Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 8-2021

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Air conditioning and Refrigeration European Association

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ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE N.452

I CAMBIAMENTI CLIMATICI SPINGONO L ’ INNOVAZIONE NELLA REFRIGERAZIONE

Dialogo ONU sulla catena del freddo

ALL’INTERNO Pompe di calore e Green Deal

Ricambi d’aria e Covid 19

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NUMERO 8 / OTTOBRE 2021

Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti, Marino Bassi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

N. 452 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Stampa Tipolito Europa - Cuneo Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare con bonifico su BancoPosta IBAN IT79 H07601 10400 0000 1076 3159 oppure su CCP 10763159 entrambi intestati a Industria & Formazione, 15033 Casale M.to. 1 copia € 3,60 - Arretrati € 5,00 Estero € 91,00

Sommario

7 Editoriale

Riparte il freddo, ripartono le fiere A. Sistri - Communication & Events Manager - Centro Studi Galileo

11 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini 19 Il ruolo degli impianti tecnici nella prevenzione della diffusione del COVID-19 M. Masoero - Professore Politecnico di Torino

23 La pompa di calore nel contesto del Green Deal F. Musazzi - Segretario generale di ASSOCLIMA

26 Revisione del regolamento F-Gas: “Messa a punto dello standard di riferimento” European Partnership for Energy and the Environment - EPEE

29 La catena del freddo in Africa

M. Sakandé - Presidente di U-3ARC Union of Associations of African Actors in Refrigeration and air Conditioning

31 Principi di base del condizionamento dell’aria

ll ruolo del ventilatore nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria P. Fantoni - 226° Lezione

34 Legislazione, Regolamentazione e codici di condotta K. Kelly - Training Director Business Edge

41 Concetti di base sulle tecniche frigorifere

Tipologie di circuiti frigoriferi in cui il retrofit dell’R404A richiede particolare attenzione P. Fantoni - 246° Lezione

44 Ultime Notizie:

Frode contro l’ambiente, un sequestro da 27 tonnellate: l’OLAF e le autorità spagnole bloccano il traffico di gas fluorurati illeciti - EFCTC è pronta a continuare a fornire assistenza nella creazione di esaustive e complete raccolte dati per il “PFAS Registry of Intentions” - Assocold pubblica una guida sulla transizione 4.0 per la refrigerazione commerciale - Pubblicate le linee guida RAEE per la refrigerazione commerciale - Mercato climatizzazione, numeri in crescita anche nel secondo trimestre 2021 - Monitoraggio dei prezzi degli HFC: i dati del primo trimestre del 2021 - Rialzo di materie prime e noli marittimi, una crisi che va oltre l’industria - Alcuni HFC e HFO a rischio limitazione - Sostanze PFAS: cinque paesi UE spingono sull’acceleratore - Porto di Palermo, sequestro da 2,5 tonnellate di gas refrigerante proveniente dalla Cina - Anche l’India ratifica Kigali! - Ratifica anche la Tunisia, Kigali a quota 124 firme! - EPEE, online nuovo position paper: come adeguare raffreddamento e riscaldamento a “Fit for 55”? - UNEP, disponibile il primo “first global assessment of air pollution legislation” - “Continuità di fronte alle avversità”, una lettera aperta dell’UNEP anticipa la giornata mondiale dell’ozono

48 Ditte Collegate 50 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte duecentodecima ) - A cura di P. Fantoni

INDUSTRIA & formazione /5


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NUMERO 8 / OTTOBRE 2021

EDITORIALE

Riparte il freddo, ripartono le fiere

Alberto Sistri

Communication & Events Manager Centro Studi Galileo

Il lavoro sul campo sta cambiando faccia: i Tecnici stanno diventando ogni giorno più avvezzi a intervenire ove possibile da remoto, limitando esponenzialmente gli interventi sul campo, e numerose aziende stanno venendo incontro a questi nuovi modelli professionali investendo sullo sviluppo di nuove tecnologie che rendano queste operazioni il più possibile rapide ed efficienti.

è ancora una volta in prima linea, ancora più ambizioso di prima: si sta investendo di più sulle soluzioni green, c’è maggiore consapevolezza ambientale, e ogni giorno vengono studiate soluzioni tecniche per rendere il settore ancora più efficiente e competitivo.

CRISI O CAMBIAMENTO?

Le nuove tendenze virtuali hanno aperto moltissimi scenari interessanti, ma non potranno mai tuttavia sostituirsi all’interazione personale “faccia a faccia”, semmai affiancarla e renderla più immediata: esempio perfetto sono i corsi di formazione, che nel post lockdown stanno ricominciando a tornare a esser svolti in presenza, pur affiancando spesso elementi e soluzioni di formazione a distanza con incontri in presenza, una modalità ibrida che negli ultimi mesi ha portato grandissimi benefici a Tecnici e aziende. La ripartenza delle attività porterà con sé anche un altro evento molto atteso, ossia la ripartenza delle fiere in presenza: con la campagna vaccinale ormai ampiamente inoltrata (grazie anche al fondamentale contributo dell’industria del Freddo), è finalmente possibile tornare a incontrarsi di persona in sicurezza. Manca ormai infatti pochissimo al primo appuntamento che farà tornare anche il Freddo protagonista: la seconda edizione di Refrigera, a Bologna, la grande fiera italiana dedicata interamente alla filiera del Freddo. Centro Studi Galileo, ATF – Associazione Italiana dei Tecnici del Freddo e Industria&Formazione saranno organizzatori in prima linea, con una serie di appuntamenti di prim’ordine. All’interno di Refrigera verrà infatti organizzato come consuetudine un

Non è comunque possibile negare che persino il Freddo, uno dei settori più resilienti in assoluto, abbia dovuto confrontarsi con le conseguenze di lockdown e restrizioni: negli ultimi mesi, numerose aziende hanno avuto infatti difficoltà a reperire materie prime e componenti chiave per la produzione su scala industriale. Nonostante queste sfide, senza contare l’onda lunga della pandemia che ancora non consente di operare nello stesso modo di prima, il mondo intero sta ripartendo, e il Freddo

Prima edizione di Refrigera, 2019: nel corso di tutti i tre giorni di fiera, lo stand di Centro Studi Galileo e ATF ha ospitato i maggiori esperti italiani del Freddo, organizzando a ciclo continuo Incontri Formativi con ampi e dettagliati approfondimenti sulle ultime tecnologie, novità e soluzioni del settore HVAC/R. Il dibattito aperto in una sala libera al pubblico sarà anche il comune denominatore della prossima edizione del 3-5 novembre 2021. Saranno infatti presenti i maggiori esperti italiani e internazionali sugli argomenti di grande interesse per i Tecnici del Freddo, quali i compressori, i nuovi refrigeranti alternativi naturali e A2L, il recupero e la rigenerazione del refrigerante, le normative e la nuova regolamentazione Fgas, tra gli altri...

REFRIGERA: IL FREDDO TORNA IN FIERA

INDUSTRIA & formazione /7


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Convegno che farà il punto sull’attuale situazione del settore e sui suoi sviluppi futuri, a partire dalle conclusioni del XIX Convegno Europeo che, lo scorso giugno, ha riunito i massimi esperti HVAC/R mondiali al Politecnico di Milano, sarà un’occasione imperdibile per commentare, nonché approfondire, i temi più caldi riunendo i principali interessati del settore per la prima volta da febbraio 2020.

saper gestire al meglio impianti diversi da quelli abituali (per il freddo la svolta green è ormai iniziata, e i nuovi refrigeranti infiammabili si diffonderanno sempre di più) o essere pronti a usare strumenti nuovi e meno abituali: le competenze di un Tecnico non vengono cancellate da nessun lockdown, né possono essere rese inaccessibili.

Al centro, la formazione

Refrigera sarà anche l’occasione per affrontare un altro punto al centro degli attuali dibattiti sul Freddo: la lotta ai traffici illegali. L’intero settore è nato per migliorare la vita delle persone: aria più salubre, migliore conservazione di vaccini, cibi e alimenti, aumento del confort tra le stesse mura domestiche. Per questa ragione, dopo la scoperta delle problematiche ambientali, l’intero settore si è mosso compatto verso soluzioni sempre più green, sfociate nel phase down degli F-Gas iniziato nel 2015: questo ha tuttavia portato alla nascita di un mercato sommerso che oltre ad arricchire eco-mafie e soggetti dalla dubbia etica, rischia anche di vanificare gli sforzi messi in campo per la salvaguardia del Clima. Inoltre, i gas venduti sono spesso di scarsa qualità e pericolosi per i tecnici e per gli utenti

La mission del Centro Studi Galileo, diffondere la conoscenza, si concretizzerà ancora una volta a Refrigera anche grazie ai tantissimi Incontri Formativi che saranno organizzati a ciclo continuo direttamente presso lo stand, dando ai Tecnici presenti la possibilità di approfondire numerosi argomenti d’interesse con una serie di incontri da un’ora ciascuno, tenuti da docenti e partner CSG. Nell’incertezza degli ultimi due anni, c’è una sola costante su cui le aziende possono puntare con certezza: il capitale umano, e il valore dei propri collaboratori. È per questa ragione che oggi più che mai è indispensabile che i Tecnici siano preparati al meglio a far fronte alle sfide che si presentano quotidianamente, dalla necessità di

Un impegno costante

In diretta da tutto il mondo al “Dialogue”. AREA Rachp era presente insieme al Governo Italiano rappresentato dal direttore generale Giusy Lombardi, alla FAO, alle Nazioni Unite, al Consiglio Internazionale della catena del freddo e ad altri 20 governi, istituzioni e associazioni leader e più interessati del settore 8/ INDUSTRIA & formazione

finali Per questa ragione, Associazione ATF e numerose altre associazioni italiane ed europee sono scese in campo per sensibilizzare i Tecnici sulla necessità di rifornirsi solo ed esclusivamente in modo corretto, nonché per tracciare e segnalare i rivenditori scorretti. L’appuntamento è quindi fissato dal 3 al 5 Novembre a Bologna Fiere: l’invito, rivolto a tutti coloro che ogni giorno lavorano e collaborano con il settore del Freddo, è quello di tornare finalmente di nuovo in fiera, dal vivo. UNITED NATIONS FOOD SYSTEM SUMMIT: LA CATENA DEL FREDDO SCONFIGGERA’ LA FAME Il governo italiano, la Food and Agriculture Organization (FAO) e l’Ozone Secretariat hanno convocato il 20 settembre un dialogo indipendente sulle catene del freddo sostenibili e sulla Dichiarazione di Roma, intitolato Sustainable cold chains and the Rome Declaration: delivering efficient ozone and climate-friendly cold chains to ensure nutritious and healthy food for all. L’evento è stato realizzato con il supporto di Cool Coalition, Climate and Clean Air Coalition e UNEP OzonAction: oltre 80 partecipanti si sono collegati in diretta da tutto il mondo per il Dialogue, che verrà presentato al Palazzo di Vetro la prossima settimana. Il Presidente di AREA, Marco Buoni, anche Segretario di ATF (Associazione Italiana dei Tecnici del Freddo) e Direttore Tecnico del Centro Studi Galileo, ha preso la parola per evidenziare il ruolo che il settore HVAC/R deve avere per garantire che le catene del freddo non si interrompano a metà strada, garantendo che la distribuzione alimentare avvenga sempre nel modo più efficiente e sostenibile possibile, nel corso dell’intervento Progress at industry level, focusing on servicing sector trainings – the experience in the European Union. L’evento ha messo in luce il ruolo fondamentale che, a livello mondiale, le catene del freddo sostenibili svolgono ogni giorno nel garan-


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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

tire la sicurezza alimentare, ridurre gli sprechi e le perdite alimentari e mitigare i cambiamenti climatici prevenendo l’esaurimento dello strato di ozono. Inoltre, mostrerà come il Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, l’emendamento di Kigali e la Dichiarazione di Roma sullo sviluppo sostenibile della catena del freddo possono contribuire a sviluppare soluzioni tecnologiche e politiche per costruire nuove e sempre più efficienti catene del freddo sostenibili. Nel 2011, la FAO ha stimato che circa un terzo di tutto il cibo prodotto a livello globale viene perso o sprecato ogni anno. Ciò equivale a una sbalorditiva perdita finanziaria, stimata in circa 940 miliardi di dollari, e crea emissioni di gas serra (GHG) pari a circa 4,4 gigatonnellate di CO2 equivalente all’anno, circa l’8% delle emissioni globali totali di gas serra. Consegnare il cibo dall’azienda agricola al consumatore in modo sicuro richiede un adeguato ambiente a temperatura controllata. Le varie fasi che un prodotto alimentare refrigerato attraversa fino alla sua destinazione - collegando il prodotto raccolto con il suo consumatore previsto - sono indicate come la catena del freddo. Collegare produttori e consumatori in modo efficiente ed efficace non solo riduce gli sprechi alimentari, ma ha un impatto positivo sull’economia dei piccoli produttori, aprendo connessioni con nuovi mercati e aumentando le opportunità di guadagno. Molti sistemi utilizzano refrigeranti ad alto GWP (Global Warming Potential) e hanno elevati consumi elettrici. Per mitigare i potenziali impatti del riscaldamento climatico del settore del raffreddamento, è necessario sviluppare nuovi sistemi sostenibili che utilizzino refrigeranti a basso o zero GWP e fonti di energia rinnovabili. Occorre inoltre prendere in considerazione approcci sistemici e rivoluzionari. Catene del freddo efficienti dal punto di vista energetico, rispettose dell’ozono e del clima, possono contribuire a garantire alimenti nutrienti e sani per tutti. 10/ INDUSTRIA & formazione

Oltre 80 partecipanti da tutto il mondo per il dialogo sulla catena del freddo per la conservazione dei cibi e dei vaccini, oggi ancora più fondamentale. Le conclusioni dell’evento sono state presentate al Palazzo di Vetro nella settimana dell’assemblea generale delle Nazioni Unite

Side Event Pre-COP26 | All4Climate Italy 2021 “Smart Campus Cloud Network A Digital Network of Universities” Una recente indagine rivela che quasi il 60% dei giovani è terrorizzato e depresso dalla crisi climatica, e la loro paura del climate change sta influenzando negativamente la loro vita quotidiana. Ormai si tratta di una vera e propria emergenza: questo Side Event fa parte degli sforzi messi in campo per valorizzare i giovani e contribuire a sconfiggere il climate change, è proposto nell’ambito di All4Climate e Pre-COP26, e si terrà il 28 settembre 2021 dalle 11 alle 12.30 in Italia. Tutti i professionisti del settore sono incoraggiati a partecipare, così da acquisire maggiori conoscenze e sensibilizzare sui temi discussi, grazie a presentazioni di alto livello di massimi esperti internazionali: Bhanu Neupane – UNESCO, Rajendra Shende – TERRE Policy Centre, Federico Riboldi – Comune di Casale Monferrato, Marco Buoni – Centro Studi Galileo e Paolo Buoni – Renewable Energy Institute “SmartCampus Cloud Network - A Digital Network of Universities”: questo il titolo del Side Event organizzato nell’ambito del pre-COP26 All4Climate che si terrà nella città di Casale Monferrato, la storica “Capitale del Freddo” in cui ha sede il Centro Studi Galileo, principale Centro di Formazione Europeo per il Settore HVAC/R grazie alla lunga e proficua collaborazione con TERRE Policy Centre - l’organizzazione globale senza scopo di lucro, apartitica e indipendente dedicata a soluzioni sostenibili per le nostre esigenze di sviluppo.

L’UNESCO di Parigi è il partner chiave del progetto SCCN, mentre ulteriore sostegno all’evento arriva dal Renewable Energy Institute di Edimburgo, che promuove le best practices nelle energie rinnovabili sin dal 1975. Smart Campus Cloud Network (SCCN) una rete digitale di oltre 350 università e college che promuove attività pratiche nei campus per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG - Sustainable Development Goals). L’obiettivo generale del progetto è quello di perfezionare le abilità di studenti (18-24 anni) e docenti al fine di integrare gli SDG nel sistema educativo attraverso il lavoro pratico nei campus, favorendo l’apprendimento e la condivisione digitale dei risultati. La formazione e l’istruzione sono fondamentali in tutti i settori: diffondere la conoscenza, condividendo le best practices del settore HVAC/R, è stato l’obiettivo di CSG e REI sin dal 1975, ed è stato portato avanti collaborando con le agenzie delle Nazioni Unite su centinaia di progetti in oltre 140 paesi. SCCN, CSG e REI lavorano insieme incessantemente per garantire, tra gli altri, maggiore efficienza energetica, consapevolezza e salvaguardia dell’ambiente, sicurezza e uguaglianza sui posti di lavoro. Vedi www.centrogalileo.it i corsi di certificazione dei tecnici del freddo e del condizionamento per prepararsi alla riduzione dei gas ad effetto serra come da indicazioni dei Summit mondiali in svolgimento a Glasgow COP26 e in Italia PreCOP26 ai quali il Centro Studi Galileo è presente, in Italia pure come organizzatore.


NUMERO 8 / OTTOBRE 2021

Tecnici di 3 generazioni in 45 anni di corsi con una media di oltre 3.000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono altresì utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità.

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI F-GAS Borrazzo Alessio ARCOSERVIZI SPA Torino Malberti Dario ARISTON THERMO INNOVATIVE TECHNOLOGIES Agrate Pendola Davide AURORA MARINE SRL Sestri Levante Castellana Alan AZZEN SAS DI AZZIMONTI & C Fagnano Olona CAPPADONA LUIGI Stradella CHISTE’ ANDREA Lavis Ballabio Mirko COMO FRIGOR SNC S. Fermo Battaglia CRISTIANO DAVIDE Vigevano Romano Giacomo FC IMPIANTI SRL Vedano Lambro

Laboratorio della sede storica del Centro Studi Galileo a Casale Monferrato, ultimi controlli sul manometro, poi si potrà procedere con le operazioni di recupero, vuoto, controllo di tenuta del vuoto, carica, controllo delle perdite di refrigerante: la metodologia insegnata dai Docenti del CSG permette di apprendere un metodo di lavoro assolutamente preciso ed efficiente, che il Tecnico dovrà poi sfruttare ogni giorno sul campo e dare il buon esempio ad una intera categoria indispensabile nella società odierna. Magliozzi Emiliano GAILLI SNC Chiusi Scalo

Ciaramella Raffaele H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

D’Amico Stefano H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

Pozzi Andrea GNODI SERVICE SRL Somma Lombardo

Cortese Pietro H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

Galli Francesco H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

Costantino Andrea H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

Grammatica Salvatore H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

Callieri Massimiliano H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

INDUSTRIA & formazione /11


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Khial Mocine H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Latorre Danilo H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Nacherlilla Daniele H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Petroni Saverio H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Piazzi Luigi H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Raina Diego H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Rigon Antonio H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Sinatti Juri H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Sodano Aniello H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa

Nell’ambito del corso internazionale ATF-UNEP “Alternative Refrigerants Good Service Practice” erogato dal Centro Studi Galileo, una delle sempre più numerose “women in refrigeration” esegue alla perfezione una brasatura, la più efficiente tecnica di saldatura insegnata dai docenti del Centro Studi Galileo: presto starà a lei insegnare lo stesso ai Tecnici del Freddo egiziani. Le donne nella refrigerazione sono le più abili nelle operazioni di precisione come appunto la saldobrasatura e i collegamenti elettrici, oltre che i controlli del buon funzionamento della macchina. La pazienza è donna. Molesini Massimo KELVIN SRL Valeggio Sul Mincio Laspina Giuseppe LASPINA DOMENICO TERMOIDR. Terno Isola

Bonfante Nicola MAESTRINI & DOLCI SRL Ceresara

Mutu Alexei MAXIMONE DI MUTU Torino

Cauda Giorgio MAGICAT SRL Ivrea

PANTEA VASILE LUCIAN Roverbella

Valeri Agostino H2H FACILITY SOLUTIONS SPA Zola Predosa Morelli Marco HYDROSOLAR SRL Borgo San Donato Bimbi Mirko IDEALCOOP SOC. COOP. SOCIALE Pomarance Gottardo Laura KELVIN SRL Valeggio Sul Mincio Faggionato Giannicola KELVIN SRL Valeggio Sul Mincio 12/ INDUSTRIA & formazione

Corso concluso, foto di rito… a distanza: lo staff del Centro Studi Galileo, da remoto, posa insieme ai Tecnici che hanno preso parte al corso “Energy Efficiency Applied to RAC Best Practices”, svolto in Nigeria in collaborazione con UNDP. Il corso, della tipologia TrainingOf-Trainers, contribuirà a sviluppare il Freddo in Nigeria creando nuovi tecnici competenti e preparati che tramanderanno ad altri le proprie conoscenze.


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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Con il workshop “Train-the-Trainers Alternative Refrigerants Good Service Practice”, finalmente sono tornati anche all’estero i corsi in presenza. Il workshop ha anche inaugurato un nuovissimo centro all’avanguardia, lo Sharabia training center, cornice ideale per il corso tenuto dal docente CSG Gianfranco Cattabriga, che si è concluso con la consegna degli attestati finali da parte di ben tre Ministri del governo egiziano presso il Ministero del Lavoro. Covaci Florin Ioan POLARIS REFRIGERAZIONE DI CAPRA Castelletto Orba

Micheli Augusto TOSCANA ASSISTENZA SRLS Sesto F.No

Saracino Pietro PROGETTO TUTTOLED SRL Torino

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Moscati Filippo RECIR SRL Roma Milo Vincenzo RECIR SRL Roma Nobili Emanuele REKEEP SPA Zola Predosa Zampollo Mario RIELLO SPA Legnago Colombo Giordano RIELLO SPA Legnago Chignola Mirco STULZ SPA COSMOTEC Valeggio S/M Conforzi Davide TCR ITALIA SPA Milano Graziani Francesco TECNIMP SPA Bologna TEDESCHI ANDREA EMANUELE Modena 14/ INDUSTRIA & formazione

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TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO IMPIANTI AD IDROCARBURI TRAMITE FAD ARNEG SPA Fagan Alberto Zandona’ Davide Campo San Martino BRUNO SERGIO Cuneo BRV SERVICE Bressan Valerio Farra Di Soligo CABEC SRL Borghi Graziano Saronno CIELLE CLIMA SNC DI NALDI & C Naldi Andrea Molinari Claudio Brebbia

Il docente del Centro Studi Galileo, Simone Portalupi, osserva con attenzione un Tecnico del Freddo alle prese con la prova finale di Brasatura, ultimo passo prima di conseguire il PIF – Patentino Italiano Frigoristi, certificazione obbligatoria e indispensabile per poter acquistare e maneggiare i Gas Fluorurati! In particolare nella sede di Casale Monferrato e in quella di Bologna vengono usate oltre che le tradizionali bombole ossi- propano anche una nuovissima tecnologia ad elettrolisi che scinde l’ossigeno e l’idrogeno creando una fiamma pulitissima ed ecologica che rilascia solo vapore acqueo! CM DI COSTANTINI MATTEO Costantini Matteo Erbe’

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

ELECTROPLUS DI MALACARNE Malacarne Gianluca Lodi ELETTRONICA CENTER DI COLUMPSI Columpsi Michele Cagnano Varano FDC SOC. COOP. D’Amico Gabriele Saronno FUTURA ENERGIA SRLS Sindoni Roberto Milazzo GAS SALES TECH SRL Valdatta Rossana Milano

Il Cairo, Egitto: un Tecnico del Freddo, nel corso del workshop “Alternative Refrigerants Good Service Practice” realizzato in collaborazione con ATF e Nazioni Unite – UNEP, manometro alla mano, controlla di avere a disposizione tutti i dati necessari che indichino che ha svolto con successo le operazioni di recupero, vuoto e carica. Il workshop è stato destinato alla formazione di Trainers già molto qualificati e preparati, sulle ultime tecnologie, che condivideranno con altri Tecnici quanto appreso nel Paese medio-orientale. IS IMPIANTI SRL Remigio Alessio Buja LAZZARINI LUIGI Rio Saliceto MAIS SRL Sabatelli Vito Prunella Simone Acquaviva Delle Fonti MONTE IMPIANTI SRL Monte Fabrizio Vedano Olona NOVAGAS DI BENEDETTI Benedetti Simone Roncade PIANOROCLIMA Giudicissi Domenico Pianoro PRIMAX SRL Bortolaso Maurizio San Vito Al Tagliamento TECNO ITALIA SERVICE Di Maro Pietro Marano Di Napoli TECNOFLAME SRL Angiolini Andrea Bientina 16/ INDUSTRIA & formazione

GEONOVIS ENERGIA GEOTERMICA SRL Salussolia Elisabetta Borgo Ale GLOBAL IMPIANTI SOC. COOP. Braccio Silvestro S. Marzano

TURCHETTI TERMOIDRAULICA Turchetti Thomas Vidoni Stefano Gemona Friuli

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO SU PIANO DI QUALITÀ NECESSARIO PER LA CERTIFICAZIONE AZIENDA - REG. EUROPEO 2067/2015 TRAMITE FAD ANTARTICA SAS Flora Miranda Settimo M.Se ATEL SRL Passarella Christian Milano CALABRESE TERMOIDRAULICA SRL Lalumera Corrado Montebelluna CAPPADONA LUIGI Stradella CRISTIANO DAVIDE Vigevano

Una volta completato con successo il corso “Refrigeration and air conditioning best practices: basic and advanced trainings”, il Tecnico riceve finalmente l’attestato finale dal docente del Centro Studi Galileo, Stefano Sarti, che certifica ufficialmente le nuove competenze acquisite durante le lezioni. Le attrezzature utilizzate durante la lezione sono state molteplici, tutte all’avanguardia e indispensabili per il Tecnico del Freddo propriamente formato, qualificato ed infine certificato.


NUMERO 8 / OTTOBRE 2021

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO FORMAZIONE PERSONALE ADDETTO AL RECUPERO GAS FLUORURATI VEICOLI A MOTORE TRAMITE FAD

Roma, sede ECG-SUPPORT – HOMAIR: i Tecnici dell’azienda, durante un corso ad Hoc realizzato direttamente in sede dal Centro Studi Galileo, mettono in pratica quanto appena appreso dal docente Stefano Sarti. I corsi ad hoc, organizzati appositamente, come periodo, durata, programma e numero di allievi, sono un’ottima opportunità per perfezionare le competenze dei propri Tecnici, investendo sul capitale umano e potenziando le competenze e le possibilità della propria azienda, sfruttando molte volte incentivi e fondi professionali a disposizione. IDROIMPIANTI SNC Arici Fabio Cornaredo

MAGICAT SRL Cauda Giorgio Ivrea

IDROSERVICE DI QUIROZ Quiroz Garcia Silvio Mesias Milano

MARZELLA IMPIANTI SRL Marzella Roberto Latina

IDROSIMO Lotfi Mohamed Novi Ligure

MAZZA MARIO IMPRESA EDILE Mazza Mario Belvedere Di Spinello

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RIZZI PATRICK Monteu SAUTER ITALIA SPA Marchisio Romina Cinisello B.Mo

CAR GROUP SRL Cassigoli Marco Cologno Monzese CONGREGAZIONE CRISTIANA TESTIMONI GEOVA Casu Filippo Bovolenta Maurizio Roma GRYM DI RIGA Riga Iamadis Milano

SICURGAS SAS D’Aliesio Fabio Avezzano TECNICA IMPIANTI SRL Attianese Giosue’ Nerviano TRENTIN MICHELE Moncalieri

AGRI TRADING SRL Storti Matteo Commessaggio

INDUSTRIA ITALIANA AUTOBUS SPA Roberto Manuel Lauri Felice Peluso Giulio Marinaccio Michele Novelli Fabio Bologna MOFFA AUTODEMOLIZIONE Moffa Stefano Riccia PINCELLA FABIO Montanara Curtatone REVI VEICOLI INDUSTRIALI SPA Orsi Diego Chiorboli Maurizio Benedetto Parabiago

Con la fine del lockdown, i Tecnici sono potuti tornare in classe, per continuare a investire su se stessi grazie ai corsi di formazione del Centro Studi Galileo: nella foto conclusiva di rito, scattata presso la sede CSG di Milano, i Tecnici mostrano con soddisfazione gli attestati che certificano il superamento del corso di Manutenzione Avanzata sugli impianti di refrigerazione e condizionamento, corso svolto esclusivamente in presenza per trasmettere la praticità che deve avere un tecnico ad individuare e a risolvere i comuni casi di guasto.

TAZZARI GL IMOLA SPA Predico Pietro Imola

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO DI RIPASSO DEI REQUISITI MINIMI TEORICI RICHIESTI PER IL PATENTINO FRIGORISTI F-GAS TRAMITE FAD ABM SNC Barzon Alessandro S. Angelo Di Piove Di Sacco ACM DUE SRL Samassa Fabrizio Curno ACQUATERMO Niccolai Mirko Scandicci AIR BONAITA SPA Codogno Marco Vanzaghello ARCOSERVIZI SPA Carlini Tiziano Di Dedda Nicola Torino ASTROTEL DI CARBONARI Carbonari Luciano Civitanova Marche

Se un’azienda ha necessità molto specifiche, o deve perfezionare in modo mirato la formazione dei suoi dipendenti, il Centro Studi Galileo offre l’opportunità di realizzare un corso ad hoc, inviando uno dei suoi docenti, massimi esperti del settore, direttamente presso la sede dell’azienda, come nel caso, in foto, del corso ECG-SUPPORT – HOMAIR, importante azienda di campeggi e case mobili, svolto a Roma per un gruppo di tecnici provenienti da ogni parte del mondo e per questo motivo svolto in lingua inglese. COOPSERVICE SCPA Ingrosso Alessandro Maffeo Gianfranco Ferrari Matteo Matrone Raffaele Narzisi Alfio Simone Zanchi Ferdinando Reggio Emilia COPERNICO SISTEMI SRL Giannese Cosimo Oleggio

ATLAS COPCO ITALIA SRL Calandri Giovanni Cinisello B.Mo

CPL CONCORDIA SCARL Casella Luca Donati Marco Concordia S/S

AUTELCOM SPA Centofanti Alessandro Sambuceto Di San Giov. Teatino

DAMIANO SIMONE Chiusa Pesio

La Formazione e la Certificazione a Distanza sono diventate uno dei fiori all’occhiello del Centro Studi Galileo, permettendo di realizzare corsi ed esami anche a migliaia di chilometri di distanza: qui i docenti Roberto Ferraris e Gianfranco Cattabriga, e la responsabile dei corsi esteri CSG, Silvia Romanò, assistono da remoto a una prova di esame pratica del corso “F-Gas Best Practices: Training and Certification”, in diretta da Malta, secondo la circolare Accredia. Ai Tecnici è stata erogata la certificazione Fgas valida a tutti gli effetti in ognuno dei 27 Stati dell’Europa Unita UE, ovviamente inclusa l’Italia e Malta.

CELESTE SRLS Rosso Marco Neive CLIMAVI DI VIVALDINI MASSIMO WAJNER Vivaldini Matteo Gorgonzola CMR SRL Barla Lorenzo Caviglia Alessandro Roggeri Elia Taggia COOL HEAD EUROPE SPA Di Lella Federico Cavriago 18/ INDUSTRIA & formazione

Il Freddo non conosce confini! Dopo il lungo stop dovuto alla pandemia, Marco Buoni, Segretario di ATF e Presidente di AREA, è potuto tornare a seguire di persona i corsi esteri del Centro Studi Galileo. In particolar modo, è stato possibile recarsi in Egitto per seguire gli sviluppi del workshop Train-The-Trainers realizzato ancora una volta in collaborazione con le Nazioni Unite – UNEP


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Il ruolo degli impianti tecnici nella prevenzione della diffusione del COVID-19 RIASSUNTO

Marco Masoero

Professore Politecnico di Torino

Argomento che è stato trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno Atti e video dell’evento acquistabili su www.galileo-online.it REI TECN

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All’inizio della pandemia di COVID-19, gli impianti tecnici (in particolare i sistemi HVAC) sono stati erroneamente considerati come un probabile veicolo di infezione virale. Dopo aver passato brevemente in rassegna i meccanismi di diffusione di SARS-CoV-2, il documento illustra le caratteristiche tecniche e le procedure di funzionamento / manutenzione che rendono tali sistemi efficaci contro la diffusione di COVID-19. Un focus specifico è dedicato al ruolo del ricambio e della filtrazione dell’aria, agli aspetti critici del ricircolo dell’aria e del recupero del calore di ventilazione, all’impatto dovuto alle corrette procedure di manutenzione, pulizia e sanificazione, e ai potenziali benefici derivanti dal trattamento fisico / chimico dell’aria usando i raggi UV e l’ozono. INTRODUZIONE Nel primo periodo successivo allo scoppio della pandemia di COVID-19 si è seriamente diffusa la preoccupazione, sia nell’opinione pubblica che nei responsabili politici, circa un possibile effetto negativo degli impianti HVAC nell’agevolare la contrazione dell’infezione da parte degli occupanti di ambienti climatizzati o ventilati meccanicamente. Una delle cause di questa convinzione fuorviante è stato il caso, ampiamente riportato, di un ristorante a Guangzhou, in Cina, in cui una singola persona positiva al COVID ha infettato altre nove persone sedute ai tavoli vicini, probabilmente a causa della scorretta modalità di diffusione dell’aria da parte delle unità di condizionamento presenti nella sala. Nei mesi successivi, man mano che maggiori conoscenze sui meccanismi di trasmissione del virus e

sull’efficacia delle contromisure tecniche e organizzative che potevano essere applicate, sia agli ambienti abitativi che a quelli lavorativi, sono diventate pubblicamente disponibili, si è chiarito che un sistema HVAC adeguatamente progettato e gestito può effettivamente essere una delle migliori risorse per contrastare le pandemie. Per una corretta comprensione degli effetti sia positivi che negativi nell’utilizzo di un sistema HVAC, è essenziale comprendere come il SARS-CoV-2, il virus responsabile del COVID-19 (COrona VIrus Diseas-2019), possa essere trasmesso da una persona infetta. Sulla base di precedenti pandemie, l’OMS ha identificato i meccanismi di esposizione illustrati nella Figura 1. Le vie di trasmissione più rilevanti sono le seguenti: (a) contatto diretto con una superficie (fomite); (b) trasmissione fecale-orale; (c) trasmissione attraverso goccioline e aerosol emessi nella zona di stretto contatto quando si starnutisce, si tossisce, si parla, ecc.; (d) trasmissione a lungo raggio basata su aerosol. Evitare il contatto con le superfici (a) richiede cura nel lavarsi le mani e mantenere le superfici pulite e igienizzate. La trasmissione fecaleorale (b) implica il corretto uso dei servizi igienici. La trasmissione tramite goccioline (c) prevale a 1-2 m di distanza e può essere contrastata attraverso il “distanziamento sociale”. Infine, per la trasmissione tramite aerosol (d), che può avvenire a distanze molto maggiori, la diluizione mediante ventilazione e / o abbattimento con appropriate tecniche di trattamento dell’aria è l’approccio più appropriato ed efficace. Ovviamente i dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, sono indispensabili per contrastare l’emissione di goccioline/aerosol coinvolte nei meccanismi (a), (c) e (d). INDUSTRIA & formazione /19

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 1– Meccanismi di trasmissione virale (fonte: guida REHVA COVID 19, Versione 4.0)

IMPIANTI TECNICI E COVID-19 Nell’ultimo anno sono stati pubblicati, da parte di organizzazioni professionali ed organismi pubblici nazionali e internazionali, numerosi documenti riguardanti la corretta progettazione, gestione e manutenzione degli impianti tecnici volti a prevenire la diffusione virale. Probabilmente, il documento più completo è la guida REHVA COVID 19, la cui versione più recente 4.0 è stata pubblicata il 17 novembre 2020.Ricordando i quattro meccanismi di trasmissione sopra delineati, solo il contatto con le superfici (a) non è interessato dalla presenza di questi impianti. In tutti gli altri casi le caratteristiche tecniche, unite al corretto funzionamento e manutenzione, sono fondamentali per ridurre il rischio di trasmissione virale. La trasmissione fecale-orale (b) è chiaramente influenzata dal modo in cui vengono utilizzati i servizi igienici. Si raccomanda che i WC siano sciacquati mantenendo chiusi i coperchi e prestando attenzione a evitare che l’estrazione del WC, realizzata sia con ventilazione naturale che con 20/ INDUSTRIA & formazione

quella meccanica, possano contaminare gli spazi abitati. La trasmissione tramite goccioline (c) e aerosol (d) può essere influenzata dal sistema HVAC attraverso una combinazione di diverse azioni, come ad esempio: • Diluizione del materiale virale con aria esterna pulita; • Trasporto di aerosol contaminati per diffusione dell’aria nell’ambiente condizionato; • Proiezione di goccioline contaminate oltre la distanza di 1-2 m a causa di getti d’aria; • Riduzione della contaminazione virale dovuta al trattamento dell’aria (es. filtrazione dell’aria e / o trattamento UV / ozono). Chiaramente, la progettazione del sistema HVAC gioca un ruolo fondamentale nelle aree di cui sopra. La diluizione attraverso aria esterna dipende dalla frequenza di ricambio dell’aria, mentre il trasporto di goccioline / aerosol contaminati è strettamente legato alla presenza di ricircolo d’aria tra gli ambienti e alla progettazione dei terminali di diffusione, la quale determina il valore della velocità dell’aria residua all’interno della zona occupata.

FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA La guida REHVA COVID 19 identifica 15 elementi critici nel funzionamento degli impianti tecnici, come illustrato nella Fig.2: 1. Frequenza dei ricambi d’aria 2. Tempi di funzionamento della ventilazione 3. Superamento delle impostazioni di ventilazione controllata dalla domanda 4. Apertura delle finestre 5. Ventilazione della toilette 6. Finestre nei servizi igienici 7. Cacciata WC 8. Ricircolo dell’aria 9. Apparecchiature per il recupero del calore 10. Ventilconvettori e unità split 11. Setpoint di riscaldamento, raffrescamento ed eventuale umidificazione 12. Pulizia dei condotti 13. Filtri dell’aria esterna e dell’aria estratta 14. Lavori di manutenzione 15. Monitoraggio della qualità dell’aria interna (IAQ) La frequenza e i tempi di ventilazione per prevenire la trasmissione del virus sono probabilmente i parametri


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Figura 2 – Elementi per il funzionamento degli impianti tecnici (fonte: guida REHVA COVID 19, Versione 4.0)

con maggiori criticità. Uno dei criteri che determinano il rischio di contaminazione è la concentrazione del materiale virale che dipende chiaramente dall’intensità della sorgente e dall’effetto diluente dell’aria esterna incontaminata. La frequenza di ricambio d’aria dovrebbe quindi essere mantenuta al valore massimo consentito, senza trascurare le implicazioni energetiche del trattamento dell’aria esterna, in particolare in condizioni climatiche estreme. Se necessario, le impostazioni di controllo basato sulla domanda (ovvero la modulazione delle portate d’aria esterna in base all’occupazione) possono essere ignorate per fornire ricambi d’aria più elevati. In tutti i casi, si consiglia di verificare la taratura dei diffusori d’aria, per evitare valori eccessivi di velocità dell’aria del terminale. L’apertura delle finestre è una misura efficace in assenza di ventilazione meccanica; dovrebbe essere applicata ove possibile, compatibilmente con i vincoli di comfort termico. Occorre tuttavia prestare attenzione nell’aprire le finestre nei servizi igienici dotati di ventilazione ad estrazione passiva o attiva, poiché ciò potrebbe invertire il flusso d’aria e causare contaminazione incrociata. Il ricircolo dell’aria è

probabilmente il punto più critico nel funzionamento del sistema HVAC centralizzato. Poiché l’aerosol contaminato può percorrere lunghe distanze, il rischio di trasportare materiale virale da uno spazio all’altro attraverso il ricircolo dell’aria non è trascurabile. Si consiglia pertanto di chiudere la serranda di ricircolo dell’aria manualmente o tramite il BEMS e di operare con 100% aria esterna. Naturalmente, questa azione può avere un effetto negativo sul comfort, in quanto la potenza disponibile delle batterie di riscaldamento e raffre-

scamento/deumidificazione dell’UTA potrebbe non essere sufficiente per bilanciare i maggiori carichi termici. Il ricircolo dell’aria a livello dell’ambiente, come con ventilconvettori o unità ad espansione diretta, non è critico se si evitano getti d’aria ad alta velocità indirizzati sugli occupanti. Bisogna prestare attenzione alla presenza di dispositivi per il recupero del calore di ventilazione, peraltro essenziale per ridurre il carico termico di trattamento dell’aria. Non vi è alcun rischio con le unità a doppia batteria che garantiscono una separazione fisica tra i flussi

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

d’aria esausta ed esterna. Per le unità di recupero che possono determinare il trasferimento di contaminanti dall’aria esausta all’aria esterna (unità aria-aria statiche o recuperatori rotativi), è necessario prestare attenzione alla presenza di trafilamenti e alla pressione differenziale tra i flussi d’aria. La posizione relativa dei ventilatori di mandata ed estrazione dovrebbe sempre determinare un differenziale di pressione positivo tra l’aria esterna pulita e l’aria esausta contaminata. I filtri dell’aria medi e grossolani sono inefficaci rispetto ai materiali virali, mentre i filtri fini possono avere qualche effetto positivo. Per ottenere una protezione significativa, è necessario adottare filtri assoluti (HEPA / ULPA), sebbene questa soluzione non sia praticabile come retrofit di UTSA standard, poiché la caduta di pressione determinata da tali filtri è solitamente il doppio del valore di un filtro fine per ventilazione generale. Per i filtri, in caso di COVID, non è richiesta alcuna procedura di manu-

tenzione specifica: si consiglia di seguire il programma di manutenzione / sostituzione standard specificato dal produttore del filtro, fornendo agli operatori adeguati dispositivi di protezione Covid, come guanti e protezione delle vie respiratorie. Allo stesso modo, non sono consigliate azioni specifiche per quanto riguarda la pulizia dei condotti, in quanto i condotti dell’aria non sono fonte di contaminazione ed è molto improbabile che piccole particelle contaminate possano depositarsi sulle pareti. Le condizioni termoigrometriche nominali dell’ambiente interno hanno un effetto minore sul materiale virale. Non vi è quindi alcun motivo per modificare temperatura e umidità relativa rispetto ai valori normalmente specificati per il comfort. I sensori IAQ possono essere utili, poiché un’elevata concentrazione di CO₂ o di altro tracciante può essere indice di un ricambio dell’aria insufficiente. Infine, sono state proposte specifiche tecniche di trattamento dell’aria per integrare il sistema HVAC standard, come

l’installazione di depuratori d’aria negli ambienti dotati di filtri HEPA e di apparecchiature di disinfezione a base di UVGI o di ozono. Tali sistemi hanno fornito risultati incoraggianti e possono essere considerati un’alternativa all’aumento del ricambio dell’aria, quando quest’ultima opzione non è applicabile. CONCLUSIONI Quindici mesi dopo lo scoppio della pandemia di COVID-19, è ormai assodato che indossare mascherine, distanziamento sociale e un’attenta pulizia delle superfici sono le azioni fondamentali necessarie per prevenire la contaminazione. Gli impianti tecnici, in particolare gli impianti HVAC, inizialmente considerati un fattore di rischio, si sono invece rivelati molto efficaci contro la diffusione del virus, purché progettati, installati, gestiti e mantenuti secondo le migliori pratiche, come specificato nei documenti pubblicamente disponibili prodotti da organizzazioni professionali e agenzie ufficiali.


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La pompa di calore nel contesto del Green Deal IL CONTESTO DI MERCATO

Federico Musazzi Segretario generale di ASSOCLIMA

Argomento che è stato trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno Atti e video dell’evento acquistabili su www.galileo-online.it REI TECN

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L’indagine statistica di Assoclima − che prende in considerazione i dati di produzione, importazione, esportazione e mercato Italia di una vasta gamma di sistemi di climatizzazione − ha evidenziato nel 2020 un valore di poco superiore al miliardo e mezzo di Euro, in calo del 7,7% rispetto all’anno precedente, e una diminuzione della produzione nazionale, passata da 762 milioni di Euro nel 2019 a 712,3 nel 2020. Dopo cinque anni di crescita, il 2020 ha quindi visto un generale rallentamento del fatturato Italia, con perdite percentuali più o meno rilevanti in funzione delle tipologie di prodotti e delle taglie di potenza. La pandemia ancora in corso ha determinato questi risultati perchè nei mesi da aprile a giugno 2020 si è assistito a una frenata totale del mercato, cui è fortunatamente seguita una ripartenza nel terzo trimestre e una crescita nel quarto che ha permesso a molte aziende di chiudere l’anno con una perdita di fatturato sensibilmente inferiore a quella inizialmente prevista e di iniziare bene il 2021. Questo trend è particolarmente evidente per le macchine a pompa di calore con potenze inferiori a 17 kW ed è indice di un comparto estremamente dinamico e in forte evoluzione. Negli ultimi dodici mesi sono state infatti introdotte alcune misure che hanno in parte mitigato gli effetti negativi del lockdown. Le principali sono certamente il Superbonus e il rafforzamento dello strumento della cessione del credito, ovvero due iniziative tra loro correlate, che hanno l’obiettivo di incentivare la domanda di tecnologie ad alta efficienza energetica con un incremento delle performance

energetiche complessive dell’edificio ove esse sono installate. Gli ultimi dati ENEA sugli interventi del 110% mettono in evidenza una crescita del numero di beneficiari, anche per gli interventi trainanti che riguardano i soli impianti. Questa prevalenza della parte impiantistica in qualche modo è in linea con quanto ci aspettavamo; a questo punto, però, riteniamo che debba essere fatto uno sforzo in più da parte del legislatore per promuovere una vera e propria sostituzione qualificata degli apparecchi. LO SCENARIO DI PENETRAZIONE DELLE POMPE DI CALORE NEL PARCO IMMOBILIARE AL 2030 L’evoluzione dello stock è costruito partendo dallo scenario di crescita dei consumi di FER da pompe di calore previsto per conseguire gli obiettivi di penetrazione delle fonti rinnovabili nei consumi termici. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima prevede che nel 2030 il loro contributo in termini di potenza installata sarà più che doppio rispetto alla situazione attuale; soprattutto questo incremento dovrà assicurare l’85% dell’aumento dei consumi da fonti rinnovabili termiche. L’effetto combinato dei miglioramenti di efficienza energetica e della diffusione delle pompe di calore per i servizi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, prevista dal PNIEC per il 2030, porterebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 nel settore civile del 39% circa rispetto al livello del 2005. Tale riduzione, che consentirebbe di raggiungere il target 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 nei settori non ETS già dal 2028 (-33%), INDUSTRIA & formazione /23

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Figura 1- Grafico riduzione emissioni CO2 - Fonte amici della Terra dati GSE e PNEC

sarebbe quindi attribuibile per il 59% alla penetrazione delle pompe di calore e per il 41% alla riduzione dei consumi per effetto degli obiettivi di efficienza energetica. (vedi Figura 1)

formazione. Per questo è importante studiare strumenti anche solo di informazione e supporto che tengano conto di queste specificità.

LA FILIERA TERMOIDRAULICA

LE PROPOSTE DELL’INDUSTRIA DELLE POMPE DI CALORE

La sola filiera termoidraulica in Europa offre lavoro a circa 1,8 milioni di persone ed è caratterizzata da un elevato impiego di manodopera che per sua natura è necessariamente locale. L’Italia peraltro rappresenta il secondo mercato in Europa per numero di apparecchi di riscaldamento venduti ogni anno, per cui investire nell’impiantistica in edilizia significa dare uno straordinario impulso a un tessuto industriale di piccole e medie imprese a elevatissima potenzialità. La nostra filiera in Italia, tra produzione, installazione, manutenzione e distribuzione specializzata, conta oltre 300.000 addetti mentre per quel che riguarda i soli impianti a pompa di calore le ULA (unità lavorative annuali) si attestano attorno a un valore di 30.000 con stime di crescita a doppia cifra ed evidenti ricadute occupazionali positive. Lungo tutta la filiera, che negli anni ha dimostrato di saper “fare sistema” e collaborare su temi strategici, la formazione è da sempre stata un argomento molto importante e critico. Le aziende installatrici termoidrauliche sono spesso costituite da ditte individuali e lavoratori autonomi che per caratteristiche strutturali hanno evidenti difficoltà a avvicinarsi in modo sistematico e organizzato alla

Per conseguire quanto sopra è necessario rafforzare alcune misure per le quali la nostra industria sta lavorando da tempo, dando loro un contesto di stabilità e di semplificazione applicativa. In particolare, riteniamo che la vera forza propulsiva delle misure incentivanti sia attesa nei prossimi mesi; abbiamo un’occasione storica per accelerare sugli obiettivi del Green Deal e non possiamo farci scappare l’opportunità di utilizzare il meccanismo del Superbonus per premiare la tecnologia delle pompe di calore, che è a tutti gli effetti la tecnologia principale in ottica di rinnovabili e decarbonizzazione. Da evidenziare inoltre il fatto che con tali dispositivi è possibile ottenere il raffrescamento estivo senza che ciò richieda un impianto dedicato, ma ottenendolo come semplice valore aggiunto dell’intervento. Si consideri il fatto che la necessità di climatizzare nel periodo estivo è diventata e costantemente diviene un driver importante per il benessere e la salute dell’utente. Il contesto attuale è quindi favorevole perchè c’è una crescente sensibilità verso le tematiche ambientali, anche da parte delle nuove generazioni, nonchè una mole di risorse senza precedenti che arriveranno con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

24/ INDUSTRIA & formazione

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, fin dal suo discorso programmatico al Senato, si è soffermato più volte sull’emergenza climatica, sulle sue conseguenze, sugli obiettivi a lungo termine per una crescita sostenibile e ha menzionato il settore energetico in uno dei passaggi più importanti. Ci attendiamo pertanto un’evoluzione legislativa rapidissima sulla spinta alla riduzione delle emissioni climalteranti. La creazione di un Ministero della Transizione Ecologica è un chiaro segnale della volontà di “svoltare”. In tutto ciò rilevante è il ruolo del comparto delle costruzioni, e della filiera che in esso vi opera, se consideriamo il fatto che il patrimonio edilizio nazionale ed europeo è ancora oggi composto da edifici piuttosto vecchi ed energivori, sia in ambito privato che pubblico. Riteniamo che la vera sfida sia quella di accelerare la riqualificazione impiantistica perchè solo in Italia vi sono circa 19 milioni di apparecchi di riscaldamento e il tasso di sostituzione è ancora troppo basso (circa 4,5% ogni anno). La nostra filiera può dare un contributo importante al raggiungimento di questi obiettivi, innanzitutto “liberando” il potenziale delle pompe di calore, che possono generare opportunità più ampie e in ottica di adeguamento di tutto l’impianto. Pensiamo a un altro tema importante, che è quello della qualità dell’aria indoor; se fino al recente passato l’inquinamento era percepito e combattuto “all’esterno”, ora anche la questione dell’inquinamento degli ambienti chiusi è vista come una priorità.


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Tra il 2025 e il 2050 il 70% degli edifici residenziali nuovi o soggetti a importanti ristrutturazioni in Europa sarà provvisto di unità di ventilazione meccanica. Grazie alla spinta della Direttiva EPBD, dal 2020 il mercato delle unità di ventilazione residenziali bidirezionali (con recupero di calore) in Europa è passato dalle 200.000 unità del 2020 a 2,4 milioni di unità attese per il 2030, delle quali l’Italia è il terzo produttore europeo. Considerando quanto sopra, assume ancor più valore la proposta di includere le unità di ventilazione residenziali bidirezionali (decentralizzate incluse) con recupero di calore, anche con circuito in pompa di calore, tra gli interventi incentivati; ciò con un’attenzione prioritaria su alcune tipologie di edilizia pubblica a elevato affollamento, ad esempio le scuole, ma in prospettiva con la necessità di agire nel solco della cosiddetta STREPIN – la Strategia di Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale, la cui consultazione si è conclusa da

qualche mese e che a breve dovrà essere formalmente adottata. Assoclima infine sta sviluppando numerose iniziative di accreditamento per porsi come interlocutore di riferimento su alcuni temi che ci interessano da vicino. Oltre agli argomenti già citati vi sono alcuni importanti dossier legislativi che sono attualmente in fase di revisione e che avranno un impatto strategico sul comparto nel prossimo futuro, dal nuovo Conto termico all’aggiornamento delle Direttive Ecodesign, F-gas, RED II (Renewable Energy Directive II) ed EED (Energy Efficiency Directive). È qui che si giocheranno alcuni punti chiave per i quali Assoclima sta lavorando all’interno del Tavolo di Filiera, che l’associazione ha fortemente voluto e che recentemente ha presentato alle Istituzioni le proprie proposte di policy condivise, relative a: • mantenere il superamento della progressività delle tariffe elettriche; • definizione di un Testo Unico degli Incentivi che riordini tale com-

plessa materia; • integrazione degli obiettivi PNIEC 2030 per le pompe di calore nella strategia italiana al 2050 per la riqualificazione energetica degli edifici; • riforma dei certificati bianchi con misure in base all’articolo 23 della nuova direttiva fonti rinnovabili; • introduzione di obblighi di fonti rinnovabili anche per gli interventi di ristrutturazione profonda di immobili con superfici inferiori a 500 mq con soglie più basse, e possibilità di usufruire di incentivi per interventi di compliance agli obblighi; • campagna di informazione e formazione sulle pompe di calore per la climatizzazione residenziale rivolta a progettisti e imprese di installazione; • campagna di comunicazione e informazione sulle pompe di calore per la climatizzazione residenziale rivolta agli utenti.

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Revisione del regolamento F-Gas: “Messa a punto dello standard di riferimento” Introduzione

European Partnership for Energy and the Environment

Argomento che è stato trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno Atti e video dell’evento acquistabili su www.galileo-online.it REI TECN

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L’EPEE, che rappresenta l’industria del riscaldamento e del raffreddamento in Europa, ha a lungo sostenuto il regolamento UE 2014 sugli F-Gas. Anno dopo anno dalla sua entrata in vigore, portando risparmi di emissioni tangibili (il più alto di tutte le emissioni di gas serra non CO₂), rappresenta sempre più uno standard di riferimento efficace per la regolamentazione dei gas fluorurati, che colloca l’UE come leader globale. La revisione in corso deve quindi essere utilizzata per affinare il regime basandosi sui requisiti esistenti in modo intelligente e lungimirante, senza cadere nella trappola di decisioni dogmatiche. I gas fluorurati vengono utilizzati principalmente nel riscaldamento e nel raffreddamento, il che li rende della massima importanza per l’UE per adempiere all’accordo Green Deal stipulato con le generazioni future. Il riscaldamento e il raffreddamento rappresentano la metà del consumo energetico totale in Europa e la maggior parte delle emissioni di gas serra dell’UE derivano dall’energia. Il settore si deve de-carbonizzare rapidamente, in particolare per quanto riguarda il riscaldamento che è ancora in gran parte basato sui combustibili fossili. Le pompe di calore elettriche guideranno la decarbonizzazione del riscaldamento, fornendo flessibilità dal lato della domanda e dell’accumulo termico e riducendo la richiesta di energia, il che faciliterà la transizione alle energie rinnovabili. Perché ciò accada e per accelerare ulteriormente questo processo, gli FGas diventano necessari per soddisfare l’intera gamma di applicazioni, requisiti di sicurezza ed efficienza energetica.

Modellizzazione graduale:

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Riduzione

L’EPEE considera la riduzione graduale degli HFC come lo strumento più forte e di maggior successo del regolamento sui gas fluorurati, che raggiungerà i più elevati livelli di riduzione di emissioni di gas serra in quanto facente parte della politica europea sul cambiamento climatico, e in linea con gli impegni internazionali a livello globale. La riduzione graduale fornisce la flessibilità e la prevedibilità necessarie all’industria per fornire soluzioni più efficienti, sicure e convenienti dal punto di vista energetico, utili a raggiungere la neutralità dal carbonio entro il 2050. In quanto tale, il futuro della riduzione graduale, deve avere come fondamento un modello per il mercato dei gas fluorurati sufficientemente robusto e granulare. In particolare, EPEE desidera sottolineare l’importanza dell’integrare il contributo apportato dalle pompe di calore come tecnologia di riscaldamento, all’abbattimento di CO₂ in qualsiasi modellizzazione da intraprendere. Ad esempio, la modellizzazione di EPEE integra parametri energetici, formulando ipotesi sul contributo delle pompe di calore alla decarbonizzazione sia del riscaldamento che del raffreddamento. In effetti, circa l’80% del riscaldamento, attualmente, si basa ancora su combustibili fossili e metà del consumo finale totale di energia nell’UE è legato al riscaldamento e al raffreddamento. In altre parole, la decarbonizzazione del riscaldamento è fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE e le pompe di calore sono una soluzione importante al riguardo. Non tenere pienamente in conto il potenziale di abbattimento derivante dalle pompe di calore nel modello,


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può essere fortemente fuorviante e condurre a rischi maggiori rispetto ai benefici, messi a repentaglio dagli obblighi restrittivi sui refrigeranti. Il grafico seguente illustra sia l’importanza del dedicarsi alle emissioni di refrigerante relative all’energia, sia all’enorme potenziale di abbattimento delle pompe di calore. Spiegazione grafico 1: • La parte blu del grafico illustra le emissioni “indirette” legate al consumo di energia. Il modello tiene conto della progettazione e del funzionamento efficienti delle apparecchiature, nonché della decarbonizzazione della rete. Le ipotesi sono in linea con gli studi di Eco-design, ove disponibili. • La parte arancione del grafico illustra le emissioni “dirette” relative ai refrigeranti. Il modello considera la riduzione delle perdite e la scelta del refrigerante. • La parte verde mostra le emissioni ridotte derivanti dal passaggio da tecnologie di riscaldamento a combustibili fossili alle pompe di calore.

Figura 1- Grafico percentuale di differenza in CO2-eq: 2014 - 2018. Fonte dati SEE

Conclusioni: 1. La progettazione e il funzionamento efficienti delle apparecchiature e la decarbonizzazione della rete raggiungono un risparmio di emissioni quasi doppio rispetto a quello ottenuto tramite la riduzione delle perdite e la scelta del refrigerante. 2. Il passaggio dal riscaldamento con combustibili fossili alle pompe di calore eliminerà 300 milioni di tonnellate in più di emissioni di CO₂-eq entro il 2050. Va notato che ciò si basa su una stima molto prudente sulla penetrazione nel mercato delle pompe di calore. Con un utilizzo più diffuso, il potenziale di abbattimento potrebbe essere significativamente più alto. EPEE sta attualmente aggiungendo ulteriori informazioni alla modellizzazione per riflettere al meglio questo dato. 3. Mettere a repentaglio i miglioramenti sull’efficienza energetica e l’adozione delle pompe di calore metterebbe quindi a rischio l’intera decarbonizzazione del settore e il suo indispensabile contributo al

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Grafico 1- Emissioni RACHP e emissioni di combustibili fossili tCO2 evitate Grafico fornito da Gluckman Consulting, durante la preparazione del modello energetico, nel maggio 2021

raggiungimento della neutralità carbonica nell’UE. Altri requisiti:

certificazione per tutti i tipi di refrigeranti e ulteriori miglioramenti nell’implementazione e applicazione del regolamento sui gas fluorurati.

Inoltre, l’EPEE raccomanda vivamente di rafforzare le disposizioni fondamentali come l’introduzione di registri elettronici, l’estensione del recupero, il controllo delle perdite e la tenuta dei registri, il riciclaggio e il riutilizzo (RRR), nonché i requisiti di

Il controllo delle perdite e la tenuta dei registri erano già i pilastri fondamentali del primo regolamento sui gas fluorurati del 2006 e sono ancora una parte importante del regolamento sui gas fluorurati del 2014. Tuttavia, e nonostante la tenuta obINDUSTRIA & formazione /27


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

La centrale La centrale multifunzione multifunzione Le nuove pompe per la condensa REFCO

Serie BM bligatoria di un Ilregistro delle emis- nibili solo pochissimi dati relativi Europea, nonché sufficienti opportuclassico gruppo manometrico svizzero sioni, manca ancora la disponibilità alla RRR degli HFC. Una migliore nità di formazione e informazione a di dati basati sui fatti relativi ai tassi comprensione della RRR sarebbe livello nazionale. Nuovo con luci a UV e LED di perdita e di recupero. Consideran- un primo ed essenziale passo per do che il controllo delle perdite ha il valutare le strade verso il suo incre- Le sanzioni per le violazioni del triplice vantaggio di ridurre le emis- mento. L’ulteriore estensione dei re- regolamento devono essere efnuove pompe per la condensa conLe una maggior multifunzionalità. sioni, garantire la sicurezza e mante- REFCO quisiti RRR a tutti i tipi di refrigeranti ficaci, proporzionate e dissuasiuna maggior multifunzionalità. Uncon prodotto per energetica, tutte le applicazioni. nere l’efficienza è di fon- sarebbe un altro passo logico per il ve. In base al regolamento sui gas damentale importanza suo incremento, per affrontare il pro- fluorurati del 2014, gli Stati membri Un prodotto per tuttecomprendere le applicazioni. REF-LOCATOR Cercafughe di delle emissioni durante tutto il meglio questo importante pilastro blema sono tenuti a stabilire le norme sulalto livello del regolamento sui gas fluorurati in ciclo di vita e contribuire attivamente le sanzioni applicabili alle violazioni modo che le potenziali misure ag- all’economia circolare. del presente regolamento. Tuttavia, Pompa per condensa giuntive possano essere basate sui l’esperienza ha dimostrato che diREF-VAC universale fatti piuttosto che su semplici ipotesi. Anche la formazione eVacuometro la certifi-elettronico versi Stati membri hanno impiegato Connessione USB Modalità silenziosa LED diagnostico cazione molto tempo, troppo tempo, per noPassa in rassegna la storia degli installatori fa parte Connessione USB OCTA-WIRELESS Configura la prestazione Assicura la corretta Modalità silenziosa LED diagnostico operativa Passa indella rassegna la storia prestazione Assicura lainiziale corretta della Configura pompa in lafunzione I requisiti in installazione materia di erecupedelpompa Regolamento F-Gas dal 2006 e tificare i propri regimi sanzionatori Bilancia elettronica operativa della pompa in funzione assiste installazione iniziale e della della capacità dell’unità diagnosi ro,pompa riciclaggio e nella riutilizzo rappresenta unENVIRO-DUO/-OS: elemento cruciale europea. Inoltre, Ora anche alla Commissione Combi assiste nella diagnosi (RRR) AC della capacità dell’unità HY-EX-6 per R32 e delle R1234yf i regimi Combi AC degli F-Gas sono già stati introdot- per il successoapplicabile nella riduzione sanzionatori differiscono noSet espansore ti nel Regolamento sugli F-Gas del emissioni. Con l’introduzione della tevolmente tra gli Stati membri. Per idraulico completo ENVIRO-DUO/-OS 2006, svolgono un ruolo chiave nel- riduzione graduale degli HFC e la garantire la corretta applicazione del Unità di recupero per tutti i la riduzione delle emissioni e sono necessità di passare a di refrigeranti refrigeranti uso comune regolamento sui gas fluorurati e per pienamente in linea con gli obiettivi a basso GWP, è diventato sempre il suo successo i regimicompleta sanzionatori Per la gamma di Sensore digitale Applicazione universale Fusibile da 10A Sensore digitale ApplicazioneCon universale Fusibile più da 10Aimportante per installatori e tecdell’economia circolare. il regorigorosiprodotti e dissuasivi rimangono un Esclusivo sensore digitale Da 6.000 Btu/H integrato sostituibile REFCO Vi preghiamo Esclusivo sensore digitale Da 6.000 Btu/H integrato sostituibile di livello dell’acqua a 120.000 Btu/H Fusibile vetro II sui gas fattore di chiave. Pertanto, unIIpasso dilamento livello dell’acqua afluorurati 120.000 Btu/Hdel 2014, Fusibileininnici vetro dell’assistenza essere in grado Gobi contattare il Gobi Vostro (da(da 1,75kW a 35kW) 5 5x 20 mm dada10A 1,75kW a 35kW) x 20 mm 10A gli schemi RRR sono diventati semdi gestire in sicurezza refrigeranti nella giusta direzioneHVAC/R riguarda l’opdistributore locale. sostituibile sostituibileinstallato installato pre più importanti poiché l’eliminainfiammabili, ad alta pressione e tos- zione strategica proposta di introdurin infabbrica fabbrica zione graduale degli HFC esercita sici, siano essi gas fluorurati o non re sanzioni minime per il mancatoLtd. riREFCO Manufacturing REFCO Manufacturing Ltd. DIGIMON-SE patent pending REFCO Manufacturing Ltd. una pressione crescente sulla loro fluorurati. Per raggiungere questo spetto della regolamentazione. 6285 Hitzkirch Switzerland Gruppo manometrico 6285 Hitzkirch - Switzerland 6285 Hitzkirch -- Switzerland disponibilità. Tuttavia, attualmente obiettivo sono essenziali un livello digitale a 2 e 4 vie www.refco.ch www.refco.ch www.refco.ch non sono disponibili o sono dispo- uniforme di competenza nell’Unione

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Pompa per condensa universale


NUMERO 8 / OTTOBRE 2021

La catena del freddo in Africa

Madi Sakandé Presidente di U-3ARC Union of Associations of African Actors in Refrigeration and air Conditioning

U-3ARC (Unione delle Associazioni Africane degli Attori della Refrigerazione e dell’aria Condizionata) è stata creata durante l’Assemblea generale tenutasi a Ouagadougou, Burkina Faso, il 24 settembre 2020 da 30 associazioni di attori della refrigerazione e del condizionamento d’aria di 29 paesi (Marocco, Tunisia, Capo Verde, Senegal, Mali, Guinea, Costa d’Avorio, Burkina Faso, Togo, Benin, Niger, Ciad, Nigeria, Gibuti, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Kenya, Ruanda, Burundi, Zambia, Zimbabwe, Lesotho, Madagascar, Camerun, Gabon, Gambia, Comore e Tanzania).

U-3ARC rappresenta più di 20.000 aziende formali e informali che impiegano quasi 150.000 persone alla data della sua creazione. Per contribuire allo sviluppo socioeconomico sostenibile dell’Africa da un lato, e dall’altro per vincere le sfide ambientali legate al settore della refrigerazione e del condizionamento, l’esperto internazionale Madi Sakandé ha preso l’iniziativa di riunire tutte i protagonisti della refrigerazione e del condizionamento nel continente africano. Ad oggi l’U3ARC ha coinvolto 38 paesi membri (Figura 1). L’U-3ARC sarà un attore importante

Argomento che è stato trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno Atti e video dell’evento acquistabili su www.galileo-online.it REI TECN

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 2 – Obiettivi di sviluppo sostenibile del Global Compact delle Nazioni Unite

in Africa per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile del Global Compact delle Nazioni Unite (Figura 2). La refrigerazione è per gli SDG - Sustainable Development Goals quello che è il lubrificante per una catena di trasmissione meccanica. • In relazione alle aspirazioni dell’agenda 2063 dell’Unione Africana, la refrigerazione merita di essere considerata nella formulazione delle politiche e nell’attuazione di programmi e progetti. Il contributo della refrigerazione è fondamentale per soddi-

sfare le varie aspirazioni, citando ad esempio: • Un’Africa prospera, basata sulla crescita inclusiva e sullo sviluppo sostenibile (Aspirazione 1), non è possibile senza il raggiungimento della sicurezza alimentare collettiva e ciò non è realizzabile senza la creazione di adeguate infrastrutture per la catena del freddo; • In relazione all’aspirazione 1, non è possibile garantire un livello e una qualità di vita elevati per le popolazioni africane, nonché una buona salute e il benessere dei cittadini

Inviare candidature a: info@tecnoimpianti-riccione.com Persona di riferimento: Maria Gabellini Telefono: 0541-691012

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senza un’adeguata infrastruttura di stoccaggio per prodotti medicinali come i vaccini; • Un continente integrato, unito sul piano politico e ancorato agli ideali del panafricanismo e alla visione del rinascimento africano (Aspirazione n ° 2): questa aspirazione si basa, tra l’altro, sullo sviluppo di un’infrastruttura accompagnata dall’agevolazione degli scambi; ciò richiede la creazione e il potenziamento di moderne piattaforme di celle frigorifere per il commercio alimentare... • A livello dei diversi Paesi, l’assenza e/o la debolezza dell’ancoraggio istituzionale della refrigerazione non ne favorisce l’emergenza, questo in parte dovuto al suo carattere trasversale perché la refrigerazione interessa tutti i settori: energia, ambiente, commercio, industria, Salute... • Questa trasversalità della refrigerazione può piuttosto costituire un’opportunità per sostenere lo sviluppo sostenibile in Africa se è portata a livello continentale e nazionale dai decisori con il coinvolgimento di tutti gli altri attori, in particolare il settore privato e la società civile: la nascita dell’U-3ARC fa parte di questa dinamica.


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LEZIONE 226 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

ll ruolo del ventilatore nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria INTRODUZIONE

Pierfrancesco Fantoni

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Per riuscire a movimentare una certa portata d’aria all’interno delle canalizzazioni di un impianto di condizionamento è necessario fornire energia all’aria stessa per compensare le perdite che si verificano lungo il percorso di distribuzione. A tale compito è destinato il ventilatore. BILANCIO ENERGETICO Come abbiamo già avuto modo di dire, il flusso di una certa portata d’aria all’interno di una rete di distribuzione non è mai esente da perdite energetiche causate dai fenomeni di attrito che si manifestano, in maniera continua ed in maniera localizzata, all’interno dei condotti o in corrispondenza di alcuni componenti della centrale di trattamento o dei diffusori dell’aria. In genere si possono presentare due situazioni tipiche di movimentazione dell’aria per un impianto di condizionamento. La prima è il suo ricircolo, ossia l’aria viene prelevata da un certo ambiente, viene opportunamente trattata e poi viene reimmessa nel medesimo locale. In questo caso la pressione iniziale e finale dell’aria non può che essere la medesima dato che l’aria parte ed arriva nel medesimo luogo. La seconda situazione è quella in cui l’aria all’interno di un ambiente viene rinnovata, ossia l’aria esausta viene estratta dall’ambiente per far posto ad aria nuova che viene prelevata dall’esterno e opportunamente trattata. In alcuni casi si può verificare una situazione ibrida tra le due appena descritte, ossia l’aria da immettere in ambiente risulta essere una miscela tra aria ricircolata

ed aria esterna ambiente, al fine di contenere i consumi energetici per il riscaldamento, il raffrescamento e la deumidicazione dell’aria stessa. Sta di fatto che anche in questi casi possiamo pensare che l’aria, che si trova inizialmente a pressione ambiente, anche all’interno dei locali condizionati si trova, nella maggior parte dei casi, ad una pressione non dissimile da quella di partenza. LA FUNZIONE DEL VENTILATORE Questo significa che, in pratica, la portata d’aria trattata deve risultare avere la medesima pressione sia nella condizione di origine che in quella di destinazione pur dovendo subire, durante il processo di trattamento e di distribuzione all’interno dell’impianto di condizionamento delle perdite di pressione. Per fare un paragone, anche se piuttosto banale, possiamo immaginare un’automobile che compie un determinato tragitto a spese del consumo di un certo quantitativo di carburante: tuttavia al termine del tragitto l’automobile ha lo stesso quantitativo di carburante nel serbatoio che aveva al momento dell’inizio del viaggio: tale condizione è possibile solo se durante il tragitto compiuto l’automobile si è rifornita di una quantità di carburante pari a quella che ha consumato durante il viaggio. Per l’aria che viene movimentata all’interno di un canale di distribuzione avviene la medesima cosa: durante il suo spostamento deve ricevere una certa quantità di energia, pari a quella che essa spende a causa degli attriti che incontra lungo il suo percorso. L’energia le viene fornita in termini di pressione da un dispositivo opportuno: il ventilatore. INDUSTRIA & formazione /31


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 1 – Esempio di elemento di una canalizzazione per la riduzione della sezione

Figura 2 – Esempio di curva di una canalizzazione per la distribuzione dell’aria

A sua volta il ventilatore, per poter svolgere il suo lavoro, necessita di essere alimentato elettricamente e quindi comporta dei costi di funzio-

Figura 3 – Esempio di elemento a “tee” di una canalizzazione per la distribuzione dell’aria

Figura 4 – Ventilatore centrifugo di una canalizzazione per la distribuzione dell’aria

namento che risultano tanto maggiori quanto più alta è la quantità di energia che deve essere fornita alla portata d’aria per poter circolare

all’interno del canale di distribuzione, ossia a quanto maggiori sono le perdite di carico (localizzate e distribuite) subite dall’aria.

NATURA DELLE PERDITE DI L’evoluzione delle tecnologie CARICO chimiche per il trattamento acque L’evoluzione delle tecnologie dei circuiti di raffreddamento Le perdite di carico che l’aria subisce con torri evaporative o all’interno dei canali possono essere condensatori evaporativi BIOCHEMICAL di varia natura. BIOCHEMICAL Come in parte già visto, possono • Antincrostanti – anticorrosivi – biocidi – antialghe essere attribuite al tipo di materiale • Soluzioni per la lotta alla Legionella Pneumophila • Sistemi automatici di dosaggio, controllo, gestione spurghi, ecc. che costituisce i canali, alle dimenprotezione ottimale anche delle superfici zincate sioni dei canali stessi, alla geometria • Prodotti per lavaggi acidi con inibitori di corrosione per una dei tracciati dei canali, alle riduzioprotezione ottimale anche per superfici zincate ni di sezione (figura 1), ai nodi, alle • Prodotti per lavaggi neutro-alcalini con impianto in esercizio curvature (figura 2), agli innesti, agli • Analisi chimiche e consulenza per la definizione del trattamento elementi a “tee”, alla presenza di deottimale e della migliore gestione del bilancio d’acqua rivazioni e di serrande, agli elementi N.C.R. Biochemical S.p.A. - Via dei Carpentieri, 8 - Zona Industriale “Il Prato” - 40050 Castello d’Argile (Bologna) - Italia di diffusione e ripresa dell’aria e ad Tel. (+39) 051 6869611 - Fax (+39) 051 6869617 - www.ncr-biochemical.com - e-mail: info@ncr-biochemical.com una serie di altri fattori che in genere

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aumento della pressione statica e della pressione totale dell’aria rispetto al tratto in aspirazione proprio grazie all’azione che il ventilatore svolge sulla portata d’aria trattata. Tale aumento dipende dalla potenza del ventilatore, parametro che poi va anche ad incidere sui consumi elettrici dello stesso e quindi sui costi legati alla sua gestione operativa. Quando le dimensioni del ventilatore diventano consistenti potrebbe generarsi un problema di eccessiva rumorosità dello stesso che non sempre è tollerabile dall’utenza: questo dipende, ovviamente, dalla tipologia di utenza che beneficia del servizio svolto dalla rete di distribuzione dell’aria. Quando il livello sonoro non risulta accettabile è possibile inserire all’interno della rete opportuni attenuatori o silenziatori (figura 5). Una delle tipologie di ventilatori che viene frequentemente impiegata è quella centrifuga a pale.

Figura 5 – Silenziatore per canalizzazioni per la distribuzione dell’aria

vengono tutti stabiliti in fase di progettazione e costruzione del sistema di distribuzione. Esistono, però, altri elementi che incidono sulle perdite di carico e che invece dipendono dal tipo di conduzione e manutenzione che vengono tenute durante il ciclo di vita dell’impianto. In particolare, in tale ottica assume particolare rilievo lo stato di manutenzione dei filtri dell’aria, sia quelli che possono trovarsi in corrispondenza degli elementi diffusori dell’aria in ambiente, sia quelli che si trovano nella centrale di trattamento dell’aria. In quest’ultima sono presenti anche le varie batterie di scambio termico, che devono anch’esse essere mantenute debitamente pulite dato che vengono attraversate dalla portata d’aria e costituiscono comunque una resistenza al suo deflusso. I filtri rappresentano l’elemento cruciale per il contenimento delle perdite di carico: soprattutto quelli a maglia più fine, considerato che devono intercettare le particelle più piccole e quindi necessariamente non devono permettere all’aria di poter passare indisturbata attraverso di essi. Maggiore è l’efficienza filtrante dell’elemento maggiore risulta essere il quantitativo di materiale che si

deposita sul filtro che contribuisce a ridurre nel tempo la sezione di passaggio dell’aria e quindi ad aumentarne le perdite di carico.

Ultime informazioni s u www.centrogalileo.it

L’AZIONE DEL VENTILATORE

Continua a seguire Centro Studi Galileo su:

Il collocamento di un ventilatore (figura 4) all’interno di una tubazione di distribuzione dell’aria ne determina la distinzione in due tratti ben caratterizzati: il tratto a monte del ventilatore, che risulta in fase di aspirazione, e quello a valle dello stesso, che risulta in fase di mandata. In quest’ultimo tratto si registra un

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Norme relative alle sostanze pericolose e atmosfere esplosive INTRODUZIONE

Kelvin Kelly

Training Director Business Edge

Le prime parti di questo manuale si possono trovare sulle riviste 5-2021 | 6-2021 | 7-2021

Tratto da“Flammable Refrigerants Reference Manual”, l’intero manuale in lingua inglese può essere acquistato sul sito web www.businessedgeltd.co.uk

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Con l’aumento dell’uso di refrigeranti con vari livelli di infiammabilità, si è reso importante per l’industria capire come conformarsi al regolamento del 2002 sulle sostanze pericolose e le atmosfere esplosive (DSEAR) (ndr. in EU la stessa legge è riferita come REACH e regolamento CLP (CE) n. 1272/2008). In origine, si applicava solo ai refrigeranti definiti all’interno delle classi di pericolo H220 (gas estremamente infiammabile) o H221 (gas infiammabile). Le classi di refrigerante A2 e A3 sono classificate come H220. Quando è stata introdotta la classe di refrigerante A2L è stata anche essa inserita nella classificazione H220. L’ammoniaca (Classe B2L) è, tuttavia, classificata come H221. A partire dal maggio 2019, i refrigeranti di classe A2L sono stati riclassificati come gas infiammabili H221. Il regolamento è stato modificato nel 2015 per includere i gas sotto pressione (classe di rischio H280), il che significa che tutte le classi di refrigerante rientrano nell’ambito di DSEAR e quindi TUTTI gli impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore (RACHP) devono essere conformi. Di conseguenza, oltre alle normali valutazioni sulla gestione della salute e della sicurezza sul lavoro, è necessario eseguire una valutazione dei rischi per coprire tutti gli aspetti del lavoro relativi al refrigerante in uso. Questo documento vuole essere una guida generale su come affrontare la preparazione di una valutazione del rischio che assicuri la conformità con DSEAR e va letto congiuntamente al regolamento stesso. Dopo la pubblicazione di questa guida introduttiva, verranno pubblicate a tempo debito ulteriori indicazioni specifiche per l’applica-

zione. Questa guida è stata pubblicata da FETA con il contributo dello IOR (Institute of Refrigeration) e dell’HSE (Health and Safety Executive). DEFINIZIONI Sostanza pericolosa Una sostanza o un preparato che soddisfa i criteri nella classificazione approvata e nella guida all’etichettatura per la classificazione come sostanza esplosiva, comburente, infiammabile, altamente infiammabile o estremamente infiammabile, indipendentemente dal fatto che tale sostanza o preparato sia classificato o meno secondo i regolamenti EU denominati CHIP. Tuttavia, questi regolamenti sono stati revocati il 1° luglio 2015 e sostituiti dai CLP (Classification, Labelling and Packaging). La definizione di sostanza pericolosa è ora stabilita all’interno dei regolamenti di classificazione, etichettatura e imballaggio CLP ed è definita come: “Una sostanza o una miscela che soddisfa i criteri relativi ai pericoli fisici, per la salute o per l’ambiente, stabiliti nelle parti da 2 a 5 dell’allegato I, è pericolosa e deve essere classificata in relazione alle rispettive classi di pericolo previste in tale allegato.” “Laddove, nell’allegato I, le classi di pericolo siano differenziate in base alla via di esposizione o alla natura degli effetti, la sostanza o la miscela deve essere classificata conformemente a tale differenziazione.” Atmosfera esplosiva Una miscela in condizioni atmosferiche di aria e un gas, che una volta acceso si diffonde all’intera miscela incombusta. Vale anche la pena notare quanto segue: (c) Le condizioni atmosferiche vanno da -20°C a 40°C e da 0,8 a 1,1 bar;


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(d) Combustione - la definizione all’interno del regolamento afferma che, laddove sia possibile garantire che il gas sia presente in una concentrazione inferiore al limite inferiore di esplosività, l’atmosfera non è esplosiva. (Nel codice di condotta approvato dall’HSE, il limite inferiore di infiammabilità (LFL) e il limite inferiore di esplosività (LEL) hanno lo stesso significato). Pericolo La proprietà fisico-chimica di una sostanza pericolosa che può dar luogo a incendi, esplosioni o altri eventi che possono provocare effetti fisici dannosi di tipo simile a quelli che possono essere causati da un incendio o un’esplosione. NOTA: La variazione improvvisa di pressione dovuta a una falla nel contenimento della pressione è classificata come “esplosione” anche quando non c’è accensione o combustione. Rischio La probabilità che la sicurezza di una persona sia compromessa da effetti fisici dannosi causati da incendi, esplosioni o altri eventi derivanti dall’uso della sostanza pericolosa. Valutazione del rischio Ci sono due metodi di valutazione del rischio comunemente usati: • Valutazioni qualitative: semplice studio che utilizza il giudizio personale e la percezione sugli elementi di rischio; • Valutazioni quantitative: Per fornire una stima oggettiva delle probabilità, uno studio approfondito che utilizza le informazioni conosciute sugli elementi per calcolare gli effetti dell’esposizione al rischio su persone, ambiente ed economia. Datore di lavoro Una persona, una società di persone, una persona giuridica, un ente o un organismo senza personalità giuridica che impiega una o più persone con un contratto di lavoro. La dicitura “datore di lavoro” è utilizzata in tutto il Codice di Condotta approvato da HSE DSEAR (ACOP). Ai fini del regolamento e del presente documento di orientamento, i datori di

lavoro includono l’utente finale degli impianti di refrigerazione, condizionamento e pompa di calore, come contoterzisti, subappaltatori e lavoratori autonomi. Nel caso dell’utente finale che impiega un contoterzista, subappaltatore o lavoratore autonomo, entrambi i datori di lavoro devono attenersi agli obblighi previsti dalla normativa. Ciascun datore di lavoro ha dei doveri nei confronti dei propri dipendenti e di quelli dell’altro datore di lavoro. I datori di lavoro dovrebbero cooperare e collaborare per garantire che tutti gli obblighi imposti da DSEAR siano rispettati. Un recente aggiornamento dell’HSE ha chiarito la situazione nella quale il datore di lavoro è un capofamiglia. DSEAR è stato creato ai sensi della legge sulla salute e sicurezza sul lavoro, quindi si applica solo dove c’è un’attività lavorativa. Pertanto, DSEAR si applica all’installatore durante la fase di installazione e ai tecnici durante qualsiasi lavoro di manutenzione o riparazione, ma non si applica al capofamiglia. DSEAR affida al datore di lavoro e al lavoratore autonomo l’obbligo di tutelare le persone dai rischi per la loro sicurezza sul luogo di lavoro e le persone private che possono essere messe a rischio dall’attività lavorativa. Adeguate informazioni devono essere rilasciate dal fornitore o installatore al capofamiglia per informarlo sul corretto uso e manutenzione delle apparecchiature e dei macchinari. Competenza La definizione di competenza è complessa. Una definizione comune di una persona competente includerebbe quanto segue: • Qualificato • Esperto • Competente • Selezionato Anche una persona competente che effettua una valutazione del rischio dovrebbe disporre di tempo e risorse adeguati a consentire che la valutazione venga eseguita secondo gli standard richiesti. Posto di lavoro Qualsiasi locale o parte di esso uti-

lizzato per, o in combinazione con, il lavoro che include qualsiasi luogo all’interno dei locali a cui un dipendente ha accesso durante il turno di lavoro e qualsiasi area utilizzata come mezzo di accesso o uscita da quello stesso spazio di lavoro. (a) Un luogo di lavoro comprende anche le aree di abitazioni private in cui viene svolto il lavoro (b) Le sedi possono essere utilizzati anche per includere veicoli, navi terrestri o offshore, strade o percorsi privati su aree industriali e parchi commerciali Controllo Viene utilizzato per descrivere le misure adottate per ridurre la probabilità di un incendio, un’esplosione o un rilascio incontrollato. Le misure di controllo dovrebbero essere definite prima della mitigazione. Mitigazione Si riferisce alla serie di azioni intraprese per ridurre al minimo le conseguenze dei suddetti eventi. Riduzione del rischio Il comitato esecutivo per la salute e la sicurezza (HSE) attribuisce particolare importanza alla riduzione dei rischi per le persone come risultato di un’adeguata considerazione della salute e della sicurezza nella progettazione. Durante la fase di progettazione, che copre i passaggi che vanno dalla scelta dell’idea fino alle specifiche di progettazione dettagliate (disegni, calcoli, specifiche, ecc.), si ha il massimo potenziale di riduzione dei rischi, applicando i principi di una progettazione intrinsecamente sicura. L’obiettivo del processo di riduzione del rischio è di raggiungere il livello più basso ragionevolmente praticabile (ALARP). Una guida dettagliata sui principi di ALARP è disponibile sul sito web HSE (vedi di seguito). Riferimenti Questa guida deve essere letta insieme al regolamento stesso e al codice di condotta approvato (ACOP) dell’HSE. Il regolamento e il codice di condotta possono essere scaricati online. INDUSTRIA & formazione /35


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Normativa sulle sostanze pericolose e le atmosfere esplosive Questi regolamenti sono stati modificati nel 2015 con il CLP. Una parte di tale modifica consisteva nell’estendere il regolamento ai gas sotto pressione (H280). Pertanto, impone ai datori di lavoro l’obbligo di valutare il rischio per tali sostanze (refrigeranti, ecc.) e di attuare misure di controllo e mitigazione adeguate. VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il Regolamento richiede a tutti i datori di lavoro e ai lavoratori autonomi di intraprendere una valutazione dei rischi identificando tutti i potenziali rischi per dipendenti e altri, la cui sicurezza può essere compromessa dall’uso o dalla presenza di una sostanza pericolosa sul posto di lavoro. Tutti i professionisti specializzati nell’ambito della refrigerazione, condizionamento dell’aria, pompe di calore e servizi edili dovrebbero avere familiarità con questo concetto, poiché gran parte delle loro attività lavorative richiedono la produzione di una valutazione del rischio adeguata e sufficiente. DSEAR afferma che quanto segue rappresenta il minimo da prendersi in considerazione per quanto riguarda la valutazione del rischio: • Le proprietà pericolose della sostanza; • Persone suscettibili di essere colpite e gravità delle conseguenze; • Informazioni sulla sicurezza fornite dal fornitore, comprese le informazioni contenute in qualsiasi scheda informativa in materia di sicurezza pertinente; • Il lavoro svolto, inclusi: o Il processo lavorativo; o Tipo e quantità di sostanze utilizzate; o Se il lavoro coinvolgesse più di una sostanza, il rischio aumenterebbe se queste interagissero; o Manipolazione, stoccaggio e trasporto in sicurezza di sostanze pericolose e di rifiuti contenenti sostanze pericolose; • Attività potenzialmente ad alto rischio come la manutenzione; • L’efficacia delle misure di controllo che sono state o saranno adottate; • La probabilità che si verifichi la situazione di atmosfera esplosiva e la 36/ INDUSTRIA & formazione

sua persistenza; • La probabilità di accensione; • L’entità dell’incendio o dell’esplosione e i suoi effetti; • Danni a locali adiacenti; • Sono necessarie ulteriori informazioni sulla sicurezza. All’interno del settore della refrigerazione, del condizionamento e delle pompe di calore è possibile suddividere le attività nelle seguenti aree: • Installazione (Alto Rischio); • Operatività (Rischio Basso); • Servizio (Rischio da Medio ad Alto); • Manutenzione (Rischio Medio-Alto); • Riparazione e smantellamento (Rischio Alto); Ogni operazione sopra elencata porta con sé diversi livelli di rischio. I livelli elencati sono puramente indicativi del rischio potenziale. Le ipotesi relative al probabile rating di rischio si riferiscono al rischio senza sufficienti misure di controllo; questo valore diminuirà una volta individuate le misure idonee. Come illustrato sopra, l’area con il potenziale di valutazione del rischio più basso riguarderebbe il funzionamento dell’impianto o dell’attrezzatura purché l’attrezzatura sia stata selezionata e calibrata in conformità con gli standard pertinenti. Se un impianto di refrigerazione, condizionamento o pompa di calore dovesse perdere durante il funzionamento o durante l’aggiunta o la sostituzione del refrigerante, ci sarà sempre la possibilità che sia presente una miscela infiammabile, anche se per un periodo di tempo molto breve. Ciò è dovuto al fatto che quando il refrigerante fuoriesce, ad un certo punto la miscela refrigerante/aria attraverserà i limiti di infiammabilità inferiore e superiore. Tuttavia, se è possibile garantire che la concentrazione della miscela refrigerante/aria all’interno dello spazio non raggiunga il limite inferiore di esplosione o infiammabilità, allora questa atmosfera non è infiammabile. Pertanto, i requisiti DSEAR per la valutazione del rischio, la suddivisione in zone e il coordinamento non si applicano. Tuttavia, se l’apparecchiatura è installata in un ambiente che richiede già la suddivisione in zone, si applicheranno i requisiti DSEAR per la valutazione del rischio, la suddivisio-

ne in zone e il coordinamento. La norma EN 60079-10-1:2015 afferma che “in alcuni casi può presentarsi una zona di estensione trascurabile (NE) che può essere trattata come non pericolosa. Tale zona implica che un’esplosione, se si verifica, avrà conseguenze trascurabili”. Se la valutazione del rischio viene eseguita su un sistema che contiene R717, è interessante notare che EN 60079-10-1:2015 afferma che “L’esperienza ha dimostrato che un rilascio di ammoniaca con un LFL del 15% in volume, spesso si dissiperà rapidamente all’aria aperta, quindi un’atmosfera di gas infiammabile sarà, nella maggior parte dei casi, di entità trascurabile”. Ciò rispecchia il basso peso molecolare dell’ammoniaca e quindi non può essere applicato a refrigeranti più pesanti senza ulteriori analisi. Quando l’apparecchiatura deve essere installata o riparata/dismessa, o in alcuni casi sottoposta a manutenzione, il rischio aumenta a causa della natura del lavoro in questione. Non è scopo di questo documento ripercorrere i principi di base, o addirittura fornire una guida passo a passo di una valutazione del rischio di tipo standard. Pertanto, ci concentreremo sulle aree specifiche. I processi lavorativi che potenzialmente richiederanno l’esecuzione di valutazioni specifiche DSEAR includeranno quanto segue: • Installazione/riparazione di tubazioni utilizzando sistemi ossigeno/ combustibile; • Prove di tenuta della pressione e di resistenza delle tubazioni mediante idoneo gas inerte; • Utilizzo di materiali per la pulizia a base di solventi; • Utilizzo di nastri adesivi; • Flussaggio, espulsione dei contaminanti dall’interno del sistema; • Aggiunta/rimozione del refrigerante dall’impianto; • Travaso di olio da un impianto frigorifero. L’elenco sopra riportato non è affatto esaustivo ed è inteso solo a illustrare il tipo di attività in cui potrebbero verificarsi rischi significativi. Se la valutazione dei rischi è eseguita correttamente, consentirà ai datori di lavoro di identificare ed esaminare


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attentamente tutte le sostanze pericolose presenti o che potrebbero essere presenti nel luogo di lavoro. I datori di lavoro dovrebbero effettuare la classificazione delle aree pericolose come parte della valutazione del rischio per identificare i luoghi all’interno del posto di lavoro dove sono necessari controlli sulle potenziali fonti di ignizione e anche quei luoghi in cui non è presente alcun rischio. I datori di lavoro dovrebbero anche considerare come ciò influenzerà le precauzioni antincendio esistenti e future. Le sostanze pericolose utilizzate sul posto di lavoro includeranno: • Sostanze trattate, conservate e utilizzate per il trattamento; • Quelle prodotte o emesse tramite un processo o attività, o a seguito di un incidente o un contrattempo; • Qualsiasi utilizzo dovuto o derivante da lavori di manutenzione, pulizia e riparazione; • Sostanze prodotte come sottoprodotto di qualsiasi lavoro o processo; • Qualsiasi sostanza naturalmente presente sul luogo di lavoro. Devono essere valutate le proprietà pericolose delle sostanze utilizzate. Queste sostanze potrebbero includere: • Refrigeranti HFC; • Refrigeranti HFO; • CO2; • Idrocarburi; • ammoniaca; • Azoto privo di ossigeno; • Gas tracciante (miscela azoto/ idrogeno); • Ossigeno; • Acetilene; • Propano; • Butano; • Gas MAPP; • Solventi; • Adesivi; • Pitture. L’elenco di cui sopra non è affatto esaustivo ed è inteso unicamente a illustrare una gamma di sostanze potenzialmente pericolose. Le informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate nei luoghi di lavoro possono essere reperite consultando le schede di sicurezza dei materiali. Le schede informative in materia di sicurezza devono essere conservate dal datore di lavoro e il contenuto deve essere comunicato a tutti i membri del personale interessati. Queste dovranno essere riviste periodicamente per garantire che siano aggiornate. Quando si considera il potenziale rilascio di sostanze pericolose, è necessario includere quanto segue: • Rilasci inevitabili, come lo spurgo

dell’aria dalle apparecchiature di brasatura a ossigeno/combustibile; • Rilasci intenzionali, come propellente da spruzzi di perdita di aerosol; • Rilasci prevedibili, perdite dalle bombole di refrigerante durante la carica/recupero. Quando si valuta il rischio potenziale o si intraprende una qualsiasi delle pratiche lavorative, il datore di lavoro deve valutare se è possibile che si formi un’atmosfera esplosiva/infiammabile e per quanto tempo. Questa parte della valutazione è potenzialmente la più problematica. All’interno del codice di condotta approvato (ACOP) delle normative EU HSE per le sostanze pericolose e le atmosfere esplosive si afferma che in presenza di una sostanza pericolosa che viaggia attraverso un tubo senza giunzioni ben mantenuto, è estremamente improbabile che perda e quindi non dovrebbe essere considerata pericolosa. Pertanto, è improbabile che qualsiasi refrigerante all’interno di tubazioni senza giunzioni venga considerato come un possibile punto di perdita ai fini della valutazione. Altre parti del sistema e quelle unite con dispositivi non permanenti devono essere valutate a causa della probabilità e potenziale di perdite. Valutazioni del rischio che esaminano una serie di sistemi di refrigerazione e la probabilità di perdite con i potenziali effetti, sono state pubblicate e sono un’utile fonte di informazioni per determinare il rischio relativo ad una particolare installazione. REVISIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI I datori di lavoro di solito annotano la data di revisione successiva pianificata ogni volta che la valutazione del rischio è stata rivista. L’ ACOP afferma che i cambiamenti sul posto di lavoro che dovrebbero richiedere la revisione di una valutazione del rischio possono includere: • Modifiche alle sostanze utilizzate; • Sostituzione o modifica dell’impianto e/o delle attrezzature utilizzate; • Cambiamenti nei processi o metodi di lavoro che potrebbero influenzare la natura dei pericoli e dei rischi; • Modifiche alla forza lavoro; • Eventi avversi come incidenti, eventi

pericolosi o contrattempi dovrebbero considerarsi come un fattore scatenante per la revisione della valutazione del rischio originale. CONSIDERAZIONE DELLE FONTI DI ACCENSIONE Parte della valutazione del rischio consiste nell’identificare potenziali fonti di accensione. Come per tutte le valutazioni del rischio, è necessario considerare la probabilità e la gravità del risultato. L’ACOP richiede che si considerino le seguenti forme di energia come fonti di accensione: • calore; • elettrico; • meccanico; • chimico. La tabella 1 mostra le caratteristiche di alcuni dei refrigeranti per i quali può essere richiesta una valutazione. ELIMINAZIONE DEL RISCHIO

O

RIDUZIONE

È responsabilità del datore di lavoro quella di eliminare il rischio, se possibile. Se questo non è possibile, il rischio deve essere ridotto al livello più basso ragionevolmente possibile. Per quanto riguarda il refrigerante utilizzato all’interno dell’impianto, non sempre è possibile eliminarlo, se non utilizzando un fluido secondario per il controllo dell’ambiente (acqua, aria ecc.). Se l’eliminazione non è possibile, verrà considerata la successiva sostituzione. Ciò potrebbe comportare la sostituzione da parte del datore di lavoro di un sistema che ha una valutazione di rischio relativamente alto con uno con un rischio inferiore, ad esempio, la sostituzione di un sistema progettato per funzionare con un refrigerante A3 con un sistema progettato per funzionare con un refrigerante A2L. Un altro esempio di sostituzione sarebbe l’uso del propano invece dell’acetilene come gas combustibile durante l’esecuzione di lavori a caldo. Quando si considera la sostituzione, devono essere prese in considerazione tutte le caratteristiche della sostanza. Altri modi per ridurre il rischio durante l’ispezione e la manutenzione di impianti di refrigerazione, condizionamento INDUSTRIA & formazione /37


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e pompe di calore sarebbero ridurre al minimo la quantità della sostanza pericolosa. Occorre considerare anche il deposito temporaneo di tali materiali in loco. Se necessario, può influire su qualsiasi valutazione del rischio esistente. Eventuali sostanze devono essere conservate in appositi armadi o bidoni, ubicati in apposite aree ben ventilate. Le sostanze infiammabili devono essere conservate separatamente da altre sostanze che possono aumentare il rischio di incendio. GERARCHIA DELLE MISURE DI MITIGAZIONE Il seguente elenco è tratto dall’HSE DSEAR ACOP. L’elenco è in ordine di priorità: • Riduzione al minimo della quantità di sostanze pericolose; • Evitare, o minimizzare, il rilascio di una sostanza pericolosa; • Controllo del rilascio alla fonte di una sostanza pericolosa; • Prevenzione della formazione di un’atmosfera esplosiva, compresa l’applicazione di un’adeguata ventilazione; • Garantire che qualsiasi rilascio di una sostanza pericolosa che possa dar luogo a rischi sia adeguatamente controllato, contenuto, rimosso o altrimenti reso sicuro; • Evitare: ▶fonti di accensione comprese le scariche elettrostatiche; ▶ condizioni avverse che potrebbero far sì che le sostanze pericolose diano luogo a effetti nocivi; ▶ segregazione di sostanze pericolose incompatibili. VENTILAZIONE Se non è possibile ottenere l’eliminazione o la riduzione al minimo e il sistema ha un potenziale di perdite e accumuli di sostanze pericolose, potrebbe essere necessaria una ventilazione aggiuntiva. Se possibile, dovrebbe essere utilizzata la ventilazione naturale. Ad esempio, se tutte le parti contenenti refrigerazione si trovano in un locale macchine/ impianti, allora dovrebbero esserci un numero adeguato di prese d’aria alle pareti della stanza sia a livello basso che alto. Tipicamente si con38/ INDUSTRIA & formazione

sidera ventilazione adeguata quella che limita la concentrazione media a non più del 25% del LEL all’interno dell’edificio, della stanza o dell’area contenente la sostanza pericolosa. Ulteriori indicazioni su cosa si considera per ventilazione adeguata e su come calcolarne l’effetto possono essere trovate su EN 378, ISO 603 35-2-89 e EN 60079 -10-1. GERARCHIA DEL CONTROLLO DELLA VENTILAZIONE • Collocare all’aria aperta. Laddove è richiesta una protezione dagli agenti atmosferici, la ventilazione dovrebbe essere progettata per prevenire l’accumulo di sostanze pericolose. • Adeguata ventilazione naturale per qualsiasi potenziale fonte di rilascio all’interno di qualsiasi locale chiuso o edificio in cui il flusso d’aria può essere limitato. La ventilazione dovrebbe essere progettata per diluire la concentrazione di prevedibili rilasci di sostanze pericolose a un livello di sicurezza mantenendo la concentrazione media durante le normali operazioni al di sotto di quella che potrebbe formare un’atmosfera esplosiva. • Spazi chiusi all’interno di un mobile o altra zona chiusa idonea che sia costruita con materiali resistenti al fuoco e direttamente dotata di ventilazione di scarico locale (LEV) in un luogo sicuro. • LEV adeguato, fornito e posizionato per prevenire o ridurre al minimo il rilascio di concentrazioni potenzialmente pericolose nell’area di lavoro o nella stanza. • Adeguata ventilazione meccanica generale dell’area di lavoro nel caso in cui un LEV posizionato molto vicino non sia ragionevolmente praticabile o non sia di per sé sufficiente a diluire le concentrazioni di rilasci di sostanze pericolose a un livello di sicurezza. Per ulteriori indicazioni sulla ventilazione di scarico locale, fare riferimento a HSG258 Controllo dei contaminanti aerei durante il lavoro. SISTEMI DI LAVORO I datori di lavoro dovrebbero garantire che vi sia un sistema di lavoro che assicuri che le misure di controllo per

una particolare attività siano adeguatamente comprese e attuate e che venga posto in atto un adeguato livello di verifica. Il livello di controllo dipenderà dai rischi associati all’attività e può essere basato su semplici procedure operative, dichiarazioni di metodi di sicurezza o un sistema di permessi di lavoro. PROCEDURE OPERATIVE (ATTIVITÀ A BASSO RISCHIO) Per le attività a basso rischio dovrebbero essere attuate misure di controllo adeguate attraverso la supervisione o un sistema di lavoro che può includere l’uso di procedure operative scritte. Le attività a basso rischio sono quelle attività che non aumentano il livello di rischio associato al lavoro normalmente svolto in quell’area. Non introducono, ad esempio, fonti di accensione nell’area di lavoro o creano il rischio di rilascio di materiale pericoloso. Possono includere: • operazioni di pulizia ordinaria; • affrontare piccole perdite e sversamenti di materiali non pericolosi durante le normali operazioni di fabbricazione o movimentazione; • adeguamento ordinario di macchine e attrezzature. DICHIARAZIONI SUL METODO DI SICUREZZA (ATTIVITÀ A MEDIO RISCHIO) Per le attività a medio rischio il datore di lavoro dovrebbe garantire che siano implementate misure di controllo appropriate attraverso l’uso di dichiarazioni sul metodo di sicurezza. Le attività a medio rischio comprendono le attività di manutenzione, riparazione e assistenza eseguite da dipendenti e appaltatori all’interno o in prossimità di aree pericolose o su impianti o apparecchiature contenenti una sostanza pericolosa. Possono comprendere lavori che rilasciano piccole quantità di sostanze pericolose, ma non dovrebbero avere il potenziale per rilasciarne una quantità significativa. Una quantità è considerata “quantità significativa” quando potrebbe creare atmosfere esplosive oltre le aree pericolose già designate per l’instal-


A3

A3

A3

A3

A2

A2L

A2L

A2L

A2L

A2L

R600a

R290

R1270

R170

R152a

R32

R1234yf

R1234ze

R454A

R454C

-45.9

-48.3

-19

-29.5

-51.7

-24

-88.6

-47.6

-42.1

-11.8

-26.1

Temperatura di saturazione del liquido °C

0.059

0.056

0.061

0.058

0.061

0.027

0.0086

0.008

0.008

0.011

0.25

Limite pratico kg/m3

0.293

0.278

0.303

0.289

0.307

0.130

0.038

0.046

0.038

0.043

N/F

LFL kg/m3

7.7

8

7

6.2

14.4

3.9

3

2

2.1

1.8

N/F

LFL %

0.569

0.522

0.443

0.573

0.680

0.563

0.253

0.253

0.192

0.203

N/F

UFL kg/m3

15

15

9.5

12.3

29.3

16.9

12.4

11.1

10.1

8.4

N/F

UFL %

3.78

3.34

4.77

4.77

2.15

2.76

1.24

1.74

1.83

2.44

5.26

Densità kg/m3

300k-1k

300k-1k

61k-64k

5k-10k

30-100

0.38

0.24

0.28

0.25

0.25

N/F

ME mJ

90.78

80.47

114

114

52

66

30.06

42

44.1

58.12

102.03

Massa Molare

444

457

368

405

648

454

959

455

468

543

N/F

10.51

10.04

10.20

10.70

9.40

18.47

51.9

45.8

46.3

49.15

N/F

Calore di combustione

• Test della temperatura di accensione su superficie calda (ASTM D8211-18) è stato sviluppato per misurare la temperatura di accensione dei refrigeranti A2L, pertanto i valori A3 non sono disponibili. • Calore di combustione, calore rilasciato kilojoule (kJ) quando 1 kg della sostanza viene completamente bruciato nell’aria.

• UFL (limite superiore di infiammabilità) noto anche come UEL (limite superiore di esplosione) - è la quantità massima della sostanza miscelata con l’aria, necessaria per creare una miscela infiammabile misurata in kg/m3. UFL è anche fornito in termini percentuali (a 23°C 50% umidità relativa (% volume/volume)). • Densità del refrigerante a pressione atmosferica standard e 21 °C • MIE (energia minima di accensione) in mJ. • Massa molare in g/mol. • N/F + Non Infiammabile.

• LFL (limite inferiore di infiammabilità) noto anche come LEL (limite inferiore di esplosione) - la quantità minima della sostanza, miscelata con aria, richiesta per creare una miscela infiammabile misurata in kg/m3. LFL è anche fornita in termini percentuali (a 23°C 50% umidità relativa (%volume/volume)).

▷ 800°C

▷ 800°C

▷ 800°C

▷ 800°C

▷ 800°C

N/A

N/A

N/A

N/A

N/A

N/F

Temperatura Temperatura di accensione di auto su superficie accensione °C calda °C

Tabella 1 :Caratteristiche di alcuni dei refrigeranti per i quali può essere richiesta una valutazione (tabella gentilmente fornita da Chemours) • Classificazione di sicurezza da ISO817. • Temperatura di saturazione (punto di ebollizione) misurata in °C a pressione atmosferica standard. • Limite pratico - la quantità fisica massima consentita in uno spazio occupato in kg/m3.

A1

R134a

Refrigerante

Classe di sicurezza

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lazione o che potrebbe influire sulla salute e sulla sicurezza di altri all’interno o all’esterno del sito. Le attività a rischio medio sono anche quelle che non introducono sorgenti di ignizione in aree pericolose. Tali attività possono includere: • Test di tenuta di routine su tubazioni e sistemi; • Lavori a caldo, in aree dove sono presenti solo piccole quantità di sostanze pericolose che non danno luogo a zone pericolose (non sopra o vicino a un sistema che contiene o ha contenuto una sostanza pericolosa). Una dichiarazione sul metodo di sicurezza è una procedura scritta per coprire un particolare compito non di routine. Oltre a specificare il lavoro da svolgere, identificherà anche i pericoli associati al lavoro e le misure necessarie per controllarli. Per le attività ripetitive può essere utilizzata una dichiarazione generica del metodo di sicurezza e, se necessario, modificata per tenere conto dei requisiti o delle deviazioni specifiche del lavoro. Le dichiarazioni sui metodi di sicurezza sono inadeguate per le attività ad alto rischio che dovrebbero essere soggette a un sistema di permessi di lavoro. Tuttavia, le dichiarazioni sui metodi di sicurezza possono essere incorporate nel sistema dei permessi di lavoro. La dichiarazione sul metodo di sicurezza, che sia preparata internamente o da appaltatori esterni, deve essere chiara, concisa e contenere le seguenti informazioni: • Descrizione del compito da svolgere e del luogo nel quale deve essere svolto; • Sequenza e metodo di lavoro; • Nome degli autori e dati dei soggetti autorizzati; • Pericoli individuati durante la valutazione del rischio; • Abilità richieste per affrontare i pericoli; • Precauzioni di controllo; • Procedure di sicurezza specifiche; • Dettagli degli isolamenti e delle relative procedure di controllo; • Dettagli degli strumenti e delle attrezzature da utilizzare; • Modalità di smaltimento rifiuti e detriti; • Dettagli sullo stato o condizione in 40/ INDUSTRIA & formazione

cui l’impianto o l’attrezzatura rimarranno al termine dell’attività. SISTEMI DI PERMESSO DI LAVORO (ATTIVITÀ AD ALTO RISCHIO) Laddove il lavoro proposto sia identificato come un’attività ad alto rischio, i datori di lavoro dovrebbero garantire che siano in atto controlli rigorosi e che il lavoro sia svolto solo in base a procedure di sicurezza precedentemente concordate. Ciò dovrebbe includere l’implementazione di un sistema di permessi di lavoro rilasciato da una persona responsabile. I datori di lavoro dovrebbero essere sufficientemente informati sui sistemi di autorizzazione e sui materiali, processi, impianti e attrezzature associati al lavoro proposto per essere in grado di identificare tutti i potenziali pericoli e precauzioni. Le attività ad alto rischio sono quelle in cui le conseguenze prevedibili di un errore o di un’omissione potrebbero provocare lesioni immediate e gravi, ad es. un’esplosione o un incendio che colpisce immediatamente le persone o le intrappola. Normalmente includeranno: • Brasatura, in particolare su parti degli impianti che hanno precedentemente contenuto refrigerante; • Esecuzione di lavorazioni a caldo o introduzione di sorgenti di innesco in aree normalmente designate come pericolose; • Lavori eseguiti in spazi confinati; • Il guasto nell’impianto di refrigerazione. La guida sui sistemi di autorizzazione al lavoro può essere trovata online (ad esempio http://www.hse.gov.uk/ safemaintenance/permits.htm ) e in Guida ai sistemi di permesso di lavoro HSG250 https://www.hse.gov.uk/ hsg250 Un permesso di lavoro è un sistema documentato che consente al personale specificato di svolgere un lavoro specifico entro un determinato periodo. Descrive in dettaglio le precauzioni necessarie per completare il lavoro in sicurezza e dovrebbe basarsi su una valutazione del rischio adeguata e sufficiente. Descriverà quale lavoro verrà svolto, come verrà svolto e da chi. Il permesso di lavoro richiede attestazioni da parte di chi autorizza il lavoro e di chi lo esegue.

Ove necessario sarà richiesta anche una dichiarazione da parte di coloro che sono coinvolti nelle procedure di passaggio di turno o di proroga del permesso. Una volta ultimati i lavori sarà necessaria una dichiarazione da parte di colui che ha emesso il permesso che l’opera è terminata e che l’impianto è pronto per il normale utilizzo. Il permesso di lavoro dovrebbe essere chiaramente definito e facilmente comprensibile da tutte le parti. Dovrebbe essere progettato per consentire l’uso in circostanze insolite e procedure dettagliate per la sospensione del lavoro, se necessario. Oltre al dettaglio sulle precauzioni che devono essere prese per prevenire un incendio o un’esplosione, il permesso di lavoro dovrebbe ricoprire le precauzioni necessarie per il controllo dei rischi per la salute e, se necessario, i rischi derivanti dall’ingresso in spazi confinati, scosse elettriche, sistemi di pressione e contatto con apparecchiature in movimento. LAVORO A CALDO I processi di lavoro a caldo e di manutenzione che comportano l’applicazione di calore, come la brasatura, dovrebbero essere evitati ove ragionevolmente possibile. Tuttavia, se non è possibile farlo, prima dell’inizio del lavoro i datori di lavoro dovrebbero effettuare quanto segue: • Effettuare una specifica valutazione dei rischi; • Se i sistemi sono stati precedentemente caricati con un refrigerante, assicurarsi che tutto il refrigerante sia rimosso dall’area in cui verrà applicato il calore; • Assicurarsi che l’impianto sia opportunamente spurgato con un opportuno gas inerte prima di effettuare qualsiasi lavoro a caldo; • Assicurarsi che il gas di spurgo venga scaricato in un’area sicura e ben ventilata; • Utilizzare sempre un rilevatore di gas infiammabile adatto; • Tutti i lavori a caldo devono essere eseguiti da persone competenti e formate; • Tutti i lavori a caldo devono essere eseguiti secondo un rigoroso sistema di permessi di lavoro.


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LEZIONE 246 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Tipologie di circuiti frigoriferi in cui il retrofit dell’R404A richiede particolare attenzione INTRODUZIONE

Pierfrancesco Fantoni Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2021, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

Proseguiamo nell’analisi riguardante i criteri da seguire quando si desidera sostituire un refrigerante con un altro e la scelta possibile non è univoca, poichè esistono molteplici refrigeranti sostitutivi tutti potenzialmente adatti all’operazione di retrofit. Una scelta attenta deve tenere conto di più fattori: tecnologici, ambientali, di convenienza economica. Se si desidera che essa risulti essere appropriata è indispensabile anche riferirsi al tipo di circuito frigorifero con cui si ha a che fare, alla sua componentistica e al tipo di servizio che è destinato a svolgere. DIVERSI PARAMETRI PER LA SCELTA Come visto, in particolari situazioni impiantistiche conviene riflettere a monte sull’esecuzione dell’operazione di retrofit per valutare quale risulta essere la migliore scelta del refrigerante sostitutivo. Per inciso, e per meglio definire quale sia la complessità correlata a tale scelta, va detto che il criterio secondo il quale il nuovo refrigerante non deve comportare effetti negativi eccessivi sul compressore non è l’unico parametro di cui si deve tenere conto: esso va debitamente messo a confronto con altre necessità, altrettanto importanti. In sostanza, del nuovo refrigerante si dovrà anche valutare la sua adeguatezza alle normative che impongono limiti al valore del GWP dei fluidi impiegabili; la sua disponibilità sul mercato, disponibilità attuale ma anche previsione di una disponibilità futura in un arco temporale medio-lungo; il suo costo unitario

dato che comunque l’operazione di retrofit non deve avere costi troppo elevati anche in rapporto alla possibilità di sostituire il vecchio impianto per passare ad uno nuovo invece che retrofittarlo. Si tratta, insomma, di analizzare attentamente tutte le variabili in gioco, valutarne gli aspetti connessi positivi e quelli negativi, e prendere una decisione oculata se si desidera anche che essa risulti essere, poi, vincente. SEMPRE A RIGUARDO DEL COMPRESSORE Ormai ci risulta abbastanza chiaro che affinchè il retrofit possa avere un buon successo va dato senz’altro un occhio di riguardo al compressore. Una delle chiavi fondamentali che permettono di ottenere risultati soddisfacenti è proprio quella di analizzare attentamente quali riguardi bisogna avere nei confronti di questo componente del circuito frigorifero. Per proseguire nell’analisi che già stiamo conducendo da tempo, vediamo quali sono gli altri punti cruciali che possono far propendere per la scelta dell’R452A quando si vuole sostituire l’R404A. La temperatura di lavoro del compressore rimane lo snodo centrale su cui concentrare l’attenzione. L’R452A può risultare la scelta vincente quando non si ha la possibilità materiale di procedere a sistemi di raffreddamento del compressore o comunque di favorirne la dispersione del calore generato. Ecco, allora, che una situazione favorevole al suo uso si ha quando il compressore necessariamente deve essere avvolto da pannelli acusticamente isolanti perchè, ad esempio, l’apparecchiatura frigorifera trova la INDUSTRIA & formazione /41


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sua collocazione di lavoro in ambienti che richiedono l’assenza di rumori, vibrazioni, ecc. Oppure quando il compressore è collocato in spazi ricavati all’interno dell’apparecchiatura che risultano essere angusti, di volumetrie ridotte, con scarsa circolazione di aria: può essere il caso, ad esempio, degli armadi espositori verticali per i dolci o per la conservazione dei vini che vediamo in certi ristoranti incassati nell’arredamento per renderne meno evidente la loro presenza ma che, con tale soluzione, vedono fortemente penalizzata la circolazione dell’aria, sia sul compressore che sul condensatore, e che quindi sono destinati a lavorare sempre in condizioni “soffocanti”. Può essere anche il caso, infine, in cui non è possibile migliorare il raffreddamento del compressore attraverso moti convettivi forzati dell’aria, come ad esempio si può ottenere sfruttando l’azione delle ventole del condensatore per diminuire anche la temperatura del compressore. IL SISTEMA DI SBRINAMENTO Altra situazione impiantistica che potrebbe favorire l’impiego dell’R452A è quella in cui il sistema di sbrinamento avviene con gas caldo. Questo potrebbe essere il caso, ad esempio, della piccole vetrine selfservice a isola per la vendita dei gelati confezionati o dei surgelati (figura 1), che lavorano a basse temperature. Esse sono soggette normalmente alla formazione di consistenti strati di

Figura 1- Esempio di isola espositore per surgelati con sistema di sbrinamento a gas caldo (tratto da catalogo ISA)

brina data la loro bassa temperatura di evaporazione ed al fatto che sono soggette a frequenti aperture (o in certi casi risultano proprio essere di tipo aperto per facilitare/invogliare il cliente ad acquistare il prodotto): per questo necessitano di un efficace sistema di sbrinamento sia in termini di velocità per il completamento del ciclo sia in termini di economicità energetica per realizzare lo stesso. Uno dei metodi migliori per raggiungere questi obiettivi è proprio il ricorso allo sbrinamento a gas caldo. Orbene, in tali tipi di apparecchiature è possibile che il compressore raggiunga elevate temperature di lavoro se non si hanno dedicati sistemi che permettono di inviare all’evaporatore

Ancora un grande successo per i corsi in FAD - Formazione a Distanza del Centro Studi Galileo, in Nigeria, con l’approfondimento su “Energy Efficiency Applied to RAC Best Practices”: al corso ha partecipato anche Madi Sakandé, da anni docente CSG e di recente eletto presidente di U-3arc, realtà che unisce e aiuta a cooperare 40 diverse associazioni nazionali del Freddo provenienti da ogni angolo del continente africano. 42/ INDUSTRIA & formazione

la corretta quantità di gas caldo necessaria al suo sbrinamento. Questa è proprio una delle situazioni tipiche in cui è necessario scegliere un refrigerante sostitutivo che non comporti intrinsecamente elevate temperature di scarico del compressore che, diversamente, andrebbero ad aumentare quelle connesse inevitabilmente all’impiego della tecnologia a gas caldo. CIRCUITI CON CARICA MAGGIORE Anche in situazioni impiantistiche più complesse ed in presenza di capacità frigorifere molto maggiori di quelle in gioco nelle piccole apparecchiature per la refrigerazione commerciale sussistono situazioni in cui il compressore deve inevitabilmente far fronte a condizioni che comportano alte temperature di lavoro. Pensiamo, ad esempio, al caso non di certo raro in cui un unico circuito frigorifero serve celle frigorifere a diversa temperatura, come ad un esempio una cella BT per la conservazione a lungo termine di carni congelate ed una cella TN per la conservazione di frutta e verdura. In questa situazione la fornitura di freddo richiede di garantire almeno la temperatura di -18 °C per la prima cella ed una temperatura di poco superiore a 0 °C per la seconda. Le due celle lavorano in parallelo,


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Quello del Freddo è un settore in continua e costante evoluzione: la ricerca di nuove tecnologie sempre più green ed efficienti continua senza sosta, le normative cambiano ed è indispensabile per gli addetti ai lavori non restare indietro: i webinar del Centro Studi Galileo, organizzati con cadenza mensile coinvolgendo i partner CSG, sono un’ottima opportunità per mantenersi sempre aggiornati. In questo, svolto recentemente, si è parlato di attrezzatura per i tecnici del freddo che usano refrigeranti leggermente infiammabili.

ossia sono asservite dallo stesso compressore e dalla medesima linea di alta pressione, mentre il dispositivo di espansione ed il tratto della linea di aspirazione (eccetto l’ultimo) non sono comuni. Ovviamente le pressioni di lavoro dei due evaporatori devono essere mantenute ben distinte, cosa che viene garantita dai due diversi dispositivi di espansione, ciascuno al servizio di ognuno degli evaporatori presenti. Invece la pressione di aspirazione del compressore deve essere univoca. Tecnicamente affinché tale situazione sia realizzabile è necessario disporre di un regolatore di pressione installato a valle dell’evaporatore della cella TN e di un regolatore di pressione installato a monte del compressore, sulla sua linea di aspirazione. La funzione di tali valvole è quella di regolare opportunamente la portata di gas in transito in maniera tale da mantenere stabili le pressioni di lavoro. Senza entrare nei dettagli del funzionamento, si può prevedere che per raggiungere tale obiettivo possono presentarsi situazioni in cui la variabilità delle quantità di gas in movimento e che giungono al compressore comportano delle sovratemperature per lo stesso e quindi lo obbligano a lavorare in condizioni surriscaldate. Queste situazioni si presentano normalmente

già quando il refrigerante impiegato è l’R404A. Tali tipi di impianti in molte situazioni ricadono anche sotto le prescrizioni del Regolamento Europeo 517/2014 che impone che dal 1 gennaio 2020 non è più consentito impiegare refrigerante R404A vergine per la manutenzione se la carica totale del circuito supera una certa quantità (poco più di 10 kg). Per essi, quindi, in casi di scarsità di carica del circuito con molta probabilità è più conveniente procedere ad un retrofit con altro refrigerante piuttosto che intervenire con refrigerante R404A riciclato o rigenerato. In tale caso la scelta del nuovo fluido deve tassa-

tivamente tenere in considerazione le caratteristiche del circuito su cui si va ad operare nel senso che si è sopra descritto. Tale scelta dovrà ricadere, quindi, su un refrigerante sostitutivo di caratteristiche tali da non comportare temperature di scarico del compressore elevate a causa delle sue caratteristiche termodinamiche visto che, già di per sè, la tipologia di impianto porta ad avere un compressore caldo in certe situazioni di lavoro. Una scelta siffatta porterebbe ad aggravare il carico di lavoro del compressore e quindi non sarebbe una buona scelta.

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE FRODE CONTRO L’AMBIENTE, UN SEQUESTRO DA 27 TONNELLATE: L’OLAF E LE AUTORITÀ SPAGNOLE BLOCCANO IL TRAFFICO DI GAS FLUORURATI ILLECITI

L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e le autorità spagnole hanno smantellato un’organizzazione criminale che trafficava con gas refrigeranti illegali, notoriamente dannosi per il clima. L’operazione Verbena ha portato al sequestro di 27 tonnellate di gas e all’arresto di cinque persone. L’operazione Verbena è stata la più grande operazione mai realizzata a livello Europeo contro il traffico di gas refrigeranti. Oltre alle 27 tonnellate sequestrate, le indagini hanno scoperto 180 tonnellate di HFC illeciti contrabbandati prima dell’intervento delle autorità spagnole e dell’OLAF. Secondo le stime, il gruppo criminale è responsabile dell’emissione nell’ambiente di oltre 234.000 tonnellate di anidride carbonica, che equivale all’incirca a un’auto che fa il giro del mondo quasi 9.000 volte. L’operazione Verbena – che ha posto fine a queste attività – è stata condotta dalla polizia spagnola e dall’Agenzia delle Entrate spagnola, con il sostegno dell’OLAF.

di lavorare con le autorità per garantire che le raccolte di dati sugli F-Gas sviluppate a sostegno di eventuali restrizioni REACH risultanti siano il più solide e complete possibile. L’ulteriore opportunità offerta per contribuire a presentare ulteriori dati e commenti sulle informazioni esistenti consentirà ai produttori e agli utilizzatori di gas fluorurati, già rigorosamente controllati dalla Regolamentazione Europea F-GAS, di basarsi sui dati contenuti nella pubblicazione. EFCTC, le imprese e gli utilizzatori di gas fluorurati sono in una buona posizione per fornire ulteriori dettagli sui possibili usi e sui relativi modelli di esposizione potenziale per settori e applicazioni specifici. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

EFCTC prende atto dell’adesione allo PFAS Registry of Intentions for a REACH restriction da parte di Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, e attende con ansia 44/ INDUSTRIA & formazione

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PUBBLICATE LE LINEE GUIDA RAEE PER LA REFRIGERAZIONE COMMERCIALE

ASSOCOLD PUBBLICA UNA GUIDA SULLA TRANSIZIONE 4.0 PER LA REFRIGERAZIONE COMMERCIALE

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EFCTC È PRONTA A CONTINUARE A FORNIRE ASSISTENZA NELLA CREAZIONE DI ESAUSTIVE E COMPLETE RACCOLTE DATI PER IL “PFAS REGISTRY OF INTENTIONS FOR A REACH RESTRICTION”.

ri e processi produttivi. La partnership tra ANIMA e ICIM SpA – Ente di certificazione nazionale di riferimento in ambito di trasformazione industriale e attestazione Industria 4.0 con oltre 1800 attestazioni ad oggi rilasciate – supporta le imprese nell’accesso al piano Transizione 4.0 per l’acquisto di tecnologie moderne ed efficienti in un’ottica di investimenti sicuri che possano essere duraturi nel tempo. A tal fine Assocold ha realizzato una guida interamente dedicata al mondo della refrigerazione commerciale per fornire a clienti ed operatori di indicazioni semplici e strumenti chiari per accedere in modo sicuro ai benefici fiscali del Piano Transizione 4.0.

Il piano Transizione 4.0 nasce nell’ambito di una visione strategica: sostenere il Sistema Paese nel compiere i passi necessari per rimanere all’avanguardia e offrire un supporto alle imprese che investono nell’ammodernamento, digitalizzazione ed efficientamento dei propri macchina-

Assocold ha elaborato insieme agli esperti delle aziende associate le Linee Guida RAEE per la refrigerazione commerciale che forniscono elementi di supporto pratico in riferimento al Decreto Legislativo 14 marzo 2014, n. 49 di attuazione della Direttiva 2012/19/UE2 e alle indicazioni fornite dalla Commissione Europea nei documeni WEEE2 FAQ e RoHS2 FAQ. Il documento si rivolge sia ai costruttori e agli operatori economici coinvolti sia alle autorità nazionali per una coerente e uniforme applicazione della disciplina RAEE ai prodotti per la refrigerazione commerciale immessi sul mercato. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE MERCATO CLIMATIZZAZIONE, NUMERI IN CRESCITA ANCHE NEL SECONDO TRIMESTRE 2021

RIALZO DI MATERIE PRIME E NOLI MARITTIMI, UNA CRISI CHE VA OLTRE L’INDUSTRIA

sempre più grave, come sottolinea Nocivelli: «Gli straordinari aumenti dei prezzi delle materie prime e dei noli marittimi, e gli impatti negativi sugli equilibri economici e competitivi del sistema produttivo nazionale negli scambi import-export stanno causando gravi difficoltà a tutto il comparto della meccanica, e al settore manifatturiero in generale». Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Diffusi i dati Assoclima sul mercato Italia della climatizzazione a fine giugno 2021: segno positivo per tutte le tipologie di prodotti, in calo solo i condizionatori trasferibili. Vento ancora favorevole per il settore della climatizzazione: la rilevazione trimestrale di Assoclima conferma anche per il periodo aprile-giugno 2021 il buon andamento del mercato Italia già registrato nel primo trimestre. Fatta eccezione per i condizionatori trasferibili, che al termine dei primi sei mesi del 2021 evidenziano cali del -15,4% a volume e -16,2% a valore rispetto allo stesso periodo del 2020, tutte le altre categorie di prodotto presentano dati in crescita, in qualche caso anche con percentuali a tre cifre. Alcune percentuali particolarmente elevate sono in parte spiegate dal fatto che il confronto avviene con i dati di mercato relativi ai primi sei mesi del 2020, per metà dei quali l’Italia è stata in lockdown. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

La denuncia di Anima Confindustria: «Ora il rischio è di un’inflazione generalizzata e fuori controllo». L’aumento dei prezzi delle materie prime continua la sua corsa, tra un’offerta tuttora contratta a causa della pandemia e la crescita esponenziale della domanda innescata dalle ripartenze avvenute in maniera non uniforme – prima della Cina, poi di molti altri Paesi. «Grazie alle manovre fiscali e monetarie fortemente espansive, i Paesi più avanti con le vaccinazioni sfruttano il momento a loro vantaggio per accapparrarsi le risorse scarse. Occorre un intervento deciso a livello europeo per tutelare le nostre imprese» dichiara Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria, che prosegue «Ritardi nel processo di vaccinazione possono generare forte disparità». Ora l’economia italiana (e mondiale) può trovarsi di fronte a uno scenario

MONITORAGGIO DEI PREZZI DEGLI HFC: I DATI DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2021 L’Associazione dei Tecnici del Freddo è partner ufficiale di Oko Recherche e della Commissione Europea per il monitoraggio continuo del prezzo degli HFC e per la loro disponibilità in territorio UE. Nel primo trimestre del 2021, 72 società di 10 Stati membri dell’UE (i principali intervistati provengono da Francia, Germania, Italia e Polonia) a tutti i livelli della catena di approvvigionamento (3 produttori di gas, 15 distributori di gas, 30 OEM, 21 società di servizi, 1 utente finale e altri 2) hanno segnalato prezzi di acquisto e/o vendita per HFC e alternative GWP inferiori in termini assoluti (€/ kg) o come indice dei prezzi (con il 2014 come anno di riferimento). Si prega di notare che le aziende non segnalano i prezzi per tutti i refrigeranti, ma solo per quelli pertinenti. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE ALCUNI HFC E HFO A RISCHIO LIMITAZIONE – SOSTANZE PFAS: CINQUE PAESI UE SPINGONO SULL’ACCELERATORE

Con una mossa con importanti implicazioni per l’industria europea HVAC&R, cinque paesi dell’UE hanno annunciato il 15 luglio la loro intenzione di presentare una proposta congiunta per limitare le sostanze perfluoro alchiliche (PFAS), inclusi alcuni refrigeranti HFC e HFO, all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ai sensi del regolamento REACH, entro luglio 2022. I cinque paesi – Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Danimarca – stanno cercando il feedback delle parti interessate sulla loro proposta. Dopo la presentazione, prevista per il prossimo anno, la proposta di restrizione sarebbe quindi soggetta a una adozione dei pareri finali da parte del Comitato per la valutazione dei rischi (RAC) e del Comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) dell’ECHA, prima di essere adottata dalla Commissione Europea (CE). Le sostanza PFAS, che rappresentano un gruppo di oltre 4.700 “forever chemicals“, vengono utilizzati per produrre molti prodotti di consumo, ma l’esposizione a queste sostanze può essere dannosa per la salute umana. I PFAS includono ad esempio l’acido perfluorottano solfonico (PFOS) e l’acido perfluoroottanoico (PFOA), che sono già stati rispettivamente limitati e vietati nell’UE. Come definito dai cinque paesi, le sostanze PFAS includono una serie di gas fluorurati, compresi alcuni HFC e HFO utilizzati nelle applicazioni HVAC&R. Inoltre, l’acido trifluoroacetico (TFA), che è uno PFAS, è un prodotto di degradazione atmosferica di HFO-1234yf e HFC-134a. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it 46/ INDUSTRIA & formazione

PORTO DI PALERMO, SEQUESTRO DA 2,5 TONNELLATE DI GAS REFRIGERANTE PROVENIENTE DALLA CINA

L’operazione è stata condotta dall’agenzia Dogane e monopoli e dalla guardia di finanza, nell’ambito di una serie di controlli effettuati sulle merci in importazione. L’operazione ha portato al sequestro di ben 50 bombole, contenenti 2,5 tonnellate di gas refrigerante, nello specifico l’HFC R-422D ( un gas fluorurato a effetto serra). Il carico di bombole, trovato in un container proveniente dalla Cina e destinato a un importatore siciliano, è stato intercettato nel corso di un controllo dei documenti delle merci in entrata o in transito: “solo a seguito di una mirata analisi dei rischi si è deciso di verificare la natura delle merci riscontrando un’etichettatura non conforme a quanto prescritto dalla normativa europea per gli specifici prodotti“, ha evidenziato una nota ufficiale. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

ANCHE L’INDIA RATIFICA KIGALI!

Arriva l’annuncio del primo ministro indiano: si prevede che l’eliminazione graduale degli HFC, che

vengono utilizzati negli apparecchi di raffreddamento, nelle schiume isolanti e altro, eviterà un riscaldamento di quasi 0,5°C entro la fine del secolo. La ratifica dell’India, nota per le elevatissime emissioni, è un enorme passo avanti verso il successo dell’emendamento di Kigali. La Cina ha ratificato l’accordo all’inizio di quest’anno, insieme ad altre 121 nazioni che hanno ratificato fino ad oggi. Il governo indiano prevede di sviluppare una strategia nazionale per l’eliminazione graduale degli HFC nel prossimo anno, processo che comporterà la collaborazione con le industrie e si concluderà entro il 2023. Il governo prevede inoltre di aggiornare il quadro giuridico esistente per eliminare gradualmente le sostanze lesive per l’ozono entro la metà del 2024. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

RATIFICA ANCHE LA TUNISIA, KIGALI A QUOTA 124 FIRME!

Con la firma della Tunisia, 124 delle 167 nazioni che hanno adottato l’emendamento nel 2016 hanno ufficialmente ratificato l’accordo. Sebbene completare definitivamente il processo di ratifica sarà un percorso ancora molto lungo, ogni nuova firma permette di avvicinarsi un po’ di più agli ambiziosi obiettivi climatici proposti dall’emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal: entro il 2036, è fondamentale che almeno l’86% delle nazioni “non dell’articolo 5”, ossia quelle non in via di sviluppo, completino il processo di ratifica. Per le altre, si punta al 2045 o al 2047. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE EPEE, ONLINE NUOVO POSITION PAPER: COME ADEGUARE RAFFREDDAMENTO E RISCALDAMENTO A “FIT FOR 55”? In vista del tanto atteso lancio del pacchetto “Fit for 55” della Commissione europea, EPEE fornisce raccomandazioni su come garantire che il riscaldamento e il raffreddamento siano “Fit for 55”, ossia adeguati al raggiungimento dell’obiettivo, un aspetto cruciale affinché l’UE si muova verso l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il settore del riscaldamento e del raffreddamento deve decarbonizzarsi rapidamente, in particolare il riscaldamento che è ancora in gran parte basato sui combustibili fossili. EPEE ha definito i modi per utilizzare al meglio il pacchetto “Fit for 55” per trasformare questa ambiziosa aspirazione in realtà, e mostra la strada per un approccio più ambizioso per la decarbonizzazione del settore. EPEE ritiene che il pacchetto “Fit for 55” rappresenti un’opportunità unica per estendere ulteriormente i vantaggi in termini di efficienza energetica e il contributo delle energie rinnovabili del settore del riscaldamento e del raffreddamento. Per avere successo sarà necessaria una combinazione efficace di politiche che consentano sia la riduzione della domanda di energia, attraverso una maggiore efficienza energetica, sia il passaggio dal combustibile fossile alla fornitura di calore tramite fonti pulite e rinnovabili. Il quadro politico dell’UE deve stabilire un quadro di riferimento forte e ambizioso per allineare ambizione climatica e decarbonizzazione del calore. A tal fine, EPEE raccomanda vivamente di aumentare e rendere

vincolanti gli obiettivi principali e di supporto sia nella direttiva sull’efficienza energetica che nella direttiva sulle energie rinnovabili, mentre l’eliminazione graduale dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento dovrebbe avere la priorità in tutta la legislazione pertinente.

e solo pochi affrontano l’inquinamento atmosferico transfrontaliero. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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UNEP, DISPONIBILE IL PRIMO “FIRST GLOBAL ASSESSMENT OF AIR POLLUTION LEGISLATION” Il First Global Assessment of Air Pollution Legislation presenta i risultati di uno studio sulla legislazione sulla qualità dell’aria in 194 paesi e nell’Unione europea. Utilizzando come punto di partenza le Linee guida sulla qualità dell’aria sviluppate dall’Organizzazione mondiale della sanità, il rapporto esamina le misure legali per determinare se gli standard di qualità dell’aria vengono rispettati e quali standard legali esistono per verificare il mancato rispetto degli stessi. Il rapporto sottolinea che una solida governance è fondamentale per raggiungere gli standard minimi di qualità dell’aria e gli obiettivi di salute pubblica. Ciò può essere ottenuto attraverso lo sviluppo di una legislazione per il controllo della qualità dell’aria che integri responsabilità, applicabilità, trasparenza e partecipazione pubblica. Il rapporto rivela che non esiste un quadro giuridico comune per gli standard di qualità dell’aria ambiente (AAQS) a livello globale e che l’effettiva applicazione degli AAQS rimane una sfida legale significativa. Molti paesi non dispongono di una legislazione che stabilisca AAQS, o che comunque richieda il monitoraggio della qualità dell’aria,

“CONTINUITÀ DI FRONTE ALLE AVVERSITÀ”, UNA LETTERA APERTA DELL’UNEP ANTICIPA LA GIORNATA MONDIALE DELL’OZONO

Con una lunga lettera aperta ai National Ozone Officers, UNEP ha ringraziato chi anche durante la pandemia non ha mai smesso di lavorare per mettere la salvaguardia del clima al primo posto nonostante le avversità. Di seguito, la lettera aperta, che mette in evidenza il prossimo importantissimo appuntamento previsto, il World Ozone Day, previsto per il 16 settembre, per il quale UNEP ha messo a disposizione numerose risorse, quali ad esempio la Cold Chain Database Methodology, il Cold Chain Technology Brief per i vaccini e il recente OzonAction Knowledge Maps tool. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it CAREL regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it CASTEL valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it CORE EQUIPMENT componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50127 Firenze Tel. 055/334101 www.core–equipment.it DENA accumulatori di liquido, filtri Daniele Francia 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454007 www.dena.it DORIN compressori Giovanni Dorin 50061 Compiobbi Tel. 055/623211 www.dorin.com EMBRACO EUROPE compressori ermetici Enrico Albera 10023 Riva presso Chieri Tel. 335/5828037 www.embraco.com

FIELDPIECE INSTRUMENTS strumentazione Dominique Cuppers 7006 RB Doetinchem The Netherlands Tel. +31 6 45 110 420 www.fieldpiece.com FRASCOLD produzione compressori per refrigerazione e condizionamento Giuseppe Galli 20027 Rescaldina Tel. 0331/742201 www.frascold.it LU-VE GROUP scambiatori di calore Elisabetta Nardelli 21040 Uboldo Tel.02/96716885 www.luvegroup.com MODINE CIS ITALY scambiatori di calore Cristian Michelin 33050 Pocemia Tel. 0432/772001 www.modine.com REFCO produzione e fornitura di componenti e strumenti per la refrigerazione World Headquarters 6285 Hitzkirch - Svizzera Tel. 0041/41/9197282 www.refco.ch/it RIVACOLD gruppi frigoriferi preassemblati Marco Barilari 61020 Montecchio Tel. 0721/919911 www.rivacold.com TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 www.testo.it

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GRUPPO ANGELANTONI TURBOALGOR produzione di kit per l’efficienza energetica degli impianti frigoriferi Maurizio Ascani 06056 Massa Martana Tel. 075/8955230 www.turboalgor.it VULKAN ITALIA cercafughe, connessioni tubi, giunti lokring Cristina Fasciolo 15067 Novi Ligure Tel. 0143/310247 www.vulkan.com WIGAM componenti, gruppi manometrici, pompe vuoto, stazioni di ricarica, lavaggio Alessandro Vangelisti Tel. 0575/5011 Massimo Gorno Tel. 02/57307472 52018 Castel San Niccolò www.wigam.com

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FRIGOPLANNING ventilatori, frigoriferi industriali e componenti Donatella Gambardella 83100 Avellino Tel. 0825/780955 www.frigoplanning.com LAREL ricambi e accessori per refrigerazione Gennaro De Crescenzo 80026 Casoria Tel. 081/7598760 www.larel.it LF RICAMBI ricambi per refrigerazione commerciale e cucine professionali Michele Magnani 47522 Cesena Tel. 0547/341111 www.lfricambi724.it MORELLI accessori per refrigerazione e condizionamento, compressori, condensatori, evaporatori Fausto Morelli 50127 Firenze Tel. 055/351542 www.morellispa.it NEW COLD SYSTEM componentistica per refrigerazione e condizionamento Madi Sakande 40012 Calderara di Reno Tel. 051/6347360 www.newcoldsystem.it RAIME refrigerazione industriale e commerciale Leonardo Marques Miranda 80146 Napoli Tel. 081/7340900 www.raime.it RECO componenti e impianti per la refrigerazione e il condizionamento Stefano Natale 70123 Bari Tel. 080/5347627 www.re-co.it


NUMERO 8 / OTTOBRE 2021 ROLESCO componenti per refrigerazione e condizionamento, saldatura, impianti Vittorio Chinni 70123 Bari Tel. 080/5061742 www.rolesco.it ROTOCOLD componenti per refrigerazione, condizionamento, ventilazione Loredana Rotolo 90143 Palermo Tel. 091/6257871 www.rotocold.it SAMA’ SUPERSAMASTORE componenti e attrezzature per la refrigerazione Matteo Samà 23900 Lecco Tel. 0341/1885728 www.supersamastore.it SPLUGA componentistica, energie rinnovabili, pompe Andrea Cagnacci 09010 Vallermosa Tel. 0781/79399 www.spluga.it

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INDUSTRIA & formazione /49


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 210a) Ventunesimo anno

A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI ABBATTITORE EQUIVALENTE: Modello di abbattitore di temperatura immesso sul mercato con le stesse caratteristiche tecniche, di efficienza e di prestazioni di un altro modello di abbattitore immesso sul mercato dallo stesso fabbricante con un codice commerciale diverso. BRASATURA: Particolare tecnica che permette di eseguire giunzioni tra due metalli mediante l’utilizzo di un terzo tipo di materiale, detto d’apporto. A differenza della saldatura, infatti, nella brasatura è necessario disporre di un terzo materiale, che va ad aggiungersi ai due che si vogliono unire, permettendo così la formazione della connessione. Perché ciò avvenga i due materiali devono venire scaldati a temperature ben inferiori a quella corrispondente alla loro fusione. Tale riscaldamento ha lo scopo di far dilatare gli interstizi presenti all’interno degli elementi particellari che li compongono, in modo tale che essi possano venire riempiti dal materiale d’apporto e rinsaldare così il legame con l’altro materiale oggetto della giunzione. Il riscaldamento, inoltre, ha lo scopo di permettere al materiale d’apporto di bagnare le superfici dei due metalli da unire e quindi di aderire perfettamente ad essi. Il materiale d’apporto generalmente penetra per capillarità attraverso gli 50/ INDUSTRIA & formazione

interstizi costituiti dai due materiali da unire. Una volta avvenuto il raffreddamento della brasatura, i due materiali connessi ed il materiale d’apporto vengono a formare un tutt’uno dal punto di vista meccanico. La temperatura a cui occorre riscaldare la giunzione dipende dal tipo di materiale d’apporto. Nella brasatura forte è necessario portare i materiali ad una temperatura di 700-800 °C circa, mentre nella brasatura debole è sufficiente raggiungere i 250 °C. CARICO PARZIALE DI RAFFREDDAMENTO: Il carico di raffreddamento a una specifica temperatura esterna, calcolato come il prodotto del carico teorico di raffreddamento e del coefficiente di carico parziale, espresso in kW. DOCK SHELTER: Struttura apposita, generalmente costituita in gomma, che risulta essere in dotazione alle banchine di carico/ scarico delle merci di un magazzino frigorifero. Questo tipo di struttura è in grado di estendersi e di aderire alle aperture dei veicoli refrigerati che vengono parcheggiati nelle vicinanze: attraverso di esso vengono caricate/scaricate le merci presenti sui veicoli che devono essere stivate in un magazzino frigorifero. Tali strutture sono in grado di creare un ambiente isolato dall’esterno senza soluzione di continuità tra il vano di carico del veicolo refrigerato e l’interno del magazzino frigorifero stesso grazie ad una struttura flessibile adattabile a qualunque tipologia di veicolo e conformazione del portellone di accesso. Grazie ai dock shelter la movimentazione delle merci avviene con minori rialzi di temperature delle stesse e permette di avere una più stabile catena del freddo. Altrimenti vengono anche chiamati dock tunnel. FILTRO FINE: Filtro per l’aria di un’Unità di Ventilazione Non Residenziale che nelle prove di test standardizzate dimostra avere un’efficienza media per particelle di dimensione 0,4 μm superiore all’80 % ed un’’efficienza minima superiore al 35 %.

MLF: Multi Lateral Fund (fondo multilaterale). Fondo istituito nel 1991 per assistere i Paesi compresi nel cosiddetto gruppo dell’articolo 5 nell’adempimento degli impegni previsti dal Protocollo di Montreal. Attraverso il fondo vengono finanziati i processi di riconversione industriale, assistenza tecnica, formazione e sviluppo di capacità di tali nazioni. OPERATORE: Secondo il Regolamento UE n. 517/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sui gas fluorurati a effetto serra è la persona fisica o giuridica che esercita un effettivo controllo sul funzionamento tecnico dei prodotti e delle apparecchiature frigorifere. L’operatore è la figura in grado di determinare l’opportunità di accendere o spegnere un impianto frigorifero, di autorizzare i tecnici certificati ad eseguire lavori sul circuito frigorifero (installazioni, riparazioni, manutenzioni, smantellamento) ed ha potere decisionale riguardo eventuali necessarie modifiche da apportare all’impianto stesso. Spesso, in circostanze specifiche e ben definite, il proprietario dell’impianto frigorifero viene ritenuto responsabile degli obblighi dell’operatore. Potere calorifico superiore: Il quantitativo totale di calore emesso da un’unità di combustibile a ossicombustione integrale una volta effettuato il ritorno alla temperatura ambiente dei prodotti della combustione; tale quantitativo comprende il calore di condensazione degli eventuali vapori contenuti nel combustibile e del vapore acqueo formato dalla combustione dell’eventuale idrogeno contenuto nel combustibile.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.



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