enews UCIIM Lazio aprile 2013

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e-news UCIIM Lazio n.4/VI Aprile 2013

«Sentite bene, giovani: andare controcorrente; questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! » Papa Francesco


Marzo 2013 Numero 3/VI

In questo numero...

Sommario

Gesualdo Nosengo: spiritualitĂ professionale del docente e relazione educativa

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Gesualdo Nosengo sulla Treccani.it

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OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO V Domenica di Pasqua

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Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?

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Corso di formazione MOODLE Consiglio Regionale

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FOCUS

Gesualdo Nosengo: spiritualità professionale del docente e relazione educativa Il presente contributo è un estratto di un articolo di Andrea Rega nel n°7 - Marzo 2013 (Il rapporto maestro-allievo nel pensiero e nell'opera educativa di pedagogisti del Novecento) della rivista Formazione, lavoro, persona dell’Università di Bergamo. Qui pubblichiamo solo una parte dell’intero articolo, il resto nel prossimo mese. Chi volesse leggerlo per intero subito, lo trova al seguente indirizzo: http://www.cqiarivista.eu/

Premessa Il presente contributo mira a sviluppare il tema della relazione educativa all’interno della spiritualità professionale del docente come servizio alla Verità inteso sia per il maestro che per l’allievo, pur considerando la diversità complementare dei rispettivi doveri, quale adesione libera e volitiva dell’integralità della persona al fine singolare della propria vocazione che è ravvisabile nella totale sintonia, spirituale e operativa, con quanto si è in grado di discernere, in qualità di Cristifideles, rispetto al proprio ruolo nel mondo per farsi collaboratori del piano creativo di Dio. Occorre, fin da subito, precisare che questo scritto non ha alcuna pretesa di presentare un approfondimento storico-critico sulla figura di Gesualdo Nosengo – quale protagonista del dibattito religioso, politico, sindacale, culturale ed editoriale del suo tempo – bensì si limiterà ad un primo sguardo su alcuni aspetti della sua riflessione e del suo impegno per la formazione docente rilevando qualche possibile implicazione circa il rapporto maestro-

allievo. Il saltuario imbattersi in veloci ricostruzioni degli scenari storici dovrà, pertanto, essere inteso al solo fine di migliorare la comprensione – talvolta facilitata dal ricorso alla contestualizzazione storica – dell’oggetto di ricerca e dei fatti ad esso connesso. In questa sede, infatti, l’interesse non è tanto nell’intendere la portata storica di ciò che verrà discusso, quanto di saggiarne la rilevanza pedagogica. Questo lavoro, lungi dal sommarsi all’importante massa critica degli studi storici sull’impegno per la scuola del mondo cattolico del secondo dopoguerra, intende, abbracciando una prospettiva ermeneutica1, lasciare aperto un interrogativo in merito ad una possibile riconsiderazione, magari per coloro che operano in contesti formativi confessionali, di una serie ordinata di riflessioni che giace, ormai, sullo sfondo storico. Sempre, propedeuticamente, è parimenti giusto evidenziare – in rispetto all’ampio approfondimento del tema della relazione educativa, svolto da Gesualdo Nosengo2, all’interno della sua opera omnia3 – che il percorso, qui proposto, non è l’unico percorribile qualora si voglia sondare la struttura del rapporto maestro-allievo all’interno della riflessione del Nostro. È, infatti, possibile analizzare, con grande profitto, questo stesso aspetto secondo diverse prospettive evidenziando, ad esempio, l’aspetto filosofico4 o didattico5. Inoltre, sul piano, pedagogico, non si può non ricordare l’importante impegno di Gesualdo Nosengo a favore di una sistematizzazione teorica dell’attivismo pedagogico, in chiave cristiana, dedotto sia dal concetto di persona che dagli insegnamenti del Dottore Angelico6. Ciononostante la scelta di strutturare questo studio, secondo la direzione accennata all’inizio, deriva dal fatto, già discusso altrove7, di pensare la riflessione pedagogica del Nostro scaturente, nella forma in cui si struttura sia nelle opere edite8 che negli scritti inediti9, da una previo scandaglio spirituale che iniziando


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diosi, perché maturati nella sua esperienza di vita da laico consacrato. Con ciò si vuol dire che nella speculazione pedagogica di Gesualdo Nosengo entrano, a pieno titolo, i temi del laicato, l’agiografia, la spiritualità paolina, le lunghe ‘istruzioni’ dei superiori, le meditazioni a seguito degli esercizi spirituali. Una serie di riflessioni sfaccettate, rintracciabili in ampi stralci degli scritti personali inediti. Un altro punto, fortemente caratterizzante la personalità di Gesualdo Nosengo, e rintracciabile guardando al sua mobilitazione nell’Uciim. Un impegno attraverso il quale ha evidenziato la sua capacità di saper associare alla fase teorica quella dell’impegno civile per lo sviluppo del sistema scolastico italiano e per la formazione docente. Bisognerà cercare di integrare tutti questi aspetti, solo apparentemente disgiunti, all’interno di in un unico quadro armonico che ha

dalla ricerca vocazionale, in età adolescenziale, caratterizzerà tutto il successivo impegno pedagogico, sociale e civile di Gesualdo Nosengo10. Per poter giungere, in questa prospettiva, a trattare il tema della relazione educativa bisognerà cercare di esplicitare, all’interno dei successivi paragrafi, qualche aspetto specifico della personalità, dell’operato e del pensiero di Gesualdo Nosengo. Invero, solo affrontando alcuni tratti distintivi, peraltro strettamente connessi al progressivo perfezionamento della sua vita religiosa, si potrà arrivare a distinguere, con maggiore chiarezza, la specificità della sua idea di relazione educativa e, più in generale, la singolarità del suo apporto: sia all’interno del personalismo pedagogico italiano11 che nell’associazionismo professionale di categoria. Teoria, operatività e spiritualità Gesualdo Nosengo ha contrariamente ad altri pensatori, con i quali condivideva i medesimi riferimenti valoriali e teoretici, una riflessione che, pur se ascrivibile all’interno dell’esperienza del personalismo pedagogico, prende avvio da diverse fonti talune delle quali del tutto originali. Il problema, in tal senso, non è tanto nello stabilire se Gesualdo Nosengo protenda, maggiormente, per la matrice tomista o per quella spiritualistica agostiniana. Il Nostro, in diverse opere, si dimostra capace di superare questo dissidio prendendo, al variare degli argomenti esaminati, i riferimenti conoscitivi dalle fonti patristiche più idonee12. Sarebbe, tuttavia, erroneo non affermare come, nelle opere di maggiore sistematizzazione pedagogica13, emerga, con più vigore, la radice tomistica mutuata, fin dai tempi dell’Università Cattolica, dalla speculazione di Mario Casotti14. Tuttavia, come si diceva poc’anzi, l’aspetto principale è un altro. Nell’opera di Gesualdo Nosengo vi sono diversi riferimenti, del tutto singolari all’interno del panorama del personalismo, che egli non condivide con altri stu4


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per sfondo una forte spiritualità cristocentrica, se si vuol intendere la specificità dell’apporto di Gesualdo Nosengo a favore della pedagogia, della scuola e del movimento cattolico italiano: «Mi è molto difficile pensare a Nosengo e separare in lui vita, scritti, attività e fede. Tutte queste componenti in lui erano una sola cosa. Esprimevano la sua personalità ricca di idee, di iniziative, di slancio apostolico. In lui, uomo di fede, il pensiero era per l’elevazione. E il pensiero e l’elevazione erano per l’impegno e l’azione»15. Segue nel prossimo numero o potete scaricarlo per intero al seguente indirizzo: http://www.unibg.it/dati/bacheca/434/62190.pdf 1 Questa prospettiva persegue un’analisi ad ampio spettro dell’oggetto di ricerca interessandosi delle sue possibili interconnessioni in termini globali, alfine di maturare una visione organica e comprensiva visione. Per questa ragione se, a prima vista, un approccio ermeneutico può apparire poco pragmatico è, a ben intendere, passibile, di esiti contrari: «[…] fino ai tentativi più impegnati di interpretazione, che non si contentano più di una presentazione, per quanto accurata, dei fatti, ma tendono a suggerire, in modo più o meno scoperto, indirizzi di intervento e quindi di modifica del reale presente, in virtù della loro precedente analisi interpretativa. Non vi appartengono perciò soltanto coloro che si preoccupano di analizzare i fatti del passato o la relativa letteratura a scopo ‘culturale’, ma anche tutti quelli che, puntando decisamente su tentativi di rinnovamento educativo, prendono l’avvio da esperienze e teorie storiche» (B. M. Bellerate, Tipologia della ricerca pedagogica, in D. Antiseri, B. M. Bellerate, F. Selvaggi, Epistemologia e ricerca pedagogica, Las, Roma 1976, p. 136). 2 Per un primo approfondimento sui principali aspetti della biografia di Gesualdo Nosengo, vedi: UCIIM, Gesualdo Nosengo (1906-1968), Le Monnier, Firenze 1969; C. Checcacci, Gesualdo Nosengo. L’impegno di una vita per la Chiesa e per la scuola, UCIIM, Roma 1988; M. Pagella, Gesualdo Nosengo. Una vita per la scuola, UCIIM, Roma 1969; O. Dal Lago, Gesualdo Nosengo. Una vita al servizio dell’educazione, Elledici, Torino 2005; L. Corradini, Introduzione, in G. Nosengo, La persona umana e l’educazione, La Scuola, Brescia 2006, pp. 7- 27. 3 Concentrandosi sui soli testi editi di cui Gesualdo Nosengo è unico autore - tralasciando, pertanto, i numerosi volumi in collaborazione, i molti articoli scientifici e i

testi dattiloscritti delle lezioni universitarie - è opportuno menzionare, sempre in merito all’approfondimento del rapporto maestro-allievo, i seguenti scritti: G. Nosengo, L’attivismo nell’insegnamento religioso della scuola media, Istituto di Propaganda Libraria, Milano 1937; Id., Il lavoro a squadre nell’insegnamento e nell’educazione, Istituto di Propaganda Libraria, Milano 1940; Id., Direttive ed esperienze nell'insegnamento della religione, Istituto di Propaganda Libraria, Milano 1939; Id., Sette lezioni di attivismo catechistico, Istituto di Propaganda Libraria, Milano 1940; Id., Formazione cristocentrica, AVE, Roma 1942; Id., La verità nella scuola, UCIIM, Roma 1953; Id., Il profilo dell’insegnante, MCD, Roma 1960; Id., Il Pastore buono e l’insegnante, UCIIM, Roma 1962; Id., L’arte educativa di Gesù Maestro. Saggi di commenti pedagogici alla condotta educativa di Gesù, AVE, Roma 1967; Id., La persona umana e l’educazione, La Scuola, Brescia 1967. 4 A. Rigobello, I fondamenti teoretici e l’educazione della persona, in A. Agazzi, A. Beccaria, C. Checcacci, Gesualdo Nosengo maestro di vita, Fondazione Nosengo, Roma 1971, pp. 8-29; A. Porcarelli, Il ruolo di S. Tommaso d’Aquino nel pensiero pedagogico di Nosengo, in L. Corradini (a c. di), Laicato cattolico educazione e scuola in Gesualdo Nosengo, Elledici, LeumannTorino 2008, pp. 173-189. 5 R. Coletti, I suoi orientamenti didattici, in A. Agazzi, A. Beccaria, C. Checcacci, Gesualdo Nosengo maestro di vita, cit., pp. 76-94; G. Cavallotto, La vocazione e l’arte educativa dell’insegnante. Spigolatura, in Id. (a c. di), Prima la persona. Gesualdo Nosengo: una vita al servizio dell’educazione, Urbaniana University Press, Roma 2000, pp. 336-355. 6 «È noto che Nosengo fu uno dei primi, in Italia, ad impegnarsi nella giustificazione e nelle applicazioni dell’attivismo pedagogico e didattico: attivismo che, diversamente da quanto si verifica all’estero, egli deduceva appunto dalla sua concezione della persona, considerata nel rapporto educativo e nell’educando. Egli lo attingeva dai concetti tomistici del de Magistro (alunno “agente primario”, maestro agente sussidiario dell’educazione) in un felice incontro con le tesi dello spiritualismo, specie stefaniniano, che esaltava l’originalità e la creatività della persona stessa» (A. Agazzi, Gesualdo Nosengo, maestro di vita, in A. Agazzi, Beccaria, C. Checcacci, Gesualdo Nosengo maestro di vita, cit., p. 6). 7 «La sua ampia realizzazione di teoria pedagogica è, se così si può dire, un puntuale riesame di ciò in cui lui, per primo, credeva e che lui, per primo, viveva. Una pedagogia costruita sull’esperienza di vita realmente agita, gomito a gomito, tra i giovani e fondata su un’armonica circonferenza esistenziale al cui centro, come perno portante, c’è la spiritualità rappresentata dall’e-


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bedienza, patto, noto a pochi, perché egli non lo ostentava, pur vivendolo intensamente. Questo suo segreto era alla radice della sua spiritualità e del suo straordinario impegno nella realtà professionale e sociale italiana ed anche straniera» (C. Checcacci, La spiritualità di Gesualdo Nosengo: alla scuola di Gesù Maestro, in G. Cavallotto (a cura di), Prima la persona. Gesualdo Nosengo: una vita al servizio dell’educazione, cit., p. 259). 11 Gesualdo Nosengo assieme ad altri studiosi, tra i quali A. Agazzi e L. Stefanini, promosse nel 1954, grazie al significativo apporto dell’editrice La Scuola, il Centro Studi Pedagogici di Scholé che, con i suoi convegni annuali, rappresentò il luogo, per eccellenza, della pedagogia personalistica italiana del secondo dopoguerra ed è a tutt’oggi importante punto di incontro e riflessione dei pedagogisti d’ispirazione cristiana. Per ulteriori approfondimenti, vedi: M. Musaio, Il personalismo pedagogico italiano del secondo Novecento, Vita e Pensiero, Milano 2001, pp. 87-93. 12 Si veda, ad esempio, nel volume La verità nella scuola, come Gesualdo Nosengo riesca a richiamarsi, al variare degli argomenti all’interno della medesima trattazione, sia alla matrice agostiniana, segnatamente allo sviluppo della tesi per la quale chi vive iniquamente non può essere in possesso della verità; sia alla matrice tomista, allorquando spiegherà la necessità del progressivo adeguarsi della mente alla res. G. Nosengo, La verità nella scuola, UCIIM, Roma 1953, pp. 8-11; pp. 21-24. 13 G. Nosengo, La persona umana e l’educazione, cit., pp. 71-141. 14 «[…] a conferma del crescente interesse verso i problemi educativi e didattici, dobbiamo dire che su di lui esercitò particolare incidenza Mario Casotti, titolare di Pedagogia. I suoi corsi, dedicati al pensiero pedagogico della Scolastica (con in primo piano san Tommaso), all’educazione cristiana, al movimento della ‘scuola attiva’, furono per Nosengo di fondamentale importanza. Gli consentirono, infatti, sia di mettere a fuoco le linee salienti della visione educativo-cattolica (principalmente interpretata in chiave tomistica) sia di accostare da vicino gli esiti più significativi della pedagogia contemporanea» (L. Caimi, Gesualdo Nosengo: Formazione e vocazione apostolico-educativa, L. Corradini (a cura di), Laicato cattolico educazione e scuola in Gesualdo Nosengo, cit., p. 63). 15 G. Cavallotto (a c. di), L’educatore: pedagogia e arte educativa di Gesualdo Nosengo. Intervista ad Aldo Agazzi, in Id. (a c. di), Prima la persona. Gesualdo Nosengo: una vita al servizio dell’educazione, cit., p. 99.

sempio di Gesù. È questo il centro di vita vera da cui il Nostro, forte della preghiera quotidiana, di una salda vita sacramentale e dalla continua meditazione del Vangelo, traeva la capacità di agire un amore oblativo che si irradiò a favore delle persone incontrate nei diversi ambiti del suo impegno: chiesa, educazione, politica, impegno sindacale, associazionismo e esperienza scout. Perdendo di vista questa convinta, quasi caparbia, convinzione cristocentrica difficilmente si potranno intendere le scelte del Nosengo totalmente proiettate verso l’altro, senza barlume alcuno di tornaconto personale. Nella vita vissuta da laico, consacrato al celibato, ha saputo mantenere lo sguardo fisso verso l’Assoluto pur implicandosi in prima persona nelle umane vicende. È rimasto integro e coerente rifiutando, a favore di altri, diversi incarichi prestigiosi e remunerativi, restando, fino alla morte, docente universitario non di ruolo all’Urbaniana e fedele all’invito dell’Apostolo delle genti. Solo attraverso la comprensione di questa premessa, il lettore, interessato alla storia del Nosengo, saprà darsi ragione delle scelte di una vita […] così fortemente vissuta in termini di amore gratuito e di impegno per il prossimo» (A. Rega, Gesualdo Nosengo: la luce della Verità nell’impegno civile, «Le Nuove Frontiere della Scuola», VIII, 24, 2010, pp. 130-131). 8 Per quanto concerne la bibliografia completa delle opere di Gesualdo Nosengo, vedi: G. Ruta, Ricerca bibliografica sulle opere di Gesualdo Nosengo (19061968) educatore, pedagogista e catecheta, «Salesianum», LV, 4, 1993, pp. 751-775; Id., Un invito alla lettura e all’approfondimento. Rassegna bibliografica tematica su Gesualdo Nosengo, in G. Cavallotto (a cura di), Prima la persona. Gesualdo Nosengo: una vita al servizio dell’educazione, cit., pp. 361-374. 9 La quasi totalità del materiale inedito di Gesualdo Nosengo è custodito nell’omonimo fondo presso l’ASE (Archivio per la storia dell’educazione in Italia - Università Cattolica del Sacro Cuore sede di Brescia). Il Fondo Gesualdo Nosengo è nato, almeno formalmente, l’11 Settembre del 2002 a seguito di un accordo - tra l’allora Presidente nazionale dell’Uciim Prof. Luciano Corradini e l’attuale Direttore scientifico dell’ASE Prof. Luciano Pazzaglia - regolante il comodato d’uso del materiale d’archivio dell’Uciim. Di particolare interesse, all’interno del citato fondo, è la Serie Personale che raccoglie gran parte degli scritti inediti di Gesualdo Nosengo: Diari spirituali (01/09/1925-31/12/1965) e Annotazioni quotidiane (1963-1968). Cfr. Comodato d’uso Fondo Gesualdo Nosengo 11 settembre 2002 - Brescia, Archivio Centrale UCIIM, Prot. n. 28 M. del 21.01.2013. 10 «Ma egli, oltre che per le sue scelte di vita, deve essere ricordato anche per la sua coraggiosa testimonianza di laico cristiano, impegnato con Dio con un patto di fedeltà ai consigli evangelici di castità, povertà ed ob6


RIFLESSIONE

Gesualdo Nosengo sulla Treccani.it Il seguente articolo è tratto dall’Enciclopedia Treccani, che ha inserito il nostro Gesualdo Nosengo nella sezione Dizionario Biografico degli Italiani (2012) . Il link all’articolo è il seguente: http:// www.treccani.it/enciclopedia/gesualdo-nosengo_

di Roberta Fossati NOSENGO, Gesualdo. – Nacque a San Damiano d’Asti il 20 luglio 1906 da Serafino e dalla sua prima cugina Clara Nosengo. Frequentò il ginnasio nell’istituto di Valsalice a Torino, fondato da don Bosco; per un breve periodo, rientrato in famiglia, aiutò il padre nella conduzione della sua fornace; conseguì nello stesso istituto salesiano il diploma della Scuola normale maschile nel 1923. Dopo due anni di Scuola allievi ufficiali, dal 1926 al 1928, fu congedato come sottotenente di complemento. Tappa fondamentale della sua vita fu l’ingresso nel 1928 nella Compagnia di s. Paolo, sodalizio di laici cattolici consacrati a Dio e di sacerdoti, fondato da don Giovanni Rossi nel 1921. Nel 1935 conseguì all’Università cattolica di Milano la laurea in pedagogia con Mario Casotti, di cui fu assistente volontario fino al 1938. Valorizzò l’apporto della neoscolastica e del personalismo cristiano nei suoi studi sull’attivismo pedagogico; lui stesso catechista, cercò di stabilire uno stretto rapporto fra pedagogia

e istruzione religiosa (L’attivismo nell’insegnamento religioso della scuola media, Milano 1937). Fondò nel 1934 la Compagnia di Gesù Maestro con don Carlo Gnocchi e Silvio Riva, e più tardi, fra il 1938 e il 1939, un Segretariato informativo di pedagogia attiva religiosa (SIPAR), con la rivista L’informatore. Negli stessi anni lanciò l’idea di fondare il Centro educazione missionaria dei Saveriani (CEM), divenuto nel 1967 Centro di educazione alla mondialità. Ottenuto un permesso speciale in quanto non sacerdote, iniziò anche a insegnare religione nell’istituto magistrale Virgilio di Milano nel 1935, esperienza di cui è frutto il volume Pino, Rigo, Zorro, Lello, Vito, Mimi: così come siamo, Diario di sei ragazzi ordinato e presentato da Gesualdo Nosengo (Milano 1939). Con un interessante esperimento educativo, coinvolse gli allievi nella cosiddetta 'banda del Grappolo', che per il nome e i simboli usati insospettì le autorità fasciste. Diffidato dalla questura, lasciò Milano e la prospettiva di una carriera universitaria. Dal dicembre 1940 proseguì l’insegnamento della religione nel liceo scientifico Cavour di Roma. Lì ebbe un altro scontro con il partito fascista e dovette rifugiarsi per qualche giorno in Vaticano e subire la sospensione dall’insegnamento. Insieme a Giorgio La Pira, Aldo Moro, Giulio Andreotti, Ezio Vanoni e altri rappresentanti dell’intellighenzia cattolica, dal 18 al 24 luglio 1943 partecipò all’ideazione di un ampio documento, noto come Codice di Camaldoli, che precisava i contenuti dell’impegno dei cattolici nella vita sociale dell’Italia in vista della fine della dittatura fascista. A lui fu affidata la stesura delle linee-guida nel campo educativo. Nel 1944 venne nominato commissario centrale dell’Associazione scout cattolici italiani (ASCI), carica che ricoprì fino al 1948. In seguito mantenne sempre i contatti con lo scoutismo a livello nazionale, sottolineando l’im-


RIFLESSIONE

portanza del metodo scout nella didattica e nell’insegnamento. Fu inoltre ideatore, fondatore e presidente dell’Unione cattolica italiana insegnanti medi (UCIIM): l’associazione, che iniziò a configurarsi all’interno del Movimento laureati di Azione cattolica, nacque nel giugno 1944 e, sostenuta da Pio XII e da monsignor Montini, si proponeva di diffondere lo spirito cristiano nell’insegnamento, nel rispetto delle ‘realtà terrene'. Da cattolico, ebbe sempre un atteggiamento aperto nei confronti della scuola statale, che considerava la scuola della maggioranza degli italiani e il luogo migliore per lo sviluppo della democrazia. Per gli insegnanti della nuova Italia scrisse nel 1948 La persona umana e l’educazione, ampliato in successive edizioni e ripubblicato a cura di Luciano Corradini (Brescia 2006). Nel 1950 promosse insieme a un gruppo di docenti di area laica il Movimento circoli della didattica (MCD) per la sperimentazione di nuove metodologie di insegnamento. Si battè per l’introduzione dell’educazione civica nei programmi scolastici, insistendo sul valore della Costituzione italiana (1958) e per l’istituzione della scuola media unica (1962). Dal 1945 in poi tenne corsi per i sacerdoti all’ateneo di Propaganda Fide di Roma (dal 1962 Pontificia università urbaniana) sulla «pedagogia di Gesù Maestro» (si vedano i suoi libri La pedagogia di Gesù. Saggi di commenti pedagogici al Vangelo, Roma 1947, e L’arte educativa di Gesù Maestro. Saggi di commenti pedagogici alla condotta educativa di Gesù, ibid.1967; ristampa ridotta con il titolo L’arte educativa di Gesù, a cura di O. Dal Lago, Torino 2006). Secondo Nosengo il maestro deve seguire l’esempio di Gesù, comportandosi come il 'buon pastore', che conosce i suoi allievi a uno a uno, si rivolge a loro con un atteggiamento di umiltà e sollecitudine; più che fare affermazioni, deve porre domande, risvegliando l’interesse e l’attenzione di chi ascolta. Nel 1954, fu ideatore e, con Aldo Agazzi e Lui-

gi Stefanini, fondatore del centro di studi pedagogici fra docenti universitari cristiani Scholé, sostenuto dalla casa editrice La Scuola di Brescia. Con gli stessi e con Mario Reguzzoni, fondò l’Organizzazione per la preparazione professionale degli insegnanti (OPPI) di Milano, il cui primo corso si tenne nel 1965, nella convinzione che gli insegnanti debbano «essere prefigurati, preparati, formati, selezionati, ben trattati, aggiornati e accompagnati da coloro cui rispettivamente tocca ciascuno di questi compiti» (Una scuola nuova per una società nuova, Roma 1964, p. 85). Morì a Roma il 13 maggio 1968.

Fonti e Bibl.: Brescia, Archivio per la storia dell’educazione in Italia, Università cattolica del sacro cuore, sede di Brescia, Fondo Gesualdo Nosengo, in particolare il fasc. Diari e Agende (1925-1965); Il pensiero educativo e pedagogico di G. N.: antologia di scritti, a cura di C. Santonocito, Roma 1974; Prima la persona. G. N. Una vita al servizio dell’educazione, a cura di G. Cavallotto, prefazione di A. Sodano, Roma 2000; A. Porcarelli, Temi di filosofia dell’educazione alla base del personalismo pedagogico di G. N., in Pedagogia generale e filosofia dell’educazione. Seminari itineranti interuniversitari di pedagogia generale, a cura di G. Vico, Milano 2006, pp. 197206; Laicato cattolico educazione e scuola in G. N. La formazione, l’opera e il messaggio del fondatore dell’Uciim. Atti del convegno nazionale di Asti… 2006, a cura di L. Corradini, Torino 2008; A. Rega, G. N.: la luce della Verità nell’impegno civile, in Le Nuove frontiere della scuola, VIII (2010), 24, pp. 130-135.

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SPIRITUALITÀ

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO V Domenica di Pasqua Piazza San Pietro, 28 aprile 2013

Cari fratelli e sorelle! Carissimi cresimandi! Benvenuti! Vorrei proporvi tre semplici e brevi pensieri su cui riflettere. 1. Nella Seconda Lettura abbiamo ascoltato la bella visione di san Giovanni: un cielo nuovo e una terra nuova, e poi la Città Santa che scende da Dio. Tutto è nuovo, trasformato in bene, in bellezza, in verità; non c’è più lamento, lutto… Questa è l’azione dello Spirito Santo: ci porta la novità di Dio; viene a noi e fa nuove tutte le cose, ci cambia. Lo Spirito ci cambia! E la visione di san Giovanni ci ricorda che siamo tutti in cammino verso la Gerusalemme del cielo, la novità definitiva per noi e per tutta la realtà, il giorno felice in cui potremo vedere il volto del Signore - quel volto meraviglioso, tanto bello del Signore Gesù - potremo essere con Lui per sempre, nel suo amore. Vedete, la novità di Dio non assomiglia alle novità mondane, che sono tutte provvisorie, passano e se ne ricerca sempre di più. La novità che Dio dona alla

nostra vita è definitiva, e non solo nel futuro, quando saremo con Lui, ma anche oggi: Dio sta facendo tutto nuovo, lo Spirito Santo ci trasforma veramente e vuole trasformare, anche attraverso di noi, il mondo in cui viviamo. Apriamo la porta allo Spirito, facciamoci guidare da Lui, lasciamo che l’azione continua di Dio ci renda uomini e donne nuovi, animati dall’amore di Dio, che lo Spirito Santo ci dona! Che bello se ognuno di voi, alla sera potesse dire: oggi a scuola, a casa, al lavoro, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore verso un mio compagno, i miei genitori, un anziano! Che bello! 2. Un secondo pensiero: nella Prima Lettura Paolo e Barnaba affermano che «dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni» (At 14,22). Il cammino della Chiesa, anche il nostro cammino cristiano personale, non sono sempre facili, incontrano difficoltà, tribolazione. Seguire il Signore, lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri comportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo e anche dentro di noi, nel cuore. Ma le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita! Non scoraggiarsi! Abbiamo la forza dello Spirito Santo per vincere queste tribolazioni. 3. E qui vengo all’ultimo punto. E’ un invito che rivolgo a voi cresimandi e cresi-


SPIRITUALITÀ

misericordioso il Signore: sempre, se andiamo da Lui, ci perdona. Abbiamo fiducia nell’azione di Dio! Con Lui possiamo fare cose grandi; ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni. Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali, giovani! Novità di Dio, tribolazione nella vita, saldi nel Signore. Cari amici, spalanchiamo la porta della nostra vita alla novità di Dio che ci dona lo Spirito Santo, perché ci trasformi, ci renda forti nelle tribolazioni, rafforzi la nostra unione con il Signore, il nostro rimanere saldi in Lui: questa è una vera gioia! Così sia.

mande e a tutti: rimanete saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore. Qui sta il segreto del nostro cammino! Lui ci dà il coraggio di andare controcorrente. Sentite bene, giovani: andare controcorrente; questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita. Questo anche e soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al nostro peccato. E’ tanto

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ESPERIENZE

Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani? Ministero dell’Interno e finanziato nell’ambito del PON Sicurezza per lo Sviluppo a valere sul FESR – Obiettivo Convergenza 2007-2013 – Obiettivo Operativo 2.6

Il progetto “Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?” è stato promosso dal Ministero dell’Interno e finanziato nell’ambito del PON Sicurezza per lo Sviluppo a valere sul FESR – Obiettivo Convergenza 20072013 – Obiettivo Operativo 2.6 “Contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza” per prevenire e contrastare i fenomeni della dispersione scolastica e bullismo nelle scuole del territorio. Il progetto denominato dal soggetto attuatore “DiscoBull” ai fini promozionali, è stato realizzato dal CENSIS, ENAIP, I.P.R.S., CONSORZIO SCUOLE LAVORO E S.T.A.M.P.A., costituiti in RTI. A seguito di Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Interno e il Ministero della Pubblica Istruzione sono stati identificati 9 Istituti scolastici che erano già stati individuati nell’ambito del PON 2000-2006 come “Centri di Risorse contro la dispersione scolastica e il disagio giovanile”. Nel Progetto questi istituti vanno intesi come Poli al centro di reti di scuole ed operatori per le attività da svolgere. Gli istituti scolastici sono: per la Regione Calabria: Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici “Sandro Pertini” di Crotone; Istituto tecnico industriale “A. Panella” di Reggio Calabria; per la Regione Campania: Istituto tecnico commerciale “Gallo” di Aversa (Ce),; Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici “Miano” di Napoli, Istituto

d’istruzione superiore “ Sannino - Petriccione” di Napoli; per la Regione Puglia: Istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci- Liceo E. Majorana” di Mola di Bari ; Istituto di istruzione secondaria superiore “Gorjux” di Bari; per la Regione Sicilia: Istituto tecnico commerciale geometra e turismo “Duca degli Abruzzi” di Palermo Istituto comprensivo “S. Giovanni La Punta”, di Catania. Beneficiari del progetto sono i giovani studenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Le tematiche considerate sono il bullismo, la dispersione scolastica e, più in generale, il disagio giovanile. Il Progetto ha la durata complessiva di 24 mesi, a partire dal 1/4/2011. Gli obiettivi Obiettivo finale del Progetto è quello di realizzare un intervento di prevenzione primaria ed, eventualmente, di recupero sui ragazzi coinvolti nei fenomeni della dispersione scolastica e del bullismo, per la diffusione della sicurezza e della legalità Tale intervento si caratterizza come una buona pratica per contenuti, metodologie, strumenti attivati. La sostenibilità sarà assicurata dalla partecipazione ed adesione al progetto delle reti di soggetti, pubblici e privati, attivi sui singoli territori tra cui, i dirigenti scolastici, i docenti, i giovani a rischio e le famiglie; ma anche gli Uffici scolastici regionali, gli operatori dei Consultori familiari, le Prefetture U.T.G, i Sert, le AA.SS.LL, i Tribunali dei minori, le Forze dell’ordine, i servizi sociali, del privatosociale, delle parrocchie impegnate in attività per ragazzi. Più in particolare attraverso l’intervento si intende raggiungere i seguenti obiettivi: a) potenziare le attività dei Centri per la dispersione istituiti presso gli Istituti scolastici coinvolti nel Progetto rendendoli il punto di riferimento della rete dei sog-


ESPERIENZE

sentazione completa del disagio giovanile nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza e di raccogliere materiali sulle buone pratiche attivate anche in altri contesti, nazionali ed esteri. Nella Seconda fase le attività si concentreranno invece sui territori in cui si trovano gli istituti scolastici segnalati all’interno del bando di gara e oggetto del Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Interno ed il Ministero della Pubblica Istruzione. Tutte le fasi del progetto saranno accompagnate da attività di sensibilizzazione e comunicazione finalizzate a creare una rete permanente sul territorio e a sensibilizzare l’opinione pubblica.

getti attivati nel corso del Progetto; individuare e diffondere modelli d’intervento sia di prevenzione primaria, rivolti cioè a tutti i giovani adolescenti a rischio, sia di recupero, rivolti individualmente ai giovani drop out e a protagonisti di fenomeni di bullismo; c) sostenere i docenti, le famiglie e gli operatori del territorio nei processi di educazione e formazione dei giovani; d) far acquisire ai giovani comportamenti e stili di vita improntati alla sicurezza e alla legalità attraverso interventi che sviluppino l’apprendimento di competenze socio-emotivorelazionali; e) promuovere il benessere e lo sviluppo dell’adolescente implementando le interazioni e le sinergie tra i diversi soggetti presenti nel sistema locale di riferimento. b)

Siti di riferimento: http://www.discobull.it Su Facebook: http://www.facebook.com/ pages/Progetto-Discobull/342413772442702

Le attività Il progetto si divide in due fasi: una Prima fase (FASE A) di Analisi della dispersione scolastica e del bullismo e di ricerca di buone pratiche (dal primo al sesto mese del progetto) e una Seconda fase (FASE B) di realizzazione degli interventi di prevenzione primaria e di recupero nelle scuole e nel territorio (dal settimo al ventiquattresimo mese). Questa seconda fase prevede, tra l’altro, l’istituzione, presso ciascun istituto scolastico coinvolto, di un Centro di ascolto e sostegno con funzione di consultorio-laboratorio e di un Centro di aiuto allo studio e di recupero scolastico. All’interno del Centro, e sul territorio circostante, si svolgeranno attività di animazione, formazione, consulenza psicologica, recupero, individualizzate e di gruppo, rivolte ai giovani, alle famiglie, ai docenti, agli operatori. Nella Prima fase, l’attività di ricerca – tanto per la parte relativa all’analisi del contesto socioeconomico quanto per la parte relativa all’analisi delle buone pratiche – si allargherà anche al di là dei territori in cui si trovano gli istituti scolastici, con l’obiettivo di offrire una rappre12


PROPOSTE

MOODLE: e-learning a scuola Corso di formazione on line per l’utilizzo della piattaforma MOODLE in ambito didattico

“L’e-learning nella scuola nasce dall’esigenza di introdurre le nuove tecnologie della multimedialità e delle reti per migliorare le modalità di insegnamento e i processi di apprendimento, sulla base di un’idea generale di maggiore attenzione alla qualità dell’apprendimento. L’e-learning è visto soprattutto come supporto alla didattica in presenza e non come sostitutivo dell’attività in aula e in laboratorio. Esso consente l’accesso dello studente secondo tempi e ritmi propri, in particolare per le attività di recupero e rinforzo. Particolarmente importante appare l’uso dell’e-learning per gestire interventi di recupero nei mesi estivi. I risultati attesi riguardano soprattutto la possibilità di personalizzazione dell’insegnamento e la

A seguito della riunione del Consiglio Regionale del 27 marzo 2013, questo corso sarà GRATUITO per tu% i soci in regola con l’iscrizione per l’anno 2013! La decisione è stata presa in considerazione della situazione economica del momento e della *pologia di soci che ne hanno fa-o richiesta. Coloro che hanno versato la quota precedentemente richiesta verranno completamente rimborsa*.

Finalità: L’UCIIM Lazio si prone di offrire una formazione che vada dall’ideazione all’implementazione di corsi da utilizzare come integrazione o come supporto alla didattica in classe, con strumenti opensource (gratuiti e liberi), al fine di promuovere quelle competenze sempre più richieste sia dal mondo istituzionale della Scuola sia dalle esigenze culturali e sociali degli alunni. Obiettivi: Esplorare le principali potenzialità didattiche della piattaforma MOODLE Conoscere e usare le principali risorse e attività Costituire un gruppo di lavoro che utilizzi e verifichi le potenzialità di MOODLE per integrare la didattica curricolare ed extracurricolare Utilizzare MOODLE come ambiente di sperimentazione, collaborazione e condivisione di esperienze fra i docenti


PROPOSTE

Programma: Filosofia di Moodle - Instrutional design: la progettazione della formazione on line Sito e community di riferimento La struttura di Moodle: parti, componenti e blocchi Tipologie di corsi: relazionali, argomenti, settimanali Organizzazione di un corso: utenti e ruoli Le risorse Le attività Ogni corsista sarà poi docente in un corso costruito per i propri colleghi al fine di mettere in pratica e riflettere sulle strategie adottate. Saranno previsti anche approfondimenti sull’uso degli SCORM e di alcuni software autori. Modalità di partecipazione e informazioni Il corso è rivolto a tutti i soci UCIIM in regola con l’adesione all’Associazione per l’anno 2013. Chi non fosse già iscritto lo può fare contestualmente, all’iscrizione al corso. Il costo del corso per i soci è di 20 Euro, per i non soci diventa 55 Euro, compresa la quota di adesione. Tempi: Il corso durerà 5 mesi: da aprile a settembre 2013. Le iscrizioni devono pervenire entro il 15 aprile 2013 a uciimlazio@gmail.it Ogni partecipante al corso inoltre ha uno sconto del 30% sull’acquisto di un servizio di hosting presso Ergonet.it per avere un dominio personale su cui installare Moodle o creare un sito proprio.

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CONSIGLIO REGIONALE

Il 27 marzo 2013 il Consiglio Regionale dell’UCIIM Lazio ha deliberato le seguenti attività: ♦

spostare il Congresso regionale in autunno e di nominare commissioni che possano nel frattempo elaborare un regolamento proprio e predisporre appuntamenti per la formazione adeguata dei soci che hanno una carica associativa al fine di uniformare le procedure di elezione e di partecipazione. Si decide anche che questa giornata di formazione sia a spese dell’UCIIM Lazio. ipotesi di un Convegno Regionale: possibilmente il 13 maggio a Rieti con Mons. Chiarinelli e qualcuno per la professione sul tema della valutazione o delle competenze. stesura condivisa fra i soci e le sezioni di una Carta dei valori, un Codice etico e adottare possibilmente il Bilancio sociale, e soprattutto promuovendo un forte sostegno ai giovani docenti. dopo un approfondito dibattito sulla situazione economica e sociale attuale, si decide che il corso on line su Moodle sarà e chi ha pagato verrà rimborsato: unica condizione l'iscrizione per il 2013 in regola.

Per dare forza alle azioni del Consiglio Regionale si incarica all’unanimità Andrea Rega per le commissioni su codice etico e carta dei valori, Maria Rita Tarquini i rapporti con gli uffici scuola delle diocesi del Lazio e Mimmi Ripepi per la comunità dei Dirigenti Scolastici.


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