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Rotary Club Loreto

Nicola Antonio Zingarelli

Inni della Passione

Vol. II Il Rotary per la cultura



Nicola Antonio Zingarelli

Inni della Passione

Prima edizione moderna a cura di Marco Anconetani

Vol. II

Il Rotary per la cultura


INNI DELLA PASSIONE, VOLUME II Prima edizione moderna a cura di Marco Anconetani In copertina: Biagio Biagetti, Gesù nell’orto, Loreto, Cappella del Crocifisso (1929-1932).

Proprietà letteraria riservata. è vietata la vendita, la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, non autorizzata.


Prefazione

Il Rotary Club Loreto, con la pubblicazione del 2° volumetto “Inni della Passione”, intende proseguire il progetto triennale teso a far conoscere l’immenso patrimonio della Cappella Musicale della Santa Casa, custodito nell’Archivio Storico della Basilica Lauretana, anche e soprattutto a coloro che, a vario titolo, partecipano all’evento della 53ma edizione della Rassegna Internazionale di Musica Sacra.

The Rotary Club of Loreto, with the publication of the 2nd volume “Inni della Passione” intends to continue the three-year project that aims to raise awareness of the immense heritage of the Musical Chapel of the Holy House, kept into the Historical Archives of the Basilica of Loreto, also and especially to those who participate to the 53rd edition of the International Festival of Sacred Music.

La divulgazione dell’Arte della Musica si coniuga felicemente con il motto dell’Anno Rotariano 2012-2013, “La Pace attraverso il servizio” in quanto portatrice di valori assoluti cui la coscienza dell’Uomo deve anelare: la Fratellanza Universale.

The spreading of the Art of Music fits well the motto of Rotary 2012-2013, “Peace through service” as an instrument to transmit absolute values to which Man should aim: the Universal Brotherhood. Music that, in its various connotations, is perceived as a language which is able to convey specific emotions in all cultures.

Musica che, nelle sue diverse accezioni, è percepita come linguaggio capace di veicolare emozioni specifiche nelle varie culture ed evolvendo essa stessa, nelle varie epoche.

The Rotary Club of Loreto renews its gratitude to Father Giuliano Viabile, Rector of the Basilica, Organist and Director of the Musical Chapel of the Holy House, for the work of research and valorization of Nicola Antonio Zingarelli who, as Director of the Musical Chapel, left an enormous cultural heritage through the creation of numerous compositions that have made a sort of “soundtrack” to the celebrations of the liturgical year.

Il Rotary Club Loreto rinnova a Padre Giuliano Viabile, Rettore della Basilica, Direttore ed Organista della Cappella Musicale della Santa Casa, la riconoscenza per l’opera di ricerca e di valorizzazione di Nicola Antonio Zingarelli che, già M.ro della Cappella del Santuario della Santa Casa, ha lasciato un ponderoso patrimonio culturale attraverso la realizzazione di numerosissime composizioni che hanno fatto, per così dire, da “colonna sonora” alle ricorrenze dell’anno liturgico.

Il Presidente del Rotary Club Loreto Fernando Sorrentino Sor o rentino

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Loreto, piccola capitale musicale dell’Ottocento marchigiano *L’attività musicale a Loreto nell’Ottocento era molto viva: il locale teatro era attivo nella stagione di Carnevale ed i concerti in Basilica, pur dedicati al culto, attiravano un folto pubblico. Sull’argomento si è consultata approfonditamente la rivista bolognese diretta da Gaetano Fiori «Teatri, arti e letteratura» (1824-1863), che c’informa anche sulle disponibilità contrattuali dei virtuosi della cappella (i quali, com’è noto, avevano sin dall’inizio del Settecento la licenza di poter cantare nei teatri nazionali ed europei in determinate stagioni, in primis quella di Carnevale, estesa dal 26 dicembre al martedì “grasso”). Inoltre, come altri periodici di settore, pubblica per conto del Commissariato Apostolico della Santa Casa e della Città di Loreto i bandi per posti vacanti di cantore della cappella musicale, nei vari ruoli vocali1. Le informazioni reperite delineano una città musicalmente vivace, risultato di anni di frequentazione musicale, grazie alla prestigiosa attività Loreto ai primi dell’Ottocento della cappella, guidata dai più grandi maestri, all’esistenza di una scuola compositiva locale (a riguardo, bastino i nomi di Francesco Basili, Pietro e Roberto Amadei) e alla particolare attenzione dell’amministrazione. Nel 18582 il bando d’appalto per la stagione di carnevale 1858-1859 offriva all’impresario eventualmente interessato una “scorta”, cioè una dotazione finanziaria, di 1040 scudi, una buona cifra se si pensa che per il vicino teatro di Recanati la dotazione nel medesimo periodo ammontava a 796 scudi e 50 baiocchi (non aumentata dal 1851 e ottenuta con i 600 scudi di contributo dell’amministrazione per un biennio e dall’introito del pagamento, da parte dei condomini, di una tassa per l’utilizzo dei palchi)3. Molto attiva, inoltre, come in ogni altro paese della Marca, era la banda cittadina. Una recensione del decennio precedente, relativa ad un concerto sacro in Basilica avvenuto il 26 luglio 1846 e dedicato a Papa Pio IX, risulta molto preziosa perché offre informazioni sulla prassi esecutiva e considerazioni di tipo estetico, ancor più valide se si pensa che tali relazioni erano anonime, redatte cioè da abbonati alla rivista che le inviavano spontaneamente alla direzione. Infatti, i corrispondenti dalle varie “piazze” teatrali, specie se periferiche, erano intenditori di musica del posto che collaboravano gratuitamente: […] Fra le molte festive dimostrazioni, ebbe luogo una Messa Solenne in questo venerabile santuario coll’intervento del zelantissimo Monsignor Commissario, dell’amplissimo Magistrato, e coll’assistenza del reverendissimo Capitolo e Clero. Alle dieci antimeridiane vedevi un’immensa folla di popolo di tutti gli ordini gremirsi nel Tempio per assistere ai Divini Misteri ed implorare benedizioni all’Augusto Immortale Sovrano. La Musica Sacra, lavoro artistico del valoroso nostro concittadino signor Pietro Amadei Maestro organista, riuscì oltre ogni dire graditissima. Questi, che nel suono dell’Organo non teme certo rivali, ci ha fatto gustare un canto sacro, che nella sua gaiezza non esce da quello stile, che si addice alla santità della religione, ed al servizio di chiesa: questo genio: educato alla classica scuola del chiarissimo Maestro Basili, non ha pure ommesso di studiare le dotte produzioni de’ Borghi, de’ Zingarelli, e le amenissime de’ Bonfichi, tutti Maestri in questa Cappella: la sua messa è in tutte le sue parti molto pregevole: vi trovi originalità di melodie ed espressione del sacro concetto senza sorpassare i limiti della lunghezza; ond’è che ha prodotto un incantevole effetto senza quelle risorse che oggi usano certi maestri di far strillare, contorcere, e sospirare i cantanti all’uso barbaro introdotto nei teatri. – Sieno parole di encomio anche ai Professori della nostra Cappella musicale, che gareggiarono con tutto il colorito dell’arte nella esecuzione: né fu minore l’impegno, quando a tarda sera in unione a molti dilettanti fecero eccheggiare in diversi punti della città un Canto Popolare coll’accompagno della Banda cittadina diretta dal summentovato signor Maestro Amadei, pure musicato da lui per i più lieti evviva all’Augusto Clementissimo PIO. B. T. La testimonianza, al di là del comprensibile tono campanilistico, è notevole, tanto più se proveniente, come ipotizzabile dalla sigla B. T., da un “addetto ai lavori” come il cantore basso Benedetto Taddei: - si individua una scuola compositiva sacra loretana, lungo l’asse Francesco Basili-Nicola Zingarelli-Giovanni Battista Borghi-Paolo Bonfichi-Pietro Amadei, definita “gaia” (nel senso di vivace e varia) ma “classica”, la cui caratteristica è cioè quella di esprimere senza esibire, di rendere la parola sacra in profondità, con sobrietà ed originalità melodica. Si avverte nell’articolista un’insofferenza verso il virtuosismo vocale romantico della coeva tragedia lirica, considerato vacuamente edonistico;

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- si testimonia l’interesse costante di un vasto pubblico locale verso il repertorio sacro e liturgico proposto in Basilica e un rapporto stretto tra i musicisti della cappella e la città. Non si trova infatti sconveniente che un coro di dilettanti insieme a quello dei cantori professionisti intonino un canto popolare per le vie, con l’accompagnamento della banda curato dallo stesso maestro di cappella, Pietro Amadei, che ne è anche il direttore; - la musica sacra, per essere di “genio”, non deve dunque discostarsi dal valore della parola, evitando inutili esibizionismi. Che la cappella di Loreto fosse un vivaio di artisti vocali richiesti dai più importanti teatri d’ Italia e dall’estero sin dall’inizio del secolo XIX lo testimonia anche la lettera di risposta che il loretano Ferdinando Zucconi, funzionario di governo, inviò nell’agosto 1830 al gonfaloniere pro-tempore di Tolentino che richiedeva, come di consueto, cantori per la festa patronale di San Nicola4. Zucconi si duole che “presentemente a questa cappella v’è poco da scegliere”, poiché su sedici cantori sei sono assenti per impegni teatrali: Basilio Basili è a Madrid, Luigi Satolli e Antonio Risaliti sono a Terni, Ferdinando Lauretti si trova in Toscana, Celestino Salvatori, reduce da Dresda, canta a Napoli e infine Pacifico Prosperi si esibisce all’Aquila… Tra i nomi citati, il più noto era quello di Celestino Salvatori, baritono creatore del ruolo di Publio nell’Esule di Roma di Donizetti al Teatro S. Carlo di Napoli nell’inverno 1827. Il beniamino del pubblico tra i maestri di cappella a Loreto nell’Ottocento fu Luigi Vecchiotti (Servigliano 1804-Loreto 1863), attivo in Basilica dal gennaio 1841 fino alla morte. Egli godette della stima incondizionata dei contemporanei, dai musicisti di professione (tra cui Rossini) al più vasto pubblico, il quale era solito accorrere numeroso ad ascoltare le esecuzioni delle sue musiche. Un cantore in particolare che apparteneva alla cappella di Loreto nel periodo in cui era diretta da Vecchiotti è stato un esponente insigne della scuola di canto marchigiana dei secoli XVIII e XIX, cioè il basso-baritono Cesare Boccolini (Senigallia 1826-Loreto 1894), allievo del compositore bolognese Giovanni Morandi a Senigallia. Fu, con il tenore Giuseppe Capponi (uno dei creatori della verdiana Messa da Requiem, Milano 1874) un autentico protagonista del teatro musicale del pieno Ottocento, con scritture al Teatro della Pergola di Firenze, al Teatro Argentina di Roma, al Teatro Regio ed al Teatro Carignano di Torino, a Trieste, Vienna, Madrid, Barcellona, Lisbona, il Cairo, acclamato in particolare nel ruolo di Rigoletto. Vecchiotti era consapevole di dirigere artisti vocali di grande spessore e notorietà, e forse per questo dedicò loro, nominalmente, specifici brani. Era molto vicino ai propri cantori e tentò di mediare quando la Congregazione lauretana nel 1859 abolì ogni tipo di licenza teatrale. Fortunatamente, gli antichi diritti furono ripristinati dal governo provvisorio, dopo la battaglia di Castelfidardo, nel novembre 18605. A conclusione di questo breve intervento, vorrei esprimere l’augurio che i numerosi manoscritti ottocenteschi dell’archivio musicale della cappella di Loreto vengano sistematicamente studiati affinché l’innegabile (ma non scontato) rapporto tra genere teatrale e genere vocale sacro sia inquadrato nella giusta prospettiva e individuato nei suoi caratteri peculiari, sgombrando il campo da equivoci e pregiudizi che anche la stessa riforma ceciliana (veicolata a Loreto da Giovanni Tebaldini), ha contribuito a propagare e che hanno finora dirottato molta dell’attenzione degli studiosi verso la produzione sacra di altre epoche. PAOLA CIARLANTINI

*[Estratto parziale dall’intervento Maestri, cantori e “pubblico” a Loreto nell’Ottocento: prima indagine sugli orientamenti stilistico-estetici della scrittura vocale sacra di Paola Ciarlantini al Convegno Internazionale Cinque secoli di storia delle cappelle musicali europee: la musica presso il Santuario di Loreto a cura di Paolo Peretti, Loreto, 20-21 ottobre 2007]

1 Bandi di concorso per cantori della cappella musicale di Loreto si sono rinvenuti in: «Teatri, arti e letteratura» (in seguito denominata TAL), 28°, 1347, 10 ottobre 1850, p. 50; Id., 30°, 1466, 20 gennaio 1853; Id., 32°, 1542, 6 luglio 1854, p. 153; Id. 33°, 1584, 26 aprile 1855, p. 77; Id. 35°, 1699. 23 luglio 1857, p. 172. Sui cantori e il loro status si rimanda a Floriano GRIMALDI (a cura di), Cantori maestri organisti della cappella musicale di Loreto nei secoli XVII-XIX, Loreto, Ente Rassegne Musicali, 1982. 2 In TAL, 36°, n. 1756, 26 agosto 1858, p. 208. 3 Cfr. Paola CIARLANTINI, Teatro in musica a Recanati. Cronologia degli spettacoli 1719-1860, Recanati, Industria Grafica Bieffe, 2005, p. 44. 4 Tale collaborazione tra Tolentino e Loreto durò dal 1594 fino alla prima metà del secolo XX (cfr. Floriano GRIMALDI, La Cappella musicale di Loreto tra storia e liturgia, Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, Loreto 2007, pp. 314-315 e p. 332). 5 Sulla vicenda, vedasi GRIMALDI, La Cappella… cit., pp. 333-337.

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Inni dei Vespri della Passione di N. S. G. C. composti dal S.r M.ro Zingarelli

4


Criteri di trascrizione Nel curare l’edizione moderna ho tenuto presente i seguenti criteri di trascrizione secondo la moderna prassi della filologia musicale e cioè: - si sono rispettati i parametri di altezza originali; - si sono aggiunte le alterazioni che per errore di copiatura risultavano mancanti; - si sono emendati gli evidenti errori di copiatura delle note musicali;

Fonti Manoscritte «Libro in cui si contengono gl’inni dei Vespri della Passione N. S. G. C. composti dal S.r Maestro Zingarelli, ed altri diversi in seguito aggiunti...». Codice manoscritto di cc. 132 pagine. Tutti i diritti riservati alla Delegazione Pontificia per il Santuario della S. Casa di Loreto sulle opere di sua competenza. Gli originali sono conservati presso l’Archivio Storico della S. Casa di Loreto

Una pagina del manoscritto

Nicola Antonio Zingarelli

Nicola Antonio Zingarelli Nicola (o Niccolò) Antonio Zingarelli (Napoli, 4 aprile 1752 - Torre del Greco, 5 maggio 1837) è considerato uno dei più grandi compositori del ’700 napoletano. Entrato giovanissimo nell’allora Conservatorio di Napoli di Santa Maria di Loreto ebbe come docenti A. Speranza e F. Fenaroli e come compagno di studi Domenico Cimarosa. Finiti gli studi musicali, nel 1772, divenne organista a Torre Annunziata e cominciò a dedicarsi alla composizione di opere liriche. Divenne ben presto uno tra i più apprezzati compositori d’opere in tutta Italia ed in Europa. La sua fama lo portò nei teatri di Milano, Venezia, Torino, Firenze, Roma e Parigi. Tra il 1793 e il 1794 ricoprì l’incarico di Maestro di Cappella del Duomo di Milano. Nel corso del 1794 ricevette il prestigioso incarico di Maestro di Cappella del Santuario della Santa Casa di Loreto dove iniziò a dedicarsi con maggior impegno alla composizione di musica sacra. Nell’archivio storico della Santa Casa si conservano un numero impressionante di musiche sacre da lui scritte, 541 composizioni, oltre all’Annuale di Loreto, raccolta di messe per l’intero anno liturgico. Zingarelli ricoprì l’incarico a Loreto fino al 1804 quando fu nominato maestro del coro della Cappella Giulia in Vaticano. Nel 1813 fu nominato direttore del Real Collegio di Musica di Napoli dove ebbe come colleghi Giovanni Paisiello, Giacomo Tritto e Fedele Fenaroli. Illustre didatta ebbe tra i suoi allievi Vincenzo Bellini (che gli dedicò la celebre Norma), Michele Costa, Vincenzo Morlacchi e Saverio Mercadante. Nel 1816 succedette a Paisiello nella carica di maestro del coro del Duomo di Napoli, incarico che mantenne fino alla morte. Nel corso della sua vita scrisse ben 38 opere liriche, diverse opere per orchestra, tra cui 12 sinfonie, moltissima musica da camera, tra cui quartetti e sonate per vari strumenti, ma la maggior parte del suo opus è occupato dalla musica sacra tra cui Oratori, Messe, Stabat Mater e Te Deum.

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Pange lingua Quarto Venerdì - Le Cinque Piaghe di N.S.G.C.

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I testi

Quaenam lingua Quaenam lingua tibi, o Lancea, debitas Grates pro merito est apta rependere? Christi vivificum namque aperis latus, Unde Ecclesia nascitur. O Clavi, aequa manet vos quoque gratia, Christi quando sacris artubus insiti, Deletum Domini sanguine figitis Mortis chirographum cruci. Te Jesu superi laudibus efferant, Qui clavorum aditus signaque lanceae In coelo retines, vivus ubi imperas Cum Patre atque Paraclito.

Pange lingua Pange lingua gloriosi Lauream certaminis, Et super crucis trophaeo Dic triumphum nobilem: Qualiter Redemptor orbis Immolatus vicerit Hoc opus nostrae salutis Ordo depoposcerat, Multiformis proditoris Ars ut artern falleret: Et medelam ferret inde, Hostis unde laeserat. Vagit infans inter arcta Conditus praesepia: Membra pannis involuta Virgo Mater alligat: Et Dei manus pedesque Stricta cingit fascia. Sempiterna sit beatae Trinitati gloria: AEqua Patri, Filioque, Par decus Paraclito: Unius Trinique nomen Laudet universitas.

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INDICE

Prefazione ......................................................................................... pag. 1 Loreto, piccola capitale musicale dell’Ottocento marchigiano ...... pag. 2 Inni dei Vespri della Passione di N.S.G.C. .................................. pag. 4 Criteri di trascrizione ...................................................................... pag. 5 Fonti manoscritte............................................................................. pag. 5 Nicola Antonio Zingarelli .............................................................. pag. 5 Quenam lingua ................................................................................ pag. 6 Pange lingua .................................................................................... pag. 10 I testi .................................................................................................. pag. 13



www.rotaryloreto.it

www.cappellamusicaleloreto.it


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