Blumag

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NUMERO 3 - 2009

Focus

il mercato dell’usato Barche

RM 1200 Sealine sc 47 Cap Camarat 505 e 555 Intervista

Vincenzo Onorato

9 771970 185004

ISSN 1970-1853

90003

Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - 70% - Roma 2009 - Blu Mag - Numero 3 - 2009

IL MEDITERRANEO

In crociera

il mare di Trapani

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8-06-2009

15:30

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Lobster Lobs ster 35’ 35 5’

nuova emozione



6 Top Ten

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Le 10 notizie da conoscere questo mese

Focus Usato da rivalutare

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56

AttualitĂ

Gente di mare

Barche e cantieri

- Economia - Ambiente - Accessori - Style - Charter - Web - Film - Porti&Fiere - Auto

Personaggi del mese e ritratti di vita a bordo

62 Barche - Cap Camarat 505 e 555 - Sealine sc 47 - RM 1200

48 Design on board Proiettati nel futuro

42 Una barca Una storia

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Le due vite del Thistlegorm

74 Itinerario Al centro del Mediterraneo

84 Un mese un porto Porto Cervo

Io e il Blu Vincenzo Onorato

88 Blu Buy Annunci


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E C O N O M I A _ A M B I E N T E _ AC C E S S O R I _ S T Y L E _ C H A R T E R _ W E B _ F I L M _ P O R T I & F I E R E _ A U TO

ATT UAL I TA Spumante in mare, rifiuti navali, bioreattori off-shore, made in Italy, vela e fitness, crisi del settore nautico


1. Ingemar a Porto Montenegro Una gara fra i massimi player mondiali del settore aggiudica a Ingemar la realizzazione delle strutture galleggianti per Porto Montenegro. Il primo lotto dei lavori della nuova infrastruttura per il diporto internazionale sarà completata nei prossimi 3 anni, prevede l’installazione di moli e banchine frangionde galleggianti per un valore di oltre 3,5 mln di euro e la consegna ‘chiavi in mano’, entro giugno, di un primo lotto di lavori. Il progetto ha un valore complessivo di oltre 200 mln di euro www.ingemar.it

3. Scuola per professionisti della nautica Si aprirà, a Ravenna, a settembre, l’International School of Yacht Engineering, che si propone di fornire conoscenze specifiche per operare nelle aziende del settore nautico. Destinata a neolaureati in: ingegneria, design industriale, architettura e a professionisti e operatori del settore. Saranno affrontati, infatti, tutti gli aspetti che caratterizzano la progettazione e la fabbricazione di un’imbarcazione: scafo, vele, struttura, architettura, interni, motori. Particolare attenzione al design e allo styling, che rendono le imbarcazioni ‘Made in Italy’ vendute e apprezzate in tutto il mondo. www.fondazioneflaminia.it

2. Spumante maturato in mare 6500 bottiglie di spumante sono state depositate nel mare di Portofino per il primo esperimento di spumantizzazione subacquea della storia dell'enologia. Calate su un fondale ghiaioso a circa 60 metri di profondità, le bottiglie resteranno a maturare circa 18 mesi in condizioni ambientali uniche al mondo: una temperatura di 15 gradi, una scarsa escursione termica, un’assenza quasi completa di luce, un perfetto bilanciamento di pressiowww.bocconitrovato.com ne e un "effetto culla" delle correnti marine.

Top

Da conoscere questo 4. Di porto in porto Assonautica romana anche quest’estate svolgerà un’indagine tra i diportisti. La loro testimonianza diretta consentirà di tenere un Osservatorio permanente e divulgare le eccellenze del nostro territorio costiero marino ambientale e portuale, ma anche situazioni di degrado e disservizio. www.assonauticaromana.com L’elaborazione dei dati raccolti sarà presentata in un Convegno nel mese di ottobre.

MAG

5. Allenamenti per le Olimpiadi L’Inghilterra aspetta gli olimpionici della vela a braccia aperte. Il Comitato Olimpico per Londra 2012, infatti, ha stanziato un fondo di 25mila sterline per contribuire a rendere meno onerose le spese delle federazioni che prepareranno la campagna olimpica in uno dei 21 centri che rappresentano l’eccellenza delle strutture del Regno Unito. Tra gli impianti, anche 3 centri sulle acque di www. sailing.org Weymouth e Portland, località nelle quali si disputeranno le regate olimpiche.


6. La vela dà lavoro Durante la settimana della Rolex Capri Sailing Week si è svolto il primo progetto di formazione lavoro patrocinato da RAI Segretariato Sociale e legato alla Scuola vela di Mascalzone Latino. Cinque giovani neo cineoperatori sono stati seguiti da una troupe RAI specializzata sotto l'egida del giornalista Giulio Guazzini. Il progetto vuole formare i ragazzi nella professione di cameraman e inserirli nel mondo del lavoro dopo un'adeguata preparazione. Tutto questo è perfettamente in linea con le attività della scuola: dare futuro e speranza ai giovani www.mascalzonelatino.it delle fasce sociali più deboli.

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mese

8. Intesa FIV e C.I.P.

È Rodolfo Bergamaschi il consigliere federale scelto come persona di riferimento all’interno della Federvela nazionale per le attività paralimpiche. La nomina è conseguenza del protocollo d’intesa appena siglato tra il Comitato Italiano Paralimpico e la Federazione Italiana Vela, al fine di contribuire a promuovere, sviluppare e rafforzare il connubio tra vela e atleti diversamente abili, dal punto di vista tecnico e organizzativo. Il nuovo assetto sancito con questo accordo prevede il trasferimento graduale delle competenze, in materia di vela paralimpica nazionale e internazionale, alla Federazione Italiana Vela. Il processo si perfezionerà alla fine della stagione sportiva 2010, quando la FIV si doterà di uno specifico dipartimento. www.federvela.it

7. Italia e Grecia si avvicinano Il Porto di Venezia ha presentato alla Fiera di Monaco l’Autostrada del mare Mediteranno Orientale, che collega il Mare Adriatico con il Mar Ionio e i più importanti porti greci, così da garantire collegamenti giornalieri migliori tra Italia e Grecia. Tra gli obiettivi dell'Unione europea e del Porto di Venezia vi è quello di promuovere un efficiente sistema di trasporti per accrescere l'efficacia e la competitività della modalità di trasporto combinata “stradamare”, al fine di decongestionare le strade, in un’ottica di maggiore eco sostenibilità. www.port.venice.it

10. Muma e Shangai intesa perfetta Il più grande museo marittimo del Mediterraneo, e il più grande museo marittimo del mondo hanno raggiunto una collaborazione volta a incrementare lo scambio cultu-

9. XXXIII America’s Cup in alto mare

Sembra non avere fine l’odissea legata alla disputa della XXXIII edizione di America’s Cup. Nei giorni scorsi il Circolo Vela Gargnano, presieduto da Lorenzo Rizzardi, ha ufficialmente presentato la richiesta d’iscrizione alla competizione. Non si sono fatte aspettare le risposte del Defender e del Challenger of Record: Alinghi non vede ostacoli all’organizzazione di un evento multi challenger per multiscafi. Per Larry Allyson e la sua BMW Oracle, invece, l’organizzazione di una competizione aperta a più partecipanti comporterebbe un ulteriore inaccettabile ritardo che non renderebbe possibile la competizione entro il termine previsto dalla sentenza della Corte statunitense (febbraio 2010). www.centomiglia.it

rale tra i due paesi e a realizzare un’attività di cooperazione internazionale nell’ambito della ricerca museale in campo marittimo. Obiettivo della partnership è definire gli ambiti di collaborazione tra i due grandi musei, sia per la possibilità di organizzare mostre congiunte in Cina e in Italia, sia per la realizzazione di una politica di salvaguardia del patrimonio storico marittimo; la conservazione di tradizioni, credenze; ma anche su come raggiungere un pubblico sempre maggiore. www.museigenova.it

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MSC a Salerno fino al 2010 MSC Crociere conferma Salerno porto commerciale di cruciale interesse nei piani di crescita della Compagnia. Il trend di prenotazione per la stagione conferma l’importanza del porto campano come scalo strategico per il bacino di utenza del

Centro Sud e per l’indotto economico della provincia campana. Per la stagione 2009 è stata posizionata MSC Melody, che ospita fino a 1.492 passeggeri. Per la prossima stagione, il porto campano ospietrà la MSC Lirica, che partirà da Salerno ogni giovedì dal 29 marzo all’11 ottobre con scali a Tunisi, Palma de Maiorca,Tolone, Genova e Portofino, Ajaccio e Civitavecchia; mentre nel 2010 sarà proposto un itinerario che toccherà le località di vacanza del Mare nostrum. www.msccrociere.it

Traffici in picchiata nei porti UE Albertoni chiede appoggio alle istituzioni Il Presidente di Ucina, Albertoni, ha dichiarato che il comparto industriale della nautica italiana è giovane e quindi ha ancora grandi spazi di crescita. È uno dei pochi settori che, pur vivendo la crisi economica attuale, non ha chiesto aiuti economici al Governo. Quello di cui la nautica ha bisogno sono infrastrutture, investimenti nella formazione e una fiscalità che non penalizzi il diporto italiano, rispetto a quello degli altri paesi europei. La sola

MAG

www.ucina.it

Trieste resiste alla crisi Nel primo quadrimestre 2009 il porto di Trieste ha registrato 14 milioni di tonnellate di merce sbarcata e imbarcata; nello stesso periodo 2008 il traffico complessivo aveva raggiunto 15,8 mln di tonnellate. Segnali di ripresa arrivano dal comparto delle rinfuse liquide. Buoni anche i risultati del traffico convenzionale che nel periodo ha visto movimento di merci, segnalando un aumento del 18,6%, rispetto al 2008. Cala del 25%, invece, il numero dei TIR arrivati e partiti via nave. Il movimento contenitori, www.porto.trieste.it rispetto ad aprile 2008, ha registrato un decremento del 16,7%.

Barroso sostiene una politica marittima In occasione della “Giornata del mare”, il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, ha sostenuto la necessità di una politica marittima integrata dell’Europa, per creare investimenti,

filiera della nautica occupa 115.000 lavoratori incluso l’indotto ed è in grado di generare un moltiplicatore del reddito e dell’occupazione con un indice superiore a quattro. Per ogni euro investito e ogni persona occupata nella produzione di barche, a valle si generano quattro euro di indotto e quattro addetti.

occupazione e ricchezza. Secondo Barroso il ruolo centrale del mare non declinerà, ma c’è bisogno che tutti i protagonisti in campo, dai politici agli amministratori, dal mondo della ricerca all’industria, uniscano le

La movimentazione di container nei porti dell’Unione nel primo trimestre del 2009, è calata in media del 14%: in Europa arrivano sempre meno navi. Verhoeven, segretario generale dell’Organizzazione dei porti europei, ha definito la situazione attuale rarissima nella storia dei porti europei. Anche la compagnia malese Misc, una delle maggiori portacontainer del mondo, ha rinunciato a passare da Suez con i propri servizi. Secondo i dati di Espo a soffrire di più, oltre ai container, sono le rinfuse solide come ferro, carbone e cereali. Petrolio e gas liquefatto hanno mantenuto i livelli del passato. Il calo delle movimentazioni container in Europa corrisponde a quanto sta avvenendo in Nord America (-17,9% in marzo) e in Asia (-17,4%).

www.comunitaeuropea.com

forze per promuovere una nuova attività marittima realmente sostenibile. Barroso ha, poi, ricordato l’impegno finanziario di 500 milioni di investimenti in energia marina rinnovabile come risposta dell’ Europa alla recessione economica. www.comunitaeuropea.com

ECONOMIA


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QUARANTASEI46 N

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Mare più pulito e più impegnate a biente: questo il 23esima edizione

amministrazioni difesa dell’amrisultato della delle Bandiere

Blu assegnate ai comuni italiani dalla FEE. Sono stati premiati 113 comuni e 60 approdi turistici. La valutazione dei comuni e dei porti

turistici si è basata non solo sulla validità delle acque di balneazione, ma anche sulle misure adottate a favore del turismo sostenibile e dell’educazione ambientale. Sono stati presi in considerazione numerosi indicatori: dall’esistenza e dal grado di funzionalità degli impianti di depurazione, allo smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata e alla gestione di quelli pericolosi; dalle iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo, alla valorizzazione delle aree naturalistiche presenti sul territorio; dalla cura dell’arredo urbano e delle spiagge, alla possibilità di accesso al mare per tutti i fruitori senza limitazioni; dalla certificazione ambientale alla presenza di attività di pesca. www.fee-international.org

Bio reattori off-shore come isole Una strategia vincente sia per la produzione di biocombustibile, sia per la pulizia dell’acqua di mare. Questo, apparentemente fantascientifico, programma è stato reso possibile grazie un progetto

della NASA dal nome Sustainable Energy for Spaceship Earth. Gli scienziati dell’Ames Research Center hanno messo a punto un sistema che prevede l’utilizzo di grandi sacche di plastica semi permeabile che, opportunamente disposte in mare come piattaforme off-shore, filtrando l’acqua provvedono a trattenere i componenti inquinanti. Questi, recuperati nello step successivo, vengono trattati e trasformati in biocombustibile.

Greenpeace/Gavin Newman

Il mare italiano cresce in pulizia e servizi

Pesca del tonno in Turchia Il governo turco ha approvato un personalissimo ordinamento sul limite di cattura per il tonno rosso del Mediteranneo, specie in via di estinzione, ignorando completamente le quote concordate dall’ICCAT (Int. Comm. for the Conservation of Atlantic Tunas) a livello internazionale e i suggerimenti della comunità scientifica. Greenpeace ha lanciato un allarme definendo questa’azione del governo turco come un “patto suicida” e non un piano di gestione. Secondo l’associazione ambientalista, per tornare ai livelli di riproduzione sostenibile, sia la Turchia, sia gli altri paesi europei, dovrebbero chiudere la pesca al tonno rosso. Inoltre Greenpeace sta promuovendo la creazione di riserve marine, per arrivare alla protezione del 40% degli oceani e alla conservazione delle specie che vi abitano.

www.nasa.gov

www.greenpeace.org

Elettricità generata dal mare, come cura ricostituente per i coralli

MAG

Si è scoperto che i coralli traggono beneficio dai flussi di energia elettrica. Prontamente, da una società texana, è arrivata la proposta di impiegare mini-generatori marini per favorirne la crescita. Si potranno così ricostituire le barriere coralline con piccoli generatori galleggianti che, sfruttando l’energia prodotta dal moto ondoso, produco-

no elettricità. È l’idea suggerita da Chris Olson, fondatore della Swell Fuel, come una delle possibili applicazioni del Lever Operated Pivoting Float. Questi dispositivi di dimensioni ridotte e con una potenza da 1 a 5 watt, possiedono e sfruttano il vincolo al fondale, dato dal sistema d’ancoraggio, per generare energia. Piccole e legge-

re, le unità potrebbero essere poste facilmente nelle vicinanze dei reef artificiali, fornendo l’energia necessaria, senza grandi spese economiche di installazione e manutenzione.

AMBIENTE

www.swellfuel.com


Sanzioni penali alle navi che inquinano Giro di vite a livello comunitario per quanto riguarda l’inquinamento dei mari. Il Parlamento Europeo, infatti, ha recentemente adottato una direttiva che rafforza le attuali norme sull’inquinamento provocato dalle navi obbligando gli stati membri a prevedere, entro un

anno, sanzioni penali per gli scarichi in mare di idrocarburi e liquidi nocivi commessi per imprudenza o grave negligenza. Le sanzioni dovranno riguardare le persone fisiche e giuridiche, comprese le società di classificazione o i proprietari del carico. Il maxi emendamento promosso dall’Parlamento continentale si aggiunge e integra la legislatura già esistente. Le attuali disposizioni infatti classificano come sostanze inquinanti gli idrocarburi, le loro miscele e le sostanze liquide nocive trasportate alla rinfusa. Per “idrocarburi” s’intende il petrolio in tutte le sue forme, e in particolare il petrolio greggio, l’olio combustibile, le morchie, i residui d’idrocarburi e i prodotti raffinati. Le sostanze liquide nocive sono quelle che, se scaricate in mare durante le operazioni di pulizia delle cisterne o lo scarico della zavorra, presentano un rischio, sia per le risorse marine, sia per la salute umana. www.europarl.europa.eu

E lʼItalia è nel mirino per i rifiuti navali Il nostro Paese è di nuovo nel mirino dell’Unione Europea per un’applicazione della direttiva sui rifiuti delle navi che lo scorso anno la Corte di giustizia europea aveva già giudicato non conforme al diritto comunitario. Ultimo avvertimento da Bruxelles alle autorità italiane, che sollecita Roma a dare un parere motivato, passo finale delle procedura d’infrazione prima del deferimento alla Corte di giustizia Ue di Lussemburgo. Nell’eventualità che ciò avvenisse,

i giudici potrebbero decidere di condannare l’Italia a una sanzione pecuniaria. La Commissione Ue rileva che ‘’nonostante gli sforzi compiuti dalle autorità italiane, la situazione è rimasta sostanzialmente la stessa’‘, ovvero una gran parte dei porti italiani non si è ancora dotata di una struttura adeguata. http://ec.europa.eu

Le coste di Trieste si stanno inabissando Le coste dell’area di Trieste, Laguna di Grado e Marano, si inabissano di 1,5 millimetri all’anno, pari a 15-16 centimetri nei prossimi 100 anni. Lo rivela uno studio dell’ Enea sulla vulnerabilità delle coste e degli ecosistemi marini. L’area della pianura friulana presenta un evidente abbassamento tettonico, attivo da almeno 125.000 anni. Un cedimento di quasi mezzo millimetro all’anno che sommato al millimetro di salita del livello dei mari italiani determina un abbassamento complessivo di un millimetro e mezzo, con possibili allagamenti nelle aree già classificate dai geologi come depresse (sotto il livello del mare). Riguardo la biodiversità dei mari italiani si è evidenziato un aumento delle cosiddette specie aliene, tropicali e subtropicali. I pesci tropicali presenti (come per esempio i pesci palla ) rappresentano il 20% dell’intera popolazione. La tropicalizzazione del Mediterraneo continua la

sua espansione e oltre ai pesci e altri animali marini proliferano anche le alghe. A questi scenari in alcune aree sono stati associati quelli legati ai cambiamenti negli ecosistemi lagunari e marini in termini di diversità biologica, produttività, distribuzione di specie invasive e commercialmente importanti. www.enea.it

Il Mare Nostrum termometro del clima Il Mar Mediterraneo preso come parametro di riferimento per dipingere gli scenari futuri dei cambiamenti climatici. L’intenzione è prevedere e quantificare gli impatti fisici dei cambiamenti climatici e le conseguenze che i suddetti porteranno alla società e all’economia delle popolazioni localizzate nell’area Mediterranea. Le simulazioni del progetto sono in corso e i primi risultati saranno disponibili entro l’estate. A occuparsene: l’Ipcc (il Panel delle Nazioni Unite sui cam-

biamenti climatici), l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e il Centro euro-Mediterraneo per cambiamenti climatici. www.cmcc.it

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dell’imbarcazione. La vera novità di questo VHF è la ricezione dei segnali AIS, che visualizzano le imbarcazioni sul chartplotter; inoltre, vengono forniti alcuni dettagli dell’unità: nome, nazionalità, direzione, velocità, coordinate, lunghezza, destinazione è stato al momento del rilevamento. www.geonav.it

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STYLE



Con M-Yachts noleggi con lo sconto L’agenzia broker M-Yachts propone due soluzioni charter. Astondoa 66, denominata “Ali Baba”, con base a Cala Galera (Toscana). Del 2001, lunga m 19,90 con motori MAN 2X1200 cavalli, 3 cabine (due matrimoniali, e una con coppia di letti gemelli). L’equipaggio

è composto da tre persone. A bordo ogni tipo di comfort: dall’aria condizionata al televisore LCD, dal barbecue al microonde. Inoltre sono disponibili per i divertimenti acquatici: waverunner, tender con fuoribordo (80 cavalli) e attrezzatura snorkeling. L’offerta è di € 21.600 in

bassa stagione e € 26.000 in alta stagione, compresi di IVA 8 %. L’Apreamare 16, invece, fa base a Napoli, di recente costruzione. Lunga m.17,90, con 3 cabine ospiti. Classico gozzo con linee tradizionali, ponte in teak, forme armoniose e morbide. L’equipaggio è composto da due persone e a bordo posso essere trasportate fino a un massi-

mo di 16 persone. Dotata di moltissimi comfort, ha un prezzo di noleggio giornaliero di € 2.500 circa, inclusa IVA, skipper, assicurazione e biancheria (escluso hostess, cambusa, carburante e ormeggi). www.myachts.it

Una lussuosa battuta di pesca in Sardegna Flying Tuna dispone di un Bertram 630 del 2007: sportfisherman di altura, dedicato a chi ama la pesca sportiva. La base operativa è Alghero ma, sono possibili imbarco e sbarco anche in altre sedi. L’equipaggio è composto da un comandante, una hostess e un angler esperto, con la possibilità di ospitare fino a un massimo di otto persone. L’offerta promozionale per la stagione estiva prevede una tariffa settimanale di € 12.900+IVA, per il noleggio, inclusa una battuta di pesca. E’ www.flyingtunacharter.com anche disponibile la formula hotel a € 4.000+IVA settimanali a persona, carburante escluso.

Vela e fitness per non rinunciare alla forma

MAG

La Pettirossosail suggerisce una vacanza in barca a vela davvero particolare. Le basi sono vicinissime a Roma: Fiumara Grande, Nettuno, Argentario. Si parte per un week end o una settimana, con destinazione le più vicine località italiane oppure Formentera e Ibiza. Ad accompagnarci uno skipper e un istruttore di fitness che, due volte al giorno, sulla terra ferma, darà lezioni di pilates, ginnastica, yoga e altro, ai partecipanti. Le offerte, a settimana, previste sono: 3.500 € dal primo luglio al 31 agosto; 2.800 € dal primo settembre al 15 ottobre. Il costo del noleggio www.pettirossosail.it include: biancheria e polizza Kasko. Sulle barche possono essere ospitate otto persone, escluso l’equipaggio.

CHARTER



Al campeggio o sotto le stelle col trimarano Dalla Baia delle Favole, in Liguria, la Silentbay organizza due modi di andare a vela davvero suggestivi. Il primo è dedicato a chi desidera rilassarsi immerso nell’oscurità della notte, accompagnato dal suono del mare e dalla luce delle stelle. La tariffa è di € 50 a persona, comprensiva di: servizio skipper, assicurazione, carburante, bevande, mix di focacce e specialità liguri. Il raggio d’azione è verso est: Punta Manara e Golfo di Riva Trigoso; verso ovest: Chiavari e Zoagli. Chi ama l’avventura, può scegliere due giorni di vela, dormendo in tenda sulle reti del trimarano. La tariffa è di € 150 a persona comprensiva di: servizio skipper, assicurazione, carburante, bevande, snack, cena a bordo, colazione. Il raggio sarà più ampio, verso est nel Parco Marino delle Cinque Terre; oppure direzione www.silentabay.it ovest verso il Promontorio di Portofino e San Fruttuoso.

Nuove amicizie in flotta alle Egadi La routine quotidiana ci costringe a stare molto tempo in ambienti chiusi. Ristabiliamo un contatto, allora, con la natura e con le persone. La soluzione ideale è una vacanza charter in flotta: tre o più barche, sotto la guida di uno skipper, formando una piccola carovana. Mondovela propone crociere settimanali dall’8 al 15 agosto e dal 15 al 22 agosto. Si parte da Marsala verso le splendide Isole Egadi: Favignana, Levanzo (dove sarà possibile visitare anche le pitture neolitiche della Grotta del Genovese), Marettimo e gli isolotti di Maraone e Formica. Le barche hanno www.mondovela.it quattro cabine doppie, con due o quattro bagni. Il costo varia da € 790 a € 850, a persona.

A vela in Corsica e Costa Azzurra

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Crociere di quindici giorni tra storia e natura, lungo le coste della Corsica oppure della Francia Mediterranea, tra le Isole di Porquerolles e Calanques. Le partenze sono dal Porto di Genova oppure dal porto di Andora, sempre in Liguria. A bordo dello Jeanneau Sun Odyssey 52.2 raggiungerete piccoli porticcioli di deliziosi villaggi oppure spiagge selvagge e baie incontaminate, di rara bellezza. La barca ha quattro cabine più una cabina skipper con ingresso separato e quattro bagni. In dotazione anche: autopilota st 6000, radar e chartplotter Raytheon st 620, vhf Simrad 6200. Il listino prezzi parte da € 5.800 a settimana da fine maggio a settembre; da € 6.000 per il periodo che va dal 2 al 22 agosto. Inclusi www.arundelyachting.com nel prezzo: skipper, posto barca del primo e ultimo giorno, tender, fuoribordo e autopilota.

CHARTER


Bimbi a vela: divertente e ... scontato La Scuola di vela e di mare Altura, in seguito alle numerose richieste di organizzare equipaggi con bambini, ha destinato una delle sue imbarcazioni - dall’11 al 18 e dal 18 al 25 luglio - in Sardegna per ospitare mamme e papà con i propri figli. I bimbi di età inferiore ai dieci anni pagheranno il 50% della quota. Inoltre per la prossima estate si formeranno quattro diverse flottiglie, potendo scegliere tra: Mediterraneo, Corsica e Sardegna, e isole Eolie; Croazia nelle acque della Serenissima; oppure catamarano in Polinesia Francese. Per chi sceglie solo un week end si parte da Nettuno per veleggiare tra Ponza e Palmarola.

Marina Cala Galera 25 - 58018 Porto Ercole (GR) Tel. +39 0564 830234 fax +39 0564 830235 Riva di Traiano uff. B sud 36 tel. 347 5101559

ty@top-yachts.com www.top-yachts.com RM 1050

www.alturavela.it

Dal centro Italia al Mediteraneo Dal Lazio, invece, si può partire con Blade 50, a € 10.000 a settimana: lunga 16,50 m, con 6 posti letto e una cabina con servizi per l’equipaggio che garantisce la privacy degli ospiti. Nel prezzo sono inclusi: skipper, fuoribordo, autopilota, biancheria, assicurazione; esclusi: IVA, cambusa, ormeggi, carburante. www.am-charter.com

2 RM pronti in Italia

RM 1200

Novità 2009 in costruzione Varo previsto giugno 2009

www.cpadver.it

Offerta differenziata per la Am Charter che propone due partenze, una da Cala Galera e l’altra da Latina, ideali per una vacanza mediterranea. Per chi prenderà il largo dalla Toscana è disponibile la Compass Rose, a € 12.000 a settimana: lunga 15.85 metri, sei posti letto, tutti i comfort. Nel prezzo sono inclusi: skipper, fuoribordo, autopilota, biancheria, assicurazione; esclusi: IVA, cambusa, ormeggi, carburante.

RM 1350

- Imbarcazioni dalle straordinarie qualità marine - Scafo in compensato marino a spigolo e resina epossidica - Versione bichiglia e monochiglia - Interni luminosi e con grande visibilità esterna RM - Fora Marine www.rm-yachts.com Dealers: Liguria e Piemonte: Perchinaviga Yachts - info@perchinaviga.com Calabria: Pablavela - pablavela@libero.it


www.stefanomolinari.com Un mondo di foto in un click Stefano Molinari, ha la passione per i viaggi e la fotografia. Nel suo sito si pososno trovare più di 35.000 fotografie. Navigare all’interno è molto semplice e per ogni luogo c’è una mappa di google con informazioni su cosa visitare e fare. Le località più visitate sono proprio quelle di mare: Maldive, Sharm e Mar Rosso, Sardegna sud, Tenerife. Ogni immagine ha il copyright di Molinari, perciò se si vogliono acquistare bisogna contattare l’autore.

interno. Altri aspetti interessanti del sito sono le guide di viaggio e gli speciali, gli approfondimenti dedicati a eventi o luoghi particolari d’Italia. Di questi ultimi sono segnalati anche: spettacoli teatrali, concerti mostre. Una curiosità: il sito è tradotto oltre che in inglese - anche in giapponese, ma la veste grafica andrebbe migliorata.

www.marein.it La casa al mare la prenoti da qui Se si è alla ricerca di appartamenti, case vacanza, residence, hotel, ville in Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia e Isola d’Elba, può essere utile visitare il sito Marein.it. E’ organizzato per regioni e località, con un’interfaccia molto semplice e veloce per la navigazione. Vengono proposte anche offerte last minute e soluzioni personalizzate: per chi ama la natura; per i bambini più piccoli; per i diversamente abili; per chi ha il cane; per chi cerca una sistemazione di lusso o al contrario vuole spendere pochissimo. Inoltre è possibile effettuare anche la prenotazione per i traghetti.

www.zerodelta.net Un portale per turisti stranieri e non solo Sito attivo dal 2001 che offre gratuitamente informazioni sull’Italia a turisti e viaggiatori. Al suo interno 30.000 strutture ricettive, 20.000 tra ristoranti e bar, 3.000 luoghi di cultura, 3.000 outlet shop, tutti confrontabili tra loro grazie a un motore di ricerca

www.scubaportal.it Immersi nel blu

MAG

Oltre 1.200 pagine, centinaia di schede di biologia, oltre 600 immersioni catalogate, centinaia di foto, video, consigli e la possibilità di acquistare libri e prodotti, che riguardano il settore. Inoltre vi è un link relativo a informazioni e servizi per chi voglia avvicinarsi al mondo della subacquea o è già un esperto. Anche questo sito si è adeguato alla

WWW.

rivoluzione del web 2.0, aggiungendo il blog della Compagnia del Poverosub ( www.poverosub.com ), dove si possono trovare foto dei partecipanti, dei raduni e molte informazioni legate al forum; inoltre un portale dedicato alla fotosubacquea: ww.scubafoto.it, con articoli, informazioni, gallery e concorsi per gli appassionati di questa attività.

www.charternautico.it Charter facile Portale tematico in lingua italiana e inglese dedicato al mondo dei viaggi in barca e alla nautica. Utile sia alle agenzie, sia agli appassionati che vogliano ritrovarsi in rete per la ricerca e l’offerta di informazioni e servizi. E’ possibile cercare gli operatori charter in un’apposita sezione, così come è possibile inserire i parametri utili alla ricerca del mezzo che si intende noleggiare: con o senza skipper, con equipaggio, crociere a tema, attrezzate per la pesca sportiva, imbarcazioni di lusso oppure imbarco individuale con noleggio cabina.


www.guardiacostiera.it Capitanerie in un click Indirizzi e recapiti, bandi di concorso e news. Istruzioni per connettersi alla radio o al servizio sms della Guardia Costiera. Aggiornamenti grazie al sistema RSS. In più

ne sempre in contatto grazie a “twitter”, la rete di microblogging che permette agli utenti di mandare aggiornamenti con messaggi di testo, lunghi non più di 140 caratteri, tramite il sito, via SMS, messaggistica istantanea, e- mail. E per guardare i video degli eventi e dei personaggi più importanti del mondo della vela, basta collegarsi a SAIL. TV.

www.canados.com Canados lancia il nuovo sito Il famoso brand del made-in-Italy torna sul web in una veste ancora più accattivante. Gli esclusivi yacht, i valori del marchio, le news più recenti e i servizi agli armatori Canados. Diverse le sezioni: l’azienda, la sua filosofia,

scheda con tutti i riferimenti e i contatti. Registrandosi gratuitamente si può effettuare la ricerca degli imbarchi e consultare l’ immancabile e aggiornato annuario della nautica.

www.lamincio.it Negozio di pesca online la finestra “mare sicuro” che dà a bagnanti e diportisti informazioni e consigli utili su: pesca sportiva, subacquea, sicurezza, sci nautico e molto altro ancora. Una grafica spartana che fa accerdere facilmente alle pagine di inetresse, permettendo persino all’utente meno esperto di navigare tranquillo e sicuro anche on line.

www.sailing.org Tutto sulla vela Sito ufficiale dell’ISAF. Informazioni su tutto quello che riguarda la vela: dalle ultime notizie sulle gare ai saloni; dalle informazioni sulle diverse categorie e classi alla possibilità di scaricare documenti ufficiali. Si rima-

Siete appassionati di pesca? Girate da giorni, senza speranza di trovare quello che state cercando? Lamincio.it è un sito di e- commerce con un catalogo di 12.000 articoli, che possono essere ordinati e acquistati on line. Gli articoli sono suddivisi per categogli yacht, l’assistenza e i servizi agli armatori. La navigazione permette di passare da una sezione all’altra con un semplice click da ogni pagina. La sezione del customer service con i punti di assistenza Canados occupa una parte importante del sito. La sezione della comunicazione è riservata alle news, agli eventi, ai saloni nautici internazionali, all’Owner’s Club.

www.montecarlonautica.com Il Portale del Principato di Monaco Primo portale internazionale della nautica nel Principato di Monaco, gestito dalla Monaco Boats & Yachts. È possibile trovare le migliori offerte dei professionisti del settore per quanto concerne imbarcazioni in vendita e charter. Il portale ha anche un’utilissima sezione dedicata a “porti &turismo”, cliccando sul nome di un porto si apre una

rie, marche e modelli. Cliccando sull’articolo è possibile leggere una piccola scheda di descrizione, ingrandire l’immagine, e poi procedere tranquillamente all’acquisto oppure andare facolmente in un’altra sezione. Inoltre sul sito sono segnalate le ultime novità e le offerte proposte dal negozio virtuale ...E per ricevere gli ultimi aggiornamenti, basterà iscriversi alla newsletter.

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Un affresco cinematografico sul mondo sommerso delle creature marine

In fondo ai mari con Luc Besson

di Veronica Voto

MAG

Luc Besson presenta un viaggio nel mondo subacqueo e per farlo recluta un cast davvero eccezionale composto da pesci minuscoli e squali eleganti, iguana marini, serpenti che danzano con movimenti caleidoscopici, simpatici delfini che chiacchierano rumorosi, polpi giganti e molto altro ancora; ripresi nei più bei mari del mondo: dalle Seychelles alla Florida; dalle isole G a l a p a g o s all’Australia; dalla Colombia britannica alla Nuova Calcedonia. L’uomo è tenuto fuori: né dialoghi, né commento (tranne la voce fuori campo all’inizio del film che ci invita alla visione del meraviglioso mondo di Atlantis e la voce della Callas che canta la Sonnambula di Bellini). C’è tanta musica affidata alla composizione dello storico collaboratore Eric Sérra, che dà ritmo e tempo alla narrazione; mentre la fotografia di Christian Petron cattura straordinarie trasparenze, illuminando le buie profondità con il flash, che esaltano le tonalità argento dei pesci e quelle blu notte delle profondità marine. Atlantis non è un documentario scientifico,

stile National Geographic, né un film alla Disney. È molto di più, ma anche di meno, secondo le attese dello spettatore. È di più, perché opera concettuale di un’artista, che indaga sulle forme e sui concetti espressi dalle immagini, e delle quali si serve per lanciare un messaggio d’amore nei confronti del mare e delle creature che lo popolano. È di meno, perché non è data alcuna informazione aggiuntiva rispetto a quello che si vede: su tempi, luoghi o nomi delle specie animali riprese. E questa, però, può rivelarsi una “sfida”, una divertente caccia alle creature riprese o ai luoghi che fanno da sfondo all’azione. Una continua immersione tra vita, morte e sesso di queste creature, raccontata senza seguire alcun percorso narrativo, ma che cattura lo sguardo dello spettatore che, preso dal ritmo e dalla velocità delle immagini, segue il film con suspense, testimonianza evidente della bravura del maestro del cinema francese. A volte la macchina da presa sembra unirsi ai movimenti e ai linguaggi corporei della creature marine; altre volte vi si scontrano, come quando le ventose di una piovra si attaccano all’obiettivo oppure gli squali che sembrano sbattervi contro. O ancora, coglie i commoventi e gli sguardi dolci dei lamantini,

FILM

che sembrano quasi consapevoli del loro momento di celebrità. Tranne che nell’ultima immagine, tutto è ripreso nelle profondità del mare: le inquadrature sono ruotate di 180°, sospese tra l’aria e l’acqua ed è difficile distinguere il dentro e il fuori, il sopra e il sotto. Il film cerca mostra la sensibilità degli animali marini grazie anche all’abilità degli operatori e di speciali macchine da presa, tanto che il costo dei soli materiali ha sfiorato i cinque milioni di franchi. Girato interamente in pellicola, frutto di una spedizione durata trentotto mesi, per cui si sono rese necessarie cinquecento immersioni, da parte del regista e di quattro operatori, considerati tutti, autori dei 75‘ del film. Presentato, fuori concorso alla 48a edizione della Mostra del Cinema di Venzia, è un peccato non averlo visto al cinema; oltretutto una mancata distribuzione rende difficile recuperare il DVD in Italia: ma questa è un’altra sfida che chi ama il mare non avrà paura di cogliere.

www.luc-besson.com

Scheda Tecnica Regia: Luc Besson. Fotografia: Luc Besson & Christian Pétron. Musica: Eric Serra con l’ausilio della Symphonic Music Performed by The London Royal Philarmonic Orchestra. Canzoni cantate da: Maria Callas, Vanessa Paradis e Eric Serra. Voce fuori campo: Edmund Bernard. Montaggio: Olivier Mauffroy. Suono: Matt Howe. Consulente tecnico scientifico: Pierre Laboute & André Laperrier. Capo sommozzatore: Jean-Marc Bour. Produttore esecutivo: Claude Besson. Durata: 75’. Formato: 16x9 (2.35) Aaudio: Surround 3.1/ LINGUA: Francese Produzione: Les Films Du Loup/ Gaumont/Cecchi Gori Group/ Tiger Cinematografica. Distribuzione: Gaumont. . Francia/Italia, 1991.


BREVI Accordo Fiera di Genova - UCINA 10% di riduzione delle tariffe per gli espositori che hanno confermato la presenza al Salone Nautico di Genova. Questo, in sintesi, l’accordo raggiunto tra Fiera di Genova e UCINA, per rispondere alle difficoltà del mercato. Concordata anche una gestione in partnership della Nuova Darsena Nautica fino al 15 settembre 2009, per ottimizzare gli ormeggi, offerti a privati e a operatori. www.genoaboatshow.com A giugno in Inghilterra Si svolgerà dal 12 al 14 giugno il 4° South Wales Boat Show, organizzato presso il Margam Park vicino a Port Talbot. Più espositori e oltre 170 marchi: è l’evento - del settore più importante di tutta la Gran Bretagna. Anche per questa edizione previsti migliaia di visitatori che potranno godere di tutte le novità offerte dal mercato su accessori e tecnologia nautica. Non mancheranno divertimenti per tutta la famiglia, compreso un parco giochi sulla spiaggia per i più piccoli. www.southwalesboatshow.co.uk Industria nautica in Corea L’industria nautica italiana è presente anche quest’anno al Korea International Boat Show, dal 3 al 7 giugno. La presenza della nostra industria nel Paese orientale testimonia ancora una volta l’importante ruolo della nautica italiana. www.koreaboatshow.org

Inaugurato porto turistico a Olbia È diventata operativa la Marina di Olbia, scalo nautico a pochi passi dall’aeroporto Costa Smeralda e a qualche minuto dalla città. Turismo, imbarcazioni, servizi, l’offerta è a cinque stelle. Massimo rispetto ambientale, totale sicurezza. Il porto è all’interno del golfo di Olbia e per i diportisti ci sono 270 nuovi posti, per imbarcazioni da 8 a 60 metri. L’iter per la realizzazione del porto turistico Marina di Olbia è partito nel 1993 ma il progetto fu licenziato solo nel 2000. Sarà completato entro il 2010 con la realizzazione di una club house, di un ristorante e degli alloggi per

gli equipaggi delle imbarcazioni che sceglieranno Marina di Olbia quale base invernale.

www.comune.olbia.ss.it

Bari si prepara a un turismo eco sostenibile Nuova destinazione d’uso del Molo di San Cataldo finalizzata alla realizzazione di un nuovo approdo turistico. Bari, al primo posto nell’Adriatico per passeggeri e cabotaggio, guarda al diporto nautico e attiva una programmazione strategica regionale in materia di approdi turistici: realizzare dei porti-pivot, scali dotati di maggiori servizi rispetto ai tanti approdi e ai ricoveri situati lungo gli 800 chilometri di costa. Servizi

di manutenzione e rifornimento idrico ed elettrico, alaggi e una serie di servizi aggiuntivi, che possono essere sviluppati in maniera tale da intercettare così anche il turismo di lusso. In questa nuova visione di “porto sostenibile e polifunzionale”, il Molo di San Cataldo offre, di sicuro, un punto privilegiato e una location interessante, perché posta in centro città e per la vicinanza alla Fiera del Levante.

www.porto.bari.it

Civitavecchia punta sullʼambiente

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Dal primo maggio le navi da crociera che fanno scalo al porto di Civitavecchia utilizzano un carburante a basso tenore di zolfo: il limite è infatti fissato all’1,5%. È quanto concordato da Autorità Portuale di Civitavecchia, Capitaneria di Porto di Civitavecchia, European Cruise

Council e le compagnie di navigazione Carnival Corporation, Msc Crociere, Royal Caribbean. Inoltre, il porto di Civitavecchia punta su un progetto per la realizzazione della banchina pilota eletrificata, dal costo di € 15 mln, circa. E per affermare ancora di più la

vocazione ecologia della struttura è previsto l’utilizzo di fonti di energia eolica e fotovoltaica per alimentare tutte le strutture portuali. www.civitavecchia.com

PORTI&FIERE


AUDI Q5, SUV COMPATTO

LANCIA MUSA GPL, ECOLOGICA E CHIC Cuore ecologico che strizza l’occhio al portafoglio per la Musa con alimentazione a GPL presentata dal marchio Lancia. Senza rinunciare alle comodità di questa “city limousine” la nuova versione promette di far risparmiare circa 500 Euro per o gni 15.000 chilometri di percorrenza rispetto a un’analoga vettura a benzina. Anche i costi di acquisto, con gli incentivi statali, si abbassano dai 17.600 Euro di una Musa 1.4 Argento a circa 12.600 Euro per la versione EcoChic. Il motore è stato modificato appositamente per l’impiego del GPL e adotta una testata studiata per accogliere gli iniettori supplementari e tutti i relativi cablaggi per la doppia alimentazione (benzina o GPL). L’avviamento avviene sempre a benzina e il passaggio a GPL si ha in automatico dopo circa 40 secondi. Grazie al doppio serbatoio, la Musa ha un’autonomia di 1.177 chilometri, di cui 419 a GPL. I consumi sono di 7,4 litri per 100 km e la velocità massima è di 163 km orari.

Per chi è alla ricerca di un Suv che non sia esagerato e garantisca comunque prestazioni brillanti, Audi propone la Q5. La vettura sfornata dalla Casa tedesca di Ingolstadt ha come concorrenti nella stessa fascia di mercato la Bmw X3, la Mercedes GLK e la Volvo XC60. Più contenuta nelle dimensioni rispetto alla sorella maggiore Q7, l’ultima nata misura 4,36 metri di lunghezza, 1,88 metri di larghezza e solo 1,65 metri di altezza. Il coefficiente di penetrazione aerodinamica è di 0,33 e il passo di 2,81 metri. La trazione integrale permanente permette di affrontare pendenze fino a 31° e angoli d’attacco anteriori fino a 25°, di trainare grandi quantità di carico – anche imbarcazioni intorno ai 7,50 metri di lunghezza - e, anche grazie al corpo vettura rialzato, di immergersi fino a 50 cm. Quanto a motori, la gamma si articola intorno a tre proposte: un turbodiesel da 170 cavalli che tocca i 204 km orari e percorre 14,9 chilometri con un litro di gasolio; un 2.0 a benzina con 211 cavalli che tocca i 222 chilometri orari e percorre 13,3 chilometri con un litro; e infine, un 3.0 TDI con 240 cavalli e una velocità massima di 225 chilometri orari. Prenotazioni già aperte e consegna a partire dal prossimo novembre, con un prezzo base che parte da 41.000 Euro.

IL SUV CHE PUNTA SULLA CONVENIENZA Direttamente dalla casa automobilistica molisana Di Risio, passando per il marchio cinese Chery che fornisce il telaio, arriva il sempre più allettante Suv DR5. La vettura monta un motore di cilindrata 1.6 con 109 cavalli e cambio a 5 marce, progettato dalla casa austriaca Alv, oppure un turbodiesel 1.900 Fiat con 120 cavalli abbinato a un cambio a 5 marce e alla trazione anteriore. Entrambe i motori sono omologati Euro 4 e vengono gestiti con elettronica Bosch. Le prestazioni sono favorevoli al turbodiesel che scatta da 0 a 100 in 12,4 secondi e tocca i 175 chilometri orari; il benzina tocca i 160 chilometri orari di velocità massima e scatta da 0 a 100 in 13,5 secondi. In salita si evidenzia una certa “pigrizia” della propulsione che lo rende poco adatto ai traini. Ma la carta vincente è senza dubbio il prezzo che va dai 16.900 Euro del benzina ai 21.900 del turbodiesel.

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di Angela Di Cola

AUTO

JAGUAR XK, COUPÉ DAL GRANDE FASCINO Sicuramente farà battere il cuore di tanti appassionati. Ma, saranno in pochi a potersi permettere questo gioiello della Jaguar equipaggiato con il nuovo motore V8 di cilindrata 5.000, con 585 cavalli e 515 Nanometri di coppia massima. Questo puledro di razza accelera da 0 a 100 in 5,5 secondi, mentre i consumi si mantengono comunque limitati a poco più di 11 litri per 100 chilometri di percorrenza. I ritocchi esterni riguardano gli indicatori di direzione e le luci posteriori a Led, il profilo del cofano e del paraurti; anche i cerchi in lega hanno subito un up grade, passando da 18 a 20 pollici. Il listino dalla XK parte dai 90.000 Euro della coupé e sale ai 98.300 per la Convertibile. Il più accessoriato allestimento “Portfolio” costa 98.700 coupé e 107.000 Convertibile.



Personaggi del mese e ritratti di vite a bordo

Riccardo

SIMONESCHI

Genovese di nascita, milanese d’adozione, ovunque va porta sempre il mare con sè: per lavoro o per sport

MAG

Non è mai semplice collocare Riccardo Simoneschi in un ruolo ben definito: manager, velista, imprenditore. In realtà, riesce a ricoprirli tutti contemporaneamente, con successo, avendo come comune denominatore il mare e, più specificatamente, lo sport della vela. Nato Genova nel 1959, all’età di 14 anni inizia ad andare in barca a vela sui Laser dello Yacht Club Italiano. La carriera di timoniere lo porta a vincere l’oro al Campionato italiano e il bronzo all’europeo classe Star, vari titoli in classe IMS (tra cui un Campionato europeo, un italiano e un secondo gradino del podio al

Gente di mare

mondiale) e in classe Melges24. Oggi, oltre a continuare a primeggiare in Melges24, è team leader e timoniere dell’AUDI Sailing Team powered by Q8 nella difficilissima classe dei TP52, al momento la vera Formula1 della vela. Il suo grande amore è sempre stata e rimane la classe Star: nel 1996 viene eletto presidente internazionale e inizia una battaglia per riportare la Star alle Olimpiadi, estromessa anni prima: nel 2000, in occasione dei Giochi di Sydney, riesce nell’intento a tal punto che per la prima volta nella storia e grazie al suo reinserimento, lo sport della vela è l’unico ad assegnare una medaglia in più rispetto a quanto prestabilito dal CIO. Per acclamazione, Riccardo viene rieletto presidente della International Star Class, fino al

2006. Contemporaneamente, inizia a ricevere incarichi in seno all’ISAF (la Federazione internazionale che regolamenta e gestisce lo sport della vela e a cui fanno capo tutte le federazioni del mondo) e, attualmente, ricopre il ruolo di vicepresidente dell’Equipment Committee. Ma Riccardo, non pago dei successi velici - al timone e alla scrivania - nel ‘99 fonda la B-plan, società di comunicazione e marketing, strettamente legata al mondo della vela: è la prima struttura in Italia a fare da elemento di congiunzione tra i potenziali sponsor e le barche impegnate nel mondo delle regate, portando tutto il know-how e fornendo alle aziende interessate, precise analisi sui tipi d’intervento e i modi.

Donne, uomini, marinai, personaggi vecchi e nuovi che popolano il mondo del mare e della nautica. Ai nostri lettori - che frequentano porti, cantieri e banchine chiediamo segnalazioni, fotografie e brevi biografie di “uomini e donne di mare” che ritengono meritevoli di una citazione su BLU.


Personaggi del mese e ritratti di vite a bordo

In barca e in veleria

ANDREA MURA Aveva otto anni quando suo padre, nelle acque di Poetto a Cagliari, lo portò con se sul Flying Deutchman e gli fece fare qualche bordo. Quella era la prima esperienza a vela di uno bambino che sarebbe diventato uno dei velisti italiani più rappresentativi degli anni

’80 e ’90. Nato a Cagliari nel 1964, Andrea può vantare un curriculum e un palmares di tutto rispetto: più volte campione italiano e europeo sulle derive - nelle classi 420, 470 e Hobie Cat 16 - ha poi trovato grande spazio a bordo di maxi yacht vincendo vari titoli mondiali. Tra tutte, le esperienze negli Stati Uniti con il 50 piedi “Abracadabra” al fianco di Paul Cayard e con “Passage to Venice” di Raul Gardini, hanno tracciato quello che sarebbe stato da lì a poco il futuro del velista sardo. Infatti, sul finire degli anni ’80 è stato inserito col ruolo di randista nell’equipaggio del “Moro di Venezia” che, nel 1992, ha portato l’Italia ai vertici dell’America’s Cup. “E’ vero - riconosce Andrea - il periodo americano è stato il più importante dal punto di vista professionale e tecnico. Ho imparato a rapportarmi con un equipaggio, a regatare con

un team. Molto importante è stata l’esperienza con “Abracadabra”: c’era lo zoccolo duro di quello che dopo qualche anno sarebbe stato il gruppo del “Moro di Venezia” e siamo andati a combattere sui campi di regata contro i più forti team del mondo”. Ma Andrea, pur continuando a navigare e a raccogliere successi in regata (gli ultimissimi in ordine temporale, con il ’50 “Vento di Sardegna” alla Roma x 2 e nel riuscito tentativo di record sulla Ventotene-Cartagine) ha trovato il suo grande sbocco professionale avviando l’attività di velaio e aprendo una veleria a Cagliari - la Andrea Mura Sail Design - grazie anche all’esperienza maturata in un lungo periodo professionale trascorso presso la North Sails di San Diego, parte di “quel periodo americano” a lui tanto caro.

Il mare come libertà Se chiedi a Claudio Di Manao quando e dove è nato, lui ti risponde “nel ’61 in Europa”, significativo di un modo di essere, senza particolari vincoli o rigide appartenenze. E la sua vita, fin adesso, è stata l’espressione di ciò, intendendo l’accezione positiva del detto “sasso che rotola, non fa muschio”. Prima broker in Italia, decide di lasciare tutto e mettersi in navigazione verso i caraibi dove si ferma e, tra vari lavori, diventa istruttore subacqueo. Dopo periodi in Scozia, Messico, alle Isole Cayman e a Zanzibar, nel ’98 si trasferisce a Sharm el Sheick. Col tempo, le sue storie di mare crescono e, un giorno, decide di mettere tutto nero su bianco. Pubblica così il suo primo libro - “Figli di una Shamandura” - dove, con ironia e sarcasmo, svela i dietro le quinte tragicomici della località egiziana. E’ un successo: chi ha vissuto a Sharm facendo il mestiere dell’istruttore subacqueo si ritrova pienamente nei racconti di Claudio; chi è

CLAUDIO DI MANAO stato lì, solo per una breve vacanza o non c’è mai stato, scopre retroscena e particolari del tutto insospettati; gli uni e gli altri, non riescono a trattenere le lacrime dal ridere. Tale è il successo che decide di dare alle stampe un sequel e pubblica “Cani salati nel profondo blu”, mettendo in evidenza come quei modi e quegli strani meccanismi che nascono, vivono e muoiono solo a Sharm el Sheick, si siano modificati negli anni, rifles-

so del sostanziale cambiamento dei turisti, dalle loro provenienze all’educazione. Ultimamente, Claudio è voluto tornare indietro con la memoria e ha sentito il desiderio di rendere il giusto merito a quel periodo che, per primo, gli ha fatto assaporare il piacere della libertà e il vero profumo del mare, con la pubblicazione del suo terzo libro “Caraibi”.

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MAG

Usato Focus

da

rivalu


Un settore che sta cercando di rinnovarsi partendo proprio dall’attuale periodo di crisi. Un’occasione per riguadagnare credibilità e per offrire un servizio a 360° ai clienti che, dal canto loro, possono oggi fare qualche buon affare di Giuseppe Mancini

Ci sono aspetti positivi nell’attuale periodo del mercato nautico?Anche se può sembrare strano iniziare un articolo con una domanda, in realtà questa è l’interrogazione che tutti nel settore stanno continuando a fare. Soprattutto perché si cerca di trovare risposte che possano indicare e suggerire una strada realistica che permetta di uscire rafforzati dal periodo difficile. Non c’è dubbio che l’attuale crisi dei mercati finanziari e, di riflesso, economica ha oscurato qualsiasi mercato e certamente non si poteva pensare che quello nautico ne uscisse indenne. Ma se, al momento, in generale il nostro settore e nello specifico quello dell’usato, sono in sofferenza, non si deve cadere nell’errore di dare semplicisticamente tutta la responsabilità alla “crisi”. Come per qualsiasi cosa, dobbiamo stare attenti a perdere lucidità in questi frangenti, concentrandoci solo su una causa e rischiando di perderne di vista altre, non meno importanti e, soprattutto, sulle quali è possibile porre rimedio: senza dubbio, potendo modificare solo alcuni punti deboli il problema generale ne trarrebbe beneficio e troverebbe nuove motivazioni e nuovi spazi. Allora, anche per iniziare a dare una risposta alla domanda d’apertura, proviamo a focalizzare la nostra attenzione su alcuni effetti che la crisi economica ha innescato sul mercato dell’usato nautico: ovviamente - parlando di un settore di beni di consumo voluttuari, prevalentemente condizionato da scelte di tipo emotivo - si è avuta una forte diminuzione della richiesta, proprio perché il diffuso clima d’incertezza rende particolarmente diffidente e prudente anche chi può permettersi l’acquisto di una barca; in

maniera altrettanto scontata, i prezzi delle barche in vendita hanno subito un calo significativo. Per ciò, c’è già qualcosa di positivo su cui poter costruire un rinnovamento: i prezzi più bassi. A nostro avviso, un’altra reazione decisamente positiva all’attuale periodo di crisi è l’innalzamento dell’attenzione dei principali protagonisti della compra-vendita di una barca: il venditore, il mediatore, l’acquirente. Se per il primo si tratta solo di una superiore consapevolezza del reale valore della propria imbarcazione e di una più “realistica” richiesta monetaria, per l’acquirente si può parlare di un innalzamento della lucidità nel passo che sta compiendo, conscio di poter fare un buon affare ma altrettanto consapevole di non essere in grado di poterlo gestire in autonomia. Qui entra in scena la figura del mediatore e di un eventuale consulente tecnico: entrambi possono, anzi devono, essere di fondamentale aiuto nella trattativa, prima consigliando per il meglio chi vende, poi fornendo qualsiasi tipo di assistenza e supporto a chi compra. Utopia? Forse fino a poco tempo fa, nella maggior parte dei casi; oggi, per fortuna, molto meno.

C’è qualcosa di positivo su cui iniziare a costruire un rinnovamento: i prezzi più bassi

tare

I dati e i fatti Se il momento non è dei più rosei, dobbiamo anche ammettere che l’Italia non lo ha affrontato nelle migliori condizioni. Ci riferiamo ad alcune mancanze oggettive che il pianeta nautico nostrano ha sempre palesato e che adesso gravano come pesanti tare. Per esempio, la carente situazione dei posti barca continua a creare un enorme handicap al mercato. Il dato parla chiaro: dal 29


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2002 a oggi, il numero dei posti ha avuto un incremento solo del 10%, partendo da una base già estremamente deficitaria.Non possiamo negare che molti potenziali armatori si sono trovati negli anni passati e continuano a trovarsi nella condizione di rinunciare o procrastinare l’acquisto della barca perché sprovvisti di ormeggio o, peggio ancora, scoraggiati da richieste economiche esagerate, molto più alte della media europea relativa a i posti barca. E se questo lo si associa al fatto che il nostro è un Paese con oltre 7.500 chilometri di coste, dove la nautica da diporto dovrebbe essere una voce tra le più importanti del quadro economico generale - visto che ne ha tutte le potenzialità - la fotografia assume tinte sconfortanti. Il primo effetto è espresso da un altro dato: in

Focus

Posti barca: un problema italiano Variazione posti barca per regione dal 2003 al 2006. Fonte: Ucina REGIONE 2003/2004 Abruzzo -0,34% Calabria 4,48% Campania -8,20% Emilia Romagna 8,04% Friuli Venezia Giulia -2,26% Lazio -3,46% Liguria -1,08% Marche -7,39% Molise 0,00% Puglia 6,51% Sardegna 17,66% Sicilia 6,71% Toscana 1,65% Veneto 9,50% Totale 2,42%

2004/2005 -0,48% -3,35% 5,23% 0,00% 0,00% 1,17% 6,18% 0,00% 5,56% -2,54% -3,21% 1,89% 3,12% 14,48% 2,07%

2005/2006 31,09% 52,15% -0,37% 12,83% 57,16% 14,03% 3,96% 3,42% -5,26% 25,12% -34,17% 29,61% 27,06% -36,15% 8,31%


Italia ci sono 4 unità da diporto ogni 1000 abitanti, contro le 170 in Norvegia e le 102 in Nuova Zelanda. Al di là dei “freddi” numeri e tornando all’analisi del nostro tema, negli anni passati il mercato dell’usato ha espresso un gradua-

le degrado, principalmente a causa dell’eccessiva invasione di mediatori inadeguati, ignoranti e, a volte, poco onesti, attirati da un “mondo” per lo più popolato da acquirenti entusiasti, emotivamente molto coinvolti e nella maggior parte dei casi inesperti.

Solitamente, per la “prima” barca il neo armatore si rivolge proprio al mercato dell’usato, e sceglie il più delle volte ignorando quasi completamente le reali caratteristiche sia di barca, sia di mercato - per cui facile preda di personaggi senza scrupoli.Tutto ciò

Una fase importante durante la scelta e l’acquisto di una barca usata è l’affidamento a un perito specializzato per un attento controllo

Surclassati dagli scandinavi Parco nautico nel mondo, unità da diporto ogni 1000 abitanti per nazione.

Fonte: Ucina

180 160 140 120 100 80 60 40 20 TURCHIA

SUD AFRICA

GIAPPONE

PORTOGALLO

GERMANIA

IRLANDA

FRANCIA

REGNO UNITO

ITALIA

GRECIA

SVIZZERA

PAESI BASSI

CROAZIA

AUSTRALIA

STATI UNITI

SVEZIA

NUOVA ZELANDA

FINLANDIA

NORVEGIA

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ha via via sottratto credibilità al settore, nuocendo a quei mediatori preparati e coscienziosi, superficialmente ma comprensibilmente accomunati a quelli improvvisati. Un altro fattore di aberrazione si può individuare anche nelle eccessive richieste di prezzo da parte dei proprietari di imbarcazioni messe in vendita che hanno voluto erroneamente computare e sopravvalutare accessori e dotazioni varie delle loro barche, oltretutto spesso assecondati in questo da mediatori accondiscendenti. Con l’arrivo della crisi finanziaria, l’influenza negativa di questi aspetti si è acuita e si sono sommati altre variabili che hanno determinato il drastico rallentamento delle compra-vendite di imbarcazioni usate. Parliamo del crollo dei prezzi dei modelli nuovi, spesso vicini alle cifre richie31


ste per unità di pari dimensioni usata; o del quasi totale rifiuto di finanziamento per l’acquisto di un’imbarcazione usata; o della sempre più scarsa assistenza post vendita; o, ancora, del fenomeno “fai da te” con acquirenti che si rivolgono direttamente all’armatore della barca in vendita, andando incontro a probabili cattive sorprese e, comunque, a una totale mancanza di assistenza nell’individuazione di vizi più o meno occulti, sapientemente taciuti.

regolarmente iscritti all’albo dei Mediatori Marittimi e, in ogni caso, non possono più limitarsi a essere meri conduttori della trattativa, ma consulenti esperti, disposti a dare i consigli giusti e tutta l’assistenza necessaria a venditori e acquirenti. Ai primi, facendo una giusta valutazione della barca, non ali-

meglio in relazione a cantieri e tecnici professionisti che si dovessero rendere necessari per eventuali ristrutturazioni o riparazioni. Un’altra figura importantissima, a cui rivolgersi durante una trattativa, è quella del perito tecnico a cui affidare un controllo minuzioso l’unità. Anche qui, deve essere

Cosa fare Se ci pensiamo bene, alla luce di quanto fin qui detto, l’attuale situazione di difficoltà non ha fatto altro che mettere sotto la lente ed evidenziare uno status già presistente. L’aspetto positivo è che, proprio a causa di questa sovraesposizione, i nodi che hanno inquinato il mercato sono finalmente venuti al pettine, auspicando una riforma desiderata da tempo. Per prima cosa, si rende necessario il varo di nuove chiare norme e che quelle buone già esistenti vengano finalmente rispettate: i mediatori devono essere

Nel mercato dell’usato si può trovare di tutto: l’importante e rivolgersi a professionisti di provata esperienza e serietà. Un’altra possibilità è visitare i sempre più diffusi saloni nautici

mentando false illusioni e fornendo i giusti consigli su come preparare la barca in vendita. Agli acquirenti, invece, individuando le loro reali esigenze e, di conseguenza, il modello di barca più adatto; fornendo una obiettiva valutazione commerciale del mezzo in vendita, con l’analisi di pregi e difetti, e fornendo anche informazioni inerenti la sua tenuta di valore nel tempo; assistendo il cliente nella difficile ricerca del posto barca e, ove fosse possibile, individuando una valida assistenza finanziaria; infine, molto importante, essendo in grado di consigliare per il

persona di provata esperienza e di grande fiducia, in grado, con una serie di opportune analisi, di individuare eventuali difetti e danni di ogni parte dell’imbarcazione e delle sue attrezzature. Bisogna assolutamente diffidare dei mediatori che si spacciano anche per periti, e viceversa: oltre a rappresentare due professionalità molto diverse tra loro, sono realmente in conflitto dovendo gli uni assistere e condurre l’iter commerciale, gli altri assicurare un’analisi tecnica super partes che possa fornire il quadro esatto dello stato della barca, senza perciò preoccuparsi che il

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Il compratore deve affidarsi a mediatori di provata esperienza e professionalmente preparati

Focus


I Saloni dell’usato in Italia Questi saloni nautici, presenti sul nostro territorio nazionale, sono interamente o in parte dedicati al mercato dell’usato SALONE Mare & Nautica Santa Boat Show Nautilia Toscana Boat Festival

LOCALITÀ Fiera di Genova Santa Margherita Ligure (Ge) Aprilia Marittima (Ud) Porto turistico Rosignano Solvay (Li)

DAL 27 marzo 26 marzo 25 ottobre 22 novembre

AL 5 aprile 29 marzo 2 novembre 8 dicembre

Inoltre, si sono tenuti saloni nei quali ha trovato spazio una sezione dedicata alle barche usate, anche a Cala Galera (GR), Marina di Grosseto (GR), Trieste e Fano.

risultato della loro perizia possa inficiare il buon fine della compravendita. I potenziali armatori, da parte loro, devono affidarsi a mediatori di provata esperienza e dalle doti professionali secondo le linee guida esposte in precedenza. Devono avere le idee chiare sulla barca da acquistare e comunicare senza remore al mediatore le loro principali esigenze e l’utilizzo che intendono fare dell’imbarcazione; anche chi vende è opportuno che si affidi ad agenti seri e non venditori di sogni, in modo da avere una valutazione corretta del suo bene in

linea con le reali quotazioni di mercato, quindi astenendosi dal richiedere cifre fuori da ogni ragionevole logica.

Il momento giusto Come abbiamo sottolineato, da questo periodo si può trarre il grande beneficio di una naturale scrematura nel panorama dei mediatori, con la fisiologica sparizione di quelli meno preparati e più approssimativi; in tal senso, venditori e acquirenti devono fare la loro parte.Beneficio proprio perché ne godrebbe, in prima istanza, la salute del

mercato e la sua credibilità; ma anche perché tutti i nuovi armatori sarebbero assistiti in maniera completa dal primo momento e nei mesi successivi alla transazione, potendo contare su una persona che non li abbandona non appena percepita la sua commissione. L’attuale, è un buon momento per acquistare una barca, attingendo dalle proposte che offre il mercato dell’usato. Il periodo è buono perché le offerte aumentano, scontrandosi con un rallentamento della richiesta. Inevitabilmente, anche per questa elementare legge di mercato, i prezzi continuano a scendere. Per cui, chi dispone di una cifra da investire per la propria futura barca, può davvero fare un buon affare.

Dove guardare Esistono diverse società che gestiscono imbarcazioni usate, molte delle quali legate a cantieri e concessionari che, proponendo le loro barche nuove, si trovano nelle condizioni di gestire un parco di unità ritirate in permuta. Ribaltando la prospettiva, può essere utile, a chi cerca un buon usato, rivolgersi proprio ai produttori del nuovo per avere una certa garanzia di qualità. Ciò avviene per il circolo vizioso che si è 33


innescato con il sistema di vendita delle barche nuove diffuso negli ultimi anni e legato al fenomeno delle concessioni di leasing con prima tranches di rate a basso costo. E’ successo che quando un acquirente accedeva a un leasing di questo tipo aveva diritto di versare rate con valore ridotto nei primi anni - due o tre, secondo il contratto - al termine dei quali poteva restituire la barca al cantiere, valida come permuta per ottenerne un’altra nuova e di dimensioni superiori, accedendo a un nuovo contratto di

come si diceva prima. Insomma, non tutti mali... , soprattutto se si ha la pazienza di saper cercare e l’umiltà - non ci stancheremo mai di ripeterlo - di rivolgersi a un mediatore serio. Un’altra buona fonte a cui attingere per trovare la barca che fa per noi è rappresentata dai saloni nautici, espressamente o in parte dedicati all’usato - la cui diffusione, non a caso, è in aumento su tutto il territorio nazionale - dove è possibile toccare con mano l’orientamento generale del mercato e

cato dei vari modelli e della solidità - sia economica, sia costruttiva - dei vari cantieri. Inoltre, ricordiamoci sempre che, trattando di nautica, la vecchia e sana “radio banchina” è sempre attiva: in special modo se si è già possessori di una barca o se si frequentano i pontili dei marina, facendo le giuste domande ad amici e vicini di posto, è possibile apprendere utilissime notizie su mediatori poco affidabili, società poco serie e, viceversa, su quali aziende operanti nel settore hanno suscitato soddisfazione in chi,

Sopra, un’immagine del Salone Nautico di Genova, il più grande palcoscenico della nautica in Italia, reale termometro dell’andamento dei mercati

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leasing. Come è facile intuire, questo “giro” finanziario ha generato vari malanni, tra cui un sovraffollamento del mercato dell’usato, che, però, adesso si ribalta in opportunità,

Focus

vagliare svariate possibilità d’acquisto: è molto utile poter avere una vasta gamma di imbarcazioni ormeggiate in banchina, con la non irrilevante opportunità di poter anche effettuare una prova in mare così da rendersi subito conto delle reali caratteristiche dell’unità e della compatibilità con le proprie esigenze. Inoltre, nei saloni nautici, sapendo ascoltare e prestando la massima attenzione ai segmenti di vendita e alle fasce di prezzo, è possibile farsi un’idea della tenuta di mer-

magari non quindici anni prima, si è rivolto a esse per un’operazione simile a quella che desideriamo portare a termine. Infine, un buono spunto iniziale per la ricerca di una barca usata che faccia al caso nostro rimane la consultazione degli annunci delle riviste specializzate; inserzioni per la maggior parte dei casi effettuate da società di mediazione, quindi verificabili per correttezza e attendibilità.



Io

Vincenzo Onorato

di Francesco Alliata

Napoletano, presidente della compagnia di navigazione Moby Lines, velista, titolare del team Mascalzone Latino di America’s Cup e ideatore dell’omonima scuola di vela impegnata nel sociale: secondo lui, la sua città e tutto il nostro Paese, possono trarre grande beneficio da concreti progetti che vedono il mare protagonista MAG

di Giuseppe Mancini

I

ncontrando Vincenzo Onorato è inevitabile trovarsi a parlare di mare. Mare a tutto tondo: da quello suo, di Napoli, intimo, dove è cresciuto e ha imparato a navigare grazie alla passione e all’esperienza del padre; a quello agitato, palcoscenico delle tante regate a cui prende parte. Comunque, traspare dai suoi occhi il grande amore per l’elemento che, in un modo o nell’altro, lo porta lontano, e non solo dagli impegni dettati dal dirigere una grande compagnia navale, correndo con lo sguardo, i pensieri e il cuore, fino all’orizzonte. Vincenzo Onorato quanta napoletanità si è portato a Milano; quella buona, quella dei ricordi, quella delle radici che sono e restano napoletane; e nel lavoro? nel lavoro conserviamo la fantasia e la creatività napoletana, ma applichiamo la sistematicità e il metodo milanese. E’ un buon mixer; ma i tuoi “posti” rimangono quelli di


Sopra, in compagnia della moglie Lara. A sinistra, il piccolo Vincenzo nei primi anni ‘60 a bordo dell’Alcyon, lo sloop del padre con il quale ha iniziato a navigare

tra le città sul mare, Napoli è certamente una delle più belle al mondo. Per fermare questo degrado e invertire la tendenza, cosa e chi può fare qualcosa? Ma, soprattutto, ognuno nel suo piccolo e secondo le proprie possibilità può contribuire? il dolore nasce proprio da questo: io penso che sia la città sul mare più bella del mondo e proprio per ciò non trovo concepibile che abbia questo degrado e che continui a essere violentata. Sicuramente i cittadini possono fare tanto, possono se vogliono cambiare la città; la prima cosa da fare, però, è cambiare gli amministratori; Napoli e li porti sempre con te? certamente. Per sempre. Sai, con Napoli c’è un legame radicale; e appena puoi, tu torni lì; torno a Napoli prevalentemente per la scuola vela Mascalzone Latino. Devo dire, con molta sofferenza: ogni volta che vado a Napoli ne

percepisco sempre più il degrado. Non vivendoci, quindi perdendo la quotidianità e l’abitudine a determinate cose, si acquisisce senso critico e si ha una maggiore e più chiara percezione della situazione: quando torno, a distanza di quattro o cinque mesi, vedo una città andare sempre peggio. Si, è molto brutto e tutto questo mi fa soffrire;

secondo te, dare la responsabilità a poche persone non è sminuire un problema di più largo respiro: in fondo, chi ci amministra è la proiezione di quello che noi siamo; assolutamente si, non vi è dubbio che il problema è culturale. E’ anche vero che Napoli ha toccato livelli di degrado drammatici mai visti prima e i principali responsabili sono 37


gli attuali amministratori locali che, allo stato dei fatti, hanno fallito. Devono dimettersi, non possono più chiedere proroghe o fiducia;

la città siciliana ha avuto una tale spinta e una visibilità a livello mondiale, altrimenti difficilissime da ottenere;

ma, a mandarli via devono essere proprio i napoletani, stufi di una tendenza negativa ormai incancrenita da anni. E’ l’indifferenza della gente che dà coraggio agli amministratori a continuare ad agire in modo insensato; guarda, ribadisco che, siccome c’è una situazione - come dici tu “una cancrena” - difficile da modificare, la prima cosa da fare è sostituire gli amministratori; in secondo luogo, ci vuole un progetto. Questo progetto, per Napoli, non c’è. Per esempio Milano ha l’Expo, Napoli non ha niente. E il progetto deve venire dal mare: credo che sia l’unica possibilità di riscatto per la città;

certo. Ma io ricordo che quando, nel 2003, Alinghi scelse la sede per la Coppa e Napoli perse il ballottaggio a favore di Valencia, gli amministratori di allora - che sono ancora gli attuali - dichiararono ai quattro venti di non aver bisogno della America’s Cup per portare avanti i progetti legati al mare e che avrebbero comunque attuato quel grande piano di ristrutturazione previsto per l’area di Bagnoli, dove, appunto, sarebbe dovuta nascere una grandissima area dedicata alla nautica e al mare. Oggi Bagnoli continua a essere uno dei simboli del degrado napoletano; infatti! Questi signori non hanno fatto completamente niente di quello che avevano detto. Sulla inadeguatezza del sindaco di Napoli e del governatore della regione Campania, sto continuando a dire da diverso tempo; ho anche scritto un articolo pubblicato in prima pagina sul Mattino di Napoli poco

per esempio? per esempio una grande manifestazione, come può essere la Coppa America. Ricordati cosa è successo a Trapani nel 2005: con un semplice Atto di avvicinamento alla 32a America’s Cup,

zare un progetto reale per Napoli; in concreto, che possibilità esistono di portare a Napoli un evento di America’s Cup? con questi amministratori, nessune! mentre, a proposito di concretezza per la tua città, tu hai pensato e realizzato una scuola di vela per i ragazzi meno fortunati. Come ti è venuta l’idea?

A destra, a pesca in compagnia della figlia. Sotto, i due Mascalzone Latino in allenamento a Valencia in occasione della America’s Cup 2007

MAG

e, a seguire, la prima barca di Coppa armata da Onorato per l’edizione 2003 di Auckland

Io e il Blu

tempo fa, invitandoli esplicitamente a lasciare i loro posti. Certo, questo non sarebbe la soluzione a tutti i mali, ma il primo importante passo: ripeto, loro hanno fallito e se ne devono andare. Poi, deve subentrare un politico in grado di proporre, perseguire e realiz-

non riuscivo a spiegarmi come mai Trieste continuava a essere una fucina di campioni di vela, mentre Napoli, in questo senso grande in passato, già da tempo non lo era più. La spiegazione è semplice: la vela a Napoli è esclusivamente legata ai circoli, dove vanno i figli di famiglie benestanti, ragazzi che non conoscono la sofferenza e che, perciò, difficilmente trovano le motivazioni per impegnarsi e vincere. Da questo, ho pensato di realizzare una scuola di vela aperta soprattutto ai ragazzi dei quartieri disagiati. L’idea originale era quella di trovare e formare giovani regatanti, potenziali


In alto, Mascalzone Assai, una delle navette private della famiglia Onorato. Sopra, il Farr40 Mascalzone Latino al vittorioso Mondiale del 2008; Onorato in compagnia di SAR Juan Carlos di Borbone; l’IMS di 51 piedi Mascalzone Latino alla Copa del Rey 2001

campioni; poi, la cosa si è evoluta e, pian piano, abbiamo capito l’importanza di non dare solo spazio ai futuri regatanti, ma di creare delle figure professionali che potessero trovare i loro spazi lavorativi in settori strettamente connessi al mare e alla nautica: considera che, oggi, trovare uno skipper per la propria imbarcazione o uno specialista in lavori in

barca è sempre più difficile e, al momento, in Italia non esiste una scuola di formazione di queste professionalità; la Scuola Mascalzone Latino è nata grazie anche all’appoggio e alla collaborazione della Marina Militare? si, la Marina Militare ha accolto con entusia-

smo la mia idea e ha voluto aiutarci concretamente, accogliendoci nella sua base del Molosiglio di Napoli - praticamente, in centro città - e offrendo locali e spazi dove svolgere le attività. Inoltre, poter stare a stretto contatto con loro offre una grande possibilità di interscambio culturale che va ad accrescere a 360° la visione del mare nei nostri ragazzi. C’è anche da dire che proprio lì esiste il centro di formazione delle classi olimpiche dove gli atleti della Marina Militare convergono da tutta Italia per allenarsi: dare la possibilità ai giovani della nostra 39


scuola di stare a stretto contatto con velisti già molto forti può essere uno stimolo in più per loro; i locali della scuola sono strutturati e progettati per accogliere molti ragazzi contemporaneamente? esatto; abbiamo voluto dimensionare gli spazi per dare la possibilità anche a 100 giovani di stare da noi, da quando escono da scuola a quando tornano a casa la sera: saranno proprio i nostri pullman a passarli a prendere dalle loro scuole, portarli alla base e poi riaccompagnarli a casa in chiusura di giornata. Naturalmente, nel periodo di chiusura delle scuole per le vacanze estive la nostra scuola viaggerà a pieno regime, dalla mattina alla sera; la giornata tipo come si svolge? dopo essere usciti dalle loro scuole, arrivano alla base, pranzano; poi, seguiti dall’istruttore,

per quanto riguarda le attrezzature necessarie, sia in mare sia a terra, come le barche a vela, i gommoni appoggio, o il necessario ad arredare e rendere perfettamente funzionanti i locali, avete avuto il supporto da qualche azienda o dalle istituzioni? no, nessun appoggio: le barche della scuola dodici Optimist per i bambini, due Blu Sail e le barche classe FIV555 prodotte dalla Federazione Italiana Vela, adatte ai più grandi - le ho acquistate io. Molte dotazioni li possedevamo già e poi, lo scorso anno, un piccolo ma significativo sostegno ci è giunto dalla Ferrero;

Sotto: alcuni ragazzi della scuola Mascalzone Latino in visita alla RAI di Roma; a seguire, all’interno di una delle aule e davanti la sede

a oggi, come è stata la risposta da parte dei ragazzi: che richiesta avete e come fate la cernita? i ragazzi prevalentemente vengono proposti a noi dalle onlus e dai centri sociali che, naturalmente, conoscono a fondo le realtà delle loro zone. Una prima selezione viene

Una vita per il mare

MAG

Vincenzo Onorato è nato a Napoli il 15 maggio del 1957 ed è laureato in Economia Marittima. Nel 1982 ha fondato la Moby Lines, di cui è presidente. Con il team Mascalzone Latino - nome che dall’inizio degli anni ’90 contraddistingue tutte le sue barche da regata - ha preso parte a due campagne di America’s Cup (Auckland 2003 e Valencia 2007). Nel 2007 è stato il primo italiano a ricevere dalla Federazione Internazionale della Vela (ISAF) il riconoscimento “Velista dell’anno”. Nel suo ricco palmares, spiccano le

tre vittorie consecutive al Campionato mondiale Farr40 (2006, 2007, 2008). Non meno prestigiosi i titoli mondiali conquistati in classe Mumm30 nel 2000, in classe IMS sempre nel 2000 e d’altura a squadre (Sardinia Cup) nel 2006; così come i due titoli europei in Farr40 (2006 e 2008), l’Italiano Mumm30 (2001), la Copa del Rey di Palma de Mallorca (2001), la One Design Regatta di Sydney (2007), la Key West Race Week di Miami (2006) e la mitica Giraglia (1997).

armano le barche ed escono in mare; quando rientrano, sempre seguiti e assistiti, svolgono gli studi e i compiti assegnati a scuola e, se terminano presto, possono condividere dei momenti conviviali e di gioco. Alla fine, come ho detto, vengono riaccompagnati a casa;

fatta da loro e, successivamente, se il numero è talmente elevato da non poter soddisfare tutti, Davide Tizzano che è il responsabile della scuola apporterà un ulteriore selezione; in realtà, il contatto tra Davide e gli assistenti sociali è continuo;

e, tutto questo gratuitamente? tutto alla scuola Mascalzone Latino è assolutamente gratuito;

e, magari, tra questi giovani verrà fuori il campione che tu porterai su Mascalzone Latino in America’s Cup? perché no, anzi me lo auguro proprio! Intanto, concretamente, abbiamo portato tutti a Capri in occasione dell’ultimo appuntamento velico internazionale, dando-

Io e il Blu

gli la possibilità di seguire le regate e iniziare a respirare l’aria di quell’ambiente; e sul fronte regate? sai che il mio grande amore è la classe Farr40, per cui continuo a regatare lì, anche perché insieme ai fantastici ragazzi del mio equipaggio negli ultimi anni abbiamo avuto tante soddisfazioni; tra l’altro, il Campionato mondiale quest’anno si disputerà a Porto Cervo, acqueamiche e che conosci molto bene... diciamo che corri in casa; si, ma non si può vincere sempre! Sarà molto difficile portare a casa il quarto titolo mondiale consecutivo. Ciò non toglie che ci stiamo preparando minuziosamente e che ci impegneremo a fondo per riuscirci. Comunque,


Sopra, Vincenzo Onorato con il suo “adorato” Farr40 davanti all’Opera House di Sydney. A sinistra, Onorato con una bella preda: una delle sue grandi passioni legate al mare è la pesca

l’importante per noi è divertirsi.... poi, vedremo che succederà; a proposito di America’s Cup che cosa dici? intanto siamo costretti ad aspettare la sfida a due tra Oracle e Alinghi e, successivamente, valuteremo il da farsi; comunque, rimane sempre una delle voci nella tua agenda; certamente! Vedremo, però, il come, il dove e il quando: oggi, alla luce della crisi economica in atto, parlare di Coppa America e degli investimenti necessari, è quasi anacronistico per i potenziali sponsor; tornando alla tua attività di armatore della Moby Lines, quanto navighi sulle tue navi? sempre troppo poco: mi piacerebbe farlo per più tempo, ma gli impegni in sede mi costringono a stare a Milano; a proposito della navigazione civile e commerciale: in Italia - nazione con oltre 7.000 chilometri di coste - ci ostiniamo a trasportare le merci su gomma quando, facendolo via mare si otterrebbe una riduzione del costo dei prodotti al dettaglio mediamente del

30%. Non ti sembra strano? a questo proposito, avevo presentato al passato governo nazionale un progetto per trasformare una buona parte del trasporto merci da stradale a navale, togliendo di fatto dalle strade, ogni giorno, un numero di TIR così elevato che, messi uno dopo l’altro, avrebbero fatto una fila lunga otto chilometri; oltre ai benefici immediati sul traffico, sulla sicurezza stradale, sull’inquinamento e sull’economia, la validità del progetto era rappresentata dalla tempistica: per realizzare ulteriori ampliamenti delle carreggiate stradali sufficienti ad accogliere l’aumento del traffico sono necessari decenni; invece, per costruire e mettere in linea una nave bastano due anni e costi decisamente più bassi, anche perché una buona parte delle infrastrutture necessarie esistono già. Per rispondere alla tua domanda, certo che mi sembra strano: mancano sensibilità e cultura, ma speriamo che il nostro paese comprenda realmente cosa conviene al bene comune; Vincenzo, quale è il momento più felice di una tua giornata? quando sono a mare, in barca, magari a pescare con mia figlia.

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Le due vite del

Thistlegorm L’attimo di un affondamento può essere inteso come “l’anno zero” di quella nave, in cui tutto finisce e, al contempo, rinasce a nuova vita.

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di Giuseppe Mancini

Una barca una storia


Due bombe da 1.600 chili, sulle quattro sganciate, centrano la stiva numero 4. Mancano pochi minuti alle due di notte del 6 ottobre 1941 e il Thistlegorm affonda, spezzato in due parti, posandosi compostamente sulla sabbia del Mar Rosso settentrionale. Questo è il momento in cui termina la vita del cargo e inizia quella di uno tra i relitti più belli e famosi al mondo, linea di confine temporale in cui ha fine una storia e ne nasce una nuova, non meno importante e viva della precedente.

Giovane fiero

Yann Vautrin

Yann Vautrin

Costruito dai cantieri J.L. Thompson & Sons Ltd. di Sunderland in Inghilterra e varato il 9 aprile del 1940, venne battezzato

stata armata con due mitragliatrici pesanti e un cannoncino antiaereo, in modo da darle un minimo di facoltà difensiva. Da Glasgow, salpò - nel settembre del ’41 con un approvvigionamento destinato alle truppe inglesi di stanza in nord Africa, agli ordini del generale Montgomery. Il carico comprendeva due convogli ferroviari brevi, ognuno fatto da una locomotiva, un tender carbone e un carro cisterna; due mezzi cingolati Bren del tipo Carrier Mk2; camioncini Bedford; motociclette BSA e Norton; fucili Lee-Enfield; pezzi di ricambio di aereo, più molte divise e stivali per la truppa. Le munizioni - prevalentemente proiettili da obice - parte ingente del carico, presero posto nelle stive numero 4 e 5. Destinazione Alessandria in Egitto.

In apertura, la grande elica del Thistlegorm, coricata sul fianco sinistro insieme a tutta la poppa.

Yann Vautrin

In questa pagina, sopra, l’imponente prua e, a lato, una delle murate della nave.

Thistlegorm, che in lingua gaelica vuol dire “Cardo blu”. In tutto, tre viaggi precedenti a quello conclusivo in Africa: il primo negli Stati Uniti per il trasporto di rotaie ferroviarie e parti di aereo; il secondo in Argentina, riportando in Patria un carico di grano; il terzo ai Caraibi, per zucchero e rum da scaricare a Glasgow. Intanto, con l’incombere del secondo conflitto mondiale, la nave era

Ultimo viaggio Per evitare di attraversare il Mediterraneo, controllato in gran parte dagli U-Boot tedeschi, la rotta fu allungata, pianificando la circumnavigazione dell’Africa. Il Thistlegorm fece scalo a Città del Capo, per poi proseguire verso nord, in Oceano Indiano. Il 4 ottobre entrò in Mar Rosso, il 5 diede àncora nello Stretto di 43


Gubal, tra il Sinai meridionale e l’Egitto, nei pressi del reef di Sha’ab Ali. Insieme ad altre navi, all’ancora nei pressi, doveva attendere il via libera per attraversare il canale di Suez, al termine di uno sminamento volto a bonificare tutta l’area. Una coincidenza di eventi determinarono il giorno sfortunato di questo cargo armato. Infatti, già da qualche mese, i tedeschi informati della presenza della Queen Mary in quelle acque, adibita al trasposto truppe e proveniente dall’Australia con 1.500 soldati - avevano intensificato il pattugliamento aereo del Mediterraneo sud-orientale e del Mar Rosso settentrionale. Per facilitare questo compito, il 2° Gruppo del 26° Stormo “Lowen”, comandato dal Maggiore W. Beyling, di base a Eleusis presso Atene, venne trasferito sull’isola di Creta così da ottimizzare il raggio d’azione. In pratica, quattro Heinkel He 111 H/6 si trovavano sempre in volo, armati con una bomba ciascuno del tipo PC1600 derivata anticarro e

stiva 5

Le bombe sono a segno, centrando la stiva carica di munizioni: l’esplosione spezza la nave in due tronconi adattata al bombardamento sul mare. Affondare la Queen Mary, nave simbolo, sarebbe stato un colpo al cuore all’orgoglio inglese, oltre che la vanificazione di un importante approvvigionamento di uomini alle truppe nord africane. Anche la sera del 5 ottobre decollarono i quattro bombardieri tedeschi. In un primo momento fecero rotta su Alessandria, poi si diressero sul Mar Rosso per un’attenta ricognizione della parte nord. All’una e trenta di

stiva 4

sala macchine

stiva 3

notte, quando stavano per rientrare per i limiti d’autonomia, avvistarono il gruppo di navi all’ancora, tra le quali il Thistlegorm. Non avendo sufficiente carburante, i piloti concordarono di concentrarsi solo su una di loro, scegliendo proprio il cargo armato.

Pochi minuti di agonia Due bombe a segno. Hanno centrato la stiva quattro, carica di proiettili di obice. L’esplosione è talmente violenta de spezzare la nave in due parti e sbalzare fuoribordo tutto quello che sta in coperta, distribuendolo in un raggio di qualche centinaia di metri. Anche le due locomotive, sistemate proprio sulla stiva quattro, vengono sventrate e i pezzi proiettati lontano. Sul Thistlegorm crolla tutto, dagli alberi alle gru, e si sviluppa un incendio visibile dalla terra ferma a più di otto miglia. La nave si è spezzata circa a tre quarti della sua lunghezza e la parte di poppa, poco più lunga di 20 metri, affonda subito, coricandosi sul

stiva 2

stiva 1

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Sopra una sezione del Thistlegorm: la parte interna attualmente visitabile è relativa alle stive 1 e 2. La n.4 è quella centrata dalle bombe tedesche.

Una barca una storia


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La scheda

Sopra, una delle BSA che si possono ammirare nelle stive (nel riquadro, la moto nel 1940). A sinistra, un modello di cingolato Bren e, a

Nazionalità: Gran Bretagna Cantiere: Thompson and Sons Ltd. Sunderland (G.B.) Tipo: cargo armato Dislocamento: 4.898 tonnellate Lunghezza: 136 metri Data varo: 9 aprile 1940 Data affondamento: 6 ottobre 1941 Posizione: 27°48’80” N - 33°55’25” E (Mar Rosso - Egitto)

suo fianco sinistro. Il resto rimane a galla ancora un po’. L’acqua entra veloce, allagando le stive da poppa verso prua. Novantacinque metri di nave che s’inclinano verso poppa e scivolano sott’acqua. Tutto finito. Nel silenzio, solo i superstiti: all’appello dell’equipaggio del Thistlegorm ne mancheranno nove. Molti dei sopravvissuti ringrazieranno Angus McLeay, loro eroico compagno, più volte tornato indietro tra le fiamme a salvarne il maggior numero possibile. Saranno grati anche alla nave da guerra HMS Carlisle, accorsa a trarli in salvo.

seguire, gli Heinkel He111 del bombardamento

Nuova vita Da quel momento ogni cosa si è cristallizzata, immobile su un fondale di trenta metri. Il Thistlegorm rimane lì, indisturbato, con tutto il suo carico: fotografia di un momento, che è anche immagine di una guerra. Passano più di tredici anni e, nel marzo del 1955, Jacques-Yves Cousteau con la sua Calypso, in una spedizione in Mar Rosso, lo cerca e lo trova. Poi ancora un periodo di solitudine fino al 1974; è sempre Cousteau in un suo successivo viaggio, lo ritrova e lo segnala alle autorità egiziane. E poi, ancora pace e solitudine sul Thistlegorm, per quasi vent’anni. Nei primi anni novanta, un gruppo di guide subacquee di un diving center di Sharm el Sheikh lo localizza, grazie anche alle indicazioni di alcuni pescatori locali e degli abitanti di quella parte del Sinai, che ancora ricordano quella notte d’autunno di cinquant’anni prima. Da quel momento il Thistlegorm è 45


Immergersi sul Thistlegorm non è eccessivamente impegnativo e la quantità di subacquei che giornalmente visita questa nave, lo testimonia, anche se il governo egiziano non ha mai dato esplicita autorizzazione all’immersione. Si parte di buon mattino da Sharm el Sheikh o da Hurghada e, dopo circa quattro ore di navigazione, si è sul posto. Chi non c’è mai stato, viene sopraffatto dai dubbi: vale la pena un’alzataccia, tutta questa navigazione - a volte con mare mosso - e il pagamento di un supplemento, per vedere un relitto? Con questo interrogativo si prepara la prima immersione, dopo che il divemaster di turno ha provveduto a saltare in acqua e, con due sommozzate velocissime, a fissare le cime d’ormeggio - una a prua, una a poppa direttamente sulle parti del relitto: in gergo,

In questa pagina alcuni punti del relitto: sopra, l’interno di una stiva; a lato, uno dei vagoni;

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sotto, il grande argano delle ancore di prua

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Visita al museo sommerso

In immersione, girando attorno alla poppa e risalendo leggermente, si possono osservare i pezzi di artiglieria

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uno dei siti d’immersione più gettonati in Mar Rosso e, per la bellezza e lo stato di conservazione sia della nave sia del carico, giudicato tra i cinque relitti più belli al mondo. Sicuramente, il più affollato.

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a fare shamandura. Un preciso briefing preimmersione, entrata in acqua e inizio della discesa, lenta, in fila e tenendosi bene a una delle due cime. Già pochi metri sotto la superficie, si apprezza quasi tutta la nave. E’ imponente, tranquilla e inquietante al punto giusto. La gran parte del Thistlegorm, da prua fino alla zona dell’esplosione, è in posizione di navigazione. Dove, un tempo, c’erano le stive quattro e cinque, oggi c’è solo un’area disseminata di resti, tra cui molti proiettili d’artiglieria pesante (alcuni ancora dentro i contenitori), i due cingolati Bren e l’albero motore della nave. Poi, la poppa, adagiata sul fianco sinistro. Solitamente, la prima immersione è dedicata alla visita della parte esterna, anche perché il giro prevede il raggiungimento della profondità maggiore (circa 30 metri). Si può iniziare con la zona dell’esplosione, per poi proseguire lungo la chiglia della poppa, fino alla grande elica. Girando attorno alla poppa, e risalendo leggermente, si visitano la


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Sopra, il troncone poppiero adagiato sul fianco

Giovane fotografo francese nato il 1° aprile 1973 specializzato in immagini subacquee, nel 2003 si trasferisce a Sharm El Sheikh dove vive e lavora. Le foto in immersione di questo articolo sono tratte dal suo ricco portfolio.

sinistro; da notare il pezzo d’artiglieria. A sinistra, la grande prua in assetto di navigazione si staglia in controluce nel blu

mitragliatrice e il cannoncino; qui, vale la pena dare un’occhiata all’interno dei locali “invasi” da una nuvola di Glassfish. Si prosegue tornando verso il grosso della nave e, se la corrente non è eccessiva, ci si può discostare dal corpo centrale, allontanandosi poco più di venti metri verso sinistra, dove giace la parte anteriore di una locomotiva. Si pinneggia verso prua, con il profondimetro che segna venti metri, costeggiando la murata sinistra poco sotto la falchetta e facendo attenzione ai candelieri - levigati dal mare e, perciò, aguzzi come punteruoli - e alle lamiere taglienti. A un certo punto, quando la falchetta sale, è meglio non seguirla e mantenere la quota perché, pochi metri più avanti, appare la grande ancora di

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sinistra in posizione dentro l’occhio di cubia. Quella di dritta, invece, è lontana settanta metri, alla fine della sua lunga catena, nella stessa posizione dove era stata calata prima del bombardamento. La parte finale dell’immersione prevede l’ispezione della coperta, da prua verso poppa, a favore di corrente. Prima l’argano, poi, ai lati delle grandi aperture delle stive, i

vagoni cisterna e i tender portacarbone. Ancora, verso poppa, il castello centrale dove originariamente c’era la plancia di comando. Il locale, al livello coperta - erroneamente conosciuto come “cabina del comandante” - è l’ultima zona visitata, prima della risalita. La seconda immersione è interamente dedicata alla parte interna. Si visitano le tre stive intatte, dove si passano in rassegna tutti i mezzi destinati alle truppe di Montgomery. Camioncini, moto, auto, ali d’aereo, fucili e un generatore elettrico. Si rimane così affascinati, da non voler più uscire. La guida ricorda gli obblighi legati al consumo dell’aria e al tempo d’immersione, riportando tutti verso la shamandura giusta, quella della propria barca. Risalendo, si guarda spesso verso il Thistlegorm, ringraziandolo intimamente per quanto ha saputo conservare nella sua seconda vita. Risalendo, i dubbi sorti la mattina hanno una risposta: si, ne vale la pena!

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Progetti e progettisti

STUDIO LUCA PROIETTATI Come poche altre realtà nella progettazione navale, fin dai suoi inizi lo Studio milanese ha riversato molte energie e attenzioni sulla ricerca e sull’innovazione. Con coraggio e coerenza di Giulio Biasion

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L’intramontabile fascino del legno, del suo profumo inconfondibile e l’affascinante lavoro d’un mastro d’ascia, sono state per Luca Brenta le motivazioni che lo hanno portato, sin da bambino, ad amare le barche e a proiettarlo tra i progettisti più conosciuti, innovativi e apprezzati nel mondo della vela italiana ed estera. Dal suo primo progetto del 1977 ai maxiyacht delle ultime stagioni, il fil rouge che contraddistingue la sua filosofia progettuale lo trovate nell’eleganza dei suoi disegni come nell’alta tecnologia e nei materiali costruttivi. Oggi lo studio milanese Luca Brenta Design, al quale si aggiunse come socio Lorenzo Laurenti Argento nell’88 - fresco di studi al Southampton Yacht and boat design College conta su altri tre professionisti ed è inconfondibile per la pulizia nelle linee di scafo e coperta che contraddistingue le molte, splendide barche uscite da questo studio.

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BRENTA NEL FUTURO

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I progetti 1977 1978 1979 1980 1982 1984 1985 1986 1988 1989-90 1990 1991 1993 1993 1993-94 1996-97 1999 2000 2002 2004 2004 2005 2005 2006 2008

“Babaloo” “Verazzana”, one tonner “Babaloo 2”, quarter tonner “Dinamite”, quarter tonner “Malù”, 60 piedi “Camilla”, 50 piedi “George & Allison”, levell class 30.5 “Marisa”, two tonner “Vesuvio”, one tonner tre schooner di 32 metri “Clan Again”, 70 piedi, fast cruiser “Wallygator “, 82 piedi “Luja”, 50 piedi “Boabunda”, 60 piedi “Walligator”, ketch 105 piedi “Wally B”, 106 piedi “Kenora”, 107 piedi Maxi Dolphin 65 Imagine, 55 piedi B38 “Ghost”, 122 piedi B30 “C-Quadrat”, Tp52 “Silandra”, 76 piedi B42

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“Ci siamo trovati sufficientemente impegnati sempre sulle barche a vela non per una scelta rigida - è il commento di Brenta - perché trovo che i clienti di motoscafi siano comunque un target al momento poco interessante, in quanto barche poco tecnologiche. Se ci si muoverà in una direzione diversa, per esempio ecosostenibile, ci saranno di certo margini di lavoro maggiori”. Un lavoro continuo e progressivo, quello di Luca Brenta, che cresce con la passione dell’architetto milanese e del suo socio trentino per il loro minuzioso lavoro verso la ricerca della qualità e dell’innovazione; oggi sta lavorando su barche di serie, un 53 piedi di produzione per il Cantiere Del Pardo, così come nel segmento ‘fast cruiser’. “La progettazione mi ha sempre affascinato

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per motivi diversi – prosegue Brenta – e quello che mi piace di più è l’idea di aver sempre qualcosa di nuovo da disegnare: sono passato dalle barche da regata a quelle da crociera, occupandomi molto della parte innovativa. Poi ci siamo interessati ai dettagli, per renderli più razionali e leggeri, quindi i piani di coperta perché fossero meno pericolosi soprattutto sulle barche di certe dimensioni. Siamo interessati a qualsiasi cosa purché sia qualcosa di nuovo dove impegnare la testa e cercare soluzioni nuove e interessanti: questa è la parte bella del nostro mestiere”. Nella innovazione dello yachting a vela Luca Brenta e Lorenzo Argento sanno cogliere un’occasione unica che viene dallo stimolo di Luca Bassani: alla fine degli anni ’80, I’imprenditore-velista commissiona e sostiene la ricerca per il progetto del primo Wallygator.

A destra, un tratto distintivo del design di Brenta nel particolare del B38. Sotto, lo sloop di 122 piedi Ghost.

Con questo ‘fast cruiser’, capostipite di una fortunata serie, si apre un nuovo periodo di ricerca per lo studio milanese che fa della innovazione il suo credo e ciò porta a novità tecniche e stilistiche che vengono introdotte in progress nelle realizzazioni degli ultimi dieci anni. “Il primo Wallygator che noi disegnammo per Bassani era uno ‘sloop’ costruito da Sangermani in cedro rosso e carbonio con una ricerca interessante: era una barca a dislocamento leggero, con albero in carbonio – il primo costruito in Europa – una costruzione sofisticata tutta in carbonio anche nella coper-


In alto, l’elegantissimo B60, compendio di una precisa filosofia progettuale. Sopra, il 50 piedi da regata Luja. A destra, lo Swan 76 Silandra, un nuovo progetto custom per il celebre cantiere Nautor.

ta, una disposizione di tecnologie con un passo di innovazione abbastanza forte, dalla soluzione del tender stivato nello specchio di poppa apribile a una nuova distribuzione del piano di coperta con la riduzione e l’automatismo delle manovre. Qualche anno dopo Bassani ci commissionò un ketch (oggi è il Narida) e su quella barca ci spronò, dandoci mano libera: ‘studiate tutto quello che volete,

inventate qualsiasi cosa vi venga in mente’. Con lui si facevano degli incontri molto produttivi per studiare innovazioni sempre possibili e, come è stato riconosciuto da tutti, quella è stata la prima barca che ha rotto con il passato”. Con i ‘fast cruiser’, data per scontata la capacità tecnica come yacht design, Brenta e Argento iniziano una serie di ricerche che por-

tano a novità tecniche e stilistiche che faranno scuola e verranno riprese da molti: nella vela c’era molto spazio per produrre qualcosa di nuovo. Interessante poi è l’approccio dato alle soluzioni del design interno che vede una interpretazione degli arredi totalmente diversa dal passato. “Sottocoperta Wallygator aveva arredi molto classici, assai più leggeri della media ma dal look estremamente conservativo. È sulla barca successiva in cui cominciamo a operare anche su questi aspetti. Ai tempi si realizzavano imbacazioni con interni completamente foderati di legno, cosa che allontanava dall’idea di essere su una barca. La nostra proposta fu quella di lasciar vedere lo scafo e renderlo come parete di fondo, in modo che si capisse sempre che si era all’interno di una barca. Gli scafi da corsa all’interno sono vuoti e con le cuccette 51


appese; con le barche da crociera abbiamo cercato di far vedere lo scafo e lasciare i mobili più staccati possibili dallo stesso. E abbiamo creato dei mobili molto più ricchi di quelli che si fanno per le barche da regata, utilizzando materiali quali pelle, ciliegio, essenze, lavorando - cosa nuova - molto sull’illuminazione. Un’illuminazione notturna con punti luce che evidenziavano lo stacco tra i mobili e lo scafo, e una diurna guidata dalla scelta di mettere un passa uomo che dava luce e senso di profondità all’interno, creando visuali lunghe. E’ stato l’elemento che ha creato quel primo interno innovativo: tutti si sono resi conto che una barca non doveva essere necessariamente disegnata come succedeva in passato”. La complessità di queste progettazioni impone a Luca e Lorenzo, entrambi molto esigenti, l’assistenza ai cantieri e le prove in mare per verificare le scelte progettuali. Il Maxi Dolphin 65 è il primo progetto pensato per la piccola serie, con il primo esemplare varato nel 2000. Molto apprezzato per l’estetica e la comodità, si dimostra anche veloce in regata. Spesso con

i cantieri che producono in grande serie non è facile anche per uno studio affermato proporre e attuare idee e reali innovazioni, quindi ci si deve adattare ad ambiti progettuali più tradizionali. “Il cantiere che produce barche di serie è molto timoroso rispetto al mercato perché non può proporre soluzioni di avanguardia e

deve seguire la richiesta generale. Solo dopo aver visto il nostro lavoro il mercato comincia a chiedere ciò che proponiamo e il cantiere arriva inevitabilmente dopo, cerca di fare qualcosa che sia condiviso dalla maggior parte del pubblico. Abbiamo lavorato per il Grand Soleil 54 ma anche lì c’è abbastanza poco di tutto quello che si poteva fare perché il

Cantiere ha recepito solo una parte delle nostre proposte per paura di perdere i clienti. Ma è il limite di tutti i cantieri di produzione”. Luca e Lorenzo accompagnano il cliente dagli schizzi iniziali alla definizione del progetto, passando poi alla progettazione sin nei minimi dettagli. E cinque anni fa lo studio arriva a creare una propria ‘linea’: nel 2004 viene varato il primo esemplare del B38 e al salone di Genova debutta il marchio B Yacht con lo slogan Is not a racer is not a cruiser it’s a B. “Lavoriamo per chi ci commissiona i progetti e poi seguiamo la costruzione, che è l’attività tipica del progettista. Poi c’è la società B Yacht che si occupa di costruire e promuovere una tipologia di barca che è quella dei ‘fast cruiser’ con una gamma dal 30 sino al 60 piedi. Sono

In alto, Marisa, il plurivittorioso two tonner. Sopra, il Maxi Dolphin, bello e innovativo.

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A destra, il 55 piedi Imagine, in planata.

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Sopra, il 106 piedi Wally B in una bella immagine che esprime tutta la sua potenza. A sinistra, il B30, il piccolo della serie.

tutte figlie di un prototipo fatto tempo addietro, che si chiamava Stella Filante, con il concetto di portare tutte le innovazioni tecnologiche che abbiamo fatto sulle barche grandi su una barca più piccola, da 40 piedi, mantenendo le stesse prestazioni. Con il completo controllo sulle parti idrauliche e su quanto riguarda il controllo delle vele, per avere imbarcazioni molto veloci, molto basse sull’acqua, in modo da trasmettere al timoniere il piacere di condurre una barca che scatta e che da sensazioni forti, potendola portare più o meno da solo, con molta felicità. Questa è una parte della produzione che non si mette in competizione con l’attività cantieristica ‘normale’ e che non c’entra niente con i nostri custom”. Tra queste barche il maggiore della giovane gamma B Yachts è il nuovo B60 che nasce da un brief quasi elementare dell’armatore, già appagato proprietario di un B38: ha chiesto una barca più grande e adatta alla crociera, mantenendo intatta la filosofia dell’imbarcazione più piccola; design innovativo, ampi spazi liberi da manovre in pozzetto e grande attenzione alle prestazioni veliche. La dimensione è stata fissata in 60 piedi per mantenere l’equilibrio delle proporzioni e un’altezza contenuta della murata, che nei progetti 53


Luca Brenta e Lorenzo Laurenti Argento

Uno studio all’insegna dell’innovazione

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ilanese, 55 anni, sposato con due figli, l’architetto milanese ama ancora vivere in mare e non ha perso la grande passione per la vela. Anzi, è riuscito a coniugare le necessità lavorative con la vita in barca, un mix che dimostra quanto passione e lavoro talvolta possano ancora convivere. Il pubblico immagina la vita di un architetto nautico divisa tra regate, test in mare, vita di cantiere dopo aver svolto la fase preliminare in studio. Ma, quale è la giornata tipo per un progettista che vive in città, lontano dal mare, come Luca Brenta? “Lo studio è a Milano, non lontano da dove abito: vi giungo con una buona camminata verso le 8:30. Dedico ancora molto tempo alla fase progettuale. L’attività esterna ci obbliga a girare tutta l’Europa e non solo (Finlandia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, ecc.) per seguire le costruzioni in tutti i cantieri con cui lavoriamo; il nostro è uno studio molto ‘presente’, perché amiamo assistere sin

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nei minimi dettagli la costruzione dei nostri progetti”. Brenta parla al plurale perché dall’88 inizia a lavorare con lui Lorenzo Laurenti Argento, allora giovanissimo trentino, oggi quarantaseienne, che diventa socio e parte importante dello studio. “Il mio avvicinarsi alla nautica - riprende Brenta - è storia antica e nasce con la passione di mio padre per le barche a vela. è un imprenditore che ha fatto la guerra nella Marina Militare, dove è nato il suo amore per il mare, che poi mi ha trasmesso. Quando avevo nove anni realizzammo la prima barca di famiglia e seguimmo la costruzione di una barca in legno; la cosa fantastica era il profumo del legno, in un cantiere antico dove preparavano il fasciame per costruire la barca. Lì c’è stato il mio primo avvicinamento alla parte costruttiva della nautica. Il connubio tra la navigazione e la costruzione già mi attraeva molto, così come l’idea di studiare nuovi sistemi”.

Dopo le prime esperienze familiari, Brenta, nel 1977, costruisce e vara il suo primo progetto, Babaloo, prima barca italiana realizzata in C-flex, un semilavorato in fibra di vetro che consente di costruire in composito senza l’uso dello stampo, tecnologia imparata in Inghilterra. Per finire e verniciare il Babaloo si appoggia nel cantiere di un artigiano ligure dove impara il disegno esecutivo, l’uso del legno, i particolari di costruzione, degli impianti, la normativa. Nel 1980 Brenta viene conosciuto dal grande pubblico con Dinamite, quarter tonner in composito con epossidica e Kevlar, che partecipa a due stagioni di regate internazionali. Due anni dopo inizia a lavorare su barche di maggiori dimensioni: progetta il ketch Malù, un 60 piedi in lamellare di mogano rinforzato con Kevlar, costruito da Crosato, e regata sul two tonner Smeralda dello Yacht Club Costa Smeralda. “All’inizio ho cominciato su barche dedicate alle regate perché quello è il campo più facile dove misurarsi e dove imparare cosa è una barca, come la si costruisce; inoltre ti mette a contatto con tutti gli altri professionisti del settore. Le regate sono il mezzo migliore per essere conosciuti: se si fa una barca veloce l’anno successivo solitamente si ampliano le possibilità di nuovi progetti. Per le barche da crociera la gavetta è ancora più lunga”. Nell’86 ottiene una sponsorizzazione per disegnare, seguire la costruzione e le regate di un Admiral’s cupper: Brenta da’ all’operazione un format familiare, chiama intorno a sè amici e professionisti conosciuti negli anni di regate; tra questi c’è anche Mauro Pelaschier che sarà il timoniere. Marisa è il primo yacht costruito in composito sofisticato, con l’uso di preimpregnati a bassa temperatura; vanta un incredibile palmares: è top boat alle regate inshore dell’Admiral’s cup del 1987 e protagonista di cinque stagioni ad altissimo livello. “Dopo aver coordinato la squadra italiana per l’Admiral, il mercato ci ha indirizzato sulle barche da crociera. Così ci siamo dedicati a quel segmento, molto importante per uno studio di architettura navale, iniziando anche a sviluppare la ricerca sugli interni”.


di Brenta è un elemento sempre determinante per la riuscita della linea estetica della barca. “Il B60 è per un armatore che voleva una barca più grande, quindi abbiamo lavorato su una tipica barca mediterranea con grandi spazi in coperta, un pozzetto molto ampio e aperto verso poppa, con due soli winch perché le manovre potessero essere gestite da un equipaggio ridotto. Il progetto degli interni è stato

larice, trattato a olio bianco, contrasta con le superfici lucidissime e bianche di pareti e mobili. Lo stesso tipo di essenza è usata per i divani e il tavolo, in combinazione con una variante carbon che conferisce un effetto quasi grafico nell’uniformità del contesto. Adesso stiamo facendo un altro B60 che ha anche tutti gli interni nostri”. L’attività dello studio procede in molte dire-

CMB. Ci hanno chiesto di sviluppare un concetto del tutto nuovo per la tuga, completamente in vetro, per creare delle trasparenze e delle sensazioni particolari. Si è studiato molto sulle vetrature, davvero gigantesche, dal punto di vista del peso, degli allungamenti con le temperature, l’incollaggio, ecc. Il vetro oggi è un materiale interessantissimo che si può modulare a seconda dei colori, delle opacità, si

Paikea, lo sloop di 74 piedi da crociera, pensato razionalmente per una conduzione in equipaggio ridotto.

sviluppato da John Pawson che ha colto l’occasione per declinare il suo stile minimalista, mantenendo la dominante bianca di scafo e coperta; per noi era interessante vedere quale sarebbe stata la sua interpretazione degli interni. La barca è un nostro progetto, quindi è estremamente riconoscibile; Pawson ha lavorato sui tipi di materiale, sui disegni e sul colore ma la disposizione generale era quella dettata da noi. Il volume interno ospita un salone con cucina e carteggio ai lati della scala e un ampio quadrato; il pavimento in doghe di

zioni, e di recente si sono aggiunti nuovi impegnativi progetti ideati per altri cantieri e per una clientela di alto profilo. Ghost è uno sloop di 122 piedi costruito da Green Marine per il composito e da Vitters Shipyard Holland, che ha vinto nel 2005 il Show Boat Award per lo yacht più innovativo e il Word Superyacht per il miglior yacht a vela tra i 30 e i 50 metri. “Extra è l’ultima barca abbastanza innovativa costruita: si tratta di un 100 piedi varato da pochissimo, costruito in Francia dal cantiere

può sfruttare per il riscaldamento o il raffreddamento degli interni. Trattato chimicamente e stratificato, diventa un materiale estremamente resistente ed è affascinante perché si riescono ad avere delle visuali completamente diverse all’interno della barca che sembra una terza dimensione”.

www.lucabrenta.com

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SY RIELA: prestazioni e comfort È un ketch di 56 metri in alluminio la 47esima unità della flotta Perini Navi. SY Riela, questo il nome dello scafo, è un progetto degli architetti navali di casa Perini Navi in collaborazione con il neo-zelandese Ron Holland. Questo scafo, il 7° veliero di 56 metri varato da Perini Navi, garantisce alte prestazioni veliche e massimo comfort grazie alle sue linee filanti e a un dislocamento massimo ottimizzato a 545 tonnellate. Alluminio anche per i due alberi, maestra e mezzana, rispettivamente di 58,80 e 48,26 metri. Carbonio invece per i boma dotati di avvolgitore. Gli interni, progettati dal designer francese Remi Tessier, combinano legni pregiati ed essenze più inedite, il tutto associato alla ricercatezza nell’uso dei pellami. www.perininavi.it

Custom Line 124’: e Ferretti rilancia Vedrà presto la luce la nuova ammiraglia di casa Ferretti, il Custom Line 124’. Lo scafo, progettato dall’Architetto Gianni Zuccon con la collaborazione di Advanced Yacht Technology di Ferretti, si propone di rinnovare la produzione del cantiere pur rimanendo fedele alle caratteristiche che ne hanno decretato il successo negli anni. Eleganza, prestazioni e innova-

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Diano Crowbridge: la tradizione come novità

Barche &Cantieri

zione, sono gli obiettivi individuati nella costruzione del 124’. Novità sia negli esterni, con un significativo aumento della superficie vetrata, sia negli interni, dove la ricchezza degli accessori si coniuga alla fantasia dell’armatore che potrà personalizzare tutti gli elementi non strutturali. Ampi spazi caratterizzano il pozzetto e le cinque cabine: quella armatoriale, a prua, fa

della luminosità un punto di forza grazie alle grandi vetrate a murata ed è suddivisa tra working zone con bagno privato e zona notte, completata da una sala da bagno con servizi e doccia doppia separata. Quattro le cabine ospiti nel ponte inferiore: due “vip” a poppa con letto matrimoniale e due con letti gemelli verso prua, tutte con bagno privato e illuminate dalle grandi vetrate. www.ferretti-yachts.com

Si chiama Diano Crowbridge l’ultimo nato in casa Riva Trigoso, cantiere genovese che fa capo al Gruppo InRizzardi. Caratteristica principale e distintiva dello yacht, lungo F.T. 31,20 metri, è il materiale di costruzione: il legno. In totale controtendenza con il mercato, orientato alla ricerca della tecnologia più estrema e dei materiali più all’avanguardia, il Crowbridge è realizzato infatti interamente in legno massello e compensato marino di mogano lamellare: non c’è traccia di vetroresina. Gli interni delle cinque cabine, una armatoriale a centro nave a tutto baglio e quattro per gli ospiti, sono in ciliegio e inframezzati da rivestimenti in pelle blu, tessuti pregiati ed essenze laccate bianche. L’attenzione alla qualità dei materiali e alla ricercatezza degli interni non va a discapito dell’affidabilità e delle capacità di navigazione: 27 nodi la velocità di crociera (29 quella massima stimata). Altre particolarità del progetto, sviluppato dallo staff del cantiere con lo studio Proship di La Spezia, sono il portellone poppiewww.inrizzardi.com ro apribile e la scala reale sulla murata di dritta.


Manca poco al varo del TOY A È in costruzione presso il cantiere Mondo Marine il TOY A, un 50 metri semi dislocante in lega leggera e alluminio progettato da Giorgio Vafiadis. Lo scafo, che sarà varato questa estate, è concepito per crociere di medio e lungo raggio: la capacità a bordo è di 80.000 litri di combustibile e 11.000 d’acqua. Le linee semplici e filanti del TOY A creano un effetto di leggerezza per uno yacht che, a pieno carico, peserà oltre 350 tonnellate. La velocità, 18 nodi quella di crociera e 20 quella di punta, sarà garantita da una coppia di MTU 12V4000 M90 da 2735HP ciascuno. Comodità e relax sono le parole chiave: nel-

l’ampia zona Fly gli ospiti potranno rilassarsi sull’enorme prendisole poppiero, fare un idromassaggio e distendersi sui divani all’aria aperta, mentre gli amanti del fitness potranno dedicarsi al body building. L’upper deck, il main deck e il

lower deck mantengono le stesse caratteristiche della zona fly: tavoli da pranzo e bar completi di ogni equipaggiamento, ampi saloni, comode cabine Vip con bagno. Gli spazi di servizio sono separati dalle aree ospiti così come gli accessi e i passag-

gi dedicati all’equipaggio non incrociano mai quelli per gli ospiti: anche la riservatezza è un comfort. www.mondomarine.it

Varati due nuovi yacht in casa Sanlorenzo

È mega il nuovo catamarano di Sun Reef

Due le novità, varate contemporaneamente, per i cantieri Sanlorenzo, da sempre produttori di imbarcazioni realizzate su misura secondo lo stile, le esigenze e le richieste di ogni singolo armatore. La prima è il Sanlorenzo 40 Alloy iBoat (nella foto), terzo esemplare della linea di super yacht veloci in alluminio con scafo planante realizzata presso la Divisione di Viareggio. Lungo 40 metri e largo 7,90, l’Alloy è caratterizzato dagli elementi distintivi che hanno decretato il successo della linea: piattaforme abbattibili che creano terrazze sul mare e i portelloni che si aprono ad ali di gabbiano. Il secondo yacht varato è il SL 108 Keep Cool. Progettato e realizzato nella Divisione di Ameglia (La Spezia), questo scafo rappresenta l’ammiraglia della flotta di motor yacht in vetroresina di tipo flying bridge (33 www.salorenzoyacht.com metri di lunghezza e 7,40 di larghezza).

La Sunreef ha svelato la sua prossima creazione: il One Fifty. Questo catamarano di 45 metri è stato pensato per una clientela attenta all’estetica, al design moderno e agli spazi ampi sia in coperta sia in cabina. La ricercatezza delle forme non va comunque a discapito della funzionalità: lo yacht, ispirato dall’evoluzione minimalista del mercato delle auto di lusso, può ospitare fino a 12 persone più 9 membri di equipaggio. Il tutto garantendo sempre sensazioni di libertà, indipendenza e relax totale. Da non sottovalutare la parte inferiore dello scafo, abbastanza capiente da contenere sia un tender di discrete www.sunreef-yachts.com dimensioni sia moto d’acqua; così come quella superiore, coperta da pannelli solari.

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Da Bavaria un nuovo 55 piedi pensato per la crociera Il Cruiser 55 è la risposta Bavaria alla crisi dei mercati. Lo scafo, caratterizzato da linee semplici e sobrie, predilige soluzioni e dimensioni innovative: le linee immaginate dalle firme di Farr Yacht Design e Bmw Group Designworks Usa sono pensate per uno scafo economicamente accessibile, di qualità e destinato a durare nel tempo. Il 55 è sorprendentemente spazioso: in coperta, davanti all’albero, si stende l’ampio ponte di prua, mentre il pozzetto dedica lunghe panche all’equipaggio e concede una comoda area allo skipper, caratterizzata da due timoni. Sottocoperta l’abitabilità è favorita dall’aria e dalla luce che affluiscono attraverso 9 boccaporti e 23 oblò, mentre un gran numero vani di stivaggio rende pratica e ordinata la sistemazione del carico. La suite armatoriale è ampia e comoda: le dimensioni della cabina, della cuccetta, del doppio bagno e del vano armadio, vanno oltre le aspettative. La compartimentazione, inoltre, prevede da tre a cinque cabiwww.bavaria-yachtbau.com ne e fino a quattro bagni. Il Bavaria 55 è equipaggiato con un’unità Diesel Volvo Penta da 110 cavalli.

Cantieri Solcio: novità on-line Debutta online il nuovo sito web dei Cantieri Nautici Solcio (www.solcio.it), importatore esclusivo per l’Italia di Sealine e distributore di Absolute per il nord ovest. Rinnovato completamente nella veste grafica ma anche nella modalità di navigazione offerta all’utente, il sito rappresenta una vetrina del mondo Solcio. Due le sezioni in cui è suddiviso il sito: parco imbarcazioni disponibile, sia per quanto riguarda il nuovo sia per l’usato, e sezione news, accessibile direttamente dall’home-page. L’iniziativa si inserisce nel percorso intrapreso dal Cantiere mirato a implementare l’insieme dei servizi offerti, con una comunicazione veloce ed efficace nei confronti dei clienti e degli amanti della nautica da diporto. www.solcio.it

Grand Banks conquista un pubblico più giovane

MAG

Con il 41EU Grand Banks punta ad allargare la propria clientela attirandola con un prodotto di dimensioni ridotte, adatto a un pubblico giovane e neofita. Grande facilità di conduzione e punte di velocità fino a 24 nodi rappresentano, infatti, le caratteristiche principali del 41, la cui classica carena Grand Banks semi dislocante è stata rivisitata per consentire maggiori prestazioni e andature veloci con consumi ridotti e ampia autonomia. La barca, costruita interamente per infusione, unisce esterni classici a interni “rivoluzionari” e altamente tecnologici. Grand Banks ha seguito i gusti americani in termini di lay out sacrificando lo www.grandbanks.it spazio della cabina armatoriale per fornire maggior volume al locale di disimpegno.

Barche &Cantieri


Grazie a Pedetti, Egemar è in Italia Pedetti Yachts è il nuovo dealer per l’Italia del cantiere turco Egemar, produttore degli yachts classici “Liberty”. Obiettivo dell’accordo è favorire l’ulteriore sviluppo nel mercato italiano degli scafi prodotti da questo cantiere nato nel 1983. Engemar, la cui produzione si articola su una gamma che comprende scafi da 29 a 74 piedi, ha riscosso negli ultimi anni notevole successo nell’area mediterranea per la cura e la particolarità con le quali realizza le proprie imbarcazioni: caratteristica distintiva delle “Liberty” è lo stile classico e ricercato delle linee ma soprattutto il grande calore profuso dalle ambientazioni interne allestite artigianalmente con legni pregiati. Oltre ai lobster, il cantiere produce anche un’altra gamma, con modelli che spiccano per l’unicità delle forme retrò.)

Il nuovo 38 piedi di Sessa Marine, rinnova la gamma con stile Si arricchisce e si rinnova la gamma Sessa, nell’ottica di offrire sempre nuove proposte per clientela. Dopo undici anni di “onorato servizio” il C35, bestseller del cantiere, viene sostituito dal C38. “La nuova imbarcazione offrirà il miglior rapporto qualità-prezzo continuando a garantire qualità, stile e design, al top”, le parole usate dal Direttore Marketing di Sessa Riccardo Radice per

annunciare la novità. La C38 mutua alcune caratteristiche del C35, anche se l’hard top con tetto apribile, le linee e l’importanza attribuita alla luce attraverso l’utilizzo di ampie vetrate, sono caratteristiche riprese dall’ammiraglia del cantiere, il C68. I punti di forza del C38 sono l’ottimizzazione degli spazi, che porta ad avere un bagno tra i più grandi della sua categoria

annesso a una cabina armatoriale indipendente e una cabina di poppa dotata di due letti separati trasformabili in un matrimoniale. Le molte vetrate e i tanti oblò, poi, consentono di diminuire le barriere architettoniche e avvicinarsi maggiormente al mare. www.sessamarine.com

www.pedettiyacht.com

Abati 55’ Portland errata corrige

Mochi rispetta l’ambiente È stato presentato a Lignano Sabbiadoro il nuovo e innovativo Long Range Mochi Craft, yacht ibrido di oltre 20 metri ideato facendo grande attenzione al design, al comfort in navigazione e al rispetto dell’ambiente. Due le novità progettuali legate a questo yacht: il sistema di propulsione ibrido “Zero Emission Mode”, che permette diverse ore di navigazione a zero emissioni, e la nuova carena trans-planante Fer.Wey (Ferretti Wave Efficient Yacht), che garantisce

allo yacht grande efficienza idrodinamica. Queste due caratteristiche sono valse al Long Range il “Premio per l’Innovazione”al Croatia Boat Show ma, soprattutto, la certificazione “Green Star Clean Energy e Clean Propulsion”

(Rina), il più severo standard di certificazione ambientale applicabile ad un’imbarcazione da diporto. www.mochicraft-yacht.com

Nell’articolo “Cuore americano, fascino italiano” di Giorgio De Vecchi, pubblicato sul numero 1/2009, nella scheda tecnica (pag.102), è stato riportato un prezzo non corretto della barca. Rettifichiamo che il costo reale è di € 1.235,000. Ce ne scusiamo con i lettori e con i Cantieri Navali Abati Yachts.

59


Lissen alla conquista del Mediterraneo Lissen Yachts presenta il Grand Sturdy 45.9, la nuova ammiraglia della serie “9”. Ampie finestrature nel salone principale e un grande oblò, caratterizzano le linee dell’imbarcazione, che si distingue comunque per l’elemento immancabile di ogni Lissen: il grande bottazzo che corre lungo tutto il profilo. Con i suoi 4 metri di larghezza, 2 di altezza interna e 14.90 di lunghezza, il GS 45.9 è perfetto per le lunghe navigazioni. La motorizzazione è uno dei

suoi punti di forza: due Volvo Penta diesel D3-110 da 110 cavalli a 3.000 giri, assicurano ancor più comodità e sicurezza al crescente pubblico del Mediterraneo. Sottocoperta, sei posti letto e una cabina realizzata per l’armatore che, oltre al bagno privato con box doccia separata, può disporre di un’enorme cabina armadio con relativo oblò. www.lynssenyachts.com

Un nuovo 70 piedi da Magnum Marine

MAG

La Magnum Marine riprende a varare nuove proposte, guardando sempre con attenzione il segmento sportivo, di puro divertimento e, allo stesso tempo, di grande comfort, oltre che di qualità dei dettagli: con il nuovo Magnum 70 arriva la velocità firmata Magnum Marine. Grazie ai due MTU Diesel da 2.400 cavalli ciascuno potrà infatti raggiungere velocità fino ai 70 nodi, ma sempre in totale sicurezza grazie alle ormai

mitiche carene Magnum. Gli interni dello scafo, ideati e disegnati in Italia, prevedono un grande salone sia sul ponte superiore sia sottocoperta. Ogni singolo armatore avrà comunque la possibilità di personalizzare il proprio scafo con soluzioni custom volte a rendere unica ogni imbarcazione.

Adria Yachts Group e Seahorse

Naumachos: un 105 per ogni condizione

Prosegue il progetto della Seahorse International di sviluppo della rete commerciale adriatica. La società, infatti, ha appena stipulato con Adria Yachts Group, dopo due anni di collaborazione, un accordo per la distribuzione delle barche del Gruppo Sarnico e Cigarette nelle regioni Marche ed Emilia Romagna. L’esperienza e il radicamento nel territorio di Adria Yachts, attiva nel settore dal 1970, consentiranno di offrire a tutti gli armatori Cigarette e Sarnico una serie di servizi in qualunque località adriatica: rimessaggio, alaggio e varo, officina meccanica, manutenzione e riparazione, controllo, revisione e installazione impianti, refitting e intermediazione.

È stato ultimato il progetto della nuova ammiraglia dei Cantieri Navali di Pesaro. Lo studio Hydro Tec dell’ingegner Sergio Tutolo, infatti, ha partorito le nuove forme del Naumachos 105, scafo dislocante di 32,50 metri realizzato in acciaio e sovrastruttura in alluminio. L’imbarcazione, che con i suoi esterni originali da navetta old style ricorda più le navi mercantili o i rimorchiatori che gli yacht moderni, come le precedenti della serie risponde a esigenze precise: massima sicurezza in ogni condizione meteo marina, grandissima autonomia e design pensato per assecondare lunghe navigazioni.

www.magnummarine.com

Barche &Cantieri

www.sea-horse.it

www.cnp.it


Franchini a propulsione ibrida È previsto nel 2010 il varo del 575, la nuova barca a vela con propulsione ibrida di Franchini Yachts. Lo scafo, ideato per la navigazione nelle aree protette e per il minimo impatto acustico e inquinante nelle manovre in porto, può vantare un sistema di propulsione ibrido termico/elettrico con gestione completamente automatizzata e autonomia elettrica di oltre 5 ore. Lo scafo è firmato da Giovanni Ceccarelli, la cui esperienza di America’s Cup gli ha permesso di sfuttare le migliori attrezzature a disposizione per la navigazione a vela: dall’albero in carbonio “autoportante” al fiocco autovirante. www.franchiniyachts.it

La bellezza dell’old style in questo 37 piedi Il nuovo Hinckley Pic Nic Boat 37 è una barca gestibile e di facile utilizzo. La maggiore differenza con il modello immesso sul mercato americano è la doppia motorizzazione Diesel Volvo da 300 cavalli. Oltre alla classica carena Hinckley a V profonda

realizzata in Carbon-Kevlar, che garantisce stabilità e poco pescaggio, e alla propulsione idrogetto governabile tramite il JetStick, questo 37 piedi si distingue per le innovazioni di design del pozzetto e degli interni. Proprio il pozzetto, infatti, è

proposto con due divani e tavolo da pranzo, due sedute ergonomiche per pilota e copilota e la plancia completa di ogni strumento utile per la navigazione. Sotto coperta troviamo una cabina di prua con letto a V, cucina accessoriata e bagno completo. www.hinckleyyachts.com

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Camarat 505 vs Camarat Abbiamo provato simultaneamente due barche dello stesso cantiere, differenti in misure e potenze: la scelta dipende solo dalle esigenze personali di Giorgio De Vecchi

MAG

Il signor Rossi aveva preso la decisione: non sarebbe restato un’altra estate a grigliarsi sulla spiaggia, quest’anno avrebbe comperato una barchetta! Anche sua moglie e i suoi due figli erano d’accordo e, dopo qualche mese passato sui cataloghi e qualche visita ai saloni nautici, una scelta era stata fatta: avrebbe acquistato una delle barche commercializzate da Yamaha in “package” con i suoi motori. Si tratta della serie Cap Camarat prodotta da Jeanneau. Rossi era stato convinto dalla serietà e dalla notorietà dei due marchi. Il fatto che il motore fosse montato direttamente dalla Yamaha gli garantiva il suo corretto posizionamento, aspetto trascurato da molti ma fondamentale per la corretta navigazione. Quale modello scegliere? Il Cap Camarat 505 con il motore F 40D da 40 cavalli, quindi senza patente, o il 555 spinta dal potente F100, che però necessita della patente? Immaginiamo di essere nei panni dell’acquirente tipo e vediamo come sono queste barche: si tratta di due natanti (questa la denominazione corretta dal punto di vista della classificazione), pensati proprio per l’utilizzo familiare, con i quali è possibile dedicarsi a

Barche

A ognuno


555

In apertura, i due Cap Camarat protagonisti di questa prova comparativa: simili in dimensioni, una volta in acqua denotano differenti attitudini

IL CANTIERE Yamaha non ha bisogno di presentazioni: marchio noto per le due ruote, lo è meno nel settore dei motori marini. Infatti, pochi sanno che è attivo nel settore dei fuoribordo già dal 1960 e che ha raggiunto posizioni leader di mercato. La vasta serie dei motori fuoribordo spazia da quelli piccoli elettrici al potentissimo F350 quattro tempi. Jeanneau è uno dei maggiori produttori europei di imbarcazioni e natanti, a vela e a motore. Il marchio, molto conosciuto, è nato nel 1957 e, da qualche anno, fa parte del Gruppo Beneteau. La cooperazione tra i due marchi per la sinergica commercializzazione dei rispettivi prodotti è partita in Italia all’inizio di quest’anno.

il suo

molte attività: dalla semplice balneazione allo sci d’acqua (serve la patente per questo, indipendentemente dalla potenza del motore) passando per la pesca. Costruite in vetroresina da Jeanneau - uno dei più grandi produttori al mondo di imbarcazioni - sono, come detto, commercializzate in “package” da Yamaha con i suoi motori fuoribordo a 4 tempi. La realizzazione è piuttosto curata pur trattandosi di un prodotto industriale: non si possono certo pretendere rifiniture di lusso ma quel che c’è, e non è poco, è ben realizzato. Lo spirito pratico che caratterizza le barche francesi si nota in tutta una serie di particolari, come per esempio il tientibene intorno al parabrezza, oppure il pulpito di prua aperto per agevolare la manovra con l’ancora e, opportuna soluzione per prevenire urti del motore fuoribordo contro la banchina, l’ormeggio di prua. Il Cap Camarat 555, è caratterizzato da un grande prendisole a prua, rivestito con dei comodi cuscini, e da una console centrale nella quale è stato ricavato un ampio gavone per riporre attrezzature ed effetti personali. Per il pilota e un passeggero sono previste due poltrone, regolabili in altezza e longitudinalmente, come quelle delle automobili, 63


e persino ruotabili di 180° per creare uno spazio conviviale con gli altri passeggeri che possono trovare spazio sul divanetto di poppa. La posizione del pilota è a destra della console di guida ed è comoda sia da seduto sia in piedi; inoltre, è possibile arretrare opportunamente la poltroncina di guida per avere più spazio a disposizione. Sullo specchio di poppa, a sinistra, è stata sistemata una scaletta per la risalita dall’acqua; mentre, a testimoniare la poliedricità di questa barca; due porta canne per la traina sono stati ricavati, uno per lato, in ciascuna murata. Come di consueto è possibile avere un tendalino per ripararsi dal sole. Il motore Yamaha da 100 cavalli con cui è offerto il Cap Camarat 555, è silenzioso e spinge la barca a oltre 30 nodi con un regime di 5800 giri, consentendo l’entrata in planata in circa 5 secondi: un ottimo risultato, se consideriamo che si abbina a un consumo contenuto. Questi nuovi motori 4 tempi non sono più come i fuoribordo di una volta, e se la manutenzione a causa dell’elettronica presente non è alla portata dell’utente comune, è pur vero che ripagano per la notevole affidabilità e i consumi ridotti, qualità sconosciute ai fuoribordo di qualche lustro fa.

La più piccola delle due, il Cap Camarat 505, viene proposta in package con il motore da 40 cavalli che può essere condotto anche senza patente. Questo motore ci ha davvero sorpreso per le qualità che riesce a esprimere

SCHEDA TECNICA CAP CAMARAT 505 Materiale di costruzione: VTR Lunghezza f.t.: m. 5,05 Larghezza max: m. 2,12 Pescaggio: m. 0,30 Dislocamento: kg. 550 (senza motore) Serbatoio carburante: l. 60 Motore: fuoribordo Yamaha 40D da cv. 40 Velocità: massima 24 nodi Portata persone: 5 Progetto: Jeanneau Design Categoria CE: C (in corso) Cantiere: Jeanneau Prezzo: € 15.690 + IVA

Anche se piccolo il Cap Camarat 505 riserva un buon comfort in navigazione e dotazioni al

MAG

di sopra della media del segmento

Barche

in abbinamento con questa barchetta: è veloce - circa 24 nodi di massima (a 5700 giri) - entra in planata in poco più di 5 secondi ed è molto silenzioso. Durante la prova, nonostante la massiccia corporatura delle tre persone a bordo, non ci siamo mai trovati in difficoltà per carenza di potenza. Lo spazio a bordo è minore rispetto all’altro modello ma sufficiente per gli scopi familiari che la barca si prefigge soddisfare. Il pilota e un passeggero, sono accolti su un divanetto con schienale mobile che consente il suo utilizzo anche come seduta rivolta a poppavia in contrapposizione all’altra panchetta di poppa per gli ospiti, ottenendo così un piccolo angolo di conversazione. Davanti alla consolle di guida è ricavata un’altra seduta, collegabile con la cuscineria di prua in modo da ottenere un comodo

prendisole: lo spazio che così si crea è sufficiente per accogliere sdraiate due persone che, però, accettino di stare a stretto contatto tra loro. Non dimentichiamo, infatti, che siamo su uno scafo di soli 5 metri! A prua e a poppa ci sono alcuni gavoni per riporre effetti personali e attrezzature per la navigazione. In optional, su entrambe le barche, è offerta la possibilità di montare un tavolino per poter pranzare. Curiosamente, e in contrasto con quanto fatto per il modello più grande, per il Cap Camarat 505 non è previsto il tendalino per ripararsi dal sole: naturalmente, per ovviare a tale mancanza, qualsiasi modello universale può essere facilmente adattato. I due Cap Camarat sono disponibili, senza sovraprezzo, sia in bianco sia nella versione Style con la carena color sabbia.


vonamenti; mai troppo marcato, penalizzante per le prestazioni velocistiche. In virata il comportamento è sicuro, l’inclinazione laterale contenuta, la derapata della poppa molto limitata. Come è giusto che sia e secondo le nostre aspettative, il Cap Camarat 555, grazie

SCHEDA TECNICA CAP CAMARAT 555 Materiale di costruzione: VTR Lunghezza f.t.: m. 5,43 Larghezza max: m. 2,36 Pescaggio: m. 0,30 Dislocamento: kg. 720 (senza motore) Serbatoio carburante: l. 100 Motore: fuoribordo Yamaha F100 da cv. 100 Velocità: massima 24 nodi Portata persone: 6 Progetto: Jeanneau Design - Garroni Categoria CE: C Cantiere: Jeanneau Prezzo: € 21.390 + IVA

In mare Le ottime condizioni atmosferiche che abbiamo trovato durante la nostra prova hanno consentito di testare al meglio le prestazioni dei motori, mentre per il passo sull’onda e

Tra le doti del Cap Camarat 555, sedute da sportiva di razza e assetti molto buoni, nelle foto di questa pagina riprese durante la prova

per la tenuta di mare abbiamo invece dovuto industriarci, creando noi stessi un po’ di onda con le due barche e andando a cercare la scia di imbarcazioni di taglia superiore. Il risultato è stato positivo per entrambe i modelli; certo le dimensioni contano, e nell’affrontare onde di una certa dimensione occorre un po’ d’esperienza; ma, il passo è sicuro. L’assetto è equilibrato, cabrato al punto giusto: sufficiente a tenere la prua lontana da potenziali inga-

In sintesi... Due barche dedicate alle famiglie, ben realizzate e con soluzioni pratiche, non prive - soprattutto nella verione Style - di una loro eleganza. Le motorizzazioni proposte sono bene assortite ed esaltano le qualità degli scafi. Potenti quanto basta e veloci quanto serve, hanno una buona tenuta di mare e consumi contenuti. Per la navigazione sottocosta sono una scelta anticrisi: i prezzi contenuti e i marchi noti, sono garanzia di un buon affare.

alle maggiori dimensioni e alla superiore potenza disponibile, permette una navigazione più sportiva e più accattivante. Ci ha sorpreso, invece, il modello più piccolo dei due, il 505, il cui motore è davvero ben dimensionato e brillante, palesando prestazioni insospettabili. Intendiamoci, non si tratta di un racer: stiamo parlando di una barchetta familiare, ma di qualità e sostanza. Se fossimo il signor Rossi saremmo in grave imbarazzo nello scegliere e non escluderemmo affatto di optare per la più piccola. La discriminante sta probabilmente nell’uso che si intende farne. Se non ci sono mete da raggiungere che richiedano un po’ di navigazione, e si desidera solo andare a fare il bagno nella caletta vicina, allora va benissimo anche la più piccola; volendo spingersi un po’ più lontano, magari avendo a bordo un adulto in più o qualche attrezzatura da pesca, le dimensioni del Cap Camarat 555 e la potenza dello Yamaha F100, risultano molto più soddisfacenti.

www.yamaha-motor.it

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Sealine SC 47 Un coupé minimalista, tecnicamente avanzato e ricco di soluzioni interessanti e confortevoli: una barca per tutte le stagioni di Giorgio De Vecchi

Ama certamente il lusso e le cose ben fatte il potenziale armatore di questa barca, ma non l’appariscenza fine a se stessa. Si tratta probabilmente di un giovane (ma l’età anagrafica conta davvero?) che desidera vivere a contatto con l’aria aperta e il mare, ma sa che questo non è sempre possibile. Dovrebbe essere una persona aperta anche mentalmente e certamente appassionata alle nuove tecnologie. Delineato il profilo del potenziale armatore, adesso andiamo a scoprire quale è la barca che ci ha fatto venire in mente un siffatto indivi-

English

MAG

duo: il Sealine SC 47 uno sport coupé costruito in Gran Bretagna e importato in Italia dai cantieri Solcio.

Linee sobrie e cuore hi-tec

Barche

La tipologia di barca non è nuova, essendo i

coupè nati già da un po’: scafi sportivi, con chiare origini dagli open, ma con un confort maggiore rispetto a questi ultimi dato dalla possibilità di una buona protezione da sole, vento e spruzzi d’acqua. L’SC 47 è un’ottima interpretazione di questa impostazione. Grazie al tettuccio in tela ad apertura elettrica, il cockpit si trasforma velocemente in un open, fruendo anche delle grandi superfici vetrate e del parabrezza panoramico: la sensazione che si prova è proprio quella di stare all’aria aperta. L’idea non è originale ma la realizzazione è molto curata e il design complessivo estremamente gradevole, elegante ed essenziale. Appena saliti a bordo ci si trova in un ampio pozzetto: a sinistra un divano a L con un tavolo e di fronte un altro divano la cui forma


IL CANTIERE Sealine è stata fondata nel 1972 a Kidderminster, ed è attualmente uno dei più importanti costruttori europei di barche di lusso, con una produzione di oltre 300 unità l’anno. La gamma proposta include 15 differenti modelli, compresi tra i 25 e i 60 piedi: dalle sport boat ai flyingbridge cruiser, fino ai luxury motor yacht. Per questo sono impiegati oltre 500 dipendenti. Sealine segue, infatti, internamente ogni step della realizzazione, dal disegno al prodotto finito. Il Cantiere anglosassone in Italia è rappresentato dai Cantieri Nautici Solcio, nome storico della nautica italiana, con base appunto a Solcio di Lesa (No) sul lago Maggiore. www.solcio.it

Ottime doti di navigazione, eleganza e comfort: questo il breve compendio di una barca che ci ha ben impressionato

style richiama una “chaise longue”, accolgono gli ospiti; questa è l’area che scoprendosi diventa open. Un po’ più verso prua, a destra, troviamo un mobile che contiene una seconda cucina (quella principale è sottocoperta) e un lavello, che fa da sponda alla seduta per due persone dedicata al pilota; sulla sinistra invece un altro divano proprio fino alla base del grande parabrezza panoramico. Già al primo approccio si nota la ricerca di uno stile moderno e sobrio. I colori caldi e chiari delle tappezzerie si accordano molto bene con il teak dei tavoli e di alcune finiture e con il bianco della gelcoat a vista. La luce è tantissima, come se fossimo all’aria aperta ma, vantaggio non trascurabile rispetto agli open, qui è dosabile con adeguate aperture del tettuccio e con le tende laterali.

Anche gli interni seguono canoni di eleganza ed essenzialità, a noi cari, ma siamo consci che a qualcuno potrebbero sembrare eccessivamente minimalisti: a tal proposito, il Cantiere ha in mente di offrire un luxury pack volto ad arricchire le dotazioni. A nostro parere è già sufficientemente ricca la versione basic. Proprio a voler essere pignoli, alcune finiture (ma, l’esemplare provato è uno dei primissimi) potrebbero essere migliorate in determinati punti. Le tonalità di colore e le essenze usate, sono calde e piacevoli. Accedendo sottocoperta dal passaggio centrale la sensazione di “minimalismo” si accentua ancora di più. Le pareti candide fanno risaltare la linea essenziale dei mobili in teak della dinette: anche qui le tonalità calde si fondono bene fra loro creando un ambiente molto elegante e funzionale.

Quest’ambiente è caratterizzato dalla cucina lungo la murata sinistra e da un divano a C con un tavolo apribile sulla destra. Gli spazi di stivaggio sono buoni ma leggermente condizionati dal design che ne limita i volumi rispetto alle potenzialità. D’altronde, lo stile richiede a volte un piccolo tributo. La luminosità (anche qui esaltata dai colori e dal tratto essenziale) è molto buona. Verso prua incontriamo la cabina ospiti, con l’elegante bagno, accessibile anche dalla dinette. Il letto di questa cabina è paragonabile a quelli domestici; lo spazio non manca certo con due armadi e numerosi stipetti, in cui riporre vestiti e oggetti personali. Anche qui mobilio in teak, tappezzerie nei colori naturali e luce in abbondanza. Il bagno è funzionale, soprattutto per il vano doccia separato ricco di una seduta che richiama un locale di una Spa. L’armatore è alloggiato in una cabina matrimoniale a poppa, il cui accesso è laterale alla scaletta che conduce sottocoperta dal pozzetto. Si tratta di una vera e propria camera, regolare nella forma e ben illuminata da due coppie di oblò laterali. Lo spazio a disposizione è molto e ben organizzato: basti pensare che il letto è un vero “king size” e che sono stati previsti due particolari per i com67


ponenti della coppia armatoriale: per lui una comoda “chaise longue” dove rilassarsi magari a leggere con un po’ di privacy; per lei una toilette estraibile con specchio e scomparti per cosmetici e gioie. Il bagno è esclusivo per questa cabina, spazioso come si conviene e

Sotto il profilo tecnico il Sealine SC47 offre molto: infatti, si tratta della prima barca progettata direttamente sul sistema Zeus, che prevede la propulsione affidata a due piedi (spingenti) nella parte poppiera inferiore della carena. Fin qui nulla di particolarmente nuovo: la

SCHEDA TECNICA Materiale di costruzione: VTR Lunghezza f.t.: m. 14,30 Larghezza max: m. 4,48 Pescaggio: m. 1,11 Dislocamento: kg. 14.000 Riserva carburante: l. 1.500 Serbatoio acqua: l. 505 Motori: 2x Cummins MerCruiser Diesel Potenza complessiva: cv. 960 (QSB 5.9) Propulsione: piedi, sistema Zeus Velocità crociera: 24 nodi Portata persone: 12 Posti letto: 4 Progetto: Sealine Categoria CE: A Cantiere: Sealine (importatore Solcio) Prezzo: € 520.000 + IVA

anch’esso con box doccia separato. È possibile, volendo in futuro, realizzare una terza cabina con pareti amovibili per sfruttare ulteriormente la dinette. Non è prevista la cabina del marinaio: è una scelta dettata dalle dimensioni, dalla razionalizzazione dello spazio interno e, non ultimo, dal tipo di propulsione.

L’elegante e arioso cockpit del SC47.

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A sinistra, il bagno della cabina di prua, con il vano doccia ampio e separato

Barche

novità è che questi piedi possono eseguire una serie di movimenti, indipendentemente uno dall’altro, tali da consentire alla barca di muoversi lateralmente, di ruotare su se stessa e di eseguire evoluzioni altrimenti possibili solo con eliche di manovra a prua e a poppa. Il tutto con un controllo tramite joystick. La carena dell’SC47 è stata ottimizzata proprio per poter ospitare il sistema Zeus. Il disegno richiama quello già in uso per gli altri modelli della gamma, una V pronunciata con pattini di sostentamento laterali.

Zeus: un asso nella manica Se c’è una barca facile da condurre questa è sicuramente l’SC47, grazie al sistema Zeus. Chiunque ha mai usato un joystick per un videogame è immediatamente in grado di controllare il movimento della barca; chi non ha questa pratica, è in grado di acquisirla nei primi cinque minuti di uso. La barca si sposta lateralmente, ruota su se stessa, mantiene la posizione (grazie a una interfaccia con il GPS), arretra, avanza, con una semplicità disarmante. Il tutto è ottenu-


to senza l’uso di elica di prua, ma con un geniale e innovativo sistema elettronico e idraulico che muove indipendentemente ciascun piede dei motori, controlla l’inserimento della marcia avanti e di quella indietro e dosa la potenza erogata, combinando tutti gli effetti per ottenere il risultato voluto. Il sistema è dotato anche di un riduttore di potenza che rende la manovra del joystick Zeus più facile e i movimenti della barca più dolci. Potendo contare sulla piena potenza dei due motori, Zeus non viene messo in crisi neppure da vento laterale molto forte. Convinti da questo sistema, che già conoscevamo in un’altra versione, prendiamo subito i comandi. In una decina di secondi raggiungiamo la planata: l’assetto si trova molto facilmente ed è stabile, mentre il rumore che percepiamo è contenuto, sia in pozzetto sia sottocoperta. Si prospetta una gradevole giornata.

Sopra, parte della dinette e lo scorcio della cabina di prua. A sinistra, il letto della cabina armatoriale

La navigazione è piacevole

In sintesi... L’ SC47 è una barca adatta a chi desidera stare a contatto con il mare e l’aria aperta e desidera farlo in tutte le stagioni. Un’imbarcazione ben realizzata, comoda, elegante e facile da condurre. Le linee minimaliste potrebbero non incontrare il gusto di qualcuno ma, di sicuro, non è una barca che passa inosservata. Il marchio è noto e mantiene il suo valore e, infine, il prezzo è in linea con le migliori realizzazioni del settore.

Nonostante la poppa aperta e il tettuccio parzialmente scoperto, in pozzetto si chiacchiera piacevolmente e senza sforzo: non ci sono fastidiosi vortici d’aria e solo un leggero pulviscolo d’acqua raggiunge l’estrema poppa. Prendiamo velocità e testiamo fino a dove si può spingere. Con 6 persone a bordo, serbatoi al 50% e la carena mediamente pulita, arriviamo a superare di poco 34 nodi: un risultato apprezzabile anche perché la potenza disponibile non è esagerata. E’ quella che serve: di più significherebbe aumentare inutilmente i consumi e inquinare tanto. Il passo sull’onda è sicuro e preciso, senza colpi secchi. In virata la barca ha un’inclinazione laterale modesta e una derapata praticamente nulla; anche in questo frangente la trasmissione Zeus fa evidentemente il suo lavoro. A regime di crociera ci stabiliziamo a circa 24 nodi, velocità che consente di arrivare ovunque in tempi ragionevoli.

www.sealine.com

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RM 1200 In mare, veloci e sicuri in qualsiasi condizione. Dalla Francia, terra di grandi navigatori oceanici, questo 40 piedi che merita la nostra attenzione di Luigi Cismon

Nell’ultimo periodo c’è stata una sorta di riscoperta della barca a vela d’impostazione sportiva. Dopo gli anni ’80, caratterizzati più da un afflato crocieristico, l’aspetto sportivo viene preso in considerazione da una discreta parte di utenti, vuoi per l’effetto Moro di Venezia e Luna Rossa, vuoi per il convolgimento virtuale a grandi regate oceaniche come la Volvo Ocean Race. E proprio alle barche oceaniche di 50 e 60 piedi si è ispirato il progettista Marc Lombard nel disegnare questo RM 1200, grazie anche all’esperienza maturata in anni di progettazione espresamente rivolta a imbarcazioni da grandi regate in oceano. Sono molti gli elementi che denunciano chiaramente l’ispirazione e l’attitudine di questo dodici metri: da alcuni particolari, alle linee in generale; dalla carena larga, leggera e potente allo stesso tempo, alla posizione arretrata del baglio massimo.

Semplice e razionale

MAG

Anche la costruzione, leggera ma robustissima, è tipica di quelle barche destinate a esse-

Barche

L’essenziale Una bella immagine al giardinetto dell’RM 1200, che denota le proporzioni di scafo e tuga. A lato, la vista dello specchio di poppa consente di apprezzare le linee a spigolo dello scafo

re sottoposte a sollecitazioni molto impegnative. Lo scafo a triplo spigolo è, infatti, realizzato in compensato marino impregnato con resina epossidica, garanzia di una rigidità torsionale e una robustezza, maggiori della tradizionale costruzione in fibra di vetro/resina poliestere. È persino previsto come optional, per chi desidera andare alle estreme latitudini, un rinforzo della chiglia in Kevlar per resistere meglio agli urti contro i growler (i ghiacci sommersi). Il bulbo può essere sia singolo sia doppio, mentre la timoneria prevede la configurazione a doppia pala sempre

comandate da una barra di tipo sportivo. Naturalmente, il pescaggio è maggiore con la versione a chiglia singola, raggiungendo i 2 metri e 20 centimetri. Il design della coperta è coerente alle linee spigolose della carena e prevede una tuga abbastanza rialzata in modo da creare un efficace riparo al pozzetto. In linea con l’attuale tendenza che vuole le barche a vela con interni luminosi e ariosi, la tuga così pronunciata ha consentito l’utilizzo di ampie finestrature e ampi volumi sottocoperta; inoltre, le grandi aperture laterali contribuiscono ad alleggerire


IL CANTIERE

della vela

Situato a Perigny nei pressi di La Rochelle, la RM Yachts è un cantiere totalmente dedicato al concetto di navigazione oceanica veloce. I quattro modelli che produce l’RM880, RM1050, RM1200 e l’ammiraglia RM1350, sono tutti improntati ai medesimi concetti costruttivi e di utilizzo. Pur essendo imbarcazioni particolari hanno, specialmente oltralpe, un vasto pubblico di estimatori e l’RM1050, il primo prodotto della gamma, ha raggiunto i 100 esemplari prodotti in dieci anni.

le linee a una vista esterna d’insieme. Tutto in questa barca è pensato per una razionale vita di bordo e una grande facilità di condotta in navigazione, con un occhio sempre rivolto alle prestazioni. Le manovre sono tutte rinviate in pozzetto, in posizioni che tengono conto dell’ergonomia e della praticità d’intervento; i passaggi verso prua sono comodi e, tra tientibene e draglie, non mancano gli appigli per muoversi in sicurezza anche a barca sbandata. Alcuni particolari come le tasche predisposte per raccogliere drizze e cordame vario, denotano la volontà di avere tutto in ordine. Il trasto della randa è posizionato dietro l’asse del timone lontano da possibili incattivamenti: con una serie di rinvii e regolazioni parancate è facilmente azionabile dal timoniere nella sua posizione naturale. Il generoso piano velico prevede un armo a cutter - a doppio strallo di prua con fiocco e trinchetta - che consente grande duttilità di regolazione e adattamento alle diffe71


renti condizioni del vento. Il gennaker può essere all’occorrenza murato sul musone dell’ancora.

Sottocoperta Ci aspettavamo di trovare locali e finiture molto spartane. È stata una felice sorpresa, invece, constatare interni si

più a pruavia il quadrato; infine a prua la cabina armatoriale. Sfruttando i grandi volumi, a poppavia della toilette è stato predisposto un pratico locale tecnico, da utilizzare per lo stivaggio e per ospitare gli impianti o una piccola officina di bordo. Sono qui sistemati i serbatoi del carburante, realizzati in materiale plastico trasparen-

SCHEDA TECNICA Materiale costruzione: composito compensato marino/resina epossidica Lunghezza f.t.: m. 11,99 Lungh. al galleggiamento: m. 11,43 Larghezza max: m. 4,22 Pescaggio: m. 2,20 monochiglia; 1,80 bichiglia Dislocamento: kg. 7.800 Zavorra: kg. 2.600 Armamento: cutter Sup. velica (randa+genoa): mq. 92,5 Motore: cv 40 Riserva carburante: l. 150 Serbatoio acqua: l. 600 Portata persone: 10 Posti letto: 6/8 Categoria CE: A Progettista: Marc Lombard Cantiere: RM Yachts (Fora Marine) Prezzo: € 207.590 + IVA

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semplici ma confortevoli e stilisticamente eleganti: una piacevole tonalità ghiaccio degli arredi e delle paratie interne, contornate da profili e pavimento in teak e tappezzerie blu, richiamano alla mente le case sulle coste atlantiche. Anche qui le esigenze della navigazione d’altura sono state tenute in gran conto e alcuni soluzioni lo dimostrano. Come la bella piastra in acciaio mandorlato che protegge il calpestio del tavolo da carteggio; il tavolo stesso, che ha dimensioni tali da rendere possibile un vero carteggio; oppure l’armadio delle cerate in bagno, di notevoli dimensioni; o il water, utilizzabile confortevolmente anche a barca sbandata. Il layout è classico, ma realizzato con cura e votato alla praticità: una cabina di poppa sulla sinistra e il bagno sulla destra; in dinette la cucina a sinistra e il carteggio al suo opposto, In queste pagina, due immagini del grande pozzetto autosvuotante studiato con razionalità, più quella della bella cucina posta ai piedi della scala d’ingresso

Barche


te, leggeri e di facile ispezione. Da qua si può anche raggiungere l’area più estrema della poppa, accessibile anche tramite i due osterigi posizionati in pozzetto. Le cabine sono entrambe spaziose, il letto di quella di poppa è alla francese e misura cm. 135x200; la cabina di prua, più spaziosa, ha un letto più ampio. Lo spazio per gli effetti personali non manca, con un armadio-libreria in ciascuna cabina; da sottolineare come ogni piccolo angolo sia stato sfruttato a dovere. L’areazione a poppa è garantita da due oblò apribili mentre a prua ci pensa l’osterigio in coperta. Ovunque si ha la sensazione di una grande luminosità.

condizioni atmosferiche erano tuttaltro che ottimali: poco vento e onda residua, condizioni che però non hanno scoraggiato l’RM1200. A motore abbiamo constatato il buon livello dell’insonorizzazione. La velocità tenuta per allontanarci dalla costa è stata di 7 - 7,5 nodi circa, che rappresentano l’andatura di crociera. Ma una barca così naturalmente dà il meglio di se a vela: issata la randa e aperto il genoa, rapidamente l’RM 1200 ha preso il suo passo, risentendo poco delle onde. Con circa otto nodi e mezzo di vento reale abbiamo mante-

Tre immagini degli interni: la vista della dinette dal passo d’uomo e dell’ampio quadrato, dal quale si accede alla cabina di prua (sopra)

In sintesi... Un veloce cruiser d’altura adatto anche al Mediterraneo e pensato per chi, badando alla sostanza, vuole comunque una barca sportiva, elegante e divertente. Qualsiasi crociera è alla sua portata e in regata saprà farsi valere, mantenendo però sempre la caratteristica di imbarcazione facile e sincera. La costruzione è molto solida, ulteriore elemento di sicurezza.

La cucina è strutturata ad U con i lavelli verso prua e i fuochi a murata; il piano di lavoro è antirollio, realizzato in Corian grigio, dove si trova l’apertura del frigo, di media capienza, nella pratica versione a pozzetto. Anche in cucina l’aereazione è buona grazie a un oblò posizionato strategicamente sulla tuga. La dinette prevede due divani contrapposti dietro i quali sono state sistemate, leggermente rialzate, due cuccette (di guardia) dalle dimensioni non generosissime ma sufficienti. Intorno al rivestimento dell’albero passante è organizzato un tavolo abbattibile in modo da lasciare libero il passaggio verso la cabina di prua.

In mare

nuto una velocità al traverso di circa sette nodi. Il timone a barra si è rivelato dolce, sensibile e reattivo, tanto che a volte è sembrato di condurre una grande deriva. In virata però il fiocco deve essere a volte aiutato nel passaggio da un bordo all’altro, perché ostacolato dallo strallo della trinchetta, vela che per il suo uso richiede l’impiego delle sartie volanti. La sensazione generale trasmessa da questa barca è di sicurezza e facilità di conduzione, senza che ciò penalizzi le prestazioni: anzi, alla luce di quanto riscontrato, l’RM 1200 è veloce e reattivo.

www.rm-yachts.com

Al momento della nostra prova purtroppo le 73


Egadi, Trapani e San Vito lo Capo

Al

centro Medit del

MAG

Un angolo di Sicilia, infondo, a occidente: terra e isole accomunate da un mare unico, punto d’incontro del Mediterraneo, tra la luce del continente africano e i profumi tirrenici.

Itinerario

Da qualsiasi punto della pianura di Trapani, le sagome di Favignana, Levanzo e Marettimo sono lì, visibili oltre il profilo delle tonnare e dei mulini a vento delle saline. Se ci si arrampica fino a Erice, le Egadi diventano tre grandi ombre, distese verso occidente nell’azzurro intenso di un Mediterraneo battuto dai venti, che conduce verso la poco lontana Pantelleria e, poi, verso la Tunisia. Da lassù, all’ombra dei castelli normanni, lo sguardo spazia a sud fino a Marsala e a nord fino a San Vito lo Capo. La pianura è ondulata e interrotta da precisi vigneti. Sul mare è appena percettibi-


erraneo le la sottile linea delle boe delle tonnare di Bonagia. Una storia intensa di lavoro, natura e uomini coraggiosi come toreri che, nella mattanza, strappano al mare le risorse per vivere. Adesso sono arrivate le navi industriali dei giapponesi che pescano il tonno con il radar e comprano tutto il pescato migliore per i mercati di Tokyo. La Sicilia, invece, è ancora lì, sorniona come sempre, ad aspettare che qualcosa accada. Questa volta potrebbe essere proprio la nautica a risollevare questa terra meravigliosa dal suo sonno profondo. Una crociera qui riempie i sensi di colori e profumi. Una risorsa inesau-

ribile, ora che i tonni sono sempre più lontani, laggiù, nel Canale di Sicilia.

Destinazione Sicilia occidentale L’estremo lembo della Sicilia è più vicino di quanto si possa immaginare. La Trapani che già profuma d’Africa può essere comodamente raggiunta da diverse città italiane in un’ora o poco più di volo, grazie agli aeroporti Falcone-Borsellino di Punta Raisi o Trapani Birgi, e a prezzi ormai fortemente convenienti. L’imbarcazione a noleggio sarà in attesa del suo equipaggio presso uno dei pontili del marina di Trapani posto in pros-

simità dell’ingresso del porto commerciale. La città, protesa sul mare per antica vocazione, potrebbe diventare, con poco sforzo, uno dei centri della nautica Mediterranea. La posizione è favorevole - Fenici e Cartaginesi se ne erano accorti 2.500 anni fa - al centro di un triangolo dorato che ha per vertici Cagliari, le Eolie e la scura Pantelleria. In un raggio di 100 miglia si passa dall’Africa tunisina di Capo Bon e Sidi Bou Said, alle tonalità celesti delle Egadi e all’estrema solitudine delle isole del Canale (Pantelleria e le Pelagie). Il vento è invidiabile, con ricche concessioni 75


Le Isole Egadi si prestano per il clima si prestano al diporto nautico per un liungo perdiodo dell’anno

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di Eolo che consentono ampie soddisfazioni ai naviganti. Il porto, ben posizionato e ampio quanto basta, potrebbe ospitare, con semplici pontili galleggianti, flotte ben più cospicue di quelle attuali. La città, dominata dall’alto dalla stupefacente bellezza di Erice, ha un centro sotto forma di labirinto dove i sapori della Sicilia si perdono tra tracce normanne, barocche e spagnole, tra viuzze che portano sempre a un lungomare vissuto, a cui manca poco per diventare splendido. Le Egadi sullo sfondo, invitanti e visibili da qualunque punto della città o della campagna, sono un miraggio concre-

Itinerario

tamente raggiungibile. La stagione, potenzialmente lunga da aprile a novembre, consente tempi e spazi ben più ampi del tradizionale e congestionato agosto, in questo punto di confine tra Mare Occidentale e Orientale che potrebbe diventare, ripetiamo, un fulcro ideale del Mediterraneo. In attesa che ciò diventi realtà, esiste già una terra ospitale che invita alla crociera, anzi alle crociere. C’è quella tipicamente diportistica, che con le Egadi include anche San Vito lo Capo. Quella naturalistico-culturale che, tra lo spettacolo umano delle tonnare e delle saline, consente di vivere passato e presente tra

Mozia, le isole dello Stagnone e una deviazione ai 750 metri di altitudine di Erice. Quella gastronomica, che ai sapori intensi di un mare ancora generoso unisce profumi di mentuccia e gelsomino e i vini bianchi, solari e profumati, dalla zona di Alcamo. Preso possesso dell’imbarcazione, dopo uno sguardo allo scenografico ma poco curato Castello della Colombaia, già carcere borbonico, che fa da guardia al porto, la prima meta sarà San Vito lo Capo, distante appena 16 miglia.

La stagione, lunga da aprile a novembre, consente tempi e spazi più ampi del congestionato agosto

Le tonnare di San Vito Isola nell’isola, San Vito lo Capo si trova


all’estremità nord ovest dell’ampio Golfo di Castellammare, che separa la Sicilia Occidentale da Palermo e dalla Conca d’Oro. L’imponente promontorio che ne domina la bianca e invitante spiaggia, è, insieme all’alto e potente faro, un formidabile punto cospicuo per chi invece ha scelto di provenire da nord, ovvero da Ustica, scendendo nelle profondità del Tirreno. San Vito è il ritrovo estivo dei trapanesi e, fino a qualche lustro fa, era raggiungible solo per un’unica e tortuosa strada, che rendeva l’approdo via mare senz’altro più immediato. Dopo Palermo e i porti di Terrasini e Castellammare del Golfo, questo di San Vito lo Capo è, infatti, l’unico approdo turistico fino a Trapani. Per cui, tappa quasi obbligata per chi vuole andare alle Egadi o alle isole del Canale di Sicilia. Prima di attraccare nei pontili, però, occorre assolutamente concedersi una giornata nella Riserva Naturale dello Zingaro, situa-

Una cucina tutta menta e gelsomini Qui la cucina è profumo. I sapori del mare e della terra sono impreziositi oltre ogni limite dal profumo di fiori, erbe ed essenze che, soprattutto in primavera, inebriano l’aria e i piatti. L’influenza araba è evidente. Il Cous Cous, che diventerà piatto forte a Pantelleria, è già presente in mille varietà. La Sicilia torna nei tipici dolci alla ricotta (cassatelle) e alle mandorle. Molto ricca anche la tradizione enologica: il livello di produzione della zona è qualitativamente sempre elevato e tocca punte di eccellenza con alcuni vini derivati da uve passite. SAN VITO LO CAPO Alfredo - contr. Valanga tel.: 0923.972.366 Thaam - via Duca degli Abruzzi, 32 tel.: 0923.972.836

ERICE Monte S.Giuliano - vicolo S.Rocco, 7 tel.: 0923.869.595 La Pentolaccia - via G.F. Guarnotta, 17 tel.: 0923.869.099

BONAGIA Cortile di Venere - via Tonnare, 59 tel.: 0923.592.700 La Tonnara - l.go Tonnara tel.: 0923.431.111

FAVIGNANA Egadi - via C. Colombo, 17 tel.: 0923.921.232 El Pescador - p.zza Europa, 45 tel.: 0923.921.035 La Tavernetta - p.zza Matrice, 62 tel.: 0923.921.939

In alto, una veduta da Erice.

TRAPANI Ai Lumi - via Vitt. Emanuele, 75 tel.: 0923.872.418 Trattoria del Porto - via Amm. Staiti, 45 tel.: 0923.547.822 Trattoria Paradiso - lung. D. Alighieri, 22 tel.: 0923.223.03

LEVANZO Paradiso - via Lungomare, 6 tel.: 0923.924080 MARETTIMO Pirata - via Scalo Vecchio, 27 tel.: 0923.923027

Sopra, le ancore della tonnara di Scopello

ta sette miglia a sud est di San Vito. Davvero spettacolare il ridosso della Tonnara di Scopello, al riparo dei faraglioni e con gli edifici della vecchia Tonnara del XIII Secolo a far da sfondo. Il fondale è digradante e non presenta pericoli di sorta. L’acqua, come in tutta la Sicilia occidentale, è di eccezionale trasparenza, grazie anche alle correnti della zona. Il ridosso tiene, grazie ai faraglioni, anche con Maestrale non troppo violento ed è aperto solo al Grecale. In caso di bel tempo, si può lasciare la barca alla ruota per una passeggiata fino al 77


Rais, tonnaroti e mattanze Testimonianza di una civiltà del Mediterraneo, la tonnara è una delle più antiche tecniche di pesca al tonno, ormai caduta in disuso a causa della concorrenza dovuta alla pesca industriale dei giapponesi e della sempre maggiore scarsità delle risorse ittiche. Sopravvive ancora sulle coste della Sicilia, praticata a Favignana e a San Cusumano (Bonagia). Il drammatico rituale della mattanza è solo l’ultima fase di un tipo di pesca che consiste nell’intercettare i branchi di tonno al momento del loro ingresso nel Mediterraneo, a cominciare dal periodo

primaverile. La tecnica sfrutta un sistema di reti, l’isola, destinato a intrappolare i tonni in una complessa sequenza di camere, comunicanti tra loro, e si conclude nel coppu, la cosiddetta “camera della morte“, l’unica ad avere la rete anche sul fondo. Sollevandola si restringe lo spazio di movimento dei pesci, quindi si passa alla loro uccisione. Strettamente ritualizzata, la tonnara è guidata da un capo carismatico, il rais (parola d’origine araba), l’esperto che decide l’impianto delle reti, l’allestimento delle attrezzature e la direzione della pesca. I ton-

naroti, raggrupati sulle barche intorno alla camera della morte, alzano a braccia la rete mobile, intonando antichi canti (scialoma) finché, una volta giunti a galla, i pesci vengono arpionati e issati con grande sforzo a bordo. L’importanza della tonnara nell‘economia siciliana del passato si rivela dalle numerose vestigia di tonnare presenti lungo la costa: comprendevano il baglio, l’arsenale e il deposito delle reti con i magazzini annessi. Oggi alcune sono state convertite in alberghi. (Christophe Julliand)

di Monte Cofano e di Erice, rendono giustizia alla bellezza di una terra che inevitabilmente si getta nel mare. Proprio qui, tra San Vito e Favignana, è nata la cultura e la pratica della pesca del tonno. L’unica tonnara ancora realmente attiva, quella di San Cusumano (quella di Favignana lo è, per lo più, per motivi legati al folklore e al turismo), si protende per circa tre miglia verso occidente da Punta Pizzolungo, appena

superata la Baia di Bonagìa (anche lei con una vecchia tonnara, ora trasformata in elegante albergo). Attenzione alla navigazione nella stagione in cui le reti sono in mare, ovvero da maggio alla fine dell’estate: l’obbligo, per non far la fine dei tonni, è di aggirarla (la sua estremità è segnalata da un’imbarcazione gialla alla fonda), prima di puntare su Trapani, passando all’interno del Faro della Secca dei Porcelli. Un’occhiata al

A lato, la zona delle saline poco a sud di Trapani, con i tradizionali mulini a vento

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villaggio di Scopello, distante un paio di chilometri. Un piccolo centro intorno a uno dei più caratteristici bagli (le vecchie strutture agrarie della Sicilia feudale) della zona, il baglio Isonzo: nel cortile interno si trova un pittoresco ristorante (il Nettuno) all’ombra di un gigantesco albero. Tornati alla barca, si può cambiare ancoraggio per arrivare alla Cala Caprerìa o a Cala del Varo, già nella zona della Riserva Naturale dello Zingaro (che riguarda però solo la parte a terra). Lo sbarco, possibile solo con l’utilizzo del tender (ancoraggio consentito ad almeno 300 metri dalla costa), permetterà di effettuare un trekking da incorniciare, negli impervi ma affascinanti percorsi della Riserva, che si arrampicano fino ai 612 metri del Pizzo Passo del Lupo. La costa è interamente selvaggia: non vi sono strade, ma solo un sentieromulattiera che, in tre ore, porta alla strada che viene da San Vito lo Capo e scende verso sud. La mole di questi tratti di costa siciliana impressiona per dimensioni. Visti dal mare, i massicci di Passo del Lupo sopra San Vito,

Itinerario

Attenzione alla navigazione nella stagione in cui le reti delle tonnare sono in acqua


sistema di pesca delle tonnare, con il progressivo restringersi delle reti fino alla camera della morte, è però assai interessante, soprattutto se l’immaginazione arriva a carismatici Rais che inviano ordini a nerboruti tonnaroti dai volti omerici e dai muscoli possenti che, urlando sforzi e sudore, riesco-

tante di tutta la Sicilia. Dai 750 metri di Erice il panorama è indimenticabile, con l’occhio che spazia da Marsala fino a Marettimo, la più lontana delle Egadi persa nella luce di un tramonto probabilmente altrettanto unico. Così come piacevole sarà il fresco della sera, se avrete programmato

nostra meta per i prossimi giorni saranno le Egadi: Favignana, Levanzo e Marettimo, un paradiso di colori e tranquillità entro 18 miglia da Trapani. Diverse dalle vulcaniche Eolie e da Pantelleria, le Egadi hanno una loro precisa identità e offrono un’acqua tra le più belle del Mediterraneo. Un dolce

I faraglioni di Scopello, poco lontano da San Vito lo Capo; a sinistra nella foto, si vede un angolo del vecchio edificio della tonnara

no a issare in barca tonni di 300-400 chili, come efficacemente raccontato dalle fotografie appese nel Bar Due Colonne, nella Piazza principale di Favignana. Tornati a Trapani, si potrà dedicare una giornata alla visita della splendida Erice. Un centro medievale eccezionalmente integro, con castelli normanni costruiti sulle rovine del Tempio di Venere, il più impor-

l’escursione in piena estate. Tornati a valle - è proprio il caso di dirlo, anche se si è in riva al mare - vale la pena fare un’altra deviazione per andare a scoprire la seconda delle culture del luogo, quella del sale. La visita alle saline, appena a sud di Trapani, richiede poco tempo ed è interessante, quanto quella all’isola di Mozia, su cui però torneremo a fine crociera. La

tono di celeste tendente in azzurro sempre più deciso, che fa da sfondo a fondali assai apprezzati dai sub e tutelati da un’Area Naturale Marina protetta. Uscendo al porto di Trapani, le isole sono proprio lì difronte: Favignana sulla sinistra, Levanzo a destra; Marettimo più indietro sullo sfondo. Nel corso della navigazione bisogna fare molta attenzione all’isolotto delle 79


no del XII Secolo sulla sommità, visitabile dopo un’interminabile scalinata), è tutto un susseguirsi di muri a secco, inframezzati da piccole case arabeggianti e continue cave di tufo. Il mare, assai pulito, si insinua in una costa bassa e frastagliata con numerose possibilità di balneazione. Le zone migliori sono Cala Rossa, Cala Azzurra, l’isolotto del Preveto e, soprattutto Cala Rotonda. Le prime due si trovano a nord e a sud dell’estremità orientale dell’isola. Con forte Maestrale, Cala Azzurra è forse l’unico vero ridosso dell’isola, a parte la zona più interna del Porto. Cala Rossa, dove nel 241 a.C. la flotta cartaginese sconfisse quella romana nella terribile battaglia navale delle Egadi, è quella che, nelle giornate di mare calmo, esalta al meglio gli splendidi colori del mare di Favignana. Grazie alla sabbia del fondo

Sopra, Castellamare del Golfo. A destra, piccole zone ombreggiate nel ridosso di Scopello. Nella pagina a fianco, in basso, Cala Rotonda sul versante sud di Favignana

Formiche e a quello di Maraone: sono visibili, ma è meglio - andando verso Favignana - fare rotta per 235° e, solo dopo aver rilevato al proprio traverso il faro dell’isolotto delle Formiche, accostare per 250° fino al porto dell’Isola.

Favignana, la campagna in mezzo al mare

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Tormentata dai venti del Canale di Sicilia (Trapani segna la fine del Tirreno) e dalla mano dell’uomo che, per secoli, ne ha sfruttato l’eccellente tufo giallastro per costruzioni in continente e in tutta la Sicilia, Favignana è forse l’unica isola italiana a possedere una vasta zona di campagna. Facilmente percorribile con uno scooter in affitto, la pianura di Favignana che - nei lati orientale, meridionale e occidentale - circonda l’imponente Monte Santa Caterina (302 metri, con un cospicuo forte norman-

Itinerario


Immergersi alle Egadi FAVIGNANA Valturdiving c/o Village Resort Valtur Località Punta Fanfalo - Favignana (TP) Tel. 06.99815811 Cell. 338.5721931 www.valtur.it/valturdiving/favignana Posidonia Blu Diving Center Porticciolo di Punta Lunga - Favignana (TP) Tel. e fax. 0923.921302 Cell. 339.8620116 - 340.9650119 www.posidoniablu.com MARETTIMO Voglia di Mare Diving Center Via Mazzini, 50 - Marettimo (TP) Cell. 339.4213845 - 333.8755144 www.vogliadimare.com Qui di seguito solo alcune tra le più belle immersioni che offre l’arcipelago delle Egadi Capo Grosso - Levanzo E’ il punto a nord più estremo, spettacolare sia nella parte fuori dall’acqua sia nella parte immersa; una lama di roccia protesa verso nord che scende verticale a tuffarsi in mare e da lì prosegue verso il fondo, interrotta solo da qualche gradino. Ricca colonizzazione di Gorgonia rossa (Paramuricea clavata). profondità: min.15 - max.45 grado difficoltà: impegnativo corrente: media/forte livello visibilità: ottimo

Scoglio Corrente - Favignana Le pareti di questo scoglio dal nome eloquente, per la ricchezza di vita bentonica alimentata dal continuo flusso di corrente, possono essere considerate una vera e propria “palestra” per gli studiosi di biologia marina. Sono presenti molti organismi filtratori, tra cui la Gorgonia rossa (Paramuricea clavata). profondità: min.7 - max.28 grado difficoltà: medio/impegnativo corrente: forte livello visibilità: ottimo Secca del Toro - Favignana Fantastica secca che, come una colonna, sale dalla quota di 57 metri fino alla sua sommità posta a sei metri dalla superficie. Vista la sua collocazione, è possibile incontrare pesci pelagici, come Ricciole (Seriola dumerili), Barracuda (Sphyraena sphyraena), oltre a Cernie (Epinephelus guaza e Dentici (Dentex dentex). Ricca colonizzazione di Gorgonie rosse (Paramuricea clavata) e di Falso Corallo nero (Gerardia savaglia). profondità: min.6 - max.50 grado difficoltà: impegnativo corrente: forte livello visibilità: ottimo Punta Bassana - Marettimo Bellissima quinta naturale che taglia verticalmente la superficie del mare e si ferma a 40 metri su un fondale di sabbia; la parete sommersa è ricca di spaccature tra le quali una verticale, più evidente, lunga oltre dieci metri.

Anche qui è diffusa la colonizzazione di Gorgonie rosse (Paramuricea clavata), così come è probabile l’incontro con Barracuda (Sphyraena sphyraena). profondità: min.5 - max.38 grado difficoltà: medio/impegnativo corrente: media/forte livello visibilità: ottimo Cala Bianca - Marettimo Secca/costone di rara bellezza. Presenta due versanti differenti ai quali è d’obbligo dedicare almeno due distinte immersioni: il versante rivolto a nord presenta una parete che scende ripida fino al fondo; quello rivolto a sud invece è costituito da una franata di vaste dimensioni. Entrambe i versanti, bellissimi, garantiscono fantastici scenari per la foto d’ambiente. Gorgonie rosse (Paramuricea clavata); Dentici (dentex dentex); Castagnole rosse (Anthias anthias). profondità: min.18 - max.40 grado difficoltà: medio/impegnativo corrente: media livello visibilità: ottimo

digradante, l’acqua di questo ridosso (che si trova nell’estremità nord orientale dell’isola ed è praticabile con venti dal secondo e terzo quadrante) è di un celeste assoluto che si staglia sulle rocce tufacee, rese ancora più contorte dalla mano dell’uomo. Favignana (Aegusa per i greci) deve il suo nome attuale al vento Favonio (leggero Ponentino del Tirreno) e la sua epoca migliore alla famiglia Florio che, con la grande tonnara situata a destra del porto, le consentì di vivere una fase di splendore alla fine del XIX Secolo. Il Palazzo Florio, situato nel centro del paese, è impassibile testimone di quegli anni, così come il 81


Forte di Santa Caterina domina dall’alto l’isola e l’intero Arcipelago. Il porto è ben protetto da tutti i venti, tranne che da Maestrale molto forte. L’ormeggio, per chi pesca fino 2 metri, è possibile presso i pontili galleggianti del locale Circolo Nautico, oppure in quelli pubblici di San Leonardo e Piazzale Marina. Per ridossarsi dallo Scirocco e dai venti del primo quadrante, è consigliabile la scenografica Cala Rotonda, un ampio bacino circondato da rocce basse e lunari, situato nella costa occidentale dell’isola, poco a sud dell’alto e potente faro di Punta Sottile, che si staglia sullo sfondo della poco lontana Marettimo. La strada interna termina verso l’estremità settentrionale dell’isola, Punta

Levanzo, la tranquillità fatta isola Distante solo 4 miglia dal porto di Favignana, Levanzo è un piacevole scalo nell’isola omonima, la più piccola e tranquilla delle Egadi. Un porticciolo, Cala Dogana, dove i bambini giocano tuffandosi nelle acque trasparenti e le piccole case quadrate del villaggio, invitano a perdersi in giornate di ozio e piaceri. Sull’isola, belle

Sopra, barche da pesca a Favignana (sullo sfondo gli edifici della vecchia Tonnara Florio). A sinistra, in alto, l’isolotto nello stagnone di Mozia. A sinistra, in basso, il faro di Punta Sottile a Favignana si staglia lungo il profilo di Marettimo.

Faraglione: con un mezzo potente è possibile arrampicarsi sulla strada sterrata che porta a scollinare intorno ai 200 metri di altitudine, da dove è possibile scorgere entrambi i lembi della “farfalla” Favignana, dolcemente disposta nel Canale di Sicilia.

passeggiate conducono alle altre cale praticabili per ancoraggi, Cala Fredda e Cala Tramontana. La seconda (occorre dar fondo in 10 metri d’acqua), ridossata dallo Scirocco, è forse la più interessante. Nei suoi pressi si trova la Grotta del Genovese, in cui sono stati rinvenuti dei graffiti e delle pitture rupestri risalenti al Paleolitico. Una comoda strada divide in due l’isola, interamente percorsa da dolci declivi che culminano nel Pizzo del Monaco (278 metri). Da segnalare i fondali, soprattutto nel tratto nord occidentale dell’isola.

Di una bellezza aspra e selvaggia, Marettimo è ancora un’oasi naturale pressoché intatta

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Marettimo, il regno del vento

Itinerario

metri del Monte Falcone. Di una bellezza aspra e selvaggia, Marettimo è ancora un’oasi naturale pressoché intatta. Gli scoscesi sentieri dell’interno concorrono con le ripide scogliere nel mantenere l’integrità dei luoghi. La Hiera (isola sacra) dei greci è battuta spesso dai venti, cosa del resto inevitabile vista la sua posizione di avamposto della Sicilia occidentale nel Mediterraneo. Situato a 10 miglia da Favignana, lo scalo di Marettimo si divide in due parti: lo Scalo Nuovo a sud e quello Vecchio a nord. L’accesso al secondo è pericoloso a causa di una serie di scogli e di massi al pelo dell’acqua. Il primo, più praticabile, è però anche il più affollato in estate. Può essere utile, comunque ancorarsi alla ruota in 6

Assai più impervia di Levanzo è Marettimo, la più isolata e alta delle Egadi, con i 686


inizia la zona di Riserva Integrale A, fino alla bella Cala Bianca, poco meno di 3 miglia a nord. E’ il tratto di costa più affascinante e impervio, con falesie che si gettano in acque turchesi su cui si aprono alcune grotte (Perciata, del Presepio). Nonostante la zona A di riserva, il ridosso a Cala Bianca e Cala Libeccio è consentito grazie a una serie di

A sinistra, barche alla fonda di fronte alla lunga spiaggia e alle tipiche case arabeggianti di San Vito lo Capo. Sotto, la parte orientale di Favignana con il porticciolo, vista dalla strada sterrata che conduce al Forte Santa Caterina.

metri d’acqua e scendere a terra con il tender. Attenzione ai bollettini e ai venti locali, perché il porto è ben ridossato solo dal Libeccio. Il paesino, simile in tutto a un villaggio arabo del vicino Nord Africa, è assai attraente. Alzando lo sguardo, però, si è subito intimoriti dall’asprezza dei rilievi che dominano l’isola, percorribile per ripide mulattiere o con due strade costiere. La prima conduce a est verso la bella Punta Troia, collegata all’iso-

la da uno stretto istmo e sormontata da un forte spagnolo del XVII secolo. La seconda porta invece a sud, a Punta Bassana, e poi a ovest verso la lunga Punta Libeccio. Da qui Fonte: Fare Vela Testi: Michele Tognozzi, Giuseppe Mancini Immagini: Michele Tognozzi Illustrazioni: Paola Svetoni

boe che delimitano la zona aperta. Misura utile in caso di forte Maestrale o Scirocco per chi è stato sorpreso su questo lato dell’isola. Durante la rotta di ritorno a Trapani, distante 18 miglia, si costeggerà l’isolotto di Formica, antica Tonnara e oggi sede di una comunità terapeutica, che pare fare da guardia all’inizio del Tirreno.

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Porto Cervo Località mitica dello yachting mondiale, pur essendo entrata nella storia continua a rinnovarsi e a proporre sempre novità, legate al mare e non. Fulcro della vita del Marina? Naturalmente, lo Yacht Club Costa Smeralda

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di Emiliano Cipriani

Un mese un porto

Quarantasette anni fa la Sardegna era ancora un’isola, solamente un’isola. Una terra rocciosa, arida, selvaggia, poco accogliente, che viveva solamente di pastorizia. Oggi è una delle mete turistiche più ambite al mondo, una tappa obbligata per chi ama il mare e l’andar per mare. Ma cosa ha scatenato questo repentino cambiamento e questa radicale trasformazione? La risposta è semplice: Porto Cervo. Questa località sulla costa nord orientale sarda, oggi famosa per le frequentazioni Vip, ha dato il via a questa evoluzione. Era il 1962 quando un gruppo di finanzieri internazionali, facenti capo a Karim Aga Khan, costituì il consorzio Costa Smeralda per dar vita a un’iniziativa turistica di vaste proporzioni sul territorio di Arzachena, zona che


i locali chiamavano Monti di Mola (sassi da macina). Da allora molto è cambiato e i sassi hanno fatto spazio al polo turistico balneare di maggiore rilevanza d’Italia: Reali, gente dello spettacolo, politici e sportivi, ogni anno ne affollano gli approdi. D’altrocanto, fin dalla sua fondazione, Porto Cervo ha sempre

La scuola vela La Scuola della Vela, diretta da Franco Pistone, è attiva da trent’anni ed è da sempre il punto di riferimento per gli appassionati in Costa Smeralda e nel nord della Sardegna: più di quattromila allievi hanno frequentato i corsi su imbarcazioni dai tre a dieci metri.

l’iniziativa dell’Aga Khan non fosse speculativa - non esclusivamente quantomeno - bensì mirata a tutelare e salvaguardare il patrimonio naturale dell’isola. Il quarantanovesimo Imam degli ismailiti, infatti, capitato per caso poco più che ventenne nei mari della Sardegna durante una crociera a vela, ne era rimasto talmente colpito da volerla “condividere” con il mondo.

Il Marina Il Marina di Porto Cervo è inevitabilmente all’altezza della località: più di settecento posti barca (da uno a sei metri di pescaggio), di cui ottanta per barche in transito, dotati di allaccio per acqua ed elettricità, il tutto incastonato in una rada riparata da tutti i

In apertura, una vista suggestiva del marina di Porto Cervo.

e da un lungo pontile galleggiante; mentre i pontili più moderni sono quelli del Marina Nuova, presso il Villaggio Marina.

Lo Yacht Club Aga Khan non ha solo il merito di aver “creato” Porto Cervo: è una sua idea anche lo Yacht Club Costa Smeralda, fondato nel 1967 per riunire gli amanti del mare e degli sport nautici oltre che promuovere iniziative artistiche, culturali e scientifiche. Oggi lo YCCS, gemellato con yacht club di fama mondiale come il Royal Yacht Squadron di Cowes, è una delle realtà più importanti nel panorama velico nazionale e non solo: più di quattrocento gli appartenenti al circolo, dai migliori velisti

Notizie utili

Sopra, le tipiche rocce della Costa Smeralda fanno da sfondo a regate intenazionali.

avuto un’aura di esclusività: alberghi, ville, locali e marina, erano infatti destinati a una clientela selezionata che potesse fungere da richiamo. La trasparenza del mare, le spiagge ricoperte di sabbia granitica, le scogliere frastagliate, gli alberi secolari, la macchia mediterranea a corona di calette, hanno fatto il resto, favorendo la pubblicizzazione di questi luoghi straordinari. Da sottolineare come

venti. Si trova nella parte più interna dell’insenatura di Porto Cervo, ed è costituito da una diga di protezione banchinata, da sette pennelli disposti a raggiera, da alcune banchine e da diversi pontili galleggianti. Il molo est, detto anche Porto Vecchio, si trova a levante del Marina sulla costa sud dell’insenatura: è costituito da una lunga banchina, dove attraccano grandi navi da diporto,

COORDINATE: Lat. 41° 08’ 19” N Long. 09° 32’ 35” E POSTI BARCA: 720 di cui 80 per barche in transito. LUNGHEZZA MAX: m. 100 RADIO: vhf canale 09 - 16 - 11 (h. 07/19) CARTE I.I.M.: n. 159, 42, 323, 324, 319 STAZIONE FERROVIARIA: Arzachena a Km.19.

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L’entrata L’entrata in porto è pericolosa con il Grecale. Davanti alla banchina ci sono numerose boe che consentono l’ormeggio di prua anche senza dare fondo. Per riconoscerlo dal mare aperto si può puntare verso Capo Ferro, un promontorio scuro alto quarantasei metri con un faro a nord di Porto Cervo, e quindi verso le due luci all’ingresso della baia, e gli edifici dei complessi alberghieri e del villaggio turistico. Si raccomanda ai naviganti che non sono pratici della zona di evitare Passo delle Galere, che si trova fra le piccole insenature di Li Nibani, perché e’ facile confonderlo con il Passo delle Rocche, i cui fondali sono pericolosi.

ai più noti uomini d’affari della terra. La sede dello yacht club, sottoposta al re-styling curato dall’architetto Peter Marino, è una delle più prestigiose al mondo e mette a disposizione dei soci e dei partecipanti alle regate la foresteria con ventiquattro suites, un moderno wellness centre, bar e ristorante. All’interno è custodita anche una colle-

zione d’arte messa a disposizione da Sua Altezza l’Aga Khan: preziose mappe nautiche antiche, bellissimi modelli di navi in avorio e pitture nautiche a tema America’s Cup, tra le quali lavori di Steven Dews, Stephen Renard e David Brackman. La Clubhouse affaccia su Piazza Azzurra che si trasforma nel cuore nevralgico del Villaggio Regate durante gli eventi sportivi, mentre ospita una serie di manifestazioni culturali negli altri mesi: concerti, spettacoli ed eventi di primo livello allietano gli ospiti e non solo.

Le regate Lo YCCS persegue molteplici obiettivi: contribuire alla diffusione della vela, organizzare eventi sportivi di alto livello, sia per le

Nella foto in alto, uno scorcio della clubhouse dello Yacht Club Costa Smeralda, all’imbrunire.

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Qui sopra, vista d’insieme di Porto Cervo: in alto a destra si nota il grande piazzale del cantiere; al centro, la bianca struttura dello Yacht Club.

Un mese un porto


classi veliche competitive consolidate sia per quelle emergenti; sviluppare e promuovere eventi dedicati ai superyacht, ideati per radunare allo Yacht Club Costa Smeralda armatori, cantieri navali e progettisti, oltre che, naturalmente, tutto il mondo della nautica. L’attività agonistica, quindi, evidenzia queste due tendenze. Gli eventi di cartello

I cantieri di Porto Cervo Dal punto di vista cantieristico, Porto Cervo si distingue per i capannoni coperti (tre, per un totale di mq.7360) che possono ospitare qualsiasi tipo di imbarcazione - a vela o a motore, fino a 250 tonnellate - per il rimessaggio: nell’ampio piazzale si possono effettuare interventi di riparazione, manutenzione e trasformazione di natanti fino a quarantacinque metri di lunghezza.

Sopra, l’esclusiva terrazza dello Yacht Club. A sinistra, un momento della Sardinia Cup dello scorso anno.

del programma 2009 sono i Campionati Mondiali di Farr 40 (22-27 Giugno), quelli di Melges 32 (21-27 Settembre) e due nuove regate per superyacht: la Dubois Cup (6-8 Giugno) e la Perini Navi Cup (2-5 Settembre).

www.yccs.it

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Un mare di

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LANCIA Si caratterizza per la poppa a specchio, ma la carena è dislocante. Nata come barca da pesca, la lancia è ormai poco frequente nel diporto. Gli esemplari più grandi vengono impiegati in alcune zone costiere per portare turisti giornalieri a visitare le bellezze naturali vicino a terra.

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Cantiere: Beneteau - Trawler Swift 42, 2008, lg: 13,6 - Motore Volvo 2x 300cv, 2 cabine, 2 bagni, bimini top, tendalino chiusura di poppa, tende esterne, passerella idraulica, doccia di pozzetto calda, piattaforma e pozzatto teak, aria condizionata, pompa di sentina elettrica, boiler, forno, microonde, lavastoviglie, pilota automatico Raymarine, VHF Raymarine, Ecoscandaglio, GPS, Plotter, Radar, lettore CD, Kit ormeggio, ghiacciaia (42L) refrigerata su flying bridge, pozzetto listellato in legno massiccio naturale, proiettore di ponte, boma di carico in alluminio laccato bianco, altoparlanti stagni su Fly. contatto: Top Yachts srl, Box 25&27, Cala Galera, Porto Ercole, tel 0564/830234, email ty@topyachts.com -

Cantiere: Gobbi - Atlantis 47, 2005, lg: 14,57 - Barca ben accessoriata con motorizzazione Volvo Penta TAMD 75 2x480 HP, disposizione interna con cabina matr., cabina doppia letti piani, 2 bagni, cucina attrezzata, elettronica completa di bussola, angolo barra, leve comandi elettroniche, impianto TV con DVD, stereo, decoder satellitare,TV allarme motore, doccia esterna, flap idraulici, pompa di sentina automatica e manuale, presa diretta banchina, rollbar, scaletta bagno, tromba, winches tonneggio di prua. - Euro: 350.000,00, visibile: Liguria, contatto: Mar-Go Brokerage cell 348.44.57.757 tel 0564.92.33.20 motore@mar-go.it www.mar-go.it -

Cantiere: C & B - DHEA 40, 2004, lg: 12 - 2 CABINE, GPS, RADAR, ECO, AUTOPILOTA - Euro: , visibile: , contatto: NAVIGARE 0586/621381 337/718301, navigare@navigare.it; www.navigare.it -

Cantiere: Raffaelli - Levante fly, 2003, lg: 13 - 2x425 hp Caterpillar 2 cabine e 2 bagni + cabina equipaggio con servizio. Elettronica: ecoscandaglio, pilota automatico,Gps e plotter, radar e Vhf.Costruzione settembre 2003. Plancetta di poppa,pozzetto e calpestio interno in teak. Gruppo elettrogeno, raddrizzatore, climatizzatore. Cuscineria esterna, passerella idraulica. - Euro: 350.000,00, visibile: Toscana, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954549 -

Cantiere: Innovazioni e Progetti - Mira 40, 2001, lg: 12 - 2x260 hp Volvo Penta. 3 cab e 2 bagni. Elica di prua.Passerella

Cantiere: CNT - CAYMAN 43, 2007, lg: 13,18 - 2 CABINE, 2 BAGNI, AUTOPILOTA, GPS, ECO, VHF - Euro: ,

GOZZO Tipico per la costruzione con due punte, il gozzo è classificato come barca da pesca con linee tramandate da generazioni. Normalmente è semipontato per poter riporre tutti gli attrezzi al riparo. Esistono gozzi a vela (di solito un armo latino), ma la maggior parte è spinta da un piccolo diesel. Barca dislocante.

GOZZO CABINATO Se allʼinizio derivavano da allestimenti specifici per la pesca, oggi i gozzi sono stati equiparati ai motoryacht, motorizzandoli con potenze elevate per coniugare una carena morbida con velocità elevate. Sono divenuti più accoglienti e sofisticati perciò anche gli interni.

DAY CRUISER/OPEN Scafi a motore, veloci, concepiti per lʼuscita giornaliera. Spesso hanno anche una piccola cabina con un paio di cuccette, la cucina e un locale wc separato, ma restano barche con cui la sera si torna in porto. Sono barche facili da condurre, con dimensioni contenute, solitamente entro i 10 metri.

FISHERMAN Il “pescatore”, traducendo letteralmente dallʼinglese, privilegia spazi aperti in pozzetto, dove si possa montare la sedia da combattimento per la pesca dʼaltura. Deve avere buona autonomia e velocità elevata per raggiungere il luogo di pesca, senza dimenticare che i grandi tonni si insidiano intorno ai 7-8 nodi.

idraulica. Cappottine 2006. Copertura invernale. Si valutano possibili permute. - Euro: 149.000,00, visibile: Lazio, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954558 -

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Cantiere: sunseeker (gran bretagna) camargue 44, 2002, lg: 14,14 - volvo penta tam 75, 2 x 480 (230 ore moto). generatore 6, 5 kw, AC, verricello maggiorato, radar a colori con antenna, chartplotter con gps, autopilota raytheon st 7000, vhf shipmat rs 8400, pozzetto teak, passerella idraulica. calabria - Euro: , visibile: calabria, contatto: lions int-yachts s.r.l. 644237537 lionsyachts@fastwebnet.it

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Cantiere: Carver 430 - Carver Boat , 1994, lg: 12,6 - Motore 2 x 261 cv, strumentazione completa. bandiera italiana, cabine 2, bagni 2, wc marini, doccia interne + esterna, frigo, boiler. Euro: 69.000, visibile: ns Cantiere Roma Fiumicino, contatto: Tecnomar Yacht Broker, tel. 06.6582535, e-mail: broker@ tecnomar.net, www.tecnormar.net Cantiere: Sealine international (inghilterra) - F 42/5, 2004, lg: 12,9 -

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Cantiere: ZETA GROUP - GOLDSTAR 440, 2006, lg: 13,18 - Tre cabine, GPS, ECO, RADAR. AUTOPILOTA - Euro: , contatto: NAVIGARE 0586/621381 337/718301, navigare@navigare.it; www.navigare.it Cantiere: Galeon - GALEON 440, 2008, lg: 13,42 - Motori 2x500 D9 Volvo, Tv LCD 20’‘ con saliscendi, generatore magg. 18kW, aria condizionata, interni Alcantara, divani in pelle, plotter E-80 doppio, strumentazione doppia, full optional, imbarcazione di dimostrazione, perfetta - Euro: Trattativa riservata , visibile: Lazio, contatto: Polimarine -

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Cantiere: Comar - Clanship 45 fly, 1990, lg: 14,1 - 2x380 Caterpillar. 3 cabine e 2 bagni. Cuccetta in dinette. Eoscandaglio,pilota automatico, Gps cartografico. Aria condizionata. Plancetta di poppa in teak maggiorata. Tender +f.b. - Euro: 185.000, visibile: Toscana, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954565 -

Cantiere: Viking Yacht - 45 Conv., 1990, lg: 14,51 - 2X485 HP Detroit JT671T2, 1 cab. matr. Ita., 1 cab. doppia castello, 2 bagni con box doccia, dinette trasfor., Vhf, Log, Eco, Gps cartograf., Bussola, auto pilota, impianto TV LCD 20Ó, stereo CD, pompa sentina manuale e autom., scaletta bagno,1 winches ton. di poppa, doppia timoneria, 2 flap idraulici, tender Arimar 220, fb Mercury 3,3HP, restiling anno 2003. - Euro: 250.000,00, visibile: Liguria, contatto: Mar-Go Brokerage cell 348.44.57.757 tel 0564.92.33.20 motore@mar-go.it www.mar-go.it -

Cantiere: Giolmarine - imago 48, 2006, lg: 14,6 - 2x480 hp yanmar. 2 cab e 2 bagni. Ecoscandaglio, Log, Gps plotter, pilota automatico, Vhf. Eliche di superficie. Generatore Onan. TV Lcd, dvd e cd. Tender e garage per tender. Euro: 350.000,00, visibile: Toscana, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954559 Cantiere: Absolute - 45, 2007, lg: 14,85 - 2 X 350 Volvo - Due cabine, pi_ due bagni super accessoriata carena tagliando e sostituzione eliche nuove.

Cantiere: Cranchi - Mediterranee 50, 2001, lg: 15,3 - 2x480 hp Volvo. 3 cabine e 2 bagni.Elettronica completa. Passerella idraulica a scomparsa. Garage per tender. Pozzetto in teak. Sprayhood+chiusura totale del pozzetto. visibile: Toscana, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954560 Cantiere: Rose Island - Lobster 49, 2008, lg: 15,9 - 2x460 hp Caterpillar.3 cab e 2 bagni. Elettronica completa.Climatizzatore. Elica di prua.Gruppo elettrogeno. Condiziona tore in tutti gli ambienti.Ponte in teak.Impianto TV con Lcd a scomparsa.Come nuova. - Euro: 550.000,00, visibile: Liguria, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto



VENDO AAA CERCO NOLEGGIO PERMUTO OFFRO SCAMBIO MOTORE Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954554 Cantiere: Baglietto - Baglietto, 1932, lg: 16 - Materiale rovere/quercia. Timoneria idraulica. Motore Cummins 280 cv del’98. Vhf, eco, gps, generatore 12 Kw del’98. Tutta la parte meccanica _ del’98. Lo scafo _ originale, del 1932. Euro: 150.000, visibile: Cantiere Roma - Fiumcino, contatto: Tecnomar Yacht Broker, tel. 06.6582535, e-mail: b ro k e r @ t e c n o m a r. n e t , www.tecnormar.net Cantiere: Sunseeker - MANHATTAN 50, 2007, lg: 16 - Sunseeker 2 x 800 MAN, 130 ore, 2 matr.+1 doppia castello+1 equipag., generatore,aria cond, cassaforte (digitale), lavastoviglie; microonde/griglia; TV schermo piatto in

automatico e Gps cartografico. Climatizzatore. Generatore. Hi Fi in tutte le cabine + TV al Plasma Sharp.Passerella idraulica. Condizioni esemplari. - Euro: 390.000,00, visibile: Liguria, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954561 Cantiere: Gianetti cantiere nautico s.r.l. - Gianetti 55 sport, 1999, lg: 17,2 Full optional, splendidi interni 4 cab. e 3 wc, eco/log raymarine tridata, gps, vhf, autopilota, elica di prua. perfetta. lazio visibile: Lazio, contatto: Lions intyachts s.r.l., lionsyachts @fastwebnet.it Cantiere: Baglietto 17,30 Mt Baglietto, 1973, lg: 17,3 - GM 2 x 410 cv, vhf, ecoscandaglio, autopilota, radar, log, gps, cabine 3 + 1, cuccette 6, bagni 2 + 1, doccia, cucina 4 fuochi, forno, frigo, boiler, fondi e le murate nuovi, imbarcazione pronta alla boa. - Euro: 250.000, visibile: Tirreno Centrale, contatto: Tecnomar Yacht Broker, tel. 06.6582535, e-mail: broker @tecnomar.net, www.tecnormar.net Cantiere: Cantieri Giannetti GIANNETTI 55 SPORT, 1999, lg: 17,35 Motori 2x820 MAN, full optional, splendidi interni 4 cabine e 3 bagni, TV

MARINAIO, AUTOPILOTA,GPS visibile: contatto: NAVIGARE 0586/621381 337/718301, navigare@navigare.it; www.navigare.it -

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Cantiere: Navale Pisa - Akhir 18 Sport, 1981/2006, lg: 18,5 - 2X650 Man, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, aria condizionata - Euro: 200.000, visibile: Italia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it -

Cantiere: Fipa Italiana yachts - Maiora 23, 1993, lg: 23,3 - 2x1100 MAN. 4 cabine e 4 bagni +cab marinaio. - Euro: 1.000.000, visibile: Liguria, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954548 -

Cantiere: Benetti - Nuovo Delfino, 1969/2006, lg: 19,93 - 2X500 GM, tre cabine doppie, una cabina singola, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, aria condizionata, leasing in corso. Euro: su richiesta, visibile: Italia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it -

Cantiere: Navale Pisa - Pegasus 24, 1974/1993, lg: 23,73 - 2X1000 Caterpillar, quattro cabine doppie, quattro servizi, alloggio equipaggio con servizio, aria condizionata. - Euro: 250.000, visibile: Italia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it -

Cantiere: Cammenga - Navetta Poppa Tonda, 1974/2004, lg: 20 - 2X150 GM, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, elica di prua, aria condizionata, stabilizzatori. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it -

Cantiere: CNT - CAYMAN 75, lg: 24,2 GARAGE, ARIA CONDIZIONATA, OPEN CON PICCOLO FLY - contatto: NAVIGARE 0586/621381 - 337/718301, navigare@navigare.it; www.navigare.it

MOTORYACHT Eleganza, lusso e motori potenti sono caratteristici per questo tipo di barche importanti, per dimensioni e costi, riservate al diporto più ricco. I più piccoli misurano almeno 14 metri, ma verso lʼalto è facile superare i 40. Sono soltanto scafi plananti.

OFFSHORE Fra Tel. li minori di quelli che disputano i campionati del mondo, vengono però definiti offshore anche i motoscafi “specializzati” nella velocità, rinunciando a letti e cabine. Sono caratterizzati da un grande pozzetto con divani, mentre i sedili di pilota e copilota sono anatomici per ridurre i sobbalzi dovuti alle corse sul mare, dove non è raro che qualche modello superi i 50 nodi.

Cantiere: Fipa Yachts - Maiora 20 S, 2006, lg: 21,7 - 2X1500 Mtu, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, elica di prua, aria condizionata, alica di poppa. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it -

prua, aria condizionata. - Euro: su richiesta, visibile: Francia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it -

Cantiere: Moonen - Navetta Moonen 84’, 2004, lg: 25,6 - 2X450 Caterpillar, quattro cabine doppie, cinque servizi, alloggio equipaggio con servizi, elica di

Lo sapevate

che

PILOTINA Usata spesso a sproposito, la definizione di pilotina è stata data a barche molto diverse tra loro. Nata - proprio come dice il nome per l’uso quotidiano dei piloti, nei porti, oggi è uno scafo a motore tra 6 e 12-14 metri, spesso dislocante e con buoni spazi vivibili a bordo.

tutte le cabine; piano calpestio dinette in teak, elettronica completa Raymarine, barca ben accessoriata. - Euro: 970.000 Iva esclusa , visibile: Liguria, contatto: Mar-Go Brokerage cell 348.30.12.526 tel 0564.92.33.20 broker@mar-go.it www.mar-go.it Cantiere: Rizzardi - 50 Cr, 1994, lg: 16,5 - 2 X 680 MAN - Tre cabine molto accessoriata in condizioni perfette visibile in cantiere per pronta ispezione. Prezzo molto trattabile. contatto: Mediabarche yacht broker + 39 0565 45304 www.mediabarche.com info@mediabarche.com -

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Cantiere: Cantieri di Sarnico - Maxim 55, 1997, lg: 16,85 - 2x820 hp MAN. 3 cabine e 3 bagni. Log,Eco,pilota

Gli Uscieri, navi per merci e animali del 1200 usate per le Crociate, avevano due portelloni a poppa, inchiodati e calafatati alla partenza e riaperti all’arrivo? Samsung 23’‘ + DVD Sony, Eco/Log Raymarine Tridata, Gps, Vhf, autopilota, elica di prua, passerella idraulica, salpa ancora, imbarcazione di servizio Quicksilver 340 con motore 25 HP. Perfetta - Euro: 400.000, visibile: Lazio, contatto: Lions InT-Yachts - Tel. 06 44237537 - lionsyachts@fastwebnet.it Cantiere: Canados - Canados 58, 1988, lg: 17,53 - 2x730 GM. 3cabine e 3 bagni. Gps cartografico, tridata,pilota automatico, radar e Vhf - Euro: 360.000, visibile: Toscana, contatto: MYACHTS, Cala Galera 36,37 Porto Ercole (GR), mail: info@myachts.it, cell.3355954567 Cantiere: CNT - CAYMAN 62 CYBER, 2003, lg: 18 - 3 CABINE, CABINA

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Cantiere: Riva - Riva 75 Venere, 2006, lg: 22,69 - 2X1524Hp MTU,Imbarcaz. in ottimo stato; elettronica Raymarine completa; ampio salone; cucina separata completa di tutti gli elettrod.; cab. armatorile centrale con bagno privato; aria cond. in tutte le cabine; imp. riscaldamento; interfono; TV in tutte le cabine;passerella idraulica; bimini top motorizzato; cuscineria esterna; tender

Cantiere: Benetti - Supergabbiano, 1974, lg: 27 - 2X650 GM, cinque cabine doppie, cinque servizi, ufficio armatore, alloggio equipaggio con servizio, aria condizionata. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, contatto: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584-393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it -



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Lo sapevate

che

TRAWLER Tradizionali imbarcazioni americane, nate per la pesca allʼepoca del passaggio dalla vela al motore per i pescherecci. Sono barche dislocanti, progettate per lunghe navigazioni e con motori non troppo potenti, il miglior compromesso tra una grande autonomia e buona velocità di crociera.

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Cantiere: Delphia Yachts - DELPHIA 29, 2005, lg: 9,02 - 2 cab,1 bagno, randa e genoa avvolg.Dacron, Volvo Penta 20 hp, salpa elettrico, bussola, doccia calda esterna, piano cucina coria, pozz teak, elettronica completa, dotaz ormeggio e sicurezza ottime occasione anche sul nuovo!! - Euro: 50.000, visibile: Toscana, contatto: Mar-Go

Il verde in mare porta sfortuna? E sapete perché? Perché verde era il telo usato per avvolgere i marinai morti a bordo, prima di essere gettati in acqua. 2002 rev. 2008, avvolgifiocco, avvolgiranda, fiocco, randa, genoa, frigo, vhf sailor rt 144, strum. vento b&g network wind, gps navionics, geonav lcd 7 plus, salpancora, caricabatterie automatico, timone a barra, radio Euro: , visibile: sicilia, contatto: lions int-yachts s.r.l. - tel 644237537 lionsyachts@fastwebnet.it Cantiere: comar - comet 303, 1989, lg: 9,5 - impianto elettrico rifatto nel’03, sdrive nuovo, elica abbattibile 2 pale 2005. cabine 2, wc 1, cucina, frigo. l’imbarcazione è stata periziata a - Euro: 38.000,00, visibile: ns cantiere roma fiumicino, contatto: t. y. broker - tel 06 6582535 broker@tecnomar.net Cantiere: Beneteau - Oceanis 311

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NAVE DA DIPORTO È qui che inizia il salto di categoria, dove la patente nautica per le imbarcazioni da diporto non arriva più, cioè oltre i 24 metri. Sulla nave da diporto è necessario avere comandante (può essere lo stesso armatore, se abilitato) ed equipaggio, le dimensioni sono importanti, 50, 70 e anche oltre 100 metri, quelle che si indicano in porto per lʼelicottero in coperta o per i tender, spesso più grandi di molti imbarcazioni da diporto. Si devono pianificare gli spostamenti per trovare le tonnellate di carburante necessarie, un grande posto in banchina….

Cantiere: Delphia Yachts - DELPHIA 33, 2009, lg: 9,95 - Delphia Yachts, nuova, lungh.9.95, scafo amaranto, 2cab, 1wc, randa semisteccata e genoa avv. Dacron, volvo Penta 20hp, cucina in corian,doccia calda esterna,pozz teak, salpa elettrico,eletronica completa, dot sicurezza e ormeggio, cappottina, calza genoa - Euro: 82.975 + Iva , visibile: Toscana, contatto: Mar-Go Brokerage cell 346.0807259 tel 0564923320 laspezia@mar-go.it www. mar-go.it Cantiere: Beneteau - FIRST 33.7, 1997, lg: 9,98 - Volvo 30 hp linea d’asse, timone a barra, boccole timone nuove, 3 cabine 1 bagno, pompa sentina automatica, elettronica completa +autopilota Autohelm, rollafiocco smontabile con feeder e pre-feeder, vele Dacron+gioco vele regata in Pentex, Spinnaker,tangone. - Euro: 55.000, visibile: Liguria, contatto: Mar-Go Brokerage cell 348.68.52.883 tel 0564.92.33.20 commerciale@margo.it www.mar-go.it -

Ercole, tel 0564/830234, ty@topyachts.com -

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Cantiere: Zuanelli 34 - Zuanelli, 1985, lg: 10,12 - Progetto S&S. Motore Nanni Kubota 20 cv del’05. Strumentazione VdO, vhf Icom del’08, autopilota Autohelm 5000 + telecomando. Cabine 2, cucina, forno, frigo, boiler, riscaldamento. Trattamento antiosmosi Veneziani 2007. Pronta alla boa. - Euro: 42.000,00, visibile: Cantiere Roma Fiumcino, contatto: Tecnomar Yacht Broker, tel. 06.6582535, e-mail: broker@tecnomar.net, www.tecnor mar.net Cantiere: Finngulf - Finngulf 33, 2006, lg: 10,13 - Barca in condizioni pari al nuovo, usata pochissimo (120 ore motore), Elettronica completa.Winch Andersen, gennaker . - Euro: 130.000, visibile: Veneto, contatto: Mar-Go Brokerage cell 335.87.94.682 tel 0564.92.33.20 massaro@mar-go.it www.mar-go.it -



VENDO AAA CERCO NOLEGGIO PERMUTO OFFRO SCAMBIO VELA Cantiere: Comar Yachts - Comet 333, 1988, lg: 10,2 - Nanni 20 hp, elettronica autohelm + autopilota 2000, avv.fiocco, attrezzatura spy completa- b/1933/v contatto: 06.6522258/9 - 348.2337256 - www.mediaship.it Cantiere: hallberg rassy - hr 34, 1995, lg: 10,28 - randa e gennaker north sail, fiocco, rullafiocco, rullaranda selden, genoa olimp.s. 2007, trinchetta, winches selftailing, strumentazione completa Euro: , visibile: veneto, contatto: lions int-yachts s.r.l. 644237537 lionsyachts@fastwebnet.it Cantiere: Comar Yachts - Comet 33 Sport, lg: 10,3 - Albero e bulbo maggiorato, poppa aperta, boccaporti a filo, trasto randa, 2 cabine con interni in ciliegio molto confortevoli, completo di

raymarine, boiler, passerella, cappottina, avv.fiocco - b/1944/v - Euro: 760.000,00, contatto: 0185.370938 331.7400783 - www.mediaship.it Cantiere: Comar Yachts - Comet 1050, 1984, lg: 10,5 - Bukh 20 cv 2 cabine bagno dinette trasform, cucina forno frigo elettr. elettronica autoh. st 50 autopilota salpancore avvolgifiocco harken spi - b/1847/v - Euro: 38.000,00, visibile: Fiumicino, contatto: 06.6522258/9 _ www.mediaship.it Cantiere: Comar Yachts - Comet 36, 2003, lg: 10,6 - Bianco, pozzetto e prendisole teak, 2 cab. 1 wc, lombardini 30 cv, j-prop, elettr.raymarine st-60, gps cart. 11”, randa full-batten avv.fiocco, mps., ottime condizioni - b/1762/v Euro: 99.000,00, contatto: tel 06.6522258/9 - www.mediaship.it Cantiere: d’este cn - este 35, 1993, lg: 10,6 - este 35, 2cab/1wc, gps geonav 5”, strum. e autopilota raytheon, salp.lofrans, avv.fiocco harken, tuff luff, manovre spectra, www.mediaship.it, b/1819/v - Euro: 50.000, visibile: italia, contatto: media ship s.r.l. - tel 0766.34810 – cell 348.2337252 info@mediaship.it Cantiere:

Dufour

-

Dufour

34

10,61 - barca ccon leasing subentrabile - Euro: 150.000,00, visibile: toscana, contatto: x-yachts brokerage srl 0584-361135 email: info@xyachtsbrokerage.it

fiocco gennaker (2003), avvolgifiocco furlex, strum.vento/log/eco autohelm Euro: , visibile: alto adriatico, contatto: lions int-yachts s.r.l. - tel 644237537 lionsyachts@fastwebnet.it

Cantiere: Beneteau - FIRST 36.7 Race, 2003, lg: 10,68 - Scafo epoxy, Volvo Penta 29 hp,3 cab,ottimizzata regata,bulbo in dima, paglioli regata+originali, winch magg, spectra, tondino + pbo, elettronica B&G Hydra,vele regata e vele bianche, molto altro - Euro: 78.000, visibile: Liguria, contatto: Mar-Go Brokerage cell 346.0807259 tel 0564-923320 laspezia@mar-go.it www.mar-go.it -

Cantiere: Comar Yachts - Comet 33 Sport, 2009, lg: 10,89 - Zero miglia, anno 2009, 2 cabine, albero maggiorato passante,bulbo in piombo, vele in Dacron, fondo pozzetto teak, salpancore elettrico, impianto 220 completo, bolier con scambiatore calore motore, elettronica,dotazioni ormeggio e sicurezza, trasporto, antivegetativa e varo , disponibile anche COMET 33 PERFORMANCE seminuovo d’occasio ne!! - Euro: 93.000,00+Iva , visibile: Toscana, contatto: Mar-Go Brokerage cell 346.0807259 tel 0564-923320 laspezia@mar-go.it www.mar-go.it -

Cantiere: Dufour - DUFOUR 35 CLASSIC, 1998, lg: 10,7 - Due cabine, strumentazione completa, motore Volvo 29Hp, unico proprietario - Euro: 62.000, visibile: Marina degli Aregai, contatto: info@lagonyachting.it Cantiere: jeanneau - sun odyssey 35, 2004, lg: 10,75 - vhf, eco, tridata, vento, gps, pilota, randa con lazy bag, genoa avv., bimini top, sprayhood, vericello elet., pronta alla boa, - Euro: , visibile: tirreno centro, contatto: mediabarche - 0565 45304 info@mediabarche.com Cantiere: bavaria - bav 34, 2000, lg:

Cantiere: Hunter - Hunter 36, 2006, lg: 10,89 - Imbarcazione molto ben tenuta ,elettronica completa ,manutenzioni periodiche accurate, notevole quantitˆ di accessori - Euro: 115.000, visibile: Toscana, contatto: Mar-Go Brokerage cell 335.87.94.682 tel 0564.92.33.20 massaro@mar-go.it www.mar-go.it Cantiere: Benello - SPARKMAN & STEPHENS 36, 1968, lg: 10,9 - Barca d’epoca, Lombardini 30 hp del 2001,

Lo sapevate

che

DERIVA Piccola imbarcazione generalmente senza interni, aperta o leggermente pontata. Molte derive effettuano attività agonistica e le più avanzate tecnologicamente sono classi olimpiche.

elettronica, pronta alla boa a fiumicino, leasing - Euro: 85.900,00,contatto: 06.6522258/9 - www.mediaship.it Cantiere: Beneteau - First 34.7, 2006, lg: 10,36 - Motore Yanmar 21cv, 2 cabine, 1 bagno, genoa avvolgibile, randa steccata, albero in carbonio,vele Cruciani in carbonio, lazy bag, pilota automatico, ecoscadaglio, GPS, bussola Ciaca Maretron - visibile: , contatto: Top Yachts srl, Box 25&27, Cala Galera, Porto Ercole, tel 0564/830234, email ty@topyachts.com -

MAG

Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 34.2, 2002, lg: 10,4 - Bianco, volvo 29 hp, 3 cab. 1 wc, elettronica completa

Il “copano” era un’imbarcazione di piccole dimensioni situata sulla dritta del castello di poppa delle galee e riservata al comandante?

Performance, 2006, lg: 10,6 - Ruota, 2 cab/1wc, volvo penta 29 hp, 2 winches magg. + 2 supplem., gps, eco log staz. vento e autopilota raytheon st 60, webasto, cappottina, bulbo in dimab/1920/v - contatto: 06.6522258/9 _ 348.2337256 - www.mediaship.it Cantiere: X-Yachts - X 35, 2002, lg: 10,61 - Vele 2008 filo continuo carbon kevlar, dime ed ottimizzazione albero curati preofessionalmente, elettronica b&g h2000, residuo leasing Û 2100 mese al 03.2013 _ b/1915/v - Euro: 120.000,00, contatto: 06.6522 258/9 348 2337257 - www.mediaship.it Cantiere: x-yachts - x 35 od, 2006, lg:

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SLOOP Classico armamento delle imbarcazioni a vela dotate di un solo albero, con due vele, randa e fiocco, di qualsiasi dimensione e tipologia.

KETCH Armamento di una imbarcazione con due alberi: quello più alto (a prua) si chiama albero di Maestra, quello più basso albero di Mezzana, situato a proravia dellʼasse del timone.

10,8 - 2 cabine, 1 wc, vhf, tridata, vento “st 60 “, gps “loran”, pilota “st 4000”, randa avv. 2 genoa avv., scafo ben tenuto, 1469 - Euro: 75.000,00, visibile: liguria, contatto: mediabarche - 0565 45304 info@mediabarche.com

pozzetto teak, 4 posti letto, tappezzeria nuova, frigo elettrico nuovo, wc elettrico, cuscini esterni nuovi, tendalino e cappottina nuovi, passerella, salpancore ellettrico, Vhf, Log, Eco tutto Authoelm, Stereo, Genoa e randa Dacron, Spi, molte altre vele, scafo e coperta riverniciati di recente, trattamento antiosmosi, acquastop carena 2009, tagliando motore e revisione generale fine 2009. - Euro: 48.000,00 NO PROVVIGIONI , visibile: Toscana, contatto: Mar-Go Brokerage cell 348.30.12.526 tel 0564.92.33.20 broker@mar-go.it www.mar-go.it -

Cantiere: hunter marine - hunter 36, 2006, lg: 10,82 - cabina armatore, cabina ospiti, wc con doccia, dinette, strumentazione completa, accessoriata, pari al nuovo, leasing in corso, 1565 visibile: tirreno centro, contatto: mediabarche - tel 0565 45304 info@mediabarche.com Cantiere: Dufour - Dufour 36 Cc, 1999, lg: 10,85 - Pozzetto centrale, avvolgiranda, avvolgifiocco, ponte teck, unico proprietario. - Euro: 95.000, visibile: Marina degli Aregai, contatto: info@lagonyachting.it Cantiere: hallberg rassy - hr 36’ scandinavia, 1992, lg: 10,87 - randa steccata elvstrom con lazy jacks, genoa medio (2005), genoa pesante di rispetto,

Cantiere: cantiere del pardo - grand soleil 343, 1990, lg: 10,9 - 2 cabine, 1 wc, vhf, 895 - Euro: 80.000,00, visibile: tirreno centro, contatto: mediabarche - 0565 45304 info@mediabarche.com Cantiere: cantiere del pardo - grand soleil 343, 1988, lg: 10,9 - cabina armatore a prua, cabina ospiti, wc, dinette trasformabile, cucina, rivestimenti in teak e alcantara, prezzo



VENDO AAA CERCO NOLEGGIO PERMUTO OFFRO SCAMBIO VELA

Vendo barche a Vela

trattabile - Euro: 75.000,00, visibile: campania, contatto: mediabarche srl - tel 0565 45304 direzione@ mediabarche.it Cantiere: comar - comet 36, 2003, lg: 10,9 - comet 36, bianco, pozzetto e prendisole teak, 2 cab. 1 wc, j-prop, elettr.raymarine st-60, gps cart. 11”, randa full-batten avv.fiocco, mps., ottime condizioni, www.mediaship.it, b/1762/v - Euro: 99.000, visibile: italia,

512223 laspezia@mar-go.it - www. mar-go.it -

mediabarche s.r.l. - 0565 45304 info@mediabarche.com

Cantiere: Comar Yachts - Comet 36 Sport, 2009, lg: 10,9 - Zero miglia, 2 cabine, albero passante, bulbo in piombo,vele in Dacron,fondo pozzetto teak,salpancore elettrico,impianto 220 completo,bolier con scambiatore calore motore, elettronica,dotazioni ormeggio e sicurezza, trasporto, antivegetativa e varo, disponibile anche versione Cruise - Euro: 118.000,00+Iva , visibile: Toscana, contatto: Mar-Go Brokerage cell 346.0807259 tel 0564-923320 laspezia@mar-go.it www.mar-go.it -

Cantiere: Beneteau - first 36.7, , lg: 11 - - Euro: , visibile: , contatto: blue point srl - tel 0564 810933 lenzi@bluepoint.it

Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 36i, 2009, lg: 10,94 - 2 cabine,Yanmar 29 hp, disponibili molti accessori:attrezz Spi, impianto 220,batteria supplementare, tridata e wind,salpancore elettrico con telecomando, doccetta calda in pozzetto, boiler conduzione motore, lettore Mp3Cd con altoparlanti interni ed esterni, tavolo pozzetto, dinette trasformabile, fondo pozzetto teak,etc incluso trasporto, dotazioni ormeggio e sicurezza,immatricolazione,antivegetativ a e varo RICHIEDI PREVENTIVO PERSONALIZZATO Euro: 88.203,00+Iva , visibile: Toscana, contatto: Mar-Go Brokerage cell 346.0807259 tel 0564-923320

Cantiere: Dehler - Dehler 36 Db, 1990, lg: 11 - Tre cab/2 wc, lombardini 40 hp +j-prop, gps garmin e navionics 6” vhf raytheon, autopilota autohelm st 4000,salp.lofrans,spoiler poppa, randa f.batten,manovre in kevlar _ b/1805/v Euro: 50.000,00, contatto: tel 06.6522258/89 - cell 348.2337256 _ www.mediaship.it Cantiere: Dufour - dufour 36 classic, , lg: 11,02 - bandiera francese, 2 cabine 1 wc, 6 posti letto, dinette con cucina a3zzat, capote, bimini, webasto, antenna tv, vang rigido. prop. unico Euro: 85000, visibile: marina degli aregai, contatto: lagon yachting s.r.l. -

Lo sapevate

Lo sapevate

Lo sloop fu chiamato anche Armo Marconi perché sartie, strallo e paterazzo ricordavano, a secco di vele, le attrezzature radio di Marconi?

La Tarida era un bialbero della Serenissima, a vele latine con 10 o 20 rematori per parte, capace di imbarcare 30 uomini e 30 cavalli, oltre l’equipaggio?

che

contatto: media ship s.r.l. 06.6522258/9 – tel 347.3024756 info@mediaship.it Cantiere: Comar Yachts - Comet 36 Sport, 2008, lg: 10,9 - Comar Yachts seminuovo con poche ore motore, Lombardini 30hp, 2 cabine,1 bagno, pozzetto e coperta in teak, elettronica Raymarine,vele Dacron, cappottina, attrezz gennaker, antenna Tv Glomex, molti altri accessori. Possibilitˆ subentro leasing Euro 130.000,00 Disponibili anche Comet 36 Sport o Cruise e Comet33 Sport e Performance nuovi d’occasione!! - Euro: 130.000,00, visibile: Toscana, contatto: mar-Go Brokerage cell 346.0807259 tel 0187-

MAG

Cantiere: Beneteau - first 34.7, 2006, lg: 11 - 2 cabine, 1 wc, strumentazione completa, super accessoriata, possibilita’ di leasing, barca performante, luglio 2006, iva esclusa, 1408 - Euro: 90.000,00, visibile: centro italia, contatto: mediabarche - tel 0565 45304 info@mediabarche.com

tel 06 6582535 broker@tecnomar.net Cantiere: yachtzentrum greifswald hanse 371, 2004, lg: 11,25 - randa steccata con lazy jacks, fiocco su avvolgifiocco autovirante, vang rigido, strum. vento, autopilota, gps, ch. plotter. anticipo leasing - Euro: , visibile: lazio, contatto: lions int-yachts s.r.l. 644237537 lionsyachts@fastwebnet.it Cantiere: First 375 - Beneteau, 1987, lg: 11,3 - Volvo 28 cv rev. 2002, elica max prop. Vhf Furuno, ecoscandaglio, autopilota Raymarine, log, gps Lowrance, stazione vento. Sartie e vele 2005. Cabine 2, cucina, forno, frigo, boiler. Interni in teak. Ottime condizioni. - Euro: 63.000,00, visibile: Cantiere Roma - Fiumcino, contatto: Tecnomar Yacht Broker, tel. 06.6582535, e-mail: broker@tecnomar.net, - www.tecnor mar.net Cantiere: Hallberg-Rassy HALLBERG-RASSY 36 MK II, 1997, lg: 11,31 - Motore Volvo Penta Hp 55, avvolgiranda Selden con rinvio in pozzetto, avvolgifiocco Furlex, tendistrallo Selden, randa, genoa, fiocco, vento ed eco Autohelm ST 50, pilota automatico Autohelm ST 6000, Gps/Plotter Geonav Elite, VHF Shipmate RS 8300, elica di prua - Euro: 185.000,

che

YAWL Imbarcazione con due alberi: la differenza dal ketch sta nellʼalbero di Mezzana, più piccolo e situato a poppavia dellʼasse del timone.

laspezia@mar-go.it www.mar-go.it -

0184 481010 info@lagonyachting.it

Cantiere: Bavaria - Bavaria 36, 2003, lg: 10,96 - Volvo 28 cv (no charter) 3 cabine, bagno, boiler, gps interno ed esterno, autopilota, log, eco, vento bimini, spray hood, easy bag, genoa avv. - b/1892/v - Euro: 80.000,00, visibile: Fiumicino, contatto: tel 06.6522258/9 - www.mediaship.it -

Cantiere: Beneteau - oceanis 361, 2001, lg: 11,1 - 6 posti 2, avvolgifiocco, avvolgiranda, plotter, timone a ruota, autopilota, salpancora elettrico, bimini, spray hood, vhf, lettore cd, passerella visibile: marina di salivoli, contatto: time charter srl - tel 56545764 info@timecharter.it

Cantiere: beneteau - first 36.7, 2002, lg: 11 - cabina doppia di prua, 2 cabine ospiti doppie di poppa, dinette convertibile per 2 posti letto, cucina in quadrato completa, wc con doccia, tridata, gps, vhf, stereo, stazione vento - Euro: 100000, visibile: , contatto:

Cantiere: Delphia Yachts - Delphia 37, 2006, lg: 11,1 - Lombardini 30 cv, 3 cabine, bagno, boiler, log, eco, wind, autopil. raymarine, tv lcd, dvd, hi-fi, bimini, spray hood, carena maggio 2007, come nuova -b/1950/v, contatto: tel 06.6522258 - cell 348.2337256 www.mediaship.it -

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Cantiere: altura s.r.l. - altura 11.01, 1987, lg: 11,23 - barca in ottime condizioni. carena 2007. trattamento antiosmosi 2002. prese 2007. teak con trattamento in goretex 2005. tappezzeria alcantara 2006. - Euro: 75.000,00, visibile: fiumicino, contatto: t. y. broker -

CUTTER Armamento che prevede una doppia vela a prua: il genoa o fiocco sullo strallo, e la trinchetta sullo stralletto. Eʼ un armo utile in altura per le possibilità di frazionare la superficie velica.

visibile: Liguria, contatto: HallbergRassy Italia - Tel. 06 44237537 hallberg-rassy.italia@fastwebnet.it Cantiere: Hallberg-Rassy HALLBERG-RASSY 37, 2008, lg: 11,32 - Motore Volvo Penta MD22 Hp 55, randa avv. CC Dacron, genoa rullabile Furlex, tendistrallo manuale Selden, radar/plotter/GPS strum. vento autopilota Raymarine, batterie supplementari, caricabatterie, copertura totale pozzetto, salpancora, doppio rullo a prua - Euro: 280.000, visibile: Sardegna, contatto: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 - hallbergrassy.italia@fastwebnet.it Cantiere: Hanse 371 - Hanse, 2005, lg: 11,33 - Yanmar 40 cv del’04. Vhf, ecoscandaglio, autopilota, log, gps chartpolotter raymarine, stazione vento. Cabine 2, cuccette 4, bagni 1, doccia, cucina 2 fuochi, forno, firgo, boiler, autoclave. - Euro: 95.000,00, visibile: Cantiere Roma - Fiumcino, contatto: Tecnomar Yacht Broker, tel.



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Vendo barche a Vela

06.6582535, e-mail: broker @tecnomar.net, www.tecnormar.net Cantiere: x-yachts - x 37, 2006, lg: 11,36 - mai usata- leasing residuoottimo stato - Euro: 200.000, visibile: adriatico, contatto: x-yachts brokerage srl - 0584-361135 info@xyachtsbrokerage.it Cantiere: Bavaria Yachts - Bavaria 36,

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Lo sapevate

che

L’agghiaccio è il meccanismo o l’insieme delle manovre di trasmissione dei movimenti della ruota alla pala del timone?

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IL MEDITERRANEO - Registrazione Tribunale di Napoli n. 78/2004 del 14 Luglio 2004 - Editore EUROEDIZIONI Scrl - Piazza Confienza, 3 - 00185 Roma - Direttore responsabile: Marco Maria Caputo - Redazione: Napoli: Salita Arenella 13 - 80129 - Roma: Via Galilei, 45 - 00185 - Tel 06 89927476 Fax 06 89927477 - info@blumag.it - www.blumag.it Stampa: Web Color Srl - Loc. Campora - 67063 Oricola Direzione: Roberto Passoni Caporedattore: Giuseppe Mancini Segreteria di redazione: Veronica Voto Hanno collaborato a BLU: Piero Balsi, Giulio Biasion, Fabio Brasile, Maurizio Caldera, Paolo Cardoni, Emiliano Cipriani, Luigi Cismon, Massimo Clementi, Dario Corsini, Giulia D’Angelo, Giorgio de Vecchi, Angela Di Cola, Danny di Lieto, Marco Frosi, Giuliano Gallo, col. Francesco Laurenzi, Ruggero Marino, Carlo Maywald, Massimiliano Morelli, Giorgia Morini, Stefano Navarrini, Diego Negri, Massimo Nini, Sandro Rinaldi, Edo Ronchi, Fabio Taccola, Yann Vautrin, Adriano Vecchiarelli, Mario Zucchi. Progetto grafico: Bayer+Conti+Associati Copertina: foto di Max Ranchi Impaginazione: Valeria Li Causi Pubblicità: Publimaster Srl - Via Winckelmann 2 - 20146 Milano - Tel. 02 424191 - Fax 02 47710278 questo periodico è associato all’Unione publimaster@publimaster.it Distribuzione edicole: Parrini & C. SpA - Formello - Via Santa Cornelia, 9 - Tel 06 90778.1 - Fax 06 90400386 Stampa Periodica Italiana - Milano - Viale Forlanini, 23 - Tel 02 754171 - Fax 02 76119011 MAG




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