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Mensile delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia Anno XXIX n.4 - aprile 2010

osservatorio cristiano

Acqua: un bene supremo Il 22 marzo 2010 si è celebrata in tutto il mondo la giornata dell’acqua. Questo avviene ogni anno dal 1993, quando l’Onu ha stabilito di dedicare un giorno a tale problema per sensibilizzare tutti gli uomini, affinché vi sia maggiore attenzione nell’uso di questo bene supremo. Basti pensare che ancora oggi oltre un miliardo e mezzo di persone, nel mondo, non ha accesso all’acqua potabile. Sono, invece, più di due miliardi e mezzo le persone che non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base; cinque milioni di persone muoiono ogni anno per malattie legate all’acqua. Gli esperti del settore dicono che nel futuro ci saranno delle guerre tra popoli per accaparrarsi la possibilità di accedere all’acqua. Tutto questo deve portare le persone a considerare maggiormente questo bene, per alcuni così “scontato”, ma altresì così prezioso. Fa riflettere lo slogan usato quest’anno: “Acqua pulita per un mondo sano”. Se tutti potessero avere acqua pura, molte malattie potrebbero essere debellate. Vi è nel mondo una malattia più grave, quella dell’anima, che

CristianiOggi

Monologo o dialogo con Dio?

“Allora il Signore rispose a blemi di Giobbe, tre suoi amici Giobbe dal seno della tempesta, e corrono a casa sua con l’intento disse…” (Libro di Giobbe 38:1) di consolarlo. In realtà lo accusano ingiuNel momento della soffestamente di essere lui stesso la renza l’uomo si rivolge a Dio causa dei suoi guai. per attribuirGli la colpa, senza Tra Giobbe e i tre amici si aspettare risposta. sviluppa un lungo dibattito, Di fatto è solo un monologo pieno di accuse, manifestazioni in cui l’uomo parla e Dio tace. di sapienza umana, repliche, diLa vicenda di Giobbe affronta fese… Più volte Giobbe accusa il mistero della sofferenza per Dio di averlo abbandonato al dare risposta all’interrogativo suo destino. E Dio tace. d’ogni tempo: “Perché il giusto Ad un certo punto, però, soffre?”. Giobbe tace. Messi a conoscenza dei proIl suo silenzio permette l’inha colpito tutti gli uomini, causata dal peccato. Essa conduce alla morte eterna. Tutti abbiamo bevuto questa “acqua inquinata”. La Bibbia dice: “… Per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato” (Lettera ai Romani 5:12). Vi è però un’altra fonte alla quale poter attingere. Il profeta Zaccaria proclama: “… Vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l’iniquità” (13:1).

Gesù, venendo in questo mondo malato, ha dichiarato: “… Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Vangelo di Giovanni 7:37,38). Cristo Gesù, morendo sulla croce, ci ha aperto questa fonte. È una fonte inesauribile e inalterabile. Egli, infatti, promette di dare a tutti gratuitamente dell’acqua della vita (cfr. Apocalisse 21:6). Caro lettore, se continuerai a bere dalle “cisterne screpolate” di questa terra, sarai sempre ammalato e insoddisfatto,

attualità

tervento di Dio. Perché ora l’uomo tace e ascolta. Dio può ristabilire i ruoli: Lui è Dio! Ogni uomo deve tornare al proprio posto e riconoscerne la sovranità. Per quanto riguarda noi, uomini del terzo millennio, è cambiato qualcosa? No, perché anche oggi nel monologo perdiamo, ma nel dialogo con Lui vinciamo! l’approfondimento è a pagina 4 ma se berrai dalla “Sorgente di acqua viva”, che è Cristo Gesù, tu sarai guarito e pienamente ristorato. Gesù un giorno disse ad una donna che stava attingendo acqua da un pozzo: “… Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna” (Vangelo di Giovanni 4:13,14). Come questa donna, anche noi vogliamo esclamare: “Signore, dammi di quest’acqua”. Abele Trosino


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