Pizzi Cannella. Prove d'autore 1992 - 2013

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pizzi cannella prove d’autore 1992 - 2013

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pizzi cannella prove d’autore 1992 - 2013

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COMUNE DI PADOVA Assessorato alla Cultura Settore Attività Culturali

6 dicembre 2013 - 6 gennaio 2014 Centro culturale Altinate San Gaetano Padova, via Altinate 71

Direzione della mostra Mirella Cisotto Nalon Coordinamento servizio mostre Fiorenza Scarpa Cura della mostra Nicola Galvan, Mattia Munari Segreteria Organizzativa Lucia Bertolin Assistenza amministrativa Daniela Corsato - coordinamento Maurizio Bortolami, Loredana Fanton, Licia Moretti, Franco Zanon Supporto organizzativo Maco Arte Allestimenti Squadra Allestimenti Servizio Mostre Settore Attività Culturali Valter Spedicato – coordinamento Gianni Bernardi, Antonio Breggion, Luca Galtarossa, Moreno Michielan, Franco Paccagnella, Silvano Perin, Claudio Spinello Promozione Patrizia Cavinato, Rocco Roselli

Crediti fotografici Angelo Cricci (immagine di Pizzi Cannella riprodotta in biografia) Si ringraziano Vanessa Crescenzi dell’Archivio Pizzi Cannella, Corrado e Gianluca Albicocco della Stamperia Albicocco di Udine, Valerio Carini della stamperia Carini di San Giovanni Valdarno (AR), Romolo e Rosalba Bulla della stamperia Bulla di Roma

A fianco Cattedrale, 2011 serigrafia Stamperia Carini In quarta di copertina Nord - Nord Ovest, 2010 maniera a zucchero e puntasecca Stamperia Albicocco

con il contributo di



«Fare della grafica, per un pittore, è come guardarsi allo specchio, e quindi, per quanto mi riguarda, ha il senso di una costante critica a quello che facevo nella pittura». Queste parole di Piero Dorazio, uno dei caposcuola dell’astrazione pittorica italiana, possono rappresentare un importante spunto di riflessione per chi voglia comprendere, nel suo autentico valore, il rapporto degli artisti contemporanei con l’incisione, la litografia e le altre tecniche riferibili all’ambito della grafica d’autore. Nata nel XV secolo allo scopo di rendere moltiplicabile l’immagine artistica, soddisfacendo così le nuove esigenze culturali delle classi sociali emergenti, la grafica ha da subito rivelato una sua identificabile valenza estetica, in virtù del prevalere del segno sul colore e la materia. Agli artisti del nostro tempo, tuttavia, tale attività “parallela” sembra anche regalare, grazie alla sua essenzialità, una nuova consapevolezza del proprio ricercare, facendo emergere gli aspetti ideativi, progettuali, compositivi che determinano il suo tradursi nella forma. L’arte della grafica, tra le sue peculiarità, presenta anche quella di un’affascinante dimensione artigianale che gli artisti condividono con il proprio stampatore e che, conseguentemente, sottrae ai primi parte del controllo sul “farsi” dell’opera. É proprio questa componente connessa all’imprevedibilità del risultato finale, stando a quanto da lui stesso affermato, ad incuriosire particolarmente Pizzi Cannella, pittore tra i più apprezzati nel panorama artistico italiano. La mostra che la nostra Amministrazione propone alla città racconta la storia della sua collaborazione con tre delle più importanti stamperie d’arte italiane, riunite per la prima volta in una singola occasione espositiva: “Bulla” di Roma, “Carini” di San Giovanni Valdarno, “Albicocco” di Udine. Gli straordinari esiti di questa intensa avventura creativa, ne siamo certi, non mancheranno di interessare e coinvolgere il pubblico padovano.

Andrea Colasio Assessore alla Cultura


Pizzi Cannella è oggi ritenuto uno dei principali esponenti della pittura italiana contemporanea. Tale riconoscimento è frutto di un percorso creativo rigoroso e coerente, nel quale l’autore ha definito un’ampia “costellazione” di emblemi figurativi, caratterizzati dal mescolarsi di memoria privata e immaginazione collettiva. I suoi esordi, collocabili nella seconda metà degli anni Settanta, ne hanno registrato il contributo alle coeve ricerche tardo concettuali, declinate attraverso l’associazione tra fotografia e testo scritto. Successivamente, l’artista ha intrapreso una profonda meditazione sul medium pittorico, affrontandone il valore storico e la specificità poetica: questa riflessione lo ha condotto a rivalutare la manualità artistica tradizionale, nonché a conquistare un personale lessico visivo. Nei primi anni Ottanta, Pizzi Cannella ha raggiunto la notorietà internazionale come uno dei protagonisti della Nuova Scuola Romana, fenomeno che ha avuto il suo epicentro nella “colonia” di pittori e scultori stabilitesi con i propri studi nei locali del dismesso Pastificio Cerere del quartiere San Lorenzo. Qui, assieme a Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio Di Stefano e Marco Tirelli, ha dato vita ad una singolare esperienza di creatività condivisa, fondata non sull’adesione ad un programma espressivo, ma su di una comune sensibilità nei confronti del fare artistico, arricchita dal confronto quotidiano con gli altri compagni di strada. Nel corso degli anni seguenti, il pittore ha proseguito il suo cammino in modo sempre più individuale, approfondendo in particolare il tema del “viaggio immaginario” e pervenendo a risultati estetici misteriosi e rarefatti, ottenuti sia con la rappresentazione degli oggetti, sia con quella dei luoghi. Padova accoglie in questa occasione, negli spazi del Centro culturale Altinate San Gaetano, un’importante retrospettiva della sua opera grafica e incisoria, affascinante contraltare della sua ricerca pittorica.

Mirella Cisotto Nalon Capo Settore Attività Culturali



Viaggio a Tunisi, 1992 litografia e serigrafia Stamperia Bulla

Nelle pagine seguenti Cattedrale, 2010 incisione al carborundum Stamperia Albicocco Lontano, 2010 incisione al carborundum Stamperia Albicocco

Nella pittura di Pizzi Cannella, ogni figura è destinata, prima o poi, a ritornare. L’artista, spinto dal desiderio di «dipingere tutto il mondo», catalogandone le forme e i bagliori, ha composto, negli ultimi trent’anni del suo lavoro, un vasto repertorio di immagini ricorrenti, contraddistinte da un’enigmatica capacità affabulatoria. Senza abbandonare mai davvero il proprio artefice, queste sembrano a tratti inabissarsi per poi riemergere nuovamente, affiorando mutate sulle superfici. Ad ogni nuovo apparire, manifestano una reversibilità che permette loro di variare di segno o sostanza, nonché una polivalenza che può condurle a fondersi con altri dei soggetti cari all’autore. Così, abiti femminili, svuotati del corpo che hanno avvolto, troneggiano sospesi al centro delle composizioni, oppure evocano danze circolari attorno ai quattro punti cardinali; fili di perle adornano busti senza volto, per poi, in altre opere, sovrapporsi alle vedute di città favolose, imitandone le luci; vasi cinesi materializzano un Oriente solo sognato, o si sostituiscono alle gioie di una nuova, grande collana. Tali appuntamenti fissati ripetutamente con i propri tòpoi immaginativi esprimono quale dinamica l’artista abbia istituito tra il tempo e la dimensione creativa, caratterizzata da un movimento più ciclico che progressivo. Le modalità con cui i diversi elementi vengono raffigurati, sono rivelatrici invece della relazione intrattenuta dalla sua opera con il tema della memoria. Certo gli oggetti, le architetture, i paesaggi descritti da Pizzi Cannella non possono che essere ricondotti alla sua personale esperienza del mondo. Non è esatto però ritenere che attraverso la loro trascrizione espressiva essi vengano ricordati; bensì, paradossalmente, dimenticati. Il pittore pone in atto una sorta di spoliazione delle referenze e dei significati di ordine soggettivo che li riguardano, affinché si offrano allo sguardo non solo come straniati ma, soprattutto, come stranieri. È proprio rappresentando le cose attraverso il loro riflesso misterioso che viene a queste conferito


un valore potenzialmente universale, inducendo nell’osservatore uno stato di rêverie e legittimando le personali associazioni di idee che dalla contemplazione dell’immagine possono sortire. La rimozione dei soggetti scelti dal contesto spaziale o affettivo da cui provengono avviene – come recitava il titolo di un importante ciclo di opere dei primi anni Ottanta – per lievi spostamenti: ovvero, grazie ad omissioni e cancellazioni figurative, sfocature luminose, sovrapposizioni cromatiche, sovvertimenti della visione prospettica. A proposito di quest’ultimo aspetto, è da notare come il dato della profondità nelle opere di Pizzi Cannella venga per prima cosa restituito dalla materia cromatica e dal suo lavoro interno, fatto di velature e addensamenti. Se la nozione di spazio risulta quantomeno reinterpretata rispetto alla tradizione rappresentativa, qualcosa di analogo accade per quella di luogo, soggetta a soluzioni espressive tese a disorientare piuttosto che a individuare. Le mappe inventate, le frecce, la presenza reiterata dei simboli designanti i punti cardinali, risultano in realtà dei divertiti depistaggi per chi desideri collocare quella particolare visione in una geografia conosciuta. Ad essere tracciate sono infatti “rotte” che testimoniano, se si vuole, l’errare incostante ed al tempo infinito dell’immaginazione. Inoltre, nel momento in cui un luogo identificabile viene indicato nelle titolazioni, la sua raffigurazione smarrisce verosimiglianza in modo marcato, mostrando di esso un’impressione indistinta, forse un miraggio. La pittura dell’artista, estranea a svolte o a decisi cambi di direzione, si alimenta perciò di conquiste graduali, coincidenti con l’adozione di nuovi vocaboli visivi che, in ragione dell’intima identificazione tra il piano del linguaggio e quello figurale, appaiono scaturire dalla sua stessa materia. Ognuno di questi si posiziona sulla linea di confine tra il noto e l’ignoto, presentando allo spettatore la possibilità di accedere a molteplici ambienti di significato. Proprio il concetto di “confine” o meglio ancora di “soglia”, da molti riconosciuto come centrale nella pittura


di Pizzi Cannella, si arricchisce di inedite implicazioni nel campo della sua produzione grafica, ambito esplorato con continuità e passione dalla metà degli anni Ottanta in poi. La sperimentazione delle tecniche legate all’incisione, come di quelle pertinenti alla serigrafia ed alla litografia, ha rivelato all’artista nuove opportunità poetiche. Alla meditazione sulla materia pittorica, all’indagine della sua essenza e della sua luce, si sostituisce qui una dialettica tra il supporto cartaceo e il segno, il quale è limite tra le forme e il vuoto che le circonda, ma anche frontiera di nuove immaginazioni. Raramente però la figura galleggia in un vuoto assoluto. La preparazione di cui sovente sono oggetto le carte imprime sulle loro superfici l’idea di un “rumore di fondo” proveniente dalla realtà e dalla storia, che si materializza in effetti velati di sovrapposizione o di ricercato deterioramento. Il foglio regala così l’illusione di un suo vissuto pregresso e forse avventuroso, fatto di viaggi e ipotetici naufragi. La facoltà di suggerire tali suggestioni indica come, affrontando questo particolare versante della sua attività artistica, Pizzi Cannella regali alle sue opere un’inclinazione più distintamente narrativa. Di ciò sarebbero testimonianza anche i numerosi interventi affidati alla parola scritta, presenti nella pittura ma qui di maggiore estensione, così come l’interesse verso la forma del libro-opera. Uno degli aspetti più stimolanti del lavoro grafico dell’artista, riassunto in questa esposizione, è però rintracciabile nel suo confronto ideale con quello pittorico. Sottoposta ad una decantazione formale simile a quella che trasfigura i suoi soggetti di riferimento, la pittura di Pizzi Cannella sembra infatti proiettare sulla superficie di queste carte il proprio fantasma, sollevandosi dal peso della materia sino a pervenire, in alcuni episodi, ad un emozionante dissolvimento.

Nicola Galvan



Viaggio a Tunisi anno: tecnica: carta: tiratura: editore: stamperia:

Tondo a Tunisi 1992 litografia 65,5 x 53,5 cm 40 copie num. arabi 7 p/a Galerie Hilger, Wien Bulla, Roma

anno: tecnica: carta:

1998 litografia e serigrafia, 9 colori cartiera Magnani di Pescia 66,5 x 51 cm tiratura: 75 copie num. arabi 10 copie num. romani stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno

Vaso a becco d’uccello

Sospeso per amore

anno: tecnica: carta: tiratura: editore: stamperia:

anno: tecnica: carta:

1997 serigrafia 26 x 21 cm sconosciuta Galerie Vidal, Paris Bulla, Roma

2008 litografia e serigrafia, 8 colori Velin d’Arches 55,5 x 76,5 cm tiratura: 75 copie num. arabi 10 copie num. romani 5 p/a stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno

Come fosse un giorno di vento

Cattedrale

anno: tecnica: carta: tiratura:

anno: portfolio: tecnica: carta:

editore: stamperia:

1998 litografia 44 x 35 cm 250 copie num. arabi 20 copie num. romani L’Attico, Roma Bulla, Roma

2009 Trittichetto encalco e serigrafia Arches 58 x 77 cm tiratura: 50 copie num. arabi 5 p/a stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno

Portafortuna

Salon de Musique

anno: tecnica: carta: tiratura: note:

1999 sconosciuta 25 x 35 cm 90 copie num. arabi Opera realizzata a quattro mani con Rossella Fumasoni stamperia: Bulla, Roma

anno: portfolio: tecnica: carta:

Atelier dei mari e dei venti

L’Oro

anno: tecnica:

anno: portfolio: tecnica: carta:

carta: tiratura: editore: stamperia:

2000 litografia con intervento dell’artista con olio di lino 65,5 x 53 cm sconosciuta Erreti arte, Bagnara di Romagna (RA) Bulla, Roma

Bella cuore mio anno: tecnica: carta: tiratura: stamperia:

2009 Trittichetto encalco e serigrafia Arches 58 x 77 cm tiratura: 50 copie num. arabi 5 p/a stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno

2009 Trittichetto encalco e serigrafia Arches 58 x 77 cm tiratura: 50 copie num. arabi 5 p/a stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno

Orientale 2001 litografia cartiera Sicars, Catania 57 x 47 cm sconosciuta Bulla, Roma

anno: tecnica:

2011 pigmenti all’acqua e caolino stampati in serigrafia carta: Magnani di Pescia 120 x 60 cm tiratura: 50 copie num. arabi 5 p/a stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno

Particolare per una camera d’artista

Cattedrale

anno: tecnica: carta:

anno: tecnica:

tiratura: editore: stamperia:

2005/06 serigrafia Fedrigoni 65 x 45,5 cm 1500 copie num. romani Comune di Roma Bulla, Roma

2011 pigmenti all’acqua e caolino stampati in serigrafia Aetna carta: 57 x 39 cm 45 copie num. arabi tiratura: 5 copie num. romani 5 p/a Carte Segrete editore: stamperia: Carini, S. Giovanni Valdarno


Cattedrale anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

Nord, Nord - Ovest 2010 incisione al carborundum zinco (1000 x 2000 mm) Hahnemühle 125 x 220 cm 1 bon à tirer 3 copie num. arabi 2 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta:

2010 maniera a zucchero, puntasecca zinco (668 x 500 mm) Magnani di Pescia 100 x 70 cm tiratura: 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero stamperia: Albicocco, Udine

Salon de musique

Autoritratto, Pulcinella

anno: tecnica: lastra: carta:

2010 inc. carborundum, puntasecca zinco (504 x 330 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm tiratura: 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero stamperia: Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta:

Gioia o gioiello

Autoritratto, Pulcinella

anno: tecnica: lastra: carta:

2010 inc. carborundum, puntasecca zinco (467 x 363 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm tiratura: 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero stamperia: Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta:

Gioia o gioiello

Ombra cinese

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2010 incisione al carborundum zinco (502 x 332 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Mappa anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

tiratura:

stamperia:

2010 maniera a zucchero zinco (330 x 500 mm) Magnani di Pescia 50 x 70 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

tiratura:

stamperia:

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2010 incisione al carborundum zinco (2000 x 1000 mm) Hahnemühle 220 x 125 cm 1 bon à tirer 3 copie num. arabi 2 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2010 maniera a zucchero zinco (330 x 500 mm) Magnani di Pescia 50 x 70 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Girotondo, le spose di mezzogiorno 2010 incisione al carborundum zinco (1000 x 2000 mm) Hahnemühle 125 x 220 cm 1 bon à tirer 3 copie num. arabi 2 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Orientale anno: tecnica: lastra: carta:

2010 inc. carborundum, puntasecca zinco (506 x 337 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm tiratura: 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero stamperia: Albicocco, Udine

Sospeso per amore

Lontano anno: tecnica: lastra: carta:

2010 inc. carborundum, puntasecca zinco (505 x 340 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm tiratura: 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero stamperia: Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2010 maniera a zucchero zinco (503 x 667 mm) Magnani di Pescia 70 x 100 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Sospeso per amore 2010 incisione al carborundum zinco (646 x 408 mm) Magnani di Pescia 100 x 70 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta:

2013 maniera a zucchero, collage zinco (1000 x 700 mm) Magnani di Pescia 115 x 80 cm tiratura: 1 bon à tirer 15 copie num. arabi 15 copie num. romani 3 p/a in bianco e nero stamperia: Albicocco, Udine


Particolare per una camera d’artista

Dall’atelier dei mari e dei venti

anno: tecnica: lastra: carta:

anno: tecnica: lastra: carta:

tiratura:

stamperia:

2003 puntasecca zinco (264 x 364 mm) Magnani di Pescia 50 x 70 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

tiratura:

stamperia:

Particolare per una camera d’artista

Gli sposi

anno: tecnica: lastra: carta:

anno: tecnica: lastra: carta:

tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (364 x 262 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Lontano anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (362 x 257 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

tiratura:

stamperia:

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (244 x 200 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Mappe del mondo 2003 acquaforte zinco (363 x 461 mm) Magnani di Pescia 50 x 70 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Lontano anno: tecnica: lastra: carta:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (244 x 200 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Gli sposi

Interno anno: tecnica: lastra: carta:

tiratura:

2003 acquaforte zinco (362 x 249 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (356 x 466 mm) Magnani di Pescia 50 x 70 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Autoritratto 2003 acquaforte zinco (363 x 260 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (282 x 203 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Dietro quel palazzo... anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (282 x 200 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Dall’atelier dei mari e dei venti anno: tecnica: lastra: carta: tiratura:

stamperia:

2003 acquaforte zinco (365 x 265 mm) Magnani di Pescia 70 x 50 cm 1 bon à tirer 5 copie num. arabi 4 copie num. romani 2 p/a in bianco e nero Albicocco, Udine

Dodici immagini tratte dal libro d’artista Storie di bordo, 2003 Edizioni del Tavolo rosso


Piero Pizzi Cannella nasce nel 1955 a Rocca di Papa (RM). Comincia a dipingere da piccolo. Dal 1975 frequenta il corso di pittura di Alberto Ziveri presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e contemporaneamente si iscrive al corso di Filosofia all’Università La Sapienza. Ha la sua prima personale nel 1978, alla Galleria La Stanza di Roma. Nel 1982 stabilisce il suo studio nell’ex pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo, dando vita, insieme a Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio e Marco Tirelli, alla Scuola di San Lorenzo. Apre il suo studio al pubblico in occasione della mostra Ateliers, curata nel 1984 da Achille Bonito Oliva.

Dello stesso anno è la sua prima personale presso la Galleria L’Attico di Fabio Sargentini a Roma (galleria con la quale collabora tuttora). Seguono nella stessa stagione (1984-85) le personali di New York (Annina Nosei Gallery), quella di Berlino (Folker Skulima Galerie) e nell’anno successivo quella alla Galleria Triebold di Basilea (galleria con la quale lavorerà fino al 2002). Tiene, negli anni, diverse mostre personali in Gallerie private in Italia e all’estero: Galleria Cannaviello di Milano (1987, 1990, 1991, 1996); Galleria Vidal-Saint Phalle di Parigi (1990, 1993, 1997, 1999, 2004, 2008); Galleria Bagnai di Siena e Firenze (1991, 1994, 1997, 1999, 2002, 2006, 2010, 2013); Galleria Di Meo di Parigi (1993, 1997, 2006); Otto Gallery di Bologna (1998, 2000, 2004, 2008, 2013); Galleria Volume di Roma (2000); Galleria Lo Scudo di Verona (2003), Galleria Mucciaccia di Roma (2012).


Musei e spazi pubblici gli dedicano negli anni mostre personali: Porte d’Oriente, mostra itinerante in sedi museali dell’ex Jugoslavia (1989); Diari di guerra al Museo Civico di Gibellina (1991); Pizzi Cannella nella sede di Santa Maria della Scala di Siena (1997); Carte 1980-2001 al Museo Archeologico di Aosta (2001); Polittici al Castello Colonna - Centro Internazionale d’Arte Contemporanea di Genazzano (2003); Le Mappe del Mondo presso il Teatro India di Roma (2004); Pizzi Cannella, sept ou huit chambres a l‘Hotel des Arts di Tolone (2004); Cattedrale al MACRO Testaccio di Roma (2006-07); Chinatown. Invito al viaggio mostra itinerante prima allestita presso le Pagliere del Complesso di Palazzo Pitti a Firenze (2010), nel 2011 alla Fondazione Mudima di Milano e successivamente presso il Museo d’Arte Moderna di Saint Etienne; Bon à tirer nella sede della Galleria d’Arte moderna di Udine (2011); Pizzi Cannella - Ceramiche presso il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (2013).

Prende parte a numerosi eventi ed esposizioni collettive: Biennale di Parigi e San Paolo del Brasile (1985); Biennale di Sidney (1986); XI e XII Esposizione Nazionale Quadriennale di Roma (1986 e 1996); Biennale di Venezia (1988, 1993 e 2011); Biennale di Istanbul (1989); Orientamenti dell’arte italiana/Roma 1947-89 alla Casa Centrale dell’Artista di Mosca e alla Sala Centrale delle Esposizioni di Leningrado (1989); Junge kunst aus Rom, Turin und Mailand al Mathildenhöhe, Darmstadt (1990); Roma Interna al Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna (1991); Italian Contemporary Prints al Koaohsiung Museum of Fine Arts di Koaohsiung (1996); Arte Italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura Iconica presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1997); Biennale di Pechino (2003); Formes e Couleurs a l’Hotels des Artes di Carces (2004); I misteri di Roma presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2004); Viaggio nell’Arte Italiana 1950-80: cento opere dalla Collezione Farnesina, mostra itinerante presso: Museo di Belle Arti di Budapest, Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Bucarest, Museo del Palazzo di Wilanów di Varsavia (2007-08); Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo al Mart di Rovereto (2009); Lo splendore della verità, la bellezza della carità, omaggio degli artisti a Benedetto XVI per il 60° anno di sacerdozio presso l’Aula Paolo VI in Vaticano (2011); From Picasso to the new Roman School. The never ending cult of beauty in contemporary art alla Partners & Mucciaccia Gallery di Singapore (2012).

Sue opere sono esposte permanentemente in importanti collezioni pubbliche e private, tra le quali: Palazzo Reale di Milano, Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Museo Mumok di Vienna, Hotel des Arts di Tolone, Museo d’Arte Contemporanea di Pechino, MACRO di Roma, San Giorgio in Poggiale a Bologna, Biedermann Motech a Villingen-Schwenningen (Germania), Museo d’Arte Moderna di Saint Etienne (Francia), Galleria d’Arte Moderna di Torino.



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