Photosfera Magazine N02 Maggio 2015

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PERIODICO DIGITALE GRATUITO

©over Photo | © Roberto

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The Infallible Kingfisher

anno 1 - NUMERO 02 maggio 2015

ALL’INTERNO... I VINCITORI DI 500PXERS ITALIA INTERVISTA A SIMONE FORMICOLA I SEGRETI DELLA COPERTINA GAETANO FISICARO UNBROKEN

BEST SELECTED PHOTOS

mariangela raponi dentro fuori EMANUELE TOSCANO ACQUA E MAALOX (EXPO2015)

Melotti


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EDITORIALE B

envenuti nuovamente nella Photosfera, dove si respira solo fotografia. Siamo al numero Due di questo periodico fotografico gratuito gestito da me in modo indipendente. La rivista inizia a prendere forma, ancora ben lontana dalla mia idea iniziale ma non abbiamo fretta. In questo numero ci saranno alcuni progetti fotografici molto interessanti, in extremis si è inserito Emanuele Toscano con il suo (tentativo di) Reportage sulla manifestazione milanese all’EXPO2015 a mio avviso ben riuscita considerando l’inesperienza del fotografo. Abbiamo anche un reportage sul mondo dell’ippica raccontato da Gaetano Fisicaro con il suo Unbroken, mentre Mariangela Raponi ci mostra una sua serie di scatti molto interessanti alla ricerca del’Io interiore. Infine abbiamo intervistato Simone Formicola il quale ci svela qualche informazione sui suoi spettacolari scatti con il fisheye.

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te le giornate lavorative è stata durissima, ne sa qualcosa il buon Jacopo Rigotti il quale mi ha assistito nella selezione e raccolta della foto.

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er concludere invito tutti coloro i quali abbiano unprogetto fotografico ounaserie di fotografie da voler mostrare, a rivolgersi a noi tramite la mail 00pxersita@gmail.com inviandoci i propri lavori provvisti di una descrizione, così da poter essere valutati ed eventualmente scelti per la pubblicazione. Potete usare la mail altresì per segnalare progetti che ritenete interessanti, consigli per migliorare il nostro lavoro ed eventuali proposte di collaborazione con Photosfera Magazine. di Marco Izzo

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i ricordo inoltre del nostro progetto “collettivo” dove tutti voi potete farne parte pubblicando una foto n copertina c’è ancora una volta Roberto Melot- sul gruppo con l’hashtag #pubblicity.

ti dominatore assoluto e vincitore della classifica delle selezioni da quando è stato creato il tutto. Irraggiungibile, vincitore anche degli ultimi 15 giorni di Aprile. Ricordiamo che ora la classifica per la prossima copertina sarà azzerata e ci saranno due classifiche, una generale che continuerà fino a fine anno e una per ogni uscita di PS.

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vincitori di questo numero sono Michael Nebuloni, Rosario La Spisa, Renè Colella, Carlo Cafferini, Michele Rossetti e nuovamente Roberto Melotti come anticipato prima che si aggiudica quindi copertina e foto in doppia pagina.

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olti di voi si sono chiesti che fine avranno fatto le vostre foto esplicitamente richieste da me per una pubblicazione su Photosfera Magazine, ebbene qui vi anticipo che a settimane uscirà il primo numero speciale di PS WILD. Interamente dedicato alla fotografia naturalistica. Una raccolta di immagini dei fotografi più bravi e apprezzati della rete. Mi scuso per il ritardo ma sviluppare parallelamente due riviste con il pochissimo tempo ritagliato duranPhotosfera Magazine | Maggio 2015


SOMMARIO

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CONTENUTI

PHOTOSFERA MAGAZINE N°02                                   4-27 PORTFOLIO VINCITORI I 6 vincitori di 500Pxers Italia con una selezione dei loro scatti.

34 LA COPERTINA Roberto Melotti ci racconta la copertina.

28 Unbroken Gaetano fisicaro e il reportage ippico.

36 Dentro fuori

»» p.4

La serie fotografica di Mariangela Raponi

40 intervista Simone Formicola Simone ci parla del fisheye

48 acqua e Maalox

»» p.34

BEST »» p.48

»» p.36

La manifestazione all’EXPO2015 con le foto di Emanuele Toscano

56 best selected photos Le migliori foto selezionate dei partecipanti a 500Pxers I T A L I A

SELECTED 46 classifica e regolamento 500pxers italia

PHOTOS

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»» p.56

»» p.40

Staff. Amministratore e fondatore : Marco Izzo realizzazione grafica : Marco Izzo Selezionatori 500pxers Italia : Elena PArdini, Ilaria Paolini, Marco Izzo Selezionatori BEST Selected 500pxers Italia : Marco Izzo


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michael nebuloni

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ato a Cuggiono il 7 ottobre del 1988 ma ho vissuto sin da piccolo a Parabiago, città in provincia di Milano.La passione per la fotograf ia è nata ed ha iniziato a crescere sempre più nel periodo in cui frequentavo le scuole elementari: ogni gita o vacanza estiva era l’occasione perfetta per utilizzare la piccola macchina fotograf ica compatta a pellicola regalatami da mio padre.Negli anni successivi la semplice compatta venne sostituita da una macchina digitale f ino ad arrivare nel 2013, anno in cui comprai la mia prima ref lex, la Nikon D7100; poco dopo decisi di acquistarne un’altra ed optai per la Nikon D810, mia attuale macchina fotograf ica.Grazie a questa passione ho avuto modo di conoscere Marco Bottigelli, persona che stimo davvero molto in quanto non solo è un grande fotografo ma è soprattutto un grande amico pronto a dispensarmi consigli in ogni momento. Fondamentale nel mio percorso di apprendimento e studio, è stato il venir a conoscenza dell’agenzia Clickalps, la quale grazie ai numerosi workshop che ha organizzato sia in Italia che all’estero, mi ha dato modo di conoscere ed acquisire nuove tecniche fotograf iche, permettendomi di crescere dal punto di vista tecnico.Adoro viaggiare e scoprire nuovi luoghi, generalmente prediligo la fotograf ia paesaggistica anche se in quest’ultimo periodo sta nascendo un gran interesse per il reportage.

https://500px.com/michaelnebuloni

https://www.facebook.com/MichaelNebuloniPhotography

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Michael nebuloni

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rosario la spisa

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i chiamo Rosario La Spisa, nella vita sono un operaio edile specializzato e sono sempre stato attratto dalla fotograf ia, ma non ho mai avuto il coraggio di acquistare una ref lex per paura di non saperla utilizzare. Poi nel dicembre 2011 la svolta, per la nascita di mia f iglia, mi decisi ad acquistare la prima ref lex. Per qualche mese scattai in automatico poi un giorno presi coraggio e girai la ghiera su manuale. Sono un autodidatta, ho frequentato due workshop di fotoritocco, sono grato a Caterina Bruzzone e a Max Integra per avermi aiutato a migliorare i miei scatti nell’ambito della post produzione. Amo la fotograf ia che ha per soggetto la natura dalla paessaggistica alla macro. Stare a contatto con essa mi permette di allontanarmi dalla città, per me troppo caotica, consentendomi così di liberare la mente da tutti i pensieri quotidiani. Oggi non potrei fare più a meno di fotografare perche’ rappresenta una parte di me, mi consente di esprimere un mio punto di vista, cercando di valorizzare un luogo nel momento di sua massima espressione. A mio avviso, un paesaggista ha il dovere di catturare l’intimità di un luogo nell’istante in cui si manifesta al suo meglio. Colgo l’occasione, per ringraziare la redazione di avermi dato l’opportunità di concedere questa intervista . https://500px.com/RosarioLaSpisa

https://www.facebook.com/ pages/Rosario-La-Spisa-Pictures/391591674272627 https://www.f lickr.com/photos/102827316@N07/

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renè colella

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enè scopre molto presto il suo amore per la fotograf ia e ne fa in primo luogo una passione, poi un impegno artistico di primo piano. Inizia da autodidatta, lasciandosi ispirare da numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti; decide poi di consolidare la propria professionalità attraverso uno studio approfondito delle forme espressive, visive e graf iche più innovative dell’età contemporanea, grazie a corsi specialistici di settore. Approfondisce diversi f iloni di sperimentazione, e da subito sono la natura e i paesaggi a f issarsi come suoi soggetti prediletti. Qui, Renè riesce a interagire con il soggetto della fotograf ia per andare oltre alla mera rappresentazione statica del luogo geograf ico: grazie a uno studio accurato di inquadratura, luci e colori, con l’interpretazione fotograf ica mira a ricercarne il signif icato più profondo, personale e unico. Per realizzare un’arte che, attraverso l’esplorazione del mondo, ci porta a trovare noi stessi.

www.dreamphotoadventures.com

www.renecolella.com

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carlo cafferini

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ono nato a Piacenza nel 1985, mi sono laureato a Milano in Scienze Internazionali e vivo a Pisa ormai da qualche anno. Mi sono appassionato alla fotograf ia abbastanza presto, viaggiando al seguito dei miei zii, sempre “armati” di ref lex analogiche, in giro per Francia, Spagna e Portogallo. Ho iniziato con una sgangherata macchinetta a rullini e solo 4 anni fa sono passato al digitale. La mia passione per la fotograf ia è andata di pari passo con la passione per l’Architettura, specialmente quella contemporanea, che ha sempre un posto di rilievo nelle mie immagini, spesso in relazione con la f igura umana, senza la quale l’Architettura stessa non potrebbe esistere. Amo viaggiare e scoprire posti nuovi che possano essere fonte di ispirazione per nuove immagini. Quando fotografo, cerco di presentare il quotidiano e l’ordinario in chiave minimalista e anticonvenzionale, mi piace stravolgere la realtà e presentarla in modi inaspettati e sorprendenti (o almeno ci provo!).

©C arlo C afferini

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carlo cafferini

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michele rossetti

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ato ad Iseo il 4 Settembre 1986, ma residente in un piccolo paesino nel cuore della Franciacorta. La Passione per la fotograf ia e’ nata soprattutto grazie al grande amore per la Montagna. Con una ref lex di mio padre, una Nikon D80, nel 2013 ho iniziato ad aff iancare la fotograf ia alle mie escursioni in montagna. La Val Camonica e’ stata la mia scuola, ho imparato ad osservare le luci, a vedere il mondo attraverso un occhio diverso, piu’attento, piu’ emozionale. Il mio percorso mi ha visto affrontare due Workshop targati Clickalps, uno a Castelluccio di Norcia ed uno in Val d’Orcia e devo molto a questi due corsi sul campo, che mi hanno dato modo di conoscere ed acquisire nuove tecniche fotograf iche, permettendomi di crescere dal punto di vista tecnico. Mi ritengo un fotografo paesaggista, in quanto la maggior parte dei miei scatti ritrae paesaggi ed in special modo la natura. Fotografo per cercare di trasmettere, a chi per cause f isiche, non riesce a raggiungere posti che spesso immortalo, cercando di vedere non solo con gli occhi, ma soprattutto con il cuore.

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roberto melotti

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Vite al galoppo

di Gaetano Fisicaro

Biografia

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ato a Siracusa nel Novembre del 1984. Nel 2007 mi laureo in Tossicologia dell’Ambiente. Agli inizi del 2011 inizio un percorso di studio della fotograf ia, prima da autodidatta e in seguito, per approfondire la disciplina, frequento alcuni corsi e workshop. Attualmente seguo una Masterclass di fotograf ia di reportage con Fausto Podavini, Paolo Marchetti e Giovanni Cocco. Nel 2013 inizio una collaborazione all’interno del collettivo fotograf ico PHOTO GRAPHIA dando vita a diversi progetti e mostre, tra cui la partecipazione ai Recounters di Saint Geniez d’Olt (FR), al Festival FotoConfronti Off 2013 di Bibbiena (Ar) e la partecipazione allo Speakers’ Corner del 3° Ragusa Foto Festival. Socio fondatore del gruppo fotograf ico “Camera Chiara”. Seguo e curo il periodico di fotograf ia “CROMIE” con lo scopo di promuovere i giovani talenti e i loro personali progetti fotograf ici. Nel 2015 insieme all’amico fotografo napoletano Claudio Menna fondiamo un collettivo fotograf ico dal nome MAGMA Collective, che vede il suo primo socio in Francesco Faraci, fotografo palermitano. Collettivo dedito alla fotograf ia documetaria e di reportage. Prima iniziativa del collettivo è la creazione di una fanzine MAG’ZINE dedicata alla fotograf ia documentaria e di reportage. Premi e riconoscimenti principali: 2014 Honorable Mention at MIFA 2014 with project Urban Soul 2014 secondo classif icato al 4° Concorso Fotograf ico “Premio Salvatore Margagliotti” dal tema “L’ambiente Violato” con il progetto”Soltanto quando l’ultimo albero sarà morto” ; 2014 secondo classif icato al Festival NuoviImpressioni dal titolo “Impressioni in Strada” con il progetto “Anima Urbana”; 2013 Terzo Classif icato al Concorso Fotograf ico Internazionale Greppi 2013; 2013 1st place FIAP Gold Medal in Section Free Color at 3rd International Salon Photography Cacak 2013; 2012-2013 Premio Under 29 al 44° e 45° Concorso Fotograf ico Truciolo d’Oro;

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ostre personali e collettive sono state allestite a: Caltagirone (CT), 2014; Noto (SR), 2014; Catania, 2014; Viagrande (CT), 2014; Cacak (BH), 2013; Bibbiena (AR), 2013; Saint Genez d’Olt (FR), 2013; Caltanissetta, 2013, Palermo, 2013; Follonica (GR), 2013; Siracusa, 2013-2012; Trapani, 2014-2013-2012; Bergamo, 2013-2012;

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©G aetano F isicaro

Negli ultimi anni il settore dell’ippica è stato colpito da una profonda crisi attribuibile sia alla gestione politica poco oculata ai problemi del settore sia alla crisi economica che attraversa il Paese. Ho deciso di raccontare l’ippica che resiste a questa crisi e che riesce ancora ad attirare molti appassionati e a dar lavoro, tra allevatori, proprietari, artieri, fantini, allenatori, commissari e dirigenti, nonostante i tagli. Tagli che hanno interessato pesantemente il settore negli ultimi anni che dagli oltre 200 milioni di euro di montepremi del 2011 hanno visto di-


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minuire gli investimenti fino a un montepremi di 75 milioni di euro per il 2014, da dividere tra trotto e galoppo. L’interesse verso questo mondo mi ha portato ad approfondire molti dei suoi aspetti e a conoscere una realtà fatta di sudore e sacrifici, di impegno e dedizione, di sveglie all’alba e rientri a tarda sera, cercando di coglierne i diversi momenti che caratterizzano questo mondo. Teatro di questo racconto è l’Ippodromo del Mediterraneo, una delle migliori strutture attrezzate per il galoppo in Europa. La struttura dell’ip-

podromo nasce nel 1995 e conta la presenza di oltre ventimila spettatori. La realizzazione di un ippodromo nel territorio siracusano era la concretizzazione di un’aspettativa di tanti abitanti della Sicilia appassionati di ippica, in particolar modo di galoppo. Passione che ogni anno si riconfermava durante lo storico “Palio dell’Ascensione” di Floridia e “Palio di Santa Venera” di Avola.


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unbroken Vite al galoppo

L’ippodromo ha vissuto nei suoi primi anni enormi bagni di folla, ospitando tra i più importanti convegni ippici nazionali e tra i più blasonati fantini a livello internazionale, tra cui il grande jockey Frankie Dettori, Michael Kenae, Olivier Peslier e Willie Carson. La tradizione storica dei due vicini paesi, Floridia e Avola, e il forte attaccamento al cavallo dei Siciliani hanno permesso negli anni che questo mondo non scomparisse. Tanti sono gli appassionati, scommettitori e addetti ai lavori che si ritrovano a ogni convegno in quel dell’Ippodromo del Mediterraneo per vivere fino in fondo il fascino di questo mondo capace di popolare l’immaginario e i ricordi di intere generazioni e di alimentare speranze e sogni di proprietari e scommettitori. Questa realtà ippica oggi continua a vivere solamente perché l’amore per il cavallo va oltre ogni ostacolo [...]perché solo se mangi pane e ippica puoi comprendere fino in fondo questo mondo. ©G aetano F isicaro

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COPERTINA

©over Photo | © Roberto Melotti The Infallible Kingfisher Nikon D810 TAMRON SP 150-600 f/5-6,3 Di VC USD 1/3200 f/9 1800 ISO

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i sono sempre occupato, principalmente, di fotograf ia naturalistica, riprendendo tutto ciò che è forma di vita, vegetale ed animale, ma se c’è un essere che mi ha sempre affascinato più degli altri, f in dal primo incontro, questo è sicuramente il martin pescatore. Il martin pescatore è prima di tutto un bellissimo uccelletto, caratterizzato dal colore azzurro con iridescenze verdi-azzurre su testa, ali e coda e da un contrastante aranciato su petto e ventre. Ma il termine che più mi viene in mente è senz’altro buffo: preceduto dal caratteristico f ischio, lo si vede passare, rasente l’acqua, alla velocità di un missilino, come se fosse sempre di fretta, come se avesse chissà quali impegni. In realtà il martin pescatore è effettivamente impegnato, passando la maggior parte del suo tempo alla ricerca di cibo, poiché necessita quotidianamente di una quantità di nutrimento pari al 60% del proprio peso corporeo. La sua arte predatoria è sicuramente ciò che lo rende così affascinante. Si posiziona su un rametto e osserva l’acqua, pronto a cogliere un movimento di una potenziale preda sotto la superf icie, grazie ai suoi particolari occhi polarizzanti. Una volta individuata la preda, il nostro amico si tuffa verticalmente, si immerge, cattura la preda e riemerge, tra un turbinio di schizzi, verso la sua postazione, pronto a ingurgitare la sfortunata preda. La foto in copertina rappresenta proprio questo momento di caccia. Il martin pescatore ha appena catturato un pesciolino sott’acqua e riemerge, trionfante, verso il meritato banchetto. ©R oberto M elotti

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E D I T O R’ S C H O I C E

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mariangela raponi “dentro fuori”

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a solitudine può essere una risorsa a disposizione del singolo per ritrovare una sua identità’ di fondo. Il dialogo interiore crea coscienza del «se’ più autentico». Si può stare con se stessi senza sentirsi soli. Chiudiamo dentro di Noi stessi e cerchiamo la forza di andare avanti , intentiamo a incontrare l’entusiasmo per stare felici. Chiudiamo gli occhi e incominciamo a fantasticare con i nostri sogni dove nessuno ci fermerà. Al contrario, il riflesso di se stessi chiude la libertà della mente. Attraversando la linea dall’altra parte della porta chiusa, sbarriamo le nuove idee, concetti e persone. Le abitudini ci fossilizzano e ci rendono inconsapevolmente persone rigide con mente chiusa. Tutto influisce su di noi – la cultura, l’ambiente, comunicazione , educazione, siamo noi gli unici a creare gli schermi mentali. Bisogna smettere di valutare come è strano qualcosa solo perché non lo conosciamo. Il diverso non significa sbagliato. Non accontentiamoci di ciò che conosciamo già perché è solo una minima parte, mentre a quello che c’è da scoprire non c’è fine. La solitudine a volte aiuta a mantenere la mente lucida ma deve essere dosata per evitare l’effetto di chiusura. BIOGRAFIA Mariangela Raponi è una fotografa, originaria della provincia di Latina. Attualmente vive a Maiorca, dopo aver vissuto negli ultimi otto anni in diverse città straniere. Parzialmente autodidatta, si formata come fotografa lavorando come assistente per Paolo del Frate. Dopo aver conseguito un diploma presso l’istituto Tec.Commerciale Luigi Einaudi, ha iniziato la sua carriera a ventuno anni in seguito ad un viaggio a New York dove nasce la sua passione per la fotografia. Ha partecipato e vinto a vari concorsi fotografici. Ama sperimentare e scattare foto di diverso genere, allo stesso tempo realizza progetti differenti. Sempre curiosa e attenta possiede una creatività che riflette in pieno il suo stile di vita. Esposizione collettiva “Amore e odio” galleria “Art Mallorca” , tra i 20 finalisti de concorso fotografico PHÕS, Palma de Mallorca, Spagna (2015) Concorso fotografico internazionale “24 Scatti Bike” e stata esposta 2 volte San Vito dei Normanni tra i 24 finalisti del concorso (Brindisi) Italia, “24 snapshots of bikes exhibition”, (Colchester), England (2014) Esposizione personale “Imagine me” art-espacio “Vereteno”, San Petersburgo, Russia (2013). Esposizione personale “Lilla Box2011” a cura di Fabio D’Achille - Latina, Italia (2011). Esposizione collettiva tra 8 finalisti “Photo Show 2011 di Milano”, Italia (2011). Concorso “Grand Prix:Le vacanze a modo mio” pubblicazione nella rivista “Tutti Fotografi” con la collaborazione di Fotografia.it (2010) Dal 20 giugno al 31 luglio partecipo con due foto alla biennale della fotografia italiana a Milano Luogo : Centrale Taccani via Bernabò Visconti, 14 - 20056 Trezzo sull’Adda Milano città metropolitana ©M ariangela R aponi


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mariangela raponi - “dentro fuori”

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simone formicola e il fisheye

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intervistato per voi S imone F ormicola , le sue foto realizzate con il fisheye sono sempre molto equilibrate e realizzate con criterio tale da rendere l ’ enorme distorsione del fisheye parte integrante della realtĂ che lo circonda . ŠS imone F ormicola

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L’ intervista a S imone F ormicola

©S imone F ormicola

Cosa hai provato la prima volta che hai guardato nel mirino attraverso il fish eye? La prima volta che ho provato il fisheye era una calda giornata d’Agosto. Era già qualche anno che scattavo ed ero nel periodo delle sperimentazioni fotografiche, perciò, senza pensarci troppo, l’ho acquistato direttamente da un negozio online. Arrivato il pacco, immediatamente l’ho montato sulla mia macchina e da lì mi si è aperto un nuovo mondo. La primissima emozione è stata la meraviglia e la sorpresa: non avevo mai visto il mondo da quel punto di vista. Sentivo come se quell’obiettivo mi sfidasse ad uscire dalla mia razionalità, e mi imponesse di mettermi in gioco. Subito dopo averlo montato, quindi, mi sono reso conto che era qualcosa di più di un semplice obiettivo: guardare attraverso un fishye è un esperienza unica; l’angolo di campo che riesce a restiture non è minimamente paragonabile a quello che siamo abituati a vedere con i nostri occhi o con ottiche “standard”. Già questo ha stuzzicato la mia curiosità. Molto spesso nella fotografia si cerca di avere la minor distorsione possibile, mentre con il fisheye o la si sfrutta o non ne uscirà mai nulla di buono. Quindi per riuscire ad utilizzare degnamente questo tipo di obiettivo bisogna entrare nell’ottica che ciò che stiamo utilizzando è ben diverso da quello che vediamo normalmente con i nostri occhi. Per dirlo metaforicamente, occorre “pensare” come un fisheye, con il quale quasi tutto è nel nostro angolo di campo e sopratutto è meravigliosamente distorto! Photosfera Magazine | Maggio 2015


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La distorsione generata da un fisheye è molto elevata, non semplice da gestire, nelle tue foto si percepisce sempre ma non dà mai fastidio, riesci a far sembrare reale la distorsione. Qual’è il segreto? Il Fisheye è un ottica particolare e occorre conoscerne a fondo pregi e i suoi difetti; non basta prendere un Fisheye in mano e scattare: le prime foto saranno sicuramente di pessima qualità, ma questo non vi deve abbattere. Il Fisheye va studiato e provato in mille modi differenti: a mio avviso, come andrebbe studiata la luce in tutte le sue forme, andrebbe fatto lo stesso con un ottica, tanto più se si parla di Fisheye. Si intenda che per studiato intendo anche, e soprattutto, prove sul campo. Potremmo dire che quest’ottica va domata, ma anche lasciata andare, bisogna conoscere i suoi limiti e non sforare in scatti non adatti alle sue caratteristiche. Un consiglio che dò sempre è: se hai in mente uno scatto con una prospettiva standard, non usare un fisheye! Esistono decine di modi di fotografare una sedia, figuriamoci un soggetto più ricco come l’interno di una cattedrale! E allora scegli la prospettiva adatta che si adegua alla lente che stai utilizzando cerca sempre l’allineamento orizzontale e verticale perfetto...e poi scatta! Con una così grande ampiezza e distorsione basta davvero poco per ottenere una foto storta e sbilanciata. Un mio piccolo trucco con il fisheye, negli interni delle chiese ad esempio, è di pormi solitamente al centro esatto della cupola o del soffitto e allinearmi perfettamente con i quattro angoli della costruzione, cosi da ottenere una distorsione “reale” con una geometria che segue una direzione e un andamento armonioso verso il centro del frame, cosi da non avere linee visibilmente distorte o di disturbo. Un esempio? Molti erroneamente cercano di fotografare con un fisheye un palazzo ponendosi frontalmente al soggetto, e il risultato quasi sempre è una distorsione sgradevole e irreale. In sostanza, per non tediarvi troppo, il punto è che la distorsione diviene reale se la foto è costruita in modo che la distorsione sia un elemento fondamentale, e in modo che entri in armonia con gli altri elementi fondamentali. Appena questo equilibrio si altera, la distorsione diventa un elemento di disturbo, e la foto smette di funzionare.

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simone formicola e il fisheye


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Quali sono i tuoi soggetti preferiti da immortalare con il fisheye e quali i più adatti? I miei soggetti preferiti da immortalare con questa lente sono gli interni, sopratutto luoghi abbandonati, dove mediamente la foto deve raccontare più una storia che uno stile architettonico, o la cupola di una chiesa o una basilica dove ci sono spazi molto ampi e la distorsione si nota meno o aiuta ad arricchire la foto. Amo molto anche realizzare, con il Fisheye, i ritratti ambientati, anche se è estremamente difficile qui gestire la distorsione per via del soggetto umano, che a volte è necessario sistemare leggermente in post. A mio avviso ce ne sono pochi di soggetti non adatti a questa lente, dipende tutto dalla gestione delle distorsioni, forse i meno adatti sono i soggetti con spazi molto disper©S imone F ormicola sivi come una spiaggia con soggetti mediamente lontani, perchè questi ultimi apparirebbero ancora più distanti e la distorsione praticamente inutile.

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classifica selezioni 500pxers italia

1. ROBERTO MELOTTI 64 2. MICHELE ROSSETTI 47 3. ROSARIO LA SPISA 40 4. GIOVANNI VOLPE 38 5. ELENA PARDINI 37 6. CARLO CAFFERINI 36 7. LUCA VESCERA 36 8. MICHAEL NEBULONI 36 9. JACOPO RIGOTTI 33 10. STEFANO SAVI 33 11. ROBERTO SYSA MOIOLA 32 12. ANDREA BERTINI 28 13. DAVIDE BIAGI 27 14. ANTONELLO DIANA 26 15. FABRIZIO LUNARDI 25 16. MASSIMO PISTONE 25 17. LUCA BENINI 24 18. ENRICO ANEDDA 23 19. ENRICO FOSSATI 23 20. ILARIA PAOLINI 22 21. LUCA SANNA 22 22. MASSIMILIANO MAGRO 21 23. ANTONIO ZARLI 21 24. MARCO IZZO 20 25. RAFFAELLO TERRENI 20 26. GIORGIO DALVIT 20 27. ALESSIO PUTZU 19 28. MAX INTEGRA 19 29. CIRO SANTOPIETRO 19 30. FRANCESCO RUSSO 18 31. RAFFAELLA COREGGIOLI 18 32. MARCO REDAELLI 17 33. MATTIA BONAVIDA 17 34. RENE COLELLA 17 35. STEFANO GARAU 17 P h o t o s f e r a M aFRANCESCO g a z i n e | M a g g iDAMIN o 2 0 1 5 16 36. 37. CARLOTTA RICCI 15

38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61.

EUGENIO SOLLIMA MORENO GEREMETTA ANDREA BELUSSI LUCA CAZZANIGA MARCO SANTILLI ROSSELLA PADERNO ALESSIO GIOVACCHINI LARS PHOTOS ANDREA BURLA MAURIZIO MAZZANTI PAOLO BERARDI PIER LUIGI SADDI MASSIMILIANO CLARI EMILIANO MARCON FRANCESCO LEONARDIS LEO MARIA SCORDO GIUSEPPE TORRE SIMONE PANZERI ALESSANDRO ROSSINI FEDERICO SCIUCA GIULIO ANNIBALI GIUSEPPE TERRANOVA UMBERTO FARA LUCA GUIDO FOTO

15 15 14 14 14 14 13 13 13 13 13 13 12 12 12 12 12 12 10 10 10 10 10 10


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acqua e maalox

©E manuele T oscano

Emanuele Toscano E manuele T oscano ci racconta con foto e parole la manifestazione NOEXPO 2015 a M ilano , o perlomeno come lui dice online << tentativo di reportage >>. T entativo a mio avviso ben riuscito , considerando la poca esperienza del fotografo e la situazione non semplice da gestire e affrontare . P rova di coraggio e abilità fotografiche per lui , che sicuramente lo porteranno in altri eventi dove potrà crescere come F oto R eporter . Mi siedo stravolto sul sedile del treno, mi svesto… sotto sono fradicio di sudore e pioggia, i vestiti che odorano di lacrimogeni e macchine in fiamme. Mi gira la testa…calo d’adrenalina forse…forse invece è perché ho girato Milano in lungo e in largo seguendo quello che prima sembrava un serpentone di gente in allegra e civile protesta, ma che nel giro di venti minuti e un paio di deviazioni é diventato caos. All’inizio era una ‘quasi festa’. Gente che protestava con colori e costumi, balli sincronizzati da tamburi, macchine addobbate e chiassose, cartelli e slogan, un carnevale, un carrozzone pacifico di gente che tiene particolarmente ai suoi ideali, da chi non vuole lavorare gratis all’EXPO a chi condanna foreste in fumo e risorse sfruttate fino all’anima.

Io vado in giro e scatto. Ci sono i gruppi estremisti vero, ma sembrano persone dai volti puliti e di ogni età che “accidenti!”, non ce li vedi proprio a tirare sassi o dare fuoco a cestini di spazzatura. Poi arriva la birra grazie a carrettini illegali che la vendono a tre euro la bottiglia. Arrivano anche camion pieni di bandiere e slogan con la scritta ‘ACAB’ sul fianco, arrivano gli slogan dipinti a bomboletta sulle vetrine del McDonald. Piazza XXIV Maggio ècarica di gente e bandiere e fumogeni che coprono tutto. Il corteo parte a rilento, una protesta pacifica a ritmo di musica dance con i gruppi anarchici che si confondono.


acqua e maalox

©E manuele T oscano

©E manuele T oscano

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©E manuele T oscano Venti minuti e si arriva in una piazza, dove i mezzi della polizia chiudono il passaggio verso il centro ed è li che arrivano i primi botti e bottiglie spaccate, compaiono felpe e maschere nere. La polizia risponde con idranti dalla distanza e tutto sembra quasi rientrare ma bastano un paio di curve per capire che sarà una giornata particolare. Svoltato l’angolo, il gruppo si spacca. Quelli pacifici che stanno negli angoli e un fumo rosso che copre la città… un brusio profondo invece della musica di qualche minuto prima. In mezzo alla strada, i Black Bloc. Comparsi quasi dal nulla, compatti e ostili. Mi avvicino con la telecamera al collo ma davanti a me un fotografo viene buttato a terra e preso a calci. Un altro, viene preso a schiaffi mentre una ragazzina urla improperi contro fotografi e giornalisti. Cominciano a devastare vetrine e quant’altro, cartelli stradali sradicati e infilati dentro vetrine, macchine date ©E manuele T oscano alle fiamme. Puntano quelle dei ricchi anche se poi incendiano pure quelle dei poveracci. Da una banca con i vetri completamente fatti a pezzi escono due colonne di fumo nero, documenti sparsi in giro sull’asfalto bagnato e un cestino in fiamme infilato sotto una scrivania. Un vecchio si infila nella sua Honda Civic di vent’anni per salvarla dalle fiamme visto che è parcheggiata in mezzo a due Audi al rogo con tutti quanti che gli urlano di andarsene via. Nelle piazze avvengono i veri scontri con i Black Bloc che si separano in gruppetti e lanciano qualsiasi cosa contro la polizi,a che cerca di contenere senza caricare e si limita ad usare i lacrimogeni che si spargono per tutta la città e per le successive due ore, il copione è sempre identico: ©E manuele T oscano attacchi a sedi di banche e vetrine, lancio di sassi


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©E manuele T oscano ©E manuele T oscano


©E manuele T oscano

recuperati da vasi per piante devastati, macchine di “ricchi” date alle fiamme, slogan sui muri. Quando l’energia si esaurisce, il blocco nero abbandona tutto per terra e rimane una scia di caschetti e vestiti, bastoni di bambù e guanti. Scappano e si infila-

©E manuele T oscano

no nuovamente nel corteo pacifico ormai smembrato e sciolto. In un ultimo gesto di follia una ragazzina lancia un sasso verso la polizia e viene arrestata, i suoi amici bestemmiano e urlano di tutto, insultandoli.

Io torno verso Cadorna zuppo e puzzolente con un sacco ©E manuele T oscano di pensieri in testa e l’adrenalina ancora in corpo. Ho corso e camminato in continuazione per seguire tutto questo, e l’ho trovato senza senso. Non c’è nessuna logica nell’usare la violenza per un proprio ideale e soprattutto non in questo modo. Se fai cosi, dai ragione ai forti che tanto vuoi sconfiggere. Sono sul treno adesso, da dove é iniziato questo racconto, comincio a guardare le foto quando dal fondo del treno si avvicina una ragazza. “Sei un giornalista?” mi chiede “No…amatore” “Hai fatto foto al corteo? Mi fai vedere?” Le mostro le foto e cominciamo a parlare, è giovane e anche molto carina, con due grandi occhi verdi. “Il mio ragazzo non ha voluto che andassimo in mezzo” mi dice, mentre guarda le foto dei Black Bloc. ©E manuele T oscano “Meglio…sono fuori di testa” “Io però capisco la violenza verso queste multinazionali, ricchi e gente senza scrupolo” Le faccio vedere una foto di un auto in fiamme, alcuni pompieri che domano gli incendi. “Questo lo giustifichi?” “Beh…é una macchina da ricchi” “No…è la macchina di uno che si fa le sue 40-50 ore di lavoro a settimana con due figli e che si e tolto lo sfizio di un’auto bellina e comoda magari…e comunque non ho altre foto…anche perché poi sono partiti i lacrimogeni e non si poteva più stare da queste parti” “Acqua e Maalox” “Cosa?” “Non vedi le bottigliette che hanno tutti? C’è dentro acqua e Maalox…se te la metti sugli occhi vedi che non ti ©E manuele T oscano danno fastidio” Si alza e se ne va…io la guardo un po’ sospettoso…come quando dopo il corteo affiancavo ragazzi che potenzialmente prima di buttare i vestiti erano Black Bloc e ora persone tranquille. Lo era anche lei? Un’altra di quelle persone che sfoggiano la A di anarchia senza sapere cosa sia la vera, bella e utopistica anarchia? Come siamo arrivati a questo punto?

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ŠE manuele T oscano ŠE manuele T oscano

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in collaborazione con: Indicono il concorso fotografico: Ager Caeretanus “Sulle tracce degli antichi; dalla preistoria al medioevo” Regolamento: 1.Il concorso è aperto a tutti, amatori e professionisti; non possono partecipare le persone (e i loro familiari) facenti parte della giuria. 2.Il giudizio della giuria è inappellabile e verterà sulla rilevanza tecnica, sull’impatto emotivo, e sull’importanza storica del soggetto fotografato. 3.La giuria è composta da Riccardo Pascucci (fotografo professionista); Flavio Enei (archeologo); Nicoletta Retico (professoressa di storia dell’arte); Renato Tiberti (presidente GATC) Claudio Carocci (archivio foto GATC) 4.L’iscrizione va effettuata via e-mail, o direttamente presso il castello di S. Severa, indicando il proprio nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico, ed indirizzo e-mail, assieme alla ricevuta di pagamento della quota di iscrizione di euro 5 sul CCP N.75314799 , intestato a “Gruppo archeologico del territorio cerite”, con oggetto: “CONCORSO FOTOGRAFICO AGER CAERETANUS” 5. Si partecipa solo con stampe nel formato 20x30 (e relativi file su dvd); ogni iscritto può presentare al massimo 2 fotografie. Le immagini possono essere sia a colori che in bianco e nero, sia digitali che a Pellicola, e devono avere come soggetto un luogo, un oggetto, un manufatto, una rovina che testimoni in maniera netta la presenza di antiche civiltà, a partire dalla preistoria fino al medioevo, sul territorio che va dall’attuale Fregene a Civitavecchia, e Bracciano come limite interno, passando per Ladispoli, Cerveteri, Santa Severa, Santa Marinella. Le fotografie vanno consegnate, (assieme ai file in alta risoluzione delle stesse su dvd) presso il museo del mare e della navigazione antica, in busta chiusa; all’interno deve essere presente una seconda busta chiusa con i soli dati del partecipante (nome, cognome, indirizzo postale, indirizzo e-mail, recapito telefonico). Alle opere del partecipante e alla busta chiusa contenente i dati personali, verrà assegnato un codice numerico, che identificherà le fotografie; ciò permetterà alla giuria di non conoscere il nome dei partecipanti prima della valutazione. 3.Le categorie di partecipazione sono le seguenti: 1)Fotografia a colori 2)Fotografia in bianco e nero 3)Elaborazioni digitali Tutte le foto devono (ad eccezione della categoria elaborazioni digitali), rispecchiare con precisione l’oggetto e la scena così com’è apparsa al fotografo. Le foto che sono state alterate digitalmente al di là degli standard di ottimizzazione, saranno squalificate. Le modifiche accettabili sono gli adeguamenti di colore, il contrasto, la luminosità e la nitidezza, (lieve sharpen) la rimozione di polvere e graffi. Non sono accettati gli spostamenti dei pixel. Non sono accettate immagini ritoccate con

l’aggiunta, la duplicazione, la cancellazione o lo spostamento degli oggetti nelle foto, oppure l’uso di filtri digitali artistici ed effetti. 7. I diritti di proprietà delle fotografie rimangono agli autori, che ne concedono l’uso, a titolo gratuito, agli organizzatori, solo per i seguenti usi: esposizione di fine concorso, eventuale catalogo, pubblicazioni varie che abbiano l’intento della sola promozione del castello di S. Severa, del Museo del Mare e della Navigazione Antica e delle attività ad esso correlate; sarà comunque sempre citato il nome dell’autore. 8. Il termine ultimo della presentazione delle opere è fissato alle ore 19:00 del giorno 31 giugno 2015 9. Premiazioni: Vincitore assoluto; secondo e terzo classificato; premio della giuria; migliore scatto in bianco e nero; migliore racconto storico; foto nomination; migliore elaborazione digitale. 10. I lavori della giuria avverranno come segue: una prima selezione individuerà le foto ammesse; successivamente verranno individuate le semifinaliste e le finaliste; dalle finaliste verranno selezionate le vincitrici per ogni sezione. La giuria prevede la fine dei lavori e la conseguente dichiarazione di classifica, 15 gg lavorativi dopo la chiusura del concorso 11. Le fotografie partecipanti al concorso verranno esposte al pubblico, per mezzo di una mostra, nei locali del castello di S. Severa. Le date della mostra verranno comunicate entro la fine del concorso fotografico. Indirizzi per la partecipazione: Museo del mare e della navigazione antica, presso castello di S. Severa; Via del castello snc 00058 S. Severa (RM) e-mail: segreteria.gatc@tiscali.it I premi del concorso sono offerti da:


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B E S T

S E L E C T E D

©F abio P erillo

©M arco B entivoglio

©C hhistian L eone

©R osario L a S pisa

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L A N D S C A P E S

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©L uca S anna

©P aolo L azzarotti

©P aolo L azzarotti

©M arco C acciatore

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B E S T

S E L E C T E D

ŠC arlotta R icci

ŠW olf H ask


P O R T R A I T S ŠA ndrea R igato

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Photosfera Magazine | Maggio 2015 ŠB arbara M arin


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B E S T

ŠC orrado M ariani

ŠR affaella C oreggioli

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S E L E C T E D


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M A C R O

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©M iriam S mith

©R affaella C oreggioli

©E ugenio S ollima

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B E S T

S E L E C T E D ŠA driano C ascio


S T R E E T ©C arlo C afferini

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C A N D I D

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©F abio P orcelli

©G iuseppe B arino

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P R O G E T T O C O L L E T T I V O # P U B B L I C I T Y. il prossimo potresti essere tu. 64

COPERTINA

#500pubblicity | #500pxerscollettivo | #500pxersit

©over Photo | © Roberto Sysa Moiola Still loving you Canon EOS 5D Mark III Canon EF-S 16-35 F/2.8 L @16mm F/16 1/6 sec ISO 200

PARTECIPA ANCHE TU! TEMA: P ubblicitá

nelle C ittá . cerca di fondere le pubblicitá che ci circondano con l ’ ambien te cittadino . che siano palazzi o persone . le foto che riterremo adeguate verrano pubblicate sul la rivista .

METODO:

condividi la tua foto sempre tramite 500 px e usa gli hashtag # pubblicity #500 pubblicity #500 pxerscollettivo #500 pxersit come descrizione della foto .

©Ilaria Paolini


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