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Risveglio Pentecostale - Anno LXIV - numero 3 - Periodico Mensile - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

Risveglio marzo 2010

“La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105)

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche Assemblee di Dio in Italia

“...Colui che viene a me, non lo caccerò fuori” [Giovanni 6:37 ]


Risveglio P E N T E C O S T A L E

Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Ente Morale di Culto D.P.R. 5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Presidente: Felice A. Loria Vice Presidente: Vincenzo Spec­chi Segretario: Davide Di Iorio Tesoriere: Giu­sep­pe Tilenni Consiglieri: Eliseo Cardarelli, Salvatore Cusumano, Paolo Lombardo, Gaetano Montante, Vito Nuzzo Presidente emerito: Francesco Toppi Consiglieri onorari: Germano Giuliani, Francesco Rauti Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Tel. 049.­605127 fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it www.assembleedidio.org Versamenti sul c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 35132 Padova Registrazione n.1688 del 1.3.2000 Trib. di Padova La pubblicazione è distribuita a mem­bri e simpatizzanti delle Chi­e­ se Cri­stiane Evan­geliche A.D.I. ed è so­stenuta da offerte vo­lon­ta­rie. In con­ formità alla Leg­­ge 675/96 e successive modifiche sulla tutela dei da­ti perso­ nali, la Re­da­zio­ne di Ri­sveglio Pen­te­co­ sta­le ga­rantisce l’assoluta riservatezza di quelli di cui è in possesso. Inol­tre assicura i lettori che i loro dati perso­ nali sono custoditi in un archivio elet­ tronico presso la sede del giornale e ver­ranno utilizzati soltanto per in­viare la corrispondenza relativa al mensile Ri­sve­glio Pen­te­co­sta­le. Gli articoli fir­ mati im­pegnano esclu­si­va­men­te i lo­ro au­tori. I manoscritti non pub­blicati non si restituiscono. Direttore Responsabile: Vincenzo Specchi Comitato di Redazione Risveglio Pente­ costale - Cristiani Oggi: Vincenzo Spec­ chi (sostituto del presidente ex officio), Salvatore Esposito, Lorenzo Framarin, Domenico Modugno, Elio Varricchione. 2

Risveglio Pentecostale - Marzo 2010

Andiamo alla “Mi sono rallegrato quando mi hanno detto: I Salmi, ispirati dallo Spirito Santo, trasmettono esperienze personali di vita degli scrittori e costituivano l’Innario dei canti del popolo d’Israele. Il Salmo 122 ci parla del desiderio di ogni credente che è quello di dimorare nella Casa del Signore, per trovare pace e serenità, sperimentare l’amore che viene dall’Alto e godere la comunione con Dio e con i fratelli. Quando parliamo di Casa di Dio non stiamo facendo riferimento ad un edificio fatto da mani d’uomo, ma dell’insieme di quanti hanno sperimentato la salvezza, essendo stati rigenerati dallo Spirito Santo e dalla Sua Parola: “Accostandovi a lui pietra vivente… anche voi come pietre viventi siete edificati per formare una casa spirituale” (1 Pie.2:4-5). I credenti costituiscono la casa del Signore, la Sua dimora, come individui e come Chiesa. Davide, il dolce cantore d’Israele, si rallegra di poter andare alla casa del Signore, e la sua preghiera è: “Ci sia pace all’interno delle tue mura e tranquillità nei tuoi palazzi! Per amore dei miei fratelli e dei miei amici io dirò: La pace sia dentro di te! Per amore della casa

del Signore, del nostro Dio, io cercherò il tuo bene” (Sal.122:7-9). Il salmista, come il credente, sente il bisogno di andare alla casa del Signore, ed è animato dallo stesso sentimento dei figli di Core: “Come la cerva desidera i corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia è assetata di Dio del Dio vivente” (Salmo 42:12). Chi scrive il Salmo 42 manifesta di aver provato la gioia del dimorare nella Casa di Dio, ma di averla momentaneamente perduta, a causa della sua lontananza. Il salmista brama tornare alla casa del suo Dio, dove è possibile sperimentare momenti meravigliosi nella Sua presenza, oltre alla gioia della comunione fraterna “Quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme! … Là infatti il Signore ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Sal.133:1,3). Possa ogni fratello e sorella in Cristo sentire il bisogno di essere presente nella Casa del Signore per lodarLo insieme con tutto il cuore! Oltre alla gioia del presente c’è una speranza futura per colui che dimora

in questo numero ANDIAMO ALLA CASA DEL SIGNORE Enzo Specchi......................................pag.2-3

ALBANIA OLTRE GERUSALEMME Angelo Gargano ................................pag.4-5

CHE C’È DI MALE? Domenico Modugno . ........................pag.6-7


casa del Signore

Andiamo alla casa del Signore” (Salmo 122:1) nella casa di Dio: “Certo, beni e bontà mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita ed io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni” (Salmo 23:6). C’è una città stupenda dove il credente dimorerà per glorificare il nome del Signore: la Gerusalemme celeste! “Certo”: è la dichiarazione di fede che è “certezza di cose che si sperano e dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebr.11:1) di colui che vuole, per l’eternità, dimorare con il Signore. Davide nel Salmo 27 dichiara: “Una cosa ho chiesto al Signore e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita per contemplare la bellezza del Signore, e meditare nel suo tempio” e ancora i figli di Core così si esprimono: “Un giorno nei tuoi cortili val più che mille altrove. Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi” (Sal.84:10). Anche quando le circostanze ci sono avverse, quando ci troviamo nel bisogno, ricordiamoci che la nostra vera ricchezza è stare nella pre-

senza del Signore e uniti al Corpo di Cristo: “Là infatti il Signore ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno”. Ecclesiaste 5:1 avverte “Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio e avvicinati per ascoltare…”. Quanti dispongono il loro cuore per il Signore mentre si recano alla Sua casa? Quanto di più sarebbero benedetti i nostri culti, se ogni credente partisse dalla propria abitazione in comunione con Dio e arrivando in chiesa si disponesse ad ascoltare con attenzione e con il fermo proposito di realizzare e ubbidire al messaggio della Parola! L’apostolo Paolo, scrivendo a Timoteo, così si esprime: “Ti scrivo queste cose… affinché tu sappia, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” (1 Tim.3:14-15). Quando andiamo alla Casa del Signore è importante che consideriamo lo scopo per cui lo stiamo facendo: per adorare e glorificare il nome

Santo del Signore, per avere comunione con Lui e ritrovarci insieme ai fratelli nella “Santa Adunanza”, perciò è importante anche la forma, che deve essere rispettosa e dignitosa negli atteggiamenti e nell’abbigliamento, come per un’occasione speciale: il nostro è un incontro con l’Altissimo! Il dono più grande che possiamo fare a una persona è invitarla a venire con noi nella Casa del Signore, affinché possa sperimentare la salvezza dell’anima e la gioia del cuore: “Mi sono rallegrato quando mi hanno detto: Andiamo alla casa del Signore”. “Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano. Quelli che sono piantati nella casa del Signore fioriranno nei cortili del nostro Dio. Porteranno ancora frutto nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti, per annunziare che il Signore è giusto; egli è la mia rocca, e non v’è ingiustizia in lui” (Sal.92:12-15). Enzo Specchi

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CRISTO LA NOSTRA PASQUA Alessandro Cravana ........................ pag.8-10

L’IDDIO DEI VIVENTI CRISTO È RISORTO! Sebastiano Campo......................... pag.15-16

UN’OFFERTA BENEDETTA Tommaso Incandela ........................... pag.19 NOTIZIE DALLE NOSTRE COMUNITÀ..................................pag.20-23 APPUNTAMENTI............................. pag.24

LO CELEBRERÒ ANCORA Gioacchino Caltagirone.................. pag.11,14

PARAGONE CON IL VENTO Carmelo Fiscelli .............................pag.17-18

Per notizie aggiornate consultate il sito www.assembleedidio.org Risveglio Pentecostale - Marzo 2010

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ALBANIA

Oltre Gerusalemme

Già da tempo, nel cuore di molti servitori del Signore e anche in molti credenti delle nostre chiese, cresceva il forte desiderio e la visione che l’opera delle Assemblee di Dio in Italia valutasse l’idea di impegnarsi nell’evangelizzazione oltre i confini nazionali. Per molti anni ci si è dedicati al consolidamento della nostra opera in Italia e all’evangelizzazione delle regioni e città nazionali ma, come disse Gesù, il grande mandato (Marco 16:15,16), che è la missione della chiesa, deve estendersi “oltre Gerusalemme” (Atti 1:8). Siamo fieri della grande opera che il Signore ha compiuto e sta continuando a compiere nella nostra nazione, delle centinaia di chiese sparse in tutto il territorio, dei ministeri unti dal Signore che vengono esercitati all’interno delle nostre comunità; ma proprio per questo sentiamo forte il senso di responsabilità che abbiamo nei confronti di quei popoli che ancora non conoscono la grazia di Dio. In seguito alla richiesta di collaborazione dei fratelli principali delle Chiese Assemblee di Dio in Albania (ADA), fatta pervenire all’inizio del mese di agosto 2009 direttamente al fratello Felice A. Loria, presidente della nostra opera, e presentata successivamente al Consiglio Generale delle Chiese nella riunione di settembre 2009, cresceva sempre più il convincimento che ormai era giunta l’ora che le Assemblee di Dio in Italia guardassero fattivamente oltre i confini nazionali. Nella corso della riunione di settembre 2009, il Consiglio Generale delle Chiese ha nominato una commissione affinchè visitasse l’opera consorel-

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la in Albania e valutasse in che modo si potesse collaborare. La commissione recatasi in Albania in ottobre 2009 ha preso contatti con la nascente opera delle Assemblee di Dio e si è resa conto sia delle grandi opportunità di lavoro spirituale esistenti sia dell’impellente bisogno di credenti consacrati che predichino l’Evangelo in questa nazione, ritenuta fino agli inizi del 1990 una nazione atea. Oltre alla grande opera di evangelizzazione da fare in Albania, ci si è resi conto anche della necessità di evangelizzare tutta la zona dei Balcani in cui città intere non conoscono nemmeno il nome di Gesù e la grande opera da Lui compiuta per la salvezza dell’uomo. Considerando che l’Italia è la nazione più vicina a questi popoli e rendendoci conto che le Assemblee di Dio in Italia costituiscono un’opera unita e desiderosa di vedere altri salvati, si è avvertito un senso di grande responsabilità nei confronti dei perduti, che ci ha condotti a chiedere a Dio di guidarci e consigliarci su come poter rispondere al bisogno di salvezza dei nostri “vicini di casa” e, in seguito, secondo la volontà di Dio, al bisogno di coloro che si trovano “all’estremità della terra” (Atti 1:8). Il 2 di dicembre 2009, per le Assemblee di Dio in Italia, è da considerare una data storica, in quanto il Consiglio Generale delle Chiese, per la prima volta da quando è nata la nostra associazione di chiese, ha deciso di costituire un Comitato Missioni Estere approvando la seguente delibera: “a. Premesso: che i pastori Vincenzo Specchi e Angelo Gargano hanno visitato alcune Comunità delle Assemblee di Dio d’Albania come Commissione del C.G.C. b. Considerato: la richiesta di aiuto spirituale

Culto con gli studenti della Scuola Biblica di Tirana

che queste Comunità, così vicine geograficamente alla nostra penisola, per un’opera missionaria di collaborazione in varie aree: pubblicazioni, insegnamento, evangelizzazione. c. Visto: il parere favorevole della Commissione suddetta e la collaborazione già fornita da alcune nostre Chiese ADI. in questa Nazione. d. Delibera: “Il Consiglio Generale delle Chiese A.D.I., delibera la nomina di un “Comitato missionario” nelle persone dei Pastori: Giuseppe Tilenni (sostituto del Presidente ex officio), Angelo Gargano e Antonino Mortelliti che proporrà al C.G.C. le varie iniziative di collaborazione missionaria. Una circolare sarà inviata alle Chiese per collaborare finanziariamente con la Cassa Missioni che elargirà i fondi necessari” Immediatamente il Comitato Missioni Estere ha preso contatti con la vicina Albania e, insieme ai fratelli che già operano da anni sul posto, si è proceduto di individuare un programma di interventi e di impegni che comprende il supporto con materiale bibliografico, ministeriale e, nel tempo opportuno, anche l’invio di uomini e donne consacrati che possono servire il Signore come missionari. L’Albania potrebbe costituire il punto di partenza di questa “visione” che sempre più sta crescendo nella coscienza dei credenti della nostra nazione, certi che il Signore ha un grande lavoro e un grande mandato per il Suo popolo in Italia. Alle chiese della nostra nazione e a tutti i credenti chiediamo di accompagnare questa iniziativa con la loro preghiera, certi che il Signore ci sta chiamando a servirLo, impegnando uomini e mezzi, non solo nella nostra nazione ma anche “oltre Gerusalemme”. Angelo Gargano

Culto nella chiesa di Durazzo Risveglio Pentecostale - Marzo 2010

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Che c’è di male? Quante volte abbiamo ascoltato una simile frase! Magari dagli adolescenti della nostra comunità non ancora nati di nuovo o addirittura da coloro che si professano cristiani rigenerati. Del resto, dopo una settimana trascorsa in larga parte a scuola, o al lavoro, o dopo interminabili ore passate sui libri, si sente il bisogno di ricrearsi, di avere del tempo di svago, un diversivo che consenta di uscire dalla solita routine giornaliera e di riprendersi dalle fatiche quotidiane. E allora, che male c’è ad andare al cinema dopo il culto domenicale? Che male c’è ad ascoltare della buona musica in un disco pub in compagnia degli amici e, perché no, di fratelli in Cristo? Lo fanno tutti: che male c’è? Ma, non riuscendo a dare un’esaustiva risposta ad una domanda che molti ritengono retorica, il dubbio rimane: “Vuoi vedere che il male c’è”?

Lecita o utile? Coloro che sono nati di nuovo non devono ignorare ciò che la Scrittura insegna: “Cercate prima il regno e la giustizia di Dio” (Matteo 6:33). Nella nostra quotidianità la ricerca del Regno dei Cieli deve avere la priorità su ogni cosa; è necessario vivere una vita di consacrazione e santificazione tenendo sempre presente che: “Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna” (I Corinzi 6:12). Ci sono allora due condizioni da tener presenti nelle scelte di tutti i giorni: 1. Ciò che faccio deve essere utile (o vantaggioso come traduce Diodati), cioè deve portare un reale beneficio alla mia vita o a quella di chi mi sta vicino. 2. Non deve inoltre dominarmi al punto da occu-

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pare il posto di Dio nel mio cuore, e diventare così un idolo. Dobbiamo chiederci se quello che vogliamo fare è in accordo con le Scritture, se reca danno alla nostra comunione con Dio e contrista il Suo Spirito che è in noi. Dio, infatti, ci ha chiamati alla santificazione di tutto il nostro essere: lo spirito, l’anima, e il corpo (I Tessalonicesi 5:23), e ci invita altresì ad avere una condotta santa che rispecchi la Sua santità. È necessario quindi che siano oggetto del nostro svago quelle cose che non sono in contrasto con l’opera di santificazione che lo Spirito di Dio porta avanti nella nostra vita: “Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne” (Galati 5:16,17). Pertanto, dobbiamo mettere da parte tutte quelle cose che appartengono alla vita mondana, perché colui che è nato di nuovo “è morto al mondo” (Galati 6:14). Un vecchio canto dice: “Il mondo non è più per me” e tale deve essere per quanti si reputano cittadini del cielo: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (I Giovanni 2:15-17). Studiamoci di fare la volontà di Dio e non ignoriamo le macchinazioni del nemico delle anime nostre che sussurra continuamente al nostro orecchio: “Che male c’è? Lo fanno tutti”! In antitesi a ciò, non disprezziamo la comunione fraterna, il ritrovarsi insieme, anche al di fuori dei culti, per condividere la predicazio-


ne della Parola di Dio ascoltata e per pregare insieme: “E tutti quelli che credevano erano insieme, ed avevano ogni cosa in comune” (Atti 2:1,44). Un credente consacrato al Signore è una persona separata dalle cose del mondo. Una resa completa a Dio, una profonda consacrazione della propria vita al Signore è il dovere e la necessità di ogni credente. La vera chiamata di Dio dovrebbe riempire la persona di un gioioso desiderio di essere guidato, unto e controllato dallo Spirito Santo.

Nessun compromesso Leggendo la Parola di Dio, constatiamo che i giovani possono essere un luminoso esempio di una consacrazione senza compromessi. La Scrittura, ad esempio, ci parla di Daniele e dei tre suoi amici ebrei alla corte del re di Babilonia. Benché deportati in una nazione pagana, nonostante i loro nomi fossero stati cambiati, sebbene sottoposti ad un martellamento continuo da parte di una cultura politeista che, nelle intenzioni degli educatori, doveva sradicare dalla personalità di quei giovani ogni traccia ed ogni ricordo della loro origine ebraica e soprattutto del loro Dio, seppero prendere una posizione ferma e precisa: “Daniele prese in cuor suo la decisione di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi… «Ti prego, metti i tuoi servi alla prova per dieci giorni; dacci da mangiare legumi e da bere acqua; in seguito confronterai il nostro aspetto con quello dei giovani che mangiano i cibi del re e ti regolerai su ciò che dovrai fare»” (Daniele 1:8,13). La loro determinazione convinse il capo degli eu-

nuchi ad accogliere la loro richiesta. Daniele ed i suoi amici avrebbero potuto dire: “Che male c‘è a mangiare i cibi e le bevande del re? Dopotutto, Dio guarda al cuore”! Invece vollero onorare Dio, perché quel cibo e quelle vivande, prima di giungere sulla loro tavola, erano presentati ed offerti alle divinità Babilonesi. La regola d’oro presente nella Scrittura: “Dio onora quelli che lo onorano”, divenne per loro esperienziale: “Il maggiordomo accordò loro quanto domandavano e li mise alla prova per dieci giorni. Alla fine dei dieci giorni, essi avevano miglior aspetto ed erano più prosperosi di tutti i giovani che avevano mangiato i cibi del re. Così il maggiordomo portò via il cibo e il vino che erano loro destinati, e diede loro legumi. A questi quattro giovani Dio diede di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni saggezza” (Daniele 14:17). La scelta di questi giovani non era dettata da mero entusiasmo giovanile, ma dal desiderio di fare la volontà di Dio: “Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini” (Atti 5:29).

Conclusione Un giorno un credente, ritrovandosi con il suo pastore, manifestò il desiderio di trascorrere in modo “alternativo” il suo tempo libero. Che male c’era in tutto questo? Il pastore gli disse: “Gesù lo avrebbe fatto?” Poi aggiunse: “Credi nel ritorno di Gesù ed al rapimento dei credenti? Un attimo prima di quel glorioso avvenimento, in quale posto vorresti essere? Impegnato in che cosa? Allora vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”! Queste sono le domande che ogni sincero credente dovrebbe porsi! Domenico Modugno

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Cristo

La Nostr a

È quindi chiaro che gli ebrei, popolo dell’Antico Patto, dovevano celebrare la Pasqua secondo quanto ordinato con Mosè fino alla venuta di Cristo, il Quale ha stabilito il Nuovo Patto (Luca 22:20). Con Cristo, il Nuovo Testamento completa la rivelazione di Dio agli uomini, pertanto il messaggio della redenzione è più profondo e LA PASQUA EBR AICA Il termine Pasqua proviene dalla parola ebrai- non si limita a una nazione (Matteo 26:26; Apocalisse 5:9). ca “pèsach”, che significa letteralmente “saltare, Dopo la morte e la risurrezione di Gesù, i cripassare oltre”. È riferita alla notte in cui Dio olstiani d’ogni tempo e luogo, ebrei e non ebrei, trepassò in Egitto le case degli Israeliti segnate dal sangue dell’agnello, risparmiando i primoge- possono ricordare il sacrificio di Cristo e la perniti. La Pasqua doveva celebrarsi la sera del quat- fetta giustificazione che ne consegue, ma non tordicesimo giorno di Nisan, il primo mese ebrai- più secondo il rituale dell’Antico Testamento né rinnovando, in alcuna forma, quel sacrificio irco; si doveva uccidere l’agnello, segnare con il ripetibile. Questo ricordo pregna, in modo consangue le porte e mangiarne la carne con pane tinuo, l’adorazione in spirito del singolo redento azzimo ed erbe amare. Si ricordava così la sale si celebra mediante la Cena del Signore, con i vezza dal giudizio divino e la liberazione dalla dura schiavitù egiziana (Esodo 12:7-8, 12-13, 24- simboli del pane e del vino. Quale rito dell’Antico Patto, invece, la pasqua 27). La Legge divina ordinava di immolare il sacri- ebraica consisteva sostanzialmente nella ripetizione di un sacrificio animale, poiché le istituficio nel santuario (Deuteronomio 16:5-6). Così, zioni dell’Antico Patto non avevano la forza di liper celebrare la Pasqua, ogni ebreo doveva recarsi al Tempio di Gerusalemme e poi appartar- berare interiormente e definitivamente gli uomisi in casa di parenti o amici (Matteo 26:17-18) per ni dalla servitù al peccato, consentendo loro un accesso spirituale alla presenza di Dio (Giovanconsumarlo arrostito. In seguito alla distruzione del Tempio (70 d.C.) e alla cessazione dei sacrifi- ni 1:29; Ebrei 10.19-22). La Pasqua ebraica doci, la Pasqua ebraica tornò ad essere una cerimo- veva celebrarsi, per ricordare l’esodo dall’Egitto, nia di esclusivo carattere familiare, un rituale che in un preciso giorno dell’anno “Quel giorno sadura diverse ore condotto dal capofamiglia e nel rà per voi un giorno di commemorazione” (Esoquale si alternano quattro calici di vino al canto do 12:14), mentre, istituendo la Cena del Signodei Salmi, a preghiere di ringraziamento e bene- re, Gesù affermò: “Fate questo, ogni volta che ne dizione. berrete, in memoria di me ” (I Corinzi 11:25). Ecco perché non vi è cenno, nelle Scritture, che la chiesa dell’era apostolica celebrasse la PaL’INSEGNAMENTO squa. NEL NUOVO TESTAMENTO La Pasqua era anche intesa a profetizzare il sacrificio di Cristo, l’Agnello di Dio, sacrificato L’INTRODUZIONE per i peccati del mondo. Scrivendo ai cristiani in DI UNA LITURGIA Corinto, l’apostolo Paolo dice: “La nostra pasqua, Leggendo la storia del Cristianesimo appacioè Cristo, è stata immolata” (I Corinzi 5:7). re l’ingresso postumo di alcune pratiche pagane Viviamo in un mondo segnato da usanze e consuetudini, spesso passivamente accettate anche in campo religioso senza appurarne le origini storiche e culturali, nonché l’effettiva corrispondenza biblica.

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Pasqua che concorsero alla formazione di un codice liturgico. L’allegrezza per il sorgere del sole e per il risveglio della natura primaverile venne accostata alla gioia per la resurrezione di Cristo, “Sole di giustizia”. La prima notizia di una celebrazione annuale di una “Pasqua cristiana” risale alla metà del II secolo. La data di celebrazione fu tuttavia causa di un duro scontro tra le comunità del tempo post-apostolico, come narra Eusebio di Cesarea nella “storia ecclesiastica”. Nel II secolo d.C. le chiese fissavano il giorno della Pasqua in base all’inizio del mese lunare, per cui il giorno della settimana nella quale si festeggiava non era mai lo stesso. Presto, però, importanti chiese, come Roma e Alessandria, iniziarono a celebrare la Pasqua esclusivamente di domenica. Nel III secolo tale uso si affermò sempre più, finché durante il Concilio di Nicea (325 d. C.) l’imperatore Costantino richiamò tutte le chiese a non seguire più l’usanza dei Giudei (il novilunio) ma a uniformarsi al nuovo principio. Si riuscì a concordare che la Pasqua fosse celebrata la domenica successiva al primo plenilunio che avvie-

ne dopo l’equinozio di primavera: per questo la data oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile.

L’ORIGINE DI RITI E USANZE Alcune delle tradizioni popolari della Quaresima, il periodo che per la Chiesa Cattolica Romana precede la Pasqua, e della Pasqua stessa risalgono ad antichi riti propiziatori primaverili atti a spaventare e allontanare i demoni dell’inverno. Già 3000 anni prima di Cristo tra i Persiani era usanza regalare delle uova all’inizio della primavera come dono propiziatorio, poiché l’uovo simboleggiava l’inizio della vita. Questa tradizione fu ripresa da alcuni cristiani, i quali dopo la cerimonia pasquale distribuivano ai fedeli un cesto di uova “benedette”. La primavera era sacra per gli adoratori che abitavano in Fenicia. La loro dea della fertilità, Astarte (Afrodite per i Greci), aveva come simboli l’uovo e la lepre. Da qui l’usanza di considerare le uova immagine di fertilità e di vita. Gli Egiziani, i Greci e i Romani coloravano le uova e le mangiavano nelle festività del periodo primaverile.

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Studiosi esponenti della religione ufficiale confermano: “Un gran numero d’usanze pagane per celebrare il ritorno della primavera gravitano sulla Pasqua. L’uovo è il simbolo della vita che germina all’inizio della primavera… Il coniglio è un simbolo pagano ed è sempre stato simbolo di fertilità” (Enciclopedia Cattolica, vol. V, pag. 227). Nel 1176 Luigi VII, re di Francia, fu accolto al rientro da una crociata con numerosi doni da parte dell’abate di Saint Germain des Pris. Tra questi vi erano molte uova e, per evitare che marcissero, furono dipinte e regalate alla popolazione. L’iniziativa piacque e fu rinnovata negli anni successivi. Nel secolo XIII furono portate in Europa le uova di struzzo, che, essendo più grandi e resistenti di quelle di gallina, vennero impiegate come contenitori per le reliquie. L’uovo di cioccolato di tali dimensioni nacque dai cuochi del re francese Luigi XIV, detto “re Sole”. Il primo uovo con dentro un dono a sorpresa fu confezionato per un altro re di Francia, Francesco I. IN CONCLUSIONE La celebrazione tradizionale della Pasqua, pertanto, ha ben poco a che fare con il ricordo della morte e della resurrezione del Redentore. È un altro di quei casi in cui, purtroppo, la cristianità unisce usi pagani a insegnamenti biblici. Mischiando le verità della rivelazione divina e le superstizioni umane non si santificano le seconde, ma si profanano e banalizzano le prime! (Aggeo 2:11-14). La Pasqua non è una festività cristiana né una ricorrenza o una liturgia sacramentale della Chiesa. Alla luce della Parola del Signore, l’unica vera, quotidiana Pasqua è la Persona stessa di Cristo, se abbiamo realizzato la Sua Opera nei nostri cuori e seguiamo i Suoi insegnamenti. “Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità” (I Corinzi 5:8). Alessandro Cravana 10 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a r z o 2 0 1 0

ARTICOLI DI FEDE Matt.8:16-17; I Pie.2:24; Mar. 16:17-18; Giac.5:14-16 Crediamo e accettiamo l’intera Bib­ bia come la ispirata Parola di Dio, unica, infallibile e autorevole regola della nostra fede e della nostra condotta (II Tim.3: 15 -17; II Pie.1:21; Ro­m.1:16; I Tes­s.2:13).

Crediamo al battesimo nello Spi­rito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita, che si manifesta, secondo le Scrit­ture, con il segno del parlare in altre lingue e, praticamente, con una vita di progressiva santificazione, nell’ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza del­l’an­nun­cio di “Tutto l’E­van­ge­ lo” al mondo (Atti 2:4; 2:42-46, 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15: 7-9; 19:2-6; Mar. 16:20; Gio­v.16: 13; Matt.28:19-20).

Crediamo nell’unico vero Dio, E­ter­ no, Onnipotente, Creatore e Signo­re di tutte le cose e che nella Sua u­nità vi sono tre distinte Per­sone: Pa­dre, Fi­glio­lo e Spirito San­to (Efe.4:6; Matt. 28:19; Luca Crediamo ai carismi e alle grazie del3: 21-22, I Gio­v.5:7). lo Spirito Santo nella vita dei cristiani Crediamo che il Signore Gesù Cri­ che, nell’esercizio del sacerdozio unisto fu concepito dallo Spirito Santo e versale dei credenti, si manifestano per assunse la natura umana in seno di l’edificazione, l’esortazione e la conMaria vergine. Vero Dio e vero uomo solazione della comunità cristiana e, (Gio­v.1:1,2, 14; Luca 1:34,35; Matt.1:23). conseguentemente, della società umaCrediamo nella Sua vita senza pecca- na (I Cor.12:4-11; Gal.5:22; Ebr.13:15; to, nei Suoi miracoli, nella Sua morte vi- Rom.12:1). caria, come “prezzo di riscatto per tutti” gli uomini, nella Sua resurrezione, nel- Crediamo ai ministeri del Signore glo­ la Sua ascensione alla destra del Padre, rificato, quali strumenti autorevoli di quale unico mediatore, nel Suo perso- guida, d’insegnamento, di e­dificazione nale e imminente ritorno per i reden- e di servizio nella comunità cristiana, ti e poi sulla terra in potenza e gloria rifuggendo da qualsiasi forma gerarchiper stabilire il Suo regno (I Pie.2:22; II ca (Efe.1:22-23; 4:11-13; 5:23; Col.1:18). Cor.5:21; Atti 2:22; I Pie.3:18; Rom. 1:4; 2:24; I Cor.15:4; Atti 1:9-11, Gio­v. 14:1-3; Crediamo all’attualità e alla validità delle deliberazioni del Con­cilio di Ge­ I Cor. 15:25; I Tim.2:5). ru­sa­lem­me, riportate in Atti 15:28-29; Crediamo all’esistenza degli ange16:4. li creati tutti puri e che una parte di questi, caduti in una corruzione e per- Crediamo alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorifidizione irreparabili, per diretta aziocazione dei redenti, i quali hanno perne di Satana, angelo ribelle, saranno con lui eternamente puniti (Mat­t.25:41; severato nella fede fino alla fine (Atti 24:15; Matt.25:46; 24:12,13). Efe.6:11-12). Crediamo che soltanto il ravvedimento e la fede nel prezioso sangue di Cristo, unico Sommo Sa­cer­do­te, siano indispensabili per la purificazione dal peccato di chiunque Lo ac­cetta come personale Sal­va­tore e Si­­gnore (Rom.3:22-25; Atti 2:38; I Pie.1:18, 19; Efe.2:8). Crediamo che la rigenerazione (nuo­ va nascita) per opera dello Spi­rito San­­ to è assolutamente essenziale per la sal­ vezza (Giov.3:3; I Pie.1:23; Tito 3:5). Crediamo alla guarigione divina, secondo le Sacre Scritture mediante la preghiera, l’unzione dell’olio e l’imposizione delle mani (Isa.53:4-5;

Celebriamo il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Pa­dre e del Figliolo e dello Spirito San­to, per coloro che fanno professione della propria fede nel Si­gnore Gesù Cristo come loro personale Salvatore (Matt.28:18-19; Atti 2:38; 8:12). Celebriamo la cena del Signore o San­ ta Cena, sotto le due specie del pa­ne e del vino, rammemorando così la morte del Signore e annunziandone il ritorno, amministrata a chi­un­que sia stato battezzato secondo le regole dell’Evangelo e vive una vita degna e santa davanti a Dio e alla società (I Cor.11:23-29; Luca 22:19-20).


“Lo celebrerò ancora” Salmo 42:5, il grido delle generazioni di pentecostali

La Storia del Movimento Pentecostale in Italia è ricca di uomini e donne che hanno servito il Signore con integrità di cuore e con fedeltà. Sono tanti i nomi dei credenti che, ripieni di Spirito Santo, hanno dato se stessi per la causa dell’Evangelo e, ubbidendo al mandato di Cristo, hanno predicato il Regno di Dio nelle loro terre di origine, a volte accompagnati dal disprezzo degli oppositori e, addirittura, perseguitati a causa della Parola di Cristo. Nel sentire le loro vicende di audacia spirituale e le opere potenti che realizzavano, spesso è possibile pensare che quella sete di Dio che avevano sia andata perduta, o che i giovani credenti abbiano perso il desiderio per la ricerca del Signore e per la Sua Parola. Eppure, nel cuore rigenerato delle nuove generazioni pentecostali c’è ancora sete di Dio e desiderio di celebrarLo e di servirLo con tutto se stessi. Il popolo di Dio deve essere consapevole che, ancora oggi, ci sono giovani credenti rigenerati col sangue di Cristo che desiderano condurre una vita secondo l’Evangelo e rimanere fedeli a Dio nelle avversità della vita. Questi amano riflettere per scoprire che cosa i fratelli del passato abbiano lasciato in eredità, considerare come abbiano vissuto la loro esperienza spirituale e imitarne il bene. L’esortazione dell’apostolo Paolo arriva ai giovani con la stessa potenza di allora: “Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e vedute in me, fatele; e l’Iddio della pace sarà con voi” (Filippesi 4:9). Possiamo affermare che ogni vero credente pentecostale di qualunque età dovrebbe agire come quelli che: Bramano ancora la pienezza dello Spirito Santo “Come la cerva agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna te, o Dio. L’anima mia è assetata di Dio, dell’Iddio vivente: Quando verrò e comparirò al cospetto di Dio?” (Salmo 42:1, 2). Il salmista ci presenta l’esempio di una cerva che, dopo aver difeso i piccoli dagli animali

feroci ed aver provveduto ogni cosa per il loro sostentamento, “agogna i rivi dell’acque”. Egli stesso realizzava questo nella sua vita: in un mondo pieno di tribolazione e di lotta avvertiva il bisogno di avvicinarsi al suo Creatore, fonte d’acqua fresca per l’anima assetata. Infatti, il termine “agognare” vuole esprimere il desiderio del credente di stare alla presenza del Signore Gesù, l’Unico capace di placare le richieste dell’animo umano. Questa sete di Dio e della pienezza dello Spirito Santo, che esisteva nei cuori di quanti ci hanno preceduto, è quella che deve essere ancora oggi nei cuori pentecostali: giovani arresi al Signore, che lavorano nel campo di Dio con entusiasmo, forse talvolta con poca esperienza, ma con tanta forza spirituale che procede da una vita spesa alla ricerca della presenza di Dio. Desiderano ancora vivere in comunione fraterna “Non posso non ricordare con profonda commozione il tempo in cui procedevo con la folla e la guidavo alla casa di Dio, tra i canti di giubilo e di lode d’una moltitudine in festa” (Salmo 42:4). Se passato si voleva rendere infelice un credente gli si doveva impedire di lodare o pregare il Signore. Il pericolo di oggi è quello di sottovalutare la comunione fraterna, trascurando le riunioni di culto, pensando che, in fin dei conti, si possa farne anche a meno. In realtà questo è segno di una decadenza spirituale spaventosa. Il salmista bramava stare alla preSEGUE A PAGINA 14

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FACCIAMO DEL BENE A TUTTI CON L’OTTO PER MILLE

Firma per esprimere la tua scelta di destinare l’otto per mille dell’IRPEF alle Assemblee di Dio in Italia, è una opportunità per fare del bene a quanti hanno bisogno, per mezzo dei nostri pro­ grammi di aiuto umanitario.

Come fare la propria scelta A quanti ricevono i modelli C.U.D. (ex 101, 201, certificati di pensione...) e non sono tenuti a presentarli, suggeriamo di atte­ nersi alla seguente procedura: 1. Firmare la copia del modello nella casella: ASSEMBLEE DI DIO IN ITALIA 2. Firmare in fondo alla copia del modello dove è scritto: “FIR­ MA” 3. Inserire la copia in una busta dove deve essere scritto: “SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE DELL’IRPEF”, oppure munirsi della busta prestampata reperibi­ le presso tabaccai o negozi specializzati 4. Sulla busta che verrà utilizzata scrivere il proprio codice fi­ scale, cognome, nome e indirizzo 5. Consegnare la busta chiusa allo sportello di una banca o di un ufficio postale dopo averla firmata in corrispondenza dei lembi di chiusura. Nel caso che venga presentato il Modello 730 o Unico (ex 740), compilare l’apposito modulo che si troverà all’interno dello stesso e inserirlo nella busta, come sopra. Le scelte non determinano un aumento delle imposte da pagare

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SOSTIENI IL CENTRO KADES CON IL 5 PER MILLE

Lo Stato Italiano offre a tutti i contribuenti, dipendenti, autonomi e pensionati la possibilità di scegliere a quale associazione senza scopo di lucro destinare il 5 per mille dell’IRPEF. Sostieni il Centro Kades indicando la scelta nel Modello Unico, nel Modello 730 o nel CUD apponendo la firma nel riquadro “Sostegno del volontariato, delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale...” e indicando il Codice Fiscale del Centro Kades Il Centro Kades opera da oltre 30 anni nel campo delle tossicodipendenze, dell’al­ colismo e dei comportamenti patologici. Al Centro Kades si adotta un programma simile ad altre comunità terapeu­ tiche, con la differenza che si affrontano le problemati­ che degli utenti con l’aiuto dell’efficace Parola di Dio. Dal 2002 ha preso vita l’attivi­ tà dell’Unità di Strada: degli operatori escono tutte le setti­ mane con un camper a vanno “per le piazze... per le vie della città... e lungo le siepi...” af­ finché tutti possano ricevere l’invito del Signore a speri­ mentare la vera libertà. Dal 2003 ha preso il via l’attività del centro femminile Beser. Ringraziamo Dio per come ci ha dato modo di ve­ dere la vita di molte donne trasformata dall’efficace ope­ ra dello Spirito Santo. La realizzazione di questi servizi di assistenza ha ri­ chiesto notevoli risorse uma­ ne ed economiche, ma Dio ci ha sempre sostenuto.

Una opportunità di sostegno Sostieni il Centro Kades compilando la scheda per la scelta della destinazione del 5 per mille dell’IRPEF del Mo­­dello Unico, del Modello 730 o del CUD.

avente la dicitura “SCEL­ TE PER LA DESTINAZIONE DELL’OTTO PER MILLE E DEL CINQUE PER MILLE DEL­L’IRPEF” avendo cura di scrivere all’esterno i tuoi co­ gnome, nome e codice fiscale 4. Consegna la busta chiu­ Come fare la propria scelta sa, controfirmata sui lembi della destinazione del 5 per di chiusura, al sostituto d’im­ posta o allo sportello di una mille banca o in un ufficio postale 1. Indica il beneficiario che ne daranno gratuitamen­ della ripartizione del 5 per te ricevuta. mille ri­por­tando il Codice Fiscale del Centro Kades 01361460064 2. Ricorda di firmare il mo­ codice fiscale del Centro Kades dulo 3. Inseriscilo in una busta

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la scelta che non ti costa nulla Risveglio Pentecostale - Marzo 2010

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senza di Dio e condividere la gloria del Signore con tutti i santi; avvertiva il bisogno di vivere quotidianamente quella esperienza straordinaria. I giovani pentecostali, rigenerati dalla potenza di Cristo, sanno che Dio opera in modo particolare nella comunione profonda con i redenti. Infatti, leggiamo nella Bibbia: “Ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che fratelli dimorino assieme … poiché quivi l’Eterno ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno” (Salmo 133:1,3). I giovani salvati che frequentano le nostre chiese hanno compreso l’importanza di stare alla presenza di Dio, la necessità di non trascurare le riunioni di culto, l’indispensabile ricerca di una comunione intima con Dio e con la chiesa e, infine, hanno imparato ad ascoltare la voce di Dio: “Il tuo popolo s’offre volenteroso nel giorno che raduni il tuo esercito. Parata di santità, dal seno dell’alba, la tua gioventù viene a te come la rugiada” (Salmo 110:3). Continuano ancora a confidare nella Parola di Dio “Perché ti abbatti anima mia? Perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché io lo celebrerò ancora…” (Salmo 42:5). Il salmista incoraggia se stesso a resistere, perché l’intervento liberatorio di Dio non tarderà. Egli ha compreso che, se vuole uscire dal suo stato di torpore spirituale, deve porre la sua più completa fiducia in Dio e nella Sua Parola. Ricordiamo tutti la storia di quella donna sirofenicia che vide premiata la sua totale fiducia in Cristo (Cfr. Marco 7:24-30). Le cose, grazie al Signore, non sono cambiate: ancora oggi incontriamo dei giovani credenti che nelle prove della vita manifestano maturità e spiritualità, riponendo la loro fiducia nella Parola di Dio e nel Signore Gesù. Le giovani schiere di Dio amano leggere, meditare e vivere personalmente la Scrittura, su di Essa fondano la loro speranza: “Ricordati della parola detta al tuo servitore; su di essa m’hai fatto sperare” (Salmo 119:49).

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Ardono ancora per le anime perdute “Trafiggendomi le ossa, i miei nemici mi fanno onta dicendomi continuamente: Dov’è il tuo Dio?” (Salmo 42:10). I nemici del salmista cercavano di insinuare in lui il dubbio dell’esistenza stessa di Dio. I fratelli che ci hanno preceduto hanno dovuto, con la guida dello Spirito di Dio, testimoniare in una società incredula simile a quella in cui viveva il salmista. Questi primi fratelli convertiti, mossi soltanto dall’amore di Dio, “se ne andarono di luogo in luogo, annunziando la Parola” (Atti 8:4). Molti di loro erano semplici contadini, “popolani senza istruzione” (Atti 4:13). Per questo motivo spesso venivano derisi e ingiuriati ma, infiammati dall’amore di Cristo, raggiungevano case sperdute, luoghi deserti, anche in giornate nevose, purché il nome di Cristo fosse annunziato. Il segreto di questa diffusione spontanea aveva soltanto una spiegazione: l’opera potente dello Spirito Santo che rendeva efficace l’annuncio dell’Evangelo, convincendo gli individui e conducendoli ad un genuina e sincera conversione. Ma la passione per le anime perdute pervade ancora oggi il cuore di migliaia di giovani redenti che, toccati dalla Parola di Dio, sono disposti a rinunciare a se stessi pur di predicare “l’Evangelo ad ogni creatura” (Marco 16:15). Il giovane Timoteo aveva compreso, proprio come l’apostolo Paolo suo “padre” nella fede, che testimoniare di Cristo e della Sua grazia è una necessità imposta al nostro cuore mediante lo Spirito Santo (Cfr. I Corinzi 9:16). La proclamazione di questo meraviglioso messaggio deve essere accompagnata da un cuore traboccante d’amore per i perduti. Un uomo di Dio ha detto: “Se vivessi abbastanza vicino a Cristo, non potrei mai passare accanto a un peccatore senza parlargli del Salvatore e non potrei mai passare accanto a un credente senza condividere con lui Cristo”. Non dimentichiamo che è lo Spirito Santo che riempie i cuori d’amore per essere dei veri testimoni di Cristo e degli autentici proclamatori di tutto l’Evangelo. Gioacchino Caltagirone


L’IDDIO DEI VIVENTI

Cristo è risorto! Nel Nuovo Testamento, non troviamo insegnamenti a favore di un culto da tributare a servi di Dio, né da vivi né da morti. Vengono ricordati alcuni casi di morte di veri servi di Dio, come quello di Giovanni Battista (Matteo 14:10-12). Tra Giovanni Battista e Gesù ci fu un rapporto eccezionale; questi indicò nel Signore l’Agnello di Dio, il Messia atteso (Giovanni 1:29, 36; 3:28-34). Gesù lo riconobbe come il profeta più grande (Matteo 11:9-11). Sebbene godesse di questa grande stima da parte di Cristo, quando morì, i suoi discepoli lo seppellirono normalmente. Stefano, primo martire della fede che, dopo aver sostenuto un impegno di testimonianza e insegnamento di eccezionale portata, in un contesto totalmente astioso e avverso, morì lapidato. La sua morte è una testimonianza esemplare: “E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: Signore Gesù, accogli il mio spirito”. Poi, messosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò”. (Atti 7:59-60). Infine: “Uomini pii seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio per lui” (Atti 8:2). Lo spirito al cielo, il corpo alla terra.

Nel Nuovo Testamento non troviamo altro, riguardo a Stefano, eppure Luca dedica molto spazio al suo discorso, alla sua sapienza, alla reazione degli ascoltatori, alle attitudini di Stefano, alla speciale visione del cielo aperto; non sarebbe sfuggito se ci fosse stata qualche altra verità da notare, come una speciale, futura, devozione da attribuire nei suoi confronti. Giacomo, fratello di Giovanni, morì martire per la spada di Erode Agrippa; anche in questo caso non risulta nessuna attività volta a dedicargli una qualsiasi forma di venerazione (Atti 12:2). “Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui!” “Non avete voi letto… quando Dio disse: Io sono l’Iddio di Abramo e l’Iddio di Isacco e l’Iddio di Giacobbe? Egli non è l’Iddio dei morti, ma de’ viventi” (Matteo 22:31, 32). Dio è Colui che dona la vita. Egli è l’Iddio dei viventi! L’unica tomba con la quale Dio ha avuto contatto diretto è quella di Cristo. È una tomba dignitosa! Giuseppe d’Arimatea, un uomo ricco, dispose la propria tomba nuova, scavata nella roccia, per seppellire Gesù; si espose, chiedendo il corRisveglio Pentecostale - Marzo 2010

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po di Gesù (Matteo 27:57-58), che non fu sepolto in un luogo e una tomba anonimi: “Or la sua sepoltura era stata ordinata co’ malfattori; ma egli è stato col ricco nella sua morte, la quale egli ha sofferta, senza ch’egli avesse commessa alcuna violenza, e che vi fosse alcuna frode nella sua bocca” (Isaia 53:9 Vers. Diodati). Dio ebbe un suo piano anche in questo caso. Le guardie poste dalle autorità religiose, per impedire qualunque azione a favore del Condannato, malgrado le intenzione dei capi sacerdoti, si sono rivelate un ulteriore garanzia, che testimonia che lì vi fosse proprio Gesù. Nessuna guardia poteva, però, ostacolare la resurrezione di Cristo. Ancora oggi, la caratteristica principale di quella tomba è quella di essere vuota! Cristo è risorto! Davide profetizzò: “Tu non lascerai l’anima mia nel sepolcro, e non permetterai che il tuo Santo senta la corruzione della fossa” (Salmo 16:10 Diodati). Le donne che Lo andarono a cercare nel sepolcro, dove era stato posto poco tempo prima, non Lo trovarono più! “Passato il sabato, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono degli aromi per andare a ungere Gesù. La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. E dicevano tra di loro: “Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro?” Ma, alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pure molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca, e furono spaventate. Ma egli disse loro: “Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l’avevano messo” (Marco 16:1-6). La pesante pietra, che chiudeva il sepolcro ostacolandone l’accesso, era stata rimossa e, con essa, tutte le pietre che ostacolano l’ingresso sulla strada che conduce al cielo. “Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è risuscitato…” (Luca 24:5,6); non c’è nulla da cercare tra i morti. Tutti dovevano sapere il luogo della sepoltura di Cristo, affinché nessun avversario potesse negare la Sua resurrezione. Questa fu predicata a Gerusalemme e in tutto il mondo, affinché tutti sappiano che Cristo è risorto! Pietro lo annunciò a Gerusalemme il gior-

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no della Pentecoste: “Uomini d’Israele, ascoltate queste parole! Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra di voi mediante opere potenti, prodigi e segni che Dio fece per mezzo per mezzo di lui, tra di voi, come voi stessi ben sapete, quest’uomo, quando vi fa dato nelle mani per il determinato consiglio e la prescienza di Dio, voi, per mano di iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; ma Dio lo risuscitò, avendolo sciolto dagli angosciosi legami della morte, perché non era possibile che egli fosse da essa trattenuto. … Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò, noi tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite” (Atti 2:22-24,32,33). E ancora in occasione della guarigione dello zoppo che stava presso la porta del tempio detta bella (cfr.Atti 3:2) proclamò: “Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti. Di questo noi siamo testimoni” (Atti 3:14,15). Pietro concluse con l’invito al ravvedimento e alla conversione per ottenere il perdono dei peccati (cfr.Atti 3:19). Dei capi si dice: “Indignati perché essi insegnavano al popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti. Misero loro le mani addosso, e li gettarono in prigione fino al giorno seguente” (Atti 4:2,3). Li poterono arrestare ma non smentire. Cristo non ci ha lasciato una tomba intorno alla quale raccoglierci, ma ci ha promesso la Sua Presenza reale e vivente in noi: “Io in loro…” (Giov.17:23); tra noi: “Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Matteo 18:20); con noi: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Matteo 28:20). Anche oggi Dio ha un messaggio di vita per te: Cristo è vivente, ed è vicino! Non cercarLo tra i morti ma rivolgiti a Lui, personalmente; Egli ti sta aspettando per rispondere alla tua preghiera. Gesù disse: “…Io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Giovanni 10:10). Sebastiano Campo


Vento

Par agone Con Il

L’incontro con Nicodemo è menzionato nel solo Vangelo di Giovanni, probabilmente perché l’apostolo ne fu presente ovvero fu il solo a raccogliere la sua testimonianza. Il nome “Nicodemo” ha origini greche e significa “vincitore del popolo”, tuttavia era un fariseo, quindi un esponente di quella setta, i cui membri si consideravano gli unici capaci di interpretare le Scritture, ed inoltre era un membro del Sinedrio, quindi un personaggio di riguardo. Nicodemo sentì il bisogno di dare una risposta ai personali quesiti intorno alla Persona di Gesù. Mentre taluni farisei Lo ignorarono, altri Lo sprezzarono ed altri Lo affrontarono, Nicodemo invece decise di rendersi conto personalmente e “venne… a Gesù”, considerandoLo soltanto “un dottore venuto da Dio” e non certamente il Cristo. Gesù con garbo mostrò a quell’uomo come il dottore venuto da Dio avrebbe aiutato il dottore di Israele a comprendere quel che non sapeva (v.9) e a vivere quel che non manifestava (v.7). Gesù illustrò il paragone con il vento. “Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito”. “Così è”, ossia “avviene allo stesso modo”, “così avviene”, “così opera”. Domandiamoci dunque che cosa avviene al vento…

dal sole, il vento ubbidisce al suo Creatore. “Fuoco e grandine, neve e nebbia, vento impetuoso che esegui i suoi ordini” (Salmi 148:8). “Allora, alzatosi, sgridò i venti e il mare, e si fece gran bonaccia. E quegli uomini si meravigliarono e dicevano: “Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono?” (Matteo 8:26, 27). Come Dio ha creato il vento e lo fa muovere, così lo Spirito Santo intende guidare colui che è stato, da Dio, rigenerato. “È venuto in casa sua e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo noLa nascita divina me; i quali non sono naIl vento non è opera dell’uomo. ti da sangue, né da volonEsso è generato dal sole, che riscalda l’aria, provoca tà di carne, né da volontà squilibri di temperatura e di pressione, i quali tendono a d’uomo, ma sono nati da compensarsi. Dio (Giovanni 1:11-13). Il vento è uno spostamento d’aria! Sebbene sia generato La nuova nascita avvie-

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ne grazie all’azione della Parola di Dio e dello Spirito Santo (v.5). Nessun altro è capace di generare la vita. Un chimico è in grado di riprodurre un fagiolo nella forma e nei componenti, ma, se lo semini, non produce alcun risultato: Dio soltanto genera la vita! L’esperienza reale Il vento non è visibile, ma è reale. Non sai dove si è formato e fin dove interagisce, ma il vento esiste. Così è di chi è “nato di nuovo”. Non riesci a comprendere che cosa è avvenuto nel cuore, ma puoi soltanto riconoscere che Dio ha operato. Il credente dimostra con la sua vita che Dio esiste! Puoi sapere dell’esistenza di Dio, considerando il creato (Salmo 19:1; Romani 1:20) ed osservando la vita nuova di un credente (Matteo 26:73; Atti 4:13). Un nato di nuovo non è convinto di essere un figlio di Dio, ma lo è realmente per la testimonianza dello Spirito Santo (Romani 8:16) e per la qualità della sua vita, che risplende “come luminari nel mondo” in mezzo a una generazione storta e perversa (Filippesi 2:15). La conduzione vissuta Quando soffia, il vento muove le nuvole e configura il cielo come vuole. Le nuvole sono sempre mosse! Notiamo infatti soltanto gli spostamenti orizzontali, ma non riusciamo a cogliere quelli verticali. Il vento varia di intensità: ora è delicato come brezza, ora veemente come tornado, ma agisce sempre sulle nuvole. Così è della guida dello Spirito Santo nella vita del credente. Dio, lo Spirito Santo, può incoraggiarti a seguire la Parola di Dio ed uniformarti così alla Sua volontà. “Mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati” (Atti 13:2). Dio, lo Spirito Santo, può portarti nel luogo adatto, perché possa esserGli utile con il tuo servizio. “Poi attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunziare la parola in Asia; e, giunti ai confini della Misia, cercavano di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesú non

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lo permise loro; e, oltrepassata la Misia, discesero a Troas. Paolo ebbe durante la notte una visione: un macedone gli stava davanti, e lo pregava dicendo: “Passa in Macedonia e soccorrici”. Appena ebbe avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, convinti che Dio ci aveva chiamati là, ad annunziare loro il vangelo” (Atti 16:6-10). Dio lo Spirito Santo può sospingerti a rivolgerti al Padre. “Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili” (Romani 8:26). Dio, lo Spirito Santo, può usarti per il bene di altri. Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” (Giuda 3). “Così è”, “così avviene”… proprio come il vento! Carmelo Fiscelli


Un’Offerta Benedetta Giudici 6:11- 21

Dio chiama un uomo sensibile alle sue promesse “L’angelo del Signore gli apparve e gli disse: Il Signore è con te, o uomo forte e valoroso”. L’angelo del Signore appare a Gedeone, un uomo che desidera realizzare le promesse di Dio. “Va’ con questa tua forza”. Gedeone è un uomo che vive un momento di difficoltà, ma la chiamata che il Signore gli rivolge rivela il piano divino per il Suo popolo: “Salva Israele dalla mano di Madiam”. Il Signore vuole rendere Gedeone uno strumento valido nelle Sue mani. Vediamo che, nonostante l’oppressione dei Madianiti, Gedeone non perde la fiducia nelle promesse del Signore. La condizione di vita di Gedeone non cancella dal suo cuore le promesse del Signore.

pria offerta: “Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta e te la metta davanti. Il Signore disse: Aspetterò finchè tu torni”.

Dio è fedele Gedeone va a prendere l’offerta che prepara con accuratezza. Egli vuole che la propria offerta sia completa, senza trattenere nulla di quello che potrebbe dare. Il Signore ogni giorno aspetta di poter ascoltare la tua preghiera e di ricevere il frutto di labbra che lodano il Suo nome! Non è stato il Signore a ordinare quell’offerta, ma il desiderio che parte da un cuore generoso, infatti “Dio ama un donatore allegro”. “Preparatevi delle parole e tornate al Signore! Ditegli: Perdona tutta l’iniquità e accetta questo bene; noi ti offriremo, invece di Dio chiama un uomo disposto a offrire tori, l’offerta di lode delle nostre labbra” (Osea L’offerta di Gedeone mostra profonda gra- 14:2). titudine per il compito affidatogli. Non sappiamo quanto tempo impiega GeVediamo che, con la chiamata, il Signodeone per preparare la sua offerta, ma è imre rassicura anche Gedeone: “Io sarò con te e portante sapere che il Signore lo aspetta neltu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un la Sua fedeltà. Aspetta perché vuole benedire uomo solo”. quell’offerta, come ogni giorno attende la tua Il Signore guarda al bisogno del Suo poofferta per benedirti. polo e scegli proprio Gedeone come struQuando il Signore benedice i Suoi figliumento per dare liberazione. oli, Egli dà loro la capacità di abbattere e deDio non chiede di fare ciò che non è pos- molire l’altare di ogni idolo nascosto che vorsibile fare, ma di compiere ciò che Lui stesso rebbe turbare il rapporto con Lui. renderà possibile per la Sua gloria e per il beSì, Dio vuole benedire quello che Gli ofne del Suo popolo. friamo, ma in particolare, il nostro cuore. Gedeone accoglie la chiamata di Dio con serietà e sente il bisogno di presentare la proTommaso Incandela

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Notizie dalle nostre Comunità BATTESIMI A ANZIO (RM) Desideriamo renedere partecipe tutta la fratellanza del fatto che nella città di Anzio (Roma), conosciuta internazionalmente per essere stata teatro di una delle più celebri azioni della seconda guerra mondiale, lo sbarco che da lei prende il nome, sabato 16 gennaio 2010 per la chiesa di Anzio è stata una giornata di festa. Tre credenti hanno testimoniato con il battesimo in acqua della loro conversione al Signore Gesù. Per l’occasione abbiamo preso in affitto un’ampia sala di un ristorante della zona che ci ha consentito di ospitare i numerosi credenti e simpatizzanti. È stata una giornata meravigliosa. Molti sono stati i partecipanti; tra i quali parenti ed amici dei neofiti, desiderosi di conoscere da vicino questa testimonianza di fede. Il consiglio della Parola di Dio è stato esposto dal fratello Luca Marino, pastore della comunità di Perugia, un caro servitore di Dio, il quale è stato usato meravigliosamente alla Gloria del Signore. Il dato provvisorio sulla popolazione residente nel Comune di Anzio al 31 dicembre 2009 è pari a 53.924 con un incremento rispetto alla stessa data del 2008. La popolazione residente è costituita dalle persone di cittadiBATTESIMI A PONTE (BN) Con cuore grato vogliamo testimoniare della fedeltà di Dio facendo partecipe la fratellanza della gioia che la comunità

nanza italiana e straniera, e questo per noi rappresenta una bella occasione per raggiungere tutti con il lieto messaggio di Gesù. Cogliamo l’occasione di salutare tutti voi fratelli e sorelle e vi chiediamo di pregare per la chiesa di Anzio. Noi faremo lo stesso per tutti voi. Archetto Brasiello

di Ponte (BN) ha avuto nel culto di battesimi il 27 dicembre scorso, nel quale tre giovani hanno confessato la loro fede nel Signore Gesù. Per la circostanza diversi sono stati i parenti ed amici dei neofiti, che hanno potuto ascoltare la predicazione della Parola di Dio, ministrataci dal fratello Salvatore Pirrera, pastore delle chiese di Avellino e Montella. La domenica successiva abbiamo goduto ancora di speciali benedizioni nel celebrare la cena del Signore; per l’occasione abbiamo avuto con noi il fratello Gianluca Lo Giudice, pastore delle chiese di San Ferdinando (Fg) e diaspora, che è stato uno strumento nelle mani di Dio per la nostra edificazione. Riconoscenti a Dio per ogni Suo bene, vi chiediamo di unirvi alla nostra preghiera per l’avanzamento del regno di Dio in queste zone. Francesco Lugubre

NOTIZIE DA POMPEI (NA) E S. MARIA LA CARITÀ (NA) Desideriamo ringraziare il Signore per come continua la Sua opera nella nostra comunità e per come, nel 2009, ci ha concesso la grazia di installare dal 20 al 26 giugno la tenda di evangelizzazione a Pompei, e dal 5 all’11 Settembre a S. Maria la Carità, dove c’è una missione curata dalla Chiesa di Pompei. Per le occasioni hanno collaborato con noi diversi pastori con le Chiese da loro curate che, con canti, testimonianze e predicazione della Parola hanno contribuito a diffondere il messaggio dell’Evangelo, in modo che tante anime potessero ascoltare. A chiusura dell’anno, sabato 26 dicembre 2009 abbiamo avuto un servizio di battesimi e quattro fratelli hanno testimoniato alla presenza di Dio e davan20 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a r z o 2 0 1 0

ti a parenti, amici e a tutta l’assemblea della loro esperienza di salvezza in Cristo. Per l’occasione è stato con noi il fratello Francesco Lugubre, pastore delle comunità di Apice, Ponte e Pontelandolfo (BN), che ci ha ministrato il consiglio della Parola di Dio. Il giorno dopo abbiamo celebrato un culto di Santa Cena e il Signore non ha fatto mancare la Sua presenza; per l’occasione il messaggio della Parola di Dio è stato predicato dal fratello Sergio Chiribiri, pastore della comunità di Gragnano (Na). A Dio va ogni ringraziamento per la Sua fedeltà e per averci fatto partecipi della Sua gloria. Dio ci benedica. Armando Avella


BATTESIMI A CALTAGIRONE (CT) “Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.” (Efe.3:20-21) Desideriamo informare la fratellanza che Domenica 10 Gennaio 2010 per la comunità di Caltagirone (CT) è stato un giorno di grande festa, perché una giovane sorella ha deciso di rendere testimonianza pubblicamente della propria fede nel suo Salvatore attraverso il battesimo in acqua. Per l’utilizzo della vasca battesimale, ci siamo recati nella vicina comunità di Niscemi ed insieme ci siamo rallegrati per la presenza del Signore e la comunione fraterna. La Parola del Signore per l’occasione ci è stata predicata dal fratello Salvatore Polizzano, pastore della comunità di S. Caterina Villarmosa (CL). Siamo veramente grati al Signore per l’opera compiuta nella nostra sorella, che in un momento particolarmente difficile della sua vita è stata raggiunta e toccata dal messaggio dell’Evangelo mediante l’ascolto casuale di Radioevangelo, sentendo poi il bisogno di frequentare la comunità e servire il Signore. La sorella ha inoltre testimoniato della sua fede ai parenti che in buon numero erano presenti il giorno del battesimo per ascoltare la Parola del Signore. Domenica 24 Gennaio abbiamo

inoltre avuto la gioia di celebrare la Cena del Signore, ed in questa occasione la Parola di Dio ci è stata predicata dal fratello Paolo Mercante, pastore della chiesa di Francofonte (SR). Confidiamo nel Signore della Chiesa, sapendo che Egli continuerà a benedirci e portarci avanti, salvando ed operando meraviglie in mezzo a noi. Giuseppe Cusumano

BATTESIMI A GENAZZANO (RM) Con immensa gioia vogliamo comunicare alla fratellanza che sabato 16 Gennaio 2010 il Signore ci ha dato grazia di vedere scendere nelle acque battesimali cinque giovani credenti, tre fratelli e due sorelle, di età compresa tra i 16 ed i 21 anni, i quali in ubbidienza al comandamento del Signore hanno fatto il loro patto con Dio. In una sala del Castello “Colonna” di Genazzano, messaci ancora una volta gentilmente a disposizione dal Comune, i cinque neofiti hanno pubblicamente te-

stimoniato della loro salvezza in Cristo Gesù. La sala che, con “poca fede”, era da noi stata allestita con 75 posti a sedere ha visto raddoppiare il numero dei presenti tra i quali parenti, amici e numerosissimi credenti venuti in visita da diverse comunità, alcune delle quali anche molto lontane. Per l’occasione abbiamo avuto con noi il fratello Gaetano Maglione, pastore delle comunità di Poggiomarino (NA) e Moschiano (AV), il quale, strumento benedetto da Dio, ci ha annunciato il lieto messaggio della Parola del Signore. Dopo il servizio battesimale ci siamo intrattenuti con un’agape fraterna, durante la quale ci siamo edificati gli uni e gli altri continuando a testimoniare delle grandi cose che il Signore fa per noi. Il giorno successivo, domenica 17 Gennaio 2010, abbiamo celebrato il culto di Santa Cena, durante il quale abbiamo avuto con noi il fratello Salvatore Paternò, il quale ha letto dall’ Evangelo di Giovanni 19: 25-37 un passo attraverso il quale il Signore ci ha invitato ancora una volta a considerare chi è per noi “…Colui che hanno trafitto”. Ringraziamo il Signore per come ha guidato ogni cosa e per come ci ha onorati con la Sua presenza. La nostra certezza è che il nostro amato Signore e Salvatore Cristo Gesù continuerà l’opera che ha iniziato in mezzo a noi e questo ci dà la forza ed il coraggio di continuare a predicare l’ Evangelo con maggior zelo. Francesco Alboreto Risveglio Pentecostale - Marzo 2010

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Notizie dalle nostre Comunità NUOVO LOCALE AD AULLA (MASSA-CARRARA) Aulla è un comune della provincia di Massa-Carrara di circa 11.000 abitanti situato nella storica regione della Lunigiana. A pochissimi chilometri dal confine con la Liguria, il paese si trova in una posizione strategica alla confluenza del torrente Aulella nel fiume Magra, dove la vallata si restringe notevolmente, chiusa tra le colline circostanti. Per questi motivi Aulla è un crocevia naturale tra le vie di comunicazione che conducono ai passi della Cisa e del Cerreto, concentrando in poco spazio il transito di un’autostrada, due strade statali e due linee ferroviarie (la ParmaLa Spezia e la Aulla-Lucca). Ma pur essendo una cittadina abbastanza importante dal punto di vista storico e geografico, non c’è memoria di testimonianza cristiana evangelica pentecostale in loco, da quando il movimento pentecostale ha preso piede nella nostra nazione. Solamente negli ultimi anni la città è stata saltuariamente evangelizzata da gruppi di credenti provenienti dalla Chiesa Cristiana Evangelica di Parma e da quella di La Spezia. Nel frattempo, una famiglia originaria della provincia di Napoli (fam. Ascione) con alcuni membri convertiti, si spostarono, per motivi logistici, dalla vicina cittadina di Villafranca ad Aulla, iniziando, in mezzo a non pochi problemi, silenziosamente ed umilmente a dare testimonianza dell’evangelo approfittando delle occasioni, raggiungendo così alcune persone del posto. Questa situazione spinse il Consiglio di Chiesa della comunità di La Spezia a prendere la decisione di iniziare, quasi come una sfida, una riunione infrasettimanale per incoraggiare i credenti di Aulla così nella sala del Consiglio Comunale del Municipio, messa gentilmente a disposizione dalle autorità locali, a cui va il nostro ringraziamento, sotto la cura iniziale del pastore di La Spezia, prima, e di alcuni fratelli anziani, poi, iniziò questo ciclo di riunioni. Dopo un po’ di tempo, per ragioni logistiche, le riunioni vennero effettuate per un certo periodo presso un localino di un bar gestito dalla famiglia Ascione, situato nella locale piazza delle corriere e successivamente presso una abitazione in fase di ristruttura-

zione, situata nella vicina cittadina di Podenzana. “Chiedete e vi sarà dato….cercate e troverete….bussate e vi sarà aperto” Anche se non si vedevano ancora concreti risultati di conversioni, la preghiera costante di quel gruppo era chiedere al Signore un locale di culto come posto di testimonianza in questa città. Così dopo aver vagliato alcuni locali del posto… il Signore per la sua grazia rispose alla preghiera. Fra non poche difficoltà spirituali, si decise di affittare questo piccolo e grazioso locale situato nel pieno centro storico della città. Il giorno 9 gennaio 2010 è stato celebrato il culto di dedicazione. Molti credenti provenienti da La Spezia e da Carrara erano presenti alla riunione. La Parola predicata, gli inviti rivolti alla popolazione e le continue preghiere del popolo del Signore fanno sì che l’Evangelo raggiunga i cuori degli aullesi. Il locale di culto è in via Nazionale n.6. I culti si tengono il mercoledì alle ore 19,00. A Dio sia la Gloria Geremia Cammarano

BATTESIMI A BOSCOREALE (NA) Con immensa gioia vogliamo dare notizie dell’opera che lo Spirito Santo continua a compiere a Boscoreale (NA). Difatti, sabato 13 febbraio 2010, la chiesa ha ringraziato il Signore per la salvezza di tre ragazze, che hanno testimoniato della loro nuova vita in Cristo con il battesimo in acqua. Si è svolta una riunione di culto in cui Dio ci ha grandemente benedetto mediante la Sua Parola, che è stata predicata dal fratello Salvatore Cusumano, pastore delle chiese di Roma Via dei Bruzi e Via Repetti. Attraverso il testo biblico di Luca 23:35-49 e 24:9-12, dove sono narrati alcuni eventi della morte e risurrezione di Gesù, 22 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a r z o 2 0 1 0

è stata evidenziata l’importanza di guardare con umiltà e con fede al sacrificio di Cristo per essere salvati. Per tutti gli astanti, molti dei quali qui per la prima volta, c’è stato un amorevole invito a “chinarsi” dinanzi all’opera di grazia del Signore e a lasciarLo operare per essere salvati dal peccato e ricevere la vita eterna. Dio si compiace ancora di raggiungere i cuori degli uomini attraverso la predicazione dell’Evangelo. Così, con maggiore zelo, desideriamo adoperarci per annunciare la buona notizia che Gesù è il Salvatore. Pasquale Contrino


NOTIZIE DA CASTELLANA SICULA E POLIZZI (PA) Cari fratelli, è con gioia che la Chiesa di Castellana Sicula e Polizzi G. (PA) comunica che giorno 14 febbraio 2010 il Signore ci ha dato la gioia di veder scendere nelle acque battesimali della Chiesa di Belmonte Mezzagno (PA) due sorelle della nostra comunità, insieme ad un fratello di Belmonte, i quali hanno testimoniato della loro fede in Cristo Gesù. Le sorelle, madre e figlia, hanno testimoniato della loro salvezza avvenuta in circostanze drammatiche; la mamma infatti due anni fa era stata colpita da un male incurabile e, a motivo di questo, tutta la famiglia ha gridato al Signore e si è convertita. Anche la figlia ha vissuto delle esperienze meravigliose nel Signore, prima fra tutte il battesimo nello Spirito Santo. Il messaggio della parola di Dio, tratto da Giovanni 3:14-20, è stato presentato dal pastore fratello Passamonte Leonardo; dopo il Culto abbiamo anche condiviso il pasto nei locali della chiesa. Domenica 14 marzo 2010, dopo aver atteso con gioia questo giorno, ci siamo accostati alla mensa del Signore e abbiamo celebrato così la Cena del Signore. Per l’occasione è stato con noi il fratello Antonino Mancuso, pastore delle comunità di Milena e Campofranco (CL), con la sua consorte; il messaggio della parola di Dio che ci è stato rivolto è stato tratto dal profe-

ta Isaia 53, presentando Gesù nella Sua immensa sofferenza e nel Suo infinito amore per tutti i peccatori. Ringraziamo il nostro Signore Gesù per come ci sta benedicendo in questi ultimi tempi, per come anime nuove si accostano nella nostra comunità. Preghiamo che il Signore continui a salvare peccatori che si ravvedono. Iddio ci benedica insieme. Pietro Geraci

BATTESIMI A MONDRAGONE (CE) In un clima di festante commozione, di lode e gratitudine al Signore, domenica 28 febbraio 2010 la chiesa di Mondragone (CE) si è riunita per celebrare un servizio battesimale. Cinque credenti (tra cui quattro giovani) hanno pubblicamente confessato la loro fede in Gesù Cristo e testimoniato di volerLo servire davanti alla comunità tutta e ai numerosi parenti e amici presenti. Siamo stati dilettati dal consiglio della Parola di Dio, che ha edificato e incoraggiato la Chiesa. Il fratello Luca Marino, pastore della comunità di Perugia e diaspora, ci ha ministrato la Parola di Dio. Chiediamo preghiere, affinchè Dio benedica sempre più l’opera Sua in questa comunità e in queste zone e, che questo sia l’inizio di un grande periodo di benedizioni per la lode e la gloria del nostro Salvatore Gesù. Abramo Falciano BUSALLA (GE): NUOVO LOCALE DI CULTO Circa un anno fa, dalle pagine di questo giornale concludevamo la notizia di una giornata d’evangelizzazione a Busalla, a 27 chilometri da Genova, in alta Valle Scrivia, con la preghiera che il Signore concedesse la grazia di aprire nella cittadina ligure una stazione di evangelizzazione. Sabato 6 febbraio questa preghiera ha trovato esaudimento e la chiesa di Genova-Sampierdarena ha dedicato un piccolo ma grazioso locale di culto alla gloria di Dio proprio sulla via principale che taglia in due l’abitato, non molto distante dalla stazione ferroviaria e dal municipio, in via Roma 2. Ora il desiderio e la preghiera di tutti è che questo locale possa divenire un punto

d’incontro per quanti, nei diversi paesini che costellano l’Appennino ligure che sovrasta Genova, sono alla ricerca del Signore e Salvatore Cristo Gesù. Le riunioni si terranno la domenica mattina alle ore 10:00. Per informazioni è possibile contattare il sito web: www.adi-genova.it/chiesa-busalla. Vincenzo Martucci

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appuntamenti RADUNO CAMPISTICO LOMBARDIA Sabato 27 marzo 2010, a Milano, Via delle Forze Armate 338, si terrà il Raduno Campi­ stico della Zona Lombardia. Ospite il pastore Elio Marrocco, presidente delle Assemblee di Dio Canadesi. CONVEGNO PASTORALE ITALIA CENTRALE E SARDEGNA Sabato 27 marzo 2010 a Roma, presso il locale di culto di Via Repetti, si terrà il Convegno Pastorale, riservato a pastori e consiglieri di chiesa, della zona Italia Centrale e Sarde­ gna. Predicatore il pastore Maurizio Moran­ di. Relatore dello studio biblico il pastore Eliseo Cardarelli. INCONTRO PASTORI E CONSIGLIERI BRINDISI - LECCE Sabato 27 marzo 2010 a Lecce, Via delle Ani­ me 100, alle ore 18.30, si terrà un Incontro dei pastori e dei consiglieri delle Chiese delle province di Brindisi e Lecce. Predica­ tore il pastore Francesco Arnese. CONVEGNO PASTORALE NORD OVEST Sabato 27 marzo 2010, presso il Centro Comunitario Evangelico “Val d’Ulivi” a Castelletto Merli (AL), si terrà il Convegno Pastorale della zona Italia Nord Ovest, riser­ vato a pastori e consorti. Ospite il pastore Giuseppe Tilenni. RADUNO GIOVANILE ITALIA NORD EST Da sabato 3 a lunedì 5 aprile 2010 si terrà il Raduno Giovanile delle chiese della Zona Italia Nord Est presso l’Hotel Punta Nord a Torre Pedrera (RN). Ospite il fratello Kurt D. Plagenhoef, delle Assemblee di Dio in Albania. INCONTRO GIOVANILE SICILIA Da sabato 3 a lunedì 5 aprile 2010 si terrà presso il Palaconressi di Agrigento - Vil­ laggio Mosè l’Incontro Giovanile Regionale della zona Sicilia. Ospite il pastore François Mattina. INCONTRO FRATERNO SARDEGNA Da sabato 3 a lunedì 5 aprile 2010 si terrà l’Incontro Fraterno delle Chiese della Sarde­ gna. Ospite il pastore Spiridione Strano.

Risveglio

P E N T E C O S T A L E Organo ufficiale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia”

Ente Morale di Culto D.P.R.5.12.1959 n.1349 Legge 22.11.1988 n.517 Mensile a carattere religioso pubblicato dal Consiglio Generale delle Chiese Cristiane Evangeliche “Assemblee di Dio in Italia” Direzione, Redazione e Amministrazione: Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova Tel. 049.­605127 - fax 049.612565 e mail: adi.veneto@tin.it 24 R i s v e g l i o P e n t e c o s t a l e - M a r z o 2 0 1 0

RADUNO FRATERNO DI ZONA PUGLIA E BASILICATA Da sabato 3 a lunedì 5 aprile 2010, presso l’Hotel Villaggio Porto Giardino di Capitolo, a Monopoli (BA), si terrà il Raduno Fraterno della zona Puglia e Basilicata. Relatore degli studi e predicatore dei culti serali sarà il pastore Davide Di Iorio.

INCONTRO FRATERNO BRINDISI - LECCE Sabato 24 aprile 2010 a Ugento (LE), Via P. Vitale 13, alle ore 18.00, si terrà un Incontro Fraterno delle Chiese delle province di Brin­ disi e Lecce.

Versamenti c/c postale n.12710323 intestato a: Risveglio Pentecostale Via Altichieri da Zevio, 1 - 35132 Padova

STAMPE PERIODICHE Imprimé à taxe réduite - taxe perçue - tassa pagata - Italia In caso di mancata consegna si prega di restituire al mittente Redazione Risveglio Pentecostale, Via Alti­chieri da Zevio 1, 35132 Padova che si impegna a corrispondere il diritto fisso speci­fi­cando il motivo contrassegnando con una X il quadratino corrispondente:

XXI CONVEGNO PASTORALE V INCONTRO FRATERNO Da mercoledì 28 aprile a sabato 1° maggio CALABRIA 2010, a Capaccio Scalo/Paestum (SA), presso Da sabato 3 a lunedì 5 aprile 2010, a Caccuri l’Hotel “Ariston” - Via Laura, si terrà il XXI (KR), presso il Centro Comunitario Evangeli­ Convegno Pastorale. Predicatore sarà il pa­ co “Sion”, si terrà il V Incontro Fraterno della store Warren D. Bullock, membro dell’Ese­ cutivo delle Assemblee di Dio degli USA. zona Calabria. Ospite il pastore Domenico Relatori degli studi biblici saranno i fratelli Modugno. del Consiglio Generale delle Chiese. GIORNATA EVANGELISTICA NORD OVEST INCONTRO FRATERNO Sabato 10 aprile 2010 Giornata Evangelistica TARANTO della zona Italia Nord Ovest. Sabato 15 maggio 2010 a San Giorgio Jonico (TA), alle ore 18.00, si terrà un Incontro Fra­ terno delle chiese della provincia di Taranto. INCONTRO GIOVANILE ITALIA CENTRALE E SARDEGNA Da venerdì 16 a domenica 18 aprile 2010, a CULTO DI RINGRAZIAMENTO Montesilvano (PE), presso Hotel Serena PER IL 31° ANNIVERSARIO Majestic, si terrà l’Incontro Giovanile della DEL CENTRO KADES Zona Italia Centrale e Sardegna. Predicatore Sabato 29 maggio 2010, presso il Centro Ka­ il pastore Gaetano Montante. Relatori degli des, Località Basso Erro 41 - Melazzo (AL), studi biblici i pastori Archetto Brasiello, si terrà un culto di ringraziamento per il 31° Felice Leveque e Luca Marino. anno di attività del Centro Kades. Ospite il pastore Paolo Lombardo. SERATA EVANGELISTICA TORINO Sabato 17 aprile 2010, alle ore 19.30, a Torino, RADUNO GIOVANILE presso il locale di culto di Via Spalato 9/B, si CAMPANIA E MOLISE terrà una serata evangelistica con la parteci­ Dal 21 al 23 maggio 2010, a Paestum (SA), si pazione del coro delle chiese della provin­ terrà il Raduno Giovanile della zona Campa­ cia di Torino. nia e Molise. Ospiti i pastori Vincenzo Labate e Gaetano Montante. INCONTRO FRATERNO MATERA - POTENZA INCONTRO FRATERNO FOGGIA Sabato 24 aprile 2010 a Potenza, alle ore Sabato 22 maggio 2010 a San Severo (FG), 18.00, si terrà il 2° Incontro Fraterno delle presso la chiesa ADI di Via Brindisi 59, si chiese delle province di Matera e Potenza. terrà un Incontro Fraterno delle chiese della provincia di Foggia. INCONTRO FRATERNO FOGGIA XLI INCONTRO GIOVANILE CALABRIA Sabato 24 Aprile 2010 a Trinitapoli (FG), Mercoledì 2 giugno 2010, presso il Centro presso la “Sala Auditorium dell’Assunta” in Polifunzionale di Siderno Marina (RC), si Via Marconi, (di fronte al Super Cinema), ci terrà il XLI Incontro Giovanile della zona sarà l’Incontro Provinciale delle chiese della Calabria. Ospite il fratello Mike Player, so­ provincia di Foggia. Relatore dello Studio vrintendente delle CCNA (IFCA), pastore Biblico e predicatore al Culto serale sarà il nella Boston Christian Assembly. pastore Francesco Arnese.

“Risveglio Pen­te­costale” è una pubblicazione delle As­­­sem­blee di Dio in Ita­lia, che fin dal 1946 ha lo scopo d’essere, con l’aiu­ to di Dio, strumento di edificazione per la Chiesa del Signore, sostenendosi esclusivamente con libere offerte. Questo numero di Risveglio Pen­te­co­stale è consultabile anche su internet all’indirizzo web delle Chiese Cri­stia­ne Evangeli­ che A.D.I.: www.assembleedidio.org Tipografia Cooperativa Tipografica Operai srl - Vicenza Spedizione in Abbonamento Postale Poste Italiane spa - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 2, DCB Vicenza

Destinatario ❏ SCONOSCIUTO ❏ PARTITO ❏ TRASFERITO ❏ IRREPERIBILE ❏ DECEDUTO Indirizzo ❏ INSUFFICIENTE ❏ INESATTO Oggetto ❏ RIFIUTATO ❏ NON RICHIESTO ❏ NON AMMESSO grazie per la cortese collaborazione


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