Bilancio sociale Caritas 2013

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2


Se ti aiuto a vivere allora vivo anch’io




INTRODUZIONE

1

Don Davide Schiavon

IDENTITÀ

5

BRANO DEL VANGELO

17

Un cammino di carità alla luce di Giovanni

CAPITOLO 01

20

Lo stare con

CAPITOLO 02 Lo sguardo che orienta alla Libertà

CAPITOLO 03

34

50

La sequela che dà senso alla vita

CAPITOLO 04 In ascolto dei desideri profondi

CAPITOLO 05 Fare esperienza dell’Amore

CAPITOLO 06 Rimanere ed abitare il cuore dell’umanità

CAPITOLO 07 La Carità è condivisione, è condurre a Cristo

CAPITOLO 08 Un Amore che rinnova e che svela il proprio nome

BILANCIO ECONOMICO

56

64

78

88

102

108

Dati economici 2013

COME SOSTENERE CARITAS TARVISINA Il sostegno è l’incontro tra la fragilità e l’amore

118



di

paludi della marginalità e

Diocesana

dell’esclusione sociale; è

non è un documento

il sangue di chi sente che

amministrativo che ha

il

come obiettivo quello di

imprigiona

ribadire e far conoscere,

speranza e fa scivolare

come dal punto di vista

nella rassegnazione di una

economico,

sopravvivenza sterile.

Il

bilancio

una

sociale

Caritas

il

capitolo

gelo

dell’indifferenza la

propria

relativo ai poveri risulta

È il colore della sofferenza

essere sempre in passivo.

che segna il cammino di molti uomini e di molte

È uno strumento che vuole

donne,

aprire i cuori e la mente

nel

alla

con l’anelito di una vita

riflessione,

affinché

che

buio

brancolano

delle

povertà

vera

migliore, di una speranza

rivoluzione culturale ed un

viva. Ma è anche il colore

autentico rinnovamento dei

della passione per la vita

cuori.

e per l’uomo. È l’Amore

si

concretizzi

un

che dà senso ad ogni Il rosso non può essere

piccolo frammento della

solo il colore con cui si

vita e che si dona senza

evidenziano le passività

misura affinché cresca la

di bilancio, ma è il colore

vita, affinché ogni deserto

del sangue, della Vita,

possa fiorire e portare

dell’Amore.

frutto.

E

un

bilancio

Il bilancio sociale di Caritas

sociale

racchiude tutto questo. È

Tarvisina

espressione del sudore,

un segno di speranza e

della fatica, del sangue

di trasparenza. Non ha

che ha rigato il volto di chi

l’intenzione di celebrare le

si è trovato inabissato nelle

opere compiute da Caritas,

2

vuole

essere


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

ma vuole invitare alla lode

ma indica un cammino

e al ringraziamento perché

da compiere con fedeltà e

con l’aiuto di Dio l’Amore

costanza: “Maestro dove

continua

abiti ? Venite e vedrete”.

ad

irrigare

il

campo dell’umanità. È una piccola voce che È un umile tentativo di

con umiltà e schiettezza

mettere insieme la storia

desidera

e la vita di molte persone,

cosa con il proprio nome,

senza

come

distinzione

tra

chiamare

ci

ogni

ricorda

Papa

poveri e ricchi, bisognosi

Francesco nella Evangelii

e

con

Gaudium “La necessità di

la ricchezza e la loro

risolvere le cause strutturali

singolarità rendono unico

della

il grande mosaico della

attendere, non solo per

Vita. Ognuno è un pezzo

una esigenza pragmatica

unico ed insostituibile

di ottenere risultati e di

che racchiude un tratto

ordinare la società, ma per

unico del volto di Dio.

guarirla da una malattia che

volontari,

che

povertà

non

può

la rende fragile e indegna e che potrà solo portarla La vita di una Caritas e

a

nuove

crisi.

I

più ampiamente di una

assistenziali,

chiesa, è come un grande

fronte ad alcune urgenze,

mosaico. Il piccolo apporto

si dovrebbero considerare

di ciascuno nelle mani di

solo

Dio diventa il Tutto che

provvisorie. Finché non si

dà senso e valore ad ogni

risolveranno radicalmente

istante.

i

che

come

problemi

piani fanno

risposte

dei

poveri,

rinunciando all’autonomia Questo

strumento

assoluta dei mercati e della

non

speculazione

segna un punto d’arrivo,

3

finanziaria


e aggredendo le cause

dà fastidio che si parli di

strutturali

della

difendere i posti di lavoro,

non

risolveranno

inequità, i

dà fastidio che si parli

problemi del mondo e in

della dignità dei deboli, dà

definitiva nessun problema.

fastidio che si parli di un

si

Dio che esige un impegno L’inequità è la radice dei

per la giustizia. La comoda

mali sociali. La dignità

indifferenza di fronte a

di ogni persona umana

queste

e il bene comune sono

la nostra vita e le nostre

questioni che dovrebbero

parole di ogni significato”.

questioni

svuota

strutturare tutta la politica economica. Quante parole

È

bene

sono diventate scomode

presente che il bene va

per questo sistema!

fatto bene. Nel grande mosaico

tener

della

sempre

vita

Dà fastidio che si parli di

ognuno è chiamato a

etica, dà fastidio che si parli

seminare semi di luce e

di

speranza, a danzare la

solidarietà

mondiale,

Vita che vince la morte.

dà fastidio che si parli di distribuzione dei beni,

Don Davide Schiavon Direttore Caritas Tarvisina

4


IDENTITÀ


La Caritas è stata costituita in

il 27 settembre 1972 la propria

Italia nel 1971 da un’intuizione

idea di missione della Caritas.

di

Papa

Paolo

VI

come Caritas

Tarvisina

organismo pastorale finalizzato

La

a promuovere la testimonianza

l’organismo pastorale istituito dal

della

Vescovo al fine di promuovere,

carità

all’interno

della

comunità cristiana.

è

anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della

“La

Caritas

assume

prevalente

una

funzione

carità della comunità ecclesiale diocesana,

in

tutte

le

sue

pedagogica: il suo aspetto

articolazioni, in forme consone ai

spirituale

tempi ed ai bisogni, in vista dello

non

si

misura

con cifre e bilanci, ma con

sviluppo

la capacità che essa ha di

della giustizia sociale e della

sensibilizzare la Chiesa locale

pace, con particolare attenzione

e i singoli fedeli al senso e al

agli ultimi e con prevalente

dovere della carità in forme

funzione pedagogica.

integrale

dell’uomo,

consone ai bisogni e ai tempi”. La Caritas diocesana è lo

6

Così Papa Paolo VI espresse

strumento

ai

Caritas

Diocesi per la promozione ed

Diocesane al Primo Convegno

il coordinamento delle iniziative

Nazionale della Caritas Italiana

caritative assistenziali.

Presidenti

delle

ufficiale

della


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Le finalità della Caritas diocesana sono molteplici: •

Animare la comunità nel senso della carità e della giustizia;

Coordinare le iniziative ecclesiali relative alla carità e alla promozione umana, operando con gli altri uffici di pastorale diocesana e con la Caritas Italiana;

Promuovere, aiutare ed armonizzare le Caritas parrocchiali e vicariali, secondo le indicazioni del Vescovo;

Favorire e sostenere il volontariato, specialmente se di iniziativa cristiana;

Formare gli animatori delle Caritas parrocchiali e gli operatori della carità;

Sensibilizzare la Chiesa locale al problema della fame, del sottosviluppo e delle varie forme di sfruttamento della persona;

Sostenere la solidarietà nelle emergenze, sia a livello locale che internazionale;

Avviare iniziative concrete rivolte a bisogni di particolare gravità, attivando opere-segno come modello e profezia.

Lo Statuto assegna all’organismo pastorale Caritas il compito di servire tre destinatari cui possono essere rispettivamente riferiti tre principali ambiti di azione pur mantenendo un mandato unitario di servizio e animazione: La chiesa - la promozione caritas I poveri - la promozione umana Il mondo - la promozione mondialità

7


Promozione Caritas La Caritas esprime il volto della Chiesa

attenta

e

impegnata

verso i poveri e quanti sono nella

L’area

sofferenza.

promozione

Caritas

ha

l’obiettivo di incoraggiare e accompagnare le parrocchie

parrocchie • Promozione e l’accompagnamento delle Caritas parrocchiali; • Formazione degli operatori delle Caritas parrocchiali; • Sensibilizzazione delle

e le collaborazioni pastorali

parrocchie sul tema della

nel

carità;

cammino

concreto

di

attenzione ai poveri attraverso la

presenza

della

Caritas

parrocchiale.

• Impegno ad una lettura costante delle povertà che incidono sul territorio diocesano

All’ambito Promozione Caritas afferisce la responsabilità di:

• Progettazione di forme di pastorale integrata con altri

Promozione Umana

uffici diocesani • Sviluppo dei Centri di ascolto e promozione della diffusa

I poveri costituiscono il “pulpito”

• Animazione della comunità

della

ecclesiale.

Caritas.

Se

non

li

incontrasse e non li servisse

capacità di ascolto nelle

• Attenzione alle varie aree di bisogno, ai volti di povertà • Attenzione al territorio,

essa non potrebbe svolgere

alle politiche sociali e alla

il proprio compito pastorale.

promozione di servizi socio-

La

pastorali

promozione

dell’uomo

e

l’animazione alla carità passa

• Interventi nelle situazioni

soprattutto attraverso le “opere

di emergenza a livello

segno” che la Caritas diocesana

nazionale, dalla risposta

promuove a favore dei più poveri.

immediata, alla riabilitazione e sviluppo

Si tratta di quei segni concreti nei

• Cura e coordinamento delle

quali si rende visibile l’impegno

risorse impegnate a servizio

cristiano nella carità e la “scelta

dei poveri: giovani, gruppi e

preferenziale dei poveri”.

realtà di volontariato vario, mondo della cooperazione,

All’ambito Promozione umana

istituti di religiosi e religiose,

sono riconducibili tutte le azioni

famiglie solidali

di sevizio ai poveri, dirette o

• Coordinamento e

indirette, quali, ad esempio:

collaborazione delle associazioni e delle realtà

• Promozione, attenzione e cura dei luoghi dell’ascolto, dell’accoglienza, del servizio e della relazione con i poveri

8

diocesane a carattere socioassistenziale


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Promozione mondialità Lo Statuto chiede alla Caritas di farsi carico, in termini educativi, anche di altri destinatari: la comunità ecclesiale e il mondo,

Chiese sorelle • Azioni di difesa e tutela dei diritti dei popoli più poveri • Iniziative educative alla

inteso anche come territorio,

mondialità, all’interculturalità

con i suoi abitanti, le Istituzioni,

alla pace e riconciliazione

i servizi, le diverse realtà sociali.

• Promozione del volontariato all’estero

All’ambito Promozione mondialità

• Rete dei gruppi,

sono quindi riconducibili tutte le

associazioni, organizzazioni

azioni volte a stimolare:

non governative, impegnate sul fronte della mondialità

• Interventi nelle emergenze

(partecipazioni a campagne,

• Interventi di cooperazione

eventi, e iniziative di

internazionale e sviluppo

sensibilizzazione)

• Cammini di accompagnamento delle

Il metodo pastorale Dall’esperienza

trentennale

di promuovere nei singoli

di Caritas in Italia, è emerso,

e nella comunità forme

in modo evidente, ed è stato

progressive e diffuse di

rielaborato poi, uno specifico

responsabilità e impegno.

metodo pastorale, quale stile proprio

di

approccio

alla

Si

è

giunti,

realtà (poveri, Chiesa, mondo)

comprendere

caratterizzante l’organismo.

Caritas

infine,

che

la

diocesana

sviluppando Il metodo definisce “il modo di

di

fare Caritas” ed è basato su:

emergenza

questa

animazione e

a

stessa agisce funzione

coniugando quotidianità,

cioè tentando di portare un • L’ascolto come capacità di entrare in relazione • L’osservazione come

(funzione

educando prevalentemente

pedagogica) attraverso percorsi

capacità di interrogarsi, di

educativi (pedagogia dei fatti),

ricercare, di riflettere

insiemi

• Il discernimento come capacità di scegliere • L’animazione come capacità

9

cambiamento

organici

di

incontro,

di formazione, di servizio, di condivisione.


10


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

I QUARANT’ANNI DI CARITAS TARVISINA (1973-2013) UN CAMMINO ATTENTO AI SEGNI DEI TEMPI

Discorso di Gianfranco Agostino Gardin, Vescovo di Treviso, in occasione del convegno di gennaio 2013 “40 di caritas tarvisina”

Parlo con qualche esitazione,

vita della Chiesa e della nostra

quasi con imbarazzo, dell’attività

Chiesa, quale è, appunto, la

della

non

carità. Ricordare la realtà della

posso dimenticare le severe

Caritas non è un cantare le lodi

e illuminanti, parole di Gesù:

di noi stessi, ma ricordarci che

«Quando fai l’elemosina, non

non possiamo nemmeno tentare

suonare la tromba davanti

di essere “quelli di Cristo” se

a te, come fanno gli ipocriti

non pratichiamo, fattivamente

nelle

e con intelligenza, la carità.

Caritas,

perché

sinagoghe

e

nelle

strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico:

Le coordinate temporali della

hanno già ricevuto la loro

Caritas

ricompensa. Invece, mentre

si propone a tutta la Chiesa

tu fai l’elemosina, non sappia

diocesana con la storia dei suoi

la tua sinistra ciò che fa la

quarant’anni,

tua destra, perché la tua

e interagiscono con il tempo

elemosina resti nel segreto;

della Chiesa universale e della

e il Padre tuo, che vede nel

Chiesa italiana, senza peraltro

segreto, ti ricompenserà»

essere

(Mt 6,2-4).

del mondo di oggi, al tempo

Tarvisina,

si

estranee

che

oggi

intersecano

al

tempo

della gente, delle popolazioni Non

posso,

d’altra

parte,

diversamente

e

duramente

dimenticare una dimensione e

provate, in Italia e nei diversi

un impegno irrinunciabile della

continenti;

ma

evidenziano

11


anche

progressivamente

Concilio e lo assume come la

la propria vocazione e la

propria norma. La Chiesa italiana

capacità educativa, formativa,

ha poi generato, a partire dalla

spirituale

sensibilità conciliare, la Caritas

a

servizio

della

Chiesa.

Italiana ed essa, la Caritas, ha cominciato a parlare come la

Possiamo dire che la Caritas

Chiesa italiana e a nome della

attua uno degli aspetti essenziali

Chiesa italiana. Nella nostra

del Concilio Vaticano II, sognato

diocesi

e convocato da Giovanni XXIII nel

grazie ad uomini illuminati,

segno della carità, come il grande

sacerdoti e laici. Possiamo dire

Pontefice attesta nel discorso di

che la Caritas, quella italiana e

apertura del Concilio, l’11 ottobre

anche quella tarvisina, ha aperto

1962: la Chiesa, «per mezzo dei

gli occhi della Chiesa sul mondo.

suoi figli, estende dappertutto

Ha aiutato a guardare il mondo

l’ampiezza

con gli occhi di Gesù. La grazia

della

carità

questo

è

capitato

cristiana, di cui null’altro giova

ricevuta

maggiormente

strappare

attraverso la Caritas è – potremmo

i semi di discordia, e nulla è

dire, se mi è permessa questa

più efficace per favorire la

citazione – quella che Pasolini,

concordia, la giusta pace e

autore

l’unione fraterna».

sulla sconosciuta madre Teresa

a

dalla

del

nostra

primo

Chiesa

reportage

di Calcutta, così sintetizzava La Caritas è dunque figlia del

12

alludendo all’opera incredibile di


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

quella suora albanese, inviata in

futura e sul loro reciproco

India per insegnare lingue in un

rapporto.

collegio esclusivo, verso gli ultimi

conoscere il mondo in cui

degli ultimi, i paria dell’India e,

viviamo, nonché le sue attese,

successivamente,

il

le sue aspirazioni e la sua

mondo: «Gli occhi dei santi, lì

indole spesso drammatiche»

dove guardano vedono!». Ecco,

(Gaudium et spes, 4).

di

tutto

Bisogna

infatti

con la Caritas la Chiesa cerca di guardare per poter vedere.

Permettetemi questo

l’insistenza

sfondo

su

necessario,

Ma la Caritas, e con lei la Chiesa,

per noi, alla Caritas. Prima di

non si è posta semplicemente

incontrare e affrontare i problemi,

sulla linea delle emergenze, ma

la Caritas, come la Chiesa di

anche su quella della ricerca

cui è figlia, sente il mistero di

dei “segni dei tempi”, cioè di

Dio e dell’uomo, inseparabili.

quei tratti e luoghi nei quali i

Per questo essa non scade in

cristiani comprendono che la

attivismo caritativo e caritatevole,

storia degli uomini e la storia

pur

di Dio si incontrano, dando vita

fugge verso una olimpica e

ad un’unica storia di salvezza.

astratta affermazione di principi.

Afferma il Concilio: «È dovere

La Caritas crede che esista in

permanente della Chiesa di

ogni tempo una storia cristiana da

scrutare i segni dei tempi e

vivere con impegno e fantasia, un

di interpretarli alla luce del

“eroismo”, meglio una “dedizione

Vangelo, così che, in un modo

gratuita”,

adatto a ciascuna generazione,

come fu, per segnalare alcune

possa rispondere ai perenni

tappe di questo quarantennio

interrogativi degli uomini sul

caritativo, la presenza operosa

senso della vita presente e

nel Friuli colpito dal terremoto

meritorio,

dei

ma

nemmeno

giorni

feriali,

13


(1976), l’accoglienza della prima

(1999-2000);

ondata di profughi vietnamiti,

Caverzan

avanguardia di quelle moltitudini

Davide Schiavon (dal 2008).

don

Bruno

(2000-2008);

don

che sono ancora in cammino alla ricerca di una vita di pace

Mi domando: se non avessimo

e dignità (1979), l’emergenza

avuto

in Romania, Albania ed ex-

Caritas come sarebbe la nostra

Iugoslavia

così

Chiesa? E come sarebbe la

in Molise, colpito dal terremoto

società trevigiana, se non

(2002), e in Abruzzo per una

avesse avuto, nel corso di

uguale catastrofe (2009), fino

quarant’anni, la sollecitudine,

all’ultima pagina scritta dalla

nella

nostra Caritas con l’accoglienza

e

dei

e

allargare il proprio orizzonte?

accompagnati con un progetto

In questo la Caritas ha compiuto

di istruzione, di inserimento al

un’opera

lavoro, di autonomia abitativa,

lavorato per allargare la basi della

mentre nello stesso periodo la

società trevigiana, impedendole

piccola opera P.J. (Padre Joe)

di dividersi in se stessa; ma ha

accoglieva una decina di minori

fatto anche un’azione culturale,

(2011-2012).

in quanto ha messo in contatto

(1990-1991),

profughi

della

Libia

questi

forma

anche

di

quarant’anni

di

annuncio

denuncia,

sociale,

di

perché

ad

ha

positivo culture diverse, come

14

Come non ricordare i presbiteri

si è ripromesso, per esempio,

chiamati a presiedere questa

in questi anni il “Festival dei

avvincente avventura? Essi sono

popoli” di Giavera del Montello.

mons. Crozzolin (1973-1982);

Ma non è mancata nemmeno

mons. Bordin (1983); mons.

una

Pavanello

(1984-1994);

intesa

Giuseppe

Pettenuzzo

don

preoccupazione come

politica,

contributo

alla

(1995-

costruzione di una “polis”, cioè

1999); mons. Giorgio Marcuzzo

di una città, di una comunità che


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

non perda per strada nessuna

sostegno alle donne oggetto

di quelle componenti che fanno

di violenza, l’attenzione ai

più completa, più umana, una

portatori di disagio psichico,

convivenza: anche quelle che

la ricerca e l’orientamento

alcuni tendono a dimenticare o

al

ad emarginare.

l’accompagnamento

lavoro,

il

microcredito, di

imprenditori in difficoltà. La Caritas ha lavorato molto per questo territorio e io esprimo

Personalmente, come vescovo

ammirazione e riconoscenza per

di questa Chiesa, mi sento

tutti i collaboratori laici che hanno

profondamente

tradotto le intuizioni della Caritas

interpretato dalla Caritas, da voi

Tarvisina in istituzioni e iniziative

operatori della Caritas, poiché il

che arricchiscono di umanità, di

mio è il ministero di “presiedere

fantasia creatrice, di intelligenza

alla Carità” del popolo di Dio

efficace, i grandi principi ispiratori.

che mi è affidato dal Signore.

Penso ai grandi capitoli aperti

Vi porto in questo momento la

dalla

ai

gratitudine dell’intera diocesi, vi

nomadi e senzatetto, il Centro

porto l’augurio di poter realizzare

di

quello che il Vangelo e la storia

Caritas: Ascolto,

permanente

apertura

l’osservatorio dei

bisogni

e

delle povertà, l’apertura di

vi

suggeriscono,

vicino

o

forse

e

vi

chiedono con insistenza.

case per donne e uomini dell’emigrazione, la raccolta diocesana di indumenti, l’avvio

A te, don Davide, porto in

degli

strada,

particolare, la solidarietà mia

il progetto per il carcere

personale e quella del presbiterio

circondariale e minorile, il

di cui sei figlio. Ti esprimo

operatori

di

15


l’ammirazione per la dedizione, la tenacia, la chiarezza con cui hai impostato il tuo lavoro, per la grande capacità di coagulare attorno a te, moltiplicandole, le forze dei collaboratori. Tu sei custode e responsabile di un capitolo importante della storia della nostra Chiesa, che vuole essere presenza umile ma fedele del Vangelo in questo nostro tempo.

16


Venite e vedrete (Gv. 1,39)


Un cammino di carità alla luce di Giovanni Partendo dal brano del Vangelo di Giovanni ripercorriamo le principali attività svolte da Caritas Tarvisina nel corso del 2013

Il

giorno

dopo

Giovanni

si fermarono presso di lui;

stava ancora là con due dei

erano circa le quattro del

suoi discepoli e, fissando

pomeriggio.

lo sguardo su Gesù che passava,

«Ecco

disse:

Uno dei due che avevano

l’agnello di Dio!».

udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea,

E i due discepoli, sentendolo

fratello di Simon Pietro. Egli

parlare così, seguirono Gesù.

incontrò per primo suo fratello

Gesù allora si voltò e, vedendo

Simone, e gli disse: «Abbiamo

che lo seguivano, disse: «Che

trovato il Messia (che significa

cosa cercate?». Gli risposero:

il Cristo)» e lo condusse

«Rabbì

significa

da Gesù. Gesù, fissando lo

maestro), dove abiti?». Disse

sguardo su di lui, disse: «Tu

loro: «Venite e vedrete».

sei Simone, il figlio di Giona; ti

(che

chiamerai Cefa (che vuol dire Andarono dunque e videro

Pietro)».

dove abitava e quel giorno

Giovanni 1, 35-42

18


Giovanni stava ancora lĂ con due dei suoi discepoli (Gv. 1,35)


Lo stare con Una delle principali situazioni di difficoltà che ha

welfare e dello stesso tessuto sociale.

segnato in maniera molto forte anche il territorio della Diocesi di Treviso è senza dubbio la povertà relazionale. Indubbiamente il forte individualismo che è

In questo contesto le persone sono sempre più

cresciuto negli ultimi anni e la spessa coltre di

sole, isolate e si sentono spesso in balìa di un

indifferenza che ha rallentato le dinamiche della

destino oscuro e nefasto.

solidarietà e della vicinanza, hanno contribuito a rendere anonimi e spersonalizzati i luoghi della

L’isolamento, la povertà di relazioni hanno fatto

nostra vita quotidiana. La vita sociale si è appi-

precipitare molte persone nella povertà e resta-

attita sull’efficienza, sulla statistica, sui numeri.

no sempre un elemento di grande vulnerabilità.

L’approccio all’altro rischia di scivolare sovente

Chi vive queste dinamiche vede davanti a sé un

sul piano della contabilità, più che su quello della

orizzonte appiattito, sento che la speranza nella

relazioni.

vita si fa sempre più flebile e sente i propri desideri profondi inabissarsi nell’oscurità del proprio

Si valuta se un intervento è vantaggioso o

cuore spento. Molte persone si sentono tradite,

meno, prima di chiedersi se è per il bene del-

abbandonate dalla vita. Brancolano nel buio, vag-

le persone e della comunità.

abondeggiano in cerca di una dimora che non sanno neanche più desiderare.

Questo è certamente frutto dell’aver anteposto a più livelli il bene individuale al bene comune.

Stordiscono la loro solitudine nell’alcol, nelle

Così facendo si sono svuotate le relazioni e tutto

sostanze, nel sesso per anestetizzare la loro

è valutato in base al costo economico, tanto da

sofferenza. In questa deriva di senso qualcuno

indebolire in maniera significativa il sistema del

è arrivato anche al gesto estremo di togliersi la

20



“ Non è sufficiente fare qualcosa

vita, soffocato dal vuoto e dal non senso di una esistenza non più valorizzata dagli altri.

per i poveri, è necessario stare con loro, condividere i loro sogni e i loro

Queste persone hanno un volto, un nome, una storia. Non sono

incubi. “

numeri di una statistica, ma sono una terra sacra che va sempre onorata e rispettata. Il valore di ogni persona è unico ed intoccabile, qualunque sia la situazione in cui si trova. La Caritas nella sua attività ordinaria si impegna a rompere questo muro di indifferenza, cerca di essere uno strumento affinché si continui a tessere una rete relazionale significativa e robusta. Per ridare luce e speranza all’uomo di oggi, Caritas ribadisce che è necessario accompagnare le persone, farsi veri e fedeli compagni di viaggio. Sono molto preziosi gli interventi che si fanno a favore delle persone in difficoltà, per i più poveri, ma ancor più significativo è il cammino fatto insieme, è il camminare con. Non è sufficiente fare qualcosa per i poveri, è necessario stare con loro, condividere i loro sogni e i loro incubi. È necessario maturare una grande umiltà che ci porti a metterci alla scuola dei poveri, ad imparare da loro ad apprezzare il dono della vita, a percepire in fondo al cuore che quanto ci è affidato, ci è stato dato solo ed esclusivamente perché lo sappiamo mettere a disposizione del bene altrui e della crescita della comunione e dell’amore. Stare con i poveri chiede di scendere dal piedistallo della propria presunta onnipotenza e forza, per camminare allo stesso livello di chi è in difficoltà. È costruire insieme un percorso di rinascita, senza avocare a sé il diritto di proporre e sovente imporre progettualità per il bene degli altri, senza essere coinvolti profondamente con la vicenda dell’altro. Non è giocare ad essere spettatori della carità. Stare con è dare valore al cammino di ricerca del senso della vita di ciascuno, anche se segnato da fatiche e sofferenze. È condividere insieme l’attesa di “cieli nuovi e terra nuova” che sono già iniziati, ma che chiedono di accompagnare l’uomo verso una speranza viva. In questa ottica dello “stare con” trovano significato tutte le progettualità di Caritas. Particolarmente importante in questo percorso di promozione umana sono tre aree:

L’opera segno del Centro d’Ascolto I progetti di sostegno al reddito Il progetto Agape

22


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

L’OPERA SEGNO DEL CENTRO DI ASCOLTO Operatori e volontari sono chiamati ad “ascoltare” prima di tutto

Il Centro di Ascolto (CdA) è un luogo di ascolto,

La causa dominante è ancora una volta la mancanzavv di

accoglienza e accompagnamento per persone in situazione

lavoro. Chi è rimasto senza lavoro non riesce a far fronte

di disagio o difficoltà.

alle spese relative alla casa (utenze, affitto o mutuo), al sostentamento materi ario), all’educazione dei figli (materiale

Operatori e volontari sono chiamati ad “ascoltare”

scolastico, buoni mensa, trasporto scolastico).

prima di tutto, cioè ad accogliere la persona al di là del suo bisogno e a ipotizzare, partendo dalla sua condizione

Le richieste raccolte nei Centri di Ascolto (CdA) e nei

complessiva, soluzioni che la coinvolgano, attivino le sue

Centri di Distribuzione (CdD) presenti nel territorio della

capacità e stimolino un cambiamento del suo stile di vita.

nostra Diocesi hanno fatto emergere la crescente domanda di sostegno per il pagamento delle utenze e quella relativa ai

All’ascoltare

subentra

così

l’orientare,

il

fornire

generi alimentari per il sostentamento.

informazioni sulle risorse del territorio, verificandone la In Diocesi sono presenti e organizzate più di 100 Caritas

comprensione da parte della persona.

Parrocchiali, organismi pastorali presieduti dal parroco, Il terzo atteggiamento è quello del “prendersi carico”

istituiti per animare la parrocchia, soprattutto in ordine alla

ritenendo questa persona “unica”, non come un caso

carità.

da risolvere ma come una storia da assumere. Da qui l’opportunità di formulare un progetto con lo stesso soggetto

Tra queste, vi sono 55 Caritas Parrocchiali, vicariali o

interessato che, partendo dalla sua situazione reale, valuti

collaborazioni pastorali, che offrono un servizio di

le risorse disponibili, definisca degli obiettivi, individui le

ascolto accanto al servizio di distribuzione di beni

strategie e le modalità per affrontare il proprio problema, ne

materiali.

cerchi una possibile soluzione. Dal Centro di Ascolto Diocesano emerge il bisogno di In quest’anno gli interventi di aiuto materiale erogati sono

un’ inclusione sociale a più livelli, che permetta a tutti

aumentati ancora rispetto lo scorso anno. Aumenta il

i soggetti di accedere alle risorse di base, ai servizi sociali,

numero di soggetti che rischiano di entrare nella

al mercato del lavoro e ai diritti necessari per partecipare

condizione di povertà; consideriamo tra i soggetti a rischio

alla vita economica, sociale e culturale, e per godere di un

coloro i quali vivono in famiglie monoreddito o con reddito

tenore di vita e di un benessere considerati normali nella

molto basso, i quali non riescono a soddisfare i bisogni

società in cui vivono.

primari famigliari.

23


24


I PROGETTI DI SOSTEGNO AL REDDITO IL GRANELLO DI SENAPE CINQUE PANI E DUE PESCI PROGETTO PENELOPE

IL GRANELLO DI SENAPE: MICROCREDITO ED EDUCAZIONE ALL’USO DEL DENARO

Il “Granello di senape” è il

Banca

progetto di microcredito

Banca Monastier e del Sile,

etico sociale che permette

Banca di Romano e Santa

l’erogazione

Caterina,

di

prestiti

a

di

Marcon-Venezia,

Banca

Santo

persone o famiglie che vivono

Stefano,

nel territorio della Diocesi

Cassa Rurale Artigiana di

di Treviso e che si trovano

Treviso, Centromarca Banca,

in situazione di temporanea

Credito Trevigiano.

difficoltà economica a seguito

Il

di eventi di carattere non

ad

ordinario o improvviso.

l’aggravarsi di situazioni di

Questa progettualità è stata

potenziale esclusione sociale,

ideata in collaborazione con le

richiedendo

ACLI e le Banche di Credito

di essere parte attiva per il

Cooperativo

superamento delle difficoltà

presenti

nel

Banca

progetto

è

alleviare

e

ai

Padovana,

finalizzato prevenire

beneficiari

territorio diocesano: Banca

proprie o familiari.

del Veneziano, Banca della

L’agevolazione consiste in

Marca, Banca delle Prealpi,

un finanziamento


nel corso del 2013, i prestiti chiusi per morosità superiore a 6 mensilità sono stati pochi (da € 500,00 a € 3.000,00) a tasso agevolato, concesso

all’impegno di restituire il prestito ottenuto per garantire ad

dalle Banche di competenza convenzionate, da restituire

altri di poterne godere.

ratealmente in un massimo di 36 mesi. Nonostante il microcredito non sia sempre la soluzione definitiva Esso non può essere erogato per beni voluttuari. Durante gli incontri,

per il temporaneo disagio economico, è importante sottolineare che

i beneficiari vengono aiutati a gestire le proprie risorse.

l’incontro tra i volontari e le persone in difficoltà è importante per rimotivare questi ultimi ad essere parte attiva della propria vita.

Sono presenti 6 sportelli attivi nel territorio della Diocesi di Treviso: Castelfranco Veneto, Mirano, Montebelluna, Paese, San Donà di Piave e Treviso che coinvolgono 35 volontari. Nel corso del 2013 il progetto ha incontrato numerose difficoltà, dovute alla difficile situazione economica che le persone stanno vivendo; basti pensare che se i richiedenti hanno perso il lavoro, hanno una pensione minima insufficiente per la vita quotidiana o hanno contratto dei prestiti che presentano delle morosità, il microcredito non può essere erogato. Negli ultimi mesi, la maggior parte delle persone incontrate, non avendo i requisiti necessari per ottenere il prestito hanno beneficiato di una consulenza gratuita, su come affrontare quella particolare circostanza. Bisogna sottolineare che, nel corso del 2013, i prestiti chiusi per morosità superiore a 6 mensilità sono stati pochi; questo perché chi beneficia di questa progettualità, malgrado la 2009

difficile congiuntura economica, cerca di mantenere fede

26

2010

2011

2012

2013


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

CINQUE PANI E DUE PESCI “Cinque pani e due pesci” è il progetto del fondo di solidarietà per le famiglie e le persone che hanno perso il lavoro e di conseguenza la capacità di reddito.

Il fondo è finanziato dalla Diocesi di Treviso, dai Comuni aderenti e dalle offerte di enti e singoli cittadini. Ad ogni famiglia beneficiaria viene dato un contributo di 500 euro per tre mesi e in cambio viene richiesta ad uno dei componenti la disponibilità ad un lavoro di pubblica utilità o la partecipazione ad un corso di riqualificazione professionale.

Il poco nelle mani di Dio diventa tanto.

Per evitare di cadere in una mera forma di assistenzialismo, si ritiene indispensabile focalizzarsi sul sostegno alla famiglia e alla promozione umana dei suoi componenti, attraverso l’inserimento lavorativo in Cooperative sociali del territorio. Vista la particolare congiuntura economica anche le cooperative sociali si trovano in difficoltà di fronte alle richieste di inserimento lavorativo dato che il lavoro, fonte di dignità per ogni persona, diminuisce anche per loro. Questo ostacola inevitabilmente la progettualità; infatti nella maggioranza dei casi, le persone lavorano per tre mesi dopo dei quali non vi sono prospettive per un ulteriore impiego. In questi casi il contributo economico erogato in cambio di prestazioni lavorative è fine a sé stesso non potendo garantire, di fatto, un futuro lavorativo ai beneficiari.

Le persone che, nel corso del 2013, hanno beneficiato del progetto sono state complessivamente 40, 19 stranieri e 21 italiani. Di queste persone 2 hanno già ottenuto dalle cooperative sociali un contratto a tempo indeterminato e altre 4 sono in attesa di averne uno.

I comuni della diocesi che hanno aderito e contribuito attivamente al sostentamento del fondo di solidarietà sono stati:

Le cooperative sociali che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere e promuovere un percorso di reinserimento lavorativo sono:

27


Testimonianza da parte di una cooperativa La cooperativa sociale

Primavera

capaci, ma ancora incerte nello svolgere

Il soggetto si è dimostrato all’altezza

collabora dal 2010 al Progetto 5 Pani e

il

ulteriore

della situazione ed è stato assunto a

2 Pesci. Il progetto prevede l’assunzione

accompagnamento si è richiesta la proroga

tempo indeterminato. Le caratteristiche

a tempo determinato di persone in

del progetto. Tramite il progetto abbiamo

che sono state determinanti nella scelta

assenza di reddito, questo oltre che

conosciuto e inserito una persona che

di inserirlo a tempo indeterminato nella

consentire il miglioramento delle condizioni

ha iniziato a lavorare in cooperativa con

compagine lavorativa oltre alla capacità di

economiche di un nucleo per un periodo,

contratto dal 1° agosto

svolgere il compito specifico sono:

spesso la

e

bisognose

consente

riattivazione

capacità

lavoro

di

lavorative

“dormienti” da parte delle persone messe

di

al 31 ottobre

2012. • Disponibilità e velocità a rispondere

consente la riattivazione di capacità lavorative “dormienti”

Successivamente

alle richieste

il signore è stato assunto

in grossa difficoltà

con

il

progetto dal 25

dalla congiuntura di crisi verificatasi negli

marzo al 9 giugno 2013. Alla valutazione

ultimi anni.

del suo percorso fatta in itinere da parte dei colleghi si è avuto un riscontro

La cooperativa ha visto in questo progetto

molto positivo soprattutto riguardo la

un buon strumento per promuovere il

disponibilità resa.

• Una buona modalità relazionale, educata, gentile ed assertiva allo stesso tempo • Capacità di apprendimento Si è rilevato adeguato in diverse mansioni

benessere della comunità locale, come

e quindi più facilmente collocabile.

da sua mission, e anche per sperimentare

Abbiamo quindi richiesto un ulteriore

percorsi che possono portare nuove

proseguimento all’interno del progetto

A distanza di mesi la cooperativa rimane

competenze nella propria base lavorativa.

per poterlo sperimentare come aiuto

soddisfatta del lavoro svolto dal dipendente

magazziniere

di

il quale, tra l’altro, per migliorare le sue

una possibile assunzione; e abbiamo

competenze linguistiche ha richiesto di

successivamente prorogato il contratto fino

partecipare al corso di italiano attivato

a fine settembre 2013.

dalla cooperativa.

Per

alcune

delle

persone

inserite,

dimostratesi volonterose ed abbastanza

con

la

28

prospettiva


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

PROGETTO PENELOPE

Il progetto “Penelope” consiste in un centro di ascolto per imprenditori di micro-impresa in difficoltà. È nato grazie ad un lavoro paziente di tessitura di rete tra associazioni di categoria, istituti di credito, associazioni, ordine di professionisti e Caritas che si pone come obiettivo quello di salvaguardare e custodire l’uomo. La crisi economica ha messo in luce le difficoltà che stanno

PARTNER DEL PROGETTO

gravando sulle aziende e sulle famiglie di piccoli imprenditori ed

artigiani.

Questa

situazione

sta

chiaramente

indebolendo, o addirittura ha già indebolito, il tessuto sociale e sta innescando forme di disagio in molte persone. È facile constatare come le pagine della cronaca quotidiana mettono in luce come la vita della nostra società è contrassegnata da tensioni familiari, depressione, ricorso a finanziarie se non all’usura. Di fronte al dissesto finanziario della propria attività molti imprenditori brancolano nel buio e si aggrappano alla prima speranza utile. Nel momento del bisogno estremo, quando l’ansia toglie il respiro, non c’è spazio per la riflessione e molte soluzioni, a facile mercato, si dimostrano solo specchi per le allodole. L’obiettivo fondamentale di questo servizio è quello di

un orientamento e di una presa in carico dal punto di vista

accompagnare ed essere vicini a quegli imprenditori che

umano e relazionale.

soffocati dalla crisi non sanno più dove sbattere la testa. Non si tratta di una consulenza professionale, ma di

Come Caritas abbiamo sentito la necessità di lavorare in rete e di stimolare gli ordini dei professionisti e le associazioni di categoria a riscoprire dentro la propria ottica professionale la logica della gratuità e della prossimità, svolgendo un servizio di accompagnamento nella carità. Le persone intercettate nel corso del 2013 sono state 39, tutti piccoli imprenditori.

29


Storia di un imprenditore A febbraio 2013 abbiamo incontrato un artigiano di 64 anni con esperienza in settore arredi. Ha sempre operato per conto di terzi, senza dipendenti. Dal 2008 la situazione lavorativa è andata progressivamente peggiorando, per arrivare al 2012 con la mancanza totale di lavoro. Per lo svolgimento dell’attività dispone di un furgone e di un auto, ma anche il solo mantenerli utilizzabili rappresenta per la famiglia un impegno. Anche per la moglie, che prima era impiegata amministrativa, a febbraio è scattata la cassa integrazione straordinaria. Al momento del colloquio l’esposizione finanziaria è abbastanza importante: debito nei confronti di un istituto di credito; alcune rate arretrate di imposte relative ad anni precedenti; mutuo per acquisto dell’abitazione, con

Il contributo dei volontari del “progetto Penelope” ha

estinzione tra 10 anni; mensilità per l’acquisto di un’auto;

consentito di “sostenere” marito e moglie in un momento

arretrati su competenze del commercialista.

di particolare stato di depressione, con alcuni incontri che sono stati di confronto,

La

gestione

dell’amministrazione

era

affidata ad un commercialista, con il quale i rapporti si sono interrotti avendo un arretrato di competenze da corrispondere, tanto da intimarne il rientro. L’imprenditore ha manifestato una grande preoccupazione relativamente agli adempimenti fiscali non avendo alcun riferimento. A tal proposito, abbiamo coinvolto un professionista che potesse tranquillizzare l’artigiano e adempiere alle incombenze fiscali in scadenza.

Il contributo dei volontari del “progetto Penelope” ha consentito di “sostenere” marito e moglie in un momento di particolare stato di depressione

di aiuto a riacquistare fiducia in se stessi e ad evitare di far mancare al figlio l’affetto e l’attenzione dei genitori. Il primo incontro avuto ha messo in rilievo lo stato (che per il marito si protendeva già

da

due

anni)

di

depressione,

preoccupazione per la mancanza di lavoro e di conseguenza di sostegno economico per la famiglia, aggravata poi dalle prospettive negative derivanti dalla precaria posizione della moglie.

A fine 2013 la moglie ci contatta informandoci che lei ha ripreso il lavoro a tempo pieno e che anche il marito sta

La situazione è andata via via migliorando sino ad arrivare ad

ottenendo risultati soddisfacenti. La situazione complessiva

oggi che, pur non avendo superati tutti i problemi, consente

è notevolmente cambiata, arrivando ad un contesto di

maggiore tranquillità e serenità anche sotto il profilo di

tranquillità familiare.

rapporti familiari.

30


IL PROGETTO AGAPE

Fare che fa pensare Il progetto “Agape” è rivolto a persone senza

questo cammino di prossimità. La cura per l’altro

dimora, italiane e straniere e nasce per perseguire

che il progetto vuole promuovere va intesa anche

tre obiettivi principali:

come un “fare che fa pensare”, ovvero un agire capace di promuovere nel volontario degli

1 . Soddisfare i bisogni primari

stili di vita che, proprio a partire dall’esperienza

dell’alimentazione e dell’accoglienza notturna e

di aiuto trovano la motivazione che lo spingerà

intercettare bisogni, offrire ascolto, stabilire un

ad agire nel proprio territorio per la difesa dei

rapporto di fraterna accoglienza con gli ospiti

diritti degli ultimi, la rimozione delle cause del

attraverso l’operato di volontari e operatori

bisogno, il superamento di ogni forma di

Caritas;

assistenzialismo passivo.

2 . responsabilizzare la società civile attraverso

A questo scopo verrà offerta ai volontari una

il coinvolgimento del volontariato nella gestione

formazione permanente nel medio-lungo periodo

dei servizi mensa e accoglienza presso la Casa

per aiutarli a confermare ogni giorno l’impegno

della Carità;

assunto e divenire testimoni di un’esperienza e di uno stile che può contagiare anche chi

3 . fare advocacy e stimolare la progettualità

sta loro accanto.

delle istituzioni per la tutela dei diritti delle persone più deboli e per la loro presa in carico.

Risultati raggiunti 35 ospiti inseriti nelle due Accoglienze notturne

Il progetto è stato avviato alla fine del 2013 con

maschili dall’apertura (11 novembre 2013), 45

l’apertura di due accoglienze notturne per uomini

volontari operativi nelle diverse attività legate alle

e la realizzazione di due corsi di formazione per i

due Accoglienze.

volontari che prestano servizio nelle stesse. Prospettive future Si

intende

valorizzare

un

“volontariato

di

Nel corso del 2014 verranno ultimati i lavori di

prossimità” rivolto alla presa in carico “dell’altro”

riqualificazione della struttura perché possa

nel senso di avere a cuore il suo benessere.

ospitare anche un’accoglienza notturna femminile,

Benessere inteso come “stare bene in tutto il suo

una mensa serale, un mini appartamento di

essere”, aiutando quindi le persone accolte a

emergenza, una lavanderia e un nuovo ufficio

riprendersi in mano con responsabilità e fiducia.

dedicato all’accompagnamento delle persone

La sperimentazione di queste “relazioni corte”

che accederanno ai servizi.

è resa possibile sia dal contatto diretto che ogni volontario ha con le persone che usufruiscono dei

Anche

servizi e che è chiamato ad “accompagnare”,

l’accompagnamento dei volontari si realizzano

sia dal rapporto con gli operatori della

nell’arco di più anni con un investimento maggiore

Caritas diocesana che lo affiancheranno in

nella fase iniziale di avvio.

il

reclutamento,

la

formazione

e


Parallelamente, infine, verrà svolto anche un lavoro di advocacy e di rete (soprattutto con i Servizi Sociali e il Centro per l’Impiego della Provincia) per una presa in carico condivisa con le istituzioni e le comunità del nostro territorio. Partners/Collaborazioni Il Centro Servizi per il Volontariato di Treviso offre supporto nel reclutamento e nella promozione del volontariato nella fase di avvio e di ricaduta del progetto, la cooperativa Solidarietà di Montebelluna collabora nello studio e nell’implementazione presso la mensa della Casa della Carità del “progetto Eccedenze Alimentari Veneto” e il Centro per l’Impiego della Provincia di Treviso offrirà supporto all’Ufficio accompagnamento di Caritas Tarvisina nella ricerca attiva di lavoro e di una riqualificazione professionale nei casi in cui vengano avviati dei progetti individualizzati.

Storie “Sono partito dall’Afghanistan,

di soggiorno come richiedente

sono arrivato in Italia da pochi

asilo.”

Casa della Carità.”

giorni dopo un viaggio lungo

corso degli anni sono passato periodicamente

al

“Sono stato in carcere tre volte

d’ascolto

Caritas

della

Centro per

due mesi e cinque giorni. Mi

“Sono stato buttato fuori di

e sono appena uscito da un

chiedere un pasto e qualche

hanno scaricato a Treviso senza

casa da mia moglie, dalla quale

percorso di tossicodipendenza.

farmaco. Voglio rientrare nel

darmi nessuna informazione

mi sto separando. Dormivo nel

Attualmente non ho un lavoro

mio Paese d’origine. Sono

su dove mi trovassi. Per caso

garage di casa e non avevo

né un posto dove andare in

stato inserito in Accoglienza

in

una

la possibilità di mangiare e

quanto non ho più legami con

presso la Casa della Carità

persona che parlava la mia

lavarmi. Lavoravo nel settore

la mia famiglia d’origine”.

ma ho preferito la vita in

stessa lingua, mi portò prima in

dell’edilizia ma ho perso il

Questura e poi in Caritas. Ora

lavoro

d’anni.

“Dal 2009 dormo per strada,

sono in attesa del permesso

Adesso sono accolto qui in

sono un “senza dimora”. Nel

stazione

incontrai

da

un

paio

strada.”

32


Fissando lo sguardo su Gesù che passava disse “Ecco l’Agnello di Dio” (Gv. 1,36)


Lo sguardo che orienta alla Libertà In questo tempo l’attesa si

attimo fuggente di gloria o

come misura quella di non

è incanalata in vuoti ritornelli

di ricchezza. Questa è una

averne alcuna.

che invocano tempi migliori

grande povertà!

o

si

ritrova

schiacciata

Con molta umiltà siamo

e

È

necessario

la disperazione. La crisi

la

bussola,

economica di questi ultimi

fondamentale della vita

riempirlo di teorie o di

anni ha messo chiaramente

che non si può esaurire

moralismi, ma per stare

in luce che c’è una crisi,

nell’apparire, nell’avere o

insieme

ben più profonda e lunga,

nel fare.

venerdì santo di sofferenza

che riguarda tutto l’uomo.

Si tratta di tenere fisso lo

che

Viviamo dentro un grande

sguardo su Gesù, l’Amore

sboccerà prima o poi nel

disorientamento

Crocifisso che si è offerto

giorno radioso di Pasqua.

tra

la

rassegnazione

e

una

profonda confusione.

ritrovare il

senso

chiamati l’uomo

ad

accostare

ferito,

non

dentro

Gesù

ci

a

per

quel

assicura

per la salvezza di tutti. Nella comunione

della

Chiesa

La Carità si concretizza nel

riaccendere

la

È necessario mettere ordine,

siamo

affinché l’umanità ritrovi

riconoscere che siamo delle

speranza,

la luce della speranza e gli

persone ferite, che possono

respiro ai sogni di bene

uomini ritrovino la strada per

essere guarite solo dalla

che sono scritti nel cuore

coniugare le loro vere attese

misericordia di Dio. Non ci

di ogni uomo, nel donare

con i loro sogni profondi.

sono i più bravi, i più forti,

a ciascuno la possibilità

L’uomo che non sogna più,

ma solo persone guarite

di assaporare lentamente

ha perso, la sua libertà ed

dall’Amore che diventano

e profondamente il dono

è disposto a barattare il

capaci di amare secondo

inestimabile della libertà.

dono sacro della vita per un

il cuore di Cristo, avendo 34

chiamati

tutti

a

nel

dare


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

L’uomo che ha incrociato lo

sull’aridità e sulla durezza di

sguardo liberatore dell’Amore,

tanti cuori di uomini e di donne.

si apre al mondo e fa della sua

Veramente stiamo toccando le

vita un dono. Non trattiene nulla

conseguenze più drammatiche

per sé, ma trova piena gioia nel

dell’homo homini lupus est di

gettare semi di fiducia al vento

Thomas Hobbes.

per far fiorire il cielo di amore e speranza. Questo è il percorso

Tutto questo potrebbe gettarci

di resurrezione che Dio offre

nello

come possibilità ad ogni uomo

chiamati invece a fissare lo

e

che,

nella

donare a ciascuno

Caritas

la possibilità

tentiamo ogni giorno di fare. La

crisi

ma

siamo

s g u a r d o

nostra povertà, come

sconforto,

di assaporare lentamente e

ha

su

Gesù,

a

cogliere

che

Lui

è

q u e l l ’A m o r e che si china sulle

nostre

indebolito

profondamente il

u m a n e

così

dono inestimabile

ferite

tanto

l’uomo

da

della libertà.

fargli perdere il

per

riconsegnarci alla Vita.

proprio

animo

di

pellegrino

che

Dio non vuole fatica

per

che l’uomo muoia, ma che

conseguire

una

meta.

Lo

sperimenti la Sua Misericordia

ha

ad

essere

un

e viva. Caritas ribadisce che

cammina

la prima grande opera di carità

senza saper dove andare,

è orientare a questo Amore

cercando

i

che sana e libera. È aiutare le

santuari pagani del nostro

persone a cogliere che non c’è

tempo.

peccato che non possa essere

ridotto

vagabondo,

che ristoro

presso

perdonato se con cuore pentito Questo delle

abbruttimento persone

innescato

che non possa ricolmarsi di gioia

violenza,

e non c’è sogno che non possa

sopruso e abuso di una ferocia

realizzarsi nella misura in cui

inenarrabile.

impareremo a vivere da fratelli e

meccanismi

ha

si ritorna al Signore, non c’è vita

di Questo

sangue

versato attraversa i cieli e arriva

da figli.

direttamente al cuore di Dio e

“Il Signore è Colui che muta

le sue lacrime di misericordia

il nostro lamento in danza, la

cadono come rugiada risanatrice

nostra veste di sacco in abito di

35


gioia” (Salmo 29) e veramente

la condivisione di un cammino

“nulla è impossibile a Lui”.

che riguarda tutti. Solo la verità dell’Amore ci rende pienamente

La Caritas, sull’esempio di Gesù

liberi.

che si fa servo per la salvezza degli uomini, è chiamata ogni

In questa ottica dell’orientare

giorno

ad

offrire,

accanto

alla Libertà, trovano significato

gli

strumenti

tutte le progettualità di Caritas.

ciascuno

Particolarmente

all’assistenza, necessari sappia

affinché orientare

il

proprio

sguardo ed il proprio cuore alla

importanti

in

questo percorso di verità sono 4 aree con i loro relativi progetti:

Libertà. È aiutare ogni persona a scoprire che la stella polare che

Il carcere

orienta il proprio cammino ha il

Il disagio mentale

nome e il volto concreto di Gesù.

I minori

È

riaccendere

in

ognuno

La raccolta indumenti usati

il sogno di una vita bella, buona e vera. Questo passa attraverso

la

pedagogia

dei

fatti, ma soprattutto attraverso

36


CARCERE Quel giorno nei gesti e nei comportamenti di tutte le persone presenti, pubblico compreso, ho visto voglia di normalità, di passare un paio d’ore in compagnia senza pensare al motivo per cui ciascuno di noi fosse la dentro in quel momento.

Il carcere è una realtà difficile e

personale, e per agevolarne il

purtroppo costituisce nel territorio

reinserimento sociale.

un “pianeta a parte”. In relazione al carcere Caritas I detenuti, oltre a dover scontare la

anche in questo anno si è mossa

loro pena, devono accettare che

in tre direzioni:

la loro dignità venga calpestata.

Attività interne al carcere A Treviso è presente l’Istituto

Reinserimento sociale degli ex detenuti

di pena minorile (IPM) , unico

Sensibilizzazione della comunità

presente nel Triveneto, e la Casa Circondariale per i maggiorenni. Caritas si pone l’obiettivo di favorire il percorso rieducativo per ridare dignità alla persona, stimolandone

la

crescita


Attività interne al carcere La dinamica relazionale riduce

tante

molte attività ad essere vissute

angosce personali correndo su

dentro la logica di una sfida,

un campo e tirando quattro calci

che certamente non aiuta il

ad un pallone.

delle

loro

fatiche

ed

detenuto a maturare un percorso di riabilitazione. Dentro questo

Questa

contesto

diversi obiettivi: spicca su tutti

è

stato

opportuno

progettualità

pone

attivare il maggior numero di

l’educare

risorse affinché ogni intervento

educativo sia volto al rispetto

motoria e ricreativa, mettendo in

e alla promozione della dignità

risalto l’iniziativa personale e la

personale

possibilità di mettersi in gioco.

detenuto.

di In

ogni

singolo

quest’ottica

alla

stessi,

conduzione

attraverso

di

l’attività

è

risultato prioritario saper offrire

Oltre a questa progettualità,

delle

Caritas

prospettive

nell’ambito

collabora

con

la

Alternativa

e

sportivo, ludico e culturale che

Cooperativa

riescano ad intercettare il bisogno

insieme hanno sostenuto un

e le capacità del singolo, specie

progetto

di chi tende all’isolamento.

Up”) all’interno dei laboratori

lavorativo

(“Start

occupazionali del carcere. La Caritas in collaborazione

più ampia di durata triennale.

Caritas attraverso il lavoro e lo

con il Giorgione Calcio 2000

Questa progettualità è nata dalla

Questo primo anno è stato

sport cerca di aiutare i detenuti

di Castelfranco Veneto ha

convinzione che il lavoro rimane

fondamentale per gettare le basi

a non rinchiudersi su se stessi,

portato avanti anche nel 2013

un aspetto indispensabile per

di un impegnativo e complesso

ma a migliorare le relazioni

il progetto “La Rivincita”.

percorsi

efficaci,

lavoro che vuole raggiungere

interpersonali.

in vista di un reinserimento

l’ambizioso obiettivo di avvicinare

lavora e in qualche maniera

costruttivo e sostenibile nella

al mercato del lavoro ordinario

è occupato, vive in modo più

società delle persone.

una realtà d’impresa “particolare”

tranquillo la relazione con le altre

come quella creata all’interno del

persone all’interno del carcere.

L’attività

sportiva

costituisce

all’interno della vita del carcere

rieducativi

un momento molto importante e di grande valore. I detenuti, infatti,

Il progetto ha rappresentato il

carcere di Treviso. All’interno

hanno la possibilità di canalizzare

primo passo di una progettualità

della

Casa

Treviso

sono

Circondariale

di

presenti

sei

laboratori (incisione su vetro, assemblaggi,

hardware,

digitalizzazioni, falegnameria, grafica) che nel corso del 2013

hanno

detenuti.

38

convolto

33

In

genere

chi


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Reinserimento sociale degli ex detenuti Il

reinserimento

è

carcere) e don Riccardo Zanchin

sfide

(parroco di Varago) gestisce

più grandi. Per un detenuto,

una accoglienza (massimo 10

nel momento in cui termina

persone) in una parte della

di scontare la pena, si ritrova

canonica di Varago.

sicuramente

sociale

una

delle

a scontarsi con due problemi molto grossi: la casa e il lavoro.

Nel 2013 è stata ristrutturata

La maggior parte dei detenuti,

l’accoglienza ed è stata ampliata

quando escono dal carcere, si

la cucina e la sala da pranzo,

ritrovano soli, senza una rete

luogo dove gli ospiti hanno

familiare a cui agganciarsi.

occasione di relazionarsi.

In merito al lavoro, Caritas

In

Tarvisina

del

collaborato anche con l’UEPE,

progetto “Diamoci Dentro”,

attraverso l’inserimento di due

progetto che si pone come

persone, per favorire dei percorsi

obiettivo quello di trasmettere

alternativi al carcere per lo

ai detenuti più giovani delle

svolgimento di attività gratuita a

conoscenze e delle capacità

favore della collettività nell’ottica

che possano essere utili a

della riparazione del danno.

è

partner

questa

annualità,

si

è

loro, una volta scontata la pena, per il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro. In

merito

alla

casa,

come

negli anni precedenti, Caritas in

collaborazione

con

Cooperativa

Alternativa,

Piero

(cappellano

Zardo

La sensibilizzazione delle comunità

la don del

portato

avanti

attraverso il nuovo marchio

sensibilizzazione

anche

fuoridigabbia, casette per

Caritas la

ha

quest’anno

attraverso

la

uccelli costruite dai detenuti

collaborazione con don Piero

in carcere grazie al progetto

Zardo, con alcuni incontri

“Start Up”.

dove ha presentato la realtà del carcere.

Anche in questa annualità, è stato portato avanti il progetto

Con

il

progetto

“Diamoci

“Adozioni

a

vicinanza”,

Dentro”, sono stati fatti alcuni

che consiste nel sostegno

incontri e anche un concerto

economico ed educativo di

a Treviso per promuovere

alcune famiglie di detenuti.

la

realtà

carceraria,

e


Testimonianza allenatore in carcere Tre anni fa Graziano mi chiede se

ma comunque gestibile con un

carcerati

voglio andare in carcere con lui e

po’ di buon senso.

capisce, se uno ha voglia di

naturalmente, per non smentirmi,

contro

guardie:

si

osservare, il logico distacco fra le

rispondo di si senza neanche

Due sono gli aneddoti che vi

capire cosa mi avesse chiesto.

voglio raccontare e che più rappresentano

questa

mia

due parti... ho

messo

un

carcerato

Siamo entrambi uomini di sport,

esperienza: un giorno mando a

napoletano degno di totò a

mi spiega il progetto in cui vuole

bordo campo in modo rude un

fare l’arbitro, dopo dieci minuti

coinvolgermi e comincio allora

ragazzo che non la smetteva più

ha fatto una ramanzina ad una

a capire che avrei aumentato il

di protestare, lui si innervosisce

guardia che faceva casino come

numero degli amici che ho.

oltremisura e gira attorno al

i soliti giocatori indisciplinati.

campo per un’ora. Alla fine provo Scrivo così per farvi capire il mio

a scusarmi per due volte in tutti i

Hanno riso tutti,in campo e

approccio a questa avventura:

modi ma niente da fare. Ci sono

fuori,in quel momento eravamo

sono entrato in carcere e ho visto

rimasto male, ci ho pensato

tutti uguali. Fantastico!

persone che non conoscevo

spesso quella settimana ma

e con le quali avrei giocato a

ormai indietro non si poteva più

Quel giorno nei gesti e nei

calcio il mercoledì pomeriggio,

tornare.

comportamenti di tutte le persone

praticamente come giocare in

presenti,

pubblico

compreso,

una nuova squadra solo che

Il mercoledì dopo appena arrivo

ho visto voglia di normalità,

non era fine agosto come si fa di

mi viene incontro, mi abbraccia e

di passare un paio d’ore in

solito. Problemi particolari non ne

si scusa.

compagnia

senza

pensare

al motivo per cui ciascuno

ho mai avuti in questi due anni, tenendo conto naturalmente che

Da quel giorno ci salutiamo

di noi fosse la dentro in quel

parliamo di un gruppo, quello

sempre e scambiamo sempre

momento.

della sezione “penale”, molto più

qualche parola da amici sinceri;

nervoso di una squadra normale,

seconda esperienza la partita

40


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

IL DISAGIO MENTALE Nel nostro territorio crescono le situazioni di depressione, di “mal di vivere”, di disagio mentale. E’ un mondo silenzioso che soffre in maniera indicibile nell’indifferenza dei più. Tocca in maniera molto forte sia i giovani che le persone adulte, sia gli italiani che gli stranieri. Caritas Tarvisina, attraverso l’opera preziosa di don Mario Vanin, sta cercando di tenere viva questa attenzione attraverso due modalità: da una parte il dialogo con le istituzioni perché non vengano meno ai loro doveri, dall’altra la sensibilizzazione delle comunità parrocchiali perché non sentano queste situazioni come un corpo estraneo alla vita della parrocchia stessa. Durante il mese di aprile 2013 si è svolto un corso di formazione sul tema “Migrazioni e salute mentale. L’approccio etnopsichiatrico come chiave di accesso a culture diverse dalla nostra”.

41


42


MINORI La Caritas attraverso i progetti “Adozioni

a

vicinanza”

e

Progetto adozioni a vicinanza

“Pampas: spazi liberi per crescere!” ha messo in luce la necessità di farsi carico della situazione di molti minori che sono abbandonati a se stessi.

Il

progetto

nasce

tirocini

in

che facilitino il rientro delle

L’attivazione

collaborazione con: la Comunità

persone seguite nel circuito

formativi ha dato dei buoni

Murialdo,

produttivo. Inoltre, grazie alla

risultati e il monitoraggio in

consolidata

collaborazione

itinere ha confermato la positività

con la parrocchia di Varago,

dei processi messi in campo per

si è continuato a sostenere

la formazione teorica e pratica

Santa Maria Assunta di Varago, il

i

accoglienza

dei tirocinanti. Un altro punto

Centro d’Ascolto diocesano, don

abitativa già in atto nei locali

di forza del progetto è stato il

Piero Zardo (cappellano della

messi

coinvolgimento di don Piero

Casa Circondariale di Treviso),

parrocchia.

l’U.E.P.E.

Esecuzione

Penale

l’associazione Alternative,

la

(Ufficio Esterna), Possibili

parrocchia

di

percorsi a

di

disposizione

dalla

di

Zardo (cappellano della Casa

alcune Caritas Parrocchiali e

Circondariale di Treviso) per il

altri servizi presenti nel territorio

Tutti gli interventi realizzati si

suo ruolo di sostegno e raccordo

e,

basano sulla creazione di una

tra i detenuti e i famigliari e la

rete che coinvolge istituzioni,

sua conoscenza del territorio

Caritas parrocchiali e volontari

che ha orientato verso interventi

Vicinanza”, mira a sostenere

presenti

per

più efficaci e personalizzati.

alcune situazioni di difficoltà

poter garantire una maggiore

Inoltre, la sua testimonianza

che riguardano i minori, in

vicinanza e conoscenza delle

nelle parrocchie, ha favorito

particolar modo quelli che

situazioni

la

vivono la sofferenza di avere

affinché il sostegno sia mirato e

comunità

un genitore in carcere.

personalizzato secondo le reali

detenzione, della legalità e

esigenze riscontrate.

della prossimità.

nel

attraverso territorio

dell’iniziativa

la

promozione

della

diocesi

“Adozioni

a

nel

territorio

prese

in

carico,

sensibilizzazione ai

temi

delle della

Nella sua terza e ultima annualità,

Un aspetto positivo del progetto

il progetto ha puntato, oltre che

è stata la scelta di spostare

Anche la costituzione di un

sul supporto economico ed

l’attenzione

dall’emergenza

gruppo di lavoro efficace e

educativo a domicilio, anche

in

alla

il fatto di aver fornito delle

sul potenziamento della rete

promozione di un’autonomia

risposte coordinate tra diversi

per la ricerca di lavoro e il

duratura delle persone.

attori e servizi (che in questo

sostegno a percorsi formativi

stile

assistenziale

modo hanno anche aumentato


la conoscenza reciproca) è un

parrocchie

fattore positivo e rilevante.

hanno attivato a loro volta

della

diocesi

un proprio fondo, prendendo Tuttavia, nonostante il lavoro di

direttamente in carico i nuclei

rete, è risultata ancora limitata

familiari del proprio territorio.

la

comunità

Anche in conseguenza di ciò, il

parrocchiali di utilizzare questo

fondo diocesano “Adozioni a

strumento progettuale.

vicinanza” non ha registrato un

capacità

delle

aumento rilevante delle adesioni, per questo si è provveduto a Tale

dato

è

sicuramente

un

ulteriore

rilancio

con

un’informativa a tutti i sostenitori.

influenzato dal fatto che diverse

Prospettive future Nonostante il progetto triennale sia giunto al termine, il fondo diocesano delle “Adozioni a Vicinanza” continuerà ad essere attivo e ad aver bisogno di essere alimentato attraverso nuove donazioni per poter ancora far fronte alle diverse dimensioni del disagio minorile presenti sul territorio diocesano.

44


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

PROGETTO PAMPAS

Spazi liberi per crescere Nel 2013 si è conclusa la terza annualità del

delle relative sanzioni e la gestione creativa dei

progetto Pampas: spazi liberi per crescere,

conflitti.

finanziato con fondi CEI 8 x mille da Caritas Italiana, promosso da Caritas Tarvisina in collaborazione con la Cooperativa Servire, il

“La StanZetta”, spazio fisico dove si sono svolte

Noi Treviso e l’ufficio diocesano per la Pastorale

tutte le attività educative proposte ai ragazzi,

Giovanile di Treviso. Il progetto aveva come

dopo una prima sperimentazione nei locali

obiettivi, oltre alla creazione di una rete operativa

della Caritas diocesana, ha trovato realizzazione

con tutti i soggetti coinvolti, la realizzazione di un

presso la parrocchia di San Zeno.

contenitore multiforme (“La StanZetta”) destinato ai pre-adolescenti e capace di favorire, attraverso

I ragazzi che l’hanno frequentata sono stati

la creazione di attività adeguate, l’incontro tra i

numerosi e costanti sentendosi protagonisti attivi.

ragazzi, in un clima di confronto, accoglienza e Hanno vissuto quello “spazio” come il loro

inclusione.

spazio di gioco, di incontro con gli amici, un Particolare

è

luogo in cui sentirsi sicuri e

stata data a quei minori

sereni. Per moltissimi di loro

che

attenzione

vivono

di

situazioni

sofferenza/disagio

e mancano di una rete famigliare solida. Si

è

puntato

all’estensione buone

prassi

sperimentate

inoltre delle

educative, negli

anni

precedenti, alle strutture

Hanno vissuto quello “spazio” come il loro spazio di gioco, di incontro con gli amici, un luogo in cui sentirsi sicuri e sereni.

è diventato un impegno, un appuntamento a cui non poter mancare, scelto in libertà, senza essere imposto dalla scuola o dai genitori. Le di

regole

e

amicizia,

il

clima sempre

presente, hanno aiutato i

parrocchiali della diocesi

ragazzi ad apprendere certi

di Treviso, attraverso un

comportamenti

di

base

percorso formativo capace di fornire strumenti

che si spera li supportino nel saper valutare e

operativi per promuovere un lavoro sinergico di

scegliere, in modo opportuno, le varie possibilità

lotta all’esclusione sociale e di prevenzione alla

che incontreranno nel loro percorso di crescita.

marginalità. La proposta formativa ha toccato temi quali le trasformazioni fisiche, cognitive e

È emerso, dall’incontro degli educatori con alcuni

socio-relazionali nell’età della preadolescenza, il

insegnanti, delle scuole frequentate dai ragazzi,

ruolo dell’educatore, la comunicazione educativa,

come alcuni di loro prima chiusi, molto riservati e

la gestione delle regole, delle trasgressioni e

con piccoli problemi relazionali, hanno cambiato

45


positivamente il modo di porsi in classe, con i compagni e con i docenti stessi.

Nel nostro territorio non è ancora pienamente maturata una sufficiente disposizione ad

La “Stanzetta” si è rivelata una risorsa per

impegnarsi nella formazione ritenendo che

l’intera città, i ragazzi che l’hanno frequenta

sia sufficiente la buona volontà, per altro

venivano da molti quartieri di Treviso, erano

sempre lodevole. Il tempo messo a disposizione

ragazzi per lo più stranieri con poche opportunità

da molti volontari è senza dubbio una risorsa

di svago.

fondamentale, ma ciò che a volte si registra da parte degli animatori, di fronte alle nuove

La proposta formativa nei vicariati della diocesi,

generazioni, è una sorta di scoraggiamento che

anche se non ha raccolto un’ampia adesione,

spesso diventa rassegnazione.

ha incontrato, in quelle realtà che hanno aderito all’iniziativa,

una

partecipazione

visibilmente

La fatica che ancora permane è quella di

motivata, lasciando intravedere che, l’iniziale

accettare che il cambiamento richiesto è rivolto

domanda formativa espressa dalle stesse, ha

a noi adulti. C’è ancora una certa difficoltà a

trovato piena soddisfazione.

trasformare gli oratori da spazi “per” i ragazzi a spazi “dei” ragazzi da vivere “con” i ragazzi e, da

Confortante è stata la riflessione, al termine di

parte di tutta la comunità, ad assumersi in pieno

alcuni percorsi formativi realizzati, di alcuni

la responsabilità di accompagnare le nuove

gruppi di partecipanti su come poter attivare nel

generazioni verso una crescita sana. Il crescente

loro territorio “spazi” sul modello “StanZetta”,

bisogno di trovare nuove motivazioni può, invece,

riconoscendo il bisogno da cui è partito il

essere letto come segno positivo della voglia di

progetto non solo nella grande città, ma anche

mettersi in discussione.

nei loro paesi.

Prospettive future La sfida per il futuro è quella, da una parte di intensificare la nostra presenza fisica nel territorio per ascoltare e accogliere i dubbi, le difficoltà e le domande che nascono da chi lavora sul campo, per una sempre maggiore co-costruzione dei percorsi formativi, dall’altra di avviare con più forza una collaborazione con tutte le realtà pastorali presenti nei contesti parrocchiali per promuovere e sostenere esperienze educative capaci di “abitare i luoghi dei giovani” e, come Gesù, “farsi invitare” da loro, per condividere la loro storia, le loro difficoltà, le loro paure, costruendo “ponti”.

46


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

LA RACCOLTA INDUMENTI USATI La Caritas Tarvisina, da anni,

Quella occasionale, nata nel

conta tra le sue attività la

1975,

raccolta indumenti usati che

oggi una volta all’anno, nel

si articola in due modalità

mese di ottobre e coinvolge

distinte: una permanente e

le parrocchie della Diocesi di

una occasionale.

Treviso con una raccolta porta

viene

effettuata

ad

a porta tramite dei sacchetti Quella

permanente

si

distribuiti alle famiglie.

effettua tramite i cassonetti gialli dislocati nel territorio

Tutta

diocesano e si avvale per lo

viene ceduta ad una ditta

svuotamento degli stessi di

specializzata nel commercio

due Cooperative sociali, che

degli indumenti usati e la

con i ricavati sostengono,

Caritas Tarvisina con i ricavati

in parte, le loro attività di

sostiene

inserimento

progetti a favore dei meno

lavorativo

persone svantaggiate.

di

la

merce

alcuni

raccolta

dei

suoi

abbienti.

47


Meno sprechi PiĂš solidarietĂ

48


I due discepoli udirono le sue parole e seguirono Ges첫 (Gv. 1,37)


La sequela che dà senso alla vita Nell’attuale contesto il povero, la persona che

alla deriva nel mare dell’indifferenza. Questi uomini

vive delle difficoltà, è sempre più considerato un

e queste donne hanno bisogno di una parola

peso economico. Viene lasciato ai margini e

vera, che riscaldi il cuore, che riattivi la fiducia,

soprattutto si cerca di “scaricarlo” a qualcuno.

che aiuti a trovare il senso della propria vita. Ogni

È chiaro che chi respira quest’aria di giudizio e a

uomo, compreso il povero, non è un numero, non è

volte di insofferenza sulla propria situazione di

parte di una statistica, ma è portatore di una storia

difficoltà, sente che la speranza di un futuro

unica ed irrepetibile.

migliore si va spegnendo nel proprio cuore. È un tesoro inestimabile che Aumenta la rassegnazione che porta ad affondare nelle paludi della

sopravvivenza,

senza

alimentare più il desiderio di una vita bella e buona, di un riscatto.

percorre i sentieri della storia in

Questa umanità ferita e sanguinante va incontrata nella sua profonda dignità

un determinato spazio e in un determinato tempo. Ognuno riconosciuto

desidera in

questa

essere sua

originalità, aspira ed essere

Da più parti e in diversi contesti nei confronti dei poveri si continuano a dire molte

un qualcuno non un “qualunque”. Ciò ci aiuta

parole, a fare promesse vuote. Tutto questo genera

a cogliere come il tempo che viviamo è un tempo

profonda rabbia e blocca la fiducia di chi si sente

straordinario, è il tempo della salvezza (Kairos) in

inchiodato nei bassifondi di una vita schiacciata tra

cui siamo chiamati a far crescere il bene. È questo

il non senso e la miseria.

il senso che da pienezza alla vita.

Questa

umanità

ferita

e

sanguinante

va

È fondamentale allora metterci alla sequela di Gesù,

incontrata nella sua profonda dignità, non può

ascoltando le sue parole di verità che fanno luce

essere dimenticata, non può essere lasciata andare

sulla propria vita, sugli aspetti positivi e anche su

50


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

quelli meno belli. Il povero non va accostato con

con la propria storia e con le proprie ferite, di

presunzione, ma con grande umiltà. Ci si mette

resurrezione dalle proprie morti, di rielaborazione

in ascolto della Verità per imparare a chiamare per

dei propri lutti.

nome le cose, per riprendere fiducia nella vita, per ritrovare il desiderio di una vita bella e buona.

È uscire dalle tenebre incontro al giorno nuovo che viene.

È un cammino che si fa insieme nel quale ci sostiene a vicenda, perché prima o poi le povertà

La parola di Gesù permette di recuperare anche i

e le debolezze di ciascuno si

cocci della propria storia fino ad

faranno sentire.

arrivare ad amarne ogni pagina, ogni frammento.

Seguire

Gesù

significa

concretamente camminare insieme agli uomini e alle donne del nostro tempo, imparando

a

Ci si mette in ascolto della Verità per imparare a chiamare

condividerne

le gioie e i dolori. È avere sempre

il

coraggio

per nome le cose

Questo è il cammino della Carità. La Caritas, pur nella sua povertà e debolezza, cerca di essere

di

strumento trasparente affinché

riorientare la vita verso la Vera

questa parola di salvezza arrivi al

Sorgente che non si spegne

cuore di ogni uomo, specie dei

mai. È crescere nella consapevolezza che non c’è

poveri.

difficoltà che non possa essere superata, non c’è ferita che non possa essere guarita. Dinanzi alla

La fondamentale missione della Caritas non è

miseria e all’angoscia dell’uomo c’è una risposta

quella di dare delle cose, ma di accompagnare le

concreta e chiara: la Carità di Cristo.

persone a scoprire che solo l’Amore di Dio riempie di senso la storia di ciascuno.

Questo Amore Crocifisso chiede di essere declinato dentro la storia di ogni persona, senza superficialità

La Caritas trova il suo compito specifico in questa

e banalizzazioni. Ognuno deve poter avere la gioia

dimensione dell’accompagnare a Cristo e del

di gustare il senso della propria vita, di coglierne la

farsi prossimo affinché ciascuno possa vivere un

fecondità.

cammino di riconciliazione con la propria storia. Particolarmente prezioso è allora il lavoro svolto

È necessario recuperare il valore della persona

capillarmente nel territorio:

e della parola. L’uomo di oggi, soprattutto chi vive nella difficoltà e nella sofferenza, ha bisogno di

Caritas parrocchiali

parole autentiche che guariscano il cuore. C’è un grande bisogno di ritrovare fiducia e di ricomprendere la propria storia alla luce della misericordia di Dio. La sequela di Gesù è un cammino graduale di guarigione, di riconciliazione

51


52


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Caritas parrocchiali Quest’azione permette di crescere nell’ascolto e nella cura dei vari bisogni che in modo sempre più incalzante vengono alla luce nelle comunità, ma che necessitano ancora dell’attenzione di ogni singolo credente

La

Caritas

principalmente

parrocchiale uno

è

che nella comunità si rendono

bisogni e le povertà delle nostre

strumento

più disponibili a diventare voce

comunità.

educativo che nasce all’interno

e

delle singole comunità cristiane

di tutto non dal fare, ma dallo

Nel corso del 2013 la Caritas

e/o interparrocchiali.

studio e da proposte che aiutino

diocesana si è impegnata

a riflettere sulla natura della

a

I suoi compiti principali sono

Caritas,

inserimento

parrocchiali avviate da tempo,

quelli

nella vita parrocchiale e nella

e ad accompagnare la nascita

della carità in parrocchia e nel

programmazione

pastorale,

di altre, ogni qual volta le

territorio; di antenna per cogliere

sulle finalità che è chiamata a

parrocchie abbiano chiesto un

vecchie e nuove povertà; di

perseguire.

sostegno; questo grazie anche

della

testimonianza

operosità,

partendo

sul

suo

prima

impulso per suscitare, avviare e

stimolare

nuove

forme

sostenere

le

Caritas

alla pubblicazione dei documenti Le

Caritas

parrocchiali

sono

su “Caritas Tarvisina e Caritas

di attenzione e d’impegno

ormai una realtà diffusa nelle

Parrocchiali” del maggio scorso.

verso gli ultimi svolge anche la

nostre comunità cristiane. Nella

funzione di esser un crocevia per

nuova configurazione pastorale

Nel 2013 si sono realizzati più di

l’armonizzazione fra i vari gruppi

della

e le varie espressioni della carità.

crescendo

diocesi,

inoltre,

stanno

una dozzina di incontri di sostegno

Caritas

della

e accompagnamento, soprattutto

Collaborazione Pastorale che

di Caritas della Collaborazione e

Normalmente è costituita dal

si configurano come strumenti

Vicariali: 2 incontri a Carbonera;

parroco e da persone sensibili

più efficaci nell’animazione del

4 incontri Caritas vicariale di

e attente, giovani e adulte, di

territorio e nel porre segni e opere

Noale, Montebelluna, San Donà;

cui una è nominata referente,

che intercettano maggiormente i

a livello di Collaborazioni 4

le

53


incontri Altivole; 2 a Breda di

delle Caritas parrocchiali.

modo sempre più incalzante

Piave; 2 a Resana; 1 a Frescada;

vengono alla luce nelle comunità,

1 a Merlengo; 1 a Vedelago; 1 a

L’

Volpago.

Caritas nel territorio è un

dell’attenzione di ogni singolo

servizio tra i più preziosi svolti

credente, perché la “rete” di

dalla Caritas Diocesana.

sostegno per gli ultimi sia più

Sono stati realizzati più interventi

accompagnamento

delle

ma

anche in alcuni consigli pastorali

che

necessitano

ancora

forte e solida.

di 3 Collaborazioni - 1 a Meolo,

Quest’azione

permette

di

2 a Resana, 3 a Marcon - proprio

crescere nell’ascolto e nella

per elaborare una riflessione con

cura dei vari bisogni che in

tutti i membri delle comunità, ed accompagnare l’avvio di Caritas parrocchiali e opere segno, quali il Centro di Ascolto. L’azione

di

promozione

Prospettive future

e

sostegno offre poi a tutte le

Avvertiamo

che

in

futuro

questo

lavoro

e i fratelli ultimi, condividendo non solo i beni

persone che ruotano attorno alle

territoriale dovrà essere potenziato, perché

materiali, ma la speranza e la fiducia nella vita che

Caritas parrocchiali, due momenti

crediamo che il lavoro quotidiano e silenzioso di

viene dall’incontro con Cristo.

a livello diocesano: l’Assemblea

molte persone vada maggiormente valorizzato

di novembre e il Convegno di

e rimotivato-rifondato laddove si avverte la fatica

maggio; accanto a questi due –

dell’impotenza nel dare risposte, e il desiderio di

tre incontri annuali con i referenti

camminare comunque accanto e con le sorelle 54


Che cosa cercate? (Gv. 1,38)


In ascolto dei desideri profondi Sempre più la brama di soddisfare il bisogno

sbagliate. Questo non per formulare giudizi, ma

immediato toglie spazio alla capacità di mettersi

per avere la capacità di coniugare carità e verità

in ascolto dei desideri profondi che abitano nel

attraverso l’esercizio dell’assunzione delle proprie

cuore di ogni uomo.

responsabilità.

Sovente le esperienze della vita, soprattutto

Carità e verità non si possono disgiungere

quelle più faticose ed ambigue, lasciano residui

per non cadere nella rigidità di giudizio o nel

che inquinano il cuore e che stabilizzano la vita

buonismo.

sulla mediocrità. È

necessario

educare

alla

responsabilità,

La domanda di Gesù “Che cercate?” non

mettendo fine a quello stillicidio che vuole

è solo un invito ad ascoltare il profondo

sempre trovare un capro espiatorio e scaricare

del proprio cuore, ma è anche un appello

la colpa su qualcuno. Educare alla responsabilità

a rivisitare i nostri stili di vita e le nostre

significa, come ci ricordava il Beato Giovanni

priorità.

Paolo II, “prendere il largo” (Duc in altum), cioè sognare in grande, credere che i desideri

Il Signore ci ricorda che “la dove è il tuo tesoro, è

profondi seminati nel nostro cuore da Dio sono

il tuo cuore”. È importante allora che sappiamo

realizzabili e chiedono di essere concretizzati nel

fermarci, fare silenzio, per cogliere dove è il

“qui ed ora” della nostra storia.

nostro tesoro. Il profondo di ciascuno è abitato da Dio, per Forse potremo accorgerci che tante storie

cui non c’è distinzione tra ricchi e poveri.

“sballate” o devastate hanno all’origine la ricerca

Quali sono allora i desideri profondi che abitano

di un tesoro fasullo, sono frutto anche di scelte

il cuore di ogni uomo? Prima di tutto c’è un

56


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

profondo anelito alla gioia, a vivere una vita

pace del cuore e nelle relazioni con gli altri è un

piena senza rimpianti perché ricolma di bene e di

dono inestimabile, perché allarga l’orizzonte e

amore. Ciò non significa che non vengono tenute

allieta il cuore.

in considerazione possibili prove e difficoltà, ma che la forza dell’amore è più forte di tutto.

Gioia, giustizia, libertà e pace sono i desideri profondi che si nascondono dietro ai bisogni

Vivere nella gioia significa aver trovato

immediati.

nell’amore il senso della vita, anche quando questo ci chiede di passare per la sofferenze

È importante che impariamo ad ascoltarli per

e la prova.

non appiattire l’orizzonte della nostra vita solo sul consumo e sull’edonismo. Questa è una ricerca

Un secondo grande desiderio che abita il cuore

che Caritas continua a vivere ogni giorno, dentro

dell’uomo è quello della giustizia.

il cammino della Chiesa, sperimentando che non si è mai degli arrivati, ma che ogni giorno

Nel profondo di ogni cuore c’è questo anelito

è un nuovo inizio. Tra le varie attività, particolare

che ci porta a desiderare un mondo giusto e non

attenzione va riconosciuta a:

iniquo come quello attuale. Pur nella singolarità e diversità di ciascuno,

Educazione alla mondialità

ognuno deve avere le medesime possibilità

Lavoro di rete e Ruolo di advocacy

per vivere bene e con dignità la propria vita. È evidente che lo squilibrio attuale tra ricchi e poveri, chiede non solo una seria riflessione sui temi della ridistribuzione e della restituzione, ma delle scelte concrete (Beyond 2015). Un altro desiderio profondo è quella della libertà, di essere riconosciuti comunque e sempre nella dignità del proprio essere. La libertà dell’uomo è sacra e va rispettata ed onorata sempre, anche quando una persona ha fatto delle scelte sbagliate. Infine un altro grande desiderio che abita il cuore dell’uomo è quello della pace, del vivere rapporti di fiducia, serenità e fraternità con gli altri. La

57


Vivere nella gioia significa aver trovato nell’amore il senso della vita, anche quando questo ci chiede di passare per la sofferenze e la prova.

58


EDUCAZIONE ALLA MONDIALITA’ EDUCARE ALLA MONDIALITÀ SIGNIFICA PROMUOVERE UNA VISIONE DELLA PERSONA COME PARTE DI UN TUTTO

che

Educare

Caritas è chiamata a svolgere

significa

si

visione della persona come

Il

compito

pedagogico

esprime

anche

attraverso

alla

mondialità

promuovere

di

un

tutto,

una

un’attenzione specifica all’ambito

parte

della mondialità.

scelte che aiutino a rompere gli

favorire

steccati dell’individualismo per La situazione attuale ci chiede di

avviarsi verso una fratellanza

cogliere le interconnessioni tra il

autenticamente vissuta.

nostro quotidiano e quanto accade nel resto del mondo, di essere

Questo

consapevoli che molti gesti

sentirsi, così insito anche nella

hanno

anche

fede cattolica, potrà aiutarci ad

apparentemente

assumere e a promuovere nuovi

molto lontani nello spazio

stili di vita, oltre ad avere una

e nel tempo (pensiamo alle

presenza più significativa nel

generazioni future), ma ormai

territorio in cui ciascuno di noi è

indissolubilmente legati a noi.

chiamato a vivere.

in

ripercussioni

luoghi

modo

di

essere

Alcune proposte concrete: Diventa,

quindi,

importante

imparare a ragionare in un contesto di mondialità per sapersi orientare

e

per

condizionare

positivamente il cambiamento.

e


Bomboniere solidali

La bomboniera solidale è la scelta

causa, il momento felice può

di sostituire l’acquisto di oggetti

trasformarsi

che accompagnano il ricordo di

d’amore concreta verso chi è

occasioni speciali (matrimonio,

in difficoltà.

battesimo,

in

un’azione

cresima,

comunione,

anniversario,

Nel

2013

Caritas

Tarvisina

laurea, …), con una donazione

ha

a sostegno di specifici progetti

bomboniere

Caritas:

ricavato totale di 1.100 euro.

situazioni

di

disagio

avuto

richiesta solidali

per per

127 un

minorile sul territorio diocesano

Durante l’anno 2013 l’iniziativa

(progetto Adozioni a Vicinanza)

“bomboniere solidali” è stata

in Africa (progetto “Emmanuel”,

rivisitata nell’estetica dell’oggetto

Togo) in Asia (progetto “Orizzonti

vero e proprio, con nuove strategie

di Luce”, India).

di diffusione, con la speranza che possa divenire strumento

Così

facendo,

sensibilizzare

e

oltre

a

condividere

concreto di testimonianza della carità.

con i propri cari un’importante

Bilanci di pace Bilanci di pace è un’iniziativa

è tenuto martedì 8 gennaio

pubblica

uffici

2013 sul tema “Le religioni,

della diocesi (Caritas - Centro

una risorsa per la pace” con

Missionario

-

intervento di Brunetto Salvarani,

Pastorale Sociale del Lavoro,

teologo, saggista, direttore di

della Giustizia, della Pace e

Cem Mondialità, nonché uno

della Salvaguardia del Creato

dei maggiori esperti italiani di

-

dialogo interreligioso.

che

Pastorale

-

cinque

Migrantes

della

Salute)

propongono per sensibilizzare la popolazione su temi che di

Il secondo incontro si è tenuto

volta in volta sono individuati

martedì 15 gennaio 2013 con

come attuali e stimolanti per la

titolo “Per costruire la pace,

riflessione.

guarire le relazioni” incontri di vita tra musulmani e cristiani, il

La proposta prevede due incontri

quale ha visto l’intervento di più

nel mese di gennaio.

persone con esperienze diverse che vivono la multi-cultura nel

Nel 2013 il primo incontro si

60

proprio quotidiano.


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

LAVORO DI RETE E RUOLO DI ADVOCACY Uno dei compiti fondamentali di

È essere luogo di relazione e

Caritas è il ruolo di advocacy, la

di relazioni per favorire un lavoro

capacità cioè di tessere una rete

di rete con il mondo ecclesiale

di relazioni per favorire azioni

e civile per cercare di costruire,

coordinate tra società civile e

insieme, percorsi ed itinerari di

potere politico al fine di tutelare i

prossimità alle emergenze e ai

diritti umani calpestati.

disagi del territorio.

È il ruolo di dare voce a chi

Caritas Tarvisina partecipa a

non ha voce.

diversi tavoli istituzionali e non, dove

cerca

quotidianamente

È rendere visibili gli invisibili,

di mettere in atto la sfida

quelli che nessuno vede, quelli

dell’advocacy.

che non sono di nessuno, non

esempi:

Ecco

alcuni

sono di moda, non entrano nelle agende politiche ed istituzionali.

Incontri con altri Uffici Pastorali Piani di Zona Delgazione Caritas Nord-Est Coordinamenti Nazionali di Caritas Italiana Tavoli di confronto con Cooperative ed Enti del Terzo Settore

61


Il ruolo di dare voce a chi non ha voce.

62


Venite e vedrete (Gv. 1,39)


Fare esperienza dell’Amore Oggi stiamo vivendo un tempo nel quale il peso

voce. Si è chiamati a pagare un prezzo, ad andare

delle sofferenze e delle difficoltà sta mettendo

controcorrente e questo, solo e sempre, per amore.

sempre più in ginocchio molte persone. Dinanzi a tutto ciò risuona forte la parola di Gesù “Venite

Allora la prima cosa è di accogliere l’invito di Gesù

a me, tutti voi affaticati ed oppressi, ed io vi

ad andare e vedere. Si tratta di muoverci dalla

ristorerò”.

sterilità delle nostre posizioni di prestigio, per dare forma alla chiesa del grembiule che si china come

L’uomo ha bisogno di questo ristoro, di trovare

il Maestro sulle ferite dell’umanità.

forza e speranza in un Amore che è più forte della morte. È necessario però che tutto questo

È

non resti solo una bella teoria, non rimanga scritto

nostre

nei libri di teologia, ma diventi storia concreta, sia

roccaforti

di

lasciarsi amare

inciso nei cuori.

benpensanti che

in profondità,

uscire

dalle

comode

hanno

Significa

buone

ma anche

Vivere la Carità di Cristo, che si china sull’umanità

maniere,

per

lasciarsi ferire,

ferita per santificarne il cammino con l’umile gesto

lasciarci

ferire

della lavanda dei piedi, significa fare esperienza

in

sporcarsi le

dell’Amore.

Significa

lasciarsi

amare

in

profondità

dall’odore

acre

mani.

profondità, ma anche lasciarsi ferire, sporcarsi

della miseria e

le mani.

della sofferenza.

Nel campo della carità non esiste la neutralità,

È necessario andare presso la casa di Gesù,

non si può rimanere seduti su due sedie, ci si

sostare presso il suo cuore per incontrare la

deve schierare. Si è chiamati a stare dalla

Misericordia che dona speranza e luce a chi va

parte degli ultimi, di chi non conta, di chi non ha

in giro solo con il suo sacco pieno di lacrime e di

64


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

stenti. È lì presso quella umanità

dalle paludi delle esitazioni e

ferita che siamo chiamati a

dei rimpianti, per lasciarvi ferire

cogliere il valore prezioso della

dall’Amore, per giocare la vostra

fraternità.

vita senza paura, per amare alla maniera di Gesù, senza misura.

È lì, presso il cuore di Gesù, che possiamo aprire il nostro cuore

N

allo stupore per la meraviglia

dobbiamo

dell’incontro con questa umanità.

f a r e

Lo stupore per degli incontri che

migliaia di

resteranno per sempre perché

chilometri,

inseriti nell’amore eterno di Dio.

n

o

o

n

n

s i a m o È, come ci ha ricordato papa

chiamati

Francesco, “solo assumendo

a

l’odore

del

gregge”

che

Noi siamo chiamati a custodire e promuovere la vita

chi è

ci stato

affidato.

fare questo è necessario non rimanere spettatori della storia, ma “incarnarsi” in essa, imparando

impareremo a vivere gli incontri,

Con

le

ad amare questo mondo e questa

soprattutto con i più poveri, come

p a r o l e

umanità nella concretezza e nella

spazi di resurrezione e non come

realizzare imprese eroiche, ma

di papa Giovanni XXIII “dinanzi

storicità del tempo che viviamo.

frammenti casuali della nostra

aprire il cuore per cogliere che

alle sofferenze del mondo, non

“Venite e vedrete” significa in

vita.

Gesù abita nella casa accanto,

possiamo più dire non sapevo, non

definitiva apri gli occhi sul mondo

“Venite e vedrete” significa

per imparare ad ascoltare la voce

conoscevo, non potevo”.

e amalo senza paura, spendi

trovate il coraggio di uscire

e il lamento di

pure tutta la tua vita per amore, I fratelli e il cammino della loro

perché la ritroverai in pienezza

vita è affidato anche alla nostra

nella comunione dei santi, dove

custodia, non possiamo tirarci

ritroverai come fratelli, ricchi e

indietro come ha tentato di fare

poveri, senza alcuna distinzione.

Caino (“Sono forse io il custode di mio fratello ?).

Questo

“venire

e

vedere”

è

insieme all’ascolto parte costitutiva Noi siamo chiamati a custodire

dell’agire Caritas e si concretizza

e promuovere la vita, ma per

in alcune luoghi specifici:

L’OSSERVATORIO DELLE POVERTÀ E RISORSE LE EMERGENZE I PROGETTI DI COOPERAZIONE

65


66


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

67


L’OSSERVATORIO DELLE POVERTA’ E RISORSE L’Osservatorio

delle

stimolare eventuali proposte

e delle Risorse (OPR) della

di intervento».

Caritas Tarvisina nasce quale

(CEI, Nota pastorale “La Chiesa

«strumento

in Italia dopo Loreto”, 1985).

della

a

Chiesa

disposizione locale,

per

aiutare la comunità cristiana

L’OPR della Caritas Tarvisina è

a osservare sistematicamente

composto dal Direttore, da alcuni

le situazioni di povertà, di

membri dell’équipe e da alcune

disagio,

emarginazione,

persone vicine per sensibilità

di esclusione presenti sul

alla Caritas e che gravitano, per

territorio e le loro dinamiche

lavoro o per volontariato, nel

di sviluppo, comunicando e

mondo del sociale.

di

rivolgendosi

68

Povertà

alla

comunità

ecclesiale

e

all’opinione

pubblica,

favorendo

il

Nell’anno pastorale 2012-2013 l’OPR ha ritenuto necessario

coinvolgimento e la messa in

approfondire

rete dei diversi attori sociali

dipendenza da gioco, analizzando

impegnati

sul

territorio

le diverse componenti che vi

verificare

ed

approfondire

l’utilizzo

delle

risorse

– e

stanno sotto.

il

tema

delle


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

LE EMERGENZE PAKISTAN Il terremoto del 24 settembre ha causato centinaia di vittime, sono crollate l’80% delle abitazioni di fango nel distretto di Awaran.

SIRIA Terribile conflitto che dilania il Paese da tre anni e che ha causato quasi 140.000 vittime. Giordania, Libano, Turchia, Iraq, Egitto sono solo alcune delle nazioni che accolgono circa 2,5 milioni di rifugiati siriani.

REPUBBLICA CENTRAFRICANA I dati ad oggi sono allarmanti: oltre 2 milioni di persone vivono in uno stato di grave povertà, i servizi di base sono interrotti, le condizioni igieniche disastrose e il rischio di epidemie è molto alto. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) almeno 400 persone sono state uccise in combattimenti o esecuzioni e 400mila sono state costrette ad abbandonare le loro case. 69


EMILIA ROMAGNA Proseguono

gli

interventi

post-terremoto.

Nel

2013

la

delegazione Caritas nord-est ha contribuito alla realizzazione di centri di comunità nella regione.

SARDEGNA La caduta di 440 millimetri di acqua in 24 ore ha causato un’alluvione devastante con 16 morti e centinaia di sfollati.

LAMPEDUSA Ennesimo naufragio in cui hanno perso la vita 366 persone tra cui donne e bambini, causato da un fuoco acceso sull’imbarcazione per segnalare la propria presenza.

70


I PROGETTI DI COOPERAZIONE

PROGETTO “OLI ELLAKALAI” (Orizzonti di Luce), INDIA Il

Oli

progetto

(Orizzonti di Luce) la

costruzione

del

Ellakalai

I destinatari del progetto sono

sostiene

i giovani della diocesi di

centro

Pondicherry

e

Cuddalore,

“Information & Communication

ed in particolare coloro che

Technology,

vengono

Skills

development”,

dalle

campagne

e

nell’arcidiocesi

sono privi di mezzi e risorse per

di Pondicherry e Cuddalore, nella

sostenere la propria formazione e

zona sud-orientale della’India.

qualificazione professionale.

Attraverso la realizzazione del

La collaborazione tra Caritas

centro, i destinatari potranno

Tarvisina e la zona interessata

godere

formazione

dal progetto ha visto il suo avvio

specifica ed un’acquisizione di

ufficiale ad inizio dicembre 2013.

di

una

competenze in ambito informatico che permetterà loro di qualificarsi

I lavori di edificazione della

in un settore in espansione nella

struttura a Pondicherry di fatto

zona.

sono iniziati il 10 febbraio 2014, a causa dello stop decretato dal governo dello stato del Tamil


Nadu

sull’estrazione

della

esempio l’Istituto Nazionale per

sabbia nella zona. Il costo

le Piccole e Medie Imprese

della sabbia, a causa di ciò,

(NIMSME), il credito agricolo

è schizzato fuori controllo ed i

nazionale

lavori si sono bloccati.

rurale (NABARD), la società nazionale

Inoltre

esiste

questione

anche

culturale

per

lo

per

lo

sviluppo sviluppo

una

delle competenze ed abilità

legata

(NSDC), gli istituti formativi

alle tradizioni del Paese ed in

di

particolare della zona, per cui

Karaikkal ed il distretto di

si crede che i lavori di nuova

Villupuram.

Pondicherry,

Cuddalore,

costruzione devono iniziare dopo il 14 gennaio.

Il progetto ha durata triennale. Il centro, di cui Caritas Tarvisina

Per questa ragione è stato

sostiene

sottoscritto

l’edificazione,

l’accordo

con

nello

specifico

prevede

un

le ditte di costruzione il 20

contributo complessivo di

gennaio 2014.

75.000 euro.

Contestualmente

all’avvio

del progetto sono avvenuti numerosi incontri, scambi di informazioni a diversi livelli con istituzioni governative come per

72


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

PROGETTO “EMMANUEL” AFRICA

Premessa Stendere un bilancio di questo

», ed é da qui che si deve partire,

primo anno di progetto non é

ed é da qui che siamo partiti.

Tessere relazioni, conoscere e farsi conoscere, sforzarsi

impresa facile, perché richiede la capacità di guardare oltre

Tessere relazioni, conoscere

alle semplici attività realizzate,

e farsi conoscere, sforzarsi

per riconoscere un cammino di

di entrare in punta di piedi

conoscenza e di collaborazione

in questa

che pazientemente si é avviato,

e piena di sfumature é stata

tra mondi culturalmente molto

la priorità che ha orientato

distanti.

questo primo anno.

di entrare in punta di piedi in questa realtà complessa

realtà complessa

e piena di sfumature é stata la priorità che ha orientato questo primo anno.

Se dici « Africa » dici « Relazione

Breve descrizione del contesto La parrocchia Notre Dame de

Il territorio é diviso in 3 cantoni,

Fatima di Niamtougou, nella

Niamtougou, Koka e Yaka.

regione della Kara, nel nord del Togo, raccoglie un territorio

Attività principale é l’agricoltura e

abbastanza

l’allevamento ed ogni domenica,

esteso

con

una

popolazione complessiva di circa

Niamtougou,

20.000 abitanti.

commerciale della zona con il

diventa

il

polo

mercato grande.

73


Prima annualità Al mio arrivo a Niamtougou

comunità il sabato mattina.

e dei gruppi e movimenti della

la trattativa per l’acquisto del

parrocchia, dalle suore del foyer,

Grazie al contributo umano e

terreno era ancora in corso e si

La risposta della gente é

dai vicari del parroco, da alcune

tecnico del sig. Rampazzo é

é conclusa con il versamento

alterna, si mescola impegno

persone scelte dal parroco ed é

stato possibile avviare l’attività

della

e disinteresse, ma per lo più

presieduto da don Francis.

di compostaggio, una prima

somma

concordata

di

12.000,00€ al capo cantone

l’atteggiamento é positivo.

esperienza

di Koka (rappresentante dei proprietari) in data 11 dicembre

Il

2012.

realizzazione

primo

tentativo del

di

produzione

di

Purtoppo la presenza alle riunioni

conserva di pomodoro e ad

per

la

non é molto estesa ma con chi é

identificare le necessità tecniche

pozzo

é

presente si lavora bene.

che il progetto richiede per il suo

negativo e questo blocca i lavori

sviluppo futuro.

Purtroppo, a causa della lentezza

per diverso tempo, solo dopo

È stato possibile dividersi i

del geometra del comune, solo

3 mesi é possibile ripetere il

compiti riguardanti la messa a

Alcuni macchinari diventano

verso la fine di febbraio é stato

sondaggio e finalmente realizzare

terra delle piante perenni (palme,

indispensabili

possibile avere una planimetria

il pozzo.

manghi e anacardi), la creazione

un

dei

10

ettari

acquistati,

di

modo da iniziare a conoscere il

In

terreno, analizzare il contesto e

p r i m o

programmare i lavori.

periodo c’é

questo

stata anche

La risposta della

delle casette per le

all’interno

gente é alterna, si

api e la costruzione di

progettualità.

mescola impegno e disinteresse,

Primo passo essenziale é stato

l’elezione

ma per lo più

l’avvio della pulizia del terreno

del

dagli arbusti e dai sassi e il primo

consiglio

tentativio

parrocchiale, elemento

di

trivellazione

per

l’acqua.

nuovo

minimo

per di

portare

innovazione

della

nostra

un piccolo magazzino. Inoltre, insieme al consiglio si é L’accelerazione

nei

deciso di organizzare la gestione

lavori a partire dai

del

l’atteggiamento é

primi

maggio

prossimo anno, in questo modo:

positivo.

é

alla

un equipe stabile di lavoro di 4

spinta

essenziale

elementi (Daniel, Valéry, Jean

di

Francis

e

Paul e Dominique), un equipe

don

di esperti nel campo tecnico per

di dovuta

don

progetto,

almeno

per

il

chiave per dare continuità e

all’imminente

viene

vigore al progetto. Nei primi giorni

Davide.

formando nel tempo, all’inizio

di maggio si é, per la prima volta,

é formata da 3 elementi che mi

riunito il consiglio per discutere

Visita che si é svolta dal 20

come coordinatore del progetto

affiancano nel lavoro, Daniel,

del progetto e suddividere i

al 31 maggio e che ha visto

(don Amédée).

Valéry e Jean Paul.

compiti operativi.

partecipare anche il sig. Giovanni

L’equipe

di

lavoro

si

visita

di

orientare l’azione(Jonas e Daniel) e un rappresentante del consiglio

Rampazzo

come

consulente

Il lavoro procede lentamente

Il

dai

tecnico. Il soggiorno di Giovanni

durante la settimana e si cerca

rappresentanti dei vari CCCB

si é protratto fino al 21 giugno

di coinvolgere le persone della

(comitati di quartiere per la carità)

2013.

consiglio

é

formato

74


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Alcune problematiche riscontrate •

Attività svolte

La diocesi di Kara, al momento, ha come priorità l’attività

Pulizia dei primi 3 ettari di terreno

scolastica rispetto ad azioni nel campo sociale, pertanto non vi

Recinzione di jatropha completata su tutto il perimetro

è un grosso sostegno a livello diocesano.

Realizzazione pozzo e serbatoio

Precedente esperienza negativa in rapporto ad una progettualità

Realizzazione di un piccolo ricovero attrezzi-magazzino

parrocchiale (terreno di Douga Heni)

Realizzazione ed istallazione di 5 alveari

Divisioni e piccole rivalità tra i vari cantoni

Messa a terra di : 89 palme, 52 anacardi, 52 manghi

Difficoltà nel coinvolgimento attivo dei CCCB (comitati di

Semina e raccolta di : sorgo, fagioli e soia

quartiere per la carità)

Produzione di : insalata, pomodori, cavoli, peperoncino

Scarsità d’acqua

Avviata l’attività di compostaggio

Consumo eccessivo di carburante per alimentare la pompa

Avviata l’attività di allevamento suini

Sperimentazione della produzione di conserva di pomodoro

Realizzazione di riprese video per la sensibilizzazione

Realizzazione di una serata di informazione/sensibilizzazione in

parrocchia

Attività future previste •

Realizzazione di un secondo pozzo per garantire la presenza d’acqua durante tutto l’anno

Realizzazione di un sistema a pannelli solari per alimentare la

pompa •

Proseguire nella pulizia del terreno per incrementare l’area

coltivabile •

manghi e anacardi) •

Proseguire nella cura delle piante perenni già installate (palme, Realizzazione di un sistema di irrigazione a goccia per il risparmio idrico

Intensificare la produzione di ortaggi

Acquisto di attrezzature per la meccanizzazione del lavoro

Avviare la produzione di conserve e marmellate

Realizzazione e attivazione del centro di accoglienza per bambini detti « sorcier »

75


76


Andarono, videro e si fermarono. Erano circa le quattro del pomeriggio (Gv. 1,39)


Rimanere ed abitare il cuore dell’umanità Ci sono incontri nella vita che restano impressi

lasciarsi vincere dalla tentazione di scappare via, di

in maniera indelebile nel cuore di chi li vive.

rinunciare. Gesù ci ricorda che quando abbiamo

Sono momenti che cambiano radicalmente il

lasciato entrare nel nostro cuore le fatiche e le

cammino della propria esistenza, che dischiudono

sofferenze degli altri, cambia radicalmente il

orizzonti di speranza e di fiducia dove ormai

nostro punto di vista. Si guarda all’altro in modo

sembrava le tenebre avessero la meglio.

diverso, si comincia ad assaporare la dolcezza di vedere fiorire il bene dentro e intorno a noi.

È l’ora della salvezza, della rinascita e di quest’ora particolare resta impresso

Prima di tutto è importante

nel cuore il profumo, il colore

allora

ed il sapore. È vita che riaffiora e che esplode

come

dentro la realtà senza paura

del povero è necessario

di sporcarsi le mani e di

ascolto, sospendere il

primavera, è il deserto che

giudizio e lasciare che

fiorisce in maniera del tutto

l’Amore sani ogni ferita.

inaspettata.

restare

Presso il cuore ferito fermarsi, rimanere in

nuova

rimanere,

dover

faticare.

Rimanere

significa affermare che la vita dell’altro mi interessa (I Care di don Lorenzo Milani),

che

viviamo

la

fraternità non solo a parole, Presso il cuore ferito del

ma

nella

concretezza

povero è necessario fermarsi, rimanere in

delle scelte. Significa gioire con chi gioisce e

ascolto, sospendere il giudizio e lasciare che

piangere con chi piange. È stare fermi solo per

l’Amore sani ogni ferita.

amore, anche quando tutto ciò che ci circonda ci stringe attorno e ci spinge alla fuga. Rimanere

Dinanzi alla sofferenza, alla povertà, agli scenari di

nella storia delle persone vuol dire togliersi i calzari

morte che si levano davanti ai nostri occhi, è facile

dei piedi, per onorare il percorso e la dignità di

78


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

ciascuno, anche se segnata da

che ho te lo dono: in nome

qualche difficoltà.

di Gesù alzati e cammina”. È incoraggiare alla vita. Purtroppo,

È custodire la vita, è prendersi

oggi, tante volte i poveri e le

cura di quel “prezioso tesoro

loro storie destano profonda

che è contenuto in fragili vasi

attenzione solo quando fanno

di creta”, sapendo che è un

aumentare

dono per tutti. Rimanere è dare

trasformano

fiducia alla credibilità di ciascuno,

baraccone.

l’audience in

o

si

fenomeni

da

è vivere la fedeltà all’uomo. Abitare la storia dell’uomo di Questo con

dimorare

l’altro

nell’incontro

diventa

oggi, con le sue solitudini, le

stimolo

sue angosce, i suoi drammi e le

importante ad abitare i luoghi

sue ferite, significa scendere con

dell’umano. È dare dignità, è

coraggio nell’infermo tenebroso

umanizzare la sofferenza e la

di molte persone offrendo una

povertà, imparando ad abitarla

vicinanza

nella nostra impotenza e nella

nessuno è mai solo e mai verrà

nostra debolezza.

abbandonato dal Signore.

che

assicura

che

È dire con Pietro “Non abbiamo né oro, né argento, ma quello

Abitare è farsi carico della storia

79


dell’altro con la consapevolezza

suo cuore che ogni realtà viene

che l’ultima parola sulla nostra

recuperata dall’Amore.

esistenza e su quella degli altri è la Resurrezione, è l’Amore.

Abitare

Abitare in definitiva chiede di

contemporaneo significa portare

fare spazio dentro di noi, perché

la luce della misericordia di Dio

il povero possa trovare sempre

nella

accoglienza e riparo nel nostro

nell’educazione, nella famiglia,

cuore.

nel lavoro e in ogni frangente

i

luoghi

politica,

dell’uomo

nell’economia,

umano. È fare nostra la logica Significa non vergognarsi della

della debolezza di Dio, della sua

propria debolezza, ma metterla

semplicità per arrivare in ogni

nelle mani di Gesù, sotto la sua

angolo della terra a dire che la

mirabile custodia.

Carità resterà sempre sorgente inesauribile di vita.

Come

Caritas

è

importante

che sia vissuta questa fedeltà

I luoghi e le azioni pastorali della

all’uomo e alla sua storia. Abitare

Caritas che sembrano rispondere

significa entrare con delicatezza

meglio, sono:

nei

gagli

dell’uomo,

vitali per

dell’esistenza sussurrare

al

I SENZA DIMORA E LA MARGINALITÀ LE DONNE L’ACCOGLIENZA PROFUGHI

80


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

I SENZA DIMORA E LA MARGINALITA’ Persone definite “senza dimora”,

diverse realtà che si occupano

2013 Caritas ha avviato una

che

marginalità

di loro ognuno aderendo alle

riflessione

riferimento e di accoglienza per

estrema senza un luogo fisso

proprie finalità; oltre a Caritas,

freddo”

quelle persone che si ritrovano

dove dormire e vivere, senza una

cooperative,

associazioni,

ritroviamo a gestire all’ultimo

a non avere alcun tipo di

sicurezza

parrocchie del territorio, servizi

momento. Poiché il freddo arriva

sostentamento e di rete.

di cui disporre, spesso senza

pubblici...

ogni anno, e nel territorio ogni

La

Caritas

è

considerata

da

un

sempre

luogo

di

vivono

nella

economica

minima

nemmeno una residenza. Sono

sull’ che

“emergenza

ogni

anno

ci

anno ci si ritrova impreparati nella

Centro

persone che hanno mille bisogni,

Ci siamo resi conto che la

soluzione

di Ascolto e il Servizio di

ma che spesso non sanno

complessità del fenomeno ci

a

Accoglienza Notturna abbiamo

nemmeno cosa chiedere perché

obbliga a lavorare in rete, a non

cooperativa Servire, parrocchie

la

incontrare

tutto è necessario e accettano

camminare da soli, a condividere

del centro di Treviso, Comunità

quelle persone che don Piero

il minimo: un pasto caldo, un

obiettivi

Per

di Sant’Egidio e Amministrazione

Zardo, cappellano della casa

posto letto, una doccia, dei vestiti

non

poche

Comunale, con il dovuto anticipo,

circondariale di Santa Bona, ha

puliti...

risorse economiche, per essere

si sono seduti attorno ad un

realmente

le

tavolo con l’obiettivo di trovare

Insomma quello che possiamo

persone che chiedono aiuto e

luoghi adatti per l’accoglienza

fare, il minimo della dignità.

per non rischiare di realizzare

notturna almeno per i mesi più

più progetti diversi per la

freddi dell’anno.

Attraverso

il

possibilità

nostro

di

definito i “nostri profughi”. Persone

che

non

sono

di

nessuno, che non hanno “patria”

e

progettualità.

disperdere educativi

le

verso

questo

anche

temporanea

problema,

Caritas,

stessa persona.

pur essendo italiani o residenti

Al di là dell’aiuto concreto ciò che

da anni nel nostro territorio, che

diventa urgente per loro è proprio

non hanno una casa, un lavoro,

il ritrovare la dignità, è tornare a

Con questi obiettivi Caritas ha

di proposte e idee che ha

ma soprattutto non hanno legami

importare a qualcuno, é cessare

deciso di creare dei tavoli di

visto interagire anime diverse,

affettivi, rete parentale, qualcuno

di essere e sentirsi ignoti.

riflessione ma anche decisionali

ma con l’obiettivo minimo ma

relativi a questa fascia di persone.

fondamentale di assicurare un

E’ stato un confronto importante

a cui importa la loro esistenza. Il fenomeno certo è complesso Appunto non sono di nessuno.

letto a chi non ha nulla. Nello specifico a settembre

e nel nostro territorio ci sono

81

Tutti hanno contribuito ad avviare


una a

concreta favore

di

advocacy

persone

che

riflessione

sulla

marginalità

estrema.

Fanno

vivono nella marginalità, per

questo

tavolo:

sollecitare

l’Amministrazione

Tarvisina, Cooperativa Servire,

Comunale

ai

Cooperativa

suoi

doveri

parte

di

Questi

hanno diversi obiettivi:

voluti non solo da Caritas,

Caritas

Alternativa

Ambiente,

é stata l’apertura di un

Comunità

di

asilo

comunale

Comunità Emmaus (maschile

di 20 posti letto sito in via

e femminile), don Mario Vanin

tavoli

di

riflessioni

concretizzano quella funzione

Alternativa,

pubblici. Il risultato concreto notturno

Sono incontri periodici che

Ceis,

Sant’Egidio,

• conoscenza e messa in

pedagogica propria di Caritas,

rete delle diverse realtà

che ha la finalità di aiutare la

che nel territorio realizzano

comunità ecclesiale e civile

progettualità a persone in

a

marginalità estrema;

nel territorio prima di tutto a

• confronto sulle

lavorare

efficacemente

favore degli ultimi; così da

Pasubio a Santa Maria sul

evitare inutili sprechi di risorse

Sile (Treviso) per il periodo

e valorizzando il bene che

dell’emergenza

freddo,

ma

soprattutto la collaborazione tra i diversi partner del tavolo nella gestione dell’avvio, nella

Mettere insieme le forze produce un “in più” che lavorando da

stesura di prassi condivise e nell’attenzione

alla

soli si perde

ricaduta

ogni

settore/servizio

della

comunità, nella sua peculiarità, può dare sia agli utenti che agli altri enti e servizi. Mettere insieme le forze

stata

produce un “in più” che

invitata la cittadinanza ad una

lavorando da soli si perde

sulla

cittadinanza

serata di presentazione del

per il disagio psichico, don

progettualità legate a casi

e aiuta a tenere presente

progetto di apertura dell’asilo

Piero Zardo cappellano del

specifici;

con

notturno).

carcere, don Riccardo Zanchin

L’altro passaggio importante

• advocacy a favore di chi

referente dell’accoglienza nella

viene privato dei diritti

parrocchia di Varago.

minimi;

nell’attenzione agli ultimi è

• condivisione di prassi

stato l’avvio di un tavolo di

operative.

82

è

umiltà

che

indispensabile

diveniamo utili.

nessuno ma

tutti


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

LE DONNE La

violenza

sulle

donne

è,

recuperare fiducia in se stesse e

purtroppo, una realtà che esiste

negli altri, e ritrovare risorse per

nel nostro territorio, ed è spesso

rinnovarsi e ripartire.

nascosta e vissuta con vergogna, Non

nella solitudine e nel silenzio.

è

soprattutto Sono

vittime

cosa

semplice,

quando

questa

di

violenza

violenza si sviluppa in famiglia,

donne

straniere,

entro i legami più intimi, e fa

scappate dai loro Paesi in cerca

crollare un po’ tutto: sogni,

di condizioni di vita migliori,

progetti, speranze.

moltissime

e che qui vengono sfruttate per il “lavoro” in strada o negli

È

necessario

appartamenti. Ma sono

ferite nel corpo e nell’animo. Si ritrovano disorientate e impaurite

anche tante altre donne, di qualsiasi livello

ascolto

accogliente

vittime

provenienza,

un

età,

sociale,

nel chiuso delle mura domestiche,

che

aiuti le donne ferite a

ricostruire

un

quadro di senso e di riferimento. In

quest’ottica,

dopo i vari progetti

quando le relazioni familiari e

di accoglienza e di sostegno alle

di coppia vanno in tensione

donne vittime di tratta attuati negli

e

di

ultimi anni (progetto della Casa

prevaricazione del più forte sul

di accoglienza per donne di S.

più debole.

Angelo; progetto appartamenti

sfociano

in

forme

donne) si è avviata in Casa della Anche nell’ultimo periodo gli

carità, grazie alla collaborazione

episodi

con

in

questa

direzione

l’Associazione

Emmaus,

son aumentati. Le donne che

una casa famiglia per donne in

subiscono violenza spesso si

difficoltà. Continua ad essere viva

chiudono nel silenzio, ferite nel

e significativa la collaborazione

corpo e nell’animo. Si ritrovano

con le Discepole del Vangelo e

disorientate e impaurite. Hanno

con le suore di Villa Regina Mundi

bisogno di essere accolte,

per altre forme di accoglienza e

di

accompagnamento di donne in

essere

riprendere

accompagnate in

mano

la

a loro

emergenza.

situazione, personale, affettiva, passo

dopo

passo,

per

83


Appartamenti donne Questo progetto, concluso a

di seguire le donne ospitate e

giugno 2013, ha avuto come

i loro figli, nella convivenza e

destinatari donne sole o con figli

realizzare progetti su di essi per

in emergenza abitativa ed è stato

la ricerca di un nuovo alloggio e

realizzato in collaborazione con

di un’autonomia economica e

la Cooperativa Servire che ne ha

sociale.

seguito l’aspetto educativo ed amministrativo.

Si é cercato altresì di creare un’efficace rete sociale attorno

Alle donne che chiedevano per

a questi nuclei interpellando i

sé e per i loro figli una soluzione

servizi sociali, le asl, le scuole e

abitativa

le parrocchie.

è

stata

proposta

una stanza all’interno di due appartamenti con l’utilizzo della

Nel corso del 2013 si è conclusa

cucina in comune, in autogestione.

l’accoglienza

I due educatori della Cooperativa

familiari.

per

tre

nuclei

Servire hanno avuto il compito

Casa di accoglienza per donne immigrate in situazione di disagio – Emmaus / Caritas A partire dal mese di maggio 2013

per ritrovare gradualmente una

e non soggetti emarginati dalla

si è avviata una collaborazione tra

propria stabilità ed autonomia.

società.

Caritas Tarvisina e l’associazione di volontariato “Emmaus Treviso”,

La casa ha potuto accogliere

già presente nel territorio dal

Le persone accolte partecipano

e

2008, che ha portato all’apertura

attivamente al sostentamento

per le quali Caritas Tarvisina

di una casa di accoglienza

della

al

garantisce inoltre un supporto

destinata a donne immigrate

finanziamento di altri progetti

tecnico, attraverso il suo Centro

che vivono in situazioni di

di solidarietà del movimento

d’Ascolto e le figure professionali

disagio

perché

Emmaus in Italia o all’estero,

ad esso connesse.

vittime di violenza, sfruttamento o

attraverso un’attività di recupero

in emergenza abitativa.

di

temporaneo

struttura

materiale

e

riutilizzabile

poi

distribuito in un “mercatino L’obiettivo è che le persone

solidale

possano essere accolte in un

attività permette a coloro che la

contesto familiare, sostenute nel

realizzano di sentirsi protagonisti

reinserimento sociale e lavorativo

e coinvolti in azioni di solidarietà

84

dell’usato”.

Tale

accompagnare

4

donne,


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

L’accoglienza profughi

A partire dal 7 maggio del 2011

Il traguardo più importante non

e all’interno di quella esperienza

è stato solo il conseguimento di

denominata Emergenza Nord

un permesso di soggiorno, ma il

Africa, la Caritas Tarvisina è

meraviglioso dischiudersi di

stata

tanti sorrisi di rinascita, di vita

coinvolta

gradualmente

nell’accoglienza di 38 persone.

nuova. Il dono più bello è stato quello di veder rifiorire la speranza

Questa

progettualità

si

è

nel cuore di chi era precipitato

conclusa nel corso dei primi

nelle paludi della disperazione. È

mesi del 2013.

stata un’esperienza meravigliosa, un dono di Dio che ci ha rivelato

Senza ombra di dubbio è stato

ancora

un tempo prezioso e fecondo che

medicina che guarisce ogni ferita

ha permesso alla nostra realtà

è l’Amore e come la Vita vince

caritativa di crescere e di tenere

sempre.

una

volta

come

la

vivo l’appello all’accoglienza in un contesto territoriale segnato

E questi 38 amici dove sono?

da grande indifferenza e chiusura.

Cosa fanno? Com’è ora la loro vita? Il ponte con questi amici

La

condivisione

vita,

non si è interrotto, anzi continua

la rielaborazione di ferite e

ad essere un elemento di forza

sofferenze, il desiderio di dare

e continuo sostegno. In Italia

forma

sogni

sono rimasti in 23 e quasi tutti

che ognuno porta nel proprio

lavorano, 13 si sono trasferiti in

cuore sono stati gli elementi

altri paesi europei presso amici

portanti di questa esperienza di

o parenti e due sono rientrati in

accoglienza.

Africa, uno nel proprio paese di

e

sostanza

di

ai

origine e uno in Libia. La relazione schietta e leale

Ogni frammento di vita condiviso

che si è instaurata tra volontari,

insieme resta una scia di luce

operatori e persone accolte ha

che illumina il cielo e l’orizzonte

arricchito tutto e continua ad

del nostro cammino e si chiama

essere ancor oggi un filo rosso

Carità.

che continua a tenere unite queste persone, al di là delle distanze di spazio e tempo.

85


non è stato solo il conseguimento di un permesso di soggiorno, ma il meraviglioso dischiudersi di tanti sorrisi di rinascita

86


Andrea incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» e lo condusse da Gesù (Gv. . 1, 40-41)


La Carità è condivisione, è condurre a Cristo La Carità è l’Amore gratuito di Dio che offre la sua

forza della condivisione che abbatte i muri, scioglie

vita perché gli uomini possano vivere in pienezza e

le indifferenze, accorcia le distanze.

abbiano gioia in abbondanza. Siamo allora chiamati a condivider il pane, la casa, La Chiesa nella sua fragile umanità è chiamata

le risorse, ma ancor di più il senso della vita e le

ad essere il volto concreto e visibile di questo

ragioni della nostra speranza.

amore. Per cui vivere la carità è prima di tutto un cammino di comunione e di condivisione.

Siamo chiamati a condividere l’esperienza di Amore di Gesù che riscalda il cuore e

La logica dominate non deve

ci dischiude gli orizzonti di una

essere quella del potere e della

fraternità che è per sempre.

forza, ma quella del servizio e

La Carità chiede allora

Condividere significa spezzare

della generosità. È la dinamica

di superare il proprio

il pane della nostra vita perché

dei cinque pani e due pesci, del

orgoglio e il proprio

poco che nelle mani del Signore

egoismo

diventa dono sovrabbondante.

tutti

ne

possano

mangiare,

significa dare ad ognuno la possibilità di sentire il suo cuore inondato di fuoco vivo quando

In

questa

logica

della

realizza il bene. La condivisione

condivisione non ci è chiesto di

è la strada maestra perché nelle

dare il necessario o il superfluo, tanto o poco, ma

nostre case, nelle nostre vie resti sempre accesa la

semplicemente tutto. È la radicalità evangelica che

lanterna della speranza e della carità.

chiede “al chicco di grano, caduto in terra, di morire per portare frutto”. La Carità chiede allora

La Carità però chiede anche tanta umiltà e ci chiede

di superare il proprio orgoglio e il proprio egoismo,

di avere sempre l’onestà e il coraggio di orientare

per trasformare il “mio” ed il “tuo” in “nostro”. È la

al Maestro, di rinviare alla sorgente. Servire Carità

88


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

chiede prima di tutto un cuore libero e trasparente. Non ci

Si

devono essere doppi fini. La

imparare a vivere nella certezza

gioia più grande è quella di

che la Pasqua sconfigge il nostro

vedere che l’incontro con Cristo

peccato,

risana e dona nuovi orizzonti a

paure e ci fa vedere le tristezze,

chi sembrava ormai perso nei

le malattie , i soprusi e perfino

meandri dell’oscurità e del non

la morte, dal versante giusto:

senso.

quello del “terzo giorno”. Da lì

tratta

di

camminare

frantuma

le

La generosità senza fede non è carità e prima o poi collassa su se stessa.

per

nostre

le sofferenze del mondo non Condurre a Cristo è la più

saranno più i rantoli dell’agonia,

grande forma di carità e

ma i travagli del parto. E le

questo non possiamo mai

stigmate lasciate dai chiodi nelle

dimenticarlo.

nostre mani saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin

Certamente questo non avviene

d’ora le luci di un mondo nuovo.

in una forma magica o dottrinale,

La generosità senza fede non

ma attraverso la pedagogia dei

è carità e prima o poi collassa

fatti, attraverso una quotidianità

su se stessa.

che orienta sempre alla ricerca del senso pieno della vita.

Se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili

È fondamentale allora, sia per

è solo la carità che ci fa essere

gli operatori che per i volontari

creduti. Fede, speranza e carità

della Caritas, che la strada

sono inscindibili se vogliamo

della condivisione e quella

veramente essere sale della terra

di condurre a Cristo sono

e luce del mondo, se vogliamo

le vie principali per essere

cambiare il mondo attraverso la

testimoni autentici e credibili

carità.

del Prima

Vangelo delle

della

Carità.

competenze

e

La fede in Cristo che è la Carità di

prima della propria generosità è

Dio, è elemento imprescindibile

fondamentale il propri cammino

se vogliamo servire Carità ed

di fede, la propria adesione

essere strumenti vivi nella mani

a Cristo. Essere credibili agli

del Padre. Per tenere viva questa

uomini e alle donne di oggi, è

dimensione

possibile solo se, nella fede,

Caritas

siamo profondamente uniti a

proposte:

si

fondamentale avvale

di

la

queste

Cristo, come i tralci con la vite. La fede è un cammino, ma è

LABORATORIO

fondamentale

CORSI DI FORMAZIONE

percorrerlo

con

coraggio se vogliamo essere strumenti di carità.

ANNO DI VOLONTARIATO SOCIALE (AVS) ALTRE PROPOSTE LEGATE AL MONDO GIOVANILE

89


90


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

LABORATORIO Il Laboratorio Caritas è uno

mondo della scuola; valorizzare

strumento che nel corso del 2013

il

ci ha permesso di mettere a fuoco

prevenzione su varie tipologie di

alcune tematiche importanti su

dipendenze giovanili, per aver poi

cui portare la nostra attenzione.

una ricaduta pastorale) abbiamo

patrimonio

del

lavoro

di

messo a tema che attraverso È costituito da una piccola

la dimensione del servizio alla

equipe di operatori della caritas

persona possiamo educare ad

diocesana, volontari del territorio

una antropologia cristiana.

e

Rimangono

presbiteri

che

nell’ambito

della

Durante

serate

3

nell’anno cercato

prossimità.

pastorale, di

distribuite abbiamo

sviscerare

argomenti, partendo

servono

aperte

altre domande di fondo che quotidianamente povertà dei giovani

semplicemente

di oggi: le domande

domanda

di senso; il dialogo

fondamentale di come servire

intergenerazionale;

carità.

quali orizzonti di speranza

Ci

siamo

soffermati

maggiormente su una domanda

ci

poniamo

nell’incontro con le

alcuni

dalla

molte

porre

sul cammino dei giovani, ecc.

di fondo che attualmente ci

come interessare i giovani alla Caritas?

interpella: come interessare i

Dal questo tavolo di

giovani alla Caritas?

lavoro ci siamo rafforzati nell’idea che è sempre più necessario

Dopo un’analisi delle progettualità

lavorare in sinergia con gli altri

già in atto (Anno di volontariato

uffici diocesani che intercettano

sociale; progetto “Chi è il mio

le istanze del mondo giovanile e

prossimo?”; la collaborazione

con umiltà cercano di dare una

con la Pastorale Giovanile; la

risposta.

necessità di rimettere a tema il

91


92


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Corsi di formazione Caritas Tarvisina nella sua opera

fondante, a lasciarsi provocare

di ristrutturazione, richiesta per

dallo scandalo della sofferenza

poter offrire nuovi servizi rivolti

e dell’ingiustizia rispondendo ad

agli ultimi, ha voluto puntare

esso con la scelta del donarsi

con forza sulla valorizzazione

all’altro.

e promozione del volontariato. Per Vivere il volontariato in Caritas è

Tarvisina vita

come

intendere

stile

di

nuova

questo

nuovo

inteso

come

vita,

cittadinanza

fondata

alla

sulla condivisione, la Caritas

comunione, che trova il suo

diocesana, dopo aver incontrato

senso più profondo e autentico

le persone che hanno richiesto

nel

vocazione

la

assumere

donare

di

condividere

si

un

cammino

quanto ha

ricevuto.

E’

accanto

vivere,

attraverso

lo

stile

Caritas,

una

nuova

cittadinanza fondata

sulla

condivisione, che

agli

ultimi,

costruire insieme a chi si trova in difficoltà risposte adeguate ed efficaci

ha

proposto

una

formazione in

due

direzioni:

una

formazione ai

formatori

(anch’essi

si

concretizza

volontari)

nella

una formazione

di

capacità coinvolgersi

con

chi

è

ai

volontari

che

e

svolgeranno

emarginato, per rimuovere le

il loro servizio all’interno della

logiche dominanti, le cause del

Casa della Carità. Parallelamente

disagio e costruire insieme

ai percorsi formativi proposti,

a chi si trova in difficoltà

sono state previste delle pratiche

risposte adeguate ed efficaci,

di

nel rispetto della complessità

di garantire, oltre la capacità di

dei bisogni e dei diritti e nella

essere efficienti ed efficaci, un

vicendevole accoglienza.

continuo sostegno, per arrivare

accompagnamento

capaci

ad una reale soddisfazione come La

formazione

dei

volontari

vuole aiutare le persone, ed è

questo

il

suo

risultato di una serie di relazioni vissute positivamente.

significato

93


Formazione dei formatori volontari servizi Casa della Carità

Accompagnamento volontari servizi Casa della Carità

Percorso formativo realizzato

particolarmente ricche di

L’accompagnamento dei volontari

relazioni, la partecipazione, la

coinvolgendo alcuni volontari

competenze

esperienziali.

è realizzato come affiancamento

collaborazione, la democrazia,

che,

attraverso

esperienze

Anche se non sono mancati

e sostegno, attraverso momenti

ecc.

hanno

condiviso,

dei piccoli timori per essere

di supervisione di gruppo,

liberi” con una forte valenza

vissuto e maturato lo stile

stati chiamati ad un ruolo così

consulenza personale e una

formativa, dove potersi esprimere

Caritas,

importante, la partecipazione

formazione

e

volta diventino formatori di

è

da

momenti hanno una forte valenza

scambio di impressioni, idee,

piccoli

gruppi

di

volontari.

un

sincero

valoriale, in quanto sono il banco

difficoltà ed eventuali proposte,

Questa

scelta

si

inserisce

entusiasmo.

di prova dell’effettiva coerenza con

nella prospettiva di un continuo

nella prospettiva di rendere

alcuni presupposti fondamentali

miglioramento del servizio svolto.

protagoniste

nell’area

quali

della

persone

diverse,

affinché

formazione

a

loro

stata

caratterizzata

evidente

e

continua.

l’attenzione

Questi

Sono

autentici

confrontare,

“spazi

attivando

uno

alle

Altre proposte formative Sono innumerevoli i corsi di formazione che a vario livello sono stati realizzati nel corso di quest’anno. In particolare si è curata la formazione degli operatori della carità attraverso tre proposte diversificate:

Corso di formazione per opCorso base “Essere a

eratori del Centro di Ascolto

servizio dei fratelli”,

“Ascolto Solidale”,

destinato a giovani e adulti

destinato

interessati ad approfondire i

Biennio di formazione alla prossimità in

delle persone che svolgano

intendono fare servizio presso

collaborazione con il Centro

un ruolo di sensibilizzazione

temi base del servizio in una

il Centro di Ascolto di una

Missionario,

di

e di attenzione verso i

prospettiva cristiana. Questo

Collaborazione Pastorale o

Pastorale Sociale del Lavoro

poveri. Si tratta di creare una

corso si rivela fondamentale per

di un vicariato e alle persone

e Salvaguardia del Creato,

sensibilità che realmente aiuti

tutti coloro che si avvicinano al

che desiderano avvicinarsi alla

Migrantes e l’ufficio di Pastorale

le nostre comunità cristiane

mondo caritas, o che in qualche

realtà della povertà e al modo di

della

destinato

a mettere al centro i poveri e,

modo avvertono il bisogno di

operare della caritas, in vista

ad

pastorali.

in un cammino di prossimità

fare chiarezza sul desiderio di

di un futuro impegno personale

L’obiettivo è quello di offrire un

e condivisione, promuovere

“fare qualcosa per gli altri”

o per una propria crescita.

percorso formativo affinché nel

la loro persona e la loro

territorio della Diocesi ci siano

dignità.

ai

volontari

che

Corso

che diventa mettersi accanto ai fratelli per ridare loro dignità a partire dallo stile di Gesù.

94

realizzato

Salute, operatori

l’ufficio


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Anno di Volontariato Sociale (AVS) È una esperienza che nelle sue

poiché vengono proposti e svolti

motivazioni

servizi settimanali maggiormente

profonde

ricalca

quella del servizio civile.

differenziati,

e

non

preclude

l’eventuale possibilità di svolgere, Caritas Tarvisina propone questa

una volta conclusosi, il servizio

opportunità che si articola in

civile presso altri enti.

momenti di formazione, servizio e condivisione.

Nel corso del 2013, 4 giovani (2 femmine e 2 maschi) hanno

L’anno di volontariato sociale

portato a termine l’esperienza

si differenzia dal Servizio Civile

dell’AVS.

Nazionale perché è rivolto a giovani dai 18 ai 25 anni; dura

Ascoltiamo i frutti di ciò che

un anno con regolare cadenza da

hanno vissuto servendo i poveri

novembre ad ottobre dell’anno

dando voce alle loro riflessioni.

successivo; offre la possibilità di conoscere molteplici esperienze,

95


96


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Susanna La motivazione più forte che

certamente una conferma che

aprire gli occhi su molte realtà di

alle altre persone di darci

mi ha portato ad arrivare qui in

durante questi mesi ho avuto

sofferenza.

qualcosa è forse altrettanto

Caritas è stato il mio bisogno

ogni giorno.

quanto

importante dell’essere pronti

r i g u a r d a

a dare e donarsi, perché riconosce

Per

di cambiamento profondo, il bisogno di uscire da un periodo

Così come è

invece

di “chiusura” (fatto di studio,

una conferma

scoperte, forse

all’altra persona, le riconosce

sacrifici e soprattutto grande

la mia voglia

la più bella e

che è importante per noi.

solitudine), che mi aveva portato

irresistibile

a vivere un momento di seria

di prendermi

crisi, in cui ogni cosa si era

cura, di voler

svuotata di significato e in cui ho

bene,

messo in dubbio tutto, persino il valore della mia stessa vita.

amare è l’unica cosa che conta

le

inaspettata

dignità

e

rispetto

di

questi

mesi

Ho

è

così

accettare un aiuto o anche solo

come si deve

una dimostrazione di affetto,

sentirmi utile,

dare

senza

di stima o di gratitudine ma

di mettermi a

chiedere nulla

ora mi rendo conto che per

servizio.

in cambio, allo

quanto io possa pensare di non

stesso

tempo

meritarlo, negare agli altri di

è

non si può dare senza ricevere.

darmi qualcosa è assolutamente

demolizione di tutte le mie

anche l’aspettativa che questa

Nell’ultimo periodo ho riflettuto

ingiusto, come non accettare un

certezze e che anzi in mezzo alla

esperienza

me

spesso sul fatto che pensare di

regalo fatto col cuore e può far

grandezza del buio sembrava

un’importante

opportunità

dare senza accettare di ricevere

capire agli altri che non li ritengo

risplendere, è stata la fiducia

formativa (nel senso più ampio

nulla è forse paradossalmente

degni o capaci di essere o fare

nel fatto che amare è l’unica

del termine), che mi aiutasse ad

il

per me qualcosa.

cosa che conta. E questa è

aprire i miei orizzonti e anche ad

presuntuoso.

di

Forse l’unica cosa che ha resistito

alla

meticolosa

Pienamente

adempiuta fosse

per

97

pensiero

più

che

egoista

e

Permettere

sempre

fatto

fatica

ad


Gianluca In questi anni mi sono trovato

Chiesa e per primo chiamato a

non sia giusto dare le solite

lottare è un senso di impotenza,

diverse volte a pormi questo

darmi da fare...io Gianluca devo

etichette, senza considerare

perché spesso queste povertà

punto con domande e anche

essere testimone della presenza

il sacrificio, il tempo dedicato,

partono da noi; anche in noi

a dover dare risposte a me

di Dio in questo mondo.

l’amore, le delusioni, le sconfitte,

cristiani non solo al di fuori.

e ad altri. Sono numerosi i

le vittorie ecc, di chi nel suo

luoghi comuni e le critiche che

Tutti noi battezzati siamo parte

piccolo provi a trasmettere il

Sarebbe assai limitante confinare

vengono fatti: perché la Chiesa

della Chiesa per cui la sua

suo incontro con Dio per far si

questo capitolo solo alla Caritas,

è così ricca? Perché non vende

ricchezza spesso

che sia, incontro

qui certamente il contatto è

i suoi bene se Gesù nella sua

per me è il male

anche

molti

diretto e prende dentro ogni

vita, più volte ci ha insegnato

minore, il male

poveri

tipologia di povero ma tutti

che la ricchezza materiale non

maggiore è la non

è la strada verso Dio?! Intanto i

relazione e la non

poveri muoiono,... Benedetto XVI

ricerca di Dio...

ha detto che: “la Chiesa non è

se Lui non vive

mai una semplice istituzione,

in me, in chi ho

perso la voglia di

non è mai una Chiesa in

attorno, c’è poco

lottare è un senso

senso

da lamentarsi, da

di impotenza

burocratico

che

si

può mettere da parte. Non

di

Un giovane in crisi altri...più per me è un pugno nello stomaco, una persona che ha

perché

non

conoscono

possiamo mai allontanarci da

lottare

contro

le

povertà...noi per primi dobbiamo

hanno perso il Dio

farci i conti. Mi piace concludere

della gioia...il Dio

con le parole di una missionaria,

che

discepoli

uccisa nel 2003: “Gesù non ha

Emmaus

mai parlato di risultati. Lui

visto

ha parlato solo di amarci, di

dopo del tempo,

lavarci i piedi gli uni gli altri,

quando

hanno

di perdonarci sempre. I modi

i

di hanno

giudicare.

dobbiamo

o

lei perché Dio l’ha voluta per

Difatti

la

sperimentato la gioia di stare con

del servizio sono infiniti e

sempre e, nonostante tutti i

problematica che più provoca in

Lui...e pensare che credevano

lasciati all’immaginazione di

peccati, non la abbandona.

me riflessione, stia nelle povertà

di aver vissuto la più grande

ciascuno di noi.” Sembrano

La Chiesa è la presenza

che incontro: povertà materiali

sconfitta della loro vita.

cose semplici...ma la strada è

di Dio fra gli uomini e per

con cui in Caritas ci si misura

questo dobbiamo amarla.”

ogni giorno, povertà interiori

Mi porto dentro la fatica e la

di chi Dio non lo conosce, non

gioia di anni a darmi da fare

Se prima di partire, incontrando

Inoltre: “la missione della Chiesa

vuol conoscerlo o ha deciso non

per quelle povertà interiori che

qualcuno, facessimo i conti con

consiste nel far germogliare e

faccia per lui (scomparsa della

spesso

mi

i risultati che vorremmo, a volte

crescere in tutti i popoli il regno

dignità, depressioni, cattivo uso

lasciano triste...e questa è la

non partiremmo mai...forse sta

di Dio che è cominciato già con

del corpo, allontanamento da

Chiesa in cui vivo...in cui vivono

tutto nel partire, un po’ come

Gesù.”

Dio ecc..) con cui non solo la

migliaia di cristiani!

qui: darsi da fare, agire con

ritengo

che

molto lunga!

mi

dispiacciono,

cuore e testa e poi si vedrà...

Caritas ma ogni cristiano che si Per

quanto

certe

scelte,

dà da fare, deve fare i conti.

Un giovane in crisi per me è

situazioni anche io faccia fatica a capirle, so di essere parte della

un pugno nello stomaco, una Credo

profondamente

che

98

persona che ha perso la voglia di

io intanto parto!!


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

Altre proposte legate al mondo giovanile

PROGETTO: Chi è il mio prossimo?

Campo 17enni – AC/Caritas

Si

pone

l’obiettivo

di

il giovane presta servizio per

Anche quest’anno nell’ultima

del vicariato di Noale. Di fatto

accompagnare i giovani, dai 17

2 ore settimanali. Il progetto

settimana

ai 21 anni, in una esperienza

prevede due momenti formativi

contribuito

di servizio nel territorio in cui

si

è

è un’esperienza feconda, che

avviare

e

richiede pazienza, cura ed

annuali: uno dopo l’avvio e uno

realizzare un campo di servizio

energia, per far vivere al meglio

vivono. Con questo progetto

verso la fine dell’esperienza.

con l’Azione Cattolica giovani

il servire carità.

si intende dare ai giovani

Il progetto è realizzato in

una possibilità di aprire gli

collaborazione con la Pastorale

occhi sulle realtà di bisogno

Giovanile, gli Scout Agesci e

che sono accanto a loro e di

l’Azione Cattolica diocesana.

sporcarsi

concretamente

di

luglio

ad

le Altre esperienze

mani in un opera di servizio. Quest’anno

è

“decollato”

Nell’ambito

del

solo nella zona di San Donà,

giovanile

è

Durante la loro esperienza di

con una ventina di giovani

servizio nelle diverse strutture

scout inseriti in vari servizi

del territorio, i giovani saranno

(minori,

comune,

accompagnati e seguiti da un

doposcuola, ecc), poiché da

volontario della Caritas e dagli

anni è collaudata l’esperienza

presso vai gruppi parrocchiale

operatori delle relative strutture.

e i frutti del servizio vissuto da

Il servizio ha una durata che

questi giovani sono una buona

varia da un minimo di 3 mesi

testimonianza.

anziani,

fino a 6 o 9 mesi o un periodo più prolungato. Normalmente

99

volontariato

e scout, anche con classi delle

importante

scuole superiori. Ogni incontro

ricordare che spesso i giovani

si è rivelato particolarmente

dell’AVS sono chiamati a fare

efficace, poiché sono i giovani

incontri e dare testimonianza

a parlare ai giovani sul servizio

della loro esperienza di servizio

e vivere la carità.


Vivere il volontariato in Caritas Tarvisina è intendere la vita come vocazione alla comunione, che trova il suo senso piÚ profondo e autentico nel donare quanto si ha ricevuto.

100


Gesù fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, figlio di Giona, ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)»” (Gv. . 1, 42)


Un Amore che rinnova e che svela il proprio nome La Carità è l’incontro fondamentale con

il nemico in amico, lo straniero in concittadino, il

l’Amore che rinnova e rilancia tutta la vita.

diverso in uguale.

Tutto quello che riguarda il mondo della Caritas ha a che fare con le relazioni, anzi è importante

La carità è un modo di relazionarsi, di instaurare

far comprendere che in questo servizio alla verità

relazioni, di porsi di fronte all’altro uomo, che, alla

dell’uomo la Chiesa non è chiamata a moltiplicare i

fine, è come porsi di fronte a Dio. Non dobbiamo

servizi, ma a percorrere una strada di rinnovamento

aumentare i servizi di carità, o incrementare la

delle relazioni.

generosità, bisogna cambiare le relazioni.

L’Amore di Dio quando tocca il

Non si tratta di garantire

cuore lo rinnova profondamente,

degli interventi sociali, ma

lo riporta alla sua verità. Ed

oggi

questo

avvertiamo bisogno

di

forte cuori

rinnovati, capaci di amare

il nemico in amico,

riconoscere la condizione del

lo straniero in

povero come qualcosa che ci

concittadino, il diverso in uguale.

riguarda, qualcosa che ha un significato.

profondamente, liberati dalle

Le persone sono accostate a

briglie della funzionalità e del

partire anche dai loro bisogni,

formalismo.

ma

in quanto fratelli, figli di

Dio. Cercare una comunione di vita tra “emarginati La carità è un cambiamento della relazione. Da

e non”, tra sani e malati, tra giovani e vecchi, tra

indifferente a interessata, da superficiale a profonda,

uomini e donne, permette di anticipare la “terra

da burocratica ad amichevole, da affrettata a

nuova” dove sarà asciugata ogni lacrima. E’ proprio

paziente. La carità “partecipa” dell’altro, della

questo riconoscimento dell’altro come fratello che

sua fragilità, dei suoi problemi. La carità cambia

fonda l’esigenza della prossimità. Nel regno di Dio

102


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

L’incontro con Cristo, che è la Carità di Dio, non solo ci spinge a rinnovare le nostre relazioni, ma ci sostiene nella ricerca della nostra verità, del nostro vero “nome” davanti a Dio e alla storia della salvezza

e quindi anche nella comunità

È importante che, illuminati dalla

i poveri, prima di essere degli

grazia di Dio, ci chiediamo qual

indigenti, sono dei soggetti e

è il nome che il Signore ci ha

non tanto oggetti della nostra

dato e che non perirà in eterno.

compassione.

Concretamente

significa

scoprire alla luce dell’Amore Prima di ogni aiuto viene

qual è la nostra missione nel

la solidarietà ed è proprio il

progetto di salvezza di Dio.

riconoscimento della fraternità che è in grado di prefigurare la

Significa scoprire il senso vero

“vita nuova” di cui la comunità

della nostra vita, percependo

cristiana dev’essere come un

fino in fondo che noi veniamo

anticipo.

dall’Amore e verso di Esso torniamo. Veramente non c’è

Il riconoscerli come fratelli

gioia più grande di quella di

è la condizione perché essi

sperimentare che tutto è grazia

a loro volta ci riconoscano

nella nostra vita, tutto è dono

come fratelli e non solo come

di Dio e che ogni istante della

dei benefattori.

nostra vita è prezioso e non andrà mai perduto.

La carità ha, per natura sua, una

struttura

di

reciprocità.

Scoprire

il

proprio

nome

Se la comunità cristiana, e

davanti a Dio significa trovare

in essa i cristiani, si limitano

il senso autentico del proprio

semplicemente ad alleviare le

esserci e questo dona gioia e

sofferenze, a curare le ferite, a

serenità anche dentro le prove

favorire compensazioni sociali, la

e le fatiche della vita. Questo

loro carità perde la connotazione

cammino verso la propria verità

cristiana e diventa parte dei

è in sintesi la vera promozione

servizi dello Stato sociale.

umana, è la capacità di dare senso a tutti i frammenti della

L’incontro con Cristo, che è la

propria storia. È un cammino di

Carità di Dio, non solo ci spinge

lotta, di riconciliazione, di pace,

a rinnovare le nostre relazioni,

di dono.

ma ci sostiene nella ricerca della nostra verità, del nostro vero

È vivere i nostri giorni secondo

“nome” davanti a Dio e alla storia

la cifra del mistero pasquale

della salvezza.

imparando a stare dentro il venerdì santo di passione e

103


sofferenza, ad ascoltare il silenzio del sabato santo, ad accogliere

Il cammino di accompagnamento

l’amore luminoso del mattino di

e di prossimità che la Caritas

Pasqua.

propone nel territorio ad ogni uomo ha come obiettivo quello di

Questo è il frutto maturo e più bello

scoprire il proprio nome agli occhi

della carità: accompagnare ogni

di dio e della storia della salvezza.

uomo a scoprire il senso della propria vita, a percepire che non

Questo riguarda tutti: la comunità,

esiste per caso, ma che ognuno,

gli operatori, i volontari, chi è in

anche nella sua debolezza e

difficoltà, perché ognuno ha il

fragilità, è una parola preziosa

diritto sacrosanto di gustare e

pronunciata da Dio per il bene e la

contemplare la bellezza del suo

salvezza dell’umanità.

esserci e del suo esserci per qualcuno.

Madre Teresa di Calcutta ha scoperto

che

il

nome

che

Questa

ricerca

preziosa

deve

dall’eternità Dio aveva pensato per

essere tenuta viva in tutti gli ambiti

lei era matita di Dio, San Francesco

di azione della Caritas, soprattutto

il giullare di Dio, Santa Teresina di

attraverso

Lisieux l’amore di Dio, un amico

animazione che non deve essere

missionario comboniano (padre

finalizzato solo a fare delle attività,

Gianni) pane spezzato …. e così

ma a suscitare il desiderio di una

ognuno di noi. Scoprire il nostro

vita secondo il cuore di Cristo:

il

suo

compito

di

nome significa vivere in pienezza la propria storia.

COMUNITÀ CRISTIANA, TERRITORIO, OPERATORI

104


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

COMUNITA’ CRISTIANA, TERRITORIO, OPERATORI Da ultimo, un rilievo su una

che

risorsa (in)visibile nel bilancio e

posseggono

nei dati economici della Caritas

diverse, alcuni anche qualificate,

di Treviso: gli uomini e le donne

e che le mettono a disposizione

della carità che ogni giorno

con regolarità e con continuità.

coinvolge

persone

che

competenze

prestano il loro servizio, per La

creare nuove reti di prossimità.

speranza

di

Caritas

Tarvisina è di riuscire, nel a

tempo, a raccontare sempre

tutti i volontari delle Caritas

di più anche le storie di questi

Parrocchiali

delle

uomini e donne, di dargli

risposte alle diverse situazioni

un volto, di dargli un nome.

di bisogno hanno preso forma.

Grazie a tutti!!!!!

E’

Si

grazie

tratta

a

loro, che

di

un

grazie

molte

volontariato

105


Grazie a tutti!

106


Dati economici 2013 Risorse e impieghi


Lettura delle risorse Le entrate di Caritas Tarvisina

Anticrisi 2013” (€ 30.200) per

dell’anno 2013 provengono per

l’ambito degli aiuti a singoli e

la maggior parte dai fondi messi

famiglie; “Agape” per ambito

a disposizione della Diocesi di

nuovi servizi di accoglienza in

Treviso. La quota corrisposta

Casa della Carità (€ 30.000).

annualmente

si

aggira

generalmente intorno ai 300mila

I

contributi

pubblici

euro, a cui negli ultimi due

riferiscono

anni si aggiungono dei fondi

erogati dalla Regione Veneto

straordinari destinati all’opera

e dalla Prefettura di Treviso

di ristrutturazione in atto della

per l’ospitalità dei profughi

Casa della Carità.

terminata nel mese di maggio

a

si

contributi

2013. Nel corso del 2013 sono stati particolarmente

significativi anche

La solidarietà delle comunità della Diocesi non è venuta meno neanche in occasione delle numerose emergenze nazionali ed internazionali

Tra i contributi su specifici progetti

i

e iniziative € 105.199,33 sono

contributi

relativi alla raccolta ordinaria e

messi

straordinaria di indumenti usati.

a

disposizione da

Caritas

Le offerte e donazioni di parrocchie

Italiana.

e privati sono in aumento rispetto

Si

tratta

alla precedente annualità. La

di

fondi

solidarietà delle comunità della

destinati

a

Diocesi non è venuta meno

specifiche

neanche

o p e r e

numerose emergenze nazionali

s e g n o ,

ed internazionali che anche nel

relative

corso del 2013 hanno colpito

ai seguenti progetti: “Adozioni

in

occasione

delle

diverse zone del mondo.

a Vicinanza” (€ 108.623,45) e “Pampas: spazi liberi per

Tali offerte non transitano nel

crescere” (€ 37.272) per l’ambito

conto economico, ma vengono

minori; “Start Up” (€ 138.400)

dettagliate successivamente.

per l’ambito carcere; “Fondo

108


Lettura dei costi Nella macrovoce “acquisti e servizi attività

della mensa.

istituzionale” sono comprese tutte le spese che Caritas Tarvisina ha sostenuto per svolgere

Tra le spese per il personale sono compresi

l’attività pastorale e di sensibilizzazione sul

i costi relativi ai dipendenti e collaboratori,

territorio.

assunti dalla Servitium Emiliani Onlus e dalla Carità Diocesana Onlus. Vi sono poi dei costi

Le

spese

per

“locandine,

pieghevoli,

residuali relativi a consulenze richieste ad Enti

pubblicazioni” presentano un importo maggiore

o Cooperative esterne, per lo svolgimento di

rispetto al 2012 in quanto il 26 gennaio

specifiche progettualità.

2013 si è festeggiato il 40° anniversario.

Dati economici 2013

Per tale occasione è stato realizzato il Dvd

La

“40 anni di Caritas Tarvisina”, uno strumento

comprende:

macrovoce

“interventi

di

solidarietà”

a disposizione delle comunità e del territorio per sensibilizzare e promuovere le attività e le progettualità Caritas.

• I contributi erogati dal Centro di Ascolto diocesano per i bisogni di singoli e famiglie • I contributi erogati e le spese sostenute per

Nelle macrovoci “acquisti per funzionamento”

ultimare l’accoglienza dei profughi in Casa

e “servizi e oneri per funzionamento” sono

della Carità, cessata nel mese di febbraio 2013.

comprese tutte le spese di gestione della Casa

Oneri

della Carità.

Complessivamente gli interventi sono stati pari ad €174.342,24: €57.259,33 a favore del

Nel corso del 2013 sono proseguiti i lavori

Centro di Ascolto e €116.982,91 a favore

di

dei profughi.

ristrutturazione

notevolmente

la

che voce

incrementano “manutenzione

immobili”. I lavori realizzati hanno consentito

Nella

di aprire nel mese di novembre l’accoglienza

Associazioni” sono compresi tutti i contributi

notturna maschile (progetto Agape), la

erogati a Enti, Cooperative e Associazioni

ristrutturazione degli uffici Caritas, la

con cui da anni Caritas collabora per portare

ristrutturazione e creazione di nuovi spazi

avanti

da adibire a sale per incontri e laboratori.

maggiore, carcere minore, Comunità Murialdo,

macrovoce

specifiche

“contributi

a

progettualità:

Enti

e

carcere

Cooperativa Alternativa, Ass. Ritmi e Danze Ancora in atto invece i lavori, che proseguiranno

dal Mondo, Servire Cooperativa Sociale, Ceis

per tutto il 2014, per la realizzazione

Treviso, Villa Regina Mundi, …

dell’accoglienza femminile, della lavanderia e


110


Dati economici 2013 Oneri


112


Solidarietà 2013 Tra i proventi non transitano tutte

Su queste offerte Caritas Tarvisina

le offerte destinate a:

non trattiene alcuna percentuale per

• Emergenze nazionali ed internazionali (€ 92.190,26)

costi

di

gestione,

ma

vengono interamente destinate a Caritas Italiana o direttamente alle persone in disagio.

• Progetti di cooperazione allo sviluppo (€ 35.590,00)

Quindi

ai

proventi,

vanno

aggiunte offerte di privati, • Fondi di rotazione dei progetti Adozioni a Vicinanza, 5 Pani e 2 Pesci, Penelope (€ 94.346,00)

parrocchie, enti locali pari ad euro 221.126,26.


100000

OFFERTE PER

80000

EMERGENZE NAZIONALI E

60000

INTERNAZIONALI

40000

€ 92.190,26

20000 0

€ 130,00

€ 222,00

Mali

Terremoto Nord Italia

€ 5.185,00 € 81.366,00 € 5.237,00 Siria

Filippine

Sardegna

€ 50,00 Centrafrica

€ 12.090,00 Togo

OFFERTE PER PROGETTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO € 35.590,00

€ 23.500,00 Repubblica Democratica del Congo

€ 700,00 Offerte per Fondo Penelope

OFFERTE PER FONDI DI € 36.440,00 Offerte per Fondo Adozioni a Vicinanza

€ 57.206,00 Offerte per Fondo 5 Pani e 2 Pesci

114

ROTAZIONE CARITAS € 94.346,00


CARITAS TARVISINA

Bilancio sociale 2013

115


La palla in meta la schiaccia solo un uomo, ma la maggior parte del merito è di chi lo ha sempre sostenuto: la squadra Caritas Tarvisina cerca volontari. Scopri come candidarti sul sito www.caritastarvisina.it

116


Il sostegno è l’incontro tra la fragilità e l’amore


CARITAS TARVISINA Via Venier, 50 – 31100 Treviso Telefono: 0422-546585 Fax: 0422-412011 E-mail: caritas@diocesitv.it Web: www.caritastarvisina.it DONAZIONI E CONTRIBUTI Per sostenere concretamente i progetti di Caritas Tarvisina puoi effettuare una donazione sul seguente conto corrente: •

Versamento in banca Credito Trevigiano Iban: IT04H0891712000029003332325 Intestato a Diocesi di Treviso-Ufficio Caritas Tarvisina, via Venier n° 50 – 31100 Treviso

Versamento in posta c/c n° 17952318 Intestato a Caritas Tarvisina via Venier n° 50 – 31100 Treviso

Versamento presso gli uffici Caritas, in via Venier n° 50 a Trevisodal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.00

Per usufruire della deducibilità fiscale: Effettuando il versamento tramite c/c bancario o tramite bollettino postale alla Carità Diocesana di Treviso Onlus, l’importo sarà deducibile, per effetto dell’art. 1 D.L. 35 del 2005, dalla dichiarazione dei redditi •

Versamento in banca Credito Trevigiano Iban: IT57H0891712000029003332341 Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS

Versamento in posta c/c n. 61962726 Intestato a Carità Diocesana di Treviso – ONLUS

PER DESTINARE IL 5Xmille a Carità Diocesana di Treviso – Onlus Codice Fiscale: 80009810260

118




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