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DA 60 ANNI LA NATURA FA “SCUOLA” A MINOPRIO

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CANTINA

CANTINA

Nella ricorrenza del 60° anniversario dalla costituzione, Fondazione Minoprio ITS, ha ottenuto una premialità di rilievo: il riconoscimento da parte di Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, da 100 anni punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia, che ha qualificato i corsi di Minoprio ITS i migliori nel settore dell’agrifood. Si conferma così Scuola di Alta Specializzazione unica in Italia nel settore del verde e dell’agroalimentare, con un costante aumento di iscrizioni di studenti che possono scegliere un’offerta formativa terziaria professionalizzante che li prepara per il mondo del lavoro 4.0. I corsi ITS della Fondazione Minoprio sono espressione di quel Made in Italy nel settore della formazione attrattivi per gli studenti – sono in media 800 gli iscritti - che trovano nella scuola anche una rete con le imprese florovivaistiche non solo delle province lombarde, in grado di interagire con i percorsi di formazione che sono flessibili e rispondenti alle esigenze lavorative in costante evoluzione. Il 90% degli studenti trova inserimento nel mondo del lavoro. La Fondazione ospita all’interno un college, la villa sede amministrativa, una tenuta di 60 ettari costituita da un parco agricolo, naturalistico e storico. Le proposte formative al termine della scuola media sono molteplici e consultabili sul sito https://www. fondazioneminoprio.it/home/formazione-nella-scuola-di-minoprio/ Fondazione Minoprio è punto di riferimento nel mondo per la ricerca, la sperimentazione, le analisi, le certificazioni, gli studi ambientali e le consulenze. Immersa nel verde è fortemente attrattiva: viene scelta come set per shooting fotografici, eventi esclusivi per privati e per aziende che trovano nel parco botanico di 7 ettari, nel giardino mediterraneo di 650 mq di serra, nella serra tropicale di 580 mq e nella settecentesca Villa Raimondi con le prestigiose ed eleganti sale affrescate e pavimenti a mosaici, una location “naturalmente” unica.

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FOR 60 YEARS, NATURE HAS MADE "SCHOOL" IN MINOPRIO

On the 60th anniversary of its opening, Minoprio ITS Foundation has obtained recognition from Indire, the National Institute for Documentation, Innovation and Educational Research, for 100 years a point of reference for educational research in Italy, which has qualified Minoprio ITS courses the best in the agri-food sector. Minoprio Foundation's ITS courses are an expression of that Made in Italy in the education sector that are attractive to students - there are an average of 800 enrolled -, flexible and responsive to constantly evolving job needs. The Foundation houses inside a college, the villa administrative headquarters, and a 60-hectare estate consisting of an agricultural, naturalistic and historical park. Surrounded by greenery, it is highly attractive: it is chosen as a set for photo shoots, exclusive events for individuals and companies that find in the 7-hectare botanical park, the 650-square-meter Mediterranean garden, the 580-square-meter tropical greenhouse and the 18th-century Villa Raimondi a unique location.

di Fabrizio Barabesi foto A3

Raccontare una figura poliedrica e impossibile da catalogare come quella di Guido Monzino, non è un'impresa semplice, anzi. Troppi gli interessi, le avventure, i viaggi e i sogni che ne hanno contraddistinto l'esistenza. Fu imprenditore, alpinista, esploratore e molto altro ancora. Il mondo non aveva confini e ogni idea, anche quella in apparenza più incredibile, poteva diventare realtà. A narrare la sua epopea ci ha pensato Giuseppe Guin, scrittore e giornalista che ha voluto immergersi in questa nuova avventura letteraria facendo però una scelta ben precisa: compiere un percorso “emozionale” nella vita del protagonista, creare un romanzo-documentario dove privilegiare i risvolti umani della persona, prestando attenzione all’uomo oltre che alle imprese compiute, alle caratteristiche interiori oltre che alle conquiste portate a termine. Risultato di questa ricerca è il volume edito da Dominion Ediore "G.M. – I sogni e le imprese di Guido Monzino", che lo stesso autore racconta così. "Non vuole essere una biografia di Monzino ma un volume ricco di aneddoti sulla sua persona, sui suoi pregi ma anche sui difetti e le debolezze che come tutti anche lui aveva. Storie che mi hanno raccontato, ad esempio, le guide del Cervino (cima che scalò da piccolo e che gli trasmise l'amore incondizionato per la montagna), che erano un po' come una famiglia per lui", dice Giuseppe Guin. E il libro è infatti un susseguirsi ininterrotto e avvincente di incursioni nel mondo di Monzino "da quando decise di vendere la Standa (di cui fu proprietario) per 700 miliardi. Erano tempi in cui un operaio guadagnava 70mila lire al mese. Era una persona che ovviamente non aveva alcun problema economico ma che era ugualmente attento alle piccole cose. Quando acquistò, restaurò e andò a vivere a Villa del Balbianello (che poi donò al Fai), evitava di andare a dormirci la domenica per fare in modo che i domestici potessero stare a casa, nel giorno di festa, con le loro famiglie. E sempre lui, ogni mattina, mandava il suo giardiniere a bordo di una Panda rossa a prendere le governanti e le faceva accompagnare a casa", racconta l'autore. Guido Monzino era l'uomo capace di organizzare spedizioni sul monte Everest, coinvolgendo duemila persone, o al Polo Nord e allo stesso tempo fu anche colui che adottò un bambino trovato in una foresta. Lo prese con sé e lo crebbe sul lago di Como. "Un altro aneddoto curioso riguarda Enzo Ferrari che, dopo aver saputo che un certo Guido Monzino comprava tutte le nuove Ferrari che venivano prodotte, volle sapere chi fosse. Insomma una figura decisamente singolare, schiva di natura e poco incline alla mondanità", sottolinea l'autore. Nel 1971 Monzino raggiunse il Polo Nord, raccogliendo il testimone di un altro grande esploratore: il Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia, che nel 1900 aveva toccato l'86° parallelo. Quella guidata da Monzino fu la prima spedizione a essere giunta al 90° parallelo. E ancora nel 1973 puntò a un nuovo, ambizioso traguardo, l'Everest: fu a capo della prima ascensione italiana sul Tetto del Mondo.

To narrate such a versatile and impossible-to-pattern personality as Guido Monzino is not an easy task, indeed. Too many interests, adventures, travels and dreams marked his existence. He was an entrepreneur, mountaineer, explorer and much more. The world had no boundaries and any idea, even the most seemingly unbelievable one, could become reality. His epic was narrated by Giuseppe Guin, a writer and journalist who wanted to immerse himself in this new literary adventure, however, making a very specific choice: to make an "emotional" program in the life of the protagonist, to create a novel-documentary where the human aspects of the person are privileged, paying attention to the man as well as to the feats accomplished, to the inner characteristics as well as to the achievements accomplished. The result of this research is the volume published by Dominion Ediore, "G.M. - I sogni e le imprese di Guido Monzino," which the author himself recounts as follows. "It is not meant to be a biography of Monzino but a volume full of anecdotes about his person, his merits but also the flaws and weaknesses that like everyone else he too had. Stories told to me, for example, by the guides of the Cervino (a peak he climbed as a child and which transmitted to him an unconditional love for the mountains), who were a bit like family to him," says Giuseppe Guin. And the book is indeed an uninterrupted and compelling succession of incursions into Monzino's world "from the time he decided to sell Standa (which he owned) for 700 billion. These were days when a worker earned 70 thousand liras a month. He was a person who obviously had no financial problems but was equally attentive to small things. When he bought, restored and went to live in Villa del Balbianello (which he later donated to the Italian National Trust FAI), he avoided going to sleep there on Sundays so that the domestic staff could stay at home, on the feast day, with their families," says the author.

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