COMUNICARE DENUNCIARE CONTRASTARE E CONTRASTARE L'OMOFOBIA L’OMOFOBIA RICERCA RICERCAEESISTEMA SISTEMA COMUNICATIVO Daniela Cammi Marco Colombo Daniela Cammi Marco Colombo
DENUNCIARE E CONTRASTARE L'OMOFOBIA
RICERCA E SISTEMA COMUNICATIVO Daniela Cammi Marco Colombo
Daniela Cammi Marco Colombo 23-07-2013
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Progetto
05 Il ragazzo dai pantaloni rosa
Dove agire
Problema
36 Aree di intervento 38 Linguaggio 40 Brief
08 Cosa 10 Chi 11 Come
RealtĂ sociale 12 Testimonianze 16 Discriminazione urbana 18 Forme di omofobia
Su chi agire 42 44 48 50
Destinatari Tono sommesso Tono aggressivo Tono ironico
Come agire RealtĂ politica 20 22 24 27
Cronaca Unione europea Italia Elezioni 2013
Milano 28 Attori 30 Interviste
52 54 56 58 60
Concept Riferimenti concettuali Grafica Coordinate grafiche Articolazione del sistema
63 Fonti
Il ragazzo dai pantaloni rosa Andrea, un ragazzo romano di soli 15 anni, preso in giro dai compagni di scuola, arrivati a creare una pagina Facebook dedicata, deriso per il suo comportamento effemminato, il suo abbigliamento, il suo amore per il colore rosa e persino ripreso, ma mai difeso, dalla sua stessa insegnante, martedì 20 novembre 2012, stanco di tutto, si impicca. Il 25 novembre il giornale InInsubria pubblica questa lettera scritta da Matteo, un ragazzo di Varese che commenta questo evento di cronaca nera e la situazione degli omosessuali in Italia, intitolandola "Il difetto di essere gay".
Ne sono sempre stato convinto e oggi ne ho la riprova. Il silenzio e l'indifferenza, accompagnati dal pregiudizio, possono uccidere. Questa volta la vittima è un ragazzino di 15 anni di Roma che, schiacciato dall'incomprensione, dal rifiuto e dal disprezzo (detto o non detto esplicitamente) di chi gli stava intorno ha deciso di togliersi la vita. La sua colpa? Voler essere se stesso. Con quei "pantaloni rosa" e con quegli atteggiamenti "poco maschili" Andrea ha firmato la sua condanna a morte. Vittima del bullismo, dello scherno, dell'incomprensione che si trasforma in senso di colpa, della solitudine che si fa silenzio (quello di tutti). "Meglio appassionato di belle ragazze che gay", ci aveva ricordato un nostro passato Presidente del Consiglio. Triste verità per chi vive in questo Paese. Un paese che giorno dopo giorno dà prova di essere alla deriva, non solo economica, ma anche sociale e morale. Rammarico, rabbia, indignazione. Questo quello che si prova di fronte a una morte senza senso consumatasi nel silenzio e nell'indifferenza generale. Ma a cosa possono valere questi sentimenti ora? Troppo facile essere paladini della tolleranza, del rispetto della diversità quando ormai più nulla può essere fatto o detto per restituire a quel ragazzo il diritto di essere se stesso e vivere una vita felice. Penso alla mia esperienza personale. Famiglia della buona borghesia varesina, ottimi studi, buone frequentazioni, un lavoro di prestigio. "Tutto per bene" insomma, come nella miglior trama del Pirandello. Un unico "inconfessabile difetto": essere gay. Il mio aspetto e i miei
atteggiamenti conformi agli standard "socialmente accettati" mi hanno, grazie a Dio, risparmiato dallo scherno altrui. Ma dal silenzio, dal bigottismo borghese, dalla cultura padano-benpensante — a tratti esplicitamente omofoba — no da quello no, questa città non mi ha risparmiato. Città provinciale Varese, che vive di luoghi-comuni, di stereotipi che rifugge la "diversità" e la condanna, la teme. Cosa potrebbe fare un ragazzino come Andrea in questa città? Con chi potrebbe parlare, confrontarsi, trovare supporto? Io ci ho pensato molte volte durante la mia adolescenza e tutte le volte ho trovato attorno a me solo pregiudizio, vuoto e silenzio. Persino da parte dei miei genitori (le persone che più amo). Un silenzio che insinua il dubbio della "non accettazione" e che ti svuota lentamente, da dentro. Un silenzio, che nel fragile equilibrio che caratterizza gli anni della crescita, rischia di diventare solitudine. Una solitudine soffocante che troppo facilmente si trasforma in sentimenti di disgusto per se stessi e per la propria vita (oggi ancora, una vita di serie "B" quella dei gay in Italia). Una convinzione dolorosa perché ti colpisce al centro della tua persona, nel profondo, là dove si concentra l'essenza e il fine ultimo di ogni essere vivente: poter vivere la propria affettività e farlo in un contesto sociale capace di accogliere. Varese (come molte altre città italiane, sia chiaro) non è quel "contesto sociale capace di accogliere", purtroppo. Basta digitare su Google "gay Varese" per capirlo: un locale che si anima solo nell'oscurità della notte e una lunga lista di cronache di episodi
di omofobia; non si trova nient'altro. Basta andarsi a leggere gli interventi di molti consiglieri comunali e del Sindaco la sera in cui il Consiglio ha bocciato la proposta di istituire un registro delle coppie di fatto (chi ha assistito al dibattito parla di una triste battaglia ideologica, dove qualche consigliere, proprio facendo riferimento alle coppie omosessuali, ha sottolineato la pericolosità di un riconoscimento di "certi tipi di coppie"!). Ma le prove della scarsa "accoglienza" di questa città sono molto spesso invisibili ai più: nelle "chiacchiere da bar" e nelle parole mai dette. Il silenzio e il vuoto che isola, emargina, esclude. Oggi Andrea muore anche per colpa nostra. E Andrea potrebbe essere nostro figlio, il nostro compagno di scuola, un nostro alunno, un amico. La nostra colpa? Quella di non essere stati in grado di spendere una parola prima che fosse troppo tardi. Una sola parola che getti un ponte, superi il muro del pregiudizio e crei accoglienza, rivelando ad Andrea che sia che deciderà di trascorrere la propria vita accanto a un uomo o a una donna per noi non cambierà nulla e che non sarà mai solo a dover combattere ogniqualvolta qualcuno si frapporrà con lo scherno e con l'ignoranza fra lui e il suo progetto di felicità. Poche parole, che rompono il silenzio, che tendono la mano e che, dissolvendo il malefico incantesimo della solitudine, possono risparmiare un ragazzino innocente dalla paradossale disperazione di voler semplicemente essere se stesso. — Matteo
Problema Cosa Una delle cause principali dell'omofobia, insieme all'educazione, è certamente la disinformazione. Infatti, non sappiamo veramente cosa sia l'omosessualità perché non siamo a conoscenza dei concetti base. Da qui alla discriminazione il passo è spesso troppo breve.
Sessualità
Genere
L'identità di una persona è l'auto-definizione della propria sessualità. Alcuni soggetti, non riconoscendosi, vivono un'identità ego-distonica rispetto al proprio orientamento.
Il sesso biologico è l'insieme delle caratteristiche genetiche e fenotipiche (ormonali e fisiche) che caratterizzano anatomicamente un individuo.
Il comportamento consiste, invece, negli atti romantici e/o sessuali. Può essere distonico, ossia forzato, o sintonico rispetto al vero orientamento. L'orientamento, infine, concerne l'attrazione emozionale, romantica e sessuale verso uno specifico sesso. Esso può essere in disaccordo anche con il proprio comportamento.
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L'identità di genere, dall'altro lato, è la soggettiva esperienza psicologica del proprio genere. Vi sono individui che non ritengono di avere un corpo in sintonia con la propria identità e che quindi si identificano nel sesso opposto (transgender) oppure ritengono di non cadere in una concezione binaria del genere (maschio/femmina), ma in una ampliata (bigender/genderqueer). Bisogna, però, notare che il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere non sono correlati.
I caratteri dell'omofobia
Minority Stress
Il sexual stigma (o "marchio sessuale") è la conoscenza condivisa del giudizio negativo con cui vengono etichettate tutte le situazioni non eteronormative.
Il sexual prejudice ("pregiudizio sessuale") consiste in un'attitudine negativa (ostilità, disgusto) che emerge nei singoli individui in reazione ai non-eterosessuali.
Heterosexism ("eterosessismo") è il nome con cui viene definita l'ideologia culturale che, attraverso sistemi socialmente condivisi, perpetua lo stigma. Presuppone la superiorità dell'orientamento eterosessuale.
Il pregiudizio è nella psiche, ma un anti-gay behaviour (o "comportamento anti-gay") può spaziare da azioni non-verbali, a linguaggio discriminatorio sino ad atti fisici.
Suicidi1
L'essere un individuo omosessuale non è di per sé un elemento che costituisca un problema di salute mentale, come affermato dal 1973 dall'American Psychological Association, sebbene sia stata tolta dal registro delle malattie mentali solo nel 1990 e dal dsm (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) nell'edizione del 1994. Un diffuso clima omofobico, però, può portare in soggetti omosessuali ad una serie di problemi legati a quello che si definisce minority stress (o "stress delle minoranze").
Abuso di sostanze stupefacenti2
Giovani eterosessuali Giovani lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) Fonti:
Depressione e ansia3
1. Roberts et al., cit. in V. Clarke et al., Lesbian, Gay, Bisexual, Trans & Queer Psychology, 2004. 2. Visalia Times-Delta, Helping LGBT youth, 27/04/12. 3. Visalia Times-Delta, Helping LGBT youth, 27/04/12.
problema
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Chi Quali sono i principali autori di questa discriminazione? L'omofobia è portata avanti da diverse personalità, che attraverso le loro pressioni causano il problema in diversi ambiti e attraverso vari gradi di gravità. Istituzioni, media, società e lo stesso individuo sono i principali fautori del fenomeno.
Istituzioni
Società
Istituzioni religiose e politiche possono produrre quella che viene definita omofobia istituzionale. Quel clima discriminatorio che deriva dalle personalità di spicco delle grandi sfere di potere, che dall'alto, grazie alla visibilità trasmettono le proprie idee al resto della società.
Familiari, amici, insegnanti, colleghi e persino estranei portano spesso gli omosessuali all'anonimato, dettato dalla paura del giudizio della società, dall'idea di inadeguatezza o addirittura per la paura di subire violenza fisica. La società amplifica questo clima attraverso atti omofobici effettuati da eterosessuali con il preciso obiettivo di dichiarare netta distanza dal mondo lgbt e affermare la propria eterosessualità in un mondo largamente eterosessista.
Mass media I media sono tra i primi fautori di discriminazione. Essi promuovono una società eterosessista che porta all'esclusione delle altre forme di famiglia presenti nella società. Telefilm, film, pubblicità promuovono anche involontariamente l'ideale di famiglia naturale, ovvero quella formata da uomo, donna e figli. Ultimamente questa visione sta iniziando a cambiare, anche se in Italia questo cambiamento è molto lento a causa della forte censura esistente all'interno delle reti nazionali che cercano di evitare l'argomento.
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Individuo LGBT L'interiorizzazione di pregiudizi, stereotipi e marchi dettati dalla società può portare la persona omosessuale a gravi problemi psicologici cominciando da conflitti interiori fino ad arrivare a vere e proprie autonegazioni del proprio essere che, nei casi più gravi, possono addirittura sfociare in atti drammatici di violenza omofobica.
Come La discriminazione si sviluppa tramite la creazione, soprattutto da parte dei media, di categorie forzate atte ad associare determinate caratteristiche a soggetti o situazioni LGBT per facilitarne la comprensione dall'esterno. Si arriva così alla generalizzazione, alla depersonalizzazione e al pregiudizio. Personaggi stereotipati The twink: comune idea del giovane omosessuale, ossia efebo, glabro, attraente, spesso pallido, biondo e sembra ancora più giovane di quel che è in realtà.
Club kid: gay all'ultima moda, schiavo di discoteche, locali e musica, ovviamente di tendenza; spesso immischiato in sesso promiscuo e affari di droga.
Drag queen: solitamente associate agli omosessuali, anche se possono non esserlo, sono uomini che si travestono da donne vistose per occasioni speciali.
Performing artist: pensiero secondo cui le persone omosessuali sarebbero attratte dalle luci del palcoscenico e in particolare dal teatro e dai musical.
Fag hag: la "frociarola", la partner del pet homosexual ("amico gay"), una ragazza eterosessuale, solitamente single, con molti amici omosessuali.
Butch lesbian: ragazza lesbica, mascolina, spesso persino trascurata, rude e di corporatura massiccia, tanto da venir definita "camionista".
All gays are promiscuous: luogo comune secondo il quale tutte le persone omosessuali hanno una vita sessuale molto promiscua e senza freni morali.
All gays are pedophiles: associazione comune tra pedofilia e omosessualità, catalogandole erroneamente entrambe come perversioni mentali.
Luoghi comuni Trans equals gay: luogo comune secondo il quale essere omosessuale equivale a sentirsi del sesso opposto al proprio sesso biologico (transessualità).
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Realtà sociale Testimonianze Queste testimonianze sono state raccolte tramite un questionario web. I dati qualitativi raccolti riguardano le violenza psicologiche e fisiche subite da soggetti LGBT nel corso della loro vita.
I professori delle superiori hanno cambiato atteggiamento nei miei confronti, i miei voti sono precipitati. I miei genitori non sono stati supportivi, cercavano di farmi cambiare in tutti i modi, sicché non potevo rivolgermi a loro per i problemi coi professori. Molti compagni di classe mi hanno escluso.
Milano, uomo omosessuale, 29 anni
Non mi è possibile manifestare la mia omosessualità in famiglia. Nei locali (pizzerie, bar, ristoranti) ho ricevuto talvolta un pessimo servizio e molta scortesia nell'istante in cui ho manifestato il mio essere lesbica, ovviamente tutto invece andava bene fino al momento prima.
Bologna, donna omosessuale, 26 anni
Genitori che ti guardano come si guarda un'anima perduta e dannata. Fortunatamente è finita ma la ferita, seppur rimarginata, rimane cicatrizzata.
Parabiago, donna omosessuale, 22 anni
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Esclusione alle scuole superiori, risate dietro le spalle, insulti in maniera indiretta. Risate al lavoro, clienti che non venivano mai alla mia cassa, il capo, donna, che mi definisce "quella checca isterica", salvo poi davanti a me dire "sai che a me non crea nessun problema (riferito all'essere gay)".
Crema, uomo omosessuale, 23 anni
I miei genitori non hanno ancora pienamente accettato la mia omosessualità (lo sanno da quasi 5 anni). Non vivo la mia relazione in tranquillità in casa perché mia madre mi ha fatto spesso notare che la cosa la infastidisce. Qualsiasi riferimento a gay o simili è praticamente un tabù. Non subisco violenze o discriminazioni, però so che con i miei non posso parlare apertamente di argomenti di questo tipo. Mia nonna paterna fa "finta" di voler bene al mio compagno, e di tanto in tanto mi dice che "è sicura che prima o poi tornerai alla retta via". Anche i miei zii (da entrambe le parti) non comprendono: mio zio ha affermato che con la sola esistenza, i gay gli arrecano danno.
Roma, uomo omosessuale, 24 anni
realtà sociale
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Mio padre mi ha dato più volte del "frocio di merda", a volte anche i compagni di superiori.
Milano, uomo omosessuale, 29 anni
Al mio ex ragazzo e a me è stato rivolto il termine "froci" da un uomo dopo aver rifiutato di dargli dei soldi. Un barbone in piazza urlò a me e il mio ragazzo "che bella coppia" con tono canzonatorio dopo che ci rifiutammo di dargli dei soldi. Nessuno sembrava avergli dato retta e per di più il mio ragazzo rispose "grazie!".
Milano, uomo omosessuale, 22 anni
In realtà non si può definire una vera e propria discriminazione. E' consuetudine tra uomini riferirsi ai "froci" in modo dispregiativo inserendo la parola in qualsiasi discorso di qualsiasi argomento. La maggior parte delle volte viene fatto come interiezione, senza intenzioni offensive, non pensando ci siano persone omosessuali nelle vicinanze che ascoltano. E' una situazione tutto sommato tranquilla, facile da sorvolare, tuttavia denota la non attenzione "delle masse" a tali problematiche sociali.
Perugia, uomo omosessuale, 22 anni
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Più volte in luoghi pubblici sono stato appellato come checca, frocio e con altri insulti e alcune volte mi hanno intimato di andarmene. Una sera ho chiesto aiuto a dei vigili urbani perché la mia macchina aveva la batteria non funzionante, mi hanno risposto in malo modo e mentre mi allontanavo li ho chiaramente sentiti dire "Che cosa vuole quel frocio?". Mio padre mi ha augurato di prendere l'HIV e di lacerarmi la mucosa anale e altri insulti coloriti che non riporto.
Roma, uomo omosessuale, 19 anni
Mio padre le prime volte che parlavamo del fatto che fossi gay, avevo 17 anni, mi disse chiaramente che per lui non era normale, e che avrei sofferto tantissimo. Tutt'ora non è perfettamente a suo agio con l'argomento.
Milano, uomo omosessuale, 24 anni
Un episodio che mi viene in mente è una spallata che mi è stata tirata da un tizio mentre camminavo, in pieno giorno in piazza Duomo a Milano, mano nella mano con un ragazzo. Accompagnata da un "froci di merda!".
Crema, uomo omosessuale, 22 anni
realtà sociale
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Discriminazione urbana Cercando nella realtà odierna delle nostre città, tra gli esempi più evidenti ed aggressivi è possibile notare manifesti politicizzati, politici o a sfondo religioso dai toni fortemente discriminatori, oltre alle usuali scritte sui muri.
Manifesto omofobico, Forza Nuova, Chieti
Manifesto omofobico, Forza Italia, Roma
Atto di vandalismo, San Giuliano Milanese (MI)
Atto di vandalismo, Università Bocconi, Milano
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Atto di vandalismo, Udine
Atto di vandalismo, Roma
Striscione omofobico, Forza Nuova, Roma
Atto di vandalismo, Roma
Atto di vandalismo, Siena
realtĂ sociale
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Forme di omofobia Come rispecchiato dalle testimonianze, la maggior parte delle violenze avviene nel quotidiano, tramite un linguaggio offensivo e tacite discriminazioni, piuttosto che nelle più rare aggressioni fisiche. Anche gli atti meno evidenti, lasciano il segno sulle persone lgbt.
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Atti istituzionali
Atti psicologici
Atti fisici
Sono quelli che provengono dalle istituzioni religiose, enti governativi e media, quando questi discriminano attivamente o addirittura perseguitano le persone lgbt. Questa violenza è duplice, poiché può provenire sia da enti che discriminano la persona omosessuale (leggi, informazione errata o assenza totale di queste) sia dichiarazioni di esponenti delle istituzioni in quanto figure di spicco.
Sono i più subdoli e difficili da documentare. Le persone lgbt possono subire violenza psicologica in ogni fase della loro vita: dal bullismo in giovane età, fino al mobbing nell'ambiente lavorativo da adulti. Queste violenze sono dovute prevalentemente al linguaggio e ai silenzi.
Sono gli atti di violenza più facili da documentare perché quelli più evidenti. Sono di diversa natura: variano dal "semplice" spintone fuori dalla discoteca al più violento stupro collettivo per "guarire" la persona omosessuale. Gli unici dati reperibili sono proprio relativi a questo tipo di violenza: nel solo 2011 l'Arcigay ha registrato 58 atti di violenza fisica omofobica in Italia, ma anch'essi non sono attendibili in quanto la maggior parte di questi non vengono denunciati.
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Linguaggio: come evidenziato nel grafico a lato, la maggior parte delle persone riconosce di sentire usare da altri linguaggio offensivo o discriminatorio, ma i dati si invertono quando vien chiesto se loro stessi utilizzano questo tipo di linguaggio. Notiamo, quindi, che la discriminazione avviene spesso inconsapevolmente.
Persone omosessuali o bisessuali che dichiarano di aver subito discriminazioni... 10,2%
10,2%
12,4%
14,3%
nel rivolgersi a servizi sanitari
nella ricerca di una casa da affittare o acquistare
in locali e uffici pubblici
dai vicini di casa
22,1%
al lavoro
24,0%
29,5%
a scuola o in universitĂ nella ricerca di un lavoro
Fonte: Istat, 2011
Parlano di omosessuali usando termini offensivi
Mai
Sentono parlare di omosessuali usando termini offensivi
Raramente
Spesso
Sempre
49,1%
9,5%
19,9%
10,5%
23,3%
32,6%
8,0%
47,4%
Fonte: Istat, 2011.
realtĂ sociale
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Realtà politica Cronaca L'argomento è di grande attualità: troviamo nel mondo episodi di omofobia istituzionale, ma anche lotte per la libertà di espressione e per il riconoscimento dei diritti, tra cui quello di formare una famiglia.
Un giovane di 25 anni è stato impiccato mercoledì scorso perché riconosciuto colpevole di omosessualità. È accaduto nella regione Fars.
17 ottobre 2011, Redazione de "Il Giornale"
È stata approvata ieri in prima lettura dalla Duma russa la legge anti gay che vieta la "propaganda dell'omosessualità davanti a minori".
26 gennaio 2013, Chiara Sarra, "Il Giornale"
Lo Stato del Maine ha approvato i matrimoni tra persone dello stesso sesso: si è trattato della prima volta che avviene per via referendaria.
8 novembre 2012, Silvia Sequi, "Avanti Online"
Migliaia di persone hanno sfilato oggi a Parigi per protestare contro una legge per consentire il matrimonio di coppie dello stesso sesso.
13 gennaio 2013, "Il Post"
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Ricerca
Iran In questa repubblica islamica, la cui legge, quindi, è direttamente basata sul Corano, l'omosessualità è considerata tanto grave da essere un reato punibile con la
pena di morte. Ciò accade anche in Mauritania, Nigeria, Somalia, Sudan, Arabia Saudita, Palestina, Bangladesh, Emirati Arabi, Pakistan e Yemen.
Russia A gennaio è stata approvata una legge che limita pesantemente la libertà di espressione degli omosessuali, impedendo loro di assumere atteggiamenti
definiti compromettenti per l'educazione dei minori, definizione vaga che può comprendere ogni minimo scambio di affetto in pubblico.
Stati Uniti d'America Gli usa stanno facendo enormi passi avanti per i diritti degli omosessuali. Gli ultimi Stati ad approvarne i matrimoni sono stati il Maine, il Maryland e
Washington, che sono andati ad aggiungersi al District of Columbia, Connecticut, Iowa, Massachusetts, New Hampshire, New York e Vermont.
Francia A gennaio è stata approvata una legge che legalizza le nozze tra persone dello stesso sesso, molto contrastata a livello sociale tramite manifestazioni. Ci si sta
avvicinando, però, ad un equilibrio di cui un esempio lampante è la manifestazione tenutasi a Parigi il 10 aprile scorso contro l'omofobia.
realtà politica
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Unione europea Come abbiamo visto la Francia sta progredendo nella legalizzazione dei diritti omosessuali, come previsto dall'Unione Europea. Infatti questa ha tracciato le linee guida che tutti gli stati membri dovrebbero seguire riguardo il tema, qui verranno spiegati brevemente i punti focali.
Diritto alla vita
Libertà
Diritto all'educazione
Crimini d'odio e altri incidenti motivati dall'odio: gli Stati membri dovrebbero garantire indagini immediate e imparziali in presunti casi di crimini e altri incidenti, in cui l'identità orientamento sessuale o il sesso della vittima abbia costituito un motivo per l'autore; devono assicurare che sia prestata particolare attenzione allo studio di tali reati e episodi in cui questi sarebbero stati commessi da funzionari di polizia o da altre persone che agiscono in veste ufficiale, e che i responsabili di tali atti siano effettivamente consegnati alla giustizia e puniti.
Associazione: gli Stati membri dovrebbero adottare le misure appropriate per assicurare che il diritto alla libertà di associazione possa essere effettivamente goduto senza discriminazione per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere.
Gli Stati membri dovrebbero adottare disposizioni legislative per garantire che il diritto all'istruzione possa essere goduto senza discriminazioni legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere. Questo include la salvaguardia del diritto all'istruzione in un ambiente sicuro, libero da violenza, bullismo, esclusione sociale o altre forme di trattamento discriminatorio legate all'orientamento sessuale o all'identità di genere.
Incitamento all'odio: gli Stati membri dovrebbero adottare misure adeguate per combattere tutte le forme di espressione, anche nei media e su internet, che possano incitare, diffondere o promuovere l'odio o altre forme di discriminazione contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Tale genere di "discorsi di odio" deve essere vietato e pubblicamente sconfessato ogni qual volta si verifichi. Tutte le misure adottate devono rispettare il diritto fondamentale alla libertà di espressione.
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Espressione: gli Stati membri dovrebbero adottare le misure appropriate per assicurare che il diritto alla libertà di espressione possa essere effettivamente goduto, senza discriminazione per motivi di orientamento sessuale o di identità di genere, anche per quanto riguarda la libertà di ricevere o di comunicare informazioni su argomenti che si occupano di orientamento sessuale o identità di genere.
Diritto alla salute Gli Stati membri dovrebbero adottare misure legislative e di altro tipo per garantire che il più alto livello possibile di salute possa essere efficacemente riconosciuto indistintamente dall'orientamento sessuale.
Diritto all'occupazione Gli Stati membri devono garantire l'attuazione di misure che proteggano contro la discriminazione basata su orientamento sessuale o identità di genere in materia di occupazione.
Diritto alla vita privata Gli Stati membri devono garantire che qualsiasi legge discriminatoria riguardante rapporti tra persone dello stesso sesso sia abrogata e occorre garantire pari diritti, compresi quelli di famiglia, compatibilmente con il diritto di non discriminazione.
Legenda Sono riconosciuti i matrimoni omosessuali Sono riconosciute le unioni civili tra persone delle stesso sesso Argomento in discussione o dati non reperibili La costituzione definisce/riconosce solo l'unione tra uomo e donna
Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/LGBT_rights_by_country_or_territory
realtĂ politica
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Italia Allo stato attuale delle cose è presente nella Costituzione italiana solamente una legge antidiscriminazione sul lavoro che tiene in considerazione anche l'orientamento sessuale. Il tema è molto discusso, molte sono state le proposte di legge ma nessuna è stata attuata concretamente.
Il matrimonio tra gay è un'idea profondamente incivile, una violenza della natura sulla natura.
Pier Ferdinando Casini, UdC
Casini: Matrimoni gay? Incivili. Bersani: Noi faremo unioni civili 20 luglio 2012, redazione de "L'Unità"
Matrimoni gay? Allora perché non anche con gli animali, oppure con più di una persona?
Francesco Perra, M5S
Il Grillino contro i matrimoni gay, "allora sposiamoci pure con gli animali" 6 febbraio 2013, Domenico Condello, "Stop Censura"
Multerei i gay che si baciano nei luoghi pubblici.
Gian Paolo Gobbo, Lega Nord
Il sindaco leghista di Treviso: Multerei i gay che si baciano nei luoghi pubblici» 26 aprile 2011, redazione de "La Repubblica"
Darò immediatamente disposizioni alla mia comandante (dei vigili urbani) affinché faccia pulizia etnica dei culattoni, i culattoni devono andare in altri capoluoghi di regione che sono disposti ad accoglierli. Qui a Treviso non c'è nessuna possibilità per culattoni o simili.
Giancarlo Gentilini, Lega Nord
Gentilini: "Pulizia etnica contro i culattoni". Il prosindaco di Treviso dichiara guerra ai gay 9 agosto 2007, redazione de "La Repubblica"
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Donne che si baciano? Come fare pipì in strada.
Carlo Giovanardi, PdL
Giovanardi senza precedenti sui gay. "Donne che si baciano è come fare pipì per strada" 12 febbraio 2012, redazione de "Il Fatto Quotidiano"
Tremaglia li chiamava "culattoni", io li chiamo "diversi". Poi, quando non parlo in pubblico mi scappa anche culattoni. Io, invece, sono orgoglioso di essere normale.
Gabriele Cimadoro, IdV
Gabriele Cimadoro: "A volte li chiamo culattoni. Sono orgoglioso di essere normale" 7 aprile 2012, Roberto Russo, "Queerblog"
Vota con la testa e con il cuore, non votare con il culo. Noi amiamo le donne.
Spot, Fratelli d'Italia
"Vota con la testa. Non votare con il culo", lo spot di Fratelli d'Italia 20 febbraio 2013, redazione de "Il Fatto Quotidiano"
Non ho niente contro di loro. Convivano pure. Ma l'omosessualità è una devianza. Quindi niente famiglia e niente adozioni. Il gay dichiarato non può essere né insegnante, né militare, né istruttore sportivo.
Pier Gianni Prosperini, AN
Il tour del «camel» dell'assessore 18 marzo 2007, Stefano Lorenzetto, "Il Giornale"
realtà politica
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Se i miei figli fossero gay non sarei contento - continua Polledri a Radio 24 - sarebbe come se mia figlia mi dicesse "mi faccio suora" o "mi sposo con un marocchino". Anzi, questo sarebbe uno dei peggiori casi che possano capitare.
Massimo Polledri, Lega Nord
Polledri (Lega): «Figlia gay? Meglio che sposare un marocchino» 4 giugno 2012, redazione de "Il Messaggero"
I gay sono malati ma possono essere curati.
Romano la Russa, PdL
"I gay sono malati ma possono curarsi" 21 marzo 2012, redazione di "Giornalettismo.com"
M5S non ha preso una posizione ufficiale sulle nozze gay né lo farà in futuro. Al massimo si potrà discutere del registro delle unioni civili perché l'unico matrimonio è e resterà quello tra uomo e donna.
Giuseppe D'Ambrosio, M5S
«Di Napolitano ci fidiamo, è un riferimento» 8 marzo 2013, Luca Mazza, "Avvenire"
Due gay che si baciano mi fanno schifo. Il fascismo li mandava a Carbonia, scavavano e stavano benissimo.
Giuseppe Ciarrapico, PdL
Ciarrapico: "Mussolini mandava i gay in miniera" 23 febbraio 2012, redazione del "Bliz Quotidiano"
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Elezioni 2013 La discussione sull'argomento è stata accesa durante il periodo elettorale, le posizioni dei partiti politici italiani sono state contrastanti: da chi, oltre una legge contro la discriminazione per orientamento sessuale, proponeva matrimoni omosessuali a chi difendeva l'ideale di famiglia naturale.
Liberali
Astensionisti
Conservatori
Futuro e libertà, Amnistia giustizia e libertà, Rivoluzione civica, Partito Democratico e Sinistra ecologia libertà, trattano l'argomento in modo aperto e liberale. Propongono un intervento riguardante il contrasto dell'omofobia grazie all'ampliamento della legge Mancino-Reale anche alle discriminazioni causate dall'orientamento sessuale e identità di genere e si esprimono positivamente rispetto all'estensione di ogni forma di tutela e diritti anche per le coppie omosessuali comprendendo l'omogenitorialità. Mentre Centro Democratico si esprime solamente a favore delle unioni civili ma sostenendo comunque il concetto di famiglia naturale.
Scelta Civica, Lista Fare e Fratelli d'Italia non trattano in alcun modo l'argomento astenendosi totalmente dal prevedere azioni riguardanti tutela dalla violenza e parificazioni dei diritti, ma non sostengono nemmeno una posizione contraria. Anche nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle non troviamo accenni a ciò, ma in alcune dichiarazioni in campagna elettorale troviamo una leggera apertura al dialogo.
Lega Nord, il Popolo della Libertà, Unione di Centro e La Destra non trattano l'argomento, ma sottolineano il loro ideale di famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Facendo ciò escludono la possibilità di una parificazione dei diritti tra coppie omosessuali ed eterosessuali, poiché le coppie dello stesso sesso esulano in questo caso dal concetto di famiglia. Posizioni più radicali sono prese, invece, da Forza Nuova che nel proprio programma elettorale si esprime addirittura contro tutto ciò promuovendo la fine della diffusione di modelli alternativi alla famiglia naturale, quali tutte le forme di unioni tra omosessuali.
realtà politica
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Milano Attori I tre grandi poteri presenti a Milano, ovvero Comune, Regione, Chiesa, presentano posizioni contrastanti sul tema. Contrari ad una legittimazione dei diritti omosessuali sono gli ultimi due, mentre vi è un'evidente apertura della giunta comunale e ampie collaborazioni con le associazioni.
Giuliano Pisapia Il sindaco di Milano si è dimostrato molto aperto sul tema, infatti troviamo larghe ed evidenti aperture attraverso varie attività sviluppate nell'ultimo periodo dal comune di Milano. La giunta Pisapia si è infatti impegnata nel concedere patrocini ad eventi tematici, aiuti anti-crisi alle coppie omosessuali, campagne contro l'omofobia e la creazione di uno sportello appositamente dedicato. Esempi sono il suggerimento di adottare il volume per bambini Piccolo uovo negli asili nido, che promuove tutti i diversi tipi di amore presenti al mondo, non
Associazioni riducendosi a quelli canonicamente trasmessi dai mass media, l'istituzione del registro milanese delle unioni civili che prevede le tutele volute dall'Unione Europea per quanto riguarda le coppie dello stesso sesso. Nel 2011, inoltre, il Comune di Milano ha patrocinato per la prima volta la sfilata del gay pride, concomitante con il sì ai matrimoni tra persone dello stesso sesso a New York. Nel 2012 l'offerta di patrocinio è stata riproposta ma l'evento non si è svolto a causa di problemi di organizzazione interna, indipendenti dalla volontà della giunta.
A sinistra: Giuliano Pisapia (PD), sindaco di Milano dal 2011.
A destra: l'lgbt Milano Pride del 25 giugno 2011, svoltosi nel centro storico.
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Sono presenti all'interno del territorio milanese associazioni a tutela delle persone lgbt, alcuni nomi sono: Comitato Provinciale Arcigay di Milano, Circolo culturale Harvey Milk, Guado (omosessuali cristiani), ArciLesbica Zami, Agedo (Associazione Genitori di Omosessuali). Queste associazioni però non hanno grandi poteri all'interno della realtà cittadina infatti, a causa di mancanza di organizzazione e fondi, forniscono solo una base di supporto senza agire attivamente, tramite volantinaggio o cartellonistica, all'interno della società milanese.
Angelo Scola I progressi sul tema sono ampiamente contrastati dalla fascia cattolica milanese. Riscontriamo, infatti, ampi contrasti tra il comune di Milano e l'arcidiocesi sviluppatesi soprattutto riguardo al tema del registro delle unioni civili. Il cardinale Scola porta avanti rigidi principi riguardanti la famiglia, legati anche al gruppo cattolico di Comunione e Liberazione del quale fa parte, che inevitabilmente si scontrano con l'apertura della giunta milanese. Ciò risulta evidente nella seguente dichiarazione.
Roberto Formigoni Se io penso che l'Italia abbia bisogno di famiglie fondate sul matrimonio tra un uomo e una donna devo proporlo pubblicamente per concorrere al bene pubblico. La complementarietà tra persone di sesso diverso – e la connessa apertura all'altro – è una conseguenza del pensiero cristiano e, più specificamente, una conseguenza antropologica della Trinità (cit. da Angelo Scola, vescovo di Milano, anti-gay, redazione di Gay.tv, 7 luglio 2011).
Ex Presidente della Regione Lombardia, conosciuto per le sue posizioni conservatrici, anche Formigoni fa parte di cl, movimento ecclesiale cattolico. Troviamo, infatti, accordo tra lui ed il cardinale. Esempio ne è stato l'episodio di San Valentino 2012, nel quale l'ex Presidente organizzò le celebrazioni di questa festività al 39° piano del nuovo palazzo della Regione, non invitando le coppie gay fornendo come sola giustificazione: San Valentino è etero (Formigoni: no ai gay, san Valentino è etero, redazione de Il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2012).
A sinistra: il cardinale Angelo Scola, arcivescovo della diocesi di Milano.
A destra: Roberto Formigoni (PdL), ex Presidente della Regione Lombardia.
Milano
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Interviste Girando per Milano abbiamo fatto alcune domande ai passanti riguardanti il tema dell'omosessualità in generale e dei diritti delle coppie dello stesso sesso e abbiamo raccolto un'ampia visione del pensiero milanese attorno al tema. Le rispose sono state tra le più disparate.
Che cos'è per te l'omofobia? La paura degli omosessuali. Come reagiresti se vedessi due ragazzi mano nella mano? Beh, ormai sono abituata. Però sarei un po' schifata. E avresti altre reazioni? Semplicemente li eviteresti? Sì, semplicemente li eviterei.
Ragazza ventenne, visibilmente imbarazzata
Lei come reagirebbe se vedesse due ragazze mano nella mano o che si baciano? Me ne frego! Assolutamente! Che me frega come vivono gli altri? Non ho pregiudizi. E quindi pensa che le coppie LGBT abbiano gli stessi diritti degli eterosessuali? Non tutti. Sono contraria alle adozioni dei figli. Mi sconvolge il mio modo di pensare. Soprattutto dalla parte dei figli. Se sono adulti vivono come vogliono, ma sui figli starei molto più attenta. Ma sulle altre cose perché no? Sono adulti e vaccinati no? Non so se siamo cresciuti fino a quel punto di far crescere bambini nelle coppie gay. Sarei solo attenta sui bambini, ma tutte le altre cose perché no?
Signora sessantenne, senza tabù
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Se vedessi due ragazzi mano nella mano che si baciano come reagiresti? Nel senso se sarei contenta o mi darebbe fastidio? Non mi darebbe fastidio. Milano è una città omofoba? Non penso, cioè spero di no.
Ragazza venticinquenne, disponibile ma spiazzata
Tu come definiresti l'omosessualità? Una caratteristica che uno ha dentro di sé, che lo porta ad essere attratto da un sesso rispetto che da un altro. Come reagiresti se vedessi due ragazzi mano nella mano che si baciano? So che dà fastidio a molti, però a me non darebbe per niente fastidio. Secondo te Milano è una città omofoba? Secondo me Milano non tanto. Rispetto ad altre città come Londra o Berlino lo è di più. Ma ad esempio rispetto al Sud Italia lo è molto meno. Pensi che gli atti omofobici dovrebbero essere puniti come crimine d'odio? Beh, è sempre una violenza. Magari diversa da una violenza fatta non lo so, secondo me andrebbero puniti allo stesso modo di una violenza.
Uomo trentenne, non imbarazzato e diretto
milano
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Come considerate l'omosessualità? Una sfumatura tra tanti tipi di amore. Cosa pensa dei diritti delle coppie gay? Le coppie gay hanno dei diritti validissimi. Il mio problema personale è "siamo una coppia, non abbiamo potuto avere figli." È per i figli. Io non sono così d'accordo che dei bambini crescano in una coppia gay. Perché è una situazione che non ho toccato con mano da bambina. Giacché quand'ero bambina vivevano insieme moglie e marito che ora divorziano come se niente fosse. Le conseguenze sui bambini, per me, le vedo e sono gravi. Anche se non sembra. Di conseguenza io penso che uno che nasce abbia diritto ad una famiglia normale non che essere gay non sia normale. Magari è anche meglio. E adesso che ho un marito anziano brontolone, avere una compagna gay sarebbe anche meglio. Ma una creatura che viene al mondo la sua mamma e il suo babbo, che stiano assieme anche a pugni pesanti! Perché quello che ha lui hanno anche gli amici. Così non si sente diverso. Milano è una città omofoba? No, secondo me no. Sono venuti da ovunque, e noi li abbiamo sempre accettati. Tant'è che il dialetto milanese non si parla nemmeno più.
Coppia sopra i settant'anni , aperta e liberale
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Secondo te Milano è una città omofoba? Non particolarmente rispetto ad altre città.
Donna trentenne, disorientata ma sicura
Come definiresti l'omosessualità? Ma che domande sono? Ma in che senso? Una sfumatura dell'amore, una devianza... *Momento di silenzio* ...Cioè, non lo so, se uno nasce così non è colpa sua.
Studente ventenne, disorientato e sconcertato
Ma studiate questo al Politecnico di Milano?!? No, stiamo facendo una campagna pubblicitaria e dobbiamo fare una ricerca. Io l'ho presa la laurea al Politecnico, ma se studiate questo al Politecnico, il Politecnico è caduto molto in basso. Per lei combattere l'omofobia è cadere in basso? *Fugge nella folla*
Donna quarantenne, interviene non interpellata
Milano
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Non ho niente contro
n sono Non voglio che si spo normali. Quando ha o niente Finocc ro i gay però… Ri
Conosco gay che sembrano persone no
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Invertito
rovino con me!
Deviato
F Checca G fa la donna
a casa loro!
po’ schifo.Culo durante l’adolescenza.
i sono muri.
Pervertito
Come fai a dire che s se non sei mai stato co
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Strano, sem olpa dell’educazione. Ci s
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o quelli come te… osino. Non voglio che ab ai deciso di diventare ga
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Non voglio che facciano le loro cose in pubblico.
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Non fare il gay!
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mica gay? Tranquillo, non lo dico
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sono persone
a nessuno.
Non sei obbligato ad essere così.
Dove agire Aree di intervento Il ragionamento sul tema ci ha portato ad individuare le problematiche più evidenti e meno trattate dalla comunicazione sociale e quindi a restringere gli ambiti dove è possibile agire e a fornire il punto di partenza per produrre un importante cambiamento.
Introduzione Le aree di intervento sono tre e si riferiscono a destinatari, tempi di azione e tipologia di azione molto differenti. La prima, informazione, è necessaria a priori per la costituzione della altre due, in quanto senza di essa non può essere prodotto alcun cambiamento all'interno della società. Le restanti due si differenziano in base alle tempistiche di azione. La correzione del linguaggio discriminatorio, infatti, porta ad una prevenzione dell'atto omofobico, alla correzione del pensiero stesso facendo leva sull'eliminazione del pregiudizio. Il supporto, infine, consiste in un sostegno a posteriori per limitare o eliminare i danni causati da una società omofoba, un punto di appoggio, di riferimento in momenti difficili. Dopo questo ragionamento è possibile anche un'evidente distinzione dei destinatari di riferimento. La prima, infatti, prende in esame l'intera società, mentre la seconda focalizza l'attenzione sulle persone lgbt.
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Sistema comunicativo
Informazione
Linguaggio e complicità
Supporto
A causa del tabù che aleggia attorno all'omosessualità, le informazioni mancano.
Una grossa componente delle discriminazioni omofobe viene veicolata attraverso il linguaggio.
I giovani lgbt non sanno a chi rivolgersi per chiedere supporto ed informazioni.
Sessualità, diritti, supporto, socializzazione, informazioni necessarie per comprendere e quindi sradicare il pregiudizio, sono spesso taciute dai canali ufficiali che dovrebbero invece diffonderle. Scuole, enti pubblici, ospedali che dovrebbero veicolare dette informazioni sono i primi a tacerle. Tutto ciò crea disinformazione ed isolamento nei soggetti lgbt e paura e pregiudizi nella società.
L'insulto come norma linguistica, presente all'interno della società italiana mostrato da testimonianze dei diretti interessati e pubbliche dichiarazioni, non è il solo, infatti, la denigrazione corre anche attraverso un vocabolario denigratorio inconsapevole, il tacito assenso e l'omertà rispetto ad atti omofobi ed una generale attitudine pregiudiziale e/o di chiusura, nella società infatti l'omosessualità non deve essere nemmeno nominata a causa del tabù.
La mancata informazione sui temi della sessualità e dell'omofobia. La sensazione di abbandono dei giovani lgbt e il mancato ascolto da parte del mondo circostante porta i giovani a sentirsi impotenti e vulnerabili di fronte all'omofobia. Porta, inoltre, ad una mancanza di fiducia nelle istituzione in quanto i soggetti discriminati si sentono soli e privati di ogni aiuto.
Soluzioni: creare materiale comunicativo su argomenti che richiedono informazione, fornendo educazione e consigli.
Soluzioni: promuovere una consapevolezza di queste forme di omofobia soprattutto nelle nuove generazioni, responsabilizzarle e stimolarle a divenire parte attiva per contrastare le suddette forme di discriminazione.
Soluzioni: ampliare la rete di sostegno, creare nuovi canali comunicativi con gli enti di supporto, mettere in contatto i giovani lgbt con chi ha già vissuto certe esperienze.
dove agire
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Linguaggio Un punto su cui occorre focalizzare l'attenzione è il linguaggio discriminatorio usato nei confronti delle persone omosessuali. Molto diffusi sono modi di dire ed insulti, diretti o meno. Qui è presente una selezione di questi differenziati per utilizzo in base alla grandezza.
Non ho niente contro
Non sono Non voglio che si spo normali. Quando ha Non ho niente Finocc contro i gay però… Ri
Conosco gay che sembrano persone no
E se tutti diventassero omosessuali ci estingueremmo.
Se evitassero di fare le loro cose per strada nessuno li picchierebbe.
Invertito
Che non ci provino con me!
Deviato
F Checca G Chi fa la donna
Stiano a casa loro!
Mi fanno un po’ schifo.Culo Essere gay è solo una moda.
È normale avere queste pulsioni durante l’adolescenza.
Se sapessi che qui ci sono dei gay camminerei rasente ai muri.
Sono malati.
Pervertito
Come fai a dire che se non sei mai stato co
e chi l’uomo? Sarai
Strano, sem Colpa dell’educazione. Ci c
Vedrai che è solo una fase.
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Sistema comunicativo
o quelli come te… osino. Non voglio che abbiano figli. ai deciso di diventare gay?
ormali.
chio Che stiano lontani icchione da me!
Facciano i froci nei loro letti, non per strada! E se i figli dei gay diventassero come loro?
Perché voi gay dovete essere così appariscenti? Sei proprio sicuro di essere gay?
Non sono mica eterosessuale!
Frocio Gay Culattone Sodomita
Dio non vuole che ti comporti così.
Che cosa da gay!
Meglio preti pedofili che gay.
Se mio figlio fosse È una tua scelta. gay lo caccerei di casa.
Non voglio che facciano le loro cose in pubblico.
sei gay on una donna?
Se preghi Dio magari guarisci.
Non ti preoccupare, si può guarire.
Non fare il gay!
Dio ti vuole bene comunque.
mica gay? Tranquillo, non lo dico
mbri normale!
a nessuno.
sono persone Non sei obbligato ad essere così. che ti possono aiutare.
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Brief Domanda progettuale del sistema comunicativo che restringe la problematica trattata al linguaggio omofobo e pone obiettivi stabili e facilmente individuabili a cui il progetto deve rispondere in modo coerente ed esaustivo al fine di risolvere il problema. Progettare un sistema comunicativo teso a coinvolgere le nuove generazioni, ovvero ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 20 anni, al fine di contrastare l'inerzia omofobica ed il tacito assenso nei comportamenti quotidiani. Questa si denota: • nell'uso a volte inconsapevole del linguaggio denigratorio offensivo; • nel tacito assenso; • nell'omertà; • in una generale attitudine pregiudiziale e/o di chiusura nei confronti del tema. Gli obiettivi del sistema sono: • promuovere la consapevolezza di queste forme di omofobia principalmente nelle nuove generazioni; • responsabilizzare le nuove generazioni e farle divenire parte attiva per contrastare le suddette forme di omofobia. Il progetto ambisce quindi al recupero dell'individualità delle persone lgbt agli occhi della società. Il diverso orientamento sessuale non dovrà essere motivo di pregiudizio o di imbarazzo.
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Sistema comunicativo
Obiettivi
Possibili soluzioni
Tono utilizzato
Tutti gli obiettivi che sono stati prefissi nel brief sono legati al linguaggio omofobo e alla sua correzione. Questa problematica, come è stato reso evidente in precedenza, rappresenta un grande ostacolo da superare in quanto questo tipo di discriminazione è diventata una prassi nel nostro Paese. Questi comportamenti, non essendo visti come discriminatori, ma come abituali, vengono sottovalutati e si tende a mantenerli senza adeguata correzione. Occorre quindi rendere evidente agli occhi dei nostri destinatari l'erroneità di questi, facendo breccia nella sensibilità di ognuno.
Le soluzioni possibili individuate sono principalmente due: l'utilizzo del sarcasmo e del contrasto giusto/sbagliato, oppure l'utilizzo della lesione personale, ovvero colpire i destinatari con la medesima discriminazione da loro utilizzata. Nel primo caso è stato previsto l'uso della figura retorica dell'iperbole al fine di invitare in modo sarcastico a seguire modelli di comportamento e linguaggio omofobo democratico e non, mentre, nella seconda parte il sarcasmo diventerebbe evidente tramite l'utilizzo di linguaggi più espliciti con l'aggiunta di un messaggio correttivo. La seconda soluzione ideata, invece, si basa sul rovesciamento del linguaggio omofobo in chiave eterofoba.
Prendendo in considerazione entrambe le soluzioni individuate occorre analizzare il tono di voce utilizzato per rendere persuasivo il messaggio proposto. Per far breccia nella sensibilità dei destinatari non è utile utilizzare un metodo didattico, semplicemente palesando l'erroneità dei comportamenti omofobi, ma occorre produrre una reazione emotiva che può essere data dall'utilizzo del sarcasmo, del nonsense o attraverso un linguaggio aggressivo teso a colpire la sensibilità dell'individuo. Di seguito sono riportate analisi relative al tono di voce utilizzato in alcune campagne contro l'omofobia già esistenti.
dove agire
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Su chi agire Destinatari Il target di riferimento comprende le fasce adolescenziali, ovvero comprese tra i 12 ed i 20 anni circa, in quanto è proprio questo il periodo in cui si consolidano le idee riguardo l'argomento trattato, spesso quasi impossibili da demolire in età più matura.
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Considerazioni
Omofobi convinti
Gay friendly
Una delle motivazioni di questa scelta progettuale è basata su dati Istat. Questi lasciano trasparire come, sebbene la maggior parte delle persone che si dichiarano apertamente contro l'omosessualità abbia più di 50 anni, spostando l'attenzione sull'utilizzo del linguaggio offensivo nei riguardi dell'omosessualità (utilizzato consapevolmente) i dati cambiano, come mostrato nel grafico nella pagina a fronte. Un'ulteriore specifica al range di destinatari è dettata da una leggera prevalenza maschile tra coloro che si dichiarano contro le coppie omosessuali. Una volta individuata questa fascia di età, occorre fare un'ulteriore suddivisione in base ai pensieri preesistenti, creati mediante l'educazione familiare, religiosa e scolastica. A questo punto siamo effettivamente in grado di rivolgerci a destinatari ben definiti.
Persone che utilizzano volontariamente un linguaggio offensivo o denigratorio, non sempre di carattere strettamente democratico, raggiungendo anche toni volgari. Hanno idee ben radicate sull'argomento e le difendono in modo convinto. In questa fascia sono comprese le persone che possono arrivare ad attuare anche violenze fisiche di varia entità e gravità (dallo spintone al pestaggio vero e proprio).
Persone non omofobe, che evitano tipologie di comportamento e linguaggio erronei nei confronti dell'omosessualità e delle persone lgbt. Gli appartenenti a questa fascia arrivano spesso persino a propugnare atteggiamenti idonei e correggere il comportamento altrui.
Omofobi inconsapevoli Tutti coloro che utilizzano più o meno consapevolmente un linguaggio offensivo per le persone lgbt, prevalentemente di carattere democratico. Spesso non sostengono in modo convinto le proprie opinioni, le quali sono generate semplicemente da una carente informazione riguardo all'omosessualità.
Sistema comunicativo
Ritengono molto o abbastanza accettabile una relazione omo, affettiva e sessuale,...
56,4%
55,2%
tra due donne
tra due uomini
62,5%
Maschi
Dichiarano di usare un linguaggio offensivo parlando degli omosessuali
62,8%
Femmine
Fonte: Istat, 2011.
43,8%
47,4%
49,2%
18,9%
20,6%
20,9%
26,6%
24,4%
22,5%
10,7%
7,7%
7,5%
18-34 anni
35-44 anni
45-54 anni
Mai
55-64 anni
53,3%
56,7%
19,7%
19,7%
20,5%
17,8%
6,5%
5,8% 65-74 anni
Raramente Spesso Sempre
su chi agire
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Tono sommesso La maggior parte delle campagne attualmente presenti nel panorama internazionale tendono a "sussurrare" il loro messaggio, mancando quindi di incisività e non riuscendo a carpire l'attenzione dei loro destinatari. Di seguito verranno evidenziati alcuni esempi.
"Contro l'omofobia all'università", Ministère de l'enseignement supérieur, 2010 (Francia) Contenuto: Paragona la difficoltà nella lettura e nella comprensione di un gioco di parole alla vita e alle difficoltà, nettamente superiori che deve affrontare uno studente omosessuale.
Pro: utilizza una leggera ironia a livello lessicale. Contro: non propone parità di diritti o una lotta attiva contro l'omofobia, ma mostra solamente la realtà dei fatti.
"I gay sono vicini a te", SIGLA, 2009 (Argentina) Contenuto: si sottolinea come le persone omosessuali rivestano ruoli comuni nella nostra vita quotidiana, al fine di sottolinearne la normalità.
Pro: cerca di favorire l'integrazione e il senso di normalità. Contro: tono monocorde, non presenta alcun messaggio forte. Poco incisiva e scontata.
"Come te", UNAIDS e ABGLT, 2009 (Brasile) Contenuto: viene spiegato da alcuni personaggi che gli omosessuali sono persone normali, con diritti, doveri, amori e desideri, tra cui il rispetto.
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Sistema comunicativo
Pro: sottolinea la normalità dell'omosessualità e ricerca empatia tramite primissimi piani e il discorso diretto. Contro: discorso privo di incisività, messaggio scontato, reso con poca espressività.
"Campagna NOH8", NOH8 Association, 2008 (USA) Contenuto: serie di fotografie su sfondo bianco che ritraggono testimonial più o meno famosi negli Stati Uniti, tutti in abbigliamento bianco, con una striscia di nastro isolante sulla bocca a simboleggiare la costrizione al silenzio degli individui lgbt ed un invito all'eliminazione dell'odio scritto sul volto. L'uniformità delle foto simboleggia la mancanza di differenze sostanziali tra le persone. è stato pubblicato anche un video con la stessa impostazione scenografica in cui i personaggi sottolineano la propria normalità e la presenza nella vita di tutti, invitando a combattere per i diritti delle persone lgbt.
Pro: grande studio scenografico e fotografico che comprende il forte contrasto delle immagini, l'uniformità dei soggetti che riesce ad imprimersi al meglio nella memoria dei destinatari. Contro: messaggio poco incisivo, seppur reso in modo esteticamente gradevole. La mancanza di contenuti forti e il tono poco aggressivo creano nel destinatario il ricordo della grafica ma non del messaggio.
"Omofobo, vergogna!", Regione Campania, 2011 Contenuto: Massimo Andrei analizza la figura dell'omofobo, chiedendo infine se lo spettatore lo sia, magari inconsapevolmente. Afferma quindi che, a causa della mancanza di punizioni religiose ed istituzionali, l'unica cosa possibile è la vergogna.
Pro: viene utilizzata l'ironia, rimarcata attraverso la mimica, verso l'omofobo e le istituzioni. Contro: prende una posizione contro l'omofobo, ma non contro l'omofobia in sé, mancando di immedesimazione.
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"Nessuna differenza", Ministero per le Pari Opportunità, 2012 (Italia) Contenuto: un paziente entra d'urgenza al pronto soccorso mentre una voce domanda allo spettatore se gli importi sapere dettagli superficiali su medici ed infermieri che incontra, per finire con l'orientamento sessuale.
Pro: la fotografia, i colori, il punto di vista soggettivo ed il ritmo creano un'atmosfera aggressiva. Contro: non viene esplicitato cosa sia l'omofobia e come si manifesti nella realtà.
"Non c'è niente da dire", Ministero per le Pari Opportunità, 2013 (Italia) Contenuto: viene riportata una serie di persone attribuendo loro varie caratteristiche (intonata, alto, rosso...) tra cui anche l'omosessualità. Pro: viene sottolineata la mancanza di differenze sostanziali e vengono utilizzati i termini "gay" e "lesbica", causa di censura da parte della Rai. Contro: non presenta messaggi forti o prese di posizione decise, manca di contenuti e non si schiera apertamente né contro l'omofobia né a favore dei diritti delle persone omosessuali, non portando quindi ad alcun cambiamento sociale. Questa campagna, inoltre, rischia di giustificare il silenzio che avvolge l'argomento, a causa dello slogan E non c'è niente da dire, nonché la catalogazione sotto rigide e restrittive etichette.
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Definizione Le campagne attualmente più diffuse soprattutto a livello istituzionale presentano il messaggio contro l'omofobia utilizzando un tono sommesso, ovvero provano a far riflettere i destinatari su concetti importanti, ma senza attirare la loro attenzione in alcun modo. Si rifanno a concetti quali la pena per la vittima o la non importanza a livello sociale dell'orientamento sessuale, trattandoli con distacco, senza puntare sull'immedesimazione, ma sul rendere nota la situazione discriminatoria in cui versa la popolazione lgbt.
Destinatari Esiste anche un filone che non porta messaggi di per sé, ma si limita a tentare di combattere l'omofobia tramite una semplice scritta cancellata o frasi banali e inflazionate come No homophobia, Stop homophobia e simili. Questo genere di prodotti comunicativi, spesso anche di scarsa qualità grafica, viene adottato in occasione di eventi quali la giornata mondiale contro l'omofobia e la transfobia (17 maggio) e ha una rapida diffusione poiché può essere prodotto dal basso e non da enti pro-lgbt specifici.
Questo tipo di campagne hanno quindi presa su destinatari già interessati all'argomento. Palesando immediatamente l'argomento, coloro che hanno ferme convinzioni omofobe passeranno oltre senza nemmeno captare il messaggio o addirittura deridendolo, e qui si denota una delle mancanze di queste campagne ovvero un punto che attiri veramente l'attenzione sia emotiva che fisica del destinatario e lo porti a riflettere sul problema. Pensando, inoltre, a coloro che non sono omofobi convinti, ma discriminano inconsapevolmente, manca un punto di contatto che mostri la discriminazione come una cosa reale che potrebbe toccarli.
su chi agire
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Tono aggressivo Esistono campagne, solitamente non nazionali ma di associazioni, che utilizzano parole forti ed immagini che tendono a lasciare il segno nella memoria dei destinatari attraverso shock o immedesimazione. Di seguito verranno evidenziati alcuni esempi.
"Discriminare non è umano", Amnestia Internacional, 2010 (Portogallo) Contenuto: un uomo porta a passeggio il cane, discriminando per orientamento sessuale e razza. Nel finale viene lasciato fuori da un ristorante, mentre viene fatto entrare il suo cane.
Pro: l'utilizzo del paragone tra discriminazione e non umanità e lo spiazzamento finale. Contro: nessuna posizione decisa contro le discriminazioni, anche se cerca di accomunarle.
"Ti sembra incredibile", Salta, 2010 (Argentina) Contenuto: una coppia etero viene forzata a lasciare un ristorante, senza motivo, mostrando lo slogan Ti sembra incredibile?. L'inquadratura cambia rivelando che è una coppia di lesbiche, chiedendo se Tutte le persone sono uguali davanti alla legge?
Pro: l'incomprensione della situazione iniziale e lo spiazzamento del finale; l'utilizzo di un'immedesimazione da parte del discriminatore nella discriminazione stessa. Contro: nessuno.
"E se fosse tuo fratello?", PD, 2009 (Italia) Contenuto: manifesto in cui viene mostrato un ragazzo appena picchiato, vengono mostrati gli evidenti lividi, e attraverso la frase E se fosse tuo fratello? cerca di avere presa sulla sensibilità del destinatario.
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Sistema comunicativo
Pro: l'utilizzo di immagini forti che mostrino la violenza dell'atto omofobico. Contro: La fotografia risulta finta, il trucco è evidente. Non riesce a convincere le fasce omofobe più convinte.
"Il razzismo è un boomerang", Arci, 2009 (Italia) Contenuto: manifesto che riportata insulti comunemente utilizzati per discriminare in base ad orientamento sessuale e razza messi sullo stesso piano di un tipico insulto relativo allo stereotipo dell'italiano. Pro: l'utilizzo di un linguaggio forte ed incisivo trasporta il destinatario all'interno della discriminazione stessa al fine di far comprendere che questa gli può sempre riguardare. Vi è, inoltre, una forte presa di posizione contro la discriminazione. Contro: la resa grafica non è molto curata, il testo non spicca, l'attenzione si focalizza più sull'ente patrocinante che sul messaggio stesso.
Definizione
Destinatari
Alcune campagne utilizzano linguaggi, verbali e visivi, forti e di grande impatto emotivo. Il tono aggressivo propone situazioni come l'immedesimazione e lo spiazzamento, cercando di far comprendere al destinatario gli effetti della discriminazione.
Questo tipo di campagne hanno presa su un target ampio, la cui reazione emotiva cambia in base alle sue convinzioni. Inizialmente viene nascosto il tema al destinatario. Questo così non eviterà l'argomento a priori
ed, attraverso vari tipo di immedesimazione, è portato a riflettere sul messaggio, prendendo atto, così, dell'erroneità dei suoi comportamenti attraverso un coinvolgimento emotivo che permette al messaggio di imprimersi nella memoria.
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Tono ironico All'interno di telefilm e di alcune campagne viene utilizzata una sottile ironia legata al rovesciamento dei ruoli di discriminante e discriminatore, suscitando nel destinatario la risata. Di seguito verranno evidenziati alcuni esempi.
"Aiutalo a capire", Inst. de la Juventud, 2008 (Spagna) Contenuto: viene attuato un ribaltamento del ruolo dell'omofobo, indicato come individuo problematico, che necessita di supporto, aiuto e comprensione da parte della società.
Pro: uso dell'ironia, della figura retorica del ribaltamento, al fine di attirare l'attenzione. Prende una posizione sul tema. Contro: uso di un tono piatto e poco d'impatto.
"Nasce Arcietero", Arcietero (Italia) Contenuto: dichiarazione della propria eterosessualità di un ragazzo in famiglia, la situazione inizialmente sembra tesa, la coppia di genitori omosessuali sembra non comprendere le inclinazioni del figlio, fino all'accettazione della situazione.
Pro: forte uso dell'ironia resa tramite un ribaltamento dei ruoli omo etero che crea un nonsense divertente e che porta alla risata. Contro: il fine è pubblicitario, non propriamente sociale.
"Per il diritto all'indifferenza", ilga (Portogallo) Contenuto: i commenti di due vecchiette, su due ragazzi omosessuali che camminano mano nella mano, sembrano essere discriminatori; seguendo lo spot si comprende, però, che riguardano l'abbigliamento eccessivamente estivo dei ragazzi.
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Sistema comunicativo
Pro: messaggio forte che lascia trasparire un senso di normalità dell'omosessualità. Reso tramite ironia grazie all'uso dello spiazzamento che porta alla risata. Contro: adatta soprattutto a destinatari già mentalmente aperti.
Film e telefilm ad umorismo LGBT Contenuto: fiction statunitensi quali Will & Grace (19982006) e Modern Family (dal 2009) o simili prodotti cinematografici, come ad esempio Sex & the City 2 (2010), usano un tipo di umorismo lgbt o incentrato sul ribaltamento del comune punto di vista omo/etero e discriminato/ discriminatore, esasperando o rovesciando situazioni quotidiane considerate "normali". Pro: la forte ironia non lascia molto spazio a fraintendimenti di carattere eterofobo, portando facilmente alla risata e quindi ad una più profonda riflessione. Contro: ad una fascia di destinatari questo humor può risultare offensivo o, in alcuni casi, persino poco comprensibile.
Definizione
Destinatari
Il tono ironico è diffuso soprattutto in film e telefilm, solo raramente in campagne. Questo utilizza un rovesciamento o esasperazione della discriminazione, spesso ribaltando i ruoli discriminato e discriminatore creando così il nonsense e la conseguente risata.
Questo tipo di tono ha presa su destinatari con ampia apertura mentale in quanto l'ironia pura e semplice è fraintendibile da chi ha idee radicate. L'uso dell'ironia è molto utile perché, se compresa, porta alla rapida memorizzazione del
messaggio ed ad una profonda riflessione sul tema. Altro punto a favore è l'idea di battuta che può portare al passaparola dei concetti, perché non ritenuti lezioni di vita, ma solo perle divertenti che provocano facilmente la risata.
su chi agire
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Come agire Eterofobia Il concept rappresenta la struttura del progetto che si basa sulla stesura delle linee guida, le quali hanno portato successivamente alla realizzazione fisica dell'intero sistema comunicativo. Questo prevede un'articolazione composta da tre fasi suddivise per obiettivi ma contemporanee tra loro.
Come Prima parte: pura provocazione, i destinatari sono principalmente gli omofobi convinti. Viene effettuato un rovesciamento del linguaggio discriminatorio incentrandolo sull'eterosessuale e per questo viene adottato un linguaggio aggressivo e fuori dalle consuetudini sociali, di carattere discriminatorio democratico, e non volgare, spiazzando, così, i destinatari e rendendoli consapevoli del comportamento erroneo.
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Seconda parte: si porta il destinatario ad un coinvolgimento fisico ed emotivo, comprendendo artefatti più espliciti che richiedano una maggior partecipazione. I destinatari sono prevalentemente gli omofobi inconsapevoli. Anche in questo caso avverrà il rovesciamento del linguaggio discriminatorio ma il messaggio che porterà al cambiamento di questo linguaggio sarà più esplicito e dettagliato.
Sistema comunicativo
Terza parte: è concentrata, invece, sul cambiamento da apportare al comportamento dei giovani in modo da eliminare le forme di omofobia prese in considerazione grazie a più ampi spazi informativi che chiariranno gli intenti dell'azione comunicativa.
Cosa
Dove
I contenuti consistono in insulti che colpiranno nel vivo i destinatari, andando a ledere il loro orientamento sessuale con affermazioni quali: Quando hai deciso di diventare etero?, Non ho niente contro gli etero però‌ devono fare le loro cose a casa loro, Sei etero? Strano! Sembri normale!
La distribuzione fisica avverrĂ nei luoghi di ritrovo giovanili, mentre considerando l'ambito virtuale i canali piĂš adatti sono i social network.
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Riferimenti concettuali L'ispirazione del concept deriva da alcuni spot, hashtag, telefilm. Questi promuovono il concetto di ribaltamento dei ruoli di discriminato e discriminatore, portando a colpire e spiazzare il destinatario di riferimento. Alcuni presentano una chiave di lettura ironica, altri una aggressiva.
#noeterosessualitĂ , Anna Paola Concia, 19 marzo 2012 (Italia) Contenuto: hashtag che ha creato scalpore in tutto il web. Frasi provocatorie che utilizzavano linguaggio omofobo rielaborato in chiave eterofoba.
"Ti scandalizza?", Centre GLBT de Rennes, novembre 2012 (Francia) Contenuto: sito basato su citazioni omofobe in cui se ne sottolinea l'assurditĂ cambiandone il destinatario creando cosĂŹ spiazzamento.
"Will & Grace", James Burrows, 1998-2006 (USA) Contenuto: in questa serie tv, in particolare nella 3x23 (Strani amori) e nella 4x01 (Tra i due litiganti il terzo gode), sono presenti scene di discriminazione ironica verso eterosessuali.
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Sistema comunicativo
"Discriminare non è umano", Amnistia Internacional, 2010 (Portogallo) Contenuto: spot basato su un ribaltamento dei ruoli di discriminatore e discriminato, tramite un finale a sorpresa che crea spiazzamento.
"Ti sembra incredibile?", Salta, 2010 (Argentina) Contenuto: visualizzazione in chiave eterofoba di un evento discriminatorio inflitto solitamente alle coppie omosessuali.
"All you need is love?", WingSpan pictures, 2011 (USA) Contenuto: Ashley nasce in una perfetta famiglia americana e ha due mamme, ma sin da piccola si rende conto di non essere "normale": le piacciono i ragazzi.
come agire
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Grafica Proponendo dei destinatari prevalentemente teenager, è stato ricercato un linguaggio grafico con cui questi potessero riconoscersi e quindi recepire più profondamente il messaggio. La scelta è quindi caduta su un linguaggio usato tra le mura scolastiche.
Blu e rosa I colori utilizzati, prevalentemente il blu, associato all'eterosessualità, e il magenta associato all'omosessualità, sono stati scelti per la loro caratteristica stereotipizzazione denigratoria tratta dalla cultura contemporanea.
Artefatti cartacei Sviluppando una grafica coerente è stato evidente, da parte dei teenager, il riconoscersi, non tanto nella grafica scolastica didattica, quanto in quella non convenzionale, virale come le scritte su diari e zaini. I fogli stropicciati e le macchie di inchiostro trasmettono il concetto di lesione. La parte risolutiva si discosta da questo tipo di grafica, sostituendola con una dai tratti più rigidi, minimali.
Artefatti video Nei video si nota una tendenza all'amatoriale, infatti sono stati scelti toni della fotografia non patinati, poco saturi con l'intento di denunciare la quotidianità e la normalità dell'omofobia oltre a fornire la possibilità immediata di immedesimazione, si cerca infatti di coinvolgere nel video il destinatario stesso.
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Sistema comunicativo
Zaini (Seven e Eastpak) Seven e Easpak hanno sviluppato una grafica incentrata sul mondo dalla strada, razionalizzata per renderla piĂš gradevole alla vista, basandosi su scritte manuali e macchie, per colpire il loro target (ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori).
Diari e quaderni (Comix) Comix utilizza una grafica che trasmette ironia, all'apparenza poco curata che però risulta naturale ed adatta agli artefatti che propone. Tratto distintivo sono scritte manuali e l'utilizzo di pochi colori saturi.
"Alzati! Reagisci al bullismo omofobo", BeLonG To, 2011 (Irlanda) Spot contro il bullismo omofobo caratterizzato dalla fotografia quasi amatoriale e dai toni cromatici spenti per trasmettere il senso di disagio e oppressione.
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Coordinate grafiche
LOREM IPSUM DOLOR SIT AKZIDENZ-GROTESK BQ LIGH 58
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T AMET OMOFOBIA. HT AND ITS FAMILY FONT. come agire
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Articolazione del sistema Rappresentazione puntuale dello sviluppo progettuale, volta a sottolineare la suddivisione delle fasi progettuali, la differenziazione degli artefatti previsti dal sistema comunicativo, in base ai loro contenuti, alle loro finalità ed ai destinatari previsti.
Provocazione
Coinvolgimento
Informazione
La parte relativa alla provocazione si occupa di generare spiazzamento nei destinatari attraverso la presentazione di frasi eterofobe. Comprende artefatti principalmente di grandi dimensioni, con cui i destinatari vengono in contatto quasi forzatamente, essendo diretto maggiormente a fasce omofobe convinte che se possibile eviterebbero l'argomento.
Parallelamente alla provocazione, la seconda parte si occuperà di favorire un coinvolgimento fisico ed emotivo da parte dei destinatari. Questa comprende artefatti per i quali è prevista una maggior interazione e una maggior iniziativa, essendo diretta ad omofobi inconsapevoli, quindi che sono in grado di modificare le proprie opinioni sulla tematica presa in esame.
Le prime due parti trovano risoluzione nella fase informativa, che si occupa di spiegare il messaggio della campagna con maggior chiarezza. Comprende artefatti che necessitano l'interesse del destinatario rispetto all'argomento al fine di trasmettere le necessarie informazioni per combattere l'omofobia nel linguaggio quotidiano diventando anche parte attiva nella società.
Finalità Informare sui contenuti Contenuti Frasi eterofobe e informazione Artefatti Abecedario Pagina FB Pendenti Locandine
Destinatari Omofobi convinti
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Omofobi inconsapevoli
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Gay friendly
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