-esecutivo, è tuttavia il risultato di molteplici sovrapposizioni di colori scuri, per lo più rossi e blu, che emergono con un’attenta osservazione. Da questo alternarsi di velature si genera l’illusione di una oscurità che è invece imperfetta. In questo scenario, infatti, si distinguono delle parti in rilievo che delimitano i confini di montagne e alberi. La luce radente riflette la loro presenza creando un dialogo con le parti del quadro dipinte di bianco, mostrandoci un’inaspettata affinità tra opposti. Carpita vuole indagare i limiti della pittura e della sua percezione, come per dimostrare che, se bianco e nero possono coincidere, il concetto stesso di limite può essere scardinato e disatteso.
Ain’t no black 2013 Oil on canvas 25 x 40 cm
1
Untitled 2013 Oil and mixed media on canvas 20 x 30 cm
2
Contenitore di Dio 2013 Oil on canvas 40 x 30 cm
3
Il limite 2013 Oil and spray paint on canvas 70 x 90 cm
4
Untitled (struttura) 2013 Oil and mixed media on canvas 100 x 100 cm
5
Boundary 2013 Oil and mixed media on canvas 60 x 80 cm
6
U. #1 2013 Oil on canvas 35 x 25 cm
7
U. #5 2013 Oil on canvas 30 x 25 cm
8
U. #4 2013 Oil on canvas 40 x 35 cm
9
Composition 2013 Oil on canvas 35 x 30 cm
10
U. #6 2013 Oil on canvas 30 x 25 cm
11
U. #7 2014 Oil on wood 30 x 20 cm
12
U. #8 2014 Oil on wood 35 x 30 cm
13
Limite #3 2014 Ash and oil on canvas 100 x 150 cm
14
Kowloon #1 2014 Ash and oil on linen 30 x 40 cm
15
Kowloon #2 2014 Ash and oil on linen 30 x 40 cm
16
per informazioni info@macoarte.com +39 393 186 0510
maco arte