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largo ai giovani
from EyeSee 3/2020
DALLA PARTE DEI PIÙ PICCOLI
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IIl Marocco è sempre stato la punta di Intervista a Doha Hamidallah, MD, diamante dell’oftalmologia nel conHôpital 20 Aôut 1953, tinente africano e nel mondo arabo. Casablanca (Marocco) Proprio il Marocco è stato tra i primi Stati dell’area ad avere una banca degli occhi, fondata nel 1950. La formazione medica e oftalmologica è in continua evoluzione, grazie alla presenza sul territorio di numerose società oftalmologiche nazionali e ad un sempre maggiore coinvolgimento dei giovani in questa fiorente attività scientifica. Non stupisce dunque, che proprio in Marocco, presso l’Hôpital 20 Aôut 1953 di Casablanca, esista un reparto intero di un ospedale esclusivamente riservato all’oftalmologia pediatrica, che ha maturato un’esperienza ventennale nella La Dottoressa cura delle patologie pediatriche, con Doha Hamidallah oftalmologi altamente specializzati che
curano gli occhi dei bambini di tutto il Regno e non solo. Tra loro c’è anche la Dottoressa Doha Hamidallah, giovanissima oftalmologa di Casablanca. Da sempre attiva nel campo sociale e associativo per quanto riguarda l’oftalmologia e la medicina, la Dottoressa Hamidallah sta frequentando il suo terzo anno di specializzazione su cinque proprio presso il reparto di oftalmologia pediatrica di Casablanca. A soli ventotto anni, ricopre un ruolo nel direttivo della prima associazione di giovani oftalmologi marocchina, la AMJO (Association Marocaine des Jeunes Ophtalmologistes), in cui si occupa di progetti a favore della vista, dello scambio di competenze e di conoscenze tra giovani oftalmologi e specializzandi a livello locale e nazionale e di costruire una rete tra specialisti della materia. Insieme alla Dottoressa Hamidallah abbiamo parlato del lavoro all’interno del reparto di oftalmologia pediatrica, la sua storia, i progetti e il metodo di lavoro, e di come un reparto così specializzato abbia dato molta più speranza a tanti bambini con malattie oculari rare e difficili.
UN’ESPERIENZA VENTENNALE AL SERVIZIO DEI BAMBINI “Questo reparto è nato vent’anni fa da un’idea del Professor Zaghloul Khalid, e dalla sua missione di poter garantire le migliori cure per la vista dei bambini”, racconta la Dottoressa Hamidallah. “Ora il Professor Khalid è andato in pensione, ma l’esperienza ventennale sull’approccio da seguire per le patologie oculari pediatriche e la presenza di Professori che lavorano lì dentro dalla sua fondazione, rendono il reparto un’eccellenza”. Oggi il reparto è gestito dalla Professoressa Asmaa El Kettani, un vero punto
di Laura Gaspari
di riferimento per la Dottoressa Hamidallah. “Nel nostro reparto abbiamo la fortuna di avere tre donne come guide, tra cui la Professoressa El Kettani, che è una specialista molto ambiziosa e che ha moltissime idee di progetti per la cura delle patologie oculari pediatriche per aiutare i bambini del Marocco. È una donna che rispetto moltissimo e una vera ispirazione per tutte noi specializzande”, afferma Doha Hamidallah. Nel corso degli anni di attività si sono avviati moltissimi progetti dedicati al trattamento delle patologie pediatriche, tra cui le infiammazioni oculari, i traumi, la cataratta congenita, il glaucoma congenito e il retinoblastoma. Il reparto di oftalmologia pediatrica di Casablanca è l’unico centro altamente specializzato sulle malattie oculari pediatriche di tutto il Marocco. Esso funge da punto di riferimento per tutto il Paese e, talvolta, anche per gli altri Stati come la Mauritania e l’Algeria. “Ovviamente ci sono reparti di oftalmologia molto buoni anche a Rabat e Marrakech, ma nessuno di questi è specializzato nella cura e nel trattamento delle patologie pediatriche”, afferma Hamidallah. “L’esperienza maturata in vent’anni nel nostro ospedale ci ha resi un punto di riferimento fondamentale. Per esempio, per il retinoblastoma siamo l’unico centro che fa trattamenti conservativi in tutto il Marocco”.
UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’OFTALMOLOGIA PEDIATRICA MAROCCHINA Nel trattare le patologie oculari pediatriche bisogna agire il prima possibile e in modo tempestivo per evitare che il piccolo paziente si trovi a dover vivere una vita intera con una condizione irreversibile e debilitante. “Per ogni patologia oftalmologica pediatrica seguiamo la stessa prassi. Gli oftalmologi privati ci mandano i loro casi più complicati, soprattutto le emergenze. A quel punto facciamo subito una visita completa al paziente e lo prendiamo in carico. Si tratta di un processo molto veloce che prende al massimo due settimane”, spiega la Dottoressa Hamidallah. “Per esempio, se vediamo una cataratta congenita o un retinoblastoma, procediamo nel giro di pochissimo tempo, iniziando con il trattamento immediatamente dopo la diagnosi”. Uno dei problemi più importanti nella diagnosi delle patologie oculari nei bambini, soprattutto quelli più piccoli e i neonati, è la difficoltà del riconoscere i segni e i sintomi. Per questo motivo ci sono delle tecniche che permettono agli oftalmologi di capire tempestivamente se si trovano in presenza di un problema. “Nel neonato controlliamo i riflessi. Per esempio, mettiamo davanti ai suoi occhi un telefono con la luce e lo muoviamo in diverse direzioni, osservando se ci segue. A volte lo spaventiamo leggermente per vedere il riflesso di paura e come reagisce, oppure gli bendiamo l’occhio “buono” per vedere se inizia a piangere perché non vede. Altre volte semplicemente mettiamo una luce davanti a lui per vedere come reagiscono i suoi occhi. Nei casi di nistagmo o strabismo è più facile perché è più semplice notare il comportamento errato dell’occhio”, spiega Doha Hamidallah. “Spesso sono gli oftalmologi privati e gli stessi genitori che si accorgono che qualcosa non va, e ciò permette ai piccoli pazienti di arrivare fino a noi ed essere trattati in tempi brevi”. Il reparto di oftalmologia pediatrica di Casablanca negli anni ha cercato sempre di impegnarsi in progetti che coinvolgano anche altri reparti dell’ospedale, come per esempio la neonatologia. “L’ultimo progetto che abbiamo messo in campo riguarda la retinopatia del prematuro in cui abbiamo coinvolto la neonatologia per lavorare insieme e trattare il prima possibile questi pazienti. Si tratta del primo progetto in Marocco di questo tipo”, afferma Hamidallah. La pandemia da COVID-19 ha messo alla prova il sistema del reparto. “Per quanto riguarda gli adulti e anche alcuni bambini, abbiamo dovuto sospendere e rinviare diverse operazioni
La Dottoressa Doha Hamidallah con dei membri del reparto, tra cui il fondatore, il Prof. Zaghloul Khalid
Largo ai giovani
Doha Hamidallah e i suoi colleghi in reparto
di cataratta a causa della pandemia. Altri casi, come cataratte traumatiche o glaucoma nei bambini dovevano assolutamente essere operati anche in tempo di COVID”, afferma Hamidallah. “I nostri servizi sono continuati anche durante il periodo pandemico più intenso. I bambini non possono aspettare, si tratta spesso di emergenze”, aggiunge.
SENSIBILIZZARE PER MIGLIORARE LA VISTA DEI BAMBINI La presenza di questo reparto così specializzato e con così tanta esperienza ha fatto sì che la situazione delle malattie pediatriche in campo oftalmologico in Marocco non sia drammatica. “Negli anni ci sono stati molti miglioramenti e innovazioni, e quello che davvero è sconvolgente è che le malattie pediatriche venivano diagnosticate molto più tardi. Oggi invece la situazione è nettamente migliorata”, spiega Hamidallah. Rispetto a dieci anni prima sono sempre meno le diagnosi tardive, secondo la Dottoressa Hamidallah. Attualmente molti bambini vengono visitati già dopo la nascita, e trattati immediatamente nell’eventualità di una patologia. Ciò ha portato le casistiche ad allinearsi agli standard degli altri Paesi. “Ora vediamo dalle tre alle sei cataratte congenite alla settimana. Non sono numeri enormi se pensiamo che i casi vengono da tutto il Marocco. Per quanto riguarda il retinoblastoma, abbiamo una media di trenta casi all’anno e la metà di questi viene sottoposto a trattamento conservativo. I casi più numerosi sono problemi legati alla miopia, più che a cataratte o glaucoma congeniti, che sono più rari”, afferma Hamidallah. La sensibilizzazione dei medici e della popolazione stessa è stata una strategia efficace per migliorare la situazione. “Gli oftalmologi stessi si sono abituati a riconoscere sintomi e riflessi e sono pronti a mandarci subito i pazienti. Questo è stato possibile grazie a delle campagne di sensibilizzazione che hanno avuto una diffusione in tutto il Paese. Noi specializzandi siamo intervenuti anche in aree non coperte da un’assistenza sanitaria di oculistica e abbiamo trovato casi di glaucoma congenito, o altre patologie. Tuttavia, la popolazione sta diventando più consapevole”, spiega Doha Hamidallah. “I più grossi ostacoli sono ancora a livello geografico, molti pazienti vivono veramente distanti da Casablanca e ci sono problemi di spostamento, ma rispetto a dieci anni fa la situazione è davvero migliorata e questo ci ha permesso di fare passi da gigante nel curare al meglio e nel più breve tempo possibile le patologie oculari dei più piccoli, salvare la loro vista e salvaguardare la qualità della vita”, conclude.