Carissimi/e, è il 20° Natale di Gesù che vivo con Voi dal 13.07.2003 quando il Card. Severino Poletto mi ha inviato come parroco. L’Arcivescovo Cesare Nosiglia mi ha poi confermato e ora il nuovo Arcivescovo Roberto Repole sta chiedendo alla chiesa torinese di ‘ridisegnarsi’ sul Territorio, e così anche la chiesa delle nostre Valli (UP31). E’ la logica della Famiglia, infatti, quando gli Sposi non hanno ancora Figli, pensano di far Loro posto, predisponendo la stanza che li accoglierà. Poi i figli crescono, si orientano nella vita e lasciano la famiglia di origine per formarne una nuova o per altre scelte. I Genitori allora si chiedono: che fare di un alloggio così grande ? E intanto si trasferiscono in un alloggio più piccolo, magari a piano terra… Torniamo a noi ! Quando sono giunto nelle Valli c’erano numerosi preti in più: d.Celestino, d.Riccardo, d.Renato, d.Quaglia, d.Aldo Reynaud, d.Remo a Chiaves e nell’Ospedale di Lanzo, d.Vittorio a Vallo con mons.Chiarle, d.Frittoli a Coassolo, d.Caccia a Lemie, d.Cardellina a Germagnano, il Diacono Livio a Traves e nelle Comunità vicine. Cosa vorrà dire questo, per la vita delle piccole Comunità della nostra Unità Pastorale UP31 che da Balme giunge fino a Balangero ? E’ lo sguardo attento sulla nostra realtà che il Vescovo ci chiede : con l’aiuto dello Spirito Santo ci aiuteremo nella ricerca dei ‘germogli’ di vita cristiana presenti tra noi, cioè le esperienze e iniziative belle che conosciamo, per sostenerle, proteggerle e accompagnarle verso comunità vive anche se piccole, purché nutrite della Parola e dell’amicizia di Gesù, capaci di testimonianza, di carità e collaborazione, celebrazioni vivaci preparate con cura, perseveranti nella preghiera, aperte alle nuove generazioni, attente e premurose verso le persone anziane e malate. Un Natale importante dunque, segnato ancora una volta dalla provvisorietà proprio come alle origini quando per il Bambino non c’era posto… ma per chi ha saputo riconoscerlo e accoglierlo come Maria, Giuseppe, i Pastori, i Magi, Simeone l’anziano, la profetessa Anna.. è spuntata una luce intensa nella loro vita e una speranza forte che hanno favorito la fraternità del vangelo al punto che i pagani stupiti dicevano “Guarda come si vogliono bene !” Che le iniziative solidali di questo tempo, le Celebrazioni, la Novena, il Presepe, portino questo messaggio al cuore di tutti.
Buon Natale 2022 !
d.Silvio insieme a d.SergioIl 12 e 13 novembre la Comunità di Mezzenile ha festeggiato il Santo Patrono, Martino Vescovo di Tours. Una festa iniziata il sabato con la fiera agricola, alla quale hanno partecipato anche i bambini del Catechismo insieme alle loro famiglie; i ragazzi per l’occasione hanno allestito un banchetto di beneficenza per l’Oratorio Arcobaleno. Le fantastiche mamme si sono cimentate nella produzione casalinga di buonissime torte e dolcetti, che i bambini hanno poi proposto ai passanti, molti dei quali hanno fatto donazioni all’Oratorio.
Nel corso della giornata i bambini hanno sperimentato la mungitura delle mucche, hanno visto come si fa il formaggio, sono stati protagonisti delle votazioni per i bovini più belli ed hanno giocato saltando sui “gonfiabili” che, per l’occasione, erano gratuiti. La Fiera, promossa dalla Proloco insieme agli allevatori, ha impegnato grandi e piccoli dalle prime luci dell’alba fino a tarda sera.
La domenica, più freschi e grintosi che mai, i bambini del catechismo hanno partecipato alla processione di San Martino per le vie di Mezzenile, insieme agli Animatori; hanno cantato ed ascoltato le letture, distribuendo un simbolico pezzetto del mantello di San Martino alle persone che incontravano lungo le strade. Al rientro in chiesa i bambini hanno atteso la benedizione degli zainetti, terminando la loro festa con il coloratissimo lancio dei palloncini, che ha coinvolto grandi e piccini.
All’inizio della Messa i ragazzi hanno chiesto a tutte le persone che avevano ricevuto “un pezzo del mantello “ di riporlo ai piedi dell’altare, per ricomporre il mantello simbolico: un gesto che significa “RIPARTIAMO DA NOI”, per ricostruire la nostra Comunità, con le condivisioni, con i sorrisi e la voglia di riscoprire la bellezza di stare insieme, dopo due anni davvero difficili. Una giornata fantastica, dove grazie al supporto dei giovani Priori si è colta la voglia di ritornare ad una “normalità” che mancava da tempo. Un Grazie speciale a don Silvio ed a tutte le persone che in ciò che fanno ci mettono il cuore.
In occasione della benedizione della nuova tomba di Fratel TEODORETO che il giorno 15 ottobre 2022 ha lasciato la Casa di CARITA’ ARTI e MESTIERI, da LUI fondata, per ricongiungersi a FRA’ LEOPOLDO (Frate Minore) già sepolto nella Chiesa di san Tommaso in Torino-via Pietro Micca, dove, nel 1912 avvenne l’incontro tra i due religiosi aprendo a una solida amicizia che favorì la nascita negli anni successivi, dell’Unione dei Catechisti e della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Mons. CESARE NOSIGLIA che ha presieduto la Celebrazione solenne e partecipata, si è espresso così durante l’omelia “Cariamici,oggièpertuttinoiepermolti chehannoconosciutoilVenerabileFratelTeodoretoun’occasionepergioire,potendofinalmentecollocareinungiustoambitolatombaprovenientedallaCasa diCaritàArtieMestieridicuiLuièstatounantesignanoepromotoreinsiemeal ServodiDioFraLeopoldoMariaMusso,sepoltoinquestaChiesaepercuitante generazionidistudentiedocentihannotrovatoetrovanounsignificativoericonosciutostrumentodiculturaedistudio.
Hosceltoperquesto,untestobiblicochebensiaddiceaquantoFratelTeodoreto hacompiutoafavoreditantigiovanichenehannoricavatounariconosciutaprofessionalitàeunadeguatomestierenellasocietà.LagentechevedevaicomportamentidiGesùeilSuograndeamoreversolepersoneindifficoltà,diceva:“Dio havisitatoilsuopopolo”.FratelTeodoretohapresosulserioquestoatteggiamentodiGesùelohavissutoinprimapersona..iltuttoconumiltàesenzamettersiin mostra,mamettendoinpraticaquantocidiceilSignore“Nonanoi,Signore,non anoidàgloria,maaltuosantonome”…
Mons.NOSIGLIAconcludelaSuaomeliaconquesteparoleaccorate“QuantoFratelTeodoretohavissutoepromossoconilsuoimpegnopastoraleedecclesiale, aiutatuttiaseguirnel’esempio. LanuovatombachevogliamovalorizzareciaiuteràacogliernelasantitàdellavitachemiauguropossaungiornoesserericonosciutaanchedallaChiesa.Maaldilàdiquesto,noiperprimievoigiovanieadulti quipresentiquestaseramiauguropossiatefavoriresialaconoscenzaeancorpiù l’imitazionedellatestimonianzadiFratelTeodoretoperchéincidasullanostravita cristiana…”
Nel Bollettino parrocchiale di questa estate si dava notizia della prossima traslazione del venerabile Fratel Teodoreto. Il luogo di destinazione è la parrocchia di S. Tommaso in Torino. Diamo alcuni cenni su questa sacra e interessante chiesa.
Una prima costruzione risalirebbe al 1100 circa. Alcuni secoli dopo, ormai, diroccata venne ricostruita dai Frati Minori e venne consacrata l’8 maggio 1621.
La chiesa aveva una facciata rettilinea a tre porte, e, con i suoi 11 altari, si prolungava fino ai limiti dell’attuale via Pietro Micca. Vi si accedeva con una ampia gradinata. Sulla porta principale c’era un grande orologio, sulle due laterali vi erano le statue di S. Francesco e di S. Antonio. Tali statue ora sono collocate sui fianchi della chiesa in due nicchie.
Alla fine del 1800 si doveva costruire “la diagonale”, la via che avrebbe unito l’attuale piazza Castello all’attuale piazza Solferino.
In tutto il processo di abbattimento degli edifici esistenti si sarebbe dovuta abbattere anche la chiesa di S. Tommaso (così come avvenne per la chiesa dei SS. Processo e Martiniano, posta qualche isolato più avanti).
Padre Turbiglio, il parroco, propose un compromesso che fu caldamente approvato e posto in essere dall’Arch. Carlo Ceppi. La chiesa fu in parte salvata e ridimensionata. Da pianta a croce latina divenne a croce greca perdendo la maggior parte delle decorazioni interne, otto altari laterali, e annessi sepolcreti. Furono mantenute la cella campanaria, la zona absidale, la sacrestia e la prima arcata delle navate laterali risalenti al XVI secolo .. L’Arch. Ceppi prese a modello la chiesa veneziana de La Salute per salvaguardarne le proporzioni. La chiesa di S. Tommaso fu così salvata in extremis.
Va ricordato anche il grande Convento annesso, che per molti anni fu “Provincia Francescana”. Ospitava oltre 100 frati e, in S. Tommaso, si celebravano fino a 80 messe ogni mattina.
Questo fino al momento della soppressione degli Ordini religiosi (1860/70)… ma questa è un’altra storia.
(Via S. Tommaso angolo via Pietro Micca)
Ogni volta che celebriamo i sacramenti di iniziazione cristiana noi catechiste siamo felici di avere, con la grazia del Signore, e l’aiuto delle famiglie e dei nostri sacerdoti, accompagnato i ragazzi per un tratto di cammino facendo loro conoscere la Parola del Vangelo. Il 25 settembre abbiamo accolto col sacramento del Battesimo il piccolo Alessandro, e invocato lo Spirito Santo su Cesare, Jacopo, Kevin, Leonardo e Thomas.
La nave dello Spirito, che ci ha fatto compagnia nel nostro percorso di catechismo, vi conduca nel viaggio
della vita e vi faccia navigare in acque sicure accompagnati dal vento del messaggio di Gesù e vi guidi verso porti tranquilli dove ricevere l’abbraccio misericordioso di Dio padre. Come sempre sentiremo la mancanza dei vostri sorrisi, delle vostre domande, della vostra frizzante partecipazione ai nostri incontri, ma ci auguriamo che troverete motivi per tornare a trovarci, partecipando attivamente alle iniziative della nostra comunità, e diventerete testimoni di pace, gioia, pazienza, bontà, fedeltà e mitezza.
Le catechiste
In questi ultimi tre anni abbiamo visto rivoluzionate molte nostre abitudini, relazioni e attività sociali, obbligandoci a profondi ripensamenti sui nostri obiettivi di vita, ma dandoci anche modo di apprezzare diversi doni che comunque abbiamo a nostra disposizione se riusciamo trovare la “chiave” o gli aiuti per poterli scoprire e raggiungere. Ci rendiamo conto che non si tratta di una ripartenza facile ! Da dove iniziare ?
A noi pare giunto il momento di ripartire dalla famiglia che è il nucleo importante e vitale per ognuno di noi. Ma alla domanda di “come” e “dove” possiamo trovare la spinta per “ripartire dalla famiglia” per “mettere ordine nelle nostre cose di casa”, ci vengono in mente i molteplici interventi di aiuto e incoraggiamento di papa Francesco proprio sul tema della famiglia che desideriamo ricordare e riproporre per una nuova rinascita (natale!) sempre possibile !
“Non esiste una famiglia perfetta. Non abbiamo genitori perfetti, non siamo perfetti, non sposiamo una persona perfetta, non abbiamo figli perfetti. Ci lamentiamo gli uni degli altri. Ci deludiamo a vicenda…. Pertanto non c’è matrimonio sano o famiglia sana senza l’esercizio del perdono. Il perdono è vitale per la nostra salute emozionale e la sopravvivenza spirituale. Senza perdono la famiglia diventa un’arena di conflitto e una roccaforte di dolore. Senza perdono la famiglia si ammala. Il perdono è la salute dell’anima, la purificazione della mente e del cuore. Chi non perdona non ha pace dell’anima ne comunione con Dio. Il dolore è un veleno che intossica e uccide. Tenere il dolore nel cuore è un gesto autodistruttivo. Chi non perdona si ammala fisicamente, emozionalmente e spiritualmente. Ed è per questo che la famiglia deve essere luogo di vita e non di morte, il territorio della cura e non della malattia, lo scenario del perdono e…dell’assenza di ricerca di colpa. Il perdono porta gioia dove il dolore ha portato tristezza, dove il dolore ha caudato la malattia !
Grazie papa Francesco, per i Tuoi continui messaggi concreti ed essenziali, semplici e profondi, guida preziosa per ritrovare le nostre strade…a volte in parte smarrite!
Adriana e Lelio (Traves)
RACCOLTA OFFERTE PER INTERVENTI URGENTI ALLA CHIESA DI MEZZENILE
1- Ripristino antico Battistero a causa di principio incendio.
2- Restauro Rosone danneggiato da Evento atmosferico straordinario
3- Messa in sicurezza degli altri rosoni presenti nella Chiesa
MODALITA’DIRACCOLTADELLEOFFERTE
- Forma anonima tramite deposito all’interno dell’urna posizionata alla sinistra dell’ingresso nella Chiesa
- Consegna al Parroco presso la casa parrocchiale
- Mediante bonifico bancario a Parrocchia San Martino Vescovo
IBAN: IT29W0200830330000001299770
Causale: Interventi straordinari chiesa
La Banda Musicale di Traves nasceva nel 1924 dalla passione dì un gruppo di giovani amanti della musica e per la preparazione musicale veniva chiamato il maestro Domenico Papurello di Lanzo Torinese. In occasione della festa patronale di Santa Blandina a Traves, nel mese di giugno del 1926, la Banda Musicale faceva la sua prima esibizione in pubblico. Purtroppo, nell'anno 1934, per incomprensioni sorte all'interno dei componenti, la banda si divideva e nascevano due bande musicali: il "Corpo Musicale di Traves", diretta dal M° Perino Duca Ignazio e la "Filarmonica Travesina", diretta dal M° Luigi Tasca di Ceres. Le due formazioni, si dividevano a seconda delle richieste i vari servizi comunali e le feste patronali del paese, esibendosi anche in occasioni di feste nei paesi limitrofi. Passavano così più di cinquant'anni prima che alcuni incontri chiarificatori tra i componenti delle due bande portassero nel 1988 alla formazione di un nuovo corpo musicale che prendeva il nome di "Filarmonica di Tra-
ves, sotto la direzione del M° Bergamino Gian Pietro fino al 1997.
Dal 1997 La "Filarmonica di Traves" è passata definitivamente sotto la direzione del maestro Virginio Perino, vice maestro fino a questa data e maestro nella “Travesina”. Dopo anni di dedizione, tenacia e amore per il suo paese e per la musica bandistica, il M° Virginio ci ha lasciati pochi mesi fa. Queste poche righe sono in sua memoria e allo stesso tempo, un auspicio per chi dopo di lui, prenderà la direzione della Filarmonica di Traves. Essa conta oggi nel suo organico ufficiale più di 35 Membri, grazie anche ai corsi di orientamento musicale patrocinati dalla Regione Piemonte. Questi corsi, tenuti da maestri diplomati, hanno permesso l'innesto nella banda di diversi giovani che, oltre a far crescere l'organico, hanno portato con la loro spensieratezza gioia e armonia nella Banda Musicale. Il repertorio della Filarmonica di Traves comprende concerti, manifestazioni comunali, servizi religiosi, servizi di musica per le varie feste patronali .
Abbiamo iniziato catechismo scrivendo un messaggio, sulla nostra mano, a Gesù. Lo abbiamo messo in chiesa, così anche quando non siamo presenti i nostri pensieri gli tengono compagnia.
Zaira G.: Grazie che mi perdoni per i miei peccati.
Asia: Scusa Gesù se dico le parolacce. Fammi prendere bei voti a scuola.
Martina: Grazie Gesù.
Emma A. : Grazie Gesù per tutto quello che fai per me.
Gioele: Caro Gesù fammi prendere un bel voto di geometria.
Giulio C. : Buongiorno Gesù
Dorotea : Aiuta tutta la mia famiglia
Emanuele: Ti voglio bene Gesù.
Carlo : Grazie per quello che mi dai
Linda : Grazie Gesù
Stefano : Proteggi la mia famiglia
Aurora : Grazie Gesù che mi aiuti sempre
Ettore : Caro Gesù perdonami e proteggi i miei cari.
Arianna : Gesù proteggi le persone a cui voglio bene.
Michele : Grazie per tutto quello che ci dai
Sofia: grazie Gesù per la famiglia che mi hai dato e per tutti gli amici che mi hai fatto incontrare.
Anche le nostre catechiste hanno contribuito con i loro post.
Valentina: Gesù, proteggi tutte le famiglie del mondo e aiutami a seguire i tuoi insegnamenti.
Manuela: Gesù aiutami ad essere una guida per questi ragazzi.
Bianca: Grazie Gesù, perché mi fai conoscere tanti bambini, aiutami a trovare le parole giuste per far conoscere il tuo Vangelo.
... E poi è subito Natale, e noi quest’anno facciamo il presepe di parole. Nel nostro presepe trovate “buone” parole che coccolano, curano e consolano; venite a leggerle, portatele nel vostro cuore e fatene buon uso!
I ragazzi del catechismo di Traves
Elisa:
Nella giornata di festeggiamenti per il Santo Patrono mi sono divertita tantissimo! Non vedo l’ora di rifarlo!
Niccolò:
La fiera mi è piaciuta tanto perché siamo stati nuovamente insieme noi ragazzi dell’Oratorio e del giorno di San Martino il lancio dei palloncini
Edo:
Mi è piaciuto molto vedere i palloncini andare in cielo
Jo:
Matteo: Super wow !!!
La fiera agricola è stata molto bella, belle le bancarelle, le mucche ed è stato bello aiutare i bambini a vendere le torte preparate dalle mamme con tanto amore. Ottimo anche il cibo, polenta e spezzatino!!
Samuele:
La fiera agricola di San Martino è stata molto bella e mi sono divertito
Giada:
Fabio: Bello e divertente contribuire per la prima volta alla festa di San Martino
Il lancio dei palloncini è stato pieno di colori e di felicità
Sara Karol:
Sia la fiera agricola che la festa patronale di San Martino sono stati due momenti stupendi che ho vissuto con gli amici di una vita e con gli amici nuovi, emozionante la benedizione degli zainetti ed il lancio dei palloncini. Con i loro colori brillanti sono sicura siano arrivati al mio nonnino, almeno il mio palloncino era per lui.
Recentemente, papa Francesco, rivolgendosi a un’assemblea del mondo produttivo, ha sottolineato queste tre dimensioni dell’attività lavorativa con un riferimento particolare alle attività artigianali manuali. Non è la prima volta che il Papa ritorna su questo argomento, perché nel mondo delle tecniche avanzate, sono a rischio proprio le realtà dell’artigianato e dei mestieri più necessari e utili nella vita quotidiana e nell’economia domestica. Pensiamo alla gestione dell’orto familiare, del giardino, della cucina con attenzione alla salute; al vestiario (sarto), alle scarpe (calzolaio), alla piccola edilizia, alla gestione dell’impianto idraulico ed elettrico, alle serrature, ai vetri… E’ giusto e importante ricordare alcune persone delle nostre Valli che hanno fatto di queste arti una missione con grandi risultati per chi ne ha beneficiato: in questi mesi abbiamo più volte ricordato Fratel TEODORETO delle Scuole Cristiane che già nel 1919 aveva intuito l’importanza di un itinerario formativo per l’avviamento dei giovani al lavoro, finché giunse alcuni anni dopo, alla fondazione della ”Casa di Carità Arti e Mestieri” a Torino, offrendo a migliaia di giovani l’opportunità di imparare un mestiere, trovare un lavoro e mantenere una famiglia. Come non ricordare VITO BRUNO di Mombresto coadiutore salesiano in Cile, dove ha insegnato a centinaia di giovani la meccanica, la falegnameria e l’elettrotecnica. E il nostro conterraneo dei Monti di Mezzenile FRANCESIA
DOMENICO che nel secolo scorso, coadiutore salesiano in Cina come qualificato calzolaio, insegnò quest’arte per decenni a tanti giovani..!
Recentemente, nella chiesa di Gisola, abbiamo salutato AGOSTINO LANZA deceduto in Ospedale il 27 luglio dopo una presenza appassionata in Mozambico di molti anni, come Volontario, con la Missione della Diocesi di Vercelli a INASSORO - 800Km. dalla capitale MAPUTO e in collaborazione anche con i Missionari della Consolata. Persona umile ma di eccellenti capacità manuali, ha collaborato in modo decisivo alla realizzazione di un’officina dove ha insegnato per 15 anni a centinaia di giovani, la meccanica e l’arte dell’elettricista ottenendo anche il riconoscimento pubblico del diploma che poteva assicurare un lavoro, dignità e futuro a centinaia di giovani.. Durante la sepoltura, al momento dell’omelia un sacerdote di Vercelli, don PIO, missionario in quella Regione del Mozambico ha dato testimonianza di tutto il lavoro a favore della gioventù che AGOSTINO aveva svolto come maestro di lavoro tecnico nell’officina. Il suo modo di fare umile e modesto lo aveva reso autorevole davanti a tutto un popolo che tornava a ringraziare per il bene ricevuto. Era commovente, alla consegna dei diplomi, vedere scene di euforia dove giovani sventolavano contenti l’attestato ricevuto e lo baciavano con grande gioia e soddisfazione. Qui da noi, la realtà è un po’ diversa per il calo demogra-
fico che rende meno evidente la presenza dei giovani, ma la scelta consapevole di una professione e i sacrifici per acquisirla, portano gioia e fierezza per la dignità che ne deriva. In tempo di transumanza nei giorni di san FIRMINO, è consolante vedere dei giovani coinvolti e dediti alla vita dei margàri dove insieme all’entusiasmo dell’età viene maturando la convinzione e la generosità per una causa che merita tutto l’appoggio e il riconoscimento pubblico.
d.silvioLa missione nel mondo d’oggi è compito di ogni cristiano e la nostra UP 31 ha cercato di viverlo e ricordarlo ai tanti fedeli e villeggianti con l’iniziativa della preghiera dei fedeli domenicale itinerante per la pace; inoltre il nostro gruppo missionario, insieme a quelli dell’UP24 (Nole) e UP 33 (Cafasse) ha proposto la preghiera del rosario missionario: non solo durante l’anno ordinario, ma anche nel periodo estivo per godere delle belle giornate, dell’aria salubre, di ambienti ricchi di spiritualità, dell’incontro con tante persone familiari e sconosciute e altrettante accoglienti comunità.
Si è iniziato a Cantoira il 13 maggio, si è proseguito a Viù, per poi salire al santuario di Martassina e terminare al santuario di Forno: quasi tutte le comunità hanno preparato in autonomia l’animazione, in altre si è cercata la collaborazione del gruppo missionario che volentieri ha dato supporto per organizzare una preghiera semplice, profonda, partecipata. Nel mese di ottobre la Messa dei Popoli, celebrata solennemente a Grosso, con numerosa partecipazione e ricchezza di messaggi, ha dato il via a un nuovo anno di opportunità e di incontri per rinvigorire lo spirito missionario che rende le persone e le comunità più responsabili e vitali. Nei prossimi mesi continuerà l’esperienza dei rosari missionari ospitati da varie comunità della zona: si è partiti con Barbania a novembre e, dopo altre “tappe” a Villanova e Nole, a maggio l’appuntamento sarà a Traves. In estate, ogni mese si tornerà nelle valli di Lanzo, con un calendario ancora da definire ma che, nuovamente, includerà non solo le parrocchie ma anche luoghi che da secoli sono punti di riferimento spirituali per i valligiani e non solo.