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ALOCROSS MONODOSE NELL’OCCHIO ROSSO IATROGENO

UL’occhio rosso in oftalmologia è uno dei più comuni segni a carattere infiammatorio che nella maggior parte dei casi si associa a disturbi di tipo irritativo. Spesso si accompagna ad instabilità lacrimale ed ha la tendenza alla cronicizzazione Tra le cause più frequenti di occhio rosso ci sono quelle di natura iatrogena tra cui l’uso di colliri per il trattamento del glaucoma a base di analoghi delle prostaglandine o l’uso cronico di colliri contenenti conservanti. ALOCROSS è un’associazione tra le proprietà dell’estratto di Aloe vera e la capacità di stabilizzazione prolungata del film lacrimale dell’acido ialuronico cross-linkato 0,2%. L’estratto di Aloe vera contiene numerose sostanze farmacologicamente attive capaci di ridurre l’occhio rosso agendo sull’attività di enzimi proinfiammatori (COX2) e riducendo la secrezione di sostanze vasoattive come l’Istamina e l’Ossido Nitrico. L’acido ialuronico crosslinkato 0,2%, ha clinicamente dimostrato una maggiore persistenza sulla superficie oculare rispetto all’acido ialuronico lineare. Inoltre, mostra una maggiore resistenza alla ialuronidasi con riduzione del rischio di formazione di frammenti a ridotto peso molecolare responsabili di segnali intracellulari pro-infiammatori aspetto, questo, di notevole rilevanza in caso di occhio rosso. ALOCROSS, quindi, costituisce un

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approccio sinergico ideale all’occhio rosso utile a controllare l’infiammazione della superficie oculare e per stabilizzare le conseguenti alterazioni del film lacrimale.

L’occhio rosso iatrogeno da analoghi delle prostaglandine Recentemente è stata presentata una pubblicazione indirizzata a determinare il grado di soddisfazione tra i pazienti affetti da glaucoma in trattamento con analoghi delle prostaglandine. Sono stati reclutati in totale 199 pazienti in trattamento con vari prodotti in commercio. In questo studio, oltre a valutare il risultato clinico sull’ipertensione oculare, da cui risultava che complessivamente l’89% dei pazienti era soddisfatto, sono stati valutati anche gli eventuali effetti collaterali. Tra questi l’iperemia congiuntivale si presentava nel 47% dei casi e si accompagnava ad alterazioni della superficie oculare che aumentavano in maniera consistente dopo l’inizio del trattamento con analoghi delle prostaglandine, in particolare occhio secco e blefariti. (*) AloCross monodose privo di conservanti è particolarmente adatto al trattamento dell’occhio rosso conseguente all’uso di colliri a base analoghi delle prostaglandine.

Campo d’impiego Occhio rosso da: • Uso di colliri a base di analoghi delle prostaglandine • Uso cronico di colliri contenenti conservanti • Permanenza in ambienti surriscaldati, climatizzati, ventilati … • Attività prolungata al computer • Attività professionali (saldatori, fornai, …) • Congiuntivite allergica • Difetti refrattivi

(*) Clin Ophthalmol. 2015 May 4;9:785-93. doi: 10.2147/OPTH.S78918. eCollection 2015. Patient satisfaction with glaucoma therapy: reality or myth? Lemij, Hoevenaars, van der Windt, Baudouin.

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Materiale Informativo destinato ai Sigg. Medici

SE NON COLORI NON VEDI

L’importanza della colorazione nella diagnosi.

Lissagreen è un dispositivo medico 0546. Leggere attentamente le avvertenze e le istruzioni per l’uso

UUn’importante novità riguardo la diagnosi delle malattie della superficie oculare è rappresentata da Lissagreen, verde di lissamina collirio. La presenza di uno specifico dosatore consente di instillare una quantità di 10 µl, utile per evidenziare molte alterazioni della superficie oculare: cellule epiteliali congiuntivali e corneali danneggiate, alterazione della linea di Marx sul bordo palpebrale, filamenti di muco, alterazione dell’epitelio della congiuntiva tarsale. Studi pubblicati recentemente hanno dimostrato la correlazione tra la colorazione con verde di lissamina delle cellule epiteliali congiuntivali ed il grado di infiammazione della superficie oculare, consentendo una valutazione completa di quest’ultima anche in ambulatorio, senza dover ricorrere a strumenti sofisticati. Sono stati fatti enormi progressi nel trattamento del Dry Eye e della superficie oculare, grazie alla migliore comprensione dei meccanismi fisiopatologici alla base della malattia. Il paradigma della gestione

dell’occhio secco è passato dalla semplice lubrificazione e idratazione della superficie con lacrime artificiali a strategie che mantengono intatto l’epitelio e la sua funzione di barriera e inibiscono i fattori infiammatori che incidono sulla capacità della superficie e degli epiteli ghiandolari di produrre lacrime. I risultati di questo approccio terapeutico suggeriscono che la qualità della vita può essere migliorata per molti pazienti affetti da occhio secco e che l’attuazione precoce di queste strategie può prevenire le complicanze legate al Dry Eye. La terapia dell’occhio secco dovrebbe includere, oltre alla lubrificazione, la cura dell’eventuale blefarite con tetracicline topiche, dell’infiammazione della superficie e dei danni dell’epitelio. Cruciale è l’approccio dinamico: la terapia andrà modulata a seconda del quadro clinico e delle sue variazioni nel tempo. La colorazione correla con l’infiammazione della superficie oculare, consentendo diagnosi precise e terapie adeguate.

Storia della chirurgia refrattiva Lucio Buratto – Giuseppe Perone

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Aspetti non convenzionali della patogenesi del glaucoma Sergio Claudio Saccà – Alberto Izzotti

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